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Chiesa di S. Maria del Terzo Millennio
taxe perque - tassa riscossa ROMA - italia
LA VERGINE DELLA
RIVELAZIONE
BOLLETTINO BIMESTRALE DEL Santuario vergine della Rivelazione
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
art. 1, comma 2 e 3 - NO/Genova 242/2013 - Anno XL - Luglio/Agosto 2015 Nuova Serie n. 4
La Vergine della Rivelazione
Sommario
4 La Parola di
Papa Francesco
5
Profezie su Maria
P. Aldo Guidi
8
Dalla legge naturale
alla verità (7a parte)
Dario Pacifico
12
La Vergine della
Rivelazione
Breve Storia
14 U
n Santo al Mese
Sant’Ambrogio
16 Ci scrivono...
17 Angolo della Poesia
18 La voce della Grotta
22 La nostra Missione
in Brasile
La Vergine della
Rivelazione
Direttore editoriale:
P. Piergiorgio Vitelli
Direttore responsabile:
P. Ernesto Piacentini
Redazione:
P. Aldo Guidi
P. Enzo Tacca
Dario Pacifico
Via Laurentina, 450
Roma - Tel. 06 5924671
Aut. Trib. di Roma n. 394/86.
del 27-3-1990
Realizzazione e stampa:
B.N. Marconi - Genova
2
Santuario Vergine
della Rivelazione
Frati Minori Conventuali
Via Laurentina, 450
00142 Roma
Tel. 06 5924671
C.C. Postale 59797001
Editoriale
La Famiglia nel pensiero
della Chiesa cattolica
Q
uando leggerete questo editoriale, sicuramente,
il Sinodo di ottobre ’15 avrà affrontato questo
tema così complesso e avrà precisato lo stato della
questione e dato linee operative per la pastorale
della persona umana e della famiglia. Mi limito ora
a riflettere sull’importanza della Famiglia, secondo
la dottrina della Chiesa Cattolica.
Parlare di famiglia nell’attuale contesto sociale
permette di guardare l’uomo nel più profondo
dell’anima e trovare la sua vera dignità di figlio di
Dio. La società odierna pone la libertà come valore
scardinandola dalla realtà che la costituisce, cioè da
Dio, che ne fa dono all’uomo affinché da solo e senza
costrizioni, ricerchi il suo Dio. Dio vuole tutti liberi,
ma questo non deve portarli verso un libertinaggio,
bensì ad un comportamento morale e dignitoso per
la propria persona e per i propri fratelli.
Anche la famiglia sta subendo gli effetti della
secolarizzazione e della modernità e va perdendo
il suo vero valore perché viene vista lontano dall’orizzonte che i cristiani ricercano in ogni cosa e che
è il disegno di Dio. In questo scenario di distruzione più che di Paradiso terrestre, dove tutto è a
portata di mano e facile da ottenere, il sentimento
è messo alle berlina e viene distorto ed esasperato
dalla velocità nel viverlo, è momentaneo ed ha
una impronta di puro egoismo perché interessa il
raggiungimento del proprio piacere, delle proprie
aspettative perdendo di vista anche e soprattutto il
vero significato di Amore che è donare se stessi e
portare la felicità all’altro. L’essere cristiani vieta
ogni tipo di egoismo: è questa la nuova legge,
amare il prossimo come noi stessi, questo infatti è
l’atteggiamento che apre alla missione di operare
il bene e di far trasparire la propria appartenenza a
La Vergine della Rivelazione
Cristo in tutti gli ambiti della società.
La missione della famiglia fa parte
della stessa missione della Chiesa ed
è chiamata a diventare ciò che essa è,
ovvero immagine della Trinità, Chiesa
domestica, mistero coniugale, prima
e vitale cellula della società. Non è
quindi come vogliono far credere i
politici o le persone che a tutti i costi
si vogliono considerare moderni; la famiglia non è un nucleo che deve svecchiarsi, non è egoismo, non è qualcosa
da formare per sentito dire o con libero
arbitrio, e cosa che agli occhi dello
stesso Dio diventa scandalo è l’unione
di persone dello stesso sesso. Per il
cristiano è importante fare la volontà
di Dio cercando di portare il creato
verso Lui e non verso la deriva e verso una fine catastrofica. Il fine ultimo
per i cristiani è la vicinanza con Dio e
vivere il presente non allontanandosi
dalla moralità degli atti quotidiani.
Un giorno che ora sembra lontano da
questo Dio, che sembra tanto distante
dalla nostra vita, verremo giudicati per
i nostri atti: è quindi a questo evento
che la Chiesa vuole prepararci nel
miglior modo possibile e per questo
non può adeguarsi e acconsentire alle
scelte degli uomini di questo millennio perché se la Chiesa tacesse non
sarebbe più la madre e la maestra che
accompagna e insegna al cristiano a
vivere secondo Dio, non sarebbe più
la visione escatologica dei nuovi cieli
e della nuova terra.
Per lo Stato diventa allora importante garantire ed aiutare il matrimonio tra
l’uomo e la donna, cautelare i figli che
vengono a nascere da questo tipo di
unione con leggi che lasciano trasparire il rispetto per l’uomo. La famiglia
infatti è una rete di mediazioni sociali,
grazie alla quale si impara a vivere in
relazione, si impara la differenza sessuale, la relazione tra le generazioni,
tra natura e cultura, tra pubblico e
privato, tra Chiesa e mondo, tra storia
ed eschaton. Non è pertanto corretto
dire che la Chiesa fa politica, quando
attraverso il suo magistero cerca di
illuminare la coscienza dei cattolici
e dare loro degli orientamenti pratici,
richiamando i principi fondamentali
della loro fede. Neppure si può accusarla di integralismo (con toni aspri e
talvolta con aperte minacce), quando
lancia i suoi appelli anche a tutti gli
uomini di buona volontà per ricordare
loro i principi fondati sulla stessa natura umana che non considerano l’uomo
in sé per sé, ma nella sua amicizia con
Dio, rivestito di quella somiglianza
che al principio del mondo aveva con
il suo Creatore.
La società si scardina da tutto ciò
che è religioso ritenendosi laico, ma
per noi cristiani cattolici questo termine
ci apre alla missione e ci impegna ad
ordinare le cose temporali verso Dio.
La redazione de
“La Vergine della Rivelazione”
augura a tutti i suoi lettori
Buon Natale
e Felice Anno Nuovo
3
La Vergine della Rivelazione
La Parola di
Papa Francesco
I
4
l Papa, al termine della recita del
Rosario nella Basilica Papale di S.
Maria Maggiore, davanti all’immagine della Vergine “Maria Salus Populi
Romani” ha indicato nella Madonna
la mamma che dona salute ai propri
figli. Come una madre, Maria ci aiuta a
crescere, ad affrontare la vita, ad essere
liberi. Crescere vuol dire non cedere
alla pigrizia derivante dal benessere,
dalla vita comoda; significa prendersi
responsabilità, credere a grandi ideali.
