LA PRO LOCO DI CONSELVE MEZZO SECOLO DI STORIA
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LA PRO LOCO DI CONSELVE MEZZO SECOLO DI STORIA
FERRUCCIO SABBION LA PRO LOCO DI CONSELVE MEZZO SECOLO DI STORIA ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI CONSELVE LA PRO LOCO DI CONSELVE MEZZO SECOLO DI STORIA L’Arte sa stupire, emozionare, commuovere ed è una forma di comunicazione che sa raggiungere tutti gli uomini, di ogni tempo e di ogni luogo. Albert Einstein FERRUCCIO SABBION LA PRO LOCO DI CONSELVE MEZZO SECOLO DI STORIA ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI CONSELVE Pubblicazione realizzata da: ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI CONSELVE e da CONSORZIO PRO LOCO PADOVA SUD-EST In copertina: Il centro storico di Conselve e alcuni momenti delle manifestazioni organizzate dall’Associazione Pro Loco. Ringrazio gli amici che hanno agevolato la ricerca fornendo i propri ricordi e consentendo la pubblicazione di immagini e documenti: Sante Bagatella, Dario Bonollo, Giovanni Buniolo, Roberto Celon, Giovanni Chiarlanti, Filippo Cobuccio, Sergio Cobuccio, Federico Fulici, Luciano Fulici, Speciale Liborio, Alceste Mazzucco, Claudino Mazzucco, Roberto Pastore. Progetto grafico e impaginazione di Ferruccio Sabbion. © Copyright 2012 per i testi e per l’apparato iconografico all’Autore, ai fotografi e all’Associazione Pro Loco di Conselve. È vietata la riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo dei testi e della documentazione fotografica. SOMMARIO Antonio Ruzzon Presentazione pag. 6 Ferruccio Sabbion PREMESSA “ UN CENNO ALLA STORIA DI CONSELVE LE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE NASCE LA PRO CONSELVE IL PRÀ COMUNALE GLI IMPEGNI DELLA PRO LOCO GLI ANNI OTTANTA LA FIERA ANNUALE ALCUNE IMPORTANTI NOVITÀ NON ERA TUTTO FACILE VICENDE IN CONTINUA EVOLUZIONE TRE NUOVE MANIFESTAZIONI IN PROSSIMITÀ DEI CINQUANT’ANNI L’ULTIMO SCORCIO 9 ” 11 ” “ 15 “ 26 “ 31 “ 36 “ 51 “ 57 “ 60 “ 66 “ 78 “ 90 “ 109 BIBLIOGRAFIA - QUOTIDIANI E RIVISTE - REFERENZE ICONOGRAFICHE “ 126 5 7 PRESENTAZIONE Le Pro Loco da decenni hanno segnato con il loro lavoro la storia del nostro territorio, nate nel volontariato, dall’intelligenza di uomini capaci di fare differenza, protagonisti del quotidiano, che hanno saputo cogliere i bisogni culturali e sociali delle comunità ed unitamente alle Amministrazioni Locali e ad altri Enti hanno cercato di valorizzare le nostre radici e tradizioni. Il raggiungimento di questi obiettivi sono stati possibili anche accumulando le esperienze delle singole realtà attraverso la costituzione del Consorzio Pro Loco Padova Sud-Est, che è diventato nel tempo cuore pulsante dei nostri territori. In particolare quest’anno l’Amministrazione Comunale di Conselve si pregia di festeggiare due anniversari: 30° anno di vita del Consorzio Pro Loco Padova Sud-Est e il 50° anno di attività della Pro Loco di Conselve. Nata nel 1962 da un gruppo di volontari conselvani, è diventata negli anni un punto di riferimento straordinario non solo per la nostra città ma anche per i molti Comuni limitrofi. Lunga è la sua storia, che qui non rammento perché emerge dalle pagine di questo libro, redatto dal nostro concittadino Ferruccio Sabbion, limitandomi ad evidenziare solo gli ultimi anni, i più vicini al nostro ricordo: il prezioso e costante contributo di idee e di impegno offerto in molte manifestazioni ormai tradizionali, come il Carnevale Conselvano e la Fiera di Sant’Agostino e molte altre ancora che oggi sono un patrimonio per tutti noi. È d’obbligo un ringraziamento ai padri che l’hanno fondata e a tutti coloro che negli anni hanno lavorato per tenere in vita un sogno, e che ancora oggi, nonostante le difficoltà di ogni genere, riescono a tenere alto quell’inestimabile valore chiamato volontariato. Movendo da tali considerazioni si è realizzata quest’opera editoriale dalle cui pagine emerge il percorso che ha segnato la nascita, l’evoluzione e il consolidarsi della Pro Loco di Conselve, risulta pertanto facile intuire come l’anima del libro assuma i connotati propri della ricerca. Invito dunque alla lettura di questo testo, nella consapevolezza che attraverso un attento sguardo al passato è possibile cogliere elementi indispensabili per progettare nuovi percorsi idonei ad una società in continua evoluzione. 6 Antonio Ruzzon Sindaco di Conselve PREMESSA Il numero delle Associazioni è paragonabile alle stelle in cielo, soprattutto se le suddividiamo in gruppi e settori. La vita di gruppo costituisce un grande ideale, poiché è palese lo spirito di corpo, infatti, non si fa che parlarne. Tuttavia, non ci rendiamo forse conto che il Veneto mostra una significativa rivalutazione di eventi che esprimono retaggi d’identità capaci di accomunare territori e comunità. Ed è ormai assodato che le rivisitazioni di carattere tradizionale o recenti costituiscono un momento di aggregazione e di coesione sociale, poiché rafforzano l’identità e si trasformano in tipicità da annoverare tra le espressioni più alte e accattivanti del vivere locale. Le celebrazioni sono dunque in grado di offrire significativi margini di crescita, soprattutto al turismo dei centri minori. Infatti, la presentazione di quelle che possiamo definire manifestazioni di interesse locale, rientrano a pieno titolo nella cosiddetta disciplina del settore fieristico e fanno parte ormai da secoli delle frequentatissime sagre e feste paesane, comprese quelle collegate alle celebrazioni devozionali e di culto. Ciò è confermato anche dal fatto che, riconosciuta la coerenza e l’impegno assunto dalle Pro Loco durante le numerose realizzazioni, i visitatori non fanno altro che esprimere la loro condivisione, partecipando attivamente e inserendo gli eventi nel loro calendario. Al fine di proporre una breve sintesi delle manifestazioni organizzate nell’ultimo mezzo secolo, abbiamo interpellato i presidenti, alcuni iscritti all’Associazione Pro Conselve, diventata poi Pro Loco, nonché alcuni spettatori. Il riscontro, però, non è stato dei più realistici, poiché alcuni, pur avendo vissuto in prima persona i molti eventi non li ricordavano con la dovuta precisione. Piuttosto negativo fu anche il recupero delle immagini inerenti le prime manifestazioni. Abbiamo invece rilevato la presenza di una notevole serie di filmati eseguiti con le cineprese e con le telecamere che oggi, grazie alle moderne tecnologie, sarebbe opportuno riattivare per riproporre una serie di momenti che ci hanno visti spettatori, organizzatori e anche protagonisti. Perciò, abbiamo consultato i quotidiani, alcune riviste e pubblicazioni che in occasione dei vari eventi hanno proposto un’accurata descrizione. Questo breve excursus, approntato con una precisa finalità che non assuma un assetto di irrinunciabilità, l’abbiamo reso il più possibile accattivante corredandolo con immagini piuttosto recenti, scattate da alcuni amici, auspicando che soprattutto nelle giovani generazioni susciti un irrinunciabile interesse per le numerose attività svolte e da svolgere nel nostro paese. Ferruccio Sabbion 7 1. I carri di uno dei primi Carnevali si stanno incamminando per sfilare lungo le vie del centro di Conselve. 1 8 UN CENNO ALLA STORIA DI CONSELVE Il comune di Conselve si trova in provincia di Padova, 21 chilometri a sud della città, copre una superficie di 24,24 kmq e le frazioni di Palù e di Beolo completano il territorio. Con gli oltre 10mila abitanti è situato a un’altitudine media di 7/8 m sul livello del mare ed è quindi ubicato in una fascia alta che, partendo dai Colli Euganei raggiunge la provincia di Venezia. Se partiamo da nord, i comuni confinanti sono: Terrassa Padovana, Arre, Bagnoli di Sopra, Tribano, San Pietro Viminario e Cartura. A questi, aggiungiamo Bovolenta, Candiana, Agna, Anguillara Veneta ed ecco completato l’aerale del Conselvano. A nord c’è il Bacchiglione che confluisce con un ramo nel Brenta, mentre il canale di Roncaiette scende fino a Bovolenta, si unisce al Vigenzone e sfocia nella Laguna Veneta. Ad ovest spiccano i Colli Euganei, una formazione d’origine vulcanica con un sottosuolo ricco di acque termali. A sud c’è il corso dell’Adige, alimentato da un vasto reticolo idrografico e scorre pensile rispetto alla pianura. Nel corso della storia, il Vigenzone e l’Adige hanno assunto un ruolo di importanti autostrade d’acqua, mostrandosi indispensabili allo sviluppo del territorio. Il primo metteva in comunicazione Venezia con il Padovano e i Colli Euganei, mentre il secondo, oltre la città lagunare, serviva il Trentino e, attraverso Verona, anche la Germania. Il nome di Conselve deriva dal latino caput, inteso come estremità, confine, cào - Caoselve nel dialetto, poi evoluto in cavo, cau, con e da silva, ossia selva, bosco, designando un insediamento sorto ai margini di una zona boschiva così ampia da raggiungere e superare l’Adige. Si tratta di un toponimo citato la prima volta il 30 gennaio del 954 da Almerico e dalla moglie Franca, di legge longobarda e vassalli di Ottone I imperatore di Germania, che nel corso del XIII secolo diventò Consilvis e poi Conselve. Lo storico Filiasi precisò che si trattava di un paese sorto ai margini del bosco Eridano che, adiacente a quelli di Lugo, Conche e Chioggia, raggiungeva il Po. Era un territorio frequentato fin dal periodo Neolitico, dai successivi contatti con gli Etruschi e poi con i Romani che, per raggiungere Aquileia, costruirono la via Annia e una deviazione passava da Conselve e raggiungeva Padova. Dopo le invasioni delle popolazioni barbariche scese dal Nord, Conselve subì la dominazione della famiglia dei da Baone, che fra l’altro ricostruirono il nostro Duomo a tre navate. Poi fu la volta di Ezzelino III da Romano e quindi dei Carraresi e in questo periodo, anche per l’invasione degli Scaligeri, Conselve risultò completamente distrutto dal fuoco per ben due volte. Nel 1406 arrivarono i Veneziani e qui in paese istituirono 2-3. Le immagini colte di recente ai margini di una ormai rara zona acquitrinosa del nostro territorio evocano lo stato paludoso e boschivo dei secoli scorsi. 2 3 9 una Vicaria con giurisdizione su 42 paesi e 33 località minori e una popolazione che sfiorava i 36.000 residenti. Il territorio assegnato confinava con l’Adige all’altezza di Borgoforte, e da qui saliva fino ad Agna, Cona, Civè, Pontelongo, Ponte San Nicolò, quindi scendeva verso Mezzania, Maserà, Carrara San Giorgio, Pernumia, Tribano e arrivava nuovamente all’Adige. Il primo ad essere nominato vicario, dal 1406 al 1409, fu Nicolò II Lazara distintosi per l’imperiosa autorità e, nel 1796, l’ultimo fu Giambattista Giusto Bolis. Dopo la Serenissima, nel 1796 il Veneto fu invaso dagli Austriaci che si alternarono con i Francesi, fino all’Unità d’Italia e Conselve entrò a farne parte nel 1866. Si arrivò così al XX secolo, uno dei periodi più tristi per l’intera penisola, poiché si verificarono due assurdi conflitti: il primo dal 1915 al 1918 e il secondo dal giugno del 1940 all’8 aprile 1945, quando gli Inglesi liberarono Conselve dall’invasione dei Tedeschi. In seguito, nel nostro paese si riscontrò un’evidente crescita nel campo dell’agricoltura e dell’industria e, per quanto riguarda il turismo, possiamo assicurare la presenza di alcune ville, di un Duomo ricco di storia e di capolavori d’arte. Se vogliamo citare alcune architetture sicuramente accattivanti possiamo elencare le ville: Sagredo-Toderini, Ferrante-Deganello, Schiesari, Salom, Zen, Lazara, Bergonzini e il cosiddetto Ex Orfanotrofio, inoltre, la chiesetta cinquecentesca nella località Palù. 4 5 4/7. Alcune ville del centro di Conselve: Zen, Sagredo-Toderini, Ferrante-Deganello e il Duomo settecentesco. 6 7 10 LE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE bolario leggiamo che si tratta di un convegno dedicato alla vendita e all’acquisto delle merci che si tiene in una località fissa e in un periodo prestabilito, e così abbiamo già detto tutto. Se invece vogliamo un ulteriore approfondimento, dobbiamo spingerci un po’ indietro nel tempo e scoprire che l’uso di tenere riunioni annuali dedicate allo scambio delle merci, si perde nella notte dei tempi. Di sicuro lo possiamo ritenere un’irrinunciabile esigenza nata con l’uomo, bisognoso di procurarsi le merci e le attrezzature che alcuni specializzati producevano per soddisfare le altrui necessità. Risalgono all’antichità le notizie di numerose carovane di mercanti orientali che, approfittando dei raduni nei principali santuari per celebrare le feste religiose, si trasferivano in quei luoghi per vendere i loro prodotti. Eventi che si sono trasformati in consuetudini, sopravvissute alla dissoluzione dell’impero romano e ai secoli di profonda decadenza economica e politica. Ma, questa antica tradizione si radicò sempre più e lo dimostra il fatto che, nelle Fiere più importanti, la maggior parte degli scambi commerciali erano controllati da mercanti bizantini, arabi ed ebrei. Furono loro in grado di portare dall’Oriente i tessuti, gli attrezzi, i profumi, le spezie e pietre preziose, pellami, ceramiche e quant’altro. Fu dalla prima metà del XII secolo che, per prime, le Fiere francesi della Champagne assunsero una fama a livello europeo fino ai primi decenni del XIV secolo. Un successo internazionale dunque, conquistato grazie alla favorevole posizione geografica, all’indipendenza politica di quella contea e alla neutralità nei confronti dei continui conflitti che in quell’epoca mettevano in subbuglio l’intera Europa. Se ci chiediamo cosa significa il termine tradizionalismo, dobbiamo affermare che si tratta di un atteggiamento ossequioso nei confronti delle consuetudini presenti nel passato e costituite in regole comportamentali da trasmettere per tradizione attraverso la società. Si tratta cioè del complesso di memorie, notizie e testimonianze riferite oralmente, da una generazione all’altra, e talvolta trasformate in regole allo scopo di non perdere l’insieme degli usi e dei costumi tradizionali. Ecco allora che un tale atteggiamento lo possiamo accostare al modo costante di operare o di procedere di talune Associazioni, in quanto capaci di coinvolgere usanze, tradizioni, costumi e abitudini, facenti spesso parte dell’inconscio di ognuno di noi. In poche parole, si tratta di non abbandonare ma di riproporre con una certa sollecitudine una serie di ricordi storici e momenti di vita quotidiana in grado di arricchire la mente dei residenti. Dalle nostre parti non si è mai interrotta una manifestazione secolare, ossia la Fiera e, se consultiamo un qualsiasi voca8. La vendita delle mucche durante la Fiera di Conselve degli anni ’30. 8 11 le grandi Fiere e da allora passarono al rango di manifestazioni locali, talvolta a carattere puramente folcloristico. A sopravvivere furono invece le fiere specialistiche, riservate cioè all’offerta di particolari tipi di prodotti, per esempio il bestiame, il cui commercio non risentì della rivoluzione industriale. La nostra Fiera annuale di Sant’Agostino non è altro che un insieme di tutto questo. Neppure la necessità di un arricchimento culturale mancò nei tempi moderni e, per fare un esempio, possiamo ricordare ciò che realizzò Felice Schiesari, nato nel marzo del 1883, in un locale del Caffè Commercio confinante con la piazza Cesare Battisti e con la Lòza. Siccome amava la storia, il gestore gli consentì d’istituire la sede di un gruppo culturale pronto a riunioni settimanale, ma non trascurò di giocare a carte. La necessità di comunicare, informare, istruire o diffondere un’idea e magari distribuire una gradevole ilarità, non si arrestò mai in Conselve e lo attestano anche le diverse testate di giornali e riviste pubblicate nel corso dei decenni. Qui da noi, nel 1922-’23, l’avvocato Ferruccio Ferro, allora consigliere della sezione conselvana del Partito Nazionale Fascista, diede alle stampe alcuni numeri de Il Corriere Conselvano, un giornale ricco d’informazioni e spunti culturali, ma chiuse i battenti in fretta, poiché incontrò un terreno piuttosto arido. Il 6 gennaio del 1929, Eusebio Zemella e il Gruppo dei Bei, guidati dal presidente Caffini, dal segretario Francesco Galvan e dal consigliere Antonio Susan, sottoscrissero una convenzione, della durata di un anno, allo scopo di utilizzare in esclusiva la loggia del cinema-teatro Vittoria. Annualmente il gruppo pagava 1.500 lire, da corrispondere in tre rate quadrimestrali di 500 lire e il numero degli ammessi non poteva superare i 20, ai quali rilasciavano una tessera di riconoscimento. Ai soci e ai loro familiari era consentito di occupare qualsiasi posto durante gli spettacoli cinematografici ed estendere tale concessione ad altri eventi, come il ballo, i concerti e le recite teatrali. Ma, l’8 aprile, ai Bei giunse una lettera dov’era scritto: Spiacente devo avvertire le S.V. Ill.me che in detta Società qualcheduno manca completamente dei principi di educazione. Per tali atti villani ed ineducati devo ritenere fin da questo momento nullo il contratto. Il Gruppo, che si definiva nato per lo sfruttamento delle energie allegre, il giorno 13 rispose: Tanto per mettere le cose a posto dimostriamo a Voi, ed ai più intelligenti di Voi, che Conselve, e noi in via principale, non abbiamo bisogno di lezioni di morale da nessuno. Vi avvertiamo che se domenica scorsa vi fu del baccano durante lo spettacolo cinematografico, lo avete voluto Voi e bene lo avete meritato, perché con diritto e a giusta ragione, non soltanto a nome nostro ma di tutta Conselve Vi diciamo che ci avete ingannati aumentando i prezzi d’ingresso. L’orchestra Vostra di domenica faceva pena e non per colpa loro, ma Vostra. Quindi sottolinearono: Ma cosa credete, illustre giovanotto, che qui a Conselve vi siano tanti stupidi, che non sappiano valutare i Vostri film? Credete che i contadini di Conselve non abbiano educazione superiore a chi pretende fare della morale? Il Vostro lavoro continuerà finché volete, ma non dimenticate che Zemella è un nostro grande amico col quale abbiamo vissuto e vivremo ancora delle ore 9 10 9/11. Nel 1912, durante la Fiera annuale di Sant’Agostino, nella piazza XX Settembre c’era anche il mercato. 11 Ma, con l’evoluzione del commercio, dei trasporti e della produzione industriale, la tipica veste medievale delle Fiere perse l’originaria importanza, fino al declino seicentesco decretato dall’abolizione delle restrizioni che ostacolarono per secoli il commercio interno ed internazionale. A queste concomitanze vanno aggiunti i nuovi sistemi di produzione, sviluppati in seguito alla rivoluzione industriale, che dalla prima metà dell’Ottocento fece sparire o decadere 12 boiare (bollire) i pistoni de alluminio cola polvare chimica de so invension, parché, el dixe lu, che i dura de più. - Che Angelo e la Teresina i gabia comprà da xa cinque ani la camara, par sposarse, e che el bon popà del picolo Ansolo nol sia deciso ancora de darghe el consenso (Speremo che sto bon popà el se decida). Era invece il 1932, quando l’arciprete Guido Mazzocco, nominato poi vescovo di Adria e Rovigo, diede il via al settimanale La Campana di San Lorenzo: la voce della parrocchia, cessata nel 1969 a causa di varie difficoltà. Un giornale decisamente satirico-umoristico, titolato La Foghera, apparve invece nel 1938 con pochi numeri, poiché erano tempi duri per la satira, tanto che il direttore finì davanti al giudice. Si era negli anni del fascismo e questi gruppi, taluni con atteggiamenti da pseudo giornalisti, lavoravano per raccogliere qualcosa di culturale, arricchendo se stessi e quanti gravitavano più o meno interessatamente nella loro orbita. Cercavano cioè persone con il cervello e con il cuore in regola, lontane dalle distinzioni di ceto, di grado culturale e di censo, ma disposte ad organizzarsi in comunità con spirito umile. Si trattò di una fusione tra appassionati e volontari, che misero in comune il loro tempo libero, la loro competenza, le loro energie e i loro mezzi, cercando quei valori umani, sociali e storici che rappresentavano e ancora oggi rappresentano la ragione dell’essere. Diverse, ma per certi versi analoghe, erano alcune manifestazioni organizzate dal partito, comprendenti l’istituzione di feste del pane e dell’uva, esposizioni e concorsi fra produttori, con la battaglia del grano in primo piano. Mussolini era fiero di affermare che nei confronti della popolazione e spensieratissime ed allegre e non avete alcun diritto di creare dei malintesi e dei dissidi fra noi. Zemella aveva ceduto la sala ad un certo Dario Tapparelli di Padova e fu lui, il giorno 15, ad inviare la risposta al gruppo di conselvani, asserendo: Poco mi stupisce la Vs. del 13 corr. che ho letto senza darle quell’importanza che forse Voi le avete attribuito. I prezzi erano i soliti e l’assenza del maestro di pianoforte era compatibilissima, quando pensate che Conselve non ha una disponibilità di suonatori da poterli sostituire o cambiare li per li, perciò avreste dovuto stare zitti e non provocare nella platea una continuazione di fischi e di proteste. Mi meraviglia e voglio sperare che anche Voi abbiate piacere di godere lo spettacolo senza essere disturbati e vedere uno schermo fosco cagionato dal fumo delle sigarette. Cosa credete che sia una cosa simpatica per me mettermi a far da “questurino”, perché la gente non fumi o perché non faccia chiasso, cose che d’altra parte si verificano anche in altri locali. Ma lo sapete che se io non facessi così dovrei dopo poco tempo chiudere il locale (esempio Cittadella e tanti altri paesi). Il litigio, probabilmente, si risolse in positivo, tant’è che il 6 maggio il segretario del gruppo, Francesco Galvan, versò al Zemella le 500 lire a saldo del secondo quadrimestre. Ma non è tutto. In quel di Venezia si stampava una rivista titolata “Foghera” e, siccome conteneva la rubrica “I ne conta” (Ci raccontano), dedicata a Conselve, era forse lo stesso Galvan che mensilmente proponeva alcune frasi per riportare degli episodi verificatisi in paese. Fra l’altro, egli riferì: Le tose del letrico (dell’elettricista), quele de Cassola e quele che sta nela casa nova de Piumato, le gira el liston (la piazza) dala matina ala sera par dar sull’ocio a qualche aristocratico. Che la Bianca Erre sia fora de ela parché no la xe sta invità alla festa da balo del Circolo: Nol vede el Presidente che la patisse la bambina? - Che Cencio Trani, mecanico specialista, el fassa 12. I carri agricoli carichi di fàje (fasci, covoni) di frumento erano trainati dalle mucche e aspettavano il turno per la trebbiatura. 12 13 Pure la famiglia del massariòtto Zanellato, con un’ampia proprietà in via Fossalta, mostrò una produzione superlativa e riuscì ad accaparrarsi alcuni diplomi, come del resto accadde ad altri qui in paese ed altrove. Il conseguente dilatarsi di tali progressi spinse il Duce verso un livello di perfettibilità maniacale, talvolta, però, solo di facciata, infatti, aveva già affermato: È tempo di dire che l’uomo, prima di sentire il bisogno della cultura, ha sentito il bisogno dell’ordine. Invece, i ceti più bassi erano coinvolti in altre manifestazioni, come la festa del pane, che vedeva il trasferimento a Venezia di un buon numero di conselvani. Un altro evento riguardava la festa dell’uva, svolta annualmente allestendo un carro che percorreva il centro del paese accompagnato da una schiera di partecipanti addobbati con un vestito tradizionale. È sufficiente ricordare che, per un certo periodo del 1931, nell’intento di propagandare tali manifestazioni e per mostrare gli eventi più significativi, il Gazzettino donò ai lettori una serie di cartoline e fra queste c’era la festa dell’uva svoltasi a Conselve. Come ogni manifestazione del Regime, le immagini, magistralmente orchestrate dalla propaganda e integrate con altri mezzi di comunicazione di massa, entrarono a piene mani nelle pubblicazioni ufficiali, nelle riviste, nei giornali, addirittura nei testi e nelle copertine dei quaderni di scuola. Ai fotografi operanti nei vari paesi non mancò il lavoro, poiché invitati ad immortalare ogni evento di qualche rilievo e un gran numero di immagini entrò negli album dei singoli, che intendevano testimoniare ai posteri la presenza attiva nello straordinario processo storico della nazione. Ma, pre- dalla terra veniva al mondo la sua serenità e la sua ricchezza e, nel 1938, annunciò con enfasi che la produzione granaria aveva superato gli ottanta milioni di quintali. Ed è nel Bollettino parrocchiale che leggiamo: Nell’azienda agricola del Sig. Rosso Romano, il giorno 20 giugno 1942 fu con solennità dato inizio alla trebbiatura del grano. Erano presenti, oltre a tutte le autorità cittadine, S. E. il Prefetto e il Federale di Padova. La cerimonia era stata superbamente preparata dal Sig. Rosso, che ebbe non solo l’onore di avere le congratulazioni di tutti i presenti, ma anche di ricevere poi una lettera di elogio dallo stesso Prefetto. Prima che la macchina iniziasse il suo lieto lavoro, Mons. Arciprete impartì la benedizione al grano, dopo prezioso di Dio. 13 13. Il 22 giugno del 1942 mons. Giovanni Battista Dal Prà benedì il grano nel cortile di proprietà della famiglia Rosso, che in quell’occasione vinse il premio della Battaglia del grano. 14. Nel 1931 un’allegra comitiva si radunò nel Prà per una foto ricordo in occasione della Festa dell’uva. 14 14 varia, proponendo un programma diviso in cinque parti. L’avvio spettò alla Banda, che aprì la serata con una marcia trionfale, quindi seguirono vari pezzi per pianoforte, pianoforte e violino, chitarra, scenette, balletti e canzoni. Si esibirono i giovani: Ottavio Comunian Schiesari, Pio e Lorenzo Pampaloni, Gabriella Ferrigo, Lidia Marcolin, Giuseppe Agostosi, Giovanni Facco, Maria e Flora Maniero, Marta Conte, Bianca Cima, Oscar Garbin, Guido Salvatori, Annamaria Engl, Serena Chinaglia, Teresa Sottovia Milani e altri. La vera voglia di rivivere momenti felici si riattivò con il ricompattarsi delle squadre di calcio, delle compagnie filodrammatiche, con le frequentazioni delle osterie, per una partita a carte o per giocare alle bocce, ma lo sport preferito diventò il ballo. Invece, a mancare erano le manifestazioni tradizionali e una tale situazione raggiunse gli anni Sessanta. NASCE LA PRO CONSELVE 15 Fu nel 1961 che, a Cittadella, Alceste Mazzucco avvertì la presenza della Pro Loco, perciò non fece altro che parlarne con il fratello Ennio, con Vasco Varotto e qualche altro. L’intento era quello di fare qualcosa anche a Conselve, che pareva un paese morto, poiché non c’era alcuna attività di carattere folcloristico e culturale. Perciò si attivarono per ottenere la collaborazione di Tarcisio Peraro, Corrado De Nicola, Orazio Miglioranza e Gino Meneghini, un farmacista che possedeva una notevole carica umana, equilibrata da una distinta intelligenza e da un carattere straordinariamente aperto e sensibile ai problemi altrui. Era sua la pubblicazione di un consistente numero di ricerche storiche, tra le quali: Conselve e il suo territorio (1940), L’Ospedale Civile di Conselve. Sue origini e sviluppo, premiato nel 1942 e poi La farmacia attraverso i secoli e gli Speziali di Venezia e Padova (1946), Conselve dalla fine della seconda guerra mondiale, con breve riassunto storico dalle origini (1958). Ma conservava anche una notevole esperienza come fotografo, poiché un tale compito gli fu affidato durante la Guerra del 1915-’18, tanto che nel 1971 ben quaranta immagini furono scelte per allestire una mostra a Ronchi dei Legionari, nei pressi di Gorizia. Pertanto, all’inizio del 1962, alcuni di loro cenarono a casa di Silvio Meneghesso e discussero sul da farsi, scegliendo la partecipazione di un gruppo di appassionati fotografi e cineamatori. E Varotto, allora dipendente dell’Acquedotto consorziale, con sede nell’ex vecchia stazione, compilò lo statuto e senza rivolgersi al notaio, nel mese di luglio, assieme agli altri inviò ai compaesani le copie ciclostilate. La programmazione comprendeva manifestazioni di carattere culturale, folcloristico e sportivo, ma evitava qualsiasi approccio con la politica. Subito dopo, Ennio Mazzucco, corrispondente del Resto del Carlino, scrisse un articolo illustrante le finalità del sodalizio. 15. Un quaderno della fine degli anni ’30. 16. Un gruppo di conselvani alla Festa del pane in piazza San Marco a Venezia negli anni ’30. vedendo il crollo del Regime, molti si liberarono di quelle foto diventate scomode, poiché convinti di riuscire a nascondere un trascorso imbarazzante. Tutto ciò accadde dopo la Seconda Guerra mondiale, successivamente ai giorni della Liberazione, quando anche la povertà e i lutti segnarono una prevedibile battuta d’arresto. Se non che, venerdì 5 aprile 1946, presso il cinema Vittoria, i giovani artisti conselvani organizzarono una Serata di Arte 16 15 Il dott. Meneghini, invece, quando apprese che per iscriversi al comitato delle Pro Loco era necessario versare un contributo, scelse la denominazione Pro Conselve. Ma, come vedremo in seguito, per alcuni decenni alla denominazione Pro Conselve si alternò il termine Pro Loco. Da alcuni anni, il Carnevale si teneva nel comune di Arre, perciò, nella piazza dedicata a Cesare Battisti, Settimo Rizzato detto Botòna, predispose un incontro con i compaesani e con i componenti delle altre associazioni del posto. E fu allora che il gruppo di Arre accettò di affidare l’organizzazione ai conselvani e, alcuni anni dopo la prima sfilata del 1962, i carri allegorici partivano da Conselve e raggiungevano il centro di Cartura, San Pietro Viminario, Vanzo, Tribano e Bagnoli di Sopra. Durante il Carnevale dei 1962, il carro allestito dal gruppo di Arre mostrò un paesaggio africano con un cammello al centro e sopra misero a sedere il gobèto Cìri, non più alto di un ragazzino, ma di un’eccezionale affabilità e simpatia. Lui era la mascotte del gruppo e, siccome frequentavano anche le sagre, una sera si recarono tutti assieme a Cartura e con loro non mancò il gobèto. Per fare uno scherzo ai carturani, lo vestirono come un bambino, con il ciùcio in bocca, quindi lo posizionarono sull’argine della Paltana, vicino ad un orinatoio pubblico e, imitando la voce di un bambino, incominciò ad urlare: Me scampa la pipì! Me scampa la pipì! Mentre passava, una signora di mezza età osservò indignata il gruppo di amici, che posizionati accanto al gobéto ignoravano la sua richiesta. E, siccome lo scambiò per un ragazzino, si avvicinò e lo portò nell’orinatoio, ma dopo un attimo uscì urlando ancora più indignata, poiché ciò che toccò con mano le dimostrò che si trattava di un ragazzino piuttosto anziano. Per certi versi lo possiamo associare al conselvano Adelchi Milani, un invalido civile residente in Bragola, appassionato di pittura e partecipe ad ogni manifestazione organizzata in paese. È sufficiente ricordare la realizzazione di un lungo missile, che usò come un‘automobile in occasione delle prime sfilate di Carnevale. Un’attività ripetuta fino agli anni Ottanta, e oltre, quando gli fu assegnato il primo premio per 17 17. Il carro con il cammello, allestito dal gruppo di Arre nel 1962 e riproposto nel 1963, in partenza da Conselve per raggiungere i paesi dei dintorni. aver presentato un carro particolare. Per approntarlo, s’era fatto prestare dall’amico Dario Bonollo una specie di rimorchio e sopra allestì qualcosa di simile a una foresta infarcita di uccelli e di piccoli animali imbalsamati, che lui catturava andando a caccia. Sempre nel 1962, Adriano Bononi, Settimo Rizzato e Silvio Meneghesso si attivarono per raccogliere i fondi necessari per allestire altre manifestazioni, mentre Giovanni Chiarlanti, assessore comunale, fotografava gli eventi ed entrava fra gli sponsor. Invece, ogni volta che il gruppo organizzava i concorsi ippici, interpellava il dott. Vittorio Magni e, fra i partecipanti, gli spettatori notarono la ripetuta presenza della figlia di un avvocato di Padova e di alcuni cavallerizzi provenienti da Roma. Mentre, per le gimcane motociclistiche coinvolgevano il dott. Battista Sartori, e il primario Giuseppe Giusti consegnava i premi ai primi classificati. 