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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano N. 40 | APRILE 2013 TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE SPECIALI COIBENTAZIONE E NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI FAKRO ALLA CONQUISTA DEL MERCATO ITALIANO. Il colosso polacco delle finestre per tetti punta a conquistare più quote di mercato con una serie di novità. Ecco l’anteprima RICOSTRUIRE L’ECONOMIA con la sostenibilità SONDAGGIO La casa che vorrei L’armonia che nasce da un legame solido resiste alle intemperie della vita. Mapetherm System ® La ricerca Mapei ha formulato adesivi e finiture murali che assicurano il migliore sistema di isolamento termico a cappotto per gli edifici, incrementando il benessere e il risparmio energetico. finitura Silancolor Tonachino primer Silancolor Base Coat rasatura Mapetherm AR1 rete in fibra di vetro Mapetherm Net rasatura Mapetherm AR1 coibentante Mapetherm EPS adesivo Mapetherm AR1 intonaco cementizio /mapeispa Mapei con voi: approfondiamo insieme su www.mapei.it SISTEMI SANMARCO. METTIAMO IN LUCE I TUOI PROGETTI. WWW.SANMARCO.IT TEL 0131.941739 Sistemi SanMarco. Prodotti, servizi e know-how dalla tua parte. SanMarco presenta soluzioni integrate di prodotti e accessori funzionali per coperture, pareti e pavimenti. Tutta l’esperienza, l’autorevolezza e la consulenza di un grande leader al servizio delle moderne esigenze di architetti e progettisti. VI convegno naz riconve Cambiare pelle, cambiare testa, cambiare aspetto: se il mondo si trasforma, bisogna adattarsi come camaleonti. La selezione darwiniana delle imprese è il dato che ha caratterizzato il primo decennio del secolo. Adesso è arrivato il momento di abbandonare le strade senza uscita: per le aziende è scoccata l’ora della riconversione. Il tema sarà al centro del prossimo Convegno Nazionale di YouTrade, in programma per settembre 2013. L’appuntamento, attraverso il dibattito con gli operatori e gli esperti, fornirà una mappa per attraversare il cambiamento. Il Convegno sarà anche l’occasione per fare il punto sui lavori del Tavolo tecnico, momento di confronto che quest’anno sarà centrato sul nuovo ruolo del rivenditore di materiali. Perché la Riconversione è un’opportunità che riguarda tutti. appuntamento a SETTEMBRE 2013 zionale ersione main SPONSOR SPONSOR DISTRIBUZIONE L AT E R I Z I s. SISTEMI ANTICADUTA - LINEE VITA r. l. Tendenze e attualità della distribuzione edile Anno 6 - Numero 40 - Aprile 2013 Teli sottotegola Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. 0247761275 [email protected] - [email protected] Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino [email protected] Consulente editoriale / Editor Consultant Francesca Negri Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. 0247761275 - cell. 3401761951 [email protected] Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Umberto Anitori, Beatrice Casarin, Gaia De Lorenzi, Federico Della Puppa, Carlo Ezechieli, Ludovico Lucchi, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Stefano Moriggi, Santina Muscarà, Brunella Orsini, Fabrizia Trombetti (fotografa) TRASPIRANTI Progetto grafico e impaginazione Graphic Design and Page layout Fabio Monauni C&G Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di Foreign partners per la Germania e i Paesi di lingua tedesca bauSTOFF Partner, per la Russia ToBuild Comitato Tecnico / Technical Committee FRENO AL VAPORE BARRIERA AL VAPORE Giampiero Abrate Umberto Bonazza Matteo Camillini Claudio Cammi Giovanni Carubelli Gilberto Castoldi Stefano Colombino Mario Cuc Fabrizio Di Luzio Daniele Ferrai Giovanni Pietro Grazioli Gianni Guidoccio Franco Nessi Andrea Veroni C.C.E. De Eccher Gruppo BigMat Cammi Edilpadana TopHaus Gruppo Uniedil Edilcuc Vemac Bauexpert Centredil Consorzio C.R.E. Eternedile - Iperedil Lino Veroni Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Estero annuo € 70,00 Copia singola € 5,00 Per abbonarsi è sufficiente fare richiesta a [email protected] Spedizione in contrassegno Stampa / Printing Pigierre srl - via Angelo Maj, 12 - 20135 Milano Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Tiratura del presente numero: n. 10.000 copie Periodicità / Frequency of publication : mensile - 10 numeri/anno Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano Gutta Italia S.r.l. Tel. +39 035 499 19 11 - Fax +39 035 499 19 19 [email protected] - www.gutta.com Registrazione / Registration: N. 406 del 25-06-2008 del Tribunale Civile e Penale di Milano Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003. editoriale www.youtradeweb.com Due paletti per il governo D ura? O dura minga (traduzione: non arriva a Natale), come dicono a Milano? Nonostante le buone intenzioni e la larga maggioranza con cui è partita l’azione di governo, per l’esecutivo di Enrico Letta è lecito aspettarsi un vita spericolata. Non perché il capo dell’esecutivo sia un fan di Vasco Rossi, ma perché sarà difficile che due formazioni politiche fino a ieri antitetiche trovino d’improvviso l’armonia coniugale di governo, seppure imposta dal risultato elettorale. Ma se per miracolo la litigiosità congenita restasse bassa e il governo potesse operare, che cosa dovrebbe scrivere nella sua agenda? Ogni categoria, compresa quella che ruota attorno alle costruzioni, ha il proprio elenco di richieste. Ci sono però due punti-base su cui tutti, ma proprio tutti, non possono prescindere: lavoro e fisco. Senza lavoro non c’è reddito e senza reddito l’economia italiana non riparte. Uno dei punti più discussi, giusto a un anno dall’entrata in vigore, è quello della riforma Fornero. Bocciarla in toto sarebbe sbagliato, oltre che ingeneroso: infatti, è entrata in vigore proprio nel momento in e cui l’economia italiana ha iniziato a frenare di più. Dunque, è difficile capire se il calo delle assunzioni dipenda da una regola un po’ più rigida o se, invece, sia la semplice conseguenza di una scarsa richiesta da parte delle aziende in difficoltà. In ogni caso, senza porre in atto rivoluzioni imprudenti (le aziende non hanno bisogno che le regole cambino a ogni stagione come gli abiti), è possibile fare qualcosa per migliorare il mercato del lavoro. Per esempio, si può introdurre una decisa detassazione per facilitare le nuove assunzioni. C’è poi il capitolo del cuneo fiscale: troppa differenza tra quanto arriva in tasca ai dipendenti e quanto deve versare l’azienda. Il governo Prodi aveva giù ridotto, seppure di poco, la distanza. Ma occorre fare di più. Il problema è che la riduzione del cuneo fiscale costa parecchio alle casse dello Stato e, quindi, è necessaria una difficile copertura di spesa. Ma si deve fare. A proposito di fisco: «Alleggerire l’onere fiscale che grava sui lavoratori e sulle imprese oneste darebbe un ulteriore contributo di stimolo alla crescita, ma a una condizione: che si prosegua di pari passo nel recupero dell’evasione fiscale». Parole di Fabrizio Saccomanni, nuovo ministro dell’Economia, pronunciate solo due anni fa e proprio di fronte a una platea di imprenditori, a Santa Margherita Ligure. Potrà ora rimangiarsi la parola? Speriamo di no. 7 l’econauta di Federico Mombarone Giornalista I punti neri della White list D iceva Giovanni Giolitti che per i cittadini le leggi si applicano, per gli amici si interpretano, per alcuni si eludono. Verissimo. Lo testimonia la vicenda delle White list: un’ottima intenzione che strada facendo rischia di trasformarsi in una legge trappola. Ed è proprio con le cattive regole che si rallenta l’economia la quale, al contrario, ha bisogno di meno burocrazia e più incentivi allo spirito di iniziativa. Riepiloghiamo: la White list, come indica il nome, è una rubrica in cui sono elencati i «bravi in condotta», cioè le aziende che non hanno a che fare con mafia & c. L’iscrizione alle liste è volontaria e dura un anno. L’idea è snellire le procedure favorendo chi non ha a che fare con le organizzazioni criminali. Una volta che l’azienda si è iscritta alla lista, la prefettura ha 90 giorni per dare l’ok, dopo aver consultato la Banca dati antimafia. Se tutto va bene e ottengono il via libera, i costruttori iscritti a questo albo dovrebbero bypassare le complicate procedure antimafia, per esempio nell’assegnazione degli appalti. Ottima idea. Peccato che ci sia qualche difetto di fondo. Primo: l’iscrizione a queste liste è facoltativa. Eppure è evidente che, come sostengono le aziende di edilizia e costruzioni, «su base volontaria il sistema non funziona» (Vincenzo Bonifati, Ance, dixit). Le organizzazioni di categoria insistono, infatti, sulla richiesta di rendere obbligatoria l’iscrizione alla White list, in modo da eliminare in modo radicale le «zone nebbiose» del settore. Secondo: la Banca dati antimafia prevista dalla legge in realtà non esiste: un classico della burocrazia all’italiana. Ci vorrà almeno un altro anno (forse) prima che questo database sia chiacchiere di condominio messo a disposizione delle prefetture. Nel frattempo ogni città, in attesa di un sistema unico, si deve arrangiare con controlli affidati ai singoli funzionari prefettizi. Ma come facciamo a sapere che gli stessi criteri sono utilizzati a Palermo e Milano, Torino e Reggio Calabria? Quanto potrà valere questo rating di buona condotta? Solo un meccanismo omogeneo dello Stato può (o forse sarebbe meglio dire potrebbe) proporsi come giudice per apporre il bollino blu della trasparenza. La White list fa sorgere, inoltre, altre perplessità: quando un’inchiesta coinvolge aziende a sospetta infiltrazione malavitosa, il danno si riverbera comunque anche sulla eventuale ditta appaltatrice, non fosse altro per le inevitabili spese legali che si trascinano (per esempio, con ricorsi al Tar), oltre al danno di reputazione. Nella White list, insomma, c’è qualche punto nero. di Umberto Anitori Ex segretario nazionale ANACI Entra in vigore il nuovo codice del condominio I l prossimo 18 giugno entra in vigore il nuovo codice del condominio tra incertezze interpretative e indifferenza delle autorità locali. Da un punto di vista pratico, dal 18 giugno ogni condominio dovrebbe esporre in un punto ben visibile il nome ed i recapiti dell’amministratore o, in mancanza dello stesso, di chi ne svolge i compiti. Chi controllerà che ciò avvenga? La legge non specifica chi dovrà controllare, né prevede sanzioni per gli inadempienti. Il rischio è che molti condomini – specie quelli amministrati da un condomino interno o quelli 8 che per risparmiare non hanno nominato l’amministratore, soprattutto nei piccoli centri – non si adeguino alla legge e quindi vadano a vanificarsi gli scopi di pubblica utilità, in modo particolare per motivi di sicurezza, per i quali è stata emanata la nuova normativa. Tutto rimarrà inalterato fino al primo incidente mortale, quando si scoprirà che se si fosse rintracciato per tempo l’amministratore si sarebbe potuto intervenire prima e con cognizione di causa. Il nuovo codice prevede che, in caso di lavori, l’assemblea possa chiedere all’amministratore di adeguare la polizza di responsabilità professionale all’importo dei lavori, ma ad oggi nessuna compagnia può offrire un modello di polizza che si possa uniformare al dettato della legge. L’unica norma che verrà subito applicata è l’apertura di un conto corrente bancario o postale intestato al condominio, che dal 18 giugno è obbligatorio e che, nel caso di inadempienza da parte dell’amministratore, costituisce grave irregolarità e quindi motivo di revoca. In questo modo le banche si troveranno a gestire circa 500mila nuovi conti correnti ed ad incassare le relative spese. l’avvocato di Ludovico Lucchi del Foro di Milano e-mail [email protected] Il Rent to Buy in Italia I n Italia, sulla base del modello straniero del “Rent to Buy”, si stanno diffondendo varie forme di contratti di locazione destinati a dare luogo ad una successiva vendita, fondate su un contratto di locazione regolato dalle norme applicabili a tale contratto, sul quale si innesta, secondo varie modalità, un contratto di vendita, idoneo a 10 computare in conto e diminuzione del prezzo dovuto al momento della stipulazione di tale secondo contratto, in tutto o in parte, i canoni di locazione precedentemente pagati. La combinazione di tali due contratti può avvenire secondo due distinte modalità di base. Con la locazione con opzione di futuro acquisto, le parti scelgono di rimettere la volontà di comprare ad una successiva libera decisione del conduttore, che dovrà decidere di avvalersene o meno in un arco temporale e secondo modalità stabilite dalla stessa autonomia privata fin dal momento della conclusione del contratto di locazione, in cui l’opzione è concessa dal locatore aspirante venditore a beneficio del conduttore aspirante compratore secondo le prescrizioni di cui all’art. 1331 c.c., che richiedono che l’opzione di acquisto, stante la proposta contrattuale irrevocabile che contiene, già indichi tutti gli elementi della vendita che verrà conclusa ove il conduttore destinatario della proposta di vendita proceda ad accettazione di tale proposta nei tempi e secondo le modalità indicate. Invece, attraverso la locazione con preliminare di futura vendita, le parti scelgono di obbligarsi entrambe a procedere alla futura operazione di scambio della proprietà contro un prezzo, già individuando nel contratto preliminare di vendita collegato alla locazione tutti gli elementi della futura vendita e, nel contempo, rimettendo alla futura stipulazione del contratto definitivo la facoltà, se vi sarà accordo tra le parti sul punto, di modificare e comunque rinegoziare determinati aspetti del regolamento contrattuale, anche in considerazione dell’emersione di eventuali sopravvenienze e, comunque, delle diverse esigenze nel frattempo emerse. Inoltre, per espressa previsione contenuta nel codice civile (art. 1526 comma 3 c.c.), oltre che nella legislazione fiscale [art. 2 comma 2 lett. b) dpr 633/1972 in tema di IVA ed art. 109 comma 2 d.lgs. 917/1986 in tema di imposte dirette], esiste un terzo istituto idoneo a realizzare quel complesso accordo tra le parti comunemente sintetizzato con l’espressione “Rent to Buy”, rappresentato, secondo la definizione data dal legislatore tributario, dalla c.d. “locazione con clausola di trasferimento della proprietà vincolante per ambedue le parti”, o, secondo la definizione, più articolata, data dal codice civile, dal c.d. contratto di locazione in cui “sia convenuto che, al termine di esso, la proprietà della cosa sia acquisita al conduttore per effetto del pagamento dei canoni pattuiti”. Soluzioni per l’involucro Hi-Tech Oriented Wienerberger offre una gamma completa di soluzioni per soddisfare qualsiasi esigenza costruttiva. Le soluzioni Wienerberger garantiscono una straordinaria inerzia termica e assicurano performance energetiche adatte anche per la progettazione di Edifici a Energia quasi Zero (NZEB). Creati nel rispetto dei principi della bioedilizia, le soluzioni Wienerberger nascono da materie prime naturali e assicurano prestazioni tecnologiche altamente innovative. Porotherm PLANA+ involucro esterno Porotherm BIO PLAN divisori interni Porotherm BIO PLAN involucro esterno I FATTI NOSTRI di Roberto Anghinoni Giornalista Lamentarmi? Non ho tempo C’è un mercato da costruire e qualcuno l’ha capito. Un esempio fra tanti che rompe gli schemi ormai stantii di un vecchio modo di lavorare che oggettivamente non ha più un futuro in prospettiva C hiacchieravo qualche giorno fa con un paio di rivenditori e non credevo alle mie orecchie: come mai non vi lamentate anche voi della situazione? – chiedevo loro – e la risposta è stata in entrambi i casi: non ho tempo per lamentarmi, ho molto da fare. Abbiamo così bisogno di buone notizie che quando ci arrivano quasi non ce ne accorgiamo. Quindi, come potete immaginare, ho subito cercato di saperne di più, perché il mercato è quello che conosciamo, ciò che ci sfugge è che non è così per tutti. Qualcuno, infatti, ha capito che qualcosa si può fare e, forse è questa la novità, ha deciso di farla. I miei interlocutori mi hanno ragguagliato con dovizia di particolari: il segreto, in sostanza, è offrire nuovi servizi ai clienti. Perché, a parità di condizioni di base, il servizio aggiuntivo – di cui viene comunque riconosciuto il valore e il corrispettivo monetario – rende il rivenditore preferibile a uno che questi servizi non li offre. Quali sono questi servizi? Nella maggior parte dei casi, sistemi costruttivi pronti all’uso. Mi è stato fatto questo esempio: il mio cliente posatore di piastrelle, acquista da me se io gli preparo il sottofondo. Questa frase apre a una serie di considerazioni piuttosto interessanti. La prima è che i posatori di piastrelle non sono così bravi a preparare un sottofondo; la seconda è che delegando questa operazione risparmiano sulla manodopera (pur pagando il giusto al rivenditore) e soprattutto hanno la certezza di un lavoro fatto a regola d’arte, oltre a un risparmio di responsabilità; la terza è che il rivenditore, oltre alle piastrelle, vende anche cemento, o il massetto alleggerito, o le colle, o tutte queste cose insieme; la quarta è che la voce si sparge e qualche 12 altra impresa andrà a chiedere quel servizio e il nostro rivenditore acquisirà nuovi clienti; la quinta è che chi si troverà bene tornerà. Una volta una faccenda del genere veniva definita “l’uovo di Colombo” ovvero, e tradotto dalla leggenda, una soluzione insospettatamente semplice a un problema apparentemente impossibile, nel nostro caso riuscire oggi a vendere qualcosa a qualcuno. Ma è evidente che per arrivare a ciò il nostro rivenditore ha preso decisioni importanti, la prima, certamente, non arrendersi allo stato delle cose. Mi ha anche detto: “siamo stati per anni in magazzino, fermi ad aspettare i clienti, ma oggi non funziona più così. Allora abbiamo pensato a questo servizio. Non vendiamo più il cemento o i massetti pronti in sacchi, però li vendiamo sfusi facendo questi tipi di interventi che ci sono espressamente richiesti”. Il nostro rivenditore ovviamente ci ha preso gusto: ha studiato, ha frequentato corsi di aggiornamento tecnico e adesso fa anche i cappotti, sempre su espressa richiesta dei suoi clienti. Il suo magazzino lavora, ogni giorno ha un nuovo intervento da portare a compimento, e questo significa che è stato scelto dal mercato per ciò che è in grado di offrire, non credo proprio perché offra sconti straordinariamente appetibili. Non è più solo un rivenditore edile, ma un’azienda fortemente orientata al cliente che si è messa nelle condizioni di risolvere problemi pratici, con un evidente grado di competenza che lo distingue da altri colleghi. Uno dei primi pensieri che possono venire in mente è che questo rivenditore si stia trasformando in una impresa edile, e che quindi stia perdendo la sua identità, e magari ai vecchi tempi la cosa avrebbe anche fatto scalpore, mentre invece oggi questo atteggiamento, decisamente propositivo e non più passivo, deve solo far riflettere. Perché il nostro rivenditore ha capito che i vecchi tempi non ci sono più, e che i suoi clienti hanno comunque bisogno di aiuto. Lui glielo offre e forse è per questo motivo che non ha più tempo per lamentarsi. aprile 2013 N. 40 Ricostruire l’economia con la sostenibilità............................... 16 16 Ricostruire l’economia con la sostenibilità Il modello di crescita fino a oggi utilizzato, basato sulla pura espansione, deve essere rivisto. Riconversione è la parola chiave, e la sostenibilità è il suo motore Un incentivo per salvare l’Italia.............................................................. 20 La casa che vorrei............................................................................................... 24 Scegliere: così difficile, così necesSario...................................... 33 Condomini contro sprecopoli................................................................... 35 Fakro: alla conquista del mercato italiano.................................. 36 Nuovi sistemi costruttivi............................................................................... 40 AQUAPANEL METTE TUTTI D’ACCORDO........................................................... 49 20 Un incentivo per salvare l’Italia RASSEGNA SISTEMI COSTRUTTIVI.................................................................... 50 Più comfort con il nuovo Isotec Parete........................................... 52 a tutta coibentazione........................................................................................ 54 Obiettivo efficienza energetica................................................................ 58 RASSEGNA SISTEMI DI COIBENTAZIONE........................................................ 59 Intervenire prorogando gli attuali incentivi, per dare alle imprese prospettive concrete di lungo periodo weber.therm robusto: un campione di cappotto..................... 66 Il valore del progetto: impressioni dai Saloni 2013............ 68 Con 3therm, mai dire “MAI”........................................................................... 70 Ripensare la scuola con nuovi spazi e banda larga per tutti................................................................................... 72 Barga, dove il paesaggio si fa poesia................................................... 74 Roto: più di un milione di euro per il mercato italiano....... 82 Quanto è trendy il ferro antichizzato.............................................. 84 Architettura del Novecento....................................................................... 85 INTERNATIONAL............................................................................................................ 86 NEWS DALLA RETE..................................................................................................... 87 zapping........................................................................................................................... 88 hi tech............................................................................................................................. 90 WROOM............................................................................................................................. 92 ON THE ROAD................................................................................................................ 93 QUESTIONI DI GOLA................................................................................................... 94 YOUBOOK......................................................................................................................... 95 Younote.......................................................................................................................... 