le pagelle - ASD Absolute Five

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le pagelle - ASD Absolute Five
ABSOLUTE
numero 30 del 19 maggio 2014
magazine
SPECIAL: the FINALS
ed ora sotto con gli estivi:
si parte in 156!!!
ABSOLUTE
magazine
CALCIO A 5 e calcio a 7
pagina 2
Il Riassunto - Al Villasport le finalissime
ABSOLUTE, IL GRAN FINALE E’ SERVITO
Hanno iniziato in 216, Boschetto ed Imperial le regine
VILLASTELLONE - Domenica a
Villastellone una grande festa del
calcio e dello sport è andata in scena:
nel palcoscenico del Villasport di
patron Donetti si è infatti svolta la
giornata dedicata alle finali ed alle
premiazioni dei campionati e delle
coppe, di calcio a 5 e 7, organizzate
dall’Absolute Five. Un gran finale per
una grande stagione.
220 sono state infatti le squadre che
hanno preso parte ai campionati
stagionali, divise in gironi dopo i
quali le varie posizioni conquistate
in classifica permettevano di
partecipare ad una seconda fase,
in modo che tutte le compagini
avessero ancora la possibilità di alzare
al cielo un trofeo, senza dimenticare i
numerosi tornei collaterali con le
coppe in primo piano. Domenica è
stata una festa dedicata a tutte loro
e da tutte loro animata e vissuta:
le premiazioni hanno celebrato
le protagoniste della giornata
così come i primi attori dell’intera
stagione, hanno omaggiato i
giocatori migliori e premiato i più
importanti e talentuosi protagonisti.
Oltre alle vincitrici delle finali di
giornata, e alle ottime seconde, sono
stati infatti consegnati anche i trofei
alle vincitrici dei vari gironi (ndr:
girone unico per il calcio a7, diviso
in “apertura” e “clausura” sul modello
argentino per il calcio a5) e delle
varie coppe, così come sono stati
assegnati i riconoscimenti ai migliori
giocatori, a livello generale così come
di ogni girone, ai capocannonieri, ai
portieri più impenetrabili, ai migliori
allenatori e ad altri protagonisti. Nel
calcio a5 il miglior giocatore è stato
Alberto Favale della Real Brancos, il
miglior portiere Fabio Nobile dell’FM
Futsal, mentre il Pallone d’oro (scelto
sulla base di una votazione che ha
interessato tutte le squadre) è andato
a Gianluca Montaruli della Arkj.it. Per
quanto riguarda invece il calcio a7,
Elias Kamal dell’Atletico Renato è
stato considerato il miglior giocatore,
nonché la migliore rivelazione,
Rodolfo De Maistre dell’Imperial Pub
il miglior portiere. Premio speciale
per Claudio Ballatore del Boschetto,
il miglior tecnico dell’annata.
La dodici ore di Villastellone, che
hanno visto gli impianti della
Villasport ospitare circa un migliaio
di persone, hanno avuto inizio alle
10 del mattino, con la finale di
Mitropa Cup di calcio a5, e hanno
visto susseguirsi 22 grandi sfide,
culminate in quello che era un po’
l’evento clou della manifestazione:
le finalissime dei play-off da cui
sono uscite le vincitrici dei due
campionati, disputate intorno alle
21 e di cui accenneremo qualcosa
più avanti. La giornata è stata
vissuta con grande partecipazione
stare insieme e divertirsi, capacità
di lottare e soffrire per conquistare
l’obiettivo e di condividere sugli
spalti tanto la sofferenza quanto la
gioia finale, la grinta e l’agonismo.
Concluse le finali si sono svolte le
premiazioni, con la passerella delle
squadre e dei protagonisti premiati,
e con un’aria di convivialità e di
amicizia che ha messo in secondo
piano la naturale rivalità del campo
da gioco. A seguire, la degna
conclusione di un ricco buffet con
cui festeggiare la giornata e l’intera
stagione, e ad esse brindare.
Tornando più specificatamente sulle
sia, ovviamente, dei giocatori scesi
in campo e dello staff Absolute, sia
delle famiglie e degli amici convenuti
a vedere i loro “campioni” giocare:
si è così creata una bella atmosfera
familiare ed amichevole, con
l’allegria e la gioia creata da tirare,
e veder tirare, calci ad un pallone
che è riuscita nel mettere a secondo
piano e ad annullare la stanchezza
crescente e gli effetti del clima.
Clima, permettete la parentesi,
che del resto ha accontentato
tutti i gusti: caldo torrido estivo
all’inizio, costanti nevicate di pollini
primaverili, e folate di vento gelido
autunno/invernale alla fine. Chiusa
la piccola parentesi metereologica, la
giornata ha offerto le caratteristiche
migliori di questo sport, quelle che
in fin dei conti, e nonostante tutto,
lo rendono mitico, e che in una realtà
come questa dell’Absolute trovano la
loro migliore espressione: voglia di
finalissime, vincitrici delle finali
play-off sono state l’FC Boschetto
nel calcio a 5, e l’Imperial Pub nel
calcio a 7: quest’ultima ha sconfitto
i White Eagles di mister Correnti
ai calci di rigore dopo il 2-2 dei
tempi regolamentari, e dopo aver
rischiato lo psicodramma nei minuti
di recupero, che vale la pena citare
per immaginare la tensione e le
emozioni di quel finale di gara:
raddoppio realizzato al 1’ minuto
di recupero, e clamorosa rimonta
dei White Eagles, con autogoal
compreso, nei sessanta secondi
successivi. Il sudato trofeo è arrivato
ai calci di rigore, e l’Imperial si è pure
aggiudicato l’MVP della gara col suo
bomber, autore di una doppietta
nella finalissima, Luca Torreggiani.
La finalissima dei play-off di c5.
146 le squadre ai nastri di partenza,
ha invece visto, in un match
teso ed equilibrato, il Boschetto
sconfiggere 6-3 l’FM Futsal, e
aggiudicarsi con Alex Sartorello,
autore di una tripletta, l’MVP della
partita. Entrambe le partite hanno
mantenuto le promesse e soddisfatto
il numeroso pubblico presente a
bordo campo, riuscendo così ad
essere la degna conclusione di una
grande giornata di sport e di festa.
Il cammino verso le due finalissime,
come accennato, è iniziato in
mattinata: il primo verdetto della
giornata è stata la vittoria della
Mitropa Cup c5 per 2-1 della White
Dragon ai danni de La Fenice Pub,
a cui è seguita la Mitropa del c7,
vinta 5-4 dalla Moncalierense con
l’Ardor Seven. La Confederations Cup
di C7 aggiudicata dalla Psm United
vittoriosa 2-0 con i pecettesi del
Ristretto United di mister Pavanelli,
mentre nel c5 la chierese Aston
Vigna ha superato con una rimonta
l’Illetas. La città di Chieri può vantare
anche la vittoria nella FA Cup, dove
i Bvb Five di Chiaromonte hanno
sconfitto il Real Schiacciasassi. La
Championship C5 è stata vinta
dalla The Blues che, trascinata dalla
quatripletta di Pavan, ha battuto 7-4
Gli Ignoranti, mentre nel calcio a 7
il 4-3 sul filo di lana ha permesso al
Real Orbassano di superare il Borussia
SL. Passando alla Sud Americana,
netto il 4-1 dell’Atletico MicaTanto
(4 reti di Muroni) sulla FcPaninhour
nel C5, mentre nel 7 la Real Bru.Ni.To
ha sommerso 9-4 la Dynamo T.T.T..
L’Atletico MicaTanto ha conquistato
la finale anche nell’Intertoto, questa
volta di calcio a7, dove però è stata
sconfitta con un netto 8-1 dall’FC
Zuccherini; più equilibrio nel calcio a5,
dove una tripletta a testa di Pisciuneri
e Tumminello ha permesso il 7-5 con
cui la Panzetta Boys ha sconfitto l’Epic
Networks. Nella Libertadores C5 6-3
della Moldova sul Real Brancos, e
3-2 quasi allo scadere dell’Atletico Di
Meno sull’Ugly Feet. La Premiership
ha invece visto nel calcio a7 la vittoria
ai tiri liberi della Casadelrasoio.com
contro il Vinovo ‘82, dopo il 3-3 dei
tempi regolamentari, e nel calcio
a 5 il 6-5 dell’Equilibri Carignano
con il Tampa Bay. La goleada del
Saraceno con il Green Club (12-4)
ha caratterizzato la finale di Uefa
C5, mentre nel C7 I Soliti Colpetti
superano 3-1 il Ciclo Misto solo ai calci
di rigore, dopo che i 50 minuti si sono
bloccati sul pareggio a reti bianche.
Dalla Uefa all’Europa League, nel
C5 molto equilibrato il 3-2 con cui
il Villa Tana espugna la resistenza
dell’FC Scugnizzi, mentre nel c7 i
rigori ad oltranza hanno visto ancora
il Real Orbassano superare La Loggia,
dopo l’equilibrato 1-1 dei tempi
regolamentari. Come preludio delle
finalissime, le finali di Champion’s
hanno mantenuto le promesse di
battaglia e di equilibrio con il 6-5 ai
calci di rigore (dopo un 3-3) con cui
il Sagit ha sconfitto l’FC Jolly Joker,
mentre nel C7 una rete di Lanfranco è
sufficiente alla Carrozzeria Cremonese
di battere 1-0 I Turchi.
Adesso largo ai tornei estivi, per poi
proseguire con gli appuntamenti one
day o 24 ore: l’8 giugno si gioca a 5
per la Ling8 Cup, sempre l’8 al Chisola
per il calcio a 7; 14/15 il classico
appuntamento con la festa del 24ore
di Candiolo, ed il 28/29 si replica al
Villasport... da non perdere!
Edoardo Peretti
pagina 3
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Tutti i premi di squadra e personali
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Finale Play Off – Gli azzurri di Ballatore si laureano campioni Absolute 2014
BOSCHETTO, REGINA INDISCUSSA AL VILLASPORT
La finale vista dall’occhio dell’Fc Boschetto
fc boschetto
3 Sartorello
2 Careri
Polonio
6-3
fm futsal
Desiderio 2
Rosano
fc boschetto: Ferrino, Visconti, Careri, Ballatore in quanto la squadra di mister Di
Colarelli, Mazzarella, Polonio, Sartorello, Noto ha disputato la stessa fase finale), con
Vetrugno, Vincenzutto.
altrettanti elementi di grandissima qualità
come Sartorello e Vincenzutto.
Villastellone – FC Boschetto neo Nonostante il primo gol sia di marca Futsal,
campione Absolute dopo aver dominato nel il Boschetto non sembra patire lo svantaggio
girone Top Argentina, giganteggiato alle fasi continuando a premere sull’acceleratore ed
finali Regionali vincendone il titolo ed essere a ribattere colpo su colpo senza mai perdere
sconfitto solamente ai rigori in semifinale di il lume della ragione e il pallino del gioco.
Champion’s.
Partita esaltante resa ancora più vivace dalla
Questi sono, dati alla mano, i dettagli verve azzurra che prende piede con il passare
più golosi della stagione strabiliante del dei minuti e l’aumentare dell’entusiasmo
bolide guidato da Ballatore, premiato intorno ad una squadra bella da vedere
inequivocabilmente come miglior allenatore e che meritatamente mette le mani sulla
corona di regina grazie all’esemplare prova
Absolute dell’anno.
Gli azzurri culminano il loro cammino con di Sartorello, spietato negli ultimi metri
una finale straripante giocata seguendo andando a segno ben tre volte, ed al carisma
lo stile Boschetto: velocità, fantasia e di un capitan Careri in forma strepitosa per
concretezza sotto porta. Non manca nulla l’appuntamento, senza dimenticare le gesta
allo squadrone nichelinese che riesce a balistiche di Polonio e Vincenzutto, giocatori
colmare tranquillamente il vuoto lasciato dai piedi educati con il senso del gol e del
da Favale, terzo nella classifica finale del passaggio filtrante. Vetrugno si distingue
Pallone d’Oro (primo tesseramento con il sempre per tecnica, classe ed aggressività,
Real Brancos e quindi non utilizzabile da il tutto condito da un eccessivo nervosismo
fc boschetto
che può rivelarsi deleterio per la squadra.
Ferrino e Visconti si passano il testimone tra
i pali senza far notare alcuna differenza in
negativo, non è da tutti gli organici vantare
tra le proprie fila due estremi difensori di
questo livello. Colarelli mura tutto ciò che
passa dalle sue parti, così come Mazzarella
dà sfoggio di tutto il suo talento nonostante
la quantità di legni colpiti solo nel primo
tempo.
Primo tempo “regalato” al Futsal, ripresa
aggredita senza un attimo di pausa dagli
azzurri che straripano lasciando al palo i
tulipani di Rosano grazie allo splendido gioco
che Ballatore impartisce ai suoi, laureandosi
così regina Absolute 2014.
Fabrizio Giangualano
le pagelle
VISCONTI 7
Subisce due gol su tre, ma palesemente non può
far molto per evitarlo. Gioca una partita densa
di tensione e concentrazione, senza perdere di
vista la sfera e facendosi trovare preparato ad
ogni occasione. Mezzo voto in meno rispetto al
compagno di reparto solo per il numero minore di
interventi obbligati, grazie alla buonissima guardia
della sua difesa. GUANTONI.
partono le principali manovre offensive atte a
sfondare la barriera orange. Tiene a bada Rosano
, Desiderio, Maida, chiunque passi dalle sue parti
diventa un suo osservato speciale. COLONNA.
questa finale che lo vede brillare al di sopra di tutti
grazie ad una gara strepitosa in cui la sua tripletta
pesa come un macigno ai fini della conquista del
titolo ultimo, quello di regina Absolute. KILLER.
MAZZARELLA 7.5
I legni colpiti negano la gioia personale del gol
al talentino azzurro che avrebbe, altrimenti,
completato una gara da standing ovation. Le
indiscutibili qualità tecniche di Mazzarella gli
permettono di fare il bello e il cattivo tempo
in mezzo al campo, arrivando alla conclusione
con facilità irrisoria e servendo i compagni con
precisione chirurgica. Sicuramente uno dei migliori
talenti Absolute di questa stagione, il numero
quattordici è anima viva di questo super Boschetto.
FAVOLOSO.
FERRINO 7.5
Portiere felino, agile e veloce, Ferrino completa
la stagione giocando il secondo tempo di una
finale non adatta ai deboli di cuore. Esce vincente
da protagonista togliendo un paio di palloni
spinosi dallo specchio della porta ed esaltando le
proprie doti plastiche. Garanzia assoluta tra i pali,
il portiere che ogni allenatore vorrebbe avere e
Ballatore lo sa bene. MURO.
POLONIO 7.5
Peccato non sia sempre stato a disposizione di
CARERI 7.5
Ballatore perché Polonio ha a tutti gli effetti i
Un vero capitano si vede nei momenti cruciali, numeri per diventare uno tra i migliori giocatori
quelli che valgono una stagione, proprio come del panorama Absolute. Dribbling secco ed
la finale dei Play Off Absolute. Careri è quindi un avvolgente e una grande visione di gioco fanno
vero capitano che sa prendere per mano la squadra di lui un elemento fondamentale per l’economia
nella fase più delicata della gara e trascinarla fino di gioco Boschetto. Cerca e trova un gran gol in
al successo con una doppietta di carattere e grinta contropiede sul quale nessuno riesce ad opporre
dedita ad abbattere la diga orange di Nobile. resistenza. Finale da applausi per il runner
Grandissima prestazione del numero sette di azzurro che confezione una performance da attore
Ballatore che esplode letteralmente nella seconda protagonista. DEVASTANTE.
metà mettendo all’angolo il Futsal di Rosano.
SIMBOLO.
SARTORELLO 8.5
Premiato come MVP della finale, il bomber azzurro
azzecca la partita delle partite nel momento più
COLARELLI 7
Difensore monumentale, è impresa davvero ardua difficile della stagione, sintomo di freddezza e
riuscire a superarlo. Sempre in posizione, non perde spiccata personalità all’interno di una squadra
mai di vista il gioco diventandone parte integrante che vanta numerose individualità di grandissimo
anche in fase d’impostazione. Da lui e Vetrugno livello. Sartorello si ritaglia un posto da star in
VETRUGNO 7.5
Mezzo voto in meno per l’espulsione, unico neo
di un giocatore fantastico al di sopra della media
che mette tutte le carte in tavola in questo
appuntamento per strappare con ogni mezzo il
titolo al Futsal. Perno basso del rombo schierato
da Ballatore, difende con mestiere e praticità per
poi partire palla al piede e seminare il panico tra
le maglie arancioni di Rosano e soci alternando la
conclusione a rete all’assist per i compagni. Talento
indiscusso, carattere forte, troppe parole a volte ma
pur sempre fuori dal comune. GENIO E FOLLIA.
VINCENZUTTO 7
Un mago con il pallone attaccato al piede, delizia
la platea con numeri d’alta scuola anche se non
trova il gol. Giocatore elegante, positivamente
esibizionista che fa dal virtuosismo il suo stile
di gioco, per nulla propenso ad irretire gli
avversari. Classe cristallina per il numero dieci
che contribuisce sostanzialmente alla riuscita
finale dell’obiettivo mettendosi a disposizione di
Ballatore e dei compagni con umiltà e caparbietà.
PRESTIGIATORE.
All. BALLATORE 9
Dispone di una rosa invidiaibile e questo lo sa,
ma far convivere e coesistere così tante e forti
personalità diverse non è un compito facile,
soprattutto se le ambizioni sono quelle di una
squadra come il Boschetto. Ballatore è riuscito
esattamente in questa impresa, creando un gruppo
solido ed affiatato, competitivo e competente
allo stesso tempo, capace di scalfire già nella fase
invernale il potere del Villa Tana che sembrava
andando consolidandosi mettendolo in riga
insieme al resto del Top Argentina. Applausi a
scena aperta per il miglior allenatore Absolute
2014. PROFESSIONISTA.
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pagina 5
Finale Play Off c5 – La Mascolo’s band si ferma all’atto finale
FM FUTSAL, SI FERMA IL SOGNO
La finale vista dall’occhio del’Fm Futsal
fc boschetto
3 Sartorello
2 Careri
Polonio
6-3
fm futsal
Desiderio 2
Rosano
fm futsal: Nobile, Varga, Bordina, Maida, squadra composta di palleggiatori e gente
Marseglia, Rosano, Desiderio, Morelli.
dai piedi molto educati. E così, proprio su
ripartenza, gli arancioni sbloccano il match.
Villastellone – Risvegliarsi durante un Fallo da rigore su Rosano, con lo stesso
bel sogno non è mai bello. A maggior ragione capitano che sul dischetto dimostra una
se il risveglio è brusco e improvviso. In questo freddezza glaciale ed insacca.
caso il sogno era sollevare l’ambita coppa dei Il gol rende gli avversari ancora più pericolosi,
Play Off e l’FM Futsal era davvero ad un passo la ragnatela di passaggi è velocissima, gli
dall’obiettivo. Salvo poi il suono della sveglia, sbocchi sono pochi, ma quando si trovano
Nobile è obbligato a superarsi. Altro palo, poi
una sveglia di nome Sartorello.
Tutto ciò non toglie assolutamente nulla al il fortino arancione crolla. Difesa tagliata in
cammino incredibile di Rosano e compagni, due da una verticalizzazione perfetta, Nobile
capaci di eliminare Villa Tana e Omnia, nulla può sul tiro da distanza ravvicinata, di
seconda e terza dell’Argentina e Orta Srl, vice nuovo parità.
campione uscente. E di chiudere in vantaggio Dopo il pareggio la migliore occasione capita
sulla testa di Varga, bravo a inserirsi ma non
il primo tempo.
I pronostici a inizio match sono tutti a inquadrare il bersaglio. E’ sicuramente
sfavorevoli all’FM, l’FC Boschetto è la grande questo il momento migliore dell’FM, Morelli
favorita, la vera dominatrice di questa annata viene fermato con un fallo quasi a tu per tu
Absolute. E fin dal fischio d’inizio si capisce il col portiere, e al 18’ Desiderio infila Visconti
perchè. Nei primi 3’ Nobile deve già fare gli con un grande rasoterra che vale il nuovo
straordinari in più di un occasione e una volta vantaggio. Vantaggio che potrebbe anche
viene anche salvato dal palo. Nonostante aumentare, visto che Visconti deve compiere
ciò, l’impronta tattica data al match dagli due miracoli su Morelli, ma all’intervallo si va
arancioni è quella giusta: difesa stretta sul 2 - 1.
e concentrata, baricentro sempre basso La ripresa regala uno scenario ben diverso.
al fine di evitare le ripartenze avversarie L’inizio dell’FM è discreto, ma finisce tutto in
e fase offensiva assegnata quasi solo a pochi minuti. Desiderio è l’unico a rendersi
ripartenze rapide, per sfruttare al meglio le realmente pericoloso, colpendo anche un
ovvie carenze difensive degli avversari, una palo e facendo vedere giocate di classe,
fm futsal
ma gli azzurri alzano i ritmi in una maniera
impressionante e la difesa arancione inizia
a scricchiolare. Sono i centimetri a fare la
differenza nel football diceva Al Pacino, e
contro certi avversari il margine di errore si
riduce praticamente allo zero. La stanchezza
inizia a farsi sentire e alla prima distrazione
ecco il gol del pareggio, a seguito di un’azione
confusa e piena di rimpalli a qualche
centimetro dalla porta.
Ed è qual che la partita svolta. Due errori in
fase difensiva, due occasioni concluse in rete.
Desiderio trova anche il 4 - 3, con una fucilata
che buca l’incolpevole Ferrino, ma è solo un
illusione, perchè Morelli, comunque uno
dei migliori, perde una palla sanguinosa in
ripartenza, Sartorello, MVP della finale, non
sciupa l’occasione e chiude definitivamente
i conti.
L’espulsione di Vetrugno ridà qualche
speranza all’FM, che si butta in avanti in
cerca di un clamoroso ribaltone finale, ma
un nuovo errore in fase di impostazione
regala un’altra ripartenza agli avversari.
Il 6 - 3 è la sentenza definitiva. Quella che
manda in frantumi il sogno dell’FM. Ma che
comunque non cancella un cammino che,
soprattutto per come era partita la stagione,
è decisamente da 10. E lascia in eredità un
secondo posto che, su oltre 140 squadre,
proprio da buttar via non è.
Alessandro Casari
le pagelle
Nobile 8.5: miglior portiere del campionato. Se
qualcuno avesse avuto qualche dubbio sulla
scelta, la sua prestazione lo avrebbe sicuramente
cancellato. Reattivo tra i pali, sicuro nelle uscite,
quando la squadra soffre nei minuti iniziali lui
prende tutto ciò che c’è da prendere ed inchioda il
risultato. Si arrende solo a conclusioni ravvicinate
od a tiri imparabili. Numero uno tra i numeri 1.
Varga 6.5: ottima prima frazione, puntuale e
cattivo negli interventi, guida bene la difesa e
va molto vicino al gol di testa. Nella ripresa cala
e commette qualche errore. Purtroppo per lui
uno è fatale alla sua squadra, anche se va detto
che viene lasciato solo e, contro avversari così, il
compito è arduo. Massiccio.
Bordina 7: guida la difesa con efficacia
incredibile, coordina i compagni alla perfezione
e mette pezze ovunque serva, con tutto il cuore
e la grinta di cui dispone. Dietro è sicuramente
un elemento che fa la differenza. Baluardo.
Maida 6.5: corsa continua, avanti e indietro
sulla destra senza mai fermarsi. Le prende e
le da per tutta la partita, ingaggiando duelli
con chiunque si trovi davanti. Molto prezioso
soprattutto per l’aiuto concreto che da alla fase
difensiva. Lottatore.
Rosano 7: è lui, da vero capitano, a prendersi
la responsabilità importante e ad andare sul
dischetto a calciare il rigore che sblocca la
partita. Il tipo di partita non sembra proprio
quello più adatto per le sue qualità, ma il
numero 8 si mette a disposizione della squadra
con impegno e sacrificio. Glaciale.
Desiderio 8: due gol di pregevole fattura,
come del resto quasi tutte le sue giocate, in
cui riesce a combinare fantasia ed efficacia.
Ha sentito molto il clima partita, beccandosi
un ammonizione francamente evitabile, ma è
stato anche l’unico dei suoi in grado di creare
pericoli veri e di rendere pericolosa ogni azione.
Illuminante.
Morelli 6.5: una bella prestazione la sua, di
lotta, sacrificio e corsa, tutto lavoro oscuro
poco appariscente ma molto utile alla causa.
Nonostante ciò, se dall’altra parte ci fosse stato
un portiere normale e non la coppia ViscontiFerrino, ora saremmo qua a parlare di due
suoi fantastici gol e di una partita totalmente
diversa. Pungente.
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pagina 6
Finalissima c7– Finale thrilling, gli Eagles rimontano il doppio svantaggio in 60’’, poi cadono dal dischetto
IMPERIAL REGINA ABSOLUTE 2013/14
Il team di Rizzi accelera, frena di botto, e poi esulta ai rigori
imperial pub
4 Pavan
3 Racca
2 Delfino
Giaretto
7-6
d.c.r.
