perplessità selettive NELL`ALLEVAMENTO del Malinois Waterslager
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perplessità selettive NELL`ALLEVAMENTO del Malinois Waterslager
CANTO perplessità selettive NELL’ALLEVAMENTO del Malinois Waterslager “Egr. Sig. Gallipoli, il Malinois moderno trae origine dalla fusione di due importanti ceppi cantori (in auge nel belgio dal 1880 al 1905): uno settentrionale, detto di Anversa o Antwerpse Waterslager (= cantore d’Anversa di suoni d’acqua) o Kloek-stams, in cui predominava una superiore Kloek, ed uno meridionale detto di Malines o Mechelse Zangkanarie o Woet-stams o Nachtegaalslager (=usignolato) che aveva progenitori Sassoni (=Harzers). La fusione unitaria dei due ceppi doveva migliorare l’usignolato di Malines arricchendolo di melodie d’acqua (Klokkende WS) di alto livello. Tuttavia, questo ambizioso progetto, … non superò il vaglio dell’esperienza, poichè nella fusione così concepita dominarono i ceppi anversesi! Come se non bastasse le Woeten di Malines a poco a poco sparirono dal canto degli F1 e si persero nelle nebbie di un glorioso passato… 30 testo Gianfranco Gallipoli foto G. Gallipoli e Redazione aprile 2012 CANTO Insomma il Nachtegaalslager belga imboccò il viale del tramonto e divenne nel 1905 (vedi mia monografia) il Waterslager belga (=cantori di suoni d’acqua) semplicemente...l’assenza della linea di accoppiamento costituita dalle melodie d’acqua da una parte e da quelle usignolate dall’altra, sostituita dalla linea d’indirizzo profondo da una parte e indirizzo acquoso dall’altra, perchè quest’ultimi sono sinonimi (indistinguibili) e non complementari come i due primi da Lei giustamente citati...Una parte dei Suoi dubbi si estende poi sui ceppi con Klokk curvate, rispetto a quelli con Klok battenti. Certo, anche questi suoi dubbi sono fondati. Trattasi di una notevole difformità timbrica anche se vi sono coinvolte le stesse contrazioni dei muscoli spettanti sempre alla parte bassa del siringe. Differiscono però le vibrazioni delle membrane da cui nasce il suono: rigide e poco elastiche nelle klok battenti, molli ed altamente elastiche (come nell’Harzer) nelle Klok curvate.” Così rispondeva a due mie lettere G. P. Mignone su Italia Ornitologica (I.O.) di marzo e giugno/luglio del 1996. Allora, ventisettenne, da alcuni anni allevavo i Malinois e gli scritti di Mignone avevano per me un carisma ed un fascino unico. Lo conservano ancor di più oggi. Difatti tutti i suoi articoli apparsi negli anni su I.O., li ho fotocopiati e li conservo in una cartellina che custodisco gelosamente. È proprio in un freddo pomeriggio invernale, che ho rispolverato la “segreta” cartellina e mi sono “perso” nella lettura di quegli scritti. Ed ecco che sono balzati alla mia attenzione i miei due quesiti proposti al Mignone con le due risposte pubblicate su I.O.: che emozione fu allora! Allo stesso modo mi sono cimentato nella lettura dell’intervista a Geoges Oudermans apparsa su I.O. dell’ottobre 1995. Questa risale al 1965(!) ed è sicuramente oro colato per noi appassionati, in quanto ci permette di percepire l’idea che gli allevatori belga di quel periodo avevano del canto del Malinois. Il Mignone spiega che Oudermans fu segretario della Federazione Malinois K.B.F. nonché noto allevatore che vinse negli anni ’60 il campionato belga del Malinois con un pregevole stamm premiato dal sindaco di Anversa (per me questa è una cosa bellissima e impensabile per noi italiani...). aprile 2012 Ovviamente non riporto l’intera intervista, ma solo le parti più salienti che riguardano la struttura del canto. “Quali tours deve possedere un buon Waterslager? Guardi, su questo le opinioni non sono fortunatamente molto divise, anche perchè ogni allevatore fa si che almeno una forma di Waterslag sia direttamente e chiaramente presente nel canto del suo stamm. Ma vorrei dire di più, e cioè che due forme di Waterslags siano direttamente e chiaramente presenti nel canto del suo stamm e che debbano costituire, nella pratica selettiva, un certo minimo nel canto del Waterslager. Naturalmente, la Klokkende WS merita la preferenza sulle altre due Waterslag (Bollende WS e Rollende WS), poichè questo tour specie se battente e non eccessivamente ondulato ha importantissimi, specifici, propri riflessi sugli accenti usignolati. Come seconda forma soddisfa comunque molto bene la Rollende WS: anche questo tour ha una grande influenza sul canto in generale, naturalmente se viene reso in toni ben chiari, persistenti, modulati, acquosi e con piccoli colpi succedentisi rapidamente. Dei rimanenti tours sono da preferire le Chorr, i Tiokken, gli Staltonen, i Fluiten, le Bellen, anche abbinati, questi due ultimi, a Fluitenrollen e belrollen, per poter parlare con sicurezza di forme complete di canto Waterslager. Ora è chiaro che in tutti questi tours o frasi di canto vi sono quelli che danno toni particolarmente e specificatamente usignolati al cantore. Penso specialmente ai Tjokken ed agli Staaltonen, che, assieme e se ben modulati, conferiscono un senso usignolato chiaro e profondo, di una profondità con riflessi metallici, al cantore e seducono veramen- te l’orecchio dell’ascoltatore... Tjokken, Staaltonen e la Chorr, tre melodie-principe assieme alla Klokkende WS dei vecchi stamm d’Anversa. Che cosa pensa in particolare dei Fluiten? Convengo su questa domanda. Poiché abbiamo parlato delle