Tasso di cambio di equilibrio in un contesto intertemporale!
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Tasso di cambio di equilibrio in un contesto intertemporale!
Tasso di cambio di equilibrio in un contesto intertemporale Marianna Bellocy 1 Introduzione Poiché, come si è visto, il tasso di cambio reale è un concetto derivato, potrebbe sembrare allora che non occorra una teoria speci…ca per la sua determinazione: una volta noti il tasso di cambio nominale e i vari indici dei prezzi, il tasso di cambio reale viene ottenuto di conseguenza. Tuttavia, nulla impedisce di adottare una teoria speci…ca per il tasso di cambio reale, tanto più che, come abbiamo visto, i modelli per la determinazione del tasso di cambio nominale hanno ottenuto uno scarso riscontro empirico. L’approccio intertemporale sembra particolarmente utile per questi …ni. Distinguiamo due approcci per la determinazione del tasso di cambio reale di equilibrio in un contesto intertemporale: l’approccio RAIOM (acronimo della dizione inglese Representative Agent Intertemporal Optimization Model) e il NATREX (acronimo della dizione inglese NATural Real EXchange rate). 2 Approccio RAIOM Sempli…cando al massimo, partiamo da un’economia di puro scambio in cui non c’è né produzione né investimento e consideriamo solamente due periodi di tempo, il presente (t) ed il futuro (t+1). L’economia è dotata di un ammontare …sso di un unico bene di consumo (grano) in ciascuno dei due periodi. A di¤erenza che nel modello statico, dove beni vengono scambiati con beni, nel modello intertemporale il commercio implica lo scambio di beni con attività …nanziarie, le quali sono strumenti che danno diritto a un certo ammontare di beni in futuro. Dunque nel periodo t il paese importatore darà al paese esportatore una qualche forma di titolo; tale titolo sancisce l’obbligo di ripagare nel periodo t + 1 la quantità del bene presa a prestito più l’interesse. Quindi, nel periodo t il paese ha un de…cit delle partite correnti controbilanciato da un surplus dei movimenti di capitale (la cessione del titolo al paese estero: ricordiamo che nel conto capitale un aumento delle passività verso l’estero va registrato a credito). Ciò conferma che la bilancia delle partite correnti è determinata dalle decisioni di risparmio-investimento dell’economia. Appunti integrativi (9 crediti) al testo Gandolfo-Belloc "Fondamenti di Economia Internazionale", corso di Economia Internazionale y Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma - Sapienza 1 L’individuo i massimizza la sua utilità complessiva lungo l’arco dei due periodi attualizzata ad oggi che dipende dal livello dei consumi in ciascun periodo. Assumiamo, seguendo Obstfeld e Rogo¤ (1995), che la funzione di utilità sia separabile rispetto al tempo (cioè l’utilità in ciascun periodo dipende solo dai consumi in quel periodo) ed abbia una forma logaritmica. In un orizzonte temporale biperiodale, si ha quindi 1 ln(Ct+1 ): (1) 1+ è il tasso di sconto soggettivo che mi dice quanto l’agente rappresentativo è disposto a scambiare U (Ct ; Ct+1 ) = U (Ct ) + U (Ct+1 ) = ln(Ct ) + dove consumo presente con consumo futuro. 1=(1 + ) è il fattore di sconto soggettivo o fattore di preferenza intertemporale. Esso misura l’impazienza dell’individuo nei consumi (quanto viene valutata l’utilità di oggi rispetto a quella di domani). Se 1=(1 + ) è basso (= 0:1), si dice che l’individuo è poco paziente, in quanto attribuisce poco valore all’utilità di domani; se invece 1=(1 + ) è alto (= 0:95), si dice che l’individuo è molto paziente perché attribuisce più o meno lo stesso valore all’utilità di oggi e di domani (sa aspettare). Il vincolo di bilancio intertemporale è: CAt CAt+1 =0 1+i e, sapendo che il saldo delle