1005 – 2005 MONSUMMANO COMPIE 1000 ANNI

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1005 – 2005 MONSUMMANO COMPIE 1000 ANNI
1005 – 2005 MONSUMMANO COMPIE 1000 ANNI
Agosto 1005 - “Boso, abate di Sant’Antimo, allivella al conte Ildibrando del fu conte Rodolfo la metà di un castello,
corte e distretto nella zona di Monsummano e la chiesa di San Vito”
(da un documento dell’epoca conservato all’archivio arcivescovile di Lucca)
E’ con questo atto del 5 agosto 1005, sottoscritto da Boso, abate di Sant’Antimo, a favore del conte
Ildibrando del fu conte Rodolfo, per la cessione di una metà di un castello e corte nella zona di
Monsummano che si ha la prima notizia documentata dell’esistenza del castello di Monsummano Alto.
Da quel momento sono trascorsi ben mille anni. Per celebrare questo storico traguardo sono nate le
celebrazioni del Millennio. Non si tratta di un singolo evento, ma di una serie di iniziative che dai
mesi estivi animeranno i centri abitati, toccando gli angoli più nascosti del nostro territorio.
Tre i livelli di intervento che compongono una ricco calendario di eventi che nei mesi estivi animeranno
i centri abitati e che avranno come scenario i luoghi simbolo della città: il castello di Monsummano
Alto, le cave del colle, i percorsi del Montalbano, il borgo di Montevettolini, il centro storico, i musei
cittadini.
Così gli appuntamenti culturali, di folclore e sport, e quelli legati alla tradizione eno-gastronomica si
intrecceranno fra loro per esplorare il nostro passato più o meno lontano e regalare a cittadini ed ospiti
della città un tesoro inatteso di cultura, storia, arte e tradizioni.
Il passato più remoto rivivrà nelle rievocazioni storiche e nei momenti di confronto tra studiosi e gli
spazi diverranno ora teatro di rappresentazioni d’ambientazione medievale, ora suggestivi luoghi per
far riflettere su grandi temi esistenziali, quali l'eternità della vita, la ricerca del bene solo attraverso il
bene stesso, per conoscere ed interpretare il passato, mettendo in relazione temi ed esperienze del
passato con le problematiche del mondo moderno.
Saranno, invece, i momenti di spettacolo, sport e folclore a tenere vivo il ricordo del passato più
prossimo: credenze, tradizioni, abitudini contadine tramandate da padri a figli durante la quotidianità.
Infine i prodotti alimentari tipici avranno ciascuno la propria vetrina nel corso di una giornata enogastronomica, durante la quale sarà offerta la possibilità di assaggiare le preparazioni tradizionali.
Un programma ricco e variegato che vede impegnati in prima persona gli assessori al turismo - Alberto
Del Rosso, alla Cultura - Caterina Ranieri, allo sport - Andrea Mariotti, ai gemellaggi Claudio Airò e che
conta sul coinvolgimento di tanti operatori economici della città: terme, commercianti, ristoratori,
aziende e sull’appoggio delle associazioni ricreative e culturali.
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Ecco il calendario delle manifestazioni che durante l’estate
celebrazioni del millennio. Non mancate a questi appuntamenti!
accompagneranno
le
Ø
Primo appuntamento il 9 settembre quando la Pro-Loco aspetta tutti a Monsummano Alto con
aperitivo nel castello; ad accogliere gli spettatori gli intrattenimenti de “La compagnia del
torcicollo” con il teatro circense, la musica di cantautore de “La Banda a vapore” ed i giochi del
Gruppo Etra.
Ø
Il 10 e l’11 settembre la consueta Festa Medioevale di Montevettolini, rinnova l’appuntamento
con uno spazio speciale dedicato all’incontro con uno storico del Medioevo. Le vie del borgo
saranno animate da musici, giullari, saltimbanchi, teatranti, mangiafuoco, falconieri e streghe.
Sabato sera sarà possibile assistere agli spettacoli e gustare specialità del territorio alla cena
medioevale in piazza alla locanda sotto i lecci, la domenica sera cena su prenotazione. Servizio di
bus navetta da e per Pozzarello.
Nel corso della giornata di domenica avrà particolare risalto l’incontro con uno storico
medioevalista che ci illustrerà la società medioevale, spiegandoci come viveva la gente dell’epoca
a quali erano i suoi valori e la sua mentalità.
