P78 EVIDENZA DI DOPPIO JET IN PAZIENTE CON PREGRESSA

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P78 EVIDENZA DI DOPPIO JET IN PAZIENTE CON PREGRESSA
P78
EVIDENZA DI DOPPIO JET IN PAZIENTE CON PREGRESSA SOSTITUZIONE VALVOLARE AORTICA E
AORTA ASCENDENTE
Marco Fabio Costantino1, Antonella Matera1, Ernesta Dores2, Antonio Romiti3, Agostino Lopizzo4,
Vincenzo Martone2, Pasqualino Innelli5, Gian Domenico Tarsia6, Domenico Maroscia7,
Pia Andreotta7
1
Tecniche Ecocardiografiche Avanzate, 2Cardiologia Medica, 3Cardiochirurgia, 4Cardiologia,
6
Cardiologia Emodinamica, 7 Radiologia d’Urgenza, AOR San Carlo, Potenza
5
UTIC, Ospedale Villa D’agri, Potenza
Paziente maschio di 64 anni, sottoposto nel 2007, all’età di 46 anni, in seguito a diagnosi di dissezione aortica di tipo A Stanford ad intervento cardochirurgico di sostituzione valvolare aortica con
protesi valvolare meccanica 23 mm associata a sostituzione di aorta ascendente con protesi vascolare in dacron 30 mm.
Nel 2013 veniva ricoverato presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera per ischemia coronarica da NSTEMI anteriore con riscontro di coronaropatia trivasale trattata con terapia medica e severa
disfunzione ventricolare sinistra trattata con CRT.
Non veniva effettuato in quella data uno studio ETE o angio Tc dell’Aorta.
Giunge alla nostra osservazione nell’agosto 2014, per follow-up della sua patologia aortica, il paziente era asintomatico, in terapia medica con ACE-inibitori, carvedilolo 6.25 mg x 2 ed ASA.
EO negativo per stasi cardiocircolatoria, Pa 120/70 mmHg, ECG: RS con fc 65 b/m. IVS.
All’esame ecocardio 2D-3D - color Doppler si evidenzia: ipertrofia eccentrica VS con EF 0.28 e VTD
299 ml. Dilatazione della radice aortica 7 cm. Leak ad ore 3 del tubo protesico. Normale movimento
delle cuspidi protesiche con la presenza di un doppio Jet paravalvolare protesico posteriore e vascolare (per dissezione del tubo) ad ore 3.
La TC torace confermava la dilatazione dell’aorta toracica ascendente 8 cm.
La TC coronarica confermava la patologia trivasale.
La miocardioscintigrafia evidenziava difetto di captazione del tracciante a livello della parete anteriore che regrediva parzialmente dopo stimolo con nitrati.
Abbiamo attribuito l’eziologia della doppia lesione, sia a carico della valvola che a carico del tubo
protesico, ad una pregressa endocardite subacuta anche in considerazione dell’anamnesi positiva
per febbre nelle settimane precedenti alla nostra osservazione.
Abbiamo discusso su quale potesse essere la strategia successiva: effettuare la rimozione completa del graft e della valvola e successivo reimpianto o effettuare una procedura di “graft sparing”
con disinfezione chirurgica a cielo aperto del graft e della valvola e successiva copertura del graft
con flap di omento.
I nostri cardiochirurgi hanno optato per la prima soluzione ma il paziente è deceduto in seguito ad
ischemia cerebrale in terapia intensiva prima dei risultati delle emocolture e dell’intervento cardiochirurgico.