Francia Rodano-Alpi

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Francia Rodano-Alpi
Guida pratica per
viaggiare informati
RA Tourisme/G. Lebois
RA Tourisme/P. Fournier
Campagne da cartolina,
montagne, laghi, città
meravigliose e un
patrimonio artistico
con oltre 200 musei.
Una regione bellissima,
tutta da scoprire.
RA Tourisme/S. Maviel
RA Tourisme/C. Haase
Francia
Rodano-Alpi
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Scopri l’estate
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Invia il
in questa guida:
che ti abbiamo presentato
state
a • Montagna d’e
Cultura • Gastronomi
RA Tourisme/ P. Fournier
in palio
1 Weekend
in mezza pensione
Hotel 3 Stelle
per due persone
Partecipare è facile: usa la guida al Rodano-Alpi
durante la tua vacanza e raccontaci le tue esperienze.
I diari più belli saranno pubblicati su Turistipercaso
e vinceranno uno dei weekend messi in palio
www.turistipercaso.it/concorsorodanoalpi
Modalità di svolgimento. Per partecipare al concorso, sarà sufficiente collegarsi al seguente link www.turistipercaso.it/concorsorodanoalpi e compilare l’apposita
form per inviare il tuo diario di viaggio dedicato a uno di questi 3 itinerari: Cultura, Gastronomia, Montagna. In palio un long weekend invernale in mezza pensione
in hotel a 3 stelle per due persone nella destinazione che preferisci nella regione Rodano Alpi per scoprire le bellezze invernali (Sci, Cultura, Gastronomia). Non
è previsto un limite di lunghezza per ogni singolo racconto. La redazione selezionerà un racconto tra tutti quelli pervenuti entro il 30/11/2010, ad unilaterale
ed insindacabile giudizio della stessa in presenza di un Notaio, il quale attesterà il corretto svolgimento delle operazioni di selezione. Si precisa inoltre che:
il regolamento completo del concorso è disponibile al seguente link www.turistipercaso.it/concorsorodanoalpi nonchè presso la sede di Edizioni Master sita in
Milano in via F. Filzi, 27. I premi finali, se non assegnati per qualsivoglia motivo o non richiesti entro i termini specificati saranno devoluti alla ONLUS SOS Telefono
Azzurro. Si ricorda, inoltre, che i racconti inviati per la partecipazione al concorso, diventano di proprietà di Edizioni Master che potrà utilizzarli anche per successive
pubblicazioni sui propri magazine e/o sui propri siti web.
Il concorso “Scopri l’estate in Rodano Alpi e Vinci l’inverno” è indetto da Edizioni Master S.p.A. Esso ha durata dall’01/07/2010 al 17/12/2010 e il montepremi
complessivo è pari a € 800,00. Il concorso a premi è svolto nel pieno rispetto del D.P.R. 26/10/2001,n.430 nonché di tutta la normativa vigente in materia.
Alla scoperta
del Rodano-Alpi
C
i sono montagne (il più vasto “domaine skiable” d’Europa), ghiacciai,
laghi naturali (il più grande di Francia), campagne da cartolina, città meravigliose (una per tutte: Lione, iscritta nelle
liste dell’Unesco) e un patrimonio artistico
che conta oltre 200 musei. Insomma, il Rodano-Alpi ha tutto, ma proprio tutto, quello che si può chiedere a una destinazione
di vacanza. D’accordo, non ha il mare, ma…
meglio così. Al posto di spiagge e attività
connesse, la seconda regione di Francia
per dimensione e numero di abitanti gioca
la carta della sua mitica gastronomia, da
gustare senza l’angoscia della prova costume. Per districarsi in questo mare (ops…)
di cose da fare, vedere, gustare, ecco allora tre itinerari a tema. Se la buona cucina
vi tenta, se la vita metropolitana non vi ha
RA Tourisme/P. Blanc
stancato, partite per il primo, tra ristoranti
stellati, città storiche e veri e propri laboratori urbani. Se invece sognate la natura, la
pace, il benessere che viene da un’alimentazione naturale al 100%, il secondo itinerario è quello che fa per voi, nel verde burrascoso dell’Ardèche e poi nella campagna
mite e profumata della Drome. E se, infine,
amate le vette? Allora in valigia mettete di
tutto, perché “montagna” nel Rodano-Alpi
vuol dire sci estivo sui ghiacciai, ma anche
mountain-bike (oltre a tutti gli sport del
mondo) e visite in città veramente… all’altezza. Sì, è vero, il Rodano-Alpi ci ha conquistato. Scommettiamo che succederà
anche a voi? Se accettate la sfida, leggete
la pagina a fianco e scoprite come partecipare al nostro grande concorso “Scopri
l’estate e vinci l’inverno”.
RA Tourisme/D. Chaussende
RA Tourisme/C. Fougeirol
3
Rodano-Alpi Guida
Una regione tutta
da scoprire
Parchi naturali e chilometri di piste da sci, ma anche città d’arte e
paradisi per i gourmand: tre itinerari per conoscere il Rodano-Alpi
1
bourg-en-bresse
vonnas
rodano
francia
1
chatillonsur-chalaronne
st. triviersur-moignans
3
3
saona
2
ain
rodano
abbayehautecom
Lione
rodano
lo i r a
saint-etienne
firminy
Itinerario città e gastronomia
i sèr e
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RAT/N. Rougy
2
Itinerario città e gastronomia
Che buona
la cultura!
Una città iscritta nelle liste dell’Unesco, Lione, e ben 61 ristoranti che
vantano le famose stelle: un viaggio
tra cultura e buona tavola
a pagina 6
4
valence
st-clément
mont gerbier
de jonc
burzet
rodano
le poët
laval
vallon
pont-d’arc
st-Remèze
grignan
NYons
Itinerario prodotti tipici e bio
www.turistipercaso.it
d rô
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Allegato redazionale a
Turisti Per Caso Magazine 19
Rodano-Alpi Guida
Realizzazione: Set S.r.l
Via Correnti 1 - 20123 Milano
fax 0283383633 - e-mail: [email protected]
itinerario montagna
Una destinazione
all’altezza!
Direttore: Alberto Solenghi (tel.02 83383622)
[email protected]
staff: Luciana Giruzzi (coordinamento)
(tel. 02 83383626)
Chiara Canavero (tel. 02 83383632)
[email protected]
Vanna Guzzi (tel. 02 83383627)
[email protected]
Photoeditor: Antonietta Corvetti (tel. 02 83383628)
[email protected]
Vicino all’Italia per divertirsi sulle piste dove si scia anche in
estate o visitare i castelli medievali sulla riva dei laghi
a pagina 34
Testi: tutti i testi sono di Dorina Macchi,
ha collaborato Metella Ronconi
Nico Lafay
ain
3
abbaye-de
hautecombe
lago
d’annecy
lago di
bourget
svizzera
megève
annecy
monte
bianco
aix-les-bains
Distributore esclusivo per l’Italia:
Parrini & C. S.p.A. - Via di Santa Cornelia, 9
00060 Formello (RM)
s av o i a
m o nte b i a n c o
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tignes
Finito di stampare nel mese di giugno 2010
parc national
de la vanoisse
grenoble
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les deuxalpes
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della rivista può
essere in alcun modo riprodotta senza autorizzazione scritta
della Edizioni Master S.p.A. Il contenuto di quest’opera, anche se curato con scrupolosa attenzione, non può comportare
specifiche responsabilità per involontari errori o inesattezze
o per un uso improprio delle informazioni contenute. Nomi
e marchi protetti sono citati senza indicare i relativi brevetti.
Manoscritti e foto originali anche se non pubblicati non si
restituiscono.
Itinerario montagna
parc national
des ecrins
Itinerario prodotti tipici e bio
RA Tourisme/P. Fournier
d rôm e
Editore: Edizioni Master S.p.A.
Sede di Rende: C/da Lecco 64,
Zona Industriale - 87036 Rende (CS)
Sede di Milano: Via F. Filzi, 27
20124 Milano
Presidente e Amministratore
Delegato: Massimo Sesti
Direttore Generale: Massimo Rizzo
Stampa: Grafica Editoriale Printing
Via E. Mattei, 106 - Bologna
chambéry
Realizzazione Grafica: Cromatika S.r.l.
Progetto grafico e art director:
Paolo Cristiano
Responsabile grafico di progetto:
Daniele Greco
Responsabile area tecnica:
Giancarlo Sicilia
Impaginazione e grafica:
Viviana Filippelli, Nuccia Marra, Veronique Molinaro,
Lisa Orrico, Francesca Sardano
Viva la
campagna!
La Francia più verde, tra le spettacolari gole dell’Ardèche e la campagna della Drôme, dove tutte le
coltivazioni sono rigorosamente
biologiche
a pagina 20
5
trovano nelle
torantini che si
ano bouchon i ris
e i piu’ turistici
ch
An
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lione. Si chiam
Lyo
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del quartiere Vie
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strette stradine
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Laurent Berthier - Camé
léon Photographie
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
Che buona la cultura!
Dal piccolo Vonnas a Lione, e poi dalla capitale del design Saint-Etienne a
Firminy-Vert, la “città di Le Corbusier”: la scoperta del Rodano-Alpi inizia
a tavola e prosegue nei locali e nei quartieri più trendy
chatillonsur-chalaronne
RA Tourisme/S. Maviel
rodano
A47
firminy
LIN Finn Geipel/ G. Andi, C. Richters
A72
saint-etienne
ain
st. triviersur-moignans
Lione, capoluogo della regione Rodano
Alpi, è una splendida città d’arte situata
sulle sponde del Rodano e della Saona.
lo i r a
6
bourg-en-bresse
vonnas
A6
Laurent Berthier - Caméléon Photographie
È
una questione di associazioni. Basta dire “Francia” e subito si pensa alla sua (straordinaria) gastronomia. E basta
evocare il Paese per farsi scorrere
davanti agli occhi un film fatto con
gli scatti delle sue belle città piene
di vita, storia, arte.
Siete pronti a partire per un itinerario tra gastronomia e cultura? Il Rodano-Alpi le esprime entrambe ai
massimi livelli.
Due dati per tutti: la regione vanta
una città iscritta nelle liste dell’Unesco, la splendida Lione, e ben 61 ristoranti stellati. Insomma, cultura
sì, ma con gusto.
A42
saona
rodano
lione
La città di SaintEtienne è diventata
negli ultimi dieci
anni una capitale
del design. A
fine novembre si
inaugura l’edizione
2010 della Biennale
www.turistipercaso.it
Internazionale.
A43
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
-en-bresse
A43
02
A Vonnas, OSPITI
DI Monsieur Blanc
Dopo Bourg-en-Bresse, una cittadina come tante vicina al confine
nord della regione, l’autostrada
che porta a Parigi si addentra in
territorio di grandi pianure e minuscoli specchi d’acqua. Lasciate l’arteria principale e proseguite verso sud sulle strade strette
e silenziose costruite sugli argini. Da una parte e dall’altra, ci sono solo stagni, alberi, prati accarezzati dal vento e poche fattorie.
Non pensate di esservi persi: siamo nell’Ain, uno dei cuori verdi
del Paese, meta d’eccezione per
RA Tourisme/R. Schleipman
RA Tourisme/P. Smit
01
03
le passeggiate in bicicletta, la vita
tranquilla e soprattutto per la gastronomia da dieci e lode. Come,
ad esempio, quella che si gusta a
Vonnas, un piccolo paese che si
dichiara senza veli già nel Bienvenue au village gourmand posto al
suo ingresso. Village gourmand o
village Blanc, come si legge su altri cartelli, dal nome del “mitico”
Georges (Blanc, appunto), cuoco con tre stelle Michelin che negli anni ha costruito qui il suo impero. A dire il vero, ha proseguito
e ampliato quello ereditato da
mamma e papà, nonna e nonno e
così a ritroso fino ai Blanc che, già
01 GASTRONOMIA
da DIECI E LODE
Monsieur Georges
Blanc, cuoco con
tre stelle Michelin,
che a Vonnas ha
costruito un vero
villaggio gourmand.
02 PRODOTTI DOC
Mucche al pascolo
nella regione
dell’Ain, famosa
anche per la
produzione del
formaggio Doc,
Bleu de Gex.
03 MURI COME
OPERE D’ARTE
Un esempio delle
monumentali
pitture murali che
compongono
il Museo Urbano
Tony Garnier
a Lione.
7
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
negli anni della Rivoluzione Francesce, qui vivevano (e coltivavano, allevavano e producevano).
Un legame pluricentenario con
il territorio e con la famiglia che
ogni giorno si celebra nei piatti
dei due ristoranti (vedi box), affacciati sulla Place du Marché.
Scegliere in quale andare è, innanzitutto, una questione di budget: la qualità e i menu sono comunque garantiti da monsieur
Blanc. Non è ora di fermarsi per
un pasto o – speriamo di no… –
siete sordi al richiamo della buona cucina? Poco male: al village
Blanc si sosta anche per i suoi tre
hotel, con Spa e piscina, e soprattutto, per le più accessibili boutique di arredi e decori per la tavola e la boutique gourmande, in
cui comperare le tante cose buone prodotte qui.
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
Restaurant et verrière l’Ancienne Auberge, Place du Marché, Vonnas
Tel. 04 74509090,
www.georgesblanc.com/it
Ambiente semplice (senza i tappeti, gli
arazzi e i caminetti del vicino ristorante
gastronomico), ma tipico della zona e
molto curato per il ristorante dove si possono gustare le ricette della “Mère Blanc”,
tra le quali il famoso poulet (con tanto di
marchio DOC) arrosto o con la panna.
Menu a 35 euro.
