Scouting e vita all`aperto.
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Scouting e vita all`aperto.
Scouting e vita all’aperto. “Il campo scout è la parte gioiosa della vita di uno scout. Vivere fuori, all’aperto, tra montagne ed alberi, tra uccelli ed animali, tra mari e fiumi, in una parola vivere in mezzo alla natura di Dio, con la propria cassetta di tela, cucinando da sé ed esplorando: tutto questo reca tanta gioia e salute, quanta mai ne potrete trovare tra i muri ed il fumo delle città. (Scoutismo per Ragazzi, 2° chiaccehrata, 36) PER TRACCIARE LA PISTA: Lo scouting è esplorazione cioè ricerca. Lo scoutismo nella Branca Lupetti Coccinelle immette il bambino su un cammino di ricerca all’interno di due grandi realtà, la comunità e la natura. L’obiettivo è quello di portare il bambino e, nelle Branche successive, il ragazzo ed il giovane, a cercare e scoprire se stesso e Dio. La scoperta di sé è una tappa indispensabile per raggiungere un equilibrio interiore che a sua volta consente l’autovalutazione , l’autoeducazione e l’autocontrollo. Per scoprire se stessi è necessario provare a confrontarsi perché le unità di misura nono sono insite nella singola persona ma sono proprie del creato composto dagli uomini e dalla natura. Ecco allora che la scoperta di sé va di pari passo con la scoperta di Dio che è l’autore del creato, della natura e degli uomini. Scoprire se stessi vuol dire quindi mettersi in relazione con gli altri e con Dio, scoprire cioè come sono fatti gli altri che ci stanno attorno, come si fa ad andare d’accordo, a giocare assieme a parlare, a capirsi, a diventare amici. La più grande scoperta che un nostro bambino può fare è quella che il sentimento dell’amicizia e dell’amore nasce dallo stare insieme seguendo le regole e poi, proseguendo ancora, scoprire che quelle regole provengono dal comandamento di Gesù. La comunità è uno degli ambienti ideali per praticare questa particolare esplorazione perché rappresenta il luogo dove fare degli incontri ai quali istintivamente si è chiamati anche se può essere una realtà sconosciuta che fa paura. La natura è molto simile alla comunità, anch’essa è un luogo estraneo ai più, sconosciuto che può fare paura ma anche il luogo dove è facile giocare e quindi incontrarsi con gli altri. La natura ha un secondo aspetto importante. È il luogo dove si può stare da soli senza la protezione delle cose note come la propria casa o la città, Qui l’esplorazione porta a scoprire due cose: la meravigliosa bellezza della natura, che è un’esperienza facile da comprendere, e l’aiuto che la natura può dare se si seguono le sue semplici regole. Lo scouting e quindi i rapporti di amicizia e di amore tra gli uomini e la scoperta delle leggi che regolano la natura e quindi i rapporti di rispetto e di amore tra gli uomini e il creato. Questi due cammini di ricerca portano a Dio, al suo amore per noi ed al comandamento che Gesù ci ha insegnato per amarci tra fratelli e per amare il padre. Vivere a contatto con la natura assume pertanto un valore pedagogico, non solo perché la maggioranza dei Lupetti e delle Coccinelle vive in città ed Lo scouting è esplorazione Scoprire se stessi Cosa vuol dire scoprire se stessi Il rapporto tra la natura e la comunità Lo scouting e le leggi della comunità Contatto con la natura ha valore pedagogico ha scarsa esperienza dell’ambiente naturale, ma soprattutto perché attraverso ad essa si può cercare il senso profondo del proprio esistere e del nostro rapporto con gli altri. In questa prospettiva si colloca l’alternatività dello scoutismo. Educhiamo i bambini ad esplorare, percorrere cioè vie lunghe e difficili, ma appaganti ed affascinanti. SOTTO LA GRANDE QUERCIA: 1. Quali sono i presupposti giusti affinchè nella comunità di L/C si possa vivere davvero lo Scouting? Nella comunità L/C bisogna “far trovare” molti rapporti interpersonali, tra i Capi e i bambini, tra i bambini e bambini e tra Capi e Capi. Questi rapporti inoltre devono essere