un articolo - STELLA HOMES
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un articolo - STELLA HOMES
8 Il Sole 24 Ore Domenica 5 Ottobre 2008 - N. 275 Mondo Reportage. L’offensiva dell’esercito contro i ribelli tamil (40 vittime al giorno) fa dell’ex Ceylon il Paese al mondo in cui oggi si muore di più Sri Lanka, la «guerra» di Federico Tra tsunami e conflitto civile la storia di una piccola ma ostinata ricostruzione italiana AFP Donne al fronte. Combattenti del movimento tamil (molte sono donne) in una postazione al «confine» della zona controllata dai guerriglieri, nel Nord del Paese Alessandro Giberti TIRUKKOVIL (SRI LANKA) IlviaggioinmacchinadaColombo è sfibrante, 14 ore per poco più di 300 chilometri, con tre sole soste. Il resto è merito delle strade dello Sri Lanka, del tutto uguali,buche comprese, aquelle lasciate dagli ultimi inglesi che abbandonarono l’allora Ceylon nel1948,edellatrentinadicheckpoint dell’esercito, infinite copie diquelli che sivedono in Palestina, con i passeggeri degli autobus fatti scendere uno a uno, le lunghefileindianesottoilsole,le ispezioni minuziose borsa per borsa.Sideveattenderecheisoldati - giovani, tra loro molte ragazze-abbassinogliAk-47edecidano di alzare la sbarra. A quel punto il viaggio può continuare perun’altradecinadichilometri. Poisiricomincia. È anche per questo che quando Giovanni Stella si trova finalmente di fronte alle sue case, non riesce a trattenere un sospirodidisapprovazione.Nonlevede da un paio d’anni e sono messemale:nude,abbandonate,senza più né tetti, né porte, né finestre.Quattrosonoandateaddiritturagiù,messekodaunaforzadi cui non conosce il nome. «E va bene - allarga le braccia Giovannisenzamaitoglieregliocchidalle case - ne abbiamo ancora 26, no»? Inrealtà delle 26 villette superstiti sono rimasti soltanto i muri esterni in mattoni grigi, spesso danneggiati, e poco altro. Qualchepiantaselvaticacresciuta al posto del tavolo della cucina; qualche rampicante in sostituzionedellafinestradellacameradaletto.Maèmegliodiniente. Tutt’intornoèunenormetappeto arido color ocra spezzato dapochialberiafustocorto.Ilcalore è opprimente a Tirukkovil, costa Est dello Sri Lanka, un villaggio cancellato dallo Tsunami del 26 dicembre 2004. È a questo cheservonolecase,adonarlealle persone che hanno visto le proprie inghiottite da quell’onda irripetibile e da allora non hanno un tetto sotto cui dormire. La nuova Tirukkovil è tutta costruita così: una sequenza di mini-sobborghi edificati dalle principaliagenzie internazionali e Ong. Ci sono tutte, sembra di passeggiare per un quartiere di- LENTED’INGRANDIMENTO plomatico di una grande città: c’è il villaggio dell’Onu, seguito da quello dell’Unicef. Subito prima delle case della Fao, ci sono quelle di Giovanni. In realtà sarebbero della sua famiglia e in particolare di suo padre, Federico Stella, il giurista e avvocato milanese, uno dei padri del diritto penale italiano. A dare il via ai lavori fu una sua donazione,all’indomanidellatragedia che provocò la morte di 35.322abitantidelloSriLankaelasciò quasi un milione di persone senza casa. Ma il piccolo villaggioamaggioranzatamil,unavolta controllato dalle tigri dell’Ltte (Liberation tigers of tamil eelam), e per questo tagliato fuori dagli ingenti aiuti internazionali gestiti dal Governo di Colombo, si è rivelato una specie di terra promessa all’inverso, un luogo UN TETTO PER GLI ULTIMI Giovanni Stella, figlio del noto giurista milanese, sta cercando di realizzare il sogno del padre: 30 case per chi è rimasto senza nulla dove povertà, instabilità politica, tsunami e guerra civile si sono dati appuntamento per un giro di valzer che pareva non dovessefiniremai. E così, quando le case erano sul punto di essere terminate, nel2006,eccoriprendereladanza degli orrori. Dapprima ci fu la scissioneinternaall’Ltte:ilcolonnelloKaruna,ilcapodelletigritamil della costa Est, abbandonò l’organizzazione dello spietato Velupillai Prabhakaran e la sua visione vetero-separatista di una patria - "Eelam" in lingua tamil - indipendente dal resto dello Sri Lanka. Poi venne l’accordo dellostessoKarunaconilGovernodiColombosuunanuovapiattaforma ideale: niente patria tamil e neanche una riorganizzazioneinsensofederalistadelPaese. Soltanto