Settembre/Ottobre 2005
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Settembre/Ottobre 2005
Settembre - Ottobre 2005 farini 9 Anno 5 - numero 5 Settembre Ottobre 2005 Poste Italiane Spa Sped. Abb. Postale D.L. 353/2003 (conv. in legge 27/02/2004 n.46) Art. 1 comma 1 D.C.B. Ufficio Roserio (MI) contiene I.P. Periodico della Fondazione ATM SPECIALE COLONIE E VACANZE STUDIO PROROGA SCREENING CARDIOLOGICO CAMPIONATI NAZIONALI ANCA.M INFORMAZIONI AVVISI E NOTIZIE UTILI farini 9 Fondazione ATM Ente morale riconosciuto con decreto del Ministro degli Interni del 7 giugno 2000 Consiglio di Amministrazione (Consiglieri): Francesco Caroprese (Presidente), Francesco Tofoni (Vice-Presidente), Michele Battiato, Vincenzo Chiellino, Claudio Di Nella, Carmelo Foti, Valter Manfredi; (Revisori dei conti) Elio Gambini (Presidente), Silvio Monti, Silvia Buono; (Direttore Fondazione ATM) Cesare Scopinaro Componenti dell’Assemblea dei Beneficiari: Alborea Ruggiero, Allevi Alessio, Cattaneo Ilaria, Crifasi Pietro, De Pasquale Vincenzo, Filini Carlo, Galetti Eugenio, Golin Angelo, Iemmi Guido, Maiorano Natale, Mariani Pietro, Miraglia Antonio, Montesano Saverio, Monzani Alvaro, Pantaleo Danilo, Pirovano Achille, Pozzi Giulio, Resteghini Mauro, Scanu Antonio, Volonnino Raffaele, Zambotti Giancarlo ORARI DI APERTURA SPORTELLI MATTINA LUNEDI 8.30 - 12.15 MARTEDI 8.30 - 12.15 MERCOLEDI 8.30 - 12.15 GIOVEDI 8.30 - 12.15 VENERDI 8.30 - 12.15 POMERIGGIO 14.00 - 16.00 14.00 - 16.00 coordinatore editoriale Francesco Caroprese direttore responsabile Primo Mingozzi comitato di redazione Francesco Caroprese Carmelo Foti Valter Manfredi Primo Mingozzi Adelio Schieroni Cesare Scopinaro Roberto Tenedini Simona Caccialanza segretaria di redazione Maria Esmeralda Ballanti ricerca iconografica Fondazione ATM pubblicità Coop G. Dozza ATC a rl Via San Felice 11/e 40122 Bologna tel 051/222008 fax 051/222165 editrice Al.sa.ba Edizioni Come contattarci Segreteria tel.02 631196.444 Fax segreteria 02 631196.450 Fax 02 631196.331 (da utilizzare per invio domande soggiorni, e documentazione pensionati) FONDAZIONE ATM Casella Postale 10227 – 20110 MILANO email [email protected] www.fondazioneatm.it Attività Sanitarie-Assistenziali Rimborsi sanitari 02 631196.333 - 02 631196.222 Controlli e rimborsi odontoiatrici 02 631196.370 Prenotazione ortodonzia minori 02 631196.555 (con segreteria telefonica) Sportello rimborsi sanitari 02 631196.377 - 332 Sportello documentazione pensionati 02 631196.250 Attività Ricreative Responsabile attività ricreative 02 631196.300 Proposte di viaggio e biglietteria Scala e Arcimboldi 02 631196.443 Soggiorni climatici, termali, colonie 02 631196.210/250 Servizio Sociale 02 631196.500 - 02 631196.501 2 stampa Al.sa.ba Grafiche srl Loc. Belvedere Colle di Val d’Elsa - SI proprietario Fondazione ATM redazione presso Fondazione ATM Via C. Farini 9 20154 Milano tel. 02/631196444 fax 02/631196450 Scritti, foto, disegni e/o qualsiasi altro materiale consegnato per uso redazionale non è restituibile. Questo numero è stato chiuso in tipografia il 23/09/2005 ed è stato stampato in 16.000 copie Registrazione presso il Tribunale di Milano n.3 del 15-01-01 Sito internet: www.fondazioneatm.it e-mail: [email protected] dei servizi di Francesco Caroprese salute 4-6 qua e là progetto vacanze 2005 7 8-11 soggiorno in Francia Lez carroz d’araches... 12 vacanze studio Studiare in vacanza... 14 wwf Croazia: mare, natura... 16 a mille ce n’è Ugo e l’istrice... 18 enologia Settembre... 19 sociale Associazione cena dell’amicizia... 22 legale Brevi cenni... 24 sezioni 26 lettere 29 in copertina: spettacolo di delfini al parco Oltremare T erminato il periodo delle vacanze, dove si è cercato il massimo di beneficio, ciascuno ritorna alle proprie occupazioni. Per noi della Fondazione, ciò significa riprendere con maggiore determinazione il vasto programma di iniziative intraprese negli ultimi mesi, per la verità in continua evoluzione, anche durante le ferie, e relativamente ai vari presidi sanitari che di recente abbiamo approntato per meglio tutelare la salute dei beneficiari. Come accennato nell’ultimo numero di “Farini9”, la Fondazione ha fatto scelte onerose ed importanti per dare benefici concreti ai giovani ed agli adulti. Infatti per le giovani generazioni abbiamo deciso di intervenire in uno dei punti più delicati della crescita giovanile, quale la deformazione dei denti, mediante l’offerta di un programma di ortodonzia specifico per minori, che desse tutte le garanzie di salubrità ed efficienza. A tale fine si è provveduto ad una radicale ammodernamento delle strutture esistenti, realizzando un ambiente medico idoneo con personale specializzato. Con i medesimi criteri di serietà professionale inoltre stiamo operando per aprire uno spazio dedicato ad interventi per le cure odontoiatriche per gli adulti. Ciò implicherebbe una nuova conquista in materia di prevenzione sanitaria per i beneficiati della Fondazione, da annoverare nella carta dei servizi. Un risultato da aggiungere a quello inerente il programma di screening cardiologico per gli iscritti alla Fondazione in età compresa fra i 45 ed i 60 anni. Si tratta di un “check-up” preventivo, che le statistiche fanno apprezzare, dal momento che nell’ipotesi di malattia insorgente, con la prevenzione si registra un alto margine di guarigione. Ovviamente nel capitolo “tutela della salute” vanno associati molti altri servizi che il beneficiario conosce, quali i soggiorni termali ed i servizi attinenti le vacanze, che si configurano come ottimo ausilio per le esigenze del beneficiario della Fondazione. E questo non è poco, soprattutto in un quadro sanitario nazionale che vede calare a vista d’occhio le prestazioni anche in ordine alla prevenzione delle malattie e senza adeguato controllo circa il consumo delle medicine. Una situazione vissuta con sofferenza in tutto il Paese ma che noi possiamo avere qualche beneficio in più rispetto ad altri cittadini, che possono avere solo quello che passa il servizio sanitario nazionale. Sull’argomento si potrebbe discutere a lungo in merito al Paese che non funziona, ma tale analisi in questa sede non ci interessa. Premeva, invece, insistere nella comunicazione di quello che abbiamo realizzato e stiamo realizzando a presidio della salute, per rendere maggiormente consapevole il beneficiario dei propri diritti. Ma è nella carta dei servizi che va considerato il peso strategico della Fondazione. Infatti nella carta dei servizi che stiamo costruendo si introducono soluzioni utili per dare risposte concrete alle esigenze dei nostri beneficiari. Si vuole così concretizzare quel cambiamento nei rapporti tra il socio-beneficiario ed il consiglio di amministrazione, affinché, in un dialogo continuo, possa essere sempre possibile migliorare la gestione e la qualità dei servizi erogati. Riprenderemo l’argomento, anche con possibili altri contributi, essendo coscienti della nostra potenziale capacità di sapere innovare, nel consenso, i servizi a favore dei beneficiari. EDITORIALE sommario Avanti con la carta SALUTE 4 I gesti che curano del Dott. Antonino Frustaglia* I l nostro modello sanitario ci ha abituati a definire la cura come l’insieme degli atti medici farmacologici o chirurgici messi in atto in favore del malato. Questo modello, seppur importante, non esaurisce i veri bisogni di “cure” che l’ammalato, soprattutto se anziano, richiede. Il vero bisogno dell’anziano ammalato sta proprio nell’insieme delle “cure” e non nella cura sanitaria (elemento in sé importante ma non rispondente ai bisogni complessivi!). E’ bene chiedersi quindi cosa intendiamo quando diciamo “prestare le cure”. Mentre la cura è rappresentata dall’intervento diretto a tentare di intervenire specificamente sulla malattia (finalizzato al guarire), le “cure” rappresentano l’insieme delle attenzioni che ogni operatore medico, infermiere, terapista, parente, amico o volontario mettono in atto per sollevare globalmente il malato dalla sofferenza. La cura non esclude le “cure”. Ne deriva che ogni intervento, anche se non farmacologico o chirurgico, può avere una validità terapeutica notevole. E’ noto a tutti come l’intenzione o il desiderio profondo di voler guarire favoriscano la guarigione stessa. Questo principio si è manifestato anche in espressioni evangeliche come “la tua fede ti ha guarito” che ha confermato l’importanza del credere in ciò che si desidera avvenga. Ne consegue l’importanza del sostegno psicologico ed affettivo come elemento cardine nel favorire l’orientamento del malato verso il miglioramento del proprio stato di salute. Infatti, la presenza ed il valore dell’intervento psicologico, che fino a metà del secolo scorso veniva vissuto da molti operatori sanitari e pazienti, come un intervento inutile, addirittura cerimoniale o ancora secondario e non essenziale, oggi è considerato abituale e normale complemento terapeutico. Se la psicologia ha dovuto aspettare un secolo prima dell’attuale riconoscimento, immaginiamo che altri approcci all’ammalato come il sostegno affettivo debbano ancora essere meditati prima di essere apprezzati da chi è chiamato a curare. La vita, che solitamente ci è maestra, può contribuire a farci maturare anche attraverso esperienze e crisi personali. L’aneddoto che racconterò riportato da un insigne geriatra italiano proprio rispetto alla esperienza personale ci invita a riflettere sul senso delle cure. L’illustre professore narrò che un giorno ricoverò il padre malato nel proprio reparto. Ovviamente tutto il personale si prodigò per cercare di assecondare il genitore del dirigente con esami e medicine d’avanguardia disponibili. Nonostante le terapie il padre borbottava costantemente col figlio che, essendo molto impegnato nell’ambito scientifico, si avvicinava al padre quando poteva e nei ritagli di tempo. Il figlio, turbato dal mugugnio insistente del padre, un giorno, spazientitosi, gli disse: ”ma insomma, in reparto non sappiamo più che cure fare per te, si può sapere perché sei scontento e che cosa vuoi ancora?” Il padre rispose: “voglio che tu la smetta di fare tutto quello che fai e ti siedi un poco accanto a me per parlarmi!”. Allora il figlio capì che i gesti d’affetto e le sue attenzioni erano le cure speciali che contavano per il padre. Quali sono i gesti che curano e come possiamo realizzare “le cure”? Realizzare gesti che curano non è tanto una tecnica ma uno stato affettivo e psicologico che può nascere da esperienze personali (di dolore o di gioia vissuta), da educazione ricevuta ed elaborata (come dal comportamento di figure di riferimento quali genitori, parenti, amici, volontari o persone che ci hanno insegnato come fare) o da una scuola di vita ricevuta dai “maestri” che accanto alla docenza tecnico-scientifica hanno insegnato un modo di relazionarsi con chi soffre tenendo conto della centralità del malato in ogni atto che viene compiuto. In questa luce, prendere per mano il paziente mentre gli si parla o mentre racconta di sé diviene un atto che fa aprire il cuore di entrambi. Nasce così un legame emotivo e affettivo che moltiplica la possibilità di successo terapeutico di qualunque cura si sia programmata. E’ curativo quindi il tenere la mano senza inibirsi o temere falsi sensi del pudore per quanto tempo sentiamo sia necessario senza forzare mai l’intenzione o la nostra (e altrui) volontà. Un altro gesto che cura è accarezzare il volto di chi assistiamo quando e se ci sentiamo portati a farlo. Se ascoltiamo la voce del nostro cuore sicuramente avremo dei termini interni di comportamento che ci accompagnano nel nostro agire. L’importante è non forzarsi nell’agire e non essere “fintamente mielosi” nel comportamento ma far sì che il nostro operare risponda al quesito “ti senti davvero di fare ciò che intendi? Sì o no! Se la risposta è sì, fallo!”