18 19 16 20 18/23. Il 26 febbraio del 1963, dopo la partenza da Conselve, la sfilata dei carri di Carnevale sta attraversando il centro di Tribano. Questi eventi si concludevano con l’assegnazione di alcuni premi, non in denaro, ma in confezioni di pasta, riso, vino, coppe e quadretti, di volta in volta recuperati da Settimo Botòna. Poi fu provveduto al miglioramento dell’annuale Tombola, che fra l’altro vide la partecipazione di un complesso musicale di cinque elementi, con il conselvano Fausto Seren e gli altri provenienti da Santa Margherita d’Adige e da Lusia. Al concerto, titolato Moods e svolto presso il cortile delle Elementari, partecipò un gran numero di spettatori. Un’altra volta invitarono un’orchestra d’origine polacca. Nel cinema-teatro Vittoria ospitarono anche una cantante famosa: Lara Saint Paul, accompagnata da un valido presentatore e, dopo l’acclamata esibizione, si svolse un’asta di quadri. In una successiva edizione della Tombola, per imitare i premi elargiti a Chioggia, misero in palio un’automobile, ma non 21 22 23 17 cio Sabbion con la foto “Uva”. All’unanimità è stata dichiarata “migliore foto su Conselve” la foto “Riflessi d’acqua” che è stata presentata da Ennio Mazzucco. La Giuria ha ritenuto inoltre meritevoli di segnalazione le seguenti foto: “Scorcio medievale” e “Barca sul fiume” di Giuseppe Gozzi, “Nebbia” e “Notturno ‘66” di Ferruccio Sabbion, “Solo in balia delle onde” di Giorgio Gradella, “Raccolta del fieno” di trovarono il vincitore e allora il ricavato andò in beneficenza. In paese invitarono anche il campione ciclistico Gino Bartali, che tra l’altro visitò la Cantina Sociale, le officine Bertoli… e concluse la serata cenando assieme ai soci della Pro Conselve. Come ogni anno, nel Prà comunale non mancava il luna park e Romano Galvan, marito della giornalaia Giuditta, abituato a portare gli occhiali fumé anche a mezzanotte, si accostò alla giostra a scontri per attendere il passaggio del mediatore di maiali Maffeo Bettonte detto Moretto e, avendo appena mangiato mezza anguria, gli piazzò in testa la scorza. In quei primi anni, alla guida del gruppo si alternarono il dott. Gino Meneghini, Vasco Varotto, Tarcisio Peraro e poi il dott. Michele Fossari fu nominato presidente. Nel 1964, su consiglio di Ennio Mazzucco, fu deciso di ciclostilare un foglietto titolato La Ventata, per diffondere quanto stava organizzando la Pro Conselve e vi aderirono alcuni dipendenti comunali, ma sparì con il primo colpo di vento. Nel frattempo, il Comune aveva assegnato loro una sede ubicata al piano terra del Municipio, al centro della Loza, nel negozio dove in precedenza vendeva cappelli il commerciante Dalla Vigna e, nel gennaio del 1968, chi scrive allestì una prima mostra fotografica personale. 25 25/26. Due delle numerose foto presentate nella mostra allestita nella sede della Pro Conselve. 24 24. La prima Mostra fotografica organizzata dalla Pro Conselve nella sede di piazza XX Settembre concessa dall’Amministrazione comunale. 26 Il 26 agosto del 1968, il Resto del Carlino avvisò del terzo concorso fotografico asserendo che aveva superato, per quantità e qualità delle opere presentate, i livelli delle precedenti edizioni. Le opere ammesse al concorso vennero esposte dal 25 agosto all’1 settembre alla Mostra allestita presso le elementari “Leonardo da Vinci”. Per la sezione bianco-nero, il 1° premio e la targa d’oro del comune di Conselve fu assegnata alla foto “La neve” presentata dal Valentino Ghiraldini di Padova; il secondo e il terzo andò alle foto “Meditazione” e “Solitudine” del padovano Antonio Cesaro. Per la sezione stampe a colori: 1° premio alla foto “1920” presentata da Ferruccio Sabbion; 2° premio al dott. Antonio G. Secchi; 3° premio, ancora a Ferruc- Valentino Ghiraldini, “Chiesetta di montagna” di Benedetto Suman, “Nino e Gemma” di Adriano Bononi, “Mezzogiorno di quiete” di Giselda de Angeli, “Barche” di Ennio Mazzucco, “Casa di Pescatori”, “La bottega dell’antiquario” e “In riva al fiume” di Gabriella Devoto e “Composizione” di Antonio Secchi. La consegna dei premi avvenne alle ore 22.00 di domenica. Il 28 agosto, il Gazzettino annunciò: Nel quadro delle manifestazioni indette per la fiera, la Pro Loco ha organizzato una mostra di pittura e di disegno, che sarà aperta fino al 1° settembre nella galleria “La Loza” sotto il portico municipale. Contemporaneamente nelle scuole del centro, sarà aperta la mostra dei lavori premiati nel terzo concorso fotografico. Poi elencò i titoli delle foto e i nomi dei premiati già citati. 18 Valutati gli esiti positivi ottenuti durante le diverse manifestazioni, nel mese di ottobre, una quindicina di soci furono invitati a cena presso il ristorante della Rebosola, tra Civè e Monsole, ciascuno pagando la propria quota. L’incontro si dimostrò interessante, poiché ognuno di noi illustrò alcune proposte utili per organizzare le prossime attività e, per rallegrare la serata, Mario Berto detto Mariano raccontò un’infinita serie di barzellette. In occasione del 4 Novembre, assieme a Bononi, Meneghesso, Chiarlanti e, con il materiale fornito dal dott. Meneghini, allestimmo un’interessante mostra dedicata alla guerra del 1915-’18. Nell’agosto del 1969, utilizzando ancora una volta il materiale messo a disposizione da Meneghini e quello prelevato dall’archivio comunale, approntammo una mostra dedicata alla documentazione storica e al materiale usato durante la Fiera e la Tombola. 27 28 29 27. La foto di gruppo degli invitati alla cena della Pro Conselve nel ristorante Rebosola. 28/29. La mostra organizzata il 4 novembre per ricordare la Guerra del 1915-’18. 30/31. La mostra allestita nell’agosto del 1969 dedicata all’annuale Tombola. 30 31 19 33 32. La preparazione del palco per ospitare la giuria durante la sfilata di Carnevale e in occasione della Tombola. 33. Lo stemma della Pro Conselve ricavato da un vecchio simbolo del Comune. 32 buon gusto conselvano”, occupare ad organizzare mille manifestazioni tradizionali ed anche nuove. Certo i loro propositi sono tantissimi. Ma i fondi purtroppo scarseggiano… per cui vale talvolta usare prudenza. Non troppa però perché un po’ di fede nella bontà dei conselvani ci vuole sempre. Comunque giova sapere che la “Pro Loco” non vive solo a carnevale con i carri mascherati, alla fiera con la musica, i concorsi fotografici, le mostre d’arte, ecc., ma vive in mille altri momenti e circostanze della vita del paese, sempre sensibile e aperta a tutte le occasioni di pubblico interesse. Infatti, fra l’altro, non mancò la collaborazione di un buon numero di frequentatori della Trattoria Bar da Nani, ubicata nella cosiddetta Bragola City, dov’era presente un gruppo sportivo, un gruppo folcloristico, l’associazione del Fante, alcuni animatori A.v.i.s. e tutti si vantavano di appartenere alla periferia del paese. Il locale era gestito da Sante, Silvano e Diego Bagatella, tre fratelli originari di San Pietro Viminario, sempre intenti a farne una e pensarne altre cento. E il maestro Arnaldo Bozza precisò che nessuno tornava a casa dalla Bragola senza aver portato con sé qualcosa di nuovo: una notizia, il frutto di una buona conversazione, di un infuocato dibattito, il piacere di aver contribuito ad un gesto di solidarietà, il ricordo di una partita a carte o al biliardo svoltasi in un’aria sempre serena. C’erano anche gli amici contestatori, gli scontenti della monotonia, delle promesse non mantenute, delle opere programmate e mai realizzate, gli scontenti dell’indifferenza e della freddezza verso tanti bisognosi. Forse per questo non rinunciarono alla collaborazione con la Pro Loco, un’associazione che abbiamo già ricordato aperta a tutti e lontana dalla politica. Appena concluse le giornate dedicate alla Fiera d’agosto, il Gazzettino scrisse che tutto finì con lo spettacolo pirotecnico, subito dopo l’estrazione della tombola, vinta da Bruno De Angeli di Tribano e da Paolo Munegato di Cartura. Nel pomeriggio, nelle scuole elementari sono stati premiati dal sindaco cav. uff. Antonio Berto e dal presidente della Pro Conselve dott. Michele Fossari, i vincitori del concorso fotografico. Anche quest’anno le iniziative della Pro Conselve sono andate tutte a lieto fine, con gran soddisfazione dei cittadini e, in particolare, degli organizzatori, tra i quali Adriano Bononi, Ennio Gaia e Ferruccio Sabbion, che più degli altri si sono prodigati, soprattutto per rendere possibile l’allestimento della mostra fotografica, mentre Silvio Meneghesso provvedeva a coordinare le varie iniziative. Forse gli unici a non essere del tutto soddisfatti sono gli sconosciuti che, approfittando dei festeggiamenti, hanno tentato un furto nell’abitazione di Adriano Bononi, nel quartiere San Lorenzo. I malviventi infatti non sono riusciti ad asportare che poche migliaia di lire, e a quanto pare i carabinieri stanno seguendo una buona traccia, per cui è probabile che siano identificati quanto prima. Ma ciò non accadde. Nel dicembre del 1969, l’articolo, Chiamate Conselve 8484, redatto da Alcide Salmaso, direttore del mensile Comunità Conselvana, spiegò: La benemerita associazione è degna di tutto il nostro doveroso plauso. Si tratta di un folto gruppo di volonterosi, generosi, bravi e disinteressati amici che si riuniscono periodicamente per prendere a cuore tutti gli aspetti della vita paesana, in particolare quelli folcloristici, ricreativi, culturali e artistici. Le abbiamo ammirate tante e tante volte queste “sentinelle del 20 34 35 34-35. Nel cortile del bar-ristorante della Bragola, gestito dai fratelli Bagatella, il 7 luglio del 1966 era in corso una serata di Voci nuove. 36/39. Il Gruppo Bragola non è mai mancato all’appuntamento con il Carnevale e, assieme al vicino di casa Adelchi Milani, dotato di un missile, nell’edizione del febbraio 1964 proposero la Disfida di Aldobrandino. 36 37 38 39 21 di sceneggiatura, testo, regia, sonorizzazione, speaker, doppiaggio, ecc. non senza rispettare perfettamente le esigenze del diverso tipo di filmato: dall’intervista, al documento storico, ai fatti di folclore paesano, alla sublimazione di un tema scientifico o di lavoro. Il 16 giugno del 1969, presso l’Hotel Oasi di Conselve, presenti numerosi amici, furono proiettati alcuni filmati e la manifestazione si concluse il 12 settembre con la premiazione degli otto concorrenti. Non mancò Alcide Salmaso e affermò che i partecipanti erano tutti degni del più sincero plauso. È significativo ed è un orgoglio che Conselve sia presente per simili manifestazioni. Per- L’occasione più sentita era il Carnevale, con i carri allegorici e i coriandoli, una manifestazione che possiamo definire un allegro evento popolare, durante il quale era d’obbligo mettere da parte i problemi quotidiani e aprire le porte ad un’obbligatoria risata. Ecco allora che grandi e piccini rivivevano le tradizioni locali attraverso i giochi, i laboratori di maschere, i contatti all’insegna del divertimento e dei buoni auspici per il futuro. Da noi, precisò Pina Minelli, il carnevale è ragionevole e sano, è sentito e goduto, è umano ed esemplare. È realizzato con la presenza di famiglie intere e sull’operosità di giovani coscienti. Lo svago del bambino diventa così motivo di distensione per lo stesso adulto. Carnevale caldo, dignitoso e tipico quindi quello conselvano, come in altri paesi più si trova. Da noi né droga, né alcol, né stordimenti orchestrali vengono a turbare la pace serena risvegliando istinti infernali. La nostra allegria è un vero premio perché frutto di una coscienza tranquilla e di una civiltà non ancora corrotta. “Dimmi come ti diverti e ti dirò chi sei”. Sembra un adattamento superfluo. Eppure è così. Il mensile Comunità Conselvana pubblicò un articolo dal titolo: Films di casa nostra, ed esordì affermando che possedere una cinepresa può essere facile; saperla usare tecnicamente anche. Ma a metterla in azione, con arte e buon gusto è un grosso problema. Grazie a Dio c’è della brava gente che sa prendere sul “serio” proprio per puro encomiabile hobby anche questi problemi di raffinata educazione artistica. A Conselve vive e opera, nell’ambito delle attività culturali della Pro Loco, un bel gruppo di appassionati cineamatori, associati al Cine Club di Padova. Il loro lavoro (individuale o di gruppo, con una solidarietà invidiabile e utilissima) procede sulla base delle regolari, grandi operazioni cinematografiche, con tanto 40 40/42. In questa foto del giugno 1969 vediamo l’operatore Adriano Bononi, l’aiutante Silvio Meneghesso, il regista Ennio Mazzucco e la principale interprete, Bruna Bortolato, durante le riprese del film Mietitura. 41 42 22 ciò, ha voluto esprimere i propri giudizi, partendo dal primo classificato con il film “Carlo”, realizzato da Ferruccio Sabbion, conselvano ma residente a San Pietro Viminario. Tema quanto mai impegnativo il suo, svolto con una finezza non comune. Il tepore della poesia che anima la natura rimane soffocato ognor più dal freddo teorema del cemento che incarcera l’uomo, riducendolo senza più mistero, né infinito. Al secondo posto “Mietitura” di Ennio Mazzucco, conselvano. Il vecchio mondo fatto di aurore e tramonti, di sudate e sorsate, di melodia affettiva e naturale vitalità, rimane travolto dall’incalzare della macchina fatta di fughe e lampi, di polvere e logorio, di predominio e annientamento. Al terzo “Casa dolce casa” di Mario Silvani pure conselvano. C’era una volta un padre, una madre e… tanti figlioli, tutti belli, sani e piccolini. La più bella esperienza di vita è la paternità: una grande parentesi nel lungo cammino e che tutto investe l’essere umano. C’era caldo nel gran salone dell’Hotel Oasi, ma il film di Mario ha portato in tutti refrigerio. Autentici capolavori ci sono apparsi tutti gli altri films. Si è trattato di H² O realizzato da Rasia Dal Polo, Gemme di ghiaccio di De Michieli, La parabola di Mazzuccato, Occaso di Minto, Bassa marea dei fratelli Gloria e La volta Meravigliosa di Wetzl, presidente del Cine Club di Padova. L’Ugoletta d’oro era un concorso canoro riservato ai più piccini, divisi in due categorie: Juniores dai 3 ai 6 anni e Seniores dai 7 ai 10 anni. La manifestazione, organizzata dalla Pro Conselve, prevedeva il patrocinio e le adesioni presso i Padri Canossiani, le Suore Canossiane e la segreteria della Pro Loco, mentre la selezione delle voci che entrarono nella finalissima, tenutasi a febbraio, fu affidata a padre Andrea. Il tutto si svolse sabato 18 aprile, presso il cinema-teatro Marconi ed è stata una grande festa per i bambini, con la 43 43-44. Il 12 settembre del 1969 ecco la premiazione del Concorso cinematografico organizzato dalle Pro Conselve, dove sono presenti: il fotografo Silvio Silvani, il dott. Gino Meneghini, i vincitori Ennio Mazzucco e Ferruccio Sabbion, Ennio Gaia e il presidente della Pro Conselve dott. Michele Fossari. 44 23 generosa partecipazione dei genitori e di numeroso pubblico. Si esibirono, trepidamente sicuri, giovanissimi cantanti ai primi approcci con il microfono e con la presenza dei numerosi spettatori. L’accompagnamento musicale ha visto all’opera il complesso Conselve, capace di sostenere brillantemente la sua parte e degno di lode è stato anche il debutto de I Miserabili, un neonato gruppo di giovani musicisti. Da circa un anno, una decina di soci della Pro Loco frequentava il Cine Club Padova e martedì 12 maggio 1970, presso l’Hotel Oasi di Conselve, organizzarono in modo impeccabile una serata di film prodotti dai soci del club. Furono proiettati: La diga maledetta di Lorenzo Poli, Partita a scacchi a Marostica di Bruno Poli, Sing-sing in Papuasia di Tullio Gobbato, Il ponte di Augusta Marzemin, Praglia, piccolo mondo di Roberto Moyoli e Sacro e profano di Tiziano Zanetti. Tutti associati al Cine Club di Padova ed erano presenti un centinaio di spettatori che applaudirono ogni autore. Martedì 9 giugno, presso la sede di Padova, la giuria composta di 22 soci ha assistito alla proiezione dei 5 film partecipanti alla Bobina unica montaggio in macchina e ai 4 film inclusi nella Bobina di primavera 1970. Lo spoglio delle 22 schede ha dato alla categoria juniores i seguenti risultati: 1° Mario Silvani, con punti 183, che vinse il premio offerto dal Cine Club Vignola, 2° Giovanni Chiarlanti, con punti 144 e la medaglia di partecipazione. Invece, la Bobina di primavera 1970 ha visto Ferruccio Sabbion 1° classificato con il film Carlo - punti 196 e coppa del Comune di Padova, 2° classificato Ervino Wetzl con il film Eze, rocca del silenzio - punti 166 e medaglione C.C.P., 3° classificato Giorgio Donadel con il film Nel mio giardino - punti 163 e medaglia di partecipazione, 4° classificato Valentino Zanetti con il film Sicilia - punti 154 e medaglia di partecipazione. Martedì 16 giugno, alle ore 21,15, ancora presso l’Hotel Oasi si tenne una seconda serata di film presentati dai soci del C.c.p. che vide la partecipazione del solito numero di spettatori. Un avvenimento importante lo rilevò il Gazzettino nell’agosto del 1970, quando annunciò la prossima, definitiva sistemazione del Centro di lettura e della Biblioteca popolare comunale decisa dalla giunta municipale. Entrambi furono trasferiti nei locali di piazza Cesare Battisti, risolvendo uno dei tanti problemi trovati dagli amministratori, poiché in precedenza il Centro di lettura occupava una sala messa a disposizione dal padri Canossiani, ma si trattava di una sede non adeguata alle necessità. Da allora i frequentatori trovarono la disposizione di quattro locali di notevole capacità ed ampiezza e questo giovò anche alla Pro Conselve. Lo stesso articolo propose l’allestimento della quinta mostra fotografica presso i locali del municipio. E vincitori, precisò il cronista, sono: Valentino Ghiraldini con “Cadore” (bianco nero), Ferruccio Sabbion con “Architettura conselvana” (migliore foto sulla zona), Carlo Roccato con “Monetina” (diacolor). Ghiraldini e Roccato sono anche autori di foto segnalate. Nel mese di ottobre, l’assemblea del Cine Club di Padova rinnovò le cariche e, dopo la riconferma del presidente Ervino Wetzl, del vice Guido Mazzuccato e del segretario economo Valentino Zanetti, furono eletti i consiglieri: Giuseppe Rasia Dal Polo, Ferruccio Sabbion, Vittorio Poli e Agostino Zanardi. Quindi i revisori dei conti: Bruno Poli, Enzo De Michieli, Michele Trapletti, i probiviri Giovanni Fantini, 45 45. La sistemazione della Biblioteca comunale nella piazza XX Settembre, oggi dedicata ai ragazzini. Salvatore La Rosa e il presidente onorario Guido Pallaro. Il Cineclub di Padova era il primo nato in Italia, poiché contava quarant’anni e un numero di soci tra i più attivi ed anziani e, a livello nazionale, aveva già ottenuto l’assegnazione di un notevole numero di coppe e di medaglie. A Conselve, invece, la Pro Loco era presieduta dal dott. Michele Fossari, dal vice Giuseppe Archita, dal segretario Ennio Mazzucco e dai consiglieri: Filiberto Petranzan, Giorgio Gradella, Giorgio Trivellato, Adriano Bononi e Giovanni Chiarlanti. 46 24 47 48 46/52. Quando la Pro Conselve non aveva una sede propria, per discutere sul da farsi organizzava degli incontri presso i ristoranti, oppure nelle abitazioni dei soci e non mancavano le gite, come quella alle Grotte di Postumia. 49 50 51 52 25 IL PRÀ COMUNALE Negli anni Settanta, ciò che non andava per il meglio era la richiesta di utilizzare parte del Prà allo scopo di ampliare l’ospedale. Ma, per fortuna, non furono molte le persone disposte ad accettare quella soluzione. A tale proposito, Lino Favaro scrisse: Al Prato! Già, al Prato! Vi entro convinto di trovare soltanto un tappeto verde, fresco, inviolato, le tante foglie divelte dal vento, secche e ammucchiate lungo la siepe di cinta, e gli annosi altissimi platani. Macché! Trovi invece un gran numero d’auto, disposte in tutte le direzioni, in riposo assoluto o per breve parcheggio. Bei tempi questi e quanto progresso, nel caos generale! Ciononostante un floscio sorriso ti si presenta sulle labbra e un bisbiglio: “Che pace!”. Infatti, se gli affanni quotidiani te lo consentono e ti indugi a fare quattro passi, guardando attorno, in alto, ovunque… allora son tanti cari ricordi che vengono a galla e fanno rivivere la spensierata lontana giovinezza. Io, tu, noi tutti abbiamo trascorso, in questo Prato, delle ore meravigliose e indimenticabili. Anche allora si giocava al calcio ma con palloni confezionati con stracci arrotolati, stretti da spago. Bastava poco per farci divertire: un tantino di fantasia. Durante gli anni ruggenti, per prendere il sei in ginnastica, bisognava procurarsi la divisa (ben £ 30 quella da balilla moschettiere, il doppio quella da giovane fascista). Da te, Prato mio, e tu lo sai, si veniva in manipoli, segnando il famoso passo per gli esercizi ginnici. E che dire delle belle corse al trotto? C’era ancora un richiamo nell’alternarsi di un leggero pendio tutt’intorno al Prato. Ma gli appassionati dell’ippica di tanti anni fa dove sono? E voi, platani antichi, col vostro mormorio alimentato dal sospiro del vento riuscite ancora ad elevare l’uomo aggregandolo a tanti vivi ricordi… Voi ci avete visto bambini, poi grandicelli giocare a nascondino e quindi ventenni allorché cercavamo, con l’ansia orgogliosa di maturi, la ragazza tra la folla dei giorni di festa. È arte vostra spiare le furtive carezze e le effusioni di tanti innamorati. Ed ora ci vedete adulti pensosi, con la fronte rugata, coi capelli ormai bianchi e scarsa scioltezza a motivo del peso che la vita comporta… Caro mio Prato, vorrei sempre vederti così, col tuo volto sporco, selvaggio, dimesso, quasi spoglio come un vecchio gitano. Certo, la mano benigna dell’uomo potrebbe pulirti, renderti fascinoso e brillante ma allora perderesti tutto ciò che rappresenti. Ogni tuo metro è vera testimonianza, custode segreto di affetti, aspirazioni e travagli di tante generazioni. Non vorrei, non vorrei proprio che l’urto impetuoso del progresso incalzante debellasse il tuo volto così schietto, caro e familiare! Se guardiamo alla storia del Prà, fu il Rassino, lo storico della famiglia Lazara, a confermare che Nicolò II, oltre a citare gli edifici di pregio ubicati in luoghi diversi, nell’estimo del 26 novembre 1422 computò un totale di circa 2.700 campi, pascoli e relativi fabbricati rurali. E, per spiegare il ruolo esercitato dai Lazara nel Conselvano, dobbiamo ricordare 53 54 53/55. Ogni anno, in occasione del Carnevale, non mancavano i carri allegorici allestiti nelle contrade e nei paesi limitrofi e neppure i numerosissimi spettatori. 55 26 56 56-57. La villa Lazara nel 1917, oggi Patronato canossiano e il Prà comunale nel 1913, con la pista dove si svolgevano le gare equestri. ostaria, si trovava vicino al palazzo del Vicario. Per suo uso continuò invece a tenere la casa murata e contornata da un brolo di 4 campi, in contrà del Borgo. Si trattava dell’attuale villa Lazara con l’ampio brolo oggi chiamato Prà, pertanto, chi arrivava da Padova e voleva raggiungere la piazza e la parrocchiale, doveva percorrere via Borgo e un tratto di via Fossalta (oggi Beggiato) a nord del Prà. che, dal 1406 al 1734, la Serenissima assegnò per ben tredici volte la carica di vicario ai componenti della famiglia. Nell’estimo del 1437 leggiamo che, nel centro del paese, Bernardo dichiarò di possedere un’abitazione di muro con tezza (fienile) e corte destinata al suo gastaldo. Nella piazza aveva una seconda casa con due tezze, mentre una casetta di legname e paglia, con un boccone di terra, dove se tien 57 27 l’altro, compreso il pascolo £ 600, si cava vino mastelli 10 e £ 60. Alcune porzioni di questo polmone verde, ubicato nel centro del paese e in parte adibito a brolo della villa, già popolato da edifici in muratura e da alcuni casoni, furono cedute nel corso dei decenni per far posto alla scuola Elementare, all’Ospedale e altri edifici, comprese le ultime abitazioni sorte lungo il viale Venezia, dopo la Seconda Guerra mondiale. Nel 1811, Antonio Malmignati di Lendinara sposò Teresa Lazara e aggiunse ai suoi beni l’eredità della moglie. Il 30 novembre del 1860, quando morì il conte Nicolò Lazara, Giovanni, primo conte di Palù, morto nel 1619, lasciò un’accurata descrizione dell’intero complesso e, a proposito dell’ampio brolo, aggiunse: La corte - cioè il Prà - si sega, e si lascia in godimento al Giardinaro in vece di £ 20. Due campi di Brolo sarato di Murro, del qual tra herba, uva, e frutti, un anno per l’altro si cava £ 150. Nove campi di Brolo per metà Casa serato di spinada (siepe di gleoditzia: spini del Signore) con la fossa da doi parti, e doi ponti di pietra che la passano, così ridotto dal Conte Nicolò mio padre, soleva esser Horto con diverse case di murro, et di paglia. Si affitta il fieno un’anno per 58 58-59. L’immagine risale al 1903 e si vede la Vacca Mora che sta per raggiungere la stazione ubicata davanti al Prà che, qui sotto, vediamo com’era nel 1921. fratello senza eredi di Teresa, egli acquisì anche il Prà. Il 15 febbraio del 1879, Giovanni Menegazzi sindaco di Conselve lo acquistò pagando 18.500 lire italiane e lo destinò ad ospitare la fiera annuale di Sant’Agostino e da allora rappresentò uno dei punti di maggiore attrazione del paese. Dopo l’acquisto, il sindaco fece tracciare alcuni viali, li arredò con panchine e mise a dimora numerosi platani, insensatamente abbattuti alcuni lustri fa. Nel 1884, per far posto alla stazione del tram a vapore della Società Veneta, la cosiddetta Vacca Mora, tra la villa e il Prà fu aperta un tratto di strada, permettendo al treno e a quanti arrivavano da fuori di raggiungere direttamente il centro del paese. Ma isolò la villa dal suo parco e sconvolse un perfetto equilibrio durato quattro secoli. Il 17 settembre del 1970, il sindaco Tarcisio Peraro costituì un comitato composto dai membri della Pro Conselve, da tecnici e da interessati di vario genere, al fine di studiare ed esaminare le proposte relative alla sistemazione e all’idonea utilizzazione del Prà. A dare il loro contributo, furono invitati anche i conselvani e fu chiesto loro di proporre soluzioni intelligenti, oltre che conformi alle finanze locali. Era dal 14 aprile che la Commissione per la difesa del Paesaggio e delle Bellezze Naturali aveva proposto il vincolo, perciò, dopo l’incontro con il Comitato scelto dal sindaco, 59 28 i bambini per giocare o per la ginnastica. Per i fondi, visto che parecchia gente si è interessata al problema, proporrei una colletta. Anche la “Pro Conselve” dovrebbe promuovere manifestazioni che diano un qualche utile da adoperare a tale scopo. Destro asserì: Lo trasformerei nel “Giardino di Conselve” al fine di garantire un’oasi di rilassamento, dove si può respirare una boccata d’aria e di tranquillità. Per ricavare i fondi necessari non aumenterei le tasse, piuttosto proporrei una sottoscrizione pubblica e, se viene deturpato, è come se facessero un torto alla mia abitazione. Mazzucco pensò alla conservazione, almeno per un paio d’anni del campo sportivo, con due stradine parallele fiancheggiate da una quindicina di panchine. Poi suggerì l’installazione di una giostra, un’altalena… anche un gabinetto di decenza, un chiosco per la vendita di bibite e gelati. Anche il mercato settimanale, che langue per mancanza di spazio, potrebbe trovare una sistemazione razionale e definitiva. Nella stessa area, alla domenica si potrebbero parcheggiare le automobili, risolvendo così un altro problema. Potrebbero essere ospitate manifestazioni d’ogni genere, comprese quelle folcloristiche. L’importante è non continuare solo a parlare perché potrebbe passare inutilmente anche questo secolo! Pampaloni, dichiarò convinto: La trasformazione ha un significato se messa in relazione con la situazione del paese e con il probabile sviluppo che si vorrebbe dare. Essa dipende da come verrà risolto il problema sportivo, scolastico, della Casa di Ricovero e dei luoghi d’incontro e di attività per giovani e lavoratori. Dipende anche dalla sistemazione del traffico pedonale ed automobilistico e soprattutto da come avverrà il nuovo insediamento umano del paese ed in parte da come saranno le prossime speculazioni… Interessare particolarmente la Pro Conselve affinché promuova iniziative tali da consentire un pur minimo utile da evolvere ad opere pubbliche fra cui anche il Prà. Lina Penon suggerì: Trattandosi di orgoglio paesano sarebbe intervistai lo studente Umberto Borile, il panettiere Augusto Destro, il commerciante Onofrio Piagno, il vigile urbano Alceste Mazzucco, l’universitario Pierluigi Pampaloni e l’impiegata Lina Penon. Dopo di che, per informare i residenti, il mensile Comunità Conselvana ha consentito la pubblicazione delle opinioni espresse dagli intervistati. Con la prima domanda chiesi chi di loro seguì la polemica sorta in difesa o contro l’autonomia del Prà e, dopo averlo affermato, Borile, Piagno e Pampaloni sì dichiararono contrari ai mutamenti sostanziali. Anche Mazzucco disse di sì, e precisò: Perché il Prà rappresenta una grande attrazione per noi e per quanti si trovano a passare per Conselve. È un “bene” che tutti ci invidiano anche così, allo stato selvaggio, come finora è stato lasciato. Lina Penon affermò: Sono sempre stata dell’opinione che un’adeguata sistemazione dell’ospedale nel Prà non avrebbe trovato una soluzione, anzi ne avrebbe compromesso l’importanza. Con la richiesta di cosa pensavano del vincolo e della decisione del Comune di avviare i lavori di sistemazione, Borile, Destro, Piagno, Mazzucco e Penon dichiararono l’opportunità del vincolo e dei lavori di sistemazione, anche se il solo spianamento non risolveva tutti i problemi. Pampaloni si meravigliò che il Comune non avesse provveduto ancora prima al vincolo. Prima di intraprendere qualsiasi lavoro, ribadì, l’Amministrazione Comunale dovrebbe provocare una discussione, aperta ad ogni cittadino, perché il da farsi spetta a tutta la cittadinanza. Come sistemerebbe il Prà e da quali fonti ricaverebbe il necessario introito per la sua manutenzione? E Borile rispose: Lo sistemerei a parco divertimenti con vari giochi per i bambini. I maestri, i professori, le suore potrebbero portare i ragazzi e 60. Il Prà visto dall’esterno, quando al tempo del Fascismo lo chiamavano Campo Littorio. 60 29 auspicabile che ogni cittadino sentisse il dovere di contribuire annualmente, secondo le proprie possibilità, alle spese iniziali e di ulteriore abbellimento. Nel mese di novembre, il Comitato cittadino Pro Prato chiese a Giorgio Gradella e a me di allestire una mostra nella sede della Pro Loco, dopo che avevamo reperito una serie di documenti conservati nell’archivio comunale e nelle biblioteche private. L’allestimento iniziò nel pomeriggio di sabato 21 e si concluse alle tre di notte e la domenica mattina ci attivammo di buonora per avvisare i visitatori all’uscita dalla messa e raccogliere le loro firme. A proposito della mostra, il Gazzettino scrisse che nei vari pannelli figuravano cronologicamente: le proposte di acquisto da parte dell’Amministrazione comunale, i rogiti notarili che risalgono al 1875 e le delibere del Consiglio di tutte le varianti avvenute nell’area circostante al vasto campo; i documenti che ricordano le attività sportive e le feste all’aperto ivi svolte dalla sua fondazione. Sono poi raccolti gli articoli dei giornali riproducenti tutte le polemiche sorte relativamente ai vari tentativi di destinare una parte di quest’area ad altre opere. Inoltre sono esposte le fotografie, le stampe e i disegni che nelle varie epoche sono state pubblicate per valorizzare l’ammirato parco. Il pittore Alfio Mazzucco, interpellato per l’occasione, ha magistralmente eseguito due vistosi pannelli corredati dalle scritte: Abbasso le mani dal Prato! E, Cittadini! Sveglia - si sta tramando per rovinare il Prato. La mostra, aperta sino a domenica 29 novembre, ha visto la presenza di molti visitatori che sottoscrivevano le proposte formulate dalla Pro Loco. Il 9 dicembre, una trentina di persone, poche di fronte al 61 gran numero degli invitati, furono convocate dal sindaco Tarcisio Peraro. Lo scopo era quello di esaminare un dettagliato progetto di massima, presentato dalla ditta Sgaravatti, al fine di suddividere, abbellire e trasformare il Prà, per renderlo accogliente e utilizzarlo a scopi educativi e salutari. Ma si trattò di una semplice fase di studio, anche se abbastanza concreta, poiché prima di tutto era necessario fondere i diversi pareri e decidere qualcosa di concreto. 