(2-2)
IMPERIAL PUB: De Maistre Rodolfo, De Maistre
Francesco, Carena, Rizzi Davis, Marino, Collu,
Torreggiani, Zago, Rizzi Dario.
WHITE EAGLES: Bussi, D’Acqui, Magno, Zaccaria
Carmine, Cesa, Salamone, Guariento, Lo Chiatto,
Marino, Zaccaria Fabio
villastellone - Reduce da due entusiasmanti
semifinali vinte sul filo del rasoio, Imperial Pub e
White Eagles si scontrano per conquistare il trofeo
più ambito in una finale che promette scintille:
e che le mantiene, se non per la spettacolarità
della manovra e per il numero delle occasioni,
certamente per l’intensità espressa e per l’altalena
delle emozioni, oltre che per le tante singole perle
di calcio disseminate in tutti i 50 minuti. Le due
squadre, forse entrambe con manovra e schemi
un pizzico meno devastanti di altre volte - ma
considerando l’equilibrio e la posta in palio è cosa
normale, senza dimenticare il terzo protagonista
della serata, cioè il vento che ha reso difficili
gli schemi e il girar palla - hanno regalato una
partita rude e maschia, combattuta centimetro
su centimetro, pallone su pallone, in cui il
collettivo ha avuto la meglio sulle individualità
e che è stata giocata soprattutto nel territorio
compreso tra le due trequarti campo. Così, il 2-2
finale può essere considerato giusto, nonostante
l’Imperial può sentirsi in diritto di avere qualche
recriminazione, considerando che gli arancioni
hanno sfiorato lo psicodramma in un finale per
loro drammatico, che ha visto il doppio vantaggio
sfumare negli ultimi sessanta secondi di recupero.
Imperial che, in vantaggio quasi subito, aveva retto
bene la costante e crescente pressione dei rossi,
controllando il vantaggio con relativa (senza però
dimenticare le parate di DeMaistre Rodolfo ed un
pizzico di fortuna) tranquillità, fino al raddoppio
e all’immediato “patatrac” finale. I White Eagles,
già reduce da una rimonta in zona Cesarini nella
semifinale vinta ai rigori contro la Carrozzeria
Cremonese, si riconferma così una fenice pronta
a risorgere da quelle che potrebbero sembrare
le sue ceneri e una squadra da credere davvero
sconfitta solo “quando arbitro fischia”, e da parte
loro le recriminazioni per le occasioni sfumate
non mancano. La lotteria dei rigori ha questa
volta premiato però l’Imperial Pub, con decisivo
l’errore, al quinto tiro, di Guariento. Come vedremo,
infine, l’equilibrio e la sostanza di una gara fatta
più di lotta che di fantasia, presente in ricorrenti
uniti sempre, i white eagles
ss white eagles
Tripodi 2
Di Felice
Iorizzo
e splendidi attimi, ha messo in secondo piano
qualche individualità, brave come sempre ma,
costrette al sacrificio, meno appariscenti di altre
volte.
L’Imperial si presenta in campo con Torreggiani
sostenuto da Collu (destra), Capitan Rizzi Davis
(centro) e Marino (sinistra), e con dietro Carena e
De Maistre Francesco, con quest’ultimo pronto ad
inserirsi spesso e volentieri; i White Eagles invece
vedono Guariento terminale offensivo, sostenuto
da Salamone tra le linee un po’ seconda punta un
po’ trequartista, Cesa e Zaccaria larghi, Magno
e D’Acqui più arretrati. I primi minuti vedono
Guariento seminare il panico con un paio di
discese pericolose. Al 3’ è però l’Imperial a trovare
il vantaggio: Marino vede uno degli inserimenti
di De Maistre Francesco e lo serve, il traversone
è però respinto un po’ goffamente dalla difesa
proprio sui piedi di Torreggiani, sistemato al limite
dell’area e pronto a prendere la mira e a far partire
un diagonale che non lascia scampo. Il vantaggio
immediato dà alla squadra la possibilità e l’aiuto
psicologico di poter tenere la barra del timone e
controllare il gioco come meglio crede. Poco dopo
però una tegola cade sulla testa degli arancioni:
capitan Rizzi, a seguito di un contrasto, si fa male
ed è costretto ad abbandonare la finale e lasciare
il posto a Zago, il quale, entrato col coltello tra i
denti, giocherà qualche metro più arretrato e sarà
tra i migliori della gara. L’Imperial in questa fase
sembra effettivamente controllare l’andamento
del match, con i White Eagles che presentano
difficoltà a creare azioni, pur apparendo
assolutamente ostica in fase difensiva: Guariento
è troppo isolato in avanti, chiuso dalla forte
difesa arancione, e sembra aver perso il fuoco dei
primissimi minuti. L’occasione per i rossi arriva su
calcio piazzato: siluro su punizione di Zaccaria
Carmine, respinta del portiere ed intervento
provvidenziale di Carena ad anticipare eventuali
tap-in. Intanto anche l’Imperial, pur gestendo
il territorio ed il gioco, sembra avere qualche
difficoltà a creare pericoli; ancora una discesa di
De Maistre Fr., triangolazione con Torreggiani e
tiro un po’ sporco parato facilmente, fa scorrere
qualche brivido sulla schiena di Bussi, ma per il
resto poco altro. Nella seconda parte del primo
tempo la White Eagles si fa più propositiva,
anche grazie all’entrata di Lo Chiatto e di Marino
Francesco, al posto rispettivamente di Guariento
e di Cesa: i due nuovi entrati costituiscono ora una
coppia d’attacco che vivacizza un po’ la manovra
imperial pub
rossa dandole il mordente che mancava. È
Lo Chiatto, dopo essersi accentrato, a servire
un bel taglio di Salamone, il cui diagonale
è respinto da De Maistre, mentre poco dopo
Marino è bravo ad anticipare Carena, ma la
sua palombella d’esterno sinistro non spiazza
l’estremo difensore. L’Imperial comunque non si
limita a difendere e guardare: i pericoli arrivano
soprattutto quando De Maistre avanza, anche
considerando che la partita di Marino è molto
di sostanza e Collu sembra un po’ al margine dei
giochi: il numero due prima serve Torreggiani,
il quale viene chiuso dall’ottimo intervento di
D’Acqui proprio al momento del tiro, poi sfiora
la rete con una punizione che il vento trasforma
in un pericoloso spiovente sotto l’incrocio
neutralizzato dalle dita di Bussi pronte ad alzare
il pallone sopra la traversa. Il vento, sommato
all’equilibrio e all’agonismo, rende molto
difficile gli schemi e la circolazione della palla,
bloccando certe belle iniziative, come il lancio
di Marino per il compagno di reparto Lo Chiatto,
che senza l’intervento del maestrale sarebbe
probabilmente andato in porta. La partita così
si sfoga soprattutto sui contrasti e i duelli, il più
entusiasmante e continuo dei quali è quello con
esiti alterni tra Zago e Salamone.
Nella ripresa l’Imperial rientra con la stessa
formazione dell’inizio, con la sola eccezione
–esclusa ovviamente l’assenza forzata di Rizzi
Davis - di Rizzi Dario al posto di Marino. I White
Eagles invece giocano con Lo Chiatto punta, con
Cesa e Labianca a sostegno rispettivamente a
sinistra e destra (un po’ più arretrato il secondo,
che parte dalla linea difensiva), con Salamone
a centrocampo e con Guariento difensore al
fianco di D’Acqui, nonchè primo regista. Il
numero 10 in questo ruolo funzionerà bene,
riprendendosi un po’ dalla solo parzialmente
efficace prima parte e facendo partire dal suo
piede molte azioni. L’Imperial, abbastanza a suo
agio nel gestire il vantaggio, rischia di iniziare
il secondo tempo allo stesso modo del primo:
segnando. Bussi compie però un miracolo sul
tiro a botta sicura di Zago, servito da una discesa
sulla destra della solita spina sul fianco dei
rossi De Maistre. Segue una fase in cui il White
aumenta pian piano la pressione e l’Imperial
si arrocca, senza però rinunciare a ribaltare
immediatamente il fronte con contropiedi,
e col gioco sempre più rude e spezzettato,
simboleggiato dalla guerra senza esclusione di
colpi Zago-Salamone combattuta nel cerchio
di centrocampo. L’arroccamento arancione, pur
con qualche momento di affanno e tanti palloni
vaganti in area – spesso però preda di Carena
e De Maistre - , è ben organizzato e concede
poco: quel poco però fa venire i sudori freddi,
come quando Marino, ricevuta una rimessa
laterale, è velocissimo a girarsi al limite e a
far partire un rasoterra velenosissimo che si
schianta sul palo più lontano. Immediatamente,
dal rinvio successivo, si scatenano le proteste
dell’Imperial, per una presunta trattenuta
di D’Acqui su Torreggiani lanciato a rete. I
White mettono in mezzo tanti palloni, e uno
di questi viene raccolto da Cesa che si inventa
un’acrobazia a cui risponde alla grande De
Maistre Rodolfo, con un balzo felino sotto la
traversa. Il resto della ripresa vede il vento e
le difese protagonisti principali, la tensione
crescente e il gioco tanto spezzettato, e tante
mezze occasioni: per esempio, Torreggiani è
bravo a liberarsi di Guariento, ma sbilanciato
non riesce a colpire, da posizione favorevole,
il pallone, così come innumerevoli sono i
tentativi della Correnti’s band infranti all’ultimo
contro il muro arancione, o come il tiro cross di
Guariento che non trova, per pochi centimetri,
la deviazione di nessuno. Arriviamo così al
grande finale: appena l’arbitro annuncia i
due minuti di recupero, Torreggiani, il quale
sembrava irrimediabilmente chiuso al limite
sinistro dell’area, riesce incredibilmente a
liberarsi di D’Acqui e di Magno e a insaccare da
posizione tutt’altro che agevole. A poco più di
sessanta secondi alla fine sembrerebbe fatta,
ma i White Eagles non molla e sfrutta la carica
data dalla disperazione. Lancio dalle retrovie di
Guariento per Lo Chiatto, il quale, in piena area
girato di spalle, cerca con successo la mezza
rovesciata che sorprende De Maistre Rodolfo,
che, in questo caso non immacolato, riesce
solo a toccare. C’è tempo giusto per un calcio di
punizione, battuto dai rossi nella propria metà
campo: l’area arancione è una selva di gambe
e di teste, e Guariento mette il classico pallone
in mezzo degli ultimi minuti, quello che punta
ad una deviazione qualsiasi. Tra spinte, salti,
blocchi, spizzichi, il pallone cade sulla fronte di
De Maistre, il quale, probabilmente spiazzato
da una spizzicata di Zaccaria Fabio, infila il
pallone nell’angolino destro della propria
porta. Incredibilmente il 2-0 sfuma nel giro di
un minuto scarso, l’Imperial non crede ai propri
occhi ed i White rientrano precipitosamente in
partita. Ora, la palla è alla Dea bendata della
lotteria dei calci di rigore: in teoria, i favoriti
sarebbero i rossi, galvanizzati dalla rimonta
finale, con gli arancioni nel ruolo dei sbalestrati
e confusi pugili appena colpiti da un diretto.
I calci di rigore vedono invece tutti i giocatori
all’altezza e freddi il giusto, fino al quinto per i
White Eagles: sul dischetto capitan Guariento,
il quale però si fa parare il suo tiro. Finisce così
con la vittoria dell’Imperial Pub, che recupera
una vittoria all’apparenza certa fino a poco dalla
fine, e con la fenice White Eagles degnissima
seconda.
Edoardo Peretti
magazine
ABSOLUTE
calcio a 7
pagina 7
Finalissima c7– Torreggiani e Lo Chiatto i top player
LE PAGELLE DELLA FINALE
imperial pub
DE MAISTRE RODOLFO 8: ha vinto il premio per il
miglior portiere e si vede almeno in un’occasione:
quando vola sotto la traversa per togliere qualche
ragnatela ed il pallone indirizzato dall’acrobazia
di Masi. Sul primo goal subito si fa sorprendere
e non respinge come sa, ma per il resto, pur non
impegnatissimo, anche senza fare miracoli non si
è mai fatto sorprendere e ha dato sicurezza. FELINO
DE MAISTRE FRANCESCO 8,5: gioca in difesa, dove
non è un osso facile, e spesso e volentieri passeggia
in avanti, sostenendo i compagni d’attacco. I suoi
inserimenti sono una variante fondamentale del
gioco arancione. Non a caso stasera quasi tutte
ss white eagles
BUSSI 8: una sua grande parata ad inizio ripresa
permette, in fin dei conti, ai suoi di poter effettuare
l’incredibile rimonta finale. Non è forse perfetto nel
2-0, subito sul suo palo, ma anche per lui ci sono
sul conto un paio di grandi parate. PORTIERONE
MAGNO 7,5: gioca perlopiù nel primo tempo,
nei momenti di maggiore presenza offensiva
dell’Imperial; se la cava come al solito più che
bene, chiudendo spazio alle ali e agli inserimenti,
pur con qualche perdita di vista. Nella ripresa gioca
meno, prova qualche sortita in avanti, e si lascia
sfuggire Torreggiani nel 2-0 .CUSTODE
D’ACQUI 8: la lotta senza esclusione di colpi
contro Torreggiani potrebbe sembrare persa, ma
le azioni pericolose della squadra lo hanno visto
protagonista. Protagonista lo è stato anche suo
malgrado con la sfortunata deviazione nella
propria porta del 2-2, macchia per sua fortuna
non decisiva. CORSARO
CARENA 8: Col suo compagno spesso in gita
di piacere nelle zone d’attacco, deve essere
insuperabile; ed al netto di due o tre distrazioni,
in particolare nel primo tempo quando si lascia
pericolosamente sfuggire dal sotto il naso
gli avversari, lo è. Soprattutto nella ripresa
contro di lui si infrangono molti dei tentativi
rossi, nonostante, come Lo Chiatto allo scadere
dimostra, non abbia clienti facili. THE WALL
COLLU 7: chi lo ha visto settimana scorsa nella
semifinale contro L’Atletico Renato, ricorda la
sua devastante ripresa sulla fascia destra. Stasera
invece l’ala è stato probabilmente il giocatore più
deludente dei suoi. Non perché abbia giocato
male in assoluto – è stato comunque spesso
prezioso in difesa - ma perché è quasi sempre
apparso ai margini del gioco, un po’ fuori della
manovra, e autore di dribbling spesso bloccati. Al
suo momento, è comunque freddo e non sbaglia
il rigore. AI MARGINI
RIZZI DAVIS 8: la partita del capitano dura poco,
costretto ad uscire quasi subito per una botta
subita. Lo si sente comunque aizzare e sostenere
di continuo i suoi, un po’ come se fosse rimasto in
campo. LEADER
ZAGO 8,5: entrato per Rizzi, diventa il
protagonista del duello contro Salamone che si
protrarrà per tutti i 50 minuti, senza esclusione
di colpi e di tackle. Sempre al centro del gioco,
recupera un’infinità di palloni e ne smista
altrettanti. Con le braccia già mezze alzate, vede
Bussi negargli un goal già fatto. GLADIATORE 1
MARINO 7,5: Partita estremamente di sostanza
e di sacrificio. Meno appariscente del solito, è
bravo a gestire palla e ritmo, e a dare una mano
in difesa, soprattutto nella ripresa. Parte da
sinistra e limita al massimo gli accentramenti,
nel primo tempo regala un paio di ottimi assist
e belle aperture. SACRIFICATO
TORREGGIANI 9: una doppietta, con la precisione
del cecchino nel primo goal e con un misto di
classe e potenza nel secondo, molto bello. E poi
tanto tanto lavoro lì davanti, dove è sempre una
spina nel fianco, anche quando per stanchezza
perde un pizzico di lucidità, e dove lotta contro
spalle e corpi di difensori alla sua altezza, e
dove, per lunghi tratti della ripresa, è lasciato
un po’ solo. ARMA LETALE
RIZZI DARIO 7,5: entra, con un buon impatto,
negli ultimi minuti del primo tempo, e gioca
tutta la ripresa, con risultati altalenanti; anche
lui lotta e recupera tanti palloni, mentre a tratti
è il miglior sostegno per Torreggiani, in altri
momenti un po’ si perde, ALTALENANTE.
se si guarda tutta la partita sarebbe semmai
più giusto dire un pareggio. Il difensore, infatti,
concede quasi nulla all’attaccante, anche se quel
quasi diventa decisivo nel 2-2. Conferma il suo
essere difficilmente superabile. SARACINESCA
ZACCARIA CARMINE 7: Parte dalla destra, dove
prova un po’ a sostenere la manovra senza
particolare efficacia, e dove aiuta dietro, con
risultati decisamente migliori. Primo tempo poco
appariscente, ma comunque, tra una difficoltà
e un recupero, di grande utilità. Si vede poco in
campo nella ripresa. UTILE
CESA 8: La parte migliore della sua gara è la
ripresa, quando, giocando a sostegno, ha più
coraggio e modo di avanzare e dove lavora un
sacco di palloni. Nel primo latita un po’ il suo
contributo offensivo, anche se ha vinto il duello
sulla fascia con Collu. De Maistre dice di no ad una
sua bella acrobazia. SUPPORTO
SALAMONE 7,5: protagonista di un duello senza
esclusione di colpi, recupera tanti palloni e vince
tanti contrasti quanto il suo avversario. All’inizio
il suo aiuto a Guariento non è particolarmente
visibile, poi fa qualcosa in più - suo un diagonale
ben parato - ma senza il supporto completo che
ci si sarebbe aspettati. Ha il merito di garantire
l’equilibrio nella ripresa. LOTTATORE PROVATO
GUARIENTO 7,5: il capitano non è che abbia
steccato, ma comunque ha suonato in
maniera meno memorabile di altre occasioni.
Nei primissimi minuti sembra poter essere
devastante come al solito, poi dopo il goal subito
gradualmente si spegne, un po’ perché solo e
un po’ perché non appare lucidissimo. Meglio
nella ripresa quando gioca dietro da regista più
arretrato e fa partire quasi tutte le azioni. Suoi,
per esempio, i lanci dei due goal. Sfortuna vuole
che sbaglia il rigore decisivo. GIOIELLO
LABIANCA 7: sulla fascia destra tra difesa
e attacco si vede soprattutto per i palloni
recuperati. In fase difensiva comunque bene con
qualsiasi avversario passasse di lì. DOGANIERE
MARINO 8: quando entra vivacizza, in coppia
con Lo Chiatto, un attacco al momento un po’
anestetizzato. Molto mobile e vivace, crea e
offre occasioni, e fa sudare gli avversari fino a
quel momento un po’ troppo sicuri. Lo stesso
vale nella ripresa, quando sostiene la manovra
offensiva e crea spazi per l’inserimento altrui.
FOLLETTO
LO CHIATTO 8,5: nel primo tempo quando entra
il suo impatto è ottimo. Lo stesso non sembra
accadere nella ripresa, quando una volta
rimesso piede in campo, non dà la stessa scossa
data prima. Sembra, perché al 26’ cerca e trova
una grande girata che da il via all’incredibile e
veloce rimonta. COBRA
ZACCARIA FABIO 7: La cosa migliore che ha fatto,
in una partita giocata solo a spezzoni, è quello
di avere deviato quale tanto che bastava la
punizione di Guariento, spizzicata decisiva nello
spiazzare De Maistre. MALANDRINO.
Edoardo Peretti
ABSOLUTE
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calcio a 5
pagina 8
Finale Champion’s c5 – Mister Ceccato esulta, argento all’ottimo Jolly Joker
CHAMPION’S AI RIGORI, SAGIT IN CIMA AL PODIO
D’Armiento firma il pari al 50’, fatale l’errore dal dischetto di un grande Schepis
fc jolly joker
2 Schepis
Furiato
4-6
d.c.r.
(3-3)
FC JOLLY JOKER: Tortorelli, Furiato, Giardino,
Kohanbani, Sarti, Schepis, Tavella.
SAGIT: Gagliano, Corrias, D’Armiento,
Emanuele, Sanfelici, Zullo.
villastellone - Termina ai calci di rigore una
delle più belle Absolute Finals di quest’anno con
la vittoria del Sagit di mister Ceccato, al timone
dell’ex Vodafone Larsen che tanto ha fatto e
vinto in questi anni. Per non smentire l’indole
vincente dei biancodorati ecco arrivare il titolo
2014, niente di meno che la coppa dalle grandi
orecchie, la Champion’s, ovvero il top del top in
casa Absolute, che a dire il vero prende tutt’altro
sapere viste le recenti cocenti delusioni da
secondo posto per D’Armiento e soci.
Come preannunciato, gara bellissima
nonostante i gol non siano stati eccessivamente
numerosi tra due ottime squadre fornite di un
efficace gioco corale, condito da individualità
dall’alta caratura tecnica e non solo. Gara
fondamentalmente equilibrata, il cui ago pende
forse leggermente dalla parte di Kohanbani e
compagnia che, per risolverla con una metafora
pugilistica, avrebbero vinto il match ai punti.
Ma il cinismo e il gol allo scadere di capitan
D’Armiento regalano l’ultima speranza al Sagit
per portare a casa il titolo.
Lo stesso capitano e Zullo sono l’anima e il cuore
dei biancodorati che sopperiscono alla grande
la pesante assenza di Fabbiani, infortunatosi
in semifinale, costruendo e segnando i gol
della vittoria. Egregio il lavoro di Sanfelici a far
quadrare i conti in mezzo al campo insieme a
Emanuele a sbarrare la strada in difesa. Prove
brillanti anche per saracinesca Gagliano e
Corrias a contenere le manovre biancoverdi.
jolly joker
sagit
Emanuele
Zullo
D’Armiento
Tanto amaro in bocca per il Jolly Joker dopo
aver assaporato a trenta secondi dalla fine
il gusto della vittoria per poi perderlo ai
calci di rigore. La freschezza e la velocità in
fase di impostazione permettono ai celti di
Kohanbani di tenere testa e legittimare il
vantaggio con grande autorità, nonostante
l’evidente differenza all’anagrafe dei due
organici.
Schepis si rende protagonista di una partita
illuminante, autore di due gol e vero e proprio
osservato speciale della difesa biancodorata.
Giardino, Sarti, Tavella e Furiato si danno
il cambio continuamente togliendo punti
di riferimento al Sagit e mettendo in crisi
la retroguardia con tempismo e rapidità.
Kohanbani dirige, come suo solito, dalla difesa
in maniera impeccabile davanti al guardingo
Tortorelli che non sbaglia mai un intervento.
CRONACA – la gara entra in fase di studio
già nei primi minuti. Sagit e Jolly non si
scompongono, rimangono chiuse onde
evitare qualunque tipo di infiltrazione
nemica prediligendo il gioco palla a terra
per poi sganciare le boe d’attacco per colpire
lo specchio della porta, Sarti su tutti ha un
paio di occasioni sui piedi, sprecate calciando
alto sopra la traversa. Il Sagit risponde con
le iniziative di Zullo per vie centrali e gli
inserimenti di Sanfelici, ma sono i biancoverdi
a trovare il vantaggio al 19’ con Schepis che
semina la squadra di Ceccato per poi scaricare
il destro alle spalle di Gagliano, 1-0 Jolly, che
sarà l’unica realizzazione del primo tempo.
Nel secondo periodo entra in campo un
Sagit completamente rivitalizzato, pronto
a mettere sotto i celti di Kohanbani. Unodue celere firmato Emanuele-Zullo: il primo
sagit
trafigge Tortorelli su punizione, il secondo
centra l’angolo giusto di destro su assist di
D’Armiento, 2-1 Sagit ribaltone completato.
La gara sembra scorrere su binari favorevoli
per gli ex Vodafone fino al pareggio al 17’
di Schepis che inventa una girata stupenda
di sinistro a cui fa eco il sorpasso di Furiato
servito con assist al bacio da Giardino.
Secondo rovesciamento di piani con il
Sagit a dar fondo alle proprie risorse per
acciuffare il pari in extremis, giunto per
vie rocambolesche allo scadere del tempo
regolamentare su colpo di testa di D’Armiento
da distanza ravvicinata, 3-3 e lotteria dei calci
di rigore che premieranno lo stesso Sagit in
seguito all’errore di Schepis, fatale per il Jolly.
Dopo un campionato tortuoso e la sconfitta
in finale di Carnival Cup e di Regionali arriva
la prima gioia al termine della stagione,
giusto in tempo per scolpire il nome Sagit
nell’albo Absolute.
Nonostante sia solo la seconda
partecipazione, il Jolly conosce già molto
bene la vittoria, alzare coppe al cielo e così
via discorrendo. Ed è proprio per questo che
rimane l’amarezza per aver perso a trenta
secondi dalla fine la coppa Absolute più
ambita. Ci sarà tempo e spazio per rivedere
i celti in azione e magari di nuovo al tavolo
delle premiazioni.
Fabrizio Giangualano
le pagelle
FC JOLLY JOKER
Tortorelli 7: gara pulita, seguita nei minimi
dettagli dal portiere biancoverde, mai
impreparato. Riflessi.
Furiato 7: il suo mestiere è intervenire,
rubare palla, ripartire e anche segnare, fa
tutto estremamente bene. Centralina.