Per informazioni o prenotazioni: ufficio turistico tel. 0572 959228 – Punto Informa tel. 0572
954412 – Associazione Il Rondò tel. 0572 628816.
Ø
Altro incontro musicale il 16 settembre, con le note dei Carmina Burana, la musica medioevale
per eccellenza. Il concerto è presentato dal gruppo di musica medioevale Musica Officinalis.
Nato nel 1997 a Faenza, questo gruppo dedica il suo lavoro alla riscoperta della musica popolare
antica. Da sempre i loro concerti sono vere e proprie rievocazioni storiche, capaci di trasportare il
pubblico nell’atmosfera dei secoli passati. Lo spettacolo proporrà musiche del periodo compreso
tra l’XI ed il XIV secolo.
Anche per questo appuntamento saranno in funzione piccole navette gratuite che porteranno il
pubblico fino a Monsummano Alto e ritorno. Per informazioni Ufficio Cultura 0572 – 959236 –
959237.
Ø
Sabato 17 alle ore 17.00, il Museo della Città e del Territorio apre le porte al pubblico per la
presentazione del convegno “La memoria del futuro – modernità e attualità del passato per
un laboratorio dell’avvenire” Si tratta di una serie di incontri con intellettuali italiani e stranieri
e dedicati a singoli temi di riflessione sul rapporto tra la memoria del passato e la costruzione del
futuro, tentando di stabilire un confronto tra la fine del primo e del secondo millennio,
comprendere e interpretare i linguaggi, la vita materiale e la mentalità collettiva di ieri e di oggi.
Dopo la visita alle nuove sale del Museo ci sposteremo alla Cava Grigia ai piedi del Colle che farà
da palcoscenico allo spettacolo di teatro archeologico “Gilgamesh”. Alle 19.30 spettatori
scopriranno come si realizzavano le rappresentazioni teatrali nei tempi antichi, quando ancora non
esistevano nè microfoni, nè luce elettrica. Niente impianti audio, niente illuminazione artificiale:
tutto è affidato alla luce del crepuscolo e alla voce dell’uomo, con l’aiuto delle capacità acustiche
della roccia, che gli antichi ben conoscevano. La scenografia sarà quella offerta dalla natura e dai
colori del cielo. Lavoro originale e suggestivo, lo spettacolo ripropone l'epopea del "Re Vero" del
Messia tornato sulla terra 5700 anni fa. La Cava Grigia è senza dubbio l’ambientazione ideale per
narrare le gesta di quegli uomini antichi e per riflettere sui grandi temi esistenziali, come l'eternità
della vita e la ricerca del bene. Gilgamèsh Sargon era il pacifico re dell'Eden, una comunità di 65
popoli di razze differenti che vivevano in pace fra loro e in armonia con la natura.
Il testo è stato tradotto e adattato dalla lingua originale, l’aramaico, da Mario Pincherle. Anche le
musiche sono echi del passato: sono state composte seguendo schemi utilizzati nell'antica
Mesopotamia. Interpreti: Daniela Marretti, Enrica Pistolesi, Lia Montanelli, Denise Ricciardi.
Musiche e canto: Riccardo Ducci e Francesco Fredy, Stefania Magnani.
Adattamento e regia: Mario Fraschetti.
Una occasione unica per gli amanti del teatro e della natura.
Ø Domenica 18 settembre
Il 18 settembre ci aspetta, in piazza Giusti, l’appuntamento con la grande festa popolare. La
giornata si apre con la Passeggiata dei due castelli: da Monsummano a Montevettolini.
Gara semi-competitiva di km 15 e gara non competitiva di km 4 e km 8 organizzata in
collaborazione con il gruppo podistico ASD di Massa e Cozzile. Il ritrovo per tutti i partecipanti è
alle ore 7.00 in piazza Martini per l’ Iscrizione, la consegna a tutti i partecipanti di una bottiglia
di “Vino del Millennio” e quindi la partenza per la gara non competitiva alle ore 8.00 e ore 8.30 e
per quella competitiva alle ore 9.00
PER INFORMAZIONI: NICCOLI FABIO 335 7492961 - e.mail: [email protected]
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Alle ore 10.00 spazio alla rievocazione del miracolo della Madonna della Fontenuova; verrà
infatti ricordato l’evento miracoloso che ebbe come protagonista la pastorella Jacopa nel lontano
1573. A ricordo dell’evento una pastorella con le sue pecore scenderà come allora fino in piazza
Giusti.
