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Chiesa di S. Maria del Terzo Millennio taxe perque - tassa riscossa ROMA - italia LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE BOLLETTINO BIMESTRALE DEL Santuario vergine della Rivelazione Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 e 3 - NO/Genova 242/2013 - Anno XL - Luglio/Agosto 2015 Nuova Serie n. 4 La Vergine della Rivelazione Sommario 4 La Parola di Papa Francesco 5 Profezie su Maria P. Aldo Guidi 8 Dalla legge naturale alla verità (7a parte) Dario Pacifico 12 La Vergine della Rivelazione Breve Storia 14 U n Santo al Mese Sant’Ambrogio 16 Ci scrivono... 17 Angolo della Poesia 18 La voce della Grotta 22 La nostra Missione in Brasile La Vergine della Rivelazione Direttore editoriale: P. Piergiorgio Vitelli Direttore responsabile: P. Ernesto Piacentini Redazione: P. Aldo Guidi P. Enzo Tacca Dario Pacifico Via Laurentina, 450 Roma - Tel. 06 5924671 Aut. Trib. di Roma n. 394/86. del 27-3-1990 Realizzazione e stampa: B.N. Marconi - Genova 2 Santuario Vergine della Rivelazione Frati Minori Conventuali Via Laurentina, 450 00142 Roma Tel. 06 5924671 C.C. Postale 59797001 Editoriale La Famiglia nel pensiero della Chiesa cattolica Q uando leggerete questo editoriale, sicuramente, il Sinodo di ottobre ’15 avrà affrontato questo tema così complesso e avrà precisato lo stato della questione e dato linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia. Mi limito ora a riflettere sull’importanza della Famiglia, secondo la dottrina della Chiesa Cattolica. Parlare di famiglia nell’attuale contesto sociale permette di guardare l’uomo nel più profondo dell’anima e trovare la sua vera dignità di figlio di Dio. La società odierna pone la libertà come valore scardinandola dalla realtà che la costituisce, cioè da Dio, che ne fa dono all’uomo affinché da solo e senza costrizioni, ricerchi il suo Dio. Dio vuole tutti liberi, ma questo non deve portarli verso un libertinaggio, bensì ad un comportamento morale e dignitoso per la propria persona e per i propri fratelli. Anche la famiglia sta subendo gli effetti della secolarizzazione e della modernità e va perdendo il suo vero valore perché viene vista lontano dall’orizzonte che i cristiani ricercano in ogni cosa e che è il disegno di Dio. In questo scenario di distruzione più che di Paradiso terrestre, dove tutto è a portata di mano e facile da ottenere, il sentimento è messo alle berlina e viene distorto ed esasperato dalla velocità nel viverlo, è momentaneo ed ha una impronta di puro egoismo perché interessa il raggiungimento del proprio piacere, delle proprie aspettative perdendo di vista anche e soprattutto il vero significato di Amore che è donare se stessi e portare la felicità all’altro. L’essere cristiani vieta ogni tipo di egoismo: è questa la nuova legge, amare il prossimo come noi stessi, questo infatti è l’atteggiamento che apre alla missione di operare il bene e di far trasparire la propria appartenenza a La Vergine della Rivelazione Cristo in tutti gli ambiti della società. La missione della famiglia fa parte della stessa missione della Chiesa ed è chiamata a diventare ciò che essa è, ovvero immagine della Trinità, Chiesa domestica, mistero coniugale, prima e vitale cellula della società. Non è quindi come vogliono far credere i politici o le persone che a tutti i costi si vogliono considerare moderni; la famiglia non è un nucleo che deve svecchiarsi, non è egoismo, non è qualcosa da formare per sentito dire o con libero arbitrio, e cosa che agli occhi dello stesso Dio diventa scandalo è l’unione di persone dello stesso sesso. Per il cristiano è importante fare la volontà di Dio cercando di portare il creato verso Lui e non verso la deriva e verso una fine catastrofica. Il fine ultimo per i cristiani è la vicinanza con Dio e vivere il presente non allontanandosi dalla moralità degli atti quotidiani. Un giorno che ora sembra lontano da questo Dio, che sembra tanto distante dalla nostra vita, verremo giudicati per i nostri atti: è quindi a questo evento che la Chiesa vuole prepararci nel miglior modo possibile e per questo non può adeguarsi e acconsentire alle scelte degli uomini di questo millennio perché se la Chiesa tacesse non sarebbe più la madre e la maestra che accompagna e insegna al cristiano a vivere secondo Dio, non sarebbe più la visione escatologica dei nuovi cieli e della nuova terra. Per lo Stato diventa allora importante garantire ed aiutare il matrimonio tra l’uomo e la donna, cautelare i figli che vengono a nascere da questo tipo di unione con leggi che lasciano trasparire il rispetto per l’uomo. La famiglia infatti è una rete di mediazioni sociali, grazie alla quale si impara a vivere in relazione, si impara la differenza sessuale, la relazione tra le generazioni, tra natura e cultura, tra pubblico e privato, tra Chiesa e mondo, tra storia ed eschaton. Non è pertanto corretto dire che la Chiesa fa politica, quando attraverso il suo magistero cerca di illuminare la coscienza dei cattolici e dare loro degli orientamenti pratici, richiamando i principi fondamentali della loro fede. Neppure si può accusarla di integralismo (con toni aspri e talvolta con aperte minacce), quando lancia i suoi appelli anche a tutti gli uomini di buona volontà per ricordare loro i principi fondati sulla stessa natura umana che non considerano l’uomo in sé per sé, ma nella sua amicizia con Dio, rivestito di quella somiglianza che al principio del mondo aveva con il suo Creatore. La società si scardina da tutto ciò che è religioso ritenendosi laico, ma per noi cristiani cattolici questo termine ci apre alla missione e ci impegna ad ordinare le cose temporali verso Dio. La redazione de “La Vergine della Rivelazione” augura a tutti i suoi lettori Buon Natale e Felice Anno Nuovo 3 La Vergine della Rivelazione La Parola di Papa Francesco I 4 l Papa, al termine della recita del Rosario nella Basilica Papale di S. Maria Maggiore, davanti all’immagine