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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) ENTE PROPONENTE IL PROGETTO:
PROVINCIA DI CUNE0
2) CODICE DI ACCREDITAMENTO:
NZ00443
3) ALBO E CLASSE DI ISCRIZIONE:
ALBO REGIONE PIEMONTE – I CLASSE
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
INSIEME È MEGLIO
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A - Assistenza (riferita alla tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona)
01 – Anziani
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
-
1. Presentazione dell’ente
Il presente progetto si realizza nell’ASLCN2 Alba Bra con particolare riferimento a tutto il suo
territorio, dove espletano le attività di propria competenza le seguenti sedi coinvolte:
- la Struttura Operativa Complessa (S.O.C.) Servizi Sociali Distretto 2 di Bra (ex Consorzio
INT.ES.A.) che comprende i comuni di: Bra, Cherasco, Narzole, La Morra, Verduno, Sommariva
Perno, Pocapaglia, S. Vittoria d’Alba, Sommariva del Bosco, Ceresole d’Alba e Sanfré
il Presidio Ospedaliero sede di Alba con particolare integrazione con il Servizio Infermieristico,
dislocato all’interno del nosocomio, in via P. Belli, 26 ad Alba
il Presidio Ospedaliero sede di Bra con particolare integrazione con la S.O.C. Servizi Sociali
Distretto 2, dislocato all’interno del nosocomio, in Via V. Emanuele II, 3 Bra
il Dipartimento di cure primarie e servizi territoriali dell’ASLCN2 con la S.O.C. Cure primarie
Alba-Bra che comprende tutto il vastissimo territorio aziendale dei Distretti: 1 di Alba e 2 di Bra,
pari a 76 comuni:
Alba, Barbaresco, Barolo, Benevello, Borgomale, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, Grinzane
Cavour, Guarene, Lequio Berria, Monchiero, Monforte d’Alba, Montelupo Albese, Neive, Neviglie,
Novello, Roddi, Roddino, Rodello, Serralunga d’Alba, Sinio, Treiso, Trezzo Tinella, Baldissero
d’Alba, Canale, Castagnito, Castellinaldo, Corneliano d’Alba, Govone, Magliano Alfieri, Montà
d’Alba, Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticello d’Alba, Piobesi d’Alba, Priocca, Santo Stefano
Roero, Vezza d’Alba, Albaretto della Torre, Arguello, Bergolo, Bosia, Bossolasco, Camo, Castelletto
Uzzone, Castiglione Tinella, Castino, Cerretto Langhe, Cissone, Cortemilia, Cossano Belbo,
Cravanzana, Feisoglio, Gorzegno, Levice, Mango, Niella Belbo, Perletto, Pezzolo Valle Uzzone,
Rocchetta Belbo, San Benedetto Belbo, San Giorgio Scarampi, Santo Stefano Belbo, Serravalle
Langhe, Torre Bormida; Bra, Ceresole d’Alba, Cherasco, La Morra, Narzole, Pocapaglia, Sanfrè,
Santa Vittoria d’Alba, Sommariva del Bosco, Sommariva Perno, Verduno.
Come sopra accennato, la S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2, all’interno dell’ASLCN2 nacque dal
Consorzio INT.ES.A., consorzio per l’esercizio delle funzioni socio-assistenziali, istituito tra i
Comuni sopra citati (territorio coincidente con il Distretto n.2 dell’ASL CN2), scioltosi il 1° luglio
2011 per dar vita, in accordo con l’A.S.L.CN2 e la Regione Piemonte, ad una nuova struttura
operativa complessa con l’obiettivo di svolgere le funzioni sociali in forma associata mediante
una Convenzione ai sensi dell’articolo 30 del D.Lgs. 267/2000 tra i Comuni del distretto n. 2
dell’A.S.L.CN2 e gestire, in via sperimentale, dei servizi sociali in via diretta da parte
dell’A.S.L.CN2, tramite delega da parte della Convenzione stessa. Tale convenzione, con
un’iniziale durata 01/07/2011-31/12/2014, ha sviluppato un progetto tipo: “SERVIZIO SOCIOSANITARIO DISTRETTUALE: DALL’INTEGRAZIONE ALL’UNITARIETA’ ” considerando come valore
aggiunto la centralità dei cittadini, la promozione della loro salute e la prevenzione primariasecondaria-terziaria, e, non ultima, la sempre maggiore necessità di vedere integrati i comparti
sociale e sanitario nell’ottica del miglioramento continuo dei servizi e della razionalizzazione
della spesa pubblica.
Tale convenzione, tenuto conto della positività del periodo di
sperimentazione, alla luce dei provvedimenti adottati dagli Enti Locali del Distretto 2 di Bra e
della intervenuta autorizzazione regionale, con Determinazione Direttoriale dell’ ASLCN2 n. 1585
del 30/12/2014 è stata rinnovata in via permanente con effetto dal 01/01/2015.
Il Presidio Ospedaliero dell’ASL CN2 è dislocato su due sedi: Alba, con l’Ospedale San Lazzaro, e
Bra, con l’Ospedale Santo Spirito. Le due strutture sono ubicate in immobili ottocenteschi,
parzialmente ammodernati ma con feroci, seppur appropriati, vincoli nell’edilizia. L’obiettivo di
dare ai rispettivi cittadini un Ospedale potenziato, moderno e usufruibile anche da altri 100.000
abitanti nei comuni circostanti, ha reso sicuramente giustificabile la necessità della costruzione di
un ospedale unico per Alba e Bra, in posizione baricentrica fra le due città ma, nell’attesa del
completamento di questa discussa opera pubblica, situata nel comune di Verduno, i cittadini e gli
operatori socio-sanitari devono far fronte alle esigenze assistenziali nei vecchi nosocomi con spazi
poco consoni, in particolare per la sempre maggiore incidenza di patologie infettive correlate
all’assistenza che necessiterebbe di aree maggiormente adatte per l’isolamento dei casi
conclamati o sospetti e comunque anche di aree più confortevoli per utenti e dipendenti stessi
dell’azienda sanitaria. Il Servizio Infermieristico, Tecnico, della Riabilitazione, della Prevenzione e
della Professione Ostetrica (S.I.T.R.P.O.), con sede principale presso i due ospedali, è la struttura
gestionale ed organizzativa di governo assistenziale, per la parte sanitaria, dell’A.S.L. ed è
titolare dell’indirizzo, direzione e coordinamento del personale delle professioni sanitarie non
mediche appartenente alle quattro aree professionali succitate e del personale di supporto alle
attività assistenziali stesse.
Il Dipartimento delle Cure Primarie e dei Servizi Territoriali1 dell’ASLCN2 Alba – Bra, ed in
particolare la sua S.O.C. Cure Primarie e Domiciliari ha l’obiettivo di garantire livelli uniformi ed
omogenei di assistenza primaria su tutto il territorio, con criteri di efficacia ed efficienza in
coerenza con quanto definito nei programmi delle attività territoriali – distrettuali.
Le tipologie assistenziali previste sono le seguenti:
ADI: per l’assistenza domiciliare integrata, in cui è prevista un’alta intensità assistenziale
per i pazienti (accessi quotidiani, terapie infusionali, attività riabilitative…); prevede
l’accesso medico (Medico di Medicina Generale e specialisti), fisioterapico, infermieristico
e degli operatori di supporto;
SID: per il servizio infermieristico domiciliare rivolto ai pazienti di media intensità
assistenziale (medicazioni, forniture e training); prevede l’accesso infermieristico e degli
operatori di supporto;
CP: cure palliative per pazienti a medio-alta intensità sanitaria assistenziale, con la
caratteristica di essere purtroppo terminali; prevede gli accessi del medico (Medico di
Medicina Generale e specialisti), degli infermieri e operatori di supporto;
ADP: assistenza domiciliare programmata, prevede solo l’accesso del medico di Medicina
Generale ed è per pazienti a bassa intensità assistenziale;
LA: tipologia assistenziale di lunga assistenza che prevede un progetto assistenziale e
successivamente un piano assistenziale individualizzato, integrato sociale e sanitario. E’
rivolto a pazienti di bassa e media intensità assistenziale.
LETTI DI PROSSIMITA’: inseriti presso alcune Strutture Residenziali sul territorio,
convenzionate con l’ASLCN2. L'inserimento dei pazienti è disposto dal Medico di Medicina
1
I principali dati di questo sottocapitolo provengono dal Bollettino Epidemiologico Anno 2012 ASLCN2 ed in particolare dagli
articoli sulla Dinamica Demografica (a cura di: Dr.sse L. Marinaro-G. Zorgniotti–S.S.D. Epidemiologia-Dip.Prevenzione) e sul
Diritto alla cura e Diritto al prendersi cura: la continuità assistenziale…tra mito e realtà (a cura di: Dr.ssa P. Corradini-Dip.
Cure Primarie e dei Servizi Territoriali).
Generale, compatibilmente con i posti letto disponibili. I pazienti beneficiano delle
medesime prestazioni socio-assistenziali (tutelari, fisioterapiche, di supporto ecc) e
alberghiere (lavanderia, pulizie, cucina, parrucchiere, ecc) erogate agli ospiti in regime di
residenza socio-sanitaria a media-bassa intensità, incrementati dall'assistenza
infermieristica di 18 minuti/die.
In questo Dipartimento, in particolare, vengono dunque svolte le seguenti attività:
•
garantire il diritto del cittadino all’accesso ai servizi sanitari
•
gestione medici convenzionati
•
centrale operativa - cure domiciliari e percorso di continuità assistenziale
•
assistenza residenziale e semiresidenziale rivolta ad anziani non autosufficienti e cittadini
diversamente abili
•
attività consultoriali.
In data 18/09/2015, a seguito di indicazioni regionali, l’ASLCN2 ha deliberato con determinazione
n. 957/000/DIG/15/0012 un nuovo Atto Aziendale che mantiene comunque interamente a livello
socio-sanitario territoriale la gestione delle ivi menzionate funzioni.
Nell’analisi delle attività qui descritte si legge “percorso di continuità assistenziale” e
sembrerebbe che tutto venga previsto e gestito ma la situazione reale, soprattutto per le ridotte
risorse umane disponibili, non permette di rispondere alla totalità delle necessità degli assistiti.
