Francia Rodano-Alpi
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Francia Rodano-Alpi
Guida pratica per viaggiare informati RA Tourisme/G. Lebois RA Tourisme/P. Fournier Campagne da cartolina, montagne, laghi, città meravigliose e un patrimonio artistico con oltre 200 musei. Una regione bellissima, tutta da scoprire. RA Tourisme/S. Maviel RA Tourisme/C. Haase Francia Rodano-Alpi r f o v 0’ì d h 8 E y x t 9 Scopri l’estate i p l A o n a d o in R ! o n r e v n i ’ l i c n i v e cato a uno dei 3 itinerari di de io gg via di io ar di o tu Invia il in questa guida: che ti abbiamo presentato state a • Montagna d’e Cultura • Gastronomi RA Tourisme/ P. Fournier in palio 1 Weekend in mezza pensione Hotel 3 Stelle per due persone Partecipare è facile: usa la guida al Rodano-Alpi durante la tua vacanza e raccontaci le tue esperienze. I diari più belli saranno pubblicati su Turistipercaso e vinceranno uno dei weekend messi in palio www.turistipercaso.it/concorsorodanoalpi Modalità di svolgimento. Per partecipare al concorso, sarà sufficiente collegarsi al seguente link www.turistipercaso.it/concorsorodanoalpi e compilare l’apposita form per inviare il tuo diario di viaggio dedicato a uno di questi 3 itinerari: Cultura, Gastronomia, Montagna. In palio un long weekend invernale in mezza pensione in hotel a 3 stelle per due persone nella destinazione che preferisci nella regione Rodano Alpi per scoprire le bellezze invernali (Sci, Cultura, Gastronomia). Non è previsto un limite di lunghezza per ogni singolo racconto. La redazione selezionerà un racconto tra tutti quelli pervenuti entro il 30/11/2010, ad unilaterale ed insindacabile giudizio della stessa in presenza di un Notaio, il quale attesterà il corretto svolgimento delle operazioni di selezione. Si precisa inoltre che: il regolamento completo del concorso è disponibile al seguente link www.turistipercaso.it/concorsorodanoalpi nonchè presso la sede di Edizioni Master sita in Milano in via F. Filzi, 27. I premi finali, se non assegnati per qualsivoglia motivo o non richiesti entro i termini specificati saranno devoluti alla ONLUS SOS Telefono Azzurro. Si ricorda, inoltre, che i racconti inviati per la partecipazione al concorso, diventano di proprietà di Edizioni Master che potrà utilizzarli anche per successive pubblicazioni sui propri magazine e/o sui propri siti web. Il concorso “Scopri l’estate in Rodano Alpi e Vinci l’inverno” è indetto da Edizioni Master S.p.A. Esso ha durata dall’01/07/2010 al 17/12/2010 e il montepremi complessivo è pari a € 800,00. Il concorso a premi è svolto nel pieno rispetto del D.P.R. 26/10/2001,n.430 nonché di tutta la normativa vigente in materia. Alla scoperta del Rodano-Alpi C i sono montagne (il più vasto “domaine skiable” d’Europa), ghiacciai, laghi naturali (il più grande di Francia), campagne da cartolina, città meravigliose (una per tutte: Lione, iscritta nelle liste dell’Unesco) e un patrimonio artistico che conta oltre 200 musei. Insomma, il Rodano-Alpi ha tutto, ma proprio tutto, quello che si può chiedere a una destinazione di vacanza. D’accordo, non ha il mare, ma… meglio così. Al posto di spiagge e attività connesse, la seconda regione di Francia per dimensione e numero di abitanti gioca la carta della sua mitica gastronomia, da gustare senza l’angoscia della prova costume. Per districarsi in questo mare (ops…) di cose da fare, vedere, gustare, ecco allora tre itinerari a tema. Se la buona cucina vi tenta, se la vita metropolitana non vi ha RA Tourisme/P. Blanc stancato, partite per il primo, tra ristoranti stellati, città storiche e veri e propri laboratori urbani. Se invece sognate la natura, la pace, il benessere che viene da un’alimentazione naturale al 100%, il secondo itinerario è quello che fa per voi, nel verde burrascoso dell’Ardèche e poi nella campagna mite e profumata della Drome. E se, infine, amate le vette? Allora in valigia mettete di tutto, perché “montagna” nel Rodano-Alpi vuol dire sci estivo sui ghiacciai, ma anche mountain-bike (oltre a tutti gli sport del mondo) e visite in città veramente… all’altezza. Sì, è vero, il Rodano-Alpi ci ha conquistato. Scommettiamo che succederà anche a voi? Se accettate la sfida, leggete la pagina a fianco e scoprite come partecipare al nostro grande concorso “Scopri l’estate e vinci l’inverno”. RA Tourisme/D. Chaussende RA Tourisme/C. Fougeirol 3 Rodano-Alpi Guida Una regione tutta da scoprire Parchi naturali e chilometri di piste da sci, ma anche città d’arte e paradisi per i gourmand: tre itinerari per conoscere il Rodano-Alpi 1 bourg-en-bresse vonnas rodano francia 1 chatillonsur-chalaronne st. triviersur-moignans 3 3 saona 2 ain rodano abbayehautecom Lione rodano lo i r a saint-etienne firminy Itinerario città e gastronomia i sèr e a r dèc h e RAT/N. Rougy 2 Itinerario città e gastronomia Che buona la cultura! Una città iscritta nelle liste dell’Unesco, Lione, e ben 61 ristoranti che vantano le famose stelle: un viaggio tra cultura e buona tavola a pagina 6 4 valence st-clément mont gerbier de jonc burzet rodano le poët laval vallon pont-d’arc st-Remèze grignan NYons Itinerario prodotti tipici e bio www.turistipercaso.it d rô onomia Allegato redazionale a Turisti Per Caso Magazine 19 Rodano-Alpi Guida Realizzazione: Set S.r.l Via Correnti 1 - 20123 Milano fax 0283383633 - e-mail: [email protected] itinerario montagna Una destinazione all’altezza! Direttore: Alberto Solenghi (tel.02 83383622) [email protected] staff: Luciana Giruzzi (coordinamento) (tel. 02 83383626) Chiara Canavero (tel. 02 83383632) [email protected] Vanna Guzzi (tel. 02 83383627) [email protected] Photoeditor: Antonietta Corvetti (tel. 02 83383628) [email protected] Vicino all’Italia per divertirsi sulle piste dove si scia anche in estate o visitare i castelli medievali sulla riva dei laghi a pagina 34 Testi: tutti i testi sono di Dorina Macchi, ha collaborato Metella Ronconi Nico Lafay ain 3 abbaye-de hautecombe lago d’annecy lago di bourget svizzera megève annecy monte bianco aix-les-bains Distributore esclusivo per l’Italia: Parrini & C. S.p.A. - Via di Santa Cornelia, 9 00060 Formello (RM) s av o i a m o nte b i a n c o èr e tignes Finito di stampare nel mese di giugno 2010 parc national de la vanoisse grenoble ita l i a les deuxalpes Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della rivista può essere in alcun modo riprodotta senza autorizzazione scritta della Edizioni Master S.p.A. Il contenuto di quest’opera, anche se curato con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per involontari errori o inesattezze o per un uso improprio delle informazioni contenute. Nomi e marchi protetti sono citati senza indicare i relativi brevetti. Manoscritti e foto originali anche se non pubblicati non si restituiscono. Itinerario montagna parc national des ecrins Itinerario prodotti tipici e bio RA Tourisme/P. Fournier d rôm e Editore: Edizioni Master S.p.A. Sede di Rende: C/da Lecco 64, Zona Industriale - 87036 Rende (CS) Sede di Milano: Via F. Filzi, 27 20124 Milano Presidente e Amministratore Delegato: Massimo Sesti Direttore Generale: Massimo Rizzo Stampa: Grafica Editoriale Printing Via E. Mattei, 106 - Bologna chambéry Realizzazione Grafica: Cromatika S.r.l. Progetto grafico e art director: Paolo Cristiano Responsabile grafico di progetto: Daniele Greco Responsabile area tecnica: Giancarlo Sicilia Impaginazione e grafica: Viviana Filippelli, Nuccia Marra, Veronique Molinaro, Lisa Orrico, Francesca Sardano Viva la campagna! La Francia più verde, tra le spettacolari gole dell’Ardèche e la campagna della Drôme, dove tutte le coltivazioni sono rigorosamente biologiche a pagina 20 5 trovano nelle torantini che si ano bouchon i ris e i piu’ turistici ch An n. lione. Si chiam Lyo ux del quartiere Vie tti tipici. strette stradine na offerta di pia miliare e una buo fa e on sti ge hanno Laurent Berthier - Camé léon Photographie Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia Che buona la cultura! Dal piccolo Vonnas a Lione, e poi dalla capitale del design Saint-Etienne a Firminy-Vert, la “città di Le Corbusier”: la scoperta del Rodano-Alpi inizia a tavola e prosegue nei locali e nei quartieri più trendy chatillonsur-chalaronne RA Tourisme/S. Maviel rodano A47 firminy LIN Finn Geipel/ G. Andi, C. Richters A72 saint-etienne ain st. triviersur-moignans Lione, capoluogo della regione Rodano Alpi, è una splendida città d’arte situata sulle sponde del Rodano e della Saona. lo i r a 6 bourg-en-bresse vonnas A6 Laurent Berthier - Caméléon Photographie È una questione di associazioni. Basta dire “Francia” e subito si pensa alla sua (straordinaria) gastronomia. E basta evocare il Paese per farsi scorrere davanti agli occhi un film fatto con gli scatti delle sue belle città piene di vita, storia, arte. Siete pronti a partire per un itinerario tra gastronomia e cultura? Il Rodano-Alpi le esprime entrambe ai massimi livelli. Due dati per tutti: la regione vanta una città iscritta nelle liste dell’Unesco, la splendida Lione, e ben 61 ristoranti stellati. Insomma, cultura sì, ma con gusto. A42 saona rodano lione La città di SaintEtienne è diventata negli ultimi dieci anni una capitale del design. A fine novembre si inaugura l’edizione 2010 della Biennale www.turistipercaso.it Internazionale. A43 Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia -en-bresse A43 02 A Vonnas, OSPITI DI Monsieur Blanc Dopo Bourg-en-Bresse, una cittadina come tante vicina al confine nord della regione, l’autostrada che porta a Parigi si addentra in territorio di grandi pianure e minuscoli specchi d’acqua. Lasciate l’arteria principale e proseguite verso sud sulle strade strette e silenziose costruite sugli argini. Da una parte e dall’altra, ci sono solo stagni, alberi, prati accarezzati dal vento e poche fattorie. Non pensate di esservi persi: siamo nell’Ain, uno dei cuori verdi del Paese, meta d’eccezione per RA Tourisme/R. Schleipman RA Tourisme/P. Smit 01 03 le passeggiate in bicicletta, la vita tranquilla e soprattutto per la gastronomia da dieci e lode. Come, ad esempio, quella che si gusta a Vonnas, un piccolo paese che si dichiara senza veli già nel Bienvenue au village gourmand posto al suo ingresso. Village gourmand o village Blanc, come si legge su altri cartelli, dal nome del “mitico” Georges (Blanc, appunto), cuoco con tre stelle Michelin che negli anni ha costruito qui il suo impero. A dire il vero, ha proseguito e ampliato quello ereditato da mamma e papà, nonna e nonno e così a ritroso fino ai Blanc che, già 01 GASTRONOMIA da DIECI E LODE Monsieur Georges Blanc, cuoco con tre stelle Michelin, che a Vonnas ha costruito un vero villaggio gourmand. 02 PRODOTTI DOC Mucche al pascolo nella regione dell’Ain, famosa anche per la produzione del formaggio Doc, Bleu de Gex. 03 MURI COME OPERE D’ARTE Un esempio delle monumentali pitture murali che compongono il Museo Urbano Tony Garnier a Lione. 7 Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia negli anni della Rivoluzione Francesce, qui vivevano (e coltivavano, allevavano e producevano). Un legame pluricentenario con il territorio e con la famiglia che ogni giorno si celebra nei piatti dei due ristoranti (vedi box), affacciati sulla Place du Marché. Scegliere in quale andare è, innanzitutto, una questione di budget: la qualità e i menu sono comunque garantiti da monsieur Blanc. Non è ora di fermarsi per un pasto o – speriamo di no… – siete sordi al richiamo della buona cucina? Poco male: al village Blanc si sosta anche per i suoi tre hotel, con Spa e piscina, e soprattutto, per le più accessibili boutique di arredi e decori per la tavola e la boutique gourmande, in cui comperare le tante cose buone prodotte qui. COME, DOVE, QUANTO Mangiare Restaurant et verrière l’Ancienne Auberge, Place du Marché, Vonnas Tel. 04 74509090, www.georgesblanc.com/it Ambiente semplice (senza i tappeti, gli arazzi e i caminetti del vicino ristorante gastronomico), ma tipico della zona e molto curato per il ristorante dove si possono gustare le ricette della “Mère Blanc”, tra le quali il famoso poulet (con tanto di marchio DOC) arrosto o con la panna. Menu a 35 euro. Dormire Hotel La Residence des Saules 3* Place du Marché, Vonnas Tel. 04 74509090 www.georgesblanc.com/it Facciata in cotto e grandi balconi fioriti per questo albergo comunque d’atmosfera. Sei camere e quattro appartamenti, ma a prezzi molto più accessibili dell’altro albergo di famiglia, l’Hotel Relais & Chateaux George Blanc, il 5 stelle che si trova proprio di fronte. Camera doppia a partire da 150 euro. 01 L’Ancienne auberge Il ristorante è stato realizzato negli spazi ricostruiti di una fabbrica di limonata a Vonnas. 