25 le proposte per il Movicentro

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25 le proposte per il Movicentro
25 le proposte per il Movicentro
PROPOSTA 1
Vorrei proporre la mia idea e penso anche la necessità di moltissimi lavoratori e studenti,
proprio per la sua posizione strategica vicina alle scuole e alla stazione oltre che al centro cittadino,
sarebbe ideale un self-service in quanto a Chivasso per l'ora di pranzo o cena ci sono
esclusivamente i bar o i ristoranti. Spero che la possiate prendere in considerazione in quanto
potrebbe servire anche noi dipendenti comunali .
PROPOSTA 2
Una casa per la cultura dei popoli
Il territorio del chivassese, come del resto l’intera nostra società, ha subito delle
trasformazioni culturali e sociali che ci impongono una serie di riflessioni e di elaborazioni che ci
permettano di costruire nuovi percorsi di cooperazione sociale.
Le culture provenienti dai migranti che in questi anni hanno arricchito le nostre tradizioni e i
nostri saperi hanno bisogno di luoghi in cui interagire per costruire la società del futuro.
Pensiamo a luoghi vitali che sappiano prevedere forme di aggregazione e di partecipazione
capaci soddisfare il più possibile la voglia di essere autori e non solo attori di una società sempre
più basata sui valori individuali a scapito di coloro che dalla stessa società sono esclusi o ai margini.
Per queste ragioni proponiamo per i locali del Movicentro un luogo di incontro, di
partecipazione, di elaborazione, di analisi, di proposte, di socializzazione, di utilità sociale.
Un luogo fisico per costruire cultura e idealità intorno ai temi quali l’uguaglianza, la
giustizia, la tutela dei soggetti più deboli, la socializzazione del proprio essere in una realtà
collettiva e cooperante.
Un luogo che interagisca con la vicina biblioteca in modo che cultura, cibo, momenti ludici,
momenti di incontro generazionali, diventino strumenti di crescita collettiva.
Un luogo dove si elaborino e si pratichino idee, stili di vita, culture diverse.
Un luogo dove il piacere di stare insieme si coniughi con il piacere del dialogo, della
condivisione, della ricerca continua di momenti di elaborazione e costruzione di iniziative.
Un luogo dove insieme alle tematiche sociali magari davanti ad un aperitivo o una pizza o un
piatto etnico o regionale, si discuta delle del lavoro, dell’ambiente, delle condizioni delle forme
della solitudine e dell’emarginazione, dell’integrazione.
Un luogo che faccia crescere la solidarietà tra generazioni e verso gli altri, i migranti, gli altri
popoli, in una prospettiva di svolta collettiva dei rapporti sociali, degli stili di vita individuali,
dell’accesso alle risorse economiche, culturali e di partecipazione democratica.
Un luogo pubblico in cui la nostra città possa ritrovarsi per passare momenti di divertimento e
di crescita collettiva.
PROPOSTA 3
Progetto “Ri-Movicentro”
Obiettivo
Il progetto si propone di riqualificare il Movicentro, un edificio con una superficie utilizzabile
di 370 mq (piano terra, soppalco, cantine).
Sintesi progetto
Il progetto mira in primo luogo a riscoprire nuovamente l’importante ruolo e le potenzialità
del Comune di Chivasso come soggetto in grado di creare nuove opportunità di lavoro e nuove
iniziative per la crescita culturale e sociale dei suoi cittadini; l’importanza di questo aspetto viene
sostenuta a maggior ragione in un momento storico dove gli effetti della crisi europea sulla nostra
comunità stanno divenendo sempre più evidenti. Il progetto “Ri-Movicentro” prevede dunque, a
partire da un’analisi della situazione attuale e del target potenziale di utilizzatori, tenendo inoltre
conto non solo dei benefici economici, ma anche sociali, collettivi e d’immagine, un intervento di
riqualificazione dei locali in oggetto che rivaluti la funzione centrale del Comune come Istituzione
in grado di offrire opportunità di benessere, socialità e sviluppo per i suoi cittadini.
Considerazioni preliminari
- Sorge in una zona poco frequentata dai passanti e, nell’immaginario comune, poco sicura
per la sua vicinanza alla stazione. _ A meno di riqualificare l’intera zona, si presta poco facilmente
ad attività che contano su un ingente flusso di passanti, come quelle di negozio generico,
ristorazione o bar di grosse dimensioni, mentre può essere indicata per attività di servizi specifici,
spazio per aziende e società, luogo di incontri.
- Sorge lungo un crocevia, accanto alla stazione bus di Chivasso, alla stazione ferroviaria e a
un parcheggio comunemente utilizzato dai viaggiatori. Inoltre, durante il periodo scolastico c’è un
intenso flusso di studenti provenienti dagli istituti vicini. _ È possibile puntare su attività “di
passaggio”, come un piccolo bar, copisteria per studenti o stanze di attesa adibite ad uso ufficio
temporaneo.
- A fianco è appena stata inaugurata la biblioteca comunale Movimente; c’è un de hors
spazioso davanti all’edificio _ L’intero complesso Movicentro, Movimente e esterno, va pensato
come per un insieme di attività in sinergia; la Biblioteca può garantire un flusso aggiuntivo di
potenziali utilizzatori del Movicentro.
- Le fallimentari gestioni e le vicende degli ultimi anni legate al Movicentro hanno
comportato per il luogo una fama negativa, oltre che per il Comune una pubblicità negativa a causa
della poca trasparenza con cui è stato affidato e seguito il locale. _ il progetto rappresenta
l’occasione per il Comune di riscattare la sua immagine pubblica su una questione da tempo
all’attenzione dei cittadini, attraverso la promozione di un utilizzo etico dal locale, per creare lavoro
e nuove opportunità in modo trasparente.
- Il Comune ha in gestione il Movicentro dalle Ferrovie dello Stato. _ L’intervento richiede
un’accurata pianificazione ed è assolutamente necessario, per non lasciare improduttiva una voce di
spesa altrimenti improduttiva.
Principali parti del progetto
- Punto “bar, servizio e ristoro”, eventualmente estendibile a pub notturno, a gestione
comunale con assunzione di personale attingendo al bacino di disoccupati del territorio chivassese
con particolare attenzione verso i padri di famiglia, i giovani, e i disabili.
- Servizio Wifi-Chivasso gratuito per locali e dehors Movicentro e Biblioteca Movimente.
- Progetto “Crogiuolo”, ovvero adibizione di un’area a diversi usi su sub-affitto al Comune o
gestione diretta da parte del Comune: area co-working, area mostre/incontri/esposizioni da
realizzarsi anche all’interno della Biblioteca, aula corsi formazione.
- Progetto di auto-produzione di energia da fonti rinnovabili.
Parte 1 – Movi bar
Un punto di ristoro dinamico, accessibile e attraente è imprescindibile per la sopravvivenza di
qualsiasi altra iniziativa nell’area Movicentro, in quanto al momento mancante nelle vicinanze (fatta
eccezione per il dopo-lavoro ferroviario che però non gode del necessario appeal per il tipo di
clientela che frequenterebbe il complesso del Movi).
 Bar “di transito”
Tuttavia, viste le caratteristiche del locale esaminate precedentemente, è auspicabile la
creazione di un bar di piccole dimensioni, che possa eventualmente utilizzare anche parte del dehors
e abbia servizi calibrati per una clientela di passaggio, in quanto ben si presta alle esigenze di
consumo di studenti, viaggiatori e frequentatori di Movicentro e Biblioteca.
 Gestione
In considerazione del fallimento dei passati modelli di gestione privata e consapevoli
dell’attuale situazione di crisi, si prospetta l’occasione per un intervento diretto del Comune volto a
creare nuovi posti di lavoro a favore delle fasce deboli della cittadinanza maggiormente colpite
dalla crisi, come padri di famiglia disoccupati, giovani e disabili.
Pertanto si intende promuovere un intervento del Comune, affinché gestisca direttamente il
bar e i suoi proventi, assumendo - con opportuna selezione e contratti di lavoro mirati - residenti nel
territorio appartenenti alle categorie sopra citate. Vista la situazione di esteso disagio lavorativo
generatosi con la crisi, si potrebbe anche prevedere una rotazione del personale di servizio, in modo
da consentire a più persone di godere dei benefici della nuova attività, alleviando le difficoltà di un
maggior numero di famiglie.
 Possibili estensioni
Se ben gestito e in ragione del luogo di transito in cui si trova, il bar può ben presto diventare
un punto di riferimento anche per un pubblico più allargato, attingendo per lo più alla rete di
conoscenze di giovani e viaggiatori: per questa ragione è da valutare anche la possibilità di
prevederne un uso notturno con funzioni di pub/discoteca, in aggiunta al servizio diurno.
Nell’ottica di proseguire nel percorso di rivalutazione dell’immagine è possibile pensare a
contratti di fornitura convenzionati e/o a km-zero per una rivendita a prezzo tutelato; oppure ad
attività positivamente avviata si può valutare un’estensione delle sue funzioni come centro di
rivendita e/o valorizzazione di prodotti del luogo con forniture, incontri a tema, degustazioni.
 Prospettive
Considerando anche le eventuali estensioni nel caso l’attività proceda bene, si stima che ogni
giorno da tre fino a dieci-quindici persone disoccupate, giovani o appartenenti alle categorie protette
potrebbero trovare dal lavoro nel bar un reddito minimo in grado di garantirgli un alleviamento del
disagio economico. Il successo e l’impostazione etica di questa iniziativa costituirebbero per il
Comune un notevole ritorno d’immagine, oltre a favorire la riuscita delle altre attività connesse al
Movicentro e della Biblioteca, incentivando la gente a trovarsi in un luogo divenuto vivibile e
sostenibile.
Parte 2 – Wi-fi Movi
La sensibilità dei cittadini verso la creazione di pubbliche oasi “wi-fi free” sta crescendo; il
wi-fi libero diviene ogni giorno di più un simbolo di apertura al cambiamento, tutela
dell’informazione e democrazia; inoltre la libera connessione a Internet nelle città rappresenta una
delle misure cardine per ridurre il digital divide, ovvero il non accesso a Internet e alle sue
potenzialità, che affligge il nostro Paese con percentuali superiori alla media europea.
In ragione di questa riflessione e considerando il flusso tipico di persone a cui è soggetto il
complesso del Movicentro (studenti, viaggiatori, lettori), l’area Movicentro-dehors-Movimente
rappresenta il luogo ideale in cui estendere il servizio Wi-fi Chivasso, il quale, oltre a portare
benefici all’immagine dell’Amministrazione con un’iniziativa gradita ai cittadini, avrebbe un ruolo
importante nel creare le condizioni favorevoli allo sviluppo delle altre attività previste all’interno
della struttura.
Parte 3 – Movi crogiolo
Se le prime due parti del progetto riguardavano alcuni interventi di primaria importanza a
sostegno delle altre attività da inserire nel Movicentro, in questa terza parte si passerà a descrivere
le altre attività che si vogliono proporre all’interno del locale. L’idea di partenza è che il
Movicentro possa diventare un luogo di riferimento per i cittadini, in grado di creare opportunità di
lavoro e approfondimento, favorire la socializzazione e l’incontro, nonché la crescita dei giovani
talenti; a questo scopo è stato scelto il termine “crogiolo”, per rappresentare la positiva
contaminazione tra idee, esperienze e vissuti che verrebbe a crearsi in un simile contesto.
Si vuole con questa azione porre le basi per delle attività difficilmente riscontrabili sul
territorio e di cui è sempre più spesso richiesta l’attivazione per ragioni molto spesso ascrivibili alla
crisi.
 Movi Lavoro
La crisi sta cambiando il nostro modo di vivere e lavorare, portando alla nascita di nuove
esigenze che, se venissero soddisfatte aprirebbero la strada a nuove più accessibili modalità di
lavoro per la cittadinanza, favorendo l’occupazione e il benessere. Per la valutazione di usi a fini
lavorativi del Movicentro, è stato considerato di particolare rilievo il target medio di utenti dell’area
più volte evidenziato e la vicinanza strategica con la stazione ferroviaria e la stazione bus.