Nel paragrafo successivo verranno inseriti altri elementi utili alla comprensione del contesto
2. Il contesto di riferimento (territorio, settore, servizi)
L’Azienda Sanitaria Locale CN2 si estende su un territorio di 1122,1 Kmq e comprende 76
comuni per un totale di 171808 residenti (ultimi dati ISTAT disponibili - 31/12/2013 pari a circa il 29%
della popolazione provinciale; il 37% della popolazione risiede in comuni medio-piccoli (<3000
abitanti). L’area Alba-Bra-Langhe e Roero riveste importanza all’interno della Provincia di Cuneo per la
rilevanza per attività agricola (37%) e industriale (33%) e per produzione di reddito (34%) ma gli attuali
problemi congiunturali hanno danneggiato la precedente discreta stabilità economica. La densità della
popolazione residente nell’ASL CN2 nell’anno 2013 è di 153,1 abitanti per chilometro quadrato (nel
2003 era di 143,9), mentre quella del Piemonte nel 2013 è di 174,8. Alba, Bra, Cherasco, Sommariva
del Bosco e Canale sono i comuni con la maggiore densità di popolazione. Negli ultimi anni (20032012) il numero degli abitanti nel territorio dell’ASL CN2 è aumentato progressivamente registrando
un incremento del 5,3%, mentre in Piemonte del 2,4%. La natalità nell’ASL CN2 nell’anno 2013 si è
stabilizzato con un indice di 8,8 per 1000, nel Piemonte di 8,5 per 1000. L’età media della popolazione
dell’ASLCN2 nell’anno 2013 è di 44,4 anni. Gli stranieri residenti al 31/12/2012 sono 19.051 pari al
11.2% del totale dei residenti. Per quanto riguarda l’andamento demografico il saldo naturale risulta
negativo in quanto i decessi nel 2013 han superato le nascite di n. 361 unità. La popolazione è
caratterizzata, come nel resto del territorio italiano, da un progressivo invecchiamento della
popolazione: gli ultra sessantacinquenni al 31/12/2013 si stimano in 38.875 ossia il 22,6% della
popolazione totale (43,8% maschi; 56,2% femmine) e gli ultrasettantacinquenni (75 anni in poi)
rappresentano il 12%. Interessante osservare anche che la relativa popolazione di sesso femminile di
90 anni e oltre rappresenta il 72,9% del totale. Interessante osservare però l’andamento demografico
della popolazione anziana di 65 anni e oltre tra gli anni 2003-2013 nella ASLCN2, dove aumenta la
popolazione dei grandi anziani mentre diminuisce, in proporzione, quella dei giovani anziani, come
mostra il grafico della sottostante Tabella n. 1.
Tabella n. 1 Fonte: Bollettino Epidemiologico Ediz. 2015 ASLCN2 – S.S.D. Epidemiologia-Dip.Prevenzione
La Regione Piemonte, con l’approvazione del Piano Socio-Sanitario regionale 2012-2015 prevede,
tra gli obiettivi di intervento, un nuovo modello organizzativo di cure flessibili che dovrebbe
essere in grado di dare risposte adeguate ai bisogni clinico-riabilitativi-assistenziali della
popolazione. Con la D.G.R. 27-3628 del 28 marzo 2012 sono state in particolare individuate azioni
finalizzate alla promozione della continuità assistenziale e di integrazione ospedale-territorio,
con l’obiettivo di ottimizzare l’assistenza erogata nell’ambito della ”catena della cura”.
Aspetti qualificanti all’interno del Dipartimento delle Cure Primarie e dei Servizi territoriali
dell’ASLCN2, per l’ottenimento di quanto appena descritto sono: la presenza attiva e costante di
n. 116 Medici e n. 15 Pediatri di Famiglia oltre a n. 34 Medici di Continuità Assistenziale (ex
guardia medica) impegnati, questi ultimi su sei sedi territoriali e di personale infermieristico e di
supporto pari a n. 29 Infermieri in presenza attiva o in regime di reperibilità e n. 6 Operatori
Socio-Sanitari (O.S.S.). Sono anche attivi n. 2 Fisioterapisti.
L’analisi dell’attuale sistema di offerta di servizi socio-sanitari alle persone ultra
sessantacinquenni, prevede, oltre all’assistenza ospedaliera, una realta’ articolata costituita da
una rete di servizio territoriali socio-sanitari suddivisi in tre grandi aree di intervento: area
disabilità, area domiciliarità, area residenzialità e semiresidenzialità.
L’integrazione socio-sanitaria, finalizzata al superamento di risposte settoriali e spesso
incomplete, consente di rispondere con appropriatezza ai molteplici bisogni espressi dalla
popolazione in situazioni complesse. Per questo motivo il Dipartimento Cure Primarie collabora
con il Dipartimento dei Servizi Sanitari Generali (che comprende il Presidio Ospedaliero), con le
Commissioni di Valutazione (Unità di Valutazione Geriatrica ed Unità di Valutazione
Multidisciplinare Disabilità), con il Servizio Sociale Distretto 2 che, come abbiamo visto, è interno
all’ASL, con un Ente esterno chiamato Consorzio Socio-Assistenziale Alba Langhe Roero e con tutte
le Strutture accreditate del territorio per offrire le migliori risposte possibili in tali ambiti.
L’inserimento nelle strutture residenziali delle persone anziane non autosufficienti viene riportato
nella sottostante Tabella n. 2 e dimostra quanto, il restringimento delle risorse economiche
statali/regionali, non ne facilitino il potenziamento, anzi, lo riducano.
Tab. n.2 Situazione popolazione anziana media totale inserimenti anni 2006-2013: Bollettino Epid. Ed.2015 ASLCN2
Per l’assistenza rivolta ai disabili come ASLCN2, in collaborazione con gli Enti gestori delle
funzioni socio-assistenziali, si sono attuate ulteriori azioni di razionalizzazione ed
omogeneizzazione con l’obiettivo di ampliare, per quanto possibile, il numero di risposte
assistenziali, nonostante i vincoli imposti dalle sempre più pesanti difficoltà finanziarie.
Incrociando i dati provenienti dall’ASLCN2 - Dipartimento Cure Primarie e S.O.C. Servizi Sociali
Distretto 2 di Bra e dall’altro Ente gestore delle funzioni socio-assistenziali del territorio (
Consorzio Socio-Assistenziale Alba-Langhe-Roero) in riferimento alla situazione degli anziani non
autosufficienti, al 31/12/2013, si evince che le persone in lista d’attesa per l’attivazione di
interventi a sostegno della domiciliarità risultano essere: per il Distretto 1 di Alba n. 181 e per il
Distretto 2 di Bra n. 66. Si tratta di persone anziane che scelgono di continuare a vivere al proprio
domicilio ma che necessitano di supporti per l’accudimento quotidiano che può essere fornito da
famigliari/caregiver2, personale qualificato quali operatori socio-sanitari, personale a pagamento
in forma privata oppure volontari sotto forma di affidamento.
Anche rispetto agli interventi a sostegno della residenzialità - ovvero inserimento in casa di riposo
per anziani o struttura per disabili - la situazione appare critica. Al 31.12.2013, come indicato
nella scheda sottostante, risultano in lista d’attesa, per il Distretto di Alba n. 161 persone e per il
Distretto 2 di Bra n. 73. I costi delle strutture residenziali sia per anziani che per disabili, proprio
perché richiedono interventi qualificati per gestire persone per lo più affette da gravi patologie,
risultano assai elevati e pertanto difficilmente accessibili. In tale senso i contributi regionali
sanitari finalizzati a parziale copertura dei costi di tali inserimenti rappresentano un valido
sostegno per le famiglie.
LISTE D’ATTESA ANNO 2013
INTERVENTI A SOSTEGNO
Distretto 1 ALBA
Anziani in
Liste d’ attesa
n. 181
Distretto 2 BRA
Anziani in
Liste d’ attesa
n. 66
n. 161
n. 73
n. 342
n. 139
DELLA DOMICILIARITÀ (non A.D.I.*)
INTERVENTI A SOSTEGNO
DELLA RESIDENZIALITA’
TOTALI
Un ulteriore dato rilevante riguarda il numero delle persone assistite a domicilio di età maggiore o
uguale a 65 anni che sul totale degli assistiti nell’ASLCN2 risulta essere l’89,56%.
2
Il caregiver (= che da cura), è colui che da assistenza ad una persona malata, può essere un familiare o un esterno e
può occuparsi dell’assistito anche per più d 100 ore la settimana. Può assistere la persona dietro pagamento o meno
Nella Tabella n. 4 si riporta il prospetto dell’attività in base al numero dei pazienti seguiti che
evidenzia l’evoluzione dell’assistenza domiciliare degli anni (dati disponibili fino al 2013 – sono
ancora in elaborazione quelli del 2014).
Tab. n. 4. Assistenza domiciliare nell’ASLCN2 anni 2001-2013. Fonte: Bollettino Epidemiologico Ediz.2015 ASLCN2
Sempre nell’ambito dell’assistenza domiciliare risultano interessanti i dati della S.O.C. Servizi
Sociali (vedi Tabella n. 5) relativi agli interventi realizzati nel corso dell’ultimo triennio a favore
delle persone ultra 65enni che scelgono di restare al proprio domicilio e che necessitano di
interventi di supporto nella gestione quotidiana (assistenza domiciliare O.S.S., prestazioni di cura
familiare e affidamento da parte di assistenti familiari e persone affidatarie attraverso contributi
economici a sostegno della domiciliarità in base alla D.G.R. 39/11190 del 20093, pasti a domicilio
ecc..)
Tab. 5 Trend degli utenti in carico alla S.O.C. Servizi Sociali – ASLCN2 negli ultimi tre anni per ogni servizio della politica
“Anziani e promozione sociale”
Ambiti di intervento
Domiciliarità anziani
Servizio
2011
2012
2013
Affidamenti familiari anziani
6
5
7
Pasti a domicilio anziani
10
13
14
Progetto Cocoon
168
245
308
Promozione domiciliare anziani
32
30
38
Promozione economica anziani
10
-
-
Progetti sostegno domiciliarità in lungo
assistenza per anziani non autosuffic.ti
67
46
40
Accessi sportello Unico Socio Sanitario
227
235
241
520
574
648
63
70
69
583
644
717
TOTALE Domiciliarità
Residenzialità anziani
TOTALE COMPLESSIVO
Utenti seguiti
Inserimenti residenziali anziani con
integrazioni rette
Importante ci sembra sottolineare la connessione tra cure ospedaliere e prevalenza della fragilità.
La letteratura descrive per “persona fragile” un individuo affetto da una sindrome biologica e clinica
caratterizzata da riduzione delle riserve e della resistenza agli stress, provocata dal declino
cumulativo di più sistemi fisiologici, in conseguenza di fattori biologici, psicologici e sociali. Mentre
3
D.G.R. 39/11190 del 06/04/2009: Riordino prestazioni assistenza tutelare socio-sanitaria ed istituzione contributo
economico a sostegno della domiciliarità
la “disabilità” indica una perdita di funzione, la “fragilità” indica uno stato di instabilità e di
rischio di perdita (o di ulteriore perdita) di funzione.
Nel 2013le persone di 65 anni e oltre che hanno ricevuto cure opedaliere (vedi tabella sottostante con
dettaglio dati) sono state 7.863.
Statisticamente, si stima la seguente prevalenza della fragilità per le diverse fasce d’età
dell’anziano: il 7% per le persone tra 65-74 anni, il 17,5% per le persone tra 75-84 anni, il 36,6%
per le persone tra 85 e + anni, ne consegue che dei 7863 ricoverati e poi dimessi, ben 1579 pazienti
rientrano nelle stime di “persone fragili”.
