prog_insieme e meglio
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) ENTE PROPONENTE IL PROGETTO: PROVINCIA DI CUNE0 2) CODICE DI ACCREDITAMENTO: NZ00443 3) ALBO E CLASSE DI ISCRIZIONE: ALBO REGIONE PIEMONTE – I CLASSE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: INSIEME È MEGLIO 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A - Assistenza (riferita alla tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona) 01 – Anziani 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: - 1. Presentazione dell’ente Il presente progetto si realizza nell’ASLCN2 Alba Bra con particolare riferimento a tutto il suo territorio, dove espletano le attività di propria competenza le seguenti sedi coinvolte: - la Struttura Operativa Complessa (S.O.C.) Servizi Sociali Distretto 2 di Bra (ex Consorzio INT.ES.A.) che comprende i comuni di: Bra, Cherasco, Narzole, La Morra, Verduno, Sommariva Perno, Pocapaglia, S. Vittoria d’Alba, Sommariva del Bosco, Ceresole d’Alba e Sanfré il Presidio Ospedaliero sede di Alba con particolare integrazione con il Servizio Infermieristico, dislocato all’interno del nosocomio, in via P. Belli, 26 ad Alba il Presidio Ospedaliero sede di Bra con particolare integrazione con la S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2, dislocato all’interno del nosocomio, in Via V. Emanuele II, 3 Bra il Dipartimento di cure primarie e servizi territoriali dell’ASLCN2 con la S.O.C. Cure primarie Alba-Bra che comprende tutto il vastissimo territorio aziendale dei Distretti: 1 di Alba e 2 di Bra, pari a 76 comuni: Alba, Barbaresco, Barolo, Benevello, Borgomale, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, Guarene, Lequio Berria, Monchiero, Monforte d’Alba, Montelupo Albese, Neive, Neviglie, Novello, Roddi, Roddino, Rodello, Serralunga d’Alba, Sinio, Treiso, Trezzo Tinella, Baldissero d’Alba, Canale, Castagnito, Castellinaldo, Corneliano d’Alba, Govone, Magliano Alfieri, Montà d’Alba, Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticello d’Alba, Piobesi d’Alba, Priocca, Santo Stefano Roero, Vezza d’Alba, Albaretto della Torre, Arguello, Bergolo, Bosia, Bossolasco, Camo, Castelletto Uzzone, Castiglione Tinella, Castino, Cerretto Langhe, Cissone, Cortemilia, Cossano Belbo, Cravanzana, Feisoglio, Gorzegno, Levice, Mango, Niella Belbo, Perletto, Pezzolo Valle Uzzone, Rocchetta Belbo, San Benedetto Belbo, San Giorgio Scarampi, Santo Stefano Belbo, Serravalle Langhe, Torre Bormida; Bra, Ceresole d’Alba, Cherasco, La Morra, Narzole, Pocapaglia, Sanfrè, Santa Vittoria d’Alba, Sommariva del Bosco, Sommariva Perno, Verduno. Come sopra accennato, la S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2, all’interno dell’ASLCN2 nacque dal Consorzio INT.ES.A., consorzio per l’esercizio delle funzioni socio-assistenziali, istituito tra i Comuni sopra citati (territorio coincidente con il Distretto n.2 dell’ASL CN2), scioltosi il 1° luglio 2011 per dar vita, in accordo con l’A.S.L.CN2 e la Regione Piemonte, ad una nuova struttura operativa complessa con l’obiettivo di svolgere le funzioni sociali in forma associata mediante una Convenzione ai sensi dell’articolo 30 del D.Lgs. 267/2000 tra i Comuni del distretto n. 2 dell’A.S.L.CN2 e gestire, in via sperimentale, dei servizi sociali in via diretta da parte dell’A.S.L.CN2, tramite delega da parte della Convenzione stessa. Tale convenzione, con un’iniziale durata 01/07/2011-31/12/2014, ha sviluppato un progetto tipo: “SERVIZIO SOCIOSANITARIO DISTRETTUALE: DALL’INTEGRAZIONE ALL’UNITARIETA’ ” considerando come valore aggiunto la centralità dei cittadini, la promozione della loro salute e la prevenzione primariasecondaria-terziaria, e, non ultima, la sempre maggiore necessità di vedere integrati i comparti sociale e sanitario nell’ottica del miglioramento continuo dei servizi e della razionalizzazione della spesa pubblica. Tale convenzione, tenuto conto della positività del periodo di sperimentazione, alla luce dei provvedimenti adottati dagli Enti Locali del Distretto 2 di Bra e della intervenuta autorizzazione regionale, con Determinazione Direttoriale dell’ ASLCN2 n. 1585 del 30/12/2014 è stata rinnovata in via permanente con effetto dal 01/01/2015. Il Presidio Ospedaliero dell’ASL CN2 è dislocato su due sedi: Alba, con l’Ospedale San Lazzaro, e Bra, con l’Ospedale Santo Spirito. Le due strutture sono ubicate in immobili ottocenteschi, parzialmente ammodernati ma con feroci, seppur appropriati, vincoli nell’edilizia. L’obiettivo di dare ai rispettivi cittadini un Ospedale potenziato, moderno e usufruibile anche da altri 100.000 abitanti nei comuni circostanti, ha reso sicuramente giustificabile la necessità della costruzione di un ospedale unico per Alba e Bra, in posizione baricentrica fra le due città ma, nell’attesa del completamento di questa discussa opera pubblica, situata nel comune di Verduno, i cittadini e gli operatori socio-sanitari devono far fronte alle esigenze assistenziali nei vecchi nosocomi con spazi poco consoni, in particolare per la sempre maggiore incidenza di patologie infettive correlate all’assistenza che necessiterebbe di aree maggiormente adatte per l’isolamento dei casi conclamati o sospetti e comunque anche di aree più confortevoli per utenti e dipendenti stessi dell’azienda sanitaria. Il Servizio Infermieristico, Tecnico, della Riabilitazione, della Prevenzione e della Professione Ostetrica (S.I.T.R.P.O.), con sede principale presso i due ospedali, è la struttura gestionale ed organizzativa di governo assistenziale, per la parte sanitaria, dell’A.S.L. ed è titolare dell’indirizzo, direzione e coordinamento del personale delle professioni sanitarie non mediche appartenente alle quattro aree professionali succitate e del personale di supporto alle attività assistenziali stesse. Il Dipartimento delle Cure Primarie e dei Servizi Territoriali1 dell’ASLCN2 Alba – Bra, ed in particolare la sua S.O.C. Cure Primarie e Domiciliari ha l’obiettivo di garantire livelli uniformi ed omogenei di assistenza primaria su tutto il territorio, con criteri di efficacia ed efficienza in coerenza con quanto definito nei programmi delle attività territoriali – distrettuali. Le tipologie assistenziali previste sono le seguenti: ADI: per l’assistenza domiciliare integrata, in cui è prevista un’alta intensità assistenziale per i pazienti (accessi quotidiani, terapie infusionali, attività riabilitative…); prevede l’accesso medico (Medico di Medicina Generale e specialisti), fisioterapico, infermieristico e degli operatori di supporto; SID: per il servizio infermieristico domiciliare rivolto ai pazienti di media intensità assistenziale (medicazioni, forniture e training); prevede l’accesso infermieristico e degli operatori di supporto; CP: cure palliative per pazienti a medio-alta intensità sanitaria assistenziale, con la caratteristica di essere purtroppo terminali; prevede gli accessi del medico (Medico di Medicina Generale e specialisti), degli infermieri e operatori di supporto; ADP: assistenza domiciliare programmata, prevede solo l’accesso del medico di Medicina Generale ed è per pazienti a bassa intensità assistenziale; LA: tipologia assistenziale di lunga assistenza che prevede un progetto assistenziale e successivamente un piano assistenziale individualizzato, integrato sociale e sanitario. E’ rivolto a pazienti di bassa e media intensità assistenziale. LETTI DI PROSSIMITA’: inseriti presso alcune Strutture Residenziali sul territorio, convenzionate con l’ASLCN2. L'inserimento dei pazienti è disposto dal Medico di Medicina 1 I principali dati di questo sottocapitolo provengono dal Bollettino Epidemiologico Anno 2012 ASLCN2 ed in particolare dagli articoli sulla Dinamica Demografica (a cura di: Dr.sse L. Marinaro-G. Zorgniotti–S.S.D. Epidemiologia-Dip.Prevenzione) e sul Diritto alla cura e Diritto al prendersi cura: la continuità assistenziale…tra mito e realtà (a cura di: Dr.ssa P. Corradini-Dip. Cure Primarie e dei Servizi Territoriali). Generale, compatibilmente con i posti letto disponibili. I pazienti beneficiano delle medesime prestazioni socio-assistenziali (tutelari, fisioterapiche, di supporto ecc) e alberghiere (lavanderia, pulizie, cucina, parrucchiere, ecc) erogate agli ospiti in regime di residenza socio-sanitaria a media-bassa intensità, incrementati dall'assistenza infermieristica di 18 minuti/die. In questo Dipartimento, in particolare, vengono dunque svolte le seguenti attività: • garantire il diritto del cittadino all’accesso ai servizi sanitari • gestione medici convenzionati • centrale operativa - cure domiciliari e percorso di continuità assistenziale • assistenza residenziale e semiresidenziale rivolta ad anziani non autosufficienti e cittadini diversamente abili • attività consultoriali. In data 18/09/2015, a seguito di indicazioni regionali, l’ASLCN2 ha deliberato con determinazione n. 957/000/DIG/15/0012 un nuovo Atto Aziendale che mantiene comunque interamente a livello socio-sanitario territoriale la gestione delle ivi menzionate funzioni. Nell’analisi delle attività qui descritte si legge “percorso di continuità assistenziale” e sembrerebbe che tutto venga previsto e gestito ma la situazione reale, soprattutto per le ridotte risorse umane disponibili, non permette di rispondere alla totalità delle necessità degli assistiti. Nel paragrafo successivo verranno inseriti altri elementi utili alla comprensione del contesto 2. Il contesto di riferimento (territorio, settore, servizi) L’Azienda Sanitaria Locale CN2 si estende su un territorio di 1122,1 Kmq e comprende 76 comuni per un totale di 171808 residenti (ultimi dati ISTAT disponibili - 31/12/2013 pari a circa il 29% della popolazione provinciale; il 37% della popolazione risiede in comuni medio-piccoli (<3000 abitanti). L’area Alba-Bra-Langhe e Roero riveste importanza all’interno della Provincia di Cuneo per la rilevanza per attività agricola (37%) e industriale (33%) e per produzione di reddito (34%) ma gli attuali problemi congiunturali hanno danneggiato la precedente discreta stabilità economica. La densità della popolazione residente nell’ASL CN2 nell’anno 2013 è di 153,1 abitanti per chilometro quadrato (nel 2003 era di 143,9), mentre quella del Piemonte nel 2013 è di 174,8. Alba, Bra, Cherasco, Sommariva del Bosco e Canale sono i comuni con la maggiore densità di popolazione. Negli ultimi anni (20032012) il numero degli abitanti nel territorio dell’ASL CN2 è aumentato progressivamente registrando un incremento del 5,3%, mentre in Piemonte del 2,4%. La natalità nell’ASL CN2 nell’anno 2013 si è stabilizzato con un indice di 8,8 per 1000, nel Piemonte di 8,5 per 1000. L’età