Seguendo questi criteri, si è praticata un’opportuna selezione fra la tante opportunità
lavorative da incentivare, fino a proporre alcune iniziative potenzialmente vincenti che il Comune
potrebbe favorire, coniugando aspetto occupazionale e sociale:
- servizio copisteria/stamperia a prezzi competitivi con quelle universitarie di Torino, dotate
anche di servizio fax e di invio per posta; questo consentirebbe di intercettare le esigenze del flusso
di studenti liceali e universitari che di tutto il territorio che fanno uso della ferrovia e/o del bus da
Chivasso; inoltre i servizi fax e posta, supportati dal già descritto servizio Wi-fi Chivasso,
consentirebbero di intercettare i bisogni lavorativi dei viaggiatori/pendolari in attesa del mezzo di
trasporto.
- area di co-working, ovvero, la creazione di uno spazio lavorativo nel quale è possibile
affittare al Comune, anche per fascia oraria, una postazione dotata di scrivania, sedia, cassettiera,
libreria, connessione internet, prese elettriche, stampanti in comune e saletta riunioni. La possibilità
di condivisione, rende economicamente possibile avere un proprio luogo dove iniziare, o
continuare, la propria attività. In questo senso la nostra proposta si riferisce ai giovani professionisti
e neolaureati, o a chiunque voglia intraprendere un’attività e ritiene eccessivamente oneroso l’affitto
di una struttura intera per dare inizio alla propria vita professionale. Da un’analisi di mercato si
prospettano le seguenti tariffe indicative: 30-40 euro la settimana, 100-150 euro al mese, 350-400
euro 3 mesi, 600-800 euro 6 mesi. La vicinanza con le stazioni, il sapere della Biblioteca e l’area di
ristoro costituirebbe un valore aggiunto. Infine, i vantaggi dati da un co-working space sono
numerosi anche da un punto di vista sociale: nasce infatti la possibilità di trovarsi in una realtà
altamente stimolante dove, oltre allo spazio, si condividono esperienze e saperi differenti, entrando
in contatto con campi lavorativi diversi dai propri.
- spazio start-up innovative, dove è possibile sviluppare un tipo di attività che può portare a
grossi benefici per l’area chivassese e le imprese locali; esperti e Istituzioni governative infatti
concordano che le start-up innovative (particolare tipologia di imprese che gode di incentivi
governativi a favore di chi le crea e delle amministrazioni che le sostengono) possono dare un
concreto contributo all’uscita dell’Italia dalla crisi. La valorizzazione delle start-up e dei talenti
imprenditoriali può essere collocata anche nell’area di co-working, abbinando un servizio
accessibile e competente di assistenza tecnica e burocratica lungo tutte le fasi di avvio della nuova
attività imprenditoriale. Anche in questo caso la vicinanza alle stazioni, che rende facilmente
raggiungibili i poli universitari e d’innovazione del territorio è un elemento particolarmente
desiderato per questo tipo di attività.
- area formazione, ovvero uno spazio adatto a tenere corsi di formazione. La crisi e la
pressante necessità di conoscenze specifiche a livello lavorativo ha reso i corsi di formazione un
servizio sempre più richiesto, tuttavia spesso il prezzo per accedere a questi corsi è proibitivo per i
lavoratori e i disoccupati: si sottolinea dunque l’importanza di offrire tale servizio a costi
convenzionati per i cittadini, in collaborazione con le agenzie di formazione, il locale Centro per
l’Impiego e gli altri Enti istituzionali sul territorio; lo spazio può offrire una valida sinergia con le
attività della Biblioteca. Tale servizio potrebbe spaziare nella formazione in numerosi ambiti,
aumentando le possibilità di impiego o ricollocamento dei cittadini chivassesi. Inoltre vista la natura
del servizio, esso consentirebbe di avere un alto tasso di frequentazione dei locali del Movicentro
anche durante le ore serali.

Movi incontri
Uno spazio del Movicentro può essere infine dedicato ad attività di tipo culturale e sociale,
favorendo l’aggregazione tra i cittadini e il crearsi di occasioni di crescita artistica e culturale.
Queste iniziative sono tese a fare divenire il Movicentro un luogo cardine della socialità del
territorio chivassese e ad accrescere e incentivare l’accesso delle persone ai servizi dell’area.
In particolare si propone la creazione di due spazi, da adibire a usi differenti:
- sala esposizioni, della capienza di 30-40 persone e opportunamente attrezzata, disponibile
per l’allestimento di mostre, esposizioni, presentazioni, videoproiezioni, esibizioni da parte di
artisti, musicisti, inventori, produttori, associazioni e commercianti, previo versamento di una quota
agevolata di affitto al Comune calmierata in base alla disponibilità economica del richiedente, allo
scopo e alla natura dell’iniziativa. Da queste iniziative potrebbero trarre giovamento la Biblioteca,
con la quale si possono svolgere in sinergia, e il Movi-bar, che vedrebbe un aumento della clientela
in occasione degli eventi; allo stesso modo vale il viceversa, con Biblioteca e Bar che
aumenterebbero il riscontro delle iniziative nella sala esposizioni. Le eventuali mostre in quest’area
permetterebbero anche di intercettare parte del flusso che costantemente attraversa la zona,
suscitando interesse e frequentazione del complesso Movi.
- sala incontri, dalla capienza di 10-15 persone, da destinare a spazio per incontri più ristretti o
di carattere associativo, da utilizzare previa prenotazione e pagamento di una tariffa promozionale e
calmierata secondo modalità simili quelle descritte sopra. Data la natura degli incontri, oltre alla
presenza del bar, in questo caso l’accesso alla rete Wi-fi Chivasso sarebbe un elemento fortemente
utile per i fruitori della sala.
Qualora necessario, tali sale potrebbero essere create anche utilizzando parti dello spazio della
Biblioteca Movimente e gli eventi che vi si terrebbero consentirebbero un flusso fertile e continuo
di informazioni, favorendo numerose occasioni di socializzazione e contaminazione culturale; per
gli artisti ci sarebbe la possibilità a rotazione di esibire le loro opere, per i professionisti di
presentare i loro lavori in un contesto agevole e ricco di stimoli.
Parte 4 – Movi energia
La riqualificazione del Movicentro infine dovrebbe tenere conto dell’accresciuta sensibilità
dei cittadini riguardo le tematiche ambientali, oltre che le accresciute necessità a fronte della crisi
6 energetica e del riscaldamento globale di produrre energia in modo pulito e indipendente
dalla filiera tradizionale. A tal proposito, fatte le dovute valutazioni circa la disponibilità delle
risorse economiche comunali e la fattibilità tecnica degli interventi, andrebbe valutata la
convenienza in termini economici (investimento di lungo termine ripagabile in 7-8 anni), ambientali
e di immagine dell’opportunità di procedere all’installazione di dispositivi di auto-produzione di
energia per il fabbisogno del Movicentro attraverso lo sfruttamento delle energie rinnovabili, in
particolare le tecnologie del solare termico e del fotovoltaico.
Disponibilità Associazione Adheya per progetto Ri-Movicentro Credendo fortemente
nell’importanza di un simile progetto, l’Associazione Adheya mette a disposizione del Comune le
sue risorse interne per il sostegno e la buona riuscita delle varie parti del progetto, eventualmente
provvedendo, qualora richiesto dall’Amministrazione, alla progettazione e alla gestione operativa
delle parti richieste.
In particolare, mette a disposizione del Comune:
- tutti i suoi contatti, soprattutto quelli con i giovani e le associazioni giovanili del territorio;
- contatti e esperienza con alcune associazioni e Istituzioni che si occupano di categorie
protette e disabilità, tra cui l’Anfass Piemonte;
- le esperienze e le competenze presenti in seno all’Associazione, che siano utili a gestire o
seguire per conto del Comune alcune parti del progetto (consulenza ingegneristica su questioni
energetiche e ambientali, contatti con Università e esperienza legale per avvio spazio start-up
innovative, contributo nell’organizzazione delle sale del Movi Incontri e dello spazio co-working,
organizzazione di eventi).
Conclusioni
Il progetto Ri-Movicentro mira a far scoprire ai cittadini un Comune dinamico, capace e
efficiente, di cui in questo momento c’è un gran bisogno. Si è voluto concepire il complesso del
Movicentro come un’area in cui può avere luogo l’integrazione tra vari servizi, predisponendo
interventi di tipo commerciale, occupazionale e sociale. Un luogo di incontro di cui beneficerebbero
i cittadini e che accrescerebbe il prestigio della Città di Chivasso e della sua Amministrazione.
L’insistenza sul ruolo di gestione diretta che dovrebbe avere il Comune deriva dalla
convinzione che in questo momento solo il Comune abbia la capacità di mettere insieme le energie
e la volontà necessarie alla buona riuscita di un simile progetto, con il quale si vorrebbe garantire un
utile economico alla casse comunali strangolate dall’austerità, percorrendo una strada che garantisca
un intervento a sostegno dello sviluppo e della tutela di territorio e cittadini.
PROPOSTA 4
Lo spazio Movicentro potrebbe essere adibito in parte a ristorazione,soprattutto per i giovani,
con magari Corsi di cucina e di educazione all'alimentazione, Conoscenza delle cucine di altri
Paesi... E poi spazio per suonare, piccoli eventi musicali.
PROPOSTA 5
MOVICENTRO COME CLUB HOUSE
Ci siamo a lungo interrogati su cosa potrebbe diventare il Movicentro e siamo convenuti su
una soluzione che a nostro avviso potrebbe dare un servizio nuovo, al passo con i tempi, di stimolo
alle generazioni future di chivassesi: fare del Movicentro una Club House inteso come un luogo
pubblico in cui i membri della comunità si riuniscono per attività di gruppo, supporto sociale,
informazione pubblica, e per altri scopi culturali ed artistici.
La seguente proposta nasce da un gruppo di giovani e adulti che da anni cercano nuove
opportunità e nuovi stimoli sul territorio. In questi anni l'unica realtà, e loro risorsa, che ha seguito
questi aspetti è il centro giovani comunale che, nonostante il buon lavoro di questi anni sul territorio
in tema di politiche sociali in collaborazione con le istituzioni territoriali e l'amministrazione del
comune di Chivasso, non riesce a soddisfare le sempre maggiori richieste e bisogni dei cittadini,
giovani e meno giovani. La nostra storia ci vede infatti nascere da quella realtà aggregativa come
gruppo informale di ragazzi, adulti e rappresentanti di associazioni, ed intendiamo sfruttare questa
opportunità per attivare una rete stabile di collaborazioni territoriali con tutte quelle associazioni e
personalità in grado di organizzare attività ed eventi sul piano sociale, culturale, artistico e ludico. Il
Movicentro rappresenta un’opportunità concreta e adeguata come spazio polifunzionale per
sviluppare attività che favoriscano la promozione di cultura, arte e musica, con un'attenzione
particolare, ma non esclusiva, ai giovani del territorio.
Il gruppo è formato da soggetti con svariate competenze in grado di proporre e organizzare le
seguenti attività:
ARTISTICHE E CULTURALI: organizzazione di concerti musicali, incontri letterari (in
collaborazione con la nuova biblioteca comunale), mostre artistiche, spettacoli teatrali e di danza
artistica, incontri informativi, dibattiti, proiezioni di film, arti circensi, ecc..;
SPORTIVE: organizzazione di eventi sportivi in collaborazione con le associazioni presenti
sul territorio;
LUDICHE E RICREATIVE PER TUTTE LE FASCE D’ETA’: area bar e ristorazione, dehor
esterno, organizzazione di gite turistiche, eventi animativi, feste di compleanno, laboratori creativi,
spazio gioco, ecc…
PROPOSTA 6
Dal DIRE al FARE
“Perché è nella connessione che può esserci una risposta”
Una traccia progettuale di promozione del lavoro
MoviCentro
L'idea è quella di destinare almeno metà della stuttura ad ospitare un incubatore di impresa. Si
potrebbe contattare iul politecnico, come organismo di gestione sia della selezione dei progetti che
come fornitore di maternage per le imrese (magari di giovani, magari ecosostenibil e innovative) e
fornire i localiper le attività. Si potrebbero immaginare percorsi triennali, ilprimo anno con i locali
ceduti gratuitanmente, il secondo con ilpagamento delle utenze ed il terzo con un pagamento di
affitto, che però verrebbe accantonato e poi restituito come dote da investire nella nuova sede che a
termine del progetto i nuovi imprenditori si dovranno trovare. Il resto dell'immobile potrebbe
ospitare un locale di ristoro, in appoggio alla biblioteca, magari con anche la vendita di prodotti a
filiera corta.
