Mundial xenofobo? Ma va
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Mundial xenofobo? Ma va
6 società Secolo d’Italia | venerdì 7 luglio 2006 Mundial xenofobo? Ma va... La festa turba la sinistra, che accusa il calcio di fomentare violenze nazionaliste VALERIA GELSI ROMA. Caroselli e sventolìo di bandiere non sono l’unica conseguenza delle vittorie calcistiche ai mondiali. Ai momenti di festa, infatti, si mescolano atti di teppismo e violenza, che spesso provocano scene di guerriglia, con tanto di feriti e morti. È successo in Italia, durante la notte della vittoria con la Germania, senza distinzioni tra città piccole e grandi. Ma è successo anche in Francia, dove i festeggiamenti subito dopo la sconfitta inflitta al Portogallo sono stati segnati anche da diversi incidenti mortali. A quanto pare i decessi sono stati accidentali, ma si inseriscono nel quadro degli eccessi in cui sempre più spesso scaturiscono festeggiamenti e manifestazioni di natura spontanea, che spesso non hanno nulla a che fare con il calcio e con il senso di appartenenza che fa rispolverare. Sono quindi da archiviare quelle tesi che vorrebbero una componente xenofoba e nazionalista alla base delle violenze per le vittorie ai mondiali. Un’idea di questo tipo è stata sostenuta ieri in un editoriale di Liberazione, nel quale il direttore Piero Sansonetti riportava «l’impressione che in quei cortei e in quei giganteschi raduni ci fosse una grande componente nazionalista e - in parte - persino xenofoba», domandandosi poi: «Il “valore” rappresentato dalla nazionale di calcio, come qualunque altro valore nazionalistico, o di pura appartenenza, non è un valore senza principi e perciò un antivalore?». Ma la natura delle violenze e dei teppismi delle notti mondiali non è molto diversa da quella delle intemperanze nei ritrovi di fine anno davanti alle scuole o nelle serate in qualche piazza del centro cittadino. Occasioni nelle quali non interviene alcun sentimento di appartenenza e che rispetto ai raduni per il calcio sono solo più circoscritte. L’impressione, quindi, è piuttosto quella che a fare la differenza non sia il motivo dell’appuntamento, ma la sua portata, per cui più è grande la massa più aumentano la percezio- ne di impunità e la soglia di “trasgressione”, che si avvicina e spesso oltrepassa quella criminale. Così i raduni legati al calcio diventano quelli in cui si manifestano le violenze maggiori, grandi come la moltitudine di persone che all’improvviso si ritrova per strada. Un fenomeno che si verifica in Italia come in Francia e nel resto d’Europa (a Berlino 45 persone sono state arrestate con l’accusa di comportamenti offensivi, aggressioni e possesso di droga) e che con i mondiali trova anche una coincidenza temporale. È per questo che gli Champs Elysees e Campo de’fiori non sono state mai così simili come in questa settimana di vittorie, nella quale hanno fatto da teatro a violenze, teppismi e scontri con la polizia. A Parigi l’altra notte si sono riversate in strada circa 500mila persone e lungo la passeggiata cittadina per eccellenza un gruppo di giovani si è reso protagonista di violenti scontri con la polizia. Sempre a Parigi, è morto un ragazzo di 18 anni caduto sui binari del metrò, dopo essersi arrampicato su un convoglio, mentre un uomo ha ferito cinque persone dopo aver perso il controllo della sua automobile ed essersi schiantato contro la folla. Episodi gravi, però, si sono verificati in tutto il Paese: nel Nord della regione di Parigi, nell’Essonne, sono stati dati alla fiamme 40 cassonetti dell’immondizia e 15 automobili, che hanno causato anche il ferimento di due poliziotti. Incidenti e arresti (20) anche a Marsiglia e ancora a Lione. A Montpellier un uomo di 24 anni è morto a causa di una coltellata alla gola, durante una lite tra gruppi di giovani nel centro storico della città, ma econdo la polizia quest’atto «non è forse legato al calcio» e ai festeggiamenti per la vittoria. A Loison sous Lens, nel Pas de Calais, nel nord della Francia, è morta invece una ragazza di 20 anni, per un incidente stradale. La giovane, abbassato il finestrino, si era seduta