Egitto - Nuove Opportunita` e Grandi Prog

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Egitto - Nuove Opportunita` e Grandi Prog
Italian Trade Commission (Cairo)
Trade Promotion Office of the Italian Embassy
Egitto
Nuove Opportunità
e Grandi Progetti
Il Cairo, Maggio 2015
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Sommario
I .................................................................................................................................................. 4
Quadro politico ......................................................................................................................................... 4
Quadro economico ................................................................................................................................... 4
Rapporti bilaterali ..................................................................................................................................... 5
La conferenza di Sharm el-Sheikh ................................................................................................................. 5
I progetti di “Egypt the Future” .................................................................................................................... 5
Agricoltura................................................................................................................................................. 5
Immobiliare e servizi pubblici ................................................................................................................... 6
Industria e manifattura ............................................................................................................................. 8
Tecnologie dell’informazione e della comunicazione ............................................................................... 8
Petrolio, gas ed estrazione........................................................................................................................ 9
Turismo ................................................................................................................................................... 11
Trasporti e logistica ................................................................................................................................. 12
Commercio .............................................................................................................................................. 13
Il partenariato pubblico-privato in Egitto ................................................................................................... 13
Potenzialità per le aziende italiane ............................................................................................................. 14
Tabelle Riepilogative Grandi Progetti ......................................................................................................... 15
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L’Egitto è il paese arabo con il maggior numero di abitanti (87,2 milioni), un quarto della
popolazione regionale. Ha una posizione privilegiata al centro del Medio Oriente, tra Africa e
Asia, e si trova di fronte all’Europa mediterranea. Il paese è un riferimento politico per tutto il
Medio Oriente, che ha qui la sede della sua principale organizzazione internazionale, la Lega
Araba.
L’Egitto è membro insieme all’Italia dell’Unione per il Mediterraneo, che unisce i paesi
dell’Unione europea agli stati che si affacciano su questo mare. Egitto e UE hanno un accordo
bilaterale dal 2004. Il paese africano è anche membro del Mercato Comune dell’Africa Orientale
e Meridionale (COMESA), a sua volta parte dell’Area di Libero Scambio Africana
(AFTZ).Membro dal 1995 dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’Egitto è considerato
uno dei dieci mercati emergenti più promettenti.
Quadro politico
Nel febbraio 2011 una rivolta popolare ha portato alle dimissioni di Hosni Mubarak, presidente
da oltre 30 anni. Dopo un periodo di transizione politica, nel 2012 è stato eletto Mohamed Morsi,
leader dei Fratelli Musulmani, alla guida del paese. In seguito a numerose manifestazioni di
piazza, anche Morsi è stato deposto nel luglio 2013 e il suo partito è stato dichiarato illegale.
Nel 2014 è stata approvata una nuova costituzione, più laica della versione precedente ma
condizionata dall’influenza politica dei militari sul paese. Nel giugno 2014 le elezioni hanno
portato il generale al-Sisi alla presidenza con il 97% dei voti. La nuova transizione politica ha
appoggio popolare e il sostegno degli alleati. L’allontanamento dei Fratelli Musulmani ha
riavvicinato il paese alle monarchie del Golfo Persico, che sono i principali finanziatori
dell’economia egiziana. Entro settembre 2015 sono attese le nuove elezioni parlamentari,
rimandate dopo una sentenza della Corte Costituzionale sulla distribuzione dei distretti
elettorali.
Quadro economico
Da un punto di vista economico, la rivoluzione del 2011 e le successive crisi politiche hanno
determinato una rapida diminuzione dei flussi turistici e degli investimenti diretti esteri, entrambe
voci rilevanti nel bilancio statale. Le riserve in valuta estera sono dimezzate, ma il sostegno dei
paesi del Golfo Persico(con un piano di aiuti da 18 miliardi di dollari) ha permesso all’economia
egiziana di riprendersi nel breve periodo. Si stima che il PIL possa aumentare del 2,2%durante
il 2015. La ripresa economica si deve all’aumento dei consumi privati e delle esportazioni,
soprattutto delle industrie tessili e alimentari, che beneficiano del deprezzamento dell’euro sul
dollaro, cui è collegata la lira egiziana.
L’azione del governo è incentrata sulla costruzione di nuove infrastrutture, permettendo così
una ripresa rapida della crescita economica e l’assorbimento della forza-lavoro. Il tasso ufficiale
di disoccupazione è particolarmente alto (13,1%). L’autosufficienza energetica è uno degli
obiettivi dichiarati, in particolare dopo la trasformazione in importatore netto di gas.
