Legacoop Informazioni 22 ottobre 2012 - Legacoop

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Legacoop Informazioni 22 ottobre 2012 - Legacoop
Anno XXIII - N. 38 - 19 ottobre 2012
Primo piano
Dal ‘buon lavoro’ cooperativo
una strada per uscire dalla crisi
In Emilia-Romagna è rimasto stabile intorno alle 156mila unità il numero di occupati nelle cooperative
I dati e le prospettive presentati nel seminario sul lavoro che si è tenuto il 16 ottobre a Bologna
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
La quinta edizione di Cooperambiente, la fiera leader del mondo cooperativo
dedicata alla sostenibilità
energetica, all’ambiente e
alla green economy, organizzata da Legacoop, in
collaborazione con la Fiera
di Rimini, si terrà all’interno
della sedicesima edizione
di Ecomondo, uno dei principali appuntamenti in Europa sui temi dell’energia e
dell’ambiente,...
“Lo squilibrio di cassa che
si andrà a creare con l’entrata in vigore dell’art. 62
del Decreto Liberalizzazioni
rappresenta una seria minaccia per il futuro delle
cooperative di ristorazione
collettiva, in particolar modo
per quelle di media e piccola dimensione”.
A lanciare l’allarme è Legacoop Servizi, con riferimento
alla norma che prevede, dal
prossimo 24 ottobre,..
«Un classico esempio di ciò
che non ci aiuterà ad
uscire dalla crisi, anzi ci
spingerà ancora più dentro»: non usa mezzi termini
Franco Mognato, direttore di Legacoop Veneto,
per definire il ventilato aumento dal 4 al 10% dell’Iva
delle prestazioni sociosanitarie per le cooperative sociali, previsto dalla bozza di
legge di stabilità 20132015. Un ulteriore...
Un pubblico di oltre 1.200
persone ha ascoltato le letture di “Ad alta voce” a Bologna, dedicata quest’anno
al poeta Roberto Roversi
che ne scrisse il manifesto.
Complessivamente, considerando anche la letturaspettacolo finale al
Manzoni, si stima che saranno oltre 2.000 a fine
giornata gli spettatori della
tappa bolognese della manifestazione che...
Diminuisce il numero di italiani che si sente al sicuro,
aumenta la quota di persone che percepisce un
peggioramento rispetto all’anno precedente e cresce
sensibilmente la fetta di
Paese che vede in netto
aumento la quantità di reati
commessi. Gli italiani non
si sentono al sicuro: a pensarla così poco più di un
cittadino su due. La sensazione è assai sgradevole...
a pagina 2-3
Cooperambiente2012
Dal 7 al 10 novembre
la quinta edizione
della fiera
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 18 ottobre 2012 alle ore 13,00
Legacoop Servizi
“IlDecretoLiberalizzazioni mette a rischio
la ristorazione”
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Veneto
Mognato: “Quello che
non bisogna fare per
uscire dalla crisi”
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Coop Adriatica
Oltre2.000personein
ascolto delle letture
di “Ad alta voce”
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Massimo Tognoni
leggi
Osservatorio SWG
Sicurezza: il ritorno
di un problema
mai scomparso
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
2
Dal ‘buon lavoro’ cooperativo
una strada per uscire dalla crisi
L’occupazione nelle cooperative emiliano-romagnole finora ha tenuto. I dati in un seminario a Bologna
“Eravamo 156mila prima della crisi. Siamo
più o meno 156mila oggi”. Segno che anche
in un momento di crisi così pesante l’occupazione nel mondo cooperativo risulta ancora
capace di tenere. Ma in alcuni settori i segnali
iniziano a essere molto preoccupanti, tali da
far temere non solo un calo dell’occupazione,
ma un vero e proprio declino industriale. Un
motivo per non dormire sonni tranquilli, ma il
principale è un altro: nel contesto di un Paese
sempre più alle corde la cooperazione è chiamata, infatti, a giocare un ruolo forte per sperimentare nuove forme di organizzazione del
lavoro capaci di dare all’Italia quella marcia in
più indispensabile per riprendere un percorso
di crescita.
Nelle parole del presidente regionale Paolo
Cattabiani, nelle elaborazioni dei gruppi di
lavoro, come nelle parole degli ospiti – a partire dall’assessore regionale Patrizio Bianchi – questo è il messaggio che è uscito, con
forza, dal seminario “Il lavoro in cooperativa”
che si è svolto martedì scorso, 16 ottobre, a
Bologna, presso l’Auditorium di Unipol Banca.
Un appuntamento cui si è arrivati dopo un
anno di lavoro, durante il quale tre gruppi si
sono confrontati su tre temi fondamentali:
mutualità e partecipazione, fasce deboli e
nuova occupazione, relazioni industriali. Insieme per individuare una strada per andare
“oltre la crisi”, come recitava il titolo della tavola rotonda pomeridiana.
“Grazie anche a questa conferenza – ha spiegato Cattabiani – vogliamo delineare insieme
un percorso che consenta di creare le condizioni per una crescita sostenibile del territorio
attraverso una rinnovata competitività delle
imprese cooperative in una logica di reciproco
vantaggio per le parti in gioco: un approccio
mutualistico in cui ciascuno si riconosca
come stakeholder dell’altro nel conseguimento del bene comune”. Un approccio di cui
il nostro Paese, e non solo la cooperazione, ha
infinitamente bisogno, trovando una via
d’uscita agli interessi contrapposti e ad un
muro contro muro – ad esempio tra impresa
MERCATO DEL LAVORO
Per il futuro prevale un moderato pessimismo
I dati delle ultime rilevazioni sull’Emilia-Romagna
I segnali di sofferenza sono ancora in
campo, mentre sempre più difficile diventare la possibilità di inserire nuove professionalità nell’impresa. Non sono buoni i
segnali che arrivano dal mercato del lavoro,
secondo l’ultima rilevazione – compiuta nel
giugno scorso – in una regione determinante come l’Emilia-Romagna da Legacoop. Tant’è che il clima generale è quello
di un “equilibrato pessimismo”.
Se è vero, infatti, che il 75% delle imprese
interpellate sostiene che continuerà a non
mettere mano agli ammortizzatori sociali, è
anche vero che tra quel 25% che è stata
costretta a farlo più della metà (il 14%) all’inizio dell’estate prevedeva di aumentarne
l’utilizzo durante i mesi a venire.
In particolare a giugno 2012 il ricorso agli
ammortizzatori coinvolge oltre 4.000 lavoratori: 15 aziende hanno attivato contratti
di solidarietà per 1.398 lavoratori; 12
aziende la cassa integrazione straordinaria
per 946 lavoratori e 16 quella ordinaria per
362 lavoratori. A questi si aggiungono gli
ammortizzatori attivati a seguito del sisma,
in 61 imprese. Cresce, in particolare, la preoccupazione per i settori delle costruzioni e
del sociale. Queste ultime cooperative, oltre
ad aver subito danni seri dal sisma che ha
danneggiato anche asili e residenze, devono fare quotidianamente i conti con pubbliche amministrazioni che rivedono i
convenzionamenti in essere abbassando
sistematicamente le tariffe.
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e sindacato – capace unicamente di spalancare le porte ad un declino progressivo che
non salva nessuno.
Nel quadro generale del Paese la cooperazione non vive una situazione drammatica,
tanto meno dal punto di vista occupazionale:
“Eravamo 156mila prima della crisi, di cui
l’85% con contratti a tempo indeterminato, e
siamo 156mila oggi” come ripete il presidente dell’Emilia-Romagna Cattabiani. Secondo una ricerca della Fondazione Barberini
nel periodo 2008-2010 il fatturato in un campione di cooperative emiliano-romagnole è
diminuito come tra le imprese di capitali, ma
il trend occupazionale è risultato in controtendenza. Nessuna illusione, comunque: il
perdurare della crisi non consentirà certo di
continuare a fare miracoli. Ma la cosa interessante è capire come si sia generato questo risultato.
In larga parte, spiega il documento principale
presentato al seminario, questo risultato “è
stato reso possibile dall’avere attivato forme
di ammortizzatori sociali interni, sacrificando
margini e attingendo, seppur in parti minime,
al patrimonio accumulato negli anni”. Quando
alcune cooperative hanno dovuto fare ricorso
agli ammortizzatori sociali è prevalso, ad
esempio, l’orientamento verso i contratti di
solidarietà. Il ‘buon lavoro’ cooperativo tiene di
più, davanti alla crisi, insomma. Ora si tratta
di vedere come far sì che tutto ciò continui
anche a fronte di una congiuntura pessima
e, soprattutto, che diventi forza propulsiva e
propositiva, anche per le altre forme d’im-
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L’INTERVENTO
“Occorre andare all’attacco e sperimentare”
Il parere dell’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi
La sfida è “alzare i diritti” aumentando nel
contempo la capacità competitiva delle
imprese. Una sfida difficile ma che deve
essere giocata, dall’Emilia-Romagna e
dalla cooperazione in primis. Perché per
uscire dalla crisi in cui ci troviamo ormai
da troppo tempo non bastano gli “atti sacrificali” chiesti dal Governo, incapaci di rilanciare la domanda interna e dunque di
avviare un circuito virtuoso. Lo ha spiegato
l’assessore al lavoro della Regione EmiliaRomagna Patrizio Bianchi, già rettore dell’ateneo ferrarese, intervenendo al
seminario di Legacoop.
“Per raggiungere questo obiettivo – ha
presa, per uscire dalle secche della recessione.
Un cardine su cui far leva, da far crescere, è
indubbiamente la partecipazione. Dobbiamo
“ridare colore alla partecipazione” ha scritto il
gruppo di lavoro che si è occupato di mutualità perché “se si escludono alcuni casi della
cooperazione di produzione e lavoro e della
cooperazione sociale di tipo A la partecipazione viene sempre più spesso praticata ritualmente”. La cooperazione dovrebbe porsi
invece come protagonista per la sperimentazione di nuove forme di partecipazione, che
ad esempio il famoso ‘modello tedesco’ ha
adottato da tempo. Partecipazione ma anche
merito, “un termine poco usato nel movimento cooperativo”. Servono invece percorsi
di riconoscimento del merito, capaci di collegare ad esso responsabilità e livello retributivo, con procedure “regolamentate e
trasparenti, a cui nessuno per principio di
uguaglianza deve essere sottratto o sottrarsi”.
Altro cardine è la formazione: investire in conoscenza, facendo sì che il mondo delle imprese diventi un partner del pubblico nel
predisporre questi percorsi, affinchè siano
davvero efficaci. Ancora: la legalità, per la
quale la ricostruzione dopo il sisma sarà un
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proseguito – occorre sperimentare nuove
forme di organizzazione del lavoro”. Una
sfida non più rinviabile: “Sono dieci trimestri che il PIL del nostro Paese non cresce
e sette che cala. Viviamo in una stagnazione nella quale l’Italia risulta sempre più
spaccata, anche sotto il profilo delle potenzialità di crescita del tessuto imprenditoriale. E in questa società che rischia di
disgregarsi le cooperative non devono limitarsi a difendersi, ma andare all’attacco
e giocare un ruolo forte per costruire novità capaci non di ridurre il nostro costo
del lavoro, ma di incrementare la produttività”.
fondamentale banco di prova, ma per garantire la quale “serve ancora il superamento rapido delle gare al massimo ribasso che
rappresentano oggettivamente una fonte di
possibili infezioni e inquinamento”. Fondamentale nella costruzione del futuro sarà
anche il tema delle relazioni sindacali, un lavoro tra soggetti che riconoscendosi come
stakeholder camminano insieme per il bene
comune: uno schema di gioco un po’ diverso
da quel che si è visto ultimamente nel nostro
Paese.
“Dall’Emilia-Romagna – scrive il documento
presentato al seminario – può e deve arrivare
attraverso uno sforzo comune di cooperazione e sindacato un nuovo indirizzo politico
sul tema delle relazioni industriali”. L’obiettivo
dell’impresa, oggi più che mai, deve essere la
competizione. Ma quest’ultima si affronta “innovando insieme a chi lavora e non contro
chi lavora”. Per trovare insieme una strada
che tenga assieme ‘buon lavoro’ e sviluppo.
Ricordando sempre, però, che quando occorre bisogna essere disposti a modificare il
modello organizzativo “affinchè la cooperativa possa essere competitiva e continuare
così a garantire lavoro stabile e duraturo nel
tempo, inclusivo, legale, sicuro.
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LEGACOOP
>> Legacoop
>>Cooperambiente 2012
>>Fon.Coop
>>TAIIS
>>World food day 2012
Sul sito il volumetto dedicato
all’accesso al credito
“Cooperative ed accesso al credito: una introduzione”. È il titolo del volumetto, curato
dall’Area Economico-Finanziaria di Legacoop che contiene una serie di informazioni
e di indicazioni utili per le cooperative sulle
modalità da seguire e gli strumenti da attivare per un più efficace accesso ai finanziamenti, sull’azione di supporto di
Legacoop, sul ruolo dei Cooperfidi.
Il volumetto, corredato da alcuni allegati
tecnici e da un’appendice dedicata alla rete
degli strumenti finanziari, è consultabile sul
sito Internet di Legacoop all’indirizzo:
http://www.legacoop.coop/multimedia/Fina
nziariob.pdf e può essere richiesto alle
strutture associative territoriali di Legacoop.
Atti del Convegno sulle modalità
di gestione delle crisi aziendali
Nell’area download del sito internet di Legacoop sono stati pubblicati gli interventi,
seppur non rivisti dai relatori, al convegno
“Le nuove modalità di gestione delle crisi
aziendali per tutelare lavoro e impresa”, organizzato da Legacoop e svoltosi il 27 settembre a Firenze.
Gli interventi affrontano il tema del convegno da vari punti di vista, offrendo una panoramica che va dalle modalità di
prevenzione delle crisi alle nuove opportunità normative e finanziarie offerte dalla
legge fallimentare per il risanamento delle
imprese.
COOPERAMBIENTE 2012
A Rimini, dal 7 al 10 novembre,
la quinta edizione della fiera
La quinta edizione di Cooperambiente, la
fiera leader del mondo cooperativo dedicata
alla sostenibilità energetica, all’ambiente e
alla green economy, organizzata da Legacoop, in collaborazione con la Fiera di Rimini, si terrà all’interno della sedicesima
edizione di Ecomondo, uno dei principali
appuntamenti in Europa sui temi dell’energia e dell’ambiente, dal 7 al 10 novembre,
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nel padiglione B5.
A CooperAmbiente 2012 saranno presentate tutte le migliori e più innovative tecnologie, dalle case ecosostenibili, ai servizi e
alla gestione del ciclo dei rifiuti e della raccolta differenziata, alla produzione di energie rinnovabili, le politiche per il risparmio
energetico della grande distribuzione cooperativa e molto altro ancora.
CooperAmbiente 2012 costituisce una
tappa determinante per lo sviluppo del mercato delle nuove tecnologie destinate a giocare un ruolo fondamentale nell’ambito di
un processo globale di riduzione delle emissioni di gas serra. In un momento in cui la
sostenibilità ambientale detta le nuove
scelte globali dell’economia, l’investimento
nell’innovazione tecnologica diventa lo strumento essenziale per il rilancio dell’impresa.
I convegni di Cooperambiente affrontano e
approfondiscono, con un ampio programma
di seminari e corsi di formazione, i principali
temi di attualità posti dall’utilizzo delle
nuove tecnologie e normative, per creare
una sinergia tra espositore e visitatore.
Nelle prime quattro edizioni di CooperAmbiente hanno partecipato circa 300 cooperative che hanno occupato ogni anno oltre
1.000 mq. Nel 2011 si è tenuta la seconda
edizione del Forum “I nostri comuni futuri”,
promosso da Legacoop, Conai, Fiera di Rimini, Legambiente e Regione Emilia-Romagna e organizzato dallo Studio
Ambrosetti. Sul Palco di CooperAmbiente e
nelle sale della Fiera si sono tenuti 12 convegni, alla presenza di oltre 1.500 visitatori.