Alle ore 17.00 ci sarà la partenza del corteo storico, che interesserà tutte le strade di accesso
al cuore della città Parteciperanno alla sfilata ben sei cortei storici provenianti dalle varie città della
Toscana. Ognuno partirà da una diversa località, per poi arrivare in piazza
Il compito di aprire la sfilata è affidato al Il Rondò di Montevettolini che con i suoi figuranti in
costume del 1200 scenderà da Monsummano Alto mentre da Grotta Giusti arriverà il gruppo della
Giostra del Saracino di Arezzo (del 1200-1300), quello del Calcio Storico Fiorentino (del
1530), invece, partirà dalla località Le Case e da Grotta Parlanti sfileranno i figuranti de la
Quintana Cybea di Massa (del 1557). Il corteo de La Livornina (del 1500-1600) partirà da
Vergine dei Pini mentre la chiusura della sfilata è ancora affidata ad un gruppo monsummanese la
Compagnia di Cintolese (del 1792) che prenderà il via da Via Empolese.
Una sfilata maestosa, che comprenderà più di duecento figuranti, tra musici, fanti, araldi, arcieri e
popolani, tutti in costume e accompagnati da musiche e danze dell’epoca.
I sei gruppi storici si ritroveranno in piazza Giusti, intorno alle 19.00 dove entreranno insieme
dalle diverse direzioni, qui si esibiranno unitamente ai numerosi gruppi di arte di strada che
saranno presenti.
Sfilano i gruppi in costume
Il Rondò di Montevettolini,
costituita nel 1992 per valorizzare il borgo di Montevettolini,
l’associazione ha avviato una scrupolosa ricerca storico-documentaria e ha dato vita a “La festa
medioevale” che si tiene ogni anno in settembre, ambientata nel periodo storico compreso tra il XII –
XIII secolo, anni in cui Montevettolini era un importante Comune della Valdinievole, prima di perdere
la sua autonomia e di passare sotto il dominio di Firenze.
“Tutto cominciò quasi per gioco – raccontano - confezionammo vestiti, costruimmo scenografie ed
iniziammo un percorso di ricerca per ricreare il più possibile un’atmosfera medievale nel borgo di
Montevettolini.
Inizialmente i nostri abiti erano poco “ricercati” per la necessità di vestire molte persone con poca
spesa, con il passare degli anni abbiamo posto l’attenzione sulla scelta dei tessuti, sul taglio delle
stoffe e sugli accessori” ed oggi il gruppo si presenta con un gruppo variegato di armati, notabili e
popolani seguiti da un nutrito gruppo di bambini.
Sfilano per la festa del Millennio 30 figuranti
La Giostra del Saracino di Arezzo trova le sue origini nei tornei e nelle giostre che durante l'epoca
dei crociati si svolgevano come allenamento dei soldati. La giostra prende inizio con la benedizione
delle armi delle compagnie dei quattro quartieri della città e con la sfilata del corteo storico, guidato
dal maestro di campo, in costumi militari e civili caratteristici del XIII e XIV secolo. Dopo l'esibizione
degli sbandieratori ha inizio la giostra: i cavalieri si lanciano al galoppo contro il "buratto", il grande
fantoccio di legno raffigurante un saraceno. I cavalieri, due a quartiere, devono colpire con la lancia lo
scudo che il saracino tiene nella mano sinistra. Colpito dalla lancia il fantoccio ruota su se stesso
scagliando in aria un flagello di palle piombate. Vince il cavaliere che, schivata l'arma del saracino,
centra lo scudo totalizzando il punteggio più alto.
