PIANO ZOOTECNICO - Piani di settore
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PIANO ZOOTECNICO Osservatorio economico Monitoraggio dei costi di produzione delle partite di vitelloni da carne - Resoconto finale del primo anno di attività INTRODUZIONE E SINTESI Nell'ambito dell'Osservatorio economico della zootecnia istituito presso l’ISMEA è stato avviato un nuovo sistema per la rilevazione dei costi di produzione del bovino da carne, con lo scopo di implementare un monitoraggio che presenta elementi di innovazione rispetto alle comuni stime dei costi di produzione dell'agricoltura, perché alla classica rilevazione dei costi aziendali annuali a consuntivo si associa un monitoraggio continuativo dei costi relativi alle partite di capi vendute nel corso dell’anno, dettagliate per razza e per sesso. La rilevazione, riferita al sistema di allevamento da ingrasso, è stata avviata nel 2013 nelle due principali aree di produzione del Nord Italia e sulle principali razze, con la collaborazione delle OO.PP. Azove e Asprocarne e dell’Associazione di Produttori Unicarve. Il progetto è stato condiviso nel Gruppo di lavoro dell’Osservatorio economico costituito dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nell’ambito del Tavolo tecnico di filiera. La rilevazione dei costi è stata effettuata per le razze prevalenti nel sistema da ingrasso in Veneto e Piemonte. Le razze prese in considerazione sono: Piemontese e Garonnese (o Blonde d'Aquitaine) in Piemonte; Charolaise, incroci francesi, Limousine e incroci irlandesi in Veneto. In fase di impostazione dell'attività si è concordato di tenere conto nella selezione del campione di aziende di allevamento da ingrasso anche di un criterio di rappresentatività dimensionale, espresso in termini di posti stalla. Questo approccio consente di effettuare un’analisi dettagliata delle voci di costo che maggiormente gravano sulla redditività aziendale e valutare in che misura l'attività zootecnica è in grado di valorizzare gli input (foraggio) prodotti dall'attività di coltivazione dei terreni. Attraverso la misura dei margini realizzati sulle partite vendute nei quattro trimestri è stato possibile effettuare una valutazione della redditività media delle aziende del campione monitorate. Per quanto riguarda il 2013, solo dall'ultimo trimestre dell'anno i margini di redditività degli allevamenti del campione sono migliorati per effetto dei primi ribassi comparsi nei listini dei cereali. Data la dinamica dei prezzi dei fattori di produzione e nonostante il rialzo dei ricavi unitari rilevato dalla seconda metà del 2013 fino ai primi tre mesi del 2014, per nessuno dei gruppi di allevamenti il prezzo al macello è stato superiore al costo medio di produzione. Le perdite sono notevolmente aumentate, nel secondo trimestre del 2014, a causa della flessione delle quotazioni dei vitelloni. In questa sede vengono presentati il resoconto tecnico e i risultati del primo anno di attività di monitoraggio dei costi di produzione delle partite di vitellone da carne. In conclusione verrà proposta una sintesi dell’analisi sulla redditività delle tipologie aziendali monitorate fino a luglio 2014. 1 Sommario 1. Metodologia ........................................................................................................................ 3 1.1 Attività preliminari all’avvio del monitoraggio trimestrale delle partite .......................... 3 2. Risultati dell’indagine ................................................................................................. 4 2.1 Lo stato di inserimento delle schede partite a luglio 2014 ................................................... 4 2.2 I risultati del monitoraggio delle partite dei vitelloni Charolaise e Garonnesi in allevamenti di medie e grandi dimensioni ........................................................................ 4 2.2.1 2.2.2 2.2.3 2.2.4 Vitelloni Charolaise in allevamenti di grande dimensione ...................................................... 4 Vitelloni Charolaise in allevamenti di media e piccola dimensione ...................................... 7 Vitelloni Garonnesi in allevamenti di grande dimensione ....................................................... 9 Vitelloni Charolaise in allevamenti di media e piccola dimensione .................................... 10 3. La redditività .................................................................................................................................. 