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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano
N. 40 | APRILE 2013
TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE
SPECIALI
COIBENTAZIONE
E NUOVI SISTEMI
COSTRUTTIVI
FAKRO ALLA CONQUISTA
DEL MERCATO ITALIANO.
Il colosso polacco
delle finestre per tetti
punta a conquistare
più quote di mercato
con una serie di novità.
Ecco l’anteprima
RICOSTRUIRE
L’ECONOMIA
con la sostenibilità
SONDAGGIO
La casa che vorrei
L’armonia che nasce
da un legame solido
resiste alle intemperie della vita.
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benessere e il risparmio energetico.
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delle moderne esigenze di architetti e progettisti.
VI convegno naz
riconve
Cambiare pelle, cambiare testa, cambiare
aspetto: se il mondo si trasforma, bisogna
adattarsi come camaleonti. La selezione
darwiniana delle imprese è il dato che
ha caratterizzato il primo decennio del
secolo. Adesso è arrivato il momento
di abbandonare le strade senza uscita:
per le aziende è scoccata l’ora della
riconversione. Il tema sarà al centro
del prossimo Convegno Nazionale di
YouTrade, in programma per settembre
2013. L’appuntamento, attraverso il
dibattito con gli operatori e gli esperti,
fornirà una mappa per attraversare il
cambiamento. Il Convegno sarà anche
l’occasione per fare il punto sui lavori del
Tavolo tecnico, momento di confronto che
quest’anno sarà centrato sul nuovo ruolo del
rivenditore di materiali. Perché la Riconversione
è un’opportunità che riguarda tutti.
appuntamento a SETTEMBRE 2013
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Tendenze e attualità della distribuzione edile
Anno 6 - Numero 40 - Aprile 2013
Teli sottotegola
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Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising
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Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Umberto Anitori,
Beatrice Casarin, Gaia De Lorenzi, Federico Della Puppa,
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Fabrizia Trombetti (fotografa)
TRASPIRANTI
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settore rivendita e materiali per l’edilizia di
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tedesca bauSTOFF Partner, per la Russia ToBuild
Comitato Tecnico / Technical Committee
FRENO
AL VAPORE
BARRIERA
AL VAPORE
Giampiero Abrate
Umberto Bonazza
Matteo Camillini
Claudio Cammi
Giovanni Carubelli
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Stefano Colombino
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Giovanni Pietro Grazioli
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Cammi
Edilpadana
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Edilcuc
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editoriale
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Due paletti
per il governo
D
ura? O dura minga
(traduzione: non arriva
a Natale), come dicono
a Milano? Nonostante le buone
intenzioni e la larga maggioranza
con cui è partita l’azione di governo,
per l’esecutivo di Enrico Letta è
lecito aspettarsi un vita spericolata.
Non perché il capo dell’esecutivo
sia un fan di Vasco Rossi, ma perché
sarà difficile che due formazioni
politiche fino a ieri antitetiche trovino
d’improvviso l’armonia coniugale di
governo, seppure imposta dal risultato
elettorale.
Ma se per miracolo la litigiosità
congenita restasse bassa e il governo
potesse operare, che cosa dovrebbe
scrivere nella sua agenda? Ogni
categoria, compresa quella che ruota
attorno alle costruzioni, ha il proprio
elenco di richieste. Ci sono però due
punti-base su cui tutti, ma proprio
tutti, non possono prescindere: lavoro
e fisco. Senza lavoro non c’è reddito e
senza reddito l’economia italiana non
riparte. Uno dei punti più discussi,
giusto a un anno dall’entrata in
vigore, è quello della riforma Fornero.
Bocciarla in toto sarebbe sbagliato,
oltre che ingeneroso: infatti, è entrata
in vigore proprio nel momento in
e
cui l’economia italiana ha iniziato
a frenare di più. Dunque, è difficile
capire se il calo delle assunzioni
dipenda da una regola un po’ più
rigida o se, invece, sia la semplice
conseguenza di una scarsa richiesta
da parte delle aziende in difficoltà.
In ogni caso, senza porre in atto
rivoluzioni imprudenti (le aziende non
hanno bisogno che le regole cambino
a ogni stagione come gli abiti), è
possibile fare qualcosa per migliorare il
mercato del lavoro. Per esempio, si può
introdurre una decisa detassazione per
facilitare le nuove assunzioni. C’è poi
il capitolo del cuneo fiscale: troppa
differenza tra quanto arriva in tasca
ai dipendenti e quanto deve versare
l’azienda. Il governo Prodi aveva giù
ridotto, seppure di poco, la distanza.
Ma occorre fare di più. Il problema
è che la riduzione del cuneo fiscale
costa parecchio alle casse dello Stato
e, quindi, è necessaria una difficile
copertura di spesa. Ma si deve fare.
A proposito di fisco: «Alleggerire
l’onere fiscale che grava sui lavoratori
e sulle imprese oneste darebbe un
ulteriore contributo di stimolo alla
crescita, ma a una condizione: che si
prosegua di pari passo nel recupero
dell’evasione fiscale». Parole di
Fabrizio Saccomanni, nuovo ministro
dell’Economia, pronunciate solo due
anni fa e proprio di fronte a una platea
di imprenditori, a Santa Margherita
Ligure. Potrà ora rimangiarsi la
parola? Speriamo di no.
7
l’econauta
di Federico Mombarone
Giornalista
I punti neri
della White list
D
iceva Giovanni Giolitti che per
i cittadini le leggi si applicano,
per gli amici si interpretano, per
alcuni si eludono. Verissimo. Lo testimonia
la vicenda delle White list: un’ottima
intenzione che strada facendo rischia di
trasformarsi in una legge trappola. Ed è
proprio con le cattive regole che si rallenta
l’economia la quale, al contrario, ha bisogno
di meno burocrazia e più incentivi allo
spirito di iniziativa.
Riepiloghiamo: la White list, come indica il
nome, è una rubrica in cui sono elencati i
«bravi in condotta», cioè le aziende che non
hanno a che fare con mafia & c. L’iscrizione
alle liste è volontaria e dura un anno. L’idea
è snellire le procedure favorendo chi non ha
a che fare con le organizzazioni criminali.
Una volta che l’azienda si è iscritta alla lista,
la prefettura ha 90 giorni per dare l’ok,
dopo aver consultato la Banca dati antimafia.
Se tutto va bene e ottengono il via libera, i
costruttori iscritti a questo albo dovrebbero
bypassare le complicate procedure antimafia,
per esempio nell’assegnazione degli appalti.
Ottima idea. Peccato che ci sia qualche
difetto di fondo. Primo: l’iscrizione a queste
liste è facoltativa. Eppure è evidente che,
come sostengono le aziende di edilizia e
costruzioni, «su base volontaria il sistema
non funziona» (Vincenzo Bonifati, Ance,
dixit). Le organizzazioni di categoria
insistono, infatti, sulla richiesta di rendere
obbligatoria l’iscrizione alla White list, in
modo da eliminare in modo radicale le
«zone nebbiose» del settore. Secondo: la
Banca dati antimafia prevista dalla legge in
realtà non esiste: un classico della burocrazia
all’italiana. Ci vorrà almeno un altro anno
(forse) prima che questo database sia
chiacchiere di condominio
messo a disposizione delle prefetture. Nel
frattempo ogni città, in attesa di un sistema
unico, si deve arrangiare con controlli
affidati ai singoli funzionari prefettizi. Ma
come facciamo a sapere che gli stessi criteri
sono utilizzati a Palermo e Milano, Torino
e Reggio Calabria? Quanto potrà valere
questo rating di buona condotta? Solo un
meccanismo omogeneo dello Stato può (o
forse sarebbe meglio dire potrebbe) proporsi
come giudice per apporre il bollino blu della
trasparenza. La White list fa sorgere, inoltre,
altre perplessità: quando un’inchiesta
coinvolge aziende a sospetta infiltrazione
malavitosa, il danno si riverbera comunque
anche sulla eventuale ditta appaltatrice, non
fosse altro per le inevitabili spese legali che
si trascinano (per esempio, con ricorsi al
Tar), oltre al danno di reputazione. Nella
White list, insomma, c’è qualche punto nero.
di Umberto Anitori
Ex segretario nazionale ANACI
Entra in vigore
il nuovo codice del condominio
I
l prossimo 18 giugno entra
in vigore il nuovo codice del
condominio tra incertezze
interpretative e indifferenza delle
autorità locali.
Da un punto di vista pratico,
dal 18 giugno ogni condominio
dovrebbe esporre in un punto
ben visibile il nome ed i recapiti
dell’amministratore o, in
mancanza dello stesso, di chi ne
svolge i compiti. Chi controllerà
che ciò avvenga?
La legge non specifica chi
dovrà controllare, né prevede
sanzioni per gli inadempienti. Il
rischio è che molti condomini
– specie quelli amministrati da
un condomino interno o quelli
8
che per risparmiare non hanno
nominato l’amministratore,
soprattutto nei piccoli centri
– non si adeguino alla legge e
quindi vadano a vanificarsi gli
scopi di pubblica utilità, in modo
particolare per motivi di sicurezza,
per i quali è stata emanata la
nuova normativa. Tutto rimarrà
inalterato fino al primo incidente
mortale, quando si scoprirà che
se si fosse rintracciato per tempo
l’amministratore si sarebbe
potuto intervenire prima e con
cognizione di causa. Il nuovo
codice prevede che, in caso di
lavori, l’assemblea possa chiedere
all’amministratore di adeguare
la polizza di responsabilità
professionale all’importo dei
lavori, ma ad oggi nessuna
compagnia può offrire un
modello di polizza che si possa
uniformare al dettato della
legge.
L’unica norma che verrà subito
applicata è l’apertura di un
conto corrente bancario o
postale intestato al condominio,
che dal 18 giugno è obbligatorio
e che, nel caso di inadempienza
da parte dell’amministratore,
costituisce grave irregolarità e
quindi motivo di revoca.
In questo modo le banche
si troveranno a gestire circa
500mila nuovi conti correnti ed
ad incassare le relative spese.
l’avvocato
di Ludovico Lucchi
del Foro di Milano
e-mail [email protected]
Il Rent to Buy
in Italia
I
n Italia, sulla base del modello
straniero del “Rent to Buy”, si
stanno diffondendo varie forme
di contratti di locazione destinati
a dare luogo ad una successiva
vendita, fondate su un contratto
di locazione regolato dalle norme
applicabili a tale contratto, sul quale
si innesta, secondo varie modalità,
un contratto di vendita, idoneo a
10
computare in conto e diminuzione
del prezzo dovuto al momento
della stipulazione di tale secondo
contratto, in tutto o in parte, i canoni
di locazione precedentemente pagati.
La combinazione di tali due contratti
può avvenire secondo due distinte
modalità di base. Con la locazione
con opzione di futuro acquisto, le
parti scelgono di rimettere la volontà
di comprare ad una successiva libera
decisione del conduttore, che dovrà
decidere di avvalersene o meno in un
arco temporale e secondo modalità
stabilite dalla stessa autonomia privata
fin dal momento della conclusione del
contratto di locazione, in cui l’opzione
è concessa dal locatore aspirante
venditore a beneficio del conduttore
aspirante compratore secondo
le prescrizioni di cui all’art.
1331 c.c., che richiedono che
l’opzione di acquisto, stante
la proposta contrattuale
irrevocabile che contiene,
già indichi tutti gli
elementi della vendita
che verrà conclusa
ove il conduttore
destinatario della
proposta di vendita
proceda ad
accettazione di
tale proposta nei
tempi e secondo le
modalità indicate.
Invece, attraverso
la locazione con
preliminare di futura
vendita, le parti scelgono
di obbligarsi entrambe
a procedere alla futura
operazione di scambio
della proprietà contro un
prezzo, già individuando
nel contratto preliminare
di vendita collegato alla
locazione tutti gli elementi
della futura vendita e, nel
contempo, rimettendo alla futura
stipulazione del contratto definitivo la
facoltà, se vi sarà accordo tra le parti
sul punto, di modificare e comunque
rinegoziare determinati aspetti del
regolamento contrattuale, anche in
considerazione dell’emersione di
eventuali sopravvenienze e, comunque,
delle diverse esigenze nel frattempo
emerse. Inoltre, per espressa previsione
contenuta nel codice civile (art.
1526 comma 3 c.c.), oltre che nella
legislazione fiscale [art. 2 comma 2 lett.
b) dpr 633/1972 in tema di IVA ed art.
109 comma 2 d.lgs. 917/1986 in tema di
imposte dirette], esiste un terzo istituto
idoneo a realizzare quel complesso
accordo tra le parti comunemente
sintetizzato con l’espressione “Rent
to Buy”, rappresentato, secondo
la definizione data dal legislatore
tributario, dalla c.d. “locazione con
clausola di trasferimento della proprietà
vincolante per ambedue le parti”, o,
secondo la definizione, più articolata,
data dal codice civile, dal c.d. contratto
di locazione in cui “sia convenuto che, al
termine di esso, la proprietà della cosa
sia acquisita al conduttore per effetto del
pagamento dei canoni pattuiti”.
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I FATTI NOSTRI
di Roberto Anghinoni
Giornalista
Lamentarmi? Non ho tempo
C’è un mercato da costruire e qualcuno l’ha capito.
Un esempio fra tanti che rompe gli schemi ormai stantii di un vecchio modo di lavorare
che oggettivamente non ha più un futuro in prospettiva
C
hiacchieravo qualche giorno
fa con un paio di rivenditori e
non credevo alle mie orecchie:
come mai non vi lamentate anche voi
della situazione? – chiedevo loro – e
la risposta è stata in entrambi i casi:
non ho tempo per lamentarmi, ho
molto da fare. Abbiamo così bisogno di
buone notizie che quando ci arrivano
quasi non ce ne accorgiamo. Quindi,
come potete immaginare, ho subito
cercato di saperne di più, perché il
mercato è quello che conosciamo,
ciò che ci sfugge è che non è così per
tutti. Qualcuno, infatti, ha capito che
qualcosa si può fare e, forse è questa
la novità, ha deciso di farla. I miei
interlocutori mi hanno ragguagliato
con dovizia di particolari: il segreto,
in sostanza, è offrire nuovi servizi ai
clienti. Perché, a parità di condizioni
di base, il servizio aggiuntivo – di cui
viene comunque riconosciuto il valore
e il corrispettivo monetario – rende
il rivenditore preferibile a uno che
questi servizi non li offre. Quali sono
questi servizi? Nella maggior parte dei
casi, sistemi costruttivi pronti all’uso.
Mi è stato fatto questo esempio: il
mio cliente posatore di piastrelle,
acquista da me se io gli preparo il
sottofondo. Questa frase apre a una
serie di considerazioni piuttosto
interessanti. La prima è che i posatori
di piastrelle non sono così bravi a
preparare un sottofondo; la seconda
è che delegando questa operazione
risparmiano sulla manodopera (pur
pagando il giusto al rivenditore) e
soprattutto hanno la certezza di un
lavoro fatto a regola d’arte, oltre a
un risparmio di responsabilità; la
terza è che il rivenditore, oltre alle
piastrelle, vende anche cemento, o
il massetto alleggerito, o le colle, o
tutte queste cose insieme; la quarta
è che la voce si sparge e qualche
12
altra impresa andrà a chiedere
quel servizio e il nostro rivenditore
acquisirà nuovi clienti; la quinta
è che chi si troverà bene tornerà.
Una volta una faccenda del genere
veniva definita “l’uovo di Colombo”
ovvero, e tradotto dalla leggenda, una
soluzione insospettatamente semplice
a un problema apparentemente
impossibile, nel nostro caso riuscire
oggi a vendere qualcosa a qualcuno.
Ma è evidente che per arrivare a ciò il
nostro rivenditore ha preso decisioni
importanti, la prima, certamente,
non arrendersi allo stato delle cose.
Mi ha anche detto: “siamo stati per
anni in magazzino, fermi ad aspettare
i clienti, ma oggi non funziona
più così. Allora abbiamo pensato a
questo servizio. Non vendiamo più
il cemento o i massetti pronti in
sacchi, però li vendiamo sfusi facendo
questi tipi di interventi che ci sono
espressamente richiesti”. Il nostro
rivenditore ovviamente ci ha preso
gusto: ha studiato, ha frequentato corsi
di aggiornamento tecnico e adesso fa
anche i cappotti, sempre su
espressa richiesta
dei suoi
clienti.
Il suo magazzino lavora, ogni giorno
ha un nuovo intervento da portare a
compimento, e questo significa che è
stato scelto dal mercato per ciò che è
in grado di offrire, non credo proprio
perché offra sconti straordinariamente
appetibili. Non è più solo un
rivenditore edile, ma un’azienda
fortemente orientata al cliente che si
è messa nelle condizioni di risolvere
problemi pratici, con un evidente
grado di competenza che lo distingue
da altri colleghi. Uno dei primi pensieri
che possono venire in mente è che
questo rivenditore si stia trasformando
in una impresa edile, e che quindi stia
perdendo la sua identità, e magari ai
vecchi tempi la cosa avrebbe anche
fatto scalpore, mentre invece oggi
questo atteggiamento, decisamente
propositivo e non più passivo, deve
solo far riflettere. Perché il nostro
rivenditore ha capito che i vecchi tempi
non ci sono più, e che i suoi clienti
hanno comunque bisogno di aiuto. Lui
glielo offre e forse è per questo motivo
che non ha più tempo per lamentarsi.
aprile 2013
N. 40
Ricostruire l’economia con la sostenibilità............................... 16
16
Ricostruire l’economia
con la sostenibilità
Il modello di crescita fino a oggi utilizzato, basato sulla
pura espansione, deve essere rivisto. Riconversione è
la parola chiave, e la sostenibilità è il suo motore
Un incentivo per salvare l’Italia.............................................................. 20
La casa che vorrei............................................................................................... 24
Scegliere: così difficile, così necesSario...................................... 33
Condomini contro sprecopoli................................................................... 35
Fakro: alla conquista del mercato italiano.................................. 36
Nuovi sistemi costruttivi............................................................................... 40
AQUAPANEL METTE TUTTI D’ACCORDO........................................................... 49
20
Un incentivo
per salvare l’Italia
RASSEGNA SISTEMI COSTRUTTIVI.................................................................... 50
Più comfort con il nuovo Isotec Parete........................................... 52
a tutta coibentazione........................................................................................ 54
Obiettivo efficienza energetica................................................................ 58
RASSEGNA SISTEMI DI COIBENTAZIONE........................................................ 59
Intervenire
prorogando gli
attuali incentivi, per
dare alle imprese
prospettive concrete
di lungo periodo
weber.therm robusto: un campione di cappotto..................... 66
Il valore del progetto: impressioni dai Saloni 2013............ 68
Con 3therm, mai dire “MAI”........................................................................... 70
Ripensare la scuola con nuovi spazi
e banda larga per tutti................................................................................... 72
Barga, dove il paesaggio si fa poesia................................................... 74
Roto: più di un milione di euro per il mercato italiano....... 82
Quanto è trendy il ferro antichizzato.............................................. 84
Architettura del Novecento....................................................................... 85
INTERNATIONAL............................................................................................................ 86
NEWS DALLA RETE..................................................................................................... 87
zapping........................................................................................................................... 88
hi tech............................................................................................................................. 90
WROOM............................................................................................................................. 92
ON THE ROAD................................................................................................................ 93
QUESTIONI DI GOLA................................................................................................... 94
YOUBOOK......................................................................................................................... 95
Younote.......................................................................................................................... 96
14
24
La casa che vorrei
Com’è cambiato l’approccio
degli italiani al bene casa negli
ultimi anni? YouTrade lo ha
chiesto ai diretti interessati
Nuovi sistemi costruttivi
33 40
Scegliere:
così difficile,
così necessario
Sempre più integrati,
prestazionali e attenti
all’ambiente. L’innovazione
c’è, ma si sta diffondendo
lentamente, spinta dalle
nuove normative
Come ha fatto e sta
facendo Beatrice Dolcetti,
di Edilcomes, che fa parte
di Gruppo Made
A tutta coibentazione
Fakro:
alla conquista
del mercato italiano
La multinazionale polacca
delle finestre è approdata
da due anni nel Bel Paese
e punta a conquistare
sempre più quote di
mercato
36
54
Dai VIP ai Phase change
materials ecco i materiali
di ultima generazione per
isolare alla perfezione
la casa, dal tetto alle
fondazioni
Barga, dove il paesaggio si fa poesia
74
15
Ricostruire
l’economia
con la sostenibilità
16 - youprimopiano
La crisi economica ha messo in evidenza la
debolezza del sistema produttivo italiano di fronte
alle sfide del futuro, in particolare quelle rivolte
alla sostenibilità. Il modello di crescita fino a
oggi utilizzato, basato sulla pura espansione,
deve essere rivisto. Riconversione è la parola
chiave, e la sostenibilità è il suo motore
di Federico Della Puppa
D
a molti anni l’Europa promuove
azioni e strategie per lo sviluppo
sostenibile, tuttavia è solo
con la lunga crisi economica che la
sostenibilità è diventata un vero terreno
di potenziale e futuro sviluppo per le
economie europee. Non che prima
non lo fosse. Ma fino ad alcuni anni
fa la sostenibilità era una materia per
pochi, visionari, e per poche imprese,
ovvero per quelle più lungimiranti che
avevano compreso come attraverso la
sostenibilità fosse possibile individuare
degli asset rilevanti per riconversione
{
La crisi economica ha messo in
evidenza la debolezza del sistema
produttivo europeo, ma soprattutto
italiano, basato sull’espansione
fine a se stessa e giocato sulla
delocalizzazione produttiva
produttiva, l’ottimizzazione dei
processi produttivi e la costruzione
di nuovi scenari di sviluppo legati a
prodotti innovativi. Queste imprese
avevano compreso che la sostenibilità
è il motore della competitività. La
crisi economica ha messo in evidenza
la debolezza del sistema produttivo
europeo, ma soprattutto italiano,
basato sull’espansione fine a se stessa
youprimopiano - 17
e giocato sulla delocalizzazione
produttiva. Fino a qualche anno fa
l’imperativo era produrre altrove a
costi molto bassi. Tuttavia le analisi
sui cicli di vita dei prodotti (basati sul
cosiddetto modello LCA) associate
alla riduzione della domanda interna,
evidenziano che modelli fortemente
delocalizzati sono inefficienti dal
punto di vista del bilancio globale
dei prodotti rispetto alla sostenibilità,
che non è solo ambientale ma anche
economica. Se si valutano infatti i
prodotti secondo il cosiddetto modello
LCA emerge che il modello di crescita
fino ad oggi utilizzato è inefficiente.
Ma in un mercato interno e globale
che si espande costantemente è
sostenibile in termini di domanda
complessiva. Se la domanda si riduce
e se l’economia, come quella italiana,
rallenta, quel modello non funziona
più. La riduzione delle economie di
scala riduce i margini, in molti casi li
annulla, e dunque quel mercato e quel
modello di crescita sono messi in crisi
dei livelli delle emissioni, dell’uso del
suolo e degli effetti esterni negativi,
le cosiddette esternalità, che invece
oggi devono diventare parti integranti
dell’economia e dei processi produttivi.
A tale scopo l’Unione europea ha
cercato di rafforzare le capacità delle
amministrazioni regionali e locali
nel definire, promuovere, attuare,
monitorare e valutare politiche,
programmi e piani di azione per
lo sviluppo, chiedendo una forte
integrazione della dimensione
ambientale in tali piani, in piena
coerenza con le strategie comunitarie
e nazionali. In particolare è stata
messa al centro dell’agenda l’esigenza
di condividere le esperienze e i
contenuti tecnico-scientifici in materia
di integrazione della dimensione
ambientale nell’elaborazione dei
piani e nella governance dei processi,
in particolare quelli produttivi e
di sviluppo, operando con sempre
maggiore attenzione nella costruzione
di reti di esperienze di eccellenza
{
L’Europa è una delle zone del mondo a più intensa urbanizzazione,
con circa l’80% degli abitanti che vive in città. I problemi di
inquinamento, traffico, mobilità, rumore, emissioni, sono ben noti e
tutti i governi, a tutti i livelli, sono impegnati nella loro soluzione
dalla crisi stessa. A livello europeo le
strategie di sviluppo per il futuro erano
state già tracciate ben prima della crisi,
con la strategia in materia di sviluppo
sostenibile del 2006, attraverso la quale
l’Ue intendeva realizzare sinergie tra
gli obiettivi di sostenibilità ambientale
e quelli di sviluppo economico e sociale
che caratterizzavano più specificamente
l’Agenda di Lisbona. L’Europa puntava
tutto su formazione e su ricerca e
sviluppo, coniugando le politiche
generali con una forte azione locale
di governance, basato su Agenda 21,
informazione e comunicazione. Nel
2009, nel secondo anno della crisi,
l’Ue ha promosso un documento che
si prefiggeva di integrare la Strategia
per lo sviluppo sostenibile, non
solo con la strategia di Lisbona, ma
anche con le altre strategie trasversali
dell’Ue e, in particolare, quella per
la politica climatica. I cambiamenti
climatici, che il nostro Paese in
questi anni sta subendo, sono infatti
il frutto di una crescita economica
insostenibile, che procede incurante
18 - youprimopiano
sui temi in questione, promuovendo
modelli di pianificazione ed uso del
territorio e politiche energetiche
capaci di coniugare le esigenze di
carattere economico, sociale ed
ambientale e sviluppando interventi
volti all’adattamento, mitigazione
e riduzione di gas responsabili
dell’effetto serra. In questo quadro
complessivo molte amministrazioni
italiane e le imprese più innovative
hanno saputo cogliere l’esigenza del
cambiamento e la crisi associata ad una
maggiore attenzione ad alcuni ambiti
economici legati alla sostenibilità
(anche grazie a sistemi di incentivi
particolarmente interessanti) hanno
aperto ad una nuova stagione di
investimenti in prodotti, tecnologie
e processi green. In sostanza, la crisi
associata alle strategie europee ha
accelerato il processo di trasformazione
verso una nuova società sostenibile,
ma non ancora con quella globalità
e quella necessaria e profonda
riconversione che sono invece
l’obiettivo che avremo di fronte per i
prossimi anni. Riconvertire l’economia
e la società a modelli sostenibili
significa rivedere i processi, di
produzione e di uso, significa pertanto
entrare profondamente in sintonia
nelle diverse componenti della filiera,
dai produttori agli utilizzatori finali.