96 14 24 La casa che vorrei Com’è cambiato l’approccio degli italiani al bene casa negli ultimi anni? YouTrade lo ha chiesto ai diretti interessati Nuovi sistemi costruttivi 33 40 Scegliere: così difficile, così necessario Sempre più integrati, prestazionali e attenti all’ambiente. L’innovazione c’è, ma si sta diffondendo lentamente, spinta dalle nuove normative Come ha fatto e sta facendo Beatrice Dolcetti, di Edilcomes, che fa parte di Gruppo Made A tutta coibentazione Fakro: alla conquista del mercato italiano La multinazionale polacca delle finestre è approdata da due anni nel Bel Paese e punta a conquistare sempre più quote di mercato 36 54 Dai VIP ai Phase change materials ecco i materiali di ultima generazione per isolare alla perfezione la casa, dal tetto alle fondazioni Barga, dove il paesaggio si fa poesia 74 15 Ricostruire l’economia con la sostenibilità 16 - youprimopiano La crisi economica ha messo in evidenza la debolezza del sistema produttivo italiano di fronte alle sfide del futuro, in particolare quelle rivolte alla sostenibilità. Il modello di crescita fino a oggi utilizzato, basato sulla pura espansione, deve essere rivisto. Riconversione è la parola chiave, e la sostenibilità è il suo motore di Federico Della Puppa D a molti anni l’Europa promuove azioni e strategie per lo sviluppo sostenibile, tuttavia è solo con la lunga crisi economica che la sostenibilità è diventata un vero terreno di potenziale e futuro sviluppo per le economie europee. Non che prima non lo fosse. Ma fino ad alcuni anni fa la sostenibilità era una materia per pochi, visionari, e per poche imprese, ovvero per quelle più lungimiranti che avevano compreso come attraverso la sostenibilità fosse possibile individuare degli asset rilevanti per riconversione { La crisi economica ha messo in evidenza la debolezza del sistema produttivo europeo, ma soprattutto italiano, basato sull’espansione fine a se stessa e giocato sulla delocalizzazione produttiva produttiva, l’ottimizzazione dei processi produttivi e la costruzione di nuovi scenari di sviluppo legati a prodotti innovativi. Queste imprese avevano compreso che la sostenibilità è il motore della competitività. La crisi economica ha messo in evidenza la debolezza del sistema produttivo europeo, ma soprattutto italiano, basato sull’espansione fine a se stessa youprimopiano - 17 e giocato sulla delocalizzazione produttiva. Fino a qualche anno fa l’imperativo era produrre altrove a costi molto bassi. Tuttavia le analisi sui cicli di vita dei prodotti (basati sul cosiddetto modello LCA) associate alla riduzione della domanda interna, evidenziano che modelli fortemente delocalizzati sono inefficienti dal punto di vista del bilancio globale dei prodotti rispetto alla sostenibilità, che non è solo ambientale ma anche economica. Se si valutano infatti i prodotti secondo il cosiddetto modello LCA emerge che il modello di crescita fino ad oggi utilizzato è inefficiente. Ma in un mercato interno e globale che si espande costantemente è sostenibile in termini di domanda complessiva. Se la domanda si riduce e se l’economia, come quella italiana, rallenta, quel modello non funziona più. La riduzione delle economie di scala riduce i margini, in molti casi li annulla, e dunque quel mercato e quel modello di crescita sono messi in crisi dei livelli delle emissioni, dell’uso del suolo e degli effetti esterni negativi, le cosiddette esternalità, che invece oggi devono diventare parti integranti dell’economia e dei processi produttivi. A tale scopo l’Unione europea ha cercato di rafforzare le capacità delle amministrazioni regionali e locali nel definire, promuovere, attuare, monitorare e valutare politiche, programmi e piani di azione per lo sviluppo, chiedendo una forte integrazione della dimensione ambientale in tali piani, in piena coerenza con le strategie comunitarie e nazionali. In particolare è stata messa al centro dell’agenda l’esigenza di condividere le esperienze e i contenuti tecnico-scientifici in materia di integrazione della dimensione ambientale nell’elaborazione dei piani e nella governance dei processi, in particolare quelli produttivi e di sviluppo, operando con sempre maggiore attenzione nella costruzione di reti di esperienze di eccellenza { L’Europa è una delle zone del mondo a più intensa urbanizzazione, con circa l’80% degli abitanti che vive in città. I problemi di inquinamento, traffico, mobilità, rumore, emissioni, sono ben noti e tutti i governi, a tutti i livelli, sono impegnati nella loro soluzione dalla crisi stessa. A livello europeo le strategie di sviluppo per il futuro erano state già tracciate ben prima della crisi, con la strategia in materia di sviluppo sostenibile del 2006, attraverso la quale l’Ue intendeva realizzare sinergie tra gli obiettivi di sostenibilità ambientale e quelli di sviluppo economico e sociale che caratterizzavano più specificamente l’Agenda di Lisbona. L’Europa puntava tutto su formazione e su ricerca e sviluppo, coniugando le politiche generali con una forte azione locale di governance, basato su Agenda 21, informazione e comunicazione. Nel 2009, nel secondo anno della crisi, l’Ue ha promosso un documento che si prefiggeva di integrare la Strategia per lo sviluppo sostenibile, non solo con la strategia di Lisbona, ma anche con le altre strategie trasversali dell’Ue e, in particolare, quella per la politica climatica. I cambiamenti climatici, che il nostro Paese in questi anni sta subendo, sono infatti il frutto di una crescita economica insostenibile, che procede incurante 18 - youprimopiano sui temi in questione, promuovendo modelli di pianificazione ed uso del territorio e politiche energetiche capaci di coniugare le esigenze di carattere economico, sociale ed ambientale e sviluppando interventi volti all’adattamento, mitigazione e riduzione di gas responsabili dell’effetto serra. In questo quadro complessivo molte amministrazioni italiane e le imprese più innovative hanno saputo cogliere l’esigenza del cambiamento e la crisi associata ad una maggiore attenzione ad alcuni ambiti economici legati alla sostenibilità (anche grazie a sistemi di incentivi particolarmente interessanti) hanno aperto ad una nuova stagione di investimenti in prodotti, tecnologie e processi green. In sostanza, la crisi associata alle strategie europee ha accelerato il processo di trasformazione verso una nuova società sostenibile, ma non ancora con quella globalità e quella necessaria e profonda riconversione che sono invece l’obiettivo che avremo di fronte per i prossimi anni. Riconvertire l’economia e la società a modelli sostenibili significa rivedere i processi, di produzione e di uso, significa pertanto entrare profondamente in sintonia nelle diverse componenti della filiera, dai produttori agli utilizzatori finali. Significa pensare la sostenibilità dei prodotti già nella fase di progettazione del prodotto, sia esso bene di consumo o di investimento, come una abitazione o un edificio produttivo. Secondo le strategie europee, le città del futuro dovranno essere sostenibili da tutti i punti di vista: dall’edilizia al trasporto, alla gestione dei servizi. I programmi sono molto chiari e già descritti nei documenti che stanno accompagnando la nuova stagione Portoni per garage e motorizzazioni programmatoria 2014-2020. L’Europa è una delle zone del mondo a più intensa urbanizzazione, con circa l’80% degli abitanti che vive in città. I problemi di inquinamento, traffico, mobilità, rumore, emissioni, sono ben noti e tutti i governi, a tutti i livelli, sono impegnati nella loro soluzione. Una prova ne è il successo della politica europea legata al Patto dei Sindaci, che ha promosso in Italia già azioni positive di costruzione di piani di intervento per la sostenibilità in circa un quarto dei comuni italiani. Ma il vero passo in avanti non lo faremo fino a quando la sostenibilità non permeerà tutte le nostre attività, in primo luogo quelle produttive, con una forte attenzione delle imprese verso la loro responsabilità sociale. Se infatti l’esigenza di perseguire uno sviluppo sostenibile sta determinando dei profondi cambiamenti nelle politiche pubbliche, a maggior ragione le imprese devono concepire e gestire la sostenibilità in un’ottica nuova. In questo senso il progresso tecnologico, la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni e l’utilizzazione di prodotti a più alta efficienza, permette di affermare che se esiste una ricetta per l’uscita dalla crisi, essa non può essere che la riconversione produttiva verso la sostenibilità, nella quale la responsabilità sociale di impresa e l’etica produttiva siano componenti strategiche del processo produttivo. L’impresa che produce sostenibile si garantisce una maggiore sopravvivenza e sviluppo nel lungo periodo e può sfruttare i vantaggi dell’eco-efficienza ai fini della sua competitività. Lo sviluppo sostenibile in ogni caso rappresenta l’unica soluzione concreta di fronte alla crisi, che non è solo economica e finanziaria ma è anche ambientale, che oggi chiede di rivedere il rapporto tra sviluppo e limitatezza delle risorse, un rapporto messo di fronte alla sua insostenibilità dalla crescita, in particolare dell’ultimo decennio. È l’unica strada da percorrere, che va affrontata con capacità e coerenza. Le imprese avranno, su questa strada, un ruolo determinante. Se la sostenibilità è il motore dello sviluppo futuro, la riconversione è la chiave per accenderlo. Ma dobbiamo accenderlo tutti insieme. Poche imprese da sole, per quanto innovative e illuminate, non bastano. Dobbiamo cambiare tutta la nostra economia. È questo il nostro impegno. Porte e portoncini d’ingresso in alluminio Porte in acciaio Il programma di porte e portoni nr. 1 in Europa • Più di 75 anni di esperienza nella produzione di porte, portoni e sistemi di chiusura • Porte d’ingresso con equipaggiamento antieffrazione WK 2 • Porte in acciaio con taglio termico per un’ottima coibentazione termica www.hormann.it Il sistema di incentivi per l’edilizia e le costruzioni, che nelle diverse forme da molti anni sostengono il rinnovamento edilizio e l’economia del settore, tra due mesi scadranno e torneranno al regime standard. Ma se vogliamo dare prospettive al settore e opportunità di vera rottamazione e miglioramento, non solo energetico, degli edifici è necessario intervenire prorogando gli attuali incentivi, per dare alle imprese prospettive concrete di lungo periodo 20 - youprimopiano Un incentivo per salvare l’Italia Italia di Federico Della Puppa G iugno sarà un mese di cambiamenti. Molti, troppi forse per un settore in crisi e in forte deficit come quello dell’edilizia e delle costruzioni. Un settore trainante per l’economia ma che, in questa fase congiunturale, sconta oltre ai problemi generali di natura economica e finanziaria, anche ritardi strategici nella promozione di una nuova vera visione industriale del settore, da giocarsi sull’innovazione costruttiva e sul miglioramento dell’intera filiera. Giugno sarà il mese nel quale, molto probabilmente, inizierà l’azione del nuovo Governo, a meno di non auspicabili nuove elezioni anticipate, che ritarderebbero ulteriormente decisioni e azioni urgentissime per la nostra economia e le nostre imprese. Ma giugno sarà anche il mese nel quale cambierà la normativa di gestione dei condomini, un mercato che coinvolge 1 milione di edifici, 14 milioni di alloggi e 13 milioni di altre unità immobiliari commerciali e direzionali, e sarà anche il mese nel quale scadranno gli incentivi al 50% per le ristrutturazioni edilizie. In realtà, come prevede la norma, gli incentivi in termini di detrazioni fiscali non verranno eliminati del tutto, ma torneranno al regime standard del 36%, un regime abbastanza conveniente, ma non abbastanza e non sufficientemente per poter da un lato riavviare un mercato in forte crisi, e dall’altro per poter riavviare, finalmente nel nostro Paese, quella politica di rottamazione della città della quale si parla da anni ma che, per vari motivi, compresa la crisi, ancora non si vede all’orizzonte. Eppure le necessità di intervento sono molto rilevanti, se consideriamo che le abitazioni sono le responsabili del 45% dell’energia consumata e che gli obiettivi posti dall’Italia per il 2020 sono molto consistenti e, senza adeguate azioni di sistema, sarà difficile raggiungerli. Da quando gli incentivi per le ristrutturazioni sono stati promossi, { per anni. Ma poi la percentuale di detrazione fu portata al 36% e, nonostante la riduzione, l’utilizzo dello strumento di incentivazione per la ristrutturazione delle abitazioni ha continuato a funzionare, con notevoli effetti positivi sul mercato, come peraltro evidenziano i dati dell’Agenzia delle Entrate. Il recente, e purtroppo troppo corto, periodo di azione del “combinato disposto”, dato dal passaggio al 50% delle detrazioni con l’Iva sulle ristrutturazioni al 10%, ha avuto anch’esso alcuni positivi effetti anticongiunturali, ma non ha potuto esprimere tutta la sua Come prevede la norma, gli incentivi in termini di detrazioni fiscali non verranno eliminati del tutto, ma torneranno al regime standard del 36%, un regime abbastanza conveniente, ma non abbastanza e non sufficientemente per poter riavviare un mercato in forte crisi nel lontano 1998, si è sempre cercato di evidenziare che, affinché avessero effettivo successo, ovvero appetibilità presso i potenziali utilizzatori, la percentuale di detrazione fiscale dovesse essere elevata, associata ad un basso regime di IVA. Nella prima versione le detrazioni fiscali furono fissate al 41%, con l’Iva al 20%. E nonostante tutto, il successo della norma fu tale che venne prorogato potenzialità a causa della situazione economica generale e della scarsa fiducia delle famiglie agli investimenti, comprese quelle che dispongono di liquidità necessaria. Per cui, anche se il recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate - in risposta ad un interpello di Anie, presentato sei mesi prima - sulla possibilità anche per il fotovoltaico di godere della detrazione fiscale del 50% (alternativa al conto youprimopiano - 21 energia e abbinata allo scambio sul posto) ha definitivamente aperto ad una potenziale nuova stagione per un settore che sugli incentivi ha giocato tutta la sua partita di successo in questi anni. In ogni caso il tempo per sfruttare questi incentivi e queste opportunità è molto poco. E soprattutto è molto limitato, troppo limitato, per i tempi dell’edilizia, dalla fase di promozione a quella di informazione verso i clienti, da quella di produzione di adeguati preventivi a quella di inizio e chiusura lavori, per investimenti che, in questo settore anche per piccoli o singoli interventi, comportano comunque spese abbastanza rilevanti per le famiglie. In sostanza siamo in presenza di un ottimo strumento, ma il sistema programmatorio nazionale lo ha, di fatto, solo fatto “assaggiare” al mercato. Se si volesse effettivamente e strutturalmente, come sarebbe necessario, avviare una vera politica di riqualificazione energetica delle 22 - youprimopiano nostre abitazioni, ovvero del parco residenziale (ma si potrebbe riflettere anche su quello non residenziale), serve pensare con i tempi dell’edilizia e non con i tempi di altri settori industriali. Affrontare finalmente l’edilizia come un vero e proprio settore industriale organizzato su filiere complesse e notevoli indotti produttivi, sia in termini di prodotti che di servizi, significa capirne non solo la struttura, ma comprenderne i tempi di avvio e di realizzazione dei processi produttivi, che sono lenti e lunghi e derivano molto spesso da lungaggini e tempi burocratici non sempre adeguati alle stesse esigenze di intervento delle imprese. Il problema più rilevante, in questa fase di “limbo” politico ed economico, è proprio la mancanza di strategie e di documenti programmatici di lungo periodo, con relativi appoggi e supporti normativi, che possano dare al settore spiragli di crescita e di ripresa. Gli incentivi al 50% per le ristrutturazioni potrebbero essere uno strumento operativo effettivamente dirompente, se prorogati con adeguate tempistiche di utilizzazione. Non certo sei mesi o un anno, ma almeno un periodo biennale. Ovvero il tempo classico di una operazione edilizia. Purtroppo manca questa visione strategica e programmatica. Il Governo Monti l’ha tentata, con scarso successo, con la Sen, la Strategia energetica nazionale, che poteva essere uno strumento veramente utile per dare sistematicità ad azioni che, negli ultimi quindici anni, sono state promosse principalmente a colpi di emendamenti e di provvedimenti spot, guidate spesso dalla logica dell’emergenza o dell’interesse particolare e quasi mai da una visione di medio-lungo periodo. Se su una priorità importante come la strategia energetica nazionale non siamo in grado di conciliare effettivamente gli interessi della riduzione dei consumi, dell’efficientamento, del mercato che su questi settori investe con gli obiettivi di riduzione del costo dell’energia e con gli obiettivi ambientali europei, sembrerebbe difficile pensare che si possa proporre una strategia di vera rottamazione delle nostre città. Peraltro il tentativo fatto con il “piano città” ha portato a produrre oltre 400 programmi nelle città e premiarne pochissimi con le scarse risorse messe a disposizione. Se le risorse sono scarse, meglio usare il sistema degli incentivi e della defiscalizzazione. I documenti programmatici che oggi abbiamo a disposizione dicono cosa si dovrebbe fare. Ma non dicono mai come. Troppi condizionali e poche condizioni. E se per il fotovoltaico la chiusura del conto energia promuove il suo utilizzo in ambito di ristrutturazioni, sulle altre fonti alternative di produzione energetica, bioenergie comprese, ci sarà poco più di un anno a disposizione per accedere agli incentivi tramite aste e registri. Sempre scadenze a tempo. E molto, troppo, ravvicinate. Dare sistematicità è fondamentale in questa fase. Incentivare l’economia del riuso e del recupero, del rinnovo e dell’innovazione in edilizia è strategico. È un impegno di tutti portare questi temi sui tavoli del futuro Governo, sperando che facciano in fretta. Non c’è quasi più tempo. Claudia Fiorentini fotografata su “Nairetan 20 0 T” (ph. Martino Cusano) . . . pavimenti e rivestimenti da sogno! www.naici.it info: +39 06 9819416/7 - [email protected] Nettuno (RM) La casa che vorrei Com’è cambiato l’approccio degli italiani al bene casa negli ultimi anni? YouTrade lo ha chiesto ai diretti interessati 24 - youfocus di Santina Muscarà e Veronica Monaco L a casa è sempre la casa. Perché sì, per gli italiani la casa è come la mamma, e il mattone corrisponde a sicurezza, solidità, rifugio indispensabile. O forse non è più così? A quanto pare negli ultimi anni l’approccio al bene casa è cambiato, vuoi per la crisi economica che non lascia troppe alternative, vuoi per ritmi ed esigenze diverse dettate dal mondo dello studio e del lavoro. Certo è che su dieci italiani, sei sono senza mutuo e le richieste sono scese del 9% rispetto al 2012, secondo i dati (aggiornati al 31 marzo scorso) della società Crif. youfocus - 25 I proprietari di immobili in Italia sono circa il 72% ma le incertezze economiche spingono le famiglie a vendere appartamenti grandi per acquistarne di più piccoli, mentre famiglie appena formate e giovani single puntano sempre più all’affitto per mancanza di denaro e requisiti per accendere un mutuo. Torna, però, l’affitto con riscatto, che permette di detrarre dal prezzo di acquisto quanto pagato per la locazione, anche se al momento pochi sembrano informati su questa formula alternativa di pagamento. Insomma, le tendenze ridimensionano il ruolo e il valore del mattone, ma in fondo tutti, sotto sotto, sognano una bella casetta di proprietà, magari in centro a Milano, o magari sperduta nella natura incontaminata. O per lo meno, questo è quello che YouTrade ha rilevato in un primaverile pomeriggio milanese. “Come’è cambiato l’approccio al bene casa negli ultimi anni? Quali sono i principali interventi di ristrutturazione che farebbe? Qual è la casa dei suoi sogni?” Queste le domande alle quali hanno risposto gli intervistati, dando un volto reale a numeri e statistiche. ovviamente il mercato si sta spostando dall’acquisto all’affitto, nonostante in questo momento le case costino poco. L’ideale sarebbe che qualcuno proponesse finanziamenti seri per l’acquisto di un immobile, perché comunque l’affitto è un fondo a perdere. La mia casa dei sogni? Su un dirupo con vista mare. Difficilmente accessibile!» DONNA, ETà E PROFESSIONE NON DICHIARATE «Penso che gli italiani preferiscano la casa di proprietà, ma al momento le difficoltà di avere un credito non lo permettono e quindi spesso ci si ritrova a pagare affitti alti come mutui, senza poi avere in mano nulla purtroppo. Io fortunatamente possiedo una casa. Se dovessi fare degli interventi di ristrutturazione punterei all’arredamento, magari cambierei i rivestimenti, perché dopo dieci anni UOMO, ETà E PROFESSIONE NON DICHIARATE «Per la grande incidenza degli affitti sugli stipendi, credo che al posto di un affitto si possa praticamente pagare un mutuo. Il problema, però, è che oggi è molto difficile avere i requisiti per accendere un mutuo, per cui 26 - youfocus inizio a stancarmi. Sinceramente non ho mai pensato a interventi per il risparmio energetico. La mia casa ideale sarebbe a Milano, in Brera. Camminavo prima tra queste vie e ho visto che ci sono case d’epoca fantastiche, con deliziosi terrazzini fioriti che mi attirano molto». MAMMA, 45 ANNI «Secondo me in questo momento è molto difficile per qualsiasi famiglia giovane riuscire ad acquistare un immobile in Italia, la quale, in confronto ad altri Paesi europei, è ancora molto cara e gli stipendi non sono così alti. Credo sia necessario sviluppare di più il mercato degli affitti, con appartamenti più piccoli e alla portata di tutti perché le famiglie cambiano, talvolta si dividono e si riuniscono nuovamente: ci sono nuove tipologie di famiglia alle quali è doveroso prestare più attenzione. All’estero si trovano appartamenti in affitto a 300/350 euro mensili che qualsiasi studente universitario può permettersi, e appartamenti più grandi a 700 euro mensili, accessibili alle famiglie, in Italia invece no. Io, per esempio, in Italia non ho una casa e sono in affitto in centro a Milano, mercato con prezzi piuttosto alti. Credo che il mercato immobiliare sia in stallo e che il servizio degli agenti in questo momento sia scarso. Se potessi scegliere un luogo ideale in cui vivere sarebbe una casa a schiera in un condominio con ampi spazi di verde e aree condivisibili, come una sala per i bambini e panchine per gli anziani. Uno spazio condominiale usato bene mi motiverebbe a spendere di più per l’acquisto di una casa». L’arte della posa Bastano 3 semplici passaggi per posare correttamente una finestra per tetti VELUX 1 2 3 VELUX, da oltre 70 anni sui tetti di tutto il mondo Cornice isolante BDX Isola la finestra, previene dispersioni di calore, elimina i ponti termici Collare impermeabilizzante BFX Garantisce una perfetta tenuta all’acqua e allunga la vita alla finestra Barriera vapore e finitura Previene la formazione di condense interne al tetto AVVOCATO, 34 ANNI «Personalmente ritengo che la casa di proprietà sia sempre preferibile quando è possibile, anche se noto che ultimamente molti amici preferiscono non acquistare casa, a favore di una migliore qualità della vita. In fondo un affitto ti consente di vivere in centro a Milano e avere soluzioni più confortevoli con costi inferiori rispetto al mutuo. Io, per esempio, sto acquistando proprio in questo periodo, ma fuori città. Se potessi mi prenderei una casa in Brera, ma di 100 mq, non di 20!» MEDICO, 47 ANNI «Io possiedo una casa di proprietà e la preferisco all’affitto, anche se mi rendo conto delle difficoltà che si incontrano oggi, soprattutto con le tasse che gravitano sugli immobili. Noto che ultimamente intorno a me molte persone stanno vendendo le proprie case. Oggi non farei nessun intervento di ristrutturazione alla mia casa, se non quelli assolutamente necessari, quindi ai servizi. La mia casa dei sogni è in città, con il terrazzo, tanta luce e tanto design, che mi piace molto». Il sistema termoisolante sottotegola Il sistema termoisolante per facciate ventilate ISOTEC: IL SISTEMA PER LA COIBENTAZIONE TOTALE DELL’EDIFICIO E LA MASSIMA EFFICIENZA ENERGETICA. ISOTEC: finalmente un sistema per lisolamento completo delledificio. Declinato nella versione ISOTEC standard o XL per lisolamento sottotegola e Isotec Parete specifico per facciate ventilate, il Sistema assicura elevati rendimenti di isolamento termico e, grazie alla ventilazione, contribuisce a creare un ambiente pi salubre e confortevole in tutte le stagioni dellanno. In inverno il Sistema Isotec limita drasticamente la dispersione del calore, in estate contiene invece linnalzamento della temperatura, consentendo la ventilazione sotto linvolucro esterno soggetto a surriscaldamento. www.brianzaplastica.it I vantaggi di questa soluzione sono molteplici sia in fase di costruzione che di ristrutturazione: leggerezza, maneggevolezza, pedonabilit in quota, semplicit di applicazione e flessibilit di utilizzo: Isotec, sia nella sua versione tetto che parete, abbinabile a tutte le tipologie di tegole e rivestimenti. Isotec ed Isotec Parete sono classificati secondo i criteri dello standard LEED, in grado quindi di apportare crediti per il raggiungimento della certificazione finale del manufatto edilizio, a riprova del costante impegno di Brianza Plastica nel costruire in qualit. seguici su: ESTETISTA, 48 ANNI «Penso che l’approccio alla casa per gli italiani sia sempre più complicato e negativo: io avevo una casa di proprietà ma ho dovuto venderla a causa di un crollo finanziario e adesso vivo in un casa popolare molto brutta. Per fortuna ho da poco ereditato un’altra casa e spero di trasferirmi prima possibile. La mia casa dei sogni? Senza dubbio una villa sul lago alla George Clooney. Magari con dentro lui!» 30 - youfocus DISOCCUPATO, 38 ANNI «Oggi acquistare una casa è difficilissimo, soprattutto a causa delle banche, che credo siano il male più grande al momento. Sia l’acquisto che l’affitto hanno prezzi esorbitanti e inaccessibili. Sarebbe un sogno avere una casa di proprietà. Beh, potendo scegliere non disdegnerei una casetta su una spiaggia caraibica, lontano dal cemento. E dall’Italia». STUDENTE DI TEOLOGIA, 38 ANNI «Credo che il rapporto con la casa sia direttamente proporzionale al lavoro e alle possibilità che l’economia e le istituzioni offrono, oggi in calo. Vediamo tutti che la disoccupazione è sempre più alta e il problema del lavoro è complesso e non facilmente risolvibile. Vi è anche un calo di natalità che compromette la creazione di famiglie e non ci sono leggi adeguate a supporto delle stesse. Quindi è spontaneo chiedersi: qual è il futuro dell’Italia? Dove stiamo andando? Forse risolvere la complessità concentrandosi solo sull’economia non è sufficiente; bisognerebbe fare una sorta di ristrutturazione a livello culturale, ridonare politiche a favore delle famiglie. La casa è strettamente legata, infatti, al concetto di famiglia. Io non possiedo una casa perché la mia storia è legata alla vocazione sacerdotale, ma nei panni dei cittadini in cerca di casa mi preoccuperei per gli alti costi di mutui e affitti. Quello della casa è un problema molto serio. Bisognerebbe pensare ad agevolazioni e misure per andare incontro alle famiglie». ARCHITETTO, 55 ANNI «In questi ultimi anni, a seguito anche della crisi che stiamo attraversando, gli utenti stanno aspettando, sperando che si abbassino i costi dell’edilizia, anche se al livello in cui siamo arrivati questo non è più pensabile. Sicuramente oggi la maggior parte della popolazione italiana è proprietaria della prima casa. Si è costruito tanto in Italia, ma bisogna rientrare ad avere nuovi spazi sul recupero dell’edilizia, non sulle nuove costruzioni. Io sono tra i proprietari di una casa e se dovessi fare degli interventi