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Un viaggio "dentro" l'automobile “Ergonomia e organizzazione del lavoro nel settore automotive in Europa" di Francesco Tuccino 1 Ipotesi-domande chiave: A. La Lean production: -Questo modello di ODL ha aumentato il livello di partecipazione e della QDL dei lavoratori? -Oppure ha provocato un aumento dei ritmi di lavoro e del controllo, realizzato anche tramite strumenti informatici, sulla prestazione di lavoro? B. Sistemi di Ergo-metrica -L'ergonomia viene utilizzata per migliorare la qualità dei prodotti (QDP) attraverso il miglioramento della qualità della vita di lavoro (QDL)? -Oppure rappresenta solo un fattore " d'immagine" utilizzato prevalentemente per aumentare la produttività e ridurre il costo del lavoro? C.. Quali sono gli effetti di questo modello di ODL sulla salute psico- fisica dei lavoratori? D. Qual è il livello delle conoscenze e d'azione dei delegati sindacali sul tema " ergonomia e organizzazione del lavoro"? E. Quali sono i costi, a livello individuale e sociale, delle strategie adottate dalle imprese per affrontare la crisi del settore automotive in Europa? 8 Le tematiche sull’organizzazione del lavoro oggetto dell’indagine: 1. La misurazione della prestazione di lavoro ( sistemi tempi e metodi) e l'organizzazione del lavoro sulle linee ( Lean Production) 2. Le modalità utilizzate per la valutazione del rischio ergonomico 3. La formazione e l'azione sindacale sul tema Ergonomia e organizzazione del lavoro 4. Gli effetti dell'organizzazione del lavoro sulla salute e la qualità della vita dei lavoratori ( QDL) 8 La metodologia ed il campione dell’indagine 1.Metodologie utilizzate per la rilevazione dei dati (per ogni sito produttivo): a. interviste con i responsabili aziendali del settore "tempi-metodi" e del settore ergonomia b. interviste con i delegati di tutte le sigle sindacali presenti nel sito produttivo c. focusgroup con lavoratori d. visita sulle linee di montaggio ; analisi, con filmato, di una fase di lavoro specifica. e. Analisi della documentazione aziendale ( valutazioni dei rischi ecc) 2.Il campione dell'indagine - imprese: Fiat, Psa ( Peugeot Citroen), Renault, Volkswagen - per ogni impresa: 2 siti produttivi ( 1 sito Europa ovest; 1 sito Europa est) 8 Imprese e dati rilevati 1. Gruppo PSA ( Peugeot- Citroen) -Siti di Poyssi e Mulhouse( Francia): sono stati rilevati tutti i dati previsti ( punti a-b-c-d della metodologia) -Sito di Trnava ( Slovacchia): sono stati rilevati tutti i dati previsti ( punti a-b-cd della metodologia). 2. Gruppo Renault -Sito di Douai ( Francia): sono stati rilevati tutti i dati previsti ( punti a-b-c-d della metodologia) -Sito Dacia di Pitesti ( Romania): sono stati rilevati tutti i dati previsti ( punti a-b-cd della metodologia), ad eccezione del filmato. 3. Gruppo Fiat -Siti di Cassino e Pomigliano ( Italia) e sito si Tychy ( Polonia): sono stati rilevati solo i dati previsti dai punti c-d della metodologia ( interviste con i delegati sindacali e focusgroup con lavoratori). 4. Gruppo Volkswagen - Sito in Germania: Hannover sono stati rilevati solo i dati previsti dai punti a-b-c della metodologia ( non effettuati: filmato e focusgroup con lavoratori). -Sito Seat di Barcellona ( Spagna): sono stati rilevati solo i dati previsti dai punti c-d della metodologia ( interviste con i delegati sindacali, ma di un solo sindacato,e focusgroup con lavoratori). 