Workersbuyout,34ex-dipendenti rilanciano i giocattoli musicali
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Workersbuyout,34ex-dipendenti rilanciano i giocattoli musicali
Visita il sito www.legacoop.coop Anno III - n. 1 del 9 gennaio 2017 Primo piano Workers buyout, 34 ex-dipendenti rilanciano i giocattoli musicali Bontempi Reportage da uno degli ultimi workers buyout che ha coinvolto un marchio sul mercato da 80 anni a pagina 2-4 Territori Marche A Ragusa, corso per BiennaleCooperativa, export manager- set- 130 anni di Legacoop tore agroalimentare ad Ancona Dopo il successo delle prime due tappe del corso di formazione per export manager, che si sono svolte a Torino, nel mese di ottobre e a Milano nel mese di novembre, la terza tappa si terrà in Sicilia, a Ragusa dal 24 al 26 gennaio 2017. Il programma di formazione specialistico per il rafforzamento delle capacità di internazionalizzazione delle imprese cooperative promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico... Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 5 gennaio 2017 alle ore 16.45 Dalla storia al futuro. Legacoop Marche organizza dal 27 al 29 gennaio, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, “Biennale dell’economia Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 cooperativa”, un grande evento per i 130 anni di Legacoop che vengono raccontati nella mostra “Misure del cooperare”. Un appuntamento, dedicato a “Coopero, quindi sono. Cooperare per un umanesimo economico”, per confrontarsi sulla cooperazione di oggi, raccontata dai suoi protagonisti... Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Imprese Sondaggio Un Paese che sta alla finestra e che, passati gli anni bui della recessione, spera nel futuro ma stenta a metterne a fuoco i dettagli. E’ la fotografia dell’Italia 2017 scattata con il sondaggio di fine anno e le previsioni sui consumi 2017 del “Rapporto Coop” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il supporto d’analisi di Nielsen... Su finire degli anni ’60, un sociologo americano guru della comunicazione decretò che “il medium è il messaggio”: più che dal contenuto, la comunicazione sarebbe determinata dal mezzo che la trasporta. Se oggi questa massima è stata derubricata a provocazione, Swg ha stimolato direttamente un campione nazionale di internauti chiedendo loro come il web e i social network li avessero “cambiati”. Ne emerge un quadro... Coop Previsioni sui consumi 2017 del “Rapporto Coop” Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli leggi Osservatorio SWG La rete allo specchio: imbarbariti ma informati Registrazione del Tribunale di Roma n. 109 del 22 giugno 2015 Primo piano 2 La Bontempi riparte come cooperativa Reportage da uno degli ultimi workers buyout che ha coinvolto un marchio sul mercato da 80 anni Si chiama Industria Abruzzo Coop. Un nome sconosciuto, ma quel che produce lo conoscono tutti. Sono i giocattoli musicali noti da tante generazioni con il marchio Bontempi. Un marchio che dopo 80 anni di storia rischiava di scomparire, ma che è stato fatto risorgere da 34 ex dipendenti che si sono riuniti in cooperativa (Industria Abruzzo Coop, appunto) e hanno fatto ripartire almeno parte delle macchine. È la storia di uno degli ultimi workers buyout, in una terra difficile come l’Abruzzo, quindi ancora più emblematica, raccontata dalla storia di copertina ricca di video e foto con cui il sito di Legacoop ha scelto di aprire l’anno. Ecco il testo del reportage. MARTINSICURO, Val Vibrata. E' il 1984. Nei magazzini in Via del Lavoro 14, enormi macchine verdi ingoiano granuli in plastica. Più in là, quattrocento uomini si alternano alle linee di montaggio. Mani artigiane, braccia operaie, menti vigili. E' la fabbrica di giocattoli musicali Bontempi. Così grande che per attraversarla molti usano la bicicletta. Ma Marcello vorrebbe montarci su per correre da quella ragazza che è apparsa all'improvviso lì dentro in un giorno di primavera. Lui collaudatore di giocattoli, lei nuova addetta nel reparto dell'elettronica. Si scelgono al primo sguardo. Un pranzo insieme a mensa. Poi, più di trent'anni di matrimonio e due figlie da far laureare. Ora Marcello ha la barba sale e pepe. Il berretto e il gilè blu con le rifiniture rosse di un giocattolaio. Le mani color marzapane. Una vita in fabbrica. Ha 57 anni. E ricorda bene il momento in cui le luci si sono spente. Macchine ferme, biciclette arrugginite. E in tutta la fabbrica, solo il silenPrimo piano ACI zio. “Un fallimento anomalo” racconta Sergio, uno dei lavoratori, “perché si sentiva che l'azienda era ancora viva. E infatti nel giro di due mesi siamo riusciti a ripartire” dice. Ma dopo un tentativo di rinascita, nel 2013, arriva la fine. La Bontempi S.p.a è di nuovo sull'orlo del fallimento. Tutti in liquidazione. La fabbrica chiude. Tre anni dopo il marchio avrebbe compiuto i suoi ottanta anni. “I miei figli andavano a scuola, mia moglie non lavora. E ovunque mi dicevano: a 53 anni sei troppo vecchio, ormai” spiega Giovanni, programmatore. Anche Mauro si sentiva finito: “senza stipendio, un futuro incerto, avevo famiglia e bimbi”. La crisi economica e i cambiamenti del mercato stravolgono il territorio. A fallire nella zona sono in tanti. E del resto, dal 2008 al 2015, in tutto l'Abruzzo, il totale dei fallimenti raddoppia, fino ad oggi, anno in cui si registra il crack di 10mila aziende; percentuale in calo del 6% rispetto al 2015, Legacoop Settori secondo l'Osservatorio Cerved. Più volte vittima del tracollo di un'azienda è Pierluigi, 57enne con lo spirito combattivo di chi “ha la capa tosta” dice. Negli anni '80, faceva il saldatore, lavorava ai carroponti industriali per i cantieri navali in un'impresa a Colonnella, in provincia di Teramo. “E' fallita, come è accaduto a tanti in quegli annispiega-. Il lavoro c'era ma l'imprenditore spendeva tutto quello che guadagnava e alla fine ha chiuso”. E' così che lui, venticinque anni fa, ha iniziato a lavorare alla produzione di giocattoli Bontempi. Nel 2003, e poi nel 2013, riattraversa l'incubo insieme ai suoi colleghi. Ma i tempi di reazione sono brevissimi. Nel giro di quattro mesi, lui è tra quelli che litigheranno con la moglie pur di difendere l'idea della nascita di una cooperativa formata da ex dipendenti che salvi la fabbrica: un workers buyout. “Non volevo che a decidere della mia vita fossero ancora gli altri” racconta, mentre oggi, in pochi secondi, monta uno ad uno i tasti colorati sulle trombette argentate prodotte in fabbrica. La Cina sta loro con il fiato sul collo, “per questo bisogna fare quantità e qualità”. “Ma siamo come una squadra di calcio, funzioniamo bene- dice-. Perché adesso siamo noi lavoratori i padroncini di questa fabbrica e per questo siamo più produttivi”. Trentaquattro tra gli ultimi cento ex dipendenti, oggi, continuano a lavorare nei capannoni che si trovano su diciotto dei trentaduemila metri quadri dello stabilimento. “Nel 2013, dopo la liquidazione, a Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 Potenza Picena, dove c'era l'altro polo della Bontempi, hanno pensato di costituire una società per commercializzare i prodotti di importazione- spiega Giancarlo Pieroni, presidente della Industria Abruzzo coop-. Noi, analizzando i preventivi cinesi, abbiamo capito che in fatto di giocattoli tradizionali c'era ancora la possibilità di competere. Sono voluminosi e il costo del trasporto incide molto sul prezzo finale. Da qui l'idea di formare una cooperativa e salvare parte della produzione, vendendo giocattoli alla commerciale che oggi esporta i nostri prodotti in 70 paesi del mondo”. Affittano un ramo d'azienda, poi, costituiscono la cooperativa. Con 250 mila euro, chiusasi la procedura di concordato regolarmente omolagato, Industria Abruzzo coop acquista le macchine. I soci sono costretti a firmare fideiussioni. Poi, ottengono un finanziamento di 180 mila euro: “Cfi, società che promuove le imprese cooperative, entra nel capitale sociale con 40 mila euro, mentre il fondo mutualistico Coopfond interviene con una partecipazione di 130mila euro” dice Pieroni. Dei cento lavoratori dell'azienda, però, solo 34 hanno potuto fare parte dell'impresa perché continuare a produrre strumenti elettronici era impossibile. Una scelta dolorosa, che ha diviso gli amici che prima lavoravano fianco a fianco.