penserei senz’altro all’adeguamento al risparmio energetico, quindi cappotti, sostituzione degli infissi e applicazione di tecnologie innovative come i pannelli solari per la produzione di acqua calda. La mia casa dei sogni è tutta in legno lamellare perché il legno dà sicurezze statiche in caso di terremoto e vanta un’ottima protezione alle temperature, quindi permette la realizzazione di un edifico eco-compatibile». Per fortuna c’è AquaBoard. • Sistema certificato dall’ITC-CNR per l’esposizione diretta agli agenti atmosferici. • Sistema certificato dall’Istituto Giordano per la resistenza all’effrazione. • Contenuto di riciclato della lastra 84%. • Lastra 100% riciclabile. GREENSHAPING www.siniat.com Art direction - Sara Modica, www.saramodica.it La lastra che difende dall’acqua e non solo. GUIDA TURISTICA, 35 ANNI «Io personalmente la casa l’ho comprata, non da sola, con mio marito, e quindi per la prima volta siamo proprietari di casa. Mi sembra che tendenzialmente si acquistino case sempre più piccole perché più accessibili, anche se i prezzi sono in calo. Per quanto riguarda le ristrutturazioni, noi abbiamo messo da poco le grate alle finestre perché viviamo al piano terra, inoltre dobbiamo pensare a come risolvere il problema dell’umidità che si concentra sui muri. La mia casa dei sogni è sicuramente con il giardino perché dopo che si prova ad avere il giardino si fa fatica a tornare indietro, e poi se in Lombardia ci fosse il mare sarebbe bellissimo avere una casa in Lombardia sul mare». Scegliere: così difficile, così necessario Il grande cambiamento entra in rivendita e tutto si trasforma: meno materiali, soprattutto tradizionali, e più spazio alla formazione e all’innovazione di prodotto e di sistema. Un po’ progetto, un po’ provocazione, ma bisogna individuare una direzione e seguirla, senza paura. Come ha fatto e sta facendo Beatrice Dolcetti, di Edilcomes, che fa parte di Gruppo Made di Valentina Anghinoni U no show-room importante, iniziative con e per i progettisti, e la naturale selezione del cliente: da cosa nasce questa strategia commerciale? Nasce dall’idea che la vendita non viene effettuata solo nel momento in cui il progettista o il privato entrano nello show-room, ma anche in una attività che ci differenzia dalla concorrenza, che potremmo definire “conoscenza laterale”. L’idea è che tu devi essere presente nel territorio non solo perché vendi materiali per l’edilizia o altro, ma perché cerchi di trasmettere cultura legata al soggetto della tua attività. Per esempio, il prossimo 9 maggio sarà qui da noi Donatella Caprioglio, che si occupa di psicologia della casa. Oppure, sempre per esempio, lo scorso mese di dicembre abbiamo presentato una cooperativa di Senigallia che opera con ragazzi diversamente abili, i quali hanno presentato il progetto di un rubinetto che produce acqua potabile, eliminando il problema delle bottiglie di plastica. La strategia, dunque, è quella di trasmettere messaggi al territorio che ci distinguano, creando curiosità per la nostra attività, che poi si può trasformare in occasioni di vendita. Le energie alternative, la Classe A, sono già di per sé innovazione, almeno nella progettazione della casa. La vostra clientela recepisce questi concetti? Io ho recentemente voluto scegliere Beatrice Dolcetti un produttore di parquet che si distinguesse dagli altri perché mi ero stufata di lavorare solo sul prezzo, volevo iniziare a trasmettere messaggi diversi. La maggior parte del legno che circola è trattato con oli cinesi, con materiali che non si sa da dove arrivino. Se tu spieghi alla gente che un prodotto è fatto in un certo modo, che ha un certo valore, che è composto da materiali sani, trovi molta attenzione perché la gente è giustamente molto youTalk - 33 sensibile a questi argomenti. Non è che il rivenditore guadagna più soldi, è che riusciamo a offrire una certa qualità, che a sua volta costa, ma che almeno motiva e giustifica la spesa. E questo vale senz’altro per i privati, ma l’impresa come reagisce? Le imprese a questo punto si adeguano. Abbiamo fatto loro recentemente un corso sui pannelli isolanti in alternativa al cappotto. Naturalmente, le imprese più importanti e lungimiranti sono quelle più disposte al cambiamento, quindi si specializzano, chi con l’isolamento, chi con le energie alternative, chi con altro. Ma il discorso è sempre quello, anche per i privati: chi vuole risparmiare risparmia. Ma oggi l’impresa che vuole vendere non può più costruire come vent’anni fa, infatti dalle nostre parti c’è molto invenduto. Le risulta che l’impresa tradizionale oggi lavori meno? Nello show-room io non faccio mai capitolati, le imprese non vengono da noi per questo. Anche perché oggi i capitolati per le grosse costruzioni non ci sono più. Oggi si lavora sulle ristrutturazioni, sul nuovo quasi più. Quindi cambiano anche i prodotti che escono dai magazzini? La tendenza dei magazzini è che l’edilizia pesante ha subito un crollo drammatico. Io penso che sia finito un ciclo, e anche le imprese devono cambiare. Questo è interessante perché modifica l’atteggiamento del cliente: non più verso il prezzo ma verso una soluzione costruttiva o tecnica… Secondo me, questo processo ormai è inevitabile, o cambi o muori. Devi inventarti un mercato nuovo. Quello che ho fatto fino a ora non va più bene al 100%, si deve ricominciare e lavorare più sulla qualità. Però la differenza sta nell’atteggiamento mentale con cui affronti le cose. Devi essere positivo. La crisi, ma anche la vostra politica, vi sta costringendo a selezionare i clienti? Nel settore dell’edilizia una selezione l’avevamo già fatta, soprattutto sulla solvibilità, oggi è il cliente che sceglie noi: sa che qui trova determinate cose che magari non trova altrove. Attraverso l’attività che riferivo più sopra, nello show-room entrano persone che cercano componenti particolari, o soluzioni differenti. Si tratta in effetti di un diverso approccio all’idea di casa. Come vanno invece le cose nel reparto edilizia? 34 - youTalk Nel 1974, quando nacque Edilcomes, non eravamo un’azienda di materiali per l’edilizia, ma una società che si occupava di isolamento termico e acustico. Mio padre, infatti, era geometra e faceva consulenze in questo ambito. Racconto questo perché, secondo me, oggi sarebbe necessario fare un passo indietro, perché i magazzini edili si devono trasformare in punti di consulenza tecnica. Non serve più avere quantitativi esagerati di materiali pesanti che, fra l’altro, occupano tanto spazio e, alla fine, offrono una redditività bassissima. Si deve diventare posti dove il cliente viene a chiedere consigli, i materiali entrano in scena in un secondo momento. Sulla base delle esperienze di questi anni, come pensa di orientare la vostra strategia per il futuro? Per quanto riguarda la parte dedicata all’edilizia procederemo a una ridistribuzione degli spazi. Non è più necessario, a mio avviso, avere troppi materiali a magazzino. Molti suoi colleghi hanno ridotto in modo sensibile i materiali in giacenza e, praticamente, acquistano sul venduto. Ciò non snatura in qualche modo il concetto stesso di magazzino edile? Si deve trovare il giusto equilibrio, il giusto compromesso. Si verifica ciò che serve per la quotidianità, senza creare scorte che poi magari rimangono in giacenza per anni. Io sono convinta che questa azienda si debba sempre più orientare verso la formazione. Infatti, abbiamo deciso di dedicare uno spazio della nostra struttura per la creazione di un’aula dove tenere corsi tecnici una volta ogni due settimane per i progettisti e le imprese. Si può quindi dire che i produttori abbiano trovato terreno fertile nella vostra struttura? Sì, coloro i quali si propongono per questo genere di attività generalmente sono i benvenuti. Anche loro sono molto attenti, anche loro stanno scegliendo i loro clienti… È giusto così. Sia noi rivenditori, sia le aziende produttrici devono fare scelte precise. Io non voglio avere la stessa clientela che può avere la grande distribuzione, e quindi non voglio il fornitore che serve anche la grande distribuzione. La difficoltà oggi è fare queste scelte, perché è facile farsi prendere dal panico. Bisogna invece andare avanti su questa strada. I rivenditori di prima generazione sono abituati a lavorare in un altro mondo, ma quel mondo oggi non c’è più. Quel mercato non c’è più. Dobbiamo fare scelte difficili, ma ci dobbiamo credere, perché il percorso è impegnativo. Ci sono mesi che i numeri dicono che forse stiamo sbagliando, altri più incoraggianti, ma noi lavoriamo sulla formazione e questa attività dà i suoi frutti. Un tempo chiunque poteva fare l’imprenditore, adesso non è più così perché oggi devi essere in grado di formare gli altri, non si deve più investire sulle strutture ma sul capitale umano. Si devono affrontare concetti nuovi e sono certa che ciò che emergerà saranno le eccellenze. Tanti magazzini hanno lo show-room. Ma la formazione la fanno pochi. Non importa imparare cosa sia una piastrella, o un pavimento, oggi occorre essere attenti a tante cose differenti, e la formazione per primi la devono fare i titolari. Il nostro mondo ha il grande problema che ha sempre guardato solo a se stesso. Invece, è necessario guardare cosa fanno in altri settori, si impara molto. Oggi i rivenditori stanno tutto il giorno a lamentarsi, ma pochi hanno il coraggio di fare qualcosa di diverso. Almeno provarci. Per qualcuno è difficile, cambiare la mentalità per molti oggi è uno sforzo troppo grande? Probabilmente è così, ma il mercato è cambiato. Chi non è in grado di cambiare… Condomini contro sprecopoli Nuove regole. Necessità di tagliare le spese per l’energia. E le indicazioni dell’Unione Europea: due tavole rotonde organizzate da YouTrade hanno messo a fuoco perché gli amministratori di condominio hanno una grande opportunità di Federico Mombarone L a tecnologia, le leggi e l’economia cambiano. E perché il condominio dovrebbe rimanere immobile? Due sono le grandi rivoluzioni che, a dispetto dei conservatori, trascineranno al cambiamento di 1 milione di condomini italiani: la necessità di ridurre i consumi energetici e le disposizioni legislative che offrono nuove opportunità alle amministrazioni degli stabili per intervenire. Argomenti che sono stati al centro di due momenti di riflessione (e apprendimento) il 22 marzo e il 17 aprile a Milano e Seregno. Organizzati da YouTrade, le due tavole rotonde hanno visto gli interventi di Federico Della Puppa, dell’Università IUAV di Venezia, e l’esperto di condominio Umberto Anitori, Fabrizio Bernacchi (responsabile didattico di Eurosatellite), il presidente di Unai, Rosario Calabrese, Pietro Giordano (segretario generale Adiconsum), Nunzio Izzo, avvocato del Foro di Roma, Rosaria Molteni (vice presidente nazionale Anaci). Obiettivo: mettere a fuoco la necessità e, allo stesso, tempo le opportunità di rendere efficienti 14 milioni di unità immobiliari abitati da famiglie, che si sommano a quelli di utilizzo commerciale o industriale. «Il problema è che il 60% circa dei condomini italiani è stato edificato prima del 1976, anno in cui per la prima volta fu introdotta una normativa che prescriveva per legge criteri di efficienza energetica negli edifici», ha spiegato Della Puppa, «L’82% risale a prima dell’avvento della legge del 1991 sull’efficienza energetica». Insomma, quella delle abitazioni degli italiani va rubricata sotto la voce sprecopoli. Eppure, è stato spiegato nei due appuntamenti, le contromisure ci sono: per esempio, si può realizzare un impianto solare termico per produrre acqua calda sanitaria. Abbinato a una caldaia a condensazione, può portare a risparmi del 40-60%. «È il caso di cambiare: le opportunità sono a disposizione di tutti», ha ribadito Anitori, «anche perché su circa 400mila condomini nei quali sono presenti impianti centralizzati di riscaldamento, il 62,5% hanno impianti vecchi di oltre 15 anni e obsoleti». Il problema, oltretutto, non riguarda solo la bolletta energetica, che si traduce in una maggiore incidenza delle spese condominiali, ma anche di rispettare le disposizioni europee. Entro il 2020, per esempio, la Ue impone che tutte le nuove costruzioni private dovranno essere a «energia quasi zero». E anche i vecchi impianti dovranno di conserva essere aggiornati. Questo significa sfruttare la legge, che consentono a un condominio di votare a maggioranza per rendere efficienti i propri impianti energetici e, non da ultimo, di usufruire degli sgravi fiscali per gli stabili che intendono ridurre il consumo. Per esempio, decidendo di installare pannelli solari o con altri interventi di manutenzione straordinaria. E i due appuntamenti di YouTrade sono stati l’occasione per esaminare le diverse opportunità: dalle caldaie a condensazione, che permettono di risparmiare dal 15 al 20% dei costi per produrre acqua calda, fino a ottenere risparmi oltre il 40%, ai sistemi di termoregolazione climatica con sonde esterne. Per gli amministratori di condominio, insomma, si apre una nuova era. youTalk - 35 Fakro: alla conquista del mercato italiano La multinazionale polacca delle finestre è approdata da due anni nel Bel Paese e punta a conquistare sempre più quote di mercato. Con tutta una serie di novità, a partire dalle tende ombreggianti elettriche AMZ Z-Wave e dalla finestra per tetti piani “cupolino” di Gaia De Lorenzi S ono passati due anni da quando Fakro è approdata nel nostro Paese con una filiale tutta italiana. Nonostante la congiuntura di crisi che ha invaso il sistema economico mondiale, la casa madre polacca ha deciso di scommettere 36 - youfocus sull’Italia, trasformando in realtà un progetto su cui stava meditando già da qualche tempo. «I prodotti Fakro erano presenti in Italia ormai da oltre 12 anni, ma commercializzati da una ditta distributrice esterna – spiega Fakro. Il gruppo ha quindi scelto di investire direttamente in Italia offrendo una gamma più ampia e in pronta consegna, migliorando il supporto progettuale e l’assistenza tecnica. Gli ordini sono evasi in { Per i prossimi anni Fakro in Italia ha in serbo diverse novità, mirate soprattutto all’acquisizione di nuovi punti vendita e allo sviluppo di nuove partnership con i professionisti della distribuzione edile, oltre che alla promozione dei suoi prodotti Bruno Pernpruner, direttore della divisione Fakro Italia -. A gennaio 2011, invece, l’azienda polacca ha deciso di aprire una filiale che rispondesse direttamente alla casa madre: è nata così la sede italiana di Fakro. Da allora siamo cresciuti e ci stiamo perfezionando per rispondere in maniera sempre più performante alle esigenze del mercato nazionale. La scelta di sostituire la precedente distribuzione, affidata ad un partner italiano, è arrivata dopo la valutazione positiva del mercato verso i prodotti 24 ore, gli interventi post-vendita effettuati su tutto il territorio nazionale in tempi molto brevi. Il nostro obiettivo a medio termine consiste nel raggiungimento dei livelli di mercato che l’azienda possiede anche nel resto d’Europa e consolidare la nostra presenza nei mercati globali. A tutt’oggi, circa il 70% della produzione è destinata all’esportazione». Per i prossimi anni Fakro ha in serbo diverse novità, mirate soprattutto all’acquisizione di nuovi punti vendita e allo sviluppo di nuove partnership con i professionisti della distribuzione edile, oltre che alla promozione dei suoi prodotti. «Stiamo per lanciare un’importante azione promozionale rivolta ai rivenditori, legata alle tende ombreggianti esterne AMZ, e per quest’anno sono previste molte novità di prodotto» anticipa Pernpruner. L’ampiezza di gamma e soluzioni disponibili, la varietà dei materiali utilizzati, nonché la possibilità di produrre fuori standard su specifiche richieste del cliente, rende i prodotti e gli accessori Fakro adatti a rispondere alle esigenze di qualsiasi tipologia costruttiva, anche di soluzioni architettoniche di design, e a soddisfare quanto il mercato dell’edilizia richiede in termini di dimensioni, di sicurezza e di caratteristiche isolanti. «Fakro offre una gamma di finestre con coefficiente termico da 1,3 W/m2K fino a 0,58 W/ m2K, valore ottenuto in abbinamento all’apposito raccordo EHV-AT Thermo che rende sotto questo aspetto la finestra FTT U8 attualmente la finestra più performante sul mercato youfocus - 37 chi è fakro F akro è una società costituita nel 1991 in Polonia, dove da sempre ha la sua sede principale. Il gruppo è tra i maggiori operatori al mondo nel settore delle finestre da tetto e possiede sul mercato globale una quota pari a circa il 15% dell’intera domanda. Con oltre 3200 dipendenti distribuiti in dodici stabilimenti di produzione in diversi paesi, Fakro è titolare di numerosi brevetti europei e rappresenta una delle più moderne aziende in Polonia, con un fatturato annuo di circa 250 milioni di euro. La distribuzione Fakro è affidata a 14 società presenti in USA, Gran Bretagna, Francia, Germania, Austria, Olanda, Ungheria, Russia, Ucraina, Slovacchia, Cina e Lettonia e da due anni anche in Italia. – dichiara Pernpruner -. Nel caso delle finestre super-termoisolanti FTT il doppio o triplo vetrocamera è collocato in un telaio con un’anta di innovativa progettazione con profili in legno di spessore maggiorato per ridurre al minimo i ponti termici ed aumentare l’isolamento della finestra. Il Kit isolante XDP serve poi per il fissaggio veloce e impermeabile della finestra con la costruzione del tetto, componendosi di una guaina impermeabile al vapore acqueo 38 - youfocus e di materiale isolante in lana di pecora. Il materiale termoisolante di lana di pecora possiede una densità ottimale e grande elasticità, garantendo il riscaldamento ottimale e l’impermeabilità intorno alle finestre». Il doppio o triplo vetrocamera garantisce un elevato coefficiente di trasmittanza del vetro (FTT U vetro = 0,5 W/m²K oppure 0,3 W/m²K) e consente di montare queste finestre nelle abitazioni ad elevato risparmio energetico come, ad esempio, negli edifici passivi. Inoltre, Fakro gestisce tutto il ciclo produttivo, a partire dalla lavorazione del legname, ed includendo anche la tempra e la produzione del vetrocamera. Questo consente di controllare i prodotti in ogni stadio della fase produttiva e verificarne ed attestarne gli standard qualitativi. «Fakro è molto attenta al mercato italiano. Stiamo affrontando l’attuale situazione con determinazione e coraggio commerciale, cercando di tenere in equilibrio il desiderio di crescita economica con le difficoltà presenti attualmente, come la crisi di liquidità che sta toccando ogni anello della filiera – spiega il direttore della filiale italiana -. «Con le rivendite abbiamo un rapporto diretto, sono da sempre il nostro target principale. La distribuzione copre tutto il territorio nazionale con 70 agenti, professionisti della vendita, a stretto contatto con la distribuzione e con la nostra struttura Una soluzione per ogni esigenza Molte le soluzioni che Fakro propone per il settore delle finestre da tetto. «Abbiamo in attivo molti brevetti ed oltre 70 richieste di brevetto depositate, relative non solo al prodotto, ma anche ai processi produttivi di cui siamo sviluppatori – afferma Pernpruner -. Dal punto di vista della sicurezza, per garantire maggiore protezione all’effrazione di una finestra da tetto, abbiamo dotato tutta la nostra gamma di finestre con il sistema di rinforzo topSafe. Il particolare fissaggio della cerniera impedisce la formazione di crepe nel legno, il distacco delle cerniere stesse e lo sprofondamento dell’anta all’interno dell’abitazione. Le finestre con sistema topSafe sono dotate di un profilo supplementare in acciaio nella parte inferiore del battente che ostacola l’effrazione con attrezzi da scasso e di un rafforzamento particolare della costruzione in legno e degli elementi di chiusura. Per una ulteriore notevole garanzia di sicurezza, per ridurre al minimo la possibilità di effrazione, abbiamo introdotto nell’offerta standard la finestra FTP-V P2 dotata di vetro antieffrazione di classe P2A, del sistema topSafe per rinforzare la costruzione delle finestre stesse, nonché di protezione contro lo smontaggio del vetro e maniglia con blocco. Sul piano del design, abbiamo voluto ampliare la nostra offerta di finestre da tetto con una nuova finestra con profili multicamera in PVC con impiallacciatura in color pino». Fakro ha inoltre studiato un nuovo rivestimento che rende la finestra esteticamente uguale ad una finestra in legno, garantendo però una durata maggiore in ambienti umidi. Nell’ambito del design trovano grande importanza anche gli accessori interni, studiati per offrire comfort nell’ambiente abitativo, senza trascurare la componente estetica. tecnico commerciale in Italia e in sede in Polonia. A loro, offriamo corsi di formazione e di aggiornamento costanti per apportare ai clienti valore aggiunto dato dallo sviluppo tecnologico del prodotto finestra da tetto». Puntare in alto, con i piedi per terra. L’unico supporto per pavimenti sopraelevati con testa anti rumore autolivellante in bi-materiale Eternoivica S.r.l. Via Austria, 25/E Z.I. SUD 35127 PADOVA - ITALY TEL. +39 049 8530101 [email protected] www.eternoivica.com Nuovi sistemi costruttivi Sempre più integrati, prestazionali e attenti all’ambiente. L’innovazione c’è, ma si sta diffondendo lentamente, spinta dalle nuove normative di Santina Muscarà e Veronica Monaco 40 - youSPECIAL S e da una parte le innovazioni si fanno sempre più strada, dall’altra procedono ancora lentamente in Italia, soprattutto nel settore delle costruzioni. «Questo settore è già piuttosto restio ad accogliere cambiamenti in condizioni normali, figuriamoci in un momento di profonda crisi economica come quello attuale, in cui è necessario ridurre le spese», dichiara Adolfo Baratta, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma3. Tuttavia, nonostante la sua lenta diffusione, l’innovazione c’è, dettata soprattutto da situazioni come «il rispetto per l’ambiente, la salute dell’uomo, la semplificazione delle opere in cantiere, l’incremento prestazionale, l’efficienza energetica, l’integrazione degli impianti e così via. Tutte soluzioni nate in risposta ad alcune emergenze, o per l’emanazione di una nuova legge», continua Baratta. Risulta così che l’innovazione indotta da alcune cause specifiche è più frequente di quella spontanea: il sistema a cappotto, per citare un caso concreto, si è diffuso principalmente per i cambiamenti normativi. Inoltre è più frequente apportare modifiche a soluzioni già esistenti anziché inventare soluzioni ex novo: «Basti pensare – fa notare Baratta – alle nuove soluzioni in calcestruzzo, ad esempio la versione extrafluida ideata per rendere più semplice la posa, o quella fibrorinforzata per migliorare le prestazioni meccaniche o, ancora, quella riciclata o a base di biossido di titanio per una maggior attenzione all’ambiente». Anche un settore tradizionale come quello dei laterizi si è evoluto: «Ci sono laterizi riempiti con isolante termico in modo da proteggere lo stesso isolante dalle aggressioni esterne e garantirne così la durata, oppure i laterizi rettificati per semplificare le operazioni in cantiere, o ancora quelli armati per migliorarne le prestazioni meccaniche», elenca Baratta, che aggiunge: «Un altro settore in crescita è quello del legno: negli ultimi anni hanno avuto molto successo le strutture realizzate con pannelli di legno lamellare (X-Lam) e nel prossimo futuro il legno acetilato garantirà prestazioni ancora superiori e maggiore durata». Come spiega Roberto Grasso della youSPECIAL - 41 Adolfo Baratta Index, «i drammatici eventi sismici dell’Aquila e dell’Emilia hanno ampliato notevolmente l’interesse nei confronti di soluzioni costruttive alternative a quelle tradizionali, come il legno. Non dobbiamo però più pensare alla piccola costruzione, ma a veri e propri condomini multipiano con verticalità impensabili fino a qualche decennio fa, in grado di fornire eccellenti caratteristiche di resistenza agli eventi sismici, al fuoco, e di isolamento termico, favorendo quindi risparmi energetici per l’intera collettività. Per tali motivi Index ha investito e continuerà ad investire molto in questo settore in quanto assumerà sempre più un ruolo di rilievo nel settore delle costruzioni». E prosegue: «La modalità e la tecnica costruttiva delle pareti esterne dipendono solitamente dalla scelta costruttiva dell’intera costruzione in legno. A livello di pareti esterne, le più diffuse e utilizzate sono le pareti a pannelli massicci a strati incrociati tipo X-Lam-Cross Lam e le pareti a Roberto Grasso 42 - youSPECIAL MASSIMA SICUREZZA grazie all’innovativo schema a raggiera con l’armatura confinata Il sistema antisismico brevettato La normativa cambia la sicurezza resta LA NUOVA FRONTIERA DELLA PROGETTAZIONE IN ZONA SISMICA spessori 25 e 30 cm ecologico Gruppo Stabila Srl Via Capiterlina 141 - Isola Vicentina (Vi) Unità produttive Isola Vicentina (Vi) | Ronco all’Adige (Vr) Dosson di Casier (Tv) Fornace di Dosson Spa semplicità d’impiego Supporto alla progettazione e alla messa in opera Tel. 0444599011 [email protected] www.gruppostabila.it tempi e costi ridotti -25% QUEST’ANNO AVRAI MOLTE IDEE PER LA TUA ATTIVITÀ Supplemento a n.36, Novembre 2012 - Poste Italiane SpA – Sped. In a.p. – D.L. 353/2003 conv. In L. 46/2004, art. 1, c. 1 – DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl – Viale Monte Ceneri 60 – 20155 Milano [ I BILANCI DELLE COSTRUZIONI ] TUTTI I NUMERI DELLE COSTRUZIONI CON L’ANALISI DEI BILANCI DELLE PRIME MILLE SOCIETÀ Imprese Engineering Produttori Distributori 1.078 BILANCI ANALIZZATI OLTRE 91 MILIARDI DI FATTURATO IL 51,5% DEL TOTALE DELL’INTERO SETTORE 2012 I NUOVI MUST: ESPORTAZIONE INNOVAZIONE DIVERSIFICAZIONE Per te, solo fino al 31 maggio 2013 un’iniziativa speciale: per ogni abbonamento (annuale o biennale) riceverai in omaggio una copia de “I bilanci delle Costruzioni” 2013. ABBONATI ORA! Telefono: chiama il numero 02 47761275 Internet: collegati al sito http://youtradeweb.com/category/abbonati/ telaio. La tecnologia realizzativa delle pareti massicce si suddivide inoltre in pannelli multistrato incollati, pannelli multistrato inchiodati o aggraffati e pannelli multistrato tenuti assieme da cavicchi di legno o incastri». «Oltre alle murature tradizionali e al legno – dichiara Andrea Da Canal, tecnico della Pontarolo Engineering - si stanno diffondendo soluzioni che accorpano in un’unica soluzione struttura e isolamento. Si tratta di sistemi di armatura continua o diffusa, costituiti da casseri o pannelli isolanti di varie dimensioni al cui interno viene gettato un muro in calcestruzzo portante. I vantaggi di queste soluzioni consistono nella velocità e facilità di posa, oltre che nel risparmio di tempo e denaro in cantiere. Il risparmio si può considerare anche a lungo termine rispetto al ciclo di vita dell’edificio in quanto, garantendo la realizzazione di una costruzione ad alte prestazioni energetiche, queste soluzioni permettono di consumare poco e diminuire i consumi e i costi in bolletta. Le regole imporranno sempre di più di costruire rispettando le normative energetiche, rispettando severi limiti in termini di isolamento e di consumo – aggiunge Da Canal –. Il futuro delle costruzioni vedrà una progettazione sempre più integrata tra la struttura, l’involucro e l’impiantistica, oltre all’impiego di materiali innovativi con ottime perfomance isolanti, che possano garantire risultati eccellenti anche con spessori ridotti». Le innovazioni quindi ci sono, ma purtroppo hanno ancora una diffusione lenta: «Il laterizio rettificato viene ancora considerato una novità in Italia, ma in realtà è stato brevettato trent’anni fa – chiarisce Baratta –. La riluttanza è legata più che altro alla volontà di ottimizzare le procedure interne, perché ovviamente youSPECIAL - 45 Andrea Da Canal quando si impara una metodo a regola d’arte, avventurarsi in qualcosa di nuovo non è così scontato e spontaneo. In settori come la telefonia o l’informatica, i cambiamenti avvengono molto rapidamente e un cellulare acquistato oggi tra sei mesi sarà già vecchio. Nel settore delle costruzioni, invece, ci vogliono anni per accettare soluzioni di cui la sperimentazione ha dimostrato la funzionalità». E conclude: «Forse una delle innovazioni più interessanti è quella relativa al trasferimento delle informazioni, che necessita di nuovi strumenti, dinamici, flessibili e in grado di integrare conoscenze differenti. In particolare, nei progetti complessi, dove sono coinvolte figure molto diverse tra loro, come ingegneri, architetti, impiantisti, geologi, ma anche sociologi e psicologi. In questi casi è necessaria un’innovazione che garantisca il trasferimento di tutte le informazioni, come ad esempio le tecnologie BIM (Building Information Modeling), che consentono di tenere traccia di tutte le fasi di costruzione intervenendo contemporaneamente su ciascuno degli elementi e dei documenti che interessano l’elemento progettuale. Ecco, il BIM è stato imposto per legge in Danimarca e in 12 mesi è stato introdotto perfettamente nella progettazione edile. In Italia, invece, non so quando uno strumento del genere avrà la diffusione che merita». SCOPRI I PARTNER FILA I tuoi fornitori raccomandano FILA. FILA è l’unica azienda raccomandata da oltre 200 produttori di pavimenti e rivestimenti. Un riconoscimento d’eccellenza, frutto dell’impegno costante nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la pulizia e il trattamento delle superfici e di un’assistenza tecnica e commerciale presente in oltre 60 paesi. FILA trasforma tutto ciò in valore per i propri rivenditori e applicatori. Solo con FILA otterrai più margini di profitto, prevenzione delle contestazioni in cantiere e fidelizzazione della clientela. Fai anche tu la scelta giusta! È un libro Virginia Gambino Editore S.r.l. UN VALIDO E PRATICO SUPPORTO PER UN’OTTIMALE GESTIONE DEL CONDOMINIO 168 PAG INE A SOLI EURO 9 ,00 ACQUISTALO SUL SITO www.curcuegenovese.it LO RICEVERAI COMODAMENTE A CASA TUA! Aquapanel mette tutti d’accordo Dal progettista all’installatore, passando dalla rivendita, ecco come gli operatori interpretano il sistema messo a punto da Knauf di Veronica Monaco N uove prospettive nella progettazione e realizzazione di edifici. Questo è quanto si propone Aquapanel Outdoor di Knauf, il sistema a secco per la realizzazione di tamponamenti esterni e facciate. Basato sulla tecnologia delle lastre in cemento fibrorinforzato, Aquapanel garantisce a bassi spessori resistenza alle sollecitazioni meccaniche e climatiche più estreme, oltre che elevate prestazioni sismiche, di isolamento acustico e termico, pari a circa 0,20 W/m2K con 22 cm, e di durabilità nel tempo. Per le sue proprietà tecniche, oltre che per la sua estrema flessibilità progettuale, il nuovo sistema di Knauf è stato scelto per CityLife, il progetto urbano in corso di realizzazione nell’area dell’ex quartiere fieristico di Milano, firmato da alcuni grandi nomi dell’architettura contemporanea, tra cui lo statunitense Daniel Libeskind. Le residenze Libeskind presentano facciate dalla forma complessa, realizzate con pannelli Aquapanel che fanno da supporto a grandi lastre in ceramica. Aquapanel è stato inoltre utilizzato per la realizzazione dei controsoffitti esterni. «Il Sistema Aquapanel è stato scelto perché ha delle ottime prestazioni isolanti, che consentono il rivestimento delle pareti senza la creazione di ponti termici Dieter Bachschmid – spiega l’ingegnere Dieter Bachschmid del progetto Libeskind – “City Life” –. Aquapanel inoltre permette al progettista di utilizzare qualsiasi finitura esterna, assicurando la necessaria flessibilità anche per facciate estremamente segmentate, come Riccardo Piccoli quelle previste dal progetto». Aquapanel si caratterizza per essere un sistema completo: oltre alle lastre in cemento, il sistema include anche accessori per la finitura esterna, profili, materiali isolanti, prodotti per la stuccatura dei giunti e opzioni per la finitura interna. «Aquapanel fornisce un pacchetto completo, e permette di risolvere in questo modo tutte le eventuali Moreno Cenedese problematiche di posa – afferma Riccardo Piccoli, titolare della rivendita Piccoli Gino di Susegana, in provincia di Treviso –. Inoltre, l’attenzione ai temi del comfort acustico e termico rende questo sistema adatto alla realizzazione di edifici in Classe A o in interventi di ristrutturazione per la riqualificazione energetica». «La conoscenza dei componenti è una certezza per l’applicatore: dal momento che profili, lastra e rasanti sono tutti Aquapanel si eliminano possibilità di errori e incompatibilità», dichiara Moreno Cenedese, titolare dell’azienda di posa Idealstile. youSPECIAL - 49 speciale sistemi costruttivi 1 Gyproc Saint‐Gobain lancia Aquaroc, la soluzione a secco in cemento alleggerito per esterni e ambienti umidi, che offre tre diversi sistemi per i tamponamenti esterni: Aquaroc Prima (soluzione di base, con buone prestazioni termiche ed elevato isolamento acustico), Aquaroc Performa (ad alte prestazioni termiche ed acustiche), Aquaroc Perfecta (eccellenti prestazioni di isolamento termico e acustico). 3 2 Isotex della o cemento gn le a in o er ss odot ti con un and, I blocchi ca vengono pr tl ni or io P uz to tr en os m C&P C . ete e ce ze chimiche legno di ab miscela di ta di additivi o sostan o on ng i ve senza ag giun la bioedilizia, i blocch r poi inserita Cer tificati pe o: al loro interno viene truz zo. es cc posati a se ferro e riempiti di calc portanti in ura a pareti l’armatura sì una strutt che Si ot tiene co smica. Le caratteristi cono is tisi nt an ra e ga a o, lid er so chi cass oc bl ergetica. i en de a he nz tecnic e di ef ficie at ev el si as inoltre cl Prodotto esclusivamente in Italia, Porotherm BIO PLAN 42,5 T – 0,09 di Wienerberger nasce per offrire un’efficace soluzione monostrato, per progettare edifici dalle elevate prestazioni energetiche. Porotherm BIO PLAN 42,5 – 0,09 combina la tecnologia della rettifica a quella dei setti sottili, garantendo – su una parete semplicemente intonacata – una trasmittanza U pari a 0,20 W/m²K e una conducibilità λ di 0,09 W/mK. 5 4 Naturalia-Bau propone diverse soluzioni per l’isolamento e l’impermeabilizzazione di facciate ventilate per pareti esterne sia in legno che in muratura. Il sistema è composto da isolamento termico con pannelli in legno Pavatex protetti dal manto impermeabile e traspirante Stamisol FA, resistente ai raggi UV. Lecablocco Bioclima Zero18p di Laterlite è il nuovo blocco preaccoppiato in calcestruzzo di argilla espansa Leca e pannello isolante in polistirene espanso con grafite, ideale per murature verso ambienti non riscaldati. In soli 44 cm, il blocco raggiunge alte prestazioni di isolamento termico (U = 0,18 W/m2K) e inerzia termica. Grazie all’abbinamento con la tavella isolata il sistema costruttivo permette la continuità dell’isolante sull’intero involucro. 7 Normablock Più Classe A di Latercom è un monoblocco portante per la realizzazione di murature perimetrali in zona sismica, realizzato con laterizio porizzato Poroton iniettato di polistirene caricato con grafite. Lo spessore di 40 cm garantisce una trasmittanza pari a 0,242 W/ m2K, alta resistenza statica, isolamento acustico e protezione dal fuoco. Oltre all’elemento base, Normablock Più comprende anche una serie di pezzi speciali da completamento. 50 - youSPECIAL 6 Grazie alla sua innovativa tecnologia costruttiva, weber.therm robusto di Weber Saint-Gobain permette rivestimenti finora incompatibili con le soluzioni a cappotto ETICS standard. La struttura è realizzata con tasselli e accessori dedicati che solidarizzano al supporto murario una rete metallica sulla quale viene applicato a spruzzo l’intonaco, su cui si possono poi applicare i rivestimenti con opportuni collanti e sigillanti elastici, o con una rasatura armata da tinteggiare o rasare con finitore colorato. Tra la muratura e lo strato di intonaco, un pannello in isolante minerale assolve le funzioni di isolamento termo-acustico e protezione dal fuoco. speciale sistemi costruttivi 8 9 PregyAquaBoard di Siniat è la prima lastra in gesso rivestito marcata CE costituita da un cuore additivato e da un rivestimento idrorepellente per un’alta resistenza all’umidità (assorbimento <3%). AquaBoard è ideale per realizzazioni di pareti e controsoffitti esterni sia direttamente esposti che non. AquaBoard è certificata dall’ITC-CNR per una durata superiore ai 25 anni e dall’Istituto Giordano per l’antieffrazione. SanMarco Terreal presenta Cotto3, il sistema di involucro a secco ventilato con grandi lastre in cotto tradizionale a pasta molle. Il sistema è costituito da tre gusci, uno termico, uno strutturale e uno di rivestimento esterno in laterizio, tutti personalizzabili a seconda delle esigenze progettuali. Estremamente flessibile, è adatto a tutte le tipologie di edifici nuovi ed esistenti. 12 11 10 Atena presenta i moduli in alluminio 12/10 Atena Line-Up, un sistema di rivestimento studiato per la realizzazione di facciate ventilate e non ventilate. I moduli sono disponibili con larghezze da 400, 500 o 600 mm, con o senza coibentazione. Possono essere installati, accostati o con fuga da 10mm, in modalità regolare o sfalsati in senso orizzontale, verticale o con diversi angoli di inclinazione. Thermokappa è la linea di prodotti in laterizio ad alto contenuto tecnologico di Danesi Latertech. La linea comprende i blocchi in laterizio porizzato con inserti in Neopor ThermoK30 e ThermoK24, per la realizzazione di pareti di tamponamento con elevata inerzia termica (rispettivamente di 0,30 e 0,24 W/m2K). Gli incastri a secco verticali e la sporgenza degli inserti di Neopor di 8 mm dalla faccia superiore del blocco, annullano i ponti termici, assicurando anche un risparmio di malta e una posa normalizzata. Climablock di Pontarolo Engineering è un innovativo sistema costruttivo per realizzare in un’unica soluzione muri portanti in calcestruzzo, isolati termicamente sia all’esterno che all’interno. Disponibile in diverse forme e dimensioni, Climablock è costituito da due pannelli affacciati in EPS, mantenuti a distanza da staffe in plastica riciclata co-stampate. Lo spazio che si crea viene poi riempito con il calcestruzzo. La diversa distribuzione dell’isolante tra interno ed esterno evita la formazione di condensa e, nel contempo, permette di raggiungere livelli di isolamento, con trasmittanza fino a 0,14W/m2K. 13 è l’unico nuto LG Hausys HI- Macs di id Sur face ad aver ot te ol S te le ia materia r le facc one E TA pe ova la certificazi acs rappresenta la nu è M Ied H a, e. rn lic este ra acri e della piet turale na ra et generazion pi r il 70% di composta pe rivata dalla bauxite, de ta za iz a di alta polver resina acrilic rali. per il 25% di il 5% di pigmenti natu r pe e a à nz it se al e qu e è continua re La superfici onali grazie al peculia si limiti dimen è anche possibile ed perficie. incollaggio tarsi nella su razioni e in eseguire in lo in molte co Disponibile , 6, 9 e 12 mm. 3 da ri so spes youSPECIAL - 51 Più comfort con il nuovo Isotec Parete Il prodotto di Brianza Plastica si arricchisce di un correntino maggiorato che garantisce maggiore flessibilità progettuale e una migliore ventilazione di facciata di Brunella Orsini N on si ferma l’innovazione di Brianza Plastica. L’azienda di Carate Brianza (MB), attiva da cinquant’anni nel settore delle coperture e dell’isolamento industriale e civile, ha infatti messo a punto una nuova versione di Isotec Parete, il sistema di isolamento certificato Leed che permette, in un’unica soluzione tecnica, di creare un cappotto esterno termoisolante e una struttura di supporto per la finitura esterna di rivestimento. Sviluppato in collaborazione con il dipartimento BEST del Politecnico 52 - youPRODUCT { Il sistema di isolamento studiato da Brianza Plastica è composto da un corpo centrale isolante in poliuretano espanso rigido autoestinguente, ricoperto da un involucro impermeabilizzante di Milano, Isotec Parete è oggi disponibile con un correntino maggiorato che garantisce una maggiore flessibilità di applicazione. Il piatto di appoggio più largo permette, infatti, di fissare diverse tipologie di rivestimenti esterni, anche quelli che solitamente richiedono maggiore superficie d’appoggio dietro la lastra. In particolare, Isotec Parete può essere utilizzato con rivestimenti in legno, in tavelle in cotto, in lastre di cemento intonacate, di fibrocemento e lastre metalliche. Grazie al correntino più alto, la nuova versione del prodotto permette inoltre di migliorare la ventilazione, che arriva a superare anche i 200 cmq/ml. Il sistema di isolamento studiato da Brianza Plastica è composto da un corpo centrale isolante in poliuretano espanso rigido autoestinguente, ricoperto da un involucro impermeabilizzante. Il pannello è reso portante da un profilo nervato in acciaio zincato, che va a comporre la camera di ventilazione e la struttura di supporto del rivestimento di facciata: sul profilo metallico sono predisposti dei fori che, oltre a rendere possibile la ventilazione della facciata, consentono anche di far scorrere eventuali infiltrazioni accidentali di acqua. La battentatura sui lati consente ai pannelli di incastrarsi in maniera precisa, eliminando la possibilità di formazione dei ponti termici. Disponibile finora negli spessori di 60 e 80 mm, il pannello Isotec Parete si è recentemente arricchito di due nuove versioni, quella da 100 e quella da 120 mm, per offrire maggiore flessibilità progettuale. Adatto sia alle nuove costruzioni che agli interventi di recupero, il sistema di Brianza Plastica consente di migliorare il comfort abitativo e contenere i costi energetici, garantendo contemporaneamente la coibentazione completa dell’involucro edilizio e la ventilazione di facciata. La creazione di una camera d’aria ventilata continua tra l’isolante e il rivestimento implica, infatti, una migliore termoregolazione naturale dell’edificio, sia in estate che in inverno. PRIMA ISOTEC PARETE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI UN EDIFICIO A PORDENONE P iù funzionalità, un’estetica più contemporanea e l’ottimizzazione dei consumi energetici: questi gli obiettivi del progetto di riqualificazione che ha interessato un edificio residenziale a Pordenone. Gli interventi previsti dal progetto prevedevano l’ampliamento degli spazi abitativi al piano terra, la realizzazione di un ampio porticato e la creazione di un nuovo spazio abitativo nel sottotetto, mediante sopraelevazione. La decisione di rivestire esternamente l’edificio con lastre in alluminio naturale ha richiesto a livello architettonico la necessità di realizzare una parete ventilata. Per l’isolamento, la scelta è caduta su Isotec Parete di Brianza Plastica. Tutte le pareti perimetrali, sia esistenti che relative all’ampliamento e alla sopraelevazione, sono infatti state isolate termicamente mediante cappotto costituito da pannelli Isotec Parete con spessori di 80 mm, che hanno permesso di raggiungere una trasmittanza di 0,21 W/m²K. youPRODUCT - 53 A tutta coibentazione Dai VIP ai Phase change materials ecco i materiali di ultima generazione per isolare alla perfezione la casa, dal tetto alle fondazioni di Veronica Monaco U n buon isolamento è ormai un elemento imprescindibile di ogni buona abitazione, sia che si parli di edifici di nuova realizzazione – per i quali la coibentazione è diventata un fattore determinante in conformità ai nuovi requisiti di efficienza energetica imposti dalle nuove direttive comunitarie -, sia per il patrimonio esistente, unico settore che ancora muove il mercato delle costruzioni. Nel campo della coibentazione l’innovazione tecnologica sta facendo passi da gigante, con la messa a punto di soluzioni in continua evoluzione, in grado di garantire performance sempre più elevate con spessori sempre più ridotti. «Nel panorama della coibentazione – spiega Carlo Palombi, direttore vendite Italia della Index – si sono ormai affacciate tutte le tipologie di isolanti, dai più classici ai più innovativi, tecnologici e “di tendenza”. Il quasi monopolio del polistirolo espanso si sta assottigliando a favore delle lane minerali, per la loro migliore resistenza al fuoco e ottima permeabilità, e del poliuretano per questioni prestazionali. Inoltre, per questioni di sostenibilità ambientale, i 54 - youSPECIAL materiali composti da fibre naturali, pur costituendo una piccola nicchia, sono quelli che destano più interesse per la marginalità che garantiscono». I materiali disponibili sul mercato sono davvero molti, e non resta che scegliere quello giusto a seconda del tipo di intervento di coibentazione che si intende realizzare, oltre che delle condizioni climatiche. Non basta infatti isolare solo dal freddo invernale, ma è necessario proteggere gli edifici anche dal caldo estivo. Per questo vanno scelti materiali in grado di offrire anche protezione dal caldo estivo, con caratteristiche di maggiore sfasamento e minore diffusività termica. «I principali errori da evitare - chiarisce inoltre Palombi - sono la fretta nel terminare i lavori, la ricerca del risparmio a ogni costo (sia nella scelta dei prodotti che nella preparazione dei materiali), e la tendenza a seguire vecchie consuetudini anche quando sono ormai superate da soluzioni più performanti ed innovative. Sono i dettagli quelli che differenziano un buon lavoro da un’ altro e alla fine fanno l’opera d’arte». COIBENTAZIONE DEL TETTO Partiamo dall’intervento di coibentazione più complesso: il tetto. Per un lavoro a regola d’arte è necessario considerare l’equilibrio termico e il luogo in cui si trova l’edificio, in quanto la copertura è il punto più esposto agli agenti atmosferici oltre che la parte strutturale che subisce in maggior misura le escursioni di temperatura, soprattutto in presenza di tetti piani. Negli edifici residenziali, la coibentazione del tetto avviene principalmente sottotegola, sfruttando cioè lo spazio tra il solaio e le tegole: qui vengono inseriti i pannelli isolanti, di solito dotati di appositi supporti che sostengono il manto di copertura. Se tra il manto di tegole e lo strato isolante sottostante è prevista una camera d’aria, allora siamo in presenza di una copertura ventilata, che utilizza il movimento ascendente dell’aria dalla gronda verso il colmo per diminuire la trasmissione del calore dalle tegole al solaio. Per realizzare l’isolamento di questo tipo di coperture, viene previsto l’inserimento tra le tavelle e le tegole di un doppio o triplo strato di pannelli di sughero, in grado di sopportare il sovraccarico senza deformarsi ed evitare la formazione di ponti termici. In ogni caso, per la coibentazione del tetto, l’isolante deve possedere elevate proprietà di inalterabilità al caldo, conducibilità costante e deve essere accoppiato a materiali bituminosi per permettere l’impermeabilizzazione. Nelle coperture piane, a seconda che il manto impermeabile sia posizionato sopra o sotto il materiale isolante, si parla di coperture piane a tetto caldo (isolante sotto il manto impermeabile) o coperture piane a tetto rovescio (isolante sopra il manto impermeabile). Nel primo caso, è necessario realizzare sul solaio un’efficace barriera al vapore per proteggere l’isolante dall’eventuale formazione di condensa negli strati interni, mentre nel secondo caso – visto che il materiale isolante protegge il manto impermeabile - è necessario scegliere un isolante, come il polistirene estruso, capace di reggere notevoli sollecitazioni fisiche e meccaniche. In caso di tetto a falde, è invece possibile isolare solo il solaio con materiali ad alto spessore, soprattutto in zone climatiche particolarmente fredde. Si può però decidere di intervenire anche dall’interno, realizzando un controsoffitto isolato con pannelli isolanti in lana di vetro o in fibra di legno rivestiti in cartongesso, successivamente rifiniti con pittura. Per la scelta dei materiali comunque molto dipende dalla zona climatica in cui è situato l’edifici. COIBENTAZIONE DELLE PARETI La coibentazione riguarda anche gli altri elementi strutturali di un edificio, in particolar modo le pareti. A questo proposito è possibile intervenire attraverso la realizzazione di un cappotto esterno – soprattutto in condizioni di edifici di nuova costruzione – o di un cappotto interno, più frequente in interventi di ristrutturazione, in quanto comporta maggiore rapidità di esecuzione e ingombri minimi. Mentre nel primo caso, il pannello isolante viene incollato e armato alla parte esterna dell’edificio, nel caso del cappotto interno è possibile procedere in due modi, a seconda che le pareti prevedano la presenza o meno di un’intercapedine. Qualora fossero prive di intercapedine l’isolante termico deve essere posizionato sulla faccia interna delle pareti stesse, utilizzando pannelli in lana di roccia o lana di vetro, polistirene espanso o estruso, sughero, solitamente accoppiati a lastre di cartongesso o gesso fibra. Per evitare l’insorgere di fenomeni di condensa interstiziale tra il pannello e la parete, è inoltre possibile inserire una barriera al vapore tra l’isolante e l’interno. Se le pareti perimetrali sono invece dotate di intercapedine, la coibentazione può essere effettuata attraverso insufflaggio di schiuma poliuretanica o riempimento con granuli di argilla espansa. In questo caso il materiale isolante, da scegliere soprattutto in base alle sue caratteristiche di idrorepellenza youSPECIAL - 55 e elevata durabilità (in quanto interno alla parete e quindi difficilmente accessibile in una fase successiva), deve essere posto tra l’intercapedine e la parete interna. Anche in questo caso è necessario evitare la formazione di fenomeni di condensa, a cui è possibile far fronte attraverso la creazione di giunti verticali aperti verso la parete esterna e un’efficiente ventilazione dell’intercapedine stessa. I materiali generalmente utilizzati per la coibentazione delle pareti sono i pannelli in EPS, caratterizzati da una bassa conduttività termica e densità omogenea. Sono inoltre disponibili sul mercato isolanti minerali (pannelli e schiuma in lana di roccia, in lana di vetro, perlite espansa, argilla espansa), materiali di origine naturale (kenaf, canapa, fibra di lino) e animale (lana di pecora). «Difficilmente si opta per altre soluzioni, se non altro per un discorso di costi. Al momento ci sono sul mercato alcune soluzioni altamente innovative e tecnologicamente avanzate, come le nanotecnologie, che fanno registrare elevate performance anche con spessori ridotti, ma hanno dei costi tali per cui, in un periodo di crisi come quello attuale, è difficile che vengano utilizzate» dichiara Valeria Erba, presidente di Anit, l’associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico. Gli