partite correnti (CAt ) è dato dal reddito (Yt ) meno l’assorbimento (At cioè, in un contesto di puro scambio, Ct ) CAt = Yt Ct ; (2) otteniamo Yt+1 Ct+1 =0 (3) 1+i dove i è il tasso di interesse internazionale. Tale vincolo esprime l’uguaglianza fra il valore attuale del (Yt Ct ) + consumo complessivo e quello del reddito complessivo (nota bene: il reddito è deperibile e non può essere trasferito da un periodo all’altro). Assumiamo che gli individui siano dotati di capacità di previsione perfetta (perfect foresight) degli eventi futuri. La (3) può anche essere riscritta come Ct + (1 + i ) 1 Ct+1 = Yt + (1 + i ) 1 Yt+1 = YtA ; (4) la quale ci dice che il valore attuale del consumo nei due periodi deve essere uguale al valore attuale del reddito dei due periodi che compongono l’orizzonte temporale di riferimento (YtA ). Il problema del consumatore in un contesto intertemporale consiste dunque nel massimizzare la (1) sotto il vincolo (4). M axU (Ct ; Ct+1 ) = ln(Ct ) + 1 1+ ln(Ct+1 ) s:t: Ct + (1 + i ) 1 Ct+1 = Yt + (1 + i ) 2 1 Yt+1 : Dal vincolo ricavo Ct+1 Ct+1 = (1 + i )(Yt Ct ) + Yt+1 e lo sostituisco nella funzione obiettivo U (Ct ; Ct+1 ) = ln(Ct ) + 1 1+ ln[(1 + i )(Yt Ct ) + Yt+1 ] per trovare il percorso di ottimo consumo derivo rispetto a Ct ed equaglio a zero @U (Ct ; Ct+1 ) 1 1 (1 + i ) = =0 @Ct Ct 1 + (1 + i )(Yt Ct ) + Yt+1 1 1 (1 + i ) 1+i = ! (1 + i )(Yt Ct ) + Yt+1 = Ct Ct 1 + (1 + i )(Yt Ct ) + Yt+1 1+ Yt+1 1 1 Yt+1 (Yt Ct ) + = Ct ! 1 + Ct = Yt + 1+i 1+ 1+ 1+i Ct = 1 1 1+ 1+ Yt + Yt+1 1+i ! Ct = YtA : Quindi, il livello ottimo di consumo al tempo t può essere scritto come: Ct = YtA = YtP ; dove = [1 + 1=(1 + )] 1 (5) è un parametro che dipende dal tasso di sconto soggettivo ( ). Secondo la (5), il consumo nel periodo t è proporzionale al valore attuale del reddito complessivo dei due periodi oppure, chiamando YtA reddito permanente (indicato con YtP ), uguale al reddito permanente. Dalla (2) utilizzando la (5) abbiamo CAt = Yt YtA = Yt YtP ; (6) un de…cit (surplus) delle partite correnti corrisponde dunque a un eccesso del reddito permanente (corrente) sul reddito corrente (permanente). Distinguiamo ora fra consumo pubblico G (= T , dove T sono le tasse: ipotesi di bilancio in pareggio) e consumo privato Cp . Il reddito disponibile dell’individuo rappresentativo privato in ciascun periodo è quindi dato da (Y G), mentre il consumo privato può essere espresso come Cp = C G. Di conseguenza il vincolo di bilancio intertemporale per l’agente privato diventa Cp = Ct Gt = (Yt+1 Gt+1 ) + (1 + i )[(Yt Gt ) (Ct Gt )] (7) e il suo livello ottimo di consumo in t Cpt = YtP GP t (8) dove GP t è il consumo pubblico permanente. La (2) può essere riscritta come CAt = Yt = (Yt Cpt YtP ) Gt = Yt (Gt 3 (YtP GP t ) GP t ) Gt (9) la quale ci dice che il saldo delle partite correnti dipende dalle deviazioni del reddito nazionale dal suo livello permanente meno la deviazione del consumo pubblico dal suo livello permanente. Introduciamo ora il tasso di cambio reale, e adottiamo la de…nizione secondo cui il tasso di cambio reale equivale al prezzo relativo fra beni commerciati (T ) e beni non commerciati (N T ): rR;t = T pN t : T pt (10) Poiché in questo contesto il rapporto fra la spesa per consumi di beni commerciati (pTt CtT ) e quella T NT per beni non commerciati (pN ) è costante e pari a 1= , la (10) può essere scritta come t Ct CtT : CtN T rR;t = (11) Per de…nizione, i beni non commerciati sono consumati interamente all’interno del paese in cui sono prodotti, dunque il loro consumo privato equivale alla loro quantità prodotta Qt meno il consumo pubblico Gt (che, ricordiamo, consiste esclusivamente di beni non commerciati). Il vincolo di bilancio intertemporale privato continua ad