6 2. Metrica del lavoro ( sistemi tempi e metodi) Descrizione Criteri e metodologie per definire il tempo di ciclo (e carico di lavoro da effettuare) sono quasi simili in tutte le imprese ( e per tutti i siti produttivi di uno stessa impresa) 1. Definizione tempo base Criteri comuni: uso sistema MTM ( o basati su MTM) e, se necessario, con rilievo cronometrico) a. Psa : MTM2 (con software PSA : Equinox) B. Renault: MTM3 (con software renault: MODAPTS) C. Fiat: MTM-UAS D. VOLKSWAGEN: MTM-UAS 2.Definizione fatt. Maggiorazione tempo base ( o coeff di riposo): Criteri comuni: associazione MTM con metodo valutazione rischio ergonomico ; uso di parametri tecnico - organizzativi ( mix produttivo, fermate linee ecc) A. Psa : METEO B. Renault: FSS C. Fiat: Eaws ( sistema Ergo-Uas) D. Volkswagen: Eaws ( sistema Ergo-Uas) 3. Definizione tempo di ciclo finale: somma tempo base e F. Maggiorazione 6 Modalità organizzazione Lean Production ( e WCM) ( risultati ricerca FEM su settore automotive in UE) Criteri comuni in tutte le imprese automotive (da circa 6-10 anni) a. Gruppi di lavoro : suddivisione dei lavoratori sulle linee in UTE e gruppi ( Team) di circa 6-10 membri; 1 capo UTE e 1 team leader (jolly di supporto ) b. Sistema chiamata " soccorso" sulle postazioni ( Andon): in caso di problemi il lavoratore attiva "sistema chiamata" >si attiva segnale sonoro-luminoso su tabellone>si prevede intervento supporto ( jolly); le "chiamate" sono registrate in un database c. Struttura linea di montaggio: delimitazione precisa area singola postazione; collocazione pezzi vicino alle postazioni di lavoro d. Ottimizzazione prestazione di lavoro: punto chiave sistema per eliminare le azioni a non valore aggiunto ( NVAA) e sostituzione con azioni a valore aggiunto ( VAA) e. Obiettivi chiave Lean Production: " zero sprechi" ( eliminazione NVAA); " zero difetti" ( auto-attivazione del lavoratore per controllo qualità sulle singole postazioni) 6 2. Metrica del lavoro e Lean Production Definizione carico di lavoro nel tempo ciclo Commenti a. Tre fattori provocano una riduzione del coefficiente di riposo ed un aumento rilevante della saturazione della prestazione: - sistema per eliminazione NVAA ( es camminare, aspettare, posare attrezzo, cercare, contare, sostituire,scegliere ecc.) e sostituzione con azioni a valore aggiunto VAA ( es: avvitare viti in più, graffette in più; molte operazioni effettuate fuorilinea, ad es dagli RCL, sono riportate in linea) - problema mix produttivo: la quantità di lavoro assegnato dai tecnici "tempi e metodi" non corrisponde alle operazioni reali effettuate per i veicoli più complessi - "Ergo-metrica": associazione MTM con metodologie di valutazione ergonomica che sottostimano il rischio ( in particolare per gli arti superiori): se rischio in fascia verde>si riduce anche il tempo del coefficiente di riposo 6 WCM Esempi di " azioni a non valore aggiunto": • camminare, aspettare, ruotare, posare attrezzo, mettere al posto, cercare, contare, sostituire, ordinare, misurare, scegliere ecc. Attività centrale eliminata: “camminare” Es: adozione di “carrellini” collegati alla “scocca” del veicolo che contengono i particolari da montare Effetti: + fatica statica (per lo stare in piedi fermo)+carico biomeccanico braccia+ stress psico-fisico 7 Esempi di attività a non valore aggiunto 8 Esempio: eliminare attività a non valore aggiunto Organizzazione tradizionale: lunghi percorsi Materiale 5 Materiale 1 Materiale 2 Contenitore A Materiale 3 Contenitore B Materiale 6 Materiale 4 Contenitore C Contenitore D 10 Esempio: eliminare attività a non valore aggiunto Applicando il WCM Materiale 1 Materiale 3 Contenitore C 11 Modalità organizzazione Lean Production ( e WCM) ( risultati ricerca FEM su settore automotive in UE) Prove empiriche dell'aumento carico di lavoro sulle linee e di sovraccarico a livello fisico (arti superiori) e mentale: - nº elevato di "chiamate di soccorso" ( fino a 200 per UTE in un turno) per difficoltà ad effettuare tutte le operazioni previste nel tempo di ciclo - nº elevato