I Pompieri Italiani fucilati a Chorrillos (Perù) durante la guerra del
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I Pompieri Italiani fucilati a Chorrillos (Perù) durante la guerra del
I Pompieri Italiani fucilati a Chorrillos (Perù) durante la guerra del Pacifico Il 13 gennaio 2017 ricorre il 136° anniversario della fucilazione di tredici Pompieri Italiani durante la guerra del Pacifico combattuta tra Perù e Cile. Un episodio questo, noto in Perù ma quasi completamente ignorato in Italia. Il testo è liberamente tratto dalla commemorazione tenutasi nel 56° anniversario dell'evento. La compagnia dei Pompieri Volontari 'Garibaldi' .... Sono tredici feretri allineati, tredici brandelli di carne nostra, tredici anime che sorvolarono per la terra, senza conoscere la viltà. I tredici, che interamente compirono il precetto di Abramo: Quando tu sarai pellegrino la tenda che ti ospita arderà nel fuoco; tu brucerai con essa. Canteremo subito i nomi, perché del racconto, quivi é bellezza: Angelo Cipollina, Giovanni Pali, Filippo Bargna, Giobatta Lionaidi, Paolo Risso, Giovanni Ognio, Enrico Nerini, Angelo Descalzi, Luca Chiappe, Giuseppe Orenzo, Paolo Marsano, Egidio Valentini, Lorenzo Astrana. Fra essi, gente ormai giunta a sera; figlioli che avevano caldo ancora il bacio della madre. Ognio di Recco, cinquantenne, fratello al Branca, quello dalla mano mastodontica che dove premeva le dita, stritolava. Chiappe, dai capelli ricciuti di adolescente venuto appena da mesi, dal natio colle di N. Signora della Neve, sotto l'arduo campanile di Cogorno. Era uscita di lassù fresco novembre, quando il clima muore gemevano sotto gli strettoie. Giuseppe Orengo, che ogni sera, sul Malecón deserto, faceva, rivivere la "maggiorana" della sua terra busallese che si disseta allo Scrivia. L'estate era cominciata presto, quell'annata. Il Natale afoso del dicembre dell'80, sembrava si fosse ribollito al fuoco delle cannonate che da Chilca strepitavano nel cielo fino ad Ancón. La guerra affacciava assassina sullo specchio del mare e sulle dune del deserto, arrotava, l'unghia 1/5 I Pompieri Italiani fucilati a Chorrillos (Perù) durante la guerra del Pacifico sopra le porte della città maggiore. Gli abitanti, anche senza l'esortazione del comando erano scomparsi. Solamente gli stranieri, legati per tutti gli interessi alla sorte della cittadinanza, rimasero sul posto sotto la protezione della loro bandiera e della fede civile. Fra loro, gli Italiani, erano i più. La opulenta Chorrillos di quell'epoca ne contava a centinaia, mercanti, agricoltori, lavoratori di spiaggia. Tutta gente che aveva monopolizzato l'agricoltura della grassa Lurín e che sosteneva il transito per la Repubblica. Tanto per mare come per terra. Anche i "pulperos" ed i pescatori vi erano in profusione. A loro, non toccava certamente andarsene, il Console, il Ministro, lo avevano sconsigliato con tranquillità, l'abbandono? Giammai, dacché la guerra é guerra, gli stranieri non ne furono disturbati. Se ne stessero cheti tra le loro mura ed innalzassero il tricolore. Se non lo avessero, la legazione lo regalava. In quegli anni, ogni italiano era pompiere. Si restò d'accordo che, tutti dovevano congregarsi in divisa, nella caserma. Non si sa mai! La pompa Garibaldi aveva anche un reparto di ambulanza; forse avrebbe dovuto uscire. A Callao, nel '66, la nostra "Bellavista" aveva fatto così sotto le cannonate spagnole della "Numancia". A Chorrillos, si sarebbe ripetuto lo stesso. Dunque, timore non ce n'era, anzi, pareva giunto il momento di fare un po' di bene! Parole testuali del Pompiere Berisso. Alle dieci, "El cielo ardía y atronaba " scrive Vicuña Makenna (storico cileno) , la città era scossa dai brividi dell'agonia. Già la disperazione adunghiava. Le compagnie di sbarco della flotta cilena ormai padrone della spiaggia, assaltavano il "Morro" come arieti in furore. I Peruani dalle balze e dal cocuzzolo, li difendevano pazzescamente. Assieme alle 2/5 I Pompieri Italiani fucilati a Chorrillos (Perù) durante la guerra del Pacifico fucilate, facevano rotolare giù macigni. Brutto segno!U castello a tia sascii -osservò cupamente Angelo Descalzi, posto di guardia sul "mirador" La va mal ...