Supplemento EVENTI: prima Edizione "Save the Food"

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Supplemento EVENTI: prima Edizione "Save the Food"
VIRUS
Ilaria Capua e le altre
la ricerca è “rosa”
■ PAGINA II
MUSICA IN STREAMING
OSPITI VIP
Arriva Roger Beachy
il consigliere di Obama
Con Mario Brunello
un concerto interattivo
■ PAGINA III
■ PAGINA III
EVEN TI
TRIESTE NEXT
Supplemento
al numero odierno
Un catalizzatore
fra la città
e la sua scienza
PRIMA EDIZIONE “SAVE THE FOOD”
TRE GIORNI di iniziative
In laboratorio
tra divulgazione
e innovazione
di MAURO GIACCA
M
acos’èTriesteNext?Una
fiera di idee innovative?
Una vetrina per esporre i
gioielli della ricerca? Un’opportunità di divulgazione scientifica per
i non addetti ai lavori? Oppure un
mercato per far incontrare imprenditori e ricercatori? Sicuramente
un po’ di tutto questo. Ma a noi
piacevedere Trieste Next in una lucediversa,ovverocome ungrande
catalizzatore. In chimica, un catalizzatore è un’entità molecolare
che aumenta la velocità di reazione tra due reagenti, senza che peraltrolasua naturarisulticambiata
allafinedellareazione.
Nel mondo della biologia, tipici
catalizzatorisono gli enzimi, proteine che facilitano una reazione biochimica, ad esempio la sintesi del
Dna, rendendola possibile dal
punto di vista energetico ed aumentando la velocitàcon cui avviene. Non è difficile capire quali siano i due reagenti di cui Next catalizzerà la reazione. Da una parte
c’è la città, le sue scuole, i suoi cittadini giovani e meno giovani che
stanno mostrando in questi anni
una smisurata fame di cultura e di
scienza. Lo testimonia il sorprendente pienone fatto da Chomsky,
il Teatro Verdi strapieno per l’anteprima, appunto, di Next dedicata
alle nuove idee imprenditoriali.
Dall’altrapartec’è inveceilmondo
di chi la scienza la fa in prima persona: l’Università, la Sissa, gli enti
internazionali di ricerca, il Sincrotrone e le tante altre realtà che fannodi Trieste una delle città a più alta concentrazione di ricercatori in
Europa. Sono due entità in cerca
l’una dell’altra, la città e la sua
scienza.
Che possa Trieste Next, allora,
catalizzare questa unione e renderla duratura, augurandoci con la benedizione di tutti coloro che alla
cittàtengonodavvero.
gli obiettivi
C
Quattro passi
nel futuro
■ ■ La ricerca e la sua immediata “trasformazione” economica. Ma anche la necessità di salvaguardare le risorse del
pianeta, cominciando dai tagli allo spreco alimentare, su cui s’impegneranno cento sindaci. E poi le curiosità: dall’incontro con l’astronauta rosa, agli insetti da degustare. Tutto questo, da oggi, fa “Next”. (foto di Massimo Silvano)
©RIPRODUZIONERISERVATA
LA CITTÀ DEL CAFFÈ
◗ TRIESTE
Se si discute di alimentazione e quindi di gusto a Trieste, non
si può prescindere dal parlare anche di caffè, storicamente
realtà economica e culturale fondamentale per la città. Tutto
ciò attraverso brevi conversazioni scientifiche: oggi alle 16
nello spazio libri di piazza Unità d’Italia incontro su
“Nutrizione ageing e caffè” con Gianni Biolo dell’Università
di Trieste. Alle 18 sempre in piazza dell’Unità incontro con
Anna Menini della Sissa su “Olfatto e alimentazione”. Domani alle 16, sempre nello spazio libri, incontro su “Cervello, vista e alimentazione” con Gabriella Marcon e Paolo Lanzetta
dell’Università di Udine. Alle 18 “Genetica del gusto” con Paolo Gasperini dell’ateneo triestino e del Burlo Garofolo.
Sarà offerto anche un percorso formativo in quattro moduli per imparare ad assaporare il caffè, conoscere la storia
delle sue origini e della sua diffusione e i diversi metodi di
coltivazione. Da oggi a domenica nello Spazio 3 di piazza
dell’Unità d’Italia, alle 14 “Leggenda e storia del caffè”, alle
16 “Dalla pianta al chicco, i viaggi del caffè verde”, alle 18
“L’arte della tostatura, dal chicco alla tazzina”, alle 20 corso
di degustazione.
onnettere il mondo della ricerca al sistema imprenditoriale, in un grande “laboratorio” dove
trovano spazio innovazione, tecnologia e ricerca. Per diventare il luogo dove le idee trovano applicazione pratica e le aziende valutano progetti per diventarepiùcompetitiveeripartiredopolacrisi.Perchésenza
innovazione non ci sono né crescita né sviluppo economico. È l’obiettivo principale della prima edizione di
Trieste Next, Salone Europeo dell’Innovazione e della
Ricerca Scientifica - promosso da Comune di Trieste,
Università di Trieste, e Nordesteuropa Editore - da oggi
adomenicanelcapoluogoregionale,cittàcheègiàuna
“capitale della scienza” riconosciuta nel mondo, con 2
università, più di30 istituti di ricerca e oltre 35 ricercatori ogni 1.000 occupati contro una media europea di 5,7.
La tre giorni proporrà 150 eventi in 27 location che animeranno Trieste dal mattino alla sera inoltrata e che vedranno protagonisti più di 200 relatori, tra ricercatori e
studiosi, imprenditori e esponenti istituzionali, in un
format innovativo, che affiancherà convegni, lectio magistraliseconferenzeamomentidiintrattenimento.Gli
eventi, realizzati anche con la collaborazione di Regione Fvg e Provincia di Trieste, e con il contributo della
Fondazione CRTrieste, sono divisi in cinque sezioni:
Scienza al futuro, La città della scienza, Next per i bambini, Next per le scuole, La città del caffè. Trieste Next
sarà in connessione con l'Expo 2015 con l'obiettivo di
diventare, da qui all'apertura dell'Esposizione Universale, un luogo dove si anticipano e si discutono i temi
che saranno affrontati a Milano (2012 Food, 2013 Acqua, 2014 Clima). Un'opportunità eccezionale anche
permettere“inrete”dueareestrategichedelPaese.
La kermesse si aprirà oggi con l’evento “Le nuove politiche europee della ricerca” in cui si rifletterà su quale
sarà il reale impatto della crisi sui finanziamenti alla ricerca e quali sono le strategie e i settori su cui l’Europa
vuole puntare nel prossimo futuro. Protagonisti: Helga
Nowotny presidente del Consiglio europeo della Ricerca, Diana Bracco vice presidente Confindustria per la
Ricerca e Innovazione e presidente Expo 2015. «Costruire nuove occasioni di incontro tra impresa e ricerca afferma Bracco - è un fatto estremamente positivo, soprattutto se realizzato, come Trieste Next si propone,
coinvolgendo direttamente i giovani ricercatori e il tessuto delle piccole medie imprese rimaste finora un po’
aimarginidelmondodellaricerca».