ArcGIS - lezione 1hot!
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ArcGIS - lezione 1hot!
Software ArcGIS® - Lezione 1 Caricare, visualizzare e consultare dati vettoriali 1) Costruire una vista sui dati geografici In questa prima lezione impareremo a costruire una mappa, sovrapponendo qualche layer (shapefile). Impareremo a tematizzare i layer, quindi a personalizzarne il colore, la scala di visualizzazione, lo spessore (per un layer lineare) o le dimensioni (per un layer puntuale). Per prima cosa apriamo ArcView: nello spazio di sinistra (che ricordo si chiama TOC) c’è un’icona gialla che assomiglia a 3 foglietti sovrapposti. Si chiama Dataframe. Il dataframe è un contenitore logico che contiene tutti i layer di una vista o mappa. Inseriamo alcune impostazioni nel dataframe: per farlo, clicchiamo col destro del mouse proprio sull’icona del dataframe stesso. Si apre un menu contestuale, selezioniamo la voce “Proprieties” (è l’ultima). Appare la finestra che vi propongo qui: GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 1 Selezioniamo la linguetta “General”: A questo punto possiamo impostare il “nome” della mappa che stiamo elaborando (es. Abruzzo – Lezione 1). Vi consiglio inoltre di impostare le unità di misura sia della mappa che del display. (ad esempio impostate Metri). In questo modo, esplicitiamo ad Arcview, qual è l’unità di misura del sistema di coordinate in cui sono riferiti gli shapefiles che caricheremo, e in più quando effettueremo delle misure di distanze o superfici a video otterremo un risultato in metri. 2) Informazioni sui dati vettoriali e caricamento dei dati Per caricare i dati vettoriali cliccare sul bottone “add data” che ha come icona una croce nera su sfondo giallo. Come potete vedere si apre una finestra di ArcCatalog, attraverso la quale potete selezionare i dati vettoriali da caricare. Una volta individuata la cartella nella quale sono contenuti i dati da caricare, possiamo selezionarne uno e premere il tasto Add, per aggiungerlo alla mappa, oppure possiamo aggiungerne più di uno, premendo il tasto CTRL e il tasto sinistro del mouse. Una volta selezionati i dati, li si può aggiungere alla mappa premendo il tasto Add. 3) Caricare dati vettoriali Proviamo ora a caricare i centri_abitati e i comuni della regione Abruzzo. In questo caso stiamo caricando 2 shapefiles poligonali. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 2 Nota: Come è stato detto nella lezione 0, lo shapefile è formato da 3 files (.shp, .dbf, .shx). Oltre a questi 3 files possiamo trovare anche un quarto file, con estensione prj (project) e con il nome identico ai 3 files che già conosciamo. Questo file estrinseca ad Arcmap il Sistema di coordinate in cui è proiettato il file che stiamo per caricare. Qualora non esista il file prj, Arcmap lo carica ugualmente, ma prima ci avvisa, con il seguente messaggio. Come vedete ho aggiunto alla mappa 2 temi (2 shapefile) che sono apparsi, uno sopra l’altro nella Table of contest. I centri abitati sono apparsi di colore verde chiaro, mentre i Comuni di color acqua marina. Se eseguite anche voi la medesima operazione, sicuramente,vi appariranno con un colore diverso dal mio. Questo perché nello shapefile NON sono memorizzate informazioni relative alla vestizione dello shapefile stesso. Nello shapefile sono memorizzate solo informazioni relative alle forme grafiche e alle informazioni alfanumeriche. Per rimuovere uno shapefile dalla TOC, dovete cliccare con il tasto destro del mouse sul suo nome. Comparirà un menù contestuale. Cliccate sulla voce “remove”. In questo modo non cancellate lo shapefile dal vostro computer, ma semplicemente, lo eliminate dalla TOC,ovvero lo togliete dalla mappa. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 3 Per ora non rimuovete i dati. Cliccate con il destro del mouse sui centri abitati e selezionate dal menù contestuale Proprieties. impareremo a “vestire i dati” 4) Vestire i dati Una volta cliccato su proprietà si può accedere a varie schede: Dalla scheda “General” analogamente a quanto abbiamo fatto per il dataframe, possiamo variare il nome del layer presente nella TOC. (ES da “centri_abitati” possiamo chiamarlo “Centri Abitati dell’Arbuzzo”) Nota importante: in questo modo non si rinominano i 3 file che compongono lo shapefile dei centri abitati, che continuerà a chiamarsi “centri_abitati”, ma semplicemente creiamo un alias per rendere la TOC il più ordinata possibile. Attraverso lo “scale range” possiamo impostare la visualizzazione del layer solo ad un certo range di scale: ad esempio con la visualizzazione che ho impostato nella prossima immagine, il layer dei centri abitati potrà essere visibile solo fra le scale comprese fra 1:250.000 e 1:20.000. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 4 Noterete che quando siete in una scala che esce dallo scale range impostato diventa grigio il segno di spunta a fianco del nome (alias) del layer e sotto al quadratino del segno di spunta compare una piccola scala grafica. Questo per ricordarci che il layer c’è, ma semplicemente non è visibile alla scala in cui siamo. Passiamo ora alla scheda Symbology della maschera Proprieties del Layer “Centri Abitati dell’Abruzzo” Quindi, se abbiamo chiuso la finestra proprieties, clicchiamo col destro del mouse sul layer “Centri Abitati dell’Abruzzo” e apriamo la scheda Symbology. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 5 Possiamo tematizzare i centri abitati in 2 modi: 1) Con un unico simbolo (Single Symbol) 2) Unico valore (Unique value) Single symbol Nel primo caso ogni poligono avrà il medesimo colore. Per “vestire” i poligoni clicchiamo sul simbolo, si aprirà una finestra, chiamata symbol selector che ci permetterà di campire i poligoni riuscendo a personalizzare colori e spessori. Nel caso vogliamo utilizzare un colore di riempimento pieno, basterà scegliere il colore che più preferiamo nel menù combo fill color. Possiamo anche scegliere il colore (outline color) e lo spessore (outline width) del bordo del poligono. Personalmente, quando uso la outline la lascio sempre molto sottile, salvo che non si tratti di confini amministrativi. (di solito imposto la outline width a 0,05). E’ possibile personalizzare ulteriormente la vestizione di un poligono, ad esempio aggiungendo ad uno sfondo “fill color” delle linee tratteggiate a 45°. Vediamo come fare: Clicchiamo col sinistro del mouse sulla preview del simbolo. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 6 Si apre un’ulteriore finestra chiamata Symbol property editor. Questa finestra permette una customizzazione spinta del simbolo. In pratica dovete pensare a questa finestra come una foto di Photoshop che viene elaborata con successivi livelli. Proviamo a creare un simbolo che abbia un livello di base colorato (ad esempio verde), con sovrapposte delle linee a 45°. Come vedete dal menu Type, possiamo creare vari tipi di campiture: quelle che interessano a noi sono la simple fill symbol (per lo sfondo continuo). Scegliamo il colore verde, e poi, in basso a sinistra clicchiamo sul + . In modo da aggiungere un livello, esattamente come in Photoshop. A questo punto però scegliamo il line fill symbol. Diamo alle linee che ci vengono proposte un angolo di 45° e aggiustiamo il valore della separazione fra le linee a nostro gradimento. Ovviamente possiamo anche scegliere il colore di queste linee. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 7 In questo modo abbiamo ottenuto un simbolo composto da due livelli. Analogamente è possibile creare dei simboli composti da uno sfondo colorato e da simboli puntuali sovrapposti. Tenete presente che più un simbolo è elaborato, più una mappa è “pesante” da rigenerare, ovviamente questo discorso deve essere pensato all’ennesima potenza se la mappa verrà poi pubblicata in un servizio cartografico web. Se avete completato il simbolo che vi ho proposto, dovreste aver ottenuto una mappa simile a questa: Come vedete l’effetto può essere gradevole, ma si può fare di meglio, utilizzando il tipo di tematizzazione unique value Unique value Apriamo la tabella degli attributi dello shapefile: tasto destro del mouse sul tema in oggetto e clicchiamo, nel menu contestuale la voce: Open attribute table. Si apriranno i dati alfanumerici associati alla parte grafica dello shapefile. Per ogni record (riga) della tabella corrisponde un poligono sulla mappa, e viceversa. Come vedete c’è una colonna (campo o field) che riporta il valore della provincia a cui appartiene il centro abitato. Vediamo come “colorare” i centri abitati a seconda della Provincia a cui appartengono, ovvero, ad esempio, i centri abitati di Chieti, vorrei che fossero gialli, quelli di Teramo rossi, ecc. Chiudiamo la tabella e torniamo alla finestra delle proprietà del layer (dx sul layer centri abitati, voce proprieties nel menu contestuale). Scegliamo la linguetta Symbology e torniamo alla schermata di prima. Questa volta però, nella parte sinistra della finestra, scegliamo la voce unique value. Andiamo a scegliere nel campo “value field” il valore “provincia” e infine clicchiamo sul pulsante “Add all value”. In questo modo ho scelto di tematizzare i centri abitati con un valore unico, a seconda del valore presente nel campo “provincia” presente nella tabella di attributi dello shapefile. Facendo “Add all value” mi vengono mostrati nella finestra i 4 possibili valori che assumono le celle del campo, corrispondenti alle 4 Province dell’Abruzzo. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 8 Ognuno dei 4 colori può essere customizzato utilizzando il metodo che vi ho descritto al punto precedente. Se avete eseguito correttamente le operazioni dovreste aver ottenuto un risultato come il seguente: Come potete vedere, a differenza della mappa precedente, questa ci offre maggiori informazioni. Soltanto guardando i colori dei centri, posso sapere in quale Provincia ricade il centro abitato. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 9 5) Gestione della legenda Quella che vedete in quest’immagine, che riproduce la schermata delle proprietà di vestizione dei centri abitati e la legenda del tema. Vedete che è divisa in 3 Colonne. Simbolo, valore ed etichetta. Il simbolo, come dicevo in precedenza lo possiamo customizzare come vogliamo, basta cliccare sul rettangolino colorato per accedere al Symbol selector. Quello che leggete nel campo value, è ciò che viene scritto nella campo “provincia” della tabella di attributi dello shapefile “centri abitati”. Nella finestra label possiamo personalizzare la nostra legenda, andando ad arricchire quanto riportato nel campo value. Tenete presente che quanto scriviamo nella finestra label NON cambia i valori presenti nella tabella di attributi dello shape, ma rappresenta solo un alias, per rendere più accattivante la legenda: Come vedete, cambiando questi valori nella finestra symbology del layer centri abitati, automaticamente, la legenda cambia anche nella TOC, rendendola più leggibile. Il simbolo rosa <all other value> viene inserito di default e tematizza tutti i poligoni che non hanno un attributo corrispondente alle 4 Province. Supponete che chi ha compilato lo shapefile si sia dimenticato di mettere il valore della Provincia in un centro abitato. Se così fosse, quel centro abitato comparirebbe col colore rosa (all other value). Visto che nel nostro caso tutti i poligoni hanno un valore sul campo “provincia” possiamo spuntare il simbolo all other value. All’inizio di questa lezione, vi avevo ricordato che nello shapefile non vengono, in alcun modo, memorizzati dati relativi a vestizione degli oggetti grafici. Quindi, se voi “vestite” uno shapefile, quel tipo di vestizione vi aggrada e lo volete riutilizzare in un’altra sessione di lavoro, esattamente così con questi colori, come fate? Potete salvare la vestizione dello shapefile in un file (layer con estensione .lyr). Cliccate con il destro sul layer centri abitati e scegliete la voce: “save as a layer file”. In questo modo, se un domani dovrete caricare nuovamente i centri abitati dell’Abruzzo, e vi andrà di caricarli con questa vestizione, al posto dello shapefile, potrete caricare (con add data) direttamente il file lyr. ATTENZIONE! Come il file shape non contiene informazioni sulla vestizione, il file lyr non contiene informazioni sulle forme o sui dati alfanumerici dello shapefile. Il file lyr contiene solo informazioni sulla vestizione e sulla posizione (path) dello shape al quale sono associate quelle informazioni grafiche. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 10 Un ulteriore passo per arricchire la vista è, ad esempio, inserire una label (etichetta), che indichi i nomi dei Comuni. Per farlo la partenza è sempre la medesima: click col destro del mouse , stavolta sul tema “Comuni”. Stavolta scegliamo la linguetta “labels”. Nella tabella di attributi dello shapefile “comuni”, c’è un campo (field) che si chiama “nome” che riporta il nome per esteso dei Comuni. In label field scegliamo il campo NOME. Possiamo personalizzare le etichette che compariranno sullo schermo scegliendo il tipo di carattere, spessore e colore. Ricordatevi di spuntare, in alto a sinistra, la voce “label feature in this layer”. Se avete eseguito le operazioni correttamente, ora dovreste avere una vista simile alla seguente. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 11 A questo punto abbiamo, tematizzato i centri abitati, a seconda della Provincia di appartenenza, e labelizzato i Comuni. Non ci resta che “salvare la mappa”, ovvero, l’insieme dei due layer così tematizzati. Andiamo sul menu file e selezioniamo Save. In questo modo salviamo un file con estensione MXD, ovvero un cosiddetto ArcGIS map document file. In questo file vengono memorizzati i riferimenti (path), dove sono salvati gli shapefile da caricare, e tutte le impostazioni che abbiamo visto dall’inizio della lezione fino ad ora (scale range, tematizzazioni, label). ATTENZIONE! il file mxd non contiene informazioni relative a forme o dati alfanumerici (es. nell’mxd non vengono memorizzati i poligoni dei centri o le loro informazioni alfanumeriche). 6) Navigazione della mappa ed interrogazione dei dati Per spostarvi, all’interno della mappa, utilizzate gli zoom presenti nella barra “tools”, che vi vengono presentati in ques’immagine. Dall’alto verso il basso: Zoom dinamico, ingrandimento a finestra, riduzione a finestra, ingrandimento a step prefissati, riduzione a step prefissati, panning, zoom estensione, zoom precedente, zoom successivo. Come già detto nella lezione 0, però, un GIS, si distingue fra le altre cose rispetto ad un CAD, per la possibilità di interrogare i dati alfanumerici legati a ciascuna feature di un layer. Questa interrogazione avviene attraverso il tasto “info”, quello con la “i” come icona. Facciamo una prova e clicchiamo sul tasto info. Clicchiamo sul tasto e successivamente clicchiamo su di un poligono della mappa. Se clicco su di un Comune si apre una finestra che mi riporta le informazioni relative a quel poligono, in pratica viene visualizzato il record della tabella di attributi dello shape associato a quel poligono. Se clicchiamo con il tasto info attivo su di un centro abitato, che a sua volta è sovrapposto ad un poligono di comune, la finestra della “info” presenterà le informazioni di entrambi i tematismi, in quanto, di default viene effettuata, una sorta di “info carotata”, ovvero vengono raccolte tutte le informazioni dei temi intercettati dal “click del mouse”. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 12 Come potete vedere, dal menu identify from, posso scegliere quale tipo di dati visualizzare. I layer selezionabili, i layer più in alto (top most), tutti i layers, ecc. Redatto da: Adelaide Pretato e-mail: [email protected] Mauro Clementi e-mail: [email protected] Paolo Orlandi e-mail: [email protected] GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 13