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IN DIRETTA DALL’UNIONE EUROPEA
QUINDICINALE DI INFORMAZIONE
13 GENNAIO 2016
N. 500
ATTUALITÀ
LA
UE
NELL’ECONOMIA
CIRCOLARE
INVESTE
La Commissione europea ha
adottato un nuovo e ambizioso
pacchetto di misure sull'economia
circolare per aiutare le imprese e i
consumatori europei a effettuare
la transizione verso un'economia
più circolare e forte, dove le risorse vengono utilizzate in modo più
sostenibile. Attraverso un maggior ricorso al riciclaggio e al riutilizzo, le azioni proposte costituiscono "l'anello mancante" nel ciclo di vita dei prodotti, a beneficio
sia
dell’ambiente
che
dell’economia. Si trarrà così il
massimo valore e il massimo uso
da materie prime, prodotti e rifiuti,
promuovendo risparmi di energia
e riducendo le emissioni di gas a
effetto serra. Le proposte della
Commissione europea riguardano
l’intero ciclo di vita: dalla produzione e il consumo fino alla gestione dei rifiuti e al mercato per
le materie prime secondarie. La
transizione sarà finanziata dai
fondi strutturali e di investimento
europei, da 650 milioni di euro
provenienti da Orizzonte 2020 - il
programma
di finanziamento
dell’Ue
per
la
ricerca
e
l’innovazione - e da 5,5 miliardi di
euro provenienti dai fondi strutturali per la gestione dei rifiuti, e
mediante
investimenti
nell’economia circolare a livello
nazionale. Il pacchetto sull'economia circolare, superando i
compartimenti stagni in seno alla
Commissione europea, contribuisce a priorità politiche di ampio
respiro affrontando le problematiche dei cambiamenti climatici e
ambientali e stimolando la creazione di posti di lavoro, la crescita
economica, gli investimenti e l'equità sociale. Il primo Vicepresidente Frans Timmermans, Responsabile per lo Sviluppo sostenibile, ha dichiarato: "Il nostro
pianeta e la nostra economia non
sopravviveranno se continueremo
a seguire i dettami del "prendi,
trasforma, usa e getta". Le risorse
sono preziose e vanno conservate, sfruttandone al massimo il potenziale
valore
economico.
L’economia circolare si prefigge
di ridurre i rifiuti e proteggere
l’ambiente, ma presuppone anche
una profonda trasformazione del
modo in cui funziona la nostra
intera economia. Ripensiamo il
nostro modo di produrre, lavorare
e acquistare: creeremo nuove
opportunità e nuovi posti di lavoro. Il pacchetto costituisce il quadro di riferimento generale che
consentirà questa trasformazione.
Propone un percorso credibile e
ambizioso per una migliore gestione dei rifiuti in Europa, sostenuto da azioni che riguardano
l'intero ciclo dei prodotti; contiene
sia una normativa intelligente sia
incentivi a livello Ue che aiuteranno le imprese e i consumatori
- ma anche le autorità nazionali e
locali - a guidare questa trasfor-
mazione".
Un piano d’azione dell’Ue per
l’economia circolare - Il pacchetto "economia circolare" invia
un segnale chiaro agli operatori
economici: l’Ue sta utilizzando
tutti gli strumenti di cui dispone
per trasformare la propria economia, aprendo la strada a nuove
opportunità commerciali e stimolando la competitività. Si tratta di
misure a 365° per cambiare
l’intero ciclo di vita del prodotto,
che non si concentrano unicamente sulla fase di fine vita e sottolineano la precisa ambizione di
trasformare
l’economia
dell’Unione e produrre risultati
concreti. Grazie ai nuovi incentivi
che ci si accinge a introdurre, dovrebbero
progressivamente
emergere modalità innovative e
più efficaci di produzione e di
consumo. L’economia circolare
ha le potenzialità per creare numerosi posti di lavoro in Europa,
preservando nel contempo risorse preziose e sempre più scarse,
riducendo l'impatto ambientale
legato al loro impiego e iniettando
nuovo valore nei materiali di scarto. Verranno stabilite anche misure settoriali e norme di qualità per
le materie prime secondarie. Le
azioni chiave adottate e da realizzare nel corso del mandato
dell'attuale Commissione europea
includono:

finanziamenti per oltre 650
milioni di euro provenienti da
Orizzonte 2020 e per 5,5 mi-
EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
TECNOPOLO (EX REGGIANE) - P.LE EUROPA, 1 - 42124 REGGIO EMILIA
TEL +39 0522 278019
email: [email protected] - http://www.europedirect-emilia.eu
SEDE LEGALE: C/O FONDAZIONE E35 - VIA VICEDOMINI, 1 - 42121 REGGIO EMILIA
Cofinanziato
dall’Unione europea
2






liardi di euro dai fondi strutturali;
azioni per ridurre i rifiuti alimentari, compresa una metodologia comune di misurazione, una migliore indicazione
della data di consumo, e strumenti per raggiungere l'obiettivo di sviluppo sostenibile globale di ridurre della metà i rifiuti alimentari entro il 2030;
lo sviluppo di norme di qualità
per le materie prime secondarie al fine di aumentare la fiducia degli operatori nel mercato
unico;
misure nell'ambito del piano di
lavoro 2015-2017 sulla progettazione ecocompatibile per
promuovere la riparabilità,
longevità e riciclabilità dei prodotti, oltre che l'efficienza
energetica;
la revisione del Regolamento
relativo ai concimi, per agevolare il riconoscimento dei concimi organici e di quelli ricavati
dai rifiuti nel mercato unico e
sostenere il ruolo dei bionutrienti;
una strategia per le materie
plastiche nell'economia circolare, che affronta questioni legate a riciclabilità, biodegradabilità, presenza di sostanze
pericolose nelle materie plastiche e, nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile, l'obiettivo di ridurre in modo significativo i rifiuti marini;
una serie di azioni in materia
di riutilizzo delle acque, tra cui
una proposta legislativa sulle
prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque reflue.
La comunicazione adottata comprende un calendario preciso per
le azioni proposte e un piano per
un quadro di monitoraggio semplice ed efficace per l’economia
circolare.
Revisione delle proposte legislative sui rifiuti - Le nuove proposte legislative sui rifiuti definiscono obiettivi chiari in materia di
riduzione dei rifiuti e stabiliscono
un percorso a lungo termine ambizioso e credibile per la loro gestione e riciclaggio. Gli elementi
chiave delle nuove
comprendono:








proposte
un obiettivo comune a livello di
Ue per il riciclaggio del 65%
dei rifiuti urbani entro il 2030;
un obiettivo comune a livello di
Ue per il riciclaggio del 75%
dei rifiuti di imballaggio entro il
2030;
un obiettivo vincolante per ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti
i rifiuti entro il 2030;
il divieto del collocamento in
discarica dei rifiuti della raccolta differenziata;
la promozione di strumenti
economici per scoraggiare il
collocamento in discarica;
definizioni più semplici e adeguate nonché metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di
riciclaggio in tutta l’Ue;
misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la
simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di
un'industria in materie prime
destinate ad un'altra;
incentivi economici affinché i
produttori facciano giungere
prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno ai sistemi
di recupero e riciclaggio (es.
per imballaggi, batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli).
COP21: UN PASSO AVANTI,
MA VERSO DOVE?
Chi più e chi meno, tutti alla fine
hanno salutato l'accordo sul clima
di Parigi come un passo avanti.
Ma verso dove? La COP21 si è
conclusa con la condivisione da
parte dei paesi partecipanti del
riconoscimento dei rischi climatici;
della necessità di contenerli e
prevenirli riducendo l'innalzamento della temperatura del pianeta;
del principio inscritto nella Convenzione sul clima del 1992 di
“responsabilità comuni, ma differenziate” degli Stati per quanto
riguarda i danni ambientali globali, e quindi della necessità di contribuire, da parte dei paesi più
sviluppati a incentivare con un
fondo ad hoc la transizione all'uso
di energie più pulite nelle aree
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meno sviluppate. Ma ha ribadito
che tutto ciò dovrà continuare ad
essere perseguito attraverso contributi volontari determinati a livello nazionale. Ben sapendo che,
sulla base di quelli presentati finora, la traiettoria di riscaldamento
del pianeta corre verso un aumento di 3 gradi della temperatura globale rispetto a prima della
rivoluzione industriale. Un livello
ben superiore ai 2, o addirittura a
1,5°, considerato dagli studi
scientifici certamente sconvolgente per gli equilibri climatici. Certo,
l'impegno dei paesi a ridurre le
emissioni che contribuiscono ad
innalzare la temperatura del pianeta verrà monitorato ogni cinque
anni. Ma tre anni dopo l'entrata in
vigore dell'accordo, ogni paese
potrà ritirare la propria adesione.
