Workersbuyout,34ex-dipendenti rilanciano i giocattoli musicali

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Workersbuyout,34ex-dipendenti rilanciano i giocattoli musicali
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Anno III - n. 1 del 9 gennaio 2017
Primo piano
Workers buyout, 34 ex-dipendenti
rilanciano i giocattoli musicali Bontempi
Reportage da uno degli ultimi workers buyout che ha coinvolto un marchio sul mercato da 80 anni
a pagina 2-4
Territori
Marche
A Ragusa, corso per BiennaleCooperativa,
export manager- set- 130 anni di Legacoop
tore agroalimentare ad Ancona
Dopo il successo delle prime
due tappe del corso di formazione per export manager, che si sono svolte a
Torino, nel mese di ottobre e
a Milano nel mese di novembre, la terza tappa si
terrà in Sicilia, a Ragusa dal
24 al 26 gennaio 2017. Il
programma di formazione
specialistico per il rafforzamento delle capacità di internazionalizzazione delle
imprese cooperative promosso dal Ministero dello
Sviluppo Economico...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 5 gennaio 2017 alle ore 16.45
Dalla storia al futuro. Legacoop Marche organizza dal
27 al 29 gennaio, alla Mole
Vanvitelliana di Ancona,
“Biennale dell’economia
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
cooperativa”, un grande
evento per i 130 anni di
Legacoop che vengono
raccontati nella mostra
“Misure del cooperare”. Un
appuntamento, dedicato a
“Coopero, quindi sono.
Cooperare per un umanesimo economico”, per confrontarsi sulla cooperazione
di oggi, raccontata dai suoi
protagonisti...
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
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Un Paese che sta alla finestra e che, passati gli anni
bui della recessione, spera
nel futuro ma stenta a metterne a fuoco i dettagli. E’ la
fotografia dell’Italia 2017
scattata con il sondaggio di
fine anno e le previsioni sui
consumi 2017 del “Rapporto Coop” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop
(Associazione Nazionale
Cooperative di Consumatori)
con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il supporto d’analisi di Nielsen...
Su finire degli anni ’60, un
sociologo americano guru
della comunicazione decretò
che “il medium è il messaggio”: più che dal contenuto,
la comunicazione sarebbe
determinata dal mezzo che
la trasporta. Se oggi questa
massima è stata derubricata
a provocazione, Swg ha stimolato direttamente un
campione nazionale di internauti chiedendo loro come il
web e i social network li
avessero “cambiati”. Ne
emerge un quadro...
Coop
Previsioni
sui consumi 2017
del “Rapporto Coop”
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
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Osservatorio SWG
La rete allo specchio:
imbarbariti
ma informati
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
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La Bontempi riparte come cooperativa
Reportage da uno degli ultimi workers buyout che ha coinvolto un marchio sul mercato da 80 anni
Si chiama Industria Abruzzo Coop. Un nome sconosciuto, ma quel che produce lo conoscono tutti. Sono i giocattoli musicali noti da tante generazioni con il marchio Bontempi. Un
marchio che dopo 80 anni di storia rischiava di scomparire, ma che è stato fatto risorgere
da 34 ex dipendenti che si sono riuniti in cooperativa (Industria Abruzzo Coop, appunto) e
hanno fatto ripartire almeno parte delle macchine. È la storia di uno degli ultimi workers
buyout, in una terra difficile come l’Abruzzo, quindi ancora più emblematica, raccontata
dalla storia di copertina ricca di video e foto con cui il sito di Legacoop ha scelto di aprire
l’anno. Ecco il testo del reportage.
MARTINSICURO, Val Vibrata. E' il 1984. Nei
magazzini in Via del Lavoro 14, enormi macchine verdi ingoiano granuli in plastica. Più
in là, quattrocento uomini si alternano alle
linee di montaggio. Mani artigiane, braccia
operaie, menti vigili. E' la fabbrica di giocattoli musicali Bontempi. Così grande che per
attraversarla molti usano la bicicletta. Ma
Marcello vorrebbe montarci su per correre
da quella ragazza che è apparsa all'improvviso lì dentro in un giorno di primavera. Lui
collaudatore di giocattoli, lei nuova addetta
nel reparto dell'elettronica. Si scelgono al
primo sguardo. Un pranzo insieme a mensa.
Poi, più di trent'anni di matrimonio e due figlie da far laureare. Ora Marcello ha la barba
sale e pepe. Il berretto e il gilè blu con le rifiniture rosse di un giocattolaio. Le mani color
marzapane. Una vita in fabbrica. Ha 57 anni.
E ricorda bene il momento in cui le luci si
sono spente. Macchine ferme, biciclette arrugginite. E in tutta la fabbrica, solo il silenPrimo piano
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zio.
“Un fallimento anomalo” racconta Sergio,
uno dei lavoratori, “perché si sentiva che
l'azienda era ancora viva. E infatti nel giro di
due mesi siamo riusciti a ripartire” dice. Ma
dopo un tentativo di rinascita, nel 2013, arriva la fine. La Bontempi S.p.a è di nuovo sull'orlo del fallimento. Tutti in liquidazione. La
fabbrica chiude. Tre anni dopo il marchio
avrebbe compiuto i suoi ottanta anni. “I miei
figli andavano a scuola, mia moglie non lavora. E ovunque mi dicevano: a 53 anni sei
troppo vecchio, ormai” spiega Giovanni, programmatore. Anche Mauro si sentiva finito:
“senza stipendio, un futuro incerto, avevo famiglia e bimbi”. La crisi economica e i cambiamenti del mercato stravolgono il territorio.
A fallire nella zona sono in tanti. E del resto,
dal 2008 al 2015, in tutto l'Abruzzo, il totale
dei fallimenti raddoppia, fino ad oggi, anno
in cui si registra il crack di 10mila aziende;
percentuale in calo del 6% rispetto al 2015,
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secondo l'Osservatorio Cerved.
Più volte vittima del tracollo di un'azienda è
Pierluigi, 57enne con lo spirito combattivo di
chi “ha la capa tosta” dice. Negli anni '80,
faceva il saldatore, lavorava ai carroponti industriali per i cantieri navali in un'impresa a
Colonnella, in provincia di Teramo. “E' fallita,
come è accaduto a tanti in quegli annispiega-. Il lavoro c'era ma l'imprenditore
spendeva tutto quello che guadagnava e alla
fine ha chiuso”. E' così che lui, venticinque
anni fa, ha iniziato a lavorare alla produzione
di giocattoli Bontempi. Nel 2003, e poi nel
2013, riattraversa l'incubo insieme ai suoi
colleghi. Ma i tempi di reazione sono brevissimi. Nel giro di quattro mesi, lui è tra quelli
che litigheranno con la moglie pur di difendere l'idea della nascita di una cooperativa
formata da ex dipendenti che salvi la fabbrica: un workers buyout. “Non volevo che a
decidere della mia vita fossero ancora gli
altri” racconta, mentre oggi, in pochi secondi,
monta uno ad uno i tasti colorati sulle trombette argentate prodotte in fabbrica. La Cina
sta loro con il fiato sul collo, “per questo bisogna fare quantità e qualità”. “Ma siamo
come una squadra di calcio, funzioniamo
bene- dice-. Perché adesso siamo noi lavoratori i padroncini di questa fabbrica e per
questo siamo più produttivi”.
Trentaquattro tra gli ultimi cento ex dipendenti, oggi, continuano a lavorare nei capannoni che si trovano su diciotto dei
trentaduemila metri quadri dello stabilimento. “Nel 2013, dopo la liquidazione, a
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Potenza Picena, dove c'era l'altro polo della
Bontempi, hanno pensato di costituire una
società per commercializzare i prodotti di importazione- spiega Giancarlo Pieroni, presidente della Industria Abruzzo coop-. Noi,
analizzando i preventivi cinesi, abbiamo capito che in fatto di giocattoli tradizionali c'era
ancora la possibilità di competere. Sono voluminosi e il costo del trasporto incide molto
sul prezzo finale. Da qui l'idea di formare una
cooperativa e salvare parte della produzione,
vendendo giocattoli alla commerciale che
oggi esporta i nostri prodotti in 70 paesi del
mondo”. Affittano un ramo d'azienda, poi,
costituiscono la cooperativa. Con 250 mila
euro, chiusasi la procedura di concordato regolarmente omolagato, Industria Abruzzo
coop acquista le macchine.
I soci sono costretti a firmare fideiussioni. Poi,
ottengono un finanziamento di 180 mila
euro: “Cfi, società che promuove le imprese
cooperative, entra nel capitale sociale con 40
mila euro, mentre il fondo mutualistico Coopfond interviene con una partecipazione di
130mila euro” dice Pieroni. Dei cento lavoratori dell'azienda, però, solo 34 hanno potuto fare parte dell'impresa perché
continuare a produrre strumenti elettronici
era impossibile. Una scelta dolorosa, che ha
diviso gli amici che prima lavoravano fianco
a fianco.“Là fuori ci sono persone ancora disoccupate ed è una cosa che abbiamo sempre a cuore -ricorda Marco, un addetto-.
