caro cardis salutis

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caro cardis salutis
CARO CARDIS SALUTIS
( la Carne è il cardine della salvezza)
“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano una terra tenebrosa sfolgorò il
sole della vita” (Isaia 9,1).
Ogni anno la Chiesa invita gli uomini alla conversione del cuore riproponendo la Nascita, la Passione e la Resurrezione di
Gesù. Il verbo si è fatto carne, egli era, è e sarà il cardine per la salvezza del mondo; non è possibile capire il significato
della Pasqua senza considerare in che modo si è rivelato Dio nella storia (NATIVITA’). E’ il rinnovarsi di un’alleanza che
non viene mai meno, è il segno dell’ Amore fedele di Dio.
Se il nostro cuore sarà umile tanto da accettare un cammino di conversione profondo saremo in grado di rispecchiare nel
percorso della nostra vita il viaggio dei Magi alla ricerca della verità. Davanti a Gesù si prostrano in adorazione
riconoscendo in Lui il RE (ecco perché viene offerto l’oro), LA PRESENZA di DIO (simboleggiata dall’incenso) e
l’AGNELLO DI DIO (colui che nasce in funzione della Pasqua, del dono totale di sé, ecco perché viene donata la mirra cioè
l’unguento usato dagli ebrei per imbalsamare i cadaveri). I Magi rappresentano quindi tutti quegli uomini e donne che si
mettono in gioco per scoprire il senso della vita, lasciandosi interpellare anche da idee diverse al fine di trovare Dio. Oggi
più che mai ci vorrebbero uomini fiduciosi e di grande coraggio pronti a impegnarsi in una seria ricerca del tesoro più
prezioso: GESU’ (la perla custodita nella CONCHIGLIA).
Il bagaglio indispensabile per il nostro viaggio dovrebbe comprendere:
-
la Sacra Scrittura rappresentata dal LIBRO che è la voce di Dio. Attraverso la sua parola possiamo conoscere a
fondo la figura di Gesù, accoglierla nel nostro cuore amandolo, rendendogli testimonianza, cioè saremo pronti a
tradurre la Parola in vita. Dobbiamo saper approfittare dell’occasione che ci offre quest’anno liturgico che a
livello diocesano è dedicato alla “Parola di Dio”: sarà una spinta alla conversione, a metterci in cammino verso
una fede nuova e luminosa, a partire dall’accoglienza della Parola di Dio;
–
la preghiera rappresentata dal ROSARIO, necessaria per sostenere il seme della Parola di Dio e indispensabile per
aiutarci a superare le difficoltà che ci impediscono di arrivare a Dio;
–
l’ EUCARESTIA che è la massima manifestazione dell’amore di Dio donato a tutti, è il cuore della presenza di
Cristo, accostandovisi si fa memoriale di Cristo Risorto. E’ la fonte da cui attingere la forza spirituale per
concretizzare la nostra missione di conoscenza e testimonianza di Dio.
A poco a poco riusciremo quindi ad intuire il Mistero di Dio che si fa Bambino, assumendo su di sé la natura umana
per arrivare ad offrirsi totalmente sulla Croce per entrare nella nostra vita. Dio si rivela sotto le spoglie di un bimbo
bisognoso di tutto, ecco perché dal giaciglio del Bambino esce la Croce: si tratta della suprema manifestazione del
volto di Dio cercato dall’uomo. La Croce è il luogo della misura dell’amore di Dio: non c’è infatti amore più grande che
dare la vita per i propri amici e Gesù nasce proprio per questo! Maria e Giuseppe, pur appartenendo ad un ceto
sociale umile e povero, sono i primi a conoscere e riconoscere il volto di Dio, questo ad ulteriore riprova del fatto che
il Messia viene per essere riconosciuto da tutti e vuole raggiungere ogni singolo uomo. Questo è un Dio che ci ama
così tanto da lasciarci liberi, anche di ignorarlo o addirittura rifiutarlo (FIGURA UMANA NERA). Tentazioni, fragilità e
debolezze umane ci allontanano da Dio; lo consideriamo un avversario, un ostacolo; rifiutiamo la verità, siamo
sopraffatti dal male che spesso ci inganna, ci travolge e abbruttisce. Il nostro Dio chiede solo di poterci amare e
attende che ci abbandoniamo alle Sue braccia. Sta a noi capire che la salvezza è gratuita e alla nostra portata, la
logica dell’amore di Dio dove non “io seguo Gesù perché avrò la salvezza in cambio” ma “ io so di aver già ricevuto la
salvezza e quindi mi comporto di conseguenza”. Cambiare la nostra mentalità per essere dei cristiani coraggiosi che,
sull’esempio di Gesù, sappiamo amare i nostri fratelli come quel Dio che ha assunto la nostra stessa condizione e ci
ha amato fino a donare la sua stessa vita sulla croce per noi. Riuscire quindi a fare della nostra vita un dono per i
fratelli, ciascuno nella propria quotidianità e secondo la propria vocazione. Solo così potremo assaporare una felicità
piena e cominciare a vivere il Paradiso già in questa vita. Solo allora questa sarà una vita che vale veramente la pena di
essere vissuta!