Pendolo di Newton - Provincia di Lucca
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Pendolo di Newton - Provincia di Lucca
Isituto Tecnico Commerciale e Turistico "Carlo Piaggia" - Viareggio Pendolo di Newton Cosa osservare: Se si lascia cadere una o più sferette contro le altre, quella situata all'estremità opposta si mette in moto con la stessa velocità, mentre quella lanciata si ferma e le intermedie non si muovono. Se se ne lasciano cadere due, si metteranno in moto le due situate all'estremità opposta, mentre quella centrale resta ferma, e così via. Come funziona: L’esperimento è una dimostrazione della conservazione dell’energia cinetica e della quantità di moto negli urti elastici. Senza entrare nei dettagli del calcolo, il risultato ci dice che le biglie durante l'urto si scambiano le velocità: quella in moto si ferma e l'altra assume la stessa velocità che aveva la prima al momento dell'urto, sempreché le masse delle due biglie siano uguali e l’urto sia centrale. A questo punto la quantità di moto si trasferisce di biglia in biglia fino a fino a quella libera all’estremità, che quindi assume la velocità e raggiunge l’altezza di lancio della biglia iniziale. Se le biglie lasciate sono più d’una, basta considerare gli urti come se avvenissero in istanti successivi. Isituto Tecnico Commerciale e Turistico "Carlo Piaggia" - Viareggio Figure di Plateau Cosa osservare: Immergendo le figure nell’acqua saponata ed estraendole delicatamente, si osserveranno su di esse delle pellicole di sapone che formano delle superfici il cui contorno è determinato dallo scheletro metallico. Si può verificare che tali superfici soddisfano la proprietà di avere area minima tra tutte le superfici aventi quel dato contorno. Come funziona: Il motivo per cui la pellicola si dispone sempre e solo nelle configurazioni osservate è dovuto al fatto che ciascuna di esse rappresenta una configurazione di energia minima. La forza che guida lo stabilirsi di tali conformazioni è la tensione superficiale, ovvero la risultante delle forze di coesione del liquido; grazie ad esse, quest’ultimo è come se fosse ricoperto da una specie di “pellicola”. I saponi hanno l’effetto di abbassare la tensione superficiale dell’acqua aumentandone la capacità di formare bolle. Nella figura cubica, con un po’ di attenzione si può generare la formazione della proiezione tridimensionale dell’ipercubo o tesseratto, ovvero il cubo in 4 dimensioni. Isituto Tecnico Commerciale e Turistico "Carlo Piaggia" - Viareggio Paradosso meccanico Cosa osservare: Disponendo il fuso sul fondo del doppio piano inclinato, si osserva che esso si muove verso la sommità del piano, contrariamente a quanto le leggi della gravità (e il senso comune) farebbero presupporre. Come funziona: Nel loro moto nel campo della gravità terrestre, gli oggetti si muovono (se possibile) in modo che il loro baricentro, ovvero il punto in cui è applicata la forza peso, si diriga verso il basso, ovvero verso il centro della Terra. Nel caso del paradosso meccanico, la risultante delle forze e delle coppie di forze applicate al fuso è tale che nel procedere verso la sommità del piano inclinato il suo baricentro si abbassa, come può essere verificato ponendosi di lato mentre il fenomeno si verifica: quindi in realtà l’immagine che sfida il senso comune non è altro che un’illusione ottica. Affinchè il fenomeno si verifichi, però, è necessario che siano rispettate delle condizioni sugli angoli di apertura del fuso e del piano inclinato. Isituto Tecnico Commerciale e Turistico "Carlo Piaggia" - Viareggio Radiometro solare (o di Crookes) Cosa osservare: Illuminando l’oggetto con luce solare oppure una luce “calda”, ad esempio quella di una lampadina ad incandescenza, le pale iniziano a ruotare, tanto più rapidamente quanto maggiore è l’intensità della luce. Se invece lo si illumina con una luce “fredda” (tubi al neon oppure LED) le pale non ruotano. Come funziona: Per anni il radiometro di Crookes è stato un “caso” scientifico, sul quale sono state fatte molte ipotesi errate, tra cui quella che attribuisce il moto