Sono presenti 46 figuranti in rappresentanza dei 4 quartieri con i musici ed i vessilliferi della
rappresentanza comunale. I quartieri sono quattro:
Porta Crucifera
Il territorio del Quartiere di Porta Crucifera si estende nel settore nord-est della città di Arezzo,
ha come colori distintivi il rosso e il verde e come protettore San Martino
Porta Sant'Andrea
Il territorio del Quartiere di Porta Sant'Andrea si estende nel settore sud-est della città, si
distingue per i colori bianco e verde, ha per protettore Sant'Andrea Guasconi
Porta Santo Spirito
Il territorio del Quartiere di Porta Crucifera si estende nel settore sud-ovest della città, si
distingue per i colori giallo e azzurro, ha per protettore San Jacopo
Porta del Foro
Il territorio del Quartiere di Porta del Foro si estende nel settore nord-ovest della città, ha per
colori il giallo e il cremisi e come protettori i Santi Lorentino e Pergentino
Il Calcio storico di Firenze - il calcio in costume che si svolge a Firenze nel mese di giugno deriva
dal gioco dell' arpasto, un combattimento con la palla al quale si dedicavano i legionari come forma di
addestramento. L'attuale rievocazione in costume segue l'ambientazione del XVI secolo, periodo di
massima diffusione del gioco, a ricordo della "partita di calcio in livrea" giocata il 17 febbraio 1530 in
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piazza s. Croce quando Firenze era assediata dalle truppe imperiali. Oggi il torneo che consiste nel
sospingere con qualunque mezzo la palla nella rete avversaria, viene giocato fra i quattro quartieri
della città: Santo Spirito, Santa Croce, Santa Maria Novella e San Giovanni, accompagnati al campo
da un corteo storico.
Partecipano alla festa 53 figuranti, musici, armati, madonne, araldi e ufficiali con i gonfaloni
dei quattro quartieri
I Bianchi di Santo Spirito, la compagine bianca è stata la vincitrice della prima partita di
calcio storico del XX secolo, il 6 maggio 1930; con il risultato di 81 cacce e mezzo contro 9
sconfisse i verdi di San Giovanni.
Gli azzurri di Santa Croce - La squadra azzurra è la più vittoriosa, assieme a quella di Santo
Spirito, tra le squadre partecipanti al torneo fiorentino. La prima vittoria del torneo risale al
1959 mentre l’ultima al 2002.
I verdi di San Giovanni - Assieme ai bianchi, la compagine verde è quella che ebbe l’onore di
riportare in auge la tradizione del calcio storico fiorentino nel nostro secolo. l’ultimo titolo vinto
dai verdi in presenza di tutte le formazioni risale al 1995 quando si impose in finale sugli
azzurri.
I Rossi di Santa Maria Novella - Fu proprio la comitiva di Santa Maria Novella ad
aggiudicarsi il primo vero torneo del calcio storico fiorentino. Nei primi anni di riscoperta di
questa manifestazione non si erano quasi mai presentata tutte e quattro le squadre assieme:
ciò avvenne nel 1952 e i rossi batterono gli azzurri per 11 cacce e mezzo contro due.
La Quintana Cybea di Massa - il 10 giugno 1557 il marchese Alberico Cybo Malaspina annuncio' che
quel giorno sarebbe rimasto famoso nella storia perché fu deposta la prima pietra per la costruzione
della città nova o cybea. In quel giorno furono organizzate feste, libagioni e tornei cavallereschi
compresa la quintana degli anelli. Oggi ogni anno, in agosto, si rievoca una giostra cavalleresca detta
della "quintana cybea": al mattino un banditore a cavallo scortato da tamburi e chiarine legge alla città
il bando della giostra; nel pomeriggio un cospicuo corteo di personaggi in costume del XVI sec.
accompagna i cavalieri giostranti al "Campo dei Giochi" dove avrà luogo la disputa. Il premio per il
borgo vincitore è il Palio, un drappo rettangolare, dipinto da un noto artista della Città di Massa.
Possono partecipare al torneo, da tutta Italia, i cavalieri che ne facciano domanda, in rappresentanza
di uno dei cinque borghi in gara, indossando i colori del borgo: al cavaliere vincente verrà assegnato
un premio.
Partecipano alla festa 54 figuranti in rappresentanza dei cinque borghi della città, nobili,
cortigiani, musici, portainsegne.
Borgo della Montagna - colore della bandiera: rosso amaranto e bianco con - Scudo:
"partito di rosso e bianco alle vette delle Alpi Apuane"
Borgo dell'Arancio - colore della bandiera: rosso amaranto, verde e arancio - Scudo: "partito
di rosso e verde al ramoscello con frutti d’arancio"
Borgo di Massa Cybea - colore della bandiera: rosso amaranto. e grigio - Scudo: "partito di
rosso alla statua del Mercurio color grigio"
Borgo della Mimosa - colore della bandiera: rosso amaranto e giallo - Scudo: "partito di
rosso e giallo al ramoscello di mimosa"
Borgo del Mare - colore della bandiera: rosso amaranto e celeste - Scudo: "partito rosso e
celeste all’ancora d’oro"
La Livornina gruppo in costume nato per la valorizzazione della storia e delle tradizioni della città di
Livorno, ha una composizione eterogenea ed affianca ai tamburini ed alle figure tipiche di una città
portuale come mercanti, ambasciatori, locandiere, cameriere e meretrici, una splendida
rappresentanza nobiliare. Tra loro i personaggi che hanno avuto un ruolo determinante per la storia
della città di Livorno e per la fondazione, nel 1600, di Monsummano bassa: fanno parte del Gruppo
Cosimo I con Eleonora di Toledo, Ferdinando I con Cristina di Lorena e Vittoria della Rovere moglie
di Ferdinando II.