media della popolazione dell’ASLCN2 nell’anno 2013 è di 44,4 anni. Gli stranieri residenti al 31/12/2012 sono 19.051 pari al 11.2% del totale dei residenti. Per quanto riguarda l’andamento demografico il saldo naturale risulta negativo in quanto i decessi nel 2013 han superato le nascite di n. 361 unità. La popolazione è caratterizzata, come nel resto del territorio italiano, da un progressivo invecchiamento della popolazione: gli ultra sessantacinquenni al 31/12/2013 si stimano in 38.875 ossia il 22,6% della popolazione totale (43,8% maschi; 56,2% femmine) e gli ultrasettantacinquenni (75 anni in poi) rappresentano il 12%. Interessante osservare anche che la relativa popolazione di sesso femminile di 90 anni e oltre rappresenta il 72,9% del totale. Interessante osservare però l’andamento demografico della popolazione anziana di 65 anni e oltre tra gli anni 2003-2013 nella ASLCN2, dove aumenta la popolazione dei grandi anziani mentre diminuisce, in proporzione, quella dei giovani anziani, come mostra il grafico della sottostante Tabella n. 1. Tabella n. 1 Fonte: Bollettino Epidemiologico Ediz. 2015 ASLCN2 – S.S.D. Epidemiologia-Dip.Prevenzione La Regione Piemonte, con l’approvazione del Piano Socio-Sanitario regionale 2012-2015 prevede, tra gli obiettivi di intervento, un nuovo modello organizzativo di cure flessibili che dovrebbe essere in grado di dare risposte adeguate ai bisogni clinico-riabilitativi-assistenziali della popolazione. Con la D.G.R. 27-3628 del 28 marzo 2012 sono state in particolare individuate azioni finalizzate alla promozione della continuità assistenziale e di integrazione ospedale-territorio, con l’obiettivo di ottimizzare l’assistenza erogata nell’ambito della ”catena della cura”. Aspetti qualificanti all’interno del Dipartimento delle Cure Primarie e dei Servizi territoriali dell’ASLCN2, per l’ottenimento di quanto appena descritto sono: la presenza attiva e costante di n. 116 Medici e n. 15 Pediatri di Famiglia oltre a n. 34 Medici di Continuità Assistenziale (ex guardia medica) impegnati, questi ultimi su sei sedi territoriali e di personale infermieristico e di supporto pari a n. 29 Infermieri in presenza attiva o in regime di reperibilità e n. 6 Operatori Socio-Sanitari (O.S.S.). Sono anche attivi n. 2 Fisioterapisti. L’analisi dell’attuale sistema di offerta di servizi socio-sanitari alle persone ultra sessantacinquenni, prevede, oltre all’assistenza ospedaliera, una realta’ articolata costituita da una rete di servizio territoriali socio-sanitari suddivisi in tre grandi aree di intervento: area disabilità, area domiciliarità, area residenzialità e semiresidenzialità. L’integrazione socio-sanitaria, finalizzata al superamento di risposte settoriali e spesso incomplete, consente di rispondere con appropriatezza ai molteplici bisogni espressi dalla popolazione in situazioni complesse. Per questo motivo il Dipartimento Cure Primarie collabora con il Dipartimento dei Servizi Sanitari Generali (che comprende il Presidio Ospedaliero), con le Commissioni di Valutazione (Unità di Valutazione Geriatrica ed Unità di Valutazione Multidisciplinare Disabilità), con il Servizio Sociale Distretto 2 che, come abbiamo visto, è interno all’ASL, con un Ente esterno chiamato Consorzio Socio-Assistenziale Alba Langhe Roero e con tutte le Strutture accreditate del territorio per offrire le migliori risposte possibili in tali ambiti. L’inserimento nelle strutture residenziali delle persone anziane non autosufficienti viene riportato nella sottostante Tabella n. 2 e dimostra quanto, il restringimento delle risorse economiche statali/regionali, non ne facilitino il potenziamento, anzi, lo riducano. Tab. n.2 Situazione popolazione anziana media totale inserimenti anni 2006-2013: Bollettino Epid. Ed.2015 ASLCN2 Per l’assistenza rivolta ai disabili come ASLCN2, in collaborazione con gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, si sono attuate ulteriori azioni di razionalizzazione ed omogeneizzazione con l’obiettivo di ampliare, per quanto possibile, il numero di risposte assistenziali, nonostante i vincoli imposti dalle sempre più pesanti difficoltà finanziarie. Incrociando i dati provenienti dall’ASLCN2 - Dipartimento Cure Primarie e S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2 di Bra e dall’altro Ente gestore delle funzioni socio-assistenziali del territorio ( Consorzio Socio-Assistenziale Alba-Langhe-Roero) in riferimento alla situazione degli anziani non autosufficienti, al 31/12/2013, si evince che le persone in lista d’attesa per l’attivazione di interventi a sostegno della domiciliarità risultano essere: per il Distretto 1 di Alba n. 181 e per il Distretto 2 di Bra n. 66. Si tratta di persone anziane che scelgono di continuare a vivere al proprio domicilio ma che necessitano di supporti per l’accudimento quotidiano che può essere fornito da famigliari/caregiver2, personale qualificato quali operatori socio-sanitari, personale a pagamento in forma privata oppure volontari sotto forma di affidamento. Anche rispetto agli interventi a sostegno della residenzialità - ovvero inserimento in casa di riposo per anziani o struttura per disabili - la situazione appare critica. Al 31.12.2013, come indicato nella scheda sottostante, risultano in lista d’attesa, per il Distretto di Alba n. 161 persone e per il Distretto 2 di Bra n. 73. I costi delle strutture residenziali sia per anziani che per disabili, proprio perché richiedono interventi qualificati per gestire persone per lo più affette da gravi patologie, risultano assai elevati e pertanto difficilmente accessibili. In tale senso i contributi regionali sanitari finalizzati a parziale copertura dei costi di tali inserimenti rappresentano un valido sostegno per le famiglie. LISTE D’ATTESA ANNO 2013 INTERVENTI A SOSTEGNO Distretto 1 ALBA Anziani in Liste d’ attesa n. 181 Distretto 2 BRA Anziani in Liste d’ attesa n. 66 n. 161 n. 73 n. 342 n. 139 DELLA DOMICILIARITÀ (non A.D.I.*) INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA RESIDENZIALITA’ TOTALI Un ulteriore dato rilevante riguarda il numero delle persone assistite a domicilio di età maggiore o uguale a 65 anni che sul totale degli assistiti nell’ASLCN2 risulta essere l’89,56%. 2 Il caregiver (= che da cura), è colui che da assistenza ad una persona malata, può essere un familiare o un esterno e può occuparsi dell’assistito anche per più d 100 ore la settimana. Può assistere la persona dietro pagamento o meno Nella Tabella n. 4 si riporta il prospetto dell’attività in base al numero dei pazienti seguiti che evidenzia l’evoluzione dell’assistenza domiciliare degli anni (dati disponibili fino al 2013 – sono ancora in elaborazione quelli del 2014). Tab. n. 4. Assistenza domiciliare nell’ASLCN2 anni 2001-2013. Fonte: Bollettino Epidemiologico Ediz.2015 ASLCN2 Sempre nell’ambito dell’assistenza domiciliare risultano interessanti i dati della S.O.C. Servizi Sociali (vedi Tabella n. 5) relativi agli interventi realizzati nel corso dell’ultimo triennio a favore delle persone ultra 65enni che scelgono di restare al proprio domicilio e che necessitano di interventi di supporto nella gestione quotidiana (assistenza domiciliare O.S.S., prestazioni di cura familiare e affidamento da parte di assistenti familiari e persone affidatarie attraverso contributi economici a sostegno della domiciliarità in base alla D.G.R. 39/11190 del 20093, pasti a domicilio ecc..) Tab. 5 Trend degli utenti in carico alla S.O.C. Servizi Sociali – ASLCN2 negli ultimi tre anni per ogni servizio della politica “Anziani e promozione sociale” Ambiti di intervento Domiciliarità anziani Servizio 2011 2012 2013 Affidamenti familiari anziani 6 5 7 Pasti a domicilio anziani 10 13 14 Progetto Cocoon 168 245 308 Promozione domiciliare anziani 32 30 38 Promozione economica anziani 10 - - Progetti sostegno domiciliarità in lungo assistenza per anziani non autosuffic.ti 67 46 40 Accessi sportello Unico Socio Sanitario 227 235 241 520 574 648 63 70 69 583 644 717 TOTALE Domiciliarità Residenzialità anziani TOTALE COMPLESSIVO Utenti seguiti Inserimenti residenziali anziani con integrazioni rette Importante ci sembra sottolineare la connessione tra cure ospedaliere e prevalenza della fragilità. La letteratura descrive per “persona fragile” un individuo affetto da una sindrome biologica e clinica caratterizzata da riduzione delle riserve e della resistenza agli stress, provocata dal declino cumulativo di più sistemi fisiologici, in conseguenza di fattori biologici, psicologici e sociali. Mentre 3 D.G.R. 39/11190 del 06/04/2009: Riordino prestazioni assistenza tutelare socio-sanitaria ed istituzione contributo economico a sostegno della domiciliarità la “disabilità” indica una perdita di funzione, la “fragilità” indica uno stato di instabilità e di rischio di perdita (o di ulteriore perdita) di funzione. Nel 2013le persone di 65 anni e oltre che hanno ricevuto cure opedaliere (vedi tabella sottostante con dettaglio dati) sono state 7.863. Statisticamente, si stima la seguente prevalenza della fragilità per le diverse fasce d’età dell’anziano: il 7% per le persone tra 65-74 anni, il 17,5% per le persone tra 75-84 anni, il 36,6% per le persone tra 85 e + anni, ne consegue che dei 7863 ricoverati e poi dimessi, ben 1579 pazienti rientrano nelle stime di “persone fragili”. Tab. n.6. Dati S.O.C. Programmazione e Controllo 31/12/2013 – ASLCN2 DISTRIBUZIONE PAZIENTI RICOVERATI NEL PRESIDIO OSPEDALIERO Alba - Bra PER FASCE D’ETA’ 65 ANNI e oltre – dati ASLCN2 – anno 2013 Presidio Età pz. Età pz. Età pz. Età pz. Età pz. Età pz. Regime 65 - 69 70 – 74 75 - 79 80 - 84 85 - 89 >=90 TOTALI Ospedaliero Ospedale Alba RO 508 633 843 892 609 326 3.811 Ospedale Alba DH 406 428 445 268 144 32 1.723 Ospedale Bra RO 203 270 396 401 283 159 1.712 Ospedale Bra DH 185 170 145 66 39 12 617 1.302 TOTALE 1.501 1.829 1.627 1.075 16,6% 19% 23,2% 20,8% 13,7 529 6,7 % 7.863 100% Legenda: RO= regime di ricovero ordinario DH= regime di day hospital Questo è il target di riferimento del progetto: queste 1579 persone, stimate come possibili persone fragili, per le quali dopo le dimissioni dall’ospedale il team clinico-assistenziale richiede una prosecuzione di cura al domicilio. E per farlo, la maggior parte di loro necessita della presenza di un caregiver per garantire la continuità delle cure. Qui si inserisce la II edizione del progetto “Torniamo a casa insieme” ovvero “INSIEME E’ MEGLIO”. L’equipe specializzata (operatori sanitari ed operatori sociali), grazie alla presenza dei volontari in servizio civile, potrà rafforzare contatti e comunicazioni tra ospedale, ambulatori sanitari, servizi