della Vergine “Maria Salus Populi Romani” ha indicato nella Madonna la mamma che dona salute ai propri figli. Come una madre, Maria ci aiuta a crescere, ad affrontare la vita, ad essere liberi. Crescere vuol dire non cedere alla pigrizia derivante dal benessere, dalla vita comoda; significa prendersi responsabilità, credere a grandi ideali. “La Madonna fa proprio questo con noi, ci aiuta a crescere umanamente e nella fede, ad essere forti e non cedere alla tentazione dell’essere uomini e cristiani in modo superficiale, ma a vivere con responsabilità, a tendere sempre più in alto”. Come una madre, Maria insegna a non evitare i problemi e le sfide della vita, come se questa fosse un’autostrada senza ostacoli. La Vergine ha conosciuto momenti non facili e - prosegue Papa Francesco - aiuta i suoi figli a guardare con realismo i problemi, a non perdersi in essi, a saperli superare: “Una vita senza sfide non esiste e un ragazzo o una ragazza che non sa affrontarle mettendosi in gioco, è senza spina dorsale!”. Infine Maria, donna del sì, libero e incondizionato alla chiamata del Signore, da buona mamma aiuta i suoi figli ad essere liberi: “Ma cosa significa libertà? Non è certo fare tutto ciò che si vuole, lasciarsi dominare dalle passioni, passare da un’esperienza all’altra senza discernimento, seguire le mode del tempo; libertà non significa, per così dire, buttare tutto ciò che non piace dalla finestra. La libertà ci è donata perché sappiamo fare scelte buone nella vita!”. Da qui l’esortazione di Papa Francesco a non aver paura delle scelte definitive in un tempo in cui è forte la seduzione della provvisorietà: “Siamo vittime di una tendenza che ci spinge alla provvisorietà... come se desiderassimo rimanere adolescenti per tutta la vita! Non abbiamo paura degli impegni definitivi, degli impegni che coinvolgono e interessano tutta la vita! In questo modo la nostra vita sarà feconda!”. Maria - conclude il Santo Padre - ci insegna ad essere aperti alla vita, fecondi di bene, di gioia, di speranza, segni e strumenti di vita. Papa Francesco ha quindi ringraziato per le parole indirizzategli l’arciprete della Basilica Liberiana, cardinale Santos Abril y Castelló, “fratello e amico, la cui amicizia nacque in quel Paese alla fine del mondo”. Al termine della celebrazione infine il saluto fuori programma alla città di Roma sul sagrato di Santa Maria Maggiore: “Fratelli e sorelle, buonasera! Grazie tante per la vostra presenza nella casa della Mamma di Roma, della Nostra Madre! Viva la Salus Populi Romani, viva la Madonna che è la nostra mamma e ci sostiene! Viva la Madonna! Io prego per voi ma voi pregate per me che ne ho bisogno. Vi auguro una buona domenica! Arrivederci!”. La Vergine della Rivelazione Profezie su Maria (2a parte) - Cantico dei Cantici: poema d’amore (reciproco) tra due sposi. Questo libro non parla di Dio e usa un linguaggio di un amore passionale, tuttavia l’interpretazione allegorica applica a Dio e a Israele l’amore descritto tra due sposi, come anche a Cristo e alla Chiesa e all’unione mistica dell’anima con Dio. I profeti presentano l’alleanza di Dio con Israele come un matrimonio d’amore (cfr. Os 2; Ger 3,1-3; Es 23 ecc.) che il Cantico traduce in ardenti espressioni. Infatti, il carattere ispirato e canonico del Cantico sembra esigere che parli d’altro che dell’amore profano (tradizione comune, non sorretta, però, da indizi che ne giustifichino l’interpretazione allegorica). Alcuni commentatori applicano a Maria alcuni versetti, particolarmente significativi che ne descrivono le “grazie” (doni) ricevute da Dio, per esempio: v. 4,7: “Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia” (1 antifonia 2 Vespri Immacolata); v. 4,12: “Giardino chiuso tu sei, sorella mia sposa, giardino chiuso, fontana sigillata”; (“giardino”, in ebr. “pardes”, vocabolo persiano che significa “paradiso”-”parco”). Maria viene paragonata a un bellissimo giardino con la sua fonte e la sua flora scelta (simbolo dei doni e delle delizie), riservato e incontaminato, dove il padrone trova riposo e compiacenza. v. 6,1-2: bisogna cercare l’amato nel suo “giardino”. Come luogo delizioso dell’incontro tra i due amanti, nei capitoli 4-5-7, è per eccellenza il 5 La Vergine della Rivelazione Libano, monte decantato nella Bibbia per l’altezza (simbolicamente vicinanza con Dio), le nevi candide (= purezza assoluta del rapporto con Dio “il purissimo’’ e visibilità da lontano come segno - riferimento e orientamento per tutti), l’altezza e il pregio dei suoi cedri (fonte di freschezza d’aria, salubrità di clima e di preziosità del legno), sorgente inesauribile di acque cristalline per soddisfare la sete di chi vi attinge e per fecondare le pianure). Anche qui l’applicazione simbolica del monte a Maria è possibile. 6 40-55 = II Isaia (esilico); 56-66 = III Isaia (postesilico). La sterminata ricchezza di questo libro gli ha meritato il titolo di - Siracide 24,3-21 “profeta evangelista” per (“ecclesiasticus”, S. Ci- l’abbondanza e l’imporpriano), 132 a.C. tanza fondamentale dei La Sapienza viene suoi annunci messianici. dal Signore, suo principio è il timore di Dio, v. 7,14: “Ecco, la Verforma la gioventù e pro- gine concepirà e partorirà cura la felicità. La Sa- un figlio...”. pienza personificata tesAnche se Isaia ha in se il proprio elogio. La vista immediatamente liturgia applica a Maria la nascita di un figlio di questo testo, come per Acaz (Ezechìa), tuttavia, cantarne i pregi (alle- al di là delle circostanze goria). presenti, la profezia si proietta verso un futuro - I s a i a ( 7 6 5 - 7 0 0 molto lontano nel tempo a.C.). 