Tab. n.6. Dati S.O.C. Programmazione e Controllo 31/12/2013 – ASLCN2
DISTRIBUZIONE PAZIENTI RICOVERATI NEL PRESIDIO OSPEDALIERO Alba - Bra
PER FASCE D’ETA’ 65 ANNI e oltre – dati ASLCN2 – anno 2013
Presidio
Età pz. Età pz. Età pz. Età pz. Età pz. Età pz.
Regime 65 - 69 70 – 74 75 - 79 80 - 84 85 - 89 >=90
TOTALI
Ospedaliero
Ospedale Alba
RO
508
633
843
892
609
326
3.811
Ospedale Alba
DH
406
428
445
268
144
32
1.723
Ospedale Bra
RO
203
270
396
401
283
159
1.712
Ospedale Bra
DH
185
170
145
66
39
12
617
1.302
TOTALE
1.501 1.829 1.627 1.075
16,6% 19%
23,2% 20,8% 13,7
529
6,7 %
7.863
100%
Legenda: RO= regime di ricovero ordinario
DH= regime di day hospital
Questo è il target di riferimento del progetto: queste 1579 persone, stimate come possibili
persone fragili, per le quali dopo le dimissioni dall’ospedale il team clinico-assistenziale
richiede una prosecuzione di cura al domicilio. E per farlo, la maggior parte di loro necessita
della presenza di un caregiver per garantire la continuità delle cure.
Qui si inserisce la II edizione del progetto “Torniamo a casa insieme” ovvero “INSIEME E’
MEGLIO”. L’equipe specializzata (operatori sanitari ed operatori sociali), grazie alla presenza
dei volontari in servizio civile, potrà rafforzare contatti e comunicazioni tra ospedale,
ambulatori sanitari, servizi sociali e domicilio.
I volontari potranno offrire una sponda amichevole ai pazienti dimessi ed alle loro famiglie,
favorendo la ripresa psico-fisica dell’anziano, facilitare la comprensione dei percorsi
ospedale/domicilio e favorire l’inserimento degli anziani nelle attività aggregative presenti
sul territorio (in particolare del Distretto 2 di Bra).
In sintesi, il contesto di riferimento presenta la seguente situazione:
DATI DI CONTESTO UTILI AL PROGETTO
Indicatori
Numero popolazione residente
ASLCN2 con 65 anni e oltre
31/12/2013 (ISTAT)
Numero pazienti 65 anni e oltre
Situazione partenza
Alba
Bra
38.875 pari al 22,6 %
5534
2329
ricoverati (e dimessi) nel 2013 nel
Presidio Ospedaliero Alba-Bra
Numero casi pazienti presi in
carico annualmente dal servizio di
Cure Primarie (A.D.I. e altre forme
- ultimo dato disponibile 2013)
Percentuale popolazione anziana
inserita in struttura residenziale
sul totale delle persone con 65
anni e oltre
Numero medio annuale disabili
anziani
inseriti
in
Strutture
Residenziali/Semiresidenziali
Rapporto casi assistenziali presi in
carico tra Cure Primarie e
Strutture residenziali
Numero casi in lista d’attesa per
interventi domiciliari di socioassistenza
Numero casi in lista d’attesa per
inserimento
in
strutture
residenziali
n. pasti a domicilio
n. affidamenti famigliari
Numero
persone
che
non
collaborano nel seguire una dieta
corretta secondo in servizio
dietistico aziendale
n. pazienti in ADI a rischio di non
assunzione terapia
7863 = 20,58% della
popolazione ultra65enne
di cui 1579 rientrano nelle
stime di “persone fragili”
575
1,51%
284
7 casi su 12 che ne
necessiterebbero
181
66
161
73
23
21
7
9
Almeno n. 20 casi nuovi
l’anno
12% assistiti
3. Analisi dei bisogni
Si mettono in evidenza le seguenti criticità:
- l’aumento delle persone anziane affette da pluripatologie ed in situazione cronica
- la presenza nella fascia degli ultrasessantacinquenni di una grossa percentuale di persone
“fragili” che, se anche in discreto equilibrio di salute, richiedono informazioni,
accompagnamento, continuità assistenziale, servizi, luoghi di cura e di aggregazione
- il vuoto che si è andato a creare tra ospedale e domicilio ed il bisogno di superare le
logiche ospedalizzazione a favore della domiciliarizzazione, andando però ad intervenire
creando occasioni in grado di favorive risposte adeguate avvalendosi di competenze
sanitarie e sociali
- la situazione di isolamento sociale in cui vivono molti anziani
- il vissuto di fatica e disagio vissuto da molti anziani e dai loro familiari nella gestione
della vita quotidiana.
Gli anziani sono persone che conservano autonomie fisiche, relazionali e cognitive spesso non
sufficienti per affrontare da soli le necessità della vita quotidiana. Spesso vivono soli e/o con
una rete famigliare non adeguata, pertanto in situazione di fragilità, e necessitano di aiuto
per i pasti, la cura della persona e la sicurezza dell’ambiente di vita. Tale fragilità è anche
dovuta alla presenza di pluripatologie con cui la maggior parte degli anziani convive: un
deterioramento della salute, della capacità relazionale e dello stato funzionale
predispongono a esiti negativi come la possibilità di recidive di ricovero.
In tali casi l’aspetto educativo durante il ricovero e la corretta gestione della dimissione
ospedaliera da parte degli operatori sanitari nei confronti del paziente e della persona di
riferimento al domicilio diventano fondamentali per favorire la ripresa psico-fisica delle
persone assistite che tornano a casa. Il momento del rientro a casa prevede il passaggio di
molte informazioni dirette alla persona in dimissione o alla persona di riferimento, spesso
tutto ciò spaventa l’anziano ed i suoi familiari.
È altrettanto evidente la necessità di potenziare i servizi, in particolare quelli di carattere
domiciliare, per migliorare la qualità di vita delle persone al proprio domicilio e valorizzare le
risorse delle persone anziane anche attraverso il loro coinvolgimento attivo e la loro
partecipazione alle attività aggregative presenti nella comunità locale.
Inoltre si sottolinea la necessità di un forte investimento culturale ed il coinvolgimento di
professionisti, cittadini, associazioni di volontariato per garantire ed implementare la cultura
della domiciliarità.
Il progetto INSIEME E’ MEGLIO andrà ad intervenire su tali bisogni ed a proseguire le attività
iniziate nella precedente attività di servizio civile.
4. Domanda di servizi analoghi e relativa offerta
Le problematiche legate alle gestione di servizi a favore delle persone non autosufficienti, essendo
materia istituzionale a valenza sociale e sanitaria, viene gestita dall’ASLCN2 con entrambi gli enti
gestori delle funzioni socio-assistenziali che insistono sul territorio ovvero la S.O.C. Servizi Sociali di
Bra (ex Consorzio INTESA) e il Consorzio Socio-Assistenziale Alba Langhe Roero al fine di uniformare le
modalità di erogazione e fruizione dei servizi nei confronti dei cittadini residenti. Pertanto, vi sono
momenti strutturati di incontro tra professionisti dei tre enti – anche a diversi livelli – per confrontarsi
sulla materia, nonché sull’applicazione e implicazioni delle diverse normative nazionali e regionali che
via via entrano in vigore (es. Fondo per le non autosufficienze, Commissioni multidisciplinari, liste
d’attesa ecc…)
Di conseguenza, l’altro Ente che opera sullo stesso ambito è il Consorzio Socio-Assistenziale Alba
Langhe Roero che, come mostrano i dati approfonditamente indicati nel paragrafo sul contesto di
riferimento,si trova ad affrontare, nell’ambito del sostegno alla non autosufficienza, le medesime
criticità espresse.
Nell’ambito dell’offerta di servizi a sostegno della non autosufficienza vi sono le realtà del terzo
settore profit e no profit che collaborano con gli enti istituzionali.
In modo particolare sul territorio della S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2 di Bra nel corso degli anni, si è
costruita una buona collaborazione con le strutture residenziali per anziani non autosufficienti (si fa
presente che su tale territorio esistono 13 strutture residenziali).
Inoltre si sottolinea la presenza, sul terriorio della S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2 di Bra, di
numerose realtà collegate al “tempo libero”, all’agregazione ed in particolare sono presenti 5 gruppi
Progetto Cocoon 4 coordinati da personale della SOC.
5. Cosa intende realizzare il progetto
Il progetto “Insieme è meglio” intende proseguire con le attività avviate dal progetto “Torniamo a
casa insieme”, ovvero: sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane (auto, non
4
Il progetto “Cocoon”, nato nel 2000, ha cercato di rendere gli anziani quanto più possibile protagonisti della propria vita,
facendo ricorso alle potenzialità presenti in loro stessi e nella comunità locale di cui fanno parte.
Per realizzare questo obiettivo il progetto ha previsto alcune iniziative ed azioni specifiche mirate, da un lato al
coinvolgimento attivo delle persone anziane, dall’altro a favorire l’integrazione socio – sanitaria, attraverso la partecipazione
dei medici di base e degli operatori sanitari che lavorano sul territorio e che in particolare si interessano delle persone
anziane. Inoltre si è voluto creare l’occasione per promuovere il dibattito e il confronto sul tema e sulla filosofia del
progetto, al fine anche di richiamare e coinvolgere l’attenzione delle forze di volontariato locale e dei gruppi esistenti ed
operanti sul territorio.
Il progetto ha previsto, almeno inizialmente, la partecipazione di anziani ancora autosufficienti e non gravemente
compromessi, proprio per pensare in primo luogo ad interventi e proposte che tendessero a prevenire eventuali condizioni di
disagio e di emarginazione. Ha individuato la realizzazione di interventi sia di tipo igienico – sanitario (mirati a favorire
situazioni che necessitano di riabilitazione al fine di evitare la prematura cronicizzazione dei problemi sanitari), sia di
animazione (mirati a favorire momenti di incontro che producano condizioni di benessere e aiutino l’anziano a vivere la sua
condizione di “vecchiaia”) e di socializzazione (al fine di favorire l’integrazione sociale di persone ormai “ai margini” e sole
anche per il venir meno di persone e riferimenti significativi - ad esempio la morte del coniuge -).
autosufficienti o con patologie invalidanti) promuovendo un modello di domiciliarità che riesca a
coniugare l’intervento specialistico con l’attivazione di una rete di sostegno informale territoriale e
basata sulle relazioni.
In particolare si realizzeranno:
- interventi socializzanti per sostenere il benessere degli anziani e supportare anche i familiari nel
compito del prendersi cura;
- azioni per attivare una micro-rete di sostegno territoriale, basata anche sulle relazioni di “buon
vicinato”
- attività per potenziale la comunicazione ed il passaggio di informazioni tra ospedale e
territorio/domicilio, per garantire continuità assistenziale e promuovere la cultura della
domiciliarità.