12 2 Novembre 2014 1. Metodologia 1.1. Attività preliminari all’avvio del monitoraggio trimestrale delle partite Il presente documento rappresenta il rendiconto tecnico relativo alla prima annualità del progetto di monitoraggio dei costi di produzione delle partite di vitellone da carne realizzato nell'ambito dell'Osservatorio Nazionale per il settore carni bovine (Interventi per il settore zootecnico), da ISMEA con il supporto del CRPA. La fase preliminare del progetto ha previsto la formazione dei campioni di allevamenti da ingrasso per il vitellone da carne. I campioni di allevamenti sono stati costituiti con la collaborazione di AZOVE, UNICARVE e ASPROCARNE. Le schede di rilevazione aziendale sono state compilate con l’ausilio dei tecnici delle organizzazioni di produttori coinvolte durante le visite condotte in ciascuno degli allevamenti selezionati tra la prima e la seconda metà del 2013. Il tentativo di coinvolgere nella rilevazione allevamenti di vitelli a carne bianca non ha sortito l'esito previsto, data l'indisponibilità degli allevamenti gestiti tramite contratto di soccida a fornire dati ritenuti riservati e la difficile reperibilità e la scarsa rappresentatività dei piccoli allevamenti indipendenti individuati dalle organizzazioni. La rilevazione condotta a livello aziendale ha riguardato un totale di 27 allevamenti, di cui 14 localizzati in Veneto e specializzati prevalentemente nell'ingrasso di vitelloni Charolaise, Limousine ed incroci francesi, 7 allevamenti di bovini di razza Garonnese (Blonde d'Aquitaine) situati in Piemonte e 6 allevamenti di capi di razza Piemontese. L'indagine preliminare è stata finalizzata alla rilevazione di quelle voci di costo che non possono essere direttamente individuate dall'analisi delle singole partite vendute, come quelle relative alle unità di lavoro impiegate in allevamento, al consumo per capo al giorno di gasolio, energia e lettìmi e alle altre spese specifiche e generali. L'individuazione delle caratteristiche dei fabbricati e dei macchinari di pertinenza degli allevamenti ha consentito di valutarne il valore a nuovo, utilizzato come riferimento per il calcolo degli ammortamenti e degli interessi sul capitale di proprietà. L'inclusione delle voci corrispondenti nel costo delle partite si basa necessariamente sull'ipotesi che la produttività degli allevamenti, ovvero il totale dei giorni di presenza nel corso dell'anno, rimanga invariata. Per la rilevazione continuativa dei costi delle partite è stata predisposto un apposito modulo di imputazione dati, elaborato nella sua versione definitiva dopo un confronto preliminare con i tecnici delle associazione coinvolte. ISMEA ha provveduto a tradurre il modulo in una maschera web ad accesso riservato. La metodologia di calcolo, condivisa con l’ISMEA, è stata messa a punto dai tecnici del CRPA che hanno preliminarmente testato la funzionalità della maschera prima di dare avvio alla raccolta e all'inserimento dei dati, per i quali sono stati incaricati i tecnici. L'attività di rilevazione così come è stata impostata consente di inserire, conservare e condividere via web le “schede partite” compilate dai tecnici con i dati necessari al calcolo dell'utile lordo di stalla e delle performance produttive dei singoli gruppi di animali venduti (peso e prezzo all'acquisto e alla vendita, data di entrata ed uscita dei capi). L'indicazione del tipo di razione adottata, delle quantità somministrate al giorno e del prezzo di ciascuna delle materie prime utilizzate consente il calcolo simultaneo del costo giornaliero, per capo e per peso vivo venduto relativo all'alimentazione. Altre voci di costo che possono essere attribuite direttamente ai singoli gruppi di vitelloni, e quindi monitorate in modo continuativo, sono rappresentate dal costo delle vaccinazioni sostenuto per ciascun capo e il costo dello smaltimento delle carcasse dei capi morti. La disponibilità di questi soli dati permette di calcolare gli indici di produttività e redditività più significativi per ciascuna partita, quali la durata del ciclo di ingrasso, l'incremento ponderale, il tasso di mortalità e l'utile di stalla al lordo dei costi diversi dal costo del ristallo, dell'alimentazione e delle vaccinazioni. Ciascuna scheda inserita è stata successivamente validata dai tecnici CRPA e integrata con l'imputazione delle voci di costo ricavate dalle rilevazioni aziendali, al fine di completare l'analisi della redditività e stimare il profitto o la perdita netta per singola partita. 3 Novembre 2014 2. Risultati dell’indagine 2.1. Lo stato di inserimento delle schede partite a luglio 2014 In fase di impostazione dell'attività si è convenuto con i referenti di AZOVE, UNICARVE e ASPROCARNE di concentrare l'analisi sulle razze prevalenti e/o caratterizzanti il sistema di ingrasso delle rispettive aree di appartenenza: Charolaise, incroci francesi, Limousine ed incroci irlandesi per i quattordici allevamenti localizzati in Veneto; Garonnese (o Blonde d'Aquitaine) e Piemontese per i due gruppi di 13 aziende localizzate in Piemonte. Poiché il costo medio dei fattori fissi di produzione è soggetto ad economie di scala, si è scelto per la loro attribuzione alle partite di considerare la dimensione aziendale, con la sola esclusione per i piccoli allevamenti di capi di razza Piemontese. La