Indice - Edizioni Scientifiche Italiane
Transcript
Indice - Edizioni Scientifiche Italiane
Indice Prefazione 1. Diritto nazionale, diritto comunitario e diritto internazionale quali componenti di un unitario sistema ordinamentale a vocazione circolare. Superamento della prospettiva statocentrica. 2. Teoria delle fonti e teoria dell’interpretazione, l’una ineluttabilmente in funzione dell’altra. Superamento dell’autosufficienza di ciascuna fonte e dei canoni ermeneutici formali. L’interpretazione rispettosa della totalità del sistema, quale concretizzazione e bilanciamento di princípi fondamentali e di valori. 3. Primazia della normativa comunitaria. Sua applicazione in funzione armonizzatrice e in attuazione del principio dell’unità nella diversità. Unitarietà del sistema, pluralità di giurisdizioni e principio di leale collaborazione tra le stesse. 4. Questione pregiudiziale di comunitarietà da parte del Giudice delle leggi. L’unitarietà del sistema ordinamentale implica un articolato sistema giurisdizionale. Lo statuto europeo dei giudici comuni: il controllo diffuso di comunitarietà e di costituzionalità in spirito di leale collaborazione. 5. Segue. La Consulta e il controllo di legittimità costituzionale della legge di ratifica del Trattato per contrasto con i princípi supremi della Repubblica. La normativa comunitaria, come tale, esclusa dal controllo di costituzionalità in quanto “estranea” all’ordinamento della Repubblica. Unitarietà del sistema ordinamentale e interpretazione non letterale dell’art. 134 cost. 6. I valori della certezza e della chiarezza normativa – nonché la maggiore uniforme applicazione –: attuabili con il controllo diffuso di comunitarietà-costituzionalità e con quello accentrato della Corte costituzionale mediante la proposizione della questione pregiudiziale (art. 234 Tratt. CE) quale “giudice” di ultima istanza. La responsabilità dello Stato per mancato rispetto del diritto comunitario. 7. Il principio di legalità costituzionale in una accezione autenticamente europea ed internazionale. 7 9 13 15 17 22 23 27 112 Indice 8. Individuazione e utilizzazione dei princípi nelle giurisprudenze della Corte di giustizia e della Corte costituzionale. Loro reciproca influenza. Il sistema ordinamentale fondato sull’unitario principio di legalità esige – a garanzia dell’unità nella diversità – una comune ermeneutica basata su princípi e valori condivisi sia pure non necessariamente identici. 9. Sulla specificità dei canoni ermeneutici nella giurisprudenza comunitaria. 10. Uso da parte della Corte di giustizia dei canoni classici dell’ermeneutica con risalto per quelli funzionali al suo ruolo. Interpretazione teleologica e sistematica finalizzata all’attuazione dei princípi fondamentali del diritto comunitario primario. Evoluzione dei valori fondanti l’Unione e loro influenza sull’interpretazione. 11. Polisemia della formula “specificità dell’interpretazione costituzionale”. Identità delle tecniche argomentative nel controllo accentrato e in quello diffuso di costituzionalità. Ambiguità del riferimento all’art. 12 disp. prel. c.c. 12. L’efficacia diretta della normativa comunitaria non implica la sua indiscutibile assoluta supremazia. La supremazia rivendicata dalla Corte di giustizia. 13. Il diritto comunitario, “parziale” e “settoriale”, vive nell’architettura degli Stati membri: ad esso si chiede il rispetto delle identità nazionali e delle strutture costituzionali statali. Le ambiguità nella giurisprudenza costituzionale italiana: cenno e rinvio. 14. La giurisprudenza della Corte costituzionale tra concezione dualistica e soluzioni interpretative giustificabili in un sistema ordinamentale unitario. La normativa comunitaria quale parametro ed elemento interpretativo nei giudizi di legittimità costituzionale: a) per contrasto con il Trattato e con il nucleo essenziale dei suoi princípi; b) per violazione delle norme comunitarie self executing; c) in via principale, per violazione di obblighi comunitari da parte di leggi statali e regionali. 15. Tradizionale approccio della Corte costituzionale nei confronti del diritto internazionale pattizio. La Convenzione europea dei diritti dell’uomo esclusa come parametro ma utilizzata nell’interpretazione delle norme costituzionali. Maggiore apertura della giurisprudenza della Corte di Cassazione. 