61/63. La mostra organizzata nel 1970 per salvaguardare il Prà e i due pannelli eseguiti dal pittore Alfio Mazzucco. 62 63 30 GLI IMPEGNI DELLA PRO LOCO che vengano rinnovate annualmente perché credo che i nuovi adepti daranno sempre nuova vitalità all’associazione e nuova carica di idee, rendendola ancora più funzionale. Cosa pensa di un direttivo composto da un incaricato di ogni associazione e dei politici presenti in paese? Non lo riterrebbe un legame, un rafforzamento, un coordinamento di ogni altra iniziativa? Personalmente sono contento di questa proposta e cercherò di caldeggiarla in seno al direttivo. La nostra porta è sempre aperta a tutti, anche ai non iscritti, soprattutto ai facenti parte dei vari sodalizi. Non mandiamo gli inviti perché non abbiamo un ufficio amministrativo, né abbiamo fondi per i francobolli e per la carta da lettere. Quelli che lavorano sono pochi volonterosi, degni di un monumento per ognuno, per tutto quello che fanno, senza paga e senza gloria, ricompensati solo dall’entusiasmo e dal gusto di fare del bene: tutti questi hanno dato anima e corpo alla Pro Conselve. Le cariche e le iscrizioni offrono solo onore o anche compiti di fattiva collaborazione per tutti? Le cariche offrono anche onore in quanto siamo tutti onorati di appartenere all’associazione. Ma offrono anche grandi oneri, non a me personalmente che ho fatto sempre “pochetto”, ma ai giovani che hanno perduto del tempo prezioso e del denaro senza alcuna ricompensa, neppure quella di una cena alla fine dell’anno. Esiste un fondo cassa e qualche sovvenzione a favore dell’associazione? Attualmente esistono solo dei debiti. Abbiamo contratto un debito con un istituto di credito di Conselve per la somma di £ 400.000 per poter anticipare quanto richiesto dall’Intendenza di Finanza, senza la quale la Tombola non si sarebbe fatta. Anche il direttivo ha contribuito di tasca propria, quale anticipo, per far fronte alle spese delle varie manifestazioni. Speriamo nel futuro raccogliere qualche soldo, chiedendo agli esercizi pubblici (ed è un atto di umiltà andare ad elemosinare quattrini). Ricordiamoci che il Carnevale conselvano non rende una lira alla Pro Conselve e viene a costare mezzo milione. Le finanze, pertanto, sono sempre sotto acqua. Se qualche volonteroso vuole aiutarci in qualche modo, noi lo ricorderemo nelle nostre preghiere quotidiane. L’unico ente che dà quello che può è il Comune e lo dà in proporzione delle proprie limitate finanze. Qualcosa hanno dato anche le tre Banche locali, ma molto poco. Mi scuso se mi sfugge qualche altro ente. I privati hanno sempre contribuito nel migliore dei modi. Quali sono i rapporti con l’Ente per il Turismo di Padova e le altre Pro Loco esistenti in provincia? È utile, secondo lei, uno scambio di esperienze e di collaborazioni? I rapporti sono ottimi. Tutti gli anni l’E.P.T. ci dà qualche contributo. Buona armonia esiste pure con le altre associazioni della provincia. Qualche volta ci abbiamo rimesso del materiale dato a prestito alle nostre consorella, ma è un peccato veniale che non pigliamo neppure in considerazione. L’ultima domanda: È del parere o meno, che la tessera offra dei vantaggi concreti, quali lo sconto sul biglietto del cinema, del ballo, ecc., quello di un inserimento tra i lettori della Biblioteca comunale, ecc.? Sono del parere che debba offrire dei vantaggi. Bisogna però studiare la forma più opportuna sempre che i chiamati in causa siano pronti a favorirci. Ecco allora che, nel mese di luglio del 1971, il nuovo direttivo della Pro Conselve decise d’intraprendere delle trattative con l’Unione sportiva, per raggiungere la fusione dei due sodalizi. Questo perché la maggioranza dei consiglieri del- In quel periodo, la Pro Conselve era l’associazione maggiormente impegnata e ufficialmente più attiva, ma per conoscere a fondo le principali finalità, nell’ottobre del 1970 decisi di chiederlo al presidente Michele Fossari. E lui rispose: Sono moltissime, tutte però mirano a rendere bella, accogliente, festosa, grande e sempre più rinomata la nostra Conselve, in senso morale ed economico. I nostri desideri, però, cozzano spesso con la dura realtà quotidiana che ci impone troppi limiti e riduce la nostra attività a poche manifestazioni, quali il carnevale, la tombola, la mostra fotografica ed altre minori. Certo, tutto deve procedere in armonia con lo sviluppo economico e sociale del paese, oggi ancora eminentemente agricolo. Nostro desiderio (e di tutti i componenti il sodalizio) sarebbe di promuovere dibattiti e incontri sui problemi dell’industria e delle varie trasformazioni in atto, così da portare un concreto contributo di idee per un reale miglioramento della situazione conselvana. Poi gli domandai quanti erano gli iscritti e quali le possibilità di allargare il loro numero. E lui precisò: Gli iscritti effettivi sono solo 30. Le possibilità di aumentarli non sono tante. All’ultima riunione plenaria, dopo aver affisso manifesti un po’ ovunque, ci siamo trovati in pochissimi. Alla richiesta se c’erano iniziative tali da invogliare nuovi aderenti, ribadì: Abbiamo allo scopo, portato il prezzo della tessera a sole cento lire per i giovani e lasciando quota libera per gli altri. Malgrado questo non abbiamo ottenuto i risultati sperati. Allora gli chiesi: Che ne dice di un aggiornamento dello statuto e di un rinnovo annuale delle cariche? Non ho niente in contrario e sono fortemente convinto, anzi felice che le cari64. Due soci fondatori: Giovanni Chiarlanti e Adriano Bononi, attendono i colleghi nella sede della Pro Conselve di piazza XX Settembre, concessa dagli Amministratori comunali. 64 31 Settimo Rizzato, il merito si doveva accreditare ai generosi partecipanti che, senza badare a spreco di tempo e di denaro, realizzarono dei carri improntati ad arte e genio. Ma, per organizzarlo, fu necessario scorazzare nel mandamento per oltre dieci giorni, muniti di un altoparlante. Lo speaker, oltre la pubblicità di richiamo, offriva proverbi nostrani in vernacolo e, finalmente, nel giorno della sfilata si respirò un’aria di scanzonata allegria. Qualcuno, trangugiando fritole e galani in gran quantità e annaffiando poi il tutto con il Friularo della Cantina Sociale, riuscì addirittura a dimenticare le cambiali da pagare. L’apertura del Carnevale avvenne il giovedì grasso, con le gare dei bambini in maschera svoltasi nella piazza Cesare Battisti, sotto la guida microfonica e arbitrale del dinamico Giorgio Gradella. Sembrava più festa degli adulti che dei ragazzini, d’altra parte per loro tutta la vita era ed è una festa, mentre per i più grandi, ad eccezione di qualche martedì grasso, tutto il resto era quaresima. Alla sfilata parteciparono 19 carri e la consegna dei premi e l’estrazione di una lotteria si svolse il 13 marzo, nella sala del cinema Marconi. La giuria ha assegnato il primo posto al carro titolato La corrida, allestito dalla Scuola Elementare di Conselve, quindi: La fame e lo spreco da Pozzonovo, Festa al castello dal Prejon, La famiglia dei gobeti da Terrassa Padovana, Pinocchio e la balena da Bertipaglia di Maserà, Festa campestre dall’Istituto Canossiano femminile di Conselve, Sorprese lunari da Pozzonovo, Nomadi beat da Cartura, L’uomo alla conquista del sistema solare dall’Istituto Canossiano maschile di Conselve, Uccisione del maiale da Pozzonovo, Pinocchio nel paese dei balocchi dell’Istituto Canossiano maschile di Conselve, Pescatori in valle da San Pietro Viminario, Nave corsara da Cartura, La fiera delle bambole dall’Istituto Canossiano femminile di Conselve, Palazzetto dello sport da Paolo Alfini di Conselve, La cicogna da Adelchi Milani di Conselve, Vacanze le due associazioni parteggiava per la fusione, infatti, l’idea comune era quella di gettare le basi per una polisportiva operante nel settore dell’atletica leggera, del calcio, della pallavolo e pallacanestro, oltre al nuoto e al tennis. Ma gli anni trascorsero nel nulla di fatto. In quell’occasione, l’assemblea dei soci vide la presenza del presidente Michele Fossari e di Giuseppe Archita, Vittorio Magni, Giorgio Gradella, Alcide Salmaso, Mario Silvani, Ennio Mazzucco, Adriano Bononi, Gino Meneghini, Ferruccio Sabbion, Corrado De Nicola, Giovanni Chiarlanti, Silvio Meneghesso, Valentino Baldisserotto, Mario Balielo, Filiberto Petranzan, Settimo Rizzato, Vasco Varotto, Emilio Badan, Paolo Magagna e all’unanimità nominarono presidente onorario Tarcisio Peraro, sindaco di Conselve. Nell’edizione del 1971, il Carnevale rinnovò la carica di entusiasmo che da anni ormai accompagnava la sfilata dei carri allegorici attraverso il centro di Conselve e fece affluire molta gente. Oltre alla Pro Conselve e all’infaticabile socio 65/67. Nel 1977, nell’allestire i carri del Carnevale, si badava al divertimento piuttosto che all’eleganza e alla raffinatezza. 65 66 67 32 Gli organi dell’Associazione sono: il Presidente, il Comitato Direttivo e l’Assemblea dei Soci. Il Comitato Direttivo presenta all’Assemblea un programma annuale delle attività e delle proposte di carattere straordinario che ritiene utile per la prosperità del sodalizio; pubblica e presenta le relazioni, i bilanci, i consuntivi delle gestioni e rende conto delle attività annuali all’Assemblea. Provvede a dare esecuzione ai programmi annuali di attività deliberate dall’Assemblea stessa, dandone le impronte che riterrà più opportune. L’Assemblea si riunisce in sessione ordinaria pubblica nella primavera e nell’autunno su determinazione del Presidente, del Comitato Direttivo o da un terzo dei Soci, ogni qualvolta si ritiene utile la sua convocazione. È facoltà dell’Assemblea di proporre manifestazioni o attività non previste nel programma approvato, anche durante il corso dell’anno, impegnando il Comitato Direttivo a dare esecuzione. Il patrimonio sociale è costituito dalle quote dei Soci, dall’eventuale contributo dell’Ente Provinciale del Turismo, da contributi di Enti pubblici e privati, da donazioni e da utili di gestione delle varie manifestazioni. In caso di scioglimento del sodalizio, l’eventuale patrimonio sarà devoluto al Comune di Conselve. In seguito all’approvazione dello statuto, Alcide Salmaso scrisse: Aiutiamo dunque i nostri buoni organismi associativi, quelli che si interessano e che curano le “cose nostre”. Entriamo a far parte, con il nostro contributo e collaborazione, invece di criticare dal di fuori. La porta è aperta a tutti e le iniziative sono valide e multiformi. I nauseati della politica, i nostalgici della vita di gruppo, gli appassionati della vita di Conselve, i conselvani di fatto e non di chiacchiere, i giovani e gli anziani, i semplici e i colti… tutti possono dare la loro adesione a quest’unica associazione paesana che li affratella. In nome di Conselve, la “Pro Loco” non chiede soldi ma simpatia; ha bisogno di forza per dare un contributo al miglioramento del paese. Dopo la discussione della pre-assemblea, il voto espresso nel corso dell’assemblea e la riunione del nuovo direttivo, si passò all’assegnazione delle cariche. Tutto ciò si verificò nel corso di alcune settimane, dimostrando un’imprevedibile volontà di ripresa degli intenti e dei programmi. In seguito alle votazioni, il direttivo risultò così composto: Michele Fossari presidente, Tarcisio Peraro presidente onorario, Vittorio Magni e Giuseppe Archita vice presidenti, Ennio Mazzucco e Settimo Rizzato segretari. E membri del direttivo: Emilio Badan, Valentino Baldisserotto, Mario Balielo, Adriano Bononi, Giovanni Chiarlanti, Corrado De Nicola, Giorgio Gradella, Paolo Magagna, Silvio Meneghesso, Gino Meneghini, Aldo Pozzer, Ferruccio Sabbion, Alcide Salmaso, Mario Silvani e Vasco Varotto. Qualcuno asserì: Sempre i soliti! Mentre un’attesa novità riguardò l’organizzazione interna per assicurare una maggiore distribuzione degli incarichi e degli impegni in seno allo stesso direttivo. Tre commissioni, inserite in altrettanti settori specifici, furono incaricate di formulare un dettaglio di attività, da trattare poi con il direttivo al completo e da inserire nel calendario generale delle manifestazioni da svolgere nel 1971-’72. Si trattò di un dialogo aperto, lontano dall’eterno spirito di contraddizione e senza le normali accettazioni passive, ma 68 68. Uno speaker arcinoto e molto apprezzato: Giorgio Gradella. svedesi dai Fratelli Magagna di via Fiesso - Conselve, Il Prato dagli Amici di Bragola City - Conselve, Le campane di S. Giusto da Luciano Canova di via Casette - Conselve. Allo scopo di attirare maggiormente l’attenzione dei cittadini e illustrare loro le finalità e gli intenti della Pro Loco, il 23 aprile del 1971, fu convocata una pre-assemblea. I manifesti, esposti nel paese, erano rivolti ai soci, alle autorità, agli uomini di cultura, ai professionisti, agli studenti, ai responsabili delle varie attività sociali, ai titolari di attività industriali, commerciali, artigianali, agricole e agli esponenti di altre associazioni. Un’attenzione particolare era rivolta agli studenti e alunni delle scuole locali di ogni ordine e grado. I temi svolti dovevano essere vistati dai rispettivi insegnanti e pervenire alla segreteria della Pro Loco entro il 10 maggio. I più giovani potevano svolgere qualche cronaca sulle manifestazioni e un ruolo da protagonisti, mentre ai più grandi era consentito di avanzare proposte costruttive e anche muovere critiche e formulare giudizi. Ma, pure in questo caso, tale proposta non vide l’adesione a lungo sperata. Fu allora che Alceste Mazzucco costituì il Cenacolo di Artisti e Poeti “Luigi Gaudenzio”, che non durò a lungo, ma coinvolse poeti e scrittori: Ugo Suman, Giuseppe Archita, Filiberto Petranzan, Aldo Pozzer e qualche altro. La sede era la stessa della Pro Conselve e anche l’immancabile collaborazione. In seguito all’assemblea dei soci, fu decisa una revisione generale dello statuto e lo proponiamo in rapida sintesi. È costituita in Conselve un’associazione denominata “Pro Conselve”. Il sodalizio, che è libero, autonomo ed apolitico, è costituito come ente promotore e coordinatore delle iniziative culturali, sociali, folcloristiche, sportive e ricreative, nell’ambito del Comune; cura, mediante suggerimenti, studi, proposte, progetti, risoluzione di problemi di urbanistica, polizia urbana ed incremento turistico della zona. L’Associazione è composta da un numero illimitato di persone che sottoscrivono la quota sociale annua. 33 Una data infausta risale invece al 3 gennaio del 1973, quando mancò il dott. Gino Meneghini e per la Pro Loco si trattò di un grave, quanto insperato lutto. Alcide Salmaso ha scritto: La sua gente l’ha sempre amato, anche perché tutti i conselvani hanno sempre trovato qualcosa di se stessi in lui. Ora che ci manca, lo cerchiamo di più, ora che tace lo sentiamo parlare più forte; ora che è passato alla storia lo sentiamo più nostro. Anche lui è stato “vita di Conselve” e lo è stato come nessun altro nel suo genere. Lo sarà ancora di più se faremo nostro il suo messaggio. Negli ultimi mesi di vita il dott. Meneghini mi chiese di collaborare con lui, poiché aveva in mante di stampare un libro ricco di immagini relative agli ultimi decenni di storia conselvana. Pertanto, dopo cena, ci davamo appuntamento nell’ufficio adiacente la sua farmacia e sceglievamo immagini e lastre fotografiche idonee a tale scopo. Dopo la sua dipartita, non abbandonai l’idea, ma decisi di recarmi presso i vari Enti pubblici, gli industriali, gli artigiani e i privati per chiedere e riprodurre in diapositiva le immagini degli eventi storici più significativi. Il tutto l’avrei depositato presso la Biblioteca comunale, ma il presidente avvertì: Non ho i soldi per pagare le diapositive. E allora mi rivolsi al panettiere Leo Garbin e lui, tramite l’Associazione Commerciati di Padova reperì quanto necessario e fu possibile riprodurre circa 650 immagini. Dopo di che, consegnai le diapositive alla Biblioteca, che oggi purtroppo ne conserva non più di una quarantina. Nell’agosto del 1979, in concomitanza con la fiera di Sant’Agostino, la Pro Loco organizzò un programma dal titolo: Conselve estate. Ma la mostra degli hobby, che doveva aprire una serie di manifestazioni, non si svolse in quanto non aderì alcun collezionista, sui quali avevano puntato per realizzare un’esposizione che sicuramente sarebbe riuscita interessante. Pertanto, risolsero la faccenda con la proiezione, nella saletta di piazza Cesare Battisti, selezionando le diapositive su Conselve depositate presso la Biblioteca. Nell’occasione, il Gazzettino scrisse: Fa sempre un certo effetto rivedere volti e luoghi del passato, riconoscere momenti rispettoso dei limiti, delle singole possibilità e delle competenze, onde evitare di ridurre il tutto a parole vuote, a inutili discorsi o intromissioni nelle attività altrui. Spesso si sentiva ripetere: Ma questa Pro Loco che cosa fa, cosa dice, cosa pensa, cosa vuole, dove vuole arrivare? Forse non avevano intuito che il gruppo era da tempo impegnato a rispondere esaurientemente e far capire che lottava per scoprire, conoscere e amare Conselve, rivolgendosi non solo ai residenti ma anche agli estranei. Iscriversi al gruppo significava dare un contributo disinteressato per elevare il prestigio e la prosperità del paese. Ma, quanti erano coloro che provavano questo tipo di affetto? Eppure, la Pro Loco assicurava apoliticità, comunanza di intenti ed era propensa ad attivare un vastissimo campo di lavoro. Il 7 gennaio del 1972, con la partecipazione de La Tavernetta dei Poeti di Padova, presso l’Hotel Oasi, organizzò la presentazione del volume di Aldo Pozzer, dal titolo: Sagessa de un caparo. Il risultato fu soddisfacente, sia per il folto pubblico affluito e sia per il contenuto di quanto programmato. Nel fervore della serata, Giuseppe Archita espresse la propria stima, la simpatia e l’amore verso il dialetto, la poesia, i poeti e anche verso gli animali, valutati al pari di illustri professori nel libro di Pozzer. A coronare l’incontro, con una toccante dimostrazione delle proprie qualità artistiche, fu Alberto Terrani che dal sindaco Peraro ricevette una targa ricordo. Possiamo quindi affermare che, qualora la parte migliore del sentimento popolare s’incontra con la finezza dell’arte, le manifestazioni del genere risultano sempre indovinate, perciò bisogna credere nel beneficio della cultura, comunque si manifesti. E, proprio in quei giorni, durante l’annuale sfilata dei carri allegorici, lo speaker appostato sul liston di piazza XX Settembre ricordò che il tipico Carnevale conselvano era nato da una decina d’anni e a caratterizzarlo contribuiva un buon numero di carri eleganti e costosi. Da allora si verificò un insperato crescendo di partecipanti e di impegni, con approvazioni e premi distribuiti non solo in loco, ma anche durante la gara concorrenziale organizzata dalla città di Padova, inoltre, si concretizzò un crescente afflusso di spettatori. Ecco allora che il Carnevale assunse la caratteristica di una simpatica e valida pagina folcloristica, degna di un ottimo risalto. Invece, nel mese di luglio, in previsione dell’annuale Fiera di S. Agostino, il Gazzettino s’era posta una domanda: A che punto sono i lavori del Prà? L’ovvia impressione era che, al pari di altri, anche questo e ulteriori problemi, nonostante le aurore promettenti, fossero rimasti fermi nell’era neolitica. La colpa andava perciò attribuita alla sfortuna, poiché il nostro paese si trovava fra quelli nati senza camicia. Il 24 settembre, la Pro Loco e l’Unione Sportiva Conselve, sotto la direzione della Scuola di Equitazione di Padova organizzarono e svolsero nel Prà comunale il 4° Concorso Ippico Regionale. La gara, iniziata alle ore 9,30 del mattino, proseguì senza interruzioni fino alle ore 15.00 e abbiamo visto delle esibizioni assai convincenti. Alcuni risultati, però, a causa forse della troppa vicinanza dei concorrenti al folto pubblico, hanno suscitato qualche dubbio. I premi, offerti da alcune Ditte ed Enti locali, furono cinque per ogni categoria partecipante. 69/72. Queste immagini ricordano la trebbiatura, la cura delle galline, il matrimonio e l’incontro con Gino Bartali in visita a Conselve. 69 34 dire della popolarità di questo appuntamento di fine agosto è lo spazio ridotto che viene assegnato ai vari stands, proprio per il numero elevato di aderenti alla manifestazione. Comunque sia, anche quest’anno la Fiera di Conselve parte con la speranza che Giove Pluvio non esaudisca, ora e tutte insieme, le preghiere che a lui sono state rivolte quest’estate. La fiera è stata quasi deserta nella mattinata di ieri a causa del tempo incerto, ma si è animata nel pomeriggio, dopo il cambiamento del tempo. Rimarrà aperta sino al 29. E i programmi? Dopo l’inaugurazione di domenica 26 agosto, che ha visto la partecipazione della banda Giuseppe Verdi, l’esibizione delle majorettes, la Fiera del libro in piazza XX Settembre, l’esposizione dei prodotti nel Prà e la presenza delle giostre, sabato 1° settembre, con inizio alle ore 20.00 in piazza Cesare Battisti organizzarono un ballo popolare, spettacolo delle majorettes e concerto della Banda, quindi tombola con 500.000 lire di premi e alla fine spettacolo pirotecnico. lontani della propria vita. Quando poi il ripescaggio nella memoria è vissuto assieme agli altri, diventa un’esperienza gratificante e sociale. Sabato sera - 26 agosto - alcuni conselvani, in verità pochi, hanno goduto questa opportunità. Per l’abilità e la passione di Ferruccio Sabbion, molte vecchie fotografie sono state riproposte in oltre 150 diapositive. Vi sono rappresentati i vecchi edifici pubblici prima della loro demolizione e un raffronto con i nuovi. I più anziani spettatori hanno rivisto il trenino chiamato allora “vaca mora”- che attraversava il paese collegandolo con Bagnoli e Padova - la maestosa villa Seren, e i più umili “casoni” dai tetti spioventi ricoperti di paglia. Ma chi aveva più cose da ricordare ha provato intense emozioni osservando le foto di gruppo o di cerimonie civili e religiose di tanto tempo fa: chi divertito si è riconosciuto con molti anni di meno, chi invece citava il nome di persone più o meno importanti ormai scomparse. Trascorsi pochi giorni, in seguito al passaparola, quella serie di immagini fu riproposta in altre due serate. Un articolo del Gazzettino, spiegò: La fiera di Sant’Agostino rivela aspetti interessanti. Nel vasto panorama di sagre e feste cittadine, notevolmente infittito durante questo mese, anche Conselve reclama una citazione. Diremo, anzi, che tale citazione è doverosa non per emulazione, bensì per tradizione, perché non si tratta di sagra ma di vera e propria fiera, che compie il primo anno dopo quattro secoli. Quest’anno l’apertura è avvenuta in forma solenne e, il sindaco Mario Balielo affermò: In questi giorni le vie e le piazze di Conselve si animano di bambini, uomini d’affari, gente proveniente da altri paesi per vivere questa festa in un clima di pace e di serenità. Dopo il discorso inaugurale è stata issata la bandiera nazionale sull’alto pennone di piazza XX Settembre, mentre la banda cittadina intonava le note dell’Inno di Mameli. Poi si è formato un corteo che al seguito del gonfalone comunale ha raggiunto il “Prà” per una visita all’ampia esposizione di macchinari agricoli e di prodotti artigianali tipici del mondo contadino. La Fiera di Sant’Agostino si segnala come una passerella, uno specchio per il livello economico soprattutto del paese, ma anche della bassa padovana, di cui Conselve, pur senza doversene vantare più di tanto, è parte integrante. Un metro sicuro per 70 71 72 35 Domenica 2 settembre, alle ore 20.00, nel campo del Patronato, Palio delle contrade e basket femminile; in piazza C. Battisti ballo popolare e gara di liscio e rock. Martedì 4, al cinema Vittoria, serata del dilettante con intermezzi di Ugo Suman, poeta vernacolo e del ruzantiniano Eugenio Capuzzo. Questa manifestazione, denominata La C…orrida - Ribalta di dilettanti allo sbaraglio, elargì premi per 300.000 lire, di cui 100.000 al primo classificato e il pubblico fece da giuria. La serie delle manifestazioni si concluse nella serata di sabato 15, presso la sala del cinema Marconi, quando alcuni soci della Pro Loco proiettarono dei filmati e una serie di diapositive illustranti vicende ed eventi vecchi e recenti accaduti a Conselve. mosfera festosa, poiché era nell’attesa del Carnevale, ma il maltempo ha costretto la Pro Loco a rinviare la manifestazione di una settimana. Perciò, lo Studio 7 Padova Nord, una radio privata di Ponso, colse l’occasione per farsi un po’ di pubblicità appendendo in piazza XX Settembre uno striscione lungo otto metri. L’autorizzazione, rilasciata dal sindaco Mario Balielo, prevedeva l’esposizione dal 10 e il 25 marzo e un vigile aveva indicato loro dove appenderlo. Ma, il giorno dopo, una telefonata del presidente della Pro Loco comunicò allo Studio 7 che, in paese, la pubblicità era gestita dalla sua associazione. E, con il pretesto di sostituire la lampada nel lampione dov’era appeso, alcuni addetti del comune lo tolsero, l’arrotolarono e l’abbandonarono in un angolo della piazza. I responsabili dell’emittente privata non gradirono una tale GLI ANNI OTTANTA Nel 1980, in occasione della Fiera, l’anziano pittore Italo Zanellato, residente a Bagnoli di Sopra, accettò di esporre alcune tele che, in modo singolare, interpretavano tradizioni, economie, vecchi lavori ormai scomparsi, paesaggi, edifici irripetibili e altre realtà che i giovani non dovevano dimenticare. La simpatica mostra fu allestita in un angolo della piazza Cesare Battisti, grazie all’interessamento di una classe quinta delle elementari che, nel piccolo studio di Italo, ubicato nei pressi della scuola, aveva già notato una serie di simpatiche tele. Il Carnevale, svoltosi alle ore 16.00 di sabato 21 marzo 1981, iniziò con il concentramento dei carri allegorici e dei gruppi mascherati in via Trieste. E poi, con la Banda cittadina in testa, attraversarono le vie Matteotti, Boito, Verdi, Vittorio Emanuele II, mantenendo fra un carro e l’altro una distanza di una cinquantina di metri e concludendo con la premiazione in piazza XX Settembre, dov’era la giuria. Nel mese di marzo del 1982, Conselve stava vivendo un’at- 73 73/75. Alcuni aspetti del Carnevale svoltosi nel 1983. 74 75 36 tradizioni del territorio, nel corso degli anni decisero di dare il via ad una serie di pubblicazioni. Brevemente ricordiamo i titoli di alcuni volumi: Memorie, Arti e Mestieri, Il dono della vita, Le strade di casa, Storia e immagini, edito nel 2007 per accattivare la conoscenza di fatti, personaggi e opere d’arte risalenti tra il XII e il XX secolo. Alla stesura di questo e degli altri lavori collaborarono Girolama Borella, Ivano Cavallaro, Adriano Comunian, Cesarina Foresti, Donato Gallo, Maria Caterina Lovison, Andrea Nante, Ugo Suma, Paolo Tieto e il pittore Leo Borghi che, assieme ad una serie di fotografi di oggi e dei decenni passati, collaborarono attivamente nel settore delle illustrazioni. In aggiunta, pubblicarono depliant e schede, itinerari e calendari di manifestazioni, ricchi di cenni documentaristici, foto, immagini, indicazioni e suggerimenti idonei all’indi- soluzione, perciò si recarono dal Sindaco e poi dai Carabinieri, dove chiesero spiegazioni e avvertirono che altri 5 striscioni avevano la sola autorizzazione della Pro Loco ed erano al loro posto. Era loro intenzione proseguire con una denuncia, ma Balielo ordinò di riappenderlo e il giorno 18 tornò al suo posto. Nel 1982 le Pro Loco di Albignasego, Bagnoli di Sopra, Campagnola di Brugine, Cartura, Conselve, Maserà e Piove di Sacco, nate nel sud-est di Padova, decisero di associarsi allo scopo di favorire la collaborazione. Così facendo costituirono il Consorzio delle Pro Loco Padova Sud-Est e la loro priorità consisteva nella valorizzazione del territorio, un’iniziativa capace di aggregare altre associazioni analoghe. Oggi, dopo trent’anni di collaborazione, il gruppo di associati si è triplicato e, per riportare alla luce le origini storiche e le 76 77 76/79. Il Carnevale del 1984. 78 79 37 80 81 82 80/83. Tre noti volumi editi dal Consorzio Pro Loco Padova Sud-Est: Il dono della Vita (2004), Storia e Immagini (2007), Le strade di casa (2006) e un fascicolo che celebra il 25° anniversario dell’Associazione. viduazione dei numerosi tesori storici ed artistici da secoli inseriti nel territorio. È sufficiente citare gli itinerari suggeriti tra il 1984 e il 2005 da: Padova Sud-Est, Dal Brenta All’Adige dall’Adriatico alle Valli, Vie di Terra e di Acqua, Il Conselvano Realtà Nuova dal Gusto Antico e 20 cartoline edite nel 1990 per illustrare alcuni tratti simbolici dei Comuni dove sono attive le numerose Pro Loco. In aggiunta, possiamo citare gli annuali convegni delle Pro Loco in festa, iniziati nel 1989, creando un’occasione per ritrovarsi tutti assieme, compresi gli amministratori del Comune ospitante e rispolverare la storia e il folklore. Infine i calendari che dal 1992 raccolgono e mettono in evidenza alcuni aspetti del territorio e le manifestazioni in programma nell’arco dell’anno. Nel 1983, il mese di maggio vide il terzo raduno equestre con una sfilata di cavalieri, amazzoni e carrozze d’epoca. Sempre nello stesso mese si tenne una festa sociale, prologo della seconda mostra del tempo libero programmata per giugno. Nel mese d’agosto si alternarono la Fiera e il Conselvestate, con un calendario ricco di manifestazioni protrattesi fino a settembre. Ma, in prossimità del mese d’agosto, gli Amministratori comunali rilevarono una situazione affatto rosea, pur constatando che l’artigianato era una via di mezzo tra l’industria e l’agricoltura e offriva lavoro ad oltre seimila dipendenti: il doppio della media nazionale. Se non che, i troppi gravami previdenziali e fiscali, l’incerta politica degli investimenti e le eccessive imposizioni burocratiche di controllo stavano tarpando le ali ad un’attività di notevole importanza e in una zona, com’era la nostra, in fase di transizione. Soprattutto l’agricoltura, settore fondamentale della nostra economia, stava attraversando una crisi dovuta in parte alla mancanza di rinnovamenti e aggiornamenti, di irrigazione capillare e di contributi agevolati, oltre un senso di cooperativismo piuttosto scarso, tanto da procurare il più basso reddito pro-capite dell’intera penisola. Stava attraversando un triste momento anche il settore commerciale, dovuto all’imposizione delle registrazioni 83 contabili, alla gravità degli oneri fiscali e previdenziali e per le recenti disposizioni in materia di superfici dei negozi. Ecco allora che, accantonata quella triste situazione, dal 27 al 30 agosto, la Fiera assunse il ruolo di ottima occasione per vendere e per acquistare, per contrattare e discutere. Invece, il Conselvestate ’83 iniziò con una prima manifestazione nel Prà Comunale, alle ore 21.00 di martedì 2 agosto e si trattò di danze, melodie popolari e canti interpretati dai ballerini e dall’orchestra dell’Accademia di Danza cecoslovacca, con il famoso cembalista Pavel Farkas in primo piano. Sabato 6 agosto, alle ore 21.00, sempre nel Prà, continuò con il ballo liscio proposto dall’orchestra Gli Amici di Perife38 ria. Domenica 7, Rock Concerto con I Quasar, un complesso formato dai giovani Franzolin, Fulici, Mazzucco e Trincanato. Venerdì 26 e sabato 27, due Serate Disco Dance in Piazza Cesare Battisti, organizzate da F.M. Stereo Dischi. Il 28, tradizionale giorno grande, cadde di domenica, perciò la giornata clou della Fiera fu spostata a lunedì 29 e, il 2 settembre, ripresero le manifestazioni programmate da Conselvestare ’83, con una nuova Serata Disco Dance. Il Sabato 3 vide un pomeriggio e una serata densa di programmi: alle ore 14.00, Gare ciclistiche U.d.a.c.e./Csin e il 1° Gran premio mobili Zampieri, riservato ai cicloamatori. Alle ore 21.00, serata di musica, danza, folclore a spettacolo in piazza, con l’orchestra Amici di periferia e La Varia, un gruppo di ruzantini padovani. Verso le ore 23.00, Tombola, con un montepremi così ripartito: quaterna 300.000 lire, cinquina 500.000, tombola 1.500.000 e tombolino 200.000 e, in chiusura, spettacolo pirotecnico. La ventiquattresima edizione del Carnevale conselvano ri84-85. Due immagini del Carnevale svoltosi nel 1985. 