le pagelle - ASD Absolute Five
Transcript
le pagelle - ASD Absolute Five
ABSOLUTE numero 30 del 19 maggio 2014 magazine SPECIAL: the FINALS ed ora sotto con gli estivi: si parte in 156!!! ABSOLUTE magazine CALCIO A 5 e calcio a 7 pagina 2 Il Riassunto - Al Villasport le finalissime ABSOLUTE, IL GRAN FINALE E’ SERVITO Hanno iniziato in 216, Boschetto ed Imperial le regine VILLASTELLONE - Domenica a Villastellone una grande festa del calcio e dello sport è andata in scena: nel palcoscenico del Villasport di patron Donetti si è infatti svolta la giornata dedicata alle finali ed alle premiazioni dei campionati e delle coppe, di calcio a 5 e 7, organizzate dall’Absolute Five. Un gran finale per una grande stagione. 220 sono state infatti le squadre che hanno preso parte ai campionati stagionali, divise in gironi dopo i quali le varie posizioni conquistate in classifica permettevano di partecipare ad una seconda fase, in modo che tutte le compagini avessero ancora la possibilità di alzare al cielo un trofeo, senza dimenticare i numerosi tornei collaterali con le coppe in primo piano. Domenica è stata una festa dedicata a tutte loro e da tutte loro animata e vissuta: le premiazioni hanno celebrato le protagoniste della giornata così come i primi attori dell’intera stagione, hanno omaggiato i giocatori migliori e premiato i più importanti e talentuosi protagonisti. Oltre alle vincitrici delle finali di giornata, e alle ottime seconde, sono stati infatti consegnati anche i trofei alle vincitrici dei vari gironi (ndr: girone unico per il calcio a7, diviso in “apertura” e “clausura” sul modello argentino per il calcio a5) e delle varie coppe, così come sono stati assegnati i riconoscimenti ai migliori giocatori, a livello generale così come di ogni girone, ai capocannonieri, ai portieri più impenetrabili, ai migliori allenatori e ad altri protagonisti. Nel calcio a5 il miglior giocatore è stato Alberto Favale della Real Brancos, il miglior portiere Fabio Nobile dell’FM Futsal, mentre il Pallone d’oro (scelto sulla base di una votazione che ha interessato tutte le squadre) è andato a Gianluca Montaruli della Arkj.it. Per quanto riguarda invece il calcio a7, Elias Kamal dell’Atletico Renato è stato considerato il miglior giocatore, nonché la migliore rivelazione, Rodolfo De Maistre dell’Imperial Pub il miglior portiere. Premio speciale per Claudio Ballatore del Boschetto, il miglior tecnico dell’annata. La dodici ore di Villastellone, che hanno visto gli impianti della Villasport ospitare circa un migliaio di persone, hanno avuto inizio alle 10 del mattino, con la finale di Mitropa Cup di calcio a5, e hanno visto susseguirsi 22 grandi sfide, culminate in quello che era un po’ l’evento clou della manifestazione: le finalissime dei play-off da cui sono uscite le vincitrici dei due campionati, disputate intorno alle 21 e di cui accenneremo qualcosa più avanti. La giornata è stata vissuta con grande partecipazione stare insieme e divertirsi, capacità di lottare e soffrire per conquistare l’obiettivo e di condividere sugli spalti tanto la sofferenza quanto la gioia finale, la grinta e l’agonismo. Concluse le finali si sono svolte le premiazioni, con la passerella delle squadre e dei protagonisti premiati, e con un’aria di convivialità e di amicizia che ha messo in secondo piano la naturale rivalità del campo da gioco. A seguire, la degna conclusione di un ricco buffet con cui festeggiare la giornata e l’intera stagione, e ad esse brindare. Tornando più specificatamente sulle sia, ovviamente, dei giocatori scesi in campo e dello staff Absolute, sia delle famiglie e degli amici convenuti a vedere i loro “campioni” giocare: si è così creata una bella atmosfera familiare ed amichevole, con l’allegria e la gioia creata da tirare, e veder tirare, calci ad un pallone che è riuscita nel mettere a secondo piano e ad annullare la stanchezza crescente e gli effetti del clima. Clima, permettete la parentesi, che del resto ha accontentato tutti i gusti: caldo torrido estivo all’inizio, costanti nevicate di pollini primaverili, e folate di vento gelido autunno/invernale alla fine. Chiusa la piccola parentesi metereologica, la giornata ha offerto le caratteristiche migliori di questo sport, quelle che in fin dei conti, e nonostante tutto, lo rendono mitico, e che in una realtà come questa dell’Absolute trovano la loro migliore espressione: voglia di finalissime, vincitrici delle finali play-off sono state l’FC Boschetto nel calcio a 5, e l’Imperial Pub nel calcio a 7: quest’ultima ha sconfitto i White Eagles di mister Correnti ai calci di rigore dopo il 2-2 dei tempi regolamentari, e dopo aver rischiato lo psicodramma nei minuti di recupero, che vale la pena citare per immaginare la tensione e le emozioni di quel finale di gara: raddoppio realizzato al 1’ minuto di recupero, e clamorosa rimonta dei White Eagles, con autogoal compreso, nei sessanta secondi successivi. Il sudato trofeo è arrivato ai calci di rigore, e l’Imperial si è pure aggiudicato l’MVP della gara col suo bomber, autore di una doppietta nella finalissima, Luca Torreggiani. La finalissima dei play-off di c5. 146 le squadre ai nastri di partenza, ha invece visto, in un match teso ed equilibrato, il Boschetto sconfiggere 6-3 l’FM Futsal, e aggiudicarsi con Alex Sartorello, autore di una tripletta, l’MVP della partita. Entrambe le partite hanno mantenuto le promesse e soddisfatto il numeroso pubblico presente a bordo campo, riuscendo così ad essere la degna conclusione di una grande giornata di sport e di festa. Il cammino verso le due finalissime, come accennato, è iniziato in mattinata: il primo verdetto della giornata è stata la vittoria della Mitropa Cup c5 per 2-1 della White Dragon ai danni de La Fenice Pub, a cui è seguita la Mitropa del c7, vinta 5-4 dalla Moncalierense con l’Ardor Seven. La Confederations Cup di C7 aggiudicata dalla Psm United vittoriosa 2-0 con i pecettesi del Ristretto United di mister Pavanelli, mentre nel c5 la chierese Aston Vigna ha superato con una rimonta l’Illetas. La città di Chieri può vantare anche la vittoria nella FA Cup, dove i Bvb Five di Chiaromonte hanno sconfitto il Real Schiacciasassi. La Championship C5 è stata vinta dalla The Blues che, trascinata dalla quatripletta di Pavan, ha battuto 7-4 Gli Ignoranti, mentre nel calcio a 7 il 4-3 sul filo di lana ha permesso al Real Orbassano di superare il Borussia SL. Passando alla Sud Americana, netto il 4-1 dell’Atletico MicaTanto (4 reti di Muroni) sulla FcPaninhour nel C5, mentre nel 7 la Real Bru.Ni.To ha sommerso 9-4 la Dynamo T.T.T.. L’Atletico MicaTanto ha conquistato la finale anche nell’Intertoto, questa volta di calcio a7, dove però è stata sconfitta con un netto 8-1 dall’FC Zuccherini; più equilibrio nel calcio a5, dove una tripletta a testa di Pisciuneri e Tumminello ha permesso il 7-5 con cui la Panzetta Boys ha sconfitto l’Epic Networks. Nella Libertadores C5 6-3 della Moldova sul Real Brancos, e 3-2 quasi allo scadere dell’Atletico Di Meno sull’Ugly Feet. La Premiership ha invece visto nel calcio a7 la vittoria ai tiri liberi della Casadelrasoio.com contro il Vinovo ‘82, dopo il 3-3 dei tempi regolamentari, e nel calcio a 5 il 6-5 dell’Equilibri Carignano con il Tampa Bay. La goleada del Saraceno con il Green Club (12-4) ha caratterizzato la finale di Uefa C5, mentre nel C7 I Soliti Colpetti superano 3-1 il Ciclo Misto solo ai calci di rigore, dopo che i 50 minuti si sono bloccati sul pareggio a reti bianche. Dalla Uefa all’Europa League, nel C5 molto equilibrato il 3-2 con cui il Villa Tana espugna la resistenza dell’FC Scugnizzi, mentre nel c7 i rigori ad oltranza hanno visto ancora il Real Orbassano superare La Loggia, dopo l’equilibrato 1-1 dei tempi regolamentari. Come preludio delle finalissime, le finali di Champion’s hanno mantenuto le promesse di battaglia e di equilibrio con il 6-5 ai calci di rigore (dopo un 3-3) con cui il Sagit ha sconfitto l’FC Jolly Joker, mentre nel C7 una rete di Lanfranco è sufficiente alla Carrozzeria Cremonese di battere 1-0 I Turchi. Adesso largo ai tornei estivi, per poi proseguire con gli appuntamenti one day o 24 ore: l’8 giugno si gioca a 5 per la Ling8 Cup, sempre l’8 al Chisola per il calcio a 7; 14/15 il classico appuntamento con la festa del 24ore di Candiolo, ed il 28/29 si replica al Villasport... da non perdere! Edoardo Peretti pagina 3 calcio a 5 magazine ABSOLUTE Tutti i premi di squadra e personali ABSOLUTE magazine calcio a 5 pagina 4 Finale Play Off – Gli azzurri di Ballatore si laureano campioni Absolute 2014 BOSCHETTO, REGINA INDISCUSSA AL VILLASPORT La finale vista dall’occhio dell’Fc Boschetto fc boschetto 3 Sartorello 2 Careri Polonio 6-3 fm futsal Desiderio 2 Rosano fc boschetto: Ferrino, Visconti, Careri, Ballatore in quanto la squadra di mister Di Colarelli, Mazzarella, Polonio, Sartorello, Noto ha disputato la stessa fase finale), con Vetrugno, Vincenzutto. altrettanti elementi di grandissima qualità come Sartorello e Vincenzutto. Villastellone – FC Boschetto neo Nonostante il primo gol sia di marca Futsal, campione Absolute dopo aver dominato nel il Boschetto non sembra patire lo svantaggio girone Top Argentina, giganteggiato alle fasi continuando a premere sull’acceleratore ed finali Regionali vincendone il titolo ed essere a ribattere colpo su colpo senza mai perdere sconfitto solamente ai rigori in semifinale di il lume della ragione e il pallino del gioco. Champion’s. Partita esaltante resa ancora più vivace dalla Questi sono, dati alla mano, i dettagli verve azzurra che prende piede con il passare più golosi della stagione strabiliante del dei minuti e l’aumentare dell’entusiasmo bolide guidato da Ballatore, premiato intorno ad una squadra bella da vedere inequivocabilmente come miglior allenatore e che meritatamente mette le mani sulla corona di regina grazie all’esemplare prova Absolute dell’anno. Gli azzurri culminano il loro cammino con di Sartorello, spietato negli ultimi metri una finale straripante giocata seguendo andando a segno ben tre volte, ed al carisma lo stile Boschetto: velocità, fantasia e di un capitan Careri in forma strepitosa per concretezza sotto porta. Non manca nulla l’appuntamento, senza dimenticare le gesta allo squadrone nichelinese che riesce a balistiche di Polonio e Vincenzutto, giocatori colmare tranquillamente il vuoto lasciato dai piedi educati con il senso del gol e del da Favale, terzo nella classifica finale del passaggio filtrante. Vetrugno si distingue Pallone d’Oro (primo tesseramento con il sempre per tecnica, classe ed aggressività, Real Brancos e quindi non utilizzabile da il tutto condito da un eccessivo nervosismo fc boschetto che può rivelarsi deleterio per la squadra. Ferrino e Visconti si passano il testimone tra i pali senza far notare alcuna differenza in negativo, non è da tutti gli organici vantare tra le proprie fila due estremi difensori di questo livello. Colarelli mura tutto ciò che passa dalle sue parti, così come Mazzarella dà sfoggio di tutto il suo talento nonostante la quantità di legni colpiti solo nel primo tempo. Primo tempo “regalato” al Futsal, ripresa aggredita senza un attimo di pausa dagli azzurri che straripano lasciando al palo i tulipani di Rosano grazie allo splendido gioco che Ballatore impartisce ai suoi, laureandosi così regina Absolute 2014. Fabrizio Giangualano le pagelle VISCONTI 7 Subisce due gol su tre, ma palesemente non può far molto per evitarlo. Gioca una partita densa di tensione e concentrazione, senza perdere di vista la sfera e facendosi trovare preparato ad ogni occasione. Mezzo voto in meno rispetto al compagno di reparto solo per il numero minore di interventi obbligati, grazie alla buonissima guardia della sua difesa. GUANTONI. partono le principali manovre offensive atte a sfondare la barriera orange. Tiene a bada Rosano , Desiderio, Maida, chiunque passi dalle sue parti diventa un suo osservato speciale. COLONNA. questa finale che lo vede brillare al di sopra di tutti grazie ad una gara strepitosa in cui la sua tripletta pesa come un macigno ai fini della conquista del titolo ultimo, quello di regina Absolute. KILLER. MAZZARELLA 7.5 I legni colpiti negano la gioia personale del gol al talentino azzurro che avrebbe, altrimenti, completato una gara da standing ovation. Le indiscutibili qualità tecniche di Mazzarella gli permettono di fare il bello e il cattivo tempo in mezzo al campo, arrivando alla conclusione con facilità irrisoria e servendo i compagni con precisione chirurgica. Sicuramente uno dei migliori talenti Absolute di questa stagione, il numero quattordici è anima viva di questo super Boschetto. FAVOLOSO. FERRINO 7.5 Portiere felino, agile e veloce, Ferrino completa la stagione giocando il secondo tempo di una finale non adatta ai deboli di cuore. Esce vincente da protagonista togliendo un paio di palloni spinosi dallo specchio della porta ed esaltando le proprie doti plastiche. Garanzia assoluta tra i pali, il portiere che ogni allenatore vorrebbe avere e Ballatore lo sa bene. MURO. POLONIO 7.5 Peccato non sia sempre stato a disposizione di CARERI 7.5 Ballatore perché Polonio ha a tutti gli effetti i Un vero capitano si vede nei momenti cruciali, numeri per diventare uno tra i migliori giocatori quelli che valgono una stagione, proprio come del panorama Absolute. Dribbling secco ed la finale dei Play Off Absolute. Careri è quindi un avvolgente e una grande visione di gioco fanno vero capitano che sa prendere per mano la squadra di lui un elemento fondamentale per l’economia nella fase più delicata della gara e trascinarla fino di gioco Boschetto. Cerca e trova un gran gol in al successo con una doppietta di carattere e grinta contropiede sul quale nessuno riesce ad opporre dedita ad abbattere la diga orange di Nobile. resistenza. Finale da applausi per il runner Grandissima prestazione del numero sette di azzurro che confezione una performance da attore Ballatore che esplode letteralmente nella seconda protagonista. DEVASTANTE. metà mettendo all’angolo il Futsal di Rosano. SIMBOLO. SARTORELLO 8.5 Premiato come MVP della finale, il bomber azzurro azzecca la partita delle partite nel momento più COLARELLI 7 Difensore monumentale, è impresa davvero ardua difficile della stagione, sintomo di freddezza e riuscire a superarlo. Sempre in posizione, non perde spiccata personalità all’interno di una squadra mai di vista il gioco diventandone parte integrante che vanta numerose individualità di grandissimo anche in fase d’impostazione. Da lui e Vetrugno livello. Sartorello si ritaglia un posto da star in VETRUGNO 7.5 Mezzo voto in meno per l’espulsione, unico neo di un giocatore fantastico al di sopra della media che mette tutte le carte in tavola in questo appuntamento per strappare con ogni mezzo il titolo al Futsal. Perno basso del rombo schierato da Ballatore, difende con mestiere e praticità per poi partire palla al piede e seminare il panico tra le maglie arancioni di Rosano e soci alternando la conclusione a rete all’assist per i compagni. Talento indiscusso, carattere forte, troppe parole a volte ma pur sempre fuori dal comune. GENIO E FOLLIA. VINCENZUTTO 7 Un mago con il pallone attaccato al piede, delizia la platea con numeri d’alta scuola anche se non trova il gol. Giocatore elegante, positivamente esibizionista che fa dal virtuosismo il suo stile di gioco, per nulla propenso ad irretire gli avversari. Classe cristallina per il numero dieci che contribuisce sostanzialmente alla riuscita finale dell’obiettivo mettendosi a disposizione di Ballatore e dei compagni con umiltà e caparbietà. PRESTIGIATORE. All. BALLATORE 9 Dispone di una rosa invidiaibile e questo lo sa, ma far convivere e coesistere così tante e forti personalità diverse non è un compito facile, soprattutto se le ambizioni sono quelle di una squadra come il Boschetto. Ballatore è riuscito esattamente in questa impresa, creando un gruppo solido ed affiatato, competitivo e competente allo stesso tempo, capace di scalfire già nella fase invernale il potere del Villa Tana che sembrava andando consolidandosi mettendolo in riga insieme al resto del Top Argentina. Applausi a scena aperta per il miglior allenatore Absolute 2014. PROFESSIONISTA. magazine ABSOLUTE calcio a 5 pagina 5 Finale Play Off c5 – La Mascolo’s band si ferma all’atto finale FM FUTSAL, SI FERMA IL SOGNO La finale vista dall’occhio del’Fm Futsal fc boschetto 3 Sartorello 2 Careri Polonio 6-3 fm futsal Desiderio 2 Rosano fm futsal: Nobile, Varga, Bordina, Maida, squadra composta di palleggiatori e gente Marseglia, Rosano, Desiderio, Morelli. dai piedi molto educati. E così, proprio su ripartenza, gli arancioni sbloccano il match. Villastellone – Risvegliarsi durante un Fallo da rigore su Rosano, con lo stesso bel sogno non è mai bello. A maggior ragione capitano che sul dischetto dimostra una se il risveglio è brusco e improvviso. In questo freddezza glaciale ed insacca. caso il sogno era sollevare l’ambita coppa dei Il gol rende gli avversari ancora più pericolosi, Play Off e l’FM Futsal era davvero ad un passo la ragnatela di passaggi è velocissima, gli dall’obiettivo. Salvo poi il suono della sveglia, sbocchi sono pochi, ma quando si trovano Nobile è obbligato a superarsi. Altro palo, poi una sveglia di nome Sartorello. Tutto ciò non toglie assolutamente nulla al il fortino arancione crolla. Difesa tagliata in cammino incredibile di Rosano e compagni, due da una verticalizzazione perfetta, Nobile capaci di eliminare Villa Tana e Omnia, nulla può sul tiro da distanza ravvicinata, di seconda e terza dell’Argentina e Orta Srl, vice nuovo parità. campione uscente. E di chiudere in vantaggio Dopo il pareggio la migliore occasione capita sulla testa di Varga, bravo a inserirsi ma non il primo tempo. I pronostici a inizio match sono tutti a inquadrare il bersaglio. E’ sicuramente sfavorevoli all’FM, l’FC Boschetto è la grande questo il momento migliore dell’FM, Morelli favorita, la vera dominatrice di questa annata viene fermato con un fallo quasi a tu per tu Absolute. E fin dal fischio d’inizio si capisce il col portiere, e al 18’ Desiderio infila Visconti perchè. Nei primi 3’ Nobile deve già fare gli con un grande rasoterra che vale il nuovo straordinari in più di un occasione e una volta vantaggio. Vantaggio che potrebbe anche viene anche salvato dal palo. Nonostante aumentare, visto che Visconti deve compiere ciò, l’impronta tattica data al match dagli due miracoli su Morelli, ma all’intervallo si va arancioni è quella giusta: difesa stretta sul 2 - 1. e concentrata, baricentro sempre basso La ripresa regala uno scenario ben diverso. al fine di evitare le ripartenze avversarie L’inizio dell’FM è discreto, ma finisce tutto in e fase offensiva assegnata quasi solo a pochi minuti. Desiderio è l’unico a rendersi ripartenze rapide, per sfruttare al meglio le realmente pericoloso, colpendo anche un ovvie carenze difensive degli avversari, una palo e facendo vedere giocate di classe, fm futsal ma gli azzurri alzano i ritmi in una maniera impressionante e la difesa arancione inizia a scricchiolare. Sono i centimetri a fare la differenza nel football diceva Al Pacino, e contro certi avversari il margine di errore si riduce praticamente allo zero. La stanchezza inizia a farsi sentire e alla prima distrazione ecco il gol del pareggio, a seguito di un’azione confusa e piena di rimpalli a qualche centimetro dalla porta. Ed è qual che la partita svolta. Due errori in fase difensiva, due occasioni concluse in rete. Desiderio trova anche il 4 - 3, con una fucilata che buca l’incolpevole Ferrino, ma è solo un illusione, perchè Morelli, comunque uno dei migliori, perde una palla sanguinosa in ripartenza, Sartorello, MVP della finale, non sciupa l’occasione e chiude definitivamente i conti. L’espulsione di Vetrugno ridà qualche speranza all’FM, che si butta in avanti in cerca di un clamoroso ribaltone finale, ma un nuovo errore in fase di impostazione regala un’altra ripartenza agli avversari. Il 6 - 3 è la sentenza definitiva. Quella che manda in frantumi il sogno dell’FM. Ma che comunque non cancella un cammino che, soprattutto per come era partita la stagione, è decisamente da 10. E lascia in eredità un secondo posto che, su oltre 140 squadre, proprio da buttar via non è. Alessandro Casari le pagelle Nobile 8.5: miglior portiere del campionato. Se qualcuno avesse avuto qualche dubbio sulla scelta, la sua prestazione lo avrebbe sicuramente cancellato. Reattivo tra i pali, sicuro nelle uscite, quando la squadra soffre nei minuti iniziali lui prende tutto ciò che c’è da prendere ed inchioda il risultato. Si arrende solo a conclusioni ravvicinate od a tiri imparabili. Numero uno tra i numeri 1. Varga 6.5: ottima prima frazione, puntuale e cattivo negli interventi, guida bene la difesa e va molto vicino al gol di testa. Nella ripresa cala e commette qualche errore. Purtroppo per lui uno è fatale alla sua squadra, anche se va detto che viene lasciato solo e, contro avversari così, il compito è arduo. Massiccio. Bordina 7: guida la difesa con efficacia incredibile, coordina i compagni alla perfezione e mette pezze ovunque serva, con tutto il cuore e la grinta di cui dispone. Dietro è sicuramente un elemento che fa la differenza. Baluardo. Maida 6.5: corsa continua, avanti e indietro sulla destra senza mai fermarsi. Le prende e le da per tutta la partita, ingaggiando duelli con chiunque si trovi davanti. Molto prezioso soprattutto per l’aiuto concreto che da alla fase difensiva. Lottatore. Rosano 7: è lui, da vero capitano, a prendersi la responsabilità importante e ad andare sul dischetto a calciare il rigore che sblocca la partita. Il tipo di partita non sembra proprio quello più adatto per le sue qualità, ma il numero 8 si mette a disposizione della squadra con impegno e sacrificio. Glaciale. Desiderio 8: due gol di pregevole fattura, come del resto quasi tutte le sue giocate, in cui riesce a combinare fantasia ed efficacia. Ha sentito molto il clima partita, beccandosi un ammonizione francamente evitabile, ma è stato anche l’unico dei suoi in grado di creare pericoli veri e di rendere pericolosa ogni azione. Illuminante. Morelli 6.5: una bella prestazione la sua, di lotta, sacrificio e corsa, tutto lavoro oscuro poco