APSP. regolamento contabilità 25 dd.26.11.08
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APSP. regolamento contabilità 25 dd.26.11.08
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona FONDAZIONE «CROSINA - SARTORI - CLOCH» TRENTO Prot. n. 617/D1/4 REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ DELL’AZIENDA Allegato alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 25 di data 26/11/2008 1 REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ DELL’A.P.S.P. – FONDAZIONE CROSINA SARTORI CLOCH Capo I Aspetti generali 1. Ambito del regolamento 1. Il presente Regolamento disciplina l’ordinamento finanziario e contabile dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Fondazione Crosina Sartori Cloch nel rispetto della Legge Regionale n. 7 del 21 settembre 2005 «Nuovo ordinamento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza – aziende pubbliche di servizi alla persona», decreto del Presidente della Regione, 13 aprile 2006, n. 3/L, “Approvazione del regolamento per il riordino delle I.P.A.B.”, decreto del Presidente della Regione, 13 aprile 2006, n. 4/L, “Approvazione del regolamento di contabilità.” nonché decreto del Presidente della Regione, 17 ottobre 2006, n. 12/L, “Approvazione del regolamento di esecuzione della L.R. 21/09/2005, n. 7, relativo alla organizzazione generale, all’ordinamento del personale e alla disciplina contrattuale delle aziende pubbliche di servizi alla persona” 2. Principi 1. I principi cui devono ispirarsi le attività di programmazione economico-finanziaria, di gestione e di investimento dell’azienda sono l’efficacia, l’efficienza, l’economicità e pareggio di bilancio. Gli strumenti adottati nell’ambito del presente regolamento, i criteri utilizzati nella loro definizione ed i criteri di utilizzo sono volti alla massima trasparenza non solo della gestione economico-finanziaria dell’Azienda, ma dei complessivi risultati raggiunti dalla gestione, in un’ottica di accountability rivolta non solo ai soggetti finanziatori, ma a tutti gli interlocutori ed alla comunità di riferimento in generale. 3. Strumenti 1. L’Azienda adotta una contabilità economico-patrimoniale, in sintonia con le norme ed i principi contabili vigenti. 2. Il sistema contabile deve consentire l’analisi dei diversi fatti di gestione sotto l’aspetto economico, finanziario e patrimoniale. Al fine di disporre di adeguati strumenti di analisi l’Azienda deve dotarsi dei seguenti documenti: a) Il bilancio preventivo economico triennale, comprensivo del piano programmatico. b) Il bilancio preventivo economico annuale (budget) c) Il bilancio di esercizio, che comprende Stato patrimoniale Conto economico Nota integrativa. 3. Il Consiglio di Amministrazione può dotarsi di ulteriori strumenti di rendicontazione, ovvero integrare quelli previsti ove si ritenga che tale integrazione sia funzionale ad una maggiore chiarezza ed efficacia della rendicontazione verso gli interlocutori e la collettività. 4. Soggetti preposti alla gestione finanziaria e contabile dell’Azienda 1. I soggetti preposti alla gestione finanziaria e contabile dell’Azienda sono: a) il Consiglio di Amministrazione b) il Presidente c) il Direttore d) l’Organo di Revisione dei Conti, con funzione di controllo. 2 Capo II: Ruoli e responsabilità 5. Consiglio di Amministrazione 1. Il Consiglio di Amministrazione entra in carica nella continuità del Piano Programmatico approvato dalla precedente amministrazione. Entro sei mesi dalla nomina il CdA, sentito il Direttore, approva il nuovo piano programmatico. 2. Entro il 31 dicembre il Consiglio di Amministrazione approva il bilancio pluriennale ed il budget annuale. Se entro tale data il Consiglio di nuova nomina non si è ancora dotato di un proprio Piano Programmatico, il bilancio pluriennale viene definito nell’ipotesi di continuità del precedente Piano. 3. Il Consiglio di Amministrazione verifica periodicamente, con scadenza almeno trimestrale, il raggiungimento degli obiettivi in relazione alle direttive impartite, la correttezza amministrativa, nonché l’efficienza e l’efficacia della gestione. Adotta, se del caso, il provvedimento di cui all’art. 31 comma 4 della L.R. 21/09/2005 n.7. 