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R L’Italia ha un rapporto privilegiato con l’Egitto, i cui scambi commerciali sono stati di 5,180
miliardi di euro nel 2014. Il nostro paese è la prima destinazione delle esportazioni egiziane, con
una quota del 10%. La presenza italiana è molto forte, consolidata anche dopo la recente crisi
politica, sia con investimenti diretti sia partecipando ai progetti di sviluppo statali. In Egitto sono
presenti circa 130 aziende italiane, con investimenti anche importanti. Tra le principali
ricordiamo ENI (tramite la controllata International Egyptian Oil Company, dal 1954), Edison
(joint venture nella concessione petrolifera di Abu Quir), Intesa San Paolo (che dal 2006 detiene
il 70% di Bank of Alexandria, terza banca egiziana), Italcementi (prima azienda industriale
straniera, presente dal 2001), White Cement (uno dei più grandi cementifici mediterranei,
appartenente al gruppo Caltagirone).
L’ultima missione di imprenditori italiani si è svolta nel febbraio 2015 al Cairo, concentrandosi
sui settori meccanica, infrastrutture ed energia rinnovabile. L’evento ha raccolto 174
partecipanti. Una nuova missione in Egitto è prevista nei prossimi mesi e anch’essa sarà
guidata da Carlo Calenda, vice ministro dello Sviluppo Economico.
La conferenza di Sharm el-Sheikh
Nel marzo 2015 si è svolta a Sharm el-Sheikh una conferenza per incoraggiare gli investimenti
stranieri nel paese, cui hanno partecipato le maggiori personalità del mondo finanziario
internazionale, con 2.000 delegati da oltre 90 paesi. Per l’Italia, che è uno dei principali partner
commerciali dell’Egitto, è intervenuto il presidente del consiglio Matteo Renzi, accompagnato
dal vice ministro Carlo Calenda.
La conferenza è stata voluta dal Governo egiziano per confermare il piano di consolidamento
della propria economia e concludere la fase di instabilità, sia politica che finanziaria, che
prosegue dal 2011. L’iniziativa ha avuto esito molto positivo, confermando la posizione
strategica dell’Egitto nell’economia globale. Il primo ministro Ibrahim Mahleb ha dichiarato che
gli investimenti raccolti durante la conferenza ammontano a circa 73 miliardi di dollari,
provenienti soprattutto dalle monarchie del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait). Il
vice ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda ha condotto una serie di incontri bilaterali
con le autorità e gli imprenditori egiziani, concludendo accordi per un valore di 2,5 miliardi di
euro.
I progetti di “Egypt the Future”
L’ambizioso piano egiziano, denominato “Egypt the Future”, ha esposto agli investitori 49
progetti divisi in 8 settori strategici.
Agricoltura
I progetti dedicati al settore agricolo sono due. Il primo (Agricultural Wastes Recycling
Project) prevede la creazione di una società privata per organizzare la raccolta e lo
smaltimento di 6 milioni di tonnellate di rifiuti agricoli, da trasformare in energia. Il paese vuole
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v !"! #"$%& ' $() 'v$&% *%* $( & %+ $$, Il Governo,infatti,
sostiene direttamente l’iniziativa, con una tassa sui quantitativi entranti (gate fee) pagata per 5
anni dal Ministero dell’Ambiente in proporzione alle tonnellate di rifiuti raccolte, oltre a fornire in
locazione il terreno per l’attività. L’investimento previsto è di 80 milioni USD (IRR netto 40%). I
costi dell’iniziativa sono scalabili, poiché è possibile investire in modo graduale. Inoltre la
raccolta dei rifiuti agricoli copre l’intero corso dell’anno. Il progetto può essere di particolare
interesse per le aziende ad alto consumo di energia (ad es. produttori di cemento), oltre che per
i costruttori di macchine per l’agricoltura.
Il secondo piano invece riguarda le coltivazioni (Land Reclamation Project), da impiantare in7
aree per un totale di 3.000 km2. Il Governo, che segue il progetto direttamente attraverso il
Ministero dell’Agricoltura, vuole ricollocare la popolazione nelle aree selezionate e raggiungere
quanto prima l’autosufficienza alimentare. Ogni area può essere interessata da tre possibili
coltivazioni: colture, alberi, piante aromatiche e medicinali. Gli investitori sono incoraggiati da
sussidi energetici e concessioni prolungate. Al momento è disponibile solamente il mainconcept
di questo piano.
Immobiliare e servizi pubblici
Il settore immobiliare conta 14 progetti su tutto il territorio nazionale, di cui 9 dedicati allo
sviluppo dell’area metropolitana della capitale (Grande Cairo).
Il primo progetto (Al Ismaelia Urban Revitalization Project) al Cairo riguarda il recupero degli
immobili del centro città. L’idea è di investire 400 milioni EGP (1 Euro= 8 EGP) per acquisire,
ristrutturare e gestire proprietà residenziali e commerciali su un’area di 76.000 m2 nel quartiere
di Downtown. La zona si trova nel cuore della capitale e si colloca in prossimità di monumenti,
centri d’affari e amministrativi, con un patrimonio architettonico unico e al momento poco
sfruttato.
Un nuovo progetto (West Cairo Center Project) interessa il quartiere orientale del Cairo, ideato
per accogliere 30.000 persone su un complesso di 8,4 milioni m2, al centro del quale è prevista
una grande area verde. Il Governo fornisce un contributo di 150 milioni USD ed è flessibile
riguardo alla proporzione della destinazione d’uso dell’area.