02 NEL VILLAGE DI MONSIEUR BLANC L’hotel La Residence des Saules, uno dei tre alberghi del village Blanc. 03 PEDALANDO IN MEZZO aL VERDE Il lago Barterand nel dipartimento dell’Ain, meta d’eccezione per passeggiate in bicicletta. Due ristoranti, due budget I l Restaurant et verrière l’Ancienne Auberge si trova negli spazi (trasferiti e ricostruiti, ma con grande rispetto) della fabbrica di limonata che costituiva una delle attività di famiglia. E le ricette che si gustano qui, tra vetrate affacciate sul giardino, foto in bianco e nero e infilate di vecchie bottiglie, sono quelle della mamma e della nonna del grande Georges, le prime della casa a conquistare i più severi critici gastronomici di Francia (nel 1933 Elisa Blanc fu definita “la miglior cuoca del mondo”): piatti “semplici”, del territorio, senza nes- 8 suna concessione all’esotico. Insomma, la cucina come una volta. Il costo è assolutamente accessibile, con menu a 30, 34 e 52 euro. Da provare assolutamente il tradizionale paté in crosta con fois gras e sicuramente il mitico poulet de Bresse (il pollo che si alleva da queste parti, l’unico in Europa a vantare il marchio DOC): arrosto per assaporarne la carne squisita, alla panna secondo la ricetta di “mamma Blanc”. Altri ambienti, altre atmosfere e altri prezzi si trovano nel ristorante gastronomico Georges Blanc, a soli 10 metri. La tavola è apparecchiata in modo superbo, con calici in gran parata (del resto, dopo le sale del ristorante si apre una cantina tentacolare, difesa come se fosse il caveau di una banca) e una selva di posate su tovaglie candide. Gli arredi sono quelli tipici della tradizione, con caminetti, credenze e comode sedie imbottite. E poi c’è il menu, grande che più grande non si può, con una lunghissima serie di proposte che cambiano seguendo il ritmo delle stagioni. Si mangia in modo sopraffino con 120, 175, 195 euro. Le bottiglie possono raggiungere senza sforzo i due zeri… e oltre. www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia D’acqua e di terra Région Urbaine de Lyonv 02 RA Tourisme/C. Martelet 01 03 Che sia stata per shopping, gastronomia o riposo, è ora di concludere la sosta a Vonnas. La prossima tappa è Lione. Per una volta, però, aspettate a lanciarvi in autostrada. È vero che le piccole strade che passano per Châtillon-sur-Chalaronne e per St. Trivier-sur-Moignans fanno perdere un po’ di tempo, ma danno in cambio ancora meravigliosi scorci sulla natura dell’Ain. Circa mille anni fa, questa campagna ordinata e tranquilla era una grande palude poco produttiva e, come se non bastasse, soggetta nei secoli alle scorrerie delle truppe dirette nel Delfinato e in Savoia. Le cose iniziarono a cambiare grazie ai monaci della vicina abbazia di Cluny, che a partire dal XIII secolo bonificarono la zona creando i tanti stagni che punteggiano il paesaggio e, soprattutto, 9 Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia I magnifici quattro ell’Ain un tempo si pativa la fame, oggi si gustano prelibate specialità DOC. Anzi, come si dice in Francia, AOC. La regione ha quattro prodotti insigniti dell’Appellation d’Origine Controlée Poulet de Bresse. Per favore, non chiamatelo pollo. A incominciare dai suoi colori (bargigli rosso acceso, piumaggio bianco e zampe blu) è uno dei simboli di Francia. Viene allevato in libertà e nutrito solo con cereali, mais e derivati del latte. Ha una carne soda, mai dura, sempre estremamente saporita. Bleu de Gex. Formaggio erborinato (tipo gorgonzola, per intenderci) a base di latte crudo di mucca. Ha un sapore delicato, poco salato, con note di nocciola e funghi e un retrogusto leggermente amaro. Di consisteza cremosa, vanta una lunga storia (risale al XIII secolo), e addirittura una leggenda. Comté. Formaggio a pasta dura dal sapore ricchissimo. A seconda della provenienza e della stagionatura, ha sentori fruttati, fioriti, dolci o speziati. Si produce in 160 caseifici autorizzati e ognuno vanta una sua caratteristica, in base alla flora del posto. Vins du Bugey. Sono vini bianchi, rossi e frizzanti. Non preoccupatevi se non li avete mai sentiti nominare: l’area di produzione è piccola, solo 500 ettari nel triangolo tra Grenoble, Ginevra e Lione. riempiendoli di pesci, fonte di cibo preziosa per i contadini della zona, ma “nascosta” agli occhi dei soldati di passaggio. Ancora oggi, questi 1.600 stagni collegati l’uno all’altro sono una delle principali fonti di reddito per gli abitanti. Occuparsene –svuotandoli tra ottobre e dicembre per prendere i pesci e sistemandone il fondo ogni cinque anni - non è un capriccio né un passatempo, ma la conditio sine qua non per evitare di ritornare alla palude dell’origine. Insomma, una questione di sopravvivenza. Per questo i “vicini di stagno” si scambiano periodicamente lavoro e aiuto. Il meccanismo è virtuoso e funziona per tutti, come dimostrano le migliaia di uccelli che 10 01 CONCERTI NEL PARCO Villa Gillet, in mezzo al parco de La Cerisaie, a Lione. 02 Il museo delle belle arti Nella bella Place des Terreaux, all’interno del Palais St-Pierre antico convento benedettino, si trova il Museo de Beaux Arts; è il secondo museo più importante di Francia dopo il Louvre. RA Tourisme/D. Chaussende N 01 passano e nidificano vicino a questi specchi d’acqua e le grandi quantità di carpe, salmerini e lavarelli ogni anno immessi sul mercato nazionale. O direttamente nei piatti locali. Lione, la migliore Dopo tanta campagna, non sembra vero di arrivare in pochi chilometri di autostrada in una grande città come Lione. Grande in tutti i sensi e consapevole di esserlo, come illustra il suo antico motto Avant, Avant, Lion le melhor (Avanti, avanti, Lione la migliore). A Lione ci sono due colline, due fiumi, due anime: una commerciale e una colta, sensibile, religiosa. Due identità separate, allora? No, perché a fare da trait www.turistipercaso.it RA Tourisme/S. Maviel Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia d’union tra Fourvière (la “collina che prega”) e la Croix-Rousse (la “collina che lavora”) e tra il Rodano e la Saona c’è quello che si coglie subito appena arrivati in città: un savoirvivre eccezionale! La città è una distesa di strade, stradine e locali in cui bere e mangiare specialità deliziose, di vecchie librerie in cui curiosare senza fretta, ma anche di teatri e “berges” a bordo fiume, dove di giorno si fa il picnic sull’erba e alla sera si sale a bordo dei bateau per ascoltare musica dal vivo e ballare fino a quando non spunta il giorno. Sì, perché se a Lione si lavora e si studia (la città è sede di due università), con altrettanto impegno ci si diverte. Prima di darsi agli svaghi, 02 Guignol, la marionetta e il dentista N el 1804, Joseph-Marie Jacquard inventa una macchina tessile che permette a un operaio di fare il lavoro di sei. L’impatto della novità è enorme sull’urbanistica (per accogliere la macchina gli artigiani si trasferiscono in laboratori più grandi, costruiti sulla collina di Croix-Rousse) e sugli operai, costretti a riciclarsi come possono. Tra loro c’è Laurent Mourguet, che si improvvisa cavadenti sulle strade, secondo l’usanza del tempo. Per attirare la clientela, Morguet allestisce un teatrino di marionette, il cui protagonista diventa in poco tempo la maschera da lui inventata, l’ingenuo, gentile e ironico Guignol, oggi uno dei simboli di Lione. Le marionette sono ancora una delle passioni dei lionesi e la città conta tre teatri dedicati. Il più celebre è il Theâtre Le Guignol de Lyon, www.guignol-lyon.com, in cui la Compagnie des Zonzons propone spettacoli per grandi e piccoli. 11 Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia però, all’opera. C’è un enorme patrimonio artistico e architettonico tutto da scoprire. Nel cuore del Vieux Lyon (letteralmente, Vecchio Lione, il quartiere più antico della città) parte la funicolare (www.lyon-en-lignes.org, partenze ogni 10 minuti) che porta in cima alla collina di Fourvière. A sinistra della cattedrale di Nôtre-Dame, sopra la chioma degli ippocastani “spunta” la Tour Méthalique, una piccola tour Eiffel che risale alla fine dell’Ottocento, quando Lione ospitò un’esposizione universale. A pochi metri l’una dall’altra, ecco quindi un simbolo laico e un simbolo religioso. Costruita nel 1870 accanto a una cappella più antica, RA Tourisme/S. Maviel Fourvière, un inizio all’altezza 01 la cattedrale di Nôtre-Dame (da vedere le ricchissime decorazioni interne), attira ogni anno migliaia di pellegrini, che di solito arrivano fin qui a piedi, percorrendo una salita a tornanti completamente immersa in un roseto. Nel folto della vegetazione di Fourvière si trovano anche gli insediamenti romani oggi presentati nel parco archeologico (www.musees-gallo-romains.com) che comprende l’Odeon e il più antico teatro di Francia, costruito nel I sec a.C quando Lugdunum era la capitale delle Gallie. Région Urbaine de Lyon il quartiere Vieux Lyon, un vero tesoro 02 12 Patrimonio dell’Umanità iscritto nelle liste dell’Unesco, il Vieux Lyon è un quartiere dalle strade strette, chiuso da un lato da Fourvière www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia La città in uno sguardo 03 e dall’altro dalla Saona, in cui con grande armonia si alternano facciate medievali e rinascimentali. Attorno al 1550, in questa striscia di terra si contavano 18.000 macchine per tessere la seta, attività che aveva trasformato la città in un primario polo produttivo e commerciale, attirando banchieri, mercanti, intellettuali. Bella gente e, di conseguenza, belle case, 300 delle quali sono arrivate fino a noi. La più ricca e interessante fu costruita dalla famiglia di banchieri italiani Guadagno, il cui nome fu francesizzato in Gadagne e divenne sinonimo di immensa ricchezza (da qui l’espressione locale “essere ricchi come Gadagne”). Composto da tre edifici e due corti, si trova subito dietro rue du Boeuf, una delle strade principali del Vieux Lyon, e costituisce il maggio M. Perrin/OT Lyon V ietato lasciare la collina di Fourvière senza una sosta sulla terrazza panoramica (a sinistra della cattedrale di NôtreDame) da cui si vede tutta la città e, nelle giornate più terse, addirittura il Monte Bianco. Da vicino a lontano, ai piedi di Fourvière ecco il Vieux Lyon; tra la Saona e il Rodano c’è la Presqu’île, il “centro” pieno di locali, teatri e negozi; oltre il Rodano la Rive Gauche, la parte di città costruita dal ‘700 con gli edifici moderni, come il complesso della Cité Internationale di Renzo Piano e la “Matitona”, torre di 42 piani del Crédit Lyonnais. Infine, verso Nord la collina di Croix-Rousse, cuore delle attività produttive. re complesso rinascimentale della città. Ritornato all’antico splendore dopo un restauro di 10 anni, è sede di due musei, quello della storia di Lione e quello, divertentissimo, delle marionette del mondo (www. gadagne.musees.lyon.fr, place du pétit Collège). Un altro edificio emblematico del quartiere è la cattedrale di St. Jean, da qui parte l’omonima strada che veniva percorsa dai cortei reali e religiosi. Iniziata nel XII secolo, la chiesa ha un aspetto gotico, con quattro torri e belle decorazioni trecentesche sulla facciata. All’interno, sono da vedere il coro e l’abside, le parti più antiche della costruzione, nonché una delle rare testimonianze di arte romanica nella valle del Rodano. Di grande valore anche le vetrate colorate (sempre nell’abside) e i rosoni del transetto 01 Cattedrale con vista La chiesa di NotreDame, in cima alla collina di Fourvière che si raggiunge con la funicolare. 02 la città vecchia Il quartiere del Vieux Lyon, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. 03 LA PIAZZA DEGLI SCAMBI Place du Change, così chiamata perché, fino al XVI secolo, era nota come punto di ritrovo dei cambiavalute. 