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NATASHA STEFANENKO
ANTONELLA PARIGI
GIORGIO FALETTI LA FATICA
MUSICA D’AUTORE
PATTINAGGIO INTERNAZIONALE
E TORINO DANZA
DUE CHIACCHIERE CON
LA BELLISSIMA NATASHA
NELLO SCRIVERE UN ROMANZO
FRANCO NERI
L’IMPORTANZA DI ESSERE
FRANCO, NERI
E IL CIRCOLO DEI LETTORI
EVENTI TORINESI
RECENSIONI TEATRO, LIBRI,
CINEMA, FUMETTI, MOSTRE
MAPPAMONDO ALEPPO:
INTERNET E NUOVE TECNOLOGIE UNA DELLE PIÙ ANTICHE CITTÀ
PER SUPERARE LA CRISI
DEL MONDO
Pubblicazione quadrimestrale - Numero XII - Ottobre 2009
GEORGE AKERLOF
PLUS MAGAZINE
RUBRICHE E PROPOSTE
n MEDICINA E SALUTE n BENESSERE
n GUSTI E PIACERI n IDEE E SERVIZI n HOBBY
E PASSIONI n COMUNICAZIONE E IMMAGINE
n SOLIDARIETÀ n SPORT E TEMPO LIBERO
12
n APPUNTAMENTI n CORSI E CONFERENZE
n CONVENZIONI
Natasha
Stefanenko
IN QUESTO NUMERO
PLUS MAGAZINE
Periodico quadrimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Natasha Stefanenko: due chiacchiere
con la bellissima Natasha
12 Protagonisti
16 Cultura
Franco Neri: l’importanza di essere Franco, Neri
18 Eventi
Antonella Parigi: Torino può diventare
il territorio della sostenibilità
Musica d’autore, pattinaggio internazionale
e Torino Danza
08 Protagonisti Giorgio Faletti: un romanzo nasce da un’idea e da molta fatica fisica
Numero 12 - ottobre 2009
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/plusonline/
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Direttore editoriale
Paola
Gomiero
Direttore responsabile
Mauro
Bossola
04 Copertina
SU
LUS
P
I
FAB
Caporedattore
Marcello
Segre
Segreteria di redazione
Milena Lagnese
46 Recensioni
52 Tecnologia
Teatro, film, libri, fumetti, mostre
George Akerlof: Premio Nobel 2001
per l’economia
60 Mappamondo Storie di viaggi e viaggiatori: Aleppo
Photo editor
Alessandro Lercara
Cosimo Torraco
Hanno collaborato a questo numero:
Alessandro Barbero, Lucia De Masi,
Elisabetta Ercole, Pietro Gentile,
Francesca Guerini Rocco, Dario Migliardi,
Giovanna Raballo, Giuliana Rebaudo,
Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina,
Emanuela Truzzi, Giuseppina Verduci.
Fotografie
Archivio Circolo dei Lettori, Archivio Teatro Regio,
Archivio Teatro Stabile, Giovanni Apostolico,
Pietro Gentile, CUS Torino, Nuovoteatrottanta,
Ufficio Stampa Stefanenko, Villa Serena.
Pubblicità
Nova Labor Servizi srl
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
Grafica e impaginazione
Fantinel Graphic Designers
Torino
Stampa
Garabello Artegrafica
San Mauro Torinese
La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi,
slogan utilizzati dagli inserzionisti.
Il materiale inviato non viene restituito.
È vietata e perseguibile civilmente e
penalmente ai sensi della legge sul
diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista,
compresi gli spazi pubblicitari, senza
autorizzazione scritta dell’editore.
In copertina
2 Natasha Stefanenko
LE RUBRICHE
22
30
34
40
44
45
54
56
78
79
80
Medicina e Salute
Benessere
Gusti e Piaceri
Idee e Servizi
Hobby e Passioni
Comunicazione
e Immagine
Solidarietà
Sport e Tempo Libero
L’architetto risponde
L’avvocato risponde
La parola ai lettori
LE PROPOSTE
64
68
70
75
76
Scoprire Torino
Appuntamenti
Convenzioni
Gite
Biglietteria
Paola Gomiero
direttore Fabi Plus
Il piacere
della solidarietà
Negli ultimi anni abbiamo assistito al moltiplicarsi di gare di partecipazione solidale, una vera e propria corsa all’organizzazione di iniziative che coinvolgono personaggi più o meno famosi che prestano il loro volto per maratone televisive, concerti e
gare sportive, per raccogliere fondi e smuovere le coscienze delle persone.
Gli scopi sono diversi e tutti meritevoli: aiuti ai terremotati, contributi ai centri di
ricerca, ospedali, fondazioni, etc…
Love in Turin
(foto stijn)
In tutte le parti del mondo vi sono situazioni di grave emergenza e non è ovviamente possibile sostenerle tutte, ma questo non deve essere un alibi per passare sempre oltre; rendersi partecipi si può e quando ciò avviene, quando scendiamo in campo
anche noi, siamo poi pervasi da un sentimento di orgoglio per esserne stati capaci.
Diciamo pure che il futuro collettivo dipende, in buona parte, da come riusciremo
a vincere il nostro egoismo e la nostra indifferenza, a manifestare la nostra capacità di
unire le forze, e a ritrovare quel senso di un comune destino con gli altri.
Plus Magazine è una rivista che parla di spettacolo, cultura e tempo libero, proponendo ai lettori una vasta gamma di iniziative. In questo numero, parliamo di un’iniziativa particolare, pensata invece a favore di persone meno fortunate.
L’occasione per intervenire in un campo tradizionalmente lontano dai nostri interessi (ma siamo poi sicuri che sia così lontano?), lo ha fornito il progetto “Cuore FABI”,
intrapreso in Lituania dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani e dalla Croce Rossa
Italiana di Brescia.
In quella che è una delle nuove nazioni in cui si estende l’Unione Europea, e precisamente nella città di Kaunas, verrà realizzato quello che per ora è solo un sogno:
un edificio che accoglierà le ragazze orfane maggiori di 18 anni, costrette – una volta
raggiunta la maggiore età - a lasciare gli orfanotrofi che le hanno allevate.
La nuova struttura, costruita d’intesa con le autorità municipali, consentirà di
strapparle ad un destino precario e le ospiterà fino a che non avranno raggiunto una
possibilità di vita decente e dignitosa.
A finanziare l’opera, oltre alle associazioni che abbiamo citato, vogliamo partecipare anche come FABI Plus, sia direttamente, sia con la raccolta dei fondi tra gli associati
che vogliano aderire all’iniziativa, come ben illustrato dall’articolo alle pagine 54 e 55.
Buona lettura.
[email protected]
Editoriale – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
03
COPERTINA
Due chiacchiere
con la bellissima
Stefanenko
NATASHA
„
di Paola Gomiero
Natasha, sei laureata in ingegneria metallurgica, come è nata l’idea
di fare la modella?
Non ho scelto questo percorso, è capitato per caso. In quel periodo
vedevo la mia vita dall’esterno come in un film. Succedevano delle cose
e io mi aggrappavo a queste coincidenze, queste possibilità. Quando
stavo per finire gli studi, prima della tesi, ho partecipato ad un concorso di bellezza e casualmente l’ho vinto.
Era l’anno 1991 e noi ragazze dell’est eravamo molto confuse nel
campo della moda, non c’era la cultura di fare la modella; insomma
la moda per noi era qualcosa di molto strano, c’erano mille pregiudizi.
Con la vittoria del concorso “Look of The Year” mi si prospettava un
contratto di 2 anni di circa centomila dollari e noi in quel periodo, per
farti capire, vivevamo da pascià con dieci dollari al mese.
Centomila dollari significava diventare miliardaria. Ma non era il
mio mondo e non mi interessava. Ero molto giovane e molto patriota.
E dovendo scegliere tra la professione di ingegnere e quella della modella scelsi ingegnere. Quindi finii di studiare e mi laureai.
04
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Copertina
COPERTINA
Ingegnere metallurgico, campionessa di nuoto, modella, attrice ma soprattutto moglie e
madre. Occhi chiarissimi e gambe mozzafiato, la russa Natasha Stefanenko da parecchi
anni ha stregato gli italiani. Ma il suo fascino
non è solo nella bellezza. Ironia e intelligenza, infatti, sono le sue doti migliori.
E poi com’è andata?
La crisi economica in quegli anni era grande e vivere era veramente
faticoso.
Non c’erano soldi, un caos totale. Tanti miei amici mi dicevano: tu puoi fare la modella e “salvarti”.
E così pian pianino ho cominciato ad abituarmi all’idea, tanto che la consideravo non più così scioccante.
Quindi pensai di prendermi un po’ di tempo, circa due anni,
aspettando che quella crisi così pazzesca si fosse attenuata,
per poter ritornare nel mio paese quando le cose si fossero
stabilite e fare la professione di ingegnere.
E così iniziai.
All’epoca avevi viaggiato poco?
Non poco, niente. Non ero mai stata da nessuna parte.
Abitavo in un piccolo paesino della Siberia nei pressi di Sverdlovsk
e per me andare a Mosca già significava andare molto lontano. Inoltre la Russia era talmente grande e non si aveva né la necessità né la
voglia di partire. Forse c’era la curiosità di vedere qualche altro Paese
ma non la necessità. Ma era la situazione di crisi che mi costringeva
ad andare fuori.
Sei tu che hai scelto l’Italia o è l’Italia che ha scelto te?
Sono io che ho scelto l’Italia, ma anche questa è stata una scelta
casuale. Con la vittoria del concorso avrei dovuto andare a New York,
ma per me era troppo lontano e con l’aiuto di Jonh Casablancas (allora
boss dell’Agenzia Elite a New York) presi in considerazione l’Europa. Mi
informai sulle filiali europee dell’Agenzia, che erano Italia, Germania
e Francia. Il visto per l’Italia era di un giorno più veloce della Francia.
Questa per me era una roulette russa e quindi ho detto ok, iniziamo
dall’Italia e poi vediamo.
Copertina – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
05
COPERTINA
All’inizio mi sembrava di provare una gioia esagerata, tanto che
c’era da aspettarsi da un momento all’altro qualche disgrazia.
Ora capisco quella sensazione: avevo semplicemente paura di stare
bene.
Noi Europei abbiamo un ricordo delle donne russe soprattutto legato
alle Olimpiadi, dove le atlete erano delle donne molto mascoline.
Poi è caduto il muro di Berlino è abbiamo conosciuto delle donne
bellissime come te. Ma dove eravate prima?
Non avete guardato bene! Stiamo cercando ora di togliere questo
mattone. Fin da bambini ci hanno insegnato che non è bello essere
belli, non è bello volersi bene.
C’erano le donne belle anche allora, ma non si facevano vedere e
non si valorizzavano. Le persone erano tutte uguali non dovevano distinguersi, non potevano emergere.
Quindi dopo tutti questi anni che vivi in
Italia, come ti senti quando torni in Russia?
È stranissimo, io spesso vado in Russia,
adoro la Russia e nello stesso tempo non la
sopporto.
Per me rappresenta odio e amore.
Non sopporto ad esempio quella sensazione di pessimismo che trapela dai comportamenti delle persone.
Ma è ampiamente giustificata. Il nostro
paese è stato messo in ginocchio dalla storia;
quindi le persone che ancora adesso, a volte,
sembrano arrabbiate e deluse, lo sono perché
hanno sofferto molto e non sono ancora riuscite ad uscire dal tunnel.
Che differenze trovi tra la cultura russa e
quella italiana?
Secondo me sono fantastiche; c’è un intreccio fra due culture. In Russia la gente è più
chiusa, gli italiani sono molto più aperti.
Se in Italia mi chiedono come stai e io sto
bene dico “bene”. In Russia se stai benissimo
e ti fanno la stessa domanda io dico “si tira
avanti”. Ma come se stai bene!
Quando mi piace la mia vita, la mia famiglia, sto troppo bene io dico “benissimo”.
Loro hanno paura, ma è normale. Ci hanno
talmente bastonato che hai sempre paura di
dire bene, perché pensi che poi finisca.
Anch’io ricordo un periodo con mio marito
quando stavamo troppo bene.
06
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Copertina
So che stai lavorando molto in questo periodo, in che ruoli ti vedremo
nel prossimo autunno?
Su Rai 2 uscirà la terza serie della fiction “Nebbie e Delitti”, girata
proprio a Torino. Il 6 ottobre precisamente è prevista la puntata incentrata sul mio personaggio.
Sempre in ottobre, su Canale 5, ogni martedì andrà in onda “Distretto di Polizia”, dove interpreto il ruolo di una criminale. Su Sky Uno invece, condurrò la terza edizione di “Italia’s next top model”, il reality che
seleziona 14 bellissime ragazze e si propone di lanciare la fortunata
vincitrice nel mondo della moda. Saranno anche 12 puntate di consigli e suggerimenti sulle piccole malizie di questa professione.
Per il look del programma “Cambio Vita... Mi Sposo!”, in onda sul
canale Sky 109, ti sei affidata ai consigli dello stilista torinese Carlo
Pignatelli.
Come ti trovi con lui?
Benissimo. Carlo oltre ad essere un grande stilista è un mio carissimo amico, ci vado molto d’accordo e siamo in sintonia su molte
cose. È una persona vera e creativa.
È un torinese che avete adottato, nel senso che è un pugliese che
vive a Torino, un po’ come me che sono russa e vivo in Italia. Grazie
anche a lui, Torino anticipa la moda. Nonostante molte proposte
per sviluppare il suo lavoro altrove, lui resta a Torino perché ci è affezionato.
Visto che parliamo di torinesi, cosa ti ricordi della nostra città?
A Torino ho girato Nebbie e Delitti lo scorso inverno. La ricordo piena di neve e mi sembrava di essere in Russia, a girare Il Dottor Zivago.
È una città molto bella, elegante e con grandi piazze. Mi piace moltissimo il centro, ricco di belle vetrine. I torinesi sono molto ospitali
e molto carini.
Caratteristici i ristoranti, con la loro meravigliosa cucina, che ti
fanno assaggiare di tutto e di più.
È una città particolare, direi magica. Ho sentito di molte persone
che quando entrano in questa città e cominciano a viverla, la amano
alla follia e non vogliono più abbandonarla.
Quale figura femminile di riferimento ti
piace nel campo dello spettacolo?
Sicuramente Meryl Streep è la mia preferita. Una donna non più giovanissima, con una
grande carriera alle spalle, capace di proporsi
ancora in un film come “Mamma mia” dove
canta, balla, recita.
Non si preoccupa delle piccole rughe e le
porta con grande disinvoltura.
Come riesci a conciliare il lavoro con la famiglia?
È molto faticoso, soprattutto quando devo
lasciare per qualche giorno mia figlia Sasha,
che ha otto anni.
I primi 5 anni di vita Sasha ha sempre viaggiato con me e con la sua tata, che l’ha seguita fino ad un anno fa.
Con l’inizio della scuola non è stato più
possibile e a volte la devo lasciare per qualche giorno, in compagnia dei nonni, oppure
facendo i turni con Luca, ma sono pianti e infiniti abbracci, come per tutte le mamme.
Grazie mille Natasha per la tua disponibilità, ti rivedremo presto, ma questa volta in
televisione.
Copertina – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
07
UN ROMANZO NASCE DA UN’IDEA
Giorgio
08
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Protagonisti
PROTAGONISTI
E DA MOLTA FATICA FISICA
di Dario Migliardi
Quando poi mi sono trovato nel ruolo di scrittore, mi sono reso conto che
tutte queste cose che nel tempo avevo imparato mi sono tornate utili. Penso che ci sia un percorso non so quanto casuale, ma se teniamo presente
che il mio sogno nel cassetto di ragazzino, era quello di diventare un giorno
uno scrittore, come vedi di casuale non c’è proprio nulla.
G
uardando la tua carriera si rimane affascinati e ci si sente in soggezione. Diventa un mistero la
semplicità con cui ti esprimi.
È l’umiltà dei grandi?
Ma io non so se si possa chiamare umiltà, credo che la semplicità sia l’espressione migliore
per farsi capire da tutti. Poi io sono una persona
pigra, nonostante tutto quello che faccio, e tirarsela è una cosa faticosa, dunque è un ruolo che
non mi appartiene.
Tutto quello che tocchi in ambito artistico
diventa importante, c’è un filo che lega tutti
questi talenti?
Penso che sia la mia immensa gioia nel comunicare o nel cercare di farlo. E fortunatamente la
progressione della mia carriera ha fatto sì che nel
corso del tempo potessi immagazzinare diverse
tecniche di comunicazione, diverse metodologie
e diverse chiavi.
Io sono Dio è il tuo ultimo libro. Perché hai ambientato proprio in America alcuni tuoi libri? Cosa ami e cosa ti affascina degli States?
È una passione?
Non è sostanzialmente una passione, è che sono cresciuto leggendo libri
e autori di matrice anglosassone e combinazione mi vengono in mente tutte idee e storie di romanzi che non avrebbero possibilità di essere ambientate dalle nostre parti. Mi sembra che l’America sia il posto giusto.
Quando mi verrà in mente una storia che troverò giusto e plausibile ambientare in Italia, non avrò nessun tipo di preclusione a farlo. Anche se ormai
a forza di documentarmi sull’America, sono diventato molto più esperto dei
meccanismi di quel mondo che non di quello italiano. In Io sono Dio, c’è un
presupposto di una guerra recente, cosa che noi non abbiamo combattuto
e poi c’è il ricordo di un’apocalisse, come le Torri Gemelle. Quindi era il posto
giusto.
I tuoi racconti sono molto “d’immagine”, anche in Io sono Dio. Sembrano quasi delle sceneggiature, ma tu non vuoi fare lo sceneggiatore, vero?
Io lavoro per immagini, perché cerco di vedere quello che ho intenzione di
scrivere. Facendo lo sceneggiatore si demanda al regista l’uso di queste immagini che a me piace descrivere con le parole. Probabilmente se scrivessi
una sceneggiatura e se fossi io il regista di quello che scrivo potrebbe avere
un senso, ma in questo momento non mi sento all’altezza, e non mi sento
in grado di cimentarmi nella regia di un film.
Si dice che la scrittura sia tutta tecnica e artigianalità: è così anche per te?
Un romanzo nasce da un’idea e poi da molta fatica fisica. Moravia diceva
che erano necessari i muscoli per scrivere un romanzo. Diventa un lavoro di
costruzione manuale fisico, giornaliero, che comporta fatica, artigianalità e
anche una quantità di autodisciplina che mi sono sorpreso di possedere.
Quando facevo il cabarettista ero molto più abituato a essere un velocista,
uno sketch comico si consuma in pochi minuti, per scrivere un romanzo si
deve avere l’andatura del passista o del maratoneta.
Protagonisti – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
09
PROTAGONISTI
C’è sempre tanta polemica sui premi letterari.
La tua impressione dei
premi letterari?
Il Premio Strega porta
alla ribalta dei romanzi
che sono difficili da proporre all’attenzione del
pubblico. Ci sono dei premi che invece sono una
garanzia, basta vedere le
classifiche.
Ritengo che quando un
premio è serio, non fazioso
e non pilotato possa avere
una grossa funzione ai fini
della letteratura.
Quali sono le letture
della tua formazione?
Il libro che mi ha fatto
fantasticare quando ero
bambino era di Mickey
Spillane e s’intitolava Io ti ucciderò, e inconsciamente credo di avere metabolizzato il titolo e sia poi diventato Io uccido. Poi mi sono piaciuti i grandi
che hanno fatto grande la letteratura, Hemingway, John Steinbeck, Mark
Twain. Tutti i romanzi che avevano un respiro ampio. L’ America ha il vantaggio di avere uno spazio talmente vasto all’interno del quale si possono
trovare molte sfaccettature. C’è una tale effervescenza di popoli, di culture
che la creatività viene stimolata quasi d’ufficio.
Quali sono adesso gli autori che leggi o che trovi interessanti?
Ci sono diversi autori che trovo molto interessanti, primo fra tutti Jeffery
Deaver con il quale siamo anche diventati amici. Poi mi piace molto Brian
Freeman, anche se da quando scrivo leggo meno narrativa. Leggo molti saggi o trattati che riguardano il mio lavoro.
Ho letto invece che sei tu il mito di Jefferey Deaver.
Teniamo presente che stiamo parlando di un autore che sforna libri in
continuazione e tutti di qualità. Io non so come faccia. Ho avuto modo di
frequentarlo e ho notato che scrive in continuazione. Passa un quarto d’ora
di libertà e poi scrive, ha sempre il computer acceso.
Ritieni che nella letteratura vi siano dei generi, chiamiamoli di svago e
altri più impegnativi e formativi, oppure non ami differenziare le letture
in questo modo?
Le categorie appartengono all’essere umano, come diceva quel tale ai posteri l’ardua sentenza.
Ci sono degli autori di letteratura di genere che nel tempo hanno fatto
serenamente giustizia dei loro contemporanei che avevano aspirazioni più
ampie, basta vedere certi grandi narratori popolari come Dumas, Dickens,
Stevenson.
Penso anche a Graham Greene che non ha avuto il Nobel solo per problemi di carattere politico e di relazioni, ma se lo meritava serenamente.
10
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Protagonisti
Vivi all’isola dell’Elba cosa ti attrae? Il mare o
la possibilità che nessuno ti rompa le palle?
Come vedi con i nuovi mezzi di comunicazione i
rompi palle sono sempre in agguato. (ride) Mi piace il posto, mi piace l’idea di essere circondato dal
mare e quando la mattina apro la finestra e vedo
il mare, mi sento bene, mi sento a mio agio, non
scomodo la parola “felicità” perché è sovradimensionata. O come si diceva negli anni settanta ne
ricavo buone vibrazioni.
La tua comicità ha fatto scuola e manca molto, e i tuoi personaggi rimangono ancora nel
cuore del pubblico, primo fra tutti Vito Catozzo.
Ti manca Vito Catozzo?
Sì, un pochino, a volte succede che vado a vedere spettacoli di altri colleghi e quando si apre il
sipario un briciolo di invidia la provo. Però non mi
manca la ripetitività del teatro, che con gli anni
è diventata gravosa dal punto di vista fisico. Non
dimentichiamo che non sono più un ragazzino e
qualche acciacco di salute l’ho avuto anch’io.
Tu facevi ridere, ricordo che attendevo la domenica proprio per vedere Drive-in. Quali sono i
comici che ti fanno ridere?
Trovo molto divertenti e bravi Ale & Franz.
Ci sono aspetti della comicità moderna che
non ti piacciono? Quali sono?
Non posso dire che non mi piaccia, ma la comicità di oggi è ancora figlia di quella di Drivein, quella piccola rivoluzione portata fuori un po’
con il talento e un po’ casualmente da quelli sciamannati che lavoravano a quella trasmissione.
Vedo che molto spesso ci sono artisti che recitano
personaggi con il fiato corto, che hanno poca durata. E una volta che si esaurisce la creatività non
riescono a riproporsi con un nuovo personaggio.
Io ho avuto la fortuna di cambiare i personaggi e
quelli che sostituivo erano lo stesso convincenti.
Sappiamo che sei appassionato di cinema,
come i grandi comici sei bravissimo anche nei
ruoli drammatici. Qual è il regista con cui vorresti recitare?
Ho appena fatto un cameo nell’ultimo film di
Tornatore, che è stato presentato alla Mostra del
Cinema di Venezia. Mi piacerebbe molto lavorare anche con Gabriele Salvatores e anche con
Ozpetek. Anche con Gabriele Muccino che ormai
fa solo film americani, ma siamo nell’ambito dei
sogni, e visto che sognare non costa, sogniamo
alla grande.
PROTAGONISTI
L’IMPORTANZA DI ESSERE
La gente vuole conoscerti meglio, per esempio capire i tuoi percorsi prima di arrivare a Zelig.
È stato un percorso simile a molti miei colleghi. Tanti piccoli spettacoli
in teatri di periferia, locali di provincia in cui si cerca di raffinare uno spettacolo. Tutte quelle ore trascorse su palchi mi sono servite per dare risalto
alla scrittura.
Non ho mai calcato un palcoscenico perché volevo raccontare delle barzellette, ma l’ho fatto per portare in scena uno spettacolo che potesse avere un inizio, un intreccio e un finale.
Sei ormai un attore molto conosciuto e sei anche amato, la tua comicità è brillante ma soprattutto ti piace ridere dei luoghi comuni.
I miei spettacoli sono sempre guardati da un pubblico eterogeneo. Mi
piace creare e interpretare personaggi nazional-popolari che possano piacere sia ai bambini che a persone di una certa età.
FRANCO NERI È UN BRAVO E DIVERTENTE
CABARETTISTA DIVENTATO FAMOSO PER IL
PERSONAGGIO DEL CALABRESE CHE VIVE A
TORINO FRANCO OH! FRANCO E ANCHE PER
LA CONDUZIONE DI STRISCIA LA NOTIZIA.
I SUOI PERSONAGGI SONO SEMPRE PIENI DI
UNA VITALITÀ E DI UN VIGORE CHE METTE IN
LUCE LE DIFFERENZE CULTURALI E A VOLTE
CULINARIE DEL SUD E DEL NORD.
L’INCONTRO CON FRANCO NERI È UN’OCCASIONE PER CAPIRE IL SUO LAVORO E I SUOI
METODI DI RECITAZIONE.
di Dario Migliardi
fotografie di Giovanni Apostolico
Il tuo personaggio di Franco, Oh Franco è molto legato alla cultura o
attenzione nei confronti del cibo. Mi fai venire in mente una grande
attrice del passato Ave Ninchi. Anche lei era amante del buon cibo e
veniva molto spesso comparata con Aldo Fabrizi. Hai mai pensato di
lavorare in coppia?
No! Credo che sia più difficile che lavorare da soli. Quando si lavora in
coppia, occorre essere ben affiatati con il proprio partner, significa conoscerlo bene, avere gli stessi tempi comici.
I personaggi che hai messo in scena infatti vivono di una propria luce,
non hanno bisogno neppure di una spalla da cui farsi “lanciare le battute”. Qual è il valore di una “spalla”?
