Il porto di Felixstowe
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Il porto di Felixstowe
FELIXSTOWE PORTI IL PORTO DI FELIXSTOWE Lo scalo inglese, che si avvia a divenire uno dei più importanti in Europa per il traffico container, è di fatto una struttura completamente nuova e in corso di espansione, dove è possibile valutare come venga affrontato il problema dell’impatto sull’ambiente di una struttura portuale e il genere di soluzioni adottate Il porto della cittadina balneare di Felixstowe, situato sull’estuario del fiume Orwell, a circa venti chilometri a sud est di Ipswich (East-Suffolk), è stato oggetto nell’ultimo decennio di uno sviluppo notevolmente accelerato, ingrandendosi e potenziandosi fino a divenire nel 1990 l’unico porto d’Inghilterra a movimentare più di 1 milione di container all’anno, quarto in Europa e quindicesimo nel mondo. L’ampliamento delle vecchie installazioni ha una tappa significativa nel 1986, con l’apertura di un moderno terminal container: il “Trinity Terminal I” che rappresenta il punto di partenza di una evoluzione non ancora terminata. Nota come stazione balneare, molto apprezzata dagli inglesi per il suo clima mite e per le spiagge, la località è stata scelta negli anni Ottanta da un gruppo di operatori privati come sede di un porto di importanza europea, alternativo alla rete portuale Planimetria generale del porto di Felixstowe, situato sull’estuario del fiume Orwell, a nord est di Londra. KINEO 9 1995 22 FELIXSTOWE esistente, sfruttando la sua posizione favorevole lungo uno dei tre maggiori assi infrastrutturali della Gran Bretagna e per la sua vicinanza coi maggiori porti del nord Europa. I lavori eseguiti hanno aumentato la profondità del canale d’ingresso - portato a 12.5 metri per permettere l’ingresso delle più grandi navi porta container - ed esteso la superficie dei docks. Anche l’interscambio coi trasporti di terra è stato migliorato, nel 1984, sia grazie alla costruzione di una superstrada (la A14) che si collega alla rete autostradale esistente, che con l’adeguamento tecnologico-dimensionale dei due terminal ferroviari del porto. Complessivamente, il progetto di ampliamento sarà completato alla fine del 1995 con la realizzazione di 30 acri di banchine (circa 12 ettari) e depositi - il “Trinity Terminal III” - che porterà il Terminal ad avere uno sviluppo di oltre due chilometri e a essere il più grande d’Inghilterra; e questo si attuerà anche con significativi interventi nel campo infrastrutturale che proietteranno Felixstowe verso una posizione competitiva nel quadro dei porti europei. Ma essendo quasi interamente nuovo il porto rappresenta anche un significativo esempio di come, in questo settore, si affronti il problema dell’impatto ambientale. Tra le diverse realtà europee infatti, Veduta dei nuovi terminal container e, in alto, pianta dell’est dell’Inghilterra con la posizione del porto. KINEO 9 1995 PORTI 23 FELIXSTOWE PORTI Vista zenitale dello scalo con, a sinistra, una parte della riserva naturale di Trimley. KINEO 9 1995 24 FELIXSTOWE PORTI Felixstowe è forse quello che ha maggiormente contribuito alla salvaguardia dell’equilibrio ambientale, con una pianificazione a monte e cospicui investimenti. L’intervento più significativo riguarda la creazione, nel 1993, lungo il corso del fiume, di una riserva naturale finanziata interamente dal porto: la “Trimley Nature Reserve”, estesa su 208 acri (circa 84 ettari), creata in cambio delle aree perse a causa della costruzione del primo terminal. La riserva comprende un lago d’acqua dolce e tre lagune, la fauna è ricchissima e il numero delle specie, sopratutto di volatili, in continuo aumento. Proprio alla riserva, al suo completamento, è affidato il compito di garantire il corretto bilancio ecologico dell’area: Particolare del porto container e dell’area agricola retrostante. KINEO 9 1995 25 FELIXSTOWE PORTI In alto, carta nautica del porto con i canali d’ingresso e d’uscita. KINEO 9 1995 Veduta della riserva di Trimley e dell’estuario dell’Orwell. 26 FELIXSTOWE per 30 anni il porto si è impegnato a versare un contributo di 20 mila sterline per il consolidamento della riserva. Un secondo intervento riguarda la costruzione di un terrapieno al limite settentrionale di quello che sarà il nuovo terminal Trinity III: uno schermo posto tra il porto e la riserva, alto otto metri e piantumato con più di mezzo milione di alberi, il cui completamento è previsto entro l’anno. Altro punto riguarda lo smaltimento del materiali dragati durante le operazioni di scavo del canale d’ingresso e l’attenzione alle conseguenze che tali operazioni hanno avuto sull’ecosistema. In prima istanza sono stati eseguiti - grazie ad una cooperazione tra il ministero della Pesca e dell’Agricoltura, l’Authority delle coste nazionali e l’associazione English Nature - degli studi su modelli matematici predisposti a comprendere gli effetti dei lavori sulla composizione del fondale, sulla vita marina, sui mutamenti dei movimenti delle onde e delle maree. In una seconda fase altri studi hanno riguardato la scelta dei luoghi di smaltimento del materiale dragato: la maggior parte di questi detriti hanno concorso alla formazione del terrapieno attorno alla riserva naturale. Alberto Corti Veduta aerea dell’area dove sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo terminal container Trinity III. KINEO 9 1995 PORTI 27
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