Regione Toscana Direzione Generale della Presidenza Area di
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Regione Toscana Direzione Generale della Presidenza Area di Coordinamento Programmazione e Controllo Settore Valutazione Impatto Ambientale CONFERENZA DI SERVIZI Riunione del 10 marzo 2010 Oggetto: Procedimento di valutazione di impatto ambientale di competenza regionale, ex artt. 14 e segg. della L.R. 79/98, sul progetto di Sistemazione morfologica della spiaggia di Baratti, Piombino (LI). Proponente: Provincia di Livorno VISTI • l’art.14 della legge 7 agosto 1990 n. 241 e succ. mod. ed integr. (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo); • la L.R. 40/2009 e s.m.i.; • la parte II del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.; • il D. Lgs. 4/2008; • la Legge Regionale 3 novembre 1998 n.79 (Norme per l’applicazione della valutazione di impatto ambientale); • la Deliberazione Giunta Regionale 20 settembre 1999 n.1068 (L.R. 3 novembre 1998 n.79 “Norme per l’applicazione della VIA”. Approvazione nuovo testo linee guida di cui all’art.22 “Disposizioni attuative delle procedure”; • la Deliberazione Giunta Regionale 20 settembre 1999 n.1069 (L.R. 3 novembre 1998 n.79 “Norme per l’applicazione della VIA”., Approvazione nuovo testo norme tecniche di cui all’art.22 “Disposizioni attuative delle procedure” ); • la Deliberazione Giunta Regionale 15 giugno 1999 n. 693 (L.R. 3 novembre 1998 n.79 procedura unica integrata); • la Deliberazione Giunta Regionale 15 giugno 1999 n. 696 (L.R. 3 novembre 1998 n.79 Modalità di comunicazione e di deposito dei progetti da sottoporre a procedimento regionale di VIA); • la Deliberazione Giunta Regionale 2 aprile 2001 n. 356 (Procedimento regionale di VIA ex artt. 14 e seguenti L.R. 79/98. Attribuzione competenza alla Giunta Regionale); • il D.P.R. 12 aprile 1996 (Atto di indirizzo e coordinamento per l’attuazione dell’art.40 comma 1 della L.22.02.1994 n. 146 concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale); • il D.P.C.M. 3 settembre 1999 (Atto di indirizzo e coordinamento che modifica ed integra il precedente atto di indirizzo e coordinamento); • il D.P.C.M. 1 settembre 2000 (Modificazioni ed integrazioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 settembre 1999); • la L.R. 1/2009; • il Decreto del Presidente della Giunta Regionale Toscana del 27 ottobre 2003 n. 203 (Adempimenti relativi all’articolo 27, comma 5, della L.R. 44/2003); • il Decreto del Direttore Generale della Presidenza del 27 ottobre 2005 n. 5738 (Adempimenti ex art. 12 L.R. 44/2003 - Modifica della struttura organizzativa della Direzione Generale della Presidenza); • la Deliberazione Giunta Regionale 9.2.2009 n. 87 (D.Lgs. 152/06 - indirizzi transitori applicativi nelle more dell’approvazione della legge regionale in materia di VAS e VIA); 1 LA CONFERENZA DI SERVIZI PREMESSO che la Provincia di Livorno, Servizio Pianificazione, Difesa del Suolo e delle Coste, con nota del 1.2.2008, pervenuta in data 4.2.2008, ha presentato alla Regione Toscana richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi dell’art. 14 della L.R. 79/98, sul progetto di Sistemazione morfologica della spiaggia di Baratti, Piombino (LI), provvedendo contestualmente, con nota del 31.1.2008, al deposito della relazione tecnica, dello studio di impatto ambientale e della sintesi non tecnica presso le Amministrazioni interessate di cui all’art. 8 della legge regionale citata; che in data 8.2.2008 e 10.2.2008 il Proponente ha effettuato la pubblicazione del prescritto avviso al pubblico sui quotidiani La Nazione e Il Tirreno, e che quest’ultima data costituisce avvio del procedimento in oggetto; che la documentazione è stata a disposizione del pubblico presso l’U.R.P. della Giunta Regionale e le altre sedi previste dal 10.2.2008 al 28.3.2008 e che a seguito del prescritto periodo di pubblicazione della documentazione suddetta sono pervenute n. 4 osservazioni da parte del pubblico; che il progetto in esame prevede la realizzazione di lavori marittimi finalizzati alla sistemazione morfologica della spiaggia in località Baratti, Piombino (LI), mediante la posa in opera di scogliere sommerse e ripascimento, rientra tra quelli di cui alla lettera g) del punto 2 dell’allegato B1 alla L.R. 79/98: “opere costiere destinate a combattere l’erosione ecc.”, ricade parzialmente all’interno dell’Area Naturale Protetta di Interesse Locale Baratti Populonia., e pertanto, ai sensi dell’art. 5 comma 3 e dell’art. 7 comma 1 della L.R. 79/98, deve essere sottoposto alla procedura di valutazione dell’impatto ambientale di competenza regionale secondo le procedure previste dagli articoli 14 e segg. della medesima legge; che il progetto definitivo di cui trattasi è stato approvato con delibera della Giunta Provinciale di Livorno n. 187 del 28.12.2007; che, a seguito di richiesta di chiarimenti inviata dal Settore VIA con nota del 23.4.2008, il Proponente, in data 5.5.2008, ha depositato documentazione integrativa; che il Settore Valutazione Impatto Ambientale, in quanto ufficio competente per la V.I.A., ai fini dell’istruttoria, ha richiesto, con nota del 12.2.2008, il parere della Provincia di Livorno, del Comune di Piombino, del Circondario Val di Cornia, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggio di Pisa, della Soprintendenza Archeologica della Toscana e del Bacino Toscana Costa, nonché, con note del 12.2.2008 e del 9.5.2008, i contributi tecnici dell’ARPAT e di uffici regionali interessati; che sono stati acquisiti, a seguito di tali richieste, i pareri e i contributi tecnici del Circondario della Val di Cornia (reso in forma associata tra i Comuni appartenenti al Circondario Val di Cornia), del Bacino Toscana Costa, della Soprintendenza Archeologica della Toscana, dell’ARPAT, del Settore Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro (che ha trasmesso il contributo della Azienda USL n. 6), dell’URTAT di Livorno, del Settore Infrastrutture di trasporto strategiche per lo Stato e la Regione, del Settore Beni paesaggistici, del Settore tutela dall’inquinamento acustico ed elettromagnetico, del Settore Servizio sismico regionale, del Settore Sistema integrato dei porti, del Settore Tutela del territorio e della costa; che il Comune di Piombino ha comunicato di aver rilasciato, con atto dell’8.11.2007, l’autorizzazione paesaggistica con prescrizioni, relativamente all’intervento di cui trattasi; che la Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio di Pisa, ha comunicato di non avere proceduto all’annullamento di detta autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Piombino l’8.11.2007; 2 CONSIDERATO che il progetto è finalizzato a contrastare il processo erosivo