In definitiva, nonostante l'accordo,
restano irrisolte tutte le contraddizioni che investono il problema
del cambiamento climatico. Un
cambiamento che il mondo è ben
lungi dal riuscire a prevenire e
affrontare efficacemente. Ogni
paese tende infatti a riversare
sugli altri l'onere dei costi delle
politiche necessarie per ridurre
drasticamente
l'immissione
nell'atmosfera dei gas a effetto
serra, e a procrastinare le soluzioni. L'approccio principale finora
seguito è consistito nel cercare di
accordarsi per far pagare a chi
inquina un certo prezzo sulle
emissioni prodotte. Ma, in assenza di un'autorità sovranazionale
mondiale legittimata a imporre
sanzioni a chi non rispetta le regole, ogni Stato ha avuto e continua ad avere buon gioco nel mettere in atto tutte quelle politiche
dilatorie che consentono sia di
aggirare i vincoli informali sui livelli di emissioni, sia di mettere in
atto meccanismi di controllo troppo poco rigidi. Così ogni conferenza internazionale sul clima
rischia di ridursi a un dibattito accademico sul riscaldamento del
pianeta, nonostante questo dibattito sia, dal punto di vista dell'analisi tecnico-scientifica, concluso
da tempo; mentre tende ad ignorare il fatto che, dal punto di vista
politico, si parte ancora quasi da
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zero. Spetterebbe infatti alla politica indicare come attuare tutte le
misure indispensabili per superare l'era dello sfruttamento dei
combustibili fossili, trasferire le
tecnologie adeguate ai paesi meno sviluppati, tassare le emissioni
ad effetto serra. Il fatto è che non
ci sono istituzioni adeguate a livello mondiale per promuovere e
governare politiche in grado di far
fronte al rischio dei cambiamenti
climatici. Non c'è un ordine cooperativo internazionale per porre
le basi di una loro creazione, incominciando a pianificare e coordinare una politica globale relativa alla riconversione energetica,
alle produzioni e al risanamento
ecologico del pianeta. In questo
quadro gli strumenti che pure sono stati individuati per guadagnare tempo in vista di una sempre
più larga introduzione e diffusione
di nuove tecnologie e per allontanare il momento in cui la soglia di
pericolo della concentrazione di
anidride carbonica nell'atmosfera
raggiungerà livelli incontrollabili,
vengono applicati in modo scoordinato a livello internazionale.
Bisognerebbe invece attivare subito una più stretta collaborazione
tra i soggetti che maggiormente
contribuiscono all'aumento della
concentrazione di gas ad effetto
serra - sono una ventina i paesi
responsabili dell'80% delle emissioni, ma, se gli europei fossero
davvero uniti, i soggetti che dovrebbero concordare una politica
comune scenderebbero a meno
di dieci. Ecco perché gli europei
devono impegnarsi a modificare il
quadro di potere in Europa: per
contribuire più efficacemente a
modificarlo nel mondo. La COP21
di Parigi non ha chiarito come e
con quali istituzioni rendere possibile:



l'avvio di una cooperazione
globale tra paesi sviluppati e
meno sviluppati;
la ripartizione dei costi della
decarbonizzazione delle economie;
l'introduzione e lo sfruttamentlo della carbon tax;

il funzionamento virtuoso del
mercato delle emissioni di gas
ad effetto serra.
Gli europei avevano e hanno una
responsabilità storica e politica
nell'indicare con quali istituzioni è
necessario e possibile perseguire
queste politiche. Ma oggi l'Unione
europea non può incidere sugli
equilibri mondiali nel campo della
promozione della sicurezza in
generale e di quella ecologica in
particolare. Essa, come tutte le
confederazioni, non ha, e non
può avere, i poteri necessari per
promuovere al suo interno e nei
confronti dei principali interlocutori internazionali le politiche fiscali,
gli accordi commerciali e industriali, gli interventi militari che
sono, nell'epoca della globalizzazione e nell'ambito della stessa
cooperazione nel quadro dell'ONU, una prerogativa dell'azione di
Stati di dimensioni continentali. È
del resto sotto gli occhi di tutti la
divisione degli europei nel campo
della politica energetica e della
politica estera, campi cruciali per
la definizione di una strategia che
permetta affrontare il rischio climatico. La creazione di una vera
Federazione europea è il nodo
cruciale da sciogliere per rendere
possibile sia l'instaurazione di un
governo democratico su scala
continentale, sia per promuovere
un'evoluzione positiva e in senso
cooperativo del governo delle
sfide globali. Un nodo che oggi
può e deve essere sciolto consolidando in una unione federale
l'unione monetaria, realizzando
entro questa legislatura europea,
l'unione bancaria, quella fiscale,
quella economica e quella politica. è su questo terreno specifico
che gli europei devono mostrare
che è possibile storicamente e
politicamente realizzare il salto
istituzionale necessario per trasferire a livello sovranazionale la
sovranità degli Stati in campo
fiscale e nel governo dell'economia, cioè nei due campi strategici
per affrontare a livello internazionale le sfide ambientali e climatiche nel mondo. È in questo modo
che la battaglia per fare l'Europa
si deve e può saldare con quella
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per vincere la sfida del rischio
climatico e, più in generale, per
realizzare l'unità del genere umano.
UE-TURCHIA:
RILANCIATO
DIALOGO
Lo scorso 29 novembre i leader
dell'Unione europea si sono riuniti
a Bruxelles con i loro omologhi
turchi. La Turchia è un paese
candidato dal 1999 e in fase di
negoziato di adesione dal 2005.
La Turchia e l'Ue hanno discusso
dell'importanza di superare le sfide comuni che si presentano per
il futuro. In linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 15
ottobre, hanno convenuto che il
processo di adesione deve essere rivitalizzato. Sono impegnate a
rinforzare i legami e la solidarietà
esistenti e ad adottare azioni
orientate ai risultati per preparare
il futuro comune. Sono determinate ad affrontare e superare i rischi
e le minacce attuali in modo concertato al fine di rafforzare il progetto europeo. Ricordando la dichiarazione finale dell'ultimo G20
di Antalya, nonché la risoluzione
2249 del Consiglio di sicurezza
dell'ONU, la Turchia e l'Ue ribadiscono che la lotta al terrorismo
continua a essere una priorità. In
questa prospettiva si è deciso che
tenere un dialogo ad alto livello,
strutturato e più frequente, è di
fondamentale importanza per
esplorare il vasto potenziale delle
relazioni Turchia-Ue, potenziale
che non è stato ancora pienamente realizzato. In questo contesto entrambe le parti hanno
convenuto di tenere vertici periodici due volte all'anno. Lo svolgimento di vertici periodici costituirà
una piattaforma atta a valutare lo
sviluppo delle relazioni TurchiaUe e a discutere le questioni internazionali. Di fronte alle gravi
sfide in termini di sicurezza, in
particolare la crescente minaccia
del terrorismo in tutte le sue forme e le sue manifestazioni, occorre rafforzare le discussioni
periodiche e la cooperazione in
materia di politica estera e di sicurezza, antiterrorismo compreso. Anche su questioni tematiche
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cruciali si dovrebbero condurre
dialoghi ad alto livello. Entrambe
le parti hanno inoltre preso atto
dell'impegno della Commissione
europea a ultimare, nel primo trimestre 2016, i lavori preparatori
per avviare i negoziati su diversi
capitoli fatta salva la posizione
degli Stati membri. L'Ue si è rallegrata dell'impegno della Turchia
ad accelerare l'adempimento dei
parametri di riferimento della tabella di marcia per i visti nei confronti di tutti gli Stati Ue partecipanti. La Commissione europea
presenterà la seconda relazione
sui progressi compiuti dalla Turchia nell'attuazione della tabella
di marcia per la liberalizzazione
dei visti entro inizio marzo 2016,
nella prospettiva di completare il
processo di liberalizzazione dei
visti, vale a dire la soppressione
dell'obbligo del visto per i cittadini
turchi nello spazio Schengen entro ottobre 2016. L'Ue fornirà assistenza umanitaria immediata e
continua in Turchia. Estenderà
anche in modo significativo il suo
sostegno finanziario globale. La
Commissione europea ha creato
uno strumento per la Turchia a
favore dei rifugiati per coordinare
e semplificare le azioni finanziate
allo scopo di fornire un sostegno
efficace e complementare ai siriani sotto protezione temporanea
e alle comunità di accoglienza in
Turchia. L'Ue è impegnata a mettere a disposizione inizialmente
tre miliardi di euro in risorse aggiuntive. La necessità di tale finanziamento e la sua natura saranno riesaminati alla luce degli
sviluppi della situazione. Dal momento che la Turchia ospita oltre
2,2 milioni di siriani e ha speso 8
miliardi di dollari USA, l'Ue ha
così sottolineato l'importanza della
condivisione
degli
oneri
nell'ambito della cooperazione
Turchia-Ue. Al riguardo, hanno
sottolineato il contributo dei programmi di reinsediamento nazionali e di quelli dell'Ue esistenti. Il
15 ottobre 2015 la Turchia e l'Ue
hanno deciso di attivare il piano
d'azione comune finora stabilito a
referendum al fine di intensificare
la loro cooperazione per il soste-
gno dei siriani sotto protezione
temporanea e la gestione della
migrazione per contrastare la crisi
creata dalla situazione in Siria. Si
devono ottenere risultati soprattutto nel contenimento dell'afflusso di migranti irregolari. L'Ue e la
Turchia hanno convenuto di attuare il piano d'azione comune
che porterà ordine nei flussi migratori e contribuirà a contenere
la migrazione irregolare. Ne consegue che entrambe le parti, come convenuto e con effetto immediato, intensificheranno la loro
cooperazione attiva sui migranti
che non hanno bisogno di protezione internazionale, impedendo i
viaggi verso la Turchia e l'Ue,
assicurando l'applicazione delle
disposizioni bilaterali di riammissione in vigore e rinviando rapidamente i migranti che non hanno bisogno di protezione internazionale nei rispettivi paesi d'origine. Allo stesso modo, hanno accolto con favore l'intenzione della
Turchia di adottare immediatamente misure intese a migliorare
ulteriormente la situazione socioeconomica dei siriani sotto
protezione temporanea. Entrambe le parti hanno sottolineato
l'impegno comune ad adottare
interventi decisivi e rapidi per rafforzare la lotta contro le reti criminali dedite al traffico di esseri
umani. Come enunciato nelle
conclusioni sull'allargamento del
Consiglio europeo di dicembre
2014, la Turchia e l'Ue stanno
lavorando all'istituzione di un
meccanismo di dialogo economico ad alto livello che contribuirà a
rafforzare ulteriormente le relazioni economiche e a creare, nel
primo trimestre 2016, una piattaforma di imprese per raggruppare
gli operatori economici. Hanno
accolto con favore l'istituzione di
un dialogo ad alto livello sull'energia e di una cooperazione
strategica in materia di energia.