Nel 2012 sarà allestita la Smart Community in collaborazione con IBM e Bticino e il
progetto Life+ ECO-COURTS.
Quest’anno inoltre Legacoop parteciperà
agli “Stati generali della Green economy”,
l’iniziativa proposta dal Ministero dell’Ambiente, che si svolgerà il 7 e 8 novembre
prossimo a Rimini nell’ ambito di Ecomondo/CooperAmbiente.
Per ulteriori informazioni visitare il sito
www.cooperambiente.coop .
Le cooperative interessate a visitare CooImprese
Sondaggio
Legacoop
perambiente/Ecomondo 2012 possono far
richiesta seguendo le seguenti istruzioni!
Procedura di accredito on-line per visitare gratuitamente Cooperambiente/Ecomondo
1 Andare su
www.cooperambiente.it/webfriend
2 Inserire la password: CPA
3 Completare i passaggi
4 Stampare il biglietto elettronico disponibile al termine della procedura (il bar
code su di esso riportato vi garantirà
l’accesso in fiera diretto)
5 Portare con se il biglietto elettronico
stampato ti garantirà inoltre uno sconto
del 30% sull’acquisto del catalogo di
manifestazione Ecomondo
6 I biglietti sono a disposizione in numero
limitato
Validarsi online consentirà di evitare la fila
alle casse, registrati su
www.cooperambiente.it/webfriend
Per ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa:
e-mail: [email protected]
Procedura di accredito on-line per
partecipare agli Stati Generali della
Green Economy
Ad Ecomondo quest’anno ci sarà l’appuntamento degli Stati Generali della Green
Economy, il 7 e l’8 Novembre, un evento di
spessore e fortemente strategico in questa
fase economica e sociale del nostro paese;
organizzato in collaborazione con Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il supporto della
Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Di seguito trovate il link attraverso il quale è
possibile effettuare la registrazione online
per voi e per i vostri contatti (visti i posti limitati non possiamo garantire disponibilità
sicure dei posti).
Tre semplici passaggi per registrarsi:
1 Registrati al seguente link:
http://goo.gl/XqD6p
2 Clicca poi su registrarsi
3 Digita la Password: ECO
Attenzione:
Dopo la registrazione online attraverso il link
e la password che vi abbiamo fornito riceverete un’email con una nuova password
personale ed un altro link (login) che vi permetterà di scaricare il biglietto.
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Cliccate sul link (login) ed inserire la email
e la password personale nella nuova finestra di registrazione.
Vi siete registrati, ora dovete solo stampare
il biglietto!
I convegni di Cooperambiente 201222
Giovedì 8 Novembre 2012 ore 10.3013.00 Sala Cooperambiente/Istituzioni
Pad. B5
Le reti di impresa per la ricerca
a cura di ICIE (Istituto cooperativo per
l’Innovazione) e Consorzio RICOS - Laboratorio Larco Icos della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia Romagna
Il convegno si propone di fornire una riflessione sullo sviluppo di recenti misure che hanno favorito la nascita di reti
per la ricerca, tra cui il bando della Regione Emilia-Romagna Distretti 2, in cui
forme associative nuove (imprese in
rete) e tematiche di punta costituiscono
stimoli per innovare in termini produttivi, organizzativi e di approccio al mercato. Gli interventi sono focalizzati su
alcune esperienze significative come lo
studio di componenti edilizi multistrato i
cui layer sono composti da materiali polimerici di riciclo di produzioni industriali,
in particolare gomme de-vulcanizzate in
polvere, in corso di sviluppo dalle imprese della rete DESTE, la messa a
punto di strumenti per la riqualificazione
energetico-ambientale di edifici di civile
abitazione e di edifici turistico-ricettivi
con prestazioni garantite elevate e costi
contenuti avviata dalle imprese di
REETI+ ed infine dalle nuove soluzioni
di integrazioni edificio-impianti proposte dal laboratorio LABSIII.
Programma
10.30-11.00 Registrazione partecipanti
11.00-11.20 Le reti per la ricerca: innovazione nei settori ambientali e dell’edilizia per affrontare la competitività delle
imprese, Pietro Andreotti ICIE, Consorzio RI.COS
11.20-11.40 Le reti d’impresa come occasione per sperimentare aggregazioni e
sinergie, Regione Emilia-Romagna
11.40-12.00 REETI+, per la riqualificazione
energetico-ambientale di edifici, Vela
Cooperativa Edile, Cooperativa Edile Viserbese, Società Cooperativa Misanese,
Cooperativa Arcobaleno, ICIE - Laboratorio Larco Icos
Settori
Territori
12.00-12.20 Nuovi componenti di involucro edilizio composti da materiali di recupero di scarti di attività produttive,
Alberto Bassi, Rete DESTE – Rete di
Imprese Ferrara, Delta Engineering Service, Tubi Costruzioni srl, Echosid Ingegneria e Impianti srl
12.20-12.40 Sviluppo di nuove soluzioni
integrate nel Laboratorio Labsiii,
UNIECO, CEFLA, ICIE - Laboratorio
Larco Icos
12.40-13.00 Discussione con il pubblico e
conclusioni, Legacoop Emilia Romagna
Venerdì 9 novembre 2012 ore
10.00–13.00 Sala Cooperambiente/Istituzioni Pad. B5
La normativa sui servizi pubblici locali
dopo la sentenza della Corte Costituzionale: quale futuro? Situazione e prospettive nella filiera rifiuti
A cura di Legacoop Servizi e di Legacoop Servizi Emilia-Romagna
La vicenda della legislazione sui servizi
pubblici locali sembra ormai configurarsi come un romanzo a puntate, con
relativi colpi di scena. Legacoop Servizi,
conseguentemente, ha sviluppato costantemente la propria attività di approfondimento e confronto, organizzando
sulla tematica due convegni, nel 2010
e nel 2011, sempre a Ecomondo. Dopo
i referendum dello scorso anno, presentammo la nostra iniziativa 2011
scrivendo, tra le altre cose, che
“…dopo i referendum di giugno e con
la normativa sui spl riscritta nella recente manovra di ferragosto (Dl 138/11
convertito nella Legge 148/11), ci si ritrova in una condizione che, per molti
versi, ripropone l’impostazione dell’art.
23 bis e lascia immutate le perplessità
di varia natura già emerse allora, anzi
proponendone di nuove.” Ora, dopo la
sentenza n° 199 della Corte Costituzionale del 20 luglio scorso, il nostro paese
si ritrova nuovamente con una “smentita” rispetto alle proprie scelte legislative; smentita che, mentre lo scorso
anno era arrivata dalla consultazione referendaria, quest’anno arriva dalla Suprema Corte. Alla luce della situazione
venutasi a creare, Legacoop Servizi, in
collaborazione con l’associazione regionale dell’Emilia Romagna, intende
proseguire l’approfondimento sulla tematica, con una particolare attenzione
Imprese
Sondaggio
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al comparto rifiuti, nel quale sono impegnate diverse cooperative associate,
e sviluppando il confronto con alcuni dei
principali soggetti istituzionali, associativi e imprenditoriali che operano nel
settore.
Programma
Apertura dei lavori e coordinamento: Alberto Armuzzi Presidente Legacoop
Servizi Emilia Romagna
Introduzione:Avv. Emilia Giulia Di Fava
Esperta in normativa sui servizi pubblici
locali
Interventi:
Fabrizio Bolzoni Responsabile settore
igiene – servizi integrati – ecologia di Legacoop Servizi
Gianluca Cencia Direttore Federambiente
Vito Belladonna Direttore Atersir-Agenzia d’ambito della Regione Emilia Romagna
Daniela Sangalli Assoambiente FISEConfindustria
Discussione e confronto
Chiusura dei lavori: Ferdinando Palanti
Presidente Legacoop Servizi
Sabato10 Novembre 2012 ore 10.00-12.00
Sala Cooperambiente/Istituzioni Pad. B5
Progetto Life+ ECO Courts. Conferenza
nazionale ECO Courts, il progetto europeo dell’abitare sostenibile. Dal web ai
condomini: nuove modalità e strumenti
per risparmiare insieme
9:45 Accreditamento partecipanti
10:00 Apre i lavori e coordina: Emanuele
Burgin, Presidente Coordinamento
Agende 21 Locali italiane
Il consumo sostenibile: politiche, strategie e iniziative innovative per l’Italia
10:15 La mia vita a impatto zero, Paola
Maugeri (in attesa di risposta all’invito),
Giornalista e conduttrice radio e tv
10:30 Gli obiettivi di ECO Courts: innovare e
risparmiare, Daniela Luise, Coordinatore del progetto ECO Courts – Informambiente, Comune di Padova
10:45 Indagine sulla sostenibilità in casa: la
parola ai consumatori, Patrizia Bianconi, Direzione Generale Ambiente Regione Emilia-Romagna
11:00 Un tutorial per risparmiare insieme sul
portale ECO Courts, Vanni Rinaldi, Responsabile Ufficio Energia ed Innovazione
Primo piano
Legacoop
6
Legacoop
11:15 Le comunità dei condomini e l’avvio
della sperimentazione, Rossana Zaccaria, European Research Officer Finabita
(intervento di un rappresentante di cooperativa)
11:30 200 famiglie attive per il clima: il progetto della città di Friburgo
11:45 L’esperienza di Coop UK (in attesa di risposta)
12:00 Conclusioni
zione alle risorse a disposizione, se deliberare finanziamenti aggiuntivi”.
TAIIS
Ritardi pagamenti PA, imprese di
servizi al collasso
FON.COOP
La formazione per le imprese
in crisi, rifinanziato l’Avviso 18
Diventano tre i milioni di euro che il Consiglio di Amministrazione di Fon.Coop ha
stanziato per l’Avviso 18, dedicato alla formazione dei lavoratori in ammortizzatori sociali. Nella sola scadenza di settembre
infatti le richieste di finanziamento per piani
formativi hanno superato la dotazione iniziale e la decisione di stanziare altri due milioni di euro esprime la volontà del Fondo a
continuare l’impegno a favore delle cooperative colpite dalla crisi economica.
“E’ dal 2009 che abbiamo deciso di promuovere la leva della formazione per qualificare le competenze dei lavoratori e dei
soci lavoratori in cassintegrazione e offrire
elementi per la competitività delle imprese
cooperative in difficoltà. – dichiara Carlo
Marignani, membro del CdA del Fondo.
“Ma il fatto che riceviamo tante richieste
proprio da queste imprese significa come,
nonostante sia innegabile che il comparto
cooperativo abbia finora tenuto di più nella
difficile congiuntura economica, la crisi si fa
sentire e si protrae. Anche gli ultimi provvedimenti contenuti nella legge di stabilità,
che aumentano l’Iva di 6 punti sulle cooperative sociali, possono costituire un elemento di aggravio per l’occupazione. Noi
esprimiamo spirito e valori del movimento
cooperativo e ci sentiamo in prima linea per
sostenere la crescita – conclude Marignani
- soprattutto laddove c’è più bisogno. A novembre valuteremo, anche in considera-
Settori
Territori
“Chiediamo la necessaria attenzione per le
imprese di servizi, che costituiscono il principale ‘cliente’ della PA e lamentano ritardi di
pagamento medi pari a 220 giorni, un dato
ben peggiore dei 186 medi stimati per edilizia e forniture di beni. Lo stock di debito arretrato si aggira oramai attorno ai 90 miliardi,
di cui oltre 34 dovuti alle sole imprese di servizi, e sta determinando una crisi irreversibile
nel settore, colpito anche dai tagli alla spesa
sanitaria, a quella scolastica e dei buoni
pasto, e pertanto costretto a ridurre progressivamente l’occupazione. Occorre fare presto
recependo quanto prima la Direttiva comunitaria sui ritardati pagamenti e saldando i debiti pregressi: la crisi di liquidità sta
soffocando le imprese”.
Con queste richieste si è aperto, il 17 ottobre,
il Convegno dal titolo “Ritardo di pagamenti e
certificazione dei crediti: un decalogo a sostegno delle imprese di servizi”, promosso
dal TAIIS, il Tavolo Interassociativo Imprese di
Servizi in cui si coordinano sul tema del ritardo dei pagamenti, 14 Associazioni e Federazioni rappresentative di imprese di servizi
per un totale di oltre 18.000 imprese, 50 miliardi di euro di valore della produzione e circa
900.000 lavoratori.
Il problema dei ritardati pagamenti e del disconoscimento degli interessi legali e di mora
(che non ha eguali nel resto d’Europa), costituisce una delle principali ragioni di indebolimento della capacità competitiva delle
imprese di servizi italiane; penalizza quelle
serie e corrette, falsa la concorrenza, rende
di fatto più costosi i servizi erogati, riduce la
qualità e rende più opachi i rapporti con la PA
e con le imprese a valle della filiera.
Il recepimento della Direttiva comunitaria in
materia, sempre annunciato come prossimo
(previsto dalla legge n. 180 del 2011) ancora
Imprese
Sondaggio
Legacoop
tarda; il TAIIS, per stimolare il Governo e dare
un proprio contributo, presenta quindi un Decalogo di Proposte del mondo produttivo dei
servizi, che non si limita a individuare principi
giuridici di recepimento, ma traccia indirizzi
politici ed economici per affrontare la complessa problematica. Tra i 10 punti proposti
dal TAIIS, presentati dal Presidente ANSEB
Franco Tumino, quello di un potere di intervento, e non solo di segnalazione, dell’AVCP,
l’Autorità che vigila sugli appalti pubblici.
E’ fondamentale, rilevano al TAIIS, che:
in sede di recepimento della Direttiva sui ritardi di pagamento non si dia spazio a meccanismi elusivi e ad artifici contabili, in
particolare relativi al patto di stabilità, dando
piena e coerente attuazione al dettato comunitario con riferimento paritario sia ai rapporti
tra imprese che ai rapporti con la PA; la riforma non deve restare sulla carta come è
successo con la precedente Direttiva;
si dia soluzione al problema del debito accumulato, non aspettando che si risolva “da
solo” col passare del tempo; il sistema della
certificazione dei crediti deve essere implementato e reso efficiente;
venga superata quella cultura dello stato di
emergenza, utilizzata anche per non riconoscere i diritti dei fornitori, che ha portato addirittura a interdire, per legge, le azioni
esecutive.
In questo contesto, è stato presentato dall’Avv. Riccardo Viriglio, un testo articolato di
proposta di Decreto legislativo di recepimento
della Direttiva, elaborato dal Centro Einaudi di
Torino, con il supporto di alcune Associazioni
del TAIIS.
Numerose le testimonianze di imprese di servizi che operano in settori strategici per il vivere comune come l’assistenza sociale, le
pulizie, la gestione dei rifiuti, la ristorazione e
la vigilanza; con i rappresentanti di ABI, CONFINDUSTRIA e CONFAPI, si è esaminato il sistema della certificazione dei crediti, con
l’obiettivo di dare un supporto concreto alle
imprese, soprattutto PMI, nell’acquisire la necessaria liquidità, esaminando anche le strozzature che ancora impediscono il
funzionamento a regime del sistema.
“Occorre prestare attenzione alle imprese di
servizi, al loro ruolo, alle loro capacità di generare occupazione stabile e di svilupparsi
anche in sede internazionale”, afferma il Segretario ANIP - Coordinatore del TAIIS, Giuseppe Gherardelli,“ed è tempo di superare
l’idea che i servizi costituiscano solo un costo
Primo piano
Legacoop
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da tagliare; è necessaria una riforma culturale, oltre che legislativa, che incida sui comportamenti e sulle responsabilità”.
