attivita` educativa per le scuole dell`infanzia

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attivita` educativa per le scuole dell`infanzia
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Procedura dell’ATTIVITA’ EDUCATIVA PER LE SCUOLE
P39.07.12
DELL’INFANZIA
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Comune di Rimini
Servizi Educativi
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13/08/15
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3
Comune di Rimini
p.za Cavour, 27 47921 Rimini
http://qualità.comune.rimini.it
Direzione Servizi Educativi e di Protezione Sociale
via Ducale, 7 47921 Rimini
tel. 0541/ 704764 fax 0541/ 704760
Procedura del
ATTIVITA’ EDUCATIVA PER LE SCUOLE DELL’INFANZIA
Sistema Qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2008
Tipo di
operazione
Nome e Cognome
Referente Qualità
Redige
Fiorella Zangari
Dirigente
Approva
Fabio Mazzotti
Funzione
Motivo dell’emissione
Firma
pag. 8; pag. 10; pag. 11
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1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Scopo della presente procedura è descrivere le modalità attraverso cui viene pianificata,
attuata, documentata e verificata l’attività educativa nel servizio Scuole dell’Infanzia del
Comune di Rimini.
2. DOCUMENTI
▪ DM 3 giugno 1991 “Orientamenti per la Scuola Materna”
▪ DPR 275/99 “Regolamento dell’Autonomia”
▪ Legge 28 marzo 2003, n. 53
▪ Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di
istruzione (4 settembre 2012)
▪ POF delle scuole dell’Infanzia comunali
3. RESPONSABILITA’ E ATTTRIBUZIONI
Sono responsabili dell’applicazione della presente procedura:
▪ Il Direttore dei Servizi Educativi e di Protezione Sociale
▪ Il Dirigente dei Servizi Educativi e Politiche Giovanili
▪ Il Responsabile della Direzione Tecnico – Pedagogica
▪ I Coordinatori pedagogici
▪ Tutto il personale insegnante
▪ Tutto il personale ausiliario (operatori scolastici e di cucina)
4. MODALITA’ OPERATIVE
4.1. GENERALITÀ
Tutta l’attività educativa della Scuola dell’infanzia ha come contenuti specifici:
− Il calendario scolastico
− Organizzazione del team
− La strutturazione degli spazi
− La giornata educativa
− I gruppi e le relazioni
− I materiali
− Gli impegni della progettazione didattica
− La continuità
− Diversità e integrazione
− La documentazione
− La partecipazione
Essi rappresentano la cornice di riferimento comune tra tutte le scuole dell’infanzia.
L’impianto educativo e didattico nei suoi aspetti organizzativi assume come modello teorico di
riferimento il D.M. del 91 “Orientamenti per la scuola materna”, per la parte che prevede al cap.
IV “Didattica e organizzazione”:
− Organizzazione delle sezioni
− Attività ricorrenti di vita quotidiana (giornata educativa)
− Strutturazione degli spazi
− Strutturazione dei tempi
− Proposte educative e didattiche
L’attività educativa riferita all’assetto organizzativo, definito su tale modello, viene esaminata
nella presente procedura attraverso le fasi di:
1. Pianificazione
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2. Attuazione (esecuzione delle attività)
3. Verifica
4.2. PIANIFICAZIONE
Tutta l’attività educativa definita sul modello di riferimento descritto sopra, viene illustrata
attraverso il POF (Piano Offerta Formativa). Esso si sviluppa in base alla proposta formulata
da ciascun plesso e verificata a conclusione di ogni anno scolastico (entro giugno).
Nella elaborazione del POF e del Progetto Didattico la scuola dell’infanzia tiene conto dei
traguardi per lo sviluppo delle competenze delineati nelle Indicazioni Nazionali per il
Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione (4 settembre 2012) e già
esplicitati negli Orientamenti del ’91 che sono:
a) maturazione dell’identità personale
b) conquista dell’autonomia
c) sviluppo delle competenze
d) sviluppo del senso di cittadinanza
Identità, autonomia , competenza e cittadinanza si configurano, in questo senso, quali obiettivi
generali strettamente interdipendenti.