. Un altro gesto particolare che cura è lo sguardo. Si dice che l’occhio è lo specchio dell’anima e spesso ciò sembra essere proprio vero. Lo sguardo racchiude in sé una valenza fortissima emotiva. Ne sanno qualcosa i non vedenti che sono costretti ad affinare altre sensibilità. Pensiamo alla Bibbia come descrive lo sguardo del Padre creatore che “vide” che ciò era buono …. Il nostro sguardo che incrocia gli occhi dell’altro è un mezzo di comunicazione formidabile. Attraverso esso passano emozioni e sentimenti a volte indescrivibili con le parole. Basta pensare allo sguardo amorevole di una madre per il figlio e l’intensità degli sguardi di complicità degli innamorati! Anche l’amicizia e l’amore “fraterno” utilizzano intensamente questa possibilità. Imparare a guardare l’altro con benevolenza è un mezzo per far sentire chi ci è attorno a casa propria, nella sua stessa intimità. La benevolenza è il passaporto dell’amore per entrare nel cuore del- mento di rotta, ossia, la conversione che, una volta acquisita, va provata, giocata e verificata costantemente. Nei momenti difficili poi ognuno di noi può confidare nei gesti del Padre che, con discrezione, si prende cura di noi….anche se al momento non ce ne accorgiamo! Come porci di fronte all’altro? Bisogna porci proprio di fronte! Non stando con lo sguardo sopra come se nella comunicazione volessimo dominare la relazione ma, come si fa per comunicare davvero con i bimbi, dobbiamo porci, ossia abbassarci, al loro livello. Solo mettendosi all’altezza del più debole è possibile comunicare con lui in un rapporto di comprensione, condivisione e di intimità. Ogni volta che entriamo in relazione con un ammalato noi pensiamo di incontrare il malato e certamente così è nei fatti. Ricordiamoci che è anche l’ammalato che incontra noi. Noi “studiamo” e apprezziamo l’ammalato mentre l’ammalato “studia” e apprezza noi ed in particolare la nostra affidabilità. Dietro lo scenario dei fatti che si vedono potrebbero agire scenari per noi difficilmente visibili o interpretabili. Noi conosciamo ben poco della realtà che vediamo, quindi come pensiamo di conoscere la realtà che non vediamo e che non percepiamo? Vi è una dimensione che trascende l’uomo che forse, per fortuna, ci è nascosta. Solo qualcuno ogni tanto percepisce qualcosa rispetto ad altre dimensioni ma per molti è oscura. Così è anche la fede. Nessuno di noi crede perché vede con chiarezza indiscutibile nel mondo del reale degli elementi di amore (conflitti, odi, imbrogli, sfruttamento tra uomini e popoli, asservimento dell’altro in mille modi attraverso la violenza o, ancor peggio, la seduzione), eppure in questa realtà, spesso crudele e mortificante, chi ama crede nel proprio e altrui affetto. Non solo, ma per “quell’amore” si gioca tutto quello che ha. La propria vita! Quindi vi è una potenza straordinaria nell’amore che solo chi ama può cogliere. Per chi non ama ogni gesto può essere qualcosa di tecnico finalizzato ad un interesse più o meno lecito. Compreso questo, sappiamo che un gesto d’affetto ha una potenza curativa. Chiunque vuole il bene dell’altro ha la libertà, se l’altro ne condivide i modi ed i tempi, di esprimersi grazie ai gesti con rispetto e stima. Il gesto che cura diviene opportunità per comunicare con l’ammalato e per incontrare nell’ammalato il mondo affettivo e spirituale che, solitamente, i credenti identificano con Gesù. Se nel gesto si può incontrare il Signore serve che ogni uomo ripensi criticamente a quanti appuntamenti ha mancato per non aver avuto il coraggio di compiere un gesto di tenerezza o di amore per l’altro, soprattutto se ammalato. Per fortuna ciò che conta non è tanto il passato ma il “da oggi in poi” che, agli occhi del Padre, diventa l’impegno del nostro cambia- CURRICULUM VITAE BREVE ANTONINO FRUSTAGLIA SALUTE l’altro. Chi vive una vita esercitandosi ad osservare gli esseri umani e la vita con benevolenza sperimenta, almeno in parte, lo sguardo del Padre che non ci giudica (come temiamo!) e ci accoglie come figli sempre e comunque nonostante la nostra miseria e, forse ancor più, se abbiamo riconosciuto e accettato la nostra miseria. Secondo alcuni teologi Dio preferisce un peccatore pentito ad una vergine orgogliosa. Proviamo a rifletterci! Comunque la pensiamo lo sguardo benevolo offerto all’altro ha una valenza di solidarietà umana e terapeutica indiscutibile. * Direttore medico Istituto “Piero Redaelli” sede di Vimodrone, Milano Via Leopardi, 3 Tel 02250321 [email protected] nato a Soriano Calabro (VV) il 28/5/1952 abita in provincia di Milano. Laureato in Medicina e Chirurgia il 23/10/1979 presso l'Università degli Studi di Milano si è specializzato in Geriatria e Gerontologia conseguita presso l'Università di Pavia con Lode il 12/7/1983 Inoltre si è specializzato in Malattie dell'Apparato Cardiovascolare presso l'Università degli Studi di Napoli II Facoltà di Medicina e Chirurgia con Lode il 30/10/91. E’ Professore a contratto del corso integrativo di "Applicazione della tecnica Doppler nell'anziano"presso la Scuola di Specializzazione in Geriatria e Gerontologia dell'Università di Pavia nell'ambito dell'insegnamento ufficiale di "Riabilitazione respiratoria e cardiovascolare" dall'A.A. 1990/91 ad oggi e dal 2004 tiene dei seminari in qualità di docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia del ciclo di vita dell’Università Bicocca di Milano. Dal 01/06/98 è Direttore Medico dell'Istituto Geriatrico "P. Redaelli" di Vimodrone, Milano dove a sempre svolto la propria attività professionale a contatto con la rete dei servizi territoriali. E’ organizzatore di diversi corsi e convegni di geriatria. E’ inoltre autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche italiane ed internazionali oltre ad articoli divulgativi editi su varie riviste mediche e periodici. Ha collaborato alla stesura di alcuni testi didattici quali: A. Frustaglia e Coll. - Gerontologia e Geriatria - Edizioni McGraw Hill, Aprile 1994. A.E. Tammaro, G. Casale, A. Frustaglia: Manuale di Geriatria e Gerontologia. Edizioni McGraw Hill, Novembre 1996. M. Trabucchi, G. Casale, O. Bonaccorso, A. Guaita, A. Frustaglia come coautore del capitolo: linee guida Day Hospital Geriatrico; nel volume”Assistenza e riabilitazione geriatria”. Linee guida per Istituti e Riabilitazione, Residenze sanitarie Assistenziali, Day Hospital. A cura dell’Amministrazione delle II.PP.A.B. ex E.C.A. di Milano Ed. Franco Angeli/ Sanità, Milano, 1998. A.E. Tammaro, G. Casale, A. Frustaglia: Manuale di Geriatria e Gerontologia. 2° Edizione McGraw Hill, 2000. G. Casale, A. Guaita, A. Pisani Ceretti, R. Sandri, M. Trabucchi, A. Frustaglia, S. Giavelli, M. Ivaldo, A. Marino, A. Vaccari, A. Crippa, P. Paganelli, E. Buonagurio, e coll.: Le lesioni da compressione. Capitolo del volume: Linee operative di consenso in RSA. FrancoAngeli Sanità Milano, 2001. 5 SALUTE A GRANDE RICHIESTA RIAPERTURA DEI TERMINI DEL CHECK UP SANITARIO CARDIOLOGICO Si comunica che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta n. 35 del 13 settembre 2005, ha autorizzato la riapertura dei termini affinché i beneficiari possano formulare domanda di partecipazione al Check up sanitario cardiologico, attivato dalla Fondazione ATM in collaborazione con il Dipartimento Cardiologico Angelo De Gasperis dell’Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda, fino alla data del 31 dicembre 2005. (se inviato tramite posta, farà fede il timbro postale. Se consegnato agli sportelli, farà fede il protocollo di entrata della Fondazione ATM). Le modalità di partecipazione e la struttura del check up sono riportate sul periodico “Farini9” di maggio/giugno 2005, a pagg. 5 e 6, che potrete richiedere presso gli Sportelli della Fondazione ATM o scaricare dal sito internet www.fondazioneatm.it (archivio Farini9). Possono partecipare i beneficiari iscritti e titolari della posizione, dipendenti o pensionati, aventi un’età compresa tra i 45 e i 60 anni, che non abbiano mai sofferto di disfunzioni al cuore o di malattie vascolari cerebrali. I beneficiari selezionati riceveranno dalla Fondazione ATM apposita nota di conferma indicante le modalità per partecipare allo screening cardiologico GRATUITO. FRENO AL COSTO DELLA POLITICA di Primo Mingozzi I l tam tam ferragostano strattona la classe politica affinché provvedano a moderare i propri onorari. Infatti i giornali si passano la palla e quasi ogni giorno appaiono i dati sulle loro buste paga: 14.300 euro per i deputati ed i senatori, che ricevono l’indennità più alta rispetto a tutti i paesi della Ue; 9.130 euro per i consiglieri regionali con l’eccezione delle regioni a statuto speciale, la Sicilia con 12.400 euro. Poi leggiamo delle buste paga ai primi cittadini delle città metropolitane a quota 8.000 euro, seguiti dai sindaci dei piccoli comuni (5-10.000 abitanti) che ricevono un compenso di circa 2.800 euro al mese. Naturalmente lo sconcerto popolare aumenta rispetto ai compensi dei GHIACCIAI managers degli enti di stato e di tutte le alte cariche, che ricevono emolumenti veramente da capogiro se messi a confronto con le buste paga del pubblico impiego, dei metalmeccanici o dei servizi. E questo crea indignazione e sfiducia nella classe politica, che a fronte di tanto malcontento dovrebbe sapersi emendare con forti riduzioni. La stampa ha scritto che le retribuzioni, per chiunque ricopra incarichi pubblici, non dovrebbero superare di dieci volte la media delle retribuzioni del pubblico impiego. Ecco una plausibile risposta che sembra contare su numerosi sostenitori e che potrebbe sanare una crescente disaffezione verso i politici, che la politica proprio non merita. QUA E LÀ UN DA RISORSA A MINACCIA Q uest’anno più che mai si è guardato alle previsioni del tempo. La riviera e le altre zone di mare sconvolte da trombe d’aria, nonché tempesta e freddo improvviso in altre località, tali da marcare veri cambiamenti climatici, che uniti al fenomeno della siccità fanno presagire gravi conseguenze a questa nostra terra ammalata. Ne parlano gli esperti sui giornali, ponendo particolare attenzione ai ghiacciai delle Dolomiti, soggetti a mutamenti tanto accelerati da leggere in un articolo del Corriere della Sera, pubblicato in data 10 agosto scorso “che sui ghiacciai d’estate non si scia più”. Infatti, per la prima volta è stata chiusa la pista in Val Senales e su Valfurva pende la minaccia di un blocco di 780 mila metri cubi di ghiaccio; “un blocco alto 52 metri che da un momento all’altro potrebbe scaricare nel bacino occidentale del ghiacciaio dei Forni una rovinosa massa di ghiaccio”. Ma si fa presente di non aver paura, perché “grazie alla scansione laser sarà possibile osservare le variazioni, le dinamiche e le deformazioni subite dalla massa glaciale, registrando eventuali accelerazioni che annuncino l’imminenza del distacco”. Sulle cause rileviamo l’opinione del geologo Walter Maggi dell’Università Milano-Bicocca, che descrive la situazione negativa non solo in Val Senales, ma anche al Tonale, alla Marmolada, nelle Dolomiti e sullo Stelvio, dove a causa delle scarse precipitazioni primaverili e le temperature elevate hanno impresso un’accelerazione al fenomeno della siccità. Scrive Maggi: “E’ chiaro che fra le possibili cause del ritiro dei ghiacciai venga indicato il riscaldamento climatico. Ma non è solo quello il problema. Forse siamo all’interno di un ciclo di alternanze climatiche che oggi è segnato da un maggior caldo”. Il geologo sottolinea la povertà di informazione sull’argomento, “dati storici precisi per capire l’evoluzione dei fenomeni e predire il loro andamento”. Come dire che per controllare questi fenomeni occorre prima di tutti conoscerli. FINANZIARIA: STRETTA SU ENTI LOCALI E INVALIDITÀ I l 14 agosto il Corriere della Sera pubblicava un’anticipazione su “conti pubblici e finanziaria”, che la dice lunga sulla possibile situazione economica dei prossimi mesi. Ecco il testo integrale di questa breve significativa nota: “Giro di vite su enti locali, spesa sanitaria, pubblico impiego, consulenze facili e pensioni di invalidità. Sono questi alcuni dei settori - come ha anticipato il vice ministro dell’Economia, Giuseppe Vegas - nel mirino del Governo, che con la prossima Finanziaria vuole mettere sotto controllo