ORIGINI DELL` ANTISEMITISMO - IL MITO DELLA RAZZA ARIANA

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ORIGINI DELL` ANTISEMITISMO - IL MITO DELLA RAZZA ARIANA
Fin dall’antichità gli Ebrei furono perseguitati perché in essi si vedevano i discendenti di
coloro che avevano mandato a morte Gesù (c’è da considerare, inoltre, che ogni minoranza straniera, in quanto tale, ha da sempre generato nel popolo ospitante una sorta di ostilità). Nel Medioevo, ad esempio, nell’ambito della prima crociata (1096), una turba di disperati (nobili rovinati, poveri e delinquenti comuni), alla guida di Gualtieri Senza Denari (un
cavaliere spiantato) e di Pietro d’Amiens (detto "l’eremita"), prima di passare in Oriente, si
abbandonò ad una crociata contro gli "infedeli" d’Europa, cioè contro gli Ebrei. Fu una
strage orripilante, un vero tentativo di genocidio, compiuto forse perché gli Ebrei erano temibili concorrenti in affari o forse perché erano ricchi e "diversi" o forse perché avevano
rovinato molta gente con il prestito ad usura1.
Già, l’usura: gli Ebrei erano odiati anche per questo. La diffusione di tale pratica ha, però,
una spiegazione.
Per secoli (fino al XIX secolo!) gli Ebrei sono stati costretti a vivere separati dalla comunità
che li ospitava nei cosiddetti ghetti2, piccoli spazi sovraffollati, ricavati di solito nella parte
più brutta, sporca e malsana della città. I ghetti erano circondati da alte mura che avevano
un solo portone di accesso, il quale veniva chiuso dall’esterno al tramonto e si riapriva soltanto al sorgere del sole. Di notte era vietato agli Ebrei di allontanarsi dal ghetto e alcune
sentinelle vigilavano perché la legge fosse rispettata. Era proibito anche svolgere qualsiasi
lavoro al di fuori del ghetto e per questo motivo all’interno della comunità ebraica la vita
era ai limiti della sopravvivenza: i ghetti, infatti, erano piccoli ed i commerci, anche a causa
della povertà degli abitanti, languivano. Così quegli Ebrei che, bene o male, erano riusciti
a raggranellare qualche soldo, non avendo altra via di scampo, si dedicarono ai prestiti ad
usura. Quando i ghetti furono aboliti ed agli Ebrei fu permesso di svolgere qualsiasi attività, ecco che quelli che ne ebbero la possibilità si dedicarono ai commerci, entrarono nelle
banche e in affari, raggiungendo spesso posizioni di prestigio in virtù di un’innata capacità
per gli affari e di una spiccata intelligenza, stimolate anche da secoli di privazioni ed emarginazione, durante i quali la sopravvivenza dell’individuo era affidata alla sua capacità di
arrangiarsi e di "fiutare" l’occasione.
Il successo di molti Ebrei negli affari finiva, però, inevitabilmente, per suscitare invidie ed
antipatie. Sul risentimento generalizzato nei confronti degli Ebrei puntò Hitler per attuare il
suo dissennato programma di annientamento della razza ebraica3.
1 - I prestiti erano effettuati a favore di coloro che non appartenevano alla religione ebraica: la Bibbia, infatti, vieta agli Ebrei di prestare denaro ad interesse ai propri fratelli.
2 - Il primo ghetto sorse nel 1516 a Venezia, su un’isoletta dove anticamente si trovava
una fonderia, chiamata, in dialetto veneziano, gèto (= getto). La comunità ebraica ospitata
sull’isoletta proveniva dalla Germania e pronunciava ghèto il termine dialettale gèto, cosicché, piano piano, la parola ghèto, trasformatasi, successivamente, in ghétto, divenne il
nome dell’isola (il Ghetto) e poi passò ad indicare il quartiere in cui, in alcune città, gli Ebrei erano costretti ad abitare.
3 - Esplosioni di odio antisemita si verificarono anche in Russia, sia al tempo degli zar sia
durante la rivoluzione e la successiva dittatura comunista, e si manifestarono con saccheggi e massacri detti pogrom (in russo= distruzione).
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Hitler era convinto che esistesse una razza superiore a tutte le altre: la razza ariana1. A
questa razza, in realtà inesistente, sarebbero appartenuti i Tedeschi. Dopo le umiliazioni
della prima guerra mondiale, essi dovevano finalmente realizzare il loro compito storico: il
dominio sulle razze inferiori. A farne le spese sarebbe stata la razza slava, che sottraeva ai Tedeschi l’indispensabile spazio vitale e la razza ebraica, la quale andava annientata perché responsabile, secondo Hitler, di tutto il male del mondo: del comunismo, perché
ebree erano molte personalità comuniste, come Marx e Trotzkij, e del capitalismo, perché
ebrei erano i più importanti banchieri e finanzieri.
Con l’antisemitismo2 Hitler otteneva un duplice fine:
a) il fine di deviare, all’interno della Germania, il rancore e le frustrazioni, provocate dalla
grave crisi economica, verso un odio di razza che coinvolgeva la fetta ebraica della popolazione tedesca, dedita in effetti ad attività prevalentemente commerciali, finanziarie e
bancarie e più facile, quindi, da indicare se non come la responsabile almeno come la profittatrice della crisi;
b) il fine di caratterizzare il nazismo come alternativa tedesca e nazionale alla democrazia, al capitalismo, al socialismo, al bolscevismo, fenomeni internazionali dominati tutti,
secondo Hitler, da uomini e da idee di origine ebraica (e in tal senso anche il Cristianesimo
doveva render conto di avere alla sua origine un ebreo: Gesù).
1 - Gli Arii o Ariani (dal sanscrito arya = buono, nobile) erano una popolazione nomade
che dall’Asia centrale mosse, in varie ondate, verso l’Europa peninsulare e continentale e
verso l’India. Fondendosi con le popolazioni locali, furono i progenitori dei popoli detti Indoeuropei (cioè di quei popoli che, alla fine delle loro migrazioni, si trovarono diffusi in
un’area estesa dall’India all’Europa). Dalla lingua degli Arii derivarono il sanscrito (l’antica
lingua letteraria dell’India), il greco, il latino, il germanico, lo slavo.
2 - Antisemitismo = odio per gli Ebrei. Gli Ebrei, così come gli Arabi, appartengono alla
stirpe semitica. Semiti furono detti i discendenti, secondo la tradizione biblica, di Sem, figlio di Noè; dagli altri due figli di Noè, Cam e Jafet, discesero, sempre secondo la Bibbia,
rispettivamente i Camiti e i Giapeti. Popoli di stirpe camitica sono quelli dell’Africa settentrionale, come i Berberi del Maghreb (Africa nord-occidentale) e i nomadi Tuareg del Sahara; popoli di stirpe giapetica sono gli Indoeuropei.
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