13 Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia e della facciata. Se passate di qui alle ore 12, 14, 15 o 16, non perdetevi il movimento degli automi dell’orologio astronomico che si trova nel braccio sinistro del transetto. Risale al XIV secolo e ha una suoneria che piace a tutti in cui si sente anche il canto del gallo. Consigli per gli acquisti 14 Laurent Berthier - Caméléon Photographie 01 02 RA Tourisme/P. Smit Dopo chiese e musei, è il momento per fare un po’ di shopping o per assaggiare qualche specialità locale. Entrambe le cose si fanno egregiamente vagando tra rue St. Jean e le sue piccole traverse sulle quali si alternano negozi di stampe e vecchi libri (oltre che per la seta, Lione era famosa per i suoi stampatori) ristorantini e boutique gourmande. Da Comme Chez Mathilde (Montée Saint Barthélemy, Tel. 04 72565656), si possono acquistare paté e formaggi e, nella terrazza oppure al piano di sotto, mangiare piatti veloci a base di torte salate e salsicce. A proposito di salsiccia, Lione è famosa per quella fatta con trippa ed erbe aromatiche, l’andouillette, che costituisce la proposta immancabile dei bouchon (vd. box), la versione cittadina delle nostre trattorie. Per chiudere con qualcosa di dolce, o per uno spuntino a qualsiasi ora, proprio di fronte c’è A la Marquise (www.la-marquise.fr), pasticceria e sala da the in cui provare i coussin, i tipici cioccolatini di Lione “foderati” di pasta di mandorle di solito verde o rosa, e la tarte à la praline, torta con mandorle facilmente riconoscibile per la sua superficie irregolare di colore rosso. Se il tempo lo consente, chiede- 03 www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia Bouchon? Buon appetito! RA Tourisme/S. Maviel N te di essere serviti all’aperto, cioè nella corte della Maison du Chamarier, edificio cinquecentesco nel quale soggiornava la marchesa di Sevigné (ecco perché la pasticceria si chiama A la Marquise). Per portare a casa qualcosa di lionese in versione “giovane”, il negozio giusto è Tribu des Gones (gones nel dialetto locale vuol dire ragazzi), che vende bellissime magliette e grembiuli da cucina su cui sono stampate verità inconfutabili. Come “le belle parole non fanno cuocere la minestra” (www.tribudesgones.com). Souvenir più classici e più seri si acquistano invece alla Soierie Saint Georges (11 rue Mourguet, tel. 04 7240251), da visitare assolutamente anche senza ambizioni di shopping. Nel retrobottega, infatti, Ludovic de la Calle espone ancora, ma soprattutto utilizza, i vecchi telai con cui su com el francese moderno vuol dire tappo, ma il nome bouchon per indicare i tipici ristoranti “alla buona” di Lione pare che derivi dalla pulizia dei cavalli fatta con la paglia. Insomma, nei bouchon ci si fermava per ristorare uomini e animali, in ambienti semplici e senza fronzoli, con proposte gastronomiche adeguate. Molti anni sono passati da quando le strade del Vieux Lyon erano percorse dai cavalli, ma la tradizione dei bouchon resiste senza scricchiolare. Ovviamente c’è bouchon e bouchon: più o meno veraci, più o meno turistici e costosi. In tutti, però, il vino scorre abbondante (se non bevete fate almeno finta di essere malati) e l’atmosfera è calda e familiare. Oltre alla salsiccia di trippa (andouillette) potete assaggiare l’altro piatto tipico di Lione: la quenelle, un pasticcio di carne di luccio, uova e farina. Se non sono i vostri piatti preferiti, non dimenticate che tutto il Rodano-Alpi produce ottimi salumi (e ovviamente formaggi eccezionali). missione realizza fantastiche pezze di velluto, anche con filo d’oro. Roba da nababbi, ma ci sono foulard di seta in vendita a partire da 20 euro. Presqu’île, la penisola del divertimento Tra Rodano e Saona, la penisola (è questa la traduzione di Presqu’île) presenta la massima concentrazione dei musei più importanti e dei più frequentati locali, ristoranti e negozi. Prima di addentarsi nel quartiere, gironzolando naso-in-su sul lungofiume e nelle sue traverse ci si imbatte nei murales che, anche loro, “fanno tanto Lione”. L’Affresco dei Lionesi rappresenta le principali personalità cittadine, dal grande cuoco Paul Bocuse, ai fratelli Lumière, fino ad Antoine de Saint-Exupery. Altro murales da non perdere è in quai de la Pêcherie, Bibliotheque de la ci- 01 UNA CITTà IN MEZZO ALL’ACQUA Lione sorge alla confluenza di due grandi fiumi, la Saona e il Rodano. 02 La VIa DELLO SHOPPING Rue de la République, la principale arteria commerciale della città. 03 SPECIALITà LOCALI Cantina per la stagionatura del rinomato formaggio Bleu de Gex. 15 NATALE Mattà 02 té, che immortala gli scrittori legati a questa terra, tra cui Rabelais e Stendhal. Lasciandosi alle spalle il lungofiume si raggiungono i punti nevralgici della Presqu’île. Uno di questi è Place des Terreaux, sulla quale si affacciano edifici porticati, il Comune e il Musée des Beaux-Arts (www. mba-lyon.fr), che è uno dei principali di Francia, con opere che spaziano dall’antichità (egizia, greca e romana) a Perugino, Tintoretto, El Greco e Rubens. Notevole anche la collezione di impressionista, con quadri di Degas, Sisley, Renoir e Gauguin. Veramente lionesi, però, sono il Musée des Tissus (www.musee-destissus.com), che espone i principali tessuti prodotti in città e non solo, e il Musée de l’Imprimerie, con macchine da stampa del XV secolo e una straordinaria collezione di incuna16 RA Tourisme/S. Maviel 01 RA Tourisme/C. Delpal Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia 03 Traboule, aprite la porta! A ll’inizio è difficile farlo con naturalezza, ma vale la pena. Passeggiando per le strade del Vieux Lion, “saggiate” i portoni, spingendo con la mano. Quando il portone in questione si apre immette in un piccolo corridoio, da qui in una corte e poi in un altro corridoio, che porta nella strada parallela a quella in cui siete entrati. Bizzarria di una città in cui le case sono state costruite le une dietro le altre, le traboule consentono di conoscere la vita quotidiana dei lionesi. Al n. 54 di Rue St. Jean si trova la traboule più lunga di Lione. 01 Patrimonio artistico La chiesa di StGeorges sul Quai Fulchiron affacciato sul fiume Rodano. 02 LA città in MINIATURa La Maison des Avocats che oggi ospita il Museo delle Miniature e delle Scenografie del Cinema. boli. Per un giro solo en-pein air, non si può mancare la grandissima Place Bellecour, delimitata da imponenti edifici simmetrici dell’Ottocento, e (meglio se alla sera) rue Pizay, che ospita session improvvisate di hip hop e rap, oltre a un’infilata pressoché ininterrotta di bouchon. A pochi passi c’è l’Opéra de Lyon. www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia RAT/JL. Rigau Saint – Etienne, santo design 04 COME, DOVE, QUANTO Mangiare Amphitryon, 33 rue Saint Jean, tel. 04 78372368. Un piccolo, “onesto” bouchon lionese, con tavolini all’aperto a pochi metri dalla cattedrale di St. Jean. Si mangiano due piatti anche con meno di 20 euro. La Machonnerie, 36 rue Tramassac, tel. 04 7842246, www.lamachonnerie.com Tipico senza essere troppo “alla buona”, offre i piatti della tradizione (tra cui il piedino salato di maiale), ma anche qualcosa di “classicamente francese”. Ha menu da 28 a 45 euro, con ottimi dolci fatti in casa. Dormire Collège Hotel 3 *, 5 Place Saint-Paul, tel. 04 72100505, www.college-hotel. com. Un bell’albergo a tema. I muri esterni sono bianchi, i corridoi ai piani sono neri e le camere in total white. E tutto, dalla hall dominata da un immenso registro, alla sala per la prima colazione, servita su “banchi” con tovagliette a quadretti, ricorda gli anni della scuola. Camera doppia a partire da 115 euro (colazione esclusa). 03 LE FONTANE DI LIONE Dettaglio di un’antica fontana nel Vieux Lyon. 04 IL REGNO DEL DESIGN Una sala all’interno della futuristica Cité du Design a Saint-Etienne. C’era una volta una città come tante, né bella né brutta, una città che era stata industriale e mineraria e che languiva insieme alle sue fabbriche tessili e d’armi, una città a cui l’estrazione del carbone aveva lasciato una patina di nero e lunghe liste di disoccupati. Adesso voltate pagina e aprite gli occhi sulla Saint-Etienne del nuovo millennio (in realtà il cambiamento è iniziato nel 1998): un centro in pieno fermento, concepito e progettato in nome del design. Come dire, e davvero non è male per una città, la sintesi tra innovazione e ricerca di bellezza e praticità d’uso. Dalla volontà politica di dare un volto nuovo a Saint - Etienne è nata la Biennale Internazionale del design (la prossima va in scena dal 20 novembre al 5 dicembre 2010 e ha come tema il teletrasporto) e un vero e proprio polo urbano, la Cité du Design, inaugurata nel 2009. Benvenuti, dunque, in una città in piena rinascita, con negozi, alberghi e ristoranti che fanno a gara per interpretare ed essere all’altezza del nuovo corso. Non è un modo di dire, né una vaga intenzione: con il progetto CommerceDesign, gli esercizi commerciali si rinnovano seguendo il progetto su misura realizzato da un architetto o un designer. E ogni anno, nelle diverse categorie, vengono eletti dei vincitori. In pochi anni, quindi, a Saint-Etienne si è prodotta una metamorfosi diffusa. E oggi si può dormire in un albergo di design, mangiare in un ristorante di design, far tardi alla sera in una di17 Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia 01 VIAGGIO TRA LE STELLE L’ingresso dell’Astronef, il planetario, dotato di un modernissimo simulatore astronomico con animazioni virtuali. 02 palazzi modern style Gli eleganti edifici lungo Avenue de la Libération, realizzata all’inizio del ‘900, dove si trova la sede dell’Ufficio del Turismo. 03 edifici del futuro Scoprire le meraviglie di Le Corbusier A Saint-Etienne il design è una “scoperta” recente, ma non così a Firminy-Vert. La cittadina ospita la più grande realizzazione urbana di Le Corbusier (al secolo Charles-Edouard Jeanneret), iniziata nel 1953. Sostenitore della “semplicità complessa”, che deriva dalla sintesi e dall’eliminazione dell’inutile, “Le Corbu” ha progettato qui una chiesa (St. Pierre), la Casa della cultura, lo stadio, la piscina e soprattutto L’Unité d’Habitation, edificio di 20 piani costruito su un asse est-ovest, in modo da garantire la massima esposizione al sole, che ospita appartamenti, una scuola e, all’ultimo piano, il tetto terrazza. www.sitelecorbusier.com 18 02 scoteca di design e ovviamente trascorrere il giorno tra negozi e musei rigorosamente a tema. Fortunatamente, però, questa trasformazione non ha cancellato il passato di SaintEtienne, ancora ben visibile nei quartieri più centrali. Il cuore più antico della città batte a place du Peuple, luogo delle fiere medievali sul quale si affaccia una torre cinquecentesca. Per fare un balzo di qualche centinaio di anni, e arrivare all’architettura ottocentesca e novecentesca che ha permesso a Saint-Etienne di essere classificata come “Ville d’Art et d’Histoire”, bisogna invece raggiungere le arterie principali della città, riconoscibili per il fatto di essere percorse dal tram. Istituzione cittadina più che centenaria, il tram permette di farsi scorrere davanti agli occhi i 6 km della Grand’Rue, la “strada dei negozi” che attraversa la città da Nord a Sud. Un’altra tappa fon- RAT/JL. Rigaux 01 RA Tourisme- S Maviel RA Tourisme/JL. Rigaux La Platine è uno spazio espositivo con un rivestimento costituito da 14.000 triangoli combinati secondo caratteristiche differenti. 