Chivasso sta attraversando, come l’intero paese ed il Piemonte in particolare, una profonda
crisi del tessuto economico e produttivo. I dati provenienti da tutti gli istituti ed Enti di rilevamento
lo dicono molto chiaramente, evidenziando la moria di imprese e di aziende, specialmente in zone,
come la nostra, a vocazione post industriale e terziaria.
Le file di capannoni vuoti e le serrande abbassate, sempre più visibili per chiunque si trovi ad
attraversare la nostra città, dimostrano chiaramente quanto questa crisi stia trasformando il nostro
territorio ed impoverendone i cittadini.
Questa situazione colpisce in particolar modo i giovani, con tassi di disoccupazione record, e
con prospettive di futuro sempre più incerte e problematiche. Di fatto le uniche possibilità che si
presentano a chi si affaccia nel mondo del lavoro sono o di andare all’estero, se si è in possesso di
un buon bagaglio scolastico, o di lavori precari, sottopagati, senza nessuna tutela né prospettiva di
crescita professionale.
Questa situazione sta portando molti a chiedersi perché si sia studiato, quale scopo ha il loro
impegnarsi e il loro tentativo di mettersi in gioco, quando non ci sono di fatto spazi in cui mettersi
alla prova e cercare la propria strada.
Ed è su questo punto che questo progetto si vuole posizionare, cercando di intercettare i
giovani in uscita dal mondo scolastico e dando spazi di confronto, conoscenza, discussione tra loro
e il mondo del lavoro, nelle sue varie articolazioni. Promuovendo l’iniziativa dei singoli in una rete
territoriale, che non può dimenticare la promozione dei prodotti del territorio e delle buone pratiche
imprenditoriali.
Il tentativo che si vuole andare a comporre è quello di facilitare la nascita di nuove imprese,
mettendo i giovani nelle condizioni di poter esprimere il loro talento, in una zona costruita per
facilitarne la crescita.
L’idea è di far nascere, in una zona a grande vocazione culturale, una realtà che preveda il
coinvolgimento di attori diversi, quali le rappresentanze degli imprenditori, le camere di
commercio, la cooperazione sociale, la scuola, con iniziative di conoscenza e confronto, per dare ai
nuovi lavoratori in potenza spazi di posizionamento e di crescita, in un ambiente che fornisce
strumenti per svolgere le proprie attività.
Coworking, Start Up, incubatore d’impresa, spazi di studio e lavoro, saranno le possibilità che
si intendono strutturare, sia con iniziative proprie che con la collaborazione con chi già svolge
questi tipi di intervento, inserendo il tutto in un ambiente stimolante e dedicato alla crescita e allo
sviluppo del territorio, mantenendo alto il livello di attenzione ai bisogni ed alle necessità, cercando
di finalizzare le capacità in iniziative professionali. Per questo sono già stati presi contatti con
Abele Lavoro, che ha dimostrato interesse alla costruzione del progetto e a prendersi carico del
settore dedicato alla Comunicazione ed alla Formazione Lavorativa.
In questo quadro la presenza, assieme a spazi dedicati allo studio, alla progettazione di
impresa, e allo svolgimento delle prime iniziative di autopromozione, di uno spazio di socialità
comune, che permetta l’incontro e il confronto tra i soggetti destinatari dell’intervento è
fondamentale.
La posizione del MoviCentro è l’ideale, dal nostro punto di vista, per svolgere questo
compito. Posizionato tra la Stazione ferroviaria, quella degli autobus, le scuole superiori e di fianco
alla nuova biblioteca, può esser il punto di coagulo sul quale fare crescere il progetto “dal DIRE a
FARE”.
Uno spazio che, mentre rinforza la dimensione territoriale con la promozione di iniziative
locali di agricoltura di qualità, di spazi di aggregazione, di momenti culturali in collaborazione con
la biblioteca, permetta la contaminazione e l’amalgama di idee, modi di fare, speranze diverse.
Riteniamo che sia importante, in un momento di crisi come questo, che non è semplicemente
congiunturale ma che ha caratteristiche di sistema, l’Ente pubblico investa in iniziative che siano il
più concrete possibili, cercando di essere perno e stimolo affinché tutti i protagonisti del tessuto
sociale si possano coordinare e possano trovare percorsi comune condivisi, di futuro e di speranza.
Certo che non può essere solo l’Ente pubblico a sostenere il costo di questa iniziativa, e che i
costi devono essere redistribuiti su diversi livelli, ad esempio lasciando al gestore principale del
progetto il compito di trovare le risorse necessarie per la ristrutturazione dei locali, chiedendo alle
associazioni di categoria e alle Fondazioni Bancarie di supportare il progetto. A tal fine sono già
stati stabiliti dei contatti, c nei quali si è verificata una disponibilità da parte di una Fondazione
Bancaria all’esamina del progetto, al fine di una partecipazione.
Come Cooperativa Imagine ci proponiamo quindi per meglio definire questa proposta,
sperando di trovare corrispondenza, nell’Amministrazione Chivassese, nell’obiettivi che ci siamo
posti: arricchire il tessuto sociale Chivassese, creare nuovo lavoro di qualità, dare uno spazio di
socialità non strettamente commerciale alla cittadinanza del Chivassese.
PROPOSTA 7
La mia proposta per l’utilizzo del MOVI è un’idea semplice: fare un progetto per rendere
possibile, sostenibile, a misura di Chivasso, a costo zero, un fenomeno : la creazione di un
coworking.
Da alcuni anni, grazie alla creazione di luoghi dove si condividono spese e servizi si sta
rendendo realmente possibile la nascita di micro imprese e liberi professionisti che condividono
uno spazio mantenendo identità lavorative e vocazioni distinte. La crisi e l’incertezza stanno
creando fenomeni contrari alla cooperazione…nei miei coetanei Chivassesi che già lavorano
autonomamente sento implosione e paura di perdere quel poco lavoro che c’è.
Si devono contenere le spese e innovare ogni giorno il proprio lavoro per rimanere in piedi.
Questa settimana, raccogliendo l’invito pubblico dell’amministrazione , ho deciso di scrivere
questo spunto di progetto, anche nella mia nuova veste di neo Presidente della sede territoriale della
CNA di Chivasso che rappresenta alcune centinaia aziende.
Sono consapevole che 2 cose ne garantiranno il successo:
1 -misurare sulla nostra città le esigenze reali,
2 -rendere operativo il progetto in tempi brevi.
Anche grazie al supporto che la Cna potrebbe dare alla Città di Chivasso, essendo
l’associazione leader nelle rappresentanze degli artigiani e dei lavoratori autonomi.
Sono abituata ad ascoltare e a partire dall’analisi della realtà che mi circonda. Credo che
questa sia un’idea per lo meno sostenibile, una soluzione interessante di destinazione ma… mi
chiedo: Il coworking è una tendenza, è una bolla pronta ad esplodere?
Questi spazi creano reale crescita lavorativa, sociale…accade davvero quello che sembra la
favola del ‘fare rete’ in una realtà tangibile di valori che sembrano tendere all’individualismo?
Mi rispondo oggettivamente cercando dati , questi spazi di lavoro condiviso continuano a
crescere ed aumentare; Il fenomeno registra una crescita annua del 100%. Ci sono più di 60 spazi di
questo tipo in una città come New York. E si comincia a investire sulla condivisione di spazi di
aziende con vocazione manifatturiera. Provate a cercare ‘coworking Milano’ o coworking Torino
su google…
Seguono:
2-Le basi della fattibilità e l’idea progettuale per fasi
3 –Valenza socio -economica
4- Allegato potete leggere la testimonianza e le osservazioni ragionate sulla sostenibilità di
uno spazio condiviso di un giovane fondatore di coworking.
2)Le basi della fattibilità e l’idea progettuale per fasi
Gli spunti, le fasi, le domande a cui trovare risposte per fare un progetto operativo:
-Capire i costi annui ad oggi della struttura Movi Centro vuota.
-Capire i costi annui ipotetici della struttura Movi Centro , stimati il prossimo anno.
-Realizzare una simulazione progettuale a della possibile trasformazione dello spazio
coinvolgendo un professionista del territorio intenzionato a utilizzare in futuro lo spazio. Per
esempio: Un architetto/progettista, uno studio che lavorerà sull’investimento di visibilità sul
territorio e in cambio di utilizzo spazio coworking ( se non ci crede lui o lei che lo progetta
partiamo male)
- Fare il business plan per capire quante entrate il comune di Chivasso deve ricevere
globalmente per poter sostenere il progetto.
- Ipotizzare le tariffe, la gestione, le regole , gli spazi, il criterio di assegnazione a fronte di
molte adesioni, garantendo una possibile turnazione a fronte di richieste per ogni piccolo
investitore/azienda/professionista/che vuole richiedere e usare la struttura in coworking.
-Se le tariffe d’ affitto e condivisone degli spazi comuni saranno sostenibili…il progetto può
partire.
-Comunicare l’intenzione di realizzare l’opera attraverso una campagna di marketing che
coinvolga la cittadinanza a tutti i livelli. Fare Incontri a costo zero nello ‘spazio stesso’ versione
cantiere creando degli incontri con professionisti e testimonianze che dimostrino che fare rete
funziona… Facendo in modo che le istituzioni, le associazioni di categoria, le camere di
commercio conoscano e quindi promuovano l’iniziativa ai loro associati di zona. Creare consenso
attraverso il coinvolgimento diretto dei giornali locali…(Una mostra…a costo zero potrebbe
accogliere in questa fase di costruzione lo spazio, con accesso solo durante gli incontri in modo che
sia abitato e crei curiosità reale)
-Raccogliere le adesioni, gli umori, le proposte di chi vuole o vorrebbe utilizzare lo spazio in
affitto e condivisione, modificare in corso d’opera il progetto con la snellezza necessaria, e
renderlo operativo solo alla certezza di aver e almeno sulla carta …ripagato i costi della città.
-Lo spazio potrebbe diventare fondamentale per sostenere la nascita di micro imprese,
favorire stage e collaborazioni, aiutare liberi professionisti e piccole aziende a lavorare insieme in
modo sporadico mantenendo la propria identità lavorative e vocazioni distinte. Così, per rimanere
con i piedi per terra…perché Chivasso è piena di talenti in difficoltà… un grafico, un fotografo, un
gallerista, un geometra, un architetto, un agente di commercio, una stilista -sarta , un illustratore, un
copy, un designer, un web master, un informatico, potranno convivere in un unico spazio
lavorativo mantenendo le loro peculiarità e migliorando la qualità del loro lavoro, facendo sinergia
reale, giorno dopo giorno.
-Si parte con i lavori, ci si insedia, si apre, si fa una bella inaugurazione mediatica.
-I professionisti, le aziende, gli abitanti –sostenitori che cominceranno questa avventura con
il comune si farranno ‘carico’ per regolamento di inventare ogni anno due momenti a loro cura
aperti al pubblico e alla cittadinanza:
-1 esposizione, presentazione, un incontro, una mostra….in base alla loro professione e
-1 momento formativo (un corso, una lezione aperta dall’ unitre, ai ragazzi del liceo…)
In questo modo il luogo sarà sempre abitato e non diventa un luogo chiuso. Si manteniene un
palinsesto di eventi culturali, artistici, sociali e di confronto sempre garantito, favorito anche dalla
splendida biblioteca vicino, e dalla comodità della stazione.
Non potrebbe esserci luogo più favorevole per realizzare un’idea coraggiosa ma che risollevi
l’immagine di questo spazio ‘movi ‘ su cui troppo è stato detto e scritto…così che troppa negatività
ha screditato e assopito iniziative. Mi piace se ti MOVI…e allora MOVI!!!!