di casi in cui il lavoratore oltrepassa l'area definita per la sua postazione ( "si imbarca") C. Effetti ottimizzazione con sistema riduzione NVAA: - % media di tempo ciclo recuperato dalle aziende con NVAA eliminate: 20-30%; obiettivo : 50-60% tempo ciclo - eliminazione 30% NVAA provoca eliminazione del 10-15% delle postazioni di lavoro) 6 2. Metrica del lavoro e Lean Production Definizione carico di lavoro nel tempo ciclo Commenti Effetti ottimizzazione con sistema riduzione NVAA: Due strategie possibili delle imprese: A. Se la domanda di veicoli sul mercato è bassa: - riduzione NVAA permette la riduzione del nº postazioni su linea; conseguenza, riduzione nº lavoratori necessari per la produzione; B. Se la domanda di veicoli sul mercato cresce: - con la riduzione NVAA le imprese possono ridurre il tempo di ciclo, e aumentare la produzione oraria, senza aumentare il Nº di lavoratori sulle linee. ( es. Dacia: dal 2007-11 riduzione tempo ciclo da 90 a 55sec; produzione oraria passa da 40 a 65 auto) Sia nel caso A che nel caso B gli effetti per i lavoratori sono: aumento saturazione e intensificazione prestazione di lavoro; aumento stress e usura a livello psico-fisico. 6 3. La valutazione dei rischi muscolo- scheletrici Premessa 1. Fattori di rischio primari delle patologie MS arti superiori (TMS): - frequenza az/min; forza applicata; posture a rischio; carenza di tempo di recupero ( pause) 2. Criteri di riferimento tecnico- scientifici per una corretta valutazione dei rischi ( VR) e l'adozione di adeguate misure di prevenzione: 2.1 Norma ISO 11228/3 ( marzo 2007): prevede una VR in due fasi: a. analisi con metodo di 1º livello > se rischio risulta in fascia gialla ( R. medio) o rossa ( R. elevato)> prevede analisi approfondita con metodo di 2º livello> se rischio in fascia gialla o rossa> interventi per ridurre rischio in fascia verde ( R. lieve o assente) 6 3. La valutazione dei rischi muscolo- scheletrici Le metodologie utilizzate nelle imprese Premessa: nessuna delle metodologie utilizzate dalle imprese del campione della ricerca rientra nella lista prevista dalla norma ISO 11228/3 Descrizione 1. Gruppo PSA ( Peugeot- Citroen) - sistema PSA : METEO ( Méthode d’Evaluation du Travail et de l’Organisation); scarsa attenzione rischi arti superiori, non considera il fattore di rischio "frequenza di azioni al minuto" 2. Gruppo Renault - sistema Renault: FSSE (scheda semplificata sicurezza e ergonomia ; 1º livello) e AVE ( metodo 2º liv); scarsa attenzione rischi arti superiori, non considera il fattore di rischio "frequenza di azioni al minuto" 3. Gruppo Fiat - metodo EAWS : contiene sezione per analisi rischi arti superiori; ma utilizza parametri che sottostimano, rispetto ai criteri della norma ISO 11228/3, i fattori di rischio "frequenza di azioni al minuto" e " posture a rischio" - precisazione: in un accordo sindacale Fiat afferma di effettuare la VR anche con il metodo OCRA ( raccomandato dalla norma ISO) ; ma non è stato possibile verificare questa affermazione. 4. Gruppo Volkswagen - prevale analisi con una checklist semplificata APE ( Arbeit Plan Ergonomie) basata sul metodo EAWS; utilizzo di Eaws come metodo di 2º livello 6 3. La valutazione dei rischi muscolo- scheletrici Le metodologie utilizzate nelle imprese Commenti ( validi per tutte le imprese) A. La formazione e le competenze dei soggetti che effettuano le valutazioni dei rischi ( VR): - la maggioranza delle VR sono effettuate dai capi ute con livello scadente di formazione e competenze livello scadente di formazione e competenze anche degli ergonomi aziendali -gli ergonomi sono pochi rispetto quantità di VR da fare ; gli ergonomi sembrano soggetti con poco potere d'azione e molto frustrati; B. Caratteristiche