Milano, Keith Haring in mostra a Palazzo Reale,Real Bodies, la

Transcript

Milano, Keith Haring in mostra a Palazzo Reale,Real Bodies, la
Milano,
Keith
Haring
mostra a Palazzo Reale
in
Dal 21 febbraio al 18 giugno 2017, Milano celebra il genio di
Keith Haring (1958-1990) con una grande mostra, allestita a
Palazzo Reale. L’esposizione Keith Haring. About Art, curata
da Gianni Mercurio, promossa e prodotta dal Comune di MilanoCultura, Palazzo Reale, Giunti Arte mostre musei e 24 ORE
Cultura – Gruppo 24 ORE, con la collaborazione scientifica di
Madeinart, con il prezioso contributo della Keith Haring
Foundation, presenta 110 opere, molte di dimensioni
monumentali, alcune delle quali inedite o mai esposte in
Italia.
La rassegna ruota attorno a un nuovo assunto critico: la
lettura retrospettiva dell’opera di Haring non è corretta se
non è vista anche alla luce della storia delle arti che egli
ha compreso e collocato al centro del suo lavoro,
assimilandola fino a integrarla esplicitamente nei suoi
dipinti e costruendo in questo modo la parte più significativa
della sua ricerca estetica. Le opere dell’artista americano si
affiancano a quelle di autori di epoche diverse, a cui Haring
si è ispirato e che ha reinterpretato con il suo stile unico e
inconfondibile, in una sintesi narrativa di archetipi della
tradizione classica, di arte tribale ed etnografica, di
immaginario gotico o di cartoonism, di linguaggi del suo
secolo e di escursioni nel futuro con l’impiego del computer
in alcune sue ultime sperimentazioni. Tra queste, s’incontrano
quelle realizzate da Jackson Pollock, Jean Dubuffet, Paul Klee
per il Novecento, ma anche i calchi della Colonna Traiana, le
maschere delle culture del Pacifico, i dipinti del
Rinascimento italiano e altre.
Keith Haring è stato uno dei più importanti autori della
seconda metà del Novecento; la sua arte è percepita come
espressione di una controcultura socialmente e politicamente
impegnata su temi propri del suo e del nostro tempo: droga,
razzismo, Aids, minaccia nucleare, alienazione giovanile,
discriminazione delle minoranze, arroganza del potere. Haring
ha partecipato di un sentire collettivo diventando l’icona di
artista-attivista globale.
Tuttavia, il suo progetto, reso evidente in questa mostra, fu
di ricomporre i linguaggi dell’arte in un unico personale,
immaginario simbolico, che fosse al tempo stesso universale,
per riscoprire l’arte come testimonianza di una verità
interiore che pone al suo centro l’uomo e la sua condizione
sociale e individuale. È in questo disegno che risiede la vera
grandezza di Haring; da qui parte e si sviluppa il suo
celebrato impegno di artista-attivista e si afferma la sua
forte singolarità rispetto ai suoi contemporanei.
La mostra sarà ordinata in un allestimento emozionante e al
contempo denso di rimandi al contesto in cui la breve ed
esplosiva vita di Haring gli consentì di esprimersi come una
delle personalità più riconosciute dell’arte americana del
dopoguerra.
Il catalogo, pubblicato da GAmm Giunti/24 ORE Cultura,
comprenderà oltre a una vasta biografia illustrata e a tutte
le opere esposte, i saggi del curatore, Gianni Mercurio,
Demetrio Paparoni, Marina Mattei e Giuseppe Di Giacomo.
KEITH HARING. ABOUT ART
Milano, Palazzo Reale
21 febbraio – 18 giugno 2017
www.palazzorealemilano.it
www.mostraharing.it
Orari:
lunedì: 14.30-19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30
giovedì e sabato: 9.30-22.30
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
Ingresso:
Intero € 12 / Ridotto € 10 / Ridotto scuole € 6 /
Biglietto Famiglia: uno o due adulti € 10 a testa, bambini
fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 anni € 6
Catalogo: GAmm Giunti/24 ORE Cultura
(nella foto in alto: Keith Haring, Tree of Life, 1985,
Acrilico su tela 152,5 x 152,5 cm Collezione privata © Keith
Haring Foundation)
Keith Haring in
Keith Haring,
Untitled, June 11
1984, acrilico su
tela, 238,8 x
716,3 cm,
Collezione
privata © Keith
Haring Foundation
Keith Haring,
Untitled, 1983
Inchiostro
un ritratto di
Timothy
Greenfield –
Sanders, 1986,
stampa a contatto
28×36 cm
vinilico su
telone di vinile
213,4 x 213,4 cm
Courtesy Laurent
Strouk © Keith
Haring Foundation
Real Bodies, la discussa
mostra di anatomia umana
presto a Milano
Il corpo (morto) teso nella plasticità del movimento sportivo
o devastato dalla malattia sarà in mostra a Milano, dal primo
ottobre 2016 al 29 gennaio 2017. Con la straniante esposizione
Real Bodies, allestita da Venice Exhibition nei 2 mila metri
quadrati dello Spazio Ventura XV a Lambrate, ex fabbrica
Faema, dopo il grande successo di Lisbona in Portogallo con
220 mila visitatori. La finalità è esplicitamente educativa e
di grande interesse scientifico: mostrare dall’interno il
corpo umano e stimolare uno stile di vita sano e attivo. “La
salute e come allungare la vita”: questo è infatti il tema
dell’edizione milanese che ha quale testimonial non a caso un
divulgatore come Alessandro Cecchi Paone. La più grande
esposizione itinerante di anatomia umana ha numeri degni di
nota, per fornire un’esperienza decisamente suggestiva: 350
tra organi e corpi interi ricavati da 165 persone che hanno
donato il proprio corpo alla ricerca scientifica, trasportati
in 13 container, allestimento di 125 vetrine, chilometri di
pannelli e teli nelle varie sale, illuminazione fornita da
1200 fari.