distinzione dei costi tra aziende medio-piccole e aziende grandi ha così portato ad un aumento del numero di partite da rilevare nel corso del trimestre, tenendo conto del requisito di minimo cinque partite per razza e sesso dei capi, in ciascun trimestre e per classe dimensionale. Nonostante nella fase preliminare al monitoraggio delle partite, non sia stato possibile reperire la disponibilità di un totale di 10 allevamenti di vitelli a carne bianca come previsto, i tecnici di UNICARVE hanno comunque provveduto a rilevare schede di partite nella prospettiva di ampliare successivamente il campione al numero minimo di aziende concordato. La rilevazione si è interrotta una volta accertate le difficoltà di coinvolgere i 5 allevamenti mancanti per completare il campione. Al 31 luglio 2014, in totale, sono state compilate dai tecnici incaricati le schede relative a 190 partite, ma solo per quanto riguarda i vitelloni Garonnesi e Charolaise maschi è stato raggiunto un numero sufficiente di inserimenti tale da poter procedere all'elaborazione e pubblicazione dei risultati relativi al periodo compreso tra il 3° trimestre 2013 e il 2° trimestre 2014. Al 30 ottobre 2014, le partite di vitelloni da carne monitorate e caricate nella maschera web erano 204, mentre quelle validate da CRPA per le elaborazioni finali sono state 133. I dati pubblicati sul sito ismeaservizi sono relativi alle elaborazioni delle informazioni di 106 partite monitorate tra il 3° trimestre 2013 e il 2° trimestre 2014 (per la razza Charolaise: 36 partite in aziende grandi; 30 in aziende piccole; per la razza Garonnese: 20 partite in aziende grandi; 20 partite in aziende piccole). I risultati presentati ed analizzati nei paragrafi successivi fanno riferimento all’attività di monitoraggio della prima annualità, quindi si baseranno sui dati per partita raccolti fino al 31 luglio 2014. 2.2. I risultati del monitoraggio delle partite dei vitelloni Charolaise e Garonnesi in allevamenti di medie e grandi dimensioni Definiti tramite le rilevazioni aziendali il costo al giorno per capo dei fattori fissi di produzione (lavoro, ammortamenti, interessi sulle immobilizzazioni) e le spese generali e specifiche, le variabili da cui dipende il costo delle partite sono rappresentate dagli indici di produttività dei singoli gruppi di animali e dai prezzi pagati per l'acquisto dei ristalli e delle materie utilizzate nella razione alimentare. Per quanto riguarda le prestazioni zootecniche, maggiore l'accrescimento ponderale minore il periodo di permanenza in stalla e quindi anche i costi per capo di ciascuno degli input di produzione. Analogamente, a parità di giorni un più elevato accrescimento ponderale dei capi determina un maggiore peso finale dei vitelloni e la diminuzione del costo medio per chilogrammo venduto. Accanto ai parametri che esprimono la produttività delle partite, i prezzi di mangimi e concentrati ed il costo del ristallo risultano variabili altrettanto rilevanti nel determinare il livello dei costi, se si considera la volatilità cui sono soggetti nel breve periodo e l'incidenza delle corrispondenti voci di costo sul costo totale. 2.2.1. Vitelloni Charolaise in allevamenti di grande dimensione La dimensione degli allevamenti più grandi di bovini Charolaise è compresa tra i 900 e oltre 2.000 posti stalla. I ristalli sono broutard il cui peso all'ingresso è superiore in media a 410 kg, trattandosi di vitelloni di età compresa tra nove e dieci mesi già sottoposti dopo lo svezzamento ad una fase di 4 Novembre 2014 pre-accrescimento nelle aziende di origine (tabella 1). La maturazione commerciale di questi capi è raggiunta ad un peso vivo che oscilla tra 720 e 735 chilogrammi. Considerato il notevole peso finale, i vitelloni sono stabulati in box a pavimento pieno dotati di lettiera permanente, nonostante la gran parte di queste aziende disponga anche di stalle a pavimento fessurato. Tab.1 – Caratteristiche delle partite di Charolaise maschi negli allevamenti di 900 capi e oltre 3° trim. 2013 Partite (n.) 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 7 9 13 7 Totale capi (n.) 483 561 1.016 336 Peso ristallo (kg/capo) 410 420 412 416 Prezzo ristallo (€/kg) 2,77 2,74 2,87 2,77 Usciti per macellazione (n.) 474 549 997 333 9 12 19 3 Peso vivo uscita (kg/capo) 735 726 720 723 Prezzo medio partita (€/kg p.v.) 2,56 2,58 2,67 2,49 Giorni di presenza 230 229 219 222 Accrescimento (kg/capo/gg) 1,41 1,34 1,41 1,38 Morti e urgenze (n.) Fonte: Ismea-CRPA. Nel corso dell'intero periodo, l'incremento giornaliero si è attestato in media a 1,39 kg per capo con alcune differenze tra i diversi trimestri. Le prestazioni migliori sono ottenute nel terzo trimestre 2013 e nel primo trimestre 2014, per i quali si rileva un accrescimento medio di 1,41 kg al giorno. Le performance peggiori sono rilevabili per le partite vendute nell'ultimo trimestre del 2013, con il