Sintesi conclusioni Ferdinando Palanti,
Presidente Legacoop Servizi
“Quella di oggi è la quinta iniziativa dal
2007” -ha sottolineato Ferdinando Palanti, Presidente Legacoop Servizi- “e questo denota che nonostante tutte le iniziative
assunte dagli ultimi governi la situazione,
come emerso con chiarezza oggi non è migliorata, ma peggiorata”.
Il punto dirimente per invertire la tendenza,
ha spiegato Palanti, è il recepimento della
direttiva europea e le modalità, se come
norma “spot”, cercando di eluderla, oppure
in modo serio e quindi in maniera integrale
con tutte le indicazioni proposte nel decalogo illustrato.
“La cultura dei pagamenti rapidi e dell’economia dei servizi” -ha ricordato- “sono
aspetti di fondo importanti che riguardano il
cambiamento culturale. La sottovalutazione
del settore dei servizi denota infatti la carenza di cultura economica purtroppo molto
presente nel nostro Paese e maggiore rispetto ad altri ed il TAIIS, nasce proprio per
dare maggior peso e voce alle imprese dei
servizi.
Il problema dei mancati pagamenti, ha affermato Palanti è un problema serio che
travalica il valore economico ed imprenditoriale ed assume valenza civica e culturale,
un sintomo evidente di carenza etica, di
senso civico e dello Stato. “Uno stato moderno e democratico” -ha sottolineato- “si
regge sul rapporto corretto e trasparente tra
istituzioni e cittadini, se viene a mancare
tale requisito viene meno l’essenza stessa
della democrazia e dello Stato come esemplare rappresentante. Per questo mi sento
di affermare -ha proseguito- che questa
oltre ad essere una battaglia economica è
una battaglia culturale, di civiltà giuridica e
per la democrazia che purtroppo richiede
più tempo perché non realizzabile solo con
l’emanazione di decreti. Ci auguriamo che
un primo passo in questa direzione sia rappresentato dal recepimento corretto della
direttiva europea -ha concluso Palanti- seguito da una chiara e sollecita procedura di
pagamento dello stock del debito accumulato”.
Settori
Territori
WORLD FOOD DAY 2012
Le cooperative agricole
nutrono il mondo
Il 16 ottobre, presso la FAO, è stata celebrata la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
La Giornata viene celebrata tutti gli anni per
sottolineare il dramma del problema della
fame nel mondo e la necessità del suo sradicamento. A ogni Giornata è attribuito un
tema. Quello scelto per la celebrazione di
quest’anno “Le cooperative agricole nutrono il mondo” rappresenta un importante
riconoscimento delle istituzioni internazionali al nostro mondo per il contributo che le
cooperative, in questo caso quelle agricole,
forniscono per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle popolazioni di tutto il mondo.
L’evento è stato aperto dall’intervento del
Direttore Generale della FAO, José Graziano
da Silva, che ha sottolineato il ruolo centrale
delle cooperative nel contribuire alla riduzione del numero delle persone che non
hanno accesso al cibo o ad una alimentazione sicura. Poiché l’obiettivo è, però,
“fame zero”, il DG ha richiamato tutti ad un
impegno comune. In questo senso va salutata positivamente la nuova collaborazione
che si sta mettendo in campo tra le tre
agenzie delle Nazioni Unite che hanno sede
a Roma (FAO, IFAD e WFP) per debellare la
piaga della fame e della malnutrizione.
Il Sottosegretario del Ministero degli Esteri
italiano, Staffan de Mistura, in rappresentanza dell’Italia, paese ospitante della FAO,
ha letto un messaggio di augurio del Presidente della Repubblica Napolitano, e nel
suo intervento ha sottolineato la felice
scelta della FAO nel dedicare questa Giornata alle cooperative agricole nell’Anno Internazionale delle Cooperative. Il
Sottosegretario si è soffermato in particolare sulle cooperative italiane, sulla loro importanza in termini economici e sulla loro
funzione sociale che trova un preciso riconoscimento nella Costituzione italiana.
Alla celebrazione sono intervenuti anche
l’Arcivescovo Luigi Travaglino che ha letto
un messaggio di Benedetto XVI sul ruolo
delle cooperative e la dottrina sociale della
chiesa; il Presidente dell’IFAD, Kanayo
Nwanze, che ha affermato che la loro esperienza ha dimostrato più volte che le coo-
Imprese
Sondaggio
Legacoop
perative sono strategiche per permettere
agli agricoltori di migliorare le loro condizioni di vita ed è la ragione per cui lavorano
sempre più di frequente con le cooperative.
In chiusura è intervenuta Ertharin Cousin,
Direttore Esecutivo del World Food Programme, che ha sottolineato la drammaticità del problema della fame e la necessità
di creare reti di sicurezza sociale per i più
vulnerabili.
MESSAGGIO DEL DIRETTORE GENERALE
DELLA FAO, JOSÈ GRAZIANO DA SILVA
Il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione di quest’anno è “Le cooperative agricole: elemento chiave per
nutrire il mondo”. Questo tema è stato
scelto per mettere in luce i molteplici modi
concreti in cui le cooperative agricole e le
organizzazioni dei produttori contribuiscono
alla sicurezza alimentare, a generare occupazione e a consentire alle persone di uscire
dalla povertà. Per la FAO ed i suoi partner, le
cooperative agricole sono alleati naturali
nella lotta contro la fame e la povertà
estrema. La loro importanza è stata anche
riconosciuta dalla Risoluzione delle Nazioni
Unite di dedicare il 2012 come Anno Internazionale delle Cooperative.
Nel corso degli ultimi 30 anni di declino negli
investimenti nazionali in agricoltura e nell’assistenza pubblica allo sviluppo, milioni di
piccoli produttori hanno lottato per rispondere ed affrontare la variabilità e le crisi del
clima, dei mercati e dei prezzi. Dalla crisi alimentare del 2007-8 molti Paesi hanno rinnovato il loro impegno a sradicare la fame
Primo piano
Legacoop
8
nel mondo e a migliorare i mezzi di sussistenza . Ma in alcuni casi, agli impegni verbali non stanno seguendo politiche concrete,
programmi e sostegno finanziario.
L’opportunità che i picchi nel prezzo delle
materie alimentari del 2007-2008 avrebbero potuto consentire, offrendo una strada
per uscire dalla povertà per i piccoli produttori, non si è realizzata.
Ogni giorno, i piccoli produttori del mondo
continuano ad affrontare ostacoli che li allontanano dalla possibilità di cogliere i benefici del loro lavoro e del loro contributo alla
sicurezza alimentare, non solo per loro stessi
ma per tutti, attraverso la partecipazione attiva nei mercati. Tuttavia, scarse infrastrutture ed un limitato accesso ai servizi ed
all’informazione, agli assets produttivi e ai
mercati, come pure una scarsa rappresentanza nei processi decisionali, significa che
questo potenziale non si possa espandere.
Casi concreti dimostrano che forti cooperative ed organizzazioni dei produttori sono
capaci di superare tali limitazioni e di mitigare gli effetti delle crisi alimentari e di altra
natura. Forti organizzazioni di produttori
hanno aiutato a riempire questo vuoto. Esse
sono riuscite a superare gli ostacoli del mercato e quelli politici offrendo ai loro soci l’accesso ad una gamma di beni e servizi. Per
esempio esse possono ridurre i costi degli
agricoltori consentendo loro l’acquisto in
gruppo e beneficiare di un miglior prezzo al
dettaglio degli inputs agricoli. Esse danno
voce alle preoccupazioni ed agli interessi dei
loro associati e giocano un ruolo importante
nei processi decisionali e di scelte politiche.
Vi sono molti esempi di organizzazioni forti
Settori
Territori
ed inclusive che promuovono l’azione collettiva tra le persone che dipendono dall’agricoltura, dalla pesca, dal settore
forestale e da quello dell’allevamento e la
relativa occupazione. Queste organizzazioni
operano nella comunità, a livello nazionale
ed internazionale, lavorando per coniugare
gli obiettivi sociali ed economici dei loro soci.
Spesso si è detto che noi abbiamo i mezzi
per eliminare la fame e la malnutrizione. Ciò
di cui vi è bisogno è di creare un ambiente
che consenta ai piccoli produttori di cogliere
appieno le opportunità disponibili. Forti cooperative ed organizzazioni dei produttori
sono una parte essenziale di un tale ambiente favorevole
La FAO sostiene i governi nell’aiutare le cooperative e le organizzazioni dei produttori a
prosperare, sviluppando adeguate politiche,
un quadro giuridico ed incentivi economici,
nonché sedi di dialogo e confronto sulle politiche. Inoltre la FAO produce casi, conoscenza e buone prassi che dimostrano
l’emergere di organizzazioni di produttori e
cooperative sempre più autosufficienti, inclusive, giuste in termini di parità di genere
e orientate ai mercati.
La FAO, insieme alle Nazioni Unite e agli altri
partners, incluso il COPAC (Comitato per la
Promozione delle Cooperative) e le agenzie
che hanno sede a Roma, continueranno a
rafforzare e sostenere le cooperative come
attori centrali, per aprire la porta a nuove opportunità e raggiungere i nostri obiettivi comuni di un mondo più sicuro dal punto di
vista alimentare e più sostenibile
Imprese
Sondaggio
Settori
>> Legacoop Servizi
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LEGACOOP SERVIZI
>> Legacoopsociali
“L’art.62delDecretoLiberalizzazioni
mette a rischio la ristorazione”
>> COOP
“Lo squilibrio di cassa che si andrà a creare
con l’entrata in vigore dell’art. 62 del Decreto Liberalizzazioni rappresenta una seria
minaccia per il futuro delle cooperative di
ristorazione collettiva, in particolar modo per
quelle di media e piccola dimensione”.
A lanciare l’allarme è Legacoop Servizi, con
riferimento alla norma che prevede, dal
prossimo 24 ottobre, multe pesantissime
per le imprese che non pagheranno entro
30 giorni le forniture di derrate alimentari,
non tenendo però conto dell’enorme ritardo,
fino a due anni, con cui la Pubblica Amministrazione paga per il servizio di ristorazione ricevuto.
“In questa situazione -denuncia l’associazione- il rischio è evidente: l’obbligo di far
fronte ai propri fornitori senza ricevere i pagamenti dovuti dai clienti porterà inevitabilmente ad un cash flow negativo, ossia ad
uno scompenso nel flusso di cassa, che
non può essere in alcun modo compensato
dalle cooperative del settore, trattandosi di
imprese ad alta intensità di lavoro dove la
restante parte dei pagamenti riguarda stipendi e contributi dei lavoratori”.
>> Legacoop Agroalimentare
>> Turismo
LEGACOOPSOCIALI
“Cresce il welfare, cresce l’Italia”;
appuntamento a Roma il 31 ottobre
Appuntamento a Roma mercoledì 31 ottobre: un’intera giornata di mobilitazione, musica e proposte organizzata dalla Rete
“Cresce il welfare, cresce l’Italia” che raccoglie l’adesione di 40 organizzazioni sociali e sindacali. In mattinata sono previsti
flash mob in vari punti della Capitale e un
presidio in piazza Montecitorio. La giornata
si concluderà in piazza Farnese dove, nel
pomeriggio, si alterneranno sul palco testimonianze dal sociale e musica.
L’obiettivo della manifestazione è quello di
chiedere al governo una decisa inversione
di tendenza nella manovra di bilancio 2013:
basta tagli al sociale e rilancio delle politiche
di welfare per lo sviluppo dell’Italia. Ossia:
mettere in moto una politica di investimenti
nel sociale (rifinanziamento dei fondi azzePrimo piano
Legacoop
Settori
Territori
rati: FNPS - Fondo per la non autosufficienza - Fondo per l’infanzia) che generi lavoro, solidarietà, coesione, sostegno alle
fasce economiche più povere. Il governo
Monti - spiegano gli organizzatori - ha iniziato il suo operato comunicando tre parole
d’ordine: rigore, crescita, equità. Ad oggi è
stato applicato ampiamente soltanto il rigore.
Organizzazioni promotrici e aderenti:
ADA - Associazione per i Diritti degli Anziani; Altramente; ANPAS - Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze; ARCI; Arciragazzi; ASC - Arci Servizio Civile Nazionale;
Associazione Antigone; Associazione Nuovo
Welfare; Auser; CGIL; Cilap-Eapn Italia; Cittadinanzattiva; CNCA; Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo
“Franco Basaglia”; Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali; Coordinamento Nazionale Nuove Droghe; Federconsumatori;
FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap; Fondazione Franca e
Franco Basaglia; Forum Droghe; Forum Nazionale Salute Mentale; FP-CGIL; Gruppo
Abele; Grusol - Gruppo Solidarietà; Handy
Cup Onlus; INCA; IRES; Itaca - Associazione
Europea degli Operatori Professionali delle
Tossicodipendenze; Jesuit Social Network
Italia Onlus; La Bottega del Possibile; Legacoopsociali; Mama Africa Onlus; Opera Don
Calabria; Psichiatria Democratica; La Rivista
delle Politiche Sociali; SOS Sanità; SPICGIL; Stop OPG; Uisp; UNASAM; Università
Del Terzo Settore.
LEGACOOP AGROALIMENTARE
Alleanza Cooperative, mantenere il budget per l’agricoltura
“Occorre lottare con tutte le nostre forze per
mantenere le risorse finanziarie oggi a disposizione dell’agricoltura. C’è bisogno di
uno sforzo comune di tutte le organizzazioni
europee per far capire all’opinione pubblica
e ai legislatori europei quanto sia utile sostenere l’agricoltura per consegnare alle
prossime generazioni un futuro sostenibile”,
ha detto Miriano Corsini, in rappresentanza dell’Alleanza della Cooperative agroalimentari, partecipando al Congresso degli
agricoltori europei promosso dal Copa-Cogeca che si è concluso ieri. In un comuniImprese
Sondaggio
Settori
cato “la delegazione dell’Alleanza delle
cooperative agroalimentari evidenzia come
nella tre giorni siano emersi punti di vista
importanti sulla visione del futuro agricolo
dell’Unione Europea. “In particolare siamo
soddisfatti – ha osservato Corsini – per la
presa di posizione sul riequilibrio del valore
all’interno della catena alimentare e per la
richiesta di una normativa stringente a livello europeo. Tuttavia, anche se l’Europa si
impegnasse con una regolamentazione, la
miglior ricetta a nostro avviso resta sempre quella della crescita competitiva delle
aziende agricole che passa attraverso l’aggregazione in op e cooperative, gli investimenti strutturali e l’internazionalizzazione”.
“Molta attenzione è stata posta durante il
Congresso – aggiunge il rappresentante
dell’Alleanza delle cooperative – anche al
tema della ricerca e del ricambio generazionale quali presupposti per la rinascita ed
il consolidamento del mondo agricolo”. “La
cooperazione agroalimentare europea, con
38.000 cooperative, 668.000 occupati,
360 miliardi di euro di fatturato – ha concluso Corsini – è pronta a fare la sua
parte”.
Primo piano
Legacoop
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COOP
TURISMO
Protocollo d’intesa con Amnesty
International Italia
Maurizio Davolio relatore
alla convention CGM
Un protocollo d’intesa biennale per realizzare attività comuni finalizzate all’informazione e alla sensibilizzazione, rivolte
soprattutto alle giovani generazioni. E’ l’impegno formalizzato da Amnesty International e ANCC-COOP (Associazione Nazionale
Cooperative di Consumatori-Coop), organizzazioni ispirate dai principi della solidarietà.
Nel protocollo, firmato da Carlotta Sami,
direttrice generale di Amnesty International,
e Claudio Toso, coordinatore del Settore
politiche sociali di ANCC-COOP, figurano tra
i temi su cui verranno sviluppate azioni congiunte, la lotta contro la discriminazione e la
tutela dei diritti dei migranti. Verranno inoltre avviate attività di promozione dei diritti
individuali e collettivi nei paesi emergenti e
d’integrazione in Italia, finalizzate all’inclusione sociale.