Come ideale omaggio alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, una
sezione della mostra sarà dedicata a varie discipline sportive
come aerobica, arti marziali, atletica, ballo, basket, body
building, calcio, tiro con l’arco. Nella “Galleria degli
Atleti” dodici corpi di veri sportivi saranno visibili per la
prima volta sotto la pelle, conservati grazie alla tecnica
della plastinazione, che consente di fermare la naturale
decomposizione sostituendo i liquidi corporei con polimeri di
silicone lasciando inalterati i colori. Un procedimento che
costa, fanno sapere gli organizzatori, 50 mila euro per ogni
corpo e richiede 1500 ore. Non solo atleti catturati in
perpetuo in pose dinamiche con muscoli, tendini e
articolazioni tesi e in bella vista, ma anche corpi plastinati
di persone affette da dipendenze quali alcoolismo e fumo e
malattie croniche causate dall’obesità, o singoli organi
corrotti da patologie, i cui danni saranno visibili in maniera
impietosa, messi a confronto con organi sani.
Un totale di 40 corpi, di varie età e cristallizzati nelle
varie attività umane. Persino il corpo di un ultracentenario,
concesso da un ateneo statunitense, mai esposto prima e
costato per la conservazione ben 450 mila euro e 3 anni di
lavoro. Sarà esposto anche un ermafrodita, con genitali sia
maschili sia femminili: scelta che ha suscitato polemiche
(almeno 1800 email di protesta) ma esplicitamente voluta dagli
organizzatori per stimolare il dibattito sulla questione della
fluidità del genere, tema che investe la nostra società. Sarà
possibile osservare come funzionano i sistemi cardiovascolare,
scheletrico e nervoso; anche gli apparati respiratorio e
riproduttivo e persino, quello riproduttivo sia maschile sia
femminile, e il processo che dalla fecondazione alla nascita
porta allo sviluppo del feto.
Sicuramente questa sorta di danza macabra laica contemporanea
ha un grande impatto sul visitatore, serve a far acquisire
consapevolezza sul proprio corpo e su come i comportamenti
personali possano incidere e fare la differenza. La mostra è
aperta a tutti e ha spiegazioni chiare anche per bambini e
studenti: una vera e propria enciclopedia per esplorare dal
vivo il corpo umano, la sua naturale complessità. La
particolarità dell’esposizione ha attirato grande curiosità,
con almeno 20 mila richieste di prenotazione e di
informazioni.
di Valentino Salvatore
http://www.realbodies.it/
Dal 1 ottobre 2016 al 10 gennaio 2017
Spazio Ventura XV (via Ventura 15, Milano)
Orari: da lunedì a venerdì 10-19, giovedì 10-21, sabato e
domenica 10-20
Biglietto intero 18 € (previste riduzioni per alcune
categorie, gruppi e scuole)
Al Palazzo Reale di Milano
apre
la
mostra:
Il
Simbolismo. Arte in Europa
dalla
Belle
Epoque
alla
Grande Guerra.
Di Marzia Santella.
Milano evoca attraverso il suo programma dedicato all’arte del
XIX e XX secolo, un periodo storico foriero di stravolgimenti.
Mentre è in corso la mostra Alfons Mucha e Le Atmosfere Art
Noveau, fino al 20 marzo,
si è inserita
la mostra: Il
Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Epoque alla Grande
Guerra, aperta dal 3 febbraio al 5 giugno 2016. Il Simbolismo,
corrente artistica che nacque in Francia nel XIX secolo, si
manifestò
nella
letteratura,
nelle arti
figurative e
nella
musica. Con
il
Simbolismo
l’arte
rivela, per “Segni”, una realtà che si pone e si contrappone
alla coscienza. Le immagini che salgono dal profondo
dell’essere umano si incontrano con le immagini che giungono
dall’esterno. La tela diviene una superficie attraverso cui si
attua una misteriosa osmosi. Il Simbolismo anticipa la
concezione surrealista del segno come rivelazione della realtà
profonda dell’essere, dell’esistenza inconscia. Curatori della
mostra sono Fernando Mazzocca, Claudia Zevi con la
collaborazione di Michel Draguet. Mazzocca ha definito il
Simbolismo: “Il significato è ciò che sta sotto l’apparenza
materiale reale. In ogni cosa c’è un significato nascosto”. Un
alone di mistero, una dimensione onirica, a tratti demoniaca,
connotano
alcune sezioni
dell’esposizio
ne che si si
estende in 21
sezioni
tematiche
nellesaledelpianonobilediPalazzoReale.150leopere
presentate contrapponendo, per
la prima volta, i simbolisti
itali
ani e quelli stranieri. Nelle sale potrete ammirare alcune
opere di Gustav Klimt, Gustave Moreau, Odillon Redon, Franz
Von Stuck, Ferdinand Hodler. Gli italiani Giulio Aristide
Sartorio, Leo Putz, Giorgio Kienerk; tra gli scultori Leonardo
Bistolfi e Amleto Cataldi. Una delle sezioni più scenografiche
della mostra è composta dalle sale dedicate alla Sala
dell’Arte e del Sogno allestita nella Biennale di Venezia del
1907 che consacrò il Simbolismo nel nostro Paese. La mostra,
promossa da Milano- Cultura e prodotta da Gruppo 24 Ore
Arthemisia Group, presenta, per la prima volta, capolavori del
Simbolismo europeo come “Carezze” (L’Arte) di Fernand Khnopff,
“La Testa di Orfeo” di Jean Delville entrambi provenienti da
Musées Royaux Des Beaux Arts de Belgique di Bruxelles.