Speriamo di
poter fare altre assunzioni, un giorno”.
Molte delle macchine verdi della Bontempi
che producevano giocattoli, pianole e organi,
oggi sono ferme. Delle trenta, dedicate allo
stampaggio, più della metà sono inutilizzate.
Ma per garantire stabilità alla cooperativa, si
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pensa di voler diversificare la produzione,
tentare con la realizzazione di altri materiali
plastici, per assumere altri ex dipendenti.
L'azienda, però, oggi produce prevalentemente giocattoli, strumenti a fiato e percussione, per un totale di circa 50mila articoli al
mese. Esclusivamente giocattoli, dunque.“Niente più elettronica” dicono con rimpianto gli operai che ricordano che dal 1984
al 1998, si era arrivati a produrre persino pianoforti. Perché la Bontempi aveva acquisito
e salvato la Farfisa, azienda piegata dalla
concorrenza dei giapponesi, posta in liquidazione dalla Lear Siegler e finita con 279
addetti in cassa integrazione su 649. A produrre ed esportare anche in Italia quegli
stessi strumenti, da tempo, ormai, è la Corea.
“I coreani ci hanno fatto fuori e hanno messo
in commercio un pianoforte sotto costo- dice
Giovanni, programmatore che da quarant'anni lavora qui-. Pur rimettendoci, hanno
scelto di fare concorrenza al nostro. Noi abbiamo dovuto smettere di produrlo e abbiamo chiuso il settore e loro hanno
continuato”. Ma oggi è la Cina la vera minaccia per lo stabilimento di Martinsicuro.
Impossibile competere con i costi del lavoro
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del Dragone. Addio per sempre perciò alla
produzione di tastiere musicali a 61 tasti e
di piani digitali made in Italy.
La vita delle aziende che producono strumenti musicali, così come quelli giocattolo a
scopo ludico-didattico, in Italia non è stata
semplice. “A me non risulta che in Italia ci
siano molte aziende che lavorano agli stessi
articoli. C'era un'azienda a San Benedetto
che produceva anche un organo professionale ma è fallita” spiega Giovanni. Il motivo,
oggi, è sempre lo stesso: la concorrenza
spietata della Cina. “Noi costiamo venti euro
all'ora e i cinesi quattro. Plastica e componenti suppongo la paghino come noi ma la
manodopera incide almeno per il 60%”.
“C'erano 450 famiglie che andavano avanti
grazie alla fabbrica” dice. Adesso è nonno di
tre bambini e abita nelle vicine Marche: ogni
giorno fa molti chilometri per arrivare a Martinsicuro. “E' stato il mio primo lavoro, io sono
entrato da ragazzino e andrò via da pensionato da qui dentro” dice. Quando lui è arrivato in fabbrica, si producevano tastiere
elettriche, sax, pianini, strumenti a fiato, chitarre con fondo in plastica e coperchio in
legno, e poi strumenti elettronici, claviette,
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pianoforti, fisarmoniche. “In ultimo, le batterie, che oggi rappresentano il prodotto che
ci aiuta a fare più fatturato” racconta lui, orgoglioso di aver visto nascere tutti i prodotti
Bontempi. Il processo di produzione è articolato: “Noi acquistiamo il materiale plastico in
granuli, lo trasformiamo con macchine ad
iniezione per lo stampaggio e con stampi
realizziamo pezzi per l'assemblaggio dei giocattoli- spiega-. Poi li portiamo sulle linee di
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montaggio. Lì si assemblano, si imballano e
si collaudano”.
Edoardo è un giovane magazziniere ma sta
dando una mano all'assemblaggio delle batterie, quando lo intervisto e mi dice: “Spero
solo che mia figlia stia meglio del Natale
scorso, quest'anno. Ha sei anni e per me è
tutta la mia vita”. E' per lei che continua a lavorare e a credere nella cooperazione. “La
nascita di questa cooperativa è stata una
bella cosa: non c'erano prospettive, prima”.
A pochi chilometri dalla zona industriale, nel
centro di Martinsicuro, nella piazzetta vicino
la chiesa, altri padri vivono il dramma attraverso il quale sono passati gli operai di questa fabbrica: ogni giorno, sui giornali,
problemi con una nota fonderia della zona,
la Veco, a rischio chiusura, disoccupazione
in crescita, l'arrivo dei vicini terremotati ospitati a Martinsicuro per un periodo, il fallimento di tante aziende, un comune in
dissesto. Ma è festa e Babbo Natale sta portando in giro i bambini del paese, regalando
loro dei piccoli doni. Altri aiutanti di Babbo
Natale in motocicletta sorridono ai bambini.
Uno di loro mi dice sorridendo: “Sto in moto
perché il mangime per le renne costa più
della benzina”. Un altro racconta di aver vissuto in macchina, dopo il divorzio con la moglie, e di essere disoccupato. Poco più in là,
un altro giovane Babbo Natale, disoccupato
per anni, adesso è tornato a chiedere lavoro
ad una pizzeria in paese. Mi parla di un suo
problema di salute, mi racconta di voler entrare in politica e di aver perso la fiducia nella
cooperazione. Perché è stato vittima di due
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diverse false cooperative nella zona, cooperative spurie che strumentalizzano la forma
cooperativa per sfruttare i lavoratori. La Coccinella, si chiamava. E lo faceva lavorare per
4 euro all'ora. Come i cinesi. Poi, ha cambiato nome, scegliendo sempre quello di un
insetto. E' il tipico comportamento delle false
cooperative presenti in Italia. L'Alleanza delle
cooperative italiane ha presentato una legge
di iniziativa popolare, raccogliendo oltre centomila firme in tutta Italia, ma una legge ancora non c'è. E così, la fabbrica di giocattoli
in cui i lavoratori combattono ogni giorno per
creare occupazione è poco più in là, ma questo Babbo Natale rimane scettico. Loro prenderanno la tredicesima, quest'anno, ma
questo giovane è convinto che tutte le cooperative sfruttino i lavoratori a quattro euro
all'ora. Proprio come i cinesi contro cui combattono ogni giorno i lavoratori della Industria
Abruzzo Coop.
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Guarda il reportage
con foto e video
sul sito Legacoop
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>> Alleanza Cooperative Italiane
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
A Ragusa, corso per export manager- settore agroalimentare
Dopo il successo delle prime due tappe del
corso di formazione per export manager, che
si sono svolte a Torino, nel mese di ottobre e
a Milano nel mese di novembre, la terza
tappa si terrà in Sicilia, a Ragusa dal 24 al
26 gennaio 2017. Il programma di formazione specialistico per il rafforzamento delle
capacità di internazionalizzazione delle imprese cooperative promosso dal Ministero
dello Sviluppo Economico e ICE-Agenzia, in
collaborazione con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, si inserisce nel quadro delle
azioni specificamente dedicate alle imprese
cooperative al fine di ampliarne il potenziale di
internazionalizzazione e sostenerne l’accrescimento imprenditoriale nell’ambito della
competizione globale, offrendo una formazione mirata su opportunità, strumenti e strategie di presenza e consolidamento nei
mercati esteri.
Per quanto riguarda l’articolazione delle 3
giornate di formazione, ad una prima giornata
dedicata ai principi del marketing internazionale e agli scenari del commercio estero, seguiranno due “giornate Focus” su selezionati
Paesi/Settori, con la partecipazione dei responsabili degli Uffici ICE competenti.
Il Corso si rivolge principalmente alle cooperative operanti nei seguenti settori merceologici:
Agroindustria e logistica integrata per l’export
di prodotto agroalimentari (accesso al mercato per i prodotti agroalimentari anche vini);
A conclusione dei moduli formativi, l’ICE
Agenzia metterà a disposizione – previa valutazione – un plafond di ore destinate al servizio di assistenza personalizzata per le
cooperative che abbiano partecipato al corso
e che ne avranno fatto richiesta.
Programma
24 Gennaio (ore 9:00-17): esportare una
scelta strategica; marketing di base, esportare con metodo; marketing internazionale,
strategie per sviluppare le vendite all’estero,
selezione mercati strategici, politiche di
prezzo e di prodotto (Relatore: andrea Aguiari,
Docente Faculty ICE Agenzia)
25 gennaio: Focus Emirati Arabi Uniti (Relatore: Giampaolo Bruno, Direttore ICE Dubai);
GERMANIA (relatrice: Martina Mattivi, Trade
Analyst, settore Food, ICE Berlino)
26 gennaio: Focus Svezia e Danimarca (Relatore: Corrado Cipollini, Direttore ICE Stoccolma)
La partecipazione al corso è gratuita ma è necessario iscriversi utilizzando la scheda di
partecipazione
Per ulteriori informazioni potete contattare i
referenti LEGACOOP:
Pino Occhipinti
Tel. 0932.256555
Via Alcide de Gasperi, 20
97100 Ragusa
e-mail: [email protected]
Stefania Marcone
Tel. 06/84439377-8
Via Antonio Guattani,9
00161 ROMA
e-mail: [email protected]
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>> Trentino
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TRENTINO
LOMBARDIA
>> Lombardia
Carlo Dellasega lascia
la Federcoop
Quattro progetti per diventare
“Testimoni di libertà”
>> Romagna
Dopo 12 anni e mezzo ha concluso a fine
anno il suo incarico di direttore generale. In
un messaggio di commiato ha scritto: “La
sfida maggiore nell’era della globalizzazione
è agire moralmente in un mondo che va
nella direzione opposta. Significa puntare su
responsabilità, relazioni, comprensione, fiducia e solidarietà, ricerca del bene comune”
Il direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione, Carlo Dellasega,
ha lasciato a fine anno l’incarico ricoperto
per 12 anni e mezzo. Dopo l’assemblea del
10 giugno aveva chiesto al consiglio di amministrazione della Federazione di concludere anticipatamente il suo incarico. “Una
scelta autonoma e personale - aveva scritto
- presa per favorire il cambiamento”.
