Donna morta, medico nei guai
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Donna morta, medico nei guai
G R U P P O G R U P P O alessandria alessandria 1,50 e www.ilpiccolo.net Anno LXXXIX Nº 88 - Il Piccolo - Alessandria Venerdì 21 novembre 2014 Esce Martedì e Venerdì Donna morta, medico nei guai Alessandria l Segnalazione alla Procura per il caso della 34enne con la siringa nel braccio. Autopsia Alessandria IDEA DI FAI ALESSANDRIA E ‘IL PICCOLO’: NOVE PUNTI IN CITTÀ Domani ‘maratona delle firme’ per il Museo __Una ‘maratona delle firme’ per spingere il Museo del Cappello verso la vittoria del concorso ‘I Luoghi del Cuore’, indetto dal Fai: l’idea è della delegazione alessandrina del Fondo per l’ambiente italiano e del nostro giornale, che danno appuntamento per domani, agli alessandrini, in ben nove punti della città per sottoscrivere la petizione. E provare a trionfare, insieme. __a pagina 11 Valenza SOTTO ACCUSA IL CAPOGRUPPO IN CONSIGLIO E IL COMMISSARIO La Lega si divide: ‘Faremo un’altra sezione’ __I secessionisti (ammesso che lo siano ancora) rischiano di subire una secessione. Valenza, la Lega Nord potrebbe dividersi. Alcuni militanti, guidati da Giovanni Russo, se la prendono col capogruppo Oddone e il commissario Lumi e annunciano di volere aprire un’altra sezione. __a pagina 27 Novi Ligure PAURA A CASSANO SPINOLA. E OGGI ARRIVA IL GENIO CIVILE Frana da un costone, evacuato un palazzo __Altra notte di paura a Cassano Spinola: mercoledì sera, infatti, si è staccata una frana nel costone di Monteracchio, che sovrasta il paese, mettendo in pericolo un palazzo e costringendo il sindaco Marco Traverso a emettere l’ordinanza di sgombero per sette famiglie. Oggi arrivano gli esperti del Genio civile. __ a pagina 29 Spettacoli Sport l Oggi, a Palazzo Ghilini. Poi sarà a Casale per l’assemblea pubblica Alessandria L’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria, dove è morta la 34enne centrale, non giustificabile secondo le terapie in atto fino a quel momento. Dovranno far chiarezza i carabinieri del Nas, diretti dal capitano Renato Giraudo. Intanto, il medico che ha constatato il decesso della 34enne e che non ha avvertito le forze dell’ordine, è stato segnalato all’autorità giudiziaria. M.Ga. Ieri a Casale lutto cittadino e protesta in centro. “Decisione pilatesca” Eternit, sdegno per la sentenza choc __Dopo lo sdegno per la sentenza choc della Corte di Cassazione, che ha dichiarato (su richiesta del procuratore generale Iacoviello) prescritti i reati su cui si basava l’impianto del processo Eternit, per Casale ieri è venuta l’ora della riscossa. Il sindaco Titti Palazzetti, rientrata nella notte di mercoledì da Roma, ha decretato il lutto cittadino, con scuo- l Convocata l’assemblea con all’ordine del giorno la proposta di scioglimento ro: all’ordine del giorno c’è la proposta di scioglimento a causa di pesanti problemi economici. La conferma dell’accelerazione del processo arriva dallo stesso presidente, Giuseppe Garlando. Al telefono la voce è roca, il tono basso, il brio che ha sempre caratterizzato i suoi interventi è un ricordo. «È vero, il quadro economico è pesante e questo, per Confapi Alessandria, è un percorso sostanzialmente obbligato». E i dipendenti? «Una parte, dei quasi quindici che hanno lavorato finora con noi, verrà ricollocata, per altri invece si aprono procedure diverse». La parola licenziamento è solo mormorata al- __‘Serata di Gala con Lode!’ : oggi inaugurazione dell’Anno Accademico 2014/2015 del Conservatorio ‘Vivaldi’. Stasera, saluto del nuovo presidente e Concerto dei migliori laureati dello scorso anno. __a pagina 36 __Inizia domani a Busto il ‘mese di fuoco’ dei Grigi, sette gare tra campionato, Coppa e recupero. Guazzo è recuperato, in dubbio Cavalli: si attendono gli esiti dell’ecografia, oggi il verdetto per il capitano.__a pagina 37 l La Sovrintendenza ha indicato una ditta di Robassomero Alessandria Allagamento a San Michele: ecco cos’è successo [+%-427..7 " Abbonamento www.ilpiccolo.net/abbonamenti [email protected] ......................................................................................................................................................................................................................................................................... IL PICCOLO Anno LXXXIX. 2014 Nº 88 ......................................................................................................................................................................................................................................................................... Editrice SO.G.ED. srl, via Parnisetti 10, tel. 0131444156 - 0131315200 (r.a.). Pubblicità: Medial s.r.l., via Parnisetti 12/A, tel. 013156364-5. Poste italiane - Spedizione in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art.1, comma 1, DCB/AL. La sponda tagliata non c’entra __Il canale De Ferrari non ha responsabilità dirette sull’allagamento avvenuto sabato a San Michele. Un abitante della zona della Grat- tarola ha tagliato l’argine, compiendo una scellerataggine e meritandosi una denuncia, ma non è questo ad aver provocato il ‘disastro’. SUBARU OUTBACK ADVENTURES G R U P P O alessandria la fine della frase. Poi Garlando saluta. Gentilmente e con una amarezza profonda che non nasconde: «Basta così, non le posso dire di più». E così fra poche settimane pare destinato a calare il sipario su una organizzazione, Confapi, che ha segnato la storia associativa alessandrina, ha formato dirigenti, ha realizzato una sede importante come quella di via Pisacane 33. Anch’essa oggi pronta a essere messa sul mercato. Già da qualche tempo aveva lasciato l’incarico Cesare Manganelli, nominato direttore nell’aprile del 2013. Confapi è arrivata ad associare oltre 500 imprese. Enrico Sozzetti Incarico torinese per l’ailanto SETTE GARE IN 30 GIORNI Con la Pro Patria inizia il mese di fuoco __a pagina 4 A dicembre addio a Confapi Alessandria _ Addio a Confapi Alessandria. La convocazione dell’assemblea associativa per la prima decade di dicembre parla chia- Al ‘Vivaldi’ serata di gala con lode le ed edifici che hanno esposto la bandiera a mezz’asta. In centro, manifestazione di studenti e cittadini. Solidale Valenza, campane a lutto in molti paesi. Accomunati da un concetto comune i commenti: «Sentenza pilatesca che scontenta tutti». E intanto la città continua a contare i morti. __a pagina 6 Alessandria INAUGURAZIONE Chiamparino, confronto con le associazioni _ Sarà l’esame autoptico a dover chiarire le cause che hanno portato alla morte una donna di 34 anni mentre si trovava ricoverata nel reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale civile di Alessandria. L’autopsia stabilirà cosa ha causato l’arresto cardiocircolatorio, una condizione irreversibile che neppure l’intervento congiunto di medico rianimatore e di guardia sarebbe bastato a salvarle la vita. Il punto che rende questa vicenda avvolta dal mistero è una siringa inserita nel cateterino venoso ALESSANDRIA • VIA MARENGO 162 SHOWROOM • VIA MARENGO 155 TEL. 0131 251005 Piuttosto le colpe vanno ancora cercate nella mancata pulitura dei rii. Come il Maddalena (nella foto). __a pagina 5 _ Potrebbe essere un passo avanti, concreto, per attivare, finalmente, l’intervento sull’ailanto in Cittadella. È stata resa nota una lettera, giunta anche a diversi organismi comunali, in cui si annuncia che la Sovrintendenza ha dato l’incarico di intervenire a una ditta torinese, la ‘Fratelli Airaudi’ di Robassomero. Il Fai alessandrino non commenta, si limita a dire che nei prossimi giorni si svolgerà un incontro. Quello che colpisce, si sarebbe tentati di dire che “stona” in questa decisione (fatta salva la serietà e la competenza della ditta che non sono in discussione), è l’affidamento a una azienda non alessandrina, per un bene tutto alessandrino e per il quale gli alessandrini hanno raccolto oltre 50 mila firme. Con una città che ha grande fame di lavoro. Finirà così? C.R. __a pagina 10 _ Visita in città, questo pomeriggio, per il presidente della Regione, Sergio Chiamparino: appuntamento alle 14.30, nella sala del Consiglio provinciale, a Palazzo Ghilini, per discutere - insieme all’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero - con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali delle linee programmatiche della giunta e delle problematiche generali del territorio. Al confronto sarà presenti anche il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a sua volta ad Alessandria per fare il punto sull’emergenza alluvione. Alle 17.30, poi, Chiamparino si trasferirà a Casale per presenziare, nel Salone Tartara, all’assemblea pubblica sulla sentenza della Corte di Cassazione sul processo Eternit, indetta dall’Associazione familiari e vittime dell’amianto. Marcello Feola La salva poliziotto di passaggio l Tenta il suicidio in centro. San Giuliano Vecchio: 40enne si impicca Alessandria _ Aveva collegato il tubo di scappamento dell’auto all’abitacolo della vettura, con l’intenzione di farla finita. Per fortuna se n’è accorto un poliziotto che passava da quelle parti e la protagonista di questo episodio, una donna, è stata salvata. È accaduto ieri mattina in corso Lamarmora, tra la Questura e la sede della Croce Rossa alessandrina. Tragedia, invece, mercoledì pomeriggio, a San Giuliano Vecchio, dove un quarantenne si è suicidato nella cantina della sua abitazione. È stata la madre a trovarlo e ha subito dato l’allarme, ma purtroppo non c’era più nulla da fare: l’uomo si era tolto la vita impiccandosi. Sulla vicenda sta indagando la Polizia. venerdì 21 novembre 2014 _ 3 Online www.ilpiccolo.net In Primo Piano ‘Dea’ a rischio per Casale l Cambia la rete ospedaliera: per Alessandria confermato il ruolo di Hub. “Reparti più efficienti” frammentazione eccessiva di personale e con una produzione che troppo _ «Con la delibera di riordino della re- spesso non raggiunge i volumi neceste ospedaliera vogliamo riorganizzare sari per garantire parametri di sicurezl’offerta sanitaria. Nel passato si è scel- za agli ammalati. Con l’accorpamento to di risparmiare riducendo la produ- arriveranno a 668, mentre nel private zione sanitaria. che è calata del tre per le strutture complesse sono 185 e dicento, mentre è aumentata la mobilità venteranno 148. «Non ci saranno né lipassiva verso altre Regioni, il cui saldo cenziamenti, né riduzioni di personaè diventato negativo di trenta milioni le: a partire dal 2015 ci saranno invece nel 2013». E dopo giorni di polemiche, incrementi di personale medico e inscontri con la minoranza, rinvii e slit- fermieristico». Sarà così? Per ora le tamenti non sempre chiari, mercoledì proteste più forti arrivano dalla politila giunta regionale ha approvato la de- ca e dagli amministratori locali. Ma libera di riordino. E Antonio Saitta, as- per la provincia di Alessandria cosa sessore alla Sanità, esprime soddisfa- cambia? La delibera in sostanza conzione. E precisa che «per i cittadini non ferma quanto già anticipato, con qualci saranno rivoluzioni, la revisione del- che piccola novità all’interno del Quala rete ospedaliera pubblidrante Sud Est. La rimoca non comporta alcun della rete ‘ESaitta: “Né chiusure, dulazione disservizio per gli utenti, mergenza-Urgenza’ vede né licenziamenti”. l’ospedale di Alessandria anzi: nei prossimi due anni porterà a un reale auLe osservazioni confermato come ‘hub’ mento di efficienza nei real decreto Balduzzi con il Dea (Dipartimento parti. Oggi le strutture emergenza e accetta“non cambiano di complesse attive negli ozione) di secondo livello. i parametri” Asti e Novi avranno il Dea spedali pubblici del Piemonte sono 842, con una di primo livello. Per Casa- Alessandria In alto, da sinistra: Domenico Ravetti, Vincenzo Demarte, Massimo Brina. Sopra, il pubblico (FOTO PANARELLO) E Demarte approda nel Pd alessandrino l L’annuncio ieri alla presenza di Domenico Ravetti e Massimo Brina Alessandria _ Ha scelto come cornice per l’annuncio il salone de ‘La Fermata’ di Spinetta. E lo ha fatto circondato da familiari, amici e collaboratori. Un clima sobrio e rilassato quello che ieri, nel tardo pomeriggio, ha accolto Vincenzo Demarte, classe 1957, che affiancato da Domenico Ravetti e Massimo Brina, rispettivamente segretario provinciale e cittadino del Partito Democratico, ha annunciato l’ingresso nel Pd. «Insieme a una trentina di amici e fedeli ho intenzione di dare vita a una squadra che vuole stare vicino ai cittadini e impegnarsi per cose concrete, a partire, per Spinetta, dal problema del rio Lovassina». Il Pd è pronto ad accogliere «chi si mette a disposizione per cambiare le cose, guardando innanzitutto all’interesse collettivo» commenta Ravetti prima dell’inizio del discorso ufficiale di Demarte. «Di esperienza ne ho fatta, fin da quando Agostino Gatti, nel 2002, mi ha coinvolto per la prima volta. Oggi ho voglia solo di lavorare, non ci sono campagne elettorali in vista». E del recente percorso all’interno dell’Italia dei valori cosa dice? «È stata una grande esperienza, in cui ho anche ricoperto incarichi nazionali. C’è stato il Comune di Alessandria, poi la Provincia dove sono stato anche assessore anche se per poche settimane. Ora ricomincio». Dal Pd. E.So. le invece «è da valutare entro il 31 dicembre del 2015 il mantenimento del Dea di primo livello». Acqui e Tortona avranno un ospedale ‘di base con Pronto soccorso’, mentre a Ovada sarà operativo un Pronto soccorso all’interno di una struttura classificata in ‘area disagiata’. In sostanza, gli ospedali non chiudono, ma cambiano. Almeno così è nelle intenzioni della giunta regionale. «I cittadini - dice Saitta - non assisteranno a una riduzione di posti letto nelle strutture bensì a una diversa distribuzione che comporterà un aumento di posti letto di continuità assistenziale sul territorio. È una prima risposta alla richiesta di tante famiglie che dopo il ricovero ospedaliero chiedono soluzioni per gli ammalati, spesso anziani, prima del rientro in famiglia». E ora? La delibera che applica il decreto Balduzzi («I rilievi formali del Consiglio di Stato al regolamento attuativo del Patto della salute non inficiano l’applicazione della legge 135 del 2012 sull’adeguamento della rete ospedaliera agli standard» commenta Saitta) e il Patto della salute è stata trasmessa al Ministero dell’Economia che la dovrà approvare nei prossimi mesi, comunque entro marzo. Enrico Sozzetti BERUTTI (FORZA ITALIA) CRITICO. CHIESTO UN CONSIGLIO STRAORDINARIO ‘Riforma condizionata da scelte politiche’ __«Il bilancio della Regione per l’85 per cento si riferisce alle spese sanitarie. È il cuore di tutto quello che gira intorno all’ente. Il segreto, da qualche anno a questa parte, è quello di limare dove si può, ma tenendo conto di un fatto evidente a tutti: un’azienda sanitaria non si può trattare come la Fiat». A Massimo Berutti, consigliere regionale di Forza Italia, ex sindaco di Tortona (foto), non va giù la discussa ipotesi di riforma della rete ospedaliera. Al punto che - è notizia di ieri - rende pubblica la «formale richiesta» del suo gruppo di un Consiglio regionale straordinario sul tema: «Il centrosinistra - dice fino ad ora ha evitato scientificamente il confronto: crediamo sia giunto il momento che venga in aula a spiegare le ragioni e le scelte di razionalizzazione che ha imposto, sacrificando alcuni territori rispetto ad altri». Ecco l’antefatto: «La precedente amministrazione regionale aveva già fatto una bella cura dimagrante nel settore della sanità e trovato un giusto equilibrio e i 4 Dea di 1° livello erano una buona soluzione. Mi spiego: Casale ha il suo bacino, Acqui una criticità territoriale da considerare e il complesso ospedaliero Novi-Tortona faceva anche da barriera alla mobilità passiva verso Liguria e Lombardia. Saitta si assuma adesso la responsabilità di demolire un sistema che funzionava». E poi quello che, per Berutti, è il vero problema: «L’assessore avrebbe dovuto commissionare un’analisi delle strutture, che invece ha fatto usando probabilmente un drone. Diciamolo chiaramente: quella di puntare, ad esempio, su Novi, è una scelta meramente politica». (R.G.) ANDRÈ TAPPETI OLTRE 1.000 FUORI TUTTO FINO AL 31 DICEMBRE Per Alessandria arriva la conferma del ruolo di riferimento, come hub, per la rete ospedaliera Addio all’Agv nata dall’idea di Gino Amisano l Dainese annuncia la chiusura della sede di Rivalta Scrivia, all’interno del Pst Alessandria _ Addio definitivo all’Agv, storico marchio nato da una idea di Gino Amisano. L’ultima eredità, la sede di Rivalta Scrivia ospitata all’interno del Parco scientifico e tecnologico, chiude. E ai trenta dipendenti impegnati attualmente verrà chiesto di trasferirsi in provincia di Padova. L’annuncio arriva da Dainese che, si legge su una nota, ha deciso il trasferimento «in un’ottica di ottimizzazione» delle attività. La storica azienda di caschi, fondata nel 1946 da Gino Amisano, troverà spazio all’interno dell’area di Campodoro, sono presenti gli altri servizi, in modo tale «da potenziare il coordinamento e ridurre i costi». Dietro alla decisione della proprietà vi saranno motivazioni che ben poco hanno a che spartire con la storia, la cultura e la tradizione industriale italiana. La stessa nota diffusa da Dainese parla di «necessità di trasferirsi in una nuova struttura per il management e il personale di Agv Spa» che «prende le mosse dal bisogno di dare risposte operative concrete e di convogliare le energie». Nella sede in cui verrà trasferita l’Agv, opera Mavet che fa parte del Gruppo Dainese dal 2000 ed è già sede dell’ufficio tecnico della progettazione dei caschi. Amaro il commento di Moreno Businaro, amministratore delegato Gino Amisano ha fondato Agv Agv: «È un cambiamento epocale e la provincia di Alessandria fa parte della storia del marchio. Al tempo stesso, siamo convinti che questo cambiamento, richiesto dall’andamento del mercato e da esigenze or- ganizzative, permetterà di razionalizzare e ottimizzare la gestione dei flussi decisionali e dei costi, tenendo conto delle previsioni sui possibili sviluppi futuri». Sembrano lontanissimi i tempi in cui, proprio grazie a Lino Dainese l’Agv è tornata a essere di proprietà italiana dopo la gestione di un fondo di investimento belga. Grazie a Dainese per lo storico marchio, nel 2007, si apre una nuova stagione. Che coincide anche con la pubblicazione di un volume che racconta la figura di Amisano e dell’azienda fondata a Valenza. «Agv e Gino Amisano sono stati per me un esempio da seguire. Abbiamo fatto un percorso parallelo nell’ambito dell’innovazione e dei piloti più importanti, da Agostini a Valentino Ros- si» racconta Lino Dainese in occasione della presentazione del libro nella sede di Confindustria Alessandria. I meccanismi dell’economia globale sono però implacabili. E anche per la Dainese (leader nella produzione di abbigliamento e protezioni per gli sport dinamici) arriva il momento della svolta. Che coincide con la vendita, per 130 milioni di euro, dell’ottanta per cento della società al fondo di investimento del Bahrain. Nel 2013 Dainese (circa seicento dipendenti) ha realizzato ricavi da vendite per 117,5 milioni a livello consolidato, per oltre il 50 per cento originati nel vecchio continente. L'ultimo esercizio si è chiuso con una perdita di gruppo di circa 1,8 milioni. E.So. 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Nel passato si è scel- za agli ammalati. Con l’accorpamento to di risparmiare riducendo la produ- arriveranno a 668, mentre nel private zione sanitaria. che è calata del tre per le strutture complesse sono 185 e dicento, mentre è aumentata la mobilità venteranno 148. «Non ci saranno né lipassiva verso altre Regioni, il cui saldo cenziamenti, né riduzioni di personaè diventato negativo di trenta milioni le: a partire dal 2015 ci saranno invece nel 2013». E dopo giorni di polemiche, incrementi di personale medico e inscontri con la minoranza, rinvii e slit- fermieristico». Sarà così? Per ora le tamenti non sempre chiari, mercoledì proteste più forti arrivano dalla politila giunta regionale ha approvato la de- ca e dagli amministratori locali. Ma libera di riordino. E Antonio Saitta, as- per la provincia di Alessandria cosa sessore alla Sanità, esprime soddisfa- cambia? La delibera in sostanza conzione. E precisa che «per i cittadini non ferma quanto già anticipato, con qualci saranno rivoluzioni, la revisione del- che piccola novità all’interno del Quala rete ospedaliera pubblidrante Sud Est. La rimoca non comporta alcun della rete ‘ESaitta: “Né chiusure, dulazione disservizio per gli utenti, mergenza-Urgenza’ vede né licenziamenti”. l’ospedale di Alessandria anzi: nei prossimi due anni porterà a un reale auLe osservazioni confermato come ‘hub’ mento di efficienza nei real decreto Balduzzi con il Dea (Dipartimento parti. Oggi le strutture emergenza e accetta“non cambiano di complesse attive negli ozione) di secondo livello. i parametri” Asti e Novi avranno il Dea spedali pubblici del Piemonte sono 842, con una di primo livello. Per Casa- Alessandria In alto, da sinistra: Domenico Ravetti, Vincenzo Demarte, Massimo Brina. Sopra, il pubblico (FOTO PANARELLO) E Demarte approda nel Pd alessandrino l L’annuncio ieri alla presenza di Domenico Ravetti e Massimo Brina Alessandria _ Ha scelto come cornice per l’annuncio il salone de ‘La Fermata’ di Spinetta. E lo ha fatto circondato da familiari, amici e collaboratori. Un clima sobrio e rilassato quello che ieri, nel tardo pomeriggio, ha accolto Vincenzo Demarte, classe 1957, che affiancato da Domenico Ravetti e Massimo Brina, rispettivamente segretario provinciale e cittadino del Partito Democratico, ha annunciato l’ingresso nel Pd. «Insieme a una trentina di amici e fedeli ho intenzione di dare vita a una squadra che vuole stare vicino ai cittadini e impegnarsi per cose concrete, a partire, per Spinetta, dal problema del rio Lovassina». Il Pd è pronto ad accogliere «chi si mette a disposizione per cambiare le cose, guardando innanzitutto all’interesse collettivo» commenta Ravetti prima dell’inizio del discorso ufficiale di Demarte. «Di esperienza ne ho fatta, fin da quando Agostino Gatti, nel 2002, mi ha coinvolto per la prima volta. Oggi ho voglia solo di lavorare, non ci sono campagne elettorali in vista». E del recente percorso all’interno dell’Italia dei valori cosa dice? «È stata una grande esperienza, in cui ho anche ricoperto incarichi nazionali. C’è stato il Comune di Alessandria, poi la Provincia dove sono stato anche assessore anche se per poche settimane. Ora ricomincio». Dal Pd. E.So. le invece «è da valutare entro il 31 dicembre del 2015 il mantenimento del Dea di primo livello». Acqui e Tortona avranno un ospedale ‘di base con Pronto soccorso’, mentre a Ovada sarà operativo un Pronto soccorso all’interno di una struttura classificata in ‘area disagiata’. In sostanza, gli ospedali non chiudono, ma cambiano. Almeno così è nelle intenzioni della giunta regionale. «I cittadini - dice Saitta - non assisteranno a una riduzione di posti letto nelle strutture bensì a una diversa distribuzione che comporterà un aumento di posti letto di continuità assistenziale sul territorio. È una prima risposta alla richiesta di tante famiglie che dopo il ricovero ospedaliero chiedono soluzioni per gli ammalati, spesso anziani, prima del rientro in famiglia». E ora? La delibera che applica il decreto Balduzzi («I rilievi formali del Consiglio di Stato al regolamento attuativo del Patto della salute non inficiano l’applicazione della legge 135 del 2012 sull’adeguamento della rete ospedaliera agli standard» commenta Saitta) e il Patto della salute è stata trasmessa al Ministero dell’Economia che la dovrà approvare nei prossimi mesi, comunque entro marzo. Enrico Sozzetti BERUTTI (FORZA ITALIA) CRITICO. CHIESTO UN CONSIGLIO STRAORDINARIO ‘Riforma condizionata da scelte politiche’ __«Il bilancio della Regione per l’85 per cento si riferisce alle spese sanitarie. È il cuore di tutto quello che gira intorno all’ente. Il segreto, da qualche anno a questa parte, è quello di limare dove si può, ma tenendo conto di un fatto evidente a tutti: un’azienda sanitaria non si può trattare come la Fiat». A Massimo Berutti, consigliere regionale di Forza Italia, ex sindaco di Tortona (foto), non va giù la discussa ipotesi di riforma della rete ospedaliera. Al punto che - è notizia di ieri - rende pubblica la «formale richiesta» del suo gruppo di un Consiglio regionale straordinario sul tema: «Il centrosinistra - dice fino ad ora ha evitato scientificamente il confronto: crediamo sia giunto il momento che venga in aula a spiegare le ragioni e le scelte di razionalizzazione che ha imposto, sacrificando alcuni territori rispetto ad altri». Ecco l’antefatto: «La precedente amministrazione regionale aveva già fatto una bella cura dimagrante nel settore della sanità e trovato un giusto equilibrio e i 4 Dea di 1° livello erano una buona soluzione. Mi spiego: Casale ha il suo bacino, Acqui una criticità territoriale da considerare e il complesso ospedaliero Novi-Tortona faceva anche da barriera alla mobilità passiva verso Liguria e Lombardia. Saitta si assuma adesso la responsabilità di demolire un sistema che funzionava». E poi quello che, per Berutti, è il vero problema: «L’assessore avrebbe dovuto commissionare un’analisi delle strutture, che invece ha fatto usando probabilmente un drone. Diciamolo chiaramente: quella di puntare, ad esempio, su Novi, è una scelta meramente politica». (R.G.) ANDRÈ TAPPETI OLTRE 1.000 FUORI TUTTO FINO AL 31 DICEMBRE Per Alessandria arriva la conferma del ruolo di riferimento, come hub, per la rete ospedaliera Addio all’Agv nata dall’idea di Gino Amisano l Dainese annuncia la chiusura della sede di Rivalta Scrivia, all’interno del Pst Alessandria _ Addio definitivo all’Agv, storico marchio nato da una idea di Gino Amisano. L’ultima eredità, la sede di Rivalta Scrivia ospitata all’interno del Parco scientifico e tecnologico, chiude. E ai trenta dipendenti impegnati attualmente verrà chiesto di trasferirsi in provincia di Padova. L’annuncio arriva da Dainese che, si legge su una nota, ha deciso il trasferimento «in un’ottica di ottimizzazione» delle attività. La storica azienda di caschi, fondata nel 1946 da Gino Amisano, troverà spazio all’interno dell’area di Campodoro, sono presenti gli altri servizi, in modo tale «da potenziare il coordinamento e ridurre i costi». Dietro alla decisione della proprietà vi saranno motivazioni che ben poco hanno a che spartire con la storia, la cultura e la tradizione industriale italiana. La stessa nota diffusa da Dainese parla di «necessità di trasferirsi in una nuova struttura per il management e il personale di Agv Spa» che «prende le mosse dal bisogno di dare risposte operative concrete e di convogliare le energie». Nella sede in cui verrà trasferita l’Agv, opera Mavet che fa parte del Gruppo Dainese dal 2000 ed è già sede dell’ufficio tecnico della progettazione dei caschi. Amaro il commento di Moreno Businaro, amministratore delegato Gino Amisano ha fondato Agv Agv: «È un cambiamento epocale e la provincia di Alessandria fa parte della storia del marchio. Al tempo stesso, siamo convinti che questo cambiamento, richiesto dall’andamento del mercato e da esigenze or- ganizzative, permetterà di razionalizzare e ottimizzare la gestione dei flussi decisionali e dei costi, tenendo conto delle previsioni sui possibili sviluppi futuri». Sembrano lontanissimi i tempi in cui, proprio grazie a Lino Dainese l’Agv è tornata a essere di proprietà italiana dopo la gestione di un fondo di investimento belga. Grazie a Dainese per lo storico marchio, nel 2007, si apre una nuova stagione. Che coincide anche con la pubblicazione di un volume che racconta la figura di Amisano e dell’azienda fondata a Valenza. «Agv e Gino Amisano sono stati per me un esempio da seguire. Abbiamo fatto un percorso parallelo nell’ambito dell’innovazione e dei piloti più importanti, da Agostini a Valentino Ros- si» racconta Lino Dainese in occasione della presentazione del libro nella sede di Confindustria Alessandria. I meccanismi dell’economia globale sono però implacabili. E anche per la Dainese (leader nella produzione di abbigliamento e protezioni per gli sport dinamici) arriva il momento della svolta. Che coincide con la vendita, per 130 milioni di euro, dell’ottanta per cento della società al fondo di investimento del Bahrain. Nel 2013 Dainese (circa seicento dipendenti) ha realizzato ricavi da vendite per 117,5 milioni a livello consolidato, per oltre il 50 per cento originati nel vecchio continente. L'ultimo esercizio si è chiuso con una perdita di gruppo di circa 1,8 milioni. E.So. 