Politica d`investimento N° 02 / 2016
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Politica d`investimento N° 02 / 2016
Politica d'investimento – Febbraio 2016 Né rialzo né ribasso Contenuti Asset allocation tattica in sintesi 3 Commento sul mercato 4 Né rialzo né ribasso Congiuntura 5 Preoccupazioni sempre elevate per la crescita globale Obbligazioni 6 Le obbligazioni societarie rimangono relativamente interessanti Azioni 7 La correzione è ampiamente avanzata Investimenti alternativi 8 L'oro registra un forte aumento nella preferenza degli investitori Valute 9 L'USD è in difficoltà Panoramica del portafoglio 10 Previsioni 11 Asset allocation tattica in sintesi sottoponderato Categoria d'investimento fortemente leggermente neutrale Cash sovraponderato leggermente fortemente o Obbligazioni (durata auspicata: 6.0 anni)* o Qualità del credito elevata / media o Titoli di stato o Obbligazioni societarie o Bassa qualità del credito (global high yield) o Paesi emergenti o Azioni o Svizzera o Mondiali o Azioni Europa o Azioni USA o Azioni Giappone o Azioni paesi emergenti o Investimenti alternativi o Strategie alternative o Metalli preziosi o Oro o altri o Materie prime o Metalli industriali o Energia o Immobili o sottoponderato Valute fortemente leggermente neutrale EUR o USD o JPY o sovraponderato leggermente fortemente Durata CHF da 1 a 3 anni o da 3 a 7 anni o 7 e più anni o * Durata media del portafoglio obbligazionario o = ponderazione nel mese precedente Messaggi chiave 1. La correzione sui mercati azionari è molto avanzata. Dopo la recente svendita, i rischi superiori dovrebbero essere in gran parte scontati nei corsi azionari. In seguito a una graduale ricostituzione della quota azionaria neutrale, gli attuali livelli dei corsi offrono una buona opportunità. 2. Quanto alle obbligazioni, le obbligazioni societarie di media qualità del credito offrono il potenziale di rendimento più interessante, mentre i rischi di credito sono gestibili. Le obbligazioni societarie in EUR offrono un interesse preferenziale rispetto al CHF – con una prevista leggera rivalutazione dell'EUR rispetto al CHF. Continuiamo a evitare le obbligazioni high yield in USD, mentre per quelle in EUR raccomandiamo una riduzione della quota high yield a neutrale. 3. L'oro ha ritrovato la funzione di porto sicuro. Inoltre, il rialzo dell'USD dovrebbe essere terminato, poiché nel 2016 dalla Banca centrale statunitense non prevediamo alcun aumento dei tassi, il che supporta ulteriormente l'oro. Continuiamo a raccomandare una sovraponderazione nelle strategie alternative e negli immobili. 3 Politica d'investimento 2/2016 Commento sul mercato Né rialzo né ribasso Con il crollo nello SMI di oltre il 20% in un semestre, il mercato azionario dovrebbe aver scontato in gran parte i rischi globali. Dove comincerà precisamente la normalizzazione è difficilmente prevedibile. Per una costituzione graduale della quota azionaria il momento sembra però conveniente. I valori più sicuri, come oro e immobili, rimangono attualmente interessanti. Da agosto 2015, l'indice di riferimento svizzero ha subito un calo di 2'000 punti e sui mercati è diffusa la paura che seguano ancora altre perdite. La congiuntura statunitense causa sempre più preoccupazioni, poiché gli indicatori anticipatori confermano che il ciclo congiunturale è ampiamente avanzato. Allo stesso tempo, dopo circa 7 anni di espansione economica i tassi sono ancora sempre vicini allo zero. L'aumento dei tassi della Fed statunitense a dicembre 2015 dovrebbe essere stato l'ultimo per molto tempo. Quest'anno non prevediamo alcun altro aumento dei tassi. Ciò che avrebbe fatto felici i mercati ancora alcuni mesi fa, viene valutato oggi in maniera più obiettiva: se la Fed non può aumentare i tassi, la congiuntura e i profitti aziendali dovrebbero avere al massimo un andamento moderato. La fiducia nelle Banche centrali di poter sostenere i mercati in caso di necessità è attualmente svanita. Il tentativo della Cina di fermare il crollo delle borse è fallito. Alla fine di gennaio, il Giappone ha ridotto i tassi nel settore negativo ed è riuscito a indebolire lo yen solo per alcuni giorni. L'indice giapponese Nikkei ha invece subito una forte perdita. Nella prima metà di