- E scese impensierito. La morte tambureggiava. La tenaglia feroce aperta dal mare al monte, si serrava sanguinosa sulla città acquattata. Tutto ad un tratto, la tromba urla tre note di furore. Chi le sente e chi le capisce, si trova il cuore in gola. " El deguello, la matanza ...Il massacro". Chi può, fugge; chi vede un buco, vi si precipita; ma chi, va solo, all'aperto, piega il collo ed aspetta il fendente... Un urlo lontano, come il cupo fragore che annunzia il terremoto, avvolge il vicinato esterrefatto. Fragore e fischi, dopo, le fiamme. Una ragazza, forse una 'mucama" (domestica) di un "rancho" abbandonato, viste dalle inferriate le prime lingue di fuoco crepitanti in capo alla strada, urlò disperata: " Vir gen Santa, los bandidos queman (bruciano) Chorrillos!" e fece, per scostarsi. Una scarica di palle, la inchiodò sul posto. Poi, di momento in momento, nuovi razzi di faville e spirali nereggianti di fumo, nascevano dà ogni parte dell'abitato. La distruzione e la morte ballavano la ridda. Un gruppo di "muchachos" esterrefatti ed istupiditi dal terrore, si riverso urlando verso, la cancellata della "Garibaldi".Bomberos!; Bomberos! nuestra casa arde. Todo arde y todo matan. - E già dentro, si lasciarono cadere in terra come feriti. Bien - rispose il capitano Rossi ¡Ya vamos!La tromba garibaldina chiamò a raccolta. Un solo ordine: Usciamo tutti colle pompe .- Dal "mirador" della caserma, dove, smorto e senza vento pendeva il gagliardetto della "Compagnia", si poteva benissimo osservare i roghi fumanti che, ad ogni minuto aumentavano fra terra e cielo. Sulle piazze, per le strade, solitudine tetra; solo i piombi gnaulanti correvano brividosi da capo a c 3/5 I Pompieri Italiani fucilati a Chorrillos (Perù) durante la guerra del Pacifico apo. "pulpería"(negozio) Luca Chiappe, caporale di scale, giovincello quasi in pubere, vista dalla porta ardere laviva trascinare lìclamore iOtto pompieri del esiamo suo padrone, Un sull'angolo ceffone del della comandante via ,"Olaya", lo frenò voleva nell'impulso. arogo tutti ifucilati costi -umana farai quello che dico lo. Qui bruciano tutti, non solamente ila tuo padrone! -Tu corse aveva alla amoreggiava spaccata. con giurando Ilvide. ragazzo pira. igaribaldinos fucili, colla potuto Zoraida che Al poi tacque. Chiappe vedere con erano la in lui. leggiadra Ma, aria stati la Ognio saltarono le faccia appena a assaltati piccozze ritenere l'aveva figlia impazzita addosso uscito da ilgli di dei preceduto. fuoco "iOgnio, morti, abbandonò di due che che lo sergenti divorava Era portarono fin la riverso sbarrata da ruota del la davanti "Buin" bottega. sul che in limitare casa era trainava che al giunta colonnello già gli del spararono condannata ascoppiò, ilfuoco forza dall'Italia vortice Fuensalida, di con braccia a di la e bruciapelo fumo, arsa testa e diablos vestidos de colorado" (diavoli vestiti di rosso) .avvinto Queirolo, doppiare tutta ile pompieri, la la manzana "calle stese del Tren", le maniche, presso inondarono lo splendido coi negozio primi getti che l'immane dopo del cogornese ché già aveva (l'isolato) IItratto Torme sporca rosso, l Al crepitio di dal "lanceros" dell'acqua vomito aitradimento, sbraitare dell'ubriacatura ancora fumante elicolle sopra sparare picche e le dal rovine, colla fango in mano pistola:"Los fu del subito si saccheggio, precipitarono. coperto stravisti da Un una ufficiale, raffica ifu pompieri di dalla urli dal e casacca, berretto di spari. garibaldinos Garibaldi nos (I garibaldini di Garibaldi ci attaccano) , e Disgraziatamente si nascose fra suoi. dagli Erano stessi ancora nostri, usci tempi la condanna: quelli che ilCallao, -quando solo nome di Garibaldi, incuteva paura. Non siamo garibaldini, pompieri, Non attacchiamo nessuno! -Dietro "Cazadores" arrischiava vapore videro icomincio investì "corvos" nulla. soldati iraccolte più La vicini. pompa artiglieria, Cipollina, fu rovesciata, marinai Leonardi, della aZoralda, furia Nerini, squadra, di spintoni. ustionati, fecero Nei portarono causa cadere comune. le mani Non agli l'onda si occhi. del Non (coltelli dalla lama ricurva simili ai Machete) che pezzi, tra lipiù la. distanti, gli pompa sbrandellate Un lampeggiavano gettata riversa immenso a l'uniforme, ed furia. sotto ilspegnerla. fuoco, I1881, pompieri la coprì arrivarono gola. furono Come altri che accerchiati a immensi sedevano biscie scappare; spente, clamori. inchiodati a la cassetta confusione furono -difese colle e gettate quelli baionette, era che cosi le irrigatrici erano nera, fatti prigionieri. stati che nessuno impigliati aIdi Los prisioneros! ¡a Garibaldi prisionero!Queste Iquique. niente, legare alle e parole, Uno senza code stuolo le domandar dei ripeté di cavalli, ufficiali anche niente, trascinarono a Pallora cavallo, si dettero capitano che a galoppo venivano menar Renard, davanti scudisciate dalle quel bel Lynch. sugli tomo di "Monterrico" inermi, -de dell'assedio e dopo, senza proletario fattili saper I9991860 francos tiradores Italianos! -di Di messe comandante giorni Astrana "convinti" mattina questa dopo. insieme, del Lorenzo, di infame 14 alto della gennaio non superstiti accusa, Paolo "Piro si é del Corvetta Marsano, mai dettata dell'eccidio: potuto aver Colombo" dietro da Paolo usato sviscerare tutte Angelo le Risso, le le mura ancorata iniquità armi Descalzi, nulla. 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