Ed. VIII - dicembre 2008 - Indicod-Ecr

Transcript

Ed. VIII - dicembre 2008 - Indicod-Ecr
Osservatorio economico Indicod-Ecr
Le opinioni degli associati
VII Edizione
Sintesi Giugno 2008
In collaborazione con
PROMETEIA
Il presente rapporto è stato elaborato da:
PROMETEIA S.p.A.: Leonardo Catani
Per informazioni: http://www.prometeia.it
[email protected]
INDICOD-ECR: Marco Cuppini, Samanta Correale
Per informazioni: http://www.indicod-ecr.it
La fase di rilevazione e le interviste sono state curate dalla società I-PER MEDIA S.r.l
II
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
1. Introduzione
L’osservatorio economico giunge alla VII edizione in un periodo in cui il ciclo
economico italiano è caratterizzato da segnali negativi, puntualmente colti dagli
associati.
Il sentiment che emerge da questa rilevazione, pertanto, è decisamente orientato al
pessimismo. Nel primo semestre 2008, gli operatori hanno registrato una diminuzione
del proprio giro di affari. Tale consapevolezza, amplificata dal contesto di incertezza
generale, ha determinato una scarsa fiducia nel futuro prossimo e nella possibilità di
ripresa nel breve periodo.
Il tema dei prezzi delle materie prime, riproposto per la sua attualità anche in questa
edizione, rimane un elemento critico così come quello più generale dei prezzi ad esso
legato. Le risposte presenti in questo osservatorio possono contribuire a far
comprendere l’entità delle pressioni da costi che il sistema imprenditoriale, ed in
particolar modo quello legato al mondo Indicod-Ecr, ha fronteggiato e sta
fronteggiando. Sì dà conto, inoltre, di elementi che possono aiutare a cogliere meglio
alcuni aspetti legati alla trasmissione degli aumenti di prezzo nella filiera.
La voce degli operatori si conferma, ancora una volta, preziosa per l’analisi
dell’economia italiana; l’osservatorio vuol continuare ad essere un strumento ascolto di
questa voce.
Buona consultazione.
3
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
1.1 I principali risultati
Congiuntura e clima di fiducia. Si accentua la fase ciclica negativa dell’Italia;
secondo i dati Istat, il secondo trimestre 2008 ha fatto registrare una flessione del PIL
dello 0.3% rispetto al trimestre precedente. Anche la produzione industriale ha
registrato un calo dello 0.6% nello stesso trimestre. L’analisi della composizione del
PIL mostra che, in termini congiunturali, sono state le componenti dei consumi delle
famiglie e degli investimenti in costruzioni a contrarsi in misura maggiore.
Relativamente all’analisi settoriale, il valore aggiunto dell’industria in senso stretto è
diminuito nel secondo trimestre del 1.2% rispetto al precedente e del 2.2% rispetto allo
stesso periodo del 2007. I settori che hanno fatto rilevare variazioni positive sono quelli
dell’agricoltura e dei servizi legati a credito e alle attività professionali.
Figura 1 - PIL Italia semestrale a valori concatenati anno2000
Var% congiunturale e Clima di fiducia – percezioni e attese
120
1.4
1.2
111.9
115
111.0
110
106.0
0.8
108.5
105
106.2
0.6
104.7
103.9
100
102.1
98.0
0.4
92.3
95
92.9
0.2
Clima di fiducia
PIL - Var.% congiunturale
1.0
90
0.0
89.9
85
-0.2
82.5
82.1
-0.4
80
2004-S1 2004-S2 2005-S1 2005-S2 2006-S1 2006-S2 2007-S1 2007-S2 2008-S1 2008-S2
PIL
Percezioni
Attese
Fonte: Pil - elaborazioni Prometeia su dati ISTAT
Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere è ai minimi dal 2001; quello dei
consumatori, nonostante il rialzo registrato ad agosto, rimane su livelli inferiori rispetto
a quelli del 2007.
4
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
I dati congiunturali evidenziano una situazione di rallentamento accentuato; l’Italia
continua a scontare un gap di crescita nei confronti dei principali partner europei. Le
previsioni sull’anno in corso sono state riviste al ribasso ; il 2008 dovrebbe chiudersi
con una crescita reale del PIL di poco superiore allo zero. Tale crescita implica una
variazione congiunturale nulla, nel secondo semestre.