Significa pensare la sostenibilità dei
prodotti già nella fase di progettazione
del prodotto, sia esso bene di consumo
o di investimento, come una abitazione
o un edificio produttivo. Secondo
le strategie europee, le città del
futuro dovranno essere sostenibili
da tutti i punti di vista: dall’edilizia
al trasporto, alla gestione dei servizi.
I programmi sono molto chiari e già
descritti nei documenti che stanno
accompagnando la nuova stagione
Portoni per garage e motorizzazioni
programmatoria 2014-2020. L’Europa è
una delle zone del mondo a più intensa
urbanizzazione, con circa l’80% degli
abitanti che vive in città. I problemi
di inquinamento, traffico, mobilità,
rumore, emissioni, sono ben noti e tutti
i governi, a tutti i livelli, sono impegnati
nella loro soluzione. Una prova ne è il
successo della politica europea legata al
Patto dei Sindaci, che ha promosso in
Italia già azioni positive di costruzione
di piani di intervento per la sostenibilità
in circa un quarto dei comuni italiani.
Ma il vero passo in avanti non lo
faremo fino a quando la sostenibilità
non permeerà tutte le nostre attività,
in primo luogo quelle produttive, con
una forte attenzione delle imprese
verso la loro responsabilità sociale. Se
infatti l’esigenza di perseguire uno
sviluppo sostenibile sta determinando
dei profondi cambiamenti nelle
politiche pubbliche, a maggior
ragione le imprese devono concepire
e gestire la sostenibilità in un’ottica
nuova. In questo senso il progresso
tecnologico, la ricerca e lo sviluppo
di nuove soluzioni e l’utilizzazione di
prodotti a più alta efficienza, permette
di affermare che se esiste una ricetta
per l’uscita dalla crisi, essa non può
essere che la riconversione produttiva
verso la sostenibilità, nella quale la
responsabilità sociale di impresa e
l’etica produttiva siano componenti
strategiche del processo produttivo.
L’impresa che produce sostenibile si
garantisce una maggiore sopravvivenza
e sviluppo nel lungo periodo e può
sfruttare i vantaggi dell’eco-efficienza ai
fini della sua competitività. Lo sviluppo
sostenibile in ogni caso rappresenta
l’unica soluzione concreta di fronte
alla crisi, che non è solo economica
e finanziaria ma è anche ambientale,
che oggi chiede di rivedere il rapporto
tra sviluppo e limitatezza delle risorse,
un rapporto messo di fronte alla
sua insostenibilità dalla crescita, in
particolare dell’ultimo decennio. È
l’unica strada da percorrere, che va
affrontata con capacità e coerenza. Le
imprese avranno, su questa strada, un
ruolo determinante. Se la sostenibilità
è il motore dello sviluppo futuro, la
riconversione è la chiave per accenderlo.
Ma dobbiamo accenderlo tutti insieme.
Poche imprese da sole, per quanto
innovative e illuminate, non bastano.
Dobbiamo cambiare tutta la nostra
economia. È questo il nostro impegno.
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Il sistema di incentivi per
l’edilizia e le costruzioni, che
nelle diverse forme da molti
anni sostengono il rinnovamento
edilizio e l’economia del settore,
tra due mesi scadranno e
torneranno al regime standard.
Ma se vogliamo dare prospettive
al settore e opportunità di vera
rottamazione e miglioramento,
non solo energetico, degli
edifici è necessario intervenire
prorogando gli attuali incentivi,
per dare alle imprese prospettive
concrete di lungo periodo
20 - youprimopiano
Un incentivo
per salvare l’Italia
Italia
di Federico Della Puppa
G
iugno sarà un mese di
cambiamenti. Molti, troppi
forse per un settore in crisi e in
forte deficit come quello dell’edilizia e
delle costruzioni. Un settore trainante
per l’economia ma che, in questa
fase congiunturale, sconta oltre ai
problemi generali di natura economica
e finanziaria, anche ritardi strategici
nella promozione di una nuova vera
visione industriale del settore, da
giocarsi sull’innovazione costruttiva e
sul miglioramento dell’intera filiera.
Giugno sarà il mese nel quale, molto
probabilmente, inizierà l’azione
del nuovo Governo, a meno di non
auspicabili nuove elezioni anticipate,
che ritarderebbero ulteriormente
decisioni e azioni urgentissime per la
nostra economia e le nostre imprese.
Ma giugno sarà anche il mese nel quale
cambierà la normativa di gestione dei
condomini, un mercato che coinvolge 1
milione di edifici, 14 milioni di alloggi
e 13 milioni di altre unità immobiliari
commerciali e direzionali, e sarà
anche il mese nel quale scadranno gli
incentivi al 50% per le ristrutturazioni
edilizie. In realtà, come prevede
la norma, gli incentivi in termini
di detrazioni fiscali non verranno
eliminati del tutto, ma torneranno al
regime standard del 36%, un regime
abbastanza conveniente, ma non
abbastanza e non sufficientemente
per poter da un lato riavviare un
mercato in forte crisi, e dall’altro
per poter riavviare, finalmente nel
nostro Paese, quella politica di
rottamazione della città della quale si
parla da anni ma che, per vari motivi,
compresa la crisi, ancora non si vede
all’orizzonte. Eppure le necessità di
intervento sono molto rilevanti, se
consideriamo che le abitazioni sono
le responsabili del 45% dell’energia
consumata e che gli obiettivi posti
dall’Italia per il 2020 sono molto
consistenti e, senza adeguate azioni
di sistema, sarà difficile raggiungerli.
Da quando gli incentivi per le
ristrutturazioni sono stati promossi,
{
per anni. Ma poi la percentuale
di detrazione fu portata al 36% e,
nonostante la riduzione, l’utilizzo
dello strumento di incentivazione per
la ristrutturazione delle abitazioni
ha continuato a funzionare, con
notevoli effetti positivi sul mercato,
come peraltro evidenziano i dati
dell’Agenzia delle Entrate. Il recente,
e purtroppo troppo corto, periodo di
azione del “combinato disposto”, dato
dal passaggio al 50% delle detrazioni
con l’Iva sulle ristrutturazioni al 10%,
ha avuto anch’esso alcuni positivi
effetti anticongiunturali, ma non
ha potuto esprimere tutta la sua
Come prevede la norma, gli incentivi in termini di detrazioni
fiscali non verranno eliminati del tutto, ma torneranno al regime
standard del 36%, un regime abbastanza conveniente,
ma non abbastanza e non sufficientemente per poter riavviare
un mercato in forte crisi
nel lontano 1998, si è sempre cercato
di evidenziare che, affinché avessero
effettivo successo, ovvero appetibilità
presso i potenziali utilizzatori, la
percentuale di detrazione fiscale
dovesse essere elevata, associata ad
un basso regime di IVA. Nella prima
versione le detrazioni fiscali furono
fissate al 41%, con l’Iva al 20%. E
nonostante tutto, il successo della
norma fu tale che venne prorogato
potenzialità a causa della situazione
economica generale e della scarsa
fiducia delle famiglie agli investimenti,
comprese quelle che dispongono di
liquidità necessaria. Per cui, anche se
il recente chiarimento dell’Agenzia
delle Entrate - in risposta ad un
interpello di Anie, presentato sei mesi
prima - sulla possibilità anche per il
fotovoltaico di godere della detrazione
fiscale del 50% (alternativa al conto
youprimopiano - 21
energia e abbinata allo scambio sul
posto) ha definitivamente aperto
ad una potenziale nuova stagione
per un settore che sugli incentivi
ha giocato tutta la sua partita di
successo in questi anni. In ogni caso
il tempo per sfruttare questi incentivi
e queste opportunità è molto poco. E
soprattutto è molto limitato, troppo
limitato, per i tempi dell’edilizia,
dalla fase di promozione a quella
di informazione verso i clienti, da
quella di produzione di adeguati
preventivi a quella di inizio e chiusura
lavori, per investimenti che, in questo
settore anche per piccoli o singoli
interventi, comportano comunque
spese abbastanza rilevanti per le
famiglie. In sostanza siamo in presenza
di un ottimo strumento, ma il sistema
programmatorio nazionale lo ha,
di fatto, solo fatto “assaggiare” al
mercato. Se si volesse effettivamente
e strutturalmente, come sarebbe
necessario, avviare una vera politica
di riqualificazione energetica delle
22 - youprimopiano
nostre abitazioni, ovvero del parco
residenziale (ma si potrebbe riflettere
anche su quello non residenziale),
serve pensare con i tempi dell’edilizia
e non con i tempi di altri settori
industriali. Affrontare finalmente
l’edilizia come un vero e proprio
settore industriale organizzato su
filiere complesse e notevoli indotti
produttivi, sia in termini di prodotti
che di servizi, significa capirne non
solo la struttura, ma comprenderne i
tempi di avvio e di realizzazione dei
processi produttivi, che sono lenti e
lunghi e derivano molto spesso da
lungaggini e tempi burocratici non
sempre adeguati alle stesse esigenze
di intervento delle imprese. Il
problema più rilevante, in questa fase
di “limbo” politico ed economico,
è proprio la mancanza di strategie
e di documenti programmatici di
lungo periodo, con relativi appoggi
e supporti normativi, che possano
dare al settore spiragli di crescita e
di ripresa. Gli incentivi al 50% per le
ristrutturazioni potrebbero essere uno
strumento operativo effettivamente
dirompente, se prorogati con
adeguate tempistiche di utilizzazione.
Non certo sei mesi o un anno, ma
almeno un periodo biennale. Ovvero
il tempo classico di una operazione
edilizia. Purtroppo manca questa
visione strategica e programmatica.
Il Governo Monti l’ha tentata, con
scarso successo, con la Sen, la Strategia
energetica nazionale, che poteva
essere uno strumento veramente utile
per dare sistematicità ad azioni che,
negli ultimi quindici anni, sono state
promosse principalmente a colpi di
emendamenti e di provvedimenti
spot, guidate spesso dalla logica
dell’emergenza o dell’interesse
particolare e quasi mai da una visione
di medio-lungo periodo. Se su una
priorità importante come la strategia
energetica nazionale non siamo in
grado di conciliare effettivamente gli
interessi della riduzione dei consumi,
dell’efficientamento, del mercato che
su questi settori investe con gli obiettivi
di riduzione del costo dell’energia e
con gli obiettivi ambientali europei,
sembrerebbe difficile pensare che
si possa proporre una strategia di
vera rottamazione delle nostre città.
Peraltro il tentativo fatto con il “piano
città” ha portato a produrre oltre 400
programmi nelle città e premiarne
pochissimi con le scarse risorse messe
a disposizione. Se le risorse sono
scarse, meglio usare il sistema degli
incentivi e della defiscalizzazione. I
documenti programmatici che oggi
abbiamo a disposizione dicono cosa
si dovrebbe fare. Ma non dicono mai
come. Troppi condizionali e poche
condizioni. E se per il fotovoltaico
la chiusura del conto energia
promuove il suo utilizzo in ambito
di ristrutturazioni, sulle altre fonti
alternative di produzione energetica,
bioenergie comprese, ci sarà poco
più di un anno a disposizione per
accedere agli incentivi tramite aste e
registri. Sempre scadenze a tempo.
E molto, troppo, ravvicinate. Dare
sistematicità è fondamentale in
questa fase. Incentivare l’economia
del riuso e del recupero, del rinnovo
e dell’innovazione in edilizia è
strategico. È un impegno di tutti
portare questi temi sui tavoli del futuro
Governo, sperando che facciano in
fretta. Non c’è quasi più tempo.
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La casa
che vorrei
Com’è cambiato l’approccio
degli italiani al bene casa
negli ultimi anni?
YouTrade lo ha chiesto
ai diretti interessati
24 - youfocus
di Santina Muscarà e Veronica Monaco
L
a casa è sempre la casa. Perché
sì, per gli italiani la casa è
come la mamma, e il mattone
corrisponde a sicurezza, solidità, rifugio
indispensabile. O forse non è più
così? A quanto pare negli ultimi anni
l’approccio al bene casa è cambiato,
vuoi per la crisi economica che non
lascia troppe alternative, vuoi per ritmi
ed esigenze diverse dettate dal mondo
dello studio e del lavoro. Certo è che
su dieci italiani, sei sono senza mutuo e
le richieste sono scese del 9% rispetto
al 2012, secondo i dati (aggiornati al
31 marzo scorso) della società Crif.
youfocus - 25
I proprietari di immobili in Italia
sono circa il 72% ma le incertezze
economiche spingono le famiglie
a vendere appartamenti grandi per
acquistarne di più piccoli, mentre
famiglie appena formate e giovani
single puntano sempre più all’affitto
per mancanza di denaro e requisiti
per accendere un mutuo. Torna, però,
l’affitto con riscatto, che permette di
detrarre dal prezzo di acquisto quanto
pagato per la locazione, anche se al
momento pochi sembrano informati
su questa formula alternativa di
pagamento. Insomma, le tendenze
ridimensionano il ruolo e il valore del
mattone, ma in fondo tutti, sotto sotto,
sognano una bella casetta di proprietà,
magari in centro a Milano, o magari
sperduta nella natura incontaminata.
O per lo meno, questo è quello che
YouTrade ha rilevato in un primaverile
pomeriggio milanese.
“Come’è cambiato l’approccio al bene
casa negli ultimi anni? Quali sono i
principali interventi di ristrutturazione
che farebbe? Qual è la casa dei suoi
sogni?” Queste le domande alle quali
hanno risposto gli intervistati, dando
un volto reale a numeri e statistiche.
ovviamente il mercato si sta spostando
dall’acquisto all’affitto, nonostante
in questo momento le case costino
poco. L’ideale sarebbe che qualcuno
proponesse finanziamenti seri per
l’acquisto di un immobile, perché
comunque l’affitto è un fondo a
perdere. La mia casa dei sogni? Su un
dirupo con vista mare. Difficilmente
accessibile!»
DONNA, ETà E PROFESSIONE
NON DICHIARATE
«Penso che gli italiani preferiscano
la casa di proprietà, ma al momento
le difficoltà di avere un credito non
lo permettono e quindi spesso ci
si ritrova a pagare affitti alti come
mutui, senza poi avere in mano
nulla purtroppo. Io fortunatamente
possiedo una casa. Se dovessi fare degli
interventi di ristrutturazione punterei
all’arredamento, magari cambierei i
rivestimenti, perché dopo dieci anni
UOMO, ETà E PROFESSIONE
NON DICHIARATE
«Per la grande incidenza degli affitti
sugli stipendi, credo che al posto di
un affitto si possa praticamente pagare
un mutuo. Il problema, però, è che
oggi è molto difficile avere i requisiti
per accendere un mutuo, per cui
26 - youfocus
inizio a stancarmi. Sinceramente
non ho mai pensato a interventi per
il risparmio energetico. La mia casa
ideale sarebbe a Milano, in Brera.
Camminavo prima tra queste vie e
ho visto che ci sono case d’epoca
fantastiche, con deliziosi terrazzini
fioriti che mi attirano molto».
MAMMA, 45 ANNI
«Secondo me in questo momento è
molto difficile per qualsiasi famiglia
giovane riuscire ad acquistare un
immobile in Italia, la quale, in
confronto ad altri Paesi europei, è
ancora molto cara e gli stipendi non
sono così alti. Credo sia necessario
sviluppare di più il mercato degli
affitti, con appartamenti più piccoli e
alla portata di tutti perché le famiglie
cambiano, talvolta si dividono e si
riuniscono nuovamente: ci sono
nuove tipologie di famiglia alle quali
è doveroso prestare più attenzione.
All’estero si trovano appartamenti
in affitto a 300/350 euro mensili
che qualsiasi studente universitario
può permettersi, e appartamenti più
grandi a 700 euro mensili, accessibili
alle famiglie, in Italia invece no. Io,
per esempio, in Italia non ho una casa
e sono in affitto in centro a Milano,
mercato con prezzi piuttosto alti.
Credo che il mercato immobiliare sia
in stallo e che il servizio degli agenti
in questo momento sia scarso. Se
potessi scegliere un luogo ideale in cui
vivere sarebbe una casa a schiera in un
condominio con ampi spazi di verde
e aree condivisibili, come una sala per
i bambini e panchine per gli anziani.
Uno spazio condominiale usato bene
mi motiverebbe a spendere di più per
l’acquisto di una casa».
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interne al tetto
AVVOCATO, 34 ANNI
«Personalmente ritengo che la casa
di proprietà sia sempre preferibile
quando è possibile, anche se noto che
ultimamente molti amici preferiscono
non acquistare casa, a favore di una
migliore qualità della vita. In fondo
un affitto ti consente di vivere in
centro a Milano e avere soluzioni
più confortevoli con costi inferiori
rispetto al mutuo. Io, per esempio, sto
acquistando proprio in questo periodo,
ma fuori città. Se potessi mi prenderei
una casa in Brera, ma di 100 mq, non
di 20!»
MEDICO, 47 ANNI
«Io possiedo una casa di proprietà
e la preferisco all’affitto, anche
se mi rendo conto delle difficoltà
che si incontrano oggi, soprattutto
con le tasse che gravitano sugli
immobili. Noto che ultimamente
intorno a me molte persone stanno
vendendo le proprie case. Oggi
non farei nessun intervento di
ristrutturazione alla mia casa, se
non quelli assolutamente necessari,
quindi ai servizi. La mia casa dei
sogni è in città, con il terrazzo,
tanta luce e tanto design, che mi
piace molto».
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seguici su:
ESTETISTA, 48 ANNI
«Penso che l’approccio alla casa per
gli italiani sia sempre più complicato
e negativo: io avevo una casa di
proprietà ma ho dovuto venderla a
causa di un crollo finanziario e adesso
vivo in un casa popolare molto brutta.
Per fortuna ho da poco ereditato
un’altra casa e spero di trasferirmi
prima possibile. La mia casa dei sogni?
Senza dubbio una villa sul lago alla
George Clooney. Magari con dentro
lui!»
30 - youfocus
DISOCCUPATO, 38 ANNI
«Oggi acquistare una casa è
difficilissimo, soprattutto a causa
delle banche, che credo siano
il male più grande al momento.
Sia l’acquisto che l’affitto hanno
prezzi esorbitanti e inaccessibili.
Sarebbe un sogno avere una
casa di proprietà. Beh, potendo
scegliere non disdegnerei
una casetta su una spiaggia
caraibica, lontano dal cemento. E
dall’Italia».
STUDENTE DI TEOLOGIA,
38 ANNI
«Credo che il rapporto con la casa
sia direttamente proporzionale
al lavoro e alle possibilità che
l’economia e le istituzioni offrono,
oggi in calo. Vediamo tutti che la
disoccupazione è sempre più alta e
il problema del lavoro è complesso
e non facilmente risolvibile.
Vi è anche un calo di natalità
che compromette la creazione
di famiglie e non ci sono leggi
adeguate a supporto delle stesse.
Quindi è spontaneo chiedersi:
qual è il futuro dell’Italia? Dove
stiamo andando? Forse risolvere
la complessità concentrandosi solo
sull’economia non è sufficiente;
bisognerebbe fare una sorta di
ristrutturazione a livello culturale,
ridonare politiche a favore delle
famiglie. La casa è strettamente
legata, infatti, al concetto di
famiglia. Io non possiedo una
casa perché la mia storia è legata
alla vocazione sacerdotale, ma
nei panni dei cittadini in cerca
di casa mi preoccuperei per gli
alti costi di mutui e affitti. Quello
della casa è un problema molto
serio. Bisognerebbe pensare ad
agevolazioni e misure per andare
incontro alle famiglie».
ARCHITETTO, 55 ANNI
«In questi ultimi anni, a seguito anche
della crisi che stiamo attraversando, gli
utenti stanno aspettando, sperando che
si abbassino i costi dell’edilizia, anche
se al livello in cui siamo arrivati questo
non è più pensabile. Sicuramente oggi la
maggior parte della popolazione italiana è
proprietaria della prima casa. Si è costruito
tanto in Italia, ma bisogna rientrare ad
avere nuovi spazi sul recupero dell’edilizia,
non sulle nuove costruzioni. Io sono
tra i proprietari di una casa e se dovessi
fare degli interventi penserei senz’altro
all’adeguamento al risparmio energetico,
quindi cappotti, sostituzione degli infissi
e applicazione di tecnologie innovative
come i pannelli solari per la produzione di
acqua calda. La mia casa dei sogni è tutta in
legno lamellare perché il legno dà sicurezze
statiche in caso di terremoto e vanta
un’ottima protezione alle temperature,
quindi permette la realizzazione di un
edifico eco-compatibile».
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GUIDA TURISTICA, 35 ANNI
«Io personalmente la casa l’ho comprata,
non da sola, con mio marito, e quindi
per la prima volta siamo proprietari di
casa. Mi sembra che tendenzialmente si
acquistino case sempre più piccole perché
più accessibili, anche se i prezzi sono in
calo. Per quanto riguarda le ristrutturazioni,
noi abbiamo messo da poco le grate alle
finestre perché viviamo al piano terra,
inoltre dobbiamo pensare a come risolvere
il problema dell’umidità che si concentra sui
muri. La mia casa dei sogni è sicuramente
con il giardino perché dopo che si prova
ad avere il giardino si fa fatica a tornare
indietro, e poi se in Lombardia ci fosse il
mare sarebbe bellissimo avere una casa in
Lombardia sul mare».
Scegliere: così difficile,
così necessario
Il grande cambiamento entra in rivendita e tutto si trasforma:
meno materiali, soprattutto tradizionali, e più spazio alla formazione
e all’innovazione di prodotto e di sistema. Un po’ progetto, un po’
provocazione, ma bisogna individuare una direzione e seguirla, senza
paura. Come ha fatto e sta facendo Beatrice Dolcetti, di Edilcomes,
che fa parte di Gruppo Made
di Valentina Anghinoni
U
no show-room importante,
iniziative con e per i progettisti,
e la naturale selezione del
cliente: da cosa nasce questa strategia
commerciale?
Nasce dall’idea che la vendita non viene
effettuata solo nel momento in cui il
progettista o il privato entrano nello
show-room, ma anche in una attività
che ci differenzia dalla concorrenza,
che potremmo definire “conoscenza
laterale”. L’idea è che tu devi essere
presente nel territorio non solo perché
vendi materiali per l’edilizia o altro, ma
perché cerchi di trasmettere cultura
legata al soggetto della tua attività. Per
esempio, il prossimo 9 maggio sarà
qui da noi Donatella Caprioglio, che si
occupa di psicologia della casa. Oppure,
sempre per esempio, lo scorso mese
di dicembre abbiamo presentato una
cooperativa di Senigallia che opera
con ragazzi diversamente abili, i quali
hanno presentato il progetto di un
rubinetto che produce acqua potabile,
eliminando il problema delle bottiglie
di plastica. La strategia, dunque, è
quella di trasmettere messaggi al
territorio che ci distinguano, creando
curiosità per la nostra attività, che poi si
può trasformare in occasioni di vendita.
Le energie alternative, la Classe A,
sono già di per sé innovazione, almeno
nella progettazione della casa. La vostra
clientela recepisce questi concetti?
Io ho recentemente voluto scegliere
Beatrice Dolcetti
un produttore di parquet che si
distinguesse dagli altri perché mi ero
stufata di lavorare solo sul prezzo,
volevo iniziare a trasmettere messaggi
diversi. La maggior parte del legno
che circola è trattato con oli cinesi,
con materiali che non si sa da dove
arrivino. Se tu spieghi alla gente che un
prodotto è fatto in un certo modo, che
ha un certo valore, che è composto da
materiali sani, trovi molta attenzione
perché la gente è giustamente molto
youTalk - 33
sensibile a questi argomenti. Non è che
il rivenditore guadagna più soldi, è che
riusciamo a offrire una certa qualità,
che a sua volta costa, ma che almeno
motiva e giustifica la spesa.