Dormire
Hotel La Residence des Saules 3*
Place du Marché, Vonnas
Tel. 04 74509090
www.georgesblanc.com/it
Facciata in cotto e grandi balconi fioriti
per questo albergo comunque d’atmosfera. Sei camere e quattro appartamenti, ma
a prezzi molto più accessibili dell’altro
albergo di famiglia, l’Hotel Relais & Chateaux George Blanc, il 5 stelle che si trova
proprio di fronte.
Camera doppia a partire da 150 euro.
01 L’Ancienne
auberge
Il ristorante è stato
realizzato negli
spazi ricostruiti
di una fabbrica di
limonata a Vonnas.
02 NEL VILLAGE DI
MONSIEUR BLANC
L’hotel La Residence
des Saules, uno
dei tre alberghi del
village Blanc.
03 PEDALANDO IN
MEZZO aL VERDE
Il lago Barterand
nel dipartimento
dell’Ain, meta
d’eccezione per
passeggiate in
bicicletta.
Due ristoranti, due budget
I
l Restaurant et verrière
l’Ancienne Auberge si
trova negli spazi (trasferiti
e ricostruiti, ma con grande
rispetto) della fabbrica di
limonata che costituiva una
delle attività di famiglia.
E le ricette che si gustano
qui, tra vetrate affacciate
sul giardino, foto in bianco
e nero e infilate di vecchie
bottiglie, sono quelle della
mamma e della nonna del
grande Georges, le prime
della casa a conquistare i più
severi critici gastronomici di
Francia (nel 1933 Elisa Blanc
fu definita “la miglior cuoca
del mondo”): piatti “semplici”, del territorio, senza nes-
8
suna concessione all’esotico.
Insomma, la cucina come una
volta. Il costo è assolutamente accessibile, con menu a
30, 34 e 52 euro. Da provare
assolutamente il tradizionale
paté in crosta con fois gras e
sicuramente il mitico poulet
de Bresse (il pollo che si alleva da queste parti, l’unico in
Europa a vantare il marchio
DOC): arrosto per assaporarne la carne squisita, alla
panna secondo la ricetta di
“mamma Blanc”.
Altri ambienti, altre atmosfere e altri prezzi si trovano nel
ristorante gastronomico Georges Blanc, a soli 10 metri.
La tavola è apparecchiata in
modo superbo, con calici in
gran parata (del resto, dopo
le sale del ristorante si apre
una cantina tentacolare, difesa come se fosse il caveau
di una banca) e una selva di
posate su tovaglie candide.
Gli arredi sono quelli tipici
della tradizione, con caminetti, credenze e comode sedie
imbottite. E poi c’è il menu,
grande che più grande non
si può, con una lunghissima
serie di proposte che cambiano seguendo il ritmo delle
stagioni. Si mangia in modo
sopraffino con 120, 175, 195
euro. Le bottiglie possono
raggiungere senza sforzo i
due zeri… e oltre.
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Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
D’acqua e di terra
Région Urbaine de Lyonv
02
RA Tourisme/C. Martelet
01
03
Che sia stata per shopping, gastronomia o riposo, è ora di concludere la sosta a Vonnas. La prossima
tappa è Lione. Per una volta, però,
aspettate a lanciarvi in autostrada.
È vero che le piccole strade che passano per Châtillon-sur-Chalaronne e
per St. Trivier-sur-Moignans fanno
perdere un po’ di tempo, ma danno
in cambio ancora meravigliosi scorci sulla natura dell’Ain. Circa mille
anni fa, questa campagna ordinata
e tranquilla era una grande palude
poco produttiva e, come se non bastasse, soggetta nei secoli alle scorrerie delle truppe dirette nel Delfinato e in Savoia. Le cose iniziarono
a cambiare grazie ai monaci della vicina abbazia di Cluny, che a partire
dal XIII secolo bonificarono la zona
creando i tanti stagni che punteggiano il paesaggio e, soprattutto,
9
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
I magnifici quattro
ell’Ain un tempo si pativa la fame, oggi si
gustano prelibate specialità DOC. Anzi, come si
dice in Francia, AOC. La regione ha quattro prodotti
insigniti dell’Appellation d’Origine Controlée
Poulet de Bresse. Per favore, non chiamatelo pollo.
A incominciare dai suoi colori (bargigli rosso acceso,
piumaggio bianco e zampe blu) è uno dei simboli di
Francia. Viene allevato in libertà e nutrito solo con
cereali, mais e derivati del latte. Ha una carne soda,
mai dura, sempre estremamente saporita.
Bleu de Gex. Formaggio erborinato (tipo gorgonzola,
per intenderci) a base di latte crudo di mucca. Ha un
sapore delicato, poco salato, con note di nocciola
e funghi e un retrogusto leggermente amaro. Di
consisteza cremosa, vanta una lunga storia (risale al
XIII secolo), e addirittura una leggenda.
Comté. Formaggio a pasta dura dal sapore ricchissimo. A seconda della provenienza e della stagionatura, ha sentori fruttati, fioriti, dolci o speziati. Si
produce in 160 caseifici autorizzati e ognuno vanta
una sua caratteristica, in base alla flora del posto.
Vins du Bugey. Sono vini bianchi, rossi e frizzanti.
Non preoccupatevi se non li avete mai sentiti nominare: l’area di produzione è piccola, solo 500 ettari
nel triangolo tra Grenoble, Ginevra e Lione.
riempiendoli di pesci, fonte di cibo
preziosa per i contadini della zona,
ma “nascosta” agli occhi dei soldati di passaggio. Ancora oggi, questi 1.600 stagni collegati l’uno all’altro sono una delle principali fonti di
reddito per gli abitanti. Occuparsene –svuotandoli tra ottobre e dicembre per prendere i pesci e sistemandone il fondo ogni cinque anni - non
è un capriccio né un passatempo,
ma la conditio sine qua non per evitare di ritornare alla palude dell’origine. Insomma, una questione di
sopravvivenza. Per questo i “vicini
di stagno” si scambiano periodicamente lavoro e aiuto. Il meccanismo
è virtuoso e funziona per tutti, come
dimostrano le migliaia di uccelli che
10
01 CONCERTI
NEL PARCO
Villa Gillet, in mezzo
al parco de La
Cerisaie, a Lione.
02 Il museo
delle belle arti
Nella bella Place
des Terreaux,
all’interno del
Palais St-Pierre
antico convento
benedettino, si
trova il Museo de
Beaux Arts; è il
secondo museo
più importante
di Francia dopo il
Louvre.
RA Tourisme/D. Chaussende
N
01
passano e nidificano vicino a questi
specchi d’acqua e le grandi quantità di carpe, salmerini e lavarelli ogni
anno immessi sul mercato nazionale. O direttamente nei piatti locali.
Lione, la migliore
Dopo tanta campagna, non sembra
vero di arrivare in pochi chilometri di autostrada in una grande città come Lione. Grande in tutti i sensi e consapevole di esserlo, come
illustra il suo antico motto Avant,
Avant, Lion le melhor (Avanti, avanti, Lione la migliore). A Lione ci sono
due colline, due fiumi, due anime:
una commerciale e una colta, sensibile, religiosa. Due identità separate, allora? No, perché a fare da trait
www.turistipercaso.it
RA Tourisme/S. Maviel
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
d’union tra Fourvière (la “collina che
prega”) e la Croix-Rousse (la “collina che lavora”) e tra il Rodano e la
Saona c’è quello che si coglie subito appena arrivati in città: un savoirvivre eccezionale! La città è una distesa di strade, stradine e locali in
cui bere e mangiare specialità deliziose, di vecchie librerie in cui curiosare senza fretta, ma anche di teatri e “berges” a bordo fiume, dove di
giorno si fa il picnic sull’erba e alla
sera si sale a bordo dei bateau per
ascoltare musica dal vivo e ballare fino a quando non spunta il giorno. Sì, perché se a Lione si lavora e
si studia (la città è sede di due università), con altrettanto impegno ci
si diverte. Prima di darsi agli svaghi,
02
Guignol, la marionetta
e il dentista
N
el 1804, Joseph-Marie Jacquard inventa una macchina tessile che permette a un operaio di fare il lavoro
di sei. L’impatto della novità è enorme sull’urbanistica
(per accogliere la macchina gli artigiani si trasferiscono in laboratori più grandi, costruiti sulla collina di
Croix-Rousse) e sugli operai, costretti a riciclarsi come
possono. Tra loro c’è Laurent Mourguet, che si improvvisa cavadenti sulle strade, secondo l’usanza del tempo.
Per attirare la clientela, Morguet allestisce un teatrino
di marionette, il cui protagonista diventa in poco tempo
la maschera da lui inventata, l’ingenuo, gentile e ironico
Guignol, oggi uno dei simboli di Lione. Le marionette
sono ancora una delle passioni dei lionesi e la città conta tre teatri dedicati. Il più celebre è il Theâtre Le Guignol
de Lyon, www.guignol-lyon.com, in cui la Compagnie
des Zonzons propone spettacoli per grandi e piccoli.
11
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
però, all’opera. C’è un enorme patrimonio artistico e architettonico tutto da scoprire.
Nel cuore del Vieux Lyon (letteralmente, Vecchio Lione, il quartiere più antico della città) parte la funicolare (www.lyon-en-lignes.org,
partenze ogni 10 minuti) che porta
in cima alla collina di Fourvière. A sinistra della cattedrale di Nôtre-Dame, sopra la chioma degli ippocastani “spunta” la Tour Méthalique,
una piccola tour Eiffel che risale alla fine dell’Ottocento, quando Lione
ospitò un’esposizione universale.
A pochi metri l’una dall’altra, ecco
quindi un simbolo laico e un simbolo religioso. Costruita nel 1870
accanto a una cappella più antica,
RA Tourisme/S. Maviel
Fourvière,
un inizio all’altezza
01
la cattedrale di Nôtre-Dame (da vedere le ricchissime decorazioni interne), attira ogni anno migliaia di
pellegrini, che di solito arrivano fin
qui a piedi, percorrendo una salita a
tornanti completamente immersa in
un roseto. Nel folto della vegetazione di Fourvière si trovano anche gli
insediamenti romani oggi presentati nel parco archeologico (www.musees-gallo-romains.com) che comprende l’Odeon e il più antico teatro
di Francia, costruito nel I sec a.C
quando Lugdunum era la capitale
delle Gallie.
Région Urbaine de Lyon
il quartiere Vieux Lyon,
un vero tesoro
02
12
Patrimonio dell’Umanità iscritto nelle liste dell’Unesco, il Vieux Lyon è
un quartiere dalle strade strette, chiuso da un lato da Fourvière
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
La città in uno
sguardo
03
e dall’altro dalla Saona, in cui con
grande armonia si alternano facciate medievali e rinascimentali. Attorno al 1550, in questa striscia di terra si contavano 18.000 macchine
per tessere la seta, attività che aveva trasformato la città in un primario
polo produttivo e commerciale, attirando banchieri, mercanti, intellettuali. Bella gente e, di conseguenza, belle case, 300 delle quali sono
arrivate fino a noi. La più ricca e interessante fu costruita dalla famiglia di banchieri italiani Guadagno,
il cui nome fu francesizzato in Gadagne e divenne sinonimo di immensa
ricchezza (da qui l’espressione locale “essere ricchi come Gadagne”).
Composto da tre edifici e due corti, si trova subito dietro rue du Boeuf, una delle strade principali del
Vieux Lyon, e costituisce il maggio
M. Perrin/OT Lyon
V
ietato lasciare la collina di
Fourvière senza una sosta
sulla terrazza panoramica (a
sinistra della cattedrale di NôtreDame) da cui si vede tutta la città
e, nelle giornate più terse, addirittura il Monte Bianco. Da vicino
a lontano, ai piedi di Fourvière
ecco il Vieux Lyon; tra la Saona
e il Rodano c’è la Presqu’île, il
“centro” pieno di locali, teatri e
negozi; oltre il Rodano la Rive
Gauche, la parte di città costruita
dal ‘700 con gli edifici moderni,
come il complesso della Cité
Internationale di Renzo Piano e
la “Matitona”, torre di 42 piani
del Crédit Lyonnais. Infine, verso
Nord la collina di Croix-Rousse,
cuore delle attività produttive.
re complesso rinascimentale della
città. Ritornato all’antico splendore dopo un restauro di 10 anni, è sede di due musei, quello della storia
di Lione e quello, divertentissimo,
delle marionette del mondo (www.
gadagne.musees.lyon.fr, place du
pétit Collège). Un altro edificio emblematico del quartiere è la cattedrale di St. Jean, da qui parte l’omonima strada che veniva percorsa dai
cortei reali e religiosi. Iniziata nel XII
secolo, la chiesa ha un aspetto gotico, con quattro torri e belle decorazioni trecentesche sulla facciata.
All’interno, sono da vedere il coro
e l’abside, le parti più antiche della
costruzione, nonché una delle rare
testimonianze di arte romanica nella valle del Rodano. Di grande valore anche le vetrate colorate (sempre
nell’abside) e i rosoni del transetto
01 Cattedrale
con vista
La chiesa di NotreDame, in cima alla
collina di Fourvière
che si raggiunge
con la funicolare.
02 la città
vecchia
Il quartiere del
Vieux Lyon,
dichiarato
Patrimonio
dell’Umanità
dall’Unesco.
03 LA PIAZZA
DEGLI SCAMBI
Place du Change,
così chiamata
perché, fino al
XVI secolo, era
nota come punto
di ritrovo dei
cambiavalute.
13
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
e della facciata. Se passate di qui alle ore 12, 14, 15 o 16, non perdetevi
il movimento degli automi dell’orologio astronomico che si trova nel
braccio sinistro del transetto. Risale
al XIV secolo e ha una suoneria che
piace a tutti in cui si sente anche il
canto del gallo.