Figura 2 – Clima di fiducia
(dati mensili destagionalizzati)
120.0
110.0
100.0
90.0
80.0
20
02
20 M0
02 1
20 M0
02 4
20 M0
02 7
20 M1
03 0
20 M0
03 1
20 M0
03 4
20 M0
03 7
20 M1
04 0
20 M0
04 1
20 M0
04 4
20 M0
04 7
20 M1
05 0
20 M0
05 1
20 M0
05 4
20 M0
05 7
20 M1
06 0
20 M0
06 1
20 M0
06 4
20 M0
06 7
20 M1
07 0
20 M0
07 1
20 M0
07 4
20 M0
07 7
20 M1
08 0
20 M0
08 1
20 M0
08 4
M
07
70.0
media indici (manifattura, grande distribuzione, commercio al minuto)
imprese manifattura
grande distribuzione
Fonte: Clima di fiducia - elaborazioni Prometeia su dati ISAE
I segnali provenienti dal mondo degli imprenditori di Indicod-ecr confermano tale
stato di incertezza. Il clima di fiducia degli associati Indicod-Ecr subisce una forte
riduzione nel 1° semestre 2008 attestandosi su livelli minimi dall’inizio della
rilevazione(2005); l’indice generale passa da 92.1 ad 82.1, posizionandosi in maniera
decisa nell’area del pessimismo. Si deteriora anche l’indice relativo alle aspettative che
passa da 98 a 89.9. Tutte le componenti dell’indice mostrano un sensibile
ridimensionamento; la fiducia nella situazione economica generale è particolarmente
orientata al pessimismo.
In Figura 3 vengono riportati gli indici aggregati (industria, commercio e grande
distribuzione) relativi alla situazione del paese, degli occupati e degli investimenti.
5
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
La situazione economica
Figura 3 –Indicatori aggregati (Indicatori sintetici)
generale del paese continua
Situazione economica generale
ad
98.2
100
un
95.9
85.1
84.2
79.8
80
78.1
67.2
in
orientamento
fatto registrare a inizio 2005.
60.4
60.3
L’indice
Percezioni
Attese
occupati
40.1
23.6
23.4
relativo
agli
evidenzia
una
sostanziale
stabilità
quanto riguarda
0
I 2005
II 2005
I 2006
II 2006
I 2007
al
pessimismo simile a quello
71.2
61.5
40
20
percepita
maniera molto negativa, con
120
60
essere
II 2007
I 2008
semestre
prospettive
2008
il primo
mentre
per
prossimo
Occupati
per
le
il
futuro
sono
in
diminuzione, con l’indice che
120
scende sotto la soglia del 100
115
110.8
109.2
110
107.4
107.8
e che quindi prelude ad una
107.0
109.2
105
100
riduzione di organici. Tale
107.0
107.0
105.2
104.3
99.4
102.7
dato,
seppur
non
96.2
95
96.5
particolarmente negativo, è
Percezioni
Attese
90
chiaramente coerente con la
situazione degli affari che gli
85
intervistati denunciano e che
80
I 2005
II 2005
I 2006
II 2006
I 2007
II 2007
I 2008
vedremo
Investimenti
più
avanti
nel
dettaglio.
150
In questa situazione di
145
incertezza anche i piani di
140
133.2
135
130.6
128.6
130
128.6
125
120
investimento hanno subito un
132.8
126.3
rallentamento che influenza
127.7
127.7
129.0
anche le prospettive a breve.
126.0
116.1
Percezioni
Attese
115
112.9
115.4
112.8
110
105
100
I 2005
II 2005
I 2006
II 2006
I 2007
II 2007
I 2008
6
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Se si analizzano le risposte sul giro d’affari, si comprende meglio la situazione del
mondo imprenditoriale.