la crescita della spesa corrente per liberare le risorse necessarie allo sviluppo. Tra le misure allo studio vi è l’introduzione di un tetto alle invalidità legato al reddito, una sforbiciata alle consulenze esterne ed agli stipendi dei mega dirigenti della pubblica amministrazione. Sarebbe in vista anche la riforma dell’Aran e l’introduzione del federalismo fiscale. La correzione dei conti nel complesso potrebbe oggi aggirarsi intorno ai 15 miliardi di euro.” 7 PROGETTO VACANZE 2005 Io penso positivo... di Roberto Tenedini “….Anche se i nostri giorni sono pieni di semplici atti in cui l’interiorità dell’atto è offuscata dall’inseparabile gesto, noi possediamo ugualmente la certezza che un giorno quel gesto cadrà, e che dei nostri atti resterà solo la vera essenza.” Karol Wojtyla (1952) Ho voluto citare, all’inizio di queste pagine dove abbiamo cercato di trarre un bilancio delle “vacanze giovani 2005”, una parte di una stupenda poesia di Karol Wojtyla, dedicata “per i compagni di viaggio” come ringraziamento per il lavoro e la dedizione che i responsabili, ai vari livelli, hanno profuso durante l’estate. Non sempre è visibile, agli occhi di chi non conosce o a volte finge di non conoscere, la fatica e l’impegno che necessitano, soprattutto per coloro che sono stati impegnati direttamente nella gestione del progetto vacanze, per consentire ai ragazzi di trascorrere serenamente ed in armonia un periodo di svago e di riposo. Le giornate sono state caratterizzate da incensanti attività, dalla continua preoccupazione di salvaguardare l’incolumità fisica dei bambini, dalla necessità di instaurare una trama di rapporti, in par- ticolare con i genitori, per garantire sicurezza e serenità, dagli innumerevoli imprevisti che obbligavano ad interventi repentini, spesso non codificati nè pianificati. Pertanto si può ben immaginare che per i collaboratori della Fondazione ATM questo progetto vacanze non sia stato affatto “una vacanza”. A volte una eccessiva preoccupazione o un senso crescente di paternità e maternità portano noi genitori ad infrangere le regole che la Fondazione e la direzione delle colonie hanno stabilito per un corretto funzionamento del programma educativo. Il desiderio di parlare con i propri figli, spesso a tutte le ore, ha creato discontinuità nella gestione delle attività a scapito sia dei ragazzi che di tutti gli ospiti della colonia. Posso affermare, senza alcuna ombra di dubbio, che la stragrande maggioranza dei beneficiari è stata pienamente soddisfatta di quanto realizzato e le attestazioni che il sottoscritto, in quanto Referente, e la direzione delle colonie hanno ricevuto e ricevono tutt’ora, ne sono la conferma. Ciò che non è andato bene sarà occasione di nostra riflessione e verifica per migliorare nel futuro. Vorrei, nel ringraziare personalmente Gian Pietro Garoli, Roberta Sonedda, gli assistenti e tutti i collaboratori, ricordare che anche se le loro giornate sono state scandite da semplici o complessi “gesti” saranno ricordati dai ragazzi per il cuore e la passione con cui li hanno compiuti. Ricordi di tutta una estate VACANZE ESTATE 2005 Soggiorno Montano Fondo Val di Non di Gian Pietro Garoli 8 Minori Adolescenti Adolescenti Francesi Fondo Studio Totale 286 131 40 72 529 Soggiorno Marino Pinnarella di Cervia 321 Totale Colonie 850 Soggiorno a Carroz d’Arraches (4 settimane) W.W.F.Croazia Chester (minori) Europa (maggiorenni) 20 88 10 18 Totale altri soggiorni 136 TOTALE PARTECIPANTI VACANZE 2005 986 U n saluto e anche l’ultimo pullman è uscito dal Soggiorno. E’ il rientro a Milano, sono le sette del mattino e mentre Edda, la segretaria è già al lavoro, sta infatti ricontrollando tutti i fogli-cassa, io dopo un caffè, scendo nel parco. La mattina è splendida, un cielo terso e le montagne si stagliano limpide all’orizzonte nella Val di Non. Il giardino è vuoto, mi siedo su una panchina e respiro il profumo intenso della resina. Dopo qualche istante fra gli abeti e i pini è tutto uno svolazzare : sono tornate le cinciallegre coloratissime e curiose. Si sono riappropriate del loro habitat naturale. Sicuramente erano i bambini a disturbarle. Tornano così alla mente fotogrammi e li rivedo chiassosi nei loro giochi, impegnati in momenti scoutistici fra i cespugli o mentre rincorrono il pallone nel verde del prato. Osservo il campo di pallavolo : la rete è sbilenca : quante partite fra Adolescenti e Minori. Noto che i paglioni sono ancora al loro posto :quante frecce lanciate con l’istruttore di tiro con l’arco nel tentativo di fare centro. Riaffiorano i volti delle “ LETTERA DI UN GENITORE Salve, anche quest'anno,come l'anno scorso,ho mandato mia figlia al soggiorno estivo a Fondo dal 11/8 al 31/8.Volevo semplicemente rigraziarVi di tutta l'organizzazione che a detta di mia figlia è stupenda sotto ogni aspetto: cibo:l'anno scorso buono,quest'anno eccezionale. gite:bellissime monitrici:bravissime tempo passato in colonia:mai noia....ANZI. amicizie:tante e buone.(credo pure un ……) L'unico "NEO" ce lo metto io: l'anno scorso é tornata a casa con un certo piacere, mentre quest'anno per i primi 2/3 giorni avevamo per casa una ragazzina che girava ma, la sua testa era rimasta in Val di Non.....e non faceva altro che elencare tutto quello che gli mancava. SCHERZO ovviamente,crescono ed è normale che sia così. Di nuovo complimenti e al prossimo anno sempre così! PROGETTO VACANZE 2005 Diane cacciatrici” ; chissà perché ma erano sempre le ragazze a colpire il bersaglio. Qualche cincia si avvicina, non voglio spaventarla così decido di avviarmi verso l’orto botanico. I cardi sono ancora in fiore e le farfalle si posano qua e là. I bambini amano visitarlo e quelli più piccoli restano a bocca aperta quando Adriana racconta la fiaba del Principe ranocchio. Dall’alto osservo il lago Smeraldo, appare sempre più verde. Mi sembra di vedere dei pescatori, ora che i ragazzi sono partiti i pesci non scapperanno più e i girini avranno finalmente un po’ di respiro. Intravedo la casetta di legno allestita per le feste paesane e ricordo la felicità dei piccoli nel gustare lo zucchero filato. Rientro nel Soggiorno ed Edda sta sempre lavorando; alle sue spalle tanti scatoloni ordinati. Adriana ( la Vice ) ha catalogato e messo tutto in ordine : i giochi, il materiale didattico, colori, pennelli e le costumazioni delle varie feste. In un sacchetto aperto noto alcune caramelle, mi viene da sorridere sono le ultime di tante da lei offerte ai piccoli come antidoto alla malinconia. Questo ordine mi fa uno strano effetto. Una Direzione sempre aperta e così vissuta ora senza bambini che entravano tranquillamente a chiedere materiale ludico-ricreativo in un rapporto colloquiale e sereno oggi non mi piace. Anche il telefono tace. Quante ansie ascoltate e contenute. Genitori che nei momenti più impensati chiedevano ed esigevano di sentire il proprio figlio o figlia dimenticando che poteva essere in passeggiata, in gita, o comunque si stava divertendo coinvolto in attività accattivanti. Le ausiliarie sono tutte in servizio, sono iniziate le grandi pulizie. Passo dalla cucina, stanno rassettando, un odore pungente mi inonda, richiudo la porta. Dove sono finiti gli stuzzicanti profumi delle paste al forno, i risotti, i cannelloni, le patatine fritte, le spaghettate e le polentate con lo spezzatino? Torno nel corridoio e osservo i numerosi cartelloni. Appare il Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio, una visita molto apprezzata e mi soffermo ad osservare le bellissime foto del lago di Molveno, i ragazzi a cavallo nel maneggio di Amblar e gli orsi di S.Romedio. Entro nella sala da pranzo : c’è solo la mia tazzina del caffè. Mancano i piccoli ospiti che a turno volevano sedere al tavolo della Direzione e ti ponevano le domande più strane ed innocenti. “Ma Direttore, Adriana come ha fatto a diventare Direttrice ? “ poi senza attendere risposta arrivava da qualcuno la soluzione “ Eh certo…se lui è il Direttore lei è diventata Direttrice. Ma scusa…è come nelle storie chi sposa un Principe diventa Principessa “. Nella Hall sono ancora appesi i festoni colorati. Quanti spettacoli e serate in allegria con balli di gruppo su sound latino-americani. E le grandi piogge? Gli spazi fortunatamente c’erano e così si allestiva il “ Luna- Park” con imboccami a colpi di budino, mordi la mela, ti predico il futuro, braccio di ferro e tante altre prove divertenti. Non mancavano i party dolci e salati, le anguriate e la famosa “Festa dei compleanni” con le mega torte fatte dal cuoco. Raggiungo la sala polivalente : Nicola Acquaviva il regno degli Adolescenti. Il palco delle loro esibizioni cabarettistiche, il maxi schermo per la proiezione dei films, le luci psichedeliche e gli impianti stereo da far invidia ad una vera discoteca, il tavolo da ping-pong per le grandi sfide e i tavoli dove durante il mese di gemellaggio coi ragazzi francesi anche i nostri avevano imparato ad usare giochi intelligenti da tavolo portati dal coordinatore francese. Sui cartelloni sono ancora esposte alcune foto in bianco e nero da lui scattate, una sua passione. Il villino è già stato pulito e ora è chiuso. Ospitava il team dei docenti madrelingua inglese. Un corso molto gradito agli adolescenti. Salgo al terzo piano e in una stanza trovo dei bigliettini : sono messaggi simpatici dimenticati da un adolescente che aveva fatto strage di cuori. Lo conosco bene, questa è stata la sua ultima estate fra qualche mese compirà diciotto anni. Splendida e naturale la sua risposta al cellulare, forse a degli amici che gli chiedevano dove fosse in vacanza : “ A Fondo, in colonia…mi sto divertendo un casino”. 9 PROGETTO VACANZE 2005 Lezioni d’inglese di Armen Shahnazarian Io e le mie collaboratrici vorremmo ringraziare la fondazione ATM, in particolare il sig. Tenedini, il Dott. Scopinaro e l'intero staff organizzativo del la colonia di Fondo per quella che ritengo sia stata un'esperienza assolutamente positiva e soddi sfacente. Credo che i nostri sforzi per coinvolge re i ragazzi durante le lezioni siano stati premia ti: lo spirito di partecipazione -considerato anche che per loro si trattava di una vacanza!- e' stato grande. In particolare, ho molto apprezzato la collaborazione con i monitori dei ragazzi e so prattutto con il Direttore – Dott. Garoli -, che ha fatto tutto il necessario per supportarci nel no stro lavoro. Spero che il nostro impegno sia sta to proficuo per i ragazzi e per la Fondazione ATM e che si possa nel futuro ripetere l’iniziativa te nendo conto dei suggerimenti e delle osservazioni al fine di rispondere in modo efficace alle esi genze dei ragazzi. Un’estate al mare a Pinarella di Cervia di Roberta Sonedda L 10 a stagione estiva del 2005 è ormai volta al termine… Il 30 agosto gli ultimi bambini ospiti del Soggiorno di Pinarella di Cervia sono tornati a casa con la loro valigia carica di ricordi. In Colonia hanno vissuto un’esperienza unica dove hanno recitato il ruolo di primi attori: sono stati gli indiscussi protagonisti di una vacanza studiata e organizzata per loro. E gli educatori, responsabili, hanno fornito ai minori le occasioni e gli strumenti per potersi confrontare, divertendosi, con i propri coetanei. Ogni bambino ha vissuto venti giorni in cui è stato posto in primo piano il “gioco” inteso come stru- mento di aggregazione e momento di crescita che educa all’impegno, alla conoscenza, aiuta a sviluppare le proprie doti e a conoscere i propri limiti. Sullo sfondo la vita all’aria aperta, la spiaggia assolata, la piscina, i grandi parchi del divertimento. Ogni giorno i nostri ospiti sono stati coinvolti in attività divertenti: hanno partecipato ai tornei di calcio, di tennis, di beach-volley, di bocce, di tiro alla fune, di ping-pong, PROGETTO VACANZE 2005 di scacchi, di dama, di carte. Hanno costruito castelli di sabbia al mare, fatto i tuffi in piscina, inventato fantasiose composizioni con la pasta di sale e la carta crespa. E come dimenticare la “gavettonata” di Ferragosto? La sera hanno partecipato al “Nutella-party,” alla serata “Luna-park,” al “Beato fra le donne,” all’elezione di “Miss e Mister Colonia 2005,” alla grigliata sulla spiaggia, alla “piadinata” e alla “gelatata.”Certo il tempo è stato tiranno, lunghe giornate di pioggia hanno accompagnato la nostra vacanza… Fortunatamente è stato clemente nei giorni delle tanto attese gite all’Atlantica, dove i bimbi hanno potuto divertirsi sugli scivoli delle piscine e navigare con il canotto lungo il perimetro del parco. Anche durante le visite ad Oltremare splendeva il sole e i nostri eroi hanno potuto assistere al favoloso spettacolo dei delfini, alla fattoria degli animali, al volo dei rapaci, all’I-MAX. E’ stata invece istruttiva la gita all’Italia in Miniatura. Qui i “vacanzieri” hanno camminato attraverso le città d’Italia, navigato sul canale di Venezia con le gondole e si sono fermati di fronte al Colosseo, per poi ricordare la loro città di fronte al Duomo di Milano. Ma la gita più sospirata è stata quella a Mirabilandia per i più grandi e a Fiabilandia per i più piccoli, gli ambiti parchigiochi in cui i bambini si divertono con le strepitose giostre e con i personaggi delle fiabe. Ed ora che l’estate è finita stiamo già pensando a come organizzare il prossimo Soggiorno! 