“L’Eletto” enorme sublime opera di Ferdinand Hodler
proveniente dall’ Hostaus Museum di Hagen e “Il Silenzio della
Foresta” di Arnold Böcklin. La mostra si chiude con
l’atmosfera fantastica de “Le Mille e una Notte” di Vittorio
Zecchin realizzato alla vigilia della Grande Guerra. Il
Simbolismo ha dato rilievo ai grandi valori universali della
vita e della morte, dell’amore e del peccato alla continua
ricerca dei misteri della natura e dell’umana esistenza
suscitando incessantemente interesse e ammirazione dei
visitatori.
EXPO 2015. Quando la bellezza
surclassa
ogni
dubbio
iniziale
Egregio Direttore,
Ho visitato EXPO 2015 a Milano. Dopo tante polemiche ed
incertezze iniziali, ero un po’ scettico sulla riuscita
dell’evento. E invece mi sono completamente ricreduto.
Un’organizzazione a dir poco perfetta : controlli ed
assistenza da parte del personale eccezionali. Mi riesce
difficile trovare una sola lacuna. I collegamenti con la città
sono insuperabili. Non e’ necessario dormire a Rho, perché la
metropolitana, che passa ogni due minuti, porta direttamente
da Milano all’ingresso della Mostra. E oltre alla
metropolitana esistono collegamenti con treni, autobus,
navette e tanto altro.
I controlli sono estremamente meticolosi e si passa attraverso
il Metal Detector. Giustissimo ! Non si può minimamente
rischiare un attentato da parte di folli. Il decumano, tutto
coperto per riparare dalla pioggia, è lungo alcuni chilometri
e già da solo rappresenta uno spettacolo. Ai lati si aprono i
numerosi padiglioni delle varie nazioni: Europa, Africa,
Oriente e Occidente, tutti con un’impronta particolare, che ti
colpisce e ti suggestiona. Inutile dire quale mi abbia
interessato maggiormente, perché è tutto l’insieme che
affascina. Forse ho apprezzato più di tutto Piazza Italia con
“l’albero della vita”, enorme costruzione, che si illumina in
mille giochi di luce, tutti di colore bianco, rosso e verde.
E’ il trionfo dell’Italia, che ancora una volta ha dimostrato
di non essere inferiore a nessuno, anzi ha espresso quel gusto
e quella classe che ci hanno caratterizzato in ogni tempo.
Pietro Gelso
Weekend
al
Museo
della
Scienza Leonardo da Vinci di
Milano
di Marzia Santella.
Quest’estate la scelta di visitare Milano con il solleone può
avere un suo fascino grazie all’EXPO e agli eventi ad esso
correlati che animano la città. Il Museo Nazionale Scienza e
Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano prosegue il programma
estivo MuseoEstate rimanendo aperto il sabato dalle 9.30 alle
21. Nel week end di Ferragosto sono previste moltissime
attività per adulti e bambini per conoscere la scienza da
vicino, per stimolare la loro curiosità, per trascorrere due
giorni fantastici. Il Museo, nato nel 1953, si sviluppa su 50
mila mtq di cui 33 mila coperti. Contiene 15 sezioni
espositive, 13 laboratori interattivi ed 1 laboratorio di
rierca in collaborazione con l’Università di Milano ed ha un
flusso di 450 mila visitatori all’anno. Un universo in cui
perdervi ed imparare ed approfondire la propria conoscenza.
Qui troverete per bambini, età minima 8 anni, Tinkering Zone:
come creare sculture in equilibrio, che dondolano, pendono in
cerca di stabilità. L’ispirazione deriva dalle sculture
cinetiche dell’artista e ingegnere meccanico Alexander Calder
“I mobiles”. Potrete misurarvi anche in
attività strabilianti ed è prevista la
prenotazione fino ad esaurimento posti, della
durata di 45 minuti.
Nell’area dei piccoli potrete trovare:
Le api robot: età minima 3 anni e si svolgerà sabato 15 dalle
11 alle 16.Si tratta di produrre uno sciame di api robotiche
per capire come si muove un robot, come funziona e come si può
programmare per realizzare coreografie e farle muovere insieme
a ritmo di musica.
Dal seme alla carta: età minima 3 anni, sabato alle ore 15.
I bimbi impareranno a riciclare la carta, foglie e bucce di
cipolla per realizzare una fantastica creazione e produrre un
foglio di carta speciale da piantare in giardino.
Ombre e pianeti: età minima 3 anni, sabato ore 12 e 17.