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Casale Monferrato _ Il 19 novembre 2014 resterà per sempre a Casale una data da segnare in nero. La richiesta del procuratore generale Francesco Iacoviello, prima, che ha chiesto l’an- I testimoni e la speranza nullamento della sentenza Eterni- «Non ho parole – dice Cristina Fati della Corte d’Appello di Torino va, vice sindaco che ha atteso a Canei confronti di Stephan Schmi- sale la sentenza – ma non ci ferdheiny prima, e l’annullamento meremo di certo, un senso di forte senza rinvio della Corte di Cassa- disagio, però, rimane, e la speranzione hanno fatto calare una cap- za del futuro sono quei bambini, pa sulla città tra mercoledì pome- quei giovani che questa mattina eriggio e la sera. rano in piazza». E non è la sola a Ma ieri, giovedì, è venuta subi- pensarla in questo modo: «Cosa to l’ora della riscossa. vuole che le dica. Non Il sindaco Titti Palazparole, non ci sono Ieri una grande ho zetti rientrata in notparole su quello che è manifestazione successo». tata da Roma ha dePatrizia cretato il lutto cittadidi protesta. Guaschino, dipendenno (e scuole ed edifici Le bandiere te comunale ha perso il pubblici hanno posto per il mesotea mezz’asta nei fratello la bandiera a mezz’alioma. Anche lei si era palazzi pubblici costituita parte civile sta) e una manifestazione spontanea di nel processo Eternit di ‘Con le morti ricorderemo l’ingiustizia’ L’intervista L aura Curino è un’attrice torinese con Casale nel cuore. Nel 2012 ha portato in scena il monologo ‘Malapolvere’, tratto dall’omonimo libro che Silvana Mossano ha dedicato al ‘caso Eternit’ e alla città «che si ribella ai signori dell’amianto. D__ Laura Curino, che reazione ha avuto alla notizia della sentenza? R__ Sono molto addolorata come tutti e con tutti. Proprio stamani (ieri, ndr) pensavo a quanto dolore la notizia avrebbe provocato a Casale. È un dispiacere profondo, anche mio. Ma, nel frattempo, essendo a Genova, riuscivo a guardare il mare... Spero che il mare ci insegni a levigare il male, di continuo. Torino per avere giustizia. Per molti anni come segretaria della delegazione di Casale della Lilt ha fatto volontariato sperando di vedere dei passi avanti nella ricerca contro il terribile mal d’amianto. Delusione forte l’avverte anche Vincenzo Lumello, consigliere comunale sino al giugno scorso: «Con una sentenza del genere allora si vuol dire che tutti coloro che si stanno curando non si vedranno più coperte le cure?». Voglia di non mollare Dunque nella città martire dell’amianto non c’è solo silenzio, c’è anche tanta, tanta voglia di non mol- lare, di farlo per coloro che se ne sono andati negli anni (non dimenticando mai che, purtroppo, non saranno gli ultimi). Sulla città ci sono adesso come non mai i riflettori dell’Italia, dell’Europa e del mondo. Ieri, alle ore 16, mentre la giunta si stava per riunire con l’avvo- ‘Una decisione pilatesca che sconcerta tutti’ l I commenti di Cgil, Cisl, Uil, Renato Balduzzi. Oggi un incontro Casale _ Oggi, venerdì, alle 17, assemblea unitaria di Cgil, Cisl, Uil e Afeva al Salone Tartara, al mercato coperto di Casale. È la prima reazione pubblica delle organizzazioni sindacali, anticipata, già nella sera di mercoledì, da una serie di reazioni e commenti. Alla Corte di Cassazione di Roma erano presenti anche Aldo Gregori, segretario generale Uil Alessandria, Al- berto Pavese, segretario territoriale Uilp e Luigi Ferrando, referente Uil per Casale. «L’inqualificabile sentenza - sono le parole di Ferrando - ci lascia esterrefatti. Infatti la Corte non ha scelto tra giustizia e diritto, come aveva chiesto il Procuratore della Repubblica, ma ha pilatescamente optato per la prescrizione che significa che l’atteggiamento delittuoso c’è stato, ma che essendo trascorso molto tempo, non ha più effetti ai fini di una condanna. Eppure gli effetti dell’evento doloso si verificano ancora oggi con circa cinquanta morti all’anno solo nel Casalese e si prevedono molti più morti per mesotelioma negli anni prossimi. Come è possibile dichiarare estinta la colpa quando il dolo continua ad agire nel tempo»? La Cgil di Alessandria di Alessandria, si legge su un comunicato, ritiene «sconcertante» la sentenza e ricorda «che le sentenze di primo grado e di appello avevano stabilito che si trattava di “disastro ambientale doloso permanente” e che le cause sono tutt’ora vive e operanti. La battaglia per noi non è finita. La sentenza non è un’assoluzione per- ché il reato è confermato. La Cgil è dalla parte dei lavoratori e dei cittadini che chiedono giustizia». Per la Cisl arriva la voce di Alessio Ferraris, oggi alla guida regionale dell’organizzazione e prima al vertice della Cisl di Alessandria: «Un grande dolore. È quello che ho provato quando ho appreso la notizia della sentenza Eternit. Sono stato segretario Cisl di Alessandria per parecchio tempo e so quanto sia stato faticoso, soprattutto per i familiari delle vittime, seguire in questi anni i processi. La sentenza di ieri». Amarezza e delusione D__ Ha sentito qualcuno dei suoi amici casalesi? R__ Ho scritto a Silvana Mossano, con cui ho un rapporto intenso da quando ho letto il suo libro. E poi a Bruno Pesce, che è sempre stato molto didattico con me. So che attraverso lui arrivo a Nicola Pondrano. L’abbraccio più fraterno, però, lo mando a Romana Blasotti: lei avrebbe davvero bisogno di giustizia. D__ Ma esiste la giustizia? R__ Esiste la sensazione di ingiustizia, che continueremo a ricordarci perché ci saranno ancora malati e morti. L’aver perso oggi significa anche ritardare le cure contro questo morbo. Massimo Brusasco sono espresse da Germano Patrucco, responsabile Cia per Casale, mentre Renato Balduzzi, già Ministro della salute e oggi membro del Consiglio superiore della Magistratura, afferma che «non c’è giustizia senza diritto, ma neanche può esservi davvero diritto senza giustizia. Opporre giustizia a diritto, o diritto a giustizia, mi è sempre parso poco saggio e comunque non consono a uno Stato costituzionale di diritto degno di questo nome. Nella mia attuale posizione ho l’ovvio dovere di ponderare le valutazioni sulle singole decisio- ni dei magistrati. Ma non posso tacere la straordinaria sofferenza che questa decisione mi ha provocato. Vorrei però dire a quanti hanno condiviso e condividono la lunga battaglia contro l’amianto che essa continua. L’applicazione al particolare caso amianto delle regole sulla prescrizione - aggiunge - configura un vero e proprio diniego di giustizia rilevante ai sensi della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea e della Corte europea dei diritti dell’uomo». Enrico Sozzetti VENDITA PROMOZIONALE STRAORDINARIA Dal 2 Novembre Sconti dal 20 AL TINO CENTROMODA Ogni persona, una moda % 50 www.studiomagrassi.com procuratore Guariniello. Bisogna confortare i casalesi perché sono molto stanchi e dare coraggio ai ragazzi che vogliono impiegare tempo, energia e pensieri alla causa. D’altronde, nel tempo, si è riuscito a superare ostacoli che sembravano assolutamente insormontabili. So però che la perseveranza è faticosa e dolorosa. L’assemblea dell’Afeva Ieri in serata sono arrivate le delegazioni straniere, domani pomeriggio al Salone Tartara del Mercato Pavia c’è l’assemblea generale dell’Afeva e delle organizzazioni sindacali, il 26 novembre prossimo il presidente Davide Sandalo ha convocato un consiglio comunale aperto sull’argomento che si preannuncia alquanto forte, anche perché sono ancora in piedi il secondo ed il terzo filone d’indagine a Torino del procuratore Raffaele Giariniello: quello su 270 lavoratori deceduti e per gli italiani che sono morti in seguito a “mal d’amianto” nei luoghi di lavorazio- Ieri mattina la catena umana in centro a Casale: anche molti giovani in strada contro la sentenza D__ È possibile? R__ Non so. Io credo che in questo momento sia necessario, soprattutto, stare vicino alle persone che hanno subito l’ingiustizia. E che, immediatamente dopo, si riparta con la battaglia, come ha detto il L’attrice Laura Curino ha portato in scena un monologo dedicato al caso Eternit cato Enrico Dagna che ha patrocinato sin dall’inizio le ragioni del Comune, c’è stata la ripresa de “La Vita in diretta” su Rai Uno, oggi arriva una troupe della tv di Stato del Kazakistan. E gli occhi del mondo, come più volte hanno detto Romana Blasotti Pavesi, Bruno Pesce, Nicola Pondrano e tanti protagonisti delle battaglie di questi anni, sono ancora puntati su Casale. % Alzano Scrivia (AL) TEL 0131 826767 www.tinocentromoda.it PER LUI PER LEI PER I BAMBINI e TAGLIE FORTI Aperti Domeniche di NOVEMBRE pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 19,30 ne all’estero e in questo caso l’accusa per i vertici Eternit è di omicidio volontario, reato dalla prescrizione ben più lunga del disastro doloso e dell’inosservanza delle misure di sicurezza per le quali il miliardario svizzero (che comunque è stato un consigliere di Bill Clinton per l’ambiente, ironia della sorte) era stato condannato a 16 e 18 anni di reclusione dal Tribunale e dalla Corte d’Appello di Torino. Tra le reazioni si registrano quelle molto dure di Gianna Pentenero, assessore regionale del Piemonte, che si chiede «come fa ad essere prescritto un reato che continua a produrre vittime e che continuerà a farlo in misura ancora maggiore nel corso degli anni». E dal Parlamento europeo il leghista Gianluca Buonanno chiede «un Tribunale speciale che consideri questi dei veri e proprio crimini contro l’umanità, quindi imprescrittibili, è ora che l’Europa si muova. Occorre una Norimberga per reati del genere». Massimo Iaretti Le campane e la solidarietà dei vicini l L’iniziativa dei tifosi della NoviPiù, le domande di Luca Gioanola Casale Monferrato _ Molte le iniziative, ieri e non solo, dopo la sentenza della Cassazione. Campane a lutto Nel pomeriggio di ieri, intanto, oltre alla mobilitazione della città, hanno suonato a lutto le campane di tutte le chiese della diocesi di Casale: un ulteriore segnale di quanto l’intera popolazione del territorio si sia sentita tradita, forse per l’ennesima volta, dalle istituzioni. Valenza solidale Anche il Comune di Valenza ieri ha proclamato il lutto cittadino in segno di solidarietà verso Casale e ai famigliari delle vittime dell’amianto «che da anni si battono per ottenere giustizia». Maglia nera sugli spalti ‘Riaccendiamola’, il comitato nato nei giorni in cui era a rischio il futuro sportivo della Junior, questa volta scende in campo contro il verdetto della Cassazione. Con un hashtag, #rifacciamolo, e con un invito: «Domenica, per la partita Novipiù-Napoli, insieme a Crb, chiediamo a tutti gli sportivi casalesi di essere sugli spalti con una maglia nera, testimonianza del lutto morale e civile di tutta Casale. Giochiamo un’altra partita difficile per il futuro della nostra città, una partita che non si può perdere. Tutti al fianco di chi combatte questa battaglia, anche trascinando i casalesi e le istituzioni in una lotta di civiltà che va combattuta». Le domande di Gioanola L’indignazione arriva anche nei paesi monferrini, che hanno affiancato Casale nella lotta. Dure le dichiarazioni di alcuni sindaci. Tra i più combattivi, l’ex primo cittadino di Mirabello, Luca Gioanola, ora assessore a Casale, che si chiede: «E il disastro ambientale permanente? E la causa di rischio permanente per la salute umana? Come mai allora siamo sito di interesse nazionale per la bonifica dall'amianto? Cosa stiamo bonificando e continuamente progettando di bonificare se intanto dal 1986 non c'è più pericolo?! E chi non ce l'ha fatta e chi sta oggi lottando con la malattia? A cosa era ed è tutt'oggi correlata, se non all'amianto fatto e venduto consapevolmente dalla eternit? Cosa stiamo continuamente bonificando, se non i manufatti di amianto fatti e venduti consapevolmente dalla eternit? Tutte Queste cose e molto altro ancora, non sono e non saranno mai prescritte e cancellate». M.C. M.B. venerdì 21 novembre 2014 _ 7 Online www.ilpiccolo.net Cronaca In auto col figlio di 9 anni: patente mai avuta l Fermato dai carabinieri di Solero: nei guai rumeno di 34 anni Alessandria _ I carabinieri di Solero hanno denunciato per falsità materiale commessa da privato e guida senza patente un rumeno di 34 anni, residente ad Alessandria. L’uo- mo è stato fermato lungo la strada statale 10 su un’auto con targa rumena di proprietà del fratello, e con a bordo la moglie e il figlio di soli 9 anni. Al momento del controllo esibiva una patente di guida che subito risultava strana perché mancante delle microscritture e dell’elemento ottico raffigurante lo stemma della Repubblica. Da un accertamento attraverso la banca dati, la patente in questione non risultava essere mai stata emessa. L’uomo però sosteneva di essere in possesso di regolare patente: l’aveva conseguita il 5 novembre, cioè soli 15 giorni fa, a Napoli, come in effetti riportava il documento. Veniva allora contattata la motorizzazione civile di Ro- ma che ha confermato: la patente non esisteva perché mai emessa, anzi veniva fatto notare che il numero seriale della stessa era troppo alto. A quel punto, l’uomo veniva denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di falsità materiale e guida senza patente. L’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo, e il fratello proprietario dell’auto verrà sanzionato amministrativamente per incauto affidamento dell’auto a persona sprovvista di patente di guida. L’operazione rientra nei servizi di controllo effettuati dai carabinieri della Compagnia diretta dal maggiore Massimiliano Girardi. I militari hanno agito con professionalità: la pattuglia ha condotto gli ac- certamenti con determinazione in considerazione del pericolo che l’uomo poteva creare agli altri utenti della strada, ma soprattutto a sé stesso e ai suoi familiari visto che, incurante della mancanza del titolo abilitativo alla guida, trasportava in macchina anche il figlio di soli 9 anni. M.Ga. L’odissea degli infermieri In breve STAMANE IN DUOMO Commemorazione della Virgo Fidelis __Questa mattina, venerdì, alle ore 10.30 presso il Duomo di Alessandria, è prevista la commemorazione, con la celebrazione di una messa officiata dal Vescovo di Alessandria, della ricorrenza della patrona dell’Arma dei Carabinieri ‘Maria Virgo Fidelis’. È’ il ‘73° anniversario della Battaglia di Culqualber’. Alla cerimonia è prevista la partecipazione di autorità cittadine, associazioni combattentistiche e d’Arma e di volontari e di militari in servizio. ................................................................. l Costretti ad andarsene dalle due carceri quando la loro cooperativa aveva perso l’appalto Per tre, la posizione era stata definiti la scorsa primavera. _ Vincono le cause di lavoro di priGli ultimi due operatori hanno mo grado, il giudice ordina il rein- ottenuto la sentenza a ottobre: e le tegro dei lavoratori ma, ad oggi, gli ultime sentenze hanno intimato infermieri in servizio nelle due car- l’assunzione con atto di precetto. ceri alessandrine (Cantiello Gaeta e Ma ad oggi il legale non ha ancora San Michele) costretti ad andarsene avuto riscontri. In sostanza, i due inquando la cooperativa Stella aveva fermieri devono essere riassunti doperso la gara d’appalto indetta dal- ve prestavano servizio; se ciò non l’Asl e vinta dalla Medical Service srl accadrà continueranno a maturare di Roma, non sono ancora stati rein- gli stipendi. Il giudice ha recenteseriti nell’organico. mente stabilito la costiMa non demordono e del rapporto di I ricorsi dei tuzione continuano, insieme al lavoro dipendente, e il cinque: vincono risarcimento del danno loro legale Oberdan Forlenza, la battaglia per il primo round dal primo luglio 2013 firiottenere il posto di lama la no alla costituzione del voro, forti anche delle riassunzione rapporto. decisioni dei giudici. Ma l’odissea, ad etarda sempio per quanto riLa questione riguarda cinque infermieri. guarda la prima causa Alessandria (quella della scorsa primavera), continua. La Medical Service ha cercato di non assumere una delle infermiere come dipendente ma prestatrice d’opera con partita iva e sotto pagata. Poi la invita a recarsi a Roma per firmare il contratto. Quindi, su contestazione dell’avvocato che chiede la documentazione da sottoscrivere, invece di indicare Alessandria come posto di lavoro, la invita a presentarsi a Busto Arsizio. L’infermiera rifiuta. L’azienda invia una lettera contestando alla donna di non aver preso servizio e chiede i danni. Il legale della lavoratrice dispone un altro decreto ingiuntivo per il risarcimento danni arrecati dalle mancate retribuzioni. La Medical presenta appello a tutte e tre le sentenze. L’avvocato Forlenza si costituirà e chiederà in via incidentale che la Corte d’appello precisi che l’assunzione debba avvenire nella struttura dove lavoravano gli infermieri. Il carcere di San Michele Le origini della vicenda La Medical, che è una Srl, partecipa all’appalto per la fornitura dei servizi infermieristici presso le carceri, giocando al ribasso rispetto alle altre società e cooperative. E Lo vince. Decide, come in altri casi, di non mantenere in servizio gli infermieri che già lavorano nelle due carceri. Al loro posto arrivano colleghi autonomi, ovvero con partita Iva che vengono pagati a un costo bassissimo. Quindi, Asl paga Medical che a sua volta retribuisce (poco rispetto ai primi) i nuovi infermieri. Quando i dipendenti di Stella intuiscono cosa sta accadendo, e che il posto di lavoro vacilla, iniziano i contenziosi. I lavoratori fanno l’impossibile. Chiedono l’intervento del Ministero, dell’Asl, ma la situazione non cambia. Inizia una battaglia legale con le prime cause di lavoro vinte la scorsa primavera, e le ultime due posizioni chiarite (a favore dei lavoratori) a ottobre. Gli infermieri non sono ancora rientrati al lavoro e, per i primi tre casi si preannuncia l’appello. Ma la battaglia continua perché gli infermieri chiedono ‘giustizia’. Monica Gasparini ‘Polizia stradale e allievi agenti senza divise’ l La protesta del Coisp interessa Alessandria. Lettera al capo della Polizia Alessandria _ «Agli Allievi Agenti del 191° Corso ed alla Polizia Stradale di Alessandria non viene fornito il vestiario», la segnalazione è del Coisp. Che in un comunicato aggiunge: «Il capo non può non saperlo ma non interviene, ciò significa che non gli importa». «Forse alla maggior parte degli italiani non interesserà assolutamente nulla che i Poliziotti vadano in servizio senza poter disporre delle necessarie uniformi, e ne dubitiamo perché è la divisa ciò che ci identifica agli occhi della gente, ma il Capo della Polizia non può disinteressarsene. E per quanto si disinteressi della vergogna assoluta che si verifica, sfortunatamente non può non occuparsene. Se poi vuol far credere veramente di non essere al corrente che parte del suo personale deve lavorare in abiti civili o acquistando il necessario vestiario a spese proprie, allora noi siamo qui per raccontarglielo. Quindi niente più scuse, si metta fine a questo scempio perché davvero siamo ben ol- tre il limite della decenza». Questo, in sintesi, il messaggio racchiuso nella missiva che Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, ha inviato al Capo della Polizia, Alessandro Pansa, per lamentare la gravissima situazione che riguarda non solo gli Allievi Agenti del 191° Corso in atto presso la Scuola di Alessandria, ma anche il Personale della Polizia Stradale della stessa provincia, ai quali non viene fornito il necessario vestiario come previsto che avvenga da parte dell’Amministrazione. In particolare, ai circa 400 Allievi Agenti non è stata consegnata alcuna divisa con cui svolgere l’attività formativa iniziata già da due mesi, nulla, nessuno dei tanti capi necessari per le diverse attività (sa- rebbero disponibili solo le calzature “anfibi” che però non vengono distribuite perché non c’è vestiario cui abbinarli); e i Poliziotti della Stradale, poi, continua il sindacato, da tempo fanno i conti con l’indisponibilità dei capi indispensabili per svolgere il loro servizio all’esterno, tentando di arrangiarsi reperendone alcuni qua e là, anche usati. A CASALBAGLIANO Guidava ubriaco: nei guai rumeno __I carabinieri di San Giuliano Vecchio hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza un cittadino rumeno di 42 anni, residente ad Alessandria. La sera di domenica 9 novembre la pattuglia veniva inviata in frazione Casalbagliano perché era stata segnalata un’auto che, a seguito di fuoriuscita dalla sede stradale, era adagiata all’interno di un canale di scolo costeggiante la via principale. Sul posto erano presenti i vigili del fuoco: avevano trovato l’auto in quella posizione con un uomo all’interno che non era cosciente (portato in ospedale dal 118). Da un rapido controllo, l’auto risultava però intestata a una donna e non risultava coperta da assicurazione. Per comprendere meglio i fatti, la pattuglia si recava presso il pronto soccorso dove era stato trasportato il conducente del veicolo, identificandolo nel rumeno poi denunciato. Contestualmente i militari hanno presentato alla direzione dell’ospedale una richiesta di accertamenti sul tasso alcolemico dell’uomo in considerazione che aveva avuto un sinistro stradale. L’accertamento effettuato presso il laboratorio analisi ha evidenziato che l’uomo guidava l’auto avuta in prestito in evidente stato di ebbrezza avendo : raggiunto il considerevole livello di 3,28 grammi per litro, oltre 6 volte il limite massimo previsto. Per questo motivo, conclusi gli accertamenti, è stato denunciato. ................................................................. DENUNCIATO 52ENNE Scatta l’allarme in fonderia __I carabinieri di Oviglio hanno denunciato per tentato furto un italiano di 52 anni, residente in provincia di Asti. All’inizio del mese di novembre, nella tarda serata, a Carentino, presso una fonderia scattava l’allarme a seguito dell’intrusione di estranei all’interno dello stabilimento. Giungeva sul posto personale