03 www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia damentale porta al Musée d’Art et d’Industrie (2, place Louis Comte) che espone su ogni piano i prodotti dell’industria di un tempo: biciclette, nastri, armi. Alla vita dei minatori è invece dedicato uno spazio a sé, ricavato nella vecchia miniera di Couriot, che tra il 1913 e la sua chiusura nel 1973 produceva fino a 3.000 tonnellate di carbone al giorno. La visita inizia in un modo a dir poco impressionante nella cosiddetta sala degli appesi, dove i minatori si cambiavano e appendevano i propri abiti perché si asciugassero. E si entra veramente nella vita e nel lavoro dei 1.500 uomini in servizio qui, scendendo nelle gallerie a bordo delle stesse “navicelle” usate un tempo ( Musée de la Mine 3, bd Maréchal Franchet d’Esperey). Eccoci pronti per la scoperta della Saint-Etienne di oggi. La “residenza ufficiale” del design è nella Cité che ne porta il nome (www.citedudesign.com), un complesso che occupa una vecchia fabbrica di armi e una serie di depositi, preceduti da un nuovo edificio a un piano, in vetro e acciaio, la Platine. In posizione semi-periferica hanno sede la Scuola superiore di Design di Saint-Etienne, gli uffici e i locali della Biennale, un auditorium e due sale espositive. Per comodità dei visitatori c’è anche una boutique interna, che però vende oggetti provenienti dai principali negozi di complementi e accessori della città. Se volete vederne almeno uno, andate da Ô Design (6 Avenue de la Libération, www.oledesign.fr) da poco tempo aperto da una coppia di parigini. All’interno, tantissimi articoli per la persona e per la casa. Per vivere il design “sulla pelle”, si può andare da Brèves de Table, bar-bistrot che ha vinto un premio CommerceDesign. Nella terrazza affacciata su un angolo tranquillo della città, o nella sala interna tra lampadari e sedie sospese, si mangiano panini, soupe e ottimi dolci. Per il dopo-cena un ottimo indirizzo è La Mine (2, cours JonvinBouchard), un vecchio dancing. COME, DOVE, QUANTO Mangiare Brèves de Table, 2 rue Dormant, Saint-Etienne, www.brevesdetable.com. Ambiente di tendenza e menu di tre “portate” (ad esempio un piccolo sandwich, un’insalata e un dolce) a 12 euro. L’Agapée de Xavier, 7 rue Robert, SaintEtienne, tel. 04 77957702 Un ristorante di design ma non troppo, dalle linee pulite e accoglienti, in cui si mangia davvero bene. La portata principale non viene servita su un piatto, ma su una piccola base di ardesia. E oltre che buone, le proposte di Xavier (è lui il cuoco) sono sempre belle. Menu di 3 piatti con un calice di vino a circa 35 euro. Dormire Hotel du Cheval Noir, 2 *, 11 rue F. Gilet, tel. 04 77334172, www.hotel-chevalnoir.com Un albergo piccolo in pieno centro, che sta ultimando i lavori che ne hanno rinnovato i servizi e l’ambiente all’insegna del design!). Wi-fi gratuito. Camere doppie a partire da 55 euro, colazione esclusa. Per saperne di più L’itinerario si sviluppa attraverso tre dipartimenti: Ain, Rhône e Loire Per informazioni: www.ain-tourisme.com; www.rhonetourisme.com; www.loiretourisme.com; Lione: www.lyon-france.com St Etienne: www.tourisme-st-etienne.com 19 Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio Viva la campagna! Lungo le strade dell’Ardèche e della Drôme, un viaggio nella Francia verde. Con tante soste per comperare e per mangiare, all’insegna della salute, facendosi trasportare dal soffio potente del Mistral D Lionel PASCALE iciamolo subito. A noi italiani, in teoria, la vacanza in campagna non piace un granché. Rispetto alle alternative mare e montagna, la versione verde sembra un po’ scialba, un po’ di ripiego. Per la serie, tanta noia e poco divertimento, il tutto magari in compagnia di un manipolo di vecchietti… Bene, non siamo in grado di assicurare che quest’immagine sia sbagliata per le vacanze in campagna tout court. Ma per quelle nel Rodano-Alpi, sì. Nel dipartimento dell’Ardèche e della Drôme, la campagna non ha niente a che vedere con il mortorio immaginato sopra, ma assomiglia piuttosto al terreno attivo ed entusiasmante di una grande caccia al tesoro. Chilometro dopo chilometro, si procede nel “gioco”, agna del RodaANDA Nella camp PROFUMO Di LAV cono nei campi ris fio , lio lug e o no-Alpi, tra giugn blu-viola. re lo co di i gl cespu i caratteristici st-clément a r dèc h e RA Tourisme/P. Fournier burzet RA Tourisme/JL.RIGAUX Discese in canoa nelle acque del fiume Ardèche che, nei pressi dell’imponente arco di pietra di VallonPont-d’Arc, scorre placido formando spiagge e piscine. d rôm e N102 le poët laval rodano vallon pont-d’arc 20 A7 RA Tourisme/P. Fournier Nel castello e nei giardini del paesino di Grignan si svolge ogni anno il Festival de la Corrispondance, in onore della Marchesa de Sevigné. mont gerbier de jonc Il paesino di Le Poët-Laval, arroccato sulla cima di un colle a cui si arriva con una bella passeggiata a piedi, conserva intatta l’antica dimora di un cavaliere di Malta. st-Remèze grignan www.turistipercaso.it NYons Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio fino al traguardo: saper assaporare i tesori della terra, che qui è tranquilla, viva, piena di sole e di cose buone da mangiare e da bere, molte di queste all’insegna del bio. Scommettiamo che diventerete campagnoli (ma non vecchietti) anche voi? re con il pieno: non ci si stanca mai di guidare con questi panorami fuori dal finestrino. Saint Clément, il paese del vento Destra o sinistra, questo è il problema Lionel PASCALE Non è una questione politica, ma puramente geografica. Guardando la cartina, a sinistra c’è l’Ardèche, con i suoi monti ricoperti da castagneti e gli eccezionali panorami di rocce e di acque (e, su queste acque, un esercito di canoisti). A destra c’è la Drôme, con distese di lavanda a separare castelli e antichi paesi, sotto un cielo che sa già di Midi e di mare. E in mezzo scorre il fiume, il Rodano. Il nostro viaggio inizia a sinistra, su strade sempre più tranquille e spettacolari. I chilometri da percorrere non sono molti, ma è meglio mettere in conto un lungo viaggio e parti- 01 01 Una natura incontaminata Nel parco naturale dell’Ardèche si alternano vegetazione mediterranea, montagna e foreste di castagni. 02 La scuola del vento L’ingresso della Ecole du Vent a Saint Clément, dove tutti possono imparare i segreti del volo. I vecchi del villaggio dicono che i giorni senza vento, in un anno, non sono più di una ventina. Negli altri 340, e più, a Saint Clément non c’è scampo e lo si capisce subito arrivando su questo altopiano tra le montagne, con poche file di alberi e poche case, ma con tante mucche e cavalli in libertà. Subito fuori dal paese, due grandi pale eoliche annunciano quello che si scopre dopo poco: in origine grande difetto del luogo, il vento qui è diventato una risorsa. E anche una scuola: l’Ecole du Vent, museo a tema ricavato in una fattoria ultracentenaria in cui… si impara a volare. L’attrazione più richiesta è il simulatore di volo (il più bello del mondo! Niente a che vedere rispetto alle “porzioni” di aerei su cui si viene shakerati dal- 02 21 Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio Su e giù per l’Ardèche Lasciato Saint Clement, la strada si addentra nel parco naturale dell’Ardèche, una colata ininterrotta di verde squillante, raramente “bucato” da una cima di roccia grigia. La strada sale, poi scende, poi sale ancora, fino a superare i 1.500 metri di altitu- 01 panorami mozzafiato Veduta panoramica dal Bois de Paiolive, una foresta di querce e rocce pietrificate. 02 Cure e relax Le terme di Vals les Bains. 03 LE DELIZIE CHEZ NICOLE Sulla strada per Mont Gerbier, dove nasce il fiume Loira, si può fare una sosta per acquistare marmellate e conserve fatte in casa da Les Confitures de Nicole. dine del Mont Gerbier, su cui si trova la sorgente della Loira. Pochi metri prima della vetta (e dei cartelli che indicano l’origine del grande fiume) sulla sinistra c’è Les confiture de Nicole (Les Echaffis, Le Mont Gerbier des Joncs, www.lesconfituresdenicole.com), dove si comperano marmellate fatte in casa, conserve e salumi. Da acquistare assolutamente i vasetti di castagne e miele, prodotti tipici della regione. Volendo, ci si può fermare per un pranzo al sacco sui tavoloni in legno dell’unica sala. Per un pranzo “serio”, ma sempre con vista sui paesaggi imprevedibili dell’Ardèche, bisogna procedere fino a Burzet. Lasciate alle spalle le sue case di pietra, sulla sinistra dopo poco appare un cartello con un lampone (framboise, in francese) dipinto a mano. Ancora cinque minuti su una strada troppo stretta anche per una macchina sola, ed eccovi alla Ferme auberge la Framboise, miracolosa creazione di una coppia che si definisce “ardèchois dans le RAT/JL. Rigau le grandi compagnie), una specie di asse di legno sospesa nel vuoto, sulla quale ci si sdraia a pancia in giù e, inserite le braccia in apposite “maniche” fornite di piume, si provano i movimenti del volo planato, di quello in picchiata e così via. D’accordo, non ci si libra veramente in aria, ma ci si diverte parecchio. Per visitatori più timidi e contemplativi, invece, l’appuntamento è al piano interrato, con una fila di poltrone sovrastate da una cosa molto simile al casco del parrucchiere. Con la differenza che qui non esce aria calda, ma i suoni portati dal vento (e più se ne riconoscono, più si acquistano punti). 01 22 www.turistipercaso.it coeur” (dell’Ardèche nel cuore). Coltivatori da 25 anni, Jacqueline Mallet e Franz Leppert 20 anni fa si sono “convertiti” al biologico. E nel 2009 hanno adibito il piano “nobile” della loro duecentesca fattoria a ristorante. Lui coltiva e raccoglie, lei cucina e trasforma i prodotti dell’orto e del frutteto in conserve, marmellate e ovviamente in insalate, piatti a base di carne e dessert. E non solo è tutto buono, freschissimo e rigorosamente biologico (carne, latticini e uova vengono da produttori bio della zona), ma è anche tutto bello. I piatti infatti sono pieni di fiori (come l’insalata con petali di petunia, completamente commestibile) e dopo il pranzo si può scegliere se suonare qualcosa al pianoforte oppure concedersi un po’ di riposo, sul divano o sulle sedie all’aperto, con vista sull’orto. Un’esperienza dalla quale si esce riconciliati con il mondo, pieni di speranza e senza nessun rimorso, dal momento che i prezzi sono più che onesti. RA Tourisme/M. Rissoan Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio 02 COME, DOVE, QUANTO Mangiare Ferme-auberge la Framboise, route de Pramiral, Burzet, tel. 04 75945203, 06 63572592. www.la-framboise-bio.com Ristorante bio con menù “Scoperta dell’Ardèche” a 25 euro e posizione eccezionale nel bosco. Possibilità anche di “fare la spesa” (in questo caso bisogna avvisare almeno 6 ore prima, per permettere la raccolta). Dormire Hotel Helvie, 5 rue Claude-Expilly, Vals – les – Bains, tel. 04 75946585 www.hotel-helvie.com Hotel tre stelle a circa mezz’ora da Burzet, sulla strada che porta verso le gole dell’Ardèche. Belle le camere, ottimo il ristorante. Doppia standard a partire da 69 euro. 03 23 RA Tourisme/C. Fougeirol Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio 01 01 meraviglie della natura Le Pont d’Arc, un arco di roccia largo quasi 60 metri sotto il quale scorre il fiume Ardèche. 02 nel cuore della terra Le stravaganti sculture formate dalle stalagmiti nelle grotte dell’Aven d’Orgnac. 24 Sportivi e sedentari (e girovaghi) Da Burzet il viaggio può proseguire con due stili assolutamente differenti. Per i più sportivi, l’Ardèche offre una miniera di possibilità. Se vi riconoscete in questa categoria, mettete in conto almeno un paio di giorni per compiere un tragitto che in macchina non dura più di due ore. Vi aspettano discese in canoa, passeggiate a piedi, a cavallo e ovviamente nuotate nell’Ardèche, un fiume pieno di sorprese come la terra a cui dà il nome. Vicino a Vallon– Pont-d’Arc scorre placido, formando spiagge e piscine, nel tratto seguente si insinua in canyon profondi anche 300 m, tra rapide e svolte improvvise. Per i più sedentari, godere di questo viaggio si traduce semplicemente nel fare qualche sosta, in corrispondenza dei punti più panoramici e poche centinaia di metri a piedi per raggiungere punti ancor più panoramici. Sentite che si parla, cioè si scrive, di voi? Allora la strada giusta è la D 290, da Vallon-Pontd’Arc a St. Martin d’Ardèche: in questo senso e non viceversa, per riuscire a posteggiare negli spiazzi in corrispondenza delle “cartoline” più belle. La prima è in prossimità della partenza, dove si trova un possente arco di roccia (largo quasi 60 metri), sotto il quale scorre il fiuwww.turistipercaso.it me. Trovare gli altri punti panoramici è facile: basta individuare i piccoli spiazzi a bordo strada dove si affollano le auto. Piccole deviazioni dalla Haute Corniche – così si chiama la strada che corre alta sul fiume – permettono di raggiungere due punti di grande interesse. Il primo è l’Aven d’Orgnac (aven in francese vuol dire dolina), un insieme di cavità sotterranee che inizia con una grotta, dalla quale si dipartono cunicoli e altre cavità, con stalagmiti e concrezioni che risalgono a 15.000 anni fa. Per dare l’idea dell’imponenza degli spazi, basta pensare che la sala superiore ha un’altezza compresa tra i 17 e i 40 m, con 250 m di lunghezza. Si scende a piedi e si risale (ci sono 120 m di dislivello) in ascensore. Una bella “digressione”, da compiere anche nei mesi più torridi in compagnia di un maglione: la temperatura interna non è mai superiore ai 10°C (tel. 04 75386510, www.orgnac.com. Con il biglietto d’ingresso si può anche visitare il museo). Un’altra deviazione permette di raggiungere in 4 chilometri la casa di campagna vicino a Saint-Remèze che ospita il Museo della lavanda (route des gorges, www.ardechelavandes.com), circondato da campi dello stesso fiore. Il museo è anche uno dei luoghi in cui acquistare profumi, prodotti cosmetici a base di lavanda e bellissimi mazzi di spighe (sapevate che è un anti-tarme naturale?). Meritano una sosta anche Aubenas, Largentière, Vogüé e Balazuc (questi due in particolare) paesi pieni di carattere e d’atmosfera, da visitare vagabondando tra piazzette e strade strette. RA Tourisme/P.FOURNIER Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio 02 Nella terra dei primitivi N el 1994, nel territorio di Vallon-Pont-d’Arc tre speleologi fecero una scoperta straordinaria: la grotta di Chauvet, con disegni e dipinti che risalgono ad oltre 30.000 anni fa. Accanto a impronte di mani, probabilmente legate a riti sciamanici, la grotta di Chauvet ha portato alla luce circa 400 dipinti e altrettante incisioni, che costituiscono una sorta di “bestiario”, in cui sono stati riconosciuti orsi, rinoceronti, cavalli e mammuth. Scavi e ricerche sono ancora in corso, ma è inutile illudersi: la grotta non sarà mai aperta ai visitatori. Per vedere comunque questo immenso patrimonio, si può visitare la mostra sull’arte rupestre che riproduce la vita quotiana dei cacciatori che abitavano questa terra migliaia e migliaia di anni fa. Exposition grotte Chauvet, 1 rue du Miarou, VallonPont-d’Arc, tel. 04 75371768 (da marzo a novembre). 