Un’avventura nello spazio pensata per i piccoli ospiti che
ascolteranno una divertente storia spaziale e inventeranno
nuovi personaggi per creare una missione verso i pianeti
lontani utilizzando luci ed ombre.
Area spazio.
Con il naso all’insù: età minima 4 anni sabato alle 14.
Avventura educativa attraverso cui i bambini potranno
apprendere tante piccole curiosità sullo spazio.
I.lab Biotecnologie.
Orti stellari: età minima 8 anni sabato e domenica ore 11, 14,
16. Tra microscopi e terreni di laboratorio, gli ospiti
osserveranno di cosa necessitano le piante per vivere,
scopriranno se si può coltivare l’insalata nello spazio.
I.lab Genetica.
Segni particolari: età minima 7 anni, sabato e domenica alle
ore 14, 15, 16e 17. Nel laboratorio di genetica si potranno
utilizzare i microscopi e soluzioni per scoprire quante
impronte lasciamo, cosa ci identifica e cosa ci accomuna.
Galleria Leonardo:
Leonardo: età minima 8 anni sabato e domenica alle ore 14, 15,
16 e 17
Un animatore accompagnerà gli ospiti per scoprire i molteplici
interessi di Leonardo da Vinci che spaziano dall’ambito
tecnico e scientifico, all’anatomia, alla meccanica,
dall’ottica all’urbanistica. In esposizione in Galleria la
collezione di modelli storici leonardeschi.
Bolle di sapone
I segreti delle bolle di sapone: età minima 3 anni domenica
alle oe 14, 15, 16 e 17. I bambini prenderanno parte ad un
viaggio alla scoperta del magico mondo della bolle di sapone.
Oltre queste fantastiche attività per i più piccoli sarà
possibile visitare le mostre temporanee presenti nel museo.
#FoodPeople. La mostra per chi ha fame di innovazione.
Visitabile fino al 31 dicembre 2015. qui troverete una grande
esposizione dedicata ai cambiamenti che hanno segnato il
nostro modi di mangiare e alle prospettive future del sistema
alimentare. #FoodPeople rappresenta una delle iniziative di
EXPO in Città in cui sono protagoniste le persone, ciascuno di
noi nella sua relazione con il cibo. Coinvolti professionisti
della produzione agroalimentare, ricercatori ed esperti del
settore.
Make in Italy- The Exhibition termina invece il 16 agosto e
racconta l’innovazione italiana attraverso l’esposizione di 50
anni di eccellenze. Oggetti e storie che hanno mostrato la
preminenza italiana nell’ambito della tecnologia e del
digitale da Programma 10, il primo personal computer, passando
per il microchip e la scheda Arduino fino alla prima macchina
del caffè espresso utilizzata nelle missioni spaziali.
Il mio Pianeta dallo Spazio- Fragilità e Bellezza visitabile
fino al 10 gennaio 2016.
La mostra è promossa e organizzata dall’Agenzia Spaziale
Europea (ESA) in collaborazione l’Agenzia Spaziale Italiana e
la Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea e la
Comunità Europea. E’ un viaggio che si compie
attraverso immagini satellitari e video
installazioni, nei luoghi più belli e talvolta
remoti, del mondo. Immagini di eccezionale
bellezza che invitano a riflettere sulla
fragilità del nostro pianeta minacciato dal cambiamento
climatico a livello globale.
Aperta fino al 6 settembre anche la mostra Milano da Expo a
Expo. L’esposizione è divisa in due sezioni: la prima
intitolata “La città che nasce” racconta la storia di quasi un
secolo a attraverso immagini e materiali degli archivi del
Touring. La seconda “Prospettive, volti e chiaroscuri” mette
in mostra 20 immagini di grande formato di Francesco Radino
che ritraggono i simboli classici e nuovi della metropoli
tirata a lustro nell’anno dell’Expo .
E’ possibile visitare con un biglietto aggiuntivo la visita
guidata al sottomarino Enrico Toti e separatamente per il
simulatore virtuale di volo in elicottero. Ciascuno al costo
di 8 euro la prenotazione e
stesso alla biglietteria fino
sito www.museoscienza.org o
giorni, poi, è possibile
catamarano AC72 “Luna Rossa”
padiglione aeronavale.
l’acquisto avvengono il giorno
ad esaurimento posti oppure sul
al numero 02 485551. Tutti i
ammirare il
in mostra nel
Ferragosto 2015, lontano dalle solite spiagge, diviene un
momento dedicato alla conoscenza per bimbi e grandi offrendovi
emozioni indimenticabili.
Milano: Il Mio Pianeta Dallo
Spazio – Fragilità e Bellezza
di Marzia Santella.
Tra le molteplici prospettive suscitate dal tema di Expo 2015:
“Nutrire il Pianeta. Energia per la vita” si è aperta oggi a
Milano, nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
Leonardo Da Vinci, la mostra “Il Mio Pianeta Dallo SpazioFragilità e Bellezza. L’esposizione, che proseguirà fino al 10
gennaio 2016, è un viaggio che conduce attraverso immagini
satellitari e videoinstallazioni nei luoghi più belli e remoti
della Terra. Il progetto espositivo, promosso e organizzato
dall’Agenzia Spaziale Europea, ESA, in collaborazione con
L’Agenzia Spaziale Italiana, ASI, la Presidenza Italiana del
Consiglio dell’Unione Europea e la Commissione Europea, è
stato presentato dall’astronauta Luca Parmitano, Simonetta
Cheli di ESA e Roberto Battiston presidente di ASI, Viviana
Panaccia curatrice della mostra. Il percorso espositivo è
diviso in quattro aree tematiche: ghiacci e acqua, foreste,
agricoltura e città per richiamare l’interesse del pubblico
con una particolare attenzione sui giovani, per
sensibilizzarli a uno stile di vita eco-sostenibile e a un
utilizzo più consapevole delle risorse naturali.