appariscente ma molto utile alla causa. Nonostante ciò, se dall’altra parte ci fosse stato un portiere normale e non la coppia ViscontiFerrino, ora saremmo qua a parlare di due suoi fantastici gol e di una partita totalmente diversa. Pungente. ABSOLUTE magazine calcio a 7 pagina 6 Finalissima c7– Finale thrilling, gli Eagles rimontano il doppio svantaggio in 60’’, poi cadono dal dischetto IMPERIAL REGINA ABSOLUTE 2013/14 Il team di Rizzi accelera, frena di botto, e poi esulta ai rigori imperial pub 4 Pavan 3 Racca 2 Delfino Giaretto 7-6 d.c.r. (2-2) IMPERIAL PUB: De Maistre Rodolfo, De Maistre Francesco, Carena, Rizzi Davis, Marino, Collu, Torreggiani, Zago, Rizzi Dario. WHITE EAGLES: Bussi, D’Acqui, Magno, Zaccaria Carmine, Cesa, Salamone, Guariento, Lo Chiatto, Marino, Zaccaria Fabio villastellone - Reduce da due entusiasmanti semifinali vinte sul filo del rasoio, Imperial Pub e White Eagles si scontrano per conquistare il trofeo più ambito in una finale che promette scintille: e che le mantiene, se non per la spettacolarità della manovra e per il numero delle occasioni, certamente per l’intensità espressa e per l’altalena delle emozioni, oltre che per le tante singole perle di calcio disseminate in tutti i 50 minuti. Le due squadre, forse entrambe con manovra e schemi un pizzico meno devastanti di altre volte - ma considerando l’equilibrio e la posta in palio è cosa normale, senza dimenticare il terzo protagonista della serata, cioè il vento che ha reso difficili gli schemi e il girar palla - hanno regalato una partita rude e maschia, combattuta centimetro su centimetro, pallone su pallone, in cui il collettivo ha avuto la meglio sulle individualità e che è stata giocata soprattutto nel territorio compreso tra le due trequarti campo. Così, il 2-2 finale può essere considerato giusto, nonostante l’Imperial può sentirsi in diritto di avere qualche recriminazione, considerando che gli arancioni hanno sfiorato lo psicodramma in un finale per loro drammatico, che ha visto il doppio vantaggio sfumare negli ultimi sessanta secondi di recupero. Imperial che, in vantaggio quasi subito, aveva retto bene la costante e crescente pressione dei rossi, controllando il vantaggio con relativa (senza però dimenticare le parate di DeMaistre Rodolfo ed un pizzico di fortuna) tranquillità, fino al raddoppio e all’immediato “patatrac” finale. I White Eagles, già reduce da una rimonta in zona Cesarini nella semifinale vinta ai rigori contro la Carrozzeria Cremonese, si riconferma così una fenice pronta a risorgere da quelle che potrebbero sembrare le sue ceneri e una squadra da credere davvero sconfitta solo “quando arbitro fischia”, e da parte loro le recriminazioni per le occasioni sfumate non mancano. La lotteria dei rigori ha questa volta premiato però l’Imperial Pub, con decisivo l’errore, al quinto tiro, di Guariento. Come vedremo, infine, l’equilibrio e la sostanza di una gara fatta più di lotta che di fantasia, presente in ricorrenti uniti sempre, i white eagles ss white eagles Tripodi 2 Di Felice Iorizzo e splendidi attimi, ha messo in secondo piano qualche individualità, brave come sempre ma, costrette al sacrificio, meno appariscenti di altre volte. L’Imperial si presenta in campo con Torreggiani sostenuto da Collu (destra), Capitan Rizzi Davis (centro) e Marino (sinistra), e con dietro Carena e De Maistre Francesco, con quest’ultimo pronto ad inserirsi spesso e volentieri; i White Eagles invece vedono Guariento terminale offensivo, sostenuto da Salamone tra le linee un po’ seconda punta un po’ trequartista, Cesa e Zaccaria larghi, Magno e D’Acqui più arretrati. I primi minuti vedono Guariento seminare il panico con un paio di discese pericolose. Al 3’ è però l’Imperial a trovare il vantaggio: Marino vede uno degli inserimenti di De Maistre Francesco e lo serve, il traversone è però respinto un po’ goffamente dalla difesa proprio sui piedi di Torreggiani, sistemato al limite dell’area e pronto a prendere la mira e a far partire un diagonale che non lascia scampo. Il vantaggio immediato dà alla squadra la possibilità e l’aiuto psicologico di poter tenere la barra del timone e controllare il gioco come meglio crede. Poco dopo però una tegola cade sulla testa degli arancioni: capitan Rizzi, a seguito di un contrasto, si fa male ed è costretto ad abbandonare la finale e lasciare il posto a Zago, il quale, entrato col coltello tra i denti, giocherà qualche metro più arretrato e sarà tra i migliori della gara. L’Imperial in questa fase sembra effettivamente controllare l’andamento del match, con i White Eagles che presentano difficoltà a creare azioni, pur apparendo assolutamente ostica in fase difensiva: Guariento è troppo isolato in avanti, chiuso dalla forte difesa arancione, e sembra aver perso il fuoco dei primissimi minuti. L’occasione per i rossi arriva su calcio piazzato: siluro su punizione di Zaccaria Carmine, respinta del portiere ed intervento provvidenziale di Carena ad anticipare eventuali tap-in. Intanto anche l’Imperial, pur gestendo il territorio ed il gioco, sembra avere qualche difficoltà a creare pericoli; ancora una discesa di De Maistre Fr., triangolazione con Torreggiani e tiro un po’ sporco parato facilmente, fa scorrere qualche brivido sulla schiena di Bussi, ma per il resto poco altro. Nella seconda parte del primo tempo la White Eagles si fa più propositiva, anche grazie all’entrata di Lo Chiatto e di Marino Francesco, al posto rispettivamente di Guariento e di Cesa: i due nuovi entrati costituiscono ora una coppia d’attacco che vivacizza un po’ la manovra imperial pub rossa dandole il mordente che mancava. È Lo Chiatto, dopo essersi accentrato, a servire un bel taglio di Salamone, il cui diagonale è respinto da De Maistre, mentre poco dopo Marino è bravo ad anticipare Carena, ma la sua palombella d’esterno sinistro non spiazza l’estremo difensore. L’Imperial comunque non si limita a difendere e guardare: i pericoli arrivano soprattutto quando De Maistre avanza, anche considerando che la partita di Marino è molto di sostanza e Collu sembra un po’ al margine dei giochi: il numero due prima serve Torreggiani, il quale viene chiuso dall’ottimo intervento di D’Acqui proprio al momento del tiro, poi sfiora la rete con una punizione che il vento trasforma in un pericoloso spiovente sotto l’incrocio neutralizzato dalle dita di Bussi pronte ad alzare il pallone sopra la traversa. Il vento, sommato all’equilibrio e all’agonismo, rende molto difficile gli schemi e la circolazione della palla, bloccando certe belle iniziative, come il lancio di Marino per il compagno di reparto Lo Chiatto, che senza l’intervento del maestrale sarebbe probabilmente andato in porta. La partita così si sfoga soprattutto sui contrasti e i duelli, il più entusiasmante e continuo dei quali è quello con esiti alterni tra Zago e Salamone. Nella ripresa l’Imperial rientra con la stessa formazione dell’inizio, con la sola eccezione –esclusa ovviamente l’assenza forzata di Rizzi Davis - di Rizzi Dario al posto di Marino. I White Eagles invece giocano con Lo Chiatto punta, con Cesa e Labianca a sostegno rispettivamente a sinistra e destra (un po’ più arretrato il secondo, che parte dalla linea difensiva), con Salamone a centrocampo e con Guariento difensore al fianco di D’Acqui, nonchè primo regista. Il numero 10 in questo ruolo funzionerà bene, riprendendosi un po’ dalla solo parzialmente efficace prima parte e facendo partire dal suo piede molte azioni. L’Imperial, abbastanza a suo agio nel gestire il vantaggio, rischia di iniziare il secondo tempo allo stesso modo del primo: segnando. Bussi compie però un miracolo sul tiro a botta sicura di Zago, servito da una discesa sulla destra della solita spina sul fianco dei rossi De Maistre. Segue una fase in cui il White aumenta pian piano la pressione e l’Imperial si arrocca, senza però rinunciare a ribaltare immediatamente il fronte con contropiedi, e col gioco sempre più rude e spezzettato, simboleggiato dalla guerra senza esclusione di colpi Zago-Salamone combattuta nel cerchio di centrocampo. L’arroccamento arancione, pur con qualche momento di affanno e tanti palloni vaganti in area – spesso però preda di Carena e De Maistre - , è ben organizzato e concede poco: quel poco però fa venire i sudori freddi, come quando Marino, ricevuta una rimessa laterale, è velocissimo a girarsi al limite e a far partire un rasoterra velenosissimo che si schianta sul palo più lontano. Immediatamente, dal rinvio successivo, si scatenano le proteste dell’Imperial, per una presunta trattenuta di D’Acqui su Torreggiani lanciato a rete. I White mettono in mezzo tanti palloni, e uno di questi viene raccolto da Cesa che si inventa un’acrobazia a cui risponde alla grande De Maistre Rodolfo, con un balzo felino sotto la traversa. Il resto della ripresa vede il vento e le difese protagonisti principali, la tensione crescente e il gioco tanto spezzettato, e tante mezze occasioni: per esempio, Torreggiani è bravo a liberarsi di Guariento, ma sbilanciato non riesce a colpire, da posizione favorevole, il pallone, così come innumerevoli sono i tentativi della Correnti’s band infranti all’ultimo contro il muro arancione, o come il tiro cross di Guariento che non trova, per pochi centimetri, la deviazione di nessuno. Arriviamo così al grande finale: appena l’arbitro annuncia i due minuti di recupero, Torreggiani, il quale sembrava irrimediabilmente chiuso al limite sinistro dell’area, riesce incredibilmente a liberarsi di D’Acqui e di Magno e a insaccare da posizione tutt’altro che agevole. A poco più di sessanta secondi alla fine sembrerebbe fatta, ma i White Eagles non molla e sfrutta la carica data dalla disperazione. Lancio dalle retrovie di Guariento per Lo Chiatto, il quale, in piena area girato di spalle, cerca con successo la mezza rovesciata che sorprende De Maistre Rodolfo, che, in questo caso non immacolato, riesce solo a toccare. C’è tempo giusto per un calcio di punizione, battuto dai rossi nella propria metà campo: l’area arancione è una selva di gambe e di teste, e Guariento mette il classico pallone in mezzo degli ultimi minuti, quello che punta ad una deviazione qualsiasi. Tra spinte, salti, blocchi, spizzichi, il pallone cade sulla fronte di De Maistre, il quale, probabilmente spiazzato da una spizzicata di Zaccaria Fabio, infila il pallone nell’angolino destro della propria porta. Incredibilmente il 2-0 sfuma nel giro di un minuto scarso, l’Imperial non crede ai propri occhi ed i White rientrano precipitosamente in partita. Ora, la palla è alla Dea bendata della lotteria dei calci di rigore: in teoria, i favoriti sarebbero i rossi, galvanizzati dalla rimonta finale, con gli arancioni nel ruolo dei sbalestrati e confusi pugili appena colpiti da un diretto. I calci di rigore vedono invece tutti i giocatori all’altezza e freddi il giusto, fino al quinto per i White Eagles: sul dischetto capitan Guariento, il quale però si fa parare il suo tiro. Finisce così con la vittoria dell’Imperial Pub, che recupera una vittoria all’apparenza certa fino a poco dalla fine, e con la fenice White Eagles degnissima seconda. Edoardo Peretti magazine ABSOLUTE calcio a 7 pagina 7 Finalissima c7– Torreggiani e Lo Chiatto i top player LE PAGELLE DELLA FINALE imperial pub DE MAISTRE RODOLFO 8: ha vinto il premio per il miglior portiere e si vede almeno in un’occasione: quando vola sotto la traversa per togliere qualche ragnatela ed il pallone indirizzato dall’acrobazia di Masi. Sul primo goal subito si fa sorprendere e non respinge come sa, ma per il resto, pur non impegnatissimo, anche senza fare miracoli non si è mai fatto sorprendere e ha dato sicurezza. FELINO DE MAISTRE FRANCESCO 8,5: gioca in difesa, dove non è un osso facile, e spesso e volentieri passeggia in avanti, sostenendo i compagni d’attacco. I suoi inserimenti sono una variante fondamentale del gioco arancione. Non a caso stasera quasi tutte ss white eagles BUSSI 8: una sua grande parata ad inizio ripresa permette, in fin dei conti, ai suoi di poter effettuare l’incredibile rimonta finale. Non è forse perfetto nel 2-0, subito sul suo palo, ma anche per lui ci sono sul conto un paio di grandi parate. PORTIERONE MAGNO 7,5: gioca perlopiù nel primo tempo, nei momenti di maggiore presenza offensiva dell’Imperial; se la cava come al solito più che bene, chiudendo spazio alle ali e agli inserimenti, pur con qualche perdita di vista. Nella ripresa gioca meno, prova qualche sortita in avanti, e si lascia sfuggire Torreggiani nel 2-0 .CUSTODE D’ACQUI 8: la lotta senza esclusione di colpi contro Torreggiani potrebbe sembrare persa, ma le azioni pericolose della squadra lo hanno visto protagonista. Protagonista lo è stato anche suo malgrado con la sfortunata deviazione nella propria porta del 2-2, macchia per sua fortuna non decisiva. CORSARO CARENA 8: Col suo compagno spesso in gita di piacere nelle zone d’attacco, deve essere insuperabile; ed al netto di due o tre distrazioni, in particolare nel primo tempo quando si lascia pericolosamente sfuggire dal sotto il naso gli avversari, lo è. Soprattutto nella ripresa contro di lui si infrangono molti dei tentativi rossi, nonostante, come Lo Chiatto allo scadere dimostra, non abbia clienti facili. THE WALL COLLU 7: chi lo ha visto settimana scorsa nella semifinale contro L’Atletico Renato, ricorda la sua devastante ripresa sulla fascia destra. Stasera invece l’ala è stato probabilmente il giocatore più deludente dei suoi. Non perché abbia giocato male in assoluto – è stato comunque spesso prezioso in difesa - ma perché è quasi sempre apparso ai margini del gioco, un po’ fuori della manovra, e autore di dribbling spesso bloccati. Al suo momento, è comunque freddo e non sbaglia il rigore. AI MARGINI RIZZI DAVIS 8: la partita del capitano dura poco, costretto ad uscire quasi subito per una botta subita. Lo si sente comunque aizzare e sostenere di continuo i suoi, un po’ come se fosse rimasto in campo. LEADER ZAGO 8,5: entrato per Rizzi, diventa il protagonista del duello contro Salamone che si protrarrà per tutti i 50 minuti, senza esclusione di colpi e di tackle. Sempre al centro del gioco, recupera un’infinità di palloni e ne smista altrettanti. Con le braccia già mezze alzate, vede Bussi negargli un goal già fatto. GLADIATORE 1 MARINO 7,5: Partita estremamente di sostanza e di sacrificio. Meno appariscente del solito, è bravo a gestire palla e ritmo, e a dare una mano in difesa, soprattutto nella ripresa. Parte da sinistra e limita al massimo gli accentramenti, nel primo tempo regala un paio di ottimi assist e belle aperture. SACRIFICATO TORREGGIANI 9: una doppietta, con la precisione del cecchino nel primo goal e con un misto di classe e potenza nel secondo, molto bello. E poi tanto tanto lavoro lì davanti, dove è sempre una spina nel fianco, anche quando per stanchezza perde un pizzico di lucidità, e dove lotta contro spalle e corpi di difensori alla sua altezza, e dove, per lunghi tratti della ripresa, è lasciato un po’ solo. ARMA LETALE RIZZI DARIO 7,5: entra, con un buon impatto, negli ultimi minuti del primo tempo, e gioca tutta la ripresa, con risultati altalenanti; anche lui lotta e recupera tanti palloni, mentre a tratti è il miglior sostegno per Torreggiani, in altri momenti un po’ si perde, ALTALENANTE. se si guarda tutta la partita sarebbe semmai più giusto dire un pareggio. Il difensore, infatti, concede quasi nulla all’attaccante, anche se quel quasi diventa decisivo nel 2-2. Conferma il suo essere difficilmente superabile. SARACINESCA ZACCARIA CARMINE 7: Parte dalla destra, dove prova un po’ a sostenere la manovra senza particolare efficacia, e dove aiuta dietro, con risultati decisamente migliori. Primo tempo poco appariscente, ma comunque, tra una difficoltà e un recupero, di grande utilità. Si vede poco in campo nella ripresa. UTILE CESA 8: La parte migliore della sua gara è la ripresa, quando, giocando a sostegno, ha più coraggio e modo di avanzare e dove lavora un sacco di palloni. Nel primo latita un po’ il suo contributo offensivo, anche se ha vinto il duello sulla fascia con Collu. De Maistre dice di no ad una sua bella acrobazia. SUPPORTO SALAMONE 7,5: protagonista di un duello senza esclusione di colpi, recupera tanti palloni e vince tanti contrasti quanto il suo avversario. All’inizio il suo aiuto a Guariento non è particolarmente visibile, poi fa qualcosa in più - suo un diagonale ben parato - ma senza il supporto completo che ci si sarebbe aspettati. Ha il merito di garantire l’equilibrio nella ripresa. LOTTATORE PROVATO GUARIENTO 7,5: il capitano non è che abbia steccato, ma comunque ha suonato in maniera meno memorabile di altre occasioni. Nei primissimi minuti sembra poter essere devastante come al solito, poi dopo il goal subito gradualmente si spegne, un po’ perché solo e un po’ perché non appare lucidissimo. Meglio nella ripresa quando gioca dietro da regista più arretrato e fa partire quasi tutte le azioni. Suoi, per esempio, i lanci dei due goal. Sfortuna vuole che sbaglia il rigore decisivo. GIOIELLO LABIANCA 7: sulla fascia destra tra difesa e attacco si vede soprattutto per i palloni recuperati. In fase difensiva comunque bene con qualsiasi avversario passasse di lì. DOGANIERE MARINO 8: quando entra vivacizza, in coppia con Lo Chiatto, un attacco al momento un po’ anestetizzato. Molto mobile e vivace, crea e offre occasioni, e fa sudare gli avversari fino a quel momento un po’ troppo sicuri. Lo stesso vale nella ripresa, quando sostiene la manovra offensiva e crea spazi per l’inserimento altrui. FOLLETTO LO CHIATTO 8,5: nel primo tempo quando entra il suo impatto è ottimo. Lo stesso non sembra accadere nella ripresa, quando una volta rimesso piede in campo, non dà la stessa scossa data prima. Sembra, perché al 26’ cerca e trova una grande girata che da il via all’incredibile e veloce rimonta. COBRA ZACCARIA FABIO 7: La cosa migliore che ha fatto, in una partita giocata solo a spezzoni, è quello di avere deviato quale tanto che bastava la punizione di Guariento, spizzicata decisiva nello spiazzare De Maistre. MALANDRINO. Edoardo Peretti ABSOLUTE magazine calcio a 5 pagina 8 Finale Champion’s c5 – Mister Ceccato esulta, argento all’ottimo Jolly Joker CHAMPION’S AI RIGORI, SAGIT IN CIMA AL PODIO D’Armiento firma il pari al 50’, fatale l’errore dal dischetto di un grande Schepis fc jolly joker 2 Schepis Furiato 4-6 d.c.r. (3-3) FC JOLLY JOKER: Tortorelli, Furiato, Giardino, Kohanbani, Sarti, Schepis, Tavella. SAGIT: Gagliano, Corrias, D’Armiento, Emanuele, Sanfelici, Zullo. villastellone - Termina ai calci di rigore una delle più belle Absolute Finals di quest’anno con la vittoria del Sagit di mister Ceccato, al timone dell’ex Vodafone Larsen che tanto ha fatto e vinto in questi anni. Per non smentire l’indole vincente dei biancodorati ecco arrivare il titolo 2014, niente di meno che la coppa dalle grandi orecchie, la Champion’s, ovvero il top del top in casa Absolute, che a dire il vero prende tutt’altro sapere viste le recenti cocenti delusioni da secondo posto per D’Armiento e soci. Come preannunciato, gara bellissima nonostante i gol non siano stati eccessivamente numerosi tra due ottime squadre fornite di un efficace gioco corale, condito da individualità dall’alta caratura tecnica e non solo. Gara fondamentalmente equilibrata, il cui ago pende forse leggermente dalla parte di Kohanbani e compagnia che, per risolverla con una metafora pugilistica, avrebbero vinto il match ai punti. Ma il cinismo e il gol allo scadere di capitan D’Armiento regalano l’ultima speranza al Sagit per portare a casa il titolo. Lo stesso capitano e Zullo sono l’anima e il cuore dei biancodorati che sopperiscono alla grande la pesante assenza di Fabbiani, infortunatosi in semifinale, costruendo e segnando i gol della vittoria. Egregio il lavoro di Sanfelici a far quadrare i conti in mezzo al campo insieme a Emanuele a sbarrare la strada in difesa. Prove brillanti anche per saracinesca Gagliano e Corrias a contenere le manovre biancoverdi. jolly joker sagit Emanuele Zullo D’Armiento Tanto amaro in bocca per il Jolly Joker dopo aver assaporato a trenta secondi dalla fine il gusto della vittoria per poi perderlo ai calci di rigore. La freschezza e la velocità in fase di impostazione permettono ai celti di Kohanbani di tenere testa e legittimare il vantaggio con grande autorità, nonostante l’evidente differenza all’anagrafe dei due organici. Schepis si rende protagonista di una partita illuminante, autore di due gol e vero e proprio osservato speciale della difesa biancodorata. Giardino, Sarti, Tavella e Furiato si danno il cambio continuamente togliendo punti di riferimento al Sagit e mettendo in crisi la retroguardia con tempismo e rapidità. Kohanbani dirige, come suo solito, dalla difesa in maniera impeccabile davanti al guardingo Tortorelli che non sbaglia mai un intervento. CRONACA – la gara entra in fase di studio già nei primi minuti. Sagit e Jolly non si scompongono, rimangono chiuse onde evitare qualunque tipo di infiltrazione nemica prediligendo il gioco palla a terra per poi sganciare le boe d’attacco per colpire lo specchio della porta, Sarti su tutti ha un paio di occasioni sui piedi, sprecate calciando alto sopra la traversa. Il Sagit risponde con le iniziative di Zullo per vie centrali e gli inserimenti di Sanfelici, ma sono i biancoverdi a trovare il vantaggio al 19’ con Schepis che semina la squadra di Ceccato per poi scaricare il destro alle spalle di Gagliano, 1-0 Jolly, che sarà l’unica realizzazione del primo tempo. Nel secondo periodo entra in campo un Sagit completamente rivitalizzato, pronto a mettere sotto i celti di Kohanbani. Unodue celere firmato Emanuele-Zullo: il primo sagit trafigge Tortorelli su punizione, il secondo centra l’angolo giusto di destro su assist di D’Armiento, 2-1 Sagit ribaltone completato. La gara sembra scorrere su binari favorevoli per gli ex Vodafone fino al pareggio al 17’ di Schepis che inventa una girata stupenda di sinistro a cui fa eco il sorpasso di Furiato servito con assist al bacio da Giardino. Secondo rovesciamento di piani con il Sagit a dar fondo alle proprie risorse per acciuffare il pari in extremis, giunto per vie rocambolesche allo scadere del tempo regolamentare