Hanno preso atto dell'avvio delle
fasi preparatorie volte a migliorare l'unione doganale. I negoziati
formali potrebbero iniziare verso
la fine del 2016, una volta ultimati
tali lavori preparatori da entrambe
le parti. Tutti questi elementi do-
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vranno essere portati avanti in
parallelo e attentamente seguiti.
La Turchia e l'Ue sono determinate a far progredire insieme l'ampio
spettro dell'agenda in corso per
far sì che questo nuovo slancio
porti a risultati concreti.
UN
MERCATO
UNICO
EUROPEO PER TUTTI
Il 24 novembre scorso la Commissione europea ha proposto un
sistema di assicurazione dei depositi bancari per la zona euro e
ha delineato ulteriori misure da
attuare in parallelo per ridurre i
rischi residui nel settore bancario.
La recente crisi ha dimostrato che
i forti shock economici e finanziari
possono minare la fiducia nel sistema bancario. L'Unione bancaria è stata istituita per rafforzare
la fiducia nelle banche partecipanti: un sistema europeo di assicurazione dei depositi potenzierà l'Unione bancaria, la protezione dei titolari di depositi bancari e
la stabilità finanziaria, oltre ad
allentare ulteriormente il legame
fra banche e emittenti sovrani. La
proposta legislativa della Commissione garantirà i depositi dei
cittadini a livello della zona euro.
La proposta è accompagnata da
una comunicazione che definisce
altre misure volte a ridurre ulteriormente i rischi residui nel settore bancario. I sistemi nazionali di
garanzia dei depositi esistono già
e assicurano una protezione pari
a 100.000 euro per persona/per
conto per ciascuna banca, ma
non sono sostenuti da un sistema
europeo comune. Questo sistema
a livello europeo di assicurazione
dei depositi servirà a potenziare
l'Unione bancaria, istituita per
rafforzare la fiducia nelle banche.
La proposta della Commissione
ha un approccio riassicurativo
che durerà fino al 2020. Il sistema
si svilupperà gradualmente in tre
fasi:


la prima consisterà in una
riassicurazione dei sistemi nazionali di garanzia per i depositi;
in seguito vi sarà un sistema di
co-assicurazione con aumenti
dei contributi da parte del siN° 500 - 13 GENNAIO 2016
5

stema europeo di assicurazioni dei depositi;
infine entro il 2024 si dovrebbe
arrivare a un sistema europeo
di assicurazione a pieno titolo.
Il sistema della protezione dei
depositi non comporterà costi
aggiuntivi e sarà sostanzialmente
neutrale in termini di costi per il
settore bancario dato che i contributi delle banche all'assicurazione sui depositi potranno essere
dedotti dai loro contributi ai sistemi nazionali di garanzia dei
depositi. Inoltre le banche maggiormente a rischio verseranno
contributi più elevati rispetto a
quelle più sicure, quest'aspetto
sarà rafforzato a mano a mano
che sarà introdotto il sistema comune. Le regole europee attuali
prevedono già che, in caso di fallimento di una banca, i depositi
siano protetti fino a 100.000 euro,
attraverso un sistema di garanzia
dei depositi nazionali. Tuttavia gli
schemi nazionali sono facilmente
vulnerabili ai grandi shock locali.
Il sistema comune proposto dalla
Commissione europea mira a
fornire un grado più forte e più
uniforme di copertura assicurativa
per tutti i depositanti all'interno
dell'Unione
bancaria.
Inoltre
eventuali divergenze tra gli
schemi nazionali possono contribuire alla frammentazione del
mercato, influenzando la capacità
e la disponibilità delle banche a
espandere le loro operazioni
transnazionali. Il sistema comune
dall'altra parte assicurerebbe una
parità di condizioni per le banche
in tutta l'Unione bancaria, riducendo la vulnerabilità degli schemi nazionali a grandi shock locali,
indebolendo il legame tra le banche e i loro Stati nazionali e accrescendo la fiducia dei cittadini
nel sistema.
BREVI
La Commissione europea ha
adottato una nuova strategia
per l'aviazione, un'iniziativa fondamentale per dare impulso all'economia dell'Europa, rafforzare la
sua base industriale e contribuire
alla leadership globale dell'Ue.
Queste sono tre grandi priorità
del
Presidente
Jean-Claude
Juncker che la strategia contribuirà a realizzare assicurando che il
settore dell'aviazione europea
rimanga competitivo e sappia cogliere i vantaggi di un'economia
globale caratterizzata da un'evoluzione e da uno sviluppo accelerati. Un settore dell'aviazione forte
e proiettato sul mondo produrrà
vantaggi non solo per le imprese,
ma anche per i cittadini europei
offrendo loro un maggior numero
di collegamenti con il resto del
mondo a prezzi più contenuti.
Obiettivo della Commissione europea è definire un'ampia strategia per l'intero ecosistema dell'aviazione civile dell'Ue. L'Europa in
particolare deve valorizzare appieno le potenzialità legate ai
droni. Questo è il motivo per cui
la strategia propone un quadro
legale per garantire la sicurezza e
la certezza giuridica per l'industria
e rispondere alle preoccupazioni
legate alla privacy e alla protezione dei dati, alla sicurezza e
all'ambiente. Il settore dà lavoro a
quasi 2 milioni di persone nell'Ue
e ha un peso economico in Europa pari a 110 miliardi di euro.
Nell'ultimo ventennio la liberalizzazione del mercato interno dei
servizi aerei realizzata nell'Ue e la
crescita sostanziale della domanda di trasporto aereo nell'Ue e nel
mondo hanno determinato uno
sviluppo importante del settore
del trasporto aereo europeo. Nel
2035 il traffico aereo in Europa
dovrebbe raggiungere 14,4 milioni di voli, 50% in più rispetto al
2012.
***
Il Sistema di informazioni visti
Schengen (VIS) da oggi copre il
mondo intero, contribuendo a
una gestione più efficiente delle
frontiere esterne dell'Ue. Cominciando dal Nord Africa a ottobre
2011, il sistema è stato progressivamente adottato nel resto del
mondo nel corso degli ultimi quattro anni. Il database VIS ora contiene tutti i dati relativi alle domande di visto presentate da cittadini di paesi terzi, compresi i
dati biometrici (impronte digitali e
una immagine digitale del volto).
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A ogni ingresso nell'area Schengen, le impronte digitali del titolare del visto sono confrontate con
quelle del database. Il sistema
previene gli ingressi irregolari e la
falsificazione dei visti e consente
un esame più rapido delle domande grazie all'uso dei dati biometrici. Possono accedere al database le autorità nazionali che
esaminano le domande di visto,
le autorità di frontiera al momento
dell'ingresso nell'area Schengen
e le autorità di migrazione e asilo
all'interno della stessa area per
verificare l'identità del titolare del
visto o identificare una persona.
Anche le forze dell'ordine ed Europol hanno accesso alla banca
dati per impedire, individuare e
investigare attacchi terroristici e
altri crimini gravi. Dall'ottobre
2014 l'identità del titolare e l'autenticità del visto devono essere
sistematicamente verificate all'ingresso nell'aerea.