Figura 4 – Giro d’affari percepito – Var% dichiarata
Il giro d’affari delle
7.0
5.2
4.8
5.0
4.3
3.2
2.9
3.0
1.0
-1.0
3.0
2.0
1.9
0.9
0.1
-0.5
3.6
2.5
1.0
2.2
0.1
0.8
0.2
ultimi
0.4
-2.0
-2.6
-2.5
-3.0
fatto
registrare
un
segno negativo negli
1.6
1.0
1.2
-0.7
imprese intervistate ha
3.9
sei
mesi:
maggioranza
imprese,
la
delle
infatti,
ha
visto ridursi il proprio
-5.0
1 sem 2005
2 sem 2005
1 sem 2006
2 sem 2006
1 sem 2007
2 sem 2007
1 sem 2008
volume di affari. In
Largo consumo
Totale industria
Commercio all'ingrosso
GDO
termini
quantitativi,
l’industria
e
il
commercio all’ingrosso, mediamente, dichiarano un calo rispettivamente del 2% e del
2.6%. Performance relativamente migliore per l’industria del largo consumo che ha
registrato una variazione nulla del proprio giro d’affari.
Figura 5 – Giro d’affari atteso – Var% dichiarata
La
7
6
distribuzione,
6.3
4.8
5
4.3
4
3
3.0
2.9
3.4
2.6
2
1
nonostante
4.9
4.6
4.3
3.2
grande
4.6
4.1
2.5
3.6
4.2
4.1
3.2
2.2
2.2
2.1
2.7
1.6
il
ridimensionamento
3.0
3.0
rispetto
alle
performance
delle
1.5
0.6
rilevazioni precedenti,
è l’unico settore che
0
1 sem 2005 2 sem 2005 1 sem 2006 2 sem 2006 1 sem 2007 2 sem 2007 1 sem 2008
dichiara un aumento
Largo consumo
Totale industria
Commercio all'ingrosso
GDO
del
proprio
giro
d’affari, (circa 3%). In un contesto di consumi stagnante, la tenuta delle vendite della
GDO si spiega con lo spostamento di quote dal tradizionale al moderno; soprattutto per
i beni alimentari, caratterizzati da forti aumenti di prezzo e domanda relativamente
7
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
meno elastica, i consumatori hanno spostato i loro acquisti verso prodotti di fascia di
prezzo minore del canale moderno (attirati anche da promozioni che gli intervistati
hanno dichiarato essere in crescita).
Le aspettative degli associati sul proprio giro d’affari, per i prossimi 6 mesi non
mutano il quadro d’insieme: risultano, infatti, in diminuzione rispetto a quelle percepite
negli ultimi 2 anni.
Il sentiment degli associati Indicod-Ecr conferma quindi l’attuale quadro negativo
dell’economia italiana. L’analisi del profilo delle aspettative per il secondo semestre
rende plausibile la previsione di un crescita sostanzialmente nulla del PIL per il 2008 e
non esclude che questa possa addirittura essere negativa.
Figura 6 – Il clima di fiducia: industria, commercio all’ingrosso e GDO
200
149.7
102.1 100.4
100.8
98.3
100
79.9
110.4
89.6
80.0
109.9
101.7102.5
134.6
132.6
117.6
98.1
85.6
106.0
104.7102.1
103.9
111.5
98.9
97.0
83.7
92.9
82.5
82.1
0
Industria
Com m ercio all'ingrosso
I 2005
II 2005
I 2006
II 2006
GDO
I 2007
II 2007
Totale
I 2008
Figura 7 – Il clima di fiducia: le aspettative di industria, commercio all’ingrosso e GDO
200
155.5
144.1
100
108.9106.6 104.0
102.6
94.7
89.9
87.1
96.1
120.2 113.9
105.5106.1
103.7
138.6
122.9
111.0
112.1
108.5106.2
114.8
108.9
104.9
92.8
92.3
98.0
89.9
0
Industria
Com m ercio all'ingrosso
I 2005
II 2005
I 2006
II 2006
GDO
I 2007
II 2007
Totale
I 2008
8
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Figura 8 – Il clima di fiducia: largo consumo1
L’industria del largo consumo in
120
114.0
115
114.2
questa rilevazione non fa eccezione
110
106.8
107.8
105
100
rispetto agli altri settori e mostra un
104.7
107.9
103.6
notevole peggioramento del clima, con
103.5
98.7
100.3
96.1
95
90
95.3
88.4
Clima
85
Clima aspettative
85.2
indici
inferiori
I 2005
II 2005
I 2006
II 2006
I 2007
II 2007
100
anche
nelle
aspettative.