4. Entro il 30 aprile si approva il bilancio dell’esercizio precedente. 6. Presidente 1. Il Presidente è il legale rappresentante dell'azienda. 2. Presenta al Consiglio di Amministrazione il bilancio di esercizio. 3. In seno al Consiglio di Amministrazione coordina e stimola la definizione del piano programmatico, che costituisce il riferimento per la costruzione del bilancio pluriennale. 7. Direttore 1. Il Direttore collabora con il Presidente e il Consiglio di Amministrazione per la predisposizione, entro i termini previsti, di tutti gli atti di programmazione e di rendicontazione. 2. Il Direttore è il responsabile della gestione amministrativa dell'azienda. Sovrintende alla corretta tenuta delle scritture contabili, è il responsabile del budget, che gestisce in autonomia e dell'implementazione all'interno dell'azienda di adeguati sistemi di controllo di gestione. Sulla base del budget annuale approvato dal Consiglio di Amministrazione, il Direttore formula il budget di previsione per l'esercizio di riferimento dei singoli Centri di Responsabilità. 3. Porta all'esame del Consiglio di Amministrazione gli scostamenti di budget definiti nel successivo articolo 12. 4. Predispone con cadenza trimestrale una relazione sullo stato del budget da sottoporre al Consiglio di Amministrazione e predispone il bilancio di esercizio da portare all'approvazione del Consiglio di Amministrazione. 5. Entro il 31 dicembre predispone il budget dell'esercizio successivo sulla base delle linee guida definite nel piano programmatico e nel bilancio pluriennale. 8. Organo di Revisione 1. L’azienda si dota di strumenti e di organi di controllo di regolarità amministrativa e contabile. 2. Allo scopo il Consiglio di Amministrazione nomina l’organo di Revisione dei conti nella forma collegiale. I Revisori sono scelti tra soggetti iscritti al registro dei revisori contabili di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 88 (ovvero una società di revisione). Il collegio è composto da tre mebri ed il Consiglio di Amministrazione assegna ad uno dei suoi componenti il ruolo di Presidente del Collegio dei Revisori dei conti, cui spetta il compito di coordinare i lavori dell’organo stesso. 3. Il mandato dell’organo è triennale e rinnovabile una sola volta. 4. L’Organo opera nei limiti e con le modalità stabilite dalla L.R. 7/2005 e relativo Regolamento di Attuazione. 5. In caso di inadempimento degli obblighi previsti dalla vigente normativa il Consiglio di Amministrazione può revocare l’incarico. 3 Capo III: Ordinamento Finanziario e Contabile 9. Contabilità e piano dei conti 1. La contabilità economico-patrimoniale viene gestita con la tecnica della partita doppia, adottando un piano dei conti conforme allo schema riportato nell’allegato n. 2. 10.Piano programmatico triennale 1. Il Piano Programmatico definisce le linee strategiche da perseguire e gli obiettivi da raggiungere, sia in termini di efficacia che in termini di efficienza; illustra gli aspetti socioeconomici dell’utenza e dei servizi dell’azienda, precisandone le risorse umane, strumentali, tecnologiche e finanziarie. La durata del Piano Programmatico è fissato in n. 3 (tre) anni. 2. Entro il 31 dicembre di ogni anno il Consiglio di Amministrazione, sulla base della verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati, conferma, aggiorna o rivede il piano programmatico. 11.Bilancio pluriennale 1. Il bilancio pluriennale, di durata pari al piano programmatico, rappresenta l’implementazione economico-finanziaria del Piano programmatico e viene redatto secondo gli schemi previsti dalla normativa vigente. In particolare definisce una previsione dei ricavi e dei costi attesi, del fabbisogno finanziario per la gestione e per i nuovi investimenti e le forme di copertura di tale fabbisogno, anche attraverso eventuali valorizzazioni del patrimonio immobiliare. 2. Il Consiglio di Amministrazione approva il bilancio pluriennale entro il 31 dicembre di ogni anno procedendo al suo aggiornamento. 