Tutte le cose che ho scritto riguardano un passato che in qualche maniera ho vissuto. Ma soprattutto ho portato in scena personaggi che avevano un vestito che mi mettevo addosso. Il mio vestito non è nient’altro
quello che io sono. È inutile cercare cose lontane dalla propria personalità.
Ho sempre fatto personaggi che erano vicini a me, al mio modo di pensare
e di vivere. La spalla serve molto spesso solo per esaltare un processo comico che da solo non potrebbe essere risolto.
La tua comicità “regionale” ha una capacità creativa molto personale,
e non sembra che tu prenda in prestito da Maestri del passato. Hai dei
Maestri a cui t’ispiri?
Non mi sono mai detto voglio diventare come lui, o spero di essere come
lui, ma c’è un personaggio del passato, che mi ha sempre affascinato e che
ogni volta che lo rivedo mi fa sganasciare dalle risate è Aldo Fabrizi.
Involontariamente lo abbiamo citato prima.
Nei ritagli televisivi, Aldo Fabrizi non è una prima scelta, ma è un peccato perché da lui c’è da imparare tantissimo, sia per la bravura dei tempi
comici, che per il modo che aveva di ridersi addosso della sua fisicità.
12
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Protagonisti
PROTAGONISTI
FRANCO,
NERI
Protagonisti – Plus Magazine 12 –ottobre 2009
13
PROTAGONISTI
Ma era anche un attore di cinema drammatico.
Sì, tutti noi lo ricordiamo nel
ruolo del prete don Morosini
nel film Roma città aperta di
Roberto Rossellini. Ma anche
nelle commedie ha dato prova di grande personalità dove
diventava la spalla di grandi
come Totò, Nino Taranto o Peppino De Filippo.
Aldo Fabrizi oltre a possedere una comicità di costume,
che credo di fare anch’io, sicuramente non a quei livelli, ha
dato prova di essere un grande
attore nel melodrammatico.
Nelle commedie riusciva a far
sorridere, ma contemporaneamente a far scappare la lacrima. Questo è un talento che
solo i grandi hanno.
Com’è il pranzo di domenica in casa tua?
Il pranzo per la mia famiglia è abbondante, tante volte eccessivo, pieno
di calorie, in cui dobbiamo mangiare tutto e per forza.
Mia madre sta già cucinando dalle cinque di stamattina, ha messo la
pentola della pasta e spegnerà il fuoco solo verso mezzogiorno.
Ci ha messo cinque litri d’acqua per poi arrivare a due litri e consumare
tutto il calcare.
Nella cucina di mia madre ho visto delle pentole che il calcare le aveva
trasformate nelle grotte di Toirano.
In questi giorni hai ricevuto un premio, la Castagna d’oro.
Ricevere un premio è sempre un onore, anche perché se poi vai a vedere
le persone che lo hanno ricevuto nelle edizioni passate, capisci l’importanza che ha. Speriamo sia di buon augurio.
Parliamo di cinema, qual è un film, che non sia un classico, che ti è piaciuto?
È un film con Vin Diesel, Prova a incastrarmi, è girato interamente
all’interno di un’aula di giustizia durante un processo per mafia. È una
commedia di buon gusto, con un colpo di scena finale e consiglio a tutti
la visione.
Poi un’altra commedia che mi piace sempre rivedere è Mio cugino Vincenzo, con un impareggiabile Joe Pesci.
Ultimamente al cinema ho visto Ratatouille, ma sono stato obbligato
a vederlo.
I testi dei tuoi spettacoli diventano poi il canovaccio per la stesura di
un libro?
Franco Oh Franco raccoglieva i copioni degli anni passati, le tournée e
gli sketchs televisivi. Non era una cosa voluta. Nel secondo libro Tutto il
mondo è paese, ho provato a immaginarmi un calabrese nelle varie città
14
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Protagonisti
del mondo. Come reagiva, e soprattutto come
reagivano ai suoi comportamenti.
Non credi che potresti cimentarti anche nella
stesura di un romanzo?
Ci sto pensando, ho un’idea e vedremo se riuscirò a metterla in piedi, ma le idee vanno sviluppate bene, perché non mi piace fare qualcosa tanto per farla. Ti posso dire che è anche una
storia d’amore.
Il tuo rapporto con Torino?
È un rapporto bellissimo, interessante, amo
molto la città, anche se è piena di parcheggi a
pagamento e anche salati.
Cosa ti piace di più di Torino?
È una città che è vivibile perché è piena di
verde, e non è solo una città, è un grande Paese
nel senso nobile del termine. Sono molto affascinato per esempio della metropolitana, che è
un esempio di alta tecnologia e sicurezza contemporaneamente.
Ma ci sarà qualcosa che ti dà fastidio, che non
ti piace?
Non mi piacciono i semafori intelligenti, che
se un semaforo fosse davvero intelligente vorrebbe dire che la multa non la dovrebbe fare. So
che gli sposi quando si fanno i servizi fotografici passano direttamente con il rosso durante
il tragitto.
Progetti per il futuro?
Sto partendo con una produzione cinematografica e poi c’è una trasmissione televisiva per
la quale sto in questi giorni trattando le condizioni artistiche.
Sarai anche il conduttore della trasmissione?
No, farò solo il comico, d’altronde è la cosa che
mi viene meglio.
Sogni nel cassetto?
Realizzare un film da protagonista con attori
che sono dei maestri in modo da poter imparare e
chiedermi “ma davvero sono con loro a recitare”?
Parliamo di cose serie, la Juventus, come la
vedi?
Abbiamo grandi possibilità, ci siamo migliorati tantissimo, ma con tutto quello che c’è capitato, è meglio essere scaramantici. Possiamo
dire giochiamo per come sappiamo giocare e poi
i risultati ci daranno ragione.
CULTURA TORINESE
Antonella Parigi:
Torino può diventare
il territorio della sostenibilità
di Dario Migliardi
Sei stata la protagonista di alcune iniziative che
hanno innovato la cultura nella nostra città. La nascita del Movieclub, la Scuola Holden e ora Il Circolo
dei Lettori, quanto è cambiata Torino?
Negli anni 80 questa città era morta. Alle venti
di sera non c’era più un cane per strada. Anche se
ciò aveva un suo fascino, per quanto mistificatorio,
quel mondo non lo conosco più. Torino è cambiata
tantissimo e la cultura ha giocato un ruolo molto
forte che le va riconosciuto. Ora dovremmo interrogarci su come continuare il cambiamento e non su
come è cambiata.
C’è stato un fattore scatenante a far girare il senso
della storia da un’altra parte?
Credo che ci sia stato un ambiente, nel senso che
è solo negli ambienti che le cose crescono.
Parliamo del Circolo dei Lettori, è un’esperienza solo torinese o esiste anche in
altre città?
Nel mondo anglosassone esistono dei circoli ma in senso più aristocratico. Il
nostro Circolo dei Lettori è pensato invece come una bocciofila della cultura.
Che idea c’è intorno al Circolo?
Io mi innamoro delle idee e una sfida che mi piacerebbe fare è andare in un
luogo sfigatissimo e aprirne uno là. Perché più che lavorare sulla lettura, io lavoro sulla comunità.
Ma ci sarà qualcosa su cui siamo avanti?
Abbiamo una virtù: quella di avere città dove le persone – da duemila anni –
si incontrano nelle piazze, nelle chiese, nei teatri. La cultura oggi ha il dovere di
difendere il centro come comunità.
Palazzo Granieri della Roccia è uno dei palazzi più
belli di Torino. A chi avrebbe intenzione di partecipare
alle vostre iniziative, ma è un po’ intimorito perché
sembra un “salotto chiuso”, come rispondi?
Qui dentro si respira un clima amichevole, dove
uno può fare quello che vuole. Lo sforzo è quello di
non dire mai di no a nessuna iniziativa. Lo facciamo
anche per smitizzare questo luogo. I giorni del’inaugurazione abbiamo fatto delle letture con persone
“normali”, non vip, e un signore che era presente mi
ha detto: “sembra di essere nella rivoluzione francese quando il popolo prese il potere”. Mi sembra una
buona definizione per noi.
Perché è interessante venire al CDL?
Utilizziamo i libri per capire cosa ci sta intorno. Io ho l’entusiasmo per la cultura, perché in realtà non mi rende migliore, ma è una esperienza emozionale.
E poi cerco di dare un posto in cui si possa venire a ciondolare, si possano
trovare gruppi di lettura, un posto in cui leggere con altri e trovare delle opportunità di scoperta, per esempio le gite.
E per i giovani ci sono iniziative?
Facciamo dei librilive, che sono gruppi musicali
che suonano insieme a scrittori. Poi c’è una carta
giovani: se uno viene otto volte riceve una nostra
maglietta. Se frequenta 16 incontri diventa pioniere
del Circolo e può organizzare un suo evento.
Cioè?
Penso che la cultura debba servire a fare comunità, a far sì che le persone si
incontrino. Sembriamo un paese di ritardati mentali: quando gli altri mettono
in discussione il liberismo, noi siamo ancora a predicare il liberismo e non ci siamo resi conto di essere sempre un po’ indietro rispetto al modello americano.
16
Gite?
Come gli scout; si chiamano Gite per letteratura.
Siamo stati sul Lago Maggiore e a Verbania a Le
Quarne, si va in giro per festival.
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Cultura Torinese
CULTURA TORINESE
Quali sono gli incontri che ti hanno più colpita?
Una persona che mi ha toccato per l’amicizia che mi ha dimostrato in modo
gratuito e che mi chiedo ancora perché è Enzo Bianchi.
Ogni volta che vado a Bose mi sento a casa, mi sento in famiglia. Lui è talmente di un altro livello che sono onorata di essergli vicino. Un’altra è Duccio
Demetrio, sento che abbiamo dei percorsi molto simili.
Solo italiani?
No, Rick Moody, un grandissimo scrittore americano. Michele Di Mauro, che è
un attore straordinario, ha letto i suoi testi e Rick Moody che con capisce l’italia-
no si è messo a piangere, ha detto non aveva mai visto niente di così bello.
Hai avuto una bella intuizione?
Ho due principi fondamentali, credo nelle idee e credo nella verità.
Qual è il programma del CDL per i prossimi mesi?
Faremo un programma di economia sulle parole chiave, per esempio PIL, cosa
vuol dire, è vero, non è vero … che cosa è il profitto?
Un consiglio di lettura?
Stabat Mater di Tiziano Scarpa e l’ultimo libro di Erri De Luca, Il giorno prima
della felicità.
Perché?
Perché ha un titolo che vale il libro e perché è un intuizione incredibile lo stato
d’animo del giorno prima della felicità.
Qual è per te un libro che non si può non leggere nella vita?
Madame Bovary è un libro che una donna non può non leggere, E’ un libro sul
velleitarismo femminile.
E un contemporaneo?
Il mondo secondo Garp ha segnato la mia formazione, c’è un ritratto di una
umanità dolente ma molto ironica, che è la tipologia di essere umano a cui io mi
sento più assomigliante.
Pensi che nella vita culturale torinese ci sia stato un vero ricambio generazionale?
Il fatto che la cultura non abbia un mercato (in
questo Baricco ha ragione), fa sì che le forme strutturali morte, obsolete, che non dicono più niente a
nessuno se non a quattro ottuagenari, sopravvivono finché non muoiono fisicamente quelle persone.
L’agonia è lunghissima, chi fa cultura sa quando una
cosa è viva o è morta; il resto è solo malafede.
Qual è l’errore più grande che non si deve compiere
nell’ambito della promozione culturale?
Quello di dire che il pubblico non capisce; il pubblico va sempre rispettato.
Circolo dei Lettori, Fiera del Libro, veicoli di diffusione della cultura ma le case editrici si trasferiscono da
Torino a Milano. Qual è a tua riflessione?
Torino ha fatto un grande lavoro per attrarre il
turismo, ma si devono scegliere dei punti strategici
su cui lavorare. Dovrebbe valorizzare i punti di forza
che sono solo di questa città, come per esempio la
formazione, unica in Italia.
Per esempio Pietra Pistoletto si dedica alla moda
sostenibile, mi sembra una grande idea. Dovremmo
puntare ad essere l’eccellenza della sostenibilità, c’è
la Pistoletto, c’è Terra Madre. Su queste cose possiamo competere tranquillamente con Milano.
Cultura Torinese – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
17
EVENTI
UNA STAGIONE
AL
In programma musica d’autore
e pattinaggio internazionale
p
Sta per iniziare una stagione di grande musica al
Palasport Olimpico di Torino, splendida struttura progettata dal giapponese Isozaki e che vanta
tra i suoi pregi un’acustica invidiabile.
Nei prossimi mesi saranno molti gli appuntamenti imperdibili e per tutti i gusti promossi dal
Torino Olympic Park, l’ente che ha il compito di
gestire gli impianti Olimpici di Torino 2006. Sul
palco dell’impianto gestito dal Top si alterneranno alcuni tra i più importanti nomi del panorama
nazionale e internazionale.
Ad inaugurare la stagione saranno gli idoli dei
teenager Jonas Brothers, il cui tour mondiale arriverà a Torino il 6 novembre. Dopo tanta attesa,
i fans dei tre ragazzi statunitensi potranno finalmente assistere ad un loro show dal vivo.
18
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Eventi
di Mariangela Salvalaggio
Il concerto fa parte del tour europeo che accompagna l’uscita del loro quarto album.
Il 12 novembre sarà il rock dei Green Day ad infiammare il Palasport. In seguito alla pubblicazione di “21st Century Breakdown”, uscito a maggio contemporaneamente in tutto il mondo, la band californiana ritorna sulle scene dopo quattro anni.
Non mancheranno le grandi stelle della musica italiana con i concerti di
Gigi D’Alessio (22 novembre), Renato Zero (29-30 novembre) ed Eros Ramazzotti (12-13 dicembre). Il cantautore napoletano, al termine della tourné
italiana, partirà per un tour mondiale.
Renato Zero presenterà invece l’ultima fatica intitolata “Presente” che racchiude ben 17 canzoni inedite e che è stata realizzata in collaborazione con
grandi nomi della musica italiana, tra cui figura anche il trombettista torinese Fabrizio Bosso.
Per quanto riguarda il terzo big italiano in cartellone, Eros, dopo il successo
del singolo “Parla con me” anche il cantante romano, da ottobre, sarà impegnato in un tour mondiale con l’album “Ali e radici”.
EVENTI
Dopo la terza edizione del Summer Gran Prix di
salto allo stadio di Pragelato, che si è svolto in
agosto con un centinaio di atleti a rappresentare
quattro nazioni, ritorna il 10 ottobre al Palavela
di Torino il pattinaggio internazionale con un altro Gran Galà sul ghiaccio.
Un evento che dal suo debutto ha sempre registrato il tutto esaurito e che vede esibirsi stelle
del panorama nazionale e mondiale.
Anche quest’anno non mancheranno le teste di
serie. Non è ancora nota la rosa degli atleti partecipanti ma di certo ci saranno pattinatori del
calibro di Carolina Kostner e del fuoriclasse russo Evgeni Plushenko, vincitore dell’oro olimpico
proprio ai Giochi di Torino 2006.
Niente stadi ma solo arene e palazzetti anche per un generoso Vasco Rossi
che approderà per il suo Europe Indoor Tour al Palaisozaki di Torino con ben
quattro concerti, il 6, 7, 11 e 12 aprile. Due le date previste inizialmente ma il
sold out raggiunto a luglio per il 6 e 7 aprile ha determinato l’inserimento di
altri due appuntamenti.
Altro grande evento sarà il concerto dei Depeche Mode in programma il 26
novembre sempre al Palaisozaki. Dopo il successo estivo, Dave Gahan e
compagni saranno in Italia solo per due concerti, uno a Torino appunto e
l’altro a Bologna il 25 novembre.
Passerà anche per Torino il nuovo tour europeo che vedrà la rock band inglese Muse impegnata a presentare dal vivo il nuovo disco “The resistance”,
uscito nei negozi a settembre. Saranno al Palasport Olimpico di Torino il 4
dicembre.
Nei prossimi mesi il Top non sarà però solo musica, conserverà infatti la
propria natura di ente nato per gestire l’eredità olimpica. E così il pubblico
torinese potrà assaporare ancora l’atmosfera vissuta durante i giochi a cinque cerchi con altri eventi sportivi internazionali.
Tutto in attesa del vero must della stagione che
accadrà dal 22 al 28 marzo 2010 quando il Palavela di Torino ospiterà la centesima edizione dei
Mondiali di pattinaggio di figura, presentata
l’anno prima a Los Angeles e organizzata insieme
dalla Federazione internazionale e dal Top.
La kermesse rappresenta un’occasione di rivincita per gli atleti che non avranno ben figurato alle
Olimpiadi di Vancouver. Si tratta infatti della più
importante competizione internazionale dopo
l’evento olimpico.
A Torino arriveranno oltre 200 atleti con un afflusso di pubblico stimato intorno ai 30mila
spettatori e le gare saranno riprese da network
televisivi dei cinque continenti.
Ricordiamo ai nostri lettori che i biglietti per tutti i concerti della stagione 2009-2010 in vendita
sul circuito Ticketone.it sono acquistabili anche
presso la nostra sede in via Guarini 4 a Torino.
EVENTI
pSguardo
TORINO DANZA
222
Novità di rilievo
per l’edizione 2009:
da quest’anno
il Teatro Stabile
affianca il Regio
nella gestione
p
“A fronte di una crisi economica che ha coinvolto tutte le istituzioni culturali locali e nazionali, si è
prospettata l’urgenza di costruire nuovi scenari condivisi, di creare proficue sinergie con le diverse realtà
presenti sul territorio, in una comunione di intenti
non solo artistici, ma anche gestionali e di risorse”.
Spiega così la nascita della collaborazione con Torinodanza, Evelina Christillin, presidente della Fondazione del Teatro Stabile di Torino.
Il progetto di Torinodanza, sotto la guida di Gigi
Cristoforetti, ha contribuito negli anni a ricreare la
percezione di questa disciplina come linguaggio
diffuso.
Anche l’edizione 2009 si pone questo obiettivo
e “nonostante un drastico ridimensionamento di
budget – dichiara il direttore artistico – si è svolta
una continua analisi del territorio per rispondere
all’esigenza di creare un festival dinamico. Guardare
ai pubblici di una città significa adottare altri modelli operativi”. E con la crisi anche le decisioni artistiche vanno motivate: “Mi sono interrogato con forza
su cosa proporre e, anche se le mie restano scelte
personali, abbiamo riflettuto con un grande senso di
responsabilità su come queste avrebbero interagito
con un sistema locale ed insieme europeo”.
Il fatto che più di settanta persone in tournée
abbiano scelto Torino e il suo particolare contesto
testimonia inoltre che la città si conferma polo attrattivo per le compagnie. “Una scelta per loro strategica ma anche la dimostrazione che la città ha una
grande capacità di lavoro” continua Cristoforetti.
20
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Eventi
di Mariangela Salvalaggio
Eppure qualche rinuncia si è dovuta fare. Non ci sarà il ritorno di “Enea” con
Sasha Waltz per una questione di risorse ma fino al 4 dicembre, al Regio, alla
Cavallerizza Reale e alle Fonderie Limone di Moncalieri andranno in scena sei
spettacoli internazionali, cinque prime nazionali, una prima assoluta, due proposte del cartellone di MiTo Settembre musica.
Il pubblico ha risposto da subito bene al debutto dell’11 settembre con “Artifact”, prima nazionale al Regio, coreografia di William Forsythe e interpretazione del Balletto Reale delle Fiandre, spettacolo inserito in MiTo. Sono seguite due creazioni di Virgilio Sieni, 19-20 settembre, alla Cavallerizza Reale con
la compagnia Sonate Bach: undici coreografie, ognuna legata ad un recente
conflitto che, dal 1994 ad oggi, hanno insanguinato vari luoghi del mondo.
Successivamente, il 23 e il 24 ottobre, alle Fonderie, debutterà “La natura
delle cose”, con la cantante Nada a leggere il testo. La compagnia francocatalana Cridacompany sarà protagonista dal 28 al 30 ottobre, a Moncalieri,
con “C’est pas mort, ça bouge pas”. Ancora alle Fonderie, dal 28 al 30 ottobre,
andrà in scena “Ali”, una riflessione sul limite-risorsa di avere un deficit fisico,
performance della Compagnie les mains les pieds et la tête aussi mentre, il
5 e 6 novembre, la ballerina Valeria Apicella proporrà in prima assoluta “My
flowers”, con la cantante Ruth Rosenthal.
Nelle stesse date alle Fonderie e poi a seguire il 30 novembre e il primo dicembre, sarà la volta di “Performance” di e con Ambra Senatore, che dichiara:
“A Torino presenterò Passo, forma breve che ha vinto il Premio Equilibrio 2009
dell’Auditorium della musica di Roma e la cui forma completa debutterà nel febbraio 2010. In questo pezzo il gioco teatrale prende il via da un meccanismo di
replica, dalla revisione continua di quelle che parevano certezze, alla ricerca di
nuovi sensi e di nuove possibili interpretazioni. Variando di poco un particolare,
un elemento, cambia completamente il senso dell’affermazione fatta in scena…
come accade nella vita, che ci chiede un allenamento continuo al dubbio, capacità critica, apertura ed elasticità”.
Il 7 novembre, alla Cavallerizza, toccherà invece a Lucinda Childs e ai giovani
della Scuola Paolo Grassi di Milano con il loro “Short ride in a fast machine”.
EVENTI
sulla contemporaneità
Anche Pierre Rigal sarà a Torino, il 10 e 11 novembre, con “Érection” in cui,
all’interno di un dispositivo tridimensionale accompagnato da effetti sonori e
video, interpreterà l’uomo-animale, l’uomo-individuo, l’uomo-sociale. Pierre Rigal è ospite a Torinodanza con due delle tre coreografie che ne hanno consacrato
il talento in tutto il mondo. La seconda è “Press”, un’altra prima nazionale, dal
17 al 19 novembre. Si tratta di un progetto commissionatogli nel 2008 dal Gate
Theatre di Londra, in cui Rigal ha posto come condizione imprescindibile l’uso
dello spazio scenico. Un uomo confinato in un minuscola scatola, apparentemente osservato da una telecamera, gradualmente si adatta all’ambiente, mentre questo a poco a poco si riduce, arrivando a sfiorare la grandezza di una bara.
Il 20 e il 21 novembre il gruppo di Alain Platel tornerà a Moncalieri con “Ashes”,
spettacolo sul desiderio di trattenere le cose e la difficoltà di separarsene.
Due le creazioni di Caterina Sagna alle Fonderie: il 26 novembre con “Sorelline”, che ribalta il buonismo del romanzo Piccole donne, e il 28, “Relazione
pubblica” sui luoghi comuni del teatro.
A Moncalieri, il 30 novembre e l’1 dicembre, Carlotta Sagna presenterà “Ad
vitam”, che anticipa così: “Quando diciamo ad un artista che è folle, gli facciamo
solo un complimento. Proprio per questo ho deciso di mettermi nei panni di chi si
trova sull’orlo del precipizio, ai confini della follia, tentando di scremare il bordo,
rivelando la vulnerabilità e la fragilità della sottile linea che fa da spartiacque fra
il normale e il patologico…”.
Chiuderà il festival Emio Greco con “Extra Dry”, il 3 e 4 dicembre, una celebrazione dello strapotere della mente sul corpo che svela il primitivo potenziale
della parte animale dell’essere.
222
Sono in vendita biglietti singoli (ingressi a 16 euro)
e abbonamenti (4 spettacoli a scelta a 48 euro).
Per informazioni: www.torinodanzafestival.it www.teatrostabiletorino.it.
Eventi – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
21
MEDICINA E SALUTE
Autunno,
si apre
la stagione
scolastica
k di Carlo Gargiulo
a cura di Francesca Guerini Rocco
A
nche quest’anno ottobre rappresenta la riapertura
delle scuole. Accantonate le vacanze estive, è arrivato il momento di tuffarsi ancora una volta sui libri
e cominciare un nuovo anno scolastico. Il periodo di studio
invernale si prospetta per tutti lungo e faticoso, ma con piccoli
accorgimenti possiamo aiutare i nostri ragazzi a riprendere
velocemente il ritmo e superare la fatica.
Per prima cosa bisogna pensare allo zaino, utile strumento
di lavoro spesso sovraccaricato inutilmente. Libri e quaderni
sono indispensabili, ma se è vero che il peso che esercitano
sulla schiena non inficia la muscolatura, è vero però che potrebbe accentuare le alterazioni della postura che portano a
patologie come la scoliosi. Quindi evitate che i bambini corrano con lo zaino stracolmo o si carichino troppo a lungo di pesi
inutili. Attenzione anche alla posizione che i ragazzi assumono
mentre studiano o scrivono. Stare seduti con la schiena eretta,
fare movimento e non passare ore incurvati sui banchi è fondamentale per preservare l’elasticità della schiena e prevenire
22
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Dossier Salute
eventuali disturbi in futuro. Ecco perché è sempre consigliabile
per bambini e studenti svolgere una sana attività sportiva
nel tempo libero: serve a scaricare lo stress e a sciogliere le
tensioni fisiche.
Ma senza esagerare! Sollecitarli continuamente con attività extrascolastiche e riempire ogni minuto del loro tempo
libero con corsi e lezioni finirebbe solo per far loro accumulare
altro stress. Lasciate che abbiano i loro spazi vuoti e che si gestiscano da soli con pause di riposo e di gioco: il tempo libero
non deve trasformarsi in un momento di lavori forzati!
Per riprendere a pieno ritmo le abituali attività scolastiche
e sportive quello che serve è un’alimentazione regolare e ben
equilibrata. Cercate di evitare quegli errori nutrizionali che
possono influire negativamente su attenzione e memoria. A
partire dalla prima colazione! Il pasto del primo mattino è fondamentale soprattutto per la salute e la crescita dei bambini
perché apporta almeno il 20 per cento delle calorie giornaliere.
Tuttavia questo rito viene spesso trascurato.
