ALESSANDRIA Il Santo Spirito rilancia sul parto senza dolore

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ALESSANDRIA Il Santo Spirito rilancia sul parto senza dolore
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VI
TORINO CRONACA
la Repubblica GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
Pd, per le firme false
adesso scatta la verifica
di un “tribunale” interno
I PARERI
VIOTTI
“Il Pd non può
demandare solo
alla magistratura
l’accertamento
su questa vicenda”
La chiedono i “civatiani” guidati dall’europarlamentare Viotti
Il segretario Gariglio: “D’accordo, è giusto fare chiarezza”
DIEGO LONGHIN
L
A RIUNIONE di segreteria era
già stata convocata, ma alla
luce delle novità emerse da
Palazzo di Giustizia dopo che sono stati ascoltati dai pm i primi
indagati sull’inchiesta “firme
false” in salsa centrosinistra,
l’ordine del giorno sarà stravolto. Ed è probabile che il Pd avvii
una commissione di verifica interna, il segretario regionale Davide Gariglio dice «nulla in contrario», su quello che è successo
nella settimana precedente alla
consegna delle liste per le Regionali del 2014. Il partito è in fibrillazione. Un conto sono le ipotetiche firme false di militanti a sostegno della presentazione delle
liste, un conto sono le firme false
dei consiglieri, come Pasquale
Valente, chiamati ad autenticare i fogli con le sigle. E nei corridoi ci si chiede: «Ma come è possibile? Chi è stato?». Lo stesso Pasquale Valente, a cui è stata falsificata la firma, è rimasto interdetto.
«Tanti militanti del Pd mi hanno chiamato esterrefatti per le
notizie dei giornali sulla vicenda
firme. Nella segreteria regionale di domani (oggi, ndr) affronteremo le novità emerse oggi e
decideremo in che modo agire
per fare chiarezza il prima possibile sui fatti e per agevolare il lavoro dei magistrati. Lo dobbiamo al lavoro ed alla passione di
tanti militanti che si impegnano
per il partito e che hanno diritto
di sapere cosa è successo», ha
scritto il segretario del Pd regionale, Gariglio, sul suo profilo Facebook. Valente non è l’unico
preso in mezzo. Su alcuni moduli, che riguardano probabilmente la raccolta firme per il listino
Chiamparino, compare anche la
firma falsificata di Marco Grimaldi di Sel.
A chiedere la commissione
d’inchiesta interna al Pd sono i
civatiani. «Il Pd non può deman-
GARIGLIO
“Abbiamo il dovere
di fare chiarezza
per i tanti che
lavorano nel partito
e vogliono sapere”
LA POLEMICA
I sindacati a Fassino: “Non dichiari esuberi
tra gli ex lavoratori della provincia di Torino”
C
GIL, Cisl, Uil chiedono al sindaco metropolitano Piero
Fassino «di non procedere alla dichiarazione di esuberi
degli ex lavoratori della Provincia di Torino fino a quando
non sarà definito il quadro». «La legge - ricordano - stabilisce
che gli esuberi siano dichiarati in base alle funzioni attribuite
alle città metropolitane. E la Regione ha approvato un disegno
di legge che nulla dice riguardo alle risorse e quindi non è chiaro
con quanti dipendenti saranno necessari e chi li pagherà»
ni parli e subito?». Si dovrà ricostruire la catena di comando. Chi
è stato incaricato? Qualcuno,
preso dal momento di caos per il
cambio delle liste all’ultimo, non
ha controllato o, peggio, ha dato
il via libera? Per ora si tratta di
domande. Molti sono curiosi di
capire se sui moduli, accanto alle firme di autentica falsificate di
Valente e Grimaldi, compaia il
timbro di un consigliere provinciale e comunale. Per ora sono
sette gli indagati: i due consiglieri regionali Nadia Conticelli
(Pd) e Marco Grimaldi (Sel), gli
MALAGNINO
“Si analizzi
la situazione,
e poi si prendano i
necessari durissimi
provvedimenti”
CONTROLLI
I controlli
sull’autenticità
delle firme negli uffici
della Corte d’Appello
di Torino
ex consiglieri provinciali di Torino Umberto Perna, Pasquale Valente e Davide Fazzone (segretario organizzativo regionale),
tutti Pd, il presidente della Circoscrizione V, Rocco Florio, e il
suo vice, Giuseppe Agostino. Altri saranno inseriti nel registro?
ne. Ricordo di aver detto di raccoglierle e di fare un lavoro con la
massima perizia. Se ora si vuole
indagare all’interno va bene. Ne
discuteremo in segreteria: se
serve lo si farà, non ho nulla in
contrario».
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IL CASO/FONDI INCERTI PER TUTTO IL 2015
Non autosufficienti
sbloccati gli assegni
pagheranno le Asl
MARIACHIARA GIACOSA
SARANNO le Asl a pagare gli assegni di cura per i non autosufficienti. Una soluzione temporanea, raggiunta ieri durante l'incontro tra gli assessori alla sanità
Antonio Saitta e all'assistenza Augusto Ferrari e i direttori delle
quattro aziende sanitarie torinesi che consente di tamponare l'emergenza delle ultime settimane, con centinaia di malati ai quali è stata comunicata l'interruzione del contributo perché i consorzi socio assistenziali che dovrebbero erogarli sono a corto di
liquidità.
Con questa soluzione, già da venerdì i pagamenti dovrebbero essere sbloccati. “In attesa di approvare il bilancio e capire quante risorse ci saranno per l'assistenza –
spiega Saitta – abbiamo chiesto
alle Asl di anticipare i soldi”.
Tirano un sospiro di sollievo le
associazioni (e i 13 mila piemontesi che ricevono l'assegno) dopo
l'allarme sollevato nelle scorse
settimane, anche se per loro l'obiettivo finale è la modifica della
delibera che esclude servizi dal
fondo sanitario nazionale (una
norma che vale per tutte le Regioni, come il Piemonte, sottoposte a
piano di rientro) e che è al momento sotto il giudizio del Tar. Per
il futuro, è difficile che lo stato attuale dei conti di piazza Castello
consenta di garantire i 64 milioni
spesi lo scorso anno, ma gli assessori assicurano ogni sforzo per
trovare i soldi “e – aggiunge Ferrari – qualche risparmio ci sarà
migliorando il sistema, oggi molto complesso”.
La questione sarà messa
all’ordine del giorno
della segretaria
convocata per domani
dare le indagini unicamente alla
magistratura, è necessario aprire un’inchiesta interna che accerti le responsabilità politiche e
materiali. E che si concluda in
tempi brevissimi», dice Daniele
Viotti, europarlamentare. E aggiunge: «Dalla lettura di ciò che
sta emergendo, il quadro appare
preoccupante e sta gettando
ombre sulla vittoria alle regionali». I civatiani sostengono che
la commissione dovrà prendere
provvedimenti: «Si analizzi la situazione e si prendano i necessari, durissimi, provvedimenti
— sottolinea Fabio Malagnino,
membro di segreteria — abbiamo il dovere di tutelare e proteggere i nostri iscritti e militanti
che lavorano ogni giorno con immensa fatica. Chi ha informazio-
Rassegna del 29 gennaio.pdf
Dipende dalle indagini sulla falsificazione delle firme degli stessi autenticatori.
Il segretario Gariglio rivendica la scelta di raccogliere le firme: «Volevamo dare l’idea di un
partito radicato sul territorio,
forte. Una grande mobilitazio-
pagina 33
L’assessore Antonio Saitta
Forza Italia attacca
ancora per i tagli ai posti
letto a Cuneo, Torino
Alessandria e Novara
Se sul fronte dell'assistenza c'è
una tregua, non si placano le polemiche relative alla revisione
della rete ospedaliera. Forza Italia attacca per il taglio di 1600 posti letto (213 a Cuneo, 226 ad
Alessandria, 319 a Novara e 240 a
Torino) mentre il Movimento 5
stelle , torna a lanciare l'allarme
per l'ospedale di Lanzo. “I posti
ospedalieri da tagliare nei prossimi due anni saranno recuperati
con quelli in continuità assistenziale – risponde Saitta che a proposito di Lanzo assicura: “Il presidio resterà perché l'ospedale di Ciriè da solo non è in grado di soddisfare la domanda di salute di quel
territorio”.