delle valutazioni dei rischi ( VR): - non viene analizzato ( o viene sottostimato) il fattore di rischio " freq az/min". Motivazione: la sostituzione delle NVAA con VAA provoca aumento operazioni da effettuare con le braccia; quindi con analisi corretta della "freq az/min" si otterrebbe indice di rischio in fascia rossa -manca analisi del livello di esposizione dei singoli lavoratori ( che si effettua considerando le differenti fasi di lavoro svolte in un turno e quindi anche il mix produttivo); C. Approccio delle imprese sulle patologie muscolo-scheletriche alle braccia( TMS): -prevale approccio sull'origine "multifattoriale" delle Tms e si tende a negare il nesso causa-effetto tra attività lavorativa e TMS; 6 3. La valutazione dei rischi muscolo- scheletrici Le misure per la riduzione dei rischi Premessa: le misure previste dalla norma ISO 11228/3 A. Poichè i fattori di rischio primari sono : frequenza az/min; forza applicata; posture a rischio; carenza di tempo di recupero ( pause), durata compito ripetitivo nel turno - per ridurre i rischi bisogna agire su questi fattori B. Caratteristiche delle misure per la riduzione dei rischi ( previste da norma ISO): b.1 forza applicata e posture a rischio: azione sulla struttura postazione di lavoro ( es: il veicolo si ribalta per ridurre rischio postura a braccia sollevate) b.2 carenza di tempo di recupero: introduzione di pause ( la norma ISO considera ottimale 1pausa di 10 min ogni ora ) b.3 durata compito ripetitivo nel turno: rotazione del lavoratore da mansioni ripetitive a mansioni non ripetitive b.4 frequenza az/min: due modalità di intervento: - aumento durata del tempo di ciclo ( es: 60 azioni in 80 sec invece di 60 sec); -conseguenza: riduzione Nº veicoli prodotti in turno - il tempo di ciclo non varia ma si riduce il Nº delle azioni ( es: 40 azioni invece di 60 in un ciclo di 60 sec); -conseguenza: non si ha riduzione Nº veicoli prodotti in turno; ma si aumenta il Nº delle postazioni sulla linea - commento: le misure per ridurre il fattore di rischio " freq az/min" sono in netto contrasto con le misure adottate dalle imprese per ridurre le NVAA ( azioni a non valore aggiunto) 6 3. La valutazione dei rischi muscolo- scheletrici Le misure per la riduzione dei rischi Analisi delle misure più diffuse nelle imprese del campione Premessa generale ( per tutte le imprese): sulle linee dei siti Europa Est si ha una presenza più elevata di operazioni manuali e minori investimenti per ergonomia postazione di lavoro. A. Modifiche sulla struttura postazione di lavoro ( per agire su forza e posture a rischio): - forza applicata: diffuse misure per ridurre rischi alla colonna vertebrale ( movimentazione pezzi pesanti);poche le misure per ridurre forza applicata con le mani - posture a rischio: diffuse misure per ridurre rischi alla colonna vertebrale ( piegamenti e rotazione del busto); poche le misure per ridurre posture a rischio delle braccia B. Modifiche a livello organizzativo ( per ridurre : durata compito, carenza di tempo di recupero, e freq az/min): - durata compito nel turno: prevista, in teoria, in tutte le imprese la rotazione del lavoratore su più postazioni; ma poco attuata nella realtà. In ogni caso si tratta di rotazione sempre su compiti ripetitivi: quindi poco efficace per ridurre i rischi per le braccia - carenza di tempo di recupero: pause insufficienti ( in media 2-3 per turno); - frequenza az/min: nessuna misura per ridurre questo fattore di rischio - diffuso, in particolare in Francia, l'utilizzo dei lavoratori precari per le postazioni più a rischio 6 3. La valutazione dei rischi muscolo- scheletrici Le misure per la riduzione dei rischi Analisi delle misure più diffuse nelle imprese del campione Alcuni esempi: 