Introduzione alla letteratura profetica Giovanni Bissoli, ofm

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Introduzione alla letteratura profetica Giovanni Bissoli, ofm
Volontà del *giudaismo nascente non solo di preservare, ma anche di meglio definire
la sua identità politica, religiosa, economica culturale e sociale, dinanzi ai profondi
cambiamenti storici con i quali essere costretto a confrontarsi.
Parametri congiunti: a) P (sacerdotale) b) deuteronom. (laica: dtr)
*Situazione segnata dall’impero persiano con il secondo tempio: figura di Esdra,
scriba e sacerdote (Esd 7, 6.11); la Legge con valore civile (7,25) del “resto di Israele”
che esiste come comunità religiosa (qa’al).
Teologia dtr: alleanza bilaterale condizionata: logica della scambio; di fronte alla
fedeltà di Dio al suo popolo, sta la irriducibile peccabilità dell’uomo (1Re 8,46: «poiché
non c’è nessuno che non pecchi»).
P: alleanza unilaterale incondizionata; possibile la riconciliazione:
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Darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà consacrato dalla mia gloria.
44
Consacrerò la tenda del convegno e l’altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli,
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Profeti anteriori: i Masoreti, maestri di Tiberiade, così denominavano quei libri che
noi comprendiamo come raccolta dei libri storici: Giosuè, Giudici, 1-2 Samuele, 1-2 Re.
Nel 1943 Martin Noth considerò l’intero libro del Dt come prologo e introduzione
all’«opera storica deuteronomistica», attualmente presente dal libro di Giosuè fino a
2Re (Galvagno-Giuntoli, 167). L’A. è una persona riflessiva che medita sulla fine di
Gerusalemme e ne trova la spiegazione, ricorrendo al patrimonio fondatore del gruppo
cui appartiene, il Dt.
Teologia Dt del “Luogo”: “luogo che il Signore… avrà scelto… per stabilirvi il suo
nome”, Dt 12,5.11.14.18 ecc.
Funzione del profeta: Dt 18,15ss: criterio di veracità è la realizzazione di quanto
enunciato; falso prof. vv. 21-22.
Situazione attuale: caratterizzata dall’assenza della monarchia e della terra; diaspora, 1Re 8,46-51:
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Quando peccheranno contro di te, poiché non c’è nessuno che non pecchi, e tu,
adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno
in una terra ostile, lontana o vicina, 47se nella terra in cui saranno deportati, rientrando
in se stessi, torneranno a te supplicandoti nella terra della loro prigionia, dicendo:
“Abbiamo peccato, siamo colpevoli, siamo stati malvagi”, 48se torneranno a te con tutto
il loro cuore e con tutta la loro anima nella terra dei nemici che li avranno deportati, e
ti supplicheranno rivolti verso la loro terra che tu hai dato ai loro padri, verso la città che
tu hai scelto e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 49tu ascolta nel cielo, luogo
della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. 50Perdona al
tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le loro ribellioni con cui si sono ribellati
contro di te, e rendili oggetto di compassione davanti ai loro deportatori, affinché
abbiano di loro misericordia, 51perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di
coloro che hai fatto uscire dall’Egitto, da una fornace per fondere il ferro.
“LA SACRA BIBBIA” —
Introduzione alla letteratura profetica
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“LA SACRA BIBBIA” —
perché esercitino il sacerdozio per me. 45Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio.
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Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, che li ho fatti uscire dalla terra d’Egitto, per
abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio (Es 29,43-45).
Uso di fonti: 1Re 11, 41: libro delle gesta di Salomone; 2Sam 1,18: libro del Giusto
1Re 15,31: Cronache dei re di Israele (16,14.20.27; 1Re 22,39. cap 22,46; 2Re 10.34; 13,12;
14,15; 14,28; 2Re 15,11.15.2126.31)
2Re 1,18: Cronache dei re di Giuda (cf 2Re 14,18; 15,6; 15,36; 16,1; 20,21; 21,17.25).
Leggende profetiche pubblicate allo scopo di esprimere la visione politica, sociale
e religiosa dello scrittore.
Sincronia: nonostante la divisione in due regni (regno di Samaria, regno di Giuda),
unico è il popolo di Dio, Israele. Cf 2Re 15,23-36.
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Il compimento
Gs 21,43-45: 43Il Signore assegnò dunque a Israele tutta la terra che aveva giurato ai
padri di dar loro, e gli Israeliti ne presero possesso e vi si stabilirono. 44Il Signore diede
loro tranquillità all’intorno, come aveva giurato ai loro padri; nessuno tra tutti i loro
nemici poté resistere loro: il Signore consegnò nelle loro mani tutti quei nemici. 45Non
una parola cadde di tutte le promesse che il Signore aveva fatto alla casa d’Israele: tutto
si è compiuto (panta paregeneto).