1-39 = I Isaia e “vede” la nascita del(preesilico); l’“Emmanuel” = “Dio con noi”, da una “Vergine” (ebr. Almàh = giovane ragazza in età nuziale, o giovane appena sposata). È l’annuncio della concezione verginale di Gesù (I LXX usano il termine “parthènos” = vergine, dove l’ebr. dice “giovane ragazza”, come anche Mt 1,22 e Lc), anche se il profeta non allude a partenogenesi, altrimenti avrebbe usato il termine più preciso in ebr. betulàh (= vergine, in senso fisico). v. 9,1-6: “Il popolo che camminava nelle tenebre...” annunzia l’apparizione dell’Emmanuele in Galilea. La Vergine della Rivelazione È ancora il figlio della “vergine” (Is 7,14), al quale vengono attribuiti titoli regali e divini, che rendono la “madre di un re-Dio”. La conferma viene anche dal v. 11,1-5: “Un germoglio spunterà dal trono di Iesse, un virgulto...” = il Re-Messia, discendente di David, verrà nella pienezza del possesso dello Spirito del Signore, per essere un re perfetto di giustizia totale e di pace suprema. Maria sarà madre di un tale Messia con virtù eminenti. v. 61,10: “Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio...”; è una profezia chiaramente rivolta a Cristo, che però Luca richiama nel cantico di Maria (Magnificat: Lc 1,46-47). Il “Servo” di Jhwh dichiara di aver avuto da Dio il “mandato” di annunziare la “buona novella” (Vangelo) ai poveri e canta la gloria di Gerusalemme (c.60); ma qui il tema degli “sponsali” (v. 10) tra Dio e la città prende un ampio rilievo, perché Gerusalemme (e Israele) sta per diventare la “sposa” di Jhwh. Una sposa resa madre (cfr Gal 4,26) solo per intervento straordinario di Dio, che supera ogni legge umana. In base a questo intervento, questa sposa di Dio, inizialmente Gerusalemme “celeste” (= Chiesa), è madre feconda di tutti noi. Una fecondità verginale propria di una “donna sola”, che ha figli solo per un’iniziativa divina. È evidente che la profezia, rivolta alla città santa, può essere attribuita a Maria. - Geremia (650-580 a.C. circa) v. 31,22: “Israele sposa” (“donna”) di Dio. Gli antichi, interpretando queste parole nel senso che una “vergine” (giovane “donna”), porterà un bambino nel proprio grembo, vi hanno visto una profezia della nascita verginale di Gesù. - Michea 5,1-2: “E tu Bethlehem di Efrata... da te mi uscirà il dominatore... fino a quando colei che deve partorire, partorirà...”. “Colei” che deve partorire è la “Vergine” di cui parla Isaia 7,14. È la grande profezia messianica che allude alla nascita verginale di Gesù nella città di David, Bethlehem di Giuda. P. Aldo Guidi 7 La Vergine della Rivelazione Dalla Legge naturale alla verità (7 parte) a O 8 ggi interrompo la concatenazione logica degli argomenti per riflettere un poco sul mondo nel quale viviamo, che non si presenta come l’habitat ideale per ospitare una proposta cristiana radicale. I temi che vado esponendo sembrano destinati ad una cerchia ristretta di cultori del sapere religioso, ma in realtà il mio proposito è di raggiungere ogni persona disponibile a percorrere la via tosta, ma ricca di appagamento, della ricerca pensante. Sono convinto che il vangelo non sia stato concepito solo per suscitare il desiderio di pregare, di accedere ai sacramenti e di credere alla resurrezione dei morti. La sua pretesa è molto più ampia. Esso mira a svelare l’uomo all’uomo (vedi il n.22 della Gaudium et Spes), a fare chiarezza sul mistero della vita libera e cosciente. Scrivevo un paio di puntate fa che un tempo ogni generazione riceveva in consegna il mondo fissato in una certa forma e lo trasmetteva in eredità alla successiva sostanzialmente immutato, senza nulla togliere e quasi nulla aggiungere. Oggi, invece, tutto cambia tremendamente in fretta, non necessariamente in meglio, ciò nondimeno cambia e nessuno può farci niente. Quando ero ragazzo l’omosessualità era guardata dalla maggioranza delle persone con un certo disgusto, come una scelta istrionica, plateale, in spregio al decorso naturale, sano ed ovvio delle relazioni tra i sessi. Sono passati quasi quarant’anni ed il giudizio è stato completamente ribaltato. Nel maggio scorso il 62% degli irlandesi, popolo di antica tradizione cattolica, ha detto “sì” alle nozze gay e la stessa cosa ha poi fatto la Corte suprema americana, per la quale i matrimoni tra persone dello stesso sesso devono potersi celebrare in tutti gli stati federali, con la benedizione del presidente Obama che twittava solennemente il 26 giugno: “Today is a big step in our march toward equality. Gay and lesbian couples now have the right to marry, just like anyone else (Oggi si è fatto un grande passo nella nostra marcia verso l’uguaglianza. Le coppie gay e lesbiche hanno ora il diritto di sposarsi, proprio come chiunque altro). Il punto di vista di chi la pensa altrimenti è condannato all’irrilevanza ed allo spregio da parte delle nuove maggioranze di opinione. Fanno tenerezza gli strenui difensori della famiglia tradizionale coi loro raduni capeggiati da qualche ex democristiano o berlusconiano (come se poi Berlusconi avesse poco contribuito con le sue televisioni ed i comportamenti privati allo stravolgimento del costume tradizionale) che sfruttano queste situazioni per lucrare consenso elettorale. Quarant’anni fa l’omosessuale doveva faticosamente racimolare le ragioni del suo andare controcorrente, vivendo la condizione poco invidiabile delle minoranze emarginate. Poi è passato il carro della postmodernità - reso pressoché invincibile dal fatto di essere stato messo su strada dai potentati economici della terra - che ha issato a bordo gli omosessuali mettendogli a disposizione tutta l’efficacia della sua propaganda mediatica e facendo delle loro ragioni l’emblema delle lotte per la libertà ed il progresso civile all’alba del 3° millennio. Chi mi legge avrà notato che parlo spesso di “postmodernità” e mi sembra giunto il momento di spiegare un po’ meglio cosa intenda. Il termine è stato sdoganato dal filosofo francese Jean Francois Lyotard col suo libro, uscito nel 1979 segnando un’epoca, dal titolo appunto “La condizione postmoderna”. Egli ha spiegato come le grandi “narrazioni” del passato (dette anche “favole per adulti” o grands récits in francese), che erano rappresentate dal cristianesimo (eventualmente anche dalle altre religioni mondiali), dall’illuminismo, dalla