11 SOGGIORNO IN FRANCIA Les Carroz d’Araches... Chi avrebbe immaginato? di Laura, Luca ed Emilia I 12 l giorno 4 luglio è fissato il ritrovo presso la Fondazione ATM per partire alla volta di Carroz d’Araches, località montana della Alta Savoia, dove è situata la colonia francese del CRE/RATP. Appena arrivati, ci è stato presentato dal team francese il progetto educativo, basato sul principio dell’autonomia, che prevedeva: innumerevoli attività sportive e ricreative. Questo progetto ci ha lasciato veramente senza parole… Infatti la struttura e i monti circostanti ci hanno offerto delle risorse mai conosciute prima e la possibilità di vivere con entusiasmo esperienze indimenticabili. Abbiamo percorso gli scivoli naturali di un torrente, guidati da personale esperto, praticato rafting tra le rapide e air boat, ovvero rafting a due, stile canottaggio. Abbiamo fatto idro speed fluviale, muniti di una mini canoa e pinne; ci siamo improvvisati speleologi attraversando grotte e cunicoli, dotati di torce ed elmetti, per vedere fossili ed iscrizioni risalenti ai secoli passati e siamo scesi lungo i sentieri di una montagna con delle bici munite di freni a disco ed ammortizzatori. Il predetto metodo educativo prevedeva anche la possibilità di organizzare dei gruppi italo-francesi per gite di due o più giorni completamente organizzate dai ragazzi e dagli assistenti. Infatti stabilito un budget che coprisse le spese alimentari, di trasporto , per l’eventuale pronto soccorso e le attività ricreative, siamo partiti con lo zaino in spalla, sacchi a pelo, tende e fornelli da campeggio per favolosi itinerari. I ragazzi francesi ci hanno accolto amichevolmente e nonostante i nostri rapporti siano stati in alcune occasioni poco “pacifici”, ogni discussione si è risolta grazie alla volontà di entrambe le parti, che fin dall’inizio hanno avuto l’intenzione di conoscersi e confrontarsi con serenità. In effetti la prima settimana è stata quella più impegnativa, essendo emersa la difficoltà d’incontro tra due culture, apparentemente diverse, che dovevano convivere in un villaggio sperduto tra le montagne. Ma durante la seconda settimana siamo stati coinvolti nel pieno delle attività sportive ed i rapporti con i compagni francesi si sono intensificati: del resto è nella difficoltà che nasce lo spirito di solidarietà. Inoltre, abbiamo partecipato ad un campeggio di tre giorni, che ci ha aiutato a migliorare la conoscenza della lingua. La gita in Svizzera ha decisamente migliorato la convivenza. Serate in discoteca, cioccolato, acquapark e passeggiate sono stati IMPRESSIONI DEI RAGAZZI... di Giovanni (el brusa) Sono arrivato qui il 4 luglio ed oggi, ventidue giorni dopo, rimpiango quel dì. Sono passate più di tre settimane, durante le quali ho convissuto piacevolmente con due realtà differenti. Sinceramente mi aspettavo un soggiorno nel quale avrei osservato questioni indissolubili fra il gruppo dei ragazzi francesi e quello dei ragazzi italiani, ma ciò fortunatamente non è accaduto e le mie preoccupazioni sono svanite. Durante la vacanza ho avuto la possibilità di testare sulla mia pelle attività delle quali prima ignoravo l’esistenza. Una di esse è stata la VIT, vagabondaggio per i monti in sella ad una bicicletta fantastica e specializzata per questo genere di escursioni. Adrenalina e velocità, associate ad una buona compagnia ed un pizzico di prudenza, sono una combinazione perfetta per godersi una allegra giornata. Legando con qualche ragazzo francese, mio coetaneo, ho potuto migliorare il mio vocabolario francese e conoscere le sue tradizioni. Anche il paesaggio che ho potuto scrutare ogni sera dalla finestra della mia camera è tanto bello che i pensieri negativi si allontanano e la mente libera si congiunge con il buio della notte, conciliandomi il sonno. legato molto di più con i ragazzi francesi, inoltre, gli animatori ci hanno fatto divertire moltissimo. Un’altra cosa che mi è piaciuta sono le attività sportive e ricreative, tutte nuove ed emozionanti. Mi ha, altresì, appassionato lo scambio culturale e gastronomico, infatti io, Christian, Moira, Francesca e l’assistente Laura abbiamo cucinato piatti italiani con l’invidia bonaria dello chef perché la nostra cucina è stata molto apprezzata. SOGGIORNO IN FRANCIA gli ingredienti per vivere giornate indimenticabili, piene di gioia e divertimento. Ad ogni attività proposta abbiamo avuto la possibilità di creare legami più solidi: sono nate così forti amicizie e talvolta amori… Quando siamo tornati a Charroz l’aria che si respirava era densa di tranquillità e così ci siamo preparati ad affrontare gli ultimi giorni che, avvicinandosi il momento del ritorno a casa, sono stati carichi di rammarico. di un giovane partecipante Da quando siamo arrivati a Carroz, grazie all’autista Ivan, le cheffeur du tram, ho pensato che mi sarei divertito molto, e così è stato. In primo luogo quest’anno abbiamo 13 VACANZE STUDIO Studiare...in vacanza! I corsi di lingua all’estero per adolescenti, per maggiorenni e per i dipendenti ATM sono stati organizzati in collaborazione con l’Euro Master Studio e la Study Tour, società specializzate nelle vacanze studio. Ancora una volta il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ATM ha dimostrato di essere sensibile alle esigenze formative dei propri beneficiari con attenzione particolare verso coloro che vogliono approfondire la conoscenza delle lingue straniere. E’ un impegno che ha ottenuto un riscontro positivo e che, negli anni, ha consentito a molti giovani di sperimentare questa proficua esperienza. Mentre la Study Tours ha portato i ragazzi a Chester, cittadina medioevale nel nord-ovest dell’Inghilterra, facendoli studiare e soggiornare nel University College, la Master Studio ha proposto diverse destinazione, volte a soddisfare ogni tipo di esigenza. Nonostante i fatti delittuosi che, nel mese di luglio hanno provocato paure e incertezze nelle persone, la meta più richiesta è stata Londra che, caratterizzata dalla sua vita not- turna con i suoi club e bar alla moda, i suoi teatri rinnomati, le sue stupende architetture, i bellissimi parchi, la cucina internazionale, non teme confronti con nessuna altra città al mondo. Le scuole scelte sono ricosciute dal British Council e si trovano nel centro della città o nelle vicinanze. Al secondo posto troviamo Malta, località ambita dove, dopo lo studio, si possono trascorrere piacevoli ore al mare e il sole è sempre caldo e splendente. Qui le scuole offrono eccellenti strutture sportive e ricreative. La lingua inglese è senza dubbio lo strumento di comunicazione più diffuso e necessario soprattutto nel mondo del lavoro, pertanto anche l’Irlanda è stata scelta quale luogo ideale per migliorarne la conoscenza. Infatti Dublino, la sua capitale, è sede di grandi università, di centri d’arte e culturaed è una città piena di fascino e di calore. Non sono mancate richieste per altre città Europee come: Barcellona, Parigi e Berlino, anch’esse veri e propri centri culturali moderni ma ricchi di storia. Enjoy yourself in Chester V 14 enerdì primo luglio i ragazzi della Fondazione ATM, me compresa, si ritrovano all’aeroporto di Milano Malpensa, un po’ agitati e timorosi di conoscere i compagni di viaggio e la capo gruppo…con la speranza che non sia severa e che ci dia un po’ di libertà… Il nuovo gruppo in partenza per Chester è composto da tre ragazzi (Ivan, Luca e Marco), sette ragazze (Valentina, Antonella, Alessandra, Francesca, Martina, Laura e Oriana) e la responsabile Prof.ssa Michela Pieghetti, il primo impatto è subito positivo, l’atmosfera é allegra ed il morale al massimo!! La nostra accompagnatrice è giovane e simpatica, e ci mette subito a nostro agio, anche se non manca di raccomandarci di essere sempre responsabili e comportarci bene. Dopo le prime incertezze ci scambiamo domande per iniziare a conoscerci e presto le conversazioni si trasformano in battute e sonore risate. Il gruppo, benché formato da pochissimo tempo, ha già trovato lo spirito giusto per affrontare la vacanza!! Il viaggio aereo è breve, ma per conoscersi meglio ci sarà tutto il tempo durante la vacanza,…l’avventura è appena cominciata!! Arrivati a Chester, la vista del college lascia tutti a bocca aperta… è davvero bellissimo. VACANZE STUDIO Il Direttore ci accoglie e ci spiega le regole della nostra nuova vita da studenti, che sono molto rigide, ma necessarie vista la grande quantità di ragazzi che popola il college!! Ci presentano anche gli animatori, ragazzi molto simpatici che organizzano le attività pomeridiane e che ahimé, ci obbligano a parlare inglese non solo durante le ore di lezione della mattina, ma anche durante le attività di intrattenimento nel pomeriggio. Del resto siamo qui per imparare…giusto?!?!! Veniamo sistemati in caratteristici cottage inglesi, che ospitano circa 8 – 10 persone provvisti anche di un piccolo giardino...quasi meglio di casa, e siamo completamente indipendenti, è un po’ come vivere da soli. Il college è molto grande, ma nonostante l’immensità dell’edificio accresca in noi il timore di perdersi, lentamente iniziamo ad orientarci ed anche a fare amicizia con i nostri “vicini di casa”. Passata l’agitazione per il test d’ingresso, ci inseriscono nelle classi a seconda del nostro livello di conoscenza della lingua inglese e ci rendiamo conto questa esperienza rappresenta il modo migliore per imparare quella lingua che a scuola tanto ci fa disperare. Gli insegnanti sono altamente qualificati, simpatici e sempre disponibili a darci una mano, anche quando il nostro inglese pecca nella pronuncia o nella grammatica, ma durante le lezioni le “papere” diventano un modo per riposarsi e fare quattro risate. Intanto i nostri compagni diventano amici con cui confidarsi, appoggiarsi durante i tentativi di approccio con i ragazzi stranieri (si sa che due teste sono meglio di una) e giocare durante le attività pomeridiane. Infatti anche nei momenti sportivi e ricreativi abbiamo la possibilità di parlare inglese poichè non tutti i ragazzi sono italiani. I nostri animatori organizzano tornei di calcetto, tennis e pallavolo, facendoci passare pomeriggi davvero divertenti!! E in barba a chi dice che in Inghilterra si mangia male, noi abbiamo a disposizione all’interno della mensa del college un self-service che ci prepara abbondanti e gustose pietanze, che non sono esattamente come la pasta al sugo della mamma, ma che ci riempiono la pancia!! Oltre ad imparare la lingua e a fare nuove conoscenze, visitiamo la bella città di Chester, una delle più affascinanti della Gran Bretagna, la celebre fortezza di Castel Deva, castello in stile normanno sul fiume Dee e Manchester, la grande metropoli famosa anche per la rivoluzione della musica rave risalente agli inizi degli anni ottanta. Un’altra escursione ci permette di vedere la piccola cittadina di Caernafon, il suo imponente castello che, secondo il noto scrittore Daniel Defoe, venne costruito per ammansire i popoli rozzi delle montagne, ed il bellissimo parco di Snowdonia, dominato dalla vetta più alta del Galles, lo Snowdon. Dalla sua cima, durante le giornate serene, si possono vedere il Galles, l’Inghilterra, la Scozia e l’Irlanda in un raggio di circa 150 Km. Le serate, sono piene di musica, feste e giochi organizzati dagli animatori. Purtroppo, però, il tempo passa e quando è arrivato il momento di salutarci e di partire per l’Italia, nessuno ha più voglia di tornare a casa. Il viaggio di ritorno diventa un’occasione per poter ricordare tutte le fantastiche esperienze vissute, con la promessa di rivederci per poter rivivere i fantastici momenti condivisi in Inghilterra. Approfittiamo dello spazio riservatoci dalla Fondazione ATM per salutare e ringraziare la nostra Capo Gruppo, la Prof.ssa Michela Pighetti, che con la sua competenza e simpatia ci ha guidati attraverso questa indimenticabile esperienza. 