Al mattino, si sa, siamo sempre tutti di fretta. La maggior
parte delle famiglie dedica alla colazione solo una manciata di
minuti, quando non la salta del tutto. Eppure una prima colazione bilanciata è un vero toccasana per l’organismo: garantisce un migliore rendimento scolastico, mantiene la mente
più attiva e veloce, previene il soprappeso e aiuta persino a
regolare i valori di glicemia e i livelli di grassi nel sangue.
MEDICINA E SALUTE
Non insinuate la malsana abitudine di saltare la colazione
già nei primi anni di scuola materna. “Sbrigati a bere il latte che
è tardi!” servirà solo a chiudere lo stomaco del vostro bimbo
e a rendere odioso il rito della colazione. Un buon trucco per
ottimizzare i tempi e stimolare l’appetito dei più piccoli può
essere fare colazione insieme a loro quando sono già pronti,
lavati (tranne i denti) e vestiti. Non dimenticate che una tazza
di latte, pane e marmellata, uno yogurt o una merendina sono
indispensabili per affrontare la giornata con il giusto equilibrio
di zuccheri, proteine e grassi. Per mantenere la grinta e la concentrazione giuste poi basterà una merendina o uno snack da
consumare nello spuntino di metà mattina.
Per adolescenti e ragazzi che frequentano la scuola anche
al pomeriggio, il pranzo spesso si trasforma in una pausa veloce da consumare direttamente nelle mense o al bar.
L’ideale per tutti sarebbe mangiare almeno un frutto e fare
una breve passeggiata per digerire senza tornare in classe
stanchi e appesantiti.
Chi invece è a casa e vuole impiegare il pomeriggio per
studiare ma si sente molto spossato, può godersi una piccola
pausa di riposo di circa 30 minuti per ricaricare le pile e riprendere il ritmo giusto. A metà pomeriggio anche una sana merenda è una panacea per la mente e per il corpo: stando seduti
sui libri si bruciano molte calorie e chi pratica uno sport può
aver bisogno di una piccola carica prima dell’allenamento.
Dopo una giornata di studio e movimento finalmente alla
sera il ritmo rallenta. La cena, nutriente ma leggera, è il preludio alle ultime ore di relax prima di dormire. Le ore di sonno sono fondamentali per il perfetto recupero fisico, quindi
insegniamo ai nostri ragazzi che l’organismo ha bisogno di
un orario regolare tutte le sere, per coricarsi e riposare al meglio. Non solo. Prima di addormentarsi è fondamentale non
eccitare o stressare la mente, quindi sarebbe bene evitare di
passare ore davanti ai videogames o di scatenarsi in giochi
troppo movimentati.
La televisione può essere una valida valvola di sfogo per
la sera, ma soprattutto chi fatica ad addormentarsi non dovrebbe tenerla accesa mentre è a letto, perché può diventare
fonte di distrazione e non conciliare affatto il sonno. Meglio
piuttosto un buon libro.
Queste sono regole generiche che vanno bene a qualunque età, ma bisogna tenere presente che spesso abbandonare
l’ozio e lo stile vacanziero può rendere insofferenti e ribelli i
bimbi più piccoli, che manifestano il loro disagio con problemi
di insonnia, scarso appetito e una vivacità eccessiva.
Il primo consiglio è quello di eliminare tutti quei cibi che
svolgono un’azione eccitante, come cioccolato, tè o bevande
tipo cola, soprattutto alla sera.
Sostituiteli con tisane di melissa dolcificate con miele di
tiglio o di lavanda, che sono gustose ma rilassanti.
Altra buona regola è evitare di solleticare l’appetito dei
bimbi con cibi poco sani. Merendine, patatine, caramelle,
dolciumi, fast-food fanno gola a tutti, ma sono troppo ricchi
di grassi e zuccheri, più pesanti da metabolizzare.
Non è necessario escluderli categoricamente dalla dieta:
basta proporli solo in occasioni eccezionali, come strappo alla
regola e alternarli piuttosto a dolci e torte fatte in casa, più
leggere.
Se durante l’anno scolastico il vostro bimbo continua a
sentirsi fiacco e svogliato integrate la dieta con vitamine e
minerali: la carenza di ferro influisce sul rendimento scolastico, soprattutto per le ragazze adolescenti.
Per dare ai più giovani la carica giusta, approfittate della
frutta di stagione, come le noci, ricche di qualità nutrizionali
e di energia (vitamina E, minerali, antiossidanti) e mettete in tavola cibi pieni
di vitamine, in particolare la C che
aiuta a rinforzare le difese immunitarie e quelle del gruppo
B (dalla B1 alla B12) indispensabili contro l’affaticamento
psichico. Gli integratori in
natura non mancano: germe di grano, lievito di birra,
fegato, uova, carni, soia, pesce, cicoria, agrumi, kiwi, fragole, pomodori crudi, broccoli
sono solo alcuni ingredienti che
possono rendere una dieta varia,
equilibrata e gustosa.
Insomma, per fare il pieno di energia bastano poche regole: impostate fin da piccoli, con un pizzico di elasticità, costituiranno facilmente il giusto stile di
vita per tutta la famiglia.
MEDICINA E SALUTE
NUOVI ORIZZONTI RIABILITATIVI
NELLE PATOLOGIE ORTOPEDICHE
POST-TRAUMATICHE E POST-OPERATORIE
Sergio Ghio
Massofisioterapista
La tecnica TECAR (acronimo di trasferimento energetico CAPACITIVO/RESISTIVO) è una nuova forma di terapia che riattiva
i naturali processi riparativi ed antinfiammatori, senza proiezione di energia radiante dall’esterno. La sua peculiarità consiste nel generare energia all’interno dei tessuti con un manipolo
capacitivo o con uno resistivo. Abbinata alla manipolazione e
alla massoterapia offre un innovativo metodo riabilitativo sia
nelle patologie ortopediche non chirurgiche (distorsioni, cervicalgie, lombalgie, lombosciatalgie, algie vertebrali), che in
quelle chirurgiche (meniscectomie, legamento crociato anteriore LCA, protesi ginocchio, anca, spalla, cuffia dei rotatori,
tunnel carpale ecc..) oltre che in tutte le sindromi dolorose
acute e croniche.
Dr. Ghio, che cosa è la tecarterapia?
Si tratta di una svolta rivoluzionaria per le apparecchiature destinate alla fisioterapia, poiché per la prima volta
è stato applicato il principio
fisico del condensatore, ottenendo una tecnologia che
permette di sollecitare i tessuti dall’interno, senza inutili dissipazioni di energia.
Manipolo capacitivo: con il
manipolo capacitivo si ottiene un’azione decontratturante generale dei tessuti
muscolari migliorandone
l’estensibilità. La modalità
capacitiva agisce specificatamente sui tessuti molli (muscoli, sistema vascolo/linfatico).
Manipolo resistivo: con il
manipolo resistivo si agisce
in profondità selettivamente su tessuti fibroconnettivali e ossei, riattivando i
naturali processi metabolici.
La modalità resistiva agisce
esclusivamente sui tessuti a
maggiore resistenza (ossa,
cartilagini, grossi tendini,
aponeurosi).
La terapia tecar può essere utilizzata nelle fasi acute
di dolore?
Tecar a differenza di altri
trattamenti può essere uti-
CENTRO MEDICO PIFFETTI
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Telefono 011 4736100
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24
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Dossier Salute
lizzato anche nelle prime fasi
di un trauma (fase acuta) e
in forme dolorose croniche.
Grazie alla peculiarità unica
di agire sui tessuti infiammati favorendo gli scambi intercellulari, liberando
dall’ingorgo edematoso con
conseguente azione drenante. In fase acuta quest’azione provoca un abbassamento della sensazione di
dolore.In forme dolorose
croniche ha un’azione idratante aumentando il flusso
sanguigno, con conseguente ossigenazione del tessuto
trattato che aumenterà la
sua elasticità.
Il sistema tecar è utile per
contrastare dolori provocati
da una cattiva postura?
Il corpo umano interagisce
continuamente con l’ambiente in cui è inserito, quindi se pensiamo che passiamo gran parte della nostra
vita nell’ambiente di lavoro
diventa di primaria importanza una postura corretta
e un’ergonomia adeguata
degli oggetti che circondano
l’ambiente in cui operiamo.
Non prestare attenzione a
questi due aspetti può causare patologie dolorose che
non trattate con tempestività possono cronicizzarsi.
Le cefalee miotensive, dolori vertebrali sono conseguenze di cattive posture e
movimenti ripetitivi che caricano sempre le medesime
strutture.
La tecarterapia si inserisce
perfettamente in un protocollo di cura per questo tipo
di patologie, con risultati
importanti e duraturi.
La tecarterapia è utile per
chi soffre di cattiva circolazione degli arti inferiori e in
medicina estetica?
La sostanza intercellulare
rappresenta un distretto
anatomo-cellulare di primaria importanza per gli scambi tra cellule e la fittissima
rete vascolare presente nel
tessuto adiposo.
La compressione provocata dal lifoedema ed il
rallentamento del flusso
veno-linfatico nel microcircolo scatenano una reazione
iperplastica (blocco) dell’interstizio che si infeltrisce e
annulla progressivamente
gli scambi tra cellule e reticolo endotelio. L’azione del
sistema tecar libera l’interstizio dall’ingorgo edematoso, favorendo gli scambi
intercellulari normalizzando
l’osmosi tra cellule e capillari. La maggior velocità del
flusso stimola e rafforza il
drenaggio linfatico,dando
risultati ineguagliabili, sicuri
e più stabili.
I casi in cui si è avuto maggior riscontro positivo sono i
lifedemi, la cellulite sclerotica e le borse agli occhi.
MEDICINA E SALUTE
ca primario della Clinica,
che praticava l’agopuntura.
Considerato lo straordinario
risultato ottenuto, mi sono
interessato a questo mondo
parallelo alla medicina tradizionale e ho frequentato la
scuola del Prof. Lanza per
specializzarmi. Da lì il passaggio all’omeopatia e affini
è stato breve.
I VANTAGGI DELLA
MEDICINA NATURALE
NELLE CURE
ODONTOIATRICHE
Dott. Riccardo Bacco
Medico Chirurgo - Specialista in Agopuntura
Il Dr. Riccardo Bacco, laureato in medicina e chirurgia, si
è specializzato nella scuola di agopuntura del Prof. Lanza. Esercita come medico dentista nei suoi due studi di
Torino, in Corso De Gasperi 8 e in Corso Giulio Cesare
51, mentre come naturopata e agopuntore riceve in Corso
Unione Sovietica 115.
Dr. Bacco, ci racconti
come è nato il suo interesse
per l’agopuntura.
Per una situazione personale, a seguito di una epicondilite (gomito del tenni-
sta): frequentavo la Clinica
Odontoiatrica e durante la
tesi avevo provato di tutto,
finché alcuni colleghi mi
hanno consigliato di rivolgermi al Prof. Roccia, all’epo-
Dott. RICCARDO BACCO
Studio Medico Agopuntura - Omeopatia
C.so Unione Sovietica, 115 - Torino – Telefono 011 3198796
Studi Dentistici
C.so De Gasperi, 8 - Torino – Telefono 011 5683204
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26
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Dossier Salute
E nel campo odontoiatrico utilizza anche l’omeopatia e i farmaci naturali?
Sì, l’omeopatia può essere
una terapia di supporto. Per
esempio, dopo un’estrazione
si può somministrare l’arnica
per favorire la cicatrizzazione e ridurre il sanguinamento. Invece in implantologia
si usano dei farmaci omeopatici che stimolano il
metabolismo dell’osso per
favorire l’osteointegrazione
dell’impianto.
E per i pazienti che hanno il classico panico da
“camice bianco armato di
trapano”?
Attraverso un’accurata
anamnesi cerco di instaurare una relazione propositiva
con il paziente, facendogli
comprendere che invece dei
calmanti allopatici (benzodiazepine) ci sono svariate
alternative in campo omeopatico e fitoterapico che
danno risultati altrettanto
validi senza causare effetti
collaterali.
Vale la pena di ricordare
ai lettori di Plus Magazine
che l’uso protratto di certi
farmaci conduce all’assuefazione e alla dipendenza.
Quindi, ben vengano i farmaci omeopatici e naturali
per superare il classico stato
d’ansia!
Che tipo di otturazioni
utilizza, dr. Bacco?
Ovviamente non uso l’amalgama in conservativa, poiché contiene mercurio ma
utilizzo i compositi fotopolimerizzabili che riproducono
il colore naturale del dente
e consentono un ottimo
risultato estetico, oltre che
essere atossici.
Quali pazienti si rivolgono a lei nello studio di Corso
Unione Sovietica?
Vengono le persone più
svariate, da chi desidera un
aiuto efficace per smettere
di fumare a chi cerca una soluzione naturale a problemi
di allergie.
Con l’agopuntura tratto
tutti i tipi di manifestazioni antalgica (es. dolore alla
cervicale, lombosciatalgia,
ernia del disco,…).
In associazione all’omeopatia, intervengo anche su
situazioni di dipendenza
dall’alcool. In questi casi
collaboro con la psicologa
che è presente nello studio
e insieme affrontiamo i problemi del paziente.
Come ben sa, Dr. Bacco,
noi donne siamo sempre
sensibili alle diete. Cosa ci
consiglia?
Intanto di non utilizzare la
dieta dell’amica, perché ogni
tipo di paziente ha bisogno
di una dieta personalizzata
a seconda dell’età e dell’impegno fisico.
Oggi, la dieta dissociata si
conferma ancora una delle
più valide. Inoltre ci sono
dei farmaci omeopatici che
permettono un maggiore
controllo sul senso di fame
e favoriscono l’eliminazione dei grassi; naturalmente
sono farmaci naturali e non
anfetamine.
Anche in questa situazione
intervengo con la medicina
alternativa che fortunatamente annovera tra i suoi
estimatori sempre più persone sensibili ed attente alla
propria salute e al proprio
benessere.
MEDICINA E SALUTE
PROFESSIONALITÀ,
ETICA E COMPETENZA
NELLA MEDICINA ESTETICA
Dott.ssa Antonella Sciarretta
Medico chirurgo - Specialista in Neurologia
Esperta e Consulente in Medicina ad indirizzo estetico
Dottoressa Sciarretta,
dopo aver operato per oltre
un decennio come neurologa, come mai è passata alla
medicina estetica?
Mi ha sempre affascinato
l’armonia nell’estetica, in
modo da coniugare l’aspetto fisico con quello mentale e quindi ho deciso di frequentare la specializzazione
di 4 anni di medicina estetica per esercitare con competenza.
Il mio obiettivo è entrare in
armonia con il profilo psicologico dei miei pazienti,
comprendere le loro reali
esigenze per vivere meglio
il proprio corpo e attenuare
i segni del tempo.
La specializzazione in neurologia mi permette di curare
in misura differente i casi di
dismorfofobia, cioè la visione distorta che si ha del proprio corpo, il non accettare
il proprio aspetto o trovare
dei difetti inesistenti.
Ultimamente, in molte
trasmissioni televisive si è
parlato in modo critico di
chirurgia e medicina estetica, qual è il suo parere?
Il medico, indipendentemente dalla specializzazione che esercita, deve sempre ricordarsi del valore
etico della sua professione
e nel campo della medicina estetica questo si rende
tangibile nella validità delle
proposte ai pazienti, al di là
del business che purtroppo
ha affascinato alcuni.
La preparazione e la competenza sono fondamentali
nella medicina estetica e un
intervento di qualsiasi natura è sempre un intervento
medico e non solo estetico! Quindi si deve effettuare una buona anamnesi sul
paziente per comprendere
le sue reali esigenze.
Chi si rivolge a lei, dottoressa Sciarretta, preferisce
evitare l’intervento chirurgico?
Oggi si propongono sempre
più soluzioni alternative alla chirurgia estetica poiché
sottoporsi ad un intervento
chirurgico comporta spesso
un’anestesia totale oltre alla condizione di irreversibilità del cambiamento.
Nella medicina estetica è invece maggiormente espresso il concetto della reversibilità dopo un qualsiasi
trattamento.
Ci spieghi che tipo di interventi possiamo effettuare sul volto per rallentare i
segni inesorabili del tempo.
Si può intervenire con trattamenti finalizzati alla cura
della pelle e al miglioramento del tessuto dermo-epidermico contrastando i processi di invecchiamento.
Ad esempio, con un peeling
superficiale dell’epidermide
si aumenta immediatamente la luminosità del volto,
con la biorivitalizzazione
(terapia iniettiva intradermica) si ottiene il miglioramento dell’idratazione,
dell’elasticità e del tono
della cute.
A seconda dell’esigenza e
della specificità della pelle,
si utilizzano iniezioni conte-
nenti acido ialuronico, aminoacidi o complessi polivitaminici ottenendo risultati
imparagonabili alle creme,
poiché le molecole contenute nelle creme non hanno la capacità di penetrare
a livello dermico e quindi il
loro effetto rimane solo in
superficie.
Comunque, è importante
utilizzare anche le creme
per una cura domiciliare e
per continuare a supportare ciò che è stato effettuato: una pelle ben curata otterrà un migliore risultato
estetico.
E le famose “iniezioncine” che tanti personaggi del
mondo dello spettacolo ammettono di utilizzare?
Intanto diciamo pure che,
oltre ai vip, sono veramente tante le persone comuni
che le utilizzano e spesso, di
fronte ai complimenti per la
loro età, ben si guardano dal
far sapere quali sono le reali strategie adottate! I filler
sono trattamenti finalizzati
al riempimento di solchi o
rughe oppure all’aumento
di volume delle labbra o degli zigomi.
Utilizzando dei filler riassorbibili a base di acido ialuronico e senza l’aggiunta di
componenti sintetici non vi
è alcun tipo di pericolo. Certamente prima di iniettare
qualsiasi prodotto valutiamo, attraverso l’anamnesi,
le allergie o le intolleranze
presenti sul paziente.
Gli aghi utilizzati sono
estremamente sottili e la
delicatezza nell’utilizzarli,
oltre alla crema anestetica
locale applicata, alleviano il
dolore. Per un buon risultato conta l’abilità, la manualità e l’esperienza del medico
estetico; infatti è decisamente importante iniettare
il materiale nei giusti piani
cutanei (né troppo in profondità né troppo in superficie). Il giusto piano cutaneo sa sempre trovarlo chi
svolge la propria professione con competenza, studio
e passione!
Per gli associati FABI Plus
è prevista una visita conoscitiva senza impegno ed è applicata la convenzione con lo
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Dossier Salute – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
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E IL PASSAPORTO IMPLANTARE
Dott. Domenico De Maio
Medico Odontoiatra - Specialista in Chirurgia orale
Questa volta siamo andati a intervistare il dottor Domenico
De Maio, laureato in Odontoiatria e specializzato in Chirurgia
Orale. Il suo staff è composto da due dottoresse specializzate
rispettivamente in Ortodonzia e Conservativa, un igienista e
due assistenti.
Quali sono, dottor De
Maio, i presupposti per poter
realizzare un impianto?
Si considerano le condizioni
generali di salute del paziente e si effettua un’anamnesi
accurata per valutare se l’impianto sia la soluzione migliore. Per ogni paziente analizziamo la qualità ossea e le
esigenze funzionali di masticazione.
Noi utilizziamo tecniche che
sono in grado, anche con un
approccio non invasivo, di
posizionare impianti dove la
quantità ossea è limitata e
questo grazie all’esperienza e
competenza acquisita ed alla
frequentazione di corsi di formazione ed aggiornamento
seguiti in Italia ed all’estero.
Gli impianti hanno tutti una
certificazione e quelli da noi
utilizzati hanno anche un
“passaporto implantare” che
viene compilato e consegnato al paziente per garantirne
la qualità ed essere d’ausilio
qualora si rechi all’estero per
lavoro o vacanza.
E i costi per effettuare un
impianto sono così impegnativi?
Dipende dal tipo di trattamento, a seconda se dobbiamo effettuare una ricostruzione ossea particolare
oppure un semplice impianto per sostituire un dente
singolo o un ponte. Naturalmente, per tutti gli associati
FABI Plus viene applicato uno
sconto del 10% indipendentemente dall’entità del lavoro. La prima visita di controllo, compresa la panoramica,
per i nostri pazienti è sempre
gratuita.
Quindi nel suo studio c’è
anche l’apparecchio per effettuare la panoramica?
Sì, abbiamo l’ortopantomografo e anche le radiografie
classiche sono in formato
digitale, il che significa per il
paziente una riduzione delle
radiazioni di circa il 70% rispetto alla pellicola tradizionale.
Per quanto concerne la sedazione, per interventi lunghi
oppure per pazienti ansiosi o
bambini utilizziamo la sedazione cosciente con protossido d’azoto, che non ha effetti
collaterali né controindicazioni. Invece nell’ambito della
piccola chirurgia orale abbiamo in studio due apparecchiature laser con lunghezze
d’onda differenti, in modo da
non dover effettuare un’anestesia con iniezione, ma viene applicata solo una pomata
anestetica locale e poi si interviene con il laser.
Questa tecnica viene utilizzata, per esempio, per tagliare
il frenulo labiale al bambino
oppure nella cura delle tasche parodontali dell’adulto,
per eliminare le colonie batteriche sotto gengiva che
causano gonfiori e sanguinamenti.
Quali sono gli interventi
che esegue personalmente,
dottor De Maio?
Mi occupo principalmente di
chirurgia orale e intervengo
ogniqualvolta una patologia
richieda la mia competenza
specifica. Ad esempio intervengo sugli ottavi inclusi, cioè
su quei denti del giudizio che
rimangono inglobati nell’osso. Questi molari a volte si
associano a condizioni patologiche come cisti e riassorbimenti radicolari oppure diventano causa di infezioni. In
questi casi effettuo un intervento che altrimenti verrebbe
fatto in ospedale mentre, grazie alla mia esperienza, posso
intervenire direttamente nel
mio studio.
Qualora si renda necessaria
l’asportazione di cisti, queste
vengono inviate in ospedale
per l’analisi istologica.
Inoltre, tengo particolarmente ad un’accurata informativa
verso il paziente, infatti nella prima visita effettuiamo
una ripresa endorale con una
videocamera per spiegare
correttamente al paziente la
sua patologia, illustrandogli
le immagini sul monitor.
STUDIO DENTISTICO
Dott. DOMENICO DE MAIO
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Dossier Salute – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
29
BENESSERE
Villa Serena
I
La bellezza di una villa, il comfort di un albergo
mmersa in un contesto scenografico di verde e natura nel
centro di Carmagnola troviamo la casa di riposo Villa Serena, una struttura di accoglienza riservata a persone anziane
autosufficienti e specializzata
in pazienti non autosufficienti, in grado di offrire la familiarità di una casa e il comfort di
un albergo.
Ci accoglie con un sorriso e
una dinamicità prorompente
far provare a nessuno questa spiacevole sensazione e
soprattutto, di rendere piacevole la permanenza alle
persone che si trasferivano
in questa residenza.
Oltre ad una assistenza efficiente e premurosa garantita
da uno staff di professionisti,
gli ospiti sono stimolati con
intrattenimenti e giochi.
Ogni pomeriggio la presenza di un’animatrice che cono-
la direttrice Haloa Avigo, una
giovane manager che ha saputo trasferire la sua filosofia
di vita e di pensiero positivo
in questa realtà, rendendola
unica nel suo genere.
Signora Avigo, da cosa è nata
la sua idea di rendere così particolare e bella questa struttura?
Quando ero piccina sono
andata spesso a trovare dei
parenti ricoverati in case di
riposo ed ho un ricordo di
sensazioni e odori pervasi di
tristezza.
Il mio desiderio, quando 10
anni fa ho preso la direzione di Villa Serena, era di non
30
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Rubriche
sce i singoli ospiti nelle loro
potenzialità e nei loro limiti
li coinvolge amabilmente in
giochi di società e in attività
ludiche.
La presenza di un fisioterapista
permette di effettuare esercizi
di riabilitazione motoria nella
palestra attrezzata all’interno
della Villa mentre il servizio infermieristico viene garantito
da personale competente e
qualificato, con un’assistenza 24 ore su 24, capace di far
fronte a qualsiasi esigenza o
necessità terapeutica.
Il medico della struttura conosce bene gli anziani e la
loro anamnesi e, qualora ci
sia un’emergenza, è in grado
di formulare celermente la
diagnosi corretta ed è reperibile nelle 24 ore e comunque,
tre giorni alla settimana visita tutti e monitora chi segue
particolari terapie farmacologiche.
Ci illustri il concetto di cura e
igiene della persona in Villa
Serena.
La pulizia personale e in generale la cura della persona sono
di importanza fondamentale
per l’ospite, anche in considerazione della ridotta capacità
motoria sensoriale e cognitiva
che limita la sua autonomia.
Il personale assistenziale in
questa fase ricopre un ruolo
fondamentale perché, oltre ad
effettuare l’igiene personale, si
pone l’obiettivo di essere d’ausilio nello stimolare le residue
capacità funzionali dell’ospite.
Le attività quotidiane vengono espletate secondo quanto
definito da programmi assistenziali individuali, ponendo
sempre la massima attenzione ai mutamenti dei bisogni
della persona e del relativo
adeguamento dell’assistenza
e dell’intervento infermieristico in un continuo lavoro di
equipe.
E come mai molti ospiti definiscono albergo questa struttura?
Questo mi dà una grande gioia, in quanto evidentemente si
sentono coccolati e rispettati
nella loro immagine. Le faccio
un esempio: ci sono persone
che amano farsi dare del tu
dal personale, sono molto affettuose e sentono il bisogno
di ricevere anche solo una carezza sul volto mentre ce ne
sono altre che preferiscono
dare del lei, hanno un atteggiamento più distaccato, se
pur gentile, e apprezzano di
essere rispettati nel loro modo
di porsi. D’altronde come siamo diversi da giovani rimaniamo tali anche da anziani!
Comunque, tutti apprezzano
l’ottima cucina con un’ampia
scelta di piatti giornalieri e
menu personalizzati. La nostra
è una cucina semplice, sana e
genuina, completamente interna alla struttura e anche
io mangio tutti i giorni con
gli ospiti.