“Là fuori ci sono persone ancora disoccupate ed è una cosa che abbiamo sempre a cuore -ricorda Marco, un addetto-. Speriamo di poter fare altre assunzioni, un giorno”. Molte delle macchine verdi della Bontempi che producevano giocattoli, pianole e organi, oggi sono ferme. Delle trenta, dedicate allo stampaggio, più della metà sono inutilizzate. Ma per garantire stabilità alla cooperativa, si Primo piano ACI pensa di voler diversificare la produzione, tentare con la realizzazione di altri materiali plastici, per assumere altri ex dipendenti. L'azienda, però, oggi produce prevalentemente giocattoli, strumenti a fiato e percussione, per un totale di circa 50mila articoli al mese. Esclusivamente giocattoli, dunque.“Niente più elettronica” dicono con rimpianto gli operai che ricordano che dal 1984 al 1998, si era arrivati a produrre persino pianoforti. Perché la Bontempi aveva acquisito e salvato la Farfisa, azienda piegata dalla concorrenza dei giapponesi, posta in liquidazione dalla Lear Siegler e finita con 279 addetti in cassa integrazione su 649. A produrre ed esportare anche in Italia quegli stessi strumenti, da tempo, ormai, è la Corea. “I coreani ci hanno fatto fuori e hanno messo in commercio un pianoforte sotto costo- dice Giovanni, programmatore che da quarant'anni lavora qui-. Pur rimettendoci, hanno scelto di fare concorrenza al nostro. Noi abbiamo dovuto smettere di produrlo e abbiamo chiuso il settore e loro hanno continuato”. Ma oggi è la Cina la vera minaccia per lo stabilimento di Martinsicuro. Impossibile competere con i costi del lavoro Legacoop Settori del Dragone. Addio per sempre perciò alla produzione di tastiere musicali a 61 tasti e di piani digitali made in Italy. La vita delle aziende che producono strumenti musicali, così come quelli giocattolo a scopo ludico-didattico, in Italia non è stata semplice. “A me non risulta che in Italia ci siano molte aziende che lavorano agli stessi articoli. C'era un'azienda a San Benedetto che produceva anche un organo professionale ma è fallita” spiega Giovanni. Il motivo, oggi, è sempre lo stesso: la concorrenza spietata della Cina. “Noi costiamo venti euro all'ora e i cinesi quattro. Plastica e componenti suppongo la paghino come noi ma la manodopera incide almeno per il 60%”. “C'erano 450 famiglie che andavano avanti grazie alla fabbrica” dice. Adesso è nonno di tre bambini e abita nelle vicine Marche: ogni giorno fa molti chilometri per arrivare a Martinsicuro. “E' stato il mio primo lavoro, io sono entrato da ragazzino e andrò via da pensionato da qui dentro” dice. Quando lui è arrivato in fabbrica, si producevano tastiere elettriche, sax, pianini, strumenti a fiato, chitarre con fondo in plastica e coperchio in legno, e poi strumenti elettronici, claviette, Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 pianoforti, fisarmoniche. “In ultimo, le batterie, che oggi rappresentano il prodotto che ci aiuta a fare più fatturato” racconta lui, orgoglioso di aver visto nascere tutti i prodotti Bontempi. Il processo di produzione è articolato: “Noi acquistiamo il materiale plastico in granuli, lo trasformiamo con macchine ad iniezione per lo stampaggio e con stampi realizziamo pezzi per l'assemblaggio dei giocattoli- spiega-. Poi li portiamo sulle linee di Primo piano ACI montaggio. Lì si assemblano, si imballano e si collaudano”. Edoardo è un giovane magazziniere ma sta dando una mano all'assemblaggio delle batterie, quando lo intervisto e mi dice: “Spero solo che mia figlia stia meglio del Natale scorso, quest'anno. Ha sei anni e per me è tutta la mia vita”. E' per lei che continua a lavorare e a credere nella cooperazione. “La nascita di questa cooperativa è stata una bella cosa: non c'erano prospettive, prima”. A pochi chilometri dalla zona industriale, nel centro di Martinsicuro, nella piazzetta vicino la chiesa, altri padri vivono il dramma attraverso il quale sono passati gli operai di questa fabbrica: ogni giorno, sui giornali, problemi con una nota fonderia della zona, la Veco, a rischio chiusura, disoccupazione in crescita, l'arrivo dei vicini terremotati ospitati a Martinsicuro per un periodo, il fallimento di tante aziende, un comune in dissesto. Ma è festa e Babbo Natale sta portando in giro i bambini del paese, regalando loro dei piccoli doni. Altri aiutanti di Babbo Natale in motocicletta sorridono ai bambini. Uno di loro mi dice sorridendo: “Sto in moto perché il mangime per le renne costa più della benzina”. Un altro racconta di aver vissuto in macchina, dopo il divorzio con la moglie, e di essere disoccupato. Poco più in là, un altro giovane Babbo Natale, disoccupato per anni, adesso è tornato a chiedere lavoro ad una pizzeria in paese. Mi parla di un suo problema di salute, mi racconta di voler entrare in politica e di aver perso la fiducia nella cooperazione. Perché è stato vittima di due Legacoop Settori diverse false cooperative nella zona, cooperative spurie che strumentalizzano la forma cooperativa per sfruttare i lavoratori. La Coccinella, si chiamava. E lo faceva lavorare per 4 euro all'ora. Come i cinesi. Poi, ha cambiato nome, scegliendo sempre quello di un insetto. E' il tipico comportamento delle false cooperative presenti in Italia. L'Alleanza delle cooperative italiane ha presentato una legge di iniziativa popolare, raccogliendo oltre centomila firme in tutta Italia, ma una legge ancora non c'è. E così, la fabbrica di giocattoli in cui i lavoratori combattono ogni giorno per creare occupazione è poco più in là, ma questo Babbo Natale rimane scettico. Loro prenderanno la tredicesima, quest'anno, ma questo giovane è convinto che tutte le cooperative sfruttino i lavoratori a quattro euro all'ora. Proprio come i cinesi contro cui combattono ogni giorno i lavoratori della Industria Abruzzo Coop. Territori Guarda il reportage con foto e video sul sito Legacoop Imprese Sondaggio 5 >> Alleanza Cooperative Italiane ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE A Ragusa, corso per export manager- settore agroalimentare Dopo il successo delle prime due tappe del corso di formazione per export manager, che si sono svolte a Torino, nel mese di ottobre e a Milano nel mese di novembre, la terza tappa si terrà in Sicilia, a Ragusa dal 24 al 26 gennaio 2017. Il programma di formazione specialistico per il rafforzamento delle capacità di internazionalizzazione delle imprese cooperative promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e ICE-Agenzia, in collaborazione con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, si inserisce nel quadro delle azioni specificamente dedicate alle imprese cooperative al fine di ampliarne il potenziale di internazionalizzazione e sostenerne l’accrescimento imprenditoriale nell’ambito della competizione globale, offrendo una formazione mirata su opportunità, strumenti e strategie di presenza e consolidamento nei mercati esteri. Per quanto riguarda l’articolazione delle 3 giornate di formazione, ad una prima giornata dedicata ai principi del marketing internazionale e agli scenari del commercio estero, seguiranno due “giornate Focus” su selezionati Paesi/Settori, con la partecipazione dei responsabili degli Uffici ICE competenti. Il Corso si rivolge principalmente alle cooperative operanti nei seguenti settori merceologici: Agroindustria e logistica integrata per l’export di prodotto agroalimentari (accesso al mercato per i prodotti agroalimentari anche vini); A conclusione dei moduli formativi, l’ICE Agenzia metterà a disposizione – previa valutazione – un plafond di ore destinate al servizio di assistenza personalizzata per le cooperative che abbiano partecipato al corso e che ne avranno fatto richiesta. Programma 24 Gennaio (ore 9:00-17): esportare una scelta strategica; marketing di base, esportare con metodo; marketing internazionale, strategie per sviluppare le vendite all’estero, selezione mercati strategici, politiche di prezzo e di prodotto (Relatore: andrea Aguiari, Docente Faculty ICE Agenzia) 25 gennaio: Focus Emirati Arabi Uniti (Relatore: Giampaolo Bruno, Direttore ICE Dubai); GERMANIA (relatrice: Martina Mattivi, Trade Analyst, settore Food, ICE Berlino) 26 gennaio: Focus Svezia e Danimarca (Relatore: Corrado Cipollini, Direttore ICE Stoccolma) La partecipazione al corso è gratuita ma è necessario iscriversi utilizzando la scheda di partecipazione Per ulteriori informazioni potete contattare i referenti LEGACOOP: Pino Occhipinti Tel. 0932.256555 Via Alcide de Gasperi, 20 97100 Ragusa e-mail: [email protected] Stefania Marcone Tel. 06/84439377-8 Via Antonio Guattani,9 00161 ROMA e-mail: [email protected] Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Trentino 6 TRENTINO LOMBARDIA >> Lombardia Carlo Dellasega lascia la Federcoop Quattro progetti