E questo vale senz’altro per i privati, ma
l’impresa come reagisce?
Le imprese a questo punto si adeguano.
Abbiamo fatto loro recentemente un
corso sui pannelli isolanti in alternativa
al cappotto. Naturalmente, le imprese
più importanti e lungimiranti sono
quelle più disposte al cambiamento,
quindi si specializzano, chi con
l’isolamento, chi con le energie
alternative, chi con altro. Ma il discorso
è sempre quello, anche per i privati: chi
vuole risparmiare risparmia. Ma oggi
l’impresa che vuole vendere non può
più costruire come vent’anni fa, infatti
dalle nostre parti c’è molto invenduto.
Le risulta che l’impresa tradizionale
oggi lavori meno?
Nello show-room io non faccio mai
capitolati, le imprese non vengono
da noi per questo. Anche perché oggi
i capitolati per le grosse costruzioni
non ci sono più. Oggi si lavora sulle
ristrutturazioni, sul nuovo quasi più.
Quindi cambiano anche i prodotti che
escono dai magazzini?
La tendenza dei magazzini è che l’edilizia
pesante ha subito un crollo drammatico.
Io penso che sia finito un ciclo, e anche
le imprese devono cambiare.
Questo è interessante perché modifica
l’atteggiamento del cliente: non più
verso il prezzo ma verso una soluzione
costruttiva o tecnica…
Secondo me, questo processo ormai
è inevitabile, o cambi o muori. Devi
inventarti un mercato nuovo. Quello
che ho fatto fino a ora non va più bene
al 100%, si deve ricominciare e lavorare
più sulla qualità. Però la differenza sta
nell’atteggiamento mentale con cui
affronti le cose. Devi essere positivo.
La crisi, ma anche la vostra politica, vi
sta costringendo a selezionare i clienti?
Nel settore dell’edilizia una selezione
l’avevamo già fatta, soprattutto sulla
solvibilità, oggi è il cliente che sceglie
noi: sa che qui trova determinate cose
che magari non trova altrove. Attraverso
l’attività che riferivo più sopra, nello
show-room entrano persone che
cercano componenti particolari, o
soluzioni differenti. Si tratta in effetti di
un diverso approccio all’idea di casa.
Come vanno invece le cose nel reparto
edilizia?
34 - youTalk
Nel 1974, quando nacque Edilcomes,
non eravamo un’azienda di materiali
per l’edilizia, ma una società che
si occupava di isolamento termico
e acustico. Mio padre, infatti, era
geometra e faceva consulenze in questo
ambito. Racconto questo perché,
secondo me, oggi sarebbe necessario
fare un passo indietro, perché i
magazzini edili si devono trasformare
in punti di consulenza tecnica. Non
serve più avere quantitativi esagerati
di materiali pesanti che, fra l’altro,
occupano tanto spazio e, alla fine,
offrono una redditività bassissima. Si
deve diventare posti dove il cliente viene
a chiedere consigli, i materiali entrano
in scena in un secondo momento.
Sulla base delle esperienze di questi
anni, come pensa di orientare la vostra
strategia per il futuro?
Per quanto riguarda la parte dedicata
all’edilizia procederemo a una
ridistribuzione degli spazi. Non è più
necessario, a mio avviso, avere troppi
materiali a magazzino.
Molti suoi colleghi hanno ridotto in
modo sensibile i materiali in giacenza e,
praticamente, acquistano sul venduto.
Ciò non snatura in qualche modo il
concetto stesso di magazzino edile?
Si deve trovare il giusto equilibrio, il
giusto compromesso. Si verifica ciò che
serve per la quotidianità, senza creare
scorte che poi magari rimangono in
giacenza per anni. Io sono convinta
che questa azienda si debba sempre più
orientare verso la formazione. Infatti,
abbiamo deciso di dedicare uno spazio
della nostra struttura per la creazione
di un’aula dove tenere corsi tecnici
una volta ogni due settimane per i
progettisti e le imprese.
Si può quindi dire che i produttori
abbiano trovato terreno fertile nella
vostra struttura?
Sì, coloro i quali si propongono per
questo genere di attività generalmente
sono i benvenuti.
Anche loro sono molto attenti, anche
loro stanno scegliendo i loro clienti…
È giusto così. Sia noi rivenditori, sia
le aziende produttrici devono fare
scelte precise. Io non voglio avere
la stessa clientela che può avere la
grande distribuzione, e quindi non
voglio il fornitore che serve anche la
grande distribuzione. La difficoltà oggi
è fare queste scelte, perché è facile
farsi prendere dal panico. Bisogna
invece andare avanti su questa strada. I
rivenditori di prima generazione sono
abituati a lavorare in un altro mondo,
ma quel mondo oggi non c’è più. Quel
mercato non c’è più. Dobbiamo fare
scelte difficili, ma ci dobbiamo credere,
perché il percorso è impegnativo.
Ci sono mesi che i numeri dicono
che forse stiamo sbagliando, altri più
incoraggianti, ma noi lavoriamo sulla
formazione e questa attività dà i suoi
frutti. Un tempo chiunque poteva
fare l’imprenditore, adesso non è più
così perché oggi devi essere in grado
di formare gli altri, non si deve più
investire sulle strutture ma sul capitale
umano. Si devono affrontare concetti
nuovi e sono certa che ciò che emergerà
saranno le eccellenze. Tanti magazzini
hanno lo show-room. Ma la formazione
la fanno pochi. Non importa imparare
cosa sia una piastrella, o un pavimento,
oggi occorre essere attenti a tante cose
differenti, e la formazione per primi la
devono fare i titolari. Il nostro mondo
ha il grande problema che ha sempre
guardato solo a se stesso. Invece, è
necessario guardare cosa fanno in
altri settori, si impara molto. Oggi i
rivenditori stanno tutto il giorno a
lamentarsi, ma pochi hanno il coraggio
di fare qualcosa di diverso. Almeno
provarci.
Per qualcuno è difficile, cambiare la
mentalità per molti oggi è uno sforzo
troppo grande?
Probabilmente è così, ma il mercato
è cambiato. Chi non è in grado di
cambiare…
Condomini
contro sprecopoli
Nuove regole. Necessità di tagliare le spese per l’energia. E le indicazioni
dell’Unione Europea: due tavole rotonde organizzate da YouTrade
hanno messo a fuoco perché gli amministratori di condominio
hanno una grande opportunità
di Federico Mombarone
L
a tecnologia, le leggi e
l’economia cambiano. E
perché il condominio dovrebbe
rimanere immobile? Due sono le
grandi rivoluzioni che, a dispetto
dei conservatori, trascineranno
al cambiamento di 1 milione di
condomini italiani: la necessità
di ridurre i consumi energetici
e le disposizioni legislative che
offrono nuove opportunità alle
amministrazioni degli stabili per
intervenire. Argomenti che sono stati
al centro di due momenti di riflessione
(e apprendimento) il 22 marzo e
il 17 aprile a Milano e Seregno.
Organizzati da YouTrade, le due tavole
rotonde hanno visto gli interventi di
Federico Della Puppa, dell’Università
IUAV di Venezia, e l’esperto di
condominio Umberto Anitori, Fabrizio
Bernacchi (responsabile didattico
di Eurosatellite), il presidente di
Unai, Rosario Calabrese, Pietro
Giordano (segretario generale
Adiconsum), Nunzio Izzo, avvocato
del Foro di Roma, Rosaria Molteni
(vice presidente nazionale Anaci).
Obiettivo: mettere a fuoco la necessità
e, allo stesso, tempo le opportunità
di rendere efficienti 14 milioni di
unità immobiliari abitati da famiglie,
che si sommano a quelli di utilizzo
commerciale o industriale. «Il
problema è che il 60% circa dei
condomini italiani è stato edificato
prima del 1976, anno in cui per
la prima volta fu introdotta una
normativa che prescriveva per legge
criteri di efficienza energetica negli
edifici», ha spiegato Della Puppa,
«L’82% risale a prima dell’avvento
della legge del 1991 sull’efficienza
energetica». Insomma, quella delle
abitazioni degli italiani va rubricata
sotto la voce sprecopoli. Eppure, è
stato spiegato nei due appuntamenti,
le contromisure ci sono: per esempio,
si può realizzare un impianto solare
termico per produrre acqua calda
sanitaria. Abbinato a una caldaia a
condensazione, può portare a risparmi
del 40-60%. «È il caso di cambiare:
le opportunità sono a disposizione
di tutti», ha ribadito Anitori, «anche
perché su circa 400mila condomini
nei quali sono presenti impianti
centralizzati di riscaldamento, il
62,5% hanno impianti vecchi di oltre
15 anni e obsoleti». Il problema,
oltretutto, non riguarda solo la
bolletta energetica, che si traduce in
una maggiore incidenza delle spese
condominiali, ma anche di rispettare
le disposizioni europee. Entro il 2020,
per esempio, la Ue impone che tutte
le nuove costruzioni private dovranno
essere a «energia quasi zero». E
anche i vecchi impianti dovranno di
conserva essere aggiornati. Questo
significa sfruttare la legge, che
consentono a un condominio di votare
a maggioranza per rendere efficienti
i propri impianti energetici e, non
da ultimo, di usufruire degli sgravi
fiscali per gli stabili che intendono
ridurre il consumo. Per esempio,
decidendo di installare pannelli solari
o con altri interventi di manutenzione
straordinaria. E i due appuntamenti
di YouTrade sono stati l’occasione
per esaminare le diverse opportunità:
dalle caldaie a condensazione, che
permettono di risparmiare dal 15 al
20% dei costi per produrre acqua
calda, fino a ottenere risparmi oltre il
40%, ai sistemi di termoregolazione
climatica con sonde esterne. Per
gli amministratori di condominio,
insomma, si apre una nuova era.
youTalk - 35
Fakro: alla conquista
del mercato italiano
La multinazionale polacca delle finestre è approdata da due anni
nel Bel Paese e punta a conquistare sempre più quote di mercato.
Con tutta una serie di novità, a partire dalle tende ombreggianti
elettriche AMZ Z-Wave e dalla finestra per tetti piani “cupolino”
di Gaia De Lorenzi
S
ono passati due anni da quando
Fakro è approdata nel nostro
Paese con una filiale tutta
italiana. Nonostante la congiuntura
di crisi che ha invaso il sistema
economico mondiale, la casa madre
polacca ha deciso di scommettere
36 - youfocus
sull’Italia, trasformando in realtà un
progetto su cui stava meditando già
da qualche tempo. «I prodotti Fakro
erano presenti in Italia ormai da oltre
12 anni, ma commercializzati da una
ditta distributrice esterna – spiega
Fakro. Il gruppo ha quindi scelto
di investire direttamente in Italia
offrendo una gamma più ampia e
in pronta consegna, migliorando il
supporto progettuale e l’assistenza
tecnica. Gli ordini sono evasi in
{
Per i prossimi anni Fakro in Italia ha in serbo diverse novità, mirate
soprattutto all’acquisizione di nuovi punti vendita e allo sviluppo di
nuove partnership con i professionisti della distribuzione edile, oltre
che alla promozione dei suoi prodotti
Bruno Pernpruner, direttore della
divisione Fakro Italia -. A gennaio
2011, invece, l’azienda polacca ha
deciso di aprire una filiale che
rispondesse direttamente alla casa
madre: è nata così la sede italiana di
Fakro. Da allora siamo cresciuti e ci
stiamo perfezionando per rispondere
in maniera sempre più performante
alle esigenze del mercato nazionale.
La scelta di sostituire la precedente
distribuzione, affidata ad un partner
italiano, è arrivata dopo la valutazione
positiva del mercato verso i prodotti
24 ore, gli interventi post-vendita
effettuati su tutto il territorio
nazionale in tempi molto brevi. Il
nostro obiettivo a medio termine
consiste nel raggiungimento dei
livelli di mercato che l’azienda
possiede anche nel resto d’Europa
e consolidare la nostra presenza nei
mercati globali. A tutt’oggi, circa il
70% della produzione è destinata
all’esportazione». Per i prossimi anni
Fakro ha in serbo diverse novità,
mirate soprattutto all’acquisizione di
nuovi punti vendita e allo sviluppo di
nuove partnership con i professionisti
della distribuzione edile, oltre che alla
promozione dei suoi prodotti. «Stiamo
per lanciare un’importante azione
promozionale rivolta ai rivenditori,
legata alle tende ombreggianti esterne
AMZ, e per quest’anno sono previste
molte novità di prodotto» anticipa
Pernpruner. L’ampiezza di gamma
e soluzioni disponibili, la varietà
dei materiali utilizzati, nonché la
possibilità di produrre fuori standard
su specifiche richieste del cliente,
rende i prodotti e gli accessori Fakro
adatti a rispondere alle esigenze
di qualsiasi tipologia costruttiva,
anche di soluzioni architettoniche
di design, e a soddisfare quanto il
mercato dell’edilizia richiede in
termini di dimensioni, di sicurezza e
di caratteristiche isolanti. «Fakro offre
una gamma di finestre con coefficiente
termico da 1,3 W/m2K fino a 0,58 W/
m2K, valore ottenuto in abbinamento
all’apposito raccordo EHV-AT Thermo
che rende sotto questo aspetto la
finestra FTT U8 attualmente la
finestra più performante sul mercato
youfocus - 37
chi è fakro
F
akro è una società costituita
nel 1991 in Polonia, dove da
sempre ha la sua sede principale.
Il gruppo è tra i maggiori operatori
al mondo nel settore delle finestre
da tetto e possiede sul mercato
globale una quota pari a circa il
15% dell’intera domanda. Con oltre
3200 dipendenti distribuiti in dodici
stabilimenti di produzione in diversi
paesi, Fakro è titolare di numerosi
brevetti europei e rappresenta una
delle più moderne aziende in Polonia, con un fatturato annuo di circa
250 milioni di euro. La distribuzione Fakro è affidata a 14 società
presenti in USA, Gran Bretagna,
Francia, Germania, Austria, Olanda,
Ungheria, Russia, Ucraina, Slovacchia, Cina e Lettonia e da due anni
anche in Italia.
– dichiara Pernpruner -. Nel caso
delle finestre super-termoisolanti
FTT il doppio o triplo vetrocamera è
collocato in un telaio con un’anta di
innovativa progettazione con profili
in legno di spessore maggiorato per
ridurre al minimo i ponti termici ed
aumentare l’isolamento della finestra.
Il Kit isolante XDP serve poi per
il fissaggio veloce e impermeabile
della finestra con la costruzione del
tetto, componendosi di una guaina
impermeabile al vapore acqueo
38 - youfocus
e di materiale isolante in lana di
pecora. Il materiale termoisolante
di lana di pecora possiede una
densità ottimale e grande elasticità,
garantendo il riscaldamento
ottimale e l’impermeabilità intorno
alle finestre». Il doppio o triplo
vetrocamera garantisce un elevato
coefficiente di trasmittanza del vetro
(FTT U vetro = 0,5 W/m²K oppure
0,3 W/m²K) e consente di montare
queste finestre nelle abitazioni ad
elevato risparmio energetico come,
ad esempio, negli edifici passivi.
Inoltre, Fakro gestisce tutto il ciclo
produttivo, a partire dalla lavorazione
del legname, ed includendo anche
la tempra e la produzione del
vetrocamera. Questo consente di
controllare i prodotti in ogni stadio
della fase produttiva e verificarne ed
attestarne gli standard qualitativi.
«Fakro è molto attenta al mercato
italiano. Stiamo affrontando l’attuale
situazione con determinazione e
coraggio commerciale, cercando di
tenere in equilibrio il desiderio di
crescita economica con le difficoltà
presenti attualmente, come la crisi di
liquidità che sta toccando ogni anello
della filiera – spiega il direttore della
filiale italiana -. «Con le rivendite
abbiamo un rapporto diretto, sono da
sempre il nostro target principale. La
distribuzione copre tutto il territorio
nazionale con 70 agenti, professionisti
della vendita, a stretto contatto con la
distribuzione e con la nostra struttura
Una soluzione per ogni esigenza
Molte le soluzioni che Fakro propone per il settore delle finestre
da tetto. «Abbiamo in attivo molti
brevetti ed oltre 70 richieste di brevetto depositate, relative non solo
al prodotto, ma anche ai processi
produttivi di cui siamo sviluppatori
– afferma Pernpruner -. Dal punto di
vista della sicurezza, per garantire
maggiore protezione all’effrazione di
una finestra da tetto, abbiamo dotato tutta la nostra gamma di finestre
con il sistema di rinforzo topSafe. Il
particolare fissaggio della cerniera
impedisce la formazione di crepe
nel legno, il distacco delle cerniere
stesse e lo sprofondamento dell’anta all’interno dell’abitazione. Le finestre con sistema topSafe sono
dotate di un profilo supplementare
in acciaio nella parte inferiore del
battente che ostacola l’effrazione
con attrezzi da scasso e di un rafforzamento particolare della costruzione in legno e degli elementi di
chiusura. Per una ulteriore notevole
garanzia di sicurezza, per ridurre al
minimo la possibilità di effrazione,
abbiamo introdotto nell’offerta standard la finestra FTP-V P2 dotata di
vetro antieffrazione di classe P2A,
del sistema topSafe per rinforzare
la costruzione delle finestre stesse, nonché di protezione contro lo
smontaggio del vetro e maniglia con
blocco. Sul piano del design, abbiamo voluto ampliare la nostra offerta
di finestre da tetto con una nuova
finestra con profili multicamera in
PVC con impiallacciatura in color
pino». Fakro ha inoltre studiato un
nuovo rivestimento che rende la finestra esteticamente uguale ad una
finestra in legno, garantendo però
una durata maggiore in ambienti
umidi. Nell’ambito del design trovano grande importanza anche gli
accessori interni, studiati per offrire comfort nell’ambiente abitativo,
senza trascurare la componente
estetica.
tecnico commerciale in Italia e in
sede in Polonia. A loro, offriamo corsi
di formazione e di aggiornamento
costanti per apportare ai clienti
valore aggiunto dato dallo sviluppo
tecnologico del prodotto finestra da
tetto».
Puntare in alto,
con i piedi
per terra.
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Nuovi sistemi
costruttivi
Sempre più integrati, prestazionali
e attenti all’ambiente. L’innovazione
c’è, ma si sta diffondendo lentamente,
spinta dalle nuove normative
di Santina Muscarà e Veronica Monaco
40 - youSPECIAL
S
e da una parte le innovazioni
si fanno sempre più strada,
dall’altra procedono ancora
lentamente in Italia, soprattutto nel
settore delle costruzioni. «Questo
settore è già piuttosto restio ad
accogliere cambiamenti in condizioni
normali, figuriamoci in un momento
di profonda crisi economica come
quello attuale, in cui è necessario
ridurre le spese», dichiara Adolfo
Baratta, del Dipartimento di
Architettura dell’Università di
Roma3. Tuttavia, nonostante la sua
lenta diffusione, l’innovazione c’è,
dettata soprattutto da situazioni
come «il rispetto per l’ambiente, la
salute dell’uomo, la semplificazione
delle opere in cantiere, l’incremento
prestazionale, l’efficienza energetica,
l’integrazione degli impianti e così
via. Tutte soluzioni nate in risposta ad
alcune emergenze, o per l’emanazione
di una nuova legge», continua
Baratta. Risulta così che l’innovazione
indotta da alcune cause specifiche è
più frequente di quella spontanea: il
sistema a cappotto, per citare un caso
concreto, si è diffuso principalmente
per i cambiamenti normativi. Inoltre
è più frequente apportare modifiche
a soluzioni già esistenti anziché
inventare soluzioni ex novo: «Basti
pensare – fa notare Baratta – alle
nuove soluzioni in calcestruzzo,
ad esempio la versione extrafluida
ideata per rendere più semplice la
posa, o quella fibrorinforzata per
migliorare le prestazioni meccaniche
o, ancora, quella riciclata o a base di
biossido di titanio per una maggior
attenzione all’ambiente». Anche un
settore tradizionale come quello dei
laterizi si è evoluto: «Ci sono laterizi
riempiti con isolante termico in modo
da proteggere lo stesso isolante dalle
aggressioni esterne e garantirne così la
durata, oppure i laterizi rettificati per
semplificare le operazioni in cantiere,
o ancora quelli armati per migliorarne
le prestazioni meccaniche», elenca
Baratta, che aggiunge: «Un altro
settore in crescita è quello del legno:
negli ultimi anni hanno avuto molto
successo le strutture realizzate
con pannelli di legno lamellare
(X-Lam) e nel prossimo futuro il
legno acetilato garantirà prestazioni
ancora superiori e maggiore durata».
Come spiega Roberto Grasso della
youSPECIAL - 41
Adolfo Baratta
Index, «i drammatici eventi sismici
dell’Aquila e dell’Emilia hanno
ampliato notevolmente l’interesse
nei confronti di soluzioni costruttive
alternative a quelle tradizionali, come
il legno. Non dobbiamo però più
pensare alla piccola costruzione, ma
a veri e propri condomini multipiano
con verticalità impensabili fino a
qualche decennio fa, in grado di
fornire eccellenti caratteristiche di
resistenza agli eventi sismici, al fuoco,
e di isolamento termico, favorendo
quindi risparmi energetici per l’intera
collettività. Per tali motivi Index ha
investito e continuerà ad investire
molto in questo settore in quanto
assumerà sempre più un ruolo di
rilievo nel settore delle costruzioni».
E prosegue: «La modalità e la tecnica
costruttiva delle pareti esterne
dipendono solitamente dalla scelta
costruttiva dell’intera costruzione in
legno. A livello di pareti esterne, le
più diffuse e utilizzate sono le pareti
a pannelli massicci a strati incrociati
tipo X-Lam-Cross Lam e le pareti a
Roberto Grasso
42 - youSPECIAL
MASSIMA SICUREZZA
grazie all’innovativo
schema a raggiera
con l’armatura
confinata
Il sistema antisismico brevettato
La normativa cambia
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pareti massicce si suddivide inoltre in
pannelli multistrato incollati, pannelli
multistrato inchiodati o aggraffati e
pannelli multistrato tenuti assieme
da cavicchi di legno o incastri».
«Oltre alle murature tradizionali e al
legno – dichiara Andrea Da Canal,
tecnico della Pontarolo Engineering
- si stanno diffondendo soluzioni
che accorpano in un’unica soluzione
struttura e isolamento. Si tratta di
sistemi di armatura continua o diffusa,
costituiti da casseri o pannelli isolanti
di varie dimensioni al cui interno
viene gettato un muro in calcestruzzo
portante. I vantaggi di queste soluzioni
consistono nella velocità e facilità
di posa, oltre che nel risparmio
di tempo e denaro in cantiere. Il
risparmio si può considerare anche a
lungo termine rispetto al ciclo di vita
dell’edificio in quanto, garantendo la
realizzazione di una costruzione ad
alte prestazioni energetiche, queste
soluzioni permettono di consumare
poco e diminuire i consumi e i costi
in bolletta. Le regole imporranno
sempre di più di costruire rispettando
le normative energetiche, rispettando
severi limiti in termini di isolamento
e di consumo – aggiunge Da Canal
–. Il futuro delle costruzioni vedrà
una progettazione sempre più
integrata tra la struttura, l’involucro
e l’impiantistica, oltre all’impiego
di materiali innovativi con ottime
perfomance isolanti, che possano
garantire risultati eccellenti anche con
spessori ridotti». Le innovazioni quindi
ci sono, ma purtroppo hanno ancora
una diffusione lenta: «Il laterizio
rettificato viene ancora considerato
una novità in Italia, ma in realtà è stato
brevettato trent’anni fa – chiarisce
Baratta –. La riluttanza è legata più
che altro alla volontà di ottimizzare le
procedure interne, perché ovviamente
youSPECIAL - 45
Andrea Da Canal
quando si impara una metodo a
regola d’arte, avventurarsi in qualcosa
di nuovo non è così scontato e
spontaneo. In settori come la telefonia
o l’informatica, i cambiamenti
avvengono molto rapidamente e
un cellulare acquistato oggi tra sei
mesi sarà già vecchio. Nel settore
delle costruzioni, invece, ci vogliono
anni per accettare soluzioni di cui
la sperimentazione ha dimostrato
la funzionalità». E conclude: «Forse
una delle innovazioni più interessanti
è quella relativa al trasferimento
delle informazioni, che necessita di
nuovi strumenti, dinamici, flessibili
e in grado di integrare conoscenze
differenti. In particolare, nei progetti
complessi, dove sono coinvolte figure
molto diverse tra loro, come ingegneri,
architetti, impiantisti, geologi, ma
anche sociologi e psicologi. In questi
casi è necessaria un’innovazione che
garantisca il trasferimento di tutte le
informazioni, come ad esempio le
tecnologie BIM (Building Information
Modeling), che consentono di tenere
traccia di tutte le fasi di costruzione
intervenendo contemporaneamente
su ciascuno degli elementi e dei
documenti che interessano l’elemento
progettuale.