Consigli per gli
acquisti
14
Laurent Berthier - Caméléon Photographie
01
02
RA Tourisme/P. Smit
Dopo chiese e musei, è il momento
per fare un po’ di shopping o per assaggiare qualche specialità locale.
Entrambe le cose si fanno egregiamente vagando tra rue St. Jean e le
sue piccole traverse sulle quali si alternano negozi di stampe e vecchi libri (oltre che per la seta, Lione era
famosa per i suoi stampatori) ristorantini e boutique gourmande. Da
Comme Chez Mathilde (Montée Saint
Barthélemy, Tel. 04 72565656), si
possono acquistare paté e formaggi
e, nella terrazza oppure al piano di
sotto, mangiare piatti veloci a base
di torte salate e salsicce. A proposito
di salsiccia, Lione è famosa per quella fatta con trippa ed erbe aromatiche, l’andouillette, che costituisce la
proposta immancabile dei bouchon
(vd. box), la versione cittadina delle nostre trattorie. Per chiudere con
qualcosa di dolce, o per uno spuntino a qualsiasi ora, proprio di fronte c’è A la Marquise (www.la-marquise.fr), pasticceria e sala da the in
cui provare i coussin, i tipici cioccolatini di Lione “foderati” di pasta di
mandorle di solito verde o rosa, e la
tarte à la praline, torta con mandorle facilmente riconoscibile per la sua
superficie irregolare di colore rosso. Se il tempo lo consente, chiede-
03
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
Bouchon? Buon appetito!
RA Tourisme/S. Maviel
N
te di essere serviti all’aperto, cioè
nella corte della Maison du Chamarier, edificio cinquecentesco nel
quale soggiornava la marchesa di
Sevigné (ecco perché la pasticceria
si chiama A la Marquise). Per portare a casa qualcosa di lionese in versione “giovane”, il negozio giusto è
Tribu des Gones (gones nel dialetto locale vuol dire ragazzi), che vende bellissime magliette e grembiuli
da cucina su cui sono stampate verità inconfutabili. Come “le belle parole non fanno cuocere la minestra”
(www.tribudesgones.com). Souvenir più classici e più seri si acquistano invece alla Soierie Saint Georges
(11 rue Mourguet, tel. 04 7240251),
da visitare assolutamente anche
senza ambizioni di shopping. Nel retrobottega, infatti, Ludovic de la Calle espone ancora, ma soprattutto
utilizza, i vecchi telai con cui su com
el francese moderno vuol dire tappo, ma il
nome bouchon per indicare i tipici ristoranti
“alla buona” di Lione pare che derivi dalla pulizia
dei cavalli fatta con la paglia. Insomma, nei bouchon
ci si fermava per ristorare uomini e animali, in
ambienti semplici e senza fronzoli, con proposte
gastronomiche adeguate. Molti anni sono passati da
quando le strade del Vieux Lyon erano percorse dai
cavalli, ma la tradizione dei bouchon resiste senza
scricchiolare. Ovviamente c’è bouchon e bouchon:
più o meno veraci, più o meno turistici e costosi. In
tutti, però, il vino scorre abbondante (se non bevete
fate almeno finta di essere malati) e l’atmosfera
è calda e familiare. Oltre alla salsiccia di trippa
(andouillette) potete assaggiare l’altro piatto tipico
di Lione: la quenelle, un pasticcio di carne di luccio,
uova e farina. Se non sono i vostri piatti preferiti, non
dimenticate che tutto il Rodano-Alpi produce ottimi
salumi (e ovviamente formaggi eccezionali).
missione realizza fantastiche pezze
di velluto, anche con filo d’oro. Roba
da nababbi, ma ci sono foulard di seta in vendita a partire da 20 euro.
Presqu’île, la penisola
del divertimento
Tra Rodano e Saona, la penisola (è
questa la traduzione di Presqu’île)
presenta la massima concentrazione dei musei più importanti e dei
più frequentati locali, ristoranti e negozi. Prima di addentarsi nel quartiere, gironzolando naso-in-su sul
lungofiume e nelle sue traverse ci si
imbatte nei murales che, anche loro,
“fanno tanto Lione”. L’Affresco dei
Lionesi rappresenta le principali personalità cittadine, dal grande cuoco
Paul Bocuse, ai fratelli Lumière, fino ad Antoine de Saint-Exupery. Altro murales da non perdere è in quai
de la Pêcherie, Bibliotheque de la ci-
01 UNA CITTà IN
MEZZO ALL’ACQUA
Lione sorge alla
confluenza di due
grandi fiumi, la
Saona e il Rodano.
02 La VIa DELLO
SHOPPING
Rue de la
République, la
principale arteria
commerciale
della città.
03 SPECIALITà
LOCALI
Cantina per la
stagionatura del
rinomato formaggio
Bleu de Gex.
15
NATALE MattÃ
02
té, che immortala gli scrittori legati a
questa terra, tra cui Rabelais e Stendhal. Lasciandosi alle spalle il lungofiume si raggiungono i punti nevralgici della Presqu’île. Uno di questi
è Place des Terreaux, sulla quale si
affacciano edifici porticati, il Comune e il Musée des Beaux-Arts (www.
mba-lyon.fr), che è uno dei principali di Francia, con opere che spaziano
dall’antichità (egizia, greca e romana) a Perugino, Tintoretto, El Greco
e Rubens. Notevole anche la collezione di impressionista, con quadri
di Degas, Sisley, Renoir e Gauguin.
Veramente lionesi, però, sono il Musée des Tissus (www.musee-destissus.com), che espone i principali tessuti prodotti in città e non solo,
e il Musée de l’Imprimerie, con macchine da stampa del XV secolo e una
straordinaria collezione di incuna16
RA Tourisme/S. Maviel
01
RA Tourisme/C. Delpal
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
03
Traboule, aprite la porta!
A
ll’inizio è difficile farlo con naturalezza, ma vale la
pena. Passeggiando per le strade del Vieux Lion,
“saggiate” i portoni, spingendo con la mano. Quando il
portone in questione si apre immette in un piccolo corridoio, da qui in una corte e poi in un altro corridoio, che
porta nella strada parallela a quella in cui siete entrati.
Bizzarria di una città in cui le case sono state costruite le
une dietro le altre, le traboule consentono di conoscere
la vita quotidiana dei lionesi. Al n. 54 di Rue St. Jean si
trova la traboule più lunga di Lione.
01 Patrimonio
artistico
La chiesa di StGeorges sul Quai
Fulchiron affacciato
sul fiume Rodano.
02 LA città in
MINIATURa
La Maison des
Avocats che oggi
ospita il Museo
delle Miniature e
delle Scenografie
del Cinema.
boli. Per un giro solo en-pein air, non
si può mancare la grandissima Place
Bellecour, delimitata da imponenti
edifici simmetrici dell’Ottocento, e
(meglio se alla sera) rue Pizay, che
ospita session improvvisate di hip
hop e rap, oltre a un’infilata pressoché ininterrotta di bouchon. A pochi
passi c’è l’Opéra de Lyon.
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
RAT/JL. Rigau
Saint – Etienne,
santo design
04
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
Amphitryon, 33 rue Saint Jean,
tel. 04 78372368.
Un piccolo, “onesto” bouchon lionese, con
tavolini all’aperto a pochi metri dalla cattedrale di St. Jean. Si mangiano due piatti
anche con meno di 20 euro.
La Machonnerie, 36 rue Tramassac, tel. 04
7842246, www.lamachonnerie.com
Tipico senza essere troppo “alla buona”,
offre i piatti della tradizione (tra cui il piedino salato di maiale), ma anche qualcosa di
“classicamente francese”. Ha menu da 28 a
45 euro, con ottimi dolci fatti in casa.
Dormire
Collège Hotel 3 *, 5 Place Saint-Paul,
tel. 04 72100505, www.college-hotel.
com. Un bell’albergo a tema. I muri esterni
sono bianchi, i corridoi ai piani sono neri e
le camere in total white. E tutto, dalla hall
dominata da un immenso registro, alla sala
per la prima colazione, servita su “banchi”
con tovagliette a quadretti, ricorda gli anni
della scuola. Camera doppia a partire da
115 euro (colazione esclusa).
03 LE FONTANE
DI LIONE
Dettaglio di
un’antica fontana
nel Vieux Lyon.
04 IL REGNO DEL
DESIGN
Una sala all’interno
della futuristica
Cité du Design a
Saint-Etienne.
C’era una volta una città come tante, né bella né brutta, una città che
era stata industriale e mineraria e
che languiva insieme alle sue fabbriche tessili e d’armi, una città a
cui l’estrazione del carbone aveva
lasciato una patina di nero e lunghe
liste di disoccupati.
Adesso voltate pagina e aprite gli
occhi sulla Saint-Etienne del nuovo
millennio (in realtà il cambiamento
è iniziato nel 1998): un centro in pieno fermento, concepito e progettato in nome del design. Come dire, e
davvero non è male per una città, la
sintesi tra innovazione e ricerca di
bellezza e praticità d’uso. Dalla volontà politica di dare un volto nuovo
a Saint - Etienne è nata la Biennale
Internazionale del design (la prossima va in scena dal 20 novembre al 5
dicembre 2010 e ha come tema il teletrasporto) e un vero e proprio polo urbano, la Cité du Design, inaugurata nel 2009.
Benvenuti, dunque, in una città in
piena rinascita, con negozi, alberghi
e ristoranti che fanno a gara per interpretare ed essere all’altezza del
nuovo corso. Non è un modo di dire,
né una vaga intenzione: con il progetto CommerceDesign, gli esercizi
commerciali si rinnovano seguendo
il progetto su misura realizzato da
un architetto o un designer. E ogni
anno, nelle diverse categorie, vengono eletti dei vincitori. In pochi anni, quindi, a Saint-Etienne si è prodotta una metamorfosi diffusa. E
oggi si può dormire in un albergo di
design, mangiare in un ristorante di
design, far tardi alla sera in una di17
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
01 VIAGGIO TRA LE STELLE
L’ingresso dell’Astronef, il planetario, dotato di un modernissimo
simulatore astronomico con animazioni virtuali.
02 palazzi modern style
Gli eleganti edifici lungo Avenue de la Libération, realizzata all’inizio
del ‘900, dove si trova la sede dell’Ufficio del Turismo.
03 edifici del futuro
Scoprire le
meraviglie
di Le Corbusier
A
Saint-Etienne il design è una
“scoperta” recente, ma non
così a Firminy-Vert. La cittadina
ospita la più grande realizzazione
urbana di Le Corbusier (al secolo
Charles-Edouard Jeanneret),
iniziata nel 1953. Sostenitore
della “semplicità complessa”, che
deriva dalla sintesi e dall’eliminazione dell’inutile, “Le Corbu”
ha progettato qui una chiesa (St.
Pierre), la Casa della cultura, lo
stadio, la piscina e soprattutto
L’Unité d’Habitation, edificio di
20 piani costruito su un asse
est-ovest, in modo da garantire la
massima esposizione al sole, che
ospita appartamenti, una scuola e,
all’ultimo piano, il tetto terrazza.
www.sitelecorbusier.com
18
02
scoteca di design e ovviamente trascorrere il giorno tra negozi e musei
rigorosamente a tema. Fortunatamente, però, questa trasformazione
non ha cancellato il passato di SaintEtienne, ancora ben visibile nei quartieri più centrali. Il cuore più antico
della città batte a place du Peuple,
luogo delle fiere medievali sul quale
si affaccia una torre cinquecentesca.
Per fare un balzo di qualche centinaio di anni, e arrivare all’architettura
ottocentesca e novecentesca che ha
permesso a Saint-Etienne di essere
classificata come “Ville d’Art et d’Histoire”, bisogna invece raggiungere
le arterie principali della città, riconoscibili per il fatto di essere percorse dal tram. Istituzione cittadina
più che centenaria, il tram permette di farsi scorrere davanti agli occhi i 6 km della Grand’Rue, la “strada dei negozi” che attraversa la città
da Nord a Sud. Un’altra tappa fon-
RAT/JL. Rigaux
01
RA Tourisme- S Maviel
RA Tourisme/JL. Rigaux
La Platine è uno spazio espositivo con un rivestimento costituito
da 14.000 triangoli combinati secondo caratteristiche differenti.
03
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario città e gastronomia
damentale porta al Musée d’Art et
d’Industrie (2, place Louis Comte)
che espone su ogni piano i prodotti
dell’industria di un tempo: biciclette, nastri, armi. Alla vita dei minatori
è invece dedicato uno spazio a sé, ricavato nella vecchia miniera di Couriot, che tra il 1913 e la sua chiusura
nel 1973 produceva fino a 3.000 tonnellate di carbone al giorno. La visita inizia in un modo a dir poco impressionante nella cosiddetta sala
degli appesi, dove i minatori si cambiavano e appendevano i propri abiti perché si asciugassero. E si entra
veramente nella vita e nel lavoro dei
1.500 uomini in servizio qui, scendendo nelle gallerie a bordo delle
stesse “navicelle” usate un tempo
( Musée de la Mine 3, bd Maréchal
Franchet d’Esperey).
Eccoci pronti per la scoperta della
Saint-Etienne di oggi. La “residenza ufficiale” del design è nella Cité
che ne porta il nome (www.citedudesign.com), un complesso che occupa una vecchia fabbrica di armi e
una serie di depositi, preceduti da
un nuovo edificio a un piano, in vetro e acciaio, la Platine. In posizione
semi-periferica hanno sede la Scuola superiore di Design di Saint-Etienne, gli uffici e i locali della Biennale,
un auditorium e due sale espositive.