Che tipo di camere avete, signora Avigo?
Le camere sono singole, doppie o triple e gli ospiti possono personalizzarle con qualche piccolo arredo portato
da casa. Tutte le camere sono
luminose, con pareti colorate
e decorate e ispirano serenità
e comfort. Sono dotate di televisione, servizi igienici e letti
ortopedici adatti ad ogni tipo
di disagio.
Quali altri servizi offrite ai vostri ospiti?
Il servizio di parrucchiera, con
la presenza di una professionista che è molto apprezzata
dalle ospiti più esigenti, il servizio di podologia, l’assistenza
religiosa con don Piero, amato da tutti noi, che viene una
volta alla settimana e poi la
Pet Therapy con il nostro affettuoso cane e il piccolo zoo
del parco, dove è nato da poco
un pony che ha portato tanta
gioia agli anziani.
Seguiamo anche la musicoterapia che aiuta a recuperare
la dimensione interiore e organizziamo periodicamente
delle feste con animazioni ed
esibizioni circensi oppure di
tango argentino. Ogni compleanno è veramente festeggiato in Villa Serena, quindi
si può dire che ogni mese c’è
una festa! La persona più anziana da noi ha ben 104 anni e
da 25 risiede qui mentre la più
giovane ne ha 65.
E quali sono gli orari di visita
per i parenti?
Questo non è un ospedale: a
Villa Serena i parenti possono venire in qualsiasi orario
senza alcun problema, anzi
ci fa piacere se partecipano
anche alla festa organizzata
per il compleanno del loro famigliare.
Villa Serena è convenzionata
con tutte le ASL di Torino e
Carmagnola; le rette variano
da 68 ad 80 euro al giorno e
ai soci FABI Plus applichiamo
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mese di degenza con retta
personalizzata.
Privilegiamo le lungodegenze, con possibilità di periodi
brevi o di sollievo, compatibilmente con la disponibilità
delle camere. Vi invitiamo infine a visitare direttamente la
struttura oppure il nostro sito
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Rubriche – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
31
BENESSERE
l’Armonia del Mare
eKappaeffe
un vero sodalizio
Felice
Hair Studio:
continuo desiderio di migliorare e apprendere.
Proprio per questo investiamo in corsi di formazione,
coinvolgendo tutto il personale per offrire sempre un
servizio impeccabile alle nostre Clienti.
Un sodalizio professionale,
oltre che coniugale, che dura
da vent’anni con due attività complementari per la
cura e la bellezza delle donne nell’estetica e nell’acconciatura. Molte associate Fabi
Plus già apprezzano i servizi
offerti dai due Saloni anche
per la comodità di ubicazione,
infatti distano meno di 100
metri l’uno dall’altro e sono
situati in posizione centrale,
raggiungibile comodamente
anche con la metro.
L’Armonia del Mare è in Via
Melchiorre Gioia 11 D, quasi
angolo Corso Matteotti e
Kappaeffe in Via dell’Arsenale
27 scala G piano terra, all’interno della famosa Galleria
Tirrena.
Questa posizione strategica
del Salone è molto apprezzata dalle Clienti che non amano “essere messe in vetrina”
dal parrucchiere e prediligo-
32
no un ambiente confortevole
e riservato.
Che cosa vi unisce, Felice?
Certamente la passione per il
lavoro e l’attenzione per i dettagli, con un servizio che fa
sentire ogni Cliente veramente coccolata nel trascorrere
del tempo in piacevole compagnia con un’equipe di professionisti che hanno cura del
loro viso, del corpo e dei capelli,
distinguendo le peculiarità e le
esigenze di ciascuna.
Io e mia moglie Katia abbiamo
creato nei due Saloni un ambiente sereno sia nel contesto
architettonico sia nei rapporti con i dipendenti che sentono di far parte di una grande
famiglia, dove la qualità del
servizio è considerata come
rispetto verso se stessi oltre
che verso la Cliente. Ognuno di noi valorizza la scelta
professionale più consona al
proprio carattere attraverso il
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Rubriche
Cosa vuol dire per Katia, essere
beauty manager?
Coordinare lo staff e seguire
le Clienti con attenzione, dando loro i giusti suggerimenti
dettati dall’esperienza e dal
dialogo continuo. Le nostre
estetiste sono già tutte lavoranti, non apprendiste, per
cui la Cliente sa di affidarsi a
mani capaci.
La cura per il viso unisce la manualità con tecniche avantgarde e prodotti di qualità per
rendere la pelle più luminosa,
idratata e curata. Per il corpo
non utilizziamo macchinari
che promettono risultati “miracolosi” ma ci affidiamo alla
manualità unita a prodotti
efficaci e i nostri massaggi
anticellulite o drenanti regalano veramente un sano beneficio al corpo, aggiungendo
alla figura più armonia.
Felice, anche voi nel Salone seguite il principio dell’armonia?
Ogni Cliente ha un viso par-
ticolare, con dei lineamenti e
un colorito che devono essere
osservati, tenendo anche in
considerazione il tipo di professione e lo stile di abbigliamento della persona: solo così
si riesce a rendere armoniosa
un’immagine. Poniamo un’attenzione particolare per le colorazioni, sia a base di latte e
frutta per chi ha intolleranze
di vario genere e poi con la linea Z.ONE proponiamo una
gamma di nuances trasparenti e lucide. Un particolare servizio viene dato dalle speciali
“forbici ventaglio” che non tagliano, ma eliminano le doppie punte e il crespo dei capelli. Consigliamo di effettuarlo
nell’autunno, quando il capello ha bisogno di rinforzarsi per
affrontare il rigido clima invernale, dopo la piega, per curare
le doppie punte senza intervenire sulle lunghezze e ottenere
in una sola seduta dei capelli
assolutamente perfetti.
I due Saloni riservano fino al
30 Novembre una promozione
per tutte le nuove Clienti, con
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al prezzo straordinario di € 10 e
un massaggio corpo a soli € 20.
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BENESSERE
Con il galleggiamento
e l’Approccio Trager
un nuovo concetto
di benessere psicofisico
FLOAT & WORK è un’Associazione nata per sviluppare e
fornire strumenti e conoscenze
che possano guidare ciascun
individuo al raggiungimento di
un profondo stato di benessere
psicofisico.
Il galleggiamento è un nuovo
concetto di salute, bellezza e
benessere psicofisico ottenuto attraverso un rilassamento
profondo, unica fonte di armonia mente corpo.
Con il galleggiamento si ritrova l’energia, si scaricano le tensioni permettendo alla mente
di ritrovare l’equilibrio ed al
corpo di rilassare le tensioni
muscolari come con il miglior
massaggio.
Ci si abbandona in una soluzione di acqua e sali Epson in
assenza di forza di gravità e
stimolazioni sensoriali, come
un astronauta nello spazio,
come un bimbo nel grembo
materno.
Si libera il corpo dalle tossine.
Aumenta il livello di endorfine
(che agiscono come analgesici
naturali) apportando beneficio
al corpo ed alla mente.
Grazie ad un maggior apporto di ossigeno ai tessuti si accelera la rimozione dell’acido
lattico.
Migliora la circolazione in
quanto l’assenza di gravità
permette al sangue di raggiungere con facilità ogni estremità
del corpo.
Aumentano le proprie potenzialità sul lavoro e nella vita in
quanto migliora la fiducia in se
stessi e l’obiettività.
Può essere interessante la “sinergia” Galleggiamento e Approccio Trager®
to e incrementando la mobilità del corpo.
Senza l’utilizzo di oli o lozioni,
nel corso della seduta, l’educatore muove il ricevente con
dolcezza e armonia, risvegliando sensazioni di profondo benessere, di leggerezza e di distensione.
Questo aiuta a riprendere,
poco alla volta, consapevolezza del rapporto corpo-mente.
Movimenti semplici e non faticosi fanno sì che l’Approccio
Trager possa essere opportunamente adattato a tutte le
età e a qualsiasi condizione
fisica, apportando benefici al
corpo e sviluppando attitudini
mentali ed emotive al benes-
sere. L’Approccio Trager® non
può essere sostituito all’intervento del medico.
È un valido aiuto per liberare il corpo e la mente da tensioni, dolori, limitazioni del
movimento, stanchezza, ansia, insonnia, traumi fisici ed
emotivi.
L’Approccio Trager deve la sua
nascita a Milton Trager (19081997) medico americano che,
dal 1977, ha dedicato la sua
vita esclusivamente all’insegnamento di questa disciplina
che è stata diffusa nel corso
degli anni dal Comitato Istruttori Trager.
La vasca è una capsula di deprivazione sensoriale dove è
sciolta una soluzione di acqua
e sali Epson.
Con il galleggiamento si raggiunge un profondo stato di
rilassamento fisico e mentale poiché l’assenza di stimoli
esterni elimina il 90% dei segnali mandati dal sistema nervoso al cervello.
Si riduce lo stress psicofisico,
ricerche scientifiche hanno
infatti dimostrato che il galleggiamento in deprivazione
sensoriale è un metodo efficace per abbassare il livello di sostanze biochimiche relazionate
con lo stress (acth e cortisolo)
e inducendo così uno stato di
rilassamento creativo.
L’Approccio Trager è una disciplina di educazione al movimento che punta all’integrazione della mente e del corpo.
Grazie all’impiego di movimenti leggeri e per nulla invasivi, l’Approccio Trager aiuta
a sciogliere tensioni fisiche e
mentali radicate, portando ad
una sensazione di rilassamen-
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sabato dalle 10:00 alle 13:00
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Rubriche – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
33
GUSTI E PIACERI
Il senso della cucina è come il senso della vita:
intervista allo Chef Moreno
di Emanuela truzzi
di debolezza e di ignoranza.
Oggi invece la sfida deve essere quella di avvicinare il senso della cucina a quello della
vita, operando scelte coerenti
con la propria storia, cultura
ed educazione. C’è un “imprinting” anche nella cucina,
che deriva dalla nostra educazione. C’è un’esperienza che
si tramanda da generazioni e
che costituisce la nostra educazione al gusto e alla salute.
Va considerata come un patrimonio immenso a cui attingere con fantasia e creatività,
ma deve prima di tutto essere
compresa a fondo.
Dopo tante diatribe scaturite dalla trasmissione “Striscia
la Notizia” per la cucina con
gli additivi chimici, abbiamo
il piacere di confrontarci su
questo argomento con un
grande Chef italiano, famoso
per la creazione di piatti che riescono a rendere una superba
sinestesia di gusto, olfatto e vista senza l’uso, naturalmente,
di alcun additivo: Moreno.
Come definisci Moreno la
cucina?
Il senso della cucina è come
il senso della vita: ognuno opera le sue scelte liberamente e
pone l’esistenza a disposizione dei propri valori, a seconda
dell’educazione che ha ricevuto.
34
Se l’educazione di fondo non
c’è, sicuramente si vagheggia.
Si diventa preda di tutto ciò
che è effimero: stupore, immaginazione, sensazioni. Che
poi, se vogliamo dire, è la conseguenza del modo di pensare
contemporaneo, superficiale e
acritico, che confonde la cultura con la moda del momento.
Oggi c’è proprio un’esasperata ricerca di stupire con “effetti
speciali”…
L’esasperata ricerca di stupore è apprezzata soprattutto
da quelli che non sanno, quelli che sanno non si stupiscono
affatto! Il vano inseguimento
di sensazioni nuove, forti, capaci di sorprendere si rivela
soprattutto un’ammissione
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Gusti e Piaceri
I mass media hanno una
grande influenza nel determinare l’orientamento delle
persone e, se usati impropriamente, possono causare effetti
devastanti sulla cultura.
Questi chef che utilizzano
gli additivi chimici sfruttano
con spregiudicatezza l’ignoranza e la mancanza di personalità di certe persone, il
momento particolare per creare una tendenza modaiola, i
media a caccia di nuovi personaggi per far parlare di sé, il
bisogno di nuovi stati sensativi per mascherare aspetti di
insoddisfazione più profondi.
E si fanno anche pagare profumatamente!
Chi non ha capacità di discernimento spesso si lascia
influenzare da effetti scenici
perché non ha una cultura
adeguata per scegliere cosa
mangiare.
La cucina ha dei canoni ben
precisi. Si parla di degustazione, di sensazioni olfattive, di
piacere, di salute. Un piatto
racconta di territori e vicende umane. Ognuno di questi
aspetti è importante. Io amo
la semplicità e la ricercatezza
del gusto per un appagamen-
GUSTI E PIACERI
to che coinvolga tutti i sensi,
dando sempre grande risalto alla genuinità degli ingredienti.
Mangiare bene è prima di
tutto salute: la sensazione
donata da una cicorietta freschissima tagliata sottile, con
un po’ di cipolla di Tropea, l’olio
giusto e una goccia di aceto
balsamico… ah, ecco un grande piatto nella sua assoluta
semplicità!
Tuttavia sono per la difesa
e non per l’accusa di questi
signori, purché forniscano la
giusta informativa su cosa
preparano con la manipolazione delle molecole: dichiarino gli ingredienti artificiali e
anche le conseguenze a lungo
termine di quel tipo di ristorazione.
Perché una toccata e fuga,
giusto per provare, non comporta alcun tipo di problema.
Ma se questa forma di alimentazione diventa un’abitudine,
bisogna essere consapevoli.
Come il pacchetto di sigarette, che ricorda ai fumatori i
danni provocati dal fumo?
Guarda, tutte le volte che
presenti un prodotto diverso
da come Madre Natura lo offre è necessario che il consumatore venga informato. Poi,
libertà assoluta per chi desidera esplorare altre forme di cucina, l’importante è conoscere
ciò che si mangia!
Ogni eccesso esasperato è
deprecabile, anche nella quantità. Chi vuole mangiare una
costata di due chili sperimenta sicuramente un’emozione
esaltante, l’importante è che
sia consapevole che non può
ripeterla frequentemente senza danni.
Bisogna educare al cibo.
Ognuno di noi gestisce la
propria alimentazione ma
la consapevolezza dipende
dall’educazione di fondo. Auspico una maggiore diffusione della cultura del cibo: già i
bambini dovrebbero ricevere
dalla maestra un’indicazione
di massima e tornare a casa
dicendo: “Ha detto la maestra
che questo ingrediente con
quella cottura non fa bene
perché…”.
…d’altronde noi siamo quello
che mangiamo, come ci ricorda
il prof. Veronesi.
Hai detto bene e ci deve anche essere un giusto equilibrio
tra pane e companatico. Meglio assaporare un prodotto
di qualità in piccole quantità
e accompagnarlo con del buon
pane invece che grandi dosi di
mediocre qualità. Ad esempio
il pesce di mare, fresco e fragrante, con la cottura gonfia
molto e ne basta una piccola
porzione per una grande soddisfazione.
E le tue ricette? Sono così
segrete?
Quando mi chiedono come
è stato preparato un piatto mi
fa piacere spiegarlo, anche se
fornire una ricetta vera e pro-
pria mi sembra un po’ingannare la gente. Prendi ad esempio
un sedano. Che tipo di sedano?
Quale parte? E la carota? A che
stadio di maturazione? Come
vedi, le variabili sono infinite.
Per questo sorrido quando
mi dicono che il loro piatto è
diverso dal mio perché ho nascosto qualcosa…
Come è cambiato il “ponte
di comando” di un grande Chef
con le tecnologie attuali?
Oggi è decisamente migliorato, non c’è dubbio. Un tempo,
quando non c’erano le cappe
aspiranti e i sistemi di filtrazione, i cuochi avevano vita breve ed erano veramente molto
grassi a causa delle esalazioni
di grassi volatili che ingerivano
e respiravano inconsapevolmente nelle cucine per otto
ore al giorno. Non era tanto il
vizietto di assaggiare, che non
reputo molto professionale
poiché un bravo cuoco deve
essere in grado di cucinare
prevedendo il risultato, senza
bisogno di provare i piatti durante la cottura.
Invece questi chef moderni
che utilizzano la chimica sono
per lo più magri e le loro cucine sembrano delle sale operatorie… Invece credimi, quando
si preparano i piatti si sporca
anche e insomma, la cucina è
bella quando è vissuta! Poi si
pulisce e si riordina ma l’odore
della cucina, che piacere…
Quali sono, Moreno, le caratteristiche dei tuoi piatti?
Sono sempre alla ricerca affannosa di ingredienti ancora
autentici e genuini, della materia prima di qualità. L’estro,
la creatività, l’esperienza e
l’amore per la cultura legata
al cibo fanno il resto.
Sostengo una raffigurazione della cucina in cui il massimo di se stessa lo esprima
nella semplicità, come l’”O” di
Giotto: semplice, perfetto ma
prova a farlo… Perché solo nella perfezione della semplicità
sei giudicabile!
RISTORANTE MORENO
La Prima dal 1979
Corso Unione Sovietica, 244 – Torino
Telefono 011 3179191
Gusti e Piaceri – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
35
GUSTI E PIACERI
CA’MIA
tradizione e innovazione
Lo chef Mario Albano dal
1991 gestisce con la sua famiglia il ristorante Ca’ Mia.
Maestro e chef da ben 45
anni, esercita con passione
ed entusiasmo prodigandosi sempre nella creatività di
piatti nuovi e mantenendo
alta l’immagine della cucina
tradizionale piemontese.
Mario Albano è Presidente
da 30 anni per il Piemonte e la
Valle d’Aosta di “ Les Disceples
d’Auguste Escoffier” e Gran Cordon d’Or di Montecarlo.
Che cosa caratterizza sig. Albano la sua cucina?
È strettamente piemontese
e da noi si trovano i piatti tipici regionali. Ad esempio la Finanziera, ricca di fascino dove
cervella, filoni, duroni, fegatini,
creste di gallo e cuore vengono saltati in padella, bagnati
di marsala e un po’ di sugo di
arrosto e acidulati con funghi
e porcini. Questo è un piatto
straordinario per gli amanti
della cucina piemontese e da
noi lo trovano realizzato secondo la ricetta originale.
Il giovedì sia a pranzo sia a
cena c’è il carrello dei Bolliti al
Vecchio Piemonte con le sue
tipiche salse.
Il sabato sera Fritto Misto
Piemontese composto da ben
15 pezzi, servito a 3 qualità per
portata. Le Lumache in umido
di Cherasco sono il nostro cavallo di battaglia: provare per
credere!
E per l’inverno proponete la
Bagna Cauda?
Certamente, da novembre
c’è ogni sabato e viene preparata anche gli altri giorni su
ordinazione. La serviamo nel
RISTORANTE CA’ MIA
Strada Revigliasco, 138 – Moncalieri (To)
Telefono 011 6472808 – Chiuso il mercoledì
Convenzione Associati Fabi Plus
Sconto del 10%
36
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Gusti e Piaceri
fujot di terracotta per tenere
sempre caldo il composto ed
invitiamo i lettori di Plus Magazine a gustarne la bontà.
Lei è Gran Maestro dell’Accademia dell’Agnolotto, quindi
al CA’ MIA si mangiano squisiti
agnolotti.
I nostri agnolotti, come
tutti i tipi di pasta, vengono preparati rigorosamente
a mano e per il ripieno solo
carni di prima scelta Fassone
Piemontese.
Anche i dolci sono preparati
da noi come lo Zabaione con
paste di meliga, il Bunet, le
Pesche ripiene all’amaretto, il
Semifreddo al torroncino con
cioccolato caldo.
Il CA’ MIA oltre alla cucina
piemontese cosa propone?
Nello staff, da me coordinato, abbiamo Domenico,
chef napoletano “verace” che
prepara piatti di pesce ottimi, caratteristici della cucina
mediterranea. Con mio figlio
Marco abbiamo deciso di inserire da un anno la pizza tut-
te le sere per accontentare le
richieste dei nostri clienti con
bambini e che apprezzano anche i grandi. La pizza al mattone è preparata in una versione
originale, di forma quadrata.
Oltre a quelle con i classici
ingredienti, proposte pure al
tegamino, abbiamo creato le
Pizze d’Autore con ingredienti selezionati solo ed esclusivamente di stagione, quindi
sempre diverse e squisite.
La direzione in sala e la cantina sono affidate a mio nipote
Ivo che consiglia ed illustra ai
clienti la qualità dei vini selezionati e serviti sempre alla
giusta temperatura.
Anche quest’anno il Ristorante Cà Mia partecipa alla
dodicesima edizione di Arte
in Tavola Flambé, all’insegna
dell’Ospitalità - Professionalità
- Tradizione. I migliori chef del
Piemonte presentano serate
gastronomiche e il Ristorante Cà Mia è in programma per
il 15 ottobre 2009.
GUSTI E PIACERI
Barovero,
il dolce e fragrante
panettone
In questi particolari momenti torna la voglia di semplicità
e tradizione per ricordare a tutti che il Natale è una festa sì,
ma anche un raccoglimento
nell’intimità delle famiglie e il
panettone da sempre è il dolce
del Natale per eccellenza.
Cosa proponete per Natale,
Roberta Barovero?
Abbiamo creato dei panettoni con diverse varianti: il Panettone Nocciolato, ricoperto da
una squisita glassa alle nocciole e decorato con mandorle fragranti, ricco di canditi e uvetta.
Questo panettone lo proponiamo per regali aziendali in diverse confezioni e misure.
Ad esempio, abbiamo il Panettone Nocciolato da 1 kg incartato con del raso colorato
rosso, bianco, blu oppure verde per un dono dall’immagine
veramente elegante. Poi lo presentiamo con la scatola oppure
con una carta di grande effetto,
di colore blu all’esterno e dorata all’interno, impreziosita da
un fiocco che rende tanto il clima festivo del Natale.
Di questo panettone ci sono
altre due misure: la più piccola
da 750 grammi e quella da 1
kg e mezzo, in modo da accontentare tutti i Clienti e le loro
famiglie. Questo per favorire
la scelta di regali aziendali di
diverse dimensioni.
E il contenuto varia?
Assolutamente no: in qualsiasi versione il contenuto del
panettone rispecchia la tradizione e la qualità degli ingredienti genuini di prima scelta,
con una lievitazione naturale
di 48 ore che rende il prodotto
così fragrante!
Proponiamo anche il Panettone Alto senza glassa, chiamato “Milano” e per gli amanti
di una pasta morbida e soffice
senza canditi c’è il Pandoro, che
tanto piace ai bambini.
Una vera ghiottoneria è il
Panettone con Gocce di Cioccolato: viene preparato con un
particolare impasto, miscelando tra gli ingredienti anche il
cioccolato, poi si aggiungono
ancora dei piccoli pezzi di ottimo cioccolato fondente insieme all’uvetta.
Ci sono delle proposte vantaggiose per le Aziende?
Certo, riserviamo un trattamento di cortesia alle Aziende
che vogliano regalare i panettoni Barovero ai propri dipendenti e sarà per noi un vero
piacere consigliare il tipo di
prodotto che meglio soddisfi le
loro esigenze. Seguo personalmente il settore aziendale per
la regalistica e sarò ben lieta di
presentarmi alle Aziende associate alla FABIPlus come noi.
E i lettori di Plus Magazine,
dove possono trovare i vostri
panettoni?
Nelle torrefazioni e nei negozi specializzati, dove troveranno anche l’assortimento
dei nostri biscotti.
Quali sono, Roberta, le vostre
specialità?
I Biscotti Savoiardi, che per
la loro straordinaria morbidezza sono proposti sempre su un
piccolo vassoio e incartati con
carta trasparente.
Sono la colazione ideale per
bimbi e anziani e, naturalmente, piacciono un po’ a tutti: non
hanno grassi e sono impastati
esclusivamente con uova, farina di grano tenero e zucchero.
Poi abbiamo le Paste di
Meliga della tradizione piemontese, preparate con del
buon burro, farina di mais,
uova e miele, senza altri tipi
di grassi.
E infine i famosi Torcetti,
emblema squisito del prodotto dolciario della nostra
regione.
Da quanti anni opera la vostra azienda?
La Barovero è stata fondata nel 1949 e oggi noi figli
e nipoti continuiamo con passione, professionalità ed entusiasmo la tradizione dolciaria
di famiglia.
Gusti e Piaceri – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
37
GUSTI E PIACERI
Trattoria
Torricelli:
la cucina e il buon gusto
lezionare per la cantina oltre
500 etichette di qualità, privilegiando le case vitivinicole
italiane.
Il dehor riscaldato e climatizzato è ben utilizzato tutto
l’anno e la sala è invitante per
cene romantiche, apprezzando
anche le specialità di pesce.
Nell’elegante quartiere
della Crocetta dal 1993, Paolo
e Massimo propongono piacevoli serate per i palati più
esigenti. L’ambiente caldo e rilassante e l’ottima cucina rendono la Trattoria Torricelli
il luogo ideale per incontri di
lavoro e cene tra amici.
In cucina Massimo si distingue nella ricerca e creazione
di piatti con materie prime
del territorio e tradizione piemontese riuscendo a dare la
sua impronta con fantasia e
professionalità, ben coadiuvato dai due Chef Sergio e
Andrea.
Il ristorante offre un’accu-
rata scelta di piatti: da primi
elaborati a ricette tradizionali,
tutti all’insegna della genuinità e del gusto. Mani sapienti
si destreggiano nel preparare
pietanze particolari o tratte
dall’arte culinaria che eccelle
nel nostro paese.
In sala Paolo e i suoi collaboratori, Salvatore, Leonardo e
Mariurka, con grande cortesia
ed attenzione alle esigenze di
ogni persona rendono ogni
pranzo alla Trattoria Torricelli un’esperienza assolutamente da ripetere.
Il cliente viene accompagnato e consigliato per la scel-
TRATTORIA TORRICELLI
Via Evangelista Torricelli, 51 – Torino
Telefono 011 599814
Convenzione Associati Fabi Plus
Sconto del 10%
38
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Gusti e Piaceri
ta dei vini e per le portate, al
fine di rendere la visita la più
gradevole possibile.
