RELAZIONE CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA
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RELAZIONE CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA
ETSC – European Transport Safety Council BRUXELLES MO.I.CA. - Movimento Italiano Casalinghe ONLUS – APS NGO in SPECIAL consultative status with the Economic and Social Council of the United Nations New York - Ginevra - Vienna Brescia-Roma Università degli Studi di Brescia Centro Studi Città Amica (CeSCAm) RELAZIONE CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA STRADALE "RICERCA E TECNOLOGIA PER LA PREVENZIONE DELL'ALCOL ALLA GUIDA" Giovedì 17 Maggio 2012 Ore 9,00– 17,00 Sala delle Bandiere. Ufficio di informazione in Italia del Parlamento europeo Via Quattro Novembre n. 149 ROMA IN AMBITO DELLA CAMPAGNA MONDIALE "DECENNIO DI INIZIATIVE PER LA SICUREZZA STRADALE 2011-2020. INSIEME POSSIAMO SALVARE MILIONI DI VITE". Roma, 17 Maggio 2012 - sede del Parlamento europeo Il convegno, organizzato dal MOICA, (Movimento Italiano Casalinghe), in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia (Centro Studi Città Amica), WHO (Collaborating Centre of Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol Related) e con l’ETSC (european transport safety council) , svoltosi a Roma presso la sala delle bandiere, Ufficio di Informazione in Italia del Parlamento europeo, è stato pensato per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema per il quale il movimento italiano casalinghe ha da tempo concentrato grande attenzione: la sicurezza stradale, particolarmente per ciò che riguarda la guida in stato psicofisico alterato da alcol e droghe. Nell’organizzare il convegno si è cercato di far incontrare le istituzioni, a livello locale, nazionale ed europeo, le associazioni ed il mondo della tecnica: il convegno si è infatti svolto con una prima sessione dedicata alla presentazione di ciò che è stato fatto, che si sta facendo e che si farà a livello istituzionale, seguita dalla testimonianza di ciò che alcune associazioni stanno realizzando a livello locale e nazionale, seconda sessione del convegno è stata dedicata alla presentazione di ciò che materialmente, sia dal punto legislativo che prettamente tecnico, è stato fatto sul tema da alcuni paesi europei, portando inoltre due esempi di tecnica applicata alla prevenzione della guida in stato di ebbrezza: l’alcolock, apparecchiatura già in uso in alcuni stati membri, e “angel”, tecnologia in fase di sviluppo e sperimentazione che a breve potrà essere impiegata nei mezzi in circolazione. Il convegno si è aperto con i saluti delle Istituzioni: il dottor Alessandro Giordani ha portato i saluti della Dr.ssa Clara Albani Direttrice Ufficio d'Informazione del Parlamento europeo, a nome della commissione europea ha espresso apprezzamento per il fatto che la scelta del luogo e le modalità con le quali il convegno è stato organizzato da la possibilità di sviluppare una lavoro che tenda a concretizzare la specifica competenza che la comunità europea ha per ciò che riguarda la salute e la sicurezza stradale. L’Unione europea può aiutare molto gli stati membri nella realizzazione di iniziative concrete su questi temi, il convegno e la sede ne sono testimonianza. Successivamente Tina Leonzi, presidente del moica, ha salutato la: Dr.ssa Maria Luisa Pellizzari Direttore del Servizio di Polizia Stradale del Ministero dell'Interno in rappresentanza anche del Capo della Polizia Antonio Manganelli, il Colonnello Mario Cinque, il Maggiore Erasmo Fontana e Ten. Colonnello Leone Guarino delegati del Generale Comandante dell'Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, ha trasmesso i saluti del Presidente del Consiglio Sen. Mario Monti, del Ministro dell'Interno Dr.ssa Annamaria Cancellieri, del Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Prof.Elsa Fornero, del Prefetto di Treviso Dr. Aldo Adinolfi, del Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, del Commissario europeo Kim Kallas, del Vice Presidente Commissione europea Antonio Tajani, di Isabelle Kardacz DG MOVE-C4-Commissione europea, del Vice Presidente della Regione Veneto On. Marino Zorzato, dell'Ambasciatore a Mosca Dr. Antonio Zanardi Landi . Ha ringraziato le Istituzioni che hanno patrocinato l’evento: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri dell'Interni, dei Trasporti, del Lavoro e Politiche Sociali, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), l'Automobile Club Italia (ACI), la Società di Alcologia (SIA), l'INAIL, l'ANCI, la Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma, Regione Veneto e Provincia di Treviso ed infine