della vigilanza privata che notava la presenza di un furgone provenire da un strada sterrata che costeggia lo stabilimento in questione e, in quella occasione, veniva rilevata la targa del veicolo. Il furgone risultava intestato all’indagato residente in provincia di Asti e i militari di Oviglio approfondivano quindi le indagini in merito alla sua presenza in Carentino. Sentito l’uomo, lo stesso dichiarava di trovarsi quella sera nel capoluogo e precisamente in un determinato locale pubblico, dove in realtà non era mai stato visto fornendo quindi una falsa giustificazione sulla sua presenza sul posto. Veniva quindi denunciato. ................................................................. DIVIETO DI RITORNO Era a Masio ma non poteva esserci __I carabinieri di Oviglio hanno denunciato per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Masio un italiano di 46 anni, della provincia di Asti, perché dal controllo emergeva che non poteva trovarsi nel paese a seguito di una misura di prevenzione emessa nei suoi confronti e valida per 3 anni. L’uomo veniva controllato dai militari in quella località incurante delle disposizioni imposte nei suoi confronti dal Questore. Per lui ovviamente la conseguente denuncia. venerdì 21 novembre 2014 _ 9 Online www.ilpiccolo.net Alessandria Amiu verso Amag, percorso tormentato Accanto ai più fragili. E agli adolescenti l Presentato il corso di formazione già illustrato al presidente Napolitano Alessandria _ Il progetto della prima edizione ha avuto una platea importante, gli alunni invitati al Quirinale alla cerimonia di apertura dell’anno scolastico, scelto dal Ministero dell’Istruzione fra le iniziative da illustrare e consegnare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un percorso formativo che l’Associazione ‘Amici ed ex allievi del liceo scientifico Galilei’ ha deciso di riproporre, sempre rivolto a operatori del mondo scolastico, educatori, volontari, psicopedagogisti, genitori, «e tutti coloro che sono interessati a sviluppare queste tematiche». La seconda edizione de ‘I più fragili tra i più deboli’ ha preso il via ieri, nell’aula magna del liceo ‘Galilei’, «una data voluta, quella del 20 novembre - sottolinea Maria Vittoria Delpiano, presidente dell’associazione perché è il 25° anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il nostro ciclo di incontri, infatti, vuole promuovere istanze di miglioramento e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, sensibilizzando la società civile». Dopo i saluti del dirigente scolastico territoriale, Antonino Meduri, e dell’assessore Maria Teresa Gotta, la relazione di Matteo Cannonero, consigliere giuridi- co delle Forze Armate, su “Diritti umani e diritto internazionale umanitario nei conflitti armati”. Tutti gli apuntamenti saranno il 20 di ogni mese, fino a maggio, quello conclusivo con l’intervento di Renato Balduzzi. Il prossimo, 20 dicembre, sarà il concerto del maestro Giorgio Vercillo. Mimma Caligaris l Il via libera del Consorzio, il malumore della politica, le attese sindacali Alessandria Giorgio Napolitano Natale, tante le proposte l Mercatini in piazza Garibaldi e Libertà. Iniziative per i bambini all’ex mercato coperto Alessandria _ Niente iniziative faraoniche, da anni si è perso anche il ricordo, ma tante proposte per le famiglie, per i bambini, per invitare a venire a fare acquisti in città. Da qualche giorno si è messa in moto la macchina organizzativa che a Palazzo Rosso fa perno sull’assessore al Commercio Marica Barrera. E cominciamo a dare qualche indicazione, in attesa delle presentazione ufficiale del programma, su quello che “capiterà”. Tra il 7 il 14 e il 21 dicembre sono concentrati diversi momenti di animazione. È già sicuro che ci saranno le casette in piazza della Libertà, strutture che in passato avevano proposto interessante oggettistica natalizia e idee regalo. Non si è trovata una sistemazione alternativa che fosse gradita agli ambulanti per cui restano nella zona adiacente al parcheggio, sul lato delle Poste. Sull’altro lato ci saranno le bancarelle di Campagna Amica. Da una piazza all’altra: piazza Garibaldi dovrebbe vedere nuovamente il mercatino che negli anni ha visto una costante svolta verso livelli qualitativi sempre migliori e una miglior sistemazione dei banchi, promossa da Procom. Il mercatino sotto i portici conviverà con i diversi dehor che sono or- mai una caratteristica della zona. In una delle vie più commerciali della città, via San Lorenzo, la struttura dell’ex mercato tuttora semivuota, ospiterà una serie di iniziative per i più piccoli, dalla Casetta di Babbo Natale a quella degli Elfi, con l’evidente intento di offrire uno spazio al coperto per l’animazione rivolta ai più piccoli. Per le vie della città tornerà il trenino di Natale, mentre al Cristo, come ab- biamo già ricordato, il 7 dicembre ci sarà l’anticipo della Fiera dell’Immacolata con le bancarelle su corso Acqui. Tra le proposte anche la musica con gli allievi del Conservatorio ‘Vivaldi’ che saranno protagonisti di un evento in città, tra le vie del centro, il 13 dicembre, come noto giornata dedicata alla tradizione di Santa Lucia. II Comune come sempre si farà carico della spesa per il pagamento del consumo di energia (previsti circa 10.000 euro) per le luci di Natale, installate a carico dei commercianti. C.R. In ricordo di Alessandro Bressan Nuova ambulanza Quando c’era il mercatino in piazza Libertà __Domenica, in occasione della Giornata delle vittime della strada, l’associazione dei famigliari delle Vittime ha donato un’ambulanza (foto) alla Croce rossa di Alessandria in memoria di Alessandro Bressan, morto a causa di un incidente. Suo padre Ezio è il presidente dell’associazione stessa. ALESSANDRIA _ Il percorso verso la grande Amag che accorpa l’Amiu e in futuro anche l’Amv igiene ambientale (circa sessanta dipendenti) per dare vita alla filiera dei rifiuti è sempre tormentato. Alcuni passi in avanti sono stati compiuti, ma la parola fine è ancora lontana. Mercoledì il Consorzio alessandrino rifiuti ha approvato l’acquisizione del venti per cento di Amag Ambiente. Lo ha fatto con 14 voti a favore, sette astensioni e sei contrari. I Comuni che hanno dato il via libera all’operazione contano per 180 quote societarie sulle 227 presenti all’assemblea. I sindaci di area di centrodestra hanno espresso dubbi e contrarietà, mentre Stefano De Capitani, Mauro Bressan e Giorgio Abonante (rispettivamente presidente e amministratore delegato di Amag, e assessore comunale al Bilancio) hanno ribadito che il piano industriale «c’è» e che prevede quasi tre milioni di investimento. Di più non è stato detto perché all’inizio della prossima settimana scade il termine del bando per l’assegnazione. Nel frattempo i sindacati attendono. «Auspichiamo - spiega Gianluca Di Blasi, segretario generale della Funzione Pubblica - che non appena esperite con esito favorevole le procedure connesse al nuovo bando di gara, l’amministrazione comunale e la direzione aziendale provvedano alla convocazione delle parti so- ciali per l’illustrazione del piano industriale riferito ai servizi di igiene ambientale, nonché all’avvio delle trattive relative al passaggio dei lavoratori dell’Amiu. Ribadiamo di ritenere imprescindibile la salvaguardia di tutti i 190 posti di lavoro, unitamente al mantenimento del contratto Federambiente e degli scatti di anzianità. I lavoratori della fallita Amiu puntualizza Di Blasi - continuano a prestare il servizio tra molte difficoltà organizzative e logistiche non dipendenti dalla loro volontà, anche in condizioni di particolare disagio come in occasione dei recenti, pesanti, episodi di maltempo». La Fp Cgil è «da sempre» favore all’unificazione della filiera dei rifiuti all’interno di un unico contenitore aziendale che comprende spazzamento, raccolta e smaltimento. Ma nello stesso tempo l’organizzazione sindacale ritiene «che tutti gli sforzi dovrebbero essere tesi affinché prevalgano gli interessi collettivi connessi alla continuità di un servizio pubblico essenziale, piuttosto - conclude Gianluca Di Blasi - che gli interessi di parte di chi potrebbe volere attuare una contesa politica a discapito dei cittadini e dei lavoratori». Enrico Sozzetti Obiettivo è la filiera dei rifiuti all’interno di un unico contenitore che comprende spazzamento, raccolta e smaltimento Via Migliara - Via S. Lorenzo Anche questo Natale tu fai un dono a noi e noi ne facciamo uno a te! Portaci i capi che non metti più, noi li manderemo a chi ne ha bisogno e ti facciamo subito sconto 20% lo sui capi nuovi dello stesso genere che acquisti da noi! Fino a domenica 30 novembre 2014 I capi ritirati saranno donati in beneficenza all’Asilo Monserrato di Alessandria Alessandria - Via Migliara e Via San Lorenzo Siamo aperti domenica 30 novembre al pomeriggio 20 _ venerdì 21 novembre 2014 Online www.ilpiccolo.net Economia&Lavoro Qualità vincente Fondazione Michelin premia Quando quelle che vincono per tutto l’Ateneo impianti elettrici e àncore sono le imprese ‘in rosa’ l Classifica del Censis: è ai primi posti in diversi settori di ricerca Alessandria _ L’Università del Piemonte Orientale (Upo) brilla per la qualità della ricerca dai Dipartimenti. La ‘certificazione’ arriva dal Centro studi investimenti sociali (Censis). Le classifiche relative alla qualità dei progetti di ricerca e alla produttività scientifica in quattordici aree disciplinari indicate dal Consiglio universitario nazionale ed esplorate negli Atenei italiani, vedono infatti l’Upo ai primissimi posti. Il dato conferma tutti i trend positivi degli ultimi anni, compresa l’indagine Anvvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) del 2013 in cui l’Ateneo si era piazzata al quarto posto assoluto per qualità della ricerca nel panorama accademico nazionale, superando in moltissimi ambiti disciplinari a- tenei blasonati e con tradizione secolare. Per il censis l’Università del Piemonte Orientale è in assoluto la migliore per la ricerca nell’ambito delle scienze mediche ed è seconda sia nelle scienze politiche e sociali, dopo la Statale di Milano, e nelle Scienze fisiche, dopo Perugia e a pari merito con Roma ‘La Sapienza’. L’Upo è terza nelle scienze matematiche e informatiche, dopo Pavia e Trento, e nelle scienze biologiche dopo Torino e Foggia. Per le scienze giuridiche l’Ateneo è quarto dopo Roma ‘La Sapienza’, Trento e Milano ‘Bicocca’. Inoltre, tra le oltre cinquanta università analizzati nelle scienze chimiche è ottava. Buone valutazioni anche per le scienze storiche e le scienze economiche e statistiche. A giudizio del Rettore, Cesare Emanuel, l’Upo, è «tra gli attori protagonisti dello sviluppo di questo territorio grazie al lavoro qualificato dei nostri docenti e dei nostri ricercatori». E.So. l Ise di Spinetta e Posidonia di Novi: l’impegno per l’occupazione L’àncora interamente in acciaio realizzata dalla Posidonia Srl di Novi Ligure. Di origine genovese, fondata da Enrico e Giuseppe Ardito e da Cesare Livraghi negli anni Trenta, si è trasferita in provincia di Alessandria perché aveva bisogno di spazi maggiori per l’attività Alessandria _ Cosa hanno in comune gli impianti elettrici e le ancore per navi? Assumono. E per questo sono premiate. Infatti, grazie alla collaborazione di Confindustria Alessandria, la Fondazione Michelin Sviluppo ha assegnato il riconoscimento alla Ise Sas di Spinetta Marengo e alla Posidonia Srl di Novi Ligure. Il premio della Fondazione Michelin Sviluppo, costola della multinazionale francese dedicata allo sviluppo dell'occupazione nei territori sui quali sono insediati gli stabilimenti del gruppo, viene attribuito alle imprese per gli incrementi occupazionali "effettuati e previsti nel triennio". Il premio alla Ise è stato consegnato dal direttore della Fondazione Michelin Sviluppo, Corrado Alabiso, a Tiziano Maino, ammi- nistratore e contitolare della società che opera nel settore degli impianti strumentali elettrici e nella progettazione ed esecuzione di impianti elettrici, industriali e civili di media e bassa tensione, normali, stagni ed antideflagranti, e progettazione ed esecuzione di impianti per automazione processi e cicli produttivi. Il secondo premio è andato alla Posidonia Srl di Novi Ligure (progettazione, costruzione e commercializzazione di àncore, catene e dotazioni di coperta per il settore navale e della nautica da diporto) e consegnato a Ettore Ardito, amministratore dell'azienda che produce àncore, catene, attrezzature e sistemi per ormeggio e rimorchio per navi e yacht. E.So. Medicina e università, primo cambio di passo per la ricerca l Ospedale, Piemonte Orientale e ‘Poli’ insieme per l’innovazione. Il fissatore cranico della Ntplast Alessandria _ «Il paziente è al centro della ricerca, della sperimentazione, dell’assistenza. Esistiamo perché c’è il paziente, non per noi stessi, per diventare primari o docenti universitari». Le parole di Nicola Giorgione arrivano alla fine dell’intervento di apertura della ‘Terza giornata della ricerca’ ospitata, ieri, nel salone dell’ospedale e intitolata “Sinergie per l’innovazione: l’esperienza dell’azienda ospedaliera di Alessandria”. Una etichetta un po’ asettica per un giorno intero di lavori invece di grande sostanza, perché, come ha sottolineato Antonio Maconi, responsabile dello ‘Sviluppo e promozione scientifica’ dell’azienda ospedeliera e direttore e responsabile scientifico dell’evento, si è parlato «di cose concrete, tangibili, fondamentali per un vero percorso innovativo e di sviluppo». Che l’ospedale di Alessandria ha imboccato insieme all’Università: da un lato l’Ateneo del Piemonte orientale con il Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica (Disit) diretto da Graziella Berta, e dall’altro con il Politecnico di Torino (sede di Alessandria) e il Consorzio Proplast. cubatore di Proplast e che oggi ha quattro dipendenti, presentata in modo dettagliato durante i lavori del convegno. La giornata si è conclusa con il rinnovo dell’accordo ‘Medplast’ fra azienda ospedaliera, Politecnico di Torino, consorzio Proplast. «È una convenzione che rappresenta una carta da giocare per attrarre capitali» ha commentato Stefano Guala, presidente di Ntplast e Guala Dispensing, che con Mino Gazzoni (amministratore delegato di Ntplast), Alberto Mangone (certificazione del prodotto) e Piero Malobbia (commercializzazione) ha presentato il fissatore cranico. Dispositivo in plastica biocompatibile Il dispositivo è realizzato interamente in materiale plastico (peek optima), biocompatibile e che non interferisce con l’esecuzione degli esami come tac o risonanza magnetica in quanto è radiotrasparente. Il polimero, certificato dal Ministero della Salute, è caratterizzato da prestazioni biologiche-meccaniche che si adattano alla natura di un progetto di fissatore cranico nato sulla base delle esigenze del neurochirurgo. Il costo è mille volte superiore ai polimeri standard: mille euro al chilo. Negli ospedali italiani per chiudere la scatola cranica al terUna storia tutta alessandrina mine di un intervento «L’innovazione è la vera neurochirurgico sono scommessa della sanità» Ieri la giornata normalmente utilizzate dice Giorgione. E dal monè stata conclusa placche metalliche che do delle imprese arriva la almeno conferma che ad Alessancon il rinnovo richiedono dria la sinergia può davvero dell’accordo 15/20 minuti per l’imCon il dispositivo funzionare come dimostra Medplast. Quando pianto. ‘made in Alessandria’ l’esperienza del fissatore cranico progettato dalla N- le start up vincono bastano due minuti. Inoltre la saldatura del tplast, start up nata nell’in- sioprogetti, nello stabilimento in zona industriale D3 ad Alessandria, dove inizia la produzione nell’ambiente asettico e controllato di una ‘camera bianca’. L’innovativo dispositivo della Ntplast è stato presentato durante i lavori cranio avviene in modo più naturale perché garantisce una infinitesimale mobilità ossea che rende il processo del tutto naturale. Il fissatore craniale è già commercializzato. I primi esemplari sono stati venduti a ospedali spagnoli e del Sud Africa. Ma il mercato cui punta la Ntplast è mondiale. La stima è di almeno 30.000 pezzi per l’Europa, dove ogni anno è eseguito circa mezzo milione di craniotomie, e di almeno tre volte tanto nei venti Paesi dove la società alessandrina è già entrata in contatto con specialisti e ospedali. Tutto nasce nel 2009 dalla premiazione del brevetto del ‘tappo - fissatore cranico’ nato dalla start up cresciuta all’interno dell’incubatore di Proplast che ha sede nel Parco Scientifico e Tecnologico di Rivalta Scrivia. «Nei primi tre anni di lavoro - racconta Stefano Guala - sono stati utilizzati fondi privati ed europei per sviluppare il prodotto, poi siamo intervenuti facendo salire l’investimento da 250.000 a un milione e mezzo». Grazie alla iniezione di risorse arriva la fase della industrializzazione. La Ntplast si trasferisce all’interno della Bi- La consulenza del chirurgo Lo sviluppo del dispositivo biomedico è il frutto della collaborazione con Pietro Versari, neurochirurgo, già direttore del reparto alessandrino. Cosa serve a un chirurgo in sala operatoria? La risposta dello specialista è alla base del progetto che si è sviluppato in più fasi. La prima con uno studio di stabilità su cadaveri per valutare il carico e la resistenza. Questa parte sperimentale è stata effettuata in Francia «dove vi sono strutture specifiche che in Italia non esistono» rileva Versari. Poi lo sviluppo utilizzando quattro babbuini «operati con livelli standard umani». Tutti gli animali, al termine di cinque mesi di studio, stanno bene. Infine i primi utilizzi sull’uomo durante interventi effettuati a Città del Capo e a Varsavia. Altri servizi di approfondimento la prossima settimana. Enrico Sozzetti Nicola Giorgione, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Alessandria l I riconoscimenti finali del concorso tutto al femminile Alessandria _ Le imprese in rosa vincono. Come ha confermato, pur nel contesto di numeri piccoli che però hanno un valore importante per ciò che rappresentano, la premiazione del concorso ‘Creaimpresa AL femminile – Desinenza A’, rivolto alle imprese nate dai percorsi dello Sportello di Creazione Impresa e che ha visto la partecipazione di oltre trenta realtà. Cinque le aziende premiate, attive da almeno due anni e con «prospettive di crescita» come affermano le titolari. Tre sono state scelte dal Comitato tecnico composto da rappresentanti della Provincia (Simona Baraldi), Comitato per l’Imprenditoria Femminile (Manuela Ulandi) e Fondazione Michelin (Corrado Alabiso). Nella categoria “Adozione strumenti innovativi nell’organizzazione aziendale e nello stile di mana- Le titolari delle imprese premiate gement nonché nella commercializzazione del prodotto e del servizio” la giuria ha premiato ex aequo “A mano Libera” di Viviana Sgarminato con sede ad Acqui e la Rosa D’Oro 2 di Elisa Pignaffo di Alessandria; per la categoria “Individuazione di nuove e piu efficaci forme e modalità di comunicazione” il premio è andato a Labor Naturae snc di Novi Ligure. Alle imprese una pergamena e un assegno (500 euro) messo a disposizione dalla Fondazione Michelin, consegnati da Barbara Paglieri, presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile e Corrado Alabiso, direttore della Fondazione Michelin. Il premio dei lettori del sito de La Stampa è andato a Impariamo Doposcuola Formativo di Maria Galli di Alessandria e Silver snc di Casale. E.So. Timori per la Eurofins di Rivalta Imt-Tacchella: Eccellenze lunedì tavolo protagoniste in Prefettura per Expo l Certifica prodotti ad alto contenuto tecnologico. Sette posti a rischio l Sindacati e lavoratori preoccupati per un altro ridimensionamento l Rivalta Scrivia Cassine Alessandria _ A rischio un’altra realtà imprenditoriale di eccellenza. È la Eurofins Tech che appartiene al gruppo multinazionale Eurofins e che ha sede all’interno del Parco scientifico e tecnologico di Tortona. L’allarme arriva da Ivan Gaetani della Fiom Cgil di Alessandria: «Oggi su quest’azienda ci sono degli interrogativi per quanto riguarda la prosecuzione dell’attività o almeno per quanto riguarda la sede di Rivalta Scrivia dove sono occupate sette persone». Il 28 novembre è in programma a Torino un incontro fra la società e le organizzazioni sindacali. L’azienda complessivamente occupa 21 dipendenti nelle sedi di Torino e a Rivalta Scrivia dove si occupa di certificazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico. A fine agosto, per esempio, la Eurofins Tech è stata riconosciuta dalla Us Coast Guard come laboratorio e organismo indipendente per la valutazione di conformità di prodotti elettrici destinati a essere installati in aree soggette a pericolo di esplosione. La struttura all’interno del Pst ha anche una camera anecoica che viene utilizzata per prove di compatibilità elettromagnetica su apparecchiature elettroniche provenienti da tutto il mondo al fine della marcatura ‘Ce’. E.So. _ «In mancanza di un’apertura dell’azienda sui trasferimenti dei lavoratori da Cassine a Riva presso Chieri, le iniziative di sciopero e di presidio, nostro malgrado, proseguiranno». La lotta alla Imt - RTacchella di Cassine continua, benché un primo risultato sia stato ottenuto: l’apertura del tavolo di crisi convocato in Prefettura, ad Alessandria, per lunedì alle 11. «Pensiamo sia molto importante - affermano i rappresentanti delle segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, i membri della rappresentanza sindacale unitaria (rsu) e i lavoratori della storica azienda meccanica - che il confronto per la ricerca di una soluzione che eviti la chiusura programmata dello stabilimento di Cassine possa continuare dopo tre mesi di confronto con la dirigenza Imt». Parti sociali e dipendenti ringraziano «le istituzioni locali, regionali e nazionali oltre che il prefetto di Alessandria, Romila Tafuri, per essersi interessati così celermente alla vertenza», mentre i timori si concentrano sulla «dichiarazione di 35 esuberi più il trasferimento di 27 persone a Riva di Chieri che porterà - è il giudizio sindacale - a un ridimensionamento tale che saranno a rischio le 55 persone che rimarrebbero in produzione». E.So. _ Le eccellenze alimentari protagoniste guardando sia all’Expo 2015 di Milano, sia al territorio e ai nuovi mercati. È su questo che punta l’attenzione Confindustria Alessandria per la tredicesima edizione della ‘Settimana della Cultura d’Impresa’, organizzando “Verso Expo 2015 – Orgoglio Italia: eccellenza alimentare del territorio”, convegno, aperto al pubblico, in programma lunedì, alle 17.30 ad Alessandria, a Palazzo Monferrato in via San Lorenzo 21. L’incontro rappresenta anche l’evento dell’assemblea annuale 2014 della Piccola Industria di Confindustria Alessandria. Ad aprire i lavori sarà Marco Giovannini, presidente di Confindustria Alessandria, successivamente si svolgerà la tavola rotonda coordinata da Edoardo Raspelli, “cronista della gastronomia” (conduce su Canale 5 la trasmissione “Melaverde”), e Liubetta Novari, parteciperanno Roberta Ceretto, responsabile comunicazione e marketing Ceretto Srl; Fabio Leonardi, amministratore delegato Igor Srl; Andrea Ribaldone, cuoco del ristorante I Due Buoi di Alessandria; Piero Rondolino, presidente riso Acquerello; Simone Zerbinati, direttore generale Zerbinati Srl. E.So. Lunedì a Palazzo Monferrato con Confindustria Alessandria 30 _ venerdì 21 novembre 2014 Online www.ilpiccolo.net Acqui Terme Tutti in campo per l’Ospedale La città bollente sbarca in Cina l Chiesta l a gran voce la revisione dei bacini d’utenza decisi dalla Regione ha piccato senza mezzi termini l’acquese – Ci sembra assurdo che, in _ C’è un gran fermento nelle stanze relazione alla rimodulazione delle politiche acquesi. L’annunciata ra- reti assistenziali e delle strutture zionalizzazione degli ospedali del complesse ospedaliere, la mancanPiemonte ha allarmato (e sconcer- za del punto nascita determini imtato) la comunità bollente che è su- mediatamente il declassamento da bito corsa, tramite i propri rappre- Dea primo livello “Spoke” a Ospesentanti, ad organizzare concioni dale di base». Le motivazioni albergate dal verper rimediare all’infausto declassamento dell’ospedale “Galliano”. tice sanitario piemontese ascriveDalla Cina, dove il sindaco Enri- rebbero la scelta governativa alla co Bertero è impegnato nella pro- mancanza di dati di sintesi, mai formozione turistica della città, il pri- niti dalla Provincia di Alessandria mo acquese ha mobilitato i “suoi” (nonostante più volte richiesti), alla ma, a quanto pare, senza sortire al- rimodulazione del piano su paracun effetto. metri di sicurezza per i pazienti, alEmblematico l’incontro di lune- l’obbligo di istituire non più di due dì scorso tra l’assessore comunale “spoke” per provincia, al forte saldo Stefano Ghiazza ed il “collega” del negativo per le prestazioni pagate governo regionale, Antonio Saitta: fuori regione ed infine all’eventuale «Siamo sconcertati dalaumento dell’assistenza le affermazioni dell’asGhiazza domiciliare. sessore Regionale alla L’alfiere comunale, preannuncia saltato letteralmente Sanità, dalla sua arroganza e dalla poca at- raccolta di firme dalla sedia, ha denuntenzione ai problemi per Napolitano ciato pubblicamene il del nostro territorio – Pd regionale di svende- Acqui Terme