Prove dinamiche in Marocco
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Prove dinamiche in Marocco
> Tecnologie Controls-Wykeham Farrance di Pier Luigi Raviolo Prove dinamiche in Marocco Nell’ambito della caratterizzazione geologica e geotecnica le analisi dinamiche hanno riguardato e riguardano genericamente tutto il territorio del Marocco, dai rilievi del Rif alla catena montuosa dell’Atlante. Una terra splendida, fertile e purtroppo anche sismica, che oggi costituisce una delle più importanti realtà economiche del continente africano L e prove dinamiche sono state utilizzate per la prima volta in Marocco nel 1977 per lo studio della diga di Dchar El Oued; successivamente nel 1980 per la diga di Ait Chouarit e nel 1983 la diga sull’Oued Martil. L’esecuzione di queste prove si è resa necessaria in particolare per le dighe in progetto nelle zone considerate ad alta sismicità come nella regione di Tétouan al Nord (Hachef e Smir), nella regione di Agadir al Sud (Aoulouz) e per le grandi dighe realizzate in siti influenzati dall’attività sismica di queste zone (M’jara, M’Dez, Garde Sebou, Sidi Mohamed BenAbdellah). Le caratteristiche dinamiche di un terreno vengono solitamente determinate sia mediante prove in sito che di laboratorio: queste ultime allo scopo di riprodurre in laboratorio su un provino in cella triassiale lo stesso livello di vibrazione, urto o tensione ciclica rilevato in sito, in modo da fornire ai progettisti i necessari parametri per una corretta e realistica valutazione del comportamento del terreno. Sistema triassale presso l’LPEE Il sistema triassiale dinamico di cui parleremo è stato installato presso la Società Laboratoire Public d’Essais et d’Etudes (LPEE) in Marocco. L’LPEE è l’organismo di ricerca nel settore dell’ingegneria civile più importante del Marocco. L’istituto è organizzato attraverso un Centro Specialistico centrale con sede a Casablanca e un insieme di Centri Tecnici e Laboratori regionali localizzati nelle principali regioni del Marocco, realizzati al fine di costituire una rete di servizi in grado di coprire tutto il territorio nazionale. I settori di intervento riguardano sostanzialmente le costruzioni, le opere pubbliche e le strutture industriali, in modo da offrire e garantire PF | marzo-aprile 2010 63 > Tecnologie una serie di servizi che vanno dalle indagini sperimentali alla progettazione e consulenza, dagli studi alle analisi e ai controlli in corso d’opera, all’assistenza tecnica. Queste attività sono di supporto sia al settore pubblico che a quello privato per quanti operano nei diversi ambiti delle costruzioni, in particolare: geotecnica e geologia; costruzioni, strutture, scienza dei materiali; infrastrutture dei trasporti; opere idrauliche, marittime e portuali; prevenzione inquinamento e salvaguardia dell’ambiente; industria; Ricerca e Sviluppo. In altre parole l’LPEE si pone come missione quella di garantire qualità, continuità alle opere e alle infrastrutture, sicurezza e servizi alla popolazione, sviluppandosi altresì nel settore della ricerca. A tale scopo, al suo potenziale interno l’Istituto unisce gruppi di ricercatori formatisi nelle migliori università e nelle scuole di tecnologia di avanguardia del paese. In tal modo, grazie alla ricerca e al trasferimento tecnologico l’LPEE persegue l’obiettivo della formazione permanente, assicurando nuove prospettive di lavoro alle professioni di base, la specializzazione e l’indirizzamento verso specifici settori innovativi. Dispone di oltre 1.000 dipendenti e rappresenta una realtà importante e competitiva per lo sviluppo del Marocco, oltre a investire più del 3% del suo fatturato in formazione permanente, nel consolidamento e aggiornamento delle proprie risorse e capacità sostanzialmente nella ricerca innovativa e nella sperimentazione. Di pari passo, la diversificazione dei settori di intervento nei quali opera attualmente l’Istituto ha portato quest’ultimo ad arricchire e rinforzare le proprie risorse umane con l’acquisizione di specialisti ed esperti, in modo da rispondere a nuove e più specifiche richieste e problematiche del mercato. L’LPEE si è dotato di tutti i mezzi specifici che gli permettano di fornire prestazioni specialistiche di elevato livello qualitativo, internazionalmente riconosciute. Ciò nell’intento di continuare ad accrescere la propria competitività imprenditoriale grazie ad una oculata politica di investimenti, di formazione e di perfezionamento, di ricerca e sviluppo con l’obiettivo di 64 PF | marzo-aprile 2010 Continua la tradizione del CES con Wykeham Farrance rispondere ad un mercato sempre più esigente e diversificato. Per quanto riguarda nello specifico il settore sperimentale, tra le attrezzature di base di cui dispone l’LPEE si possono citare: attrezzature geotecniche (meccanica dei terreni e delle rocce, geofisica); attrezzature di sondaggio e di prove in sito; attrezzature specifiche per prove