25 Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio Oltre il Rodano, nel bio-territorio I campi blu-viola (ma solo tra giugno e luglio, quando c’è la fioritura) attorno a Saint-Remèze introducono all’altra parte del viaggio. Lasciati i su e giù spettacolari dell’Ardèche, è adesso il momento dei dolci declivi della Drôme, regione sommamente agricola e ancora più biologica. Tutta la Francia è così attenta alla naturalità e qualità del cibo? O lo è soprattutto questa terra felice e fortunata, subito alle spalle della Provenza? In ogni caso, basta tenere gli occhi aperti per vedere indicazioni di ristoranti biologici, mercati e fiere di prodotti biologici e ovviamente “boutique bio”. Addirittura, per le strade ci sono affissioni che illustrano “Le cinque buone ragioni per mangiare bio”, a spese dei consorzi di produttori (come Agrobiodrôm www.agrobiodrom.fr), che si sono creati spontaneamente sul territorio e che contribuiscono al diffondersi di una cultura che migliora la salute (anche economica) dei produttori e quella (tout court) dei consumatori. Appena raggiunta l’altra sponda del Rodano, quella a est, il paese di Montélimar introduce a uno dei prodotti tipici della Drôme. Non è bio, ma non può essere trascurato. È un torrone (ottimo) che vanta quattro secoli di storia e che, tra l’altro, ha dato il nome a questo dolce in Francia. Narra la leggenda, infatti, che a Montélimar verso la fine del Seicento vivesse un’anziana dama con molti nipoti, che immancabilmente accoglieva in casa sua ogni giovedì. In attesa della sospirata leccornia, dolci tradizioni Il torrone (nougat) si produce a Montélimar da oltre quattro secoli. La cittadina ospita anche un museo che è stato interamente dedicato a questa leccornia. Lavanda o lavandina? U na delle cose che si possono imparare durante un viaggio nella campagna del Rodano-Alpi è che c’è lavanda e lavanda. La famiglia di questa pianta dai caratteristici cespugli di colore blu-viola comprende infatti la lavanda fine (da cui si ricava l’essenza più pregiata), la lavanda spigo (dall’aroma più canforato) e poi la lavandina, una varietà che si ottiene dall’ibridazione spontanea delle altre due. Per conoscere tutte le proprietà che vanta questa pianta, già nota nell’antichità, e i numerosi itinerari che si possono seguire nella zona: www. routes-lavande.com 26 www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio Il profumo? Lo voglio bio D i solito avviene una trasformazione. Si arriva qui storcendo il naso all’idea di profumi troppo dolci e “superati” (alzi la mano chi non aveva almeno una nonna o una vecchia zia che profumava i cassetti con la lavanda). Poi si cammina ai margini di campi colorati di viola, si immerge la faccia nei cespugli di rosa e... si cambia idea! Per fare una vera scorpacciata di profumi, essenze, ma anche detersivi per la casa e prodotti per l’igiene personale e la bellezza, andate da Durance. La fabbrica e lo spaccio antistante sono a due minuti di macchina da Grignan e offrono prodotti a ottimo prezzo (con sconti tra il 15 e il 50% nell’angolo delle offerte) e ottima qualità. Sicuramente, in parte il “segreto” sta in un processo produttivo che abbina tutto il savoir-faire della tradizione al rispetto delle norme igieniche e di conservazione dei nostri tempi. Ma soprattutto sta nell’utilizzo di materie prime eccezionali: l’olio d’oliva biologico e AOC (l’equivalente del nostro doc) prodotto dalla vicina cittadina di Nyons e poi ancora olio essenziale di rosa e lavanda provenienti da coltivazioni biologiche. Come spiegano gli addetti di Durance durante la visita alla fabbrica, è una filosofia che unisce la qualità al pare che i piccoli ospiti gridassero “Tu nous gâtes” (ci vizi), da cui appunto la parola nougat. Per essere vero nougat de Montélimar, deve contenere il 30% di mandorle (o il 28% di mandorle e il 2% di pistacchi) e il 25% di miele. Un chilo di nougat costa circa 20 euro. Per comperarlo, e visitare la più antica fabbrica della zona, in funzione dal 1873, c’è il Musée du Nougat Arnaud Soubeyran, Quartier des Blaches Montélimar, tel. 04 75510135, www.nougatsoubeyran.com. Verso il paese del sole Visto dalla provinciale, alto sui prati verdissimi che lo circondano, Grignan sembra il paese dell’oro. Basta che ci sia il sole, anche i pochi bisogno di preservare e proteggere il patrimonio naturale locale. E il bello è che il mercato apprezza: i prezzi sono “giusti” e le vendite arrivano fino ad Hong Kong. www.durance.fr raggi della sera, o quelli che fanno capolino dalle nubi (insomma basta che non piova), perché la pietra locale con cui è costruito il castello e le case ai suoi piedi emani luce propria. Una luce calda, non squillante, un colore quasi un po’ stanco dopo tanta vita. Ma comunque invitante. Venite, gente che passate lungo la strada, venite e ascolterete una grande storia. Così appare da fuori, e una volta raggiunto Grignan mantiene la promessa. Presente in ogni guida della zona, sempre con grandi elogi, è un paese insieme suggestivo, ma vero, ben conservato senza però quel tocco stucchevole da set cinematografico. Certo, non penserete mai di averlo scoperto voi, ma dà grande soddisfazione. 27 01 Ma che bel castello Quando si dice Grignan si dicono, inconsapevolmente, almeno due cose: castello e Madame de Sevigné. Il primo è subito evidente, sulla cima del poggio roccioso con cui quasi si fonde. La seconda (vedi box) fu l’aristocratica e coltissima suocera dell’ultimo Adhémar prima della rovina, l’ultimo esponente della nobile famiglia del sud francese incaricata di rappresentare il re in queste terre lontane. Nella seconda metà del Seicento, François Adhémar e Françoise-Marguerite (la figlia di madame de Sevigné) ampliano e rimodernano il castello, cresciuto senza sosta dal Medioevo. Ma, soprattutto, vivono alla grande, con un turbinoso avvicendarsi di ospiti tra cui compare più volte sua maestà il re. La conseguenza economica dopo tanta grandeur ricade sull’unico erede sopravvissuto, la figlia Pauline, costretta per debiti a vendere. E qui inizia un’odissea, che comprende diversi passaggi di 28 RA Tourisme/RSchleipman RA Tourisme/P. Fournier Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio 02 01 un antico maniero Il castello, che domina dall’alto il paese di Grignan, merita una visita guidata anche per gli arredi interni, nel corso del ‘900 accuratamente recuperati o ricostruiti. 02 ALL’OMBRA DEL castello La cinquecentesca Collegiata di St. Saveur custodisce la tomba di Madame de Sevigné. 03 ospiti illustri La fontana con la statua dedicata a Madame de Sevigné, ospite assidua del castello, allora di proprietà del genero Francois Adhémar. mano, le devastazioni della Rivoluzione francese e poi ricostruzioni e ancora nuovi proprietari. Tra questi ce ne sono alcuni capaci di vendere il castello un pezzo alla volta (incominciando dalle statue che ne ornano la facciata, ai caminetti) oppure di trasformarlo in una “fabbrica” di pietre per costruzione. La conseguenza di tutto questo è facilmente immaginabile (ma passate comunque nella Galérie interna al castello a vedere le foto del prima e dopo), la catastrofe. Tutto cambia quando ad acquistare il castello è l’ereditiera francese Marie Fontaine, che all’inizio del ‘900 compie il processo inverso, recuperando arredi, decori, pietre. E l’amministrazione della regione, proprietaria del maniero da qualche decennio, recentemente ha completato l’opera, facendo rifare agli artigiani della seta di Lione i tendaggi e le tappezzerie così come descritte nelle lettere tra Madame de Sevigné e sua figlia. Anche se siete “contrari per principio” il castello di www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio Madame de Sevigné, la suocera letterata 03 Grignan merita una visita guidata, interessante soprattutto per quello che illustra della vita del tempo. Tra i pezzi da non perdere, ci sono sicuramente i mobili in stile Luigi XIII e Reggenza e - ma questa è impossibile perdersela - la vista che si gode da una grande terrazza ricavata dalla Colleggiata cinquecentesca di St. Saveur. Da visitare assolutamente anche la chiesa, che custodisce una cassa d’organo del XVII secolo e i resti della tomba di Madame de Sevigné che si affaccia su una piazza solitaria sulla quale fioriscono le famose rose di Grignan. Cespugli di questi fiori, di color rosa chiaro e leggermente spampanati nella fioritura, ce ne sono in tutto il paese e nei dintorni, addossati ai muri in cerca di protezione dal soffio ostinato del Mistral. Un vero “prodotto tipico”, proprio come la lavanda, che si trasforma nell’ingrediente di base utilizzato dagli artigiani e dalle piccole industrie cosmetiche e profumiere della zona. RA Tourisme/M. Rougy U na produzione di oltre 1000 lettere, di cui quasi 800 indirizzate alla figlia Marguerite-Françoise, fanno di Madame de Sevigné la regina del genere epistolare. “Colta come un uomo” (una vera eccezione, per il Seicento) Madame de Sevigné perde il marito quando ha 26 anni e 2 figli piccoli, in seguito a un duello per l’amante di lui. Umiliata e offesa, prima si ritira nel suo castello in Bretagna e poi torna ad occupare la posizione che le spetta nella vita mondana parigina. Con grande anticonformismo, non si risposa, ma dedica la vita all’amicizia con le maggiori personalità dell’epoca e soprattutto all’educazione dei figli. E quando MargueriteFrançoise si trasferisce con il marito nella Drome, nel castello di Grignan, le indirizza una media di tre lettere a settimana: un resoconto vivace delle sue giornate parigine, ma anche il diario sincero di una madre nostalgica. Più volte ospite al castello di Grignan, Madame de Sevigné inizialmente detesta l’accento e la natura del sud. “Qui tutto è eccessivo”, scrive riferendosi al Mistral che soffia in inverno e al caldo dell’estate. Poi, un soggiorno dopo l’altro, se ne innamora profondamente. COME, DOVE, QUANTO Mangiare Maison du Marquis Montée du Tricot, //lamaisondumarquis.com Un ristorante semplice ma buono, con tavolini all’aperto in una piccola traversa che sale verso il castello. Menu decouverte a 39 euro. Restaurant Le Poème de Grignan, Rue Saint Louis Tel. 04 75911090 www.lepoemedegrignan.com Muri gialli, tovaglie gialle e... nel piatto il sapore del sole, per questo ristorante ricavato da una casa del villaggio e arredato secondo tradizione. A mezzogiono menù a 29 euro, per la sera da 28 a 39 euro. E in inverno i piatti hanno l’aroma del tartufo di Grignan. Dormire Hôtel - Restaurant Sévigné Le village, Grignan Tel. 04 75465097 www.hotel-sevigne-grignan.com Vicino al castello, un due stelle di grande charme con un ottimo rapporto qualità-prezzo. La camera doppia costa a partire da 68 euro, prima colazione esclusa. Clair de la Plume Place du Mail, Grignan, tel. 04 75918130 www.clairplume.com Dieci camere dieci e lode, con ristorante all’altezza. In questo tre stelle troverete grande atmosfera e ottimo servizio. Camera doppia a partire da 135 euro, colazione esclusa. 