Il protocollo prevede il coinvolgimento della
rete territoriale e dei soci Coop (oltre 7 milioni e 700.000) in iniziative in favore dei diritti umani.
Maurizio Davolio, nella sua qualità di Presidente di AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile, ha preso parte come
relatore alla convention di CGM, l’11 ottobre
a Mantova, dove al turismo è stata dedicata
una sessione dei lavori, cui hanno preso
parte, fra gli altri, Lanfranco Massari
come Presidente di ACI Turismo, Benito
Perli, Presidente di FITUS, Maria Antonietta Quadrelli di WWF.
Titolo dell’incontro: Four Seasons, le quattro stagioni del turismo: sociale, sostenibile,
solidale e di sviluppo.
Davolio ha fornito una rappresentazione
delle azioni in essere in contesto ACI: BITAC,
Itinerario Europeo della Cultura Cooperativa,
progetto STEEP Calypso, per poi affrontare
il tema della sostenibilità che si coniuga con
competitività, la Carta Europea del Turismo
Sostenibile e Responsabile, la recente sottoscrizione del Codice Mondiale di Etica, le
nuove politiche del Dipartimento Turismo, la
nascita e sviluppo del turismo di comunità.
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Piemonte
PIEMONTE
>> Veneto
>> Veneto
>> Veneto
>> Lombardia
>> Liguria
>> Emilia Romagna
>> Emilia Romagna
>> Toscana
>> Toscana
>> Toscana
>> Lazio
>> Basilicata
>> Puglia
>> Puglia
>> Puglia
>> Bologna
>> Imola
>> Imola
>> Ravenna
>> Modena
>> Modena e Reggio Emilia
>> Reggio Emilia
>> Reggio Emilia
>> Forlì-Cesena
>> Forlì-Cesena
>> Roma
>> Cagliari
Primo piano
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Legacoop
VENETO
Comune di Torino e appalti:
“Non fare di ogni erba un fascio”
Mognato: “Quello che non bisogna
fare per uscire dalla crisi”
Pubblichiamo, di seguito, il testo di un comunicato stampa diffuso il 15 ottobre da
Giancarlo Gonella, Presidente Legacoop
Piemonte e Aldo Romagnolli, Presidente
Confcooperative Torino.
«Un classico esempio di ciò che non ci aiuterà ad uscire dalla crisi, anzi ci spingerà
ancora più dentro»: non usa mezzi termini
Franco Mognato, direttore di Legacoop
Veneto, per definire il ventilato aumento dal
4 al 10% dell’Iva delle prestazioni sociosanitarie per le cooperative sociali, previsto
dalla bozza di legge di stabilità 2013-2015.
Un ulteriore riduzione della disponibilità finanziaria di Comuni ed Asl che potrebbero
fornire quindi meno servizi ai cittadini, con
conseguenti tagli nell’assistenza agli anziani
e ai disabili, nell’assistenza domiciliare, nei
servizi scolastici... Si rischia - secondo Legacoop Veneto - l’ulteriore aumento del livello di disagio sociale, già pericolosamente
alto, con seri problemi di giustizia e di tutela
delle persone, oltre che con un inevitabile
costo aggiuntivo per i singoli e la collettività.
Ma l’Associazione lancia anche un secondo
allarme, mettendo in guardia sul più che
probabile ritorno delle “cooperative carovane”, proprio grazie alla spinta verso
un’accelerazione dei processi di destrutturazione delle imprese data dal provvedimento. Con il passaggio dell’Iva dal 4 al
10% in un contesto di progressivi tagli alla
capacità di spesa degli enti, scegliere il regime di esenzione Iva diverrebbe infatti una
specie di must per la partecipazione ai
bandi pubblici. Questo però comporterebbe
la indetraibilità dell’IVA sugli acquisti e soprattutto sugli investimenti e, quindi, la realizzazione di costi aggiuntivi.
«Ecco perché affermiamo che la legge di
stabilità sta di fatto aprendo la strada alla
costituzione di “cooperative carovane” in regime di esenzione IVA» avverte Mognato,
«che non hanno alcun interesse a svilupparsi quali imprese con capacità organizzative e a consolidarsi, ma semplicemente
ad operare come meri fornitori di manodopera e ore di lavoro, magari guidate da
qualche consulente che niente ha a che
fare con lo spirito mutualistico che sta a
fondamento dell’impresa cooperativa. Dopo
anni di sforzi e di lotta alla cooperazione
spuria, il ritorno a questi carrozzoni - protesi
di qualche amministrazione pubblica che
considera la cooperazione un mero strumento per la riduzione dei costi - è un’ipo-
“Negli ultimi giorni si è innescata una campagna d’informazione sui temi della trasparenza nell’ambito delle modalità
utilizzate per acquisire servizi da parte della
città di Torino.
Dobbiamo rilevare come il giusto diritto a
fare informazione, si stia scontrando con
una complessità della materia
che rende assolutamente facile cadere in
errori di giudizio e di valutazione.
Ci sembra, però che nella foga di “dare la
notizia”, non si ponga la dovuta attenzione
a fare le giuste distinzioni.
Innanzitutto bisogna distinguere fra gli incarichi ad personam e gli affidamenti alle
cooperative, e non solo; va aggiunto a ciò,
oltretutto, che laddove questi siano rivolti
alle cooperative sociali che si occupano di
inserimento lavorativo, sono regolati da
chiare norme che la Città da anni si è data
e che richiedono specifici requisiti in mancanza dei quali non si possono effettuare.
Purtroppo se non si conosce a fondo questa materia si incorre in semplificazioni che
danneggiano il buon nome di chi fornisce
servizi importanti e utili per la cittadinanza
tutta, e si denigrano i lavoratori in tali servizi
impegnati.
Le difficoltà a comprendere sono accompagnate dal tenore del dibattito politico attorno a questi temi, a tutti i livelli, dove
sembra il più delle volte prevalere la strumentalità sulla verità.
Ciò traspare dalle affermazioni che vediamo
apparire e dalle conclusioni che vediamo
trarre, talvolta con superficialità, dalla politica prima di tutto.
In questo modo oltre vent’anni di lavoro al
servizio della comunità torinese, che hanno
contribuito alla creazione di strumenti trasparenti ed efficaci, rischiano di passare
inosservati o peggio ancora di essere svalutati”.
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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tesi tutt’altro che lontana dalla realtà, che
prelude a un impoverimento del tessuto imprenditoriale, alla vanificazione di tutti gli
sforzi compiuti per aumentarne il grado di
complessità e meglio rispondere ai bisogni
degli utenti, e a un’inesorabile precarizzazione della dimensione lavorativa di soci e
dipendenti».
renza Stato-Regioni ha chiesto ufficialmente al Governo (incontrando la piena
condivisione delle rappresentanze sindacali
datoriali e dei lavoratori), di ripristinare la
competenza delle regioni in materia. «Legacoop sottoscrive l’appello e sarà nostra
cura - assicura Comunello - tenere informate le cooperative associate degli sviluppi
intorno a questo tema centrale».
VENETO
Commissione europea Pesca in
visita a Venezia e Chioggia
Ammortizzatori sociali, con la riforma a rischio le buone prassi
«Non è giusto smantellate metodologie e
buone prassi di governance come quelle
venete, che hanno mostrato negli anni tutta
la loro efficacia. L’unico risultato reale di una
simile scelta è quello di aggravare la situazione di crisi occupazionale che dal 2008
investe pesantemente la nostra regione e
tutto il Paese». Commenta così Nicola Comunello, responsabile Settore servizi e relazioni industriali di Legacoop Veneto, le
comunicazioni pervenute alla Regione Veneto da parte del Governo circa la riforma
degli ammortizzatori sociali in deroga per
gli anni 2013-2016: sono 1000 i milioni di
euro stanziati complessivamente per il
2013 a livello nazionale, per la Cig in deroga e per la mobilità in deroga; altrettante
le risorse per il 2014, mentre per il 2015 e
il 2016 gli ammontari messi a disposizione
sono pari rispettivamente a 700 e 400 milioni (con il 2016 anno in cui dovrebbe terminare - il condizionale è d’obbligo - il
regime transitorio previsto dalla riforma generale degli ammortizzatori sociali approvata pochi mesi fa dal Parlamento, su
proposta del ministro del Lavoro e del welfare Elsa Fornero).
La novità più rilevante vede per l’appunto
gli ammortizzatori sociali in deroga non più
gestiti dalle regioni, ma direttamente dall’Inps, ripristinando così di fatto la situazione
normativa antecedente alla legge 2/2009.
«Il rischio è che l’operatività di questi strumenti divenga più farraginosa», mette in
guardia Nicola Comunello lanciando l’allarme sul futuro degli ombrelli protettivi,
grazie ai quali dal 2009 tante persone rimaste senza lavoro o che hanno subito una
decurtazione dello stipendio hanno ricevuto
un sostegno fondamentale.
Per questo, in maniera unanime, la ConfePrimo piano
Legacoop
Il mare che circonda l’Europa non è tutto
uguale: lo hanno visto con i propri occhi i
membri della delegazione della Commissione europea della Pesca, in visita a Venezia e Chioggia giovedì 11 ottobre. Una
giornata che si è conclusa col riconoscimento - unanime - dell’inadeguatezza della
normativa UE di settore, causa i vincoli eccessivi e penalizzanti la specificità dell’Adriatico.
Accompagnati dai rappresentanti delle associazioni di categoria - fra cui il presidente
di Legacoop Veneto Gianfranco Lucatello
e Antonio Gottardo di Legacoop Veneto
Pesca -, dalle autorità locali e dai vertici
delle forze dell’ordine, gli europarlamentari
hanno potuto toccare con mano e ascoltare
dalla voce dei pescatori le problematiche
legate alle dinamiche comunitarie che ogni
giorno il settore si trova ad affrontare.
Sono stati proprio i lavoratori del comparto
a mostrare alla delegazione - composta da
i vicepresidenti Guido Milana (IT) e Struan
Stevenson (EN), Marek Józef Gróbarczyk (PL), Dolores Garcia-Hierro Caraballo (ES), Pat the Cope Gallagher (EN) e
Ulrike Rodust (DE) -, le reti attualmente
utilizzabili, spiegando l’incompatibilità del
loro utilizzo nella pesca del latterino (anguela), nel rispetto delle attuali norme CE.
Si è quindi fatta largo l’ipotesi della “regionalizzazione”: riconoscimento delle peculiarità di un’area omogenea, ma anche
salvaguardia del prodotto ittico e degli
stock, e razionalizzazione dello sforzo di
pesca a garanzia delle risorse alieutiche
marine e lagunari. «La presenza della delegazione sul territorio è stata una grande opportunità - dichiara Gottardo - visto che gli
europarlamentari in visita si sono impegnati
a dare continuità al percorso a Bruxelles,
convocando un’audizione anche in previSettori
Territori
sione di una rielaborazione dei regolamenti
comunitari. Le proposte devono partire dal
basso, per questo è importante continuare
a dialogare con l’UE attraverso il Distretto
della pesca dell’alto Adriatico. Mai come
oggi siamo chiamati a raccogliere tutte le
forze e le intelligenze in campo per aiutare
il settore a predisporre velocemente un
piano di gestione locale da presentare in
Regione».
Legacoop, è tempo di innovare
e cercare nuovi mercati
È necessario che le cooperative aumentino la
loro capacità di innovare e ricercare nuovi
mercati di sbocco. Il messaggio, forte è
chiaro, è stato lanciato nel corso del seminario “Costruire il futuro innovando: gli strumenti
a disposizione della cooperazione veneta” che
si è tenuto lunedì 15 ottobre nella sede di Legacoop Veneto di Mestre-Marghera.
Introducendo il seminario - organizzato da Legacoop Veneto e Veneto Innovazione Spa
(l’agenzia in house della Regione che promuove e sviluppa la ricerca applicata, l’innovazione e l’avanzamento tecnologico specie
fra le pmi) -, il presidente di Legacoop Veneto
Gianfranco Lucatello ha sottolineato: «La
cooperazione porta nel suo DNA l’innovazione, ma la fase attuale richiede uno sforzo
ancora maggiore in questa direzione». Un’urgenza, come ha rimarcato il direttore di Legacoop Veneto Franco Mognato, resa
ancora più evidente da «una domanda interna
che segnala una difficoltà crescente sia nei
consumi privati che negli investimenti pubblici. Di qui la necessità per le imprese cooperative venete di guardare a nuove sfide
anche oltre confine».
Il presidente di Veneto Innovazione Raffaele
Zanon ed il direttore Giorgio Simonetto
hanno spiegato gli ambiti di azione della società regionale (politiche regionali, politiche
europee, trasferimento tecnologico, innovazione) e la strumentazione a disposizione
anche per le imprese cooperative. Le piccole
e medio-piccole imprese possono utilizzare
forme di aggregazione (reti d’impresa, consorzi, ecc.) per meglio affrontare le problematiche (finanziarie ed organizzative) che le
sfide dell’innovazione e dell’internazionalizzare presentano.
L’iniziativa si è conclusa con la definizione di
una procedura che permetterà alle cooperaImprese
Sondaggio
Territori
tive di interloquire direttamente con Veneto
Innovazione con riferimento alle aree tematiche nelle quali la società opera.
VENETO
Cooperazione sociale e Banca
Etica, due mondi in avvicinamento
Spesso le cooperative sociali venete sono
potenziali clienti di Banca Etica, molto orientata al terzo settore. I responsabili finanziari
della Banca però hanno espresso la necessità di conoscere meglio le peculiarità della
cooperazione sociale, difficoltà comprese.
Proprio con l’intento di avvicinare questi due
mondi, giovedì 18 ottobre nella sede di
Banca Etica di Padova si è tenuto un seminario di approfondimento, nel corso del quale
Loris Cervato, responsabile Settore sociale
di Legacoop Veneto e Gianfranco Marzocchi, consigliere Banca Etica e presidente
Aiccon, hanno ripercorso le tappe principali
della storia della cooperazione sociale a partire dalla loro esperienza personale. Nel corso
della giornata sono stati approfonditi anche i
temi legati al finanziamento e alle prospettive della cooperazione sociale, gli strumenti
che l’organizzazione di rappresentanza intenderà adottare per far fronte alla crisi, e le
vie da percorrere per trovare nuove modalità
relazionali e commerciali fra la cooperazione
sociale e Banca Etica.
LOMBARDIA
Come è cambiata la cooperazione
sociale a 20 anni dalla legge 381
Le cooperative sociali in Lombardia sono
cresciute da 400 a 1700. Questo il dato significativo presentato da Alessandro Ronchi della Direzione Generale Industria,
Artigianato, Edilizia e Cooperazione della Regione Lombardia nel convegno di oggi a Brescia per fare il punto sullo sviluppo della
cooperazione sociale in Lombardia a vent’anni dalla approvazione della legge 381/91
e della legge regionale 16/92 che ha istituito
l’Albo Regionale della Cooperazione sociale
lombarda.
Alessandro Ronchi ha evidenziato le innovazioni portate dalla legge 381/91 ed in particolare la funzione dei soci volontari a
Primo piano
Legacoop
13
testimonianza del legame con le comunità, il
ruolo da svolgere a favore delle persone
svantaggiate e i rapporti con gli enti pubblici.
Ronchi ha illustrato lo sviluppo esponenziale
delle cooperative sociali in Lombardia. Nella
nostra regione già prima della legge 381 esistevano quasi 400 cooperative di “solidarietà
sociale”, nate nei primi anni ’80 e riconosciute con una legge regionale del 1989.
Oggi le cooperative sociali sono diventate
1.700, con uno sviluppo incredibile: 1.500
persone svantaggiate inserite all’inizio degli
anni 90 sono diventate più di 5.200; i
19.000 lavoratori del 1998, nel 2010 sono
diventati 68.000, con una media addetti per
cooperativa che è passata da 25 del ’98 ai
43 di oggi, con un 10% di cooperative con
più di 100 occupati e una netta prevalenza
dell’occupazione femminile.