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Sanità Socio-Assistenziale
12
42 .Casale e Valenza
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
In breve
L’ANNUNCIO ALLA PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO «NASCERE A CASALE»
Il Santo Spirito rilancia
sul parto senza dolore
Mombello
Giovane trovato morto
nel bosco di Zenevreto
1 Tragico gesto di un giova-
Tecnica che potrà incentivare il numero dei parti: 447 nel 2014
Primo
livello
FRANCA NEBBIA
CASALE MONFERRATO
Nell’ospedale
casalese
così
considerato
altre chicche
sono: il parto
in acqua
esami
prenatali per
identificare
anomalie
centro della
fertilità cui si
rivolgono una
settantina di
coppie l’anno
L’Ostetricia Ginecologia a Casale diretta da cinque anni da
Roberto Chiapponi, con
l’obiettivo di dare sempre più
assistenza alle partorienti,
ora auspica un ulteriore salto
di qualità, legato ai Lea (Livelli essenziali di assistenza) di
cui si discute al Ministero. Si
punta cioè a disporre della
partoanalgesia, sfruttando
l’iniezione epidurale che consente alla donna di essere attiva in tutte le fasi del parto,
senza provare dolore, una tecnica che richiede la presenza
di anestesisti. A dire il vero il
primario Chiapponi, con la
sua équipe ha introdotto da
tempo una tecnica che sfrutta
le caratteristiche del protossido di ossigeno, comunemente
usato in Stomatologia, che diminuisce ampiamente la soglia del dolore.
Lo spettacolo al Castello
Il rilancio sull’ambizioso
obiettivo è stato fatto alla
presentazione dello spettacolo «Nascere a Casale» che si
terrà sabato al Castello dalle
9 alle 12, dove i narratori, l’attore Fabio Fazi e gli studenti
del liceo di Scienze Umane
del plesso Lanza, (affiancati
dal primario Chiapponi e dalla sua équipe, da personale
del Consultorio familiare,
dalle associazioni Mammeincerchio e il Cerchio degli uomini e supportati dall’assessorato alla Cultura) «racconteranno» appunto le nascite
sul territorio.
I numeri del reparto
Sono stati 447 i neonati l’anno
scorso al Santo Spirito, un po’
meno che nel 2013 (485): la
Regione per la permanenza
dei Punti nascita ne vuole
500. Ed è il direttore sanitario
dell’Asl, Francesco Ricagni a
ribadire che «l’apertura ministeriale sui Lea e sulla partoanalgesia, aiuterebbe sicura-
Cda della casa di riposo
Restadanominareilpresidente
sceltofraglistessi7componenti
1 Manca più solo la figura del presidente che sarà no-
minato quanto prima tra i sette neo componenti del
cda della casa di riposo. Gruppo che è stato completato
con la nomina degli ultimi rappresentanti da parte del
Comune e dell’Asl. Il cda risulta così composto. Nominato dall’Asl, Mario Dealessi, dirigente medico nella struttura di Medicina all’ospedale Santo Spirito; nominati
dal Comune, pescando sia nella maggioranza che nella
minoranza, Mario Botta (resterà un solo anno perché
pensionato), Fabrizio Giampaoli, coppiere d’Aleramo e,
per la minoranza, Marina Buzzi Pogliano, architetto,
storica e animatrice della onlus Santa Caterina. Poi ci sono gli eletti da soci privati: Alessandra Balestriero, commercialista, Alessandro Cerrato, ingegnere e Cesare Calabrese, che fa parte dell’amministrazione di Ticineto.
Alla prima riunione del cda si eleggerà il presidente. [F. N.]
La storia
SILVANA MOSSANO
CASALE MONFERRATO
A
ll’alba del 27 gennaio
1945 accaddero due fatti
degni di essere ricordati: uno entrato nel libro della
Storia del mondo con epicentro
ad Auschwitz e l’altro appuntato nel libriccino della storia
monferrina con fulcro a Fubine.
Entrambi germogliati dalle radici della guerra ed entrambi
meritevoli di «memoria»: una
memoria macrocosmica, a ricordare l’entrata dei soldati
russi nel lager polacco che alzò
il velo torbido dalla vergogna
della shoah, e una microcosmica che ebbe per protagonisti
Rosetta e Rinaldo Ravera.
Storia d’amore
Nel gelido inverno del ’45,
con la neve aggrappata tenacemente alla terra ghiacciata e
dura, avevano 23 e 24 anni. Vicini di casa, lavoravano entrambi
la campagna. Era naturale che
Rassegna del 29 gennaio.pdf
mente a mettere in sicurezza i
numeri delle nascite di Casale»,
dove del resto «è già presente
un nido in un ospedale che – ribadisce la direttrice del Santo
Spirito, Paola Costanzo - nel
quadrante Alessandria-Asti, è
tra quelli di 1° livello». E Ricagni
annuncia l’assunzione a breve
di tre anestesisti, limitando la
mobilità passiva verso altri
ospedali che già dispongono di
tecniche epidurali.
La fase prenatale
Incoraggianti sono anche i numeri della fase prenatale. Fulvia D’Addezio, responsabile dei
23 Consultori familiari del distretto di Casale parla di «circa
6000 accessi di donne solo a
quello di Casale, di corsi di preparazione al parto, di diminuzione di aborti e di parti cesarei,
come di corsi di supporto alla
genitorialità».
ne di Trino, Vincenzo Mulone,
23 anni, trovato morto in un
bosco di Zenevreto di Mombello. Era solito tutti i giorni
uscire per un giro in mountain
bike, come ha fatto l’altro pomeriggio. Non vedendolo
rientrare i genitori hanno iniziato a preoccuparsi e verso le
21,30 hanno dato l’allarme.
Sono iniziate le ricerche di carabinieri, volontari e vigili del
fuoco che hanno installato un
campo base a Piazzano di Camino. Alle ricerche hanno
partecipato anche volontari
in mountain bike. Alle 4,30 il
tragico ritrovamento in un bosco sulla strada che da Camino porta a Zenevreto. [R. SA.]
Ozzano
Trecento chili di rame
sull’auto: arrestati
1 Un Doblò parcheggiato di
notte nei pressi di uno stabilimento ad Ozzano ha insospettito i carabinieri del paese che
con la collaborazione dei colleghi di Rosignano e del Nucleo operativo radiomobile
hanno poi fermato il veicolo
con a bordo due romeni residenti a Biella. Trovati in possesso 300 chili di cavi di rame.
Sequestrata anche diversa attrezzatura per lo scasso. Bogdan Isvoran, 22 anni e Costantin Bercea, 24, sono così
stati arrestati per furto. [R. SA.]
Camino
Reportage in Tibet
con video e foto
1 Stasera
alle 21 nella sede
dell'associazione Il Picchio
(via Roma 31) a Camino, Roberto Bellini, medico e appassionato di reportages fotografici, racconterà la sua esperienza in Tibet, attraverso immagini e video.
[F. N.]
Casale
Una ricercatrice Unesco
al convegno sulla scuola
1 Anche
Rita Locatelli,
dell'Università di Bergamo,
ricercatrice Unesco a Parigi
parteciperà al convegno di domani (dalle 9,15) all'Università di Casale, «Quale scuola
per una buona scuola?», coordinato da Renza Marinone di
«I care family onlus».
[F. N.]
OLTRE I 4500
Museo civico
e gipsoteca
un boom
di visitatori
Al Museo civico e della Gipsoteca Bistolfi l’anno scorso
sono transitate 557 persone
in più rispetto al 2013, per un
totale di 4585 biglietti venduti.
Ancora più eclatanti i risultati dell’iniziativa Casale
Città aperta che, la seconda
domenica del mese, in concomitanza con il mercatino
dell’Antiquariato, vede molti
monumenti della città aperti. Sono stati infatti quasi 10
mila i passaggi che si sono
contati in questa iniziativa,
con un incremento di 3 mila
164 persone rispetto all’anno
precedente, di cui solo 1200
durante la festa del vino e
del Monferrato. I monumenti più visitati sono stati la
Chiesa di Santa Caterina, la
Torre civica, la Cattedrale di
S. Evasio, la Biblioteca del
Seminario che nell’arco del
2014 ha aperto le sue porte
in due occasioni, quella della
Fiera di S. Giuseppe e sempre per la festa del vino e del
Monferrato, richiamando
117 visitatori.
Per il Museo Civico l’incremento di visitatori parte
dal 2012: 4 mila 214 visitatori, nel 2013 4 mila 028, nel
2014, come già detto 4 mila
585. «Si tratta per lo più – dice l’assessore Daria Carmi –
di turisti provenienti da regioni limitrofe o da stranieri,
il cui apprezzamento va soprattutto alle sculture di Leonardo Bistolfi».
Gli studenti con la presenza di gruppi-scuola sono altra presenza importante per
il Museo, convogliata anche
dalla positiva esperienza dei
laboratori didattici rivolti a
bambini e ragazzi delle fasce
d’età più basse.
Buono anche il riscontro
dell’esposizione temporanea
di opere della Sabauda in
tour, con visite guidate e
conferenze che hanno accompagnato l’iniziativa della Galleria Sabauda di Torino. Dodici infine sono state
le opere prestate ad altri
musei per altrettante im[F. N.]
portanti mostre.
Sposati a Fubine 70 anni fa
il giorno di Auschwitz libera
La decisione presa in fretta anche per la paura di morire
cominciassero, come si diceva
da quelle parti, «a parlarsi», a
flirtare, insomma. Quando la
guerra era scoppiata, manco
erano maggiorenni. E quando lo
divennero, il triangolo tra Viarigi, Fubine e Vignale che rappresentava il perimetro del loro
mondo, divenne assai pericoloso. Dopo l’8 settembre ’43, tra i
boschi di queste colline, si nascondevano molti partigiani,
parecchi accolti e rifocillati nelle case di Rosetta e Rinaldo. E
loro stessi, fiancheggiavano l’attività dei partigiani con compiti
di staffetta. Il timore delle rappresaglie era costante. «Se mi
accade qualcosa, Rosetta...».