della costa del Golfo di Baratti mediante la realizzazione di due coppie di barriere sommerse per il riempimento di due solchi naturali, perpendicolari alla linea di riva negli estremi Nord e Sud del golfo, ed un ripascimento localizzato nella zona centrale del golfo. Il Golfo di Baratti evidenzia un processo erosivo ”di modesta entità” negli ultimi decenni, in particolare viene attribuita una azione di dispersione dei sedimenti ai due solchi naturali posti all’estremità del golfo: circa 6.000 m3 all’anno con modesto arretramento della linea di costa (da 0,20 a 0,80 metri/anno). Per contrastare tale fenomeno rallentando il trasporto dei sedimenti verso l’esterno, il progetto prevede la chiusura dei due solchi (di larghezza variabile da 40 a 120 m) mediante la realizzazione di due dighe (di circa 2 metri di altezza) in massi naturali disposte in successione rispettivamente a –3,5 e –5 m di profondità per il solco Nord e –4 e –6 per il solco Sud; che l’intervento prevede inoltre la collocazione di 10.000 mc di sedimenti, provenienti da cava di calcare, nella zona centrale del golfo, in un deposito, in parte emerso ed in parte sommerso, che verrà dilavato dal moto ondoso. Tale previsione progettuale è da ritenersi coerente con gli obiettivi generali e specifici del “Programma regionale degli interventi di recupero e riequilibrio del litorale” (D.C.R. 47/2003), così come già espresso nell’ambito della Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia di Livorno in data 22/10/2007; che all’Autorità Competente sono pervenute le seguenti osservazioni e memorie scritte da parte dei soggetti interessati: n. 1 mittente Sulle vie degli Etruschi di Magri Andrea data invio 19.3.2008 data prot. 26.3.2008 2 Ilaria Cappelli, Rada Etrusca di Cappelli 21.3.2008 28.3.2008 3 Fabio Caselli – Coop. Circolo nautico pesca sport. Baratti; Ilaria Cappelli – Rada Etrusca di Cappelli; Andrea Magri – Sulle vie degli Etruschi Pier Luigi della Nave – Populonia Tourist Terminal 21.3.2008 31.3.2008 6.3.2008 26.3.2008 4 oggetto In qualità di titolare di concessione demaniale marittima nel golfo di Baratti, si oppone al progetto per rischi di insabbiamento e per le caratteristiche del materiale da rinascimento, che non è autoctono. Suggerisce di utilizzare il materiale eroso che attualmente si trova all’interno dell’approdo. In qualità di titolare di concessione demaniale marittima nel golfo di Baratti, chiede il riesame del progetto a causa del rischio di insabbiamento. Allega relazione tecnica del Geom. M. Marchi in cui si evidenzia come parte dello specchio d’acqua in concessione coincida con l’area di posa di una delle due scogliere previste dal progetto; indica problemi di sicurezza per le imbarcazioni ormeggiate. In qualità di titolari di concessioni demaniali marittime nel golfo di Baratti, chiedono la revisione del progetto a causa di problemi di insabbiamento e in quanto non consente il mantenimento del campo boe esistente. Allegano due lettere del Comune di Piombino, inviate alla Provincia di Livorno il 28.6 ed il 6.12.2005, in merito ai rapporti tra il progetto in esame ed il campo boe esistente. Lamenta che il progetto interferisce con le attività portuali esistenti; paventa problemi di insabbiamento; lamenta incongruenze circa l’analisi costi- benefici; discute le modalità di rilascio di concessioni da parte del Comune di Piombino; tratta la stabilizzazione del pennello centrale in sabbia, lamenta la pericolosità dei nuovi sistemi d’onda in caso di mareggiate. Suggerisce un intervento simile a quello 3 eseguito a Cavo (Rio Marina, LI). La medesima osservazione è stata trasmessa dalla Capitaneria di Porto di Livorno con nota del 25.3.2008. che con nota del 9.4.2008 l’Autorità competente ha chiesto eventuali deduzioni in merito alle osservazioni di cui sopra alla Provincia di Livorno nonché il parere del Comune di Piombino; che la Provincia di Livorno, con nota del 5.6.2008, ha trasmesso le proprie controdeduzioni alle suddette osservazioni, di seguito riportate: “Premessa generale L’insabbiamento della area meridionale del golfo di Baratti, che si trova nei pressi dell’ampio campo boe esistente, è un fenomeno ben visibile sia dallo stato dei luoghi (i fondali di questa area degradano molto più dolcemente che nei restanti settori del golfo) sia dagli studi sedimentologici utilizzati nel progetto, in cui è chiaramente indicata una forte tendenza all’accumulo dei sedimenti in quest’area. I sedimenti che però si accumulano in quest’area sono particolarmente fini, caratterizzati cioè da una granulometria molto ridotta, rispetto ad esempio a quelli che sono presenti sulla battigia o sulle prime batimetriche in posizione centrale e settentrionale del golfo. Ciò è dovuto alle dinamiche che si instaurano nel golfo ed in particolare alla conformazione dello stesso in corrispondenza dell’estremità sud, dove la prominenza del promontorio e la presenza del cosiddetto “lobo ghiaioso”, cioè di un’ampia area ghiaiosa semi affiorante, determina un forte riparo dai mari incidenti sul paraggio, favorendo la migrazione in quest’area dei sedimenti più fini presenti nel golfo che vengono spostati dalla corrente litoranea e finiscono per accumularsi in quest’area, dove le agitazioni sono talmente ridotte da non essere più in grado di rimuovere tali sedimenti. Una semplice riprova dell’esistenza di tali dinamiche sta proprio nella posizione all’interno del golfo che nel corso degli anni è stata scelta per ormeggiare le imbarcazioni, in quanto evidentemente le imbarcazioni stesse venivano lasciate nel posto più protetto della baia stessa. Inoltre è importante sottolineare che i sedimenti che si accumulano nell’area sud sono talmente fini da non essere stabili sulla spiaggia emersa, visto che finiscono con il depositarsi unicamente sui fondali antistanti. Infatti in quest’area, nonostante la forte attenuazione del moto ondoso rispetto agli altri settori del golfo che consentirebbe la formazione di un’ampia spiaggia, è sufficiente la minima turbolenza (generata dalla riflessione delle onde incidenti sul muro a retta della strada retrostante) per impedire la formazione di una berma di spiaggia emersa, nonostante l’ampia disponibilità in loco. E’ evidente, in base alle attuali dinamiche del golfo, che tali sedimenti non sarebbero stabili sulla spiaggia emersa presente più a nord e se riposizionati in tali zone sarebbero rapidamente rimossi dal moto ondoso e ricondotti nei pressi del campo boe, dove l’energia è decisamente minore. Nonostante le indicazioni e richieste ricevute dal Comune di Piombino riguardo ad interventi che tenessero di conto del campo boe esistente, lo scrivente ufficio della Provincia di Livorno ha ritenuto prioritario