febbraio, la Banca centrale svedese ha fatto scendere più del previsto i tassi nel settore negativo – l'effetto sul mercato è sfumato. E a marzo la Banca centrale europea dovrebbe intervenire nuovamente e anch'essa non riuscirà più a generare fuochi d'artificio. Mercato ribassista o rialzista? I mercati finanziari non hanno più fiducia nelle misure di normalizzazione dei mercati delle Banche centrali, la dinamica economica globale si indebolisce. Ciò viene rafforzato dal rallentamento della crescita dei pesi massimi Cina e USA. Il basso prezzo del petrolio mette in difficoltà molti paesi emergenti e imprese del settore dell'energia. E di recente è aumentata nettamente anche l'incertezza nel settore finanziario. Le discussioni sulle perdite e sulle possibili difficoltà di rimborsare i debiti causano nervosismo. A causa del mix di fattori negativi ci si domanda se le azioni si trovano in un mercato ribassista, ossia in una lunga fase di perdite, come era avvenuto dopo gli eccessi alla fine del millennio oppure dopo la crisi finanziaria ed economica globale. Riferito all'attuale andamento dei corsi, uno sviluppo analogo a quello dei passati mercati ribassisti significherebbe che non si sta delineando ancora alcuna fine delle perdite (ved. grafico). Durante un periodo di quasi 2 anni, lo SMI ha perso per esempio nella crisi finanziaria oltre il 50%. Un mercato ribassista non è però il nostro scenario principale. Per questo scenario l'economia statunitense dovrebbe scivolare in una grave recessione, la Cina dovrebbe registrare un calo incontrollato della crescita o il settore finanziario dovrebbe trovarsi in difficoltà. Soprattutto l'ultima ipotesi non è probabile, poiché la situazione per quanto riguarda indebitamento e liquidità non è paragonabile al periodo precedente alla crisi finanziaria globale. Correzione avanzata nello SMI Scenari SMI analoghi a precedenti mercati ribassisti dal punto massimo dello SMI in agosto 2015 10'000 Mercato rialzista 9'000 8'000 7'000 Crisi dell'euro 2011 6'000 Mercato ribassista 5'000 Crisi finanziaria globale 2008 Bolla delle dot-com 4'000 01/11 01/12 01/13 01/14 01/15 01/16 01/17 01/18 01/19 SMI SMI, da agosto 2015 Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Ma i segnali non indicano neppure un mercato rialzista. Le previsioni sullo SMI di 10'000 punti, ancora ampiamente diffuse nell'estate 2015, per il momento dovrebbero appartenere al passato. Per arrivare a questo livello, i profitti aziendali dovrebbero aumentare enormemente e gli investitori accettare rapporti prezzo / utile nettamente maggiori, il che all'attuale livello nel ciclo congiunturale non è probabile. Costituire gradualmente azioni, oro e immobili rimangono interessanti A nostro avviso, l'esito più probabile sta nel mezzo – né rialzo né ribasso. Una correzione del mercato era giustificata considerato l'andamento dei dati fondamentali e delle valutazioni. I mercati sembrano però ora scontare i rischi e in parte addirittura tendere a eccessi. Agli investitori tattici raccomandiamo di sfruttare le valutazioni di nuovo comprensibili sul mercato azionario per una graduale costituzione di una quota azionaria neutrale. Indovinare esattamente il punto minimo sarà tuttavia quasi impossibile. Un ingresso a tappe può migliorare però il prezzo medio d'ingresso. Una concentrazione su società che distribuiscono elevati dividendi in settori difensivi è consigliabile durante le oscillazioni sempre attese. La continua incertezza del mercato e la prudenza sui tassi della Fed dovrebbero anche far sì che il rialzo dell'oro duri ancora un po'. Il contesto di tassi bassi è inoltre sempre favorevole agli investimenti immobiliari. [email protected] Politica d'investimento 2/2016 4 Congiuntura Preoccupazioni sempre elevate per la crescita globale Dopo la Cina, le preoccupazioni per la congiuntura hanno raggiunto anche gli Stati Uniti. La debole industria statunitense penalizza anche il settore dei servizi. Non prevediamo tuttavia un crollo della crescita. La fiducia delle imprese nelle nazioni industrializzate peggiora Indice dei responsabili degli acquisti composite (PMI) Nei paesi emergenti, a gennaio la fiducia delle imprese è leggermente migliorata. Le preoccupazioni per la crescita globale rimangono