«Se mi succede qualcosa, Rinaldo...». Ebbene, decisero che,
qualunque cosa fosse accaduta,
sarebbero stati uniti davanti a
Rosetta
e Rinaldo
Dio. E così, soprattutto dopo
l’eccidio dei partigiani della
Banda Tom, il 15 gennaio, affrettarono i tempi. Il 27 gennaio ’45,
nel buio di un’alba non ancora
levata, attraversarono boschi e
pagina 34
campi imbiancati. Era caduto
un bel metro di neve. Sull’uscio
della chiesa di Fubine, videro il
prevosto don Emilio Buzio con
una candela accesa: il segnale
del «via libera». «Tu, Rinaldo,
I coniugi
Ravera
vissero
insieme
66 anni
Nelle foto già
anziani e
com’erano
da giovani
Uniti
fino al 12
marzo
2011
quando
Rosetta
morì
Due anni
dopo toccò
a Rinaldo
vuoi... E tu, Rosetta, vuoi...». Sì.
Sì. Tornarono alla Cascina Bordona del Conte Barozzi, ma non
seguì nessuna festa, che c’erano
da sbrigare i lavori nella stalla.
La festa nuziale fu rimandata di
50 anni. Ricorda il figlio Gian
Luigi Ravera, presidente Gruppo Alpini di Casale: «Una grande festa per le nozze d’oro».
Rinaldo e Rosetta, che si erano sposati in fretta per paura di
morire prima di diventare marito e moglie, rimasero insieme
66 anni, trasferiti a Casale, lui
muratore, lei sarta, genitori di
Gian Luigi e Maria. Oggi, figli e
nipoti, nella Giornata universale della memoria, trovano uno
spazio per ricordare quello
straordinario slancio d’amore
che, con coraggio, fece una pernacchia alla guerra.
Sanità Socio-Assistenziale
12
LA STAMPA
GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
.
Asti .37
SANITA’
Sant’Anna e la “beffa” dei fondi
In arrivo solo una parte dei trasferimenti per il 2014 perché i conteggi risalgono
ancora ai tempi in cui la struttura era nella vecchia sede. Preoccupati i dipendenti
ENRICA CERRATO
ASTI
Clinica
Alberto
Peveraro
direttore
sanitario
della
Sant’Anna
e Iolanda
Camera
La clinica Sant’Anna,che offre
il servizio di riabilitazione
neuro-ortopedica, nell’Astigiano è rimasta l’unico polo
privato con posti letto. Se la
Sanità pubblica sta vivendo
momenti critici, non va molto
meglio per chi lavora in regime di convenzione.
Nel piano di rientro della
Regione infatti, i tagli (sia sotto le giunta Cota, sia con quella di Chiamparino), hanno anche intaccato i «budget» previsti per queste strutture.
Esempio ne sia il fatto che ad
oggi, per il 2014, alla Sant’Anna è in arrivo solo una piccola
quota parte dei fondi stanziati
per l’anno, vale a dire circa
240 mila euro al mese per tre
mesi.
Trasloco e posti letto
La casa di cura astigiana, all’interno di un meccanismo
che in generale già controlla
con attenzione la spesa in convenzione, vive una situazione
particolare. E’ infatti penalizzata perché i fondi a lei dovuti
240
Mila euro
È la somma al
mese erogata
per tre mesi
della quota
spettante alla
clinica Sant’Anna per l’anno
2014
655
Pazienti
Curati alla
clinica Sant’Anna nel corso
dello scorso
anno con
un’occupazione media di
letti del 92%
sanitario Alberto Peveraro –
abbiamo curato 655 pazienti
con un’occupazione media di
posti letto di oltre il 92 per cento. E le richieste di ricovero
non mancano, in un territorio
con una popolazione anziana,
e per settori delicati di lavoro,
come la riabilitazione ortopedica e soprattutto neurologica».
La struttura, moderna e
con attrezzature all’avanguardia, offre anche radiodiagnostica, tutti i tipi di terapie fisiche e i trattamenti per le patologie neurologiche (post ictus
ad esempio).
Costi e personale
per l’attività, sono calcolati su
quando lavorava con soli 38
letti nella vecchia sede a Valmanera.
Ciò è accaduto perché nel
2010, quando già la Regione
stringeva i cordoni della borsa
su indicazioni nazionali, la
Sant’Anna era in pieno trasloco nella nuova sede di via Carlo Urbani. E i conti in pratica è
come se fossero ancora fatti
con i parametri di allora e non
su quelli attuali. I posti letto
accreditati, oggi sono infatti
60 di cui 40 di secondo livello (
vale a dire per pazienti che richiedono riabilitazioni impegnative per medici e mezzi) e
20 di primo livello (necessità
di cure minori).
Riabilitazione e cure
«Nel 2014 – spiega il direttore
Bertero, ha presentato ricorso al
Tar anche per conto di altri 43
centri dell’Acquese e del Basso
Astigiano. Questi ultimi, che da
sempre gravitano prevalentemente sull’ospedale della città
termale, sono: Cassinasco, Castel
Boglione, Castel Rocchero, Castelletto Molina, Cessole, Fontanile, Loazzolo, Maranzana, Mombaruzzo, Monastero Bormida,
Montabone, Olmo Gentile, Quaranti, Roccaverano, San Giorgio
Scarampi, Serole, Sessame, Vesime. Ad assisterli gli avvocati
Vittorio Barosio, Serena Dentico
e Mariagrazia Cirio.
Perché?
Sud Astigiano
Il Comune di Acqui Terme, nella persona del sindaco Enrico
VETTURA
ANNO PREZZO €
Il sindaco Bertero ha precisato
che si tratta di «un ricorso tecnico per la tutela della salute dei
Dusino San Michele
L’ospedale di Acqui Terme
cittadini». C’era, secondo il primo cittadino, una linea dalla quale non indietreggiare: il mantenimento, nell’ospedale acquese, almeno dei reparti salvavita, cioè
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Il primo cittadino Valter Malino,
attivissimo nella raccolta firme
contro la delibera di novembre, è
stato ad un passo dall’aderire, assieme ad altri paesi (Montafia e
Capriglio), al ricorso al Tar con
l’assistenza dell’avvocato Paolo
Scaparone. Poi si è deciso di non
procedere per ora: «Non possiamo dirci soddisfatti della nuova
versione della delibera - ha detto
Malino - comunque ci siamo riservati di esaminarla con molta
attenzione e d’intesa con il legale,
se lo riterremo necessario, faremo ricorso contro di essa». Secondo Malino nella delibera molti punti non sono chiari e vi è inoltre la situazione critica di Nizza
dove si perdono letti e si chiude il
punto di primo soccorso.
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Rassegna del 29 gennaio.pdf
La struttura ha un budget annuale che supera i 4 milioni di
euro, ma per la Regione è come se avesse un «giro» di 3 milioni e 209 mila euro. I dipendenti sono 53 e un po’ di preoccupazione c’è, soprattutto per
la difficoltà di impostare il lavoro a lungo termine senza dati certi. Occhi rivolti a Torino
dunque, per sapere quando e
come saranno versati i fondi
da marzo in avanti.
vece, pur con qualche piccolissima concessione, questo ci è stato
negato, cancellando praticamente Cardiologia e riducendo al lumicino la Rianimazione che rimarrà quasi esclusivamente a
supporto dell’attività della sala
chirurgica».
Nonostante il “diktat” di Chiamparino
18 Comuni astigiani si rivolgono al Tar
Ignorando il minaccioso avvertimento di Chiamparino a
non avventurarsi in ricorsi
contro la delibera sul riordino
della sanità regionale, un centinaio di Comuni piemontesi
si sono rivolti al Tar. Per chiedere l’annullamento della delibera «1-600» del novembre
scorso. Non hanno fatto desistere i sindaci gli aggiustamenti apportati dall’assessore Saitta; che, al contrario,
hanno convinto altri centri,
tra cui Asti, a non rivolgersi al
tribunale amministrativo.
Nella Asti del boom
economico le cliniche
non mancavano, poi
poco per volta se ne
sono andate per motivi diversi le storiche
San Secondo e San
Giuseppe, e i posti
letto privati (o in regime di convenzione),
sono oggi 80, alla
Sant’Anna. La struttura a fine anni ’90 divenne insufficiente e,
dopo varie e infruttuose trattative della
proprietà con l’Asl
venne presa la decisione di costruire ex
novo in via Urbani,
dove lo staff medico e
di terapisti si trasferì
nel dicembre 2010.
Offre servizi riabilitativi neuro-ortopedici
e una vasta gamma di
attività correlate anche ambulatoriali a
pagamento: dalla
densitometria ossea
ad ecografie, radiodiagnostica, terapie
in acqua, logopedia
per adulti e bambini.