Giardino 7: parte dalla panchina, entra
subito in partita alla prima chiamata, assist
preciso per Furiato. Concentrato.
Kohanbani 7: partita più difensiva del
solito, non riesce ad esplodere il destro ma
comunque sempre pericoloso. Cecchino.
Sarti 7: non segna ma questo non macchia
la buonissima prova del numero sette
biancoverde, sempre in tensione. Boa.
Schepis 7.5: il migliore dei suoi, non solo
per la doppietta, lotta e carica i suoi da vero
leader. Personalità.
Tavella 7: meno nel vivo del gioco anche se
le sue incursioni sono sempre una spina nel
fianco. Furetto.
SAGIT
Gagliano 7: non para nessun rigore questa
volta, ma il lavoro svolto nei cinquanta
minuti è di assoluto valore. Mastino.
Corrias 7: entra per frastagliare le
dinamiche precise del Jolly, ripaga la
fiducia di mister Ceccato. Guardia.
D’Armiento 7.5: trova il gol del pari
all’ultimo minuto per tenere la porta
ancora aperta, come sempre fino in fondo.
Provvidenziale.
Emanuele 7: piazzato in difesa a fare da
scudo, non disdegna le avanzate palla al
piede in area avversaria, proiettile al piede.
Toro.
Sanfelici 7: apprezzabile in fase offensiva,
ancor di più in quella difensiva e di sacrificio
ad aiutare i compagni. Encomiabile.
Zullo 7.5: cervello e motore del Sagit, il
numero cinque biancodorato conferma
anche in questa finale di essere tra i
migliori. Elegante.
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ABSOLUTE
calcio a 7
pagina 9
Finale Champion’s c7 – Turchi battuti nel derby tutto chierese
LANFRANCO C’E’, LA CARROZZERIA VOLA
Un gol del centrale a metà ripresa assegna la coppa più ambita
carrozzeria cremonese
Lanfranco
1-0
CARROZZERIA CREMONESE: Favaretto, Orrù,
Meli, Martano, Rullo, Marafioti, Lanfranco,
Dipietro, Mundula, Miceli.
I TURCHI: Negro, Sgueglia, Bonincontro, Musso,
Boaron, Frascati, Meneghini, Muffetti, Micelli.
villastellone - La più attesa, la più
prestigiosa, la coppa dalle grandi orecchie. E’
stata anche una delle partite più tirate ed alla fine
si è risolta con una sola rete, il gol di Lanfranco
su corner al 35’. A sollevare la coppa è quindi la
Carrozzeria Cremonese, una delle favorite per la
vittoria finale che alla fine deve “accontentarsi”
della Champion’s. Deerby di Chieri degno di questa
finalissima.
La qualità messa in campo dai grigioarancio è
tantissima, ma i biancorossi non stanno di sicuro
a guardare, anzi rispondono colpo su colpo e la
partita è combattutissima e i ritmi sono altissimi.
La prima occasione è una punizione di seconda per
la Carrozzeria Cremonese per un retropassaggio:
Martano però calcia alto da ottima posizione.
i turchi
i turchi
Ancora il numero 7 ci prova da fermo dopo
qualche minuto, ma Negro è attento e devia
in corner. Le squadre faticano a creare gioco,
entrambe sono disposte benissimo in campo e gli
spazi a disposizione per creare sono limitatissimi.
Così i tiri da lontano diventano l’unica soluzione e
proprio da un fendente di Boaron, respinto bene
da Favaretto, nasce l’occasione più clamorosa
della partita, ma Muffetti da buona posizione
spara sull’incrocio.
Termina così un primo tempo piacevole, ma
l’avvio di ripresa è ancora più vivo. Mundula dal
limite calcia bene ma centra il palo, Martano salta
Negro ma in caduta spedisce fuori. I Turchi sono
schiacciati nella loro metà campo e non riescono
a uscire tranne che per qualche iniziativa di
Boaron o con qualche lancio lungo per Muffetti,
troppo isolato contro la difesa avversaria. Anche
Meli va vicino al gol, ma Negro mette in angolo.
Proprio da qui nasce il gol decisivo: palla dentro,
Lanfranco salta più alto di tutti, colpisce più con
la spalla che con la testa, ma tanto basta per
insaccare e festeggiare il vantaggio.
carrozzeria cremonese
La Carrozzeria si chiude molto bene dopo il Champion’s, con la certezza che il prossimo anno
gol, allentando un po’ la pressione, ma I Turchi questa squadra sarà nuovamente in lizza tra le
non riescono a sfondare e l’unico pericolo vero favorite alla vittoria finale.
lo creano proprio i grigi, con Marafioti che va
altissimo a dispetto dell’altezza e sfiora l’angolo
opposto di testa.
Alessandro Casari
Termina così anche l’ultima finale di coppa,
con capitan Orrù che può alzare al cielo la
le pagelle
CARROZZERIA CREMONESE:
Favaretto 7: non corre troppi pericoli, sventa
con sicurezza le conclusioni da lontano ed è
aiutato dai legni quando lui non può più
fare nulla. BRAVO E FORTUNATO.
Orrù 7: il capitano gioca la solita partita
fatta di corsa e grinta, sigillando la sua
fascia di competenza. GRINTOSO.
Meli 6.5: anche per lui prova convincente
sulla sinistra, pericoli non ne corre e quando
può si fa vedere. AVANTI E INDIETRO.
Martano 7.5: spreca una buona punizione
all’inizio, poi si rifà ma la fortuna non è
dalla sua parte, comunque è un pericoloso
costante. VELENOSO.
Rullo 7: ara più volte la fascia destra, non
fa passare nessuno e trova anche il tempo
di proporsi con continuità. MARTELLO
PNEUMATICO.
Marafioti 8: davvero l’uomo in più, tiene
costantemente in apprensione tutta la
difesa, gioca per i compagni e recupera
palloni. Ah, sfiora anche il gol. COSA VUOI
DI PIU’ DALLA VITA?
Lanfranco 8: tutti aspettavano Boaron,
Marafioti o Martano ed ecco che spunta
lui a risolvere la partita. Oltre al gol
concentrazione e sicurezza dietro. MAN OF
THE MATCH.
Dipietro 7: come gli altri difensori
prestazione assolutamente perfetta dietro,
zero sbavature e qualche buona idea.
SOLIDO.
Mundula 7.5: tutti i palloni passano da
lui, la squadra gira benissimo e molto del
merito è suo. DIRETTORE D’ORCHESTRA.
Miceli 7: tanta tanta quantità in mezzo
al campo, lavoro di recupero che non
fa esaltare le folle ma è fondamentale.
DIETRO LE QUINTE.
I TURCHI:
Negro 8: un solo gol subito, zero colpe. Per
il resto reattivo ed affidabile, dà sicurezza
alla difesa. CERTEZZA.
Sgueglia 6.5: la difesa de I Turchi regge
bene e lui da un ottimo contributo.
ROCCIOSO.
Bonincontro 7: regge benissimo all’urto
degli avanti avversari, la difesa da lui
guidata viene scardinata solo da corner.
PORTA BLINDATA.
Musso 7.5: deve concentrarsi molto sul
difendere e meno sull’impostare, peccato
perchè quando prova a lanciare i risultati
sono ottimi, ma la partita richiede questo.
SACRIFICIO.
Boaron 7.5: il più pericoloso dei suoi, trova
qualche slalom ed impensierisce Favaretto
da lontano. IMPRESCINDIBILE.
Frascati 6.5: anche lui solido dietro,
inizialmente si propone anche. Comunque
più che sufficiente.BANDIERA.
Meneghini 6.5: anche per lui solida prova
da centrale contro avversari molto difficili.
Errori ridotti al minimo. MURAGLIA.
Muffetti 6.5: il suo fisico chiama il pallone
alto da solo, ma è davvero troppo isolato là
davanti. In più ha solo un’occasione e gli va
male. RIFERIMENTO.
Micelli 7: a 1000 km/h per tutta la partita,
pressa chiunque passi vicino a lui e non è
mai fuori posizione. TARANTOLATO.
ABSOLUTE
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calcio a 5
pagina 10
Finale Europa League – Mister Intermite alza al cielo il primo trofeo stagionale
VILLA TANA DI MISURA SUGLI SCUGNIZZI
Bastano tre gol nel primo tempo ai bianconeri, Di Carlo fuori a testa alta
villa tana
Chiricosta
Ballo
Intermite
3-2
VILLA TANA: Brusco, De Salvo, Intermite,
Orlando, Tatani, Ballo, Guidotti, Chiricosta.
FC SCUGNIZZI: Dell’Anna, Prencipe, Boria,
Grasso, Cacciatore, Bovino, Paletto, Danese,
Listi.
villastellone - Conclusione dell’Europa
League dalle tinte forti tra gli ex campioni
del Villa Tana e gli imprevedibili Scugnizzi di
mister Di Carlo. Match muscolare dai molteplici
interventi al limite e dalle innumerevoli
giocate di prestigio dei vari talenti presenti sul
rettangolo verde.
Vittoria di misura del Villa Tana che sale in
cattedra fin dalle prime battute, desideroso di
riscattare l’eliminazione dai play off, imponendo
gioco e ritmo agli avversari. Intermite schiera
il capitano a capo della difesa ad incatenare
Boria, obiettivo raggiunto vista la mancata
presenza del bomber di Di Carlo sul tabellino,
e Chiricosta libero di pennellare e giostrare
le manovre dei bianconeri i cui finalizzatori
rispondono al nome di Ballo e Guidotti, ancora
una volta decisivi alla fine dei cinquanta minuti.
I santenesi giocano a memoria seguendo
schemi ben precisi e collaudati nel tempo a
cui aggiungere quella qualità innata dei propri
gioielli a completare un organico che merita di
alzare la coppa al cielo nonostante la strenua
resistenza degli Scugnizzi.
Gli uomini di Di Carlo impiegano un tempo per
trovare spazi e movimenti per sfondare il muro
di Brusco e cercare di arginare le scorribande
bianconere. Listi è il fulcro del gioco blues,
le sue trovate sono sempre d’ispirazione per
i compagni che spesso però non seguono
l’azione. Il numero dieci si carica la squadra
sulle spalle insieme a Prencipe che tenta di
ferire dalla distanza con il suo destro e a Paletto,
fc scugnizzi
Listi
Prencipe
infaticabile corridore sull’out di sinistra.
Partita serrata per gli Scugnizzi che non
trovano i gol del proprio capitano e giocatore
più rappresentativo, al secolo Mirko Boria,
rimasto a bocca asciutta in questa finale.
CRONACA – Il tempo di prendere le misura e
il Villa passa in vantaggio al 5’ con Chiricosta
che fredda Dell’Anna di destro, a cui segue il
raddoppio di Ballo su punizione e il terzo e
già ultimo sigillo bianconero di Intermite che
scaglia violentemente la sfera in fondo alla
rete all’8’. Vantaggio costruito a regola d’arte in
dieci minuti scarsi che sembra far presagire ad
una goleada santenese, cosa che non avverrà
ma che nemmeno favorirà gli Scugnizzi,
arrestati da un Brusco in forma smagliante. La
partita si accende con il passare dei minuti e
l’assegnazione dei primi cartellini gialli ma il
risultato non cambierà fino all’intervallo, 3-0
Villa Tana.
Cambio registro nella seconda frazione con i
blues a prendere le redini del gioco rendendosi
sempre più pericolosi in area bianconera fino
al meritato gol di Listi al 10’, che buca barriera
e Brusco su punizione. Rete che dà linfa nuova
alla batteria di Di Carlo, pronta a respingere
le offensive di Ballo e Guidotti e a ripartire
in contropiede per correggere l’andamento
della partita. L’acceso agonismo sfocia nel tiro
libero di Prencipe al 21’, freddo nel trafiggere
l’estremo santenese, 3-2 Villa Tana a quattro
minuti dalla fine. Minuti incandescenti con gli
Scugnizzi a tentare il tutto per tutto e il Villa
a tenere lontana la palla dalla propria area.
Triplice fischio, partita terminata e bianconeri
campioni d’Europa League.
Sembrava la stagione dei secondi posti per
mister Intermite e invece il suo Villa Tana la
spunta in una finale tesa e rocciosa a discapito
degli ottimi Scugnizzi. La qualità garantisce
gol e la grande preparazione tattica e
coesione difensiva risparmiano quella
rete in più per permettere agli avversari di
raggiungere i bianconeri. Altro titolo per il
collettivo di Santena.
Coppa sfumata di misura per Di Carlo che
schiera una squadra compatta e quadrata
gestita con razionalità da un ottimo Listi.
Brusco ha messo lo zampino ripetutamente
per rovinare la rimonta blues, quindi nulla
da recriminare per gli Scugnizzi che cedono al
Villa ma lo fanno più che a testa alta. Storia.
Fabrizio Giangualano
le pagelle
VILLA TANA
Brusco 7.5: migliore in campo, gli Scugnizzi
ci provano seriamente, ma lui non è da
meno. Spider Man.
De Salvo 6.5: gioca spezzoni nei due tempi,
occupa il secondo di difesa senza strafare
ma anche senza osare. Diligente.
Intermite 7.5: grande partita del capitano,
ancora una volta mostra grande maturità
nel gestire la squadra, gol da vero
attaccante. Totem.
Orlando 6.5: altra partita di luci e ombre, i
numeri ci sono ma manca quel qualcosa in
più per diventare un top player. Diesel.
Tatani 6.5: gli toccano i minuti in cui far
rifiatare la squadra, copre senza rischiare
ma non azzarda in fase offensiva. Trazione
posteriore.
Ballo 7: onnipresente in mezzo al campo,
chiama palla, smista, dribbla, fa tutto bene
tranne l’ultimo tocco, comunque sempre in
gol. Abitudine.
Guidotti 7: pecca di leziosità in momenti
cruciali, ma crea sempre pericoli dalle parti
di Dell’Anna. Rapido,
Chiricosta 7.5: giocatore dalle ormai note
doti straordinarie non sente la pressione
della finale risultando tra i migliori in
campo. Classe.
ogni chiamata di Di Carlo. Motorino.
FC SCUGNIZZI
Dell’Anna 6.5: i dieci minuti iniziali Bovino 6.5: ben figura nel marasma
non sono dei più felici, recupera di una partita agitata in cui riesce a
brillantemente nel corso della partita. portare a casa una buona performance.
Promosso.
Doganiere.
Prencipe 7.5: fa un po’ di tutto, dal Paletto 7: tra i più carichi dei suoi,
bloccare le ripartenze bianconere allo consuma l’out di sinistra rendendosi
sganciarsi in attacco e segnare un tiro pericoloso in più riprese dalle parti di
Brusco. Pendolino.
libero. Totale.
Boria 6.5: molto bene nel gioco di sponda Listi 7.5: il faro degli Scugnizzi, con lui in
ma da uno come lui ci si aspetta il gol, campo la squadra gira con i giusti tempi;
tanti gol; questa volta viene ingabbiato a gol meritato in una finale di questo
livello. Regia.
dovere da Intermite. Lottatore.
Cacciatore 6.5: spende molto in fase di
interdizione, dà tutto quello che ha ad
magazine
ABSOLUTE
calcio a 7
pagina 11
Finale Europa League c7 – Tiri dal dischetto fatali per Sassone e soci
REAL, E SONO DUE! DECIDONO I RIGORI
“Doblete” per i rossoblù, La Loggia sconfitto ma a testa altissima
la loggia
Correra
8-9
d.c.r.
(1 - 1)
LA LOGGIA: Roberto, Pavan, Trafficante,
Cerqua, Parriniello, Taddei, Ingrassia, Russo,
Correra, Sassone, Maggi.
REAL ORBASSANO: Sconfienza, Vadalà,
Caruso, Maio, Basanisi, Massaro, Zora, De
Simone, Muscillo, Usseglio, Pirritano, Piras,
Giambartino.
villastellone - “Due coppe is meglio che
one”, dicevano l’anno scorso I Disbela. Beh c’è
chi li ha presi molto sul serio e ha deciso di
ripetere la loro impresa. Così, dopo la vittoria
in Championship, i rossoblù concedono
il bis in Europa League, dopo una partita
letteralmente esplosa nei 2’ finali e una serie
di rigori lunghissima ed estenuante. Giusto
per non rendere le cose troppo banali.
Partita decisamente influenzata dal forte
vento alzatosi fin dal fischio d’inizio, cosa
che forse ha aiutato il Real Orbassano che ha
lasciato che fosse il La Loggia a fare la partita,
impresa assai difficile in certe condizioni,
provando a sfruttare qualche ripartenza e
qualche calcio da fermo.
Da subito è il trio offensivo del La Loggia a
costruire la manovra, con Sassone ad ispirare
e cercare la profondità per i tagli di Correra e
Maggi. Ma con le traiettorie modificate dalle
folate di vento essere precisi è impossibile,
così i bianconeri dimostrano di essere una
squadra camaleontica, cambiando il modo
di attaccare e cercando fraseggi di prima
con la palla bassa. Il Real di contro si chiude
bene e lascia pochissimi spazi, concedendo
solo qualche tiro da fuori, col quale Sassone
si rende pericoloso un paio di volte ma senza
successo. Ma proprio da una palla persa dal
10 bianconero nasce la più grande occasione
del primo tempo, con Pirritano che fa tutto
bene, supera Roberto ma in equilibrio
real orbassano
Pirritano
precario spara alto, lasciando il risultato
bloccato sullo 0-0.
Il La Loggia riparte con la giusta
concentrazione dopo la pausa e con 10’ di
altissimo livello mette paura agli avversari
e va vicinissimo al vantaggio. Sconfienza, da
terra, fa il miracolo e anticipa l’accorrente
Correra su un traversone rasoterra
negandogli un gol facile facile. Poi Maggi
si esalta, stop, sombrero e tiro al volo dal
limite, il pallone termina però di poco a lato.
Rispondono Piras e Pirritano con due tiri da
fuori area che terminano però fuori. Centra
invece la porta Muscillo, la sua punizione a
giro è un capolavoro ed è indirizzata dritta
sotto il sette, ma Roberto si allunga e mette
incredibilmente in angolo. Ultima occasione
prima di 2’ di “follia” pura, in cui il La Loggia
sembra mettere le mani sulla coppa grazie
a Correra, bravo a sfruttare una serie di
rimpalli in area ed insaccare da rapace vero.
Dopo una partita così equilibrata sembra la
fine, ma proprio sul triplice fischio Pirritano
si inventa il gol della giornata, girata di
contro balzo dai 25 metri, la palla sbatte sul
palo e si infila alle spalle di un Roberto quasi
incredulo.
Servono ben otto rigori a testa per
assegnare il trofeo; alla fine Pavan sbaglia e
proprio Pirritano trasforma il rigore decisivo.
I rossoblù alzano la coppa, per quanto
visto in campo entrambe le formazioni
meriterebbero di stare sul gradino più alto
del podio, ma il calcio, si sa, a volte è uno
sport crudele.
Alessandro Casari
le pagelle
LA LOGGIA:
Roberto 7: impotente sul gol di Pirritano,
clamorosa la parata sulla punizione di
Muscillo. UOMO VOLANTE.
Pavan 6.5: partita di corsa e presenza,
purtroppo il suo errore regala la coppa agli
avversari. SFORTUNATO.
Trafficante 6.5: presente, lascia pochi spazi
e da un’alternativa sulla destra. SOLDATINO.
Cerqua 6: controlla bene la fascia di sua
competenza. COMPITINO.
Parriniello 6: non avrà la tecnica e la visione
di Sassone, ma in mezzo al campo si sente.
FA LEGNA.
Taddei 7: esce sempre bene palla al piede,
ma i veri capolavori sono le sue chiusure,
sempre perfette. SERRATURA A DOPPIA
MANDATA.
Ingrassia 7: sempre in movimento a destra,
dove crea parecchi grattacapi agli avversari,
sicurissimo da centrale. CAPITANO VERO.
Russo 6.5: recupera palloni a raffica,
giocate semplici ma sempre efficaci,
sbaglia pochissimo. POLMONE.
Correra 7.5: crea spazi, si butta in area,
fa sponde e segna il gol che poteva
essere decisivo. Insomma, fa la punta.
RIFERIMENTO.
Sassone 7.5: idee geniali supportate da
piedi educati, ci prova da fuori ma la dea
bendata non è dalla sua parte. In più copre
anche. FULCRO DEL GIOCO.
Maggi 7.5: eurogol solo sfiorato, gioca tra
gli spazi muovendosi molto e dialogando
bene con Correra. INCURSORE.
REAL ORBASSANO:
Sconfienza 7: sicuro negli interventi di
routine, bravo a sventare un paio di pericoli
seri. CONCENTRATO.
Vadalà 6.5: positivo in entrambe le fasi,
sbaglia poco e si fa vedere dai compagni.
PRESENTE.
Caruso 6.5: inizia spingendo forte, pian
piano abbassa il baricentro per aiutare
dietro. UTILE ALLA CAUSA.
Maio 6: lavora nell’ombra, pressa e chiude
gli spazi. Non prende i titoli ma è utile.
Basanisi 7: se il La Loggia deve cercare
quasi sempre il tiro da lontano il merito è
soprattutto dei difensori. GUARDIA.
Massaro 7: stesso discorso fatto per
Basanisi, centralmente non si passa.
GIRARE AL LARGO.
Zora 7: ringhia su ogni caviglia e costringe
Sassone ad arretrare il suo raggio d’azione
di parecchi metri. MASTINO.
De Simone 7.5: i compagni lo cercano
sempre e lui da il via a tutte le azioni da
regista vero. FARO.
Muscillo 7: alterna grandi giocate (vedasi
punizione all’incrocio) a momenti di buio,
ma le qualità non si discutono. CORRENTE
ALTERNA.
Usseglio 6: assicura copertura sulla fascia.
Spinge poco. PRESENTE
Pirritano 7.5: gli spazi sono pochi e soffre
molto. Poi riagguanta la partita al 50’
con una magia, nell’unica occasione
capitatagli. CECCHINO.
Piras 7: la sua voglia lo porta spesso ad
essere irruento, ma mai con cattiveria.
Lotta e corre per tutto il match. MAI DOMO.
Giambartino 7.5: inizia largo, spinge e
copre bene, finisce centrale, dimostrando
sicurezza e personalità. POLIVALENTE.
ABSOLUTE
magazine
calcio a 5
pagina 12
Finale Coppa Uefa c5 – Tripudio orange: il Saraceno disintegra i rossoblu di Segreto
RE MONTARULI CALA IL SETTEBELLO, GREEN K.O.
Il neo Pallone d’Oro Absolute ruba il palcoscenico a tutti, Spinelli battuto
ristorante pizzeria il
saraceno torino
12 - 4
7 Montaruli G.
3 Pala
2 Caferro
green club f.c.
Spinelli 4
RISToRANTE PIZZERIA IL SARACENO:
Marescalco, Abatematteo, Pala, Montaruli R.,
Pepe, Caferro, Montaruli G., Carbonaro.
GREEN CLUB FC: Lessen, Giraudo, Sporta,
Donvito, Martin, Spinelli, Ballor, Rossi Precerutti.
Green. Gol che non scompone minimamente il
Saraceno, reindirizzato sulla giusta via da Pala
al 5’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo e Caferro
con un sinistro tagliato sul secondo palo da
posizione impossibile. Flusso che trova continuità
a metà frazione con la doppietta di Caferro ed il
villastellone - Finale con il botto per gli primo sigillo di Montaruli,4-1 Saraceno. Spinelli
orange del Saraceno, che frantumano uno stanco interrompe momentaneamente la sfuriata
Green Club ritrovando il bomber per antonomasia, orange con una sassata all’incrocio, ripetuta con
nonché fresco vincitore del primo Pallone d’Oro
Absolute, Gianluca Montaruli. Ultimo capitolo di
coppa Uefa che lascia poco spazio ai commenti
visto il dominio di uno straripante Saraceno che
non fa sconti ai rossoblu di Segreto, troppi fiacchi
e appoggiati sulle spalle del solo Spinelli.