su colpo di testa di D’Armiento da distanza ravvicinata, 3-3 e lotteria dei calci di rigore che premieranno lo stesso Sagit in seguito all’errore di Schepis, fatale per il Jolly. Dopo un campionato tortuoso e la sconfitta in finale di Carnival Cup e di Regionali arriva la prima gioia al termine della stagione, giusto in tempo per scolpire il nome Sagit nell’albo Absolute. Nonostante sia solo la seconda partecipazione, il Jolly conosce già molto bene la vittoria, alzare coppe al cielo e così via discorrendo. Ed è proprio per questo che rimane l’amarezza per aver perso a trenta secondi dalla fine la coppa Absolute più ambita. Ci sarà tempo e spazio per rivedere i celti in azione e magari di nuovo al tavolo delle premiazioni. Fabrizio Giangualano le pagelle FC JOLLY JOKER Tortorelli 7: gara pulita, seguita nei minimi dettagli dal portiere biancoverde, mai impreparato. Riflessi. Furiato 7: il suo mestiere è intervenire, rubare palla, ripartire e anche segnare, fa tutto estremamente bene. Centralina. Giardino 7: parte dalla panchina, entra subito in partita alla prima chiamata, assist preciso per Furiato. Concentrato. Kohanbani 7: partita più difensiva del solito, non riesce ad esplodere il destro ma comunque sempre pericoloso. Cecchino. Sarti 7: non segna ma questo non macchia la buonissima prova del numero sette biancoverde, sempre in tensione. Boa. Schepis 7.5: il migliore dei suoi, non solo per la doppietta, lotta e carica i suoi da vero leader. Personalità. Tavella 7: meno nel vivo del gioco anche se le sue incursioni sono sempre una spina nel fianco. Furetto. SAGIT Gagliano 7: non para nessun rigore questa volta, ma il lavoro svolto nei cinquanta minuti è di assoluto valore. Mastino. Corrias 7: entra per frastagliare le dinamiche precise del Jolly, ripaga la fiducia di mister Ceccato. Guardia. D’Armiento 7.5: trova il gol del pari all’ultimo minuto per tenere la porta ancora aperta, come sempre fino in fondo. Provvidenziale. Emanuele 7: piazzato in difesa a fare da scudo, non disdegna le avanzate palla al piede in area avversaria, proiettile al piede. Toro. Sanfelici 7: apprezzabile in fase offensiva, ancor di più in quella difensiva e di sacrificio ad aiutare i compagni. Encomiabile. Zullo 7.5: cervello e motore del Sagit, il numero cinque biancodorato conferma anche in questa finale di essere tra i migliori. Elegante. magazine ABSOLUTE calcio a 7 pagina 9 Finale Champion’s c7 – Turchi battuti nel derby tutto chierese LANFRANCO C’E’, LA CARROZZERIA VOLA Un gol del centrale a metà ripresa assegna la coppa più ambita carrozzeria cremonese Lanfranco 1-0 CARROZZERIA CREMONESE: Favaretto, Orrù, Meli, Martano, Rullo, Marafioti, Lanfranco, Dipietro, Mundula, Miceli. I TURCHI: Negro, Sgueglia, Bonincontro, Musso, Boaron, Frascati, Meneghini, Muffetti, Micelli. villastellone - La più attesa, la più prestigiosa, la coppa dalle grandi orecchie. E’ stata anche una delle partite più tirate ed alla fine si è risolta con una sola rete, il gol di Lanfranco su corner al 35’. A sollevare la coppa è quindi la Carrozzeria Cremonese, una delle favorite per la vittoria finale che alla fine deve “accontentarsi” della Champion’s. Deerby di Chieri degno di questa finalissima. La qualità messa in campo dai grigioarancio è tantissima, ma i biancorossi non stanno di sicuro a guardare, anzi rispondono colpo su colpo e la partita è combattutissima e i ritmi sono altissimi. La prima occasione è una punizione di seconda per la Carrozzeria Cremonese per un retropassaggio: Martano però calcia alto da ottima posizione. i turchi i turchi Ancora il numero 7 ci prova da fermo dopo qualche minuto, ma Negro è attento e devia in corner. Le squadre faticano a creare gioco, entrambe sono disposte benissimo in campo e gli spazi a disposizione per creare sono limitatissimi. Così i tiri da lontano diventano l’unica soluzione e proprio da un fendente di Boaron, respinto bene da Favaretto, nasce l’occasione più clamorosa della partita, ma Muffetti da buona posizione spara sull’incrocio. Termina così un primo tempo piacevole, ma l’avvio di ripresa è ancora più vivo. Mundula dal limite calcia bene ma centra il palo, Martano salta Negro ma in caduta spedisce fuori. I Turchi sono schiacciati nella loro metà campo e non riescono a uscire tranne che per qualche iniziativa di Boaron o con qualche lancio lungo per Muffetti, troppo isolato contro la difesa avversaria. Anche Meli va vicino al gol, ma Negro mette in angolo. Proprio da qui nasce il gol decisivo: palla dentro, Lanfranco salta più alto di tutti, colpisce più con la spalla che con la testa, ma tanto basta per insaccare e festeggiare il vantaggio. carrozzeria cremonese La Carrozzeria si chiude molto bene dopo il Champion’s, con la certezza che il prossimo anno gol, allentando un po’ la pressione, ma I Turchi questa squadra sarà nuovamente in lizza tra le non riescono a sfondare e l’unico pericolo vero favorite alla vittoria finale. lo creano proprio i grigi, con Marafioti che va altissimo a dispetto dell’altezza e sfiora l’angolo opposto di testa. Alessandro Casari Termina così anche l’ultima finale di coppa, con capitan Orrù che può alzare al cielo la le pagelle CARROZZERIA CREMONESE: Favaretto 7: non corre troppi pericoli, sventa con sicurezza le conclusioni da lontano ed è aiutato dai legni quando lui non può più fare nulla. BRAVO E FORTUNATO. Orrù 7: il capitano gioca la solita partita fatta di corsa e grinta, sigillando la sua fascia di competenza. GRINTOSO. Meli 6.5: anche per lui prova convincente sulla sinistra, pericoli non ne corre e quando può si fa vedere. AVANTI E INDIETRO. Martano 7.5: spreca una buona punizione all’inizio, poi si rifà ma la fortuna non è dalla sua parte, comunque è un pericoloso costante. VELENOSO. Rullo 7: ara più volte la fascia destra, non fa passare nessuno e trova anche il tempo di proporsi con continuità. MARTELLO PNEUMATICO. Marafioti 8: davvero l’uomo in più, tiene costantemente in apprensione tutta la difesa, gioca per i compagni e recupera palloni. Ah, sfiora anche il gol. COSA VUOI DI PIU’ DALLA VITA? Lanfranco 8: tutti aspettavano Boaron, Marafioti o Martano ed ecco che spunta lui a risolvere la partita. Oltre al gol concentrazione e sicurezza dietro. MAN OF THE MATCH. Dipietro 7: come gli altri difensori prestazione assolutamente perfetta dietro, zero sbavature e qualche buona idea. SOLIDO. Mundula 7.5: tutti i palloni passano da lui, la squadra gira benissimo e molto del merito è suo. DIRETTORE D’ORCHESTRA. Miceli 7: tanta tanta quantità in mezzo al campo, lavoro di recupero che non fa esaltare le folle ma è fondamentale. DIETRO LE QUINTE. I TURCHI: Negro 8: un solo gol subito, zero colpe. Per il resto reattivo ed affidabile, dà sicurezza alla difesa. CERTEZZA. Sgueglia 6.5: la difesa de I Turchi regge bene e lui da un ottimo contributo. ROCCIOSO. Bonincontro 7: regge benissimo all’urto degli avanti avversari, la difesa da lui guidata viene scardinata solo da corner. PORTA BLINDATA. Musso 7.5: deve concentrarsi molto sul difendere e meno sull’impostare, peccato perchè quando prova a lanciare i risultati sono ottimi, ma la partita richiede questo. SACRIFICIO. Boaron 7.5: il più pericoloso dei suoi, trova qualche slalom ed impensierisce Favaretto da lontano. IMPRESCINDIBILE. Frascati 6.5: anche lui solido dietro, inizialmente si propone anche. Comunque più che sufficiente.BANDIERA. Meneghini 6.5: anche per lui solida prova da centrale contro avversari molto difficili. Errori ridotti al minimo. MURAGLIA. Muffetti 6.5: il suo fisico chiama il pallone alto da solo, ma è davvero troppo isolato là davanti. In più ha solo un’occasione e gli va male. RIFERIMENTO. Micelli 7: a 1000 km/h per tutta la partita, pressa chiunque passi vicino a lui e non è mai fuori posizione. TARANTOLATO. ABSOLUTE magazine calcio a 5 pagina 10 Finale Europa League – Mister Intermite alza al cielo il primo trofeo stagionale VILLA TANA DI MISURA SUGLI SCUGNIZZI Bastano tre gol nel primo tempo ai bianconeri, Di Carlo fuori a testa alta villa tana Chiricosta Ballo Intermite 3-2 VILLA TANA: Brusco, De Salvo, Intermite, Orlando, Tatani, Ballo, Guidotti, Chiricosta. FC SCUGNIZZI: Dell’Anna, Prencipe, Boria, Grasso, Cacciatore, Bovino, Paletto, Danese, Listi. villastellone - Conclusione dell’Europa League dalle tinte forti tra gli ex campioni del Villa Tana e gli imprevedibili Scugnizzi di mister Di Carlo. Match muscolare dai molteplici interventi al limite e dalle innumerevoli giocate di prestigio dei vari talenti presenti sul rettangolo verde. Vittoria di misura del Villa Tana che sale in cattedra fin dalle prime battute, desideroso di riscattare l’eliminazione dai play off, imponendo gioco e ritmo agli avversari. Intermite schiera il capitano a capo della difesa ad incatenare Boria, obiettivo raggiunto vista la mancata presenza del bomber di Di Carlo sul tabellino, e Chiricosta libero di pennellare e giostrare le manovre dei bianconeri i cui finalizzatori rispondono al nome di Ballo e Guidotti, ancora una volta decisivi alla fine dei cinquanta minuti. I santenesi giocano a memoria seguendo schemi ben precisi e collaudati nel tempo a cui aggiungere quella qualità innata dei propri gioielli a completare un organico che merita di alzare la coppa al cielo nonostante la strenua resistenza degli Scugnizzi. Gli uomini di Di Carlo impiegano un tempo per trovare spazi e movimenti per sfondare il muro di Brusco e cercare di arginare le scorribande bianconere. Listi è il fulcro del gioco blues, le sue trovate sono sempre d’ispirazione per i compagni che spesso però non seguono l’azione. Il numero dieci si carica la squadra sulle spalle insieme a Prencipe che tenta di ferire dalla distanza con il suo destro e a Paletto, fc scugnizzi Listi Prencipe infaticabile corridore sull’out di sinistra. Partita serrata per gli Scugnizzi che non trovano i gol del proprio capitano e giocatore più rappresentativo, al secolo Mirko Boria, rimasto a bocca asciutta in questa finale. CRONACA – Il tempo di prendere le misura e il Villa passa in vantaggio al 5’ con Chiricosta che fredda Dell’Anna di destro, a cui segue il raddoppio di Ballo su punizione e il terzo e già ultimo sigillo bianconero di Intermite che scaglia violentemente la sfera in fondo alla rete all’8’. Vantaggio costruito a regola d’arte in dieci minuti scarsi che sembra far presagire ad una goleada santenese, cosa che non avverrà ma che nemmeno favorirà gli Scugnizzi, arrestati da un Brusco in forma smagliante. La partita si accende con il passare dei minuti e l’assegnazione dei primi cartellini gialli ma il risultato non cambierà fino all’intervallo, 3-0 Villa Tana. Cambio registro nella seconda frazione con i blues a prendere le redini del gioco rendendosi sempre più pericolosi in area bianconera fino al meritato gol di Listi al 10’, che buca barriera e Brusco su punizione. Rete che dà linfa nuova alla batteria di Di Carlo, pronta a respingere le offensive di Ballo e Guidotti e a ripartire in contropiede per correggere l’andamento della partita. L’acceso agonismo sfocia nel tiro libero di Prencipe al 21’, freddo nel trafiggere l’estremo santenese, 3-2 Villa Tana a quattro minuti dalla fine. Minuti incandescenti con gli Scugnizzi a tentare il tutto per tutto e il Villa a tenere lontana la palla dalla propria area. Triplice fischio, partita terminata e bianconeri campioni d’Europa League. Sembrava la stagione dei secondi posti per mister Intermite e invece il suo Villa Tana la spunta in una finale tesa e rocciosa a discapito degli ottimi Scugnizzi. La qualità garantisce gol e la grande preparazione tattica e coesione difensiva risparmiano quella rete in più per permettere agli avversari di raggiungere i bianconeri. Altro titolo per il collettivo di Santena. Coppa sfumata di misura per Di Carlo che schiera una squadra compatta e quadrata gestita con razionalità da un ottimo Listi. Brusco ha messo lo zampino ripetutamente per rovinare la rimonta blues, quindi nulla da recriminare per gli Scugnizzi che cedono al Villa ma lo fanno più che a testa alta. Storia. Fabrizio Giangualano le pagelle VILLA TANA Brusco 7.5: migliore in campo, gli Scugnizzi ci provano seriamente, ma lui non è da meno. Spider Man. De Salvo 6.5: gioca spezzoni nei due tempi, occupa il secondo di difesa senza strafare ma anche senza osare. Diligente. Intermite 7.5: grande partita del capitano, ancora una volta mostra grande maturità nel gestire la squadra, gol da vero attaccante. Totem. Orlando 6.5: altra partita di luci e ombre, i numeri ci sono ma manca quel qualcosa in più per diventare un top player. Diesel. Tatani 6.5: gli toccano i minuti in cui far rifiatare la squadra, copre senza rischiare ma non azzarda in fase offensiva. Trazione posteriore. Ballo 7: onnipresente in mezzo al campo, chiama palla, smista, dribbla, fa tutto bene tranne l’ultimo tocco, comunque sempre in gol. Abitudine. Guidotti 7: pecca di leziosità in momenti cruciali, ma crea sempre pericoli dalle parti di Dell’Anna. Rapido, Chiricosta 7.5: giocatore dalle ormai note doti straordinarie non sente la pressione della finale risultando tra i migliori in campo. Classe. ogni chiamata di Di Carlo. Motorino. FC SCUGNIZZI Dell’Anna 6.5: i dieci minuti iniziali Bovino 6.5: ben figura nel marasma non sono dei più felici, recupera di una partita agitata in cui riesce a brillantemente nel corso della partita. portare a casa una buona performance. Promosso. Doganiere. Prencipe 7.5: fa un po’ di tutto, dal Paletto 7: tra i più carichi dei suoi, bloccare le ripartenze bianconere allo consuma l’out di sinistra rendendosi sganciarsi in attacco e segnare un tiro pericoloso in più riprese dalle parti di Brusco. Pendolino. libero. Totale. Boria 6.5: molto bene nel gioco di sponda Listi 7.5: il faro degli Scugnizzi, con lui in ma da uno come lui ci si aspetta il gol, campo la squadra gira con i giusti tempi; tanti gol; questa volta viene ingabbiato a gol meritato in una finale di questo livello. Regia. dovere da Intermite. Lottatore. Cacciatore 6.5: spende molto in fase di interdizione, dà tutto quello che ha ad magazine ABSOLUTE calcio a 7 pagina 11 Finale Europa League c7 – Tiri dal dischetto fatali per Sassone e soci REAL, E SONO DUE! DECIDONO I RIGORI “Doblete” per i rossoblù, La Loggia sconfitto ma a testa altissima la loggia Correra 8-9 d.c.r. (1 - 1) LA LOGGIA: Roberto, Pavan, Trafficante, Cerqua, Parriniello, Taddei, Ingrassia, Russo, Correra, Sassone, Maggi. REAL ORBASSANO: Sconfienza, Vadalà, Caruso, Maio, Basanisi, Massaro, Zora, De Simone, Muscillo, Usseglio, Pirritano, Piras, Giambartino. villastellone - “Due coppe is meglio che one”, dicevano l’anno scorso I Disbela. Beh c’è chi li ha presi molto sul serio e ha deciso di ripetere la loro impresa. Così, dopo la vittoria in Championship, i rossoblù concedono il bis in Europa League, dopo una partita letteralmente esplosa nei 2’ finali e una serie di rigori lunghissima ed estenuante. Giusto per non rendere le cose troppo banali. Partita decisamente influenzata dal forte vento alzatosi fin dal fischio d’inizio, cosa che forse ha aiutato il Real Orbassano che ha lasciato che fosse il La Loggia a fare la partita, impresa assai difficile in certe condizioni, provando a sfruttare qualche ripartenza e qualche calcio da fermo. Da subito è il trio offensivo del La Loggia a costruire la manovra, con Sassone ad ispirare e cercare la profondità per i tagli di Correra e Maggi. Ma con le traiettorie modificate dalle folate di vento essere precisi è impossibile, così i bianconeri dimostrano di essere una squadra camaleontica, cambiando il modo di attaccare e cercando fraseggi di prima con la palla bassa. Il Real di contro si chiude bene e lascia pochissimi spazi, concedendo solo qualche tiro da fuori, col quale Sassone si rende pericoloso un paio di volte ma senza successo. Ma proprio da una palla persa dal 10 bianconero nasce la più grande occasione del primo tempo, con Pirritano che fa tutto bene, supera Roberto ma in equilibrio real orbassano Pirritano precario spara alto, lasciando il risultato bloccato sullo 0-0. Il La Loggia riparte con la giusta concentrazione dopo la pausa e con 10’ di altissimo livello mette paura agli avversari e va vicinissimo al vantaggio. Sconfienza, da terra, fa il miracolo e anticipa l’accorrente Correra su un traversone rasoterra negandogli un gol facile facile. Poi Maggi si esalta, stop, sombrero e tiro al volo dal limite, il pallone termina però di poco a lato. Rispondono Piras e Pirritano con due tiri da fuori area che terminano però fuori. Centra invece la porta Muscillo, la sua punizione a giro è un capolavoro ed è indirizzata dritta sotto il sette, ma Roberto si allunga e mette incredibilmente in angolo. Ultima occasione prima di 2’ di “follia” pura, in cui il La Loggia sembra mettere le mani sulla coppa grazie a Correra, bravo a sfruttare una serie di rimpalli in area ed insaccare da rapace vero. Dopo una partita così equilibrata sembra la fine, ma proprio sul triplice fischio Pirritano si inventa il gol della giornata, girata di contro balzo dai 25 metri, la palla sbatte sul palo e si infila alle spalle di un Roberto quasi incredulo. Servono ben otto rigori a testa per assegnare il trofeo; alla fine Pavan sbaglia e proprio Pirritano trasforma il rigore decisivo. I rossoblù alzano la coppa, per quanto visto in campo entrambe le formazioni meriterebbero di stare sul gradino più alto del podio, ma il calcio, si sa, a volte è uno sport crudele. Alessandro Casari le pagelle LA LOGGIA: Roberto 7: impotente sul gol di Pirritano, clamorosa la parata sulla punizione di Muscillo. UOMO VOLANTE. Pavan 6.5: partita di corsa e presenza, purtroppo il suo errore regala la coppa agli avversari. SFORTUNATO. Trafficante 6.5: presente, lascia pochi spazi e da un’alternativa sulla destra. SOLDATINO. Cerqua 6: controlla bene la fascia di sua competenza. COMPITINO. Parriniello 6: non avrà la tecnica e la visione di Sassone, ma in mezzo al campo si sente. FA LEGNA. Taddei 7: esce sempre bene palla al piede, ma i veri capolavori sono le sue chiusure, sempre perfette. SERRATURA A DOPPIA MANDATA. Ingrassia 7: sempre in movimento a destra, dove crea parecchi grattacapi agli avversari, sicurissimo da centrale. CAPITANO VERO. Russo 6.5: recupera palloni a raffica, giocate semplici ma sempre efficaci, sbaglia pochissimo. POLMONE. Correra 7.5: crea spazi, si butta in area, fa sponde e segna il gol che poteva essere decisivo. Insomma, fa la punta. RIFERIMENTO. Sassone 7.5: idee geniali supportate da piedi educati, ci prova da fuori ma la dea bendata non è dalla sua parte. In più copre anche. FULCRO DEL GIOCO. Maggi 7.5: eurogol solo sfiorato, gioca tra gli spazi muovendosi molto e dialogando bene con Correra. INCURSORE. REAL ORBASSANO: Sconfienza 7: sicuro negli interventi di routine, bravo a sventare un paio di pericoli seri. CONCENTRATO. Vadalà 6.5: positivo in entrambe le fasi, sbaglia poco e si fa vedere dai compagni. PRESENTE. Caruso 6.5: inizia spingendo forte, pian piano abbassa il baricentro per aiutare dietro. UTILE ALLA CAUSA. Maio 6: lavora nell’ombra, pressa e chiude gli spazi. Non prende i titoli ma è utile. Basanisi 7: se il La Loggia deve cercare quasi sempre il tiro da lontano il merito è soprattutto dei difensori. GUARDIA. Massaro 7: stesso discorso fatto per Basanisi, centralmente non si passa. GIRARE AL LARGO. Zora 7: ringhia su ogni caviglia e costringe Sassone ad arretrare il suo raggio d’azione di parecchi metri. MASTINO. De Simone 7.5: i compagni lo cercano sempre e lui da il via a tutte le azioni da regista vero. FARO. Muscillo 7: alterna grandi giocate (vedasi punizione all’incrocio) a momenti di buio, ma le qualità non si discutono. CORRENTE ALTERNA. Usseglio 6: assicura copertura sulla fascia. Spinge poco. PRESENTE Pirritano 7.5: gli spazi sono pochi e soffre molto. Poi riagguanta la partita al 50’ con una magia, nell’unica occasione capitatagli. CECCHINO. Piras 7: la sua voglia lo porta spesso ad essere irruento, ma mai con cattiveria. Lotta e corre per tutto il match. MAI DOMO. Giambartino 7.5: inizia largo, spinge e copre bene, finisce centrale, dimostrando sicurezza e personalità. POLIVALENTE. ABSOLUTE magazine calcio a 5 pagina 12 Finale Coppa Uefa c5 – Tripudio orange: il Saraceno disintegra i rossoblu di Segreto RE MONTARULI CALA IL SETTEBELLO, GREEN K.O. Il neo Pallone d’Oro Absolute ruba il palcoscenico a tutti, Spinelli battuto ristorante pizzeria il saraceno torino 12 - 4 7 Montaruli G. 3 Pala 2 Caferro green club f.c. Spinelli 4 RISToRANTE PIZZERIA IL SARACENO: Marescalco, Abatematteo, Pala, Montaruli R., Pepe, Caferro, Montaruli G., Carbonaro. GREEN CLUB FC: Lessen, Giraudo, Sporta, Donvito, Martin, Spinelli, Ballor, Rossi Precerutti. Green. Gol che non scompone minimamente il Saraceno, reindirizzato sulla giusta via da Pala al 5’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo e Caferro con un sinistro tagliato sul secondo palo da posizione impossibile. Flusso che trova continuità a metà frazione con la doppietta di Caferro ed il villastellone - Finale con il botto per gli primo sigillo di Montaruli,4-1 Saraceno. Spinelli orange del Saraceno, che frantumano uno stanco interrompe momentaneamente la sfuriata Green Club ritrovando il bomber per antonomasia, orange con una sassata all’incrocio, ripetuta con nonché fresco vincitore del primo Pallone d’Oro Absolute, Gianluca Montaruli. Ultimo capitolo di coppa Uefa che lascia poco spazio ai commenti visto il dominio di uno straripante Saraceno che non fa sconti ai rossoblu di Segreto, troppi fiacchi e appoggiati sulle spalle del solo Spinelli. Risultato mantenuto saldamente in mano dai tulipani per tutto l’arco della partita grazie ad un ispirato Caferro, bravo nel recuperare lo svantaggio subito dopo un minuto ed allungare immediatamente dopo, a Pala per il quale sono state spese innumerevoli parole d’encomio in questa stagione, sempre più riferimento in casa orange. Ovviamente non può mancare il successo su punizione al 19’. Bis che non scalfisce gigantesco Gianluca Montaruli che per l’occasione cala il settebello, risultando per forza di cose il le ambizioni Saraceno: Pala e Montaruli vanno in rete ancora due volte a testa per fissare il parziale migliore in campo. sull’8-3 prima dell’intervallo. Poco