***
La bandiera europea simboleggia sia l'Unione europea, che
l'unità e l'identità dell'Europa in
generale. È costituita da un cerchio di 12 stelle dorate su uno
sfondo blu, con le stelle che rappresentano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli
d'Europa. Anche il cerchio è simbolo di unità ma, a differenza della bandiera degli USA, il numero
delle stelle non dipende dal numero dei paesi membri. Nel 1985,
i Capi di Stato e di Governo dei
paesi membri ne fanno l'emblema
ufficiale della Comunità europea,
poi diventata "Unione europea" e
quindi sono appena ricorsi i 30
anni della bandiera Ue. Per ricordare questo anniversario gli Stati
della zona euro hanno deciso di
coniare una specifica moneta
commemorativa da 2 euro; i collezionisti possono quindi dare la
caccia a questi esemplari, che
non saranno facili da trovare perché in alcuni Stati la quantità di
monete coniate è molto ridotta.
La bandiera a dodici stalle ha però un’origine più vecchia di 30
anni: nasce infatti nel 1955 quando il Consiglio d'Europa, impegnato nella difesa dei diritti umani
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6
e nella promozione della cultura
europea, sceglie il disegno in uso
ancora oggi. La scelta arriva al
termine di un concorso che vede
la presentazione di numerosi
bozzetti e l’8 dicembre del 1955
viene adottata ufficialmente. Negli
anni
seguenti
il
Consiglio
d’Europa incoraggia le nuove istituzioni europee ad adottare la
stessa bandiera e nel 1983 il Parlamento europeo decreta che la
bandiera della Comunità sia quella già usata dal Consiglio
d’Europa e poi, come detto, nel
1985, i Capi di Stato e di Governo
dei paesi membri ne fanno l'emblema ufficiale della Comunità
europea, poi diventata "Unione
europea".
***
L'Italia “è un ottimo esempio”
di Paese che ha “drammaticamente ridotto il rischio di perdere i fondi Ue”. Così la Commissaria europea alle Politiche
regionali Corina Cretu, parlando
dell'utilizzo dei fondi Ue della politica regionale per il periodo 20072013. “Un anno fa la situazione
era davvero drammatica. Certo ci
sono dei ancora dei rischi, concentrati nei programmi regionali
(POR) di Calabria, Campania,
Sicilia e il programma nazionale
(PON) Trasporti. Ma lo stato delle
cose è molto migliorato. Ora le
autorità nazionali e regionali italiane possono evitare di perdere i
fondi, un anno fa non avrebbero
potuto evitarlo. Tuttavia – aggiunge - è troppo presto per fare una
stima, perché tutti i programmi
possono continuare a certificare
la spesa nel corso del 2016. Ma
sono molto ottimista perché ho
verificato di persona impegno ed
entusiasmo”. Secondo i dati disponibili sul sito delle Politiche
regionali della Commissione europea, la percentuale di assorbimento dell'Italia dei fondi Ue per il
2007-2013 ha raggiunto il 78%.
Un dato sicuramente incoraggiante per il nostro paese.
***
In occasione della Conferenza di
Parigi sul clima, Clima Germanwatch e Climate Action Net-
work Europe hanno presentato
il rapporto sulla performance
climatica dei 58 paesi del pianeta che, da soli, rappresentano
oltre il 90% delle emissioni globali. La fotografia delle performance
climatiche, con dati aggiornati al
2013, premia i paesi europei che
occupano i primi 23 posti disponibili. Escludendo le prime tre posizioni - che il rapporto Germanwatch non ha assegnato perché
nessuno dei paesi ha raggiunto la
necessaria performance per contrastare in maniera efficace i
cambiamenti climatici in corso e
contribuire a mantenere le emissioni globali al di sotto della soglia
critica dei 2° C - al quarto posto si
piazza la Danimarca, seguita da
Regno Unito, Svezia, Belgio,
Francia e Cipro. Al decimo posto,
il Marocco, seguito dall'Italia, che
rispetto alla scorsa edizione del
rapporto scala diverse posizioni,
e passa dal 17° all'11° posto, grazie alla considerevole riduzione
delle emissioni (-16,1% nel 2013
rispetto al 1990). La performance
di ciascun paese è misurata attraverso il Climate Change Performance Index (CCPI) e si basa
per il 60% sulle sue emissioni
(30% livello delle emissioni annue
e 30% del trend nel corso degli
anni), per il 20% sullo sviluppo
delle rinnovabili (10%) e dell'efficienza energetica (10%) e per il
restante 20% sulla sua politica
climatica nazionale (10%) e internazionale (10%).
***
Più del 50% dei cittadini
dell’Ue, nelle fascia di età rilevanti, tra i 16 e i 75 anni, ha
compiuto almeno un acquisto
online nel 2015. Questo il dato
principale che deriva dallo studio
recentemente pubblicato da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Ue,
che ha evidenziato un consistente
incremento nel numero degli
utenti del commercio online rispetto alla precedente rilevazione
nel 2007 (+30%). Lo shopping sul
web risulta molto più diffuso tra le
fasce giovani della popolazione
(66% delle persone nella fascia
16-24 anni, 70% per quella 25-34
anni, 25% dei soggetti tra i 65 e i
EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
74 anni), mentre i soggetti che
non approfittano di tali servizi affermano di preferire, nella grande
maggioranza dei casi, gli acquisti
di persona (75%) e, solo in un
numero minore, di non sentirsi
sicuri per pagamenti e privacy.
Tra i diversi Stati membri dell’Ue,
comunque, il dato varia sensibilmente: si va dai numeri più elevati di Danimarca e Regno Unito (in
cui chi ha fatto acquisti online nel
2015, raggiunge rispettivamente,
il 79% e l’81% della popolazione)
a quelli più limitati di Romania
(11%) e Bulgaria (18%), a cui è
assimilabile anche l’Italia, con
solo il 26% della popolazione.
Anche i prodotti maggiormente
acquistati su internet cambiano
tra gli Stati: a livello di Ue la fanno
da padrone i vestiti e i prodotti
sportivi (60% degli acquisti), seguiti da viaggi e alberghi (52%) e
beni per la casa (41%), mentre in
Italia sono proprio i viaggi i prodotti più venduti, davanti ai vestiti.
***
Novità rilevanti nel programma
“Europa per i cittadini” per
quanto riguarda le priorità sulle
quali si devono basare le proposte per nuove azioni. La
Commissione europea ha infatti
deciso di indicare, a fianco a
quelle annuali, delle priorità valide
per tutto il periodo di programmazione, cioè dal 2016 al 2020. In
pratica un progetto presentato dal
2016 in poi dovrà riguardare una
delle priorità pluriennali e potrà
toccare una delle priorità annuali.
Ma vediamo quali sono. Per la
sezione “Memoria europea” le tre
priorità valide per tutto il periodo
riguardano i temi dell'“Ostracismo
e perdita della cittadinanza sotto i
regimi totalitari: trarre un insegnamento per i tempi attuali”;
“Società civile e partecipazione
civica sotto i regimi totalitari” e
“Transizione democratica e adesione all'Unione europea”. A queste si aggiungono le priorità annuali, che per il 2016 riguardano
l’anniversario
dell’inizio
della
guerra civile spagnola (1936),
l’adozione della convenzione delle Nazioni Unite relativa allo status dei rifugiati in Europa dopo la
N° 500 - 13 GENNAIO 2016
7
seconda Guerra mondiale (1951),
la mobilitazione politica e sociale
in Europa centrale (1956) e
l’inizio delle guerre in Iugoslavia
(1991). La sezione “Impegno democratico e partecipazione civica”, che comprende le azioni
“Gemellaggio fra città”, “Reti di
città” e “Progetti della Società
Civile”, prevede invece solo priorità pluriennali, che sono quattro e
riguardano la lotta contro la stigmatizzazione degli “immigrati” e
la costruzione di contro-narrazioni
per incoraggiare il dialogo e la
comprensione reciproca, comprendere e discutere l'euroscetticismo, il dibattito sul futuro
dell'Europa e la solidarietà in
tempi di crisi. Le scadenze del
prossimo anno per la presentazione delle candidature sono il
1° marzo 2016 per tutte le azioni
alla quale si aggiunge la scadenza del 1° settembre 2016 solo
per le azioni “Gemellaggio fra
città” e “Reti di città”.