più importanti della riuscita dei giochi perché devono essere segno di attenzione e rispetto per la persona, cioè per la buona riuscita di un gioco non si può fare torto a qualcuno. Bisogna ancora far “trovare” tante persone diverse, con tutte le loro diversità “tirate fuori” e con queste giocare e divertirsi assieme. Ogni bambino deve anche trovare dei Capi che gli dedicano del tempo, che lo ascoltano e che gli sanno dire quelle parole giuste di incoraggiamento che lo caricano di entusiasmo per superare gli ostacoli e le difficoltà o di rimprovero che gli fanno vedere dove sbaglia. Infine nella comunità di Branco cerchio bisogna far trovare ai bambini la Legge che è ciò che regola tutto. I rapporti Il tempo e la Legge 2. Quali attenzioni e attività bisogna proporre in Branco/Cerchio per far vivere davvero lo Scouting? Con la natura bisogna entrare in rapporto, creare un dialogo. È necessario vederla, ascoltarla e capirla, in questo modo la natura interagisce con noi, ci educa, ci fa conoscere noi stessi, ci abitua ad adattarci, ci fa gioire delle scoperte e ci obbliga a fare marcia indietro quando non si può andare avanti. In tutte le nostre innumerevoli attività natura, nel giocare all’Ambiente Fantastico, nelle Cacce e nei Voli, nelle vacanze di Branco e nelle vacanze di Cerchio si ha la possibilità di far vivere i bambini nella natura, mettendo alla prova il loro fisico e le loro emozioni. Nelle nostre attività inserite nella natura, stimoliamo molto l’osservazione e la deduzione perché, attraverso il ragionamento, i bambini cominciano a chiedersi “perché” e a cercare le risposte. Nella natura, i nostri bambini devono vedere delle cose, grandi e piccole, che li meraviglino e che li facciano stupire, dobbiamo scegliere posti giusti e prepararci per le attività di ricerca e di approfondimento. I bambini devono imparare ad apprezzare i doni della natura che a volte vogliono anche poter dire che ci si bagna poi si arriva in un posto dove asciugarsi, che ci si stanca per aver camminato un po’ di più, che si ha sete e si arriva finalmente dove c’è acqua, che si accende un fuoco perché fa freddo. Dentro questo contesto più generale assumono un loro significato particolare alcune attività ed esperienze tipiche della vita di Cerchio / Branco. Entrare in rapporto con la natura • La Caccia ed il Volo - è un’attività periodica del Branco / Cerchio La Caccia ed il Volo (è bene che i bambini escano fuori dalla tana/ sede al meno una volta al mese) della durata di un’intera giornata e, quando lo si ritenga opportuno, Coglierne l’aspetto meraviglioso Imparare ad apprezzarne i doni anche con pernottamento in una struttura adeguata (diciamo che una, massimo due volte l’anno la frequenza è adeguata). Durante tali uscite si dovrà avere cura particolare dell’atmosfera, del clima e dell’intensità dei giochi e delle altre attività, affinché rimanga nei bambini il desiderio dell’uscire all’aperto non avendo paura ad affrontare cose nuove, vivendole con stupore e meraviglia. • L’attività natura – è finalizzata alla scoperta dell’ambiente naturale. Attraverso di essa si educa al gusto per le cose belle, alla scoperta dei cicli vitali della natura ed allo stupore per il meraviglioso attraverso il coinvolgimento dei propri sensi. Come ogni altra attività deve essere strutturata in: obiettivo, lancio, svolgimento e verifica. Si debbono alternare momenti statici ad altri di movimento, fasi tecniche conoscitive a quelle che attraverso il gioco rafforzano momenti dell’anno sia per seguire lo scorrere delle stagioni sia per abituare i bambini ad un corretto comportamento nella natura sia, infine, per contemplare la bellezza del creato. L’attività natura • Le Vacanze di Branco/Cerchio Le Vacanze di Branco/Cerchio – sono la sintesi delle attività dell’anno, il momento (forse il più bello) in cui poter osservare i bambini lasciati liberi di giocare lontani dalle limitazioni e dai condizionamenti quotidiani. Hanno durata di 8-10 giorni e