Le regioni polari sono ritenute le più sensibili ai
cambiamenti climatici e migliori sensori per il monitoraggio
della salute del pianeta, monitorati dai satelliti. Immagini
satellitari documentano anche i processi di deforestazione e
la conversione delle foreste in terreni agricoli.
L’agricoltura è fondamentale per nutrire il pianeta ma può far
fronte alle necessità di una popolazione in continuo aumento
solo se essa è sostenibile. Nelle aree metropolitane, oggi
oltre 30 superano i 10 milioni di abitanti ciascuna, la
crescita demografica e lo spostamento di masse di persone
dalle zone rurali necessitano di un monitoraggio affinché il
processo avvenga su una base sostenibile tale da non
influenzare la qualità della vita e la sicurezza degli
abitanti. I dati ad alta risoluzione forniti dai satelliti
sono importanti per la pianificazione e lo sviluppo
sostenibile delle aree urbane.
Immagini di rara bellezza mostrano la Terra nei suoi più
accesi contrasti che invitano a riflettere sulla fragilità del
nostro pianeta minacciato dal cambiamento climatico e su come
i satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti. Nel
percorso della mostra, collocata al 1°piano in uno spazio
attiguo all’esposizione permanente dedicata allo Spazio e
all’Astronomia curata da Giovanni Caprara, risulta evidente il
cambiamento, a tratti drammatico del pianeta, in cui si
sciolgono i ghiacciai, si innalzano gli oceani, le foreste
pluviali sono minacciate dalla deforestazione, è evidente
l’inaridimento delle terre coltivate e l’incontrollato
sviluppo delle megalopoli.
Il Direttore Generale del Museo Fiorenzo Galli ha dichiarato:
“Il Museo vede convergere in questa mostra l’attenzione per lo
Spazio, testimoniata dalla mostra permanente inaugurata
nell’ottobre 2014, che ha tra i suoi capitoli tematici lo
studio della Terra vista dallo Spazio con il tema collegato ad
Expo 2015. “Nutrire il Pianeta” significa innanzitutto averne
cura. Mostrare con queste straordinarie immagini la bellezza e
la fragilità della “nostra casa” dà la possibilità di
comprendere il valore della gestione delle risorse naturali,
dalla protezione dell’ambiente, della tutela delle foreste che
ci fanno respirare, della terra da coltivare, della
biodiversità, dell’aggressività antropocenica da contenere,
per dare un giusto futuro ai nostri figli”. Ospite del Museo,
per la prima volta,Volker Liebig, Direttore dei Programmi di
Osservazione della Terra di ESA che è intervenuto dicendo:
“Penso che sia una grande opportunità avere un’importante
vetrina in questo famoso museo a Milano in occasione
dell’Expo. La mostra offrirà al pubblico l’occasione per
vedere il nostro bel pianeta con gli occhi dei satelliti e
capire quanto questi preziosi strumenti possono contribuire
alla sicurezza alimentare e allo studio della Terra”. La
mostra presentata al Palazzo delle Esposizioni di Roma lo
scorso anno, presenta in questa nuova edizione una
focalizzazione su agricoltura, foreste e territorio
collegandosi ai temi principali di Expo. Visitare il Museo
rappresenta un’esperienza unica per la conoscenza e per
arricchire la visita di Milano in un’ottica di salvaguardia
del benessere proprio, dell’ umanità e del pianeta che ci
ospita.
A
Milano,
#FoodPeople
inaugurata:
di Marzia Santella
Il cibo rappresenta un elemento fondamentale di
ciò che siamo: a prescindere dal nurimento,
parla di cultura, di famiglia, di patrimoni
territoriali ed umani inestimabili.
Nondimeno ogni anno centinaia di milioni di persone soffrono
la denutrizione e quasi tre milioni hanno problemi legati
all’obesità. La situazione è drammaticamente paradossale se si
pensa che ogni anno vengono sprecate 1,3 miliardi di tonellate
di cibo. Il Pianeta necessita una riflessione globale,
necessita l’adozione di politiche che possano generare risorse
e distribuirle a tutti nel modo migliore e più efficace.
Oggi, in via San Vittore nel Museo della Scienza e della
Tecnologia di Milano, si è inaugurato un evento speciale:
#Food People. La mostra per chi ha fame di innovazione. Aperta
dal 22 aprile al 31 ottobre 2015.