Questi pochi numeri danno l’idea di uno sviluppo insperato di un soggetto economico
che ha saputo introdurre innovazione nel sistema sociale italiano. In questi vent’anni la
cooperazione sociale è diventata un attore
insostituibile delle politiche sociali, ha infrastrutturato il welfare territoriale del Paese, ha
creato diffuse reti consortili, ha dimostrato
affidabilità in termini di efficacia nelle risposte ai bisogni ed efficienza gestionale, puntando sull’innovazione sociale. Oggi non può
essere ignorato il ruolo che la cooperazione
sociale ha assunto nella modernizzazione del
welfare; una risorsa che deve essere ulteriormente valorizzata.
Massimo Minelli, presidente di Federsolidarietà Confcooperative Lombardia ha evidenziato il ruolo svolto dalla cooperazione
sociale in Lombardia, una cooperazione che
vive momenti di profonda trasformazione e
che in questo momento è toccata da molti
elementi di preoccupazione: la tassazione, la
riduzione dell’utilizzo delle convenzioni, le
nuove norme in materia di accreditamento, i
tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione.
Minelli ha particolarmente evidenziato la crescita dimensionale della cooperazione sociale in Lombardia, una crescita che non può
che continuare per consentire nuove risposte
nella attuale fase di complessità.
Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia, ha riconosciuto il ruolo delle cooperative sociali a
favore delle famiglie e delle persone più toccate dalla crisi.
Luca Fazzi, docente di Sociologia Generale
Settori
Territori
dell’Università di Trento si è soffermato in
particolare sul cambiamento e l’innovazione
della cooperazione sociale, sul tema del ruolo
della cooperazione sociale in chiave di realizzazione della giustizia sociale, sulla capacità di rappresentanza politica delle
cooperative. Fazzi ha ricordato lo scenario di
crisi nel quale ci si muove dall’azzeramento
del fondo politiche sociali al tema dell’accreditamento, al mutamento del regime IVA. La
cooperazione sociale si trova oggi ad aver la
necessità di rispondere a nuove emergenze
sociali i giovani disoccupati, l’aumento della
povertà e vulnerabilità sociale e il ruolo della
cooperazione in futuro si giocherà su questi
bisogni. Da questo punto di vista Fazzi ha evidenziato anche quelli che possono essere i
nuovi spazi e settori di sviluppo per la cooperazione sociale, a cominciare dall’agricoltura sociale e dal tema delle energie
rinnovabili.
Interessanti le testimonianze di alcune cooperative nate con la legge 381/91.
Cesira Pedrini della Cooperativa Sociale
Soggiorni CER nata per sviluppare risposte
mutualistiche di welfare aziendale sul tema
dei soggiorni estive per i figli dei dipendenti
delle imprese.
Giovanni Zoccatelli della Cooperativa Sociale di Bessimo, realtà operante nel settore
del recupero dalle dipendenze, nata nel ‘76
per rispondere ai problemi dei giovani ed offrire loro risposte nuove a partire dal lavoro e
dalla emancipazione che il lavoro é in grado
di offrire all’uomo.
Infine è stato dato spazio a due nuove cooperative per riflettere sulle motivazione che
oggi spingono a creare cooperazione sociale.
Anna Paola Cova della Cooperativa Sociale
Anni Versati nata nel 2010 per dare risposte
occupazionali a persone con disabilità psichica nel comparto della ristorazione, una realtà di piccole dimensioni ma fortemente
connessa con una realtà consortile, il consorzio Light di Milano.
Matteo Tebaldini della Cooperativa Sociale
CREsco una realtà operante nell’area delle
energie rinnovabili.
A conclusione dei lavori Sabina Bellione
Presidente di Legacoop Sociali Lombardia,
ha evidenziato la necessità per la cooperazione sociale di porre attenzione maggiore
alle politiche comunitarie in chiave di sviluppo, e per contro la necessità per la cooperazione di presidiare con crescente
attenzione le istituzioni comunitarie.
Imprese
Sondaggio
Territori
LIGURIA
Disposizioni in materia di riforma
del mercato del lavoro
Legacoop Liguria ha organizzato un Seminario regionale dal titolo “Disposizioni in
materia di riforma del mercato del lavoro.
riflessi sull’impresa cooperativa”, che avrà
luogo nella mattinata del 24 ottobre presso
il Salone del Circolo Unificato dell’Esercito,
Via San Vincenzo, 68 a Genova.
Programma
09.30 Finalità ed obiettivi del Seminario
Alessandro Frega, VicePresidente Legacoop Liguria
09.50 La Riforma dei Licenziamenti individuali e il Nuovo Articolo 18
Dario Vedani, Vice Presidente NordOvest Servizi srl
10.30 Le Tipologie Contrattuali Riformate
dal Nuovo Diritto del Lavoro
Daniela Fossat, Nord-Ovest Servizi srl
11.15 Valutazioni generali sulla riforma e
prospettive di attuazione – Le novità in
tema di ammortizzatori sociali
Carlo Marignani, Responsabile Relazioni Industriali e Mercato del Lavoro
Legacoop Nazionale
12.00 Domande e risposte
13.00 Fine lavori
Al via “Cooperinnovare”, il bando
per creare cooperative innovative
Per i giovani Legacoop Liguria lancia un apposito bando per il sostegno alla creazione
di nuove imprese cooperative innovative.
“Cooperinnovare”, questo il nome del bando,
si rivolge ad aspiranti imprenditori di età
compresa tra 18 e 35 anni che si impegnino
a creare un’impresa cooperativa a forte contenuto innovativo in Liguria. E a neonate im-
Primo piano
Legacoop
14
prese cooperative a forte contenuto innovativo i cui soci abbiano un’età compresa tra
18 e 35 anni, con sede legale e operativa in
Liguria, iscritte al registro delle imprese in
data non anteriore al 01.09.2011.
Ai tre migliori progetti sarà destinato un contributo di 5.000 euro. Inoltre, per le tre cooperative vincitrici, sono previsti un
finanziamento agevolato; il servizio contabilità e paghe a tariffe particolarmente convenienti; servizi gratuiti per l’assistenza alle
procedure dell’Atto Costitutivo, la creazione
del piano di fattibilità economico – finanziaria, l’assistenza fiscale e tributaria, l’assistenza legale.
Il bando rimarrà aperto fino al 15 aprile
2013.
“Vogliamo sostenere giovani neo cooperatori
che intendano sviluppare progetti relativi all’avvio di attività imprenditoriali in forma cooperativa, in qualsiasi settore economico,
aventi un forte contenuto innovativo in termini di prodotto e servizio, di processo o di
gestione – spiega Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria -. Di fronte a dati
così drammatici sulla disoccupazione, l’impresa cooperativa si conferma per le giovani
generazioni uno strumento di riferimento per
la realizzazione dei propri progetti.”.
Il bando si rivolge a nuove imprese cooperative, o a quelle nate non prima del settembre
2011, che abbiano come attività prioritaria
lo sviluppo di prodotti e/o servizi con caratteristiche di novità rispetto al mercato nazionale, specie se incentrati sull’utilizzo di
tecnologie d’avanguardia; che siano finalizzate all’implementazione di processi produttivi con caratteristiche innovative rispetto
all’esistente; che applichino nuovi modelli di
impresa, metodologie di gestione e di controllo fortemente incentrate sull’utilizzo di tecnologie avanzate, e processi gestionali
improntati alla qualità; che applichino modelli di produzione e gestionali particolarmente attenti al risparmio energetico e
all’utilizzo di fonti di energia alternative alle
fossili; che siano frutto di spin – off sia universitario che aziendale.
“E’ un’iniziativa che rappresenta un ulteriore
tassello della nostra attenzione verso il
mondo giovanile – conclude il presidente di
Legacoop Liguria, Gianluigi Granero- . Nelle
scorse settimane abbiamo lanciato a livello
europeo il progetto “UP – RadicialFuturo” per
avviare un network internazionale in grado di
attirare i giovani talenti nella nostra regione.
Settori
Territori
Abbiamo realizzato un accordo con l’Università per favorire nuove opportunità imprenditoriali per i giovani grazie ad uno stretto
collegamento tra la realtà accademica e
quella delle aziende cooperative.
Abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa
con l’AIESEC, la più grande organizzazione
internazionale completamente gestita da studenti universitari.
Oggi completiamo questa prima fase con
uno strumento in grado di mettere a disposizione finanziamenti, strumenti operativi, assistenza tecnica.
Storicamente la cooperazione è strumento di
emancipazione degli esclusi e delle fasce più
deboli che attraverso l’autorganizzazione e il
protagonismo economico trovano risposta ai
propri bisogni ed innovano in modo significativo i mercati e le società
E se il futuro passa attraverso la creazione di
start up, a queste nuove imprese noi vogliamo dare tutti gli strumenti per reggere le
sfide del mercato”.
Per informazioni sul bando è possibile scrivere a [email protected]
Il bando è scaricabile sul sito www.legaliguria.coop
EMILIA ROMAGNA
Emilia-Romagna: workshop “La
gestione della crisi d’impresa”
E’ in programma martedì 23 ottobre, dalle
14 alle 17,30 presso la Torre Legacoop in
viale Aldo Moro 16 a Bologna, il workshop
“La gestione della crisi d’impresa”.
La difficile situazione economica del Paese,
il crescente aumento del numero delle imprese, anche cooperative, con gravi problemi gestionali e di crisi, e la novità
introdotte nel merito dal decreto Sviluppo
hanno indotto ad affrontare il tema delle crisi
aziendali in due specifici Workshop, organizzati con la collaborazione di Legacoop
Emilia Romagna.
Il primo, dedicato a “Prevenzione ed emersione della crisi d’impresa: indicatori di bilancio, valutazione del rischio di continuità
aziendale, doveri e poteri degli amministratori e sindaci revisori”, ha avuto luogo lo
scorso 2 ottobre e ha visto come relatori
Diego Bassi, Pierpaolo Sedioli e Isabella Landi, partner de LaBase Revisioni
Srl di Forlì.
Imprese
Sondaggio
Territori
Il secondo su: “La gestione della crisi d’impresa: nuove opportunità e strumenti previsti dal decreto sviluppo”, si terrà martedì 23
ottobre, dalle 14 alle 17,30 presso la Torre
Legacoop in viale Aldo Moro 16 a Bologna.
Relatori saranno l’avvocato Pierluigi Morara e il revisore legale e commercialista
Adriano Nicola.
L’incontro verrà aperto da una introduzione
di Igor Skuk della Legacoop Emilia Romagna e sarà concluso da Gianni Bragaglia,
Presidente Airces, il quale coordinerà anche
i lavori.
I programmi dei due Workshop e le modalità di iscrizione, che prevedono la gratuità,
potranno essere scaricati dal sito Airces
(www.airces.it).
EMILIA ROMAGNA
Generazioni incontra le “empresas recuperadas”
Nei momenti storici di grande difficoltà, in
tutto il mondo la cooperazione è stata la risposta, la speranza e il sogno di costruire
futuro in un presente oscuro. E’ stato così
per le prime aggregazioni cooperative nate
per dare risposte al proletariato durante la
rivoluzione industriale a Machester, è stato
così per le società cooperative di servizio
tra gli immigrati della Pampa in Argentina,
è stato così per le cooperative nate dalle ceneri del secondo conflitto mondiale in Italia.
Ognuna di queste storie, seppure lontane
dai giorni nostri, racchiude speranza che
aiuta a superare le incertezze odierne, dettate da una congiuntura economica sfavorevole, dalla difficoltà di reperire capitali per
rilanciare l’economia, dalla paura di perdere
il posto di lavoro.
A raccontarci un’esperienza che, invece, è
più vicina ai giorni nostri, seppur proveniente dall’altro lato del globo, sono stati
José Abelli e Gilson Gonçalves. Venerdì
5 ottobre scorso nella stupenda cornice di
Villla Guastavillani, Generazioni Legacoop
Emilia-Romagna ha promosso l’incontro dal
titolo “Innovazione e ricambio generazionale
nelle cooperative: il caso di Unisol Brasile e
Indaco Argentina” durante il quale i due
ospiti internazionali hanno descritto la particolare esperienza delle “empresas recuperadas” nell’America Latina.
Primo piano
Legacoop
15
Il seminario, organizzato in partnership con
Alma Graduate School, promotrice del Master Emba Coop, è stata l’occasione di rincuorarsi rispetto alle difficili sfide che le
cosiddette workers buyout (il termine inglese per empresas recuperadas) in Italia si
trovano ad affrontare oggi. Infatti, il fenomeno delle imprese recuperate in forma
cooperativa, marginale fino a pochi mesi fa,
è oggi di grande attualità poiché, utilizzando
le parole di Business People in un articolo
sul tema, “rappresenta una soluzione perfetta per un problema che affligge le pmi
italiane nel momento del passaggio intergenerazionale” (Business People online,
28/07/12). Molte sono, inoltre, le tesi che
sostengono che il workers buyout possa
rappresentare anche uno strumento concreto e un‘alternativa per uscire dalla crisi
per alcune aziende itliane.
Che non sia la panacea, ce lo dice José
Abelli, esponente di spicco del movimento
delle imprese recuperate argentine
(www.indaco.coop), che descrive il passaggio da lavoratore dipendente all’autogestione in forma cooperativa come un
sentiero irto di ostacoli. La terribile crisi economica che si è abbattuta sull’Argentina nel
2001 ha dato vita a numerosi casi di “empresas recuperadas”, ma imparare a concepire l’uguaglianza e la collaborazione non
è da tutti. Per esempio, il Ristorante Rich di
San Juan, autogestito in forma cooperativa
da 40 soci lavoratori finì in un “fracaso”,
come dice José. Chi, invece, è riuscito a superare la difficoltà culturale del passaggio
all’autogestione si trova oggi ad aver creato
un patrimonio cooperativo. E’ il caso di
Pauny-Zanello, leader nel mercato argentino e grande esportatore di macchinari
agricoli e di trasformazione agro-alimentare, o di Mil Hojas e La Cabana che sono
riuscite a recuperare la posizione di mercato nel settore alimentare che avevano le
aziende private prima di chiudere i battenti.
Settori
Territori
Ma alla domanda dal pubblico se tali esperienze possano verificarsi anche in settori
che richiedono grandi investimenti di capitali in asset tecnologici, Gilson risponde descrivendo la storia della azienda che
presiede, la UNIPOL (www.unipol.ind.br),
cooperativa di lavoro impegnata nel settore
dei polimeri. L’azienda brasiliana, nata da
un recupero in forma cooperativa, è impegnata in grandi progetti di sviluppo e in prodotti eco-sostenibili che vende in tutto il
mondo. Grazie anche al supporto di Indaco,
cooperativa pesarese impegnata nella consulenza per l’internazionalizzazione, i prodotti a basso impatto ambientale sotto il
marchio ECO-UNI arrivano anche in Italia.
“Il successo lo decreta sempre il mercato”,
racconta Gilson in brasiliano, “ma se il prodotto è competitivo e i neo-soci riescono a
capire il senso di stare in cooperativa, la
partecipazione e la collaborazione diventano
i migliori strumenti per innovare”.
Come ha affermato Aldo Soldi, Direttore
Generale di Coopfond, nello stesso articolo
sopra citato, le workers buyout “sono imprese con traguardi difficili, tanto più in questa complessa situazione di mercato, ma
sempre raggiungibili.”
Ancora una volta, dalle Americhe alla penisola, la cooperazione può rappresentare la
risposta, la speranza, il sogno.