All’interno della vasta struttura sono anche ospitati ambulatori di medici di libera
professione. Si va dall’agopuntura, alla
dermatologia, a endocrinologia.
Ma ci sono inoltre anche nutrizionisti, ortopedici e chirurghi.
Per problemi cardiovascolari (dottor Valerio Tolva), dell’alluce valgo (Cosimo
Leo), o di plastica ricostruttiva, affidata a
Claudio Ligresti, anche docente e formatore di infermieri specializzati, all’interno
del Polo universitario
astigiano
[E. CE.]
La casa di cura Sant’ Anna
Delibera regionale sulla sanità
FRANCO CAVAGNINO
ASTI
Gli ambulatori
Dall’agopuntura
allachirurgiaplastica
pagina 35
2005
2014
Sanità Socio-Assistenziale
12
LA STAMPA
GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
Ospedale e sindaci
Summit senza Saitta
il caso
FRANCESCA FOSSATI
BIELLA
assessore regionale alla
Sanità non verrà alla
conferenza dei sindaci
Asl convocata per lunedì alle 18
a Palazzo Oropa per discutere
delle conseguenze che la riorganizzazione ospedaliera della
Regione avrà sul nuovo ospedale. Antonio Saitta sarà a
Biella il 19 febbraio, data indicativa che ha segnato in agenda in
accordo col sindaco di Biella
Marco Cavicchioli. Intanto lunedì, in presenza anche dei
due consiglieri regionali biellesi Vittorio Barazzotto (maggioranza) e Gilberto Pichetto
(minoranza), i sindaci biellesi
dovranno decidere una linea
comune di protesta per far valere a Torino le ragioni di un
territorio che si ritrova con un
ospedale moderno ma che a
poco più di un mese dall’inaugurazione già rischia un declassamento.
L’
Antonio
Saitta
L’assessore
regionale
alla Sanità
non sarà
presente
lunedì alla
Conferenza
dei sindaci
Cosa si perde
Geriatria, Dermatologia, Malattie Infettive, Oncologia,
Pneumologia sono i reparti
che la Regione vuole eliminare. A Biella, secondo il documento allegato alla delibera
regionale, resteranno 22 specialità: Cardiologia, Medicina
generale, Nefrologia/Dialisi,
Neurologia, Oncologia senza
letti (ambulatoriale), Radioterapia oncologica, Chirurgia
generale, Chirurgia vascolare,
Oculistica, Otorinolaringoia-
Biella e provincia .37
.
Forfait dell’assessore regionale, forse ci sarà il 19
Barazzotto
Il nuovo ospedale al centro del piano di «tagli» della Regione
tria, Ortopedia, Urologia,
Ostetricia, Pediatria, Medicina e chirurgia d’urgenza, Terapia intensiva-RianimazioneAnestesia, Recupero-Riabilitazione, Anatomia e istologia
patologica, Direzione sanitaria, Farmacia ospedaliera, Laboratorio analisi, Radiologia.
Ronzani
«Tocca al territorio opporsi in
modo unito e compatto alle decisioni che declassano il nuovo
ospedale, non ai vertici dell’Asl,
anche se in questa vicenda non
hanno affatto brillato per evitare la pericolosa situazione - dice Wilmer Ronzani, ex consigliere regionale Pd-. Sottoscrivo l’invito degli ex primari
Adriano Guala e Leo Galligani a
contestare la riorganizzazione
ospedaliera chiedendo ai biellesi uno scatto di orgoglio. Loro
stessi, alla guida dell’associazione ‘’Amici del nuovo ospedale’’ hanno promosso iniziative e
raccolto fondi per sostenerne
l’attività, convinti nella straordinaria opportunità per la sanità biellese e non solo».
Il piano sanitario indica Biella
come il principale Dea (dipartimento d’emergenza e accettazione) di primo livello del quadrante Nord Est con Novara
come «hub». «Basta polemiche
alimentate dalla scarsa informazione -dice Barazzotto-. I
numeri premiano la nostra
nuova struttura. Continuerò a
battermi per Geriatria e per la
salvaguardia degli 80 posti letto, non per ciò che non è oggettivamente difendibile all’interno di un piano di rientro sanitario regionale da 200 milioni di
euro. E se Biella, conserva 23
specialità (22 per ora che diventeranno 23 con Geriatria),
Borgomanero ne conserva 18,
Vercelli 12 e Verbania 10».
Marco
Cavicchioli
Il sindaco di
Biella tra i più
«morbidi»
nella difesa
del nuovo
ospedale
Giallo dei numeri
Ieri in serata i consiglieri regionali Fi Vignale e Porchietto hanno diffuso i numeri dell’assessorato alla Sanità dei
posti letto attuali in ciascuna
Asl e di quelli che dovrebbero
esserci che però non coincidono con quelli finora noti. Biella avrebbe 447 posti letto
(mentre all’Asl risultano 432
ordinari e 50 per il day hospital) e dovrebbe averne 426,
mentre si parla di un taglio di
80 posti entro il 2016.
In breve
Airc
Le arance della salute
per la lotta al cancro
1 Tornano
le Arance della
Salute e si apre ufficialmente un anno importante per
l’Associazione italiana per la
ricerca sul cancro che taglia
il traguardo di mezzo secolo
di attività: 50 anni di coraggio e impegno per portare risultati concreti dal laboratorio ai pazienti. Nel Biellese
appuntamento sabato in città in piazza della Trinità, al
Santuario di Oropa e nei comuni di Cavaglià, Coggiola,
Cossato, Crocemosso, Gaglianico, Mosso Santa Maria, Ponzone, Sandigliano,
Vallemosso e Viverone.
Biella
Evade 1,8 milioni
Scoperto dalla Finanza
1 Lo
«spesometro» e le altre banche dati in uso ai militari della Guardia di Finanza
hanno permesso di incastrare
un imprenditore in parte
«fantasma». L’uomo, F. A., 60
anni, titolare di una ditta individuale di impiantistica, non
avrebbe presentato dichiarazioni Iva per oltre 250 mila euro. Negli anni sarebbero stati
oltre un milione e 800 mila euro i redditi non dichiarati.
L’uomo è stato denunciato per
omesse dichiarazioni fiscali,
per emissione di fatture false,
occultamento e distruzione di
documenti contabili. Le fiamme gialle hanno chiesto all’autorità giudiziaria il sequestro
dei beni dell’artigiano.
Biella
Picchiò con la spranga
un uomo: condannato
RACCOLTI PIÙ DI 10 MILA EURO IN PAESE
A DONATO, ANTONIO MAINA AVEVA 81 ANNI
Lessona vince la gara di solidarietà
per il bimbo che non può sorridere
Trovato morto in un burrone
l’anziano margaro scomparso
Obiettivo raggiunto e superato per il progetto di solidarietà «L’albero del sorriso»
che ha mobilitato il paese di
Lessona. Si sperava di raccogliere almeno 8 mila euro, ma
ne sono stati raccolti più di 10
mila per aiutare un bambino
lessonese di 11 anni che a causa di una grave patologia non
può ingerire cibi solidi e,
quindi, nemmeno condurre
una vita normale. Gli interventi chirurgici odontoiatrici
e le cure a cui deve sottoporsi
per riavere il sorriso hanno
costi proibitivi per la sua famiglia monoreddito. Così il
È morto assiderato in fondo
ad una scarpata Antonio Renato Mania, 81 anni, di Donato. L'anziano è stato trovato
nel pomeriggio dopo che il figlio, preoccupato per non
averlo più visto dalla sera
precedente, ha dato l'allarme
è ha chiesto ad amici e conoscenti di aiutarlo nelle ricerche. A trovare il corpo
dell'uomo, ormai privo di vita, prima ancora dei carabinieri, sono stati proprio dei
residenti in paese. Il suo cappello rimasto impigliato tra i
rami ha indicato dove dover
cercare. Mania l'altra sera
Gruppo di volontariato vincenziano presieduto da Gianfranco Mazzon si è fatto promotore di una raccolta di fondi
organizzando concerti, eventi
e vendite di stelle e alberi di
Natale con cui sono stati raccolti 2.796 euro.
L’aiuto
La voce, grazie all’assessore
Maura Bagatin, si è sparsa tra
le associazioni del paese e in
tanti hanno contribuito: i cittadini privati (4.415 euro), il Circolo di Lessona (1.005 euro), il
Comitato Carnevale (300 euro), il rione Sant’Eusebio (200
Rassegna del 29 gennaio.pdf
euro), l’associazione volontariato lessonese (620 euro), la
cantoria (200 euro), la Bocciofila Vallemosso (170 euro) i
produttori di vino lessonesi
(750 euro).
Il Gruppo di volontariato
vincenziano ringrazia chi ha
risposto all’appello e sottolinea che i soldi saranno gestiti
dall’associazione per pagare di
volta in volta le operazioni e le
cure necessarie. Nel caso in
cui si riuscisse a spendere meno del previsto, l’intenzione è
di usare i fondi risparmiati per
aiutare altri bambini seguiti
dall’associazione.