isolanti nanotecnologici sono a base di aerogel, un materiale ottenuto dalla gelificazione della silice in un solvente e formato da una serie fittissima di pori che compongono circa il 90% della superficie, e che consentono di rallentare in modo considerevole il trasporto di calore e massa, permettendo così di raggiungere bassissimi valori di conduttività termica, intorno ai 0,013-0,014 W/mK, in spessori molto ridotti. Tra i materiali di ultima generazione figurano anche i cosiddetti Vip (Vacuum Insulation Panels), cioè pannelli isolanti sottovuoto costituiti da un involucro di incamiciatura ermetico multistrato in alluminio che racchiude e sigilla una schiuma di acido silicico, a cui è stata sottratta l’aria per limitare la trasmissione di calore per conduzione e per convezione. All’interno poi può essere aggiunto anche un opacizzante per gli infrarossi, in modo da ostacolare ulteriormente il passaggio di calore. Questi pannelli permettono di raggiungere alte prestazioni in bassi spessori, con valori di isolamento intorno ai 0,004 W/mK. Sono tuttavia molto delicati e anche una minima lesione ne comprometterebbe la validità: per questo vengono solitamente rivestiti con lastre in polistirolo, plastica o gomma per garantire una maggiore robustezza. Molto innovativi risultano anche i Pcm (Phase change materials) e gli isolanti sottili multiriflettenti. I Pcm sono materiali in grado di modificare la loro fase fisica, da solida a liquida o viceversa, a temperature prefissate (intorno ai 23-26 gradi). Durante questo passaggio, il materiale accumula calore sottraendolo all’ambiente interno, rilasciandolo poi al momento più opportuno, con uno sfasamento di circa 12-14 ore. Gli isolanti sottili multiriflettenti sono invece costituiti dall’unione di film riflettenti metallici che vengono alternati con strati di separazione a base di materiali isolanti quali ovatta, schiuma, lana di pecora. Questi prodotti funzionano in base al principio della riflessione dell’irraggiamento, altra modalità con cui avviene la propagazione del calore, oltre alla conduzione e alla convezione, e principale causa di dispersione termica negli edifici. Rispetto agli isolanti tradizionali, quelli multiriflettenti permettono di realizzare coibentazioni con spessori ridotti da 3 a 5 volte più sottili. COIBENTAZIONE PAVIMENTI Anche il pavimento è un elemento strutturale da non sottovalutare per una buona coibentazione dell’edificio: in mancanza di un isolamento adeguato, infatti, l’edificio potrebbe arrivare a disperdere anche il 15-20% del suo calore. Negli edifici di nuova realizzazione, sopra locali non riscaldati come cantine o box auto, il pannello isolante (in lastre, tappeti o schiume autoindurenti) viene applicato sopra la soletta, e rivestito successivamente dal massetto di posa per la pavimentazione sovrastante. In questo modo è possibile separare termicamente gli ambienti, consentendo l’interruzione dei ponti termici. In caso di pavimentazioni riscaldate, invece, l’iter è più complesso e prevede la posa successiva della barriera a vapore, dell’isolante, della rete elettrosaldata, della serpentina di riscaldamento, e infine del massetto e della pavimentazione. L’ultimo caso è rappresentato dai pavimenti che sovrastano il terreno (le cosiddette pavimentazioni controterra): anche in questo caso l’isolante termico viene posto sopra la soletta, ma il tutto viene rivestito con un massetto armato con rete elettrosaldata, in modo da fornire maggiore protezione e supporto alla struttura. Inoltre può essere anche previsto l’inserimento di uno strato impermeabile tra la soletta e il materiale isolante, così da evitare eventuale formazione di umidità e di fenomeni di condensa. La gamma dei materiali disponibili sul mercato per la coibentazione dei pavimenti è variegata: si va dai pannelli in fibra di legno particolarmente indicati per pavimenti in legno e parquet flottanti, ai pannelli in sughero caratterizzati da una buona resistenza al calpestio, alla lana di roccia e al feltro in lana di vetro, fino ai materiali sintetici come i pannelli in polistirene o polistirolo espanso e in poliuretano espanso, o di origine minerale come la vermiculite espansa. DELTA® protegge i valori. Economizza l’energia. Crea comfort. cambia facciata facciate traspiranti Delta ® DELTA®-FASSADE PLUS è una membrana traspirante impermeabile per facciate, resistente ai raggi UV. Il sistema garantisce strutture e isolamento termico durevoli e asciutti Dörken Italia S.r.I. a socio unico · Via Betty Ambiveri, 25 · I-24126 Bergamo Tel.: 035 420 11 11 · Fax: 035 420 11 12 · [email protected] · www.doerken.it youSPECIAL - 57 Una società del gruppo Dörken. Obiettivo efficienza energetica Misurare il contributo degli Stati per raggiungere gli obiettivi energetici europei. È possibile grazie al bpie data hub e all’isolamento termico degli edifici di Santina Muscarà Q ual è la situazione del patrimonio immobiliare europeo per quanto riguarda efficienza energetica e obiettivi? A rispondere a questi interrogativi è Oliver Rapf, executive director dell’Istituto Europeo per la Performance degli Edifici (BPIE) di Bruxelles, che ha rilasciato un’intervista pubblicata sulla “Guida all’Efficienza Energetica in Europa 2013” di EAE (European Association for Etics), di cui Cortexa è socio fondatore. «Il BPIE data hub, online dall’autunno 2012, è il portale che supporta la raccolta dati e che li selezionerà e comparerà per una presentazione trasparente – dichiara Rapf -. È indispensabile, infatti, che i governi europei comprendano che possedere dati dettagliati e affidabili è un prerequisito per sviluppare e attuare politiche e programmi in grado di migliorare significativamente le prestazioni energetiche degli edifici». I dati più difficili da raccogliere sono quelli relativi agli edifici Oliver Rapf commerciali, alla definizione del profilo dei proprietari di edifici non residenziali, all’utilizzo dell’energia per tipo di edificio e ai tassi di ristrutturazione, ma l’obiettivo del data hub è quello di riuscire in questa impresa lavorando per un’armonizzazione dei dati a livello europeo. «Se non siamo in grado di misurare con esattezza il contributo e il potenziale dei vari Stati avremo un grande problema e diversi standard e metodi di LA GUIDA PER IL RISPARMIO ENERGETICO 2013 L’EAE lancia la “Guida per il Risparmio Energetico 2013” con l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle pratiche europee a sostegno del risparmio energetico. L’attenzione si focalizza sugli edifici, che rappresentano il 70% dei consumi totali, rendendo quindi necessari seri interventi di risanamento energetico sul patrimonio immobiliare europeo che, oltretutto, creerebbero numerosi posti di lavoro. Tra le principali buone pratiche sviluppate dagli Stati membri in Europa c’è il programma britannico Green Deal, studiato per mettere i cittadini e le loro scelte al centro, grazie ad aiuti finanziari e tassi agevolati. L’Austria invece ha previsto un supporto di 100 milioni di euro all’anno per il risanamento energetico degli edifici; in Repubblica Ceca già dal 2012 gli edifici di nuova costruzione devono rispettare lo standard del basso consumo; l’Olanda ha iniziato nel 2011 uno studio sperimentale per verificare gli effetti della riduzione dell’Iva dal 19 al 6% sulle misure di risanamento energetico; la Francia, nel 2011, ha annunciato di volere abbattere i consumi energetici del 38% entro il 2020. 58 - youSPECIAL misurazione per la performance degli edifici rappresentano forti barriere commerciali», sostiene Rapf, riferendosi agli obiettivi 20-20-20. Lo studio permette inoltre di sviluppare piani d’azione nazionali sul risanamento energetico, per creare nuovi incentivi finanziari in grado di stimolare un maggior numero di interventi: «Oggi gli investitori istituzionali hanno poche opportunità di investire in progetti di risanamento energetico. Questo tipo di investimenti potrebbero essere attrattivi per investitori con prospettive a lungo termine come i fondi pensione, perché garantiscono ritorni affidabili, a basso rischio e a lungo termine. Per rendere la cosa più interessante – propone il direttore - diversi piccoli progetti di risanamento potrebbero essere combinati per creare un progetto di investimento di più ampia portata. La cosa importante è che tali strumenti per gli investimenti saranno realizzati tenendo conto delle circostanze locali». Un indispensabile elemento trainante per la crescita economica? «L’isolamento termico degli edifici – non ha dubbi Rapf -. Il know-how tecnico è disponibile, così come la forza lavoro, anche se sarà necessario investire in misure di formazione e molti edifici dovranno essere risanati. Questi progetti non solo aiuteranno la ripresa dell’industria delle costruzioni locali e i produttori di materiali da costruzione, ma daranno nuovo lavoro anche al settore della progettazione, all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo». speciale sistemi di coibentazione 1 Valtech Industrie realizza isolanti con materiali naturali i cui componenti, accuratamente selezionati, conferiscono elevate qualità elastiche, meccaniche, termiche, acustiche e idro-regolatrici. Le proprietà degli strati intermedi in materiali naturali e separati da pellicole riflettenti, aumentano l’efficacia dell’isolamento riducendo il trasferimento di energia per conduzione. Distribuito in Italia da Bin Sistemi. 2 Il pannello fonoisolante Cirmix Dual di Cir Edil-Acustica è realizzato in agglomerato di poliuretano espanso flessibile riciclato, accoppiato ad una speciale membrana polimerica fonoimpedente. Il prodotto è imputrescibile, insolubile in acqua, sagomabile, inalterabile nel tempo e non nocivo per la salute. Ideale per realizzare pareti divisorie e di tamponamento in tutte le tipologie di edifici. 4 3 r la ementari pe odot ti compl eabiliz zazione pr e du to imperm lo ha crea Fassa Bor to di garantire un’efficace herm è un pannello in o eT ad as gr B in i. quadra per estern zoccolatura agli agenti incavi sottos e resistenza pato con goffratura ad r la realiz zazione della to pe stam qua o polistirene llante, indica spruzzi d’ac nte sione del co area a contat to con sa de ra l’a e o re iv za ll’ es iz ot tim oll è un ad edificio, ne ll’ sare eC de ra as a e B ur re o. at zoccol lo del terren nte adat to per incolla cappot to. el liv l de o ico a mpone al di sott liz zante bico amento term impermeabi atura in sistemi di isol r zoccol pannelli pe Ecap L è il sistema prefinito per cappotti termoisolanti di Edilteco composto da pannello termoisolante in EPS con spessori da 3 a 20 cm, rasatura cementizia (spessore 3 mm circa), rete in fibra di vetro apprettata antialcali 160 gr/mq annegata nella rasatura con sormonti e fustellature per inserimento dei tasselli. Disponibile anche nelle versioni Ecap GT addittivato con grafite (spessori da 3 a 20 cm) e Ecap Stif, sistema prefinito per cappotti termoisolanti in Stiferite Class SK (spessori da 3 a 14 cm). 6 5 Thermoframe è la nuova guarnizione perimetrale Hörmann che permette di separare termicamente il telaio del portone dalla muratura, consentendo così un miglioramento della coibentazione termica dell’intero portone fino al 40%. Il robusto telaio in materiale sintetico, disponibile come optional, incrementa inoltre la tenuta del portone. lla a Isolpol de mento ica espans la st so cu l’i r -a o pe rm ta La resina te di Osimo (AN) è adat i in ed si Claudiofore rne e divisorie, intercap piane e te inate o cl in e ld di pareti es del fa perture a a cellulare esistenti, co pavimento. La struttur tti un’elevata di rido sottofondi il n spessori inando così rantisce co prodot to ga e impermeabilità, elim siasi materiale, al à rendo a qu traspirabilit . ndensa. Ade i e acustici fenomeno co iminare ponti termic el di è in grado youSPECIAL - 59 speciale sistemi di coibentazione 8 7 Capp8 è il pannello in isolante minerale G3 di Isover Saint-Gobain per l’isolamento termico e acustico a cappotto esterno di pareti e solai. Prodotto con almeno l’80% di vetro riciclato e con una resina termoindurente di nuova generazione, il pannello associa componenti organici e vegetali, minimizzando le emissioni nell’aria di VOC. Idrorepellente, ad alta densità, Capp8 garantisce traspirabilità, durabilità elevata e stabilità dimensionale al variare della temperatura e dell’umidità. Greypor Zero è lastra stampata in EPS di ultima generazione di Lape, adatta alla zoccolatura del cappotto. A basso assorbimento di umidità, il prodotto può non rendere necessaria la rasatura nelle zone a contatto con il terreno. Il layout intuitivo facilita l’operatore nelle operazioni di applicazione della malta. 9 10 Polystar 500 e Polystar 1000 sono i nuovi strumenti Ullmann messi a punto per il taglio a caldo di pannelli di polistirene espanso, di polistirolo di ogni tipo e di pannelli isolanti. La temperatura regolabile in continuo della lama – disponibile in 11 tipologie, da 50 mm a 250 mm - raggiunge fino a 600 °C in pochi secondi. Disponibile anche con guida orientabile per realizzare tagli guidati diritti o inclinati fino a 45°. 60 - youSPECIAL chöck Italia Isokorb di S do to di raccor è un elemen laio interno so il a sbalzo e termico di tra solette et te il taglio quindi la rm pe e ch o dell’edificio proteg gend i a sbalzo, la perdita tutte le part edificio e riducendo lconi o ll’ de e gici com ba struttura punti nevral orb contribuisce in a gi er en di te Isok unto isolan strutturale gronde. Il gi otezione della parte dendo pr rmici, impe inoltre alla ce i ponti te muf fa. du e ri e sa ci en ifi nd degli ed ne di co la formazio 11 Per l’isolamento termoacustico in parete Tecnasfalti-Isolmant presenta Isolmant Fibra LC, il pannello in fibre di poliestere riciclate e rigenerate, particolarmente indicato per l’isolamento termico in intercapedine delle pareti perimetrali e per l’isolamento acustico delle strutture a secco. Le fibre del pannello Isolmant Fibra LC sono termolegate, fattore che contribuisce a rendere il materiale atossico ed ecologico. Disponibile negli spessori di 40, 60 e 80 mm e nel formato di cm 60x150. Reazione al fuoco in Classe 1. 5 4 3 1 2 CAPTHERM La soluzione definitiva per l’isolamento termico a cappotto e per il risparmio energetico Via Rossini, 22 - 37060 Castel d’Azzano (VR) - C.P.67 Tel. +39 045 8546201 - Fax +39 045 518390 [email protected] www.indexspa.it Il sistema di isolamento termico a cappotto CAPTHERM è certificato ETA 13/0134 VIDEO DI POSA Stratigrafia del sistema 1. Pannello termoisolante POLICAPTHERM 2. Tassello 3. Rasatura - COATBOND e RETINVETRO PER RASANTI 4. Rasatura - COATBOND 5. Finitura - DECORPLAST speciale sistemi di coibentazione 12 Termolan presenta Solida Cappotto RP-PT 2, un pannello rigido non rivestito in lana di roccia biosolubile a doppia densità, per l’isolamento con sistema a cappotto. La combinazione di conducibilità termica e densità consente di minimizzare il fabbisogno energetico invernale estivo dell’edificio, mentre l’elevato potere fonoassorbente garantisce elevate prestazioni di isolamento acustico. Incombustibile e traspirabile al vapore, Cappotto RP-PT 2 è riciclabile al 100%. Celenit F2/C è un pannello isolante termico ed acustico studiato da Celenit per l’isolamento a cappotto. Celenit F2/C abbina materiali certificati ecocompatibili come fibra di legno (NaturePlus) e lana di legno mineralizzata (AnabIcea, Pefc, Tüv) e consente il raggiungimento di bassi valori di trasmittanza e un’adeguata protezione dal surriscaldamento estivo, in una stratigrafia altamente traspirante. Applicabile sia su strutture tradizionali che su case in legno. 13 Isoray Performa di L’Isolante è una lastra detensionata ad alte prestazioni di isolamento termico, adatta per applicazioni verticali. La particolare conformazione delle celle garantisce massima stabilità dimensionale, perfetta planarità ed incollaggio sicuro. L’assenza di lavorazioni sulla superficie assicura inoltre la massima omogeneità nella rasatura del cappotto eliminando eventuali cavillature e difetti in facciata. 14 15 16 Thermocap è la soluzione Cap Arreghini per l’isolamento a cappotto. Certificato ETA 09/0033, questo sistema può essere utilizzato sia in edifici di nuova costruzione che in interventi di restauro, garantendo comfort abitativo in ogni periodo dell’anno e una valida protezione delle facciate. 17 Il Neopor di Basf è un polistirene espandibile con minuscole particelle di grafite incapsulate al suo interno, che si presenta sotto forma di particelle sferiche di differenti granulometrie. La materia prima Neopor garantisce elevate prestazioni termiche e isolanti, oltre ad una grande resistenza e durata nel tempo. Le perle di Neopor vengono vendute da Basf alle aziende di trasformazione che aderiscono al Neopor Quality Circle Italy e che provvedono a trasformarle in prodotti destinati alle più svariate applicazioni di isolamento termico. 62 - youSPECIAL Per la coibentazione di un edificio, anche i serramenti hanno la loro importanza. Roto ha messo a punto Designo R8, con caratteristiche di protezione termica fino a UW 0,80 W/m2K. A queste performance si aggiungono un meccanismo di doppia apertura – che consente una vista panoramica ed una posizione intermedia basculante –, una pratica maniglia multifunzione e una triplice regolazione. Disponibile in un’ampia scelta di misure e soluzioni. YTONG: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELL’ESISTENTE. LA SFIDA E L’OPPORTUNITÀ DI OGGI! Multipor: la soluzione ottimale per cappotto esterno, isolamento interno, isolamento di solai freddi e isolamento di coperture. Pannello isolante minerale Multipor: resistente al fuoco, traspirante, ecologico e non fibroso. YTONG Xella Italia S.r.l. www.ytong.it Per informazioni: [email protected] 18 I pannelli coibenti extraporosi in fibra di legno Pavatherm di Naturalia-Bau sono utilizzabili per tetti e pareti. Pavatherm assicura un’elevata protezione dal freddo, dal caldo estivo, una notevole protezione acustica ed antincendio. Il prodotto è caratterizzato da elevata capacità di accumulo termico, traspirabilità al vapore µ=5, elevata sostenibilità ambientale e una facile lavorazione. 20 Wierer ha messo a punto Isotegola Fibra, un nuovo isolante in grado di combinare in un unico pannello elevate prestazioni di isolamento termico e acustico. Questo prodotto è costituito da un involucro esterno in EPS ad alta densità, con un’anima in fibra di legno che rende il pannello più isolante (lambda 0,034 W/mK + 0,044 W/mK) e indeformabile dagli agenti atmosferici. Il pannello è battentato sui quattro lati e sagomato per il perfetto aggancio delle tegole. 19 L’isolante multistrato termoriflettente di ultima generazione Actis Triso Super 10+ di Actis è caratterizzato da elevate performance termiche sia estive che invernali, sia in termini di trasmittanza (0,09 W/mqK) che di sfasamento (respinge il 96% della radiazione solare). Actis Triso Super 10+ crea le condizioni di un eccellente coibentazione di pareti e coperture, eliminando le problematiche connesse ai ponti termici e all’insorgenza di muffe. speciale sistemi di coibentazione Le lastre in polistirene espanso estruso Xenergy di Dow Building Solutions possiedono elevate qualità isolanti, oltre a un’elevata resistenza alla compressione e all’umidità. La linea Xenergy è stato scelta per il primo PassivHotel in Italia, realizzato a Torbole (TN). 22 Delta-Fassade S è la nuova membrana traspirante ad alte prestazioni di Dörken, aperta alla diffusione del vapore acqueo per tutte le facciate sottoventilate, anche con giunti aperti fino a 5 cm e/o (fino a un massimo di esposizione ai raggi UV del 40%). Il rivestimento impermeabile e la resistenza duratura ai raggi UV protegge l‘isolamento dall‘esterno. La membrana è dotata di una doppia banda adesiva integrata per il fissaggio ermetico delle sovrapposizioni. 64 - youSPECIAL 24 21 SpyroGrip è il Pontarolo E pannello isolante in E P ngineering per la coiben S di degli edifici . Spyrogrip è stampato tazione tagliato – e – non pr interno che esenta delle gole nel la pe collante, ev rmet tono l’ancorag gi to o del itando l’utiliz denti di ag ga zo ncio che as dei tasselli, e dei la complan arità dell’is sicurano, nel tempo, olamento. Cottotherm Evolution di Braas è un pannello in EPS sagomato, battentato sui quattro lati, in doppia densità, con parti soggette a carico e bordi laterali in EPS 200 e nucleo interno in EPS 80 con grafite. Grazie alla sua struttura, il prodotto svolge non solo una funzione isolante, ma favorisce il passaggio dell’aria nel sottomanto, dalla linea di gronda alla linea di colmo, garantendo la ventilazione del tetto. La presenza di cunei per l’aggrappaggio delle tegole facilita le operazioni di posa. 23 25 Il nuovo sistema a cappotto Ardcoat System è il risultato di anni di ricerca di Ard f.lli Raccanello. Questo sistema è abbinabile a un ciclo di finitura con prodotti elastomerici della linea Ardelast., adatti a prevenire il problema delle microcavillature nelle murature, ottimizzandone le prestazioni e creando un binomio efficace per qualità e durabilità dell’intervento. Le finiture elastomeriche Ardelast garantiscono inoltre un’ampia gamma cromatica, grazie alla possibilità di realizzare le tinte delle mazzette Extra Colours e Centri Storici. Ardcoat System è assicurabile per una durata di 10 anni. 26 ThermoSilentRock è il pannello in lana di roccia ad alta densità (120 kg/m3) di Index. Grazie alle ottime caratteristiche di trasmittanza, permeabilità, resistenza al fuoco e resistenza meccanica può essere utilizzato per il roofing, per il cappotto a parete, per intercapedini in cartongesso, quindi sia come isolante termico che acustico. Richieda il nuovo Catalogo tecnico prodotti 2013 3therm: Stratigrafie dettagliate, fondamenti di fisica tecnica, approfondimenti… Tutta la nostra esperienza al vostro servizio! segui novità e aggiornamenti su facebook/3therm I-39040 Montagna (BZ) | Via del Bersaglio 7 Tel. 0471 801 900 | Fax 0471 801 907 www.3therm.it | [email protected] weber.therm robusto: un campione di cappotto Nata dalla sinergia tra Weber e Isover Saint-Gobain, ecco l’ultima innovazione che consente di vestire la casa con qualsiasi materiale di Veronica Monaco W eber e Isover Saint-Gobain hanno unito le forze per creare un innovativo sistema di isolamento termoacustico dell’involucro, in grado di superare i limiti applicativi del cappotto tradizionale. Weber.therm robusto – questo il nome del nuovo sistema – è concepito in maniera costruttivamente diversa rispetto ai modelli classici, come spiega Fabio Capoccetti, responsabile marketing prodotto Weber per ETICS e facciata: «L’innovazione di weber.therm robusto sta proprio nell’ampliamento delle Fabio Capoccetti 66 - youPRODUCT possibili finiture applicabili ai pannelli, anche quelle finora incompatibili con il cappotto tradizionale: dalla pietra naturale e ricostruita al grès, dalla ceramica ai listelli di laterizio, e poi legno, metallo, pitture, finiture minerali (anche alla calce e ai silicati). Il sistema, inoltre, si adatta ad ogni tipo di sottofondo mediante accessori di ancoraggio brevettati e specifici». Per testare in cantiere la soluzione più idonea allo specifico tipo di muratura presente o prevista dal progetto, Weber offre un servizio di pre-vendita che consiste nella { L’innovazione sta nell’ampliamento delle possibili finiture applicabili ai pannelli, anche quelle finora incompatibili con il cappotto tradizionale verifica, mediante prove di strappo (pull-off test), dell’efficacia dei diversi tasselli e viti a disposizione nella gamma. «Dal punto di vista applicativo – continua Capoccetti – il pannello viene ancorato al sottofondo mediante Prove di strappo Ancoraggio del pannello Intonacatura un sistema meccanico brevettato, che non prevede l’utilizzo di colla. Successivamente, il pannello viene rivestito con un intonaco armato con rete metallica, solidarizzato al sottofondo murario mediante gli ancoraggi stessi, il quale fa da base per la finitura». Il ciclo costruttivo di weber.therm robusto permette di eseguire le fasi preliminari di posa del pannello in qualunque situazione climatica, dal momento che la posa a secco non vincola la messa in opera a precise condizioni termo-igrometriche. La posa risulta facile e rapida, in quanto si esegue principalmente a mano o con strumenti di semplice utilizzo, lavorando poi l’intonaco e gli strati di finitura allo stesso modo di un normale supporto murario. «Weber.therm robusto può essere applicato anche a integrazione di un sistema a cappotto preesistente – aggiunge Capoccetti –, con notevoli vantaggi di carattere ambientale ed economico, derivanti dalla possibilità di non dover demolire e smaltire il vecchio isolante». Per massimizzare le performance del sistema, Weber e Isover Saint-Gobain hanno contribuito con i loro materiali più performanti. Isover ha fornito la lastra in isolante minerale E100 S G3 touch, che offre la stessa conduttività termica di un EPS grafitato (0,031 W/mK) e caratteristiche di traspirabilità, isolamento acustico, reazione al fuoco, eco-compatibilità tipiche dei pannelli fibrosi. Weber ha invece messo a disposizione i suoi intonaci prestazionali - come weber.calce TS alla calce idraulica naturale, weber IP620 ad alta resistenza meccanica per i rivestimenti in pietra, weber IP650 fibrato e idrofugato – oltre a tutti i materiali di