da salvare sul fronte Green Club che si sgretola di fronte ai grugliaschesi lasciando negli Montaruli show nel secondo tempo. Il numero spogliatoi la qualità e l’incisività che hanno sempre undici mette in ginocchio i rossoblu dopo appena contraddistinto gli uomini di Segreto. Spinelli è il nove minuti con una doppia in fotocopia di solo a complicare la vita a Marescalco firmando destro a superare Lesen. Sfida a distanza raccolta tutte le marcature rossoblu e dando riprova del da Spinelli che risponde al collega per le rime di proprio spessore. Sono mancate le geometrie di destro. Ultimo guizzo rossoblu ed happy ending Ballor così come le interdizioni di Precerutti sulla per il Saraceno che affonda ancora gli ultimi colpi linea della mediana e i riflessi di Lesen, troppo timbrati Gianluca Montaruli fissando il risultato sul12-4. sulle gambe in questa finale. CRONACA – E’ sufficiente un giro d’orologio a Gli Orange salgono sul gradino più alto del Spinelli per timbrare il cartellino su ribattuta,1-0 podio e lo fanno con grande merito in seguito green club F.C. ristorante pizzeria il saraceno torino ad una finale a dir poco roboante che li ha visti primeggiare in lungo ed in largo. Dopo l’Apertura del La Plata, arriva il secondo titolo stagionale per la Montaruli’s band, giù il cappello. Brutta sconfitta del Green dal quale ci si aspetta ovviamente molto di più dati i valori che può offrire. Spinelli da solo non può risolvere una finale contro un avversario di questo blasone, peccato per i rossoblu che devono accontentarsi dell’argento. Fabrizio Giangualano le pagelle RISTORANTE PIZZERIA IL SARACENO Marescalco 7: sulle staffilate di Spinelli non ha colpe, il resto è ordinaria amministrazione per un portiere di livello. Regolare. Abatematteo 6.5: pochi minuti in questa finale per il numero quattro orange che fa il suo con impegno quando chiamato in causa. Sveglio. Pala 8: ennesima partita brillante del tuttofare Saraceno, segna una tripletta, recupera, spezza il gioco, riparte con grande rapidità. Fondamentale. Montaruli R. 7: non è stata la stagione migliore del capitano, intaccata da un infortunio, ma la sua presenza in campo è di importanza basilare. Bandiera. Pepe 6: pochi minuti giusto per assaporare la vittoria e partecipare alla festa orange, sempre sul pezzo. Utile. Caferro 7.5: prende in mano la squadra dopo lo svantaggio diventandone il trascinatore, missione più che riuscita. Ispirato. Montaruli G. 10: sette gol in finale sono solo la punta dell’iceberg di quanto fatto dal neo Pallone d’Oro Absolute in questa e nelle passate stagioni. Immenso. Carbonaro 6: come Pepe, buttato nella mischia negli ultimi minuti per essere parte integrante di un grande successo. Gruppo. Martin 6.5: a capo della retroguardia GREEN CLUB FC Lessen 6: troppe incertezze a inizio gara, nella seconda metà, offre un’altra buona si riprende con il passare dei minuti ma prova di forza e intelligenza. Tattico. non può nulla contro Montaruli e soci. Spinelli 8: talento indiscusso, il numero dieci gioca quasi da solo tutta la finale, Intorpidito. Giraudo 6.5: si incarica di tenere ben poco assistito riesce comunque ad salda la difesa rossoblu, spesso non emergere. Fenomeno. riesce nell’impresa, giornata difficile. Ballor 6: il “grande assente” se vogliamo, le sue mancate invenzioni hanno influito Responsabilità. Sporta 6: qualche guizzo buono lo fa abbondantemente sul risultato finale. vedere, ma non è sufficiente a ribaltare il Eremita. Rossi Precerutti 6: come Ballor, risultato. Marcato. Donvito 6: non si sono viste le l’impatto troppo debole sulla partita ha verticalizzazioni del numero sette di condizionato la sua performance e quella Segreto, troppo timido in fase di possesso della squadra. Incerto. palla. Frenato. magazine ABSOLUTE calcio a 7 pagina 13 Finale Uefa C7 – Ciclo misto secondo, Armelllino si arrende COLPO O COLPETTO? UEFA IN BACHECA Partita bloccata, coppa assegnata ai rigori; decisivo Ghirardi tra i pali i soliti colpetti 3-1 d.c.r. (0-0) I SOLITI COLPETTI: Gherardi, Bonardo, Catozzo, Peronace, Stocco, Viola, Peracchiotti, Ribaudo, Serratore. CICLO MISTO: Armellino, Testa, Sandri, Bertarione, Lazzarin, Campochiaro, Villa. villastellone - Intensità, carattere e voglia di lottare, ma molto probabilmente anche un po’ di paura di perdere. Ed alla fine, cosa abbastanza ovvia quando si scontrano due squadre decise a non mollare un centimetro, la coppa UEFA 13/14 è stata assegnata solo con la lotteria dei calci di rigore. ciclo misto lottare con la retroguardia avversaria e salendo solo per qualche calcio da fermo. I Soliti Colpetti invece cercano di rendersi pericolosi, ma la retroguardia avversaria si chiude benissimo e gli unici tentativi pericolosi arrivano con tiri dalla distanza: Catozzo fa la barba al palo con un bel sinistro, Stocco invece il legno lo centra in pieno con un bel destro a giro che avrebbe meritato sicuramente più fortuna. Lo stesso numero sei bianco deve poi prendersela con se stesso per l’erroraccio in chiusura di primo tempo, quando a tu per tu con Armellino si fa ipnotizzare. Sono queste le uniche occasione di un primo le traiettorie dei lanci vengono completamente Così si arriva ai tiri dal dischetto, sempre una tempo intenso e combattuto a centrocampo, modificate, così provarci da lontano diventa lotteria. Gherardi diventa eroe, parando le un’arma sempre più importante. L’occasione conclusioni di Lazzarin, Sandri ed Armellino; vera capita però a Campochiaro, molto bravo Stocco rischia di rovinare la sua buona nell’indirizzare in porta, ma sulla traiettoria trova Bonardo che spazza. Risponde Ribaudo, prestazione facendosi parare il tiro, ma il suo che dopo una partita di sacrificio cerca la gloria, errore non pesa perché Ribaudo è freddo e ma il suo destro termina a lato la sua corsa. I trasforma il rigore decisivo. Quello che fa partire rigori si avvicinano, Stocco avrebbe l’occasione la festa dei bianchi. per evitarli, ma dopo aver saltato Armellino spara clamorosamente fuori da ottima Alessandro Casari posizione. le pagelle La festa alla fine ha per protagonista I Soliti Colpetti di Viola, che durante i 50’ regolamentari hanno sicuramente fatto qual cosina in più per vincere la partita. Match che, nonostante l’impegno delle due squadre è stata bloccata per lunghi tratti e, come già detto prima, che la paura di perdere ha reso combattuta ma meno spettacolare di quanto ci si aspettasse. La partenza è di marca Ciclo Misto, che prova qualche combinazione e va vicino al gol con Testa, ma dopo questa occasione si chiude nella sua metà campo, lasciando Campochiaro a nel quale nessuna delle due squadre riesce però a prendere in mano il pallino del gioco. E nella ripresa la sostanza non cambia, sono sempre I Soliti Colpetti a rendersi più pericolosi, ma comunque da lontano. Campochiaro lotta e conquista qualche fallo importante, ma è davvero isolatissimo, perché sugli esterni Testa e Villa stanno molto bassi per non lasciar campo a Stocco, Catiozzo e Peracchiotti. Viola trova il tempo giusto per un inserimento centrale ma mette alto da buona posizione. Il vento fortissimo di sicuro non aiuta le giocate, tutte I SOLITI COLPETTI: Gherardi 8: 50’ di tranquillità, solo qualche intervento non troppo difficile. Poi diventa l’eroe del match. Ipnotizzatore. Bonardo 7.5: partita sicura, a qualche minuto dalla fine salva sulla linea il tiro di Campochiaro; un pezzo di coppa è suo. L’uomo giusto al posto giusto. Catozzo 6.5: copre bene senza affondare troppo, anche se ogni tanto avrebbe potuto osare di più. Peronace 6.5: anche lui svolge bene il compitino senza strafare, la sua fascia comunque non corre rischi. Attento. Stocco 7.5: è quello che ci crede e che ci prova di più, infatti crea quasi tutti i pericoli del match. Un po’ di fortuna e precisione in più e sarebbe risultato decisivo. Sfortunato. Viola 7: gestisce bene il traffico in mezzo al campo, anche se le sue aperture spesso non arrivano a destinazione per colpa del vento. Metronomo. Peracchiotti 7: spinge a sinistra, riuscendo anche a non lasciare spazi dietro, bella prova. Completo. Ribaudo 7: partita dura, non gli lasciano mai un centimetro. Lui gioca per la squadra e appena può sfiora la rete. Alto voltaggio. Serratore 7: bella coppia con Bonardo, chiude la difesa e Gherardi può dormire sogni tranquilli. Non si passa. CICLO MISTO: Armellino 7.5: bravissimo in due occasioni, riesce anche a parare il rigore a Stocco. Purtroppo poi sbaglia il suo. Porta chiusa. Testa 7: molto bloccato sulla destra, sale solo sui piazzati, ma sfrutta bene il suo fisico, centrando la porta di testa due volte. Torre. Sandri 6.5: tanta legna a metà campo abbinata ad una discreta visione di gioco. Gregario prezioso. Bertarione 6: dalle sua parti non si passa, però si limita al compitino. Senza infamia nè lode. Lazzarin 6.5: prova ad impostare, ma i suoi sono bloccati e le soluzioni sono poche. Comunque ci prova. Regia. Campochiaro 7: si sbatte tantissimo, corre, lotta, prende botte e troverebbe anche il gol, se Bonardo non fosse in traiettoria. Scatenato. Villa 6: diligente sulla sinistra, come i compagni limita al massimo le scorribande offensive. Soldatino. ABSOLUTE magazine calcio a 7 pagina 14 Finale Premiership c7 – Il Vinovo si illude con Contorno, ottima stagione di Buccoliero e soci VINOVO SBARBATO, ALLARIO ALZA LA COPPA Rimontano i torinesi, che poi gioiscono ai rigori vinovo ‘82 2 Contorno Saddì 5-6 d.c.r. (3-3) VINOVO 82: Filardi, Buccoliero, Boscolo, Di Leone, Saddì, Grasso, Contorno, Calcia, Malatesta, Lombardo CASADELRASOIO.COM: D’Alcamo, Lunghi, Allario, Anastasi, Trecati, Colonna, Pracca, Scialpi, D’Avenia villastellone - Vinovo82 e Casadelrasoio.com si contendono la Premiership di calcio a7. Alla fine la spunta la Casadelrasoio, che, come nella semifinale vinta 4-1 contro l’Atletico Di Meno, parte maluccio riuscendo nella ripresa a rimontare e a portare a casa il bottino pieno; se settimana scorsa però il 4-1 finale è arrivato interamente nel secondo tempo dopo lo svantaggio 1-0 durante l’intervallo, oggi i rosso blu si trovavano sotto 3-1 fino a sei minuti dalla fine, dimostrandosi poi capaci in una manciata di tempo di conquistare i calci di rigore e di dimostrarsi qui sufficientemente freddi e precisi per alzare il trofeo. L’andamento della squadra è stato parallelo a quello del suo giocatore più rappresentativo: Pracca, un po’ latitante nella prima parte, decisivo ed irresistibile nel finale. Il Vinovo, messa meglio in campo per lunghi tratti della gara e arrivato abbastanza meritatamente sul 3-1, ha avuto la pecca di non riuscire a gestire il tardivo ritorno degli avversari, oltre ad avere sulla coscienza un po’ di occasioni sprecate, arrivate soprattutto nel primo tempo dominato. I blu hanno quindi di che recriminare, mentre la Casadelrasoio può dirsi decisamente soddisfatta per avere ottenuto il massimo in pochi minuti, e può ringraziare la sorte, il portiere, la difesa e l’imprecisione altrui se il passivo da recuperare era ancora affrontabile. Lo schema presentato dalla Vinovo, con Contorno riferimento avanzato e la coppia Saddì-Grasso a sostegno, Di Leone a centrocampo e BuccolieroBoscolo in difesa, fin dal pronti e via imprime il controllo quasi totale del territorio, con gli avversari che faticano molto a superare la trequarti avversaria, nonostante il buon avvio del propositivo Trecati, l’unico a provare ad invertire il trend dei primi minuti. La difesa dei rasoi, presidiata da Lunghi ed Allario, riesce ad infrangere molti dei primi assalti: per esempio, bello e decisivo è l’intervento di Lunghi che chiude Grasso lanciato a botta sicura da un colpo di tacco di Contorno. La Vinovo sarebbe riuscita anche a segnare, ma il tocco a botta sicura di Saddì è vanificato dal fatto che il pallone servito da Contorno aveva oltrepassato la linea di fondo. Insidioso è anche un potente tiro cross di Di Leone, che D’Alcamo riesce a deviare in angolo. L’asse Contorno-SaddìGrasso, e la tenuta difensiva garantita da Buccoliero e Boscolo, permettono di mantenere il dominio territoriale, mentre la Casadelrasoio si fa vedere con sporadiche folate: una punizione di Pracca sulla quale Anastasi manca di un soffio al deviazione, e vinovo ‘82 casadelrasoio.com Lunghi Pracca Scialpi una triangolazione Colonna-Anastasi vanificata dall’uscita tempestiva di Filardi. Però il vantaggio dei blu è nell’aria, e, dopo due belle girate di Contorno – alta la prima, parata la seconda -, al 22’ arriva: traversone dalla destra di Siletto, respinta centrale di Lunghi sui piedi di Saddì, che esplode un bel destro di prima potente e preciso. L’1-0 assolutamente meritato potrebbe presto diventare 2-0, con una punizione del solito Contorno che scheggia il palo. Finisce così una prima frazione da dimenticare per la Casadelrasoio, sofferente in difesa (che pure tiene rispetto alla pressione subita) ed incapace di costruire, con Pracca troppo isolato e al quale non è concesso il minimo spazio per respirare. Ma i rossoblu hanno dimostrato di sapere rialzarsi e cambiare le carte in tavola, e dopo l’intervallo sembrano scendere con un altro piglio: Pracca serve di sponda l’accorrente Trecati, inseritosi da sinistra, il cui destro sfiora il palo più lontano. Al 3’ arriva il pareggio, complice la prima dormita collettiva, pagata cara, della retroguardia blu: Lunghi indovina il tempo giusto per inserirsi e per raccogliere un lancio lungo dalle retrovie, anticipando Filardi in uscita ed insaccando. L’1-1 però è come se togliesse la spina alla grintosa carica con cui i Rasoi son tornati in campo dopo la pausa, rigalvanizzando anzi il Vinovo, che ora costruisce la manovra sul “tridente” Contorno, Saddì e Calcia, il cui impatto sulla gara è stato ottimo, con Grasso dirottato, con buoni risultati, in difesa. Passano così quattro minuti e al 7’ i blu tornano in vantaggio, con un chirurgico sinistro dal vertice dell’area di Contorno, il quale iscrive con merito il suo nome nel tabellino marcatori, simboleggiando con più chiarezza il suo essere stato il migliore in campo fino a quel momento. Ruolo confermato al 12’ quando la punta, a cui Allario concede qualche metro di libertà di troppo, riceve un cross dalla sinistra, stoppa di petto spiazzando il marcatore e appoggia a colpo sicuro. In questa fase non c’è il dominio visto nel primo tempo, ma comunque i blu giocano ancora meglio, concedendo pochissimo dietro e continuando a spingere: decisivo per esempio è l’anticipo di Trecati su Contorno pronto ad appoggiare un pallone vagante in rete. La Casadelrasoio appare comunque più convinta ed in partita, soprattutto grazie ad Anastasi e a Pracca che pian piano sta iniziando a prendere le giuste misure. I tentativi rossoblu arrivano perlopiù su calci piazzati e i loro sviluppi. Pracca, in questo modo, prima sfiora il palo, e poi lo centra in pieno. La crescita del numero 10 è parallela alla crescita della pressione della squadra, che ora sembra credere alla rimonta, trascinata dal suo bomber. Ed è proprio lui al 19’ a realizzare il 3-2, con un elegante e precisa palombella di sinistro, imprendibile per il portiere. Aldilà della bellezza casadelrasoio.com balistica della rete, ancora una volta la difesa del Vinovo paga con salati interessi una distrazione dell’intero reparto, facendosi trovare impreparata su un lancio lungo dalla difesa per Trecati, bravo poi a servire la punta. Due goal subiti su due errori possono far pensare di aver fatto un torto al destino e alla sorte: dubbio che può essere confermato al 21’ quando un’altra distrazione, questa volta più di Filardi che della difesa, permette all’infido tocco di biliardo di Scialpi di insaccarsi. In due minuti quindi la supremazia territoriale con cui i blu gestivano tranquillamente il doppio vantaggio si è trasformata in un piccolo tracollo in cui è la Casadelrasoio a continuare ad insistere, impepando il finale con gli assalti per mettere la ciliegina sulla torta della rimonta. Gli ultimi minuti, con i rossoblu in avanti, vedono in realtà un’occasione a testa: Contorno è bravo a liberarsi di Trecati, ma lo è meno ad allargarsi troppo il pallone, permettendo così a D’Alcamo di chiudere in uscita; clamorosa invece è l’occasione sfumata da Pracca, il quale sbaglia la cosa più facile della gara: un bell’assist di Lunghi lo trova solo all’altezza del dischetto, ma l’attaccante vanifica colpendo il suo secondo palo di giornata e rimandando l’appuntamento con la vittoria ai calci di rigore. Decisivi saranno gli errori di Siletto, di Di Leone e di Grasso. Il Vinovo, dominatrice di un tempo e comunque meglio messa in campo per parte del secondo, vede sfumare la vittoria negli ultimi sei minuti in cui ha subito il massiccio ritorno della Casadelrasoio, brava a concretizzare al massimo gli unici due momenti della partita in cui è apparsa superiore. Pari anche la sfida tra bomber: Contorno e Pracca si sono mostrati entrambi decisivi e letali, ed entrambi dotati di grande classe e di fisicità. Edoardo Peretti le pagelle VINOVO82 FILARDI 7: rimane a guardare il pallone del 3-3, che lo spiazza, dopo una partita non particolarmente attiva, non per colpa sua. OSSERVATORE BUCCOLIERO 7,5: qualche errore di posizione è l’unica macchia di una prestazione difensiva che per buona parte della gara non lascia scampo. MASTINO BOSCOLO 8: la difesa concede pochissimo, e lui per trequarti di gara vince il duello con Pracca. BATTAGLIERO DI LEONE 7,5: garantisce l’equilibrio e gestisce il gioco; benissimo nel primo tempo, bene nel secondo DI LOTTA E DI GOVERNO SADDI 8,5: un goal (e un altro annullato) è il coronamento di un primo tempo sugli scudi, dove nella trequarti da lui presidiata spesso e volentieri ribalta e vanifica la resistenza altrui. Si intende a meraviglia con Contorno FUNAMBOLICO GRASSO 8: Corre come un matto, e mai a vuoto. Che ci sia da sostenere la manovra e rendersi pericolosi, cosa che fa alla grande nel primo tempo, che ci sia da dare una mano dietro. Finisce come difensore, bene nonostante il patatrac finale INSTANCABILE CONTORNO 8,5: è il migliore dei suoi: supportato da un pacchetto di trequartisti in forma, fa il bello e il cattivo tempo, e segna pure una doppietta DI RAZZA CALCIA 8: protagonista di un secondo tempo vivace e fantasioso; autore di un’infinità di cross e traversoni STANTUFFO MALATESTA 7,5: chiamato in causa, perlopiù come seconda punta, dà il suo senza sfigurare rispetto al resto della squadra SOSTEGNO LOMBARDO 7,5: come sopra, appare poco, ma non delude per nulla UTILE CASADELRASOIO.COM D’ALCAMO 8,5: para tre rigori, ma in fin dei conti, dato l’andamento della gara, anche le parate nei tempi regolamentari sono decisive. DECISIVO LUNGHI 7,5: soffre la pressione del Vinovo, e Contorno gli fa vedere i sorci verdi, soprattutto nel primo tempo; sbalestrato, riesce comunque a reggere e limitare un i danni, e a fare interventi decisivi. Senza contare qualche bella folate offensive con goal incluso. CONFUSO E FELICE ALLARIO 7: come sopra: esce col mal di testa e con tanta sofferenza, ma con ottimi ’interventi sulle spalle BANDIERA ANASTASI 8: nel primo tempo sembra, soprattutto nella seconda parte, l’unico ad avere qualche guizzo in testa, trend confermato nel secondo quando si conferma il più continuo di tutti. CONTINUO TRECATI 7,5: propositivo nei primi minuti, per riaccendersi nel momento decisivo, dopo una ripresa efficace a tratti. ALLEGRO CON MOTO COLONNA 6,5: Si fa vedere soprattutto per qualche recupero. LATITANTE PRACCA 8,5: è una partita completa e un po’ schizofrenica la sua: c’è lotta, imprecisione, sfortuna, stanchezza, corsa, fisicità, lassismo e classe, ci sono momenti in cui non ne azzecca una, e altri in cui conferma il campione che è LEADER SCIALPI 7,5: gioca poco, ma gli basta per far partire il colpo di biliardo decisivo del 3-3, con un tiro infido e velenoso. MALANDRINO D’AVENIA 7: segue un po’ l’andamento dei suoi e della gara, alternando buoni contributi con momenti di smarrimento. ALTERNATO magazine ABSOLUTE calcio a 5 pagina 15 Finale Libertadores c5 – Nonostante l’assenza di Favale il Real Brancos si dimostra una grande squadra MOLDOVA PREPOTENTE, FESTA LIBERTADORES Doppio Mereacre, Buriana alza al cielo la Libertadores moldova 2 Mereacre Cercel Tcaci Buruiana V. (autogol) 6-3 MOLDOVA: Buruiana Oleg, Buruiana Vitalie, Cercel, Marian, Mereacre, Soruc, Tcaci. REAL BRANCOS: Caianiello, Dezzani, Radino, Rubino, Marmo, La Falce, Vetrugno, Panetta. villastellone - Dopo gli anni e i vari successi dello Steaua, un’altra coppa, la Libertadores, “va nell’est europeo”, destinazione Moldova. E la sensazione che si ha da questa prima annata real brancos Vetrugno 2 Panetta e Marian spaventano gli estremi difensori avversari con due tiri fuori di niente. Ma il gol è nell’aria ed al 3’ il sinistro di Mereacre supera Caianiello e rischia di buttare giù la porta. La reazione non si fa attendere, passano forse 30” e Panetta, ancora lui, respinge in rete la parata di Oleg Buruiana su Vetrugno. Lo stesso Vetrugno sale in cattedra, il Real tiene il possesso del moldova pallone ed ogni azione passa dai piedi del numero novanta. La tattica contropiedista sui piedi di Marmo, che spreca solo contro nei limiti dell’agonismo, tant’è che l’arbitro del Moldova paga ed al 12’ i gialli passano in Oleg Buruiana. Gol sbagliato, gol subito, non deve tirare fuori nessun cartellino. Tra le come sempre, così qualche istante dopo Tcaci due è sicuramente il Real che paga di più la mette a referto il 4-2. I bianchi sembrano stanchezza, la Moldova ne approfitta e piazza non aver la forza di reagire, col solo Vetrugno che sembra davvero credere nella rimonta, l’uno-due decisivo. Vitalie Buruiana aumenta così al 7’ si mette in proprio, salta tutti, il distacco, la sfortunata autorete chiude la portiere compreso ed insacca a porta vuota. coppa Libertadores 2013/14. A una squadra Le occasioni sono tantissime, anche perchè le che potrebbe presto aumentare il suo palmares. squadre iniziano ad allungarsi notevolmente data l’intensità messa per 35’ ed il caldo, così Alessandro Casari come aumentano i contrasti duri, ma sempre le pagelle a cinque è che anche loro, seppure non da dominatori assoluti come i loro predecessori nel calcio a 7, possano aprire un bel ciclo vincente. Ovviamente complimenti