melodie del waterslager, non è possibile non spendere una parola sulla melodia per me più significativa: i Fluiten. Più si presenta in forma lenta e lunga, più è seducente. È una melodia che, a seconda di come è cantata, per l’esperto, qualifica lo stamm nel suo preciso indirizzo selettivo. Molti Waterslagers la cantano in modo lento e dolce, ma da cantore a cantore si sente in un modo più bello o meno bello. Si sentono poi dei Fluiten tanto profondi che fanno pensare a tonalità inconcepibili e che si presentano come introduzione. Per errore, questo tipo fu, in verità, designato talvolta con il termine di Woeten. Questa è stata in verità la mia meta più ambita: fissare cioè nel mio ceppo i Woeten/Fluiten. Ci vuol dire ora qual’è il segreto dei suoi stamm di cantori? Non so bene come interpretare la sua frase. Ma debbo confessarle che talvolta i miei Waterslagers hanno note false e accenti non usignolati, tuttavia cerco sempre di impostare gli stamms come io sento il canto Waterslager. L’importante è selezionare degli autentici Waterslagers, non degli imitatori.” Mi sono preso la libertà di sottolineare alcune parti degli scritti del Mignone riguardante l’intervista, allo scopo di far risaltare all’attenzione del lettore com’è cambiato l’indirizzo selettivo del MW in quest’ultimo mezzo secolo. Oudermans dava quasi per scontato che le Klokk battenti erano da preferire dato che non si poteva prescindere da un canto con chiari accenti usignolati, ribadito più e più volte. Per essere chiari le klokk battenti sono quelle che “poggiano “ molto sulle vocali che si sentono sonore, vigorose per cui il tocco globale è più forte, più corto è più marcato della forma curvata. Il suono che ne segue è molto simile al susseguirsi di gocce che cadono in un recipiente pieno d’acqua klÒÒi – klÒÒi. Differiscono da quelle curvate (“ondulate”) che si fanno sentire in maniera morbida e ondulata e che invece poggiano es- 31 CANTO senzialmente sulle doppie consonanti iniziali: VLuoi-VLuoi. Il suono che ne segue è molto simile a quello che si ottiene quanto delle grosse bolle d’aria emergono in superficie. Sono due modi piuttosto diversi di emettere lo stesso tour e negli attuali Malinois la prima forse è estinta. Io l’ho sentita solo in una registrazione di un cantore che risale alla fine degli anni ’80. Infatti il gusto degli allevatori è a favore di quella curvata che a dire il vero, se portata con chiara risonanza d’acqua e profondità (toni bassi), è senz’altro più affascinante. Ma allo stesso tempo è, a mio avviso, più difficile da emettere in modo corretto, per cui spesso se ne sentono di scarso valore, cioè poco profonde e con poca risonanza d’acqua (flautate). Presenti naturalmente anche forme intermedie di Klokk (scampanellate?). Digitando nel sito www.youtube.com “waterslager klokk battente” e “waterslager schokkel”, è possibile ascoltare un Malinois “vecchia maniera” con Tjokken da sogno, Fluiten usignolati, Staaltonen bellissimi, la Schokkel e la Klokkende battente. Si dovrebbe avvicinare molto al canarino descritto da Oudermans. 32 Ritornando all’intervista, Oudermans parlava del Canto del Waterslager nel suo insieme con attenzione a tutte le frasi e con un interesse quasi maniacale sui Fluiten ed in particolare sui Woeten, un tipo di Fluiten cantato in maniera più profonda e lenta. Inoltre non si poteva prescindere da frasi tipiche quali Tjokken e Staaltonen che “…conferiscono un senso usignolato…”. È su questo argomento che albergano in me delle perplessità, farcite di preoccupazione, che riguardano il futuro del nostro cantore e della pressione selettiva operata da una buona parte degli allevatori attuali. Si ascoltano sempre più Malinois con repertorio incompleto, che eccellono nei suoni d’acqua, o meglio nelle Klokkende, ma che sono carenti proprio delle due frasi che un tempo facevano parte del mitico triangolo d’argento insieme all’estinto Tjonken: Tjokken e Staaltonen. Sono, a mio avviso, cantori monotoni, ripetitivi e piatti che poco o niente affascinano l’uditorio cultore e non: “De gustibus non disputandum est!!!”. Spulciando su internet i risultati delle manifestazioni nazionali più importanti, ho notato con mio ram- marico che i soggetti con “5” di Staaltonen e “4” o più di Tjokken sono oramai una rarità. Lo stesso Zingoni in Canaricoltura, riporta: ”…data l’importanza sempre maggiore che si da al canto delle Waterslags o loro forme (Klokk, Boll, Roll), le melodie di tipo metallico (Staaltonen, Tjokken, Tjokkenroll) tendono ad affievolirsi a favore delle Bellen, Belrollen e Fluiten che costituiscono dei suoni più vicini alle tre melodie Waterslags nel senso che, acquistando fluidità, i Fluiten si avvicinano alle Klokkende, le Bellen alle Bollende e le Belroll alle Rollende”. Vorrei concludere questo mio contributo al nostro Malinois, esortando, da una parte, gli allevatori tutti a considerare l’architettura della struttura melodica del Waterslager nel suo insieme, senza spingere la selezione in un’unica direzione ma cercando di ottenere un giusto equilibrio/compromesso nella composizione quali-quantitativa dei vari tours, dall’altra i giudici nel continuare ad essere attenti e severi anche nel giudicare il “duo d’argento”: Tjokken e Staaltonen”. L’importante è “… selezionare degli autentici Waterslagers, non degli imitatori!” aprile 2012
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