si svolgono in accantonamento; i luoghi dove si svolgono debbono essere adeguati all’età dei bambini, tenendo conto delle norme igienico -sanitarie e di sicurezza, e conosciuti dai Capi (i quali si occuperanno di visionarli prima che si svolga il campo). Nelle Vacanze di Branco/Cerchio il rapporto con la natura diventa stabile ed è davvero l’occasione migliore per proporre ai bambini di osservarla attentamente cercando di interagire con essa (ad esempio, conoscere le piante e gli animali che circondano la casa che ci ospita provvedendo alle loro necessità o sistemando una parte del giardino). 3. Quale ruolo devono avere i Capi in questa “ricerca”? Sicuramente i capi devono essere degli esploratori. Lo Scouting deve essere nel loro stile di vita, dentro il desiderio di fare nuove scoperte, di non adagiarsi sulle proprie capacità che si conoscono. Debbono essere disponibili a sperimentare, a scoprirsi e a scoprire il mondo, devono non stancarsi mai di cercare Dio. Nel rapporto con il bambino devono aiutarlo a vedere le cose dentro e fuori di sé, ma non sostituirsi a lui, non devono inibire le sue potenzialità ma neanche farlo andare avanti d‘ufficio. Dono sapere trasmettere insomma quel gusto per la relazione con l’altro e per la scoperta delle diversità che è alla base di questo grande gioco. I Capi devono poi insegnare e pretendere dai bambini il rispetto della natura perché un rapporto alla pari si attua solo se ci si rispetta. Dove non si deve urlare bisogna fare silenzio, dove non si può calpestare, bisogna camminare sui sentieri, dove non si può spezzare, scavare, prendere, non si fa! Non bisogna mai sporcare. Se insegniamo ai bambini a rispettare, ad apprezzare e ad amare la natura ci sarà facile usarla come luogo della nostra spiritualità e ascoltare e scoprire Dio entrando piano piano in rapporto con Lui. Stare bene nella natura è un bel passo avanti nel cammino della scoperta. Essere esploratori Avere rispetto della natura LA LEGGE E’ LA LEGGE! Lo Scouting, cioè il modo di camminare capendo la strada e conoscendo noi stessi, è uno strumento efficace per il nostro modello di uomo e di donna della Partenza. Attraverso di esso si matura la capacità di: • essere attenti all’assenza delle persone e delle cose senza perciò correre il rischio di avere pregiudizi verso gli altri o usare in modo distorto i beni; • saper accogliere, cioè di sapersi porre in rapporto con l’altro e disporsi al cambiamento con l’altro (pensiamo all’accoglienza della Parola); • saper condividere, cioè aiutarsi reciprocamente o non solo elargire; • saper essere fedeli, per essere punto di riferimento per gli altri in quanto il nostro sì è sì ed il nostro no è no ed infine saper partecipare cioè assumersi di fronte agli altri delle responsabilità personali. La nostra esplorazione ci porta a scoprire che la vita è un dono per realizzare il progetto di liberazione e di valorizzazione dell’uomo inserito nel disegno di salvezza di Dio. Lo Scouting aiuta a costruire l’uomo e la donna della Partenza Lo strumento metodologico principale per educare allo Scouting è l’interdipendenza tra pensiero ed azione. Abituando i bambini a guardare e poi ad osservare le cose, i fatti o le persone si insegna a vedere quindi a ragionare, a capire ed infine a dedurre. Gli elementi fondanti lo Scouting in età Lupetto/Coccinella sono: • L’Osservazione – è indispensabile insegnare ad osservare affinché divenga un’abitudine, ed il gioco è, anche in questo caso, la forma migliore d’insegnamento: giochi di Kim, percorsi da seguire attraverso le tracce, disegni di luoghi, mappe ecc.. • La Percezione – intesa come approccio, la tensione con la quale si entra in contatto con l’ambiente naturale (occhi aperti e orecchie tese!) • La Conoscenza – anche questo attraverso giochi che facciano apprezzare il funzionamento dell’ambiente naturale, piuttosto che l’utilità di quella singola pianta o di quell’albero o le abitudini di quel dato animale. Gli elementi dello Scouting