anche al Real Brancos, che pure senza bomber Favale dà vita ad una partita combattutissima, incerta quasi fino alla fine molto più di quanto traspare dal risultato. E rimane il dubbio di cosa sarebbe successo con lui in campo. L’avvio è intensissimo, Tcaci è subito costretto a salvare su Panetta, poi nuovamente Panetta real brancos vantaggio, ancora con Mereacre, per allungare le distanze 5’ dopo, quando sugli sviluppi di un corner Cercel spedisce la sfera sotto il sette. Nuovamente la risposta è immediata. Calcio d’inizio, Vetrugno calcia, trova la deviazione di un difensore e fa 3 - 2. Complice il caldo estivo i ritmi si abbassano e gli ultimi minuti del primo tempo scivolano via senza ulteriori emozioni. Si riparte, stesso copione: il Real tiene la palla e fa la partita, la Moldova si difende bene, non concede spazi e riparte con una continuità spaventosa. L’occasione del pareggio capita MOLDOVA: Buruiana Oleg 6.5: sempre attento e preciso, tiene concentrati i suoi dalla porta per tutta la partita. Comandante. Buruiana Vitalie 7: tra i più attivi, corona una prestazione di corsa e grinta con il meritato gol che chiude i conti. Moto perpetuo. Cercel 7: stesso discorso fatto per Buruiana. Il suo gol dovrebbe essere usato come esempio per gli inserimenti da corner. Uomo ovunque. Marian 6.5: sfrutta bene l’imponente fisico in entrambe le fasi, coprendo bene la sua fascia. Montagna. Mereacre 7.5: si butta sempre nello spazio con movimenti da bomber navigato, trovando infatti una doppietta. Velenoso. Soruc 6.5: si dedica con impegno e costanza alla causa della squadra, il suo aiuto risulta prezioso. Lavoratore. Tcaci 7.5: prova davvero autoritaria per il capitano, che comanda in difesa e quando può si rende pericoloso in attacco. Faro. REAL BRANCOS: Caianiello 7: all’inizio sembra insicuro, poi più passano i minuti più diventa decisivo tra i pali. Almeno tre interventi decisivi. Sicuro. Dezzani 6.5: cerca di difendere e di sfondare a destra, con risultati alterni, buona prova, penalizzata dallo sfortunato autogol. Costante. Radino 6.5: dedito più ad offendere che a difendere, va vicino al gol in un paio di occasioni, ma Buruiana gli nega la gioia. Pericoloso. Rubino 6.5: la qualità c’è, la voglia anche. E’ mancata la cattiveria giusta per lasciare il segno sulla partita. Presente. Marmo 6,5: in fase offensiva è spesso nella giusta posizione per essere pericoloso, purtroppo non concretizza quanto di buono fatto. Movimento. La Falce 6: si dà da fare in attacco, anche se pesa un errore clamoroso a porta vuota. Comunque ci mette l’anima. Generoso. Vetrugno 8: perde la prima finale di giornata ma si rifarà. Con la sua qualità sa essere regista, rifinitore e realizzatore allo stesso tempo. Illuminante. Panetta 7.5: parte molto bene, trova un gol e ne sfiora altri, gioca di sponda e in profondità. Poi nella ripresa, comprensibilmente, si spegne. Punteros. ABSOLUTE magazine calcio a 7 pagina 16 Finale Libertadores c7 – Ugly seconda a testa altissima ZUCCONELLI DECIDE LA LIBERTADORES Gara equilibratissima fra due realtà importanti dell’Absolute atletico di meno 2 Zucconelli Moriello 3-2 ATLETICO DI MENO: Garbero, Borello, Capello, Sciulli, Izzi, Moriello, Zucconelli, Pignataro UGLY FEET: Carrera, Unità, Rajadi, Acinapura, Garrone, Piano, Cane, Brunetti villastellone - Atletico Di Meno e Ugly Feet si contendono la coppa Libertadores di calcio a7. L’Atletico arriva a questo appuntamento dopo aver eliminato nei quarti e nelle semifinali le due squadre che qualche ora dopo si contenderanno la vittoria del campionato, Imperial Pub e White Eagles, e per questo avrebbe un leggero favore da parte dei pronostici, senza però sottovalutare il cammino dell’Ugly Feet, fatto di risultati netti e di tanti goal realizzati. Vinta 3-2 dall’Atletico con un goal quasi allo scadere, la finale ha visto le due squadre uscire, in fin dei conti, dal campo alla pari, entrambe a testa alta ed entrambe con qualcosa da recriminare: ovviamente l’Ugly Feet per la sconfitta arrivata quasi allo scadere e per le occasioni sfumate, ma anche l’Atletico perché avrebbe potuto chiuderla prima e con meno sofferenza, ed entrambe per il “fattaccio” del 2-1 e dell’immediato 2-2 che racconteremo bene dopo, punto di svolta della gara e della sua atmosfera complessiva. L’inizio è di marca Atletico, con l’Ugly che pare aspettare qualche minuto prima di scendere in campo; così già al 4’ un gran tiro, precisissimo e angolatissimo, dal vertice destro dell’area di Moriello porta in vantaggio i giallorossi. È ancora Moriello ad indovinare poco dopo un bel passaggio filtrante per Izzi, il quale però scivola auto-interrompendo la corsa verso la porta. L’Ugly, subito lo scossone, alla prima occasione rientra in gara e acciuffa l’1-1: al 7’ infatti una punizione molto potente di Cane buca quasi letteralmente la barriera e le braccia di Garbero. Raggiunto il pareggio nel risultato, comincia ad esserci anche il pareggio nel gioco espresso, con le due squadre che per qualche minuto quasi si annullano, se non per improvvise folate: per esempio Acinapura manca per poco l’appuntamento con palla e goal e su traversone di Cane, mentre Pignataro manda alto una sponda di Zucconelli, servito ancora da Moriello. L’Atletico gioca molto sulla trequarti alla ricerca dell’attimo giusto per colpire, sull’asse Moriello-Sciulli-Izzi, aiutati da Zucconelli pilastro d’attacco, in crescita dopo un inizio balbettante. Il pivot serve, per esempio, bene sulla corsa Sciulli, bloccato solo dalla tempestiva uscita di Carrera. Il numero 10 è poi sfortunato quando una sua deviazione di testa è ribattuta da Garrone posizionato nel luogo ugly feet ugly feet Cane 2 giusto della linea di porta. Le azioni dell’Ugly invece hanno perlopiù Cane protagonista, spesso irresistibile zanzara per la pur preparata retroguardia giallorossa: l’attaccante vince un contrasto con Borello, concludendo sul portiere e ignorando Garrone completamente solo in mezzo. Successivamente una sua botta dalla distanza è potentissima ma centrale, e viene respinta con i pugni da Garbero, per poi vincere un altro contrasto con Borello e sfiorare il palo. Al 21’ ecco il piccolo fattaccio che condizionerà il futuro della gara: dopo un calcio d’angolo per l’Ugly, Izzi recupera palla e vola sulla fascia destra fino a mettere in mezzo per l’accorrente Zucconelli, che in scivolata insacca da due passi. Sembrerebbe tutto normale, ma le proteste dell’Ugly fanno notare che i giallorossi hanno continuato il gioco con un avversario a terra, pur promettendo di mettere il pallone fuori. La disfida viene risolta con un goal regalato agli azzurri: così Cane avanza fino alla porta avversaria entrando col pallone senza incontrare resistenze, beccandosi solo qualche recriminazione dai giallorossi non convinti della scelta. Il primo tempo finisce così, se escludiamo una bella apertura di Zucconelli per Izzi che però si impappina un po’ e perde l’attimo giusto per servire il pallone in mezzo. La ripresa inizia con un gioco che avanza un po’ a singhiozzo; entrambe le squadre comunque attaccano e cercano di vincere, quando perlomeno il gioco non viene interrotto dal fischio dell’arbitro: la differenza sta che in questa fase l’Ugly preme molto ma conclude poco, mentre l’Atletico pur con minore presenza nell’area avversaria è più cinico e riesce a rendersi più spesso pericoloso. Bella, per esempio, la discesa di Pignataro, il quale salta Brunetti e serve Zucconelli a rimorchio: il tocco a botta sicura dell’attaccante è però respinto sulla linea dallo stesso Brunetti. Sugli sviluppi della stessa azione, con la difesa che non riesce a liberare, una conclusione da appena dentro l’area di Pignataro viene ribattuta ancora sulla linea, questa volta da Unità. Poco dopo Moriello preferisce tirare invece che servire i compagni liberi in buona posizione, sfiorando comunque il palo. Intanto, Cane e Borello, i due più presi dal sacro furore della tensione, continuano a scambiarsi convenevoli e complimenti tra un’azione e l’altra, e tra i vari cross che minacciosamente cadono nelle due aree costringendo i difensori ad anticipi ed interventi non sempre banali (Unità e Rajadi da una parte, Borello dall’altra). Nell’ultima parte della gara è invece l’Ugly a atletico di meno creare le opportunità più pericolose e arrivare ad un passo dal 3-2: una rovesciata di Rajadi diventa un assist per Garrone, il quale però impatta male col sinistro, così come poco dopo è Acinapura a colpire male un assist di Garrone. Le opportunità più ghiotte per gli azzurri però arrivano con un colpo di testa di Piano a cui Garbero risponde alla grande, e soprattutto con un tiro da fuori di Rajadi che impatta sulla traversa, complice la deviazione, impercettibile ma non troppo, sempre di Garbero. Siamo in un momento in cui l’Atletico appare in flessione e in difficoltà; ma siamo anche quasi allo scadere e nel momento in cui l’Atletico, nonostante la fase un po’ ingolfata, segna il definitivo 3-2: un’altra discesa irresistibile di Pignataro, che lascia sul posto Piano, fa guadagnare il fondo alla punta, permettendogli di servire Zucconelli, il quale al limite dell’area piccola non sbaglia. Rimane poco tempo per il disperato assalto finale, che crea qualche pallone vagante ribattuto dalla difesa e un tiro da fuori di Cane ampiamente fuori misura, ma che non comporta vere e proprie minacce al definitivo 3-2. Edoardo Peretti le pagelle ATLETICO DI MENO GARBERO 8: sorpreso dalla potente punizione dell’1-1, contrariato dal 2-2, nella parte finale diventa decisivo con un paio di grandi parate OCCHIO DI FALCO BORELLO 8: il duello e gli scambi reciproci di gentilezze con Cane sono il leit motive di tutto il secondo tempo, e alla fine favoriscono il difensore, dato che la punta, irresistibile all’inizio, nella ripresa combina ben poco. La sfida comunque è stata vinta un tempo a testa. HULK CAPELLO 6,5: un altro protagonista del nervosismo generale, più con le parole che con i fatti, ma anche la solita buona prova in difesa THOR MORIELLO 8,5: il suo gran primo tempo si accende col bellissimo tiro dell’1-0, e continua con occasioni create dalla sua visione di gioco e con un’intensità perenne. Cala e si spegne un po’ nella ripresa, ma il grosso è fatto STAN LEE IZZI 7,5: una manciata di sue discese spaccano in due il campo; tra queste quella contestata del 2-1. Non sempre il gioco però gli riesce, ma insieme ai compagni di trequarti cerca di essere sempre al centro del gioco. Nella ripresa gioca anche più arretrato, con buoni risultati LA VEDOVA NERA SCIULLI 7,5: regista avanzato e un po’ trequartista, coordina la manovra con continuità e precisione, e con risultati altalenanti; meglio nel primo tempo, quando sfiora pure un paio di goal, che nel secondo, dove sembra soffrire il gioco spezzetato e dove i contrasti si fanno sempre più duri NICK FURY ZUCCONELLI 8,5: a dire il vero impiega qualche minuto a carburare, ma col passare dei minuti diventa sempre più il punto di riferimento e colui che da l’impressione di poter superare da solo l’impasse delle arcigne marcature; tanti assist, un ottimo lavoro da pivot, qualche goal facile sbagliato e soprattutto una doppietta IRON MAN PIGNATARO 8,5: si trova a meraviglia con Zucconelli, e come lui inizia così così e cresce col passare dei minuti, fino ad una ripresa in cui a tratti è devastante. Sua l’azione del 3-2 CAPTAIN AMERICA UGLY FEET CARRERA 7,5: nulla può sui goal, in 2-3 occasioni è salvato dai suoi posizionati sulla linea, ma un paio di interventi sono bellissimi. SARACINESCA RAJADI 8: partita di costante e preziosa attenzione in fase difensiva, dove concede pochissimo: verso la fine si butta più spesso in avanti colpendo anche una traversa. THE WALL UNITÀ 7,5: come il suo compagno di reparto concede poco, anche se quel poco rischia di essere letale. MURAGLIA PIANO 7: rimane un po’ impantanato nella battaglia di centrocampo, per la quale non riesce a giostrare il gioco come vorrebbe e con la continuità necessaria. Ottimi sprizzi di classe e un paio di goal sfiorati. IMBOTTIGLIATO ACINAPURA 6,5: sulla fascia aiuta in fase di recupero e non si tira indietro quando c’è da guerreggiare. PENDOLINO. GARRONE 7,5: che giochi a destra o a sinistra il lavoro di stantuffo è continuo e instancabile, che si tratti di bloccare le azioni altrui, o che si tratti di attaccare; il più continuo. STANTUFFO CANE 7,5: nel primo tempo (8,5) è devastante e da solo fa reparto, realizzando una doppietta e sfiorando il goal più volte; pur non sempre supportato dai compagni, è una minaccia costante. Si spegne nella ripresa (6,5), dove è più concentrato a litigare con Borello. DOUBLE FACE BRUNETTI 7,5: salva un goal sulla linea, ed in generale si comporta bene sulle fasce che deve coprire, pur con qualche affanno quando dalle sue parti passa Pignataro. Nella ripresa è tra i più contini dei suoi. UTILE magazine ABSOLUTE calcio a 5 pagina 17 Finale Sud Americana – Casari illude, biancorossi poco incisivi ATLETICO INGORDO DI PANIN…HOUR Alessio Muroni piega la batteria di Nuzzo, nerazzurri in festa fc paninhour Casari 1-4 FC PANINHOUR: Rosso, Nuzzo, Battilomo, Del Bello, Casari, Guaita, Carrieri, Grosso, Larosa, Spiga. ATLETICO MICA TANTO: Notario, Muroni M., Macchiafava, Ferramosca, Pezzaniti, Muroni A. villastellone - Alessio Muroni mette la propria firma sulla Coppa Sud Americana sfoggiando tutto il suo talento in una finale quanto mai perfetta: il bomber nerazzurro trascina l’Atletico alla conquista del titolo con una tripletta e un assist guadagnando la palma del migliore in campo. Bella vittoria di un Atletico in grande forma nonostante la panchina corta e il sole cocente, ordinato e coeso in fase di impostazione in una gara che ha visto i nerazzurri primeggiare sul piano del gioco grazie alla maggior qualità tecnica. Risultato legittimato per tutto il corso del match senza mai andare in affanno in virtù della vivacità di Ferramosca, libero di spaziare in lungo e in largo, e alla rocciosità di Macchiafava e Pezzaniti in mezzo al campo. Molto bene Notario, improvvisato portiere per l’occasione vista l’assenza del titolare, che fa ottima guardia ai pali. Sfortunato Mirko Muroni che deve abbandonare forzatamente il campo di gioco dopo appena dieci minuti a causa di un fc paninhour atletico mica tanto Muroni 3 Macchiafava infortunio alla caviglia. Finale dagli alti e bassi per il Paninhour, fornito di un numeroso organico, il quale impone abbondanti sostituzioni e di conseguenza cambi di gioco e schemi continui. Dettaglio che condiziona molto l’andatura dei biancorossi, presi nel momento migliore quando Casari e Guaita sono presenti in campo insieme a capitan Nuzzo e Carrieri ad infrangere le ondate nerazzurre. Prova positiva per Rosso tra i pali, svizzero nella scelta dei tempi degli interventi a sventare le conclusioni dell’Atletico. atletico mica tanto Il grande impegno e l’immensa forza di volontà non sono sufficienti al Paninhour per libero Muroni per la seconda volta, il quale l’ingresso nei play-off tra le migliori terze strappare il titolo meritatamente conquistato non può sbagliare a porta vuota, 2-0 Atletico arrivando agli ottavi e cedendo solamente ai e squadre negli spogliatoi. rigori contro gli ormai ex campioni del Villa Ripresa lenta a decollare con il caldo a farla Tana. da padrone intaccando sulla freschezza dei Debutto da big per i nerazzurri di Muroni giocatori e sullo spettacolo della gara. È Casari nel panorama Absolute di cui ha attirato ad approfittare del momento di stallo al 10’ con una bella girata di destro spalle alle porta. sicuramente l’attenzione, applausi. Il sigillo biancorosso però non sortisce l’effetto Cammino silenzioso del Paninhour di Nuzzo sperato e l’Atletico ristabilisce le gerarchie al che cede troppo generosamente il testimone 13’ con l’assolo devastante di Muroni concluso agli avversari, rimanendo a bocca asciutta di sinistro per il 3-1. Gol che mette di fatto il in questa annata. Qualche ritocco in fase di Paninhour fuori corsa che assiste alla debacle organizzazione e le soddisfazioni potranno finale al 19’ firmata Macchiafava su assist arrivare, quest’anno è sfuggita di un soffio. dell’mvp di giornata, Alessio Muroni. Ciliegina sulla torta per l’Atletico a capo di Fabrizio Giangualano una bellissima stagione che ha visto anche dalla banda dei fratelli Muroni, decisamente più organizzata e proiettata verso l’obiettivo finale. CRONACA – L’Atletico prende in mano il pallino del gioco fin dalle prime battute passando in vantaggio al 6’ con il primo sigillo di Muroni dopo aver triangolato con Ferramosca. Colpo subito dai biancorossi che tentano la via del gol per linee verticali con Casari e Grosso a minacciare Notario dalla distanza senza colpo ferire. Il riversamento nella metà nerazzurra innesca il micidiale contropiede di Ferramosca al 21’, altruista nel servire completamente le pagelle FC PANINHOUR Rosso 7: protagonista positivo per tutta la gara, salva la porta ripetutamente. Gatto. Nuzzo 7: capitano ordinato e disciplinato, mette in campo lucidità e saggezza tattica. Bandiera. Battilomo 6: segue a fatica il giro palla nerazzurro, tenta come può di limitare i danni. Fiato. Del Bello 6.5: buona attività difensiva, da rivedere in fase d’impostazione. Pedone. Casari 7: quest’anno è toccata a lui la veste di bomber, anche se attaccante non è mai stato, missione compiuta. Ariete. Guaita 7: scodella e inventa per i compagni che non sempre seguono, non si perde d’animo fino al cinquantesimo. Faro. Carrieri 6.5: buona gara di contenimento e sacrificio del numero otto, sempre nella giusta posizione. Diga. Grosso 6.5: dotato di un sinistro potente, ci prova da ogni parte del campo ma manca la precisione. Fuciliere. Larosa 6: non trova la giusta dimensione in campo rischiando di vagare senza una meta, fa il suo come può. Jolly. Spiga 6: tra i più colpiti dal turn over, diventa difficile ritagliarsi un posto in così poco tempo e in una partita del genere. Gregario. ATLETICO MICA TANTO Notario 6.5: non ha un grandissimo lavoro da fare, ma lui che non è portiere risponde alla grande per l’occasione. Pronto. Muroni M. 6: un infortunio dopo dieci minuti pregiudica il resto della finale al numero sette, bene fino a quel punto. Peccato. Macchiafava 7.5: presenza costante in mezzo al campo a spezzare i ritmi di gioco biancorossi, gol del 4-1 per lui. Granitico. Ferramosca 7.5: due assist e tanta qualità per il furetto nerazzurro che lascia un segno indelebile sul titolo. Estro. Pezzaniti 7.5: fa il bello e il cattivo tempo, l’imponenza fisica e l’ottima tecnica fanno di lui un elemento fondamentale. Pilastro. Muroni A. 8.5: tripletta e assist in finale sono il biglietto da visita di un vero top player di questa stagione. Feroce. ABSOLUTE magazine calcio a 7 pagina 18 Finale Sud Americana c7 – La Dynamo di Bianco di arrende troppo presto, molto meglio altre volte UN BRUNITO FORMATO REAL Festa per la Campisi’s band la cui vittoria non non è mai stata in pericolo dynamo t.t.t. 2 Iannetti De Stefano Frezza 4-9 Dynamo T.T.T.: Appendini, Bianco, Bosioc, De Stefano, Frezza, Gavioli, Iannetti, Lupetto, Romagna, Zambon. Real Bru.Ni.To.: Albinio, Campisi, Gonella, Lo Giudice, Mandara, Monteanu, Rotlando, Staicu, Varese, Viola, Zippo. villastellone - Nello spettacolo delle Finals Absolute ci sono campioni di tutti i generi. Quelli che fanno la tripletta che ti fa guadagnare lo scettro del bomber della partita. Quelli che portano il proprio figlio a vederti giocare. E quelli che hanno il coraggio di compiere gesti di puro Fair Play dai quali tutti bisognerebbe prendere esempio. Come quando al 27’ Lupetto si presenta per battere un calcio di rigore contestato da parte dei suoi avversari. Il numero dieci della Dynamo, probabilmente rendendosi conto della eccessiva generosità con la quale è stato fischiato il penalty decide di sbagliare apposta mandando a lato il pallone. Gli avversari si accorgono del gesto e fanno a gara per stringerli la mano. Sulla strada verso la conquista della Sud Americana, l’ultimo atto vede di fronte Dynamo T.T.T. e Real Bru.Ni.To.. Le due squadre arrivano all’appuntamento decisivo dopo una stagione sicuramente sopra le righe per entrambi e dopo aver archiviato in scioltezza la pratica delle semifinali. La Dynamo grazie ad un poker di Zaccaria, oggi assente, si è sbarazzata dei Fastidiosi. Un po’ più combattuto il tre a uno con il quale il Real ha estromesso dalla finale il quotato Brothers, grazie ad una doppietta del bomber Mandara anche oggi in evidenza. Parte forte il Real in maglia viola che prende subito in mano il possesso di palla facendo un gioco molto veloce che inizialmente mette in difficoltà la Dynamo che non riesce ad alzare il proprio baricentro. Al 5’ il Real Bru. Ni.To. Passa subito in vantaggio. Una bella dynamo t.t.t. real bru.ni.to. Gonella 3 Mandara 2 Lo Giudice 2 Zippo Staicu azione personale di Mandara porta proprio il numero cinque davanti a Romagna che con un destro preciso porta in vantaggio i suoi. La squadra in vantaggio sfrutta il momento favorevole per pervenire immediatamente al raddoppio. Ed è proprio Gonella, oggi autore di una bella tripletta, a siglare il due a zero di testa sfruttando una marcatura un po’ troppo generosa della difesa avversaria. La Dynamo tenta una timida reazione con l’intraprendenza di Lupetto che con la sua velocità semina il panico sul lato destro: al 10’ è proprio lui con un destro dal limite a scaldare i guantoni ad Albiano che non si fa sorprendere e blocca sicuro. Un minuto dopo il Real cala il tris grazie a Zippo che dal limite batte ancora Romagna. La squadra di Iannetti sembra soffrire la maggiore intraprendenza dei propri avversari soprattutto in fase difensiva, dove il pressing dei giocatori in maglia viola impedisce ai vari Frezza e Bianco di impostare con facilità la manovra. Al 18’ però la Dynamo accorcia le distanze. E’ proprio Frezza a realizzare un calcio di rigore giustamente concesso per un fallo in area sul solito Lupetto, sicuramente il più attivo e pericoloso dei suoi. Ma le speranze di rimonta durano poco, infatti al 21’ Lo Giudice con una ripartenza micidiale insacca il quattro a uno. Prima dell’intervallo c’è tempo per vedere una grande parata di Albinio su un potente destro da lontano di