minimo di 1,34 kg. I capi sostano in stalla per poco più di 220 giorni, con una variabilità tra i diversi trimestri a cui è imputabile il differente livello dei costi per capo dei principali fattori fissi di produzione (lavoro e capitale) e dei costi dei mezzi correnti, quali carburanti e lettiere. La durata dei cicli di ingrasso dei capi venduti nella prima metà del 2014 sono più brevi, sia per l'aumento dell'incremento ponderale, sia per il peso alla vendita inferiore. La conseguenza è un livello del costo del lavoro che - stimato in 0,28 €/capo/giorno - scende nello stesso periodo da € 64,48 a poco più di € 62 per capo venduto (tabella 2). Un effetto analogo si rileva sugli ammortamenti di macchinari ed immobili, calcolati in 0,18 €/capo/giorno, così come per gli interessi sul capitale immobilizzato ed i consumi di gasolio e di paglia destinata al rinnovo delle lettiere. 5 Novembre 2014 Tab.2 – Costo delle partite di Charolaise maschi negli allevamenti di 900 capi e oltre (€/capo) 3° trim. 2013 Ristallo 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 1.133,42 1.147,94 1.181,33 1.152,85 561,27 550,09 515,69 523,64 Carburanti/lettiere/medicinali 77,93 77,74 74,85 75,36 Altri costi 46,18 46,23 44,13 45,02 1.818,80 1.822,00 1.816,01 1.796,87 Lavoro 64,48 64,24 61,30 62,20 Interessi e ammortamenti 75,99 75,98 72,29 73,31 1.959,27 1.962,23 1.949,60 1.932,37 Alimentazione Totale costi correnti Costo totale Fonte: Ismea-CRPA. La riduzione più consistente tra le varie componenti di costo riguarda la spesa per l'alimentazione che sommata al prezzo di acquisto del ristallo costituisce più dei tre quarti del costo di produzione per capo. Tale voce è funzione del livello di efficienza alimentare raggiunto, espresso dal rapporto tra accrescimento giornaliero e unità foraggere somministrate, oltre che dei prezzi dei mangimi e dei foraggi utilizzati nella razione. Il forte aumento dei prezzi dei cereali che si è registrato fino alla prima metà del 2013 e le quotazioni raggiunte dalla soia e dai suoi derivati ha mantenuto i costi di alimentazione su valori particolarmente elevati anche nel terzo trimestre dell'anno. Solo nei mesi successivi l'allentamento delle tensioni sui mercati dei cereali si è tradotto in un sensibile calo dei costi di alimentazione. Dal massimo di 2,46 €/capo/giorno raggiunto nel terzo trimestre 2013, il costo giornaliero per il razionamento del bestiame è calato tra aprile e giugno 2014 a € 2,35. Nello stesso periodo il costo totale per capo venduto è diminuito da € 561 a circa 523, più che per il minore numero di giorni di permanenza in stalla, a causa del calo del costo della razione giornaliera. L'effetto sul costo totale è stato tuttavia compensato dall'aumento del costo del ristallo, come emerge anche se si esprimono i costi in rapporto al peso medio finale dei capi (tabella 3). Nel corso di tutto il periodo, il costo totale è rimasto infatti compreso tra un minimo di 266,75 €/100 kg rilevato nel terzo trimestre 2013 ed il massimo di poco inferiore a 271 €/100 kg di fine 2013 e della prima metà del 2014. Tab.3 – Costo delle partite di Charolaise maschi negli allevamento di 900 capi e oltre (€/100 kg peso vivo venduto) 3° trim. 2013 Ristallo 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 154,30 158,17 164,14 159,48 Alimentazione 76,43 75,84 71,44 72,34 Carburanti, lettiere, medicinali e altri 16,90 17,09 16,51 16,64 Totale costi correnti 247,62 251,10 252,09 248,46 8,78 8,86 8,50 8,60 10,35 10,47 10,03 10,13 266,75 270,43 270,62 267,19 Lavoro Interessi e ammortamenti Costo totale Fonte: Ismea-CRPA. 6 Novembre 2014 2.2.2. Vitelloni Charolaise in allevamenti di media e piccola dimensione Gli allevamenti di vitelloni Charolaise di più piccola dimensione contano in media di 420 posti stalla. Dal punto di vista delle caratteristiche dei vitelloni sussistono solo lievi differenze rispetto ai capi dello stesso tipo genetico presenti negli allevamenti più grandi (tabella 4). Tab.4 – Caratteristiche delle partite di Charolaise maschi negli allevamenti di meno di 900 capi 3° trim. 2013 Partite (n.) 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 9 7 7 7 Totale capi (n.) 461 233 346 268 Peso ristallo (kg/capo) 410 422 416 418 Prezzo ristallo (€/kg) 2,81 2,81 2,82 2,77 Usciti per macellazione (n.) 455 227 342 267 6 6 4 1 Peso vivo uscita (kg/capo) 709 733 715 737 Prezzo medio partita (€/kg p.v.) 2,61 2,60 2,69 2,46 Giorni di presenza 219 218 216 227 Accrescimento (kg/capo/gg) 1,37 1,42 1,39 1,40 Morti e urgenze (n.) Fonte: Ismea-CRPA. Questi allevamenti sono in grado di ottenere prestazioni del tutto simili relativamente agli incrementi ponderali, con un uguale range di variabilità tra i trimestri, anche per quanto riguarda il peso medio in entrata ed uscita dei capi. In riferimento all'intero periodo, il peso medio all'ingresso è risultato di 416 kg, mentre quello finale si è attestato a 722 