preservare la naturalità del golfo, pertanto è stato scelto di scartare in partenza opere di difesa trasversali lungo il golfo (tipo pennelli o simili), sia emerse che con bassa sommergenza, tali cioè da intercettare il flusso di sedimenti fini in sospensione lungo il golfo, che avrebbero provocato degli squilibri nelle dinamiche del golfo e ne avrebbero profondamente modificato lo scenario. La presenza stessa dell’A.N.P.I.L., istituita dal Comune di Piombino, prevede che venga perseguita la tutela e la salvaguardia dei valori paesaggistici, ambientali e naturali del territorio. Risposte alle osservazioni della Rada Etrusca di Cappelli I. & C. s.a.s.: I diaframmi sommersi dell’intervento in progetto sono finalizzati ad evitare la fuga dei sedimenti dalla battigia verso i fondali in posizione più centrale nel golfo, chiudendo parzialmente i solchi sottomarini e rallentando le correnti in uscita che si formano, lungo tali solchi sul fondo marino, durante le mareggiate più importanti. Tali diaframmi verranno realizzati all’interno dei solchi indicati, andando a regolarizzare il fondale senza però emergere dallo stesso: come è possibile verificare dalle sezioni di progetto, la berma (parte superiore) del diaframma avrà la stessa quota del fondale adiacente, andando semplicemente a chiudere il solco esistente. Non emergendo dal fondale, i diaframmi non andranno a modificare negativamente il regime del moto ondoso in quanto non verrà innescato alcun fenomeno di frangimento localizzato e l’innalzamento della quota del fondo dei solchi potrà solo contribuire a smorzare ulteriormente le onde incidenti. Inoltre, come descritto in premessa, il processo di insabbiamento della parte meridionale del golfo è riconducibile alla forte attenuazione del moto ondoso incidente in quest’area, che favorisce la permanenza dei sedimenti più fini, i quali si muovono durante la mareggiata in sospensione e poi finiscono per 4 depositarsi sui primi fondali. L’effetto dei diaframmi di progetto, viste le ridotte dimensioni degli stessi, non è tale da modificare l’assetto energetico del golfo e pertanto non è tale da poter essere ritenuto responsabile di una eventuale accelerazione del processo di insabbiamento del campo boe che continuerà e continuerebbe “naturalmente” comunque nel tempo a causa della conformazione stessa del golfo. E’ altresì possibile che in caso di assoluta efficacia dell’intervento proposto si verifichi un riequilibrio globale della spiaggia del golfo, con la possibile formazione di un arenile anche ai piedi del muro della strada litoranea e l’eventuale spostamento verso il largo delle attuali batimetriche dell’area a sud, che andrebbero a ridurre il tirante d’acqua della parte iniziale del campo boe. E’ doveroso sottolineare che l’unica soluzione tecnica che consentirebbe di evitare l’insabbiamento del campo boe consiste nella realizzazione di una serie di opere emerse di protezione che sconvolgerebbero le attuali dinamiche del golfo, di difficile progettazione perché potrebbero determinare una rotazione della spiaggia con forte accumulo da un lato e scomparsa dall’altro (con effetti quindi negativi per il riequilibrio della spiaggia) e inoltre che determinerebbero inoltre una forte modifica del paesaggio del golfo. Infine, qualora i rilievi in situ confermassero la sovrapposizione indicata nella planimetria del tecnico incaricato dalla Rada Etrusca s.a.s., è evidente che sarà necessario rimuovere una parte dei corpi morti esistenti per consentire la messa in opera del pietrame di progetto. Tali corpi morti potranno essere poi nuovamente posti in opera appena terminata la realizzazione del diaframma, pertanto il disagio procurato alle imbarcazioni sarà assolutamente temporaneo e limitato alla sola fase di cantiere. Risposte alle osservazioni della Populonia Tourist Terminal: Nella tabella costi-benefici dell’intervento allegata al progetto il rapporto è di 7 a 5 a favore dei benefici. Per quanto riguarda l’insabbiamento dell’area portuale attribuito al progetto, si rimanda a quanto già detto in risposta alle osservazioni della Rada etrusca, in merito alle cause (indipendenti dal progetto formulato dalla Provincia) che determinano il processo di sedimentazione nell’area sud di Baratti. Inoltre, si specifica quanto segue: - il materiale scelto per il ripascimento è di granulometria maggiore rispetto a quello presente attualmente sulla battigia e presenterà, in base alle prescrizioni di capitolato, una scarsissima percentuale di sedimenti fini, pertanto il materiale di apporto presenterà una stabilità maggiore lungo la spiaggia in posizione centrale del golfo (dove l’energia è maggiore) ed il contributo del ripascimento all’insabbiamento dell’area del campo boe sarà, sempre che si verifichi, molto ridotto e decisamente trascurabile rispetto al processo attualmente in corso, indotto dalla morfologia del golfo; - l’osservazione che sottolinea come tutt’ora i blocchi di ormeggio non siano sommersi dalla sabbia in corrispondenza del punto di realizzazione del primo diaframma a sud, è probabilmente proprio la conferma del processo di fuga dei sedimenti verso i fondali maggiori ipotizzato dal progetto: infatti, la sedimentazione delle particelle fini nei pressi del campo boe rimane confinata ai primi fondali perché, man mano che ci si avvicina all’inizio del solco sottomarino, acquista intensità la corrente di uscita che si sviluppa nel golfo stesso, spostando i sedimenti; - come già detto in risposta alle osservazioni della Rada etrusca, i diaframmi in massi di progetto emergono dal fondo del solco ma assolutamente non emergono dal fondale adiacente al quale si raccordano, pertanto è assolutamente da scartare un’ipotesi di interazione con il moto ondoso incidente tale da indurre fenomeni di frangimento o di sovralzo del livello idrico, attualmente non presenti, che potrebbero aumentare la pericolosità dell’area. Inoltre, si consideri che l’area dove è presente il campo boe è lo specchio acqueo più protetto di tutto del golfo, per la morfologia dello stesso già descritta in premessa, pertanto anche le onde più alte, a causa dei processi di rifrazione e di diffrazione che subiscono propagandosi a costa raggiungono le profondità a cui verranno realizzati i diaframmi notevolmente attenuate; - come già detto in premessa, l’ipotesi di realizzare delle opere di difesa emerse o a pelo d’acqua, anche del tipo dei pennelli in scogliera realizzati dalla Provincia a Cavo (in comune di Rio Marina), è stata scartata per l’elevato impatto paesaggistico sullo scenario dello golfo. Inoltre, è doveroso sottolineare (vedi risposta alle osservazioni della Rada Etrusca s.a.s.) come la realizzazione di pennelli in baie sabbiose, tipo quella