I volontari del servizio civile vengono considerati, nel progetto, come persone che affiancano,
supportano,collaborano con gli operatori socio.sanitari dell’ASL Cn2, in sinergia con le altre realtà di
volontariato locale, per sostenere la persona nel rientro a casa, per rafforzare i contatti e le
comunicazioni, per creare – rafforzare – promuovere una rete di supporto intorno alla persona anziana
offrendo una sponda “amichevole” e favorendo la ripresa psico-fisica anche attraverso interventi
socializzanti per sostenere il benessere attraverso momenti aggregativi in un’ottica di prevenzione e
di accompagnamento all’invecchiamento attivo.
6. Descrizione destinatari e beneficiari
Destinatari:
Per le attività del progetto che comprendono supporto, accompagnamento al domicilio, animazione e
supporto relazionale, riduzione dell’isolamento sociale, nonché per le attività di potenziamento delle
comunicazioni tra domicilio e ospedale, incluso lo sviluppo e aggiornamento del “regolo”che presenti
le principali regole da seguire a domicilio si individuano:
- n. 30 persone anziane da individuare tra le persone che scelgono di rimanere al proprio domicilio o
che sono in lista d’attesa per l’area domiciliarità o residenzialità/semiresidenzialità in dimissione
ospedaliera con necessità di cure al domicilio o che sono già conosciute e seguite dal Servizio Sociale;
- i loro familiari e caregivers;
- n. 50 cittadini, vicini di casa, volontari che verranno coinvolti nel progetto.
Attività
Supporto, accompagnamento
al domicilio, animazione e
supporto
relazionale,
riduzione
dell’isolamento
sociale, nonché per le
attività di potenziamento
delle
comunicazioni
tra
domicilio e ospedale, incluso
lo sviluppo e aggiornamento
del “regolo”che presenti le
principali regole da seguire a
domicilio
Destinatari
n. 30 persone anziane da
individuare tra le persone che
scelgono di rimanere al
proprio domicilio
familiari e caregivers delle 30
persone anziane
50 cittadini, vicini di casa,
volontari
Inoltre verranno coinvolti personale sanitario e sociale afferenti all’ASL CN2, medici di base,
affidatari, associazioni, strutture residenziali e semiresidenziali.
Beneficiari:
anziani, familiari, caregivers, affidatari, personale socio-sanitario, MMG, comunità locali...
7) Obiettivi del progetto:
OBIETTIVO GENERALE
Il progetto INSIEME E’ MEGLIO, nell’ottica di proseguire ed implementare le attività iniziate con il
progetto Torniamo a casa insieme, intende sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane
auto-non auto-sufficienti o con patologie invalidanti promuovendo un modello di domiciliarità che
riesca a coniugare l'intervento specialistico con l'attivazione di una rete di sostegno informale
territoriale e basato sulle relazioni di vicinato (risorse più flessibili e maggiormente diversificabili)
OBIETTIVI SPECIFICI
Nel concreto il progetto perseguirà i seguenti obiettivi:
1. sostenere il benessere psico-fisico degli anziani attraverso attività di supporto relazionale ed
attività di aggregazione;
2. ridurre l’isolamento sociale degli anziani attraverso l’attivazione e/o il potenziamento una micro rete di sostegno territoriale – rete “di vicinato”;
3. potenziare la comunicazione e il passaggio di informazioni tra ospedale e domicilio attraverso la
creazione e l’utilizzo di semplici strumenti di comunicazione che possano aiutare anziani e familiari a
dare continuità di cura.
Obiettivo Specifico
1.
Sostenere il benessere psicofisico delle persone anziane
(in
lista
di
attesa
di
inserimento presso strutture
residenziali o con ridotta
microrete
di
sostegno
territoriale) attraverso attività
di supporto relazionale ed
attività di aggregazione
Indicatori
di risultato per il progetto
Numero progetti attivati
Riduzione tempo di “solitudine”
Numero uscite sul territorio della
persona assistita per
accompagnamento ad attività
aggregative
Numero attività di conversazione,
lettura, ascolto…..
Numero accompagnamenti in
attività motorie semplici
(passeggiate)
Scheda attività socializzanti per
anziani presenti sul territorio
Obiettivo Specifico
Indicatori
di risultato per il progetto
Numero persone/vicini coinvolti
2.
Ridurre l’isolamento sociale
delle persone anziane di cui
all’ob. 1. attraverso
l’attivazione e/o
potenziamento di una microrete di sostegno territoriale –
rete “di vicinato”;
Obiettivo Specifico
Numero contatti con associazioni
presenti sul territorio
Contatti ed attivazione rete di
vicinato
Affiancamento rete vicinato
Indicatori
di risultato per il progetto
Situazione di
partenza
Risultati attesi
nessuno
Ad oggi i
pazienti dimessi
vengono visitati
solo dal
personale sociosanitario
Nessuna
30
Dedicare circa 2 ore
alla settimana per
anziano
Ad oggi i
pazienti dimessi
vengono visitati
solo dal
personale sociosanitario
nessuna
Almeno 1 attività a
settimana per
anziano
Dati a
disposizione soc
servizi sociali
Almeno 1
a settimana
Almeno 1 a
settimana per
anziani in buone
condizioni motorie
Implementazione
banca dati
Situazione di
partenza
Risultati attesi
Ad oggi in modo
saltuario
nessuno
Da 15 a 50
Non esistente
Non esistente
Situazione di
partenza
Almeno 1 per Comune
Almeno 1 contatto
per anziano
Accompagnamento
dei vicini per il
1°mese
1 volta al mese
Risultati attesi
3.
Potenziare la comunicazione e
il passaggio di informazioni tra
ospedale e domicilio
attraverso la creazione e
l’utilizzo di semplici strumenti
di comunicazione che possano
aiutare anziani e familiari a
dare continuità di cura.
Realizzazione di 4-6 incontri di team
tra operatori sociali/sanitari –
persone anziane prese in carico –
familiare/caregiver - volontari del
servizio civile
per lo sviluppo di una comunicazione
efficace tra gli attori del progetto
Predisposizione scheda per ogni caso
seguito con dati significativi diversi
interventi previsti
Affiancamento persona di
riferimento/caregivers
Predisposizione di vademecum –
consigli pratici uso servizi
Diffusione buona pratica operativa
Nessun
intervento
previsto fino ad
oggi
Attuazione di almeno
4 incontri
Nessuna scheda
Schede compilate
In alcune
situazioni svolto
da servizio
sociale
Nessuna scheda
1 contatto a
settimana
Nessuna
Realizzazione 2
incontri con enti
gestori e con
associazioni
territoriali
Documento scritto
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi:
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività:
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
8.1
Avvio del progetto
Per garantire lo start-up del progetto, vi è una prima fase di lavoro legata allo svolgimento delle
attività formative e di “addestramento”. In questa fase vengono realizzate attività di formazione a
carattere generale in collaborazione con le altre sedi di progetto e con il coordinamento della
Provincia di Cuneo, ed attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta
il progetto. In questa fase si realizzerà anche la Formazione relativa ai rischi connessi alle attività di
cui si occuperanno i volontari nel progetto.
Infine particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo
di lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei
destinatari delle attività.
Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il
raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di
monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri
con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività,
verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e
consentirà eventualmente di procedere ad un “riorientamento” qualora ci si discostasse in parte, nella
realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione.
Ed ora si descrive, per ogni obiettivo specifico individuato al punto 7, l’impianto di realizzazione del
progetto, con descrizione dettagliata del complesso delle attività previste per il raggiungimento degli
obiettivi individuati. Segue a questa descrizione una tabella temporale che riassume i tempi di
attuazione delle diverse attività, collocandole in ordine temporale dal I al XII mese.
OBIETTIVO 1
Azioni e attività
Predisposizione di n. 30 progetti d’intervento individuali
prevedendo l’attivazione dei diversi servizi assistenziali e sanitari
necessari, attraverso la collaborazione sinergica dei diversi
operatori (professionale e no professional) coinvolti
Individuazione delle specifiche attività in capo ai diversi operatori
coinvolti (OSS, infermiere, fisioterapista, volontario…)
verifiche a cadenza periodica del piano di intervento a cura
dell’assistente sociale e/o MMG e/o coordinatore infermieristico
con i volontari e con i famigliari
Individuazione e programmazione attività dei volontari:
visite a domicilio per realizzare le attività di socializzazione e
supporto relazionale
individuazione del piano di attività da realizzare con ogni persona
momenti di incontro con familiare di riferimento/altro caregivers
accompagnamento nel compiere piccole commissioni presso
negozi-centri con relativo intervento di socializzazione
accompagnamento a momenti aggregativi presenti sul territorio
partecipazione dei volontari alle attività del Progetto Cocoon –
affiancamento attivo degli operatori nella gestione delle attività
dei gruppi
-
Sostenere il benessere psico-fisico
delle persone anziane (in lista di
attesa di inserimento presso
strutture residenziali o con ridotta
micro - rete di sostegno
territoriale, rafforzando le
occasioni di scambio e relazioni
Ipotizzando l’avvio del progetto nel gennaio 2017 questo è il crono programma di attuazione delle
attività previste:
CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 1:
Azioni
Accoglienza dei volontari e
accompagnamento nella
conoscenza e comprensione del
contesto di riferimento
Proseguimento progetti già
avviati nell’anno 2015 (progetto
Torniamo a casa insieme)
Predisposizione nuovi progetti
intervento
Programmazione attività che
prevedono coinvolgimento
volontari
Visite a domicilio – attività di
socializzazione – uscite sul
territorio – conversazione –
lettura…..
Momenti di incontro con
caregivers
accompagnamento nel
compiere piccole commissioni
presso negozi-centri con
relativo intervento di
socializzazione
Accompagnamento a momenti
aggregativi presenti sul
territorio
Partecipazione dei volontari
alle attività del Progetto
Cocoon – affiancamento attivo
degli operatori nella gestione
delle attività dei gruppi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
OBIETTIVO 2
Ridurre l’isolamento sociale delle
persone anziane di cui all’ob. 1.
attraverso l’attivazione e/o
potenziamento di una micro-rete
di sostegno territoriale – rete “di
vicinato”
Azioni e attività
Conoscenza del vicinato e coinvolgimento nel progetto
Aggiornamento e divulgazione opuscoli informativi su attività e servizi
presenti sul territorio
Attivazione di una rete di vicinato per ognuno degli anziani seguiti:
interventi per la socializzazione ed il mantenimento dei legami
sociali (es. incontri con persone significative per l’anziano presso
il suo domicilio o presso luoghi esterni)
conoscenza vicinato e rete familiare
monitoraggio e accompagnamento della rete di vicinato
stesura elenco numeri telefonici per emergenze – riferimento
telefonici MMG e orari dello studio – recapiti telefonici persone di
riferimento
individuazione ed accompagnamento ad attività aggregative
presenti sul territorio
CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 2:
Azioni
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Conoscenza del
vicinato e
coinvolgimento nel
progetto
Aggiornamento e
divulgazione opuscoli
informativi su attività
e servizi presenti sul
territorio – siti
internet
Attivazione di una
rete di vicinato per
ognuno degli anziani
OBIETTIVO 3
Azioni e attività
potenziare la comunicazione e il
passaggio di informazioni tra
ospedale e domicilio attraverso la
creazione e l’utilizzo di semplici
strumenti di comunicazione che
possano aiutare anziani e familiari
a dare continuità di cura.