La
80
a
discesa
nel
sentiment
è
I 2008
confermata anche nell’analisi secondo
le dimensioni territoriali e di struttura; le
le imprese grandi e, a livello territoriale, le imprese del centro sud mostrano le flessioni
più accentuate.
Tabella 1 – Il clima di fiducia: industria, commercio all’ingrosso e GDO
Il clima di
2
fiducia
Il clima di
fiducia: le
aspettative3
Industria manifatturiera
80.0
87.1
Industria Largo consumo
85.2
96.3
Commercio all’ingrosso
83.7
92.8
GDO
97.0
108.9
Totale
82.1
89.9
1
Largo consumo è costituito dalle industrie alimentari e delle bevande e dall’industria casa e toiletries per la casa.
Il clima di fiducia è costruito sulla base dei seguenti temi:
la situazione esterna all’impresa
- situazione generale dell’economia (percezioni e attese)
- situazione del settore di appartenenza (percezioni e attese)
situazione interna all’impresa
- giro d’affari (percezioni e attese)
- investimenti (percezioni e attese)
- occupazione(percezioni e attese)
2
3
Le aspettative sono costruite sulla base dei seguenti temi:
la situazione esterna all’impresa
- situazione generale dell’economia (attese)
- situazione del settore di appartenenza (attese)
situazione interna all’impresa
- giro d’affari (attese)
- investimenti (attese)
- occupazione (attese)
9
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Tabella 2 – Il clima di fiducia: le imprese classificate per livelli di fatturato4
Indicatori
Basso
80.3
Medio
83.6
Alto
96.5
82.1
Totale
Tabella 3 – Il clima di fiducia: le imprese classificate per territorio
Indicatori
Nord
83.6
Centro-Sud
80.1
82.1
Totale
I prezzi al consumo hanno fatto registrare un accelerazione nel primo semestre
2008; il tasso tendenziale dei prezzi al consumo è arrivato in agosto al 4.1%, mentre
quello dei prezzi alla produzione ha segnato in luglio un tasso tendenziale del 8.3%.
Tali aumenti sono sostanzialmente da attribuire alle quotazioni del petrolio e dei
mercati delle materie prime che, nella prima parte del 2008, hanno continuato a
crescere. L’accelerazione dei tassi di inflazione è dovuta ai tempi di aggiustamento
nella trasmissione dei prezzi lungo la filiera. Gli associati comunque mostrano
aspettative d’inflazione in riduzione rispetto a quelle odierne anche se su livelli
superiori rispetto a quelli registrati nell’anno precedente.
4
Le imprese sono state classificate sulla base dei seguenti livelli di fatturato:
- Basso: fino a 1.292.000 Euro
- Medio: da 1.292.000 Euro a 15.494.000 Euro
10
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Figura 9 - Prezzi generali: var. % attesa per i prossimi 12 mesi
3.4
3.1
2.5
2.22.32.2
2.0
1.8
3.0
2.6
3.0
2.5
2.42.3
2.1
2.0
1.8
2.12.11.9
1.7
1.6
Industria
Industria Largo
Consumo
I 2005
II 2005
I 2006
2.6
2.1
1.9 2.01.8
1.4
Commercio
all'ingrosso
II 2006
I 2007
GDO
II 2007
I 2008
Figura 10 - Prezzi del settore di appartenenza: var. % attesa per i prossimi 12 mesi
2.8
1.9
1.6
3.1 3.2
3.1
2.52.3
2.1
3.03.0
2.4 2.5
2.12.12.0 2.2
2.12.1
1.7 1.8
1.7
1.5
1.2
1.1
1.1 1.1
0.4
Industria
I 2005
Industria Largo
Consumo
II 2005
I 2006
Commercio
all'ingrosso
II 2006
I 2007
GDO
II 2007
I 2008
Tabella 4 – Percezioni e attese sulle variazione dei prezzi generali e settoriali
Industria manifatturiera
Prezzi settore appartenenza
Prezzi generali:
variazione attesa
prossimi dodici mesi
Variazione percepita
ultimi dodici mesi
3.1
3.6
Variazione attesa
prossimi dodici
mesi
3.1
Industria largo consumo
3.0
4.8
3.2
Commercio all’ingrosso
3.0
3.3
3.0
GDO
3.4
3.4
2.5
.