sociali e domicilio. I volontari potranno offrire una sponda amichevole ai pazienti dimessi ed alle loro famiglie, favorendo la ripresa psico-fisica dell’anziano, facilitare la comprensione dei percorsi ospedale/domicilio e favorire l’inserimento degli anziani nelle attività aggregative presenti sul territorio (in particolare del Distretto 2 di Bra). In sintesi, il contesto di riferimento presenta la seguente situazione: DATI DI CONTESTO UTILI AL PROGETTO Indicatori Numero popolazione residente ASLCN2 con 65 anni e oltre 31/12/2013 (ISTAT) Numero pazienti 65 anni e oltre Situazione partenza Alba Bra 38.875 pari al 22,6 % 5534 2329 ricoverati (e dimessi) nel 2013 nel Presidio Ospedaliero Alba-Bra Numero casi pazienti presi in carico annualmente dal servizio di Cure Primarie (A.D.I. e altre forme - ultimo dato disponibile 2013) Percentuale popolazione anziana inserita in struttura residenziale sul totale delle persone con 65 anni e oltre Numero medio annuale disabili anziani inseriti in Strutture Residenziali/Semiresidenziali Rapporto casi assistenziali presi in carico tra Cure Primarie e Strutture residenziali Numero casi in lista d’attesa per interventi domiciliari di socioassistenza Numero casi in lista d’attesa per inserimento in strutture residenziali n. pasti a domicilio n. affidamenti famigliari Numero persone che non collaborano nel seguire una dieta corretta secondo in servizio dietistico aziendale n. pazienti in ADI a rischio di non assunzione terapia 7863 = 20,58% della popolazione ultra65enne di cui 1579 rientrano nelle stime di “persone fragili” 575 1,51% 284 7 casi su 12 che ne necessiterebbero 181 66 161 73 23 21 7 9 Almeno n. 20 casi nuovi l’anno 12% assistiti 3. Analisi dei bisogni Si mettono in evidenza le seguenti criticità: - l’aumento delle persone anziane affette da pluripatologie ed in situazione cronica - la presenza nella fascia degli ultrasessantacinquenni di una grossa percentuale di persone “fragili” che, se anche in discreto equilibrio di salute, richiedono informazioni, accompagnamento, continuità assistenziale, servizi, luoghi di cura e di aggregazione - il vuoto che si è andato a creare tra ospedale e domicilio ed il bisogno di superare le logiche ospedalizzazione a favore della domiciliarizzazione, andando però ad intervenire creando occasioni in grado di favorive risposte adeguate avvalendosi di competenze sanitarie e sociali - la situazione di isolamento sociale in cui vivono molti anziani - il vissuto di fatica e disagio vissuto da molti anziani e dai loro familiari nella gestione della vita quotidiana. Gli anziani sono persone che conservano autonomie fisiche, relazionali e cognitive spesso non sufficienti per affrontare da soli le necessità della vita quotidiana. Spesso vivono soli e/o con una rete famigliare non adeguata, pertanto in situazione di fragilità, e necessitano di aiuto per i pasti, la cura della persona e la sicurezza dell’ambiente di vita. Tale fragilità è anche dovuta alla presenza di pluripatologie con cui la maggior parte degli anziani convive: un deterioramento della salute, della capacità relazionale e dello stato funzionale predispongono a esiti negativi come la possibilità di recidive di ricovero. In tali casi l’aspetto educativo durante il ricovero e la corretta gestione della dimissione ospedaliera da parte degli operatori sanitari nei confronti del paziente e della persona di riferimento al domicilio diventano fondamentali per favorire la ripresa psico-fisica delle persone assistite che tornano a casa. Il momento del rientro a casa prevede il passaggio di molte informazioni dirette alla persona in dimissione o alla persona di riferimento, spesso tutto ciò spaventa l’anziano ed i suoi familiari. È altrettanto evidente la necessità di potenziare i servizi, in particolare quelli di carattere domiciliare, per migliorare la qualità di vita delle persone al proprio domicilio e valorizzare le risorse delle persone anziane anche attraverso il loro coinvolgimento attivo e la loro partecipazione alle attività aggregative presenti nella comunità locale. Inoltre si sottolinea la necessità di un forte investimento culturale ed il coinvolgimento di professionisti, cittadini, associazioni di volontariato per garantire ed implementare la cultura della domiciliarità. Il progetto INSIEME E’ MEGLIO andrà ad intervenire su tali bisogni ed a proseguire le attività iniziate nella precedente attività di servizio civile. 4. Domanda di servizi analoghi e relativa offerta Le problematiche legate alle gestione di servizi a favore delle persone non autosufficienti, essendo materia istituzionale a valenza sociale e sanitaria, viene gestita dall’ASLCN2 con entrambi gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali che insistono sul territorio ovvero la S.O.C. Servizi Sociali di Bra (ex Consorzio INTESA) e il Consorzio Socio-Assistenziale Alba Langhe Roero al fine di uniformare le modalità di erogazione e fruizione dei servizi nei confronti dei cittadini residenti. Pertanto, vi sono momenti strutturati di incontro tra professionisti dei tre enti – anche a diversi livelli – per confrontarsi sulla materia, nonché sull’applicazione e implicazioni delle diverse normative nazionali e regionali che via via entrano in vigore (es. Fondo per le non autosufficienze, Commissioni multidisciplinari, liste d’attesa ecc…) Di conseguenza, l’altro Ente che opera sullo stesso ambito è il Consorzio Socio-Assistenziale Alba Langhe Roero che, come mostrano i dati approfonditamente indicati nel paragrafo sul contesto di riferimento,si trova ad affrontare, nell’ambito del sostegno alla non autosufficienza, le medesime criticità espresse. Nell’ambito dell’offerta di servizi a sostegno della non autosufficienza vi sono le realtà del terzo settore profit e no profit che collaborano con gli enti istituzionali. In modo particolare sul territorio della S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2 di Bra nel corso degli anni, si è costruita una buona collaborazione con le strutture residenziali per anziani non autosufficienti (si fa presente che su tale territorio esistono 13 strutture residenziali). Inoltre si sottolinea la presenza, sul terriorio della S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2 di Bra, di numerose realtà collegate al “tempo libero”, all’agregazione ed in particolare sono presenti 5 gruppi Progetto Cocoon 4 coordinati da personale della SOC. 5. Cosa intende realizzare il progetto Il progetto “Insieme è meglio” intende proseguire con le attività avviate dal progetto “Torniamo a casa insieme”, ovvero: sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane (auto, non 4 Il progetto “Cocoon”, nato nel 2000, ha cercato di rendere gli anziani quanto più possibile protagonisti della propria vita, facendo ricorso alle potenzialità presenti in loro stessi e nella comunità locale di cui fanno parte. Per realizzare questo obiettivo il progetto ha previsto alcune iniziative ed azioni specifiche mirate, da un lato al coinvolgimento attivo delle persone anziane, dall’altro a favorire l’integrazione socio – sanitaria, attraverso la partecipazione dei medici di base e degli operatori sanitari che lavorano sul territorio e che in particolare si interessano delle persone anziane. Inoltre si è voluto creare l’occasione per promuovere il dibattito e il confronto sul tema e sulla filosofia del progetto, al fine anche di richiamare e coinvolgere l’attenzione delle forze di volontariato locale e dei gruppi esistenti ed operanti sul territorio. Il progetto ha previsto, almeno inizialmente, la partecipazione di anziani ancora autosufficienti e non gravemente compromessi, proprio per pensare in primo luogo ad interventi e proposte che tendessero a prevenire eventuali condizioni di disagio e di emarginazione. Ha individuato la realizzazione di interventi sia di tipo igienico – sanitario (mirati a favorire situazioni che necessitano di riabilitazione al fine di evitare la prematura cronicizzazione dei problemi sanitari), sia di animazione (mirati a favorire momenti di incontro che producano condizioni di benessere e aiutino l’anziano a vivere la sua condizione di “vecchiaia”) e di socializzazione (al fine di favorire l’integrazione sociale di persone ormai “ai margini” e sole anche per il venir meno di persone e riferimenti significativi - ad esempio la morte del coniuge -). autosufficienti o con patologie invalidanti) promuovendo un modello di domiciliarità che riesca a coniugare l’intervento specialistico con l’attivazione di una rete di sostegno informale territoriale e basata sulle relazioni. In particolare si realizzeranno: - interventi socializzanti per sostenere il benessere degli anziani e supportare anche i familiari nel compito del prendersi cura; - azioni per attivare una micro-rete di sostegno territoriale, basata anche sulle relazioni di “buon vicinato” - attività per potenziale la comunicazione ed il passaggio di informazioni tra ospedale e territorio/domicilio, per garantire continuità assistenziale e promuovere la cultura della domiciliarità. I volontari del servizio civile vengono considerati, nel progetto, come persone che affiancano, supportano,collaborano con gli operatori socio.sanitari dell’ASL Cn2, in sinergia con le altre realtà di volontariato locale, per sostenere la persona nel rientro a casa, per rafforzare i contatti e le comunicazioni, per creare – rafforzare – promuovere una rete di supporto intorno alla persona anziana offrendo una sponda “amichevole” e favorendo la ripresa psico-fisica anche attraverso interventi socializzanti per sostenere il benessere attraverso momenti aggregativi in un’ottica di prevenzione e di accompagnamento all’invecchiamento attivo. 6. Descrizione destinatari e beneficiari Destinatari: Per le attività del progetto che comprendono supporto, accompagnamento al domicilio, animazione e supporto relazionale, riduzione dell’isolamento sociale, nonché per le attività di potenziamento delle comunicazioni tra domicilio e ospedale, incluso lo sviluppo e aggiornamento del “regolo”che presenti le principali regole da seguire a domicilio si individuano: - n. 30 persone anziane da individuare tra le persone che scelgono di rimanere al proprio domicilio o che sono in lista d’attesa per l’area domiciliarità o residenzialità/semiresidenzialità in dimissione ospedaliera con necessità di cure al domicilio o che sono già conosciute e seguite dal Servizio Sociale; - i loro familiari e caregivers; - n. 50 cittadini, vicini di casa, volontari che verranno coinvolti nel progetto. Attività Supporto, accompagnamento al domicilio, animazione e supporto relazionale, riduzione dell’isolamento sociale, nonché per le attività di potenziamento delle comunicazioni tra domicilio e ospedale, incluso lo sviluppo e aggiornamento del “regolo”che presenti le principali regole da seguire a domicilio Destinatari n. 30 persone anziane da individuare tra le persone che scelgono di rimanere al proprio domicilio familiari e caregivers delle 30 persone anziane 50 cittadini, vicini di casa, volontari Inoltre verranno coinvolti personale sanitario e sociale afferenti all’ASL CN2, medici di base, affidatari, associazioni, strutture residenziali e semiresidenziali. Beneficiari: anziani, familiari, caregivers, affidatari, personale socio-sanitario, MMG, comunità locali... 