Il POF e la sua redazione.
Il POF, in base a quanto indicato nel D.P.R. 275/99 “Regolamento dell’Autonomia scolastica”
è il primo atto formale nel quale viene descritto come la singola scuola declina gli aspetti
organizzativi istituzionali in una offerta formativa, con precisi contenuti e metodologie
educative-didattiche. Illustra la proposta educativa e didattica che la scuola intende porre in
atto durante l’anno scolastico; è la carta d’identità della scuola, viene verificato e aggiornato a
conclusione di ogni anno scolastico (entro giugno) a cura del collettivo degli operatori con la
supervisione della coordinatrice pedagogica e sottoposto alla direzione tecnico pedagogica
per l’approvazione.
Il POF è’ presentato ai genitori nuovi iscritti in assemblea generale, a settembre prima
dell’avvio del servizio educativo.
Le Scuole dell’Infanzia del Comune di Rimini si riconoscono nella redazione del POF costruito
su tre strutture:
1. culturale: è il progetto educazionale della scuola, interpreta localmente ordinamenti e
programmi al fine di darsi una riconoscibile identità formativa in funzione della collocazione
territoriale, della sua storia, dei bisogni particolare dei bambini.
2. sociale: sono descritte con quali modalità si sviluppa la rete delle relazioni tra scuola e le
altre componenti (famiglia, quartiere, territorio ) e la progettazione delle azioni atte a
promuovere la partecipazione, si esplicita in che modo e su quali contenuti ci si propone di
valorizzare il rapporto con la famiglia, si descrivono le modalità di costituzione dei gruppi di
bambini, come vengono inseriti gli alunni in situazione di deficit.
3. funzionale: sono descritte le soluzioni organizzative rispetto agli spazi, ai tempi e ai
materiali. La riflessione su questi ambiti e le relative scelte organizzative costituiscono una
chiave di lettura significativa del contesto educativo della singola scuola e delle proposte
didattiche che ne conseguono.
La formalizzazione del POF avviene mediante la stesura di un documento (V39.07.04) i cui
contenuti sono esplicitati nell’indice di seguito riportato:
finalità (premesse di carattere pedagogico)
contesto socio-ambientale (ubicazione e caratterizzazione della scuola)
continuità orizzontale (rapporti con le famiglie e partecipazione, raccordo con il territorio)
continuità verticale
situazione operativa (n. sezioni, composizione, personale)
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organizzazione del team (collettivo, collegialità)
inserimento e accoglienza
organizzazione degli spazi
giornata educativa
proposta formativa (argomenti della programmazione didattica, progetti speciali ed
attività extra curricolari)
documentazione.
Il documento, riporta, in copertina, il plesso di riferimento, in ultima pagina il nominativo della
coordinatrice di riferimento e la data della discussione da parte del collettivo (registrato su
M39.07.12).
-
4.3
ATTUAZIONE DELL'ATTIVITA' EDUCATIVA
L’attività educativa si realizza oltre che con l’attuazione delle varie attività previste nel piano
dell’offerta formativa (POF) anche attraverso l’attività ludica quotidiana; l’educazione viene
inoltre trasmessa in tutti i momenti che compongono la “Giornata Educativa”: accoglienza,
colazione, igiene, pranzo, uscita. Qualsiasi attività della giornata educativa tiene conto, nella
modalità di svolgimento, dell’età dei bambini a cui è rivolta.
L’attività educativa viene formalizzata attraverso la registrazione delle osservazioni compiute
dalle insegnanti della sezione sul modulo M39.07.41/A opportunamente redatte entro il mese
di febbraio di ciascun anno scolastico per ogni bambino nuovo iscritto.
Tali osservazioni, realizzate sul singolo bambino, descrivono l’evoluzione del suo sviluppo
(dal punto di vista affettivo, cognitivo, relazionale e sociale) e le modalità con cui egli vive e
partecipa ai vari momenti della vita scolastica.