Un percorso professionale tutto interno alla
Cooperazione: ha lavorato in Cassa Centrale,
Federazione, Cassa Rurale di Fiemme e di
nuovo in Federazione, sempre con ruoli di
massima responsabilità.
In un messaggio di commiato indirizzato agli
amministratori e collaboratori delle oltre cinquecento cooperative e società aderenti alla
Federazione, Dellasega scrive:“La cooperazione ha un grande passato, ma non è il
passato. La cooperazione è il presente e soprattutto il futuro. La cooperazione sarà uno
dei cardini della rivincita dell’economia civile, che mette al centro la persona. L’attuale
modello economico iperliberista ha abbondantemente mostrato i suoi vistosi limiti. Un
vero modello genera equità e distribuisce la
ricchezza, crea occupazione, è attento all’ambiente, guarda al bene comune e pensa
alle future generazioni. Tutto il contrario di
quanto accade”.
Citando Zygmunt Bauman, Dellasega sottolinea nel suo messaggio che “la sfida maggiore nell’era della globalizzazione è agire
moralmente in un mondo che va nella direzione opposta. Che significa puntare su responsabilità, relazioni, comprensione, fiducia
e solidarietà, ricerca del bene comune”.
Per Carlo Dellasega “la cooperazione crescerà e vincerà soltanto se saprà farlo insieme”.
La libertà non ha prezzo, ma per affermarla,
difenderla e testimoniarla, ancora oggi, serve
prima di tutto impegno e molto spesso risorse. Se poi l’impegno è collettivo, tutto assume un significato, simbolico ma anche
concreto, diverso, di sicuro più potente.
Legacoop Lombardia, in occasione dei suoi
130 anni di storia cooperativa (la storia del
nostro paese) ha deciso di sostenere associazioni e organizzazioni per mezzo delle
quali la libertà di tutti noi e soprattutto dei più
deboli viene protetta e se possibile assicurata. Festeggiando un anniversario così importante Legacoop Lombardia restituisce
così parte della stima e del sostegno ricevuto
in anni di attività a quelle persone e a quelle
realtà che, per il loro impegno e sacrificio in
Italia e nel mondo, possiamo definire senza
dubbio alcuno testimoni di libertà. Per farlo è
stato dato il via ad un Crowdfunding creato
per sostenere quattro progetti meritevoli dal
punto di vista civile, sociale, scientifico e culturale, che riportiamo di seguito.
Associazione Noi genitori di tutti Onlus
Noi genitori di tutti è una Onlus fondata nel
2014 da un gruppo di genitori orfani di figli
a causa di malattie derivanti dallo smaltimento illegale di rifiuti industriali. L’Associazione si propone di operare, a livello
regionale, in tutta l’area territoriale compresa
tra i comuni della provincia di Napoli, Caserta, Benevento, Salerno ed Avellino. Noi
genitori di tutti, che non ha scopo di lucro, ha
bisogno del sostegno di tutti per proseguire
le attività e continuare ad offrire il supporto e
l’aiuto a tutti i bambini e le bambine e le famiglie colpite da queste grandi tragedie gratuitamente. In particolare, grazie a Legacoop
Lombardia, concentrerà le sue energie e di-
>> Friuli Venezia Giulia
>> Marche
>> Toscana
>> Imperia
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sponibilità, sull’aspetto ospedaliero terminale.
Write For Rights di Amnesty International
È una delle più importanti campagne di sensibilizzazione di Amnesty, una vera e propria
maratona globale di raccolta firme in favore
di persone che, in diverse parti del mondo,
subiscono violazioni dei diritti umani. L’anno
scorso sono stati raccolti quasi 4 milioni di
firme, lettere, email, fax, tweets per la più
grande campagna per i diritti umani del
mondo. I casi sui quali si concentra il progetto di Legacoop Lombardia sono: Giulio
Regeni, Edward Snowden, Máxima Acuña,
Bayram Mammadov e Giyas Ibrahimov,
Ilham Tohti. Un progetto che mira a fare pressione sulle autorità affinché queste persone,
o i loro cari, ricevano giustizia, libertà e protezione.
Cerchi d’acqua di Cerchi d’Acqua cooperativa sociale
La cooperativa è un centro antiviolenza che
opera a Milano e che, dal 2001 al 2015, ha
accolto 9.657 situazioni di violenza per un
totale di 62.000 interventi. In queste situazioni erano coinvolti oltre seimila minori. La
violenza sulle donne è un problema prima di
tutto culturale e il centro, oltre ad accogliere,
organizza anche eventi di sensibilizzazione al
tema. Per rendere però l’intervento sempre
più esaustivo, Cerchi d’Acqua ha il desiderio
e la necessità di incrementare le attività di
accoglienza e sostegno psicologico (gratuite)
rivolte alla rete relazionale per affrontare gli
effetti indiretti del trauma. In Lombardia si è
registrato infatti un aumento di femminicidi:
solo tra il 2013 e il 2014 la percentuale è
cresciuta del 58%. Per questo è quindi necessario rispondere anche ai bisogni della
rete relazionale delle donne uccise dalla violenza maschile e proprio a questo proposito
la proposta è quella di avviare una specifica
attività di accoglienza e di supporto psicologico.
AriSLA – Fondazione italiana di ricerca
per la Sla
La fondazione lavora per sostenere la migliore ricerca scientifica del nostro Paese e
per arrivare al più presto a nuovi trattamenti
di cura per la Sclerosi Laterale Amiotrofica,
malattia neurodegenerativa che, a poco a
poco,“imprigiona” chi ne è affetto nel proprio
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corpo. Oggi in Italia sono 6.000 le persone
che combattono con questa malattia e
l’unica vera speranza per chi è affetto da SLA
è la ricerca scientifica. Attraverso la campagna organizzata da Legacoop Lombardia AriSLA potrà sostenere il progetto di ricerca
tecnologica ALLSpeak, un’applicazione pensata per aiutare i pazienti con deficit di comunicazione causati dalla malattia, fornendo
loro uno strumento assistenziale in grado di
migliorarne la quotidianità, per renderli liberi
di comunicare, parlare.
L’importo necessario per dare vita ai quattro
progetti è 80.000€.
Ogni passo verso questo obiettivo è un
grande passo: ecco perché qualsiasi sia la
cifra che verrà raccolta questa sarà comunque utilizzata dalle quattro associazioni coinvolte nel progetto per sostenere le loro
iniziative per l’affermazione e la difesa della
Libertà.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Nasce la filiera del suino in regione, Carni Friulane
Nasce in regione Carni Friulane società cooperativa agricola che associa imprese attive
nell’ambito di una filiera interprofessionale del
suino certificata Ogm free, per una produzione “sostenibile” capace di garantire un
ciclo produttivo controllato.
Si tratta di un progetto, coordinato da Legacoop FVG, che prevede la collaborazione di
imprenditori, comprese cooperative e operatori del Friuli Venezia Giulia che compongono
la filiera ovvero: mangimificio che utilizza materie prime locali, oleificio che fornisce elementi per la razione alimentare, scrofaie,
allevatori, gestione della macellazione, trasformatori delle carni, prosciuttifici e trasportatori sia di animali vivi che di prodotti
alimentari.
La filiera interprofessionale, che va dalla nascita del suino al consumo dei prodotti che
ne derivano, esclude l’utilizzo di organismi geneticamente modificati.
A firmare l’atto di costituzione, nella sede di
Legacoop FVG a Udine, davanti al notaio Margherita Gottardo, è intervenuta anche Coop-
Legacoop
Settori
fond spa, fondo mutualistico di Legacoop nazionale, istituzionalmente impegnata a sostenere finanziariamente progetti innovativi nel
settore della cooperazione.
La neo costituita cooperativa, con capitale sociale di oltre un milione di Euro, ha sede ad
Aviano e avvierà l’attività il prossimo anno.
La carica di presidente è assunta da Renzo
Marinig con il compito di gestire l’attività
economica e gestire il progetto imprenditoriale “dal campo alla tavola”.