l'Agenzia della Lombardia Orientale per i trasporti e la logistica (ALOT) e i "TRIGEMINUS". Tina Leonzi ha sottolineando quale sia l’importanza del ruolo che la famiglia ha all’interno della società e quale siano le funzioni che un movimento di casalinghe lavoratrici può svolgere per sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche di interesse comune. La parola è poi passata al Dr. Fabio Graziosi, Responsabile del desk italiano di United nations Regional Information Centre for Western Europe (UNRIC), che nel presentare la decade della nazioni unite sulla sicurezza stradale ha sottolineato quanto importanti siano le collaborazioni tra istituzioni, società civile, organizzazioni non governative, per risolvere problematiche che, ha evidenziato, sono di difficile soluzione poiché di dimensioni gigantesche. Successivamente il Dr. Antonio Terracina, Dipartimento Prevenzione Direzione Nazionale INAIL, nel suo saluto ha sottolineato quanto siano importanti tutte le iniziative che tendono a prevenire gli incidenti stradali poiché, a differenza di quel che sembra, la metà degli incidenti sul lavoro sono su strada: il luogo più pericoloso per lavorare è sicuramente la strada perciò la prevenzione a livello di cultura aziendale e personale va sostenuta e incentivata anche, ma non solo, economicamente. Il Prof Roberto Busi, fondatore e Direttore del Centro Studi “Città Amica” dell'Università degli Studi di Brescia, ha sottolineato con il suo saluto il fatto che una combinazione di miglioramento delle infrastrutture, campagne di sensibilizzazione e competenze, può essere la soluzione al grave problema (più di 4000 morti l’anno), infatti dando un’occhiata ai dati di anni fa, l’obiettivo “morti su strada =0” non è poi così irrealizzabile. Il ruolo poi dell’associazionismo è importante poiché sensibilizza e dà compiti alle Istituzioni.E' seguito il messaggio di saluto del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, portato da Giuseppina Simondetti Responsabile MOICA di Firenze. La prima sessione del Convegno, introdotta e moderata dal Prof. Emanuele Scafato, Direttore del Centro Collaborazione OMS per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problemi alcol-correlati, che ha sottolineato lo scopo del Convegno: fornire un quadro concreto dando elementi di giudizio, affrontando le dinamiche, verificando le azioni da intraprendere e gli attori da coinvolgere per raggiungere l'obiettivo, è iniziata con l'On. Ing. Antonio Cancian Parlamentare europeo e membro della Commissione Trasporti e Turismo, che nel suo intervento ha presentato cosa l'Unione europea sta facendo sul tema: in Commissione europea l'applicazione di misure preventive che raggiungano 7 obiettivi principali: educazione stradale, normativa stradale, infrastrutture, sicurezza dei veicoli, utilizzo delle tecnologie, servizi di emergenza, protezione di utenti vulnerabili; in Consiglio europeo l'obiettivo del dimezzamento delle vittime dando priorità a applicazione delle regole, armonizzazione delle stesse regole ed introduzione di nuove tecnologie. Il Parlamento ha richiesto di concentrarsi su una proposta che preveda un'armonizzazione comunitaria dei livelli di alcol nel sangue per i guidatori, il livello alcol "0" per guidatori neopatentati e guidatori di professione, installazione di dispositivi blocca-motore per guidatori recidivi e di mezzi speciali (scuolabus, etc..) Il Prof.Scafato nel presentare la "Strategia Comunitaria e l'implementazione italiana; dalle evidenze epidemiologiche alle policy e alle buone pratiche", ha sottolineato come il problema sicurezza stradale deve rientrare in un contesto di valutazione più esteso rispetto agli effetti che determina nella popolazione. L'alcol alla guida è solo una delle declinazioni del bere e di un comportamento che spesso trasforma un gesto ordinario e sociale, a basso rischio, in un uso di una sostanza pericolosa per la guida ma evidentemente nociva in quanto sostanza psicotropa e tossica i cui effetti non dovrebbero mai essere oggetto di generalizzazione in termini di prevenzione e di salute pubblica. E' infatti oggi noto ed evidente, che gli effetti negativi si registrano per circostanze fisiologiche anche legate al consumo moderato, come nel caso dei minori, degli anziani , delle donne e in contesti che ricomprendono modelli e culture del bere trasversali alle generazioni e che caratterizzano fenomeni non infrequenti di intossicazione alcolica, con quattro milioni di individui di tutte le età coinvolti e un numero parallelo di famiglie che è costretta a confrontarsi con un problema evitabile, a fronte di un contrasto sociale che ad