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVO GENERALE Il progetto INSIEME E’ MEGLIO, nell’ottica di proseguire ed implementare le attività iniziate con il progetto Torniamo a casa insieme, intende sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane auto-non auto-sufficienti o con patologie invalidanti promuovendo un modello di domiciliarità che riesca a coniugare l'intervento specialistico con l'attivazione di una rete di sostegno informale territoriale e basato sulle relazioni di vicinato (risorse più flessibili e maggiormente diversificabili) OBIETTIVI SPECIFICI Nel concreto il progetto perseguirà i seguenti obiettivi: 1. sostenere il benessere psico-fisico degli anziani attraverso attività di supporto relazionale ed attività di aggregazione; 2. ridurre l’isolamento sociale degli anziani attraverso l’attivazione e/o il potenziamento una micro rete di sostegno territoriale – rete “di vicinato”; 3. potenziare la comunicazione e il passaggio di informazioni tra ospedale e domicilio attraverso la creazione e l’utilizzo di semplici strumenti di comunicazione che possano aiutare anziani e familiari a dare continuità di cura. Obiettivo Specifico 1. Sostenere il benessere psicofisico delle persone anziane (in lista di attesa di inserimento presso strutture residenziali o con ridotta microrete di sostegno territoriale) attraverso attività di supporto relazionale ed attività di aggregazione Indicatori di risultato per il progetto Numero progetti attivati Riduzione tempo di “solitudine” Numero uscite sul territorio della persona assistita per accompagnamento ad attività aggregative Numero attività di conversazione, lettura, ascolto….. Numero accompagnamenti in attività motorie semplici (passeggiate) Scheda attività socializzanti per anziani presenti sul territorio Obiettivo Specifico Indicatori di risultato per il progetto Numero persone/vicini coinvolti 2. Ridurre l’isolamento sociale delle persone anziane di cui all’ob. 1. attraverso l’attivazione e/o potenziamento di una microrete di sostegno territoriale – rete “di vicinato”; Obiettivo Specifico Numero contatti con associazioni presenti sul territorio Contatti ed attivazione rete di vicinato Affiancamento rete vicinato Indicatori di risultato per il progetto Situazione di partenza Risultati attesi nessuno Ad oggi i pazienti dimessi vengono visitati solo dal personale sociosanitario Nessuna 30 Dedicare circa 2 ore alla settimana per anziano Ad oggi i pazienti dimessi vengono visitati solo dal personale sociosanitario nessuna Almeno 1 attività a settimana per anziano Dati a disposizione soc servizi sociali Almeno 1 a settimana Almeno 1 a settimana per anziani in buone condizioni motorie Implementazione banca dati Situazione di partenza Risultati attesi Ad oggi in modo saltuario nessuno Da 15 a 50 Non esistente Non esistente Situazione di partenza Almeno 1 per Comune Almeno 1 contatto per anziano Accompagnamento dei vicini per il 1°mese 1 volta al mese Risultati attesi 3. Potenziare la comunicazione e il passaggio di informazioni tra ospedale e domicilio attraverso la creazione e l’utilizzo di semplici strumenti di comunicazione che possano aiutare anziani e familiari a dare continuità di cura. Realizzazione di 4-6 incontri di team tra operatori sociali/sanitari – persone anziane prese in carico – familiare/caregiver - volontari del servizio civile per lo sviluppo di una comunicazione efficace tra gli attori del progetto Predisposizione scheda per ogni caso seguito con dati significativi diversi interventi previsti Affiancamento persona di riferimento/caregivers Predisposizione di vademecum – consigli pratici uso servizi Diffusione buona pratica operativa Nessun intervento previsto fino ad oggi Attuazione di almeno 4 incontri Nessuna scheda Schede compilate In alcune situazioni svolto da servizio sociale Nessuna scheda 1 contatto a settimana Nessuna Realizzazione 2 incontri con enti gestori e con associazioni territoriali Documento scritto 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi: 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività: 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto 8.1 Avvio del progetto Per garantire lo start-up del progetto, vi è una prima fase di lavoro legata allo svolgimento delle attività formative e di “addestramento”. In questa fase vengono realizzate attività di formazione a carattere generale in collaborazione con le altre sedi di progetto e con il coordinamento della Provincia di Cuneo, ed attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta il progetto. In questa fase si realizzerà anche la Formazione relativa ai rischi connessi alle attività di cui si occuperanno i volontari nel progetto. Infine particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo di lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei destinatari delle attività. Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività, verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e consentirà eventualmente di procedere ad un “riorientamento” qualora ci si discostasse in parte, nella realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione. Ed ora si descrive, per ogni obiettivo specifico individuato al punto 7, l’impianto di realizzazione del progetto, con descrizione dettagliata del complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi individuati. Segue a questa descrizione una tabella temporale che riassume i tempi di attuazione delle diverse attività, collocandole in ordine temporale dal I al XII mese. OBIETTIVO 1 Azioni e attività Predisposizione di n. 30 progetti d’intervento individuali prevedendo l’attivazione dei diversi servizi assistenziali e sanitari necessari, attraverso la collaborazione sinergica dei diversi operatori (professionale e no professional) coinvolti Individuazione delle specifiche attività in capo ai diversi operatori coinvolti (OSS, infermiere, fisioterapista, volontario…) verifiche a cadenza periodica del piano di intervento a cura dell’assistente sociale e/o MMG e/o coordinatore infermieristico con i volontari e con i famigliari Individuazione e programmazione attività dei volontari: visite a domicilio per realizzare le attività di socializzazione e supporto relazionale individuazione del piano di attività da realizzare con ogni persona momenti di incontro con familiare di riferimento/altro caregivers accompagnamento nel compiere piccole commissioni presso negozi-centri con relativo intervento di socializzazione accompagnamento a momenti aggregativi presenti sul territorio partecipazione dei volontari alle attività del Progetto Cocoon – affiancamento attivo degli operatori nella gestione delle attività dei gruppi - Sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane (in lista di attesa di inserimento presso strutture residenziali o con ridotta micro - rete di sostegno territoriale, rafforzando le occasioni di scambio e relazioni Ipotizzando l’avvio del progetto nel gennaio 2017 questo è il crono programma di attuazione delle attività previste: CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 1: Azioni Accoglienza dei volontari e accompagnamento nella conoscenza e comprensione del contesto di riferimento Proseguimento progetti già avviati nell’anno 2015 (progetto Torniamo a casa insieme) Predisposizione nuovi progetti intervento Programmazione attività che prevedono coinvolgimento volontari Visite a domicilio – attività di socializzazione – uscite sul territorio – conversazione – lettura….. Momenti di incontro con caregivers accompagnamento nel compiere piccole commissioni presso negozi-centri con relativo intervento di socializzazione Accompagnamento a momenti aggregativi presenti sul territorio Partecipazione dei volontari alle attività del Progetto Cocoon – affiancamento attivo degli operatori nella gestione delle attività dei gruppi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 OBIETTIVO 2 Ridurre l’isolamento sociale delle persone anziane di cui all’ob. 1. attraverso l’attivazione e/o potenziamento di una micro-rete di sostegno territoriale – rete “di vicinato” Azioni e attività Conoscenza del vicinato e coinvolgimento nel progetto Aggiornamento e divulgazione opuscoli informativi su attività e servizi presenti sul territorio Attivazione di una rete di vicinato per ognuno degli anziani seguiti: interventi per la socializzazione ed il mantenimento dei legami sociali (es. incontri con persone significative per l’anziano presso il suo domicilio o presso luoghi esterni) conoscenza vicinato e rete familiare monitoraggio e accompagnamento della rete di vicinato stesura elenco numeri telefonici per emergenze – riferimento telefonici MMG e orari dello studio – recapiti telefonici persone di riferimento individuazione ed accompagnamento ad attività aggregative presenti sul territorio CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 2: Azioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Conoscenza del vicinato e coinvolgimento nel progetto Aggiornamento e divulgazione opuscoli informativi su attività e servizi presenti sul territorio – siti internet Attivazione di una rete di vicinato per ognuno degli anziani OBIETTIVO 3 Azioni e attività potenziare la comunicazione e il passaggio di informazioni tra ospedale e domicilio attraverso la creazione e l’utilizzo di semplici strumenti di comunicazione che possano aiutare anziani e familiari a dare continuità di cura. Creare maggiore e migliore sinergia tra i diversi operatori sociali, sanitari, volontariato, anziano e familiari al fine di costruire percorsi condivisi all’atto delle dimissioni ospedaliere e successivamente al percorso assistenziale necessario al domicilio. Individuare specifici percorsi che operatori, volontari e famigliari devono seguire nella gestione domiciliare dell’anziano Tale attività è prevista all’interno di specifici incontri tra le persone coinvolte nel progetto individuale Nello specifico il progetto prevede: 4/6 incontri di team tra