Le osservazioni iniziali devono evidenziare, tenendo conto degli obiettivi di crescita
differenziati per fasce d’età (3,4,5 anni):
− informazioni raccolte dalle educatrici in sede di colloquio di passaggio
− modalità con cui è avvenuto l’inserimento (per le sezioni dei piccoli)
− rituali di ingresso e il distacco dal genitore al momento dell’arrivo a scuola
− comportamento, l’attenzione, la partecipazione nell’angolo della conversazione
(angolino)
− gioco libero e strutturato
− disegno
− l’identità personale e l’autonomia maturata dal bambino
− relazione con l’insegnante e i pari
− comportamento al momento del pasto
− strategie educative adottate dalle insegnanti qualora fossero presenti aree di bisogno o
di difficoltà nei differenti ambiti di sviluppo del bambino.
Le osservazioni successive, che vanno a integrare o modificare quanto precedentemente
annotato, vengono registrate sul M39.07.41/B e devono essere effettuate entro dicembre di
ogni anno per tutti i bambini per i quali una prima osservazione è stata già effettuata l’anno
precedente.
Esse prevedono anche una verifica delle strategie educative adottate in caso di eventuali
situazioni di criticità. Le osservazioni annotate sul modulo M39.07.41 A/B devono essere
socializzate e condivise dalle insegnanti e rappresentare uno strumento utile per i colloqui
con le famiglie.
Per i bambini certificati ai sensi della Legge n. 104 del 92 le osservazioni sono annotate sul
modulo M39.07.48A ed aggiornate M39.07.48B (vedi P39.07.13).
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4.4
IL CALENDARIO SCOLASTICO
Le scuole dell’infanzia sono aperte dal lunedì al venerdì, da settembre a giugno secondo il
calendario scolastico stabilito dalla Regione Emilia-Romagna.
L’orario giornaliero di frequenza per tutti i bambini è dalle 8,00 alle 16,00. L’ingresso
avviene dalle ore 8,00 alle 8,45 con entrata anticipata alle ore 7,45 per i genitori che ne
fanno richiesta ed una uscita intermedia dopo il pranzo, dalle ore 13:15 alle 13:45. L’uscita
pomeridiana è dalle 15,30 alle ore 16,00.
4.5
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
Le scuole dell’infanzia accolgono i bambini dai 3 ai 6 anni e sono organizzate in plessi.
Ogni plesso é diviso in sezioni.
La sezione rappresenta l’unità organizzativa di base attorno alla quale è strutturata la
scuola dell’infanzia. Ogni sezione è composta al massimo da 26 bambini ed è affidata a
due insegnanti, che garantiscono, in relazione alle normative vigenti ed al contratto di
lavoro, quote orarie di compresenza nelle ore centrali della giornata, dalle 10,00 alle 14,00.
L’inserimento e la frequenza all’interno della sezione di un bambino con deficit, con
certificazione A.U.S.L., comporta la presenza di una terza insegnante.
4.5.1 Le sezioni
Le sezioni possono essere organizzate secondo il criterio dell’omogeneità o delle
eterogeneità in funzione di specifiche variabili caratteristiche sia delle scuole che del
territorio in cui le scuole sono inserite.
Gli spazi alla scuola dell’infanzia, in coerenza con il P.O.F., sono organizzati ed articolati in
modo da rispondere alle esigenze dei bambini e delle bambine che ne sono gli interpreti e i
protagonisti.
La sezione è la sede preferenziale per la relazione adulto-bambino e fra coetanei per la
realizzazione dell’esperienza educativa e didattica.
Ogni sezione è organizzata ed attrezzata in modo da garantire:
la continuità dei rapporti adulto-bambini e bambini-bambini;
la realizzazione delle esperienze di crescita personale e sociale di tutti i bambini;
l’orientamento intenzionale e l’autonomia dei bambini negli spazi predisposti.
Ogni sezione è strutturata in angoli per l’attività, il gioco e la socializzazione delle
esperienze (angolo della conversazione “angolino”, angolo della famiglia, angolo graficopittorico, angolo morbido per il relax e ascolto di storie, ecc), con arredi e materiali adatti a
favorire le esperienze educative (individuali, di piccolo e grande gruppo) dei bambini.