Per comodità dei visitatori c’è anche
una boutique interna, che però vende oggetti provenienti dai principali negozi di complementi e accessori
della città. Se volete vederne almeno uno, andate da Ô Design (6 Avenue de la Libération, www.oledesign.fr) da poco tempo aperto da
una coppia di parigini. All’interno,
tantissimi articoli per la persona e
per la casa. Per vivere il design “sulla pelle”, si può andare da Brèves
de Table, bar-bistrot che ha vinto un
premio CommerceDesign. Nella terrazza affacciata su un angolo tranquillo della città, o nella sala interna tra lampadari e sedie sospese,
si mangiano panini, soupe e ottimi
dolci. Per il dopo-cena un ottimo indirizzo è La Mine (2, cours JonvinBouchard), un vecchio dancing.
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
Brèves de Table, 2 rue Dormant,
Saint-Etienne,
www.brevesdetable.com.
Ambiente di tendenza e menu di tre “portate” (ad esempio un piccolo sandwich,
un’insalata e un dolce) a 12 euro.
L’Agapée de Xavier, 7 rue Robert, SaintEtienne, tel. 04 77957702
Un ristorante di design ma non troppo,
dalle linee pulite e accoglienti, in cui si
mangia davvero bene. La portata principale
non viene servita su un piatto, ma su una
piccola base di ardesia. E oltre che buone,
le proposte di Xavier (è lui il cuoco) sono
sempre belle. Menu di 3 piatti con un calice
di vino a circa 35 euro.
Dormire
Hotel du Cheval Noir, 2 *,
11 rue F. Gilet, tel. 04 77334172,
www.hotel-chevalnoir.com
Un albergo piccolo in pieno centro, che sta
ultimando i lavori che ne hanno rinnovato
i servizi e l’ambiente all’insegna del design!). Wi-fi gratuito.
Camere doppie a partire da 55 euro, colazione esclusa.
Per saperne di più
L’itinerario si sviluppa attraverso tre
dipartimenti: Ain, Rhône e Loire
Per informazioni:
www.ain-tourisme.com; www.rhonetourisme.com;
www.loiretourisme.com;
Lione: www.lyon-france.com
St Etienne: www.tourisme-st-etienne.com
19
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
Viva la campagna!
Lungo le strade dell’Ardèche e della Drôme, un viaggio nella Francia
verde. Con tante soste per comperare e per mangiare, all’insegna della
salute, facendosi trasportare dal soffio potente del Mistral
D
Lionel PASCALE
iciamolo subito. A noi italiani,
in teoria, la vacanza in campagna non piace un granché. Rispetto alle alternative mare e montagna, la versione verde sembra un
po’ scialba, un po’ di ripiego. Per la
serie, tanta noia e poco divertimento, il tutto magari in compagnia di
un manipolo di vecchietti…
Bene, non siamo in grado di assicurare che quest’immagine sia sbagliata per le vacanze in campagna
tout court. Ma per quelle nel Rodano-Alpi, sì. Nel dipartimento dell’Ardèche e della Drôme, la campagna
non ha niente a che vedere con il
mortorio immaginato sopra, ma assomiglia piuttosto al terreno attivo ed entusiasmante di una grande
caccia al tesoro. Chilometro dopo
chilometro, si procede nel “gioco”,
agna del RodaANDA Nella camp
PROFUMO Di LAV
cono nei campi
ris
fio
,
lio
lug
e
o
no-Alpi, tra giugn
blu-viola.
re
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gl
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i caratteristici
st-clément
a r dèc h e
RA Tourisme/P. Fournier
burzet
RA Tourisme/JL.RIGAUX
Discese in canoa
nelle acque del
fiume Ardèche che,
nei pressi dell’imponente arco di
pietra di VallonPont-d’Arc, scorre
placido formando
spiagge e piscine.
d rôm e
N102
le poët
laval
rodano
vallon
pont-d’arc
20
A7
RA Tourisme/P. Fournier
Nel castello e nei giardini del paesino di
Grignan si svolge ogni anno il Festival
de la Corrispondance, in onore della
Marchesa de Sevigné.
mont gerbier
de jonc
Il paesino di
Le Poët-Laval,
arroccato sulla
cima di un colle
a cui si arriva con
una bella passeggiata a piedi,
conserva intatta
l’antica dimora
di un cavaliere
di Malta.
st-Remèze
grignan
www.turistipercaso.it
NYons
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
fino al traguardo: saper assaporare i tesori della terra, che qui è tranquilla, viva, piena di sole e di cose
buone da mangiare e da bere, molte
di queste all’insegna del bio. Scommettiamo che diventerete campagnoli (ma non vecchietti) anche voi?
re con il pieno: non ci si stanca mai
di guidare con questi panorami fuori dal finestrino.
Saint Clément,
il paese del vento
Destra o sinistra,
questo è il problema
Lionel PASCALE
Non è una questione politica, ma
puramente geografica. Guardando
la cartina, a sinistra c’è l’Ardèche,
con i suoi monti ricoperti da castagneti e gli eccezionali panorami di
rocce e di acque (e, su queste acque, un esercito di canoisti). A destra c’è la Drôme, con distese di lavanda a separare castelli e antichi
paesi, sotto un cielo che sa già di
Midi e di mare.
E in mezzo scorre il fiume, il Rodano.
Il nostro viaggio inizia a sinistra, su
strade sempre più tranquille e spettacolari. I chilometri da percorrere
non sono molti, ma è meglio mettere in conto un lungo viaggio e parti-
01
01 Una natura
incontaminata
Nel parco naturale
dell’Ardèche
si alternano
vegetazione
mediterranea,
montagna e foreste
di castagni.
02 La scuola
del vento
L’ingresso della
Ecole du Vent a
Saint Clément,
dove tutti possono
imparare i segreti
del volo.
I vecchi del villaggio dicono che i
giorni senza vento, in un anno, non
sono più di una ventina. Negli altri 340, e più, a Saint Clément non
c’è scampo e lo si capisce subito arrivando su questo altopiano tra le
montagne, con poche file di alberi e poche case, ma con tante mucche e cavalli in libertà. Subito fuori
dal paese, due grandi pale eoliche
annunciano quello che si scopre
dopo poco: in origine grande difetto del luogo, il vento qui è diventato una risorsa. E anche una scuola:
l’Ecole du Vent, museo a tema ricavato in una fattoria ultracentenaria
in cui… si impara a volare. L’attrazione più richiesta è il simulatore di volo (il più bello del mondo! Niente a
che vedere rispetto alle “porzioni”
di aerei su cui si viene shakerati dal-
02
21
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
Su e giù per l’Ardèche
Lasciato Saint Clement, la strada si
addentra nel parco naturale dell’Ardèche, una colata ininterrotta di verde squillante, raramente “bucato”
da una cima di roccia grigia. La strada sale, poi scende, poi sale ancora,
fino a superare i 1.500 metri di altitu-
01 panorami
mozzafiato
Veduta panoramica
dal Bois de
Paiolive, una
foresta di querce e
rocce pietrificate.
02 Cure e relax
Le terme di Vals les
Bains.
03 LE DELIZIE
CHEZ NICOLE
Sulla strada per
Mont Gerbier, dove
nasce il fiume Loira,
si può fare una
sosta per acquistare
marmellate e
conserve fatte
in casa da Les
Confitures de
Nicole.
dine del Mont Gerbier, su cui si trova
la sorgente della Loira. Pochi metri
prima della vetta (e dei cartelli che
indicano l’origine del grande fiume)
sulla sinistra c’è Les confiture de Nicole (Les Echaffis, Le Mont Gerbier
des Joncs, www.lesconfituresdenicole.com), dove si comperano marmellate fatte in casa, conserve e salumi. Da acquistare assolutamente i
vasetti di castagne e miele, prodotti tipici della regione. Volendo, ci si
può fermare per un pranzo al sacco
sui tavoloni in legno dell’unica sala.
Per un pranzo “serio”, ma sempre
con vista sui paesaggi imprevedibili dell’Ardèche, bisogna procedere
fino a Burzet. Lasciate alle spalle le
sue case di pietra, sulla sinistra dopo poco appare un cartello con un
lampone (framboise, in francese) dipinto a mano. Ancora cinque minuti su una strada troppo stretta anche
per una macchina sola, ed eccovi alla Ferme auberge la Framboise, miracolosa creazione di una coppia
che si definisce “ardèchois dans le
RAT/JL. Rigau
le grandi compagnie), una specie
di asse di legno sospesa nel vuoto, sulla quale ci si sdraia a pancia
in giù e, inserite le braccia in apposite “maniche” fornite di piume, si
provano i movimenti del volo planato, di quello in picchiata e così via.
D’accordo, non ci si libra veramente in aria, ma ci si diverte parecchio.
Per visitatori più timidi e contemplativi, invece, l’appuntamento è al piano interrato, con una fila di poltrone
sovrastate da una cosa molto simile
al casco del parrucchiere.
Con la differenza che qui non esce
aria calda, ma i suoni portati dal
vento (e più se ne riconoscono, più
si acquistano punti).
01
22
www.turistipercaso.it
coeur” (dell’Ardèche nel cuore). Coltivatori da 25 anni, Jacqueline Mallet e Franz Leppert 20 anni fa si sono
“convertiti” al biologico.
E nel 2009 hanno adibito il piano
“nobile” della loro duecentesca fattoria a ristorante. Lui coltiva e raccoglie, lei cucina e trasforma i prodotti dell’orto e del frutteto in conserve,
marmellate e ovviamente in insalate, piatti a base di carne e dessert.
E non solo è tutto buono, freschissimo e rigorosamente biologico (carne, latticini e uova vengono da produttori bio della zona), ma è anche
tutto bello. I piatti infatti sono pieni
di fiori (come l’insalata con petali di
petunia, completamente commestibile) e dopo il pranzo si può scegliere se suonare qualcosa al pianoforte
oppure concedersi un po’ di riposo, sul divano o sulle sedie all’aperto, con vista sull’orto. Un’esperienza dalla quale si esce riconciliati con
il mondo, pieni di speranza e senza
nessun rimorso, dal momento che i
prezzi sono più che onesti.
RA Tourisme/M. Rissoan
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
02
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
Ferme-auberge la Framboise, route
de Pramiral, Burzet, tel. 04 75945203,
06 63572592. www.la-framboise-bio.com
Ristorante bio con menù “Scoperta dell’Ardèche” a 25 euro e posizione eccezionale
nel bosco. Possibilità anche di “fare la spesa” (in questo caso bisogna avvisare almeno 6 ore prima, per permettere la raccolta).
Dormire
Hotel Helvie, 5 rue Claude-Expilly,
Vals – les – Bains,
tel. 04 75946585
www.hotel-helvie.com
Hotel tre stelle a circa mezz’ora da Burzet,
sulla strada che porta verso le gole dell’Ardèche. Belle le camere, ottimo il ristorante.
Doppia standard a partire da 69 euro.
03
23
RA Tourisme/C. Fougeirol
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
01
01 meraviglie
della natura
Le Pont d’Arc, un
arco di roccia largo
quasi 60 metri
sotto il quale scorre
il fiume Ardèche.
02 nel cuore
della terra
Le stravaganti
sculture formate
dalle stalagmiti
nelle grotte
dell’Aven d’Orgnac.
24
Sportivi e sedentari
(e girovaghi)
Da Burzet il viaggio può proseguire con due stili assolutamente differenti. Per i più sportivi, l’Ardèche
offre una miniera di possibilità. Se
vi riconoscete in questa categoria,
mettete in conto almeno un paio di
giorni per compiere un tragitto che
in macchina non dura più di due ore.
Vi aspettano discese in canoa, passeggiate a piedi, a cavallo e ovviamente nuotate nell’Ardèche, un fiume pieno di sorprese come la terra
a cui dà il nome. Vicino a Vallon–
Pont-d’Arc scorre placido, formando spiagge e piscine, nel tratto seguente si insinua in canyon profondi
anche 300 m, tra rapide e svolte improvvise. Per i più sedentari, godere di questo viaggio si traduce semplicemente nel fare qualche sosta,
in corrispondenza dei punti più panoramici e poche centinaia di metri
a piedi per raggiungere punti ancor
più panoramici. Sentite che si parla,
cioè si scrive, di voi? Allora la strada giusta è la D 290, da Vallon-Pontd’Arc a St. Martin d’Ardèche: in
questo senso e non viceversa, per
riuscire a posteggiare negli spiazzi in corrispondenza delle “cartoline” più belle. La prima è in prossimità della partenza, dove si trova un
possente arco di roccia (largo quasi
60 metri), sotto il quale scorre il fiuwww.turistipercaso.it
me. Trovare gli altri punti panoramici è facile: basta individuare i piccoli
spiazzi a bordo strada dove si affollano le auto. Piccole deviazioni dalla Haute Corniche – così si chiama la
strada che corre alta sul fiume – permettono di raggiungere due punti di
grande interesse. Il primo è l’Aven
d’Orgnac (aven in francese vuol dire dolina), un insieme di cavità sotterranee che inizia con una grotta,
dalla quale si dipartono cunicoli e
altre cavità, con stalagmiti e concrezioni che risalgono a 15.000 anni fa.
Per dare l’idea dell’imponenza degli
spazi, basta pensare che la sala superiore ha un’altezza compresa tra i
17 e i 40 m, con 250 m di lunghezza.
Si scende a piedi e si risale (ci sono 120 m di dislivello) in ascensore.
Una bella “digressione”, da compiere anche nei mesi più torridi in compagnia di un maglione: la temperatura interna non è mai superiore
ai 10°C (tel. 04 75386510, www.orgnac.com. Con il biglietto d’ingresso si può anche visitare il museo).