Iannetti. Le squadre vanno al meritato riposo e l’impressione è che la Dynamo non creda molto alla rimonta; dall’altra parte il Real è apparso molto concentrato, lo dimostra l’immediata reazione al gol subito. Le impressioni dell’intervallo sono confermate ad inizio ripresa. E’ micidiale l’uno-due firmato Staicu-Gonella con il quale il Real mette probabilmente la parola fine sulla partita. Due ripartenze veloci che bucano la difesa in maglia gialla e portano il risultato real bru.ni.to. sul sei a uno. Dopo l’episodio del rigore di Lupetto del 27’ raccontato in apertura, le due squadre incominciano a giocare per divertirsi senza guardare troppo a schemi o a restrizioni tattiche. Ne esce fuori un finale di partita divertente e ricco di gol. Come al 31’ quando nel giro di sessanta secondi prima Mandara e poi Iannetti vanno in rete portando a termine delle belle azioni personali. Al 34’ Lo Giudice con un preciso colpo di testa firma la doppietta personale che gli permette di raggiungere quota sei nella classifica marcatori della Sud Americana. Iannetti al 41’ raggiunge la doppietta finalizzando una bella azione corale, anche per lui sono sei le marcature in coppa. Le reti finali di De Stefano e Gonella fissano infine il risultato sul nove a quattro per il Real Bru.Ni.To, che può così festeggiare la vittoria. Per la Dynamo ci sono i complimenti per l’ennesima stagione vissuta da protagonista, ma anche qualche rammarico per oggi per non averci creduto fino in fondo. Alessio Bianco le pagelle Dynamo TTT Appendini 6.5: Prova con qualche giocata in velocità a sorprendere la difesa avversaria che però è molto attenta a prevenire le sue mosse. Ingarbugliato. Bianco 6.5: Contro gli scatenati giocatori in maglia viola, la sua prestazione nella retroguardia è comunque di qualità con giocate semplici ed efficaci. Solidità. De Stefano 6.5: Non un grande minutaggio per lui ma riesce comunque a trovare la via della rete. In extremis. Frezza 6.5: Tenere l’assetto difensivo contro gente come Gonella e Mandara non è facile ma lui riesce dopo un po’ a prendere le contromisure adatte. Deciso. Gavioli 6.5: Pochi minuti per lui nel momento più difficile della partita. Ci prova. Iannetti 7.5: Due gol e tanta sostanza per lui e per la squadra che grazie alle sue giocate non perde la bussola nel momento più difficile. Di sostanza. Lupetto 7.5: Uno dei più vivi della Dynamo ed un gesto che da solo vale il classico “prezzo del biglietto”. Fair Play. Romagna 6: Sicuramente non una giornata fortunata per lui. I compagni sono bravi a non demoralizzarlo ulteriormente e ad incitarlo. Scusato. Zambon 7: Nonostante il fisico prorompente si muove con estrema velocità ed è sempre lucido quando detta il passaggio per i propri compagni. Sorpresa. Real Bru.ni.to. Albinio 7: Sostanzialmente incolpevole sui gol presi. Si fa vedere anche con qualche bella parata come quella su Iannetti sul finire della prima frazione. Presa plastica. Campisi 7: Contribuisce nella ripresa a portare a casa la vittoria della coppa. Uomo simbolo. Gonella8: La tripletta lo consacra match winner della partita. Mvp. Lo Giudice 7.5: Una doppietta per lui e non solo. Una bella prova sulla sinistra che mette sempre in difficoltà l’avversario diretto. Speedy. Monteanu 6.5: Tiene la difesa con sicurezza cercando di contenere Lupetto, il più attivo degli avversari. In marcatura. Rotlando 7.5: Autorevolezza a centrocampo. Fondamentale in fase di filtro, da lì non si passa. Di quantità. Staicu 7.5: Corre come un matto sulla fascia mettendo sempre in difficoltà il lato sinistro della difesa della Dynamo. Soldatino. Varese 7: Amministra la fase difensiva partecipando alla buona prova collettiva della sua squadra. Subito in partita. Viola 7.5: Entra nella ripresa cercando di mettere la vivacità in fase offensiva. Pericoloso. Zippo 7.5: Si favedere in profondità, dettando spesso il passaggio con Gonella con il quale scambia spesso. magazine ABSOLUTE calcio a 5 pagina 19 Finale Intertoto – Pesanti le assenze blues, Parola e Quarello non bastano PISCIUNERI-TUMMINELLO, INTERTOTO IN BACHECA Secondo trofeo stagionale per la Viola di Orbassano, stagione da incorniciare epic network cfc 2 Quarello 2 Parola Robazza 5-7 EPIC NETWORK CFC: Vasile, Parola, Quarello, Savio, Robazza. PANZETTA BOYS: Murace, Lorenti, Obili, Pisciuneri, Zumbo, Tumminello, Romano. villastellone - Finisce in trionfo la stagione delle violette di Orbassano trascinate dalla letale coppia PisciuneriTumminello. Dopo il Clausura ed il Central, anche l’Intertoto occupa ora un posto nella bacheca del Panzetta Boys che supera con merito, sotto il sole del Villasport, il buon Epic di capitan Jayme, assente per l’occasione. Match sfrontato e duro quasi al limite del regolamento, appesantito dal forte caldo che impone ritmi bassi ad entrambi gli organici messi sul chi vive in attesa dell’errore avversario per colpire. Nel primo tempo governa la parità sia nel risultato sia nel gioco espresso con le prime fiammate di un Pisciuneri che esploderà nel secondo mettendo in ginocchio i blues di Savio insieme al compagno di reparto Tumminello, autore dell’ennesima gara sopra le righe. Il tandem orbassanese dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori in questa stagione concludendo con un bottino di quasi 200 gol, di cui 133 solo del capitano. Obili palla al piede è un piacere per gli occhi anche se spesso e volentieri si lascia andare troppo al nervosismo della gara rischiando di penalizzare la squadra, tenuta compatta dalla solidità difensiva di Romano-ZumboLorenti diretti con intelligenza dal sempre pronto Murace. Le assenze di Jayme e Elsayed tra le fila Epic non possono passare inosservate epic network cfc panzetta boys Pisciuneri 3 Tumminello 3 Romano considerando l’handicap della panchina blues inesistente, zero cambia disposizione, e del caldo torrido da affrontare con la rosa contata. Con qualche sostituzione, e quindi più freschezza, forse l’esito sarebbe potuto essere diverso data la buonissima prova offerta dal Network che schiera tra i pali Vasile, chiamato più volte a togliere le castagne dal fuoco, e Savio a capo della difesa, impegnato ad arginare gli arieti viola. La fase offensiva è affidata alle ripartenze di Quarello, doppietta per lui, e al giro palla gestito con capacità da Robazza insieme alla tecnica sopraffina di Parola, tra i migliori in campo. Coppa sfumata nonostante il tentativo di ribaltare il risultato al cinquantesimo con l’ultimo sprint finale delle ali blues. CRONANA – Risultato sbloccato immediatamente al 3’ da Robazza che indirizza la sfera nel sette da posizione defilata, 1-0 Epic. Il pari viola arriva sulla triangolazione Obili-Lorenti-Pisciuneri con quest’utlimo a insaccare la palla in fonda alla rete. Il Panzetta pressa a tutto campo, costruendo molto ma trovando Vasile a murare la porta blues, propiziando così il sorpasso targato Quarello che non perdona in contropiede, seccando Murace da fuori area. Gioia che dura appena un giro di lancette con Tumminello a ristabilire l’equilibro di destro su uscita di Vasile. La verve viene indebolita dal caldo, i ritmi calano fino a portare le squadre all’intervallo sul 2-2. Inizio ripresa che registra il triplo allungo dei Boys: Pisciuneri delizia la platea con un panzetta boys tocco morbido di esterno destro a superare coppa per un finale di stagione ad alti livelli la linea di porta, Tumminello all’11’ punisce contro un avversario di grande qualità l’Epic in contropiede e ancora il capitano come l’Epic Network di Jayme. Stagione viola a completare la tripletta personale ricca di soddisfazione per la compagine scaricando di potenza la palla sotto la di Orbassano che porta a casa un altro traversa, 5-2 Panzetta. I blues trovano la trofeodel mondo Absolute, rivelazione. reazione d’orgoglio con Parola che di punta Cosa che si può dire anche dell’Epic, beffa Murace, ma Romano e Tumminello autentica sorpresa andando a stravincere chiudono la pratica al 20’ con l’uno-due il girone Belgrano, Apertura e Clausura, vincente per portare a casa l’Intertoto. e arrivando in finale di Intertoto. Peccato Ultimi sussulti a chiusura dei cinquanta per le assenze pesanti, sperando di poter minuti con Quarello e ancora Parola ad ammirare il talento blues anche nella accorciare il parziale ma cedendo di fatto prossima annata. alla Viola di capitan Pisciuneri. Fabrizio Giangualano Altro successo per il Panzetta che alza la le pagelle EPIC NETWORK CFC Vasile 7: autoritario, portiere dai tempi giusti e uscite precise, salva la rete in più occasioni. Reattivo. Parola 7.5: playmaker dalle qualità indiscutibili, concreto quando si trova sotto porta, il migliore dei suoi. Fantasista. Quarello 7: prende un paio di colpi duri, non molla restando in campo e firmando due volte il tabellino. Caparbio. Savio 7: giornata complicata contro Pisciuneri e Tumminello, soffre in velocità ma guadagna in mestiere. Colonna. Robazza 7: il numero dieci blues ha idee interessanti e spunti notevoli per i compagni, non sempre seguito a dovere. Solista. PANZETTA BOYS Murace 7: sempre ben piazzato sulla linea di porta, coordina intelligentemente le manovre di gioco. Organizzatore. Lorenti 7: tanta corsa, pregevoli gli inserimenti a spaccare la difesa Epic, sfiora il gol in qualche ripresa. Alfiere. Obili 6,5: mezzo voto in meno per l’eccessivo nervosismo fuori luogo, ma le giocate sono d’alta scuola, dà una marcia in più alla squadra. Pivot. Pisciuneri 8: non poteva non essere il protagonista della finale dopo una stagione da 133 gol, non servono commenti. MVP. Zumbo 7: stronca sulla linea di centrocampo le offensive blues, ripartendo con rapidità verso la porta di Vasile. Carico. Tumminello 8: con lui in campo la squadra cambia radicalmente faccia acquisendo velocità e imprevedibilità. Diamante. Romano 7: compie il suo lavoro tra difesa e centrocampo arrivando anche al gol nel secondo tempo. Risorsa. ABSOLUTE magazine calcio a 7 pagina 20 Finale Intertoto C7 – Parte bene l’Atletico ma poi si scioglie sotto il sole ZUCCHERINI DOLCISSIMI IN FINALE Il team di Larotonda domina l’Intertoto atletico mica tanto Vazzana ATLETICO MICATANTO: Di Paco, Saccà, Romagnoli, Vazzana, Fadda, Ferri, Capricci, Bergamin. FC ZUCCHERINI: Pupillo, Lucano Mirko, Ienzo, Mirabella, Larotonda Luca, Diletto, Larotonda Maurizio, Romeo, Iannolo, Lucano Gabriele villastellone - La finale dell’Intertoto di calcio a7 vede l’Atletico Mica Tanto, reduce da un’annata sfortunata e vogliosi di suggellare il buon cammino mostrato in questa manifestazione, d i favoriti dell’Fc Zuccherini, che in questa coppa sono andati avanti a suon di goleade, non segnando mai meno di cinque goal. Tradizione confermata dal risultato di questa finale, un più che netto 8-1, meritato, anche se in realtà più rotondo di quello che ha detto il campo. L’inizio è infatti stato di difficoltà per i bianchi, passati in svantaggio e che per un po’ hanno subito la manovra e la pressione degli avversari, a cui sono capitate un paio di buone opportunità per raddoppiare. Decisivo è stato l’ingresso di Piazza, autore di quattro reti, tra cui le prime tre che han dato inizio alle danze, e scombinatore degli equilibri e delle carte fino a quel momento sul tavolo. L’Atletico, a partire dal 3-1 e soprattutto dal 4-1 di inizio ripresa, ha man mano abbandonato il campo, lasciando sempre più spazi agli avversari per colpire; spazi di cui hanno ringraziato ed approfittato. Giocata nel primo pomeriggio, col caldo ancora torrido e col forte vento della serata ancora là da venire, l’inizio è caratterizzato da ritmi soft e bassi, con l’Fc Zuccherini che prova a incidere, anche con frequenti inserimenti dei difensori Ienzo e Mirabella, e l’Atletico che appare ben organizzato sul terreno di gioco, anche grazie al sacrificio degli esterni Ferri e Vazzana. È proprio Vazzana che al 5’ trova il tempo e lo spazio giusto per inserirsi sovrapponendosi da destra e venendo servito da Capricci; il numero 7 è poi bravo a mantenere il sangue freddo e non sbagliare a tu per tu con l’estremo difensore. I gialloneri potrebbero raddoppiare poco dopo, con una diagonale di Bergamini, entrato per Ferri, che sfiora il palo. Passate le difficoltà iniziale gli Zuccherini però iniziano man mano ad attaccare con più convinzione: l’Atletico regge ancora bene, pur iniziando a concedere qualcosina. Agli Zuccherini al momento è comunque concessa perlopiù la possibilità del tiro da fuori, raramente atletico mica tanto 1-8 però davvero minaccioso, e utile anche per spezzare il gioco e riprendere un po’ il fiato limitato dal caldo. È anzi ancora l’Atletico ad arrivare ad un passo dal raddoppio, con una traversa colpita, con deviazione decisiva dell’estremo difensore Pupillo, dall’incornata sugli sviluppi di un angolo di Capricci. Agli Zuccherini sembra servire un episodio per raddrizzare la gara, e questo può arrivare dai numerosi e spesso sdentati tiri da fuori provati: e così è. Al 12’ Piazza, la cui entrata in gara è decisiva, approfitta di una palla persa da Vazzana ed esplode dalla trequarti un destro forte e preciso, che Di Paco riesce solo a scheggiare con i guantoni. L’1-1 inizia a cambiare l’inerzia della gara, anche perché l’Atletico continua a difendersi bene, ma inizia ad apparire con le armi sempre più spunte in attacco, con Capricci troppo isolato. L’occasione per riallungare arriva comunque, ma viene sprecata da Ferri, che, arrivato di gran carriera sulla sinistra, spara alto di prima un bel servizio dello stesso Capricci. Dopo che Lucano Gabriel è sfortunato in una deviazione da due passi, tra il 19’ e il 21’ l’Fc Zuccherini assesta un colpo molto potente, quasi di grazia, sull’equilibrio visto fino a quel momento e sulla resistenza degli avversari; protagonista in entrambi i casi Piazza, lesto e veloce ad inserirsi sulla destra: venendo da questa fascia, il numero 2 prima appoggia di testa, dimenticato da Romagnoli e Vazzana, un cross di Larotonda spizzicato da Lucano Gabriel, e poi un po’ fortunosamente vede carambolargli addosso il pallone respinto dalla disperata uscita di Di Paco e non gli resta altro che appoggiare nella porta del tutto vuota. L’Atletico accusa il colpo, e si vede solo con una punizione di Capricci potente e centrale, respinta di pugno. Si conclude così un primo tempo poco spettacolare, diviso nella prima parte retta da un Atletico più compatto, e una seconda in cui l’fc Zuccherini è venuta fuori, trascinata da Piazza. La ripresa inizia con i gialloneri rientrati in campo convinti di potercela ancora fare, e col baricentro più alzato. Il gioco passa per i piedi di colui che sarà il più continuo e pericoloso dei suoi durante tutta la ripresa, ora trequartista, ovvero Vazzana. Il primo assalto dell’Atletico è condotto da Capricci, che ruba palla a Larotonda e conclude trovando in Pupillo un ostacolo fc zuccherini Piazza 4 Diletto 2 Larotonda L. Romeo decisivo. Al 4’ arriva la decisiva doccia fredda, che annichilisce definitivamente gli ardori dell’Atletico: una punizione infida, anche se non irresistibile, di Larotonda da posizione angolata spiazza il portiere, pronto per il cross, il quale riesce solo a smanacciare sulla traversa, non riuscendo poi ad impedire che la palla rimbalzasse beffardamente oltre la linea. Passano due minuti ed arriva il 5-1, nato da un gran tiro ma con Bergamin co-responsabile; il difensore infatti, spiazzato dal rimpallo, buca di testa un lancio lungo, dando così la possibilità a Diletto di accentrarsi leggermente, sistemare la palla e far partire un gran destro sotto la traversa. L’Atletico sembra dover pagare salato ogni disattenzione difensiva, e la buona sorta non lo aiuta neanche davanti: infatti, un bel passaggio filtrante di Ferri trova Capricci, al cui destro di prima si oppone però il palo. L’Atletico continua a sostare nella metà campo avversaria ma senza particolare convinzione e senza creare altre vere e proprie minacce, con gli Zuccherini che hanno gioco facile ad addormentare la disputa e provare a fare male appena vede uno spiraglio per fc zuccherini alzare un po’ il ritmo. Così, al 11’ si arriva al tennistico punteggio di 6-1, frutto di una bella azione collettiva effettuata da Diletto, Iannolo e Lucano G., e conclusa con un preciso piatto destro di Diletto. La torrida inerzia a cui a questo punto viene condannata la gara porta ancora al 7-1, che in realtà è un clamoroso regalo di Di Paco a Piazza, col portiere che serve l’attaccante situato lì a due passi. L’unico motivo d’interesse è ora l’orgoglio con cui i giallo neri, motivati da Vazzana e Capricci, cercano di uscire a testa alta con un risultato più dignitoso, e la compattezza con cui l’Fc Zuccherini concede pochissimo. I bianchi cercano anzi di aumentare il conto dei goal, e di segnare, per la verità rischiando anche di apparire un po’ arroganti, con pezzi di prestigio, come la tentata rabona che sfiora il palo o la rovesciata troppo debole per poter impensierire il portiere. L’ottavo goal arriva comunque, al 21’, con un potente rasoterra dalla distanza di Romeo, molto angolato, ma su cui il portiere appare ancora non del tutto immacolato. Finisce così con un 8-1 che non lascia molti dubbi ai posteri: la Fc Zuccherini è riuscita a superare il momento di difficoltà iniziale, mentre l’Atletico ha pagato caro le disattenzioni e gli errori, uscendo comunque colpito con eccessiva severità dal parziale. Per i bianchi comunque decisivi sono stati l’ingresso di Piazza, capace di cambiare volto alla gara, e l’ottima tenuta della retroguardia anche nei momenti di appannamento e assestamento. Edoardo Peretti le pagelle ATLETICO MICATANTO DI PACO 6: giornata sfortunata per l’estremo difensore, non solo per il netto parziale, ma anche per la responsabilità avuta in alcune delle reti subite. Certo, anche i difensori hanno delle responsabilità, ma il portiere ha visto e vissuto giornate migliori. BERSAGLIATO SACCÀ 6,5: bisognerebbe fare un po’ la media tra la buona prima parte, in cui poco concede, e le disattenzioni e il calo di concentrazione della seconda. Alla fine, pur con contrasti vinti e pericoli bloccati sul nascere, e pur poco aiutato, anche per lui l’8-1 parla chiaro. VANIFICATO ROMAGNOLI 6,5: vale un po’ lo stesso discorso del suo compagno di reparto: buone cose all’inizio e disattenzioni sempre più numerose man mano che la gara avanza e lo svantaggio aumenta. Dalla sua parte Piazza si trova solo in occasione del 2-1 e del 3-1. DISATTENTO VAZZANA 8: nella ripresa gioca da regista avanzato e trequartista, ed insieme a Capricci è l’unico a crederci con continuità e fino in fondo. Nel primo tempo, quando parte largo, è meno incisivo, anche se è apprezzabile il sacrificio in copertura. Sfortuna vuole che una palla da lui persa dia il via all’11. Dimostra una buona visione di gioco, e segna l’illusorio e momentaneo 1-0. STOICO FERRI 6,5: spreca una buona opportunità che avrebbe permesso di riportarsi sul 2-1; per il resto fa vedere un paio di bell’assist e qualche buona invenzione, prima di arrendersi gradualmente al destino del risultato. CENTELLINATO FADDA 6: all’inizio, sulla destra, bene quando c’è da rompere l’azione altrui, poco presente quando c’è da far ripartire l’azione e sostenere Capricci. INTERDITORE CAPRICCI 8: lotta da solo sul fronte offensivo, offre l’assist a Vazzana, serve una manciata di altre opportunità spezzate, e, insieme a Vazzana, è l’unico a provarci fino in fondo. Ha anche un conto aperto con la sorte. INCOMPRESO BERGAMIN 6: quando entra inizia bene, sfiorando pure un goal, ma ha sulla coscienza almeno una rete. SUFFICIENZA FC ZUCCHERINI PUPILLO 7,5: quando è impegnato risponde bene, e quando non ci arriva ci pensano il palo e la traversa. Non tantissimo da fare, ma quel poco è fatto bene. ATTENTO LAROTONDA LUCA 8: più avanzato nel primo tempo, nella ripresa parte più da dietro, gestendo sempre il gioco e l’inizio della manovra e contribuendo in maniera decisiva sia in fase difensiva che al momento di attaccare. Da un suo cross nasce il 2-1, mentre una sua beffarda punizione sigla il 4-1 che rovina definitivamente le resistenze altrui. TUTTOFARE IENZO 8,5: concede pochissimo agli avversari e si concede pure qualche sortita offensiva, pur senza particolari effetti: comanda, con decisamente successo, la retroguardia CONDOTTIERO MIRABELLA 8: se la difesa è stato il punto di forza che ha permesso di resistere anche nei momenti di iniziale difficoltà, in buona parte il merito è suo. MURAGLIA DILETTO 8: impiega un po’ a carburare, ma quando parte diventa protagonista della manovra, con assist, aperture, dribbling e due bei goal, sempre con una certa eleganza. FANTASISTA LAROTONDA MAURIZIO 7: Contribuisce dando il suo quando serve e difendendo palla nelle terre d’attacco. AIUTANTE LUCANO MIRKO 8: un altro protagonista della rocciosa e difficilmente penetrabile retroguardia bianca, nel primo tempo forse il principale, con giusto un paio di distrazioni. DI QUI NON SI PASSA ROMEO 8: il goal del definitivo 8-1 è il culmine di una gara attenta, accorta, con gran senso della posizione la spavalderia giusta per farsi vedere di tanto in tanto in avanti. PRECISO LUCANO GABRIEL 7,5: gioca in avanti, e il suo apporto si vede, più che nelle conclusioni, nel lavoro di sponda e nell’assistenza ai compagni, regalando qualche bel pallone, difendendo palla e entrando nelle azioni del 2, del 3 e 6 a 1. GREGARIO IANNOLO 7,5: gioca a sostegno delle punte, ma sembra un po’ un tuttofare, giocando in difesa se c’è bisogno: fa di tutto un po’ e lo fa bene. TUTTOFARE PIAZZA 8,5: entra e cambia un po’ l’inerzia della gara; quattro goal, un paio bello e un paio anche fortunosi, e tanta velocità e movimento insaporiti da qual pizzico di fantasia pronta per l’uso. Passato lui, come Attila, l’erba dell’Atletico non è più cresciuta. DEVASTO magazine ABSOLUTE calcio a 5 pagina 21 Finale Championship c7 – Gli Ignoranti provano una rimonta quasi riuscita PAVAN SHOW, LA CHAMPIONSHIP SI TINGE DI BLUES Il capitano Blu decide la finale con un poker d’alta scuola the blues 4 Pavan 2 Pappacena Giarretto 7-4 THE BLUES: Giovinazzo, Pavan, Nocera, Ricci, Racca, Polillo, Delfino, Giaretto, Pappacena. GLI IGNORANTI: Brizio, Margaria, Piola, Dal Prete, Migliore, Ienco, Casalnuovo, Procino. villastellone - La prima delle tre