Ecco, il BIM è stato imposto per
legge in Danimarca e in 12 mesi è
stato introdotto perfettamente nella
progettazione edile. In Italia, invece,
non so quando uno strumento
del genere avrà la diffusione che
merita».
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Aquapanel
mette tutti d’accordo
Dal progettista all’installatore, passando dalla rivendita,
ecco come gli operatori interpretano
il sistema messo a punto da Knauf
di Veronica Monaco
N
uove prospettive nella
progettazione e realizzazione
di edifici. Questo è quanto
si propone Aquapanel Outdoor
di Knauf, il sistema a secco per la
realizzazione di tamponamenti esterni
e facciate. Basato sulla tecnologia
delle lastre in cemento fibrorinforzato,
Aquapanel garantisce a bassi
spessori resistenza alle sollecitazioni
meccaniche e climatiche più estreme,
oltre che elevate prestazioni sismiche,
di isolamento acustico e termico,
pari a circa 0,20 W/m2K con 22 cm,
e di durabilità nel tempo. Per le sue
proprietà tecniche, oltre che per la
sua estrema flessibilità progettuale,
il nuovo sistema di Knauf è stato
scelto per CityLife, il progetto urbano
in corso di realizzazione nell’area
dell’ex quartiere fieristico di Milano,
firmato da alcuni grandi nomi
dell’architettura contemporanea, tra
cui lo statunitense Daniel Libeskind.
Le residenze Libeskind presentano
facciate dalla forma complessa,
realizzate con pannelli Aquapanel che
fanno da supporto a grandi lastre in
ceramica. Aquapanel è stato inoltre
utilizzato per la realizzazione dei
controsoffitti esterni.
«Il Sistema Aquapanel
è stato scelto perché
ha delle ottime
prestazioni isolanti,
che consentono il
rivestimento delle
pareti senza la
creazione di ponti
termici
Dieter Bachschmid
– spiega l’ingegnere
Dieter Bachschmid del progetto
Libeskind
– “City Life” –. Aquapanel inoltre
permette al
progettista di
utilizzare qualsiasi
finitura esterna,
assicurando la
necessaria flessibilità
anche per facciate
estremamente
segmentate, come
Riccardo Piccoli
quelle previste dal
progetto». Aquapanel
si caratterizza per essere un sistema
completo: oltre alle lastre in cemento,
il sistema include anche accessori per
la finitura esterna, profili, materiali
isolanti, prodotti
per la stuccatura dei
giunti e opzioni per
la finitura interna.
«Aquapanel fornisce
un pacchetto
completo, e
permette di risolvere
in questo modo
tutte le eventuali
Moreno Cenedese
problematiche di
posa – afferma Riccardo Piccoli,
titolare della rivendita Piccoli Gino di
Susegana, in provincia di Treviso –.
Inoltre, l’attenzione ai temi del
comfort acustico e termico rende
questo sistema adatto alla realizzazione
di edifici in Classe A o in interventi di
ristrutturazione per la riqualificazione
energetica». «La conoscenza dei
componenti è una certezza per
l’applicatore: dal momento che profili,
lastra e rasanti sono tutti Aquapanel
si eliminano possibilità di errori e
incompatibilità», dichiara Moreno
Cenedese, titolare dell’azienda di posa
Idealstile.
youSPECIAL - 49
speciale sistemi costruttivi
1
Gyproc Saint‐Gobain lancia Aquaroc, la
soluzione a secco in cemento alleggerito
per esterni e ambienti umidi, che offre tre
diversi sistemi per i tamponamenti esterni:
Aquaroc Prima (soluzione di base, con buone
prestazioni termiche ed elevato isolamento
acustico), Aquaroc Performa (ad alte
prestazioni termiche ed acustiche), Aquaroc
Perfecta (eccellenti prestazioni di isolamento
termico e acustico).
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Prodotto esclusivamente
in Italia, Porotherm BIO PLAN
42,5 T – 0,09 di Wienerberger
nasce per offrire un’efficace
soluzione monostrato, per
progettare edifici dalle elevate
prestazioni energetiche.
Porotherm BIO PLAN 42,5 – 0,09
combina la tecnologia della
rettifica a quella dei setti sottili,
garantendo – su una parete
semplicemente intonacata –
una trasmittanza U pari a 0,20
W/m²K e una conducibilità λ di
0,09 W/mK.
5
4
Naturalia-Bau propone diverse soluzioni
per l’isolamento e l’impermeabilizzazione di
facciate ventilate per pareti esterne sia in
legno che in muratura.
Il sistema è composto da isolamento termico
con pannelli in legno Pavatex protetti dal
manto impermeabile e traspirante Stamisol
FA, resistente ai raggi UV.
Lecablocco Bioclima Zero18p di Laterlite è
il nuovo blocco preaccoppiato in calcestruzzo
di argilla espansa Leca e pannello isolante
in polistirene espanso con grafite, ideale per
murature verso ambienti non riscaldati. In soli
44 cm, il blocco raggiunge alte prestazioni
di isolamento termico (U = 0,18 W/m2K) e
inerzia termica. Grazie all’abbinamento con la
tavella isolata il sistema costruttivo permette
la continuità dell’isolante sull’intero involucro.
7
Normablock Più Classe A di Latercom è un
monoblocco portante per la realizzazione di
murature perimetrali in zona sismica, realizzato
con laterizio porizzato Poroton iniettato di
polistirene caricato con grafite. Lo spessore di 40
cm garantisce una trasmittanza pari a 0,242 W/
m2K, alta resistenza statica, isolamento acustico
e protezione dal fuoco. Oltre all’elemento base,
Normablock Più comprende anche una serie di
pezzi speciali da completamento.
50 - youSPECIAL
6
Grazie alla sua innovativa tecnologia
costruttiva, weber.therm robusto di Weber
Saint-Gobain permette rivestimenti finora
incompatibili con le soluzioni a cappotto
ETICS standard. La struttura è realizzata con
tasselli e accessori dedicati che solidarizzano
al supporto murario una rete metallica sulla
quale viene applicato a spruzzo l’intonaco,
su cui si possono poi applicare i rivestimenti
con opportuni collanti e sigillanti elastici, o
con una rasatura armata da tinteggiare o
rasare con finitore colorato. Tra la muratura e
lo strato di intonaco, un pannello in isolante
minerale assolve le funzioni di isolamento
termo-acustico e protezione dal fuoco.
speciale sistemi costruttivi
8
9
PregyAquaBoard di Siniat è la prima lastra in gesso rivestito
marcata CE costituita da un cuore additivato e da un
rivestimento idrorepellente per un’alta resistenza all’umidità
(assorbimento <3%). AquaBoard è ideale per realizzazioni di
pareti e controsoffitti esterni sia direttamente esposti che non.
AquaBoard è certificata dall’ITC-CNR per una durata superiore ai
25 anni e dall’Istituto Giordano per l’antieffrazione.
SanMarco Terreal presenta Cotto3, il sistema di involucro
a secco ventilato con grandi lastre in cotto tradizionale
a pasta molle. Il sistema è costituito da tre gusci, uno
termico, uno strutturale e uno di rivestimento esterno in
laterizio, tutti personalizzabili a seconda delle esigenze
progettuali. Estremamente flessibile, è adatto a tutte le
tipologie di edifici nuovi ed esistenti.
12
11
10
Atena presenta i moduli in alluminio 12/10
Atena Line-Up, un sistema di rivestimento
studiato per la realizzazione di facciate ventilate
e non ventilate. I moduli sono disponibili con
larghezze da 400, 500 o 600 mm, con o senza
coibentazione. Possono essere installati,
accostati o con fuga da 10mm, in modalità
regolare o sfalsati in senso orizzontale, verticale
o con diversi angoli di inclinazione.
Thermokappa è la linea di prodotti in laterizio
ad alto contenuto tecnologico di Danesi
Latertech. La linea comprende i blocchi
in laterizio porizzato con inserti in Neopor
ThermoK30 e ThermoK24, per la realizzazione
di pareti di tamponamento con elevata inerzia
termica (rispettivamente di 0,30 e 0,24
W/m2K). Gli incastri a secco verticali e la
sporgenza degli inserti di Neopor di 8 mm dalla
faccia superiore del blocco, annullano i ponti
termici, assicurando anche un risparmio di
malta e una posa normalizzata.
Climablock di Pontarolo Engineering è un innovativo
sistema costruttivo per realizzare in un’unica soluzione
muri portanti in calcestruzzo, isolati termicamente sia
all’esterno che all’interno. Disponibile in diverse forme
e dimensioni, Climablock è costituito da due pannelli
affacciati in EPS, mantenuti a distanza da staffe
in plastica riciclata co-stampate. Lo spazio
che si crea viene poi riempito con il calcestruzzo.
La diversa distribuzione dell’isolante
tra interno ed esterno evita la formazione
di condensa e, nel contempo, permette
di raggiungere livelli di isolamento,
con trasmittanza fino a 0,14W/m2K.
13
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Disponibile , 6, 9 e 12 mm.
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youSPECIAL - 51
Più comfort
con il nuovo
Isotec Parete
Il prodotto di Brianza Plastica si arricchisce
di un correntino maggiorato che garantisce maggiore flessibilità
progettuale e una migliore ventilazione di facciata
di Brunella Orsini
N
on si ferma l’innovazione di
Brianza Plastica. L’azienda
di Carate Brianza (MB),
attiva da cinquant’anni nel settore
delle coperture e dell’isolamento
industriale e civile, ha infatti messo
a punto una nuova versione di Isotec
Parete, il sistema di isolamento
certificato Leed che permette, in
un’unica soluzione tecnica, di creare
un cappotto esterno termoisolante
e una struttura di supporto per la
finitura esterna di rivestimento.
Sviluppato in collaborazione con il
dipartimento BEST del Politecnico
52 - youPRODUCT
{
Il sistema di isolamento studiato
da Brianza Plastica è composto
da un corpo centrale isolante
in poliuretano espanso rigido
autoestinguente, ricoperto da un
involucro impermeabilizzante
di Milano, Isotec Parete è oggi
disponibile con un correntino
maggiorato che garantisce una
maggiore flessibilità di applicazione.
Il piatto di appoggio più largo
permette, infatti, di fissare diverse
tipologie di rivestimenti esterni, anche
quelli che solitamente richiedono
maggiore superficie d’appoggio
dietro la lastra. In particolare, Isotec
Parete può essere utilizzato con
rivestimenti in legno, in tavelle in
cotto, in lastre di cemento intonacate,
di fibrocemento e lastre metalliche.
Grazie al correntino più alto, la
nuova versione del prodotto permette
inoltre di migliorare la ventilazione,
che arriva a superare anche i 200
cmq/ml. Il sistema di isolamento
studiato da Brianza Plastica è
composto da un corpo centrale
isolante in poliuretano espanso
rigido autoestinguente, ricoperto da
un involucro impermeabilizzante.
Il pannello è reso portante da un
profilo nervato in acciaio zincato,
che va a comporre la camera di
ventilazione e la struttura di supporto
del rivestimento di facciata: sul
profilo metallico sono predisposti dei
fori che, oltre a rendere possibile la
ventilazione della facciata, consentono
anche di far scorrere eventuali
infiltrazioni accidentali di acqua.
La battentatura sui lati consente ai
pannelli di incastrarsi in maniera
precisa, eliminando la possibilità
di formazione dei ponti termici.
Disponibile finora negli spessori
di 60 e 80 mm, il pannello Isotec
Parete si è recentemente arricchito
di due nuove versioni, quella da
100 e quella da 120 mm, per offrire
maggiore flessibilità progettuale.
Adatto sia alle nuove costruzioni
che agli interventi di recupero, il
sistema di Brianza Plastica consente
di migliorare il comfort abitativo
e contenere i costi energetici,
garantendo contemporaneamente la
coibentazione completa dell’involucro
edilizio e la ventilazione di facciata.
La creazione di una camera d’aria
ventilata continua tra l’isolante e
il rivestimento implica, infatti, una
migliore termoregolazione naturale
dell’edificio, sia in estate che in
inverno.
PRIMA
ISOTEC PARETE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI UN EDIFICIO A PORDENONE
P
iù funzionalità, un’estetica più contemporanea e l’ottimizzazione dei consumi
energetici: questi gli obiettivi del progetto di riqualificazione che ha interessato
un edificio residenziale a Pordenone. Gli interventi previsti dal progetto prevedevano l’ampliamento degli spazi abitativi al piano terra, la realizzazione di un ampio
porticato e la creazione di un nuovo spazio abitativo nel sottotetto, mediante
sopraelevazione. La decisione di rivestire esternamente l’edificio con lastre in
alluminio naturale ha richiesto a livello architettonico la necessità di realizzare una
parete ventilata. Per l’isolamento, la scelta è caduta su Isotec Parete di Brianza
Plastica. Tutte le pareti perimetrali, sia esistenti che relative all’ampliamento e
alla sopraelevazione, sono infatti state isolate termicamente mediante cappotto
costituito da pannelli Isotec Parete con spessori di 80 mm, che hanno permesso
di raggiungere una trasmittanza di 0,21 W/m²K.
youPRODUCT - 53
A tutta
coibentazione
Dai VIP ai Phase change materials
ecco i materiali di ultima generazione per isolare
alla perfezione la casa, dal tetto alle fondazioni
di Veronica Monaco
U
n buon isolamento è ormai un
elemento imprescindibile di
ogni buona abitazione, sia che si
parli di edifici di nuova realizzazione –
per i quali la coibentazione è diventata
un fattore determinante in conformità
ai nuovi requisiti di efficienza
energetica imposti dalle nuove direttive
comunitarie -, sia per il patrimonio
esistente, unico settore che ancora
muove il mercato delle costruzioni.
Nel campo della coibentazione
l’innovazione tecnologica sta facendo
passi da gigante, con la messa a punto
di soluzioni in continua evoluzione,
in grado di garantire performance
sempre più elevate con spessori
sempre più ridotti. «Nel panorama
della coibentazione – spiega Carlo
Palombi, direttore vendite Italia
della Index – si sono ormai affacciate
tutte le tipologie di isolanti, dai più
classici ai più innovativi, tecnologici e
“di tendenza”. Il quasi monopolio del
polistirolo espanso si sta assottigliando
a favore delle lane minerali, per la loro
migliore resistenza al fuoco e ottima
permeabilità, e del poliuretano per
questioni prestazionali. Inoltre, per
questioni di sostenibilità ambientale, i
54 - youSPECIAL
materiali composti da fibre naturali,
pur costituendo una piccola nicchia,
sono quelli che destano più interesse
per la marginalità che garantiscono».
I materiali disponibili sul mercato
sono davvero molti, e non resta che
scegliere quello giusto a seconda del
tipo di intervento di coibentazione
che si intende realizzare, oltre che
delle condizioni climatiche. Non
basta infatti isolare solo dal freddo
invernale, ma è necessario proteggere
gli edifici anche dal caldo estivo.
Per questo vanno scelti materiali in
grado di offrire anche protezione
dal caldo estivo, con caratteristiche
di maggiore sfasamento e minore
diffusività termica. «I principali
errori da evitare - chiarisce inoltre
Palombi - sono la fretta nel terminare
i lavori, la ricerca del risparmio
a ogni costo (sia nella scelta dei
prodotti che nella preparazione dei
materiali), e la tendenza a seguire
vecchie consuetudini anche quando
sono ormai superate da soluzioni più
performanti ed innovative. Sono i
dettagli quelli che differenziano un
buon lavoro da un’ altro e alla fine
fanno l’opera d’arte».
COIBENTAZIONE
DEL TETTO
Partiamo dall’intervento di
coibentazione più complesso:
il tetto. Per un lavoro a regola
d’arte è necessario considerare
l’equilibrio termico e il luogo in
cui si trova l’edificio, in quanto la
copertura è il punto più esposto agli
agenti atmosferici oltre che la parte
strutturale che subisce in maggior
misura le escursioni di temperatura,
soprattutto in presenza di tetti
piani. Negli edifici residenziali,
la coibentazione del tetto avviene
principalmente sottotegola,
sfruttando cioè lo spazio tra il solaio
e le tegole: qui vengono inseriti i
pannelli isolanti, di solito dotati di
appositi supporti che sostengono
il manto di copertura. Se tra il
manto di tegole e lo strato isolante
sottostante è prevista una camera
d’aria, allora siamo in presenza
di una copertura ventilata,
che utilizza il movimento
ascendente dell’aria dalla
gronda verso il colmo per
diminuire la trasmissione del
calore dalle tegole al solaio.
Per realizzare l’isolamento di
questo tipo di coperture, viene
previsto l’inserimento tra le
tavelle e le tegole di un doppio
o triplo strato di pannelli di
sughero, in grado di sopportare
il sovraccarico senza deformarsi
ed evitare la formazione di
ponti termici. In ogni caso,
per la coibentazione del tetto,
l’isolante deve possedere elevate
proprietà di inalterabilità al
caldo, conducibilità costante e
deve essere accoppiato a materiali
bituminosi per permettere
l’impermeabilizzazione. Nelle
coperture piane, a seconda
che il manto impermeabile
sia posizionato sopra o sotto
il materiale isolante, si parla
di coperture piane a tetto
caldo (isolante sotto il manto
impermeabile) o coperture
piane a tetto rovescio
(isolante sopra il manto
impermeabile). Nel primo
caso, è necessario realizzare sul
solaio un’efficace barriera al
vapore per proteggere l’isolante
dall’eventuale formazione
di condensa negli strati interni,
mentre nel secondo caso – visto che il
materiale isolante protegge il manto
impermeabile - è necessario scegliere
un isolante, come il polistirene
estruso, capace di reggere notevoli
sollecitazioni fisiche e meccaniche. In
caso di tetto a falde, è invece possibile
isolare solo il solaio con materiali
ad alto spessore, soprattutto in zone
climatiche particolarmente fredde.
Si può però decidere di intervenire
anche dall’interno, realizzando un
controsoffitto isolato con pannelli
isolanti in lana di vetro o in fibra
di legno rivestiti in cartongesso,
successivamente rifiniti con pittura. Per
la scelta dei materiali comunque molto
dipende dalla zona climatica in cui è
situato l’edifici.
COIBENTAZIONE
DELLE PARETI
La coibentazione riguarda anche
gli altri elementi strutturali di un
edificio, in particolar modo le pareti.
A questo proposito è possibile
intervenire attraverso la realizzazione
di un cappotto esterno – soprattutto
in condizioni di edifici di nuova
costruzione – o di un cappotto
interno, più frequente in interventi di
ristrutturazione, in quanto comporta
maggiore rapidità di esecuzione e
ingombri minimi. Mentre nel primo
caso, il pannello isolante viene incollato
e armato alla parte esterna dell’edificio,
nel caso del cappotto interno è possibile
procedere in due modi, a seconda che
le pareti prevedano la presenza o meno
di un’intercapedine. Qualora fossero
prive di intercapedine l’isolante termico
deve essere posizionato sulla faccia
interna delle pareti stesse, utilizzando
pannelli in lana di roccia o lana di
vetro, polistirene espanso o estruso,
sughero, solitamente accoppiati a lastre
di cartongesso o gesso fibra. Per evitare
l’insorgere di fenomeni di condensa
interstiziale tra il pannello e la parete,
è inoltre possibile inserire una barriera
al vapore tra l’isolante e l’interno. Se le
pareti perimetrali sono invece dotate
di intercapedine, la coibentazione
può essere effettuata attraverso
insufflaggio di schiuma poliuretanica
o riempimento con granuli di argilla
espansa. In questo caso il materiale
isolante, da scegliere soprattutto in base
alle sue caratteristiche di idrorepellenza
youSPECIAL - 55
e elevata durabilità (in quanto interno
alla parete e quindi difficilmente
accessibile in una fase successiva),
deve essere posto tra l’intercapedine
e la parete interna. Anche in questo
caso è necessario evitare la formazione
di fenomeni di condensa, a cui è
possibile far fronte attraverso la
creazione di giunti verticali aperti
verso la parete esterna e un’efficiente
ventilazione dell’intercapedine stessa.
I materiali generalmente utilizzati per
la coibentazione delle pareti sono i
pannelli in EPS, caratterizzati da una
bassa conduttività termica e densità
omogenea. Sono inoltre disponibili
sul mercato isolanti minerali (pannelli
e schiuma in lana di roccia, in lana di
vetro, perlite espansa, argilla espansa),
materiali di origine naturale (kenaf,
canapa, fibra di lino) e animale (lana
di pecora). «Difficilmente si opta per
altre soluzioni, se non altro per un
discorso di costi. Al momento ci sono
sul mercato alcune soluzioni altamente
innovative e tecnologicamente avanzate,
come le nanotecnologie, che fanno
registrare elevate performance anche
con spessori ridotti, ma hanno dei
costi tali per cui, in un periodo di crisi
come quello attuale, è difficile che
vengano utilizzate» dichiara Valeria
Erba, presidente di Anit, l’associazione
nazionale per l’isolamento termico e
acustico. Gli isolanti nanotecnologici
sono a base di aerogel, un materiale
ottenuto dalla gelificazione della silice
in un solvente e formato da una serie
fittissima di pori che compongono
circa il 90% della superficie, e che
consentono di rallentare in modo
considerevole il trasporto di calore e
massa, permettendo così di raggiungere
bassissimi valori di conduttività termica,
intorno ai 0,013-0,014 W/mK, in
spessori molto ridotti. Tra i materiali
di ultima generazione figurano anche
i cosiddetti Vip (Vacuum Insulation
Panels), cioè pannelli isolanti
sottovuoto costituiti da un involucro
di incamiciatura ermetico multistrato
in alluminio che racchiude e sigilla
una schiuma di acido silicico, a cui
è stata sottratta l’aria per limitare la
trasmissione di calore per conduzione
e per convezione. All’interno poi può
essere aggiunto anche un opacizzante
per gli infrarossi, in modo da ostacolare
ulteriormente il passaggio di calore.
Questi pannelli permettono di
raggiungere alte prestazioni in bassi
spessori, con valori di isolamento
intorno ai 0,004 W/mK. Sono tuttavia
molto delicati e anche una minima
lesione ne comprometterebbe la
validità: per questo vengono solitamente
rivestiti con lastre in polistirolo, plastica
o gomma per garantire una maggiore
robustezza. Molto innovativi risultano
anche i Pcm (Phase change materials) e
gli isolanti sottili multiriflettenti.
I Pcm sono materiali in grado di
modificare la loro fase fisica, da solida
a liquida o viceversa, a temperature
prefissate (intorno ai 23-26 gradi).
Durante questo passaggio, il materiale
accumula calore sottraendolo
all’ambiente interno, rilasciandolo
poi al momento più opportuno, con
uno sfasamento di circa 12-14 ore.
Gli isolanti sottili multiriflettenti
sono invece costituiti dall’unione di
film riflettenti metallici che vengono
alternati con strati di separazione a
base di materiali isolanti quali ovatta,
schiuma, lana di pecora. Questi
prodotti funzionano in base al principio
della riflessione dell’irraggiamento,
altra modalità con cui avviene la
propagazione del calore, oltre alla
conduzione e alla convezione, e
principale causa di dispersione termica
negli edifici. Rispetto agli isolanti
tradizionali, quelli multiriflettenti
permettono di realizzare coibentazioni
con spessori ridotti da 3 a 5 volte più
sottili.
COIBENTAZIONE PAVIMENTI
Anche il pavimento è un elemento
strutturale da non sottovalutare per
una buona coibentazione dell’edificio:
in mancanza di un isolamento
adeguato, infatti, l’edificio potrebbe
arrivare a disperdere anche il 15-20%
del suo calore. Negli edifici di nuova
realizzazione, sopra locali non riscaldati
come cantine o box auto, il pannello
isolante (in lastre, tappeti o schiume
autoindurenti) viene applicato sopra la
soletta, e rivestito successivamente dal
massetto di posa per la pavimentazione
sovrastante. In questo modo è possibile
separare termicamente gli ambienti,
consentendo l’interruzione dei ponti
termici. In caso di pavimentazioni
riscaldate, invece, l’iter è più complesso
e prevede la posa successiva della
barriera a vapore, dell’isolante, della
rete elettrosaldata, della serpentina di
riscaldamento, e infine del massetto e
della pavimentazione. L’ultimo caso
è rappresentato dai pavimenti che
sovrastano il terreno (le cosiddette
pavimentazioni controterra): anche
in questo caso l’isolante termico
viene posto sopra la soletta, ma il
tutto viene rivestito con un massetto
armato con rete elettrosaldata, in
modo da fornire maggiore protezione
e supporto alla struttura. Inoltre può
essere anche previsto l’inserimento di
uno strato impermeabile tra la soletta
e il materiale isolante, così da evitare
eventuale formazione di umidità e di
fenomeni di condensa. La gamma dei
materiali disponibili sul mercato per la
coibentazione dei pavimenti è variegata:
si va dai pannelli in fibra di legno
particolarmente indicati per pavimenti
in legno e parquet flottanti, ai pannelli
in sughero caratterizzati da una buona
resistenza al calpestio, alla lana di
roccia e al feltro in lana di vetro, fino
ai materiali sintetici come i pannelli
in polistirene o polistirolo espanso e
in poliuretano espanso, o di origine
minerale come la vermiculite espansa.