Progettata e realizzata dal Museo con il contributo di
Fondazione Cariplo, partner istituzionale della Regione
Lombardia- Direzione Agricoltura. In #FoodPeople sono
protagoniste le persone, ciascuno di noi nella sua relazione
con il cibo. Si tratta di una grande esposizione dedicata ai
cambiamenti che hanno influenzato il modo di mangiare con
particolare attenzione alle prospettive future del sistema
alimentare. La mostra mette in risalto l’importanza che le
innovazioni tecnologiche e scientifiche rivestono nel settore
agroalimentare e, quindi, nella vita quotidiana. Lo stesso
allestimento è stato curato secondo un approccio definito cocurating basato sul lavoro congiunto di progettazione e
realizzazione tra staff del Museo e gruppi di visitatori, in
particolare adolescenti e adulti italiani e stranieri. Tanti i
personaggi rappresentati in foto o in video che accompagnano i
visitatori con i loro video, le loro storie in due percorsi
complementari. Il primo ripercorre alcune delle principali
innovazioni scientifico- tecnologiche che hanno attraversati
il settore agroalimentare e le sue attività degli ultimi 150
anni. Il secondo permette di confrontarsi con scenari e
prospettive sul futuro del cibo a partire da domande spontanee
che esperti da diversi settori aiutano a mettere a fuoco.
Sabato 25 e domenica 26 aprile il primo week end di attività
speciali legate alla mostra. Saranno proposte speciali visite
guidate con i curatori dell’esposizione. Nei laboratori
Alimentazione Biotecnologie e Genetica si potrà immaginare e
preparare il cibo de futuro, fare un’indagine su frutti e
fiori commestibili o scoprire quanto possono essere buoni e
utili muffe e batteri nella produzione alimentare.
Inaugurata durante l’open night dell’inaugurazione la Dutch
Zone organizzata dal Museon di L’Aia realizzata nell’ambito
della partecipazione dell’Olanda all’Expo. Qui si pone
l’enfasi su come L’Olanda abbia individuato, nella ricerca
scientifica, nell’innovazione intelligente e nella
cooperazione internazionale elementi fondamentali per la
ricerca di soluzioni sostenibili alle sfide globali nel
settore alimentare.
Il Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e
della Tecnologia, Fiorenzo Galli, durante l’inaugurazione, ha
dichiarato: “Siamo orgogliosi di presentare oggi la mostra
#FoodPeople che si inserisce in un percorso di sviluppo di
risorse culturali ed educative sul tema dell’alimentazione che
il Museo ha avviato dal 2009. Il ruolo del Museo è
interpretare il passato per fornire chiavi di lettura del
presente e lanciare uno sguardo sul futuro.
In questa occasione, stimolati dall’Expo 2015, abbiamo preso
l’impegno di raccontare l’innovazione nella filiera
agroalimentare evidenziandone le relazioni con gli altri
sistemi e le prospettive future. Abbiamo potuto affrontare
questi temi, che toccano da vicino ciascuno di noi, anche
grazie a tante aziende partner che lavorano ciascuna per
l’innovazione nel proprio settore”.
Il Museo della Scienza e della Tecnologia vi attende per un
percorso affascinante tra storia e futuro.
Code al Tribunale di Napoli.
Parola alla difesa. Degli
avvocati
di Lidia Monda
Li abbiamo visti in file chilometriche attendere pazienti di
entrare e poter lavorare. Li abbiamo visti urlare esasperati.
Abbiamo letto di porte rotte e feriti sparsi. Persino la
Lucarelli li ha bacchettati dalla sua pagina social, definendo
poco edificante il tutto. ‘Cornuti e mazziati’ gli Avvocati di
Napoli hanno detto basta. Da ieri e fino a venerdì è stato
deliberato lo
stato di agitazione con astensione
dalle
udienze perché lavorare così no, incassare così no, finire
sulla gogna così … no.
A tutto c’è un limite.
foto da il mediano.it
In conseguenza dei fatti di Milano, della sparatoria ad opera
di un folle, di tre morti, due feriti e un trauma collettivo
si sono presi provvedimenti d’urgenza, che sembravano dettati
più da reattività che da un’ organizzazione sistematica di
tutela. Da un lato i ministri dell’Interno e della Giustizia,
Alfano e Orlando, hanno premuto sul rafforzamento delle misure
di sicurezza, dall’altro i tribunali si sono scoperti
vulnerabili e impreparati a gestire l’imprevedibile. Così,
sull’onda emotiva di sconcerto e cordoglio, a Napoli il
facente funzioni Procuratore Generale presso la Corte
d’Appello Mastrominico decide che a passare sotto i metal
detector debbano essere tutti, ma proprio tutti, a cominciare
dagli avvocati. La tutela della pubblica incolumità, prima di
tutto. “Situazione sperimentale, andava testata ” dice il
Procuratore in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno.
Sennonché, nella furia mistificatoria della sicurezza über
alles, qualche dettaglio è andato smarrito. Era prevedibile,
infatti, che le strutture si sarebbero rivelate troppo scarne
e graciline per reggere la mole di quest’enorme impalcatura
protettiva; che strozzare in tre varchi e sei metal detector
un flusso di circa 12.000 persone, quale è quello che transita
giornalmente dal tribunale, avrebbe comportato disguidi
inaccettabili persino a Pordenone, e infine che la situazione
sarebbe diventata paradossale soprattutto per quegli avvocati
costretti ad entrare e uscire più volte dalla sede del
tribunale e a fare spola con la vicina Procura.