***
La consultazione pubblica sulla
proprietà intellettuale online
rientra nell’ambito della strategia
per il mercato unico digitale e intende
valutare
l’implementazione della Direttiva 2004/48/CE sul rispetto dei
diritti di proprietà intellettuale,
con
particolare
attenzione
all’uso e alla gestione di contenuti online. L’obiettivo è rafforzare la lotta contro la pirateria e la
contraffazione, che ogni anno
costano all'Ue circa 8 miliardi di
euro. Attraverso la consultazione,
la Commissione europea intende
raccogliere pareri su nuove misure capaci di favorire una corretta
applicazione della normativa europea nell’attuale contesto digitale. Professionisti, intermediari,
autorità pubbliche, cittadini, consumatori e rappresentanti della
società civile possono dare il loro
parere entro il 1° aprile 2016 al
sito
http://ec.europa.eu/growth/toolsdatabases/newsroom/cf/itemdetail.cfm?it
em_id=8580&lang=it
***
L'esigenza di una comunicazione
efficace da parte della Commissione europea e la consapevolezza dell'Ordine dei giornalisti
che a "maneggiare" la dimensione europea dell'informazione non
sono più solo i corrispondenti da
Bruxelles e gli addetti ai lavori, ha
dato il via a una proficua collaborazione tra i due soggetti, dalla
quale nasce, tra le altre iniziative,
il primo corso di formazione
online
"L'Unione
europea:
istruzioni per l'uso". Perché se
parlare di Europa è sempre più
indispensabile, non sempre è facile decodificare la complessità
degli argomenti, spesso anche
per una scarsa dimestichezza
con la struttura complessiva
dell'Unione. E questo è il senso di
questa nuova proposta in modalità online: dare ai giornalisti una
formazione essenziale in materia,
aggiornare le conoscenze, metterli in guardia da pericolose
semplificazioni e offrire strumenti
tecnico-operativi utili nel lavoro
quotidiano. L’offerta didattica è
composta da quattro moduli di
lezioni online, realizzati su piattaforma e-learning, in collaborazione con il Centro di Documentazione Giornalistica. I moduli sono
seguiti da test di autovalutazione.
I temi trattati nel primo corso, da
inizio dicembre, sono l'evoluzione
delle competenze dell'Ue, le istituzioni dell'Ue, il bilancio e i fondi
dell'Ue e gli strumenti e le fonti di
informazione sull'Ue. Il corso è
disponibile al seguente indirizzo:
http://ue.formazionegiornalisti.it/
***
Il settore sportivo registra un
tasso molto elevato di infortuni
connessi con il lavoro. Una valutazione complessiva del rischio
è il primo passo da compiere verso un'adeguata gestione del rischio per migliorare la situazione
e tutelare i dipendenti. I partner
del dialogo sociale del settore
sportivo hanno deciso di agire
e sviluppare tre strumenti con
il sostegno dell'EU-OSHA –
Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro. I tre
strumenti OiRA (Online Risk Assessment Interactive) rispondono
EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
a un'ampia varietà di attività del
settore: tempo libero attivo, sport
non a scopo di lucro e professionistici. I partner sociali, così come
altri partner dell'OiRA a livello
nazionale, sono invitati ad adattare questi strumenti dell'Ue dedicati agli sport alle proprie esigenze
e al proprio contesto.
***
Il Presidente del Comitato delle
regioni e dei poteri locali (CdR),
Markku Markkula, e il vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič, hanno recentemente dichiarato che le città e le regioni sono partner
fondamentali per contenere
l'aumento della temperatura del
pianeta al di sotto dei 2º C.
Hanno quindi esortato i governi
locali e regionali di tutto il mondo
a unire le forze aderendo al Patto
dei Sindaci, che impegna i firmatari a ridurre, entro il 2030, le
emissioni di carbonio di almeno il
40% rispetto ai livelli del 1990.
Lanciato nel 2008, il Patto impegna i governi locali e regionali che
vi aderiscono a raggiungere e
superare gli obiettivi climatici ed
energetici dell'Ue. Da allora il Patto è stato firmato da più di 6.500
città e regioni, che rappresentano
oltre 200 milioni di cittadini disposti a ridurre di oltre il 20% le loro
emissioni di carbonio entro il
2020. Sfruttando l'attuale slancio
politico, il Patto si è recentemente
fuso con l'iniziativa Mayors Adapt
("I sindaci si adattano") - che aiuta le città e le regioni a integrare
le misure di mitigazione e adattamento - e ha fissato un nuovo
obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio del 40% entro il
2030. Il vicepresidente della
Commissione europea, Maroš
Šefčovič, ha dichiarato: "Sulla
base dei numerosi incontri avuti
con i leader locali, sono profondamente convinto che le città e le
regioni dovrebbero essere in prima fila nell'azione per il clima. Il
Patto dei Sindaci ha finora dimostrato di essere molto efficace, e
dobbiamo far tesoro di questo
successo. Siamo pertanto impegnati a rafforzare tale rete e a
trasformarla in un vero e proprio
N° 500 - 13 GENNAIO 2016
8
movimento globale, fondato su
una visione a lungo termine condivisa da tutti i partecipanti. Viva il
Patto dei Sindaci globale". Queste osservazioni sono state formulate in occasione di un importante evento organizzato dal Patto solo pochi giorni prima della
fine della COP21.
***
La Commissione europea ha
recentemente adottato una comunicazione sul contributo dei
Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) alla
strategia di crescita dell'Ue, al
piano di investimenti e alle priorità
della Commissione nel corso del
decennio. La relazione comprende anche i risultati dei negoziati
con gli Stati Ue sugli Accordi di
partenariato, sui programmi e
sulle principali sfide per paese.
Per esempio, nel periodo 20142020 i fondi investiranno 121 miliardi di euro in ricerca e innovazione, tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e
sostegno alle piccole imprese in
tutta Europa. I fondi sosterranno
direttamente due milioni di imprese per accrescerne la competitività e aumentarne la capacità di
ricerca e innovazione. Quasi 15
milioni di famiglie avranno accesso alla banda larga ad alta velocità grazie al Fondo europeo di sviluppo regionale, mentre con il
sostegno del Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale
quasi 20 milioni di persone nelle
zone rurali disporranno di nuovi o
migliori servizi e infrastrutture
TIC. Riformati per il periodo 20142020, i fondi SIE pongono un
chiaro accento su quattro principali settori generatori di crescita:
la ricerca e l'innovazione, le tecnologie digitali, il sostegno all'economia a basse emissioni di
carbonio e alle piccole imprese.
Gli investimenti dei fondi SIE,
orientati ai risultati e in linea con il
semestre europeo e le raccomandazioni specifiche per paese,
consentiranno di creare le giuste
condizioni perché progetti di qualità prosperino, le imprese crescano e la vita quotidiana della
gente migliori, tutti elementi che
contribuiranno alla ripresa in Europa.
***
Il Premio Sacharov 2015 è stato
assegnato al blogger saudita
Raif Badawi. Gli altri finalisti di
quest'anno erano: Mesa de la
Unidad Democrática, una coalizione elettorale formata in Venezuela nel 2008, per consolidare il
partito di opposizione al presidente Hugo Chávez, e Boris Nemtsov, fisico russo, ex-vice primo
Ministro, leader dell'opposizione e
attivista della società civile, assassinato a Mosca nel febbraio
2015.
***
ec.europa.eu/eures è la nuova
versione del motore di ricerca
europeo per offerte di lavoro in
tutti i Paesi dell’Ue. I canali per
scoprirne funzionalità e servizi si
trovano nella sezione superiore
della home page, divisi nelle voci:
“Jobseekers”, “Emplyers”, “Living&Working”, “Skills&Carrers”,
“Eures services”. Il sito è consultabile
in
tutte
le
lingue
dell’Unione. Dopo la registrazione, è possibile costruire il proprio
curriculum in formati diversi, evidenziare le proprie competenze,
scrivere lettere di presentazione,
entrare in contatto con le aziende
che offrono lavoro e molto altro.
Le ricerche per annunci offrono
documenti di testo con tutte le
indicazioni del caso, relative alla
mansione, le caratteristiche del
contratto, il luogo dove si svolgerà il lavoro e altro ancora. È possibile trovare anche tutti i canali
social: Facebook, Twitter, Google+, YouTube e Linkedin.
***
In occasione della Giornata europea delle persone con disabilità la Commissione europea
annuncia la città di Milano quale vincitrice dell''Iniziativa "Access City Awards 2016". Oltre al
capoluogo italiano hanno ricevuto
riconoscimenti nello stesso ambito la città tedesca di Wiesbaden,
quella francese di Tolosa, la finlandese Vaasa e l'ungherese
Kapsovar. La cerimonia di pre-
EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
miazione si è svolta nel contesto
della conferenza della Giornata
europea 2015 delle persone con
disabilità, dedicata quest'anno ai
bambini e ai giovani disabili. L'evento, dal titolo "Crescere insieme in un'Europa senza barriere"
ha offerto presentazioni, discussioni e scambio di buone pratiche
sull'educazione inclusiva, fondamentale per garantire la parità di
partecipazione delle persone con
disabilità nel lavoro e nella società. Per maggiori informazioni
sull'iniziativa Access City Award:
http://ec.europa.eu/social/main.js
p?catId=1141&langId=en
***
Il Fondo fiduciario dell'Ue per
la Siria disporrà di 350 milioni
di euro per fornire aiuti urgenti a
1,5 milioni di rifugiati e alle comunità che li ospitano nei paesi confinanti, provate dall'enorme afflusso degli ultimi mesi. Si tratta
della misura più consistente messa in campo finora per far fronte
alla crisi siriana. Gli aiuti saranno
destinati all'istruzione di base e
alla protezione dei minori, a migliorare l'accesso alle cure mediche e alle infrastrutture per l'acqua e le acque reflue, a sostenere la capacità di recupero, le opportunità economiche e l'inclusione sociale. Saranno inoltre disponibili immediatamente 60 milioni
di aiuti umanitari per l'Iraq e la
Turchia, convogliati attraverso le
Nazioni Unite, le organizzazioni
internazionali e le ONG internazionali partner. Gli aiuti, nei settori
del cibo, della salute, dell'acqua,
dell'igiene, dei ricoveri e della protezione, serviranno a far fronte a
necessità urgenti che mettono a
rischio la vita delle persone. Questi fondi costituiscono l'ultimo
stanziamento del pacchetto di
aiuti umanitari supplementari da
200 milioni di euro, proposto in
settembre dalla Commissione
europea per fornire sostegno immediato ai rifugiati.