29 Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio 01 01 UN’OASI NEL VERDE Ristorante biologico con tavoli all’aperto e una piscina naturale in mezzo al verde per Claire de Plume Le Jardin, a Grignan. 02 l’OLIO di nyons Le olive nere dalle quali si ricava un olio Doc. 03 VISITE GASTRONOMICHE Degustazioni e visite guidate nei frantoi di Nyons. 04 la cultura del biologico La Drôme è una regione agricola, specializzata in coltivazioni biologiche. 30 02 Cadeaux e charme Sulla discesa che dal castello porta al paese si incontra un piccolo negozio di oggetti in terracotta, Poterie (15, rue du Chateau), in cui si può assistere alla produzione, completamente artigianale. Tra i souvenir da portare a casa, un minuscolo piatto dal fondo ruvido che viene utilizzato per sminuzzare l’aglio. Per spaziare dai piatti, ai tessuti, ai piccoli mobili per interno ed esterno, a Grignan c’è Atelier & Boutique de deco, negozio in cui tutto è selezionato con gusto sopraffino dalla proprietaria (3 rue sous les Remparts, tel. 04 75501809) e venduto a un prezzo incredibilmente economico per gli standard italiani. Nello stes- so edificio, basso e antico come tutte le case del paese, c’è Une maison de village, appartamento di charme in perfetto stile provenzale, con terrazzo, che viene affittato su base settimanale. Per chi preferisce la soluzione hotel, Grignan ne offre due di grande atmosfera. Il più economico, con stanze a tema e una bellissima posizione nel cuore del villaggio, è l’hotel Sevigné. Il più raffinato è Clair de Plume, piccolo albergo diffuso che occupa due antichi edifici adiacenti, uno nobile e uno agricolo, separati e preceduti da giardini. In uno c’è una piccola piscina, sull’altro si affaccia il ristorante e la reception. L’ingresso al complesso avviene da una minuscola piazwww.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio za in cui si trova una bella fontana coperta. Percorrendo la strada che scende da questa e poi svoltando a sinistra si arriva a Clair de Plume Le Jardin, un giardino protetto da un muro di cinta che nasconde una piscina naturale (la depurazione delle acque avviene senza l’utilizzo di sostanze chimiche), un ristorante biologico con tavoli all’aperto e in un angolo una “suite” pour les amoreux, come dicono da queste parti (amorosi o no... beati loro!). A Nyons tra frantoi e distillerie 03 04 Non andate a Nyons se siete dei tipi competitivi, se siete legati sentimentalmente a una regione italiana che produce olio, se vi secca ammettere che altri fanno meglio di noi. La considerazione è inevitabile a Nyons, paese che sorge nella piana del Tricastin, ben riparata dalle montagne che la circondano, e produce olio d’oliva. Non un olio qualsiasi - ma un AOC, Appellation d’Origine Controlée, e anche un olio bio - attorno al quale si è saputo valorizzare e costruire moltissimo (imparate, italiani, imparate). Il punto di partenza è un’oliva nera, detta tanche, che viene raccolta dopo il primo gelo, a dicembre. La piena maturazione e il “congelamento” della polpa conferiscono alle olive un sapore molto dolce, fruttato, ricco, ma non soverchiante. Che ovviamente si ritrova nell’olio e che si impara a riconoscere e apprezzare partecipando alle degustazioni e visite guidate nei frantoi. Addirittura, la piccola Nyons ha dedicato al suo oro liquido un museo, Musée de l’Olivier, ri31 RA Tourisme/S. Maviel Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio 01 cavato in un bellissimo frantoio non più utilizzato, che si trova nei pressi del ponte romano (http://vieuxmoulins.free.fr, tel. 04 75261100). Per scoprire come avviene la produzione, anche ai giorni nostri, l’indirizzo giusto è l’Huilerie Richard (www.huilerie-richard.com tel. 04 78287448) che si trova subito fuori dal paese e si raggiunge agevolmente con una breve passeggiata. In funzione dal 1885, organizza visite guidate anche individuali, sempre gratuite, con degustazione. Oltre a quello di produzione propria, si possono acquistare oli di provenienza diversa e molti prodotti locali, dalle conserve alimentari ai prodotti di bellezza, al tipico artigianato provenzale. Un’altra tappa per conoscere le tipicità locali e fare acquisti intelli32 02 genti è la distilleria Bleu Provence (58, Promenade de la Digue, tel. 04 75261042, www.distillerie-bleu-provence.com) attiva da 60 anni e oggi specializzata nella produzione di essenze bio. Con una visita guidata si accede alla distilleria vera e propria, mentre nel negozio si può fare incetta di ogni genere di profumo, essenza (soprattutto di timo e lavanda) e saponi di ogni colore e forma. Da vedere a Nyons anche la città vecchia, quartiere costruito su una collina, che inizia alle spalle di place du Dr Bourdongle, tutta porticata. Imboccando rue de la Résistance e rue de la Mairie si arriva in rue des PetitsForts, con case del Trecento, e da qui nella piazza su cui si trova l’antica torre Randonne e una piccola cappella, Notre-Dame-De-Bon-Secours. Fitta di case antiche, la zona 01 arte in mostra Il Castello di Montélimar, utilizzato come carcere fino al 1926, è oggi la sede di un centro espositivo dedicato all’arte contemporanea. 02 un museo nel frantoio Il Musée de l’Olivier di Nyons, ricavato in un antico frantoio non più in uso. 03 Il PIù BELLo di tutti Il paesino di Le Poët-Laval, classificato come uno fra i 100 villaggi più belli di tutta la Francia. www.turistipercaso.it RA Tourisme/P. Fournier Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio 03 è anche una miniera di piccoli ristoranti e épicerie fine, negozi alimentari di qualità a prezzi ragionevoli. Gran finale a Le Poët-Laval Un itinerario in campagna non può finire con una città, seppur piccola come Nyons. Per una degna conclusione, ecco Le Poët-Laval, poco più di un castello arroccato in cima a un colle aguzzo, nonché uno dei 100 villaggi più belli di Francia, a cui si accede con una passeggiata a piedi. Perfetto anche nel suo essere un po’ diroccato, Le Poët-Laval conserva la dimora di un cavaliere di Malta, un torrione del XII secolo e i resti di un’antica chiesa. E inoltre un albergo di charme con vista sulla valle e, per non rinunciare a niente, un ristorante gastronomico. 03 COME, DOVE, QUANTO Mangiare La Farigoule, 23 rue des déportés, Nyons Tel. 04 75260701 Piccolo dentro e piccolo fuori (ha soltanto quattro tavolini all’aperto), va bene per un pasto veloce e gustoso, a pranzo o a cena. Ottima la Raviole du Delphiné, ravioli ripieni del formaggio Conté, una tipica ricetta della zona. Si possono mangiare due piatti con 15 euro. Dormire Hotel Les Hospitaliers, Le Poët Laval Tel. 04 75462232, www.hotel-les-hospitaliers.com. L’hotel è ricavato in un antico edificio, preceduto da una placida piazzetta. Per chi non ama la soluzione albergo c’è anche la possibilità di affittare un ap- partamento che può ospitare fino a cinque persone. E tutto, compreso il ristorante gastronomico, è a pochi passi, negli edifici che circondano la casa del Cavaliere di Malta. Prezzo per camera a partire da 70 euro. Per saperne di più L’itinerario si sviluppa attraverso due dipartimenti: Ardèche e Drôme Per informazioni: www.ardeche-guide.com www.drometourisme.com Per l’ufficio del turismo di Vallon Pont d’Arc e delle Gole dell’Ardèche: www.vallon-pont-darc.com Grignan: www.guideweb.com/grignan Nyons: www.paysdenyons.com Le Poët Laval: www.paysdedieulefit.eu 33 Megève Tourism la mont agna pe rfetta. barones Megeve, sa de Ro “scopert thschild, le piste a” nel 19 e’ oggi il da sci ch 16 dalla paradiso e in esta degli spo te divent rtivi per ano mete di passeg giate. e / M. Buscail Rodano-Alpi Itinerario montagna Una destinazione all’altezza! Nel Rodano-Alpi si trovano i maggiori comprensori sciistici d’Europa (coperti di neve pure in pieno agosto). Ma anche i laghi più grandi e più puliti del Paese e città bellissime dalla storia millenaria. Un viaggio alla scoperta del volto più attivo e sportivo (e italiano) della regione Rispetto ad altre città della regione, Chambéry rischia di fare la figura della sorella brutta (però, ve lo diciamo subito, non è per niente brutta… ma si sa che tutto sta nel 34 lago d’annecy Lac Annecy abbaye-de hautecombe Affacciata su un lago e attraversata da un fiume, Annecy viene chiamata la Venezia della Savoia. aix-les-bains chambéry s av o i a m o nte bianco Megève è al tempo stesso una stazione sciistica molto elegante ed esclusiva e un tipico villaggio di montagna che ha mantenuto intatte cultura e tradizioni locali. RA Tourisme/P. Blanc Fascino savoiardo megève annecy lago di bourget Sospesa tra il fiume Isère e la montagna, la bella città di Grenoble si trova a meno di 30 minuti dalle più famose località sciistiche dell’arco alpino. grenoble les deux-alpes www.turistipercaso.it CMegève Tourisme / Bionnassay I l Rodano-Alpi è vicino all’Italia, ma le sue montagne ancora di più: sono letteralmente appoggiate al confine (pochi chilometri di distanza, nella storia, comportano grandi conseguenze). Per iniziare l’itinerario tra parchi naturali, località alpine e città internazionali, però, conviene spostarsi un po’ più verso ovest: a Chambéry, l’antica capitale della Savoia nonché terra d’origine dei futuri re d’Italia. parc natio de la vanoi it Rodano-Alpi Itinerario montagna RA Tourisme/JL. Rigaux 02 01 RA Tourisme/J. Bouchayer 01 Chambéry Le Carré Curial, uno dei centri culturali della città. 02 pachiderma a metà La fontana degli elefanti, che i locali chiamano scherzosamente dei “senza sedere”. 03 Le Chateau des ducs Il castello, antica residenza dei Savoia, oggi sede della Prefettura. ch megève CMegève Tourisme / Bionnassay monte bianco tignes parc national de la vanoisse i ta l i a 03 confronto!). Non ha le ricchezze architettoniche e la vita di Lione, non ha il fascino operaio di Grenoble, non ha la sfolgorante bellezza di Annecy. Però ha molto charme, antichi quartieri ben conservati e una serie di particolarità uniche. E tutto questo, mescolato insieme, fa sì che questa città tranquilla e un po’ montanara (si trova a poco più di 200 m sul livello del mare, ma è circondata dalle cime) sia una delle destinazioni più amate dagli italiani nel Rodano-Alpi. Dai piemontesi in primis, per vicinanza e per “assonanze” storiche: Chambéry fu capitale della Savoia, lasciata dai nostri re per trasferirsi a Torino e partecipare alla nascita dell’Ita- lia unita. Una “lezioncina” di storia inevitabile in quest’anno, visto che nel 2010 la Savoia festeggia il 150mo anniversario del ricongiungimento alla Francia. Il punto di partenza ideale per visitare la città è rue de Boigne, una strada tutta a portici che collega i due simboli: la fontana degli elefanti al castello. Iniziamo dalla prima, che qui tutti chiamano fontana dei senza sedere (in effetti dall’obelisco “spuntano” solo le parti anteriori dei pachidermi) il monumento con cui la città celebra il generale de Boigne (17511830), condottiero che guadagnò una fortuna in India e… ne destinò una buona parte alla sua città na35 tale, ampliandola e bonificandone i terreni insalubri. Per raggiungere l’altro estremo della strada si passa davanti a Au Fidèle Berger, rinomata pasticceria con mobili d’epoca dove si può assaggiare la torta di Savoia, semplice e leggera, ricoperta di zucchero a velo. Ed eccoci al castello. Antica residenza dei conti di Savoia, è un insieme di edifici costruiti a partire dal Medioevo dove oggi si trovano gli uffici del comune e del consiglio generale. Fa parte del complesso anche la quattrocentesca Sainte Chapelle, dove si trova una copia della sindone (l’originale è a Torino dal 1578). Nella Tour Yolande c’è il gran carillon, insieme di 70 campane classificato al primo posto in Francia, che nel primo e terzo sabato di ogni mese, alle ore 17.30 dà il via a un concerto che... davvero non si può non sentire. Da vedere anche la colorata place Saint- Léger, cuore primitivo della città e oggi una delle piazze più vive, di giorno e alla sera, e rue Basse du Chateau, che conserva - ed ecco una delle particolarità di Chambery - le ultime passerelle aeree della città. Un’altra chicca è più difficile da scovare, ma ancora più “gustosa”: sono le gallerie sotterranee scavate in occasione della Seconda Guerra Mondiale che un maestro formaggiaio di Chambéry, Denis Provent, ha trasformato in grotte per l’affinamento dei formaggi tipici, come la toma des Bauges e quella di Savoia. Per consentire agli allevatori di continuare a fare il loro mestiere, guadagnando quello che serve 36 RA Tourisme/J. Bouchayer Rodano-Alpi Itinerario montagna 01 01 LA CASA museo Les Charmettes, la casa dove il giovane Jean Jacques Rousseau trascorreva le sue vacanze, è oggi un piccolo museo. 