TOSCANA
Turismo, la prima volta delle
coop al Travel Trade Italia
Ci sarà anche la Toscana quest’anno al Travel Trade Italia di Rimini, il workshop organizzato all’interno della TTG Incontri, la più
grande “piazza affari” del turismo, in programma dal 18 al 20 ottobre. Lo farà, con
11 cooperative sotto l’egida del Consorzio
Toscana Turismo e Cultura e in gran parte
aderenti a Legacoop Servizi Toscana, pronte
a presentare per la prima volta le loro offerte ai buyer in arrivo da 130 Paesi stranieri.
Le buone pratiche della sostenibilità turistica, unite alla forte attenzione alla socialità, alla didattica e alla valorizzazione della
cultura, sono le qualità con cui le cooperative del Granducato cercheranno di conquistare la kermesse, un appuntamento che
Imprese
Sondaggio
Territori
ogni anno richiama sulla riviera romagnola
50mila partecipanti, 2.400 aziende espositrici e 7mila presenze internazionali.
Da Firenze, partiranno alla volta di Rimini la
Cooperativa Archeologia, specializzata in restauro, didattica e gestione musei, la cooperativa FloraPromoTuscany, impegnata
nell’organizzazione di tour museali e taylor
made nel capoluogo toscano e in tutta la regione, e la Walden Viaggi, da anni impegnata
nel turismo sostenibile e nell’organizzazione
di viaggi a piedi in Italia e nel Mediterraneo.
Da Fucecchio, la cooperativa Ponteverde di
Ponte a Cappiano, che si occupa di educazione ambientale, e da Firenzuola la coop
Ospitale delle Rifiorenze, che gestisce il rifugio alpino Casa al Giogo, nel cuore del Mugello. La Costa risponde con la Co.Pi.sa,
cooperativa particolmente attiva nel settore
ricettivo (gestisce l’albergo e l’ostello ‘La
Sterpaia’ nel Parco di San Rossore) e con la
cooperativa Itinera di Livorno, che oltre a gestire servizi museali, organizza tour in battello nei canali della città labronica. Il sud
della regione sarà rappresentato dalla cooperativa Nuova Maremma di Gavorrano, il cui
‘piatto forte’ è l’ecoturismo e dalla coop Colline Metallifere di Massa Marittima, specializzata in servizi museali, attività didattiche,
itinerari e percorsi. L’Aretino ci sarà con la
coop ToscanadAppennino di Anghiari, che si
occupa della gestione e promozione di musei
e aree archeologiche e naturali protette della
Val Tiberina, e con la Coop.Beta di Arezzo,
impegnata nell’attività ricettiva e di ristorazione e didattica.
“Una grande soddisfazione partecipare al TTI
di Rimini per le coop toscane, che oggi, riunite nel Consorzio Toscana Turismo e Cultura,
hanno creato una rete di servizi di turismo
sostenibile che opera per la valorizzazione
del territorio”, commenta con soddisfazione
Manuela Mascherini di FloraPromoTuscany, cooperativa che ha curato l’organizzazione della “trasferta” romagnola.
“Un’occasione importante – aggiunge Fabiana Angiolini, presidente del Consorzio
TTC – per presentare la vasta gamma delle
offerte delle cooperative toscane, specializzate in settori diversi ma sempre accomunate dal rispetto dei valori della socialità, e
per illustrare l’attività del Consorzio, punto di
riferimento con i suoi servizi per le cooperative culturali e turistiche”.
Primo piano
Legacoop
16
TOSCANA
Cooperativeeinclusionelavorativa
con “Lav…Ora diversamente”
Una galleria creativa dedicata al ‘fare impresa facendo inclusione’, all’utilizzo del territorio come risorsa, per creare esempi di
crescita sociale. Con queste caratteristiche
torna a Firenze “Lav…Ora diversamente”,
l’iniziativa, promossa dall’Assessorato al Lavoro della Provincia di Firenze, si svolgerà a
Palazzo Medici Riccardi dal 18 al 21 ottobre (inaugurazione giovedì 18 ottobre alle
17.30, in Galleria).
“Lav…Ora diversamente” è il titolo della
manifestazione che ha l’ambizione di testimoniare alcuni esempi di ‘amore per il lavoro’, mettendo in mostra nuovi modelli di
produzione e d’impresa, ma anche valorizzando le diversità, quelle di chi ha un contratto precario, quelle di chi è giovane e
cerca un lavoro, quelle del donne e quelle di
chi ha abilità ‘altre’.
Nasce da questa consapevolezza la rassegna
“Lav…Ora diversamente” che torna per il secondo anno – dal 18 al 21 ottobre, a Palazzo
Medici Riccardi a Firenze - per parlare di lavoro e nuovi modelli di fare impresa. “In
mezzo a una crisi finanziaria epocale che sta
cambiando il mondo – dice l’Assessore al Lavoro Elisa Simoni – a cominciare proprio dal
mondo del lavoro, la diversità può diventare
un’opportunità che aiuta a individuare nuovi
modelli economici e d’impresa. E le opportunità ‘diverse’ finiscono inevitabilmente per
esaltare il valore dei soggetti considerati più
deboli dall’attuale mercato del lavoro: donne,
disabili, giovani, persone svantaggiate. Ecco,
con questa rassegna noi vogliamo semplicemente ricordare che il capitale umano, nella
sua immensa varietà, per una azienda è sempre la migliore risorsa”.
Nell’anno internazionale della Cooperazione
la Provincia di Firenze vuole offrire uno spaccato di uno dei più importanti settori del territorio fiorentino, attraverso l’allestimento di
spazi dedicati alla ristorazione e all’agricoltura sociale, alla crescita sostenibile, al riuso
e al turismo sociale.
Di questi e di altri argomenti si discuterà
anche in una tavola rotonda incentrata sul
tema “Impresa e tutela sociale al tempo della
crisi” (venerdì 19 ottobre, ore 10.00, Sale Fabiani): un confronto a cui parteciperanno, oltre
Settori
Territori
all’Assessore Elisa Simoni, Stefano Casini
Benvenuti, direttore Irpet, Angelo Migliarini (Presidente di Legacoop Servizi Toscana);
Paolo Maroso (Presidente di Federsolidarietà - Confcooperative Toscana); Fabrizio
Ronchi, (Presidente del Consorzio Evolve);
Gabriele Mecheri, (Presidente Cooperativa
Beta); Florio Faccendi (Presidente Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo). Le conclusioni saranno tratte da
Gianfranco Simoncini,Assessore regionale
alle Attività produttive, Lavoro e Formazione.
Il tema dei diversi modelli del lavoro viene ripreso idealmente da Nicola e Marco Costantino che presentano il loro libro (venerdì 19
ottobre, ore 17.30, Galleria) che, fin dal titolo
E se lavorassimo troppo? vuol ribaltare l’ottica
dello sfruttamento lavorativo come motore
della crescita. “Il progresso tecnologico e la
crescente globalizzazione dei mercati – affermano in sostanza i due autori – hanno provocato enormi aumenti di efficienza
produttiva, molto superiori all’incremento demografico, che non sempre hanno determinato un aumento del benessere degli
individui. La ‘mano invisibile’ del mercato
tende, paradossalmente, a trasformare lo sviluppo tecnologico in incremento dell’offerta
da una parte, e di disoccupazione dall’altra,
piuttosto che in tempo libero e qualità della
vita dei lavoratori”.
Tante e diverse le iniziative in programma nell’appuntamento fiorentino dedicato al lavoro.
La presentazione del progetto “LEaTher’S
WORK” (sabato 20 ottobre, ore 10.00, Galleria) realizzato dalla Cooperativa sociale onlus
Imprese
Sondaggio
Territori
Ma.Gi, in collaborazione con l’azienda leader
nel settore della pelletteria di alto livello di
Montelupo Martini Group e con il sostegno
della Provincia di Firenze. ‘Proprio a Firenze
prende avvio una nuova visione, più etica e
inclusiva, del comparto moda – dice l’Assessore Simoni - grazie ad un accordo pubblicoprivato nasce un laboratorio di formazione,
orientamento e avviamento al lavoro pensato
per offrire maggiori opportunità a lavoratori e
lavoratrici disabili o svantaggiati, che hanno
così una occasione in più per imparare una
professione legata al mondo della moda, un
comparto tuttora in espansione nonostante la
crisi economica globale’.
Non solo tavole rotonde o dibattiti, ma anche
spettacoli: sabato pomeriggio (ore 17.00,
Cortile dei Muli) la messa in scena di “Senza
padrone, frammenti narrativi sull’impresa a
proprietà collettiva”. Una produzione artistica,
a metà strada tra concerto, performance e
teatro di prosa, sulla storia del mondo cooperativo, scritta e diretta da Giampiero Bigazzi. E domenica pomeriggio 21 ottobre, in
Galleria, laboratori e animazioni per bambini.
Dati - Secondo dati regionali, l’universo cooperativo toscano nel marzo 2011 contava
4.643 cooperative iscritte all’albo, il 93,7%
delle quali a mutualità prevalente ed il 6,1%
di altro tipo. Nonostante la fase congiunturale
critica, anche nel 2010, secondo i dati del Registro Imprese, è stata rilevata un’espansione
del 2,1%, a fronte del +0,3% calcolato sul
totale imprese. Nel 2010 si è rilevata anche
la crescita (+3,7%) dei lavoratori dipendenti.
Info - Tutti i giorni dalle 10 alle 19.30, a ingresso libero, nella Galleria delle Carrozze di
Palazzo Medici Riccardi (Via Cavour 5 o Via
de’Ginori 12) una bella mostra/allestimento
ad ingresso libero a cura delle cooperative locali per presentare, tramite immagini e parole, i temi del lavoro inclusivo, dell’agricoltura
sociale, della ristorazione “etica” e del turismo
sociale.
Tutti gli eventi di “Lav…ora diversamente”
sono a ingresso libero.
Info su www.provincia.fi.it.
TOSCANA
Tavola rotonda “Cooperazione, un
modello che fa bene al Paese”
Domenica 28 ottobre, dalle 9.30 alle
13.30, nell’ambito della giornata di chiu-
Primo piano
Legacoop
17
sura del “1° Festival dei trasporti”, ospitato
al Teatro Obihall di Firenze dal 26 ottobre,
tavola rotonda, sul tema “2012, anno internazionale della cooperazione, un modello
che fa bene al Paese”.
Partecipano:
- Enrico Rossi, Presidente Regione Toscana
- Alessio Gramolati, Cgil Toscana
- Turiddo Campaini, Presidente Unicoop
Firenze
- Leonardo Cianchi, presidente Cft, Cooperativa facchinaggio e trasporto
- Fabrizio Frizzi, presidente Cooplat
Introduce Alessandro Carmignani, segretario generale Filt Cgil Firenze
A seguire, alle 21.30, concerto dei Big One,
cover band Pink Floyd.
LAZIO
SPQL,alvialapromozionedelleproduzioni del Lazio nel circuito Coop
Vini DOC e IGT, prodotti da forno, conserve,
olio. E ancora formaggi, salumi, ortaggi,
dolci tipici. Sono circa un centinaio i prodotti agroalimentari che nel più ampio quadro della campagna promozionale “S.P.Q.L.
– Solo Prodotti di Qualità Laziale”, sono
stati selezionati grazie ad un protocollo d’intesa siglato tra Unioncamere Lazio e Legacoop Lazio per la valorizzazione dei prodotti
regionali nella grande distribuzione.
Da giovedì 11 ottobre, per tre settimane di
seguito, questi prodotti tipici saranno reperibili in ben 34 punti vendita Coop – Unicoop Tirreno del Lazio (province di Roma,
Viterbo, Latina).
I produttori sono stati selezionati nell’ambito di un progetto congiunto Unicoop Tirreno- Unioncamere Lazio unitamente alla
Camera di Commercio di Roma.
“L’iniziativa – spiega Massimo Pelosi dell’
Associazione cooperative Consumatori Distretto Tirrenico - rientra nell’ambito del
Protocollo d’Intesa firmato da Unioncamere
Lazio e Legacoop Lazio, per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici re-
Settori
Territori
gionali che rispondano ai requisiti di qualità, consumo, territorialità da promuovere
al fine di completare e migliorare l’assortimento dei prodotti Lazio di qualità all’ interno dei canali di vendita. Più di 70 aziende
romane e laziali hanno manifestato il proprio interesse a partecipare al progetto e le
aziende selezionate sono state scelte tenendo conto dei criteri standard di qualità,
sicurezza, capacità produttiva e distributiva,
oltre alle caratteristiche di tipicità e genuinità delle produzioni. Si tratta di un’opportunità unica per le imprese del territorio e
per i loro prodotti di qualità che si ancorano
alla tradizione culinaria laziale con elevati
contenuti di valore, capaci di rispondere alle
richieste di consumo che sempre più si richiamano alla qualità e al territorio di provenienza”.
Legacoop Risorse, iniziative
d’interesse per le cooperative
Vi segnaliamo le seguenti iniziative promosse da Sviluppo Lazio, Agenzia Regionale per gli investimenti e lo sviluppo.
Ecco le novità in programma:
1.Tecnopolo Tiburtino Business Matching
Day 2012 Tecnopolo e BIC Lazio promuovono la terza edizione di Tecnopolo Tiburtino Business Matching Day nel corso del
quale saranno organizzati incontri b2b tra
le imprese e gli enti all’interno del Parco
Tecnologico. Un evento che si ripete per il
terzo anno consecutivo con l’obiettivo di
dare alle start up laziali l’opportunità di farsi
conoscere, scambiare esperienze, condividere progetti, stringere accordi e concludere collaborazioni.
2. La Regione Lazio lancia i primi bandi rivolti agli enti pubblici e alle Pmi locali per lo
sviluppo di progetti e servizi a partire dagli
“Open Data”, le informazioni e i dati che
possono essere riutilizzati, pubblicati e manipolati liberamente da tutti.
Imprese
Sondaggio
Territori
BASILICATA
Sviluppo, divari e divisione
internazionale del lavoro
«La cooperazione è come un fiume carsico:
ogni tanto torna in superficie». Mauro Giordani, presidente della Fondazione Ivano Barberini, ha voluto così rispondere
all’interrogativo del convegno “Sviluppo, divari e divisione internazionale del lavoro: il
compito della cooperazione. Esiste un modello cooperativo nell’era della finanza e dell’economia immateriale?”, organizzato dalla
Fondazione Basilicatafuturo a Matera il 12
ottobre, che nell’ambito di una serie di eventi
sulla figura di Enrico Berlinguer ha voluto dedicare un’intera giornata alla cooperazione.
Non a caso questo fiume riemerge soprattutto nei periodi di crisi, quando il sistema di
una finanza selvaggia mostra tutte le sue
crepe e occorre spogliarsi da facili illusioni
per recuperare quei valori di lavoro e partecipazione che la cooperazione, meglio delle
altre forme d’impresa, sa esprimere. È infatti
dimostrato, continua Giordani, che «nel
medio/lungo periodo l’impresa cooperativa
sopravvive all’impresa di profitto», come ricorderà nel suo intervento anche il presidente di Legacoop Basilicata, Paolo
Laguardia, parlando di quegli “anticorpi”
che la cooperazione, con i suoi 150 anni di
storia, ha saputo sviluppare. «Purché – è ancora Giordani a sottolinearlo – non ceda alla
tentazione dell’omologazione, conservi i suoi
tratti distintivi e continui a porsi come impresa del territorio vicina ai propri soci». In
un periodo in cui i cittadini hanno delegato
troppo (oggi più che mai la cronaca ne descrive, impietosa, le conseguenze...), finendo
col deresponsabilizzarsi, «la cooperazione
può imporsi perché, al contrario, rende protagonisti i soci in nome di un interesse comune da perseguire: li fa riappropriare dei
propri interessi e del proprio destino». Superati, con l’Alleanza delle Cooperative Italiane,
Primo piano
Legacoop
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gli steccati ideologici, forte del milione e
mezzo di occupati che oggi impegna in tutta
la Penisola, la cooperazione è un modello
laddove riesce ad essere risolutrice di bisogni. Nella dimensione del welfare se ne riscontra un’interpretazione pura ed evidente;
ma anche nell’agricoltura e negli altri settori
la cooperazione ricopre analoga funzione,
assurgendo altresì a modello per i giovani
che intendono aggregarsi in start-up di progettazione (di lì a poco il professor Sergio Vellante,
ordinario
di
Ingegneria
economico-gestionale alla Seconda università di Napoli, parlerà di cooperazione come
condivisione dei saperi nell’epoca dell’economia della conoscenza).