Il piano residenziale e commerciale di Mokattam (Mokattam Residential & Commercial
Complex), una zona sudorientale del Cairo, prevede la costruzione di settori residenziali,
commerciali e alberghieri su 0,75 km2, flessibile sulla destinazione d’uso degli spazi. Il progetto
stima 3,2 miliardi EGP d’investimento (IRR netto 30%), da cui vanno sottratte le entrate iniziali
della vendita degli immobili. Il prezzo del terreno al netto è di 5.000 EGP/m2, con tempi di
costruzione di 3 anni per le abitazioni, un anno in più per gli altri edifici.
Quattro progetti invece si concentrano sulla Città del 6 Ottobre (Governatorato di Giza), alla
periferia occidentale del Cairo. Il primo (October Oasis Mega Urban Development Project) è
un enorme piano urbano di 42 km2, destinato soprattutto a rispondere alle necessità abitative
delle classi medio-basse. L’investimento richiede tempi abbastanza lunghi di rientro (IRR lordo
25-30%, Payback 10-15 anni), a causa delle dimensioni dell’area interessata. Il costo totale
dell’opera è di 20 miliardi USD, per un tempo di circa 10-15 anni da dividere in 5 fasi di
costruzione. Il Governo, con cui è necessario accordarsi per la concessione della terra, fornisce
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%&%% infrastrutture necessarie al nuovo quartiere. Un secondo progetto (6th of October Urban
Oasis) interessa un’area di 4,4 km2. La cifra da investire è3,1 milioni USD, compreso il costo
dei terreni. I tempi di costruzione previsti sono 6 anni, il doppio per il pieno sviluppo del
progetto; i tempi di ritorno della spesa sono piuttosto lunghi (IRR 25,7%; Payback9 anni).Il terzo
è un quartiere abitativo di 10,3 km2unito a un polo sportivo (Marabet Equestrian & Sport
Facilities Complex) da realizzare su un centro equestre già esistente ad Al Zahraa, molto noto
nella regione. Il costo da investire è 655 milioni USD (IRR lordo 21,87%, Payback 5,1 anni). Si
prevede che la costruzione sia completata entro 4 anni. Il quarto e ultimo progetto nella Città del
6 Ottobre è un quartiere residenziale (Zayed Crystal Spark) nei pressi del Ministero delle
Comunicazioni e dell’Università del Nilo, su un’area di 0,8 k m2. L’opera più rappresentativa del
progetto è una torre di 60 piani al centro del quartiere, insieme a un centro commerciale, aree
residenziali e lavorative, un lago artificiale. I tempi di costruzione sono di 7 anni da dividersi in 3
fasi, con un investimento di 1,6 miliardi USD al netto del costo del terreno (IRR netto 19%,
Payback 6 anni).
Nella Città del 10 Ramadan è in progetto la costruzione di una città della conoscenza (10th of
Ramadan Knowledge Village), per ospitare università, scuole, edifici amministrativi e unità
abitative su una superficie di 2,4 km2. Il piano ha programma 6 anni di costruzione e 9 anni per il
pieno sviluppo, mentre l’impegno finanziario previsto è di 1,6 miliardi USD (IRR 24,1%, Payback
6 anni). Questo progetto si inserisce nella riforma dell’istruzione superiore del 2007 e risponde
alla domanda crescente di istruzione universitaria, al momento assente nell’area. Inoltre diverse
università private internazionali sono già interessate a inserirsi nel sistema educativo egiziano.
Due piani invece sono dedicati a Zayed City, sul lato occidentale della strada che collega
Alessandria al Cairo. Il primo è un quartiere residenziale di lusso (Zayed Central Park) su 0,6
km2, con la possibilità di costruire due torri da 60 m di altezza. Si tratta di un investimento da
400 milioni USD in revenue sharing (IRR lordo 25-30%, Payback 5 anni). Il secondo (Sheikh
Zayed Integrated Residential Project) è un grande complesso abitativo di pregio su 1,6 km2,
con più di 1.300 ville, appartamenti e aree commerciali. La costruzione è progettata in 3 anni,
relativa però alle modifiche dei progetti. Il costo, al netto dell’acquisto dei terreni, è di 1,2-1,4
miliardi EGP. Un valore aggiunto di questo progetto sono le infrastrutture, già esistenti sull’area
in programma.
Lontano dalla capitale, nel governatorato di Matruh, si colloca il piano per un nuovo porto
turistico a Marina (North Coast South Marina). Il progetto vuole costruire 12 aree residenziali,
10 alberghi, 7 zone commerciali, insieme a club sportivi, parchi acquatici, un lago artificiale, un
villaggio beduino. La costa è già servita dalle infrastrutture primarie e il Governo promuove gli
investimenti abitativi e turistici lungo la costa settentrionale. L’investimento è di 3-4 miliardi USD
al netto dei costi di terreno e la costruzione avrà durata di 7-15 anni, variabile in base ai progetti
previsti.