12.Budget 1. Il budget viene approvato dal Consiglio di Amministrazione entro il 31 dicembre ed evidenzia analiticamente il risultato della gestione ed esprime in termini economici le scelte del piano programmatico dell’azienda, a valere per l’anno di riferimento successivo. E’ redatto conformemente al bilancio pluriennale di previsione, di cui è parte. 2. Il Direttore verifica l’andamento della gestione e formula, in occasione di scostamenti di costi e ricavi rispetto alla previsione gli opportuni assestamenti di budget, dandone evidenza nella relazione trimestrale al Consiglio di Amministrazione. Nel caso in cui venissero rilevati scostamenti tali da pregiudicare il mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi di servizio attesi e/o gli equilibri di bilancio, il Direttore, di sua iniziativa o su richiesta del Presidente o del Consiglio di Amministrazione, individua le ipotesi di azioni correttive da sottoporre al Consiglio stesso. 13.Bilancio d’esercizio 1. Il bilancio di esercizio è il documento contabile con il quale viene rappresentata la situazione patrimoniale e finanziaria dell’Azienda e tramite il quale viene quantificato il risultato economico conseguito nell’esercizio di riferimento. 2. Il bilancio di esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda ed il risultato economico dell’esercizio che si chiude al 31 dicembre di ogni anno. 3. Il bilancio di esercizio è redatto secondo quanto previsto dalla legge regionale 7/2005 e dai relativi regolamenti di esecuzione. Al bilancio di esercizio, oltre ai documenti indicati dalla normativa civilistica, deve essere allegata una relazione sull’andamento della gestione, che costituisce elemento significativo per l’effettuazione della valutazione e del controllo strategico. 4. I modelli contabili da adottare per la redazione del bilancio sono approvati con deliberazione della Giunta Regionale . 5. Il bilancio di esercizio viene approvato entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento, ed è soggetto a controllo. 4 A) LO STATO PATRIMONIALE Lo stato patrimoniale deve essere redatto secondo lo schema sopra richiamato, a sezioni contrapposte. Esso rappresenta la consistenza delle attività, delle passività e il patrimonio netto esistenti alla chiusura dell’esercizio. Per ogni voce deve essere indicato l’importo della voce corrispondente dell’esercizio precedente. Deve inoltre evidenziare i dati relativi ai rischi, agli impegni e ai beni di terzi e presso terzi. B) IL CONTO ECONOMICO Il conto economico evidenzia le componenti di reddito positive e negative dell’attività delle aziende secondo criteri di competenza economica. Esso viene redatto secondo il modello predisposto con uno schema a scalare e con le voci classificate per natura. Per ogni voce deve essere indicato l’importo della voce corrispondente dell’esercizio precedente. C) NOTA INTEGRATIVA La nota integrativa deve essere redatta coerentemente con quanto previsto nell’articolo 2427 del Codice Civile e deve indicare: - I criteri di valutazione delle poste dello stato patrimoniale; - I criteri seguiti nella determinazione delle quote di ammortamento, delle quote del trattamento di fine rapporto e degli accantonamenti di eventuali altri fondi; - Le motivazioni degli scostamenti più significativi rispetto al budget; - Ogni altra informazione ritenuta importante per una corretta lettura del bilancio. D) LA RELAZIONE SULL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE La relazione illustrativa sull’andamento della gestione esprime le valutazioni di efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti, in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti. Essa tiene conto delle risultanze del controllo di gestione e delle relazioni dell’organo di revisione contabile. Viene inoltre analizzato lo stato di attuazione del piano programmatico e gli eventuali scostamenti rispetto al bilancio pluriennale approvato. 6. Il Bilancio di esercizio viene redatto dal Direttore e presentato dal Presidente al Consiglio di Amministrazione per l’approvazione. 