per diventare “Testimoni di libertà” >> Romagna Dopo 12 anni e mezzo ha concluso a fine anno il suo incarico di direttore generale. In un messaggio di commiato ha scritto: “La sfida maggiore nell’era della globalizzazione è agire moralmente in un mondo che va nella direzione opposta. Significa puntare su responsabilità, relazioni, comprensione, fiducia e solidarietà, ricerca del bene comune” Il direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione, Carlo Dellasega, ha lasciato a fine anno l’incarico ricoperto per 12 anni e mezzo. Dopo l’assemblea del 10 giugno aveva chiesto al consiglio di amministrazione della Federazione di concludere anticipatamente il suo incarico. “Una scelta autonoma e personale - aveva scritto - presa per favorire il cambiamento”. Un percorso professionale tutto interno alla Cooperazione: ha lavorato in Cassa Centrale, Federazione, Cassa Rurale di Fiemme e di nuovo in Federazione, sempre con ruoli di massima responsabilità. In un messaggio di commiato indirizzato agli amministratori e collaboratori delle oltre cinquecento cooperative e società aderenti alla Federazione, Dellasega scrive:“La cooperazione ha un grande passato, ma non è il passato. La cooperazione è il presente e soprattutto il futuro. La cooperazione sarà uno dei cardini della rivincita dell’economia civile, che mette al centro la persona. L’attuale modello economico iperliberista ha abbondantemente mostrato i suoi vistosi limiti. Un vero modello genera equità e distribuisce la ricchezza, crea occupazione, è attento all’ambiente, guarda al bene comune e pensa alle future generazioni. Tutto il contrario di quanto accade”. Citando Zygmunt Bauman, Dellasega sottolinea nel suo messaggio che “la sfida maggiore nell’era della globalizzazione è agire moralmente in un mondo che va nella direzione opposta. Che significa puntare su responsabilità, relazioni, comprensione, fiducia e solidarietà, ricerca del bene comune”. Per Carlo Dellasega “la cooperazione crescerà e vincerà soltanto se saprà farlo insieme”. La libertà non ha prezzo, ma per affermarla, difenderla e testimoniarla, ancora oggi, serve prima di tutto impegno e molto spesso risorse. Se poi l’impegno è collettivo, tutto assume un significato, simbolico ma anche concreto, diverso, di sicuro più potente. Legacoop Lombardia, in occasione dei suoi 130 anni di storia cooperativa (la storia del nostro paese) ha deciso di sostenere associazioni e organizzazioni per mezzo delle quali la libertà di tutti noi e soprattutto dei più deboli viene protetta e se possibile assicurata. Festeggiando un anniversario così importante Legacoop Lombardia restituisce così parte della stima e del sostegno ricevuto in anni di attività a quelle persone e a quelle realtà che, per il loro impegno e sacrificio in Italia e nel mondo, possiamo definire senza dubbio alcuno testimoni di libertà. Per farlo è stato dato il via ad un Crowdfunding creato per sostenere quattro progetti meritevoli dal punto di vista civile, sociale, scientifico e culturale, che riportiamo di seguito. Associazione Noi genitori di tutti Onlus Noi genitori di tutti è una Onlus fondata nel 2014 da un gruppo di genitori orfani di figli a causa di malattie derivanti dallo smaltimento illegale di rifiuti industriali. L’Associazione si propone di operare, a livello regionale, in tutta l’area territoriale compresa tra i comuni della provincia di Napoli, Caserta, Benevento, Salerno ed Avellino. Noi genitori di tutti, che non ha scopo di lucro, ha bisogno del sostegno di tutti per proseguire le attività e continuare ad offrire il supporto e l’aiuto a tutti i bambini e le bambine e le famiglie colpite da queste grandi tragedie gratuitamente. In particolare, grazie a Legacoop Lombardia, concentrerà le sue energie e di- >> Friuli Venezia Giulia >> Marche >> Toscana >> Imperia Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 7 sponibilità, sull’aspetto ospedaliero terminale. Write For Rights di Amnesty International È una delle più importanti campagne di sensibilizzazione di Amnesty, una vera e propria maratona globale di raccolta firme in favore di persone che, in diverse parti del mondo, subiscono violazioni dei diritti umani. L’anno scorso sono stati raccolti quasi 4 milioni di firme, lettere, email, fax, tweets per la più grande campagna per i diritti umani del mondo. I casi sui quali si concentra il progetto di Legacoop Lombardia sono: Giulio Regeni, Edward Snowden, Máxima Acuña, Bayram Mammadov e Giyas Ibrahimov, Ilham Tohti. Un progetto che mira a fare pressione sulle autorità affinché queste persone, o i loro cari, ricevano giustizia, libertà e protezione. Cerchi d’acqua di Cerchi d’Acqua cooperativa sociale La cooperativa è un centro antiviolenza che opera a Milano e che, dal 2001 al 2015, ha accolto 9.657 situazioni di violenza per un totale di 62.000 interventi. In queste situazioni erano coinvolti oltre seimila minori. La violenza sulle donne è un problema prima di tutto culturale e il centro, oltre ad accogliere, organizza anche eventi di sensibilizzazione al tema. Per rendere però l’intervento sempre più esaustivo, Cerchi d’Acqua ha il desiderio e la necessità di incrementare le attività di accoglienza e sostegno psicologico (gratuite) rivolte alla rete relazionale per affrontare gli effetti indiretti del trauma. In Lombardia si è registrato infatti un aumento di femminicidi: solo tra il 2013 e il 2014 la percentuale è cresciuta del 58%. Per questo è quindi necessario rispondere anche ai bisogni della rete relazionale delle donne uccise dalla violenza maschile e proprio a questo proposito la proposta è quella di avviare una specifica attività di accoglienza e di supporto psicologico. AriSLA – Fondazione italiana di ricerca per la Sla La fondazione lavora per sostenere la migliore ricerca scientifica del nostro Paese e per arrivare al più presto a nuovi trattamenti di cura per la Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia neurodegenerativa che, a poco a poco,“imprigiona” chi ne è affetto nel proprio Primo piano ACI corpo. Oggi in Italia sono 6.000 le persone che combattono con questa malattia e l’unica vera speranza per chi è affetto da SLA è la ricerca scientifica. Attraverso la campagna organizzata da Legacoop Lombardia AriSLA potrà sostenere il progetto di ricerca tecnologica ALLSpeak, un’applicazione pensata per aiutare i pazienti con deficit di comunicazione causati dalla malattia, fornendo loro uno strumento assistenziale in grado di migliorarne la quotidianità, per renderli liberi di comunicare, parlare. L’importo necessario per dare vita ai quattro progetti è 80.000€. Ogni passo verso questo obiettivo è un grande passo: ecco perché qualsiasi sia la cifra che verrà raccolta questa sarà comunque utilizzata dalle quattro associazioni coinvolte nel progetto per sostenere le loro iniziative per l’affermazione e la difesa della Libertà. FRIULI VENEZIA GIULIA Nasce la filiera del suino in regione, Carni Friulane Nasce in regione Carni Friulane società cooperativa agricola che associa imprese attive nell’ambito di una filiera interprofessionale del suino certificata Ogm free, per una produzione “sostenibile” capace di garantire un ciclo produttivo controllato. Si tratta di un progetto, coordinato da Legacoop FVG, che prevede la collaborazione di imprenditori, comprese cooperative e operatori del Friuli Venezia Giulia che compongono la filiera ovvero: mangimificio che utilizza materie prime locali, oleificio che fornisce elementi per la razione alimentare, scrofaie, allevatori, gestione della macellazione, trasformatori delle carni, prosciuttifici e trasportatori sia di animali vivi che di prodotti alimentari. La filiera interprofessionale, che va dalla nascita del suino al consumo dei prodotti che ne derivano, esclude l’utilizzo di organismi geneticamente modificati. A firmare l’atto di costituzione, nella sede di Legacoop FVG a Udine, davanti al notaio Margherita Gottardo, è intervenuta anche Coop- Legacoop Settori fond spa, fondo mutualistico di Legacoop nazionale, istituzionalmente impegnata a sostenere finanziariamente progetti innovativi nel settore della cooperazione. La neo costituita cooperativa, con capitale sociale di oltre un milione di Euro, ha sede ad Aviano e avvierà l’attività il prossimo anno. La carica di presidente è assunta da Renzo Marinig con il compito di gestire l’attività economica e gestire il progetto imprenditoriale “dal campo alla tavola”. “La filiera del suino così organizzata, unica in Friuli Venezia Giulia, – ha spiegato Roberto Sesso, vicepresidente