Svicolando n. 1 - "G.B. Vico"
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Svicolando n. 1 - "G.B. Vico"
Periodico di informazione scolastica del liceo scientifico “G. B. Vico” - Laterza (TA) n°0 anno 2006 ...si fa strada nel mondo editoriale [pag.3] vico news [pag. 4-5] attualità [pag. 6-7] focus [pag. 8] libri [pag . 9] cinema, tv e spettacolo [pag. 10] sport [pag. 11] musica [pag. 12] curiosità [pag.13] l’angolo della posta [pag.14] la voce dell’indellettuale [pag. 15] Redazione: Cosimo Loforese (4^G) Giovanni Clemente (4^G) Andrea Lamola (4^G) Annalisa Lomastro (4^G) Morena Venturini (5^B) Antonella Amatulli (5^D) Rosita Valente (1^H) Ylenia Tralli (2^C) Alessandro Ciulli (5^E) Domenico Ricciardi (3^D) Michele Tocci (5^C) Hanno collaborato: Pasquale Fagiano (4^G) Claudia Bellini (5^D) Enrica De Stena (2^I) Mariacarmela Galeandro (2^I) Manuela Pastore (2^C) Angela Armento (3^C) Mariateresa Matera (3^C) Antonella Materano (3^C) Viviana Montone (3^C) editoriale Riprendiamo il nostro lavoro! Editoriale Riparte, per il secondo anno, il giornale d’istituto, con tanta grinta, innovazione ed entusiasmo, frutto della dedizione e dell’impegno di un gruppo di studenti volenterosi. L’esigenza forte di comunicare, in u n ’ e p o c a mediatica, attraverso uno strumento cartaceo quale può essere un giornale d’istituto, serve a confermare “l’esserci” di tutti noi. Partecipazione, curiosità, desiderio d’essere presenti ad esperienze formative, sono la molla che ci spinge in quest’avventura, che è anche un modo di stare insieme e di confrontarsi, in un ambito sicuramente impegnativo. Dunque, impegno? Certo! Ma anche divertimento, utilizzo dei canonici insegnamenti, consegna di esperienze. Tutto ciò affinché non tramonti il bisogno del fare e del comunicare, che ci ha sempre caratterizzati. Queste sono le premesse che animano la redazione, alla quale sono invitati a partecipare tutti indistintamente, con spirito di collaborazione, non certo di affermazione. Nessuno pensi di diventare giornalista, ma tutti s’impegnino a tenere in vita questi fogli, pagine semplici, senza troppe pretese. Solo con la collaborazione, infatti, questo giornale può ambire a rappresentare tutti gli studenti di questo liceo, a poter dare la carica a tutti, diventando la “voce” delle attese dei suoi lettori! la redazione “Svicolando”: giornalino e non solo Prima novità di quest’anno è il nuovo nome, Svicolando. “Svicolando” vuole rappresentare un nuovo modo di dare notizia, un modo simpatico, fatto dai ragazzi del Vico, per i ragazzi del Vico. Intrufolarsi nella realtà che ci circonda, guardarla e analizzarla dal nostro punto di vista: questi gli scopi “giornalistici” che, alla vigilia della pubblicazione di questo primo numero, ci siamo prefissi. Partire quindi dal nostro piccolo ambiente, allargare il cerchio e tornare indietro per riferire ai nostri compagni (e non solo a loro) ciò che abbiamo visto e capito. Questo nome diventa, così, l’ambizione di un giornalino che, Svicolando Svicolando, si fa strada tra i lettori. 3 “Vico”news Test universitari Un ostacolo insormontabile? Fra le attività extracurricolari approvate dal Consiglio d’Istituto figura un interessante progetto, nuovo ed assai utile.Con i fondi assegnati dalla Consulta provinciale degli studenti sono stati finanziati alcuni corsi di approfondimento di matematica, scienze e fisica, per gli alunni delle classi quinte. Questi ultimi, infatti, essendo quasi tutte le facoltà universitarie a numero chiuso,vengono a trovarsi molto spesso senza alcuna preparazione a sostenere i test di selezione, per i quali i più volenterosi si attrezzano secondo la regola del “fai da te”. Le attività di approfondimento approvate mirano a preparare i ra- gazzi ad affrontare l’ammissione agli indirizzi universitari scelti e non solo: i corsi possono peraltro essere un valido supporto per colmare lacune e/o migliorare la preparazione personale in vista degli esami di Stato. Gli approfondimenti, della durata di due ore per ciascun incontro pomeridiano, sono iniziati alla fine di gennaio 2006. Nel corso delle lezioni i partecipanti, oltre a seguire attività teoriche, si savvalgono dell’uso del laboratorio multimediale e di scienze. Ma può un corso aiutare dei diciannovenni spaesati nell’arduo compito della scelta degli studi futuri? Certamente non è questo lo scopo prefisso, bensì quello dello stadio successivo alla scelta: l’am- missione. Il consiglio che molto spesso ci si sente dare da docenti e persone vicine è di “farsi furbi”, di non individuare per la selezione soltanto una sede universitaria, ma di localizzare anche altre, allo scopo di non rischiare di perdere l’anno inutilmente. Poichè tali attività hanno centrato i reali bisogni degli studenti e future matricole, mai disorientati come in questo momento della loro vita, ci si auspica quindi che queste ore di approfondimento, adeguatamente sfruttate, aiutino a potenziare le loro competenze e a prepararli psicologicamente ad affrontare al meglio i test. Antonella Amatulli (5^D) Lavori in corso al “Vico” Dopo più di 20 anni, vengono eseguiti al liceo “Vico” grandi lavori di manutenzione ad opera dell’Amministrazione Provinciale (mancavano dal 1984). Si tratta della sostituzione dei termoconvettori non funzionanti, delle caldaie e di parte delle tubazioni. Procedono, seppur a rilento, i lavori di riparazione della scala d’emergenza e della palestra. Si prevede che a breve gli interventi saranno portati a termine. Si sono già svolte, poi, le gare d’appalto per l’intonacatura delle facciate esterne dell’edificio e 4 per il completamento del lastrico solare. Sono stati programmati, inoltre, anche la sostituzione dei filtri dei termoconvettori, la tinteggiatura delle aule e il ripristino della scali- nata d’ingresso. Infine, riguardo alla costruzione di altre quattro aule (di cui l’istituto necessita dato l’incremento delle iscrizioni registrato negli ultimi anni), i fondi sono già stati stanziati dalla precedente