Si possono gustare menu
leggeri per pranzi di lavoro
con delle proposte, valide e
convenienti e menu degustazione a tema per grandi
serate gastronomiche, sempre all’insegna del giusto
rapporto qualità prezzo.
Nel corso degli anni la ricerca nell’eccellenza del vino
ha permesso a Paolo di se-
La Trattoria Torricelli è
aperta il lunedì sera e dal martedì al sabato sia a pranzo sia
a cena. Per la sera si consiglia
di prenotare.
Decisamente invitanti le tre
proposte di menu:
… Per assaggiare…
… Per stare in compagnia…
… Per soddisfare l’appetito…
Se abbiamo suscitato la
vostra curiosità, visitate il sito
www.trattoriatorricelli.it per
conoscere dettagliatamente i
menu, oppure andate direttamente a gustarli.
GUSTI E PIACERI
Castellino,
la tradizione dell’alta pasticceria
Una famosa pasticceria nel
cuore di Torino che da ben
tre generazioni allieta i suoi
Clienti con dolci e prelibatezze
esclusive.
Il 9 Marzo 2009 la Pasticceria Castellino ha organizzato
un vernissage per la nuova immagine del locale.
Cosa è cambiato, Alessandra
Castellino?
Il locale storico aveva bisogno
di una nuova immagine e anche
il laboratorio, proprio per questo
ci siamo affidati alla mia amica
arch. Lucia De Masi.
Grazie alla sua esperienza e
competenza è riuscita ad ottimizzare gli spazi con un bancone che è stato pensato da un
punto di vista operativo, per rendere agevole il lavoro di tutti noi.
Inoltre ha ristrutturato il laboratorio, dove abbiamo inserito
nuovi macchinari tecnologici.
Per l’arredamento ha pensato di valorizzare la storia del
nostro locale attraverso i loro
veri protagonisti, esponendo
nove grandi foto in bianco e
nero che ritraggono mia nonna
Margherita con i suoi collaboratori, i miei genitori Tino e Tina e
io con mio marito Davide, che è
l’artista ed il pasticcere di oggi.
Tutto questo viene illuminato da un gioco di luci create
sapientemente dal nostro amico Roberto Goja. Naturalmente
abbiamo mantenuto fedelmente la bontà dei nostri prodotti di
alta pasticceria dal 1960.
Quali sono le vostre specialità?
Quando sono nata, nel 1966,
sono stati brevettati dai miei ge-
nitori gli Amarevoli al Brandy
che sono due cialde mandorlate con il cioccolato al Brandy in
un incarto rosso e i Poociunin
d’Amour, due cialde mandorlate con il cioccolato Gran Marnier,
che tanto amano le signore, con
la carta oro.
Invece Davide ha creato due
torte nuove dedicate proprio ai
nostri cari amici Lucia De Masi e
Roberto Goja.
La Demalù ha due strati di
pasta sfoglia, panna chantilly in
mezzo e una copertura di cioccolato aromatizzato all’arancio
tipicamente estiva, anche se i
nostri clienti ce la chiedono tutto l’anno, che è una prelibatezza.
La Goja invece ha due strati di
sfoglia, panna al centro con una
copertura lucida di cioccolato austriaco amarissimo che va a contrastare il dolce della panna ed è
una vera squisitezza. Entrambe
le torte hanno forma rettangolare di varie dimensioni.
Da noi c’è sempre un vasto
assortimento di pasticceria
fresca, secca e di salatini e siamo disponibili per catering su
Torino e provincia.
con una miscela Ghigo per
mezzo di un manicotto ad uso
esclusivo del caffè, senza subire
contaminazioni con l’orzo.
Ci racconti, Alessandra, della
particolare attenzione verso i
celiaci.
Io stessa ho scoperto recentemente di soffrire di celiachia
e proprio per questo abbiamo
deciso di porre attenzione a
questa situazione, offrendo una
serie di prodotti confezionati, e
quindi non contaminati, di altissima qualità. Anche le persone
che vengono a far colazione da
noi trovano un assortimento di
biscotti dedicati e per gli amanti del buon caffè, lo prepariamo
E per un dolce Natale cosa ci
propone?
I nostri panettoni di alta pasticceria, veramente buoni e il
torrone morbido con un’infinità
di gusti, sempre di nostra produzione.
Per gli associati FABI Plus c’è la
convenzione con il 10% di sconto
sulla Pasticceria di nostra produzione.
A tutti i Soci che verranno a
trovarci offriamo un Amarevole
e un Poociunin.
PASTICCERIA CASTELLINO
Via Principe Tommaso, 14/bis – Torino
Telefono 011 6505921
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Sconto del 10%
Gusti e Piaceri – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
39
IDEE E SERVIZI
Compagnia Italiana del Lusso:
GIOIELLI e NON SOLO...
Una nuova convenzione,
per un pensiero prezioso in previsione
delle prossime festività natalizie
azienda di orologeria svizzera nata nel 1910 e ubicata a
Neuchatel Le Chaud de Fond.
Gli orologi proposti da questa
Azienda sono particolari e appassionano molti collezionisti
e amanti dell’alta orologeria.
Sig. Rodolfo Galati cosa propone La Compagnia del Lusso?
Gioielli ed orologi di altissimo livello ed una collezione di
quadri d’autore.
Chi desidera acquistare un
gioiello particolare con caratteristiche di unicità, ha modo
di apprezzare il design e lo
splendore di pietre selezionate. Ci avvaliamo di artigiani
orafi valenzani e vicentini per
creazioni veramente straordinarie che suscitano forti emozioni…
Noi siamo riusciti a coniugare perfettamente la classicità con l’innovazione proponendo una collezione che
vuole andare oltre le apparenze e le mode. La selezione
spasmodica delle pietre più
belle e la creazione ricercata
di gioielli stimolano la fantasia dei clienti nella scelta più
appropriata.
40
Vi rivolgete ad un pubblico
prevalentemente femminile
per i gioielli?
Da sempre l’immagine della donna si completa con l’immagine del gioiello ed è raro
trovare una donna che non si
emozioni nel riceverlo in regalo e nell’indossarlo. Non c’è che
l’imbarazzo della scelta: anelli,
orecchini, collier, bracciali…tutto ciò che può rendere felice ed
affascinante una donna!
Oggi anche gli uomini amano completare la loro immagine con dei gioielli e La Compagnia del Lusso ha introdotto
per primo i diamanti neri su
bracciali tennis, poi emulati.
Sig. Galati, avete degli articoli in esclusiva?
Gli orologi di Aerowatch.
La Compagnia del Lusso è
distributore ufficiale ed esclusivo per il mercato italiano di
questa antica e prestigiosa
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Idee e Servizi
Passiamo ai quadri: quali epoche sono presenti nella
Vostra collezione?
Abbiamo quadri d’epoca
che sono dei veri pezzi d’antiquariato del ‘600, ‘700 e ‘800
ed anche ‘900 fino agli anni
‘30. Per ogni dipinto forniamo il certificato di autenticità dell’opera e la provenienza
e quest’ultima è decisamente
importante, un’ulteriore conferma della professionalità
con cui operiamo.
Quale è la chiave del vostro
successo?
Io credo che il fatto di visitare direttamente i clienti,
entrando nel loro ambiente, permetta loro di sentirsi
maggiormente a proprio agio
e di valutare con tutta calma
e la massima discrezione, un
prestigioso investimento. Ed
anche per i nostri consulenti
la possibilità di valutare al meglio cosa proporre.
Dopo aver concordato un
appuntamento si riceve una
nostra visita presso la propria
abitazione oppure in ufficio e
chi preferisce può venire direttamente nel nostro show-room a Torino, in zona Crocetta.
I nostri consulenti illustrano
i cataloghi e portano sempre
alcuni campioni degli articoli
che possano interessare l’acquirente.
Qualsiasi articolo proposto
dai cataloghi può essere visto
direttamente qualora si desideri una visione tangibile del
prezioso oggetto.
La Compagnia del Lusso
applica un contratto approvato dalla Camera di Commercio
di Torino e dalle più importanti
associazioni dei consumatori
ed è talmente trasparente da
non avere clausole vessatorie
e riporta a tergo il modello di
lettera di recesso che può essere utilizzata entro 10 giorni,
quindi operiamo con la massima serietà, professionalità e
trasparenza.
COMPAGNIA
ITALIANA
DEL LUSSO
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Telefono 011 5089996
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Sconto del 20% sui prezzi di listino
si riceve su appuntamento
IDEE E SERVIZI
BOUTIQUE VITTORIA :
eleganza e glamour
Dal 1977 Vittoria con la sua
boutique è un punto di riferimento per le donne che amano
l’eleganza e l’essere chic anche
con capi sportivi.
La figlia Simona segue l’attività e collabora a scegliere le
collezioni. Sempre attente alle
tendenze e alle novità, hanno
rinnovato più volte negli anni il
negozio per presentare gli abiti in un contesto coreografico
piacevole e moderno.
Quali sono Vittoria le linee
per l’inverno 2009-2010?
I tessuti di maglia sono presenti in modo prorompente
anche nei pantaloni con tagli
morbidi e negli spolverini.
La collezione Taviani propone completi per la donna classica ed elegante mentre chi
ama un genere più giovane,
trova nei capi di Lauren Vidal
e Fairly la linea più adatta.
Continua il successo dei
tailleur in lana cotta, ben apprezzati da chi viaggia per la
praticità di un tessuto che non
si stropiccia e abbiamo scelto
quelli di Rosso 35 .
Il caldo leggero del cachemere viene proposto nelle maglie di Maria di Ripa Bianca e
Della Ciana.
E i colori di tendenza?
Prugna come nei cappotti
con la maestosità di colli avvolgenti di Mouché, viola con abiti
affascinanti di Rocco Barocco,
blu con i tailleur di Mariella
Burani e grigio con camicie e
giacche in fantasia di velluto di
Roberta Scarpa e ancora velluto liscio per i pantaloni taglio
jeans 5 tasche.
Che tipo di cliente viene da
voi?
Le nostre clienti prediligono il
rapporto di fiducia che si instaura ed il clima sereno con cui scelgono i capi, avvalendosi anche
dei suggerimenti che diamo per
rendere la loro immagine sempre fascinosa e di classe.
Nella nostra boutique c’è
un assortimento di taglie che
vanno dalla Small alla XL proponendo capi che esaltino la
bellezza femminile e valorizzino le forme.
Indossare il capo adatto per
ogni occasione e sfruttare a
proprio vantaggio le caratteristiche fisiche che ci differenziano è il segreto per rendere ogni
donna elegante e glamour.
MARIELLA BURANI
FAIRLY
ROBERTA SCARPA
MOUCHE’
TAVIANI
d-cln
ROCCO BAROCCO
EXE
BORGONOVO MILANO
ROSSO 35
VISCONF
TOSCA
BLUMARINE
BOUTIQUE VITTORIA
abbigliamento donna
Corso Siccardi, 15 – Torino
Telefono 011 5623658
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Idee e Servizi – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
43
HOBBY E PASSIONI
di Elisabetta Ercole
Kinesiologia
e autotrattamento
Una quindicina d’anni fa mi
capitò di seguire una serie di
conferenze sulla medicina
naturale e cominciai così a
curarmi con metodi “alternativi” come l’omeopatia e
a interessarmi in modo più
approfondito di altri, fra cui
la Kinesiologia.
Kinesiologia deriva dal greco e significa movimento; è
il test muscolare a darci indicazioni sulla nostra salute mostrandoci un muscolo
ipertonico o debole.
La Kinesiologia deve la sua
nascita ad un chiropratico
americano il dott. G. Goodheart, il quale notò che i
muscoli dei pazienti da lui
trattati si indebolivano quando si avvicinavano al soggetto sostanze poco gradite a
quell’organismo, ad esempio
un alimento.
Queste debolezze muscolari, che con i metodi da lui conosciuti non si risolvevano,
vennero studiate dal dottor
Goodheart, che riuscì a trovare le tecniche corrette per
rafforzare i muscoli e correggere lo squilibrio.
Il principio è che il corpo non
mente: è in grado di dirci ciò
che ci fa bene o ci serve ma
siamo noi a non capirlo o non
accettarlo ed il corpo reagisce con delle compensazioni
che si ripercuotono negativamente sulla salute.
In Kinesiologia la salute è
rappresentata da un triangolo equilatero i cui tre lati
o aspetti sono: psicologico,
biochimico, strutturale, e lo
squilibrio di uno dei lati produce la malattia.
Ad esempio una forte emozione o uno stress, (lato psi-
Diagramma
dei 5 elementi
chico), agirà sul lato biochimico provocando ad
esempio problemi digestivi,
nonché sul lato strutturale,
cioè il fisico, influenzando la
postura e provocando tensioni muscolari.
Quindi, avere un buon equilibrio significa: buona energia fisica, emotiva, mentale,
quindi essere sereni, motivati, riposare bene, avere più
coscienza e consapevolezza
delle proprie capacità e obbiettivi.
Il corpo umano è un tutto,
non è scomponibile in pezzi
da trattare singolarmente.
Nella comprensione di questo principio ci può aiutare
la Medicina Cinese, che è
diventata parte integrante
della moderna Kinesiologia,
arricchendola con molti dei
suoi millenari principi.
La Kinesiologia agisce molto
bene in una manifestazione
tipica delle patologie moderne: lo stress.
Un po’ tutti ci sentiamo sotto stress, cioè in una condizione in cui non sappiamo
più che fare, senza risorse: ad
es. un nuovo lavoro, una separazione, un cambiamento
nella nostra vita.
Stress significa anche capacità di adattamento, forze
nuove per affrontare i problemi, ma quando i problemi diventano troppi o troppo grandi, allora perdiamo
il controllo e non riusciamo
più a far fronte alle situazioni e lo stress diventa un
nemico.
44
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Rubriche
La tecnica usata in Kinesiologia per curare questo stato
si chiama proprio A.S.E., alleviamento dello stress emotivo, una tecnica semplice e
facile da imparare e da usare come “pronto intervento”
anche prima di una situazione che sappiamo ci potrà
provocare o per ripensare in
positivo ad una azione già
compiuta.
L‘autotrattamento non esclude l’intervento di un operatore ma ci permette di entrare
in contatto con noi stessi e
trovare una soluzione a piccoli problemi.
Non è necessario conoscere
tutte le tecniche (che sono
veramente tante) basta trovare un momento di relax
nella giornata da dedicare a
noi stessi.
Con l’autotrattamento possiamo:
1) eliminare tensioni e dolori alle articolazioni (spalle,
ginocchia, anche) che possono insorgere dopo un’attività sportiva
2)effettuare un test alimentare per verificare se c’è un
cibo che è meglio eliminare o ridurre dalla dieta
3)combattere stati passeggeri di ansia e stress
La malattia non è solo un fatto casuale; dipende anche dai
nostri errori, quindi anche la
guarigione può seguire la
medesima strada, anche la
guarigione dipende da noi, e
l’auto-equilibrio è un mezzo
a nostra disposizione.
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
di Emanuela truzzi
L’importanza
del Curriculum vitae
curriculum, senza
sconfinare nell’originalità ed eccentricità, premianti solo
per ruoli legati al
mondo della creatività e della grafica.
Nel mondo professionale il
modo di presentarci in qualità
di candidati ad una selezione
del personale avviene attraverso l’invio del curriculum
vitae e, purtroppo, molti non
tengono in considerazione che
questo documento rappresenta la nostra carta d’identità
professionale.
In primo luogo è opportuno
valutare che il rapporto tra domanda e offerta è fortemente a vantaggio della seconda
e, proprio per questo, la prima
selezione avviene attraverso
lo screening dei curricula. Numerosi candidati vengono già
esclusi dal colloquio conoscitivo a causa di una presentazione mediocre di se stessi.
Si rivela quindi assolutamente strategico dedicare
tempo e attenzione per preparare un curriculum che risulti
efficace ed efficiente nel suo
valore intrinseco: lo spartiacque per essere convocati ad un
colloquio di selezione!
Oggi si tende ad usare, per
la sua semplicità d’impostazione, il curriculum europeo.
Questo modulo effettivamente spersonalizza la figura del
candidato, rientrando in un
prospetto standardizzato e
poco invitante alla lettura da
parte del selezionatore.
Consiglio vivamente di
rendere interessante il vostro
Quando collaboro
con delle Aziende per la selezione del personale, il numero di curricula che si ricevono,
magari per un posto da segretaria o da agente-rappresentante oppure per informatore
tecnico scientifico del farmaco
o per impiegata amministrativa, è quasi inquietante! Inevitabilmente, la prima selezione
avviene proprio scegliendo chi
ha saputo presentare bene se
stesso attraverso il suo curriculum!
D’altronde la selezione del
personale è un processo decisionale con cui vengono
escluse le candidature che
non sembrano possedere tutte le caratteristiche critiche
indispensabili per svolgere efficacemente un determinato
lavoro.
Ecco alcuni suggerimenti
per rendere il vostro curriculum invitante:
allegare una foto che vi rappresenti come immagine professionale e non con lo sfondo del mare oppure a busto
intero. Questa foto permette
al selezionatore di dare un volto a ciò che viene descritto e
lo facilita nel ricordarsi di voi
dopo il primo colloquio, quando effettuerà una scrematura
dei candidati convocati.
Considerato che spesso il
curriculum si invia attraverso
una e-mail, è importante che
la foto sia inserita nel vostro
anche da quelli meno esperti
con il computer. Sicuramente
tra i tanti amici e conoscenti si
trova quello che può usarvi la
cortesia di inserire la foto nel
vostro curriculum, che va posizionata in alto a destra mentre
a sinistra sono riportati i vostri
dati anagrafici, indirizzo e recapiti.
Controllate che non vi siano
errori di battitura (imperdonabili!) e rendete le pagine ordinate nelle spaziature e coerenti nella punteggiatura.
Se vi state proponendo per
una ricollocazione, per voi è
importante esporre le esperienze professionali partendo
dall’ultima e andando a ritroso nel tempo, in modo che si
mettano subito in luce le esperienze maturate con l’eventuale crescita professionale.
Se invece siete giovani e
alle prime esperienze va bene
l’ordine cronologico, partendo
dalla prima in avanti.
Per quanto concerne la formazione, oltre ai titoli di studio (e anche in questo caso
si parte dal più importante,
Laurea e dopo il Diploma) è
decisamente utile segnare i
corsi di formazione ai quali si è
partecipato, sia a livello tecnico sia per la comunicazione.
Naturalmente, se c’è un’esuberanza numerica si scelgono
i titoli dei corsi più significativi per il ruolo a cui aspiriamo,
mentre se non abbiamo frequentato corsi di formazione
allora… diamoci da fare: oggi
le Aziende privilegiano le persone dinamiche sotto ogni
punto di vista!
È importante segnare le
attitudini e gli obiettivi che
permettono al selezionatore
di avere un’idea del tipo di
persona che siete e, per mezzo
delle domande che vi verranno poste in sede di colloquio,
si renderà tangibile il vostro
profilo psicologico.
Ricordate che il curriculum
deve essere esaustivo e non
prolisso!
Un ultimo suggerimento:
una breve lettera d’accompagnamento personalizzata
per quell’annuncio e quella
specifica Azienda che sta effettuando la ricerca renderà
la vostra immagine altamente professionale ancora prima
di conoscervi!
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Rubriche – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
45
Il 2009 è
per Nuovoteatrottanta
l’anno del trentennale.
L’Associazione nasce infatti
nel 1979 a Torino dalla volontà
di alcuni giovani attori.
Intervista
di Mariangela Salvalaggio
al direttore artistico
Antonio Valleggi
TEATROTTANTA
verso il trentennale
Racconta il direttore artistico Antonio Valleggi: “Nel 1974 firmai la mia
prima regia “Messa nera e gran bontà
della vita” dello scrittore di colore Le Roy
Jones realizzato con il comune di Nichelino”. Debutta in quella occasione l’attore
Aldo Stella. Successivamente Valleggi
firma “La presa di potere di Ivan lo sciocco” di Antonio Porta, tratto da una fiaba
russa. A loro si unisce Raimondo Cesa.
I tre collaborano allora con la Quattro
cantoni di Roma al teatro Infernotti di
Torino diretto da Rino Sudano.
Ricorda ancora Valleggi: “Ogni giorno
si provava e si rappresentava uno spettacolo diverso e ogni serata era un pezzo
del più grande mosaico che Sudano andava lentamente a comporre”.
Valleggi, Cesa e Stella si impegnano
poi per alcune stagioni con la compa-
46
gnia L’Aspidistra, diretta da Paolo Croce
e nella quale debutta anche la sedicenne Alba Parietti.
In seguito il collettivo si arricchisce
di nuove presenze: Caterina Rochira, Renato Liprandi (oggi Augusto De Marinis
in “Camera Cafè”), Stefania Ressico, Roberto Accornero, la pittrice Rosamaria
Licata e l’organizzatore della cooperativa Bolens Nando Silvano.
“Lavoravamo nella cooperativa musicale Torino Uno presso il Teatro Infernotti”. Nascono due produzioni: “Gli Uccelli”
di Aristofane, diretto da Valleggi e “Copione la rivoluzione è finita” di Nello Sàito, diretto da Raimondo Cesa. È in questo momento che il collettivo si stacca
da Torino Uno e fonda Teatrottanta,
a cui si uniscono Paola Roman, Patrizia
Nurzia, Marco Alotto, Raffaella Miniero.
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Recensioni
La struttura, giovane e desiderosa di
stabilità, non può contenere la presenza
di due anime. Così, nel 1982-83, Raimondo Cesa lascia e il Teatrottanta diventa
Nuovoteatrottanta, Associazione diretta da Antonio Valleggi.
“Dei primi anni ricordo produzioni e
sperimentazioni: teatro d’avanguardia
con il teatro dell’assurdo di Jonesco, Bechett. E ancora la ricerca nella profondità
dell’eros come rinascita nei testi di Georges Bataille, Kafka e l’orrore della natura,
Dostoevskij e la follia umana…”.
Sono tante le tappe significative di
questi trent’anni.
“Sicuramente – ricorda ancora Valleggi - “La Pazzia senile del Banchieri”,
commedia dell’arte in collaborazione
con la Città di Torino; “Pelleas e Melisande”, teatro simbolista francese e musiche
TEATRO
di Debussy; un omaggio ad Oscar Wilde
e il “De Profundis”, al Teatro Nuovo insieme all’Associazione dei Venerdì d’arte del
professor Reverdini”. Coordinatore alle
scenografie è Ben Lupo, docente in marmo dell’Accademia di Belle Arti di Torino.
“Era un grande artista e vero amico, morto troppo presto nel 1986”.
Indimenticabile anche “Aspetta che
sia buio”, versione di Knott, traduzione
di Germana Erba e regia ancora di Valleggi. “Con il successo di questo thriller
finì il primo capitolo della nostra storia”
continua il direttore.
Intanto, in quegli anni Valleggi fa
nascere “Posteatro”, una compagnia
amatoriale ancora esistente nel Cral
delle Poste di Torino.
Nel ‘89-90 nasce “Trasmetropolisexpress”, progetto che idealmente inaugura la seconda parte della storia di NT80.
Inizia così il girovagare per il Piemonte.
Varie località unite in un unico cartellone. Sono i tempi del “Progetto Orfeo”,
della direzione del Cinema teatro di Pianezza, oggi Lumière.
Ma anche della direzione artistica
del Teatro Incontro di Pinerolo per due
stagioni, le prime. E sono sempre quelli
gli anni di “Sinapsi” al teatro Santa Maria della Stella di Druento e del Teatro
della Crocetta di Torino. “In quel periodo non producevamo spettacoli – spiega Valleggi – ma promuovevamo altre
compagnie, realizzando sinergie con
operatori e amministrazioni pubbliche”.
“Una gru al tramonto”, testo tratto da
una leggenda giapponese, illustrato
da Rosamaria Licata e raccontato dallo
stesso Valleggi.
Dopo circa nove anni, il ritorno in
scena con “Notturno” tratto dall’omonimo racconto di fantascienza di Asimov.
Parteciparono tra gli altri Riccardo Pellegrini, Diego Casale (oggi dei
Mammuth) e Paola Bardelli. Era il 1999.
“Un racconto di fantascienza portato in
teatro che ci fece intraprendere nuovi
percorsi come laboratori e seminari”. Nascono allora il Centro di formazione e
sperimentazione per teatro e cinema.
Dal 2006 la casa di NT80 diventa Maglione, splendido borgo dell’eporediese
costellato di affreschi e installazioni
all’aperto. Qui nasce il progetto “Terra e
corpo”, un omaggio alla gestualità della
vita contadina simile a quella dell’attore:
entrambi scavano, il contadino rivolta la
propria terra mentre l’attore scava dentro se stesso per interpretare un ruolo.
È a Maglione che si consolida il centro
di formazione e nascono allestimenti
come “Sogno di una notte di mezza estate” rappresentato sotto le stelle con la
sola illuminazione delle fiaccole.
“Sono corsi di avvicinamento propedeutico, di vera e propria formazione
attoriale e dopo tre anni i giovani attori
si mettono alla prova nel Teatro Laboratorio del Fantastico”.
Recente l’esperienza di “Territori(s)
coperti”, creata con “Art-in-tour”, associazione che propone visite guidate di
turismo culturale abbinato a enogastronomia e spettacoli.
NT80 fonda anche la Valga editrice e con questa piccola casa pubblica
NT80 non si ferma qui: ad ottobre riaprono i corsi di formazione; a novembre
ci sarà la pubblicazione di un quaderno
di testimonianze su attività e storia del
NT80 e il riallestimento di “Aspetta che
sia buio”; a dicembre un saggio con stage sulla commedia dell’arte.
Da febbraio ad aprile riprenderanno
le rassegne itineranti. In estate ancora
allestimenti sul lago di Maglione, anche
di musica ambient in acustico e racconti di fantascienza.
NUOVOTEATROTTANTA
Associazione Culturale
Antonio Valleggi - cell. 3934674955
Riccardo Pellegrini - cell. 3924460453
Via Cavour, 25 - Maglione (Torino)
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Recensioni – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
47
CINEMA
Shutter Island
Data di uscita:
9 ottobre 2009
Cast: Leonardo DiCaprio,
Mark Ruffalo, Ben Kingsley,
Emily Mortimer, Michelle
Williams, Patricia Clarkson.