Per quanto riguarda le infrastrutture pubbliche, sono previsti tre progetti: un impianto di
trattamento delle acque reflue e due impianti di desalinizzazione, che devono rispondere alla
domanda crescente di acqua nelle regioni interessate dai progetti. Tutti i piani sono da
realizzarsi in partenariato pubblico-privato (PPP) con la collaborazione del Ministero delle
Finanze. Il primo (Helwan Wastewater Treatment Plant) è nel governatorato di Helwan, a sud
del Cairo, e serve per rispondere alla richiesta crescente della zona. L’impianto deve trattare
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&$ *!*%u %"% ' -./,/// +3al giorno. Il ruolo degli investitori privati è di progettare,
finanziare, costruire e gestire l’impianto, fino alla cessione dell’amministrazione all’ente pubblico
preposto. L’amministrazione pubblica si impegna a fornire i terreni e a pagare all’investitore una
tassa dedicata (sewage treatment charge). Il costo dell’investimento è di 140 milioni USD. I due
impianti di desalinizzazione sono previsti nei governatorati di Hurghada (Hurghada
Desalination Plant) e Sharm ElSheikh (Sharm ElSheikh Desalination Plant), ognuno
rispettivamente con una capacità di 40.000 e 20.000 m3/giorno di acqua. I costi previsti sono di
52 milioni USD per il primo e 30 milioni USD per il secondo.
Tutti i progetti edilizi sono sostenuti dal Governo egiziano, che si fa carico delle infrastrutture
pubbliche necessarie ai residenti. Le aziende italiane possono essere interessate a contratti di
subfornitura.
Industria e manifattura
Due progetti riguardano il settore industriale in Egitto. Il primo(Safaga Industrial Port) intende
sviluppare le attività industriali a valore aggiunto nel porto di Safaga, con uno spazio a
disposizione di 0,7 km2. Si articola in due fasi: la prima per costruire 3 lotti di impianti industriali
per l’esportazione (in particolare di acido fosforico, carne, granaglie), la seconda per collegare il
porto alle attività minerarie del vicino Triangolo d’Oro. La nuova zona industriale permetterebbe
di avere in un solo complesso le attività di lavorazione e stoccaggio di prodotti locali. Il privato
ha l’onere di finanziare, costruire e gestire la struttura prima di cederne il controllo all’autorità
pubblica, che in cambio fornisce il terreno e la supervisione del progetto. L’investimento è di 523
milioni USD per la prima fase del progetto.
Il secondo (Special Economic Zone North West Gulf of Suez) prevede di investire nella zona
economica speciale di Suez. L’area, istituita nel 2002, si trova nelle vicinanze del porto di
Sokhna, sull’ingresso meridionale del Canale di Suez. Il Governo offre in usufrutto a prezzi
vantaggiosi (5 EGP+0,20 USD per m2/anno) un’area di 5,5 km2. La concessione ha durata di 50
anni, rinnovabile alla scadenza. La zona economica speciale gode di particolari privilegi fiscali:
ad esempio, la tassazione sulle imprese è del 10%, mentre quella sulle persone del 5%. Inoltre
l’area è esente da imposte e tasse di vendita.
Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Sei progetti interessano il settore delle telecomunicazioni. Il primo (Smart Meters) è un progetto
su larga scala per implementare contatori elettrici di nuova generazione, per un piano nazionale
di efficienza energetica. Il Governo ha intenzione di fornire nuovi contatori a tutte le utenze (30
milioni di unità) entro 5 anni. È prevista una fase pilota e in seguito la piena attuazione del
piano. Il costo stimato è di 3 miliardi USD in 12 anni. Il progetto è a livello di concept, ma gode
del sostegno ministeriale e la Egyptian Energy Holding Company e altre 9 compagnie di
distribuzione sono pronte per un accordo iniziale con il Ministero dell'Energia Elettrica.
Un secondo piano (Automation of Notarization Offices) riguarda la digitalizzazione degli uffici
notarili, per la creazione di un archivio nazionale delle transazioni pubbliche e per sviluppare
nuovi servizi online collegati. Sono interessati 270 uffici in tutto il paese, per cui esiste già un
centro dati nazionale. Gli investitori privati si fanno carico dei lavori di costruzione delle
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$#i%&%%& $*ii ! ii%+ ' i&" +$%$+$%", realizzando un partenariato
pubblico-privato. Il Ministero della Giustizia fornirà il personale necessario, pagando una
percentuale sul costo di ogni singola transazione, il cui importo è fissato per legge. Il costo
d'investimento è stimato in 100 milioni USD.