re il territorio Acquese alle affiliate e più forti politicamente città di Novi Ligure e Casale Monferrato. Uscito da Palazzo Lascaris, Ghiazza ha preannunciato mobilitazioni generali e raccolte di firme da inviare a Ministero della Salute, Capo dello Stato e Governo regionale. Dai toni più pacati, invece, la contestazione del Centrosinistra acquese. Aureliano Galeazzo e Vittorio Rapetti pur affermando la propria contrarietà alla revisione regionale, hanno auspicato un confronto con il vertice sanitario piemontese. Lo scopo sarebbe quello di sensibilizzare l’assessore sul reale alveo del nosocomio nostrano: «Nella valutazione del bacino di utenza dell’ospedale di Acqui debbono essere tenuti in considerazione anche parte dell’Ovadese, il basso astigiano e l’alta valle Bormida tra Cairo e Sassello – hanno affermato – L’area si allargherebbe ulteriormente laddove si considerasse il ridimensionamento o la chiusura dei presidi di Ovada, Nizza, Cairo e Canelli. Il piano stima 42mila utenti potenziali, mentre il bacino dell’Acquese ne comprende almeno 70mila, cui vanno aggiunti i turisti e i cione e globali le opportunità di confronto e, perché no, di sinergie. «Abbiamo già stipato un numero cospicuo di contatti che tornati in patria sapremo allettare in modo efficace – ha continuato il sindaco - In particolare con la Cina abbiamo avviato relazioni che potrebbero portare a buoni affari già l’anno venturo. Infatti, una delegazione cinese verrà a farci visita nel 2015 per valutare investimenti non solo nell’ambito turistico». Atteso il periodo storico, l’economia cinese, oggi, risulta una delle poche aree capaci di produrre partner dai copiosi investimenti globali, proprio quelli che sarebbero salvifici per la prima criticità produttiva acquese: le Terme. «La cosa che ha reso ancora più interessante l’opportunità offerta dall’evento è stata la gratuità della “spedizione” turistica – ha concluso il sindaco - L’ente del Turismo cinese ha infatti sostenuto la quasi totalità delle nostre spese». M.P. Arriverà dall’estremo oriente la salvezza delle Terme? Acqui Terme Polemiche di fuoco per il declassamento dell’Ospedale Civile termalisti, numerosi nella nostra zona». Tale cambiamento di valutazione porterebbe ad interpretare diversamente le reti assistenziali: «Operata questa revisione, si potrebbero mantenere ad Acqui i reparti esistenti e connetterli a quelli dell’ospedale di Alessandria, così da svolgere un’ indispensabile funzione di “filtro” soprattutto, data la popolazione anziana, per i servizi di cardiologia ed urologia». Massimiliano Pettino Grazie dei campi, la tradizione adesso si incontra con l’Expo? Al via il consueto ap- sione Episcopale ed intitolata i frutti della terra e puntamento tra la Dio- “Benedire nutrire il pianeta”. cesi e gli agricoltori Alle porte dell’Expo 2015, il l Acqui Terme _ Ultimi ritocchi per il “Grazie dei campi”, l’evento non solo liturgico dedicato alla mondo agricolo. L’appuntamento è fissato per domenica 23 novembre, dalle ore 10.30, presso la Cattedrale di Acqui Terme. L’incontro tra Diocesi acquese e Coldiretti provinciale è ormai divenuta una tradizione e si incanala nell’alveo della festa nazionale del Ringraziamento decisa dalla Commis- motto riecheggia di un particolare significato: «Invita a dedicare un’attenzione speciale al tema del cibo, quale dono di Dio per la vita della famiglia umana – hanno spiegato gli organizzatori - Così, nel ringraziare il Padre per i frutti della terra, ci rendiamo consapevoli di coloro che invece patiscono la fame. Papa Francesco richiama spesso “la tragica condizione nella quale vivono ancora milioni di affamati e malnutriti, tra i quali moltissimi bambini. La fame è minac- cia per molti dei poveri della terra, ma anche tremendo interrogativo per l’indifferenza delle nazioni più ricche». L’appuntamento rappresenta una riflessione a tutto tondo sull’agricoltura, sulla custodia della terra, sul rispetto dell’ambiente e dei suoi ritmi, nonché sulla sensibilità dei consumatori alla lotta contro lo “scarto”. Alle celebrazioni liturgiche, seguirà la tradizionale benedizione dei mezzi agricoli e il momento conviviale organizzato alla “Vallerana” del vicino Comune di Alice Bel Colle. M.P. Bistagno, strada del Rocchino condannata alla chiusura _ Città bollente presente all’International Mayor’s Forum on Tourism, l’evento organizzato a Zhengzho dal governo cinese. Nei giorni scorsi, invitata ufficialmente dall’Amministrazione Nazionale del Turismo cinese, Acqui Terme, nelle persone del sindaco Enrico Bertero e della vice, Franca Roso, ha partecipato a questo summit internazionale pubblicizzando bellezze, peculiarità enogastronomiche e potenzialità economiche nostrane. Ovvio l’intento promozionale della spedizione. «Nella provincia che ha ospitato il summit vivono 100 milioni di persone. Se riuscissimo a far innamorare della nostra città anche solo una parte di questi, avremmo risolto il problema del turismo acquese» ha scherzato Bertero. Tantissime le località ospitate nella con- : In breve PONZONE Commemorazioni della Bandita __Il circolo culturale “La Società” di Ponzone, ospiterà domenica 23 novembre, dalle 9.30, un evento culturale commemorativo del settantesimo anniversario della battaglia di Bandita, Olbicella, Paincastagna. Il convegno è intitolato “Quel tragico ottobre del 1944” come il libro scritto da Giovanni Sisto, ufficiale degli alpini nell’ultimo conflitto mondiale e comandante partigiano che partecipò a quegli eventi. Il relatori Adriano Icardi, Federico Fornaro, Andrea Mignone, e Luca Borzani ripercorreranno i frangenti di quei giorni tragici, la figura eroica di Domenico Lanza detto “Mingo”, comandante della Brigata di Giustizia e Libertà “Michele Bonaria” e le violenze e devastazioni che nell’autunno 1944 accomunò combattenti e popolazioni di Acquese ed Ovadese. Informazioni: 0144.78103. (M.P.) ................................................................... l Il sindaco adesso accusa : “La Provincia si è dimenticata di noi” Bistagno _ Celeste Malerba, sindaco di Bistagno, lo aveva preannunciato dalle pagine del nostro giornale: «O risolvono il problema della strada del Rocchino o ci sentiranno bussare alle porte alessandrine». Ed è stata di parola. Periodicamente la governatrice porta alla ribalta una questione che, comprensibilmente, non può cadere nel dimenticatoio. Dal febbraio scorso, a causa di uno smottamento dovuto alle piogge invernali, la strada provinciale 227 "del Rocchino", che collega i comuni di Melazzo, Bistagno e Ponti, è chiusa al traffico. L'interruzione della circolazione sta causando non pochi disagi a automobilisti e servizi pubblici della zona che, da allora, sono costretti a fare percorsi alternativi più lunghi con endemici rallentamenti, sovraffollamento delle altre strade. Le precipitazioni copiose dei giorni scorsi hanno ulteriormente peggiorato la situazione, ma cosa più grave, ha inserito la “questione bistagnese” in coda alle altre, più gravi, dei territori alluvionati della provincia. «Siamo vittime della lentezza burocratica – ha la- mentato il vertice comunale – Noi non possiamo intervenire perché la competenza è della Provincia e così le criticità aumentano e languono in attesa di provvidenziali fondi che non giungono mai. Se i tecnici fossero intervenuti nei tempi (su appena 50 metri di strada) oggi ci sarebbe un problema in meno». Il crollo della strada 227 ha lesionato l’impianto idrico della città, isolando dalla fornitura un’intera zona di periferia. «L’Amag è intervenuta risolvendo la situazione con un percorso temporaneo in attesa dell’inizio dei lavori provinciali Ma quanto dovremo ancora aspettare?». M.P. CON POLEMICHE Fiera di Santa Caterina __Piovono polemiche sull’ultima edizione della fiera di Santa Caterina: traffico congestionato e viabilità disegnata in maniera discutibile. Sono queste le accuse rivolte dai cittadini agli organizzatori dell’evento. Secondo i commercianti del centro, molti consumatori avrebbero desistito dagli acquisti perché stanchi di essere imbottigliati nel traffico congestionato di via Moriondo, mentre da zona Bagni si leva il coro dei residenti ostacolati dalla chiusura fieristica di via Ros- selli e costretti, per giungere a casa, al giro ben più lungo della circonvallazione. Dal Comune si giustificano parlando di scelte obbligate dalle intemperie che invero hanno flagellato i cantieri ma che di fatto hanno “graziato” i giorni di festa. In città sono in molti ad essere stufi dei tanti lavori disseminati per la città ed ancor più dell’estrema lentezza nella esecuzione delle opere. (M.P.) ................................................................... ACQUI TERME 10 anni di Pari opportunità __La Consulta per le Pari Opportunità del Comune di Acqui Terme compie 10 anni. Istituita nel 2004 come organo consultivo di Palazzo Levi, ha raggiunto il genetliaco decennale ed il 30 novembre festeggerà l'evento, alle ore 16, presso il Movicentro cittadino. Per l'occasione è stata invitata l’orchestra “Mozart 2000” (composta da quaranta musicisti di età compresa dai 10 ai 16 anni), diretta dal maestro Alessandro Buccini, che allieterà i presenti con brani e colonne sonore intervallati da brevi letture poetiche. «Mi farebbe piacere che all'evento intervenisse tutta la cittadinanza – ha dichiarato Andreina Pesce, la presidente del consesso – In un clima di festa, potrebbe essere l'occasione per far conoscere il prezioso lavoro sociale svolto dalla Consulta». Quindi, non solo brindisi. Una conferenza farà il punto delle iniziative intraprese nel 2014 dall'organo consultivo ed illustrerà i progetti pensati per l'anno venturo. Si preannuncia che molti di questi avranno come filo conduttore “La donna nell’ambito lavorativo”. (M.P.) DIAMO ASSISTENZA AI POSSESSORI DI APPARECCHI ACUSTICI DI TUTTE LE MARCHE. 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Dovrà subire il declassamento e correrà ancora molto tempo e non si anil taglio di diversi reparti. E le ultime drà a una decisione certamente prima speranze sono affidate alla ripartizione della metà dell'anno prossimo, cui sedegli ambiti e alle capacità di azioni del- guiranno i tempi che si decideranno per la politica locale e dei cittadini, speran- la messa in atto delle decisioni. In quedo che le istanze possano venire ascol- sto lasso di tempo si valuteranno gli spitate. La giunta regionale mercoledì 19 ragli: il più significativo dei quali è la ha approvato il nuovo piano sanitario, decisione della giunta Chiamparino di solo cinque giorni dopo che l'assessore accorpare l'ambito territoriale dell'oalla sanità Antonio Saitta lo aveva pre- spedale di Tortona con Novi Ligure e sentato alla competente commissione non con Alessandria, come previsto inidel consiglio regionale: esso compren- zialmente. Questa aggregazione rispetde una consistente razionalizzazione ta l'assetto attuale dell'azienda ospedadelle spese e una riorganizzazione della liera unica, il che, anche se non esisterà rete ospedaliera. Tortona perderà il Dea più la figura attuale dell'ospedale di di primo livello, dipartimento di emer- cardine, potrebbe consentire, se le dirigenza e accettazione, da cui deriverà la genze Asl e Aso avranno sensibilità, ai chiusura della Rianimazione, Cardiolo- tecnici e politici del territorio di congia, Pediatria, Neurologia e frontarsi sulle effettive doServizio trasfusionale. L'ee opportunità che Il piano tazioni secutività di tale piano non possono derivare dagli assanitario setti al momento previsti. è tuttavia immediata: saranno i vertici Asl e Aso, regionale è molto In questi mesi potranno che peraltro devono essere penalizzante svilupparsi numerose aziorinnovati e saranno nomini: i comitati civici sono già Teatro, gestione sempre nel mirino Tortona Scontro per l’Ospedale Sindaci iscritti al Pd restituiscono le tessere all'azione per la raccolta delle firme: quello promosso dal comune è a quota 3500, il comitato Uniti per Tortona ne ha già 7000. Quest'ultimo comitato civico ha inoltre pianificato una manifestazione il prossimo 15 dicembre di fronte all'ospedale. Il comitato tecnico avviato dal sindaco Gianluca Bardone ha raccolto adesioni bipartisan di vari esponenti politici, ma in questo caso in virtù delle competenze professionali e delle esperienze di ciascuno. Esso opererà su tre fronti: quello legale, curato dall'avvocato es ex sindaco di centro sinistra Marco Balossino; il piano scientifico, seguito dai medici Antonello Santoro (Pd), Riccardo Prete (Pd), Giorgio Musiari (Fi); il piano tecnico, curato dall'ingegner Fabrizio Dellachà (M5S), con l'elaborazione di una relazione in cui vengono indicate le criticità di accessibilità alla struttura, le distanze da percorrere per raggiungere gli altri ospedali, la disponibilità degli spazi idonei ai reparti. S.B. _ Verificare gli adempimenti contrattuali dei gestori del Teatro Civico e in caso contrario provvedere alla revoca della concessione, come previsto dal contratto: alcune forze politiche della minoranza consiliare insistono per verificare l'effettiva rispondenza agli obblighi contrattuali da parte della società Fama Fantasma, cui è affidata la gestione del teatro fino al giugno 2016. All'ultimo consiglio comunale fu presentata un'interrogazione in merito, sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza: ora il consigliere della lista civica indipendente Nuova Tortona Fabio Morreale rilancia e trasforma il documento in mozione, sottoscritta anche dal gruppo del M5S. Si fa riferimento all'articolo secondo cui”nel caso in cui il concessionario trascurasse ripetutamente l’adempimento delle condizioni contrattuali in modo grave e tale da ledere la fiducia nell’adeguatezza dei successivi adempimenti, il Co- mune potrà, di pieno diritto, senza formalità di sorta, risolvere ogni rapporto con diritto al risarcimento degli eventuali danni”. I dubbi riguardano “i rilevanti costi a carico del Comune; gli ingenti contributi annuali stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona; la perdita del contributo regionale, essendo il teatro affidato a privati; la gestione straordinaria a carico del comune; la continua e totale mancanza di rendicontazione dei contributi concessi alla gestione; i costi rilevanti, in molti casi per associazioni cittadine di volontariato che intendono fruire del teatro; per la stagione che non risulta inoltre essere di particolare eccellenza e risonanza nel panorama culturale cittadino: per la carente sinergia con il mondo dell’associazionismo e delle scuole cittadine”. Accanto alla mozione, anche un'interrogazione in merito ad alcune rettifiche rese a mezzi di informazione dalla dirigente del settore cultura Luisa Iotti, che secondo Morreale, non avrebbe avuto il compito di prendere l'iniziativa, essendo funzionario tecnico e non politico. S.B. Viabilità, è proprio Nasce l’osservatorio sull’ambiente Secondo weekend Carmelo Ciniglio è il presidente nel segno del tartufo una rivoluzione l Novità per le zone di piazza Battisti, via Vanoni e via Postumia Tortona _ Modifiche viabilistiche in diverse vie cittadine. In dettaglio, sarà percorribile a senso unico di marcia piazza Battisti, da via Guala verso via XX settembre; ci sarà obbligo di andare diritto o di svoltare a sinistra alla intersezione di piazza Battisti con via XX settembre e via Codevilla, con obbligo di fermarsi e dare la precedenza in questa intersezione per i conducenti che, provenienti dalla immissione a senso unico di marcia della piazza, si immettono con manovra di svolta a sinistra. Sarà inoltre effettiva l’eliminazione del divieto di sosta permanente sul lato della piazza adiacente ai giardini l’istituzione del divieto di sosta per esigenze di pulizia della sede stradale, con rimozione forzata dei veicoli in difetto, sempre dal lato giardini, dalle 9 alle 11 di ogni giovedì. Per via Vanoni, ci sarà obbligo di dare precedenza all’intersezione formata dal nuovo tratto con via dei Fragolai, dove verranno anche posti dissuasori di velocità e istituito il divieto di transito ai mezzi pesanti. Mezzi pesanti che non potranno più invece circolare in via Postumia, all'estremità opposta della città, nei pressi della ex statale per Genova, a causa della strada dissestata. È ora prevista l’istituzione del divieto di transito per i veicoli aventi massa complessiva a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate sulla via fino al ponte sulla roggia Maghisello. S.B. l Organo consultivo istituito dell'amministrazione comunale Tortona _ Nasce l'osservatorio sull'ambiente, organo consultivo dell'amministrazione comunale in materia di politiche ambientali. Il sindaco Gianluca Bardone ne ha affidato la organizzazione e costituzione a Carmelo Ciniglio, consigliere comunale Pd, da sempre impegnato nell'approfondimento e nello studio delle conseguenze dell'inquinamento sul territorio. La costituzione di tale organo è stata presentata alla seduta di commissione consiliare ambiente martedì scorso e verrà votata in aula al consiglio comunale il prossimo 27 novembre. Sarà presidente lo stesso Ciniglio, affiancato da altri ambientalisti di provata competenza e impegno, come Danilo Bottiroli, Giuseppe Raggi, Giacomo Seghesio, alcuni impegnati in politica, altri no, con esponenti di maggioranza (Ciniglio, Pd, e Bottiroli M5S), suddivisi tra maggioranza e opposizione, segno di come tale organo sia da intendersi svincolato dalle logiche litiche. E' stata volutamente scelta una composizione agile, per non appesantirne la facilità di azione, anche perchè gli stessi componenti hanno svolto insieme molte battaglie su temi ambientali negli anni e non devono cioè impegnarsi a ricercare documentazione o mediare su posizioni comuni, conoscendo già i problemi e avendone condiviso i presupposti. L'osservatorio funzionerà con riunioni indette su vari temi e invitando attivisti e istituzioni, ma sarà anche e soprattuto un Anche Casale ricorre a Velo Ok l Saranno installazione due dissuasori a Roncaglia e a Terranova Casale Monferrato _ I VeloOk che sono stati installati al Lavello, la parte bassa di Ozzano Monferrato, posta lungo l’asta della trafficatissima strada provinciale Casale - Asti, piacciono e fanno scuola. Sin dalla loro installazione, avvenuta nel settembre del 2013, gli ozzanesi avevano subito potuto toccare con mano i benefici derivanti da una minore velocità dei veicoli, costretti dai dieci dissuasori a limitare le loro corse. Certamente c’è stata anche qualche lamentela dei “pontificatori di professione” che hanno ritenuto che questi strumenti servissero a fare cassa all’ente proprietario della strada, ma la maggior parte dei residenti ha condiviso la decisione presa a suo tempo dalla Provincia di Alessandria, dietro le sollecitazioni dell’amministrazione comunale di Davide Fabbri che, a breve, dovrà prendere in carico in prima persona la gestione degli stessi. Intanto anche la giunta comunale di Casale ha deciso si fare un passo in questa direzione. L’esecutivo ha approvato, all’unanimità, di provvedere all’installazione di due dissuasori attivi nelle frazioni di Roncaglia e Anche Casale ha deciso di ricorrere al Velo Ok di Terranova, entrambe attraversate da una strada provinciale a forte percorrenza, la prima in direzione di Vignale – Altavilla, la seconda verso la Lomellina. E, anche in questo caso, come era stato più volte ribadito ad Ozzano, ci sono delle ragioni fondate. «La situazione in questi tratti di strada è diventata insostenibile – dice il primo cittadino casalese Titti Palazzetti – e stanno a testimoniarlo i due incidenti mortali che si sono verificati a maggio a Terrvanova e a settembre a Roncaglia». Di qui la decisione di affidare alla polizia locale un’indagine conoscitiva sulle ditte operanti del settore e di verificare i risultati delle campagne di controllo della velocità di transito effettuati in diversi comuni italiani prima e dopo l’installazione dei dissuasori e la decisione, come spiega l’assessore alla mobilità Luca Gioanola, di installarle «in tratti urbani e del concentrico, cinque a Terranova e quattro a Roncaglia. Il sistema è composto da una serie di box che, a turno, possono essere dotati del rilevatore di velocità, il guidatore non sapendo quale box contiene il rilevatore deve ridurre l’andatura lungo tutto il tratto coperto dai dissuasori». A volte, come nel caso di Ozzano Monferrato, l’installazione dei dissuasori ha portato al verificarsi di scene davvero paradossali. Il giorno che vennero installati nel settembre 2013, testimonianza diretta di chi scrive, al mattino e sino a mezzogiorno, la Casale – Asti sembrava essere un’autopista, neanche posizionati tutti il traffico si è immediatamente tranquillizzato con vetture che andavano addirittura ai 20/30 km/h. Poi sono iniziate le polemiche ma per chi ci abita la vivibilità (e la sicurezza) sono sicuramente aumentate. Come sarà adesso per Terranova e Roncaglia, in attesa che si arrivi anche a Casale Popolo Massimo Iaretti riferimento per le segnalazioni di cittadini, effettuando anche periodici incontri nei quartieri o nelle scuole, con poteri quindi diversi da quelli della commissione consiliare. Massima attenzione ai beni comuni e già attive alcune operatività: sulla potabilità dell'acqua, ad esempio, con la richiesta alla società che gestisce l'acquedotto e all'Asl di valutazioni ulteriori sui parametri con cui viene certificata la potabilità, il risanamento del torrente Scrivia, con approfondimenti circa i rischi connessi alla presenza da diversi decenni di bidoni tossici interrati nei pressi del parco fluviale. Prossime valutazioni riguarderanno i costi della raccolta differenziata dei rifiuti e le possibilità di risparmio energetico connesse all'installazione di impianti fotovoltaici. S.B. l 31ª edizione dell’apprezzata Fiera di San Sebastiano Curone San Sebastiano Curone _ Secondo appuntamento con il tartufo a San Sebastiano Curone, per il secondo weekend consecutivo della 31ª edizione della celebre fiera, evento promosso da anni al novero nazionale delle fiere. La scorsa settimana si temeva un ridotto afflusso di pubblico, per via delle forti piogge cadute fino alla sera precedente, invece, almeno dalla tarda mattinata in poi, la risposta è stata come al solito nell'ordine di migliaia di visitatori, con buoni affari per gli oltre cento espositori di prodotti gastronomici e merci varie e per i ristoranti e agriturismo della zona, che hanno proposto menù a tema molto apprezzati sia per il numero di prenotazioni che nelle valutazioni. Ottima la quantità di tartufo disponibile, a testimonianza della fertilità del territorio, con circa 60 kg di bianco, venduti a dai 120 ai 140 euro l'etto per i pezzi più grandi, attorno ai 100 i più piccoli: 80 kg di nero, venduti a circa 80 euro al chilo, cifre che dovrebbero riproporsi, nelle quantità, nelle pezzature e nei prezzi, anche questa domenica, per l'intera giornata, a partire dalle 9. Inedita l'esperienza in streaming per la trasmissione della partecipata asta del tartufo, con l'obiettivo quindi di permettere in futuro anche l'interazione a distanza con i compratori via internet. S.B. CasalEat, quattro giornate per il settore Food & Beverage l 235 aziende provenienti soprattutto da Centro e Nord Italia Casale Monferrato _ Inizia oggi, alle ore 15, al Palafiere di Casale Monferrato la kermesse CasalEat. Quattro giorni di apertura, fino alla sera del 24 novembre destinati a pubblico e operatori del settore Food & Beverage: 235 aziende provenienti soprattutto da Centro e Nord Italia con un’area di ingresso dedicata al Monferrato e poi tantissime sorprese dal meglio dell’enogastronomia di tutta Italia. Al di là dello spazio di esposizione e vendita al pubblico, la lista delle attività in cui potremmo vedere impegnati produttori e chef è lunghissima: un calendario con circa 40 attività programmate. Nel pomeriggio di sabato, dalle 14 alle 18, Casaleat ospiterà un momento importante di Convivio in MOnferrato, il workshop con un programma di 4 tavoli tematici: Enogastronomia, Turismo, Sistemi territoriali e Che fare? L’incontro, un seminario che riunisce esperti e operatori di settore locali e di Milano, Torino e altre regioni i- taliane, è aperto alla partecipazione del pubblico e segue il talk show che la stessa sera dell’inaugurazione della fiera si svolge nel teatro di Casale Monferrato, primo appuntamento dell’evento promosso da Associazione Paolo Ferraris insieme al Comune in concomitanza e collaborazione con la manifestazione enogastronomica. Per l’intrattenimento è prevista alle ore 21 di sabato 22 novembre un’edizione speciale di Bacco e Bach. Le degustazioni protagoniste nell’area show del Palafiere sono per ogni palato: vino, birra, caffè, cioccolato. Si cucinerà tanto, ma si parlerà anche di alimentazione con con lo studioso di medicina integrata Renè Andreani. E con un guru della televisione italiana: Carlo Freccero che parlerà proprio di TV e cibo atteso al Palafiere per venerdì pomeriggio. E ci sarà anche l’Istituto Artusi di Casale con i suoi docenti ed allievi a fornire degustazioni delle pietanze monferrine e non. La rassegna rimarrà aperta venerdì dalle ore 15 alle 22, sabato e domenica dalle 10 alle 24 e lunedì dalle 10 alle 18. Il costo dell’ingresso è di 5 euro. M.I. ACCADEMIA LE MUSE Doppio concerto __Nel fine settimana doppio concerto dell’Accademia Le Muse di Casale. Sabato, alle 21, ultimo appuntamento di Bacco&Bach, Festival Internazionale di Musica e Vino: con l’occasione della fiera CasalEat si presenta un concerto dedicato al Grignolino del Monferrato Casalese Doc, alle sue diverse anime e personalità. Protagonisti saranno: l’orchestra da camera giovanile dell’Accademia Le Muse Insieme Vario&Divario diretta da Massimiliano Limonetti e le cantine Canato, Gaudio di Vignale e La Casaccia di Cella Monte in collaborazione con l’associazione Orizzonti Monferrini. Domenica, invece, prende il via una nuova rassegna musicale alle 17 con un concerto acustico per presentare il nuovo progetto musicale del musicista valenzano Andrea Dania dal titolo ‘Via Andrea Dania’. L’evento si tiene a Palazzo Vitta in via Trevigi a Casale. (U. Ber.) In breve : PONTECURONE Festa del Ringraziamento __Come ogni anno a Pontecurone si celebra la Festa del Ringraziamento, con la Messa celebrata da don Paolo Caorsi nella collegiata di Santa Maria Assunta e la tradizionale sfilata e benedizione dei mezzi da lavoro, agricoli e industriali. Domenica dalle 10.30 l'evento si arricchisce di un ulteriore momento simbolico. Al termine della funzione in Chiesa vi sarà la consegna ufficiale da parte della presidente del Lions Club Tortona Castello Maria Luisa Ricotti Angeleri alla Associazione Volontari Protezione Civile & A.I.B. Valli Curone-GrueOssona di una dandiera tricolore italiana quale simbolo del ringraziamento a tutti i volontari per il prezioso lavoro svolto per la tutela e la protezione della comunità, con interventi straordinari di aiuto, con particolare riferimento ai recenti episodi di calamità naturali sul territorio. (S.B.) ............................................................. TORTONA A che gioco giochiamo __ Sabato alle 9.15 presso la sala convegni della Fondazione CR Tortona si terrà il convegno "A che gioco giochiamo", durante il quale i medici Pia Camagna e Franco Fontana e la psicologa Barbara Ciconi interverranno per illustrare profili di rischio legati al gioco d'azzardo. (S.B.) ............................................................. CASALE MONFERRATO Mostra mercato sulla carta __Domenica, nel Mercato Pavia in piazza Castello, è in programma la mostra mercato “Casale Carta”. All’interno del Salone Tartara ci sarà una particolare esposizione di libri. Nella mostra, verrà organizzato un aperitivo letterario dalle 11,30 alle 12,30. ............................................................. MURISENGO A spasso nei luoghi del tartufo __Due ore di camminata nei luoghi del tartufo: la proposta di ‘Camminare il Monferrato’ per la prossima domenica ha come base Murisengo, nella patria della fiera del tartufo. Partenza prevista per le 10, con due ore di cammino in programma, fino a lambire le prime case di Cortanieto nei pressi di Montiglio. (A.S.) ............................................................. AL LABIRINTO L’ultima notte dei libri viventi __Questa sera alle 21 va in scena il quarto e ultimo incontro della rassegna ‘La notte dei libri viventi (e volanti) - Letture Libere per Lettori Liberi nelle librerie di Casale Monferrato’, organizzata da Casale Bene Comune in collaborazione con gli Amici della Biblioteca. La rassegna si chiude al Labirinto con un percorso intitolato ‘Musica maestro!’ nel quale si spazierà da Proust a Nick Hornby. (A.S.) ............................................................. LE COLPE DEI PADRI Sabato con la storia e il vino __Un romanzo storico per un suggestivo sabato sera d’autore: è la proposta della libreria Labirinto di via Benvenuto Sangiorgio, che ospita domani alle 18 la presentazione del volume ‘Le colpe dei padri’ di Livio Gambarini, introdotto da Roberta Coaloa e Monica Guglielminetti. Seguirà una degustazione di vini delle Cantine Vi.Ca.Ra. (A.S.) î ×Ô ÝßÍÑ ÛÌÛÎÒ×Ì ´¿ λ°«¾¾´·½¿ ÊÛÒÛÎÜT îï ÒÑÊÛÓÞÎÛ îðïì ×´ °®±½»--± Û¬»®²·¬ô ·´ ³¿¹²¿¬» ¼»´´¿³·¿²¬± ¿°»ª¿ ½¸» ´¿ º¿¾¾®·½¿ «½½·¼»ª¿ Ñ®¿·°³¹´·½±²¬»-¬¿²±îëê±³·½·¼· Ю±½«®¿¿´´•¿¬¬¿½½±¼±°±´•¿²²«´´¿³»²¬±¼»´´¿½±²¼¿²²¿°»®¼·-¿-¬®±¿³¾·»²¬¿´» ݸ·«¿ ´·²½¸·»¬¿ ¾·ô »½½± ´» ½¿®¬»ò Ô¿ ¹»²¬» ³±®·ª¿ » ´«· °»²¿ª¿ ±´± ¿´ ´«½®± × ÐÎÑÌßÙÑÒ×ÍÌ× ÑÌÌßÊ×ßÙ×ËÍÌÛÌÌ× ÚßÞ×ÑÌÑÒßÝÝ× ÎÑÓßò ß²¼®»±²» Ûª¿-·±ô ¿¼¼»¬¬± ×ÔÓßÙ×ÍÌÎßÌÑÜ× ÌÑÎ×ÒÑ Î¿ºº¿»´» Ù«¿®·²·»´´±ô éí¿²²·ô 8 ·´ °®±½«®¿¬±®» ¼· ̱®·²±½¸» ¼¿´ îððì ¸¿ ´¿ª±®¿¬± ¿´´» ·²½¸·»-¬» -«´´» ³±®¬· °»® ¿³·¿²¬± ¿´´¿ Û¬»®²·¬ ¼· Ý¿-¿´» ×ÔÓßÙÒßÌÛÍÊׯÆÛÎÑ Í¬»°¸¿² ͽ¸³·¼»·²§ô ê鿲²·ô 8 ´•«²·½± ·³°«¬¿¬± ª·ª»²¬» ¼»´ °®±½»--± Û¬»®²·¬æ ª·»²» ²±³·²¿¬± ¿¼ ¼»´´¿ ³«´¬·²¿¦·±²¿´» ²»´ ïçéê ¿´ ®»°¿®¬± ³¿½½¸·²» ¬«¾·ô ¼»½»¼«ó ¬± ²»´ ïççïæ ³»-±¬»´·±³¿ °»®·¬±ó ²»¿´»ò Ù·«´·± Ì»-¬±®»ô ®»°¿®¬± ³»ó -½±´»ô ¼»½»¼«¬±²»´îððèæ ¿-¾»-¬±ó -·ò ܱ®¿²¼± ݱ¬¬¿º¿ª¿ô ¿¼¼»¬¬± ¿´ó ´¿ ³±ª·³»²¬¿¦·±²» ¼»· -¿½½¸· ¼•¿ó ³·¿²¬±ô ¼»½»¼«¬±²»´îððéæ ³»-±ó ¬»´·±³¿ °±´³±²¿®»ò Ý¿®´¿ Ô«²¿¬·ô ®»°¿®¬±½±²º»¦·±²» ¼»·½¿³·²·ô ¼»ó ½»¼«¬¿ 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2014 1 ANNO 148 N. 320 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Contro la fame nel mondo Multe fino a 500 euro Al posto di Alonso Il Papa: «Il cibo c’è, ma non per tutti» Venezia, mai più turisti con i trolley La Ferrari riparte dal 2015 c’è Vettel Il Pontefice alla Conferenza della Fao chiede uno sviluppo sostenibile: la Terra se trascurata non ci perdonerà Francesca Paci A PAGINA 17 Le valigie con le ruote fanno rumore e danneggiano gli antichi masegni Stop da maggio, deroga per i veneziani Massimo Guerretta A PAGINA 19 Per il pilota tedesco tre anni di contratto e 30 milioni di euro a stagione. «Il sogno di una vita» Chiavegato e Mancini ALLE PAGINE 40 E 41 Scoppia il caso prescrizione. Renzi: fare in fretta, ddl alle Camere la prossima settimana. Lutto cittadino a Casale “Scuse per scioperare” Eternit, attacco alla Cassazione Renzi, accuse ai sindacati Social card anche I giudici dell’Appello di Torino: sentenza errata, il reato non è estinto per gli immigrati Guariniello chiude l’inchiesta bis: ora contesta 256 omicidi volontari L’UMANITÀ DELL’IMPUNITO D’AMIANTO MASSIMO GRAMELLINI Renzi a Parma attacca i sindacati, che «s’inventano scioperi, mentre io creo lavoro», e annuncia una nuova rivoluzione fiscale, con l’eliminazione degli scontrini attraverso la tracciabilità totale, e con un’unica tassa comunale. Con un emendamento alla legge di Stabilità, inoltre, il governo estende la social card agli immigrati. Barbera, Bertini, Chiarelli, 1 Martini, Sorgi ALLE PAG. 6, 7 E 8 L’ i m p u n i t o d’amianto Stephan Schmidheiny è riuscito a perdere la faccia dopo avere sgraffignato l’assoluzione. Il comunicato in cui il padrone della Eternit attacca i giudici di Torino e si rivolge con arroganza allo Stato italiano affinché gli eviti ulteriori perdite di tempo processuali è una radiografia del suo stato di umanità in prognosi riservata. DESTRA E SINISTRA NOI ITALIANI RIFORMISTI IMMAGINARI LUIGI LA SPINA A CONTINUA A PAGINA 31 SÌ, LA CORTE POTEVA DECIDERE DIVERSAMENTE CARLO FEDERICO GROSSO ALESSANDRO ADINOLFI La protesta di Casale Monferrato dopo la sentenza della Cassazione L’ epilogo della vicenda giudiziaria Eternit è sicuramente una vergogna. Condotte delittuose gravissime, accertate giudizialmente in modo certo, che avevano dato luogo a condanne di primo e di secondo grado pesanti, sono improvvisamente svanite dissolvendosi nel nulla. Liberi tutti, dunque, o quantomeno libero l’unico soggetto condannato dal giudice di appello. NICCOLÒ ZANCAN INVIATO A CASALE MONFERRATO INTERVISTA AL GIUDICE a una settimana aveva una tosse stizzita, di quelle che non vanno via. «Mia moglie insisteva: “Vai a farti vedere, vai dal dottore, Giuseppe...”. Ma io tergiversavo, perché mi sentivo forte. In trentacinque anni di lavoro all’Enel, ho fatto solo 45 giorni di mutua e tutti di fila, quando mi hanno messo il gesso. Ero un tipo sportivo. Correvo, mai un problema, pensavo di essere immune». “Il mesotelioma ha decorso molto lungo, gli effetti non s’erano esauriti allora” CONTINUA A PAGINA 3 Massimiliano Peggio A PAGINA 5 D CONTINUA A PAGINA 31 Oggè: la nostra sentenza basata sull’epidemiologia, il picco di mortalità non c’è ancora AVEVA 83 ANNI, VINSE L’OSCAR PRIMA VETTURA NEL ’70, DOCUFILM AL TFF 9 771122 176003 41121 Addio a Nichols, il regista Quando la Fiat costruì Togliattigrad della generazione "laureato” ALBERTO PAPUZZI PAOLO MASTROLILLI I V l più grande affare del secolo. Così venne definito l’accordo Fiat-Russia che il 4 maggio 1966 firmarono a Torino il ministro sovietico per l’Industria automobilistica e Vittorio Valletta, che proprio quell’anno lasciava la presidenza dell’azienda a Giovanni Agnelli. CONTINUA A PAGINA 32 Grignetti, Longo, Salvaggiulo DA PAG. 2 A PAG. 5 E UN COMMENTO DI Feltri A PAG. 31 oglio dirti una parola. Solo una. Plastica». Può bastare una parola a definire la carriera, e magari la vita di una persona? Sostenerlo sembra un’eresia, soprattutto nel caso di Mike Nichols, che di parole ne ha pronunciate migliaia, al cinema, al teatro e in televisione. CONTINUA A PAGINA 37 Alessandra Levantesi Kezich A PAGINA 37 TESTIMONIANZA Ma il mio dolore non si prescrive SILVANA MOSSANO O ggi avrei voluto tanto raccontare il capitolo finale di una storia giusta. E, invece, purtroppo sono qui a scrivere una pagina dolorosa. CONTINUA A PAGINA 2 ncora una volta Torino e il Piemonte possono rappresentare un caso esemplare della situazione italiana. La giunta regionale di centrosinistra, presieduta da Sergio Chiamparino, ha presentato il piano di riforma sanitaria. Un progetto, che mira a ridurre l’impressionante deficit, accumulato negli anni, dall’assistenza sanitaria pubblica piemontese, subito apparso sostanzialmente analogo, seppur con qualche variante, a quello che tentò di varare la precedente amministrazione regionale di centrodestra, poi naufragato tra i dissidi interni e la fine anticipata della legislatura. CONTINUA A PAGINA 31 Elezioni in Emilia-Romagna Salvini duetta con Casadei La Lega verso il voto benedetta dal re del liscio Alberto Mattioli A PAGINA 9 1 23 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Alessandria e provincia .49 . “Non c’è diritto senza giustizia Traditi, ma non ci fermeremo” Le reazioni durante il viaggio di ritorno da Roma La città non si rassegna: “Continueremo la lotta” Reportage SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO N FOTOSERVIZIO ALBINO NERI L’arrivo del pullman ieri sera a Casale tadino – dice Anna -; ci ha si, che in Brasile da anni mocommosso e ci ha dato forza». bilita la lotta contro le lobby Aggiunge Alberto Pugno: dell’amianto, anche a rischio «Anche altre città, per solida- di incolumità personali. «E’ rietà, l’hanno fatto, tra cui stato un momento bruttissiOristano e Alba, in provincia mo, ma la nostra battaglia andi Cuneo». drà avanti fino alla vittoria. A uno a uno scendono e Pu- Non… », si inceppa, non trova gno li presenta: dalla Svizze- la parola in italiano, chiede ra, dall’Inghilterra, dal Giap- aiuto ad Alessandro Pugno, pone, dal Brasilui capisce e le, inclusi avvoL’ARRIVO IN PIAZZA s u g g e r i s c e : cati e magistramolliaStanchi e avviliti «Non ti, dalla Francia, mo». Ecco, «sì, «Ma commossi noi non molliadall’Olanda, dal dalla solidarietà» mo» ripete FerBelgio, dalla Svizzera e dalnanda. l’Argentina. Uno di loro, traUn inglese al sindaco: «E’ mite un conoscente, ha già un privilegio stare con voi». fatto arrivare un messaggio a Ci si abbraccia, perché Papa Francesco: che il Ponte- stringersi, da sempre, è un fice parli ai casalesi? Sareb- modo di suggellare l’alleanza. bero parole benefiche di inco- Palazzetti dice: «Non possiaraggiamento. Vedremo. E poi mo festeggiare, ma lotteremo scende lei, Fernanda Gianna- insieme». [S. M.] on è mica la prima volta. Un’altra sentenza Eternit, arrivata in Cassazione, era stata spolverata via dalla prescrizione. Solo che, in quel caso, colpevole era stato il mix tra la formulazione di reati colposi (lesioni e omicidi) e i ritardi della giustizia; il processo era partito con fatica, a Casale, nel 1993 contro i dirigenti (e non i proprietari dell’Eternit) e, zoppicando, era purtroppo arrivato bolso alla meta. Questa volta è diverso; di tempo non se n’è sprecato. E questa volta c’era in ballo un significato più profondo, un principio da sancire: il riconoscimento del torto inflitto con deliberata consapevolezza. Era questa l’attesa di giustizia da parte di quella che è stata definita la «multinazionale delle vittime» contrapposta alla «multinazionale dell’amianto». Per questo, l’epilogo della Cassazione apre nei cuori una crepa di delusione e di amarezza. Sdegno, stupore, dolore, rabbia. Ma non la rabbia scomposta e violenta, la rabbia pacata e indignata, impotente, ma non rassegnata. Dura la reazione del sindaco Titti Palazzetti: «E’ una sentenza gravissima; non può prevalere il diritto a scapito della giustizia, il diritto deve essere al servizio della giustizia. Ci siamo sentiti traditi, ma non ci arrendiamo. Avrebbe potuto essere una sentenza innovativa, che avrebbe dato un segnale preciso e cioè che non si può inquinare e far morire delle persone in nome del profitto». Fa un parallelo Bruno Marchisio: «Pasolini, sulle stragi di Stato, diceva ‘So chi è stato ma non ho le prove’; qui invece possiamo dire ‘so chi è stato abbiano le prove». Interviene il parla- Titti Palazzetti Piera Saccaggi Alex Sachey mentare Fabio Lavagno, Pd: «Le sentenze si rispettano, ma non è detto che si comprendano»; e comunque, per Cristina Bargero, anche lei Pd, «questa sentenza fatta in punta di diritto non rende giustizia alla città e alle sue vittime d’amianto». Anche l’esponente del Csm, Renato Balduzzi rileva: «Non c’è giustizia senza diritto, ma neanche può esservi davvero diritto senza giustizia. Opporre giustizia a diritto, o diritto a giustizia mi è sempre parso poco saggio, e comunque non consono ad uno Stato costituzionale di diritto degno di questo nome. Vorrei però dire a quanti hanno condiviso e condividono la lunga battaglia contro l’amianto che essa continua». Ma dopo lo sconcerto, riprende la forza perché la resa non è contemplata nel carattere costitutivo di questa collettività: «Andremo avanti con nuove azioni», assicura il vicesindaco Cristina Fava. «Addolorata e smarrita» Giuliana Busto, sorella del Pica, bancario, mai niente a che fare con l’Eternit, morto a 33 Carla Montaldi Anna Maria Crosio Shabib Abdirahman OLTRE LA TRISTEZZA L’obiettivo è anche quello della ricerca di una cura e per un futuro pulito Bruno Marchisio Gianpaolo Minazzi Mirella Ruo anni di mal d’amianto. «Una sentenza vergognosa», la definisce Mirella Ruo: «Siamo scivolati giù». Incalza Gianni Lazzari, esponente Uil: «Uno scandalo» perché «Casale non è stata trattata bene» completa Rita Demichelis. Occhi lucidi s’incrociano con altri occhi lucidi. «C’è una tristezza enorme», dice Carla Montaldi. «Non si capisce la differenza tra diritto e giustizia, non pensavamo si contrapponessero», aggiunge Gabriella Bionda. E tuttavia, nonostante «il grande dolore, non ci fermeremo», insiste Bruna Cavalli. Così la pensa anche Anna Maria Crosio: «Ci troviamo di nuovo in un momento difficile, ma ora ci confronteremo e troveremo nuovi modi di continuare la lotta insistendo per la ricerca di una cura e per garantire un futuro pulito a questa città». Gianpaolo Cavalli Gabriella Bionda Bruna Cavalli 12 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Alessandria e provincia .51 . Reportage VALENTINA FREZZATO PIETRA MARAZZI P robabilmente non sarà neanche un’altra alluvione, questa - l’ennesima in provincia di Alessandria - a fermare i contadini. È gente tenace, questa. Uomini e donne che si fanno prendere dallo sconforto, come tutti, ma che immediatamente si rimboccano le maniche. Sanno che con la natura c’è poco da scherzare: tanto dà, ma altrettanto toglie. Però, stavolta, s’è esagerato un po’, complice anche un’estate di piogge intense e la doppia alluvione che ha cancellato mesi di lavoro. Diranno questo al ministro dell’Agricoltura Martina, atteso a Palazzo Ghilini per due incontri: il primo con le parti sociali alle 14,30, dopo un’ora con gli amministratori di Piemonte e Liguri. Il ministro potrà accorgersi di persona, se vorrà. Potrà vedere i campi distrutti, i raccolti andati a monte e potrà ascoltare le parole degli agricoltori, quelli che hanno perso tutto e vogliono risposte, subito. La direzione, la danno loro: «La priorità è mettere a posto il torrente: non possiamo rischiare per la terza volta» dice Laura Sala, moglie di Marco Romanini, titolare dell’azienda orticola L’Airone che si trova in uno dei territori più colpiti, a Viguzzolo. «Abbiamo perso 33 mila piante di broccoli, l’intera produzione di quest’anno. Avremmo dovuto raccoglierli intorno al 20 ottobre, il Grue non ci ha dato il tempo e ha rovinato tutti i fiori. Erano Nei campi Sopra, i danni all’azienda «Airone» di Viguzzolo A destra, Pietra Marazzi e (a sinistra) Claudio Aiachino FEDERICA CASTELLANA “Tanaro si è mangiato il nostro raccolto” La rabbia degli agricoltori. Oggi alle 17 arriva il ministro irrecuperabili». Stessa situazione con le zucchine: «Perse più di 27 mila piante, rimaste a bagno per troppi giorni. Abbiamo problemi con il frutteto: avevamo quattro ettari di albicocche, con alberi piantati da poco». Un danno che definisce «enorme», come lo è quello che mostrano i fra- telli Brezzi, percorrendo l’argine in mezzo ai loro 350 ettari, verso la cascina Sardegna, che si trova vicino ad Alessandria, sull’altra sponda del Tanaro, ma sempre in località Pietra Marazzi. È zona golenale, ma nei giorni scorsi sembrava di vedere il mare: «Tre metri d’acqua nei campi - raccontano - e il fiume è arrivato “arrabbiato”, inarrestabile. Abbiamo perso gran parte dei cereali invernali: il frumento appena seminato è da buttare». Spiegano che è acqua sporca che rovina l’intero raccolto e non fa crescere più nulla: «Abbiamo campi di erba medica pieni di rifiuti portati dal Tanaro, che ha tagliato le sponde e bucato i terreni». Si sposta verso Montecastello, dove c’è il riso: «Questo è il campo più danneggiato e solo per risanarlo ci vorrebbero più di 250 mila euro: l’acqua ha portato via tutta la terra buona» e creato due canyon profondi più di tre metri. Situazione meno grave dall’altra parte, sempre a Pietra dove Claudio Aiachino è riuscito a salvare i mezzi per un soffio: «L’acqua è arrivata a un metro e mezzo. Mi ha sommerso sette ettari di campi appena seminati, ora spero che nasca qualcosa. La furia del Tanaro ha sparso la mia legna ovunque». Ammette di aver avuto paura: «Per noi, qui, è stato peggio del 1994: molta più acqua e fango, con gravi danni anche alle case. Ma per fortuna, non siamo in primavera, altrimenti saremmo in ginocchio». I mezzi dell’esercito da Garbagna a Costa Vescovato I soldati nel greto dell’Ossona Sarà lungo, come previsto, l'intervento dell'esercito nella galleria che collega la val Grue alla val Borbera: la frana che ha bloccato l'unico collegamento tra le due valli, chiudendo il tunnel dalla parte di Borghetto Borbera, sta mettendo a dura prova mezzi e uomini, che ancora oggi saranno impegnati in quel punto. Nel frattempo, ieri è stata la prima giornata che ha visto i militari italiani impegnati anche a Costa Vescovato con una seconda squadra che ha lavorato, nel primo pomeriggio, al centro del paese per ripulire la strada coperta completamente dal fango. Un mezzo dell’esercito al lavoro ieri a Costa Vescovato Oggi, secondo giorno di lavoro: «Entreremo nel greto dell'Ossona per ripulirlo dai grossi tronchi», spiega il tenente Alessandro Butano del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona. «Con questa giornata, dovremmo chiudere i lavori a Costa e poi spostarci nelle altre zone dove sono programmati gli interventi, coordinati da prefettura, Provincia e Regione e portati avanti in collaborazione con la Protezione civile». Esercito atteso poi a Gavi, poi a San Michele e a Viguzzolo. Tre punti che hanno subìto gravi danni dopo l'alluvione di sabato, già colpiti (nel caso di Gavi e Viguzzolo) anche un mese fa, il 13 ottobre. [V. F.] PORTATO IN SALVO IN BARCA CON LA BADANTE Il grazie dell’anziano ai «suoi» poliziotti 1 Si sta ristabilendo Alfredo Core, 90 anni, l’ invalido rimasto in- trappolato nella sua abitazione invasa dall’acqua e salvato da due poliziotti della Questura di Alessandria. Ieri ha voluto incontrare e ringraziarle Cristian Rolandi e Massimiliano Martina. I due agenti scesi dalla volante avevano raggiunto la casa su una barchetta. TRIBUNALE DI ALESSANDRIA TRIBUNALE DI ALESSANDRIA A.M.A.G. S.p.A. OFFERTA DI VENDITA DI BENI IMMOBILI OFFERTA DI VENDITA DI BENI IMMOBILI Azienda Multiutility Acqua Gas ESTRATTO DI BANDO DI GARA SETTORI SPECIALI CON PROCEDURA APERTA SUDDIVISA IN NR. 5 LOTTI Il Fallimento Delfino Srl , dichiarato dal Tribunale di Alessandria con sentenza in data 15.07.2009, in persona del Curatore Dott.ssa Roberta Caviglia, in esecuzione del programma di liquidazione approvato dal CdC in data 13.09.2012 , integrato in data 03.12.2013 ed approvato dal Giudice Delegato con decreto in data 04.12.2013, ai sensi dell’art. 107 Legge Fall., COMUNICA di aver disposto la vendita dei seguenti beni immobili : Lotto 1 : a Valenza, Via Cavour, Palazzo Annibaldi – Biscossi , fabbricato ubicato nel centro storico con affaccio su Via Cavour e su Vicolo Visconti , oggetto di ristrutturazione integrale, ad oggi interrotta, allo stato di rustico puro, priva di tramezzature interne e delle opere di completamento (dall’ impiantistica alle pavimentazioni, ai rivestimenti, ai serramenti, agli intonaci etc). Tale fabbricato insiste sul mappale 2288 fg. 50 che ricade tra le aree residenziali dei centri storici ed è inserito come edificio in salvaguardia di tipo A. Il progetto di ristrutturazione prevedeva al piano interrato magazzini, al piano terreno negozi, uffici e rimesse, al primo e secondo piano appartamenti. Il prezzo base è pari ad Euro 439.600,00 oltre Iva se dovuta. Lotto 2 : a Valenza , V.le Vicenza, fabbricato a due piani fuori terra oltre a due piani interrati destinato a ricettività alberghiera, in corso di ristrutturazione, allo stato di rustico priva delle opere di finitura. Tale fabbricato insiste sul mappale 98 e 99 quasi interamente che ricadono in aree residenziali dei centri storici. Il progetto di ristrutturazione prevedeva al piano secondo interrato n. 13 posti auto, magazzini per mq.490, al piano primo interrato n. 11 posti auto, magazzini per mq. 470, al piano terreno n.6 camere con bagno e ristorante, bar per mq. 313, al primo piano n. 10 camere o mini appartamenti per mq. 313. Il prezzo ribassato è pari ad Euro 258.141,75 oltre iva se dovuta . Il tutto come da relazione di stima dell’ Ing. G. Falcucci. AVVERTE che la vendita è a titolo originario per beni nello stato di fatto in cui si trovano, esclusa qualunque garanzia per evizione, vizi e difetti. INVITA qualunque interessato far pervenire in busta chiusa, presso il domicilio del Curatore in Alessandria, corso Crimea n. 35, entro le ore 18,00 del 13 gennaio 2015, proposte irrevocabili di acquisto al prezzo indicato o a prezzo maggiore accompagnate da assegno circolare non trasferibile intestato al Fallimento Delfino Srl pari al 10% del prezzo base a titolo di deposito cauzionale. Detto assegno sarà restituito ai non aggiudicatari o imputato in conto prezzo all’aggiudicatario o trattenuto in caso di mancato pagamento del prezzo da parte di quest’ultimo. Il prezzo dovrà essere corrisposto con le stesse modalità di cui sopra in sede di atto notarile traslativo da stipulare a ministero di notaio scelto dall’ aggiudicatario entro il termine perentorio di trenta giorni dall’aggiudicazione. Le spese e gli oneri anche fiscali dell’atto traslativo saranno integralmente a carico dell’aggiudicatario. AVVERTE che i beni saranno aggiudicati in data 14 gennaio 2015 ore 9,30 a chi avrà proposto il prezzo maggiore e che, in caso di parità di prezzo offerto, in data successiva, si procederà ad asta informale fra i proponenti di tale prezzo. COMUNICA che gli interessati potranno prendere visione dell’immobile e/o della relazione di stima contattando il Curatore ai seguenti recapiti: Dott. ssa Roberta Caviglia, corso Crimea n. 35 – 15121 Alessandria, telefono: 02 76014792 - fax 02 798849 – e-mail :[email protected] li Fallimento Delfino Srl, dichiarato dal Tribunale di Alessandria con sentenza in data 15.07.2009, in persona del Curatore Dott. ssa Roberta Caviglia, in esecuzione del programma di liquidazione approvato dai CdC in data 13.09.2012 , integrato in data 03.12.2013 ed approvato dal Giudice Delegato con decreto in data 04.12.2013, ai sensi dell’art. 107 Legge Fall., COMUNICA di aver disposto la vendita del seguente beni immobili a Castellazzo Bormida, iscritte al NCEU fg. 29 particella 768: Lotto 1: sub.2, in strada Castelspina, villetta a schiera, su due livelli f.t. ed uno interratto (mq. 91), con zona giorno piano terra (mq. 91), zona notte al primo piano (mq.91) mansardato e tavernetta, per circa mq.193 totali, oltre terreno, incompleta, prezzo base Euro 212.300,00 oltre iva se dovuta; Lotto 2: sub.3 in strada Castelspina, villetta a schiera , su due livelli f.t. ed uno interratto (mq. 91), con zona giorno piano terra (mq.91), zona notte al primo piano (mq.91) mansardato e tavernetta, per circa mq.193 totali, oltre terreno, incompleta, prezzo base Euro 202.650,00 oltre iva se dovuta; Lotto 3: terreni edificabili ad uso residenziale con accesso da Strada per Castelspina, in parte