***
La prevenzione si trova al centro delle politiche dell'Unione
europea in materia di rifiuti e i
Paesi Ue hanno l'obbligo di adotN° 500 - 13 GENNAIO 2016
9
tare e attuare programmi di prevenzione dei rifiuti. Una nuova
relazione dell'Agenzia europea
dell'ambiente (AEA) ha recensito
27 programmi di prevenzione dei
rifiuti nazionali e regionali adottati
dalla fine del 2014. Anche se gli
importi globali di rifiuti prodotti in
Europa sono diminuiti tra il 2004
e il 2012 di oltre l'1% in termini
assoluti e più del 3% a persona,
2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti vicino a 5 tonnellate persona sono stati scartati nell'Unione europea 2012. La riduzione di questo spreco può tradursi in una
vasta gamma di vantaggi ambientali, economici e sociali, come la
riduzione
dell’inquinamento
dell'acqua e del suolo, delle
emissioni di gas serra e della
perdita di materiali pregiati. Il
principio generale dietro alle politiche comunitarie e nazionali di
rifiuti è la 'gerarchia dei rifiuti'. La
prevenzione dei rifiuti ha la massima priorità nella gerarchia seguita dal riutilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo e smaltimento
come opzione meno desiderabile.
A tal fine, la Direttiva quadro Ue
sui rifiuti ha fissato l'obbligo per
gli Stati Ue di adottare programmi
di prevenzione dei rifiuti entro la
fine del 2013. Il 7° Programma
d’azione ambientale richiede anche una riduzione dei rifiuti prodotti, in termini assoluti e per persona. Il processo di revisione
comprende 36 programmi in 28
Stati membri dell'Ue, l'Islanda, il
Liechtenstein e la Norvegia. La
relazione dell'AEA dimostra che i
programmi di prevenzione dei
rifiuti mostrano una grande varietà di dettagli, copertura, obiettivi,
orizzonti temporali, indicatori, sistemi di monitoraggio, misure e
gli strumenti politici. Il rapporto
include anche esempi di buone
pratiche di ogni paese e regione.
***
Come ogni anno, il 1° dicembre
ricorre la Giornata mondiale di
lotta contro l’AIDS, istituita per
la prima volta nel 1988 per volontà dell'Organizzazione mondiale
della sanità (OMS). Nel 2014 in
Italia 3.695 persone hanno scoperto di essere HIV positive,
un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi
di sieropositività ogni 100.000
residenti. L’incidenza, ossia le
persone che hanno scoperto di
essere HIV positive nel 2014, non
mostra particolari variazioni rispetto ai tre anni precedenti e
colloca il nostro Paese al 12° posto nell’Ue. Le regioni che hanno
mostrato un’incidenza più alta
sono state il Lazio, la Lombardia
e l’Emilia-Romagna. Il virus colpisce prevalentemente gli uomini.
Questi rappresentano ben il
79,6% dei casi nel 2014, mentre
continua a diminuire l’incidenza
delle nuove diagnosi nelle donne.
L’età media per i primi è di 39
anni, per le donne di 36 anni.
Quanto alla fascia di età maggiormente colpita, è risultata essere quella delle persone di 25-29
anni (15,6 nuovi casi ogni
100.000 residenti).
***
Wrocław (Polonia) e San Sebastian (Spagna) sono le capitali
europee della cultura 2016. Entrambe le città si sono già attrezzate per lanciare un anno pieno di
eventi culturali e artistici che includeranno mostre, concerti e
spettacoli a riprova della ricchezza e della diversità della cultura
europea. Le attività mirano ad
attrarre turisti da tutta Europa e a
instaurare un rapporto stretto con
le comunità locali. Tibor Navracsics, Commissario per l'Educazione, la cultura, la gioventù e lo
sport ha dato il benvenuto alle
nuove città della cultura dicendo:
"Essere una Capitale europea
della Cultura aiuta le città a creare un senso di comunità e porta
benefici durevoli ai cittadini e alle
loro economie. Auguro a Wrocław
e San Sebastian ogni successo
per gli eventi in programma durante tutto l'anno". Nel weekend
del 15-17 gennaio, una grande
parata, alla presenza proprio del
Commissario Navracsics, aprirà
ufficialmente il programma di
Wrocław, che ha scelto come
motto "Spazi di Bellezza". San
Sebastian invece, che ha incentrato il suo programma sull'idea
della "Coesistenza delle culture",
inaugura l'anno con cinque giorni
EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
di attività culturali che includono
la tradizionale Tamborrada grand
fiesta, a partire dal 20 gennaio.
Le due città sono state elette nel
31° anno del programma delle
Capitali europee della Cultura.
Ricordiamo che le Capitali del
2015 sono state Mons (Belgio) e
Plzen (Repubblica Ceca).
APPUNTAMENTI
"Seminario Erasmus+: le opportunità per l'educazione degli
adulti" - Modena, 19 gennaio
2016 ore 10.00. Promosso da
EUROPE DIRECT - Modena in
collaborazione con ForModena, il
seminario mira a presentare il
bando 2016 e le sue priorità,
nonché a fornire ai partecipanti
indicazioni pratiche e operative
sulle procedure per la candidatura dei progetti. La partecipazione
al seminario è gratuita e si richiede l'iscrizione entro il 17 gennaio
2016.
Secure societies: protecting
freedom
and
security
of
EUROPE and its citizens Giornata Nazionale di Lancio
dei Bandi 2016-2017 in Horizon
2020 - Roma, 19 gennaio 2016.
La giornata informativa è organizzata da APRE - Agenzia per la
promozione della ricerca europea, per conto del MIUR e in collaborazione con la Commissione
europea.
“L’eredità
di
EXPO
per
l’agricoltura
dell’EmiliaRomagna. Un futuro di innovazione e internazionalizzazione”
- Bologna, 25 gennaio 2016 ore
9.00 presso la Regione EmiliaRomagna (Terza Torre - Sala “20
maggio 2012” - V.le della Fiera,
8). Obiettivo dell’incontro è di approfondire con le aziende agricole
e
agroalimentari
emilianoromagnole
il
tema
dell’internazionalizzazione e globalizzazione dei mercati, per mettere in valore le informazioni acquisite e le relazioni messe in
campo nei recenti incontri a
EXPO con i diversi Paesi presenti. La partecipazione all’incontro è
gratuita, ma per una migliore organizzazione è gradita la preiscriN° 500 - 13 GENNAIO 2016
10
zione
online
al
sito
https://agri.regione.emiliaromagna.it/giasapp/agrievents/iscrizion
e/evento/124
"Kick-off meeting 14th European Week of Regions and Cities" - Bruxelles, 29 gennaio 2016
- La Direzione Generale per la
Politica regionale e urbana della
Commissione europea e il Comitato europeo delle Regioni invitano i rappresentanti degli uffici regionali, le associazioni e le istituzioni dell'Ue alla prima riunione
preparatoria dell'edizione 2016
della Settimana europea delle
Regioni e città, che si terrà dal 10
al 13 ottobre 2016. Nel corso
dell'incontro si esamineranno gli
insegnamenti tratti dalla precedente edizione e i temi previsti
per l'edizione 2016. L'incontro
può essere seguito in diretta su
Internet a partire dalle ore 11.00
al
sito
http://cor.europa.eu/en/events/op
endays/Pages/Kick-off-meetingOpen-Days-2016.aspx
Seminario di progettazione europea "Come costruire una
proposta di successo con il
programma Europa dei Cittadini" - Roma, 30 gennaio 2016.
Organizzato da TIA Formazione
Internazionale, il seminario intende fornire gli strumenti per la
presentazione di un progetto europeo nell'ambito del programma
Europa dei Cittadini in previsione
della call con scadenza 1° marzo
2016.
PROGRAMMI E BANDI
Tutti i PROGRAMMI E BANDI
potete ora trovarli direttamente
sul
nostro
sito
internet
http://www.europedirect-emilia.eu
alla voce Bandi Ue.