02 fascino discreto La bella scalinata di un antico palazzo a Chambery. 03 compro e vendo La Grande Braderie è un mercatino a cui chiunque può partecipare e che va avanti ininterrottamente per un intero weekend, notte coimpresa. per vivere, da anni monsieur Provent paga il formaggio prima che questo sia fatto. Per assaggiare queste specialità, buone in tutti i sensi, bisogna andare alle Laterie del Halles (2 place de Genève, tel. 04 79337717). Les Charmettes, les amours A cinque minuti di auto da Chambéry, tra i boschi che circondano la città, Les Charmettes è la casa in cui il giovane Jean Jacques Rousseau e “maman”, la più matura Madame de Warens, trascorrevano le estati ai tempi della loro liason. Ginevrino di nascita, il futuro autore delwww.turistipercaso.it RA Tourisme/J. Bouchayer Rodano-Alpi Itinerario montagna 03 02 le Confessioni visse diversi anni in città. Per sua esplicita ammissione, i mesi trascorsi a Les Charmettes (oggi un piccolo museo attorno al quale è stato ricostruito il giardino come doveva essere nel XVIII secolo, con le stesse specie botaniche) furono i più felici della sua vita. Ed è facile credergli, immaginando gli stessi glicini fioriti sulla facciata e gli interni semplici e luminosi. Nelle serate estive, il giardino diventa teatro di letture e spettacoli, mentre in tutti gli altri momenti ci si può accontentare delle citazioni che si leggono in trasparenza sulle finestre, come per suggerire un modo nuovo di guardare le cose. RA Tourisme/J. Bouchayer Brocantage (e non solo) in piena notte L a Grande Braderie è il più famoso appuntamento di Chambéry. Va in scena due volte all’anno, nell’ultimo fine settimana di settembre e di aprile e consiste in... tutti che vendono tutto. Si inizia alle ore 17 del sabato, nelle vie del centro. Chiunque può partecipare, vendendo il vecchio e il nuovo di cui si vuole disfare. E quando cala l’oscurità, niente paura: gli acquisti proseguono alla luce delle torce, fino al mattino e poi ancora avanti per tutta la domenica. COME, DOVE, QUANTO Mangiare Le Saint Réal, 86 rue Saint Réal, Chambéry, tel. 04 79700933, www.restaurant-saint-real.com Subito dietro rue de Boigne (impossibile quindi non passare qui davanti), un ristorante che è stato ricavato in un edificio del XVII secolo e nella piccola chiesa adiacente. Non è particolarmente economico (si mangia con 40 euro), ma ne vale la pena. Specialità savoiarde e francesi. Dormire Hotel des Princes, 4 rue de Boigne, Chambéry, www.hoteldesprinces.eu Un tre stelle in posizione eccezionale, sul “corso”di Chambéry, ricavato da un antico convento di suore. Di quest’epoca resta la volta a crociera della cappella che oggi è adibita a sala convegni. Le stanze sono state completamente rinnovate, in stile alpino. Camere doppie a partire da 95 euro. 37 RA Tourisme/E. Maulave Rodano-Alpi Itinerario montagna 01 Un lago da primato Aix-les-Bains è una cittadina termale costruita a pochi chilometri dal lago di Bourget. Meta top in Europa all’inizio del Novecento - periodo a cui risale la maggior parte delle ville spettacolari costruite qui - ha vissuto un periodo di crisi quando la vacanza spesa a “passare le acque” ha smesso di essere di moda. In anni recenti ha saputo trasformarsi, reinventarsi, tornando a registrare un grande successo di critica e di pubblico. A conquistare entrambi, la gastronomia, gli edifici Belle Epoque e le tante possibilità offerte dal lago. Per quanto riguarda il primo punto, parlano i numeri: con poco più di 25.000 abitanti, conta tre chef stellati. Quanto all’architettura, Aix-les-Bains è notevole per le opere di due epoche storiche molto lontane. Risalgono all’età romana l’arco di Campanus, che sorgeva nella 38 necropoli a significare il passaggio nell’aldilà, e il tempio di Diana, con belle mura a secco. Circa 18 secoli dopo, ricchi e nobili provenienti da mezza Europa scelsero Aix-lesBains come località di villeggiatura, facendosi costruire case principesche. In buona parte private, o trasformate in più accessibili residence, non sono facilmente visitabili, ma ci si può fare un’idea “sbirciando” tra siepi e cancelli. Aperto a tutti è invece l’edificio simbolo di quegli anni, testimone perfetto dell’atmosfera Belle Epoque: il Casinò Grand Cercle. Si trova vicino al municipio e ha sale decorate con mosaici scoperti per caso durante i lavori di ristrutturazione. Da vedere anche le Terme Pellegrini, costruite nella prima metà dell’Ottocento. Infine, il lago di Bourget. Ovvero il lago naturale più grande di Francia, lungo 18 km. Oltre ad essere completamente 01 il più grande di francia Il porticciolo turistico sul lago di Bourget, a pochi chilometri da Aixles-Bains. Lungo 18 km, è il più grande lago naturale di Francia. 02 eleganza un po’ rétro Perfetta atmosfera Belle Epoque per l’edificio del Casinò Grand Cercle. 03 SPORT ACQUATICI Il lago di Bourget è interamente balneabile e in estate le sue acque tiepide consentono di divertirsi con ogni tipo di sport, dallo sci nautico al surf alle immersioni. www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario montagna RA Tourisme/JL. Rigaux 02 RA Tourisme/S. Maviel balneabile (le acque sono pulitissime e in estate raggiungono la temperatura di 27°C, superiore a quella del mare) è una miniera di attività. Qui si fa sci nautico, surf, immersioni, passeggiate a piedi o in bicicletta, ma anche canoa, pesca, bird watching e… non solo. Stretto e lungo, il lago ha infatti una sponda abitata (quella di Aix-les-Bains) e una selvaggia. Passando con il battello si vedono i nidi degli uccelli e le tane dei castori europei (e si vedono davvero anche i castori, dei “bestioni” da 30 kg per 1 metro). 03 Tutte le fedi di Hautecombe La navigazione più richiesta sul lago di Bourget (Bateaucanal, www. bateaucanal.com) è quella che in circa 30 minuti porta all’abbazia di Hautecombe, mausoleo dei Savoia considerato il capolavoro dello stile gotico trobadorico. L’edificio più antico di tutto il complesso è quello che si trova più vicino all’imbarcadero: la Grange batelière, silos quasi sull’acqua costruito dai monaci cistercensi nel XII secolo che ospitò le tombe dei primi sovrani. Una piccola passeggiata in salita porta invece all’abbazia vera e propria, costituita da una chiesa e da una serie di corpi (con i “soliti”, bellissimi chiostri) destinati ad ospitare i monaci e le loro attività. Lasciata andare a partire dal XV secolo e poi completamente abbandonata negli anni della Rivoluzione Francese, quando addirittura diventò una fabbrica di maioliche, il complesso rinacque nella prima metà dell’Ottocento, 39 RA Tourisme/E. Maulave Rodano-Alpi Itinerario montagna Il mausoleo dei re L’abbazia di Hautecombe, mausoleo dei Savoia, si raggiunge con una breve navigazione in battello. Le tombe dei sovrani si trovano nella Grange batelière, un silos costruito dai monaci cistercensi nel XII secolo. con il restauro da parte dell’architetto piemontese Melano e gli investimenti del re Carlo Felice. Di particolare interesse le decorazioni interne, con circa 30 monumenti funebri e 300 statue, tra cui la bellissima Pietà scolpita da Cacciatori. Oggi nell’abbazia vive la comunità cattolica a vocazione ecumenica Chemin Neuf, nata a Lione nel 1973, che riunisce laici, sacerdoti, coppie e credenti di altre religioni, in un’esemplare torre di babele della fede. www.chemin-neuf.org. La Venezia di Savoia Affacciata su un lago e attraversata da un fiume, non si poteva sottrarre alla definizione di piccola Venezia. E infatti ad Annecy questa definizione è stata puntualmente affibbiata (Venezia del40 la Savoia, per l’esattezza). Ovviamente a Venezia Annecy non assomiglia affatto, ma è comunque una cittadina bellissima. Bellissima e fortunata, per il sito meraviglioso che occupa e per come i suoi abitanti lo hanno saputo preservare. Anche se è praticamente impensabile vedendo il lago oggi, negli anni ‘50 la situazione era veramente critica: l’acqua inquinata, torbida e maleodorante, con pesci sempre più scarsi. Poi tutti, ma proprio tutti, gli abitanti del lago accettarono di pagare di tasca propria il collettore che raccoglie gli scarichi di casa in casa, con un tracciato di circa 45 km attorno al lago. E il risultato è un’acqua che sembra quella della Sardegna nei momenti migliori, ma che in più è circondata da piste ciclabili chilometriche, placide spiaggette www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario montagna 01 01 passeggiando lungo i canali I fuochi di Annecy Annecy viene chiamata anche la Venezia della Savoia per i suoi canali attraversati da romantici ponticelli. O gni anno, l’appuntamento con la Festa del lago è per il primo sabato di agosto (il 7, nel 2010). La prima volta venne organizzata nel 1576, in onore di Emanuele Filiberto, principe di Savoia. Concerti, mercatini e feste animano il lago e la città per tutto il fine settimana, ma il momento clou è alla sera, con due ore ininterrotte di fuochi, e di effetti speciali, “moltiplicati” dal riflesso del lago. Una manifestazione bellissima, che attira molti visitatori (e quindi se volete essere tra loro affrettatevi a prenotare). 02 Il castello in riva al lago Lo Chateau de Duingt, chiamato anche Chateauvieux, fu realizzato in epoca medievale sul lago di Annecy. Lac Annecy Lac Annecy e castelli quasi pieds dans l’eau. E, come accade nel vicino lago di Bourget, in estate l’acqua raggiunge una temperatura superiore a quella del mar Mediterraneo. (per tranquille escusioni a pelo d’acqua: Compagnie des bateaux du lac d’Annecy, tel. 04 50510840, www.annecy-croisieres.com) Il monumento più famoso di Annecy è senza dubbio il Palais de l’Ile, edificato nel XII secolo su una piccola isola naturale (impossibile non pensare a Parigi) che sorge sul Thiou. Prima residenza del conte di Ginevra, poi sede della Zecca e quindi delle prigioni e del palazzo di giustizia, l’edificio è stato trasformato in un museo, nel quale si possono visitare le celle 02 41 Lac Annecy Rodano-Alpi Itinerario montagna e gli alloggi delle guardie. Da non perdere anche la porticata rue Sainte Claire, una delle più importanti arterie delle città vecchia oggi piena di negozi, e la chiesa quattrocentesca di Saint Maurice esempio di stile gotico fiammeggiante. Alla sinistra del coro c’è un bel dipinto trompe l’oeil, dello stesso periodo. L’altra chiesa simbolo della città è quella intitolata a San Francesco di Sales (il “signore” di Annecy). Costruita nel Seicento, fu trasformata in caserma, in manifattura e quindi in appartamenti e magazzini; oggi è il punto di riferimento della comunità italiana. Altro genere di incontri, almeno secondo la tra42 Un ponte per gli innamorati Il Pont des Amours, sospeso sul Canal du Bassé, unisce il parco di Champ de Mars con Les Jardins d’Europe. dizione, sono quelli che si fanno sul Pont des Amours, sospeso sulla distesa di piccole imbarcazioni del Canal du Bassé che separa il parco di Champ de Mars da Les Jardins d’Europe, con piante provenienti da tutta Europa e sequoie americane. Infine, la vista migliore di Annecy si gode dal Musée-château, un insieme di edifici (da notare la torre della Regina, con mura di oltre 4 m) costruiti a partire dal XII secolo. Il castello si trova in cima alla piccola altura che sorge a ovest del lago e si raggiunge comodamente a piedi, con una passeggiata di 5 minuti tra ripide montée e strade ombreggiate. www.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario montagna Lac Annecy 01 Megève Tourisme / Bionnassay Images Megève, la montagna della baronessa 02 01 le torri di guardia Lo Chateau de Menthon Saint-Bernard, costruito nel Medioevo come fortezza militare. 