3) Valenza socio economica del progetto
Il Movi Centro potrà diventare una sorta di incubatore naturale per le start up dei giovani che
si inventano un lavoro e di tutti coloro che hanno perso un lavoro dipendente e sono alla ricerca di
una soluzione possibile per entrare a basso rischio nel mercato del lavoro autonomo.
Il progetto consentirà inoltre a professionisti a rischio cessazione di attività a causa del calo
del lavoro e degli alti costi degli affitti di proseguire nel loro progetto d’impresa: si difendono le
preziose competenze dei micro imprenditori e del lavoro autonomo.
4) Allegato
Articolo apparso su Deskmag in data 30 ottobre 2012, scritto da Carsten Foertsch e
liberamente tradotto per Talent Garden da Elisa Remondina sintetizzato da Elena Imberti:
Il coworking esprime caratteristiche di un cambiamento del mondo del lavoro, che sta
vivendo la crisi economica che ha colpito diversi paesi.
Ho riassunto alcune argomentazioni a favore di questa tesi, che elegge il coworking tra i
fenomeni simbolo di un cambiamento sostenibile. In ogni caso non è semplicemente aprendo uno
spazio di coworking che lo rende o un successo assicurato…
Ecco le 5 ragioni per cui la crescita degli spazi di coworking è basata su uno sviluppo
sostenibile:
1. Gli spazi di coworking si autofinanziano e creano profitti reali
E’ innegabile che gli spazi di lavoro condiviso creino un benessere reale. Se penso alla crisi
immobiliare in Spagna e negli Stati Uniti, la crisi cominciò per via di prestiti di denaro ad interessi
bassissimi, senza garanzie e dove domanda e offerta non erano equilibrate. La divisione del rischio
crea illusioni. La maggior parte degli spazi di coworking, invece, riceve i fondi da chi li utilizza, e
le risorse arrivano dal territorio dove lo spazio si trova, non operano attraverso il sistema finanziario
ordinario. Sono i fondatori stessi ad investire in prima persona (e ad assumersi il rischio di
investimento e gli errori in cui possono incappare) chiedendo aiuto a conoscenti a entità reali.
Hanno accesso a tutte le informazioni di cui hanno bisogno visto che il progetto è loro.
2. Il mondo è cambiato ed è cambiata anche la richiesta di uffici
La maggior parte delle persone che usufruiscono di spazi di coworking sono liberi
professionisti, stanno però aumentando anche i lavoratori subordinati, soprattutto quelli che
lavorano per piccole aziende che, sempre più spesso, decidono di optare per spazi alternativi ai
soliti uffici. E’ certo che la maggior parte dei coworkers lavorino nell’ambito del web e del digitale.
Con il nuovo tipo di flessibilità presente nell’attuale mondo del lavoro, la nascita di nuove
tecnologie e la crescita della richiesta di servizi esterni e l’aumento dell’outsourcing, le cose stanno
cambiando.
Non esiste più la sicurezza che si aveva una volta avendo un contratto a tempo indeterminato,
sono aumentati, infatti, in maniera esponenziale i contratti a tempo determinato. Per queste ragioni è
diventata una strada possibile la libera professione e molti diventano imprenditori di se stessi, cosa
che è possibile fare investendo poco denaro. A volte tutto quello che serve per realizzare quanto
scritto sopra è un computer, una mente aperta e buone conoscenze. Questo tipo di spazi offrono un
ambiente per sviluppare questo nuovo tipo di impiego.
Inoltre i lavoratori indipendenti affrontano meglio la crisi e anche le piccole imprese sono
meno propense a dare il ben servito ai loro dipendenti, rispetto a quelle di grandi dimensioni.
Stanno chiudendo o si ridimensionano le grandi aziende…rimangono le persone. Questa
combinazione permette modelli di business più sostenibili.
3. Gli spazi di coworking non “mangiano” sulla crisi
La crescita economica si allontana mentre il numero degli spazi di coworking cresce. Questi
spazi traggono benefici dalla crisi? La crisi accelera la loro nascita perché offrono alternative e la
soluzione ad alcuni problemi. Questi spazi non sono il risultato della crisi, ma il prodotto del
cambiamento di questo periodo. La crisi è l’espressione più visibile del cambiamento. Il primo
spazio di coworking ha aperto, infatti, in tempi non sospetti, prima dell’inizio della crisi.
4. Gli spazi dipendono dai bisogni dei loro membri
Questi spazi raramente sono in overbooking. Significa che non hanno successo?
All’incirca solo la metà dei posti sono quotidianamente occupati. Ma non dimentichiamo che
non tutti i membri usano lo spazio contemporaneamente. Lo spazio è adatto a lavoratori
indipendenti che vogliono lavorare in modo flessibile. Gli spazi più grandi possono rispondere ad
un’esigenza più flessibile e quindi il fatto che uno spazio apparentemente non abbia tutte le
scrivanie occupate non significa sia vuote, semplicemente gli spazi vengono utilizzati durante tutte
le 24 ore e i 7 giorni della settimana.Se uno spazio fosse sempre totalmente vuoto o pieno, inoltre, si
perderebbe il senso per cui è stato ideato. Prima di tutto è impossibile lavorare in uno spazio troppo
affollato, seconda cosa non si può collaborare in una stanza vuota. Uno spazio con queste finalità
può sopravvivere solo se fa al caso dei suoi membri.
5. Il mercato del coworking è ben lontano dall’essere saturo
Meno del 2% di tutti i lavoratori indipendenti lavora in uno spazio di coworking. La
percentuale potrebbe aumentare ma è un’opzione poco pubblicizzata . Non tutti gli spazi hanno la
stessa visibilità. Questo tipo di realtà è molto vario, quello che potrebbe sembrare uno svantaggio in
realtà è un beneficio: questo permette una crescita graduale, evitando che la domanda sovrasti
l’offerta.
Conclusione
Non c’è alcuna garanzia che uno spazio di coworking abbia sicuramente successo. Chi fallisce
lo fa perché non conosce il mercato e i clienti, o non sa come gestire uno spazio come questo. Non
basta pensare al coworking solo come spazio. Si tratta di rischi di domanda e offerta.
PROPOSTA 8
Perche non aprire un ristorante o un kiosko fast food Indiano? Nelle metropoli come Parigi e
Londra le vicinanze delle stazioni ferroviarie sono l'ubicazione perfetta per queste attivita per la
loro accessiblita nei prezzi e la rapidita del ristoro. Sarebbe una bella aggiunta a Chivasso per non
aprire l'ennesima pizzeria o gelateria.
PROPOSTA 9
Perche non aprire un ristorante o un kiosko fast food di cucina Indiana. Nelle metropoli la
stazione ferroviaria e l'ubicazione perfetta per questi punti ristoro etnici alimentari per la loro
rapidita e accessibilita dei prezzi. Sarebbe una bella aggiunta a tutte le pizzerie gia esistenti in citta,
e per non aprire l'ennesima pizzeria o gelateria.
PROPOSTA 10
Io avrei molte idee per utilizzare il Movicentro, ma penso che sia più importante l'obiettivo
finale di quella che io chiamo "riqualificazione del Movi" iniziata con la realizzazione della nuova
biblioteca, vale a dire la valorizzazione del tempo libero dei giovani (dai 5 ai 30 anni), e dei meno
giovani, che sempre meno hanno possibilità di svagarsi, esprimersi, e di fare ciò che più piace
all'interno di una comunità, anche in relazione al disagio economico che l'Italia intera sta
attraversando.
Come ribadito negli ultimi anni da molte personalità di spicco della nostra cittadina, e da
aggregazioni più o meno numerose di persone (associazioni giovanili, movimenti politici, imprese,
ecc.) in primo luogo il MoVicentro dovrebbe essere uno spazio della città per la città e potrebbe
essere un ottimo esperimento sociale di collaborazione tra persone che tengono al comune in cui
abitano.
Una delle mie idee è, ad esempio, quella di interpellare la cittadinanza (per quanto riguarda i
giovani, questi sono al dopolavoro ferroviario dal mattino alla sera, specialmente d'estate) e di far
proporre loro dei progetti (p.e. corsi su qualsiasi argomento, attività, ecc.) da realizzare con lo
sforzo di ognuno, senza sfruttare il lavoro di chi ha poco tempo, ma magari trovando
un'occupazione e uno svago a chi, purtroppo, è costretto a rimanere a casa. Si riuscirebbe così ad
aiutare, senza impiego di denaro, anche i giovani disoccupati che non solo vivono il dramma
economico, ma anche una profonda depressione che con costanza sta entrando nelle loro vite. Io lo
so, e chi gira per Chivasso tra giovani lo sa.
Un altro progetto, per il quale regalerei anche al comune la mia attrezzatura, sarebbe quello
della Sala di Incisione gratuita, esposto già in numerose mail al Comune di Chivasso.
PROPOSTA 11
Con vero piacere partecipo e suggerisco le idee che mi vengono in mente.
Non mi è chiaro con precisione se si tratta di 370 metri quadri all'aperto o in struttura chiusa, in
ogni caso ritengo che al territorio di Chivasso manchi una sala moderna e polifunzionale per
proiezioni
cinematografiche,
conferenze
a
tema,
spettacoli
teatrali.
Anche un centro polisportivo con palestra/palazzetto utilizzabile dalle diverse associazioni sportive
nonchè un campo da calcio con tribuna coperta che sia degna di questo nome ed un luogo
d'attesa/ristoro chiuso e verandato per genitori e spettatori, ma forse questa non è la sede.
Di sicuro punterei su sale cinematografiche, luoghi di ritrovo per ragazzi tipo bowling, laser
game....un Mc Donald per una coca cola tra amici o uno spuntino veloce ad un costo accessibile a
tutti
e
gradito
ai
più
giovani....che
ve
ne
pare?
Gradirei sapere che ne pensate....
PROPOSTA 12
Un'idea di Movicentro
Quae optima sunt, esse communia.
Un'idea di Movicentro...spunti maturati in giorni di riposo forzato...di Andrea
Futuro possibile
Illorum brevissima ac sollicitissima aetas est qui praeteritorum obliviscuntur, praesentia
neglegunt, de futuro timent.
I modi della riqualificazione del Movicentro devono nascere da più ampie considerazioni sul
modello di futuro che vogliamo scegliere per noi, ed osservando la realtà chivassese.
Il primis dobbiamo prendere atto che le sorti della nostra città sono sempre meno legate a
destini industriali, nonostante resistano con successo molte realtà di questo tipo.
Negli ultimi anni poi, la vocazione agricola e zootecnica ha perso sempre più visibilità e
forza, trascurata dai cittadini e dai soggetti politici. Prodotti di origine agroalimentare e zootecnica
per cui Chivasso era nota, alcuni hanno visto nel tempo la propria identità legarsi ad altre zone, altri
sono rientrati nell'ombra, altri ancora sono scomparsi quasi totalmente.
Molteplici fattori hanno però innescato, qui come in tutta la penisola, un progressivo recupero
di interesse (anche in prospettiva occupazionale) per le attività agricole che, strette da forte
concorrenza, hanno saputo imboccare la via della qualificazione delle produzioni, puntando a
mercati più remunerativi.
Spostando l'attenzione alle attività commerciali cittadine, appare chiaro come negli ultimi
tempi abbiano subito un progressivo impoverimento dovuto (anche) alla comparsa di un dei centri
commerciali. Il centro storico ha perso importanza e vitalità in favore di questi poli di attrazione
periferica che hanno imposto la loro presenza ben oltre ogni ragionevole equilibrio, cannibalizzando
ed indebolendo le attività tradizionali che, da parte loro non hanno saputo trovare efficaci strumenti
di lotta e rappresentanza.
Tralasciando la funzione sociale del piccolo commercio, è opportuno osservare come gli utili
di impresa della grande distribuzione non siano stati reimpiegati sul territorio, con effetti
sfavorevoli di lungo periodo non facilmente quantificabili.