finitura, decorazione, incollaggio e sigillatura. Weber Saint-Gobain mette inoltre a disposizione un’articolata gamma di servizi pre e post-vendita, come riassume il responsabile marketing Weber: «dall’assistenza tecnica alla progettazione, dai corsi di formazione teorici e pratici a convegni e web conference, fino all’assistenza nella messa in opera in cantiere». youPRODUCT - 67 Il valore del progetto: impressioni dai Saloni 2013 di Carlo Ezechieli A nche quest’anno Milano si è animata con il Salone del Mobile, un appuntamento che riesce, come pochi altri, a coinvolgere tutta la città in un settore di attività – il design – che proprio qui trova una delle sue capitali. Forte come sempre è stata l’affluenza di stranieri, e impressionante, è stata la quantità di partecipanti, soprattutto al Fuori Salone. La città si è aperta, rivelando spazi normalmente e inaspettatamente stupendi, come la Casa degli Atellani, resa accessibile al pubblico su iniziativa della rivista Domus, o facendo da sfondo a mostre tascabili, ma imperdibili, come quella sul lavoro di Angelo Mangiarotti presso la Galleria Carla Sozzani. Luoghi speciali, molto selettivamente frequentati – talvolta sconosciuti, allestimenti temporanei all’interno di spazi inconsueti, nascosti, spesso riscoperti – sono diventati improvvisamente popolari 68 - youfocus Si è chiuso da poco il Salone del Mobile, grande evento di rilievo internazionale, che sulla base della qualità e del progetto continua a coinvolgere e sensibilizzare anche i non addetti ai lavori Ballatoi galleria Carla Sozzani Giardino di Casa degli Atellani punti di riferimento degli eventi della settimana del design. Ma di fronte all’incrollabile vitalità del Fuori Salone, com’è andata l’edizione quest’anno? Quali le tendenze, anche a livello di produttività, si sono delineate rispetto agli anni precedenti? Quale panorama e quali aspettative sono emerse in { Nonostante il glamour del Fuori Salone e le sue ricadute a livello di immagine e di interessamento diffuso per il design, anche quest’anno la Fiera si è confermata un punto di riferimento economico ed imprenditoriale un contesto economico sempre più ridimensionato? L’esplorazione diretta è stata ovviamente utile per avere una percezione generale, ma le impressioni di Valerio Sommella – talento emergente del design milanese – e di Gigi Mascheroni – fondatore e titolare del celebre studio Decoma Design, con realizzazioni in tutto il mondo – raccolte in questo articolo, hanno aiutato a inquadrare meglio la situazione. Secondo Sommella si è confermata la vitalità del Fuori Salone, dove l’area di Ventura Lambrate, da quattro anni frequentata da un pubblico molto selezionato, si è ormai notevolmente ampliata. Ma questo coincide con un aumento più in termini di quantità che non di qualità delle proposte. E la quantità è strettamente legata al numero di visitatori. In Via Tortona, ad esempio, Mooi ha aperto uno spazio notevole, che nella sola giornata di sabato sembra abbia registrato circa 10.000 presenze: un’affluenza incredibile, ma di pubblico generico, non certamente selezionato. In breve, mentre il Fuori Salone si è confermato l’ambito trainante a livello di immagine e di pubblicità, la Fiera è rimasta l’area di investimento per i principali player, ed è qui che ditte come Flos, Foscarini e Kartell, tra le altre, hanno proposto quest’anno molti nuovi prodotti. L’impressione di Gigi Mascheroni è invece che nell’edizione di quest’anno la presenza straniera abbia senza dubbio tenuto, se non addirittura sia aumentata. Questo malgrado un mercato italiano decisamente fermo, in ogni fascia di prodotto. Un trend negativo, da verificare con dati ufficiali, ma che è possibile stimare come superiore al 10% e che va sommato al calo di circa il 20% dell’anno scorso. In conclusione, nonostante il glamour del Fuori Salone e le sue ricadute a livello di immagine e di interessamento diffuso per il design, anche quest’anno la Fiera si è dimostrata un punto di riferimento economico ed imprenditoriale. Un dato che, nonostante la marcata stagnazione e calo dei consumi a livello interno, pone il design e il valore del progetto come un settore di attività decisamente vitale, ricco di potenzialità, e capace di catalizzare e mantenere l’attenzione anche fuori dai confini nazionali. youfocus - 69 © Romano Magrone Con 3therm, mai dire “MAI” Al Cnr-Ivalsa è stato creato MAI, un edificio di legno modulare, trasportabile e interamente riciclabile: una vera e propria sfida tecnologica, con largo impiego dei prodotti 3therm di Brunella Orsini «I l legno è il materiale da costruzione del futuro: rinnovabile, ecologicamente sostenibile e dalle elevate prestazioni meccaniche». Da questa convinzione i ricercatori dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Ivalsa-Cnr) di San Michele all’Adige (Tn), in collaborazione con 3therm, la Provincia autonoma di Trento, Ceii Trentino e tredici aziende artigiane trentine, hanno realizzato “MAI, Modulo Abitativo Ivalsa”, un edificio sperimentale di legno con alti 70 - youPRODUCT livelli di modularità, prefabbricazione e sostenibilità. «Grazie al know-how e l’esperienza acquisiti da 3therm nel campo della fisica tecnica nelle costruzioni di legno e ad alto risparmio energetico – dichiara Denis Sartori, { direttore tecnico e vendite dell’azienda atesina, specializzata in coibenti in fibra di legno di ultima generazione – ogni elemento opaco costituente la struttura è stato accuratamente modellizzato e progettato, al fine di ottenere valori di trasmittanza invernale e sfasamento termico estivo consigliati dagli standard casa passiva, evitando così l’utilizzo di impianti di riscaldamento convenzionale». Dopo gli interessanti risultati ottenuti con Sofie, la casa in legno alta fino a 7 piani in grado di resistere a terremoti di alta intensità, la struttura del MAI spinge al massimo la sperimentazione. Paolo Simeone dell’Ivalsa-Cnr, ideatore del progetto insieme ad Per raggiungere gli standard di risparmio energetico che caratterizzano questa struttura, e garantire il rispetto di tutti e quattro i princìpi del comfort (comfort invernale, estivo, acustico e traspirabilità delle strutture), 3therm ha utilizzato i suoi isolanti in fibra di legno di ultima generazione, prodotti secondo il sistema “a secco”, che li rende idrofughi © Romano Magrone Denis Sartori Andrea Briani, spiega:: «Si tratta di una struttura composta da cinque moduli prefabbricati auto-portanti e trasportabili, che vengono assemblati tra loro in situ in modo da formare un unico edificio completamente arredato, dotato di tutti i comfort di un’abitazione ad alto risparmio energetico”. Ciascun modulo è dotato delle componenti di un edificio finito: dai pavimenti all’impiantistica, fino ai rivestimenti interni e all’arredo, con il grande vantaggio di essere realizzato in un ambiente controllato, quindi con la possibilità di ridurre a zero l’impatto del cantiere nell’ambiente di installazione. «In questo modo – afferma Ario Ceccotti, direttore del Cnr-Ivalsa e responsabile scientifico del progetto – nella filiera di produzione ogni aspetto potrà essere controllato con i più elevati standard qualitativi, come nella linea di produzione di un veicolo industriale». MAI è anche sostenibilità ambientale. «Per raggiungere gli elevati standard di risparmio energetico che caratterizzano questa struttura – prosegue Sartori –, e garantire il rispetto di tutti e quattro i princìpi del comfort (comfort invernale, estivo, acustico e traspirabilità delle strutture), 3therm ha utilizzato i suoi isolanti in fibra di legno di ultima generazione, prodotti secondo il sistema “a secco”, che rende gli isolanti idrofughi». È il caso ad esempio di3therm Multitherm, 3therm THD 230 N+F e altri prodotti di cui l’azienda è distributrice esclusiva. Questi isolanti sono inoltre ecosostenibili al 100%, poiché composti da legname riciclato di pre-consumo, privo di scarti di rami e corteccia, che sono invece impiegati per alimentare l’impianto di produzione tramite una centrale a biomassa. «Tutto l’involucro del MAI di Ivalsa – aggiunge Sartori – è protetto da un sistema di coibentazione esterna bi-densità in continuo, cioè senza interruzioni tra l’isolamento delle pareti e quello del tetto, ottenuto attraverso uno strato di 3therm S FLEX, fibra di legno a bassa densità con valore lambda 0.037 W/ mK, e uno strato più esterno in 3therm THD 230 N+F , intonacabile monostrato ed idrofugo ad alta densità. Questo ha permesso di garantire all’edificio un elevato contenimento dei consumi energetici, consentire alti livelli di comfort estivo ed invernale, e rispettare gli standard di abbattimento acustico». © Romano Magrone Paolo Simeone e Andrea Briani © Romano Magrone youPRODUCT - 71 Ripensare la scuola con nuovi spazi e banda larga per tutti Da una ricerca condotta dall’Università Cattolica di Milano si evince che in Italia solo il 7% delle scuole può vantare una connessione ad Internet. Se si pensa che nel Regno Unito questa percentuale è del 100%.... di Stefano Moriggi C’ è ancora chi pensa che la transizione al digitale della scuola italiana si realizzi semplicemente attraverso l’acquisizione di dispositivi tecnologici. Per alcuni osservatori infatti - per non dire di certi decisori politici - la modernizzazione e l’aggiornamento della didattica si compie investendo in computer, tablet, video proiettori e lavagne interattive multimediali (LIM). E se invece l’acquisto dei device fosse l’ultimo dei problemi? Mi rendo conto che la mia può sembrare una provocazione. Eppure, alla luce dei dati emersi da una recente ricerca condotta dall’Università Cattolica di Milano per conto di 72 - youfocus Scuola Digitale, l’urgenza parrebbe un’altra: la banda larga. Esaminando la suddetta indagine sul campo si evince, infatti, che in Italia: a) solo il 7% delle scuole può vantare una connessione a Internet tale da abilitare una didattica tecnologicamente aumentata in ciascuna delle loro classi; b) la percentuale sale al 10,96% se si considerano le scuole in cui ci si connette alla rete esclusivamente in alcune aule o laboratori debitamente attrezzati; c) per quanto concerne gli istituti secondari, quelli interamente connessi raggiungono il 13%. Sono numeri che dovrebbero far riflettere, specie se si tiene conto che, per esempio, nel Regno Unito ormai il 100% delle scuole è in grado di assicurare una connessione sufficiente e affidabile in ogni aula. E soprattutto se si pensa che, secondo le stime indipendentemente realizzate dall’Università Bocconi e dal Politecnico di Milano, un investimento compreso tra i 7 e i 9 miliardi di euro sarebbe sufficiente per fornire banda e dispositivi a tutte scuole pubbliche del Paese con livelli di qualità pari a quelli d’Oltremanica. Una cifra considerevole, certo. Ma non per un Paese che intenda investire seriamente sul suo futuro. Tuttavia, la disattenzione al problema della scuola in Italia non si misura solo attraverso parametri economici. Maggiore rilievo (anche mediatico) meriterebbe, tra l’altro, quel dibattito – troppo spesso riservato a specialisti e addetti ai lavori – dal quale emerge palesemente come lo sviluppo di nuovi modelli di didattica tecnologicamente aumentata possa realisticamente svilupparsi solo a condizione di riprogettare spazi e ruoli all’interno dell’ambiente scolastico. Dopotutto, la tecnologia – come del resto qualsiasi strumento che media e articola le nostre azioni nel mondo e le nostre relazioni verso gli altri – non è neutra. Comprenderne le logiche di fondo, oltre che le pratiche di vita e gli abiti concettuali da essa innescate, significa avviare una profonda quanto necessaria riflessione su cosa significhi oggi abitare il mondo. E significa anche intuire come debba cambiare un ambiente per ospitare le nuove strategie didattiche in grado di intercettare gli stili di apprendimento dei cosiddetti nativi digitali. La tendenza a imparare ricercando ed esplorando, la consuetudine a individualmente per “assorbimento”. La “rivoluzione in aula” può dunque cominciare solo se l’introduzione della tecnologia è accompagnata da un progetto globale che, dalla banda larga alla disposizione dei banchi, sappia “spazializzare” le dinamiche e le caratteristiche pratiche e concettuali { La “rivoluzione in aula” può cominciare solo se l’introduzione della tecnologia è accompagnata da un progetto globale che, dalla banda larga alla disposizione dei banchi, sappia “spazializzare” le dinamiche e le caratteristiche pratiche e concettuali delle nuove forme di interazione, collaborazione e apprendimento una comunicazione multicodicale (testo, video, audio, ecc.), l’accentuata indole cooperativa e molte altre caratteristiche individuate come prerogative distintive di questa nuova generazione non possono più convivere con un’istruzione erogata in classi tradizionali, tramite lezioni frontali incentrate sull’autorità del testo e su nozioni da assimilare delle nuove forme di interazione, collaborazione e apprendimento. Realizzare queste idee implica pertanto la progressiva evoluzione delle aule “storiche” in spazi (reali e virtuali) simili a laboratori, in grado di stimolare gli alunni a trasformarsi in “piccoli ricercatori”. Esistono diversi modelli per tradurre in atto tale epocale transizione, ma tutti condividono la necessità di incentivare una didattica (inter) attiva e partecipata, funzionale anche a sviluppare capacità critiche e competenze trasversali, sempre più richieste dal mondo del lavoro. Suscitare interesse e attenzione sulla complessità e l’urgenza dei temi qui solo accennati credo sia il dovere di quanti ritengono che il futuro di un Paese inizi a prendere forma proprio nelle aule delle sue scuole. youfocus - 73 Barga, dove il paesaggio si fa poesia Il viaggio nei borghi italiani ci porta questo mese a Barga, in provincia di Lucca. Un luogo dove il paesaggio è permeato di poesia e dello spirito del poeta che in questo luogo ha voluto fissare la sua dimora, Giovanni Pascoli di Beatrice Casarin 74 - youfocus Al mio cantuccio, donde non sento se non le reste brusir del grano, il suon dell’ore viene col vento dal non veduto borgo montano” Giovanni P ascoli youfocus - 75 Q uando da Lucca si sale lungo la media valle del Serchio verso la Garfagnana, terra austera di grandi boschi di faggio, sulla destra prima di arrivare a Castelnuovo, ma un po’ nascosta da un piccolo colle che quasi la protegge, si trova Barga, il “non veduto borgo montano” scelto da Giovanni Pascoli come residenza nel 1895 e fino alla data della sua morte, nel 1912. E il poeta non scelse questo posto a caso. Se ne innamorò per la dolcezza del paesaggio, per l’essere al tempo stesso luogo pieno di altri 76 - youfocus luoghi, con le parti più basse vicino al fiume, pianeggianti e adatte alle colture agricole e alle industrie, con le colline dolci e spesso terrazzate, dove si conquista metro a metro la possibilità di coltivarle, dando al paesaggio stesso un segno forte ma anche delicato del lavoro dell’uomo. E poi le montagne, che cingono Barga quasi da tutti i lati e la racchiudono all’interno di una valle solcata da un fiume che, nel passato, è stato al centro di contese importanti, in quanto anche nel Medioevo l’acqua era una risorsa rara. A Barga la presenza del vecchio acquedotto costruito nel XV secolo ci ricorda che l’uomo ha sempre saputo sfruttare la natura, ma anche che nel passato lo ha fatto pensando agli equilibri del paesaggio, innestando sapientemente le opere nei luoghi. E Barga non solo non fa eccezione ma, posando lo sguardo all’intorno, alle diverse ore del giorno e dalle diverse angolazioni, racconta una storia che non è solo quella del borgo fortificato e giunto a noi con la memoria storica dei palazzi Barga il paesaggio si fa poesia, il territorio si fa cultura e il borgo accoglie il visitatore in modo intimo, fortemente personale. Quando si entra dalla porta principale il borgo non si apre, mostrandosi, in una piazza o in una grande strada centrale, come spesso accade, ma propone subito un’immersione nelle piccole vie e nei piccoli e stretti passaggi che lo percorrono, spingendo ad una { A Barga la presenza del vecchio acquedotto costruito nel XV secolo ci ricorda che l’uomo ha sempre saputo sfruttare la natura, ma anche che nel passato lo ha fatto pensando agli equilibri del paesaggio, innestando sapientemente le opere nei luoghi legati all’architettura fiorentina, ma anche una storia di un rapporto tra cultura, paesaggio e natura dei luoghi che proprio nel rapporto tra presenza dell’uomo e natura dominante dei luoghi trova la sua essenza più vera. A conversazione intima tra il visitatore che lentamente e a piedi percorre le salite, le scalinate, i piccoli sottopassaggi che conducono ai diversi luoghi che costellano il borgo, dove si incontrano i vari esercizi commerciali che con discrezione sono distribuiti lungo le vie e i vicoli. È per questo lento incedere, tra muri di palazzi rinascimentali segnati dal tempo ma perfettamente conservati, che a Barga ogni angolo è una scoperta, ogni svolta produce emozione nello svelare con la stessa dolcezza e lentezza un palazzo storico, una piazzetta, il teatro o il bar dove Pascoli usava soffermarsi con gli amici per un bicchiere. Ed è per questo motivo, forse, che la salita verso La casa di Pascoli youfocus - 77 Eventi 2013 a barga Raduno Vespa Club Prima domenica di maggio Calendimaggio Seconda domenica di maggio Festival Opera di Barga Tutto il mese di luglio Festa del Centro Storico 14-25 luglio Processione di San Cristoforo 24 luglio Fiera di San Rocco 14-15-16 agosto Barga Jazz Tutto il mese di agosto Barga cioccolata 11-12 dicembre Presepe vivente 23 dicembre Festa della Befana 5-6 gennaio 2014 Visite guidate presso la casa Pascoli: tutto l’anno Museo Civico: tutto l’anno Teatro dei Differenti Stagione da metà novembre 2013 a metà marzo 2014 Il mercato di Barga Ogni sabato il Duomo di San Cristoforo prepara lentamente alla bellezza. Perché la vetta del colle su cui Barga è dolcemente appoggiata, come un panno steso su un prato al sole, è il luogo dove si apre pienamente lo spirito, dove lo sguardo non ha più orizzonte, dove la pietra stessa con cui è stato costruito il Duomo cattura la luce e la riflette, in un gioco ricco di chiaroscuri e di luminescenze. Barga è tutta qui, nel contrasto tra gli stretti vicoli e il grande sagrato del Duomo, posto nel punto più alto del borgo, da dove si può vedere, solamente due volte l’anno, il sole tramontare attraverso il Monte Forato, nelle vicine Alpi Apuane. Ma Barga non è solo il borgo antico. Il comune è, come spesso accade in molti territori italiani, formato da molte frazioni. Ecco allora le Fornaci di Barga, ancora oggi il luogo delle fabbriche, come nel passato, oppure Mologno, San Pietro in Campo, Albiano, Filecchio, Loppia, Tiglio, Sommocolonia, Ponte all’Ania, Renaio e infine la frazione più famosa, per via del poeta, Castelvecchio Pascoli. Ogni frazione ha un nome 78 - youfocus evocativo, che racconta in qualche modo già il luogo. Ed allora è bello percorrere queste strade, spesso strette tra lunghi filari di alberi secolari, oppure le tortuose curve che collegano le frazioni, con lo spirito del viandante, con una meta precisa ma con il tempo e la velocità giusta per assaporare il paesaggio. Perché questa è una terra lenta, che va attraversata con calma, con la sapienza del viaggiatore che ben sa che la meta del viaggio è il viaggio stesso. E allora nell’attraversare il territorio, nel percorrerne le strade e i viottoli, nel girare attorno al borgo, nell’immergersi nei vicoli, salendo e scendendo le piccole e grandi scalinate, passeggiando tra le vie e le piazze del centro, Barga trasmette una sensazione di cultura, un perfetto esempio di equilibrio tra il paesaggio e il territorio costruito. Ed è forse per questo motivo che Barga, da alcuni decenni, è diventata meta e rifugio eccellente di molti stranieri – per lo più inglesi, tedeschi, olandesi – che vi abitano per molti mesi all’anno. Barga, più di altri comuni e borghi toscani, ha vissuto all’inizio del secolo scorso un periodo di fortissima emigrazione, soprattutto verso il Canada e la Scozia. Lo spopolamento del borgo ha avuto riflessi molto rilevanti tra la fine dell’800 e il primo ‘900, ma già negli anni ’30 ha iniziato a svilupparsi grazie all’arrivo nelle zone di pianura di fabbriche importanti, che dando lavoro a moltissimi operai permettevano la crescita economica del luogo e la sua rivitalizzazione. Ma dagli anni ’60 in poi, come in moltissimi altri casi, l’esodo verso le grandi città e verso le aree più industrializzate, ha lentamente svuotato il centro. Che tuttavia ha iniziato ad attirare l’attenzione degli stranieri appassionati della Toscana e dei suoi borghi, al tempo, abbandonati o in via di abbandono. Da oltre vent’anni Barga ha iniziato un lento ma importante percorso di riqualificazione del borgo antico grazie agli investimenti immobiliari dei privati, destinati a soddisfare la domanda estera di residenzialità nei borghi toscani. E questa è stata una delle fortune di Barga, ma la fortuna vera è l’emigrazione di ritorno, un fenomeno importante che si affianca a quello della domanda degli stranieri. L’emigrazione di ritorno coinvolge soprattutto gli emigrati verso la Scozia, al punto che Barga è soprannominata “the most scottish town in Italy”. Ma i fenomeni di ritorno e di sostituzione della popolazione locale con stranieri che hanno acquistato residenze e immobili nel centro antico, ma che dimorano solo per alcuni mesi, sono fenomeni che in qualche modo aiutano l’economia in alcuni mesi dell’anno, ma che rischiano di renderla debole nei restanti mesi, tipicamente in quelli invernali. L’amministrazione comunale oggi segue con attenzione l’evolversi della situazione abitativa ed economica del borgo, ma ha anche la necessità di intervenire sugli edifici lesionati nel recente terremoto del gennaio 2013 e dei successivi sciami sismici che hanno interessato tutto il mese di febbraio. Se in quest’ultimo caso l’azione è stata quella di far mettere in sicurezza gli edifici e attivarsi per agevolare i necessari interventi di ripristino, rispetto allo sviluppo sociale ed economico del borgo il Comune ha scelto una strada molto interessante e rappresentativa di una strategia condivisibile, agendo sulla leva culturale e investendo su un nutrito cartellone di eventi, distribuiti lungo tutto l’arco dell’anno. «Il nostro obiettivo, fin dove è possibile, è cercare di destagionalizzare la residenzialità temporanea degli stranieri – dice il vicesindaco e assessore all’urbanistica Alberto Alfredo Giovannetti – e di consolidare 80 - youfocus la nostra attrattività turistica con investimenti nella promozione culturale, perché la nostra esperienza ci dimostra che se investiamo in cultura, abbiamo notevoli ritorni economici per i nostri cittadini». Ovviamente le politiche del Comune riguardano anche la redazione del nuovo piano urbanistico e del miglioramento dei servizi locali, a partire dalla raccolta differenziata. Tutte azioni sinergiche che puntano sulla qualità del luogo. Ma la domanda più interessante è se la cultura può essere veicolo di riqualificazione, ovvero uno strumento di attivazione di processi di risanamento e miglioramento dei luoghi, compresa la valorizzazione e conoscenza degli stessi in modo tale da diventare un vero e proprio motore delle politiche di intervento. Una visita a Barga rende la risposta quasi semplice e immediata. Ed è ovviamente positiva. CATALOGO 2013 E’ DISPONIBILE IL NUOVO CATALOGO 2013 Richiedilo nelle migliori rivendite di tutta Italia oppure scaricalo direttamente in home page dal sito www.cscedilizia.com Roto: più di un milione di euro per il mercato italiano L’azienda tedesca Roto Frank, produttore di finestre per mansarde e tecnologie per i tetti, mette in campo una strategia ad hoc per l’Italia, che ha visto nascere, tra le altre cose, CasaRoto… di Veronica Monaco I l mercato italiano rappresenta un terreno ricco di interesse per l’azienda tedesca Roto Frank, uno dei principali produttori di finestre per mansarde e tecnologie per i tetti, che ad oggi conta in tutto il mondo oltre 4000 dipendenti e un fatturato di 656 milioni di euro. «L’80% degli immobili Designo R8 82 - youPRODUCT { Lo sviluppo di partnership sul mercato italiano ha dato vita a CasaRoto, un luogo d’incontro tra cliente e fornitore che permetta di sviluppare opportunità commerciali e condividere obiettivi e interessi comuni di crescita ed eccellenza professionale presenti in Italia sono di proprietà – spiega Stefano Sapucci, responsabile commerciale della divisione italiana Roto –. Questo comporta una richiesta maggiore di qualità costruttiva ed efficienza energetica, valori fondanti della nostra azienda. Abbiamo deciso quindi di investire più di un milione di euro nel mercato italiano, mettendo a punto una strategia ad hoc capace di essere efficiente ed efficace nel tempo. Per far questo, vogliamo far conoscere Roto e i suoi prodotti ad alta tecnologia attraverso le rivendite specializzate, in modo da garantire un servizio di qualità». Lo sviluppo di partnership sul mercato italiano ha dato così vita a CasaRoto, un luogo d’incontro tra cliente e fornitore che permetta di sviluppare opportunità commerciali e condividere obiettivi e interessi comuni di crescita ed eccellenza professionale. Tutto questo sarà ospitato in un concept pensato e realizzato proprio