Un’altra deviazione permette di raggiungere in 4 chilometri la casa di
campagna vicino a Saint-Remèze
che ospita il Museo della lavanda
(route des gorges, www.ardechelavandes.com), circondato da campi
dello stesso fiore. Il museo è anche
uno dei luoghi in cui acquistare profumi, prodotti cosmetici a base di
lavanda e bellissimi mazzi di spighe
(sapevate che è un anti-tarme naturale?). Meritano una sosta anche
Aubenas, Largentière, Vogüé e Balazuc (questi due in particolare) paesi pieni di carattere e d’atmosfera,
da visitare vagabondando tra piazzette e strade strette.
RA Tourisme/P.FOURNIER
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
02
Nella terra dei primitivi
N
el 1994, nel territorio di Vallon-Pont-d’Arc tre
speleologi fecero una scoperta straordinaria: la
grotta di Chauvet, con disegni e dipinti che risalgono
ad oltre 30.000 anni fa. Accanto a impronte di mani,
probabilmente legate a riti sciamanici, la grotta
di Chauvet ha portato alla luce circa 400 dipinti e
altrettante incisioni, che costituiscono una sorta di
“bestiario”, in cui sono stati riconosciuti orsi, rinoceronti, cavalli e mammuth. Scavi e ricerche sono
ancora in corso, ma è inutile illudersi: la grotta non
sarà mai aperta ai visitatori. Per vedere comunque
questo immenso patrimonio, si può visitare la mostra sull’arte rupestre che riproduce la vita quotiana
dei cacciatori che abitavano questa terra migliaia e
migliaia di anni fa.
Exposition grotte Chauvet, 1 rue du Miarou, VallonPont-d’Arc, tel. 04 75371768 (da marzo a novembre).
25
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
Oltre il Rodano,
nel bio-territorio
I campi blu-viola (ma solo tra giugno e luglio, quando c’è la fioritura) attorno a Saint-Remèze introducono all’altra parte del viaggio.
Lasciati i su e giù spettacolari
dell’Ardèche, è adesso il momento
dei dolci declivi della Drôme, regione sommamente agricola e ancora
più biologica.
Tutta la Francia è così attenta alla
naturalità e qualità del cibo? O lo
è soprattutto questa terra felice e
fortunata, subito alle spalle della
Provenza? In ogni caso, basta tenere gli occhi aperti per vedere indicazioni di ristoranti biologici, mercati
e fiere di prodotti biologici e ovviamente “boutique bio”. Addirittura,
per le strade ci sono affissioni che
illustrano “Le cinque buone ragioni per mangiare bio”, a spese dei
consorzi di produttori (come Agrobiodrôm
www.agrobiodrom.fr),
che si sono creati spontaneamente sul territorio e che contribuiscono al diffondersi di una cultura che
migliora la salute (anche economica) dei produttori e quella (tout
court) dei consumatori.
Appena raggiunta l’altra sponda
del Rodano, quella a est, il paese
di Montélimar introduce a uno dei
prodotti tipici della Drôme. Non è
bio, ma non può essere trascurato. È un torrone (ottimo) che vanta quattro secoli di storia e che,
tra l’altro, ha dato il nome a questo dolce in Francia. Narra la leggenda, infatti, che a Montélimar
verso la fine del Seicento vivesse un’anziana dama con molti nipoti, che immancabilmente accoglieva in casa sua ogni giovedì. In
attesa della sospirata leccornia,
dolci tradizioni
Il torrone (nougat)
si produce a
Montélimar da
oltre quattro
secoli. La cittadina
ospita anche un
museo che è
stato interamente
dedicato a questa
leccornia.
Lavanda o
lavandina?
U
na delle cose che si
possono imparare durante
un viaggio nella campagna del
Rodano-Alpi è che c’è lavanda
e lavanda. La famiglia di questa
pianta dai caratteristici cespugli
di colore blu-viola comprende
infatti la lavanda fine (da cui si
ricava l’essenza più pregiata),
la lavanda spigo (dall’aroma più
canforato) e poi la lavandina,
una varietà che si ottiene
dall’ibridazione spontanea delle
altre due. Per conoscere tutte
le proprietà che vanta questa
pianta, già nota nell’antichità, e
i numerosi itinerari che si possono seguire nella zona: www.
routes-lavande.com
26
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
Il profumo? Lo voglio bio
D
i solito avviene una
trasformazione. Si arriva
qui storcendo il naso all’idea
di profumi troppo dolci e
“superati” (alzi la mano
chi non aveva almeno una
nonna o una vecchia zia che
profumava i cassetti con la
lavanda). Poi si cammina ai
margini di campi colorati di
viola, si immerge la faccia
nei cespugli di rosa e... si
cambia idea! Per fare una
vera scorpacciata di profumi,
essenze, ma anche detersivi
per la casa e prodotti per
l’igiene personale e la
bellezza, andate da Durance.
La fabbrica e lo spaccio antistante sono a due minuti di
macchina da Grignan e offrono prodotti a ottimo prezzo
(con sconti tra il 15 e il 50%
nell’angolo delle offerte) e
ottima qualità. Sicuramente,
in parte il “segreto” sta in un
processo produttivo che abbina tutto il savoir-faire della
tradizione al rispetto delle
norme igieniche e di conservazione dei nostri tempi. Ma
soprattutto sta nell’utilizzo
di materie prime eccezionali: l’olio d’oliva biologico
e AOC (l’equivalente del
nostro doc) prodotto dalla
vicina cittadina di Nyons e
poi ancora olio essenziale di
rosa e lavanda provenienti
da coltivazioni biologiche.
Come spiegano gli addetti
di Durance durante la visita
alla fabbrica, è una filosofia
che unisce la qualità al
pare che i piccoli ospiti gridassero “Tu nous gâtes” (ci vizi), da cui
appunto la parola nougat. Per essere vero nougat de Montélimar,
deve contenere il 30% di mandorle (o il 28% di mandorle e il 2%
di pistacchi) e il 25% di miele. Un
chilo di nougat costa circa 20 euro. Per comperarlo, e visitare la
più antica fabbrica della zona, in
funzione dal 1873, c’è il Musée du
Nougat Arnaud Soubeyran, Quartier des Blaches Montélimar, tel.
04 75510135, www.nougatsoubeyran.com.
Verso il paese del sole
Visto dalla provinciale, alto sui prati verdissimi che lo circondano, Grignan sembra il paese dell’oro. Basta che ci sia il sole, anche i pochi
bisogno di preservare e
proteggere il patrimonio
naturale locale.
E il bello è che il mercato apprezza: i prezzi sono “giusti”
e le vendite arrivano fino ad
Hong Kong.
www.durance.fr
raggi della sera, o quelli che fanno
capolino dalle nubi (insomma basta che non piova), perché la pietra
locale con cui è costruito il castello e le case ai suoi piedi emani luce
propria. Una luce calda, non squillante, un colore quasi un po’ stanco dopo tanta vita. Ma comunque
invitante. Venite, gente che passate lungo la strada, venite e ascolterete una grande storia. Così appare
da fuori, e una volta raggiunto Grignan mantiene la promessa.
Presente in ogni guida della zona,
sempre con grandi elogi, è un paese insieme suggestivo, ma vero,
ben conservato senza però quel
tocco stucchevole da set cinematografico. Certo, non penserete
mai di averlo scoperto voi, ma dà
grande soddisfazione.
27
01
Ma che bel castello
Quando si dice Grignan si dicono,
inconsapevolmente, almeno due
cose: castello e Madame de Sevigné. Il primo è subito evidente,
sulla cima del poggio roccioso con
cui quasi si fonde. La seconda (vedi box) fu l’aristocratica e coltissima
suocera dell’ultimo Adhémar prima
della rovina, l’ultimo esponente della nobile famiglia del sud francese
incaricata di rappresentare il re in
queste terre lontane. Nella seconda
metà del Seicento, François Adhémar e Françoise-Marguerite (la figlia
di madame de Sevigné) ampliano
e rimodernano il castello, cresciuto
senza sosta dal Medioevo. Ma, soprattutto, vivono alla grande, con
un turbinoso avvicendarsi di ospiti tra cui compare più volte sua maestà il re. La conseguenza economica dopo tanta grandeur ricade
sull’unico erede sopravvissuto, la
figlia Pauline, costretta per debiti
a vendere. E qui inizia un’odissea,
che comprende diversi passaggi di
28
RA Tourisme/RSchleipman
RA Tourisme/P. Fournier
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
02
01 un antico
maniero
Il castello, che
domina dall’alto il
paese di Grignan,
merita una visita
guidata anche per
gli arredi interni,
nel corso del ‘900
accuratamente
recuperati o
ricostruiti.
02 ALL’OMBRA
DEL castello
La cinquecentesca
Collegiata
di St. Saveur
custodisce la tomba
di Madame de
Sevigné.
03 ospiti
illustri
La fontana con la
statua dedicata
a Madame de
Sevigné, ospite
assidua del castello,
allora di proprietà
del genero Francois
Adhémar.
mano, le devastazioni della Rivoluzione francese e poi ricostruzioni e
ancora nuovi proprietari. Tra questi
ce ne sono alcuni capaci di vendere
il castello un pezzo alla volta (incominciando dalle statue che ne ornano la facciata, ai caminetti) oppure di trasformarlo in una “fabbrica”
di pietre per costruzione. La conseguenza di tutto questo è facilmente
immaginabile (ma passate comunque nella Galérie interna al castello
a vedere le foto del prima e dopo),
la catastrofe. Tutto cambia quando ad acquistare il castello è l’ereditiera francese Marie Fontaine, che
all’inizio del ‘900 compie il processo
inverso, recuperando arredi, decori,
pietre. E l’amministrazione della regione, proprietaria del maniero da
qualche decennio, recentemente ha
completato l’opera, facendo rifare
agli artigiani della seta di Lione i tendaggi e le tappezzerie così come descritte nelle lettere tra Madame de
Sevigné e sua figlia. Anche se siete
“contrari per principio” il castello di
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
Madame de Sevigné,
la suocera letterata
03
Grignan merita una visita guidata,
interessante soprattutto per quello
che illustra della vita del tempo. Tra
i pezzi da non perdere, ci sono sicuramente i mobili in stile Luigi XIII e
Reggenza e - ma questa è impossibile perdersela - la vista che si gode da una grande terrazza ricavata
dalla Colleggiata cinquecentesca di
St. Saveur. Da visitare assolutamente anche la chiesa, che custodisce
una cassa d’organo del XVII secolo
e i resti della tomba di Madame de
Sevigné che si affaccia su una piazza solitaria sulla quale fioriscono le
famose rose di Grignan.
Cespugli di questi fiori, di color rosa chiaro e leggermente spampanati nella fioritura, ce ne sono in tutto
il paese e nei dintorni, addossati ai
muri in cerca di protezione dal soffio
ostinato del Mistral. Un vero “prodotto tipico”, proprio come la lavanda, che si trasforma nell’ingrediente di base utilizzato dagli artigiani e
dalle piccole industrie cosmetiche e
profumiere della zona.
RA Tourisme/M. Rougy
U
na produzione di oltre 1000 lettere, di cui quasi
800 indirizzate alla figlia Marguerite-Françoise,
fanno di Madame de Sevigné la regina del genere epistolare. “Colta come un uomo” (una vera
eccezione, per il Seicento) Madame de Sevigné
perde il marito quando ha 26 anni e 2 figli piccoli,
in seguito a un duello per l’amante di lui. Umiliata
e offesa, prima si ritira nel suo castello in Bretagna
e poi torna ad occupare la posizione che le spetta
nella vita mondana parigina. Con grande anticonformismo, non si risposa, ma dedica la vita all’amicizia
con le maggiori personalità dell’epoca e soprattutto
all’educazione dei figli. E quando MargueriteFrançoise si trasferisce con il marito nella Drome,
nel castello di Grignan, le indirizza una media di
tre lettere a settimana: un resoconto vivace delle
sue giornate parigine, ma anche il diario sincero di
una madre nostalgica. Più volte ospite al castello di
Grignan, Madame de Sevigné inizialmente detesta
l’accento e la natura del sud. “Qui tutto è eccessivo”,
scrive riferendosi al Mistral che soffia in inverno e al
caldo dell’estate. Poi, un soggiorno dopo l’altro, se
ne innamora profondamente.
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
Maison du Marquis
Montée du Tricot,
//lamaisondumarquis.com
Un ristorante semplice ma
buono, con tavolini all’aperto
in una piccola traversa che
sale verso il castello. Menu
decouverte a 39 euro.
Restaurant Le Poème de Grignan, Rue Saint Louis
Tel. 04 75911090
www.lepoemedegrignan.com
Muri gialli, tovaglie gialle e...
nel piatto il sapore del sole,
per questo ristorante ricavato
da una casa del villaggio e
arredato secondo tradizione. A
mezzogiono menù a 29 euro,
per la sera da 28 a 39 euro. E
in inverno i piatti hanno l’aroma del tartufo di Grignan.
Dormire
Hôtel - Restaurant Sévigné
Le village, Grignan
Tel. 04 75465097
www.hotel-sevigne-grignan.com
Vicino al castello, un due stelle
di grande charme con un ottimo rapporto qualità-prezzo. La
camera doppia costa a partire
da 68 euro, prima colazione
esclusa.
Clair de la Plume
Place du Mail, Grignan, tel. 04
75918130
www.clairplume.com
Dieci camere dieci e lode, con
ristorante all’altezza. In questo
tre stelle troverete grande atmosfera e ottimo servizio. Camera doppia a partire da 135
euro, colazione esclusa.
29
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
01
01 UN’OASI
NEL VERDE
Ristorante biologico
con tavoli all’aperto
e una piscina
naturale in mezzo
al verde per Claire
de Plume Le Jardin,
a Grignan.
02 l’OLIO di
nyons
Le olive nere dalle
quali si ricava un
olio Doc.
03 VISITE
GASTRONOMICHE
Degustazioni e
visite guidate nei
frantoi di Nyons.