“La filiera del suino così organizzata, unica in
Friuli Venezia Giulia, – ha spiegato Roberto
Sesso, vicepresidente vicario di Legacoop
FVG, ha richiesto due anni di lavoro analitico
e di valutazioni per condividere obiettivi, risolvere problematiche e garantire a tutti i soggetti coinvolti un equo reddito e una miglior
valorizzazione dei prodotti e dei servizi degli
stessi”.
L’obiettivo principale del progetto è quello di
garantire la qualità delle carni, dalla fase di
allevamento a quella di spedizione, assicurando ottimali condizioni di allevamento, alimentazione, salute e benessere degli animali
per offrire le indispensabili caratteristiche organolettiche, nutrizionali ed igienico sanitarie
di una carne di qualità.
Le attività della filiera ha chiarito il presidente
Marinig, saranno effettuate in base ad una
attenta e rigorosa programmazione del numero dei capi da allevare e di tutte le attività
realizzate dagli imprenditori coinvolti nell’allevamento, macellazione degli animali, lavorazione, trasformazione, conservazione e
vendita delle carni nonché della promozione.
Sono previsti anche studi e ricerche finalizzati a migliorare le attività imprenditoriali e le
attività zootecniche dei soci cooperatori compreso il controllo di qualità e la valutazione
degli investimenti”.
La cooperativa offre affidabilità sia verso gli
attori della filiera sia verso il consumatore finale, è certificata “Ogm free”,“AQuA”, il marchio di qualità gestito dall’Ersa (agenzia
regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia) e sono in corso di ottenimento
ulteriori certificazioni.
L’assistenza legale alla costituzione del nuovo
soggetto ed alla redazione dei contratti necessari alla sua attivazione è stata prestata
dallo Studio Fruttarolo, Cappelletti & Chiavon.
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ROMAGNA
Convegno Legacoop “Costi e ambiente, l’energia conviene”
«Il monitoraggio è il primo passo per acquisire
una consapevolezza dal punto di vista energetico. La semplice consapevolezza produce
un’efficienza che è almeno del 5%. Se poi ad
essa aggiungiamo altre attività che consentono di ridurre la bolletta, il risparmio arriva
anche fino al 10%». Antonio Zampiga, responsabile Ambiente di Legacoop Romagna,
spiega in poche parole perché il tema dell’energia interessa tanto alle imprese. Non ci
sono solo i benefici ambientali e di immagine,
pur significativi, ma dal capitolo bolletta è
possibile recuperare soldi veri e competitività.
Peccato che il quadro normativo e quello tecnologico cambino in modo velocissimo. Per
questo in Romagna da più di quindici anni Legacoop affianca le imprese associate in tutti
gli aspetti che riguardano questo tema, offrendo un panorama di strumenti completo.
L’occasione per fare il punto, è stato il convegno “Energia, efficienza e risparmio, tra obblighi normativi e opportunità per le imprese”,
che ha messo in fila una carrellata di esperienze virtuose come quelle di Apoenergia/Apofruit e Formula Servizi, fino ad arrivare
ai consorzi energia (Consorzio per le Risorse
Energetiche di Cesena e Consorzio Utilities
RAvenna) con i quali Legacoop ha sviluppato
una convenzione a tariffe fisse agevolate per
le proprie associate e a chi, come Servin, fa
della diagnosi energetica un vero e proprio
mestiere.
«Abbiamo cominciato nel 2005 rendendo autosufficiente la nostra sede con un impianto
fotovoltaico – ha detto il Direttore Generale di
Formula Servizi, Graziano Rinaldini – poi
abbiamo pensato al risparmio, analizzando
tutte le voci di consumo e investendo 900mila
Primo piano
ACI
euro: abbiamo trasformato a led tutta l’illuminazione, anche in magazzino, inserito sensori
di presenza all’esterno, installato un cappotto
termico e isolato il tetto. Il risparmio arriva al
50%, con un “break even” a 7 anni».
«Il tema dell’energia è fondamentale per noi
e lo abbiamo affrontato creando nel 2010
una joint venture con un partner che avesse
il know how e le competenze per intervenire»,
ha spiegato il direttore produzione di Apofruit
Italia, Claudio Magnani, presentando Apoenergia. «In pochi anni abbiamo realizzato più
di 6 megawatt di impianti fotovoltaici sui tetti
delle nostre sedi. In questo modo, tra l’altro,
abbiamo bonificato decine di migliaia di metri
quadri di amianto».
«L’autodiagnosi energetica – ha detto Pietro
Fiumana di Servin», è il primo passaggio.
«Lo spazio per migliorare i consumi c’è sempre: oggi possiamo avere consumi molto ridotti, grazie alle fonti rinnovabili. L’efficienza
energetica si paga da sola, ma esistono altre
leve importanti – da quella fiscale ai bandi
europei, passando per il conto energia termica – che permettono di recuperare velocemente gli investimenti necessari».
Fonte Romagna Cooperativa
MARCHE
Biennale Cooperativa, 130 anni di
Legacoop ad Ancona
raccontata dai suoi protagonisti, ma soprattutto su quella per un futuro possibile e sostenibile.
L’anteprima della Biennale cooperativa sarà
affidata ai giovani. Venerdì 27 gennaio, alle
10 al Museo Omero, si svolgerà “La cooperazione per il tuo futuro”, un incontro con gli
studenti delle scuole superiori.Alle 12 ci sarà
“Dalle difficoltà si esce cooperando”, una visita al Museo Omero con la sperimentazione
per gli studenti di attività dedicate alla cooperazione, che sarà replicata, con ingresso
gratuito, anche alle 14.30.
Sabato 28 gennaio, alle 9 nell’Auditorium
Orfeo Tamburi, si svolgerà l’assemblea regionale dei delegati di Legacoop Marche e poi
l’inaugurazione, nella Sala Boxe, della mostra
“Misure del cooperare”, allestita in collaborazione con il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale,
con la direzione artistica del regista Peter Bottazzi. Seguirà “Coopero, quindi sono. Cooperare per un umanesimo economico”, una
riflessione sulla cooperazione presente e futura.
Nel pomeriggio, nell’Auditorium della Mole, si
svolgerà la tavola rotonda “La ripresa dopo il
sisma - Esserci anche oltre la ricostruzione”
a cui seguirà la proiezione del film “The Rochdale Pioneers”, opera biografica inglese del
2012, concessa da Legacoop Liguria, con la
regia di Darren White, che racconta la storia
della fondazione della prima cooperativa di
consumo nel 1844, la Rochdale Society of
Equitable Pioneers.
TOSCANA
Consegnaattestatidelcorso“Spazi
di Cultura gestionale”
Dalla storia al futuro. Legacoop Marche organizza dal 27 al 29 gennaio, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, “Biennale dell’economia
cooperativa”, un grande evento per i 130 anni
di Legacoop che vengono raccontati nella
mostra “Misure del cooperare”. Un appuntamento, dedicato a “Coopero, quindi sono.
Cooperare per un umanesimo economico”,
per confrontarsi sulla cooperazione di oggi,
Legacoop
Settori
Appuntamento venerdì 13 gennaio alle 11.30
a Firenze, presso CIS Meeting in via Fiume 5,
per l’evento conclusivo del corso Spazi di Cultura gestionale. Interverranno il presidente
Legacoop Mauro Lusetti e il presidente Legacoop Toscana, Roberto Negrini. L’iniziativa sarà l’occasione per la consegna degli
attestati di frequenza ai partecipanti al corso
che si è tenuto nelle tre sedi di Firenze, Livorno, Siena e Pescia da ottobre a dicembre
2016.
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
9
Al corso di formazione per consiglieri di amministrazione di piccole e medie cooperative
hanno partecipato poco meno di un centinaio
di soci e dipendenti delle realtà del mondo
cooperativo aderenti a Legacoop Toscana.
Il corso, organizzato da Legacoop Toscana
con il contributo di CoopFond, ha affrontato
i temi della differenza cooperativa, rispetto
ad altre forme di impresa, le specificità del
bilancio delle cooperative, la condizione del
socio-lavoratore e il dettaglio degli organi
sociali e della responsabilità degli amministratori.
IMPERIA
Nuova edizione del bilancio sociale
per le cooperative della provincia
Un brindisi natalizio particolare per le cooperative Legacoop di Imperia che si sono
riunite , come ogni tre mesi, per un momento di condivisione e convivialità. Particolarità che sta nella coincidenza con la
ricorrenza dei 165 anni dalla seduta inaugurale della Federazione Operaia Sanremese: la Lega Ligure delle Cooperative e
Mutue a Imperia si è riunita così richiamando la storia locale alle origini del mutualismo, ma affrontando tematiche nuove
e problematiche diverse.