Amministrazione Provinciale. L’attuale Amministrazione Florido, però, non ha ancora provveduto ad indire una gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori. «È il primo anno che la Provincia ci dà ascolto» ha dichiarato la prof.ssa Alfonso, Dirigente Scolastico del “Vico”. Morena Venturini (5^B) “Vico”news Teatro: viaggio nella letteratura Sabato 24 Febbraio, al Liceo “G.B. Vico”, sono state proposte due rappresentazioni teatrali dal titolo “Dorsale Italica” e “L’Odissea”. La prima, strutturata in tre atti, analizzava il capitolo “Il vizio del fumo” tratto da “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo, il romanzo “L’innocente” di Gabriele D’Annunzio e la novella di Luigi Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca”; la seconda rappresentava, invece, le avventure di Ulisse narrate da Omero nel capolavoro letterario greco. Entrambe le opere hanno riscosso grande successo tra gli studenti, grazie alla bravura degli attori che, pur avendo a disposizione un “piccolo palcoscenico”, sono stati capaci di catturare l’attenzione di noi alunni, proiettando le nostre menti nelle varie epoche analizzate che, nonostante facciano parte del passato, hanno visto protagonisti temi molto attuali, come il vizio del fumo o la sempre più diffusa presenza di gravi malattie, quali il tumore. Assistere a queste commedie è stata un’opportunità di conoscere più da vicino e da un diverso punto di vista grandi autori della letteratura italiana e non, che, analizzati attent a m e n Manuela Pastore (2^C) “1X1”:la TV interpella i ragazzi Confrontarsi per crescere È ormai da alcuni mesi che la nostra scuola partecipa via web alla trasmissione “1x1” in onda su SAT2000. Questa interessante iniziativa permette ai ragazzi delle scuole superiori di interagire in diretta su svariati temi; venerdì 10 Febbraio i fortunati siamo stati proprio noi, alunni della 3^C. L’occasione era la cerimonia d’apertura delle XX Olimpiadi Invernali, ma l’argomento trattato riguardava non solo “Torino 2006” ma anche lo sport in generale. La presenza di alcuni nostri coetanei in studio è stata per noi una spinta efficace per superare l’immancabile emozione iniziale e permetterci di esprimere serenamente le nostre opinioni. Anche grazie ai numerosi filmati proposti, abbiamo analizzato, per restare in tema, le “due facce della medaglia” dello sport e tutto ciò che esso comporta: lo spirito olimpico, che dovrebbe regnare sovrano in queste manifestazioni; la voglia di dare il meglio di se; la passione, necessaria per superare tutte le avversità; ma anche gli ormai ricorrenti casi di doping e l’inevitabile interesse economico. Questa nostra prima esperienza televisiva è risultata positiva anche grazie alla struttura organizzativa della trasmissione, che riesce ad affrontare problematiche di primo piano interessando attivamente i ragazzi dando loro voce. Sperando di poter ripetere questa straordinaria esperienza, invitiamo a seguire la trasmissione (ogni lunedì dalle 14:00 su SAT2000), poichè la riteniamo fortemente arricchente per la formazione personale e sociale dei giovani. Angela Armento (3^C) Mariateresa Matera (3^C) Antonella Materano (3^C) Viviana Montone (3^C) Notizie in breve: La scuola incontra Dopo la presentazione del libro di mons. Pietro Maria Fragnelli, “Il deserto fiorirà”, è atteso, per la fine di maggio, Federico Moccia (già autore del best seller “Tre metri sopra il cielo”), che proporrà la sua ultima fatica “Ho voglia di te”. Olimpiadi di matematica Superata la fase d’istituto dall’alunno Francesco D’Anzi (5^C) Sulle orme di Perez Avviato il progetto di turismo scolastico volto alla rivalutazione del territorio attraverso lo studio della sua storia e delle sue tradizioni. Borse di studio Mastrovito e Petrelli Appuntamenti fissi del “Vico” per premiare il merito scolastico: a novembre la migliore media con la borsa di studio Mastrovito, a giugno la perizia matematica con la Petrelli. 5 attualità Islam: le conseguenze della satira Dodici vignette tirano in ballo la libertà di stampa a cura di Antonella Amatulli (5^D) Il generale... A distanza di settimane non si pla- ca l’ondata di manifestazioni antioccidente sollevata dalle 12 vignette raffiguranti il profeta Maometto. Queste, delle quali le due considerate più offensive ritraggono il Profeta con il viso di un maiale ed una bomba con la miccia accesa a mò di turbante, furono pubblicate per la prima volta il 30 settembre dal quotidiano danese “Jylland-Posten”. Successivamente furono riprese da molte testate giornalistiche, comprese le italiane “La Stampa”, il “Corriere della Sera”, “Libero” e “La Padania”. Unico, e sorprendente, atto di coraggio e di affermazione della libertà di stampa nel mondo islamico è stato la pubblicazione delle vignette “blasfeme” sul quotidiano giordano “Shihane”, al fine di “invitare i musulmani alla ragione”, come ha dichiarato il direttore del giornale, che ha scritto inoltre: “Cosa crea pregiudizi più pesanti nei confronti dell’Islam, queste vignette o le immagini di un sequestratore che taglia la gola a un ostaggio o quelle di un kamikaze che si fa esplodere?”