operatori sociali e sanitari, anziano preso in carico, familiari di riferimento/caregiver, volontari del servizio civile per lo sviluppo di una comunicazione efficace tra attori del progetto predisposizione di schede per ogni caso seguito con dati significativi affiancamento dei familiari/caregivers, offerta informazioni ed indicazioni per affrontare percorso domiciliare predisposizione di un “regolo” di facile comprensione con la raccolta di consigli pratici per proseguire la cura, le terapie al domicilio (semplici azioni quotidiane di facile lettura: orari assunzione farmaci, come proteggersi dal calore estivo, ricordarsi dei ricambi d’aria…..) predisposizione di un vademecum per individuare percorsi post ricovero ospedaliero (quali pratiche avviare, a chi rivolgersi, quali ausili richiedere….) da consegnare ad ogni anziano al momento - delle dimissioni realizzazione 2 incontri (in collaborazione con operatori sociali e sanitari) con enti gestori e con associazioni territoriali per far conoscere diffondere buona pratica operativa CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO 3: Azioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Realizzazione 4/6 incontri di team tra operatori sociali e sanitari, anziano preso in carico, familiari di riferimento/caregiver, volontari del servizio civile per lo sviluppo di una comunicazione efficace tra attori del progetto Predisposizione di schede per ogni caso seguito con dati significativi Affiancamento dei familiari/caregivers, offerta informazioni ed indicazioni per affrontare percorso domiciliare Predisposizione di un “regolo” di facile comprensione con la raccolta di consigli pratici per proseguire la cura, le terapie al domicilio (semplici azioni quotidiane di facile lettura: orari assunzione farmaci, come proteggersi dal calore estivo, ricordarsi dei ricambi d’aria…..) Predisposizione di un vademecum per individuare percorsi post ricovero ospedaliero (quali pratiche avviare, a chi rivolgersi, quali ausili richiedere….) da consegnare ad ogni anziano al momento delle dimissioni Realizzazione 2 incontri (in collaborazione con operatori sociali e sanitari) con enti gestori e con associazioni territoriali per far conoscere diffondere buona pratica operativa 8.2 Area d’intervento Sostenere il benessere psico-fisico delle perone anziane, rafforzando le occasioni di scambio e relazione Numero 188 Profilo – tipo di presenza Ruolo previsto nel progetto n. 1 Assistente sociale Responsabile Coordinatore servizi sociali territoriali n. 2 Medici di Medicina Coordinatore servizi Generale Direttore di Distretto sanitari territoriali n. 1 Infermiere Coordinatore Coordinatore servizio Servizio Infermieristico infermieristico territoriale n. 12 Assistenti sociali n. 116 medici di medicina generale presenti sul territorio dell’ASL: saranno coinvolti gli interessati a seconda della residenza dell’assistito Predisposizione e gestione di 15 progetti d’intervento individuali in collaborazione con MMG n.8 Operatori Socio Sanitari Realizzazione di Interventi del servizio sociale territoriale domiciliari di assistenza + 6 Operatori Socio Sanitari socio sanitari ASL Realizzazione di interventi n. 29 Infermieri sanitari domiciliari Si tratta di personale con esperienza pluriennale nel settore dell’assistenza e della sanità, con specifiche competenze professionali nella presa in carico del paziente. Ridurre l’isolamento sociale degli anziani attraverso una micro - rete di sostegno territoriale – rete “di vicinato” Potenziare la comunicazione e il passaggio di informazioni tra ospedale e domicilio attraverso la creazione e l’utilizzo di semplici strumenti di comunicazione che possano aiutare anziani e familiari a dare continuità di cura. 128 116 n. 12 Assistenti sociali Divulgazione di materiale informativo circa le n. 116 medici di medicina modalità di accesso a generale presenti sul territorio servizi pubblici e fornitura dell’ASL: saranno coinvolti gli ausili/materiali sanitari interessati a seconda della residenza dell’assistito n. 116 medici di medicina generale presenti sul territorio dell’ASL: saranno coinvolti gli interessati a seconda della residenza dell’assistito Predisposizione di 15 piani terapeutici assistenziali e monitoraggio dell’andamento 8.3 Avvio del progetto Per garantire lo start-up del progetto, i volontari parteciperanno alle attività di formazione di carattere generale realizzate secondo la normativa vigente in collaborazione con le altre sedi di progetto e con il coordinamento della Provincia di Cuneo, per un monte ore minimo di 42 ore. ed attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta il progetto; inoltre particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo di lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei destinatari delle attività. Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività, verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e consentirà eventualmente di procedere ad un “riorientamento” qualora ci si discostasse in parte, nella realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione. Il percorso dei volontari Per supportare i volontari in servizio civile nell’assunzione del loro ruolo e accompagnarli nella realizzazione delle attività previste, verrà avviato un percorso di tutoraggio che, a partire da una fase iniziale e poi per tutto il corso del progetto, coinvolgerà i giovani; i volontari parteciperanno a 5 incontri nell’arco dei 12 mesi di servizio nei quali si lavorerà per: • monitorare l’andamento dell’esperienza ed il livello di soddisfazione dei volontari; • verificare la realizzazione delle attività previste dal progetto; • valutare l’efficacia delle azioni messe in campo e la ricaduta sul territorio; • valutare il livello di soddisfazione dei destinatari; • aprire uno spazio di confronto e rielaborazione sull’esperienza. Inoltre uno spazio specifico verrà dedicato a presidiare la valenza formativa del servizio, non solo valutando l’efficacia e l’utilità delle attività formative di carattere generale e specifico realizzate, ma anche attraverso l’opportunità di partecipare ad un percorso di bilancio dell’esperienza, che offrirà a ciascun giovane la possibilità di capitalizzare l’esperienza e formalizzare gli apprendimenti maturati nel corso dell’esperienza di servizio civile. Area d’intervento/azioni Ruolo ed attività previste per i volontari 1. Sostenere il benessere psicofisico delle persone anziane ((in lista di attesa di inserimento presso strutture residenziali o con ridotta microrete di sostegno territoriale, rafforzando le occasioni di scambio e relazioni - Ridurre l’isolamento sociale delle persone anziane attraverso l’attivazione e/o potenziamento di una micro- rete di sostegno territoriale – rete “di vicinato”; - Potenziare la comunicazione e il passaggio di informazioni tra ospedale e domicilio attraverso la creazione e l’utilizzo di semplici strumenti di comunicazione che possano aiutare anziani e familiari a dare continuità di cura. - Collaborazione nella predisposizione di n. 30 progetti d’intervento individuali prevedendo l’attivazione dei diversi servizi assistenziali e sanitari necessari, attraverso la collaborazione sinergica dei diversi operatori (professionale e no professional) coinvolti Supporto nell’individuazione delle specifiche attività in capo ai diversi operatori coinvolti (OSS, infermiere, fisioterapista, volontario…) Partecipazione alle verifiche a cadenza periodica del piano di intervento a cura dell’assistente sociale e/o MMG e/o coordinatore infermieristico con i volontari e con i famigliari Affiancamento nelle visite a domicilio per realizzare le attività di socializzazione e supporto relazionale Collaborazione nell’individuazione del piano di attività da realizzare con ogni persona Momenti di incontro con familiare di riferimento/o altro caregivers Accompagnamento nel compiere piccole commissioni presso negozi-centri con relativo intervento di socializzazione Accompagnamento a momenti aggregativi presenti sul territorio Partecipazione dei volontari alle attività del Progetto Cocoon – affiancamento attivo degli operatori nella gestione delle attività dei gruppi Partecipazione ai momenti di conoscenza del vicinato e coinvolgimento nel progetto Affiancamento nell’aggiornamento e divulgazione opuscoli informativi su attività e servizi presenti sul territorio Supporto nell’attivazione di una rete di vicinato per ognuno degli anziani seguiti: interventi per la socializzazione ed il mantenimento dei legami sociali (es. incontri con persone significative per l’anziano presso il suo domicilio o presso luoghi esterni) conoscenza vicinato e rete familiare monitoraggio e accompagnamento della rete di vicinato stesura elenco numeri telefonici per emergenze – riferimento telefonici MMG e orari dello studio – recapiti telefonici persone di riferimento collaborazione nell’individuazione ed accompagnamento ad attività aggregative presenti sul territorio Supporto nella creazione di maggiore e migliore sinergia tra i diversi operatori sociali, sanitari, volontariato, anziano e familiari al fine di costruire percorsi condivisi all’atto delle dimissioni ospedaliere e successivamente al percorso assistenziale necessario al domicilio. Affiancamento nell’individuazione di specifici percorsi che operatori, volontari e famigliari devono seguire nella gestione domiciliare dell’anziano Partecipazione ai 4/6 incontri di team tra operatori sociali e sanitari, anziano preso in carico, familiari di riferimento/caregiver, volontari del servizio civile per lo sviluppo di una comunicazione efficace tra attori del progetto Predisposizione di schede per ogni caso seguito con dati significativi Affiancamento dei familiari/caregivers, offerta informazioni ed indicazioni - - - per affrontare percorso domiciliare Supporto nella predisposizione di un “regolo” di facile comprensione con la raccolta di consigli pratici per proseguire la cura, le terapie al domicilio (semplici azioni quotidiane di facile lettura: orari assunzione farmaci, come proteggersi dal calore estivo, ricordarsi dei ricambi d’aria…..) Collaborazione nella predisposizione di un vademecum per individuare percorsi post ricovero ospedaliero (quali pratiche avviare, a chi rivolgersi, quali ausili richiedere….) da consegnare ad ogni anziano al momento delle dimissioni Affiancamento nella realizzazione 2 incontri (in collaborazione con operatori sociali e sanitari) con enti gestori e con associazioni territoriali per far conoscere diffondere buona pratica operativa 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 3 (tre) Sede Presidio Ospedaliero S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2 di Bra via Vittorio Emanuele II, 3 Bra Presidio Ospedaliero Servizio Infermieristico via Pierino Belli 26 Alba Dipartimento Cure primarie e servizi territoriali via Vida 10 Alba Codice Sede 117682 N. volontari 1 117688 1 117694 1 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 (zero) 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 (zero) 12) Numero posti con solo vitto: 3(tre) presso la mensa del Presidio Ospedaliero di Alba o di Bra 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: Monte ore annuo – 1.400 ore, con un minimo di 20 ore settimanali 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 (cinque) 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Flessibilità oraria, impegno eventuale nei giorni festivi, guida automezzi dell’ente, disponibilità a muoversi sul territorio dell’ASL. 