vicario di Legacoop FVG, ha richiesto due anni di lavoro analitico e di valutazioni per condividere obiettivi, risolvere problematiche e garantire a tutti i soggetti coinvolti un equo reddito e una miglior valorizzazione dei prodotti e dei servizi degli stessi”. L’obiettivo principale del progetto è quello di garantire la qualità delle carni, dalla fase di allevamento a quella di spedizione, assicurando ottimali condizioni di allevamento, alimentazione, salute e benessere degli animali per offrire le indispensabili caratteristiche organolettiche, nutrizionali ed igienico sanitarie di una carne di qualità. Le attività della filiera ha chiarito il presidente Marinig, saranno effettuate in base ad una attenta e rigorosa programmazione del numero dei capi da allevare e di tutte le attività realizzate dagli imprenditori coinvolti nell’allevamento, macellazione degli animali, lavorazione, trasformazione, conservazione e vendita delle carni nonché della promozione. Sono previsti anche studi e ricerche finalizzati a migliorare le attività imprenditoriali e le attività zootecniche dei soci cooperatori compreso il controllo di qualità e la valutazione degli investimenti”. La cooperativa offre affidabilità sia verso gli attori della filiera sia verso il consumatore finale, è certificata “Ogm free”,“AQuA”, il marchio di qualità gestito dall’Ersa (agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia) e sono in corso di ottenimento ulteriori certificazioni. L’assistenza legale alla costituzione del nuovo soggetto ed alla redazione dei contratti necessari alla sua attivazione è stata prestata dallo Studio Fruttarolo, Cappelletti & Chiavon. Territori Imprese Sondaggio Territori 8 ROMAGNA Convegno Legacoop “Costi e ambiente, l’energia conviene” «Il monitoraggio è il primo passo per acquisire una consapevolezza dal punto di vista energetico. La semplice consapevolezza produce un’efficienza che è almeno del 5%. Se poi ad essa aggiungiamo altre attività che consentono di ridurre la bolletta, il risparmio arriva anche fino al 10%». Antonio Zampiga, responsabile Ambiente di Legacoop Romagna, spiega in poche parole perché il tema dell’energia interessa tanto alle imprese. Non ci sono solo i benefici ambientali e di immagine, pur significativi, ma dal capitolo bolletta è possibile recuperare soldi veri e competitività. Peccato che il quadro normativo e quello tecnologico cambino in modo velocissimo. Per questo in Romagna da più di quindici anni Legacoop affianca le imprese associate in tutti gli aspetti che riguardano questo tema, offrendo un panorama di strumenti completo. L’occasione per fare il punto, è stato il convegno “Energia, efficienza e risparmio, tra obblighi normativi e opportunità per le imprese”, che ha messo in fila una carrellata di esperienze virtuose come quelle di Apoenergia/Apofruit e Formula Servizi, fino ad arrivare ai consorzi energia (Consorzio per le Risorse Energetiche di Cesena e Consorzio Utilities RAvenna) con i quali Legacoop ha sviluppato una convenzione a tariffe fisse agevolate per le proprie associate e a chi, come Servin, fa della diagnosi energetica un vero e proprio mestiere. «Abbiamo cominciato nel 2005 rendendo autosufficiente la nostra sede con un impianto fotovoltaico – ha detto il Direttore Generale di Formula Servizi, Graziano Rinaldini – poi abbiamo pensato al risparmio, analizzando tutte le voci di consumo e investendo 900mila Primo piano ACI euro: abbiamo trasformato a led tutta l’illuminazione, anche in magazzino, inserito sensori di presenza all’esterno, installato un cappotto termico e isolato il tetto. Il risparmio arriva al 50%, con un “break even” a 7 anni». «Il tema dell’energia è fondamentale per noi e lo abbiamo affrontato creando nel 2010 una joint venture con un partner che avesse il know how e le competenze per intervenire», ha spiegato il direttore produzione di Apofruit Italia, Claudio Magnani, presentando Apoenergia. «In pochi anni abbiamo realizzato più di 6 megawatt di impianti fotovoltaici sui tetti delle nostre sedi. In questo modo, tra l’altro, abbiamo bonificato decine di migliaia di metri quadri di amianto». «L’autodiagnosi energetica – ha detto Pietro Fiumana di Servin», è il primo passaggio. «Lo spazio per migliorare i consumi c’è sempre: oggi possiamo avere consumi molto ridotti, grazie alle fonti rinnovabili. L’efficienza energetica si paga da sola, ma esistono altre leve importanti – da quella fiscale ai bandi europei, passando per il conto energia termica – che permettono di recuperare velocemente gli investimenti necessari». Fonte Romagna Cooperativa MARCHE Biennale Cooperativa, 130 anni di Legacoop ad Ancona raccontata dai suoi protagonisti, ma soprattutto su quella per un futuro possibile e sostenibile. L’anteprima della Biennale cooperativa sarà affidata ai giovani. Venerdì 27 gennaio, alle 10 al Museo Omero, si svolgerà “La cooperazione per il tuo futuro”, un incontro con gli studenti delle scuole superiori.Alle 12 ci sarà “Dalle difficoltà si esce cooperando”, una visita al Museo Omero con la sperimentazione per gli studenti di attività dedicate alla cooperazione, che sarà replicata, con ingresso gratuito, anche alle 14.30. Sabato 28 gennaio, alle 9 nell’Auditorium Orfeo Tamburi, si svolgerà l’assemblea regionale dei delegati di Legacoop Marche e poi l’inaugurazione, nella Sala Boxe, della mostra “Misure del cooperare”, allestita in collaborazione con il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale, con la direzione artistica del regista Peter Bottazzi. Seguirà “Coopero, quindi sono. Cooperare per un umanesimo economico”, una riflessione sulla cooperazione presente e futura. Nel pomeriggio, nell’Auditorium della Mole, si svolgerà la tavola rotonda “La ripresa dopo il sisma - Esserci anche oltre la ricostruzione” a cui seguirà la proiezione del film “The Rochdale Pioneers”, opera biografica inglese del 2012, concessa da Legacoop Liguria, con la regia di Darren White, che racconta la storia della fondazione della prima cooperativa di consumo nel 1844, la Rochdale Society of Equitable Pioneers. TOSCANA Consegnaattestatidelcorso“Spazi di Cultura gestionale” Dalla storia al futuro. Legacoop Marche organizza dal 27 al 29 gennaio, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, “Biennale dell’economia cooperativa”, un grande evento per i 130 anni di Legacoop che vengono raccontati nella mostra “Misure del cooperare”. Un appuntamento, dedicato a “Coopero, quindi sono. Cooperare per un umanesimo economico”, per confrontarsi sulla cooperazione di oggi, Legacoop Settori Appuntamento venerdì 13 gennaio alle 11.30 a Firenze, presso CIS Meeting in via Fiume 5, per l’evento conclusivo del corso Spazi di Cultura gestionale. Interverranno il presidente Legacoop Mauro Lusetti e il presidente Legacoop Toscana, Roberto Negrini. L’iniziativa sarà l’occasione per la consegna degli attestati di frequenza ai partecipanti al corso che si è tenuto nelle tre sedi di Firenze, Livorno, Siena e Pescia da ottobre a dicembre 2016. Territori Imprese Sondaggio Territori 9 Al corso di formazione per consiglieri di amministrazione di piccole e medie cooperative hanno partecipato poco meno di un centinaio di soci e dipendenti delle realtà del mondo cooperativo aderenti a Legacoop Toscana. Il corso, organizzato da Legacoop Toscana con il contributo di CoopFond, ha affrontato i temi della differenza cooperativa, rispetto ad altre forme di impresa, le specificità del bilancio delle cooperative, la condizione del socio-lavoratore e il dettaglio degli organi sociali e della responsabilità degli amministratori. IMPERIA Nuova edizione del bilancio sociale per le cooperative della provincia Un brindisi natalizio particolare per le cooperative Legacoop di Imperia che si sono riunite , come ogni tre mesi, per un momento di condivisione e convivialità. Particolarità che sta nella coincidenza con la ricorrenza dei 165 anni dalla seduta inaugurale della Federazione Operaia Sanremese: la Lega Ligure delle Cooperative e Mutue a Imperia si è riunita così richiamando la storia locale alle origini del mutualismo, ma affrontando tematiche nuove e problematiche diverse. All’ordine del giorno la presentazione e la condivisione dei contenuti del bilancio sociale delle cooperative di Imperia. Il coordinatore di Legacoop Liguria a Imperia, Giovanni Novello, nell’illustrare le parti più significative ha ribadito come si tratti di un documento che verrà stampato a breve ed è stato autoprodotto e finanziato dalle stesse cooperative Legacoop Imperia. Rispetto