16. Il diritto internazionale pattizio quale parte integrante della legalità costituzionale. Il decisivo mutamento nella giurisprudenza costituzionale: la Convenzione europea dei diritti dell’uomo quale norma interposta nei giudizi di legittimità costituzionale. Necessaria conformità ai princípi costituzionali 28 33 35 39 43 45 47 54 Indice tanto della norma interna quanto della norma pattizia interposta. Rinnovata metodologia ermeneutica: obbligo per tutti i giudici nazionali di procedere all’interpretazione della norma interna in modo conforme a quella internazionale. 17. Discutibile incidenza del modo introduttivo del giudizio costituzionale sulla idoneità della normativa comunitaria ad assurgere a parametro del controllo di legittimità costituzionale. Leale collaborazione e necessità dell’utilizzo, da parte del Giudice delle leggi, della procedura della questione pregiudiziale (art. 234 Tratt. CE). 18. Interpretazione funzionale dell’art. 134 cost. La Consulta deve garantire la costituzionalità di qualsiasi atto avente forza di legge sul territorio della Repubblica. Accesso alla giustizia costituzionale e massima attuazione della Costituzione. 19. Ulteriori indici, ricavabili dalla giurisprudenza costituzionale, denotano la crisi dell’approccio dualistico: cenno e rinvio. La giurisprudenza c.d. dei controlimiti. Il rischio dell’emarginazione della Corte costituzionale. 20. Individuazione di una nozione aperta di atto avente forza di legge nel territorio della Repubblica ai fini del giudizio di costituzionalità, di là dalla sua provenienza. Il formalismo dell’orientamento contrario. 21. L’atteggiamento dei giudici comuni: cenno e rinvio. 22. Auspicabile cambiamento radicale dell’orientamento della Corte costituzionale, giustificato dal nuovo art. 117, comma 1 cost. 23. Segue. Costituzione, vincoli comunitari e obblighi internazionali in un equilibrato e ragionevole reciproco condizionamento secondo un unico sistema ordinamentale. 24. Necessario confronto cooperativo tra Corte costituzionale e Corte di giustizia. Alternativa tra «non applicazione» e «invalidità»: una contraddizione da risolvere. 25. Supremazia relativa del diritto comunitario, condizionato contenutisticamente dai valori fondamentali del complessivo sistema del quale è parte. Il controllo diffuso, comunitario e costituzionale dei giudici comuni, in dialogo con la Corte di giustizia e con la Corte costituzionale. 26. I princípi di chiarezza e di certezza giuridica e il controllo accentrato della Corte costituzionale. Definitiva eliminazione delle normative superflue, rese inapplicabili perché considerate illegittime dalla Corte di giustizia e/o nell’interpretazione dei giudici comuni. 27. Il monismo della Corte di giustizia, in funzione del primato del diritto comunitario, si impone dall’esterno e per forza 113 59 64 67 68 70 72 73 75 76 77 78 114 Indice propria sull’ordinamento nazionale. Il travagliato percorso comunitario della Corte costituzionale. Dalla tendenziale chiusura in chiave internazionalistica al riconoscimento della diretta applicabilità del diritto comunitario, inteso quale limite negativo. 28. Segue. La legittimazione del controllo diffuso da parte del giudice comune. Adesione al dualismo ma sostanziale accoglimento delle conseguenze del monismo. L’interpretazione secondo il diritto comunitario assunta a limite positivo e conformativo. Verso l’unitarietà ordinamentale. 29. Segue. Progressiva crescita di rilevanza del diritto comunitario nella giurisprudenza costituzionale. Il ricorso alla normativa comunitaria, anche derivata, quale parametro di legittimità costituzionale. La riserva di legge relativa soddisfatta dalla normativa comunitaria. Principio di legalità e direttive comunitarie. 30. Segue. Interferenza tra disposizioni da abrogare mediante referendum e direttive comunitarie incidenti in materia. Dal coordinamento tra separati e distinti ordinamenti all’integrazione. 31. Segue. La «necessità di leggere il diritto positivo in conformità ai princípi costituzionali e comunitari»: un richiamo congiunto che sancisce la sistematicità dell’interpretazione. Diritto comunitario e ratio decidendi. La normativa comunitaria quale parametro esclusivo nel giudizio di legittimità costituzionale. 32. Una possibile lettura innovativa dei c.d. controlimiti. Progressivo superamento della contrapposizione tra primato del diritto comunitario e controlimiti. 33. Segue. Appartenenza dei limiti ad un sistema normativo teso a garantire l’unità dell’Europa nella diversità dei suoi Paesi membri. 34. Necessità di una piena e leale collaborazione tra Corte costituzionale e Corte di giustizia ed estensione del controllo di conformità a Costituzione della normativa comunitaria. Indice degli autori 80 83 85 89 91 92 93 94 99 Decisioni 103 Indice analitico 107