comunque sempre forti. Un importante motivo è che le preoccupazioni per la congiuntura hanno raggiunto anche gli Stati Uniti. In diversi sondaggi tra economisti, la probabilità di recessione per l'economia statunitense viene stimata nel frattempo al 20% circa. La preoccupazione principale riguarda la possibilità che il calo della produzione industriale penalizzi ancora maggiormente il settore dei servizi. Per contro, in considerazione della buona situazione finanziaria delle famiglie il consumo si mostra sempre resistente. Una recessione è quindi poco probabile nel 2016 – a patto che la disoccupazione rimanga bassa e sui mercati azionari non si registri un'ulteriore forte correzione. Poiché nell'industria USA non vi sono segnali di una rapida ripresa, con il 2% circa quest'anno prevediamo tuttavia una crescita del PIL più debole rispetto all'anno precedente. Dato che contemporaneamente esiste poca pressione sui prezzi, un aumento dei tassi nel 2016 è poco probabile. Nel caso in cui i salari aumentino maggiormente, la Fed si lascia però aperte tutte le opzioni. 55 La BCE sottolinea i rischi di crescita Nell'Eurozona, anche gli indici dei responsabili degli acquisti sono per lo più diminuiti. Nel complesso segnalano tuttavia sempre una robusta congiuntura interna. Inoltre, la crescita del PIL nel T4 è stata in linea con quella dei mesi precedenti. Diversamente dagli USA non ci sono quasi previsioni di recessione. La ripresa non è ancora così matura come sull'altro lato dell'Atlantico. E gli esportatori europei continuano a beneficiare di una valuta debole. Tuttavia, la domanda di esportazioni poco dinamica dai paesi emergenti ha un effetto negativo. La BCE continua quindi a sottolineare i rischi per le prospettive di crescita. Poiché inoltre ultimamente l'inflazione è rimasta inferiore alle aspettative, per la prossima riunione del Consiglio a marzo la BCE ha prospettato un nuovo allentamento della politica monetaria. Disomogenea fiducia delle imprese svizzere In Svizzera invece, gli indicatori anticipatori per gennaio sono stati misti. Il calo della componente degli ordinativi dell'indice dei responsabili degli acquisti segnala però che il forte franco rappresenta sempre una grande sfida e che anche nel 2016 non è prevista alcuna rapida ripresa dell'industria. Ciò conferma la nostra previsione che la crescita economica svizzera nel 2016, dopo il raffreddamento nell'anno precedente, dovrebbe accelerare solo leggermente attestandosi allo 0.9%. 60 50 45 40 35 01/07 07/08 01/10 07/11 Paesi emergenti 01/13 07/14 01/16 Paesi industrializzati Fonte: Datastream, Raiffeisen Research Debole industria penalizza l'economia USA Indici dei responsabili degli acquisti ISM e PIL, qoq 10% 70 65 5% 60 55 0% 50 45 -5% 40 35 30 -10% 88 90 92 94 96 98 00 02 04 06 08 10 12 14 16 Recessione PIL, qoq, scala di destra Industria manifatturiera Servizi Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Le aziende svizzere comunicano sempre un debole andamento degli ordinativi Ordinativi dell'industria (yoy) e componente degli ordinativi PMI 70 25% 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% -15% -20% -25% 65 60 55 50 45 40 35 30 00 02 04 06 08 10 12 14 Portafoglio ordini, yoy, scala di destra Stima sugli ordinativi, PMI 16 Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research [email protected] 5 Politica d'investimento 2/2016 Obbligazioni Le obbligazioni societarie rimangono relativamente interessanti Preferenza per investment grade Confermiamo la raccomandazione per le obbligazioni societarie da buona a media qualità del credito per l'Eurozona e la Svizzera. Per le obbligazioni del settore finanziario è tuttavia opportuna una maggiore prudenza, anche dopo che i rendimenti alla scadenza di recente sono nettamente aumentati. Numerosi fattori negativi penalizzano il settore, quali bassi tassi, i rischi in sospeso nel settore dell'energia nonché le preoccupazioni congiunturali in generale. I premi per l'assicurazione dei debiti contro un'insolvenza nel settore finanziario europeo si sono impennati (ved. grafico). Questi premi non sono al livello del periodo della crisi finanziaria globale, il che tuttavia non sarebbe neppure giustificato a causa delle condizioni attualmente più