del Golfo di Baratti, sia un’operazione estremamente delicata, da valutare attentamente e spesso da sconsigliare, in quanto la realizzazione di una o più opere trasversali alla linea di riva modificherebbe in maniera netta l’attuale regime idrodinamico e sedimentario del golfo, determinando un nuovo equilibrio che potrebbe essere caratterizzato da forti squilibri. Ovviamente (esempio citato della spiaggia di Cavo) la valutazione è completamente diversa quando si deve intervenire in una realtà già caratterizzata dalla presenza di opere di difesa in massi e quando si progetta un ripascimento artificiale con ghiaia ad elevata 5 pezzatura, la cui mobilità trasversale (con le dinamiche che ne conseguono) è quasi del tutto trascurabile se rapportata a quella delle sabbie. Risposte alle osservazioni della Sulle vie degli etruschi di Magri Andrea. Rimandando a quanto già detto in precedenza in merito ai processi naturali che sono responsabili del processo di insabbiamento dell’area del campo boe, in aggiunta si specifica quanto segue: - non è possibile realizzare i due diaframmi nelle posizioni proposte dal sig. Magri in quanto i diaframmi hanno senso solo se a chiusura parziale dei due solchi sottomarini che si trovano nelle posizioni indicate dal progetto della Provincia, diversamente se la proposta è quella di realizzare delle scogliere sommerse nei pressi della chiesa di San Cerbone, è necessario sottolineare che una proposta di questo tipo è già stata scartata sia per l’impatto sullo scenario del golfo (se realizzate al di fuori dei solchi sottomarini le opere sarebbero ben visibili sul fondo sabbioso) sia per gli effetti indotti dalle stesse, che avrebbero delle conseguenze su tutto il regime attuale, determinando uno squilibrio nell’assetto della spiaggia con zone di forte accumulo e altre di forte erosione. D’altronde, per ottenere un riequilibrio più regolare del golfo con la realizzazione di una scogliera sommersa sarebbe necessario realizzarla su quasi tutto il fronte del golfo, ipotesi già discussa e decisamente scartata come possibile alternativa tecnica all’interno dello Studio di Impatto ambientale, al quale si rimanda; - il materiale che verrà utilizzato per il ripascimento proverrà da una cava a terra, sarà valutato dalla Provincia nell’ambito delle proprie competenze ai sensi della L.R. 19/2003 ai fini della compatibilità ambientale ed innocuità e conterrà (come già illustrato) una percentuale di particelle fini inferiore al 2%, al fine di ridurre a valori minimi l’intorbidamento dell’acqua durante il versamento. Questo possibile impatto è stato comunque ampiamente dibattuto all’interno dello Studio di Impatto Ambientale al quale si rimanda per ulteriori chiarimenti; - il materiale accumulato nei pressi del campo boe, come già detto, è particolarmente fine, rispetto a quello presente lungo la battigia, pertanto non è ipotizzabile un suo riutilizzo ai fini di ripascimento, in quanto non sarebbe assolutamente stabile sulla spiaggia emersa e dopo poche mareggiate ritornerebbe esattamente dove si trova attualmente per effetto dell’azione delle correnti.” VISTO il verbale della seduta della Conferenza di servizi interna dell’8 luglio 2008, nel quale è contenuto un conclusivo giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto in questione, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni ivi individuate, e, in relazione alle osservazioni di cui sopra, viene ritenuto di condividere quanto controdedotto dalla proponente Provincia di Livorno; VISTO che in data successiva allo svolgimento della suddetta Conferenza di servizi interna, è pervenuta una ulteriore osservazione da parte del pubblico, come da prospetto che segue: mittente Umberto Canovaro data invio 7/7/2008 data prot. 13/7/2008 oggetto L’osservazione verte su quanto segue: - mette in dubbio che i due grandi solchi del fondale marino siano causa di erosione; - paventa l’aumento di torbidità del golfo dovuto all’immissione di sedimenti e il totale insabbiamento della parte meridionale dello stesso; - indica il danneggiamento delle specie marine Chamelea gallina e Posidonia oceanica; - sottolinea le caratteristiche quali – quantitative differenti tra il materiale sabbioso che verrà versato e quello in posto; - indica la cosiddetta “scoglierina del Neri”, pennello artificiale costruito negli anni ’50 nella porzione meridionale del golfo, come causa dell’erosione; - esprime dubbi sull’opportunità di costruire scogliere a protezione della costa, in quanto innescherebbero processi anche più gravi di quelli fino ad oggi registrati; - chiede di recuperare la sabbia accumulatasi nella zona del pennello per il ripascimento; - suggerisce la posa sul fondale marino di cilindri in 6 geotessuto di 3 m di diametro riempiti in sabbia, che si svuotino progressivamente. VISTO che, in merito alla sopra citata osservazione, il proponente in data 18.11.2008 ha comunicato di confermare integralmente le controdeduzioni espresse in precedenza sul campo boe dalla cui lettura si evincono anche le misure di mitigazione individuate ed ha fatto presente che l’osservazione del Sig. Canovaro nulla apporta di nuovo e non è supportata nel merito tecnico; VISTE la nota del 9.9.2008 della Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana che mette in evidenza la forte rilevanza anche archeologica del sito, nonché la nota 9.9.2008 della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggio di Pisa in cui si avanzano n.4 osservazioni al progetto in esame; RICHIAMATO il verbale della precedente riunione della Conferenza di Servizi del’11 settembre 2008, da cui risulta che: - l’Assessore Francardi ha chiesto che venga messa a verbale la seguente dichiarazione, esprimente la posizione dell’Amministrazione Comunale di Piombino sul progetto in esame: “l’Amministrazione comunale di Piombino, pur constatando la compatibilità urbanistica del progetto, in vista dell’adozione del Piano Particolareggiato del sito di Baratti, in riferimento ad alcune perplessità intervenute successivamente al parere espresso e riguardanti l’idoneità del materiale proposto per il ripascimento, sottolineando l’esigenza, più volte espressa dal Comune stesso e dal Circondario della Val di Cornia, di impedire l’insabbiamento della parte meridionale del Golfo, non sufficientemente tenuta in considerazione dal progetto stesso, e visto in ultimo il particolare pregio dell’intera zona, della quale è stato richiesto il riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO, richiede un ulteriore approfondimento delle soluzioni progettuali”; - il responsabile della funzione associata VIA del Circondario della Val di Cornia, in relazione al parere già espresso, in riferimento all’impatto