4.5.2 Spazi comuni e centri d’interesse
Nei vari plessi, le insegnanti organizzano negli spazi comuni, centri d’interesse e laboratori
per svolgere specifiche attività didattiche e favorire momenti d’intersezione e scambio
realizzando, nei plessi con sezioni omogenee proposte per integrare le esperienze e le
capacità dei bambini di età diverse, nei plessi con sezioni eterogenee l’avvicinamento tra
bambini di età e competenza simile.
Vi sono, inoltre, altri spazi all’interno e all’esterno della scuola per esperienze ed attività
specifiche: giochi di drammatizzazione, movimento, comunicazione, socializzazione e
momenti comuni per tutti i bambini (compleanni del mese, feste ed incontri ecc). che sono
allestiti in base alle opportunità che la scuola strutturalmente è in grado di offrire.
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Questi spazi sono:
▪ ingresso, spazio generalmente adibito alla comunicazione scuola-famiglia. E’ il primo
ambiente della scuola, quindi, il suo allestimento assume una notevole importanza per
le suggestioni che può creare per chi vi entra. E’ la carta d’identità della scuola.
Rappresenta lo specchio dell’ambiente di chi lavora e vive la quotidianità della scuola.
In genere, l’ingresso viene allestito con:
− piantina della scuola
− foto della struttura
− foto dei bambini ripresi durante le attività
− documentazione del progetto
− organizzazione della scuola (sezioni, gruppi di bambini, personale)
− orari di funzionamento della scuola
− circolari, comunicazione alle famiglie,
− iniziative del collettivo
− proposte culturali extra scuola
▪
salone; è utilizzato per il gioco spontaneo, attività motorie guidate (giochi psicomotori,
danze, ecc) e finalizzate ad esperienze di animazione teatrale.
In alcuni plessi sono adibite stanze per esperienze di laboratorio, biblioteca ecc.
4.5.3 Spazio esterno
Lo spazio esterno alla scuola offre ai bambini l’opportunità di sperimentare la propria
capacità di padroneggiare il movimento, mettersi in relazione con gli altri, con la natura, con
le cose, rafforzando così autonomia, identità e competenza. In alcune scuole è organizzato
in modo da rappresentare una vera e propria aula didattica decentrata, articolandosi in
modo tale da offrire opportunità di gioco, attività di esplorazione e ricerca che sollecitano
sia esperienze motorie, sia esperienze di ricerca e di esplorazione a piccolo e grande
gruppo in linea con le proposte progettuali della scuola dichiarate nel POF.
4.5.4 La cucina
Funziona all’interno di vari plessi per la preparazione dei pasti. La cucina interna è coinvolta
con la preparazione di dolci, torte nelle feste e nelle iniziative delle scuola pur
salvaguardando le indicazioni delle normative vigenti (HACCP). Alcune scuole, non dotate
di cucina interna ricevono il pasto veicolato da plessi individuati nelle vicinanze che
vengono regolarmente sporzionati nei locali idonei individuati nel plesso.
4.5.5 Spazi generali
Spazi dedicati agli adulti per incontri di lavoro e programmazione, colloqui con le famiglie e
per l’archiviazione della documentazione della scuola.
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LA GIORNATA EDUCATIVA
La giornata educativa si caratterizza per l’alternanza di momenti di gioco libero, esperienze
didattiche e i momenti di routine legati all’igiene, alla cura, alla progressiva conquista
dell’autonomia del bambino. Nei ritmi il bambino riconosce lo scorrere del tempo e ne
riceve sicurezza perché la scansione della giornata condiziona la percezione del tempo e le
sue componenti emotive.
4.6.1 La strutturazione dei tempi
La scansione dei tempi assume una forte valenza pedagogica nelle scuole dell’infanzia,
poiché il ritmo della giornata è scandito in modo da salvaguardare il benessere dei bambini,
la costruzione dell’identità personale e lo sviluppo cognitivo. L’articolazione delle attività
nell’arco della giornata impegna il bambino in proposte ed esperienze con diversa intensità
e diventa essenziale anche per l’acquisizione di regole di vita sociale.