Tre proposte riguardano centri di eccellenza nella ricerca scientifica. Il primo (Maadi
Technology Park) prevede l’ampliamento del Parco Tecnologico di Maadi, quartiere
meridionale del Cairo. Aperto dal 2010, il centro è specializzato nell’outsourcing globale e nelle
tecnologie dell’innovazione, con 11 strutture operative e 18 aziende presenti. Entro il 2017 sono
a disposizione 22 slot su cui investire. Il terreno è offerto in usufrutto per 49 anni al costo di 1
USD/m2 annuo. Negli altri due progetti, invece, si prevede la creazione di due nuovi parchi
tecnologici. Uno sarà aperto a Borg Al Arab, nella periferia di Alessandria (Borg Al Arab Tech&
Science Park). La Tech Park Company mantiene la proprietà della struttura, mentre i privati
possono stabilire le proprie imprese, con la possibilità di subaffittare o costruire in seguito.
L’investimento ha un costo di 161 milioni USD (IRR netto 12-15%, Payback 8,5-9,5 anni) e un
tempo di costruzione di 4 anni. Un altro (10th of Ramadan City Tech& Science Park) è in
programma a Città del 10 Ramadan, la zona industriale più grande del paese, ad est della
capitale. Il centro sarà costruito in 4 anni e prevede un investimento di 505 milioni USD (IRR
netto 13-16%, Payback 8,5-10,5 anni). Per entrambi i progetti, oltre ai benefici fiscali, il
legislatore ha previsto anche un nuovo sistema giuridico dedicato al contenzioso commerciale e
incentivi tariffari.
Infine viene proposto di partecipare a un fondo d’investimento (Sawari Ventures Fund I) creato
nel 2010 e che comprende 8 aziende su settori tecnologici altamente innovativi. Il fondo è
partecipato da Flat6Labs, il principale acceleratore di start-up del Medio Oriente, con 46
aziende nel proprio portfolio. L’investimento stimato è di 50 milioni USD (IRR 25%), di cui il 85%
dedicato all’aumento di capitale delle imprese, mentre il restante sarà reinvestito in tre
acceleratori locali in Egitto, Marocco e Tunisia. È previsto che il fondo venga chiuso nell’ultimo
trimestre del 2015.
Petrolio, gas ed estrazione
Il settore dell’energia conta 9 progetti. Due pianificano la costruzione di impianti di produzione di
combustibile alternativo (bio-etanolo). Il primo (Bio-Ethanol from Molasses) è un impianto da
realizzare nel Delta egiziano, per produrre ogni anno energia da 100.000 tonnellate di melassa
di zucchero. L’investimento si articola in un progetto equità stake al 25% con ECHEM. Il
combustibile potrà essere venduto con un accordo di take-off. Il costo stimato è di 135 milioni
USD, compresi gli interessi capitalizzati (IRR netto 10,40%, Payback 10,9 anni). Il secondo
impianto (Bio-Ethanol from Rice Straw), da costruire a Mutuba, è simile ma produce
carburante dalle barbabietole da zucchero. L’investimento è di 226,6 milioni USD (IRR netto
12,05%, Payback 11,7 anni).
Nel settore dei fertilizzanti è possibile investire nella quota di minoranza di una nuova società a
El Wady (ElWadyPhosphate Project), che entro 3 anni vuole iniziare a produrre nel distretto di
Abu Tartur 345.000 tonnellate annue di superfosfato triplo (TSP), fosfato di-ammonio (DAP) e
acido fosforico per uso commerciale. La joint venture, creata nel 2012 da due partner egiziani,
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$%$' rispondere alla domanda crescente di fertilizzanti fosfati. L’investimento per partecipare
al progetto è di 1,1 miliardi USD.
La costruzione di un idrocracker ad Assiut (AssiutHydrocraker Project) è prevista entro il
prossimo anno, le cui operazioni avrebbero inizio nel 2020. Il modello di investimento prevede
un costo di 2,1 miliardi USD (IRR 16,4%, Payback 7,8 anni). Il Governo garantisce sussidi e
trade-off. Sul posto sono già alcune infrastrutture dell’Assiut Oil Refinery. La produzione
rispetterà gli standard previsti dall’Unione europea, in moto tale da esportare le eventuali
eccedenze sul mercato europeo.
Per quanto riguarda il trasporto di idrocarburi, sono in programma due progetti nell’Alto Egitto,
dove il Governo sostiene fortemente lo sviluppo industriale. Il primo (Assiut - Sohag LPG
Pipeline) è un gasdotto di 110 km per trasferire Gas Petrolio Liquido (GPL) da Assiut a Sohag,
con una portata di 220 m3/h. La struttura è da costruire in 2 anni, per un ciclo di vita di 25 anni
dal completamento. Il costo è di 34,5 milioni USD (IRR 10-13%), di cui il 59% in USD e il 42% in
EGP. Il secondo invece (Sohag - Aswan Product Pipeline) è un oleodotto di 500 km, completo
di quattro cisterne da 10.000 m3, due pompe principali e due ausiliarie. La portata del condotto
è di 300 m3/h. I progettisti hanno stimato il costo totale in 204,5 milioni USD (IRR 10-13%), di
cui il 56% in USD e il 44% in EGP.