ORIZZONTE 2020
Il Consiglio europeo della ricerca
(CER) ha annunciato i ricercatori
vincitori del bando Starting Grants
2015 nell’ambito del programma
Orizzonte 2020; ciascun ricercatore otterrà circa 1,5 milioni di
euro da investire nei rispettivi
progetti di ricerca della durata di 5
anni. Questo bando mira, infatti, a
sostenere le eccellenze emergenti nella ricerca in tutto il mondo ed
è destinato a giovani ricercatori
(di qualsiasi nazionalità) con
esperienza tra i due e i sette anni
dal conseguimento del dottorato.
Gli obiettivi di questi finanziamenti, che ammontano complessivamente a 429 milioni di euro,
emergono ben chiari dalle parole
di Carlos Moedas, Commissario
europeo per la Ricerca, la scienza e l'innovazione, che ha sottolineato come ci sia la necessità di
mantenere i più brillanti ricercatori
in Europa, e di attirarne
dall’estero, per stimolare la circolazione e lo sviluppo delle idee
più interessanti e innovative, attraverso aiuti finanziari che assicurino agli studiosi libertà e sicurezza nel loro lavoro. Tra i 291
vincitori, si nota la presenza di
ben 31 italiani.
INTERREG ALPINE SPACE:
COMUNICATORE CERCASI
LAVORO, CONCORSI
E CANDIDATURE
ERVET Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio Spa
di Bologna, informa che è possibile presentare candidature per la
copertura di due posti vacanti per
Funzionari di progetto. Il termine per la presentazione delle
candidature è il 18 gennaio 2016.
DIRETTORE ALL’EURODAD
La Rete europea sul debito e lo
sviluppo (EURODAD), con sede a
Bruxelles, è una rete di 48 organizzazioni non governative per lo
sviluppo provenienti da 15 paesi
europei che lavorano per l'eliminazione della povertà e l'empowerment dei poveri. La Rete informa che è possibile presentare
candidature per il posto vacante
di Responsabile alle finanze,
contabilità e sovvenzioni. Il
termine per la presentazione delle
candidature è il 18 gennaio 2016.
ECONOMISTA ALLA DG
DELLA CONCORRENZA
La Direzione Generale della Concorrenza della Commissione europea è alla ricerca di un sostituto
dell'Economista capo per la
concorrenza, il cui posto sarà
vacante a partire dal 1° settembre
2016. Il termine ultimo per l’invio
delle candidature è il 29 gennaio
2016 alle ore 12.00.
EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
Il Segretariato Congiunto di Interreg AlpinE Space di Monaco di
Baviera (Germania), informa che
è possibile presentare candidature per la copertura del posto vacante di Comunicatore. Il termine per la presentazione delle
candidature è il 27 gennaio 2016.
INTERREG
REGION:
CERCASI
NORTH SEA
FUNZIONARIO
Il Segretariato Congiunto di Interreg North Sea Region di Viborg
(Danimarca), informa che è possibile presentare candidature per
la copertura del posto vacante di
Funzionario con esperienza in
sviluppo e amministrazione di
progetti. Il termine per la presentazione delle candidature è il 28
gennaio 2016.
INTERREG
ADRION:
FUNZIONARI DI PROGETTI
CERCASI
URBACT
III:
COMUNICATORE INTERNO
CERCASI
Il Segretariato del programma
URBACT III, con sede a St. Denis
(Francia), invita i potenziali candidati a presentare la propria
candidatura per il posto vacante
di Comunicatore interno. Il termine per la presentazione delle
candidature è il 31 gennaio 2016.
CONCORSO
PER
LE
MIGLIORI
VALUTAZIONI
DELLA
POLITICA
DI
COESIONE UE
Organizzato dalla Direzioni generali per la Politica regionale e urbana e per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione della
Commissione europea, il concorN° 500 - 13 GENNAIO 2016
11
so ha l'obiettivo di raccogliere i
migliori contributi che saranno
presentati alla conferenza 2016
riguardante "L'efficacia della politica di coesione dell'Unione europea". La conferenza sarà una
vetrina per le migliori valutazioni,
un luogo per discutere le buone
pratiche nella pianificazione della
valutazione, nonché l'opportunità
di ampliare gli attori coinvolti nella
valutazione della politica di coesione. Il concorso si articola in
due sezioni:


Best Completed Evaluation
(Strand A);
Best Evaluation Proposals
(Strand B).
Per entrambe le sezioni del concorso, oggetto di valutazione sarà
l'efficacia delle operazioni cofinanziate dai fondi strutturali o di
coesione utilizzando almeno uno
dei seguenti tre metodi:



Ex-post cost benefit analysis;
Theory-based evaluations;
Counterfactual evaluation.
Gli autori delle migliori valutazioni
e proposte di valutazione saranno
invitati a presentare i loro contributi alla Conferenza di valutazione che la Commissione europea
organizzerà nel primo semestre
2016. Il termine per la presentazione dei contributi è il 15 gennaio 2016.
RICERCA PARTNER
Un coordinatore andaluso cerca
urgentemente un partner per una
proposta di progetto, nell’ambito
del programma Orizzonte 2020,
sui temi del bando EE-07-201 62017 “Cambiamento comportamentale verso l'efficienza energetica attraverso le TIC”. Il partner
ricercato può essere una PMI o
un Centro di ricerca, con competenze in materia di: analisi socioeconomica, analisi del comportamento sociale in relazione alle
scelte energetiche, modelli di business e analisi di mercato. Il progetto intende sviluppare una piattaforma universale che include
una serie di strumenti di facile
utilizzo e applicazioni con lo scopo di migliorare l'efficienza energetica del cambiamento dei comportamenti, consentendo agli
utenti finali di prendere decisioni
informate sul loro consumo di
energia e costi. Scadenza 21
gennaio 2016. (EI1)
Sjumilahallen è un centro per le
attività culturali e lo sport di Göteborg (Svezia). Questo centro è
parte dei servizi comunali e lavora principalmente con i giovani
nella fascia di età compresa tra i
13 e i 20 anni, ed è ubicato in una
zona in cui la disoccupazione e
l'immigrazione sono elevate. Il
quartiere Västra Hisingen, competente per questi servizi, cerca
partner in particolare organizzazioni europee, che lavorano direttamente con i giovani nella fascia
di età dai 13 ai 20 anni, situate
preferibilmente in zone socialmente ed economicamente svantaggiate,
per
un
progetto
nell’ambito del programma Erasmus+ (scambio di esperienze).
L’idea progettuale parte dalla
constatazione che molti giovani,
prevalentemente non-nativi, sperimentano un minor numero di
opportunità nella vita e anche nel
campo dell’istruzione. Scopo del
progetto è quello di aumentare la
fiducia nelle potenzialità dei partecipanti, con l’obiettivo di invogliarli a continuare gli studi nel
settore terziario per acquisire
competenze e avere più possibilità nel mondo del lavoro, attraverso la creazione di gruppi transnazionali
per
combattere
l’esclusione sociale. Durata del
progetto: dal 1° agosto 2016 a
metà 2017. Scadenza: 26 aprile
2016. (EI2)
Urgente! L’Associazione Calzature di NW Murcia (Spagna) cerca
partner
per
un
progetto
nell’ambito del programma Erasmus+ - KA2 “Sostegno alle piccole e medie imprese impegnate
in attività di apprendistato”. I poli
industriali calzaturieri hanno superato la crisi provocata dalla
concorrenza asiatica negli ultimi
anni ’90. Le fabbriche hanno migliorato la tecnologia, il marketing
EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
e la qualità del prodotto, ora devono pensare a ringiovanire la
loro forza lavoro, quest’ultimo
aspetto
rappresenta
un’opportunità per creare posti di
lavoro stabili in zone di elevata
disoccupazione giovanile dei
paesi dell’Europa del sud. Gli
obiettivi del progetto sono: ridurre
l’età media dei lavoratori nelle
aziende; migliorare la formazione
e la versatilità dei dipendenti per
meglio adattarsi agli sviluppi del
mercato e alle tecniche di produzione, facilitare l’inserimento di
apprendisti nelle società dopo
l’istruzione secondaria, la pianificazione di un programma di formazione specifica. In particolare
si cercano come partner Camere
di Commercio, organizzazioni
professionali, imprese pubbliche
o private, fornitori di IFP o altre
organizzazioni che hanno un ruolo nel sostenere le PMI ad aumentare la loro offerta di apprendistato. Scadenza bando 15
gennaio 2016. (EI3)
Il Loire Valley Institute for Advanced Studies (Francia) cerca partner nell’ambito del programma
Orizzonte 2020. Il progetto, dal
titolo Smart Loire Valley, riguarda
borse di studio per la mobilità dei
ricercatori all’interno del contesto
dell’Azione
“Marie-Skłodowska
Curie
Actions
(MSCA)
COFUND. In particolare l’Istituto
finanzia diversi premi di ricerca
per accogliere ricercatori internazionali esperti in un laboratorio di
alto livello della regione del Centro-Valle della Loira per un periodo di un anno. Contemporaneamente l’Istituto svolge ricerca
scientifica consentendo i seguenti
scambi interdisciplinari e la creazione di rapporti duraturi tra gruppi di ricerca internazionali:
 RESEARCH
FELLOWSHIP
(borse di ricerca): un anno di
ricerca a tempo pieno che
consente a un ricercatore
post-dottorato di condurre un
progetto in un laboratorio della
regione;
 RESEARCH
PROFESSORSHIP (cattedra
universitaria): consente a professori esperti di partecipare a
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una ricerca, alla costruzione di
un gruppo di ricerca e
all’insegnamento post-laurea
nella regione del Centro-Valle
della Loira per un periodo di 3
mesi per 4 anni consecutivi
(12 mesi in totale);
 RESEARCH CONSORTIUM
(ricerca in consorzio): consente la formazione di un gruppo
di cinque ricercatori e sostiene
le loro interazioni. Il team si
riunisce una settimana due
volte l'anno per 2 anni (4 riunioni in totale).