DELTA® protegge i valori. Economizza l’energia. Crea comfort.
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facciate
traspiranti Delta ®
DELTA®-FASSADE PLUS
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per facciate, resistente ai raggi UV.
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youSPECIAL
- 57
Una società del gruppo Dörken.
Obiettivo
efficienza energetica
Misurare il contributo degli Stati per raggiungere gli obiettivi
energetici europei. È possibile grazie al bpie data hub e
all’isolamento termico degli edifici
di Santina Muscarà
Q
ual è la situazione del
patrimonio immobiliare
europeo per quanto riguarda
efficienza energetica e obiettivi? A
rispondere a questi interrogativi
è Oliver Rapf, executive director
dell’Istituto Europeo per la
Performance degli Edifici (BPIE)
di Bruxelles, che ha rilasciato
un’intervista pubblicata sulla “Guida
all’Efficienza Energetica in Europa
2013” di EAE (European Association
for Etics), di cui Cortexa è socio
fondatore. «Il BPIE data hub, online
dall’autunno 2012, è il portale che
supporta la raccolta dati e che li
selezionerà e comparerà per una
presentazione trasparente – dichiara
Rapf -. È indispensabile, infatti, che
i governi europei comprendano che
possedere dati dettagliati e affidabili è
un prerequisito per sviluppare e attuare
politiche e programmi
in grado di migliorare
significativamente
le prestazioni
energetiche degli
edifici». I dati
più difficili da
raccogliere sono quelli
relativi agli edifici
Oliver Rapf
commerciali, alla
definizione del profilo dei proprietari
di edifici non residenziali, all’utilizzo
dell’energia per tipo di edificio
e ai tassi di ristrutturazione, ma
l’obiettivo del data hub è quello di
riuscire in questa impresa lavorando
per un’armonizzazione dei dati a
livello europeo. «Se non siamo in
grado di misurare con esattezza il
contributo e il potenziale dei vari
Stati avremo un grande problema
e diversi standard e metodi di
LA GUIDA PER IL RISPARMIO ENERGETICO 2013
L’EAE lancia la “Guida per il Risparmio Energetico 2013” con l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle pratiche europee a sostegno del risparmio energetico.
L’attenzione si focalizza sugli edifici, che rappresentano il 70% dei consumi
totali, rendendo quindi necessari seri interventi di risanamento energetico sul
patrimonio immobiliare europeo che, oltretutto, creerebbero numerosi posti di
lavoro. Tra le principali buone pratiche sviluppate dagli Stati membri in Europa
c’è il programma britannico Green Deal, studiato per mettere i cittadini e le loro
scelte al centro, grazie ad aiuti finanziari e tassi agevolati. L’Austria invece ha
previsto un supporto di 100 milioni di euro all’anno per il risanamento energetico
degli edifici; in Repubblica Ceca già dal 2012 gli edifici di nuova costruzione
devono rispettare lo standard del basso consumo; l’Olanda ha iniziato nel 2011
uno studio sperimentale per verificare gli effetti della riduzione dell’Iva dal 19 al
6% sulle misure di risanamento energetico; la Francia, nel 2011, ha annunciato
di volere abbattere i consumi energetici del 38% entro il 2020.
58 - youSPECIAL
misurazione per la performance degli
edifici rappresentano forti barriere
commerciali», sostiene Rapf, riferendosi
agli obiettivi 20-20-20. Lo studio
permette inoltre di sviluppare piani
d’azione nazionali sul risanamento
energetico, per creare nuovi incentivi
finanziari in grado di stimolare un
maggior numero di interventi: «Oggi
gli investitori istituzionali hanno poche
opportunità di investire in progetti di
risanamento energetico. Questo tipo di
investimenti potrebbero essere attrattivi
per investitori con prospettive a lungo
termine come i fondi pensione, perché
garantiscono ritorni affidabili, a basso
rischio e a lungo termine. Per rendere
la cosa più interessante – propone
il direttore - diversi piccoli progetti
di risanamento potrebbero essere
combinati per creare un progetto di
investimento di più ampia portata. La
cosa importante è che tali strumenti
per gli investimenti saranno realizzati
tenendo conto delle circostanze
locali». Un indispensabile elemento
trainante per la crescita economica?
«L’isolamento termico degli edifici
– non ha dubbi Rapf -. Il know-how
tecnico è disponibile, così come la
forza lavoro, anche se sarà necessario
investire in misure di formazione e
molti edifici dovranno essere risanati.
Questi progetti non solo aiuteranno la
ripresa dell’industria delle costruzioni
locali e i produttori di materiali da
costruzione, ma daranno nuovo lavoro
anche al settore della progettazione,
all’innovazione, alla ricerca e allo
sviluppo».
speciale sistemi di coibentazione
1
Valtech Industrie realizza isolanti con
materiali naturali i cui componenti,
accuratamente selezionati, conferiscono
elevate qualità elastiche, meccaniche,
termiche, acustiche e idro-regolatrici. Le
proprietà degli strati intermedi in materiali
naturali e separati da pellicole riflettenti,
aumentano l’efficacia dell’isolamento
riducendo il trasferimento di energia per
conduzione. Distribuito in Italia da Bin
Sistemi. 2
Il pannello fonoisolante Cirmix Dual di Cir Edil-Acustica è realizzato in agglomerato
di poliuretano espanso flessibile riciclato, accoppiato ad una speciale membrana
polimerica fonoimpedente. Il prodotto è imputrescibile, insolubile in acqua, sagomabile,
inalterabile nel tempo e non nocivo per la salute. Ideale per realizzare pareti divisorie e di
tamponamento in tutte le tipologie di edifici.
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impermeabi atura in sistemi di isol
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pannelli pe
Ecap L è il sistema prefinito per cappotti termoisolanti di Edilteco composto
da pannello termoisolante in EPS con spessori da 3 a 20 cm, rasatura
cementizia (spessore 3 mm circa), rete in fibra di vetro apprettata antialcali
160 gr/mq annegata nella rasatura con sormonti e fustellature per
inserimento dei tasselli. Disponibile anche nelle versioni Ecap GT addittivato
con grafite (spessori da 3 a 20 cm) e Ecap Stif, sistema prefinito per
cappotti termoisolanti in Stiferite Class SK (spessori da 3 a 14 cm).
6
5
Thermoframe è la nuova guarnizione perimetrale Hörmann che permette di separare
termicamente il telaio del portone dalla muratura, consentendo così un miglioramento
della coibentazione termica dell’intero portone fino al 40%. Il robusto telaio in materiale
sintetico, disponibile come optional, incrementa inoltre la tenuta del portone.
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youSPECIAL - 59
speciale sistemi di coibentazione
8
7
Capp8 è il pannello in isolante minerale G3 di
Isover Saint-Gobain per l’isolamento termico e
acustico a cappotto esterno di pareti e solai.
Prodotto con almeno l’80% di vetro riciclato
e con una resina termoindurente di nuova
generazione, il pannello associa componenti
organici e vegetali, minimizzando le emissioni
nell’aria di VOC. Idrorepellente, ad alta densità,
Capp8 garantisce traspirabilità, durabilità
elevata e stabilità dimensionale al variare della
temperatura e dell’umidità.
Greypor Zero è lastra
stampata in EPS di ultima
generazione di Lape, adatta
alla zoccolatura del cappotto.
A basso assorbimento di
umidità, il prodotto può non
rendere necessaria la rasatura
nelle zone a contatto con il
terreno. Il layout intuitivo facilita
l’operatore nelle operazioni di
applicazione della malta.
9
10
Polystar 500 e Polystar 1000 sono i nuovi strumenti Ullmann
messi a punto per il taglio a caldo di pannelli di polistirene
espanso, di polistirolo di ogni tipo e di pannelli isolanti. La
temperatura regolabile in continuo della lama – disponibile in 11
tipologie, da 50 mm a 250 mm - raggiunge fino a 600 °C in pochi
secondi. Disponibile anche con guida orientabile per realizzare tagli
guidati diritti o inclinati fino a 45°.
60 - youSPECIAL
chöck Italia
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11
Per l’isolamento termoacustico in parete
Tecnasfalti-Isolmant presenta Isolmant Fibra
LC, il pannello in fibre di poliestere riciclate
e rigenerate, particolarmente indicato per
l’isolamento termico in intercapedine delle
pareti perimetrali e per l’isolamento acustico
delle strutture a secco. Le fibre del pannello
Isolmant Fibra LC sono termolegate, fattore che
contribuisce a rendere il materiale atossico ed
ecologico. Disponibile negli spessori di 40, 60 e
80 mm e nel formato di cm 60x150. Reazione al
fuoco in Classe 1.
5
4
3
1
2
CAPTHERM
La soluzione definitiva per
l’isolamento termico a cappotto
e per il risparmio energetico
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Il sistema di
isolamento
termico a
cappotto
CAPTHERM
è certificato
ETA 13/0134
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Stratigrafia del sistema
1. Pannello termoisolante
POLICAPTHERM
2. Tassello
3. Rasatura - COATBOND
e RETINVETRO PER RASANTI
4. Rasatura - COATBOND
5. Finitura - DECORPLAST
speciale sistemi di coibentazione
12
Termolan presenta Solida Cappotto RP-PT 2,
un pannello rigido non rivestito in lana di roccia
biosolubile a doppia densità, per l’isolamento
con sistema a cappotto. La combinazione di
conducibilità termica e densità consente di
minimizzare il fabbisogno energetico invernale
estivo dell’edificio, mentre l’elevato potere
fonoassorbente garantisce elevate prestazioni
di isolamento acustico. Incombustibile e
traspirabile al vapore, Cappotto RP-PT 2 è
riciclabile al 100%.
Celenit F2/C è un pannello isolante termico ed
acustico studiato da Celenit per l’isolamento
a cappotto. Celenit F2/C abbina materiali
certificati ecocompatibili come fibra di legno
(NaturePlus) e lana di legno mineralizzata (AnabIcea, Pefc, Tüv) e consente il raggiungimento
di bassi valori di trasmittanza e un’adeguata
protezione dal surriscaldamento estivo, in una
stratigrafia altamente traspirante. Applicabile sia
su strutture tradizionali che su case in legno.
13
Isoray Performa di L’Isolante
è una lastra detensionata
ad alte prestazioni di
isolamento termico,
adatta per applicazioni
verticali. La particolare
conformazione delle celle
garantisce massima stabilità
dimensionale, perfetta
planarità ed incollaggio
sicuro. L’assenza di
lavorazioni sulla superficie
assicura inoltre la massima
omogeneità nella rasatura
del cappotto eliminando
eventuali cavillature e difetti
in facciata.
14
15
16
Thermocap è la soluzione Cap Arreghini
per l’isolamento a cappotto. Certificato
ETA 09/0033, questo sistema può essere
utilizzato sia in edifici di nuova costruzione
che in interventi di restauro, garantendo
comfort abitativo in ogni periodo dell’anno e
una valida protezione delle facciate.
17
Il Neopor di Basf è un polistirene espandibile con
minuscole particelle di grafite incapsulate al suo
interno, che si presenta sotto forma di particelle
sferiche di differenti granulometrie. La materia prima
Neopor garantisce elevate prestazioni termiche e
isolanti, oltre ad una grande resistenza e durata
nel tempo. Le perle di Neopor vengono vendute da
Basf alle aziende di trasformazione che aderiscono
al Neopor Quality Circle Italy e che provvedono a
trasformarle in prodotti destinati alle più svariate
applicazioni di isolamento termico.
62 - youSPECIAL
Per la coibentazione
di un edificio, anche i
serramenti hanno la loro
importanza. Roto ha
messo a punto Designo
R8, con caratteristiche di
protezione termica fino a
UW 0,80 W/m2K. A queste
performance si aggiungono
un meccanismo di doppia
apertura – che consente
una vista panoramica ed
una posizione intermedia
basculante –, una pratica
maniglia multifunzione e
una triplice regolazione.
Disponibile in un’ampia
scelta di misure e soluzioni.
YTONG: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELL’ESISTENTE.
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Multipor: la soluzione ottimale
per cappotto esterno, isolamento
interno, isolamento di solai freddi
e isolamento di coperture.
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minerale Multipor:
resistente al fuoco,
traspirante, ecologico
e non fibroso.
YTONG
Xella Italia S.r.l.
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18
I pannelli coibenti extraporosi
in fibra di legno Pavatherm di
Naturalia-Bau sono utilizzabili
per tetti e pareti. Pavatherm
assicura un’elevata protezione
dal freddo, dal caldo estivo,
una notevole protezione
acustica ed antincendio.
Il prodotto è caratterizzato da
elevata capacità di accumulo
termico, traspirabilità
al vapore µ=5, elevata
sostenibilità ambientale e una
facile lavorazione.
20
Wierer ha messo a punto Isotegola Fibra,
un nuovo isolante in grado di combinare
in un unico pannello elevate prestazioni
di isolamento termico e acustico. Questo
prodotto è costituito da un involucro esterno
in EPS ad alta densità, con un’anima in fibra
di legno che rende il pannello più isolante
(lambda 0,034 W/mK + 0,044 W/mK) e
indeformabile dagli agenti atmosferici. Il
pannello è battentato sui quattro lati e
sagomato per il perfetto aggancio delle
tegole.
19
L’isolante multistrato termoriflettente
di ultima generazione Actis Triso
Super 10+ di Actis è caratterizzato
da elevate performance termiche sia
estive che invernali, sia in termini di
trasmittanza (0,09 W/mqK) che di
sfasamento (respinge il 96% della
radiazione solare). Actis Triso Super
10+ crea le condizioni di un eccellente
coibentazione di pareti e coperture,
eliminando le problematiche connesse
ai ponti termici e all’insorgenza di
muffe.
speciale sistemi di coibentazione
Le lastre in polistirene espanso
estruso Xenergy di Dow Building
Solutions possiedono elevate
qualità isolanti, oltre a un’elevata
resistenza alla compressione e
all’umidità. La linea Xenergy è stato
scelta per il primo PassivHotel in
Italia, realizzato a Torbole (TN).
22
Delta-Fassade S è la nuova
membrana traspirante ad
alte prestazioni di Dörken,
aperta alla diffusione del
vapore acqueo per tutte
le facciate sottoventilate,
anche con giunti aperti
fino a 5 cm e/o (fino a un
massimo di esposizione
ai raggi UV del 40%). Il
rivestimento impermeabile e
la resistenza duratura ai raggi
UV protegge l‘isolamento
dall‘esterno. La membrana
è dotata di una doppia
banda adesiva integrata per
il fissaggio ermetico delle
sovrapposizioni.
64 - youSPECIAL
24
21
SpyroGrip è
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Cottotherm Evolution di
Braas è un pannello in
EPS sagomato, battentato
sui quattro lati, in doppia
densità, con parti soggette
a carico e bordi laterali in
EPS 200 e nucleo interno in
EPS 80 con grafite. Grazie
alla sua struttura, il prodotto
svolge non solo una funzione
isolante, ma favorisce il
passaggio dell’aria nel
sottomanto, dalla linea di
gronda alla linea di colmo,
garantendo la ventilazione del
tetto. La presenza di cunei per
l’aggrappaggio delle tegole
facilita le operazioni di posa.
23
25
Il nuovo sistema a cappotto Ardcoat
System è il risultato di anni di ricerca
di Ard f.lli Raccanello. Questo sistema
è abbinabile a un ciclo di finitura
con prodotti elastomerici della linea
Ardelast., adatti a prevenire il problema
delle microcavillature nelle murature,
ottimizzandone le prestazioni e
creando un binomio efficace per qualità
e durabilità dell’intervento. Le finiture
elastomeriche Ardelast garantiscono
inoltre un’ampia gamma cromatica,
grazie alla possibilità di realizzare le
tinte delle mazzette Extra Colours
e Centri Storici. Ardcoat System è
assicurabile per una durata di 10 anni.
26
ThermoSilentRock è il pannello in lana
di roccia ad alta densità (120 kg/m3) di
Index. Grazie alle ottime caratteristiche di
trasmittanza, permeabilità, resistenza al
fuoco e resistenza meccanica può essere
utilizzato per il roofing, per il cappotto a
parete, per intercapedini in cartongesso,
quindi sia come isolante termico che acustico.
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weber.therm robusto:
un campione
di cappotto
Nata dalla sinergia tra Weber e Isover Saint-Gobain,
ecco l’ultima innovazione che consente di vestire la casa
con qualsiasi materiale
di Veronica Monaco
W
eber e Isover Saint-Gobain
hanno unito le forze per
creare un innovativo
sistema di isolamento termoacustico dell’involucro, in grado
di superare i limiti applicativi del
cappotto tradizionale. Weber.therm
robusto – questo il nome del nuovo
sistema – è concepito in maniera
costruttivamente diversa rispetto ai
modelli classici, come spiega Fabio
Capoccetti, responsabile marketing
prodotto Weber per ETICS e facciata:
«L’innovazione di weber.therm robusto
sta proprio nell’ampliamento delle
Fabio Capoccetti
66 - youPRODUCT
possibili finiture applicabili ai pannelli,
anche quelle finora incompatibili
con il cappotto tradizionale: dalla
pietra naturale e ricostruita al grès,
dalla ceramica ai listelli di laterizio,
e poi legno, metallo, pitture, finiture
minerali (anche alla calce e ai
silicati). Il sistema, inoltre, si adatta
ad ogni tipo di sottofondo mediante
accessori di ancoraggio brevettati e
specifici». Per testare in cantiere la
soluzione più idonea allo specifico
tipo di muratura presente o prevista
dal progetto, Weber offre un servizio
di pre-vendita che consiste nella
{
L’innovazione sta
nell’ampliamento
delle possibili finiture
applicabili ai pannelli, anche
quelle finora incompatibili
con il cappotto tradizionale
verifica, mediante prove di strappo
(pull-off test), dell’efficacia dei diversi
tasselli e viti a disposizione nella
gamma. «Dal punto di vista applicativo
– continua Capoccetti – il pannello
viene ancorato al sottofondo mediante
Prove di strappo
Ancoraggio del pannello
Intonacatura
un sistema meccanico brevettato,
che non prevede l’utilizzo di colla.
Successivamente, il pannello viene
rivestito con un intonaco armato
con rete metallica, solidarizzato al
sottofondo murario mediante gli
ancoraggi stessi, il quale fa da base
per la finitura». Il ciclo costruttivo
di weber.therm robusto permette di
eseguire le fasi preliminari di posa
del pannello in qualunque situazione
climatica, dal momento che la posa a
secco non vincola la messa in opera a
precise condizioni termo-igrometriche.
La posa risulta facile e rapida, in
quanto si esegue principalmente a
mano o con strumenti di semplice
utilizzo, lavorando poi l’intonaco e
gli strati di finitura allo stesso modo
di un normale supporto murario.
«Weber.therm robusto può essere
applicato anche a integrazione di un
sistema a cappotto preesistente –
aggiunge Capoccetti –, con notevoli
vantaggi di carattere ambientale ed
economico, derivanti dalla possibilità
di non dover demolire e smaltire il
vecchio isolante». Per massimizzare
le performance del sistema, Weber e
Isover Saint-Gobain hanno contribuito
con i loro materiali più performanti.
Isover ha fornito la lastra in isolante
minerale E100 S G3 touch, che
offre la stessa conduttività termica
di un EPS grafitato (0,031 W/mK)
e caratteristiche di traspirabilità,
isolamento acustico, reazione al
fuoco, eco-compatibilità tipiche dei
pannelli fibrosi. Weber ha invece
messo a disposizione i suoi intonaci
prestazionali - come weber.calce TS
alla calce idraulica naturale, weber
IP620 ad alta resistenza meccanica
per i rivestimenti in pietra, weber
IP650 fibrato e idrofugato – oltre
a tutti i materiali di finitura,
decorazione, incollaggio e sigillatura.
Weber Saint-Gobain mette inoltre
a disposizione un’articolata gamma
di servizi pre e post-vendita, come
riassume il responsabile marketing
Weber: «dall’assistenza tecnica alla
progettazione, dai corsi di formazione
teorici e pratici a convegni e web
conference, fino all’assistenza nella
messa in opera in cantiere».
youPRODUCT - 67
Il valore
del progetto:
impressioni
dai Saloni 2013
di Carlo Ezechieli
A
nche quest’anno Milano si
è animata con il Salone del
Mobile, un appuntamento che
riesce, come pochi altri, a coinvolgere
tutta la città in un settore di attività
– il design – che proprio qui trova
una delle sue capitali. Forte come
sempre è stata l’affluenza di stranieri,
e impressionante, è stata la quantità
di partecipanti, soprattutto al Fuori
Salone. La città si è aperta, rivelando
spazi normalmente e inaspettatamente
stupendi, come la Casa degli Atellani,
resa accessibile al pubblico su iniziativa
della rivista Domus, o facendo
da sfondo a mostre tascabili, ma
imperdibili, come quella sul lavoro di
Angelo Mangiarotti presso la Galleria
Carla Sozzani. Luoghi speciali, molto
selettivamente frequentati – talvolta
sconosciuti, allestimenti temporanei
all’interno di spazi inconsueti,
nascosti, spesso riscoperti – sono
diventati improvvisamente popolari
68 - youfocus
Si è chiuso da poco il Salone del Mobile,
grande evento di rilievo internazionale,
che sulla base della qualità e del progetto
continua a coinvolgere e sensibilizzare
anche i non addetti ai lavori
Ballatoi galleria Carla Sozzani
Giardino di Casa degli Atellani
punti di riferimento degli eventi della
settimana del design. Ma di fronte
all’incrollabile vitalità del Fuori Salone,
com’è andata l’edizione quest’anno?
Quali le tendenze, anche a livello di
produttività, si sono delineate rispetto
agli anni precedenti? Quale panorama
e quali aspettative sono emerse in
{
Nonostante il glamour del Fuori
Salone e le sue ricadute a livello di
immagine e di interessamento diffuso
per il design, anche quest’anno la Fiera
si è confermata un punto di riferimento
economico ed imprenditoriale
un contesto economico sempre più
ridimensionato? L’esplorazione diretta
è stata ovviamente utile per avere una
percezione generale, ma le impressioni
di Valerio Sommella – talento
emergente del design milanese – e
di Gigi Mascheroni – fondatore
e titolare del celebre studio Decoma
Design, con realizzazioni in tutto il
mondo – raccolte in questo articolo,
hanno aiutato a inquadrare meglio
la situazione. Secondo Sommella si
è confermata la vitalità del Fuori
Salone, dove l’area di Ventura
Lambrate, da quattro anni frequentata
da un pubblico molto selezionato,
si è ormai notevolmente ampliata.
Ma questo coincide con un aumento
più in termini di quantità che non di
qualità delle proposte. E la quantità
è strettamente legata al numero di
visitatori. In Via Tortona, ad esempio,
Mooi ha aperto uno spazio notevole,
che nella sola giornata di sabato
sembra abbia registrato circa 10.000
presenze: un’affluenza incredibile, ma
di pubblico generico, non certamente
selezionato. In breve, mentre il Fuori
Salone si è confermato l’ambito
trainante a livello di immagine e di
pubblicità, la Fiera è rimasta l’area di
investimento per i principali player, ed
è qui che ditte come Flos, Foscarini e
Kartell, tra le altre, hanno proposto
quest’anno molti nuovi prodotti.
L’impressione di Gigi Mascheroni è
invece che nell’edizione di quest’anno
la presenza straniera abbia senza
dubbio tenuto, se non addirittura
sia aumentata. Questo malgrado un
mercato italiano decisamente fermo,
in ogni fascia di prodotto. Un trend
negativo, da verificare con dati ufficiali,
ma che è possibile stimare come
superiore al 10% e che va sommato al
calo di circa il 20% dell’anno scorso.