All’ordine del giorno la presentazione e la
condivisione dei contenuti del bilancio sociale delle cooperative di Imperia. Il coordinatore di Legacoop Liguria a Imperia,
Giovanni Novello, nell’illustrare le parti
più significative ha ribadito come si tratti
di un documento che verrà stampato a
breve ed è stato autoprodotto e finanziato
dalle stesse cooperative Legacoop Imperia. Rispetto alla prima sperimentale edizione dell’anno scorso, annovera sezioni
con maggiori dati e informazioni specifiche delle attività delle associate, oltre che
una nuova sezione dedicata alle cooperative di comunità.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Interessante il dibattito relativamente al percorso verso l’Alleanza delle Cooperative, argomento anche del Bilancio Sociale, in cui
determinante è stato il contributo e le riflessioni del Presidente Legacoop Liguria,
Gianluigi Granero.
Proprio le cooperative di Comunità oggi
sono state le protagoniste degli interventi
nei lavori dell’assemblea: Maria Ramella
ha presentato la situazione dei quattro principali settori della cooperativa Brigì, a seguito degli ingenti danni alluvionali, con una
quantificazione delle risorse necessarie a ripristinare le principali attività della cooperativa e i tempi per raggiungere gli obiettivi:
un atteggiamento propositivo davanti ad
una realtà che rischia l’abbandono.
Nella stessa provincia, in una valle diversa,
l’entusiasmo genuino per la nascita della
Cooperativa di Comunità Alta Val Nervia,
presentata dal presidente Enea Guarinoni,
che ha rimarcato i valori fondanti di questa
realtà imprenditoriale che nasce dall’intuizione di una coppia di olandesi, di alcuni
giovani abitanti della valle e di alcuni nuovi
residenti provenienti da altre regioni italiane,
tutti innamorati tutti di questo territorio che
valorizzeranno turisticamente grazie ai diversi progetti in campo.
Nuova linfa anche dal progetto Terra! presentato dal presidente della cooperativa sociale Hesperos, Fabio Boero, che punta su
una progettazione partecipata degli spazi
urbani di Imperia e che si basa su un’importante rete di soggetti del terzo settore
che si uniscono e collaborano fattivamente
per promuovere una migliore qualità della
vita soprattutto per i giovani adolescenti,
smarriti e privi di spazi adeguati di aggregazione.
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> COOP
10
COOP
>> Coopservice
Previsioni sui consumi 2017
del “Rapporto Coop”
>> Coopselios
Un Paese che sta alla finestra e che, passati
gli anni bui della recessione, spera nel futuro
ma stenta a metterne a fuoco i dettagli. E’ la
fotografia dell’Italia 2017 scattata con il sondaggio di fine anno e le previsioni sui consumi 2017 del “Rapporto Coop” redatto
dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione
Nazionale Cooperative di Consumatori) con la
collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il
supporto d’analisi di Nielsen e i contributi originali di GFK, Demos, Doxa, Nomisma e Ufficio Studi Mediobanca. Ora in versione
completa dopo l’anteprima digitale dello
scorso settembre.
Tra le parole con cui gli italiani descrivono
l’anno che è appena iniziato persiste la triade
che già aveva caratterizzato il 2016 ovvero
“speranza” (la usa il 33% del campione, era
il 33,8% un anno fa),“cambiamento” (12% a
fronte di un 14,3%),“timore” (10% rispetto a
un più robusto 14,2% del 2016). Scostamenti però tutto sommato poco significativi a
dimostrazione di una condizione di stallo che
accomuna Italia e italiani.Ancora fra le parole
più rappresentative del 2017 “ripresa” e
“crisi” registrano l’identico indice di gradimento (entrambe sono state scelte dall’8%
del campione) quasi come se l’una neutralizzasse l’altra e alla fine si rimanesse appunto
fermi, né carne né pesce. La speranza come
una ciambella di salvataggio a cui si aggrappano tutti, con qualche sfumatura di genere
(il 75% degli uomini utilizza aggettivi positivi
per l’anno che verrà rispetto al 70% delle
donne) e analogamente sono più i giovani a
inseguire il sogno del rilancio (78% dei Millenials contro il 74% dei Baby Boomers).
Tante incognite, ma un chiodo fisso: gli italiani amano sperimentare e a dispetto di un
Paese fermo sono più innovatori di quanto si
potrebbe pensare: il 93% dei campione intervistato nel sondaggio si dichiara incuriosito da nuovi prodotti e servizi. E così si scopre
che a fronte di ipotesi tecnologiche future gli
italiani vorrebbero più di tutto un supermercato senza casse, senza file che sfrutti il riconoscimento automatico (è interessato il 74%),
, segue la casa domotica (73%) e persino fa
la sua comparsa nella lista delle preferenze il
>> CCPL
>> Aster Coop
>> Abitcoop
>> Itaca
>> Gruppo Gesco
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
maggiordomo virtuale (lo vorrebbe testare il
43%). Se poi si osserva da vicino i desiderata
nel carrello della spesa il 100% italiano,
quindi la provenienza sicura, è al top – lo indica più del 20%- seguita però dal low cost
(che sembra un diktat soprattutto nella fascia
più giovane dai 18 ai 29 anni) –in media è al
14%- e ancora dalla ricerca del tipico/tradizionale (14,9%).
Le previsioni sui consumi 2017. Cosa
sale e cosa scende- Ma scendendo dai desideri alla realtà il 2017 farà segnare un rallentamento del potere d’acquisto delle
famiglie che fino al 2016 avevano potuto godere di fattori favorevoli ma transitori; di conseguenza il ciclo dei consumi, dopo un
biennio a ritmi superiori all’1%, subirà una
battuta d’arresto (la stima si attesta su uno
0,7%) dovuto al rallentamento dei redditi e
soprattutto alla ripresa dell’inflazione. Nella
top ten dei consumi in crescita figura la solita
telefonia (+8%), gli acquisti tecnologici di
computer e altri accessori (+ 7,3%), i servizi
ricreativi (+ 2,8%); tra le voci che scivolano
invece ancora più in basso nel gradimento
degli italiani le spese per la manutenzione
della casa, i giornali, i libri.
Lo stesso mood indirizzerà le intenzioni di
spesa degli italiani e a guardare le singole categorie più della metà dei nostri connazionali
non immagina di cambiare il proprio stile di
vita. Le utenze, il carburante e le spese sanitarie sono i comparti dove il numero di famiglie che prevedono di spendere di più
superano quelle che immaginano di risparmiare. Questo è vero anche per la spesa alimentare dove, per la prima volta dopo molti
anni, gli italiani che contano di aggiungere valore al carrello alimentare (+13%) sono quasi
il doppio rispetto a quelli che pensano di comprimere ulteriormente la spesa (+8%).
Il 2017 porterà probabilmente anche nuovo
dinamismo nel mercato immobiliare e nei
comparti ad esso collegati (arredamento ed
elettrodomestici): in tempi di bassi tassi d’interesse e di turbolenza dei mercati finanziari
ritorna prepotentemente la casa come sogno
nel cassetto degli italiani. Rimarrà in crescita
la spesa per i viaggi (la indica come spesa sicura o possibile l’80% degli italiani). I Millennials sono quelli che con più probabilità
affronteranno questa spesa in futuro (85%
contro il 73% dei Baby Boomers), insieme a
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
11
chi ha maggiori disponibilità di spesa in generale (90% di delle famiglie con redditi elevati contro il 71% delle famiglie con redditi
più bassi). Si spenderà per viaggi e vacanze
con più probabilità al Nord e al Centro rispetto
al Sud (80% e 85% contro il 78% di Sud e
Isole). E sono ancora i Millennials a spingere
per l’acquisto di servizi legati a benessere e
svago: iscrizione in palestra (prevista dalla
metà dei giovani), abbonamento per il teatro
o lo stadio (il 36% dei Millennials indica questa voce di spesa, contro il 27% della Generazione X), così come la sottoscrizione di
abbonamenti di Pay TV (39% dei giovani contro 30% degli adulti e il 19% degli over 50)
sono le tre dimensioni di consumo a cui i giovani non intendono rinunciare.
E la grande distribuzione che nel 2016 ha
sofferto una lunga stagione deflattiva chiude
l’anno in perfetta parità rispetto all’anno precedente beneficiando comunque di un piccolo miglioramento delle vendite registrato
nelle ultime due settimane del 2016 e comunque non tale da non superare un +2%
concentrato peraltro fortemente concentrato
nei giorni pre-natalizi.
Articolo http://www.italiani-coop.it/speranzaecco-cosa-cerchiamo-nellanno-che-verra/
Rapporto Coop 2016 http://www.italianicoop.it/wp-content/uploads/2017/01/coopconsumi-dicembre-2016.pdf
Tabelle sui consumi
h t t p : / / w w w. i t a l i a n i - c o o p . i t / w p content/uploads/2017/01/LAnno-che-VerràSerie-Storiche.pdf
COOPSERVICE
Nel 2017 fatturato a 456,5 milioni
(+3,9%)enuovepolitichediwelfare
aziendale
controllata di Coopservice attiva nell’Energy
& Facility Management, la crescita prevista
nel 2017 sarà del 7,9% a 541 milioni di euro
(502,5 milioni di euro nel 2015). Una previsione per il 2017 che sale ad oltre 800 milioni di euro se si includono tutte le società
controllate, tra le quali Servizi Italia, quotata
in Borsa.