relativo al possibile insabbiamento del lato sinistro del Golfo, ove insistono concessioni demaniali per lo svolgimento di attività economiche, impatto già indicato come significativo nel parere di cui sopra, ritiene, anche alla luce delle controdeduzioni della Provincia di Livorno sulle osservazioni, che tale impatto debba essere oggetto di approfondimento all’interno del procedimento di VIA; - il Presidente della Conferenza, preso atto delle esigenze manifestate dall’Amministrazione Comunale di Piombino e dal Circondario della Val di Cornia, meritevoli di accoglimento in quanto significative per il procedimento e recanti elementi di novità rispetto alle risultanze dell’istruttoria, considerati i contenuti della osservazione del Sig. Umberto Canovaro sopra citata, pervenuta successivamente allo svolgimento della Conferenza di servizi interna, preso atto altresì dell’assenza del rappresentante del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e considerato il tenore delle sopra richiamate note del Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana e della Soprintendenza BAPPSAE per le province di Pisa e Livorno, ha proposto di sospendere i lavori della Conferenza di servizi, da riconvocare successivamente ad una ulteriore verifica istruttoria; - la Conferenza ha deciso di sospendere i propri lavori per consentire lo svolgimento dell’ulteriore verifica istruttoria sopra descritta; VISTO il verbale della riunione della Conferenza di servizi interna agli Uffici regionali, convocata per l’ulteriore verifica istruttoria di cui sopra e svoltasi in data 30 ottobre 2008, con cui si è deciso di aggiornare i lavori della Conferenza a data da definirsi e di dare mandato al Settore VIA di informare il proponente circa la necessità di chiarimenti e deduzioni in ordine alle necessità di approfondimento individuate nel sopraccitato verbale della Conferenza di servizi dell’11 settembre 2008, con particolare riferimento alle eventuali misure di mitigazione ove necessarie; DATO ATTO che, con nota del Settore VIA del 3 novembre 2008, sono stati richiesti al Proponente gli approfondimenti di cui sopra; VISTA la nota della Provincia di Livorno del 18 novembre 2008, con la quale il responsabile unico del 7 procedimento: - conferma integralmente quanto precedentemente controdedotto circa l’interferenza tra l’intervento in progetto e il campo boe esistente in ordine alle osservazioni pervenute da parte del pubblico e sostiene che l’osservazione del Sig. Canovaro nulla apporta di nuovo e non è supportata nel merito tecnico; - conferma integralmente quanto già sostenuto nei chiarimenti forniti nel corso dell’istruttoria con nota del 5 maggio 2008; - circa i contenuti della nota della Soprintendenza di Pisa del 9 settembre 2008, rimarca “evidenti interferenze con le competenze provinciali ai sensi della L.R. 19/2003, che non rilevano competenze della Soprintendenza medesima”; - sollecita l’emanazione della pronuncia di compatibilità ambientale; DATO ATTO che il Settore VIA, con nota del 24 novembre 2008, ha convocato la terza seduta della Conferenza di servizi interna per la data del 2 dicembre 2008, e con nota del 1 dicembre 2008 ha rinviato lo svolgimento di tale riunione a data da destinarsi su richiesta della Direzione Generale PTA della Giunta Regionale; RICHIAMATO il verbale della riunione della conferenza di servizi interna agli Uffici regionali del giorno 8.1.2009 da cui risulta che la conferenza interna, visti i seguenti atti: - la nota del 2 gennaio 2009, con la quale il Circondario della Val di Cornia, facendo seguito “ad ulteriori intese intercorse tra la Provincia di Livorno ed il Comune di Piombino” comunica che, “tenuto conto della rilevanza dell’intervento proposto, condiviso dal Comune in termini di obiettivi e strategie, e della peculiarità del sito oggetto dell’intervento, il Circondario della Val di Cornia e l’Ammnistrazione provinciale hanno accolto la richiesta del Comune di Piombino di dare luogo ad ulteriori iniziative di approfondimento, presentazione e pubblicizzazione del progetto con particolare riferimento ad un possibile evento, da organizzare entro marzo 2009, con il coinvolgimento del mondo scientifico”, e conclude che “a fronte del percorso indicato sembra opportuno sospendere l’esame di VIA posticipando all’evento su menzionato la conclusione dl procedimento stesso”; - la nota del 7 gennaio 2009, con la quale il Settore VIA, in relazione alla sopra citata nota del Circondario della Val di Cornia del 2 gennaio 2009, chiede alla Provincia di Livorno in quanto proponente di far sapere se quanto comunicato dal Circondario è condiviso dall’Amministrazione provinciale stessa, e se quindi debba darsi corso alla sospensione del procedimento; - la nota della Provincia di Livorno del 8 gennaio 2009, a firma dell’Assessore alla Difesa del suolo e delle coste Anna Maria Marrocco, con la quale detta Amministrazione “conferma quanto riportato nel documento redatto dal Circondario della Val di Cornia (prot. n. 12/9 del 2.01.2009)”; ha deciso di dare mandato al Settore VIA di informare il RUP delle note pervenute dal Comprensorio della Val di Cornia e dall’Assessore Anna Maria Marrocco, e di chiedere al RUP stesso se intende formalizzare la richiesta di sospensione del procedimento da far comunque pervenire al Settore VIA entro e non oltre il 20 gennaio; nonché di dare mandato al Settore VIA di sospendere il procedimento laddove la richiesta in tal senso fosse formalizzata dal RUP stesso entro il termine di cui sopra; VISTA la nota del RUP della Provincia di Livorno del 15.1.2009, con cui si richiede al Settore VIA l’interruzione del procedimento in attesa dello svolgimento di una giornata di approfondimento sul progetto in esame, da organizzarsi nel mese di marzo 2009; VISTA la nota del 16.1.2009, con la quale il Settore VIA comunica al Proponente che, ai sensi dell’art. 16 comma 4 della L.R. 79/98, il termine del procedimento in oggetto è sospeso per una durata massima di 90 giorni; VISTA la nota del 3.7.2009 della proponente Provincia di Livorno in cui si comunica che in data 8.4.2009, presso il Castello di Piombino, si è tenuta la presentazione pubblica del progetto in esame alla quale hanno partecipato le Amministrazioni ed i cittadini e che in tale sede l’Amministrazione Comunale di Piombino ha proposto di prolungare la sospensione del procedimento di VIA fino al settembre 2009, previo incontro con l’Amministrazione Provinciale; 8 DATO ATTO che a seguito della sospensione del procedimento chiesta dal Proponente, non è stato prodotto alcun ulteriore documento utile ai fini dell’istruttoria; VISTO il verbale della conferenza di servizi interna agli Uffici regionali svoltasi il 21.7.2009, la quale