[F. FO.]
pagina 36
era uscito per andare a trascorrere qualche ora al circolo. Nel rientro, forse un malore, ha perso l'equilibrio ed è caduto lungo il pendio, non distante dal ponte che dalla frazione Ceresito conduce alle case di borgata Riondasso. Il suo
corpo è stato recuperato da
una squadra Saf dei vigili del
fuoco. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri è da
escludere che il pensionato
possa essere stato travolto da
un'automobile di passaggio. A
provocare la morte dell'anziano con ogni probabilità il freddo intenso della notte. [A. FO.]
1 Quattro
mesi, sospesi, di
reclusione per Vito Ramella,
66 anni, di Biella. Questa è la
condanna inflitta dal gup
Claudio Passerini al biellese
che nel maggio del 2011 aveva
picchiato, con una spranga,
un altro uomo procurandogli
oltre a diversi traumi anche il
distacco della retina.
Biella
Maltratta la moglie
In aula a 90 anni
1 Quando comparirà in au-
la, nel maggio del prossimo
anno, per difendersi dalle accuse di maltrattamenti familiari e lesioni personali nei
confronti della moglie avrà 90
anni. I fatti risalgono al maggio 2013. Ieri l’anziano, classe
1926, residente a Trivero, è
stato rinviato a giudizio dal
gip Claudio Passerini.
Sanità Socio-Assistenziale
12 45
LA STAMPA
GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
.
Valsesia .41
In breve
LA UIL CONTESTA IL TAGLIO DELLA REPERIBILITÀ NOTTURNA
Via i medici, analisi a rischio
“In caso di prelievo urgente il sangue farà 50 chilometri per essere esaminato”
Decisione
GIUSEPPE ORRÙ
BORGOSESIA
Serve un’analisi del sangue
urgente? Il prelievo avverrà
come sempre a Borgosesia,
ma il campione sarà analizzato a Vercelli, dopo che
un’automobile avrà percorso
gli oltre 50 chilometri che separano il «Santi Pietro e Paolo» di Cascine Agnona dal
«Sant’Andrea» nel capoluogo
bicciolano.
In Valsesia, infatti, non
verrà più riconosciuta la reperibilità notturna ai due
medici che attualmente presidiano il laboratorio analisi.
Per i sindacati della Uil la riforma sanitaria regionale è
già iniziata e questo è un altro pezzo dell’ospedale di
Borgosesia che se ne va.
Il sindacato
«Esprimiamo tutto il nostro
dissenso e la nostra preoccupazione - commenta Simonetta Caraceto, segretaria provinciale della Uil-Fpl Vercelli
Valsesia - circa la palesata decisione aziendale di togliere la
reperibilità per urgenze al personale laureato, ovvero ai biologi, del laboratorio Analisi
dell’ospedale di Borgosesia,
caricando di ulteriore impegno i colleghi di Vercelli. Inoltre in questa decisione non
vengono considerate altre soluzioni per tamponare questa
situazione, in attesa del nuovo
atto aziendale che ridefinirà la
configurazione del presidio di
Borgosesia e di tutta l’Asl vercellese, alla luce dell’ultima, e
Rassegna del 29 gennaio.pdf
La scelta
di cancellare
la reperibilità
notturna
dei 2 medici
che oggi
presidiano
l’ospedale di
Borgosesia è
prevista dalla
riforma
sanitaria
approvata
dalla Regione
Polemiche sulla riforma della sanità
IlSant’Andreaperde66postiletto.LaprotestadiForzaItalia
1 La riforma della sanità approvata dal-
la Regione cancellerà dall’ospedale di Vercelli 66 posti letto. Parte dei 391 destinati a
sparire nel quadrante orientale del Piemonte e dei 1.573 tagliati in tutta la regione dalla delibera firmata Saitta. L’assessore di piazza Castello ha fornito i numeri ieri
durante la seduta della quarta commissione. Sollecitato dai consiglieri regionali di
Forza Italia Gian Luca Vignale e Claudia
Porchietto. Che promettono battaglia:
«Se questo è il punto di arrivo della revisione della rete ospedaliera - dicono - facciamo una previsione: aumenteranno le liste
d’attesa e i piemontesi che andranno a curarsi fuori regione, con un aumento della
spesa». Secondo i due consiglieri le riduzioni portano il Piemonte «sotto lo stan-
dard nazionale, che impone 3,7 posti letto
ogni 1.000 abitanti. Se lo standard fosse rispettato in Piemonte ci dovrebbero essere
16.416 posti, circa 300 in più rispetto alla
programmazione». Da venerdì Vignale e
Porchietto annunciano incontri e raccolte
firme contro la riforma.
[S.M.]
pagina 37
ci auguriamo definitiva, riorganizzazione della rete ospedaliera formulata dalla Regione, ma
ritoccata continuamente».
La riorganizzazione
Secondo i sindacati il laboratorio Analisi valsesiano è da anni
al centro di processi di riforma.
Ma solo dopo che sarà pubblicato il nuovo atto aziendale «i tempi saranno maturi per un confronto aperto e costruttivo tra le
parti coinvolte per porre in atto
la riorganizzazione regionale», insistono dalla Uil.
Il provvedimento preso
per Borgosesia ricorda procedimenti analoghi già visti e
vissuti dal personale degli allora ospedali di Gattinara e
Santhià: «La strategia di fare agonizzare una struttura prosegue Caraceto -, minandola alla base per poi far
sembrare inevitabile la sua
chiusura in quanto improduttiva, è una cosa già vista,
che auspichiamo non accada
più a nessun lavoratore coinvolto nelle riforme».
La Uil-Fpl provinciale è concorde nel dire che la decisione
che interessa il laboratorio
Analisi borgosesiano «non creerà grossi disagi all’utenza, anche perché già ora il sangue
prelevato a Borgosesia purtroppo viene inviato agli ospedali novaresi». Diversa è la situazione nel caso di un prelievo urgente, magari nel cuore
della notte, quando si ha bisogno di una risposta immediata: «Quali rischi - si chiede Caraceto - correrà il paziente?».
Valduggia
Divieto di sosta
in piazza Rosario
1 Per
lo svolgimento di
una manifestazione domenica dalle 6 alle 16 a Valduggia
sarà istituito il divieto di
transito e di sosta nella piazza Luigi Rosario di frazione
Zuccaro.
Varallo
Mostra Van Gogh
Aperte le iscrizioni
1 Sono
aperte le prenotazioni per la gita a Milano organizzata il 26 febbraio dagli
Amici della Musica e dell’arte di Varallo. L’obiettivo sono
le visite alla mostra «Vincent
Van Gogh - L’uomo e la terra»
a Palazzo Reale e al museo
Poldi Pezzoli. Per info telefonare al 347-1055006.
Borgosesia/1
Sabato e domenica
Giornata della vita
1 Sabato
e domenica, a
Borgosesia, si celebrerà la
Giornata della vita. I volontari saranno davanti alle chiese
di Isolella, Foresto, Agnona e
dell’ospedale per distribuire
le primule, fiore simbolo della giornata promossa in tutta
Italia.
Borgosesia/2
Presentazione
di Valsesia 5 cup
1 Oggi alle 21, in municipio
a Borgosesia, ci sarà la presentazione della «Valsesia 5
cup junior», campionato di
calcio a 5 per ragazzi da 9 a
16 anni. Il torneo è organizzato dall’Associazione per la
vita e dal Comune e si giocherà nella palestra dell’Itis
di Agnona.
Sanità Socio-Assistenziale
12
LA STAMPA
GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
Retroscena
ROBERTO FIORI
ALBA
n taglio netto di 213 posti letto negli ospedali
del quadrante cuneese. E’ quanto prevede il nuovo
Piano sanitario regionale su
cui sta lavorando l’assessore
Antonio Saitta. Una doccia
fredda, che sta provocando
dure reazioni. La revisione
della rete ospedaliera piemontese porterebbe a una riduzione di quasi mille posti
letto nelle strutture sanitarie
pubbliche e di quasi 600 nelle
strutture private convenzionate, per un totale di 1672 posti letto.
E il prezzo più alto lo pagherebbero Novara, Cuneo e
Alessandria, che si vedono tagliare circa 800 posti letto,
quasi l’80% del taglio complessivo, escludendo i presidi
convenzionati. Nello specifico
cuneese, l’azienda ospedaliera «S. Croce e Carle» passerebbe dagli attuali 711 posti a
658, l’Asl Cn1 da 740 a 638 e la
Cn2 (Alba-Bra) da 384 a 326,
in attesa di capire quale sarà
la quota destinata al futuro
ospedale di Verduno.
Duro il commento di Francesco Graglia, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio
regionale, che parla di «una riforma Torinocentrica» e attacca: «Se questo è il punto di
arrivo voluto da Chiamparino
e Saitta, facciamo una facile
previsione: aumenteranno le
liste d’attesa e i piemontesi
che andranno a curarsi fuori
dalla nostra regione, con un
aumento consistente della
spesa».