oggi non è sufficientemente evidente. I numeri mostrano che la principale causa di mortalità in incidenti stradali è causata dall'alcol, ma le statistiche mostrano anche che l'alcol è responsabile anche di un gran numero di incidenti sul lavoro o in itinere. Scafato ha inoltre presentato l'evidenza scientifica disponibile che dimostra come il problema dell'alcol alla guida sia da tenere in particolare considerazione sia per i giovani, under 21, che per gli anziani, over 65, parimenti vulnerabili alle stesse quantità che nuociono agli adolescenti, concludendo che per garantire credibile una cultura sociale dell'alcol alla guida equa e fondata sulla necessità di minimizzare il rischio, la strada è quella segnalata dal Parlamento europeo sin dal 2007: alcol 0 alla guida per under 21 e livello 0,2 armonizzato in tutta Europa e adottare il livello zero anche per gli over 65 che fanno registrare lo stesso numero di morti sulle strade degli under 21. Ciò in linea con quanto indicato dall'OMS in relazione alla necessità di sensibilizzare contemporaneamente l'opinione pubblica sulle nuove misure legittimando il ruolo pubblico dell'intervento con slogan chiari ed efficaci, mantenendo separati e distanti i ruoli di chi esercita interessi istituzionali da quelli legati a interessi commerciali, in particolare se legati alla produzione di bevande alcoliche. L'intervento successivo è stato quello del Dr. Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha spiegato nel Suo intervento quello che il Dipartimento sta facendo per combattere e prevenire gli incidenti stradali causati dall'uso di sostanze stupefacenti e alcol. In particolare ha sottolineato la necessità di attivare protocolli e programmi di prevenzione volti a combattere alcol e droga, il cui uso ed abuso continua ad essere riconosciuto come causa principale per gli incidenti stradali. L'utilità di queste attività, ha proseguito Serpelloni, è anche avvalorata dai risultati che giungono dal NNIDAC, il network nazionale per la prevenzione degli incidenti stradali droga e alcol correlati, e dal protocollo realizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga, con lo scopo di contrastare il fenomeno della guida in stato psicofisico alterato a causa dell'assunzione di sostanze stupefacenti ed alcol. Un network che si sta dimostrando efficace, sia come deterrente sia come modalità di controllo. All'intervento del Dottor Serpelloni è succeduto quello dell’On Bartolomeo Giachino, Presidente Consulta Trasporti e Logistica già Sottosegretario al Ministero dei Trasporti. Nel suo breve intervento l’onorevole ha sottolineato come la combinazione di normative efficaci, sanzioni corrette e controlli effettivi possa dare dei risultati più che positivi, cosa che negli ultimi 10 anni ha portato l’Italia ad essere non più fanalino di coda dei paesi europei per la sicurezza stradale. L’intervento successivo, relazione presentata dal Dr. Antonio Avenoso, direttore dell’ETSC (European Transport Safety Council), ha presentato ciò che il consiglio sta realizzando a livello europeo cercando di uniformare il tasso alcolemico nell’UE, intensificare l’applicazione delle normative vigenti, incentivare l’applicazione di dispositivi blocca motore. Successivamente il Dottor Avenoso ha presentato esempi di applicazione di normative in alcuni stati membri mostrando i risultati ottenuti in Svezia, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio e Regno Unito. A seguito dell’intervento del Dr. Avenoso, l’Ing Sergio Dondolini, Direttore Generale della Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha presentato le attività del Ministero che hanno portato nel decennio 2001 – 2010 al quasi dimezzamento della mortalità dovuta ad incidenti stradali. Questi sono stati ottenuti concentrandosi su 4 punti: adozione del piano nazionale sulla sicurezza stradale, azione normativa attenta e rigorosa, maggior informazione e sensibilizzazione, collaborazione istituzionale tra ministero, forze di polizia, carabinieri e guardia di finanza. La relazione di Dondolini si è conclusa con la presentazione delle azioni future del Ministero: miglioramento di educazione e preparazione degli utenti della strada, rafforzamento della parte normativa, miglioramento delle infrastrutture, miglioramento della sicurezza dei veicoli, promozione tecnologie per la sicurezza, miglioramento servizi di emergenza e protezione degli utenti vulnerabili della strada. A seguito degli interventi dei relatori, rappresentanti delle istituzioni e di categoria hanno preso la parola: Dr. Giordano Biserni, associazione amici della polizia stradale, ha sottolineato come