ha deciso di esprimere parere favorevole sulla compatibilità ambientale del progetto in esame subordinatamente al rispetto di prescrizioni e raccomandazioni; VISTA la nota in data 24.12.2009 del Comune di Piombino, nella quale, a seguito di un incontro con tre dei quattro concessionari di ormeggi in località Baratti, si fa presente che permane da parte dei medesimi concessionari una valutazione negativa all’intervento e si indicano comunque alcuni aspetti tecnici sui quali prestare attenzione: - con riferimento al Piano di Monitoraggio inserito nel progetto, occorre chiarire le modalità progettuali ed amministrative di attuazione delle attività di ordinaria manutenzione ai fini del mantenimento delle attuali batimetrie nel caso di anomala deposizione dei sedimenti nella zona del campo boe; - occorre definire gli aspetti progettuali della messa in opera dei diaframmi sottomarini in relazione alle interferenze con i sistemi di ancoraggio (catenarie) presenti nell’area. Si ritiene che si debbano chiarire le modalità di esecuzione di tali interventi sia per quanto riguarda l’attribuzione degli oneri relativi, sia per le soluzioni tecniche da concordare con i concessionari; VISTA la nota del Proponente del 7.1.2010, con la quale, relativamente alla citata lettera del Comune di Piombino del 24.12.2009, si fa presente che gli aspetti tecnici ivi descritti possono essere complessivamente affrontati in sede di progettazione esecutiva e che le scelte progettuali adottate sono state elaborate in coerenza con il Piano di gestione integrata della costa, con l’unico scopo della difesa e ripristino della linea di riva e del litorale; VISTO il verbale della Conferenza di Servizi del 19.2.2010; DATO ATTO che con lettera Prot. n. AOOOGRT/59146/P.140.020 del 3.3.2010, anticipata via fax, a firma del Responsabile del Settore VIA della Regione Toscana, accompagnata da copia del sopra citato verbale della riunione della Conferenza di Sevizi del 19.2.2010, è stata convocata - per la data odierna - la Conferenza di Servizi, alla quale sono state invitate le seguenti Amministrazioni per l’esercizio delle rispettive competenze, di seguito specificate, sull’intervento di cui all’oggetto: Amministrazione Comune di Piombino Soprintendenza ai Beni architettonici e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno Circondario della Val di Cornia Competenza Autorizzazione in ordine al vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 146 del D. Lgs. N. 42/2004 al Esercizio delle funzioni di cui all'art. 146 del D. Lgs. n. 42/2004 Autorizzazione in ordine al vincolo idrogeologico ex R.D.L. 3267/23 e L.R. 39/2000 e s.m.i. che con la suddetta lettera è stato altresì invitato il Proponente, ai sensi della L.R. 40/2009 e smi; che in data di oggi 10.3.2010, presso gli uffici del Settore Valutazione impatto ambientale della Regione Toscana, in Firenze, via Bardazzi, n. 19, il Presidente della conferenza Fabio Zita, dirigente responsabile del Settore Valutazione dell’impatto ambientale, assistito dal responsabile della P.O. “Procedure di VIA”, Alberto Ugolini, ha constatato, alle ore 12.00, l’assenza delle Amministrazioni invitate, ivi inclusa la proponente Provincia di Livorno; 9 CONSIDERATO che nel corso del procedimento sono stati esaminati e discussi tutti gli aspetti relativi agli impatti del progetto sulle componenti ambientali ed alle relative misure di mitigazione e monitoraggio, con particolare riguardo ad una migliore precisazione dei contenuti del quadro prescrittivo, in relazione lai seguenti aspetti: - effetti dell’opera sul lato meridionale del golfo; - caratteristiche dei materiali utilizzati; - tutela delle biocenosi marine; CONSIDERATO che il Comune di Piombino, in data 19.11.2007, aveva rilasciato l’autorizzazione paesaggistico per l’intervento in esame e che la Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Pisa, in data 12.1.2008, aveva deciso di non esercitare l’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica comunale, con provvedimento motivato ex art. 159 comma 3 del D.Lgs. 42/2004; VISTO che la medesima Soprintendenza, con nota del 2.9.2008, ha avanzato quattro osservazioni sull’intervento e che di tali osservazioni è stato tenuto conto nel quadro prescrittivi che segue; VISTO che il Circondario della Val di Cornia, competente in materia di vincolo paesaggistico, con nota del 28.4.2008 aveva espresso il proprio parere nel procedimento in esame; RITENUTO che la documentazione complessivamente presentata dal proponente nel corso del procedimento sia sufficiente ad una compiuta individuazione e valutazione degli impatti delle opere previste dal progetto in esame sulle componenti ambientali coinvolte, e che le misure definite nel quadro prescrittivo sotto riportato assicurino sufficientemente la compatibilità ambientale dell’intervento in esame in ordine agli impatti prevedibili e al consumo di risorse; RITENUTO, in relazione alle cinque osservazioni del pubblico complessivamente pervenute, di condividere la controdeduzioni della Provincia di Livorno, e, in particolare, con riguardo a quanto osservato circa il danneggiamento della Posidonia oceanica, di evidenziare che di tale problematica è stato tenuto conto nel quadro prescrittivo di cui sotto; PER QUANTO SOPRA premesso ed esposto, DECIDE A) di esprimere parere favorevole sulla compatibilità ambientale del progetto in esame subordinatamente al rispetto delle prescrizioni e raccomandazioni di seguito proposte, fermo restando che detta valutazione non esonera il Proponente dall’acquisizione degli atti autorizzativi previsti dalla vigente normativa e che la progettazione delle opere e degli impianti previsti deve conformarsi alle norme tecniche di settore nonché alla disciplina normativa degli atti di pianificazione territoriale. 1. Ai fini della tutela della salute pubblica il proponente in fase esecutiva deve adottare idonee cautele e accorgimenti utili ad evitare lo spolveramento durante la movimentazione di tutto il materiale. 2. Ai fini dell’autorizzazione, il proponente, sentito il Comune di Piombino, deve prevedere l’accurata selezione del materiale da impiegare per il ripascimento, compatibilmente con la reperibilità dello stesso sia per granulometria che per cromatismo al fine di garantire il migliore inserimento dell’intervento, nonché di garantire la sicurezza e la libera fruizione dell’arenile. 3. I lavori relativi all’intervento dovranno svolgersi in periodi diversi da quello balneare tenendo conto altresì delle esigenze connesse con le operazioni di campionamento finalizzate alla determinazione dell’idoneità delle acque di balneazione che si svolgono nel periodo ad essa precedente. 