“La Madonna fa proprio questo con
noi, ci aiuta a crescere umanamente e
nella fede, ad essere forti e non cedere
alla tentazione dell’essere uomini e cristiani in modo superficiale, ma a vivere
con responsabilità, a tendere sempre
più in alto”. Come una madre, Maria
insegna a non evitare i problemi e le
sfide della vita, come se questa fosse
un’autostrada senza ostacoli. La Vergine ha conosciuto momenti non facili e
- prosegue Papa Francesco - aiuta i suoi
figli a guardare con realismo i problemi,
a non perdersi in essi, a saperli superare:
“Una vita senza sfide non esiste e
un ragazzo o una ragazza che non sa
affrontarle mettendosi in gioco, è senza
spina dorsale!”.
Infine Maria, donna del sì, libero e
incondizionato alla chiamata del Signore, da buona mamma aiuta i suoi
figli ad essere liberi: “Ma cosa significa
libertà? Non è certo fare tutto ciò che si
vuole, lasciarsi dominare dalle passioni,
passare da un’esperienza all’altra senza
discernimento, seguire le mode del tempo; libertà non significa, per così dire,
buttare tutto ciò che non piace dalla
finestra. La libertà ci è donata perché
sappiamo fare scelte buone nella vita!”.
Da qui l’esortazione di Papa Francesco a non aver paura delle scelte
definitive in un tempo in cui è forte la
seduzione della provvisorietà: “Siamo
vittime di una tendenza che ci spinge
alla provvisorietà... come se desiderassimo rimanere adolescenti per tutta la
vita! Non abbiamo paura degli impegni
definitivi, degli impegni che coinvolgono e interessano tutta la vita! In questo
modo la nostra vita sarà feconda!”.
Maria - conclude il Santo Padre - ci
insegna ad essere aperti alla vita, fecondi di bene, di gioia, di speranza, segni
e strumenti di vita. Papa Francesco ha
quindi ringraziato per le parole indirizzategli l’arciprete della Basilica Liberiana, cardinale Santos Abril y Castelló,
“fratello e amico, la cui amicizia nacque
in quel Paese alla fine del mondo”. Al
termine della celebrazione infine il saluto fuori programma alla città di Roma
sul sagrato di Santa Maria Maggiore:
“Fratelli e sorelle, buonasera! Grazie
tante per la vostra presenza nella casa
della Mamma di Roma, della Nostra
Madre! Viva la Salus Populi Romani,
viva la Madonna che è la nostra mamma e ci sostiene! Viva la Madonna! Io
prego per voi ma voi pregate per me che
ne ho bisogno. Vi auguro una buona
domenica! Arrivederci!”.
La Vergine della Rivelazione
Profezie su
Maria
(2a parte)
- Cantico dei Cantici: poema d’amore (reciproco) tra due sposi.
Questo libro non parla
di Dio e usa un linguaggio di un amore passionale, tuttavia l’interpretazione allegorica
applica a Dio e a Israele
l’amore descritto tra
due sposi, come anche
a Cristo e alla Chiesa e all’unione mistica
dell’anima con Dio.
I profeti presentano
l’alleanza di Dio con
Israele come un matrimonio d’amore (cfr. Os
2; Ger 3,1-3; Es 23 ecc.)
che il Cantico traduce in
ardenti espressioni.
Infatti, il carattere ispirato e canonico del Cantico sembra esigere che
parli d’altro che dell’amore profano (tradizione
comune, non sorretta,
però, da indizi che ne
giustifichino l’interpretazione allegorica).
Alcuni commentatori
applicano a Maria alcuni
versetti, particolarmente significativi che ne
descrivono le “grazie”
(doni) ricevute da Dio,
per esempio:
v. 4,7: “Tutta bella
tu sei, amica mia, in te
nessuna macchia” (1
antifonia 2 Vespri Immacolata);
v. 4,12: “Giardino
chiuso tu sei, sorella
mia sposa, giardino
chiuso, fontana sigillata”; (“giardino”, in
ebr. “pardes”, vocabolo
persiano che significa
“paradiso”-”parco”).
Maria viene paragonata a un bellissimo
giardino con la sua fonte e la sua flora scelta
(simbolo dei doni e delle delizie), riservato e
incontaminato, dove il
padrone trova riposo e
compiacenza.
v. 6,1-2: bisogna cercare l’amato nel suo
“giardino”.
Come luogo delizioso dell’incontro tra i
due amanti, nei capitoli
4-5-7, è per eccellenza il
5
La Vergine della Rivelazione
Libano, monte decantato nella Bibbia per l’altezza (simbolicamente
vicinanza con Dio), le
nevi candide (= purezza
assoluta del rapporto
con Dio “il purissimo’’
e visibilità da lontano
come segno - riferimento e orientamento
per tutti), l’altezza e il
pregio dei suoi cedri
(fonte di freschezza d’aria, salubrità di clima e
di preziosità del legno),
sorgente inesauribile
di acque cristalline per
soddisfare la sete di chi
vi attinge e per fecondare le pianure).
Anche qui l’applicazione simbolica del
monte a Maria è possibile.
6
40-55 = II Isaia (esilico);
56-66 = III Isaia (postesilico).
La sterminata ricchezza di questo libro gli
ha meritato il titolo di
- Siracide 24,3-21 “profeta evangelista” per
(“ecclesiasticus”, S. Ci- l’abbondanza e l’imporpriano), 132 a.C.
tanza fondamentale dei
La Sapienza viene suoi annunci messianici.
dal Signore, suo principio è il timore di Dio,
v. 7,14: “Ecco, la Verforma la gioventù e pro- gine concepirà e partorirà
cura la felicità. La Sa- un figlio...”.
pienza personificata tesAnche se Isaia ha in
se il proprio elogio. La vista immediatamente
liturgia applica a Maria la nascita di un figlio di
questo testo, come per Acaz (Ezechìa), tuttavia,
cantarne i pregi (alle- al di là delle circostanze
goria).
presenti, la profezia si
proietta verso un futuro
- I s a i a ( 7 6 5 - 7 0 0 molto lontano nel tempo
a.C.). 1-39 = I Isaia e “vede” la nascita del(preesilico);
l’“Emmanuel” = “Dio
con noi”, da una “Vergine” (ebr. Almàh =
giovane ragazza in età
nuziale, o giovane appena sposata).
È l’annuncio della
concezione verginale
di Gesù (I LXX usano
il termine “parthènos”
= vergine, dove l’ebr.
dice “giovane ragazza”,
come anche Mt 1,22 e
Lc), anche se il profeta
non allude a partenogenesi, altrimenti avrebbe
usato il termine più preciso in ebr. betulàh (=
vergine, in senso fisico).
v. 9,1-6: “Il popolo
che camminava nelle tenebre...” annunzia
l’apparizione dell’Emmanuele in Galilea.