Risultato mantenuto saldamente in mano dai
tulipani per tutto l’arco della partita grazie
ad un ispirato Caferro, bravo nel recuperare lo
svantaggio subito dopo un minuto ed allungare
immediatamente dopo, a Pala per il quale sono
state spese innumerevoli parole d’encomio in
questa stagione, sempre più riferimento in
casa orange. Ovviamente non può mancare il
successo su punizione al 19’. Bis che non scalfisce
gigantesco Gianluca Montaruli che per l’occasione
cala il settebello, risultando per forza di cose il le ambizioni Saraceno: Pala e Montaruli vanno in
rete ancora due volte a testa per fissare il parziale
migliore in campo. sull’8-3 prima dell’intervallo. Poco da salvare sul fronte Green Club che si
sgretola di fronte ai grugliaschesi lasciando negli Montaruli show nel secondo tempo. Il numero
spogliatoi la qualità e l’incisività che hanno sempre undici mette in ginocchio i rossoblu dopo appena
contraddistinto gli uomini di Segreto. Spinelli è il nove minuti con una doppia in fotocopia di
solo a complicare la vita a Marescalco firmando destro a superare Lesen. Sfida a distanza raccolta
tutte le marcature rossoblu e dando riprova del da Spinelli che risponde al collega per le rime di
proprio spessore. Sono mancate le geometrie di destro. Ultimo guizzo rossoblu ed happy ending
Ballor così come le interdizioni di Precerutti sulla per il Saraceno che affonda ancora gli ultimi colpi
linea della mediana e i riflessi di Lesen, troppo timbrati Gianluca Montaruli fissando il risultato
sul12-4.
sulle gambe in questa finale. CRONACA – E’ sufficiente un giro d’orologio a Gli Orange salgono sul gradino più alto del
Spinelli per timbrare il cartellino su ribattuta,1-0 podio e lo fanno con grande merito in seguito
green club F.C.
ristorante pizzeria il saraceno torino
ad una finale a dir poco roboante che li ha
visti primeggiare in lungo ed in largo. Dopo
l’Apertura del La Plata, arriva il secondo titolo
stagionale per la Montaruli’s band, giù il
cappello. Brutta sconfitta del Green dal quale ci si aspetta
ovviamente molto di più dati i valori che può
offrire. Spinelli da solo non può risolvere una
finale contro un avversario di questo blasone,
peccato per i rossoblu che devono accontentarsi
dell’argento.
Fabrizio Giangualano
le pagelle
RISTORANTE PIZZERIA IL SARACENO
Marescalco 7: sulle staffilate di Spinelli
non ha colpe, il resto è ordinaria
amministrazione per un portiere di livello.
Regolare.
Abatematteo 6.5: pochi minuti in questa
finale per il numero quattro orange che fa
il suo con impegno quando chiamato in
causa. Sveglio.
Pala 8: ennesima partita brillante del
tuttofare Saraceno, segna una tripletta,
recupera, spezza il gioco, riparte con grande
rapidità. Fondamentale.
Montaruli R. 7: non è stata la stagione
migliore del capitano, intaccata da un
infortunio, ma la sua presenza in campo è
di importanza basilare. Bandiera.
Pepe 6: pochi minuti giusto per assaporare
la vittoria e partecipare alla festa orange,
sempre sul pezzo. Utile.
Caferro 7.5: prende in mano la squadra dopo
lo svantaggio diventandone il trascinatore,
missione più che riuscita. Ispirato.
Montaruli G. 10: sette gol in finale sono solo
la punta dell’iceberg di quanto fatto dal neo
Pallone d’Oro Absolute in questa e nelle
passate stagioni. Immenso.
Carbonaro 6: come Pepe, buttato nella
mischia negli ultimi minuti per essere parte
integrante di un grande successo. Gruppo.
Martin 6.5: a capo della retroguardia
GREEN CLUB FC
Lessen 6: troppe incertezze a inizio gara, nella seconda metà, offre un’altra buona
si riprende con il passare dei minuti ma prova di forza e intelligenza. Tattico.
non può nulla contro Montaruli e soci. Spinelli 8: talento indiscusso, il numero
dieci gioca quasi da solo tutta la finale,
Intorpidito.
Giraudo 6.5: si incarica di tenere ben poco assistito riesce comunque ad
salda la difesa rossoblu, spesso non emergere. Fenomeno.
riesce nell’impresa, giornata difficile. Ballor 6: il “grande assente” se vogliamo,
le sue mancate invenzioni hanno influito
Responsabilità.
Sporta 6: qualche guizzo buono lo fa abbondantemente sul risultato finale.
vedere, ma non è sufficiente a ribaltare il Eremita.
Rossi Precerutti 6: come Ballor,
risultato. Marcato.
Donvito 6: non si sono viste le l’impatto troppo debole sulla partita ha
verticalizzazioni del numero sette di condizionato la sua performance e quella
Segreto, troppo timido in fase di possesso della squadra. Incerto.
palla. Frenato.
magazine
ABSOLUTE
calcio a 7
pagina 13
Finale Uefa C7 – Ciclo misto secondo, Armelllino si arrende
COLPO O COLPETTO? UEFA IN BACHECA
Partita bloccata, coppa assegnata ai rigori; decisivo Ghirardi tra i pali
i soliti colpetti
3-1
d.c.r.
(0-0)
I SOLITI COLPETTI: Gherardi, Bonardo, Catozzo,
Peronace, Stocco, Viola, Peracchiotti, Ribaudo,
Serratore.
CICLO MISTO: Armellino, Testa, Sandri,
Bertarione, Lazzarin, Campochiaro, Villa.
villastellone - Intensità, carattere e voglia
di lottare, ma molto probabilmente anche un po’
di paura di perdere. Ed alla fine, cosa abbastanza
ovvia quando si scontrano due squadre decise a
non mollare un centimetro, la coppa UEFA 13/14
è stata assegnata solo con la lotteria dei calci di
rigore.
ciclo misto
lottare con la retroguardia avversaria e salendo
solo per qualche calcio da fermo. I Soliti Colpetti
invece cercano di rendersi pericolosi, ma la
retroguardia avversaria si chiude benissimo e gli
unici tentativi pericolosi arrivano con tiri dalla
distanza: Catozzo fa la barba al palo con un bel
sinistro, Stocco invece il legno lo centra in pieno
con un bel destro a giro che avrebbe meritato
sicuramente più fortuna. Lo stesso numero sei
bianco deve poi prendersela con se stesso per
l’erroraccio in chiusura di primo tempo, quando
a tu per tu con Armellino si fa ipnotizzare.
Sono queste le uniche occasione di un primo le traiettorie dei lanci vengono completamente Così si arriva ai tiri dal dischetto, sempre una
tempo intenso e combattuto a centrocampo, modificate, così provarci da lontano diventa lotteria. Gherardi diventa eroe, parando le
un’arma sempre più importante. L’occasione conclusioni di Lazzarin, Sandri ed Armellino;
vera capita però a Campochiaro, molto bravo Stocco rischia di rovinare la sua buona
nell’indirizzare in porta, ma sulla traiettoria
trova Bonardo che spazza. Risponde Ribaudo, prestazione facendosi parare il tiro, ma il suo
che dopo una partita di sacrificio cerca la gloria, errore non pesa perché Ribaudo è freddo e
ma il suo destro termina a lato la sua corsa. I trasforma il rigore decisivo. Quello che fa partire
rigori si avvicinano, Stocco avrebbe l’occasione la festa dei bianchi.
per evitarli, ma dopo aver saltato Armellino
spara clamorosamente fuori da ottima
Alessandro Casari
posizione.
le pagelle
La festa alla fine ha per protagonista I Soliti
Colpetti di Viola, che durante i 50’ regolamentari
hanno sicuramente fatto qual cosina in più
per vincere la partita. Match che, nonostante
l’impegno delle due squadre è stata bloccata
per lunghi tratti e, come già detto prima, che la
paura di perdere ha reso combattuta ma meno
spettacolare di quanto ci si aspettasse.
La partenza è di marca Ciclo Misto, che prova
qualche combinazione e va vicino al gol con
Testa, ma dopo questa occasione si chiude nella
sua metà campo, lasciando Campochiaro a
nel quale nessuna delle due squadre riesce
però a prendere in mano il pallino del gioco.
E nella ripresa la sostanza non cambia, sono
sempre I Soliti Colpetti a rendersi più pericolosi,
ma comunque da lontano. Campochiaro lotta
e conquista qualche fallo importante, ma è
davvero isolatissimo, perché sugli esterni Testa
e Villa stanno molto bassi per non lasciar campo
a Stocco, Catiozzo e Peracchiotti. Viola trova
il tempo giusto per un inserimento centrale
ma mette alto da buona posizione. Il vento
fortissimo di sicuro non aiuta le giocate, tutte
I SOLITI COLPETTI:
Gherardi 8: 50’ di tranquillità, solo qualche
intervento non troppo difficile. Poi diventa
l’eroe del match. Ipnotizzatore.
Bonardo 7.5: partita sicura, a qualche
minuto dalla fine salva sulla linea il tiro
di Campochiaro; un pezzo di coppa è suo.
L’uomo giusto al posto giusto.
Catozzo 6.5: copre bene senza affondare
troppo, anche se ogni tanto avrebbe potuto
osare di più.
Peronace 6.5: anche lui svolge bene il
compitino senza strafare, la sua fascia
comunque non corre rischi. Attento.
Stocco 7.5: è quello che ci crede e che ci
prova di più, infatti crea quasi tutti i pericoli
del match. Un po’ di fortuna e precisione in
più e sarebbe risultato decisivo. Sfortunato.
Viola 7: gestisce bene il traffico in mezzo al
campo, anche se le sue aperture spesso non
arrivano a destinazione per colpa del vento.
Metronomo.
Peracchiotti 7: spinge a sinistra, riuscendo
anche a non lasciare spazi dietro, bella
prova. Completo.
Ribaudo 7: partita dura, non gli lasciano
mai un centimetro. Lui gioca per la squadra
e appena può sfiora la rete. Alto voltaggio.
Serratore 7: bella coppia con Bonardo,
chiude la difesa e Gherardi può dormire
sogni tranquilli. Non si passa.
CICLO MISTO:
Armellino 7.5: bravissimo in due occasioni,
riesce anche a parare il rigore a Stocco.
Purtroppo poi sbaglia il suo. Porta chiusa.
Testa 7: molto bloccato sulla destra, sale
solo sui piazzati, ma sfrutta bene il suo
fisico, centrando la porta di testa due volte.
Torre.
Sandri 6.5: tanta legna a metà campo
abbinata ad una discreta visione di gioco.
Gregario prezioso.
Bertarione 6: dalle sua parti non si passa,
però si limita al compitino. Senza infamia
nè lode.
Lazzarin 6.5: prova ad impostare, ma i suoi
sono bloccati e le soluzioni sono poche.
Comunque ci prova. Regia.
Campochiaro 7: si sbatte tantissimo, corre,
lotta, prende botte e troverebbe anche il
gol, se Bonardo non fosse in traiettoria.
Scatenato.
Villa 6: diligente sulla sinistra, come i
compagni limita al massimo le scorribande
offensive. Soldatino.
ABSOLUTE
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calcio a 7
pagina 14
Finale Premiership c7 – Il Vinovo si illude con Contorno, ottima stagione di Buccoliero e soci
VINOVO SBARBATO, ALLARIO ALZA LA COPPA
Rimontano i torinesi, che poi gioiscono ai rigori
vinovo ‘82
2 Contorno
Saddì
5-6
d.c.r.
(3-3)
VINOVO 82: Filardi, Buccoliero, Boscolo, Di
Leone, Saddì, Grasso, Contorno, Calcia, Malatesta,
Lombardo
CASADELRASOIO.COM: D’Alcamo, Lunghi, Allario,
Anastasi, Trecati, Colonna, Pracca, Scialpi, D’Avenia
villastellone - Vinovo82 e Casadelrasoio.com si
contendono la Premiership di calcio a7. Alla fine la
spunta la Casadelrasoio, che, come nella semifinale
vinta 4-1 contro l’Atletico Di Meno, parte maluccio
riuscendo nella ripresa a rimontare e a portare a casa
il bottino pieno; se settimana scorsa però il 4-1 finale
è arrivato interamente nel secondo tempo dopo lo
svantaggio 1-0 durante l’intervallo, oggi i rosso blu
si trovavano sotto 3-1 fino a sei minuti dalla fine,
dimostrandosi poi capaci in una manciata di tempo
di conquistare i calci di rigore e di dimostrarsi qui
sufficientemente freddi e precisi per alzare il trofeo.
L’andamento della squadra è stato parallelo a quello
del suo giocatore più rappresentativo: Pracca, un po’
latitante nella prima parte, decisivo ed irresistibile
nel finale. Il Vinovo, messa meglio in campo per
lunghi tratti della gara e arrivato abbastanza
meritatamente sul 3-1, ha avuto la pecca di non
riuscire a gestire il tardivo ritorno degli avversari,
oltre ad avere sulla coscienza un po’ di occasioni
sprecate, arrivate soprattutto nel primo tempo
dominato. I blu hanno quindi di che recriminare,
mentre la Casadelrasoio può dirsi decisamente
soddisfatta per avere ottenuto il massimo in pochi
minuti, e può ringraziare la sorte, il portiere, la difesa
e l’imprecisione altrui se il passivo da recuperare era
ancora affrontabile.
Lo schema presentato dalla Vinovo, con Contorno
riferimento avanzato e la coppia Saddì-Grasso a
sostegno, Di Leone a centrocampo e BuccolieroBoscolo in difesa, fin dal pronti e via imprime il
controllo quasi totale del territorio, con gli avversari
che faticano molto a superare la trequarti avversaria,
nonostante il buon avvio del propositivo Trecati,
l’unico a provare ad invertire il trend dei primi
minuti. La difesa dei rasoi, presidiata da Lunghi ed
Allario, riesce ad infrangere molti dei primi assalti:
per esempio, bello e decisivo è l’intervento di Lunghi
che chiude Grasso lanciato a botta sicura da un colpo
di tacco di Contorno. La Vinovo sarebbe riuscita
anche a segnare, ma il tocco a botta sicura di Saddì è
vanificato dal fatto che il pallone servito da Contorno
aveva oltrepassato la linea di fondo. Insidioso è
anche un potente tiro cross di Di Leone, che D’Alcamo
riesce a deviare in angolo. L’asse Contorno-SaddìGrasso, e la tenuta difensiva garantita da Buccoliero
e Boscolo, permettono di mantenere il dominio
territoriale, mentre la Casadelrasoio si fa vedere
con sporadiche folate: una punizione di Pracca sulla
quale Anastasi manca di un soffio al deviazione, e
vinovo ‘82
casadelrasoio.com
Lunghi
Pracca
Scialpi
una triangolazione Colonna-Anastasi vanificata
dall’uscita tempestiva di Filardi. Però il vantaggio
dei blu è nell’aria, e, dopo due belle girate di
Contorno – alta la prima, parata la seconda -, al 22’
arriva: traversone dalla destra di Siletto, respinta
centrale di Lunghi sui piedi di Saddì, che esplode
un bel destro di prima potente e preciso. L’1-0
assolutamente meritato potrebbe presto diventare
2-0, con una punizione del solito Contorno che
scheggia il palo. Finisce così una prima frazione
da dimenticare per la Casadelrasoio, sofferente
in difesa (che pure tiene rispetto alla pressione
subita) ed incapace di costruire, con Pracca troppo
isolato e al quale non è concesso il minimo spazio
per respirare. Ma i rossoblu hanno dimostrato
di sapere rialzarsi e cambiare le carte in tavola, e
dopo l’intervallo sembrano scendere con un altro
piglio: Pracca serve di sponda l’accorrente Trecati,
inseritosi da sinistra, il cui destro sfiora il palo più
lontano. Al 3’ arriva il pareggio, complice la prima
dormita collettiva, pagata cara, della retroguardia
blu: Lunghi indovina il tempo giusto per inserirsi
e per raccogliere un lancio lungo dalle retrovie,
anticipando Filardi in uscita ed insaccando. L’1-1
però è come se togliesse la spina alla grintosa carica
con cui i Rasoi son tornati in campo dopo la pausa,
rigalvanizzando anzi il Vinovo, che ora costruisce la
manovra sul “tridente” Contorno, Saddì e Calcia, il
cui impatto sulla gara è stato ottimo, con Grasso
dirottato, con buoni risultati, in difesa. Passano così
quattro minuti e al 7’ i blu tornano in vantaggio,
con un chirurgico sinistro dal vertice dell’area di
Contorno, il quale iscrive con merito il suo nome
nel tabellino marcatori, simboleggiando con più
chiarezza il suo essere stato il migliore in campo
fino a quel momento. Ruolo confermato al 12’
quando la punta, a cui Allario concede qualche
metro di libertà di troppo, riceve un cross dalla
sinistra, stoppa di petto spiazzando il marcatore e
appoggia a colpo sicuro. In questa fase non c’è il
dominio visto nel primo tempo, ma comunque i blu
giocano ancora meglio, concedendo pochissimo
dietro e continuando a spingere: decisivo per
esempio è l’anticipo di Trecati su Contorno pronto
ad appoggiare un pallone vagante in rete. La
Casadelrasoio appare comunque più convinta
ed in partita, soprattutto grazie ad Anastasi e a
Pracca che pian piano sta iniziando a prendere
le giuste misure. I tentativi rossoblu arrivano
perlopiù su calci piazzati e i loro sviluppi. Pracca, in
questo modo, prima sfiora il palo, e poi lo centra
in pieno. La crescita del numero 10 è parallela
alla crescita della pressione della squadra, che ora
sembra credere alla rimonta, trascinata dal suo
bomber. Ed è proprio lui al 19’ a realizzare il 3-2,
con un elegante e precisa palombella di sinistro,
imprendibile per il portiere. Aldilà della bellezza
casadelrasoio.com
balistica della rete, ancora una volta la difesa del
Vinovo paga con salati interessi una distrazione
dell’intero reparto, facendosi trovare impreparata
su un lancio lungo dalla difesa per Trecati, bravo
poi a servire la punta. Due goal subiti su due
errori possono far pensare di aver fatto un torto
al destino e alla sorte: dubbio che può essere
confermato al 21’ quando un’altra distrazione,
questa volta più di Filardi che della difesa,
permette all’infido tocco di biliardo di Scialpi di
insaccarsi. In due minuti quindi la supremazia
territoriale con cui i blu gestivano tranquillamente
il doppio vantaggio si è trasformata in un piccolo
tracollo in cui è la Casadelrasoio a continuare ad
insistere, impepando il finale con gli assalti per
mettere la ciliegina sulla torta della rimonta. Gli
ultimi minuti, con i rossoblu in avanti, vedono
in realtà un’occasione a testa: Contorno è bravo
a liberarsi di Trecati, ma lo è meno ad allargarsi
troppo il pallone, permettendo così a D’Alcamo di
chiudere in uscita; clamorosa invece è l’occasione
sfumata da Pracca, il quale sbaglia la cosa più
facile della gara: un bell’assist di Lunghi lo trova
solo all’altezza del dischetto, ma l’attaccante
vanifica colpendo il suo secondo palo di giornata
e rimandando l’appuntamento con la vittoria ai
calci di rigore. Decisivi saranno gli errori di Siletto,
di Di Leone e di Grasso. Il Vinovo, dominatrice di
un tempo e comunque meglio messa in campo
per parte del secondo, vede sfumare la vittoria
negli ultimi sei minuti in cui ha subito il massiccio
ritorno della Casadelrasoio, brava a concretizzare
al massimo gli unici due momenti della partita
in cui è apparsa superiore. Pari anche la sfida
tra bomber: Contorno e Pracca si sono mostrati
entrambi decisivi e letali, ed entrambi dotati di
grande classe e di fisicità.
Edoardo Peretti
le pagelle
VINOVO82
FILARDI 7: rimane a guardare il pallone del
3-3, che lo spiazza, dopo una partita non
particolarmente attiva, non per colpa sua.
OSSERVATORE
BUCCOLIERO 7,5: qualche errore di posizione è
l’unica macchia di una prestazione difensiva che
per buona parte della gara non lascia scampo.
MASTINO
BOSCOLO 8: la difesa concede pochissimo, e lui
per trequarti di gara vince il duello con Pracca.
BATTAGLIERO
DI LEONE 7,5: garantisce l’equilibrio e gestisce
il gioco; benissimo nel primo tempo, bene nel
secondo DI LOTTA E DI GOVERNO
SADDI 8,5: un goal (e un altro annullato) è il
coronamento di un primo tempo sugli scudi, dove
nella trequarti da lui presidiata spesso e volentieri
ribalta e vanifica la resistenza altrui. Si intende a
meraviglia con Contorno FUNAMBOLICO
GRASSO 8: Corre come un matto, e mai a vuoto.
Che ci sia da sostenere la manovra e rendersi
pericolosi, cosa che fa alla grande nel primo
tempo, che ci sia da dare una mano dietro. Finisce
come difensore, bene nonostante il patatrac
finale INSTANCABILE
CONTORNO 8,5: è il migliore dei suoi: supportato
da un pacchetto di trequartisti in forma, fa il bello
e il cattivo tempo, e segna pure una doppietta DI
RAZZA
CALCIA 8: protagonista di un secondo tempo
vivace e fantasioso; autore di un’infinità di cross
e traversoni STANTUFFO
MALATESTA 7,5: chiamato in causa, perlopiù
come seconda punta, dà il suo senza sfigurare
rispetto al resto della squadra SOSTEGNO
LOMBARDO 7,5: come sopra, appare poco, ma
non delude per nulla UTILE
CASADELRASOIO.COM
D’ALCAMO 8,5: para tre rigori, ma in fin dei conti,
dato l’andamento della gara, anche le parate nei
tempi regolamentari sono decisive. DECISIVO
LUNGHI 7,5: soffre la pressione del Vinovo, e
Contorno gli fa vedere i sorci verdi, soprattutto
nel primo tempo; sbalestrato, riesce comunque a
reggere e limitare un i danni, e a fare interventi
decisivi. Senza contare qualche bella folate
offensive con goal incluso. CONFUSO E FELICE
ALLARIO 7: come sopra: esce col mal di testa e con
tanta sofferenza, ma con ottimi ’interventi sulle
spalle BANDIERA
ANASTASI 8: nel primo tempo sembra,
soprattutto nella seconda parte, l’unico ad avere
qualche guizzo in testa, trend confermato nel
secondo quando si conferma il più continuo di
tutti. CONTINUO
TRECATI 7,5: propositivo nei primi minuti, per
riaccendersi nel momento decisivo, dopo una
ripresa efficace a tratti. ALLEGRO CON MOTO
COLONNA 6,5: Si fa vedere soprattutto per
qualche recupero. LATITANTE
PRACCA 8,5: è una partita completa e un po’
schizofrenica la sua: c’è lotta, imprecisione,
sfortuna, stanchezza, corsa, fisicità, lassismo e
classe, ci sono momenti in cui non ne azzecca
una, e altri in cui conferma il campione che è
LEADER
SCIALPI 7,5: gioca poco, ma gli basta per far
partire il colpo di biliardo decisivo del 3-3, con un
tiro infido e velenoso. MALANDRINO
D’AVENIA 7: segue un po’ l’andamento dei suoi
e della gara, alternando buoni contributi con
momenti di smarrimento. ALTERNATO
magazine
ABSOLUTE
calcio a 5
pagina 15
Finale Libertadores c5 – Nonostante l’assenza di Favale il Real Brancos si dimostra una grande squadra
MOLDOVA PREPOTENTE, FESTA LIBERTADORES
Doppio Mereacre, Buriana alza al cielo la Libertadores
moldova
2 Mereacre
Cercel
Tcaci
Buruiana V.
(autogol)
6-3
MOLDOVA: Buruiana Oleg, Buruiana
Vitalie, Cercel, Marian, Mereacre, Soruc,
Tcaci.
REAL BRANCOS: Caianiello, Dezzani, Radino,
Rubino, Marmo, La Falce, Vetrugno, Panetta.
villastellone - Dopo gli anni e i vari successi
dello Steaua, un’altra coppa, la Libertadores,
“va nell’est europeo”, destinazione Moldova. E
la sensazione che si ha da questa prima annata
real brancos
Vetrugno 2
Panetta
e Marian spaventano gli estremi difensori
avversari con due tiri fuori di niente. Ma il gol
è nell’aria ed al 3’ il sinistro di Mereacre supera
Caianiello e rischia di buttare giù la porta. La
reazione non si fa attendere, passano forse 30” e
Panetta, ancora lui, respinge in rete la parata di
Oleg Buruiana su Vetrugno. Lo stesso Vetrugno
sale in cattedra, il Real tiene il possesso del moldova
pallone ed ogni azione passa dai piedi del
numero novanta. La tattica contropiedista sui piedi di Marmo, che spreca solo contro nei limiti dell’agonismo, tant’è che l’arbitro
del Moldova paga ed al 12’ i gialli passano in Oleg Buruiana. Gol sbagliato, gol subito, non deve tirare fuori nessun cartellino. Tra le
come sempre, così qualche istante dopo Tcaci due è sicuramente il Real che paga di più la
mette a referto il 4-2. I bianchi sembrano stanchezza, la Moldova ne approfitta e piazza
non aver la forza di reagire, col solo Vetrugno
che sembra davvero credere nella rimonta, l’uno-due decisivo. Vitalie Buruiana aumenta
così al 7’ si mette in proprio, salta tutti, il distacco, la sfortunata autorete chiude la
portiere compreso ed insacca a porta vuota. coppa Libertadores 2013/14. A una squadra
Le occasioni sono tantissime, anche perchè le che potrebbe presto aumentare il suo palmares.
squadre iniziano ad allungarsi notevolmente
data l’intensità messa per 35’ ed il caldo, così
Alessandro Casari
come aumentano i contrasti duri, ma sempre
le pagelle
a cinque è che anche loro, seppure non da
dominatori assoluti come i loro predecessori nel
calcio a 7, possano aprire un bel ciclo vincente.
Ovviamente complimenti anche al Real Brancos,
che pure senza bomber Favale dà vita ad una
partita combattutissima, incerta quasi fino alla
fine molto più di quanto traspare dal risultato. E
rimane il dubbio di cosa sarebbe successo con lui
in campo.