vantaggiose. L'avversione al rischio degli investitori dovrebbe però rimanere elevata, per cui diminuiamo a neutrale anche l'allocazione per le obbligazioni high yield dell'Eurozona. I premi di rischio per i paesi emergenti aumentano I paesi emergenti e soprattutto i produttori di petrolio sono esposti ancora a ostacoli. La svalutazione monetaria rende più pesante l'onere del debito delle obbligazioni denominate in USD. Contemporaneamente al deprezzamento delle valute sono aumentati i rendimenti per le obbligazioni dei paesi emergenti (ved. grafico). Fino a quando non si registrerà un'inversione di tendenza per le valute dei paesi emergenti, eviteremo le obbligazioni in valuta locale. Per le obbligazioni in USD manteniamo una ponderazione neutrale. [email protected] Politica d'investimento 2/2016 6 35 29.5% 30 25 20 15 9.4% 10 5 JP DE FR 02/16 01/16 12/15 11/15 10/15 09/15 08/15 07/15 06/15 05/15 04/15 03/15 02/15 0 01/15 Titoli di stato: fuga verso la sicurezza La crescente domanda di investimenti sicuri durante le turbolenze dei mercati ha spinto ulteriormente al rialzo i prezzi dei sicuri titoli di stato. Una quota sempre più elevata di titoli di stato dei paesi sviluppati mostra nel frattempo un rendimento alla scadenza negativo. Anche i rendimenti delle obbligazioni giapponesi a 10 anni hanno superato al ribasso per la prima volta la soglia dello 0%. La percentuale dei titoli di stato con tasso negativo si è più che triplicata da gennaio 2015 (ved. grafico). Il basso prezzo del petrolio, le preoccupazioni per la congiuntura statunitense e l'aumento della volatilità sui mercati globali hanno fatto scendere nettamente le aspettative per il numero degli aumenti dei tassi da parte della Banca centrale statunitense e quindi supportato il calo dei tassi sul mercato obbligazionario. Non si sta delineando alcuna rapida inversione di tendenza, ma con rendimenti alla scadenza bassi o addirittura negativi rimaniamo fortemente sottoponderati per quanto riguarda i titoli di stato. Sempre più titoli di stato con interessi negativi Percentuale di titoli di stato con interesse negativo nell'indice Bloomberg Developed Sovereign Bond, in % Altri Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Preoccupazioni per il settore finanziario aumentano CDS delle obbligazioni del settore finanziario europeo investment grade con duration comparabile (quasi 5.0) 350 Crisi del debito europea 300 250 Crisi finanziaria globale 200 150 Valore medio 100 50 0 12/06 02/08 04/09 06/10 08/11 10/12 12/13 02/15 CDS IG europee settore finanziario Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research L'indebolimento valutario nei paesi emergenti aumenta l'onere del debito Tasso di cambio rispetto all'USD e titoli di stato a 10 anni in USD, differenza rispetto alla metà del 2014, in % e pb Brasile Titoli di stato a 10 anni in USD Durante le turbolenze dei mercati, i rendimenti dei titoli di stato svizzeri sono scesi ulteriormente nel settore negativo. Le obbligazioni societarie da buona a media qualità rimangono interessanti. I premi di rischio nel settore finanziario sono nettamente aumentati e dovrebbero rimanere elevati. Anche per i paesi emergenti occorre sempre prudenza. 300 250 Colombia Messico 200 150 Russia (-57.24) -50 100 Turchia Indonesia 50 0 -40 -30 -20 -10 0 Tasso di cambio valuta locale in USD Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Azioni La correzione è ampiamente avanzata In sei mesi lo SMI ha perso 2'000 punti. La correzione dovrebbe essere ampiamente avanzata e il momento raggiunto per una graduale ricostituzione a neutrale della quota azionaria. Inoltre nelle prossime settimane saranno pagati interessanti dividendi. Le azioni sono scese molto Il lento calo dei corsi azionari che dura dall'estate 2015 si è accentuato nettamente dall'inizio dell'anno. Lo SMI è nel frattempo a 2'000 punti, ossia quasi il 25% sotto il livello massimo dell'estate 2015. Nell'ampio mercato svizzero, un'azione su cinque viene scambiata addirittura sotto il valore minimo raggiunto durante la crisi economica e finanziaria globale. Nel mercato europeo quasi il 30% delle azioni è inferiore a questo livello minimo (ved. grafico). Il rallentamento congiunturale negli Stati Uniti, l'indebolimento della crescita in