15 WWF Croazia: mare, natura e poesia... di Mariangela Lorenzetti M ilano 18/07/2005 Sede della Fondazione ATM. È qui che abbiamo l’appuntamento per la partenza, destinazione Croazia! C’è un gran fermento, tutti come ogni anno si guardano intorno per identificare facce vecchie e nuove… ecco lì ci sono Romeo e Alessandra,poco più avanti Mirko,Margherita… e quel gruppetto in fondo? Mai visto… ma avremo modo di conoscerci… Arrivano gli accompagnatori, ma guarda c’è ancora Mary, e Fabrizio e anche quel matto di Andrea! Sbrighiamo velocemente faccende burocratiche e saluti a parenti e amici, abbiamo una gran voglia di salire sul pullman. I due nobili destrieri che ci accompagneranno per tutto il viaggio sono guidati da Renato e Stefano, avremo il tem- 16 po per scoprire anche loro, formiamo davvero un gran bel gruppo tutti insieme. Il viaggio è lungo, passiamo le varie dogane, si comincia a sentire l’ aria della vacanza, l’emozione è alle stelle. Sul pullman Mary come ogni anno comincia a cantare… non si può certo dire che sia intonata, ma per ora la sopportiamo… Guardiamo il paesaggio che cambia, lasciamo dietro di noi pensieri e frenesie della città, e, quasi senza neanche accorgercene, Stefano ferma il destriero, Mary smette di cantare, Fabrizio si impossessa del microfono…Pola …Siamo arrivati! Il campeggio è delizioso, ci sistemiamo nell’ostello, la scelta dei compagni di stanza è decisiva per noi, con loro si condivideranno tempi, spazi, chiacchere e nottate… sorgiamo, non se ne può davvero più! Diventa un batti e ribatti di acuti assordante e divertente, cui prende parte anche Stefano, schierato ovviamente dalla parte dei ragazzi… In poche note comunque siamo in ostello, rimandiamo la sfida a domani… Il sole è già alto,stavolta giro culturale per la città di Rovino, elegante, ordinata e raffinata,ma non fredda. Mary e Federica ci raccontano le varie fasi della sua storia,dai Romani ai Veneziani, visitiamo la basilica, passeggiamo per le sue bellissime stradine medioevali e ne approfittiamo anche per qualche souvenir. L’ Istria oggi ci ha rivelato di possedere anche affascinanti bellezze culturali, oltre che naturali e paesaggistiche. E la riconfermerà alle visite di Pola e Panenzo, altri due gioiellini della costa,l’una con straordinari resti romani,l’altra con una basilica bizantina da lasciarci tutti a bocca aperta e col naso all’insù ad ammirare gli splendidi mosaici. Scopriamo che la conoscenza di una città può essere anche molto interessante e porta,come tra le persone,a sentirla più vicina e ad accrescere l’amore nei suoi confronti. I giorni trascorrono velocemente, dedichiamo un’intera giornata alla visita della riserva di Plitvice luogo a dir poco meraviglioso, una lunga passeggiata tra cascate, alberi enormi, laghi e animali che vivono liberi e indisturbati. Ancora qualche giorno dedicato al mare,giriamo la costa alla ricerca di spiagge sempre più belle, passiamo serate a cantare e ballare in un armonia contagiosa e inevitabilmente arriva anche l’ultima notte. Una gran malinconia ci assale, siamo una grande famiglia ormai, abbiamo passato gli ultimi 13 giorni insieme condividendo tutto, tra risate e giochi, momenti più o meno sereni, come capita nella vita del resto, innamorandoci di luoghi e persone. Non si può fingere qui, tutto ti obbliga a tirar fuori te stesso, ad imparare ad accettare ed amare le diversità. Neanche due settimane può sembrare un lasso di tempo breve, ma questo viaggio ci mostra invece quanto tutto è relativo e quanto certe esperienze, seppur non lunghissime, possano lasciare un segno indelebile nei nostri occhi e nei nostri cuori. WWF La giornata volge al termine, ceniamo accompagnati da un orchestra che ci delizia con un buffo repertorio di vecchie canzoni italiane e croate, comunque simpatiche e divertenti da ballare… La sera è sempre un momento di grande aggregazione, passeggiamo un po’ sulla spiaggia ciottolosa del campeggio, cominciano a nascere nuove amicizie, mentre le vecchie si rianimano e risaldano… Questa è la magia dei campi, tutto è amplificato, ogni giorno è ricco di sensazioni ed emozioni, e la loro condivisione con gli altri crea dei legami fortissimi,speciali ed indissolubili. Sveglia alle 8.00, siamo carichi, pronti per la colazione. Oggi ci gettiamo nelle acque dell’ Istria con Claudia e Federica, due nuove animatrici, con le quali scopriamo il see watching e le bellezze del mare. Muta, maschera, boccaglio e giù, ad osservare pesci e fondali. Intanto poco più in là alcuni di noi sfidano un gruppo di tedeschi ad una immancabile partita di calcio, anche se il risultato non è quello dei Mondiali ’82 e lo squadrone torna sconfitto ma divertito. Stasera usciamo, ce ne andiamo un po’ in giro per Pola. È una città davvero graziosa, stradine strette e grandi piazze, piena di gente, musica, colori e… Il Colosseo?! Ci troviamo improvvisamente davanti una costruzione molto simile a quella romana e Mary ci anticipa la sua storia, che poi riprenderemo alla visita guidata… Il gelato istriano non è male, ma giunge presto il momento di tornare in ostello, domani ci aspetta un'altra giornata ricca e intensa. Mary torna a cantare, stavolta accompagnata da Federica… Cominciamo a spazientirci! Nuova giornata, destinazione Promontore. Fantastico, dopo un breve viaggio in pullman arriviamo in una scogliera da brividi, il mare è bellissimo, il paesaggio sembra uscito da un libro di fiabe. Il sole è caldo, ci accarezza e ci invita a restare qui tutta la giornata. Incantevole anche il bar nascosto sotto una pioggia di foglie di palma,tutto in legno. Fortuna c’è Natasa, la nostra animatrice croata, che ci traduce e insegna un po’ di questa lingua affascinante, dura e difficile. La giornata corre veloce, tra bagni, tuffi, giochi e scherzi. Di nuovo sera,di nuovo l’orchestra, di nuovo chiacchiere prima di chiudere gli occhi. Tutto sembra ormai molto familiare ma da scoprire allo stesso tempo… Anche questa è magia… È già mattina, stavolta ci dirigiamo verso Punta Corrente, un’isola poco a largo di Pola. Anche oggi giornata alla scoperta dei fondali, ormai il gruppo see watching è affiatato, entusiasta di scoprire le meraviglie nascoste sotto il mare. L’ isolotto è piccolo e accogliente, uno scoglio circolare dove è bello anche girare come dei giovani Indiana Jones alla scoperta di grotte e insenature ricche di vegetazione. Durante il viaggio Mary e Federica non smettono di cantare, ma stavolta in- 17 A MILLE CE N’È Ugo e l’istrice di Simona Caccialanza e Adelio Schieroni Disegni di Flavio Nani Copyright © 2005 Tutti i diritti riservati concessi in uso per la pubblicazione sul periodico farini9 I 18 n una tiepida giornata di primavera, Ugo stava osservando affascinato i teneri germogli che ricoprivano i rami degli alberi. Ad un tratto la sua attenzione fu attratta da uno strano essere che, non avendolo notato, si accingeva ad addentare tanto ben di Dio. Era uno strano animale ricoperto da aculei incredibili che lasciavano libero solo il muso e gli occhi. Ugo, estroverso e curioso per natura, decise di far conoscenza seduta stante: - Ciao! esclamò con voce squillante. La reazione fu sorprendente e fulminea. Lo strano essere si raggomitolò su se stesso, così da mostrare solo i temibili aculei, non rispose in alcun modo e restò completamente immobile. Dopo qualche attimo di smarrimento Ugo riprese coraggio e replicò: Ciao..- questa volta in tono più sommesso - .. chi sei? Ancora nessuna risposta. Ugo si avvicinò guardingo ma deciso ad ottenere un risultato: - Io mi chiamo Ugo, e tu? Lo strano essere ebbe un sussulto e cautamente mostrò una piccola parte del muso. di cosa hai paura? voglio solo conoscerti disse Ugo. - Io non voglio conoscere nessuno e non mi fido di nessuno - fu la sgarbata risposta. Ugo, sempre più sorpreso, replicò: - e allora peggio per te, sei proprio maleducato. Sbagli a rispondere in questo modo a chi ti si avvicina cordialmente Detto ciò si allontanò e ricominciò ad interessarsi ai germogli. Dopo qualche minuto, evidentemente di riflessione, lo strano essere cambiò atteggiamento. Si srotolò e con voce incerta richiamò l'attenzione di Ugo: - Ehi ... Ugo. Io mi chiamo Camillo Ugo che è un tipo allegro e che non porta rancore, colse l'occasione per cercare di soddisfare la propria curiosità. - bravo, così mi piaci - disse riavvicinandosi. Osservandolo attentamente chiese incuriosito: - cosa sono tutte queste spine che hai sul corpo? - sono aculei - rispose Camillo - e mi servono come difesa dagli estranei. Io sono un piccolo istrice. - Un istrice? è la prima volta che incontro un animale come te e sono felice di avere fatto una nuova conoscenza. A me piace parlare con tutti e ci sono rimasto male prima quando mi hai risposto in quel modo - Devi scusarmi ma fa parte del mio carattere. Ho sempre paura che qualcuno voglia aggredirmi e farmi del male - replicò sottovoce Camillo. - E' un vero peccato perchè le mie intenzioni sono pacifiche e amichevoli. Beh, cosa dici se facciamo una passeggiata insieme e cerchiamo di conoscerci meglio - fu la proposta di Ugo. - D'accordo! - acconsentì prontamente Camillo. Si avviarono quindi fianco a fianco chiacchierando amabilmente. Dopo alcuni minuti erano già diventati amici come accade a tutti i bambini e cominciarono a giocare felici. Giunse infine il momento di ritornare alle proprie case. - Ti devo ringraziare - disse Camillo - oggi ho imparato una cosa molto importante, ad avere più fiducia nella gente che mi circonda e questo me lo hai insegnato tu. Spero di poter ancora giocare con te nei prossimi giorni e magari di conoscere anche altri amici - Certamente giocheremo ancora insieme e sono felice per ciò che mi hai detto. Sarebbe un vero peccato che un istrice simpatico come te rimanga sempre solo. Ricordati che gli aculei ti devono difendere dai malvagi, non averli sul cuore. Ciao, a domani - concluse Ugo - A domani e ... per sempre - disse Camillo. Tratto da Le Fiabe del Dr. Respizzi di Roberto Tenedini I n una striscia di terra della Bassa reggiana, cara a Guareschi e a quanti tra noi hanno amato le storie di Peppone e Don Camillo, si affacciano sulla riva destra del Po i comuni di Brescello, Boretto, Gualtieri, Guastalla e Luzzara. Una zona lunga circa 20 chilometri, che svolge un’intensa attività turistico-fluviale facente perno sul Porto turistico di Boretto, geograficamente collocato a metà del tratto navigato del fiume L’economia è quella tipica della Bassa reggiana: un settore agricolo tra i più prosperi d’Italia, il cui sviluppo è stato favorito dalla presenza di numerosi corsi d’acqua, primo fra tutti il Po, e da una serie di bonifiche effettuate nel corso dei secoli (dai Benedettini nel Medioevo, dagli Estensi nel Rinascimento e ancora nell’Italia repubblicana fino alla metà del ’900). Molto sviluppati sono l’attività zootecnica, legata soprattutto all’allevamento di suini, e tutto il settore alimentare (dai salumi, il più pregiato è il Culatello, ai formaggi, non si può non citare il Parmigiano-Reggiano, il tutto