Creare maggiore e migliore sinergia tra i diversi operatori sociali,
sanitari, volontariato, anziano e familiari al fine di costruire percorsi
condivisi all’atto delle dimissioni ospedaliere e successivamente al
percorso assistenziale necessario al domicilio.
Individuare specifici percorsi che operatori, volontari e famigliari
devono seguire nella gestione domiciliare dell’anziano
Tale attività è prevista all’interno di specifici incontri tra le persone
coinvolte nel progetto individuale
Nello specifico il progetto prevede:
4/6 incontri di team tra operatori sociali e sanitari, anziano preso
in carico, familiari di riferimento/caregiver, volontari del servizio
civile per lo sviluppo di una comunicazione efficace tra attori del
progetto
predisposizione di schede per ogni caso seguito con dati
significativi
affiancamento dei familiari/caregivers, offerta informazioni ed
indicazioni per affrontare percorso domiciliare
predisposizione di un “regolo” di facile comprensione con la
raccolta di consigli pratici per proseguire la cura, le terapie al
domicilio (semplici azioni quotidiane di facile lettura: orari
assunzione farmaci, come proteggersi dal calore estivo, ricordarsi
dei ricambi d’aria…..)
predisposizione di un vademecum per individuare percorsi post
ricovero ospedaliero (quali pratiche avviare, a chi rivolgersi, quali
ausili richiedere….) da consegnare ad ogni anziano al momento
-
delle dimissioni
realizzazione 2 incontri (in collaborazione con operatori sociali e
sanitari) con enti gestori e con associazioni territoriali per far
conoscere diffondere buona pratica operativa
CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 3:
Azioni
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Realizzazione 4/6 incontri di
team tra operatori sociali e
sanitari, anziano preso in
carico, familiari di
riferimento/caregiver,
volontari del servizio civile
per lo sviluppo di una
comunicazione efficace tra
attori del progetto
Predisposizione di schede per
ogni caso seguito con dati
significativi
Affiancamento dei
familiari/caregivers, offerta
informazioni ed indicazioni
per affrontare percorso
domiciliare
Predisposizione di un “regolo”
di facile comprensione con la
raccolta di consigli pratici per
proseguire la cura, le terapie
al domicilio (semplici azioni
quotidiane di facile lettura:
orari assunzione farmaci,
come proteggersi dal calore
estivo, ricordarsi dei ricambi
d’aria…..)
Predisposizione di un
vademecum per individuare
percorsi post ricovero
ospedaliero (quali pratiche
avviare, a chi rivolgersi, quali
ausili richiedere….) da
consegnare ad ogni anziano al
momento delle dimissioni
Realizzazione 2 incontri (in
collaborazione con operatori
sociali e sanitari) con enti
gestori e con associazioni
territoriali per far conoscere
diffondere buona pratica
operativa
8.2
Area d’intervento
Sostenere il benessere psico-fisico
delle perone anziane, rafforzando le
occasioni di scambio e relazione
Numero
188
Profilo – tipo di presenza
Ruolo previsto nel
progetto
n. 1 Assistente sociale
Responsabile
Coordinatore servizi sociali
territoriali
n. 2 Medici di Medicina
Coordinatore servizi
Generale Direttore di Distretto sanitari territoriali
n. 1 Infermiere Coordinatore
Coordinatore servizio
Servizio Infermieristico
infermieristico territoriale
n. 12 Assistenti sociali
n. 116 medici di medicina
generale presenti sul territorio
dell’ASL: saranno coinvolti gli
interessati a seconda della
residenza dell’assistito
Predisposizione e gestione
di 15 progetti d’intervento
individuali in
collaborazione con MMG
n.8 Operatori Socio Sanitari
Realizzazione di Interventi
del servizio sociale territoriale
domiciliari di assistenza
+ 6 Operatori Socio Sanitari
socio sanitari
ASL
Realizzazione di interventi
n. 29 Infermieri
sanitari domiciliari
Si tratta di personale con
esperienza pluriennale nel
settore dell’assistenza e della
sanità, con specifiche
competenze professionali
nella presa in carico del
paziente.
Ridurre l’isolamento sociale degli
anziani attraverso una micro - rete di
sostegno territoriale – rete “di
vicinato”
Potenziare la comunicazione e il
passaggio di informazioni tra ospedale
e domicilio attraverso la creazione e
l’utilizzo di semplici strumenti di
comunicazione che possano aiutare
anziani e familiari a dare continuità di
cura.
128
116
n. 12 Assistenti sociali
Divulgazione di materiale
informativo circa le
n. 116 medici di medicina
modalità di accesso a
generale presenti sul territorio
servizi pubblici e fornitura
dell’ASL: saranno coinvolti gli
ausili/materiali sanitari
interessati a seconda della
residenza dell’assistito
n. 116 medici di medicina
generale presenti sul territorio
dell’ASL: saranno coinvolti gli
interessati a seconda della
residenza dell’assistito
Predisposizione di 15 piani
terapeutici assistenziali e
monitoraggio
dell’andamento
8.3
Avvio del progetto
Per garantire lo start-up del progetto, i volontari parteciperanno alle attività di formazione di
carattere generale realizzate secondo la normativa vigente in collaborazione con le altre sedi di
progetto e con il coordinamento della Provincia di Cuneo, per un monte ore minimo di 42 ore. ed
attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta il progetto; inoltre
particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo di
lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei
destinatari delle attività.
Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il
raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di
monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri
con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività,
verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e
consentirà eventualmente di procedere ad un “riorientamento” qualora ci si discostasse in parte, nella
realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione.
Il percorso dei volontari
Per supportare i volontari in servizio civile nell’assunzione del loro ruolo e accompagnarli nella
realizzazione delle attività previste, verrà avviato un percorso di tutoraggio che, a partire da una fase
iniziale e poi per tutto il corso del progetto, coinvolgerà i giovani; i volontari parteciperanno a 5
incontri nell’arco dei 12 mesi di servizio nei quali si lavorerà per:
• monitorare l’andamento dell’esperienza ed il livello di soddisfazione dei volontari;
• verificare la realizzazione delle attività previste dal progetto;
• valutare l’efficacia delle azioni messe in campo e la ricaduta sul territorio;
• valutare il livello di soddisfazione dei destinatari;
• aprire uno spazio di confronto e rielaborazione sull’esperienza.
Inoltre uno spazio specifico verrà dedicato a presidiare la valenza formativa del servizio, non solo
valutando l’efficacia e l’utilità delle attività formative di carattere generale e specifico realizzate, ma
anche attraverso l’opportunità di partecipare ad un percorso di bilancio dell’esperienza, che offrirà a
ciascun giovane la possibilità di capitalizzare l’esperienza e formalizzare gli apprendimenti maturati
nel corso dell’esperienza di servizio civile.
Area d’intervento/azioni
Ruolo ed attività previste per i volontari
1.
Sostenere il benessere psicofisico delle persone anziane
((in lista di attesa di
inserimento presso strutture
residenziali o con ridotta
microrete di sostegno
territoriale, rafforzando le
occasioni di scambio e
relazioni
-
Ridurre l’isolamento sociale
delle persone anziane
attraverso l’attivazione e/o
potenziamento di una micro- rete di sostegno territoriale –
rete “di vicinato”;
-
Potenziare la comunicazione
e il passaggio di informazioni
tra ospedale e domicilio
attraverso la creazione e l’utilizzo
di
semplici
strumenti di comunicazione
che possano aiutare anziani e familiari a dare continuità
di cura.
-
Collaborazione nella predisposizione di n. 30 progetti d’intervento
individuali prevedendo l’attivazione dei diversi servizi assistenziali e
sanitari necessari, attraverso la collaborazione sinergica dei diversi
operatori (professionale e no professional) coinvolti
Supporto nell’individuazione delle specifiche attività in capo ai diversi
operatori coinvolti (OSS, infermiere, fisioterapista, volontario…)
Partecipazione alle verifiche a cadenza periodica del piano di intervento a
cura dell’assistente sociale e/o MMG e/o coordinatore infermieristico con
i volontari e con i famigliari
Affiancamento nelle visite a domicilio per realizzare le attività di
socializzazione e supporto relazionale
Collaborazione nell’individuazione del piano di attività da realizzare con
ogni persona
Momenti di incontro con familiare di riferimento/o altro caregivers
Accompagnamento nel compiere piccole commissioni presso negozi-centri
con relativo intervento di socializzazione
Accompagnamento a momenti aggregativi presenti sul territorio
Partecipazione dei volontari alle attività del Progetto Cocoon –
affiancamento attivo degli operatori nella gestione delle attività dei
gruppi
Partecipazione ai momenti di conoscenza del vicinato e coinvolgimento
nel progetto
Affiancamento nell’aggiornamento e divulgazione opuscoli informativi su
attività e servizi presenti sul territorio
Supporto nell’attivazione di una rete di vicinato per ognuno degli anziani
seguiti:
interventi per la socializzazione ed il mantenimento dei legami sociali (es.
incontri con persone significative per l’anziano presso il suo domicilio o
presso luoghi esterni)
conoscenza vicinato e rete familiare
monitoraggio e accompagnamento della rete di vicinato
stesura elenco numeri telefonici per emergenze – riferimento telefonici
MMG e orari dello studio – recapiti telefonici persone di riferimento
collaborazione nell’individuazione ed accompagnamento ad attività
aggregative presenti sul territorio
Supporto nella creazione di maggiore e migliore sinergia tra i diversi
operatori sociali, sanitari, volontariato, anziano e familiari al fine di
costruire percorsi condivisi all’atto delle dimissioni ospedaliere e
successivamente al percorso assistenziale necessario al domicilio.
Affiancamento nell’individuazione di specifici percorsi che operatori,
volontari e famigliari devono seguire nella gestione domiciliare
dell’anziano
Partecipazione ai 4/6 incontri di team tra operatori sociali e sanitari,
anziano preso in carico, familiari di riferimento/caregiver, volontari del
servizio civile per lo sviluppo di una comunicazione efficace tra attori del
progetto
Predisposizione di schede per ogni caso seguito con dati significativi
Affiancamento dei familiari/caregivers, offerta informazioni ed indicazioni
-
-
-
per affrontare percorso domiciliare
Supporto nella predisposizione di un “regolo” di facile comprensione con
la raccolta di consigli pratici per proseguire la cura, le terapie al domicilio
(semplici azioni quotidiane di facile lettura: orari assunzione farmaci,
come proteggersi dal calore estivo, ricordarsi dei ricambi d’aria…..)