filosofia hegeliana e dal marxismo, avevano perso definitivamente la pretesa di spiegare esaurientemente il mondo ed erano soppiantate da modelli di interpretazione del reale più instabili, plurali, di corto raggio, basati sul riconoscimento dell’inesistenza di fondamenti ultimi ed unitari del sapere. Le uniche cose che non avevano perso cre- dito nell’immaginario collettivo, che anzi ne guadagnavano sempre di più, erano le grandi conquiste della scienza e della tecnologia, dalle quali ci si attendeva una progressiva ed inesorabile vittoria sulle malattie e sulla fatica fisica, oltre ovviamente alla invenzione di meravigliosi e abbordabili congegni per lo svago e l’intrattenimento. In questo tipo di società mi sembra di poter dire - erano emersi (verrebbe da dire “prodotti”) due tipi umani inediti, che avrebbero presto dilagato nel mondo occidentale: l) l’individuo/consumatore, edonista e disimpegnato, incapace di resistere alle sfavillanti sollecitazioni della pubblicità e del variegato mondo dei media. Poca cultura, scarsa attitudine alla riflessione, tanta televisione; 2) l’individuo/ultraemancipato, che non tollera di essere disturbato nel suo dispiegamento esistenziale - brutalmente: «... nel suo godersi la vita» - dalle visioni retrive del mondo sopravvissute all’interno delle religioni e delle morali tradizionali. 9 La Vergine della Rivelazione Non bisogna essere particolarmente sospettosi, acuti o “comunisti” per capire chi possa essersi dietro a questa svolta antropologica. Cui bono? ... dicevano i latini, chi ne ha beneficiato, chi ne ha tratto vantaggio? Evidentemente coloro che miravano a trasformare il mondo in un gigantesco affollatissimo mercato. Le regole del gioco, i nuovi valori globali, sono stati fissati con molto ingegno dai grandi produttori della terra, che dovevano “piazzare” ovunque i loro beni e servizi in cambio di denaro e quindi di potere. Per avere campo libero costoro si proponevano di rendere innocui i pochi strenui antagonisti, rimasti fedeli alle antiche “sapienze” 10 o visioni del mondo, che si opponevano alla riduzione dell’uomo a docile consumatore. Ciò è avvenuto in modo in cruento, ma nondimeno efficace, attraverso il controllo dei “media”. Le masse si sono dimostrate particolarmente arrendevoli ai messaggi veicolati dalla televisione, assicurando consenso in cambio di intrattenimento più o meno leggero. La pubblicità ha sventolato le bandiere bugiarde del benessere per tutti (un falso benessere corporale, che spesso si risolve nel suo contrario a livello psichico) e della libertà di essere se stessi (una falsa libertà, una nuova, soave forma di schiavitù). Siamo stati così pigiati in un’ideale sconfinata salamoia, nella quale abbiamo finito coll’as- sumere tutti lo stesso sapore. Si chiama, non a caso, globalizzazione, la creazione di un cittadino del mondo che potrebbe vivere ovunque, perché non ha radici, non ha passato, non deve confrontarsi con la sua storia, ma solo aderire al presente tal quale glielo ha posto dinanzi il mercato globale. In questo nuovo contesto culturale, sterilizzato dalle visioni del mondo tradizionali, se due esseri umani sono concordi nel desiderare di sposarsi ed avere bambini, debbono essere lasciati liberi di realizzare questa aspirazione a prescindere dal loro assortimento sessuale, fine delle discussioni. Un tempo si era concordi nel ritenere che i figli dovessero essere il frutto di una profonda La Vergine della Rivelazione ed esclusiva relazione d’amore tra un uomo ed una donna. Ora, dopo la grande stagione postmoderna, non più. Una marea ideologica montante ha già sommerso ed annegato il concetto avita di “natura” quale sfondo stabile sul quale si considerava apparso l’uomo, ed anche il biblico “maschio e femmina li creò”. È come se l’emergere di nuove autopercezioni dell’identità e del desiderio sessuale bastasse da solo a dimostrare che le idee stati che di “natura” e “Dio”, proprie delle grandi narrazioni del passato, sarebbero del tutto inadeguate a regolare la vita dell’uomo che c’è qui ed ora nel mondo. Gli omofobi - affermano costoro - sotto qualunque denominazione o pretesto radunati, la devono smettere di impedire a due persone dello stesso sesso che si vogliono bene di essere felici secondo la modalità che corrisponde al loro genuino ed ineludibile desiderio. Il pensiero debole, quello postmoderno, sta avendo la meglio, non c’è dubbio, sul pensiero forte della società che fu. Evidentemente, però, tanto forte questo pensiero non era se è stato pressoché completamente soppiantato dalle nuove correnti, le quali aspirano ora anche a stabilire l’agenda del Papa, le cose che deve dire o non dire e perfino l’assetto che deve dare alla Chiesa. Secondo una lettura strumentale tutto ciò sembrerebbe confermato dall’argomento - così vicino alla sensibilità dell’uomo contemporaneo - dell’ultima enciclica di Francesco I “Laudato Si”: l’ecologia. Già si vocifera in ambienti progressisti che le prossime due encicliche saranno dedicate una al sacramento del matrimonio allargato alle coppie gay e l’altra, udite udite, all’affermazione che tutte le religioni sono ugualmente vere quindi... ugualmente false. Non hanno capito che Papa Francesco non è affatto una marionetta che si lascia manovrare a piacimento. Egli ha dimostrato di sapere perfettamente il fatto suo, e questo “fatto suo” è sintetizzabile nella fedeltà a Gesù Cristo. Lo dicevo all’inizio, il mondo è cambiato, siamo entrati in una nuova era antropologica. In questa età i cristiani rappresenteranno presto una minoranza e come ogni minoranza sono destinati ad avere vita difficile, per certi versi: finalmente! Non ci sarà più posto per il politico baciapile, per gli “inchini” delle statue patronali davanti alla casa del boss mafioso, per il parrocchiano malevolo e autoreferenziale, per il sacerdote pedofilo o il porporato banchiere e per ogni altra versione grottesca della cristianità. Ci troveremo nella necessità di remare