Ora, non è che questo abbia a che fare con l’essere napoletano
o meno. Un provvedimento che ha leso democraticamente tutti –
avvocati, consulenti, cancellieri, danneggiati e danneggiantisi può giudicare inappropriato indipendentemente dalla regione
d’Italia in cui venga adottato, perché, per fortuna, il buon
senso è ancora una dote comprensibile da Trento a Lampedusa.
Ma a una certa fetta di qualunquisti benpensanti non è
sembrato vero di cogliere due piccioni con una fava e di
giudicare avvocati e napoletani insieme, dall’alto di scranni
altamente filantropici, sulla base di video diventati virali
in rete, in cui si rappresenta esclusivamente una reazione di
pancia a un provvedimento di pancia.
foto da reporternuovo.it
Le contestazioni di chi, comune cittadino, è stato costretto a
sopportare tre ore di fila per ottenere giustizia, sono state
affiancate da quelle degli avvocati, ritenute però capricci
convulsi, laddove hanno fatto notare che, come altri operatori
di giustizia, anche loro in tribunale ci vanno per lavorare,
sebbene come liberi professionisti. E a quel punto ecco venir
giù valanghe di critiche dal web su facili guadagni, privilegi
ingiustificati, e naturalmente evasione fiscale.
Accade allora che quel provvedimento adottato dalla procura
generale cambi forma, che lo si guardi in modo diverso, che
assuma i tratti di un provvedimento esatto, teso alla
redistribuzione sociale del disagio. Una sorta di vendetta
piccola piccola, poggiata su improbabili luoghi comuni nei
confronti degli avvocati, che finalmente impareranno a
svegliarsi presto la mattina, a fare la fila in modo educato e
a mantenere una freddezza britannica in ogni circostanza.
E ora che il dispositivo è stato revocato ma che le file sono
rimaste per la lungaggine dei controlli, sarebbe il caso che
gli avvocati napoletani ricevessero le scuse da chiunque li
abbia trattati così, senza riguardo, in virtù di un frettoloso
ossequio alla sicurezza. Delle scuse che avessero un duplice
significato: assunzione –per una volta- di responsabilità per
un provvedimento incongruo e ristoro nei confronti di una
categoria ingiustamente esposta alla pubblica gogna per
professione e cittadinanza.
Ma quanto è più facile mettersi comodi pontificando sugli
avvocati, e soprattutto su avvocati napoletani? Luogo comune
tra luoghi comuni. Mancava la pizza e il pulcinella, mentre
per il presepio di S. Gregorio Armeno si staranno già
attrezzando, questo Natale insieme ai re Magi e al pastorello
addormentato avremo la fila di pastori-avvocati con la
valigetta, che
Betlemme.
proveranno a entrare nella
grotta di
Grande attesa per il nuovo
Centro Congressi Hotel Da
Vinci Milano
Apre a Milano Nord Ovest il rinnovato Centro Congressi Hotel
Da Vinci Milano. A seguito di un sapiente lavoro di
ristrutturazione, le spaziose 307 camere sono pronte ad
ospitare una clientela d’affari e turistica: caratterizzate da
un gusto contemporaneo e minimalista, tutte le camere hanno
una metratura minima di 27 mq. L’ampio Centro Congressi
diventa inoltre polo di attrazione per eventi e congressi di
ampia portata.
In vista di Expo, L’Hotel ricopre un ruolo fondamentale per i
visitatori che verranno: l’ottima posizione – a poche decine
di metri dalla fermata del passante ferroviario Milano
Bruzzano Parco Nord – permette di raggiungere il sito
dell’Expo in meno di 30 minuti. L’Hotel ha un comodo accesso
da Via Senigallia 6, ed è inoltre posizionato a poche
centinaia di metri dalla linea gialla della metroloplitana,
fermata Comasina.
“La soluzione cromatica della gamma del lilla scelta per
l’esterno, è stata voluta e ben ponderata: a seconda dell’ora
del giorno, la tonalità si omogenizza con il colore del cielo,
creando un effetto ottico armonico ma dall’impatto originale”
– spiegano gli architetti Barbara Bartocci e Sebastiano
Coriglione che hanno sviluppato l’intervento di recupero della
struttura. – “Per le pareti degli interni sono state scelte
delle tonalità più calde con toni del grigio e del dorato alle
quali sono stati contrapposti gli arredi variopinti delle zone
comuni: i divani dalle forme sinuose, colorati e dalle tinte
più decise, creano un originale e particolare gioco di rimandi
e di contrasti” – illustrano inoltre gli architetti ed
Interior designer della Se.Pe design Milano di
Severino/Pellegrini che hanno progettato la ristrutturazione
del Ristorante, delle zone living e della Hall. Ed aggiungono:
-“Gli spazi e le superfici sono connotati da elementi
caratterizzati da una marcata valenza artistica, resi unici e
vibranti grazie alla scelta di una vasta gamma cromatica.
Anche i salottini della lobby sono stati reinventati
scegliendo toni vivaci. L’ospite che varca l’ingresso viene
accolto da forme morbide e dal design moderno, sperimentando
così un percorso cromatico ed artistico”-. A “Pollice
Illuminazione” è stato invece affidato il compito di
illuminare al meglio il giardino, la facciata dell’Hotel ed il
parcheggio. In particolare le lesene della facciata sono state
esaltate con fari posizionati dal basso verso l’alto, mentre
per il giardino è stata scelta una luce radente.