84 85 86-87. Nell’agosto del 1985, in occasione della Fiera, le serate dal titolo Conselvestate furono allietate dall’esibizione di alcuni complessi musicali. 86 87 39 88 89 88/93. Se, per analogia, ci riferiamo al 1° maggio del 1984, scopriamo l’interessante raduno Fly day organizzato dagli amanti dell’aeromodellismo. 90 91 92 93 40 sale al 16 marzo del 1986 e va ricordata perché al carro più bello la Pro Loco e il Comune destinarono una vettura Seat Ibiza nuova fiammante. Il tutto iniziò alle ore 16.00, con due sfilate per le vie del paese e poi la sosta in piazza XX Settembre, dove i carri mascherati furono sottoposti al giudizio della giuria scelta dalla Pro Loco. Complessivamente, le richieste di partecipazione furono una cinquantina, provenienti dai paesi limitrofi e da Piazzola sul Brenta, Cavarzere, Monselice, Saonara, San Martino di Venezze e altre località, oltre quelli di Conselve. Alla ventina di carri, scelti fra i migliori, abbinarono i biglietti di una lotteria che, oltre l’automobile, mise in palio un viaggio all’isola d’Elba, attrezzature per lo sport e il tempo libero, robot da cucina e altro. Per tutti i presenti, invece, uno 94 94/97. Una gradevole novità reca la data del 26 maggio 1985, quando nel Prà comunale fu possibile assistere al Cavalli e Carrozze, con salti ad ostacoli e passeggiate con i calessi. 96 95 spettacolo della Banda e delle Majorettes, poi un concerto dei Quasar e quindi l’estrazione dei biglietti abbinati ai carri e la consegna dei premi. Nella passata edizione aveva vinto un carro proveniente da Piazzola sul Brenta. Per ottenere un maggiore afflusso di pubblico in maschera, la Pro Loco organizzò un concorso fotografico e le immagini rubate al carnevale figurarono al centro di una serata speciale, programmata per il 12 aprile presso la sala del cinema Marconi. Per ottenere l’iscrizione al concorso si versava una modica quota alla Fotottica Silvani, che provvedeva alla consegna e poi allo sviluppo di un rullino di diapositive. Pertanto, durante la manifestazione, nella piazza XX Settembre fu allestito un botteghino per fornire quanto necessario ai fotoamatori, mentre i biglietti della lotteria titolata Totocarneval erano in vendita presso i bar e le tabaccherie del centro. A vincere questo che possiamo definire un concorso fu il fotoamatore conselvano Claudino Mazzucco. 97 41 98 99 98/103. Il 13 marzo del 1986 fu dedicato alla sfilata di Carnevale e il 25 maggio alla Rassegna cinofila nel Prà. 100 101 102 103 42 104 105 104/109. Anche un’altra simpatica e frequentata Gara di equitazione reca la data dell’1 giugno 1986. 106 107 108 109 43 In quel periodo, sollecitata dalla Pro Loco, l’Amministrazione comunale diede alle stampe un’interessante cartinaguida del paese, allora disponibile presso l’Ufficio tecnico del municipio. Si trattò di un utile strumento di consultazione, che mise in evidenza le vie del paese, i monumenti più importanti e fornì utili indicazioni circa l’ubicazione dei servizi di maggiore interesse, come il municipio, l’ospedale, le scuole, le sedi sportive e quant’altro. Nonostante la situazione non fosse delle migliori il presidente della Pro Loco, Federico Fulici, sostituto di Roberto Celon, dichiarò: Siamo ormai alle soglie di un programma che si estende non solo per tutta l’estate, ma addirittura per tutto l’anno. Negli ultimi giorni di luglio 1987 la Pro Loco organizzò la Festa dell’Avis, un concerto rock e la Festa della Società Operaia. Poi, consumate le risse scoppiate durante il Giocolandia del 1986, svolse la seconda edizione di quel fantasioso gioco, attuato con nove squadre attive nelle due serate finali, dopo l’eliminazione delle formazioni di Agna, Bovolenta e San Pietro Viminario. I giochi, usciti dalla fantasia del presidente e degli organizzatori, si svolsero nel Prà comunale e s’intitolarono: La fontana di Trevi, Caccia al tartufo, L’arca di Noè, L’antro di Polifemo, Tarzan e Jane, La mummia Cleo. Nella serata di sabato 23 agosto, primo trofeo di Ballo Città di Conselve e le coppie di ballerini misero alla prova il loro grado di forma e di bravura davanti alla giuria. Altre tre serate musicali si svolsero il 5, 12 e 19 settembre, intervallate, nei giorni 13 e 20, dall’appuntamento per i più giovani con un disk-jockey. Per evitare un altro periodo di declino, si pensò di rivitalizzare la Fiera annuale e, da mercoledì 27 a domenica 31 agosto, invitarono all’inaugurazione il sottosegretario al Tesoro Carlo Fracanzani e l’assessore regionale Aldo Bottin. Nell’occasione si rilevò anche la crescita del numero degli espositori con prodotti e macchine agricole messi in vendita nel Prà comunale, mentre la quarta Mostra dell’artigianato fu allestita presso la scuola elementare. Sabato 6 settembre, ecco l’estrazione della Tombola, con un montepremi di due milioni e mezzo di lire e poi lo spettacolo pirotecnico. 111 112 110/120. Una serie di giochi e la premiazione dei vincitori della terza edizione di Giocolandia del 9 agosto 1987. 110 113 44 114 118 115 119 116 117 120 45 Domenica 15 settembre, nel nuovo campo sportivo si svolse il Fly day, una spettacolare esibizione aeromodellistica e domenica 14, nella pista della Zona industriale, le finali del campionato nazionale di Stock car cross. In quello stesso pomeriggio, la squadriglia acrobatica Alpi eagles, composta di piloti attivi tra i veterani delle Frecce tricolori, si esibì nella stessa zona. L’ultimo appuntamento di Conselvestate vide la quarta edizione della marcia non competitiva Straconselve, conclusasi con uno spuntino gratuito in Prà. Terminato il periodo fieristico nacque l’idea di un Autunno conselvano, che prevedeva conferenze, tavole rotonde, concerti di musica classica e corale, rappresentazioni teatrali in dialetto e l’ultima tappa di una mostra itinerante, messa a punto dal consorzio delle Pro Loco per far conoscere i personaggi storici di Padova Sud-Ovest. E allora Fulici precisò: Abbiamo scelto due obiettivi che avranno bisogno di un lavoro paziente e duraturo. Il primo è quello 121 121/129. Nella Zona Industriale di Conselve, il 15 settembre del 1985 ha riscosso un imprevedibile successo l’esibizione di alcuni aerei, paracadutisti, elicotteri e una gara di Stock car cross. 122 123 124 125 46 126 127 di porre all’interesse della popolazione il tema dell’ecologia, della difesa del territorio e del recupero delle ricchezze che esso ancora conserva. Su tale piano un primo esperimento è stato compiuto già quest’anno, con una passeggiata in bici lungo la campagna conselvana alla riscoperta di ville e chiesette che qualcuno non ricorda più l’esistenza e che spesso, purtroppo, non godono di buona salute. Il secondo obiettivo è quello di fornire, ai giovani interessati, occasioni sociali e ricreative, per sentirsi legati al loro paese, alle loro origini. A tale proposito, il 24 agosto, ne La Difesa del Popolo, il giornalista Lorenzo Brunazzo scrisse: La biblioteca, una volta installata nella sua sede stabile, sarà punto di riferimento non solo per il prestito di libri, ma anche per i numerosi appassionati di storia e tradizioni locali che si sono in questi giorni riuniti, in maniera ancora informale, per iniziativa di Ferruccio Sabbion, che si definisce un “manovale della storia”. Egli preferisce andare a frugare nelle vecchie discariche in cerca di cocci e frammenti, fermarsi dove sta scavando qualche muratore o dove i contadini stanno arando in profondità. Ha partecipato a vari gruppi archeologici della zona, dalla Società Archeologica di Padova, al Gruppo Bassa Padovana di Stanghella ed è in questo modo nata l’idea, ora in corso di elaborazione, di fondare un’associazione simile anche per il Conselvano, dove gli appassionati di antichità non mancano. Infatti, spiegai che la biblioteca poteva essere il primo punto di aggregazione per allestire alcuni armadi e raccogliere le numerose testimonianze emerse in quegli anni e conservate da alcuni cittadini. Senza contare che, coordinare assieme tanti appassionati diventava importante per formare una rete di informatori con gli occhi aperti per rendere pubbliche le notizie di ritrovamenti altrimenti dispersi. Poi mi chiesero l’esistenza di questa sensibilità di base e, per fare un paio di esempi, risposi: C’è un anziano proprietario (Aquilino Capuzzo, allora residente in via Matteotti) che ha riempito una casa intera di vecchi oggetti un tempo in uso nelle fattorie, carri, carrozze, utensili, attrezzi per la vinificazione, misure per i prodotti della terra e molto altro. C’era anche un ragazzino che, assieme ai compagni e all’insegnante di una classe delle elementari, ho accompagnato in 128 129 47 di Sopra, Bovolenta, Candiana, Cartura, San Pietro Viminario, Terrassa Padovana, Tribano e, ovviamente, Conselve. Il 22, secondo Trofeo di ballo città di Conselve, il 23 Straconselve marcia non competitiva e festa in Prà. Dal 24 al 31, Fiera con Luna Park, rassegna Artigianato e Agricoltura e mostra Immagini di Storia. Il 5 settembre ripresero le manifestazioni di Conselvestate con spettacoli e ballo in piazza proposto da Anima e Musica, estrazione della Tombola con un montepremi di 2.500.000 lire e poi lo spettacolo pirotecnico. Il giorno dopo, giornata di aeromodellismo Fly day, l’11, il 18 e il 25 ancora Liscio con Roberto. Il 13 finale del campionato italiano di Stock car cross e, il 27, Festa del Vin con pigiatura dell’uva - come ’na volta - e ballo liscio con gli Stars Boys. Allo scopo di promuovere e sostenere le iniziative turistiche, culturali, ricreative, folcloristiche, sportive ed ecologiche la Pro Loco pubblicò un fascicolo di 58 pagine riproponendo alcuni articoli tratti dal libro titolato Conselve, di Alcide Salmaso e da alcuni numeri di Comunità Conselvana. Inoltre, una serie di simpatici proverbi e ne proponiamo alcuni: Chi gh’a on mestiere in man, dapartuto trova pan - Ogni vin fa alegria, se’l se beve in compagnia - Quando l’acqua toca el culo, tuti impara a noare - I brodi longhi, no i xe mai boni - On pare mantien sete fioi: sete fioi no’ xe boni de manteghere on pare - Se se vol che l’amicisia se mantenga, bisogna che ’na sporta vaga e n’altra vegna - Co i nasse i xe tuti bei, co i se marida i xe tuti boni, co i more i xe tuti santi. Anche una pubblicazione analoga, data al 1988, descrive le attività proposte da Conselvestate. L’8 e il 15 luglio Ballo Liscio con Roberto e il 22 con l’orchestra spettacolo Sogno di Romagna; il 23 festa dell’A.v.i.s. con l’orchestra Musica Amica, il 24 Compagnia Forzaté Follie senza nome, il 30 Compagnia città di Este con La famegia del chimico e, il 31, la Compagnia Nuova Leonessa con Una famegia in rovina. Il 5 agosto Ballo Liscio con Roberto, il 6 e il 7 Giocolandia, visita al museo di Este e, dopo alcuni giorni, mi consegnò un sacchettino di cocci recuperati nei pressi di casa sua. Per concludere, sottolineai che l’Amministrazione comunale stava ventilando l’idea di acquistare uno stabile all’interno della lottizzazione Conselve 2 e destinarlo, almeno in parte, alla realizzazione di un museo di storia conselvana. Dopo la morte di Aquilino Capuzzo, avvenuta nell’agosto del 1993, ben tre sindaci espressero l’intenzione di realizzare un museo etnografico, proponendo tre luoghi diversi. Ma trascorsero inutilmente nove anni e, siccome le attrezzature stavano per deperire, tutti gli attrezzi raccolti nel corso di una trentina d’anni furono trasferiti, con infinita soddisfazione del parroco, presso il museo etnografico allestito nell’antico convento di Carceri d’Este. Nel 1987, l’Associazione Pro Conselve, con sede in piazza Cesare Battisti, oltre al presidente Federico Fulici, contò sulla collaborazione del vice Dario Bonollo, del segretario Ennio Mazzucco, del cassiere Danilo Nardin e dei consiglieri Edoardo Piagno, Paolo Sottovia, Franco Stevanin e Roberto Celon. Altri consiglieri, di nomina comunale, erano Adriano Bollettin, Augusto Fochesato e Pierluigi Zanetti, inoltre, i revisori dei conti Ennio Casotto, Federico Zampieri e i supplenti Luciano Olmino, Roberto Pastore, presieduti da Rino Ganzarolli. Durante l’anno, Conselvestate diede il via a diverse attività partendo dal 3 luglio, con il Liscio proposto da Roberto, il giorno 5 il Superliscio con l’orchestra Quadrifoglio, il 9 concerto dell’Orchestra Filarmonica Veneta, il 10 un superspettacolo titolato Marisa Sacchetto Show, l’11, il 17 e il 31 ancora Liscio con Roberto. Il giorno 12 Festa dell’A.v.i.s. con l’orchestra Quadrifoglio, il 18 Top Show - Top Show (Miles, Raisa e Mago Ludwig) e Camillo Comic Dancer Show, il 19 Supercampione - gare di braccio di ferro e Body Building. Il 24 e il 25, prima e seconda serata di Cantaconselve con i dilettanti alla ribalta e il 26, serata finale con la presenza dell’ospite d’onore Patrizia Bulgari. L’1 agosto Fast Food di Drive in, il fachiro Samir Asoka, il fantasista comico Kesmyr e i Quasar. La sera del 2 e del 21, Superliscio con gli Stars Boys, il 7 Liscio con Roberto, l’8 e il 9 Giocolandia fra i comuni di Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli 130-131. Durante la presidenza di Federico Fulici, fra le molte manifestazioni, fu possibile assistere alle Corse coi mussi e alle gare per assegnare una serie di premi ai Cani migliori. 130 131 48 132 133 132/134. Altre manifestazioni, sempre nel Prà, riguardavano la Festa dei sùgoi. l’attraversata in equilibrio sopra una tavola, la ricerca di oggetti posizionati sott’acqua e altro, tutti all’interno della cosiddetta piscina approntata con ai lati una serie di balle di paglia e un capiente telo di plastica pieno d’acqua, usato nei camion delle Distillerie Bonollo. Per un’altra gara si usava correre con una carriola, con sopra un concorrente con un costume d’epoca, il casco e armato di una lancia per infilare un cerchietto di plastica appeso ad un palo. Siccome bisognava superare due dossi, molto spesso si assisteva a degli imprevedibili capitomboli e allora bisognava tornare indietro fino al punto di partenza. In altra occasione, recuperata una vecchia Fiat 500, svuotata del motore e conservando soltanto il volante e due sedili, proponevano al pilota e al copilota di salire e spingerla lungo un itinerario simile ad una gimcana, impiegando il minor tempo possibile. Fra i tanti, c’era un gioco che consisteva nel percorrere un certo tratto trasportando in spalla un altro concorrente. Per completare la festa, il 12 e il 19 agosto, Ballo Liscio con le orchestre Sogno di Romagna e, il 14, Ballo Liscio con l’orchestra Musica Amica. Nella serata del 20 si svolse il 3° Trofeo Ballo Liscio città di Conselve e il 21 Festa dell’Av.i.s. con l’orchestra I Leoni del Veneto. La Fiera si concluse il 31 agosto e Conselvestate continuò l’1 e il 2 settembre con la rassegna musicale Cantaconselve, per giovani dilettanti, cantanti, cantautori, gruppi musicali e solisti. La sera del 3 la Tombola, con un montepremi di 2.500.000 lire e poi i fuochi d’artificio. La sera del 9, Ballo Liscio con l’orchestra Amici dell’Arte, l’11 Festa dell’Aria nella Zona Industriale; il 16, il 23 e il 30 Ballo Liscio con l’orchestra Vecchia Maniera e con Roberto. Nel fascicolo Conselvestare 1988 c’era anche la notizia della nascita de La Loza, un Circolo Culturale associato alla Pro Loco. Qualche mese fa, - era scritto - un gruppo di persone liberamente unite, che amano “comunicare”, si sono costituire in circolo e gestiscono in una bacheca, collocata sotto “La Loza”, uno spazio di “libera voce”, aperto a tutti. I loro nomi: Roberto Boaretto, Giorgio Gradella, Enrico Martinati, Alceste Mazzucco, Ennio Mazzucco, Aldo Pozzer, Ferruc- 134 presenti i comuni di Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli di Sopra, Candiana, Cartura, Cornegliana di Carrara Santo Stefano, Conselve, Maserà, San Pietro Viminario, Terrassa Padovana e Tribano. In seguito all’adesione di Conegliana e Maserà, la manifestazione subì una leggera modifica, infatti, l’8 e il 9 luglio, a Tribano, si svolse una prima eliminatoria fra le squadre di Tribano, Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli e Terrassa Padova. Il 15 e il 16 si spostarono a Maserà e qui, assieme a Maserà, si esibirono i gruppi di Cornegliana, Candiana, Cartura, Conselve e San Pietro Viminario. Tenendo conto che Tribano e Conselve parteciparono fuori concorso, passarono al turno successivo tre squadre per fase e così, nella finalissima del 6 e 7 agosto, si ebbero 8 squadre. Nell’occasione di Giocolandia, Roberto Celon, oltre al ruolo di collaboratore svolgeva pure quello di speaker e descrisse alcuni giochi creati con un occhio particolare rivolto agli usi e ai costumi locali. Il più noto riguardava il tiro alla fune, 49 titolo per merito degli artigiani ormai convinti che bisogna uscire dalla “bottega” per far conoscere alla gente il loro lavoro. Ormai la capacità produttiva dell’artigianato è ottima e questo finalmente lo hanno capito. È dimostrato in parte anche dal fatto che alla prima edizione della mostra c’erano in tutto cinque espositori e in questi giorni più di quaranta. Si è arrivati al punto di dover escludere qualcuno, non per selezioni particolari, ma solo per carenza della struttura-contenitore. Ed è proprio per questo motivo che noi organizzatori stiano vagliando l’ipotesi di spostare la mostra il prossimo anno in un posto che ci possa offrire maggiore spazio. I festeggiamenti fieristici erano dunque iniziati alla grande, con un grosso lavoro di organizzazione effettuato dalla Pro Conselve, oltre che dal Comune e da altre associazioni del paese. Come ogni anno, il cuore della festa era il Prà, con un ampio Luna Park, uno svariato numero di stand gastronomici intenti alla preparazione di specialità della cucina veneta, accompagnate da ottimi vini di produzione locale e, infine, la Tombola con premi per 3.000.000 di lire. cio Sabbion, Alcide Salmaso, Bruno Suman, Federico Trovò. E l’elenco si allungherà. Perché il Circolo si chiama “La Loza”? Perché “La Loza” rappresenta il cuore di Conselve, il punto d’incontro per lo scambio di una parola, per un affare, per un momento di socialità, per un saluto e per sapere del paese vita, morte e miracoli. Nella bacheca, gentilmente concessa dal Comune, il Circolo esporrà all’attenzione di tutti: idee, suggerimenti, realizzazioni poetiche e satiriche, lettere aperte, osservazioni, proposte, segnalazioni di stonature, ecc. Il Circolo ritiene che l’iniziativa sia un democratico servizio reso a Conselve: conta perciò sul consenso e sulla collaborazione dei conselvani. L’idea era nata da Ennio Mazzucco e tutt’oggi è ancora lui attivo in tal senso, esponendo le notizie che possono interessare i conselvani. Le norme di accesso alla bacheca spiegavano che era aperta a tutti, ma non prendevano in considerazione provocazioni, diffamazioni, offese, parole incivili, ecc., perché il Circolo non ama essere citato in tribunale. Non si accettano componimenti, lettere od altro che non siano firmati. Produzioni artistiche e sane osservazioni, che rientrano nelle buone regole civili, ben vengano. Disegni, poesie, stralci di giornali, lettere aperte, battute spiritose, barzellette, vignette… sono gradite. La politica “partitica” e il diverbio politico non c’entrano e pertanto rimangono esclusi. Copia del materiale esposto sarà conservata agli atti del Circolo. Il 25 agosto del 1990, la mostra dell’artigianato, organizzata dall’Unione provinciale Artigiani presso la Scuole elementare, contò dieci anni, un anniversario che stimolò gli organizzatori per allestire un’edizione più ricca e un po’ speciale, con una serie di iniziative che fecero da cornice agli stand dei 40 espositori e alla retrospettiva storica dedicata alla bottega del tipografo. È la premessa di quanto scritto da Bianca Stivanello nel quotidiano Il Mattino di Padova, che ha aggiunto: Il primo appuntamento è per oggi alle ore 10 con il convegno “Dieci anni di artigianato” che ospita come relatori Lorenzo Talami, presidente europeo dell’artigianato; Aldo Bottin, assessore regionale all’economia lavoro e Paolo Bronzato, presidente provinciale dell’Upa. Dopo il convegno seguirà la presentazione del volume di Ferruccio Sabbion: “Storie di artigiani del conselvano”. In 150 pagine corredate di numerose fotografie d’epoca, l’autore narra in forma chiara e simpatica la storia dell’artigianato locale attraverso i profili di operatori del settore. Queste e altre interessanti storie svelano i segreti degli antichi mestieri molti dei quali oggi scomparsi e sconosciuti ai meno giovani. Insomma una riscoperta non solo di antichi mestieri, ma anche di spaccati di vita. Il programma prosegue alle ore 21 con la rassegna di acconciatori intervallata dalla premiazione per la mostra fotografica sul tema “La bottega artigiana”, allestita all’interno della rassegna a cura del Foto Club di Conselve. Giovedì 30 è prevista invece una serata con il comico Kesmir e venerdì con il duo Pavano. Domenica 2 è di scena la tradizionale sfilata di moda presentata da alcuni espositori e lunedì 3 la mostra si chiude con la consueta lotteria. Sergio Grapeggia, segretario dell’Unione Artigiani di Conselve, intervistato da Stefania Mastellaro corrisponde del Gazzettino, le disse: La rassegna si è inserita ormai a pieno 135 135. Durante la Mostra dell’Artigianato, anche le Sfilate di moda catturavano l’attenzione dei visitatori. 135 50 LA FIERA ANNUALE È il caso di ripetere che le manifestazioni fieristiche hanno origini antichissime, o meglio, che la loro nascita si perde nella notte dei tempi, ma conobbe uno sviluppo imprevisto durante il Medioevo e, più avanti durante il dominio della Serenissima, qui a Conselve la Fiera è una manifestazione che vanta origini di tutto rispetto, in quanto nata per interessamento della famiglia Lazara, proprietaria dal 1413 della cosiddetta Contea del Palù: l’area attualmente occupata dalla zona industriale. All’epoca la zona era paludosa, come del resto dice chiaramente il nome, ma i Lazara iniziarono una paziente e dispendiosa opera di bonifica e, nel 1574, in questa loro estesa tenuta costruirono una villa rustica e, poco più in là, una chiesetta e un piccolo convento dedicati S. Giovanni Battista decollato, poi concessi ai frati Eremitani. Sempre nel 1574, Giovanni VI Lazara chiese e ottenne la concessione di tre giorni di Fiera franca, da svolgere il 24 giugno di ogni anno su un’area prossima alla chiesa. Se non che, scorgendola perniciosa, o meglio, per destinarla in un luogo più consono, nel giugno del 1578, tramite gli ambasciatori padovani Gerolamo Rosio e Benedetto Dottori, chiese al Dux Venetiarum Nicola Da Ponte il trasferimento nel centro del paese. E lui rispose: Che sia concesso alla Magnifica Città di Padova, che possa far fare nella Piazza del Vicariato di Conselve ogn’anno uno Mercato libero, e franco nel mese d’Agosto per tre giorni solamente. Da allora, i giorni della fiera iniziarono il 28 agosto e furono dedicati a Sant’Agostino patrono dei frati Eremitani. In origine, la manifestazione si svolgeva lungo la via Villa (oggi Matteotti), nella piazza principale e nei cortili dei privati, mentre i bovini e gli equini erano legati alle lunghe corde stese a lato della via principale e sostenute da robusti paracarri, che furono tolti nel 1879. Allora la spostarono nel Prà della fiera, dove allestire le giostre, il circo equestre e i vari casotti. Alla vendita dei suini riservarono la piazza S. Valentino e i cavalli li spostarono dalla via principale alla strada di Pontecchio (oggi via Roma), di fronte alla pescheria. Grazie anche alla costruzione della linea ferroviaria, che dal 1883 collegò Padova con Bagnoli di Sopra, diventò una delle più importanti e frequentate manifestazioni fieristiche del territorio padovano. Era un brulicare di curiosi, compratori e produttori che vendevano carri, carretti, carriole, carrozze, calessi, attrezzi da lavoro agricolo e artigianale, all’ombra dei numerosi platani. Non mancavano le bancarelle zeppe di oggetti e prodotti d’ogni tipo, i mucchi di angurie, le giostre e le bettole, che offrivano piatti di baccalà, trippe alla parmigiana, musso in tòcio, nervèti e fette di polenta da innaffiare con un bicchiere di Friularo, un vino robusto e nero come l’inchiostro. L’apoteosi ravvivava la sera, quando la piazza centrale si riempiva con i giocatori della Tombola, organizzata dalla Società Operaia del Mutuo Soccorso, dedita alle iniziative assi- 136 136. Due aspetti della Fiera annuale nel Prà del Comune dove sono in mostra le attrezzature agricole ed è anche possibile degustare il vino offerto dalla Sansovino Vigneti e Cantine. 136 stenziali fin dal lontano 1870. Appena conclusa l’estrazione, assegnati i premi e spente le luci, una cascata di bagliori dorati scendeva dal campanile illuminando a giorno la piazza. Seguivano altri coloratissimi e scoppiettanti fuochi artificiali conclusi con tre potenti colpi finali, prima che il buio avvolgesse ogni cosa. Nel 1990 la Pro Conselve proseguì il coordinamento dell’associazionismo spontaneo e promosse le già ricordate attività ricreative e culturali, dimostrando una rilevante importanza nel sociale, ma stava per varare anche la revisione dello Statuto e il rinnovo delle cariche sociali. Chiacchierando con Federico Fulici, raccontò che, durante la sua presidenza, una delle prime iniziative fu la preparazione dell’illuminaria, presso i capannoni delle Distillerie Bonollo, per poi collocarla lungo le strade del centro in vista del Natale. Ad ogni carro allegorico che partecipava alla sfilata di carnevale si assegnavano circa 200.000 lire, invece, i vincitori di Giocolandia li premiavamo con una coppa e il gruppo di 51 Conselve si è classificato 4° nel 1992 e nel 1993, 2° nel 1994 e nel 1998. Per entrare in Prà e assistere alla manifestazione si pagavano 1.000 lire. Durante la Festa di Primavera i partecipanti esponevano fiori, piante, miele, animali da cortile, anatre, conigli, uccelli esotici e un anno alcuni struzzi. Alla fine si concludeva con una Corsa di 6 o 7 mussi, prestati da un allevatore residente a Bertipaglia di Maserà. Chi partecipava alla Festa dei sùgoi, ottenuti cucinando il mosto con la farina bianca, assisteva alla vendemmia e alla pigiatura dell’uva, perché in Prà si preparava un vigneto e si esponevano le relative attrezzature usate dagli agricoltori. L’idea del Concorso ippico è nata da Bregolin di Tribano e Rango di San Pietro Viminario, titolare del Centro Ippico Due Cavalli e i premiati ricevevano una coppa. In precedenza, al raduno annuale partecipavano gli allevatori e gli amatori della zona e, come giudici e assistenti, non sono mai mancati i componenti del Gruppo Ippico di Padova. Un sentito grazie, ha concluso Federico Fulici, lo dobbiamo alle numerose donne presenti ogni qual volta l’Associazione concludeva le manifestazioni proponendo spuntini, colazioni, cene o altro di simile alle decine di partecipanti. La Fiera è sempre stata un buon punto d’incontro per gli agricoltori del conselvano che si riunivano per tirare le somme di come stavano andando i raccolti o per discutere sul da farsi. Ma nel 1992 i tempi d’oro dell’agricoltura subirono un’inaspettata crisi, poiché gli agricoltori non avevano alcuna idea su cosa produrre, non essendoci alcuna garanzia sui prezzi regolamentati dalla Cee. La situazione era talmente assurda che lasciando incolto un ettaro il coltivatore percepiva una sovvenzione comunitaria di circa un milione di lire. Mentre chi produceva granoturco si garantiva un utile netto di appena 400.000 lire per ettaro. Pertanto, la mostra dei prodotti ortofrutticoli e dei macchinari agricoli saltò e venerdì 4 settembre si fece soltanto un convegno sul tema “Mercati ortofrutticoli e cooperative del settore”. Fulici, invece, abbandonò la presidenza della Pro Conselve e lo sostituì Gianni Brasolin, rimasto in carica meno di un anno. Presso la saletta polivalente di piazza Dante, lunedì 25 gennaio 1993, si tenne l’assemblea dei soci iscritti alla Pro Conselve e, dopo la presentazione del bilancio consuntivo e la lettura del programma di massima per il 1993, si passò a discutere circa il rinnovo del direttivo. Le tessere costavano 10.000 lire e risultarono 45 iscritti, 40 dei quali procedettero alla votazione dei candidati destinati a costituire il direttivo e risultarono eletti: Lorenzo Biancato, Roberto Celon, Roberto Pastore, Franco Picello, Gianni Brasolin, Luciano Olmino, Stefano Peraro e Giuseppe Lazzarin. E il gruppo dei revisori risultò così costituito: Mario Cognolato, Edoardo Piagno, Wanny Massari, Stefano Scarabello e Danilo Nardin. Alla riunione del 5 febbraio era presente una decina di soci e, dopo l’elezione del direttivo e dei revisori dei conti, le cariche di presidente, vice presidente e segretario furono rinviate a data da destinarsi. Poi il Direttivo decise di elargire 200.000 lire alla Festa delle Mascherine, organizzata per il 21 febbraio presso le Suore Canossiane. Invece, per il 14 febbraio, Festa di San Valentino, fu deciso di acquistare 4 casse d’aranci, 3 kg di caramelle e coriandoli, di preparare il palo della cuccagna, i sacchi per la corsa, la corda per il tiro alla fune e le pentole di terracotta da appendere e poi da infrangere colpendole con un bastone. 137 137/142. Questa Festa di San Valentino risale al 14 febbraio del 1982 e, fra l’altro, notiamo Luigi Bernardi detto Brùstola, mentre distribuisce i doni ai ragazzini. 