controcorrente e di rendere ragione della speranza che è in noi (vedi la Prima lettera di Pietro 3,15) con onestà intellettuale e con una rinnovata capacità argomentativa, sempre però «con dolcezza e rispetto» (stesso riferimento scritturate). Consideriamoci dunque ricercatori di significati assoluti, abitanti di un universo davvero intelligibile perché tessuto dal Dio pienamente rivelato in Cristo. A dispetto dell’enorme confusione che ci si è parata innanzi. Dario Pacifico Vi invito ad intervenire, scrivendo a: [email protected] 11 La Vergine della Rivelazione Breve Storia 3a puntata 12 ... Quelli che una volta aveva convinto ad abbandonare la Chiesa Cattolica per seguirlo sulla strada dell’odio verso la Chiesa di Cristo e di Maria, ritornano all’“ovile santo”. Ma come previsto, e come la Madonna gli aveva preannunciato, a causa della derisione e degli insulti dei più ostinati di quelli che una volta erano i suoi insegnanti e i suoi compagni di diffusione di odio verso la Chiesa e la Vergine Maria, passa momenti di angoscia e di frustrazione così intensi, da farlo sentire veramente male. Anche fisicamente. Tutto perché quel segno finale che la Vergine gli aveva promesso come conferma che tutto ciò che era successo era vero, stenta a realizzarsi. Comincia ad insinuarsi in lui qualche piccolo dubbio e teme che tutto sia stato veramente un’allucinazione. Ma poi ripensa ai bambini, all’improvviso cambiamento della sua vita, al profumo misterioso e delizioso che tutti avevano avvertito, e al sentimento di tenerezza e di amore che adesso prova solo a proferire il dolcissimo nome di Colei che aveva visto in quella grotta e che si era presentata come la “Vergine della Rivelazione”, e ritorna il nuovo Bruno. Ma l’attesa si prolunga troppo. È un’attesa spasmodica che gli procura grande stress e grande sofferenza anche fisica. Deperisce sempre più, e un giorno, in un momento di grande sconforto, prende il pugnale che aveva comprato a Toledo, ed esce di casa con intenzioni chiaramente suicide, perché non sopporta più di vivere in quello stato di prostrazione. Ma non arriverà mai a tanto, perché, come promesso, sta sotto la protezione di Maria. Continua a star male lo stesso. Un giorno, al limite estremo dell’esasperazione, si trova a pregare davanti ad un Crocifisso. Minaccia di romperlo in mille pezzi, se non incontra il sacerdote che diventerà suo testimone e compagno di viaggio per presentare il messaggio di Maria al papa. Ma con questo stato d’animo, passa ancora quasi un altro mese dal giorno dell’apparizione, e in Bruno, dopo tanto tem- La Vergine della Rivelazione po, cresce sempre di più il desiderio di rivedere la Madonna. I tempi sono ormai maturi, e come se tutto fosse scritto nei disegni della Vergine Maria, un sacerdote, don Mario, della parrocchia di Ognissanti che ormai Bruno frequenta assiduamente, e a cui ha raccontato tutto, esprime il desiderio di recitare assieme a lui, il S. Rosario, nella grotta dove era apparsa la Madonna. Così decidono e stabiliscono il giorno 22 maggio. Cominciano il S. Rosario e al 2° mistero gaudioso, Bruno non risponde più all’Ave Maria. Don Mario si gira e vede Bruno immobile, in ginocchio che guarda un punto fisso e muove le labbra. Cerca di avvicinarsi per vederlo meglio e per rendersi conto del motivo per cui non risponde più. Ma una forza superiore lo immobilizza a tal punto, che non può fare nessun movimento. Sente Bruno che dice: “È ritornata! Quant’è bella! Quant’è bella!”. Don Mario, pur non vedendo niente, capisce che una presenza misteriosa, che rapisce completamente Bruno, è in quella grotta. Finita la visione, Bruno dice a don Mario: “Prima di andarsene, lasciando il solito, intenso profumo, la Madonna ha posto le sue mani sul capo di noi due, come segno di protezione”. Allora don Mario, commosso e trepidante, abbraccia Bruno e gli dice: “Mi sento legato a te!”. Un sussulto scuote Bruno. È la frase che aspettava, il segno che la Madonna gli aveva dato per realizzare tutte le sue promesse. Ritornano a casa e incontenibile, con ali invisibili, la voce dell’apparizione vola di bocca in bocca. Arriva alle orecchie di alcuni giornalisti che la divulgano sui giornali. Arriva anche in questura che inizia i primi processi. Vengono interrogati anche i bambini per appurare la veridicità di ciò che Bruno asserisce. In ogni risposta c’è sicurezza, coerenza e coincidenza. Il più piccolo, Gianfranco, interrogato da un brigadiere che gli diceva che aveva avuto un’allucinazione e che quello che aveva visto era solo una statua, con l’inno- cenza dei suoi 4 anni, risponde secco e deciso: “Era de ciccia!” (era di carne). Una risposta così immediata e sicura, non lascia più dubbi sulla veridicità dell’apparizione. Si dirà: “Perché proprio in quel luogo e a quelle persone è apparsa la Vergine della Rivelazione?”. La Madonna per far sapere che Lei continua ad essere con noi e che non ci abbandona mai, non sceglie le persone e i luoghi a caso. Tutto ha un significato e un riscontro. Ha scelto di apparire a Bruno alle “Tre Fontane”, luogo che vide il martirio di S. Paolo, perché ci sono molte similitudini, coincidenze e punti di contatto con l’apostolo. Gesù fermò Saulo, persecutore accanito dei cristiani e della Chiesa nascente, facendogli avere l’incontro soprannaturale con la grazia di Dio: “Perché mi perseguiti?”