delle pale alla “pressione di radiazione”, ovvero il trasferimento di quantità di moto dei fotoni alle pale. I fatti che nell’ampolla sia contenuta aria a bassa pressione e che le pale abbiano una superficie coperta di nero fumo e l’altra grezza e quindi chiara, hanno suggerito, erroneamente, che il moto fosse dovuto alla differente pressione che le molecole di aria a differente temperatura esercitano sulle due facce. La spiegazione più accreditata è invece quella di Maxwell, che coinvolge un complicato fenomeno noto come “scorrimento termico”. In ogni caso è importante il contributo della radiazione infrarossa, il che spiega perché con luce “fredda” il fenomeno non si verifichi. Isituto Tecnico Commerciale e Turistico "Carlo Piaggia" - Viareggio Diapason accoppiati (con canne sonore) Cosa osservare: Ponendo i due diapason distanti e percuotendone uno, si osserva che si mette in vibrazione anche l’altro, cosa che può essere verificata arrestando la vibrazione del primo con una mano. Il diapason può essere messo in vibrazione anche suonando una delle canne (quella più chiara), mentre con l’altra non succede. Come funziona: I due diapason sono “accoppiati”, cioè hanno la stessa identica frequenza di oscillazione, che è quella standard di “la” a 440 Hz. Quando viene percosso il primo diapason, la sua vibrazione si trasmette attraverso l’aria all’altro diapason, che essendo accordato sulla stessa identica frequenza comincia a vibrare come se fosse stato esso stesso percosso, grazie ad un fenomeno noto come risonanza. Tale fenomeno non dipende dal modo in cui la vibrazione è stata provocata (infatti funziona anche con la canna sonora accordata alla stessa frequenza) ed è tanto più vistoso quanto più le frequenze proprie di oscillazione sono uguali (infatti praticamente non è percepibile utilizzando l’altra canna perché è accordata ad una frequenza leggermente diversa). Isituto Tecnico Commerciale e Turistico "Carlo Piaggia" - Viareggio Disco di Newton Cosa osservare: Mettendo in rotazione il disco multicolore, si osserva che esso appare invece bianco. Come funziona: Lo strumento ha il compito di dimostrare che la luce bianca è formata dalla fusione dei colori (lunghezze d'onda) che costituiscono lo spettro della luce, colori che si possono ottenere per mezzo di un prisma. Quando si fissa una sorgente luminosa, l'immagine impressa sulla retina (parte sensibile alla luce dell'occhio) vi permane per un po' di tempo anche dopo che si è distolto lo sguardo dalla sorgente. Il fenomeno è detto persistenza dell'immagine retinica. Nel caso del disco, ogni colore impressiona la retina e lo stimolo permane anche dopo che il colore che l‘ha prodotto viene sostituito da un altro colore. Il risultato è la fusione di tutti i colori del disco a livello della retina, e conseguentemente il cervello interpreta le informazioni ricevute come quelle prodotte dal "colore" somma di tutti quelli che formano la luce del sole; per questo motivo, il disco appare bianco, anche se ovviamente non lo è. Isituto Tecnico Commerciale e Turistico "Carlo Piaggia" - Viareggio Meccanismo di orologio a pendolo Cosa osservare: Tirando su il peso maggiore e dando un colpetto al pendolo, esso comincia ad oscillare in modo regolare causando la rotazione della ruota dentata, mentre il peso scende. Come funziona: Il meccanismo è alla base del funzionamento dei vecchi orologi, che sfruttano la legge dell’isocronismo delle oscillazioni del pendolo, scoperta da Galileo. In pratica le oscillazioni di un pendolo di data lunghezza hanno sempre la stessa durata indipendentemente dalla massa sospesa e dall’ampiezza delle oscillazioni, il che rende l’oggetto molto utile per la misurazione del tempo, visto che questa si basa su eventi periodici. Il problema è che a causa dell’attrito le oscillazioni tendono a smorzarsi fino all’arresto, poiché il pendolo perde progressivamente energia. Il sistema di pesi ha proprio lo scopo di “rifornire” di energia con continuità il pendolo, in modo da mantenerlo in oscillazione. Isituto Tecnico Commerciale e Turistico "Carlo Piaggia" - Viareggio