alla prima sperimentale edizione dell’anno scorso, annovera sezioni con maggiori dati e informazioni specifiche delle attività delle associate, oltre che una nuova sezione dedicata alle cooperative di comunità. Primo piano ACI Legacoop Settori Interessante il dibattito relativamente al percorso verso l’Alleanza delle Cooperative, argomento anche del Bilancio Sociale, in cui determinante è stato il contributo e le riflessioni del Presidente Legacoop Liguria, Gianluigi Granero. Proprio le cooperative di Comunità oggi sono state le protagoniste degli interventi nei lavori dell’assemblea: Maria Ramella ha presentato la situazione dei quattro principali settori della cooperativa Brigì, a seguito degli ingenti danni alluvionali, con una quantificazione delle risorse necessarie a ripristinare le principali attività della cooperativa e i tempi per raggiungere gli obiettivi: un atteggiamento propositivo davanti ad una realtà che rischia l’abbandono. Nella stessa provincia, in una valle diversa, l’entusiasmo genuino per la nascita della Cooperativa di Comunità Alta Val Nervia, presentata dal presidente Enea Guarinoni, che ha rimarcato i valori fondanti di questa realtà imprenditoriale che nasce dall’intuizione di una coppia di olandesi, di alcuni giovani abitanti della valle e di alcuni nuovi residenti provenienti da altre regioni italiane, tutti innamorati tutti di questo territorio che valorizzeranno turisticamente grazie ai diversi progetti in campo. Nuova linfa anche dal progetto Terra! presentato dal presidente della cooperativa sociale Hesperos, Fabio Boero, che punta su una progettazione partecipata degli spazi urbani di Imperia e che si basa su un’importante rete di soggetti del terzo settore che si uniscono e collaborano fattivamente per promuovere una migliore qualità della vita soprattutto per i giovani adolescenti, smarriti e privi di spazi adeguati di aggregazione. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> COOP 10 COOP >> Coopservice Previsioni sui consumi 2017 del “Rapporto Coop” >> Coopselios Un Paese che sta alla finestra e che, passati gli anni bui della recessione, spera nel futuro ma stenta a metterne a fuoco i dettagli. E’ la fotografia dell’Italia 2017 scattata con il sondaggio di fine anno e le previsioni sui consumi 2017 del “Rapporto Coop” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il supporto d’analisi di Nielsen e i contributi originali di GFK, Demos, Doxa, Nomisma e Ufficio Studi Mediobanca. Ora in versione completa dopo l’anteprima digitale dello scorso settembre. Tra le parole con cui gli italiani descrivono l’anno che è appena iniziato persiste la triade che già aveva caratterizzato il 2016 ovvero “speranza” (la usa il 33% del campione, era il 33,8% un anno fa),“cambiamento” (12% a fronte di un 14,3%),“timore” (10% rispetto a un più robusto 14,2% del 2016). Scostamenti però tutto sommato poco significativi a dimostrazione di una condizione di stallo che accomuna Italia e italiani.Ancora fra le parole più rappresentative del 2017 “ripresa” e “crisi” registrano l’identico indice di gradimento (entrambe sono state scelte dall’8% del campione) quasi come se l’una neutralizzasse l’altra e alla fine si rimanesse appunto fermi, né carne né pesce. La speranza come una ciambella di salvataggio a cui si aggrappano tutti, con qualche sfumatura di genere (il 75% degli uomini utilizza aggettivi positivi per l’anno che verrà rispetto al 70% delle donne) e analogamente sono più i giovani a inseguire il sogno del rilancio (78% dei Millenials contro il 74% dei Baby Boomers). Tante incognite, ma un chiodo fisso: gli italiani amano sperimentare e a dispetto di un Paese fermo sono più innovatori di quanto si potrebbe pensare: il 93% dei campione intervistato nel sondaggio si dichiara incuriosito da nuovi prodotti e servizi. E così si scopre che a fronte di ipotesi tecnologiche future gli italiani vorrebbero più di tutto un supermercato senza casse, senza file che sfrutti il riconoscimento automatico (è interessato il 74%), , segue la casa domotica (73%) e persino fa la sua comparsa nella lista delle preferenze il >> CCPL >> Aster Coop >> Abitcoop >> Itaca >> Gruppo Gesco Primo piano ACI Legacoop Settori maggiordomo virtuale (lo vorrebbe testare il 43%). Se poi si osserva da vicino i desiderata nel carrello della spesa il 100% italiano, quindi la provenienza sicura, è al top – lo indica più del 20%- seguita però dal low cost (che sembra un diktat soprattutto nella fascia più giovane dai 18 ai 29 anni) –in media è al 14%- e ancora dalla ricerca del tipico/tradizionale (14,9%). Le previsioni sui consumi 2017. Cosa sale e cosa scende- Ma scendendo dai desideri alla realtà il 2017 farà segnare un rallentamento del potere d’acquisto delle famiglie che fino al 2016 avevano potuto godere di fattori favorevoli ma transitori; di conseguenza il ciclo dei consumi, dopo un biennio a ritmi superiori all’1%, subirà una battuta d’arresto (la stima si attesta su uno 0,7%) dovuto al rallentamento dei redditi e soprattutto alla ripresa dell’inflazione. Nella top ten dei consumi in crescita figura la solita telefonia (+8%), gli acquisti tecnologici di computer e altri accessori (+ 7,3%), i servizi ricreativi (+ 2,8%); tra le voci che scivolano invece ancora più in basso nel gradimento degli italiani le spese per la manutenzione della casa, i giornali, i libri. Lo stesso mood indirizzerà le intenzioni di spesa degli italiani e a guardare le singole categorie più della metà dei nostri connazionali non immagina di cambiare il proprio stile di vita. Le utenze, il carburante e le spese sanitarie sono i comparti dove il numero di famiglie che prevedono di spendere di più superano quelle che immaginano di risparmiare. Questo è vero anche per la spesa alimentare dove, per la prima volta dopo molti anni, gli italiani che contano di aggiungere valore al carrello alimentare (+13%) sono quasi il doppio rispetto a quelli che pensano di comprimere ulteriormente la spesa (+8%). Il 2017 porterà probabilmente anche nuovo dinamismo nel mercato immobiliare e nei comparti ad esso collegati (arredamento ed elettrodomestici): in tempi di bassi tassi d’interesse e di turbolenza dei mercati finanziari ritorna prepotentemente la casa come sogno nel cassetto degli italiani. Rimarrà in crescita la spesa per i viaggi (la indica come spesa sicura o possibile l’80% degli italiani). I Millennials sono quelli che con più probabilità affronteranno questa spesa in futuro (85% contro il 73% dei Baby Boomers), insieme a Territori Imprese Sondaggio Imprese 11 chi ha maggiori disponibilità di spesa in generale (90% di delle famiglie con redditi elevati contro il 71% delle famiglie con redditi più bassi). Si spenderà per viaggi e vacanze con più probabilità al Nord e al Centro rispetto al Sud (80% e 85% contro il 78% di Sud e Isole). E sono ancora i Millennials a spingere per l’acquisto di servizi legati a benessere e svago: iscrizione in palestra (prevista dalla metà dei giovani), abbonamento per il teatro o lo stadio (il 36% dei Millennials indica questa voce di spesa, contro il 27% della Generazione X), così come la sottoscrizione di abbonamenti di Pay TV (39% dei giovani contro 30% degli adulti e il 19% degli over 50) sono le tre dimensioni di consumo a cui i giovani non intendono rinunciare. E la grande distribuzione che nel 2016 ha sofferto una lunga stagione deflattiva chiude l’anno in perfetta parità rispetto all’anno precedente beneficiando comunque di un piccolo miglioramento delle vendite registrato nelle ultime due settimane del 2016 e comunque non tale da non superare un +2% concentrato peraltro fortemente concentrato nei giorni pre-natalizi. Articolo http://www.italiani-coop.it/speranzaecco-cosa-cerchiamo-nellanno-che-verra/ Rapporto Coop 2016 http://www.italianicoop.it/wp-content/uploads/2017/01/coopconsumi-dicembre-2016.pdf Tabelle sui consumi h t t p : / / w w w. i t a l i a n i - c o o p . i t / w p content/uploads/2017/01/LAnno-che-VerràSerie-Storiche.pdf COOPSERVICE Nel 2017 fatturato a 456,5 milioni (+3,9%)enuovepolitichediwelfare aziendale controllata di Coopservice attiva nell’Energy & Facility Management, la crescita prevista nel 2017 sarà del 7,9% a 541 milioni di euro (502,5 milioni di euro nel 2015). Una previsione per il 2017 che sale ad oltre 800 milioni di euro se si includono tutte le società controllate, tra le quali Servizi Italia, quotata in Borsa. Anche l’occupazione si conferma in tendenziale crescita. Il dato occupazionale di novembre 2016 si attesta a 13.868 unità (+4,4% sul 