Cf 1Re 11,30-39; 12,15; 14,7-11; 15,27-30; 16,1-4; 16,9-13; 16,34 (cf Gs 6,26) 22,38-42
2Re 1,15-17
Nell’opera dtr creano articolazione i discorsi:
1. La conquista sotto Giosuè (Gs 1 inizio della conquista; 11,1-9; 21,1-6 distribuzione
della terra; 23,3-16 fine della conquista).
2. Il periodo dei Giudici (Gdc 2,11-36 fino a 1Sam 12,1-15 passaggio dal periodo dei
giudici a quello dei re).
3. Instaurazione della monarchia (fino a 1Re 8,14-53; preghiera di Salomone per
l’edificazine del tempio).
4. La storia dei due regni fino alla caduta di Samaria (2Re 17,17-23).
Riflessioni personali dell’autore
G 12 risultato della conquista.
Gdc 2,11ss caratterizzazione preliminare del periodo dei Giudici.
2Re 17,7ss al tramonto del regno settentrionale sguardo restrospettivo e sguardo in
avanti fino al tramonto dei re del regno meridionale.
Nb la monarchia è istituzione nuova, salvifica… con Salomone inizia il declino: verso
l’idolatria. Ruolo dei profeti, antagonisti del re, ammoniscono a rispettare l’alleanza.
1Re 6,1: L’anno quattrocentoottantesimo dopo l’uscita degli Israeliti dalla terra
d’Egitto, l’anno quarto del regno di Salomone… egli dette inizio alla costruzione del
tempio del Signore.
L’inizio della costruzione del tempio è testo chiave: elemento utile a strutturare
cronologicamente è l’inizio della costruzione del tempio 480 anni dall’esodo (12
generazioni di 40 anni).
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Annalistica: registrazioni cronologiche degli avvenimenti (ufficiali, encomiastiche).
Storiografia, storia: è un’indagine che si propone non soltanto di tramandare la
memoria del passato, ma anche di discriminare al suo interno il vero dal falso, al fine di
pervenire a una narrazione veritiera, fondata sul confronto tra le diverse testimonianze
(AT ha come base la nozione di patto, il NT la prospettiva è fondata sull’incarnazione:
storia della salvezza).
Direttrice narrativa: opera storica del dtr a partire dal periodo dei due regni, quindi
dei Giudici e infine Giosuè.
Grandi temi: ruolo della regalità, il tempio, profetismo, giustizia sociale.
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I profeti scrittori
Sicuramente i profeti hanno pronunciato molti più oracoli di quanti sono tramandati: il
loro primo intento era di ammonire e illuminare i propri uditori. Lo mostra lo stile
e il ritmo decisamente orale dei loro detti. Di proprio pugno devono avere scritto
poche pagine. Lo provano alcuni testi:
“Rinchiudi questa testimonianza, e sigilla questo insegnamento nel cuore dei miei
discepoli” (Is 8,16).
“Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro, incidilo sopra un documento,
perché resti per il futuro in testimonianza perenne” (Is 30,8).
“Prendi un rotolo e scrivici tutte le parole che ti ho detto riguardo a Gerusalemme,
a Giuda e a tutte le nazioni, dal tempo di Giosia fino ad oggi. 3Forse quelli della casa di
Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno la propria
condotta perversa e allora io perdonerò le loro iniquità e i loro peccati” (Ger 36,2-3).
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Nell’anno nono, nel decimo mese, il dieci del mese, mi fu rivolta questa parola del
Signore: 2“Figlio dell’uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché
proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme” (Ez 24,1-2).
Una volta appurata la genuinità di un veggente e la rettitudine del suo messaggio, i
discepoli se ne imprimevano a mente i vari oracoli, generalmente in versi, e li andavano
mettendo a poco a poco per iscritto, dapprima in piccole raccolte e vivente ancora il
profeta, poi man mano in altre più complesse (glosse, amplificazioni e attualizzazioni),
avvenute soprattutto durante l’esilio. Abbiamo le grandi raccolte che portano il nome
di Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele e l’altra dei Dodici profeti. Questa seconda è nota
ai tempi del Siracide:
“Le ossa dei dodici profeti rifioriscano dalla loro tomba, perché essi hanno consolato
Giacobbe, lo hanno riscattato con la loro confidente speranza” (Sir 49,10).
Conclusione: Profetismo?
L’encicplopedia delle religioni ci presenta il fenomeno della divinazione (mantica
da mantis: indovino). Per i mezzi usati si distinguono: geomantica, necromantica,
oniromantica. L’arte dell’indovino è di attribuire una certezza o una validità definita,
nell’ambito di fatti assolutamente non verificabili mediante l’esperienza immediata e
concreta.