04 la cultura
del biologico
La Drôme è una
regione agricola,
specializzata
in coltivazioni
biologiche.
30
02
Cadeaux e charme
Sulla discesa che dal castello porta
al paese si incontra un piccolo negozio di oggetti in terracotta, Poterie (15, rue du Chateau), in cui si
può assistere alla produzione, completamente artigianale. Tra i souvenir da portare a casa, un minuscolo piatto dal fondo ruvido che viene
utilizzato per sminuzzare l’aglio. Per
spaziare dai piatti, ai tessuti, ai piccoli mobili per interno ed esterno, a
Grignan c’è Atelier & Boutique de
deco, negozio in cui tutto è selezionato con gusto sopraffino dalla proprietaria (3 rue sous les Remparts,
tel. 04 75501809) e venduto a un
prezzo incredibilmente economico
per gli standard italiani. Nello stes-
so edificio, basso e antico come tutte le case del paese, c’è Une maison
de village, appartamento di charme
in perfetto stile provenzale, con terrazzo, che viene affittato su base
settimanale. Per chi preferisce la soluzione hotel, Grignan ne offre due
di grande atmosfera. Il più economico, con stanze a tema e una bellissima posizione nel cuore del villaggio, è l’hotel Sevigné. Il più raffinato
è Clair de Plume, piccolo albergo
diffuso che occupa due antichi edifici adiacenti, uno nobile e uno agricolo, separati e preceduti da giardini. In uno c’è una piccola piscina,
sull’altro si affaccia il ristorante e la
reception. L’ingresso al complesso avviene da una minuscola piazwww.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
za in cui si trova una bella fontana
coperta. Percorrendo la strada che
scende da questa e poi svoltando
a sinistra si arriva a Clair de Plume
Le Jardin, un giardino protetto da un
muro di cinta che nasconde una piscina naturale (la depurazione delle
acque avviene senza l’utilizzo di sostanze chimiche), un ristorante biologico con tavoli all’aperto e in un
angolo una “suite” pour les amoreux, come dicono da queste parti
(amorosi o no... beati loro!).
A Nyons tra frantoi
e distillerie
03
04
Non andate a Nyons se siete dei tipi competitivi, se siete legati sentimentalmente a una regione italiana che produce olio, se vi secca
ammettere che altri fanno meglio di
noi. La considerazione è inevitabile
a Nyons, paese che sorge nella piana del Tricastin, ben riparata dalle
montagne che la circondano, e produce olio d’oliva. Non un olio qualsiasi - ma un AOC, Appellation d’Origine Controlée, e anche un olio bio
- attorno al quale si è saputo valorizzare e costruire moltissimo (imparate, italiani, imparate). Il punto di partenza è un’oliva nera, detta tanche,
che viene raccolta dopo il primo gelo, a dicembre. La piena maturazione e il “congelamento” della polpa
conferiscono alle olive un sapore
molto dolce, fruttato, ricco, ma non
soverchiante. Che ovviamente si ritrova nell’olio e che si impara a riconoscere e apprezzare partecipando alle degustazioni e visite guidate
nei frantoi. Addirittura, la piccola
Nyons ha dedicato al suo oro liquido un museo, Musée de l’Olivier, ri31
RA Tourisme/S. Maviel
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
01
cavato in un bellissimo frantoio non
più utilizzato, che si trova nei pressi del ponte romano (http://vieuxmoulins.free.fr, tel. 04 75261100).
Per scoprire come avviene la produzione, anche ai giorni nostri, l’indirizzo giusto è l’Huilerie Richard (www.huilerie-richard.com tel. 04
78287448) che si trova subito fuori dal paese e si raggiunge agevolmente con una breve passeggiata.
In funzione dal 1885, organizza visite guidate anche individuali, sempre gratuite, con degustazione. Oltre a quello di produzione propria,
si possono acquistare oli di provenienza diversa e molti prodotti locali, dalle conserve alimentari ai
prodotti di bellezza, al tipico artigianato provenzale.
Un’altra tappa per conoscere le tipicità locali e fare acquisti intelli32
02
genti è la distilleria Bleu Provence
(58, Promenade de la Digue, tel. 04
75261042, www.distillerie-bleu-provence.com) attiva da 60 anni e oggi
specializzata nella produzione di essenze bio. Con una visita guidata si
accede alla distilleria vera e propria,
mentre nel negozio si può fare incetta di ogni genere di profumo, essenza (soprattutto di timo e lavanda) e
saponi di ogni colore e forma. Da vedere a Nyons anche la città vecchia,
quartiere costruito su una collina,
che inizia alle spalle di place du Dr
Bourdongle, tutta porticata. Imboccando rue de la Résistance e rue de
la Mairie si arriva in rue des PetitsForts, con case del Trecento, e da
qui nella piazza su cui si trova l’antica torre Randonne e una piccola
cappella, Notre-Dame-De-Bon-Secours. Fitta di case antiche, la zona
01 arte in
mostra
Il Castello di
Montélimar,
utilizzato come
carcere fino al 1926,
è oggi la sede di un
centro espositivo
dedicato all’arte
contemporanea.
02 un museo
nel frantoio
Il Musée de l’Olivier
di Nyons, ricavato
in un antico
frantoio non più
in uso.
03 Il PIù BELLo
di tutti
Il paesino di
Le Poët-Laval,
classificato come
uno fra i 100
villaggi più belli di
tutta la Francia.
www.turistipercaso.it
RA Tourisme/P. Fournier
Rodano-Alpi Itinerario prodotti tipici e bio
03
è anche una miniera di piccoli ristoranti e épicerie fine, negozi alimentari di qualità a prezzi ragionevoli.
Gran finale
a Le Poët-Laval
Un itinerario in campagna non può
finire con una città, seppur piccola
come Nyons. Per una degna conclusione, ecco Le Poët-Laval, poco più
di un castello arroccato in cima a un
colle aguzzo, nonché uno dei 100
villaggi più belli di Francia, a cui si
accede con una passeggiata a piedi. Perfetto anche nel suo essere un
po’ diroccato, Le Poët-Laval conserva la dimora di un cavaliere di Malta,
un torrione del XII secolo e i resti di
un’antica chiesa. E inoltre un albergo di charme con vista sulla valle e,
per non rinunciare a niente, un ristorante gastronomico.
03
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
La Farigoule,
23 rue des déportés,
Nyons
Tel. 04 75260701
Piccolo dentro e piccolo fuori
(ha soltanto quattro tavolini
all’aperto), va bene per un pasto veloce e gustoso, a pranzo
o a cena. Ottima la Raviole du
Delphiné, ravioli ripieni del formaggio Conté, una tipica ricetta
della zona.
Si possono mangiare due piatti
con 15 euro.
Dormire
Hotel Les Hospitaliers,
Le Poët Laval
Tel. 04 75462232,
www.hotel-les-hospitaliers.com.
L’hotel è ricavato in un antico
edificio, preceduto da una placida piazzetta. Per chi non ama
la soluzione albergo c’è anche
la possibilità di affittare un ap-
partamento che può ospitare
fino a cinque persone. E tutto,
compreso il ristorante gastronomico, è a pochi passi, negli edifici che circondano la casa del
Cavaliere di Malta. Prezzo per
camera a partire da 70 euro.
Per saperne di più
L’itinerario si sviluppa
attraverso due dipartimenti:
Ardèche e Drôme
Per informazioni:
www.ardeche-guide.com
www.drometourisme.com
Per l’ufficio del turismo di
Vallon Pont d’Arc e delle Gole
dell’Ardèche:
www.vallon-pont-darc.com
Grignan:
www.guideweb.com/grignan
Nyons: www.paysdenyons.com
Le Poët Laval:
www.paysdedieulefit.eu
33
Megève Tourism
la mont
agna pe
rfetta.
barones
Megeve,
sa de Ro
“scopert
thschild,
le piste
a” nel 19
e’ oggi il
da sci ch
16 dalla
paradiso
e in esta
degli spo
te divent
rtivi per
ano mete
di passeg
giate.
e / M. Buscail
Rodano-Alpi Itinerario montagna
Una destinazione
all’altezza!
Nel Rodano-Alpi si trovano i maggiori comprensori sciistici d’Europa
(coperti di neve pure in pieno agosto). Ma anche i laghi più grandi
e più puliti del Paese e città bellissime dalla storia millenaria. Un viaggio
alla scoperta del volto più attivo e sportivo (e italiano) della regione
Rispetto ad altre città della regione, Chambéry rischia di fare la figura della sorella brutta (però, ve
lo diciamo subito, non è per niente
brutta… ma si sa che tutto sta nel
34
lago
d’annecy
Lac Annecy
abbaye-de
hautecombe
Affacciata su un
lago e attraversata
da un fiume, Annecy viene chiamata
la Venezia della
Savoia.
aix-les-bains
chambéry
s av o i a
m o nte
bianco
Megève è al
tempo stesso una
stazione sciistica
molto elegante
ed esclusiva e un
tipico villaggio di
montagna che
ha mantenuto
intatte cultura e
tradizioni locali.
RA Tourisme/P. Blanc
Fascino savoiardo
megève
annecy
lago di
bourget
Sospesa tra il
fiume Isère e la
montagna, la bella
città di Grenoble
si trova a meno
di 30 minuti dalle
più famose località
sciistiche dell’arco
alpino.
grenoble
les deux-alpes
www.turistipercaso.it
CMegève Tourisme / Bionnassay
I
l Rodano-Alpi è vicino all’Italia,
ma le sue montagne ancora di
più: sono letteralmente appoggiate al confine (pochi chilometri di
distanza, nella storia, comportano
grandi conseguenze). Per iniziare
l’itinerario tra parchi naturali, località alpine e città internazionali, però,
conviene spostarsi un po’ più verso
ovest: a Chambéry, l’antica capitale
della Savoia nonché terra d’origine
dei futuri re d’Italia.
parc natio
de la vanoi
it
Rodano-Alpi Itinerario montagna
RA Tourisme/JL. Rigaux
02
01
RA Tourisme/J. Bouchayer
01 Chambéry Le Carré Curial, uno dei centri culturali
della città.
02 pachiderma a metà La fontana degli elefanti, che i
locali chiamano scherzosamente dei “senza sedere”.
03 Le Chateau des ducs Il castello, antica residenza
dei Savoia, oggi sede della Prefettura.
ch
megève
CMegève Tourisme / Bionnassay
monte
bianco
tignes
parc national
de la vanoisse
i ta l i a
03
confronto!). Non ha le ricchezze architettoniche e la vita di Lione, non
ha il fascino operaio di Grenoble,
non ha la sfolgorante bellezza di
Annecy. Però ha molto charme, antichi quartieri ben conservati e una
serie di particolarità uniche. E tutto questo, mescolato insieme, fa
sì che questa città tranquilla e un
po’ montanara (si trova a poco più
di 200 m sul livello del mare, ma è
circondata dalle cime) sia una delle destinazioni più amate dagli italiani nel Rodano-Alpi. Dai piemontesi in primis, per vicinanza e per
“assonanze” storiche: Chambéry
fu capitale della Savoia, lasciata
dai nostri re per trasferirsi a Torino
e partecipare alla nascita dell’Ita-
lia unita. Una “lezioncina” di storia inevitabile in quest’anno, visto
che nel 2010 la Savoia festeggia il
150mo anniversario del ricongiungimento alla Francia.
Il punto di partenza ideale per visitare la città è rue de Boigne, una
strada tutta a portici che collega i
due simboli: la fontana degli elefanti al castello. Iniziamo dalla prima, che qui tutti chiamano fontana dei senza sedere (in effetti
dall’obelisco “spuntano” solo le
parti anteriori dei pachidermi) il
monumento con cui la città celebra il generale de Boigne (17511830), condottiero che guadagnò
una fortuna in India e… ne destinò
una buona parte alla sua città na35
tale, ampliandola e bonificandone i terreni insalubri. Per raggiungere l’altro estremo della strada si
passa davanti a Au Fidèle Berger,
rinomata pasticceria con mobili d’epoca dove si può assaggiare
la torta di Savoia, semplice e leggera, ricoperta di zucchero a velo.
Ed eccoci al castello. Antica residenza dei conti di Savoia, è un insieme di edifici costruiti a partire
dal Medioevo dove oggi si trovano gli uffici del comune e del consiglio generale. Fa parte del complesso anche la quattrocentesca
Sainte Chapelle, dove si trova una
copia della sindone (l’originale è
a Torino dal 1578). Nella Tour Yolande c’è il gran carillon, insieme
di 70 campane classificato al primo posto in Francia, che nel primo
e terzo sabato di ogni mese, alle ore 17.30 dà il via a un concerto che... davvero non si può non
sentire. Da vedere anche la colorata place Saint- Léger, cuore primitivo della città e oggi una delle piazze più vive, di giorno e alla
sera, e rue Basse du Chateau, che
conserva - ed ecco una delle particolarità di Chambery - le ultime
passerelle aeree della città. Un’altra chicca è più difficile da scovare, ma ancora più “gustosa”: sono le gallerie sotterranee scavate
in occasione della Seconda Guerra
Mondiale che un maestro formaggiaio di Chambéry, Denis Provent,
ha trasformato in grotte per l’affinamento dei formaggi tipici, come
la toma des Bauges e quella di Savoia. Per consentire agli allevatori
di continuare a fare il loro mestiere, guadagnando quello che serve
36
RA Tourisme/J. Bouchayer
Rodano-Alpi Itinerario montagna
01
01 LA CASA museo
Les Charmettes,
la casa dove il
giovane Jean
Jacques Rousseau
trascorreva le sue
vacanze, è oggi un
piccolo museo.
02 fascino
discreto
La bella scalinata
di un antico
palazzo a
Chambery.
