[cremona - 8] la provincia/spazio

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[cremona - 8] la provincia/spazio
8
LUNEDÌ
23 SETTEMBRE 2013
SPAZIO APERTO
gravi difficoltà economiche. Le
hanno staccato il teleriscaldamento
e chiuso il contatore dell’acqua
peggiorando così le sue condizioni
igienico sanitarie e come se non
Gentile direttore,
bastasse, continuano ad inviargli
sono mamma di due ragazzi che
bollette che, si sa, non verranno mai
vanno all’università e l’altro giorno
pagate. Di tutta quest’incresciosa
in Camera di Commercio si parlava
faccenda, se ne occupa l’avvocato
di giovani, scuola, lavoro. Mi ha
Monia Ferrari. Ha scritto
davvero confortato
una lettera al sindaco
l’attenzione verso il
Perri e per conoscenza
futuro dei giovani. Ma
anche all’ufficio servizi
mi ha del tutto
sociali affinché trovino
sconcertata il
una soluzione che possa
presidente della
La
parola
ai
lettori
ridare dignità ad un
Provincia, Salini, che
essere umano che, dopo
alla domanda se l’ente
tutto, non ha ammazzato
sta facendo qualcosa
nessuno. Ma a parer mio
sull’argomento, ha
l’avvocato ha commesso
tranciato tutti quanti
un errore, non era a
dicendo che, già tanto,
costoro cui doveva
le Province stanno per
rivolgere le sue
chiudere. Quindi, ne
suppliche chiedendo un
deduco io, non fanno
po’ di umanità e
niente? Vorrei chiedere
misericordia per Maria.
allora al signor Salini se
Essa doveva consigliare
in questi tempi incerti
alla sua cliente di
rimane inerte anche il
trovare il modo di farsi
suo stipendio. E anche
portare in Siria, in Egitto
se i suoi assessori e
o in qualunque stato
consiglieri, dato che
africano e da lì, con uno
non fanno niente, lo
dei tanti gommoni o
stipendio continuano a
barconi messi a
prenderlo. Ma perchè
disposizione da chissacchi, ritornare
non se ne vanno a casa? E non la
in Italia come profuga. Sarebbe
smettono di dare aria alla bocca a
accolta a braccia aperte, sfamata,
nostre spese? Un esempio davvero
lavata, vestita, riscaldata e
pessimo, signor Salini. Lei ai giovani
battezzata e perché no, si
non ha proprio da insegnare niente!
A. G. ritroverebbe in tasca qualche euro
(Cremona) in più di quelli che ha adesso. (...)
Giulio Roveda
(Pizzighettone)
Giovani, la Provincia che fa?
Delusa dalle parole di Salini
Con l’autunno arriva la caccia
Chi è più forte deve avere pietà
Gentile direttore,
sta arrivando l’autunno. Gli alberi
aspettano di perdere le foglie, api e
vespe indaffarate preparano rifugi
contro il freddo imminente. Gli
studenti hanno ripreso i loro
andirivieni tra casa e scuola coi
pesanti zaini; le ferie, per chi un
lavoro ce l’ha, sono un ricordo. Il
futuro? Incerto per tanti uomini e
donne, giovani e meno giovani... Ma
una buona, rassicurante notizia c’è:
ricomincia la caccia. Finalmente,
oliati i fucili, si può scendere in
campo: lepri, gallinelle, fagiani
attendono. I cani abbaiano eccitati,
pronti a snidare le prede. Nella
nebbia o nella pioggia sottile, di
prima mattina, si compie il rito di
sangue tanto atteso: uomini
coraggiosi si avviano, attraversano
impavidi campi e stradine, si
allargano a cerchio, non lasciano
scampo. La battuta dà tante
emozioni. L’importante? Riempire il
carniere; il piombo non mancherà. A
seguire, cene tra amici in cui,
allegri, si brinderà. Dormiranno
sonni tranquilli, appagati
dall’impresa riuscita. La coscienza
non morderà. E’ la caccia, è solo uno
sport, oltretutto anche salutare: si
cammina, si sta insieme, si gode. Ci
si sente finalmente potenti.