accompagnato da un buon bicchier di vino, il Lambrusco naturalmente). Ma non si può parlare del Lambrusco senza parlare di una realtà di cooperazione che, mezzadri, agricoltori, possidenti della zona, con il desiderio di rendere efficace la loro imprenditorialità nel campo della trasformazione delle proprie uve, hanno dato origine nel 1958 alla “Cantina Sociale di Gualtieri” Una realtà sociale, nata con lo scopo di creare sinergie importanti tra i produttori vinicoli che hanno fatto e continuano a fare la nostra storia. Da quel momento in poi, valorizzando la creatività e la laboriosità dei soci conferenti, la Cantina Sociale di Gualtieri ha consentito una collocazione di rispetto nel campo della produzione del lambrusco. Ma ciò che più colpisce, e vi consiglio di andar a toccar con mano, è la familiarità e il calore umano che si respira sia tra gli operatori che tra i soci conferenti. Oggi la Cantina, che conta circa 330 soci conferenti ,pigia uve altamente selezionate e riconosciute D.O.C. ; il Presidente è. Artoni Franco, il Direttore Amministrativo Soliai Iames, il Direttore Tecnico Maurizio Barigazzi. Basterebbe pensare agli 8.000.000 di Kg di uva lavorata nel 2004 con conseguente imbottigliamento di 2.600.000 pezzi, per ENOLOGIA Settembre è tempo di vendemmia avere un’idea di quanta strada è stata fatta e di come si possa realizzare un prodotto eccellente senza tralasciare e dimenticare i valori di solidarietà e di cooperazione che permettono alla Cantina Sociale di Gualtieri di essere oggi considerata una moderna Azienda competitiva nel settore. Dotata di nuove tecnologie la Cantina si può considerare un “sito aperto”; infatti è possibile visitarla dal lunedì al venerdì (8-12 /1418) e il sabato mattina (dal 1 settembre al 30 maggio 8-12). Nel nuovo punto vendita è possibile procedere alla degustazione prima di eventuali acquisti. Inoltre la cantina offre la possibilità a gruppi organizzati, Cral, associazioni di visitare gli impianti e procedere alla degustazione anche la domenica (solo su prenotazione)… e nei dintorni non mancano gradite opportunità gastronomiche.. Noi abbiamo avuto l’opportunità di visitarla, in compagnia del Direttore Tecnico Maurizio Barigazzi, “simpaticissimo, nonché “ grande enologo” vi possiamo garantire che ne vale la pena. Cantina Sociale di Gualtieri S.c.r.l. Via S. Giovanni, 25 42044 Gualtieri (RE) Tel. 0522-828161 / 0522-828579 Fax. 0522-22004 www.cantinasocialegualtieri.it 19 SOCIALE Associazione Cena dell’Amicizia dal 1968 contro la Grave Emarginazione Sociale milanese CHI SIAMO Il nome dell’Associazione prende spunto dalla cena offerta ogni martedì ai Senza Dimora della nostra città, fin dal maggio 1968, infatti, Ermanno Azzali, il fondatore dell’Associazione scomparso nell’aprile 2003, ha pensato di dare un sostegno a chi era emarginato dalla società: la sua idea era quella di offrire ai Senza Tetto non solo un pasto caldo, ma soprattutto accoglienza, dialogo ed un aiuto concreto al progetto personale di reinserimento sociale. L’appuntamento continua tuttora: ogni martedì sera, infatti, si ritrovano presso la Parrocchia S. Pio V, a Milano una quarantina di persone per condividere il pasto con un gruppo di volontari che li accompagnano, anche se per brevi “tratti”, nel loro percorso di recupero. Da qui la storia di Cena dell’Amicizia si è poi sviluppata nel tempo fino ad arrivare, nel corso dei suoi trentasette anni di attività, a fornire un servizio molto articolato, in grado di aiutare persone eterogenee per età, classe sociale e problematiche, e di accompagnarle fino al reinserimento sociale attraverso un progetto personalizzato. I SERVIZI OFFERTI La “Cena del martedì”: sita nella Parrocchia S. Pio V a Milano, ospita circa una quarantina di persone tra uomini e donne. Ogni martedì viene offerto loro un incontro settimanale dove, attraverso una cena consumata insieme ad un gruppo di volontari, si creano dei rapporti che continuano anche durante la settimana, quando i volontari supportano gli Ospiti nei loro problemi quotidiani 22 Centro Notturno di Accoglienza per uomini: è collocato nel quartiere Comasina, in via Val di Bondo n° 15. Il Centro ha ospitato, a partire dal 1988, circa 160 persone Senza Dimora segnalate dai Servizi Sociali Comunali, dai Servizi dell’ASL, dagli Ospedali, dai Centri di Ascolto diocesani o dalle diverse realtà del privato sociale presenti sull’intero territorio milanese. Il vissuto degli Ospiti è stato pesantemente segnato da problemi di emarginazione sociale quali l’alcolismo, forti disagi psichici, problemi di salute, perdita del lavoro, problematiche familiari: per aiutarli esiste un servizio interno di assistenza psicologica ed educativa riunita in un’équipe multiprofessionale, che costruisce con loro un progetto di reinserimento sociale personalizzato che verifica pe- riodicamente gli obiettivi raggiunti. Gli Ospiti possono usufruire, tra l’altro, di un’accoglienza in un posto letto, della prima colazione e della cena, di servizi ed attrezzature per la pulizia della loro persona e di una piccola biblioteca e videoteca per la ricreazione. Tutti i progetti sono sostenuti da un’ampia presenza di volontari. Centro di Accoglienza Diurno: momento propedeutico al reinserimento socio-lavorativo degli Ospiti. Infatti, gli uomini e le donne coinvolti, si trovano insieme agli educatori per rimettersi in gioco, attraverso piccoli lavori artigianali, nel laboratorio messo a loro disposizione, che costituisce una possibilità concreta di veder valorizzate le proprie capacità e risorse. Inoltre, gli Ospiti possono beneficiare del pranzo e di un piccolo sussidio economico. Il successo di questi interventi è dovuto in buona parte alla professionalità dell’équipe educativa ed alla grande disponibilità dei volontari che rivestono un ruolo fondamentale nello stimolare gli Ospiti a misurarsi con le sfide della vita, rappresentando loro stessi dei “modelli“ ed un sostegno a cui riferirsi per rientrare nella loro quotidianeità. La struttura, sita nel quartiere Bovina in Via Grazzini 12/2, ospita quindici persone costantemente seguite dall’équipe professionale composta da due educatrici ed uno psicologo, che le accompagna durante le varie fasi del progetto. L’équipe è integrata con i Servizi di reinserimento lavorativo del Comune di Milano e gli Sportelli di orientamento professionale del privato sociale. Spazio espositivo, gestito da ospiti e volontari e situato in via Bezzecca (corso XXII Marzo ), vengono esposti i lavori manuali realizzati dagli Ospiti all’interno del Centro Diurno, oltre a materiale informativo relativo alle realtà del volontariato milanese, che si occupa di Grave Emarginazione. Centro Notturno di Accoglienza per donne: la buona riuscita di questi interventi ha dato la possibilità di aprire nel maggio 2002, in zona Comasina (via Spadini, n° 15), un Centro Notturno per l’Accoglienza delle donne. Anche in questo caso le Ospiti, tutte maggiorenni, si sono trovate senza fissa dimora in seguito a gravi problemi familiari, psichici o di alcol-dipendenze e necessitano quindi di essere accolte in un ambiente confortevole, cura- Gli appartamenti di “Terza Accoglienza”: a completamento del percorso di recupero e reinserimento avviato con le iniziative promosse dalla Cena, nel 1996 l’Aler ha messo a disposizione dell’Associazione ventuno mini-alloggi utilizzati per i progetti di “Terza Accoglienza” in grado di ospitare adulti e nuclei familiari. In questi mini-alloggi in zona Calvairate-Molise, locati dall’ALER, ma completamente ristrutturati ed arredati a spese dell’Associazione, gli Ospiti possono godere di un servizio molto articolato, che consiste nell’accoglienza in una casa vera e propria, nell’assistenza specializzata da parte di un’équipe preposta a condurre e verificare le varie fasi del progetto individuale, nell’impegno di un gruppo di volontari che regolarmente fanno visita agli Ospiti. Quest’ultimi devono provvedere al proprio mantenimento, alla gestione ordinaria della casa ed al rimborso dei costi di conduzione dell’appartamento. La “Terza Accoglienza” estende e completa il programma di recupero sociale avviato con le iniziative descritte in precedenza o messe in atto da altre realtà del privato sociale presenti sul territorio (Centri di Accoglienza, Comunità Terapeutiche, ecc…). COME AIUTARCI Le modalità con cui si può contribuire allo sviluppo e al sostegno dei diversi progetti sono molteplici: dedicando parte del tempo libero, senza impegno ma con regolarità mettendo a disposizione le proprie competenze professionali, per organizzare eventi, riparare attrezzature, sviluppare progetti, ecc. diventando soci sostenitori o semplicemente facendo un’offerta libera donando beni di prima necessità per i centri notturni. Massimo Bertazzoli RIFERIMENTI Cena dell'Amicizia Via Grazzini, 12/2 20158 Milano tel. e fax: 02 33220600 Sito: www.cenadellamicizia.it Mail : [email protected] SOCIALE to, dove possano recuperare la capacità progettuale relativa alla vita affettiva, familiare, sociale e lavorativa. Nel corso del primo anno e mezzo sono transitate una ventina di donne che, grazie all’opera instancabile di educatrici e volontarie, sono riuscite a portare a termine il loro progetto. LEGALE Brevi cenni in materia di divorzio dell’Avv. Alessandro Turrà D opo aver trattato, seppur brevemente, dell’istituto della separazione, si intende dare una serie di informazioni ai lettori in materia di divorzio. Il divorzio è un istituto, seppur assai diffuso, decisamente recente: appare, infatti, nel nostro ordinamento per la prima volta nel 1970, e nel corso degli anni l’intera materia divorzile è stata più volte oggetto di modifiche da parte del Legislatore. Il termine “divorzio” è ormai entrato nel linguaggio comune ed indica la cessazione del vincolo coniugale. In realtà, il matrimonio si può sciogliere per due cause: la prima si verifica con la morte di uno dei coniugi, la seconda con l’impossibilità di mantenere o ricostituire la comunione materiale e spirituale tra i coniugi, ovvero quando la convivenza divenga intollerabile per uno o entrambi i coniugi. E’ veramente difficile indicare quali siano le molteplici possibili cause che possono portare allo scioglimento del matrimonio, anche se statisticamente parlando sono poco frequen- 24 ti le domande di divorzio ad esempio per delitto, ovvero per annullamento del matrimonio. E’ noto che oggi, la causa più comune di divorzio è quella connessa all’avvenuta separazione personale dei coniugi. A questo proposito si fa presente in questa sede ciò che maggiormente interessa il lettore, ossia che il procedimento di divorzio si può avviare necessariamente solo quando siano trascorsi almeno tre anni dal giorno in cui i coniugi si sono separati, in via consensuale ovvero giudiziale, innanzi al Giudice. La legge precisa, altresì, che la separazione deve essersi protratta ininterrottamente per almeno tre anni, per cui l’unica circostanza che impedisce l’avverarsi della suddetta condizione, è l’avvenuta riconciliazione tra i coniugi con il ripristino della convivenza coniugale e della comunione materiale e spirituale. La procedura di divorzio, così come quella di separazione, si instaura mediante il deposito di un ricorso presso il Tribunale competente da parte di uno o di entrambi i coniugi, avviando, a secondo che vi sia o meno l’accordo sulle condizioni, un divorzio congiunto ovvero contenzioso Compiuto tale primo passo, il Presidente del Tribunale fissa con decreto il giorno in cui i coniugi devono presentarsi e, nel corso di tale udienza, il Giudice effettua un tentativo in extremis per conciliare le reciproche ragioni dei coniugi convenuti. La sentenza che definisce la procedura decreta lo scioglimento del matrimonio civile, ovvero la cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario, disciplinando i rapporti tra i coniugi sia per quanto attiene le condizioni economiche, sia in ordine ai rapporti tra genitori e figli. Occorre precisare che, una volta ottenuto il divorzio, si estinguono i diritti e i doveri