- Alto: oltre 15.494.000 Euro
11
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Le materie prime.
La situazione di forti tensioni nei mercati delle materie prime ha continuato a
caratterizzare la prima parte del 2008. Segnali di rallentamento sono emersi all’inizio
del terzo trimestre, soprattutto per i mercati del petrolio e dei cereali, anche se elementi
di incertezza continuano a interessare molti dei mercati delle commodities.
Gli associati Indicod-Ecr continuano a segnalare una crescita sostenuta dei prezzi di
acquisto delle materie prime e dei prodotti. L’industria ha registrato negli ultimi 6 mesi
aumenti medi dell’8%, con il comparto del largo consumo che ha fronteggiato aumenti
oltre il 11%. L’aumento medio per il commercio all’ingrosso è stato del 6% e quello
della grande distribuzione del 4%.
Figura 11 – Gli aumenti dei prezzi delle materie prime e/o dei prodotti acquistati dalle
imprese – Var.% percepita
Quanto sono aumentati i prezzi delle materie prime e/o i prodotti finiti che la sua impresa ha
acquistato negli ultimi 6 mesi in %?
II sem 2007
I sem 2008
16.8
11.0
8.1
8.2
6.4
6.0
3.1
Industria
Industria Largo
consumo
Commercio
all'ingrosso
4.1
GDO
Come mostrato in figura 11, si tratta di aumenti sostanzialmente in linea con quelli
rilevati nella scorsa edizione; il largo consumo ha registrato un leggero rallentamento
mentre la GDO ha percepito un incremento, forse dovuto anche ai tempi di
trasmissione degli aumenti dei prezzi (che non si manifestano subito). E’ opportuno
sottolineare che si tratta comunque di aumenti consistenti: cumulando i due tassi
semestrali, si ottengono tassi annuali intorno al 29.6% per l’industria del largo
consumo, di circa il 16% per il totale industria manifatturiera, del 12.5% per il
commercio all’ingrosso e del 7.2% per la grande distribuzione.
12
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
I comparti caratterizzati da maggiori tensioni sono stati il petrolio e i prodotti
energetici. Si tratta di aumenti segnalati da tutti i settori e che per loro natura
interessano direttamente o indirettamente tutte gli attori delle filiere. Oltre a queste,
l’industria segnala le materie plastiche; per il largo consumo e la grande
distribuzione,invece, i rincari maggior risultano concentrati sui prodotti legati ai cereali
(farine,pasta,pane), ai latticini e alla frutta e verdura.
Tabella 5 – I comparti con i maggiori aumenti percepiti– (% di citazioni)
Quali sono state le 3 materie prime e/o prodotti da voi acquistati che sono cresciuti di più
negli ultimi 6 mesi? (% di citazioni)
Totale
industria
57.2
Largo
consumo
71.8
Commercio
ingrosso
52.6
52.3
67.3
45.5
59
Materie plastiche
42.7
40.4
36.3
37
Metalli
29.5
12.1
22.3
26
Pasta per carta/carta
25.7
19.0
12.8
30
Prodotti tessili
Cereali/Farine, Pane, Pasta,
Pasticceria
15.0
6.6
13.1
30
14.3
47.1
11.7
78
Cotone/Lana/Tessuti
12.7
7.0
8.0
15
Latte/Latticini e derivati
Prodotti
abbigliamento/maglieria
9.1
29.9
8.9
59
8.6
7.1
6.2
26
Carni
7.3
16.7
6.0
48
Frutta e verdura
7.2
16.7
9.9
48
Uova
6.9
20.4
5.5
37
Caffè, Tè, Spezie
6.2
14.7
8.4
37
Petrolio, Benzina, Gasolio
Energia (Gas naturale,
energia elettrica)
GDO
70
13
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Figura 12 – Gli aumenti dei prezzi delle materie prime e/o dei prodotti acquistati dalle
imprese – Var.% attesa
Quanto pensa che aumenteranno i prezzi delle materie prime e/o i prodotti finiti che la sua impresa
acquisterà nei prossimi 6 mesi in %?