03 compro
e vendo
La Grande Braderie
è un mercatino
a cui chiunque
può partecipare
e che va avanti
ininterrottamente
per un intero
weekend, notte
coimpresa.
per vivere, da anni monsieur Provent paga il formaggio prima che
questo sia fatto. Per assaggiare
queste specialità, buone in tutti i
sensi, bisogna andare alle Laterie
del Halles (2 place de Genève, tel.
04 79337717).
Les Charmettes,
les amours
A cinque minuti di auto da Chambéry, tra i boschi che circondano la città, Les Charmettes è la casa in cui
il giovane Jean Jacques Rousseau e
“maman”, la più matura Madame
de Warens, trascorrevano le estati
ai tempi della loro liason. Ginevrino di nascita, il futuro autore delwww.turistipercaso.it
RA Tourisme/J. Bouchayer
Rodano-Alpi Itinerario montagna
03
02
le Confessioni visse diversi anni in
città. Per sua esplicita ammissione,
i mesi trascorsi a Les Charmettes
(oggi un piccolo museo attorno al
quale è stato ricostruito il giardino
come doveva essere nel XVIII secolo, con le stesse specie botaniche)
furono i più felici della sua vita. Ed
è facile credergli, immaginando gli
stessi glicini fioriti sulla facciata e
gli interni semplici e luminosi. Nelle serate estive, il giardino diventa
teatro di letture e spettacoli, mentre in tutti gli altri momenti ci si può
accontentare delle citazioni che si
leggono in trasparenza sulle finestre, come per suggerire un modo
nuovo di guardare le cose.
RA Tourisme/J. Bouchayer
Brocantage (e non solo)
in piena notte
L
a Grande Braderie è il più famoso appuntamento
di Chambéry. Va in scena due volte all’anno,
nell’ultimo fine settimana di settembre e di aprile e
consiste in... tutti che vendono tutto. Si inizia alle
ore 17 del sabato, nelle vie del centro. Chiunque può
partecipare, vendendo il vecchio e il nuovo di cui si
vuole disfare. E quando cala l’oscurità, niente paura:
gli acquisti proseguono alla luce delle torce, fino al
mattino e poi ancora avanti per tutta la domenica.
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
Le Saint Réal, 86 rue
Saint Réal, Chambéry,
tel. 04 79700933,
www.restaurant-saint-real.com
Subito dietro rue de Boigne
(impossibile quindi non passare qui davanti), un ristorante che è stato ricavato in un
edificio del XVII secolo e nella
piccola chiesa adiacente. Non
è particolarmente economico
(si mangia con 40 euro), ma
ne vale la pena. Specialità savoiarde e francesi.
Dormire
Hotel des Princes, 4 rue
de Boigne, Chambéry,
www.hoteldesprinces.eu
Un tre stelle in posizione eccezionale, sul “corso”di Chambéry, ricavato da un antico convento di suore. Di quest’epoca
resta la volta a crociera della
cappella che oggi è adibita a
sala convegni. Le stanze sono
state completamente rinnovate, in stile alpino.
Camere doppie a partire da
95 euro.
37
RA Tourisme/E. Maulave
Rodano-Alpi Itinerario montagna
01
Un lago da primato
Aix-les-Bains è una cittadina termale costruita a pochi chilometri dal lago di Bourget. Meta top in Europa
all’inizio del Novecento - periodo a
cui risale la maggior parte delle ville
spettacolari costruite qui - ha vissuto un periodo di crisi quando la vacanza spesa a “passare le acque”
ha smesso di essere di moda. In
anni recenti ha saputo trasformarsi, reinventarsi, tornando a registrare un grande successo di critica e
di pubblico. A conquistare entrambi, la gastronomia, gli edifici Belle
Epoque e le tante possibilità offerte
dal lago. Per quanto riguarda il primo punto, parlano i numeri: con poco più di 25.000 abitanti, conta tre
chef stellati. Quanto all’architettura,
Aix-les-Bains è notevole per le opere di due epoche storiche molto lontane. Risalgono all’età romana l’arco di Campanus, che sorgeva nella
38
necropoli a significare il passaggio nell’aldilà, e il tempio di Diana,
con belle mura a secco. Circa 18 secoli dopo, ricchi e nobili provenienti da mezza Europa scelsero Aix-lesBains come località di villeggiatura,
facendosi costruire case principesche. In buona parte private, o trasformate in più accessibili residence, non sono facilmente visitabili,
ma ci si può fare un’idea “sbirciando” tra siepi e cancelli. Aperto a tutti
è invece l’edificio simbolo di quegli
anni, testimone perfetto dell’atmosfera Belle Epoque: il Casinò Grand
Cercle. Si trova vicino al municipio e
ha sale decorate con mosaici scoperti per caso durante i lavori di ristrutturazione. Da vedere anche le
Terme Pellegrini, costruite nella prima metà dell’Ottocento. Infine, il lago di Bourget. Ovvero il lago naturale più grande di Francia, lungo 18
km. Oltre ad essere completamente
01 il più grande
di francia
Il porticciolo
turistico sul lago
di Bourget, a pochi
chilometri da Aixles-Bains. Lungo 18
km, è il più grande
lago naturale di
Francia.
02 eleganza
un po’ rétro
Perfetta atmosfera
Belle Epoque per
l’edificio del Casinò
Grand Cercle.
03 SPORT
ACQUATICI
Il lago di Bourget
è interamente
balneabile e in
estate le sue acque
tiepide consentono
di divertirsi con
ogni tipo di
sport, dallo sci
nautico al surf alle
immersioni.
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario montagna
RA Tourisme/JL. Rigaux
02
RA Tourisme/S. Maviel
balneabile (le acque sono pulitissime e in estate raggiungono la temperatura di 27°C, superiore a quella
del mare) è una miniera di attività.
Qui si fa sci nautico, surf, immersioni, passeggiate a piedi o in bicicletta, ma anche canoa, pesca, bird
watching e… non solo. Stretto e lungo, il lago ha infatti una sponda abitata (quella di Aix-les-Bains) e una
selvaggia. Passando con il battello
si vedono i nidi degli uccelli e le tane dei castori europei (e si vedono
davvero anche i castori, dei “bestioni” da 30 kg per 1 metro).
03
Tutte le fedi
di Hautecombe
La navigazione più richiesta sul lago di Bourget (Bateaucanal, www.
bateaucanal.com) è quella che in
circa 30 minuti porta all’abbazia
di Hautecombe, mausoleo dei Savoia considerato il capolavoro dello stile gotico trobadorico. L’edificio più antico di tutto il complesso
è quello che si trova più vicino
all’imbarcadero: la Grange batelière, silos quasi sull’acqua costruito
dai monaci cistercensi nel XII secolo che ospitò le tombe dei primi
sovrani. Una piccola passeggiata
in salita porta invece all’abbazia
vera e propria, costituita da una
chiesa e da una serie di corpi (con
i “soliti”, bellissimi chiostri) destinati ad ospitare i monaci e le loro
attività. Lasciata andare a partire
dal XV secolo e poi completamente abbandonata negli anni della
Rivoluzione Francese, quando addirittura diventò una fabbrica di
maioliche, il complesso rinacque
nella prima metà dell’Ottocento,
39
RA Tourisme/E. Maulave
Rodano-Alpi Itinerario montagna
Il mausoleo
dei re
L’abbazia di
Hautecombe,
mausoleo
dei Savoia, si
raggiunge con una
breve navigazione
in battello. Le
tombe dei sovrani
si trovano nella
Grange batelière,
un silos costruito
dai monaci
cistercensi nel XII
secolo.
con il restauro da parte dell’architetto piemontese Melano e gli investimenti del re Carlo Felice. Di
particolare interesse le decorazioni interne, con circa 30 monumenti funebri e 300 statue, tra cui la
bellissima Pietà scolpita da Cacciatori. Oggi nell’abbazia vive la
comunità cattolica a vocazione
ecumenica Chemin Neuf, nata a
Lione nel 1973, che riunisce laici,
sacerdoti, coppie e credenti di altre religioni, in un’esemplare torre
di babele della fede.
www.chemin-neuf.org.
La Venezia di Savoia
Affacciata su un lago e attraversata da un fiume, non si poteva
sottrarre alla definizione di piccola Venezia. E infatti ad Annecy
questa definizione è stata puntualmente affibbiata (Venezia del40
la Savoia, per l’esattezza). Ovviamente a Venezia Annecy non
assomiglia affatto, ma è comunque una cittadina bellissima. Bellissima e fortunata, per il sito meraviglioso che occupa e per come i
suoi abitanti lo hanno saputo preservare. Anche se è praticamente
impensabile vedendo il lago oggi,
negli anni ‘50 la situazione era veramente critica: l’acqua inquinata, torbida e maleodorante, con
pesci sempre più scarsi. Poi tutti, ma proprio tutti, gli abitanti del
lago accettarono di pagare di tasca propria il collettore che raccoglie gli scarichi di casa in casa, con
un tracciato di circa 45 km attorno al lago. E il risultato è un’acqua
che sembra quella della Sardegna
nei momenti migliori, ma che in
più è circondata da piste ciclabili
chilometriche, placide spiaggette
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario montagna
01
01 passeggiando
lungo i canali
I fuochi
di Annecy
Annecy viene
chiamata anche
la Venezia della
Savoia per i suoi
canali attraversati
da romantici
ponticelli.
O
gni anno, l’appuntamento
con la Festa del lago è per
il primo sabato di agosto (il 7,
nel 2010). La prima volta venne
organizzata nel 1576, in onore
di Emanuele Filiberto, principe
di Savoia. Concerti, mercatini e
feste animano il lago e la città
per tutto il fine settimana, ma il
momento clou è alla sera, con
due ore ininterrotte di fuochi,
e di effetti speciali, “moltiplicati” dal riflesso del lago. Una
manifestazione bellissima, che
attira molti visitatori (e quindi
se volete essere tra loro affrettatevi a prenotare).
02 Il castello
in riva al lago
Lo Chateau
de Duingt,
chiamato anche
Chateauvieux, fu
realizzato in epoca
medievale sul lago
di Annecy.
Lac Annecy
Lac Annecy
e castelli quasi pieds dans l’eau.
E, come accade nel vicino lago
di Bourget, in estate l’acqua raggiunge una temperatura superiore a quella del mar Mediterraneo.
(per tranquille escusioni a pelo
d’acqua: Compagnie des bateaux
du lac d’Annecy, tel. 04 50510840,
www.annecy-croisieres.com)
Il monumento più famoso di Annecy è senza dubbio il Palais de l’Ile,
edificato nel XII secolo su una piccola isola naturale (impossibile non pensare a Parigi) che sorge sul Thiou. Prima residenza del
conte di Ginevra, poi sede della Zecca e quindi delle prigioni e
del palazzo di giustizia, l’edificio è
stato trasformato in un museo, nel
quale si possono visitare le celle
02
41
Lac Annecy
Rodano-Alpi Itinerario montagna
e gli alloggi delle guardie. Da non
perdere anche la porticata rue Sainte Claire, una delle più importanti arterie delle città vecchia oggi piena di
negozi, e la chiesa quattrocentesca
di Saint Maurice esempio di stile gotico fiammeggiante. Alla sinistra del
coro c’è un bel dipinto trompe l’oeil,
dello stesso periodo. L’altra chiesa
simbolo della città è quella intitolata
a San Francesco di Sales (il “signore”
di Annecy). Costruita nel Seicento, fu
trasformata in caserma, in manifattura e quindi in appartamenti e magazzini; oggi è il punto di riferimento
della comunità italiana. Altro genere di incontri, almeno secondo la tra42
Un ponte per gli
innamorati
Il Pont des Amours,
sospeso sul Canal
du Bassé, unisce
il parco di Champ
de Mars con Les
Jardins d’Europe.
dizione, sono quelli che si fanno sul
Pont des Amours, sospeso sulla distesa di piccole imbarcazioni del Canal du Bassé che separa il parco di
Champ de Mars da Les Jardins d’Europe, con piante provenienti da tutta
Europa e sequoie americane. Infine,
la vista migliore di Annecy si gode
dal Musée-château, un insieme di
edifici (da notare la torre della Regina, con mura di oltre 4 m) costruiti
a partire dal XII secolo. Il castello si
trova in cima alla piccola altura che
sorge a ovest del lago e si raggiunge
comodamente a piedi, con una passeggiata di 5 minuti tra ripide montée e strade ombreggiate.
www.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario montagna
Lac Annecy
01
Megève Tourisme / Bionnassay Images
Megève, la montagna
della baronessa
02
01 le torri di guardia Lo Chateau de Menthon Saint-Bernard,
costruito nel Medioevo come fortezza militare.
02 IL FASCINO DEL PASSATO L’attrattiva di Megève è dovuta
anche all’aver saputo conservare intatte le originarie costruzioni
realizzate interamente in legno e circondate dai giardini.
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
Le Cochon à l’oreille,
quai Perrière, Annecy, tel.
04 50459251,
www.cochon-annecy.com
Un ristorante a tema che più di
così non si può. E il tema è…
il maiale! Celebrato nei piatti,
con la proposta di un’ottima
salumeria, ma poi anche in
statue disseminate nel dehors,
e in tutto il decoro interno.
Ambiente semplice e acco-
glienza più che cordiale. Si
mangia bene con 25 -30 euro.
Dormire
Hotel Splendid, 4, Quai
Eustache Chappuis, Annecy, tel. 04 50452000, www.
hotel-annecy-lac.fr/
Proprio davanti al lago, un tre
stelle classico, con connessione wifi gratuita
Camera doppia a partire da
118 euro.
Prima di entrare nei progetti di Noémie de Rothschild, Megève era un
piccolo e tranquillo villaggio di montagna. Stanca di dover andare a St.