Da qui è evidente come si rendano necessarie azioni di incoraggiamento al piccolo
commercio, a ravvivare un localismo che non è frutto di aspirazioni autarchiche, ma piuttosto della
voglia del recupero di un modello di sviluppo meno omologato e più ritagliato sui gusti ed esigenze
dell'uomo. Una nuova centralita dell'uomo, non visto soltanto come consumatore.
La storia del Movicentro è purtroppo nota, fatta com'è di gestioni spregiudicate, dissennate ed
a volte sfortunate, che tanto danno hanno causato all'immagine della Cittá: ora è il momento di
invertire la rotta, e mutarne le sorti con un'iniziativa innovativa e coraggiosa.
In questa direzione è necessario superare la gestione della struttura in chiave puramente
commerciale visti gli esiti dell'ultimo bando, proponendo idee con alto valore aggiunto, che ridiano
smalto e siano di incoraggiamento a tutta la Cittá.Vicinanza ad un'importante stazione ferroviaria,
presenza di un ampio parcheggio, prossimità alla nuova biblioteca Movimente, al centro cittadino
ed al polo scolastico, costituiscono tutti elementi estremamente favorevoli al successo dell'impresa.
Sul tema prostrante dell'agricoltura verranno sviluppati temi paralleli volti all'istruzione,
all'avviamento al lavoro ed alla qualificazione della società.
MoviGaia
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt difficilia.
Dalla mescolanza di questi stimoli è nata MoviGaia (dal nome della dea terra): una macchina
per produrre sviluppo e lavoro, istruzione e cultura.
L'idea originale è quella di creare un polo che possa costituire traino ai prodotti agroalimentari
e zootecnici del nostro territorio, in cui però all'aspetto mercantile andrà a saldarsi una forte valenza
di progresso sociale.
Non un semplice terminale commerciale, ma qualcosa di molto di più.
Accanto al punto fermo del tema agroalimentare, elemento qualificante del progetto è la
prossimità
alla nuova biblioteca Movimente, vicinanza che sarà innesco di una sinergia fra le due entità:
una continuità fra le altezze della cultura ufficiale ed la sua declinazione locale e popolare, fatta di
terra e saperi non meno antichi.
A questi primi elementi andranno ad affiancarsi, con pari dignità, i temi dell'istruzione e
dell'integrazione. La prima, di qualsiasi livello essa sia, è un tema su cui tenere alta l'attenzione,
oggi più che mai: nel momento in cui le giovani generazioni non riconoscono in essa una chiave per
il miglioramento.della propria vita, il rischio di asfissia ed imbarbarimento della società si fa più
forte e deve essere scongiurato con modi nuovi.
L'integrazione a cui si fa riferimento non è quella fra popoli di cui si fa un gran parlare, ma è
l'integrazione con l'handicap, passata in secondo piano in favore di temi più a la page: una richiesta
di aiuto silenziata dall'inutile rumore di fondo di gran parte di media e di politica.
L'elaborazione di questi principi in una struttura nata per fornire servizi ai viaggiatori, andrà
compiuta tenendo conto degli orari dei pendolari, ricordando che questi possono costituire oltretutto
un interessante mercato.
L'idea proposta, illustrata di seguito attraverso brevi suggestioni e linne guida, prevede la
presenza di due tipologie distinte di attività commerciali che vivranno nel medesimo spazio fisico, e
trarranno da questo forza l 'una dal l 'al t ra. L'innovativo arricchimento con contenuti e significati a
valenza sociale, rafforzerà Chivasso nel suo ruolo di capofila del territorio circostante.
Latte +
Sola res rustica, quae sine dubitatione proxima et quasi consanguinea sapientiae est, tam
discentibus egeat quam magistris.
La prima attività che troverà spazio sarà quella di vendita al dettaglio di prodotti otrofrutticoli
locali, un cosiddetto km0: il principio qualificante non sarà la sola vicinanza fisica del produttore,
ma si dovrà tenere nel giusto conto dei principi coltivazione biologica e valorizzazione della
biodiversità, investendo MoviGea delle istanze che stanno portando nuova dignità e nuove
prospettive di sviluppo ai lavoratori in agricoltura.
L'impresa non dovrà scadere in inutili fondamentalismi, ma conservare il carattere di un
mercato qualificato ed accessibile a tutti, nel quale quindi, accanto alle eccellenze, troveranno posto
anche prodotti locali più ordinari.
Non potrà naturalmente mancare un distributore di latte fresco.
L'intenzione è quella di realizzare una conoscenza quanto più diretta fra produttore e
consumatore, stabilendo rapporti non mediati per un reciproco vantaggio, iniziativa già
sperimentata altrove ma di assoluta novità per il nostro territorio, il tutto arrecando minima
concorrenza possibile alle attività esistenti.
La vicinanza con Movimente costituirà un' opportunità preziosa per poter sviluppare
proficuamente la trama a mezzo di iniziative comuni o eventi che coinvolgano reciprocamente le
strutture, da presentazione di prodotti e produttori a seminari su tematiche agrarie, da corsi di varia
natura fino a presentazioni di libri.
L'intervento delle associazioni di categoria e di tutti i soggetti attivi sul territorio sarà
indispensabile per una selezione efficace dei fornitori e per imboccare la via migliore circa la
gestione dell'attività.
Una tale struttura, date le proprie caratteristiche morfologiche, potrà anche diventare punto di
riferimento in termini logistici dei vari Gruppi Acquisto Solidale presenti sul territorio, portando
così all'attenzione di più vasto pubblico attività interessanti ma piuttosto iniziatiche, ed attivando
inseconda battuta un possibile scambio di esperienze e di fornitori.
Gli spazi destinati all'attività di vendita non saranno rigidamente separati fra le due attività, e
dovranno lasciarsi reciproci rimandi.
Mucca savia
Abeunt studia in mores.
La seconda attività sarà un servizio di ristorazione veloce, una steakhouse ed agrihaburgeria
sul modello già ampiamente collaudato in Italia e con un ragionevoli possibilità di successo anche
sul territorio chivassese. Naturalmente i tutti i prodotti utilizzati, analogamente all'altra attività,
saranno di derivazione locale ed materiali di consumo completamente biodegradabili.
L'assenza nella nostra città di realtà analoghe potrebbe rivelarsi opportuna, sia perché i
margini di successo andrebbero ad incrementarsi, sia perché si eviterebbe di indebolire esercizi
commerciali chivassesi in un momento di grande difficoltà.
G. Fattori (immancabile)
Il tema dell'attività di ristorazione sarà anche traino ad obiettivi di promozione sociale
coinvolgendo altri due attori, a creare sinergie efficaci.
Il progetto prevede in prima istanza il coinvolgimento diretto dell'Istituto Alberghiero
Ubertini a mezzo di un accordo mirato per l'impiego di studenti nell'attività lavorative, con reciproci
vantaggi.
Gli studenti avrebbero a disposizione una palestra per avviarsi al mondo del lavoro, con
incentivi costituiti da crediti formativi ed una piccola remunerazione, elementi tutti che saranno da
stimolo all'impegno scolastico. Garantendo una fonte di guadagno, che sarà commisurata agli utili,
all'Istituto Alberghiero di Caluso e creando a questo un'ottima vetrina di autopromozione, il legame
con la nostra città diventerebbe a questo punto fortissimo, rendendo ogni ipotesi di chiusura della
sezione locale piuttosto remota.
Ad attività avviata, si potrà dare vita ad un progetto di inserimento lavorativo nella struttura di
disabili coinvolgendo, con tutte le cautele del caso, il Centro Diurno in un'iniziativa che darebbe
un'ulteriore prospettiva di valore sociale alla struttura:
l'ex Movicentro da simbolo di sconfitta a gemma prestigiosa della città.
Una delle chiavi del successo commerciale di qualsiasi attività, da ultimo, è la capacità di
suscitare interesse e trasmettere messaggi e suggestioni anche a t t r a v e r s o l o s p a z i o
architettonico ed i colori.
F. Fossati da Chivasso
De (minima) architectura
Firmitas, utilitas, venustas.
La distribuzione spaziale della struttura, pur fortemente vincolata, può consentire i margini di
manovra necessari a conferire personalità ed originalità all'impresa.
L'unitarieta dell'idea fondante il progetto, uno spazio cittadino per la promozione e vendita di
prodotti ortofrutticoli locali, si rifletterà nella minima soluzione di continuità fra le due attività
commerciali.
In altre parole, gli spazi destinati alla ristorazione saranno contaminati da elementi propri
della vendita (banchi, cassette...) mentre quest'ultima si offrirà agli avventori della ristorazione
come una sorta di rappresentazione teatrale. Il soppalco infatti sarà destinato interamente all'attività
di ristorazione; il momento in cui si gusteranno hamburger di fassone diventerà occasione di
osservare dall'alto l'attività ordinaria di vendita di prodotti locali, con avventori fra cassette di frutta
e verdura.
Gli spazi al piano terra conserveranno per forza di cose una separazione rigida, ma
trasparente, per mantenere sempre una visuale sul mercato, che in chiusura diventa quasi un
giardino in allestimento.
Il legame con la città sarà sottolineato dalla massiccia adozione dei colori cittadini nelle
dipinture e negli arredi ed accessori interni.
A sottolineare ed introdurre il piccolo mercato ortofrutticolo, un tocco di originalità all'aiuola
davanti alla biblioteca: allestimento con ortaggi decorativi ed aromatiche come, in sedicesimo, a
Villandry sulla Loira.
PROPOSTA 13
Propongo un punto di ritrovo e di aggregazione per giovani in sostanza un centro di incontro
gestito da volontari. Potrebbe essere un contenitore di divertimento ( ping pong -calcio balillascacchi) angolo per vendita libri scolastici usati e non solo - spazio per fare musica e promuovere
serate a tema su musica e recitazione magari dando uno spazio attivo al Faber che ha fatto molto per
i giovani in questi anni.Dovrebbe essere organizzato un volontariato coinvolgendo non solo i
giovani ma anche tanti pensionati con tempo libero che vogliono sentirsi utili( come si sta facendo
in biblioteca)Dovrebbe essere u
na partecipazione eterogenea e gratuita finalizzata al bene comune ma con un controllo
costante. In questo momento difficile c'è bisogno di idee e progetti che possono esserci solo con
buona volontà e partecipazioni di tutti. Si deve puntare sui giovani dare loro un punto di ritrovo
perchè questo centro potrebbe essere anche un laboratorio utile per il futuro che non si sa dove li
porterà
PROPOSTA 14
Proposta per un CINEMA / TEATRO. Posizione ottimale, vicino alla stazione quindi
raggiungibile con mezzi pubblici, possibilità di ampio parcheggio. Vicino alla biblioteca, quindi
luogo di cultura.
PROPOSTA 15
Sono una mamma di una ragazza di 16anni ,alla quale sta sicuramente a cuore la
spensieratezza dei ragazzi...... A tal fine proporrei uno spazio che si dedichi alle attivita' ludiche
degli stessi e che li porti via dalla stradasenza aver niente da fare che ed il disinteresse.Creare uno
spazio di aggregazione, dove poter dire: cio' che sentono, esprimere il proprio disagio, le proprie
aspirazioni, i propri bisogni etc etc .Aprire una discoteca al pomeriggio di sabato per esempio.
Tutto cio' gestito tutto dai ragazzi.. ( .dai buttafuori alla guardarobiera ) e durante la settimana
gestire gli spazi interni per organizzare il bar magari con i ragazzi dell'alberghiero creando incontri
con i pensionati che usciti dal mondo del lavoro aiutino i ragazzi nel mondo del lavoro .HO
TIRATO GIU' DELLE IDEE E SE VOLETE ASSIEME ALLE MAMME ED I PAPA' DI
QUESTA COMUNITA' POTREMMO TIRARE GIU' UN PROGETTO.
PROPOSTA 16
Ritengo una operazione estremamente difficile soprattutto in questo momento di crisi ma
penso che una destinazione di tipo gastronomico con legami Slow Food ed Eataly coinvolgendo le
attività contadine del territorio possa essere interessante data la vicinanza culturale della Biblioteca.
Ovviamente ritengo la cosa fattibile solo coinvolgendo Compagnie Bancarie o Assicurative.