urbanizzati, di consistenza pari a mq. 4.756,00 al netto porzione da cedere al Comune, prezzo base Euro 142.680,00 oltre iva se dovuta. Lotto 4: altre aree non edificate a destinazione residenziale e produttiva in Strada Castelspina, non urbanizzate, indice edificabilità 0,72 mc/mq, con superficie pavimento realizzabile di circa mq.2100 (fg.29 particelle nn.743,745,746, 748,114 e 115) prezzo base Euro 222.500,00 oltre iva se dovuta; Lotto 5: aree edificabili, libere da fabbricati in prossimità Strada Castelspina, non urbanizzate, di circa mq,6.250, (fg.29 particelle nn.136,723,743,745,746,748 e 749) prezzo base Euro 375.000,00 oltre iva se dovuta. Lotto 6: area agricola, aree intercluse e marginali (fg. 45 particella n.70) prezzo base Euro 3.165,00 oltre Iva se dovuta. Il tutto come da relazione di stima dell’ Ing. G. Falcucci. AVVERTE che la vendita è a titolo originario per beni nello stato di fatto in cui si trovano, esclusa qualunque garanzia per evizione, vizi e difetti. INVITA qualunque interessato far pervenire in busta chiusa, presso il domicilio del Curatore in Alessandria, corso Crimea n. 35, entro le ore 18,00 del 13 gennaio 2015, proposte irrevocabili di acquisto al prezzo indicato o a prezzo maggiore accompagnate da assegno circolare non trasferibile intestato al Fallimento Delfino Srl pari al 10% del prezzo base a titolo di deposito cauzionale. Detto assegno sarà restituito ai non aggiudicatari o imputato in conto prezzo all’aggiudicatario o trattenuto in caso di mancato pagamento dei prezzo da parte di quest’ultimo. Il prezzo dovrà essere corrisposto con le stesse modalità di cui sopra in sede di atto notarile traslativo da stipulare a ministero di notaio scelto dall’ aggiudicatario entro il termine perentorio di trenta giorni dall’aggiudicazione. Le spese e gli oneri anche fiscali dell’atto traslativo saranno integralmente a carico dell’aggiudicatario. AVVERTE che ì beni saranno aggiudicati in data 14 gennaio 2015 ore 9,30 a chi avrà proposto il prezzo maggiore e che, in caso di parità di prezzo offerto, in data successiva, si procederà ad asta informale fra i proponenti di tale prezzo. COMUNICA che gli interessati potranno prendere visione dell’immobile e/o della relazione di stima contattando si Curatore ai seguenti recapiti: Dott.ssa Roberta Caviglia, corso Crimea n. 35 »15121 Alessandria, telefono: 02 76014792 - fax 02 798849 e- mail :[email protected] AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE AMAG SPA - Via Damiano Chiesa 18 – 15121 Alessandria-CF/PI.IVA: 01830160063. Indirizzo internet: www.gruppoamag.it. Informazioni: tel. 0131283635. Email: [email protected]. Responsabile del procedimento: Chiappino Gian Piero OGGETTO DELL’APPALTO Lavori di manutenzione periodica delle reti di distribuzione e degli impianti acqua e fognatura (e per la Zona di Alessandria Lotto 1 anche della rete gas), comprensivi delle opere di fornitura e posa di condotte e di scavo, riempimento e ripristino delle pavimentazioni stradali. La rete acquedottistica è in parte costituita da condotte in cemento-amianto; per la zona di Alessandria le opere sono solo di tipo edile, con scavo e ripristino, per il periodo 16/01/15-15/01/17. Sopralluogo obbligatorio. a) Lotto I. Zona Alessandria € 1.200.000,00 di cui € 8.623,60 per costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso – CATEGORIA OG3 – CLASS. III- CUP 83G14000400005 - CIG 5957800417 b) Lotto II. Zona Acquese € 584.000,00 di cui € 6.362,00 per costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso - CATEGORIA OG6 - CLASS. II – CUP E23G14000410005 - CIG 5958609FAF c) Lotto III. Zona Valle Bormida+Cavatore e Ponzone € 442.000,00 di cui € 6.662,00 per costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso CATEGORIA OG6 - CLASS. II – CUP E23G14000420005 - CIG 5958624C11 d) Lotto IV. Zona Alta Langa € 340.000,00 di cui € 6.362,00 per costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso – CATEGORIA OG6 - CLASS. II - CUP E83G14000410005 - CIG 5958635527 e) Lotto V. Zona Val Badone+Comune di Molare € 530.000,00 di cui € 6.362,00 per costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso - CATEGORIA OG6- CLASS. II – CUP E48C14000080005 - CIG 5958643BBF PROCEDURA DI AGGIUDICAZIONE Aperta, ai sensi dell’art. 122 del D. Lgs. 163/2006. L’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D. Lgs. 163/06. Criteri enunciati nel Disciplinare di gara. Termine ultimo per il ricevimento delle offerte 16/12/14 ore 12:00. Le offerte devono essere recapitate presso la sede della Stazione Appaltante, A.M.A.G. SPA – Via Damiano Chiesa 18 – 15121 Alessandria CAUZIONI E GARANZIE Cauzione provvisoria per un importo pari al 2% del prezzo a base d’asta del/i Lotti di partecipazione, da costituire secondo le forme e le modalità di cui all’art. 75 del D.Lgs. 163/2006. Nel caso di partecipazione a più Lotti deve essere presentata una cauzione distinta per ciascun Lotto. Versamento a favore dell’Autorità LLPP con riferimento al CIG di ciascun lotto. ALTRE INFORMAZIONI Il presente bando è integrato dal Disciplinare di gara recante in particolare le norme relative alle modalità di partecipazione, di compilazione e presentazione dell’offerta, ai documenti da presentare a corredo della stessa, nonché ulteriori informazioni e disposizioni sulla procedura di gara. Tutta la documentazione è scaricabile dal sito www.gruppoamag.it. Il bando è pubblicato in versione integrale sulla GURI del 07 Novembre 2014 12 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Tortona e Valle Scrivia .55 . In breve SANITÀ. LA MAGGIORANZA DELLE SCUOLE HA GIÀ ADERITO AL CORTEO DEL 15 DICEMBRE Ospedale, Tortona si mobilita Raccolta firme e pagina Facebook. Un conto corrente per finanziare le attività MARIA TERESA MARCHESE TORTONA Un conto corrente per finanziare le spese legali e tecniche dell’«unità di crisi» che si occuperà di valutare tutte le azioni possibili per opporsi al declassamento dell’ospedale di Tortona, ricorso al Tar compreso. E’ in fase di costituzione insieme a un’associazione di promozione sociale in ambito sanitario che avrà cinque soci, organizzerà convegni per raccogliere i fondi e potrà anche rilasciare le ricevute di versamento. Se ne sta occupando il consigliere comunale Giuseppe Bottazzi (lista civica di centrodestra), che spiega: «Lions, Rotary e Round Table garantiranno la prima copertura legale con gli studi che contatteremo a Torino dice Bottazzi -. Domani si costituirà l’associazione di promozione sociale nello studio del notaio Cola di Tortona, il conto corrente sarà aperto alla Bre». Per l'aspetto giuridico è stato incaricato l’avvo- Un piano «bipartisan» Dai Lions, Rotary e Round Table i primi fondi alla causa cato Marco Balossino (Pd), già sindaco di Tortona: a lui il compito di valutare la legittimità di tutti gli atti inerenti all'ospedale di Tortona, dal trasferimento della Punto nascite a Novi Ligure fino al piano approvato mercoledì in Regione. L'obiettivo è impugnare ogni atto illegittimo e valutare anche un ricorso per danno erariale, nel caso in cui i costi dell'allestimento a Novi dei reparti mancanti superassero i risparmi di spesa. Della parte tecnica relativa agli impianti e alla sicurezza delle strutture, si occupa Fabrizio Dellachà, M5S. A completamento di questi ambiti operativi, c’è il comitato «Uniti per Tortona» che in difesa dell’ospedale sta raccogliendo firme (sono già circa 7 mila) e organizzando la manifestazione del 15 dicembre. Elena Piccinini e Antonio Lace sono i coordinatori. «Attualmente il no- «Numeri migliori di Novi» Imediciesaminanoildossier 1 Ai medici Giorgio Musiari (lista civica di centrodestra, già assessore) e Antonello Santoro (segretario cittadino del Pd) è stato affidato il compito di vagliare i fondamenti delle relazioni tecniche su cui la Regione basa il declassamento della sede tortonese, sia dal punto di vista dei parametri da rispettare che delle dotazioni mediche richieste. E già si sono manifestate parecchie incongruenze. «Ci sono alcuni parametri che Novi Ligure e Alessandria non rispettano - spiega Santoro - ma Tortona sì. Eppure viene declassato il nostro ospedale. Ad esempio si prevede una soglia minima del 60% di interventi in ortopedia, e l’ospedale di Tortona ha il 64% mente Novi solo il 21,7%. Come numero di accessi al Pronto soccorso e Rianimazione c’è pochissima differenza». A Musiari e Santoro si aggiunge Riccardo Prete (Pd), ex primario di Chirurgia, incaricato di portare avanti le istanze della Fondazione Cassa di Risparmio, che ha investito negli anni 6 milioni 758 mila euro. [M. T. M.] I due coordinatori Elena Piccinini e Antonio Lace di «Uniti per Tortona» stro primo obiettivo è di scendere in campo con ogni mezzo per difendere l'ospedale e il nostro diritto alla salute - dicono -. E' stata aperta una pagina su Facebook dove i citta- il caso GIAN LUCA FERRISE ACQUI TERME A vanti tutta con il ricorso. Dopo l’approvazione della delibera della giunta regionale che di fatto ridisegna la geografia della rete ospedaliera piemontese, l’amministrazione comunale di Acqui Terme, si appresta a presentare ricorso al Tribunale amministrativo regionale. «Nei giorni scorsi - ha spiegato ieri mattina il sindaco Enrico Bertero -, mentre mi trovavo in Cina in visita ufficiale, la giunta comunale ha scritto la delibera di diffida e messa in mora nei confronti della giunta regionale in merito alla revisione della rete ospedaliera, che di fatto ha riclassificato l’ospedale da ospedale cardine in ospedale di territorio». dini possono seguire passo dopo passo l'evolversi delle nostre iniziative e mettersi in contatto con noi». Lunedì 15 dicembre i cortei partiranno dalle scuole citta- dine e si ritroveranno alle 8,30 in piazza Duomo per percorrere via Emilia con arrivo in piazza Cavallotti e presidio dall'ospedale. L’invito è a portarsi un cerotto da indossare, simbolo di protesta. Alla manifestazione ha aderito la maggior parte delle scuole e si prevede una grande partecipazione della popolazione di Tortona e dei paesi vicini. E Acqui dichiara guerra alla Regione “Saitta ci ripensi” una serie di rilievi anche sotto l’aspetto tecnico e non solamente politico: «Riteniamo la decisione di declassare l’ospedale civile completamente errata, tenuto conto che l’Acquese è effettivamente un’area disagiata per quanto riguarda la viabilità ed è da tempo dichiarata ad alto rischio ambientale per la ben nota vicenda dell’Acna di Cengio», spiega il capo gruppo in Consiglio comunale della lista civica Acquisieme. «Un cardiopatico che debba raggiungere da Pareto in ambulanza l’ospedale di Novi Ligure impiega un ora e 22 minuti. Chissà se l’assessore Saitta metterà a disposizione un elicottero per tutti», sottolinea l’assessore comunale Guido Ghiazza che chiede a Saitta e Chiamparino, in caso di soppressione del servizio di cardiologia, la presenza costante di un elicottero all’eliporto dell’ospedale di Acqui Terme, anche se tale via non potrà essere sicuramente percorsa a causa degli costi troppo elevati. L’ospedale di Acqui Terme Per il primo cittadino la strada è segnata: «Ora è il momento di conferire un incarico specifico a un legale, affinché la presenti per conto del Co- mune di Acqui il ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Incontrerò assieme all’assessore Guido Ghiazza il presidente Sergio Chiamparino, per esprimere personalmente e anche a nome dei cittadini il dissenso per la decisione che è stata assunta. Ringrazio i sindaci del Partito democratico che nel Tortonese hanno restituito le tessere del partito, mentre, purtroppo, ad Acqui Terme e nell’Acquese, ciò non è avvenuto». Naturalmente, la scelta di declassare l’ospedale di Acqui Terme il Dipartimento emergenza accettazione in Pronto soccorso semplice ha destato Brignano Frascata Piena dello Scrivia scalza tubi oleodotto 1 La piena dello Scrivia ha scalzato dall’alveo due tubi dell'oleodotto che attraversano il torrente in località Pontetto di Brignano Frascata. Il sindaco Roberto Mandirola ha inviato una segnalazione alla Protezione civile per la messa in sicurezza delle tubazioni che rischiano di rompersi. E’ stato eseguito un sopralluogo . «Ci è stato comunicato - dice il sindaco Mandirola - che i due tubi collegano Genova con Cremona ma non sonoin funzione. Considerato che è urgente proseguire i lavori di sistemazione idraulica del torrente Curone, riteniamo necessario intervenire rapidamente per poter mettere in sicurezza tutta la tubazione all’interno dell’alveo e andare avanti con i lavori». Continua intanto l’emergenza idrica nei comuni della Val Curone: l’acqua infatti è vietata per scopi alimentari. [M. T. M.] Novi Ligure Inaugurata la mostra dei presepi dal mondo 1È stata inaugurata ieri pomeriggio a Novi, nell’ex salone Mariposa di via Girardengo, la mostra «Presepi nel mondo».La settantina di presepi dal mondo è visitabile sino all’8 dicembre. [G. FO.] Ovada Anziani truffati e derubati dell’oro 1 Ancora truffe ai danni di anziani, a Ovada, nonostante l’opera di prevenzione e sensibilizzazione messa in atto dai carabinieri. L’altra mattina un finto funzionario Enel è entrato nella casa di una donna in piazza XX Settembre, ad Ovada chiedendo alla vittima di azionare alcuni elettrodomestici per verificare la «tenuta» della linea elettrica e suggerendole di togliersi gli oggetti d’oro per evitare interferenze. L’anziana s’è così sfilata l’orologio d’oro e il ladro, approfittando di una distrazione, l’ha afferrato ed è fuggito. In via Vecchia Costa altri due anziani vittime di truffa. In una villetta sono entrati due individui che hanno convinto i coniugi a svuotare la cassaforte e a depositare gli ori e il denaro sul letto, con la scusa di doverlo «decontaminare».Rimasti soli i malviventi sono sgattaiolati dalla finestra con i preziosi. [D. P.] 2 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 U AMIANTO DOPO LA SENTENZA Guariniello rilancia e punta sull’omicidio La Procura di Torino chiude la seconda inchiesta e contesta a Schmidheiny le morti dal 1989 al 2014 MASSIMILIANO PEGGIO TORINO Mai arrendersi se si crede nella giustizia. Lo dice chiaramente il pm Raffaele Guariniello, il giorno dopo la sentenza dei giudici della Cassazione. Sebbene abbiano «sancito l’esistenza del disastro ambientale provocato negli anni dagli stabilimenti Eternit» hanno ritenuto prescritto il reato, gettando nello sconforto i familiari di tutte le vittime delle polveri di amianto. Di nuovo dolore, senza pace, né giustizia. Ma il lavoro di Guariniello, come quello del collega Gianfranco Colace, non è stato vano in questi anni. Lo dicono le migliaia di carte dell’inchiesta, prima ancora delle decisioni dei giudici della Suprema Corte. E lo si comprende anche dalle reazioni dei politici e dei giuristi, come l’intervento del professor Zagrebelsky sulle pagine de La Stampa, così apprezzato negli uffici della procura torinese. «Il fatto che il reato sia caduto in prescrizione - osserva Guariniello - non cambia nulla dal punto di vista della responsabilità dell’imputato». Nel costruire l’accusa di disastro ambientale, i pm avevano fatto affidamento sull’orientamento indicato dalla Cassazione in occasione di un’altra catastrofe industriale. «Noi spiega il magistrato - ci eravamo attenuti alla linea che la Cassazione aveva tracciato nel 2007 con un provvedimento su Porto Marghera. Quella linea è stata cambiata in corso d’opera. Io rispetto la Corte, ne sono un sostenitore e ne seguo sempre le indicazioni, ma c’è bisogno di regole chiare». E la prescrizione dei reati, baluardo del diritto, risuona oggi come sinonimo di impunità, di ingiustizia. E così, nel giorno dopo la sentenza, dagli uffici della procura di Torino, parte il contrattacco giudiziario con la chiusura dell’inchiesta Eternit bis. Questa volta viene contestato all’imprenditore svizzero Stephan Schmi- Ai familiari delle vittime va detto che non bisogna mai demordere, la delusione deve diventare la base per agire e non per arrendersi L’idea che alla fine arriva la prescrizione, che si possono violare le regole impunemente, è devastante perché finisce per impedire di fare prevenzione La Cassazione ha modificato la linea tracciata con una sentenza sullo stabilimento di Porto Marghera che noi avevamo seguito per il caso Eternit Raffaele Guariniello Sostituto procuratore della Repubblica di Torino, pubblica accusa nel caso Eternit ALESSANDRO DI MARCO/ANSA Un momento della giornata di lutto cittadino proclamato a Casale Monferrato dopo la sentenza Eternit dheiny l’omicidio volontario di 256 persone, tra operai delle fabbriche di amianto, operanti e familiari uccisi dal mesotelioma pleurico a partire dal 1989. Non è una rivincita legale, ma un’inchiesta parallela costruita esaminando le cartelle cliniche di tutte le vittime, alla luce di un reato mai contestato prima ad un industriale. E questo è stato possibile grazie alle certezze consolidate nella sentenza di secondo grado del 2013, dove è stato scritto che Schmidheiny agì con dolo, conoscendo i ri- schi dell’amianto, anteponendo i profitti alla salute delle persone. Non solo: mise in atto addirittura una strategia di disinformazione, «tranquillizzando lavoratori e utilizzatori» dei prodotti Eternit e le popolazioni residenti attorno agli stabilimenti. E fece in modo che le colpe, se mai fossero saltate fuori, ricadessero sui dirigenti locali e non sul vertice. «Dobbiamo far capire ai familiari delle vittime - dice Guariniello - che non basta disperarsi, ma occorre andare avanti. Non bisogna mai demordere. La delusione deve diventare la base per agire e non una resa». Ecco qui le nuove accuse che investono Schmidheiny come responsabile, dal 1976 al 1986, degli stabilimenti per la «lavorazione dell’amianto» di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato, Napoli-Bagnoli, Rubiera (Reggio Emilia). Negli atti spediti ieri al legale dell’imprenditore svizzero, compaiono i nomi di tutte le vittime: dalla prima, risalente al 1989, alle ultime, di pochi mesi fa. A dimo- 256 Vittime La nuova inchiesta Eternit contesta l’omicidio all’ex numero uno Schmidheiny Trent’anni di fiori, lutti e battaglie Il reato è prescritto, il mio dolore no SILVANA MOSSANO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA E sono ormai troppe le pagine di dolore che ho scritto da oltre trent’anni parlando dei molti che ho conosciuto sani e ho salutato con un fiore e una firma sul registro delle onoranze funebri, e ricordando chi ho amato pieno di vita e, pur tenace e caparbia, non sono riuscita a difendere dal mal d’amianto, rivale per me cruento e imbattibile. Sono qui a documentare, oggi, una giornata triste, che ha levato l’alba trovandomi sveglia, svuotata e stanca. Non la stanchezza del sonno che manca da molte ore, ma la stanchezza dell’anima di fronte a un dilemma che ancora non riesco a capire. Ah, il significato tecnico tutti noi che eravamo là in Cassazione, l’abbiamo compreso, ben spiegato dal pm Francesco Iacoviello; anzi, si è impegnato a essere chiaro “per farmi capire anche dai signori del pubblico”. L’avevamo preso come un esordio di buon auspicio. Invece, la conclusione, che la Corte ha fatto propria trasformandola in sentenza definitiva e irremovibile, è stata un sasso in testa. Mi sono sentita stordita da una prescrizione del disastro da amianto che non è colpa di una magistratura lenta o degli artifici degli avvocati per tirare in lungo i processi; no, è colpa del male stesso che il disastro ha prodotto e continua a produrre chissà fino a quando. Il fatto è che il mesotelioma, il cancro canaglia che dell’amianto è figliastro, si manifesta dopo una lunghissima latenza e, quando compare, chi ti ha infettato (in questo caso Stephan Schmidheiny) non è più punibile (di disastro doloso) perché nel frattempo la sua azione criminosa (che il pm non ha negato, anzi) è prescritta. Sapete qual è stata la prima associazione di parole? Marco è “prescritto”. Mauro, Maria Rosa, Renzo, Paolo, Ornella, Piero, Luciana, Gabriella, Giuseppe, Giovanni, Gigi… sono “prescritti”? Spazzati via? La Romana, dopo la sentenza, è stata trascinata dal figlio lontano da lì, era troppo anche per lei, pur così coraggiosa e indomita. Ha solo mormorato: “A questo sono servite tutte le nostre lotte?”. E io sono qui a domandarmi: “A questo è servito tutto quello che ho scritto, scevra, lo giuro, da ogni rancore, a implorare solo una via di uscita da tanto dolore? Pagine e pagine scritte di sofferenze per aggiungerne oggi una in più, che è anche di più, è non senso. Non ho la presunzione di dire che la sentenza è sbagliata: abbiamo sentito dire che il diritto deve prevalere sulla giustizia. Ma dove? Dentro la maestosa aula magna di Cassazione trova ragione la vittoria del diritto astratto, ma è lontanissimo dalla giustizia concreta attesa come riscatto e riconoscimento di un torto subìto che è reale, e ci brucia addosso, e ci fa paura. Il diritto di chi ha fatto del male vale di più dell’anelito di giustizia di chi l’ha subito e lo subisce? E allora si parta subito con una battaglia legislativa. So, poi, che qualcuno ha la tentazione di evocare quell’offerta di Schmidheiny al Comu- strazione che la polvere di amianto uccide ancora, nonostante la prescrizione. Nonostante le sentenze. Non è la prima volta che Guariniello si misura con questa scure. «Ormai ci sono abituato» dice. «Il guaio è che così si vanificano gli sforzi della giustizia di fare prevenzione negli ambienti di lavoro». E aggiunge: «Ho molto apprezzato le parole di Renzi. Anzi, ne sono rimasto entusiasta. Ma serve certezza nel diritto. Lo dobbiamo alle vittime». ne di Casale, respinta con sdegno. “Se l’avessimo presi quei soldi… ora, invece, ci si trova con un pugno di mosche…”. Beh, se l’avessimo presi quei soldi maldati, non offerti ma imposti a condizioni umilianti, oggi ci troveremmo a incassare questo nuovo dolore sotto il peso della vergogna. Invece, almeno, la collettività unita è qui sì a piangere insieme, ma non piegata. Ha la schiena dritta. Silvana Mossano, giornalista de La Stampa, casalese da generazioni, è stata la prima in Italia, con il marito Marco Giorcelli , direttore del “Monferrato”, a sollevare il problema dell’amianto e della sua pericolosità. Silvana ha seguito il caso Eternit fin dagli Anni 80. La vicenda ha sconvolto la sua vita familiare quando Marco Giorcelli si è ammalato ed è morto di mesotelioma nel 2012, a soli 51 anni. LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .3 . La bonifica che non c’è L’Eternit ha chiuso nel 1986, ma l’amianto c’è ancora. Le fibre sono nei cortili, nei tetti, nei giardini. Dice il sindaco Titti Palazzetti: «Servirebbero 60 milioni: in questi giorni grazie allo “Sblocca Italia” abbiamo saputo di poter utilizzare 1 milione e 700 mila euro. Ci hanno dato anche il via libera per sbloccare il Patto di stabilità: avremo a disposizione altri 15 milioni di euro». GIULIO LAPONE/FOTOGRAMMA “Non so quando, ma io sarò il prossimo morto di Eternit” Personaggio NICCOLÒ ZANCAN INVIATO A CASALE MONFERRATO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Giuseppe Manfredi: “Non lavoravo in fabbrica, ma qui è uguale” G iuseppe Manfredi si presenta all’appuntamento con un sorriso stanco: «Buongiorno, io sono il testimonial vivente, per ora, della malattia...». Il nome è diventato impronunciabile. Non si può dire. Come una maledizione. Perché contiene al suo interno la negazione di qualsiasi speranza. «È stata la prima cosa che mi ha colpito racconta Giuseppe Manfredi la delicatezza di tutti. Quando hanno trovato l’acqua nel mio polmone destro, ancora non dicevano niente. E l’infermiere, mentre lo svuotavano con la cannula cercava di tranquillizzarmi. “Il liquido non è scuro”, diceva. “Bene, il liquido non è ancora nero...”. E io non capivo. O forse, non volevo capire. Dopo tre settimane di ricovero, quando sono arrivati i risultati delle analisi, il primario ha pronunciato questa frase: “Abbiamo trovato delle microcellule neoplastiche”. Anche la sua è stata una delicatezza. Ora lo so. Era semplicemente un altro modo per dire la stessa cosa: mesotelioma pleurico». Era il cancro dell’amianto. Quello che porta il polverino, quando si attacca ai polmoni. Il destino di questa città: 1800 morti, 49 nuovi casi nei primi dieci mesi del 2014. La colpa che nessuno sta pagando. Giuseppe Manfredi cammi- Mi hanno fatto tutto: dal cortisone che ti fa ingrassare fino a 92 Kg alla decorticazione della pleura Mia moglie e mia figlia piangono quando non ci sono e sorridono appena rientro in casa Al Pg ho detto: «Spero che soffra come me» Lo Stato difende questi delinquenti mentre noi moriamo Giuseppe Manfredi Casalese, ex addetto Enel malato di mesotelioma na piano davanti al Comune, imbocca via Roma, ci tiene ad arrivare fino in via Trevigi. «Guardi, laggiù, al fondo della strada», dice. «Lì c’era l’Eternit. Quando tirava vento, la polvere bianca si incanalava dentro questa via stretta e sbucava proprio qui, fra le case del centro storico. Qui hanno iniziato ad ammalarsi e a morire i primi che non avevano lavorato in fabbrica. Quelli come me». Tutti, identicamente, passati da un calvario inutile. «Chemioterapia. Analisi. Liquido di contrasto. Mi hanno fatto in tutto 46 iniezioni di cortisone. Sono arrivato a pesare 92 chili. Con il medico, alla visita, alla fine scherzavo: sottragga almeno il peso delle mutande...». Ti mettono davanti a un bivio terapeutico che suona in modo terribile: talcaggio pleurico o decorticazione. «A me hanno fatto la decorticazione», dice Giuseppe Manfredi. «Ti tirano via la pleura, letteralmente, attraverso un taglio qui sul fianco. Il tentativo è stabilizzare o almeno rallentare il decorso. Ma sai che presto incomincerai a respirare sempre peggio. Sempre meno...». Questa città è un cortocircuito di tragedie. Il cognato di Manfredi era un vigile urbano morto due anni fa. Il marito della fioraia del cimitero è morto l’anno scorso. L’amica di infanzia dell’onco- loga Elisabetta Gattoni ha bussato alla porta del suo reparto. Giocavano insieme all’oratorio, ma non si incontravano da vent’anni. «“Ti ricordi?”, le ho detto quando l’ho vista entrare. “Io sono Betti...”