Uccellini, lepri, fagiani in fondo
sono solo animali e l’uomo, si sa, ne è
il padrone, la natura vuole così. Io,
però, sto con gli animali. Sono
deboli, sono innocenti. Abbelliscono
le nostre campagne, occupano un
così piccolo posto. Compagni di vita
discreti; ci guardano, rimarranno
anche dopo di noi. Chi è più forte
deve avere pietà. Buon autunno a
tutti.
Clara Manganati
(Vescovato)
Se Maria fosse stata straniera
avrebbe avuto più aiuti
Egregio direttore,
mercoledì 18 a pagina 20 del mio
quotidiano ‘La Provincia’, leggo che
una cinquantasettenne separata,
che risponde al nome di Maria,
avendo perso il lavoro si trova in
Dopo il gigione di Bettola
c’è lo sbruffone fiorentino
Egregio direttore,
orbati delle spiritosaggini del
gigione di Bettola, ci ha pensato lo
sbruffone fiorentino a colmarne il
vuoto. Ritenere «spompo» un
compagno di lotta e facilmente
asfaltabile il Cavaliere... maledetto
toscano, non è affatto gentleman.
Badi, piuttosto, ad evitare la
caricatura di Peter O’Toole e non
finire lo-Renz di rabbia.
Rammentasse l’apologo sui pifferi di
montagna...
Massimo Rizzi
(Cremona)
Il recupero della Concordia
frutto dell’ingegno italiano
Egregio direttore,
mentre la classe politica è sempre
più detestata dai cittadini,
l’intervento che ha portato al
recupero del relitto incagliato
all’isola del Giglio, dà lustro
all’Italia, grazie anche al notevole
apporto ingegneristico italiano,
citerò come esempio l’Italcementi
per il recupero della Costa
Concordia, nel giorno in cui la
professionalità e il know-how al 90%
italiano hanno permesso di mettere
LA REPLICA
La Provincia
www.laprovinciacr.it
IL CASO
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Il Po a ‘corrente libera’
qualcosa più di un sogno
Signor direttore,
all’indomani della presentazione del
progetto Aipo ‘365 Po River System’ per
la navigazione fluviale da Cremona a Foce Mincio (Mantova) mi consenta alcune riflessioni: se il premier Letta dovesse
nel suo imminente discorso all’Onu parlare del Po a ‘corrente libera’ troverebbe
attenzione e consenso, infatti è proprio
l’Onu che sta cercando di convincere gli
Stati membri a fermare la regimazione
dei grandi fiumi e a preservarne il flusso
a corrente libera per gli ultimi rimasti,
ormai poco più di venti al mondo, fra i
quali il Po!
La regimazione dei fiumi ha spesso
portato desertificazione dei territori e delusione rispetto alle previsioni di produzione di energia idroelettrica, di norma
‘gonfiate’ in sede di progetto. Nel caso
del Po da Cremona a Mantova, già dal
2009 l’Aipo ha calcolato che il costo totale della sistemazione a corrente libera sarebbe di poco superiore ai 70 milioni euro, ma già con 25 milioni di euro e 6-12
mesi di lavori sarebbe possibile assicurare la navigabilità per 300 giorni all’an-
in asse la nave dando così il via alle
operazioni di recupero. In occasione
dei lavori di preparazione del
fondale, Italcementi ha fornito oltre
18.000 tonnellate di prodotti con
performance specifiche, le cui
caratteristiche consentono di fare
presa alle basse temperature tipiche
dei fondali marini, infine la
produzione di una malta con
caratteristiche elastiche tali da
permettere che la nave si
appoggiasse sulla piattaforma, i
prodotti sono stati utilizzati per la
realizzazione dei ‘cuscini’
sottomarini, che una volta terminate
le operazioni, saranno rimossi, a
tutela dell’ambiente marino. Questa
è l’ennesima dimostrazione di come
l’Italia squalificata nel mondo intero
dalla sua pessima classe politica, si
riscatta sempre al cospetto del
mondo per le ottime qualità dei suoi
cittadini impegnati nel mondo del
lavoro.