La cornice di Palazzo Lanfranchi che ospita
il convegno presenta, alle sue pareti, una
splendida mostra fotografica che ripercorre
la storia umana e politica di Enrico Berlunguer. Mauro Giordani ricorda il concetto “austerità”, mitigandolo in “sobrietà”: una stella
polare che le cooperative, per le intrinseche
caratteristiche e per essere sempre d’esempio, non devono mai smettere di inseguire.
Il consigliere regionale Vincenzo Santochirico recupera i termini “solidarietà” e “internazionalità”, altre parole chiave della
visione politica di Berlinguer. «Quando i limiti
di un certo tipo di sviluppo sono evidenti –
concorda Santochirico – emergono i germi
di un nuovo modo di pensare: qui c’è lo spazio per la cooperazione».
«Bisogna recuperare la Politica, ritornare a
parlare di qualità», ricorda Paolo Laguardia,
presidente di Legacoop Basilicata. L’associazione, con una serie di iniziative sul territorio, ha da un lato aperto un canale di
confronto diretto con i Comuni, i suoi primi
interlocutori che in questa fase hanno bisogno di essere affiancati per riuscire a soddisfare i bisogni della comunità; dall’altro,
mediante processi aggregativi con altre organizzazioni imprenditoriali, sta partecipando
alle discussioni su questioni importanti (su
tutte, lo sfruttamento delle risorse energetiche) e contribuendo a portare nell’agenda
politica grandi temi, come quello di nuova riforma agraria regionale. «Occorre creare
nuovi linee guida, nuovi parametri di sviluppo»; cambiare la cornice, insomma, per
dipingere un nuovo quadro socio-economico
in Basilicata come nel resto del Paese.
Settori
Territori
PUGLIA
Legacoop, bene sentenza cassazionesufalsecooperativeeditoriali
Pubblichiamo una nota del responsabile Ufficio Legislazione e Lavoro di Legacoop Puglia, Massimiliano Maggio, in merito ad
una sentenza della Cassazione Penale (II
Sezione, n. 35999 del 6.7.2012, depositata lo scorso 20 settembre), sull’erogazione dei contributi pubblici a società
cooperative definite “scatole vuote”. Per Legacoop Puglia si tratta di una giusta sentenza in favore della buona cooperazione.
Una sentenza molto interessante
Rischia di diventare un importante spartiacque in merito all’annoso dibattito sui finanziamenti pubblici alle testate editoriali,
l’esemplare sentenza della Cassazione Penale (II Sezione, n. 35999 del 6.7.2012, depositata lo scorso 20 settembre) che ha, di
fatto, sancito la natura di reato di “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubbliche” ex art. 640 bis c.p., di tutte
quelle costituzioni di società cooperative (fittizie o “scatole vuote”, mutuando il termine
dei giudici di Piazza Cavour) finalizzate
esclusivamente all’ottenimento dei finanziamenti statali previsti dall’art. 3, comma
2 bis della legge n. 250 del 1990.
Ricordiamo che la norma in oggetto disciplina la possibilità di ottenere contributi
pubblici da parte di imprese editrici di giornali quotidiani, la cui maggioranza del capitale sia detenuta da cooperative, fondazioni
o enti morali non aventi scopo di lucro.
Nel caso regolato dalla sentenza in commento, la Suprema Corte, dopo aver verificato l’artificiosità della società cooperativa
(attraverso una serie di indici presuntivi, tra
cui il fatto che i soci non hanno mai rischiato capitale proprio, nonché che gli
stessi non avevano competenze in ambito
giornalistico-editoriale e che la maggior
parte del lavoro editoriale fosse svolto da
persone non socie, contrattualizzate di volta
in volta), costituita strumentalmente dopo
solo due mesi dall’entrata in vigore del
comma 2 bis citato (7 marzo 2001), ha
condannato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ex art.
640 bis del codice penale (oltre dichiarando l’illecito amministrativo ai sensi del
D. Lgs. n. 231/2001 della società falsa-
Imprese
Sondaggio
Territori
mente controllata dalla cooperativa), diverse
persone coinvolte negli artifici contabili e finanziari che hanno dato avvio a questa pratica, purtroppo ancora frequente su tutto il
territorio nazionale, volta esclusivamente all’ottenimento dei finanziamenti in questione.
Legacoop Puglia si augura che la pronuncia
in questione serva a sferrare un duro colpo
alla falsa cooperazione in ambito giornalistico, editoriale e non solo.
PUGLIA
I 20 anni del Gruppo Granlatte
Granarolo nella regione
Il Gruppo Granlatte Granarolo è, ad oggi,
una grande realtà che, in controtendenza
con il diffuso processo di delocalizzazione,
sceglie di investire in Puglia, sulla manodopera, sul management e sui prodotti pugliesi. Granlatte Granarolo è il maggiore
operatore nel settore agroalimentare regionale e ha scelto proprio il comune del suo
stabilimento, Gioia del Colle, per festeggiare
il suo primo ventennio in Puglia.
Nel Palazzo della città gioiese, in piazza
Margherita di Savoia, il 16 ottobre 2012,
alla presenza del presidente del Gruppo
Gianpiero Calzolari, una platea gremita
di soci cooperatori, giornalisti, operatori del
settore ha partecipato ad un evento importante. Non solo per la città di Gioia di Colle,
ma per tutta la Puglia, in cui il settore
agroalimentare ha un ruolo di primo piano
sullo scenario nazionale. Il Gruppo Granlatte
Granarolo vanta numeri importanti: 250
soci allevatori che conferiscono il loro latte
nello stabilimento d’avanguardia di Gioia del
Colle; 300.000 litri di latte al giorno prodotti
a Gioia del Colle a marchio Granarolo e «La
Perla»; 82 persone che lavorano tra lo stabilimento e la piattaforma logistica; 200
Primo piano
Legacoop
19
persone che costituiscono l’indotto, tra trasportatori di latte dalle stalle allo stabilimento e distributori.
Tra gli ospiti relatori, sono intervenuti il vice
presidente Legacoop Agroalimentare, Angelo Petruzzella, la vice presidente della
regione Puglia, Loredana Capone, l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Dario Stefàno, il presidente della
Commissione agricoltura e sviluppo rurale
del Parlamento europeo, Paolo De Castro
e il sindaco di Gioia del Colle, Sergio
Povia.
Una festa, dunque, ma anche un momento
di confronto per parlare di agroalimentare
a livello regionale e rispetto alle scelte intraprese in sede europea. La Puglia rappresenta circa il 6,6% del valore aggiunto
del comparto agroalimentare italiano e il
20,7% di quello del Mezzogiorno. Ma, considerando la grave crisi economica congiunturale, è emerso il bisogno di una
maggiore valorizzazione dei prodotti, della
necessità di fare sistema e di favorire l’internazionalizzazione delle nostre imprese
per aumentare, altresì, i consumi. “Sono i
temi con cui la Regione lancia la sfida – ha
sottolineato la Capone – insieme al presidente di una grande realtà punto di riferimento per l’economia pugliese, perché
valorizza le tipicità locali e non decide di
produrre altrove ove i costi sarebbero inferiori. Con Granarolo vogliamo condividere
un metodo e un percorso”.
Se per la Capone l’internazionalizzazione è
una delle sfide da affrontare, per il vice presidente Legacoop Agroalimentare Petruzzella, tale tema è considerato un vero e
proprio problema per le imprese del settore.
“Perdiamo sempre più terreno sui mercati
internazionali, su quello che è l’unico reale
sbocco per le nostre grandi produzioni agricole: ortofrutta, vino, olio, i formaggi, per citare i più significativi. E non c’è «made in
italy» che regga, per essere chiari”. Ci sono
difficoltà oggettive da parte del sistema
agroalimentare italiano. “Come affrontare la
sfida internazionale? Sicuramente con
strutture produttive più grandi – sottolinea
Petruzzella -, che mettano insieme importanti quantità di prodotto, risorse per affrontare una sfida difficilissima”. C’è
bisogno, quindi, di aggregazione. Ma, incalza il vice presidente, “abbiamo anche
grandi problemi nel mercato interno: si riducono i consumi; la quota della spesa de-
Settori
Territori
stinata ai prodotti agroalimentari è sempre
più piccola; il margine tra prezzi al consumo
(sempre più bassi per una concorrenza
spietata e per precisi orientamenti del consumatore) e i costi di produzione (quelli che
sostengono le aziende agricole ) si fa sempre più piccolo”. E’ necessario, aggiunge,
intervenire sui prezzi al consumo e sui costi
di produzione, con lo strumento “indispensabile dell’aggregazione”.
“Noi centrali cooperative, Legacoop, Confcooperative, Agci, abbiamo avviato un processo di unificazione per sostenere e dare
più forza a questo processo di innovazione
e rilancio del sistema cooperativo. Per far
nascere grandi campioni nazionali, creando
aggregazioni funzionali delle tante realtà
produttive sparse sul nostro territorio, da
nord a sud, che da sole non ce la fanno e
non ce la potranno mai fare”. La storia di
Granarolo è un valido esempio di aggregazione leader nel suo settore, che può fare
da catalizzatore per altre aggregazioni nazionali.
Per Legacoop Agroalimentare, come per
l’Aci, c’è bisogno di avanzare, ma serve
l’azione politica regionale come quella comunitaria. Di qui la domanda rivolta al presidente De Castro: “Se l’aggregazione è uno
degli strumenti principali per la nostra sfida,
come può la nuova Politica Agricola Comune (Pac) agevolare questo processo?”
Per De Castro “c’è attenzione verso il settore dell’agroalimentare e il potenziale protagonismo pugliese per accrescere il
mercato internazionale. La politica europea
rappresenta un importante sostegno allo
sviluppo e alla crescita delle nostre imprese. Al di là di vincoli imposti esiste, comunque, un dato importante: nel settore
agricolo l’Europa ogni anno dà all’Italia circa
6 miliardi di euro di sostegno, fra aiuti diretti
e aiuti per lo sviluppo rurale, che si traducono, a livello regionale, in Piano di sviluppo
rurale (Psr)”.
Nel suo intervento Angelo Petruzzella cita le
Organizzazioni di Produttori (OP), strumento
che “la Comunità Europea ha messo in
campo e sostiene e incentiva da oltre trent’anni”. Ma che “in Italia non si è riuscito ad
utilizzare a pieno. Proprio in un Paese che
ne ha più bisogno”.
Le OP si sono trasformate “da strumento di
aggregazione in carrozzoni burocratici e
non di prodotto”. Di qui la richiesta al Parlamento europeo perché si facciano “scelte
Imprese
Sondaggio
Territori
chiare su questo strumento, che non lascino dubbi ad interpretazioni, dicendo
chiaramente che le OP sono solo quelle che
organizzano il prodotto, con precisi vincoli
di conferimento da parte delle aziende associate”. Ma serve l’impegno di tutti, ha
concluso Petruzzella, “perché le OP diventino strumento privilegiato della politica
agricola nazionale e regionale”. Con un
prossimo PSR che diventi “una svolta per
tutti”.
PUGLIA
La Provincia di Taranto
“C.O.N.C.I.L.I.A.”
In tema di conciliazione lavoro e vita privata
per le donne, la Puglia è in fermento. Come
anche la provincia di Taranto che sta facendo molto per tutelare le fasce più deboli.
Il seminario sul progetto
«C.O.N.C.I.L.I.A.», organizzato nella città tarantina l’8 ottobre, è stato
un’utile occasione per
parlare dell’impegno di
tre cooperative sociali
aderenti a Legacoop Puglia che, in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità e Politiche di Genere della Legacoop
Regionale, hanno dato vita ad un “Patto Sociale di Genere” (finanziato dalla Regione
Puglia) . Obiettivo del progetto: monitorare
, informare e formare per eliminare, nel
mondo lavorativo, qualsiasi barriera, rendendo democratico l’accesso al mondo del
lavoro senza discriminazioni di genere. Il
fine ultimo riguarda la costituzione di un
“Tavolo Permanente di Partenariato sulle
Politiche di Genere della provincia di Taranto”. A Bari, invece, è Legacoop Puglia,
con la sua commissione Pari Opportunità,
ad essere capofila del progetto sul “Patto
sociale di genere” cittadino
Il “Patto sociale di genere della Provincia di
Taranto” è promosso dalle cooperative pugliesi «Il Girasole» ed « Eureka», che si occupano dell’inserimento lavorativo di
persone svantaggiate, e «Spazi Nuovi», specializzata nella fornitura di servizi per la riabilitazione psichiatrica. “Si tratta di tre realtà
– ha spiegato la direttora della cooperativa
«Spazi Nuovi», Antonella Caldarulo, in-
Primo piano
Legacoop
20
tervenuta per spiegare il progetto – che
provano ad attivare meccanismi di collaborazione con consulenti e sindacati per monitorare e focalizzare richieste mirate delle
donne lavoratrici e capire i punti di criticità
che riguardano la conciliazione. Con l’obiettivo finale di trovare soluzioni di flessibilità
che tengano conto delle loro richieste”.
Insieme alla direttora Caldarulo, sono intervenute alla giornata seminariale, come relatrici, la presidente della Commissione Pari
Opportunità e Politiche di Genere di Legacoop Puglia, Flora Colamussi, che ha
spiegato il lavoro svolto sino ad oggi a Bari
e in Puglia, in materia di politiche di genere,
e la consigliera per le Pari opportunità della
provincia tarantina, Barbara Gambillara,
promotrice del progetto «C.O.N.C.I.L.I.A.».
“Il nostro impegno – ha sottolineato la Colamussi – è stato ed è quello di promuovere politiche di parità in Puglia e nella
cooperazione pugliese”. La Commissione,
insieme a Legacoop Puglia, è al lavoro per
implementare i percorsi di abbattimento
degli ostacoli alla segregazione verticale per
esempio attraverso l’impegno a promuovere l’acquisizione delle quote rosa nei
c.d.a delle cooperative, trasferendo, di fatto,
a queste ultime, quanto decretato dal Congresso regionale del febbraio 2011: l’inammissibilità di una quota di genere inferiore
al 30% negli organi dirigenti della Associazione Regionale. La Commissione, inoltre,
ha promosso la sottoscrizione della Carta
per le Pari Opportunità e sostenuto la raccolta firma per la modifica della Legge Elettorale Regionale in favore dell’introduzione
della “Doppia preferenza” nella elezione del
consiglio regionale.
A Taranto, come nel resto della Puglia, “c’è
tutto l’impegno per migliorare i servizi a favore delle donne lavoratrici.
Dal seminario è emerso, infatti, la necessità
di tutelare e il lavoro femminile, non solo per
motivi etici ma perché requisito imprescindibile di una società vivibile. “Ogni 100 posti
creati per le donne – ha specificato Flora
Colamussi – si crea uno sviluppo economico anche attraverso la conseguente
creazione di 15 nuovi posti di lavoro. Si crea
economia sostenibile perché molta parte di
quel 15% di indotto creato dall’incremento
occupazionale di genere, si sviluppa in servizi non delocalizzabili, ad elevato impiego di
manodopera e a basso tasso di mobilità territoriale che consente il bilanciamento vita
Settori
Territori
lavoro delle donne e degli uomini. ”. Dunque
lavoro femminile come sinonimo di crescita
economica, solidale e sostenibile.