U
.
Cuneo e provincia .39
Piano Saitta: gli ospedali cuneesi
rischiano di perdere 213 posti letto
Graglia (FI): “Attese più lunghe e i malati andranno a curarsi fuori regione”
Dal 5 febbraio, tutti i giovedì
A Cortemilia arriverà
un ambulatorio mobile
per fare le radiografie
SILVIA MURATORE
Nonostante i ritardi dovuti a più ragioni l’ospedale di Verduno è in fase avanzata di costruzione
Basta alle trasferte piene di
curve fino ad Alba per una lastra. Dal 5 febbraio arriverà a
Cortemilia un ambulatorio
pubblico di radiologia territoriale: sarà attivo un giorno
a settimana (tutti i giovedì),
nei locali del Poliambulatorio
dell’Azienda sanitaria locale
di Alba e Bra, dove è già operativo un ecografo.
Ieri la presentazione del
servizio sperimentale da
parte dei dirigenti dell’Asl, ai
sindaci e ai medici di base del
territorio dell’Alta Langa.
Nelle zone disagiate
Proposta
AVerdunolasededelnuovolaboratoriod’analisiunico
pertuttiiprelieviegliesamidelCuneeseedell’Astigiano
1 E se il futuro ospedale di Verduno
ospitasse un Laboratorio analisi territoriale interprovinciale, in grado di servire le
Asl e gli ospedali attivi tra Cuneese e Astigiano? La proposta è stata inviata all’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, dal comitato «Langhe Roero, Tavolo
delle Autonomie per il Territorio», che riunisce 72 Comuni, varie associazioni di categoria ed esponenti dell’area. E parte da
una semplice constatazione geografica:
l’ospedale unico di Alba e Bra si trova a metà strada tra Asti e Cuneo, lungo il tracciato dell’autostrada. Dunque, una posizione
baricentrica tra i due territori, adatta alla
concentrazione delle analisi in un unico laboratorio per il Sud Piemonte. Il coordinatore del comitato, Giancarlo Drocco: «Essendo il nuovo ospedale ancora in costruzione, e il Piano regionale prevedendo una
sensibile riduzione dei posti letto previsti
Petizioni «contro»
E aggiunge: «Non si sta parlando di soli numeri, ma del
diritto dei piemontesi di avere
ospedali efficienti e cure tempestive. Non permetteremo di
distruggere un sistema sanitario d’eccellenza. Da domani
inizieremo a organizzare incontri e raccolte firme sul territorio contro una revisione
iniqua, inutile e dannosa».
Anche il gruppo regionale
del Movimento 5 Stelle annuncia battaglia: «Abbiamo
presentato un ricorso al Tar
contro la delibera della Giunta, già ribattezzata ’’Sfascia
ospedali’’».
dal progetto originario, vogliamo sottolineare all’assessore regionale Saitta come
gli spazi che saranno resi disponibili nella
nuova struttura possano essere razionalmente utilizzati per accogliere l’ipotetico
Laboratorio analisi territoriale interprovinciale». Dunque, Verduno si candida e il
sindaco di Bra, Bruna Sibille, rafforza la
proposta mettendo sul piatto anche ragioni economiche tutt’altro che secondarie. Spiega il primo cittadino braidese:
«Abbiamo raccolto i primi pareri sul progetto, e sono tutti positivi. La disponibilità
del ’’contenitore’’ dotato di tutte le caratteristiche tecnico-strutturali idonee ad
ospitare un servizio avanzato ed efficace,
in tempi di ristrettezze finanziarie, può essere a nostro avviso letto come una grande opportunità, che invitiamo la Regione
Piemonte a valutare e a cogliere senza esitazioni».
[R. F.]
Spiega Marco Grosso, coordinatore della radiologia domiciliare alle Molinette di
Torino: «Sono ormai sette
anni che a Torino sperimentiamo un servizio di radiologia a domicilio, che evita inutili e faticosi viaggi ad anziani, soggetti fragili e pazienti
con varie difficoltà a muoversi autonomamente». «Da
qualche tempo - aggiunge il
medico - abbiamo allargato la
sperimentazione in varie
aree del Piemonte, raggiungendo zone isolate e mal servite dalle infrastrutture di
trasporto».
Di fatto, il macchinario
mobile che effettua le radiografie viene trasportato e
collocato in un locale idoneo,
che diventa un ambulatorio
a tutti gli effetti, efficiente e
con prestazioni elevate anche se temporaneo. «A Cortemilia - precisano il direttore generale dell’Asl Cn2,
Francesco Morabito, e il direttore del servizio di Radio-
Francesco
Morabito
È il direttore
dell’Asl Cn2
Graziano
Maestro
Il sindaco
di Cortemilia
diagnostica
dell’ospedale
«San Lazzaro» di Alba, Giampiero Murialdo - ci sarà un
tecnico sanitario di radiologia
medica che effettuerà l’esame
e lo invierà in via telematica
all’ospedale di Alba, dove un
radiologo lo esaminerà e scriverà il referto, che verrà consegnato al paziente sempre in
via telematica e in tempo reale. Per ritirare le lastre, invece, occorreranno due o tre
giorni di attesa».
Il sindaco di Cortemilia,
Graziano Maestro, è soddisfatto: «Finalmente ritorna a Cortemilia un servizio prezioso
per tutti. Fino a qualche anno
fa, nel Poliambulatorio c’era la
possibilità di eseguire le radiografie, ma poi il macchinario
era diventato obsoleto e il servizio era stato interrotto. Ora,
grazie a questa bella sperimentazione, si riavvia il servizio e il macchinario mobile potrà essere utilizzato anche a
domicilio e nelle strutture per
anziani presenti nel nostro
territorio».
[R. F.]
FERMATO DALLA POLIZIA
LUTTO A CHIUSA PESIO
CUNEO, A PROCESSO PER TENTATO OMICIDIO
Scippa un’anziana
nel centro di Cuneo
L’addio allo specialista
dello sgombero neve
Moglie aggredita
con un piccone
Una pensionata di 83 anni,
con difficoltà a camminare,
l’altra mattina era in corso
Brunet, accanto alla fermata
del bus. Per guardare gli
orari dei passaggi, ha lasciato la borsetta su una panchina, a poca distanza.
L’altro giorno ha spaccato legna per la casa e sembrava in
buona forma. Il malore nella
notte: la moglie ha subito dato
l’allarme ed è intervenuta
l’équipe del «118», ma i tentativi di rianimazione sono risultati vani.
È morto d’infarto nella sua
abitazione di via Paschero di
Mezzo, a Chiusa Pesio, Stefano Siccardi, 74 anni, trattorista, per mezzo secolo dipendente comunale specializzato
nello sgombero neve. Originario di San Bartolomeo, lavorò
anche come trasportatore di
legna per commercianti in val
Pesio e nei paesi della pianura
quali Beinette e Morozzo.
Era molto conosciuto e stimato soprattutto per la pulizia delle strade durante le nevicate che svolgeva con grande senso del dovere e bravura.
«Era il migliore della vallata -
In corso Brunet
Pochi secondi, ma un quarantenne ne ha approfittato per prendere la borsetta
e fuggire. L’anziana ha cercato aiuto e ha subito fermato un passante, chiedendogli di chiamare la polizia
con il suo cellulare: erano le
11,20. Il ladro è stato visto
dal personale dell’ospedale:
in corso Brunet ci sono gli
uffici amministrativi del
«Santa Croce».
Soldi e carte di credito
L’uomo si era nascosto ad-
dosso i contanti della donna,
due carte di credito e anche
un astuccio con alcuni gioielli
(orecchini e anello in oro, una
catenina in argento).
Cercava di disfarsi della
borsetta gettandola nel cortile interno degli uffici amministrativi. Alcuni impiegati
l’hanno bloccato e recuperato la borsetta. La polizia ha
perquisito l’uomo; addosso
aveva ancora le banconote
appena prelevate dalla donna (complessivamente 250
euro), i bancomat e l’astuccio. Tutto subito restituito
alla pensionata.
R. C., pregiudicato cuneese
quarantenne, è stato portato
dalla pattuglia della Squadra
Volante in Questura. L’uomo è
in attesa di essere giudicato
per direttissima in tribunale
di Cuneo. Dovrà rispondere di
furto con destrezza.
[L. B.]
Rassegna del 29 gennaio.pdf
Stefano
Siccardi
Aveva
74 anni
ed è stato
dipendente
del Comune
ricorda il sindaco di Chiusa Pesio, Sergio Bussi -. Amico di tutti, la battuta pronta, disponibile, buono, per lui il lavoro era un
divertimento. Grande impegno
dimostrò durante l’alluvione
del ’92, nell’allestimento degli
alberi di Natale e innumerevoli
interventi per la collettività».
Siccardi era anche un componente degli Alpini di Chiusa
Pesio e partecipava a raduni e
iniziative. Lascia la moglie Albina Pepino, la figlia Lorena (infermiera al S. Croce di Cuneo).