Un altro progetto (Lubrication Processing Unit) riguarda il raffinamento di petrolio: il ministero
competente offre una licenza di lungo termine (20 anni) per il progetto d’impresa, con una
struttura 70:30 debt/equity, in cui la Suez Oil Processing Company detiene il 25-30%.
L’investimento previsto è di 500 milioni USD (IRR 14,14%, Payback 6,1 anni) ed è previsto la
struttura sia operativa dal 2019.
Per il settore della ricerca, il nuovo programma governativo (Upstream Bid Rounds) apre 8
nuove concessioni nel Mare Mediterraneo su 11.849 km2 e 10 concessioni a sud nel Golfo di
Suez e nel Delta del Nilo per 53.903 km2. I blocchi vengono ceduti secondo il modello di
produzione condivisa già in atto in Egitto. Il progetto è seguito direttamente dal Ministero del
Petrolio.
L’ultimo progetto (Tahrir Petrochemicals Project) intende costruire il più grande centro
integrato petrolchimico in Egitto, che sarebbe anche il più grande centro di lavorazione di nafta
e polietilene a binario unico. L’impianto risponde alla domanda crescente in Africa di queste
materie. La posizione strategica presso il Canale di Suez permetterebbe una distribuzione su
larga scala e l’accesso a una rete già ben strutturata di servizi e infrastrutture.
Nel governatorato di Minya, a sud del Cairo, è in programma uno stabilimento di produzione di
carbonato di calcio (Calcium Carbonate Manufacturing). Il luogo è stato scelto per la
particolare purezza del calcare locale (99,6%), di cui si pensa di produrre per metà in grani e
come precipitato. L’investimento è di 9,6 milioni USD (IRR 25%, Payback 5,1 anni).Il
rendimento è previsto da almeno metà del prodotto in esportazioni, per un mercato stimato in
crescita del 4,4% (2013-19) nell’Asia-Pacifico. Questo progetto non appartiene ai progetti
ufficiali presentati durante la conferenza di Sharm el-Sheikh.
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T012
Il settore turistico ha 7 nuovi piani di sviluppo. Il primo (Marsa WazarTourist Center - Red Sea)
è localizzato a Marsa Wazar, sulla costa meridionale del Mar Rosso, e intende costruire
strutture di accoglienza turistica per le classi medio-alte provenienti da Europa e paesi del
Golfo. La superficie interessata è di 1,5 km2 e prevede anche ospedali, centri benessere,
ristoranti e negozi.
Un secondo piano (6th of October Touristic City) riguarda la Città del 6 Ottobre, nella periferia
occidentale del Cairo. Il nuovo centro turistico vuole creare centri commerciali, amministrativi,
culturali, sportivi e alberghi a tre stelle, avvantaggiandosi della vicinanza con le Piramidi di Giza.
L’investimento è di 2 miliardi USD (IRR 22,5%, Payback 7,6 anni) e richiede uno sviluppo di 6
anni, a cui vanno aggiunti 3 anni per il pieno sviluppo. L’obiettivo del Governo è di raddoppiare
entro il 2020 la quota di presenze turistiche in Egitto, toccando l’obiettivo di 20 milioni di turisti.
Un progetto ambizioso (Gamsha Bay Leisure Complex) interessa Gamsha Bay, sulla costa a
nord del Mar Rosso, con un nuovo complesso di servizi da 8,1 km2. I tempi di costruzione sono
di 10-15 anni, ma è possibile massimizzare i profitti con subcontratti. L’acquisto della terra verrà
concesso al completamento del 25% delle infrastrutture e all’implementazione del progetto
pilota.
È possibile investire in fondo di private equity (Papyrus Private Equity Tourism Fund) nel
settore del turismo, con un target di 1 miliardo USD (IRR 20%). L’investimento ha durata
decennale, con un periodo d’investimento di 5 anni dalla chiusura del fondo. Il fondo gode del
sostegno del Governo, avendo come obiettivo dichiarato il supporto al terziario, che è una parte
importante dell’economia egiziana.
Un piano (Waterfront Festival World Complex) a SahlHasheesh, sul Mar Rosso, prevede 0,6
km2 di resort di lusso con vista sul mare, accompagnate da strutture commerciali e ricreative.
L’investimento è stimato in 450 milioni USD e conta di 3 fasi su 6 anni di lavoro. La regione è
molto attrattiva e si colloca a 18 km da Hurghada, noto centro turistico che presto sarò servito
da un nuovo aeroporto internazionale.
ETDCO (Egyptian Tourism Development Company) cerca un investitore strategico per
sviluppare un’area di 0,7 km2 a Dashit ElSabaa, a sud di Sahl Hasheesh sulla costa del Mar
Rosso. Le infrastrutture sul posto sono già completate e sono disponibili nuovi progetti per gli
investitori stranieri. Il periodo di costruzione è previsto di 5 anni, per essere completato entro il
2020.