138 139 52 Non sappiamo perché, ma alcuni decenni fa, nell’area antistante la pesa pubblica si teneva il mercato settimanale dei polli e Luigi Bernardi detto Brùstola, un imbianchino residente in via Marconi, volle l’annuale sagra e ogni volta si faceva aiutare da alcuni conselvani e come speaker invitava Giorgio Gradella o Giovanni Buniolo. Non erano dunque molti anni che la Pro Loco gestiva questa festa e nella piccola piazza dove si svolge l’annuale festa c’è un piccolo oratorio, dedicato in precedenza al S.mo Crocefisso, demolito nel 1957 e ricostruito dall’impresa edile dei fratelli Mazzucco su progetto dell’architetto Valentini di Ravenna. All’interno dello stesso, passato dai Braidotti ai Piacentini-Cingano, si conserva una pala con la Madonna, il Bambino e S. Valentino e forse per questo cambiò nome. Nella riunione dell’11 marzo, il Direttivo selezionò i carri mascherati da destinare alla sfilata di domenica 28 marzo. Ecco i titoli: Mangia tu, che mangio anch’io da Este, Lago dei cigni da San Cosma, L’antica Grecia da Borgoforte, La leggenda di San Giorgio da Carrara San Giorgio, La Festa dei fiori da Brugine, Fregatour e Cenerentola da Abano Terme, Il Carnevale italiano da Giarre di Abano Terme, Il Castello delle fiabe e La 140 141 142 Le graticole adatte ad arrostire le fornì il Gruppo ciclisti e all’A.v.i.s chiesero 500 girandole da aggiungere ad altrettante bandierine tricolori e ogni partecipante pagò 2.000 lire. Durante la riunione del 13 luglio, il presidente prese nota dei soci disposti alla predisposizione dell’area del Prà destinata ai giochi di Conselvestate. Quindi chiese la disponibilità ad organizzare, per il 18 settembre, una serie di animazioni, giochi, assaggio di un pezzo di dolce e di un bicchiere di vino per i cittadini ungheresi di Jászberény e i francesi di Torcy presenti a Conselve per festeggiare il gemellaggio. Un gruppo di ballerini, tre musicisti e un’orchestrina di giovani ungheresi aveva già partecipato alla Fiera del 1991, eseguito una serie di balli tradizionali nel Prà e un concerto nel cortile delle elementari, dov’era la mostra dell’artigianato. Alla fine, la Pro Conselve consegnò ai sindaci di Jászberény e Torcy un’elegante targa, costate all’Amministrazione 130.000 lire e con riprodotto il campanile del duomo di San Lorenzo. I primi contatti con Torcy risalgono al 1984, quando un Sirenetta da Candiana, Viva i colori da Arzercavalli, Biancaneve e i sette nani da Brugine, Brucco da Este, Bentornato topo Gigio da Candiana, Il cavallo di Troia da Codevigo, La Bella e la bestia da San Cosma, oltre ad alcuni gruppi mascherati da Este e da Brugine. Per la giuria scelsero 11 persone, alla Banda cittadina destinarono 350.000 lire e alla ditta Fratelli Baratin commissionarono le targhe di partecipazione da consegnare ai titolari dei carri allegorici. Quindi nominarono presidente della Pro Loco Roberto Pastore, vice Lorenzo Biancato e i segretari Mario Cognolato e Roberto Celon. Il 22 aprile fu indetta un’assemblea e consegnate le tessere agli iscritti, esposto il rendiconto relativo al Carnevale, decisa l’edizione di Giocolandia per sabato 7 e domenica 8 agosto. La Pedalata ecologica per il 1° maggio, partendo dal Prà, raggiungendo San Pietro Viminario, sostando per il ristoro presso la chiesa di Vanzo, dove cucinare 70 kg di salsicce e costicine, quindi raggiungere Tribano e poi ancora il Prà. 53 Carolina, due italiani naturalizzati francesi e, giunti a metà strada, l’Hotel Oasi era diventato una tappa obbligatoria. Domenica 28 marzo, a Conselve si svolse il Carnevale, predisposto il giorno 11 e si trattò di una splendida giornata di sole. Lungo il percorso ci fu un tripudio di coriandoli, stelle filanti, palloncini colorati e un allegro vociare, accompagnato da applausi e canzoni con un volume altissimo nei singoli carri. La regia si è dimostrata ottima e, le voci degli speaker Nerella Vecchiato e Roberto Celon assai piacevoli, poiché al passaggio dei carri li illustravano minuziosamente e in maniera accorta e puntuale ai circa diecimila spettatori distribuiti lungo il percorso. Al primo posto si classificò La Bella e la bestia, al secondo La leggenda di San Giorgio, al terzo Cenerentola e poi: Viva i colori, Il Cavallo di Troia, un’imponente costruzione lignea, quindi Il lago dei Cigni, Il Castello delle fiabe, La Sirenetta e via via tutti gli altri. Il Luna di Miele, un elegante negozio per spose nel centro di Terrassa Padovana, distribuì duemila biglietti per due viaggi a Tenerife e l’estrazione premiò i numeri 291 e 960. Durante la riunione di martedì 24 agosto decisero di concedere la serie di sedie di proprietà in prestito gratuito alle altre associazioni del paese. Invece, Luciano Olmino suggerì che la collaborazione con l’Amministrazione comunale, in occasione della Fiera e della Tombola, doveva avvenire quando il contributo promesso e concordato sarà erogato prima della manifestazione in oggetto. Durante le riunioni del Direttivo, svolte dal 24 gennaio al 15 aprile del 1994, furono varate le solite attività: Conselvestate, Festa di San Valentino, Carnevale e, visti i preventivi presentati dalla Tipografia Regionale e da Violato, si stabilì di alternare fra le due ditte la stampa dei manifesti, dei depliant e di quant’altro. Mentre, per i servizi pubblicati dalla giornalista Sabrina Bellucco decisero di inviarle un mazzo di fiori. Poi nominarono un nuovo segretario nella persona di Vanni Massari, quindi decisero di elargire un contributo di 100.000 lire al Patronato per la festa della Befana e 200.000 alla manifestazione ciclistica in memoria di Bruno Pavin, proprietario del Bar dei Béi, ammazzato a coltellate. Infine, accolsero la proposta di partecipare alla 3^ Festa di Primavera promossa dall’Istituto Canossiano femminile e alla decima edizione dell’incontro con Jászberény e Torcy. Alla fine, il presidente comunicò che i tesserati erano 33 e per iscriversi pagarono 10.000 lire. Il 12 giugno si tennero le elezioni comunali, perciò, la Pro Conselve invitò i cittadini a conoscere i candidati sindaco: Fiore Angelo Drago, Giorgio Gradella, Claudino Negrisolo, Antonio Paoni e Alessandro Zogno. I due incontri si svolsero venerdì 27 maggio presso la sala convegni dell’Hotel Oasi e venerdì 10 giugno nel Prà. Tema dell’argomento: Quali spazi a Conselve per le Associazioni ricreative, culturali, sportive e poi, A me il voto! Le tre cose più importanti ed urgenti da fare per Conselve. La partecipazione e l’esito degli incontri risultò superiore del previsto. Il giorno della Fiera, fu spostato al 29 agosto, poiché il 28 cadde di domenica, ma i festeggiamenti incominciarono il venerdì 26 e continuarono fino al 5 settembre. Tutto il paese assisteva alle manifestazioni, oltre le ditte 143 143-144. L’esibizione nel Prà dei giovani ballerini arrivati a Conselve da Jászberény. 144 gruppo di conselvani e alcuni consiglieri comunali intrapresero un viaggio nella Borgogna e raggiunsero la cittadina francese. L’accoglienza fu talmente calorosa e ospitale, soprattutto con la comunità degli emigrati italiani, che la voce giunse nell’aula del Consiglio comunale e si incominciò a parlare di un possibile gemellaggio. Invece, i primi approcci con gli ungheresi, all’epoca ancora al di là della Cortina di ferro, vanno assegnati a Fiore Angelo Drago, capogruppo consiliare del Partito Comunista e al sindaco Vasco Varotto che gli affidò l’incarico di contattare una cittadina con caratteristiche analoghe a Conselve. Per farlo, Fiore contattò Danilo Boarato, un insegnante di educazione musicale presso la nostra Scuola Media, poiché negli anni ’60 e ’70 aveva ripetutamente visitato i paesi dell’Est, in particolare l’Ungheria. Ma, determinante fu Katalin Varga, originaria di Jászberény, all’epoca insegnante assieme a Fiore presso l’Istituto Mattei, oltre che residente a pochi chilometri da Conselve. I francesi, invece, organizzavano viaggi turistico-culturali verso il Lazio e il Meridione d’Italia e li accompagnavano i coniugi Domenico Vittone e la moglie 54 produttrici di attrezzature meccaniche, le piccole imprese artigiane, le aziende mobiliere, di abbigliamento e di specialità ortofrutticole a gastronomiche. E, a proposito di cibo, il compito principale era affidato agli installatori degli stand che, già alle 7 di mattina fornivano trippe in brodo annaffiate con l’ottimo vino prodotto in zona. Invece, per sabato, il programma della manifestazione accolse le delegazioni straniere provenienti da Jászberény e Torcy. Alle 19.00 l’inaugurazione all’Enaip della mostra sul lavoro e alle 23,30 quella dell’artigianato alla scuola Da Vinci. Domenica alle 9.00 incontro nella sede municipale con le delegazioni straniere e alle 10.00, presso l’Enaip, tavola rotonda: Europa 2000, la sfida della formazione per l’innovazione. Lunedì 29 giornata della Fiera nel Prà e, alle ore 10.00, nel Duomo, messa concelebrata da alcuni sacerdoti originari o che svolsero il loro ministero a Conselve e, alle 21.00, altro convegno all’Enaip dal titolo: Progetto di sviluppo dell’agriturismo per la Bassa Padovana. Di notevole interesse e molto frequentate risultarono le esibizioni di venerdì 26, quando la corale ungherese e quella di San Lorenzo si esibirono nel Duomo in una serie di brani tradizionali e, venerdì 2, in piazza Cesare Battisti, spettacolo di danza ungherese ripetuto il sabato sera in piazza XX Settembre. La stessa cosa accadde con alcuni spettacoli di karaoke, organizzati dalla Pro Conselve per i giovani in piazza Battisti, dove un animatore ne invitò alcuni scelti tra il pubblico a cantare sul palco, imitando la formula televisiva resa famosa da Fiorello. A proposito della mostra dell’artigianato, Sergio Grapeggia assicurò: La nostra zona esprime competenze particolari nel campo metalmeccanico, edilizio e tessile, ma anche in quello mobiliero con produzioni di pezzi su misura. Tra gli espositori segnaliamo anche la presenza di alcuni francesi e ungheresi, giunti al seguito delle città gemellate con Conselve, che presentano le loro specialità. La mostra si chiuse il 5 settembre con l’estrazione di una lotteria gratuita e la Fiera si concluse con la Tombola e i fuochi pirotecnici. Allo scopo di chiudere l’anno e ringraziare i soci che, con il loro volontariato, permisero la realizzazione delle varie attività, il Direttivo decise di organizzare una cena presso il ristorante Partenope, con il seguente menù: Aperitivo - olive, noccioline, salatini, risotto alla luganega, bìgoli con sugo di funghi, barralà con polenta, filetto di manzo alla brace, patate fritte e insalata mista, formaggi, dolce, spumante, caffè e amaro. I soci, le loro consorti o fidanzate, le autorità cittadine e gli sponsor pagarono 10.000 lire e 15.000 i non iscritti all’Associazione. Per la notte di Natale pensarono alla distribuzione di cioccolato caldo, sistemandosi nella piazza XX Settembre, dove raccogliere le offerte da devolvere in beneficenza all’A.n.f.a.s, inoltre, l’installazione di tre striscioni con gli auguri. Ai Consiglieri comunali facenti parte del gruppo chiesero l’assegnazione di una sede e di un magazzino, dove conservare il materiale da utilizzare durante le manifestazioni, poiché stipato in locali non adatti e occasionali, consentendo l’acquisto delle attrezzature necessarie e per renderlo più efficiente e autonomo. L’assemblea generale dei soci fu indetta per il 20 gennaio 145 145/147. Il famoso Cavallo di Troia e altri due carri sfilano durante il Carnevale del 12 aprile 1987. 146 147 55 del 1995 e, per primo fu approvato il calendario delle manifestazioni, aggiungendo, su proposta dell’ex presidente Fulici, una Sagra dei mussi e una Mostra cinofila, da effettuarsi nel Prà il 14 maggio. Ma furono escluse nella successiva riunione dell’11 maggio. Quello stesso giorno fu approvato il bilancio consuntivo del 1994 e quello preventivo dell’anno in corso e poi decisero le elezioni per novembre, appena esaurite le varie manifestazioni. Da poco era terminato il tesseramento e si contarono 32 soci. Interessante fu la proposta della signora Buniolo, che suggerì di organizzare nella piazza XX Settembre un mercatino dell’antiquariato da tenersi nel mese di settembre. Come ogni anno la prima manifestazione fu la Festa di San Valentino (14 febbraio) con la riscoperta di vecchi giochi, la rottura delle pigàtte, il palo della cuccagna, la distribuzione di arance, caramelle, pop-corn e caratterizzata da uno slogan: Da San Valentin ’na narànsa a ogni putìn! L’ultima domenica di marzo il Carnevale, una manifestazione consolidata nella tradizione paesana, rinomata in tutta la Regione e con il solito afflusso di pubblico. I carri e i gruppi mascherati, accuratamente selezionati, diedero vita ad un colorito e piacevole spettacolo, sfilando lungo il corso principale e attraverso le due piazze. Il costo totale della manifestazione fu di 10.288.300 lire. La Pedalata ecologica si svolse il 1° maggio, partendo da via Vittorio Emanuele II, via Casette, il centro di Tribano e le vie Cimitero, Draghe e Olmo, quindi ristoro davanti alla chiesa e il ritorno lungo le vie San Luca, Rossetto, Bragadine, Pocasso, centro di Tribano e poi le vie Bussoli, Bolzonari, Casette, Pontecchio, Roma, Vittorio Emanuele II, Marconi e arrivo in Prà per la festa finale. Per l’iscrizione versarono 3.000 lire solo gli adulti, con numerosi bambini al seguito e pagarono 5.000 lire per acquistare quattro biglietti della lotteria: una bicicletta come primo premio e altri 29 premi. Successivamente, in piazza Cesare Battisti si svolse una serata dal titolo: Miss Brillantissima. 148 148/151. Se guardiamo al Carnevale del 1992 notiamo i soliti carri mastodontici e anche il gruppo che presentò alcuni Vecchi mestieri. 149 150 151 56 152 153 ALCUNE IMPORTANTI NOVITÀ 152/155. Nel 1994 i carri furono ridotti di numero e sfilarono dei gruppi in maschera con i costumi settecenteschi. Il sindaco Giorgio Gradella, eletto nel 1994, annunciò: All’indomani della nostra elezione, avvenuta il 12 giugno, ci siamo accorti che la macchina amministrativa necessitava di alcuni aggiustamenti e di essere in qualche modo rinvigorita. Anche la Pro Conselve ritenne opportuno convocare l’assemblea dei soci e discutere circa alcune modifiche allo Statuto. I punti chiave erano questi: Articolo 1. È costituita in Conselve una Associazione Pro Loco denominata “Pro Conselve”, con sede in piazza XX Settembre n. 32/A, Palazzo Zen. Articolo 2. L’associazione Pro Conselve, che non ha fini di lucro, ha lo scopo di: sostenere e promuovere varie iniziative che valorizzino l’ambiente e offrano alla popolazione i mezzi per una migliore utilizzazione del tempo libero. Collaborare con le associazioni esistenti e con l’Amministrazione comunale o promuovere iniziative per la salvaguardia dei beni storici, artistici e culturali; per la difesa del territorio contro abusi edilizi, inquinamenti, deturpazioni. Articolo 11. Il Consiglio Direttivo è composto da undici membri tre dei quali nominati dal Consiglio Comunale, due in rappresentanza della maggioranza e uno della minoranza. Tutti hanno diritto del voto deliberativo e le sedute dovranno tenersi in luogo aperto al pubblico e vi potranno partecipare i Presidenti e i rappresentanti di tutte le associazioni ed organizzazioni presenti in paese, con facoltà di intervento. Articolo 18. I soci sono convocati in assemblea almeno due volte all’anno e, quando sia necessario, in assemblea generale straordinaria. Articolo 21. L’assemblea generale ordinaria delibera sul bilancio consuntivo dell’anno precedente, sulla formazione del bilancio preventivo, sulla relazione morale, sulla relazione dei lavori eseguiti, su proposte del Consiglio Direttivo o dei singoli 154 155 57 verino Scarabello, segretario e cassiere Vanni Massari. Nel consiglio direttivo Federica Pastore, Roberto Celon, Mario Mostarda, Luciano Olmino, Maurizio Polato, Gennaro Infante, Loris Milani e revisori dei conti: Franco Stevanin, Clelio Maggio, Giovanni Padovan e Giorgio Tognin. Complessivamente si contarono 39 tesserati. Nella riunione del giorno 15 si parlò della Festa di San Valentino e poi del Carnevale, stabilendo di lasciare invariata la contribuzione da elargire ai 9 carri e ai 13 gruppi mascherati e così pure la premiazione ai primi classificati. Si parlò anche dell’opportunità di organizzare una lotteria allo scopo di pareggiare le spese e di invitare un’estetista per dipingere le maschere sul viso dei ragazzini, che già l’anno scorso aveva riscosso un notevole consenso. Poi si confermò la presenza della banda cittadina e della presentatrice Nerella Vecchiato e l’incarico alla Graphic Report di preparare uno striscione per pubblicizzare la festa. Del Direttivo faceva parte Vanni Massari e nel numero d’aprile della rivista Comune e territorio di Conselve, a proposito del Carnevale, scrisse: Queste grandi manifestazioni avevano una connotazione politico-sociale ben definita, in quanto per alcuni giorni permettevano al ceto meno abbiente di dare sfogo alle frustrazioni accumulate in lunghi mesi di privazioni e sofferenze, festeggiando e banchettando alla corte dei ricchi padroni, che per l’occasione erano molto generosi. Queste feste prettamente pagane, con l’avvento del cristianesimo furono per lungo tempo dimenticate. Ma il bisogno di questa espressione di gioia collettiva si riaffermò nel Medioevo in funzione della Quaresima, prendendo appunto il nome di “Carnevale”, ossia - carne levare - dall’usanza tutt’ora in uso di eliminare la carne dalla dieta alimentare nel periodo di Quaresima, in segno di purificazione e penitenza prima della Resurrezione. Ai nostri tempi il carnevale diventa un teatro che si sposta sulle strade e nelle piazze, al fine di provocare attenzione e conoscenza delle esperienze che la cronaca locale ci propone, offrendo un momento di riflessione, seppur mimetizzato nella maschera gioiosa della comicità. Per questi motivi la Pro Loco ha ritenuto fosse importante mantenere viva questa manifestazione così colorita, gioiosa e significativa. Organizzare i concorsi di carri allegorici e gruppi mascherati, soci. È facoltà dell’assemblea promuovere attività o manifestazioni non previste nel programma annuale approvato, anche durante il corso dell’anno, impegnando il Consiglio Direttivo a darne esecuzione. Articolo 25. Lo scioglimento dell’associazione Pro Conselve non potrà essere pronunciato che da un’assemblea generale e dovrà essere votato da tre quarti dei soci. Articolo 26. In caso di scioglimento dell’Associazione i beni acquisiti con il concorso finanziario specifico e prevalente della Regione o degli Enti Pubblici saranno devoluti all’Ente Turistico eventualmente subentrato o, in difetto, al Comune di Conselve. Lo Statuto, non molto diverso dal precedente, fu compilato nello studio notarile della dottoressa Antonella Manno, quindi registrato a Padova e così il gruppo rinnovò il riconoscimento a livello nazionale e regionale. Il primo sabato e la prima domenica d’agosto ecco Giocolandia, le solite due serate di giochi strapaesani elaborati e approntati dai soci della Pro Conselve, con la partecipazione dei paesi limitrofi che si esibirono nella cosiddetta grande piscina allestita nel Prato comunale. Ma, la prima serata si concluse nel peggiore dei modi a causa della pioggia e il tutto fu rinviato alla seconda serata, accorciando alcuni giochi per mancanza di tempo. Nell’ultima settimana d’agosto, durante la Fiera, due serate in piazza di spettacolo vario e l’ultima domenica di settembre festa dei sùgoi. Si trattò della riproposta di antiche ricette contadine, con la preparazione e degustazione del dolce a base di mosto d’uva, esposizione di vecchie attrezzature enologiche e recitazione delle poesie dialettali dedicate al periodo della vendemmia. L’8 dicembre, durante la festa dell’Immacolata sistemarono un omaggio floreale ai piedi della statua della Madonna, collocata davanti al Municipio. La notte di Natale, in piazza XX Settembre, i soliti auguri con distribuzione di cioccolata calda e vin brulé. Il rinnovo delle cariche direttive si svolse il 10 gennaio del 1996 e Roberto Pastore fu riconfermato presidente, vice Se156-157. Fra le altre cose la Pro Loco organizzò con successo anche un Mercatino dell’antiquariato. 156 157 58 poi all’estate, perciò la Pro Conselve e le altre associazioni che lo usavano per allestire le loro manifestazioni, continuarono a chiedersi: Chi risolverà questi problemi? Il 10 gennaio del 1997 il Direttivo parlò del Carnevale, da svolgere nell’intera giornata e pensò di chiedere ai bar del centro di offrire l’aperitivo ai gruppi mascherati da trasferire poi all’Hotel Oasi per il pranzo. Quindi sentire Dario Bonollo per chiedergli di fare delle foto o i filmati. Poi decisero di preparare la festa di San Valentino e il presidente annunciò che quell’anno gli iscritti erano 30. significa impegnare molto tempo e denaro, soprattutto quando gli introiti sono incerti si creano situazioni di imbarazzo ed insicurezza nell’Associazione. Il Carnevale continua a portare migliaia di persone nel nostro paese, ed a quel punto le fatiche, le preoccupazioni, i disagi sono cose dimenticate. Si ringraziano gli associati che con il loro volontariato ripagato solo dal sorriso della gente, lavorano con dedizione ed entusiasmo. Si ringraziano le ditte ed i negozianti che con aiuti economici ci hanno dato la spinta per andare avanti. Si ringrazia l’Amministrazione Comunale e quanti in essa operano con spirito di fattiva collaborazione. Si ringraziano tutti quanti sono venuti al Carnevale, perché divertendosi hanno potuto arricchire gli altri della loro presenza. Nello stesso periodo, l’Amministrazione comunale ultimò le istruttorie al fine di costituire l’Albo delle Associazioni, previsto dalla legge 142 del 1990 e dall’articolo 30 dello Statuto comunale, a proposito degli Istituti di Partecipazione dei cittadini. L’associazionismo presente a Conselve era piuttosto notevole, con molti gruppi ricchi per le loro capacità e quindi da iscrivere all’Albo. Questo perché, al di là della collaborazione con gli Enti locali, partecipavano alla vita delle comunità con proprie iniziative degne di considerazione. In paese, assieme alla Pro Loco erano attive: l’Associazione Commercianti Turismo e Servizi, l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, l’Associazione Volontari Ospedalieri, l’Aurora Calcio, la Banda cittadina “Giuseppe Verdi”, la Caritas, il Circolo Arci, Conselve ’94, la Dragon Dojo, L’Albero, il Tennis Club, l’Unione Sportiva e l’Anfas (Associazione Nazionale Famiglie fanciulli e adulti subnormali). A tutto ciò va assegnato il gemellaggio con Jászberény e Torcy, una relazione che ai rapporti socio-culturali ha aggiunto un riscontro in termini economici, avviando scambi commerciali tra piccole imprese artigiane. Ma il fatto più importante riguardò la nascita di un sodalizio che interessò alcune famiglie che, ospitandosi a vicenda, crearono l’opportunità, non solo per i genitori, ma soprattutto per i figli di allargare la visuale sul mondo. In tal senso si dimostrò attiva anche la Pro Conselve, poiché il presidente Roberto Pastore e gli associati non ignorarono le numerose iniziative che videro Conselve animarsi nei confronti dei paesi gemelli. Nel 1996, tre le varie attività, troviamo: nel mese di marzo la 5^ Festa dell’Artigianato con rappresentanze dei due paesi gemellati, a maggio una delegazione di conselvani si recò a Torcy, nel mese di luglio soggiorni collettivi per ragazzi provenienti da Jászberény e Torcy. Ad agosto gli amici stranieri parteciparono a Giocolandia, alla Mostra dell’Artigianato e, dal giorno 2 al giorno 11, una gruppo di ragazzi di Jászberény partecipò ad una manifestazione sportiva. Invece, ciò che dall’inizio dell’anno non era affatto piacevole, riguardò lo stato di abbandono e l’incuria del Prà comunale, ormai a livelli di degrado insopportabile. Le panchine erano sporche e danneggiate da ragazzi incivili, i giochi rotti e abbandonati, ma non mancarono cumuli di sabbia, ghiaino, addirittura calce, oltre la presenza di biciclette, motorini, moto e le automobili scorazzavano liberamente. Da una decina d’anni c’era il bar-spogliatoio, costato circa 300 milioni, con l’aspetto di un deposito attrezzi anziché di un locale aperto al pubblico. Si era prossimi alla primavera e 158 158-159. Nel Prà, durante la Fiera, le giostre sono attive di giorno e di notte. 159 Il 16 marzo il Carnevale incominciato alle 10.30 della mattina con la sfilata dei gruppi formati da 110 maschere, partendo dall’Hotel Oasi e alle 14.30, partenza da via Trieste dei 6 carri allegorici, con in prima fila la banda Giuseppe Verdi. Fin dal mattino, le truccatrici dell’Accademia la Parigina pitturarono i volti di giovani e meno giovani. Con il preciso scopo di coordinare le numerose manifestazioni, proposte dalle diverse associazioni, gli Amministratori comunali decisero di varare uno slogan-invito dal titolo: E… state a Conselve. Lo scopo di tale iniziativa, già sperimentata negli anni scorsi, attuò il coordinamento ed evitò la sovrapposizione delle iniziative proposte da altri gruppi durante il periodo estivo e continuate fino all’autunno inoltrato. La rosa delle proposte, spiegarono gli Amministratori, vitali59 Con esibizioni natalizie e giochi, domenica 14 dicembre, il gruppo I Cialtroni, arrivato da Padova, intrattenne i bambini per l’intera giornata, mentre lo stesso giorno e poi durante il mercato di mercoledì 24, Babbo Natale distribuì i dolci. Quindi, installazione e addobbo, con relativa illuminazione, dell’albero di Natale nel piazzare antistante la sede municipale di villa Zen e collaborazione alla messa in opera della luminaria nel centro del paese. Nella notte di Natale, di fronte al Duomo, all’uscita dei fedeli dalla messa di mezzanotte, distribuzione di vin brulé, cioccolata e panettoni affettati. Per realizzare queste ultime iniziative fu prevista una spesa di 1.630.000 lire e, per festeggiare il 1998, il Direttivo della Pro Conselve elencò per prime queste attività: 6 gennaio Befana e distribuzione delle calze, 14 febbraio San Valentino. zia il paese, coinvolge le associazioni ed è variegata: si va dal cinema ai giochi all’aperto, dalla musica classica all’esibizione di gruppi rock; particolare attenzione viene riservata agli spettacoli teatrali e ai concerti organizzati dalla Provincia. Ci sembra che il numero e la qualità delle proposte dovrebbero coinvolgere un po’ “tutti”. Fu deciso di protrarre il calendario delle manifestazioni fino alla fine di settembre. Dopo i primi due spettacoli teatrali e la marcia podistica di fine giugno, il mese di luglio si aprì nel segno dello sport, con un mini torneo di calcetto, basket, pallavolo e tennis, promosso dalla Polisportiva. Il 15 giugno, la Pro Conselve propose la prima Festa del melone e per accontentare i bambini, il giorno 6, giocolieri e clown occuparono il Prà. Il giorno 12, il programma Villeggiando consentì un concerto presso il Duomo con la prestigiosa Orchestra di Padova e del Veneto e il 13, anche la banda si esibì in piazza Cesare Battisti con un simpatico concerto. Il 19, nella stessa piazza, Rock day, con i gruppi ammessi al concorso di musica dedicata ai giovani e la sera successiva, ancora la Pro Conselve, con un’originale sfida tra parrucchieri. Il giorno 26, presso la villa Ferrante-Deganello gentilmente aperta al pubblico, ancora su iniziativa di Villeggiando, il gruppo Amici del Teatro mise in scena uno spettacolo firmato Pirandello e titolato: Questa sera si recita a soggetto. La sera successiva, nel Prà, una rassegna musicale presentata da Radio Gemini-Contatto. Altrettanto spettacolare la 15^ rassegna di Giocolandia, del 2 e 3 agosto che, oltre Conselve, contò la presenza dei gruppi provenienti da Anguillara Veneta, Bagnoli di Sopra, Bovolenta, Candiana, Casalserugo, Terrassa Padova, Tribano e per la prima volta Jászberény. Per non parlare poi dell’ormai pluricentenaria Fiera di Sant’Agostino, dal 24 al 31 agosto, che riempì il Prà con giostre, espositori, gazebi dove pranzare o cenare e bancarelle nelle piazze e strade del centro, mentre il giorno 29 si svolse la serata finale e la premiazione dei vincitori del Rock Day. Il duo Bevilacqua-Medici, il 6 settembre in Prà, rallegrò i numerosi presenti facendo ascoltare le più belle colonne sonore, mentre il 21, per concludere il ciclo delle manifestazioni, la Pro Loco diede il via al primo Palio delle Vie, coronato dall’ormai tradizionale Festa dei sùgoi. Fra le altre cose, l’associazione pensò di etichettare le sedie, date spesso in prestito ad altri gruppi; di sistemare la porta d’ingresso all’ufficio da concedere in via provvisoria all’Associazione Filo d’Argento. E, il 24 ottobre, ci fu il rinnovo del Consiglio Direttivo, rimasto in carica per tre anni, con Federica Pastore, Roberto Pastore, Roberto Celon, Speciale Liborio, Gennaro Infante, Maurizio Polato, Mario Mostarda e Loris Milani. Il 21 novembre, il presidente del Consorzio Pro Loco di Padova Sud-Est inviò una lettera e comunicò d’aver deliberato di effettuare, nella mattinata del 14 dicembre, Pro Loco in Festa: una conferenza presso il Municipio di Conselve con la partecipazione dello storico Alcide Salmaso. Alle ore 12.15 la visita con due pullman alle Distillerie Bonollo e, alle ore 14.00, pranzo all’Hotel Oasi e il tutto ha ottenuto un successo ampio e soddisfacente. L’otto dicembre, dopo la messa delle ore 11.15, omaggio floreale alla stele della Madonna Immacolata NON ERA TUTTO FACILE Molti anni addietro, partecipare alla festosa mini-sagra di San Valentino significava ottenere un’insperata protezione dell’epilessia, una malattia definita mal caduto, derivata dal manifestarsi del male che provocava uno svenimento improvviso e la conseguente caduta a terra. Ma, San Valentino protegge anche gli innamorati e un tempo la cerimonia iniziava di buon mattino, con la celebrazione della messa, la distribuzione dell’eucaristia, la benedizione dei presenti con la reliquia del santo, tuttora conservata nel piccolo oratorio e, infine, la consegna ai bambini di una piccolissima chiave benedetta. Oggi, attanagliati come siamo dalla fretta, non disponiamo del tempo necessario per presenziare a tutte queste cerimonie, perciò ci accontentiamo di qualche ora di chiasso dei nostri ragazzini. Solo loro sono gli esclusivi e irrefrenabili protagonisti di questa festa, che li vede impegnati nella corsa dei sacchi, nella rottura 160. La reliquia del santo patrono custodita nella chiesetta di San Valentino. 160 60 delle pignatte, nel tiro alla fune, nel patatrac, mentre i giovanotti si cimentano nella cuccagna. Le bancarelle distribuiscono dolciumi, palloncini, giocattoli e gli organizzatori dispensano arance e caramelle. Mentre in passato, e anche oggi, dopo il bacio della reliquia, dai venditori sistemati nel piccolo piazzale si acquistavo dei variopinti fischietti di terracotta: i cùchi. La tradizione svela che San Valentino, nato a Terni nel 203, per saggezza e santità cristiana fu consacrato prete in giovane età e poi vescovo. Ma i Romani, venuti a conoscenza dei suoi prodigi, nel 270 non esitarono a martirizzarlo. Aveva 67 anni e gli riservarono la stessa sorte capitata ad altri come lui e fu sepolto di nascosto, quindi venerato in una modesta chiesetta e poi in una grande basilica, che finì danneggiata e distrutta dalle soldataglie saracene. Solo nel 1605 riesumarono il corpo e lo trasportarono solennemente nella cattedrale di Terni. Ma, non parve la sede ideale, perciò, nel 1606 il pontefice affidò le spoglie e la costruzione di una nuova chiesa ai monaci Carmelitani, che la ultimarono nel 1618. Il 27 marzo del 1998, durante la riunione del Comitato Direttivo della Pro Conselve, si riscontrarono le dimissioni del segretario Mario Mostarda, del cassiere Gennaro Infante e, temporaneamente, del vice presidente Speciale Liborio. E, nel verbale della riunione indetta per il 15 aprile, a tale proposito scrissero: Da chiarire quando saremo più numerosi. Il 3 giugno ecco le dimissioni dell’intero Consiglio Direttivo e le funzioni di presidente, da questa data al 10 novembre, le affidarono a Speciale Liborio, anche se furono eletti all’unanimità: Luigi Solmin presidente, Adriano Talpo vice presidente, Federica Pastore segretaria e cassiera. Mentre il Consiglio Direttivo risultava composto da Maurizio Polato, Roberto Celon, Severino Scarabello, Loris Milani e Speciale Liborio. E, revisori dei conti: Clelio Maggio, Franco Stevanin, Filippo Cobuccio e supplenti Vanni Massari e Mario Zambra. Nella riunione del 10 novembre 1998 decisero di organizzare: Viaggio a Bolzano. Festa della Pro Loro il 22 novembre ’98 alla “Siesta”, un ristorante in località Madonna dei Ferri di Albignasego. Surroga del sig. Speciale che rimane socio generale. Festa provinciale della Pro Loco il 22.3.’99, in Prato Comunale. Inoltre: Nuova iniziativa di fare un libretto con il programma annuale con le manifestazioni della Pro Loco per il 1999. 161 161/164. Se, alla Festa di San Valentino, scorgiamo fra i ragazzini qualche anziano significa che la sua mente è tornata felicemente indietro nel tempo. 