1954. Teddy Daniels é un
agente federale incaricato
di ritrovare una detenuta ricoverata in un ospedale psichiatrico, scomparsa in circostanze misteriose. Mentre
porta avanti le indagini, avrà modo di notare che i metodi
dell’istituto usati per curare i pazienti sono alquanto strani, e, come se non bastasse, un uragano sorprende tutti
rendendo ancora più difficili le indagini...
Fame
Data di uscita:
9 ottobre 2009
Cast: Naturi Naughton, Anna
Maria Perez de Tagle, Kelsey
Grammer.
Remake del celeberrimo film
diretto da Alan Parker nel
1980, ambientato a New York, nella vivace atmosfera della prestigiosa School of Perfoming Arts, ballerini, cantanti,
attori e artisti di talento hanno l’opportunità di dar vita ai
loro sogni e ottenere un successo reale e duraturo… quello
che nasce dal talento, dall’impegno e dal duro lavoro.
Julie & Julia
Data di uscita:
9 ottobre 2009
Cast: Meryl Streep, Amy
Adams, Stanley Tucci, Vanessa Ferlito, Chris Messina.
Julie Powell vive nel Queens, ha un monotono lavoro come
impiegata del governo, é una trentenne sull’orlo di una crisi esistenziale.
Decide allora di impegnare il proprio tempo libero nel
preparare le ricette del leggendario libro di cucina di Julia Child, “Mastering the Art of French Cooking”: sono 524
e decide che le dovrà preparare tutte nell’arco di un anno
utilizzando la sua piccola cucina del Queens.
Julie aggiorna il suo blog con le esperienze giornaliere,
guadagnando dei sostenitori.
48
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Recensioni
autunno
Surrogates
Data di uscita:
30 ottobre 2009
Cast: Bruce Willis, Radha
Mitchell, Rosamund Pike, Ving
Rhames, Michael Cudlitz, Jack
Noseworthy.
Ispirato alla graphic novel “The Surrogates”, il film è ambientato nel futuro, nel 2054, in un mondo in cui gli esseri
umani vivono ormai in un totale isolamento digitale e interagiscono col mondo solo tramite androidi personali surrogati, veri e propri alter ego umanoidi. Il film vede come
protagonista un agente dell’FBI, che tramite il suo clone robot indaga su un tecno-terrorista il cui obiettivo è riportare
la società a uno stadio pre-surrogati, quando le donne e gli
uomini vivevano le loro vite direttamente....
Nemico Pubblico
Data di uscita:
6 novembre 2009
Cast: Johnny Depp, Christian
Bale, Giovanni Ribisi, Marion
Cotillard, Leelee Sobieski.
L’affascinante storia di uno
degli uomini considerati dal
Federal Bureau of Investigation, negli anni ‘30, tra i più
pericolosi d’America, gangster e rapinatore di banche, John Dillinger.
Nessuno poteva fermare Dillinger e la sua banda. Non esisteva prigione dalla quale non riuscisse ad evadere. Il suo
carisma e le rocambolesche fughe dalle prigioni lo rendevano interessante agli occhi di tutti - da quelli della sua
fidanzata Billie Frechette a quelli del pubblico Americano
che non aveva simpatia per le banche responsabili di aver
fatto precipitare il paese nella depressione. Fu alla fine catturato grazie ad un enorme sforzo dell’istituto governativo
che lo assicurò definitivamente alla giustizia...
LETTURE
recensioni
riata.” Laurence ha un lavoro che le piace, un marito che ama
e un vuoto nel cuore. Da sempre ha desiderato un figlio e
mai avrebbe pensato di non potere realizzare il suo desiderio.
Dopo aver sperimentato ogni tipo di rimedio - dall’approccio
scientifico ai metodi più pittoreschi e scaramantici - decide
di tentare l’ultima carta, quella dell’inseminazione artificiale.
Ma neanche così Laurence riesce a rimanere incinta. Ma le
cicogne devono aver smarrito la strada…
Paulo Coelho
James Levine
Il nuovo atteso romanzo di Paulo Coelho ci racconta i sogni di
gloria e bellezza di un uomo e
l’amore assoluto e senza regole
per una donna.
Igor Malev ha una sola cosa in
mente: la sua ex moglie Ewa.
Anche se è un uomo ricco, affascinante e di innato carisma,
lei lo ha lasciato per uno stilista di grande successo, una ferita, questa, da cui non è mai riuscito a riprendersi. Così decide di riconquistarla. Igor è un uomo di rara forza e fredda
intelligenza, e quella che vuole non sarà una riconciliazione
ordinaria, pacifica. Perché ha fatto a se stesso la promessa di
distruggere tutto ciò che si interpone tra lui e la sua amata. E
lui mantiene sempre la parola. Con “Il vincitore è solo” Paulo
Coelho torna ai grandi temi di “Undici minuti” e “Lo Zahir” offrendoci un romanzo avvincente e ricco di tensione, specchio
del mondo in cui viviamo, dove la ricerca del lusso e del successo a tutti i costi spesso impedisce di ascoltare quello che ci
sussurra il nostro cuore.
QUANDO LA FORZA DELLO
SPIRITO VINCE ANCHE
IL DESTINO PIÙ ATROCE.
Un romanzo che va dritto
al cuore, nella vena di Il cacciatore di aquiloni, di Khaled
Hosseini. Batuk ha quindici anni e due tesori: la sua bellezza
e una matita: viveva in campagna prima di essere venduta
dalla famiglia, costretta dall’indigenza, alla tenutaria di un
bordello. In quella realtà agghiacciante scopre un modo per
sfuggire all’orrore quotidiano, dando una voce al suo mondo
fantastico. Batuk crede nella forza delle parole, nel loro potere
consolatorio. E così, procuratasi in segreto una matita, dopo
aver convinto uno dei suoi guardiani a insegnarle a scrivere,
comincia a raccontare le sue storie su un taccuino: storie vere
e storie di fantasia, che le permettono di spiccare il volo, dando un senso e una speranza alla sua esistenza. E sarà proprio
il suo quaderno che le permetterà di salvarsi dall’ultimo terribile abuso, di ribellarsi di fronte all’ennesimo gesto di cinismo
e di spietata violenza.
Laurence Boccolini
Laura Mancinelli
“A dieci anni, volevo undici figli. A
quindici anni, ho ritoccato tutto al
ribasso, e sei bambini mi sembravano la cifra ideale della felicità famigliare. A vent’anni propendevo
piuttosto per tre, due maschi e una
femmina, secondo un ideale politicamente corretto.
Oggi, a quarantaquattro anni, ne basterebbe uno a riempire
l’immenso vuoto tra le mie braccia. Ma sarebbe un miracolo...
Ho avuto a lungo la pretesa di credere che la vita avrebbe obbedito a ogni mio schioccare di dita e che mi sarebbe bastato
decidere qualcosa per farla succedere. E quando la realtà mi ha
colpito in pieno viso ne sono rimasta, come dire, un po’ contra-
Nessun delitto, nessun assassinio: per il capitano in pensione
Florindo Flores, questa volta si
tratta solo di aiutare un amico
a risolvere un piccolo mistero
torinese: la sparizione di uno
storico cimelio, un paio di occhiali appartenuti a Camillo Benso, conte di Cavour. Ma la faccenda prende a ingarbugliarsi e
ad assumere contorni più inquietanti, quando, sulle sponde
del Po, tra gli sterpi, vengono a galla una parrucca bionda e
un lungo abito da sera di seta rossa... Un cameriere brasiliano
scompare nel nulla. Poi le sparizioni si moltiplicano, e nuovi
e vecchi personaggi entrano ed escono di scena come in un
vaudeville, in un crescendo di vicende stralunate.
Il Vincitore è Solo
Le Cicogne Hanno Perso
il mio Indirizzo
Il Quaderno Azzurro
Gli Occhiali di Cavour
Recensioni – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
49
FUMETTI E CARTOONS
di Salvatore Taormina (il tao)
[email protected]
Puntata tutta dedicata all’attivissima Associazione culturale
Alex Raymond che tagliato il traguardo dei vent’anni di attività
editoriale, festeggia con due nuove proposte e con il primo volume cartonato dedicato al vecchio west volto a inaugurare un
nuovo ciclo qualitativo non da poco.
GLAM
Spillato 24 pagine
Formato cm 21 x 29,7
6,00 euro
In Libreria e Fumetteria
THAN DAI
(Special n 8)
Volume cartonato n. 1
48 pagine a colori
16,90 euro
TEMPUS MANET
Spillato 16 pagine
Formato cm 21 x 29,7
5,00 euro
In Libreria e Fumetteria
A P P U N TA M E N T I
LUCCA COMICS AND GAMES
29 ottobre/1º novembre
Piazza Napoleone - Centro di Lucca
La principale fiera del fumetto italiana, vi si riuniscono tutti i principali editori nazionali e esteri, punto d’incontro per
giovani aspiranti fumettisti che possono far visionare i loro
lavori agli “Editor” delle Case editrici e momento di presentazione al pubblico di tutte le principali novità del settore.
Ampio spazio dedicato anche ai “Games” che godono di
50
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Recensioni
ampi spazi a loro dedicati e di una gara per cospleyer che
tinge di “Colore” la città per tutti e 4 i giorni della manifestazione. Presenti anche molti rivenditori di alto antiquariato,
per tutta la famiglia, imperdibile.
REGGIO EMILIA
5 e 6 dicembre
Centro fieristico Mancasale
All’interno della manifestazione “Cambi e scambi” dove
oltre ai fumetti potrete trovare giocattoli, profumi, libri antichi ecc.
La mostra principe per chi del collezionismo di fumetti e
figurine d’epoca (e non solo) ne ha fatto una scelta di vita.
MOSTRE
Collezione
FRAC Piemonte
Fondo Regionale
Arte Contemporanea
Sede: Fondazione Pistoletto
Via Serralunga, 27 - Biella
Date: fino al 7/1/2010
Area tematica: Arte
contemporanea
Costo: Ingresso libero
La mostra, allestita nei nuovi spazi del Museo del Presente
presso la Fondazione Pistoletto, presenta le opere di 24 artisti emergenti del panorama internazionale acquisite nel
2007 e 2008.
Diademi e gioielli Reali
Sede: Reggia di Venaria Reale
Piazza della Repubblica, 4
Venaria Reale (To)
Date: fino al 10/1/2010
Costo: incluso nell’ingresso
al museo
La Reggia di Venaria ospita una esposizione dedicata ai
gioielli dei Savoia realizzati a partire dal Seicento fino alla
metà del Novecento dai migliori orefici piemontesi e italiani. Le sale della Reggia risplendono della luce di diademi,
rivière, collane e spille indossate dalle Regine d’Italia nelle
manifestazioni ufficiali.
Osservar le Stelle
Sede: Palazzo Bricherasio
Via Lagrange, 20
angolo Via Teofilo Rossi – Torino
Area tematica: Scienza
Date: 1/10/2009-15/11/2009
Costo: Intero € 5,00 ridotto € 4,00
Il duecentocinquantesimo anniversario della fondazione
dell’Osservatorio Astronomico di Torino viene celebrato
con un percorso espositivo a Palazzo Bricherasio e Palazzo Lascaris: in mostra la collezione di strumenti antichi
dell’Osservatorio, integrata dalla documentazione sulla
storia degli strumenti e degli scienziati che li hanno utilizzati nei loro studi astronomici.
Manga Impact
Sede: Museo Nazionale
del Cinema
Via Montebello 22 - Torino
Date: fino al 10/1/2010
Area tematica: cinema
Costo: incluso nell’ingresso
al museo
Mostra e retrospettiva dedicate al cinema di animazione giapponese e al suo universo, in particolare ai fumetti
Manga. La mostra riunisce tavole disegnate, riviste, pubblicazioni, oggetti, bambole, esempi di giochi di ruolo e videogiochi. La retrospettiva presenta opere derivanti dall’Anime
(cortometraggi, serie televisive, etc.), dai primi cortometraggi d’animazione giapponesi alle opere odi.
Riflessi veneziani
Sede: Museo di Arti Decorative
Fondazione Pietro Accorsi
Via Po, 55 - Torino
Area tematica: Arte moderna
Date: 1/10/2009-10/1/2010
Costo: € 4,00
La Fondazione Accorsi ospita, nella sala dei pannelli cinesi,
dodici vedute della città di Venezia, ricondotte – nell’inventario e fino al 1936 – a Canaletto, e in seguito attribuite a
Michele Marieschi, importante vedutista veneziano del
Settecento.
Gianni Colombo
Sede: Castello di Rivoli
Museo di Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia - Rivoli
Date: fino al 10/1/2010
Area tematica: Arte
contemporanea
Costo: incluso nell’ingresso
al museo
Il Castello di Rivoli organizza la più importante mostra retrospettiva dedicata all’opera dell’artista italiano Gianni
Colombo protagonista dell’arte cinetica internazionale.
La mostra riunisce circa cento opere dell’artista scomparso
nel 1993, tra cui una vasta selezione di quadri e sculture
mobili, strutture di luce e diversi tra i suoi ambienti più rappresentativi.
Recensioni – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
51
... combattere
la disoccupazione
sarà l’obiettivo
primario
dei prossimi anni....
Intervista di Pietro Gentile
a George Akerlof
Premio Nobel 2001 per l’Economia
Internet e nuove tecnologie
per superare la crisi
Il mondo attuale è caratterizzato
dall’avanzare rapidissimo delle nuove tecnologie che hanno creato, in pochi anni grazie
ad Internet, una realtà internazionale divenuta un unico “Mercato Globale” altamente interconnesso, dove tutto ciò che è immateriale
può essere trasferito con una rapidità impensabile rispetto a solo quindici anni fa. Proprio
questa velocità unita ad altri importanti fattori, hanno portato ad un accentuarsi delle
fluttuazioni economiche causando una delle
più importanti crisi economiche della storia.
Abbiamo avuto il grande onore di poter
intervistare nel corso della quarta edizione
del Festival dell’Economia di Trento, svoltasi dal 29 maggio al primo giugno 2009,
George Akerlof, premio Nobel per l’Economia
2001 e tra gli Economisti più consultati ed
apprezzati dal Presidente degli Stati Uniti
Barack Obama.
Il Nobel è recentemente tornato agli onori
della cronaca per aver studiato ed intuito in
tempi non sospetti i limiti della politica ultraliberista americana degli ultimi anni. Infatti,
la recente crisi provocata da un eccesso di fiducia nel Mercato, diventato arbitro di sé stes-
52
so, ha smentito i Guru della Scuola di Chicago
che ha visto nel Monetarista Milton Friedman
per almeno trent’anni il suo alfiere.
George Akerlof ha presentato in Italia il
suo recente libro “Animal Spirits” divenuto
nelle ultime settimane un punto di riferimento per le decisioni economiche dell’establishment governativo americano. Nel libro si
descrive come gli elementi irrazionali e la loro
influenza sulle decisioni economiche possano
spiegare molti eventi chiave dell’economia.
Si capisce così, perché le economie cadono
in recessione, perché i banchieri hanno un
immenso potere sull’economia, perché negli
ultimi anni gli stipendi dei Top Manager sono
schizzati alle stelle, perché nel lungo periodo
sussiste una relazione inversa tra inflazione
e disoccupazione, perché si creano le crisi dei
mercati immobiliari e perché nelle minoranze
svantaggiate la povertà persiste per più generazioni.
Il Nobel Akerlof spiega in modo eccellente
in che modo le nuove tecnologie creano “bolle speculative”, come i nuovi strumenti web
potranno influenzare la nostra vita e come
l’economia basata sul “virtuale” continuerà
ad essere alla base della nostra esistenza.
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Recensioni
Con la cosiddetta economia del Web 2.0
– la Wikinomics – ci troviamo di fronte
all’ipotesi futura in cui migliaia, se non
milioni di persone, contribuiscono gratuitamente ad un progetto senza ricevere un
immediato compenso: solo la migliore soluzione verrà retribuita. Non crede che ciò
potrebbe ulteriormente turbare un mercato del lavoro già in crisi?
Penso che ciò che dipenda dal tipo di attività che si svolge. Se si svolge un lavoro
facilmente duplicabile e standardizzabile
si pone il problema che molti possono
TECNOLOGIA E FUTURO
fornire una prestazione identica ed il
valore di tale prestazione si riduce. Solo
chi fornisce una soluzione originale o ha
un’idea rivoluzionaria può effettivamente fare la differenza. Questo sta avvenendo in particolare nelle aziende che operano nel campo delle nuove tecnologie e
nei settori ad alto tasso di innovazione,
dove chi ha un’idea brillante può diventare ricchissimo in pochissimo tempo,
creando una disparità immensa tra sé
stesso e la massa di consumatori che beneficiano della sua idea.
Ma non mi preoccuperei più di tanto di
ciò, perché esiste una soluzione economica classica a questo problema: quando la distribuzione della ricchezza diviene troppo diseguale, è la tassazione del
singolo che permette un riequilibrio del
sistema e sarà il Welfare State che dovrà
occuparsi di ridistribuire questa ricchezza che comunque viene generata.
Per quanto riguarda invece l’arricchimento delle Corporation la classica soluzione
consiste nell’acquisto di azioni della stessa da parte dei potenziali partecipanti
al modello della Wikinomics. In questo
modo l’eccesso di reddito prodotto dalla
Corporation, che si avvale del modello distribuito di creazione di valore, verrebbe ridistribuito a relativi azionisti/contributori.
Nel suo libro parla dell’esplosione della
Bolla Internet del 2001, oggi abbiamo il
fenomeno dei Social Networks. Facebook
ad esempio si stima valga più di 16 miliardi di dollari, più di grandi banche internazionali e tutto ciò sarebbe in mano ad un
ragazzo di 25 anni che fino al 2004 era un
semplice studente borsista di Harward.
Crede che siamo di fronte ad una seconda
Bolla Internet?
No, non credo. Durante la bolla della New
Economy, moltissime persone erano
convinte che avrebbero fatto un sacco di
soldi con il fenomeno Internet ed in quel
caso le aspettative complessive avevano
chiaramente superato qualsiasi ipotesi
razionale di reddito futuro. Gli economisti hanno continuato per anni a chiedersi
come il modello Internet avrebbe potuto
produrre reddito a lungo termine.
In questo caso non ci troviamo di fronte
ad una miriade di aziende che promettono di rivoluzionare il mondo, ma ad una
singola realtà, sicuramente innovativa
ma altrettanto giovane.
Se anche per ipotesi il valore di Facebook
da lei indicato fosse vicino alla realtà (e
“Il capitalismo è come
un bambino nel box: fino
a quando è dentro si sta
tranquilli, ma quando il
bambino esce ecco che
occorre controllare dove va
e cosa fa”.
George Akerlof
sarebbero comunque tantissimi dollari
in mano ad un giovane di 24 anni), saremmo di fronte ad una singola entità
che, comparata anche solo all’intera economia statunitense,rappresenterebbe
una frazione infinitesimale del sistema
economico, tale – in caso di errata valutazione – da non provocare alcuna turbativa anche in considerazione del fatto
che l’azienda non è ancora quotata sul
mercato.
Tornando alla finanza ed alla crisi finanziaria, crede che dopo la crisi si troverà
un modello che rivaluti l’economia reale
rispetto a quella “virtuale” basata sulla
finanza strutturata? Sarà attribuito in futuro più valore al lavoro reale rispetto al
lavoro intellettuale?
È una delle domande che mi pongo da
molto tempo, una delle domande che
quasi tutti gli economisti si fanno dai
tempi moderni e con cui ancora adesso
mi sto confrontando, far capire alle persone comuni il ruolo, il valore ed i meccanismi di un sistema finanziario sempre
più complesso.
Le spiego meglio: ormai noi capiamo perfettamente quello che succede nell’economia reale. Sappiamo perfettamente
come è configurata una catena di montaggio o come funziona e quale ricchezza
genera una linea di produzione, sappiamo quali sono i compiti di un Medico o
di una Infermiera, ma la maggior parte
del valore generato oggi dalla moderna
economia capitalista proviene dal lavoro
prodotto negli uffici.
E la domanda che spesso mi viene posta
è “che cosa veramente fanno le persone
che lavorano in questi uffici”?
Io so che sicuramente la classe dei lavoratori di banca gioca e giocherà un ruolo
sempre più importante in futuro nella
nostra economia ma la cosa più curiosa
è che a differenza dell’economia reale,
ancora oggi è difficile da parte dell’uomo
della strada comprendere nel modo più
profondo che cosa viene effettivamente
“prodotto” da questa classe di lavoratori.
Superata questa crisi crede che con l’aumento dei ritmi dell’economia globale
legata alla rapidità degli scambi e delle
informazioni per l’ulteriore sviluppo dei
Social Networks, in futuro le prossime crisi
economiche saranno più rapide e violente?
Le faccio un esempio interessante: la
prima vera bolla speculativa di cui la
moderna economia fa ampia menzione
è stata la crisi dei Tulipani in Olanda nel
1637. Proprio pochi anni prima in Germania ed in Olanda era iniziata la diffusione
dei primi giornali. Esiste una relazione diretta tra l’aumento della velocità dell’informazione e l’incremento della volatilità
dei mercati.
Recensioni – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
53
SOLIDARIETÀ
di Mauro Bossola
Progetto Solidarietà
in
LITUANIA
cattolica di San Michele
Arcangelo.
Ricca di bar, ristoranti e hotel tra i più moderni (non
manca anche la classica
pizzeria italiana!), ricca
di gioventù vestita alla
moda questa zona della
città, oggi come ai tempi
di Kaunas capitale, non ha
nulla da invidiare ad una
qualsiasi città europea di
rango.
Q
uesto può essere considerato il resoconto di
un viaggio; in questa nostra
rivista abbiamo viaggiato in
luoghi esotici ed incantati.
Questo è però un viaggio un
po’ speciale, iniziato da noi
ma con la speranza di portarlo avanti insieme a tutti
voi, lettori e lettrici di Plus
Magazine: la destinazione,
Kaunas in Lituania, è meno
nota di tante altre.
Eppure Kaunas è stata la
prima capitale della Lituania – una delle cosiddette
repubbliche baltiche - dal
1920 al 1940, quando Vil-
54
nius, l’attuale e più famosa
capitale, venne invasa dalle
truppe polacche.
In questo periodo, Kaunas si
trasformò rapidamente in
una tra le città europee più
vivaci e brillanti, con nuove
costruzioni che rappresentano i più importanti stili
architettonici dell’epoca.
Tracce di quel periodo resistono ancora oggi e lo
spirito di allora si respira ai
nostri giorni nella strada
principale della città, Via
della Libertà, un ampio viale pedonale che porta dalla città vecchia alla chiesa
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Solidarietà
Come tante altre città dei
paesi più industrializzati però, dietro lo schermo
dell’efficienza e della modernità, si celano mille
storie, non tutte così luccicanti, in un Paese da poco
scampato alla tirannia sovietica e ricongiunto alla
famiglia europea.
Le cicatrici di quel periodo
sono inscritte nella carne
della popolazione lituana:
700.000 deportati in Siberia sono una cifra spaventosa per un paese di 3
milioni di abitanti e non c’è
famiglia lituana che non
sia stata toccata da questa
tragedia; una tragedia dimenticata che ha coinvolto
quasi 500mila tra donne e
bambini.
Visitando la “Casa dei Signori”, una modesta ma
ben attrezzata struttura
per anziani costruita con i
contributi della FABI e dalla Croce Rossa Italiana di
Brescia, abbiamo incontrato decine di persone che ci
hanno raccontato delle
sofferenze patite e degli
anni perduti in un paese
straniero.
I rientri in patria sono iniziati solo nel 1956, dopo la
morte di Stalin avvenuta
due anni prima, ma nel 1951
i deportati sono stati ancora oltre ventunomila!
E la lotta degli oltre 200
mila partigiani lituani
contro l’occupante straniero – I Fratelli della foresta – è andata avanti fino
ad allora …
Ma la crisi internazionale
scoppiata l’anno scorso
ha aggravato le condizioni sociali di molte famiglie
e quella che è considerata
la moderna piaga di molte
società moderne – la dissoluzione delle strutture
famigliari e la mancanza
di strutture sociali adeguate – è ritornata a livelli
gravissimi.
SOLIDARIETÀ
Dei cinque orfanotrofi pubblici esistenti in Lituania,
quello di Kaunas ospita
circa 70 bambini tra i 3 e i 7
anni, con un aumento del
numero nell’ultimo anno,
dovuto appunto all’aggravarsi della crisi economica.
Si troveranno fuori dall’istituto che li ha ospitati per
tanti anni, senza un lavoro,
senza una famiglia, senza
una casa; probabilmente
saranno preda delle mafie
e dei trafficanti di uomini
e di donne.
La direttrice, in un piccolo
ufficio affollato di giochi
e vestiti che provengono
dalle donazioni principalmente di privati e di istituzioni ecclesiastiche estere,
ci spiega la nuova strategia
che l’amministrazione pubblica sta mettendo in atto,
per convincere i genitori a
non abbandonare i bambini anche se non possono
mantenerli, sperimentando
formule di aiuto e sostegno
alle famiglie.
Il nostro progetto è semplice, e si basa sull’esperienza
fatta con la casa per gli anziani: dare a queste anime il
modo di avere un tetto decente e protetto sopra la testa fino a che non saranno
Sergio Paterlini
La visita all’orfanotrofio
prosegue tra i vari padiglioni, che si presentano puliti
e in ordine, con molto personale volontario e alcune
mamme; i bambini e le
bambine ospiti sembrano molto socievoli e vivaci; alcuni hanno handicap
anche gravi, ma vengono
seguiti personalmente e
mantenuti insieme ai loro
coetanei.
Rimaniamo incantanti e un
po’ commossi a vedere l’ora
d’aria: una decina di carrozzine dove i più piccoli prendono un po’ di sole all’esterno dell’edificio, assistiti dal
personale.