Anche l’occupazione si conferma in tendenziale crescita. Il dato occupazionale di novembre 2016 si attesta a 13.868 unità
(+4,4% sul 2015) e le previsioni di budget
confermano questo trend.
“Coopservice continua a crescere, in linea
con le previsioni del piano industriale, consolidando le attività nei settori tradizionali e
creando nuove opportunità in settori a più
alto valore aggiunto, quali la logistica del farmaco e l’energy & facility management – dichiara Roberto Olivi, presidente di
Coopservice – Il contesto economico è migliore rispetto agli anni passati, ma la ricerca
di efficienza aziendale è continua per far
fronte da un lato alla crescita del costo del lavoro, dall’altro alla riduzione degli importi
delle gare pubbliche. L’operazione di diversificazione e di riequilibrio delle fonti di ricavo,
avviata nel 2015, sta dando quei buoni risultati che ci consentono di avere nuovi soci
e creare buona occupazione. La grande dimensione – aggiunge Olivi – non snatura il
nostro essere cooperativa a mutualità prevalente. Lo scambio mutualistico che ci vede
impegnati nel garantire il lavoro dei soci alle
migliori condizioni possibili resta il principio
cardine del nostro operato.”
Le previsioni di crescita sono contenute nel
budget 2017, approvato dai soci della cooperativa in otto assemblee territoriali e nel
corso dell’assemblea generale dei delegati
che si è tenuta a Reggio Emilia. Alle assemblee hanno partecipato (direttamente o per
delega) 2.042 soci, confermando l’alto tasso
Sarà un 2017 di crescita economica e di rafforzamento delle politiche di welfare aziendale per Coopservice, uno dei principali
operatori nazionali nella fornitura di servizi
alle imprese e alle comunità.
Coopservice prevede di chiudere il 2017 con
un fatturato di 456,5 milioni, con una crescita del 3,9% rispetto ai 439 milioni di euro
dell’ultimo bilancio approvato (2015). Considerando anche il volume d’affari di Gesta,
Primo piano
ACI
Legacoop
di partecipazione in una cooperativa di dimensioni nazionali.
Elemento distintivo del budget 2017 è lo sviluppo di politiche di welfare aziendale.
Numerose sono le iniziative adottate dalla
cooperativa. Oltre alla polizza sanitaria integrativa prevista per tutti i dipendenti dai contratti di lavoro di riferimento, i soci
Coopservice avranno accesso ad ulteriori
servizi per sé e per i propri familiari grazie all’iscrizione a Mutua Nuova Sanità.
Inoltre, nel corso del 2017 sarà reso operativo il Fondo Sociale di solidarietà di Coopservice, finanziato con 200 mila euro: uno
strumento innovativo per il sostegno ai soci
in situazioni di particolare bisogno e difficoltà.
Per il 2017 è confermato anche il finanziamento di 100 borse di studio per studenti
delle superiori e universitari e di 300 posti
nei centri estivi per i figli dei soci.
“Il rafforzamento del welfare aziendale –
conclude Olivi – è uno degli obiettivi strategici che ci siamo dati. Oltre alle iniziative consolidate nel corso degli anni, abbiamo deciso
di fare un passo ulteriore, istituendo l’innovativo fondo sociale di solidarietà, per far crescere le nostre politiche di welfare aziendale.
In una fase in cui il bisogno è ancora elevato,
ci sentiamo chiamati a dare il nostro contributo e riusciamo a farlo perché siamo una
buona azienda, condizione che ci consente di
essere una buona cooperativa, responsabile
nei confronti dei soci e del territorio”.
Nel 2017 Coopservice investirà 3,3 milioni
di euro, per lo sviluppo dei sistemi informativi; 1 milione di euro per la formazione del
personale e 265 mila euro per lo sviluppo e
il mantenimento delle certificazioni di qualità
e per i modelli di organizzazione e gestione
della sicurezza sul lavoro.
CCPL
Nuova governance, Moris Ferretti
nuovo presidente
Si è insediato il nuovo CDA di CCPL dando
ufficialmente vita alla nuova governance del
Gruppo cooperativo che proseguirà il percorso avviato.
Nei giorni scorsi, infatti, il Gruppo, presieduto da Lino Versace, è stato messo in si-
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
12
curezza fino al 2020 attraverso la sottoscrizione di due accordi con 14 Istituti di
Credito.
Il nuovo Cda, che completerà il Piano di risanamento concordato, è composto da cinque persone: Moris Ferretti (Presidente),
Fulvio Salami e Simone Caprari (Consiglieri) indicati dal mondo cooperativo reggiano e da altri due consiglieri che verranno
nominati dalle Banche. Confermato Andrea
Imbriani Direttore Generale.
L’età media dei membri del CDA è di 45
anni. Per quanto riguarda i compensi, in
prosecuzione con la scelta di sobrietà e drastica riduzione dei costi già approvata dal
precedente Consiglio di Amministrazione, è
stato stabilito un tetto massimo annuale
complessivo lordo di 65.000 euro per l’intero organo. E’ stata altresì decisa la rinuncia a qualsiasi benefit.
Il Piano Industriale punterà in modo particolare sulle società controllate Arcoservizi,
in cui è stato confermato come AD Fabrizio
Bonati, e Coopbox, in cui è stato confermato
come AD Emilio De Pascale. Coopbox sarà
oggetto nei prossimi tre anni di valorizzazione e sviluppi commerciali (anche attraverso ingenti investimenti in macchinari),
soprattutto nelle sedi di Bibbiano e Madrid.
E’ previsto che l’azienda torni in utile entro
il 2018, un risultato ottenuto grazie anche
alla condivisa ridefinizione di tutti gli accordi
negli stabilimenti in Italia e in Spagna.
Il Piano Industriale del Gruppo prevede
anche l’avanzamento del Piano delle dismissioni, a partire dal trasferimento delle
sedi storiche di CCPL e Coopbox, e dalla
messa in vendite di diverse opere d’arte di
proprietà.
Primo piano
ACI
COOPSELIOS
Con Savills SGR lanciato il Fondo
Innovazione Salute
Il 20 dicembre 2016; è stato lanciato il fondo
di investimento alternativo immobiliare riservato, denominato Fondo Innovazione Salute,
gestito da Savills Investment Management
SGR che, con l’obiettivo di raggiungere una
dimensione di oltre duecento milioni di Euro
di investimenti ed un portafoglio immobiliare
strumentale locato a primari operatori operanti nelle principali regioni italiane, si pone il
target di investire nel settore sanitario-assistenziale ed in particolare nel segmento delle
case di riposo (RSA,“Residenze Sanitarie Assistenziali”) rivolgendosi principalmente ad investitori istituzionali, ovvero enti previdenziali
italiani e gruppi assicurativi.
A darne notizia è la stessa Savills Investment
Management SGR congiuntamente con la
Cooperativa Sociale Coopselios, primario
operatore italiano attivo nel settore socio-sanitario, assistenziale ed educativo, che ha
conferito, subordinatamente al ricorrere di alcune condizioni, le prime strutture RSA al
Fondo Innovazione Salute, mantenendone la
disponibilità mediante la sottoscrizione di un
contratto di locazione della durata di ventiquattro anni, ad un canone determinato sulla
base di un principio di sostenibilità nel lungo
periodo.
La Cooperativa Sociale Coopselios è un operatore leader nello sviluppo ed erogazione di
servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi per la cura ed il benessere delle persone
e delle famiglie, che si ispira ai principi della
promozione umana ed integrazione sociale
dei cittadini. Operando da più di 30 anni nel
settore, eroga oggi i suoi servizi a più di
7.500 persone ogni giorno impiegando oltre
3.100 soci e dipendenti, con una prevalenza
geografica nel Centro-Nord Italia.
La Cooperativa Sociale Coopselios manterrà
una partecipazione di minoranza nel Fondo
Innovazione Salute, allineando pertanto i propri obiettivi industriali ed operativi a quelli finanziari degli altri investitori istituzionali.
Inoltre, per gli investitori istituzionali del Fondo,
sarà possibile stipulare convenzioni di accesso facilitato ai servizi offerti da tutte le
strutture RSA gestite dal fondo sulla base di
Legacoop
Settori
condizioni riservate a favore dei propri iscritti
e dipendenti.
Il Fondo si propone, peraltro, di coniugare valore economico e valore sociale, favorendo un
approccio innovativo finalizzato ad incrementare la scala e l’efficacia dell’impatto sociale.
Dal punto di vista finanziario, il Fondo Innovazione Salute si inquadra in maniera pienamente rispondente rispetto alle esigenze di
investimento degli Enti previdenziali, delle Assicurazioni e dei Fondi Pensione italiani, incentrate sulla necessità di percepire un flusso
costante e regolare di dividendi stabili e altamente prevedibili, durante tutta la sua durata
di 15 anni. L’investimento consentirà al contempo un’esposizione al settore socio-assistenziale italiano, caratterizzato da una
limitata offerta e da un forte trend di crescita
della domanda, garantendo pertanto un’efficiente diversificazione delle scelte d’investimento degli stessi Investitori nel settore
immobiliare.