4.2
4.5
4.8
4.3
Industria
Industria Largo
consumo
Commercio
all'ingrosso
GDO
Per il prossimo futuro, gli associati si aspettano un rallentamento nella crescita dei
prezzi di acquisto; per i prossimi 6 mesi la variazione media attesa si attesta per tutti i
settori intorno al 4%. Sembra quindi che gli imprenditori credano che la corsa delle
materie prime possa rallentare; ; elementi di incertezza ulteriori potrebbero derivare dal
processo di aggiustamento nella trasmissione degli aumenti di prezzo che, non ancora
concluso, potrebbe continuare anche nei prossimi mesi.
I maggiori timori degli associati per i prossimi 6 mesi sono ancora rivolti alla crescita
dei prezzi dei settori energetici e del comparto alimentare.
14
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Tabella 6 – I comparti con i maggiori aumenti attesi – (% di citazioni)
Quali pensa che saranno le 3 materie prime e/o prodotti che cresceranno di più prossimi sei
mesi?
(%)
Petrolio, Benzina, Gasolio
Energia (Gas naturale, energia
elettrica)
Totale
industria
57.2
Largo
consumo
71.8
Commercio
ingrosso
52.6
52.3
67.3
45.5
GDO
70
59
Materie plastiche
42.7
40.4
36.3
37
Metalli
29.5
12.1
22.3
26
Pasta per carta/carta
25.7
19.0
12.8
30
Prodotti tessili
Cereali/Farine, Pane, Pasta,
Pasticceria
15.0
6.6
13.1
30
14.3
47.1
11.7
78
Cotone/Lana/Tessuti
12.7
7.0
8.0
15
Latte/Latticini e derivati
Prodotti
abbigliamento/maglieria
9.1
29.9
8.9
59
8.6
7.1
6.2
26
Carni
7.3
16.7
6.0
48
Frutta e verdura
7.2
16.7
9.9
48
Uova
6.9
20.4
5.5
37
Caffè, Tè, Spezie
6.2
14.7
8.4
37
La situazione di particolare criticità che gli imprenditori italiani sono stati chiamati ad
affrontare è testimoniata dagli aumenti non programmati dei costi di acquisto (tabella
7); circa il 70% delle imprese industriali e commerciali e l’85% della GDO ha subito
aumenti fuori dagli accordi programmati negli ultimi 6 mesi.
15
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Tabella 7 – Aumenti non programmati dei costi di acquisto – (% di citazioni)
Negli ultimi sei mesi avete subito aumenti dei costi di acquisto non preventivati, ovvero fuori
dagli accordi programmati?
% SI
Industria
Industria largo consumo
Commercio all’ingrosso
GDO
67.2
72.9
72.1
85.2
Tabella 8 – Aumenti non programmati dei prezzi di vendita – (% di citazioni)
Negli ULTIMI sei mesi avete aumentato i vostri prezzi di vendita in modo non preventivato
ovvero fuori dagli accordi programmati?
% SI
Industria
Industria largo consumo
Commercio all’ingrosso
18.0
22.2
18.7
La percentuale di coloro che dichiarano di aver a loro volta aumentato i prezzi di
vendita in misura non programmata scende a 20 punti; tale differenza, oltre che dovuta
a sottodichiarazione, indica una tensione, almeno percepita, verso un contenimento
nella trasmissione degli aumenti di costo subiti a monte.
E’ importante sottolineare che l’impatto dei prezzi delle materie prime sul costo dei
prodotti trasformati è rilevante; un aumento dei costi di acquisto delle materie
prime/prodotti del 10% fa lievitare il costo totale dei prodotti trasformati o intermediati di
una percentuale che varia dal 5 al 6% (industria 4.6%, largo consumo 4.8%,
commercio ingrosso 5.7%, GDO 6.2%). Seppure con le specificità legate alla tipologia
di produzione e di intermediazione, tale dato illumina sulle pressioni dal lato dei costi
che le imprese italiane hanno subito e stanno subendo su tutta la filiera a causa delle
tensioni nei corsi delle materie prime.