L’avvio è intensissimo, Tcaci è subito costretto
a salvare su Panetta, poi nuovamente Panetta
real brancos
vantaggio, ancora con Mereacre, per allungare
le distanze 5’ dopo, quando sugli sviluppi di
un corner Cercel spedisce la sfera sotto il sette.
Nuovamente la risposta è immediata. Calcio
d’inizio, Vetrugno calcia, trova la deviazione di
un difensore e fa 3 - 2. Complice il caldo estivo
i ritmi si abbassano e gli ultimi minuti del primo
tempo scivolano via senza ulteriori emozioni.
Si riparte, stesso copione: il Real tiene la palla
e fa la partita, la Moldova si difende bene,
non concede spazi e riparte con una continuità
spaventosa. L’occasione del pareggio capita
MOLDOVA:
Buruiana Oleg 6.5: sempre attento e
preciso, tiene concentrati i suoi dalla porta
per tutta la partita. Comandante.
Buruiana Vitalie 7: tra i più attivi, corona
una prestazione di corsa e grinta con il
meritato gol che chiude i conti. Moto
perpetuo.
Cercel 7: stesso discorso fatto per Buruiana.
Il suo gol dovrebbe essere usato come
esempio per gli inserimenti da corner.
Uomo ovunque.
Marian 6.5: sfrutta bene l’imponente fisico
in entrambe le fasi, coprendo bene la sua
fascia. Montagna.
Mereacre 7.5: si butta sempre nello spazio
con movimenti da bomber navigato,
trovando infatti una doppietta. Velenoso.
Soruc 6.5: si dedica con impegno e costanza
alla causa della squadra, il suo aiuto risulta
prezioso. Lavoratore.
Tcaci 7.5: prova davvero autoritaria per il
capitano, che comanda in difesa e quando
può si rende pericoloso in attacco. Faro.
REAL BRANCOS:
Caianiello 7: all’inizio sembra insicuro, poi
più passano i minuti più diventa decisivo
tra i pali. Almeno tre interventi decisivi.
Sicuro.
Dezzani 6.5: cerca di difendere e di
sfondare a destra, con risultati alterni,
buona prova, penalizzata dallo sfortunato
autogol. Costante.
Radino 6.5: dedito più ad offendere che
a difendere, va vicino al gol in un paio di
occasioni, ma Buruiana gli nega la gioia.
Pericoloso.
Rubino 6.5: la qualità c’è, la voglia anche.
E’ mancata la cattiveria giusta per lasciare
il segno sulla partita. Presente.
Marmo 6,5: in fase offensiva è spesso nella
giusta posizione per essere pericoloso,
purtroppo non concretizza quanto di
buono fatto. Movimento.
La Falce 6: si dà da fare in attacco, anche
se pesa un errore clamoroso a porta vuota.
Comunque ci mette l’anima. Generoso.
Vetrugno 8: perde la prima finale di
giornata ma si rifarà. Con la sua qualità sa
essere regista, rifinitore e realizzatore allo
stesso tempo. Illuminante.
Panetta 7.5: parte molto bene, trova
un gol e ne sfiora altri, gioca di sponda
e in profondità. Poi nella ripresa,
comprensibilmente, si spegne. Punteros.
ABSOLUTE
magazine
calcio a 7
pagina 16
Finale Libertadores c7 – Ugly seconda a testa altissima
ZUCCONELLI DECIDE LA LIBERTADORES
Gara equilibratissima fra due realtà importanti dell’Absolute
atletico di meno
2 Zucconelli
Moriello
3-2
ATLETICO DI MENO: Garbero, Borello, Capello,
Sciulli, Izzi, Moriello, Zucconelli, Pignataro
UGLY FEET: Carrera, Unità, Rajadi, Acinapura,
Garrone, Piano, Cane, Brunetti
villastellone - Atletico Di Meno e Ugly
Feet si contendono la coppa Libertadores
di calcio a7. L’Atletico arriva a questo
appuntamento dopo aver eliminato nei quarti
e nelle semifinali le due squadre che qualche
ora dopo si contenderanno la vittoria del
campionato, Imperial Pub e White Eagles, e per
questo avrebbe un leggero favore da parte dei
pronostici, senza però sottovalutare il cammino
dell’Ugly Feet, fatto di risultati netti e di tanti
goal realizzati. Vinta 3-2 dall’Atletico con un
goal quasi allo scadere, la finale ha visto le due
squadre uscire, in fin dei conti, dal campo alla
pari, entrambe a testa alta ed entrambe con
qualcosa da recriminare: ovviamente l’Ugly
Feet per la sconfitta arrivata quasi allo scadere
e per le occasioni sfumate, ma anche l’Atletico
perché avrebbe potuto chiuderla prima e con
meno sofferenza, ed entrambe per il “fattaccio”
del 2-1 e dell’immediato 2-2 che racconteremo
bene dopo, punto di svolta della gara e della sua
atmosfera complessiva.
L’inizio è di marca Atletico, con l’Ugly che pare
aspettare qualche minuto prima di scendere in
campo; così già al 4’ un gran tiro, precisissimo
e angolatissimo, dal vertice destro dell’area
di Moriello porta in vantaggio i giallorossi. È
ancora Moriello ad indovinare poco dopo un
bel passaggio filtrante per Izzi, il quale però
scivola auto-interrompendo la corsa verso la
porta. L’Ugly, subito lo scossone, alla prima
occasione rientra in gara e acciuffa l’1-1: al
7’ infatti una punizione molto potente di
Cane buca quasi letteralmente la barriera e le
braccia di Garbero. Raggiunto il pareggio nel
risultato, comincia ad esserci anche il pareggio
nel gioco espresso, con le due squadre che per
qualche minuto quasi si annullano, se non
per improvvise folate: per esempio Acinapura
manca per poco l’appuntamento con palla e
goal e su traversone di Cane, mentre Pignataro
manda alto una sponda di Zucconelli, servito
ancora da Moriello. L’Atletico gioca molto sulla
trequarti alla ricerca dell’attimo giusto per
colpire, sull’asse Moriello-Sciulli-Izzi, aiutati da
Zucconelli pilastro d’attacco, in crescita dopo un
inizio balbettante. Il pivot serve, per esempio,
bene sulla corsa Sciulli, bloccato solo dalla
tempestiva uscita di Carrera. Il numero 10 è poi
sfortunato quando una sua deviazione di testa
è ribattuta da Garrone posizionato nel luogo
ugly feet
ugly feet
Cane 2
giusto della linea di porta. Le azioni dell’Ugly
invece hanno perlopiù Cane protagonista,
spesso irresistibile zanzara per la pur preparata
retroguardia giallorossa: l’attaccante vince
un contrasto con Borello, concludendo sul
portiere e ignorando Garrone completamente
solo in mezzo. Successivamente una sua botta
dalla distanza è potentissima ma centrale,
e viene respinta con i pugni da Garbero, per
poi vincere un altro contrasto con Borello e
sfiorare il palo. Al 21’ ecco il piccolo fattaccio
che condizionerà il futuro della gara: dopo un
calcio d’angolo per l’Ugly, Izzi recupera palla e
vola sulla fascia destra fino a mettere in mezzo
per l’accorrente Zucconelli, che in scivolata
insacca da due passi. Sembrerebbe tutto
normale, ma le proteste dell’Ugly fanno notare
che i giallorossi hanno continuato il gioco con
un avversario a terra, pur promettendo di
mettere il pallone fuori. La disfida viene risolta
con un goal regalato agli azzurri: così Cane
avanza fino alla porta avversaria entrando
col pallone senza incontrare resistenze,
beccandosi solo qualche recriminazione dai
giallorossi non convinti della scelta. Il primo
tempo finisce così, se escludiamo una bella
apertura di Zucconelli per Izzi che però si
impappina un po’ e perde l’attimo giusto per
servire il pallone in mezzo.
La ripresa inizia con un gioco che avanza un po’
a singhiozzo; entrambe le squadre comunque
attaccano e cercano di vincere, quando
perlomeno il gioco non viene interrotto dal
fischio dell’arbitro: la differenza sta che in
questa fase l’Ugly preme molto ma conclude
poco, mentre l’Atletico pur con minore
presenza nell’area avversaria è più cinico e
riesce a rendersi più spesso pericoloso. Bella,
per esempio, la discesa di Pignataro, il quale
salta Brunetti e serve Zucconelli a rimorchio:
il tocco a botta sicura dell’attaccante è però
respinto sulla linea dallo stesso Brunetti.
Sugli sviluppi della stessa azione, con la difesa
che non riesce a liberare, una conclusione
da appena dentro l’area di Pignataro viene
ribattuta ancora sulla linea, questa volta da
Unità. Poco dopo Moriello preferisce tirare
invece che servire i compagni liberi in buona
posizione, sfiorando comunque il palo.
Intanto, Cane e Borello, i due più presi dal sacro
furore della tensione, continuano a scambiarsi
convenevoli e complimenti tra un’azione e
l’altra, e tra i vari cross che minacciosamente
cadono nelle due aree costringendo i difensori
ad anticipi ed interventi non sempre banali
(Unità e Rajadi da una parte, Borello dall’altra).
Nell’ultima parte della gara è invece l’Ugly a
atletico di meno
creare le opportunità più pericolose e arrivare
ad un passo dal 3-2: una rovesciata di Rajadi
diventa un assist per Garrone, il quale però
impatta male col sinistro, così come poco
dopo è Acinapura a colpire male un assist
di Garrone. Le opportunità più ghiotte per
gli azzurri però arrivano con un colpo di
testa di Piano a cui Garbero risponde alla
grande, e soprattutto con un tiro da fuori di
Rajadi che impatta sulla traversa, complice
la deviazione, impercettibile ma non troppo,
sempre di Garbero. Siamo in un momento
in cui l’Atletico appare in flessione e in
difficoltà; ma siamo anche quasi allo scadere
e nel momento in cui l’Atletico, nonostante
la fase un po’ ingolfata, segna il definitivo
3-2: un’altra discesa irresistibile di Pignataro,
che lascia sul posto Piano, fa guadagnare il
fondo alla punta, permettendogli di servire
Zucconelli, il quale al limite dell’area piccola
non sbaglia. Rimane poco tempo per il
disperato assalto finale, che crea qualche
pallone vagante ribattuto dalla difesa e
un tiro da fuori di Cane ampiamente fuori
misura, ma che non comporta vere e proprie
minacce al definitivo 3-2.
Edoardo Peretti
le pagelle
ATLETICO DI MENO
GARBERO 8: sorpreso dalla potente punizione
dell’1-1, contrariato dal 2-2, nella parte finale
diventa decisivo con un paio di grandi parate
OCCHIO DI FALCO
BORELLO 8: il duello e gli scambi reciproci
di gentilezze con Cane sono il leit motive di
tutto il secondo tempo, e alla fine favoriscono
il difensore, dato che la punta, irresistibile
all’inizio, nella ripresa combina ben poco. La sfida
comunque è stata vinta un tempo a testa. HULK
CAPELLO 6,5: un altro protagonista del
nervosismo generale, più con le parole che con
i fatti, ma anche la solita buona prova in difesa
THOR
MORIELLO 8,5: il suo gran primo tempo si accende
col bellissimo tiro dell’1-0, e continua con
occasioni create dalla sua visione di gioco e con
un’intensità perenne. Cala e si spegne un po’ nella
ripresa, ma il grosso è fatto STAN LEE
IZZI 7,5: una manciata di sue discese spaccano
in due il campo; tra queste quella contestata
del 2-1. Non sempre il gioco però gli riesce,
ma insieme ai compagni di trequarti cerca di
essere sempre al centro del gioco. Nella ripresa
gioca anche più arretrato, con buoni risultati LA
VEDOVA NERA
SCIULLI 7,5: regista avanzato e un po’ trequartista,
coordina la manovra con continuità e precisione,
e con risultati altalenanti; meglio nel primo
tempo, quando sfiora pure un paio di goal,
che nel secondo, dove sembra soffrire il gioco
spezzetato e dove i contrasti si fanno sempre più
duri NICK FURY
ZUCCONELLI 8,5: a dire il vero impiega qualche
minuto a carburare, ma col passare dei minuti
diventa sempre più il punto di riferimento e colui
che da l’impressione di poter superare da solo
l’impasse delle arcigne marcature; tanti assist,
un ottimo lavoro da pivot, qualche goal facile
sbagliato e soprattutto una doppietta IRON MAN
PIGNATARO 8,5: si trova a meraviglia con
Zucconelli, e come lui inizia così così e cresce col
passare dei minuti, fino ad una ripresa in cui a
tratti è devastante. Sua l’azione del 3-2 CAPTAIN
AMERICA
UGLY FEET
CARRERA 7,5: nulla può sui goal, in 2-3 occasioni
è salvato dai suoi posizionati sulla linea, ma un
paio di interventi sono bellissimi. SARACINESCA
RAJADI 8: partita di costante e preziosa
attenzione in fase difensiva, dove concede
pochissimo: verso la fine si butta più spesso in
avanti colpendo anche una traversa. THE WALL
UNITÀ 7,5: come il suo compagno di reparto
concede poco, anche se quel poco rischia di essere
letale. MURAGLIA
PIANO 7: rimane un po’ impantanato nella
battaglia di centrocampo, per la quale non
riesce a giostrare il gioco come vorrebbe e con la
continuità necessaria. Ottimi sprizzi di classe e un
paio di goal sfiorati. IMBOTTIGLIATO
ACINAPURA 6,5: sulla fascia aiuta in fase di
recupero e non si tira indietro quando c’è da
guerreggiare. PENDOLINO.
GARRONE 7,5: che giochi a destra o a sinistra il
lavoro di stantuffo è continuo e instancabile, che
si tratti di bloccare le azioni altrui, o che si tratti di
attaccare; il più continuo. STANTUFFO
CANE 7,5: nel primo tempo (8,5) è devastante
e da solo fa reparto, realizzando una doppietta
e sfiorando il goal più volte; pur non sempre
supportato dai compagni, è una minaccia
costante. Si spegne nella ripresa (6,5), dove è più
concentrato a litigare con Borello. DOUBLE FACE
BRUNETTI 7,5: salva un goal sulla linea, ed in
generale si comporta bene sulle fasce che deve
coprire, pur con qualche affanno quando dalle
sue parti passa Pignataro. Nella ripresa è tra i più
contini dei suoi. UTILE
magazine
ABSOLUTE
calcio a 5
pagina 17
Finale Sud Americana – Casari illude, biancorossi poco incisivi
ATLETICO INGORDO DI PANIN…HOUR
Alessio Muroni piega la batteria di Nuzzo, nerazzurri in festa
fc paninhour
Casari
1-4
FC PANINHOUR: Rosso, Nuzzo, Battilomo, Del
Bello, Casari, Guaita, Carrieri, Grosso, Larosa,
Spiga.
ATLETICO MICA TANTO: Notario, Muroni M.,
Macchiafava, Ferramosca, Pezzaniti, Muroni A.
villastellone - Alessio Muroni mette
la propria firma sulla Coppa Sud Americana
sfoggiando tutto il suo talento in una finale
quanto mai perfetta: il bomber nerazzurro
trascina l’Atletico alla conquista del titolo con
una tripletta e un assist guadagnando la palma
del migliore in campo.
Bella vittoria di un Atletico in grande forma
nonostante la panchina corta e il sole cocente,
ordinato e coeso in fase di impostazione in
una gara che ha visto i nerazzurri primeggiare
sul piano del gioco grazie alla maggior qualità
tecnica. Risultato legittimato per tutto il corso
del match senza mai andare in affanno in
virtù della vivacità di Ferramosca, libero di
spaziare in lungo e in largo, e alla rocciosità
di Macchiafava e Pezzaniti in mezzo al campo.
Molto bene Notario, improvvisato portiere per
l’occasione vista l’assenza del titolare, che fa
ottima guardia ai pali. Sfortunato Mirko Muroni
che deve abbandonare forzatamente il campo
di gioco dopo appena dieci minuti a causa di un
fc paninhour
atletico mica tanto
Muroni 3
Macchiafava
infortunio alla caviglia.
Finale dagli alti e bassi per il Paninhour, fornito
di un numeroso organico, il quale impone
abbondanti sostituzioni e di conseguenza
cambi di gioco e schemi continui. Dettaglio che
condiziona molto l’andatura dei biancorossi,
presi nel momento migliore quando Casari
e Guaita sono presenti in campo insieme a
capitan Nuzzo e Carrieri ad infrangere le ondate
nerazzurre. Prova positiva per Rosso tra i pali,
svizzero nella scelta dei tempi degli interventi
a sventare le conclusioni dell’Atletico.
atletico mica tanto
Il grande impegno e l’immensa forza di
volontà non sono sufficienti al Paninhour per libero Muroni per la seconda volta, il quale l’ingresso nei play-off tra le migliori terze
strappare il titolo meritatamente conquistato non può sbagliare a porta vuota, 2-0 Atletico arrivando agli ottavi e cedendo solamente ai
e squadre negli spogliatoi.
rigori contro gli ormai ex campioni del Villa
Ripresa lenta a decollare con il caldo a farla Tana.
da padrone intaccando sulla freschezza dei Debutto da big per i nerazzurri di Muroni
giocatori e sullo spettacolo della gara. È Casari nel panorama Absolute di cui ha attirato
ad approfittare del momento di stallo al 10’
con una bella girata di destro spalle alle porta. sicuramente l’attenzione, applausi.
Il sigillo biancorosso però non sortisce l’effetto Cammino silenzioso del Paninhour di Nuzzo
sperato e l’Atletico ristabilisce le gerarchie al che cede troppo generosamente il testimone
13’ con l’assolo devastante di Muroni concluso agli avversari, rimanendo a bocca asciutta
di sinistro per il 3-1. Gol che mette di fatto il in questa annata. Qualche ritocco in fase di
Paninhour fuori corsa che assiste alla debacle organizzazione e le soddisfazioni potranno
finale al 19’ firmata Macchiafava su assist arrivare, quest’anno è sfuggita di un soffio.
dell’mvp di giornata, Alessio Muroni.
Ciliegina sulla torta per l’Atletico a capo di
Fabrizio Giangualano
una bellissima stagione che ha visto anche
dalla banda dei fratelli Muroni, decisamente
più organizzata e proiettata verso l’obiettivo
finale.
CRONACA – L’Atletico prende in mano il pallino
del gioco fin dalle prime battute passando in
vantaggio al 6’ con il primo sigillo di Muroni
dopo aver triangolato con Ferramosca. Colpo
subito dai biancorossi che tentano la via del
gol per linee verticali con Casari e Grosso a
minacciare Notario dalla distanza senza colpo
ferire. Il riversamento nella metà nerazzurra
innesca il micidiale contropiede di Ferramosca
al 21’, altruista nel servire completamente
le pagelle
FC PANINHOUR
Rosso 7: protagonista positivo per tutta la
gara, salva la porta ripetutamente. Gatto.
Nuzzo 7: capitano ordinato e disciplinato,
mette in campo lucidità e saggezza tattica.
Bandiera.
Battilomo 6: segue a fatica il giro palla
nerazzurro, tenta come può di limitare i
danni. Fiato.
Del Bello 6.5: buona attività difensiva, da
rivedere in fase d’impostazione. Pedone.
Casari 7: quest’anno è toccata a lui la veste
di bomber, anche se attaccante non è mai
stato, missione compiuta. Ariete.
Guaita 7: scodella e inventa per i compagni
che non sempre seguono, non si perde
d’animo fino al cinquantesimo. Faro.
Carrieri 6.5: buona gara di contenimento
e sacrificio del numero otto, sempre nella
giusta posizione. Diga.
Grosso 6.5: dotato di un sinistro potente, ci
prova da ogni parte del campo ma manca
la precisione. Fuciliere.
Larosa 6: non trova la giusta dimensione
in campo rischiando di vagare senza una
meta, fa il suo come può. Jolly.
Spiga 6: tra i più colpiti dal turn over,
diventa difficile ritagliarsi un posto in così
poco tempo e in una partita del genere.
Gregario.
ATLETICO MICA TANTO
Notario 6.5: non ha un grandissimo lavoro
da fare, ma lui che non è portiere risponde
alla grande per l’occasione. Pronto.
Muroni M. 6: un infortunio dopo dieci
minuti pregiudica il resto della finale al
numero sette, bene fino a quel punto.
Peccato.
Macchiafava 7.5: presenza costante in
mezzo al campo a spezzare i ritmi di gioco
biancorossi, gol del 4-1 per lui. Granitico.
Ferramosca 7.5: due assist e tanta qualità
per il furetto nerazzurro che lascia un segno
indelebile sul titolo. Estro.
Pezzaniti 7.5: fa il bello e il cattivo tempo,
l’imponenza fisica e l’ottima tecnica fanno
di lui un elemento fondamentale. Pilastro.
Muroni A. 8.5: tripletta e assist in finale
sono il biglietto da visita di un vero top
player di questa stagione. Feroce.
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calcio a 7
pagina 18
Finale Sud Americana c7 – La Dynamo di Bianco di arrende troppo presto, molto meglio altre volte
UN BRUNITO FORMATO REAL
Festa per la Campisi’s band la cui vittoria non non è mai stata in pericolo
dynamo t.t.t.
2 Iannetti
De Stefano
Frezza
4-9
Dynamo T.T.T.: Appendini, Bianco, Bosioc,
De Stefano, Frezza, Gavioli, Iannetti, Lupetto,
Romagna, Zambon.
Real Bru.Ni.To.: Albinio, Campisi, Gonella,
Lo Giudice, Mandara, Monteanu, Rotlando,
Staicu, Varese, Viola, Zippo.
villastellone - Nello spettacolo delle
Finals Absolute ci sono campioni di tutti i
generi. Quelli che fanno la tripletta che ti
fa guadagnare lo scettro del bomber della
partita. Quelli che portano il proprio figlio a
vederti giocare. E quelli che hanno il coraggio
di compiere gesti di puro Fair Play dai quali tutti
bisognerebbe prendere esempio. Come quando
al 27’ Lupetto si presenta per battere un calcio
di rigore contestato da parte dei suoi avversari.
Il numero dieci della Dynamo, probabilmente
rendendosi conto della eccessiva generosità
con la quale è stato fischiato il penalty decide di
sbagliare apposta mandando a lato il pallone.
Gli avversari si accorgono del gesto e fanno a
gara per stringerli la mano.
Sulla strada verso la conquista della Sud
Americana, l’ultimo atto vede di fronte Dynamo
T.T.T. e Real Bru.Ni.To.. Le due squadre arrivano
all’appuntamento decisivo dopo una stagione
sicuramente sopra le righe per entrambi e
dopo aver archiviato in scioltezza la pratica
delle semifinali. La Dynamo grazie ad un poker
di Zaccaria, oggi assente, si è sbarazzata dei
Fastidiosi. Un po’ più combattuto il tre a uno
con il quale il Real ha estromesso dalla finale
il quotato Brothers, grazie ad una doppietta
del bomber Mandara anche oggi in evidenza.
Parte forte il Real in maglia viola che prende
subito in mano il possesso di palla facendo
un gioco molto veloce che inizialmente mette
in difficoltà la Dynamo che non riesce ad
alzare il proprio baricentro. Al 5’ il Real Bru.
Ni.To. Passa subito in vantaggio. Una bella
dynamo t.t.t.
real bru.ni.to.
Gonella 3
Mandara 2
Lo Giudice 2
Zippo
Staicu
azione personale di Mandara porta proprio il
numero cinque davanti a Romagna che con
un destro preciso porta in vantaggio i suoi.
La squadra in vantaggio sfrutta il momento
favorevole per pervenire immediatamente
al raddoppio. Ed è proprio Gonella, oggi
autore di una bella tripletta, a siglare il due
a zero di testa sfruttando una marcatura un
po’ troppo generosa della difesa avversaria.
La Dynamo tenta una timida reazione con
l’intraprendenza di Lupetto che con la sua
velocità semina il panico sul lato destro: al
10’ è proprio lui con un destro dal limite a
scaldare i guantoni ad Albiano che non si fa
sorprendere e blocca sicuro. Un minuto dopo
il Real cala il tris grazie a Zippo che dal limite
batte ancora Romagna. La squadra di Iannetti
sembra soffrire la maggiore intraprendenza
dei propri avversari soprattutto in fase
difensiva, dove il pressing dei giocatori
in maglia viola impedisce ai vari Frezza e
Bianco di impostare con facilità la manovra.
Al 18’ però la Dynamo accorcia le distanze. E’
proprio Frezza a realizzare un calcio di rigore
giustamente concesso per un fallo in area
sul solito Lupetto, sicuramente il più attivo e
pericoloso dei suoi. Ma le speranze di rimonta
durano poco, infatti al 21’ Lo Giudice con una
ripartenza micidiale insacca il quattro a uno.