PROPOSTA 17
Ci sembra possa essere un'ottima sede per l'UNITRE (almeno una parte dei 370 mq.) così si
potrebbero avere anche sistemazioni più consone per i laboratori e corsi, in sostituzione dei locali
attuali (vedi informatica e corsi di lingue).
Se poi si trovasse anche un gestore per riaprire un piccolo bar che possa servire sia UNITRE
che utenti Biblioteca si potrebbe anche lucrare un modesto affitto per contribuire al mantenimento
della struttura.
PROPOSTA 18
Buongiorno, mi piacerebbe venisse adibita a ludoteca visto che la ludoteca in via cappuccini
viene chiusa. Oppure scuola o centro estivo.
PROPOSTA 19
Propongo di utilizzare il Movicentro per le attività dell'Unitre. Potremmo ricavare una sala
riunioni per 50-80 posti per gli incontri e alcune altre sale per i laboratori. Tieni conto che la attuale
nostra sede di Piazza Foro Boario ormai è satura e, pur essendo utilizzata tutti i giorni, mattina,
pomeriggio e sera, dobbiamo dire no all'effettuazione di una serie di laboratori che pure sarebbero
molto richiesti. Potremmo conidividere la sede del Movicentro con la FAND che svolge una
pregevole attività di prevenzione del Diabete ed eventualmente c on altre associazioni (es. Premio
Carla Boero). La vicinanza con la Biblioteca, nella quale svolgiamo attività di volontariato,
agevolerebbe iniziative comuni. In tal modo potremmo liberare la sede di Piazza del Popolo e il
Teatrino che sarebbe solo più per apertura e chiusura e eventi solenni.
PROPOSTA 20
Circolo x anziani con area balera. Gli anziani non devono essere costretti a panchine in
piazza, a chivasso manca un centro che valorizzi la persona dopo una vita di lavoro.
PROPOSTA 21
mi occupo delle serate culturali del CAI, come sapete abbiamo in questo periodo utilizzato lo
spazio della biblioteca per una minirassegna di film di montagna. Colgo l'occasione di suggerire per
l'utilizzo del vicino edificio per allestire una sala conferenze permanente e un piccolo bar.
Sala conferenze da utilizzarsi per le presentazioni di libri, conferenze ecc. con una capienza di
un centinaio di posti a sedere, magari estendibile ad una disponibilità maggiore nel caso di
necessità.
Non sarebbe un doppione del teatro civico, perchè al Movi si potrebbe fare una sala attrezzata
per video proiezioni e lasciando al teatro la funzione più accademica e utilizzata per spettacoli
teatrali appunto...
PROPOSTA 22
Museo dei Nocciolini di Chivasso
Sede della Confraternita del Sambajon
Sede dello Sortello Turistico della Città di Chivasso
Esposizione Collezioni private "Zanotto" ecc. dedicate alle attività produttive del settore
alimentare
Sede "espositiva" degli attuali produttori di Nocciolini di Chivasso
PROPOSTA 23
Questa idea nasce dalla mia esperienza lavorativa nel settore della ristorazione
consolidata ormai nel tempo.
Infatti, da undici anni gestisco l'attività del bar all'interno del Liceo Classico-Scientidico "I.
Newton".
L'idea è quella di proporre nei locali del Movicentro uno spazio di ristorazione che coniuga sia
proposte enogastronomiche improntate ad una cultura dell'alimentazione corretta, incentrata a
prodotti del territorio a chilometro zero, sia proposte culturali e di integrazione con il tessuto urbano
circostante.
La relazione con l'adiacente Biblioteca e gli Istituti superiori circostanti dovrà essere
centrale: particolari sconti per gli studenti, distribuzione interna degli spazi riservati allo studio e
alla relazione con gli altri. Oltre all'utenza della popolazione del Comune di Chivasso, si propone,
inoltre, un coinvolgimento con le istituzioni pubbliche e private del territorio, come le scuole e gli
enti culturali.
Infatti, i principali fruitori del progetto saranno i ragazzi delle scuole al fine di poter creare un
polo culturale ed educativo per i giovani cittadini locali.
Per rendere tale spazio un polo pienamente culturale, ipotizzavo una stretta collaborazione con
la compagnia teatrale chivassese Faber Teater, presente nel Liceo in cui lavoro da circa vent'anni e
con cui collaboro da circa dieci anni.
Le attività culturali di affiancamento alle attività più propriamente commerciale potranno
essere: serate di degustazione a tema associate a letture teatrali; interventi di animazione teatralmusicali (sia all'interno che sfruttando lo spazio del dehors); creazione di appuntamenti informali
con il pubblico per alcuni "dopo spettacolo" per spettacoli organizzati dal Faber Teater; thé letterari
con gli anziani.
Gli interventi del Faber Teater possono essere ipotizzati sia per un pubblico adulto che per
bambini che per giovani, in base alle esigenze.
PROPOSTA 24
PROPOSTA DI PROGETTO GESTIONALE PER IL CIRCOLO “MOVI”
Il locale denominato “MoVi” risulta posizionato in modo strategico per quanto riguarda
transito, accessibilità, parcheggi e fruizione.
E', infatti, contestualizzato in zona aibita principalmente a servizi e ben antropizzata. Allo
stesso tempo incide su di un'isola pedonale di pertinenza che dispone anche di un buono spazio
antistante praticamente annesso alla struttura.
Queste prime caratteristiche, inducono a riflettere sulle possibilità che tale spazio possa avere
ottima penetrazione e successo nel quartiere ed oltre i confini di esso a patto che sia correttamente
gestito e porti con se proposte innovative e non banali.
Di contro canto vi è l'ultimo tratto di storia del locale, connotata da una conduzione non
corretta, che ha gli dato una caratterizzazione non propriamente positiva nei confronti della
possibile clientela da acquisire ed allo stesso tempo la lunga chiusura ha alimentato aspettative non
naturali che rappresentano un aspetto delicato da gestire con la massima cura.
Il soggetto proponente, noi in sostanza, è una cooperativa sociale di tipo “B”, a mutualità
prevalente (mutualità verso i Soci ed i lavoratori) e per nostra filosofia fondativa e procedurale,
oltre che per scelta di base, intendiamo operare proprio in situazioni di disagio con il fine di tentare
di posizionare le basi ad un rilancio sociale per soggetti svantaggiati pur rimanendo sempre su
un’ottima qualità del servizio erogato e quanto ne concerne.
A tal proposito abbiamo gestito il “Caffe' Basaglia” di Via Mantova 34, in Torino,
provvedendo all'assunzione di sei persone disabili ai sensi della Legge 381/91 ed abbiamo dato vita
al progetto di inserimento lavorativo “PER68” che prende il nome della Legge a tutela dei disabili
sempre con la finalità di impiegarli occupazionalmente. In tutto questo percorso, abbiamo ospitato
in un paio d'anni oltre venti tirocini lavorativi, la metà dei quali ha trovato sbocco lavorativo. Ci
occupiamo altresi di finanziamenti a fini formativi di concerto con i fondi interprofessionali di
categoria, di fund raising e risk management per le imprese, impiegando persone svantaggiate nei
compiti organizzativi e di segreteria.
Nell'estate 2011, abbiamo gestito uno spazio di somministrazione all'aperto presso il PalaVela
di Torino inserito nel sistema dei “Punti Verdi” cittadini sempre con la stessa filosofia di esercizio.
IL “MoVi”
Come premesso, essendo l'attività gestionali di locali e circoli uno dei motivi fondanti della
nostra organizzazione avente come obbiettivo l'inserimento ed il reinserimento lavorativo e sociale
di soggetti svantaggiati, della promozione culturale, aggregativa e socializzante, consideriamo lo
spazio in oggetto come possibile punto di interesse sia per quanto concerne la prospettiva
economico/lavorativo/ occupazionale sia da quella di socializzazione e culturale.
L'analisi del contesto ambientale è propria del tessuto urbano chivassese, portatore di
problematiche di carattere periferico ma anche di valori ed è proprio su questi ultimi che intendiamo
far leva per ridare valenza positiva allo spazio. A tal fine è di fondamentale importanza l'azione
sulle seguenti direttrici:
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

BUONA QUALITA' DEL SERVIZIO EROGATO
INTERFACCIA CON ASSOCIAZIONI, GRUPPI, ORGANIZZAZIONIOPERANTI
SUL TERRITORIO DI PERTINENZA
COINVOLGIMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI PERSONE DEL TERRITORIO
COINVOLGIMENTO DIRETTO DEGLI ABITANTI INCIDENTI SULLO SPAZIO
INTERCONESSIONE CON LE ISTITUZIONI ED IN PARTICOLAR MODO CON IL
COMUNE
POLITICHE DI PROMOZIONE PER LA FRUIZIONE DA PARTE DI VIAGIATORI
ESSENDO POSIZIONATO IN ZONA STAZIONE FERROVIARIA E TERMINAL
AUTOBUS
Dati questi elementi che riteniamo essenziali e per i quali abbiamo un know how finalizzante il
raggiungimento degli obbiettivi, oltre che un discreto posizionamento nel
settore
dell'associazionismo e del cooperativismo, riteniamo doveroso elaborare una bozza di analisi di
fattibilità qui estremamente riassunta secondo quanto segue:
ORARI E GIORNI DI APERTURA
L'apertura deve essere di sei giorni settimanali, prevedendo una giornata di chiusura per il
disbrigo pratiche esterne ed in osservanza del previsto turno di riposo per il personale ivi operante.
Il giorno di chiusura sarà tendenzialmente la domenica nel periodo che va dal 1
ottobre al 1 maggio ed il lunedi per i restanti mesi.
L'orario di apertura sarà dalle ore 11,30 alle ore 24,00 (salvo diverse ed occasionali esigenze)
con orario continuato.
PERSONALE IMPIEGATO
Come per altri servizi da noi gestiti, analoghi per vocazione al circolo in oggetto, riteniamo che
l'equipe base debba essere cosi' composta:
UN REFERENTE COORDINATORE attivo al banco somministrazione, in sala ed addetto
agli acquisti per 40 ore settimanali
UN ADDETTO CUCINA con funzioni di cuoco per 40 ore settimanali
UN AIUTO CUCINA con funzioni anche di lava piatti per 30 ore settimanali
Il costo aziendale sarà quello contrattualmente previsto per il personale in oggetto, inserito
come CCNL nazionale di categoria (cooperative sociali comparto socio/assistenziale/educativo ed
inserimenti lavorativi)
A questo nucleo lavorativo, saranno abbinati soggetti in tirocinio lavorativo, offrendo in tal
modo la possibilità de sede occupazionale formativa ed indubbiamente contenendo i costi di
gestione almeno per quanto concerne la fase di start up.
La cooperativa da anni collabora con Asl, Ministero della Giustizia, Organizzazioni di Terzo
Settore che propongono con continuità progetti per titolari di borse lavoro.
Prevediamo inoltre una discreta componente di lavoro volontario soprattutto nel primo anno di
gestione.
LA FILOSOFIA DI ESERCIZIO
Come per locali analoghi al “MoVi” la proposta, per quanto concerne la
somministrazione alimenti e bevande, dovrà avere due criteri basici:
la QUALITA' DEL PRODOTTO
il CONTENIMENTO DEL COSTO
Il corretto mix tra questi due elementi non sempre appare semplice ma è sicuramente possibile.
Cosi come per altre attività da noi gestite, intendiamo avvalerci di fornitori storici e selezionati
nell'arco di un biennio, scelti per la fornitura di prodotti a filiera corta, di buona genuinità, di prezzo
contenuto. Così come per gli alimenti, anche per le bevande, tra cui il vino, è possibile acquistare da
cooperative di produzione un ottimo prodotto, certamente autoctono, sfuso, a prezzi molto
interessanti.