16
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Tabella 9 – Impatto dei prezzi di acquisto sul costo totale dei prodotti – (% media)
Un aumento del 10% dei costi di acquisto delle materie prime normalmente quanto fa
aumentare il costo totale dei vostri prodotti?
% di aumento del costo totale dei prodotti a
seguito di un aumento del 10% delle materie prime
Industria
Industria largo consumo
Commercio all’ingrosso
GDO
4.6
4.8
5.7
6.2
Si tratta di pressioni dal lato dei costi che il sistema delle imprese tende a smussare
piuttosto che ad amplificare; gli associati normalmente concedono una percentuale che
va dal 40 al 60% di un aumento chiesto da un proprio fornitore (tabella 10). Gli stessi
dichiarano che, in fase di vendita, ottengono dai loro clienti il 25% circa dell’aumento
richiesto (Tabella 11). Tralasciando la discrasia fra le 2 percentuali (che teoricamente
fra un passaggio e l’altro della catena dovrebbero coincidere) e gli elementi strategici
che possono caratterizzare la fase di negoziazione (chiedo di più per ottenere il mio
obiettivo), è evidente che la trasmissione dei prezzi, che dipende in ultima analisi dal
grado di concorrenza presente in quel mercato, è il risultato di contrattazioni che per
loro natura tendono a comprimere gli aumenti.
Tabella 10 – Aumenti concessi ai propri fornitori – (% media)
Mediamente a fronte di una richiesta da parte del vostro fornitore di un aumento dei prezzi di
vendita, quanto ne concedete in %?
% di aumento concesso
Industria
Industria largo consumo
Commercio all’ingrosso
GDO
37.8
38.2
39.6
61.0
17
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Tabella 11 – Aumenti concessi dai propri fornitori – (% media)
Mediamente a fronte di una vostra richiesta di un aumento dei prezzi di vendita, quanto ve ne
viene concesso in %?
% di aumento concesso
Industria
Industria largo consumo
Commercio all’ingrosso
24.3
22.2
24.1
Nonostante il dibattito sui media, esiste ormai consapevolezza che l’aumento dei
prezzi dei beni è frutto di un fattore esogeno al sistema italiano (mercati
internazionali);una percentuale che varia dal 66% dell’industria al 85% della grande
distribuzione sostiene di ritenere molto o abbastanza giustificati gli aumenti di prezzo
dei propri fornitori.
Tabella 12 – Percezione sulla fondatezza degli aumenti di prezzo dei propri fornitori – (%)
Quanto sono giustificati secondo lei gli aumenti dei prezzi dei suoi fornitori in relazione
all'aumento delle materie prime?
% di Molto+Abbastanza
Industria
Industria largo consumo
Commercio all’ingrosso
GDO
66.7
64.7
72.3
85.2
18
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Tabella 13 – Percezioni sulle materie prime – (% di Molto+Abbastanza)
Quanto si trova d’accordo con le seguenti affermazioni?
(% di Molto+Abbastanza)
Industria
Largo
consumo
Commercio
ingrosso
GDO
Monitoro costantemente l'andamento dei mercati
delle materie prime
71.9
81.5
68.6
77.8
Sono favorevole all'introduzione di un meccanismo
che automaticamente aggiorni i listini dei prezzi di
vendita/acquisto in base al'indice di riferimento delle
materie prime concordato con il fornitore/cliente
56.2
65.4
59.0
29.6
Ho un'adeguata conoscenza degli impatti che gli
aumenti delle materie prime provocano sul mark-up
dei miei singoli prodotti
70.5
71.8
65.4
55.6
Ho un'adeguata conoscenza degli impatti che gli
aumenti delle materie prime provocano sulla
domanda finale dei miei singoli prodotti
75.9
76.4
74.0
63.0
I prodotti private label sono i più penalizzati dagli
aumenti dei prezzi delle materie prime
61.7
61.5
60.9
48.1
I negozi tradizionali sono i più penalizzati dagli
aumenti dei prezzi delle materie prime
75.5
79.5
80.1
55.6
La proposta di introdurre un meccanismo che automaticamente aggiorni i listini di
prezzi di vendita /acquisto in base ad un indice di riferimento concordato con il
cliente/fornitore trova molto o abbastanza favorevole circa il 60% del largo consumo e
del commercio mentre non trova accordo nel mondo della grande distribuzione (30%).