stradali (profilografo, gammadensimetro, piastra, pressa giratoria, profilografo trasversale, MTM); sistemi di acquisizione, trattamento ed elaborazione dati; laboratorio mobile di analisi dell’aria e misura delle emissioni di agenti inquinanti, analisi batteriologiche; laboratorio di analisi fisico-chimiche e microbiologiche, planctonologia e parassitologia; laboratorio modelli idraulici in scala, completi di generatori d’onda, invasi, sistemi di acquisizione; strumentazioni per misure elettriche, dimensionali e di forza. Nell’ambito dell’LPEE, poi, opera la divisione Centre Experimental Des Sols (C.E.S). L’attività “scienza delle terre” all’interno della divisione C.E.S. raggruppa i settori della geologia, della geofisica, dell’idrologia e della geotecnica. Il C.E.S. può essere definito come il punto di riferimento del Marocco per quanto riguarda l’insieme delle opere di ingegneria civile. Le sue attività si sviluppano intorno alle indagini e alle sperimentazioni in sito e in laboratorio attraverso studi ed esperienze. Attualmente, i settori di ricerca prevalenti e di maggiore interesse, che più si accomunano alla realtà geologica marocchina e per i quali è fondamentale definire parametrizzazioni e modelli di calcolo, sono rivolti essenzialmente ai: terreni non saturi; terreni soggetti a rigonfiamento; terreni interessati da opere di fondazione superficiali. Il sistema triassiale ciclico del CES È in quest’ambito che è stato installato il sistema triassiale dinamico Mod. 31-WF7050 della Wykeham Farrance, la Soil Mechanics Division di Controls. Questo sistema triassiale, retroazionato a loop chiuso, consente di applicare sollecitazioni cicliche o dinamiche al provino fino a una frequenza di 70 Hz. Il sistema servopneumatico effettua il controllo digitale retroazionato, contemporaneamente su tre assi: carico/spostamento assiale, pressione in cella e contropressione. L’attrezzatura base comprende il sistema di controllo integrato multiasse IMACS, l’attuatore a controllo digitale da 5 kN, la macchina triassiale Tritech 50 da 50 kN, il serbatoio di accumulo ausiliario, completo di due servovalvole di controllo per la pressione in cella e la contropressione e il sistema di acquisizione ed elaborazione dati. Il sistema comprende il software per prove cicliche e a stress path controllato. L’attuatore pneumatico a doppio effetto esercita il carico assiale ciclico in termini di carico (N), sforzo (kPa), spostamento (mm) o deformazione (%). Le due servovalvole pneumatiche a controllo digitale applicano la pressione in cella e la contropressione. Le prove dinamiche vengono solitamente effettuate in abbinamento all’applicazione al provino di determinati livelli tensionali in condizioni statiche. Ciò significa che il provino, in aggiunta all’applicazione delle condizioni dinamiche, può essere sottoposto a saturazione, consolidazione per diversi livelli di tensione (isotropico, anisotropico, K0, eccetera) e portato a rottura in condizioni statiche. Pertanto, questo Sistema Triassiale Statico e Dinamico Ciclico permette di realizza- re le seguenti prove: prove triassiali standard UU, CU, CD comprendenti saturazione, consolidazione isotropa e anisotropa con misura di pressione interstiziale e di variazione di volume; prove a stress path controllato (inclusa consolidazione K 0); prove triassiali cicliche in controllo di carico; misure di resistenza e deformazione dinamica; valutazione del potenziale di liquefazione; modulo elastico e proprietà di smorzamento. Le suddette prove vengono realizzate secondo le normative ASTM D 5311 (Standard test method for load controlled cyclic triaxial strength of soil) e ASTM D 3999 (Standard test methods for the determination of the modulus and damping properties of soils using the cyclic triaxial apparatus). Sono altresì disponibili procedure non standard nelle quali è possibile applicare condizioni cicliche sia alla pressione assiale che alla pressione radiale: Multi cycle test e Single cycle test. Il sistema può lavorare con diversi modelli di celle triassiali per provini di dimensioni da 50, 70, 100, 150 mm di diametro. L’operatore del laboratorio assiste alla prova te per applicare il carico assiale al provino, mentre nella fase di compressione monotonica il pistone è invece bloccato, in modo che il carico assiale venga applicato al provino dal piatto della pressa, azionato meccanicamente a velocità costante, e trasferito alla traversa superiore del telaio. L’attuatore a doppio effetto L’attuatore a doppio effetto, a controllo digitale, richiede un’alimentazione ad aria compressa di circa 800 kPa. I segnali elaborati dal convertitore di pressione tramite il sistema di controllo IMACS vengono gestiti da PC per la regolazione dei carichi applicati al provino. L’attuatore incorpora il trasduttore lineare, consentendo quindi l’esecuzione della prova sia in controllo di carico che di spostamento. L’attuatore è in