1. Montaggio parti sottoscocca del veicolo ( rischio spalla per braccia sollevate): -Siti Ovest:linea aerea con ribaltamento veicolo (si ma molto raro); premontaggio parti sottoscocca fuori linea ( si ma molto raro); uso chiavi telescopiche ( diffuso) -Siti Est: assenza di queste misure e montaggio manuale quasi sempre a braccia sollevate 2. Montaggio rivestimento soffitto veicolo ( rischio spalla, presa pinch e forza): -Siti Ovest: premontaggio fuori linea e fissaggio con colla e attrezzo meccanico (diffuso) -Siti Est: montaggio manuale in linea 3. Montaggio guarnizioni porte (rischi polso ,presa pinch e forza): -Siti Ovest: uso attrezzo ergonomico ( diffuso) -Siti Est: manuale 4. Montaggio plancia cruscotto (rischi postura e forza): -Siti Ovest: semiautomatico (diffuso) -Siti Est: manuale 6 4. La formazione e l'azione sindacale sul tema Ergonomia e metrica del lavoro A. La formazione e le competenze: a.1 Le metodologie per definire " tempi e metodi" - livello insufficiente ma discreto; forti differenze tra le competenze dei delegati dei paesi dell'Ovest e quelli dell'Est a.2 Le metodologie per valutare i rischi muscolo-scheletrici: - livello di conoscenze e competenze molto basso; livello discreto solo tra i delegati di alcuni sindacati Fiat in Italia B. La capacità sindacale di fare verifiche su analisi ergo-odl aziendali. b.1 verifiche su analisi "tempi e metodi": - livello basso; sia per carenze di competenze che per divieti da parte delle imprese b.2 verifiche su analisi rischi muscolo-scheletrici": - livello molto basso ( o assente); sia per carenze di competenze che per divieti da parte delle imprese C. Dalle interviste si rileva una forte richiesta, da parte dei delegati, di formazione e competenze per rafforzare azione sindacale su ergo-odl 6 5. Gli effetti dell'organizzazione del lavoro sulla salute e la qualità del lavoro ( QDL) 5.1 Effetti a livello fisico (soprattutto per riduzione NVAA e aumento VAA) A. Riduzione NVAA ( camminare ecc) provoca aumento della saturazione della prestazione di lavoro e, di conseguenza, aumenta il fattore di rischio primario delle TMS "freq. Az/min". (Dai filmati sulle linee di montaggio si rileva freq. di 6080 az/min) -esempio di frase riferita spesso dai lavoratori per descrivere intensificazione prestazione: " nel tempo impiegato per soffiarsi il naso si rischia di perdere il ritmo della linea; di "imbarcarsi", di "coulèe" B. Carenze nell'ergonomia delle postazioni di lavoro: In particolare nel montaggio delle parti nell'area " sotto-scocca" e nell'abitacolo del veicolo; rischi postura spalla ( braccia sollevate), presa pinch e applicazione di forza Conseguenze: -forte diffusione di sintomi e di patologie muscolo- scheletriche alle braccia anche tra i giovani - forte diffusione di uso di farmaci antidolorifici; aumento stanchezza alla fine del lavoro e aumento assenze per malattia -forte diffusione di lavoratori con ridotta capacità lavorativa (rcl); difficoltà delle imprese a ricollocare Rcl e rischio licenziamento - L'eccesso velocità ritmi lavoro ha effetti negativi su qualità e sicurezza veicoli 6 5. Gli effetti dell'organizzazione del lavoro sulla salute e la qualità del lavoro ( QDL) 5.2 Effetti a livello cognitivo e livello di carico mentale •Con la sostituzione di azioni NVAA ( ad es camminare) con azioni VAA aumenta carico cognitivo sia per la quantità che la velocità delle operazioni da effettuare 5.3.Effetti a livello "psico-sociale" A. Stress da surmenage dovuto a: • ansia di non riuscire a finire le operazioni nel tempo ciclo definito •ansia per timore di fare errori nell'effettuazione del compito •paura delle sanzioni per performance al di sotto degli standard aziendali previsti [ i dati delle "chiamate" ( sistema