162 163 164 61 Il calendario fieristico del 1998, predisposto dall’Amministrazione comunale, contò su di un gruppo di manifestazioni più intenso e ricco degli altri anni. Tutte le sere la solita attività del luna park e degli stand gastronomici, sabato 22 agosto apertura della Mostra dell’Artigianato, presenti i rappresentanti di Jászberény e Torcy. Giovedì 27 inaugurazione della Fiera e degli stand allestiti dall’associazione commercianti Ascom, dall’Associazione Coldiretti e dall’Eurocoltivatori, con vecchie attrezzature e prodotti agricoli. All’interno la mostra di un centinaio di foto illustranti le varie fasi dell’attività contadina e della produzione agricola antecedente la Seconda Guerra mondiale. E, il giorno seguente, esposizione di macchine e di attrezzature in uso nelle attività imprenditoriali. Alle ore 21.00 di domenica 30, nel Duomo, concerto lirico con il soprano Tiziana Faccio e il tenore Cristian Ricci, accompagnati dal pianista Francesco Rosa, che proposero brani di Giacomo Puccini, Francesco Cilea, Giuseppe Verdi e Gaetano Donizetti. Giovedì 3 settembre ballo liscio in piazza Cesare Battisti, venerdì 4 Minidisco in concerto, sabato 5 165 165/168. Alla Festa dei sùgoi del 1998, assieme al gruppo I Pavani e la mostra dei trattori c’era anche Gianni Lusiani, un artistico produttore dei famosi cùchi. 166 167 Barbara Cola in concerto e, per concludere, estrazione della Tombola, con un montepremi di 3.000.000, seguita dallo spettacolo pirotecnico. Alle ore 10.00 dell’11 ottobre, la banda Giuseppe Verdi aprì la Festa dei Sùgoi, alle 10.30 sfilarono i trattori d’epoca, poi la presenza del gruppo I Pavani e la distribuzione dei dolci realizzati con l’uva dai panifici: Rogato, Frizzarin e Spiga d’oro. Alle ore 14.30 del pomeriggio, sfilata dei Tamburini di San Cosma di Monselice, dimostrazione della preparazione e poi distribuzione dei sùgoi, inoltre, presenza di due clown e del Signor Romanato con esemplari di oche e anatre. 168 62 169 170 172 171 173 169/173. Nonostante la presenza di numerosi visitatori, i palmipedi di Romanato rimasero indifferenti. dente e alla successiva riunione del giorno 18 erano presenti: Luigi Solmin, Adriano Talpo, Federica Pastore, Roberto Celon, Severino Scarabello, Maurizio Polato, Loris Milani, Roberto Pastore, Nicola Benvenuti e Clelio Maggio. Erano assenti: Vanni Massari del Consiglio Direttivo, Franco Stevanin e Filippo Cobuccio revisori dei conti e la consigliera comunale Melania Bortoletto. Dopo aver accettato le dimissioni del presidente Luigi Solmin, il consiglio si attenne alle disposizioni contenute nello Statuto, che prevedeva di affidare la presidenza al vice, Adriano Talpo, fino al 27 febbraio 2000, data di scadenza del tesseramento. Quindi precisarono: Si farà l’Assemblea dei soci vecchi e nuovi alla scadenza dell’iscrizione del tesseramento; se il Consiglio direttivo si presenterà dimissionario o si andrà a nuove elezioni o rimarranno ancora in carica coloro che fino ad oggi sono componenti del Consiglio direttivo, fino alla loro scadenza naturale. Poi, si è iniziato a parlare della Festa di San Valentino, se farla lunedì 14 febbraio o anticiparla alla domenica 13. L’ordine del giorno dell’11 aprile riguardò il rendiconto della Festa della Befana, di San Valentino, del Carnevale, la proposta di una Festa della Birra dal 22 al 25 giugno e la Pedalata ecologica, con la richiesta delle solite quote per l’iscrizione e la lotteria. In quella successiva del 18 aprile si riparlò Il 24 dicembre Notte di Natale, cioccolata calda e vin brulé. La prima assemblea del 1999, presidente Luigi Solmin, fu convocata per il 28 gennaio e si discusse del rendiconto delle manifestazioni svoltesi nel 1998, della relazione di bilancio consuntivo e preventivo, quindi dell’approvazione e poi, della Festa di San Valentino e del tesseramento dei soci. Il 16 aprile pedalata ecologica per il 1° maggio chiedendo di utilizzare il bar del Prato e come menù: gnocchi al ragù, baccalà e polenta, vino e acqua; costo dell’iscrizione 5.000 lire e altrettante per quattro biglietti della lotteria. Per la Festa Provinciale della Pro Loco del 25 aprile chiesero un contributo… di 3.300.000 lire, per cinema Marconi, rinfresco, vino al pranzo, inviti, oggettistica varia. Nelle successive riunioni del 24 agosto, 23 settembre, 21 ottobre e 11 novembre, i soci discussero di altre manifestazioni, di ottenere un locale presso il vecchio macello da usare come magazzino, dei costi sostenuti per la Festa dei sùgoi, dei temi affrontati durante il congresso del 16 ottobre, di ripetere un libretto con il calendario delle manifestazioni del 2000, delle adesioni alla Festa delle Pro Loco a S. Angelo di Piove del 28 novembre 1999. Il 13 gennaio del 2000 si è proposto di inviare una lettera ai soci della Pro Loco con indicazione delle dimissioni del presi63 174 175 176 177 174/178. Nell’agosto del 1997 una novità la rappresentò un concorso di bellezza, un complesso musicale ungherese e i nostri Decalogo. per la seconda volta della Festa della Birra e della Pedalata ecologica per il 1° maggio, proposero l’acquisto di 20 kg di macinato per il ragù, gnocchi di Ferrarese e polenta e il solito costo delle iscrizioni e dei biglietti della lotteria. Queste annotazioni recano la firma del presidente Adriano Talpo, che doveva concludere l’incarico il 27 febbraio, mentre il successivo incontro è datata 14 luglio e firmato da Roberto Pastore. Arriviamo così al 27 gennaio del 2001, quando si decise di chiamare i responsabili delle varie Associazioni, quindi fare una lettera di proposta per associarsi e fare una riunione tutti assieme con il Direttivo per rilanciare la Pro Loco, con invito al Sindaco. Dopo di che, furono accettate le dimissioni di Vanni Massari del Consiglio Direttivo e quindi proposto di invitare alla prossima riunione i gestori del Prato Comunale e di organizzare la Festa di San Valentino. Fu ancora Roberto Pastore il 23 febbraio del 2001 a convocare il Direttivo, con i Revisori dei Conti, i Consiglieri Comunali e la seduta aperta al pubblico, ma i presenti, compreso il pubblico, erano 15 appena. Uno degli argomenti trattati riguardò l’incompatibilità della carica di Presidente della Pro Loco, con la carica di Consigliere Comunale. Giorgio Gradella, 178 64 glio, i 13 presenti all’assemblea rilevarono il tesseramento di 20 soci e, per il direttivo, proposero i nomi di: Roberto Pastore, Maurizio Polato, Federica Pastore, Ornella Baretta, Loris Milani, Roberto Celon, Paolo Vangelista, Walter Moscardo, Luigi Solmin e Severino Scarabello. Inoltre, si propone di continuare con il “vecchio” direttivo, fino al 31.12.2001 e si sostituisce il signor Massari Vanni dimissionario, con la signora Baretta Ornella, si opta così per il presidente Polato Maurizio, per il vice presidente Pastore Roberto, ciò è stato deciso all’unanimità. Per il Collegio dei Revisori dei Conti, all’unanimità è stato deciso per: Maggio Clelio presidente, Cobuccio Filippo e Stevanin Franco, membri del Collegio Revisori dei Conti. Nella realtà, Roberto Pastore non abbandonò il ruolo di presidente, ma finse di affidare l’incarico a Maurizio Polato, marito di sua figlia Federica, infatti, da allora fu quest’ultimo a sottoscrivere i verbali delle riunioni. letta la delibera n. 19 del 12.02.2001, precisò che i Consiglieri comunali non erano d’accordo di concentrate in una persona due cariche: quella di Amministratore comunale e di Presidente della Pro Loco. Ma, qualcuno precisò che il Presidente esegue le direttive del Consiglio Direttivo, non ha nessun potere, quindi non è Amministratore. Il Consiglio Comunale ha solo l’obbligo di dare un parere sulle manifestazioni (calendario approvato dalla Pro Loco) ed entro 60 giorni inviarlo al Presidente della Giunta Regionale. Il membro del Collegio dei Revisori dei Conti, Cobuccio, dice di sospendere ogni attività; per Celon la proposta è di chiedere un incontro tra il Direttivo della Pro Loco, i Consiglieri Comunali e il Sindaco. Per Gradella la proposta è quella di invitare anche la Giunta. Conclusioni: si fa un incontro con il Direttivo della Pro Loco, il Sindaco e la Giunta. Perciò, si mettono ai voti 2 proposte: a) Il Presidente Pastore rimane in carica fino alla delibera; b) Sospendere ogni attività fino ad una deliberazione dell’Amministrazione. Rimane solo la seconda proposta votata all’unanimità e il Presidente rimane in carica per l’ordinaria amministrazione. Nella riunione dell’11 marzo, svoltasi alle ore 10.00, erano presenti i Consiglieri: Pastore, Celon, Scarabello, Solmin, Massari, Milani, Bertoli. Per il collegio dei Revisori: Maggio e Cobuccio. Per i soci: Faccia, Perilli, Moscardo. Roberto Pastore espone la situazione determinatasi in Consiglio Comunale, con la decisione di dimettersi dall’incarico di Presidente, mantenendo la qualifica di componente del Direttivo dell’Associazione. Si legge la lettera del vicepresidente, disponibile a gestire l’associazione fino al rinnovo previsto per il mese di giugno 2001. La corrispondente del Gazzettino, Stefania Mastellaro, scrisse che le soluzioni erano due: Dare le dimissioni da presidente della Pro Loco entro dieci giorni o abbandonare la poltrona di consigliere comunale. È “l’ultimatum” voluto l’altra sera dal Consiglio Comunale e rivolto a Roberto Pastore, “dissidente” di Forza Italia. Una decisione difficile e sofferta, che ha portato molti dissapori all’interno delle varie forze politiche e associazioni di Conselve. La protesta più eclatante è stata messa in atto da un socio della Pro Loco, che ha danneggiato la bacheca del partito dei Democratici di Sinistra. Ed è toccato proprio a Pastore presentare, a nome della Pro Loco, le scuse l’altra sera in Consiglio Comunale. La maggioranza ha espresso il suo voto favorevole (eccetto il consigliere Mariano Zilio che è uscito prima della votazione). Le opposizioni e i dissidenti di Forza Italia, hanno manifestato il loro disappunto votando contro o astenendosi. Non sarà facile per lui abbandonare il suo posto di comando della Pro Loco, ma non sarà neanche facile rinunciare alla carica di consigliere comunale conferitagli dai cittadini attraverso il loro voto. “Era mio dovere farlo - ha commentato il sindaco Antonio Paoni - e non potevo rischiare che qualcuno sollevasse la questione di incompatibilità invalidando gli atti del consiglio comunale e mandando all’aria il lavoro dell’amministrazione. Nessun atto politico, nessun provvedimento studiato a tavolino contro Pastore, ma semplicemente un atto dovuto per tutelare la legalità del consiglio comunale”. Dalla riunione dell’11 marzo era trascorso un mese e, l’11 aprile, il Comitato della Pro Loco parlò di organizzare la Pedalata ecologica in programma per il primo maggio. Il 6 lu- 179 179-180. Questa Pedalata ecologica fu organizzata in occasione del 1° maggio 1987. 180 65 VICENDE IN CONTINUA EVOLUZIONE La situazione appena illustrata non risultò certo fra le migliori, ma, se fingiamo di ignorarla, possiamo affermare che il 2000 portò avanti una serie di ottime esperienze folcloristiche, culturali e gastronomiche. Alle promozioni attivate da Conselve aderirono i comuni del comprensorio, sotto la guida della Pro Loco e la conferma di un ottimo risultato viene dall’assessore provinciale al turismo Ubaldo Lonardi, dal presidente di Padova Promoqualità Alessandro Censori e dal presidente dell’Apt Gianernesto Zanin, che affermò: Ci vuole tempo, ma i risultati che arrivano sono consolidati. Non dimentichiamo che la prima “guida turistica” è il cittadino stesso, è l’ospite. Non possiamo invece ignorare ciò che accadde l’8 marzo nel 2001, quando la moglie Carla annunciò la morte del marito Alcide Salmaso. Mi ero recato in visita nel luglio del 2000, quando era ricoverato all’ospedale e quel giorno il peggio pareva ormai passato e, dopo la riabilitazione, sperava di far scorrere l’amica penna, ma non fu così: ormai la mano rifiutava ogni comando. Quando non servi né a te stesso, né agli altri, puoi toglierti di mezzo, una frase che Alcide ha ripetuto a qualche giorno dall’inizio di un lungo calvario. Eppure, quell’uomo risoluto ma tenero, testardo ma aperto al dialogo, amava la vita, anche se irta di problemi e nutriva un profondo rispetto per la famiglia, gli amici, il prossimo, ai quali dedicò l’intera esistenza. Era approdato a Conselve nel 1966 e, incurante del difficile momento e dei fermenti politici in corso, nel 1968 avviò la Libreria di Cultura. In passato tale genere di attività trovò riscontri poco felici qui in paese e qualcuno mormorò: E botéghe se verxe par vendare pan e pistéche, no carta! Smentendo la tradizione, quel posto, zeppo all’inverosimile di libri, diventò un irrinunciabile punto d’incontro culturale dove, quasi per magia, trovarono allestimento alcune mostre di pittura, che presentarono giovani talenti locali e il già ricordato periodico dal titolo Comunità Conselvana, che raggiunse le 31 uscite: ultima quella del maggio 1973. Alcide si fece conoscere quale abile conferenziere, collaborò con la Pro Loco e scrisse le storie di Conselve, di Saonara, di Ezzelino, dei Carraresi, di Pietro d’Abano e anche Padova viva, un assemblaggio accattivante di racconti sulla città e provincia, infarciti di verità e fantasie. Dopo un lungo lavoro di persuasione entrò fra i collaboratori di Veneto, ieri, oggi, domani, un mensile stampato a Vicenza e largamente diffuso in tutta la regione. E, subito dopo, ci organizzammo per dare alla rivista almeno un paio di servizi ogni mese e, con la bella stagione, puntavamo su obiettivi prefissati, scrivendo e fotografando. Quando nel 1973 lasciò questo mondo il dott. Meneghini, nostro paziente maestro, Alcide scrisse: Muto e silenzioso, riposa ora nel suo cimitero, da dove continua però a parlare. Parole che oggi ripetiamo a lui per rassicurarlo della nostra stima e del grande affetto. 181 181/183. La banda Giuseppe Verdi e il presentatore Roberto Celon erano attivi allora e lo sono tutt’oggi durante la maggior parte delle manifestazioni indette dalla Pro Loco, e gli spettatori li apprezzano. 182 183 66 Se guardiamo al programma svolto dal Comune, con la collaborazione della Pro Loco, riscontriamo: Mercoledì 23 agosto 2001 Spettacolo dei ragazzi di Jászberény, Venerdì 25 Rappresentazione teatrale degli studenti dell’Istituto Mattei. Sabato 26 Inaugurazione della Fiera, mostra delle attività produttive e visita agli stands di: Associazione Commercianti, Ascom, Associazione Coldiretti, Unione Agricoltori, Confederazione Italiana Agricoltori e partecipazione della banda G. Verdi e del Gruppo Folcloristico Ungherese. Domenica 27 esibizione di ballo del Club Manuela dance con i maestri Emanuela e Gianni Marcolin, Lunedì 28 rassegna macchine agricole e attrezzature per le attività produttive, alle ore 21.00 concerto de I Microdisco, alle ore 21.30 consegna degli attestati agli espositori agricoli. Martedì 29 orchestra spettacolo Le Tentazioni, Mercoledì 30 orchestra Marco & Clan, Giovedì 31 Alan Tropical balli caraibici e sudamericani, Venerdì 1° settembre Serata cabaret Risi e Bisi, Sabato 2 La Grande Notte dei Sosia con imitatori di Celentano, Zucchero e altri cantanti presentati da Ana Laura Ribas e poi, estrazione della Tombola, con un montepremi di 3.000.000 di lire e spettacolo pirotecnico. Domenica 3, alle ore 15.00, Rassegna cinofila in Prà ed esibizione finale di cani addestrati e alle 20.00, Concerto finale degli allievi del corso La Musica unisce le generazioni; alle ore 21.00 concerto Gospel del gruppo Singing Quire, organizzato dai padri Canossiani. Il Mattino di Padova del 9 agosto annunciò: Mostra dell’artigianato cancellata dalla Fiera di Conselve. L’articolo, scritto da Nicola Stivano, spiegò che sarà un’esposizione a carattere 184 184/187. Nel 1998 lo stile carnevalesco era completamente cambiato, forse per l’entusiasmo di qualche dirigente della Pro Loco che aveva frequentato il Carnevale di Venezia, dove non ci sono i carri ma stupendi costumi settecenteschi. 185 186 187 67 188 189 188/191. Se torniamo al Carnevale del marzo 1988 scopriamo già un certo numero di maschere in stile veneziano, ma non eccezionali. culturale a prendere il posto della Mostra organizzata da ben vent’anni dall’Unione Provinciale Artigiani di Conselve. L’organizzazione della Fiera conselvana ha subito un duro colpo con la chiusura della mostra, quest’anno per la prima volta spostata di circa un mese. Al suo posto, con l’aiuto di alcuni esperti, il Comune sta organizzando tre eventi di carattere culturale. Il primo è una mostra mercato di pittura con dieci importanti artisti locali, una raccolta di vecchie cartoline con riproduzioni di Conselve e dintorni e una mostra del libro. Le migliaia di visitatori della fiera di Sant’Agostino e soprattutto le persone abituate a visitare la mostra dell’artigianato non troveranno i cancelli chiusi. “La nostra preoccupazione - spiega Ferruccio Sabbion, organizzatore della nuova mostra - era che la gente non fosse privata di uno degli appuntamenti che ormai facevano parte della storia del paese, poiché era diventato parte della sua stessa storia”. Alle ore 11.00 del 3 novembre 2001, presso l’ufficio del Sindaco Antonio Paoni, si riunirono i soci della Pro Loco: il presidente Maurizio Polato, Pastore, Cobuccio, Milani, Celon, Baretta, Scarabello ed espressero l’intenzione di continuare con il programma per l’anno 2001 e i programmi per il futuro anno 2002. Perché Maurizio Polato presidente? Perché Roberto Pastore non ha mai rinunciato alla presidenza della Pro Loco e neppure al ruolo di Consigliere comunale e, facendo sottoscrivere i verbali al genero, finto presidente, evitò ogni contrasto con il sindaco e con i Consiglieri comunali. Nelle successive riunioni, organizzate dal 30 novembre 2001 al 12 luglio del 2002, proposero e decisero l’organizzazione delle solite manifestazioni: San Valentino, Carnevale, Sùgoi, 190 191 68 192 193 194 192/195. Durante il Carnevale del 1999, sia i costumi che le maschere presentarono uno stile piuttosto accattivante. un periodo dove esiste l’attività scolastica con la tematica di Aldobrandino. Dal 7 dicembre del 2002, l’ufficio della Pro Loco al piano terra di villa Zen, ospitò un Ufficio Turistico aperto il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato, dalle ore 10.00 alle 12.00 e, il martedì e giovedì, dalle 16.00 alle 18.00. Il compito di quest’ufficio consisteva nella distribuzione di materiale informativo e di svolgere un’azione di coordinamento tra i vari Comuni e i soggetti istituzionali della Provincia, l’Azienda speciale Turismo Padova, le Terme Euganee e il Consorzio Giotto, rappresentando il punto di raccolta delle iniziative promozionali del territorio e di riferimento del Consorzio Pro Loco Padova sud-est. Ma non ebbe un lungo seguito, pur avendo registrato nel corso del 2002 un flusso turistico cresciuto del 4,44%. Poche le novità nella riunione indetta dal presidente il 25 gennaio del 2003, a parte l’affermazione che l’attività è stata prolifica e possibile attraverso una fattiva collaborazione con l’Amministrazione Comunale, infatti, la richiesta di contributo per far fronte agli impegni futuri era stata pari a 1.650,00 euro. Era invece in ulteriore calo il numero degli iscritti, ora scesi a 15. Ugualmente però, il giorno della Befana organizzarono la dispensa delle calze, quindi la Festa di San Valentino. Nella mattinata del 3 marzo 2003 le maschere tradizionali veneziane, nei costumi tipici del Settecento, diedero il via al Carnevale e nel pomeriggio vinse il carro allegorico: Cavalli e gladiatori, proveniente da Cittadella; secondo il Gruppo fantasia di carnevale giunto da Bassano del Grappa e quello sull’ecologia arrivato da Curtarolo. Il primo classificato ricevette un premio di 500 euro, il secondo 400 il terzo 300 e tutti gli altri 200, elargiti dall’Amministrazione comunale e dagli sponsor. 195 Pedalata ecologica e partecipazione alla Fiera e alla Tombola. Poi approvarono il bilancio del 2001 e quello preventivo del 2002, mentre Roberto Pastore e Clelio Maggio evidenziarono che mancavano all’appello gli ultimi soldi del contributo comunale, stanziati per l’anno 2001. Quindi il riscontro di un ulteriore calo degli iscritti, arrivati a 18 appena. Il finto presidente Maurizio Polato convocò altre tre assemblee, dal 22 luglio al 27 settembre 2002 e, fra l’altro, parlò delle spese sostenute in merito alle varie manifestazioni e di quelle da organizzare in futuro: Cinema sotto le stelle per il 28 luglio, Miss Italia per il 17 agosto. Per il 13 ottobre la Festa dei sùgoi e la necessità di 2-3 q.li di uva, 1000 tazzine, contributo di 500 euro al Gruppo di Civè che non avevano ancora ricevuto i 350 dell’anno scorso e pranzo per circa 25 persone. E poi, sentire la Cantina sociale, il Dominio di Bagnoli e le Distillerie Bonollo per preparare uno stand di degustazione. Decisero anche l’edizione del calendario 2003, ma prima, contattare l’Assessore alla Cultura e coinvolgere le scuole in 69 196 197 199 196/200. Di queste due manifestazioni, che si tennero in Prà nel 1987, una era titolata Canta Conselve e l’altra Ballo liscio e oggi quest’ultima si ripete con entusiasmo e larga partecipazione. 198 La Pro Loco, sottolineò il presidente, per la realizzazione di questa edizione del Carnevale ha dovuto affrontare dei costi rilevanti e, in futuro, per una riuscita ancora migliore ci vorrebbe una maggiore sensibilità e collaborazione da parte dell’intera comunità. Nello spazio antistante il bar del Prà coordinarono una serata dal titolo: Squarci di vita Conselvana, presentando alcuni filmati realizzati negli anni ’60 dal gruppo Microfilm, composto da Silvio Meneghesso, Rino Borella, Ennio Mazzucco e Adriano Bononi, già scomparso da alcuni anni. Il primo, nella serata di venerdì 13 giugno, era titolato: Una giornata a Conselve e nel 1965 aveva vinto il concorso bandito dalla Pro Loco. Domenica 15, altri filmati mostrarono varie edizioni del Carnevale, della Tombola, della Fiera e della Sagra di San Valentino. Venerdì 20 giugno, in piazza Cesare Battisti iniziò Conselvestate 2003, con il concerto del gruppo BM3 composto 200 70 201 202 201/204. Durante la Fiera del 1998, chi aveva il coraggio di salire con la mongolfiera poteva ammirare dall’alto il centro di Conselve. 203 204 71 da allievi della scuola di musica Fryderyk Chopin. Il giorno dopo i protagonisti della serata furono gli artisti del circo di Praga. Domenica 22 il cinema-teatro Marconi ospitò un concerto per pianoforte di Marian Mika e venerdì 27 il coro dei francesi di Torcy presentò in piazza Battisti un repertorio di canzoni, mentre sabato 28 e domenica 29, nella stessa piazza, fece da padrona la musica giovane. Venerdì 4 luglio, in piazza Dante, prese il via la rassegna Cinema sotto le stelle, con il film Io non ho paura, del regista Gabriele Salvatores e a seguire altre quattro serate. Il giorno 5 il gruppo Arcieri della Paltana, un’associazione sportiva di Terrassa Padovana, mostrò la propria maestria esibendosi in piazza XX Settembre e, la domenica pomeriggio nel Prà dedicarono ai bambini lo spettacolo: Storie in equilibrio e, nella serata, la Padova Jam Orchestra tenne un concerto. Sabato 12 la sezione Tealtro portò in scena la rielaborazione teatrale del radiogramma di Diego Cugia dal titolo: Il mercante di fiori e domenica 13, concerto della banda Giuseppe Verdi diretta da Gianni Zambolin (deceduto nell’agosto del 2012). Sabato 19 la compagnia teatrale La Gioiosa di Solesino propose Carte in tavola di Enzo Duse e domenica 20 il Gruppo cantastorie di Bagnoli di Sopra rallegrò i ragazzini con Il folletto burlone. Sabato 26 Gaetano Fanelli si esibì con l’armonica a bocca in un concerto con musiche tratte da colonne sonore e brani celebri, e domenica 27 arrivò da Verona la compagnia Teatro e propose l’Amleto di William Shakespeare e, per accedere in piazza Battisti, chiedevano 205 206 205/211. Ad entusiasmare la Festa dei sùgoi contribuì la presenza degli sbandieratori e tamburini di San Cosma, del gruppo Quei del Pajaro e le donne che mostrarono come fare i sùgoi. 207 208 72 3 euro da devolvere a sostegno di iniziative di solidarietà. Sabato 2 agosto presentò il proprio spettacolo il gruppo corale folcloristico Bontemponi e simpatica compagnia di Bottrighe e sabato 9, ultima serata, Musica e Bellezza organizzata dalla Pro Loco. Erano presenti 29 aspiranti alla fascia, che consentiva alla prima classificata di accedere all’incontro di San Benedetto del Tronto, oppure a Jesolo il 19 agosto, per l’incoronazione di Miss Veneto. La prima sfilata qui a Conselve le ha viste indossare un abito da sera trasparente e con scollature profonde, poi con un body bianco, divisa ufficiale della Triumph, quindi un minipareo e un copricapo da marinarette. Durante le sfilate, protrattesi per circa tre ore, le canzoni di alcuni giovani intrattennero il pubblico finché la giuria, guidata da Giorgio Bellante, non espresse i propri giudizi. Vinse la corona di Mis Moda Mare Veneto 2003 la giovane Chiara Sgarbossa, una studentessa ventenne di Cittadella e il secondo posto Chantal Fischer, con l’assegnazione della fascia di Miss Bellezza Rocchetta; il terzo a Giulia Marinello e, a Sara Fincati il titolo di Miss Wella. A giudizio dei numerosi spettatori, queste quattro eleganti ragazze mostrarono un corpo sinuoso, una perfetta eleganza e abbronzatura, una lunga chioma castana e un sorriso smagliante. Ad agosto, durante la Fiera, si notò un leggero calo delle presenze, ma ugualmente il paese accolse in quella decina 209 210 211 73 di giorni alcune migliaia di visitatori attratti dalle numerose iniziative, basti pensare alla presenza di 250 bancarelle nel centro storico, gli stand gastronomici e un gran numero di giostre. Notevole interesse suscitò l’esposizione e l’inaspettata vendita di un gran numero di attrezzi e prodotti agrari locali. E, nello stand degli Artigiani, molti si soffermarono a lungo per assistere incuriositi alla forgiatura a caldo del ferro. Notevole la partecipazione alla seconda rassegna equina, con dieci espositori provenienti da Anguillara, Cartura, Bagnoli, Santa Giustina in Colle, Tribano, Montegrotto, Pernumia e Padova, che consentirono di ammirare un gruppo di possenti cavalli da tiro. Durante l’intera giornata un carro trainato da quei cavalli trasportò i visitatori il giro per il Prà, mentre ai ragazzini misero a disposizione i pony. Domenica 31 agosto dopo la cerimonia ufficiale e la messa solenne in Duomo, celebrata per ricordare i dieci anni di gemellaggio, il sindaco Luciano Sguotti mostrò al gruppo di francesi e di ungheresi le targhe del Passaggio Torcy e della Piazzetta Jászberény. E poi la chiusura con la classica Tombola e gli spettacolari fuochi artificiali. Nei giorni dedicati alla Fiera, durante i vari spettacoli si alternarono: venerdì 22 il Duo juke box, sabato 23 serata teatrale della Compagnia dell’Ottovolante, domenica 24 coro ungherese in duomo e Musica e danza con la Pop’s orchestra. In piazza Cesare Battisti, da lunedì 25 a giovedì 28, serate danzanti con le orchestre Marco & clan, Zodiaco, Checco & B. band e Manuela dance. Il venerdì appuntamento con il Gran varietà e il sabato concerto della banda G. Verdi e intrattenimento del comico Magi. Domenica 12 ottobre la Pro Loco ripropose la consueta Festa dei sùgoi, legata alla tradizione contadina del periodo autunnale, quando i sùgoi, che oggi possiamo definire un dessert, sostituivano il companatico. Si sono sbizzarriti anche i panifici Rogato, Frizzarin e La Fornarina, offrendo ai numerosi visitatori i loro dolci preparati con l’uva. In aggiunta, la mostra dei trattori Landini, di un simpatico s-ciàpo (stormo - gruppo) di oche e anatre e la presenza di Gianni Lusiani, un eccezionale creatore dei multiformi e tipici cucchi, i fischietti di terracotta e le ocarine, che ancora oggi appassionano i ragazzini. Un convegno, per tentare di risolvere i problemi relativi alla promozione turistica del territorio, fu organizzato a Tribano sabato 8 novembre. Oltre i promotori del turismo provinciale e i componenti delle varie Pro Loco, erano presenti alcuni sindaci e amministratori, i rappresentanti di importanti aziende e società conselvane. Fu l’occasione per stillare un bilancio della situazione turistica del Conselvano, progettata da oltre cinque anni per valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale e anche culinario. Ma i relatori, oltre a suggerire come comportarsi per incentivare il flusso turistico, alla fine del convegno evidenziarono una preoccupante situazione di stasi. Anche perché, il progetto del marchio d’area rivelò una lieve battuta d’arresto da addebitare ad una mancanza di sinergia e di coinvolgimento di enti, associazioni e cittadini. Interessante, alla fine del convegno, la degustazione di alcuni prodotti tipici, considerati un apprezzabile richiamo per il cosiddetto turismo enogastronomico. La prima riunione del 2004 risale al 29 gennaio e, oltre 212 212/216. Durante alcune edizioni della Festa dei sùgoi la Pro Loco propose agli spettatori una serie di vecchi attrezzi e i mestieri di una volta. 213 74 l’organizzazione della Festa di San Valentino, i 12 presenti approvarono il bilancio consuntivo del 2003, quello preventivo e il calendario delle manifestazioni per l’anno in corso. Ai soci e ai simpatizzanti, il 18 maggio il vice Presidente Roberto Pastore e l’Amministratore comunale Maffeo Businari inviarono una lettera, invitandoli alla riunione del 28 maggio alle ore 21.00 per discutere del tesseramento, del rinnovo delle cariche direttive, della programmazione dell’attività 2004, per far sì che la Pro Loco fosse in grado di continuare la sua attività di promozione e di cultura. E, nella riunione del 28 maggio si presentarono alcuni vecchi soci e simpatizzanti, perciò si è proceduto al nuovo tesseramento. Fra i 30 tesserati troviamo: Speciale Liborio, Pastore Roberto, Businari Maffeo, Celon Roberto, Puozzo Giovanni, Buniolo Giovanni, Olmino Luciano, Tognin Giorgio, Salmin Luigi, Cobuccio Filippo, Maggio Clelio, Benvenuti Nicola, Peraro Stefano, Scarabello Severino, Bissacco Mirella, Puozzo Enzo, Biancato Lorenzo e Casotto Luca. Dopo una breve discussione sui programmi in corso nel 2004, si è proceduto a nominare il nuovo direttivo che è risultato essere il seguente: Speciale Liborio presidente, Salmin Luigi vice presidente, Cobuccio Filippo segretario, Maggio Clelio presidente collegio revisori, Buniolo Giovanni e Scarabello Severino revisori. Altri membri nelle persone di: Roberto Celon, Nicola Benvenuti, Stefano Peraro, Lorenzo Biancato e Luca Casotto. Il Consiglio direttivo nella sua interezza accettò l’incarico e dopo una breve discussione si decise di continuare il programma delle manifestazioni incrementandole con “Giocolandia”, Manifestazione ippica in prato comunale, 1^ rievocazione della disfida di Aldobrandino in costume d’epoca e… all’organizzazione della tombola che seguirà la Fiera di Sant’Agostino. Con tre successive riunioni si concluse l’annata. Le manifestazioni incominciarono il 6 gennaio 2004, con la Festa della Befana, quando nella sala del cinema Marconi premiarono il tradizionale concorso dei presepi e alla quarantina di concorrenti consegnarono alcune statuine e un diploma corredato dalle foto dei singoli presepi. Per concludere, quel pomeriggio distribuirono le calze con i dolci e un fascicolo illustrato, dal titolo Viva viva la Befana, edito dalla Provincia e curato da Silvano Belloni e Walter Basso; proponeva aneddoti, canzoni, poesie in dialetto e la traduzione in italiano. Per concludere, secondo l’ormai antica tradizione, nel tardo pomeriggio appiccarono il fuoco al bujéo, il falò della Vècia. Un vecchio adagio sostiene che “A Carnevale ogni scherzo vale”, infatti, lo sberleffo non risparmia nessuno e, sempre all’insegna del divertimento e del ridere, perpetua una dolce tradizione capace di ravvivare quest’atmosfera gioiosa e di coinvolgere ogni fascia d’età. Ecco allora che lo possiamo paragonare ad una grande trasgressione collettiva, che lungo i secoli rappresentò un patrimonio estetico e un’impronta caratterizzante il modo di vivere in un certo periodo dell’anno. Si tratta, in sintesi, di una festa dalle radici antichissime, proveniente dagli antichi teatranti e poi dalla Commedia dell’Arte, tanto cara al Goldoni ed espressa negli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo. Personaggi colti, che seppero mettere intelligentemente insieme il veneziano Pantalone con Arlecchino e Pulcinella, al fine di rappresentare il lato estetico e gaudente del vivere. Nelle nostre campagne, mascherarsi ha sempre assunto 214 215 216 75 217 218 217/225. Nel Carnevale del 2001 i gruppi mascherati non erano affatto diversi da quelli di piazza San Marco a Venezia. 