Un sinonimo è divinare: presagire, per ispirazione divina, arte magica o potenza di
intuizione; quindi è pretesa arte di indovinare il futuro da segni e simboli esterni o da
manifestazione diretta della divinità o addiritttura attribuibili al mondo dell’occulto.
Altra voce magia (dottrina dei magi persiani) presunta capacità di dominare le
forze della natura mediante il ricorso ad arti occulte di natura malefica (magia nera) o
benefica (magia bianca).
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Sorte: forza impersonale che si immagina regolare, secondo un corso imprevidibile,
le vicende umane. Sortilegio: dal latino “legere”, it. “cogliere”: presunta divinazione
del futuro per mezzo di arti magiche, p.e. cogliendo da terra bastoncini disuguali
gettati a caso.
Nella Bibbia?
1Sm 9,6-9: 6Gli rispose: «Ecco, in questa città c’è un uomo di Dio ed è un uomo
tenuto in alta considerazione: tutto quello che dice si avvera certamente. Ebbene,
andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere». 7Rispose Saul al domestico:
«Sì, andiamo! Ma che porteremo a quell’uomo? Il pane nelle nostre sporte è finito e
non abbiamo alcun dono da portare all’uomo di Dio: che abbiamo?». 8Ma il domestico
rispondendo a Saul soggiunse: «Guarda: mi ritrovo in mano un quarto di siclo
d’argento. Lo darò all’uomo di Dio ed egli ci indicherà la nostra via». 9Una volta, in
Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: «Su, andiamo dal veggente»,
perché, quello che oggi si chiama profeta, allora si chiamava veggente.
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1Sm 28,5-7: 5Quando Saul vide il campo dei Filistei, ebbe paura… 6Saul consultò
il Signore e il Signore non gli rispose, né attraverso i sogni né mediante gli urìm né
per mezzo dei profeti. 7Allora Saul disse ai suoi ministri: «Cercatemi una negromante,
perché voglio andare a consultarla».
Profetismo estatico: profezia indotta con danza, canto, uso di droga ecc. (cf a Delfi la
pizia: oracoli). Nella Bibbia ci sono accenni: “gruppo di profeti” con strumenti musicali
e su Saul lo Spirito del Signore “irromperà anche su di te e ti metterai a fare il profeta
insieme con loro, e sarai trasformato in un altro uomo” (1Sam 10,5-6).
Ro’eh “veggente”; in 1Sm 9,9 è già arcaico: il richiedente prepara un compenso,
chiede un consulto dalla divinità e riceve risposta; “uomo di Dio” Nord (dtr; 1Re 17;
2Re 10; 1Sm 3,27) in tempi recenti è titolo onorifico senza connotazione profetica; “figli
dei profeti” / gruppo di profeti ( nelle storie di Elia ed Eliseo); in Israele una struttura
gerarchica sotto “un padre”, alla cui morte succede un altro; sembrano profeti estatici,
con pasti in comune.
Nabi mondo ambiente (Bileam, Nm 22; 1Re 18,29 profeti di Ba’al; in Siria profetismo
nella città di Mari).
Hozeh “veggente” (Am Mi Is 1-2Cr), tempo inizi monarchia, Am 1,1; Mi 1,1; Is 1,1
cf Ez nei titoli dei libri; la visione come origine degli oracoli. Nel Nord si preferisce
parlare di “udire la parola” (Os 1,1; Ger 1,1-4); cerchie fuori Giuda ritengono la visione
come modo inferiore (Nm 12,6-9; cf Dt 13,1-6; Anania deride il profeta Amos 7,12-15).
Nebi’im etim. incerta, forsa da accadico “mabu” “chiamare, nominare, annunciare”;
verbo denominativo “profetizzare” sotto influsso di spirito divino, “agire come
profeta”: in senso positivo Nm 11,11-29; 1Sm 10,1-13; in senso negativo, pazzia,
possesso di cattivo spirito 1Sm 18,10 (in Saul); 19,18.24; 1Re 18,26-29 (profeti di Baal);
Ger 29,31 (Così dice il Signore riguardo a Semaià, il Nechelamita: Poiché Semaià ha
parlato a voi come profeta mentre io non l’avevo mandato e vi ha fatto confidare nella
menzogna …), nb i LXX in Ger. per 9 volte usano “pseudoprofeta” per indicare i falsi
profeti (Ger 6,13; 33,7.8.11.16; 34,9; 35,1; 36,1,8); estasi in contesto neg. 1Sam 19,19-24;
1Re 18,260-29; contesto posit. Ger 4,19; 23,9; Ez 1,13-15; 8,1-11.25.