Ben posizionando la filiera degli acquisti è possibile offrire del buon prodotto al giusto prezzo
ricavandoci un minimo margine operativo necessario e fondamentale al sostegno dell'attivita'
ALCUNE IPOTESI DI PREZZO ED ALCUNE IDEE DI MENU
Per quanto concerne la fascia del pranzo, abbiamo ottenuto ottimi risultati presso il “Caffè
Basaglia”, la “Mensa Popolare dell’In/Contro” e la “Piola Roccafranca” con il sistema a buffet
libero. Sostanzialmente, si tratta di proporre, al costo di 7,00 euro salvo convenzioni diverse, un
buffet di antipasti, un primo, un assaggio di secondo, una caraffa di acqua ed il caffè curando la
preparazione dei cibi con lo stesso principio del menù serale ed offrendo, in tal modo, cibo sano e
fresco. Prevediamo, inoltre, la possibilità di ricevere in pagamento ticket restaurant e voucher.
Per quanto riguarda la fascia serale, la proposta alla carta prevederà un antipasto a scelta, un
assaggio tra due primi, uno tra due secondi con contorno, un dessert, un quarto di vino, pane, acqua
e caffè ad euro 12,50.
Per le fasce orarie fuori dal pranzo (12,00/14,30) e cena(19,30/22,00) sarà possibile mangiare
insalate, taglieri di salumi e/o formaggi,panini, pizza e focaccia al taglio.
Ribadiamo qui che, qualora presso il locale non vi fosse possibilità di fare cucina, ci
limiteremmo a questa seconda ipotesi di tavola fredda.
Intendiamo introdurre il gelato fresco ed artigianale nella stagione estiva e dolci artigianali nel
periodo autunno/inverno.
Per quanto concerne le bevande ed alcune idee di prezzo intendiamo limitare al minimo
l'utilizzo di super alcoolici, di certo off limit ai minori. Per intenderci, presso altre gestioni abbiamo
proposto cocktail e long drink a 5 euro, bibite alla spina ad euro 2,50, birra alla spina piccola ad
euro 2,50/3,00 a secondo del tipo e la media ad euro 3,50/4,00. Il vino alla mescita euro 2,50. euro
8,00/lt lo sfuso bianco o rosso (arneis o dolcetto) e le bottiglie non hanno mai superato i 13,00 euro.
Il caffè sarà proposto ad 80 centesimi ed il cappuccino a 90.
LA SOSTENIBILITA' ECONOMICA DEL PROGETTO GESTIONALE
L'analisi di sostenibilità, seppur redatta su alcuni dati desunti perchè non in nostro possesso, si
articola su base triennale, così come per ogni bozza di business plan che, seriamente, consideri le tre
fasi suddivise in start up – bilanciamento – consolidamento.
Su questa base e tentando di essere realisti, potremmo ipotizzare che il circolo debba incassare,
quotidianamente ed a regime, circa euro 400,00. Non conoscendo costi di affitto ed utenze risulta
qui prematuro ordinare centri di costo completi. Possiamo ipotizzare la necessità dei ricavi secondo
una nostra idea che andremo meglio a sviluppare qualora la presente proposta fosse accettata. La
cifra di incassi sopra esposta, quale primo elemento di riflessione, è il prodotto di una media di 25
persone a pranzo e 15 a cena, secondo il nostro punto di vista in range con quanto si potrebbe
offrire. Saremo in grado di produrre documento contabile a corredo qualora siano esplicitati i costi
non da noi direttamente gestiti e qualora vi sia un interesse manifesto alla presente proposta.
Forniamo, per tanto, questa indicazione di massima con il beneficio della verifica e con unica
intenzione di darvi un'idea di quanto sia minimamente necessario.
ATTIVITA' COLLATERALI
Avendo esposto in sommi capi le direttrici di gestione pratica, intendiamo promuovere lo
spazio dal punto di vista culturale/aggregativo/socializzante, riportandolo alle funzioni proprie che
qualunque struttura pubblica dovrebbe avere.
Per fare questo è innanzitutto necessario proporsi alle organizzazioni territoriali, offrendo i
propri spazi per riunioni, incontri, iniziative. Un video proiettore ed un telo, se non un semplice
muro bianco, possono essere un rapido incentivo che ben risponde alle necessità aggregative.
Questo primo fondamentale meccanismo contribuisce di sicuro a dare nuova linfa agli spazi
tramite un nuovo processo di identificazione degli stessi che si esplicita attraverso un agito di
riappropriazione e bonifica
A tal proposito, l'associazione “Libera” con la quale abbiamo ottimi contatti, sarà coinvolta per
tenere a battesimo il percorso e come
testimonial con funzione di rompere l'iniziale ghiaccio.
L'Arte ti fa Bello
L'arte, intesa nelle sue più ampie accezioni, sarà la seconda pelle del circolo. Abbiamo notato
che offrire i propri muri a pittori, fotografi e scultori emergenti ha il multiplo effetto di arredare gli
spazi gratuitamente e ben, far conoscere artisti emergenti, richiamare persone, valorizzare le idee.
Proprio per questo, proponiamo di perseverare in ciò che abbiamo già testato, offrendo gli spazi e
raccogliendo richieste e segnalazioni da chi vuole esporre.
Suoni&Visioni
Musica (non alta e di qualità), serate di cabaret all'aperto, reading, rappresentazioni teatrali,
proiezioni video sono gli altri “motori” per la vita sociale e l'aggregazione. Il posto ben si presta,
soprattuto negli spazi aperti durante la bella stagione, a serate a basso costo e di buon profilo. Un
piccolo palco, qualche faretto luminoso un mixer e due casse acustiche possono dar vita, rispettando
il sonno e riposo di chi vive accanto, ad un punto verde in grado di attrarre anche persone non
residenti, valorizzando in tal modo il quartiere tenendolo vivo e facendogli esprimere le parti
migliori. Dalla nostra esperienza, il resto vien da se: la vita in spazi belli e vivibili migliora anche e
sprattutto nelle sue dimensioni sociali.
Esiste anche la possibilità legale, tramite l'acquisizione di una licenza speciale che possediamo,
di proiettare film e/o materiale video. Una piccola rassegna di cinema all'aperto ha riscosso, in
precedente gestione, un ottimo successo oltre al quartiere dov'è stato proposto promuovendo tra
l'altro il locale e gli enti che hanno supportato l'iniziativa.
Caffè & Lettere
Il posizionamento attiguo e ‘architettura in continuità con la Biblioteca civica, può
rappresentare l’ulteriore valore aggiunto di costruire sinergia tra le due attività, considerato anche
che siamo in ottimi rapporti con la cooperativa sociale “VITA”, attuale gestore del servizio. E’
immaginabile qualche aperitivo a presentazione letteraria, qualche incontro gastronomico tematico,
momenti di interazione che vadano oltre i singoli valori.
Pic Nic Culturalizzato
Convegni all'aperto con catering “campestre”. Sempre più si va affermando questa modalità
informale di incontrarsi all'aperto, in uno spaio verde, per discutere di vari temi, fare attività
formativa o seminariale abbinandola ad una sorta i pic nic semplice e genuino.
Il grado di interesse ed attentivo dei partecipanti cresce in modo comprovato e statistico, con
giovamento dello spazio ospitante ai fini di promozione e valorizzazione. A tal fine, sarà pieno il
coinvolgimento dei colleghi di “Arcobaleno” (ex Soeko), con i quali collaboriamo già fattivamente
in associazione d’impresa sul progetto chivassese “ORTI SOLIDALI”, che con la disponibilità di
spazi presso Cascina Rapella saranno parte integrante delo progetto gestionale.
Arti&Mestieri
Nel pomeriggio, i locali del circolo possono e debbono essere anche sede di attività
laboratoriali a disposizione della circoscrizione o comunque degli enti da essa indicati,
Riteniamo, infatti, che vi sia necessità da parte di molte organizzazioni nel reperire luoghi per
le attività ed anche per molte strutture educative ed assistenziali di poter uscire dai contesti
istituzionali per vari tipi di progetti con l'utenza. Essendo il circolo un locale
pubblico, crediamo che lo stesso debba essere fruibile durante tutta la giornata al maggior
numero di persone. In questo modo, assolve ad uno dei suoi primi scopi non limitandosi a divenire,
come troppo spesso accade, spazio di lucro per i pochi che lo gestiscono.
CoWorking
Avendo la struttura un ampio spazio al piano superiore, lo stesso ben si presta, con minimi
interventi quali scrivanie modulabili che possono divenire tavoli, alcuni armadietti, sedie adeguate,
connessione wifi, linea telefonica e fax ad attività di co working rivolte a proffessionisti e/o
comunque a coloro che lo richiedano a prezzi vantaggiosi. Tale operatività, infatti, può ben essere
tollerata nelle fasce diurne, mattina e pomeriggio.
“Amo la Radio perchè arriva dalla Gente...”La Radio Interna
Altra iniziativa che ha riscosso nelle nostre esperienze ottimi risultati è stato offrire lo spazio
alle trasmissioni in streaming di una o più radio torinesi con uno spazio fisso. Hanno fatto da
colonna sonora di qualità gratuita alle giornate, informato, creato curiosità, scambio, cultura e
pubblicità. E' nostra intenzione, considerati i contatti in essere, proporre anche qui l'iniziativa.
Il Cibo del Mondo
Qualora la possibilità di cucinare sia esplicitata, è nostra intenzione promuovere cene
tematiche su base regionale italiana e multi etnica. Abbiamo collaborato con ottime cuoche e cuochi
maghrebini, turchi, romeni, russi, senegalesi, brasiliani proponendo piatti di tradizioni diverse cosi
come abbiamo invitato per serate a tema cuoche e cuochi di altre regioni per far conoscere piatti
della nostra tradizione. Resta ferma, visto anche il successo di queste iniziative, la proposta in tal
senso.
Cucina Tu che a Noi viene da Ridere
Piu' volte abbiamo offerto i nostri spazi, dietro la responsabilità e sorveglianza del nostro
addetto alla HACCP, a chi ha chiesto di cucinare da sé per i propri ospiti, concordando, ovviamente,
modalità e tempi. La cosa ha riscosso buon successo e crediamo sia da proporre specie in una zona
popolare.
Il Parco delle Meraviglie
Qualora la collaborazione si definisca, ci offriamo sin d'ora per supportare l'amministrazione
nel mantenimento, pulizia, gestione dello spazio antistante non di esclusiva pertinenza del locale.
Il tutto potrebbe essere a nostre spese ed i risultati potremmo dire garantiti avendo giù avuto
esperienze analoghe per esempio sulla gestione del parco Michelotti sempre in Torino.
Sempre Connessi
Tramite la nostra struttura di promozione e comunicazione, presso la quale operano ragazze e
ragazzi svantaggiati supportati da figura tenica professionale, ci impegniamo a promuovere attività
ed iniziative del circolo, concordandole, ove necessario, con Amministrazione comunale, Asl, Ciss,
il comune e/o chi per esse, presso social network, organi di stampa, radio.
Spazio Bimbi & Genitori Romantici
Lo spazio antistante il MoVi, ma anche la parte interna, offre spazi da dedicare ai bambini,
consentendo in tal modo agli adulti di poter fare gli adulti ed ai più piccoli di fare i piccoli.
Infatti, soprattutto i giovani genitori con figli piccoli, hanno il problema di concedersi una cena
in pace mentre i bimbi, che a tavola resistono poco, hanno il problema di giocare, magari con dei
coetanei.
Un minimo i animazione e qualche gioco risolvono il problema. E, soprattutto, se il costo resta
uguale.
IN CONCLUSIONE
Abbiamo qui tentato di esporre, con e per quanto in nostro possesso quale materiale
documentale, il perchè del nostro interesse, la nostra filosofia fondante e le nostre convinzioni ed
idee per proporvi la gestione dei locali del “MoVi” di Chivasso.