. Paolo si sentì così direttamente chiamato dalla grazia di Dio, e cambiò profondamente il suo modo di pensare e di agire, divenendo un appassionato di quel Cristo che perseguitava nei suoi seguaci. Sebastiano Verde 13 La Vergine della Rivelazione un santo al mese 7 dicembre Sant’Ambrogio A 14 mbrogio si pensa sia nato verso il 330, da famiglia romana, probabilmente a Treviri, dove il padre che era pretorio dell’impero aveva la sua residenza. Si racconta che Ambrogio ancora in fasce venne avvolto da uno sciame d’api che tuttavia non gli fece nessun danno. Si narra inoltre che il padre considerò il fatto come un segno della futura grandezza del figlio. Alla morte del padre, la famiglia ritornò a Roma dove Ambrogio cominciò la preparazione per accedere alle magistrature pubbliche. Ambrogio compì gli studi di retorica insieme al fratello Satiro e iniziò la carriera statale a Sirmio (Mitrovica, in Jugoslavia) come avvocato della prefettura Italiana, Illirica e Africana. Gracile ma volitivo e pratico, divenne una delle figure più eminenti del suo tempo, infatti il prefetto Sesto Petronio Probo lo fece nominare (370) governatore delle provincie di Liguria ed Emilia, con sede a Milano. Il suo governo fu talmente apprezzato dal popolo che, nel 374, quando morì il vescovo ariano Aussenzio, imposto dall’imperatore Costanzo nel 355, cattolici e ariani, dopo prolungati e aspri dissensi, si accordarono per eleggere vescovo Ambrogio che anche in quelle circostanze aveva mostrato raro equilibrio. Inizialmente Ambrogio fu talmente sorpreso che, per sottrarsi all’incarico, fuggì fuori Milano. Ma dopo averci pensato decise di accettare. In quell’occasione, il neo vescovo si spogliò di ogni bene terreno a beneficio della Chiesa. (È pura leggenda il racconto del ragazzo che, gridando improvvisamente “Ambrogio vescovo” avrebbe persuaso l’assemblea). Vitaliano I confermò la nomina vincendo ogni resistenza di Ambrogio. Ambrogio era catecumeno: il 30 novembre 374 fu battezzato, nella settimana seguente ricevette gli ordini, il 7 dicembre era consacrato vescovo. Data la sua impreparazione prese come guida il prete Simpliciano, che fu poi suo successore. La Vergine della Rivelazione Studiò intensamente l’esegesi biblica e il dogma, applicandosi ad una predicazione incessante con uno stile sempre chiaro e alieno da soverchie disquisizioni dogmatiche. Questo atteggiamento gli guadagnò la stima dell’imperatore Graziano che lo fece suo consigliere. Ambrogio lo persuase (378) a richiamare i vescovi cattolici banditi da Valente, poi a proibire i culti pubblici pagani ed eretici (379), e finalmente a stabilire la fede cattolica romana come unica religione pubblica dell’impero (380). Segno di questo orientamento fu la rinuncia, da parte dell’imperatore, al titolo di “Ponteficus Maximus”, e la rimozione dell’altare della Vittoria della curia del Senato; il che provocò la violenta protesta di Simmaco contro Ambrogio. Così diventò di colpo il campione contro il paganesimo e l’arianesimo. Dopo la morte violenta di Graziano (383), il dodicenne Valentianiano II era sotto l’influsso di sua madre Giustina, ariana, rivelatosi subito astile ad Ambrogio benché questi ne avesse salvate le sorti persuadendo l’usurpatore Massimo a rimanere nelle Gallie e a rinunciare all’occupazione dell’Italia (384). Giustina chiamò a Milano il vescovo ariano Mercurio di Durostorum in Mesia (il quale prese il nome simbolico di Aussenzio precedessore di Ambrogio) e chiese per lui una basilica (385). Ambrogio fu una delle più grandi e belle figure della cristianità: uomo di governo, pastore d’anime, maestro, apostolo, difensore dei popoli e poeta. È annoverato insieme ad Agostino, Girolamo e Gregorio, fra i quattro massimi dottori della Chiesa latina. Morì a Milano all’alba del sabato santo del 397, di ritorno da un viaggio a Pavia dove aveva consacrato il nuovo vescovo. 15 La Vergine della Rivelazione Ci scrivono... S ono D.N.M. ... Non sono più parroco per raggiunti limiti di età. Il nuovo parroco vuole che la Rivista del Santuario non arrivi più a me, ma a lui ed ha ragione . ... Quante volte durante la mia formazione a Roma, nella domenica pomeriggio, ci portavano a passeggio a piedi all’Eur, nel luogo dell’apparizione. Bei ricordi. Buon lavoro e fraterni saluti. C arissimi Frati Minori Conventuali, vi scrivo queste poche righe per sapere di più circa la storia della Vergine della Rivelazione, perché in questo momento difficile che sto attraversando, dove mio marito ha perso il lavoro ed è caduto in depressione. Per questo vi chiedo di pregare tanto il Signore e la Vergine della Rivelazione che mi dia la forza di andare avanti. Vi prego di pregare tanto. Ora vi saluto. A.G. C aro P. Pier Giorgio, ho letto con piacere l’ultimo numero della Vergine della Rivelazione con la notizia del suo 50° di sacerdozio. Congratulazioni ed auguri! Auguri anche per il 68° dell’Apparizione. Auguri anche per il Bollettino molto bene impostato, con articoli molto interessanti. F.O. S timatissimo Padre Rettore, mi risulta che codesto rinomatissimo Santuario pubblica un bollettino della Vergine della Rivelazione. È possibile ricevere un saggio, per un eventuale abbonamento. Grazie. Saluti cari Pace e Bene. S.M. R ev. Padri Francescani. Scusatemi è la prima volta che vi scrivo. Prima di tutto auguri per il nuovo anno e grazie per la bella rivista che mi inviate. Che il Signore e la Vergine della Rivelazione vi diano tanta pace e consolazione come i vostri cuori desiderano. Mi salutate tanto la Vergine che state vicino, ci sono stata tanti anni fa, ormai sono vecchia di 86 anni. In unione di preghiere e grazie ancora. L.M. 16 C arissimi, sempre vengo a visitare la B. V. della Rivelazione alla Grotta delle Tre Fontane. Sono molto devota della Madonna. Con riverenza vi saluto. A.I. La Vergine della Rivelazione Angolo della Poesia Inno alla Madonna delle Tre Fontane Preghiera alla Vergine Santissima Ondeggiano al vento i tigli e sussurrano tra loro rivolti verso il Cielo... Profumano tutti i fiori dando dolcezza all’anima che fugge via col vento e in alto se ne va... Vergine santissima e beatissima, Madre di Gesù e madre nostra che sei nella Trinità Divina e che irradi nell’universo tutto il tuo splendore, dona ai nostri poveri cuori tormentati la tua celeste benedizione. Tu, Regina di Angeli, Arcangeli, Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Patriarchi e Profeti e di tutte le anime sante, accetta da noi peccatori, le preghiere che ti rivolgiamo con tanto Amore e Fede, per tutti i nostri umani affanni. Ti preghiamo, vergine santissima Di