Posseduti dallo spirito:
“La mano del Signore fu sopra Elia”: 1Re 18,46; 2Re 3,15; Ger 15,17 “spinto dalla
tua mano sedevo solitario”; Ez 1,3 “tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose
[restò] sopra i settanta uomini anziani” Nm 11,25-26 “Ma lo spirito del Signore rivestì
Gedeone”: Gdc 6,34
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Rapporto personale immediato col Signore; chiamato (Mosè, Samuele); mandato:
“Va’, profetizza” (Is 6,9: «Va’ e riferisci a questo popolo…»);
La formula del messaggero (cf Gn 32,4-5) applicata dai profeti (ambasciatori): “Così
parla il Signore…” (cf Am 1,3.6.13; 2,1.4.6; 3,12; Is 7,7; 8,11; Ger 2,2.5; 6,15). In Giudea Am Mi Is: guai (hoy), annuncio di giudizio Am 3,18-20; 6,1-7; Is 5,8-10.1114.18-19.20.21.22-24; 10,1-3;28.1-4; 29,1-4.15; 30,1-3; 31,1-4; Mi 2,1-4.
“Oracolo” contro le nazioni Is 13,1; 14,28; 15,1; Na 1,1; Abc1,1; Zc 9,1; 12,1; Mal 1,1
Lingua giudiziale Is 1; Mi 6; Ger 2; Is 41,1-5.21-29; 42,18-25; 43,8-15.22-28; 44,6-8;
50,1-3.
Istruzione sacerdotale, frammenti liturgici Os 6,1-6.
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La parola profetica risponde a una situazione particolare; come Parola di Dio ha
valore perenne, fissata per iscritto; compimento? cf Am 9,11 in At 15,16s: la tenda di
David rialzata è il popolo messianico comprendente i gentili).
Interventi di Dio: egli essere libero, morale vuole per sé una creatura libera e morale
(somigliare nello spirito).
Comm. Bibl: “morale rivelata”: svelamento del progetto di Dio” (svelamento di Dio),
cui segue il fare dell’uomo per dono puramente gratuito (la Legge, parte integrante
del processo di alleanza, è dono di Dio), è cammino per giungere a Dio (cf Abramo:
“Io l’ho scelto [Abramo], perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui a
osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore compia
per Abramo quanto gli ha promesso” cf Gn 18,19).
Caratteristiche dell’immagine di Dio (l’uomo):
1. Razionalità (capacità e obbligo di conoscere e comprendere il mondo creato).
2. Libertà (capacità e dovere di decidere e responsabilità per le decisoni prese).
3. Posizione di guida (in nessun modo assoluta, bensì sotto il dominio di Dio).
4. Capacità di agire in conformità con colui di cui la persona umana è l’immagine
(imitare Dio).
5. Dignità di essere persona (un essere “relazionale”, capace di avere rapporti
personali con Dio [gratitudine] e con gli altri esseri umani [rispetto]); cf istituto
matrimoniale: Gen 1,27 “uomo e donna Dio li creò”).
6. Santità della vita umana (il sangue: la vita è mia).
*Interventi di Dio: egli essere libero, morale vuole per sé una creatura libera e morale
( Pontificia Commissione Biblica, L’anelito di felicità; Bibbia e morale. Radici bibliche
dell’agire cristiano) Roma, 11 maggio 2008. Documento.
**“Molte volte hai offerto agli uomini la tua alleanza, e per mezzo dei profeti hai
insegnato a sperare nella salvezza” (Preghiera eucaristica IV).
Bibliografia
Giannantonio Borgonovo e Coll., Torah e Storiografia dell’Antico Testamento (Logos 2), Torino 2012.
JeanMarie Durand, Thomas Römer, Micaël Bürki (édt.s), Comment devient-on prophète? Actes du colloque
organisé par le Collège de France, Paris les 4-5 april 2011 (OBO 265) Fribourg-Göttingen 2014. TB 62/265
– pp. 61-86: Jacob L. Wright, “Prolegomena to the Study of Biblical Prophetic Literature”.
G. Galvagno, F. Giuntoli, Dai frammenti alla storia. Introduzione al pentateuco (Collana: Graphé. Manuali di
introduzione alla Scrittura, 2), 2014.
Masssimo Grilli, Quale rapporto tra i due Testamenti? Riflessione critica sui modelli ermeneutici classici
concernenti l’unità della Scritture (Epifania della Parola: testi ermeneutici, 10), Bologna 2007.
Joseph Schreiner e Coll., Parola e messaggio. Introduzione teologica e critica ai problemi del Vecchio Testamento
(Cultura religiosa per laici, 5), Bari 1970.
– 195-231: Notker Füglister, “Afferrati da Javè. Annunciatori della Parola. Storia e struttura del profetismo in
Israele”.
– 317-336: Norbert Lohfink, “Bilancio dopo la catastrofe. L’opera storica deuteronomistica”.
Benito Marconcini e Coll., Profeti e Apocalittici (logos 3) Torino 1995.
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