La Vergine della Rivelazione
È ancora il figlio della
“vergine” (Is 7,14), al
quale vengono attribuiti
titoli regali e divini, che
rendono la “madre di
un re-Dio”. La conferma viene anche dal
v. 11,1-5: “Un germoglio spunterà dal trono
di Iesse, un virgulto...”
= il Re-Messia, discendente di David, verrà
nella pienezza del possesso dello Spirito del
Signore, per essere un
re perfetto di giustizia
totale e di pace suprema.
Maria sarà madre di
un tale Messia con virtù
eminenti.
v. 61,10: “Io gioisco
pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel
mio Dio...”; è una profezia chiaramente rivolta
a Cristo, che però Luca
richiama nel cantico di
Maria (Magnificat: Lc
1,46-47).
Il “Servo” di Jhwh
dichiara di aver avuto da
Dio il “mandato” di annunziare la “buona novella” (Vangelo) ai poveri e
canta la gloria di Gerusalemme (c.60); ma qui
il tema degli “sponsali”
(v. 10) tra Dio e la città
prende un ampio rilievo,
perché Gerusalemme (e
Israele) sta per diventare
la “sposa” di Jhwh.
Una sposa resa madre
(cfr Gal 4,26) solo per
intervento straordinario
di Dio, che supera ogni
legge umana. In base a
questo intervento, questa
sposa di Dio, inizialmente Gerusalemme “celeste” (= Chiesa), è madre
feconda di tutti noi.
Una fecondità verginale propria di una “donna
sola”, che ha figli solo
per un’iniziativa divina.
È evidente che la profezia,
rivolta alla città santa, può
essere attribuita a Maria.
- Geremia (650-580
a.C. circa)
v. 31,22: “Israele sposa” (“donna”) di Dio.
Gli antichi, interpretando queste parole nel
senso che una “vergine” (giovane “donna”),
porterà un bambino nel
proprio grembo, vi hanno visto una profezia
della nascita verginale
di Gesù.
- Michea 5,1-2: “E tu
Bethlehem di Efrata...
da te mi uscirà il dominatore... fino a quando
colei che deve partorire,
partorirà...”.
“Colei” che deve partorire è la “Vergine” di
cui parla Isaia 7,14.
È la grande profezia
messianica che allude
alla nascita verginale
di Gesù nella città di
David, Bethlehem di
Giuda.
P. Aldo Guidi
7
La Vergine della Rivelazione
Dalla Legge naturale
alla verità (7 parte)
a
O
8
ggi interrompo
la concatenazione logica degli
argomenti per riflettere
un poco sul mondo nel
quale viviamo, che non
si presenta come l’habitat ideale per ospitare
una proposta cristiana
radicale.
I temi che vado esponendo sembrano destinati ad una cerchia
ristretta di cultori del
sapere religioso, ma in
realtà il mio proposito
è di raggiungere ogni
persona disponibile a
percorrere la via tosta,
ma ricca di appagamento, della ricerca pensante. Sono convinto
che il vangelo non sia
stato concepito solo per
suscitare il desiderio di
pregare, di accedere ai
sacramenti e di credere
alla resurrezione dei
morti. La sua pretesa è
molto più ampia. Esso
mira a svelare l’uomo
all’uomo (vedi il n.22
della Gaudium et Spes),
a fare chiarezza sul mistero della vita libera e
cosciente. Scrivevo un
paio di puntate fa che un
tempo ogni generazione
riceveva in consegna il
mondo fissato in una certa forma e lo trasmetteva
in eredità alla successiva
sostanzialmente immutato, senza nulla togliere
e quasi nulla aggiungere.
Oggi, invece, tutto
cambia tremendamente
in fretta, non necessariamente in meglio, ciò nondimeno cambia e nessuno
può farci niente. Quando
ero ragazzo l’omosessualità era guardata dalla
maggioranza delle persone con un certo disgusto,
come una scelta istrionica, plateale, in spregio al
decorso naturale, sano ed
ovvio delle relazioni tra i
sessi. Sono passati quasi
quarant’anni ed il giudizio è stato completamente
ribaltato.
Nel maggio scorso il
62% degli irlandesi, popolo di antica tradizione
cattolica, ha detto “sì”
alle nozze gay e la stessa
cosa ha poi fatto la Corte
suprema americana, per
la quale i matrimoni tra
persone dello stesso sesso
devono potersi celebrare
in tutti gli stati federali,
con la benedizione del
presidente Obama che
twittava solennemente
il 26 giugno: “Today is
a big step in our march
toward equality. Gay
and lesbian couples now
have the right to marry,
just like anyone else
(Oggi si è fatto un grande passo nella nostra
marcia verso l’uguaglianza. Le coppie gay e
lesbiche hanno ora il diritto di sposarsi, proprio
come chiunque altro).
Il punto di vista di
chi la pensa altrimenti
è condannato all’irrilevanza ed allo spregio
da parte delle nuove
maggioranze di opinione. Fanno tenerezza gli
strenui difensori della
famiglia tradizionale coi
loro raduni capeggiati
da qualche ex democristiano o berlusconiano
(come se poi Berlusconi
avesse poco contribuito
con le sue televisioni ed
i comportamenti privati
allo stravolgimento del
costume tradizionale)
che sfruttano queste situazioni per lucrare consenso elettorale.
Quarant’anni fa l’omosessuale doveva faticosamente racimolare
le ragioni del suo andare
controcorrente, vivendo la condizione poco
invidiabile delle minoranze emarginate. Poi
è passato il carro della
postmodernità - reso
pressoché invincibile
dal fatto di essere stato
messo su strada dai potentati economici della
terra - che ha issato a
bordo gli omosessuali
mettendogli a disposizione tutta l’efficacia
della sua propaganda
mediatica e facendo
delle loro ragioni l’emblema delle lotte per la
libertà ed il progresso
civile all’alba del 3°
millennio.
Chi mi legge avrà
notato che parlo spesso di “postmodernità”
e mi sembra giunto il
momento di spiegare
un po’ meglio cosa intenda. Il termine è stato
sdoganato dal filosofo
francese Jean Francois
Lyotard col suo libro,
uscito nel 1979 segnando un’epoca, dal titolo
appunto “La condizione
postmoderna”.