Il mercato delle materie prime è monitorato con una frequenza giudicata molto o
abbastanza rilevante nel 70% circa dei casi per l’industria e commercio all’ingrosso e
nell’80% circa dei rispondenti della GDO e del largo consumo. La conoscenza che le
imprese dichiarano di avere sull’impatto degli aumenti di prezzo delle materie prime sul
mark-up e sulla domanda finale dei singoli prodotti è considerata molto o abbastanza
adeguata rispettivamente dal 70% e dal 75% degli intervistati.
19
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
Circa la metà degli intervistati sostiene di aver intrapreso, o di stare per
intraprendere, azioni di medio/lungo periodo per ridurre l’impatto degli aumenti di
prezzo a monte. In primo luogo si ricercano nuovi fornitori o in alternativa si cercano
accordi
di
lungo
periodo;
in
secondo
luogo
si
avviano
programmi
di
produttività/razionalizzazione. Quasi il 10% dell’industria e il 6% del commercio ha
intenzione di delocalizzare. Più in generale c’è una leggera preponderanza, soprattutto
per le aziende del commercio, a ricorrere ad azioni/strategie rivolte verso l’esterno
(ricerca nuovi fornitori, diverse condizioni di mercato,) più che a programmi di
efficientamento interni.
Tabella 14 – Intrapresa di strategie di medio-lungo periodo per contrastare l’aumento dei
prezzi delle materie prime – (%)
Avete intrapreso o state per intraprendere azioni e/o strategie di medio/lungo periodo volte a
ridurre l'impatto degli aumenti dei prezzi delle materie prime?
% di Si
Industria
Industria largo consumo
Commercio all’ingrosso
GDO
53.1
56.8
43.5
63.0
Tabella 15 – Le strategie di medio lungo periodo intraprese – (%)
Industria
Largo
consumo
Commercio
ingrosso
GDO
Ricerca nuovi fornitori
Programmi di
produttività/razionalizzazione
35.6
41.0
31.3
48
27.2
31.7
18.6
41
Accordi di lungo periodo con i fornitori
Aumento della conoscenza dei
mercati/cosumatore
19.4
22.4
17.2
11
14.3
15.8
12.5
26
Investimenti in processi/servizi
Attivazione tavoli di discussione con
clienti/fornitori
10.6
11.0
7.7
26
9.3
6.1
9.9
15
Delocalizzazione
Investimenti in macchinari per ridurre l'uso
relativo di materie prime
9.2
5.9
6.0
4
9.0
13.6
4.4
4
Copertura con strumenti finanziari
6.0
5.7
5.2
0
Se la ricerca di nuovi partner rappresenta una delle strategie principali, vediamo
20
Sintesi
Osservatorio Indicod-Ecr
allora quali sono le qualità che vengono richieste in maniera maggiore ai propri
fornitori. In primis, viene richiesta la definizione di standard qualitativi di prodotto, e
subito dopo emerge l’urgenza di fissare regole chiare sui modi e tempi di
contrattazione. Per il largo consumo assume rilevanza anche la trasparenza nella
formazione del prezzo, mentre la grande distribuzione desidera che i suoi fornitori
condividano informazioni sull’andamento dei loro mercati di approvvigionamento.
Tabella 16 – Aspetti importanti nella relazione con i fornitori (% di Molto+Abbastanza)
Quanto ritiene importanti i seguenti aspetti nei rapporti con i vostri fornitori? (% di Molto+Abbastanza)–
Definizione standard di qualità del
prodotto
Accordo sulle regole di contrattazione
(tempi, modi, etc.)
Tempi di pagamento
Industria
Largo
consumo
Commercio
ingrosso
GDO
90.4
91.9
94.3
92.6
86.4
84.3
86.7
74.1
84.6
84.3
89.7
63.0
Trasparenza formazione prezzo
82.0
86.5
83.4
88.9
Trasparenza definizioni norme contrattuali
Informazioni sull'andamento dei loro
mercati di approvvigionamento
Superamento della logica cliente-fornitore
e impostazione di partnership di medio
periodo
79.4
82.0
79.5
88.9
75.8
82.4
76.6
92.6
72.4
70.4
76.3
74.1
21