Elia Sciacca
(Cremona)
Pensioni-Avis/1. Caso assurdo
Non c’è limite al peggio
Gentile direttore,
ormai per la legge sulle pensioni
dell’ex ministro Fornero ogni giorno
che passa ha la sua pena: si è iniziato
Una draga sul Po a Borgoforte
no, che già basterebbero per riprendere
a trasportare le merci sul Po, attività
che, per chi non lo sapesse, allo stato è
pressoché ridotta a zero. L’opzione della
regimazione invece, oltreché costare almeno 1,4 miliardi di euro, (20 volte in
più della sistemazione a corrente libera)
prevede quattro dighe da Cremona a foce Mincio con la creazione di relativi
quattro ‘laghetti’ di acqua ferma e stagnante, ideali ‘brodi di coltura’ per batteri e veleni di ogni genere.
col caso esodati, ora si scopre la
penalizzazione per i donatori di
sangue, in aggiunta vengono
coinvolti coloro che usufruiscono
della legge 104 riguardante
l’assistenza agli invalidi al 100%, da
ultimo tutti quelli che in questi anni
hanno scioperato subiranno anche
loro delle penalizzazioni. Che dire,
ce n’è per tutti i gusti e presumo che
il tempo ci riserverà altre sorprese.
Ebbene una legge che già è una
presa in giro visto che ci manderà in
pensione a 70 anni e, quindi,
assegno pensionistico riservato a
pochi eletti (alla faccia delle tanto
decantata aspettativa di vita), alla
luce di queste ultime novità è il caso
di dire ‘oltre i danni le beffe’. Noto
che in ambito locale l’onorevole
Fontana si sta prodigando
nell’annunciare una sua
interpellanza in parlamento per
denunciare ex post la stortura della
penalizzazione ai donatori di
sangue. Benissimo! Ma qui la
domanda sorge spontanea,
mutuando la famosa frase usata anni
fa da un noto presentatore
televisivo: l’onorevole Fontana nella
fase di approvazione e conversione
in legge del decreto Fornero non ha
notato queste storture assieme al
gruppo parlamentare del Pd? Lo
scrivente è del parere che le
cosiddette riforme pensionistiche
d’ora in avanti non vengano più
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La settimana corta non considera l’aspetto didattico
Egregio direttore,
bene ha fatto il Racchetti a votare contro
la settimana corta.
Ho letto con un certo disappunto l’articolo del vostro corrispondente da Crema, nel
quale si stigmatizza con una vena polemica, neanche tanto nascosta, il fatto che il
Collegio docenti del Liceo Racchetti ha votato contro la proposta di concentrare le lezioni in soli cinque giorni, senza tenere conto del risparmio che ne sarebbe derivato.
Come sempre nessuna parola per le questioni squisitamente didattiche che potrebbero avere indotto i colleghi ad operare tale
scelta, che peraltro condivido pienamente:
il quadro orario del Liceo Classico, anche
dopo i tagli causati dalla riforma Gelmini,
rimane comunque di 31 ore settimanali nel
triennio; ciò significa organizzare le lezioni
in quattro giorni da sei ore ed uno da sette
(!) con gravi conseguenze sull’apprendimento. Ogni scuola ha una sua specificità
ed una sua fisionomia e l’autonomia deve
essere uno strumento volto a tutelarle: come si può pensare di proporre giornate in
cui si susseguono materie come Italiano,
Latino, Matematica, Inglese, Filosofia,
Greco..., senza prevederne la pesante rica-
duta didattica?! A che ora, inoltre, arriverebbero a casa i pendolari, stante la cronica
inadeguatezza dei trasporti? Come potrebbero svolgere i lavori assegnati ( traduzioni, produzioni scritte, esercizi..., che sono i
nostri laboratori!) e l'approfondimento in
sede domestica di quanto spiegato in classe?! Ma ciò, pare, non interessa nemmeno
a chi è preposto ad Istituzioni che dovrebbero tutelare la qualità della formazione; quel
che conta è tagliare, risparmiare... Tutto
ciò, credo, si commenta da sè!