sulla portiera della vettura quando il conducente ha perso il controllo. A Parigi nel XIII arrondissement un motociclista ha perso il controllo del mezzo, ferendosi e pro- Un momento dei festeggiamenti a Roma dopo Italia-Germania Calciopoli, posizione in netto contrasto con quella della Juve penalizzazione della squadra) si fonda su un fatto insussistente. Si è partiti intanto nel circoscrivere il ruolo di Meani, ridotto a quello di «un precario», che come tale, se avesse avuto la capacità di «raccomandare il Milan agli assistenti», se ne sarebbe vantato con la dirigenza rossonera. Con enfasi retorica è stato l'avvocato di Galliani, Marco De Luca, che ha sferrato l'attacco e celebrato il Milan. «Nel Dna del Milan c'è il rispetto delle regole, non altro», ha detto il legale. La difesa a 360 gradi del Milan è passata anche per quella del suo dirigente: «Due anni di inibizione per 1'45» di telefonata — ha detto l'avvocato — in cui peraltro non ha avallato la condotta di Meani. Insomma quell'avallo non sussiste». Il pathos però è stato riservato tutto alla difesa accalorata del Milan stesso. «La Juventus ha detto di essere una società cambiata — ha detto De Luca — noi no, siamo gli stessi di ieri e anche di domani, sicuri della nostra innocenza. Siamo quelli che a questa federazione abbiamo portato i trofei più numerosi. E siamo orgogliosi di essere il Milan». La mattinata è stata dedicata, oltre alla difesa di Meani e del Milan, a quella di altri in qualche modo legati alla posizione dei rossoneri. L'ex designatore dei guardalinee Gennaro Mazzei, che compare nelle telefonate con Meani: per lui l’avvocato Giuseppe Fonisto ha chiesto il proscioglimento da ogni addebito perché il fatto non sussiste, in conside- dei militari a scatenare la lite poi sfociata nell’accoltellamento sarebbe stato qualche secchio d’acqua lanciato sulle automobili che in corteo facevano il giro della città e l’agitazione eccessiva dovuta all’uso di alcool e all’eccitazione del dopo-gara. A Napoli a essere aggrediti sono stati due vigili del fuoco, intervenuti per una segnalazione di auto incendiata. Ma a essere presa di mira è stata anche una volante della Polizia, colpita da bottigliette spray. E la lista delle città interessate dai disordini prosegue, includendo Modena, Milano, Roma e molte altre. Nella Capitale i disordini maggiori sono avvenuti in centro, da piazza Venezia a Campo de’ Fiori. Sotto la statua di Giordano Bruno si erano radunate circa 15mila persone, che si sono ritrovate coinvolte negli scontri innescati da un gruppetto di giovani con la polizia. Situazione resa più complicata dalla folla, ma piuttosto ricorrente nella piazza. Intanto già si pensa alla finale e i comitati per l’ordine e la sicurezza di diverse città sono mobilitati per cercare di garantire l’ordine pubblico. ROMA. “Berlato al muro”. “Berlato fascista sei il primo della lista”. “Berlato muori. Morte ai cacciatori”. Questo il tenore delle scritte apparse nella notte tra il 29 e 30 di giugno sui muri di Illasi, un paese in provincia di Verona, dove l’eurodeputato di An, Sergio Berlato, esperto di gestione ambientale, era stato invitato a un incontro sulla caccia, poi rinviato per la concomitanza con la partita dell’Italia. Le scritte ingiuriose a detta degli inquirenti acquisiscono importanza per la firma comparsa sui muri veronesi: “Alf”, una sigla che riporta a quella degli ecoterroristi dell’Animal liberation front, tristemente famosi in tutta Europa per varie azioni violente. Proprio per questo, la delegazione europea di An, che ha espresso la sua massima solidarietà a Berlato, ha scritto al Coordinatore europeo per la lotta al terrorismo, Gijs De Vries. «È nostra opinione — si legge nella lettera a firma del presidente del gruppo Uen, Cristiana Muscardini, e del capodelegazione di An al Parlamento europeo, Roberta Angelilli — che tali episodi non debbano essere sottovalutati. Anzi siamo convinte che sia importante un’azione di controllo e monitoraggio, affinché si possa intervenire nel più breve tempo possibile per isolare e combattere questi fenomeni sovversivi che con il tempo possono anche trasformarsi