province a maggioranza tamil, perfettamente integrateall’internodiunoStatounitario:l’abiura totale. Inevitabilmente riprese la guerracivileconEsercitoetamil diKarunadaunaparte,etamilfe- deli all’Ltte dall’altra. Le scritte cheoggicorronolungotuttiimuri dell’unica strada che unisce Ampara, la capitale distrettuale, TirukkovileArugamBay,laperla turistica - oggi semideserta della costa orientale, parlano chiaro: Tmvp.Il gruppodi Karuna.Alterminedegliscontri,durati un anno e mezzo, il mutato equilibrio di potere della zona non è stata l’unica novità. Purtroppo per Giovanni, le case sono state completamente saccheggiate: rubati tutti gli infissi in legno e i serramenti, spariti i tetti di tegole arancioni che le ricoprivano. È lui, 28 anni e una vitachel’hacondottoatutt’altralatitudine, a Dublino a lavorare per Google, che si occupa di far concludereilavoridopolascomparsa del padre nel 2006. È una missione con fini umanitari ma non solo, in gioco c’è il dovere di portare a compimento uno degli ultimi progetti di Federico, una motivazione che conta. Quando al villaggio Giovanni chiede notizie sul fatto, la scena che gli appare davanti agli occhi è esemplare: c’è chi sostiene che siano stati gli uomini di Karuna per rappresaglia; chi l’esercito che aveva bisogno di materiale percostruireicheck-point;chile tigricomeultimoattoprimadirifugiarsi nella giungla. È così, di fianco a un bar improvvisato in un capanno di lamiera, in mezzo allapolvere,cheglivienerappresentatalaguerracivilechesoffocail Paese da25 anni. E non potrebbe essere altrimenti: non c’è dubbio che lo scontro nello Sri Lanka sia uno dei conflitti più intricati - e dimenticati-delmondo.Noncisono grandi interessi in gioco, se non quelli delle due etnie che si affrontano: la minoranza tamil (18%)controlamaggioranzasingalese (75%). Eppure si muore come nei conflitti più "celebrati": i morti accertati dall’inizio dell’anno sono circa 7mila, poco meno dei 9mila iracheni e più dei 4.500 dell’Afghanistan. Nell’ultimo mese poi, l’escalation di violenza è stata verticale: siviaggiaaunamediadi300morti a settimana, 40 al giorno. Attualmente, da nessuna parte al mondosimuorecosìfacilmente. L’atmosferaèpesante:lamas- sicciaoffensivadell’esercitosingalese nella regione controllata dall’Ltte, il Vanni, nel Nord dell’isola, sembra arrivata a un capitoloconclusivo.Ilpresidentedello Sri Lanka, il nazionalista MahindaRajapakse,hadichiaratocheleforzearmatenontorneranno indietro «fino a quando l’ultimo metro quadrato di terra nonsaràriconquistatoeogniterroristauccisoecatturato».Ineffetti,isuccessimilitarinegliultimi due mesi sono stati evidenti: il 2 settembre lo Sri Lankan Army ha conquistato Mallavi, un’importante roccaforte delle tigri,esièspintofinoapochichilometri da Kilinochchi, quella che viene considerata la capitale de facto dell’Ltte: il 9 settembre l’aviazione ha cominciato a bombardare lacittà. Lasituazione umanitaria è disperata: l’ufficio delle Nazioni Unite di Colomboriveladitemereche ilnumero di rifugiati possa salire a 500mila. Oggi sono già 300mila. Nel solo distretto di Kilinochchi, il 3 luglio si contavano 54mila rifugiati, in poche settimane sono diventati 140mila. Le tigri hanno risposto all’offensivabombardandoalcunenavimilitari a Trincomalee, nell’Est del Paese, ma al momento sembrano nell’angolo. L’avanzata dell’esercito è massiccia: il 1˚ottobre oltre 60 guerriglieri sono morti nel tentativo di difendere la città di Mullaittivu, il secondo grande bastione delle tigri. «L’intera comunità singalese - spiega Paikiasothy Saravanamuttu, direttore del Centre for policy alternatives, un thinktank di Colombo - è dalla parte del presidente in questa fase di conflitto aperto, perché la sua percezione, agevolata dalla propaganda, è quella di una guerra totale contro il terrorismo. Ma la gente è anche scontenta soprattutto per come va l’economia e una guerra che dovesse continuare a lungo comporterebbe ulteriori sacrifici economicicheilpopolononriuscirebbe più a sopportare». L’economia ha già rallentato: nel 2007 la crescita è stata del 6,8%, mentre le previsioni per il 2008 si attestano al 4 per cento. L’inflazionesi è impennata oltre il 30%, aumentando i