Giuseppe Ferrami
(Cremona)
Ma per finire, il pericolo, anzi meglio
l’incubo più inquietante che appare in
prospettiva è che, una volta ottenute,
grazie alla regimazione, condizioni di ‘livello e portata d’acqua costanti’, si crei
la situazione ideale per la costruzione,
accanto alle quattro centrali idroelettriche già previste in progetto, di altrettante centrali nucleari, cosi come avvenne
poi a Caorso dopo la costruzione negli
anni ’60 della diga-centrale idroelettrica
di Isola Serafini! Augurandomi quindi
che possa accendersi un amplio dibattito su scelte che rischiano di ricadere pesantemente sulle future generazioni, auspico anche che il futuro sindaco di Cremona possa assumere finalmente un ruolo da protagonista nella promozione di
Cremona città d’acqua e capitale del Po.
Giorgio Albera
(Presidente del Cda porto
polo logistico di Cremona Srl)
L
a navigabilità del Po è una
delle battaglie che vale ancora
la pena di combattere nonostante
in questi decenni si sia fatto poco
e i risultati — ricordati da Albera
— lo testimoniano ampiamente.
Condivido l’auspicio che
l’amministrazione comunale di
Cremona possa essere
protagonista di proposte in tal
senso e fungere da traino per le
altre città sull’asta del Po.
affrontate dal parlamento italiano
in quanto i suoi componenti sono gli
ultimi che possono avere voce in
capitolo visti i compensi
pensionistici (denominati vitalizi)
scandalosi che percepiscono a fine
legislatura. Auguro di buona
interpellanza all’onorevole Fontana.
Filippo Biganzolli
(Cremona)
Pensioni-Avis/2. Una porcata
Rivoglio indietro il mio sangue
Egregio direttore,
la notizia che per poter andare in
pensione è necessario rendere le
giornate di malattia, parto e
soprattutto di donazione Avis mi ha
esacerbato non poco. Innanzi tutto
vorrei sapere perché i politici
quando fanno qualche restrizione
per noi è retroattiva di 30 anni
mentre per ‘loro’ non lo sono perché
non si possono toccare i diritti
acquisiti e tutto scatta dalla
legislatura successiva. Ma i diritti
acquisiti esistono solo per ‘loro’?
Comincino con il ridursi lo stipendio
e renderlo retroattivo di 30 anni così
ci sono i soldi per Imu, Tares, Iva...
Io sono donatore dall’età di 18 anni e
sono arrivato alle 75 donazioni e per
fortuna che a causa di malattia ho
dovuto sospendere per un periodo
altrimenti potrei essere prossimo
alle 100, più di tre mesi da rendere.
A questo punto vorrei proporre una
protesta attuando uno sciopero
donazione (che poi so che non si
attuerà perché il nostro senso civico
supera l’amarezza per la decisione)
cioè fino a che non cambiano questa
‘porcata’ nessuno dei donatori si
rechi a donare sangue. Sarebbe
comico se in questo periodo alla
signora Fornero dovesse servire una
trasfusione e non trovasse il sangue.
(...) Inoltre, visto che il decreto la
rende retroattiva, rivoglio indietro
tutto il sangue donato
gratuitamente (e solo per aiutare il
prossimo) fino ad ora. Che vadano in
Parlamento a prelevare il sangue
visto che a forza di dissanguare noi
ne sono ben forniti.
Gianpietro Guarneri
(Cremona)
€ 99,00
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NO PERDITA DATI
Orari: da Lun. a Ven. 9.30 - 12.30 / 15.30 - 19.00 • Sab. 9.30 - 12.00