Andon) vengono registrati in un data base] •Il dilemma del lavoratore: conciliare le richieste di produttività con quelle della qualità B. Stress per riduzione socializzazione e comunicazione: •I lavoratori si sentono " inchiodati" e isolati sulla postazione di lavoro, hanno difficoltà a comunicare sia con gli altri lavoratori che con i delegati •In sintesi si rileva una situazione di forte usura psico-fisica dei lavoratori 6 6 Ipotesi di strategie d'azione Azione a due livelli: a livello aziendale; nel sistema sociale A. Azione a livello aziendale; -azione sindacale: aumentare conoscenze e competenze dei delegati per verificare la veridicità delle valutazioni dei rischi aziendali; - ergonomi e medici del lavoro: sensibilizzazione e richiamo alla deontologia professionale - dirigenti e tempo-metodisti: sensibilizzazione sul fatto che la loro attività può provocare danni alla salute dei lavoratori B. Azione sul sistema sociale ( a livello europeo e nei singoli stati) - azione per rendere visibile il fatto che le imprese, per affrontare la crisi, ricevono risorse rilevanti e provocano altri costi per il sistema sociale : i costi per la cura dei lavoratori malati - azione per definire divieto per le imprese di licenziare i lavoratori ammalati ed a ridotte capacità lavorative -Azione per potenziare ruolo degli organi di vigilanza -azione per uniformare leggi e obblighi per le imprese, in particolare per la prevenzione delle TMS, nei paesi dell'Est e dell'Ovest Europa -azione per individuare metodologie efficaci di valutazione dei rischi muscolo-schel da imporre alle imprese -In sintesi il sistema sociale, nel suo complesso, si deve porre una domanda fondamentale: l'usura psicofisica dei lavoratori è un costo accettabile, e necessario, per la competitività delle imprese? 6 Sintesi dei risultati della ricerca 1.Metrica e organizzazione del lavoro ( ODL) 1.a. Diffusione modello di ODL basato sulla lean production ( wcm ecc) 1.b. Punti chiave razionalizzazione ODL: - sostituzione azioni a (NVAA) con azioni (VAA) ; obiettivo : " zero sprechi" e aumento produttività; ( tecnici aziendali stimano 60/70% di NVAA in un ciclo di lavoro) - tendenza solo "teorica" ad aumento livello di "auto-attivazione" dei lavoratori sulle proprie postazioni di lavoro; obiettivo: " zero difetti" e aumento della qualità del prodotto • In realtà "Auto- attivazione" dei lavoratori si basa sulla costrizione ( il deterrente della sanzione) e non sulla motivazione intrinseca. 1.c. Associazione metodologie valutazione rischi ergonomici con metodologie di metrica del lavoro 2. Valutazione rischio ergonomico: 2.a Utilizzo di metodologie non conformi agli standard normativi 2.b assente, o sottostimata, valutazione rischi arti superiori 2.c Misure di prevenzione: - tendenza ( prevalentemente paesi ovest) ad implementare soluzioni ergonomiche per ridurre carico biomeccanico a livello di colonna vertebrale e gambe (posture a rischio, MMC) - scarsa attenzione per i rischi da movimenti ripetitivi e veloci degli arti superiori 12 Sintesi dei risultati della ricerca 4. Effetti ODL sulla salute e la qualità della vita di lavoro (QDL): •effetto sia a livello fisico che cognitivo ( e psico-sociale): •Aumento carico biomeccanico sugli arti superiori (aumento di sintomi e di patologie MS braccia) •aumenta carico cognitivo sia per la quantità che la velocità delle operazioni da effettuare •stress da surmenage •Stress per riduzione socializzazione e comunicazione 5. L'azione sindacale -Situazione attuale: scarse conoscenze e azione sindacale su ergo-odl -Potenzialità: ampi spazi d'azione Il sapere, associato alle altre forme d'azione, come strategia efficace per potenziare l'azione sindacale sulla QDL e la tutela della salute. 6