bene ritiro Determina. Ora rivedere sostituibilità in farmacia

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bene ritiro Determina. Ora rivedere sostituibilità in farmacia
SANITÀ
DIC
222016
Equivalenza terapeutica, Snami: bene ritiro Determina. Ora rivedere sostituibilità in farmacia
I medici di medicina generale, aderenti al sindacato Snami esprimono soddisfazione per la revoca della
Determina 458 sull'equivalenza terapeutica ma chiedono da subito un tavolo di confronto sui temi critici del
pianeta farmaco, tra cui, il «potere del farmacista che cambia a suo piacimento i farmaci esponendo il
paziente a grossolani errori nella corretta assunzione della terapia». Il presidente nazionale dello Snami
Angelo Testa, si è detto soddisfatto per il ritiro della Determina «emanata la scorsa primavera per spingere
le Regioni a bandire gare di acquisto tra farmaci basati su molecole differenti».
Fin dalla prima ora, dice Testa, lo Snami «si è espresso negativamente indicando la pericolosità nel
consentire alle Regioni gare di acquisto tra farmaci basati su molecole differenti minando così anche la
tutela della continuità delle cure per i malati cronici, che avrebbero rischiato di vedersi cambiare il farmaco
in base agli esiti delle diverse gare regionali». Ora, quello che si chiede, «da subito» è un «tavolo nazionale
di confronto perché le problematiche del farmaco e delle prescrizioni sono un tema che coinvolge a 360°
quotidianamente la Medicina Generale in maniera pressante ed è motivo di serio conflitto con gli assistiti,
interferendo spesso nel rapporto di fiducia Medico-paziente. I temi del pianeta farmaco sono tanti e
puntualmente li abbiamo posti all'attenzione pubblica. Basta con l'atteggiamento censorio delle Asl che
fanno pressione sui medici per risparmiare considerando le prescrizioni mediche solo dal punto di vista
economicistico, basta al potere del farmacista che cambia a suo piacimento i farmaci esponendo il paziente a
grossolani errori nella corretta assunzione della terapia e soprattutto uno stop agli specialisti che,
disattendendo norme chiare e consolidate, se ne fregano della prescrizione diretta costringendo i pazienti a
file improprie dai medici di famiglia e delegando noi in maniera coatta ad un lavoro segretariale non
dovuto». (SZ)