Egli ha spiegato come
le grandi “narrazioni” del
passato (dette anche “favole per adulti” o grands
récits in francese), che
erano rappresentate dal
cristianesimo (eventualmente anche dalle altre religioni mondiali),
dall’illuminismo, dalla
filosofia hegeliana e dal
marxismo, avevano perso
definitivamente la pretesa
di spiegare esaurientemente il mondo ed erano
soppiantate da modelli di
interpretazione del reale
più instabili, plurali, di
corto raggio, basati sul
riconoscimento dell’inesistenza di fondamenti
ultimi ed unitari del sapere. Le uniche cose che
non avevano perso cre-
dito nell’immaginario
collettivo, che anzi ne
guadagnavano sempre
di più, erano le grandi
conquiste della scienza
e della tecnologia, dalle
quali ci si attendeva
una progressiva ed inesorabile vittoria sulle
malattie e sulla fatica
fisica, oltre ovviamente
alla invenzione di meravigliosi e abbordabili
congegni per lo svago
e l’intrattenimento. In
questo tipo di società mi sembra di poter dire
- erano emersi (verrebbe da dire “prodotti”)
due tipi umani inediti,
che avrebbero presto
dilagato nel mondo occidentale:
l) l’individuo/consumatore, edonista e disimpegnato, incapace di
resistere alle sfavillanti
sollecitazioni della pubblicità e del variegato
mondo dei media. Poca
cultura, scarsa attitudine
alla riflessione, tanta
televisione;
2) l’individuo/ultraemancipato, che non tollera di essere disturbato
nel suo dispiegamento
esistenziale - brutalmente: «... nel suo godersi
la vita» - dalle visioni
retrive del mondo sopravvissute all’interno
delle religioni e delle
morali tradizionali.
9
La Vergine della Rivelazione
Non bisogna essere
particolarmente sospettosi, acuti o “comunisti” per capire chi
possa essersi dietro a
questa svolta antropologica. Cui bono? ...
dicevano i latini, chi
ne ha beneficiato, chi
ne ha tratto vantaggio?
Evidentemente coloro
che miravano a trasformare il mondo in un gigantesco affollatissimo
mercato.
Le regole del gioco,
i nuovi valori globali,
sono stati fissati con
molto ingegno dai grandi produttori della terra,
che dovevano “piazzare” ovunque i loro beni
e servizi in cambio di
denaro e quindi di potere. Per avere campo
libero costoro si proponevano di rendere innocui i pochi strenui antagonisti, rimasti fedeli
alle antiche “sapienze”
10
o visioni del mondo, che
si opponevano alla riduzione dell’uomo a docile
consumatore. Ciò è avvenuto in modo in cruento,
ma nondimeno efficace,
attraverso il controllo dei
“media”.
Le masse si sono dimostrate particolarmente
arrendevoli ai messaggi
veicolati dalla televisione, assicurando consenso
in cambio di intrattenimento più o meno leggero. La pubblicità ha
sventolato le bandiere bugiarde del benessere per
tutti (un falso benessere
corporale, che spesso si
risolve nel suo contrario
a livello psichico) e della
libertà di essere se stessi
(una falsa libertà, una
nuova, soave forma di
schiavitù).
Siamo stati così pigiati
in un’ideale sconfinata salamoia, nella quale
abbiamo finito coll’as-
sumere tutti lo stesso
sapore. Si chiama, non a
caso, globalizzazione, la
creazione di un cittadino
del mondo che potrebbe
vivere ovunque, perché non ha radici, non
ha passato, non deve
confrontarsi con la sua
storia, ma solo aderire al
presente tal quale glielo
ha posto dinanzi il mercato globale. In questo
nuovo contesto culturale, sterilizzato dalle
visioni del mondo tradizionali, se due esseri
umani sono concordi nel
desiderare di sposarsi ed
avere bambini, debbono
essere lasciati liberi di
realizzare questa aspirazione a prescindere
dal loro assortimento
sessuale, fine delle discussioni.
Un tempo si era concordi nel ritenere che i
figli dovessero essere il
frutto di una profonda
La Vergine della Rivelazione
ed esclusiva relazione
d’amore tra un uomo ed
una donna. Ora, dopo la
grande stagione postmoderna, non più. Una
marea ideologica montante ha già sommerso
ed annegato il concetto
avita di “natura” quale
sfondo stabile sul quale
si considerava apparso l’uomo, ed anche
il biblico “maschio e
femmina li creò”. È
come se l’emergere di
nuove autopercezioni
dell’identità e del desiderio sessuale bastasse
da solo a dimostrare che
le idee stati che di “natura” e “Dio”, proprie
delle grandi narrazioni
del passato, sarebbero
del tutto inadeguate a
regolare la vita dell’uomo che c’è qui ed ora
nel mondo. Gli omofobi - affermano costoro
- sotto qualunque denominazione o pretesto radunati, la devono
smettere di impedire a
due persone dello stesso
sesso che si vogliono
bene di essere felici
secondo la modalità
che corrisponde al loro
genuino ed ineludibile
desiderio. Il pensiero
debole, quello postmoderno, sta avendo la
meglio, non c’è dubbio,
sul pensiero forte della
società che fu.
Evidentemente, però,
tanto forte questo pensiero non era se è stato pressoché completamente
soppiantato dalle nuove
correnti, le quali aspirano ora anche a stabilire
l’agenda del Papa, le cose
che deve dire o non dire e
perfino l’assetto che deve
dare alla Chiesa. Secondo
una lettura strumentale
tutto ciò sembrerebbe
confermato dall’argomento - così vicino alla
sensibilità dell’uomo
contemporaneo - dell’ultima enciclica di Francesco I “Laudato Si”:
l’ecologia.
Già si vocifera in ambienti progressisti che le
prossime due encicliche
saranno dedicate una al
sacramento del matrimonio allargato alle coppie
gay e l’altra, udite udite, all’affermazione che
tutte le religioni sono
ugualmente vere quindi...
ugualmente false. Non
hanno capito che Papa
Francesco non è affatto
una marionetta che si
lascia manovrare a piacimento. Egli ha dimostrato
di sapere perfettamente il
fatto suo, e questo “fatto
suo” è sintetizzabile nella
fedeltà a Gesù Cristo.
Lo dicevo all’inizio, il
mondo è cambiato, siamo
entrati in una nuova era
antropologica.
In questa età i cristiani rappresenteranno
presto una minoranza
e come ogni minoranza
sono destinati ad avere
vita difficile, per certi
versi: finalmente! Non
ci sarà più posto per il
politico baciapile, per
gli “inchini” delle statue
patronali davanti alla
casa del boss mafioso,
per il parrocchiano malevolo e autoreferenziale, per il sacerdote
pedofilo o il porporato
banchiere e per ogni
altra versione grottesca
della cristianità. Ci troveremo nella necessità
di remare controcorrente e di rendere ragione
della speranza che è in
noi (vedi la Prima lettera di Pietro 3,15) con
onestà intellettuale e con
una rinnovata capacità
argomentativa, sempre
però «con dolcezza e
rispetto» (stesso riferimento scritturate).
Consideriamoci dunque ricercatori di significati assoluti, abitanti di
un universo davvero intelligibile perché tessuto
dal Dio pienamente rivelato in Cristo. A dispetto
dell’enorme confusione
che ci si è parata innanzi.