Cina, un prezzo del petrolio in caduta libera e di recente le preoccupazioni nel settore bancario hanno giustificato una correzione. Nel frattempo, i rischi dovrebbero essere però ampiamente scontati. Una recessione negli Stati Uniti non si delinea attualmente e, con la correzione, la sopravvalutazione sul mercato azionario è diminuita. Dove la stabilizzazione comincerà esattamente è difficilmente prevedibile dal punto di vista fondamentale e infine sarà motivata anche tecnicamente. Gli attuali livelli sembrano però convenienti per proseguire la costituzione graduale di una quota azionaria neutrale. Gli indici azionari dovrebbero tuttavia rimanere volatili. In questo contesto preferiamo i mercati e i settori difensivi. Tra questi annoveriamo la Svizzera con i settori farmaceutico e alimentare. Nel settore finanziario, alle banche continuiamo a preferire le assicurazioni. Aumento dei dividendi nonostante il calo degli utili La stagione delle comunicazioni relativa ai risultati aziendali nel 2015 in Svizzera è molto avanzata. Gli attuali risultati confermano il contesto difficile, non solo a causa del forte franco, ma anche a causa della debole crescita dei paesi emergenti. Di conseguenza, le imprese dello SMI, che hanno già comunicato i loro risultati, hanno registrato un calo degli utili rispetto all'anno precedente. I dividendi rimangono comunque stabili o vengono talvolta addirittura aumentati, come per esempio per Givaudan, Novartis, Julius Bär o Actelion. Dopo il calo dei corsi azionari il rendimento dei dividendi nel mercato svizzero ammonta a quasi il 4% (ved. grafico). Valutazioni un po' più interessanti dopo la correzione Le valutazioni sul mercato azionario si sono normalizzate con la correzione del mercato. Il previsto rapporto prezzo / utile dello SMI si è avvicinato da oltre 18 alla media di lungo termine di 15 (ved. grafico). Anche negli Stati Uniti e nell'Eurozona le valutazioni sono di nuovo più interessanti, anche se non convenienti, il che supporta la nostra raccomandazione di una quota azionaria neutrale. [email protected] 7 Le azioni sono scese molto Numero di azioni scambiate sotto i livelli minimi della crisi finanziaria globale a marzo 2009, in % 30 25 20 15 10 5 0 USA: Russell 3000 Svizzera: SPI Europa: EURO STOXX TMI Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research I dividendi e i rendimenti dei dividendi aumentano ulteriormente Valori aggregati per lo SMI, in % 4.0 14 3.8 12 3.5 10 3.3 8 6 3.0 4 2.8 2.5 12/11 2 0 07/12 02/13 09/13 04/14 11/14 06/15 01/16 Rendimento dei dividendi Crescita dei dividendi, rispetto all'anno precedente, scala di destra Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Valutazione più interessante dopo la correzione del mercato Rapporti prezzo / utile 20 18 16 14 12 10 8 6 2005 2007 2009 2011 Svizzera SMI Eurozona: EuroStoxx 50 2013 2015 Media a 10 anni Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Politica d'investimento 2/2016 Investimenti alternativi L'oro registra un forte aumento nella preferenza degli investitori L'oro beneficia delle persistenti turbolenze sui mercati azionari, per cui aumentiamo la quota da neutrale a sovraponderata. Quanto al petrolio, riteniamo ancora opportuno un posizionamento neutrale, mentre manteniamo la sovraponderazione per le strategie alternative e gli investimenti immobiliari. L'oro riprende il ruolo di porto sicuro Dall'estate 2011, gli investitori hanno quasi trascurato completamente il metallo giallo e quindi l'oro veniva scambiato anche durante le crisi e le turbolenze delle borse all'interno di una continua tendenza ribassista. Ciò significa che la correlazione tra il prezzo dell'oro e gli andamenti azionari era caratterizzata da diversi cambi di segno: in caso di rialzo dei corsi azionari, l'oro perdeva terreno (segno negativo, intuitivamente corretto), mentre in caso di calo delle azioni l'oro persisteva comunque nel movimento ribassista (segno positivo, controintuitivo). Con la correlazione sempre più negativa in seguito alle continue turbolenze del mercato azionario, l'oro trova di nuovo in misura sempre maggiore il suo tradizionale ruolo di valuta rifugio. Ciò si rileva anche dalla domanda ETF di oro fisico, aumentata a seguito del calo dei corsi azionari. Anche