. E ci siamo abbracciate». L’amica di infanzia di Betti non c’è più. Come non c’è più il geometra Luigino Bozzo, 58 anni, sepolto tre giorni fa. L’ultimo morto. «La cosa più dura è la disperazione in cui cadono i malati - dice la dottoressa Gattoni - tutti la conoscono, tutti sanno come finisce. È una cappa nerissima. È una malattia mostruosa». Ora tocca a Giuseppe Manfredi e ad altri 48. «Di giorno cerco di fare il testimonial vivente, di notte non riesco a dormire», dice. «Quando ho capito che era il mesotelioma pleurico, sono andato da un mio amico medico e gli ho detto: “Dammi qualcosa per dormire, oppure mi ammazzo”. E lui: “Non scherzare!”. Però ha capito. Di notte è dura, per fortuna i tranquillanti funzionano». Ogni mattina, Giuseppe Manfredi fa una lunga passeggiata al suo passo: «Vado al santuario della madonnina di Lourdes. Quella in memoria di un miracolo di cui aveva beneficiato un casalese...». E sua moglie? «Lei e mia figlia piangono quando non ci sono e sorridono appena rientro in casa». Mercoledì mattina Giuseppe Manfredi era a Roma, ad attendere assieme ad altri la sentenza della Cassazione. «Mi sono avvicinato al procuratore generale e gli ho detto queste parole: “Non so quanto mi rimarrà da vivere, ma le auguro di soffrire quello che sto patendo io. Mi vergogno di essere un italiano. Perché difendete un personaggio squallido come Schmidheiny, venuto in Italia per fare soldi sulla pelle della gente?”». E il procuratore, cosa ha risposto? «È rimasto immobile, la faccia contratta. I carabinieri mi hanno allontanato, ma uno di loro ha sussurrato: “Ha ragione. Anche io la penso come lei...”. Mi ha fatto piacere». Il sindaco di Casale è un’ex insegnante di Lettere, si chiama Titti Palazzetti. Dice: «Non ci arrendiamo, anzi… Combatteremo contro questa mentalità da rapina medievale che ci circonda…». Ieri l’hanno chiamata anche dalla Cina e dal Kazakistan. Tutti vogliono capire. E lei, a tutti, spiega che era appena riuscita a sbloccare i fondi per le bonifiche. Perché questa è la storia più spaventosa e, forse, più importante. Essere dentro una città impastata di polverino. Gli scarti di lavorazione dell’Eternit, invece che essere smaltiti, venivano regalati. A sacchi. A pezzi. A tegole. L’amianto è dappertutto. L’han- no trovato sul sagrato di una chiesa, al cimitero, nel cortile di un castello, nei campi da bocce e nei giardini condominiali. Dei 2 milioni di metri quadrati di tetti da bonificare a Casale Monferrato, ne sono stati rimossi solo 600 mila. Servono soldi. E serve una nuova discarica, perché la prima è quasi colma. La maledizione del polverino non è una vecchia storia finita male. Affolla oggi il reparto di oncologia. Il picco è atteso dal 2015 al 2020. «Psicologicamente non sono mai stato così male», dice Manfredi. «Non è facile accettare che lo Stato italiano difenda i delinquenti, mentre noi stiamo morendo». Jena Giustizia Ma si può prescrivere una strage come fosse un Berlusconi qualunque? [email protected] 1 4 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 U AMIANTO LE REAZIONI O una vicenda come Eternit non è un reato o, se è un reato ma prescritto, bisogna cambiare le regole Il Cdm ha già definito la nuova disciplina della prescrizione che andrà in Parlamento la prossima settimana Da 15 anni auspico un cambiamento della prescrizione Questa è una legge sbagliata e va cambiata Matteo Renzi Andrea Orlando Pietro Grasso presidente del Consiglio ministro della Giustizia presidente del Senato ed ex magistrato Renzi accelera “Nuove regole sulla prescrizione” IlministroOrlando:trapochigiorniilddlinParlamento FRANCESCO GRIGNETTI ROMA Dice Matteo Renzi: «O una vicenda come Eternit non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole». Stavolta il presidente del Consiglio sembra davvero deciso: «Da premier dico: processi più veloci, senza l’incubo della prescrizione. Ecco perché cambieremo il sistema del processo e il modo di concepire la prescrizione». D’un colpo, insomma, cambiano le prospettive per una riforma delle dodici sulla giustizia annunciate dal governo il 29 agosto, e che finora era finita sempre in fondo al mucchio. Ora è in cima all’agenda. Renzi insiste via Twitter: «La giustizia deve essere tempestiva. Non pos- Retroscena GIUSEPPE SALVAGGIULO TORINO O ggi si celebrano le udienze dei due principali processi italiani in campo ambientale: a Chieti per la maxidiscarica di rifiuti tossici Montedison di Bussi (19 imputati, 180 anni di carcere chiesti dai pm, richieste di risarcimenti per 2,5 miliardi di euro, prima sentenza a fine anno) e a Taranto per l’Ilva (danni stimati in 30 miliardi, il gup deve decidere se rinviare a giudizio 50 persone). In entrambi viene contestato il reato di disastro doloso, come nel processo Eternit. Magistrati e avvocati si chiedono se ci sarà un effetto a cascata della sentenza della Cassazione. A Chieti è verosimile che gli avvocati dei manager imputati invochino un’analoga prescrizione anticipata (la Montedison vendette la fabbrica dei veleni nel 2002). Difficile farlo a Taranto, dove i fatti sono più recenti. Analoghe considerazioni si fanno in altri uffici giudiziari impegnati in inchieste su queste materie. Il timore è che, come interpretato dalla Cassa- siamo cedere davanti alla prescrizione. I processi devono essere veloci e giusti». E in effetti le cose di colpo prendono a marciare. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, può annunciare: «La settimana prossima presente- Sabelli (Anm): «Il caso Eternit offre uno spunto di riflessione, la riforma è una priorità urgente» remo in Parlamento il ddl che modifica la prescrizione». Lo choc emotivo che è seguito alla sentenza della Cassazione sulla vicenda Eternit, il composto dolore delle parti civili, le polemiche, hanno dunque prodotto un’accelerazione della politica. Il primo a coglie- re il vento nuovo è il pm di Torino, Raffaele Guariniello: «Sono entusiasta per le dichiarazioni di Renzi - dice - perché c’è davvero la necessità di riflettere sulla prescrizione. Vedo troppi processi su fatti che hanno profondamente colpito l’opinione pubblica, con grandi drammi, magari a seguito di processi molto complessi, che arrivano in Cassazione e lì si dice che il reato è prescritto. A questo punto la delusione delle vittime è enorme. Anche perché se passa l’idea che alla fine si arriva alla prescrizione, allora tu puoi stabilire tutte le regole del mondo, ma se si sa che poi non si incorre in responsabilità puoi violare le regole impunemente». Interviene anche il presidente del Senato, Pietro Grasso: «Non ho letto la sentenza RICCARDO ANTIMIANI/ANSA I parenti delle vittime davanti alla Cassazione in attesa del verdetto sul caso Eternit - afferma da ex magistrato prestato alla politica - e non posso commentare, ma c’è una legge sulla prescrizione che è sbagliata e che va cambiata al più presto. Sono 15 anni che lo dico». A questo punto, la strada di questa riforma sembra in discesa. Alla Camera c’è una proposta di legge, firmata dalla presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti, Pd, in avanzata gestazione. Ferranti spiega: «Abbiamo appena ultimato le audizioni; ora i relatori si apprestano a mettere a punto un testo unificato per la discussione, ma intendiamo procedere con rapidità in sinergia con il governo, e in tal senso accolgo come incentivo ad andare avanti le dichiarazioni del presidente del Consiglio». Anche i grillini, che non mancano di polemizzare con Renzi per il tempo perso nell’ultimo anno («Il patto del Nazareno incombe e la gente muore senza nessuna giustizia»), spingono per modificare le norme. «Non entriamo nel merito di questo processo - intervie- L’Unione dei penalisti frena: «Non bisogna farsi trascinare dall’emozione collettiva» ne infine il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli - ma la sentenza Eternit offre uno spunto di riflessione sul tema della prescrizione, la cui riforma è una priorità davvero urgente. La magistratura associata lo sta ripetendo da anni: Veleni e discariche tossiche L’effetto Eternit e i timori su altri processi ambientali CRISTIANO LARUFFA/AGF ROBERTO SALOMONE/CONTROLUCE La maxidiscarica tossica di Bussi sul Tirino, in Abruzzo Lo stabilimento dell’Ilva a Taranto zione, il reato di disastro doloso diventi inservibile. L’Osservatorio Legalità di Legambiente si è messo al lavoro su una ventina di processi a rischio. In Italia i reati ambientali non hanno mai goduto di fortuna legislativa. Sono contravvenzioni fuori dal codice penale, si prescrivono in cinque an- sioni ministeriali e non se n’è mai fatto nulla, ora speriamo che sia la volta buona». Nell’attesa, le Procure si sono arrangiate forzando altre fattispecie. L’attuale procuratore di Taranto, Franco Sebastio, negli Anni ’80 aprì i primi fascicoli sull’Ilva per getto di cose pericolose. Poi si è esteso ni, si cancellano pagando due soldi. «Figli di un dio minore», scherza Gianfranco Amendola, procuratore di Civitavecchia e storico pretore d’assalto, con un’esperienza politica nei Verdi. «Sono quindici anni che si parla di un salto di qualità introducendo reati specifici, ho partecipato a tre commis- al campo ambientale il «disastro innominato» previsto dal codice del 1930. Resta la via di contestare gli omicidi procurati con avvelenamenti ed esposizione ad agenti tossici: diretta, ma incerta dal punto di vista probatorio. L’effetto è un’odissea a cui raramente i processi ambien- la legge ex-Cirielli è assolutamente inadeguata». Tutti d’accordo, allora? Non proprio. Gli avvocati dell’Unione delle camere penali continuano a frenare. «Se davvero si vuole che i processi non siano eterni, che le vittime dei reati siano risarcite in tempi ragionevoli, e che gli imputati stessi siano giudicati e scontino le relative pene in epoca possibilmente prossima ai fatti, occorre che l’istituto della prescrizione non venga stravolto. Compito della politica è di resistere alle sollecitazioni della cronaca e non di trasformare in improvvide riforme l’onda d’urto dell’emozione collettiva. Per non fare di un disastro (ambientale) motivo d’innesco d’ulteriori disastri (processuali) conviene mantenere i nervi saldi». tali sfuggono. Alla complessità dell’accertamento dei fatti si aggiungono le guerre sulle perizie e le dispute sulla qualificazione del reato. Così per la maxidiscarica di Bussi che avvelenava l’acqua di 500 mila persone, scoperta dalla Guardia Forestale nel 2007, il processo è partito nel 2009, si è fermato nel 2012 ed è ricominciato nel 2013 davanti a un diverso giudice per un contrasto interpretativo tra gup e tribunale. Inoltre, dato che i danni ambientali sono generalmente diffusi su molte vittime e si manifestano a distanza di tempo, la prescrizione incombe inesorabile. Reati depotenziati, meccanismi processuali dilatori, incertezza probatoria, interpretazioni ballerine dei giudici creano un inefficace mix dissuasivo. Come spiega Laura Di Filippo, già titolare del primo corso universitario di criminologia ambientale, «questi reati fanno parte della criminalità economica: avvengono su base razionale, secondo un’analisi costi-benefici». E in Italia le condanne definitive sono poche, ancor meno quelle che portano in prigione. «Inquinatori in carcere ne ho visto solo uno - dice Rosario Ferrara, docente dell’università di Torino - ed era un poveretto che sversava liquami nel Tanaro. Se lo fa una multinazionale, non succede niente». LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 La Cassazione: la sentenza non è riferita alle vittime Nota della Corte: solo il disastro ambientale era oggetto del giudizio GRAZIA LONGO ROMA Un conto sono le dichiarazioni ufficiali con cui la Cassazione ribadisce che il disastro ambientale per l’amianto dell’Eternit «è realmente avvenuto, ma non è stato possibile procedere con una condanna perché il reato è da tempo prescritto». E che le vittime, «non erano oggetto del processo che, riguardava infatti esclusivamente il disastro». Un altro, ben più caustico e allarmante, le dichiarazioni off records degli Ermellini che bollano la causa intrapresa a Torino come «un processo nato morto», «impostato male» e che potrebbe «addirittura vanificare l’inchiesta bis per omicidio volontario poiché i fatti oggetto di indagine sembrerebbero proprio essere gli stessi del maxiprocesso, ossia le morti da amianto e patologie correlate». All’indomani del verdetto che ha annullato la condanna a 18 anni del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, la Suprema Corte interviene per i ri- badire la bontà della sua scelta. Certo, solo le motivazioni chiariranno definitivamente il quadro. Ma la posizione della prima sezione penale, presieduta da Arturo Cortese, già s’intravede da come ha accolto le osservazioni del sostituto procuratore Francesco Iacoviello sulla mancata contestazione dell’omicidio da parte di Guariniello in relazione al disastro ambientale. In sostanza, viene fatto notare, già nel 1998 era tutto prescritto e i magistrati di Torino avrebbero potuto, e forse dovuto, percorrere un’altra strada. Per non parlare poi del «divieto di processare due volte la stessa persona per una stessa condotta anche se in un processo per disastro ambientale e nell’altro per omicidio volontario». Dalla Cassazione filtra inoltre la convinzione che «se ci sono delle parti lese è meglio mandarle subito davanti al giudice civile per la causa risarcitoria che almeno in parte potrà indennizzare il danno subito anche in mancanza di accerta- mento della responsabilità penale». Come è accaduto per i familiari delle vittime di Ustica: «Non si è trovato nessun colpevole dopo anni e anni di indagini e processi, ma alla fine un po’ di giustizia le cause civili l’hanno ristabilita e lo Stato ora paga i risarcimenti». Un po’ di sfiducia deve essere comunque serpeggiata anche tra i parenti delle vittime Eternit, considerato che due terzi delle parti civili hanno preferito raggiungere transazioni extragiudiziarie. E comunque, in un comunicato ufficiale - scelta decisamente inusuale per la Cassazione - ribadisce fermamente che «oggetto del giudizio dell’udienza del 19 novembre 2013 era esclusivamente l’esistenza o meno del disastro ambientale». Non le vittime, dunque. Infatti «non erano oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei quali la Corte non si è occupa- Primo Piano .5 . ta». Il documento degli Ermellini è importante anche perché contribuisce a sgomberare il campo dagli equivoci sulla natura del loro verdetto. Non siamo infatti di fronte a un’assoluzione, ma a una cancellazione della condanna a causa della prescrizione del reato. Si legge nel testo firmato dal consigliere Raffaele Botta, responsabile dell’ufficio stampa: «La sussistenza del disastro è stata affermata dalla Corte». Fuori dall’ufficialità i giudici dicono che «questo era un processo nato morto» Ma c’è un ma, che riguarda appunto «l’avvenuta prescrizione del reato». L’evento, viene rilevato, «si è consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale è iniziato a decorrere il termine di prescrizione». Intervista MASSIMILIANO PEGGIO TORINO «L a sentenza Eternit? Non polemizzo con la Cassazione. Ma sommessamente ritengo che la sentenza da noi emessa in appello, tra qualche anno non solo sarà ritenuta giusta, ma anche giuridicamente corretta. Forse abbiamo solo precorso i tempi». Alberto Oggè, un anno fa, prima di andare in pensione, ha pronunciato la sua ultima sentenza infliggendo 18 anni di carcere a Stephan Schmidheiny, scrivendo con le colleghe Elisabetta Barbero e Flavia Nasi le 800 pagine di motivazione su sui è piombata la scure della prescrizione. Oggi è l’unico giudice di quel collegio libero di poter esprimere il suo pensiero, senza condizionamenti. Che cosa è rimasto di quel processo? «Abbiamo ritenuto che il reato di disastro ambientale non fosse prescritto per il solo fatto che le fabbriche in cui si lavorava il cemento-amianto avessero chiuso nel 1986, alcune anche poco prima. Gli effetti mortali non si sono conclusi allora: le malattie come l’asbesto e il mesotelioma hanno un decorso molto lungo, non si può pensare che gli effetti si siano esauriti in allora. Al contrario, il picco di mortalità non è ancora stato raggiunto, o siamo prossimi a raggiungerlo. Non ha senso parlare di un evento esaurito, perché si tratta di un reato a consumazione prolungata». Su quali basi avete ancorato la vostra decisione? «Sull’epidemiologia, scienza medica che studia le cause di una patologia e la sua incidenza. Si fonda su regole che definiscono la portata di un fenomeno e le sue cause. Se in un territorio come Casale Monferrato e dintorni si continua a morire a causa di certe malattie, in percentuali superiori rispetto ad altri territori in relazione alle stesse patologie, dunque non ha senso parlare di cessazione del pericolo e quindi di prescrizione del reato. Nel momento in cui sono state chiuse le fabbri- Alberto Oggè Le malattie come il mesotelioma hanno un decorso molto lungo, non si può pensare che gli effetti si siano esauriti allora La nostra sentenza si era basata sulla epidemiologia. Il picco di mortalità ancora non è stato raggiunto Il giudice non deve fare prendere il sopravvento all’elemento emotivo su quello razionale ma nemmeno metterlo da parte Nei casi più difficili i giudici devono applicare alcuni princìpi: il primo è quello della dignità dell’uomo Mentre pronunciavo i nomi dei deceduti, mi resi conto che stavo leggendo un’antologia di Spoon River Alberto Oggè Ex presidente della Corte d’Appello oggi in pensione MARCO ALPOZZI/LAPRESSE La lettura della sentenza di condanna in appello per il processo Eternit, pronunciata nel Tribunale di Torino, il 3 giugno 2013 “I supremi giudici hanno sbagliato La nostra condanna verrà rivalutata” Oggè, il presidente della Corte che ha emesso il verdetto d’appello: “Il reato non è estinto: gli effetti mortali sono continuati dopo il 1986” che, si è interrotta la causa principale del pericolo quindi del disastro, ma non è meno vero che l’evento è ancora in atto perché il pericolo non è venuto meno». La Cassazione, dunque, non ha fatto giustizia? «Per capire a fondo la decisione bisognerà leggere le motivazioni, ma presumibilmente la Corte ha ritenuto che l’evento si fosse materializzato ed esaurito quando ha cessato di operare la causa dell’inquinamento. È uno degli aspetti che abbiamo a lungo vagliato nella nostra motivazione. Non siamo riusciti a convincere la Cassazione. La verità è che le regole sono fatte per i casi facili, non per quelli difficili. In questi bisogna applicare i principi, tra i quali il primo è quello della dignità dell’uomo. È un riconoscimento di tale dignità dire alle persone offese dal reato: guardate, è trascorso troppo tempo perché l’autorità giudiziaria debba ancora occuparsi della vostra richiesta di giustizia». Che cosa intende dire? «Non lo dico io. Lo sosteneva il filosofo Ronald Dworkin. Nei casi facili i giudici devono applicare le regole precise, identificabili nelle norme e nelle massime della giurisprudenza. Nei casi dubbi e difficili i giudici, prima di applicare le regole, devono applicare i principi, intesi come canoni di valutazione delle regole». Quindi giustizia e diritto non sono sempre in sintonia? «Bisogno sfatare il mito del fatto che la legge sia sempre applicabile con certezza, il mito del giudice bocca della legge. Nei casi nuovi, difficili, con problemi che mai si erano presentati prima in questo modo e con questa drammaticità, bisogna applicare le regole alla luce dei principi, consentendo al giudice di dare una valutazione più confacente ai criteri di giustizia consacrati nella Costituzione». Che cosa ha rappresentato per lei quella vicenda? «Ecco un’altra tesi da sfata- re. Il giudice non deve permettere all’elemento emotivo di prendere il sopravvento su quello razionale, ma non può pensare di metterlo in disparte. In appello, la lettura della sentenza durò un poco meno di un’ora. Mentre pronunciavo i nomi dei deceduti, mi resi conto che stavo leggendo un’antologia di Spoon River. Stavo rievocando vicende umane, sofferenze, che non era giusto, in quel contesto, valutare con freddezza. Stavo comunicando alle persone decedute ed ai loro congiunti che le istituzioni e la società si ritenevano moralmente obbligate a rievocare il loro sacrificio ed a dichiararne la causa e che erano consapevoli della solennità del momento». Nonostante la legge? «Non vorrei essere frainteso: il giudice non deve applicare la legge nel modo più rigoroso. Ma nell’applicarla deve sempre tenere conto del fattore umano. Perché le leggi sono fatte per gli uomini». Amianto Oltre30milasiti dabonificare 1 Sono 33.610 i siti di amianto in Italia. O meglio sono quelli censiti perché da Calabria e Sicilia (salvo scarsissimi dati) persiste da anni un black out di informazioni. E di queste migliaia di puntini del cosiddetto Piano nazionale amianto, aggiornato al luglio 2014, la maggiore concentrazione è soprattutto nelle Marche e nell’Abruzzo (50% dei dati), e un po’ su tutto il versante adriatico. La mappa sullo Stato delle bonifiche indica che solo 832 sono i siti bonificati, 339 quelli parzialmente bonificati (con prime misure di messa in sicurezza con le risorse economiche disponibili) e 30.309 quelli ancora da bonificare. 