219 220 221 76 222 223 224 225 esile elastico, talmente fragile da rompersi al primo strappo. Domenica 22 febbraio, ad esempio, ragazzini e adulti si sono ritrovati a festeggiare in Patronato e, nel pomeriggio, parteciparono alla sfilata per vincere i premi offerti dal concorso delle Belle maschere, ma non mancò la cioccolata calda, lo zucchero filato, pop-corn e una serie di dolci. E, il 24 febbraio, giorno del martedì grasso, continuò il divertimento con il 34° Festival della Canzone e, archiviati questi due appuntamenti, il Carnevale organizzato dalla Pro Loro iniziò domenica 7 marzo. Dalle ore 14.30 alle 18.00 la piazza Cesare Battisti accolse ragazzini e adulti con canti, balli e premi per tutti e la domenica successiva il torneo di bay- un significato di festa, allegria, pausa dopo i duri lavori da riprendere appena concluso il Carnevale, allo scopo di anticipare il risveglio della natura nell’imminente arrivo della primavera. I soggetti attivi durante le sfilate erano estremamente poveri, indossavano qualche loro indumento già dismesso e fantasiosamente trasformato, il più delle volte proponevano una caricatura alla povertà, alla vecchiaia e talvolta ai derelitti, quasi a voler scongiurare ogni triste situazione di sofferenza. Ma sono sempre stati i bambini a farla da padroni, poiché a loro bastavano quattro stracci, una mascherina acquistata dal vicino tabaccaio, stampata in quadricromia su cartoncino fustellato e sorretta da un 77 blade - trottole colorate, ha entusiasmato grandi e piccini. Mentre la domenica 28 andò in scena la tradizionale sfilata dei carri allegorici. L’appuntamento con la prima edizione di Conselve in fiore data a domenica 16 maggio, quando nella mattinata, in piazza Cesare Battisti, si aprì la mostra-mercato con la partecipazione di una decina di eccellenti florovivaisti del Conselvano. La piazzetta della fontana, invasa da piante e fiori, si trasformò in un ampio, elegante giardino e i numerosi visitatori incuriositi apprezzarono e acquistarono i prodotti esposti. Il 1° ottobre del 2004 è stata indetta la riunione per l’organizzazione della Festa dei sùgoi, invitando I Pavani, elargendo loro un contributo di 200 euro, ai Trattori 100, ad Arti e Mestieri 350 e poi castagne e dolci preparati dai panifici. Interessante anche la proposta dell’associazione culturale monselicense Cavalieri della Rocca che, in piazza Cesare Battisti, domenica 3 ottobre, dalle ore 16.00 alle 19.00 gli armigeri diedero il via alla Scherma antica e tradizionale, presentando armi, divise, armature, stendardi, una tenda d’epoca e proponendo una serie di scontri armati. 226 226/232. Alla Fiera di Sant’Agostino del 2002 la Pro Loco ha collaborato come sempre con gli Amministratori comunali. TRE NUOVE MANIFESTAZIONI Nelle riunioni del 18 e 31 gennaio 2005 a Conselve si discusse delle solite prossime attività e del bilancio preventivo e consuntivo. Abbiamo in cantiere molte manifestazioni, spiegò il presidente Speciale Liborio, ma per promuoverle abbiamo bisogno di volontari. L’associazione è apolitica ed è aperta a tutti, specie ai giovani con nuove idee e proposte. Come Pro Loco siamo impegnati a valorizzare il folclore, la cultura, la storia veneta, in particolare quella conselvana. Fondamentale in questo senso è la fattiva collaborazione instaurata con l’amministrazione comunale. È nostra intenzione coinvolgere maggiormente nella promozione e nell’allestimento di eventi e manifestazioni le associazioni che operano nel territorio, allo scopo di migliorare costantemente l’offerta di manifestazioni che proponiamo alla cittadinanza. Rivelò un notevole interesse anche quanto espresso dal nuovo presidente dell’Umpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) Giovanni Folador in occasione della 34^ assemblea regionale svolta a Concordia Sagittaria. Lui, scrisse Laura Tuvari, ribadì che le Pro Loco devono uscire dalla ghettizzazione delle sagre paesane e assumere il ruolo per cui sono nate di promozione del territorio e di accoglienza ai turisti. Spazio, dunque, a manifestazioni di maggior qualità, sacrificando sagre e festa “autoreferenziali” e con scarsa attrattiva per il turista. Indispensabile quindi, assumere un ruolo sempre più professionale con la formazione dei dirigenti e dei volontari più attivi, che sono una potenza per l’elevato numero di associazioni e per la loro capillarità. Perciò, stringere rapporti di fattiva collaborazione con gli Enti pubblici, in primis le Province, alle quali la legge regionale n. 33 del 2001 ha delegato le politiche turistiche. Basti pensare che le Pro Loco del Veneto sono 454, di cui 82 nella sola provincia di Padova. Ma, come abbiamo già riferito, un tale atteggia- 227 228 78 230 229 mento qui a Conselve non ottenne alcun risultato positivo. Nelle successive riunioni della Pro Conselve si parlò dei resoconti, dei tesseramenti e delle annuali manifestazioni stabilendo per sabato 17 luglio, alle ore 8.30, il primo Concorso Ippico Nazionale tipo “C” di salto ostacoli, Trofeo città di Conselve, Memorial Mauro Ferrarese. Il concorso, riconosciuto e approvato dal Comitato Regionale veneto, si svolse secondo le vigenti norme federali, presso il Prà, nel campo gara di metri 80x60 e campo prova di 25x60, entrambi in erba. La tassa d’iscrizione per le categorie riservate a Pat. A era di 15 euro, 25 per le altre categorie e i cavalieri dovevano presentare il certificato di iscrizione ai ruoli federali, quello di avvenuta vaccinazione antinfluenzale e il test del Coggin. La giuria era formata da un presidente, da 5 componenti il collegio giudicante, da un segretario, uno show director e un direttore di campo, inoltre, i cronometristi, un maniscalco, un veterinario, un medico e un’ambulanza. Il 1° premio spettò alla Categoria BP60 di precisione riservata ai pony, il 2° e il 3° alle Categorie B80 e B100 di precisione, il 4° alla Categoria B110 a fasi consecutive, il 5° alla Categoria C115 a barrage consecutive, il 6° alla Categoria 120 mista e il 7° alla Categoria C130 a due manche. Mercoledì 27 luglio, alle 20.30, in collaborazione con l’Audace, una gara ciclistica su circuito notturno e domenica 31 il divertimento assicurato con l’ennesima edizione di Giocolandia 2005, la gagliarda competizione tra gruppi rappresentativi arrivati dai comuni del Conselvano. La musica e la bellezza furono protagoniste il 17 agosto con il Vota le voci e la selezione per Miss Italia 2005. Sotto il tendone allestito in piazza Cesare Battisti, alle 20.30 di sabato 12 novembre diedero il via alla Festa del Vino Doc 231 232 79 233 234 233/241. Alcuni partecipanti al Carnevale del 2002 e del 2003. 235 236 237 238 80 239 240 Corti Benedettine e del Friularo proponendo un concerto con il Trio Gospel e, nel pomeriggio di domenica 13 arrivarono i visitatori salutati dal presidente della Sansovino. Alle 15.00 dimostrazione della pigiatura e inizio della mescita da parte della delegazione sommeliers dell’Ais di Padova con degustazione dei vari tipi di vino Doc e, nel contempo, I Pavani presentarono le varie specialità e con l’esibizione del cantastorie sul vin Friularo. Alle 18.00 l’incontro proseguì con la degustazione del risotto al vin Friularo, servito in quattro mezze forme di grana e bìgoli al Friularo e sarde. Trascorsa un’ora il gruppo degli Alpini, degli Scout e dei Bersaglieri prepararono il vin brulé di Friularo e i sùgoi, il tutto accompagnato dalle caldarroste. Nella piazza c’era un punto vendita di prodotti tipici locali, con il Friularo in primo piano, prodotto dalla Cantina Sansovino di Conselve attraverso un vitigno storico originario di Bagnoli di Sopra. Si tratta di un vino di struttura robusta, apprezzato dai veneziani, che lo diffusero in varie parti del mondo e, in questi ultimi anni, dopo la selezione di alcuni vigneti vecchi e autoctoni rivivono alcune pratiche in uso nel XVIII secolo con la vendemmia tardiva, non prima dell’11 novembre. Ciò consente l’appassimento in pianta, quindi la raccolta in cassette ad un solo strato per completare l’appassimento in fruttaio, controllando umidità e temperatura, poi una pigiatura soffice con fermentazione non inferiore ad un mese e a contatto con le bucce. Appena raggiunta la naturale limpidezza e l’invecchiamento per almeno un anno in botticelle (caretéi) francesi da 225 litri, si completa il ciclo di manutenzione in botti da 50 ettolitri (tinàssi) per altri dodici mesi. In seguito a questo processo si ottiene un vino ricco di tannini nobili dal profumo di frutta matura appassita e un delicato aroma di vaniglia da accompagnare a piatti di selvaggina, baccalà, carni rosse e da formaggi carichi di sapore. Se andiamo indietro nel tempo e ci riferiamo al 1788 possiamo leggere alcuni versi di una poesia scritta di proposito da Lodovico Pastò di Bagnoli di Sopra, dal titolo: El vin Friularo de Bagnoli - Ditirambo, stampato a Padova con licenza dei paroni. Ecco parte del testo: Fra tante bele cosse - Che natura al mor- 241 tal dispensa, e dona,… - Son certo, né m’ingano, lu xe’l Vin. - Sì, xe’l Vin quel dolce Netare, - Che consola, che dileta, - Quela zoia prediletta, - Che brilante fa ogni cuor.- Lu xe’l fonte d’ogni giubilo, - Dela pase, e l’armonia; - Ogni mal lu para via, - Lu bandisse ogni timor. - Ma fra i Vini el più stimabile, - El più bon, el più perfeto - Xe sto caro vin amabile, - Sto Friularo benedetto. A piè pagina c’è anche un’annotazione: Vino nero esquisitissimo, che si raccoglie in Bagnoli, Villa del Territorio Padovano, dove l’Eccellentissima Famiglia Widmann à porzione delle sue rendite, e poi il Pastò cita anche un certo Benintenti, mercante di vini forestieri in Venezia. Nella prima assemblea del 30 gennaio 2006 e in quella del 20 novembre il direttivo stabilì il calendario delle manifestazioni, il tesseramento, l’approvazione del bilancio e presentò i risultati dei vari eventi. Il 28 marzo, il sindaco Luciano Sguotti, affermò: L’edizione del Carnevale Conselvano ha ottenuto un ottimo successo di 81 pubblico, la comunità di Conselve ne è fiera! L’impegno per la organizzazione di ogni dettaglio va indubbiamente ascritto al lavoro di tutti i componenti l’Associazione Pro Loco: un riconoscimento che vuol essere di buon auspicio per ogni iniziativa dei prossimi mesi. Un grazie da parte mia, da parte di tutta l’Amministrazione perché ogni iniziativa di animazione della Comunità fa crescere lo spirito di coesione sociale, è volano anche di una economia, è affetto per la propria terra. Infatti, Il Mattino di Padova scrisse che si trattò di un Carnevale da record, poiché ci fu un vero bagno di folla…, arricchita dalla presenza di alcuni carri allegorici locali, proposti dopo anni di assenza. È il caso del carro allestito dagli scolari dell’istituto Canossiane, con oltre 150 comparse. Altri sono giunti da Bagnoli e Due Carare, insieme a due gruppi a piedi della scuole materne ed elementari di Bertipaglia di Maserà. Fra i quindici carri il primo premio è andato a “Sulle ali della musica”, del gruppo giovani di Bassano del Grappa. Ai tradizionali carri si affiancò la presenza del luna park, numerose bancarelle e i negozi del centro rimasero aperti per tutta la giornata. Siamo felici che dopo anni di assenza, commentò soddisfatto Speciale Liborio, siano stati presenti a questa manifestazione gruppi e carri mascherati espressione del territorio. In occasione della tradizionale festa dell’Unpli l’Abbazia di Carceri ospitò 65 Pro Loco della provincia di Padova e i partecipanti superarono i duecento e conclusero il convegno con una visita guidata al complesso abbaziale, oltre che la possibilità di ammirare una serie di oggetti artistici presenti 242 242/246. Alla Festa dei sùgoi del settembre 2003 c’erano anche i trattori e le carrozze trainate dai cavalli. 243 244 245 82 246 247 247/250. Alcuni giorni dopo la Festa dei sùgoi si concludeva la Fiera ed ecco lo spettacolo pirotecnico. 248 249 250 83 252 251/258. Nell’ottobre del 2004 i Cavalieri della Rocca di Monselice si esibirono in piazza Cesare Battisti. 251 253 254 255 84 256 nelle chiese della Bassa Padovana e inseriti in un piacevole catalogo. Come suggerisce la prassi, si trattò di valorizzare il patrimonio artistico poco noto composto di reperti d’arte che valorizzano e assegnano ad ognuno la condizione per apprezzare ed amare il nostro territorio. Per quanto concerne la rievocazione dal titolo: Disfida di Aldobrandino, fu in presidente Speciale Liborio a chiedermi di eseguire un’accurata ricerca storica e di preparare la rievocazione. Alle ore 17.39 dell’11 luglio 2006, nella piazza Cesare Battisti entrò in funzione l’accampamento dell’esercito tedesco guidato dall’imperatore Federico I detto il Barbarossa. Alle 18.00 iniziò l’esibizione dei tamburini e la sfilata in costume della corte del Barbarossa, quindi disfida tra il tedesco Enrico e Aldobrandino da Conselve. Alla sera spettacolo con ambientazione medievale del Doppioclic - Ricerca di storia, un gruppo teatrale dell’Istituto Superiore E. Mattei di Conselve. Per conoscere la storia di quest’eroe Conselvano dobbiamo andare alla prima metà del XII secolo, quando in Germania, morto Lotario II, due potenti famiglie lottarono per contendersi la corona del Sacro Romano Impero. Si trattava degli Hohenstaufen, eredi diretti dei duchi di Franconia e dei Welfen, duchi di Baviera imparentati con Lotario. Dai contrasti tra le due fazioni erano nati i ghibellini, dal nome del castello di Weilbling di proprietà degli Hohenstaufen, che sostenevano l’Imperatore e, dai Welfen, i guelfi, che parteggiavano per il papa e per le autonomie comunali. Per limitare la potenza acquisita dai duchi di Baviera, i principi tedeschi elessero Corrado III Hohenstaufen re di Germania e, il 4 marzo del 1152, gli successe il nipote Federico I. Quest’ultimo, nato intorno al 1122, era imparentato con i ghibellini da parte del padre e con i guelfi da parte della madre, perciò riuscì ad eliminare le controversie tra le due casate. Dopo di 257 258 85 259 259/263. La bella Festa dei fiori in piazza Cesare Battisti nell’edizione del maggio 2004. 260 86 che, ridistribuì ai figli e ai parenti i principati a lui contrari e fu in seguito alla discesa in Italia e per il colore della barba che lo ribattezzarono con il nome di Federico Barbarossa. Nel 1153, a Costanza, egli accettò un trattato d’alleanza con il papa Eugenio III, chiedendo in cambio la corona imperiale e, nel 1176, incurante del potere ormai indebolito, scese in Italia per sottomettere i Comuni ribelli, ma il 29 maggio fu duramente battuto a Legnano e trovò fortunosamente scampo rifugiandosi a Pavia. La sconfitta, unita alla rivolta del clero germanico, lo indusse a concludere la pace con la Chiesa e, nel luglio del 1177, prima di recarsi a Ravenna e poi a Venezia, dove incontrare il papa Alessandro III e i rappresentanti della Lega Lombarda, fece tappa a Padova. All’arrivo in città, erano con lui anche i protagonisti della nostra storia: Aldobrandino detto da Conselve, perché nato nel nostro paese e il tedesco Enrico, un tribuno della milizia robusto e forte, ma arrogante e pieno di sé. Il ricordo della recente sconfitta inferta al Barbarossa nei campi di Legnano e i ricordi degli eccidi, degli assalti e delle prove di coraggio e di valore, mostrate dai tedeschi e dagli italiani, erano ancora vive tra i soldati, ma non sempre si riportavano i fatti con equità. Tant’è che i racconti riscaldavano gli animi e, durante uno di questi diverbi, il tedesco Enrico denigrò il valore dei soldati italiani e lodò smodatamente le gesta dei suoi conterranei. Al che, l’indignato Aldobrandino, scattò in piedi e redarguì il detrattore: Tu sei Tedesco, io Italiano. Orsù dunque, meglio che la questione si decida col ferro e dalla prova delle armi si vedrà quale nazione meriti più stima: io ti sfido! Enrico non poté rifiutare lo scontro e, in un batter d’occhio, l’annuncio dell’imminente disfida si diffuse in città e nei paesi limitrofi. Fu informato anche l’Imperatore Federico che, oltre a concedere la licenza di battersi, assicurò la sua presenza sul luogo dello scontro, accompagnato dal seguito di dame, paggi, cavalieri e popolani curiosi di assistere allo scontro. Nell’ora stabilita, armati di tutto punto, ecco apparire Aldobrandino ed Enrico pronti al duello. Da prima, per mostrare la vicendevole maestria nel maneggio delle armi, i due si studiarono con finte e scaramucce e poi, quasi d’improvviso, si serrano l’un contro l’altro brandendo le spade avide di sangue. Non era facile immaginare a quale dei due avrebbe arriso la vittoria e Aldobrandino, impaziente di indugiare, aggredì il rivale con impeto più vivo, ma scoprì il fianco e fu ferito al braccio sinistro. Al che, infuriato come un leone inferocito, si scagliò contro Enrico e lo costrinse ad indietreggiare per salvarsi dalla tempesta di colpi. Poi lo inseguì e, gettata la spada, lo afferrò a mezza vita, lo scaraventò a terra e gli intimò la resa. Il Tedesco non rispose e Aldobrandino, sguainato il pugnale, stava per conficcarglielo nella gola; al che Federico ordinò all’araldo di por fine alla lotta, evitando così la morte del suo tribuno. A te, esclamò l’eroe Conselvano, trascinando lo sconfitto al cospetto dell’Imperatore, a te, mio Sovrano, io dono costui, che la vittoria or ora fece mio schiavo. Commosso da così nobile ossequio, il Barbarossa non poté che lodare le virtù di Aldobrandino e, chiesta una spada, davanti ai dignitari di corte e al popolo, lo nominò Conte, Cavaliere e lo congedò carico di doni. Lunedì 12 giugno nel Mattino di Padova, Nicola Stievano 261 262 263 87 264 265 264/267. Durante il Carnevale del 2004 nelle strade del centro, oltre ai gruppi mascherati, sfilarono anche numerosi carri. 266 267 me e modi dell’anno precedente e, come il solito, con un buon concorso di spettatori. Durante la Fiera d’agosto le solite manifestazioni furono promosse anche dalla Pro Loco e, il 25 settembre, non potendo dare la piena disponibilità a causa della precaria salute e per non condizionare il pieno svolgimento di codesta Associazione, il presidente rassegnò le dimissioni. Vi ringrazio, aggiunse Speciale Liborio, per la vostra proficua collaborazione e vi chiedo scusa se qualche volta ho sbagliato e se ho offeso o urtato la suscettibilità di qualcuno. Portate sempre avanti il buon nome dell’Associazione e del nostro bene amato Conselve. Quello stesso giorno fu deciso: Le dimissioni presentate dal Presidente saranno discusse e valutate nella ha scritto: Ieri pomeriggio centinaia di persone hanno assistito alla rievocazione storica. Oltre duecento figuranti in costume, giunti dalle contrade monselicensi del Carmine e di San Cosma: uomini in armi, dame e signori, tamburini, mangiafuoco, hanno portato a Conselve una festa medievale che gli organizzatori intendono riproporre anche nei prossimi anni, possibilmente aumentando il numero dei figuranti Conselvani. “Il debutto è stato positivo - affermò Speciale Liborio - ogni volontario ha fatto la sua parte e il pubblico ha dimostrato di gradire la disfida di Aldobrandino, nata quasi per scherzo e ci è costata mesi di lavoro, ora ne faremo un appuntamento annuale”. Il secondo Concorso ippico nazionale - tipo “C” di salto ostacoli, Memorial Mauro Ferrarese si svolse il 16 luglio nelle for88 268 268/270. Prima di ogni manifestazione bisogna lavorare per predisporre le strutture necessarie. prossima assemblea dei soci o del Direttivo, cioè il 29 ottobre. Fu allora che nominarono presidente Luigi Salmin e, siccome s’era dimesso anche il vice, non fecero altro che eleggere Luca Casotto. Mentre Filippo Cobuccio fu confermato segretario e cassiere e gli altri componenti del direttivo erano Erika Barbugian, Giuliano Fabbian, Stefano Cosmi, Roberto Celon e Speciale Liborio. Invece, Renato Borille e Lorenzo Biancato li nominarono i consiglieri comunali di maggioranza e Maffeo Businari quelli dell’opposizione. L’intelaiatura del direttivo è quasi la stessa del passato mandato, spiegò il presidente Salmin, ci sono alcune importanti novità come la presenza, dopo tanto tempo, di una donna nel direttivo e l’innesto di alcuni giovani, portatori di idee nuove. La Pro Loco rappresenta un punto di riferimento logistico pe le associazioni di volontariato che intendono organizzare manifestazioni a Conselve. Si tratta di un ruolo che intendiamo continuare ad assicurare, mettendoci a disposizione della realtà associativa locale. Come associazione siamo sempre aperti a simpatizzanti e a nuovi soci, in particolare ai giovani. Proseguiremo anche la proficua collaborazione con l’amministrazione comunale, organizzando e promuovendo manifestazioni già radicate e proponendone di nuove. Quindi spiegò che stavano collaborando con il Comune a E…state a Conselve, un insieme di eventi pensati durante la stagione estiva, nel mese di agosto alla Festa di San Lorenzo e alla Fiera annuale. In ottobre la Festa dei sùgoi, a dicembre la Festa dell’Immacolata e, il 24 dicembre, dopo la messa di mezzanotte, la Notte di Natale. All’ex presidente Speciale Liborio scrissero una lettera il 17 novembre e lo ringraziarono per il suo operato, la disponibilità, il rapporto esclusivo, sia con l’Amministrazione Comunale che con una buona parte degli sponsor, pertanto, conclusero auspicando di averlo sempre tra loro, ovviamente nel limite delle sue possibilità. 269 270 89 IN PROSSIMITÀ DEI CINQUANT’ANNI Se voltiamo pagina e passiamo al 2007, rileviamo l’invito spedito l’11 gennaio ai soci e ai simpatizzanti, con il seguente ordine del giorno: Bilancio consuntivo 2006. Bilancio preventivo 2007. Programma manifestazioni per il 2007. Resoconto ultime manifestazioni. Tesseramento 2007. Varie ed eventuali. A quella riunione indetta per il 29 gennaio si presentarono: Luigi Salmin, Filippo Cobuccio, Maffeo Businari, Speciale Liborio, Clelio Maggio, Sergio Cobuccio, Severino Scarabello, Roberto Celon, Giovanni Buniolo, Lorenzo Biancato, Egidio Vanzetto, Luca Casotto, Stefano Cosmi, Emilio Picello, Giuliano Fabbian, Ennio Casotto. Con il passare degli anni i Carnevali proposti da alcuni comuni, erano organizzati sempre al meglio e consentivano passeggiate dense di allegria, l’ammirazione di festosi carri mascherati, divertenti e coloratissimi e, quelli che oggi attraversano le vie dei nostri paesi, mostrano una raffinata tecnica studiata per movimentare i personaggi e le attrezzature basate sul sapere scientifico e su raffinate lavorazioni della cartapesta. Sono aspetti maturati in modo impensabile, tanto che negli ultimi decenni, queste raffinate metodologie consentirono ad almeno una decina di gruppi di approntare carri sempre più imponenti. Fra i vari periodi in cui svolgere il Carnevale dobbiamo ricordare che, per prescrizione ecclesiastica, fu collocato tra l’Epifania e le Ceneri, mentre nel calendario folklorico varia a seconda delle località, tant’è che i festeggiamenti si con- 271 272 271/ 280. Nonostante il maltempo, durante la Festa dei sùgoi del novembre 2004 gli spettatori furono ugualmente numerosi. 273 274 90 275 276 278 277 279 centrano nei giorni di Giovedì grasso, domenica, lunedì e martedì prima delle Ceneri. Se guardiamo ad un passato abbastanza recente, troviamo i parroci che dal pulpito tuonavano: Il carnevale è un’occasione di grave peccato, di rilassatezza dei costumi, di traviamento specialmente per quei giovani incoscienti che frequentano il ballo, luogo caro a Satana. Spesso invece si trattava di innocenti serate organizzate in compagnia di amici e in casa di qualcuno dove gli invitati arrivavano con un piatto di galani, un fagottino di frittelle con l’uvetta e l’immancabile bottiglia di vino sottratta di nascosto alla cantina del papà. Il massimo dell’allegria si raggiungeva se un amico sapeva suonacchiare una vecchia fisarmonica, oppure un organetto diatonico. Ma era ugualmente festa, una grande festa se qualcuno dell’allegra comitiva accennava un valzer con l’armonichetta a bocca, marca Bravi Alpini. Dopo il ballo si passava alle vettovaglie, talmente misurate che raramente si correva il rischio di fare sumànsa o di rincasare sbronzi. Ma, dopo un mese dal Carnevale del 25 marzo, si riscontrò 280 91 281 281/291. Per ricordare il giovane Mauro Ferrarese il 17 luglio del 2005 la Pro Loco organizzò il secondo Concorso Ippico Nazionale - tipo “C” di salto ad ostacoli. 282 283 284 285 286 92 287 288 289 290 una novità. In occasione delle elezioni comunali del 27 e 28 aprile, l’ex presidente della Pro Loco, Roberto Pastore, decise di candidarsi e, per avvalorare la sua personalità, inviò una lettera agli elettori. La mia famiglia, scrisse, si è sempre storicamente impegnata socialmente nella vita del paese. Personalmente ritengo di aver acquisito tale spirito e di essermi prodigato per Conselve. Questo è dimostrabile dal ventennale impegnato nella Pro Loco, organizzando manifestazioni tradizionali e innovative, coinvolgendo i giovani, sia di Conselve che del mandamento. Sono stato consigliere comunale negli anni 1998-2002. La mia intenzione è di dialogare costantemente con le realtà del territorio rappresentative delle forze produttive. Ma non ottenne l’esito sperato. Ben diversa, se paragonata alle altre, la manifestazione svoltasi in piazza Cesare Battisti sabato 28 e domenica 29 aprile, quando dalle 10.00 alle 20.00 ospitò la mostra mercato Conselve in fiore. Si trattò dell’ennesima edizione di un’iniziativa capace di trasformare la piazza fontana in un giardino ricco 291 93 trasformando la manifestazione in una vera e propria finestra sulla viva realtà del Conselvano, altrimenti a loro sconosciuta. Tale manifestazione si protraeva per una decina di giorni dalla fine di giugno ai primi di luglio annoverando anche una discreta presenza di famiglie con i propri figli. Le famiglie trovavano infatti nel verde del Prà, nello stand gastronomico e nei giochi gonfiabili per i bambini un interessante momento di svago e di relax familiare, potendo così gustare la prelibatezza che la cucina, la pizzeria e il luppolo potevano loro offrire. L’Extempora Festival ha visto impegnati oltre quaranta giovani, soci e simpatizzanti della Pro Loco che hanno ricoperto i più svariati ruoli come camerieri, addetti alla cucina o altro, formando così un gruppo coeso di oltre sessanta persone che sono intervenute in tutte e cinque le edizioni. Di seguito voglio ricordare alcuni degli Artisti intervenuti in questa manifestazione: “Ministri”, “Punkreas”, “Omar Pedrini”, “Le Luci della Centrale Elettrica”, il famoso programma radiofonico “Lo Zoo di 105” dal vivo, “Marsh Mallows”, “Cattive Abitudini”, “Vallanzaska”, “The Fire”, “L’invasione Degli Omini Verdi”, “Plan De Fuga”, “Tommy E Gli Onesti Cittadini”, “Scacciapensieri”, “Duracel”, “Why Not Loser”, “The Whistles”, “The Villains”, “Libidomeccanica”, “Mama.In.Inca”, “Ayanamy”, “Inversian”, “Bluniga”, “Riaffiora”, “Venerea”, “Lucenera”, “Pomata”, “Maschere Di Parole”, “Ulisse”, “Creep”, “Hit Radio”. Sono intervenute anche alcune Cover Band dei seguenti artisti: Ligabue, Vasco Rossi, Zucchero, Elisa, U2, Muse, Michel Jackson, Queen, AC-DC, Guns ’n Roses, Bruce Springsteen, Blues Brothers e altri. Nel 2009 oltre l’Extempora Festival, i ragazzi dello staff hanno organizzato l’Extempora Cup (Torneo di calcio a 5 con regolamento Figc), manifestazione poi riproposta nel 2012 per cercare di mantenere vivo lo spirito di gruppo creatosi durante la quinta edizione dell’Extempora Festival. Dal 10 agosto, l’Assessorato all’Identità veneta, la Parrocchia, l’Associazione culturale La Barchessa, la Pro Loco e l’Ascom, hanno collaborato ai tre giorni di iniziative dedicate a San Lorenzo. Non tutti i conselvani, spiegarono gli organizzatori, sanno che è lui il patrono del nostro Duomo e che il 10 agosto è di fiori e piante, evitando per due giorni il quotidiano groviglio delle solite auto in sosta. Il Centro Ippico Due Cavalli di San Pietro Viminario e la Pro Loco, con la collaborazione del Comune, del Coni, della Federazione Sport Equestri, domenica 15 luglio nel Prà, svolsero la terza edizione del Concorso Ippico nazionale, tipo “C” salto ad ostacoli, Memorial Mauro Ferrarese. Nonostante la giornata afosa, le gare iniziarono di prima mattina e continuarono fino al pomeriggio, con un’attività che ha visto la presenza di cavalli e cavalieri giunti in paese da tutto il Veneto e anche da fuori regione. Al primo posto, nella categoria B110 a tempo la vittoria, troviamo Veronica Andolfo (Le Praterie), secondo classificato Francesco Betto (Due Cavalli) e al terzo posto Chiara Fabbiani (Sant’Isidoro). La categoria C115 a tempo, se l’aggiudicò Marco Marangotto (Valbona), seguito da Sergio Piva (Olivieri) e da Riccardo Rango (Due Cavalli). La categoria C120 mista il successo, è andata a Claudio Gulli (Due Cavalli - Cataio) e dietro di lui Marco Marangotto (Valbona) e Riccardo Rango (Due Cavalli). La categoria BP60 di precisione riservata ai pony, ha visto a pari merito Francesca Brisco, Anna Guerra e Diletta Rosato. Anche nella categoria B80 di precisione, si riscontrò l’ex equo tra Elisabetta Bortuzzo, Nicolò Capozzo, Elena Mariotti, Vittirio Pegoraro, Cristina Trevisan e Giada Zambotto. Come non ricordare poi l’Extempora Festival nato nel 2007 dall’idea di un gruppo di giovani ragazzi entrati a far parte della Pro Loco e, a Sergio Cobuccio, uno dei più attivi, ho chiesto di illustrarmi l’intera vicenda. La manifestazione, ha precisato, è stata riproposta per ben cinque edizioni all’interno dei verdi confini del Prato Comunale con un enorme successo di pubblico. L’Extempora Festival, diventato poi uno dei più famosi festival del nord Italia, ha accolto negli anni Band del panorama Indipendente e Alternativo di caratura nazionale, affiancando sempre giovani Band emergenti del Conselvano e del padovano per dare loro la possibilità di esibirsi davanti ad un grande pubblico. La platea, infatti, attingeva da ben oltre i confini regionali, coinvolgendo pubblico Emiliano, Lombardo e Friulano 292/296. Numerosi spettatori assistevano ad ogni edizione dell’Extempora Festival, dove si esibivano i gruppi musicali e si poteva anche cenare. 