4.6.2 Modalità operative
La giornata educativa si articola con la seguente tempistica:
Orario
7,45-8,00
8,00-8,30
8,45-9.30
9,30-9,45
9,45-12,00
12,00-12,30
12,30-13,15
13,15-13,45
13,45-15,30
15,30-16
Attività
Entrata anticipata
− Accoglienza
− Gioco libero
− Momento comunitario: inizio della giornata con il saluto
− Distribuzione degli incarichi e appello. Uso dei servizi igienici
− Spuntino
Narrazione di favole o esecuzione di giochi cantati.
Attività specifiche inerenti la progettazione di sezione e di plesso
e che possono svolgersi nelle aule di appartenenza o negli spazi
comuni.
Preparazione al pranzo: uso dei servizi igienici, apparecchiatura.
Pranzo
Uscita intermedia. Gioco libero e/o gioco guidato.
Attività libere e tranquille o semi organizzate.
Uscita
All'interno dei POF delle singole scuole tale articolazione è ulteriormente specificata e
definita rispetto agli spazi e alle motivazioni pedagogiche.
4.7
INSERIMENTO E ACCOGLIENZA
Il primo periodo di frequenza alla scuola dell’infanzia è un momento importante e delicato
poiché il bambino entra in contatto con ambienti e persone nuove. E’ per questo che
l’inserimento dei bambini viene realizzato con gradualità nel rispetto dei tempi e dei bisogni
di ciascuno. A tale scopo, si chiede una collaborazione della famiglia affinché il bambino
possa vivere con serenità il distacco dal genitore e l’inizio di una nuova e importantissima
esperienza di crescita alla scuola dell’Infanzia.
Nei primi giorni di frequenza i bambini sono divisi in due gruppi. Questa scelta organizzativa
permette un’accoglienza tranquilla e serena in quanto il gruppo più piccolo permette di
instaurare delle dinamiche di accoglienza personalizzate.
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L’inserimento prevede i seguenti passaggi e modalità:
1. Colloquio individuale con la famiglia prima dell’inizio della frequenza (da registrare su
modulo M39.07.19), per conoscere le abitudini del bambino e per avviare una prima
conoscenza reciproca scuola e famiglia (vedere procedura P39.07.06).
2. Assemblea generale di inizio anno, con tutti i genitori dei bambini nuovi iscritti dove si
presenterà: il collettivo del personale, l’organizzazione della scuola, le modalità e i
tempi dell’inserimento e il piano dell’offerta formativa.
3. Tempi dell’inserimento:
nuovi iscritti
Nella prima settimana (indicativamente i primi 5 giorni) la frequenza è prevista fino
1
alle ore 13:00; senza il pranzo. E’ prevista nelle prime giornate la presenza del
genitore e la graduale unione dei sottogruppi formati nelle prime giornate.
Nella seconda settimana (indicativamente fino al 10 giorno) la frequenza è prevista
2
fino alle ore 14:00 con il pranzo;
Nella terza settimana inizio della proposta di permanenza pomeridiana con uscita fino
3
alle ore 16:00.
Indicativamente all’inizio della quarta settimana l’orario va a regime per tutte le scuole
4
dell’infanzia.
già frequentanti
1
i primi due giorni la frequenza è prevista fino alle ore 13:00, senza il pranzo
2
il terzo giorno, inizio del pranzo con frequenza fino alle ore 16:00.
I tempi di inserimento e le modalità di funzionamento nelle sezioni miste con nuovi iscritti
vengono concordati con la coordinatrice di riferimento, nel collettivo di settembre registrato
su M39.07.12 in quanto variano in relazione al numero di bambini nuovi.
4.8 ORGANIZZAZIONE DEL TEAM
Il collettivo è costituito da tutto il personale della scuola:
▪ insegnanti,
▪ operatori scolastici
▪ cuoco/a
L’organizzazione del team prevede la metodologia del lavoro di gruppo secondo il principio
della collegialità e corresponsabilità educativa.