. L’invito e la domanda sembrano aver avuto come unico esito il licenziamento del direttore. DI tutt’altra idea il Presidente iraniano Ahmadineijad, che ha parlato di “una sberla da mollare agli autori, per lasciare un segno della vergogna”; un capo religioso islamico ha messo una taglia di un milione di dollari sulla testa dell’au- 6 tore dei disegni satirici, sulla scia della fatwa (la sentenza di morte) emessa nel 1989 nei confronti di Salman Rushdie, autore de “I versetti satanici”, libro considerato blasfemo dai musulmani. Sull’altra sponda del Mediterraneo troviamo, invece, numerose prese di posizione di capi di Stato e della Santa Sede, di politici, rabbini, filosofi e giornalisti. In Italia il Presidente del Senato Pera denuncia che si grida allo scandalo per offese a Maometto e all’Islam, mentre, se si offendono simboli e temi cari al Cattolicesimo, la libertà di opinione diviene il bene supremo. Sono quindi molto sottolineati i temi della reciprocità e del mutuo rispetto, sia dallo stesso Pera, che dal Presidente della Camera Casini e dal portavoce del Vaticano Navarro Valls. Reciprocità la cui importanza, molto spesso, viene omessa di fronte all’urgenza di acquietare gli animi di persone ormai votate ad una guerra santa contro l’Occidente. La celebre e significativa frase di Voltaire, “Non sono d’accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee”, risulta essere, in quest’occasione, la perfetta sintesi delle posizioni assunte da intellettuali e filosofi. E anche, si spera, di chiunque abbia a cuore le basi di libertà su cui è costruita la nostra civiltà. ...il particolare C osa pensano gli studenti del “Vico” riguardo alla pubblicazione delle vignette e alle proteste che ne sono seguite? Lo abbiamo chiesto in un sondaggio, proposto a tutta la popolazione studentesca. La Puglia, terra di mare a stretto contatto con culture e civiltà del bacino del Mediterraneo, è, con la Sicilia, luogo prediletto dagli sbarchi di clandestini in cerca di fortuna. Viene quindi spontaneo porsi quesiti su come questo avvenimento possa influire sulla società multietnica e multiculturale in cui viviamo. Nella prima domanda si chiedeva agli alunni se fossero d’accordo sulla pubblicazione delle vignette satiriche. La maggioranza nel biennio e la metà nel triennio ha espresso parere contrario, soprattutto riguardo alla loro riproposizione sui giornali italiani, nelle reti televisive, e infine riguardo alla maglietta esibita dall’ex ministro Calderoli. È stato chiesto ai ragazzi come giudicassero la reazione dei musulmani, e se pensassero che tali episodi possano compromettere l’integrazione di culture e religioni diverse. È emerso che le proteste sono giudicate esagerate e non giustificate. È opinione diffusa che episodi del genere possano frenare e compromettere la pacifica convivenza, specie in vista del perpetrarsi delle violenze, ad opera di estremisti il cui scopo non è certo quello dell’integrazione culturale e men che mai religiosa. Nella pagina seguente sono riportati i risultati del sondaggio attualità 1) È stato giusto pubblicare le vignette del profeta dell’Islam, Maometto? 2)Come giudichi il modo in cui i musulmani hanno reagito alla loro pubblicazione?? 3) Pensi che episodi del genere possano compromettere la pacifica convivenza tra popoli di religioni diverse? BIENNNIO BIENNNIO BIENNNIO TRIENNIO TRIENNIO TRIENNIO L’episodio visto da un cattolico e da un musulmano Intervista doppia: Don Franco Conte e Hamid Don Franco Conte, 56 anni, è professore di religione del liceo “G. B. Vico” e parroco della chiesa San Lorenzo di Laterza. 1) Credi che questi episodi possano compromettere la convivenza pacifica tra popoli di religione diversa? Le notizie di cronaca di questi giorni ci offrono ampia dimostrazione di come siano stati compromessi tanti equilibri politici e sociali nelle varie nazioni. 2) Come giudichi la reazione dei musulmani? Prevedibile! Al di la del fatto che, da molte fonti giornalistiche, si fa presente che queste nazioni sottacciono ben altre “frustrazioni” e siano una buona occasione per dimostrare e condannare situazioni politiche internazionali che di tanto in tanto esplodono in varie parti. 3) Credi sia stato giusto pubblicare le vignette? Dal punto di vista occidentale non essere capaci di autoironia e di satira religiosa significa solo permalosità e scarsa intelligenza (ovviamente se non si scade nel blasfemo e nell’offesa). Se però guardiamo la situazione dal punto di vista della cultura orientale, ed islamica in particolare, allora le cose cambiano. 4) Ritieni che la comunità cristiana locale sia aperta all’accoglienza dei musulmani? In che modo? Si e ne abbiamo ampia dimostrazione nella realtà dei nostri paesi. Ylenia Tralli (2^C) Rosita Valente (1^H) Hamid, musulmano praticante, è in italia da tanto tempo. Ha una famiglia ed un lavoro. 1) Credi che questi episodi possano compromettere la convivenza pacifica tra popoli di religione diversa? No, non credo. Alcuni possono pensare che l’Islam l’abbia fatto per guerra o per spargere sangue e terrore inutilmente ma è tutto il contrario: l’Islam va a trovare la pace. Nel corano non c’è scritto che dobbiamo combattere per avere la guerra ma per avere la pace, fratellanza 2) Come giudichi la reazione dei musulmani? Non penso che siano stati i musulmani, penso che sia tutta una questione politica per abbattere l’Islam. L’Islam non è mai stato violento e sono convinto di questo. 3)Credi sia stato giusto pubblicare le vignette? No. Anche se hanno la libertà di stampa non è giusto che debbano deridere il nostro profeta. Se lo hanno fatto vuol dire che non conoscono nulla della nostra religione e chi non conosce non può giudicare. 4) Ritieni che la comunità cristiana locale sia aperta all’accoglienza dei musulmani? In che modo? Sto bene qui a Laterza grazie alla mia religione che mi ha insegnato a rispettare gli altri. Ylenia Tralli (2^C) Rosita Valente (1^H) 7 focus L’ultimo tiro non arriva mai Intervista a un fumatore: più facile cominciare che smettere Molte sono le campagne di informazione sui rischi del fumo, ma nonostante questo, i fumatori nel mondo sono circa due miliardi e si stima che il fumo causi 4-5 milioni di morti l’anno, uno ogni dieci secondi. Basti pensare che il fumo causa tumori alla cavità orale, bocca, laringe, gola ed esofago e tumori ai polmoni (il 90% dei casi è proprio provocato dal fumo di sigaretta). Inoltre il fumo è molto pericoloso per il cuore, infatti è il peggior artefice di malattie cardiovascolari. Nella donna colpisce soprattutto l’apparato riproduttivo, provocando tumori alla cervice e infertilità, nelle donne in gravidanza, distacco della placenta; negli uomini causa impotenza. In Europa il tabacco è arrivato circa cinque secoli fa, con Cristoforo Colombo, ma, pur essendo passato del tempo, continua a mietere