essere valido per i beni commerciati, quindi il sentiero ottimale dei consumi privati equivale al reddito permanente relativo ai beni commerciati. Poiché il consumo pubblico T = YtP : Dalla = 0; la (8) diventa Cpt consiste esclusivamente di beni non commerciati, GTt = 0 e GP;T t (11) abbiamo dunque rR;t = YtP Qt Gt , (12) che è l’equazione base per la determinazione del tasso di cambio reale del modello, e ha alcune importanti implicazioni. Infatti, dal momento che rR è ottenuto attraverso un processo di ottimizzazione, non è possibile che si veri…chi un tasso di cambio reale che causi un de…cit delle partite correnti o un tasso di crescita del debito estero non sostenibili. Il debito estero non rappresenta un problema dal momento che il suo livello in ciascun periodo è determinato dalla soluzione di un problema di ottimizzazione intertemporale sotto un vincolo di bilancio intertemporale. 3 Approccio NATREX L’approccio NATREX, dovuto a Stein (1990, 1999) e basato, come il precedente, su agenti intertemporalmente ottimizzanti, presenta due caratteristiche principali. La prima consiste nel fatto che tale approccio non adotta l’ipotesi (tipica di altre teorie intertemporali) di perfetta conoscenza e perfetta capacità di previsione. Gli operatori economici razionali e¤ettuano le loro massimizzazioni noti i valori correnti delle variabili economiche, in un modo che peraltro converge nel lungo periodo alla soluzione ottimale (quella che si avrebbe nel caso di perfetta conoscenza e previsione perfetta). La seconda caratteristica (come vedremo meglio nel proseguo) si riferisce alla separazione delle scelte di consumo e investimento che sono e¤ettuate da agenti distinti. Il NATREX è il tasso di cambio reale che assicura simultaneamente equilibrio interno ed esterno. L’equilibrio interno di lungo periodo si veri…ca quando l’economia è al livello di piena utilizzazione delle 4 risorse. Mentre l’equilibrio esterno di lungo periodo consiste nel pareggio della bilancia dei pagamenti in assenza di fenomeni ciclici, movimenti speculativi di capitale e movimenti delle riserve internazionali. In altri termini, il NATREX è il tasso di cambio reale di equilibrio di lungo periodo che prevarrebbe se i fattori summenzionati potessero venir rimossi e il PIL fosse quello di piena capacità. I movimenti di capitale speculativi e le variazioni delle riserve internazionali sono transazioni di breve periodo e non sono sostenibili nel lungo periodo. Nel lungo periodo essi devono essere pari a zero in media e il saldo delle partite correnti (dato dal saldo della bilancia corrente più i pagamenti per interessi sul debito estero) deve essere in pareggio: questo signi…ca che il NATREX genera un saldo della bilancia commerciale tale da compensare il pagamento degli interessi sul debito accumulato. Il modello può essere riassunto in alcune equazioni di comportamento e alcune condizioni di equilibrio (tutte le variabili sono misurate in termini reali e per unità di lavoro). Gli investimenti aggregati (pubblici e privati), sulla base del suddetto processo di ottimizzazione, sono funzione della di¤erenza fra produttività marginale del capitale (fk ) e tasso di interesse reale (iR ) e di altre variabili fondamentali esogene (Z), come uno shock positivo sulla produttività. Abbiamo quindi: I = I(fk iR ; Z); | {z } (13) + dove il segno sotto la variabile indica se la relazione è positiva o negativa (poiché Z comprende un insieme di variabili il segno non può essere indicato a priori), che può anche essere scritta come: I = I(k ; iR ; Z); (14) dove k è lo stock di capitale per unità di lavoro e dove si è ipotizzato che la forza lavoro sia costante (il segno sotto k è motivato dal fatto che un aumento dello stock di capitale