Iran e quella possibile svolta dopo le elezioni presidenziali

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Iran e quella possibile svolta dopo le elezioni presidenziali
Riflessioni: L’Iran e quella
possibile svolta dopo le elezioni
presidenziali
Hassan Rohani
TEHERAN, 5 marzo 2017- Di Zouheir Kseibati. Al-Hayat. Traduzione e sintesi di
Alberto Claudio Sciarrone.
L’Iran si trova in un momento importante della sua storia, sia in termini di
politica interna che di politica estera.
Innanzitutto, il prossimo maggio si svolgeranno nuove elezioni presidenziali,
dove l’attuale primo ministro Hassan Rohani è ancora il favorito principale.
Inoltre preoccupa la posizione americana: l’ex presidente Obama aveva rimosso
le sanzioni che duravano da anni ed era giunto ad un accordo sul nucleare, ma
la nuova amministrazione ha annunciato un cambio di rotta nei rapporti con il
Paese. Una volta insediatosi alla Casa Bianca, il neoeletto Donald Trump ha
infatti proposto il cosiddetto “muslim ban”, che avrebbe penalizzato, fra le
varie nazioni, anche l’Iran. La tensione creata dal divieto è stata poi
acuita dal recente test missilistico iraniano nella periferia di Semnan, in
apparente violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Teheran è impegnata sulle scena mediorientale in diversi contesti regionali
come la Siria, lo Yemen e l’Iraq, dove sono presenti diverse comunità sciite.
Per quanto riguarda il primo Paese, si sono conclusi recentemente i colloqui
di Astana dove la Russia, l’Iran e la Turchia hanno discusso un meccanismo di
controllo trilaterale del cessate il fuoco. L’Iran è preoccupato dal
consolidarsi di Daesh (ISIS) in Siria e nel vicino Iraq, dove la politica
americana dal 2003 al 2006 ha favorito la minoranza sciita a scapito dei
sunniti, alimentando ancora di più il settarismo intrinseco e la corruzione.
Nel 2010 il ritiro delle truppe americane deciso da Barak Obama ha lasciato
un Paese ancora più instabile e debole, che è finito successivamente nelle
mani dei terroristi.
Di recente l’altro potente attore regionale, l’Arabia Saudita, ha inviato il
suo ministro degli Affari Esteri, Adel al-Jubeir, proprio in Iraq per una
visita storica, la prima a partire dagli anni ’90, promettendo di rafforzare
i legami tra i due Paesi, nominare un nuovo ambasciatore e combattere la
minaccia del terrorismo. Il ministro degli Affari Esteri iraniano, Mohammad
Javad Zarif, non ha nascosto il suo disappunto per questo incontro, visto
come un duro colpo al tentativo di egemonia del suo Paese nella regione.
Come reagirà la Repubblica iraniana dinnanzi a queste nuove sfide?
Zouheir Kseibati è uno scrittore e giornalista libanese.
( www.arabpress.eu)