vittime, soprattutto nell’età adolescenziale. La sigaretta infatti è “l’arma” con la quale non ci si sente piccoli. Cosa ne pensa del problema un giovane fumatore? L’unico modo per scoprirlo è chiederglielo… - Come hai cominciato a fumare? Perché? “Si incomincia con una sigaretta offerta dagli amici, il giorno dopo la chiedi, dopo un po’ cominci a comprarti il primo pacchetto da dieci, e poi ti accorgi che non ne puoi fare più a meno. Il motivo per cui incominci spesso non è ben definito, a volte si incomincia a fumare per sembrare più grandi, altre volte lo si fa solo perché va di moda”. - Quanto costa fumare? “Fumare costa, e anche tanto; a volte per comprarti le sigarette devi evitare di fare altre cose che magari ti piacciono, altre volte sei costretto a umilianti collette per casa cercando i centesimi sparsi qua e là”. - Sai quali danni provoca al tuo corpo il fumo? “Un po’ per fortuna, un po’ per sfortuna, ne sono a conoscenza, spesso quando sono raffreddato(il che avviene frequentemente) avverto dolori al petto e mi chiedo cosa stia succedendo lì dentro … preferisco non darmi una risposta”. - Reputi ipocriti gli adulti che ti invitano a smettere di fumare non essendone loro capaci? “No, non li reputo ipocriti: si sa che è sbagliato ma è difficile liberarsene”. - Sai che la sigaretta potreb- “Fumi?” “Se si, quanto?” Qual è il rapporto degli studenti del “Vico” con le sigarette? Abbiamo cercato di capirlo attraverso un sondaggio, a cui si è sottoposta tutta la popolazione studentesca. Due le domande: “Fumi?” e “Se fumi, lo fai sempre o solo a volte?”. Ci hanno risposto così... 8 be diventare una dipendenza? Come vivi il fatto di dipendere da un oggetto? “Questo è l’ultimo dei problemi”. - Come consideri una persona che ha deciso di non fumare? “Una persona intelligente, che a volte invidio”. - Quali condizioni dovrebbero verificarsi nella tua vita, affinché tu smetta di fumare? “Per smettere di fumare, bisognerebbe avere la mente impegnata da qualsiasi cosa che non ti dia il tempo di pensare a fumare, se non hai cose da fare o sei stressato, tendi a fumare di più.” Quindi, se cominciare a fumare è facile, smettere è quasi impossibile. D’altra parte la nostra società attaccata a valori effimeri, ha creato dei giovani che vogliono avere tutto e subito e non vogliono lottare per niente, quindi sono portati all’ozio che li condurrà su cattive strade. Per smettere di fumare bisognerebbe presentare al fumatore la cruda realtà alla quale va incontro. Maria Perrone (3^B) Alessandro Ciulli (5^E) libri “La casa degli angeli” 17esimo best seller di Colleen McCullough Immaginate una ragazza di 21 anni che non ne può più della sua rispettabile famiglia, del fidanzato che vuole arrivare vergine al matrimonio e di tutti i principi morali che le hanno sempre imposto… Appena si diploma, Harriet ottiene un posto di lavoro al Royal Queen Ospital di Sidney: saluta nonna, genitori, fratelli vecchio stampo e anche il noioso fidanzato bacchettone e, su esortazione della nuova esuberante collega cinese Pappy, prende un appartamento in affitto nel quartiere più malfamato di Sidney, abitato da artisti squattrinati. Anche la padrona di casa, la signora Del vecchio Schwartz, è piuttosto eccentrica, una veggente che legge i tarocchi e, pur avendo sessant’anni, è mamma di una bambina speciale, Flo, alla quale subito Harriet si affeziona. Ha uno sguardo attento e intelligente, anche se non parla e si esprime solo disegnando. In breve tempo, Harriet si lascia alle spalle la vita un pò grigia da brava ragazza e grazie agli strani coinquilini (una coppia di omosessuali, un giovane affascinante pittore, l’anziano amante della padrona di casa…) scopre un mondo bizzarro ed esaltante, assaporando finalmente il gusto della libertà e lanciandosi alla scoperta del sesso e dell’amore. E destino vuole che Harriet si trovi dapprima tra le braccia di un bellissimo medico indiano, poi addirittura nel letto dell’attraente primario Duncan Forsythe e infine… in un mare di guai! Ma quella casa, come dice il titolo, è abitata dagli angeli. E, proprio come un angelo, Flo, bambina silenziosa, sovvertirà di nuovo la vita di Harriet in un finale ricco di emozioni. Annalisa Lomastro (4^G) “I figli non crescono più” Paolo Crepet scrive per figli e genitori Paolo Crepet, psichiatra di 54 anni, comprende che scrivere un libro sugli adolescenti è un compito molto difficile. Decide comunque di dedicare loro le 166 pagine del libro “I figli non crescono più”. Lo fa premettendo che vorrebbe lo leggessero sia i ragazzi che i loro genitori ed anche gli insegnanti. Il ruolo di madre o di padre è complicato ma lo è ancor più quello di figlio. Ogni ge- nitore cerca di evitare gli sbagli per i propri figli, soprattutto quelli commessi da lui stesso. Nessuno di loro, tuttavia, si chiede se il proprio figlio sia in grado di diventare uomo o donna senza commettere errori. Nessuno di loro si chiede se il proprio “piccolo” accetterà, un giorno, di non avere più nessun aiuto e di d o v e r cammina- re solo. Cosa prova un genitore ad evitare che situazioni difficili ostacolino il proprio figlio? Forse ciò è visto come un dovere e si è convinti che non comportarsi in tal modo significherebbe non aver svolto il proprio ruolo nel migliore dei modi. In questo libro dovrebbe essere premiata la capacità dell’autore di comunicare alcune verità in maniera esplicita senza temere il giudizio dei lettori. Ed è lodevole il coraggio, da parte sua, nel provare a trovare delle soluzioni buone sia per i figli che per i loro genitori. Ylenia Tralli (2^C) 9 cinema,tv& spettacolo “Notte prima degli esami” “Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla. Come pini di Roma, la vita non li spezza, questa notte è ancora nostra…” Questo è Antonello Venditti nella canzone “Notte prima degli esami”. E proprio questo è anche il titolo del nuovo film “tutto italiano” di Fausto Brizzi. Ambientato negli anni ’80, racconta le avventure e disavventure, alle