Coopselios è stata assistita da R&P Legal
con i soci Roberto Randazzo e Claudio Elestici, nonché da Sabrina Straneo, Nicola
Carù, Federica Baccigalupi e Giuseppe Taffari.
Savills Investment Management SGR è stata
assistita da un team multidisciplinare di
Dentons coordinato da Eriprando Guerritore
e MariaSole Insinga e composto da Marco
Groppo e Gabriele Lopez (aspetti real
estate), da Federico Vanetti e da Ilaria Gobbato (profili amministrativi ed edilizio-urbanisitici) e da Andrea Fiorelli e Matteo
Chinaglia (profili fiscali).
L’istruzione e la redazione dell’atto di apporto
è stata affidata allo Studio Notarile Associato
Busani Ridella Mannella e, in particolare, al
notaio Giacomo Ridella.
Raul Cavalli, Direttore Generale Coopselios
ha dichiarato “Con la sottoscrizione del Fondo
Innovazione Salute, Coopselios avvia un’importante iniziativa dall’alto valore strategico,
che costituirà un volano per prospettive di sviluppo e occupazione, oltre alle positive conseguenze patrimoniali e finanziarie. Un
ringraziamento particolare va al team Coopselios, che ha affiancato tutte le fasi del progetto: Affari Generali, Luciano Bertolini;
Legale, Sara Ricci; Patrimonio, Stefano Campanini e Sara Libbra; Finanza, Sauro Paganelli e Giovanna Cavanna”.
Territori
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Imprese
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ASTER COOP
Festeggiati 30 anni di gestione dell’appalto di servizio con Electrolux
Aster Coop, la cooperativa attiva nella logistica di magazzino con sede a Udine, ha festeggiato 30 anni di gestione dell’appalto di
servizio di logistica con il gruppo Electrolux .
Per il gruppo svedese, la cooperativa udinese
gestisce i magazzini dei 6 stabilimenti italiani
movimentando ogni anno circa 15.000.000
di elettrodomestici bianchi.
“L’inizio della collaborazione con Electrolux –
ha riferito il presidente d Aster Coop, Livio
Nanino –ha contribuito alla stessa nascita di
Aster Coop. Il primo contratto di appalto con
Electrolux, all’epoca Zanussi, risale infatti al
24 novembre del 1986, prima ancora che
nascesse la cooperativa che presiedo, fondata nel 1988; proprio a seguito dello sviluppo del servizio di logistica si fusero
assieme due piccole cooperative friulane: la
“Cofamo” (sottoscrittrice dell’appalto in Electrolux) e la “Ausiliaria”. Questi 30 anni hanno
rappresentato una crescita professionale di
tutta la cooperativa ed oggi Aster Coop è una
realtà significativa, punto di riferimento nazionale per la cooperazione nella gestione dei
servizi logistici”.
Cristina Baccichetto logistics market manager Italy Electrolux, presente all’evento, ha ricordato la lunga collaborazione con Aster
Coop che rappresenta la volontà, da parte di
Electrolux, di consolidare il rapporto con i propri fornitori e di considerarli partner della propria organizzazione.
All’anniversario dei 30 anni di appalto erano
presenti anche il vicepresidente di Aster Coop
Carlo Dileo, il capo area Sandro De Pasqual,
Primo piano
ACI
il capo della commessa Ruggero Casarin, assieme al capo servizio Michele Cinquemani,
oltre a tutti i soci lavoratori della cooperativa.
Aster Coop ha chiuso il bilancio 2015 con un
valore della produzione che si attesta ad oltre
43 milioni di euro, aumentando di oltre 2 milioni di euro il suo fatturato, rispetto all’anno
precedente, opera da 40 anni nella logistica
di magazzino. Con Electrolux fattura 6 milioni
di euro, occupando 120 lavoratori, rispetto ad
un totale occupati di 923 soci lavoratori.
ABITCOOP
Premi di studio Francesco Reggiani ai giovani neolaureati
Da Abitcoop in occasione dei suoi 40 anni un
aiuto concreto – nel segno del merito – ai
giovani laureati. Deciso dal Consiglio di Amministrazione della cooperativa di abitanti, la
più numerosa ed estesa della provincia di
Modena, aderente a Legacoop Estense, lo
stanziamento di 6.500,00 euro per istituire
otto premi di studio da assegnarsi a giovani
neolaureati soci o figli di soci della cooperativa per accompagnali nella fase del loro inserimento nel mondo del lavoro.
Intitolati alla memoria di un suo storico dirigente, Francesco Reggiani, i premi nella ricorrenza del quarantennale sono stati
aumentati nel numero da sette a otto e nel
valore dell’importo complessivo messo a disposizione, passato da 5mila a 6,5mila euro,
sono giunti alla sesta edizione.
“Il successo delle passate edizioni, che hanno
visto di anno in anno aumentare il numero dei
partecipanti e anche la qualità dei concorrenti
–ha affermato il Presidente Lauro Lugli– ci
hanno convinto della bontà di questa iniziativa
e ci stimolano a proseguire sulla strada dell’incoraggiamento ai giovani. I buoni risultati
che si stanno ottenendo sul fronte occupazione nazionale, e ancor più locale, confermano tuttavia che la conquista di un posto di
lavoro fisso è ancora lastricata di ostacoli.
Abitcoop con questi premi si propone di essere al loro fianco e sostenerli durante il periodo della ricerca, un periodo che ci
auguriamo sia il più breve possibile. La decisione di riproporre questi premi fa parte di un
programma di attività, iniziato a fine novembre con un convegno di presentazione di
Legacoop
Settori
un’indagine mirante a comprendere i benefici della certificazione CasaClima tra gli utenti,
che stiamo mettendo in campo per festeggiare il quarantesimo compleanno della cooperativa”.
La somma destinata a questa iniziativa consentirà di premiare:
3 laureati di primo livello (triennali) che riceveranno un assegno di 500,00 euro ciascuno
5 laureati magistrali o specialistici che riceveranno, invece, 1000,00 euro ciascuno.
Ne potranno beneficiare tutti i laureati, di tutte
le classi di laurea, che abbiano ottenuto una
valutazione non inferiore a 99/110, presso
Università statali o riconosciute dallo Stato, e
abbiano conseguito il titolo tra l’1 marzo 2016
ed il 28 febbraio 2017, purché soci o figli di
soci con iscrizione ad Abitcoop anteriore al 30
novembre 2016 e purché non abbiano già ricevuto in precedenza analogo premio.
L’assegnazione dei premi verrà effettuata, a
giudizio inappellabile, da una Commissione
nominata dal Consiglio di Amministrazione
della cooperativa, che stilerà una graduatoria
di merito redatta sulla base della valutazione
dei requisiti di profitto.
La domanda di ammissione al concorso,
redatta sul modulo predisposto da Abitcoop reperibile sul sito della cooperativa
http://www.abitcoop.it/premi-studiofrancesco-reggiani-2017/ e sottoscritta
dall’interessato, dovrà essere presentata
o fatta pervenire a Abitcoop Soc. Coop.
(Via Nonantolana 520 – Modena) inderogabilmente entro il giorno 1 aprile
2017.
Ulteriori richieste di informazioni e chiarimenti, per i quali comunque si rinvia alla
lettura integrale del bando, possono essere rivolti direttamente alla cooperativa
tramite telefono 059/381411 o e-mail:
[email protected]
ITACA
“Doll Therapy” per curare
la demenza senile
Prendersi cura delle persone sofferenti di
demenza attraverso l’utilizzo di trattamenti
non farmacologici è possibile, ne è un
esempio la Doll Therapy – o “terapia della
bambola” – che mostra effetti sia nel mi-
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
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gliorare le potenzialità cognitive e relazionali, sia nel contenere i disturbi del comportamento, validi in contesti strutturati e a
domicilio. Sabato 14 gennaio la terapia
della bambola arriverà a Pordenone grazie
ad un corso di formazione organizzato da
Doll Therapy Italia in collaborazione con la
Cooperativa sociale Itaca, previsto proprio
nella sede Itaca di vicolo Riccardo Selvatico,
e rivolto ad operatori del settore socio sanitario e assistenziale, familiari e volontari.
La Cooperativa Itaca è impegnata, anche in
collaborazione con il Gruppo Ottima Senior,
a promuovere la conoscenza, diffusione e
utilizzo delle terapie non farmacologiche
nella presa in cura delle persone sofferenti
di demenza attraverso la partecipazione ad
eventi formativi, tra cui il citato corso in programma a Pordenone ed altri appuntamenti
già in programma, tra cui un seminario sul
gioco e la progettazione di percorsi mirati
in base alle esigenze dei servizi territoriali.