Dario Pacifico
Vi invito ad intervenire,
scrivendo a:
[email protected]
11
La Vergine della Rivelazione
Breve Storia
3a puntata
12
... Quelli che una volta
aveva convinto ad abbandonare la Chiesa Cattolica per seguirlo sulla
strada dell’odio verso la
Chiesa di Cristo e di Maria, ritornano all’“ovile
santo”.
Ma come previsto, e
come la Madonna gli aveva preannunciato, a causa
della derisione e degli
insulti dei più ostinati di
quelli che una volta erano
i suoi insegnanti e i suoi
compagni di diffusione
di odio verso la Chiesa e
la Vergine Maria, passa
momenti di angoscia e di
frustrazione così intensi,
da farlo sentire veramente
male. Anche fisicamente.
Tutto perché quel segno finale che la Vergine
gli aveva promesso come
conferma che tutto ciò
che era successo era vero,
stenta a realizzarsi.
Comincia ad insinuarsi
in lui qualche piccolo
dubbio e teme che tutto
sia stato veramente un’allucinazione. Ma poi ripensa ai bambini, all’improvviso cambiamento
della sua vita, al profumo
misterioso e delizioso che
tutti avevano avvertito, e
al sentimento di tenerezza
e di amore che adesso
prova solo a proferire
il dolcissimo nome di
Colei che aveva visto in
quella grotta e che si era
presentata come la “Vergine della Rivelazione”,
e ritorna il nuovo Bruno.
Ma l’attesa si prolunga
troppo. È un’attesa spasmodica che gli procura
grande stress e grande
sofferenza anche fisica.
Deperisce sempre più, e
un giorno, in un momento
di grande sconforto, prende il pugnale che aveva
comprato a Toledo, ed
esce di casa con intenzioni chiaramente suicide,
perché non sopporta più
di vivere in quello stato
di prostrazione.
Ma non arriverà mai
a tanto, perché, come
promesso, sta sotto la
protezione di Maria.
Continua a star male
lo stesso.
Un giorno, al limite
estremo dell’esasperazione, si trova a pregare
davanti ad un Crocifisso.
Minaccia di romperlo
in mille pezzi, se non
incontra il sacerdote che
diventerà suo testimone e
compagno di viaggio per
presentare il messaggio di
Maria al papa.
Ma con questo stato
d’animo, passa ancora
quasi un altro mese dal
giorno dell’apparizione, e
in Bruno, dopo tanto tem-
La Vergine della Rivelazione
po, cresce sempre di più
il desiderio di rivedere la
Madonna.
I tempi sono ormai
maturi, e come se tutto
fosse scritto nei disegni
della Vergine Maria,
un sacerdote, don Mario, della parrocchia di
Ognissanti che ormai
Bruno frequenta assiduamente, e a cui ha
raccontato tutto, esprime
il desiderio di recitare
assieme a lui, il S. Rosario, nella grotta dove era
apparsa la Madonna.
Così decidono e stabiliscono il giorno 22
maggio. Cominciano il
S. Rosario e al 2° mistero gaudioso, Bruno
non risponde più all’Ave
Maria. Don Mario si gira
e vede Bruno immobile,
in ginocchio che guarda
un punto fisso e muove
le labbra. Cerca di avvicinarsi per vederlo meglio
e per rendersi conto del
motivo per cui non risponde più. Ma una forza
superiore lo immobilizza
a tal punto, che non può
fare nessun movimento.
Sente Bruno che dice: “È
ritornata! Quant’è bella!
Quant’è bella!”.
Don Mario, pur non
vedendo niente, capisce
che una presenza misteriosa, che rapisce completamente Bruno, è in
quella grotta.
Finita la visione, Bruno dice a don Mario:
“Prima di andarsene, lasciando il solito, intenso
profumo, la Madonna ha
posto le sue mani sul capo
di noi due, come segno di
protezione”.
Allora don Mario,
commosso e trepidante,
abbraccia Bruno e gli
dice: “Mi sento legato a
te!”. Un sussulto scuote
Bruno.
È la frase che aspettava, il segno che la Madonna gli aveva dato per
realizzare tutte le sue
promesse.
Ritornano a casa e
incontenibile, con ali invisibili, la voce dell’apparizione vola di bocca
in bocca.
Arriva alle orecchie di
alcuni giornalisti che la
divulgano sui giornali.
Arriva anche in questura che inizia i primi
processi.
Vengono interrogati anche i bambini per
appurare la veridicità
di ciò che Bruno asserisce. In ogni risposta c’è
sicurezza, coerenza e
coincidenza.
Il più piccolo, Gianfranco, interrogato da un
brigadiere che gli diceva
che aveva avuto un’allucinazione e che quello
che aveva visto era solo
una statua, con l’inno-
cenza dei suoi 4 anni,
risponde secco e deciso:
“Era de ciccia!” (era di
carne). Una risposta così
immediata e sicura, non
lascia più dubbi sulla veridicità dell’apparizione.
Si dirà: “Perché proprio in quel luogo e a
quelle persone è apparsa
la Vergine della Rivelazione?”.
La Madonna per far
sapere che Lei continua
ad essere con noi e che
non ci abbandona mai,
non sceglie le persone e i
luoghi a caso. Tutto ha un
significato e un riscontro.
Ha scelto di apparire
a Bruno alle “Tre Fontane”, luogo che vide
il martirio di S. Paolo,
perché ci sono molte similitudini, coincidenze
e punti di contatto con
l’apostolo.
Gesù fermò Saulo,
persecutore accanito dei
cristiani e della Chiesa
nascente, facendogli avere l’incontro soprannaturale con la grazia di Dio:
“Perché mi perseguiti?”.
Paolo si sentì così direttamente chiamato dalla
grazia di Dio, e cambiò
profondamente il suo
modo di pensare e di
agire, divenendo un appassionato di quel Cristo
che perseguitava nei suoi
seguaci.
Sebastiano Verde
13
La Vergine della Rivelazione
un santo al mese 7 dicembre
Sant’Ambrogio
A
14
mbrogio si pensa sia nato verso il
330, da famiglia romana, probabilmente a Treviri, dove il padre
che era pretorio dell’impero aveva la
sua residenza. Si racconta che Ambrogio ancora in fasce venne avvolto
da uno sciame d’api che tuttavia non
gli fece nessun danno. Si narra inoltre
che il padre considerò il fatto come un
segno della futura grandezza del figlio.
Alla morte del padre, la famiglia ritornò
a Roma dove Ambrogio cominciò la
preparazione per accedere alle magistrature pubbliche. Ambrogio compì gli
studi di retorica insieme al fratello Satiro e iniziò la carriera statale a Sirmio
(Mitrovica, in Jugoslavia) come avvocato della prefettura Italiana, Illirica e
Africana. Gracile ma volitivo e pratico,
divenne una delle figure più eminenti
del suo tempo, infatti il prefetto Sesto
Petronio Probo lo fece nominare (370)
governatore delle provincie di Liguria
ed Emilia, con sede a Milano.