2015) e le previsioni di budget confermano questo trend. “Coopservice continua a crescere, in linea con le previsioni del piano industriale, consolidando le attività nei settori tradizionali e creando nuove opportunità in settori a più alto valore aggiunto, quali la logistica del farmaco e l’energy & facility management – dichiara Roberto Olivi, presidente di Coopservice – Il contesto economico è migliore rispetto agli anni passati, ma la ricerca di efficienza aziendale è continua per far fronte da un lato alla crescita del costo del lavoro, dall’altro alla riduzione degli importi delle gare pubbliche. L’operazione di diversificazione e di riequilibrio delle fonti di ricavo, avviata nel 2015, sta dando quei buoni risultati che ci consentono di avere nuovi soci e creare buona occupazione. La grande dimensione – aggiunge Olivi – non snatura il nostro essere cooperativa a mutualità prevalente. Lo scambio mutualistico che ci vede impegnati nel garantire il lavoro dei soci alle migliori condizioni possibili resta il principio cardine del nostro operato.” Le previsioni di crescita sono contenute nel budget 2017, approvato dai soci della cooperativa in otto assemblee territoriali e nel corso dell’assemblea generale dei delegati che si è tenuta a Reggio Emilia. Alle assemblee hanno partecipato (direttamente o per delega) 2.042 soci, confermando l’alto tasso Sarà un 2017 di crescita economica e di rafforzamento delle politiche di welfare aziendale per Coopservice, uno dei principali operatori nazionali nella fornitura di servizi alle imprese e alle comunità. Coopservice prevede di chiudere il 2017 con un fatturato di 456,5 milioni, con una crescita del 3,9% rispetto ai 439 milioni di euro dell’ultimo bilancio approvato (2015). Considerando anche il volume d’affari di Gesta, Primo piano ACI Legacoop di partecipazione in una cooperativa di dimensioni nazionali. Elemento distintivo del budget 2017 è lo sviluppo di politiche di welfare aziendale. Numerose sono le iniziative adottate dalla cooperativa. Oltre alla polizza sanitaria integrativa prevista per tutti i dipendenti dai contratti di lavoro di riferimento, i soci Coopservice avranno accesso ad ulteriori servizi per sé e per i propri familiari grazie all’iscrizione a Mutua Nuova Sanità. Inoltre, nel corso del 2017 sarà reso operativo il Fondo Sociale di solidarietà di Coopservice, finanziato con 200 mila euro: uno strumento innovativo per il sostegno ai soci in situazioni di particolare bisogno e difficoltà. Per il 2017 è confermato anche il finanziamento di 100 borse di studio per studenti delle superiori e universitari e di 300 posti nei centri estivi per i figli dei soci. “Il rafforzamento del welfare aziendale – conclude Olivi – è uno degli obiettivi strategici che ci siamo dati. Oltre alle iniziative consolidate nel corso degli anni, abbiamo deciso di fare un passo ulteriore, istituendo l’innovativo fondo sociale di solidarietà, per far crescere le nostre politiche di welfare aziendale. In una fase in cui il bisogno è ancora elevato, ci sentiamo chiamati a dare il nostro contributo e riusciamo a farlo perché siamo una buona azienda, condizione che ci consente di essere una buona cooperativa, responsabile nei confronti dei soci e del territorio”. Nel 2017 Coopservice investirà 3,3 milioni di euro, per lo sviluppo dei sistemi informativi; 1 milione di euro per la formazione del personale e 265 mila euro per lo sviluppo e il mantenimento delle certificazioni di qualità e per i modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro. CCPL Nuova governance, Moris Ferretti nuovo presidente Si è insediato il nuovo CDA di CCPL dando ufficialmente vita alla nuova governance del Gruppo cooperativo che proseguirà il percorso avviato. Nei giorni scorsi, infatti, il Gruppo, presieduto da Lino Versace, è stato messo in si- Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 12 curezza fino al 2020 attraverso la sottoscrizione di due accordi con 14 Istituti di Credito. Il nuovo Cda, che completerà il Piano di risanamento concordato, è composto da cinque persone: Moris Ferretti (Presidente), Fulvio Salami e Simone Caprari (Consiglieri) indicati dal mondo cooperativo reggiano e da altri due consiglieri che verranno nominati dalle Banche. Confermato Andrea Imbriani Direttore Generale. L’età media dei membri del CDA è di 45 anni. Per quanto riguarda i compensi, in prosecuzione con la scelta di sobrietà e drastica riduzione dei costi già approvata dal precedente Consiglio di Amministrazione, è stato stabilito un tetto massimo annuale complessivo lordo di 65.000 euro per l’intero organo. E’ stata altresì decisa la rinuncia a qualsiasi benefit. Il Piano Industriale punterà in modo particolare sulle società controllate Arcoservizi, in cui è stato confermato come AD Fabrizio Bonati, e Coopbox, in cui è stato confermato come AD Emilio De Pascale. Coopbox sarà oggetto nei prossimi tre anni di valorizzazione e sviluppi commerciali (anche attraverso ingenti investimenti in macchinari), soprattutto nelle sedi di Bibbiano e Madrid. E’ previsto che l’azienda torni in utile entro il 2018, un risultato ottenuto grazie anche alla condivisa ridefinizione di tutti gli accordi negli stabilimenti in Italia e in Spagna. Il Piano Industriale del Gruppo prevede anche l’avanzamento del Piano delle dismissioni, a partire dal trasferimento delle sedi storiche di CCPL e Coopbox, e dalla messa in vendite di diverse opere d’arte di proprietà. Primo piano ACI COOPSELIOS Con Savills SGR lanciato il Fondo Innovazione Salute Il 20 dicembre 2016; è stato lanciato il fondo di investimento alternativo immobiliare riservato, denominato Fondo Innovazione Salute, gestito da Savills Investment Management SGR che, con l’obiettivo di raggiungere una dimensione di oltre duecento milioni di Euro di investimenti ed un portafoglio immobiliare strumentale locato a primari operatori operanti nelle principali regioni italiane, si pone il target di investire nel settore sanitario-assistenziale ed in particolare nel segmento delle case di riposo (RSA,“Residenze Sanitarie Assistenziali”) rivolgendosi principalmente ad investitori istituzionali, ovvero enti previdenziali italiani e gruppi assicurativi. A darne notizia è la stessa Savills Investment Management SGR congiuntamente con la Cooperativa Sociale Coopselios, primario operatore italiano attivo nel settore socio-sanitario, assistenziale ed educativo, che ha conferito, subordinatamente al ricorrere di alcune condizioni, le prime strutture RSA al Fondo Innovazione Salute, mantenendone la disponibilità mediante la sottoscrizione di un contratto di locazione della durata di ventiquattro anni, ad un canone determinato sulla base di un principio di sostenibilità nel lungo periodo. La Cooperativa Sociale Coopselios è un operatore leader nello sviluppo ed erogazione di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi per la cura ed il benessere delle persone e delle famiglie, che si ispira ai principi della promozione umana ed integrazione sociale dei cittadini. Operando da più di 30 anni nel settore, eroga oggi i suoi servizi a più di 7.500 persone ogni giorno impiegando oltre 3.100 soci e dipendenti, con una prevalenza geografica nel Centro-Nord Italia. La Cooperativa Sociale Coopselios manterrà una partecipazione di minoranza nel Fondo Innovazione Salute, allineando pertanto i propri obiettivi industriali ed operativi a quelli finanziari degli altri investitori istituzionali. Inoltre, per gli investitori istituzionali del Fondo, sarà possibile stipulare convenzioni di accesso facilitato ai servizi offerti da tutte le strutture RSA gestite dal fondo sulla base di Legacoop Settori condizioni riservate a favore dei propri iscritti e dipendenti. Il Fondo si propone, peraltro, di coniugare valore economico e valore sociale, favorendo un approccio innovativo finalizzato ad incrementare la scala e l’efficacia dell’impatto sociale. Dal punto di vista finanziario, il Fondo Innovazione Salute si inquadra in maniera pienamente rispondente rispetto alle esigenze di investimento degli Enti previdenziali, delle Assicurazioni e dei Fondi Pensione italiani, incentrate sulla necessità di percepire un flusso costante e regolare di dividendi stabili e altamente prevedibili, durante tutta la sua durata di 15 anni. L’investimento consentirà al contempo un’esposizione al settore socio-assistenziale italiano, caratterizzato da una limitata offerta e da un forte trend di crescita della domanda, garantendo pertanto un’efficiente diversificazione delle scelte d’investimento