essere sempre la nostra amatissima protettrice in vita e di conforto nell’ora suprema!... E la tua celeste benedizione scenda sempre su di noi e l’intera umanità. Amen... Accorre a te la gente pregando con il Cuore E tu stella splendente dall’ascosa grotta rispondi con amore donando luce e grazie a tutta l’umanità... Fan festa in cielo gli angeli con armonie divine... Facciam festa anche noi devoti e pellegrini con tanta fede e gioia suoniam trombe e campane offrendo tutto a te Regina madre nostra delle Tre Fontane!!! Regina madre nostra delle Tre Fontane!!! Mario Sabatini Roma, dicembre 2014 Mario Sabatini Roma, dicembre 2014 (Dopo la recita della preghiera, si suggerisce di recitare cinque o dieci AVEMARIA ed una SALVE REGINA) 17 La Vergine della Rivelazione C on l’inizio del mese mariano ogni sera si è recitato il S. Rosario meditato con il canto delle litanie e la recita dei Vespri. 8 Maggio: Puntualmente la Grotta si è unita spiritualmente con il Santuario di Pompei per la preghiera della “Supplica”, che ha visto gremita alle ore 12,00 la Grotta, con la partecipazione devota alla Madonna di Pompei. La Supplica è un linguaggio non solo religioso, ma direi complessivo di un popolo sempre in cerca di un proprio riscatto; un popolo che ha per propria storia e radice la devozione e l’amore ardente verso la nostra Mamma celeste. In tutto il mese di Maggio, bella è stata l’iniziativa di invitare le Parrocchie della zona per animare il S. Rosario, la Celebrazione eucaristica, i Vespri, accompagnati da gruppi par- 18 rocchiali. Sono stati presenti il gruppo della Milizia di Maria Immacolata, la Parrocchia di Josè Maria Escrivà, il Collegio Seraphicum e altri. Questa esperienza così bene riuscita, sarà ripetuta ed organizzata meglio per il prossimo anno. Il mese di Maggio ha registrato un notevole flusso di pellegrini. Man mano che trascorre il tempo si va incrementando il numero di coloro che La Vergine della Rivelazione vengono alla Grotta della Vergine della Rivelazione per un momento di spiritualità, per sostare in preghiera davanti all’immagine della Vergine. Sono tanti che vengono con tanta fede e fiducia per incontrarsi con la Vergine Santissima, e ripartono da questo luogo benedetto con tanta pace nel cuore. Sono venuti anche dalle parrocchie di Roma per una giornata di ritiro in preparazione alla prima comunione e cresima da parte di gruppi di bambini e ragazzi accompagnati dai loro parroci. 31 Maggio: Come nel programma, si è concluso il mese mariano con una veglia, molto partecipata. Il tema: Maria e l’Eucaristia si innesta su una lunga tradizione. Il legame tra Maria e l’Eucaristia è un tema che affrontarono già i padri della Chiesa. Maria è colei che ci aiuta a vedere l’unità tra il Cristo eucaristico e il Cristo storico. Maria è il modello dell’umanità nuova perché l’Eucaristia non si può vivere mai da soli, chiama sempre alla comunione fraterna, alla Chiesa sorta dopo la Pentecoste. Maria è anche l’icona dello stile di chi vive intensamente l’Eucaristia. Le varie riflessioni sono state accompagnate da canti popolari. 31 Maggio: Il saluto a P. Elio Rodriguez, che ha servito per alcuni anni il sabato e la domenica la Grotta, con confessioni, direzione spirituale, e celebrazioni della S Messa. I fedeli si sono manifestati interessati alla presenza di P. Elio, argentino del nostro Ordine dei frati minori conventuali e sono stati legati affettuosamente a lui, tanto che alle parole di saluto, espresse dal rettore, c’è stata tanta commozione. Ci auguriamo che con il prossimo ottobre di rivedere nuovamente il P. Elio. Il Mese di Giugno dedicato al S. Cuore di Gesù. Questa stupenda devozione è servita in questo mese di giugno 19 La Vergine della Rivelazione nella Grotta, attraverso preghiere particolari, come il S. Rosario, riflessione sui misteri della sua misericordia. Litanie del S. Cuore, la solennità propria ed altri particolari momenti, a farci conoscere ed amare Gesù. Vergine, proferite nell’apparizione del 12 aprile 1947. Era presente la Sacri, fondata dallo stesso veggente e diversi sacerdoti. Luglio mese dedicato al preziosissimo Sangue di Gesù. Ogni sera, durante il S. Rosario, non sono mancati momen7 Giugno: Corpus Domini: Dopo ti di riflessione e litanie proprie. la celebrazione Eucaristica delle ore 14 Agosto: Si è tenuta nella Grotta la 18,30, è stata effettuata una processione con Gesù Sacramentato dalla Grotta tradizionale Veglia dell’Assunta. Anche alla Chiesa dell’Immacolata, dove si è quest’anno ha visto una partecipazione conclusa con la solenne benedizione. ampia di fedeli, nonostante che il mese di Agosto è tradizionalmente legato alla 19 Giugno: si è concluso anche mobilità delle vacanze. Le preghiere, le quest’anno la Scuola di Preghiera. I riflessioni, i brani della S. Scrittura, i vari corsi sono stati guidati dal P. Enzo. canti hanno arricchito la liturgia, susciMolte sono state le persone interessate. tando tanto fervore nel fedeli convenuti. Le lezioni hanno tracciato un percorso di incommensurabile valenza divinoumana, designando un orizzonte spirituale, mistico, fascinoso e allettante. La preghiera infatti attua un ponte tra Dio e l’uomo, suscitando un colloquio indicibile e un autentica comunicazione con Dio. Il nuovo anno inizierà a settembre prossimo. 21 Giugno. Alla celebrazione eucaristica delle ore 12 sono state indirizzate parole di saluto e di ringraziamento al sacerdote Frei Felipe, religioso dei frati minori conventuali, brasiliano, nel suo ritorno definitivo nella sua provincia religiosa di Brasilia. 