In conclusione, nonostante il glamour
del Fuori Salone e le sue ricadute a
livello di immagine e di interessamento
diffuso per il design, anche
quest’anno la Fiera si è dimostrata
un punto di riferimento economico
ed imprenditoriale. Un dato che,
nonostante la marcata stagnazione
e calo dei consumi a livello interno,
pone il design e il valore del progetto
come un settore di attività decisamente
vitale, ricco di potenzialità, e capace
di catalizzare e mantenere l’attenzione
anche fuori dai confini nazionali.
youfocus - 69
© Romano Magrone
Con 3therm,
mai dire “MAI”
Al Cnr-Ivalsa è stato creato MAI, un edificio
di legno modulare, trasportabile e interamente
riciclabile: una vera e propria sfida tecnologica,
con largo impiego dei prodotti 3therm
di Brunella Orsini
«I
l legno è il materiale da
costruzione del futuro:
rinnovabile, ecologicamente
sostenibile e dalle elevate prestazioni
meccaniche». Da questa convinzione
i ricercatori dell’Istituto per la
valorizzazione del legno e delle specie
arboree del Consiglio nazionale delle
ricerche (Ivalsa-Cnr) di San Michele
all’Adige (Tn), in collaborazione con
3therm, la Provincia autonoma di
Trento, Ceii Trentino e tredici aziende
artigiane trentine, hanno realizzato
“MAI, Modulo Abitativo Ivalsa”, un
edificio sperimentale di legno con alti
70 - youPRODUCT
livelli di modularità, prefabbricazione
e sostenibilità. «Grazie al know-how
e l’esperienza acquisiti da 3therm
nel campo della fisica tecnica nelle
costruzioni di legno e ad alto risparmio
energetico – dichiara Denis Sartori,
{
direttore tecnico e vendite dell’azienda
atesina, specializzata in coibenti in
fibra di legno di ultima generazione
– ogni elemento opaco costituente
la struttura è stato accuratamente
modellizzato e progettato, al fine
di ottenere valori di trasmittanza
invernale e sfasamento termico estivo
consigliati dagli standard casa passiva,
evitando così l’utilizzo di impianti di
riscaldamento convenzionale». Dopo
gli interessanti risultati ottenuti con
Sofie, la casa in legno alta fino a 7
piani in grado di resistere a terremoti
di alta intensità, la struttura del MAI
spinge al massimo la sperimentazione.
Paolo Simeone dell’Ivalsa-Cnr,
ideatore del progetto insieme ad
Per raggiungere gli standard di risparmio energetico che
caratterizzano questa struttura, e garantire il rispetto di tutti e
quattro i princìpi del comfort (comfort invernale, estivo, acustico e
traspirabilità delle strutture), 3therm ha utilizzato i suoi isolanti in
fibra di legno di ultima generazione, prodotti secondo il sistema “a
secco”, che li rende idrofughi
© Romano Magrone
Denis Sartori
Andrea Briani, spiega:: «Si tratta di
una struttura composta da cinque
moduli prefabbricati auto-portanti e
trasportabili, che vengono assemblati
tra loro in situ in modo da formare
un unico edificio completamente
arredato, dotato di tutti i comfort
di un’abitazione ad alto risparmio
energetico”. Ciascun modulo è dotato
delle componenti di un edificio finito:
dai pavimenti all’impiantistica, fino ai
rivestimenti interni e all’arredo, con il
grande vantaggio di essere realizzato
in un ambiente controllato, quindi
con la possibilità di ridurre a zero
l’impatto del cantiere nell’ambiente
di installazione. «In questo modo –
afferma Ario Ceccotti, direttore del
Cnr-Ivalsa e responsabile scientifico del
progetto – nella filiera di produzione
ogni aspetto potrà essere controllato
con i più elevati standard qualitativi,
come nella linea di produzione
di un veicolo industriale». MAI è
anche sostenibilità ambientale. «Per
raggiungere gli elevati standard di
risparmio energetico che caratterizzano
questa struttura – prosegue Sartori –,
e garantire il rispetto di tutti e
quattro i princìpi del comfort
(comfort invernale, estivo, acustico e
traspirabilità delle strutture), 3therm
ha utilizzato i suoi isolanti in fibra di
legno di ultima generazione, prodotti
secondo il sistema “a secco”, che
rende gli isolanti idrofughi». È il caso
ad esempio di3therm Multitherm,
3therm THD 230 N+F e altri prodotti
di cui l’azienda è distributrice
esclusiva. Questi isolanti sono inoltre
ecosostenibili al 100%, poiché composti
da legname riciclato di pre-consumo,
privo di scarti di rami e corteccia, che
sono invece impiegati per alimentare
l’impianto di produzione tramite una
centrale a biomassa. «Tutto l’involucro
del MAI di Ivalsa – aggiunge Sartori – è
protetto da un sistema di coibentazione
esterna bi-densità in continuo, cioè senza
interruzioni tra l’isolamento delle pareti
e quello del tetto, ottenuto attraverso uno
strato di 3therm S FLEX, fibra di legno a
bassa densità con valore lambda 0.037 W/
mK, e uno strato più esterno in 3therm
THD 230 N+F , intonacabile monostrato
ed idrofugo ad alta densità. Questo
ha permesso di garantire all’edificio
un elevato contenimento dei consumi
energetici, consentire alti livelli di
comfort estivo ed invernale, e rispettare
gli standard di abbattimento acustico».
© Romano Magrone
Paolo Simeone e Andrea Briani
© Romano Magrone
youPRODUCT - 71
Ripensare la scuola
con nuovi spazi
e banda larga per tutti
Da una ricerca condotta dall’Università Cattolica di Milano si evince che
in Italia solo il 7% delle scuole può vantare una connessione ad Internet.
Se si pensa che nel Regno Unito questa percentuale è del 100%....
di Stefano Moriggi
C’
è ancora chi pensa che
la transizione al digitale
della scuola italiana si
realizzi semplicemente attraverso
l’acquisizione di dispositivi tecnologici.
Per alcuni osservatori infatti - per
non dire di certi decisori politici - la
modernizzazione e l’aggiornamento
della didattica si compie investendo
in computer, tablet, video proiettori e
lavagne interattive multimediali (LIM).
E se invece l’acquisto dei device fosse
l’ultimo dei problemi?
Mi rendo conto che la mia può
sembrare una provocazione. Eppure,
alla luce dei dati emersi da una recente
ricerca condotta dall’Università
Cattolica di Milano per conto di
72 - youfocus
Scuola Digitale, l’urgenza parrebbe
un’altra: la banda larga.
Esaminando la suddetta indagine sul
campo si evince, infatti, che in Italia: a)
solo il 7% delle scuole può vantare una
connessione a Internet tale da abilitare
una didattica tecnologicamente
aumentata in ciascuna delle loro classi;
b) la percentuale sale al 10,96% se
si considerano le scuole in cui ci si
connette alla rete esclusivamente in
alcune aule o laboratori debitamente
attrezzati; c) per quanto concerne gli
istituti secondari, quelli interamente
connessi raggiungono il 13%.
Sono numeri che dovrebbero far
riflettere, specie se si tiene conto
che, per esempio, nel Regno Unito
ormai il 100% delle scuole è in
grado di assicurare una connessione
sufficiente e affidabile in ogni
aula. E soprattutto se si pensa che,
secondo le stime indipendentemente
realizzate dall’Università Bocconi e dal
Politecnico di Milano, un investimento
compreso tra i 7 e i 9 miliardi di euro
sarebbe sufficiente per fornire banda
e dispositivi a tutte scuole pubbliche
del Paese con livelli di qualità pari
a quelli d’Oltremanica. Una cifra
considerevole, certo. Ma non per un
Paese che intenda investire seriamente
sul suo futuro.
Tuttavia, la disattenzione al problema
della scuola in Italia non si misura
solo attraverso parametri economici.
Maggiore rilievo (anche mediatico)
meriterebbe, tra l’altro, quel dibattito
– troppo spesso riservato a specialisti
e addetti ai lavori – dal quale emerge
palesemente come lo sviluppo di nuovi
modelli di didattica tecnologicamente
aumentata possa realisticamente
svilupparsi solo a condizione di
riprogettare spazi e ruoli all’interno
dell’ambiente scolastico.
Dopotutto, la tecnologia – come del
resto qualsiasi strumento che media e
articola le nostre azioni nel mondo e
le nostre relazioni verso gli altri – non
è neutra. Comprenderne le logiche di
fondo, oltre che le pratiche di vita e
gli abiti concettuali da essa innescate,
significa avviare una profonda
quanto necessaria riflessione su cosa
significhi oggi abitare il mondo. E
significa anche intuire come debba
cambiare un ambiente per ospitare le
nuove strategie didattiche in grado di
intercettare gli stili di apprendimento
dei cosiddetti nativi digitali.
La tendenza a imparare ricercando
ed esplorando, la consuetudine a
individualmente per “assorbimento”.
La “rivoluzione in aula” può dunque
cominciare solo se l’introduzione
della tecnologia è accompagnata da
un progetto globale che, dalla banda
larga alla disposizione dei banchi,
sappia “spazializzare” le dinamiche e
le caratteristiche pratiche e concettuali
{
La “rivoluzione in aula” può cominciare solo se l’introduzione della tecnologia
è accompagnata da un progetto globale che, dalla banda larga alla disposizione
dei banchi, sappia “spazializzare” le dinamiche e le caratteristiche pratiche e
concettuali delle nuove forme di interazione, collaborazione e apprendimento
una comunicazione multicodicale
(testo, video, audio, ecc.), l’accentuata
indole cooperativa e molte altre
caratteristiche individuate come
prerogative distintive di questa
nuova generazione non possono più
convivere con un’istruzione erogata
in classi tradizionali, tramite lezioni
frontali incentrate sull’autorità
del testo e su nozioni da assimilare
delle nuove forme di interazione,
collaborazione e apprendimento.
Realizzare queste idee implica
pertanto la progressiva evoluzione
delle aule “storiche” in spazi (reali
e virtuali) simili a laboratori, in
grado di stimolare gli alunni a
trasformarsi in “piccoli ricercatori”.
Esistono diversi modelli per tradurre
in atto tale epocale transizione, ma
tutti condividono la necessità di
incentivare una didattica (inter)
attiva e partecipata, funzionale
anche a sviluppare capacità critiche
e competenze trasversali, sempre
più richieste dal mondo del lavoro.
Suscitare interesse e attenzione sulla
complessità e l’urgenza dei temi qui
solo accennati credo sia il dovere di
quanti ritengono che il futuro di un
Paese inizi a prendere forma proprio
nelle aule delle sue scuole.
youfocus - 73
Barga,
dove il paesaggio
si fa poesia
Il viaggio nei borghi italiani ci porta questo mese a Barga,
in provincia di Lucca. Un luogo dove il paesaggio è permeato
di poesia e dello spirito del poeta che in questo luogo ha voluto
fissare la sua dimora, Giovanni Pascoli
di Beatrice Casarin
74 - youfocus
Al mio cantuccio, donde non sento
se non le reste brusir del grano,
il suon dell’ore viene col vento
dal non veduto borgo montano”
Giovanni P ascoli
youfocus - 75
Q
uando da Lucca si sale lungo la
media valle del Serchio verso la
Garfagnana, terra austera di
grandi boschi di faggio, sulla destra
prima di arrivare a Castelnuovo, ma un
po’ nascosta da un piccolo colle che
quasi la protegge, si trova Barga, il
“non veduto borgo montano” scelto da
Giovanni Pascoli come residenza nel
1895 e fino alla data della sua morte,
nel 1912. E il poeta non scelse questo
posto a caso. Se ne innamorò per la
dolcezza del paesaggio, per l’essere al
tempo stesso luogo pieno di altri
76 - youfocus
luoghi, con le parti più basse vicino al
fiume, pianeggianti e adatte alle
colture agricole e alle industrie, con le
colline dolci e spesso terrazzate, dove
si conquista metro a metro la
possibilità di coltivarle, dando al
paesaggio stesso un segno forte ma
anche delicato del lavoro dell’uomo. E
poi le montagne, che cingono Barga
quasi da tutti i lati e la racchiudono
all’interno di una valle solcata da un
fiume che, nel passato, è stato al
centro di contese importanti, in
quanto anche nel Medioevo l’acqua
era una risorsa rara. A Barga la
presenza del vecchio acquedotto
costruito nel XV secolo ci ricorda che
l’uomo ha sempre saputo sfruttare la
natura, ma anche che nel passato lo ha
fatto pensando agli equilibri del
paesaggio, innestando sapientemente
le opere nei luoghi. E Barga non solo
non fa eccezione ma, posando lo
sguardo all’intorno, alle diverse ore
del giorno e dalle diverse angolazioni,
racconta una storia che non è solo
quella del borgo fortificato e giunto a
noi con la memoria storica dei palazzi
Barga il paesaggio si fa poesia, il
territorio si fa cultura e il borgo
accoglie il visitatore in modo intimo,
fortemente personale. Quando si entra
dalla porta principale il borgo non si
apre, mostrandosi, in una piazza o in
una grande strada centrale, come
spesso accade, ma propone subito
un’immersione nelle piccole vie e nei
piccoli e stretti passaggi che lo
percorrono, spingendo ad una
{
A Barga la presenza del vecchio acquedotto costruito nel XV secolo ci
ricorda che l’uomo ha sempre saputo sfruttare la natura, ma anche
che nel passato lo ha fatto pensando agli equilibri del paesaggio,
innestando sapientemente le opere nei luoghi
legati all’architettura fiorentina, ma
anche una storia di un rapporto tra
cultura, paesaggio e natura dei luoghi
che proprio nel rapporto tra presenza
dell’uomo e natura dominante dei
luoghi trova la sua essenza più vera. A
conversazione intima tra il visitatore
che lentamente e a piedi percorre le
salite, le scalinate, i piccoli
sottopassaggi che conducono ai diversi
luoghi che costellano il borgo, dove si
incontrano i vari esercizi commerciali
che con discrezione sono distribuiti
lungo le vie e i vicoli. È per questo
lento incedere, tra muri di palazzi
rinascimentali segnati dal tempo ma
perfettamente conservati, che a Barga
ogni angolo è una scoperta, ogni svolta
produce emozione nello svelare con la
stessa dolcezza e lentezza un palazzo
storico, una piazzetta, il teatro o il bar
dove Pascoli usava soffermarsi con gli
amici per un bicchiere. Ed è per
questo motivo, forse, che la salita verso
La casa di Pascoli
youfocus - 77
Eventi 2013 a barga
Raduno Vespa Club
Prima domenica di maggio
Calendimaggio
Seconda domenica di maggio
Festival Opera di Barga
Tutto il mese di luglio
Festa del Centro Storico
14-25 luglio
Processione di San Cristoforo
24 luglio
Fiera di San Rocco
14-15-16 agosto
Barga Jazz
Tutto il mese di agosto
Barga cioccolata
11-12 dicembre
Presepe vivente
23 dicembre
Festa della Befana
5-6 gennaio 2014
Visite guidate presso
la casa Pascoli: tutto l’anno
Museo Civico: tutto l’anno
Teatro dei Differenti
Stagione da metà novembre
2013 a metà marzo 2014
Il mercato di Barga
Ogni sabato
il Duomo di San Cristoforo prepara
lentamente alla bellezza. Perché la
vetta del colle su cui Barga è
dolcemente appoggiata, come un
panno steso su un prato al sole, è il
luogo dove si apre pienamente lo
spirito, dove lo sguardo non ha più
orizzonte, dove la pietra stessa con cui
è stato costruito il Duomo cattura la
luce e la riflette, in un gioco ricco di
chiaroscuri e di luminescenze. Barga è
tutta qui, nel contrasto tra gli stretti
vicoli e il grande sagrato del Duomo,
posto nel punto più alto del borgo, da
dove si può vedere, solamente due
volte l’anno, il sole tramontare
attraverso il Monte Forato, nelle vicine
Alpi Apuane. Ma Barga non è solo il
borgo antico. Il comune è, come
spesso accade in molti territori italiani,
formato da molte frazioni. Ecco allora
le Fornaci di Barga, ancora oggi il
luogo delle fabbriche, come nel
passato, oppure Mologno, San Pietro
in Campo, Albiano, Filecchio, Loppia,
Tiglio, Sommocolonia, Ponte all’Ania,
Renaio e infine la frazione più famosa,
per via del poeta, Castelvecchio
Pascoli. Ogni frazione ha un nome
78 - youfocus
evocativo, che racconta in qualche
modo già il luogo. Ed allora è bello
percorrere queste strade, spesso strette
tra lunghi filari di alberi secolari,
oppure le tortuose curve che collegano
le frazioni, con lo spirito del viandante,
con una meta precisa ma con il tempo
e la velocità giusta per assaporare il
paesaggio. Perché questa è una terra
lenta, che va attraversata con calma,
con la sapienza del viaggiatore che ben
sa che la meta del viaggio è il viaggio
stesso. E allora nell’attraversare il
territorio, nel percorrerne le strade e i
viottoli, nel girare attorno al borgo,
nell’immergersi nei vicoli, salendo e
scendendo le piccole e grandi
scalinate, passeggiando tra le vie e le
piazze del centro, Barga trasmette una
sensazione di cultura, un perfetto
esempio di equilibrio tra il paesaggio e
il territorio costruito. Ed è forse per
questo motivo che Barga, da alcuni
decenni, è diventata meta e rifugio
eccellente di molti stranieri – per lo
più inglesi, tedeschi, olandesi – che vi
abitano per molti mesi all’anno. Barga,
più di altri comuni e borghi toscani, ha
vissuto all’inizio del secolo scorso un
periodo di fortissima emigrazione,
soprattutto verso il Canada e la Scozia.
Lo spopolamento del borgo ha avuto
riflessi molto rilevanti tra la fine
dell’800 e il primo ‘900, ma già negli
anni ’30 ha iniziato a svilupparsi grazie all’arrivo nelle zone di
pianura di fabbriche importanti, che dando lavoro a moltissimi
operai permettevano la crescita economica del luogo e la sua
rivitalizzazione. Ma dagli anni ’60 in poi, come in moltissimi altri
casi, l’esodo verso le grandi città e verso le aree più industrializzate,
ha lentamente svuotato il centro. Che tuttavia ha iniziato ad attirare
l’attenzione degli stranieri appassionati della Toscana e dei suoi
borghi, al tempo, abbandonati o in via di abbandono. Da oltre
vent’anni Barga ha iniziato un lento ma importante percorso di
riqualificazione del borgo antico grazie agli investimenti
immobiliari dei privati, destinati a soddisfare la domanda estera di
residenzialità nei borghi toscani. E questa è stata una delle fortune
di Barga, ma la fortuna vera è l’emigrazione di ritorno, un
fenomeno importante che si affianca a quello della domanda degli
stranieri. L’emigrazione di ritorno coinvolge soprattutto gli
emigrati verso la Scozia, al punto che Barga è soprannominata “the
most scottish town in Italy”. Ma i fenomeni di ritorno e di sostituzione
della popolazione locale con stranieri che hanno acquistato
residenze e immobili nel centro antico, ma che dimorano solo per
alcuni mesi, sono fenomeni che in qualche modo aiutano
l’economia in alcuni mesi dell’anno, ma che rischiano di renderla
debole nei restanti mesi, tipicamente in quelli invernali.
L’amministrazione comunale oggi segue con attenzione l’evolversi
della situazione abitativa ed economica
del borgo, ma ha anche la necessità di
intervenire sugli edifici lesionati nel
recente terremoto del gennaio 2013 e
dei successivi sciami sismici che hanno
interessato tutto il mese di febbraio. Se
in quest’ultimo caso l’azione è stata
quella di far mettere in sicurezza gli
edifici e attivarsi per agevolare i
necessari interventi di ripristino,
rispetto allo sviluppo sociale ed
economico del borgo il Comune ha
scelto una strada molto interessante e
rappresentativa di una strategia
condivisibile, agendo sulla leva
culturale e investendo su un nutrito
cartellone di eventi, distribuiti lungo
tutto l’arco dell’anno. «Il nostro
obiettivo, fin dove è possibile, è
cercare di destagionalizzare la
residenzialità temporanea degli
stranieri – dice il vicesindaco e
assessore all’urbanistica Alberto
Alfredo Giovannetti – e di consolidare
80 - youfocus
la nostra attrattività turistica con
investimenti nella promozione
culturale, perché la nostra esperienza
ci dimostra che se investiamo in
cultura, abbiamo notevoli ritorni
economici per i nostri cittadini».
Ovviamente le politiche del Comune
riguardano anche la redazione del
nuovo piano urbanistico e del
miglioramento dei servizi locali, a
partire dalla raccolta differenziata.
Tutte azioni sinergiche che puntano
sulla qualità del luogo. Ma la domanda
più interessante è se la cultura può
essere veicolo di riqualificazione,
ovvero uno strumento di attivazione di
processi di risanamento e
miglioramento dei luoghi, compresa la
valorizzazione e conoscenza degli stessi
in modo tale da diventare un vero e
proprio motore delle politiche di
intervento. Una visita a Barga rende la
risposta quasi semplice e immediata.
Ed è ovviamente positiva.
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Roto: più di
un milione di euro
per il mercato italiano
L’azienda tedesca Roto Frank, produttore di finestre per mansarde e
tecnologie per i tetti, mette in campo una strategia ad hoc per l’Italia,
che ha visto nascere, tra le altre cose, CasaRoto…
di Veronica Monaco
I
l mercato italiano rappresenta
un terreno ricco di interesse per
l’azienda tedesca Roto Frank, uno
dei principali produttori di finestre per
mansarde e tecnologie per i tetti, che
ad oggi conta in tutto il mondo oltre
4000 dipendenti e un fatturato di 656
milioni di euro. «L’80% degli immobili
Designo R8
82 - youPRODUCT
{
Lo sviluppo di partnership sul mercato italiano ha dato vita a
CasaRoto, un luogo d’incontro tra cliente e fornitore che permetta di
sviluppare opportunità commerciali e condividere obiettivi e interessi
comuni di crescita ed eccellenza professionale
presenti in Italia sono di proprietà –
spiega Stefano Sapucci, responsabile
commerciale della divisione italiana
Roto –. Questo comporta una richiesta
maggiore di qualità costruttiva ed
efficienza energetica, valori fondanti
della nostra azienda. Abbiamo deciso
quindi di investire più di un milione
di euro nel mercato italiano, mettendo
a punto una strategia ad hoc capace
di essere efficiente ed efficace nel
tempo. Per far questo, vogliamo far
conoscere Roto e i suoi prodotti ad
alta tecnologia attraverso le rivendite
specializzate, in modo da garantire
un servizio di qualità». Lo sviluppo di
partnership sul mercato italiano ha
dato così vita a CasaRoto, un luogo
d’incontro tra cliente e fornitore che
permetta di sviluppare opportunità
commerciali e condividere obiettivi
e interessi comuni di crescita ed
eccellenza professionale. Tutto questo
sarà ospitato in un concept pensato
e realizzato proprio per esaltare il
valore della relazione come strumento
operativo. «Vogliamo trovare dei
partner che credono nei nostri valori –
continua Sapucci –, e cioè sostenibilità,
facilità di posa, professionalità, qualità.
A testimoniare la qualità dei prodotti
Roto, nel 2010 è arrivato il Premio
di eccellenza industriale “Migliore
Impresa Tedesca” conferito a Roto –
prima in assoluto nel settore edile – dalla
CasaRoto
a
r
v
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N piu toglie rpe!
a
c
s
le
Designo R8
rivista WirtschaftsWoche, superando
multinazionali quali Siemens e
BMW». L’ampia offerta commerciale
presenta una particolarità: «Quando
parliamo di finestra, parliamo di un
sistema integrato con la struttura
costruttiva della copertura – spiega
Sapucci –. Ciò si traduce nella garanzia
di un maggiore isolamento termoacustico assicurato dal perimetrale
isolante WD, pre-installato su tutti
i modelli, e dalla giunzione per la
tenuta all’aria». Oltre alla presenza
del cordolo WD, che permette una
distribuzione ideale della temperatura
delle superfici interne e l’eliminazione
dell’effetto condensa, consentendo
un miglior comfort abitativo e un
maggior risparmio economico, Roto
si distingue per l’innovativo concept
design delle sue finestre per tetti. La
struttura esterna è completamente ad
incastro, l’integrazione tra copertura e
finestra è studiata nei minimi dettagli,
le giunzioni e le finiture sono eleganti
e raffinate, il vetro camera – prodotto
esclusivamente nello stabilimento
centrale di Bad Mergentheim in
Germania – ha un prolungamento
intelligente per il deflusso esterno
dell’acqua. Tutti i vetri sono, inoltre,
autopulenti e garantiti 15 anni contro
le rotture causate da grandine.
Il rumore da calpestio sulle scale interne di un
edificio raramente viene controllato a
progetto, o durante la costruzione,
trasformandosi a lavori conclusi in un
problema che si fa sentire!
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mano per l’isolamento acustico delle scale,
composto di teli isolanti (Isolmant IsolTile)
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Quanto è trendy
il ferro antichizzato
Si armonizza perfettamente al paesaggio, si sposa bene con tutto,
centri commerciali, parchi, zone residenziali e sportive.
A lanciare il trend è Medium Antracite, prodotto di Siderurgica Ferro Bulloni
di Veronica Monaco
{
L’
ultimo trend nel mondo delle
recinzioni è l’effetto ferro
antichizzato. Stiamo parlando
del nuovo colore antracite della
cancellata Medium, in pannelli di filo
zincato elettrosaldato, realizzata da
Siderurgica Ferro Bulloni. Abituati
a convivere con recinzioni dal
tradizionale colore verde muschio, il
modello Medium Antracite permette
di ricreare le suggestioni del ferro
battuto delle cancellate tipiche
dei centri urbani. Divenuta quasi
obbligatoria in città, la colorazione
nero antracite si sposa bene anche con
le delimitazioni perimetrali di centri
commerciali, parchi, zone residenziali
84 - youPRODUCT
Gli studi di architettura
richiedono espressamente questo
innovativo sistema di recinzione
con effetto “ferro antichizzato” e sportive, armonizzandosi in maniera
ottimale con il paesaggio circostante,
tanto da suscitare l’attenzione degli
studi di architettura sempre più
interessati a questo innovativo sistema
di recinzione con “ferro antichizzato”.