Collaborazione nella predisposizione di un vademecum per individuare
percorsi post ricovero ospedaliero (quali pratiche avviare, a chi rivolgersi,
quali ausili richiedere….) da consegnare ad ogni anziano al momento delle
dimissioni
Affiancamento nella realizzazione 2 incontri (in collaborazione con
operatori sociali e sanitari) con enti gestori e con associazioni territoriali
per far conoscere diffondere buona pratica operativa
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
3 (tre)
Sede
Presidio Ospedaliero S.O.C. Servizi Sociali Distretto
2 di Bra via Vittorio Emanuele II, 3 Bra
Presidio Ospedaliero Servizio Infermieristico via
Pierino Belli 26 Alba
Dipartimento Cure primarie e servizi territoriali via
Vida 10 Alba
Codice Sede
117682
N. volontari
1
117688
1
117694
1
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0 (zero)
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0 (zero)
12) Numero posti con solo vitto:
3(tre) presso la mensa del Presidio Ospedaliero di Alba o di Bra
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
Monte ore annuo – 1.400 ore, con un minimo di 20 ore settimanali
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5 (cinque)
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Flessibilità oraria, impegno eventuale nei giorni festivi, guida automezzi dell’ente, disponibilità
a muoversi sul territorio dell’ASL.
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Sede di
N. attuazione del
progetto
1
2
3
Presidio
ospedaliero
S.O.C. Servizi
Sociali
Distretto 2 di
Bra
Presidio
Ospedaliero
Servizio
Infermieristico
Dipartimento
Cure primarie
e servizi
territoriali
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per sede
Nominativi degli Operatori Locali
di Progetto
Cognome
e nome
Data di
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di
Ente Accreditato
Data
Cognome
di
e nome nascit
a
C.F.
Bra
Via Vittorio
Emanuele II, 3
117682
1
Bono
Elisa
14.11.78
BNOLSE78 VIETTO 05/08
VTTGMN58M45A805M
S54D205T GERMANA /1958
Alba
Via Pierino Belli 26
117688
1
Boarino
Gabriella
22.05.59
BRNGRL59 VIETTO 05/08
VTTGMN58M45A805M
E62A124L GERMANA /1958
Alba
Via Vida 10
117694
1
Ferrari
Flora
28.06.69
FRRFLR69 VIETTO 05/08
VTTGMN58M45A805M
H68A859T GERMANA /1958
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
La comunicazione in materia di servizio civile ha l’obiettivo di promuovere la cultura del servizio
civile e di sensibilizzare in materia di politiche a favore dei giovani, di partecipazione attiva e di
educazione alla pace, ed è così strutturata:
- Predisposizione di strumenti informativi multimediali (pagina web dedicata al Servizio Civile
Nazionale) finalizzati a diffondere tra i giovani l’informazione sulle opportunità legate al
Servizio Civile Nazionale. Notevole risalto è dato anche alle opportunità formative legate a
quest’esperienza, e quindi ai riferimenti legislativi, utile per inquadrare l’esperienza
nell’immediato. Nella pagina web sono contenuti anche i riferimenti fisici e informatici dove i
giovani possano approfondire l’argomento (indicativamente 4 ore al mese di aggiornamento).
- Partecipazione all’Associazione T.E.S.C. (Tavolo Enti Servizio Civile), a cui aderiscono numerosi
Enti di Servizio Civile del territorio regionale, che si riunisce periodicamente con gli obiettivi di
promuovere la cultura del Servizio Civile attraverso incontri e seminari sul territorio di
riferimento nonché di realizzare iniziative di informazione e ricerca (indicativamente 4 ore di
partecipazione di un operatore al mese).
- Disponibilità di uno sportello informativo (situato nel Settore Politiche Sociali, Ufficio Servizio
Civile Nazionale) a cui i giovani possono rivolgersi per approfondimenti o chiarimenti eventuali
(indicativamente 15 ore di lavoro al mese).
In collaborazione con le realtà aderenti al Protocollo di Intesa per la promozione, l’elaborazione e
la gestione dei progetti di Servizio Civile Volontario Nazionale, in occasione dei bandi per la
selezione dei volontari, saranno inoltre attivate campagne di promozione territoriale, con gli
obiettivi di:
- Promuovere il significato e le opportunità legate al servizio civile
- Promuovere le peculiarità del servizio civile presso la Provincia di Cuneo
- Promuovere i progetti a bando e stimolare i giovani alla presentazione delle candidature
In particolare, sono previste campagne stampa (comunicati stampa, interviste tv, articoli),
spedizione di newsletters e di materiale informativo, coordinamento delle attività di pubblicità con
depliants e manifesti all’interno dei diversi punti informativi del territorio: Centri Informagiovani,
Centro Servizi per il Volontariato, Consulte dei giovani… (per un totale di almeno 22 ore di lavoro,
suddivise tra ideazione e preparazione grafica del materiale, invio e coordinamento tra enti).
Si prevede inoltre la partecipazione ad alcuni incontri e/o manifestazioni da realizzarsi nei territori
coinvolti dalla realizzazione del progetto, coinvolgendo direttamente i territori di ricaduta del
progetto: Alba, Bra, Cherasco, Narzole, La Morra, Verduno, Sommariva Perno, Pocapaglia, S.
Vittoria d’Alba, Sommariva del Bosco, Ceresole d’Alba e Sanfré. Gli incontri saranno rivolti
espressamente al mondo giovanile e saranno svolti in luoghi di ritrovo giovanile (associazioni,
scuole, gruppi informali, parrocchie…) o durante manifestazioni (fiere, concerti…), per una durata
di almeno 2 ore ciascuno. Si prevede quindi, tra l’ideazione, l’organizzazione e la realizzazione
degli incontri, un impegno totale di 30 ore.
In sintesi, si prevede di dedicare alle attività di promozione e sensibilizzazione almeno 52 ore di
lavoro totale, più 23 ore di lavoro mensile per la sensibilizzazione e la comunicazione sul territorio.
18) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
CRITERI autonomi di selezione verificati nell’accreditamento
19)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI’
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI’
22) Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Patente B
Diploma di Scuola Media Superiore
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Buoni pasto
Utilizzo automezzi (carburante)
Materiale di consumo e cancelleria
Formazione specifica volontari
€ 3.930,00
€ 3.800,00
€ 4.500,00
€ 2.100,00
Totale € 14.330,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Nessuno
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Quanto sotto indicato si riferisce ad attrezzature, locali e materiali di cui i volontari potranno
usufruire complessivamente nelle 3 sedi individuate:
Attrezzature
3 postazioni internet – dedicate ai volontari –
per tutta la durata del servizio
13 PC fissi con collegamento a internet
12 automezzi e carburante
15 telefoni cordless
6 stampanti
4 fotocopiatrici
Area d’intervento
Ob. Spec. 1-2-3
Ob spec. 2-3
Ob. Spec. 1-2-3
Ob. Spec. 1-2-3
Ob. Spec. 2
Ob. Spec. 2
Locali
15 uffici
1 biblioteca
3 sale riunioni
Area d’intervento
Ob. Spec. 2
formazione
formazione
Materiali
Materiale cartaceo, testi e documenti
13 PC fissi con collegamento a internet
Materiali di consumo e di cancelleria
Area d’intervento
formazione
Ob. Spec. 2
formazione
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISITE
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Nessuno
27) Eventuali tirocini riconosciuti:
Nessuno
28)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
CERTIFICAZIONE
Nell’ambito del presente progetto, è previsto il rilascio delle seguenti dichiarazioni valide ai fini del
curriculum vitae:
1) Attestato di partecipazione al progetto di Servizio Civile rilasciato dall’ente proponente
Provincia di Cuneo
2) Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite rilasciato dall’ente Cooperativa Sociale
O.R.So. (ente terzo certificatore, accreditato presso la regione Piemonte per i servizi
formativi ed orientativi) a seguito della partecipazione dei volontari al percorso di “Bilancio
dell’esperienza”. Nello specifico, con riferimento a quanto indicato al punto 8.3 “Ruolo ed
attività previste per i volontari nell’ambito del progetto”, la dichiarazione riguarderà le
seguenti capacità e competenze sociali, organizzative e tecniche acquisite e/o sviluppate dai
volontari attraverso la partecipazione al progetto:
Capacità e competenze
sociali
Ascolto attivo
Flessibilità
Creatività / innovazione
Capacità e competenze
organizzative
Pensiero analitico
Orientamento al cliente /
destinatario
Programmazione
Capacità e conoscenze
tecniche
Conoscenza della rete dei
servizi
Breve descrizione della competenza
Capacità di ascoltare, comprendendo il senso del messaggio,
accogliendo il punto di vista dell’altro
Carattere privo di rigidità, versatile che sa occuparsi con abilità e
competenza di cose differenti
Abilità creativa nella ricerca di soluzioni, inventiva, fecondità di
idee
Breve descrizione della competenza
Capacità di ponderare attraverso una attenta analisi problemi e
situazioni
Attitudine a cogliere le esigenze e i bisogni dei destinatari
indirizzando la propria attività
Propensione alla progettazione, preparazione e pianificazione delle
attività
Breve descrizione della competenza
Conoscenza della principale rete dei servizi pubblici e del privato
sociale presenti sul territorio per adeguato invio ad essi degli utenti
in base alla lettura dei loro bisogni
Conoscenza dei principi di base Conoscenza di base dei processi di elaborazione del Progetto
per la relazione con l'anziano
Assistenziale Individuale (PAI)
RICONOSCIMENTO:
La partecipazione al presente progetto e le capacità e competenze acquisite sono riconosciute valide
ai fini curriculari in virtù del Protocollo d‘Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE”.
Nell’ambito dell’accordo, l’ente promotore Cooperativa O.R.So. si impegna a:
• favorire l'incontro degli interessi, delle disponibilità e delle competenze acquisite dai giovani
con le opportunità lavorative e/o di volontariato offerte dagli enti sottoscrittori dell’accordo.
A tal fine la Cooperativa predispone, realizza ed implementa uno specifico database, offrendo
agli enti aderenti un servizio di preselezione dei potenziali candidati in funzione dei profili
ricercati;
Sottoscrivendo il Protocollo, gli enti aderenti si impegnano invece a:
b) coinvolgere attivamente i giovani nella propria organizzazione e nei propri progetti attraverso
prestazioni di carattere lavorativo e/o volontaristico;
c) riconoscere, nell'ambito del proprio percorso di ricerca/selezione del personale, la validità di
quanto rilevato dalla Cooperativa Sociale O.R.So. attraverso il percorso di “Bilancio
dell’esperienza”.
Si allega al progetto dichiarazione dell’ente Cooperativa Sociale O.R.So. con:
• impegno a gestire il percorso finalizzato al rilascio a tutti i volontari coinvolti nel progetto
della “Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite”
• elenco degli enti sottoscrittori del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE”
Si allega all’istanza:
• copia del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE” promosso dall’ente Cooperativa
Sociale O.R.So.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Per incontri e percorsi di formazione:
- Provincia di Cuneo - sede centrale - Corso Nizza, 21 – 12100 CUNEO;
30) Modalità di attuazione:
La formazione è realizzata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.