Il collettivo ha la responsabilità educativa e gestionale della scuola. A conclusione dell’anno
scolastico (entro giugno) il collettivo redige il POF con la supervisione della coordinatrice
pedagogica di riferimento e sottoposto alla direzione tecnico-pedagogica per l’approvazione.
Il collettivo si riunisce almeno una volta al mese e viene comunicato alla coordinatrice
pedagogica di riferimento attraverso il modulo M39.07.33 con l’indicazione degli argomenti
all’ordine del giorno.
4.9 CONTINUITA’
La continuità verticale riguarda il raccordo con i Nidi d'Infanzia da cui i bambini provengono ed
il raccordo con la scuola primaria che il bambino frequenterà.
4.9.1 Continuità Nido e Scuola dell'infanzia
Sostanzialmente per garantire la continuità fra i nidi e le scuole dell'infanzia,sono previste due
modalità che si effettuano nei primi 15 giorni di settembre:
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− Presentazione da parte dei genitori, in sede di colloquio iniziale, del documento di
passaggio loro consegnato alla conclusione della frequenza al nido;
− Colloquio di passaggio con le educatrici del Nido, che si effettua dopo il colloquio con la
famiglia. Le informazioni emerse nel colloquio con le educatrici del Nido vengono annotate
su M39.07.41/A.
4.9.2 Continuità Scuola dell'infanzia-Scuola primaria
Per realizzare la continuità scuola dell'infanzia – scuola primaria, nel corso dell'anno si
realizzano diverse iniziative informali per avviare una prima conoscenza dei bambini e un
primo contatto fra scuole. Queste iniziative possono rappresentare o momenti di festa
comune, giornate di accoglienza nelle rispettive scuole, oppure possono rappresentare dei
veri e propri percorsi più strutturati (progetti ponte, attività comuni, uscite didattiche ecc).
Le modalità istituzionali per rendere operativa la Continuità Scuola Infanzia – Scuola Primaria
sono rappresentate da:
1) documento per la continuità elaborato su modulo M39.07.56
Il documento ha lo scopo di raccontare l'esperienza vissuta dal bambino nella scuola
dell'infanzia: emozioni, vissuti, immagini, pensieri e conoscenze che restituiscono
l'esperienza viva che valorizza il bambino.
Il documento di passaggio rappresenta anche un momento di condivisione con la famiglia.
A tale riguardo, al fine di garantire un reale coinvolgimento della famiglia, si realizzano i
seguenti momenti:
– presentazione del contenuto del documento nell'ambito di una assemblea di sezione, nei
mesi di gennaio/febbraio;
– consegna del documento, già compilato nelle prime parti dal bambino a scuola, alla
famiglia, la quale compila autonomamente la parte che la riguarda;
– momento di restituzione e di confronto in un colloquio individuale, a fine anno scolastico,
che servirà a prendere consapevolezza dei momenti più significativi del percorso
educativo del bambino.
2) incontri di passaggio con le insegnanti della scuola primaria, programmati con le Direzioni
Didattiche. Questi incontri generalmente si realizzano nel mese di giugno. Le direzioni
didattiche inviano al Coordinamento pedagogico il calendario degli incontri di continuità
unitamente agli elenchi dei bambini iscritti alle future classi prime provenienti dalle varie
scuole infanzia comunali. Gli incontri hanno lo scopo di presentare i bambini, le loro
capacità, potenzialità e risorse individuali che sono alla base della costruzione della propria
identità e di una positiva immagine di sé. Inoltre, sarà consegnato il documento di
passaggio.
4.10
CONTROLLO DEL PROCESSO DI ATTIVITA' EDUCATIVA
Il processo di attività educativa è tenuto sotto controllo a cura del:
Personale insegnante (il quale opera in autocontrollo)
Coordinatori pedagogici.
Responsabile della direzione tecnico-pedagogica (nel ruolo di supervisione del processo di
realizzazione dell’attività educativa del servizio scuole d’infanzia)
a) Controllo del personale insegnante
Questo controllo ha lo scopo di monitorare il grado di apprendimento/maturazione dei
bambini rispetto ai traguardi fissati nel piano dell’offerta formativa. In via principale tale
controllo è svolto attraverso l’osservazione dei comportamenti dei bambini registrati su
M39.07.41/A e M39.07.41/B.