degli stessi Investitori nel settore immobiliare. Coopselios è stata assistita da R&P Legal con i soci Roberto Randazzo e Claudio Elestici, nonché da Sabrina Straneo, Nicola Carù, Federica Baccigalupi e Giuseppe Taffari. Savills Investment Management SGR è stata assistita da un team multidisciplinare di Dentons coordinato da Eriprando Guerritore e MariaSole Insinga e composto da Marco Groppo e Gabriele Lopez (aspetti real estate), da Federico Vanetti e da Ilaria Gobbato (profili amministrativi ed edilizio-urbanisitici) e da Andrea Fiorelli e Matteo Chinaglia (profili fiscali). L’istruzione e la redazione dell’atto di apporto è stata affidata allo Studio Notarile Associato Busani Ridella Mannella e, in particolare, al notaio Giacomo Ridella. Raul Cavalli, Direttore Generale Coopselios ha dichiarato “Con la sottoscrizione del Fondo Innovazione Salute, Coopselios avvia un’importante iniziativa dall’alto valore strategico, che costituirà un volano per prospettive di sviluppo e occupazione, oltre alle positive conseguenze patrimoniali e finanziarie. Un ringraziamento particolare va al team Coopselios, che ha affiancato tutte le fasi del progetto: Affari Generali, Luciano Bertolini; Legale, Sara Ricci; Patrimonio, Stefano Campanini e Sara Libbra; Finanza, Sauro Paganelli e Giovanna Cavanna”. Territori Imprese Sondaggio Imprese 13 ASTER COOP Festeggiati 30 anni di gestione dell’appalto di servizio con Electrolux Aster Coop, la cooperativa attiva nella logistica di magazzino con sede a Udine, ha festeggiato 30 anni di gestione dell’appalto di servizio di logistica con il gruppo Electrolux . Per il gruppo svedese, la cooperativa udinese gestisce i magazzini dei 6 stabilimenti italiani movimentando ogni anno circa 15.000.000 di elettrodomestici bianchi. “L’inizio della collaborazione con Electrolux – ha riferito il presidente d Aster Coop, Livio Nanino –ha contribuito alla stessa nascita di Aster Coop. Il primo contratto di appalto con Electrolux, all’epoca Zanussi, risale infatti al 24 novembre del 1986, prima ancora che nascesse la cooperativa che presiedo, fondata nel 1988; proprio a seguito dello sviluppo del servizio di logistica si fusero assieme due piccole cooperative friulane: la “Cofamo” (sottoscrittrice dell’appalto in Electrolux) e la “Ausiliaria”. Questi 30 anni hanno rappresentato una crescita professionale di tutta la cooperativa ed oggi Aster Coop è una realtà significativa, punto di riferimento nazionale per la cooperazione nella gestione dei servizi logistici”. Cristina Baccichetto logistics market manager Italy Electrolux, presente all’evento, ha ricordato la lunga collaborazione con Aster Coop che rappresenta la volontà, da parte di Electrolux, di consolidare il rapporto con i propri fornitori e di considerarli partner della propria organizzazione. All’anniversario dei 30 anni di appalto erano presenti anche il vicepresidente di Aster Coop Carlo Dileo, il capo area Sandro De Pasqual, Primo piano ACI il capo della commessa Ruggero Casarin, assieme al capo servizio Michele Cinquemani, oltre a tutti i soci lavoratori della cooperativa. Aster Coop ha chiuso il bilancio 2015 con un valore della produzione che si attesta ad oltre 43 milioni di euro, aumentando di oltre 2 milioni di euro il suo fatturato, rispetto all’anno precedente, opera da 40 anni nella logistica di magazzino. Con Electrolux fattura 6 milioni di euro, occupando 120 lavoratori, rispetto ad un totale occupati di 923 soci lavoratori. ABITCOOP Premi di studio Francesco Reggiani ai giovani neolaureati Da Abitcoop in occasione dei suoi 40 anni un aiuto concreto – nel segno del merito – ai giovani laureati. Deciso dal Consiglio di Amministrazione della cooperativa di abitanti, la più numerosa ed estesa della provincia di Modena, aderente a Legacoop Estense, lo stanziamento di 6.500,00 euro per istituire otto premi di studio da assegnarsi a giovani neolaureati soci o figli di soci della cooperativa per accompagnali nella fase del loro inserimento nel mondo del lavoro. Intitolati alla memoria di un suo storico dirigente, Francesco Reggiani, i premi nella ricorrenza del quarantennale sono stati aumentati nel numero da sette a otto e nel valore dell’importo complessivo messo a disposizione, passato da 5mila a 6,5mila euro, sono giunti alla sesta edizione. “Il successo delle passate edizioni, che hanno visto di anno in anno aumentare il numero dei partecipanti e anche la qualità dei concorrenti –ha affermato il Presidente Lauro Lugli– ci hanno convinto della bontà di questa iniziativa e ci stimolano a proseguire sulla strada dell’incoraggiamento ai giovani. I buoni risultati che si stanno ottenendo sul fronte occupazione nazionale, e ancor più locale, confermano tuttavia che la conquista di un posto di lavoro fisso è ancora lastricata di ostacoli. Abitcoop con questi premi si propone di essere al loro fianco e sostenerli durante il periodo della ricerca, un periodo che ci auguriamo sia il più breve possibile. La decisione di riproporre questi premi fa parte di un programma di attività, iniziato a fine novembre con un convegno di presentazione di Legacoop Settori un’indagine mirante a comprendere i benefici della certificazione CasaClima tra gli utenti, che stiamo mettendo in campo per festeggiare il quarantesimo compleanno della cooperativa”. La somma destinata a questa iniziativa consentirà di premiare: 3 laureati di primo livello (triennali) che riceveranno un assegno di 500,00 euro ciascuno 5 laureati magistrali o specialistici che riceveranno, invece, 1000,00 euro ciascuno. Ne potranno beneficiare tutti i laureati, di tutte le classi di laurea, che abbiano ottenuto una valutazione non inferiore a 99/110, presso Università statali o riconosciute dallo Stato, e abbiano conseguito il titolo tra l’1 marzo 2016 ed il 28 febbraio 2017, purché soci o figli di soci con iscrizione ad Abitcoop anteriore al 30 novembre 2016 e purché non abbiano già ricevuto in precedenza analogo premio. L’assegnazione dei premi verrà effettuata, a giudizio inappellabile, da una Commissione nominata dal Consiglio di Amministrazione della cooperativa, che stilerà una graduatoria di merito redatta sulla base della valutazione dei requisiti di profitto. La domanda di ammissione al concorso, redatta sul modulo predisposto da Abitcoop reperibile sul sito della cooperativa http://www.abitcoop.it/premi-studiofrancesco-reggiani-2017/ e sottoscritta dall’interessato, dovrà essere presentata o fatta pervenire a Abitcoop Soc. Coop. (Via Nonantolana 520 – Modena) inderogabilmente entro il giorno 1 aprile 2017. Ulteriori richieste di informazioni e chiarimenti, per i quali comunque si rinvia alla lettura integrale del bando, possono essere rivolti direttamente alla cooperativa tramite telefono 059/381411 o e-mail: [email protected] ITACA “Doll Therapy” per curare la demenza senile Prendersi cura delle persone sofferenti di demenza attraverso l’utilizzo di trattamenti non farmacologici è possibile, ne è un esempio la Doll Therapy – o “terapia della bambola” – che mostra effetti sia nel mi- Territori Imprese Sondaggio Imprese 14 gliorare le potenzialità cognitive e relazionali, sia nel contenere i disturbi del comportamento, validi in contesti strutturati e a domicilio. Sabato 14 gennaio la terapia della bambola arriverà a Pordenone grazie ad un corso di formazione organizzato da Doll Therapy Italia in collaborazione con la Cooperativa sociale Itaca, previsto proprio nella sede Itaca di vicolo Riccardo Selvatico, e rivolto ad operatori del settore socio sanitario e assistenziale, familiari e volontari. La Cooperativa Itaca è impegnata, anche in collaborazione con il Gruppo Ottima Senior, a promuovere la conoscenza, diffusione e utilizzo delle terapie non farmacologiche nella presa in cura delle persone sofferenti di demenza attraverso la partecipazione ad eventi formativi, tra cui il citato corso in programma a Pordenone ed altri appuntamenti già in programma, tra cui un seminario sul gioco e la progettazione di percorsi mirati in base alle esigenze dei servizi territoriali. I focus di Itaca si stanno infatti concentrando sulla specializzazione degli operatori, sul sostegno alle famiglie nella gestione complessa della filiera dei servizi in un’ottica di care-management, sullo sviluppo di comunità sensibili all’anziano fragile secondo i principi del Welfare community, sulla sperimentazione della Terapia Occupazionale e delle terapie non farmacologiche - interventi psicosociali nei servizi per anziani sia residenziali che domiciliari. L’organizzazione