porte del tanto temuto esame di maturità, di Luca (Nicolas Vaporidis) e dei suoi tre migliori amici e di Claudia (Cristina Capotondi), la donna per- fetta secondo Luca. Questo film mostra giovani simpatici, forse un po’ convenzionali, alle prese con problemi scolastici e adolescenziali. Dall’altra parte della cattedra, l’odiato prof. di lettere Antonio Martinelli (Giorgio Faletti). Detto “la carogna”, il prof.rivela alla fine un’insospettabile umanità. Il tutto è interpretato con sorprendente dolcezza e ironia e culmina con la notte prima degli esami…e il mattino dopo nessuno dei nostri protagonisti sarà più lo stesso. Claudia Bellini (5^D) La Nouvelle Vague Il cinema, quello d’autore, ti cambia. Questo a patto che si conosca bene questo mezzo generato dalla fecondazione fra arte, passione e genialità, che perdono la propria concezione astratta per reincarnarsi in materia tangibile. E non si può affermare di conoscere questa “prole delle meraviglie” prescindendo da uno dei movimenti cinematografici maggiori, il primo punto di non ritorno: la Nouvelle Vague. Siamo nel lontano 1959 con una Hollywood in crisi ed una crescente voglia europea di snaturare il modo di fare cinema. Il movimento è sorto inizialmente intorno ad una rivista cinematografica francese (“Les Chaiers du cinéma”), promulgatrice della nuova politica degli autori: il registra al centro di tutto. Ci furono successivamente le prime produzioni, con l’esordio dietro la macchina da presa degli eterni François Truffaut con “Quattrocento colpi”, e JeaLuc Godard con “Fino all’ultimo respiro”, che, insieme ad altri cineasti, suggestionarono gli anni ‘60. Il genere a primo approccio parrebbe roba da intellettualoidi o pseudotali. Vero niente: è necessaria una lettura profonda. Qualsiasi fotogramma di questi film è impregnato di allegorie e metafore che tendono a impaurirci. Il suscitare sgo- 10 mento al pro di una introspezione nello spettatore: è questo che caratterizza la Nouvelle Vague. Un anelito individuabile anche dalle stesse tecniche di ripresa, che rendono il regista protagonista. Un cinema molto “egocentrico” dunque, nel quale però il regista tende sempre a far dello spettatore un interlocutore attivo, andando tuttavia a negare di volta in volta ciò che egli vuole. L’uso della disillusione per disincantare la realtà ed elevare l’arte a soluzione. Infatti l’aspirazione della dottrina consiste nel rendere il cinema capace di riavviare l’illusione della sconfitta della morte. Un contrasto teorico, questo. Perché la Nouvelle Vague è per antonomasia pessimista. Chi altri potrebbe definire l’amore come “un’illusione destinata a morire, a consumarsi tra lo strofinarsi del tempo contro delle menti che hanno creduto di viverlo” (Cit. Dal film “Jules et Jim”)? Ma mi spiace contraddire: l’amore vive anche nella Nouvelle Vague. Quel cinema che si presenta come una meravigliosa istantanea scorrevole, spurgata dalla mediocrità e dall’edulcorata finzione, per essere in consonanza con il battito più segreto delle cose, delle persone e della vita. Domenico Ricciardi (3^D) Il senso della vita Qual è il senso della vita? Ecco uno degli interrogativi che l’uomo contemporaneo si pone, spesso con esiti poco soddisfacenti. Ma dal 24 Novembre qualcosa è cambiato: il celeberrimo Paolo Bonolis cerca di dare una risposta alla fatidica domanda con il suo nuovo programma intitolato appunto il “Il senso della vita”. Ideata da Michele Afferrante e da Filippo Mauceri, la trasmissione va in onda tutti i giovedi a partire dalle 23:15. A Bonolis la seconda serata non dispiace affatto dato che “ama tastare cose nuove ed esplorare nuovi sentieri” come afferma in una sua intervista. E sicuramente anche la compagnia gli è molto gradita, infatti è al suo fianco il valido Luca Laurenti. Il programma, incentrato essenzialmente sulla vita e sulle domande che l’uomo si può porre, è animato dal quintetto jazz di Stefano Di Battista e dalla presenza del neuropsichiatria Rosario Sorrentino. Basato sull’improvvisazione, lo scopo del programma non è tanto quello di dare una risposta alla domanda ma di far riflettere in modo da cercare di riuscire a carpire il senso della vita. Ora non resta che darvi un consiglio: il prossimo giovedì sedetevi comodi sul vostro divano e guardate l’ultima puntata de “Il senso della vita”, o più semplicemente guardate dentro voi stessi e scoprirete qual è! Enrica De Stena (2^I) Mariacarmela Galeandro (2^I) Fare gol... scrivendo! Torneo Fuoriclasse Cup 2006 P er il secondo anno consecutivo, il “Vico” partecipa al torneo Fuoriclasse Cup. Il progetto si divide in due parti: la prima, quella sportiva, vede gli atleti affrontarsi in un torneo di calcio a cinque; la seconda, quella didattica, interessa un team di cosiddetti giornalisti, che si occupano della realizzazione di un elaborato (giornalino o servizio televisivo/radiofonico o presentazione ipertestuale o sito web o opera d’arte) che racconti le cronache delle partite, le impressioni, eventuali interviste ai giocatori e commenti generali sul calcio e sullo sport. Ogni squadra è formata da 7 giocatori e 2 Del Piero e Inzaghi sognano azzurro Chi l’avrebbe detto che Del Piero e Inzaghi sarebbero rientrati nel giro della nazionale? Con le formidabili prestazioni della seconda parte di campionato, si stanno conquistando sempre più la fiducia del CT azzurro. Lo juventino, fino a poco tempo fa descritto come un ex campione, è ritornato titolare dimostrando tutta la sua classe e la sua fantasia. Il milanista, dopo un periodo di infortuni e scarsa condizione, si è ritrovato a suon di goal, esprimendo la voglia di ritornare a essere considerato una pedina fondamentale per la squadra rossonera, così come ai tempi della vittoria della coppa Campioni. Visto l’affaticamento di Gilardino e le difficoltà di Cassano, e considerata anche la stima che Lippi nutre nei confronti di Inzaghi e di Del Piero, i due potrebbero risultare importanti e indispensabili alternative per l’Italia. Pasquale