20 22 Giugno: Anniversario della morte del veggente Bruno Cornacchiola. Si è voluto ricordare solennemente con una celebrazione eucaristica, presieduta da Sua Ecc.za Mons. Gianfranco Girotti, il quale durante l’omelia ha voluto tratteggiare pacatamente la personalità di Bruno, soffermandosi sulle parole della 8 Settembre: Nell’anniversario della morte di Sua Ecc.za Mons. Luigi D’Andrea si è celebrata la S. Messa in suo suffragio. La sua memoria, senza dubbio, rimarrà, per noi tutti, per i suoi familiari in particolare, uno stimolo a seguire il sentiero della vita, che lui nei suoi 77 anni, ha saputo percorrere sempre con appassionato impegno. La Vergine della Rivelazione Pellegrinaggi Mese di Maggio Parrocchia Santa Maria - Roma; Olanda; Cerveteri (RM); Tor Sapienza (Roma); Isole Reunion (Francia); Singapore (Cina); Francia; Palombara Sabina (RI); Gruppo Comunità di S. Egidio; Parrocchia S. Josè Maria Escrivà - Roma; S. Anastasia (NA); Australia; Fiumicino (Roma) - ragazzi; Casal Palocco (Roma); Parrocchia S. Timoteo (Roma); Parrocchia S. Bernardo (Roma); Centocelle (Roma); Napoli; Parrocchia S. Leonardo (Roma); Prima Porta Roma; Parrocchia Buon Pastore - ragazzi - Roma; Comunità Gesù Risorto di Roma; Parrocchia Ognissanti - Roma; Gruppo OFS S. Tarcisio di Roma; Collegio Seraphicum di Roma; Parrocchia Martiri dell’Uganda - bambini 1a Comunione; Parrocchia di S. Lino - ragazzi - Roma. Mese di Giugno Pompei; Napoli; Etiopia; Parrocchia di Roma - Martiri dell’Uganda; Napoli; Varsavia (Polonia); Corea; Monsummano Terme (PT); Suore Coreane; Guidonia (RM); Parrocchia di Roma - S. Basilio; Fratta Maggiore (NA); Nettuno (RM); Gruppo SACRI; Cina; Latina; Gruppo di Suore dell’America Latina; Bagnoregio; Gruppo “Stella Maris”. Mese di Luglio Taranto; Medjugorje; Portici (NA); Palmi (CZ); Cagliari; Palermo; Pisa; Trapani; Francia, Brasile. Mese di Agosto Bagni di Tivoli (RM); Corea; Inghilterra; Brasile (Rio de Janeiro); Canada; Palermo; Salerno; Napoli; Modena; Napoli. Mese di Settembre Medjugorje; Cina; Birmania; Polonia; Brasile. 21 La Vergine della Rivelazione Dalla nostra Missione in Brasile alcuni ricordi... Il 12 novembre 1968 partirono per approdare in terra brasiliana, i primi 4 frati: frei Luis D’Andrea, superiore e responsabile della Missione, poi divenuto Vescovo della Diocesi di Caxias; frei Mario Paloni, frei Antonio Sinibaldi, frei Edoardo Rori. La partenza per il Brasile, perciò non poteva non far parte di un disegno di Dio. Egli stesso ce lo aveva annunciato. Partirono via mare. Consapevoli dei propri limiti, sentivano la responsabilità di una tale impresa. Confidavano, però, pienamente in Gesù, che aveva promesso di essere presente “dove due o più fossero uniti nel Suo nome”. Alla Messa di partenza, celebrata dall’allora Ministro Provinciale P. Vin- 22 Fortaleza, bambino in adozione Bom Jardim, tre bambini di una famiglia in adozione cenzo Vendetti, si pregò - perché fossero sempre fedeli nel trasmettere la spiritualità con autenticità e purezza. Per quasi tutta la durata del viaggio, il mare fu agitato a tal punto, che un marinaio esperto disse di non avere mai navigato, in condizioni simili. In loro provocò un certo malessere. Raggiunsero Rio de Janeiro. A S. Paulo furono accolti calorosamente dai nostri religiosi della Provincia di Padova e poi salirono nello Stato del Maranhao, a nord est del Brasile. Non ebbero bisogno di molto tempo per scoprire le qualità di questo popolo del Nordest brasiliano: allegro, semplice, generoso, ospitale, intelligente e immediato. Un popolo che non misura sacrifici, che sa posporre tutto davanti ad un grande Ideale, che non si scoraggia di fronte al caldo, alla stanchezza, alle grandi distanze. Un popolo libero, sensibile e creativo, probabilmente favorito in ciò dalla enorme varietà di razze che La Vergine della Rivelazione qui confluiscono, e dal clima tropicale. Si trovarono di fronte ad una natura ricchissima, esuberante: una profusione di colori, fiumi profondi, alberi frondosi, e piogge abbondanti. E poi, lo splendore del mare e spiagge di sabbia bianchissima, il canto degli uccelli, le farfalle multicolori, le varietà e i sapori della frutta esotica, i raffinati profumi dei fiori che si sentono a distanza. I piccoli e modesti appartamenti dove andarono ad abitare e che divennero il primo focolare del Brasile, fu teatro di un continuo viavai di persone assetate di Dio. Con il passar dei giorni cominciarono ad osservare la realtà sociale che li circondava. E fu scioccante. Credevano di conoscere, attraverso i mezzi di comunicazione, la miseria che colpisce gran parte dell’umanità. Fotografie, giornali, televisione, avevano mostrato vite subumane abbandonate alla propria sorte. Ma constatare con i propri occhi la profondità del problema fu molto diverso. S. Luis, Cohama. Gemelli in adozione La povertà e la miseria che si vedevano alla periferia delle città era desolante. Nonostante tutto era un privilegio servire. Guardandosi attorno, ad un certo punto si erano accorti che i poveri, tutti i poveri, incontrati ovunque non erano più tali, non erano più miseri, erano semplicemente “Gesù”. S. Luis, dieci bambini del Centro Sociale “Frei Antonio Sinibaldi” adottati da un Club sportivo di Roma 23 Attività nella Grotta • Caritas Francescana: ogni 15 giorni. • Scuola di preghiera: ogni sera dalle ore 21,00 (da lunedì a venerdì). • Biblioteca che raccoglie molti volumi (biblici, teologici, filosofici e di vario genere religioso). • Rivista bimestrale “La Vergine della Rivelazione - Chiesa di S. Maria del III Millennio” con tiratura di più di 5.000 copie. • Adorazione Eucaristica: tutti i primi venerdì del mese; ogni 12 di ogni mese; tutte le domeniche dopo la S. Messa delle ore 17,00). Confessione e Direzione spirituale giornaliera. • SANTO ROSARIO MEDITATO E VESPRI: tutte le sere alle ore 17,30, nei giorni festivi alle ore 16,15. • BENEDIZIONE DEI BAMBINI: ogni seconda domenica del mese alle ore 16,00 (soppressa nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre). • Attività culturali Nella Grotta operano i seguenti gruppi: - La Milizia di Maria Immacolata - Gruppo Corale - Ministri dell’Eucaristia - Volontari per l’ordine pubblico e varie programmazioni. Chiesa di S. Maria del Terzo Millennio - Frati Minori Conventuali Via Laurentina, 450 - 00142 Roma - Tel. 06 5914630 - 06 5924671 (Convento) - C.C.P. 59797001