14.Utile e perdita di esercizio 1. Il risultato finale del conto economico rappresenta l’utile o la perdita di esercizio. A) UTILE DI ESERCIZIO L’utile di esercizio viene iscritto in contropartita nella voce “risultato d’esercizio” del patrimonio netto. Ad avvenuta approvazione del bilancio d’esercizio da parte della Giunta Provinciale, l’utile di esercizio deve essere portato in una riserva disponibile all'interno del patrimonio netto. Tale riserva può essere utilizzata per coprire perdite pregresse o future. L'utilizzo della riserva deve essere in ogni caso approvato dal Consiglio di Amministrazione. B) PERDITA DI ESERCIZIO La perdita di gestione viene iscritta con segno negativo nella voce “risultato d’esercizio” del patrimonio netto. La relazione sull’andamento della gestione deve evidenziare le cause del risultato negativo, indicando le modalità di copertura della perdita e le azioni per il riequilibrio economico della gestione aziendale. La perdita di esercizio non produce effetti fino a quando trova copertura negli eventuali utili precedentemente accantonati e può da essi essere compensata. Qualora la perdita di esercizio non compensata con utili pregressi sia inferiore al 5% può essere riportata a nuovo e compensata con eventuali utili futuri. 5 Qualora le perdite non compensate superino il 5% della somma delle altre voci del patrimonio netto, il Consiglio di Amministrazione deve approvare un piano di rientro ai sensi dell’art. 17 del decreto del Presidente della Regione, 13 aprile 2006, n. 4/L, “Approvazione del regolamento di contabilità.”. 15.Controllo di gestione 1. L’Azienda attribuisce alla valutazione delle risorse impiegate e dei risultati conseguiti un’importanza strategica al fine di garantire appropriatezza delle scelte e corretta allocazione delle risorse. In tale ottica e in coerenza con le disposizioni legislative e statutarie in materia, l’Azienda si avvale di un sistema di controlli interni in modo da presidiare gli aspetti di ordine economico-gestionali, tecnico-professionali e di qualità, in relazione alle prestazioni e ai servizi erogati e finalizzato a contribuire alle decisioni finali. 2. Il controllo di gestione è la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati e, attraverso l'analisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti, la funzionalità dell'organizzazione dell'A.P.S.P., l'efficacia, l'efficienza ed il livello di economicità nell'attività di realizzazione dei predetti obiettivi. 3. L’A.P.S.P. applica il controllo di gestione allo scopo di indirizzare la propria attività verso il conseguimento degli obiettivi aziendali. 4. Il controllo di gestione è garantito attraverso la sistematica applicazione dei seguenti metodi e strumenti: - la raccolta dei dati di gestione mediante la regolare tenuta della contabilità analitica ai sensi dell’art. 9 del D.P.R. 13.04.2006 n. 4/L; - la costruzione di indicatori atti a rilevare lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti; - la redazione di periodici rapporti di gestione sullo stato di avanzamento del budget e di un rapporto annuale finale; - la definizione dei necessari e tempestivi interventi correttivi in relazione alle criticità individuate mediante l’analisi degli scostamenti ed evidenziate nei rapporti di cui sopra. 5. In accordo con quanto stabilito nel regolamento di organizzazione generale il Direttore individua i centri di responsabilità ed i collegati centri di costo e/o di prestazione, cui affidare la realizzazione di parte degli obiettivi aziendali programmati. Contestualmente definisce i tempi e le modalità di controllo sull’andamento della gestione dei budget affidati e sulle eventuali azioni correttive da apportare in caso di scostamenti rilevati. 