kg. Rispetto ai costi sostenuti dalle aziende più grandi sussistono differenze di natura strutturale che, a prescindere dalle perfomance zootecniche realizzate dalle singole partite, spiegano il diverso livello di alcune voci. La dimensione dell'allevamento comporta economie sugli oneri relativi all’impiego dei fattori fissi di produzione, ed in particolare per quanto riguarda il costo del lavoro, gli ammortamenti e gli interessi sulle immobilizzazioni materiali. Seppure queste aziende si caratterizzano per una conduzione di tipo esclusivamente familiare, il costo medio del lavoro - stimato in 0,33 euro per capo al giorno - è superiore del 15% rispetto al gruppo di aziende più grandi, per la minore produttività della manodopera occupata in azienda. 7 Novembre 2014 Tab.5 – Costo delle partite di Charolaise maschi negli allevamenti di meno di 900 capi (€/capo) 3° trim. 2013 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 Ristallo 1.144,80 1.182,18 1.170,46 1.159,71 Alimentazione 561,48 534,27 527,73 531,25 Carburanti/lettiere/medicinali 73,02 73,80 74,39 77,81 Altri costi 44,25 44,72 45,09 45,88 Totale costi correnti 1.823,54 1.834,96 1.816,66 1.814,64 Lavoro 72,16 72,08 71,33 74,91 Interessi e ammortamenti 94,12 94,22 93,31 97,61 Costo totale 1989,83 2.001,27 1.981,30 1.987,16 Fonte: Ismea-CRPA. L’indivisibilità dei mezzi di produzione quali macchinari e fabbricati produce economie anche sul costo del capitale e sui costi di ammortamento, che per gli allevamenti di queste dimensioni sono calcolati in 0,24 €/capo/giorno. Considerato che non si sono rilevate variazioni significative nella durata media dei cicli di ingrasso, per le partite vendute nella seconda metà del 2013 e nei primi tre mesi del 2014 il costo del lavoro si è mantenuto intorno a € 72 per capo mentre, nel medesimo periodo, gli interessi e gli ammortamenti si sono stabilizzati tra i 93 e i 94 euro. Solo nel secondo trimestre del 2014 si è registrato un aumento di entrambe le voci di costo dovuto al maggior numero di giorni di permanenza in stalla. Tale differenza risulta tuttavia ridimensionata se si considerano i costi rapportati ai chilogrammi venduti (tabella 6) per l'aumento del peso medio finale dei capi venduti nella prima metà del 2014 ed in quanto gli accrescimenti ponderali si sono mantenuti in linea con la media di tutto il periodo. Tab.6 – Costo delle partite di Charolaise maschi negli allevamenti di meno di 900 capi (€/100 kg peso vivo venduto) 3° trim. 2013 Ristallo 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 161,75 161,46 163,74 157,55 Alimentazione 79,49 72,91 73,78 72,11 Carburanti, lettiere, medicinali e altri 16,54 16,19 16,55 16,79 257,77 250,56 254,07 246,44 Lavoro 10,22 9,85 9,96 10,16 Interessi e ammortamenti 13,32 12,87 13,03 13,24 281,30 273,28 277,06 269,85 Totale costi correnti Costo totale Fonte: Ismea-CRPA. L'alimentazione è la voce di costo che a partire dal terzo trimestre del 2013 ha registrato la variazione più consistente. Il costo giornaliero della razione da una media di € 2,56 per capo è calato nei sei mesi successivi a € 2,44, per poi diminuire ulteriormente nel secondo trimestre del 2014 a € 2,34. Il ribasso delle quotazioni del mais ha determinato una riduzione del costo di alimentazione per chilogrammo di peso vivo del 10%. Anche il costo medio totale è calato progressivamente dal massimo di 281,30 a poco meno di 269,85 €/100 kg in larga parte per la diminuzione del costo della 8 Novembre 2014 razione alimentare e per il maggiore peso finale dei capi. 2.2.3. Vitelloni Garonnesi in allevamenti di grande dimensione Le aziende di più grande dimensione del campione di allevamenti di vitelloni Garonnesi dispongono di una capacità media di 700 posti stalla. Nonostante la dimensione, questi allevamenti sono ancora collegati alla rete locale di macellerie e piccoli distributori specializzati al dettaglio, come rivela il più esiguo numero di capi venduti per partita rispetto alle aziende del Nord Est. Rispetto ai vitelloni Charolaise, il peso medio di ingresso e quello finale è inferiore, e pari rispettivamente a 318 e poco meno di 660 kg. Dato l'accrescimento giornaliero di 1,39 kg per capo, la durata dei cicli di ingrasso è più elevata, attestandosi intorno a 240 giorni (tabella 7). Tab.7 – Caratteristiche delle partite di Garonnesi maschi negli allevamenti di oltre 250 capi 3° trim. 2013 Partite (n.) 