per individuo riduce la produttività marginale dello stesso e quindi gli investimenti). Come già accennato, in questo approccio le decisioni di consumo sono prese indipendentemente rispetto a quelle di investimento. Ciò equivale ad assumere che gli operatori economici sono distinti in due categorie: coloro che decidono sugli investimenti (le imprese) e coloro che decidono su consumi e risparmi (le famiglie). La funzione del consumo aggregato (pubblico e privato) può essere scritta come C = C(k ; N F D; Z); + (15) dove N F D indica lo stock netto di debito estero (stock di titoli esteri detenuti dai non residenti stock di titoli nazionali detenuti dai residenti. Ovviamente N F D (net foreign debt) = N F A (net foreign assets)). Agenti pubblici e privati massimizzano la propria utilità sotto il vincolo di bilancio intertemporale. Secondo la teoria standard dell’ottimizzazione, il consumo è proporzionale alla ricchezza, qui de…nita come la di¤erenza fra capitale disponibile a ciascun individuo e lo stock del debito. Esso è negativamente in‡uenzato da un maggior debito estero in quanto quando lo stock del debito aumenta oltre il livello giudicato sostenibile dalle autorità, queste metteranno in atto una manovra di politica 5 …scale restrittiva e¤ettuando tagli alla spesa pubblica (che rientra nei consumi aggregati). Le variabili fondamentali esogene, come ad esempio il tasso di preferenza intertemporale, sono catturate dal termine Z. Il prodotto nazionale, Y , è funzione del capitale e di variabili esogene (come la produttività), Z: Y = Y (k ; Z): (16) + I risparmi (S) sono dati dalla di¤erenza fra il prodotto nazionale (Y ) al netto dei pagamenti degli interessi sul debito accumulato (iR N F D) e il consumo aggregato (C). Abbiamo quindi S = Y (k; Z) iR N F D C(k; N F D; Z): (17) Un incremento dello stock di debito estero ha un duplice e¤etto sui risparmi. Il primo è un e¤etto negativo che agisce attraverso i maggiori ‡ussi di pagamenti degli interessi; il secondo è un e¤etto positivo che agisce attraverso una riduzione dei consumi. L’approccio NATREX richiede però che i risparmi siano una funzione crescente del debito estero, e che quindi il secondo e¤etto prevalga sul primo, a¢ nché lo stock del debito non esploda. Veniamo ora alla bilancia commerciale (T B). Questa è in‡uenzata negativamente da un aumento del tasso di cambio reale (un aumento del tasso di cambio reale, secondo la de…nizione adottata precedentemente, equivale a una pedita di competitività per il paese in esame) nell’ipotesi che le condizioni delle elasticità critiche siano veri…cate. Il saldo della bilancia commerciale è inoltre una funzione decrescente dello stock di capitale perché un aumento di k comporta un aumento dell’output e quindi della domanda domestica di importazioni. Al contrario, un aumento dello stock di capitale estero (k ) in‡uisce positivamente sulla domanda estera di importazioni, producendo un incremento delle esportazioni domestiche e quindi un miglioramento della bilancia commerciale domestica. In…ne T B è associata positivamente allo stock di debito estero in quanto un aumento di N F D comporta una redistribuzione della ricchezza dal paese domestico a quello estero, e così facendo, comprime i consumi interni e la domanda domestica di importazioni, mentre favorisce i consumi esteri e la domanda estera di esportazioni. Ne segue: T B = T B(rR ; k ; N F D; k ; Z); + + (18) dove Z denota come al solito variabili esogene quali il tasso di preferenza intertemporale. Dato che il saldo delle partite correnti eguaglia la di¤erenza fra risparmi nazionali e investimenti nazionali (I), l’equilibrio esterno di lungo periodo può essere espresso come CA = T B iR N F D = S I = 0: (19) Poiché stiamo considerando