6. I risultati delle analisi dei costi e dei rendimenti per centri di responsabilità, di costo e/o per prestazioni, sono resi pubblici annualmente mediante pubblicazione all’albo dell’azienda, unitamente alla deliberazione di approvazione del bilancio di esercizio. Capo IV Servizio di Tesoreria 16.Servizio di tesoreria 1. Il servizio di tesoreria ha per oggetto il complesso delle operazioni inerenti la gestione finanziaria dell’APSP e, in particolare, la riscossione delle entrate e il pagamento delle spese, nonché l’amministrazione e custodia di titoli e valori di proprietà dell’Azienda. Viene affidato a soggetti in possesso dei requisiti previsti dalle norme nel rispetto delle procedure di scelta del contraente inserite nel regolamento dei contratti dell’Azienda. 2. Il tesoriere è tenuto, nel corso dell’esercizio, all’invio periodico dell’estratto conto. 3. Le modalità e la periodicità di trasmissione della documentazione di cui sopra sono fissate nel contratto. 4. Il contratto può inoltre stabilire la tenuta di altri documenti stabiliti dall’Azienda. 17.Gestione delle riscossioni 1. Il tesoriere è tenuto ad incassare tutte le somme spettanti all’Azienda trasmettendo alla stessa idonea documentazione. 6 2. L’azienda potrà sempre effettuare direttamente riscossioni con le modalità di cui al successivo articolo 19, con esonero del tesoriere da ogni responsabilità al riguardo. 18.Gestione dei pagamenti 1. Dopo la verifica della regolarità della fornitura di beni o delle prestazioni di servizi il Direttore attesta la regolarità tecnica e contabile, apponendo i relativi timbri sui documenti contabili e sottoscrivendoli. 2. Il pagamento delle spese è ordinato dal Direttore, previa verifica della regolarità della liquidazione, mediante ordini di pagamento. Questi possono essere cartacei o in formato elettronico. 3. Il pagamento di qualsiasi spesa, fatta eccezione per quanto previsto nella sezione successiva (Cassa Economale) deve avvenire esclusivamente tramite il Tesoriere e mediante regolari ordini di pagamento. 4. Le copie degli ordini di pagamento sono archiviate in ordine cronologico unitamente agli originali dei documenti contabili presso l’ufficio contabilità. Capo V: Servizio di economato 19.Oggetto del servizio 1. L’Azienda si dota di un servizio di economato cui è affidata la gestione della cassa contanti dell’Ente nonché l’effettuazione delle spese e degli incassi regolamentati ai successivi articoli. 20.Conferimento dell’incarico 1. Il servizio viene istituito con le modalità e secondo quanto previsto nel regolamento di organizzazione generale dell’Azienda. 21.Cassa economale 1. L’economo può disporre di incassi e pagamenti in contanti attraverso una cassa economale costituita da un fondo iniziale di importo non superiore ad € 5.000,00 e custodita in cassaforte e coperta da assicurazione. 2. La cassa, così costituita, è periodicamente integrata previa approvazione della rendicontazione periodica. 3. I proventi introitabili e le spese minute e straordinarie effettuabili dalla cassa economale sono di seguito elencate: a) spese postali, telegrafiche e telefoniche; b) spese di trasporto, spedizioni e facchinaggio; c) spese per rimborso pedaggi autostradali conseguenti a viaggi per missioni d’ufficio; d) spese per valori bollati e carte bollate; e) spese per visure catastali e tavolati, per la notifica di atti e provvedimenti, per il conseguimento di licenze, autorizzazioni, attestazioni e simili; f) spese di rappresentanza; g) spese per acquisto di generi correnti necessari al funzionamento dell’A.P.S.P.; h) spese per l'abbonamento a giornali e riviste periodiche ed acquisto di libri; i) spese per acquisto, manutenzione e riparazione di mobili, utensili, strumenti e materiale tecnico occorrente per il funzionamento dell’A.P.S.P.; j) spese per acquisto di effetti di corredo per il personale dipendente; k) spese relative all'acquisto di stampati, moduli e materiali di cancelleria; l) spese per l'uso, la manutenzione e le tasse di circolazione degli automezzi; m) spese per la pubblicazione di avvisi vari; n) altre spese necessarie al funzionamento dei servizi; 4. Le predette spese devono essere di importo non superiore, per ciascun atto di spesa, ad € 500,00. 7 5. L’economo tiene un giornale cronologico sul quale sono registrate tutte le operazioni effettuate e predispone il rendiconto a periodicità mensile. 