Moritz per sciare con gli amici principi e milionari, nel 1916 la baronessa chiese al suo maestro di sci
quale località francese si sarebbe
potuta trasformare nell’equivalente
di quella svizzera. Si trattava di valutare la posizione naturale, i pendii, l’accessibilità. Per fortuna della
val d’Isère, il maestro disse Megève
e la baronessa gli credette. Il resto
della storia non bisogna leggerla: la
si comprende con una passeggiata di 5 minuti nel centro del paese.
Megève è una località cresciuta in
anni in cui il turismo era un lusso
per pochi, che ha saputo conservare moltissimo del suo passato povero e montanaro. Il risultato è un mix
straordinario di alberghi di lusso (e
di charme) accanto alle vecchie fattorie completamente in legno, con
piccolo giardino attorno, che ancora
campeggiano nel centro del paese.
Considerando il costo astronomico
del terreno al metro quadro, difendere le vecchie costruzioni e gli spazi liberi deve essere stato uno sforzo pressoché eroico, ma il risultato
è eccellente. E il bello è che, nonostante le premesse, Megève non è
una località snob. Elegante, certo,
e di livello, ma comunque accessibile. Sembra un miracolo? Ci si crede già un po’ di più seduti al tavolo del Bistrot Flocons Village, del 2
stelle Michelin Emmanuel Renaut
che a Megève ha anche un albergo
di lusso e un ristorante gastrono43
mico. L’ambiente è semplicemente
montano, con travi a vista e muri rustici, e la cucina semplicemente sopraffina, con formule a meno di 30
euro. Un altro indirizzo per deliziare
il palato è la Confiserie Les Flocons
de Neige dove la specialità – sorpresa! – sono i flocon (cioè fiocchi di
neve), morbidi cioccolatini fondenti
rivestiti da una glassa di zucchero,
in uno straordinario contrasto di colori e consistenza. Ovviamente non
si viene a Megève per fare shopping, ma se non vi potete trattenere
andate da Armand Allard (www.aallard.com), prestigiosa marca di abbigliamento sportivo che 80 anni fa
inventò i fuseaux e che ancora oggi
“finisce” tutti i capi su misura, una
volta che sono stati acquistati.
Ma allora per cosa si viene a
Megève? In estate per le meravigliose passeggiate, da fare a piedi,
in bicicletta, a cavallo e, nel paese,
anche a bordo di un calesse traina44
Megève Tourisme / JL Chauveau
01
Megève Tourisme / Bionnassay Images
Rodano-Alpi Itinerario montagna
02
01 SIGNORI
in calesse!
Per andare a fare
shopping in centro
si può prendere
il tradizionale
calessino trainato
da cavalli.
02 PASSEGGIATE
IN ALTA QUOTA
Frequentata
d’inverno per le
sue 221 piste
da sci, nella
stagione estiva
Megève consente
meravigliose
passeggiate da fare
a piedi, a cavallo o
in bicicletta.
to da cavalli (un modo concreto per
preservare il passato), in inverno per
le 221 piste, per un totale di quasi
450 km e soprattutto per la “giusta”
quota (si va da 1.113 a 2.350 m di altitudine) che garantisce neve bella e
temperature accettabili.
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
Bistrot Flocons Village 74, Rue Saint
François, tel 04 50783501,
www.floconsdesel.com
Formule a 24 o 29 euro, un piatto unico a
18. Proposte innovative ma sempre molto
leggere, con la “garanzia” di Emmanuel
Renaut. Ricordatevi di prenotare.
Dormire
Terrass Park Hôtel, 377 Route
d’Odier, Megève, tel. 04 50210476,
www.terrasspark.com
Uno chalet a pochi minuti a piedi dal centro di Megève, ma in posizione tranquillissima. Di categoria 3 stelle, ha 18 camere
appena rinnovate, con tanto legno e tessuti tipici. La vista è spettacolare. Camera
doppia a partire da 85 euro.
www.turistipercaso.it
2010 Les 2 Alpes
Rodano-Alpi Itinerario montagna
Le regine dell’estate
Il Rodano-Alpi ha 170 stazioni sciistiche e 16 comprensori. Mettendo
tutto insieme, è la destinazione a
tutto sci più grande del mondo. Ma
non basta: è anche la regina dello
sci estivo, praticato soprattutto sul
ghiacciaio della Grande Motte (a Tignes) e su quelli di Mont-de-Lans e
Mantel (a Les Deux Alpes), tutti oltre quota 3.000 m. Se ardete per il
sacro fuoco dello sci anche quando
gli altri sognano il mare, qui trovate
pane per i vostri denti. Quale località scegliere, però? Dipende da cosa
si cerca, ovviamente. In estrema sintesi, Tignes è per sciatori duri e puri (anche se qui si possono praticare
un’infinità di sport), con un’efficientissima “metropolitana” che in 7 minuti porta dal centro del villaggio al
ghiacciaio. Per la serie, non bisogna
sottrarre tempo prezioso allo sci. Oltre che per i suoi ghiacciai e le sue piste, invece, Les Deux Alpes è una ve
verdi vallate,
bianche vette
Posta ai piedi del
ghiacciaio Montde-Lans, Les Deux
Alpes è una località
apprezzata dagli
sciatori, ma anche
dagli appassionati
di mountain-bike.
ra attrazione per gli appassionati di
mountain-bike, con piste dedicate
comprese tra quota 3.200 e 700 m
sul livello del mare. Non a caso, la località ha anche ospitato, nello scorso
giugno, il Mondial du VTT. Con partenza rigorosamente sulla neve!
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare & Dormire
Un solo indirizzo per Tignes e uno per Les Deux
Alpes, ma garantiti al 100%.
Les Deux Alpes – Chalet Mounier, 2 rue de la Chappelle, tel.
www.chalet-mounier.com,
Un vero chalet, tutto in legno
dentro e fuori, che ospita un
hotel 3 stelle e un ristorante
con 1 stella Michelin. Il tutto
a prezzi straordinari: mezza
pensione a partire da 80 euro
a testa e menu a partire da 40
euro. E c’è anche una cantina
con 15.000 bottiglie.
Tignes – Le Marais, Les Boisses
tel 04 79064006, www.hotel-le-
marais.com
D’accordo, non è in pieno centro (per arrivare alla “metro”
bisogna prendere la macchina), ma è davvero di charme,
con tanto legno e tanta pietra
a vista. E, dalla terrazza attrezzata con cuscini e coperte, il
panorama è semplicemente
meraviglioso. C’è anche una
spa con sauna e vasca idromassaggio. Nel ristorante con
veranda, cucina francese secondo tradizione preparata solo con ingredienti freschissimi.
Si mangiano due piatti con 3040 euro. In estate, trattamento
di b&b per persona a partire
da 65 euro.
45
Grenoble Tourisme et Congrès
01
02
Grenoble Tourisme et Congrès
RA Tourisme/P. Blanc
Rodano-Alpi Itinerario montagna
03
Grenoble, forse
non tutti sanno che...
• il suo nome deriva da Gratianopolis, dall’imperatore Graziano che le concesse lo status di città. Prima
si chiamava Cularo
• la sua università fu fondata nel 1339: il primo
passo di una storia culturale lunga e prestigiosa, soprattutto in ambito scientifico. La città ospita infatti il
Synchroton, accelleratore di particelle che è il luogo
privilegiato per lo studio dei raggi X, e il Minatec,
primo polo europeo di micro e nanotecnologie
• ha ospitato i Giochi olimpici invernali del 1968.
Grenoble è infatti letteralmente circondata dai massicci di Belledonne, Taillefer, Obiou e Vercors.
46
Grenoble, “l’italiana”
Se non fosse per l’architettura, che
sa di Francia e sa di Nord, a Grenoble
ci si sentirebbe un po’ in Italia (e pure del Sud). Con questo accento parlano i vecchi nei caffè, con gli stessi
modi guardano e salutano. E dopo
aver vissuto l’immigrazione dall’altra parte, è interessante ritornare a
vedere dal vivo come ce la siamo cavata noi, partiti in massa da Corato
e da Somatino per entrare nelle miniere d’argento a pochi chilometri da
Grenoble oppure per diventare operai nelle tante manifatture di guanwww.turistipercaso.it
Rodano-Alpi Itinerario montagna
01 in fondo
scorre il fiume
Passeggiata
sulla montée de
Chalemont strada
panoramica che
arriva fino al Musée
Dauphinois.
02 fontana della
rivoluzione
La fontana des
trois ordres
commemora le
Journées des Tuiles,
gli avvenimenti
che, nel 1788,
diedero il via
alla Rivoluzione
Francese.
03 LA CITTà VISTA
DALL’ALTO
A Grenoble la
montagna è
onnipresente: la
teleferica de la
Bastille consente
di ammirare
un panorama
mozzafiato.
ti (lo storico business cittadino, con
un picco a fine ‘800, quando si producevano 18.000 paia di guanti di capretto all’anno). Sì, perché Grenoble
è una città con belle piazze su cui si
affacciano bei palazzi, ma ha anche
un’anima, e un fascino, operaio.
A proposito di belle piazze, l’elenco
può iniziare da Place Grenette, piena
di negozi e di ristoranti. Percorrendo
la Grand-Rue (il cardo dell’antica città romana) ci si imbatte nelle targhe
che ricordano i personaggi illustri
della città: Stendhal, il filosofo Condillac, gli ebanisti Hache. Ancora pochi passi ed eccoci in place St. André,
uno dei luoghi d’incontro più importanti della città, che ogni giorno (lunedì escluso) ospita un frequentatissimo mercato di frutta e verdura. Si
affacciano sulla piazza La Table Ronde, uno dei caffè più vecchi di Francia
(obbligatorio almeno fermarsi per un
caffè al banco) e il palazzo del Parlamento, un edificio lungo di cui si riconoscono le due ali, “interrotte” dalla
piccola abside di una cappella: in stile fiammeggiante a sinistra, in stile
rinascimentale a destra. Qui vicino
(2, rue Montorge) da Chardon Doré
si trovano le più famose specialità di
Grenoble: le noci (con cui si produce
anche l’olio) e la Chartreuse, liquore
a base di erbe realizzato dai monaci
di un vicino convento, secondo una
ricetta ancora coperta da segreto.
Per vedere l’anima operaia di Grenoble, invece, bisogna andare in Place des Herbes e nelle strade grigie
che si trovano alle sue spalle, luogo
dell’antica immigrazione italiana che
negli ultimi decenni si è trasformato
nel quartiere arabo. In rue Chenois,
oltre a un’ottima pasticceria maroc-
china (Patisserie Orientale), ci sono
alcune delle case gotiche sopravvissute in città. Da vedere quelle al n.8
e 10, entrambe del XV secolo. Per fare un balzo nel tempo, qui vicino c’è
Place Sainte Claire con le Halles che
portano lo stesso nome: un mercato
in vetro e mattoni costruito alla fine
dell’Ottocento dove si trovano buoni prodotti locali a prezzi onesti (e
da Le Bistroquet ci si può concedere
un’ostrica o una tartina con 1 euro!).
È il posto giusto in cui acquistare formaggi, miele e conserve varie.
COME, DOVE, QUANTO
Mangiare
La Ferme à Dedè 24 Rue Barnave,
Grenoble, tel. 04 76540033
È bello, è buono, è super-tipico. In “stile
fattoria”, ovviamente, con tanto di carro
per il fieno al centro della sala. Da provare il gratin Dauphinois, “pasticcio” di
patate cotto al forno probabilmente con
mezzo litro di panna. Non sarà dietetico,
ma è eccezionale. Si mangia con meno di
20 euro.
Dormire
Chateau de la Commanderie, 17 avenue d’Echirolles, Eybens (Grenoble),
tel 04 762534, www.commanderie.fr
Un vero castello a 10 minuti dal Grenoble,
con spa e un bel giardino intorno. Non
è super-economico, ma ne vale la pena.
Camera doppia a partire da 102 euro, colazione esclusa.
Per saperne di più
L’itinerario si sviluppa attraverso i dipartimenti
Savoie Mont Blanc e Isère.
Per informazioni:
www.savoie-mont-blanc.it
www.isere-tourisme.com
www.grenoble-tourisme.com
www.les2alpes.com
www.chambery-tourisme.com
www.lac-annecy.com
www.megeve.com
47
una regione in festa
4 giugno - 31 luglio
Nuits de Fourvière a Lione
Festival di musica e teatro nella cornice dei teatri romani di Lione
www.nuitsdefourviere.fr
25 giugno - 9 luglio
Jazz a Vienne
Nell’anfiteatro romano di Vienne
www.jazzavienne.com
15 agosto
Fete des guides a Chamonix
Le storiche guide di Chamonix in costume nei 4 giorni
della tradizionale festa della montagna e del Monte Bianco.
www.fetedesguides.com
9 settembre - 3 ottobre
Biennale della danza a Lione
Spettacoli di danza in strada e non con artisti internazionali
www.biennale-de-lyon.org
4 - 10 ottobre
Festival Lumière
Festival del cinema di Lione
Il festival si dedica principalmente alla storia del cinema, è alla sua seconda edizione
www.lumiere2010.org
18 novembre
Festa del Beaujolais nouveau nel Beaujolais
Il vino novello spillato ogni anno il 3° giovedi di novembre
www.beaujolais.com
20 novembre - 5 dicembre
Biennale del design di Saint Etienne
www.citedudesign.com
8 - 11 dicembre
Festa delle luci di Lione
I monumenti cittadini vengono illuminati da designer delle luci per creare effetti spettacolari
www.lumieres.lyon.fr
Regione Rodano Alpi
[email protected]
www.rhonealpes-tourisme.com
Atout France- Ente per lo sviluppo del turismo francese
[email protected]
www.franceguide.com