l’incidente stradale sia la principale causa di morte nella polizia stradale, che il messaggio che passa dai media è che l’uomo vincente è colui che fa uso di sostanze alcoliche e che l’insieme dei messaggi diseducativi e comportamenti sbagliati porti ad una situazione sulle strade che più si addice ad un bollettino di guerra; Dr.ssa Camilla Occhionorelli Pinna, Vicepresidente moica ed unica (unione intercontinentale casalinghe), che nel suo intervento ha ricordato le varie campagne sostenute dal movimento, sull’ambiente, sulla sicurezza stradale etc, sottolineando quanto sia fondamentale il ruolo della famiglia come prima società educatrice dei figli e conseguentemente delle generazioni future, oltre a ciò ha ricordato quanto possa essere importante l’applicazione di nuove tecnologie per salvaguardare la salute dei nostri ragazzi; successivamente Prof. Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, Presidente Associazione Familiari Vittime della Strada, ha ricordato quanto le istituzioni siano importanti per salvaguardare la salute della popolazione e quanto i cittadini abbiano l’obbligo di costringere le istituzioni a trovare soluzioni efficaci alla poca sicurezza stradale che troppe tragedie ha e sta continuando a provocare; l’intervento del Dr. Sandro Vedovi, rappresentante dell’ANIA (associazione nazionale imprese assicuratrici), ha ricordato alcune delle iniziative dell’associazione nata con lo scopo di educare e sensibilizzare sia il legislatore che il cittadino con campagne mirate (il guidatore designato, strade più sicure) e sostegno alle istituzioni (acquisto di etilometri per la polizia di Roma). Scafato ha concluso la prima sessione del convegno ricordando che, oltre alla coralità di intenti dimostrata nel corso della prima parte del convegno, si deve sottolineare che l’etica comportamentale (di produttori e società) è probabilmente tenuta poco in considerazione ed è invece fondamentale per il reale raggiungimento dell’obiettivo che questo convegno si è posto. La seconda sessione del convegno ha visto come moderatore il Prof Ing Maurizio Tira, Professore Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica - Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Brescia, il quale, ricordando il tema della sessione “L'innovazione tecnologica per la sicurezza stradale, ruolo e applicazione dei dispositivi blocca motore”, ha sottolineato il fatto che c’è necessità di un ulteriore sforzo da parte delle istituzioni per creare una sinergia che possa portare al raggiungimento degli obiettivi che le nazioni unite si sono poste entro il 2020. Il primo intervento del pomeriggio ha visto il Dr. Alberto Milotti, project manager SOL (save our lives) e ricercatore per ALOT (Agenzia della Lombardia Orientale per i trasporti e la logistica), presentare il progetto SOL il cui obiettivo è quello di coinvolgere le comunità locali in un approccio di sicurezza stradale che nasce “dal basso verso l’alto”, andando a concentrarsi su vari progetti pilota in differenti paesi europei che si occupano di diverse tematiche a seconda delle differenti necessità di ogni singolo paese (attenzione ai pedoni, guida in stato di ebbrezza, posizionamento specchietto retrovisore destro veicoli pesanti per salvaguardare i ciclisti, etc). L’intervento successivo ha visto la presenza del Dr. Tom Peter Bjerver, Alcolock Managing Director MHF -Swedish Abstaining Motorists' Association, il quale ha presentato l’esperienza svedese per ciò che riguarda l’applicazione dell’alcolock nei veicoli: la Svezia si è posta l’obiettivo di visione “0” per ciò che riguarda le morti dovute ad incidenti stradali, e questa è una battaglia di diritti umani, non dovremmo essere felici di tornare a casa sani e salvi ogni sera. Una delle tecnologie, che ha ricordato non devono essere invasive per chi guida correttamente, è appunto l’alcolock, attualmente ne sono installate circa 85000 (nel 2002 erano circa 0), risultato ottenuto con un consenso generalizzato (amministratori, media, popolazione). Problema sottolineato dal dr. Bjerver è quello degli standard: gli apparecchi installati sono molti conseguentemente devono rispettare elevati standard, lo standard da rispettare viene verificato in alcuni laboratori certificati. Per sostenere il progetto sono state fatte campagne di sensibilizzazione, i sindacati sono stati coinvolti per l’applicazione degli apparecchi in tutti i mezzi aziendali partendo dai veicoli pesanti fino a tutte le auto delle flotte. Per concludere Bjerver ha mostrato alcune possibilità di utilizzo future: grandi macchine operatrici speciali, navi, aerei e treni, addetti a centrali