una situazione di equilibrio dove i movimenti di capitale di breve periodo e le variazioni delle riserve internazionali sono nulli, la somma del saldo delle partite correnti e di quello dei movimenti di capitale di lungo termine (che equivale alla derivata prima dello stock di debito estero 6 rispetto al tempo, dN F D=dt) deve essere pari a 0, B = CA + dN F D = 0; dt (20) da cui, considerando la (19), dN F D = CA = I S: (21) dt In…ne abbiamo le due condizioni di equilibrio interno e di equilibrio di portafoglio. La prima è data da Y (k; Z) = C(k; N F D; Z) + I(k; Z) + T B(rR ; k; N F D; k ; Z); (22) dove l’output è ipotizzato essere al livello di piena occupazione ed è determinato dalla (16). Un’equazione equivalente alla (22) sarà valida per il paese estero. La condizione di equilibrio di portafoglio è invece data dalla condizione di parità di interesse reale eventualmente con premio a rischio , iR = iR + ; (23) a cui i tassi di interesse domestico ed estero tendono a convergere nel lungo periodo. Vediamo ora la dinamica che riporta all’equilibrio. Secondo l’approccio NATREX, il sistema è dotato di capacità di autoequilibrarsi (da cui l’aggettivo natural nell’acronimo NATREX). Immaginiamo di partire da una situazione di equilibrio (CA = S I = 0) e supponiamo che uno shock esogeno sulla produttività che genera un aumento improvviso degli investimenti, che sarà seguito (poiché l’output è al livello di piena occupazione) da un de…cit delle partite correnti (CA = S I < 0). Data l’ipotesi di perfetta mobilità dei capitali, il tasso d’interesse non può assumere il ruolo di variabile di aggiustamento perché esso è sempre determinato dalla condizione di parità d’interesse [eq. (23)]. L’eccesso degli investimenti nazionali sui risparmi nazionali genera invece ‡ussi in entrata di capitale di lungo termine (dN F D=dt > 0), come risulta dalla (21). Il tasso di cambio si apprezza conseguentemente producendo un deterioramento della bilancia commerciale, secondo la (18). I ‡ussi di capitale in entrata causano anche un aumento dello stock di debito estero, che a sua volta è seguito da una diminuzione dei consumi e da un aumento dei risparmi, in base rispettivamente alle (15) e (17), …nché l’equilibrio non è ripristinato (S I = 0). fk "> iR I ">S 8 > > > > > > < CA<0 > > > > > > : I" dN F D=dt>0 dk=dt > 0 8 > > > < N F D "! S " rR "! T B # > > > : N F D "! T B " e i N F D " R k "! S " e fk #! I # 9 > > > > > > = > > > > > > ; S=I CA = 0 dN F D=dt=0 Il nuovo equilibrio (di lungo periodo) avverrà in corrispondenza di un valore più basso di rR . Il tasso di equilibrio NATREX si ottiene risolvendo la condizione di equilibrio esterno rispetto a rR [che entra nell’equazione tramite la (18)] dopo aver posto l’output al livello di piena occupazione: CA = T B qR ; k; N F D; k ; Z) 7 rN F D = 0 (24) dove k è lo stock di capitale compatibile con la piena occupazione. Il risultato è quel tasso che garantisce simultaneamente l’equilibrio interno e l’equilibrio esterno. E’opportuno sottolineare quindi che il NATREX non si propone di determinare il tasso di cambio reale osservato ma, al contrario, di determinare il tasso di cambio reale di equilibrio. Esso fornisce quindi una pietra di paragone per valutare se il tasso di cambio reale esistente è più o meno vicino al suo valore di equilibrio. In particolare, data la de…nizione del tasso di cambio reale adottata, rR = Ph ; rPf cioè tale che un aumento di rR signi…ca un apprezzamento reale della valuta domestica, quando il tasso di cambio reale osservato è inferiore al NATREX si parla di sottovalutazione della valuta domestica, mentre ci si de…nisce sopravalutazione nel caso opposto. Per capire questo concetto supponiamo che h sia l’EU e f sia gli Stati Uniti. 8