Per lo svolgimento di alcuni moduli formativi, l’ente si avvarrà della collaborazione di esperti,
secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei
giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013). Nel caso di utilizzo di esperti si garantisce
comunque la compresenza in aula dei formatori di formazione generale, come previsto dalla
normativa di riferimento.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI’
32)Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale consiste in:
- 2 moduli di formazione iniziale, a inizio e fine percorso;
- 1 mezza giornata di formazione tecnica;
- un percorso di 4 giornate di formazione: il corso si articola in 2 tranche di 2 giornate di
formazione, suddivise in moduli tematici; in aula è prevista la presenza di un Tutor d'aula che
si occupa di favorire il clima di scambio e di apprendimento, di aiutare la rielaborazione dei
contenuti trattati, di introdurre e accompagnare il lavoro dei formatori.
Tutti i moduli si rivolgono ad un numero di volontari non superiori alle 25 unità; solo nel caso di
alcune lezioni frontali si prevede di aumentare il numero di partecipanti fino alle 28 unità.
La formazione è condotta da formatori accreditati, in alcuni casi con la compresenza di esperti
delle metodologie o delle tematiche trattate.
Si utilizzano diverse metodologie:
• lezione frontale, per trattare contenuti complessi e aiutare la sistematizzazione di alcune
tematiche affrontate;
• dinamiche non formali, nella maggior parte dei casi: lavoro di gruppo, esercitazioni, role-play,
confronto e dibattito in plenaria, analisi di testi e documenti, tecniche animative e
partecipative, studio e analisi di casi.
33)Contenuti della formazione:
Finalità generale della formazione iniziale è quella di introdurre i volontari all’esperienza di
servizio civile, fornendo loro stimoli, spunti di riflessione, informazioni, strumenti concettuali e
metodologici utili a vivere correttamente l’esperienza. Nello specifico s’intende:
• illustrare il contesto teorico di riferimento (storia, legislazione, istituzioni) ed il contesto
pratico del servizio (normativa vigente, diritti e doveri del volontario);
• fornire elementi di conoscenza del contesto in cui si svolgerà il servizio (enti,
organizzazioni, servizi;
• aprire uno spazio di esplicitazione, confronto, dialogo, sui significati dell’esperienza di
servizio civile;
• approfondire il significato del concetto di difesa della patria, con accenni alla legislazione
e a diverse esperienze (istituzionali, di movimento e della società civile);
• fornire elementi di conoscenza sulla progettazione e sulla valutazione, utili a leggere la
propria esperienza e valutare esiti del progetto ed apprendimenti personali.
La formazione ha come contenuto generale l’elaborazione e la contestualizzazione del significato
dell’esperienza di servizio civile e dell’identità sociale del volontario, in relazione ai principi
normativi ed ai progetti da realizzare. Nello specifico, secondo quanto indicato nel documento
“Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013), la
formazione verterà sui seguenti temi:
1. l’identità del gruppo in formazione: motivazioni, aspettative, obiettivi individuali. Confronto
ed elaborazione sui significati dell’esperienza di servizio civile a partire dalle parole che
usiamo;
2. dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: come si è arrivati all’obiezione di
coscienza, e poi dall’obiezione di coscienza al servizio civile volontario;
3. il dovere di difesa della Patria: il concetto di Patria e di difesa civile della Patria, partendo
dai principi costituzionali di solidarietà, uguaglianza, promozione della cultura e del
patrimonio storico, artistico e promozione della pace tra i popoli;
4. il dovere di difesa della Patria - la difesa civile non armata e non violenta: cenni storici sulla
difesa popolare e forme attuali di difesa alternativa, anche in merito ai movimenti e alla
società civile. Cenni alla tutela dei diritti umani e alla gestione non violenta dei conflitti.
5. la normativa vigente e la carta d’impegno etico: il quadro di riferimento normativo e
culturale all’interno del quale si sviluppa il servizio civile nazionale, i principi che lo ispirano
6. la formazione civica: dall’educazione civica alla “cittadinanza attiva”. Come collegare i
principi teorici (principi, valori, regole che costituiscono la base della convivenza civile;
funzione e ruolo degli organi costituzionali) alle azioni pratiche.
7. forme di cittadinanza: forme concrete di partecipazione individuali e collettive in un’ottica di
cittadinanza attiva. Volontariato, cooperazione sociale, promozione sociale, impegno civile.
8. la protezione civile: la difesa della Patria intesa come difesa dell’ambiente e del territorio,
nonché elemento di educazione e crescita di cittadinanza attiva. Prevenzione dei rischi,
emergenze, ricostruzioni. Dalla prevenzione e tutela ambientale alla legalità.
9. la rappresentanza dei volontari in servizio civile: le elezioni dei rappresentanti come
possibilità concreta di partecipare attivamente e assumere un comportamento responsabile.
10. presentazione dell’ente: cosa significa inserirsi in una organizzazione; caratteristiche,
modalità organizzative e operative dell’ente in cui si presta servizio civile
11. il lavoro per progetti: quali elementi caratterizzano un progetto, cosa significa lavorare per
progetti, l’importanza del lavoro di squadra;
12. l’organizzazione del servizio civile e le sue figure: come funziona il servizio civile, ruoli e
figure del sistema SCN (enti, UNSC, regioni, olp, rlea, altri volontari, ente accreditato e ente
sede di progetto, il Protocollo della Provincia di Cuneo).
13. disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale: diritti e doveri del
volontario: presentazione del “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e
volontari del servizio civile nazionale” - informazioni pratiche sulla gestione e sullo
svolgimento del servizio, diritti e doveri dei volontari.
14. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti: la comunicazione come elemento
essenziale dell’esperienza quotidiana; elementi costitutivi della comunicazione; la
comunicazione nel gruppo; conflitti e soluzioni.
15. definizione degli obiettivi personali e formativi: cosa ci si aspetta di ottenere da questo anno
di servizio civile, quali competenze si vorrebbero consolidare e ampliare.
34) Durata:
La durata della formazione generale sarà complessivamente di 42 ore totali.
Tutte le ore previste saranno realizzate entro il 180° giorno dall'avvio del progetto.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La formazione viene realizzata presso la sede di realizzazione del progetto ed in altre sedi idonee,
messe a disposizione dall’ente che realizza il progetto.
36)Modalità di attuazione:
La formazione è effettuata:
a) in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente;
b) affidata ad altri soggetti terzi.
37) Nominativo/i e dati anagrafici dei formatori:
Ing. Ferruccio Gaudino nato a Alba il 26.01.1951
Dott.ssa Anna Abburrà nata a Santa Vittoria D’alba (CN) il 14.06.1961
Dott.ssa Loredana Balla, nata a Moncalieri (TO) il 17.07.1976
Dott.ssa Elisa Bono, nata a Cuneo (CN) 14.11.1978
Dott.ssa Gabriella Boarino nata a Alba il 22.05.59
Dott.ssa Flora Ferrari nata a Biella il 28.06.1969
Dott. Elio Laudani nato a Alba il 23.07.57
Dott.ssa Cinzia Ramello nata a Bra (CN) il 13.07.1961
38)Competenze specifiche del/i formatore/i:
AREE DI INTERVENTO/
AZIONI PREVISTE DAL
PROGETTO
MODULO FORMATIVO
Inserimento del
volontario
Formazione e
informazione sui rischi
connessi all’impiego
dei volontari in
progetti di servizio
civile
Tutte le aree
Cenni sulle politiche
sociali e sulla
legislazione vigente in
materia di servizi
socio-sanitari
NOMINATIVO DEL
FORMATORE
TITOLO DI STUDIO - COMPETENZE/
ESPERIENZE
Dirigente Ingegnere Direttore
Ing. Ferruccio Gaudino Struttura Complessa Tecnologie
Biomediche Impianti e Sicurezza
Responsabile SOS Servizio di
Prevenzione e Protezione
ASLCN2 Alba- Bra
Dott.ssa Anna Abburrà
Direttore Consorzio socioassistenziale INT.ES.A e da luglio
2011 della S.O.C. Servizi Sociali.
Laurea in Servizio Sociale, Professore
a contratto per la docenza della
materia di METODI E TECNICHE DI
SERVIZIO SOCIALE presso la Scuola
diretta a fini speciali,
successivamente Diploma in Servizio
Sociale ed oggi Corso di Laurea–
Università di Milano – Facoltà di
Servizio Sociale
Ha collaborato altresì con la stessa
Università in qualità di: conduttore di
gruppi di accompagnamento al
tirocinio negli anni 94 – 95 – 96 – 97 –
98 e dei supervisori degli anni 95 –
96; esperta in seminari su tematiche
minorili negli anni 93 – 94 – 95;
relatore –correlatore di svariate tesi
di Diploma Universitario in Servizio
Sociale e Corso di Laurea in servizio
Sociale
Ridurre l’isolamento
Organizzazione del
Dott.ssa Elisa Bono
Responsabile Area Territoriale S.O.C.
sociale delle persone
servizio sociale
Servizi Sociali da luglio 2011.
anziane attraverso
territoriale e lavoro di
Laurea in Servizio Sociale. Assistente
l’attivazione e/o
territorio. Il ruolo delle
sociale di territorio dal 2001; dal
potenziamento di una reti informali.
2008 Assistente Sociale con funzioni
micro-rete di sostegno
di Referente Nuove Povertà. Docente
territoriale – rete “di
corso OSS dal 2004. Mediatore
vicinato”;
famigliare in situazioni di separazione
e divorzio.
Sostenere il benessere Principali
Dott. Elio Laudani
Direttore Distretto Sanitario 2 di Bra.
psico-fisico delle
problematiche socioLaurea Medicina e Chirurgia
persone anziane,
sanitarie della
specializzazione in patologia generale
rafforzando le
popolazione anziana.
università Torino 1987
occasioni di scambio e Come realizzare
specializzazione statistica medica
relazione
attività di supporto
indirizzo epidemiologia università
relazionale
Pavia 1989; pubblicazioni di articoli
su riviste nazionali: epidemiologia e
prevenzione, igiene moderna,
bollettino epidemiologico nazionale;
Presidente della Commissione
Multidisciplinare UVG e UMVD ASLCN2
Sostenere il benessere Servizi domiciliari e
Dott.ssa Loredana Balla Referente Area Anziani. Titolo di
psico-fisico delle
residenziali a favore di
Studio: Laurea in Servizio sociale;
persone anziane,
anziani nonassistente sociale territoriale dal
rafforzando le
autosufficienti
2000 al 2009. Membro della
occasioni di scambio e
Commissione UVG e referente dei
relazione
progetti integrati relativi alle persone
anziane in collaborazione con la
sanità, le strutture residenziali e il
terzo settore
Potenziare la
Organizzazione del
Dott.ssa Gabriella
Coordinatore presso Servizio
comunicazione e il
servizio infermieristico
Boarino
Infermieristico Ospedaliero e
passaggio di
ospedaliero e
Territoriale ASLCN2; Laureata
informazioni tra
territoriale
Magistrale in Scienze Infermieristiche
ospedale e domicilio
e Ostetriche; Assistente sanitaria; In
attraverso la creazione Le dimissioni
precedenza: Docente Corso di laurea
e l’utilizzo di semplici ospedaliere:
in Infermieristica e nei Corsi per
strumenti di
organizzazione in caso
Operatore Socio Sanitari
comunicazione che
di pazienti anziani
possano aiutare anziani fragili/con patologie
e familiari a dare
invalidanti
continuità di cura
Sostenere il benessere Servizi
sanitari Dott.ssa Flora Ferrari Laureata in Scienza infermieristiche;
psico-fisico delle
territoriali
Master in Coordinamento Sanitario,
persone anziane,
Coordinatore
Cure
Domiciliari
rafforzando le
ASLCN2; docente corsi per Operatore
occasioni di scambio e
Socio-Sanitario
relazione
Sostenere il benessere
psico-fisico delle
persone anziane,
rafforzando le
occasioni di scambio e
relazione
Funzionamento
RSA
delle Dott.ssa Cinzia Ramello Direttore di comunità socio-sanitaria;
Laurea in Scienze infermieristiche;
Docente corso per Operatore Socio
Sanitario
39)Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Metodologia interattiva:
- momenti di approfondimento con carattere di lezione frontale;
- lavori di gruppo;
- approfondimenti tematici;
- rielaborazioni individuali dei contenuti e dei temi oggetto della formazione;
- affiancamento con operatori esperti, di varie professionalità, nel corso dei 12 mesi, avrà una
significativa valenza formativa in quanto offrirà la possibilità ai volontari di avvicinarsi alle
tematiche sociali e alla realtà dei Servizi Socio-Sanitari, eventualmente, facendo emergere
un loro personale interesse nei confronti di tale ambito anche per un futuro lavorativo.