Ma è quando questi saranno più grandi che cominceranno i veri guai ed è per
questa ragione che come
FABI e FABI Plus siamo qui
in Lituania.
Quando questi bambini
saranno grandi, quando
compiranno il diciottesimo
anno di età, lo Stato non li
manterrà più e verranno
abbandonati a se stessi.
in grado di mantenersi con
un impiego regolare.
Per fare questo abbiamo
già stretto un accordo con
le autorità municipali di
Kaunas, che si sono rese disponibili a prendere in carico la gestione del progetto
ma non sono in grado di realizzare, con i propri mezzi,
l’intera struttura.
Siamo quindi a chiedere
agli amici e alle amiche
che ci leggono uno sforzo
perché questo sogno si realizzi e si faccia qualcosa di
concreto per strappare dei
giovani alla strada e ad un
destino infame.
Intervenire è semplice: raccogliamo fondi per il progetto edile della casa da costruire su un terreno che il
comune ci ha già riservato.
Questi fondi saranno affidati all’associazione Cuore
FABI, il cui responsabile Sergio Paterlini, è in grado di
assicurare i necessari rapporti con le autorità lituane
e il buon fine del progetto.
Coloro che vorranno contribuire all’iniziativa potranno versare una qualsiasi somma sul c/c PLUS SOLIDARIETA’ IBAN
IT52Y0335901600100000008330
Tutti i versamenti verranno documentati e i lavori verranno monitorati e pubblicati sul nostro sito; ora la risposta
tocca a noi.
Solidarietà – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
55
SPORT E TEMPO LIBERO
IL GOLF
la sfida con se stessi nella natura
E
manuele Bianco
gioca a golf da molti anni e, passata la
selezione per accedere alla Scuola Nazionale
Professionisti Federazione
Italiana Golf, è diventato un
professionista con abilitazione all’insegnamento. Esercita al Circolo Golf Grugliasco
e segue i suoi allievi anche in
altri Circoli per lezioni individuali.
Emanuele, cosa ti ha portato
a scegliere questo sport?
Effettivamente la mia è una
storia particolare: da bambino giocavo a calcio e, a causa di un grave infortunio,
ho dovuto interrompere di
praticare questo sport.
Dopo le tante insistenze di
un caro amico ho cominciato a giocare a golf in Costa
Azzurra, inizialmente con
un atteggiamento quasi
scettico verso questo sport,
che invece con il tempo ha
segnato il mio percorso di
vita.
Ho cominciato ad apprezzare gli ampi spazi verdi,
la tranquillità nel praticare
un’attività piacevole e rilassante e la capacità di mettersi in gioco con se stessi nel
56
valutare le proprie potenzialità e i possibili progressi.
Nata quasi per caso, quindi,
questa passione con il tempo si è trasformata in una
scelta di vita in ambito professionale e lavorativo.
È vero che il golf è uno sport
d’elite?
Questo è un luogo comune
da sfatare, negli ultimi anni
c’è stato un forte incremento di praticanti per il golf e,
di conseguenza, un ridimensionamento dei costi sia per
l’attrezzatura sia per l’abbigliamento. Teniamo anche
in considerazione che i costi
sono diversi a seconda del
circolo che si frequenta, un
po’ come per le palestre e i
club ginnici.
Infatti al Circolo Golf Grugliasco dove insegno si attua
una politica democratica per
invogliare il maggior numero di sportivi ad apprezzare
questa disciplina veramente
unica.
Che tipo di ambiente c’è al
Circolo Golf Grugliasco?
L’ambiente è dinamico, fortemente caloroso ed accogliente e ci sono persone eterogenee sotto ogni
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Rubriche
SPORT E TEMPO LIBERO
prendimento degli allievi.
Noi maestri di golf organizziamo, nel periodo invernale,
dei weekend in Costa Azzurra o in Sicilia, oppure delle
settimane in Marocco o in
Egitto, luoghi decisamente
suggestivi e affascinanti per
unire questo sport ad una
piacevole vacanza.
Quali sono i benefici nel praticare il golf?
Lo stare all’aria aperta e le
lunghe camminate sono
molto benefiche per tutti,
inoltre è uno sport consigliato dai medici anche per
lo spettacolare contesto coreografico in cui si svolge,
punto di vista, che ben si
amalgamano anche nei
momenti ricreativi.
Il clima amichevole e familiare è ispiratore di piacevoli chiacchierate, di sfide
improvvisate o di attività
sociali più organizzate.
Per quale motivo una persona dovrebbe approcciarsi a
questa disciplina sportiva?
Il golf è uno sport praticabile a tutte le età, nel senso
che si può iniziare da bambini come da adulti; non ha
alcun tipo di controindicazioni o limitazioni e spesso
diventa una piacevole abitudine per ristorare il corpo
e la mente.
E’ importante far precedere un breve riscaldamento
muscolare prima di iniziare
l’attività, mentre durante il
gioco la concentrazione e la
coordinazione motoria permettono di raggiungere dei
risultati soddisfacenti.
Naturalmente, essere seguiti fin dall’inizio da un maestro che con pazienza e passione ci insegna e ci sprona
a migliorare diventa fondamentale, anche per non acquisire difetti che poi sono
difficili da correggere.
che aiuta a rilassarsi psicologicamente e riequilibrare
la propria mente.
Il golf migliora l’autocontrollo e consente di scaricare
tensioni e stress accumulati sia a livello muscolare che
emotivo: essendo uno sport
individuale, la competizione
è con se stessi e il tuo unico
avversario è il campo, che
in realtà viene vissuto più
come alleato che come avversario: il contatto con la
natura è molto appagante
per stare in armonia con se
stessi!
Le mie lezioni sono suddivise tra una parte teorica, con
il supporto di video per agevolare l’allievo ad acquisire
le corrette nozioni ed acuire l’attenzione visiva e una
parte pratica, direttamente
sul campo, con lo studio
della corretta impugnatura
del bastone e della postura
adatta del corpo.
Per chi vuole provare con
delle lezioni individuali c’è
un’ottima promozione del
Circolo Golf Grugliasco con
5 lezioni individuali, compreso ingresso al campo, attrezzature e palline al prezzo di
soli e 75,00.
Successivamente o per chi
ha già qualche nozione, le
lezioni di 30 minuti costano e 25,00 e per gli associati FABI Plus solo e 20,00
e ancora una favolosa promozione solo ed esclusivamente per voi associati: un
pacchetto di 20 lezioni individuali a e 350,00 invece di
e 500,00!!!
Qual è il periodo migliore per
avvicinarsi a questo sport?
Assolutamente ottimo è il
periodo autunnale, per la
temperatura più mite che
favorisce la pratica e l’ap-
per prenotazioni e informazioni
EMANUELE BIANCO
professionista di golf
Cellulare 392 3087117
[email protected]
Convenzione Associati Fabi Plus
Orario: dal martedì alla domenica
dalle ore 8,30 alle 20,00 orario continuato
Rubriche – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
57
SPORT E TEMPO LIBERO
di Giovanna Raballo
Rowing Regatta
Torna la mitica sfida sul Po tra gli equipaggi dell’Università e del Politecnico di Torino
Il CUS Torino ha ideato una
manifestazione simile alla
storica sfida tra Cambridge e
Oxford che potesse promuovere il canottaggio e lo sport
universitario torinese e che
contemporaneamente legasse entrambi alla cultura e alla
storia che caratterizzano la città di Torino.
La Rowing Regatta è la ormai
mitica sfida a remi tra Università degli Studi di Torino e
Politecnico di Torino. Nata nel
1997, in collaborazione con ASC
Torino e Federazione Italiana
Canottaggio per promuovere
Tante esibizioni sul fiume
Il 3 ottobre la sfida dell’8+
maschile tra Università, Politecnico e Oxford è preceduta,
a partire dalle ore 13.30, da diverse gare regionali, esibizioni
e gare femminili.
Verso le 21.00 poi un coinvolgente spettacolo di fuochi d’artificio che fanno da
antipasto alla gara maschile
dell’8+.
8+ maschile
Il livello tecnico degli atleti
italiani che partecipano alla
Rowing Regatta è realmente
il fiume Po e le tante società
remiere del capoluogo sabaudo, è diventata un appuntamento classico dell’autunno
torinese e sabato 3 ottobre
2009 festeggia la sua tredicesima edizione.
La manifestazione è patrocinata da Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Università di Torino e
dal Politecnico di Torino, e da
anni gode della collaborazione
di Associazione Piazza Vittorio,
Associazione Sviluppo Murazzi, Associazione Sport (ovvero i
circoli fluviali torinesi riuniti) e
degli sponsor, tutte realtà che
contribuiscono alla realizzazione di questo evento internazionale.
58
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Rubriche
molto alto: in acqua sono infatti molti gli atleti campioni
italiani, campioni universitari e addirittura campioni del
mondo.
Per la sesta volta il terzo contendente nella lotta tra gli
Atenei torinesi è l’equipaggio
di Oxford, un otto competitivo
(più una riserva e il timoniere)
con il forte desiderio di vendicare l’ultimo posto ottenuto
nelle ultime sfide.
Lo spirito sportivo
si unisce al divertimento
Il CUS Torino promuove questo evento con l’intenzione di
valorizzare quegli aspetti della vita cittadina che possono
arricchire il patrimonio dei
nostri studenti: le ricchezze di
Torino e del Piemonte devono
essere, insieme all’indiscutibile valore dei nostri Atenei,
un motivo di interesse anche
e soprattutto per tutti gli studenti stranieri che scelgono
la nostra città per svolgere il
periodo Erasmus.
Oltre alla gara sportiva, an-
che quest’anno tantissime le
attività offerte al pubblico (in
collaborazione con Red Bull e
Zip Progetti): intrattenimento – sport - fitness & danza –
giochi - degustazione di cibi e
bevande - gare ed esibizioni di
canottaggio.
La sfida ormai storica
La Rowing Regatta è una sfida
ormai storica. La competizione si svolge su una distanza
di 400 metri da ripetersi tre
volte tra il Ponte Vittorio Emanuele I (P.zza Vittorio Veneto)
e il Ponte Umberto I (C.so Vittorio Emanuele II). Le tre gare
sono tutte disputate in controcorrente.
La vittoria va a chi ottiene i
migliori piazzamenti nelle tre
manches. Una manifestazione
importante che ogni anno promette spettacolo e agonismo.
La Rowing Regatta offre inoltre una cornice unica: monumenti a pochi metri di distanza, la chiesa della Gran Madre
di Dio, il Monte dei Cappuccini,
il Ponte monumentale Umber-
to I; il verde in riva al Po, ed infine la vita notturna davanti ai
locali dei Murazzi.
Poche altre città si prestano,
come Torino, ad essere vedute nel loro insieme grazie alla
prossimità della collina, che
domina la città, di là del fiume
Po, superando anche i 700 metri di quota. Il panorama che
si può gustare dal Monte dei
Cappuccini, un osservatorio
dal quale è possibile ammirare l’ampio semicerchio che
racchiude la regione “al pie’ dei
monti” dalle Alpi Marittime al
Monte Rosa, è realmente qualcosa che può lasciare a bocca
aperta. Nelle giornate di vento, a Torino tutt’altro che rare,
il piazzale di fronte alla chiesa
cappuccina si popola di turisti e residenti i quali, curiosi ed
emozionati, si dedicano all’antico gioco di riconoscere le vette e i monumenti. La Mole di
Antonelli svetta oltre la catena
e sovrasta l’ampia piazza Vittorio Veneto, sorta tra il 1825 e
il 1830 su progetto dell’architetto Giuseppe Frezzi: di pianta
rettangolare, ornata su tre lati
da portici, la piazza collega la
via Po al ponte napoleonico in
pietra. Un vero spettacolo per
chi abbia il tempo di fermarsi
un momento ad ammirarlo.
Un po’ di storia
La Boat Race, ovvero la sfida
storica tra gli equipaggi di
Oxford e Cambridge, che ha
preso il via il 12 marzo 1829, è
nata da un’idea di Charles Merivale, studente di Cambridge
e del suo caro amico Charles
Wordsworth, nipote del poeta
William, studente a Oxford.
Da questa data il Tamigi ha
visto il susseguirsi di vittorie
delle due accademie (il primo successo fu di Oxford) e
la regata è uno degli eventi
sportivi più popolari dell’Inghilterra.
Tutto questo ha ispirato la
Città di Torino, e in particolar
modo il CUS Torino e A.S.C.
che hanno sfruttato l’idea ed
hanno fatto propria questa
tradizione dando la possibilità a studenti universitari
sportivi di ottenere soddisfazioni ed emozioni dall’attività
di rowing.
La manifestazione sta avendo sempre più seguito, grazie
anche alla suggestiva collocazione in orario serale; gli scorci
panoramici suggestivi in riva
al Po e l’atmosfera di festa
notturna dei Murazzi rendono
ancora più unico l’evento.
Edizione 2009…
Per conoscere il risultato finale della Rowing Regatta 2009
(che si svolge proprio mentre
questo numero di Plus Magazine sta andando in stampa) e
tutto ciò che è successo nella
giornata della manifestazione
tra musica e divertimento, visitate il sito www.custorino.it.
L’appuntamento per la prossima edizione della sfida universitaria a remi è fissato per
ottobre 2010. Lo staff del CUS
Torino vi aspetta come sempre numerosi!
Il CUS Torino ringrazia le Società Amici del Fiume, Amici
del Remo, Armida, Caprera,
Cerea, Esperia e Sisport Fiat,
l’Associazione Sport e i Volontari dell’Associazione di
Volontariato Sportivo Primo
Nebiolo per la collaborazione
all’evento.
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Albo d’oro
Politecnico Università Politecnico Università Università Università Politecnico Università Università Università Politecnico Politecnico
0 - 1
1 - 1
1 - 2
2 - 2
3 - 2
4 - 2
4 - 3 Ospite Cambridge (terzi classificati)
5 - 3 Ospite Oxford (terzi classificati)
6 - 3 Ospite Oxford (terzi classificati)
7 - 3 Ospite Oxford
7 - 4 Ospite Oxford (terzi classificati)
7 - 5 Ospite Oxford (terzi classificati)
(nota importante: nel 2006 la gara è stata rimandata per colpa di un fortissimo
temporale che si è abbattuto su Torino proprio il giorno della regata. È stata poi
recuperata in seguito, ma senza l’equipaggio di Oxford che era presente il giorno in
cui si sarebbe dovuto regatare, ma poi a causa di impegni inderogabili non è potuto
tornare in Italia).
CUS TORINO
Via Braccini, 1 – Torino
Telefono 011 388307 – Fax 011 3827394
www.custorino.it - [email protected]
Convenzione Associati Fabi Plus
Sconto del 30% sul costo della Cus Card
Rubriche – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
59
MAPPAMONDO
ALEPPO
‫ﺤﻠﺐ‬
in arabo:
Halab,
detta anche la grigia
(al-Shahaba), è una città
della Siria settentrionale.
Secondo il censimento
ufficiale della popolazione
del 1994, Aleppo è la città
più popolosa della Siria,
con oltre un milione e mezzo
di abitanti, e supera di poco
la capitale del paese,
Damasco, abitata
da 1.394.322 persone.
MAPPAMONDO
STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI
ABITATA ININTERROTTAMENTE
DALL’ANTICHITÀ, OCCUPA UNA
POSIZIONE STRATEGICA A METÀ
STRADA TRA IL MARE E L’EUFRATE; INIZIALMENTE ERA COSTRUITA SU UN PICCOLO GRUPPO DI COLLINE, IN UNA VALLATA
AMPIA E FERTILE, SU ENTRAMBE LE RIVE DEL FIUME QUWEYQ.
È PATRIMONIO DELL’UMANITÀ
DELL’UNESCO DAL 1986.
NELL’ANNO 2006 ALEPPO È STATA LA PRIMA CITTÀ A FREGIARSI
DEL TITOLO DI CAPITALE CULTURALE DEL MONDO ISLAMICO.
Aleppo:
una delle più antiche
città del mondo
> di Alessandro Barbero
Mappamondo – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
61
MAPPAMONDO
P
ercorrendo verso la Turchia la comoda strada a due
corsie che attraversa da nord a
sud tutta la Siria, a 350 km dalla capitale Damasco, si trova la
città di Aleppo.
La zona circostante si presenta collinosa e piuttosto arida, tuttavia nonostante quest’aspetto brullo, si possono notare estese coltivazioni di
vigneti e ulivi, insieme agli immancabili pistacchi, che sono una costante mediorientale. Entrando nell’abitato osserviamo subito un’intensa
attività, segnale del vivace e intraprendente temperamento dei cittadini. Aleppo infatti, vanta una secolare tradizione commerciale. Grazie alla
sua strategica posizione sulla via dei commerci tra Asia e Mediterraneo,
fu un centro carovaniero di primaria importanza, testimoniato dai numerosi caravanserragli ancor oggi visibili e dal suo estesissimo souk, il
più vasto mercato coperto di tutto il medio oriente.
Dopo esserci sistemati in albergo, il tempo a disposizione per questa
giornata è ormai quasi terminato. Il percorso che ci ha condotto sin qui,
pur essendo agevole, non è certo paragonabile ad un trasferimento su
un’autostrada europea. Non rimane che prendere un taxi e spostarsi verso la parte vecchia della città, così da poter iniziare ad orientarsi
per i giorni successivi. La passeggiata risulta, oltre che distensiva, estremamente interessante. Infatti aleggia un’insolita aria particolarmente
cosmopolita in queste strade piene di negozi e botteghe, un’atmosfera
decisamente inusuale rispetto al resto della Siria.
Il primo elemento che balza agli occhi è il gran numero di donne vestite all’occidentale che circolano sole o in gruppo, alcune delle quali anche
molto eleganti ed estremamente curate nell’aspetto. Inoltre un notevole flusso di persone si sta riversando nelle strade e il traffico aumenta
sensibilmente; come in tutto il mondo gli uffici stanno chiudendo, e
questa è un’ulteriore testimonianza della grande importanza commerciale di Aleppo.
A questo punto ci accomodiamo in un locale con tavolini all’aperto, e
sorseggiando un the, servito nel tipico bicchiere di vetro, ammiriamo lo
spettacolo della mescolanza tra uomini d’affari in giacca e cravatta, donne in tailleur insieme ad altre coperte dal tipico chador, il traffico caotico
e anziani con la kefiah che fumano il narghilè, il tutto sovrastato dalle
litanie del muezin provenienti dai minareti della Grande Moschea.
Per la cena seguiamo il consiglio datoci dal vecchio proprietario del
bar, un armeno la cui famiglia risiede da cinque generazioni ad Aleppo.
Ci stipiamo ancora a bordo di un vetusto taxi e in quindici minuti raggiungiamo un edificio molto ben tenuto in un quartiere cristiano, qui al
primo piano si trova un vero e proprio tempio della cucina, dove si possono gustare specialità arabe, ebree, nonché antiche ricette risalenti alla
dominazione crociata. Il pasto risulta decisamente appagante, anzi ho
l’impressione che qualcuno di noi abbia anche esagerato nel fare onore
al cuoco. Non ci resta che tornare nella città vecchia per una rilassante
passeggiata digestiva.
62
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Mappamondo
MAPPAMONDO
STORIE DI VIAGGI
E VIAGGIATORI
porte su una fetta di mondo, di religione mussulmana, emancipata, come
testimoniano le molte famiglie e giovani coppie in
vacanza.
A questo punto è d’obbligo una tappa all’Hotel Baron, in Baron Street, dove si può vivere
l’emozione di visitare l’albergo che ospitò Lawrence d’Arabia; qui tutto è rimasto come ad allora, compresi i bagni.
Di ritorno in albergo ci soffermiamo a considerare il fatto che durante le poche ore trascorse tra la gente, siamo rimasti mescolati
a ebrei, armeni, cristiani, mussulmani, senza
mai percepire alcuna tensione, anzi rimanendo piacevolmente sorpresi di come i rapporti
sociali vengano intrattenuti senza badare minimamente alle differenze etniche o religiose.
Inoltre il rinomato clima mite della
città e le sue ottime strutture alberghiere, richiamano
molti arabi, anche dai paesi
confinanti, il che ci apre le
Conoscere Aleppo è un’esperienza di grande
respiro culturale, che mette in luce il valore della vera cultura mediorientale, fatta di tradizioni
tolleranti maturate sul naturale ruolo di crocevia
dei traffici, dove la diversità, in ogni sua espressione, era semplicemente quotidianità.
Attraverso i secoli questo importante bagaglio di saggezza è ancora vivo in questa straordinaria città, vitale e vivace; qui il miracolo della convivenza tollerante si rinnova ogni giorno
ed il valore delle persone si misura in termini
più umani.
Ancora una volta nei luoghi più inaspettati,
si conoscono realtà piacevolmente sorprendenti, dominate da idee ed ideali ormai
perduti o volutamente dimenticati
nel nostro progredito, moderno
e solo apparentemente civile
mondo occidentale.
per informazioni:
LA COMPAGNIA DELL’OVEST
Via Andrea Costa, 10 – Novara
Telefono 0321 030228 – 0321 030229
Fax 0321 204529
[email protected] – www.compovest.com
Mappamondo – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
63
VISITE GUIDATE
Scoprire
g di Giuliana Rebaudo
L’iniziativa culturale Scoprire Torino e non solo, promossa dall’Associazione FABI Plus, è giunta alla sua quinta edizione e, incoraggiati
dalla vostra gradita partecipazione, ci accingiamo con entusiasmo
a progettare una nuova serie di incontri e visite per la prossima
stagione 2009-2010, come sempre dedicati alla storia, alla cultura
e all’arte del territorio torinese.
Come è naturale, il momento dedicato alla programmazione è
anche occasione di un breve bilancio di quanto svolto finora, che
ci pare positivo e particolarmente gratificante per chi scrive.
Le visite organizzate nell’ambito del nostro progetto, infatti, hanno registrato un numero di partecipanti in costante aumento,
tanto da aver duplicato gli incontri in più occasioni, senza riuscire
qualche volta ad accontentare tutti. Qualcuno di voi ci ha accompagnato in modo costante in tutti questi anni, a loro va la nostra
gratitudine, perché non solo hanno attestato il loro gradimento
nei confronti delle nostre iniziative, ma hanno anche trasformato
gli incontri in occasioni piacevoli di ritrovarsi insieme. Un pensiero
speciale poi va ai bambini e ragazzi che spesso hanno seguito le
nostre visite, e che si sono distinti non solo per la disponibilità
64
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Proposte Fabi Plus
all’ascolto, ma anche per la partecipazione attiva: qualcuno di voi
ricorderà la sorpresa dell’ispettrice dell’Archivio di Stato davanti
alle loro pronte risposte.
Torino, inoltre, nonostante la difficile congiuntura del momento,
continua a proporsi come straordinario palcoscenico dell’arte e
della cultura, proseguendo l’opera di recupero dei luoghi storici e
di allestimento di spazi espositivi d’eccellenza. Quest’anno sono
stati inaugurati i monumentali ambienti juvarriani della citroniera e delle scuderie alla Venaria Reale e la nuova sede del Museo
di Arte Orientale, che include, nel ricco panorama museale della
città, culture di grande fascino, le cui tradizioni sono sempre più
parte integrante della nostra multietnica società.
Con le iniziative di Scoprire Torino e non solo, anche FABI Plus intende continuare a essere partecipe del processo di trasformazione di Torino, da sede monoindustriale a moderna città dei servizi
e della cultura, promuovendo la conoscenza delle testimonianze
storiche del territorio, delle problematiche del restauro ad esso
collegate, dei luoghi della conservazione e della tutela del nostro
patrimonio storico artistico, e favorendo la partecipazione ai più
qualificati eventi espositivi temporanei.
Continuano anche per la stagione 2009-2010 i percorsi nel territorio, il cui calendario è stato per ora fissato fino a gennaio e di
cui vi anticipiamo alcuni itinerari.
VISITE GUIDATE
e non solo...
Comprendono: le visite ai Musei – il Museo d’Arte Orientale, il cui
ricchissimo percorso espositivo sarà diviso in due itinerari separati,
il nuovo Museo Diocesiano, il Museo del Cinema; i luoghi religiosi
con i loro tesori d’arte – il Duomo, la chiesa della Santissima Annunziata con il suo storico presepe, la chiesa di Santa Maria di
Piazza, la chiesa dei Santi Maurizio e Lazzaro; i quartieri e i luoghi
storici della città - l’area del terzo ingrandimento barocco, intorno
all’attuale piazza Savoia, fino agli edifici juvarriani che ne segnano l’ingresso monumentale. Gli itinerari “fuori porta”: la Certosa
Regia di Collegno, di cui si celebra quest’anno il 360° anniversario
della fondazione, e il centro storico di Rivoli, che conserva interessanti tracce della sua ricca storia.
Oltre ai tradizionali itinerari domenicali, inoltre, è previsto qualche
percorso al sabato mattina, per visitare luoghi altrimenti inaccessibili: la preziosa cappella barocca del Seminario Vescovile, la sede
alfieriana della Prefettura di Torino, in origine destinata alle antiche Segreterie di Stato, il Teatro Regio, nei cui spazi ci spingeremo
oltre le quinte, e infine, se i lavori di restauro lo consentiranno, la
prestigiosa sede dell’Accademia delle Scienze, all’interno dell’ex
Collegio dei Nobili.
Per quanto riguarda le mostre temporanee, invece, non è possibile
fornire al momento un programma preciso, poiché gli stessi enti
cittadini non hanno ancora predisposto un piano definitivo degli
eventi espositivi, per cui ci riserviamo, come sempre, di darvene
indicazione dettagliata, appena possibile.
n CERTOSA DI COLLEGNO
Visita guidata all'antica Certosa di Collegno, fondata nel 1641
per iniziativa della reggente Maria Cristina di Savoia sul modello
della grande Chartreuse di Grenoble, fondata da San Brunone,
nel 1084. Per oltre 200 anni, il monumentale complesso monastico è stato arricchito di opere architettoniche ed artistiche.