per esaltare il valore della relazione come strumento operativo. «Vogliamo trovare dei partner che credono nei nostri valori – continua Sapucci –, e cioè sostenibilità, facilità di posa, professionalità, qualità. A testimoniare la qualità dei prodotti Roto, nel 2010 è arrivato il Premio di eccellenza industriale “Migliore Impresa Tedesca” conferito a Roto – prima in assoluto nel settore edile – dalla CasaRoto a r v o d i n s o r N piu toglie rpe! a c s le Designo R8 rivista WirtschaftsWoche, superando multinazionali quali Siemens e BMW». L’ampia offerta commerciale presenta una particolarità: «Quando parliamo di finestra, parliamo di un sistema integrato con la struttura costruttiva della copertura – spiega Sapucci –. Ciò si traduce nella garanzia di un maggiore isolamento termoacustico assicurato dal perimetrale isolante WD, pre-installato su tutti i modelli, e dalla giunzione per la tenuta all’aria». Oltre alla presenza del cordolo WD, che permette una distribuzione ideale della temperatura delle superfici interne e l’eliminazione dell’effetto condensa, consentendo un miglior comfort abitativo e un maggior risparmio economico, Roto si distingue per l’innovativo concept design delle sue finestre per tetti. La struttura esterna è completamente ad incastro, l’integrazione tra copertura e finestra è studiata nei minimi dettagli, le giunzioni e le finiture sono eleganti e raffinate, il vetro camera – prodotto esclusivamente nello stabilimento centrale di Bad Mergentheim in Germania – ha un prolungamento intelligente per il deflusso esterno dell’acqua. Tutti i vetri sono, inoltre, autopulenti e garantiti 15 anni contro le rotture causate da grandine. Il rumore da calpestio sulle scale interne di un edificio raramente viene controllato a progetto, o durante la costruzione, trasformandosi a lavori conclusi in un problema che si fa sentire! Isolmant KIT SCALE è il pacchetto chiavi in mano per l’isolamento acustico delle scale, composto di teli isolanti (Isolmant IsolTile) pretagliati in strisce per un’applicazione facile e veloce. Sistema Finestra Roto www.isolmant.it TECNASFALTI via dell’industria, 12 - loc. francolino 20080 Carpiano (Mi) - Tel. 02.9885701 • Fax 02.98855702 [email protected] Trovi Isolmant anche su: Isolmant www.youtube.com/tecnasfalti APP Isolmant Quanto è trendy il ferro antichizzato Si armonizza perfettamente al paesaggio, si sposa bene con tutto, centri commerciali, parchi, zone residenziali e sportive. A lanciare il trend è Medium Antracite, prodotto di Siderurgica Ferro Bulloni di Veronica Monaco { L’ ultimo trend nel mondo delle recinzioni è l’effetto ferro antichizzato. Stiamo parlando del nuovo colore antracite della cancellata Medium, in pannelli di filo zincato elettrosaldato, realizzata da Siderurgica Ferro Bulloni. Abituati a convivere con recinzioni dal tradizionale colore verde muschio, il modello Medium Antracite permette di ricreare le suggestioni del ferro battuto delle cancellate tipiche dei centri urbani. Divenuta quasi obbligatoria in città, la colorazione nero antracite si sposa bene anche con le delimitazioni perimetrali di centri commerciali, parchi, zone residenziali 84 - youPRODUCT Gli studi di architettura richiedono espressamente questo innovativo sistema di recinzione con effetto “ferro antichizzato” e sportive, armonizzandosi in maniera ottimale con il paesaggio circostante, tanto da suscitare l’attenzione degli studi di architettura sempre più interessati a questo innovativo sistema di recinzione con “ferro antichizzato”. Medium Antracite è una recinzione rigida che utilizza il classico palo in tubolare quadro, e si caratterizza per l’alta qualità dei trattamenti protettivi anticorrosivi utilizzati dall’azienda. Il rivestimento dei pali è infatti composto da una zincatura sendzimir, una fosfatazione allo zinco e l’applicazione di resine termoindurenti a base di poliestere puro. Il filo utilizzato per la fabbricazione del pannello è zincato a caldo in bagno continuo di zinco iperpuro, per garantire al prodotto la massima resistenza e durabilità nel tempo. Architettura del Novecento Culture del progetto, patologie del degrado, metodologie del restauro di Veronica Monaco L’ importanza del colore nel restauro: questo il tema al centro del convegno che si è tenuto recentemente presso la Fiera di Ferrara, nella cornice del Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione. Promosso dall’Università degli Studi di Ferrara e da ARD f.lli Raccanello Industria vernici e smalti, il convegno ha fatto il punto sulle metodologie di restauro da affrontare in base alle diverse patologie di degrado esistenti nel patrimonio architettonico del Novecento, oltre che in rapporto alla conservazione della cultura del progetto. Oggi più che mai, questi edifici sono legati a peculiari necessità di manutenzione e conservazione, anche alla luce delle esigenze di diversificazione degli interventi in rapporto alla localizzazione geografica e alle caratteristiche dei materiali dei rivestimenti, in particolare gli strati esterni relativi alle finiture a vista. Al fine di poter scegliere non solo “il colore che sta bene”, ma soprattutto “il colore che fa bene”, l’iniziativa dell’Università di Ferrara e di ARD f.lli Raccanello ha voluto fungere da guida e supporto alla progettazione dei singoli interventi, facendo attenzione alle problematiche conservative legate alle principali patologie di degrado, alle metodologie e tecniche di restauro, e alla definizione di adeguati programmi di studio e documentazione finalizzati alla protezione, al recupero e alla valorizzazione del patrimonio architettonico, anche in relazione al vigente apparato normativo e ai diversi strumenti di pianificazione esistenti. Il colore è la prima pelle dell’edificio, e come tale va scelto e applicato in modo specifico. Un campo in cui ARD f.lli Raccanello si è specializzato, arrivando nel 2012 anche a stipulare un contratto di ricerca con il Laboratorio TekneHub dell’Università degli Studi di Ferrara, allo scopo di sviluppare strategie integrate di comunicazione e valorizzare le conoscenze dell’azienda nel campo delle pitture e dei trattamenti delle superfici degli edifici architettonici. youTalk - 85 di sperimentazione, infatti al momento il batterio consente la riparazione di fessure che non superino gli 0,5 mm ed è in grado di interagire solo con alcune specifiche miscele. Gli esperimenti comunque continuano, soprattutto nell’ottica di preservare al meglio gli agenti di guarigione anche nella fase più delicata come quella del suo inserimento in miscela, e puntano nel giro di sei mesi a risolvere le varie problematiche al fine di riuscire a vendere il brevetto ad una delle tante imprese interessate. UN BATTERIO PER RIPARARE LE STRUTTURE IN CEMENTO L’Olanda sta diventando terra di novità per il comparto edile e fra le tante troviamo il cemento auto-rigenerante studiato e sviluppato da alcuni ricercatori della DELFT Technical University: il microbiologo Henk Jonkers e Eric Schlangen, studiosa specializzata nella tecnologia dei materiali. I due ricercatori hanno ideato un nuovo cemento intelligente e naturale in grado di sfruttare alcune proprietà batteriche per ricostituire crepe e fessure. La scoperta è avvenuta nel corso di una serie di esperimenti nei quali i due ricercatori hanno mescolato alle miscele cementizie alcune particolari famiglie di batteri ancora viventi. Alcune di queste sono sopravvissute nel tempo spingendo i due ricercatori a scegliere di inoculare nella miscela il batterio innocuo conosciuto come Bacillus. Questa spora è in grado di attivarsi in seguito al contatto diretto con l’acqua, sostanza che tipicamente penetra soprattutto in fessure e crepe. L’acqua permette il risveglio del batterio che inizia la sua proliferazione andando così a otturare gli spazi dati dalle rotture del cemento. Una rigenerazione autonoma permessa da questa nuova soluzione cementizia che verrà facilmente certificata BIO grazie alla presenza nell’impasto di sostanze naturali come il lattato di calcio, presente in quanto fornisce nutrimento ai Bacillus. Un’innovazione ancora in via 86 all’unanimità anche la valutazione di funzionalità votata dalla seconda commissione a Berlino. LA RUSSIA SCEGLIE IL MADE IN ITALY MARCATURA CE ARRIVA IL CONSTRUCTION PRODUCT REGULATION Il nuovo museo politecnico di Mosca parla italiano; ad aggiudicarsi l’ambita commissione, dopo un concorso internazionale, è stato infatti il progetto di Massimo Fuksas, uno degli archistar italiani più famosi al mondo. Il complesso verrà realizzato sulle colline dei Passeri, nel campus universitario di Lomonosov, ed entro il 2017 i curiosi potranno iniziare a vivere questo edificio che punta a divenire il simbolo del trionfo delle tecnologie e dell’informazione. La struttura occuperà una superficie di ben 40mila metri quadri e andrà a sviluppare quattro blocchi verticali completamente rivestiti da una lamina in rame. Queste strutture sembreranno letteralmente volare, in quanto appoggiate su una piattaforma trasparente, unica parte dell’edificio aperta sulla città. Questo piano d’appoggio ospiterà oltre all’ingresso anche le sale per incontri e conferenze e bookshop mentre nei tre piani superiori, ospitati nelle irregolari masse dei blocchi verticali, verranno distribuite le varie sale del museo, i laboratori e gli altri laboratori scientifici. Per la realizzazione di questa nuova casa della tecnologia verranno spesi oltre 180 milioni, un investimento importante coperto grazie ad una partnership russa e finanziato da un consorzio di banche e privati. Così come la cultura e il sapere possono essere rappresentati con luminosità e leggerezza allo stesso tempo l’architettura pensata dall’architetto italiano punta decisa a ricreare un simbolo per la nuova generazione. L’architetto italiano ha definito l’opera: «Uno dei progetti più belli, e una vittoria italiana. Una nuova struttura che ospiterà un museo ed un centro educativo che dovranno essere una pietra miliare luminosa e rispecchiare l’immagine della nuova generazione». Un progetto stilisticamente efficace e al contempo in grado di superare La marcatura Ce relativa alla commercializzazione dei prodotti da costruzione a partire da luglio dovrà raccontare molto di più di ogni singolo materiale; entrerà infatti in vigore il “Construction Product Regulation” approvato dal Parlamento Europeo. Finora il marchio Ce comunicava all’acquirente il semplice rispetto di alcune specifiche tecniche del materiale, ora andrà anche a descrivere determinate prestazioni grazie alla Dichiarazione di Prestazione, che soggiace a parametri comuni a livello europeo e sostituirà la dichiarazione di conformità. Le stesse procedure per l’accreditamento del marchio hanno subito delle semplificazioni al fine di agevolare l’opera delle piccole e medie imprese rendendo però i criteri per la certificazione molto più restrittivi. In un periodo di rivoluzione dal taglio green diviene, inoltre, di cruciale importanza il settimo requisito delle opere da costruzione ovvero l’uso sostenibile delle risorse naturali. La sostenibilità è il tema caldo degli ultimi anni e sta coinvolgendo sempre più anche la filiera edile che si ritrova a dover agire in maniera tale da concepire, realizzare e demolire sempre nel rispetto delle risorse naturali. Obiettivo imprescindibile di questo comportamento devono essere i temi della durabilità delle opere di costruzione, l’uso di materie prime e secondarie ecologicamente compatibili e infine la garanzia della riutilizzabilità e riciclabilità delle opere di costruzione. Questo passaggio epocale comporterà anche un’obbligatoria presa di responsabilità delle imprese produttrici che dovranno impegnarsi nel dichiarare le effettive prestazioni dei prodotti immessi sul mercato. Allo stesso tempo però questo regolamento andrà a premiare quelle aziende che da diversi anni hanno investito nell’ottimizzazione e nell’innovazione costante dell’offerta produttiva. legate al prodotto. Si presentano i vantaggi delle soluzioni di facciate ventilate in terracotta, si indicano processi e i risultati della correzione acustica mostrano le performance in fatto di luce e calore permesso dalle soluzioni frangisole. LO STILE DI UN ATELIER WEB news dalla rete NUOVA APP PER PRATIC www.pratic.it NUOVE SEZIONI PER CAPIRE I VANTAGGI DELLA TERRACOTTA www.sanmarco.it Regalare agli spazi esterni un’immagine accogliente e vivibile è la sfida di Pratic, azienda italiana leader nel settore delle tende da sole e pergole. Una realtà che da alcuni mesi presenta sullo app store di iTunes la propria applicazione per iPad, scaricabile gratuitamente, con la quale prosegue la strada della diffusione della cultura architettonica dedicata alle soluzioni per esterni. Si tratta di una comoda risorsa sviluppata sia in italiano sia in inglese dove una facile navigazione consente all’utente di scorrere l’ampia offerta dell’azienda: tende da sole, rulli, cappottine, chiusure windy. Di ogni prodotto si presenta la dotazione tecnica e un’ampia photogallery che ne esalta design e funzionalità. Le schede tecniche sono approfonditi schemi utili a scoprire la varietà dell’offerta di tessuti, finiture e accessori disponibili. Molto interessante risulta la sezione video della app con la quale si mostra in maniera precisa la messa in opera di ogni singolo prodotto e le proprietà, l’efficacia e la resistenza delle soluzione Pratic. L’utente avrà la possibilità di conoscere le reali prestazioni di ogni singolo prodotto oltre a visualizzare i comportamenti dello stesso in situazioni di stress fisico grazie ai video raccolti durante i singoli Windtest. Il sito http://www.sanmarco.it del gruppo Terreal realtà leader nella realizzazione di prodotti in terracotta per coperture, strutture e facciate, continua a crescere e a sviluppare una serie di sezioni che lo stanno trasformando da una semplice finestra promozionale in una funzionale risorsa ricca di informazioni utili a creare competenza e conoscenza sia al professionista sia al cliente finale. L’utente riesce così a comprendere al meglio i vantaggi, le peculiarità, l’impatto estetico e ambientale e la funzionalità di facce a vista e tegole realizzate in terracotta. Nasce da queste prerogative la riorganizzazione della sezione Sistema parete che ha condotto i tecnici ad una razionalizzazione della navigazione organizzando i sottomenu in tre famiglie di soluzioni: Rivestimenti di facciata, Schermature frangisole e sistemi acustici. Ognuna di queste sottosezioni presenta in maniera ordinata le gamme prodotti trattate dal marchio italiano. Un’ulteriore novità è rappresentata dall’ampliamento della sezione approfondimenti nella quale trovano spazio articoli dal contenuto tecnico che completano le informazioni www.caleido.it Una finestra sul mondo del design, un sito nel quale perdersi a scoprire cosa voglia dire l’eleganza. Il nuovo sito di Caleido è proprio questo, un mondo nel quale l’utente piacevolmente viaggia alla scoperte di linee, forme che celano il calore e giocano con l’arredamento d’interno adempiendo alla loro funzione senza scordare di rinnovare pareti, ridisegnare giochi di luce, trasmettere calore per la stanza e piacere dell’occhio. Il prodotto parla grazie alla traduzione dei vari designer di fama internazionale - come Kamir Rashi, Alessandro Canepa, James di Marco - che hanno collaborato con la casa nello sviluppo di soluzioni calore atte a dettare e definire uno stile contemporaneo e metaforico. Il sito cerca solo di esaltare tutto ciò. Sfondo bianco tenue, al quale si abbina la delicata striscia grigia della parte alta delle pagine, i colori sono il risultato delle immagini dei prodotti e delle fiamme libere dei biocamini. L’ampio menù passa quasi inosservato in confronto alle immagini dei prodotti, però la soluzione di evidenziare i link alle tre gamme prodotto sembra capire e direzionare in immediato le volontà di qualsiasi utente. Il sito è ricco e internazionale, sono sei infatti le lingue che oltre all’italiano indirizzano alle sezioni in francese, tedesco, spagnolo, inglese e russo. Un sito aperto ai social network, soprattutto al mondo youtube, pinterest e facebook, piattaforme nelle quali ritrovare desideri, preferenze e gradimento del pubblico. Un modo di raccontare il design attraverso immagini ed emozioni come viene ben raccontato dal video narrazione del radiatore River di James di Marco presente sulla pagina youtube dell’azienda. ZAPPING Con Urban Retreat, la natura entra all’interno degli “spazi urbani” Interface, azienda produttrice di pavimentazioni tessili di design, presenta Urban Retreat, la prima collezione globale ispirata alla Biofilia. Riflettendo i principi fondamentali di questa disciplina che ricerca l’equilibrio perfetto tra uomo e natura, Interface ha creato una varietà di quadrotte tessili ispirate agli elementi tipici della natura come rocce, foreste, erba, muschi e licheni, creando una sorta di filo diretto tra gli ambienti interni e il mondo esterno. Urban Retreat presenta tre differenti stili, con una gamma di colori diversificati, anche mixabili. La sicurezza per la tua ringhiera Rubner Haus è il nuovo partner di Lignius Rubner Haus, azienda altoatesina di edilizia residenziale in legno a basso consumo energetico e prima certificata CasaClima in Italia, ha recentemente siglato una partnership con Lignius, l’Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno. La collaborazione si basa sulla visione comune che l’edilizia in legno rappresenti un nuovo modo di costruire, in grado di invertire i trend negativi del settore “tradizionale”: l’industria delle costruzioni prefabbricate in legno ha infatti registrato un aumento costante del 20% annuo. L’impegno di Rubner Haus nello sviluppo del mercato dell’edilizia residenziale in legno si è concretizzato nel nuovo Rubner Centro Prove, un laboratorio sperimentale per la ricerca di combinazioni di materiali ad efficienza energetica e i sistemi prefabbricati in legno. 88 Tante sono le ringhiere e balaustre costruite con materiali poco adatti per resistere a lungo nel tempo e che mettono in pericolo la nostra sicurezza. Approfittando della detrazione fiscale del 50% promossa dallo Stato, Faraone ha messo a punto “Faraone Expert”, il servizio di sostituzione di ringhiere vecchie e pericolose. L’azienda produttrice di balaustre mette infatti a disposizione dei clienti un gruppo selezionato di esperti in grado di accogliere le richieste e garantire servizi di preventivazione, progettazione, montaggio e assistenza. Il foglio “infinito” dell’architettura Winkler 2000 Plus Reflex per il ripristino di coperture piane a Monza Winkler 2000 Plus Reflex è il protettivo elastomerico liquido all’acqua di colore bianco formulato dai laboratori Winkler, scelto per il ripristino dei lastrici solari con estesi fenomeni di ammaloramento di un condominio situato a Monza. Winkler 2000 Plus Reflex è composto da speciali cariche e additivi che conferiscono al prodotto alta riflettività solare ed emissività nell’infrarosso. Idoneo per la protezione di membrane bitume polimero e coperture edili anche piane in cemento, fibrocemento, calcestruzzo, tetti metallici. Un’interessante e originale applicazione dei frangisole Shamal di SanMarco Terreal applicati all’architettura di edificio civile ad Albano Laziale, in provincia di Roma. L’idea iniziale prendeva spunto da un’astrazione: un foglio “infinito” che, come una membrana elastica, si avvolgeva, apriva, allungava e cambiava direzione, formando il sistema tettoparete- solaio. Il progetto, realizzato dall’architetto Emanuele Duri, viene reso ancora più dinamico dall’assenza di giunzioni tra gli elementi strutturali, resi indipendenti tramite diverse composizioni spaziali. Il gioco di rimandi tra flussi e strutture si avverte anche nell’orditura della copertura che seguendo le linee di “forza” crea un disegno solo apparentemente casuale. L’edificio utilizza anche il sistema di facciata ventilata Zephir 30x60, sempre della SanMarco Terreal. Da Fila, il nuovo detergente protettivo antigoccia Fila “Surface Care Solutions” festeggia il suo 70° anniversario lanciando sul mercato FilaNo Drops, il detergente protettivo antigoccia per docce, specchi, ceramiche smaltate e mosaici in vetro. Fila NoDrops evita la formazione dei residui di calcare sulle superfici, rendendole idrofile: le gocce d’acqua scivolano sulla superficie senza lasciare alcuna traccia. La sua formulazione non acida lo rende adatto anche su materiali sensibili agli acidi e per la manutenzione ordinaria di rubinetterie, elementi in acciaio e plexy. Ristrutturazione e sostenibilità fanno testo con Laterlite Nasce il “Manuale CentroStorico” di Laterlite. Sessantotto pagine ricche di immagini, che presentano in modo dettagliato le caratteristiche della nuova gamma dedicata alla manutenzione edilizia del patrimonio esistente, nel rispetto della tradizione costruttiva degli edifici. Il volume tecnico propone normative di riferimento, esempi di calcolo, disegni esemplificativi, stratigrafie, grafici e tabelle, oltre alle necessarie informazioni riguardanti le normative sulla sicurezza sismica. Una ulteriore sezione del manuale è dedicata ai prodotti che compongono la gamma “CentroStorico”: Calcestruzzo, Massetto, Sottofondo, Livellina, Primer, Lattice e Materassino. Dewalt presenta la prima chiodatrice a batteria del mondo DeWalt presenta la chiodatrice DCN690M2, la prima chiodatrice a batteria al mondo per chiodi a stecca. Grazie al motore senza spazzole (tecnologia “Brushless”) di nuova generazione e la batteria al litio, si può dire addio ai cavi dell’aria ingombranti e scomodi ed evitare le difficoltà di alimentazione legate alle chiodatrici pneumatiche e con alimentazione a gas. La DCN690M2 permette inoltre la possibilità di sparo singolo, quando è necessaria la massima precisione di fissaggio, e la possibilità di sparo sequenziale di 2 chiodi al secondo. Inoltre l’assenza di ricariche di gas consente un utilizzo da -15° fino a 50°, persino in presenza di umidità. Il nuovo meccanismo garantisce anche minori vibrazioni, date da un contraccolpo più leggero, e il 50% in meno di rumorosità. Exocem one, la nuova malta a presa rapida di Ruredil Aggiornate le certificazioni di resistenza al fuoco delle pareti in laterizio Poroton Il Consorzio ha aggiornato le certificazioni di resistenza al fuoco di alcune soluzioni di pareti in laterizio Poroton: la nuova documentazione tecnica è disponibile nell’Area Download del sito www. poroton.it. Oggi le aziende produttrici del Consorzio Poroton Italia sono tra le prime a disporre dei Rapporti di applicazione estesa (Fascicoli Tecnici ai sensi del D.M. 16.2.2007, All. B, punto B.8), redatti secondo i criteri espressi dalle norme di riferimento (UNI EN 15254-2: “Applicazione estesa dei risultati da prove di resistenza al fuoco – Pareti non portanti – Blocchi di gesso e muratura”), oltre ai “classici” Rapporti di Classificazione. Ruredil lancia sul mercato Exocem One, una malta tixotropica premiscelata, a ritiro compensato e a presa rapida, per il ripristino e la finitura del calcestruzzo. Exocem One è composta da una base di cemento, inerti selezionati, additivi superfluidificanti, agenti per il controllo del ritiro sia in fase plastica che in fase indurita e fibre di polipropilene. Questa particolare formulazione ne consente l’impiego per riparazioni in spessore – tra i 3 e e i 40 mm – e per rivestimenti millimetrici, come la rasatura finale omogeneizzante in caso di ripristini localizzati. Il prodotto è caratterizzato da elevata resistenza meccanica, alla compressione e alla flessione, ai cicli di gelo e disgelo e all’attacco di agenti chimici. Tyrolit Hydrostress per prestazioni sempre più efficienti I tre nuovi motori di carotaggio Premium di Tyrolit Hydrostress (uno manuale e due per supporto, con potenza da 2 a 3,3 kW) soddisfano i requisiti richiesti per carotaggi da 15 al 450 mm di diametro, permettendo tempi di perforazione più brevi per svariate tipologie di materiali, dal laterizio al cemento armato. La custodia interamente in acciaio e la trasmissione a bagno d’olio rendono i motori estremamente robusti e adatti per l’utilizzo in cantiere. Gli indicatori a led integrati aiutano l’operatore nell’utilizzo ottimale della potenza del motore. Il design ergonomico, le dimensioni compatte e la distribuzione del peso semplificano ulteriormente l’utilizzo e la movimentazione. 