Fagiano (4^G) giornalisti. La classifica è stilata sommando aritmeticamente i punti guadagnati nella Classifica Sportiva a quelli della Classifica Didattica. I vincitori della Fase d’istituto, parteciperanno alla Fase Provinciale che si svolgerà a Massafra il 21 marzo e i vincitori di quest’ultima parteciperanno alla Fase Nazionale, che si terràa Rimini l’ultimo weekend di maggio. Il Fuoriclasse Cup intende valorizzare il vero spirito sportivo (gioco, divertimento e competizione pacifica) ed aiutare i ragazzi non molto propensi allo sport ad avvicinarsi ad esso tramite la realizzazione di un elaborato giornalistico. I premi assegnati alle squadre e agli insegnanti vincitori della fase cittadi- na saranno: materiale sportivo Puma e trofeo Fuoriclasse Cup 2006; inoltre, ai vincitori della Fase Nazionale sarà assegnato titolo di “Campioni Fuoriclasse Cup 2006” e di ambasciatori UNICEF e, poi, voleranno in Germania per assistere a una gara della Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio 2006. Le squadre vincitrici della fase d’istituto sono state la 2^C (biennio femminile), la 2^G (biennio maschile), la 5^B (triennio femminile) e la 5^C (triennio maschile). Le prime tre squadre accederanno direttamente alla Fase Provinciale , mentre la 5^C si è guadagnata il passaggio del turno disputando un triangolare contro le città di Mass afra e Ginosa. Annalisa Lomastro (4^G) Torino: “Passion lives here” Le piste innevate e gli impianti indoor torinesi sono stati impegnati dal 10 al 26 febbraio ad ospitare le star degli sport invernali. Riunite sotto diversi colori ma con un’unica bandiera: la passione. “Passion lives here” (“La passione vive qui”) è appunto lo slogan di questa manifestazione, in una Torino orgogliosa di ospitare il più grande evento sportivo dell’anno. Sono le Olimpiadi invernali. Sono tornate in Italia dopo i gloriosi tempi di Cortina ’56. Gli spot pubblicitari le hanno precedute di sei anni. L’attesa era grande. L’evento ha avuto d i m e n s i o n i mastodontiche: qual è stato l’impatto sull’ambiente? Per garantirne la sostenibilità ambientale, il Comitato Organizzatore ha aderito a numerosi accordi nazionali e internazionali: tutte le opere olimpiche sono state sottoposte a una procedura di controllo chiamata Valutazione Ambientale Strategica, a cura della Regione Piemonte e del Ministero dell’Ambiente. L’Italia dunque ha rivissuto il brivi- do da esibizione, consapevole di rivestire un ruolo principale. E la cerimonia di apertura è stata un figurone. Il palco assomigliava ad una camelia (fiore ufficiale olimpico) e sui suoi petali arte e sport si passavano il testimone in un gioco psichedelico e futuristico. Le Olimpiadi ormai sono un punto fermo della storia dell’umanità, coagulo dei valori più alti e sempre attuali. Perché è attuale parlare di pace in un mondo impregnato di violenza, ricordando le note radici greche dei giochi: ogni quattro anni le guerre erano interrotte, le spade abbandonate, l’odio deposto, venivano impugnati dischi e aste. Anche oggi le Olimpiadi mantengono la propria funzione di collante fra popoli, esaltazione delle differenze, superamento di insorgenti integralismi. Domenico Ricciardi (3^D) 11 musica Dalla consolle al palcoscenico Sulle tracce del dj: come cambia una professione D a semplice animatore di party a vero musicista: la figura del dj si è evoluta nel tempo, passando attraverso vari ruoli: agitatore sociale, artista sperimentale, pop star. Tuttavia l’eccessiva sovraesposizione mediatica degli ultimi tempi ne sta danneggiando il ruolo. Alcuni musicisti iniziano a manifestare insofferenza nei confronti dei dee-jay: hanno infatti dichiarato che sono il male della musica e che lo stile da loro creato è poco stimolante, perché privo di armonia e incentrato unicamente sull’aspetto ritmico. Comunque sia il dj è, o dovrebbe essere, garanzia di qualità perché è l’esperto di musica, colui che pensa più ai gusti del pubblico che ai giudizi della critica. Non si preoccupa di quanto sia bello o brutto un pezzo, ma dell’impatto che esso avrà sugli ascoltatori. Ed è proprio per questo che oggi il dj è indiscutibilmente legato al mondo del mercato discografico. Ma perché mai questa figura copre un ruolo così importante nel mondo discografico? La banale verità è che il dj è quello che ascolta più musica di tutti. È colui che fa la prima cernita dei brani da proporre al pubblico decidendo una particolare sequenza che possa valorizzare o meno ciascun pezzo; colui che più di chiunque altro riesce a sviluppare sensibilità verso la musica trasformando un hobby in professione. Contrariamente a quanto si pensi, la figura del dj è oggi fondamentale soprattutto per lo sviluppo della musica pop: grandi nomi internazionali, dagli U2 a Madonna, si sono avvalsi della collaborazione o della supervisione di dj per le loro produzioni. C’è poi un impatto visivo che la figura del dj ha sviluppato, soprattutto con la diffusione a partire degli anni ‘80 della musica hip-hop. È proprio con questo stile che si diffonde lo “scratch”, la moderna forma di assolo musicale che nasce grazie all’uso dei giradischi, paragonabili, per importanza, alla chitarra elettrica nel rock. Disc Jockey è colui che gioca con i dischi e li piega alla sua volontà, “mixandoli” a tempo l’uno con l’altro. Il dj deve possedere una certa padronanza nel riprodurre la musica: per mixare occorrono ore e ore di preparazione e anche un po’ di predisposizione naturale. È necessaria abilità manuale nel gestire il piatto (o il cdj), una conoscenza basilare della struttura della musica, insieme a tante altre qualità tecniche. Tanti piccoli tasselli che nel tempo hanno trasformato il dj nel musicista del nostro secolo. Un tempo c’era un luogo comune secondo cui il dj era un musicista mancato, colui che sognava di essere una rockstar ma che non era abbastanza coraggioso o bello per salire su un palcoscenico. Oggi tutto si è ribaltato, e il brutto anatroccolo è diventato una superstar! Andrea