6. Il rendiconto, completo dei documenti giustificativi della spesa, viene inoltrato al Direttore, che determina in merito al rendiconto, e dà, ove riconosciuto regolare, formale discarico al responsabile del servizio; con la stessa determinazione autorizza il reintegro della dotazione. 7. In caso di cessazione dall'incarico, l'addetto al servizio di economato provvede, oltre alla rendicontazione, alla restituzione dell'anticipazione all'A.P.S.P.. 8. L’economo è personalmente responsabile del funzionamento del servizio e dell’osservanza delle disposizioni di cui al presente regolamento, dal momento dell’assunzione dell’incarico e fino alla revoca o cessazione del medesimo. 9. E' fatto obbligo all'economo di assumere le necessarie cautele per evitare la perdita dei valori in custodia. 10. II Direttore può compiere, anche senza preavviso, accertamenti periodici per riscontrare l'esistenza presso l'economo delle somme prelevate, la regolarità dei pagamenti disposti, la regolare tenuta delle scritture, dei registri e l'osservanza delle altre disposizioni stabilite dal presente regolamento. 22.Inventario dei beni mobili. 1. Il servizio di economato predispone ed aggiorna l’inventario dei beni mobili durevoli o ad utilità ripetuta. 2. Devono in ogni caso essere inventariati i beni di valore singolo superiore ad euro 100,00. 3. Dalle scritture deve risultare l’esatta denominazione, natura e quantità del bene, la sua ubicazione, la data di acquisto, la ditta fornitrice, l’importo di acquisto comprensivo degli oneri fiscali, le successive variazioni anche di ubicazione, l’ammontare delle quote di ammortamento valutate in base alle disposizioni normative civilistiche vigenti. 4. Entro il mese di febbraio di ogni anno il servizio di economato trasmette al servizio ragioneria un prospetto dal quale risultino tutte le variazioni intervenute durante l’anno nella consistenza dei beni inventariati e la loro situazione finale da riportare a nuovo. 5. Qualora si presenti l’esigenza o l’opportunità di scaricare o altrimenti alienare o comunque dismettere dei beni mobili inventariati, ogni singola unità organizzativa dovrà informare, con motivata richiesta, il servizio di provveditorato ed economato, individuando e descrivendo i beni da scaricare. 6. Il servizio di economato, compiuti gli accertamenti del caso, propone la loro alienazione o cessione gratuita od ancora cessione in godimento secondo le disposizioni recate dal regolamento dei contratti e nel rispetto della normativa fiscale di riferimento. 23.Verifiche 1. Le verifiche sull’azione dell’economato spettano al Direttore in occasione delle rendicontazioni periodiche e ogni qualvolta lo ritenga opportuno. 8 Allegato n. 1 Sono spese minute e straordinarie effettuabili con la cassa economale: 1. le spese postali,; 2. le spese relative alle comunicazioni in telex; le spese per l’inoltro ed il ritiro di plichi a mezzo di corrieri; le spese per rimborso pedaggi autostradali conseguenti a viaggi per missioni d’ufficio singolarmente non superiori a 100 euro; 3. i bolli e le carte bollate, le spese per visure catastali e tavolari, per la notifica di atti e provvedimenti; le spese per il conseguimento di licenze, autorizzazioni, attestazioni e simili necessari all’attività degli uffici e dei servizi della Apsp singolarmente non superiori a 100 euro . 4. i doni o rinfreschi ai membri degli organi o ai dipendenti della Fondazione CSC in occasione delle principali feste di calendario o di ricorrenze e il materiale minuto occorrente a tale servizio, semprechè non possa inserito nei piani di approvvigionamento dell’Ente e sia di importo inferiore, singolarmente, a 100 euro. 5. l’acquisto di libri, riviste specializzate, pubblicazioni, monografie di importo inferiore, singolarmente, a 100 euro. 6. le spese di rappresentanza della Fondazione CSC di Trento singolarmente non superiori a 100 euro; 7. la fornitura di beni occorrenti alla manutenzione degli immobili e degli impianti di proprietà della Fondazione CSC di Trento non