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 5 5 5 5 97 82 81 83 Peso ristallo (kg/capo) 324 328 307 315 Prezzo ristallo (€/kg) 3,93 3,89 3,97 3,84 96 81 80 82 1 1 1 1 Peso vivo uscita (kg/capo) 676 666 648 640 Prezzo medio partita (€/kg p.v.) 2,99 3,04 3,08 3,00 Giorni di presenza 246 243 249 237 Accrescimento (kg/capo/gg) 1,43 1,39 1,37 1,37 Totale capi (n.) Usciti per macellazione (n.) Morti e urgenze (n.) Fonte: Ismea-CRPA. Il prezzo del ristallo particolarmente elevato e la durata del ciclo di ingrasso determina un costo complessivo per capo più alto. Tab.8 – Costo delle partite di Garonnesi maschi negli allevamenti di oltre 250 capi (€/capo) 3° trim. 2013 Ristallo 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 1.254,73 1.265,42 1.214,22 1.207,00 582,83 552,98 564,62 541,69 Carburanti/lettiere/medicin ali 74,49 71,84 74,62 73,82 Altri costi 42,55 41,68 42,62 40,55 1.954,59 1.931,92 1.896,09 1.863,06 Lavoro 57,44 56,81 61,14 59,15 Interessi e ammortamenti 87,41 87,45 87,61 83,33 2.099,45 2.076,17 2.044,84 2.005,55 Alimentazione Totale costi correnti Costo totale 9 Novembre 2014 Fonte: Ismea-CRPA. Rispetto agli ultimi due trimestri del 2013 nella prima metà del 2014 si registra una significativa diminuzione del peso di vendita dei vitelloni e un peggioramento dell'incremento ponderale dei capi con un conseguente aumento del periodo di permanenza in stalla. L'effetto è una lieve crescita del costo espresso per chilogrammo di peso vivo venduto, che dopo essersi stabilizzato nella seconda metà del 2013 tra i 311 e 312 €/100 kg si porta nei due trimestri successivi rispettivamente a 316,05 e 313,41 €/100 kg, nonostante il calo del valore della razione alimentare (tabella 9). Tab.9 – Costo delle partite di Garonnesi maschi negli allevamenti di oltre 250 capi (€/100 kg peso vivo venduto) 3° trim. 2013 Ristallo 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 185,88 190,08 187,50 188,75 Alimentazione 86,24 83,03 87,42 84,58 Carburanti, lettiere, medicinali e altri 17,33 17,10 18,14 17,85 Totale costi correnti 289,45 290,22 293,06 291,18 8,50 8,54 9,46 9,23 12,94 13,15 13,53 13,00 310,88 311,90 316,05 313,41 Lavoro Interessi e ammortamenti Costo totale Fonte: Ismea-CRPA. Per quanto riguarda l'alimentazione, il costo della razione raggiunge il massimo di 2,37 €/capo/giorno nel terzo trimestre del 2014 per poi stabilizzarsi a € 2,29. Rispetto agli allevamenti di capi Charolaise, il costo più basso della razione è legato al migliore indice di conversione alimentare e alla più giovane età dei vitelloni. Le minori quantità di insilato somministrate in questi allevamenti permettono comunque di raggiungere accrescimenti medi del tutto simili a quelli dei vitelloni più pesanti di razza Charolaise. L'indice di conversione alimentare, così come l'incremento ponderale tende infatti a diminuire con l'aumentare dell'età e del peso del vitellone. Rispetto al primo gruppo, le spese per le vaccinazioni sono inferiori, attestandosi in media a € 18 per capo rispetto a 30 €/capo necessari per l'ordinaria profilassi richiesta dai vitelloni pesanti Charolaise. Anche il costo del lavoro per capo giorno, calcolato in € 0,25, è minore se confrontato con quello sostenuto dagli allevamenti più produttivi del Nord Est, per cui anche il costo della manodopera espresso per vitellone venduto risulta inferiore, nonostante il lungo periodo di permanenza in stalla. In questi allevamenti il lavoro è infatti fornito esclusivamente dai collaboratori famigliari del conduttore, il cui costo è inferiore rispetto al lavoro prestato da personale dipendente, per i minori oneri previdenziali a carico dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali. 2.2.4. Vitelloni Garonnesi in allevamenti di piccola dimensione Gli allevamenti di vitelloni Garonnesi di più piccola dimensione contano un minimo di 120 fino ad un massimo di 250 posti stalla. Oltre alla limitata capacità produttività, il peso all'acquisto è un elemento che differenzia i capi allevati in queste aziende rispetto ai vitelloni della medesima razza ingrassati negli allevamenti più grandi. I ristalli sono acquistati poco dopo lo svezzamento ad un peso che si aggira intorno a 250 kg (tabella 10). Poiché il peso medio alla vendita, pari a 650 kg, è del tutto simile, la durata dei cicli di ingrasso è sensibilmente più elevata, attestandosi a 270 giorni. 10 Novembre 2014 Tab.10 – Caratteristiche delle partite di Garonnesi maschi negli allevamenti di meno di 250 capi 3° trim. 2013 Partite (n.) 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 5 5 5 5 62 59 58 57 Peso ristallo (kg/capo) 244 260 253 253 Prezzo ristallo (€/kg) 4,65 4,40 4,56 4,58 62 58 58 56 0 1 0 1 Peso vivo uscita (kg/capo) 653 657 652 636 Prezzo medio partita (€/kg p.v.) 3,00 3,05 3,08 3,03 Giorni di presenza 276 269 267 266 Accrescimento (kg/capo/gg) 1,49 1,48 1,50 1,45 Totale capi (n.) Usciti per macellazione (n.) Morti e urgenze (n.) Fonte: Ismea-CRPA. Il lungo periodo di permanenza in stalla oltre al più elevato costo giornaliero del lavoro, degli ammortamenti e degli interessi sulle immobilizzazioni, determinano per ciascuna di queste voci un costo per capo sensibilmente più alto (tabella 11). Il costo del lavoro impiegato in questi allevamenti, a conduzione esclusivamente familiare, è stimato in 0,45 €/capo/giorno, mentre gli oneri per l'ammortamento di macchinari e strutture è di € 0,28. Rispetto