Infine nell’area di Port Ghalibsono disponibili 3 diverse parti di un unico progetto (Port Ghalib
Projects), concentrato in una zona di 30 km2col fine di creare una nuova destinazione turistica
in Egitto nelle vicinanze della barriera coralline del Mar Rosso. Il primo è il Lagoon Valley
Project, un programma immobiliare su 0,95 km2 per una capacità di oltre 1000 unità turistiche,
con un costo complessivo di 1,4 miliardi EGP. Il secondo prevede la costruzione di un impianto
di energia eolica con 24 turbine da 20 MW, per un impegno di 28,7 milioni EUR. La terza parte
prevede l’edificazione di un centro medico e di riabilitazione, con strutture chirurgiche di alta
qualità. Si tratta di 250 posti letto operati dall’Università Medica di Vienna. Il costo previsto è di
182 milioni EUR.
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T1 314
Il comparto dei trasporti e della movimentazione merci conta 7 programmi in totale. Il primo
progetto (Cairo Airport City -Aerocity) immagina la costruzione di una città di servizi collegata
a un nuovo aeroporto. Le strutture previste sono un centro servizi principale, un centro
espositivo per eventi internazionali, un centro di stoccaggio collegato alle infrastrutture
nazionali, una zona economica di libero scambio, un centro aeroportuale. Il costo totale
dell’investimento è di 13 miliardi USD (IRR 16%) per un periodo di 25 anni. In una prima fase
verrà costruito il centro commerciale e la zona degli uffici, mentre in seguito le altre aree.
Un progetto (Nile River Bus Ferry) da realizzarsi con un partenariato pubblico-privato intende
implementare il servizio di trasporto pubblico su acqua lungo il Nilo. Alle 16 stazioni esistenti ne
verrebbero aggiunte altre 12, per un totale di 41 navi in servizio. Il ruolo del privato sarebbe di
pianificare, costruire e rendere operativo il servizio, mentre l’ente pubblico gestirebbe le tariffe. Il
costo stimato è di 78 milioni USD.
Nei pressi del Canale di Suez, a Port Said, è previsto un nuovo terminal merci (Port Said East
Container Terminal 2), su un’area di 0,5 km2 e una capacità di 2,5 milioni TEU. Il costo
dell’investimento è di 580 milioni USD, mentre la seconda parte è di 750 milioni USD da
completarsi entro il 2025. Lungo il canale egiziano passa il 30% del commercio mondiale su
nave e il 25% dei container mondiali.
Tre progetti riguardano il trasporto su rotaia. Il primo (Ain Sokhna-Helwan Single Track
Freight Railway) collegherebbe Ain Sokhna Port con Helwan, quartiere meridionale del Cairo.
La distanza totale è di 141 km, per una velocità di 70 km/h. Il costo è di 338 milioni USD per
tutto il percorso. Il modello finanziario è una joint venture con le Ferrovie Nazionali Egiziane, per
un periodo di 25-30 anni secondo la normativa vigente (legge 149 del 2006). Il Governo
supporta il progetto con piano d’investimento di 10 miliardi USD per il prossimo decennio. Il
collegamento ferroviario ha un ottimo potenziale per la manifattura del cemento e del petrolio.
Inoltre il sistema è altamente competitivo rispetto al trasporto su gomma, che risente
dell’instabilità dei mercati internazionali. Un secondo progetto (Light Rail Line Linking
Ramses Square to AlfMaskan) unisce Ramses Square ad Alf Maskan con una linea di
trasporto pubblico da 13 km su 16 stazioni. Si stima un’affluenza di 180.000 passeggeri al
giorno nel 2027. Il percorso è connesso con le linee esistenti della metropolitana e l’aeroporto,
installandosi sulla linea già esistente di tramvia. L’investimento è stimato in 450 milioni USD. La
necessità di nuovi trasporti pubblici nella capitale è fondamentale per decongestionare i
trasporti di massa. Infine il progetto (Bus Rapid Transit Line Linking New Cairo to Nasr City)
di una linea di autobus rapidi tra i quartieri di New Cairo e Nasr City interesserebbe oltre
300.000 persone al giorno nel 2022. Il percorso è di 31,8 km con 39 stazioni, interconnesso alle
linee metropolitane e alla rete dei microbus. Il costo stimato è di 350 milioni USD. Il percorso è
già stato approvato dalle autorità pubbliche competenti.
Infine un piano innovativo (6th of October Dry Port) intende inaugurare il primo interporto nella
Città del 6 Ottobre, con una superficie iniziale di 0,4 km2, estendibile fino a 1,6 km2. Il modello
finanziario è un partenariato pubblico-privato con il Governo per un periodo di 25-30 anni, ma i
cui prezzi sarebbero stabiliti dal mercato e privi di qualsiasi indicazione governativa. Il costo
preliminare è di 80 milioni USD per la superficie iniziale. Poiché i porti di Alessandria e Dekheila
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ICE Cairo – Nuove Opportunità e Grandi Progetti
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strategica nell’entroterra e collegata tramite ferrovia.