Funerali oggi, alle 15, nella parrocchiale.
[MT. B.]
pagina 38
«Se non fossimo intervenuti a
strappargli il piccone dalle mani non posso garantire che la
signora sarebbe rimasta incolume». In questa frase di uno
dei carabinieri che intervennero c’è il nodo dell’accusa di tentato omicidio per un cuneese a
processo davanti al tribunale.
Altri testimoni hanno raccontato, ieri, ciò che accadde in un
paese del Cuneese davanti a
tre amici della vittima e due
militari dell’Arma. L’uomo, ai
domiciliari con il braccialetto
elettronico, è accusato anche
di maltrattamenti.
Minacciati anche tre amici
Una mattina la donna andò a
prendere il figlio alla Materna
in compagnia di un’amica e altri due amici. I quattro tornarono a casa e lui piombò in cucina con una pistola (scoprirono dopo che era finta) minac-
ciando di ammazzare tutti se gli
ospiti non se ne fossero andati.
L’imputato uscì e prese l’auto.
Tornò mentre la moglie e gli
amici stavano aspettando i carabinieri. Lui andò a prendere un
piccone (esibito, ieri, in aula) e
iniziò a menare fendenti in direzione della moglie.
Il carabiniere sentito come
testimone: «Siamo riusciti a
bloccarlo poco prima che la
colpisse a tre centimetri dalla
testa. L’ho distratto e il mio collega l’ha bloccato». La pistola
venne consegnata dall’imputato, era in cantina. «Sembrava
un’arma vera - ha concluso il
militare -, pesante e senza il
contrassegno rosso». Pensarono che fosse una pistola a tutti
gli effetti anche gli amici. La ragazza: «Ci siamo spaventati
molto. Usciti di casa abbiamo
chiamato il 112». Altri testimoni il 25 febbraio.
[B. M.]
Sanità Socio-Assistenziale
12 45
LA STAMPA
GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
OMEGNA, PRANZO GRATUITO PER CHI E’ IN GRAVI DIFFICOLTÀ
La mensa della casa di riposo
apre alle persone bisognose
VINCENZO AMATO
OMEGNA
Una mensa sociale per le
persone bisognose. Anche
questo è un segno della crisi
a Omegna che colpisce ormai
senza più distinzioni di età e
classe sociale. L’iniziativa di
offrire almeno un pasto caldo
al giorno a chi non può permetterselo, è dell’amministrazione comunale e dal
Ciss ed ha trovato corrispondenza nella Casa dell’Anziano «Massimo Lagostina» e
nella Fondazione comunitaria del Vco. «Abbiamo raccolto l’appello del Ciss e del
mondo del volontariato che
ci facevano presente la situazione drammatica di molte
persone, sovente anziane e sole, con difficoltà economiche
gravi - afferma il sindaco Adelaide Mellano -. Abbiamo partecipato a un bando della Fondazione per dare loro la garanzia del pranzo a mezzogiorno
grazie alla disponibilità della
Casa dell’anziano».
Tanti anziani coinvolti
«Portiamo già il pranzo a casa
a oltre venti persone - osserva
il direttore del Ciss Cusio Angelo Barbaglia - di questi almeno una metà non riescono a pagare nemmeno quella piccola
quota. Farli sedere a tavola,
trattandosi sovente di persone
anch’esse anziane, significa
non solo dare loro da mangia-
LA RICETTA DEI SINDACATI
“Il lavoro nero può diminuire
solo con la ripresa economica”
«Contro la piaga del lavoro
nero non bastano le sanzioni,
ci vuole la prevenzione. Siano
anche le organizzazioni di categoria a vigilare su questo fenomeno che colpisce le aziende oneste e penalizza l’economia». A dirlo è il direttore della Direzione provinciale del
lavoro del Vco Angelo Serina
che commenta i risultati degli
accertamenti svolti dal suo
ufficio nel corso del 2014. Si è
trattato di interventi che gli
ispettori, a corto di mezzi e di
personale, hanno svolto con
mille difficoltà. «Pur con due
ispettori in meno e con quelli
rimanenti costretti per un lungo periodo a effettuare servizio
con mezzi pubblici, hanno, tra
le tante violazioni, trovato 97
lavoratori totalmente in nero
-spiega Serina -. E’ un fenome-
Rassegna del 29 gennaio.pdf
La casa di riposo Massimo Lagostina di Omegna
no grave che testimonia come,
malgrado il perdurare della
crisi c’è un massiccio ricorso
alla manodopera irregolare».
Una analisi del fenomeno la fa
anche Dario Galizzi segretario della Feneal Uil del Vco.
«Molte situazioni irregolari
sono state riscontrate nel
mondo dell’edilizia, un settore particolarmente colpito
dalla crisi - dice Galizzi -. Se
riparte la produzione e si
riaccende l’economia il lavoro
in nero dovrebbe essere superato». Sensibilizzazione e rispetto dei diritti dei lavoratori sono le parole d’ordine per
arginare, se non proprio far
sparire, le irregolarità. [V. A.]
Emergenza senza fine
La situazione delle nuove povertà è pesante. «Ogni anno
provvediamo ad aiutare economicamente, con circa
200.000 euro, oltre trecento
famiglie - prosegue Barbaglia hanno difficoltà a pagare l’affitto, le spese di casa e anche a
mangiare». Se a ciò si aggiunge anche l’intervento della San
Vincenzo e delle parrocchie si
ha un quadro della situazione.
«Rientra nei nostri scopi rendere un servizio alla città spiega Attilio Smorgoni da pochi giorni presidente della
Massimo Lagostina -. Questa
apertura è importante perché
significa una sempre maggior
integrazione della struttura
per anziani verso l’esterno».
L’operazione è resa possibile dalla Fondazione Comunitaria del Vco con un primo contributo di 11 mila euro che servirà a coprire le spese dei pasti
per almeno una trentina di
persone per l’intero anno.
Fuga delle partorienti del Vco
“Numeri in costante aumento”
pagina 39
VCO .43
re, ma anche aiutarli a socializzare con gli altri facendoli uscire dall’isolamento».
ALLARME DEL COMITATO SOS SANITÀ
«La situazione dell’area materno infantile di Verbania e
Domodossola è diventata una
Caporetto, con punte del 75
per cento di donne che vanno
a partorire altrove. Ed i maggiori responsabili politici sono
la giunta Cota e quella Chiamparino». Bernardino Gallo,
del comitato Sos Ossola, denuncia la fuga di partorienti
dal Vco. «La politica, con scel-
.
te sbagliate, ha prodotto sfiducia nelle donne che hanno percepito anche una non eccelsa
qualità del servizio. Ciò va unito
al rifiuto delle ossolane di partorire a Verbania, solo perché
obbligate dai protocolli». Gallo
accusa politici e funzionari dell’Asl di aver «fomentato la guerra tra le due aree del Vco invece
di puntare sull’aumento della
qualità del servizio».
[RE. BA.]
L’incendio di Intra
VERBANIA
Mansarda
a fuoco
Evacuata
una famiglia
Erano le 23,30 martedì quando i vigili del fuoco di Verbania sono intervenuti in via
Fornaci a Intra per spegnere
un incendio al tetto di un appartamento mansardato.
Tre sono state le squadre impegnate nell’operazione: tre
le ore impegnate per spegnere il fuoco. Secondo una prima ricostruzione il rogo sarebbe partito dal tubo della
stufa a pellet che si trovava
all’interno dell’appartamento, al momento abitato da
una coppia con un bambino.
Non sono stati i proprietari ad accorgersi dell’incendio, che è cominciato dalla
parte esterna del tetto (circa
20 metri quadri distrutti), e
dare l’allarme, bensì alcuni
passanti. L’intervento è stato
tempestivo: con il tetto in legno le fiamme si sarebbero
potute propagate velocemente agli altri tre piani della palazzina. La famiglia è
stata evacuata e per ora non
può rientrare nell’appartamento perché inagibile. [B.AR.]
Sanità Socio-Assistenziale
12 45 67 18
LA STAMPA
GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015
.
Cronaca di Torino .41
Saper spendere
Simonetta
[email protected]
“Attenti
all’Ailanto
se avete
un orto”
REPORTERS
REPORTERS
Bagni da rifare al Passoni
Locali fuori uso al Colombatto
Toilette in condizioni precarie, con piastrelle staccate, e soffitti scrostati nella
storica sede del Liceo Passoni di via della Rocca
Una delle aule fuori uso da tre anni per gli atti vandalici compiuti durante un
furto di rame nella succursale dell’Alberghiero Colombatto di via Ada Negri
La Città metropolitana: non avrete altri fondi
I presidi in rivolta
“Edifici a pezzi
e noi senza soldi”
“Inutilizzabili i 2 milioni di Scuole Belle”
MARIA TERESA MARTINENGO
Pessimo inizio di giornata, ieri,
per i presidi delle scuole superiori: nella posta c’era una lettera della Città metropolitana,
ente subentrato alla Provincia
come proprietario e responsabile della manutenzione degli
edifici, con l’invito a servirsi dei
fondi del progetto governativo
Scuole belle per risolvere i problemi di manutenzione. Peccato che solo pochi giorni fa ai presidi sia stato ribadito dal Ministero che quei soldi vanno usati
solo per un leggero maquillage
agli istituti: cancellare scritte,
tinteggiare cancellate, stringere viti di banchi sconnessi, cambiare guarnizioni ai rubinetti.