al gruppo di aziende di maggiori dimensioni, solo le spese per medicinali risultano più basse, attestandosi in media a € 11 per vitellone. Tab.11 – Costo delle partite di Garonnesi maschi negli allevamenti di meno di 250 capi (€/capo) 3° trim. 2013 Ristallo 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 1.132,40 1.134,33 1.151,00 1.156,18 703,03 672,14 649,03 628,27 Carburanti/lettiere/medicinali 74,99 72,27 71,76 70,17 Altri costi 46,85 46,53 45,36 46,29 1.957,27 1.925,27 1.917,15 1.900,91 Lavoro 124,02 121,05 120,06 119,88 Interessi e ammortamenti 132,30 128,54 127,02 126,44 2.213,58 2.174,86 2.164,23 2.147,23 Alimentazione Totale costi correnti Costo totale Fonte: Ismea-CRPA. Data la più giovane età dei vitelli al loro ingresso in azienda e considerato il più elevato contenuto di concentrati delle razioni, l'accrescimento ponderale è pari a 1,48 kg e compreso tra un minimo di 1,45 ed un massimo 1,50 kg per capo/giorno. Oltre che per il più lungo periodo di permanenza in stalla, il costo di alimentazione è più alto anche per la maggior quota di concentrati presenti nella 11 Novembre 2014 razione e il limitato utilizzo di insilati, che in molti casi sono sostituiti da fieno di prato o di loietto. Nel terzo trimestre del 2013 il costo della razione alimentare in questi allevamenti ha raggiunto un massimo di 2,55 euro per capo al giorno, spingendo il costo medio totale a poco meno di € 340 per 100 kg di peso vivo venduto (tabella 12). Tab.12 – Costo delle partite di Garonnesi maschi negli allevamenti di meno di 250 capi (€/100 kg peso vivo venduto) 3° trim. 2013 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 Ristallo 173,78 173,11 176,82 181,75 Alimentazione 107,85 102,54 99,69 98,58 Carburanti, lettiere, medicinali e altri 18,70 18,14 18,01 18,28 Totale costi correnti 300,33 293,80 294,52 298,61 Lavoro 19,03 18,49 18,47 18,82 Interessi e ammortamenti 20,30 19,64 19,54 19,84 339,66 331,93 332,53 337,27 Costo totale Fonte: Ismea-CRPA. Il calo del costo della razione e la minore durata dei cicli di ingrasso ha determinato nei due trimestri successivi una lieve riduzione dei costi totali (-3%), che sono scesi a 332 €/100kg. Nel secondo semestre del 2014 si registra un nuovo aumento, nonostante il ribasso delle quotazioni dei cereali e della soia abbia prodotto una più consistente riduzione delle spese di alimentazione (2,36 €/capo/giorno). Il costo medio totale si porta infatti a 337 €/100 kg a causa del prezzo più elevato pagato per l'acquisto del ristallo e anche per una riduzione dell'incremento ponderale, che si è tradotto in un minore peso alla vendita dei vitelloni. 3. La redditività Il confronto tra il costo medio per chilogrammo di peso vivo (o in alternativa per capo) ed il prezzo alla vendita fornisce la misura dei margini realizzati sulle partite vendute nei quattro trimestri considerati dalle aziende del campione. Per quanto riguarda il 2013, nonostante la contrazione delle disponibilità sul mercato interno abbia mantenuto le quotazioni dei vitelloni di razza pregiata francese su valori relativamente elevati, solo dall'ultimo trimestre dell'anno i margini di redditività degli allevamenti dei due campioni sono migliorati per effetto dei primi ribassi comparsi nei listini dei cereali. Data la dinamica dei prezzi dei fattori di produzione e nonostante il rialzo dei ricavi unitari rilevato dalla seconda metà del 2013 fino ai primi tre mesi del 2014, per nessuno dei gruppi di allevamenti il prezzo al macello è stato superiore al costo medio di produzione. La situazione è nettamente peggiorata tra aprile e giugno del 2014, in particolare per le partite di vitelloni Charolaise a causa del forte ribasso delle quotazioni al macello. Analogo il trend dei prezzi del vitellone Garonnese fatta eccezione per una minore volatilità e la maggiore tenuta sui mercati locali rispetto al forte calo accusato dalle altre razze pregiate francesi nel corso del secondo trimestre del 2014. Negli allevamenti di vitelloni Charolaise di maggiori dimensioni i prezzi medi delle partite vendute negli ultimi due trimestri del 2013 - pari rispettivamente a 2,48 e 2,51 €/kg – hanno rappresentato una quota compresa tra il 94 e il 95% del costo medio totale. Il ricavo unitario ha consentito di retribuire il lavoro impiegato in allevamento, ma è stato insufficiente a recuperare le quote di ammortamento e gli interessi sul capitale investito (figura 1). Solo nei primi mesi del 2014 l'ulteriore rialzo del prezzo al macello e il contestuale calo del costo di alimentazione del bestiame hanno garantito una quasi 12 Novembre 2014 totale copertura dei costi. La successiva flessione delle quotazioni registrata in primavera ha invece determinato un deterioramento dell'utile lordo di stalla ed un margine operativo lordo negativo. I ricavi delle partite analizzate si sono portate al livello delle sole spese sostenute per l'acquisto dei