Lamola (4^G) Negramaro: il sapore del Salento I Negramaro sono sei musicisti nati e cresciuti a Lecce che, grazie ad un pizzico di fortuna e a qualche esibizione dal vivo, sono diventati un fenomeno emergente del circuito alternativo. Il loro primo cd, omonimo, è uscito nel febbraio 2003. Il gruppo bissa l’anno dopo con “00057”. Nel 2005 arriva la partecipazione a Sanremo con il singolo “Mentre tutto scorre”, che ottiene un gran successo di pubblico ma che, per uno scherzo del destino, è linciato dalla giuria. Fine del gioco? No. Infatti, il singolo ha conquistato i primi posti nelle classifiche 12 delle radio e delle tv. Durante il periodo estivo esce il nuovo singolo “Estate”: proprio grazie a questo pezzo si incorona il successo dei Negramaro con la vittoria del premio rivelazione al Festivalbar. “Mentre tutto scorre”, uscito all’inizio di marzo 2005, è il nuovo album del gruppo, che vince il disco di platino con oltre 100 mila copie vendute. È proprio da questo album che è tratto il nuovo singolo “Solo 3 minu- ti”. In rotazione radiofonica da metà ottobre (è una delle prime dieci canzoni più programmate) è una ballad suonata da tastiera e chitarre acustiche che si regge completamente sulla voce di Giuliano Sangiorgi, il vocalist principale del gruppo, che oltre a comporre tutti i brani dei Negramaro, è autore e compositore del brano “Le parole che non ti ho detto”, scelto e interpretato da Andrea Bocelli nel suo ultimo album “Andrea”. Oltre a Giuliano ci sono altri 5 componenti: Emanuele Spedicato (chitarre); Ermanno Carlà (basso); Danilo Tasco (batteria); Andrea Mariano (pianoforte e sintetizzatori); Andrea Dirocco (campionatore). Rosita Valente (1^H) a cura di Cosimo Loforese (4^G) Una nuova sezione La vita è spesso fin troppo complicata. Per semplificarla ed addolcirla approfittate di ogni occasione! Un po’ di evasione dal monotono tran tran di tutti i giorni non può farci che bene! Pensiamo sia divertente cercare e raccogliere stranezze, immagini inverosimili e curiosità di ogni genere... L’idea è appunto quella di fare, di questa sezione del nostro giornalino, una specie di “raccoglitore” di amenità, inclusi ovviamente anche i vostri eventuali contributi. Se vi capita quindi di imbattervi in notizie curiose, foto, riferimenti storici divertenti, o qualsiasi altra cosa che vi sembra adatta, fatecelo sapere... Sapevate che le mutande… Nascono agli albori della civiltà, come dimostrano mosaici pompeiani, statuette cretesi e vecchi testi dove si parla di antica biancheria intima. Nell’antica Grecia chiamavano le mutandine “anaxaridi”, mentre a Roma indossavano il “subligatus”. Nel Medioevo si parla solo di mutande maschili, ma verso il ‘400 nascono le prime vere mutande femminili, fino all’exploit a Venezia, che dal ‘600 divenne patria delle “braghesse”, indossate con obbligo da tutte le cortigiane della laguna. Dal ‘700 le mutande cominciarono ad apparire nei corredi delle aristocratiche, un lusso solo per poche. Poi, dall’800, si diffusero tra tutte le donne di ogni ceto sociale. Ed oggi? Sono inutili... “The Death Clock” pronostica la morte Morire è la paura più grande: questo l’esito dell’ultimo sondaggio di una rivista americana. La questione probabilmente deriva dalla sua imprevedibilità. La soluzione al problema arriva dal sito web “The Death Clock”, che, in base alla data di nascita, pronostica la data di morte, presentando anche il conto alla rovescia dei secondi che rimangono da vivere. C’è da fidarsi? Nonostante gli scetticismi il sito web riceve un gran numero di visite. Di che colore sei? Ognuno di noi ama un colore in particolare. Pare che al nostro colore preferito corrisponda il nostro vero carattere... sarà vero? Provate a confrontarvi con il test di seguito e lo scoprirete! NERO: Sei una persona sicuramente anticonformista, un pò spregiudicata e un pò stravagante. Nel tuo modo di agire c’è sempre una forma di protesta e di ribellione. Le tue storie d’amore sono sempre un pò anticonvenzionali e contorte. Ti piace apparire enigmatico e misterioso. ROSSO: Di natura tendenzialmente pigro, rimani sempre un pò passivo di fronte alla vita. Proprio per questo sei perennemente alla ricerca di emozioni forti. Quando riesci a reagire dentro di te ci sono una grande quantità di emozioni, fantasia e creatività. ARANCIONE: Sei una persona sensibile, delicata e nello stesso tempo solare. Hai un rapporto di grande estroversione e generosità nei confronti degli altri. La vita per te ha senso solo se basata su rapporti autentici di amicizia e di solidarietà. Ti concedi rare riflessioni, ma molto profonde. BORDEAUX: Possiedi un temperamento forte e hai un gran bisogno di affermazione personale e professionale. Risulti una persona molto determinata in tutto ciò che fai. Spesso la tua forte personalità, però, può essere scambiata dagli altri per ambizione e freddezza verso il prossimo. LILLA: Sei una persona ricca di tensioni spirituali e di vita interiore. Spesso finisci per trovarti in urto con la realtà e con le persone che ti stanno accanto. Il tuo problema di fondo è quello di non sentirti compreso da chi ami e tutto ciò ti fa soffrire. GIALLO: Sei una persona romantica, sensibile e molto vulnerabile. A causa di ciò non possiedi grandi difese nei confronti della vita e degli altri. Spesso le persone intorno a te cercano di far leva su questi aspetti del tuo carattere per cercare di farti fare quello che vogliono. VERDE: Chi ama questo colore è una persona solo apparentemente dotata di realismo e tenacia, ma in realtà timida, insicura e bisognosa di gratificazione. Inoltre hai una personalità per cui ti riesce difficile esprimere i tuoi sentimenti e lasciarti andare, perche temi di mostrare i tuoi lati deboli. BLU: Di natura estremamente generosa, sensibile e leale nei rapporti con gli altri, hai un grande bisogno di fedeltà e di stabilità. Queste tue necessita le riversi e le vivi anche nell’amore e questo ti porta a non accontentarti e a non accettare compromessi affettivi. 