in fenomeni terroristici». La delegazione di An aspetta, quindi, una risposta da De Vries e un serio impegno contro i fenomeni sovversivi e terroristici dell’ecoterrorismo. Dal canto suo Berlato, spiega di essere «bersaglio di minacce da parte di associazioni di animalisti da tempo, ma non si erano mai spinti a un dissenso pubblico così violento. Qualche giorno fa ad esempio mi era stata recapitata a casa un’epigrafe con la mia foto, il mio nome e l’annuncio del mio avvenuto decesso. Ho paura? No, anche se mi hanno detto che questa volta è una cosa da non sottovalutare». Intanto l’incontro in provincia di Verona è stato rinviato all’11 luglio, sperando in un clima più sereno. f02 foto Milan e Lazio al contrattacco: chiedono l’assoluzione piena ROMA. Nel maxiprocesso al calcio celebrato allo stadio Olimpico la palla è passata ieri alla difesa del club rossonero: dopo l'ammissione della Juventus, arrivata a sorpresa l’altra sera col conseguente tentativo di patteggiamento, il pool di legali che si sono divisi le difese di Adriano Galliani, Leonardo Meani (l'addetto agli arbitri del club di via Turati che compare nelle telefonate intercettate) e lo stesso Milan hanno respinto al mittente ogni addebito. Una posizione in netto contrasto con quella tenuta dalla società bianconera, e che è uniforme nel dire che l'accusa formulata dal procuratore federale (stop di due anni per Galliani, cinque per Meani con proposta di radiazione e retrocessione in B con tre punti di TOMMASO DELLA LONGA f01 foto vocando altri quattro feriti. L’elenco continua con la registrazione di una serie di scontri con le forze dell'ordine, mentre liti e aggressioni si sono verificati in tutto il paese. Un ragazzo di 18 anni è stato ferito con un'arma da taglio vicino allo stadio Charlety, dove l'incontro Francia — Portogallo era stato diffuso su schermo gigante. Le sue condizioni sono gravi. Episodi di violenze urbane sono stati rilevati anche nell'Ile de France, in particolare nell'Essonne e nella Val de Marne. A La grande borne de Grigny, un quartiere popolare che era stato al centro dei moti delle banlieue nello scorso novembre, due agenti sono stati feriti da una bottiglia incendiaria. Il bollettino italiano fortunatamente non conta morti, ma non differisce di molto da quello francese. Nella notte della vittoria sulla Germania un extracomunitario di origine marocchine è stato accoltellato nel corso di una rissa a Prato della Valle a Padova. Le sue condizioni di salute non destano preoccupazioni. A Massafra, in provincia di Taranto, un altro accoltellamento, ai danni di un giovane di 23 anni. Stando alle prime ricostruzioni L’ecoterrorismo minaccia Berlato. An chiede controlli al Parlamento Ue L’avvocato Gianmichele Gentile nell'aula dello stadio Olimpico a Roma razione del fatto che lo stesso Mazzei «aveva solo un ruolo tecnico». Sulla stessa linea le difese dei due assistenti deferiti, Claudio Puglisi e Fabrizio Babini (anche loro intercettati con Meani): la richiesta è stata del proscioglimento con formula piena. Articolata la difesa di Franco Carraro: il professor Giovanni Verde ha sostanzialmente insistito su un unico punto, e cioè che gli interventi di Carraro emersi nelle telefonate finite sotto inchiesta erano quelli di un presidente della Figc atti «a difendere l'i- stituzione». Carraro «era vigilante del corretto andamento delle cose». A propria discolpa l'avvocato ha portato la telefonata con Paolo Bergamo: «Una testimonianza contro che invece è la prova del suo rigore, perché Carraro pretende da Bergamo un resoconto perché non è soddisfatto degli arbitraggi e minaccia di far cessare, come poi avverrà, l'attività dello stesso designatore. E’ stata montata un'incolpazione che non meritava di essere coltivata. A lui interessa affermare la sua correttezza di uomo di sport. Per cui richiedo il suo proscioglimento», ha concluso Verde. Prima del via dell'udienza la Lazio aveva annunciato battaglia: in netto contrasto con la posizione dei bianconeri, il club di Lotito ha già detto che non ammetterà nulla e che si batterà per l'assoluzione piena: «La difesa della Juve - ha affermato l’avvocato