se prevediamo che la correzione sui mercati azionari sia già molto avanzata, per il momento la volatilità dovrebbe rimanere elevata. Per questo motivo e considerato il posticipo della normalizzazione dei tassi USA vediamo ulteriore potenziale rialzista per l'oro e raccomandiamo quindi una sovraponderazione. Nessuna normalizzazione sul mercato petrolifero Sul mercato petrolifero non si delinea alcuna sensibile normalizzazione dell'enorme eccedenza dell'offerta. Oltre alla produzione OPEC finora non diminuita e al timore di una minore domanda dalla Cina, un motivo per l'inondazione di petrolio è la produzione sempre elevata degli USA tramite l'estrazione non convenzionale. Infatti, anche se il basso livello dei prezzi costringe alla rinuncia sempre più imprese di fracking, questo riguarda soprattutto quelle relativamente poco produttive / inefficienti. Infatti da ottobre 2014 il numero degli impianti di estrazione shale è diminuito del 68% circa, mentre nello stesso periodo l'estrazione dei produttori shale è scesa solo di appena l'1% – il volume produttivo per impianto di estrazione rimasto registra quindi una tendenza sempre rialzista. Fino a quando non si registrerà un'inversione di tendenza, le quotazioni del petrolio dovrebbero tendere lateralmente a un basso livello. Manteniamo quindi il posizionamento neutrale. Investimenti immobiliari indiretti: rendimenti interessanti Come per le strategie alternative, anche per gli investimenti immobiliari indiretti continuiamo a ritenere opportuno un posizionamento sovraponderato. Infatti, le outperformance ottenibili rendono i fondi immobiliari una categoria d'investimento sempre interessante. [email protected] Gli investitori cercano di nuovo rifugio nell'oro come investimento nei periodi di crisi Corso dello S&P 500 e correlazione a 30 giorni con il prezzo dell'oro e con le consistenze fisiche di oro ETF 1 2'150 2'100 0.5 2'050 2'000 0 1'950 1'900 -0.5 1'850 1'800 11/15 -1 11/15 12/15 01/16 01/16 SPX Oro rispetto a SPX, scala di destra ETF rispetto a SPX, scala di destra Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Basso prezzo del petrolio determina per ora solo esclusioni di imprese fracking relativamente poco produttive Numero impianti di estrazione shale USA attivi e volume di produzione per impianto di estrazione (in migliaia di barili al giorno) 1'500 13 1'300 11 1'100 9 900 7 700 5 500 3 1 300 01/08 01/10 01/12 01/14 01/16 Impianti di estrazione di shale attivi Produzione/impianto di estrazione di shale, scala di destra Fonte: EIA, Bloomberg, Raiffeisen Research Forte outperformance degli investimenti immobiliari indiretti rispetto alle azioni svizzere Volatilità SMI e outperformance accumulate dell'indice SXI Real Estate, indicizzato (100 = 1.1.2015) 125 35 120 30 115 25 110 20 105 100 15 10 01/15 95 03/15 05/15 Volatilità SMI 06/15 90 08/15 10/15 12/15 SXI Real Estate, scala di destra Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Politica d'investimento 2/2016 8 Valute L'USD è in difficoltà L'espansiva politica monetaria della BCE e della BoJ limita il potenziale ribassista dell'USD. Non prevediamo inoltre alcuna recessione USA. Sul periodo di un anno, l'euro dovrebbe tuttavia recuperare leggermente, anche rispetto al franco svizzero. Il calo dei mercati azionari e i timori di recessione hanno fatto slittare di molto le previsioni sui tassi negli USA. Sui mercati a termine per i prossimi due anni non è più scontato alcun aumento dei tassi (ved. grafico). Di conseguenza, l'USD è in difficoltà. L'USD/CHF è diminuito in una settimana da 1.02 a 0.97. L'EUR/USD è aumentato di quasi il 5%. Anche per il 2016 non prevediamo più alcun aumento dei tassi, ma riteniamo esagerate le previsioni di recessione. Se il temporale borsistico si allontana e il consumo privato come previsto si mostra resistente, un aumento dei tassi non è da escludere completamente. Nel corso dell'anno l'euro dovrebbe aumentare leggermente Per il 2016 non prevediamo quindi alcuna marcata debolezza del dollaro. Anche il potenziale ribassista a breve termine è limitato se la BCE come accennato effettuerà nuovamente un allentamento durante la sua riunione del Consiglio a marzo. Lasciamo quindi a 1.12 la nostra previsione a 3 mesi per l'EUR/USD. Sul