Commercio
Al settore commerciale sono dedicati due progetti. Il primo (Wonder World Commercial City) è
un importante centro internazionale vicino al Canale di Suez, comprendente 4 porti turistici, 8
centri commerciali, 8 hotel, complessi residenziali e ricreativi. Il costo è di 4,5 miliardi USD, di
cui 1 miliardo USD per i costi di infrastrutture a carico del Governo. Il periodo di costruzione è
stimato in 4 anni. Questa città commerciale può avvantaggiarsi del regime fiscale agevolato
dalla zona economica speciale.
Una seconda opportunità di investimento è prevista a Damietta, nel delta del Nilo, per la
costruzione di un polo logistico per il grano (Grain LogisticsHub in Damietta) con 5 zone
industriali. La località è servita da un collegamento ferroviario e da un porto sul Mediterraneo,
poco lontano dal canale di Suez. La capacità statica prevista è di 7,5 milioni di tonnellate,
mentre la capacità dinamica è di 65 milioni di tonnellate annue. Il modello finanziario proposto è
una joint venture con il Governo, per un investimento di 2,1 miliardi USD (IRR 18%, Payback
8,5 anni). Il progetto ha una posizione strategica e il pieno sostegno statale.
Il partenariato pubblico-privato in Egitto
Dal 2006 il Governo egiziano ha adottato una politica di lungo termine per integrare le imprese
private nell’economia nazionale, così da finanziare le infrastrutture strategiche senza gravare
sul bilancio statale. Il sistema del partenariato pubblico-privato (Public Private Partnership)
permette ai privati di avere accesso ai progetti essenziali per il paese, con rischi d’investimento
ridotti ma senza che in futuro il controllo dello Stato sia compromesso.
Sette dei progetti presentati dal Governo egiziano sono studiati con il sistema del partenariato
pubblico-privato, regolato dalla legge n. 67 del 2010. Questo tipo di accordo permette al
Governo di realizzare infrastrutture a lungo termine affidando al privatola progettazione, il
finanziamento, la costruzione e il mantenimento dell’opera, per circa 15-20 anni. Il Governo si
occupa della programmazione iniziale, preparando un piano che deve essere confermato dal
PPP Supreme Committee, presieduto dal Primo Ministro e composto dai membri di Governo
competenti. L’approvazione è seguita da una valutazione legale e finanziaria; infine viene
pubblicata una sessione di pre-qualificazione per le imprese interessate, che devono rispondere
a 10 criteri previsti dalla normativa. Non vi è alcuna preferenza per le aziende egiziane, poiché
Questo tipo di partenariato permette alle aziende private di ridurre il rischio, evitando il
coinvolgimento delle banche d’investimento e trattando direttamente con il Governo. Tutti questi
progetti sono seguiti da un’apposita unità del Ministero delle Finanze.
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Il processo di stabilizzazione politica, che ha visto nell’elezione del Presidente ElSisi il suo
momento culminante, si sta riverberando positivamente sull’economia dell’Egitto, avviata verso
una nuova fase di crescita e di sviluppo.
La vocazione mediterranea dell’Egitto è un importante punto di forza per le aziende italiane, che
possono avvantaggiarsi anche della forte complementarietà tra i due sistemi produttivi.
Vengono concesse agevolazioni notevoli per gli investimenti stranieri, con alcune zone
economiche speciali destinate all’attrazione di aziende. La manodopera ha costi molto bassi,
con una discreta qualificazione, e le risorse energetiche sono a basso costo.
Il Governo egiziano sta lavorando alla soluzione delle principali criticità dell’economia locale,
quali instabilità monetaria e crisi politica. Il presidente al-Sisi sta portando a compimento il
processo di transizione politica, che avrà termine entro il 2015 con lo svolgimento delle elezioni
parlamentari. Gli investimenti esteri previsti dovrebbero risolvere la crisi di valuta, dovuta
all’instabilità politica degli ultimi anni.
La ripresa di importanti progetti infrastrutturali che erano stati bloccati durante i turbolenti anni
della “rivoluzione” e il lancio di nuovi megaprogetti non possono che esser salutati come nuove
interessanti opportunità per le nostre imprese, siano esse già presenti in Egitto ovvero
interessate a questo mercato.
Tali opportunità, unitamente allo sviluppo del ruolo di “hub” che l’Egitto indubbiamente gioca sia
nei confronti di una gran parte del mondo arabo sia verso molti paesi dell’Africa orientale, con i
quali l’Egitto ha stipulato accordi di libero scambio, costituiscono un’oggettiva attrattiva per le
nostre aziende.
I progetti del settore agricolo possono essere di particolare interesse per le aziende ad alto
consumo di energia, oltre che per i costruttori di macchine per l’agricoltura. Tutti i progetti edilizi
sono sostenuti dal Governo egiziano, che si fa carico delle infrastrutture pubbliche necessarie ai
residenti. Le aziende italiane possono essere interessate a contratti di subfornitura per
l’arredamento dei locali.
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