nucleari, uscite campeggi ed ingressi aeroporti utilizzando i così detti “alcogate”. Il Prof Azzena e l’Ing La Gatta, ideatori del sistema “ANGEL” (Analyser Gas Expiratory Level), hanno successivamente presentato la loro ideazione, un’innovazione tecnologica, non ancora in commercio ma non lontana dalla possibilità di essere industrializzata, che permette, attraverso la combinazione di competenze tecnologiche nell’ambito medico (naso artificiale) ed ingegneristiche (come inserirlo all’interno dell’abitacolo e come permettere ad un apparecchio di essere utilizzato nonostante la volontà del guidatore). L’ingegnere ha presentato tutte le potenzialità del sistema concludendo dicendo che il prototipo realizzato sta dando risultati molto promettenti. La relazione seguente, presentata dal Dr. Othmar Thann, director of the Austrian Road Traffic Safety Board (KVS, centro di ricerca nato in Austria con il finanziamento delle compagnie assicurative), ha dato visibilità di due recenti studi in Austria riguardanti l’alcolock per guidatori professionisti e l’alcolock per guidatori che han provocato più volte incidenti. Dai risultati del primo studio si può dedurre che il sistema è stato positivamente accettato da guidatori professionisti e che per l’introduzione per legge dello strumento due fattori sono necessari: il contributo del ministero dei trasporti per il 50% dell’importo per l’installazione e vantaggi competitivi per esempio nelle gare di appalto che assegnano le tratte agli scuolabus. Il secondo studio aveva come obiettivo l’efficacia della rieducazione e scrivere una bozza di raccomandazioni; il progetto cerca di evitare conseguenze sociali (perdita patente)a comportamenti errati (guida senza patente), il risultato dello stesso è stata la necessità di una nuova legge e l’introduzione dell’alcolock nelle auto private. L’ultimo intervento della seconda sessione, e commento conclusivo del moderatore, è stata la relazione del Prof Tira, che ha richiamato la necessità di trovare un coordinamento di tutti i risultati visti anche, ma non solo, nel convegno odierno. Il Prof Tira partendo dal risultato di un’indagine sulla sicurezza stradale svolta con studenti universitari, ha mostrato quali siano i fattori che contribuiscono al complesso problema sicurezza stradale: scelte del passato e del presente, aspetti sociali ed economici del paese fattori geografici ed ambientali. Per la risoluzione ha dato visibilità alle strategie nazionali (visione “0”, sicurezza sostenibile, etc) e proposto la definizione di differenza tra feriti lievi e gravi, la realizzazione di lobbies per orientare le gare pubbliche all’utilizzo di sistemi tecnologici per la diminuzione del fenomeno alcol, di realizzare una cabina di regia nazionale autorevole (National road safety board). A proposito di quest’ultima il Prof. Tira ha inoltre indicato quali sono necessità e mission: costituire riferimento per la definizione delle politiche nazionali, collaborare attivamente agli organismi internazionali, stimolare e sostenere la ricerca nel campo della sicurezza stradale per tutti gli utenti, stimolare le azioni private verso gli obiettivi di miglioramento di veicoli e infrastrutture, ottimizzare l’uso delle reti di trasporto e promuovere la mobilità sostenibile, anche attraverso la pianificazione urbanistica, ottimizzare il consumo energetico e ridurre gli impatti sull’ambiente. Nella conclusione del convegno il Dr Avenoso ha ricordato il numero delle vittime quotidiane in Europa ed ha fatto il punto su chi a livello istituzionale, ma anche personale, deve trovare il modo per sconfiggere il problema alcol alla guida responsabile di buona parte degli incidenti stradali, auspicando l’utilizzo di tutti gli strumenti che la tecnologia ci offre per debellare questa piaga sociale: le cure le abbiamo, si tratta di trovare la volontà politica per metterle in atto. Il Prof Scafato ha ricordato i costi sostenuti per la sicurezza stradale, gli investimenti pro capite sono però in Italia molto bassi e di conseguenza i risultati sono scarsi: vanno create lobbies, alleanze strategiche, sfruttando la crescente consapevolezza e determinazione canalizzando le emozioni per fare proposte mirate, ne serve però una trainante, devono essere trovati i punti comuni di interesse e su questi elaborare una proposte unitaria. Tina Leonzi per concludere, ha ricordato come scienza, esperienza e competenza si siano incontrate durante il convegno: l’unione di questi elementi non può essere racchiusa tra questi muri ma deve essere, con forza, portata nelle strutture competenti per cambiare costruttivamente la cultura della nostra società.