Prima dell’intervallo c’è tempo per vedere
una grande parata di Albinio su un potente
destro da lontano di Iannetti. Le squadre
vanno al meritato riposo e l’impressione è
che la Dynamo non creda molto alla rimonta;
dall’altra parte il Real è apparso molto
concentrato, lo dimostra l’immediata reazione
al gol subito. Le impressioni dell’intervallo
sono confermate ad inizio ripresa. E’ micidiale
l’uno-due firmato Staicu-Gonella con il quale
il Real mette probabilmente la parola fine
sulla partita. Due ripartenze veloci che bucano
la difesa in maglia gialla e portano il risultato
real bru.ni.to.
sul sei a uno. Dopo l’episodio del rigore di
Lupetto del 27’ raccontato in apertura, le due
squadre incominciano a giocare per divertirsi
senza guardare troppo a schemi o a restrizioni
tattiche. Ne esce fuori un finale di partita
divertente e ricco di gol. Come al 31’ quando
nel giro di sessanta secondi prima Mandara
e poi Iannetti vanno in rete portando a
termine delle belle azioni personali. Al 34’
Lo Giudice con un preciso colpo di testa firma
la doppietta personale che gli permette
di raggiungere quota sei nella classifica
marcatori della Sud Americana. Iannetti
al 41’ raggiunge la doppietta finalizzando
una bella azione corale, anche per lui sono
sei le marcature in coppa. Le reti finali di De
Stefano e Gonella fissano infine il risultato sul
nove a quattro per il Real Bru.Ni.To, che può
così festeggiare la vittoria. Per la Dynamo ci
sono i complimenti per l’ennesima stagione
vissuta da protagonista, ma anche qualche
rammarico per oggi per non averci creduto
fino in fondo.
Alessio Bianco
le pagelle
Dynamo TTT
Appendini 6.5: Prova con qualche giocata in
velocità a sorprendere la difesa avversaria
che però è molto attenta a prevenire le sue
mosse. Ingarbugliato.
Bianco 6.5: Contro gli scatenati giocatori
in maglia viola, la sua prestazione nella
retroguardia è comunque di qualità con
giocate semplici ed efficaci. Solidità.
De Stefano 6.5: Non un grande minutaggio
per lui ma riesce comunque a trovare la via
della rete. In extremis.
Frezza 6.5: Tenere l’assetto difensivo contro
gente come Gonella e Mandara non è facile
ma lui riesce dopo un po’ a prendere le
contromisure adatte. Deciso.
Gavioli 6.5: Pochi minuti per lui nel
momento più difficile della partita. Ci prova.
Iannetti 7.5: Due gol e tanta sostanza per lui
e per la squadra che grazie alle sue giocate
non perde la bussola nel momento più
difficile. Di sostanza.
Lupetto 7.5: Uno dei più vivi della Dynamo
ed un gesto che da solo vale il classico
“prezzo del biglietto”. Fair Play.
Romagna 6: Sicuramente non una giornata
fortunata per lui. I compagni sono bravi
a non demoralizzarlo ulteriormente e ad
incitarlo. Scusato.
Zambon 7: Nonostante il fisico prorompente
si muove con estrema velocità ed è sempre
lucido quando detta il passaggio per i propri
compagni. Sorpresa.
Real Bru.ni.to.
Albinio 7: Sostanzialmente incolpevole sui
gol presi. Si fa vedere anche con qualche
bella parata come quella su Iannetti sul
finire della prima frazione. Presa plastica.
Campisi 7: Contribuisce nella ripresa a
portare a casa la vittoria della coppa. Uomo
simbolo.
Gonella8: La tripletta lo consacra match
winner della partita. Mvp.
Lo Giudice 7.5: Una doppietta per lui e
non solo. Una bella prova sulla sinistra
che mette sempre in difficoltà l’avversario
diretto. Speedy.
Monteanu 6.5: Tiene la difesa con sicurezza
cercando di contenere Lupetto, il più attivo
degli avversari. In marcatura.
Rotlando 7.5: Autorevolezza a centrocampo.
Fondamentale in fase di filtro, da lì non si
passa. Di quantità.
Staicu 7.5: Corre come un matto sulla fascia
mettendo sempre in difficoltà il lato sinistro
della difesa della Dynamo. Soldatino.
Varese 7: Amministra la fase difensiva
partecipando alla buona prova collettiva
della sua squadra. Subito in partita.
Viola 7.5: Entra nella ripresa cercando
di mettere la vivacità in fase offensiva.
Pericoloso.
Zippo 7.5: Si favedere in profondità,
dettando spesso il passaggio con Gonella
con il quale scambia spesso.
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calcio a 5
pagina 19
Finale Intertoto – Pesanti le assenze blues, Parola e Quarello non bastano
PISCIUNERI-TUMMINELLO, INTERTOTO IN BACHECA
Secondo trofeo stagionale per la Viola di Orbassano, stagione da incorniciare
epic network cfc
2 Quarello
2 Parola
Robazza
5-7
EPIC NETWORK CFC: Vasile, Parola,
Quarello, Savio, Robazza.
PANZETTA BOYS: Murace, Lorenti, Obili,
Pisciuneri, Zumbo, Tumminello, Romano.
villastellone - Finisce in trionfo
la stagione delle violette di Orbassano
trascinate dalla letale coppia PisciuneriTumminello. Dopo il Clausura ed il Central,
anche l’Intertoto occupa ora un posto nella
bacheca del Panzetta Boys che supera con
merito, sotto il sole del Villasport, il buon Epic
di capitan Jayme, assente per l’occasione.
Match sfrontato e duro quasi al limite del
regolamento, appesantito dal forte caldo
che impone ritmi bassi ad entrambi gli
organici messi sul chi vive in attesa dell’errore
avversario per colpire.
Nel primo tempo governa la parità sia nel
risultato sia nel gioco espresso con le prime
fiammate di un Pisciuneri che esploderà
nel secondo mettendo in ginocchio i blues
di Savio insieme al compagno di reparto
Tumminello, autore dell’ennesima gara sopra
le righe. Il tandem orbassanese dimostra
ancora una volta di essere uno dei migliori in
questa stagione concludendo con un bottino
di quasi 200 gol, di cui 133 solo del capitano.
Obili palla al piede è un piacere per gli occhi
anche se spesso e volentieri si lascia andare
troppo al nervosismo della gara rischiando
di penalizzare la squadra, tenuta compatta
dalla solidità difensiva di Romano-ZumboLorenti diretti con intelligenza dal sempre
pronto Murace.
Le assenze di Jayme e Elsayed tra le fila
Epic non possono passare inosservate
epic network cfc
panzetta boys
Pisciuneri 3
Tumminello 3
Romano
considerando l’handicap della panchina
blues inesistente, zero cambia disposizione,
e del caldo torrido da affrontare con la
rosa contata. Con qualche sostituzione, e
quindi più freschezza, forse l’esito sarebbe
potuto essere diverso data la buonissima
prova offerta dal Network che schiera tra
i pali Vasile, chiamato più volte a togliere
le castagne dal fuoco, e Savio a capo della
difesa, impegnato ad arginare gli arieti
viola.
La fase offensiva è affidata alle ripartenze
di Quarello, doppietta per lui, e al giro palla
gestito con capacità da Robazza insieme alla
tecnica sopraffina di Parola, tra i migliori
in campo. Coppa sfumata nonostante
il tentativo di ribaltare il risultato al
cinquantesimo con l’ultimo sprint finale
delle ali blues.
CRONANA – Risultato sbloccato
immediatamente al 3’ da Robazza che
indirizza la sfera nel sette da posizione
defilata, 1-0 Epic. Il pari viola arriva sulla
triangolazione
Obili-Lorenti-Pisciuneri
con quest’utlimo a insaccare la palla in
fonda alla rete. Il Panzetta pressa a tutto
campo, costruendo molto ma trovando
Vasile a murare la porta blues, propiziando
così il sorpasso targato Quarello che non
perdona in contropiede, seccando Murace
da fuori area. Gioia che dura appena
un giro di lancette con Tumminello a
ristabilire l’equilibro di destro su uscita di
Vasile. La verve viene indebolita dal caldo,
i ritmi calano fino a portare le squadre
all’intervallo sul 2-2.
Inizio ripresa che registra il triplo allungo
dei Boys: Pisciuneri delizia la platea con un
panzetta boys
tocco morbido di esterno destro a superare coppa per un finale di stagione ad alti livelli
la linea di porta, Tumminello all’11’ punisce contro un avversario di grande qualità
l’Epic in contropiede e ancora il capitano come l’Epic Network di Jayme. Stagione
viola a completare la tripletta personale ricca di soddisfazione per la compagine
scaricando di potenza la palla sotto la di Orbassano che porta a casa un altro
traversa, 5-2 Panzetta. I blues trovano la trofeodel mondo Absolute, rivelazione.
reazione d’orgoglio con Parola che di punta Cosa che si può dire anche dell’Epic,
beffa Murace, ma Romano e Tumminello autentica sorpresa andando a stravincere
chiudono la pratica al 20’ con l’uno-due il girone Belgrano, Apertura e Clausura,
vincente per portare a casa l’Intertoto. e arrivando in finale di Intertoto. Peccato
Ultimi sussulti a chiusura dei cinquanta per le assenze pesanti, sperando di poter
minuti con Quarello e ancora Parola ad ammirare il talento blues anche nella
accorciare il parziale ma cedendo di fatto prossima annata.
alla Viola di capitan Pisciuneri.
Fabrizio Giangualano
Altro successo per il Panzetta che alza la
le pagelle
EPIC NETWORK CFC
Vasile 7: autoritario, portiere dai tempi
giusti e uscite precise, salva la rete in più
occasioni. Reattivo.
Parola 7.5: playmaker dalle qualità
indiscutibili, concreto quando si trova sotto
porta, il migliore dei suoi. Fantasista.
Quarello 7: prende un paio di colpi duri,
non molla restando in campo e firmando
due volte il tabellino. Caparbio.
Savio 7: giornata complicata contro
Pisciuneri e Tumminello, soffre in velocità
ma guadagna in mestiere. Colonna.
Robazza 7: il numero dieci blues ha
idee interessanti e spunti notevoli per i
compagni, non sempre seguito a dovere.
Solista.
PANZETTA BOYS
Murace 7: sempre ben piazzato sulla linea
di porta, coordina intelligentemente le
manovre di gioco. Organizzatore.
Lorenti 7: tanta corsa, pregevoli gli
inserimenti a spaccare la difesa Epic, sfiora
il gol in qualche ripresa. Alfiere.
Obili 6,5: mezzo voto in meno per
l’eccessivo nervosismo fuori luogo, ma le
giocate sono d’alta scuola, dà una marcia
in più alla squadra. Pivot.
Pisciuneri 8: non poteva non essere il
protagonista della finale dopo una stagione
da 133 gol, non servono commenti. MVP.
Zumbo 7: stronca sulla linea di
centrocampo le offensive blues, ripartendo
con rapidità verso la porta di Vasile. Carico.
Tumminello 8: con lui in campo la squadra
cambia radicalmente faccia acquisendo
velocità e imprevedibilità. Diamante.
Romano 7: compie il suo lavoro tra difesa
e centrocampo arrivando anche al gol nel
secondo tempo. Risorsa.
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pagina 20
Finale Intertoto C7 – Parte bene l’Atletico ma poi si scioglie sotto il sole
ZUCCHERINI DOLCISSIMI IN FINALE
Il team di Larotonda domina l’Intertoto
atletico mica tanto
Vazzana
ATLETICO MICATANTO: Di Paco, Saccà,
Romagnoli, Vazzana, Fadda, Ferri, Capricci,
Bergamin.
FC ZUCCHERINI: Pupillo, Lucano Mirko,
Ienzo, Mirabella, Larotonda Luca, Diletto,
Larotonda Maurizio, Romeo, Iannolo,
Lucano Gabriele
villastellone - La finale dell’Intertoto
di calcio a7 vede l’Atletico Mica Tanto,
reduce da un’annata sfortunata e vogliosi
di suggellare il buon cammino mostrato in
questa manifestazione, d i favoriti dell’Fc
Zuccherini, che in questa coppa sono andati
avanti a suon di goleade, non segnando
mai meno di cinque goal. Tradizione
confermata dal risultato di questa finale,
un più che netto 8-1, meritato, anche se
in realtà più rotondo di quello che ha detto
il campo. L’inizio è infatti stato di difficoltà
per i bianchi, passati in svantaggio e che
per un po’ hanno subito la manovra e
la pressione degli avversari, a cui sono
capitate un paio di buone opportunità per
raddoppiare. Decisivo è stato l’ingresso
di Piazza, autore di quattro reti, tra cui le
prime tre che han dato inizio alle danze, e
scombinatore degli equilibri e delle carte
fino a quel momento sul tavolo. L’Atletico,
a partire dal 3-1 e soprattutto dal 4-1 di
inizio ripresa, ha man mano abbandonato
il campo, lasciando sempre più spazi agli
avversari per colpire; spazi di cui hanno
ringraziato ed approfittato.
Giocata nel primo pomeriggio, col caldo
ancora torrido e col forte vento della serata
ancora là da venire, l’inizio è caratterizzato
da ritmi soft e bassi, con l’Fc Zuccherini
che prova a incidere, anche con frequenti
inserimenti dei difensori Ienzo e Mirabella,
e l’Atletico che appare ben organizzato sul
terreno di gioco, anche grazie al sacrificio
degli esterni Ferri e Vazzana. È proprio
Vazzana che al 5’ trova il tempo e lo spazio
giusto per inserirsi sovrapponendosi da
destra e venendo servito da Capricci;
il numero 7 è poi bravo a mantenere il
sangue freddo e non sbagliare a tu per
tu con l’estremo difensore. I gialloneri
potrebbero raddoppiare poco dopo, con
una diagonale di Bergamini, entrato per
Ferri, che sfiora il palo. Passate le difficoltà
iniziale gli Zuccherini però iniziano man
mano ad attaccare con più convinzione:
l’Atletico regge ancora bene, pur iniziando
a concedere qualcosina. Agli Zuccherini al
momento è comunque concessa perlopiù
la possibilità del tiro da fuori, raramente
atletico mica tanto
1-8
però davvero minaccioso, e utile anche
per spezzare il gioco e riprendere un po’
il fiato limitato dal caldo. È anzi ancora
l’Atletico ad arrivare ad un passo dal
raddoppio, con una traversa colpita,
con deviazione decisiva dell’estremo
difensore Pupillo, dall’incornata sugli
sviluppi di un angolo di Capricci.
Agli Zuccherini sembra servire un episodio
per raddrizzare la gara, e questo può
arrivare dai numerosi e spesso sdentati
tiri da fuori provati: e così è. Al 12’
Piazza, la cui entrata in gara è decisiva,
approfitta di una palla persa da Vazzana
ed esplode dalla trequarti un destro
forte e preciso, che Di Paco riesce solo a
scheggiare con i guantoni. L’1-1 inizia
a cambiare l’inerzia della gara, anche
perché l’Atletico continua a difendersi
bene, ma inizia ad apparire con le armi
sempre più spunte in attacco, con Capricci
troppo isolato. L’occasione per riallungare
arriva comunque, ma viene sprecata da
Ferri, che, arrivato di gran carriera sulla
sinistra, spara alto di prima un bel servizio
dello stesso Capricci. Dopo che Lucano
Gabriel è sfortunato in una deviazione da
due passi, tra il 19’ e il 21’ l’Fc Zuccherini
assesta un colpo molto potente, quasi
di grazia, sull’equilibrio visto fino a
quel momento e sulla resistenza degli
avversari; protagonista in entrambi i
casi Piazza, lesto e veloce ad inserirsi
sulla destra: venendo da questa fascia,
il numero 2 prima appoggia di testa,
dimenticato da Romagnoli e Vazzana, un
cross di Larotonda spizzicato da Lucano
Gabriel, e poi un po’ fortunosamente vede
carambolargli addosso il pallone respinto
dalla disperata uscita di Di Paco e non gli
resta altro che appoggiare nella porta del
tutto vuota. L’Atletico accusa il colpo, e si
vede solo con una punizione di Capricci
potente e centrale, respinta di pugno.
Si conclude così un primo tempo poco
spettacolare, diviso nella prima parte
retta da un Atletico più compatto, e una
seconda in cui l’fc Zuccherini è venuta
fuori, trascinata da Piazza.
La ripresa inizia con i gialloneri rientrati in
campo convinti di potercela ancora fare,
e col baricentro più alzato. Il gioco passa
per i piedi di colui che sarà il più continuo
e pericoloso dei suoi durante tutta la
ripresa, ora trequartista, ovvero Vazzana.
Il primo assalto dell’Atletico è condotto
da Capricci, che ruba palla a Larotonda e
conclude trovando in Pupillo un ostacolo
fc zuccherini
Piazza 4
Diletto 2
Larotonda L.
Romeo
decisivo. Al 4’ arriva la decisiva doccia
fredda, che annichilisce definitivamente
gli ardori dell’Atletico: una punizione
infida, anche se non irresistibile, di
Larotonda da posizione angolata spiazza
il portiere, pronto per il cross, il quale
riesce solo a smanacciare sulla traversa,
non riuscendo poi ad impedire che la
palla rimbalzasse beffardamente oltre la
linea. Passano due minuti ed arriva il 5-1,
nato da un gran tiro ma con Bergamin
co-responsabile; il difensore infatti,
spiazzato dal rimpallo, buca di testa un
lancio lungo, dando così la possibilità
a Diletto di accentrarsi leggermente,
sistemare la palla e far partire un gran
destro sotto la traversa.
L’Atletico sembra dover pagare salato
ogni disattenzione difensiva, e la buona
sorta non lo aiuta neanche davanti:
infatti, un bel passaggio filtrante di Ferri
trova Capricci, al cui destro di prima si
oppone però il palo. L’Atletico continua a
sostare nella metà campo avversaria ma
senza particolare convinzione e senza
creare altre vere e proprie minacce, con
gli Zuccherini che hanno gioco facile ad
addormentare la disputa e provare a
fare male appena vede uno spiraglio per
fc zuccherini
alzare un po’ il ritmo. Così, al 11’ si arriva
al tennistico punteggio di 6-1, frutto di
una bella azione collettiva effettuata da
Diletto, Iannolo e Lucano G., e conclusa
con un preciso piatto destro di Diletto.
La torrida inerzia a cui a questo punto
viene condannata la gara porta ancora
al 7-1, che in realtà è un clamoroso
regalo di Di Paco a Piazza, col portiere
che serve l’attaccante situato lì a due
passi. L’unico motivo d’interesse è ora
l’orgoglio con cui i giallo neri, motivati
da Vazzana e Capricci, cercano di uscire a
testa alta con un risultato più dignitoso,
e la compattezza con cui l’Fc Zuccherini
concede pochissimo. I bianchi cercano
anzi di aumentare il conto dei goal, e di
segnare, per la verità rischiando anche
di apparire un po’ arroganti, con pezzi
di prestigio, come la tentata rabona
che sfiora il palo o la rovesciata troppo
debole per poter impensierire il portiere.
L’ottavo goal arriva comunque, al 21’,
con un potente rasoterra dalla distanza
di Romeo, molto angolato, ma su cui
il portiere appare ancora non del tutto
immacolato.
Finisce così con un 8-1 che non lascia
molti dubbi ai posteri: la Fc Zuccherini
è riuscita a superare il momento di
difficoltà iniziale, mentre l’Atletico ha
pagato caro le disattenzioni e gli errori,
uscendo comunque colpito con eccessiva
severità dal parziale. Per i bianchi
comunque decisivi sono stati l’ingresso
di Piazza, capace di cambiare volto alla
gara, e l’ottima tenuta della retroguardia
anche nei momenti di appannamento e
assestamento.
Edoardo Peretti
le pagelle
ATLETICO MICATANTO
DI PACO 6: giornata sfortunata per
l’estremo difensore, non solo per
il netto parziale, ma anche per la
responsabilità avuta in alcune delle reti
subite. Certo, anche i difensori hanno
delle responsabilità, ma il portiere
ha visto e vissuto giornate migliori.
BERSAGLIATO
SACCÀ 6,5: bisognerebbe fare un po’ la
media tra la buona prima parte, in cui
poco concede, e le disattenzioni e il
calo di concentrazione della seconda.
Alla fine, pur con contrasti vinti e
pericoli bloccati sul nascere, e pur poco
aiutato, anche per lui l’8-1 parla chiaro.
VANIFICATO
ROMAGNOLI 6,5: vale un po’ lo stesso
discorso del suo compagno di reparto:
buone cose all’inizio e disattenzioni
sempre più numerose man mano che la
gara avanza e lo svantaggio aumenta.
Dalla sua parte Piazza si trova solo in
occasione del 2-1 e del 3-1. DISATTENTO
VAZZANA 8: nella ripresa gioca da
regista avanzato e trequartista, ed
insieme a Capricci è l’unico a crederci
con continuità e fino in fondo. Nel
primo tempo, quando parte largo, è
meno incisivo, anche se è apprezzabile
il sacrificio in copertura. Sfortuna vuole
che una palla da lui persa dia il via all’11. Dimostra una buona visione di gioco,
e segna l’illusorio e momentaneo 1-0.
STOICO
FERRI 6,5: spreca una buona
opportunità che avrebbe permesso
di riportarsi sul 2-1; per il resto fa
vedere un paio di bell’assist e qualche
buona invenzione, prima di arrendersi
gradualmente al destino del risultato.
CENTELLINATO
FADDA 6: all’inizio, sulla destra, bene
quando c’è da rompere l’azione altrui,
poco presente quando c’è da far
ripartire l’azione e sostenere Capricci.
INTERDITORE
CAPRICCI 8: lotta da solo sul fronte
offensivo, offre l’assist a Vazzana, serve
una manciata di altre opportunità
spezzate, e, insieme a Vazzana, è
l’unico a provarci fino in fondo. Ha
anche un conto aperto con la sorte.
INCOMPRESO
BERGAMIN 6: quando entra inizia
bene, sfiorando pure un goal, ma
ha sulla coscienza almeno una rete.
SUFFICIENZA
FC ZUCCHERINI
PUPILLO 7,5: quando è impegnato
risponde bene, e quando non ci arriva
ci pensano il palo e la traversa. Non
tantissimo da fare, ma quel poco è
fatto bene. ATTENTO
LAROTONDA LUCA 8: più avanzato nel
primo tempo, nella ripresa parte più
da dietro, gestendo sempre il gioco e
l’inizio della manovra e contribuendo
in maniera decisiva sia in fase difensiva
che al momento di attaccare. Da un
suo cross nasce il 2-1, mentre una sua
beffarda punizione sigla il 4-1 che
rovina definitivamente le resistenze
altrui. TUTTOFARE
IENZO 8,5: concede pochissimo agli
avversari e si concede pure qualche
sortita offensiva, pur senza particolari
effetti: comanda, con decisamente
successo, la retroguardia CONDOTTIERO
MIRABELLA 8: se la difesa è stato il
punto di forza che ha permesso di
resistere anche nei momenti di iniziale
difficoltà, in buona parte il merito è
suo. MURAGLIA
DILETTO 8: impiega un po’ a carburare,
ma quando parte diventa protagonista
della manovra, con assist, aperture,
dribbling e due bei goal, sempre con
una certa eleganza. FANTASISTA
LAROTONDA MAURIZIO 7: Contribuisce
dando il suo quando serve e
difendendo palla nelle terre d’attacco.
AIUTANTE
LUCANO MIRKO 8: un altro protagonista
della rocciosa e difficilmente
penetrabile retroguardia bianca, nel
primo tempo forse il principale, con
giusto un paio di distrazioni. DI QUI
NON SI PASSA
ROMEO 8: il goal del definitivo 8-1 è il
culmine di una gara attenta, accorta,
con gran senso della posizione la
spavalderia giusta per farsi vedere di
tanto in tanto in avanti. PRECISO
LUCANO GABRIEL 7,5: gioca in avanti,
e il suo apporto si vede, più che nelle
conclusioni, nel lavoro di sponda e
nell’assistenza ai compagni, regalando
qualche bel pallone, difendendo palla
e entrando nelle azioni del 2, del 3 e 6
a 1. GREGARIO
IANNOLO 7,5: gioca a sostegno delle
punte, ma sembra un po’ un tuttofare,
giocando in difesa se c’è bisogno: fa di
tutto un po’ e lo fa bene. TUTTOFARE
PIAZZA 8,5: entra e cambia un po’
l’inerzia della gara; quattro goal, un
paio bello e un paio anche fortunosi, e
tanta velocità e movimento insaporiti
da qual pizzico di fantasia pronta
per l’uso. Passato lui, come Attila,
l’erba dell’Atletico non è più cresciuta.
DEVASTO
magazine
ABSOLUTE
calcio a 5
pagina 21
Finale Championship c7 – Gli Ignoranti provano una rimonta quasi riuscita
PAVAN SHOW, LA CHAMPIONSHIP SI TINGE DI BLUES
Il capitano Blu decide la finale con un poker d’alta scuola
the blues
4 Pavan
2 Pappacena
Giarretto
7-4
THE BLUES: Giovinazzo, Pavan, Nocera, Ricci,
Racca, Polillo, Delfino, Giaretto, Pappacena.