Interventi a misura di lavoratori delle cooperative sociali, gettati sul lastrico da precedenti
tagli e per i quali Scuole belle è
un «risarcimento».
Le risorse
L’ingegner Sandro Petruzzi, direttore dell’Area Edilizia, spiega nella lettera che 50 scuole su
87 riceveranno 2,3 milioni di eu-
REPORTERS
Aula off limits al Guarini
Necessità di interventi «a 360°» per poter accogliere nuovamente gli studenti in
quest’aula (oggi non utilizzata) dell’Istituto Guarini di via Salerno
Avogadro,
soffitti ko
Nei bagni
dell’Avogadro
si staccano le
piastrelle e i
controsoffitti
sono in condizioni precarie
ro e che «la Città Metropolitana,
alla luce dei tagli imposti dalla Finanziaria 2015, versa in condizioni tali da rendere estremamente
complessa l’erogazione dei servizi alle scuole, compresa la manutenzione edile e impiantistica».
La reazione
Ieri, al direttivo Asapi, associazione di centinaia di scuole del
Piemonte, la reazione è stata
pronta. «La Città Metropolitana
sa benissimo che quei fondi possono essere spesi solo acquistando determinati servizi da un catalogo preciso di cui non fan parte le manutenzioni di cui le nostre
scuole hanno bisogno... Con quei
soldi, per capirci, posso far cambiare un vetro a una porta, non a
un lucernario, non posso siste-
mare un pavimento rotto, una
porta tagliafuoco», dice Tommaso De Luca, preside dell’Avogadro e presidente Asapi. «Scuole
belle - aggiunge - è un’operazione
di welfare, non manutenzione».
La preside dell’Istituto Giulio,
Giulia Abbio è categorica: «Una
presa in giro. Prima dei chiarimenti dell’altra settimana pensavo, con la cifra che riceveremo, di
risolvere il problema del cancello
d’ingresso sempre aperto, con
problemi di sicurezza di giorno e
di sera, invece questo lavoro non
lo si può fare. Gli interventi possibili sono quelli che già fanno i bidelli in straordinario. In sostanza
il messaggio è: arrangiatevi».
All’Istituto per geometri Guarini il preside Giuseppe Inzerillo
elenca le necessità vere: «Cortile
in parte inagibile, problemi lega-
ti all’impianto di riscaldamento,
aule inagibili». Le foto dicono il
resto. La collega Claudia Torta
dell’Alberghiero Colombatto riceverà 82 mila euro. «Pensavo dice - di sistemare tre aule chiuse, con il soffitto sfondato. Invece
non si potrà fare». Al Liceo Artistico Passoni, il preside Gianni
La Rosa puntualizza che «quei
soldi arriveranno a giugno, quindi comunque continuerò per
qualsiasi cosa a segnalare ogni
necessità alla Città metropolitana. Ho i bagni con le piastrelle
staccate, pavimenti che si alzano, un boiler ha preso fuoco. Con
“Scuole belle” tutto questo non
si sistema. E l’ex Provincia non
può dirci di procedere».
Guarda la fotogallery su
www.lastampa.it/torino
Tempi
stretti
Sanità: polemica sul taglio dei posti-letto
La Regione
assicura che
da venerdì
saranno
erogati gli
assegni di
cura per il
mese di
gennaio: la
somma sarà
anticipata
dalle Asl
piemontesi
Non autosufficienti, le risorse
saranno anticipate dalle Asl
ALESSANDRO MONDO
È finita nell’unico modo possibile: con le Asl richieste di anticipare le risorse destinate a garantire anche quest’anno il pagamento degli assegni di cura
per garantire l’assistenza domiciliare. Le stesse Asl che nelle
ultime settimane avevano cominciato a bloccarli, abbandonando le prime 300 famiglie alle
loro difficoltà: 11 mila quelle che
ine usufruiscono in Piemonte.
Fondi garantiti
Siamo nel perimetro del settore assistenziale. Il Fondo nazionale per le non autosufficienze è stato confermato an-
1600
posti
Quelli che, stando ai dati
chiesti da Forza Italia
all’assessorato, saranno
tagliati in Piemonte
che quest’anno, e incrementato
a 400 milioni (contro i 350 del
2014), ma non si sa quando verrà
ripartito tra le Regioni, che lo
cofinanziano. Fino a marzo,
quando sarà approvato il bilan-
Rassegna del 29 gennaio.pdf
cio, il Piemonte non è in grado di
cofinanziare nulla (l’anno scorso
aveva stanziato 67 milioni).
Pagano le Asl
Situazione esplosiva, affrontata
dagli assessori Saitta (Sanità) e
Ferrari (Politiche sociali) con i direttori delle Asl Torino 1,2,3,4. Al
termine dell’incontro la decisione
di ricorrere ad un’anticipazione
di cassa delle aziende sanitarie in
attesa di approvare il bilancio e
stanziare i fondi previsti, che comunque saranno inferiori di qualche milione rispetto a a quelli garantiti dalla Regione nel 2014.
«Gli interessati continueranno a
ricevere gli assegni di cura senza
interruzioni - spiegano i due as-
REPORTERS
sessori -. Già da venerdì saranno
erogati gli assegni relativi al mese
di gennaio». Prevista, entro l’anno, «una rivisitazione del sistema
di gestione delle prestazioni socio-assistenziali».
Polemica sui posti-letto
Sul fronte della Sanità imperversano le polemiche. Forza Italia
(Porchietto, Vignale) attacca la
riduzione dei posti-letto per sin-
pagina 41
gola Asl - rispetto al presente lo
scarto è di 1.600 posti, Torino dovrà rinunciare a 240 - e lancia una
petizione contro la chiusura dell’ospedale di Lanzo: tema sul quale caricano anche i Cinque Stelle
(Bono Batzella). «Il presidio di
Lanzo resterà perché Ciriè non è
in grado di dare risposte complete alla domanda di quel territorio
- smentisce Saitta -. Bando alle
strumentalizzazioni».
o bisogno di aiuto scrive Silvia dal Cuneese - per il nostro
piccolo frutteto: al confine
è stato piantato (forse non
conoscendone l’invadenza), l’Ailanto dalle pannocchie marrone-bordò. «Sono piante molto invasive,
non so come eliminarle. Mi
suggerisca un rimedio...»
Abbiamo chiesto aiuto
alla professoressa Elena
Accati: «L’Ailanto è una temibile pianta invasiva, originaria della Cina, diffusa
in tutto il Paese. E’ una
specie arborea, perenne,
caducifoglia con radici sotterranee superficiali e rizomi capaci di emettere
numerosi polloni che possono giungere fino a 15 metri di distanza dal fusto
principale.Tende a creare
gruppi che impediscono la
crescita delle specie originarie della zona perchè le
radici emettono sostanze
tossiche per altre piante
arboree e erbacee.
«Così si riduce la biodiversità. E’ una specie che
purtroppo si adatta a qualsiasi tipo di terreno, resiste alla presenza di sale nel
suolo, alla siccità, all’inquinamento. Cresce rapidamente. Le foglie sono tossiche per gli animali domestici, la corteccia e le foglie
provocano forti irritazioni
cutanee a causa di un alcaloide (ailantina) e al pari
delle radici devono essere
toccate con guanti.
«Ecco alcuni consigli in
base a quanto prescritto
dal Gruppo di Lavoro Specie Esotiche della Regione
Piemonte: evitare l’utilizzo
della pianta per scopi ornamentali e, nella vivaistica; eliminare e tagliare gli
individui adulti per evitare
la diffusione della pianta;fare un decespugliamento ripetuto più volte
nel periodo di vegetazione
e eliminare i polloni alla
base della pianta. Se si vogliono effettuare interventi più drastici di tipo chimico, l’unico metodo consiste
nell’usare erbicidi sistemici (consigliati diserbanti
acquistabili presso rivenditori autorizzati, ad esempio prodotti a base di glifosate, o di triclopir) che
vanno usati su piante in
crescita dalla primavera fino all’autunno. Occorre
bagnare le foglie delle
piante con le soluzioni dei
diserbanti alle dosi indicate in etichetta, usando attrezzature idonee ed evitando le giornate di vento
che favorirebbero la diffusione a distanza.
«È anche possibile
spennellare una parte del
tronco di almeno 50-60 cm
con diserbanti: efficace su
piante giovani con corteccia fine. Quando si fa il
trattamento impiegare
guanti. Bruciare le piante
morte e non effettuare assolutamente il compostaggio coi residui verdi».
H
Sanità Socio-Assistenziale