finali di campionato, l’atto conclusivo della Championship. A festeggiare sono i The Blues di capitan Alessandro Pavan, che superano Gli Ignoranti grazie ad un ottimo match, messo in discesa dal 1’ minuto e poi quasi sempre in controllo. gli ignoranti Casalnuovo Dal Prete Ienco Migliore a reagire ed al 15’, quando Pappacena si inventa un gran sinistro a giro nell’angolino, si ritrovano sotto 3 - 0. A questo punto, senza più nulla da perdere alzano il baricentro e Migliore con un bel sinistro rasoterra trova il 3 - 1. I ritmi sono bassi e le occasioni poche, in più Casalnuovo sbaglia clamorosamente a porta vuota dopo la bella respinta di Giovinazzo, così si va al riposo sul 3 - 1. the blues Anche l’inizio di ripresa è di marca blu, Pavan si rende pericoloso un paio di volte e Giarretto le due reti che valgono il pari. Da qui in poi è i conti. A mettere il sigillo definitivo ci pensa colpisce il palo, ma ad andare in rete per primi però di nuovo monologo Blues, Gli Ignoranti il solito Pavan, decisamente l’MVP di questa sono Gli Ignoranti con Casalnuovo, bravo a abbassano il livello di intensità, Pavan risale finale, così la giovane squadra in maglia in cattedra e dopo una bella azione personale blu può mettere davvero le mani sul trofeo, trova la rete del nuovo vantaggio. Poco guardando ad un futuro che può dare grandi dopo ancora Pavan potrebbe chiuderla ma soddisfazioni. sbaglia, così Delfino trova il gol che corona Alessandro Casari una bella prestazione e chiude virtualmente le pagelle Infatti sono passati pochi secondi dal fischio d’inizio quando Pavan in scivolata firma l’1 0, con tanto di maglietta con dedica speciale. E poco dopo parte da centrocampo, mette nel mirino la porta e non sbaglia. L’avvio shock blocca Piola e compagni, che non riescono gli ignoranti scambiare con Dal Prete ed a siglare il 3-2. La successiva traversa di Migliore è il primo segnale di un leggero calo sia fisico che mentale, nonostante al 10’ Pappacena riporti i suoi avanti di due reti. Infatti al 14’, nel giro di 2’ Dal Prete e Ienco trova THE BLUES: Giovinazzo 7.5: sempre presente quando chiamato in causa, può poco sui gol. Conferma decisamente il suo livello. SICUREZZA. Pavan 8.5: la vera differenza in questa finale l’hanno fatta la sua qualità ed il suo cinismo, giocate e gol mai banali. AGO DELLA BILANCIA. Nocera 6.5: a disposizione dei compagni, cerca di muoversi per aprire varchi da sfruttare. GENEROSO. Ricci 7: partita di buon livello anche se un po’ discontinuo, a belle intuizioni alterna errori banali. VARIABILE. Racca 6.5: fa molto bene la fase difensiva sulla sua fascia, un po’ meno presente in quella offensiva. COPERTURA. Polillo 7: si muove tanto e bene, non sempre servito puntualmente. Ma continua a proporsi. IMPEGNO COSTANTE. Delfino 7: dimostra di avere ottime capacità, non trova solo la zampata vincente. POSITIVO. Giaretto 7.5: ci prova spesso, salta l’uomo e serve bene i compagni. Il gol trovato è il giusto premio. QUALITA’. Pappacena 8: in teoria dovrebbe difendere (e lo fa bene), poi si inventa un gol fantastico col e sinistro e uno da vero rapace d’area. TUTTOFARE. GLI IGNORANTI Brizio 7: le parate importanti su Pavan Delfino e Giaretto tengono vivi i suoi. IMPORTANTE. Margaria 6: non la sua giornata migliore, ma si da’ da fare. VOLONTA’. Piola 6.5: lotta e difende, anche se molto spesso è lasciato da solo contro più uomini. INCOLPEVOLE. Dal Prete 6.5: malino nella prima frazione, decisamente diverso il trend nella ripresa. DIESEL. Migliore 7: uno dei pochi a tenere alto il livello e il ritmo in tutta la partita. Sfortunato perché la traversa poteva cambiare il match. ATTIVO. Ienco 6.5: poche occasioni davvero buone, lui fa il massimo per provare a sfruttarle tutte. LOTTATORE. Casalnuovo 6.5: si accende a sprazzi e trova belle giocate. ALTERNO. Procino 6: tappa qualche falla, con la squadra sbilanciata va ovviamente in difficoltà. PRESENTE. ABSOLUTE magazine calcio a 7 pagina 22 Finale Championship c7 - La formazione di Quaranta e Gai ad un passo dal titolo ORBASSANO, PRIMA GEMMA DI GIORNATA Mister Longo inizia la sua giornata da protagonista borussia sl 2 Vetrugno Cerri 3-4 Borussia SL: Arcuri, Cerri, Favaloro, Gai, Maccaluso, Pirro, Quaranta, Vetrugno, Zaccaria. Real Orbassano: Basanisi, Campigotto, Caruso, De Simone, Giambartino, Maio, Massaro, Muscillo, Pirritano, Usseglio, Vadalà, Zora. villastellone - L’atto finale della Championship vede come protagonisti il Borussia SL ed il Real Orbassano a contendersi l’ambito trofeo. Più lunga la strada fatta dal Borussia che è partito dai sedicesimi passando per una semifinale combattutissima contro la Vecchia Guardia conclusasi ai calci di rigore. Più corto ma non meno faticoso il percorso del Real che sia nei quarti che nelle semifinali ha estromesso i diritti avversari, prima il Daje sempre forte e poi la Dynamo Carretti, sempre con un solo gol di scarto. All’appuntamento con la gloria finale entrambe le squadre arrivano molto cariche e desiderose di raggiungere un trofeo che arricchirebbe una stagione comunque positiva per entrambe, con gli orbassanesi di mister Longo che nel pomeriggio affronteranno anche il La Loggia per l’ultimo atto dell’Europa League. I due-tre-uno speculari con i quali le due squadre si sistemano sul terreno di gioco rendono molto interessanti i duelli individuali, soprattutto a centrocampo dove appunto il gioco borussia sl real orbassano Maio Usseglio De Simone Muscillo si assesta maggiormente nella prima fase di gara. Il più attivo in avvio è Maio, ed è proprio lui a portare in vantaggio il Real. Al 5’ si libera di un avversario con una finta e di destro batte un incolpevole Arcuri. Il vantaggio premia la maggior intraprendenza iniziale della formazione in maglia nera che però si accontenta del risultato raggiunto e lascia il campo alle avanzate del Borussia. Come quando Quaranta all’11’ tenta l’iniziativa personale con un tiro dalla distanza che finisce di poco fuori alla sinistra della porta difesa da Campigotto. real orbassano Al 14’ è Vetrugno ad impensierire ulteriormente pronosticare un risultato. Le due squadre nella prima frazione si sono sostanzialmente equilibrate e sarà decisiva la seconda frazione per decretare la vincente della Championship. Il Real entra in campo carico e determinato a riacciuffare il risultato. il più attivo è Usseglio che prima al 27’ con un’azione personale, e poi al 28’ finalizzando lo scambio con un compagno, impensierisce Arcuri. Il Borussia SL arretra il proprio raggio d’azione intimorito dall’assalto iniziale dei ragazzi di Orbassano: ci prova Zaccaria al 36’ a dare una scossa ai suoi, dopo una bell’azione offensiva, il numero dieci scaglia un tiro potente verso la porta che però finisce di poco fuori alla sinistra di Campigotto. Il Real non smette di spingere è tra il 41’ e il 43’ mette a segno il tris che decide l’estremo difensore avversario con un destro secco che viene ancora ben neutralizzato dal portiere. Al 17’ la pressione Borussia si concretizza nel gol del pareggio: dopo un tiro di Quaranta respinto da Campigotto, Cerri è il più lesto di tutti e ribatte in rete siglando il meritato pareggio per i suoi. Il Real Orbassano si risveglia e tenta una reazione immediata al gol subito, ma è il palo a dire di no a Pirritano al 21’ spezzando l’urlo di gioia dei compagni. Al 22’ il Borussia ribalta il risultato: la deviazione vincente di Vetrugno regala il due a uno ai ragazzi di Zaccaria che acciuffano un insperato vantaggio dopo una partenza deficitaria. Al rientro dall’intervallo sembra difficile la partita. Prima è Usseglio ad insaccare il gol del pari dopo aver saltato il suo diretto marcatore. Al 42’ ci pensa a De Simone a siglare il vantaggio, in questo caso però gran parte del merito della rete va a Pirritano e al suo preciso assist. Infine Muscillo punisce oltremodo la difesa in maglia gialla con una ripartenza micidiale che trova impreparati Pirro e compagni. Il tap in vincente di Vetrugno al 45’ non basta al Borussia per riacciuffare il risultato. Il Real Orbassano può tirare un sospiro di sollievo e festeggiare... quella che non sarà l’unica gioia giornaliera. Alessio Bianco le pagelle BORUSSIA SL Arcuri 7.5: Dà sicurezza tra i pali soprattutto ad inizio ripresa con ottime parate che tengono in vita la squadra. Wall. Cerri 7.5: Non solo il gol del pari. Tanta fisicità in mezzo al campo e grinta. Di sostanza. Favaloro 7: Fa da riferimento più avanzato per gran parte del tempo, li piace molto scambiare con Zaccaria con il quale mostra una buona intesa. In forma. Gai 7: Cura la fase difensiva con sicurezza. Deciso. Macaluso 7: Sempre attento in marcatura, soprattutto nel primo tempo quando annulla gli attaccanti avversari. Marcatore. Pirro 7: Con Macaluso compie una buona prestazione difensiva. Determinato. Quaranta 7.5: Uno dei più attivi dei suoi, cerca spesso la conclusione nella prima frazione di gara. Fenomeno. Vetrugno 8: La sua doppietta non basta per regalare il trofeo ai suoi compagni. In evidenza. Zaccaria 7: Scambiando con Favaloro, prova a vivacizzare la manovra con giocate in velocità. Fantasioso. REAL ORBASSANO Basanisi 7.5: Soffre nel primo tempo le manovre offensive avversarie per poi trovare sicurezza nella seconda parte di gara. In crescendo. Campigotto 8: Sempre deciso negli interventi, dà sicurezza ai propri compagni di reparto. In partita. Caruso 8: Non risparmia sulla corsia di appartenenza facendo sempre il movimento giusto. Pendolino. De Simone 8: Sigla il gol più importante, quello del sorpasso decisivo. Il capitano. Giambartino 7.5: Come i suoi compagni, compie una buona prestazione che permette alla squadra di raggiungere il risultato finale. Gioca per la squadra. Maio 7.5: Il più attivo dei suoi nella prima frazione di gioco e sblocca anche il risultato con una bella conclusione. In giornata. Massaro 8: Marca stretto Favaloro anticipando sempre i suoi movimenti. In anticipo. Muscillo 7.5: Cerca e trova le maggiori fortune quando si allarga, cercando la conclusione rientrando sul piede preferito. Pirritano 8: Mette vivacità alla manovra cercando le giocate semplici ma efficaci. Bravo negli assist per i gol. Usseglio 7.5: Molto attivo nella ripresa e autore di un gol importante. Decisivo. Vadalà 7.5: Non si espone troppo in fase offensiva curandosi di più delle avanzate del suo diretto avversario. Attendista. magazine ABSOLUTE calcio a 5 pagina 23 Finale Confederations c5 – Vittoria dedicata al capitano-sfortunato Pannizzo, infortunatosi a Jesolo L’ILLETAS DOMINA, L’ASTON VIGNA ESULTA I rosanero sfruttano 5’ finali di follia e si aggiudicano ai rigori la Confederations Cup illetas c5 2 Novara Bono Espostio Glielmi 7-4 ILLETAS C5: Traverso, Bresciani, Maniscalco, Crotti, Glielmi, Esposito, Bono, Novara. ASTON VIGNA: Pallaro, Borgarello, Galeasso, Andriolo, Paternò, De Gaetano, Scimone. villastellone - Quarantacinquesimo, il minuto fatale. E’ qui, a 5’ dalla fine che l’Illetas, probabilmente già col pensiero alla coppa e alla festa, ha trasformato il paradiso della vittoria in un girone dell’Inferno Dantesco. Avanti di tre reti e col pieno controllo tattico della partita, i biancoverdi si sono fatti rimontare clamorosamente nel giro di 180” per poi alzare aston vigna Galeasso 2 De Gaetano Pallaro Paternò dopo 10’ di perfezione tattica e mentale. I rosanero invece sono usciti alla distanza e, dopo aver impegnato un paio di volte Traverso sono riusciti ad accorciare le distanze al 18’, con un bel tiro di capitan Pallaro. Ma al duplice fischio i giochi sembrano già chiusi, Bono segna il 3-1 sfruttando bene una situazione confusa al limite dell’area, e Glielmi colpisce anche un palo. aston vigna L’Illetas vede il traguardo vicino e si rilassa un po’, l’Aston sa che non ha più nulla da perdere Triplice vantaggio e giochi apparentemente indovina il diagonale che buca Traverso e fissa e reagisce furiosamente, da una combinazione davvero chiusi. In più con l’ingresso di Glielmi il risultato sul 5-5 finale, facendo esplodere le così non può che venir fuori un avvio di ripresa e Bono l’Illetas si riprende un po’, alzando il urla di gioia dei compagni. baricentro e ritrovando le belle combinazioni E dopo una partita del genere, l’esito dei del primo tempo. Il gol di Paternò, che lascia rigori sembra scontato: gol di Paternò, di sasso Traverso, sembra solo un leggero risposta di Novara, rete anche di Andriolo ed contrattempo, anche perché al 43’ Novara sigla errore fatale di Esposito. De Gaetano non può la sua doppietta, 5-1 con solo 6’ da giocare. Ed sbagliare dopo questa rimonta, così in meno ecco che arrivano quei 180” incredibili, in cui di 15’ chi era all’inferno sta festeggiando, all’Aston Vigna riesce tutto: Galeasso dà il via chi pregustava una vittoria invece si deve alla rimonta, De Gaetano si inventa un colpo accontentare del secondo posto, maledicendo di tacco clamoroso che passa tra le gambe di le strane leggi del calcio. un difensore e del portiere e termina la sua Alessandro Casari corsa in fondo al sacco, poi ancora Galeasso le pagelle bandiera bianca ai rigori. Merito di tutto ciò va ovviamente anche e soprattutto al carattere e al coraggio messo in campo dall’Aston Vigna nei minuti finali. L’inizio è stato faticoso, l’Illetas ha preso subito il controllo della gara, andando in vantaggio con Crotti al 4’ e raddoppiando col solito Glielmi, illetas c5 che vede i biancoverdi in enorme difficoltà nel contrastare gli avversari. Galeasso colpisce immediatamente una traversa, Paternò e Scimone costringono Traverso a due interventi miracolosi. Eppure, come spesso accade in questi casi, a trovare il gol è proprio l’Illetas con un super tiro di Novara. ILLETAS C5: tenendo la posizione. ONESTO. Traverso 7.5: para tutto il parabile, nei 3’ Glielmi 8: lui ha la lampadina con cui minuti di follia della squadra non può fare accendere la squadra, le sue accelerazioni nulla. INCOLPEVOLE. spaccano in due gli avversari. SCINTILLA. Bresciani 6.5: attento e concentrato, si Esposito 6.5: puntuale, preciso e attento occupa di difendere dal suo lato e lo fa sulle avanzate avversarie, superarlo non è bene. DILIGENTE. facile. MASSICCIO. Maniscalco 6.5: sempre in movimento per Bono 7: sfrutta bene il fisico per tenere creare varchi in cui far inserire i compagni. palla e far salire i compagni, aiutando Non dà punti di riferimento. MOTO anche dietro quando serve. GIGANTE. PERPETUO. Novara 7.5: trova due gol e sembra Crotti 6.5: come tutti gli altri bene fino pericoloso ogni volta che ha la palla tra i quasi alla fine, lottando su ogni pallone e piedi e punta la porta. SPINA NEL FIANCO. ASTON VIGNA: Borgarello 6.5: buoni interventi, alla fine è decisivo anche se su un paio di interventi poteva anche far meglio. SUPER MAN Pallaro 7.5: il primo a rialzare la testa, guida la carica dei suoi nella ripresa. FASCIA AL BRACCIO, PETTO IN FUORI. Galeasso 8: parte largo ma cerca spesso la porta, trova due reti, la seconda molto bella e molto importante. DECISIVO. Andriolo 6.5: fa la guardia sul lato destro della difesa, non emerge e non sfigura, segna un rigore importante. GREGARIO. Paternò 8: non sbaglia il suo rigore dal dischetto, la partite è in crescendo, sublimata da un gol imparabile. FUCILIERE. De Gaetano 7.5: un gol di finezza clamorosa, tacco e doppio tunnel, poi si prende la gloria col rigore decisivo. FREDDO. Scimone 7: ottima la seconda parte di match sulla sinistra, un avanti e indietro incessante. MOTORINO. ABSOLUTE magazine calcio a 7 pagina 24 Finale Confederations c7 – Ottimo match per il Ristretto di mister Pavanelli, ma non basta PSM ALLL’INGLESE, 2-0 E COPPA IN BACHECA Coronamento di una grande stagione per Camoletto e soci ristretto united 0-2 RISTRETTO UNITED: Schiavon, Pezzo, Ramasso, Formia, Ghio, Russo, Valentino, Fasano PSM: Capoccia, Damosso, Scarpa, Odorico, Albisino, Camoletto, Mannino, Ieropoli villastellone - La finale di Confederations Cup di calcio a7 vede affrontarsi il Ristretto United, reduce dalla lotteria ai calci di rigore con cui ha eliminato in semifinale la Pilsner Urquell F.B.C., e la Psm, che in semifinale ha invece regolato 5-1 la Torino Z, dopo un cammino nella manifestazione abbastanza agevole. La partita, solo in parte un po’ condizionata dal caldo, è stata equilibrata e, nonostante il ritmo altalenante, divertente e combattuta. Questo in particolare per quanto riguarda il primo tempo che, pur non particolarmente generoso di vere e proprie grandi occasioni, ha offerto una buona dose di intensità. Nel secondo dopo una vivace prima parte, il raddoppio della Psm ha spento la carica degli avversari e, di conseguenza, il lume dell’intero gioco, gradualmente affievolitosi negli ultimi dieci minuti. La Psm, con Mannino centravanti perno del gioco e protagonista di un bello scontro col suo marcatore Pezzo, ha avuto il merito di controllare la pressione avversaria senza farsi schiacciare e senza abbassare troppo il baricentro. Al Ristretto, che ha visto in Formia il protagonista più in forma e più spesso pericoloso, è mancata un po’ la costanza di trasformare in qualcosa di più la gestione della palla e del gioco, anche a causa della scarsa mobilità e della poca verticalizzazione; compito certamente reso non facile dall’ottima prova dei difensori gialloblu, su tutti Damosso e Scarpa, ma la gestione palla è a lunghi tratti sembrata se non fine a sé stessa, certamente poco incisiva. Poco dopo il fischio d’inizio la Psm parte subito alla carica e cerca di siglare il primo sigillo sulla gara, con una punizione di Odorico che scheggia il palo e con una deviazione fuori misura di Damosso sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Ristretto non si fa sottomettere e prova a rispondere colpo su colpo, ristabilendo subito l’equilibrio sul terreno di gioco e sfiorando a sua volta il vantaggio con una mischia in cui Formia perde l’attimo per la deviazione facendosi poi stoppare dal recupero di Albisino e di Capoccia a pochi centimetri dalla linea. La partita si mostra quindi subito per come sarà per lunghi tratti: grande intensità, equilibrio e grinta, con in particolare due sfide singole che infiammano questo inizio match: Mannino-Pezzo nelle zone centrali e Formia-Odorico per il possesso ristretto united psm Mannino Odorico della fascia. Il gioco del Ristretto è efficace fino alla trequarti, dove si perde un po’ per le difficoltà di Valentino, punta centrale, un po’ perché i due trequartisti a sostegno, Ghio e Russo, sono sì eleganti e talentuosi, ma vanno anche a corrente un po’ alternata, oltre a verticalizzare poco. Così per gli azzurri i pericoli arrivano soprattutto con gli inserimenti da dietro di Formia e con le un po’ sporadiche invenzioni di Russo. Al 12’ passa in vantaggio la Psm, con un gran tiro di Mannino. Il Ristretto non si fa scoraggiare e continua ad attaccare con sempre maggior convinzione, a cui la Psm, forte dell’1-0, risponde con una costante attenzione difensiva e con la velocità nel ripartire appena può. Dopo uno dei tanti bei recuperi di Scarpa, che blocca uno slalom di Valentino, il pallone arriva sui piedi di Russo, il quale, da posizione angolata, manca di poco lo specchio della porta. È ancora sull’asse Russo, dopo lo svantaggio più continuo e leggermente più avanzato, Formia che la ristretto sfiora il pari: assist del trequartista per il fluidificante e bel tiro di prima che sfiora la traversa. Poco prima la Psm aveva però sprecato per troppa fretta un invitante contropiede, con Mannino che non sfrutta il tempo e lo spazio a disposizione tirando troppo presto e mancando lo specchio della porta. A questo punto gli azzurri premono ancor di più, convinti che il pareggio sia nell’aria e che l’ostica opposizione della difesa avversaria può avere crepe su cui insistere: così, uno strano e velenoso rasoterra in contro balzo di Pezzo è parato con difficoltà da Capoccia, e Formia poi approfitta dell’eccessiva eleganza ad uscire della difesa gialloblu anticipando Odorico e concludendo con potenza sul primo palo, trovando Capoccia in questo caso più che attento ed elastico. Il primo tempo finisce quindi con il Ristretto in avanti e la Psm che continua a reggere bene gli urti, ma che inizia ad avere difficoltà in avanti. La ripresa inizia con gli schieramenti più o meno immutati: la Psm inizia con Ieropoli prima punta, sostenuto da Camoletto e Mannino larghi sulle fasce, mentre il Ristretto presenta come unica novità Fasano al posto di Ramasso sulla destra. È ancora sull’asse Russo-Formia che la gara si rinfiamma: passaggio filtrante del numero 9 per l’accorrente fluidificante il cui piatto destro di prima intenzione viene deviato in angolo. Russo è un po’ il perno del gioco azzurro, amministrando un po’ tutti i palloni, senza però essere adeguatamente supportato dai compagni psm di zona. Così, il possesso palla, vuoi per il buon dominio territoriale della retroguardia Psm ma vuoi anche per i pochi movimenti e verticalizzazioni delle punte azzurre, diventa sterile piuttosto che incisivo. La Psm cerca di limitarsi a gestire il gioco e la pressione altrui: Ieropoli ha poche palle ma in quelle poche occasioni si fa sentire, difendendo bene il territorio e il pallone. L’opportunità migliore per il raddoppio capita ad Albisino, che raccoglie un pallone vagante a centrocampo, avanza palla al piede e fa partire un rasoterra potente ma centrale, respinto con qualche affanno dal piedone di Schiavon. Intanto, intorno a metà del tempo, la pressione della Ristretto inizia a diminuire, e la Psm si fa vedere con più frequenza dalle parti dell’area avversaria, costringendo Ramasso ad un paio di decisivi recuperi. Così, al 16’ arriva il definitivo 2-0, nato da una infida punizione calciata da Odorico: il suo rasoterra sinistro aggira la barriera e, con la traiettoria leggermente rientrante, beffa sul primo palo Schiavon. Il 2-0 in pratica chiude la disputa, che negli ultimi minuti ha poco da dire: una bella girata di Ieropoli a cui Schiavon risponde alla grande evitando un passivo eccessivamente severo, ed un Ristretto in cui solo Russo sembra crederci ancora, e con Formia ora prima punta ma meno efficace rispetto a quando partiva dalle retrovie. Finisce così una partita all’apparenza gestita dal Ristretto, ma che in realtà è stata ben controllata e governata dalla