grado di generare frequenze fino a 70 Hz. Tuttavia la frequenza applicabile dipende essenzialmente dal tipo di provino e dalle condizioni di prova. Materiali teneri sono soggetti a notevoli deformazioni e quindi a una corsa maggiore dell’attuatore, mentre materiali più compatti richiedono carichi elevati con conseguente diminuzione della frequenza per entrambi i casi. Ciò non rappresenta comunque un problema nel caso di prove su terreni, soprattutto nel caso della determinazione del potenziale di liquefazione in cui carichi e frequenze sono molto bassi. Il Sistema IMACS Telaio di carico La macchina triassiale standard TRITECH 50 è stata modificata per l’inserimento, sulla traversa superiore, dell’attuatore pneumatico, dotato di uno specifico sistema di bloccaggio che può intervenire per qualsiasi posizione dello stelo. Questo sistema permette l’applicazione di livelli di forza superiori alla capacità dell’attuatore stesso, facendo affidamento esclusivamente sulla portata della Tritech 50, in modo che il provino possa essere portato a rottura una volta terminata la fase dinamica. Nel corso della fase dinamica dunque l’attuatore è libero di muoversi verticalmen- Il Sistema IMACS (Integrated Multi-Axis Control System) è costituito da un’unità integrata compatta che svolge tutte le operazioni di controllo e di messa in fase, incluse le scansioni temporali, le acquisizioni dei dati e i segnali dei trasduttori. L’unità IMACS dialoga con il PC mediante porta USB o seriale RS232. Il modulo di controllo dispone di tre assi per la retroazione delle varie grandezze che intervengono nella prova: • Asse 1: Carico e spostamento assiale • Asse 2: Pressione in cella e spostamento radiale (opzionale). • Asse 3: Contropressione. Ciascun asse di controllo è gestito dall’operatore attraverso specifici parametri di retroazione PID (Proporzionale, Integrativo e Derivativo), selezionati in maniera immediata mediante pulsanti a video. I pulsanti con frecce Up/Down permettono di modificare immediatamente ciascun parametro con valori incrementali che possono essere selezionati tra 1, 10, 100 e 1.000. I cablaggi degli assi di controllo, della comunicazione e dei trasduttori terminano con specifici connettori collegati sul pannello frontale dell’IMACS. L’Unità IMACS controlla direttamente le servovalvole per applicare le grandezze impostate: velocità di carico, forma d’onda e frequenza, livelli di pressione in cella e contropressione. A tali controlli si aggiunge una valvola solenoide on/off che viene attivata via software, automaticamente o dall’utente, per controllare le condizioni di drenaggio e l’applicazione della contropressione. Il modulo di acquisizione dati comprende fino a 13 canali d’ingresso per trasduttori normalizzati (±10V). I segnali sono digitalizzati da un convertitore A/D da 20 bit ad alta velocità e precisione per l’analisi e la visualizzazione dei dati. Applicazione di trasduttori locali (on sample transducers) Al modulo di acquisizione vengono collegati trasduttori addizionali, ad esempio per il monitoraggio delle seguenti grandezze: pressione interstiziale; variazione di volume; deformazione locale, mediante l’inserimento all’interno della cella triassiale di tre trasduttori “on sample” direttamente sul provino (due assiali e uno radiale). I due moduli (di retroazione e di acquisizione dati) dispongono di distinte interfacce di comunicazione USB ad alta velocità (10 b/s) o RS232, che consentono la simultanea comunicazione con il PC, con notevole incremento di velocità operativa PF | marzo-aprile 2010 65 > Tecnologie Mentre il provino è sottoposto alle sollecitazioni di carico, l’IMACS cattura i dati dai trasduttori e li trasferisce, tramite l’uscita USB o RS232 al PC per elaborazione dati, visualizzazione e memorizzazione. Contenuto del software Una videata del software concernente la saturazione e di flessibilità. Sotto la supervisione del PC, l’IMACS controlla automaticamente l’applicazione del livello di carico per le singole fasi di prova. Il sistema controlla diretta- mente e contemporaneamente le tre servovalvole per l’applicazione del gradiente di carico o della forma d’onda richieste, la pressione in cella e la contropressione. Il sistema Wykeham Farrance qui descritto permette in primo luogo di riportare un campione indisturbato nelle condizioni geostatiche precedenti al prelievo, quindi di applicare livelli tensionali che simulano l’interazione con le opere (siano esse fondazioni, scavi, reinterri, opere di sostegno, eccetera), di simulare correttamente eventuali fenomeni ciclici o dinamici e, infine, di valutarne gli effetti in termini di variazione complessiva di resistenza. Con questa acquisizione la Divisione del C.E.S. ha allargato il suo campo di intervento, peraltro già notevole, confermandosi sempre più un centro fondamentale nell’ambito dell’ingegneria civile in Marocco.
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