6 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 U GOVERNO Con gli operai Matteo Renzi ieri in visita a Parma LO SCONTRO SUL LAVORO Cambiare racconto Noi siamo abituati al cliché che racconta l’Italia come un insieme di sfighe. Basta La Cgil come la Lega Salvini e Camusso sono due facce della stessa medaglia Due leader della protesta FLICKR/PALAZZO CHIGI Renzi ai sindacati: inventate scioperi, io creo lavoro Poi annuncia: elimineremo gli scontrini fiscali attraverso la tracciabilità totale TEODORO CHIARELLI INVIATO A PARMA Attacca i sindacati («Si inventano scioperi, io creo lavoro»), punzecchia Susanna Camusso («Lei e Salvini sono due facce della stessa medaglia»), rilancia l’orgoglio nazionale («Basta col cliché dell’Italia insieme di sfighe»), annuncia la nuova rivoluzione fiscale («Elimineremo gli scontrini attraverso la tracciabilità totale e faremo un’unica tassa comunale»), blandisce il Pd («Nel partito c’è chi cerca di bloccare, ma io vado avanti»), avverte il Parlamento («Forse non serve, ma sul Jobs act siamo pronti alla fiducia, se salta una riforma, saltano tutte»). Matteo Renzi a tutto campo, da un capo all’altro dell’Italia, fra un’intervista a Rtl, una premiazione a Roma (i Digital champions), una visita alla Pizzarotti costruzioni, un incontro a Parma con i sindaci colpiti dall’alluvione, la firma del Protocollo di Milano (a favore della lotta alla fame e all’obesità) promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition e un comizio a Bologna per la chiusura della campagna elettorale di Stefano Bonaccini (minitest regionale di domenica prossima al quale Renzi nega un valore nazionale). Jobs Act e sindacati sono al centro dei pensieri del presidente del Consiglio, che non esita ad accomunare il segretario della Lega al leader della Cgil. «Salvini e Camusso sono due facce della stessa medaglia: ho grandissimo rispetto per loro perché fanno il loro lavoro. Sono dei leader della protesta: chapeau. Ma io non posso permettermi la protesta, sono quello che ci prova». Concetto che il premier ribadisce ai microfoni di Rtl commentando lo sciopero generale promosso da Cgil e Uil. «Non mi preoccupo di far scioperare le persone, ma di farle lavorare. Anziché passare il tempo a inventare ragioni per fare scioperi, mi preoccupo di creare posti di lavoro, c’è ancora tantissimo da fare. Ci sono stati più scioperi in queste settimane che contro tutti gli altri governi». E ancora: «Il Paese è diviso in due, tra chi si rassegna e chi va avanti. Ma piazza o non piazza, le cose le cambiamo». Sul Job Act («Che tolga i diritti ai lavoratori è la più grande opera di fantasy che abbia mai sentito») il presidente del Consiglio ha fretta di concludere, è deciso, se necessario, a chiedere la fiducia. Non solo: «Siamo pronti con i decreti attuativi della delega lavoro. Arriveranno nei primi 30 giorni dall’entrata in vigore, saremo rapidissimi». Basta, poi, con la sindrome della «sfiga». «Dobbiamo smettere di raccontare che tutto va male ed esaltare i nostri punti di forza. Serve un cambio di paradigma nel rac- conto del Paese. Tipico dei format tv, oggi è un racconto che non parla mai dei successi. Deve emergere un’idea di futuro: il mio compito è dimostrare che l’Italia si può rimettere in moto». Futuro migliore è anche cambiare il rapporto degli italiani con il Fisco. «Dobbiamo eliminare gli scontrini attraverso la tracciabilità totale, così che l’Agenzia delle Entrate non venga più avvertita come l’avvoltoio sulle spalle, ma come un advisor per le aziende. La delega fiscale sta cambiando radicalmente l’approccio dell’Agenzia delle Entrate». Quindi, ai sindaci del parmense, un nuovo annuncio: «Presto avremo un’unica tassa comunale, di cui voi sindaci siete i responsabili, che i cittadini potranno verificare in relazione ai sevizi. Un cambiamento radicale del sistema». Secondo Renzi una vera rivoluzione. Sindaci che lottano contro ristrettezze economiche e calamità naturali, aziende che innovano, investono ed assumono (come Pizzarotti, Dallara e Barilla visitate a passo di carica). Sono i due pezzi di Italia che Renzi mette in vetrina nel suo blitz a Parma, per contrapporli alla macrocategoria dei “gufi”. La lunga giornata del premier si conclude a Bologna, dove ha deciso di sostenere personalmente la campagna elettorale del Pd. Con l’evidente obiettivo, quando accusa i sindacati di inventarsi gli scioperi, di strappare consensi all’elettorato moderato presentandosi come l’uomo che cambierà i vecchi rituali della sinistra. contro i piccoli guasti domestici, arriva eni sos casa la polizza assicurativa che è tua per 2 anni, senza costi aggiuntivi, se sei nostro cliente o se lo diventi. attivala subito all’800 900 700 o su soscasa.eni.com un tubo che perde, una serratura che si blocca o un elettrodomestico che si rompe: sono tanti gli imprevisti che possono capitare. con eni sos casa hai una polizza assicurativa per i piccoli guasti domestici che prevede l’intervento tempestivo di tecnici specializzati. perché eni gas e luce ti dà molto di più di gas e luce. Polizza erogata da selezionata compagnia di assicurazione e attivabile entro il 31/01/2015 per i già clienti, ed entro il 31/03/2015 per i nuovi clienti. Condizioni e massimali su soscasa.eni.com Superamento massimali soggetto a preventivo. eni gas e luce la soluzione più semplice esprimi la tua arte negli spazi autorizzati LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Reportage FABIO MARTINI INVIATO A FIRENZE I resti di quel che fu il più potente partito comunista d’Occidente accolgono Matteo Renzi con un applauso rispettoso: appena il premier si affaccia nel catino dello storico PalaDozza di Bologna, dai duemilia sugli spalti si alza un battimani che dura venti secondi. Metà sala scatta in piedi a lanciare una standing ovation, che parte a metà. Mezza sala resta seduta senza applaudire, chi per farsi un selfie, chi per curiosare e basta. Qualcuno isolato dal loggione urla «Matteoooo», ma neppure il coretto decolla. Calore, simpatia, ammirazione per Renzi, ma a volume basso, senza grande pathos. Almeno nella accoglienza iniziale. Per non parlare dell’applauso di cortesia, freddino GRANDE SFORZO La macchina si è mossa, ma senza l’entusiasmo dei tempi del vecchio Pci Ma per il premier solo un Paladozza tiepido e dimezzato Arrivano 2300 persone ma sugli spalti spazi vuoti Solo verso la fine Renzi riesce a scaldare il pubblico Nel giorno in cui Matteo Renzi ha sferrato il più sferzante attacco mai indirizzato verso i sindacati - si inventano gli scioperi mentre io creo posti di lavoro - era davvero interessante misurare l’impatto emotivo tra il premier-segretario del Pd e la sua base più “rossa”, quella più vicina alle grandi organizzazioni della sinistra, la Cgil, ma anche Lega delle cooperative e Cna. Certo, per l’arrivo di Renzi, i quadri del partito hanno stressato la macchina organizzativa, tutti i circoli della Regione, da Piacenza a Rimini, sono stati invitati a dare il massimo. Sugli spalti sono arrivate duemilatrecento persone, con spazi vuoti anche rispetto ad una capienza che è stata dimezzata, da seimila a tremila posti. Domenica in Emilia la posta in gioco non è la vittoria, che il Pd è sicuro di portare a casa. Tengono banco domande che sembrano da “anime belle” ma potrebbero preludere a risposte preoccupanti per il futuro prossimo: quanti emiliani di si- nistra decideranno che non vale la pena andare a votare per “questi” politici? Il candidato governatore della sinistra riuscirà anche stavolta a superare il milione di voti o per la prima volta resterà sotto questa soglia politicamente critica? Gara minore alle elezioni di domenica in Emilia-Romagna, è quella per il secondo posto con la Lega, con Matteo Salvini si è quasi trasferito da queste parti, con la scritta “Emilia” sulla felpa a sostegno del suo candidato, il sindaco di Bondeno, il trentacinquenne Alan Fabbri. In una campagna elettorale a volume bassissimo, con pochi manifesti, poche manifestazioni, la sinistra si è affidata al quarantasettenne Stefano Bonaccini, per anni campione del Pd bersaniano, il “Bruce Willis di Campogalliano” (come lo chiama Renzi in persona), che dopo aver tanto esitato a candidarsi, ha dovuto fare fronte al disastro dell’inchiesta sulle “spese pazze” dei consiglieri regionali, circa due milioni di euro pubblici da giustificare. La “fortuna” per i candidati governatori è che nello scandalo sono finiti dentro quasi tutti, compresi grillini e leghisti e perciò sulla questione morale è calata una cortina di silenzio che ha vieppiù allontanato da tutta la politica una opinione pubblica disgustata. In una campagna elettorale segnata da clamorosi abbandoni, con Francesco Guccini che ha annunciato che voterà un candidato di Sel («Scelgo la persona») con Romano Prodi (la nipote candidata a Reggio Emilia), che ha fatto sapere: «Andrò a votare senz’altro», ma con una chiosa manzoniana: «Il buon senso restava nascosto per paura del senso comune». lA CONTESTAZIONE Tafferugli in piazza a Parma, la polizia carica IL LEADER PD «Vinceremo, ma ci diranno che comunque ci sono stati troppi astenuti...» che accoglie il candidato governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, mentre l’uscente Vasco Errani è accolto come un eroe, per lui un lunghissimo battimani. Sono le 21,50 e il premier-segretario, appena entrato nel parterre del Palasport di Bologna, per partecipare alla chiusura della campagna elettorale di Bonaccini, riscalda l’atmosfera: «Ho la sensazione strana di tornare a casa, quella che ti accompagna anche quando sei lontano». Ma c’è subito la battutina: «Non saranno mai contenti, loro, diranno che c’è stata troppo astensione... L’importante sarà essere contenti noi...». E più tardi, quando fa il suo discorso, Renzi da affabulatore, riscalda il Palasport Grande tensione e qualche tafferuglio hanno accompagnato la giornata emiliana di Renzi. Nel centro di Parma, dove il presidente del Consiglio è arrivato in visita al sindaco Pizzarotti e a i sindaci dei Paesi alluvionati, un gruppo di giovani dei collettivi ha cercato di sfondare il cordone di polizia per avvicinarsi al vicino municipio dal portico di strada Mazzini: gli agenti antisommossa hanno risposto con una carica. Non ci sono. A protestare c’erano una sessantina di persone fra militanti dei centri sociali, anarchici, sindacalisti e alcuni rappresentanti della lista l’Altra Emilia Romagna. Le vie e le piazze a ridosso del palazzo del comune erano presidiate in forza da polizia e carabinieri. Lo stesso scenario che si è presentato in serata a Bologna, nei dintorni del Paladozza, teatro della manifestazione di chiusura del candidato Pd Bonaccini, dov’è intervenuto lo stesso Renzi: schieramento imponente di forze dell’ordine, a contrastare l’annunciata contestazione dei centri sociali. [F.GIU.] PIERPAOLO FERRERI/ANSA Retroscena CARLO BERTINI ROMA C’ Cgil e Uil compatte in difesa ma tanti veleni sulla strategia Camusso dura col premier. Gelo per l’intervento della Furlan è lo scontro con Renzi, pubblico e ripetitivo, «abbiamo chiesto di modificare la manovra tire cosa dicono in privato le e il jobs act, se non sono moti- due guarnigioni. Anche se i gevazioni queste...», si difende nerali si mantengono sempre Barbagallo della Uil. E Ca- sul filo della diplomazia. C’è la musso: «Renzi dialoga solo Camusso che di prima mattina con chi gli dà ragione, porti ad Agorà definisce «rassegnarispetto ai lavoratori». «Do- ta» la risposta della Cisl sullo v’era il sindacato in questi sciopero, senza dire altro che anni? A difendere l’occupa- possa offendere la sensibilità zione», reagidella sua omolosce la Furlan. MATRIMONIO FINITO ga Annamaria E c’è lo scon«Mai laLa leader Cisl: tante Furlan. tro anche denvorerò per spactro il sindacato, battaglie fatte con Uil care il sindacato, sotto il pelo del- «in totale solitudine» ma per riannol’acqua, come dare i fili», assinei match di pallanuoto dove i cura la leader della Cisl. Senza colpi più contundenti vengo- neanche citare per nome e cono inferti senza che il pubbli- gnome la Camusso quando si co se ne accorga. Le poche smarca dallo sciopero generale centinaia di metri che separa- parlando dal palco dei cugini no le sedi di via Po e Corso Ita- della Uil. Una platea che del relia di Cisl e Cgil, si trasforma- sto la accoglie con una coltre di no in un rivolo di veleni a sen- gelo quando fa il suo ingresso in sala al Palazzo dei Congressi. E il tiepidissimo applauso con cui viene salutata al termine del suo intervento è solo un segnale di rispetto, visto che molti si aspettavano venisse accolta da una selva di fischi. «Non è detto che uno si sposa per sempre, ci sono divisioni, ma per noi non ci sono avversari nei sindacati», garantisce Barbagallo. Il quale, con quell’uscita «sono pronto a revocare lo sciopero se il governo apre un confronto nel merito», fa capire l’imbarazzo che percorre le sue truppe per l’adesione alla forma più estrema di protesta. Furlan lancia siluri alla Cgil quando ringrazia la Uil «per le tante battaglie fatte insieme in splendida solitudine»; quando cita la Fiat, «un’azienda forte e presente in tutto il territorio nazionale grazie al nostro co- Tutti alla Cisl ricordano i casi raggio e al referendum che ci che si contano sulle dita di una ha dato ragione sugli accordi di mano, in cui la confederazione Pomigliano e Mirafiori: è stata ha fatto «uno sciopero generale dura, i nostri delegati sbeffeg- che paralizza un paese: sui ticgiati e insultati, ma abbiamo ket, con Marini segretario consalvato posti di lavoro», dice al- tro il governo De Mita a fine anzando il tono della voce. Tra- ni ’80; o nel ’94, sulle pensioni, dotto: noi salviamo le imprese, contro il primo governo Berlualtri cavalcano la sconi, che poco protesta. Dà un LA LEADER CGIL dopo cadde». E il altro colpo alla velenoso «Renzi dialoga solo quesito Camusso quanche quelli della con chi gli dà ragione. Cisl si pongono do difende la manifestazione per E la Cisl è rassegnata» scortando la il pubblico impieFurlan nei corrigo, «che ha uno scopo preciso doi del Palazzo dei congressi, è: che chiunque coglie, il rinnovo «Ma come fanno questi della del contratto dopo sei anni». Uil ad andare in piazza con la Tradotto dai suoi uomini: lo Fiom, che ci ha preso a pesci in sciopero generale si fa solo faccia quando abbiamo firmato quando si vuole far cadere un i contratti dei metalmeccanici? governo, altrimenti è un assist Che ci ha sparato a pallettoni a Renzi e quindi un boomerang. dandoci dei venduti?» Primo Piano .7 . Taccuino MARCELLO SORGI Matteo a caccia di voti ha trovato i suoi nuovi “nemici” N on s’è svolto in un clima sereno il viaggio di Renzi in Emilia, alla vigilia delle elezioni regionali di domenica. A Parma, dove ha incontrato il sindaco 5 stelle Pizzarotti prima di andare alla Barilla, e successivamente a Bologna, il premier è stato contestato da gruppetti di antagonisti dei collettivi e dei centri sociali, che lo hanno accolto con fischi e cori di «buffone» e «vergogna». Nulla di particolarmente drammatico. E per Renzi un occasione in più per alzare il tono. In ogni campagna elettorale infatti Renzi s’è scelto un avversario diretto da sfidare sul campo. Nelle primarie in cui conquistò la segreteria del Pd furono Bersani e il vecchio gruppo dirigente da rottamare del partito. Alle europee di maggio sono stati Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle, che non si aspettavano di essere battuti con un distacco così grande. In questa piccola tornata di regionali, che giorno dopo giorno sta assumendo il valore di una prova d’appello rispetto al clamoroso risultato del 40,8 per cento delle urne di primavera, il premier s’è posizionato contro la Cgil, e segnatamente contro la segretaria del maggior sindacato Susanna Camusso, e contro Salvini, che in Emilia corre per arrivare primo nella classifica del centrodestra, davanti a Berlusconi e Forza Italia, e se possibile anche davanti a Grillo, che proprio in questa regione in passato aveva mietuto i suoi primi successi elettorali. Camusso e Salvini, tra l’altro, sono alleati nella raccolta delle firme per il referendum abrogativo della riforma Fornero: ed è anche per questo che Renzi li ha attaccati in tweet in cui, senza demonizzarli, accomunandoli in una sorta di partito della protesta, che con la Cgil cerca «pretesti» per scioperare, da contrapporre, appunto, al governo impegnato a cambiare le cose. Una descrizione che non è piaciuta affatto alla Camusso, che gli ha risposto per le rime. La drammatizzazione dello scontro, in una regione in cui il Pd si sente già la vittoria in tasca, nei piani di Renzi serve a mobilitare un elettorato stanco, ancora disorientato per gli effetti dello scandalo delle «spese pazze» in regione e pertanto portato all’astensionismo, ancora molto alto in tutte le previsioni della vigilia. Il premier non vuole un risultato dimezzato dalla scarsa partecipazione, e per questo ha scelto di spendersi in prima persona e sfidare le contestazioni organizzate. Renzi scommette così su una conferma del consenso incassato la volta scorsa, e si prepara a spenderla nel difficile confronto parlamentare che di qui a fine anno dovrebbe portare all’approvazione del Jobs Act e della legge di stabilità. 12 34 IL METEO Sole Poco Nuvoloso nuvoloso Il tempo: nebbie e nubi basse sul Basso Piemonte e in Liguria. Prevale il sole altrove. Temperature ˚C DOMANI Temperature ˚C SVIZZERA CITTÀ AO Coperto Nebbia Pioggia intensa BI VC TO Neve Mare calmo Mare mosso Mare agitato Poco mosso CN FRANCIA PV AL SV SP IM LA STAMPA 12 13 13 10 9 11 10 9 12 9 16 16 17 CITTÀ VB AO BI AT CN FRANCIA NO VC TO PV AL SV SP IM AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA MIN MAX 3 3 3 4 4 3 4 4 3 5 11 11 12 13 13 12 10 9 11 10 9 12 9 16 15 17 ALESSANDRIA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 REDAZIONE PIAZZA LIBERTÀ 15 TELEFONO 0131 511711 FAX 0131 232508 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/ALESSANDRIA STAMPA IN 349 7090100 PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249 All’interno MI 1 3 2 4 4 3 4 4 2 4 9 11 12 A cura di www.nimbus.it AT Vento NO SVIZZERA MIN MAX Centimetri-LA STAMPA Temporale Variabile AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA Prosegue la fase di tempo stabile grazie all’influenza dell’alta pressione con condizioni soleggiate e temperature decisamente miti in montagna. Nubi basse in Liguria, più compatte tra Genova e il Ponente, e a tratti grigio anche sulle pianure piemontesi per nebbie in diradamento in giornata sul Piemonte settentrionale e occidentale, in sollevamento su Astigiano, Alessandrino, basso Vercellese con formazione di strati di nubi basse, in serata anche su Cuneese e Basso Torinese. E PROVINCIA ETERNIT. MERCOLEDÌ PROSSIMO È STATO CONVOCATO UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SANITÀ Tortona e Acqui vanno allo scontro con la Regione Marchese e Ferrise I casalesi provano a reagire Oggi la fiaccolata dopo l’assemblea Afeva: “Andremo a Strasburgo” A PAGINA 55 SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO CASTELLANA PIETRA MARAZZI Nei campi distrutti dal maltempo Arriva il ministro Valentina Frezzato A PAGINA 51 NOVI LIGURE Scandalo in farmacia Tre anni dopo l’inchiesta è al palo Una notte sola per piangere e, da ieri mattina, i casalesi hanno reagito. Si cercano nuove strade da battere e, se non sono già tracciate, si inventano. Una cosa si è compresa: che c’è un vuoto legislativo che, forse, rende difficile sanzionare i disastri quando gli effetti si manifestano a distanza di tempo. E, dunque, il sindaco Titti Palazzetti sta studiando con la giunta le modalità per arrivare a Strasburgo e chiedere che venga fatta una direttiva in questo senso che valga però per tutti i Paesi d’Europa. Inoltre, la giunta, ieri, ha deciso di convocare un Consiglio comunale straordinario per la sera del 26 novembre per deliberare, con l’au- spicio che sia all’unanimità, un documento condiviso. Si è anche concordato di dare avvio a una fiaccolata stasera subito dopo l’assemblea al Tartara, che sarà stasera verso le 19. Sfilerà da piazza Castello, via Saffi, piazza Mazzini, via Roma fino in piazza Dante. Inoltre, il sindaco ha incontrato il legale del Comune, Enrico Dagna, chiedendogli una memoria riassuntiva di quanto è avvenuto in Cassazione insieme alle valutazioni su possibili ulteriori azioni legali (tra cui la costituzione di parte civile nel cosiddetto Eternit bis, a Torino) e iniziative per perseguire i risarcimenti. Si sono già presi contatti, inoltre, per un incontro con il premier Renzi, mentre l’Afeva sta concordando l’audizione alla Commissione Giustizia del Senato. Al corteo di ieri mattina a Casale tanti sindaci, studenti e cittadini Nelle parole e negli slogan la rabbia di chi si sente vittima di una enorme ingiustizia In prima fila il sindaco Titti Palazzetti Altri servizi PAGINE 48, 49 E IN NAZIONALE ALBINO NERI Piero Bottino EVENTI Casale e Murisengo con i prelibati tartufi sfidano i «Sapori» Servizio A PAGINA 56 Iniziative A PAGINA 53 Nastri e maglie nere Atteso Chiamparino FRANCA NEBBIA Una città a lutto, fregiata di bandiere nere e striscioni portati in corteo, ma che trova comunque la forza di reagire. Il tam tam è partito ieri all’alba: tutti in piazza Mazzini per un presidio e un corteo di mille persone. È sfilata la rabbia: «Quante volte ci devono ancora uccidere?», fra le campane a morto delle parrocchie. Oggi in mattinata sarà ricevuta in municipio una rappre- sentanza di associazioni straniere «sorelle» di Afeva: svizzeri, belgi, francesi, inglesi, brasiliani. Alle 17 al salone Tartara l’assemblea generale alla quale parteciperà anche il presidente della Regione Sergio Chiamparino, che per essere vicino alla popolazione, rinuncerà ad incontrare i sindaci della provincia ad Alessandria. Sugli striscioni neri sotto la statua di Carlo Alberto in piazza Mazzini si adagiano fiori bianchi, simbolo delle vittime d’amianto, come quelli appuntati più volte alla rete metallica della spianata dell’Eternit a ricordo delle vittime. E s’invita chiunque lo voglia, a portare altri fiori bianchi nella piazza «del cavallo», mentre viene dichiarato il lutto con bandiere a mezz’asta anche nei Comuni vicini (aderisce pure la vercellese Trino). Domenica, i tifosi della squadra di basket Novi Più sono invitati a presentarsi al Palaferraris (alle 18 incontro con il Napoli), indossando una maglia nera. Il corteo di ieri è partito da piazza Mazzini in una moltitudine di cartelli e striscioni neri. Davanti, il sindaco Titti Palazzetti con colleghi da Ponzano, Terruggia, Sala, Ozzano, Coniolo e il parlamentare Fabio Lavagno. Paola, dell’istituto Balbo: «Non potevamo non essere a chi ha perso un familiare per l’amianto». Gian Paolo Minazzi, fratello di Luisa, ex assessore morta di mesotelioma vede nella «rabbia suscitata dalla prescrizione» il «sintomo di risveglio di tutta la città». «Buon segno - secondo Margherita Demartini, ex insegnante – che i giovani partecipino numerosi e siano consci di come vanno le cose in Italia». Commovente perché proviene da chi l’assenza di giustizia l’ha provata nel suo paese, la testimonianza di Shahib Abdirahman, profugo a Casale. Ha sfilato con i compagni con un drappo nero in mano: «Mi addolora che a persone che hanno perso i propri cari non venga riconosciuto il diritto di vedere puniti i colpevoli». Oggi è un altro giorno e i fiori in piazza Mazzini sono già una montagna. 12 48 .Alessandria e provincia . U ETERNIT CASALE INDIGNATA RESISTE Nei cortili e sui tetti l’amianto c’è ancora Il sindaco: “Servono 60 milioni per terminare la bonifica” MIRIAM MASSONE CASALE MONFERRATO Fabio fa il barista in piazza Mazzini e abita al Ronzone, in via Oggero, a pochi metri dall’ex fabbrica dell’Eternit. Non ha paura: «Ormai non c’è più nulla qui». Vero, la zona (e la città intera) è la più bonificata d’Italia. Forse del mondo. Eppure c’è chi non ci abiterebbe mai, né vorrebbe portarci i bambini a giocare. «Ho segnalato più volte al Comune la presenza di amianto sull’argine del fiume: qui, sotto questi massi, ci sono sepolte almeno cinquemila lastre d’amianto, tante quasi quanto i morti di Casale, per almeno tre chilometri. Li ho visti con i miei occhi e so che diverse ditte, persino australiane, sono state interpellate per la rimozione ma nessuna alla fine se n’è fatto carico»: Giulio Anselmo, presidente dell’associazione Patria Nostra, lo dice davanti alla sua bagnato colore inchiostro: baracca sulle rive del parco «Quando si asciuga diventa che sta proprio dietro l’Eter- bianco e allora respirarlo fa manit. Psicosi? Di certo paura e le» spiega. Ha già contattato disinformazione ancora nutro- l’Asl. E in cortile ha un sentiero no una parte di casalesi. Sul di polverino compattato. «Ai «caso» specifico, il sintempi dell’Eternit era la daco Palazzetti norma. Oggi si trovasmentisce: «Se no pezzi di amianto ci fosse davvein moltissimi luoro un pericolo ghi ancora, anin cinque miche nelle baracnuti le ditte che sull’argine Ora disponibili grazie specializzate Malpensata è allo sblocco del Patto a cui ci rivolpieno». Ci sono giamo, tutte di stabilità: serviranno per ancora resti, imiscritte in uno la discarica del polverino pacchettati e cospecifico albo, perti da teli verdi, eliminerebbero nell’area dell’ex fabquell’amianto in pochi brica (94 mila metri quaminuti: comunque verifichere- drati che diventeranno un parco, mo». Diverso il caso di Mauri- con museo sull’amianto): «Li abzio Capuzzo: le fibre, nella sua biamo momentaneamente tenubaracca, vicino al campo spor- ti li perché la discarica di polvetivo Arseniato, ci sono. Un rino era satura, ma ora ne comucchio di materiale lanoso e struiremo una nuova e allora sa- 15 milioni Tutta la città in piazza e listata a lutto Tanti ragazzi in corteo lungo le vie del centro di Casale ieri mattina Dagli immigrati ai commercianti tutti hanno voluto testimoniare la rabbia di una comunità per una sentenza considerata ingiusta rà smaltito anche quel materiale». Il sindaco Palazzetti conferma che c’è ancora da fare. «L’Arpa sta ultimando il censimento del polverino e dell’amianto: ci sono ancora, soprattutto nei cortili, nei sottotetti. Servirebbero almeno 60 milioni di euro per ultimare la bonifica: in questi giorni grazie al decreto “sblocca Italia” abbiamo saputo di poter utilizzare 1 milione e 700 mila euro proprio per questo fine. Ci hanno dato anche il via libera per sbloccare il Patto di stabilità: così avremo a disposizione altri 15 milioni di euro: serviranno a potenziare la bonifica e fare la nuova discarica per il polverino». Nel frattempo Casale lavora per eliminare l’amianto dagli incubi dei casalesi. La psicosi a volte ha un effetto ventosa sugli animi, proprio come le fibre killer sui polmoni: «Ma non siamo più, e solo, la città dell’Eternit». La proposta della delegazione argentina “Chiederemo un messaggio anche a Papa Francesco” La temperatura è calata di colpo. In piazza Castello, a partire dalle 18,30, alcune decine di persone incappottate, a sfregarsi le mani e a battere i piedi per terra, attendono oltre un’ora l’arrivo del secondo pullman, quello che ha a bordo i componenti delle delegazioni straniere di dieci Paesi del mondo. L’altro pullman, partito da Roma subito dopo la lettura del verdetto, era rientrato ieri mattina alle 6, dopo aver viaggiato tutta la notte, tra mormorii di sdegno e di amarezza, a salutarsi nel giorno ancora scuro di tenebre, in sintonia come il buio che gravava sul cuore, ammaccato dal pronunciamento fresco della Cassazione. Ieri sera, invece, si respirava un’altra aria. Intanto, appunto, il sindaco Titti Palazzetti e gli assessori Cristina Fava, Daria Carmi e Luca Gioanola, insieme a consiglieri e cittadini, hanno voluto ac- APPROFITTA DELLE DETRAZIONI FISCALI - SOSTITUISCI I TUOI SERRAMENTI Serramenti di qualità certificati, compreso: rilievo, consulenza, trasporto e posa 65 Riqualificazione energetica: serramenti in legno serranenti in PVC % 50 Ristrutturazioni: porte interne, porte blindate e basculanti % cogliere e dare il benvenuto soprattutto agli stranieri arrivati apposta da ogni dove per questo evento. I primi a scendere, tirati e pallidi di stanchezza, Anna, e Bruno Pesce e Alessandro Pugno che traduce per tutti in più lingue. Pesce, uno scalino dopo l’altro: «Dobbiamo reagire, la prossima volta andrà bene». «Eravamo ancora a Roma quando abbiamo saputo che Casale proclamava il lutto cit- NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO inimo www.studiomagrassi.com acquisto m e 3.000,00 FINANZIAMENTO 12 MESI Tasso “0” ESPOSIZIONE E VENDITA - TORTONA C.so Silvio Pilotti, 6/F - Strada per Viguzzolo E-mail: [email protected] - www.edilmutti.com Tel. 0131.86.39.21