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: Sede di N. attuazione del progetto 1 2 3 Presidio ospedaliero S.O.C. Servizi Sociali Distretto 2 di Bra Presidio Ospedaliero Servizio Infermieristico Dipartimento Cure primarie e servizi territoriali Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Data Cognome di e nome nascit a C.F. Bra Via Vittorio Emanuele II, 3 117682 1 Bono Elisa 14.11.78 BNOLSE78 VIETTO 05/08 VTTGMN58M45A805M S54D205T GERMANA /1958 Alba Via Pierino Belli 26 117688 1 Boarino Gabriella 22.05.59 BRNGRL59 VIETTO 05/08 VTTGMN58M45A805M E62A124L GERMANA /1958 Alba Via Vida 10 117694 1 Ferrari Flora 28.06.69 FRRFLR69 VIETTO 05/08 VTTGMN58M45A805M H68A859T GERMANA /1958 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: La comunicazione in materia di servizio civile ha l’obiettivo di promuovere la cultura del servizio civile e di sensibilizzare in materia di politiche a favore dei giovani, di partecipazione attiva e di educazione alla pace, ed è così strutturata: - Predisposizione di strumenti informativi multimediali (pagina web dedicata al Servizio Civile Nazionale) finalizzati a diffondere tra i giovani l’informazione sulle opportunità legate al Servizio Civile Nazionale. Notevole risalto è dato anche alle opportunità formative legate a quest’esperienza, e quindi ai riferimenti legislativi, utile per inquadrare l’esperienza nell’immediato. Nella pagina web sono contenuti anche i riferimenti fisici e informatici dove i giovani possano approfondire l’argomento (indicativamente 4 ore al mese di aggiornamento). - Partecipazione all’Associazione T.E.S.C. (Tavolo Enti Servizio Civile), a cui aderiscono numerosi Enti di Servizio Civile del territorio regionale, che si riunisce periodicamente con gli obiettivi di promuovere la cultura del Servizio Civile attraverso incontri e seminari sul territorio di riferimento nonché di realizzare iniziative di informazione e ricerca (indicativamente 4 ore di partecipazione di un operatore al mese). - Disponibilità di uno sportello informativo (situato nel Settore Politiche Sociali, Ufficio Servizio Civile Nazionale) a cui i giovani possono rivolgersi per approfondimenti o chiarimenti eventuali (indicativamente 15 ore di lavoro al mese). In collaborazione con le realtà aderenti al Protocollo di Intesa per la promozione, l’elaborazione e la gestione dei progetti di Servizio Civile Volontario Nazionale, in occasione dei bandi per la selezione dei volontari, saranno inoltre attivate campagne di promozione territoriale, con gli obiettivi di: - Promuovere il significato e le opportunità legate al servizio civile - Promuovere le peculiarità del servizio civile presso la Provincia di Cuneo - Promuovere i progetti a bando e stimolare i giovani alla presentazione delle candidature In particolare, sono previste campagne stampa (comunicati stampa, interviste tv, articoli), spedizione di newsletters e di materiale informativo, coordinamento delle attività di pubblicità con depliants e manifesti all’interno dei diversi punti informativi del territorio: Centri Informagiovani, Centro Servizi per il Volontariato, Consulte dei giovani… (per un totale di almeno 22 ore di lavoro, suddivise tra ideazione e preparazione grafica del materiale, invio e coordinamento tra enti). Si prevede inoltre la partecipazione ad alcuni incontri e/o manifestazioni da realizzarsi nei territori coinvolti dalla realizzazione del progetto, coinvolgendo direttamente i territori di ricaduta del progetto: Alba, Bra, Cherasco, Narzole, La Morra, Verduno, Sommariva Perno, Pocapaglia, S. Vittoria d’Alba, Sommariva del Bosco, Ceresole d’Alba e Sanfré. Gli incontri saranno rivolti espressamente al mondo giovanile e saranno svolti in luoghi di ritrovo giovanile (associazioni, scuole, gruppi informali, parrocchie…) o durante manifestazioni (fiere, concerti…), per una durata di almeno 2 ore ciascuno. Si prevede quindi, tra l’ideazione, l’organizzazione e la realizzazione degli incontri, un impegno totale di 30 ore. In sintesi, si prevede di dedicare alle attività di promozione e sensibilizzazione almeno 52 ore di lavoro totale, più 23 ore di lavoro mensile per la sensibilizzazione e la comunicazione sul territorio. 18) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: CRITERI autonomi di selezione verificati nell’accreditamento 19)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI’ 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI’ 22) Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Patente B Diploma di Scuola Media Superiore 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Buoni pasto Utilizzo automezzi (carburante) Materiale di consumo e cancelleria Formazione specifica volontari € 3.930,00 € 3.800,00 € 4.500,00 € 2.100,00 Totale € 14.330,00 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Nessuno 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Quanto sotto indicato si riferisce ad attrezzature, locali e materiali di cui i volontari potranno usufruire complessivamente nelle 3 sedi individuate: Attrezzature 3 postazioni internet – dedicate ai volontari – per tutta la durata del servizio 13 PC fissi con collegamento a internet 12 automezzi e carburante 15 telefoni cordless 6 stampanti 4 fotocopiatrici Area d’intervento Ob. Spec. 1-2-3 Ob spec. 2-3 Ob. Spec. 1-2-3 Ob. Spec. 1-2-3 Ob. Spec. 2 Ob. Spec. 2 Locali 15 uffici 1 biblioteca 3 sale riunioni Area d’intervento Ob. Spec. 2 formazione formazione Materiali Materiale cartaceo, testi e documenti 13 PC fissi con collegamento a internet Materiali di consumo e di cancelleria Area d’intervento formazione Ob. Spec. 2 formazione CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISITE 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Nessuno 27) Eventuali tirocini riconosciuti: Nessuno 28)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: CERTIFICAZIONE Nell’ambito del presente progetto, è previsto il rilascio delle seguenti dichiarazioni valide ai fini del curriculum vitae: 1) Attestato di partecipazione al progetto di Servizio Civile rilasciato dall’ente proponente Provincia di Cuneo 2) Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite rilasciato dall’ente Cooperativa Sociale O.R.So. (ente terzo certificatore, accreditato presso la regione Piemonte per i servizi formativi ed orientativi) a seguito della partecipazione dei volontari al percorso di “Bilancio dell’esperienza”. Nello specifico, con riferimento a quanto indicato al punto 8.3 “Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto”, la dichiarazione riguarderà le seguenti capacità e competenze sociali, organizzative e tecniche acquisite e/o sviluppate dai volontari attraverso la partecipazione al progetto: Capacità e competenze sociali Ascolto attivo Flessibilità Creatività / innovazione Capacità e competenze organizzative Pensiero analitico Orientamento al cliente / destinatario Programmazione Capacità e conoscenze tecniche Conoscenza della rete dei servizi Breve descrizione della competenza Capacità di ascoltare, comprendendo il senso del messaggio, accogliendo il punto di vista dell’altro Carattere privo di rigidità, versatile che sa occuparsi con abilità e competenza di cose differenti Abilità creativa nella ricerca di soluzioni, inventiva, fecondità di idee Breve descrizione della competenza Capacità di ponderare attraverso una attenta analisi problemi e situazioni Attitudine a cogliere le esigenze e i bisogni dei destinatari indirizzando la propria attività Propensione alla progettazione, preparazione e pianificazione delle attività Breve descrizione della competenza Conoscenza della principale rete dei servizi pubblici e del privato sociale presenti sul territorio per adeguato invio ad essi degli utenti in base alla lettura dei loro bisogni Conoscenza dei principi di base Conoscenza di base dei processi di elaborazione del Progetto per la relazione con l'anziano Assistenziale Individuale (PAI) RICONOSCIMENTO: La partecipazione al presente progetto e le capacità e competenze acquisite sono riconosciute valide ai fini curriculari in virtù del Protocollo d‘Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE”. Nell’ambito dell’accordo, l’ente promotore Cooperativa O.R.So. si impegna a: • favorire l'incontro degli interessi, delle disponibilità e delle competenze acquisite dai giovani con le opportunità lavorative e/o di volontariato offerte dagli enti sottoscrittori dell’accordo. A tal fine la Cooperativa predispone, realizza ed implementa uno specifico database, offrendo agli enti aderenti un servizio di preselezione dei potenziali candidati in funzione dei profili ricercati; Sottoscrivendo il Protocollo, gli enti aderenti si impegnano invece a: b) coinvolgere attivamente i giovani nella propria organizzazione e nei propri progetti attraverso prestazioni di carattere lavorativo e/o volontaristico; c) riconoscere, nell'ambito del proprio percorso di ricerca/selezione del personale, la validità di quanto rilevato dalla Cooperativa Sociale O.R.So. attraverso il percorso di “Bilancio dell’esperienza”. Si allega al progetto dichiarazione dell’ente Cooperativa Sociale O.R.So. con: • impegno a gestire il percorso finalizzato al rilascio a tutti i volontari coinvolti nel progetto della “Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite” • elenco degli enti sottoscrittori del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE” Si allega all’istanza: • copia del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE” promosso dall’ente Cooperativa Sociale O.R.So. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Per incontri e percorsi di formazione: - Provincia di Cuneo - sede centrale - Corso Nizza, 21 – 12100 CUNEO; 30) Modalità di attuazione: La formazione è realizzata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente. Per lo svolgimento di alcuni moduli formativi, l’ente si avvarrà della collaborazione di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013). Nel caso di utilizzo di esperti si garantisce comunque la compresenza in aula dei formatori di formazione generale, come previsto dalla normativa di riferimento. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI’ 32)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale consiste in: - 2 moduli di formazione iniziale, a inizio e fine percorso; - 1 mezza giornata di formazione tecnica; - un percorso di 4 giornate di formazione: il corso si articola in 2 tranche di 2 giornate di formazione, suddivise in moduli tematici; in aula è prevista la presenza di un Tutor d'aula che si occupa di favorire il clima di scambio e di apprendimento, di aiutare la rielaborazione dei contenuti trattati, di introdurre e accompagnare il lavoro dei formatori. Tutti i moduli si rivolgono ad un numero di volontari non superiori alle 25 unità; solo nel caso di alcune lezioni frontali si prevede di aumentare il numero di partecipanti fino alle 28 unità. La formazione è condotta da formatori accreditati, in alcuni casi con la compresenza di esperti delle metodologie o delle tematiche trattate. Si utilizzano diverse metodologie: • lezione frontale, per trattare contenuti complessi e aiutare la sistematizzazione di alcune tematiche affrontate; • dinamiche non formali, nella maggior parte dei casi: lavoro di gruppo, esercitazioni, role-play, confronto e dibattito in plenaria, analisi di testi e documenti, tecniche animative e partecipative, studio e analisi di casi. 33)Contenuti della formazione: Finalità generale della formazione iniziale è quella di introdurre i volontari all’esperienza di servizio civile, fornendo loro stimoli, spunti di riflessione, informazioni, strumenti concettuali e metodologici utili a vivere correttamente l’esperienza. Nello specifico s’intende: • illustrare il contesto teorico di riferimento (storia, legislazione, istituzioni) ed il contesto pratico del servizio (normativa vigente, diritti e doveri del volontario); • fornire elementi di conoscenza del contesto in cui si svolgerà il servizio (enti, organizzazioni, servizi; • aprire uno spazio di esplicitazione, confronto, dialogo, sui significati dell’esperienza di servizio civile; • approfondire il significato del concetto di difesa della patria, con accenni alla legislazione e a diverse esperienze (istituzionali, di movimento e della società civile); • fornire elementi di conoscenza sulla progettazione e sulla valutazione, utili a leggere la propria esperienza e valutare esiti del progetto ed apprendimenti personali. La formazione ha come contenuto generale l’elaborazione e la contestualizzazione del significato dell’esperienza di servizio civile e dell’identità sociale del volontario, in relazione ai principi normativi ed ai progetti da realizzare. Nello specifico, secondo quanto indicato nel documento “Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013), la formazione verterà sui seguenti temi: 1. l’identità del gruppo in formazione: motivazioni, aspettative, obiettivi individuali. Confronto ed elaborazione sui significati dell’esperienza di servizio civile a partire dalle parole che usiamo; 2. dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: come si è arrivati all’obiezione di coscienza, e poi dall’obiezione di coscienza al servizio civile volontario; 3. il dovere di difesa della Patria: il concetto di Patria e di difesa civile della Patria, partendo dai principi costituzionali di solidarietà, uguaglianza, promozione della cultura e del patrimonio storico, artistico e promozione della pace tra i popoli; 4. il dovere di difesa della Patria - la difesa civile non armata e non violenta: cenni storici sulla difesa popolare e forme attuali di difesa alternativa, anche in merito ai movimenti e alla società civile. Cenni alla tutela dei diritti umani e alla gestione non violenta dei conflitti. 5. la normativa vigente e la carta d’impegno etico: il quadro di riferimento normativo e culturale all’interno del quale si sviluppa il servizio civile nazionale, i principi che lo ispirano 6. la formazione civica: dall’educazione civica alla “cittadinanza attiva”. Come collegare i principi teorici (principi, valori, regole che costituiscono la base della convivenza civile; funzione e ruolo degli organi costituzionali) alle azioni pratiche. 7. forme di cittadinanza: forme concrete di partecipazione individuali e collettive in un’ottica di cittadinanza attiva. Volontariato, cooperazione sociale, promozione sociale, impegno civile. 8. la protezione civile: la difesa della Patria intesa come difesa dell’ambiente e del territorio, nonché elemento di educazione e crescita di cittadinanza attiva. Prevenzione dei rischi, emergenze, ricostruzioni. Dalla prevenzione e tutela ambientale alla legalità. 9. la rappresentanza dei volontari in servizio civile: le elezioni dei rappresentanti come possibilità concreta di partecipare attivamente e assumere un comportamento responsabile. 10. presentazione dell’ente: cosa significa inserirsi in una organizzazione; caratteristiche, modalità organizzative e operative dell’ente in cui si presta servizio civile 11. il lavoro per progetti: quali elementi caratterizzano un progetto, cosa significa lavorare per progetti, l’importanza del lavoro di squadra; 12. l’organizzazione del servizio civile e le sue figure: come funziona il servizio civile, ruoli e figure del sistema SCN (enti, UNSC, regioni, olp, rlea, altri volontari, ente accreditato e ente sede di progetto, il Protocollo della Provincia di Cuneo). 13. disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale: diritti e doveri del volontario: presentazione del “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale” - informazioni pratiche sulla gestione e sullo svolgimento del servizio, diritti e doveri dei volontari. 14. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti: la comunicazione come elemento essenziale dell’esperienza quotidiana; elementi costitutivi della comunicazione; la comunicazione nel gruppo; conflitti e soluzioni. 15. definizione degli obiettivi personali e formativi: cosa ci si aspetta di ottenere da questo anno di servizio civile, quali competenze si vorrebbero consolidare e ampliare. 34) Durata: La durata della formazione generale sarà complessivamente di 42 ore totali. Tutte le ore previste saranno realizzate entro il 180° giorno dall'avvio del progetto. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione viene realizzata presso la sede di realizzazione del progetto ed in altre sedi idonee, messe a disposizione dall’ente che realizza il progetto. 36)Modalità di attuazione: La formazione è effettuata: a) in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente; b) affidata ad altri soggetti terzi. 37) Nominativo/i e dati anagrafici dei formatori: Ing. Ferruccio Gaudino nato a Alba il 26.01.1951 Dott.ssa Anna Abburrà nata a Santa Vittoria D’alba (CN) il 14.06.1961 Dott.ssa Loredana Balla, nata a Moncalieri (TO) il 17.07.1976 Dott.ssa Elisa Bono, nata a Cuneo (CN) 14.11.1978 Dott.ssa Gabriella Boarino nata a Alba il 22.05.59 Dott.ssa Flora Ferrari nata a Biella il 28.06.1969 Dott. Elio Laudani nato a Alba il 23.07.57 Dott.ssa Cinzia Ramello nata a Bra (CN) il 13.07.1961 38)Competenze specifiche del/i formatore/i: AREE DI INTERVENTO/ AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO MODULO FORMATIVO Inserimento del volontario Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile Tutte le aree Cenni sulle politiche sociali e sulla legislazione vigente in materia di servizi socio-sanitari NOMINATIVO DEL FORMATORE TITOLO DI STUDIO - COMPETENZE/ ESPERIENZE Dirigente Ingegnere Direttore Ing. Ferruccio Gaudino Struttura Complessa Tecnologie Biomediche Impianti e Sicurezza Responsabile SOS Servizio di Prevenzione e Protezione ASLCN2 Alba- Bra Dott.ssa Anna Abburrà Direttore Consorzio socioassistenziale INT.ES.A e da luglio 2011 della S.O.C. Servizi Sociali. Laurea in Servizio Sociale, Professore a contratto per la docenza della materia di METODI E TECNICHE DI SERVIZIO SOCIALE presso la Scuola diretta a fini speciali, successivamente Diploma in Servizio Sociale ed oggi Corso di Laurea– Università di Milano – Facoltà di Servizio Sociale Ha collaborato altresì con la stessa Università in qualità di: conduttore di gruppi di accompagnamento al tirocinio negli anni 94 – 95 – 96 – 97 – 98 e dei supervisori degli anni 95 – 96; esperta in seminari su tematiche minorili negli anni 93 – 94 – 95; relatore –correlatore di svariate tesi di Diploma Universitario in Servizio Sociale e Corso di Laurea in servizio Sociale Ridurre l’isolamento Organizzazione del Dott.ssa Elisa Bono Responsabile Area Territoriale S.O.C. sociale delle persone servizio sociale Servizi Sociali da luglio 2011. anziane attraverso territoriale e lavoro di Laurea in Servizio Sociale. Assistente l’attivazione e/o territorio. Il ruolo delle sociale di territorio dal 2001; dal potenziamento di una reti informali. 