acquisiti con il matrimonio, per cui la donna perde il cognome del marito e gli ex coniugi si escludono reciprocamente dall’asse ereditario, ossia, nel caso di decesso di un ex coniuge, sostanzialmente nessun diritto ereditario potrà essere vantato dall’altro. Per quanto attiene i figli dei divorziati è importante precisare che se gli ex coniugi si risposano, i genitori continuano a mantenere i loro obblighi nei confronti dei figli nati dal precedente matrimonio e la titolarità della potestà, mentre l’esercizio compete al genitore che risulti affidatario. L’altro coniuge conserva parimenti il diritto nonché il dovere di contribuire al mantenimento dei figli e vigilare circa la loro educazione. dell’Avv. A. Turrà C ari lettori, la ragione che mi induce a trattare questo argomento, è che a distanza di due anni dalla sua introduzione, la patente a punti non smette ancora di far parlare di sé e rimane per molti automobilisti italiani fonte di ansia e preoccupazioni. Come ormai tutti sanno, con decorrenza dal 30 giugno 2003 ogni patente di guida ha in dotazione venti punti, che vengono scalati a seconda delle infrazioni commesse. A seguito del cumulo di più violazioni reiterate nel tempo, gli automobilisti più indisciplinati rischiano oggi il ritiro della patente, anche se, chi commette più infrazioni contemporaneamente, non potrà mai andare “sotto zero”, ma si vedrà decurtati al massimo quindici punti, purché ad una di esse non si accompagni una misura accessoria, quale quella della revoca o della sospensione della patente. Al contrario, la perdita totale del punteggio comporterà la necessaria revisione, con il conseguente obbligo di ripetizione dell’esame teorico e pratico diretto a verificare l’idoneità tecnica alla guida. Ecco quindi cosa fare per recuperare i preziosi punti andati perduti a causa di una guida poco rispettosa del Codice della Strada. Le autoscuole hanno provveduto ad organizzare appositi corsi, riconosciuti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che consentono di riacquisire sei punti, e la cui frequenza con “profitto” viene comunicata immediatamente alla Motorizzazione Civile, che provvede a riaggiornare il punteggio. Invece, per gli automobilisti più disciplinati, che non abbiano commesso infrazioni nel corso di questo biennio, è stato previsto un “bonus” di due punti, che si sommeranno di volta in volta fino a raggiungere un massimo di trenta sulla patente. Tuttavia, da un po’ di tempo, circola su internet un messaggio, che invita gli utenti a chiamare un numero telefonico, messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per poter godere dell’accredito dei due punti riconosciuti per “buona condotta”. In realtà, tale accredito è assolutamente del tutto automatico allo scattare del secondo anno senza aver commesso infrazioni che abbiano comportato una decurtazione di punti, per cui non vi è bisogno di effettuare alcuna telefonata. Il numero in questione, peraltro a pagamento, serve unicamente per verificare l’entità dei punti, collegati alla patente di guida, mentre la Direzione Generale della Motorizzazione ha già provveduto ad attribuire d’ufficio il “bonus” a ben 32 milioni di automobilisti disciplinati. Ancora una questione merita di essere affrontata in questa sede, anche perché è stata oggetto di una recente pronuncia da parte della Corte Costituzionale, ossia che cosa accade nel caso in cui il conducente alla guida del veicolo non venga identificato immediatamente. E soprattutto, nei confronti di chi opera la decurtazione dei punti che segue all’accertamento dell’infrazione. Prima della sentenza in questione, secondo quanto disposto dall’art. 126 - bis del Codice della Strada, la decurtazione operava nei confronti del proprietario del veicolo, qualora lo stesso non avesse provveduto entro trenta giorni a comunicare il nome del soggetto alla guida, responsabile della violazione. Ora, a seguito della nota pronuncia della Corte, nei confronti del proprietario che non comunichi il nome del conducente, oppure dichiari di non ricordare o sapere chi fosse alla guida del veicolo, non opera più alcuna decurtazione dei punti, ma, in sostituzione (e al lettore stabilire che cosa sia meglio!), viene applicata una ulteriore sanzione amministrativa di importo pari a € 357,00, pagabili entro 60 giorni, secondo quanto previsto dall’art. 180 del Codice della Strada. Una significativa pronuncia, che tuttavia, come potrete ben immaginare, non ha mancato di sollevare evidenti polemiche legate al fatto che la “scelta” tra il privarsi dei punti ovvero il pagare una ulteriore sanzione amministrativa (di importo anche considerevole!), dipende esclusivamente dalla capacità economica del malcapitato automobilista. Il tutto, potrebbe però essere in contrasto con il consolidato principio di uguaglianza, sancito all’art. 3 della nostra Costituzione. In conclusione, a distanza di due anni dall’introduzione della patente a punti come deterrente per convincere gli automobilisti italiani ad assumere un comportamento più “virtuoso” alla guida, le statistiche tuttavia non ci confortano. Infatti, dopo una importante iniziale diminuzione delle infrazioni più comuni, quali il mancato uso delle cinture di sicurezza e del casco, ovvero l’utilizzo del cellulare alla guida, la tendenza si sta nuovamente invertendo, il che dimostra che la minaccia di vedersi decurtati punti dalla patente (fino al rischio di dover sostenere nuovamente l’esame di abilitazione tecnica) è destinata a rimanere “lettera morta”, se non assistita dai controlli serrati da parte degli organi competenti. P.S. si parla sempre più con insistenza di un ipotesi di sanatoria, staremo a vedere... LEGALE La patente a punti 25 SEZIONI PESCA 22° Campionato Nazionale Autoferrotranvieri di Pesca Una bella gara, una grande festa di Paolo Boncompagni C he dire? Dal punto di vista organizzativo nulla da eccepire, è stato un bellissimo campionato; dal punto di vista del risultato speravamo di più, ma comunque va bene lo stesso. Queste brevi righe potrebbero riassumere il 22° Campionato Nazionale di Pesca Autoferrotranvieri: ma non è così. I collaboratori della sezione Pesca della Fondazione ATM, che curavano l’organizzazione e la gestione, hanno vissuto mesi di fatiche, di im- pegni, di serate passate al telefono o a lavorare in sede, per rendere questo appuntamento un “grande evento”, e ci sono riusciti! Complimenti! La Fondazione ATM, ancora una volta, ha saputo mostrare la propria capacità nel saper aggregare e nel contempo gestire momenti nazionali di grande rilievo. Abbiamo trovato un eccellente campo di gara in quel di Pozzolo, uno staff tecnico all’altezza della situazione, una logistica che ha consentito Classifica finale per Circoli: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Cral TEP ATC Fondazione ATM (MI) A.M.T. SITA A.T.C. A.T.C. CRA A.T.C.V. A.P.M. CRAL ATAF IL TRANVIERE ACFT (PR) (BO) (VR) (PD) (RE) (TERNI) (VE) (PG) (FI) (PI) (FE) Per la Fondazione ATM 4 primi di settore Ciceri – Preziosa – Boncompagni – Bulgarini 4 secondi di settore Mautone – Bergonzini – Cavallaro – Tagliacollo 2 terzi di settore Bozzetti - Ragni 26 una sistemazione adeguata ai partecipanti e soprattutto tanta disponibilità da parte sia di ANCA.M sia di tutti i Circoli Presenti alla manifestazione. Ben 12 circoli, con 160 pescatori hanno dato vita ad un avvincente campionato all’ultimo “bigatino” – alla fine la maestria dei Parmensi (pasturavano a culatello) ha permesso loro di aggiudicarsi il trofeo. I bolognesi (anch’essi a pasturar coi tortellini) si sono dovuti accontentare del secondo posto; mentre noi di Milano (pasturavamo coi rigatini standard) ci siamo piazzati al terzo posto.Ci spiace, avremmo voluto rendere ancor più bella la festa con la vittoria, ma non sempre le ciambelle escono col buco e non sempre si hanno abbastanza capelli in testa per usarli come esca…… Le giornate antecedenti la competizione hanno consentito ai concorrenti di esercitarsi sul campo di gara, mentre per i familiari al seguito sono state organizzate escursioni nei dintorni di Valeggio Sul Mincio (sede ufficiale del Campionato) e presso il famoso parco di Gardaland. La serata di sabato, di prassi definita la serata di gala, è stata la ciliegina sulla torta. Si è svolta nella meravigliosa cornice del parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio, un’oasi incantevole di verde e di incontaminata natura. Una serata veramente indimenticabile, dove il calore e la cordialità dei tranvieri hanno ancora una volta dimostrato, se ce ne fosse bisogno, la validità del nostro stare insieme . Durante la serata, il responsabile del Settore Ricreativo – Roberto Tenedini, ha portato il saluto a nome del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, sottolineando il valore per la grande Kermess. La notte porta consiglio (dicono alcuni..) chi dorme non piglia pesci (dicono altri..) Il nostro Koyak famoso per la sua folta capigliatura ..non ha chiuso occhio per tutta la notte … quindi traetene voi le conclusioni. Dopo la gara, il pranzo (circa 260) e le premiazioni sotto la regia di Giorgio Vannini – giudice di Gara, nonché membro dell’esecutivo nazionale ANCA.M. In conclusione un gran bel gran campionato. Ora aspettiamo di partecipare ai prossimi che si terranno nel 2006 a Peschiera sul Mincio, nel 2007 ad Umbertine e nel 2008 festeggeremo il 25° Campionato Nazionale a Reggio Emilia. Nel ringraziare tutti i Circoli partecipanti rivolgo un ringraziamento particolare alla Fondazione ATM di Milano che ci ha supportato, consentendoci di crescere e di rappresentarla in questa avventura. SEZIONI sociale ed umano della nostra esperienza in campo nazionale e il modo in cui, in questi anni, la Fondazione ATM di Milano abbia profuso energie e risorse per promuovere l’aggregazione e lo sviluppo dell’associazionismo, consapevole che questa sia la strada da percorrere per rispondere adeguatamente ai bisogni emergenti del tempo libero. Tutti a nanna, sotto un diluvio torrenziale, per essere pronti al mattino successivo Al termine del Campionato Nazionale Autoferrontanvieri di Pesca è doveroso, a nome della Fondazione ATM , congratularmi con tutta la sezione Pesca per l’impegno e la professionalità con cui hanno organizzato e gestito la manifestazione. Un ringraziamento particolare, anche a nome di tutti coloro che credono nello sport e si adoperano per la sua promozione, al Responsabile Paolo Boncompagni ed ai suoi stretti collaboratori Augusto Bergonzini e Gaetano Bramati. Roberto Tenedini – Responsabile Settore Ricreativo Ancora una volta campioni di Gioacchino Imperiale D al 27 al 29 maggio, organizzato dai colleghi di Lucca, si è disputato il Campionato Nazionale Autoferrotranvieri di Ciclismo. Il programma prevedeva due prove competitive : MTB e su strada. La gara di MTB si è tenuta nella ridente cittadina di Massarosa situata ai piedi del- le Alpi Apuane. Dopo una partenza entusiasmante il percorso si è rivelato molto impegnativo, adatto a gambe ben allenate, ma grazie alle eccellenti prestazioni dei suoi atleti la Fondazione ATM si è aggiudicata per la quarta volta consecutiva il titolo di Campioni Nazionali. Purtroppo quest’an- no non eravamo presenti in gran numero e questo ci ha penalizzati rispetto ad altre città con più partecipanti. Speriamo che il prossimo anno vi siano maggiori adesioni alle iniziative della sezione e che si possa partecipare numerosi al campionato Nazionale 2006 che si terrà a Treviso. CLASSIFICA: Categoria M40 1° 5° Rigotti Canzi Categoria M30 2° 3° Filippini Sacchi Categoria M50 2° 4° Galliani Boccafoli Categoria M60 2° 3° Etter Imperiale 27 SEZIONI TIRO A VOLO “I campioni siamo noi” di Antonio Fusco e Antonio Pio Martire L a Fondazione ATM si aggiudica lo Scudetto Nazionale Collettivo della stagione 2005. Infatti, sono stati i portacolori del sodalizio aziendale a svettare nella finale del Campionato Nazionale di Tiro al Piattello, nella terra di Sardegna. I nostri tiratori hanno costruito la propria gara tenendo testa, dal primo all’ultimo piattello, ai favoriti