13 l’angolo dellaposta “Svicolando: vera informazione?” Uno studente anonimo denuncia la carenza di argomenti politici La lettera... È possibile parlare di informazione quando di vera informazione non si tratta? Beh è sostanzialmente ciò che si fa nella nostra scuola. Come poter escludere, infatti, la possibilità di crearsi una cultura a 360° che comprenda tutte le sfaccettature dei temi di attualità? La mia opinione a riguardo tende la sottolineare la crescente importanza che alcuni argomenti, i particolare la politica, stanno assumendo nelle quotidiane esperienze di vita, pur trattandosi della vita di “semplici” studenti. Garantendo, infatti, le più elementari norme di equità di punti di vista, l’obbiettività è caratteristica del giornalismo, riuscireste, certamente, ad ampliare la vostra offerta d’informazione, concedendo così a “semplici” studenti di diventare partecipi di tutto ciò che li circonda. Dunque, perché non parlate di politica? “Quiz” biologici Del prof Agostino Sorrenti ...igenico e ironico... Un giorno, durante una lezione di biologia, un ragazzo bussa alla porta, ed entrando chiede: - Mi scusi professore, può uscire Panettieri? Il professor Sorrenti, burlandosi del ragazzo, risponde: - No, Panettieri… sta infornando!! Durante una interrogazione, in cui si parlava si atomi e formule, un alunno chiede: - Professò, la vedo dalla tabella? (si riferisce alla tavola periodica) Il professor Sorrenti risponde ridendo fra sé e sé: -No, vedilo dalla carta igenica!!! inviato da miss x e miss y L’invito a spedire quanti più strafalcioni, lettere, pensieri, disegni, proteste, è sempre valido! La redazione sceglierà, insindacabilmente, cosa pubblicare. 14 ...la risposta U n giornale segue una linea editoriale, che lo definisce, se pur in grandi linee, integralmente. Il giornalino scolastico è nato come un giornale apolitico, e con questa impostazione si è certi che questo non accusi o difenda nessuna parte politica. La tua opinione è molto valida, come soluzione ti proponiamo di partecipare al giornalino, ti potremmo affidare una sezione di opinione dove, affiancato ad una persona d’ideologia opposta, potrete discutere di ciò che ritenete meriti occupare la vostra sezione, politica inclusa. Ipse dixit I proff: “Pagate lo biglietto!” “In questa classe c’è troppo lassativismo” “Che chi doveva andare a scuola che i bambini dovevano guardare alle pecore?” “Tu del penultimo banco e il tuo didietro fate silenzio!” “Se dovete parlare state zitti!” “Ieri mi ha chiamato il pullman che non ci dovrebbero essere problemi per domani” “Ho tutta la sagra de Il Padrino” ... che cosa avranno voluto dire?!? giochi Sudoku: il gioco mania d’Europa INDOVINELLO Le soluzioni Cuor che batte nel taschino, cuor che batte sulla torre tutto il giorno ci discorre, della notte e del mattino. Ci ricorda premuroso, come il tempo sia prezioso. Che cos’è? Le tre scatole Il tempo scorre... Sarà sufficiente estrarre una sola pallina, purché dalla scatola dove c’è scritto BN. Se, ad esempio, la pallina estratta è bianca: poiché sappiamo che sicuramente l’etichetta è sbagliata, il contenuto di quella scatola sarà necessariamente BB; lo scatolone marcato BB conterrà quindi due palline nere (e andrà con il coperchio NN e lo scatolone marcato NN conterrà una pallina nera ed una bianca, quindi andrà con il coperchio BN. Stesso ragionamento se la pallina pescata è nera. Ci sono tre scatole: la prima contiene due palline bianche, la seconda due palline nere e la terza una bianca e una nera. Sui rispettivi coperchi ci sono le scritte BB, NN e BN ma nell’apporre le etichette è stata fatta confusione e i coperchi risultano in disordine, in modo tale che quello che c’è scritto sul coperchio sicuramente non coincide con quanto è contenuto all’interno della scatola. Senza guardare all’interno di ogni scatola, quante palline è necessario estrarre, al minimo, per determinare l’esatto contenuto delle tre scatole? Lucca, ospiterà il primo campionato mondiale di sudoku, allenarsi senza tregua può dare a tutti la possibilità di partecipare alle selezioni italiane, il 4 marzo, sempre a Lucca, e di provare a diventare campioni. Vi proponiamo il sudoku n°19 publicato su “The Guardian” Cosimo Loforese (4^G) Il tempo scorre... Le tre scatole na, in ogni riga e in ogni regione, ogni numero deve comparire una volta sola. Per fare un Sudoku potete cominciare da una griglia vuota, ma allora Nobuhiko Kanamoto che lo ha inventato e gli editori che lo pubblicano non ci guadagnerebbero niente. Perciò i Sudoku che trovate sulle riviste sono già parzialmente compilati e il vostro compito è quello di completarli. I Sudoku da manuale enigmistico devono soddisfare tre requisiti: 1) i numeri iniziali devono formare uno schema simmetrico rispetto al centro della griglia; 2) deve esistere una unica soluzione; 3) i numeri iniziali dovrebbero essere meno di 30. Visto c he l’Italia dal 10 al 12 marzo, a Orologio Sembra sia stato creato appositamente per il web, e invece le radici di questo puzzle numerico, nato ufficialmente in Giappone nel 1984 come sudoku (ovvero “suji wa dokushin ni kagiru”, in lingua nipponica “sono ammessi solo numeri singoli”), risalgono addirittura al 1600 e all’intuizione di Eulero. Ci sono voluti 4 secoli, però, per trasformarlo in mania, e oggi non solo è presente sui quotidiani di oltre 20 nazioni, ma conta sul web qualcosa come 18 milioni di pagine che in un modo o nell’altro ne parlano. E in Italia arriva anche un mensile intitolato Logic Art. In futuro potrebbe sbarcare sui cellulari. Cerchiamo di capire di cosa si tratti. Un Sudoku è una griglia di 9x9 quadretti in ognuno dei quali si dovrà scrivere un numero, da 1 a 9. La griglia è a sua volta divisa in 9 regioni di 3x3 quadretti. C’è una sola regola per comporre un Sudoku: in ogni colon- 15 Fumetti Prof. Dott. Giovanni Vizielli disegno realizzato da FeliceCurci & Cristian D’Angelo Prof. Ing. Pierpalo Lamola disegno realizzato da Felice Curci