inseribili nei piani di approvvigionamento dell’Ente purchè di importo inferiore, singolarmente, a 100 euro. Introiti effettuabili con la cassa economale: 1. introiti occasionali e non previsti, per i quali sussista la necessità di immediato incasso e non sia conveniente il versamento presso la Tesoreria; 2. corrispettivi derivanti dal servizio di mensa per i dipendenti dell’ente. 9 Allegato n. 2 FONDAZIONE CROSINA SARTORI CLOCH ANNO 2008 STRUTTURA DEL PIANO DEI CONTI Stato Patrimoniale L1 L2 L3 L4 L5 Sottoconto L6 001. A T T I V O 001. A) IMMOBILIZZAZIONI 001. I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 010. COSTI DI IMPIANTO ED AMPLIAMENTO 020. COSTI DI RICERCA DI SVILUPPO E DI PUBBLICITA' 040. COSTI DI CONCESSIONI E LICENZE 060. IMM. IMM. IN CORSO ED ACCONTI 002. II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 010. 020. 030. 040. 050. 060. TERRENI E FABBRICATI IMPIANTI E MACCHINARI ATTREZZATURE DIVERSE MOBILI E MACCHINE ALTRI BENI MATERIALI IMM. MATERIALI IN CORSO E ACCONTI 003. III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 010. PARTECIPAZIONI 002. B) ATTIVO CIRCOLANTE 001. I) RIMANENZE 010. MATERIE PRIME SUSSIDIARIE DI CONSUMO 002. II) CREDITI 010. CREDITI VERSO CLIENTI NETTI 020. CREDITI DIVERSI 030. CREDITI VERSO ENTI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI 040. CREDITI TRIBUTARI 003. III) ATTIVITA' FINANZIARIE NON IMMOBILIZZATE 010. ATTIVITA' FINANZIARIE NON IMMOBILIZZATE 004. IV) DISPONIBILITA' LIQUIDE 010. DEPOSITI BANCARI E POSTALI 003. C) RATEI E RISCONTI ATTIVI 001. RATEI E RISCONTI ATTIVI 010. RATEI E RISCONTI ATTIVI 002. P A S S I V O 001. A) PATRIMONIO NETTO 001. PATRIMONIO E RISERVE 010. PATRIMONIO E RISERVE 020. RISULTATO D'ESERCIZIO 002. B) CAPITALE DI TERZI 001. FONDI PER RISCHI ED ONERI 010. FONDI PER RISCHI ED ONERI 10 002. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 010. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 003. DEBITI 010. DEBITI VERSO BANCHE E ALTRI FINANZIATORI 020. ACCONTI E CAUZIONI 030. DEBITI VERSO FORNITORI 040. DEBITI DIVERSI 003. C) RATEI E RISCONTI PASSIVI 001. RATEI E RISCONTI PASSIVI 010. RATEI E RISCONTI PASSIVI Conto Economico 003. CONTO ECONOMICO 001. A) VALORE DELLA PRODUZIONE 001. RICAVI DA VENDITA E PRESTAZIONI 010. INTERVENTI RESIDENZIALI 020. LOCAZIONI E AFFITTI 002. INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI PER LAVORI INTERNI 010. INCREMENTO IMMOBILIZZAZIONI PER LAVORI INTERNI 003. ALTRI RICAVI E PROVENTI 010. CONTRIBUTI ORDINARI RICEVUTI 020. ALTRI RICAVI E PROVENTI 002. B) COSTO DELLA PRODUZIONE 001. CONSUMO DI BENI E MATERIALI 010. ACQUISTI 020. VARIAZIONE DELLE RIMANENZE 002. SERVIZI 010. PRESTAZIONI SERVIZI DI ASSISTENZA ALLA PERSONA 020. SERVIZI APPALTATI 030. MANUTENZIONI 040. UTENZE 050. CONSULENZE E COLLABORAZIONI 060. ORGANI ISTITUZIONALI 070. SERVIZI DIVERSI 003. GODIMENTO BENI DI TERZI 010. GODIMENTO BENI DI TERZI 004. COSTO PER IL PERSONALE 010. SALARI E STIPENDI 020. ONERI SOCIALI 030. T.F.R. 040. ALTRI COSTI 005. AMMORTAMENTI 010. AMMORTAMENTI 006. ACCANTONAMENTI 010. SVALUTAZIONE DEI CREDITI 11 020. ACCANTONAMENTI PER RISCHI 007. ONERI DIVERSI DI GESTIONE 010. ONERI DIVERSI DI GESTIONE 003. C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 001. PROVENTI FINANZIARI 010. PROVENTI FINANZIARI 002. INTERESSI ED ALTRI ONERI FINANZIARI 010. INTERESSI PASSIVI 020. ALTRI ONERI FINANZIARI 004. D) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 001. PROVENTI STRAORDINARI 010. PROVENTI STRAORDINARI 002. ONERI STRAORDINARI 010. ONERI STRAORDINARI 005. E) RISULTATO PRE IMPOSTE 001. IMPOSTE SUL REDDITO 010. IMPOSTE SUL REDDITO 006. F) RISULTATO D'ESERCIZIO 001. RISULTATO D'ESERCIZIO 010. RISULTATO D'ESERCIZIO 004. CONTI D'ORDINE E TRANSITORI 001. A) TRANSITORI 001. TRANSITORI 010. BILANCIO 002. B) CONTI D'ORDINE 001. CONTI D'ORDINE (OGGETTO) 010. 020. 030. 040. PER IMPEGNI PER GARANZIE PRESTATE PER GARANZIE OTTENUTE PER BENI DI TERZI 002. CONTI D'ORDINE (SOGGETTO) 010. 020. 030. 040. PER IMPEGNI PER GARANZIE PRESTATE PER GARANZIE OTTENUTE PER BENI DI TERZI 12