Partecipano alla sfilata 50 figuranti che animeranno il corteo con colorite scene di vita quotidiana.
La Compagnia del SS. Sacramento di Cintolese, nata come Compagnia della Carità nel 1787 fu
successivamente convalidata con regio decreto granducale nell’ottobre del 1793. La compagnia aveva
lo scopo di curare le funzioni religiose, provvedere al decoro della chiesa, assistere ammalati,
bisognosi e seppellire i morti.
Successivamente, per motivi interni, fu sciolta e ricomposta con un nuovo capitolato nel 1885 sotto il
titolo di Compagnia del SS. Sacramento che si occupava in particolare dell’aiuto ai bisognosi ed alle
donne vedove.
I 50 confratelli, uomini e donne, che ancora oggi si prestano in opere di beneficenza e sostegno
morale, indossano una divisa composta da cappa bianca con sanrocchino colore azzurro su cui viene
esposto il cuore argento del SS. Sacramento.
Partecipano alla manifestazione i 50 confratelli
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Ma la festa continua con musica, balli, spettacoli e cena in piazza. Infatti saranno in funzione gli stands
gastronomici gestiti dai ristoranti della città che presenteranno le loro specialità e tanti piatti tipici
locali.
Gli spettacoli
Dopo la sfilata e fino a notte una fantasmagoria di spettacoli accoglierà i visitatori e farà da cornice
alla cena in piazza. Si potranno ammirare:
FONTANE IN CONCERTO
Uno spettacolo di giochi d'acqua e musica di assoluta originalità. L'esibizione traduce l'abilità e la
fantasia di un artista che, in diretta, coordina personalmente il movimento dell'acqua.
Le note dei più bei brani musicali accompagneranno il movimento di questo fantastico elemento:
l’acqua
GRANO, FUOCO E CENERE - con il Teatro dell’Aleph
Lo spettacolo, prendendo l’avvio dal corteo carnevalesco, assume i ritmi di un'antica festa sull’aia,
nella quale prendono forma i personaggi immaginari che popolavano le notti contadine: Ragni,
pipistrelli, diavoli, fantasmi… appaiono e ci incutono timore. E’ una fata bianca che con l’aiuto delle
lucciole riporta la luce e scaccia la paura, dando il via ad un’allegra danza carnevalesca che coinvolge
anche i piccoli spettatori.
“A_MEN” dei “Lumen Invoco”
Si rappresenta l’eterna lotta tra il bene ed il male: un suono, un tuono, la luce - è vita. Nel bene regna
l’armonia ma il male arriva in un’illusione collettiva di libertà, esprimendosi nella lussuria del fuoco, il
caos regna sovrano. Ma ecco una nuova consapevolezza: avere la forza di poter creare un’illusione
diversa, nuove energie si sprigionano con il desiderio di svegliarsi, di lottare per aiutare il risveglio dei
propri simili; il male soccombe. si spoglia delle sue vesti affinché l’armonia regni, perché chiunque ti
passi accanto sia comunque il tuo prossimo amico.
IL VISCONTE DIMEZZATO con la Compagnia del Drago Nero
Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Italo Calvino e il primo della trilogia “I nostri antenati”, il
racconto affascina adulti e ragazzi che riusciranno a capire come l’elemento fantastico sia in realtà una
modalità divertente per un messaggio estremamente serio. Tema del romanzo è la divisione tra bene
e male, o meglio l’incompletezza dell’uomo che, sia buono che malvagio, è sempre e comunque
dimezzato”.