4. Considerate le forti preoccupazioni circa possibili fenomeni di insabbiamento del lato sinistro del Golfo di Baratti, quale possibile conseguenza dell’esecuzione dell’intervento di cui trattasi, con effetti negativi per il 10 prosieguo di talune attività legate alla nautica da diporto, come segnalato dal Comune di Piombino, dal Circondario della Val di Cornia, da Ditte locali e da cittadini interessati, il proponente, ai fini dell’autorizzazione, deve predisporre un dettagliato piano di monitoraggio con particolare riguardo alla fase post operam. Il proponente, per la specificità della materia e della tipologia dell’intervento, in corso d’opera deve monitorare le modalità realizzative dell’intervento per un controllo di efficacia di quanto progressivamente realizzato rispetto alle finalità ed agli obiettivi fissati. Il monitoraggio morfologico e sedimentologico della spiaggia emersa e sommersa e della torbidità delle acque all’interno del Golfo deve anche consentire di valutare l’efficacia dei diaframmi in massi come sistema di correzione dei fondali e della tipologia del materiale sabbioso versato (granulometria e volume) ai fini della sistemazione morfologica della spiaggia di Baratti, e di verificare l’accuratezza del modello numerico utilizzato, nonché di proporre eventuali misure correttive. 5. Trattandosi di intervento definito pilota, il piano di monitoraggio di cui sopra deve prevedere anche la verifica degli aspetti connessi al manifestarsi di eventi estremi, oltre ad una puntuale verifica degli effetti del progetto sulle aree di particolare pregio naturalistico ed archeologico. Sulla base degli esiti del monitoraggio deve eventualmente prevedere misure correttive e/o integrative. Per quanto riguarda il ripascimento artificiale con 10.000 mc di sabbia proveniente da cava, in fase esecutiva il proponente con opportuni accertamenti deve assicurare che la frazione fine (inferiore a 0.063 mm) non superari il 2%, per evitare fenomeni di torbidità delle acque che potrebbero avere un impatto sulle praterie di Posidonia oceanica. Il proponente, a conclusione dell’intervento, deve inviare al Bacino Toscana Costa una dichiarazione circa gli effetti conseguiti con la realizzazione dell’intervento. 6. Per quanto riguarda i beni archeologici: a. in relazione agli interventi di accumulo diretto (diaframmi in massi sui fondali e versamento di ripascimento) le aree di intervento richiedono una verifica preliminare da parte di personale specializzato al fine di controllare la possibile sussistenza di beni archeologici sommersi obliterabili dagli accumuli e valutarne le modalità di recupero; b. le eventuali realizzazioni anche minime volte a consentire l’accesso dei mezzi gommati e non sulla spiaggia dovranno essere oggetto di scavo assistito; c. i movimenti di materiali successivi all’accumulo sulla spiaggia andranno sempre monitorati da personale specializzato. Infatti anche se non soggette a vincolo su tutto l’arco della falesia e sulla spiaggia (in particolare nel settore meridionale e centrale del golfo) sono note numerose presenze archeologiche di tutte le epoche; d. nell’ambito delle attività preliminari, ovvero in quelle di monitoraggio, sarà necessaria una ricognizione da parte di personale specializzato dell’area oggetto del progressivo insabbiamento, che è per l’appunto localizzata proprio nel nucleo di maggior concentrazione delle presenze terrestri e sommerse. 7.. Il proponente, in ogni fase di lavoro, deve rispettare i valori limite di emissione e di immissione acustica, assoluti e differenziali, di cui al D.P.C.M. 14.11.1997, eventualmente facendo ricorso ad opportune misure di mitigazione. Per alcune fasi lavorative, temporalmente delimitate, il proponente può fare ricorso all’autorizzazione in deroga per le attività temporanee, di cui alla Deliberazione Consiglio Regionale 77/00, Allegato I, Parte 3. Prima dell’inizio dei lavori, il Proponente deve presentare alla competente autorità la necessaria relazione di impatto acustico. Si ricorda infine che, ai sensi dell’art. 16 della L.R. n. 89/98, la documentazione dovrà essere predisposta da un tecnico competente in acustica ambientale. 8. Per quanto riguarda l’approvvigionamento dei materiali da costruzione, nelle successive fasi progettuali il proponente deve: verificare l’idoneità delle strade interessate al passaggio dei mezzi in relazione ad accessibilità e fruibilità e passaggio di mezzi pesanti; predisposizione di un cronoprogramma dei lavori al fine di mitigare l’impatto sul traffico nei periodi critici estivi. 9. Nelle successive fasi procedimentali si raccomanda al Comune di Piombino la verifica di competenza comunale in merito alla coerenza dell’intervento proposto con gli strumenti di pianificazione e i relativi atti 11 di governo del territorio ai sensi della disciplina del Masterplan “La rete dei porti toscani”, allegato e parte integrante del Piano di indirizzo territoriale approvato con DCR 72/2007.. 10. Sedimenti marini. Nelle successive fasi progettuali, prima dell’acquisizione dell’autorizzazione di cui alla L.R. 19/2003, dovrà essere presentata: - Documentazione relativa alla caratterizzazione fisica (colore, odore, concrezioni, % umidità, peso specifico), mineralogica, chimica, microbiologica ed ecotossicologica dei sedimenti della zona di intervento, effettuata come prescritto dalla normativa vigente (DM 24.01.1996), dai documenti tecnici di riferimento (“Manuale per la Movimentazione di sedimenti marini”, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, 2006; Procedura operativa per la “Movimentazione di materiali in ambiente marino od in zone adesso contigue, ARPAT, 2005) e dalle “Disposizioni Procedimentali - L.R.T. 04 aprile 2003 n. 19” della Provincia di Livorno; - Documentazione e dimostrazione dell’idoneità ed innocuità del materiale utilizzato e della compatibilità con quello presente nella zona di deposizione, dato che va evidenziata la particolare natura e composizione delle sabbie del litorale, effettuata come prescritto dalla normativa vigente (DM 24.01.1996) e dai documenti tecnici di riferimento (“Manuale per la Movimentazione di sedimenti marini”, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, 2006; Procedura operativa per la “Movimentazione di materiali in ambiente marino od in zone adesso contigue, ARPAT, 2005) e dalle “Disposizioni Procedimentali - L.R.T. 04 aprile 2003 n. 19” della Provincia di Livorno. 