I focus di Itaca si stanno infatti concentrando sulla specializzazione degli operatori,
sul sostegno alle famiglie nella gestione
complessa della filiera dei servizi in un’ottica di care-management, sullo sviluppo di
comunità sensibili all’anziano fragile secondo i principi del Welfare community,
sulla sperimentazione della Terapia Occupazionale e delle terapie non farmacologiche - interventi psicosociali nei servizi per
anziani sia residenziali che domiciliari.
L’organizzazione Dementia Alliance InternaPrimo piano
ACI
tional nella persona della sua fondatrice e
presidente (Kate Swaffer, persona con demenza dal 2008 ed attivista conosciuta a
livello internazionale) ci ricorda quanto sia
importante per chi ha avuto una diagnosi di
demenza di accedere agli strumenti necessari per continuare a vivere una vita attiva,
autonoma (per quanto possibile) e soddisfacente a tutti gli effetti.
Kate Swaffer descrive, in un recente libro,
come gli interventi non farmacologici
(psico-sociali) l’abbiano aiutata ad affrontare le avversità quotidiane e a vivere una
vita ricca di significato nonostante le disabilità acquisite con la malattia; infatti, scrive
che “la demenza è l’unica malattia terminale che conosco per cui viene detto ai pazienti di andare a casa e rassegnarsi invece
di combattere per la propria vita”.
La demenza è una patologia cronica a decorso progressivo, che solitamente colpisce
la popolazione anziana. È caratterizzata da
un corredo di segni e sintomi estremamente invalidanti, che compromettono il
normale svolgimento delle attività di vita
quotidiana. Il quadro clinico si contraddistingue per la presenza di deficit cognitivi,
accanto ad alterazioni della dimensione affettiva e comportamentale. Queste ultime,
conosciute anche con il termine Behavioral
and psychological symptoms of dementia
(BPSD) possono essere distinte in sintomi
psicologici e comportamentali, e rappresentano circa il 50% dei casi di istituzionalizzazione.
La reminiscenza, ad esempio, costituisce
uno degli approcci “non farmacologici” più
promettenti e sul quale esiste anche una
buona evidenza scientifica, in quanto rappresenta il “filo conduttore” di interventi evidence-based come la stimolazione
cognitiva- CST - e la terapia occupazionale
-TO- , è una modalità necessaria da diffondere e promuovere a quanti si occupano di
“cura” (intesa come “prendersi cura” nella
sua definizione più globale) delle demenze.
Anche la terapia della bambola rientra nella
gamma dei trattamenti non farmacologici
utilizzati per migliorare le potenzialità cognitive e relazionali e contenere i disturbi
del comportamento, validi sia nei contesti
strutturati che a domicilio.
La Doll therapy, basandosi sulle teorie del-
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Settori
l’attaccamento e dell’oggetto transizionale,
ha lo scopo di gestire questo tipo di disturbi
attraverso l’apertura di nuovi canali comunicativi, offrendo alla persona la possibilità
di coinvolgersi in attività finalizzate.
I risultati riscontrati dagli studi effettuati evidenziano il miglioramento dei comportamenti inappropriati, dello stato depressivo
e dell’apatia, riduzione dell’agitazione, dell’aggressività e dell’ansia, diminuzione del
wandering, aumento del benessere e dell’interazione con lo staff e i familiari. La terapia della bambola, non presentando effetti
collaterali significativi, si configura come un
potenziale intervento finalizzato al miglioramento della qualità di vita della persona con
disturbi del comportamento e dell’umore, e
alla promozione di un ambiente sicuro sia
per l’anziano con demenza, che per le persone a lui vicine.
Nelle situazioni di decadimento cognitivo
moderato–grave viene persa la capacità di
distinguere un evento reale da uno immaginario. La bambola diventa così un oggetto
simbolico in grado di evocare emozioni relative al maternage, all’attaccamento inteso
come tendenza a ricercare la vicinanza a
qualcosa di caro, la cui presenza ci fa sentire più sicuri, al bisogno di dare e ricevere
amore.
Sabato 14 gennaio si terrà il corso sulla Doll
Therapy organizzato da Doll Therapy Italia
in collaborazione con la Cooperativa Sociale
Itaca. Doll Therapy Italia rappresenta un
gruppo di professionisti di grande esperienza nell’ambito della cura delle persone
con demenza.
La metodologia di riferimento è quella introdotta in Italia dal dr. Ivo Cilesi, a sua volta
ispirata dall’idea originale della terapista
svedese Britt Marie Egedius-Jakobsson. Il
gruppo Doll Therapy Italia è in contatto con
Britt Marie e si avvale delle precise e professionali indicazioni della stessa, in un
confronto continuo. Il percorso formativo è
rivolto ai componenti delle diverse famiglie
professionali che cooperano per la cura alla
persona anziana, Nello specifico OSS, Infermieri, Fisioterapisti, Educatori professionali, Animatori, Terapisti occupazionali,
Psicologi, Medici, Assistenti Sociali, Volontari e Familiari.
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GRUPPO GESCO
Apre a Napoli la ‘Casa del Tempo’
E’ stato inaugurato mercoledì 28 dicembre
il nuovo centro di socializzazione per anziani
‘Casa del tempo’ ospitato all’interno della
stazione Gianturco della Metropolitana 2 di
Napoli e aperto dal gruppo di imprese sociali Gesco con la cooperativa sociale
Accaparlante insieme con la Fondazione
di Comunità del Centro Storico.
Parteciperanno all’inaugurazione: il presidente di Gesco Sergio D’Angelo; il presidente della Fondazione di Comunità del
Centro Storico Adriano Giannola, il responsabile Attività Sociali d’Impresa delle
Ferrovie dello Stato Fabrizio Torella, la coordinatrice del centro Emanuela Roca e il
referente della cooperativa sociale Acca-
Primo piano
ACI
parlante Sergio Vasquez.
Il centro offrirà la possibilità a donne e uomini anziani di trascorrere qualche ora in
compagnia, coinvolgendoli in attività organizzate da personale specializzato. Rivolto
a persone over 65 autosufficienti, affiancherà le famiglie nel compito di caregiving
negli orari di lavoro: sarà aperto dal lunedì
al venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00 in locali della Stazione della Metropolitana di
Gianturco a Napoli.
Si tratta dell’unico centro del genere nella
zona industriale di Napoli e offrirà tra i servizi, oltre alle attività di animazione e di socializzazione, anche quelli di trasporto da e
per l’abitazione (in zona o in altri quartieri
di Napoli), la consulenza alla famiglia e il sostegno psicologico all’anziano, la colazione
e il pranzo, preparati ogni giorno dai cuochi
del ristorante Il Poggio del gruppo Gesco.
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Settori
Gli ampi locali del centro sono stati adattati
in modo da rispettare le esigenze fisiche
degli ospiti e non presentano perciò alcun
tipo di barriera architettonica, presentandosi come spazi di socializzazione dove le
persone possono incontrarsi, svolgere attività di diverso tipo (dalla scrittura creativa
ai cineforum tematici) e godere, all’occorrenza, anche di servizi di estetista, parrucchiere e barbiere.
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OSSERVATORIO SWG
La rete allo specchio: imbarbariti
ma informati
Su finire degli anni ’60, un sociologo americano guru della comunicazione decretò che
“il medium è il messaggio”: più che dal contenuto, la comunicazione sarebbe determinata dal mezzo che la trasporta. Se oggi
questa massima è stata derubricata a provocazione, Swg ha stimolato direttamente un
campione nazionale di internauti chiedendo
loro come il web e i social network li avessero “cambiati”. Ne emerge un quadro a tinte
fosche nel quale gli italiani si vedono per molti
versi imbarbariti dalla rete (e soprattutto dai
social).
Più estremi, impulsivi e aggressivi, siamo
sempre pronti a criticare, moralizzare, giudicare e fare la voce grossa, seppur in uno
spazio protetto: fisicamente dallo schermo,
socialmente da una rete di contatti che
spesso la pensano esattamente come noi.
E ci sentiamo anche più egoisti, o se vogliamo, dotati di strumenti per ingrassare il
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nostro self, la nostra immagine, le nostre
doti fisiche e morali.
Inoltre, se la rete ha rilanciato il ruolo della
persona anche come produttrice di conoscenze e di contenuti, a detta degli intervistati
il web ci spinge maggiormente nella direzione
del consumo (il riferimento al letterale botto
dell’e-commerce natalizio 2016 è d’obbligo).
In fatto di gusti, l’accesso alla più ampia varietà di contenuti e prodotti ci fa tuttavia sentire più sofisticati di un tempo. E anche in fatto
di conoscenza, ci vediamo complessivamente
più informati di prima. Va però anche segnalato come la percezione della qualità delle informazioni assunte (sia dai social sia dai
media tradizionali) sia da anni in caduta libera.
Attenzione però a non dare troppo peso allo
strumento, come fece il visionario McLuhan.
Siamo certi che vivere offline ci renderebbe
più altruisti e pacifici, più riflessivi e rilassati?
NOTA INFORMATIVA: Indagine realizzata da
SWG per Internet Festival (Pisa). Sondaggio
cawi nazionale su 1.000 italiani svolto tra il
14 e il 18 settembre 2016.
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