40)Contenuti della formazione:
La formazione specifica consiste in un percorso finalizzato a fornire ai volontari il bagaglio di
conoscenze, competenze e capacità necessarie per la realizzazione delle specifiche attività previste
dal progetto e descritte al punto 8.3
Nello specifico si prevede la realizzazione dei seguenti moduli formativi:
AREE DI INTERVENTO/
AZIONI PREVISTE DAL
PROGETTO
Inserimento del
volontario
Tutte le aree
Ridurre l’isolamento
sociale delle persone
anziane attraverso
l’attivazione e/o
potenziamento di una
micro-rete di sostegno
territoriale – rete “di
vicinato”;
Sostenere il benessere
psico-fisico delle
MODULO FORMATIVO
CONTENUTI TRATTATI
Formazione e informazione sui
rischi connessi all’impiego dei
volontari in progetti di servizio
civile
Il modulo tratterà l’informativa sui rischi connessi
all’impiego dei volontari nel progetto di servizio
civile.
Il volontario conoscerà i maggiori rischi nei quali può
incorrere svolgendo la propria attività all’interno
delle strutture dell’ASL (presidi ospedalieri e serivizi
territoriali) disponendo così delle informazioni
nonché delle modalità di comportamento da tenere
per evitare tali rischi
Il modulo tratterà l’evoluzione storica delle politiche
sociali con particolare attenzione ai servizi sociali e
sanitari.
Il volontario acquisirà elementi circa la cornice
istituzionale del contesto nel quale svolgerà la
propria esperienza.
Il modulo presenterà la struttura organizzativa e
operative del servizio sociale territoriale con
particolare attenzione al lavoro di rete; saranno
inoltre trattati gli elementi essenziali di una
relazione d’aiuto con particolare riferimento alla
predisposizione e realizzazione del progetto
individuale personalizzato.
Il volontario acquisirà informazioni necessarie per
potersi orientare all’interno del contesto di
riferimento; rapportarsi in maniera adeguata con
l’utenza non autosufficiente e la sua rete famigliare;
svolgere il proprio ruolo di supporto all’interno del
piano di intervento predisposto a favore dei singoli
utenti
Dott. Ferruccio Gaudino
DURATA 8 ORE
Cenni sulle Politiche sociali
legislazione vigente in materia
di servizi socio-sanitari
Dott.ssa Anna Abburrà
DURATA 5 ORE
Organizzazione del servizio
sociale territoriale e lavoro di
territorio
Dott.ssa Elisa Bono
DURATA 12 ORE
Principali problematiche socio- Il modulo tratterà le principali problematiche sociosanitarie della popolazione sanitarie che coinvolgono la popolazione anziana in
persone anziane,
rafforzando le occasioni
di scambio e relazione
Sostenere il benessere
psico-fisico delle
persone anziane,
rafforzando le occasioni
di scambio e relazione
anziana
Dott. Elio Laudani
DURATA 5 ORE
Servizi
domiciliari
e
residenziali a favore di anziani
non-autosufficienti.
Come realizzare attività di
supporto relazionale
Dott.ssa Loredana Balla
DURATA 10 ORE
Potenziare la
Organizzazione del servizio
comunicazione e il
infermieristico ospedaliero e
passaggio di informazioni territoriale.
tra ospedale e domicilio Le
dimissioni
ospedaliere:
attraverso la creazione e organizzazione in caso di
l’utilizzo di semplici
pazienti fragili.
strumenti di
comunicazione che
possano aiutare anziani
e familiari a dare
continuità di cura
Sostenere il benessere
psico-fisico delle
persone anziane,
rafforzando le occasioni
di scambio e relazione
Sostenere il benessere
psico-fisico delle
persone anziane,
rafforzando le occasioni
di scambio e relazione
Dott.ssa Gabriella Boarino
DURATA 12 ORE
Servizi sanitari territoriali
Dott.ssa Flora Ferrari
DURATA 6 ORE
Funzionamento delle RSA
Dott.ssa Cinzia Ramello
DURATA 6 ORE
modo
particolare
quelle
legate
alla
non
autosufficienza; saranno inoltre sviluppati i temi
dell’integrazione socio-sanitaria legati ai livelli
essenziali di assistenza.
Il volontario acquisirà informazioni circa le patologie
più diffuse tra la popolazione anziana e le relative
conseguenze soprattutto sul versante relazionale di
modo tale da disporre di elementi utili per gestire il
rapporto con la persona non autosufficiente
Il modulo presenterà i progetti e servizi sociosanitari a favore di anziani non-autosufficienti in
regime di domiciliarità e residenzialità presenti
nell’ASLCN2, le modalità di accesso ed erogazione.
Inoltre presenterà i progetti di aggregazione presenti
sul territorio del distretto 2 di Bra.
Il volontario coglierà la complessità degli interventi
a favore della fascia di popolazione considerata non
autosufficiente e disporrà di elementi indispensabili
per collocare la propria attività nel supporto alla
gestione di progetti individuali a favore di anziani in
dimissione dall’ospedale per il rientro a domicilio
Il modulo presenterà il ruolo e la funzione
dell’infermiere quale figura professionale che
esercita una “medicina di prossimità, promotore
della salute”.
Il volontario acquisirà elementi per operare una
valutazione critica dei “sistemi di cura” vigenti
contribuendo alla diffusione anche dal punto di vista
culturale di modelli socio-sanitari e assistenziali che
mettono al centro la persona e favoriscono la
domiciliarità.
Il volontario acquisirà inoltre capacità e strumenti
per “stare” nella relazione con il paziente fragile
riuscendo a cogliere e gestire eventuali implicazioni
emotive correlate; ancora affinerà le proprie
capacità
empatiche
nei
confronti
dei
famigliari/caregiver che si occupano dell’anziano a
domicilio cogliendo il carico materiale ed emotivo
che la gestione domiciliare di una persona non
autosufficiente comporta.
Il
modulo
presenterà
l’articolazione
e
il
funzionamento dei servizi sanitari a supporto della
domiciliarità.
Il volontario potrà cogliere gli elementi di
innovazione e il valore aggiunto rispetto alla “salute
e qualità della vita” delle persone anziane che
beneficiano di tali interventi nonchè affiancare gli
operatori nella gestione e realizzazione dei progetti
di supporto domiciliare
Il modulo presenterà il funzionamento delle
Residenze
Sanitarie
Assistenziali
per
non
autosufficienti;i diversi servizi offerti; la relazione
con l’ospite e i suoi famigliari; il rapporto tra
struttura e territorio.
Il volontario acquisirà una conoscenza reale delle
strutture per anziani superando eventuali pregiudizi
e stereotipi cogliendo l’importanza del servizio
offerto all’interno della rete territoriale di
riferimento
MODULO FORMATIVO
Formazione e informazione sui rischi connessi
all’impiego dei volontari in progetti di servizio
civile
ORE
16 ore
NOMINATIVO
FORMATORE - DOCENTE
Ing. Ferruccio Gaudino
Politiche sociali e legislazione vigente in materia
di servizi socio-sanitari
5 ore
Dott.ssa Anna Abburrà
Organizzazione del servizio sociale territoriale e
lavoro di territorio
12 ore
Dott.ssa Elisa Bono
Principali problematiche socio-sanitarie della
popolazione anziana
5 ore
Dott. Elio Laudani
Servizi domiciliari e residenziali a favore di anziani
non-autosufficienti
Organizzazione del servizio infermieristico
ospedaliero e territoriale
Servizi sanitari territoriali
Funzionamento delle RSA
TOTALE
10 ore
12 ore
6 ore
6 ore
72 ORE
Dott.ssa Loredana Balla
Dott.ssa Gabriella Boarino
Dott.ssa Flora Ferrari
Dott.ssa Cinzia Ramello
41)Durata:
La durata totale della formazione specifica sarà di 72 ore, così come dettagliato nella tabella
riportata al punto 40.
La formazione specifica sarà erogata come di seguito descritto, in conformità con quanto previsto
dalle “Linee guida per la formazione dei giovani in servizio civile” (Decreto 160/2013):
• il 70% delle ore entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto; in questa parte rientra
obbligatoriamente il modulo relativo alla formazione e informazione sui rischi connessi
all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile”;
• il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Si precisa che la richiesta di utilizzare questa tempistica per l'erogazione della formazione specifica,
deriva dal fatto che:
-si ritiene utile ed indispensabile offrire ai volontari nell'arco dei primi 3 mesi dall'avvio del progetto
la maggior parte delle informazioni tecniche e dei contenuti specifici necessari allo svolgimento delle
attività stesse e alla conoscenze dello specifico contesto di riferimento;
-si ritiene altresì utile e necessario mantenere la possibilità di riprendere e approfondire alcuni temi e
contenuti della formazione specifica anche dopo il primo trimestre; ciò consente – dopo la fase di
inserimento e di avvio delle attività – di riprendere alcuni contenuti alla luce dei bisogni formativi
manifestati dai volontari, a seguito dell'avvio del progetto e di una maggior conoscenza del servizio e
dei destinatari. In alcuni casi poi, ciò consente anche di accompagnare lo svolgersi di tutte le attività
che a volte, come previsto dal cronoprogramma di attuazione, prendono avvio non dal primo mese di
servizio.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifico) predisposto:
Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato.
Cuneo, li 13 ottobre 2015
La Responsabile del Servizio civile nazionale della Provincia di Cuneo
Dott.ssa Maria Maddalena Mondino