11. Fabbisogno di materiale. Nelle successive fasi progettuali, prima dell’acquisizione dell’autorizzazione di cui alla L.R. 19/2003, si chiede che venga predisposta idonea documentazione che indichi un certo numero di cave disponibili allo scopo, in un adeguato intorno dell’opera. Per ogni cava, dovrà essere presentato un documento attestante la composizione del materiale al fine di valutarne la compatibilità ambientale per il progetto di ripascimento. Si ricorda che per l’utilizzo di materiali inerti non provenienti da ambiente marino o zone ad esso contigue (per esempio da cave terrestri), oltre ai parametri fisici e chimici previsti dal DM 24.01.1996 e dai documenti tecnici sopra citati, dovranno essere effettuati test di cessione in conformità a quanto stabilito per i rifiuti inerti dal DM 05.02.1998 successivamente modificato con il Decreto n.186 del 5 aprile 2006 e comunque dovrà essere fornito un certificato che attesti natura e provenienza del materiale. I risultati delle analisi previste per la caratterizzazione della zona di intervento dovranno essere riportati su certificati rilasciati dai laboratori che le hanno effettuate a firma di professionisti abilitati ed essere allegati all’istruttoria in originale. Si ricorda che, ai fini dell’istruttoria, le risultanze analitiche possono essere considerate valide, purché non si siano verificati eventi naturali o artificiali che abbiano modificato la situazione preesistente, per un periodo massimo di due anni dalla data del prelievo. 12. Ecosistemi. Considerato che: - la realizzazione della diga più superficiale del solco nord di cui alla sez. longitudinale A2 della Tav. di progetto n. 4 comporta effetti significativi sulla prateria di Posidonia oceanica; - dall’analisi degli impatti risulta che l’effetto globale dell’intervento sulla prateria di Posidonia oceanica nel lungo periodo “dovrebbe essere positivo” e “dovrebbe permettere di arrestare” la regressione della prateria in atto su tutta la parte centrale del golfo; - si ritiene necessario che debba essere attuata la tutela della prateria di Posidonia oceanica (habitat naturale di interesse comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE), evitando di procurare alterazione diretta e/o indiretta a tale fanerogama marina ed ai fondali prospicienti ad essa; - si evidenzia, nella stazione di campionamento B7 all’interno del Golfo di Baratti, la presenza particolarmente significativa dell’Anfiosso (Branchiostoma lanceolatum), specie tipica della biocenosi delle Sabbie Grossolane e ghiaie fini sotto l’influenza di Correnti di Fondo (SGCF) ed unica specie vivente nei mari italiani appartenente al subphylum dei Cefalocordati, che questa specie è considerata di particolare interesse, non solo per la sua posizione filogenetica, ma anche, e soprattutto, per le sue esigenze ecologiche e che la sua presenza in Mediterraneo è poco segnalata, molto spesso in aree di particolare interesse naturalistico e con marcato idrodinamismo; tutto ciò premesso, 12 a. per verificare lo stato di salute della prateria di Posidonia oceanica e dei popolamenti bentonici, si prescrive la predisposizione di un piano di monitoraggio in corso d’opera (oltre a quello post operam previsto); b. per il previsto monitoraggio del benthos si evidenzia che i punti di controllo benthos localizzati a Salivoli dovranno essere attentamente valutati ed eventualmente ricollocati in funzione di altre opere marittime previste nella zona; c. non deve essere realizzata la diga più superficiale nel solco nord di cui alla sez. longitudinale A2 della Tav. di progetto n. 4, come ipotizzato anche dal Proponente nel documento “Chiarimenti” del 5/5/2008. 13. Acque di balneazione. Visto che il Proponente ha predisposto un monitoraggio della torbidità, oltre al monitoraggio della qualità delle acque da eseguire prima, durante e dopo la realizzazione dei lavori, si raccomanda che tale monitoraggio sia esteso anche alle aree circostanti, in particolare lungo le direttrici interessate dalle eventuali attività di trasporto del materiale in ambiente marino. 14. Aspetti tecnici di dettaglio In sede di progettazione definitiva, anche ai fini del rilascio della concessione demaniale marittima, il proponente deve approfondire, sentita l’Amministrazione Comunale di Piombino, i seguenti aspetti tecnicoprogettuali di dettaglio: a. con riferimento al Piano di Monitoraggio, parte integrante del progetto, occorre chiarire le modalità progettuali ed amministrative di attuazione delle attività di ordinaria manutenzione ai fini del mantenimento delle attuali batimetrie nel caso di anomala deposizione dei sedimenti nella zona del campo boe; b. occorre definire gli aspetti della messa in opera dei diaframmi sottomarini in relazione alle interferenze con i sistemi di ancoraggio (catenarie) presenti nell’area. Le modalità di esecuzione di tali interventi devono essere chiarire sia per quanto riguarda l’attribuzione degli oneri relativi, sia per le soluzioni tecniche, sentiti i concessionari. 15. Osservazioni della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggio di Pisa a. Si ritiene prioritario conservare e preservare la naturalità del golfo evitando opere che rechino squilibri sia nelle dinamiche del golfo sia nello scenario. b. I diaframmi sul fondo marino che rallentano le correnti dovranno evitare il movimento dei sedimenti sulla battigia. c. Il ripascimento dovrà garantire la stabilità della spiaggia stessa utilizzando materiale congruo ed idoneo nella stessa granulometrica (sabbie e graniglie sciolte) di quello esistente, possibilmente non prelevato dal mare ma da cave esterne. d. I diaframmi compresa l’opera di ripascimento del golfo proposti nel progetto di sistemazione morfologica della spiaggia di Baratti dovranno essere fattibili e realizzabili solo dopo l’acquisizione agli atti del previsto parere della Soprintendenza Archeologica della Toscana. B) di stabilire in anni cinque la durata dell’efficacia della pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi dell’art. 18 comma 7 della L.R. 79/98; C) di rilasciare l’autorizzazione ai fini del vincolo paesaggistico di cui all’art. 146 comma 2 del D.Lgs. n. 42/04, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni elencate al precedente punto A); D) di dare atto che l’efficacia dell’autorizzazione ai fini del vincolo paesaggistico, di cui all’art. 146 del D.Lgs. n. 42/04, è stabilita in anni cinque ai sensi del medesimo articolo; E) di rilasciare l’autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico di cui al R.D.L. 3267/23 e L.R. 39/00 e successive modifiche, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni elencate al precedente punto A; F) di stabilire l’efficacia dell’autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico, di cui al R.D.L. 3267/23 e L.R. 39/00, in anni cinque ai sensi dell’art. 72 del Decreto Presidente Giunta Regionale 8.8.2003, n. 48/R e smi. 13 Alle ore 13.00, il Presidente dichiara conclusi i lavori della Conferenza. Firenze, 10.3.2010 Il Presidente (Fabio Zita) Firmato ZITA 14