L'impianto originario del complesso è opera di Maurizio Valperga, mentre l’architetto regio Filippo Juvarra è stato il progettista
dell'ampliamento settecentesco e del portale di ingresso, edificato nel 1737, per volere di re Carlo Vittorio Emanuele II.
n CENTRO STORICO DI RIVOLI
Passeggiata nel centro storico di Rivoli per cogliere le tracce
delle stratificazioni storiche della città attraverso le testimonianze del patrimonio artistico.
Dal castello sabaudo, seguendo il tracciato dell’urbanistica
medioevale, si potranno osservare importanti testimonianze dell’architettura privata e pubblica di varie epoche e, in
particolare, visitare l’antico campanile di Santa Maria della
Stella, che si erge in uno dei luoghi più suggestivi e più ricchi
di storia dell’intera città.
Fanno parte di questo primo complesso storico la Chiesa della
SS. Annunziata, le tombe dei Cavalieri della SS. Annunziata e l'Aula Hospitalis. Nell’Ottocento la costruzione di vasti "padiglioni"
disposti a pettine ha progressivamente trasformato la Certosa
in una delle più grandi strutture psichiatriche d’Italia, chiusa
negli anni Ottanta e ora in parte destinata a uffici pubblici.
Il 12 settembre di quest’anno è stato celebrato il 360° anniversario della posa della prima pietra.
Proseguendo il percorso, sarà inoltre possibile visitare la casa
del Conte Verde, tra i più importanti esempi di edilizia residenziale medioevale del territorio torinese, oggi sede di uffici comunali e, compatibilmente agli imminenti interventi
di restauro, la sede barocca della Collegiata di Santa Maria
della Stella.
Data:domenica 11 ottobre 2009
Orario: dalle ore 10,00 alle 12,00 ca. – Ritrovo all’ingresso della Certosa Reale, Via Torino
angolo Corso Pastrengo, Collegno.
Costo: offerta libera per l’Associazione San Lorenzo,
“amici della Certosa”.
Data:domenica 25 ottobre 2009
Orario: dalle ore 10,00 alle 12,00 ca. – Ritrovo davanti
al castello a Rivoli.
Costo: offerta libera alla parrocchia se sarà possibile
visitare la Collegiata.
Proposte Fabi Plus – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
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VISITE GUIDATE
n MAO: prima parte
Visita guidata alla prima parte delle collezioni del nuovo Museo
di Arte Orientale: le sezioni di arte del Gandhara, dell’India, del
sud est asiatico e della Cina.
Il museo, inaugurato a dicembre del 2008, è nato dalla ridefinizione, rinnovamento e ampliamento della Sezione Orientale
del Museo Civico d’Arte Antica di Torino.
Si propone non solo di adempiere alla propria naturale vocazione di luogo di conservazione ed esposizione, ma anche di
offrire, agli studiosi della cultura e dell’arte di quei paesi, un più
approfondito studio delle opere medesime, e, a tutti i visitatori,
uno strumento adeguato di mediazione per la conoscenza e la
comprensione di mondi lontani.
Il museo è stato allestito a cura dell’architetto Bruno negli spazi
di uno dei più importanti edifici residenziali barocchi del quadrilatero antico, Palazzo Mazzonis.
Data:domenica 8 novembre 2009
Orario: dalle ore 10,00 alle 12,00 ca. – Ritrovo alle 9,50
davanti all’ingresso del Museo
in via San Domenico 9-11 Torino
Costo: e 7,50 a persona, ridotto e 6,00 per i visitatori
di età superiore ai 65 anni e in età compresa
fra 10 e i 25 anni; gratuito per i bambini
fino a 10 anni e per i possessori della Tessera Musei.
n MUSEO DIOCESANO E DUOMO DI TORINO
Visita guidata al nuovo Museo Diocesano, realizzato nella Chiesa Inferiore della Cattedrale di San Giovanni Battista, ricca di
testimonianze storiche e artistiche: dai reperti delle tre chiese
paleocristiane preesistenti, alla presenza – sino a pochi anni fa
e in attesa del ritorno – della Sindone, di cui è prevista l’ostensione in Duomo nel 2010.
Nei locali del museo sono esposti numerose opere e oggetti,
provenienti dalla Cattedrale Metropolitana di Torino, da chiese
non custodite o dismesse ad uso profano, compreso quanto è
caduto in disuso a causa delle varie riforme liturgiche o non
più utilizzabile a causa della sua antichità.
Realizzati con vari materiali e tecniche (affresco, dipinto, scultura lignea o marmorea, tessuto, orificeria, ecc.) e databili a diverse epoche, sono caratterizzati da importanti valori simbolici
e culturali, espressione della fede, delle aspirazioni di rappresentatività sociale e del gusto e del periodo artistico e storico
che li ha prodotti.
L’allestimento è stato progettato e diretto dagli architetti Maurizio e Chiara Momo.
Data:domenica 29 novembre 2009
Orario: dalle ore 10,00 alle 11,40 ca. – Ritrovo alle 10,00
davanti al Duomo in piazza San Giovanni
Costo: e 3,00 a persona, gratuito per i bambini
di età inferiore ai 6 anni.
66
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Proposte Fabi Plus
VISITE GUIDATE
n CHIESA DELL’ANNUNZIATA E PRESEPE
Visita guidata alla chiesa della SS. Annunziata, sita nell'isolato
di S. Antonio nel borgo di Po, edificata nel ventennio 1915-1935
su progetto dell'ing. Giuseppe Gallo, in sostituzione di quella
più antica, progettata dall'ing. Carlo Morello, nella metà del
1600 e distrutta nel 1926 per permettere l'apertura della nuova
via S. Ottavio.
Con la demolizione della chiesa antica è andata persa una testimonianza importante della storia della città, tuttavia sono
numerose le opere di arredo che sono state trasferite nella
nuova chiesa e che costituiscono, ancora oggi, testimonianza
della centralità della SS. Annunziata nell’ambito della devozione
torinese e della corte sabauda in particolare.
Prossimi al Natale, sarà anche possibile visitare l’ormai tradizionale presepe meccanico, realizzato all’inizio del ‘900 e composto da oltre duecento personaggi intagliati nel legno, metà dei
quali animati dal motore di una nave ottocentesca, ospitato dal
1927 nell’ampio locale del sottochiesa, dal 1986 sotto la tutela
della Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici.
Data:domenica 13 dicembre 2009
Orario: dalle ore 15,10 alle 17,30 ca. – Ritrovo alle 15,00
in via Po 45.
Costo: Presepe e 1,50 a persona, compresi i bambini.
Offerta libera alla chiesa
n TEATRO REGIO
Visita guidata alla scoperta del Teatro Regio, edificio complesso
e storicamente stratificato, dove si incontrano le radici barocche dell’antico Teatro, le audaci architetture moderne di Carlo
Mollino, e le più avanzate tecnologie.
L’edificio originario, infatti, progettato all’inizio del Settecento
da Filippo Juvarra e realizzato da Benedetto Alfieri, in collegamento diretto con Palazzo Reale, è stato distrutto da un rovinoso incendio nel 1936, e quindi ricostruito dall’architetto Carlo
Mollino nel 1973, in una forma moderna e più vasta, occupando
anche gli spazi della settecentesca Accademia Militare distrutta
dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il percorso di visita offre la possibilità di scoprire tutti i luoghi
dell’edificio, anche quelli più reconditi, comprendendo gli spazi
del palcoscenico, del Foyer del Toro e della Galleria Tamagno,
della sala, delle strutture tecniche. È possibile che siano in corso
le prove dello spettacolo “Idomeneo” di Mozart.
Data:sabato 16 gennaio 2010
Orario: dalle ore 9,30 alle 11,30 ca. – Ritrovo alle 9,20
in piazza Castello 215, Torino.
Costo: e 6,00 a persona, gratuito per ogni bambino
accompagnato da un adulto pagante
e per i possessori della Tessera Musei.
Le visite guidate promosse dalla nostra associazione e curate dalla
prof.ssa Giuliana Rebaudo, sono composte da gruppi al massimo di
25 persone. Tutte le date e gli orari indicati nel calendario saranno
confermati nel momento in cui saranno costituiti i gruppi.
g
Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus
tel. 011 5611153 – [email protected]
Proposte Fabi Plus – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
67
APPUNTAMENTI
Gli appuntamenti si svolgono
presso la sede di Via Guarini 4
a Torino.
CORSI
Per prenotazioni
rivolgersi a FABI Plus
Tel. 0115611153
[email protected]
AVVICINAMENTO ALL’ARTE
DEL DISEGNO DI MARINA
Tre serate per incontrare il mare attraverso il disegno con le matite.
Aperto a principianti e appassionati
di mare e di pittura
Relatore: Massimo Alfano – pittore
navale
Date: martedì 6, 13 e 20 ottobre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 20,00
Costo: € 60,00 a partecipante
Numero minimo partecipanti: 10
CHINESIOLOGIA: IL BENESSERE
FATTO SU MISURA PER TE
Relatore: Giorgio Giovine Consulente
Kinesiologico per lo Sviluppo Personale
Calendario e programma
5 Novembre - Introduzione alla Kinesiologia e apprendimento del test
kinesiologico
12 Novembre - Come testare gli alimenti
19 Novembre - Come ridurre lo stress
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 20,00
Costo: € 60,00 a partecipante
Numero minimo partecipanti: 10
L’ARTE DELLA SEDUZIONE
Due serate scoprendo le tecniche
del ricalco, il significato dei gesti
e la capacità persuasiva
Relatore: Dott.ssa Emanuela Truzzi
di Modernacomunicazione
Date: giovedì 26 novembre e giovedì 3
dicembre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 20,00
Costo: € 40,00 a partecipante
Numero minimo partecipanti: 10
CONFERENZE
APPROCCIO TRAGER
E GALLEGGIAMENTO:
DUE “STRUMENTI”
PER IMPARARE
A STARE MEGLIO
Relatori: Davide Carbotti
e Piermario Clara
Data: martedì 27 ottobre
Orario: dalle 18,00 alle 19,30
Partecipazione gratuita per associati e
loro famigliari
ANSIA E STRESS: COSA SONO E
COME GESTIRLI
Relatore: Dott.ssa Katia Vastola psicologa alcologa consulente in problemi
della coppia
Data: martedì 10 novembre
Orario: dalle 18,00 alle 19,30
Partecipazione gratuita per associati e
loro famigliari
“MENO MALE”
PANORAMICA
INTORNO AI DOLORI
OSTEARTICOLARI
Relatore: Dr. Leonardo Bacchio - Fisiatra
Data: martedì 3 novembre
Orario: dalle 18,00 alle 19,30
Partecipazione gratuita per associati e
loro famigliari
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Plus Magazine 11 – giugno 2009 – Proposte Fabi Plus
TECNICHE E STRATEGIE
MEDICO-ESTETICHE
DI RINGIOVANIMENTO DEL VISO:
BIOSTIMOLAZIONE, FILLER,
PEELING E LASERTERAPIA
Relatore: Dr.ssa Antonella Sciarretta –
Medico Chirurgo
Data: martedì 24 novembre
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Convenzioni – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
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72
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Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Convenzioni
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Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Convenzioni
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11%
6%
6%
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12%
8%
12%
12%
8%
12%
12%
12%
9%
14%
12%
Ypsilon
Musa
Phedra
Delta
12%
12%
13%
8%
147
GT
159 Sport wagon
159
Brera
Spider
Mito
12%
12%
12%
12%
9%
9%
6%
600 Van
Panda Van
Grande Punto Van
Idea Van
Bravo Van
Croma Van
Strada
Doblò Cargo
Multipla Van
Fiorino
Scudo
Ducato
11%
10%
10%
16%
10%
11%
10%
13%
13%
8%
13%
15%
GENOVA
Salone
Nautico
o Acquario
Programma:
– Partenza in pullman ore 8,30 da Corso Marche
(parcheggio fronte Alenia)
– Arrivo previsto a Genova alle ore 10,30 in zona porto.
Formazione dei due gruppi per le rispettive visite del Salone o dell’acquario. Pranzo libero.
– Ore 17,30 ritrovo al pullman con rientro a Torino
previsto per le ore 20,00 circa
Quota individuale di partecipazione: o 15,00 + ingressi
Bambini e ragazzi fino anni 16: o 12,00 + ingressi
29 Novembre
2009
Mercatini
di Natale a
MONTREUX
Per assaporare al meglio l’atmosfera natalizia una delle
tradizioni più amate in tutto il mondo è rappresentata
dai mercatini di Natale. Fabi Plus propone Montreux. La
città, da ormai quattordici anni ospita uno dei mercatini
più suggestivi della Svizzera. Circondata dalle splendide
alpi innevata la cittadina svizzera vi offrirà tante sorprese
per un natale magico. Da non perdere la visita alla casa
di Babbo Natale in cima ai Rochers de Naye a 2032 metri
di altezza.
Programma:
– Partenza in pullman ore 7,30 da Corso Marche
(parcheggio fronte Alenia)
– Arrivo in loco alle ore 10,30 e giornata libera a disposizione.
– Ritrovo al pullman per il rientro previsto alle ore 20,30.
Quota individuale di partecipazione: o 20,00
Gite – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
75
SPETTACOLI
Tramite il circuito ticket.it
vendita di biglietti
per gli spettacoli:
Per prenotazioni e ritiro dei biglietti rivolgersi a FABI Plus
tel. 011 5611153 – [email protected]
JONAS BROTHERS
Torino - Palaolimpico ex Isozaki
6 novembre 2009 – ore 21.00
1º anello numerato € 42,55
2º anello non numerato € 37,95
Parterre in piedi € 40,25
RENATO ZERO
Torino - Palaolimpico ex Isozaki
30 novembre 2009 – ore 21.00
Parterre € 34,50
2º anello non numerato € 36,80
FRANZ FERDINAND
Torino - Palatorino ex Mazda Palace
7 dicembre 2009 – ore 21.00
Posto unico € 34,50
GIANNA NANNINI
Torino - Mazdapalace grande
9 novembre 2009 – ore 21.00
Tribuna numerata € 46,00
Gradinata/parterre € 34,50
GIGI D’ALESSIO
Torino - Palaolimpico ex Isozaki
22 novembre 2009 – ore 21.00
1º anello numerato € 32,20
2º anello numerato frontale € 29,90
Parterre € 25,30
2º anello non numerato € 27,60
76
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – Spettacoli
EROS RAMAZZOTTI
Torino - Palaolimpico ex Isozaki
13 dicembre 2009 – ore 21.00
1º anello numerato € 51,75
2º anello numerato frontale € 43,70
Parterre € 36,80
2º anello non numerato € 39,10
L’ARCHITETTO RISPONDE
Da questo numero l’architetto Lucia De Masi risponderà alle domande ricevute in redazione ([email protected].).
L’architetto Lucia De Masi si occupa di ristrutturazioni, arredamento di interni e progettazione edilizia nei settori residenziale
e commerciale. Molto attenta all’attualità e all’innovazione al
fine di proporre soluzioni sempre all’avanguardia, ha uno stile
inconfondibile fatto di modernità e tradizione.
Alcune sue realizzazioni sono state pubblicate su prestigiose riviste d’arredamento come AD e Case da Abitare, come il progetto e la realizzazione della “cucina giardino”, capace di affascinare
molti torinesi e milanesi che l’hanno richiesta per la propria
abitazione.
Il Sig. Mauro dell’Unicredito chiede consigli per arredare
una mansarda sfruttando al meglio la parte bassa.
Gentile Sig. Mauro, normalmente nella parte bassa delle
mansarde conviene inserire dei mobili che possano sfruttare lungo il perimetro tutti gli spazi possibili, ricavando ad
esempio un blocco attrezzato da cassetti, ripiani e mobili
con ante. Ovviamente consiglio l’intervento di un falegname capace, che possa “cucire addosso” come farebbe un
sarto, la soluzione più adeguata alle sue esigenze, questo è
il suggerimento che posso darle. La domanda è generica e
bisognerebbe avere maggiori informazioni per essere esaustivi nella risposta. Naturalmente visionando la piantina o
direttamente con un sopraluogo si può approfondire il suo
quesito, valutando molti aspetti che mancano.
La Signora Sandra di Intesa San Paolo vorrebbe valorizzare il bagno cieco della sua abitazione in un appartamento
del centro storico in Torino.
Cara Sig.ra Sandra, sicuramente l’utilizzo di una luce adeguata potrebbe esserle di grande ausilio. Infatti esistono in
commercio dei corpi illuminanti chiamati “led”, con dimen-
78
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – L’ Architetto risponde
sioni che variano da cm 1,5 in su, che hanno un’autonomia
di settanta mila ore e sono a luce fredda, quindi non scaldano. Queste piccole luci vengono utilizzate con risultati
sorprendenti, sia in un contesto classico sia nel moderno e
riescono a magnificare l’ambiente perché, oltre ad illuminare molto bene, sono degli elementi di arredo, decisamente
eleganti e raffinati.
Teniamo anche in considerazione l’abbattimento dei consumi in modo serio e significativo. Potrebbe, per esempio,
realizzare un “cielo stellato” sul soffitto con la possibilità di
continuarlo sulle pareti, dando un effetto tridimensionale: il
risultato è garantito e il suo bagno sarà un vero “gioiello”.
Un’altra soluzione potrebbe essere un gioco di specchi
studiati ad hoc che valorizzino sia lo spazio sia il contesto e,
con uno studio appropriato delle luci, otteniamo un bagno
che non sembri più senza finestra. Abbiamo realizzato per
i nostri Clienti soluzioni veramente soddisfacenti, rispecchiando sempre l’immagine e la filosofia di chi abita la casa.
È importante che l’architetto interpreti sempre i desideri del
Cliente e, grazie alla sua esperienza e competenza, valorizzi
il contesto abitativo con una fruizione adeguata degli spazi
e la creazione di soluzioni originali.
p
architetto Lucia De Masi
[email protected]
Cell: 335/6277511
L’AVVOCATO RISPONDE
Ecco alcuni dei quesiti arrivati
alla nostra redazione nei mesi
scorsi ai quali l’avvocato Giuseppina Verduci ha espresso il suo
parere. Tra le richieste pervenute si è cercato di privilegiare e
quindi pubblicare quelle con una valenza di carattere generale.
Inviate le vostre domande a [email protected]
Il sig. Antonello mi pone il seguente quesito: “Ho trascorso
un fine settimana in un hotel della costiera romagnola. Appena arrivato in camera, mentre mi lavavo il viso, improvvisamente il lavabo è crollato a terra. Solo per un caso non mi
sono fatto niente. Sul momento il personale è stato gentilissimo, spostandomi in un’altra stanza dove ho terminato il mio
soggiorno.
Tuttavia, dopo alcune settimane, mi è pervenuta a casa la
richiesta di pagamento della somma di ben € 1.200,00, quale
corrispettivo delle spese di riparazione del lavabo. Faccio presente che lo stesso era ancorato al muro con quattro viti ed
appoggiato su due staffe in ferro.
È legittima la richiesta fattami dall’albergo? Devo veramente pagare i danni?”
Direi che la pretesa dell’albergo si manifesta del tutto illegittima e temeraria. Tenga infatti presente che Lei aveva
appena preso possesso della stanza che, senza dubbio, in precedenza era già stata utilizzata da numerosi clienti. A ciò si
aggiunga che il lavabo non era di certo ben ancorato al muro,
tanto da risultare in condizioni precarie, già prima dell’utilizzo da parte Sua.
Al contrario dovrebbe essere Lei a formulare rimostranze
circa lo spiacevole episodio che avrebbe ben potuto avere conseguenze più gravi.
***
Scrive la sig.ra Marisa “Gentile avvocato, sono mamma di
un bambino affetto da problemi di salute, tali da necessitare la costante presenza di qualcuno accanto a lui. Dopo aver
usufruito di tutta la maternità facoltativa e dei congedi parentali, mi trovo ora nella condizione di dover far fronte alle
esigenze di mio figlio, senza avere nessuno cui delegarle.
Ho pertanto richiesto al mio datore di lavoro di concedermi
l’orario part-time, ottenendo tuttavia un rifiuto. Esiste una
legge che tuteli la mia condizione?”
Cara Marisa, ai sensi della legge 247/2007, il famigliare
convivente con un figlio minore di 13 anni o affetto da handicap, ha diritto a trasformare il suo contratto full-time in
part-time. In tale caso il datore di lavoro non può rifiutare la
richiesta, in quanto violerebbe un diritto fondamentale del
lavoratore e si assumerebbe le conseguenze, anche economi-
che, di un’eventuale pregiudizio della salute del minore. Tenga peraltro conto che Lei potrà anche scegliere le modalità
di svolgimento del rapporto part-time, in funzione delle Sue
esigenze. Le consiglio pertanto di fare presenti tali considerazioni al Suo datore di lavoro.
***
La signora Lucia mi scrive: Nell’anno 2002 ho effettuato dei
lavori di ristrutturazione del mio appartamento, affidando
la posa in opera della pavimentazione ad una ditta consigliatami da un amico. A lavoro finito, mi sono resa conto che le
piastrelle erano state posizionate malamente e che il piano
del pavimento presentava diversi dislivelli. Ho fatto presente tutto questo al responsabile dei lavori, ma inutilmente e,
purtroppo, non ho agito immediatamente per far valere i
miei diritti. Pochi giorni fa, però, l’architetto al quale ho affidato la progettazione di un soppalco, mi ha confermato che
la posa in opera delle piastrelle non era stata effettuata in
modo adeguato. Ho ancora la possibilità di ottenere un risarcimento dei danni subiti? Specifico che sono in possesso della
fattura a suo tempo rilasciatami.
Cara Lucia, il Suo è un problema purtroppo ricorrente
quando si decide di ristrutturare casa, in quanto spesso ci affidiamo, inconsapevolmente, a persone poco serie e scarsamente competenti. Quello a suo tempo stipulato è un contratto
d’opera, ossia un contratto nel quale una parte si obbliga, a
fronte di un corrispettivo, a compiere un’opera o un servizio
in favore di un’altra, con lavoro prevalentemente proprio e
senza vincolo di subordinazione. Tale figura negoziale è regolata dagli articoli 2222 e seguenti del codice civile e trova nel
comma III dell’art. 2226 la disciplina relativa all’azione volta
a far valere vizi e difformità dell’opera. Purtroppo tale azione si prescrive entro un anno dalla consegna e, pertanto, non
può più avanzare alcuna pretesa risarcitoria.
L’ Avvocato Risponde – Plus Magazine 12 – ottobre 2009
79
la parola
ai LETTORI
u
Gentilissimi,
sono una Vostra Associata e lettrice di Plus Magazine.
Ho letto sui programmi delle conferenze, che alcune volte affrontate argomenti relativi alla naturopatia. Vorrei
proporre di sviluppare maggiormente il tema, in quanto
penso possa essere utile a tutti coloro che, come me, sono
intolleranti a molti farmaci e preferiscono risolvere alcuni
piccoli disturbi con le terapie naturali.
Elisa Palmieri
È un argomento che appassiona anche parecchi altri associati e provvederemo sicuramente a darne ulteriore risalto.
u
Gent.mo Direttore,
spinto dalla curiosità di provare qualcosa di cui tutti
parlano (qualcuno bene e qualcuno male) e dal vostro articolo sui social networks, anch’io mi sono iscritto a Facebook. Ciò di cui mi sono subito reso conto è che rispecchia
esattamente la realtà in cui viviamo coi suoi lati positivi e
negativi, ma penso che se utilizzato in modo corretto sia
una buona opportunità per tenersi in contatto con amici e conoscenti e per mantenere rapporti di amicizia che
altrimenti si rischierebbe di mettere da parte visti i nostri
frenetici ritmi di vita che non sempre ci permettono di poterci vedere di persona…dall’altra parte si corre il rischio di
cadere nella superficialità.
Corrado
Sono perfettamente in linea con le sue valutazioni, Facebook
è uno specchio del nostro mondo con tutte le sfaccettature
positive o negative che siano.
80
Plus Magazine 12 – ottobre 2009 – La Parola ai Lettori
u
Ho letto dei corsi sull’autostima e il successo: ma in due serate si riescono a risolvere questi aspetti?
un associato diffidente
Caro associato, sicuramente in due serate si acquisiscono
nuove conoscenze e suggerimenti utili da mettere in pratica
e naturalmente con la volontà si possono compiere piccoli
ma importanti progressi!
u
Gentile Paola Gomiero,
nell’annuario riportate le tante convenzioni utili a noi
associati ma la parte dedicata ai ristoranti è veramente
esigua rispetto alle infinite proposte e mancano del tutto
i tipici locali dove si mangia la cucina messicana, indiana,
giapponese ecc…
Insomma per chi non ha la possibilità di viaggiare e scoprire questi luoghi, potrebbe almeno provare la loro cucina rimanendo a Torino...
Andrea
Ecco Andrea che già da questo numero troverà delle interviste interessanti nello speciale “Gusti e piaceri” con ristoranti dove la cucina è ottima. Seguiremo il suo suggerimento nel
cercare altre convenzioni anche con ristoranti che propongono cucine internazionali.
NATASHA STEFANENKO
ANTONELLA PARIGI
GIORGIO FALETTI LA FATICA
MUSICA D’AUTORE
PATTINAGGIO INTERNAZIONALE
E TORINO DANZA
DUE CHIACCHIERE CON
LA BELLISSIMA NATASHA
NELLO SCRIVERE UN ROMANZO
FRANCO NERI
L’IMPORTANZA DI ESSERE
FRANCO, NERI
E IL CIRCOLO DEI LETTORI
EVENTI TORINESI
RECENSIONI TEATRO, LIBRI,
CINEMA, FUMETTI, MOSTRE
MAPPAMONDO ALEPPO:
INTERNET E NUOVE TECNOLOGIE UNA DELLE PIÙ ANTICHE CITTÀ
PER SUPERARE LA CRISI
DEL MONDO
Pubblicazione quadrimestrale - Numero XII - Ottobre 2009
GEORGE AKERLOF
PLUS MAGAZINE
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n GUSTI E PIACERI n IDEE E SERVIZI n HOBBY
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Stefanenko