2008 Assistente Sociale con funzioni micro-rete di sostegno di Referente Nuove Povertà. Docente territoriale – rete “di corso OSS dal 2004. Mediatore vicinato”; famigliare in situazioni di separazione e divorzio. Sostenere il benessere Principali Dott. Elio Laudani Direttore Distretto Sanitario 2 di Bra. psico-fisico delle problematiche socioLaurea Medicina e Chirurgia persone anziane, sanitarie della specializzazione in patologia generale rafforzando le popolazione anziana. università Torino 1987 occasioni di scambio e Come realizzare specializzazione statistica medica relazione attività di supporto indirizzo epidemiologia università relazionale Pavia 1989; pubblicazioni di articoli su riviste nazionali: epidemiologia e prevenzione, igiene moderna, bollettino epidemiologico nazionale; Presidente della Commissione Multidisciplinare UVG e UMVD ASLCN2 Sostenere il benessere Servizi domiciliari e Dott.ssa Loredana Balla Referente Area Anziani. Titolo di psico-fisico delle residenziali a favore di Studio: Laurea in Servizio sociale; persone anziane, anziani nonassistente sociale territoriale dal rafforzando le autosufficienti 2000 al 2009. Membro della occasioni di scambio e Commissione UVG e referente dei relazione progetti integrati relativi alle persone anziane in collaborazione con la sanità, le strutture residenziali e il terzo settore Potenziare la Organizzazione del Dott.ssa Gabriella Coordinatore presso Servizio comunicazione e il servizio infermieristico Boarino Infermieristico Ospedaliero e passaggio di ospedaliero e Territoriale ASLCN2; Laureata informazioni tra territoriale Magistrale in Scienze Infermieristiche ospedale e domicilio e Ostetriche; Assistente sanitaria; In attraverso la creazione Le dimissioni precedenza: Docente Corso di laurea e l’utilizzo di semplici ospedaliere: in Infermieristica e nei Corsi per strumenti di organizzazione in caso Operatore Socio Sanitari comunicazione che di pazienti anziani possano aiutare anziani fragili/con patologie e familiari a dare invalidanti continuità di cura Sostenere il benessere Servizi sanitari Dott.ssa Flora Ferrari Laureata in Scienza infermieristiche; psico-fisico delle territoriali Master in Coordinamento Sanitario, persone anziane, Coordinatore Cure Domiciliari rafforzando le ASLCN2; docente corsi per Operatore occasioni di scambio e Socio-Sanitario relazione Sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane, rafforzando le occasioni di scambio e relazione Funzionamento RSA delle Dott.ssa Cinzia Ramello Direttore di comunità socio-sanitaria; Laurea in Scienze infermieristiche; Docente corso per Operatore Socio Sanitario 39)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Metodologia interattiva: - momenti di approfondimento con carattere di lezione frontale; - lavori di gruppo; - approfondimenti tematici; - rielaborazioni individuali dei contenuti e dei temi oggetto della formazione; - affiancamento con operatori esperti, di varie professionalità, nel corso dei 12 mesi, avrà una significativa valenza formativa in quanto offrirà la possibilità ai volontari di avvicinarsi alle tematiche sociali e alla realtà dei Servizi Socio-Sanitari, eventualmente, facendo emergere un loro personale interesse nei confronti di tale ambito anche per un futuro lavorativo. 40)Contenuti della formazione: La formazione specifica consiste in un percorso finalizzato a fornire ai volontari il bagaglio di conoscenze, competenze e capacità necessarie per la realizzazione delle specifiche attività previste dal progetto e descritte al punto 8.3 Nello specifico si prevede la realizzazione dei seguenti moduli formativi: AREE DI INTERVENTO/ AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO Inserimento del volontario Tutte le aree Ridurre l’isolamento sociale delle persone anziane attraverso l’attivazione e/o potenziamento di una micro-rete di sostegno territoriale – rete “di vicinato”; Sostenere il benessere psico-fisico delle MODULO FORMATIVO CONTENUTI TRATTATI Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile Il modulo tratterà l’informativa sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile. Il volontario conoscerà i maggiori rischi nei quali può incorrere svolgendo la propria attività all’interno delle strutture dell’ASL (presidi ospedalieri e serivizi territoriali) disponendo così delle informazioni nonché delle modalità di comportamento da tenere per evitare tali rischi Il modulo tratterà l’evoluzione storica delle politiche sociali con particolare attenzione ai servizi sociali e sanitari. Il volontario acquisirà elementi circa la cornice istituzionale del contesto nel quale svolgerà la propria esperienza. Il modulo presenterà la struttura organizzativa e operative del servizio sociale territoriale con particolare attenzione al lavoro di rete; saranno inoltre trattati gli elementi essenziali di una relazione d’aiuto con particolare riferimento alla predisposizione e realizzazione del progetto individuale personalizzato. Il volontario acquisirà informazioni necessarie per potersi orientare all’interno del contesto di riferimento; rapportarsi in maniera adeguata con l’utenza non autosufficiente e la sua rete famigliare; svolgere il proprio ruolo di supporto all’interno del piano di intervento predisposto a favore dei singoli utenti Dott. Ferruccio Gaudino DURATA 8 ORE Cenni sulle Politiche sociali legislazione vigente in materia di servizi socio-sanitari Dott.ssa Anna Abburrà DURATA 5 ORE Organizzazione del servizio sociale territoriale e lavoro di territorio Dott.ssa Elisa Bono DURATA 12 ORE Principali problematiche socio- Il modulo tratterà le principali problematiche sociosanitarie della popolazione sanitarie che coinvolgono la popolazione anziana in persone anziane, rafforzando le occasioni di scambio e relazione Sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane, rafforzando le occasioni di scambio e relazione anziana Dott. Elio Laudani DURATA 5 ORE Servizi domiciliari e residenziali a favore di anziani non-autosufficienti. Come realizzare attività di supporto relazionale Dott.ssa Loredana Balla DURATA 10 ORE Potenziare la Organizzazione del servizio comunicazione e il infermieristico ospedaliero e passaggio di informazioni territoriale. tra ospedale e domicilio Le dimissioni ospedaliere: attraverso la creazione e organizzazione in caso di l’utilizzo di semplici pazienti fragili. strumenti di comunicazione che possano aiutare anziani e familiari a dare continuità di cura Sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane, rafforzando le occasioni di scambio e relazione Sostenere il benessere psico-fisico delle persone anziane, rafforzando le occasioni di scambio e relazione Dott.ssa Gabriella Boarino DURATA 12 ORE Servizi sanitari territoriali Dott.ssa Flora Ferrari DURATA 6 ORE Funzionamento delle RSA Dott.ssa Cinzia Ramello DURATA 6 ORE modo particolare quelle legate alla non autosufficienza; saranno inoltre sviluppati i temi dell’integrazione socio-sanitaria legati ai livelli essenziali di assistenza. Il volontario acquisirà informazioni circa le patologie più diffuse tra la popolazione anziana e le relative conseguenze soprattutto sul versante relazionale di modo tale da disporre di elementi utili per gestire il rapporto con la persona non autosufficiente Il modulo presenterà i progetti e servizi sociosanitari a favore di anziani non-autosufficienti in regime di domiciliarità e residenzialità presenti nell’ASLCN2, le modalità di accesso ed erogazione. Inoltre presenterà i progetti di aggregazione presenti sul territorio del distretto 2 di Bra. Il volontario coglierà la complessità degli interventi a favore della fascia di popolazione considerata non autosufficiente e disporrà di elementi indispensabili per collocare la propria attività nel supporto alla gestione di progetti individuali a favore di anziani in dimissione dall’ospedale per il rientro a domicilio Il modulo presenterà il ruolo e la funzione dell’infermiere quale figura professionale che esercita una “medicina di prossimità, promotore della salute”. Il volontario acquisirà elementi per operare una valutazione critica dei “sistemi di cura” vigenti contribuendo alla diffusione anche dal punto di vista culturale di modelli socio-sanitari e assistenziali che mettono al centro la persona e favoriscono la domiciliarità. Il volontario acquisirà inoltre capacità e strumenti per “stare” nella relazione con il paziente fragile riuscendo a cogliere e gestire eventuali implicazioni emotive correlate; ancora affinerà le proprie capacità empatiche nei confronti dei famigliari/caregiver che si occupano dell’anziano a domicilio cogliendo il carico materiale ed emotivo che la gestione domiciliare di una persona non autosufficiente comporta. Il modulo presenterà l’articolazione e il funzionamento dei servizi sanitari a supporto della domiciliarità. Il volontario potrà cogliere gli elementi di innovazione e il valore aggiunto rispetto alla “salute e qualità della vita” delle persone anziane che beneficiano di tali interventi nonchè affiancare gli operatori nella gestione e realizzazione dei progetti di supporto domiciliare Il modulo presenterà il funzionamento delle Residenze Sanitarie Assistenziali per non autosufficienti;i diversi servizi offerti; la relazione con l’ospite e i suoi famigliari; il rapporto tra struttura e territorio. Il volontario acquisirà una conoscenza reale delle strutture per anziani superando eventuali pregiudizi e stereotipi cogliendo l’importanza del servizio offerto all’interno della rete territoriale di riferimento MODULO FORMATIVO Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile ORE 16 ore NOMINATIVO FORMATORE - DOCENTE Ing. Ferruccio Gaudino Politiche sociali e legislazione vigente in materia di servizi socio-sanitari 5 ore Dott.ssa Anna Abburrà Organizzazione del servizio sociale territoriale e lavoro di territorio 12 ore Dott.ssa Elisa Bono Principali problematiche socio-sanitarie della popolazione anziana 5 ore Dott. Elio Laudani Servizi domiciliari e residenziali a favore di anziani non-autosufficienti Organizzazione del servizio infermieristico ospedaliero e territoriale Servizi sanitari territoriali Funzionamento delle RSA TOTALE 10 ore 12 ore 6 ore 6 ore 72 ORE Dott.ssa Loredana Balla Dott.ssa Gabriella Boarino Dott.ssa Flora Ferrari Dott.ssa Cinzia Ramello 41)Durata: La durata totale della formazione specifica sarà di 72 ore, così come dettagliato nella tabella riportata al punto 40. La formazione specifica sarà erogata come di seguito descritto, in conformità con quanto previsto dalle “Linee guida per la formazione dei giovani in servizio civile” (Decreto 160/2013): • il 70% delle ore entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto; in questa parte rientra obbligatoriamente il modulo relativo alla formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile”; • il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto. Si precisa che la richiesta di utilizzare questa tempistica per l'erogazione della formazione specifica, deriva dal fatto che: -si ritiene utile ed indispensabile offrire ai volontari nell'arco dei primi 3 mesi dall'avvio del progetto la maggior parte delle informazioni tecniche e dei contenuti specifici necessari allo svolgimento delle attività stesse e alla conoscenze dello specifico contesto di riferimento; -si ritiene altresì utile e necessario mantenere la possibilità di riprendere e approfondire alcuni temi e contenuti della formazione specifica anche dopo il primo trimestre; ciò consente – dopo la fase di inserimento e di avvio delle attività – di riprendere alcuni contenuti alla luce dei bisogni formativi manifestati dai volontari, a seguito dell'avvio del progetto e di una maggior conoscenza del servizio e dei destinatari. In alcuni casi poi, ciò consente anche di accompagnare lo svolgersi di tutte le attività che a volte, come previsto dal cronoprogramma di attuazione, prendono avvio non dal primo mese di servizio. Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifico) predisposto: Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato. Cuneo, li 13 ottobre 2015 La Responsabile del Servizio civile nazionale della Provincia di Cuneo Dott.ssa Maria Maddalena Mondino