89 hi Smarthphone sempre sott’occhio I google glasses non sono ancora realtà ma già il mercato inizia a lanciare una serie di tecnologici gadget in grado di offrire alcuni dei servizi anticipati dai guru di Cupertino. Al Ces 2013 hanno fatto il loro ingresso nella società digitale gli M100 dell’azienda Vuzix. Un ergonomico visore interattivo in grado di riprodurre le immagini del proprio smarthphone collegandosi via bluetooth o wi-fi. Un vero e proprio smart glasses in grado di funzionare con il sistema operativo Android 4.0 e il cui schermo offre le capacità visive di un display da 4 pollici tenuto a 35 millimetri di distanza. Nato per agevolare la navigazione web, M100 si presta già a possibili evoluzioni ed interazioni come ad esempio la realtà aumentata. Nel frattempo permette di effettuare riprese in HD e di catturare immagini grazie alla videocamera integrata da 720p; una micro Sd e la tecnologia GPS completano le caratteristiche dell’accessorio. POLLICE VERDE DIGITALE Finisce il tempo in cui per far crescere al meglio piante e fiori era necessario dialogare con loro, ora a tutto ciò ci pensa Parrot Flower Power. Presentato a Las Vegas il dispositivo è in grado di interagire con iPhone e iPad, grazie ad un’apposita applicazione e tramite la tecnologia bluetooth, al fine di fornire una serie di dettagliate informazioni per capire le necessità di piante e fiori. Il dispositivo dev’essere piazzato nel suolo vicino alle piante e successivamente collegato al mobile. Una volta attivata l’applicazione e ritrovata la pianta all’interno della galleria con oltre 600 tipologie - nella quale sarà possibile indicare anche tipologia delle foglie, colore e molte altre opzioni - il sistema suggerirà tutte le azioni necessarie a migliorare la salute del vegetale. L’applicazione infatti verrà aggiornata ogni quindici minuti al fine di inviare costantemente una serie di dettagliate informazioni come ad esempio la quantità di luce ricevuta, la temperatura dell’ambiente, il livello di umidità e la quantità di fertilizzante presente nel terreno. Il sistema sarà quindi in grado di avvertire tramite notifiche Push non appena la pianta avrà bisogno di maggiori attenzioni o di migliori condizioni per prosperare. 90 NUOVO TELEVISORE 4D ERBA ENERGETICA Una nuova tecnologia tutta naturale: sembra ormai prossima la commercializzazione di un sistema per la creazione di energia elettrica ottenuta dalla superficie erbosa. Questo è il frutto di anni di ricerca svolti da alcuni ricercatori dell’università di Wageningen in Olanda, che a partire dal 2007 hanno operato una serie di esperimenti al fine di catturare l’energia prodotta dalla degradazione del 70% del materiale organico ottenuto a seguito della fotosintesi. I residui organici infatti vengono degradati dai batteri che si trovano attorno alle radici, un processo che provoca il rilascio di elettroni e quindi di energia elettrica. I ricercatori sono riusciti a catturare parte di queste energia semplicemente posizionando degli elettrodi in prossimità dei batteri. I primi risultati registrano una produzione di 0,4 watt per metro quadrato di superficie d’erba, un risultato che supera le prestazioni garantite dalla fermentazione della biomassa. Secondo i ricercatori questi risultati potrebbero migliorare fino a raggiungere il tetto di 3,2 watt per metro quadrato ovvero la produzione di energia sufficiente al consumo annuo di una famiglia con un consumo medio di 2.800 kWh/anno. Arriva una novità in grado di rivoluzionare sia il mondo touch sia quello visivo. Qualora nuovi finanziatori fossero convinti dal progetto, a breve potrebbe arrivare sul mercato Displair, uno schermo innovativo frutto dell’ingegno di una giovane start-up russa. Un innovativo televisore in grado di trasformare l’acqua in un pannello di nebbia fredda sul quale sarà possibile proiettare immagini in tre dimensioni. Ma nonè tutto qui, grazie ad una serie di sensori, gli stessi usati da kinect di x-box, il nuovo schermo sarà in grado di leggere i movimenti delle persone e di interagire con loro. Durante l’ultima fiera della tecnologia a Las Vegas, una versione beta di Displair ha catturato l’attenzione dei vari curiosi avvinti dalla realtà vissuta giocando a Fruit Ninja, i player avevano infatti la netta sensazione di tagliare con le dita la frutta. Un modo per toccare con mano le potenzialità del progetto. Attualmente la qualità visiva di un modello LCD o al plasma supera le prestazioni offerte da Displair ma l’innovativo schermo si presta già a molteplici probabili finalità sia per l’evoluzione dell’intrattenimento casalingo sia per scopi medici come ad esempio nei trattamenti psicoterapeutici. ©2012 Font srl - www.fontcom.it il laser che tutti Vorrebbero aVere finalmente alla portata di tutti tracciatore laser 1.2Xl euro 219+iVa prezzo al pubblico consigliato Offerta riservata ai lettori di YouTrade. Per aderire e trovare il rivenditore Tuf più vicino chiama 039.62505655 o scrivi a [email protected] citando il codice YT0313 1.2XL livella, allinea, squadra e mette a piombo. Conveniente, compatto e facile da usare, portalo sempre con te per tutti i lavori del cantiere. 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Il SUV coreano è stato infatti riletto ed adeguato ad un gusto più continentale senza dimenticare di migliorare l’agilità della guida e l’assetto, divenuto leggermente più sportivo rispetto alla versione precedente. Più alta, larga e lunga, la 92 noioso rumore o fastidiosa vibrazione nei momenti di sosta. La risposta di accensione è inoltre immediata grazie ad un sistema di avviamento ad alternatore e non a motorino. Un’importante novità alla quale si aggiunge un’attenta distribuzione delle masse al fine di migliorare le posizioni del triangolo composto da seduta, manubrio e poggia piedi. Il poggia piedi è realizzato leggermente inclinato per assicurare una corretta posizione del guidatore anche durante brusche frenate. Honda Sh monta comunque un impianto frenante a dischi sia anteriore sia posteriore con ABS di serie, uno dei tanti accessori compresi nell’economico prezzo base di 3.050 euro, per la versione da 150 cc, che comprende anche il parabrezza, il bauletto e i paramani. Un prezzo di 200 euro inferiore rispetto alla versione precedente. Le novità proseguono anche per ciò che comporta il telaio che grazie al nuovo disegno consente di ricavare un sotto sella di ampie dimensioni in grado di alloggiare casco, documenti e l’antifurto blocca disco. nuova Grand Santa Fe porta la capacità di carico a 607 litri e consente di alloggiare comodamente fino a sette passeggeri. Il prezzo, come è prerogativa di Hyundai, si adegua alle disponibilità della fascia medio bassa di buyer ma ciò nonostante la vettura offre le ottime prestazione di un propulsore da 2.2litri CRDi e la qualità di un equipaggiamento da mercato medio alto. Il motore, in grado di sprigionare una forza di 197 cavalli, è un euro 5 con turbo compressore a geometria variabile e cambio automatico a sei rapporti. Il design esterno presenta un taglio dal forte sapore europeo che esalta i suoi connotati nei particolari come la griglia frontale, i fendinebbia, il doppio scarico, i deflettori al posteriore, oltre ai cerchi in lega da 18 e 19 pollici. Della vettura però colpisce la soluzione del tettuccio panoramico che si estende per l’intera lunghezza della vettura. IL DESIGN BERTONE SOLO PER COLLEZIONISTI Bertone, il noto marchio italiano di design a 4 ruote, si trasforma in sartoria. Con Bertone Officina è partito un nuovo servizio interamente dedicato alla creazione di shooting brake, ovvero automobili uniche pensate per acquirenti facoltosi. Continua così la tradizione del marchio italiano interamente dedicato ai clienti speciali e il nuovo tassello di questo percorso è interpretato dall’ultima creazione uscita dalla fucina Bertoni: Aston Martin Rapide Bertone. L’occasione era troppo ghiotta per non festeggiare i sessant’anni della prima vettura nata dal sodalizio anglo-italiano, un incontro, quest’ultimo, che nel 1953 permise di offrire agli appassionati due vetture con taglio italiano e la meccanica su base Aston Martin DB2/4: una barchetta tipo competizione e una elegante cabriolet 2+2. Proprio a questo storico modello guarda l’ultimo shooting brake divenuto la così ribattezzata: Aston Martin Rapide Bertone. Il nuovo design e l’allestimento interno nascono dall’interpretazione di Officina Bertona dei suggerimenti indicati dal collezionista di Aston Martin che ha commissionato il lavoro. Rivestimenti in legno rifiniti in alluminio satinato e sellerie in pelle bicolore sono solo alcune delle soluzioni di arredo personalizzate. Di pregevole fattura anche il doppio fondo scorrevole a comando elettrico in grado di ricoprire gli schienali posteriori quando sono ripiegati, si ottiene così un vano di carico dalle dimensioni imponenti e dal facile utilizzo. La scocca esterna viene leggermente rivista con la messa in evidenza delle linee tese e muscolose tipiche della sportività Aston Martin. on the road TERME DA VALLE DEI RE Raggiungere il completo relax sarà semplice nell’hotel La Résidence de Cascades a Soma Bay, pregiata destinazione turistica della costiera in Egitto. Un becco di terra che entra nel mar Rosso, fronteggia la penisola con Sharm El Sheik ed è a soli 200 chilometri dalla valle dei templi. L’hotel ospita il Cascade Spa and Thalasso, il più fornito centro talassoterapico del mondo e una delle mete più ambite per godere dei benefici di acque minerali, alghe purissime e temperature miti. Un villaggio termale dalle dimensioni vaste come i benefici permessi dai vari getti d’acqua che ne abbelliscono l’interno. L’ospite potrà scegliere tra oltre 65 cabine per differenti trattamenti o spostarsi nei 180 metri quadrati adibiti ad acquagym. Il vero plus dello Cascade Spa rimane però la Thalasso tonic pool, 830 metri cubi di acqua di mare. Un enorme spazio suddiviso da docce, getti d’acqua, correnti e idromassaggio per molteplici benefici: dal miglioramento della circolazione sanguigna a quello del tono muscolare senza dimenticare gli influssi positivi per lo sviluppo cardiovascolare. A partire da 80 euro. La Résidence des cascades Hurghada P.O. Box 403 Soma Bay - Red Sea, Egypt Tel. +20 65 356 2600 www.residencedescascades.com AZZARDO E RELAX Posizionato nel centro di una delle città più luminose del mondo, Las Vegas, il Mandarin Oriental hotel accoglie gli ospiti con l’estremo lusso dei suoi arredamenti e dei suoi servizi che gli valgono la continua conferma di cinque stelle. Il resort è la metafora della città di Las Vegas: luce, decorazione ostentata, lusso sfrenato e servizio non stop. Sono due infatti i ristoranti dell’hotel, luoghi soliti ad ospitare le creazioni di chef rinomati e di uno staff di altissimo livello in grado di servire costantemente i vari pasti della giornata. Ma non è solo l’arte culinaria a trovare libero sfogo, anche il relax è un aspetto imprescindibile del Mandarian: trattamenti di bellezza, sale massaggi, trattamenti spa, palestra, sauna e bagno turco. Le camere arredate in stile contemporaneo ospitano quanto di meglio offra il mercato in fatto di tecnologie, schermi, impianti a sensore in grado di ricreare con profumi e tonalità l’atmosfera ideale. Il resort non dimentica le esigenze puramente figlie del business e offre alla sua clientela tutto il necessario per incontri di lavoro: business center, sale conferenze, helpedesk IT e perfino servizi di traduzione simultanea. Così tra un incontro e una seduta in sala relax si può trovare il tempo per usufruire della tintoria interna e di un veloce taglio presso il salone bellezza interno per poi scatenarsi ai tavoli della roulette. A partire da 160 euro. Mandarin Oriental hotel 3752 S Las Vegas Blvd Las Vegas, NV 89109, Stati Uniti Tel. +1 702-590-8888 www.mandarinoriental.com/lasvegas TERME DAL ’700 TOSCANO Una vacanza all’insegna di cultura e relax in una delle città più importanti d’Italia: Pisa. Dalle finestre del Bagni di Pisa Palace & Hotel lo sguardo dell’ospite viaggia lungo la piazza dei Miracoli fino ad innalzarsi alla cima della torre pendente. Un luogo immerso nella cultura ma dedito al relax, l’hotel infatti è il frutto di un importante restauro che ha riportato ai loro fasti le antiche terme amate da etruschi e romani. Terme ambite e famose nelle quali erano soliti recuperare i ritmi del benessere personalità illustri come Gustavo di Svezia, Vittorio Alfieri, Carlo Goldoni e molti altri. L’edificio che le ospita è l’antica villa del granduca di Lorena e si caratterizza per soffitti voltati e pareti affrescate, tipica testimonianza dello stile e delle passioni del ‘700 toscano. Ma non sono solo pareti antiche e i tagli sulla città romanica a rendere unico il Palace, la sua piscina termale interna ed esterna rende il soggiorno indimenticabile. I profumi e i sapori di una terra ricca come quella toscana, si fisseranno nei ricordi grazie alle declinazioni culinarie del ristorante “Dei Lorena”. Le camere sono 61, tutte dominate da un cielo stellato affrescato e dai caldi timbri tonali dei marmi del pavimento. Il Palace è quindi un piccolo gioiello, reso ancora più attraente dalla vicinanza con la natura del Parco marittimo di San Rossore e dai non troppo lontani richiami della mondanità tipici della Versilia. A partire da 144 euro. BAGNI di PISA Palace & Hotel Largo Percy Bysshe Shelley, 18 56017 San Giuliano Terme Pisa Tel. 050 88501 www.bagnidipisa.com Questioni di gola MOSCATO PAPALE Giunge da uno storico passato il gusto del Moscato al governo di Saracena, un passito amato dai papi che erano soliti conservare nell’enoteca pontificia numerose botti di questo nettare prelibato. Questa passione e tradizione prosegue grazie alla scelta della piccola cooperativa del Feudo dei Sanseverino a Saracena che cerca di mantenere intatto il gusto e il colore di un prodotto divenuto presidio slow food. Il moscato si ottiene tramite la vinificazione uve guarnaccia, malvasia e moscatello, quest’ultimo un vitigno mai censito che ottiene ottimi livelli produttivi solo nella zona di Saracena. Le percentuali delle varie uve variano sensibilmente ma solitamente dominano la guarnaccia e la malvasia a cui si è soliti aggiungere un piccola percentuale di adduraca, un vitigno molto profumato. Al moscatello spetta l’appassimento per concentrare in buccia aromi e zuccheri. Il vino è lucente e di color ambrato con una nota profumata avvolgente e intensa. Si ritrovano sentori di fichi e frutta esotica ad addolcire l’impatto di profumi resinosi. Una nota amarognola accompagna il sapore che si mantiene equilibrato, fine e di discreta persistenza. ZOCCOLO GASTRONOMICO POMODORI FIASCHETTO Vi è un gran antagonista del famoso pomodoro di San Marzano, e il Brindisino è la sua area di diffusione, si tratta del pomodoro fiaschetto di Guaceto. La sua coltivazione è dispendiosa e la raccolta non aiuta vista la bassa produttività soprattutto se confrontata con le specie ibride molto più resistenti e redditizie. Però questo pomodorino, diventato presidio slow food, si fa ricordare per la sua dolcezza, per il suo succoso cuore, per il suo essere figlio di una tradizione agricola antica che stava per scomparire portando con sé una peculiarità della terra pugliese e a salvarlo ci hanno pensato i produttori Calemonie a Serranova di Carovigno e Michele Greco a San Vito dei Normanni. Il pomodoro si presta al consumo fresco e si presenta a forma di bacca ovale col pizzo, di colore rosso e dal colletto verde. Una buccia sottile racchiude un cuore ricco di semi. IL CAPOCOLLO DI MARTINA FRANCA La Murgia è una terra ricca, il sole che sbatte su quest’altipiano di forma quadrangolare ne sottolinea le peculiarità geologiche e aiuta nella coltivazione di materie prime importanti per la gastronomia pugliese. Qui si trova la Macelleria Convertini, una storica azienda che presenta un proprio fornello ovvero un forno in pietra annesso per cuocere direttamente le carni acquistate. Vale la pena fermarsi per degustare le famose bombette o gli involtini di capocollo di maiale cotti alla brace con ripieno di 94 formaggi. Capocolli esclusivamente di Martina Franca, prodotti frutto della tradizione che hanno reso celebre lo zoccolo d’Italia. Il capocollo è ottenuto estraendo la parte di maiale tra il collo e la costata, per poi lavorarla sotto sale e lavata con vino cotto e spezie. Dopo l’insaccamento nel budello di maiale segue l’asciugatura e l’affumicatura ottenuta dalla bruciatura di rametti di timo, mortella, alloro e quercia di fragno. DOLCI SIMBOLI CITTADINI Ceglie Messapica, paese della provincia Brindisina, lega indissolubilmente il suo nome ad un prodotto antico e ricco di dolcezza: il biscotto di Ceglie. Vincenzo Corrado cuoco, filosofo e letterato italiano del ‘700 narra in alcune sue note la ricchezza di mandorleti presenti nella zona, una fortuna che farà di questa materia prima un vero e proprio simbolo cittadino. Assaggiare il biscotto di Ceglie è molto semplice, basta una visita alla pasticceria Alter Gusto. I segreti della ricetta sono gelosamente custoditi ma al primo morso si possono riconoscere le mandorle, in parte bollite e in parte macinate, e dei sentori di buccia di limone e miele. L’occhio aiuta prima dell’assaggio a cogliere su uno dei lati del biscotto, solitamente di forma cubica, la presenza di una confettura di ciliege, talvolta però sostituita da una versione con uva. andando per ristoranti CACCIA AL TESORO Un sfida alla tenacia, così potrebbe essere raccontato il rapporto tra l’uomo e i frutti donati dal mare. Una relazione che ha ispirato le storie di capitani coraggiosi, di ragazzini nelle pancia di balene o di isole misteriose. Ma molto di più consente un tuffo del palato nei segreti regalati dalle azzurre acque, e il ristorante L’altro Baffo a Otranto permette di scoprirne i sapori attraverso l’unione di cucina tradizionale e sperimentazione. Largo spazio quindi a tutto ciò che sono i prodotti ittici con una marcata attenzione per antipasti crudi e alle ricette con il miglior pescato. A guidare le alchimie della cucina si trova lo chef e patron Cristina Conte, figlia del baffo originale, il padre Michele con il quale ha mosso i primi passi dietro i fornelli nel Baffo originale, ristorante ormai passato sotto altre e meno fortunate gestioni. Un viaggio nel menù conduce dalle tagliatelle di seppia con carciofi marinati alla menta e bottarga di tonno, attraverso la carbonara di ricci di mare, fino al rinomato piatto di gamberoni viola cotti al sale e olio aromatizzato al rosmarino. Un ristorante elegante con un arredamento caldo e minimalista; un piccolo luogo incastonato tra le bellezze delle strade lastricate e il castello aragonese del borgo antico di Otranto. L’altro Baffo Via Cenobio Basiliano 23 – 73028 Otranto (LE) Tel. 0836 801636 – Cell. 392 9974508 youbook Bolle di mattone La crisi italiana a partire dalla città. Come il mattone può distruggere un’economia di Mario De Gasperi Edizioni Mimesis – Collana Eterotopie 2013; pp. 111 10 euro La rendita immobiliare è la chiave attorno a cui ruota la crisi attuale. Mario De Gasperi approfondisce il nesso strutturale tra la recessione e la finanziarizzazione del settore, in un’economia diventata soprattutto speculazione. Ora più che mai è necessario intervenire, non solo evitando ulteriore consumo di suolo, ma anche cessando la produzione di ulteriori diritti edificatori. Come avvenne in America in seguito alla Grande Depressione seguita alla crisi del ’29, anche in Italia bisogna favorire l’esaurimento delle “scorte”, anche immobiliari che stanno intossicando il sistema economico. La politica è chiamata a svolgere un ruolo attivo in questo compito, anche se «i grattacieli in costruzione e i senzatetto accampati sotto i ponteggi dei cantieri testimoniano purtroppo di una consapevolezza non ancora raggiunta». Per chi: economisti, imprenditori immobiliari, attori della filiera delle costruzioni, politici e tutti coloro che vogliono riflettere su una delle cause scatenanti dell’attuale crisi economica. Binario morto Lisbona-Kiev. Alla scoperta del corridoio 5 e dell’alta velocità che non c’è di Andrea De Benedetti e Luca Rastello Chiarelettere – Collana Reverse 2013; pp. 224 12,90 euro Cos’è il Corridoio 5? A che punto è la sua realizzazione e che prospettive offre per il futuro? Sviluppato all’interno dei progetti infrastrutturali dell’Unione che prevedono la costruzione di dieci corridoi paneuropei, il Corridoio 5 avrebbe dovuto collegare Lisbona e Kiev, passando per la tanto discussa TorinoLione e interessando direttamente anche l’Italia, in particolare le città di Venezia e Trieste. Nel marzo 2012, il progetto è stato ridimensionato in una versione ridotta, il Corridoio Mediterraneo, con l’esclusione di Portogallo e Ucraina. I giornalisti Andrea De Benedetti e Luca Rastello si sono messi in viaggio, ripercorrendo le tappe storiche e geografiche di questa arteria dell’alta velocità che sembra proprio essersi trasformata in una grande e inutile illusione. Un binario, appunto, morto. Per chi: progettisti, europeisti, politici e tutti i cittadini interessati ad approfondire cosa si nasconde dietro l’etichetta “alta velocità”. Sistemi di potere Conversazioni sulle nuove sfide globali di Noam Chomsky e David Barsamian traduzione di A Ciappa, M. Matullo e V. Nicolì Ponte alle Grazie Collana Saggi 2013; pagg. 188 15 euro Un dialogo, quello tra Noam Chomsky e il giornalista David Barsamian di Alternative Radio, famoso programma radiofonico USA sulla politica. Questa l’anima del nuovo libro del linguista ottantacinquenne, incentrato questa volta sulle nuove sfide globali: dal dominio di banche e multinazionali ai disastri ambientali, da WikiLeaks a Occupy, dai social network ai tagli all’istruzione. Di fronte ai sistemi di potere della società attuale, sempre più atomizzata, il singolo si sente impotente e solo. Ma alcune forme di democrazia partecipata e di cittadinanza attiva, come Occupy o gli indignados, stanno iniziando a opporsi alla loro forza schiacciante, dimostrando che è possibile combattere per migliorare le cose. In pericolo, intanto, c’è la stessa sopravvivenza della specie: citando i dati dell’Agenzia internazionale per l’Energia avremo forse cinque anni prima di raggiungere il “punto di non ritorno”. Per chi: sociologi, economisti, indignados e tutti coloro che desiderano ampliare i propri orizzonti e riflettere sui grandi temi del presente. Natural Design di Maurizio Corrado, Marco Ferrari, Nicola Crea Edizioni Wolters Kluwer Italia 2013; pp. 208 25 euro Anche nel design le piante possono trovare uno spazio utile alla diffusione dell’idea di sostenibilità e di benessere. Il libro, presentato in anteprima al Fuorisalone 2013 e nato da una ricerca della rivista Nemeton High Green Tech Magazine, individua oltre duecento prodotti, prototipi, sperimentazioni, proposte provenienti da tutto il mondo, che integrano le piante negli oggetti di uso quotidiano. Una tendenza nuova del design che vede negli elementi vegetali all’interno della casa una possibilità di “rinaturalizzazione” degli ambienti. Nel volume, in italiano e inglese, è compreso anche un glossario e una selezione dei progetti partecipanti alla prima edizione del Natural Born Object Design Award, il premio internazionale realizzato con il patrocinio di ADI Associazione per il Design Industriale. Per chi: designer, progettisti, arredatori di interni e tutti coloro interessati a scoprire le nuove tendenze del progettare sostenibile. 95 e t o n u yo 21 maggio 28 maggio KBC Kitchen and Bath China 2013 Evento incentrato su articoli e prodotti per la casa, bagni e cucine 20 maggio Construmat 2013 Salone internazionale per l’edilizia e l’architettura Quando: dal 21 al 24 maggio 2013 Dove: Fiera di Barcellona di Montjuic Avinguda Reina Mª Cristina s/n, Barcellona (Spagna) Maggiori info: www.construmat.com Quando: dal 28 al 31 maggio 2013 Dove: Shanghai Everbright Convention & Exhibition Center Shangai (Cina) Maggiori info: www.chinaexhibition.com 29 maggio 21 maggio Florence Design Week 2013 Festival dedicato a design, stili di vita, piacere e arte di vivere Quando: dal 20 al 26 maggio 2013 Dove: Firenze Eventi ed esposizioni in vari luoghi della città Maggiori info: www.florencedesignweek.com 20 maggio 10º Congresso Infra e Fiera Infra Outsourcing & Worplace 2013 Salone della costruzione e climatizzazione Quando: dal 21 al 23 maggio 2013 Dove: Centro de Convenções Frei Caneca rua Frei Caneca 569, San Paolo (Brasile) Maggiori info: www.convencoesfreicaneca.com 28 maggio Jeca Fair Evento specializzato in edilizia ed elettricità Quando: dal 29 maggio al 31 maggio 2013 Dove: Tokyo International Exhibition Center (Tokio Big Sight) Tokio (Giappone) Maggiori info: www.jecafair.jp 19 giugno Real Corp 2013 18esima Conferenza internazionale di pianificazione urbana, sviluppo regionale Quando: dal 20 al 23 maggio 2013 Dove: Casa dell’Architettura Acquario Romano Piazza Manfredo Fanti 47, Roma Maggiori info: www.corp.at/index.php?id=56&L=0 96 BatiEnergie Fiera sulle energie rinnovabili Quando: dal 28 al 29 maggio 2013 Dove: Centro fieristico Paris Porte de Versailles Parigi (Francia) Maggiori info: www.reseau-batienergie.fr Intersolar Europe 2013 Appuntamento con lo stoccaggio di energia elettrica e l’integrazione della rete Quando: dal 19 al 21 giugno Dove: Monaco di Baviera Maggiori info: www.intersolar.de L’Italia è tutta la sua Storia. CentroStorico offre le soluzioni per ristrutturarla. CentroStorico CentroStorico La nuova gamma di sistemi e soluzioni per ristrutturare. www.centrostorico.eu L’Italia è tutta la sua Storia racchiusa nei suoi centri storici, gloriose città, piccoli borghi e quartieri: un patrimonio unico di stili e modi, di case e palazzi. Un patrimonio da salvare, da ristrutturare con sistemi evoluti ad alto valore tecnico e di qualità. Calcestruzzi leggeri per consolidare, sottofondi, massetti, livelline e prodotti accessori: da Leca Laterlite una nuova gamma completa e specifica per ristrutturare con leggerezza, resistenza, isolamento termoacustico, ecobiocompatibilità ed in piena sicurezza. presentano: UN D IPLO MA P ER IL PRO COS TRU DOT WEB Sistem ER. IRE TO S ELE i costru THE ECO SOS TEN ZION ttivi IBIL E ATO RM ROB UST dell’azi O enda ER S AIN con la T- G O segue BAIN nte m WEB Fiera Bolza Il Presi no S.p.A. 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