Ballottaggio Hollande-Sarkozy vero driver per le

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Ballottaggio Hollande-Sarkozy vero driver per le
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Ballottaggio Hollande-Sarkozy vero driver per le borse
Borse in netto ribasso nella seduta di ieri dopo l'esito delle elezioni in Francia, che ha visto sconfitto al primo turno
il leader del centro destra Sarkozy.
Un’altra giornata di forti vendite quella registrata ieri sui mercati finanziari internazionali, dove, dopo un 2012
iniziato con i migliori propositi, negli ultimi giorni è tornato forte il pessimismo sulla scia dell’esito delle elezioni
presidenziali che in questi gironi si tengono in Francia.
Maglia nera ancora per Milano, il cui indice Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 3,8% appesantito dalle banche che
hanno registrato pesanti flessioni. Anche Parigi e Francoforte sono andate giù pesantemente, con flessioni
rispettivamente del 2,8 e del 3%, mentre Londra ha perso l’1,8%.
Tra i settori, è il comparto bancario a continuare ad accusare tensioni. Sul Mib, Unicredit e Intesa lasciano sul
parterre oltre il 6%.
In recupero dai minimi ma comunque in ribasso Wall Street, che chiude in flessione dello 0,78% con il Dow
Jones e dello 0,84% con il Nasdaq.
Tornando alla Francia, la vittoria al primo turno del socialista François Hollande ha messo elevati timori ai
mercati, che temono l’isolamento della Francia da parte del resto dell’Occidente, Germania e Stati Uniti in testa.
Il candidato all’Eliseo più volte ha criticato l’asse con la Merkel annunciando che in caso di sua elezione proporrà
oltre a radicali trasformazioni interne, anche una politica di discontinuità a livello europeo rispetto a quella posta in
essere in questi anni dal leader di centro destra Nicolas Sarzozy.
Appuntamento decisivo il prossimo 6 maggio, dove un ruolo cruciale a questo punto lo assume Le
Penne, fortemente corteggiato da ambo le parti. Hollande ha promesso radicali cambiamenti, tra i quali ha
destato maggior scalpore il ritorno alle pensioni già ai 60 anni.
Le misure proposte vanno nella direzione contraria rispetto al clima di austerità che ha contraddistinto le politiche
europee nell’ultimo anno.
Anche in Olanda, il governo è ormai caduto e si è in procinto di ritornare alle elezioni. Costa caro al governo il
varo di una manovra finanziaria da 15 miliardi di euro, finalizzata a riallineare il Paese a quanto previsto
dall’Unione Europea.
La situazione economica olandese è comunque fortemente diversa rispetto ai Paesi periferici dell’area Piigs, e
questo lo testimonia anche il livello dello spread rispetto al Bund, attestatosi oggi a 76 punti base, oggi in
aumento di 16 punti base.
E’ probabile a questo punto che fino alla fine della prossima settimana, e quindi a termine elezioni, il catalyst del
mercato sarà costituito dalle indiscrezioni provenienti dalla Francia e dalle evoluzione delle alleanze che
matureranno nelle prossime ore.
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