Il suo governo fu talmente apprezzato dal popolo che, nel 374, quando
morì il vescovo ariano Aussenzio,
imposto dall’imperatore Costanzo nel
355, cattolici e ariani, dopo prolungati
e aspri dissensi, si accordarono per
eleggere vescovo Ambrogio che anche
in quelle circostanze aveva mostrato
raro equilibrio. Inizialmente Ambrogio
fu talmente sorpreso che, per sottrarsi
all’incarico, fuggì fuori Milano. Ma
dopo averci pensato decise di accettare.
In quell’occasione, il neo vescovo si
spogliò di ogni bene terreno a beneficio della Chiesa. (È pura leggenda
il racconto del ragazzo che, gridando
improvvisamente “Ambrogio vescovo”
avrebbe persuaso l’assemblea). Vitaliano I confermò la nomina vincendo ogni
resistenza di Ambrogio.
Ambrogio era catecumeno: il 30
novembre 374 fu battezzato, nella
settimana seguente ricevette gli ordini,
il 7 dicembre era consacrato vescovo.
Data la sua impreparazione prese come
guida il prete Simpliciano, che fu poi
suo successore.
La Vergine della Rivelazione
Studiò intensamente l’esegesi biblica
e il dogma, applicandosi ad una predicazione incessante con uno stile sempre
chiaro e alieno da soverchie disquisizioni dogmatiche. Questo atteggiamento
gli guadagnò la stima dell’imperatore
Graziano che lo fece suo consigliere.
Ambrogio lo persuase (378) a richiamare
i vescovi cattolici banditi da Valente,
poi a proibire i culti pubblici pagani ed
eretici (379), e finalmente a stabilire la
fede cattolica romana come unica religione pubblica dell’impero (380). Segno
di questo orientamento fu la rinuncia,
da parte dell’imperatore, al titolo di
“Ponteficus Maximus”, e la rimozione
dell’altare della Vittoria della curia del
Senato; il che provocò la violenta protesta di Simmaco contro Ambrogio. Così
diventò di colpo il campione contro il
paganesimo e l’arianesimo.
Dopo la morte violenta di Graziano
(383), il dodicenne Valentianiano II era
sotto l’influsso di sua madre Giustina,
ariana, rivelatosi subito astile ad Ambrogio benché questi ne avesse salvate
le sorti persuadendo l’usurpatore Massimo a rimanere nelle Gallie e a rinunciare all’occupazione dell’Italia (384).
Giustina chiamò a Milano il vescovo
ariano Mercurio di Durostorum in Mesia (il quale prese il nome simbolico di
Aussenzio precedessore di Ambrogio)
e chiese per lui una basilica (385).
Ambrogio fu una delle più grandi
e belle figure della cristianità: uomo
di governo, pastore d’anime, maestro,
apostolo, difensore dei popoli e poeta. È
annoverato insieme ad Agostino, Girolamo e Gregorio, fra i quattro massimi
dottori della Chiesa latina. Morì a Milano all’alba del sabato santo del 397,
di ritorno da un viaggio a Pavia dove
aveva consacrato il nuovo vescovo.
15
La Vergine della Rivelazione
Ci scrivono...
S
ono D.N.M. ... Non sono più parroco per raggiunti limiti di età. Il nuovo
parroco vuole che la Rivista del Santuario non arrivi più a me, ma a lui
ed ha ragione . ... Quante volte durante la mia formazione a Roma, nella
domenica pomeriggio, ci portavano a passeggio a piedi all’Eur, nel luogo
dell’apparizione. Bei ricordi. Buon lavoro e fraterni saluti.
C
arissimi Frati Minori Conventuali, vi scrivo queste poche righe per
sapere di più circa la storia della Vergine della Rivelazione, perché in
questo momento difficile che sto attraversando, dove mio marito ha perso
il lavoro ed è caduto in depressione. Per questo vi chiedo di pregare tanto il
Signore e la Vergine della Rivelazione che mi dia la forza di andare avanti.
Vi prego di pregare tanto. Ora vi saluto. A.G.
C
aro P. Pier Giorgio, ho letto con piacere l’ultimo numero della Vergine
della Rivelazione con la notizia del suo 50° di sacerdozio. Congratulazioni ed auguri! Auguri anche per il 68° dell’Apparizione. Auguri anche
per il Bollettino molto bene impostato, con articoli molto interessanti. F.O.
S
timatissimo Padre Rettore, mi risulta che codesto rinomatissimo
Santuario pubblica un bollettino della Vergine della Rivelazione. È
possibile ricevere un saggio, per un eventuale abbonamento. Grazie. Saluti
cari Pace e Bene. S.M.
R
ev. Padri Francescani. Scusatemi è la prima volta che vi scrivo. Prima
di tutto auguri per il nuovo anno e grazie per la bella rivista che mi
inviate. Che il Signore e la Vergine della Rivelazione vi diano tanta pace e
consolazione come i vostri cuori desiderano. Mi salutate tanto la Vergine
che state vicino, ci sono stata tanti anni fa, ormai sono vecchia di 86 anni.
In unione di preghiere e grazie ancora. L.M.
16
C
arissimi, sempre vengo a visitare la B. V. della Rivelazione alla Grotta
delle Tre Fontane. Sono molto devota della Madonna. Con riverenza
vi saluto. A.I.
La Vergine della Rivelazione
Angolo
della
Poesia
Inno alla Madonna
delle Tre Fontane
Preghiera alla
Vergine Santissima
Ondeggiano al vento i tigli
e sussurrano tra loro
rivolti verso il Cielo...
Profumano tutti i fiori
dando dolcezza all’anima
che fugge via col vento
e in alto se ne va...
Vergine santissima e beatissima,
Madre di Gesù e madre nostra
che sei nella Trinità Divina
e che irradi nell’universo
tutto il tuo splendore,
dona ai nostri poveri cuori
tormentati
la tua celeste benedizione.
Tu, Regina di Angeli, Arcangeli,
Cherubini, Serafini, Troni,
Dominazioni, Patriarchi e Profeti
e di tutte le anime sante,
accetta da noi peccatori,
le preghiere che ti rivolgiamo
con tanto Amore e Fede,
per tutti i nostri umani affanni.
Ti preghiamo,
vergine santissima
Di essere sempre la nostra
amatissima protettrice in vita
e di conforto nell’ora suprema!...
E la tua celeste benedizione
scenda sempre su di noi
e l’intera umanità. Amen...
Accorre a te la gente
pregando con il Cuore
E tu stella splendente
dall’ascosa grotta
rispondi con amore
donando luce e grazie
a tutta l’umanità...