292 293 94 294 295 296 eno-gastronomico. Si trattò della degustazione di vini Doc, prodotti dalla Sansovino Vigneti e Cantine di Conselve e curata dai sommeliers della Fisar, quindi specialità del salumificio Bazza di Terrassa Padovana, dolci tipici della Pasticceria Zampieri di Conselve, formaggi e stuzzichini della Bottega verde di Conselve. E, alla fine, i proventi furono devoluti all’associazione L’Albero di Conselve. Dalle 23.00, usando apparecchiature ottiche messe a disposizione dall’Astronomia Euganea, i curiosi osservarono le stelle cadenti: le lacrime di San Lorenzo. Alle ore 21.15, pagarono 3 euro per assistere alla commedia Provaci ancora Sam di Woody Allen, messa in scena in piazza Dante dai giovani della compagnia Tealtro di Conselve. Dalle 22.00 alle 24.00 gli spettatori salirono sul campanile del Duomo per osservare ancora una volta il cielo, mentre sul sagrato il gruppo degli Astrofili di Padova dedicò loro un’introduzione di carattere astronomico. Domenica 12 la parrocchia riservò la messa delle 11.00 al Santo partono e, alle 12.00, un appuntamento nel bar del il periodo in cui si assiste alla caduta delle stelle. Se ne accorgono solo quando trovano uffici e banche chiuse. Da queste semplicissime considerazioni si è voluto creare un evento di un certo spessore, anche per fugare il diffuso equivoco di molti conselvani che, a causa della Fiera, considerano Sant’Agostino patrono di Conselve. L’intento, quindi, è di ridare dignità al santo patrono, creando un evento che faccia riscoprire le nostre tradizioni, i sapori della nostra terra, la capacità degli uomini e delle imprese del conselvano, che molti ci invidiano e che colpevolmente non sappiamo adeguatamente apprezzare, valorizzare e promuovere. In questo caso, il connubio tra istituzioni, associazioni, parrocchia e imprese ha generalizzato un’inedita sinergia, finalizzata ad unico intento comune. Tre giorni di festa (sàgra) dunque, aperti venerdì 10 nel Prà, con la prima edizione di San Lorenzo 2007, sono iniziati con Gocce di stelle nel di-vin firmamento: i sapori nella notte magica della nostra terra. Dopo cena, alle 20.30, lo spettacolo comico-folcloristico presentato da Quei del Pajaro e poi, spendendo 5 euro, molti parteciparono ad un percorso 95 Centro Sociale Tarcisio Peraro per l’aperitivo intitolato a San Lorenzo. Poi, alle ore 21.00, ancora in Duomo con il programma Polvere di stelle, un omaggio musicale, poetico e pittorico al patrono, mentre in piazza Cesare Battisti tennero un concerto i Ramengo rok. La 429 edizione della Fiera di Sant’Agostino del 2007 iniziò con la sfilata di alcune Ferrari, organizzata dall’analogo club, in compagnia del gruppo degli sbandieratori di San Cosma di Monselice, un gruppo di eleganti majorettes e della banda Giuseppe Verdi, diretta da Gianni Zambolin. Quest’evento di fine estate non fu che l’occasione per visitare le numerose attività produttive locali allestite in un capiente capannone, inoltre, l’interesse per limitare i consumi, adottando le energie alternative e anche per fare il punto sul grado di salute economica del territorio. È superfluo sottolineare che tutto ciò è possibile grazie ad un impegno collettivo, ribadì il sindaco Antonio Ruzzon, che va dal mondo produttivo, all’associazionismo, al volontariato, alle istituzioni, che in perfetta sintonia operano per il comune obiettivo di valorizzare le nostre potenzialità e il nostro territorio. Il gran finale si concluse il primo settembre con un’intensa serata di musica e spettacolo e, subito dopo, la Pro Loco ha provveduto all’estrazione della Tombola con un montepremi di 5.000 euro e, trascorsa la mezzanotte, chiusero i festeggiamenti con uno spettacolo pirotecnico. Il 2008 ha visto un’iniziativa, che non ha bisogno di commenti, ma degna di elogi: la consegna di una calza della Befana a tutti gli ospiti della Casa di Riposo F. Beggiato. Né mancò l’ormai tradizionale Festa di San Valentino, quindi il Carnevale, la Pedalata ecologica e la già ricordata Extempora. Domenica 8 giugno, si legge nella rivista Comune e territo- 297 298 297/305. L’11 giugno del 2006, dopo l’allestimento del palco che ospitò Federico Barbarossa, arrivarono i figuranti con Aldobrandino ed Enrico che si sfidarono a duello. 299 300 96 301 302 303 304 305 97 rio di Conselve: Tutto pronto per la terza edizione della rievocazione storica della disfida di Aldobrandino da Conselve con il tedesco tribuno Enrico. L’organizzazione generale della manifestazione, promossa dalla Pro Loco, è affidata alla competenza di Ferruccio Sabbion. Ma bisogna precisare che, oltre il patrocinio della Regione e del Comune, il sostegno economico dipese fin qui da una quindicina di sponsor contattati da Speciale Liborio. Oltre ai figuranti presenti in passato, ingaggiammo un nuovo gruppo di armigeri a cavallo, e indossarono il costume medievale anche i componenti del gruppo I Pavani e di quello podistico guidato da Sante Bagattella, complessivamente 40 conselvani. Inoltre, il gruppo dei cavalieri di Saletto capitanati da Renato Valandro, gli armigeri guidati da Adriano Fornasiero, gli sbandieratori, i tamburini e una ventina di figuranti organizzati da Antonio Bernardi della contrada di San Cosma che, da 25 anni, a Monselice partecipano alla Giostra della Rocca. Il giovane compaesano Filippo Barison ha coinvolto un gruppo di coetanei che si sono confrontati nella corsa con i mucchi di fieno, mentre alcune ragazze hanno gareggiato spingendo una botte lungo un percorso prestabilito. Oltre trenta figuranti del Ctg sono arrivati da Piove di Sacco, dove ogni anno rievocano le vicende legate a San Martino protettore della parrocchia e anche Andrea Ferrante, del gruppo Ctg La Torre di Tribano ha ingaggiato un discreto numero di soci. Fin dal mattino era presente La Corte Medievale di Valle San Giorgio con gli antichi mestieri: panettiere, falegname, filatrici, candelaio, speziale, lavoratrici di lavanda, balsamo, cestaio, impagliatore di sedie, battitore di monete e giochi. Nel pomeriggio la sfilata, l’arrivo in Prà e poi l’esibizione degli armigeri, degli sbandieratori, la disfida tra Aldobrandino ed Enrico, la giostra degli armigeri a cavallo, quindi la cena offerta a tutti i figuranti che parteciparono alla manifestazione. Allo scopo di accrescere la spettacolarità avevamo chiesto un preventivo di spesa ad un gruppo molto attivo nel Padovano, prevedendo un mercato con 10 diverse attività, 7-8 camerieri in costume, una quarantina di piatti, bicchieri e caraffe di terracotta, posateria in legno, piatti da portata e portantine di servizio, 3 musici, 2 giocolieri, 5-6 animatori da terra e su trampoli e 4 ballerine del ventre per animare il banchetto con numeri coreografici. Ma la rinuncia fu obbligatoria perché chiesero, Iva esclusa, 6.900 euro. L’edizione 2008 della Fiera iniziò mercoledì 27 agosto e si concluse domenica 7 settembre con la Tombola, i fuochi artificiali e fu una delle più lunghe degli ultimi anni. E, al di là della serie di intrattenimenti in piazza Cesare Battisti e del luna park nel Prà, l’attrazione più notevole riguardò la mostra delle attività produttive allestite dalle associazioni di categoria di agricoltori, artigiani e commercianti. Il tema principale era il vino, abbinato a diversi prodotti gastronomici, scelto per valorizzare una produzione capace di caratterizzare il nostro territorio, grazie alla presenza della Sansovino Vigneti e Cantine. Per concludere l’annata si svolsero tra l’altro: la Festa dei sùgoi, quella delle Associazioni, l’omaggio alla statua della Madonna Immacolata e gli auguri di Natale con vino e cioccolata calda. Nel pomeriggio del 29 marzo 2009 le piazze e le strade del 306 306/311. Durante la Festa di San Valentino i ragazzini partecipano ad una serie di giochi. 307 308 98 centro fecero da scenario ad un’eccezionale edizione del Carnevale e alla serie di iniziative capaci di coinvolgere i numerosissimi spettatori. Per il terzo anno consecutivo, in occasione della sfilata dei carri allegorici premiarono i vincitori del concorso pittorico riservato agli alunni delle scuole primarie di Conselve. I primi tre vincitori ricevettero dei buoni acquisto per materiale didattico del valore di 300, 200 e 100 euro. Il disegno del primo classificato fu riprodotto nel manifesto del carnevale, mentre in secondo e il terzo li raffigurarono nel pieghevole che pubblicizzava l’evento. E, per ripercorrere i decenni di storia di questo evento, mi chiesero di preparare una mostra fotografica da allestire sotto la Loza. Per aprire la sfilata dei carri invitarono le majorette, la banda di Fossò, il club Motorbike e il Ferrari club di Conselve. La passata edizione, spiegò il presidente Luigi Salmin, è stata vinta da un allestimento di Bassano del Grappa. Quest’anno, oltre ai carri, abbiamo anche dei gruppi mascherati, tipo maschere veneziane. La manifestazione è impreziosita da molte attrazioni, tra cui un luna park e un mercatino dell’usato. Inoltre, una ricca lotteria con in palio un viaggio a Vienna e altri premi davvero interessanti. Dal 15 al 18 maggio del 2009 il Comune omaggiò la città gemellata di Jászberény dedicandole una prima edizione della Festa Ungherese: un confronto tra due culture all’insegna dell’arte, della cucina tipica e dell’artigianato tradizionale. Oltre al Comitato del Gemellaggio, all’organizzazione collaborarono il Comune e la Pro Loco, con il preciso scopo di contraccambiare un’analoga iniziativa promossa lo scorso anno dagli amici ungheresi. La delegazione di Jászberény, formata da un gruppo di una sessantina di persone, comprendente amministratori, artigiani, musicisti, ballerini e cuochi, non avvalorò soltanto i momenti di festa, ma l’opportunità di un intelligente confronto e dialogo. L’evento si tenne nelle due aree di fronte al Prà, allestendo un palco che vide l’esibizione della nota orchestra magiara Csik, dei gruppi folcloristici e di danzatori, inoltre, altri musici e le associazioni culturali e folcloristiche conselvane Mo.Vi.Mente, Fryderyk Chopin e I Pavani. Nell’area verso la piazza installarono un tendone, dove la Pro Loco e i cuochi di Jászberény prepararono i piatti tipici della cucina italiana e ungherese. Vogliamo che questa sia una festa popolare aperta a tutti, disse il vice sindaco Massimo Degan, così da offrire a chiunque lo desideri di parteciparvi e di venire a contatto con una cultura, con usi e costumi e, perché no, con prodotti culinari e artigianali diversi dai nostri. All’interno dello stand gastronomico sarà ricavato anche uno spazio espositivo, riservato ai prodotti artigianali e ai disegni degli scolari di Jászberény e alla mostra fotografica sulla storia del gemellaggio. Il programma della festa sarà arricchito anche dalla mostra d’arte di Jozsef Sisa, artista molto noto in Ungheria, da ammirare presso il negozio Berto Abbigliamento che ha offerto uno spazio nella vetrina al piano terra. La mattina di domenica 17 maggio ricorderemo il ventesimo anniversario del gemellaggio alla presenza degli ultimi tre sindaci di Jászberény e quelli di Conselve: Vasco Varotto, Giorgio Gradella, Antonio Paoni, Luciano Sguotti e Antonio Ruzzon, che hanno vissuto con entusiasmo il gemellaggio. La festa ungherese è un momento importante per la nostra città, per i cittadini, per gli operatori commerciali che aderiscono tenendo aperti i ne- 309 310 311 99 gozi con orario prolungato il venerdì, il sabato e la domenica. La quarta edizione della Disfida di Aldobrandino si svolse domenica 31 maggio e il sindaco Antonio Ruzzon consentì di appendere ai lampioni della piazza XX Settembre e nel tratto di via Vittorio Emanuele II, dall’altezza del viale Venezia all’Ospedale, una quarantina di stendardi con le insegne del Comune e di Federico I. Inoltre, mise a disposizione la sede comunale permettendo ai figuranti, come nella passata edizione, di indossare i costumi d’epoca e, partendo da qui, sfilare fino a raggiungere il Prà. Fu ancora lui, il 23 gennaio del 2009 ad inviare una lettera all’Assessorato alla Cultura di Padova per avvertire dei molti spettatori giunti nella passata edizione, anche da altre province, dei giochi allestiti nella mattinata per attirare i bambini e delle varie fasi della rievocazione. Poi aggiunse: La scorsa edizione è costata circa 10.000 euro, elargiti dagli sponsor indicati nell’allegato depliant e da un piccolo contributo del Comune e della Regione, ma quest’anno, stante la crisi economica, già dai primi approcci si nota un calo sensibile delle disponibilità. Molti sostengono che sarebbe un vero peccato non continuare su questa strada, anche perché, al di là dell’evento storico perpetuato dalla rievocazione, si fornisce un aiuto concreto alle ditte locali che propongono i loro prodotti, facilitando così il superamento dell’attuale difficile congiuntura. Pertanto, nel ringraziare per la cortese attenzione, si chiede un contributo commisurato alle disponibilità di questo Ente. Il contributo di 1.500 euro arrivò l’anno dopo. Siccome il grande Albert Einstein sosteneva che l’Arte sa stupire, emozionare, commuovere ed è una forma di comunicazione che sa raggiungere tutti gli uomini, di ogni tempo e di ogni luogo, in occasione della Fiera organizzarono una mostra di pittura dal titolo: Giovani artisti si incontrano, inaugurata mercoledì 27 e conclusa domenica 31 agosto. Un tale evento consentì ai visitatori di ammirare i lavori di Elisa Capuzzo di Monselice, di Gianluca Piva con lo studio Techè a Conselve e delle giovani pittrici nate a Jászberény: Kinga Bartos e Andrea Soòs. Per Kinga l’arte ha rivestito un ruolo importante, poiché la madre è un’eccellente pittrice, mentre lei, oltre la pittura, copre il ruolo di design editor, ma si occupa e insegna anche l’arte grafica e fotografica. Andrea invece, conseguita la maturità presso il liceo Lehel Vezél, ha lavorato e studiato in Germania e nel 1998 si diplomò all’Accademia delle Belle Arti di Mainz, mentre dal 2001 crea raffinati gioielli e si occupa di fotografia e di pittura, partecipando con le sue opere a mostre e biennali in Germania, Slovenia e Ungheria, dove vive e gestisce uno studio di grafica e design. Contemporaneamente, cioè dal 27 agosto al 6 settembre, si svolse la Fiera di Sant’Agostino. Ma, nelle settimane che hanno preceduto questo tradizionale evento, abbiamo assistito all’asfaltatura di via Matteotti e Vittorio Emanuele II, l’asse viario che attraversa il centro storico di Conselve. Nei mesi scorsi l’Acquedotto consorziale aveva aperto una serie di cantieri e a luglio gli operai entrarono in azione per un completo rifacimento del manto stradale. Nell’Associazione Pro Loco, la durata del mandato è triennale, perciò, il 3 ottobre del 2010 l’Assemblea generale ha eletto un nuovo direttivo, rinnovandolo del 50% per ottenere l’ingresso di alcuni giovani e il rispetto delle quote 312 313 312/319. Il 1° maggio del 2008, un gruppo piuttosto numeroso di ciclisti visitò la chiesetta di Palù e la villa Widmann di Bagnoli di Sopra. 314 100 315 316 317 318 319 101 rosa. Poi confermò il presidente Luigi Salmin e nominò vicepresidente Eleonora Lucia Fusaro, segretario Filippo Cobuccio e i consiglieri Amedeo Scarabello, Roberto Celon, Stefano Cosmi, Michele Venturato e Sergio Cobuccio. Revisori dei conti sono stati nominati Egidio Vanzetto, presidente, Clelio Maggio, Chiara Berto e membri supplenti Davide Baruto e Lorenzo Biancato. Dopo una settimana ecco la Festa dei sùgoi, organizzata in piazza Cesare Battisti in collaborazione con le associazioni dei prodotti agricoli, l’esposizione di alcuni vecchi trattori agricoli e di una serie di moto d’epoca e moderne, appartenenti al club Motorbike. Lungo via Vittorio Emanuele II una consistente mostra mercato dei prodotti a chilometri 0, frequentata da un discreto numero di acquirenti. Per rallegrare i visitatori, nel pomeriggio propose uno spettacolo il gruppo folcloristico I Buontemponi e, in contemporanea, molti degustarono i dolci all’uva preparati dai panifici e dalle pasticcerie locali, inoltre, le caldarroste accompagnate dai vini della Sansovino Vigneti e Cantine e, ovviamente, i sùgoi. Le attività svolte nel 2010, sottolineò il presidente Luigi Salmin, hanno raggiunto un notevole successo sotto tutti i punti di vista, sia della partecipazione, sia di chi ha contribuito alla preparazione e alla realizzazione di tutte le manifestazioni programmate. Il nuovo direttivo e il collegio dei revisori si prefiggono di realizzare un programma molto ambizioso per il 2011, del quale si andrà a decidere il calendario entro un mese. Le attività più importanti compresero la Sagra di San Valentino il 14 febbraio, il 27 la sfilata dei carri allegorici del Carnevale e il 1° maggio la Pedalata ecologica. Dal 30 giugno al 10 luglio rivolsero l’impegno all’allestimento dell’Extempora Festival e, dal 27 agosto alla prima domenica di settembre, la collaborazione durante la Fiera di Sant’Agostino. Mentre l’ultimo appuntamento in calendario concerneva la Festa dei sùgoi fissata per la seconda domenica di ottobre. A non entrare fra le manifestazioni fu la Disfida di Aldobrandino, alla quale rinunciò la Pro Loco, ma non rinunciò il gruppo che l’aveva studiata e coordinata nel corso delle quattro precedenti edizioni. Pertanto, il 5 luglio del 2010 presso lo Studio del Notaio Elena Bressan, si costituì il Gruppo Culturale Aldobrandino che, conscio dell’intimo rapporto tra i problemi socio-economici, dell’ambiente e quelli della cultura, decise di sviluppare un programma di manifestazioni pubbliche, visite guidate, convegni, pubblicazioni, mostre e ogni altra analoga attività ricreativa, proponendosi come Ente di Promozione Culturale. Fra l’altro, il Gruppo decise di collaborare fattivamente con altri Organi e Gruppi, Enti pubblici e privati o singoli cittadini che accettino d’intervenire fattivamente nell’ambito della problematica culturale e socio-economica del territorio. Neppure la delimitazione geografica risulta categorica, ma soltanto pratica e comunque suscettibile di eventuali ampliamenti nell’ambito di iniziative da vagliare a livello del Consiglio Direttivo o dell’Assemblea composta dai due terzi dei soci. Le nomine: Speciale Liborio presidente, Romano Puozzo vice presidente, Ferruccio Sabbion segretario e tesoriere, Andrea Ferrante, Giuliano Fabbian e Luigi Buson consiglieri; Beniamino Benetazzo, Lorenzo Biancato e Roberto Celon revisori dei conti. 320 320/322. Nel 2009, la quarta edizione della Disfida di Aldobrandino si svolse nel Prà comunale. 321 322 102 323 324 325 326 323/333. I gruppi di figuranti partirono da palazzo Zen, attraversarono le vie del centro e raggiunsero il Prà per incominciare le gare. 327 328 103 329 330 331 332 333 104 334 335 336 334/346. Davanti al palco dell’Imperatore, prima e dopo il duello tra Aldobrandino ed Enrico, mostrarono la loro abilità anche gli armigeri e i cavalieri si distinsero di fronte agli spettatori usando il fuoco. 337 338 105 339 340 341 342 343 106 344 347 347/354. La serie di immagini evidenzia la dotazione di costumi settecenteschi o bizzarri presentati dai partecipanti alle ultime edizioni del Carnevale e la cena all’Hotel Oasi. 345 346 348 107 349 350 351 352 353 354 108 L’ULTIMO SCORCIO Nella nostra regione, e non solo, aspettando l’arrivo della primavera, la tradizione concede a grandi e piccini due irrinunciabili e simpatici momenti: il Carnevale e il cosiddetto Bati Marso. Un tempo, quest’ultimo si praticava pure a Conselve, negli ultimi giorni di febbraio, quando la tradizione voleva che gruppi di persone sfilassero a piedi, in bicicletta, oppure con carri, carretti e carrozze per le vie e le contrade del paese, trainando vecchi bidoni, barattoli, lattine o addirittura pentole legate ad una corda per fare un gran rumore. Lo scopo era quello di svegliare la primavera e la natura per far sì che la stagione diventassero fertili e abbondanti. Il Carnevale invece, come abbiamo già ricordato, è da sempre una delle feste più amate e i diversi comuni lo festeggiano offrendo numerosi eventi ad ogni fascia d’età con carri allegorici, mascherate, concorsi, spettacoli folcloristici e musicali, inoltre, a completare il quadro contribuisce la tradizione culinaria, proponendo galani e frittelle capaci di arricchire il quadro della gastronomia locale. Possiamo elencare i luoghi dei dintorni dove ciò avviene da febbraio ad aprile. Si tratta di Abano Terme, Albignasego, Battaglia Terme, Cartura, Due Carrare, Maserà, Terrassa Padovana, Torreggia, oppure il cosiddetto Carnevale del Veneto a Casale di Scodosia. Se invece vogliamo assistere al Bati Marso possiamo recarci a Cadoneghe per la biciclettata con barattoli e bidoni che sfilano per le vie di Mejaniga e Braghi, oppure a Campodarsego per il risveglio della primavera con suoni di pentole e coperchi, a Cittadella, a Grantorto per la sfilata con trattori e carri battendo pentole, coperchi, bidoni e barattoli. Invece, a Villafranca Padovana, un gruppo di animatori in maschera, munito di bidoni, pignate e bastoni, dà il via ad una lunga passeggiata attraverso il centro del paese per richiamare l’attenzione della gente e creare quel movimento scaramantico tipico del Bati Marso, accompagnato dalle altre maschere che rumoreggiano per scacciare e tenere lontani i cattivi demoni dell’inverno. In aggiunta alle già ricordate manifestazioni indette dalla Pro Loco di Conselve, possiamo accennare alla Fiera di Sant’Agostino del 2011, protrattasi per 12 giorni e conclusa domenica 4 settembre, quando collaborò alla realizzazione della Tombola e dei fuochi artificiali. Il giorno clou della kermesse fieristica cadde domenica 28 agosto, registrando un’affluenza decisamente superiore al previsto e nella stessa giornata, un ulteriore motivo di graditissima festa fu la visita dell’arcivescovo della nostra Diocesi, mons. Antonio Mattiazzo, accolto nella mattinata dalle autorità civili e religiose, prima di presiedere la messa celebrata in Duomo. E, dopo la visita alla Casa di Riposo e all’Ospedale, si fermò a pranzo nella bettola del Patronato canossiano, ricevendo una calorosa accoglienza da parte dei numerosi clienti e dei volontari che gestivano lo stand gastronomico. Come al solito, il bel tempo e la presenza dei visitatori superò le previsioni, tranne la serata conclusiva disturbata da rovesci ad intermittenza. 355 355/389. Questa serie di foto si riferisce al Carnevale del 2011 ed evidenzia i preparativi, quindi la sfilata e si conclude con alcune premiazioni. 356 357 109 358 359 360 361 362 363 110 364 365 366 367 368 369 111 371 370 373 372 374 375 112 377 376 378 379 380 381 113 382 383 384 385 386 387 114 388 390 390. Dopo le premiazioni e la partenza degli spettatori, i coriandoli sparsi nelle strade del centro davano la sensazione di un leggero manto di neve. 389 anche gli acquisti in netto calo. Venerdì 24 l’inaugurazione preceduta dalla sfilata di numerose macchine agricole di fabbricazione vecchia e recente e, fino al 2 settembre, giorno della chiusura, si sono succeduti spettacoli, eventi e attrazioni varie e la Pro Loco gestì uno stand gastronomico. La chiusura, con l’estrazione della Tombola e i fuochi artificiali si doveva svolgere il giorno uno e invece, causa uno sgradito nubifragio il tutto fu spostato al giorno successivo. Nell’occasione, la rivista Comune e Territorio di Conselve, ha precisato che la Pro Loco ha contribuito ad arricchire il ricco calendario della kermesse con due iniziative di carattere culturale. Dal 24 agosto fino al termine della rassegna fieristica, i locali dell’ex negozio Berto di via Vittorio Emanuele II hanno ospitato la mostra fotografica “Conselve ieri e oggi”, con immagini della città da inizio ’900 ai giorni nostri, curata da Ferruccio Sabbion, e la collettiva di pittura, di vari artisti. Le due mostre, ad ingresso gratuito, sono state promosse con il sostegno dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, che ha inserito la Fiera di Sant’Agostino all’interno del progetto “Le Pro Loco padovane per Venezia con il Nordest. Capitale europea della cultura 2019”, un’iniziativa a sostegno della candidatura della città lagunare. Nel 2012 la prima Assemblea generale dei soci fu convocata il 2 febbraio, con all’ordine del giorno: Approvazione bilancio consuntivo. Approvazione bilancio preventivo. Definizione programma manifestazioni 2012. Tesseramento 2012. Varie ed eventuali. Dopo una breve illustrazione e discussione dei primi due ordini del giorno, il gruppo dei 17 presenti li approvò all’unanimità. Al terzo punto il Presidente presenta il programma delle manifestazioni per il 2012, facendo notare che è stata sospesa Extempora e che è stata inserita nel mese di giugno, con data da destinarsi, una o più serate “Cena sotto le stelle” pro Città della Speranza. Inoltre, fa presente che probabilmente verso fine anno la nostra Pro Loco ospiterà la festa del Consorzio Pro Loco Padova Sud-Est. Quindi si procedette al tesseramento. Un’altra riunione risale al 19 aprile e poi al 18 maggio, quando il segretario parlò della Pedalata ecologica e del pranzo in Prà, rilevando una buona scelta e un risultato buono e positivo anche economicamente. Inoltre, di come organizzarsi in occasione della Fiera. Possiamo ricordare, durante la Fiera, la solita riuscita dei dieci giorni di manifestazioni, a partire dal 20 agosto e la presenza di molti visitatori, compresi gli Ungheresi, ma 115 392 391/406. Da mezzo secolo la Pro Loco si attiva durante i giorni della Fiera e qui proponiamo una serie di immagini dell’ultima edizione svoltasi nel 2012. 391 393 394 395 396 116 397 398 399 400 401 402 117 403 404 405 406 407/413. Come al solito, i soci della Pro Loco furono attivi anche nell’ultima serata conclusa con i fuochi artificiali. 407 408 118 409 410 411 412 413 119 414 415 414/424. Dal 24 agosto al 2 settembre del 2012, durante la Fiera di Sant’Agostino, la Pro Loco organizzò, presso l’ex negozio d’abbigliamento della ditta Berto, una mostra di pittura e una di fotografia dal titolo: Conselve ieri e oggi. 416 417 418 120 419 420 421 422 423 424 121 Nella mattinata di domenica 14 ottobre incominciò la festa dei sùgoi ed erano presenti i venditori di prodotti tipici degli agricoltori, un gruppo di vecchi trattori e di moto d’epoca. Nel pomeriggio i soci della Pro Loco diedero il via all’assaggio dei sùgoli, dei dolci con l’uva e delle caldarroste, mentre sul palco si esibiva con canti, balli e barzellette il gruppo Quei del Pajaro, applauditi da un gran numero di spettatori. 425 426 425/436. Alcuni aspetti della tradizionale Festa dei sùgoi del 2012, rallegrata dalla presenza del gruppo Quei del Pajaro. 427 428 429 122 430 431 432 433 434 123 435 436 Entro la fine dell’anno, per ringraziare i numerosi collaboratori, che senza pretese si rendono disponibili durante le varie attività organizzate dalla Pro Loco di Conselve, li convoca e li premia con una gita in un luogo storicamente importante. È accaduto il 28 ottobre, quando un gruppo di 34 soci e simpatizzanti, partiti di buon mattino da Conselve, raggiunsero la piazza Sordello di Mantova, dove visitarono il palazzo del Capitano, parte della Domus Magna, non completamente accessibile causa i danni provocati dal recente terremoto, e poi il Duomo. Nel pomeriggio era prevista un’escursione in un secondo luogo storico: Sirmione, ma l’abbondante pioggia e una temperatura fin troppo bassa suggerì di concludere la simpatica gita sostando presso un bar a Peschiera del Garda. Domenica 9 dicembre, a distanza di poco più di un mese, qui a Conselve si svolse il Consorzio Pro Loco Padova SudEst, con una riunione nella sala Dante e una visita al Duomo di San Lorenzo. 437 124 438 439 437/441. Il 28 ottobre, durante la gita in quel di Mantova, la situazione meteorologica non fu delle migliori. Per concludere questo excursus ho chiesto al segretario Filippo Cobuccio: Che cosa rappresenta la Pro Loco per gli abitanti di Conselve e non solo? E lui ha risposto: La Pro Loco impegnata su vari versanti, costituisce un essenziale punto di riferimento nell’ambito dell’animazione della realtà locale, tempo libero, folklore, cultura, arte e sport sono i cardini dell’impegno associativo. E da questi nasce la ricca gamma di manifestazioni organizzate nel corso dell’anno e, con il crescere delle attività e iniziative, riesce a coinvolgere con successo sia gli Enti locali che i numerosi soci e collaboratori e buona parte delle attività commerciali del paese. Dal 2000 l’Associazione aveva proposto manifestazioni molto importanti quali: Giocolandia, Concorso Ippico città di Conselve, La disfida di Aldobrandino ed Extempora Festival. Manifestazioni queste che per vari motivi e nonostante la folta affluenza di pubblico e la buona riuscita delle stesse, il direttivo ha deciso di sospendere. Attualmente è impegnata nello svolgimento delle seguenti manifestazioni: Befana Ospiti Casa di Riposo, Sagra di San Valentino, Carnevale Conselvano, Pedalata Ecologica, Extempora Cup, Fiera di Sant’Agostino e Tombola, Festa dei Sùgoi, Festa delle Associazioni, Omaggio alla Madonna Immacolata, Auguri di Natale con cioccolata calda dopo la Messa. Tra le manifestazioni più importanti che la Pro Loco propone da decenni sono da evidenziare la Sagra di San Valentino ogni 14 febbraio con giochi per bambini e assalto al Palo della Cuccagna, che come tradizione sembra risalire al 1957, dopo la ricostruzione dell’oratorio. Il Carnevale Conselvano, tradizione anche questa ultradecennale, primo nel 1962, attualmente divenuto una delle manifestazioni carnevalesche più importanti della regione, non solo come partecipazione di carri allegorici e gruppi di maschere Veneziane, ma anche come partecipazione di pubblico proveniente dalle vicine province. Altro impegno, da qualche anno, è la Fiera di S. Agostino con un punto di ristoro e l’organizzazione della ormai tradizionale Tombola e chiusura fiera, con fuochi artificiali, anche questa è trascritta negli annali del paese. Le altre manifestazioni durante l’anno impegnano in modo concreto i soci e molti simpatizzanti volontari: soci effettivi 71 nel 2011. 440 441 125 BIBLIOGRAFIA F. Sabbion, Storie di artigiani del conselvano, Bagnoli di Sopra 1990. F. Sabbion, Palù e la chiesa dei Lazara, Bagnoli di Sopra 2008. F. Sabbion, Memorie di guerra dei conselvani, Casalserugo 2010. F. Sabbion, Conselve, Jászberény, Torcy - Vent’anni di amicizia, Casalserugo 2010. F. Sabbion, Aldobrandino da Conselve, un eroe d’altri tempi, Bagnoli di Sopra 2011. QUOTIDIANI E RIVISTE Il Gazzettino Il Mattino di Padova La Difesa del Popolo Il Resto del Carlino La Piazza del Conselvano Comune e territorio di Conselve REFERENZE ICONOGRAFICHE Ferruccio Sabbion e archivio: Copertina, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,13, 14, 15, 16, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24,25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 36, 40, 41, 42, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 52, 53, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 64, 68, 70, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 121, 122, 123, 128, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 148, 149, 150, 151, 156, 157, 158, 159, 160, 161,162, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 169, 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 184, 185, 186, 187, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 226, 227, 228, 229, 230. 231, 232, 242, 243, 244, 245, 246, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261,262, 263, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 285, 286, 287, 288, 289, 290, 291, 297, 298, 299, 300, 301, 303, 304, 305, 306, 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313, 314, 315, 316, 317, 318, 319, 355, 356, 357, 358, 359, 360, 361, 362, 363, 364, 365, 366, 367, 368, 369, 370, 371, 372, 373, 374, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383, 384, 385, 386, 387, 388, 389, 390, 393, 394, 395, 396, 397, 398, 399, 400, 401, 402, 403, 404, 405, 406, 407, 408, 409, 410, 411, 412, 413, 417, 418, 419, 420, 421, 422, 423, 424, 425, 426, 427, 428, 429, 430, 431, 432, 433, 434, 435, 436, 437, 438, 439, 440, 441. Sante Bagatella: 1, 17, 34, 35, 37,38, 39, 54. Archivio Pro Loco: 33, 80, 81, 82, 83, 347, 348, 349, 350, 351, 352, 353, 354. Foto Corradin: 43, 44. Adriano Bononi: 51. Mario Zanellato: 55, 69, 71, 72. Claudino Mazzucco: 65, 66, 67, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 84, 85, 86, 87, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104, 205, 106, 107, 108, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 124, 125, 126, 127, 129, 145, 146, 147, 148, 149, 152,153, 154, 155, 179, 180, 181, 182, 183, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 224, 225, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 264, 265, 266, 267. Luciano Fulici: 130, 131, 132, 133, 134. Franzolin photo: 292, 293, 294, 295, 296. Susanna Volpin: 320, 321, 322, 323, 324, 325, 328, 329, 330, 331, 333, 334, 335, 336, 337, 338, 343. Nunzio Fracalanza: 326, 327, 332, 339, 340, 341, 342, 344, 345, 346. Sergio Cobuccio: 414, 415, 416. 126 Finito di stampare nel mese di dicembre 2012 Stampe Violato - Bagnoli di Sopra