Psm, che si può quindi dire meritatamente vincitrice del trofeo. Edoardo Peretti le pagelle RISTRETTO UNITED avversaria. Nelle conclusioni è un po’ impreciso SCHIAVON 7: ha in parte sulla coscienza in e un po’ sfortunato. Meglio quando parte da parte il 2-0, punizione molto infida comunque. lontano di quando gioca come punta. INSIDIOSO Incolpevole sul primo goal, annulla le altre GHIO 6,5: la visione di gioco e l’eleganza del tocco minacce A BRACCIA LARGHE sono sprazzi di classe. ELEGANTE PEZZO 8: il duello con Mannino è, soprattutto RUSSO 8: si sveglia dopo aver subito l’1-0 e da nel primo tempo, uno degli elementi più vivaci quel momento è sempre al centro del gioco e e interessanti della partita; duello a risultati della manovra; tutte le azioni passano dai suoi alterni ma dal quale il difensore esce a testa piedi. Si trova in particolare con Formia, con cui alta, concedendo poco anche agli altri avversari costituisce l’asse più temibile. Poco sostenuto dai ARCIGNO compagni, non sempre ha possibilità né la voglia RAMASSO 7,5: latita un po’ in avanti, ma dietro di lanciare il passaggio decisivo CERVELLO si fa vedere, soprattutto nella ripresa, con ottimi VALENTINO 6: lotta, corre, si scontra, spesso si interventi, alcuni dei quali decisivi ATTENTO intestardisce in dribbling. SOLITARIO FORMIA 8,5: è il più pericoloso dei suoi, quello FASANO 7: buon impatto sulla fascia destra, che più facilmente crea superiorità e arriva al anche in questo caso più in fase di controllo che tiro; i suoi inserimenti spesso sono l’unico modo di sostegno e di attacco. Quando è il momento dà per spaccare la resistenza della retroguardia il suo contributo. ECLETTICO PSM VELENOSO CAPOCCIA 7,5: gli avversari non tirano molto, ALBISINO 8: gara più di contenimento e di ma lui si fa sempre trovare attento e pronto gestione che altro, cose che fa con acume e a rispondere, garantendo sicurezza anche ai intelligenza, senza rinunciare quando può a compagni di reparto ATTENTO provare a fare male con soprattutto tiri dalla DAMOSSO 8,5: non è sbagliato dire che la distanza GESTORE partita è stata vinta, in buona parte, in difesa; CAMOLETTO 7,5: Parte da sinistra in posizione roccioso ed elegante, annulla il reparto offensivo abbastanza avanzata; dopo un buon inizio si fa avversario, soffrendo solo negli inserimenti da vedere sempre un po’ meno, preferendo gestire dietro MURAGLIA e controllare piuttosto che attaccare, con risultati SCARPA 8,5: anche per lui vale il discorso fatto più utili che appariscenti. PER LA CAUSA sopra; decisivo per la tenuta e la sicurezza MANNINO 8: è di continuo una spina nel fianco, che hanno permesso di controllare la partita capace da solo di tenere alta la sensazione di risparmiando affanni MURAGLIA 2 pericolo incombente e regalando un bel duello ODORICO 8: bello il duello per il possesso della con Pezzo. Bello il goal dell’1-0, spreca poi per fascia con Formia, vicino di campo tutt’altro troppa fretta un paio di contropiedi ghiotti COBRA che malleabile e semplice. Duello finito alla IEROPOLI 8: non tira quasi mai, ma quando è pari, nonostante abbia avuto qualche difficoltà in campo, praticamente da solo in attacco, ha nel seguire il suo dirimpettaio nei frequenti sulle spalle tutto il reparto; spalle resistenti in inserimenti. Velenoso e decisivo nella punizione quanto difende benissimo palla, prende tempo e del definitivo 2-0 che anestetizza la gara. guadagna qualche fallo utile. ATLANTE calcio a 5 pagina 25 magazine ABSOLUTE Finale FA CUP c5 – Zucca e soci non giocano di certo la loro miglior partita, sarà per la prossima E’IL BVB LA VERA “SCHIACCIASASSI” Milani e Chiaromonte guidano i gialloneri al successo in F.A. Cup real schiacciasassi 3 Giglio Bonu Caligiuri 5 - 11 REAL SCHIACCIASASSI: Pistillo, Giglio, Bonu, Pascalis, Melchionda, Caligiuri, Zucca, D’Aria. BVB FIVE: Ricca, Buonadonna, Chiaromonte, Mancin, Chistol, Bosco, Milani. villastellone - Si è abbattuta la valanga BVB sul Real Schiacciasassi nella finale di FA Cup. Pronostico della vigilia rispettato, anche se il Real Schiacciasassi non partiva troppo sotto ai chieresi in quanto ai bookmakers, ed ha dato prova di un buon carattere continuando a giocare fino al triplice fischio, approfittando anche del bvb five Milani 4 Chistol 3 Chiaromonte 2 Bosco Mancin partita non sarà più realmente in discussione, al 5’ Milani e ancora Chistol hanno già portato il risultato sul 3-1. I gialloneri producono di più ma tengono la partita su ritmi bassi, al Real non sembra dispiacere e si adegua, sfruttando bene qualche errore di palleggio degli avversari. Arriva il 4-1, che porta ancora la firma di Chistol, ma Bonu e Giglio, decisamente i migliori del Real, creano qualcosa: al primo viene annullata bvb five una rete per un fallo, il secondo colpisce una traversa. Traversa colpita anche da Chiaromonte po’ il BVB, per sfortuna del Real Schiacciasassi Il finale vede protagonista soprattutto il caldo, con un pregevole pallonetto. Il primo tempo si però non Milani e Chiaromonte. Il primo segna che fa allungare molto le squadre e le espone a avvia verso la conclusione, c’è ancora il tempo ancora e completa il poker (8-3), il secondo parecchie ripartenze, nelle quali Pistillo riscatta segna una doppietta, da segnalare il secondo un primo tempo così così e salva più volte la sua gol, bellissima la finta di corpo che manda fuori porta. Tutto questo fino al triplice fischio che tempo Pistillo, e fa l’assist a Mancin per l’ultimo rende il verdetto definitivo: L’FA Cup è del BVB gol della partita. Nel mezzo un po’ di Real, con le Five. reti di Bonu, assist di Caligiuri e poi lo scambio Alessandro Casari di favori, con Caligiuri a segno assistito da Bonu. le pagelle rilassamento degli avversari visto il vantaggio accumulato. E dire che ad andare in vantaggio erano stati proprio i neri, in pettorina per via delle maglie simili, con un tiro di Giglio, deviato da un difensore, che spiazza Ricca. Un minuto dopo Chistol sfrutta l’1-2 con Chiaromonte e pareggia. Da qui in poi la real schiacciasassi però per lo show di Bosco, che prima insacca di tacco “alla Bettega”, poi serve un pallone dorato a Milani che spinge in rete, e per la rete di Giglio su assist di Bonu per il 6-2 parziale. La ripresa si apre con un “deja-vu” di qualche minuto prima: Milani allunga, Giglio ristabilisce immediatamente le distanze. Da qui si rilassa un REAL SCHIACCIASASSI: Gregario. Pistillo 7: parte malino e perde sicurezza, Melchionda 6.5: anche per lui partita da ma il riscatto è dietro l’angolo: nella ripresa comprimario, non disdegnando qualche para tutto il parabile e qualcosa in più. iniziativa interessante. Positivo. Ritrovato. Caligiuri 7: impegno costante in attacco, Giglio 7.5: tripletta a parte è il più attivo trova buoni spunti in combinazione con dei suoi, punta l’uomo, lo salta, crea Bonu e alla fine riesce a mettere a segno il superiorità numerica. Spesso però è isolato. meritato gol. Cuore di capitano. Sgusciante. Zucca 6: entra a partita ormai Bonu 7: prova più che sufficiente, ispira compromessa, ma è davvero lodevole la manovra dei suoi e spesso la conclude, l’impegno che mette nel contrastare ogni anche se si incaponisce in qualche tentativo avversario su ogni pallone. Generoso. “estremo”. Anima. D’Aria 6: aiuta sempre i compagni, va Pascalis 6: in semifinale aveva stupito, per al raddoppio e recupera qualche buon lui oggi prova “normale”. Non trova molti pallone. Utile. spazi in avanti quindi aiuta la squadra. Mancin 7: sforna diversi assist e chiude le BVB FIVE: Ricca 6.5: sui gol poche colpe, alterna danze con l’ultimo gol. Non ruba la scena, uscite un po’ indecise a parate eccezionali. ma i compagni devono ringraziarlo spesso. Visione di gioco. Quando serve c’è. Buonadonna 6.5: parte facendo Chistol 7.5: tripla per lui, ha il grande ottima guardia dietro, finisce cercando merito di spaccare la partita all’inizio, strenuamente un gol che non arriva. Ma lo quando i suoi erano sotto. Decisivo. Bosco 7.5: si alterna con Chistol, la avrebbe meritato. Perno. Chiaromonte 8: si isola dal match per differenza non si nota. Preciso dietro, lunghi tratti, ma quando si accende pericoloso davanti. Tuttofare. diventa incontenibile, segnando gol Milani 8: lui si prende i titoli per la tripletta pregevoli e mandando dentro i compagni. e per la tranquillità con la quale gestisce il Elettrizzante. pallone tra i piedi, inventando spesso belle giocate. Qualità. ABSOLUTE magazine calcio a 5 pagina 26 Finale Mitropa c5 – Alla Fenice non basta il solito sigillo di bomber Rossi AI WHITE DRAGON IL PRIMO SCETTRO DI GIORNATA A sorpresa il quintetto di Mastroeni si porta a casa la Mitropa white dragon Borrelli Mottola 2-1 White Dragon: Armillei, Avallone, Barba, Borrelli, Budau, Donofrio, Enrici, Mastroeni, Mottola, Risso, Soria. La Fenice Pub: Artuso, Borgato, Brescia, Capogna, Dugaria, Francescon, Giusto, Lillo, Naldoni, Rodano, Rossi. villastellone - Una lunga strada con un sogno da realizzare. Una coppa da conquistare ed un avversario da battere. Si alza il sipario delle Absolute Finals. L’onore e l’onere di dare il via alle ostilità sportive lo hanno White Dragon e La Fenice Pub. In palio la Mitropa Cup del calcio a cinque. Entrambe le formazioni arrivano all’appuntamento conclusivo dopo aver superato delle durissime semifinali. Il White Dragon ha avuto la meglio su il The Blues grazie ad una doppietta di Borrelli. Per La Fenice Pub ci sono voluti addirittura i rigori per estromettere dall’appuntamento della finale il Bab AC. Occhi puntati su due personaggi in particolari. Autori di diciannove gol in due in questa manifestazione, Donofrio e Rossi sono chiamati a trascinare i propri compagni alla conquista dell’ambito trofeo. Calcio d’inizio. Le due squadre si presentano con due rombi speculari e i primi minuti del match sono la fase studio in cui i duellanti studiano i propri avversari per superarli. Il White Dragon parte con maggiore intraprendenza e incomincia a portare i primi pericoli dalla parte di Borgato. Il portiere del La Fenice è chiamato subito all’intervento quando al 3’ Donofrio scalda il piede e i guantoni dell’estremo difensore con un tiro dalla media distanza ben controllato dal numero ventidue in maglia nera. Successivamente ci pensa Enrici con una bella sgroppata all’8’ a tentare il destro che però finisce a lato. Un minuto dopo anche Rossi entra in partita con una bell’azione personale che però non trova la giusta dose di fortuna per concretizzarsi in rete. A differenza di Borrelli che al 9’ regala il vantaggio ai suoi. Il numero nove è abile a sfruttare una palla vagante, saltare il portiere in uscita disperata e insaccare l’uno a zero. La Fenice non ci sta e la reazione è immediata. La squadra alza il proprio baricentro sfruttando l’eccessivo timore la fenice pub la fenice pub Rossi dell’avversario che arretra troppo cercando forse di difendere già il vantaggio. E ci vuole un grande Budau al 18’ e al 24’ per sventare le conclusioni pericolosissime del solito Rossi e di Lillo. L’inizio della ripresa non sembra prevedere un cambiamento del copione. Ancora La Fenice cerca tramite un fraseggio ben organizzato di minacciare la porta difesa da Budau mentre il White Dragon appare un po’ provato e tenta qualche ripartenza per spaventare i propri avversari. Dopo il palo del 27’ colpito da Naldoni, l’occasione migliore capita sui piedi di Francescon. Al 32’ dopo l’ennesima azione in velocità, il numero dodici riceve un assist perfetto da un compagno ma il tiro a botta sicura finisce incredibilmente fuori. Ma proprio quando sembrava prevalere il nervosismo e la frustrazione per le occasioni sprecate, La Fenice perviene al pareggio. E il solito bomber Rossi al 38’ a sfruttare una ripartenza per insaccare il meritato pareggio. Neanche il tempo di esultare che il White Dragon si riporta il vantaggio: ci pensa Mottola al 42’ a sfruttare una delle rare indecisioni della difesa avversaria per siglare il due a uno. Come era successo nella prima frazione, la reazione è immediata ma la fortuna sembra voltare le spalle al La Fenice. Al 45’ sesto fallo e successivo tiro libero per la squadra in svantaggio che però viene fallito. Ma la pressione continua fino al 50’ quando all’ennesimo intervento decisivo di Budau, La Fenice è costretto ad alzare bandiera bianca. Il White Dragon può esultare, la coppa è sua. Per La Fenice Pub solo applausi e tanti complimenti. Lo spettacolo delle Finals ha avuto un fantastico inizio. Alessio Bianco white dragon le pagelle WHITE DRAGON Armillei 7.5: Entra subito in partita dimostrando una grande padronanza tecnica e l’intesa di un annata con i compagni. Subito pronto. Avallone 7.5: E nel momento di maggiore difficoltà della sua squadra che viene chiamato in causa. Il suo apporto è fondamentale per garantire la grinta giusta per contrastare le avanzate avversarie. Grintoso. Barba 7.5: Giocate semplici ma efficaci. L’ideale per una partita dell’importanza come questa. Da manuale. Borrelli 8: Il suo apporto in fase offensiva è esemplare. Tiene palla per far salire la squadra e cerca la profondità allargandosi. Il gol dell’uno a zero ne è la prova. In grande forma. Budau 8.5: Se i suoi compagni possono alzare la coppa, gran parte del merito va al loro portierone. Sempre sicuro negli interventi e autori di alcune parate davvero decisive. Saracinesca.Donofrio 8: Se tutti gli occhi sono su di lui un motivo ci sarà. Sempre attivo, detta il passaggio ai propri compagni e spesso si fa trovare pronto in fase realizzativa. Stella. Enrici 8: Che partita per lui! Sempre attivo in fascia soprattutto dove mette in difficoltà i propri avversari con veloci ripartenze. Sprinter. Mastroeni 7.5: Sempre l’incitamento pronto per un compagno in difficoltà e giocate in sicurezza. Il capitano. Mottola 8: Siglare il gol decisivo, quello che ti fa vincere il trofeo. Sono soddisfazioni. Match winner. Soria 7.5: Molto attento in fase di copertura con alcuni ottimi interventi in anticipo. Solido. LA FENICE PUB Artuso 7: Pressing a tutto campo. La cattiveria agonistica che ci vuole in una sfida decisiva come questa. Ringhio. Borgato 7: Poco colpevole sui gol subiti su cui si può dire davvero poco. Per il resto fa il suo garantendo la giusta sicurezza alla squadra oltre a incitare i suoi quando c’è bisogno. Nervosismo finale fuori luogo, ancora di più da un leader come lui. Sicuro. Capogna 7: Nella seconda frazione di gioco utilizza la sua forza fisica per far salire la squadra cercando spesso lo scambio veloce con i propri compagni. Di prepotenza. Dugaria 6.5: La sua presenza in campo si fa sentire soprattutto quando c’è da rincorrere un risultato che non sembra volersi raddrizzare. In partita. Francescon 6.5: Ha la colpa di non sfruttare una delle più grosse occasioni del match quando da pochi passi sbaglia il destro vincente. Ma nonostante questo la sua prestazione positiva permette alla sua squadra di raggiungere il pareggio seppur momentaneo. Diesel Giusto 6.5: Il capitano che si fa sentire dalla panchina. Entra negli ultimi minuti per tentare l’assalto finale. Ci prova. Naldoni 7.5: Cerca e spesso trova la giocata giusta per liberarsi per la conclusione. Oggi meno fortunato del solito ma la giornata è stata storta per tutta la squadra. Scusato. Lillo 7: Uno dei più attivi. Sempre in movimento alla ricerca della giocata vincente. Note negative: tanti falli, che ci stanno, ma tante parole che ci stanno molto meno. Pericoloso. Rossi 8: Tiene in vita i suoi con il gol del pareggio. Sempre attivo nelle azioni più pericolose, non si risparmia mai. Il bomber. magazine ABSOLUTE calcio a 5 pagina 27 Finale Mitropa c7 – L’Ardor butta via un’ottima chance MONCALIERENSE DI RIMONTA Bianco e soci si prendono la prima coppa di giornata del calcio a 7 moncalierense 2 Bortolussi 2 Chiatellino Bianco 5-4 REAL SCHIACCIASASSI: Pistillo, Giglio, Bonu, Pascalis, Melchionda, Caligiuri, Zucca, D’Aria. BVB FIVE: Ricca, Buonadonna, Chiaromonte, Mancin, Chistol, Bosco, Milani. villastellone - Sono la Moncalierense e l’Ardor 7even ad inaugurare la giornata di calcio a 7 delle Finals tra qualche sprazzo di bel gioco e un po’ di nervosismo di troppo. In palio c’è la Mitropa Cup e ulteriore gloria per due formazioni che arrivano a questo match dopo un’annata sicuramente positiva. Per la Moncalierense, dopo il secondo posto conquistato nel Fluminense dietro la corazzata Carrozzeria Cremonese, la finale è arrivata dopo aver battuto nel turno precedente il Legno Tirelli Design C7. L’obiettivo di Chiatellino e compagni è sicuramente quello di conquistare il prestigioso trofeo della Mitropa. L’Ardor 7even del bomber Orlando ha conquistato la finalissima grazie alla perentoria vittoria nelle semifinali contro il Blue Vikings e cerca il colpaccio nel match finale per mettere un trofeo nella propria bacheca. Ad inizio gara l’Ardor sembra temere la manovra targata Moncalierense e i centrocampisti in maglia gialla abbassano di molto il baricentro della squadra. La squadra di Bortolussi approfitta del buon momento ed è lo stesso numero otto in maglia bianca ad insaccare il gol dell’uno a zero dopo tre minuti. Un destro dal limite che infila Mazzucchetti e che regala il vantaggio ai suoi. L’Ardor non riesce a reagire in maniera prepotente seppur imbastendo qualche buona tram a offensiva con il duo Orlando – Ciminelli che però non porta seri pericoli alla porta difesa da Dalbuoni. E al 13’ ci pensa Bianco deviando un cross di un compagno a raddoppiare per i suoi. Ora però la Moncalierense sembra arretrare il proprio ardor 7even ardor 7even Ciminelli 3 Orlando baricentro, forse eccessivamente sazia di quanto raccolto finora. Gli avversari sembrano poter imbastire tranquillamente le proprie azioni offensive non subendo infatti alcun pressing da parte dei ragazzi di Moncalieri. E al 17’ la partita si riapre. Ci pensa Ciminelli ben servito dal solito Orlando a dimezzare lo svantaggio con un preciso tocco sottoporta. Chiatellino e compagni accusano il colpo e ci pensa il bomber Orlando a siglare il pareggio. E’ preciso il tocco ravvicinato del numero dieci in maglia gialla ma gran parte del merito della marcatura va a Viano, autore di una bella azione personale che ha creato la superiorità numerica. Le squadre vanno al riposo sul due pari ed è lecito prepararsi ad un secondo tempo combattuto. Nella seconda frazione parte meglio sfruttando ancora gli ampi spazi lasciati in fase d’impostazione dalla squadra di Dalbuoni. Al 30’ si compie la rimonta incredibile. Ancora uno scatenato Ciminelli con un gol fotocopia del primo batte l’incolpevole Dalbuoni portando in vantaggio la propria squadra. La Moncalierense prova a reagire immediatamente lasciandosi alle spalle la rimonta subita. Una rimonta impensabile fino a pochi minuti prima. Ci prova Bianco al 35’ quando dopo aver scambiato bene con Chiatellino si presenta al limite dell’area. Il suo destro però finisce fuori. Al 37’ Ciminelli cala il tris. Il numero sette è ancora abile a sfuggire alla marcatura del proprio avversario e a siglare il quattro a due per l’Ardor. Ma la squadra di Orlando invece di gestire il risultato a soli tredici minuti dalla fine, si fa prendere dal nervosismo sicuramente eccessivo e butta letteralmente via la grossa chance concessa dalla Moncalierense. Al 40’ ci pensa Chiatellino con un destro da fuori ad accorciare le distanze. E al 41’ Viano prende una seconda moncalierense ammonizione tanto giusta quanto ingenua al numero dieci l’espulsione. E con il numero perchè macchia una prestazione positiva e sette out momentaneamente per riprendersi lascia i compagni in inferiorità numerica. Le dalla botta, ad un certo punto l’Ardor 7even sicurezze dell’Ardor cadono definitivamente si trova con soli quattro uomini contro i sette quando al 43’ ancora Chiatellino sigla il della Moncalierense. Il gol al 48’ di Bortolussi quattro pari completando la controrimonta. regala la vittoria della Mitropa Cup alla Cadono le sicurezze dell’Ardor e saltano anche Moncalierense che corona così una stagione i nervi. Una discussioni inutile, a seguito ad alti livelli. di un fallo subito da Ciminelli frutto di uno Alessio Bianco scontro di gioco, tra Orlando e Dalbuoni costa le pagelle MONCALIERENSE Sirombo 8: Grande tecnica per il Gioca Laurenti 6.5: Da il suo buon apporto alla centrocampo Moncalierense. squadra per portare a casa la vittoria. sempre in verticale servendo Chiatellino che si smarca in profondità. Fantasy. Carico. Bianco 7.5: Sempre pericoloso quando Ratto 7.5: Insieme a Guariso tiene la parte in profondità tagliando in due la fase difensiva tenendo la fase difensiva bene dopo aver sofferto un po’ all’inizio difesa targata Ardor. Speedy. Bortolussi 8: Una grande partita fatta di l’intraprendenza di Orlando. Sicurezza. sacrificio per la squadra. E segna il gol Guariso 7.5: In coppia con Ratto gestisce le decisivo per una festa rovinata da uno marcature su un Ciminelli scatenato. Molta brava anche in fase d’impostazione. Play strano fine partita. Decisivo. Chiatellino 8: Firma un uno-due basso. fondamentale nella storia del match. Dalbuoni 7.5: Da sicurezza tra i pali ai Raggiunge quota otto e la vetta solitaria compagni con qualche buon intervento della classifica dei bomber della Mitropa. soprattutto in avvio. Non ha troppe colpe sui gol subiti. Ultimo baluardo. In grande spolvero. ARDOR 7EVEN dell’Ardor. Una tripletta fatta di tecnica Mazzucchetti 6: Mette la sua grinta e la sua e classe. Fondamentale il suo apporto voglia di vincere per la squadra, peccato da raccordo tra il centrocampo e il pivot per qualche incertezza su alcuni gol subiti. Orlando. Bomber di giornata. Cerrito 7: Importante in fase di copertura. Orlando 5,5: Dopo la strepitosa stagione fatta, tutti gli occhi sono puntati su di lui. Roccia. Viano 6: Rovina una bella prestazione con Mette in mostra tutto il suo repertorio una doppia ammonizione evitabilissima. rovinando tutto con del nervosismo ingiustificato. Nervoso. Forse ha sentito troppo la partita. Angelicchio 6.5: Buona prova in fase di Pinna7: Fondamentale in fase di filtro a copertura dove ha il suo bel da fare a centrocampo. Si fa vedere spesso per offrire contenere lo scatenato Chiatellino. Muro. un passaggio facile ai difensori. Sicuro di sé. C.iminelli 8: Sicuramente il migliore