Romani e Cagliaritani. La concentrazione, determinata dal continuo allenamento, ha permesso al team un’ottima prestazione. Attorno al campo, il pubblico, obbligatoriamente silenzioso, dopo l’ultimo Tiro, che ci vedeva trionfare, ha esternato la propria gioia con canti, ola e sventolio di fazzoletti; una commozione indescrivibile. Nello stesso momento anche chi seguiva la gara via telefono dalla Sede Sociale di Arluno T.A.V., (società in cui sono iscritti i nostri atleti), gioiva e brindava alla nostra vittoria. Tra i presenti alla manifestazione c’erano, oltre al Presidente Luciano Grazzini, molti soci e l’immancabile maestro e Giudice Nazionale Antonio Pio Martire, pensionato e socio ATM. Ma torniamo ai protagonisti, la squadra era composta da: Fusco, Gallo e Coliandro, con i quali è doveroso complimentarsi, anche perché il risultato tecnico, visti i Campionati del Mondo a Lonato, li avrebbe piazzati tra i primi dieci al mondo. A dimostrazione del buon momento e dell’ottima preparazione degli atleti della Fondazione ATM è giusto ricordare che, il giorno precedente sono stati raggiunti altri traguardi: nella gara individuale Fusco si è laureato Campione Nazionale nella massima categoria, Gallo Campione Nazionale nella categoria con qualifica Veterani e Coliandro, atleta neofita, è riuscito ad ottenere la medaglia d’oro nella 3^ categoria. Questi risultati li dobbiamo alla compattezza dimostrata dal gruppo e alla paziente e riservata presenza delle famiglie, a cui va il merito di aver creato un’atmosfera serena e allegra. Ringraziamo tutti gli atleti che ci hanno permesso di gridare “I Campioni siamo noi!!”, ovvero: Fusco, Gallo, Coliandro, Cadorin, Canovi, Casentino, Cuppari, Emeri, Nucera, Rossi e Zaccaria. Inoltre un grande ringraziamento al Presidente della Fondazione ATM Francesco Caroprese e al responsabile Roberto Tenedini che ci hanno sostenuto e permesso di raggiungere questo ambito traguardo. I risultati dei Campionati aziendali 2005: 28 PERCORSO DI CACCIA 1°Cadorin 2° Canovi 3° Conoci 4° Cosentino 5° Martire FOSSA OLIMPICA 1°Cadorin 2° Gallo 3° Fusco 4° Nucera 5° Zaccaria GARA AL QUAGLIODROMO 1° SALLY razza R.T. condotta da Martire 2° KLIA razza R.T. condotta da Gallo S pett.le Fondazione, sono Ruscio Franco, innanzi tutto vorrei complimentarmi per le iniziative e per la ventata d’aria nuova che la Fondazione è riuscita a dare alle attività rivolte ai beneficiari. Questo anno, secondo il mio modesto parere, una delle novità più gradite è senza dubbio la nuova convenzione per le vacanze, siete riusciti “per nostra fortuna”, ha eliminare alcune spese accessorie che spesso sono motivo di disagio e disappunto per l’eccessivo onere a cui si andava incontro. Molti beneficiari e non sono l’unico a pensarla così, hanno dovuto aspettare molto per godere della graduatoria e una volta ottenuta, si sono visti quasi raddoppiare la spesa del soggiorno, dovendo pagare in loco: la tessera club (obbligatoria), le bevande ai pasti e tutti quei servizi di cui la struttura alberghiera è dotata, ma sempre e solo a pagamento. Questa estate ho soggiornato al 2° turno, presso il Residence Club Le Terrazze, una struttura molto bella, dotata di ogni comfort, capace di mettere a proprio agio anche i più esigenti. Un elogio particolare vorrei rivolgerlo allo staff di animazione “cortesia ai massimi livelli”, in grado di rendere il mio soggior- LETTERE In vacanza con la Fondazione no una vacanza da ricordare. La struttura offre molte possibilità di svago e sottolineo, tutte comprese nella “tessera club”. Il mangiare preparato a buffet è sempre stato abbondante, vario e curato, le bevande incluse ai pasti una sorpresa molto gradita, insomma per rendere l’idea mi sono trovato benissimo. Spero vivamente che la strada intrapresa questo anno non sia passeggera, ma una piacevole e duratura novità, mi auguro inoltre che la struttura in cui ho soggiornato, sia presente nelle nostre future convenzioni ancora per molto tempo, visto che è mia intenzione tornarci fuori graduatoria. Cordiali Saluti S pett.le Fondazione, quest’estate sono riuscito a trascorrere le vacanze con la famiglia in un residence nuovo, ovvero presso il Village Club Nausicaa a Rossano Calabro e mi sono trovato molto bene. Vi ringrazio per aver scelto una struttura così accogliente e gestita da personale molto qualificato e sempre disponibile. La nostra camera era confortevole e ben pulita. Il cibo era ottimo; il buffet, preparato per colazione, pranzo e cena, offriva vivande varie, gustose e appetitose. Le bevande incluse ai pasti ci hanno fatto risparmiare rispetto agli anni scorsi. Inoltre, i bar offrivano acqua e in diversi momenti della giornata frutta e aperitivi sempre gratis. Ho trovato un mare incontaminato ma dopo pochi passi diventava subito profondo e la spiaggia era di ciottoli, pertanto andavamo spesso anche nelle piscine del residence. Grazie alla tessera club, che da quest’anno è gratuita, abbiamo potuto partecipare alle numerose attività sportive e ricreative, che i ragazzi dell’animazione, molto simpatici e cortesi, organizzavano giornalmente; non ci siamo mai annoiati. Poi ogni sera c’erano spettacoli e il divertimento era assicurato. Ho passato proprio una bella vacanza e spero che questa nuova struttura ci sia anche per i prossimi anni. Cordiali saluti Ferdinando Grande 29 SEZIONI CALCIO: A ROMA IL TROFEO NAZIONALE Ha vinto lo sport e l’aggregazione di P.M. I 30 l calcio autoferrotranvieri aderenti all’associazione Ancam ha i suoi campioni: l’ambito trofeo nazionale, disputato in Calabria e precisamente a Rossano Calabro, è andato alla potente compagine sportiva romana. Infatti, la Roma autoferrotranviaria ha vinto e si può fregiare del titolo di campioni d’Italia (squadra ad undici). Mentre il trofeo di calcetto (squadra a cinque) è stato vinto da Bologna ATC, proposta dal Circolo Dozza, presidente Luigi Martino Torri. Al momento della consegna dei premi, seguito da un forte entusiasmo contagioso creato da canti e da musiche appropriate, ha fatto gli onori di casa, in rappresentanza dell’Ancam, il Dott. Francesco Caroprese, presidente della Fondazione ATM di Milano, che è stato animatore instancabile della manifestazione, il quale ha espresso gratitudine per l’organizzazione di “Orovacanze”, ringraziando il direttore degli hotels Club Itaca e Nausicaa, Franco Falcone per l’apporto significativo dato in tale occasione. Il Dott. Caroprese ha inoltre convocato per la consegna dei premi - che sono stati veramente tanti - diverse personalità, tra le quali Santino Fortino, responsabile nazionale della UIL Trasporti e notoriamente tifoso della sua Roma. Da sottolineare l’atmosfera di grande amicizia, che ha caratterizzato l’intero torneo e la premiazione: un vero capolavoro svoltosi nel più perfetto spirito di aggregazione, che è il collante essenziale per la vita di relazione dei Crals, Dopolavoro, Fondazioni e Circoli aziendali, in genere. Applausi e riconoscimenti per tutti, sapientemente distribuiti dall’attenta regia del Dott. Francesco Caroprese e di Circo Cavalieri, non volendo però dimenticare alcuno degli organizzatori e dei partecipanti; dalla squadra di Cosenza, Lucca a quella di Milano, da quella di Torino a quella di Bologna, e le due più forti rappresentate dagli ottimi giocatori di Napoli e Roma. Ecco il quadro, in breve, di un evento sportivo organizzato bene, che di sicuro ha le potenzialità per crescere. Prima di chiudere questa fase conclusiva del campionato Ancam, vogliamo segnalare l’encomiabile idea del presidente della Fondazione Dott. Caroprese, di dare uno spazio al tema della solidarietà, attraverso la presenza di Frate Casimiro, un missionario che vive ed opera nello stato africano di Burghina Faso, dove la vita media è di 46 anni, “e dove come ricordatoci dal religioso - c’è bisogno di tutto”. All’appello hanno risposto generosamente giocatori e villeggianti, direttore del villaggio e Fondazione ATM per una raccolta complessiva di ben 5.000 euro. Ecco riassunta la fase esaltante della premiazione, soffermiamoci ora sul luogo prescelto e sulle tante emozioni che abbiamo provato. E’ vero occorre percorrere tanti chilometri e tante ore di viaggio per raggiungere Rossano Calabro da Milano, Bologna, Torino e da altre città della penisola, - credete - ne valeva veramente la pena. Gli Euro Village club di Nausicaa e di Itaca, proposti da “Orovacanze”, hanno dato ai circoli dell’Ancam, alla Fondazione ATM, ai Cral Telecom, un’opportunità di aggregazione unica, con i servizi tipici di grandi strutture, che sono al top dell’accoglienza. Si ritiene che l’iniziativa, che ha impegnato in prima persona sia l’Ancam, sia enti pubblici per agevolare l’uso di servizi, avrebbe potuto avere un riscontro maggiore, soprattutto al Sud, dove purtroppo sono mancate le presenze di Salerno, Palermo, Catania e altri Cral, che sembravano manifestare interesse per competizioni-campionati di rilievo nazionale nell’ambito dei circoli aziendali. Ma soffermiamoci sulla buona riuscita del campionato Ancam: si è trattato di un torneo ad undici e di un torneo a cinque per gli autoferrotranviari, che ha avuto punte di grande agonismo fra le squadre di Roma, Cosenza, Torino, Napoli, Bolo- bria c’è una struttura eccezionale che va sotto il nome di “Orovacanze”, dove chi arriva trova tutto per un soggiorno confortato da un ottimo trattamento: ospitalità, cucina, bevande, divertimento, ecc.. Anche se per il futuro servono correttivi all’organizzazione del campionato di calcio, che deve evitare di farsi massacrante a causa del sole, anche per i più resistenti. Ormai siamo ai commenti finali: la vittoria è andata me- l’opinione del presidente della Fondazione Dott. Caroprese, che per la riuscita di questa manifestazione si è speso personalmente. “Giocare nel tardo pomeriggio o di sera, oltre che salvaguardare la salute dei giocatori favorirà un maggiore coinvolgimento degli accompagnatori e dei familiari che sono parti di quell’aggregazione sociale che è alla base delle nostre iniziative. Comunque, abbiamo tempo per parlarne e per decisioni condivise per tutti i sibilità per il mondo dell’associazionismo, che evidentemente rappresenta una figura di turista motivato per l’aggregazione e le forme di intrattenimento sportivo, turista che riconosce nel club il godimento del soggiorno con un pizzico di socialità. Una vacanza indovinata, ad un prezzo vantaggioso che poteva interessare molte altre persone dell’associazionismo autoferrotranvieri. In futuro si dovrà fare di più per pubblicizzare un tale tipo di evento, compito di Roberto Maiorano per l’agenzia che rappresenta, ma anche della struttura turistica dell’Ancam e di quella della Fondazione ATM, i quali con un adeguato lavoro di preparazione possono procedere al rilancio del campionato Ancam di calcio, coinvolgendo maggiormente i circoli aziendali aderenti. Infatti, qui in Cala- ritoriamente al vivaio calcistico di una grande Roma, ma già si pensa al prossimo anno. Ci dice Martino Torri del Circolo Atc di Bologna, che “… bisognerà concordare meglio il terreno di gioco con un occhio alla temperatura e magari giocare di sera. Con questo caldo abbiamo rischiato. Sono cose da evitare …”. In questo senso è anche Circoli dell’Ancam interessati al campionato di calcio. L’esperienza fatta a Rossano Calabro dove saperci consigliare”. Così un soddisfatto Caroprese ci saluta, mentre un cielo illuminato a festa a sorpresa, dà l’arrivederci agli ospiti con uno spettacolo pirotecnico bellissimo. E’ il segnale che la vacanza si è conclusa. SEZIONI gna e Milano. Nel girone a cinque si sono aggiunte le compagini di Lucca e una rappresentanza sportiva di strada con tanti sportivi e familiari al seguito; una compagine di 370 persone che hanno potuto godere di una ospitalità eccezionale per gentilezza e qualità dei servizi offerti dalla organizzazione turistica “Orovacanze”. Infatti, sia il vice direttore Gianfranco Manduca, sia il direttore Franco Falcone hanno dimostrato di avere una sen- 31
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