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b) Monitoraggio dei Coordinatori Pedagogici
Il monitoraggio del coordinamento pedagogico è rivolto all’attività educativa di tutto il plesso
ed ha lo scopo di: garantire la continuità educativa,raccogliere informazioni e documentare
le esperienze fatte, valutare l’operato del personale scolastico.
Le verifiche svolte a cura del coordinamento si distinguono in “controllo documentale” e
“controlli sul campo”.
b.1) Controllo documentale.
Consiste nell’esame dei contenuti del piano dell’offerta formativa predisposti dagli
insegnanti; attraverso questa attività i coordinatori pedagogici valutano, in particolare
l’organizzazione degli spazi, l’articolazione della giornata educativa, la gestione dei
rapporti con le famiglie. Il controllo documentale riguarda anche la registrazione delle
osservazioni sul M39.07.41 A/B e la verifica delle strategie educative adottate verso i
bambini discusse nelle riunioni di collettivo e verbalizzate su M39.07.12;
b.2) Controllo sul campo. In via principale il controllo sul campo è svolto attraverso la
partecipazione ai collettivi e le visite nei plessi. Sono previsti almeno 3 collettivi
all’anno per ogni plesso, pianificati dal coordinamento, con invio di una circolare
trasmessa a tutti i plessi almeno 10 giorni prima della data fissata per l’incontro. Vi
potranno essere collettivi straordinari per verificare situazioni particolari.
Le 3 riunioni di collettivo sono distribuite in corso d’anno (settembre, novembredicembre, febbraio-marzo) in modo da rendere maggiormente efficace l’attività di
controllo/coordinamento.
Essi si differenziano in collettivi organizzativi (che coinvolgono anche gli operatori scolastici
in servizio nel plesso) e tecnici (rivolti solo al personale insegnante)
Il 1° collettivo organizzativo (settembre), prende in esame:
▪ l’organizzazione complessiva del servizio (composizione delle sezioni, organizzazione
degli spazi e dei tempi della giornata educativa, incarichi e mansioni del personale)
▪ le modalità e i criteri dell’accoglienza e inserimento dei bambini nuovi iscritti
▪ la preparazione dell’assemblea di inizio anno scolastico rivolta ai genitori dei bambini
nuovi iscritti
le modalità attuazione del piano dell’offerta formativa e valuta il funzionamento
generale del plesso.
Nel 2° collettivo tecnico (novembre-dicembre) viene discusso, da parte del
coordinamento pedagogico, il progetto didattico presentato entro metà novembre con le
indicazioni delle eventuali modifiche da apportare.
Nel 3 collettivo tecnico (febbraio-marzo) il coordinamento collabora e valuta lo stato di
avanzamento della progettazione e di attuazione del piano dell’offerta formativa (POF).
Tutti collettivi sono verbalizzati sul modulo M39.07.12. Il controllo sul campo è eseguito dal
coordinamento pedagogico anche attraverso la semplice osservazione dei comportamenti dei
bambini e degli insegnanti. Il Coordinamento segnala alla Direzione, ove lo ritenga necessario,
eventuali comportamenti difformi.
Sia il controllo documentale che il controllo sul campo si realizzano secondo i criteri indicati nel
documento V39.07.03 (Ruoli e compiti del coordinamento).