GLI IGNORANTI: Brizio, Margaria, Piola, Dal
Prete, Migliore, Ienco, Casalnuovo, Procino.
villastellone - La prima delle tre
finali di campionato, l’atto conclusivo della
Championship. A festeggiare sono i The Blues
di capitan Alessandro Pavan, che superano Gli
Ignoranti grazie ad un ottimo match, messo
in discesa dal 1’ minuto e poi quasi sempre in
controllo.
gli ignoranti
Casalnuovo
Dal Prete
Ienco
Migliore
a reagire ed al 15’, quando Pappacena si
inventa un gran sinistro a giro nell’angolino, si
ritrovano sotto 3 - 0. A questo punto, senza più
nulla da perdere alzano il baricentro e Migliore
con un bel sinistro rasoterra trova il 3 - 1. I
ritmi sono bassi e le occasioni poche, in più
Casalnuovo sbaglia clamorosamente a porta
vuota dopo la bella respinta di Giovinazzo, così
si va al riposo sul 3 - 1.
the blues
Anche l’inizio di ripresa è di marca blu, Pavan
si rende pericoloso un paio di volte e Giarretto le due reti che valgono il pari. Da qui in poi è i conti. A mettere il sigillo definitivo ci pensa
colpisce il palo, ma ad andare in rete per primi però di nuovo monologo Blues, Gli Ignoranti il solito Pavan, decisamente l’MVP di questa
sono Gli Ignoranti con Casalnuovo, bravo a abbassano il livello di intensità, Pavan risale finale, così la giovane squadra in maglia
in cattedra e dopo una bella azione personale blu può mettere davvero le mani sul trofeo,
trova la rete del nuovo vantaggio. Poco guardando ad un futuro che può dare grandi
dopo ancora Pavan potrebbe chiuderla ma soddisfazioni.
sbaglia, così Delfino trova il gol che corona
Alessandro Casari
una bella prestazione e chiude virtualmente
le pagelle
Infatti sono passati pochi secondi dal fischio
d’inizio quando Pavan in scivolata firma l’1 0, con tanto di maglietta con dedica speciale.
E poco dopo parte da centrocampo, mette nel
mirino la porta e non sbaglia. L’avvio shock
blocca Piola e compagni, che non riescono
gli ignoranti
scambiare con Dal Prete ed a siglare il 3-2.
La successiva traversa di Migliore è il primo
segnale di un leggero calo sia fisico che
mentale, nonostante al 10’ Pappacena riporti
i suoi avanti di due reti.
Infatti al 14’, nel giro di 2’ Dal Prete e Ienco trova
THE BLUES:
Giovinazzo 7.5: sempre presente quando
chiamato in causa, può poco sui gol.
Conferma decisamente il suo livello.
SICUREZZA.
Pavan 8.5: la vera differenza in questa
finale l’hanno fatta la sua qualità ed il
suo cinismo, giocate e gol mai banali. AGO
DELLA BILANCIA.
Nocera 6.5: a disposizione dei compagni,
cerca di muoversi per aprire varchi da
sfruttare. GENEROSO.
Ricci 7: partita di buon livello anche se un
po’ discontinuo, a belle intuizioni alterna
errori banali. VARIABILE.
Racca 6.5: fa molto bene la fase difensiva
sulla sua fascia, un po’ meno presente in
quella offensiva. COPERTURA.
Polillo 7: si muove tanto e bene, non
sempre servito puntualmente. Ma continua
a proporsi. IMPEGNO COSTANTE.
Delfino 7: dimostra di avere ottime
capacità, non trova solo la zampata
vincente. POSITIVO.
Giaretto 7.5: ci prova spesso, salta l’uomo
e serve bene i compagni. Il gol trovato è il
giusto premio. QUALITA’.
Pappacena 8: in teoria dovrebbe difendere
(e lo fa bene), poi si inventa un gol
fantastico col e sinistro e uno da vero
rapace d’area. TUTTOFARE.
GLI IGNORANTI
Brizio 7: le parate importanti su Pavan
Delfino e Giaretto tengono vivi i suoi.
IMPORTANTE.
Margaria 6: non la sua giornata migliore,
ma si da’ da fare. VOLONTA’.
Piola 6.5: lotta e difende, anche se molto
spesso è lasciato da solo contro più uomini.
INCOLPEVOLE.
Dal Prete 6.5: malino nella prima frazione,
decisamente diverso il trend nella ripresa.
DIESEL.
Migliore 7: uno dei pochi a tenere alto
il livello e il ritmo in tutta la partita.
Sfortunato perché la traversa poteva
cambiare il match. ATTIVO.
Ienco 6.5: poche occasioni davvero buone,
lui fa il massimo per provare a sfruttarle
tutte. LOTTATORE.
Casalnuovo 6.5: si accende a sprazzi e trova
belle giocate. ALTERNO.
Procino 6: tappa qualche falla, con la
squadra sbilanciata va ovviamente in
difficoltà. PRESENTE.
ABSOLUTE
magazine
calcio a 7
pagina 22
Finale Championship c7 - La formazione di Quaranta e Gai ad un passo dal titolo
ORBASSANO, PRIMA GEMMA DI GIORNATA
Mister Longo inizia la sua giornata da protagonista
borussia sl
2 Vetrugno
Cerri
3-4
Borussia SL: Arcuri, Cerri, Favaloro, Gai,
Maccaluso, Pirro, Quaranta, Vetrugno, Zaccaria.
Real Orbassano: Basanisi, Campigotto, Caruso,
De Simone, Giambartino, Maio, Massaro, Muscillo,
Pirritano, Usseglio, Vadalà, Zora.
villastellone - L’atto finale della Championship
vede come protagonisti il Borussia SL ed il Real
Orbassano a contendersi l’ambito trofeo. Più lunga la
strada fatta dal Borussia che è partito dai sedicesimi
passando per una semifinale combattutissima
contro la Vecchia Guardia conclusasi ai calci di rigore.
Più corto ma non meno faticoso il percorso del Real
che sia nei quarti che nelle semifinali ha estromesso
i diritti avversari, prima il Daje sempre forte e poi la
Dynamo Carretti, sempre con un solo gol di scarto.
All’appuntamento con la gloria finale entrambe
le squadre arrivano molto cariche e desiderose
di raggiungere un trofeo che arricchirebbe una
stagione comunque positiva per entrambe, con gli
orbassanesi di mister Longo che nel pomeriggio
affronteranno anche il La Loggia per l’ultimo atto
dell’Europa League. I due-tre-uno speculari con
i quali le due squadre si sistemano sul terreno di
gioco rendono molto interessanti i duelli individuali,
soprattutto a centrocampo dove appunto il gioco
borussia sl
real orbassano
Maio
Usseglio
De Simone
Muscillo
si assesta maggiormente nella prima fase di
gara. Il più attivo in avvio è Maio, ed è proprio
lui a portare in vantaggio il Real. Al 5’ si libera di
un avversario con una finta e di destro batte un
incolpevole Arcuri. Il vantaggio premia la maggior
intraprendenza iniziale della formazione in maglia
nera che però si accontenta del risultato raggiunto
e lascia il campo alle avanzate del Borussia. Come
quando Quaranta all’11’ tenta l’iniziativa personale
con un tiro dalla distanza che finisce di poco fuori
alla sinistra della porta difesa da Campigotto. real orbassano
Al 14’ è Vetrugno ad impensierire ulteriormente pronosticare un risultato. Le due squadre
nella prima frazione si sono sostanzialmente
equilibrate e sarà decisiva la seconda frazione per
decretare la vincente della Championship. Il Real
entra in campo carico e determinato a riacciuffare
il risultato. il più attivo è Usseglio che prima al 27’
con un’azione personale, e poi al 28’ finalizzando
lo scambio con un compagno, impensierisce
Arcuri. Il Borussia SL arretra il proprio raggio
d’azione intimorito dall’assalto iniziale dei ragazzi
di Orbassano: ci prova Zaccaria al 36’ a dare una
scossa ai suoi, dopo una bell’azione offensiva,
il numero dieci scaglia un tiro potente verso la
porta che però finisce di poco fuori alla sinistra
di Campigotto. Il Real non smette di spingere è
tra il 41’ e il 43’ mette a segno il tris che decide
l’estremo difensore avversario con un destro secco
che viene ancora ben neutralizzato dal portiere.
Al 17’ la pressione Borussia si concretizza nel gol
del pareggio: dopo un tiro di Quaranta respinto
da Campigotto, Cerri è il più lesto di tutti e ribatte
in rete siglando il meritato pareggio per i suoi. Il
Real Orbassano si risveglia e tenta una reazione
immediata al gol subito, ma è il palo a dire di
no a Pirritano al 21’ spezzando l’urlo di gioia dei
compagni. Al 22’ il Borussia ribalta il risultato: la
deviazione vincente di Vetrugno regala il due a uno
ai ragazzi di Zaccaria che acciuffano un insperato
vantaggio dopo una partenza deficitaria.
Al rientro dall’intervallo sembra difficile
la partita. Prima è Usseglio ad insaccare il gol del
pari dopo aver saltato il suo diretto marcatore. Al
42’ ci pensa a De Simone a siglare il vantaggio,
in questo caso però gran parte del merito della
rete va a Pirritano e al suo preciso assist. Infine
Muscillo punisce oltremodo la difesa in maglia
gialla con una ripartenza micidiale che trova
impreparati Pirro e compagni. Il tap in vincente
di Vetrugno al 45’ non basta al Borussia per
riacciuffare il risultato. Il Real Orbassano può
tirare un sospiro di sollievo e festeggiare... quella
che non sarà l’unica gioia giornaliera.
Alessio Bianco
le pagelle
BORUSSIA SL
Arcuri 7.5: Dà sicurezza tra i pali soprattutto
ad inizio ripresa con ottime parate che
tengono in vita la squadra. Wall.
Cerri 7.5: Non solo il gol del pari. Tanta
fisicità in mezzo al campo e grinta. Di
sostanza.
Favaloro 7: Fa da riferimento più avanzato
per gran parte del tempo, li piace molto
scambiare con Zaccaria con il quale mostra
una buona intesa. In forma.
Gai 7: Cura la fase difensiva con sicurezza.
Deciso.
Macaluso 7: Sempre attento in marcatura,
soprattutto nel primo tempo quando
annulla gli attaccanti avversari. Marcatore.
Pirro 7: Con Macaluso compie una buona
prestazione difensiva. Determinato.
Quaranta 7.5: Uno dei più attivi dei suoi,
cerca spesso la conclusione nella prima
frazione di gara. Fenomeno.
Vetrugno 8: La sua doppietta non basta
per regalare il trofeo ai suoi compagni. In
evidenza.
Zaccaria 7: Scambiando con Favaloro, prova
a vivacizzare la manovra con giocate in
velocità. Fantasioso.
REAL ORBASSANO
Basanisi 7.5: Soffre nel primo tempo le
manovre offensive avversarie per poi
trovare sicurezza nella seconda parte di
gara. In crescendo.
Campigotto 8: Sempre deciso negli
interventi, dà sicurezza ai propri compagni
di reparto. In partita.
Caruso 8: Non risparmia sulla corsia
di appartenenza facendo sempre il
movimento giusto. Pendolino.
De Simone 8: Sigla il gol più importante,
quello del sorpasso decisivo. Il capitano.
Giambartino 7.5: Come i suoi compagni,
compie una buona prestazione che
permette alla squadra di raggiungere il
risultato finale. Gioca per la squadra.
Maio 7.5: Il più attivo dei suoi nella prima
frazione di gioco e sblocca anche il risultato
con una bella conclusione. In giornata.
Massaro 8: Marca stretto Favaloro
anticipando sempre i suoi movimenti. In
anticipo.
Muscillo 7.5: Cerca e trova le maggiori
fortune quando si allarga, cercando la
conclusione rientrando sul piede preferito.
Pirritano 8: Mette vivacità alla manovra
cercando le giocate semplici ma efficaci.
Bravo negli assist per i gol.
Usseglio 7.5: Molto attivo nella ripresa e
autore di un gol importante. Decisivo.
Vadalà 7.5: Non si espone troppo in fase
offensiva curandosi di più delle avanzate
del suo diretto avversario. Attendista.
magazine
ABSOLUTE
calcio a 5
pagina 23
Finale Confederations c5 – Vittoria dedicata al capitano-sfortunato Pannizzo, infortunatosi a Jesolo
L’ILLETAS DOMINA, L’ASTON VIGNA ESULTA
I rosanero sfruttano 5’ finali di follia e si aggiudicano ai rigori la Confederations Cup
illetas c5
2 Novara
Bono
Espostio
Glielmi
7-4
ILLETAS C5: Traverso, Bresciani, Maniscalco,
Crotti, Glielmi, Esposito, Bono, Novara.
ASTON VIGNA: Pallaro, Borgarello, Galeasso,
Andriolo, Paternò, De Gaetano, Scimone.
villastellone - Quarantacinquesimo, il
minuto fatale. E’ qui, a 5’ dalla fine che l’Illetas,
probabilmente già col pensiero alla coppa e alla
festa, ha trasformato il paradiso della vittoria
in un girone dell’Inferno Dantesco. Avanti
di tre reti e col pieno controllo tattico della
partita, i biancoverdi si sono fatti rimontare
clamorosamente nel giro di 180” per poi alzare
aston vigna
Galeasso 2
De Gaetano
Pallaro
Paternò
dopo 10’ di perfezione tattica e mentale. I
rosanero invece sono usciti alla distanza e,
dopo aver impegnato un paio di volte Traverso
sono riusciti ad accorciare le distanze al 18’,
con un bel tiro di capitan Pallaro. Ma al duplice
fischio i giochi sembrano già chiusi, Bono
segna il 3-1 sfruttando bene una situazione
confusa al limite dell’area, e Glielmi colpisce
anche un palo.
aston vigna
L’Illetas vede il traguardo vicino e si rilassa un
po’, l’Aston sa che non ha più nulla da perdere Triplice vantaggio e giochi apparentemente indovina il diagonale che buca Traverso e fissa
e reagisce furiosamente, da una combinazione davvero chiusi. In più con l’ingresso di Glielmi il risultato sul 5-5 finale, facendo esplodere le
così non può che venir fuori un avvio di ripresa e Bono l’Illetas si riprende un po’, alzando il urla di gioia dei compagni.
baricentro e ritrovando le belle combinazioni E dopo una partita del genere, l’esito dei
del primo tempo. Il gol di Paternò, che lascia rigori sembra scontato: gol di Paternò,
di sasso Traverso, sembra solo un leggero risposta di Novara, rete anche di Andriolo ed
contrattempo, anche perché al 43’ Novara sigla errore fatale di Esposito. De Gaetano non può
la sua doppietta, 5-1 con solo 6’ da giocare. Ed sbagliare dopo questa rimonta, così in meno
ecco che arrivano quei 180” incredibili, in cui di 15’ chi era all’inferno sta festeggiando,
all’Aston Vigna riesce tutto: Galeasso dà il via chi pregustava una vittoria invece si deve
alla rimonta, De Gaetano si inventa un colpo accontentare del secondo posto, maledicendo
di tacco clamoroso che passa tra le gambe di le strane leggi del calcio.
un difensore e del portiere e termina la sua
Alessandro Casari
corsa in fondo al sacco, poi ancora Galeasso
le pagelle
bandiera bianca ai rigori. Merito di tutto ciò va
ovviamente anche e soprattutto al carattere e al
coraggio messo in campo dall’Aston Vigna nei
minuti finali.
L’inizio è stato faticoso, l’Illetas ha preso subito il
controllo della gara, andando in vantaggio con
Crotti al 4’ e raddoppiando col solito Glielmi,
illetas c5
che vede i biancoverdi in enorme difficoltà
nel contrastare gli avversari. Galeasso
colpisce immediatamente una traversa,
Paternò e Scimone costringono Traverso a
due interventi miracolosi. Eppure, come
spesso accade in questi casi, a trovare il gol è
proprio l’Illetas con un super tiro di Novara.
ILLETAS C5:
tenendo la posizione. ONESTO.
Traverso 7.5: para tutto il parabile, nei 3’ Glielmi 8: lui ha la lampadina con cui
minuti di follia della squadra non può fare accendere la squadra, le sue accelerazioni
nulla. INCOLPEVOLE.
spaccano in due gli avversari. SCINTILLA.
Bresciani 6.5: attento e concentrato, si Esposito 6.5: puntuale, preciso e attento
occupa di difendere dal suo lato e lo fa sulle avanzate avversarie, superarlo non è
bene. DILIGENTE.
facile. MASSICCIO.
Maniscalco 6.5: sempre in movimento per Bono 7: sfrutta bene il fisico per tenere
creare varchi in cui far inserire i compagni. palla e far salire i compagni, aiutando
Non dà punti di riferimento. MOTO anche dietro quando serve. GIGANTE.
PERPETUO.
Novara 7.5: trova due gol e sembra
Crotti 6.5: come tutti gli altri bene fino pericoloso ogni volta che ha la palla tra i
quasi alla fine, lottando su ogni pallone e piedi e punta la porta. SPINA NEL FIANCO.
ASTON VIGNA:
Borgarello 6.5: buoni interventi, alla fine è
decisivo anche se su un paio di interventi
poteva anche far meglio. SUPER MAN
Pallaro 7.5: il primo a rialzare la testa,
guida la carica dei suoi nella ripresa. FASCIA
AL BRACCIO, PETTO IN FUORI.
Galeasso 8: parte largo ma cerca spesso
la porta, trova due reti, la seconda molto
bella e molto importante. DECISIVO.
Andriolo 6.5: fa la guardia sul lato destro
della difesa, non emerge e non sfigura,
segna un rigore importante. GREGARIO.
Paternò 8: non sbaglia il suo rigore
dal dischetto, la partite è in crescendo,
sublimata da un gol imparabile. FUCILIERE.
De Gaetano 7.5: un gol di finezza
clamorosa, tacco e doppio tunnel, poi si
prende la gloria col rigore decisivo. FREDDO.
Scimone 7: ottima la seconda parte di
match sulla sinistra, un avanti e indietro
incessante. MOTORINO.
ABSOLUTE
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calcio a 7
pagina 24
Finale Confederations c7 – Ottimo match per il Ristretto di mister Pavanelli, ma non basta
PSM ALLL’INGLESE, 2-0 E COPPA IN BACHECA
Coronamento di una grande stagione per Camoletto e soci
ristretto united
0-2
RISTRETTO UNITED: Schiavon, Pezzo, Ramasso,
Formia, Ghio, Russo, Valentino, Fasano
PSM: Capoccia, Damosso, Scarpa, Odorico,
Albisino, Camoletto, Mannino, Ieropoli
villastellone - La finale di Confederations
Cup di calcio a7 vede affrontarsi il Ristretto
United, reduce dalla lotteria ai calci di rigore con
cui ha eliminato in semifinale la Pilsner Urquell
F.B.C., e la Psm, che in semifinale ha invece
regolato 5-1 la Torino Z, dopo un cammino nella
manifestazione abbastanza agevole. La partita,
solo in parte un po’ condizionata dal caldo, è stata
equilibrata e, nonostante il ritmo altalenante,
divertente e combattuta. Questo in particolare
per quanto riguarda il primo tempo che, pur non
particolarmente generoso di vere e proprie grandi
occasioni, ha offerto una buona dose di intensità.
Nel secondo dopo una vivace prima parte, il
raddoppio della Psm ha spento la carica degli
avversari e, di conseguenza, il lume dell’intero
gioco, gradualmente affievolitosi negli ultimi dieci
minuti. La Psm, con Mannino centravanti perno
del gioco e protagonista di un bello scontro col suo
marcatore Pezzo, ha avuto il merito di controllare la
pressione avversaria senza farsi schiacciare e senza
abbassare troppo il baricentro. Al Ristretto, che ha
visto in Formia il protagonista più in forma e più
spesso pericoloso, è mancata un po’ la costanza
di trasformare in qualcosa di più la gestione
della palla e del gioco, anche a causa della scarsa
mobilità e della poca verticalizzazione; compito
certamente reso non facile dall’ottima prova dei
difensori gialloblu, su tutti Damosso e Scarpa, ma
la gestione palla è a lunghi tratti sembrata se non
fine a sé stessa, certamente poco incisiva.
Poco dopo il fischio d’inizio la Psm parte subito
alla carica e cerca di siglare il primo sigillo sulla
gara, con una punizione di Odorico che scheggia il
palo e con una deviazione fuori misura di Damosso
sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Ristretto non
si fa sottomettere e prova a rispondere colpo su
colpo, ristabilendo subito l’equilibrio sul terreno
di gioco e sfiorando a sua volta il vantaggio con
una mischia in cui Formia perde l’attimo per la
deviazione facendosi poi stoppare dal recupero
di Albisino e di Capoccia a pochi centimetri dalla
linea. La partita si mostra quindi subito per come
sarà per lunghi tratti: grande intensità, equilibrio
e grinta, con in particolare due sfide singole che
infiammano questo inizio match: Mannino-Pezzo
nelle zone centrali e Formia-Odorico per il possesso
ristretto united
psm
Mannino
Odorico
della fascia. Il gioco del Ristretto è efficace fino
alla trequarti, dove si perde un po’ per le difficoltà
di Valentino, punta centrale, un po’ perché i due
trequartisti a sostegno, Ghio e Russo, sono sì
eleganti e talentuosi, ma vanno anche a corrente
un po’ alternata, oltre a verticalizzare poco. Così
per gli azzurri i pericoli arrivano soprattutto con
gli inserimenti da dietro di Formia e con le un po’
sporadiche invenzioni di Russo. Al 12’ passa in
vantaggio la Psm, con un gran tiro di Mannino.
Il Ristretto non si fa scoraggiare e continua ad
attaccare con sempre maggior convinzione,
a cui la Psm, forte dell’1-0, risponde con una
costante attenzione difensiva e con la velocità
nel ripartire appena può. Dopo uno dei tanti
bei recuperi di Scarpa, che blocca uno slalom di
Valentino, il pallone arriva sui piedi di Russo, il
quale, da posizione angolata, manca di poco lo
specchio della porta. È ancora sull’asse Russo,
dopo lo svantaggio più continuo e leggermente
più avanzato, Formia che la ristretto sfiora il pari:
assist del trequartista per il fluidificante e bel tiro
di prima che sfiora la traversa. Poco prima la Psm
aveva però sprecato per troppa fretta un invitante
contropiede, con Mannino che non sfrutta il
tempo e lo spazio a disposizione tirando troppo
presto e mancando lo specchio della porta. A
questo punto gli azzurri premono ancor di più,
convinti che il pareggio sia nell’aria e che l’ostica
opposizione della difesa avversaria può avere
crepe su cui insistere: così, uno strano e velenoso
rasoterra in contro balzo di Pezzo è parato con
difficoltà da Capoccia, e Formia poi approfitta
dell’eccessiva eleganza ad uscire della difesa
gialloblu anticipando Odorico e concludendo
con potenza sul primo palo, trovando Capoccia in
questo caso più che attento ed elastico. Il primo
tempo finisce quindi con il Ristretto in avanti e la
Psm che continua a reggere bene gli urti, ma che
inizia ad avere difficoltà in avanti.
La ripresa inizia con gli schieramenti più o meno
immutati: la Psm inizia con Ieropoli prima punta,
sostenuto da Camoletto e Mannino larghi sulle
fasce, mentre il Ristretto presenta come unica
novità Fasano al posto di Ramasso sulla destra.
È ancora sull’asse Russo-Formia che la gara si
rinfiamma: passaggio filtrante del numero 9
per l’accorrente fluidificante il cui piatto destro
di prima intenzione viene deviato in angolo.
Russo è un po’ il perno del gioco azzurro,
amministrando un po’ tutti i palloni, senza però
essere adeguatamente supportato dai compagni
psm
di zona. Così, il possesso palla, vuoi per il
buon dominio territoriale della retroguardia
Psm ma vuoi anche per i pochi movimenti e
verticalizzazioni delle punte azzurre, diventa
sterile piuttosto che incisivo. La Psm cerca di
limitarsi a gestire il gioco e la pressione altrui:
Ieropoli ha poche palle ma in quelle poche
occasioni si fa sentire, difendendo bene il
territorio e il pallone. L’opportunità migliore per
il raddoppio capita ad Albisino, che raccoglie
un pallone vagante a centrocampo, avanza
palla al piede e fa partire un rasoterra potente
ma centrale, respinto con qualche affanno
dal piedone di Schiavon. Intanto, intorno a
metà del tempo, la pressione della Ristretto
inizia a diminuire, e la Psm si fa vedere con
più frequenza dalle parti dell’area avversaria,
costringendo Ramasso ad un paio di decisivi
recuperi. Così, al 16’ arriva il definitivo 2-0, nato
da una infida punizione calciata da Odorico: il
suo rasoterra sinistro aggira la barriera e, con
la traiettoria leggermente rientrante, beffa sul
primo palo Schiavon. Il 2-0 in pratica chiude
la disputa, che negli ultimi minuti ha poco da
dire: una bella girata di Ieropoli a cui Schiavon
risponde alla grande evitando un passivo
eccessivamente severo, ed un Ristretto in cui
solo Russo sembra crederci ancora, e con Formia
ora prima punta ma meno efficace rispetto a
quando partiva dalle retrovie. Finisce così una
partita all’apparenza gestita dal Ristretto, ma
che in realtà è stata ben controllata e governata
dalla Psm, che si può quindi dire meritatamente
vincitrice del trofeo.