Fan festa in cielo gli angeli
con armonie divine...
Facciam festa anche noi
devoti e pellegrini
con tanta fede e gioia
suoniam trombe e campane
offrendo tutto a te
Regina madre nostra
delle Tre Fontane!!!
Regina madre nostra
delle Tre Fontane!!!
Mario Sabatini
Roma, dicembre 2014
Mario Sabatini
Roma, dicembre 2014
(Dopo la recita della preghiera, si
suggerisce di recitare cinque o dieci
AVEMARIA ed una SALVE REGINA)
17
La Vergine della Rivelazione
C
on l’inizio del mese mariano ogni
sera si è recitato il S. Rosario meditato con il canto delle litanie e la recita
dei Vespri.
8 Maggio: Puntualmente la Grotta si
è unita spiritualmente con il Santuario
di Pompei per la preghiera della “Supplica”, che ha visto gremita alle ore
12,00 la Grotta, con la partecipazione
devota alla Madonna di Pompei. La
Supplica è un linguaggio non solo
religioso, ma direi complessivo di un
popolo sempre in cerca di un proprio
riscatto; un popolo che ha per propria
storia e radice la devozione e l’amore
ardente verso la nostra Mamma celeste.
In tutto il mese di Maggio, bella
è stata l’iniziativa di invitare le Parrocchie della zona per animare il S.
Rosario, la Celebrazione eucaristica,
i Vespri, accompagnati da gruppi par-
18
rocchiali. Sono stati presenti il gruppo
della Milizia di Maria Immacolata, la
Parrocchia di Josè Maria Escrivà, il
Collegio Seraphicum e altri. Questa
esperienza così bene riuscita, sarà
ripetuta ed organizzata meglio per il
prossimo anno.
Il mese di Maggio ha registrato
un notevole flusso di pellegrini. Man
mano che trascorre il tempo si va incrementando il numero di coloro che
La Vergine della Rivelazione
vengono alla Grotta della Vergine della
Rivelazione per un momento di spiritualità, per sostare in preghiera davanti
all’immagine della Vergine. Sono tanti
che vengono con tanta fede e fiducia per
incontrarsi con la Vergine Santissima,
e ripartono da questo luogo benedetto
con tanta pace nel cuore.
Sono venuti anche dalle parrocchie
di Roma per una giornata di ritiro in
preparazione alla prima comunione e
cresima da parte di gruppi di bambini e
ragazzi accompagnati dai loro parroci.
31 Maggio: Come nel programma,
si è concluso il mese mariano con una
veglia, molto partecipata. Il tema:
Maria e l’Eucaristia si innesta su una
lunga tradizione. Il legame tra Maria e
l’Eucaristia è un tema che affrontarono
già i padri della Chiesa. Maria è colei
che ci aiuta a vedere l’unità tra il Cristo
eucaristico e il Cristo storico. Maria è
il modello dell’umanità nuova perché
l’Eucaristia non si può vivere mai da
soli, chiama sempre alla comunione
fraterna, alla Chiesa sorta dopo la Pentecoste. Maria è anche l’icona dello stile di chi vive intensamente l’Eucaristia.
Le varie riflessioni sono state accompagnate da canti popolari.
31 Maggio: Il saluto a P. Elio Rodriguez, che ha servito per alcuni anni
il sabato e la domenica la Grotta, con
confessioni, direzione spirituale, e celebrazioni della S Messa. I fedeli si sono
manifestati interessati alla presenza di
P. Elio, argentino del nostro Ordine dei
frati minori conventuali e sono stati legati affettuosamente a lui, tanto che alle
parole di saluto, espresse dal rettore, c’è
stata tanta commozione. Ci auguriamo
che con il prossimo ottobre di rivedere
nuovamente il P. Elio.
Il Mese di Giugno dedicato al S.
Cuore di Gesù. Questa stupenda devozione è servita in questo mese di giugno
19
La Vergine della Rivelazione
nella Grotta, attraverso preghiere particolari, come il S. Rosario, riflessione sui
misteri della sua misericordia. Litanie
del S. Cuore, la solennità propria ed altri
particolari momenti, a farci conoscere
ed amare Gesù.
Vergine, proferite nell’apparizione del 12
aprile 1947. Era presente la Sacri, fondata
dallo stesso veggente e diversi sacerdoti.
Luglio mese dedicato al preziosissimo Sangue di Gesù. Ogni sera, durante
il S. Rosario, non sono mancati momen7 Giugno: Corpus Domini: Dopo ti di riflessione e litanie proprie.
la celebrazione Eucaristica delle ore
14 Agosto: Si è tenuta nella Grotta la
18,30, è stata effettuata una processione
con Gesù Sacramentato dalla Grotta tradizionale Veglia dell’Assunta. Anche
alla Chiesa dell’Immacolata, dove si è quest’anno ha visto una partecipazione
conclusa con la solenne benedizione. ampia di fedeli, nonostante che il mese
di Agosto è tradizionalmente legato alla
19 Giugno: si è concluso anche mobilità delle vacanze. Le preghiere, le
quest’anno la Scuola di Preghiera. I riflessioni, i brani della S. Scrittura, i
vari corsi sono stati guidati dal P. Enzo. canti hanno arricchito la liturgia, susciMolte sono state le persone interessate. tando tanto fervore nel fedeli convenuti.
Le lezioni hanno tracciato un percorso
di incommensurabile valenza divinoumana, designando un orizzonte spirituale, mistico, fascinoso e allettante.
La preghiera infatti attua un ponte tra
Dio e l’uomo, suscitando un colloquio
indicibile e un autentica comunicazione
con Dio. Il nuovo anno inizierà a settembre prossimo.
21 Giugno. Alla celebrazione eucaristica delle ore 12 sono state indirizzate
parole di saluto e di ringraziamento al
sacerdote Frei Felipe, religioso dei frati
minori conventuali, brasiliano, nel suo
ritorno definitivo nella sua provincia
religiosa di Brasilia.
20
22 Giugno: Anniversario della morte
del veggente Bruno Cornacchiola. Si è
voluto ricordare solennemente con una
celebrazione eucaristica, presieduta da
Sua Ecc.za Mons. Gianfranco Girotti,
il quale durante l’omelia ha voluto tratteggiare pacatamente la personalità di
Bruno, soffermandosi sulle parole della
8 Settembre: Nell’anniversario
della morte di Sua Ecc.za Mons. Luigi
D’Andrea si è celebrata la S. Messa in
suo suffragio. La sua memoria, senza
dubbio, rimarrà, per noi tutti, per i suoi
familiari in particolare, uno stimolo a
seguire il sentiero della vita, che lui
nei suoi 77 anni, ha saputo percorrere
sempre con appassionato impegno.