rischi di LO SCONTRO Una rivalità etnica lunga due secoli 1815 L’Imperobritannico conquistaCeylon.Laminoranza tamilconquistalamaggioranza deipostinell’amministrazione pubblica 1948 Ceylonottiene l’indipendenza,ilsistema parlamentarepremiala maggioranzaetnicasingalese 1972 LanuovaCostituzionecambia ilnomedelPaeseinSriLanka 1976 NasconoleLiberationtigersof TamilEelam(Ltte).TamilEelam èilnomedatodaiseparatisti alloStatoindipendentecui aspirano,nelNord-estdell’isola 1983 Inunattentato,l’Ltteuccide 13soldati.Iniziaunaguerrache costeràlavitadi70mila persone,inclusiministri, parlamentari,unpresidente (RanasinghePremadasa)eun expremierindiano(Rajiv Gandhi),intervenutonel conflitto 2002 GovernoeLttefirmanoun fragilecessateilfuoco 2006-2007 Dopolascissionedelletigri tamildell’Est,comandatedal colonnelloKaruna(Tmvp), dall’Ltte,el’accordoconil Governocentrale,attentatie operazionimilitaririportanoalla guerraaperta.Letigriperdonoil controllodeidistrettiorientali 2008 Sottolaguidadelpresidente, ilnazionalistaMahinda Rajapakse,l’esercitodelloSri Lankacomincial’avanzatanella regionedell’Ltte:ilVanni,nel Nord.Oltre7milamorti dall’iniziodell’annoe300mila rifugiati di Riccardo Sorrentino C SOLIDARIETÀ Prima il maremoto, poi i saccheggi 26 dicembre 2004 Lotsunamiuccide35.322abitanti delloSriLanka.Unmilionedi personerestasenzacasa Aprile 2005 FedericoStelladona110milaeuro percostruire30caseaTirukkovil,a Est,unazonaamaggioranzatamil, alloracontrollatadall’Ltte Ottobre 2005 ScoppialaguerracivileaEst:le tigriperdonoilcontrollodell’area.I lavorisifermanoelecasevengono saccheggiate Agosto 2008 LafamigliaStellariprendela costruzionedelleabitazioniconuna nuovadonazionedi30milaeuro Di padre in figlio Federico Stella NatoaSernaiadellaBattaglianel 1935,èmortol’8lugliodel2006. Giurista,filosofoeavvocato,èstato professoreordinariodiDiritto penaleallaCattolicadiMilano.Il suo"Leggiscientifichee spiegazionecausaleneldiritto penale"(1975)affrontailproblema delnessodicausalitàprospettando ilcriteriodellariconduzionesotto leggiscientifichecomestrumento perlasoluzionedicasidubbi Giovanni Stella Natonel1980,laureatoin economiaallaCattolicadiMilano, viveaDublino(nellafoto) LacrisiglobalenonhaimpeditoalPaesediaccelerarelacrescita In Perù è ancora tempo di miracolo economico ontinua a correre, rapidamente. Come se nel mondo non stesse accadendo nulla. Il Perù sta vivendo un miracolo economico: tra prezzi appena surriscaldati, il Paese riserva una sorpresa dopo l’altra. Si guardi agli ultimi due anni. Nel 2007, il Perù ha dato l’impressione di subire un po’ il rallentamento mondiale: è un Paese esportatore di materie prime, la sua economia non può restare indifferente alla crisi globale. Alla fine però le cose non sono andate così male, se la crescita del 2007 ha raggiunto il 9%, il massimo da 13 anni. sommossepopolari, come quellegià visteaColombonel1983.Il deficit commerciale è schizzato a 1,4 miliardi di dollari, oltre il doppio rispetto all’anno scorso. Ilturismo èinginocchio, soltanto il tessile resiste all’onda d’urto della guerra civile. Il Paese non può reggere molto a lungo, ma per il momento il Governo non ha tentennamenti. Si va avanti fino in fondo, anche se in molti non condividono l’ottimismo dell’esercito. «Più andrannoaNord-diceJehanPerera,direttore del National Peace Council, un secondo think-tank liberaldiColombo-epiùlacampagna militare diventerà difficile: i migliori reparti dell’Ltte sonoancoraintatti».Peraffrontarli il Governo ha bisogno di carta bianca, di uno spazio di manovracompleto.Èforseinquest’ottica che va interpretata l’ultima misura dell’Esecutivo: tutti gli operatori umanitari ancora presenti nel Vanni, compresi quelli dell’Onu, devono abbandonare l’area. Il provvedimento ha già svuotato il territorio da ogni potenziale controllo super partes sull’esercito. D’ora in poi nulla si saprà di quanto sta succedendo se non per bocca del Governo o delle tigri tamil. Il rischio umanitario è altissimo. NelrestodelPaese,lecittàsonosorvegliatedamigliaiadi soldati in uniforme. Colombo, oltre due milioni di abitanti, è una metropoli dal doppio volto: duranteil giornoè intasatissima,la nottesisvuota. Anche aEst lasituazione è tesa: il 5 settembre, un check-point