Medium Antracite è una recinzione
rigida che utilizza il classico palo in
tubolare quadro, e si caratterizza per
l’alta qualità dei trattamenti protettivi
anticorrosivi utilizzati dall’azienda. Il
rivestimento dei pali è infatti composto
da una zincatura sendzimir, una
fosfatazione allo zinco e l’applicazione
di resine termoindurenti a base di
poliestere puro. Il filo utilizzato per la
fabbricazione del pannello è zincato
a caldo in bagno continuo di zinco
iperpuro, per garantire al prodotto
la massima resistenza e durabilità nel
tempo.
Architettura
del Novecento
Culture del progetto, patologie del degrado,
metodologie del restauro
di Veronica Monaco
L’
importanza del colore nel
restauro: questo il tema al
centro del convegno che
si è tenuto recentemente presso
la Fiera di Ferrara, nella cornice
del Salone dell’Arte del Restauro
e della Conservazione. Promosso
dall’Università degli Studi di Ferrara
e da ARD f.lli Raccanello Industria
vernici e smalti, il convegno ha
fatto il punto sulle metodologie di
restauro da affrontare in base alle
diverse patologie di degrado esistenti
nel patrimonio architettonico del
Novecento, oltre che in rapporto
alla conservazione della cultura del
progetto. Oggi più che mai, questi
edifici sono legati a peculiari necessità
di manutenzione e conservazione,
anche alla luce delle esigenze di
diversificazione degli interventi in
rapporto alla localizzazione geografica
e alle caratteristiche dei materiali
dei rivestimenti, in particolare gli
strati esterni relativi alle finiture a
vista. Al fine di poter scegliere non
solo “il colore che sta bene”, ma
soprattutto “il colore che fa bene”,
l’iniziativa dell’Università di Ferrara
e di ARD f.lli Raccanello ha voluto
fungere da guida e supporto alla
progettazione dei singoli interventi,
facendo attenzione alle problematiche
conservative legate alle principali
patologie di degrado, alle metodologie
e tecniche di restauro, e alla
definizione di adeguati programmi di
studio e documentazione finalizzati
alla protezione, al recupero e alla
valorizzazione del patrimonio
architettonico, anche in relazione al
vigente apparato normativo e ai diversi
strumenti di pianificazione esistenti.
Il colore è la prima pelle dell’edificio,
e come tale va scelto e applicato in
modo specifico. Un campo in cui
ARD f.lli Raccanello si è specializzato,
arrivando nel 2012 anche a stipulare
un contratto di ricerca con il
Laboratorio TekneHub dell’Università
degli Studi di Ferrara, allo scopo
di sviluppare strategie integrate
di comunicazione e valorizzare le
conoscenze dell’azienda nel campo
delle pitture e dei trattamenti delle
superfici degli edifici architettonici.
youTalk - 85
di sperimentazione, infatti al momento il
batterio consente la riparazione di fessure
che non superino gli 0,5 mm ed è in grado
di interagire solo con alcune specifiche
miscele. Gli esperimenti comunque
continuano, soprattutto nell’ottica
di preservare al meglio gli agenti di
guarigione anche nella fase più delicata
come quella del suo inserimento in miscela,
e puntano nel giro di sei mesi a risolvere
le varie problematiche al fine di riuscire
a vendere il brevetto ad una delle tante
imprese interessate.
UN BATTERIO PER RIPARARE
LE STRUTTURE IN CEMENTO
L’Olanda sta diventando terra di novità
per il comparto edile e fra le tante
troviamo il cemento auto-rigenerante
studiato e sviluppato da alcuni ricercatori
della DELFT Technical University: il
microbiologo Henk Jonkers e Eric
Schlangen, studiosa specializzata nella
tecnologia dei materiali. I due ricercatori
hanno ideato un nuovo cemento
intelligente e naturale in grado di
sfruttare alcune proprietà batteriche per
ricostituire crepe e fessure. La scoperta
è avvenuta nel corso di una serie di
esperimenti nei quali i due ricercatori
hanno mescolato alle miscele cementizie
alcune particolari famiglie di batteri
ancora viventi. Alcune di queste sono
sopravvissute nel tempo spingendo i due
ricercatori a scegliere di inoculare nella
miscela il batterio innocuo conosciuto
come Bacillus. Questa spora è in grado
di attivarsi in seguito al contatto diretto
con l’acqua, sostanza che tipicamente
penetra soprattutto in fessure e crepe.
L’acqua permette il risveglio del batterio
che inizia la sua proliferazione andando
così a otturare gli spazi dati dalle rotture
del cemento. Una rigenerazione autonoma
permessa da questa nuova soluzione
cementizia che verrà facilmente certificata
BIO grazie alla presenza nell’impasto di
sostanze naturali come il lattato di calcio,
presente in quanto fornisce nutrimento
ai Bacillus. Un’innovazione ancora in via
86
all’unanimità anche la valutazione
di funzionalità votata dalla seconda
commissione a Berlino.
LA RUSSIA
SCEGLIE IL MADE IN ITALY
MARCATURA CE
ARRIVA IL CONSTRUCTION
PRODUCT REGULATION
Il nuovo museo politecnico di Mosca
parla italiano; ad aggiudicarsi l’ambita
commissione, dopo un concorso
internazionale, è stato infatti il progetto
di Massimo Fuksas, uno degli archistar
italiani più famosi al mondo. Il complesso
verrà realizzato sulle colline dei Passeri,
nel campus universitario di Lomonosov, ed
entro il 2017 i curiosi potranno iniziare a
vivere questo edificio che punta a divenire
il simbolo del trionfo delle tecnologie e
dell’informazione. La struttura occuperà
una superficie di ben 40mila metri
quadri e andrà a sviluppare quattro
blocchi verticali completamente rivestiti
da una lamina in rame. Queste strutture
sembreranno letteralmente volare, in
quanto appoggiate su una piattaforma
trasparente, unica parte dell’edificio
aperta sulla città. Questo piano d’appoggio
ospiterà oltre all’ingresso anche le sale
per incontri e conferenze e bookshop
mentre nei tre piani superiori, ospitati
nelle irregolari masse dei blocchi verticali,
verranno distribuite le varie sale del museo,
i laboratori e gli altri laboratori scientifici.
Per la realizzazione di questa nuova casa
della tecnologia verranno spesi oltre 180
milioni, un investimento importante
coperto grazie ad una partnership
russa e finanziato da un consorzio di
banche e privati. Così come la cultura e il
sapere possono essere rappresentati con
luminosità e leggerezza allo stesso tempo
l’architettura pensata dall’architetto
italiano punta decisa a ricreare un simbolo
per la nuova generazione. L’architetto
italiano ha definito l’opera: «Uno dei
progetti più belli, e una vittoria italiana.
Una nuova struttura che ospiterà un museo
ed un centro educativo che dovranno
essere una pietra miliare luminosa e
rispecchiare l’immagine della nuova
generazione». Un progetto stilisticamente
efficace e al contempo in grado di superare
La marcatura Ce relativa alla
commercializzazione dei prodotti da
costruzione a partire da luglio dovrà
raccontare molto di più di ogni singolo
materiale; entrerà infatti in vigore il
“Construction Product Regulation”
approvato dal Parlamento Europeo. Finora
il marchio Ce comunicava all’acquirente
il semplice rispetto di alcune specifiche
tecniche del materiale, ora andrà anche
a descrivere determinate prestazioni
grazie alla Dichiarazione di Prestazione,
che soggiace a parametri comuni a livello
europeo e sostituirà la dichiarazione
di conformità. Le stesse procedure per
l’accreditamento del marchio hanno subito
delle semplificazioni al fine di agevolare
l’opera delle piccole e medie imprese
rendendo però i criteri per la certificazione
molto più restrittivi. In un periodo di
rivoluzione dal taglio green diviene,
inoltre, di cruciale importanza il settimo
requisito delle opere da costruzione ovvero
l’uso sostenibile delle risorse naturali. La
sostenibilità è il tema caldo degli ultimi
anni e sta coinvolgendo sempre più anche
la filiera edile che si ritrova a dover agire
in maniera tale da concepire, realizzare e
demolire sempre nel rispetto delle risorse
naturali. Obiettivo imprescindibile di questo
comportamento devono essere i temi della
durabilità delle opere di costruzione, l’uso di
materie prime e secondarie ecologicamente
compatibili e infine la garanzia della
riutilizzabilità e riciclabilità delle opere
di costruzione. Questo passaggio epocale
comporterà anche un’obbligatoria presa
di responsabilità delle imprese produttrici
che dovranno impegnarsi nel dichiarare le
effettive prestazioni dei prodotti immessi
sul mercato. Allo stesso tempo però questo
regolamento andrà a premiare quelle
aziende che da diversi anni hanno investito
nell’ottimizzazione e nell’innovazione
costante dell’offerta produttiva.
legate al prodotto. Si presentano i vantaggi
delle soluzioni di facciate ventilate in
terracotta, si indicano processi e i risultati
della correzione acustica mostrano le
performance in fatto di luce e calore
permesso dalle soluzioni frangisole.
LO STILE DI UN ATELIER WEB
news
dalla rete
NUOVA APP PER PRATIC
www.pratic.it
NUOVE SEZIONI PER CAPIRE I
VANTAGGI DELLA TERRACOTTA
www.sanmarco.it
Regalare agli spazi esterni un’immagine
accogliente e vivibile è la sfida di Pratic,
azienda italiana leader nel settore delle
tende da sole e pergole. Una realtà che
da alcuni mesi presenta sullo app store di
iTunes la propria applicazione per iPad,
scaricabile gratuitamente, con la quale
prosegue la strada della diffusione della
cultura architettonica dedicata alle soluzioni
per esterni. Si tratta di una comoda risorsa
sviluppata sia in italiano sia in inglese dove
una facile navigazione consente all’utente
di scorrere l’ampia offerta dell’azienda:
tende da sole, rulli, cappottine, chiusure
windy. Di ogni prodotto si presenta la
dotazione tecnica e un’ampia photogallery
che ne esalta design e funzionalità. Le
schede tecniche sono approfonditi schemi
utili a scoprire la varietà dell’offerta di
tessuti, finiture e accessori disponibili.
Molto interessante risulta la sezione video
della app con la quale si mostra in maniera
precisa la messa in opera di ogni singolo
prodotto e le proprietà, l’efficacia e la
resistenza delle soluzione Pratic. L’utente
avrà la possibilità di conoscere le reali
prestazioni di ogni singolo prodotto oltre
a visualizzare i comportamenti dello stesso
in situazioni di stress fisico grazie ai video
raccolti durante i singoli Windtest.
Il sito http://www.sanmarco.it del gruppo
Terreal realtà leader nella realizzazione
di prodotti in terracotta per coperture,
strutture e facciate, continua a crescere
e a sviluppare una serie di sezioni che lo
stanno trasformando da una semplice
finestra promozionale in una funzionale
risorsa ricca di informazioni utili a
creare competenza e conoscenza sia
al professionista sia al cliente finale.
L’utente riesce così a comprendere al
meglio i vantaggi, le peculiarità, l’impatto
estetico e ambientale e la funzionalità
di facce a vista e tegole realizzate in
terracotta. Nasce da queste prerogative
la riorganizzazione della sezione Sistema
parete che ha condotto i tecnici ad una
razionalizzazione della navigazione
organizzando i sottomenu in tre famiglie
di soluzioni: Rivestimenti di facciata,
Schermature frangisole e sistemi acustici.
Ognuna di queste sottosezioni presenta
in maniera ordinata le gamme prodotti
trattate dal marchio italiano. Un’ulteriore
novità è rappresentata dall’ampliamento
della sezione approfondimenti nella quale
trovano spazio articoli dal contenuto
tecnico che completano le informazioni
www.caleido.it
Una finestra sul mondo del design, un
sito nel quale perdersi a scoprire cosa
voglia dire l’eleganza. Il nuovo sito di
Caleido è proprio questo, un mondo nel
quale l’utente piacevolmente viaggia alla
scoperte di linee, forme che celano il calore
e giocano con l’arredamento d’interno
adempiendo alla loro funzione senza
scordare di rinnovare pareti, ridisegnare
giochi di luce, trasmettere calore per la
stanza e piacere dell’occhio. Il prodotto
parla grazie alla traduzione dei vari
designer di fama internazionale - come
Kamir Rashi, Alessandro Canepa, James di
Marco - che hanno collaborato con la casa
nello sviluppo di soluzioni calore atte a
dettare e definire uno stile contemporaneo
e metaforico. Il sito cerca solo di esaltare
tutto ciò. Sfondo bianco tenue, al quale si
abbina la delicata striscia grigia della parte
alta delle pagine, i colori sono il risultato
delle immagini dei prodotti e delle fiamme
libere dei biocamini. L’ampio menù
passa quasi inosservato in confronto alle
immagini dei prodotti, però la soluzione di
evidenziare i link alle tre gamme prodotto
sembra capire e direzionare in immediato
le volontà di qualsiasi utente. Il sito è
ricco e internazionale, sono sei infatti le
lingue che oltre all’italiano indirizzano
alle sezioni in francese, tedesco, spagnolo,
inglese e russo. Un sito aperto ai social
network, soprattutto al mondo youtube,
pinterest e facebook, piattaforme nelle
quali ritrovare desideri, preferenze e
gradimento del pubblico. Un modo di
raccontare il design attraverso immagini
ed emozioni come viene ben raccontato
dal video narrazione del radiatore River
di James di Marco presente sulla pagina
youtube dell’azienda.
ZAPPING
Con Urban Retreat,
la natura entra
all’interno degli “spazi urbani”
Interface, azienda produttrice di pavimentazioni
tessili di design, presenta Urban Retreat, la prima
collezione globale ispirata alla Biofilia. Riflettendo
i principi fondamentali di questa disciplina che
ricerca l’equilibrio perfetto tra uomo e natura,
Interface ha creato una varietà di quadrotte
tessili ispirate agli elementi tipici della
natura come rocce, foreste, erba, muschi e
licheni, creando una sorta di filo diretto tra gli
ambienti interni e il mondo esterno. Urban Retreat
presenta tre differenti stili, con una gamma di
colori diversificati, anche mixabili.
La sicurezza
per la tua ringhiera
Rubner Haus
è il nuovo partner di Lignius
Rubner Haus, azienda altoatesina di
edilizia residenziale in legno a basso
consumo energetico e prima certificata
CasaClima in Italia, ha recentemente
siglato una partnership con Lignius,
l’Associazione Nazionale Italiana Case
Prefabbricate in Legno. La collaborazione
si basa sulla visione comune che l’edilizia
in legno rappresenti un nuovo modo di
costruire, in grado di invertire i trend
negativi del settore “tradizionale”:
l’industria delle costruzioni prefabbricate
in legno ha infatti registrato un aumento
costante del 20% annuo. L’impegno di
Rubner Haus nello sviluppo del mercato
dell’edilizia residenziale in legno si è
concretizzato nel nuovo Rubner Centro
Prove, un laboratorio sperimentale
per la ricerca di combinazioni di
materiali ad efficienza energetica
e i sistemi prefabbricati in legno.
88
Tante sono le ringhiere e balaustre
costruite con materiali poco adatti
per resistere a lungo nel tempo e che
mettono in pericolo la nostra sicurezza.
Approfittando della detrazione fiscale
del 50% promossa dallo Stato, Faraone
ha messo a punto “Faraone Expert”, il
servizio di sostituzione di ringhiere vecchie
e pericolose. L’azienda produttrice di
balaustre mette infatti a disposizione dei
clienti un gruppo selezionato di esperti in
grado di accogliere le richieste e garantire
servizi di preventivazione, progettazione,
montaggio e assistenza.
Il foglio “infinito”
dell’architettura
Winkler 2000 Plus Reflex
per il ripristino
di coperture piane a Monza
Winkler 2000 Plus Reflex è il protettivo
elastomerico liquido all’acqua di colore
bianco formulato dai laboratori Winkler,
scelto per il ripristino dei lastrici solari
con estesi fenomeni di ammaloramento di
un condominio situato a Monza. Winkler
2000 Plus Reflex è composto da speciali
cariche e additivi che conferiscono
al prodotto alta riflettività solare
ed emissività nell’infrarosso. Idoneo
per la protezione di membrane bitume
polimero e coperture edili anche piane in
cemento, fibrocemento, calcestruzzo, tetti
metallici.
Un’interessante e originale applicazione dei
frangisole Shamal di SanMarco Terreal applicati
all’architettura di edificio civile ad Albano Laziale, in
provincia di Roma. L’idea iniziale prendeva spunto
da un’astrazione: un foglio “infinito” che, come una
membrana elastica, si avvolgeva, apriva, allungava
e cambiava direzione, formando il sistema tettoparete- solaio. Il progetto, realizzato dall’architetto
Emanuele Duri, viene reso ancora più dinamico
dall’assenza di giunzioni tra gli elementi strutturali,
resi indipendenti tramite diverse composizioni
spaziali. Il gioco di rimandi tra flussi e strutture
si avverte anche nell’orditura della copertura che
seguendo le linee di “forza” crea un disegno solo
apparentemente casuale. L’edificio utilizza anche il
sistema di facciata ventilata Zephir 30x60, sempre
della SanMarco Terreal.
Da Fila, il nuovo detergente
protettivo antigoccia
Fila “Surface Care Solutions” festeggia
il suo 70° anniversario lanciando sul
mercato FilaNo Drops, il detergente
protettivo antigoccia per docce, specchi,
ceramiche smaltate e mosaici in vetro. Fila
NoDrops evita la formazione dei
residui di calcare sulle superfici,
rendendole idrofile: le gocce
d’acqua scivolano sulla superficie
senza lasciare alcuna traccia. La
sua formulazione non acida lo rende adatto
anche su materiali sensibili agli acidi e per
la manutenzione ordinaria di rubinetterie,
elementi in acciaio e plexy.
Ristrutturazione
e sostenibilità
fanno testo con Laterlite
Nasce il “Manuale CentroStorico” di
Laterlite. Sessantotto pagine ricche di
immagini, che presentano in modo
dettagliato le caratteristiche della nuova
gamma dedicata alla manutenzione
edilizia del patrimonio esistente, nel
rispetto della tradizione costruttiva degli
edifici. Il volume tecnico propone
normative di riferimento, esempi
di calcolo, disegni esemplificativi,
stratigrafie, grafici e tabelle,
oltre alle necessarie informazioni
riguardanti le normative sulla
sicurezza sismica. Una ulteriore
sezione del manuale è dedicata ai
prodotti che compongono la gamma
“CentroStorico”: Calcestruzzo, Massetto,
Sottofondo, Livellina, Primer, Lattice e
Materassino.
Dewalt presenta
la prima chiodatrice
a batteria del mondo
DeWalt presenta la chiodatrice
DCN690M2, la prima chiodatrice a batteria
al mondo per chiodi a stecca. Grazie
al motore senza spazzole (tecnologia
“Brushless”) di nuova generazione e
la batteria al litio, si può dire addio
ai cavi dell’aria ingombranti e
scomodi ed evitare le difficoltà di
alimentazione legate alle chiodatrici
pneumatiche e con alimentazione a gas. La
DCN690M2 permette inoltre la possibilità
di sparo singolo, quando è necessaria
la massima precisione di fissaggio, e la
possibilità di sparo sequenziale di 2 chiodi
al secondo. Inoltre l’assenza di ricariche di
gas consente un utilizzo da -15° fino a 50°,
persino in presenza di umidità. Il nuovo
meccanismo garantisce anche minori
vibrazioni, date da un contraccolpo più
leggero, e il 50% in meno di rumorosità.
Exocem one,
la nuova malta
a presa rapida di Ruredil
Aggiornate
le certificazioni
di resistenza al fuoco
delle pareti in laterizio
Poroton
Il Consorzio ha aggiornato le
certificazioni di resistenza al
fuoco di alcune soluzioni di pareti
in laterizio Poroton: la nuova
documentazione tecnica è disponibile
nell’Area Download del sito www.
poroton.it. Oggi le aziende produttrici
del Consorzio Poroton Italia sono tra
le prime a disporre dei Rapporti di
applicazione estesa (Fascicoli Tecnici ai
sensi del D.M. 16.2.2007, All. B, punto
B.8), redatti secondo i criteri espressi dalle
norme di riferimento (UNI EN 15254-2:
“Applicazione estesa dei risultati da prove
di resistenza al fuoco – Pareti non portanti
– Blocchi di gesso e muratura”), oltre ai
“classici” Rapporti di Classificazione.
Ruredil lancia sul mercato Exocem One, una malta
tixotropica premiscelata, a ritiro compensato e a presa
rapida, per il ripristino e la finitura del calcestruzzo.
Exocem One è composta da una base di cemento, inerti
selezionati, additivi superfluidificanti, agenti per il controllo
del ritiro sia in fase plastica che in fase indurita e fibre di
polipropilene. Questa particolare formulazione ne consente
l’impiego per riparazioni in spessore – tra i 3 e e i 40 mm
– e per rivestimenti millimetrici, come la rasatura finale
omogeneizzante in caso di ripristini localizzati. Il prodotto
è caratterizzato da elevata resistenza meccanica,
alla compressione e alla flessione, ai cicli di gelo e disgelo e
all’attacco di agenti chimici.
Tyrolit Hydrostress per prestazioni
sempre più efficienti
I tre nuovi motori di carotaggio Premium di Tyrolit Hydrostress (uno
manuale e due per supporto, con potenza da 2 a 3,3 kW) soddisfano
i requisiti richiesti per carotaggi da 15 al 450 mm di diametro,
permettendo tempi di perforazione più brevi per svariate tipologie di
materiali, dal laterizio al cemento armato. La custodia interamente
in acciaio e la trasmissione a bagno
d’olio rendono i motori estremamente
robusti e adatti per l’utilizzo in cantiere.
Gli indicatori a led integrati aiutano
l’operatore nell’utilizzo ottimale della
potenza del motore. Il design ergonomico,
le dimensioni compatte e la distribuzione
del peso semplificano ulteriormente
l’utilizzo e la movimentazione.
89
hi
Smarthphone sempre sott’occhio
I google glasses non sono ancora realtà ma già il mercato
inizia a lanciare una serie di tecnologici gadget in
grado di offrire alcuni dei servizi anticipati dai guru di
Cupertino. Al Ces 2013 hanno fatto il loro ingresso nella
società digitale gli M100 dell’azienda Vuzix. Un ergonomico visore
interattivo in grado di riprodurre le immagini del proprio smarthphone
collegandosi via bluetooth o wi-fi. Un vero e proprio smart glasses in grado di
funzionare con il sistema operativo Android 4.0 e il cui schermo offre le capacità visive di
un display da 4 pollici tenuto a 35 millimetri di distanza. Nato per agevolare la navigazione
web, M100 si presta già a possibili evoluzioni ed interazioni come ad esempio la realtà
aumentata. Nel frattempo permette di effettuare riprese in HD e di catturare immagini
grazie alla videocamera integrata da 720p; una micro Sd e la tecnologia GPS completano le
caratteristiche dell’accessorio.
POLLICE VERDE DIGITALE
Finisce il tempo in cui per far crescere al
meglio piante e fiori era necessario dialogare
con loro, ora a tutto ciò ci pensa Parrot Flower
Power. Presentato a Las Vegas il dispositivo
è in grado di interagire con iPhone e iPad,
grazie ad un’apposita applicazione e tramite
la tecnologia bluetooth, al fine di fornire una
serie di dettagliate informazioni per capire
le necessità di piante e fiori. Il dispositivo
dev’essere piazzato nel suolo vicino alle piante
e successivamente collegato al mobile. Una
volta attivata l’applicazione e ritrovata la
pianta all’interno della galleria con oltre 600
tipologie - nella quale sarà possibile indicare
anche tipologia delle foglie, colore e molte altre
opzioni - il sistema suggerirà tutte le azioni
necessarie a migliorare la salute del vegetale.
L’applicazione infatti verrà aggiornata ogni
quindici minuti al fine di inviare costantemente
una serie di dettagliate informazioni come
ad esempio la quantità di luce ricevuta, la
temperatura dell’ambiente, il livello di umidità
e la quantità di fertilizzante presente nel
terreno. Il sistema sarà quindi in grado di
avvertire tramite notifiche Push non appena la
pianta avrà bisogno di maggiori attenzioni o di
migliori condizioni per prosperare.