Al fine di darvi ulteriori referenze sulla nostra cooperativa sociale, ci premeva, per consentirvi
di avere anche un margine di certezza su chi siamo, citare alcune delle organizzazioni ed enti con le
quali a vario titolo collaboriamo o abbiamo collaborato:
– Consorzio “Abele Lavoro” -Torino
– Cooperativa “Arcobaleno” .-Torino
– Re-Social Club -Torino
– Cooperativa “ICI Arca” -Torino
– Cooperativa “Clavasius” -Chivasso (To)
– Associazione “Libera” -Torino
– Cooperativa “Eta Beta” -Torino
– Ministero della Giustizia
– Compagnia delle Opere -Torino
– Fondazione CRT -Torino
– Asl To1, To3 – Torino
– Acli – Chivasso
– Centrale Cooperative AGCI -Torino
Oltre a queste, vi sono molte associazioni ed altre organizzazioni di terzo settore ed
imprenditoriali che hanno avuto ed hanno contatti prettamente commerciali, dovuti a servizi erogati
da noi, con i quali siamo in costante contatto.
PROPOSTA 25
MOVIE CENTRO - PREMESSA
Negli anni dello sviluppo della grande industria Chivasso era parte integrante della più
produttiva regione italiana a vocazione manifatturiera e, almeno fino al declino economico degli
anni
Ottanta,
produceva
ricchezza
e
quindi
benessere
e
sviluppo.
Per affrontare la regressione economica e le conseguenze sociali che ne sono derivate
(disoccupazione, incremento della micro criminalità, caduta della qualità della vita, degrado
ambientale etc.), l’amministrazione cittadina deve, ancora oggi, fondare le proprie strategie di
crescita sulla valorizzazione del patrimonio e delle attività culturali attraverso un piano di
rigenerazione urbana formulata in termini economici ma mai come prima basato sull’investimento
nella cultura e sulla promozione dell’identità urbana.
Oggi come mai prima d’ora la promozione del territorio è diventato un argomento centrale
nelle agende di istituzioni e urban manager. La globalizzazione e la conseguente compressione
spazio-temporale hanno cambiato le regole alla base della competizione economica e hanno
contribuito alla creazione di una nuova gerarchia sociale dei luoghi. L’interesse crescente mostrato
nei confronti dei processi di costruzione dell’immagine, sia quando si parla di città sia quando più
genericamente parliamo di territori, deriva dal bisogno di attrarre flussi, di persone e risorse, utili
alla promozione dello sviluppo locale.
Con sempre maggior frequenza l’elemento chiave alla base della costruzione di un’immagine di
successo pare essere la presenza di stimoli culturali. L’enfasi sulla dimensione culturale della
rigenerazione del territorio dipende il larga misura dai correnti dibattiti sulla relazione tra cultura,
creatività e città: il successo della rigenerazione urbana è intrinsecamente legato alla capacità delle
città di promuovere la creatività e attrarre professionisti di talento facendo perno, tra le altre cose,
anche sulle risorse culturali che la contraddistinguono
Accanto all’interesse per le aree edificate e le infrastrutture materiali, deve essere posta
l’attenzione per
gli aspetti immateriali come la progettazione, la costruzione e la promozione dell’immagine del
territorio metropolitano e la messa a punto di una identità di brand che lo distingua
indiscutibilmente dagli altri. In altri termini Chivasso deve iniziare a vedere se stessa come prodotti
da vendersi nel sempre più concorrenziale mercato regionale e accettare l’idea che l’acquisizione di
un’identità di marca non solo sia utile al territorio per far leva sull’incoming di nuovi o più ingenti
flussi turistici culturali e commerciali ma rappresenti soprattutto un valore aggiunto per lo sviluppo
economico complessivo dell’area.
BRAND CHIVASSO.
Vi è la necessità di promuovere l'attrattività di questa città con un'immagine disallineata da
quella della sua regione.
Il brand di una città è una "scatola nera" identitaria. Sintesi cioè dei valori simbolico identitari
tra il percepito interno, il comunicato e il percepito esterno. Dunque cosa distinta dagli interventi
promozionali regolati, a valle, dal marketing territoriale.
Il brand di una città millenaria che è anche un carrefour naturale è frutto di sedimentazioni
complesse. Il teatro della sua formazione è tracciato dalla gestione di valori e interessi che trovano
nella politica e nella amministrazione pubblica un punto di sintesi:
- l'area economica (investimenti, finanza, produzione, distribuzione, commercio, lavoro);
- l'area socio-urbanistica (organizzazione dello spazio della convivenza, servizi,,infrastrutture
e dinamiche sociali di adattamento);
- l'area culturale (storia, arte, lingue, patrimoni, spettacolo, sport, creatività, educazione,
scienza, ricerca).
MOTIVAZIONE
La premessa ha mirato ad evidenziare le relazioni che legano risorse culturali e intento
strategico della politica nella ridefinizione dell’immagine della città con iniziative pratiche ,
concerti, mostre etc., per la crescita socio-economica del territorio ed è la motivazione che ha
indotto l’associazione a pensare all’utilizzo dei locali del Movi Centro quale oasi permanente per la
valorizzazione e promozione dell’immagine e dei prodotti artigianali ed agro alimentari di Chivasso
e del chivassese.
Il complesso del Movie Centro deve essere utilizzato e visto come spazio per la presentazione
e la valorizzazione dei prodotti, dei beni e dei servizi locali partendo dall’ individuazione di un
paniere di “prodotti tipici” del territorio categorizzato secondo i seguenti settori: ricettività,
ristorazione, artigianato, enogastronomia.e favorire la crescita della cultura di sistema con l’avvio di
iniziative formative, culturali e seminariali atte ad accrescere le conoscenze sulle produzioni, le
culture e le peculiarità del territorio
Il percorso che porta alla realizzazione del Movie Centro in questa ottica si articola nelle
seguenti azioni:
EMPORIO
Le analisi sui marchi presenti negli scaffali di qualunque Supermercato evidenziano presenze di
prodotti locali (provinciali se non regionali) non superiori al 5% (ed in questo contesto non ci
soffermiamo nella valutazione del prezzo pagato al produttore, limitandoci ad osservare che spesso
è al di sotto dei costi). La percentuale non è più alta nei negozi di servizio (dettaglio) presenti sul
mercato.
Il 95% di quanto ogni famiglia, di un qualunque territorio, consegna mensilmente al proprio
Supermercato non viene reinvestito sul e per quel territorio perché destinato a ripagare prodotti non
locali.
Prima ancora di andare a valutare la qualità dei prodotti, quindi, il semplice giudizio economico
porta a comprendere il decadimento produttivo, commerciale ma anche culturale dei territori stessi.
Da queste sintetiche osservazioni risulta evidente che per restituire vitalità, concretezza
economica ed anche orgoglio alle economie locali, non siano sufficienti “azioni di difesa”.
È invece indispensabile un’azione complessiva capace di determinare scelte, in termini di mercato e
di consapevolezza, altrettanto complessive per la valorizzazione delle eccellenze territoriali in
campo artigianale e agroalimentare che oltre a restituire al territorio dignità e prosperità, permette ai
consumatori di acquistare prodotti di alta qualità e sia anche vetrina del territorio.
Per questo riteniamo utile ed importante riservare un locale del Movi Centro a EMPORIO che
sia mostra dei locali prodotti di eccellenza dai Nocciolini di Chivasso ai fagioli di Saluggia, dai
piselli di Casalborgone al Passito di Caluso, dal salame cotto di Cocconato al pomodoro costoluto
di Chivasso, ecc e eventuali prodotti artigianali inoltre dove oltre che la vendita e la promozione del
prodotto la. vendita e esposizione sia anche con finalità di promozione del territorio e della sua
storia con opportuni display e crowner e coinvolgendo i produttori ed eventuali consorzi chiedendo
anche a loro una partecipazione economica per la presentazione
La persona disponibile a questa responsabilità è sufficientemente preparata in quanto detiene
una ultra trentennale esperienza in divulgazione commerciale (P.V) sia nel retail che nella GDO.
RISTORANTE CAFFETTERIA
Il cibo e la tavola sono "segni" istintivi e creativi, buoni da mangiare e belli da vedere. Al pari
di ogni altra espressione d'arte, il "bricolage gastronomico" é concepimento d'opera, compiutezza
emotiva, urgenza comunicativa: condizioni peculiari di ogni forma d'arte.
L'attività della caffetteria ristorante, in sintonia con le finalità del Movi Centro, deve fornire un
servizio di food & beverage completo - bar, caffè, breakfast, spuntini, brunch, merende, pranzo e
servizio di catering - orientato a valorizzazione il paniere agroalimentare del Piemonte con
particolare riguardo all’area chivassese con una forte connotazione identitaria delle proposte
enogastronomiche e un positivo rapporto qualità/prezzo.
Il servizio deve iniziare con la prima colazione, dalle ore 10,30 alle 12,00 vengono privilegiati
gli spuntini; dalle 12,00 alle 15,00 Menu degustazione e appositi menu a prezzi calmierati, nel
pomeriggio fino alle 18,30 spazio al tea-time, con cioccolate, biscottini e torte fresche e genuine. E
alla sera Menu con portate alla carta e eventi gastronomici mirati.
Ad avvalorare la sinergia con la vita culturale del Movi Centro, la caffetteria ristorante deve
proporee alla clientela e ai visitatori una selezione di prodotti alimentari da asporto (conserve,
formaggi, salumi, prodotti da forno, paste alimentari e condimenti) di particolare pregio e qualità.
Inoltre deve promuovere i vini, i "formaggi storici" e la liquoreria regionale.
In occasione di eventi, artistico-culturali, e per affiancare eventuali manifestazioni in
programma che per creare un elemento di richiamo aggiuntivo per il pubblico dei viaggiatori e dei
cittadini chivassesi, dovranno anche essere organizzati anche aperitivi serali e eventi a tema di
carattere culturale.
La cooperativa IPPOGRIFO, con una positiva esperienza contestuale alle espressioni succitate
in due locali in Settimo Torinese e a Nole Canavese, opera nel contempo attuando una politica di
inserimento lavorativo verso giovani svantaggiati aiutandoli a sviluppare maggiori competenze e a
trovare nuovi stimoli nelle loro attività e di aggregazione sociale.
CAFFE’ LETTERARIO
Dopo aver preso in considerazione l’area economica e l’area socio/urbanistica, per il
conseguimento di quanto prefissoci, il Brand Chivasso, non va tralasciata l’area cultura.
Nell’attività del locale RistoranteCaffetteria, devono essere ricavate aree temporali a scadenze
periodiche sempre più fisse riservate alla letteratura, all’arte, alla gastronomia, alla filosofia e
financo alla politica, insomma uno spazio per la pratica del cosiddetto “Caffè Letterario”, con un
triplice obbiettivo: portare cultura e stimolo culturale, creare eventi e incentivare la socializzazione.
Le persone oggi tendono più a relazionarsi via e-mail o comunque via internet. Ma il contatto
umano diretto è insostituibile, perché è l’unico che ti permette di capire con chi veramente hai a che
fare e aiuta ad approfondire l’informazione sugli argomento e sulla società che ti circonda.
Un elegante caffè, un ritrovo per annoiati snob, un ristorante, o che? Il mistero, si fa per
dire,presto risolto. Il Caffè Letterario da noi proposto è luogo dove produrre sapere e allegria, luogo
dove ritrovare il gusto di vivere da homo sapiens e homo ridens.
La gestione del caffè letterario avrà un suo referente che dovrà coinvolgere tutte le realtà
culturali, a cominciare dalla Biblioteca Civica, artistiche e produttive presenti nel chivassese per
creare e realizzare gli eventi, non solo aprendo le porte, ma sollecitando la partecipazione attiva.
CLUB DI PRODOTTO
Nell’ambito delle attività attorno al Movie Centro utile sarebbe, con la incisiva collaborazione
del Governo Locale, perseguire la nascita del “Club di Prodotto”, come un’aggregazione di
operatori, pubblici e privati, che agisce nell’ambito della promozione e commercializzazione non di
un prodotto turistico genericamente inteso, ma di un prodotto specifico: il BRAND CHIVASSO,
per la creazione di un “Panier du territoire”
ATTORI COINVOLTI ED AVVIO:
Amministrazione Comunale di Chivasso
Associazione di promozione sociale “Sempre Avanti!”
Coperativa sociale “Ippogrifo”
Istituto Alberghiero Ubertini
Associazioni Culturali ed Artistiche
Consorzi e Produttori nell’Agro Alimentare
Consorzi e singoli operatori dell’artigianato
Enti Pubblici