dell’esercito vicino ad Ampara è saltato in aria: 10 i soldati morti. Ma questo non ferma il gruppodi lavoro di Tirukkovil. Inuovi tetti sono in costruzione a Colombo e verranno posati soltantopochigiorniprimadell’effettivaconsegnadelle case airifugiati. Il tutto dovrebbe durare tre mesi.Perchilavorasulposto,dieci ragazzi singalesi coordinati dall’Italiadaunloroconnazionale, Jimmy Marathy, c’è da fare presto per garantire un tetto a chil’haperso quattro annifa. Per Giovanni, c’è da portare a termine il progetto anche nel nome di qualcosa di più personale: bisognafinire nelnome delpadre. L’accelerazione non si è poi interrotta. Tra gennaio e giugno, il Pilèsalitoaunritmodel10,3%:solo l’irraggiungibile Cina è riuscita a far meglio. In Perù, all’export di materie prime e manufatti legati al settore minerario si è aggiunta una sostenuta domanda interna. Se le cose continueranno così, il IL RISCHIO DI SBAGLIARE L’inflazione e la flessione del nuevo sol potrebbero però spingere il Paese ad adottare politiche fiscali e monetarie troppo rigide Paese segnerà allora un altro record di crescita a fine anno, forse al 9,4 per cento. Poi? Poi chissà. L’economia sta sicuramente rallentando. La politica fiscale è molto restrittiva - i conti pubblici hanno chiuso il 2007 con il massimo surplus da 10 anni - e la Banca centrale continua ad alzare i tassi: giovedì prossimo potrebbe portare il costo del denaro al 6,75%, due punti percentuali in più rispetto ad agosto 2007. Preoccupa l’inflazione, che sale pur mantenendosi, a quota 6,22%, a livelli più bassi di quelli degli altri Paesi dell’America La- La crescita Variazione % annua del Pil (media mobile su quattro trimestri) Settore primario Altri settori 2Q02 2Q03 2Q04 2Q05 2Q07 2Q08 2Q06 4Q02 4Q03 4Q04 4Q05 4Q07 4Q06 12 10 8 6 4 2 0 Fonte: INEI, Morgan Stanley Latam Economics tina. «Con una crescita potenziale che oscilla attorno al 7%, non sorprende che un ritmo di crescita del 10% crei pressioni sui prezzi», spiega Boris Segura di Morgan Stanley. Il 2009, quindi, sarà vissuto all’insegna di un rallentamento «benvenuto»: al 5,5-6%, secondo le previsioni, un livello non inflazionistico e comunque superiore a quello degli altri Paesi della regione. Poi il Perù potrà riprendersi. Se tutto andrà bene, naturalmente. Perché il rischio di sbagliare politica, in questa fase, è molto alto. Il cambio lancia infatti sinistri presagi. La rapida crescita, il surplus e i tassi elevati non impediscono al nuevo sol di perdere terreno: capita al dollaro di Singapore, un Paese con un surplus nei conticonl’estero,nonsivedeperché non dovrebbe accadere per un Perù che sta sostituendo il suo avanzo con un deficit diretto verso il 3,7% del Pil. La Banca centrale sta cercando di sostenere il cambio vendendo riserve valutarie,macon pocosuccesso,perché il deflusso di capitali è tutto legatoallasituazioneglobale,cheinvita a non assumere rischi. Il pericolo, ora, è quello di contrastarequestatendenzaconpolitiche sbagliate. Sostenere la domanda interna, mantenere bassa l’inflazione e stabilizzare la valuta sono obiettivi che non possono essere perseguiti insieme e a lungo senza squilibrare l’intera economia.L’allarmeèlanciatodaStephen Jen, anch’egli alla Morgan Stanley: «Per le banche centrali che seguono l’inflation targeting, il deprezzamento del cambio può portare a un’inflazione più alta che i banchieri centrali potrebbero dover combattere attraverso tassi più alti del dovuto», spiega per poi aggiungere un altro esempio di politiche inadeguate, e cioè «l’austeritàfiscaleperridurreideflussidicapitalichepossonoessere accelerati da preoccupazioni sul deficit esterno». I Paesi emergenti,insomma,devonoevitarerigidità - secondo Jen - nel seguire lericetteortodossedelFondomonetariointernazionale,quelleche peggiorarono la crisi asiatica. Ladomandaalloraèchiara: riusciràilPerùa capirefindovespingere il rigore fiscale e la stretta sui tassi? Le pressioni vanno in sensoopposto:«Ladecisionedelle autorità di stringere la politica monetaria, innalzare il proprio obiettivo di surplus e continuare a risparmiare le entrate fiscali in eccessoèappropriata»,haspiegato l’Fmi a luglio. Non è detto che sia il consiglio giusto. [email protected]