La progettazione architettonica per la ristrutturazione delle
307 camere e Suite sviluppa il concetto che l’Hotel è dedicato
alla figura di Leonardo da Vinci. “Per le camere è stata
scelta la geometria delle “lunule” – uno degli studi
leonardeschi “- svela ancora l’architetto Barbara Bartocci – “
Si tratta di un disegno di cerchi concentrici in un punto
perimetrale che danno origine ad una forma armonica,
arricchita dalla presenza di luci a led ed adatta a funzionare
da boiserie, sia per il testa letto che per la parete
scrittoio. La forma arrotondata della testata del letto e la
leggera sporgenza con un accenno di baldacchino, danno un
senso di avvolgenza. Tra i colori scelti ci sono il sabbia e
il lilla, che si rimandano tra i corridoi dei piani, le
pareti, i runner dei letti e le tende. La realizzazione dei
bagni nasce dall’esigenza di avere uno spazio molto comodo e
funzionale: qui per la pavimentazione è stato scelto il gres
porcellanato grigio, che sale anche come rivestimento su due
pareti, mentre per le restanti superfici verticali il mosaico
bianco e grigio è stuccato in lilla, per richiamare il colore
di pareti e plafone. Le pareti dello specchio e della nicchia
della doccia vengono incorniciate da una fascia luminosa con
un ‘inclinazione di 45° verso l’Ospite ” -.
L’Hotel dispone di 307 camere
totali distribuite su 8
piani. Sono disponibili tutte
le tipologie incluse triple e
quadruple,
camere
per
famiglie e Suite che possono
ospitare fino a 4 persone.
Tutte le camere, arredate in
stile moderno, prevedono
generosi spazi e sono dotate di bagno privato dalle pareti
rivestite di piastrelle in mosaico, con vasca o ampia doccia
dal soffione extralarge dai getti rigeneranti, asciugacapelli,
aria condizionata e riscaldamento regolabili individualmente,
minibar, tv satellitare a schermo sottilissimo con 50 canali
in tutte le lingue straniere più diffuse. 16 Camere sono
attrezzate per accogliere clienti disabili. L’intero stabile è
assolutamente privo di qualsiasi barriera architettonica:
anche l’ascensore è omologato per poter accogliere qualsiasi
tipo di carrozzina mentre la connessione Wi-Fi è disponibile
gratuitamente nelle camere e nella Hall.
L’Hotel offre anche ampi e funzionali spazi congressuali: la
Sala Conferenze principale, priva di colonne, è dotata di un
ampio palco e di pareti mobili insonorizzate che ne permettono
la suddivisione in 4 sale minori modulabili e adatte ad
accogliere fino 1000 persone. La Sala è inoltre dotata di un
grande palco e di accesso carrabile per l’esposizione di
macchine e merci pesanti.
La sala ” Leonardo“, ampia 250 m², è l’ideale per lo
svolgimento di banchetti e feste; la sala “Codici“, ampia 350
m², è circondata da una splendida terrazza che si affaccia su
un rigoglioso giardino, la posizione e l’ampiezza la rendono
adatta a qualsiasi tipo di manifestazione. Le altre 9 sale,
tutte esposte alla luce naturale, sono perfette per lo
svolgimento di brevi corsi, riunioni e seminari da 10 a 60
partecipanti.
Il Ristorante ed il Bar rappresentano infine il giusto
corollario dove servire pranzi, cene aziendali, intrattenere
gli Ospiti che dormono in Hotel oppure accogliere eventi
privati.
“La
notte
a
Milano”.
Bardamù si raccontano
I
di Marina Capasso
Esce oggi in streaming e free download “La notte a Milano” il
nuovo singolo del progetto Bardamù e per l’occasione li
abbiamo intervistati.
Chi sono i Bardamù e quali sono le vostre suggestioni?
«I Bardamù sono due musicisti che esprimono le loro emozioni
mediante la musica, scrivendo ed interpretando canzoni di cui
sono compositori ed arrangiatori. Dopo aver vissuto per molti
anni all’estero siamo tornati in Italia e adesso stiamo
ultimando il nostro secondo lavoro discografico. Per quanto
riguarda le suggestioni, al momento siamo attratti dalla
rarefazione del tempo, e dal fascino impercettibile di alcune
sensazioni. In musica, tentiamo di dar forma a queste
suggestioni… Con l’augurio di riuscirci».
Come nasce questo brano?
«La notte a Milano appartiene ad un qualcosa accaduto quindici
anni fa circa… e che si era rifugiato chissà in quale
subconscio. Musica e testo sono giunti all’improvviso, a
distanza di tanti anni e senza un ben preciso motivo. Quel che
è certo è che più ne sviluppavamo la storia più questa storia
era in sintonia con quel mood che stavamo cercando… O dovremmo
dire: aspettando. In linea di massima è un brano che verte sul
tema della distanza e dell’innocenza. E conseguentemente della
distanza da un’innocenza, sotto gli occhi languidi di una
Milano complice e un po’ voyeurista».
Quali sono i vostri progetti futuri?
«In un futuro prossimo, abbiamo in programma la pubblicazione
del nuovo album, che uscirà a fine marzo. Sarà un concept
album contenente 8 tracce inedite. Per quanto riguarda invece
un futuro in senso più ampio, il progetto è di continuare a
suonare e far conoscere la nostra musica».
https://www.youtube.com/watch?v=dhZn0jnFnK8