02 IL FASCINO DEL PASSATO L’attrattiva di Megève è dovuta anche all’aver saputo conservare intatte le originarie costruzioni realizzate interamente in legno e circondate dai giardini. COME, DOVE, QUANTO Mangiare Le Cochon à l’oreille, quai Perrière, Annecy, tel. 04 50459251, www.cochon-annecy.com Un ristorante a tema che più di così non si può. E il tema è… il maiale! Celebrato nei piatti, con la proposta di un’ottima salumeria, ma poi anche in statue disseminate nel dehors, e in tutto il decoro interno. Ambiente semplice e acco- glienza più che cordiale. Si mangia bene con 25 -30 euro. Dormire Hotel Splendid, 4, Quai Eustache Chappuis, Annecy, tel. 04 50452000, www. hotel-annecy-lac.fr/ Proprio davanti al lago, un tre stelle classico, con connessione wifi gratuita Camera doppia a partire da 118 euro. Prima di entrare nei progetti di Noémie de Rothschild, Megève era un piccolo e tranquillo villaggio di montagna. Stanca di dover andare a St. Moritz per sciare con gli amici principi e milionari, nel 1916 la baronessa chiese al suo maestro di sci quale località francese si sarebbe potuta trasformare nell’equivalente di quella svizzera. Si trattava di valutare la posizione naturale, i pendii, l’accessibilità. Per fortuna della val d’Isère, il maestro disse Megève e la baronessa gli credette. Il resto della storia non bisogna leggerla: la si comprende con una passeggiata di 5 minuti nel centro del paese. Megève è una località cresciuta in anni in cui il turismo era un lusso per pochi, che ha saputo conservare moltissimo del suo passato povero e montanaro. Il risultato è un mix straordinario di alberghi di lusso (e di charme) accanto alle vecchie fattorie completamente in legno, con piccolo giardino attorno, che ancora campeggiano nel centro del paese. Considerando il costo astronomico del terreno al metro quadro, difendere le vecchie costruzioni e gli spazi liberi deve essere stato uno sforzo pressoché eroico, ma il risultato è eccellente. E il bello è che, nonostante le premesse, Megève non è una località snob. Elegante, certo, e di livello, ma comunque accessibile. Sembra un miracolo? Ci si crede già un po’ di più seduti al tavolo del Bistrot Flocons Village, del 2 stelle Michelin Emmanuel Renaut che a Megève ha anche un albergo di lusso e un ristorante gastrono43 mico. L’ambiente è semplicemente montano, con travi a vista e muri rustici, e la cucina semplicemente sopraffina, con formule a meno di 30 euro. Un altro indirizzo per deliziare il palato è la Confiserie Les Flocons de Neige dove la specialità – sorpresa! – sono i flocon (cioè fiocchi di neve), morbidi cioccolatini fondenti rivestiti da una glassa di zucchero, in uno straordinario contrasto di colori e consistenza. Ovviamente non si viene a Megève per fare shopping, ma se non vi potete trattenere andate da Armand Allard (www.aallard.com), prestigiosa marca di abbigliamento sportivo che 80 anni fa inventò i fuseaux e che ancora oggi “finisce” tutti i capi su misura, una volta che sono stati acquistati. Ma allora per cosa si viene a Megève? In estate per le meravigliose passeggiate, da fare a piedi, in bicicletta, a cavallo e, nel paese, anche a bordo di un calesse traina44 Megève Tourisme / JL Chauveau 01 Megève Tourisme / Bionnassay Images Rodano-Alpi Itinerario montagna 02 01 SIGNORI in calesse! Per andare a fare shopping in centro si può prendere il tradizionale calessino trainato da cavalli. 02 PASSEGGIATE IN ALTA QUOTA Frequentata d’inverno per le sue 221 piste da sci, nella stagione estiva Megève consente meravigliose passeggiate da fare a piedi, a cavallo o in bicicletta. to da cavalli (un modo concreto per preservare il passato), in inverno per le 221 piste, per un totale di quasi 450 km e soprattutto per la “giusta” quota (si va da 1.113 a 2.350 m di altitudine) che garantisce neve bella e temperature accettabili. COME, DOVE, QUANTO Mangiare Bistrot Flocons Village 74, Rue Saint François, tel 04 50783501, www.floconsdesel.com Formule a 24 o 29 euro, un piatto unico a 18. Proposte innovative ma sempre molto leggere, con la “garanzia” di Emmanuel Renaut. Ricordatevi di prenotare. Dormire Terrass Park Hôtel, 377 Route d’Odier, Megève, tel. 04 50210476, www.terrasspark.com Uno chalet a pochi minuti a piedi dal centro di Megève, ma in posizione tranquillissima. Di categoria 3 stelle, ha 18 camere appena rinnovate, con tanto legno e tessuti tipici. La vista è spettacolare. Camera doppia a partire da 85 euro. www.turistipercaso.it 2010 Les 2 Alpes Rodano-Alpi Itinerario montagna Le regine dell’estate Il Rodano-Alpi ha 170 stazioni sciistiche e 16 comprensori. Mettendo tutto insieme, è la destinazione a tutto sci più grande del mondo. Ma non basta: è anche la regina dello sci estivo, praticato soprattutto sul ghiacciaio della Grande Motte (a Tignes) e su quelli di Mont-de-Lans e Mantel (a Les Deux Alpes), tutti oltre quota 3.000 m. Se ardete per il sacro fuoco dello sci anche quando gli altri sognano il mare, qui trovate pane per i vostri denti. Quale località scegliere, però? Dipende da cosa si cerca, ovviamente. In estrema sintesi, Tignes è per sciatori duri e puri (anche se qui si possono praticare un’infinità di sport), con un’efficientissima “metropolitana” che in 7 minuti porta dal centro del villaggio al ghiacciaio. Per la serie, non bisogna sottrarre tempo prezioso allo sci. Oltre che per i suoi ghiacciai e le sue piste, invece, Les Deux Alpes è una ve verdi vallate, bianche vette Posta ai piedi del ghiacciaio Montde-Lans, Les Deux Alpes è una località apprezzata dagli sciatori, ma anche dagli appassionati di mountain-bike. ra attrazione per gli appassionati di mountain-bike, con piste dedicate comprese tra quota 3.200 e 700 m sul livello del mare. Non a caso, la località ha anche ospitato, nello scorso giugno, il Mondial du VTT. Con partenza rigorosamente sulla neve! COME, DOVE, QUANTO Mangiare & Dormire Un solo indirizzo per Tignes e uno per Les Deux Alpes, ma garantiti al 100%. Les Deux Alpes – Chalet Mounier, 2 rue de la Chappelle, tel. www.chalet-mounier.com, Un vero chalet, tutto in legno dentro e fuori, che ospita un hotel 3 stelle e un ristorante con 1 stella Michelin. Il tutto a prezzi straordinari: mezza pensione a partire da 80 euro a testa e menu a partire da 40 euro. E c’è anche una cantina con 15.000 bottiglie. Tignes – Le Marais, Les Boisses tel 04 79064006, www.hotel-le- marais.com D’accordo, non è in pieno centro (per arrivare alla “metro” bisogna prendere la macchina), ma è davvero di charme, con tanto legno e tanta pietra a vista. E, dalla terrazza attrezzata con cuscini e coperte, il panorama è semplicemente meraviglioso. C’è anche una spa con sauna e vasca idromassaggio. Nel ristorante con veranda, cucina francese secondo tradizione preparata solo con ingredienti freschissimi. Si mangiano due piatti con 3040 euro. In estate, trattamento di b&b per persona a partire da 65 euro. 45 Grenoble Tourisme et Congrès 01 02 Grenoble Tourisme et Congrès RA Tourisme/P. Blanc Rodano-Alpi Itinerario montagna 03 Grenoble, forse non tutti sanno che... • il suo nome deriva da Gratianopolis, dall’imperatore Graziano che le concesse lo status di città. Prima si chiamava Cularo • la sua università fu fondata nel 1339: il primo passo di una storia culturale lunga e prestigiosa, soprattutto in ambito scientifico. La città ospita infatti il Synchroton, accelleratore di particelle che è il luogo privilegiato per lo studio dei raggi X, e il Minatec, primo polo europeo di micro e nanotecnologie • ha ospitato i Giochi olimpici invernali del 1968. Grenoble è infatti letteralmente circondata dai massicci di Belledonne, Taillefer, Obiou e Vercors. 46 Grenoble, “l’italiana” Se non fosse per l’architettura, che sa di Francia e sa di Nord, a Grenoble ci si sentirebbe un po’ in Italia (e pure del Sud). Con questo accento parlano i vecchi nei caffè, con gli stessi modi guardano e salutano. E dopo aver vissuto l’immigrazione dall’altra parte, è interessante ritornare a vedere dal vivo come ce la siamo cavata noi, partiti in massa da Corato e da Somatino per entrare nelle miniere d’argento a pochi chilometri da Grenoble oppure per diventare operai nelle tante manifatture di guanwww.turistipercaso.it Rodano-Alpi Itinerario montagna 01 in fondo scorre il fiume Passeggiata sulla montée de Chalemont strada panoramica che arriva fino al Musée Dauphinois. 02 fontana della rivoluzione La fontana des trois ordres commemora le Journées des Tuiles, gli avvenimenti che, nel 1788, diedero il via alla Rivoluzione Francese. 03 LA CITTà VISTA DALL’ALTO A Grenoble la montagna è onnipresente: la teleferica de la Bastille consente di ammirare un panorama mozzafiato. ti (lo storico business cittadino, con un picco a fine ‘800, quando si producevano 18.000 paia di guanti di capretto all’anno). Sì, perché Grenoble è una città con belle piazze su cui si affacciano bei palazzi, ma ha anche un’anima, e un fascino, operaio. A proposito di belle piazze, l’elenco può iniziare da Place Grenette, piena di negozi e di ristoranti. Percorrendo la Grand-Rue (il cardo dell’antica città romana) ci si imbatte nelle targhe che ricordano i personaggi illustri della città: Stendhal, il filosofo Condillac, gli ebanisti Hache. Ancora pochi passi ed eccoci in place St. André, uno dei luoghi d’incontro più importanti della città, che ogni giorno (lunedì escluso) ospita un frequentatissimo mercato di frutta e verdura. Si affacciano sulla piazza La Table Ronde, uno dei caffè più vecchi di Francia (obbligatorio almeno fermarsi per un caffè al banco) e il palazzo del Parlamento, un edificio lungo di cui si riconoscono le due ali, “interrotte” dalla piccola abside di una cappella: in stile fiammeggiante a sinistra, in stile rinascimentale a destra. Qui vicino (2, rue Montorge) da Chardon Doré si trovano le più famose specialità di Grenoble: le noci (con cui si produce anche l’olio) e la Chartreuse, liquore a base di erbe realizzato dai monaci di un vicino convento, secondo una ricetta ancora coperta da segreto. Per vedere l’anima operaia di Grenoble, invece, bisogna andare in Place des Herbes e nelle strade grigie che si trovano alle sue spalle, luogo dell’antica immigrazione italiana che negli ultimi decenni si è trasformato nel quartiere arabo. In rue Chenois, oltre a un’ottima pasticceria maroc- china (Patisserie Orientale), ci sono alcune delle case gotiche sopravvissute in città. Da vedere quelle al n.8 e 10, entrambe del XV secolo. Per fare un balzo nel tempo, qui vicino c’è Place Sainte Claire con le Halles che portano lo stesso nome: un mercato in vetro e mattoni costruito alla fine dell’Ottocento dove si trovano buoni prodotti locali a prezzi onesti (e da Le Bistroquet ci si può concedere un’ostrica o una tartina con 1 euro!). È il posto giusto in cui acquistare formaggi, miele e conserve varie. COME, DOVE, QUANTO Mangiare La Ferme à Dedè 24 Rue Barnave, Grenoble, tel. 04 76540033 È bello, è buono, è super-tipico. In “stile fattoria”, ovviamente, con tanto di carro per il fieno al centro della sala. Da provare il gratin Dauphinois, “pasticcio” di patate cotto al forno probabilmente con mezzo litro di panna. Non sarà dietetico, ma è eccezionale. Si mangia con meno di 20 euro. Dormire Chateau de la Commanderie, 17 avenue d’Echirolles, Eybens (Grenoble), tel 04 762534, www.commanderie.fr Un vero castello a 10 minuti dal Grenoble, con spa e un bel giardino intorno. Non è super-economico, ma ne vale la pena. Camera doppia a partire da 102 euro, colazione esclusa. Per saperne di più L’itinerario si sviluppa attraverso i dipartimenti Savoie Mont Blanc e Isère. Per informazioni: www.savoie-mont-blanc.it www.isere-tourisme.com www.grenoble-tourisme.com www.les2alpes.com www.chambery-tourisme.com www.lac-annecy.com www.megeve.com 47 una regione in festa 4 giugno - 31 luglio Nuits de Fourvière a Lione Festival di musica e teatro nella cornice dei teatri romani di Lione www.nuitsdefourviere.fr 25 giugno - 9 luglio Jazz a Vienne Nell’anfiteatro romano di Vienne www.jazzavienne.com 15 agosto Fete des guides a Chamonix Le storiche guide di Chamonix in costume nei 4 giorni della tradizionale festa della montagna e del Monte Bianco. www.fetedesguides.com 9 settembre - 3 ottobre Biennale della danza a Lione Spettacoli di danza in strada e non con artisti internazionali www.biennale-de-lyon.org 4 - 10 ottobre Festival Lumière Festival del cinema di Lione Il festival si dedica principalmente alla storia del cinema, è alla sua seconda edizione www.lumiere2010.org 18 novembre Festa del Beaujolais nouveau nel Beaujolais Il vino novello spillato ogni anno il 3° giovedi di novembre www.beaujolais.com 20 novembre - 5 dicembre Biennale del design di Saint Etienne www.citedudesign.com 8 - 11 dicembre Festa delle luci di Lione I monumenti cittadini vengono illuminati da designer delle luci per creare effetti spettacolari www.lumieres.lyon.fr Regione Rodano Alpi [email protected] www.rhonealpes-tourisme.com Atout France- Ente per lo sviluppo del turismo francese [email protected] www.franceguide.com