periodo di un anno, l'euro dovrebbe essere scambiato a 1.15 – a causa delle prospettive sempre intatte per una crescita del PIL europeo in leggero aumento rispetto all'anno precedente. Lo stesso vale anche per l'EUR/CHF, che prevediamo a 1.16 tra 12 mesi, sul periodo di 3 mesi tuttavia quasi invariato a 1.11. A febbraio, le turbolenze borsistiche hanno determinato afflussi nei porti sicuri e hanno fatto rivalutare il franco, dopo che a gennaio si era nettamente indebolito. Se la pressione rialzista dovesse intensificarsi, la Banca nazionale dovrebbe intervenire. Il Presidente della BNS, Thomas Jordan, ha confermato con forza la disponibilità a ridurre ulteriormente il tasso negativo in caso di necessità. Rispetto all'USD, il franco dovrebbe rimanere tra 3 e 12 mesi vicino alla parità. Yen più forte nonostante il tasso negativo La Bank of Japan ha introdotto sorprendentemente tassi negativi. La Banca centrale riscuoterà in futuro sui nuovi crediti depositati presso di essa un interesse penale dello 0.1%. Allo stesso tempo, ha spostato l'orizzonte temporale per il raggiungimento dell'obiettivo d'inflazione del 2% a settembre 2017. Le misure hanno indebolito lo yen nel breve termine. Tuttavia, la fuga nei porti sicuri e il calo delle previsioni sui tassi USA hanno fatto successivamente salire di molto la valuta. Il Presidente della Banca centrale, Kuroda, si lascia aperta l'opzione di ulteriori misure. Prevediamo che la BoJ diventerà di nuovo attiva e sul periodo di 3 mesi ci aspettiamo quindi per l'USD/JPY un'inversione a 122. [email protected] I mercati prevedono un'interruzione della normalizzazione dei tassi negli Stati Uniti Aspettative dei tassi sul mercato monetario a 2 anni, in % 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 -0.5 -1.0 -1.5 -2.0 01/13 01/14 USD 01/15 CHF EUR 01/16 JPY Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Alla fine dell'anno l'EUR/CHF dovrebbe essere scambiato a 1.16 circa Tassi di cambio 1.40 1.30 Previsioni 1.20 1.10 1.00 0.90 0.80 01/14 07/14 01/15 EUR/USD 07/15 01/16 EUR/CHF 07/16 01/17 USD/CHF Fonte: Datastream, Raiffeisen Research Elevata correlazione tra l'USD/JPY e il Nikkei 160 22'000 150 20'000 140 18'000 130 120 16'000 110 14'000 100 12'000 90 10'000 80 8'000 70 6'000 60 00 USD/JPY Nikkei, scala di destra Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research 9 Politica d'investimento 2/2016 Reddito strategico Categoria d'investimento min. tattico neutrale max. 5.0% Liquidità 31.8% Equilibrio strategico tattico min. neutrale max. 0% 5.0% 40% 31.8% Cash 95.0% Obbligazioni (durata auspicata 6.0 anni) Qualità del credito elevata / media* 75% 90.0% 100% 8.6% Crescita strategico tattico min. neutrale max. 0% 5.0% 40% 8.6% 7.0% Azioni strategico tattico min. neutrale max. 0% 5.0% 40% 7.0% 6.7% strategico tattico min. neutrale max. 0% 5.0% 35% 6.7% 1.8% 1.8% 61.7% 45% 60.0% 75% 52.0% 25% 40.0% 55% 34.0% 5% 20.0% 35% 15.3% 0% 0.0% 15% 0.0% 58.7% 40% 55.0% 70% 49.0% 20% 35.0% 50% 31.0% 0% 15.0% 30% 12.3% 0% 0.0% 10% 0.0% Titoli di stato 60.0% 9.6% 33.0% 7.8% 18.0% 6.0% 7.5% 2.4% 0.0% Obbligazioni societarie 30.0% 49.1% 22.0% 41.2% 17.0% 25.0% 7.5% 9.9% 0.0% 0.0% 0.0% Bassa qualità del credito** (global high yield) 0% 2.0% 12% 1.0% 0% 2.0% 12% 1.0% 0% 2.0% 12% 1.0% 0% 2.0% 12% 1.0% 0% 0.0% 10% 0.0% Paesi emergenti 0% 3.0% 13% 2.0% 0% 3.0% 13% 2.0% 0% 3.0% 13% 2.0% 0% 3.0% 13% 2.0% 0% 0.0% 10% 0.0% Azioni 0% 0.0% 0% 0.0% 5% 20.0% 35% 20.1% 25% 40.0% 55% 40.0% 45% 60.0% 65% 60.0% 65% 80.0% 95% 80.0% Azioni Svizzera 0% 10.0% 20% 10.5% 10% 20.0% 30% 21.0% 20% 30.0% 40% 31.0% 30% 40.0% 50% 41.0% Azioni mondiali 0% 6.0% 16% 5.6% 5% 15.0% 25% 14.0% 14% 24.0% 34% 23.0% 23% 33.0% 43% 32.0% Azioni Europa 2.4% 2.0% 6.0% 5.0% 9.6% 8.6% 13.0% 12.0% Azioni USA 2.4% 2.4% 6.0% 6.0% 9.6% 9.6% 13.0% 13.0% Azioni Giappone 1.2% 1.2% 3.0% 3.0% 4.8% 4.8% 7.0% Azioni dei paesi emergenti 7.0% 0% 4.0% 14% 4.0% 0% 5.0% 15% 5.0% 0% 6.0% 16% 6.0% 0% 7.0% 17% 7.0% 10 Investimenti alternativi 0% 0.0% 15% 6.5% 0% 15.0% 30% 19.3% 0% 15.0% 30% 19.0% 0% 15.0% 30% 18.0% 0% 15.0% 30% 18.2% Strategie alternative 0% 0.0% 10% 0.0% 0% 3.0% 13% 4.0% 0% 3.0% 13% 4.0% 0% 3.0% 13% 4.0% 0% 0.0% 10% 2.0% Metalli preziosi 0% 0.0% 10% 1.5% 0% 4.0% 13% 5.3% 0% 3.0% 13% 4.0% 0% 