Una mirabile fusione tra teatro d’attore ed elementi tipici dell’arte di strada come il fuoco, i duelli, le
acrobazie
DANZANDO PER IL MILLENNIO con la Compagnia dell’Art Show Dance
Spettacolo presentato dal Laboratorio d’arte, danza, recitazione e canto diretto da Eleonora di Miele,
un insolito mix tra musica, canzoni e danza che vuole sfuggire ad una precisa collocazione; non un
revival, non un tema comune attraverso gli anni, non un confronto fra i vari generi, non un argomento
fisso, ma una libera e allegra carrellata di voci, musiche e danze, frutto di un duro lavoro di
preparazione, dai tratti giovanili, anticonformisti, capaci di puntare su nuovi talenti piuttosto che sui
grandi nomi
E…MUSICA con la Fantomatik Orchestra, quelli senza spina
Gruppo formato da musicisti di estrazione prevalentemente moderna, provenienti da esperienze jazz,
funky, latin, etniche, che esegue un repertorio internazionale e intergenerazionale, adatto ad un
pubblico molto vasto, con energia e vitalità, utilizzando solo strumenti a fiato e a percussione, nonché
le voci e la chitarra; muovendosi liberamente continuando ad eseguire il suo repertorio, coinvolge il
pubblico non solo all'ascolto ma anche alla danza ed al movimento.
Mangiare alla festa del Millennio
Il nuovo Bioaquam Café della piscina termale di Grotta Giusti presenta alcune golose specialità messe a
punto per conciliare gusto e leggerezza; il ristorante La Foresteria di Monsummano Alto presenta
squisiti menu, scaturiti dall’incontro tra fantasia e tradizione, mentre l’Osteria Il Maialetto presenta un
angolo speciale per degustare i prodotti tipici, lavorati e preparati nella macelleria da Giacomo. Ma il
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desiderio ed i gusti di un pubblico vasto ed eterogeneo potranno essere soddisfatti dalle specialità
mirabilmente presentate da Eventi e Banchetti di Fattoria Medicea o dal ristorante San Michele di
Montevettolini mentre gustosi menù tipici saranno presentati dai ristoranti La Cantina e Valdinievole
Antica; innovazione e tradizione saranno i cavalli di battaglia de La Tartaruga e dell’ osteria Conad
Il mercato e la lotteria
Tanti gli artigiani presenti in piazza che coinvolgeranno il pubblico esibendosi nelle lavorazioni tipiche
di pietra, legno, vetro, erbe palustri, ceramica ma a completare la festa si svolgerà anche un
MERCATO STRAORDINARIO lungo le vie collaterali alla piazza e, a chiusura di serata, l’estrazione
della lotteria del Millennio: 1° premio scooter Piaggio Liberty 50 cc, 4 tempi, 2° premio viaggio per
2 persone a Djerba – Tunisia, volo AR hotel 8 giorni, 7 notti, 3° premio una settimana di soggiorno per
4 persone in appartamento in Sardegna. I biglietti sono reperibili presso gli esercizi commerciali della
città.
Ancora per celebrare il Millennio
Le celebrazioni, però, non si fermano qui. Altri eventi, sempre legati alla festa del millennio, sono in
programmazione.
Ø
Ø
Ø
La prima idea è quella di istituire il premio “Il sigillo d’oro” da consegnare a personaggi
impegnati nel campo della solidarietà, dello sviluppo dei popoli, della pace e della ricerca. Il
premio riprodurrà l’antico sigillo del castello di Monsummano Alto e avrà cadenza biennale.
Evento collegato ai mille anni sarà anche la mostra “I sigilli della libertà”. Verranno esposti
i sigilli medioevali utilizzati dai comuni della Valdinievole e del Montalbano. Ai reperti originali,
in prestito dal Museo del Bargello di Firenze, saranno affiancate le interpretazioni araldiche
delle varie epoche e i documenti in cui appaiono i sigilli. La mostra si terrà al Museo della Città
e del Territorio nella prossima primavera.
Un’altra mostra sarà invece dedicata ai "segni della storia". Sette artisti contemporanei
realizzeranno un'opera o un'istallazione intorno ai segni lasciati dalla storia nella città e sul
territorio. Sono stati scelti sette oggetti simbolo: l’acqua, da sempre risorsa del nostro
territorio – la zappa, per il lavoro dell’uomo – l’ex voto, come simbolo del sacro – le terme – le
reti dei pescatori, per il Padule – la terra creta – le rocce del colle. L’esposizione si terrà al
Museo di Arte contemporanea e del Novecento, sempre a primavera.
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