90
NUOVO TELEVISORE 4D
ERBA ENERGETICA
Una nuova tecnologia tutta
naturale: sembra ormai prossima la
commercializzazione di un sistema per
la creazione di energia elettrica ottenuta
dalla superficie erbosa. Questo è il frutto di
anni di ricerca svolti da alcuni ricercatori
dell’università di Wageningen in Olanda,
che a partire dal 2007 hanno operato una
serie di esperimenti al fine di catturare
l’energia prodotta dalla degradazione del
70% del materiale organico ottenuto a
seguito della fotosintesi. I residui organici
infatti vengono degradati dai batteri che
si trovano attorno alle radici, un processo
che provoca il rilascio di elettroni e quindi
di energia elettrica. I ricercatori sono
riusciti a catturare parte di queste energia
semplicemente posizionando degli elettrodi
in prossimità dei batteri. I primi risultati
registrano una produzione di 0,4 watt per
metro quadrato di superficie d’erba, un
risultato che supera le prestazioni garantite
dalla fermentazione della biomassa.
Secondo i ricercatori questi risultati
potrebbero migliorare fino a raggiungere
il tetto di 3,2 watt per metro quadrato
ovvero la produzione di energia sufficiente
al consumo annuo di una famiglia con un
consumo medio di 2.800 kWh/anno.
Arriva una novità in grado di rivoluzionare
sia il mondo touch sia quello visivo.
Qualora nuovi finanziatori fossero convinti
dal progetto, a breve potrebbe arrivare sul
mercato Displair, uno schermo innovativo
frutto dell’ingegno di una giovane start-up
russa. Un innovativo televisore in grado
di trasformare l’acqua in un pannello
di nebbia fredda sul quale sarà possibile
proiettare immagini in tre dimensioni.
Ma nonè tutto qui, grazie ad una serie di
sensori, gli stessi usati da kinect di x-box,
il nuovo schermo sarà in grado di leggere
i movimenti delle persone e di interagire
con loro. Durante l’ultima fiera della
tecnologia a Las Vegas, una versione beta
di Displair ha catturato l’attenzione dei vari
curiosi avvinti dalla realtà vissuta giocando
a Fruit Ninja, i player avevano infatti la
netta sensazione di tagliare con le dita la
frutta. Un modo per toccare con mano
le potenzialità del progetto. Attualmente
la qualità visiva di un modello LCD o al
plasma supera le prestazioni offerte da
Displair ma l’innovativo schermo si presta
già a molteplici probabili finalità sia per
l’evoluzione dell’intrattenimento casalingo
sia per scopi medici come ad esempio nei
trattamenti psicoterapeutici.
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PICCOLE NOVITà PER HONDA SH
La scocca persegue la tradizione del
modello ed il suo design riprende i
connotati storici di quello che è diventato
uno degli scooter di punta della casa
giapponese Honda: il SH 125 e 150 cc. Le
novità del modello sono quasi tutte celate
e cercano di rispondere con efficacia alle
richieste del mercato in fatto di economia
e comfort. Lo scooter infatti è stato dotato
della tecnologia start&stop, solitamente
peculiarità delle quattro ruote, che
riduce i consumi e azzera qualsivoglia
IL DESIGN HYUNDAI
PER L’EUROPA
Hyundai Grand Santa Fe si rifà il look e
si prepara allo sbarco in Europa. Il SUV
coreano è stato infatti riletto ed adeguato
ad un gusto più continentale senza
dimenticare di migliorare l’agilità della
guida e l’assetto, divenuto leggermente
più sportivo rispetto alla versione
precedente. Più alta, larga e lunga, la
92
noioso rumore o fastidiosa vibrazione nei
momenti di sosta. La risposta di accensione
è inoltre immediata grazie ad un sistema
di avviamento ad alternatore e non a
motorino. Un’importante novità alla quale
si aggiunge un’attenta distribuzione delle
masse al fine di migliorare le posizioni del
triangolo composto da seduta, manubrio
e poggia piedi. Il poggia piedi è realizzato
leggermente inclinato per assicurare una
corretta posizione del guidatore anche
durante brusche frenate. Honda Sh monta
comunque un impianto frenante a dischi
sia anteriore sia posteriore con ABS di
serie, uno dei tanti accessori compresi
nell’economico prezzo base di 3.050 euro,
per la versione da 150 cc, che comprende
anche il parabrezza, il bauletto e i
paramani. Un prezzo di 200 euro inferiore
rispetto alla versione precedente. Le novità
proseguono anche per ciò che comporta
il telaio che grazie al nuovo disegno
consente di ricavare un sotto sella di ampie
dimensioni in grado di alloggiare casco,
documenti e l’antifurto blocca disco.
nuova Grand Santa Fe porta la capacità di
carico a 607 litri e consente di alloggiare
comodamente fino a sette passeggeri. Il
prezzo, come è prerogativa di Hyundai,
si adegua alle disponibilità della fascia
medio bassa di buyer ma ciò nonostante la
vettura offre le ottime prestazione di un
propulsore da 2.2litri CRDi e la qualità di
un equipaggiamento da mercato medio
alto. Il motore, in grado di sprigionare
una forza di 197 cavalli, è un euro 5 con
turbo compressore a geometria variabile
e cambio automatico a sei rapporti. Il
design esterno presenta un taglio dal forte
sapore europeo che esalta i suoi connotati
nei particolari come la griglia frontale, i
fendinebbia, il doppio scarico, i deflettori
al posteriore, oltre ai cerchi in lega da 18
e 19 pollici. Della vettura però colpisce la
soluzione del tettuccio panoramico che
si estende per l’intera lunghezza della
vettura.
IL DESIGN BERTONE
SOLO PER COLLEZIONISTI
Bertone, il noto marchio italiano di
design a 4 ruote, si trasforma in sartoria.
Con Bertone Officina è partito un
nuovo servizio interamente dedicato
alla creazione di shooting brake, ovvero
automobili uniche pensate per acquirenti
facoltosi. Continua così la tradizione del
marchio italiano interamente dedicato
ai clienti speciali e il nuovo tassello di
questo percorso è interpretato dall’ultima
creazione uscita dalla fucina Bertoni:
Aston Martin Rapide Bertone. L’occasione
era troppo ghiotta per non festeggiare
i sessant’anni della prima vettura nata
dal sodalizio anglo-italiano, un incontro,
quest’ultimo, che nel 1953 permise di
offrire agli appassionati due vetture con
taglio italiano e la meccanica su base
Aston Martin DB2/4: una barchetta tipo
competizione e una elegante cabriolet
2+2. Proprio a questo storico modello
guarda l’ultimo shooting brake divenuto
la così ribattezzata: Aston Martin Rapide
Bertone. Il nuovo design e l’allestimento
interno nascono dall’interpretazione di
Officina Bertona dei suggerimenti indicati
dal collezionista di Aston Martin che ha
commissionato il lavoro. Rivestimenti
in legno rifiniti in alluminio satinato e
sellerie in pelle bicolore sono solo alcune
delle soluzioni di arredo personalizzate.
Di pregevole fattura anche il doppio
fondo scorrevole a comando elettrico in
grado di ricoprire gli schienali posteriori
quando sono ripiegati, si ottiene così un
vano di carico dalle dimensioni imponenti
e dal facile utilizzo. La scocca esterna
viene leggermente rivista con la messa
in evidenza delle linee tese e muscolose
tipiche della sportività Aston Martin.
on the
road
TERME DA VALLE DEI RE
Raggiungere il completo relax sarà semplice
nell’hotel La Résidence de Cascades a
Soma Bay, pregiata destinazione turistica
della costiera in Egitto. Un becco di terra
che entra nel mar Rosso, fronteggia la
penisola con Sharm El Sheik ed è a soli 200
chilometri dalla valle dei templi. L’hotel
ospita il Cascade Spa and Thalasso, il più
fornito centro talassoterapico del mondo
e una delle mete più ambite per godere
dei benefici di acque minerali, alghe
purissime e temperature miti. Un villaggio
termale dalle dimensioni vaste come i
benefici permessi dai vari getti d’acqua che
ne abbelliscono l’interno. L’ospite potrà
scegliere tra oltre 65 cabine per differenti
trattamenti o spostarsi nei 180 metri
quadrati adibiti ad acquagym. Il vero plus
dello Cascade Spa rimane però la Thalasso
tonic pool, 830 metri cubi di acqua di mare.
Un enorme spazio suddiviso da docce,
getti d’acqua, correnti e idromassaggio per
molteplici benefici: dal miglioramento della
circolazione sanguigna a quello del tono
muscolare senza dimenticare gli influssi
positivi per lo sviluppo cardiovascolare. A
partire da 80 euro.
La Résidence des cascades
Hurghada P.O. Box 403
Soma Bay - Red Sea, Egypt
Tel. +20 65 356 2600
www.residencedescascades.com
AZZARDO E RELAX
Posizionato nel centro di una delle città
più luminose del mondo, Las Vegas,
il Mandarin Oriental hotel accoglie
gli ospiti con l’estremo lusso dei suoi
arredamenti e dei suoi servizi che gli
valgono la continua conferma di cinque
stelle. Il resort è la metafora della città di
Las Vegas: luce, decorazione ostentata,
lusso sfrenato e servizio non stop. Sono
due infatti i ristoranti dell’hotel, luoghi
soliti ad ospitare le creazioni di chef
rinomati e di uno staff di altissimo livello
in grado di servire costantemente i vari
pasti della giornata. Ma non è solo l’arte
culinaria a trovare libero sfogo, anche
il relax è un aspetto imprescindibile del
Mandarian: trattamenti di bellezza, sale
massaggi, trattamenti spa, palestra, sauna
e bagno turco. Le camere arredate in stile
contemporaneo ospitano quanto di meglio
offra il mercato in fatto di tecnologie,
schermi, impianti a sensore in grado di
ricreare con profumi e tonalità l’atmosfera
ideale. Il resort non dimentica le esigenze
puramente figlie del business e offre
alla sua clientela tutto il necessario per
incontri di lavoro: business center, sale
conferenze, helpedesk IT e perfino servizi
di traduzione simultanea. Così tra un
incontro e una seduta in sala relax si può
trovare il tempo per usufruire della tintoria
interna e di un veloce taglio presso il salone
bellezza interno per poi scatenarsi ai tavoli
della roulette. A partire da 160 euro.
Mandarin Oriental hotel
3752 S Las Vegas Blvd
Las Vegas, NV 89109,
Stati Uniti
Tel. +1 702-590-8888
www.mandarinoriental.com/lasvegas
TERME DAL ’700 TOSCANO
Una vacanza all’insegna di cultura e
relax in una delle città più importanti
d’Italia: Pisa. Dalle finestre del Bagni di
Pisa Palace & Hotel lo sguardo dell’ospite
viaggia lungo la piazza dei Miracoli fino ad
innalzarsi alla cima della torre pendente.
Un luogo immerso nella cultura ma dedito
al relax, l’hotel infatti è il frutto di un
importante restauro che ha riportato
ai loro fasti le antiche terme amate da
etruschi e romani. Terme ambite e famose
nelle quali erano soliti recuperare i ritmi
del benessere personalità illustri come
Gustavo di Svezia, Vittorio Alfieri, Carlo
Goldoni e molti altri. L’edificio che le
ospita è l’antica villa del granduca di
Lorena e si caratterizza per soffitti voltati
e pareti affrescate, tipica testimonianza
dello stile e delle passioni del ‘700 toscano.
Ma non sono solo pareti antiche e i tagli
sulla città romanica a rendere unico il
Palace, la sua piscina termale interna ed
esterna rende il soggiorno indimenticabile.
I profumi e i sapori di una terra ricca
come quella toscana, si fisseranno nei
ricordi grazie alle declinazioni culinarie
del ristorante “Dei Lorena”. Le camere
sono 61, tutte dominate da un cielo stellato
affrescato e dai caldi timbri tonali dei
marmi del pavimento. Il Palace è quindi un
piccolo gioiello, reso ancora più attraente
dalla vicinanza con la natura del Parco
marittimo di San Rossore e dai non troppo
lontani richiami della mondanità tipici
della Versilia. A partire da 144 euro.
BAGNI di PISA Palace & Hotel
Largo Percy Bysshe Shelley, 18
56017 San Giuliano Terme Pisa
Tel. 050 88501
www.bagnidipisa.com
Questioni di
gola
MOSCATO PAPALE
Giunge da uno storico passato il gusto del Moscato al governo
di Saracena, un passito amato dai papi che erano soliti
conservare nell’enoteca pontificia numerose botti di questo
nettare prelibato. Questa passione e tradizione prosegue grazie
alla scelta della piccola cooperativa del Feudo dei Sanseverino
a Saracena che cerca di mantenere intatto il gusto e il colore di un prodotto divenuto presidio
slow food. Il moscato si ottiene tramite la vinificazione uve guarnaccia, malvasia e moscatello,
quest’ultimo un vitigno mai censito che ottiene ottimi livelli produttivi solo nella zona di
Saracena. Le percentuali delle varie uve variano sensibilmente ma solitamente dominano la
guarnaccia e la malvasia a cui si è soliti aggiungere un piccola percentuale di adduraca, un
vitigno molto profumato. Al moscatello spetta l’appassimento per concentrare in buccia aromi
e zuccheri. Il vino è lucente e di color ambrato con una nota profumata avvolgente e intensa. Si
ritrovano sentori di fichi e frutta esotica ad addolcire l’impatto di profumi resinosi. Una nota
amarognola accompagna il sapore che si mantiene equilibrato, fine e di discreta persistenza.
ZOCCOLO GASTRONOMICO
POMODORI FIASCHETTO
Vi è un gran antagonista del famoso
pomodoro di San Marzano, e il Brindisino
è la sua area di diffusione, si tratta del
pomodoro fiaschetto di Guaceto. La sua
coltivazione è dispendiosa e la raccolta non
aiuta vista la bassa produttività soprattutto
se confrontata con le specie ibride molto
più resistenti e redditizie. Però questo
pomodorino, diventato presidio slow food,
si fa ricordare per la sua dolcezza, per il
suo succoso cuore, per il suo essere figlio
di una tradizione agricola antica che
stava per scomparire portando con sé una
peculiarità della terra pugliese e a salvarlo
ci hanno pensato i produttori Calemonie
a Serranova di Carovigno e Michele Greco
a San Vito dei Normanni. Il pomodoro si
presta al consumo fresco e si presenta a
forma di bacca ovale col pizzo, di colore
rosso e dal colletto verde. Una buccia
sottile racchiude un cuore ricco di semi.
IL CAPOCOLLO
DI MARTINA FRANCA
La Murgia è una terra ricca, il sole
che sbatte su quest’altipiano di forma
quadrangolare ne sottolinea le peculiarità
geologiche e aiuta nella coltivazione
di materie prime importanti per la
gastronomia pugliese. Qui si trova la
Macelleria Convertini, una storica azienda
che presenta un proprio fornello ovvero
un forno in pietra annesso per cuocere
direttamente le carni acquistate. Vale la
pena fermarsi per degustare le famose
bombette o gli involtini di capocollo di
maiale cotti alla brace con ripieno di
94
formaggi. Capocolli esclusivamente di
Martina Franca, prodotti frutto della
tradizione che hanno reso celebre lo
zoccolo d’Italia. Il capocollo è ottenuto
estraendo la parte di maiale tra il collo
e la costata, per poi lavorarla sotto sale
e lavata con vino cotto e spezie. Dopo
l’insaccamento nel budello di maiale segue
l’asciugatura e l’affumicatura ottenuta
dalla bruciatura di rametti di timo,
mortella, alloro e quercia di fragno.
DOLCI SIMBOLI CITTADINI
Ceglie Messapica, paese della provincia
Brindisina, lega indissolubilmente il suo
nome ad un prodotto antico e ricco di
dolcezza: il biscotto di Ceglie. Vincenzo
Corrado cuoco, filosofo e letterato
italiano del ‘700 narra in alcune sue note
la ricchezza di mandorleti presenti nella
zona, una fortuna che farà di questa
materia prima un vero e proprio simbolo
cittadino. Assaggiare il biscotto di Ceglie
è molto semplice, basta una visita alla
pasticceria Alter Gusto. I segreti della
ricetta sono gelosamente custoditi ma
al primo morso si possono riconoscere
le mandorle, in parte bollite e in parte
macinate, e dei sentori di buccia di limone
e miele. L’occhio aiuta prima dell’assaggio
a cogliere su uno dei lati del biscotto,
solitamente di forma cubica, la presenza
di una confettura di ciliege, talvolta però
sostituita da una versione con uva.
andando per ristoranti
CACCIA AL TESORO
Un sfida alla tenacia, così potrebbe essere raccontato il rapporto tra l’uomo
e i frutti donati dal mare. Una relazione che ha ispirato le storie di capitani
coraggiosi, di ragazzini nelle pancia di balene o di isole misteriose. Ma molto
di più consente un tuffo del palato nei segreti regalati dalle azzurre acque, e
il ristorante L’altro Baffo a Otranto permette di scoprirne i sapori attraverso l’unione
di cucina tradizionale e sperimentazione. Largo spazio quindi a tutto ciò che sono i
prodotti ittici con una marcata attenzione per antipasti crudi e alle ricette con il miglior
pescato. A guidare le alchimie della cucina si trova lo chef e patron Cristina Conte, figlia
del baffo originale, il padre Michele con il quale ha mosso i primi passi dietro i fornelli
nel Baffo originale, ristorante ormai passato sotto altre e meno fortunate gestioni. Un
viaggio nel menù conduce dalle tagliatelle di seppia con carciofi marinati alla menta e
bottarga di tonno, attraverso la carbonara di ricci di mare,
fino al rinomato piatto di gamberoni viola cotti al sale e
olio aromatizzato al rosmarino. Un ristorante elegante
con un arredamento caldo e minimalista; un piccolo
luogo incastonato tra le bellezze delle strade lastricate e
il castello aragonese del borgo antico di Otranto.
L’altro Baffo
Via Cenobio Basiliano 23 – 73028 Otranto (LE)
Tel. 0836 801636 – Cell. 392 9974508
youbook
Bolle di mattone
La crisi italiana a partire dalla città.
Come il mattone può distruggere un’economia
di Mario De Gasperi
Edizioni Mimesis – Collana
Eterotopie
2013; pp. 111
10 euro
La rendita immobiliare è la chiave attorno
a cui ruota la crisi attuale. Mario De
Gasperi approfondisce il nesso strutturale
tra la recessione e la finanziarizzazione
del settore, in un’economia diventata
soprattutto speculazione. Ora più che mai
è necessario intervenire, non solo evitando
ulteriore consumo di suolo, ma anche
cessando la produzione di ulteriori diritti
edificatori. Come avvenne in America in
seguito alla Grande Depressione seguita
alla crisi del ’29, anche in Italia bisogna
favorire l’esaurimento delle “scorte”, anche
immobiliari che stanno intossicando il
sistema economico. La politica è chiamata a
svolgere un ruolo attivo in questo compito,
anche se «i grattacieli in costruzione e i
senzatetto accampati sotto i ponteggi dei
cantieri testimoniano purtroppo di una
consapevolezza non ancora raggiunta».
Per chi: economisti, imprenditori
immobiliari, attori della filiera delle
costruzioni, politici e tutti coloro che
vogliono riflettere su una delle cause
scatenanti dell’attuale crisi economica.
Binario morto
Lisbona-Kiev. Alla scoperta del corridoio 5 e
dell’alta velocità che non c’è
di Andrea De Benedetti
e Luca Rastello
Chiarelettere – Collana
Reverse
2013; pp. 224
12,90 euro
Cos’è il Corridoio 5? A che punto è la
sua realizzazione e che prospettive offre
per il futuro? Sviluppato all’interno dei
progetti infrastrutturali dell’Unione
che prevedono la costruzione di dieci
corridoi paneuropei, il Corridoio 5
avrebbe dovuto collegare Lisbona e Kiev,
passando per la tanto discussa TorinoLione e interessando direttamente anche
l’Italia, in particolare le città di Venezia e
Trieste. Nel marzo 2012, il progetto è stato
ridimensionato in una versione ridotta, il
Corridoio Mediterraneo, con l’esclusione
di Portogallo e Ucraina. I giornalisti
Andrea De Benedetti e Luca Rastello si
sono messi in viaggio, ripercorrendo le
tappe storiche e geografiche di questa
arteria dell’alta velocità che sembra
proprio essersi trasformata in una grande
e inutile illusione. Un binario, appunto,
morto.
Per chi: progettisti, europeisti, politici e
tutti i cittadini interessati ad approfondire
cosa si nasconde dietro l’etichetta “alta
velocità”.
Sistemi di potere
Conversazioni sulle nuove sfide globali
di Noam Chomsky
e David Barsamian
traduzione di A Ciappa,
M. Matullo e V. Nicolì
Ponte alle Grazie
Collana Saggi
2013; pagg. 188
15 euro
Un dialogo, quello tra Noam Chomsky
e il giornalista David Barsamian di
Alternative Radio, famoso programma
radiofonico USA sulla politica. Questa
l’anima del nuovo libro del linguista
ottantacinquenne, incentrato questa volta
sulle nuove sfide globali: dal dominio
di banche e multinazionali ai disastri
ambientali, da WikiLeaks a Occupy, dai
social network ai tagli all’istruzione.
Di fronte ai sistemi di potere della
società attuale, sempre più atomizzata,
il singolo si sente impotente e solo. Ma
alcune forme di democrazia partecipata
e di cittadinanza attiva, come Occupy
o gli indignados, stanno iniziando a
opporsi alla loro forza schiacciante,
dimostrando che è possibile combattere
per migliorare le cose. In pericolo,
intanto, c’è la stessa sopravvivenza
della specie: citando i dati dell’Agenzia
internazionale per l’Energia avremo
forse cinque anni prima di raggiungere
il “punto di non ritorno”.
Per chi: sociologi, economisti,
indignados e tutti coloro che desiderano
ampliare i propri orizzonti e riflettere sui
grandi temi del presente.
Natural Design
di Maurizio Corrado,
Marco Ferrari, Nicola
Crea
Edizioni Wolters Kluwer
Italia
2013; pp. 208
25 euro
Anche nel design le piante possono
trovare uno spazio utile alla diffusione
dell’idea di sostenibilità e di benessere.
Il libro, presentato in anteprima al
Fuorisalone 2013 e nato da una ricerca
della rivista Nemeton High Green Tech
Magazine, individua oltre duecento
prodotti, prototipi, sperimentazioni,
proposte provenienti da tutto il mondo,
che integrano le piante negli oggetti di
uso quotidiano. Una tendenza nuova del
design che vede negli elementi vegetali
all’interno della casa una possibilità di
“rinaturalizzazione” degli ambienti. Nel
volume, in italiano e inglese, è compreso
anche un glossario e una selezione dei
progetti partecipanti alla prima edizione
del Natural Born Object Design Award,
il premio internazionale realizzato con
il patrocinio di ADI Associazione per il
Design Industriale.
Per chi: designer, progettisti, arredatori
di interni e tutti coloro interessati a
scoprire le nuove tendenze del progettare
sostenibile.
95
e
t
o
n
u
yo
21 maggio
28 maggio
KBC Kitchen and Bath China 2013
Evento incentrato su articoli e prodotti per
la casa, bagni e cucine
20 maggio
Construmat 2013
Salone internazionale per l’edilizia e
l’architettura
Quando: dal 21 al 24 maggio 2013
Dove: Fiera di Barcellona di Montjuic
Avinguda Reina Mª Cristina s/n, Barcellona (Spagna)
Maggiori info: www.construmat.com
Quando: dal 28 al 31 maggio 2013
Dove: Shanghai Everbright Convention &
Exhibition Center
Shangai (Cina)
Maggiori info: www.chinaexhibition.com
29 maggio
21 maggio
Florence Design Week 2013
Festival dedicato a design, stili di vita,
piacere e arte di vivere
Quando: dal 20 al 26 maggio 2013
Dove: Firenze
Eventi ed esposizioni
in vari luoghi della città
Maggiori info:
www.florencedesignweek.com
20 maggio
10º Congresso Infra e Fiera Infra
Outsourcing & Worplace 2013
Salone della costruzione e climatizzazione
Quando: dal 21 al 23 maggio 2013
Dove: Centro de Convenções Frei Caneca
rua Frei Caneca 569, San Paolo (Brasile)
Maggiori info: www.convencoesfreicaneca.com
28 maggio
Jeca Fair
Evento specializzato in edilizia ed elettricità
Quando: dal 29 maggio al 31 maggio 2013
Dove: Tokyo International Exhibition
Center (Tokio Big Sight)
Tokio (Giappone)
Maggiori info: www.jecafair.jp
19 giugno
Real Corp 2013
18esima Conferenza internazionale di
pianificazione urbana, sviluppo regionale
Quando: dal 20 al 23 maggio 2013
Dove: Casa dell’Architettura
Acquario Romano
Piazza Manfredo Fanti 47, Roma
Maggiori info:
www.corp.at/index.php?id=56&L=0
96
BatiEnergie
Fiera sulle energie rinnovabili
Quando: dal 28 al 29 maggio 2013
Dove: Centro fieristico Paris Porte de
Versailles Parigi (Francia)
Maggiori info: www.reseau-batienergie.fr
Intersolar Europe 2013
Appuntamento con lo stoccaggio di energia
elettrica e l’integrazione della rete
Quando: dal 19 al 21 giugno
Dove: Monaco di Baviera
Maggiori info: www.intersolar.de
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