Edoardo Peretti
le pagelle
RISTRETTO UNITED
avversaria. Nelle conclusioni è un po’ impreciso
SCHIAVON 7: ha in parte sulla coscienza in e un po’ sfortunato. Meglio quando parte da
parte il 2-0, punizione molto infida comunque. lontano di quando gioca come punta. INSIDIOSO
Incolpevole sul primo goal, annulla le altre GHIO 6,5: la visione di gioco e l’eleganza del tocco
minacce A BRACCIA LARGHE
sono sprazzi di classe. ELEGANTE
PEZZO 8: il duello con Mannino è, soprattutto RUSSO 8: si sveglia dopo aver subito l’1-0 e da
nel primo tempo, uno degli elementi più vivaci quel momento è sempre al centro del gioco e
e interessanti della partita; duello a risultati della manovra; tutte le azioni passano dai suoi
alterni ma dal quale il difensore esce a testa piedi. Si trova in particolare con Formia, con cui
alta, concedendo poco anche agli altri avversari costituisce l’asse più temibile. Poco sostenuto dai
ARCIGNO
compagni, non sempre ha possibilità né la voglia
RAMASSO 7,5: latita un po’ in avanti, ma dietro di lanciare il passaggio decisivo CERVELLO
si fa vedere, soprattutto nella ripresa, con ottimi VALENTINO 6: lotta, corre, si scontra, spesso si
interventi, alcuni dei quali decisivi ATTENTO
intestardisce in dribbling. SOLITARIO
FORMIA 8,5: è il più pericoloso dei suoi, quello FASANO 7: buon impatto sulla fascia destra,
che più facilmente crea superiorità e arriva al anche in questo caso più in fase di controllo che
tiro; i suoi inserimenti spesso sono l’unico modo di sostegno e di attacco. Quando è il momento dà
per spaccare la resistenza della retroguardia il suo contributo. ECLETTICO
PSM
VELENOSO
CAPOCCIA 7,5: gli avversari non tirano molto, ALBISINO 8: gara più di contenimento e di
ma lui si fa sempre trovare attento e pronto gestione che altro, cose che fa con acume e
a rispondere, garantendo sicurezza anche ai intelligenza, senza rinunciare quando può a
compagni di reparto ATTENTO
provare a fare male con soprattutto tiri dalla
DAMOSSO 8,5: non è sbagliato dire che la distanza GESTORE
partita è stata vinta, in buona parte, in difesa; CAMOLETTO 7,5: Parte da sinistra in posizione
roccioso ed elegante, annulla il reparto offensivo abbastanza avanzata; dopo un buon inizio si fa
avversario, soffrendo solo negli inserimenti da vedere sempre un po’ meno, preferendo gestire
dietro MURAGLIA
e controllare piuttosto che attaccare, con risultati
SCARPA 8,5: anche per lui vale il discorso fatto più utili che appariscenti. PER LA CAUSA
sopra; decisivo per la tenuta e la sicurezza MANNINO 8: è di continuo una spina nel fianco,
che hanno permesso di controllare la partita capace da solo di tenere alta la sensazione di
risparmiando affanni MURAGLIA 2
pericolo incombente e regalando un bel duello
ODORICO 8: bello il duello per il possesso della con Pezzo. Bello il goal dell’1-0, spreca poi per
fascia con Formia, vicino di campo tutt’altro troppa fretta un paio di contropiedi ghiotti COBRA
che malleabile e semplice. Duello finito alla IEROPOLI 8: non tira quasi mai, ma quando è
pari, nonostante abbia avuto qualche difficoltà in campo, praticamente da solo in attacco, ha
nel seguire il suo dirimpettaio nei frequenti sulle spalle tutto il reparto; spalle resistenti in
inserimenti. Velenoso e decisivo nella punizione quanto difende benissimo palla, prende tempo e
del definitivo 2-0 che anestetizza la gara. guadagna qualche fallo utile. ATLANTE
calcio a 5
pagina 25
magazine
ABSOLUTE
Finale FA CUP c5 – Zucca e soci non giocano di certo la loro miglior partita, sarà per la prossima
E’IL BVB LA VERA “SCHIACCIASASSI”
Milani e Chiaromonte guidano i gialloneri al successo in F.A. Cup
real schiacciasassi
3 Giglio
Bonu
Caligiuri
5 - 11
REAL SCHIACCIASASSI: Pistillo, Giglio, Bonu,
Pascalis, Melchionda, Caligiuri, Zucca, D’Aria.
BVB FIVE: Ricca, Buonadonna, Chiaromonte,
Mancin, Chistol, Bosco, Milani.
villastellone - Si è abbattuta la valanga
BVB sul Real Schiacciasassi nella finale di FA
Cup. Pronostico della vigilia rispettato, anche se
il Real Schiacciasassi non partiva troppo sotto
ai chieresi in quanto ai bookmakers, ed ha dato
prova di un buon carattere continuando a giocare
fino al triplice fischio, approfittando anche del
bvb five
Milani 4
Chistol 3
Chiaromonte 2
Bosco
Mancin
partita non sarà più realmente in discussione,
al 5’ Milani e ancora Chistol hanno già portato
il risultato sul 3-1. I gialloneri producono di più
ma tengono la partita su ritmi bassi, al Real
non sembra dispiacere e si adegua, sfruttando
bene qualche errore di palleggio degli avversari.
Arriva il 4-1, che porta ancora la firma di Chistol,
ma Bonu e Giglio, decisamente i migliori del
Real, creano qualcosa: al primo viene annullata bvb five
una rete per un fallo, il secondo colpisce una
traversa. Traversa colpita anche da Chiaromonte po’ il BVB, per sfortuna del Real Schiacciasassi Il finale vede protagonista soprattutto il caldo,
con un pregevole pallonetto. Il primo tempo si però non Milani e Chiaromonte. Il primo segna che fa allungare molto le squadre e le espone a
avvia verso la conclusione, c’è ancora il tempo ancora e completa il poker (8-3), il secondo parecchie ripartenze, nelle quali Pistillo riscatta
segna una doppietta, da segnalare il secondo un primo tempo così così e salva più volte la sua
gol, bellissima la finta di corpo che manda fuori porta. Tutto questo fino al triplice fischio che
tempo Pistillo, e fa l’assist a Mancin per l’ultimo rende il verdetto definitivo: L’FA Cup è del BVB
gol della partita. Nel mezzo un po’ di Real, con le Five.
reti di Bonu, assist di Caligiuri e poi lo scambio
Alessandro Casari
di favori, con Caligiuri a segno assistito da Bonu.
le pagelle
rilassamento degli avversari visto il vantaggio
accumulato.
E dire che ad andare in vantaggio erano stati
proprio i neri, in pettorina per via delle maglie
simili, con un tiro di Giglio, deviato da un difensore,
che spiazza Ricca. Un minuto dopo Chistol sfrutta
l’1-2 con Chiaromonte e pareggia. Da qui in poi la
real schiacciasassi
però per lo show di Bosco, che prima insacca di
tacco “alla Bettega”, poi serve un pallone dorato
a Milani che spinge in rete, e per la rete di Giglio
su assist di Bonu per il 6-2 parziale.
La ripresa si apre con un “deja-vu” di qualche
minuto prima: Milani allunga, Giglio ristabilisce
immediatamente le distanze. Da qui si rilassa un
REAL SCHIACCIASASSI:
Gregario.
Pistillo 7: parte malino e perde sicurezza, Melchionda 6.5: anche per lui partita da
ma il riscatto è dietro l’angolo: nella ripresa comprimario, non disdegnando qualche
para tutto il parabile e qualcosa in più. iniziativa interessante. Positivo.
Ritrovato.
Caligiuri 7: impegno costante in attacco,
Giglio 7.5: tripletta a parte è il più attivo trova buoni spunti in combinazione con
dei suoi, punta l’uomo, lo salta, crea Bonu e alla fine riesce a mettere a segno il
superiorità numerica. Spesso però è isolato. meritato gol. Cuore di capitano.
Sgusciante.
Zucca 6: entra a partita ormai
Bonu 7: prova più che sufficiente, ispira compromessa, ma è davvero lodevole
la manovra dei suoi e spesso la conclude, l’impegno che mette nel contrastare ogni
anche se si incaponisce in qualche tentativo avversario su ogni pallone. Generoso.
“estremo”. Anima.
D’Aria 6: aiuta sempre i compagni, va
Pascalis 6: in semifinale aveva stupito, per al raddoppio e recupera qualche buon
lui oggi prova “normale”. Non trova molti pallone. Utile.
spazi in avanti quindi aiuta la squadra.
Mancin 7: sforna diversi assist e chiude le
BVB FIVE:
Ricca 6.5: sui gol poche colpe, alterna danze con l’ultimo gol. Non ruba la scena,
uscite un po’ indecise a parate eccezionali. ma i compagni devono ringraziarlo spesso.
Visione di gioco.
Quando serve c’è.
Buonadonna 6.5: parte facendo Chistol 7.5: tripla per lui, ha il grande
ottima guardia dietro, finisce cercando merito di spaccare la partita all’inizio,
strenuamente un gol che non arriva. Ma lo quando i suoi erano sotto. Decisivo.
Bosco 7.5: si alterna con Chistol, la
avrebbe meritato. Perno.
Chiaromonte 8: si isola dal match per differenza non si nota. Preciso dietro,
lunghi tratti, ma quando si accende pericoloso davanti. Tuttofare.
diventa incontenibile, segnando gol Milani 8: lui si prende i titoli per la tripletta
pregevoli e mandando dentro i compagni. e per la tranquillità con la quale gestisce il
Elettrizzante.
pallone tra i piedi, inventando spesso belle
giocate. Qualità.
ABSOLUTE
magazine
calcio a 5
pagina 26
Finale Mitropa c5 – Alla Fenice non basta il solito sigillo di bomber Rossi
AI WHITE DRAGON IL PRIMO SCETTRO DI GIORNATA
A sorpresa il quintetto di Mastroeni si porta a casa la Mitropa
white dragon
Borrelli
Mottola
2-1
White Dragon: Armillei, Avallone, Barba,
Borrelli, Budau, Donofrio, Enrici, Mastroeni,
Mottola, Risso, Soria.
La Fenice Pub: Artuso, Borgato, Brescia,
Capogna, Dugaria, Francescon, Giusto, Lillo,
Naldoni, Rodano, Rossi.
villastellone - Una lunga strada con un
sogno da realizzare. Una coppa da conquistare
ed un avversario da battere. Si alza il sipario
delle Absolute Finals. L’onore e l’onere di dare il
via alle ostilità sportive lo hanno White Dragon
e La Fenice Pub. In palio la Mitropa Cup del
calcio a cinque. Entrambe le formazioni arrivano
all’appuntamento conclusivo dopo aver
superato delle durissime semifinali. Il White
Dragon ha avuto la meglio su il The Blues grazie
ad una doppietta di Borrelli. Per La Fenice Pub ci
sono voluti addirittura i rigori per estromettere
dall’appuntamento della finale il Bab AC.
Occhi puntati su due personaggi in particolari.
Autori di diciannove gol in due in questa
manifestazione, Donofrio e Rossi sono chiamati
a trascinare i propri compagni alla conquista
dell’ambito trofeo. Calcio d’inizio. Le due
squadre si presentano con due rombi speculari
e i primi minuti del match sono la fase studio
in cui i duellanti studiano i propri avversari per
superarli. Il White Dragon parte con maggiore
intraprendenza e incomincia a portare i primi
pericoli dalla parte di Borgato. Il portiere del La
Fenice è chiamato subito all’intervento quando
al 3’ Donofrio scalda il piede e i guantoni
dell’estremo difensore con un tiro dalla media
distanza ben controllato dal numero ventidue
in maglia nera. Successivamente ci pensa
Enrici con una bella sgroppata all’8’ a tentare il
destro che però finisce a lato. Un minuto dopo
anche Rossi entra in partita con una bell’azione
personale che però non trova la giusta dose di
fortuna per concretizzarsi in rete. A differenza
di Borrelli che al 9’ regala il vantaggio ai suoi.
Il numero nove è abile a sfruttare una palla
vagante, saltare il portiere in uscita disperata
e insaccare l’uno a zero. La Fenice non ci sta
e la reazione è immediata. La squadra alza il
proprio baricentro sfruttando l’eccessivo timore
la fenice pub
la fenice pub
Rossi
dell’avversario che arretra troppo cercando
forse di difendere già il vantaggio. E ci vuole
un grande Budau al 18’ e al 24’ per sventare
le conclusioni pericolosissime del solito Rossi
e di Lillo.
L’inizio della ripresa non sembra prevedere un
cambiamento del copione. Ancora La Fenice
cerca tramite un fraseggio ben organizzato di
minacciare la porta difesa da Budau mentre il
White Dragon appare un po’ provato e tenta
qualche ripartenza per spaventare i propri
avversari. Dopo il palo del 27’ colpito da
Naldoni, l’occasione migliore capita sui piedi
di Francescon. Al 32’ dopo l’ennesima azione
in velocità, il numero dodici riceve un assist
perfetto da un compagno ma il tiro a botta
sicura finisce incredibilmente fuori. Ma proprio
quando sembrava prevalere il nervosismo
e la frustrazione per le occasioni sprecate,
La Fenice perviene al pareggio. E il solito
bomber Rossi al 38’ a sfruttare una ripartenza
per insaccare il meritato pareggio. Neanche
il tempo di esultare che il White Dragon si
riporta il vantaggio: ci pensa Mottola al 42’ a
sfruttare una delle rare indecisioni della difesa
avversaria per siglare il due a uno. Come era
successo nella prima frazione, la reazione è
immediata ma la fortuna sembra voltare le
spalle al La Fenice. Al 45’ sesto fallo e successivo
tiro libero per la squadra in svantaggio che
però viene fallito. Ma la pressione continua
fino al 50’ quando all’ennesimo intervento
decisivo di Budau, La Fenice è costretto ad
alzare bandiera bianca. Il White Dragon può
esultare, la coppa è sua. Per La Fenice Pub solo
applausi e tanti complimenti. Lo spettacolo
delle Finals ha avuto un fantastico inizio.
Alessio Bianco
white dragon
le pagelle
WHITE DRAGON
Armillei 7.5: Entra subito in partita
dimostrando una grande padronanza
tecnica e l’intesa di un annata con i
compagni. Subito pronto.
Avallone 7.5: E nel momento di maggiore
difficoltà della sua squadra che viene
chiamato in causa. Il suo apporto è
fondamentale per garantire la grinta giusta
per contrastare le avanzate avversarie.
Grintoso.
Barba 7.5: Giocate semplici ma
efficaci. L’ideale per una partita
dell’importanza come questa. Da manuale.
Borrelli 8: Il suo apporto in fase offensiva
è esemplare. Tiene palla per far salire la
squadra e cerca la profondità allargandosi.
Il gol dell’uno a zero ne è la prova. In grande
forma.
Budau 8.5: Se i suoi compagni possono
alzare la coppa, gran parte del merito
va al loro portierone. Sempre sicuro
negli interventi e autori di alcune parate
davvero decisive. Saracinesca.Donofrio
8: Se tutti gli occhi sono su di lui un
motivo ci sarà. Sempre attivo, detta il
passaggio ai propri compagni e spesso si
fa trovare pronto in fase realizzativa. Stella.
Enrici 8: Che partita per lui! Sempre attivo
in fascia soprattutto dove mette in difficoltà
i propri avversari con veloci ripartenze.
Sprinter.
Mastroeni 7.5: Sempre l’incitamento
pronto per un compagno in difficoltà
e giocate in sicurezza. Il capitano.
Mottola 8: Siglare il gol decisivo,
quello che ti fa vincere il trofeo.
Sono soddisfazioni. Match winner.
Soria 7.5: Molto attento in fase di copertura
con alcuni ottimi interventi in anticipo.
Solido.
LA FENICE PUB
Artuso 7: Pressing a tutto campo. La
cattiveria agonistica che ci vuole in una
sfida decisiva come questa. Ringhio.
Borgato 7: Poco colpevole sui gol subiti su
cui si può dire davvero poco. Per il resto fa
il suo garantendo la giusta sicurezza alla
squadra oltre a incitare i suoi quando c’è
bisogno. Nervosismo finale fuori luogo,
ancora di più da un leader come lui. Sicuro.
Capogna 7: Nella seconda frazione di gioco
utilizza la sua forza fisica per far salire la
squadra cercando spesso lo scambio veloce
con i propri compagni. Di prepotenza.
Dugaria 6.5: La sua presenza in campo
si fa sentire soprattutto quando c’è
da rincorrere un risultato che non
sembra volersi raddrizzare. In partita.
Francescon 6.5: Ha la colpa di non sfruttare
una delle più grosse occasioni del match
quando da pochi passi sbaglia il destro
vincente. Ma nonostante questo la sua
prestazione positiva permette alla sua
squadra di raggiungere il pareggio seppur
momentaneo. Diesel
Giusto 6.5: Il capitano che si fa sentire
dalla panchina. Entra negli ultimi minuti
per tentare l’assalto finale. Ci prova.
Naldoni 7.5: Cerca e spesso trova la giocata
giusta per liberarsi per la conclusione. Oggi
meno fortunato del solito ma la giornata è
stata storta per tutta la squadra. Scusato.
Lillo 7: Uno dei più attivi. Sempre in
movimento alla ricerca della giocata
vincente. Note negative: tanti falli,
che ci stanno, ma tante parole che
ci stanno molto meno. Pericoloso.
Rossi 8: Tiene in vita i suoi con il gol del
pareggio. Sempre attivo nelle azioni più
pericolose, non si risparmia mai. Il bomber.
magazine
ABSOLUTE
calcio a 5
pagina 27
Finale Mitropa c7 – L’Ardor butta via un’ottima chance
MONCALIERENSE DI RIMONTA
Bianco e soci si prendono la prima coppa di giornata del calcio a 7
moncalierense
2 Bortolussi
2 Chiatellino
Bianco
5-4
REAL SCHIACCIASASSI: Pistillo, Giglio, Bonu,
Pascalis, Melchionda, Caligiuri, Zucca, D’Aria.
BVB FIVE: Ricca, Buonadonna, Chiaromonte,
Mancin, Chistol, Bosco, Milani.
villastellone - Sono la Moncalierense
e l’Ardor 7even ad inaugurare la giornata di
calcio a 7 delle Finals tra qualche sprazzo di
bel gioco e un po’ di nervosismo di troppo.
In palio c’è la Mitropa Cup e ulteriore gloria
per due formazioni che arrivano a questo
match dopo un’annata sicuramente positiva.
Per la Moncalierense, dopo il secondo posto
conquistato nel Fluminense dietro la corazzata
Carrozzeria Cremonese, la finale è arrivata dopo
aver battuto nel turno precedente il Legno Tirelli
Design C7. L’obiettivo di Chiatellino e compagni è
sicuramente quello di conquistare il prestigioso
trofeo della Mitropa. L’Ardor 7even del bomber
Orlando ha conquistato la finalissima grazie
alla perentoria vittoria nelle semifinali contro
il Blue Vikings e cerca il colpaccio nel match
finale per mettere un trofeo nella propria
bacheca. Ad inizio gara l’Ardor sembra
temere la manovra targata Moncalierense e i
centrocampisti in maglia gialla abbassano di
molto il baricentro della squadra. La squadra
di Bortolussi approfitta del buon momento ed
è lo stesso numero otto in maglia bianca ad
insaccare il gol dell’uno a zero dopo tre minuti.
Un destro dal limite che infila Mazzucchetti
e che regala il vantaggio ai suoi. L’Ardor non
riesce a reagire in maniera prepotente seppur
imbastendo qualche buona tram a offensiva
con il duo Orlando – Ciminelli che però non
porta seri pericoli alla porta difesa da Dalbuoni.
E al 13’ ci pensa Bianco deviando un cross di un
compagno a raddoppiare per i suoi. Ora però
la Moncalierense sembra arretrare il proprio
ardor 7even
ardor 7even
Ciminelli 3
Orlando
baricentro, forse eccessivamente sazia di
quanto raccolto finora. Gli avversari sembrano
poter imbastire tranquillamente le proprie
azioni offensive non subendo infatti alcun
pressing da parte dei ragazzi di Moncalieri.
E al 17’ la partita si riapre. Ci pensa Ciminelli
ben servito dal solito Orlando a dimezzare lo
svantaggio con un preciso tocco sottoporta.
Chiatellino e compagni accusano il colpo e ci
pensa il bomber Orlando a siglare il pareggio.
E’ preciso il tocco ravvicinato del numero dieci
in maglia gialla ma gran parte del merito
della marcatura va a Viano, autore di una bella
azione personale che ha creato la superiorità
numerica. Le squadre vanno al riposo sul
due pari ed è lecito prepararsi ad un secondo
tempo combattuto. Nella seconda frazione
parte meglio sfruttando ancora gli ampi spazi
lasciati in fase d’impostazione dalla squadra
di Dalbuoni. Al 30’ si compie la rimonta
incredibile. Ancora uno scatenato Ciminelli con
un gol fotocopia del primo batte l’incolpevole
Dalbuoni portando in vantaggio la propria
squadra. La Moncalierense prova a reagire
immediatamente lasciandosi alle spalle la
rimonta subita. Una rimonta impensabile
fino a pochi minuti prima. Ci prova Bianco al
35’ quando dopo aver scambiato bene con
Chiatellino si presenta al limite dell’area. Il
suo destro però finisce fuori. Al 37’ Ciminelli
cala il tris. Il numero sette è ancora abile a
sfuggire alla marcatura del proprio avversario
e a siglare il quattro a due per l’Ardor. Ma la
squadra di Orlando invece di gestire il risultato
a soli tredici minuti dalla fine, si fa prendere
dal nervosismo sicuramente eccessivo e
butta letteralmente via la grossa chance
concessa dalla Moncalierense. Al 40’ ci pensa
Chiatellino con un destro da fuori ad accorciare
le distanze. E al 41’ Viano prende una seconda
moncalierense
ammonizione tanto giusta quanto ingenua al numero dieci l’espulsione. E con il numero
perchè macchia una prestazione positiva e sette out momentaneamente per riprendersi
lascia i compagni in inferiorità numerica. Le dalla botta, ad un certo punto l’Ardor 7even
sicurezze dell’Ardor cadono definitivamente si trova con soli quattro uomini contro i sette
quando al 43’ ancora Chiatellino sigla il della Moncalierense. Il gol al 48’ di Bortolussi
quattro pari completando la controrimonta. regala la vittoria della Mitropa Cup alla
Cadono le sicurezze dell’Ardor e saltano anche Moncalierense che corona così una stagione
i nervi. Una discussioni inutile, a seguito ad alti livelli.
di un fallo subito da Ciminelli frutto di uno
Alessio Bianco
scontro di gioco, tra Orlando e Dalbuoni costa
le pagelle
MONCALIERENSE
Sirombo 8: Grande tecnica per il
Gioca
Laurenti 6.5: Da il suo buon apporto alla centrocampo Moncalierense.
squadra per portare a casa la vittoria. sempre in verticale servendo Chiatellino
che si smarca in profondità. Fantasy.
Carico.
Bianco 7.5: Sempre pericoloso quando Ratto 7.5: Insieme a Guariso tiene la
parte in profondità tagliando in due la fase difensiva tenendo la fase difensiva
bene dopo aver sofferto un po’ all’inizio
difesa targata Ardor. Speedy.
Bortolussi 8: Una grande partita fatta di l’intraprendenza di Orlando. Sicurezza.
sacrificio per la squadra. E segna il gol Guariso 7.5: In coppia con Ratto gestisce le
decisivo per una festa rovinata da uno marcature su un Ciminelli scatenato. Molta
brava anche in fase d’impostazione. Play
strano fine partita. Decisivo.
Chiatellino 8: Firma un uno-due basso.
fondamentale nella storia del match. Dalbuoni 7.5: Da sicurezza tra i pali ai
Raggiunge quota otto e la vetta solitaria compagni con qualche buon intervento
della classifica dei bomber della Mitropa. soprattutto in avvio. Non ha troppe colpe
sui gol subiti. Ultimo baluardo.
In grande spolvero.
ARDOR 7EVEN
dell’Ardor. Una tripletta fatta di tecnica
Mazzucchetti 6: Mette la sua grinta e la sua e classe. Fondamentale il suo apporto
voglia di vincere per la squadra, peccato da raccordo tra il centrocampo e il pivot
per qualche incertezza su alcuni gol subiti. Orlando. Bomber di giornata.
Cerrito 7: Importante in fase di copertura. Orlando 5,5: Dopo la strepitosa stagione
fatta, tutti gli occhi sono puntati su di lui.
Roccia.
Viano 6: Rovina una bella prestazione con Mette in mostra tutto il suo repertorio
una doppia ammonizione evitabilissima. rovinando tutto con del nervosismo
ingiustificato. Nervoso.
Forse ha sentito troppo la partita.
Angelicchio 6.5: Buona prova in fase di Pinna7: Fondamentale in fase di filtro a
copertura dove ha il suo bel da fare a centrocampo. Si fa vedere spesso per offrire
contenere lo scatenato Chiatellino. Muro. un passaggio facile ai difensori. Sicuro di
sé.
C.iminelli 8: Sicuramente il migliore