3.0% 13% 4.0% 0% 0.0% 10% 1.0% Oro 0% 0.0% 10% 1.5% 0% 4.0% 13% 5.3% 0% 3.0% 13% 4.0% 0% 3.0% 13% 4.0% 0% 0.0% 10% 1.0% altri 0% 0.0% 10% 0.0% 0% 0.0% 13% 0.0% 0% 0.0% 13% 0.0% 0% 0.0% 13% 0.0% 0% 0.0% 10% 0.0% 0% 0.0% 0% 0.0% 0% 4.0% 13% 4.0% 0% 5.0% 13% 5.0% 0% 6.0% 13% 6.0% 0% 8.0% 18% 8.0% Metalli industriali 0% 0.0% 0% 0.0% 0% 2.0% 13% 2.0% 0% 2.5% 13% 2.5% 0% 3.0% 13% 3.0% 0% 4.0% 18% 4.0% Energia / petrolio 0% 0.0% 0% 0.0% 0% 2.0% 13% 2.0% 0% 2.5% 13% 2.5% 0% 3.0% 13% 3.0% 0% 4.0% 18% 4.0% 0% 0.0% 10% 5.0% 0% 4.0% 13% 6.0% 0% 4.0% 13% 6.0% 0% 3.0% 13% 4.0% 0% 7.0% 17% 7.2% Materie prime Immobili 100% Totale 0% Valute 100.0% 20% 8.0% 100% 0% 100.0% 30% 12.8% 100% 0% 100.0% 40% 17.0% 100% 0% 100.0% 60% 25.5% 100% 0% 100.0% 70% 29.8% Quota attuale*** EUR 4.0% 6.0% 8.0% 12.0% 14.0% USD 4.0% 6.0% 8.0% 12.0% 14.0% JPY 0.0% 0.8% 1.0% 1.5% 1.8% altri 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% * Investment grade (rating da AAA fino a BBB) ** Obbligazioni societarie, sub investment grade (<BBB) *** Viene ottenuta tra l'altro mediante transazioni valutarie Panoramica del portafoglio Politica d'investimento 2/2016 Sicurezza Previsioni Prognosen Congiuntura 2012 2013 2014 2015** Previsione 2016 PIL Crescita annua media (in %) Svizzera Germania Eurozona USA Cina Giappone Globale (PPP) 1.0 0.6 -0.7 2.2 7.7 1.8 3.4 2.0 0.4 -0.5 1.5 7.7 1.6 3.3 2.0 1.6 0.9 2.4 7.3 0.0 3.3 0.7 1.5 1.5 2.4 6.9 0.5 3.2 0.9 1.9 1.8 2.2 6.2 0.8 3.2 Inflazione Crescita annua media (in %) Svizzera Germania Eurozona USA Cina Giappone -0.7 2.0 2.5 2.1 2.6 0.0 -0.2 1.5 1.3 1.6 2.6 0.3 0.0 0.9 0.4 1.8 2.2 2.8 -1.1 0.2 0.0 0.1 1.4 0.8 0.0 0.8 0.5 1.4 1.6 0.7 Mercati finanziari 2014 2015 Attuale* Previsione a 3 mesi Previsione a 12 mesi Libor a 3 mesi Fine anno (in %) CHF EUR USD JPY -0.06 0.08 0.26 0.11 -0.76 -0.13 0.61 0.08 -0.77 -0.19 0.62 0.01 -0.75 -0.25 0.65 0.00 -0.75 -0.25 0.65 -0.10 Tassi d'interesse del mercato dei capitali Rendimenti dei titoli di stato decennali (a fine anno; rendimenti in %) CHF 0.33 -0.06 -0.33 EUR (Germania) 0.56 0.66 0.25 EUR (PIIGS) 2.22 2.05 2.25 USD 2.18 2.30 1.75 JPY 0.32 0.26 0.07 -0.2 0.5 2.0 2.0 0.0 0.3 1.0 2.1 2.6 0.6 Tassi di cambio Fine anno EUR/CHF USD/CHF JPY/CHF (per 100 JPY) EUR/USD USD/JPY 1.20 0.99 0.83 1.21 120 1.09 1.00 0.83 1.09 120 1.10 0.99 0.87 1.12 114 1.11 0.99 0.81 1.12 122 1.16 1.01 0.81 1.15 125 Materie prime Fine anno Greggio (Brent, USD/b.) Oro (USD/oncia) 57 1185 37 1061 32 1208 35 1250 45 1250 *17.02.2016 **dati 4T2015 parziali essendo mancanti 11 Politica d'investimento 2/2016 Editore Raiffeisen Svizzera, Economic Research Economista capo Martin Neff Brandschenkestrasse 110d, CH-8002 Zurigo 044 226 74 41 [email protected] Analisi del mercato finanziario & Strategia Research macro e immobili Roland Kläger 044 226 74 22 [email protected] Darya Granata 044 226 72 54 [email protected] Alexander Koch 044 226 74 37 [email protected] Lukas Seger 044 226 74 16 [email protected] Santosh Brivio 044 226 74 35 [email protected] Andreas Hauser 044 226 74 39 Domagoj Arapovic 044 226 74 38 [email protected] Michael Kunz 044 226 74 15 [email protected] [email protected] Christoph Vonwiller 044 226 74 17 [email protected] Desidera abbonare la pubblicazione? Potete abbonarvi a “Politica d'investimento” all'indirizzo http://www.raiffeisen.ch/web/pubblicazioni+research+i Importanti note legali Esclusione di offerta I contenuti della presente pubblicazione vengono forniti esclusivamente a titolo informativo. Essi non rappresentano pertanto dal punto di vista legale né un'offerta né una raccomandazione all'acquisto ovvero alla vendita di strumenti d'investimento. La presente pubblicazione non rappresenta né un annuncio di quotazione né un prospetto di emissione ai sensi dell'art. 652a o dell'art. 1156 CO. Le condizioni complete applicabili e le avvertenze dettagliate sui rischi relativi a questi prodotti sono contenute nel rispettivo prospetto di quotazione. A causa delle restrizioni legali in singoli paesi, tali informazioni non sono rivolte alle persone la cui nazionalità o il cui domicilio si trova in un paese in cui l'autorizzazione dei prodotti descritti nella presente pubblicazione è soggetta a limitazioni. 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