Gli esiti negativi dei controlli elencati nei precedenti punti danno luogo alla apertura di NC
utilizzando il modulo MG.08.01
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Nome documento:
Procedura dell’ATTIVITA’ EDUCATIVA PER LE SCUOLE
DELL’INFANZIA
Codice documento:
P39.07.12
Data di emissione:
Comune di Rimini
Servizi Educativi
File di archivio:
13/08/15
P39.07.12 attivi educ sc inf 13ago15.doc
Indice di revisione:
3
4.12 ELEMENTI E INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DELL’ATTIVITÀ
L’elenco degli elementi e/o indicatori da utilizzare per la valutazione del processo è predisposto dai
coordinatori pedagogici unitamente al responsabile della direzione tecnico pedagogica ed ha lo
scopo di rendere il più possibile oggettivabile la stima del servizio svolto, della professionalità degli
insegnanti e del comportamento dei bambini. Gli indicatori presi in considerazione sono descritti
nel documento V39.07.03 (Ruoli e compiti del coordinamento) e fanno riferimento agli aspetti di:
▪ Contesto
▪ Relazioni
▪ Esperienze educative/didattiche
▪ Collettivo degli operatori
▪ Partecipazione delle famiglie
La valutazione avviene attraverso il confronto tra i comportamenti reali rilevati e modelli di
riferimento. Tutte le difformità rilevate determinano l’apertura di non conformità utilizzando il
modulo MG:08.01
Riesame del processo
Il collettivo di fine anno scolastico ha come scopo principale quello di riesaminare l’intero processo
dell’attività educativa e l’attuazione del piano dell’offerta formativa per considerare le eventuali
modifiche da apportare per l’anno scolastico successivo registrate su apposito verbale M39.07.12
che il collettivo invia alla coordinatrice pedagogica di riferimento.
Le informazioni raccolte dal Coordinamento durante le visite e i collettivi sono registrate sul modulo
M39.07.43 (elaborato in itinere in corso d’anno), contenente le proposte per il miglioramento del
servizio e gli obiettivi da realizzare nell’anno successivo. Questo viene a costituire un elemento di
discussione per il riesame della Direzione.
4.13 OUTPUT DEL PROCESSO
L’output del processo è costituito dalla formazione integrale del bambino che può essere
raggiunta attraverso la qualità di tutte le fasi del servizio che si svolgono durante la “giornata
educativa” dall’accoglienza sino al commiato. Il servizio Scuole d’infanzia, in concorso con le
famiglie, provvede alla formazione e socializzazione dei bambini, nella prospettiva del loro
benessere psicofisico e dello sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive, relazionali e
sociali. A supporto di ciò presso ogni sezione sono predisposte, per ogni bambino delle
cartelline che raccolgono i lavori svolti (es. disegni ).
Il materiale di ogni bambino viene consegnato a chiusura dell’anno scolastico ai genitori, ai
quali viene anche consegnato un questionario (M39.08.02) finalizzato a verificare la qualità
percepita rispetto al servizio scuole infanzia. (vedi PG.08.01 Gestione della soddisfazione
del cliente).
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Codice documento:
Procedura dell’ATTIVITA’ EDUCATIVA PER LE SCUOLE
P39.07.12
DELL’INFANZIA
Data di emissione:
Comune di Rimini
Servizi Educativi
File di archivio:
13/08/15
P39.07.12 attivi educ sc inf 13ago15.doc
Indice di revisione:
3
5. REGISTRAZIONI
Codice
Responsabile
archiviazione
Responsabile
Verbale collettivi nidi e
documentazione
scuole d’infanzia
SGQ
▪ Responsabile
documentazione
convocazione collettivo
SGQ
▪ Coordinatrice
pedagogica
Documento
M39.07.12
M39.07.33
M39.07.41/A
Osservazione
Bambino
M39.07.41/B
Osservazione del
Bambino Aggiornamento
del
M39.07.43
Osservazione-valutazione
Scuola
M39.07.19
Raccolta informazione
dalla famiglia
M39.07.45
M39.08.02
MG.08.01
Documento per
continuità Porfolio
Questionario di
soddisfazione delle
scuole d’infanzia
Modulo N.C.
Insegnante
“
Coordinatrice
Insegnante
“
Luogo
archiviazione
Archivio
plesso
Periodo
conservazione
del
2 anni
Archivio del
plesso
▪ Ufficio
del Anno in corso
coordinamen
to
Fino alla fine
Archivio del
della
plesso
frequenza
Fino alla fine
Archivio del
della
plesso
frequenza
Ufficio del
3 anni
coordinamento
Fino alla fine
Archivio del
della
plesso
frequenza
Archivio del
Anno in corso
plesso
▪
Referente Q
Archivio
Referente Q
Anno in corso
“
Archivio
Referente Q
5 anni
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