mezzi correnti e dei servizi alla produzione, e non sono stati sufficienti a remunerare il lavoro oltre che gli interessi sul capitale di proprietà e gli ammortamenti. Fig.1 – Costi e ricavi delle partite di Charolaise maschi in allevamenti di 900 capi e oltre (€/kg peso vivo) €/kg peso vivo 3° trim. 2013 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 Costo medio totale 2,67 2,70 2,71 2,67 Prezzo al macello 2,56 2,58 2,67 2,49 +0,09 +0,07 +0,14 0,00 0,00 -0,02 +0,06 -0,08 -0,11 -0,12 -0,04 -0,19 Margine sui costi correnti Margine operativo Profitto/perdita Fonte: Ismea-CRPA. Nel caso degli allevamenti di vitelloni Charolaise di più piccola dimensione, la redditività ha seguito un andamento del tutto analogo, tuttavia con perdite di maggiore entità dovuti ai costi di produzione più alti (figura 2). Nella seconda metà del 2013 il margine sui costi totali si è attestato al 93%, che oltre alla mancata remunerazione del capitale aziendale, non è stato sufficiente a valorizzare pienamente il lavoro famigliare. Con l'aumento del prezzo del vitellone a 2,69 €/kg, nel primo trimestre del 2014 i ricavi unitari hanno coperto interamente il costo del lavoro ma solo parte del costo del capitale. La redditività ha infine registrato un notevole peggioramento nel trimestre successivo, tanto che il margine sui costi correnti al netto del costo del lavoro ha assunto valore negativo. 13 Novembre 2014 Fig. 2 - Costi e ricavi delle partite di Charolaise maschi in allevamenti con meno di 900 capi (€/kg peso vivo) €/kg peso vivo 3° trim. 2013 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 Costo medio totale 2,81 2,73 2,77 2,70 Prezzo al macello 2,61 2,60 2,69 2,46 Margine sui costi correnti 0,04 0,09 0,15 -0,01 Margine operativo -0,07 0,00 0,05 -0,11 Profitto/perdita -0,20 -0,13 -0,08 -0,24 Fonte: Ismea-CRPA. La redditività negli allevamenti di maggiori dimensione del Piemonte mostra un andamento più regolare nel corso del periodo considerato, per la minore volatilità dei prezzi al macello dei vitelloni Garonnesi. I ricavi unitari si sono mantenuti intorno al 97% dei costi medi almeno fino ai primi mesi del 2014, con un margine sufficiente a remunerare il costo del lavoro e una piccola parte del costo del capitale. Nel secondo trimestre dell'anno invece la perdita accusata è risultata uguale alla somma degli ammortamenti e degli interessi sul capitale. 14 Novembre 2014 Fig. 3 - Costi e ricavi delle partite di Garonnesi maschi in allevamenti con 250 capi e oltre (€/kg peso vivo) €/kg peso vivo 3° trim. 2013 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 Costo medio totale 3,12 3,13 3,17 3,14 Prezzo al macello 3,01 3,05 3,08 3,01 Margine sui costi correnti 0,10 0,14 0,15 0,09 Margine operativo 0,02 0,05 0,05 0,00 -0,11 -0,08 -0,08 -0,13 Profitto/perdita Fonte: Ismea-CRPA. Per gli allevamenti di vitelloni Garonnesi di più piccola dimensione i margini sono nettamente inferiori per i più alti costi di produzione, a fronte di prezzi medi alla vendita del tutto simili (figura 4). Nel terzo trimestre del 2013 la perdita accusata è pari all'intero costo del lavoro e del capitale, consentendo la sola copertura degli oneri sostenuti per l'acquisizione dei mezzi correnti di produzione. Alla diminuzione dei costi e alla ripresa dei prezzi al macello negli ultimi mesi dell'anno ha corrisposto un aumento del margine dall'88 al 92 %, che tuttavia non è risultato tale da garantire la piena remunerazione del lavoro famigliare. I margini di redditività delle partite vendute in avvio del 2014 sono migliorati per il rialzo dei prezzi del vitelloni a fronte di costi per peso vivo venduto sostanzialmente invariati. I ricavi superano il totale dei costi dei mezzi correnti di produzione per una quota che tuttavia è ancora inferiore al totale del costo del lavoro e degli ammortamenti. Il cedimento delle quotazioni dei capi da macello ha determinato un nuovo peggioramento dei bilanci delle partite vendute nel secondo trimestre dell'anno. Il prezzo dei vitelloni è superiore alle spese sostenute per l'acquisto dei mezzi correnti e dei servizi alla produzione per una quota uguale a poco più del 20% del costo medio del lavoro. 15 Novembre 2014 Fig. 4 - Costi e ricavi delle partite di Garonnesi maschi in allevamenti con meno di 250 capi (€/kg peso vivo) €/kg peso vivo 3° trim. 2013 4° trim. 2013 1° trim 2014 2° trim 2014 Costo medio totale 3,40 3,32 3,33 3,37 Prezzo al macello 3,00 3,05 3,08 3,03 Margine sui costi correnti 0,00 0,11 0,14 0,04 Margine operativo -0,19 -0,08 -0,05 -0,14 Profitto/perdita -0,39 -0,27 -0,24 -0,34 Fonte: Ismea-CRPA. Questo lavoro è stato realizzato nell’ambito del Piano di interventi per il settore zootecnico finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Novembre 2014 Area Mercati Responsabile di redazione: Antonella Finizia Redazione a cura di: Claudio Montanari (CRPA) e-mail: [email protected] 16 Novembre 2014