Scadenza 8 febbraio 2016.
(EM1)
Il French Research Team on Arab
World and Mediterranea (Francia)
è una unità di ricerca multidisciplinare del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica
(CRNS) che include nel proprio
team sociologi, geografi, progettisti e antropologi. Il principale
obiettivo del Centro è l’analisi territoriale delle dinamiche della società in particolare relativamente
alla costruzione delle città, alle
loro trasformazioni, alle politiche
urbane, ai conflitti di confine e alle
disuguaglianze socio-territoriali.
In particolare il gruppo cerca
partner
per
un
progetto
nell’ambito del programma Orizzonte 2020 - Societal challenges.
Il progetto, dal titolo ANR Marges,
ha lo scopo di comparare le zone
ai margini urbani delle città mediterranee (sponda nord e sponda
sud), concentrandosi su come le
popolazioni vivono e percepiscono lo spazio. Scadenza 4 febbraio 2016. (EM2)
L’Associazione spagnola Márgenes y Vínculos cerca partner per
un progetto nell’ambito dell’invito
a presentare proposte riguardanti
Progetti
transnazionali
per
l’eliminazione delle punizioni corporali sui bambini nell’ambito del
programma “Diritti, uguaglianza
e cittadinanza”. Scadenza bando 3 marzo 2016. (MYV)
AVVISI DI EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
Nel corso degli ultimi quindici giorni il centro di documentazione di EUROPE DIRECT - Carrefour europeo
Emilia si è arricchito delle seguenti pubblicazioni, disponibili in consultazione, negli orari di apertura al
pubblico (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00 e al pomeriggio solo su appuntamento):
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Investire al Parco innovazione - nuovo polo europeo per la ricerca e lo sviluppo - a cura di Reggiane SpA
Società di Trasformazione Urbana;
Drugnet Europe n. 92/2015 - a cura del Centro europeo per il monitoraggio delle droghe e delle tossicodipendenze (disponibile in inglese);
Ereditare nell’Ue. Semplificare le successioni transfrontaliere - a cura della Commissione europea;
I migliori progetti LIFE Natura 2014 - a cura della Commissione europea (disponibile in inglese);
Conclusioni del Consiglio europeo del 17 e 18 dicembre 2015;
Conclusioni sulla migrazione - Consiglio europeo (17 dicembre 2015);
Zootecnia in crisi. Carne e latte sotto la lente - Quaderno n. 17 della collana di EUROPE DIRECT - Veneto;
Report tecnico n. 2: La cooperazione territoriale europea quale 2° obiettivo delle politiche di coesione
2014-2020: dalle Euro regioni alle strategie macro-regionali europee - a cura di EUROPE DIRECT - Terni;
Competenze, qualifiche e posti di lavoro nell’Ue: la preparazione per un match perfetto? - a cura di
CEDEFOP, Centro europeo per lo sviluppo della formazione (disponibile in inglese);
Agrimpresa n. 13/2015 - periodico di informazione agricola e tecnico-economica della Confederazione
italiana agricoltori Emilia Romagna.
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Dal 1° gennaio 2016 il centro d’informazione EUROPE DIRECT - Emilia è ospitato presso la
Fondazione E35.
La Fondazione E35 nasce nel luglio 2015 da un progetto condiviso tra Enti rappresentativi del territorio
reggiano e delle sue differenti componenti: Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia,
Fondazione Cassa di Risparmio Pietro Manodori, Camera di Commercio di Reggio Emilia e
Centro Ricerche Produzioni Animali.
Finalità principale della Fondazione è di sostenere la promozione europea e internazionale del territorio
allo scopo di attrarre risorse economiche, nuova conoscenza, nuovi partenariati e condizioni di
sostegno delle politiche di sviluppo locale.
La Fondazione costruisce e gestisce i contatti nell’intento di fare emergere progettualità in grado di portare
su un piano internazionale le politiche locali, le strategie di governo e sviluppo del territorio.
Nel definire l’intento dell’Fondazione E35 quale il “sostegno alle diverse politiche” non si considera
solamente l’azione dell’ente comunale o delle pubbliche amministrazioni del territorio, ma si contempla e si
EUROPE DIRECT - CARREFOUR EUROPEO EMILIA
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vogliono sostenere anche le progettualità del terzo settore del privato sociale e dei principali attori
economici della provincia, includendo questi stakeholders nel quadro degli attori che condividono la
strategia di “sviluppo del territorio”.
Ruolo della Fondazione è quindi al tempo stesso quello di attivatore di progetti e di reti ma anche quello di
facilitatore nei percorsi autonomi di organizzazione del territorio in un’ottica di supporto allo sviluppo e alla
crescita anche di reti squisitamente private.
L’intento è quello di dar vita a un “effetto moltiplicatore delle reti”: i contatti, le connessioni territoriali ed
extraterritoriali (fino a quelle internazionali) divengono un patrimonio che può diventare di comune utilità e
che in questo senso può esponenzialmente crescere.
La Fondazione intende sviluppare una azione di coordinamento e rafforzamento del sistema di reti e dei
contatti internazionali esistenti e latenti sul territorio, agendo quale volano per l’attivazione di nuovi
partenariati, o consolidando le partnership esistenti attraverso il supporto e le competenze del proprio staff.
La Fondazione vuole rappresentare un servizio per il territorio e al tempo stesso un consolidamento e una
valorizzazione del patrimonio di relazioni internazionali.
Il nome scelto per la nuova Fondazione è quello della strada europea E35, una dorsale Nord-Sud che
collega Amsterdam a Roma con un percorso lungo 1.817 km, attraverso Paesi Bassi, Germania, Svizzera e
Italia. Tutto l’itinerario è composto da tratte autostradali; in Italia queste sono l’Autostrada dei Laghi,
la Tangenziale Ovest di Milano e l’Autostrada del Sole.
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Il prossimo 24 gennaio non perdete la Rubrica d'informazione sulle opportunità offerte dall'Europa
(bandi, concorsi e offerte di lavoro) a cura di EUROPE DIRECT - Emilia, all'interno di
“RegionEuropa”, il settimanale europeo della Testata Giornalistica RAI in onda su
RAI 3 ogni domenica alle ore 11,30.
Il settimanale racconta il rapporto tra i territori locali italiani e le loro istituzioni, le Istituzioni dell’Ue, dal
Parlamento europeo alla Commissione europea, al Comitato delle Regioni.
“RegionEuropa” è anche online e in live streaming al sito www.regioneuropa.rai.it ed è possibile seguirla su
Twitter @tgrregioneuropa
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Ti sei rivolto recentemente a un centro informazioni EUROPE DIRECT? Se sì, cosa ne pensi? È questo in
sintesi ciò che chiede un recente sondaggio lanciato dalla Commissione europea. Più che un sondaggio si
tratta di una valutazione su come stanno lavorando i circa 500 centri EUROPE DIRECT dislocati un tutte le
regione dell’Ue. Ti chiediamo di spendere due minuti del tuo tempo (non ne servono di più! ) per rispondere
online a tre semplici domande: come valuti il servizio ricevuto? Quanto sei rimasto soddisfatto del servizio
ricevuto? Raccomanderesti ad altre persone di rivolgersi al centro EUROPE DIRECT- Carrefour europeo
Emilia? Le risposte aiuteranno la Commissione europea a migliorare i servizi di informazione/comunicazione sull’Ue offerti dai centri EUROPE DIRECT.
Ti ringraziamo per la collaborazione!
Ti sei rivolto recentemente a un centro informazioni EUROPE DIRECT? Cosa ne pensi?
www.ec.europa.eu/eusurvey/runner/EDICfeedback2014?surveylanguage=IT
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Le notizie qui riportate sono riproducibili citando la fonte.
I contenuti di questa newsletter rappresentano il punto di vista degli autori e non necessariamente
la posizione della Commissione europea.
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Hanno curato questo numero: Roberta Fiaccadori, Andrea Poluzzi, Giancarlo Orsingher e Carla Cavallini
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