Dementia Alliance InternaPrimo piano ACI tional nella persona della sua fondatrice e presidente (Kate Swaffer, persona con demenza dal 2008 ed attivista conosciuta a livello internazionale) ci ricorda quanto sia importante per chi ha avuto una diagnosi di demenza di accedere agli strumenti necessari per continuare a vivere una vita attiva, autonoma (per quanto possibile) e soddisfacente a tutti gli effetti. Kate Swaffer descrive, in un recente libro, come gli interventi non farmacologici (psico-sociali) l’abbiano aiutata ad affrontare le avversità quotidiane e a vivere una vita ricca di significato nonostante le disabilità acquisite con la malattia; infatti, scrive che “la demenza è l’unica malattia terminale che conosco per cui viene detto ai pazienti di andare a casa e rassegnarsi invece di combattere per la propria vita”. La demenza è una patologia cronica a decorso progressivo, che solitamente colpisce la popolazione anziana. È caratterizzata da un corredo di segni e sintomi estremamente invalidanti, che compromettono il normale svolgimento delle attività di vita quotidiana. Il quadro clinico si contraddistingue per la presenza di deficit cognitivi, accanto ad alterazioni della dimensione affettiva e comportamentale. Queste ultime, conosciute anche con il termine Behavioral and psychological symptoms of dementia (BPSD) possono essere distinte in sintomi psicologici e comportamentali, e rappresentano circa il 50% dei casi di istituzionalizzazione. La reminiscenza, ad esempio, costituisce uno degli approcci “non farmacologici” più promettenti e sul quale esiste anche una buona evidenza scientifica, in quanto rappresenta il “filo conduttore” di interventi evidence-based come la stimolazione cognitiva- CST - e la terapia occupazionale -TO- , è una modalità necessaria da diffondere e promuovere a quanti si occupano di “cura” (intesa come “prendersi cura” nella sua definizione più globale) delle demenze. Anche la terapia della bambola rientra nella gamma dei trattamenti non farmacologici utilizzati per migliorare le potenzialità cognitive e relazionali e contenere i disturbi del comportamento, validi sia nei contesti strutturati che a domicilio. La Doll therapy, basandosi sulle teorie del- Legacoop Settori l’attaccamento e dell’oggetto transizionale, ha lo scopo di gestire questo tipo di disturbi attraverso l’apertura di nuovi canali comunicativi, offrendo alla persona la possibilità di coinvolgersi in attività finalizzate. I risultati riscontrati dagli studi effettuati evidenziano il miglioramento dei comportamenti inappropriati, dello stato depressivo e dell’apatia, riduzione dell’agitazione, dell’aggressività e dell’ansia, diminuzione del wandering, aumento del benessere e dell’interazione con lo staff e i familiari. La terapia della bambola, non presentando effetti collaterali significativi, si configura come un potenziale intervento finalizzato al miglioramento della qualità di vita della persona con disturbi del comportamento e dell’umore, e alla promozione di un ambiente sicuro sia per l’anziano con demenza, che per le persone a lui vicine. Nelle situazioni di decadimento cognitivo moderato–grave viene persa la capacità di distinguere un evento reale da uno immaginario. La bambola diventa così un oggetto simbolico in grado di evocare emozioni relative al maternage, all’attaccamento inteso come tendenza a ricercare la vicinanza a qualcosa di caro, la cui presenza ci fa sentire più sicuri, al bisogno di dare e ricevere amore. Sabato 14 gennaio si terrà il corso sulla Doll Therapy organizzato da Doll Therapy Italia in collaborazione con la Cooperativa Sociale Itaca. Doll Therapy Italia rappresenta un gruppo di professionisti di grande esperienza nell’ambito della cura delle persone con demenza. La metodologia di riferimento è quella introdotta in Italia dal dr. Ivo Cilesi, a sua volta ispirata dall’idea originale della terapista svedese Britt Marie Egedius-Jakobsson. Il gruppo Doll Therapy Italia è in contatto con Britt Marie e si avvale delle precise e professionali indicazioni della stessa, in un confronto continuo. Il percorso formativo è rivolto ai componenti delle diverse famiglie professionali che cooperano per la cura alla persona anziana, Nello specifico OSS, Infermieri, Fisioterapisti, Educatori professionali, Animatori, Terapisti occupazionali, Psicologi, Medici, Assistenti Sociali, Volontari e Familiari. Territori Imprese Sondaggio Imprese 15 GRUPPO GESCO Apre a Napoli la ‘Casa del Tempo’ E’ stato inaugurato mercoledì 28 dicembre il nuovo centro di socializzazione per anziani ‘Casa del tempo’ ospitato all’interno della stazione Gianturco della Metropolitana 2 di Napoli e aperto dal gruppo di imprese sociali Gesco con la cooperativa sociale Accaparlante insieme con la Fondazione di Comunità del Centro Storico. Parteciperanno all’inaugurazione: il presidente di Gesco Sergio D’Angelo; il presidente della Fondazione di Comunità del Centro Storico Adriano Giannola, il responsabile Attività Sociali d’Impresa delle Ferrovie dello Stato Fabrizio Torella, la coordinatrice del centro Emanuela Roca e il referente della cooperativa sociale Acca- Primo piano ACI parlante Sergio Vasquez. Il centro offrirà la possibilità a donne e uomini anziani di trascorrere qualche ora in compagnia, coinvolgendoli in attività organizzate da personale specializzato. Rivolto a persone over 65 autosufficienti, affiancherà le famiglie nel compito di caregiving negli orari di lavoro: sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00 in locali della Stazione della Metropolitana di Gianturco a Napoli. Si tratta dell’unico centro del genere nella zona industriale di Napoli e offrirà tra i servizi, oltre alle attività di animazione e di socializzazione, anche quelli di trasporto da e per l’abitazione (in zona o in altri quartieri di Napoli), la consulenza alla famiglia e il sostegno psicologico all’anziano, la colazione e il pranzo, preparati ogni giorno dai cuochi del ristorante Il Poggio del gruppo Gesco. Legacoop Settori Gli ampi locali del centro sono stati adattati in modo da rispettare le esigenze fisiche degli ospiti e non presentano perciò alcun tipo di barriera architettonica, presentandosi come spazi di socializzazione dove le persone possono incontrarsi, svolgere attività di diverso tipo (dalla scrittura creativa ai cineforum tematici) e godere, all’occorrenza, anche di servizi di estetista, parrucchiere e barbiere. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 16 OSSERVATORIO SWG La rete allo specchio: imbarbariti ma informati Su finire degli anni ’60, un sociologo americano guru della comunicazione decretò che “il medium è il messaggio”: più che dal contenuto, la comunicazione sarebbe determinata dal mezzo che la trasporta. Se oggi questa massima è stata derubricata a provocazione, Swg ha stimolato direttamente un campione nazionale di internauti chiedendo loro come il web e i social network li avessero “cambiati”. Ne emerge un quadro a tinte fosche nel quale gli italiani si vedono per molti versi imbarbariti dalla rete (e soprattutto dai social). Più estremi, impulsivi e aggressivi, siamo sempre pronti a criticare, moralizzare, giudicare e fare la voce grossa, seppur in uno spazio protetto: fisicamente dallo schermo, socialmente da una rete di contatti che spesso la pensano esattamente come noi. E ci sentiamo anche più egoisti, o se vogliamo, dotati di strumenti per ingrassare il Primo piano ACI Legacoop Settori nostro self, la nostra immagine, le nostre doti fisiche e morali. Inoltre, se la rete ha rilanciato il ruolo della persona anche come produttrice di conoscenze e di contenuti, a detta degli intervistati il web ci spinge maggiormente nella direzione del consumo (il riferimento al letterale botto dell’e-commerce natalizio 2016 è d’obbligo). In fatto di gusti, l’accesso alla più ampia varietà di contenuti e prodotti ci fa tuttavia sentire più sofisticati di un tempo. E anche in fatto di conoscenza, ci vediamo complessivamente più informati di prima. Va però anche segnalato come la percezione della qualità delle informazioni assunte (sia dai social sia dai media tradizionali) sia da anni in caduta libera. Attenzione però a non dare troppo peso allo strumento, come fece il visionario McLuhan. Siamo certi che vivere offline ci renderebbe più altruisti e pacifici, più riflessivi e rilassati? NOTA INFORMATIVA: Indagine realizzata da SWG per Internet Festival (Pisa). Sondaggio cawi nazionale su 1.000 italiani svolto tra il 14 e il 18 settembre 2016. Territori Imprese Sondaggio