Gianmichele Gentile - ha deciso di intraprendere questa strada, ma noi non dobbiamo ammettere nulla perché non abbiamo fatto niente, per questo chiederemo l'assoluzione totale sia per la squadra, sia per il presidente». DALL’ITALIA Ugl: nessuna sicurezza alla Domus Aurea ROMA. «Vogliono aprire al pubblico la Domus Aurea prima di renderla agibile e senza che nemmeno siano cominciati i lavori di restauro e di bonifica». A lanciare l’allarme è Alberto Salatino, dirigente nazionale del settore Beni Culturali della Ugl Ministeri che ha scritto al ministro Francesco Rutelli chiedendo che venga reso noto l’utilizzo dei fondi stanziati per i lavori al monumento capitolino. Inoltre la Ugl denuncia il mancato rispetto della 626 e sottolinea l’inopportunità dell’apertura al pubblico del monumento. «La Ugl ministeri — fa sapere il sindacato — espletate le comunicazioni agli organismi ministeriali, provvederà a informare tutti gli enti interessati alla sicurezza e non esclude il ricorso alla Procura della Repubblica». Truffa all’Inps: arrestato direttore di sede FOGGIA. Con l’accusa di aver chiesto e ottenuto denaro per evitare controlli in aziende agricole sono stati arrestati il direttore della sede Inps di San Severo, Salvatore Prencipe, di 61 anni, vicesindaco del Comune di Torremaggiore (Foggia), e sua moglie Teresa Rengoli di 60, dipendente dello stesso ente e funzionaria del settore pensionistico. Nei loro confronti è stata eseguita dalla guardia di finanza una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Foggia Rita Curci su richiesta dei pm Giuseppe Gatti e Domenico Minardi. Entrambi gli arrestati sono accusati di corruzione, falso e truffa ai danni dell’Inps. Prencipe è anche assessore al Bilancio del comune di Torremaggiore per il Nuovo Psi. Il comico Alessandro Serra Al Senato una commissione Evade dai domiciliari “All’ombra del Colosseo” sull’uranio impoverito per tornare in carcere ROMA. Sarà il comico romano Alessandro Serra ad animare stasera il palco di “All’ombra del Colosseo”, la manifestazione dell’estate romana che si svolge in Via delle Tre Fontane (angolo viale dell’Agricoltura) a Roma. Lo spettacolo di Serra indaga con sarcasmo le problematiche sociali più scottanti e analizza il vissuto collettivo dispensando qua e là pillole di saggezza metropolitana. In particolare stasera prenderà di mira le nuove regole del codice stradale mostrando le ossessioni, i vizi e i tic dell’italiano al volante. Si tratta di uno spettacolo “improvvisato” ma con passaggi sugli argomenti cult del repertorio: l’infanzia, la scuola, le donne, i mass-media, il mito delle vacanze che sono sempre garanzia di risate. ROMA. La commissione Sanità del Senato ha approvato il disegno di legge per l’istituzione di una commissione di inchiesta sui casi di morte e malattie dei militari impegnati nelle missioni all’estero e nei poligoni di tiro con particolare riferimento all’utilizzo dell’uranio impoverito. Hanno votato sì tutti i gruppi con l’astensione del Prc. «É davvero deprecabile — ha commentato il capogruppo di An in commissione Sanità, Domenico Gramazio — che il Prc si sia astenuta non condividendo la composizione della commissione, e ciò perchè Rifondazione intendeva privilegiare non l’aspetto dell’indagine sanitaria ma quello militare, desiderando un “processo” alle forze armate più che una difesa della salute dei nostri soldati». FOGGIA. Si è presentato ai carabinieri dicendo che la famiglia non lo sopporta e, per questo, vuole tornare in carcere. È avvenuto a San Severo, grosso Comune della provincia di Foggia: un uomo di 71 anni, ai domiciliari perché condannato nel 1995 per l’omicidio della sua convivente, è arrivato nella caserma dei carabinieri e ha raccontato di essere evaso da casa, dove scontava la pena, perché voleva tornare in carcere. Ai militari che gli chiedevano conto della situazione, l’uomo ha spiegato di non voler più restare a casa, perché i suoi famigliari ne sopportano male la presenza. I militari, verificata la veridicità del racconto e accertata la violazione degli obblighi di detenzione domiciliare, lo hanno arrestato e condotto in carcere.