La Vergine della Rivelazione
Pellegrinaggi
Mese di Maggio
Parrocchia Santa Maria - Roma; Olanda; Cerveteri (RM); Tor Sapienza
(Roma); Isole Reunion (Francia); Singapore (Cina); Francia; Palombara Sabina (RI); Gruppo Comunità di S. Egidio; Parrocchia S. Josè Maria Escrivà
- Roma; S. Anastasia (NA); Australia; Fiumicino (Roma) - ragazzi; Casal
Palocco (Roma); Parrocchia S. Timoteo (Roma); Parrocchia S. Bernardo
(Roma); Centocelle (Roma); Napoli; Parrocchia S. Leonardo (Roma); Prima
Porta Roma; Parrocchia Buon Pastore - ragazzi - Roma; Comunità Gesù Risorto
di Roma; Parrocchia Ognissanti - Roma; Gruppo OFS S. Tarcisio di Roma;
Collegio Seraphicum di Roma; Parrocchia Martiri dell’Uganda - bambini 1a
Comunione; Parrocchia di S. Lino - ragazzi - Roma.
Mese di Giugno
Pompei; Napoli; Etiopia; Parrocchia di Roma - Martiri dell’Uganda; Napoli;
Varsavia (Polonia); Corea; Monsummano Terme (PT); Suore Coreane; Guidonia (RM); Parrocchia di Roma - S. Basilio; Fratta Maggiore (NA); Nettuno
(RM); Gruppo SACRI; Cina; Latina; Gruppo di Suore dell’America Latina;
Bagnoregio; Gruppo “Stella Maris”.
Mese di Luglio
Taranto; Medjugorje; Portici (NA); Palmi (CZ); Cagliari; Palermo; Pisa; Trapani; Francia, Brasile.
Mese di Agosto
Bagni di Tivoli (RM); Corea; Inghilterra; Brasile (Rio de Janeiro); Canada;
Palermo; Salerno; Napoli; Modena; Napoli.
Mese di Settembre
Medjugorje; Cina; Birmania; Polonia; Brasile.
21
La Vergine della Rivelazione
Dalla nostra Missione in Brasile
alcuni ricordi...
Il 12 novembre 1968 partirono per
approdare in terra brasiliana, i primi 4
frati: frei Luis D’Andrea, superiore e responsabile della Missione, poi divenuto
Vescovo della Diocesi di Caxias; frei
Mario Paloni, frei Antonio Sinibaldi, frei
Edoardo Rori.
La partenza per il Brasile, perciò non
poteva non far parte di un disegno di Dio.
Egli stesso ce lo aveva annunciato. Partirono via mare. Consapevoli dei propri
limiti, sentivano la responsabilità di una
tale impresa. Confidavano, però, pienamente in Gesù, che aveva promesso di
essere presente “dove due o più fossero
uniti nel Suo nome”.
Alla Messa di partenza, celebrata
dall’allora Ministro Provinciale P. Vin-
22
Fortaleza, bambino
in adozione
Bom Jardim,
tre bambini
di una famiglia
in adozione
cenzo Vendetti, si pregò - perché fossero
sempre fedeli nel trasmettere la spiritualità con autenticità e purezza.
Per quasi tutta la durata del viaggio,
il mare fu agitato a tal punto, che un
marinaio esperto disse di non avere mai
navigato, in condizioni simili. In loro
provocò un certo malessere. Raggiunsero
Rio de Janeiro. A S. Paulo furono accolti
calorosamente dai nostri religiosi della
Provincia di Padova e poi salirono nello
Stato del Maranhao, a nord est del Brasile.
Non ebbero bisogno di molto tempo
per scoprire le qualità di questo popolo
del Nordest brasiliano: allegro, semplice, generoso, ospitale, intelligente e
immediato. Un popolo che non misura
sacrifici, che sa posporre tutto davanti
ad un grande Ideale, che non si scoraggia
di fronte al caldo, alla stanchezza, alle
grandi distanze. Un popolo libero, sensibile e creativo, probabilmente favorito
in ciò dalla enorme varietà di razze che
La Vergine della Rivelazione
qui confluiscono, e dal clima tropicale.
Si trovarono di fronte ad una natura
ricchissima, esuberante: una profusione
di colori, fiumi profondi, alberi frondosi,
e piogge abbondanti. E poi, lo splendore
del mare e spiagge di sabbia bianchissima, il canto degli uccelli, le farfalle
multicolori, le varietà e i sapori della
frutta esotica, i raffinati profumi dei fiori
che si sentono a distanza.
I piccoli e modesti appartamenti dove
andarono ad abitare e che divennero il
primo focolare del Brasile, fu teatro di
un continuo viavai di persone assetate
di Dio.
Con il passar dei giorni cominciarono
ad osservare la realtà sociale che li circondava. E fu scioccante. Credevano di
conoscere, attraverso i mezzi di comunicazione, la miseria che colpisce gran
parte dell’umanità. Fotografie, giornali,
televisione, avevano mostrato vite subumane abbandonate alla propria sorte.
Ma constatare con i propri occhi la profondità del problema fu molto diverso.
S. Luis, Cohama.
Gemelli in adozione
La povertà e la miseria che si vedevano alla periferia delle città era desolante.
Nonostante tutto era un privilegio
servire. Guardandosi attorno, ad un certo
punto si erano accorti che i poveri, tutti i
poveri, incontrati ovunque non erano più
tali, non erano più miseri, erano semplicemente “Gesù”.
S. Luis, dieci bambini del Centro Sociale “Frei Antonio Sinibaldi”
adottati da un Club sportivo di Roma
23
Attività nella Grotta
• Caritas Francescana: ogni 15 giorni.
• Scuola di preghiera: ogni sera dalle ore 21,00 (da lunedì a venerdì).
• Biblioteca che raccoglie molti volumi (biblici, teologici, filosofici e di
vario genere religioso).
• Rivista bimestrale “La Vergine della Rivelazione - Chiesa di S. Maria
del III Millennio” con tiratura di più di 5.000 copie.
• Adorazione Eucaristica: tutti i primi venerdì del mese; ogni 12 di
ogni mese; tutte le domeniche dopo la S. Messa delle ore 17,00).
Confessione e Direzione spirituale giornaliera.
• SANTO ROSARIO MEDITATO E VESPRI: tutte le sere alle ore 17,30,
nei giorni festivi alle ore 16,15.
• BENEDIZIONE DEI BAMBINI:
ogni seconda domenica del mese alle ore 16,00
(soppressa nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre).
• Attività culturali
Nella Grotta operano i seguenti gruppi:
- La Milizia di Maria Immacolata
- Gruppo Corale
- Ministri dell’Eucaristia
- Volontari per l’ordine pubblico e varie programmazioni.
Chiesa di S. Maria del Terzo Millennio - Frati Minori Conventuali
Via Laurentina, 450 - 00142 Roma - Tel. 06 5914630 - 06 5924671 (Convento) - C.C.P. 59797001