I patti sociali di genere in Puglia costituiscono azioni concrete per promuovere il lavoro femminile e l’accesso democratico
occupazionale. Anche l’impegno per modificare le condizioni contrattuali e definire
una contrattazione di II livello è un’altra dimostrazione reale perché sia realizzato un
contratto con modifiche precise determinate dalle esigenze di conciliazione e finalizzato alla creazione di benessere sociale.
BOLOGNA
Nasce l’Alleanza delle Cooperative
Italiane, prima realtà territoriale
Nasce l’Alleanza delle Cooperative Italiane a
Bologna, strumento di rappresentanza delle
cooperative bolognesi con circa 600 imprese associate, oltre un milione e 400 mila
soci cooperatori, per una valore della produzione al 2011 di 16 miliardi di euro e
circa 70.000 occupati complessivi.
Con la firma del documento istitutivo, in sintonia con il percorso iniziato più di un anno
e mezzo fa a livello nazionale, Agci Bologna,
Confcooperative Bologna e Legacoop Bologna danno vita ad un coordinamento provinciale.
Bologna, uno dei territori dove la cooperazione è maggiormente radicata, è la prima
realtà locale a dare vita all’Alleanza delle
Cooperative che ha, tra i suoi obiettivi,
quello di semplificare e rinnovare la rappresentanza del mondo cooperativo, dando
il giusto rilievo al peso ed al ruolo delle imprese cooperative a livello cittadino e nazionale.
Attraverso l’Alleanza delle Cooperative Italiane, le tre centrali cooperative coordineranno la loro azione nei confronti di tutti gli
interlocutori istituzionali e sindacali del territorio metropolitano bolognese e speri-
Imprese
Sondaggio
Territori
menteranno forme di integrazione sia nell’assistenza sindacale sia nell’erogazione di
servizi alle cooperative associate.
“Dando merito al coraggio e alla generosità
dei nostri vertici nazionali, facciamo oggi a
Bologna un passo avanti importante verso
l’unità del movimento cooperativo - dichiara
Gianpiero Calzolari, Presidente di Legacoop Bologna - per offrire alle nostre imprese
una rappresentanza forte, efficace e sempre
più adeguata ai tempi. Veniamo da storie diverse - prosegue Calzolari - ma quella separazione che appartiene alla nostra gloriosa
storia del ‘900, oggi non ha riscontro in una
realtà dove le imprese cooperative collaborano ormai da anni in tutti i settori indipendentemente dalla centrale di appartenenza,
e vivono le medesime difficoltà di fronte alla
crisi. Con questo passaggio, noi oggi scegliamo i valori universali della cooperazione e
la necessità di tutelare al meglio gli interessi
delle cooperative, che hanno sempre più bisogno di servizi efficienti per continuare a crescere, creare lavoro e ricchezza sul territorio”.
L’Alleanza delle cooperative bolognesi nasce
come coordinamento stabile a composizione
paritetica fra le tre centrali senza strutture
permanenti e costi fissi. Il Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Bolognesi, nominato
tra i presidenti delle tre Associazioni, durerà in
carica un anno e potrà essere riconfermato e
sarà affiancato, come copresidenti, dai due
presidenti delle altre Associazioni. Il Comitato
esecutivo sarà formato, oltre che dal presidente e dai copresidenti, da 39 membri (13
per ciascuna Associazione) e avrà il compito
di fissare gli orientamenti e le strategie generali dell’Alleanza. L’Ufficio di presidenza sarà
composto, invece oltre che dal Presidente e
dai copresidenti, da due membri designati
dalle rispettive Associazioni e avrà il compito
di aggiornare l’agenda dei temi e delle iniziative comuni e definirne le priorità.
In sede di primo insediamento l’incarico di
Presidente è stato assegnato a Gianpiero Calzolari, mentre Luigi Marino e Massimo
Mota saranno copresidenti.
“Il fatto che la prima Alleanza territoriale nasca
a Bologna, dove la cooperazione è storicamente forte e radicata - afferma Luigi Marino
Presidente di Confcooperative e Presidente
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane - è un
segnale del fatto che le cooperative fanno sul
serio, credono nel percorso verso l’unificazione iniziato a livello nazionale nel gennaio
2011. Da Bologna oggi parte un messaggio
Primo piano
Legacoop
21
innovatore di portata ampia, rivolto ai settori e
ai territori dove il percorso è in procinto di avviarsi”.
“Il coordinamento del mondo cooperativo precisa Massimo Mota, Presidente di AGCI
provinciale - è un messaggio importante al
Paese e alla città di Bologna; di fronte ad una
crisi tanto drammatica anche la rappresentanza deve fare sistema e ricercare le maggiori sinergie possibili”.
IMOLA
Sergio Prati presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane
Sulla base della nascita dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane e in coerenza e all’interno
del percorso individuato a livello nazionale e
regionale, le Associazioni Cooperative Agci
Bologna, Confcooperative Bologna – Circondario Imolese e Legacoop Imola, hanno avviato un confronto e il 12 ottobre hanno
costituito l’Alleanza delle Cooperative Italiane
Imola.
Questo è stato possibile partendo dai positivi
e consolidati rapporti in essere da quasi venti
anni a livello del territorio fra Confcooperative
Bologna – Circondario Imolese e Legacoop
Imola, ulteriormente accentuati nel corso di
questo anno con la nascita del Coordinamento delle Cooperative Imolesi, la promozione degli eventi legati al 2012 Anno
Internazionale delle Cooperative, con particolare riferimento a “Tempo di Cooperazione –
7 settimane per 7 principi” e dalla disponibilità a procedere anche di Agci Bologna.
Il percorso individuato e condiviso dalle tre
Associazioni ha portato:
alla approvazione da parte dei rispettivi Organi di un documento istitutivo dell’Alleanza
delle Cooperative Italiane Imola;
alla nomina dei componenti il Comitato Direttivo e l’Ufficio di Presidenza (organi della Alleanza);
Settori
Territori
alla istituzione dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane Imola ed all’avvio della propria attività,
attraverso gli organi previsti dal documento
istitutivo;
alla riunione del Comitato Direttivo, che in
data 05.10 u.s. ha deliberato su quanto di
sua competenza ed in particolare ha nominato il Presidente.
Si è trattato di un percorso, in questa ultima
fase, abbastanza ravvicinato nei tempi, ma
che si é riusciti a condividerlo, definirlo e realizzarlo in tutti i suoi aspetti.
Questo ulteriore passaggio, segna di fatto la
conclusione della breve ma intensa fase che
ha visto la nascita e la operatività del Coordinamento delle Cooperative Imolesi, per arrivare alla istituzione dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane Imola.
Naturalmente si continuerà a seguire, sostenere e favorire, in accordo con i rispettivi livelli
Associativi Nazionali e Regionali, il percorso
individuato a livello dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Pertanto l’Alleanza delle Cooperative Italiane
Imola si ritiene che dovrà rappresentare una
fase certamente importante, concreta e funzionale alle esigenze delle nostre aderenti, ma
ancora intermedia, rispetto all’obiettivo finale,
da perseguire in tempi ravvicinati, che dovrà
essere la nascita dell’unica associazione di
rappresentanza di tutta la cooperazione.
(Un richiamo al percorso definito a livello nazionale: 2011 nascita dell’Alleanza delle Cooperative Italiane con la nomina del Portavoce;
2012 ulteriore passaggio in avanti e nomina
del Presidente dell’Alleanza; 2012 nascita dei
coordinamenti settoriali; 2013 nascita dei coordinamenti territoriali; fine 2012 inizio 2013
costituzione della Federazione fra le tre Associazioni Nazionali; 201… nascita dell’unica
associazione di rappresentanza).
Comitato Direttivo:
Baroncini Rino, Benni Raffaele, Bettini
Giovanni, Bolognesi Stefano, Dal Pozzo
Luca, Donati Maria, Gollini Carlo Alberto,
Mazzanti Raffaele, Mota Massimo, Olivieri Domenico, Prati Sergio, Tattini Roberta, Tubertini Giuseppe
Ufficio di Presidenza:
Bettini Giovanni, Linzarini Rita, Manzoni
Matteo, Mota Massimo, Olivieri Domenico, Prati Sergio, Tubertini Giuseppe.
Presidente Prati Sergio
Copresidenti Bettini Giovanni e Mota
Massimo
Imprese
Sondaggio
Territori
IMOLA
Il 23 ottobre “Giornata della
Promozione Cooperativa”
La “Giornata della Promozione Cooperativa”
promossa da Legacoop, si svolgerà il 23 ottobre, dalle ore 10.00 alle 12.30, presso la
Sala Assemblee Cooperativa Sacmi di Imola
(Via Provinciale Selice, 17/A – Imola).
Nel 2012 Anno Internazionale delle Cooperative un’occasione per promuovere il valore
sociale dei principi cooperativi, per far conoscere agli studenti alcune interessanti esperienze di cooperazione, per valorizzare talenti
e le idee di tanti giovani studenti possibili futuri cooperatori, per presentare alle scuole del
Circondario Imolese la XII Edizione del Concorso “Experiment inventa una cooperativa”
Programma
10.00 Inizio lavori
Saluto Daniele Manca, Sindaco di Imola e
Presidente Nuovo Circondario
Introduce: Rita Linzarini, Funzionario Legacoop Imola – Responsabile progetto
Proiezione video
ICA – International Cooperative Alliance
– International Year of Cooperatives –
Video Clip 2012
Experiment inventa una cooperativa
Le ragazze ed i ragazzi premiati nella XI
edizione di “Experiment” presentano i loro
progetti
Interviene Stefania Marcone, Responsabile
Ufficio relazioni Internazionali Legacoop
Lancio della XII edizione “Experiment”
Patrizia Andreani, Consulente in creazioni d’impresa e business plan
Conclusioni Domenico Olivieri, Presidente Cooperativa Sacmi e Vice Presidente Legacoop Imola
Conduce Andrea Barbi.
Il 26 ottobre presentazione del
DVD “Diventare grandi”
Venerdì 26 ottobre, alle ore 16.30, presso la
camera di Commercio di Imola (Viale Rivalta, 6), sarà presentato e proiettato il DVD
“Diventare grandi. Scegliere la scuola –
Pensare al futuro” progetto sperimentale di
orientamento scolastico nella scuola secondaria di primo grado.
Interverranno:
Primo piano
Legacoop
22
Marco Gasparri, Presidente Unindustria
Bologna Delegazione Imolese
Sergio Prati, Presidente Legacoop Imola
Daniele Manca, Sindaco di Imola e Presidente del Nuovo Circondario Imolese
Vanna Verzelli, Vice Presidente del Nuovo
Circondario Imolese con deleghe ai servizi
educativi ed istruzione.
RAVENNA
Lamanifestazionedisabato13“èdiretta verso un obiettivo sbagliato”
Pubblichiamo, di seguito, il testo di un comunicato diffuso da Legacoop Ravenna in
vista della manifestazione indetta il 13 ottobre dal movimento “No Tav” per protestare contro la partecipazione di CMC ai
lavori per l’alta velocità.
“Legacoop RAVENNA ritiene che la manifestazione del movimento ‘No Tav’ che si terrà
sabato 13 ottobre per protestare contro la
partecipazione della Cmc alla realizzazione
della linea ad alta velocità Torino-Lione sia
diretta verso un obiettivo sbagliato. Le ragioni sono molte. La prima, che va chiarita,
è che Cmc è in regola con la legge, essendosi aggiudicata una gara di appalto a cui
ha partecipato in competizione con altre imprese del settore. Inoltre l’appalto in questione è uno dei tanti per la realizzazione di
una grande opera infrastrutturale, indispensabile per modernizzare la rete della
mobilità europea, la cui realizzazione è stata
discussa, ponderata, analizzata e quindi approvata dal Governo e in seguito dalla maggioranza dei comuni piemontesi.
La Cmc, come ogni altra impresa – ancora
di più in questo momento di grave crisi –
ha come priorità la ricerca di lavori per assicurare ai propri soci, ai propri dipendenti
Settori
Territori
lavoro e reddito. È una grande responsabilità che Cmc da sempre interpreta con trasparenza e spirito cooperativo. Quello
stesso spirito cooperativo che mette al centro dell’attività di una cooperativa, e Cmc è
coerente a questo principio da 110 anni, la
democrazia aziendale, la partecipazione dei
soci e dei lavoratori alle decisioni. Sono alcuni tra i valori di Legacoop e del movimento cooperativo, insieme alla solidarietà
e alla mutualità: per i cooperatori le scelte
economiche non sono mai disgiunte da
quelle etiche.
Il presidente di Legacoop, Elio Gasperoni,
commentando la manifestazione di sabato,
tra i motivi di preoccupazione sottolinea «la
nascita e la crescita nel Paese di un clima
ostile nei confronti delle imprese. Un clima
che le difficoltà provocate dalla crisi economica rendono ancora più preoccupante.
Anzi, proprio in quest’ottica, diventa ancora
più importante che le nostre imprese sane,
e Cmc è una di queste, possano lavorare,
produrre occupazione e, quindi, ricchezza e
benessere».
Legacoop ritiene che il diritto al dissenso
sia una delle basi della democrazia: ma è
altrettanto importante rispettare le decisioni
prese dalle comunità locali e dalle istituzioni
in modo democratico. Inoltre, il diritto a dissentire non si può trasformare in un attacco
diretto a un’azienda moderna, innovativa,
che sa fare bene il proprio lavoro, come dimostrano gli appalti a cui partecipa in tutto
il mondo. Un’azienda che merita rispetto
non fosse altro perché è un grande patrimonio di e per Ravenna, dove da più di
cento anni opera come indiscussa protagonista dell’economia e della società”.
MODENA
Sabato 20 ottobre evento
conclusivo di Bellacoopia
L’evento conclusivo di Bellacoopia, concorso
per la diffusione dell’impresa cooperativa
nelle scuole 6a edizione, si svolgerà sabato
20 ottobre ore 10.15, presso il Museo Casa
Enzo Ferrari (Via Paolo Ferrari, 85 – Modena)
Unire esperienza e spirito innovativo questa
è la vocazione di Bellacoopia, concorso
giunto alla sesta edizione e promosso da Legacoop Modena per diffondere nelle scuole
Imprese
Sondaggio
Territori
e tra i giovani i valori della cooperazione.
Democrazia, uguaglianza e solidarietà, correttezza, responsabilità e trasparenza sono i
principi fondanti che il mondo cooperativo
vuole trasmettere alle nuove generazioni: per
guidarne la creatività imprenditoriale e innovativa, per lavorare insieme costruendo
forme comuni di crescita economica, sociale
e di tutela dei diritti.
I protagonisti
3aE Istituto Vallauri di Carpi con il tutor Daniele Grenzi della Coop.va Lunenuove
4aA Istituto Cattaneo di Modena con il tutor
Fabrizio guerriero di Coop Cartai
4aA Istituto Dante Alighieri di Modena con il
tutor Eros Valenti di Happyflor
4aA Istituto J. Barozzi di Modena con il tutor
Alessandra Lotti del Consorzio Solidarietà
Sociale
4aF dell’IPSIA Don Magnani di Sassuolo con
il tutor Paolo Barbieri di CPL Concordia
5aA,B,D,E Istituto Luosi di Mirandola con il
tutor Mirko Dondi di Coop Estense
5aE, F dell’IPSIA Corni di Modena con il tutor
Giovanni Stigliano di Mediagroup98
Triennio dell’Istituto Levi di Vignola con il tutor
carmelo Belardo della Cooperativa Gli Ulivi
Programma:
10.15 Arrivo dei partecipanti
10.30 Benvenuto agli ospiti Lauro Lugli,
Presidente Legacoop Modena
10.45 BC Factor - Presentazione dei progetti
in gara a cura delle classi
La giuria di BC Factor è composta da:
Igor Skuk, Direttore Legacoop Emilia
Romagna
Francesca Malagoli, Responsabile
Vendite Cesvip Impresa
Catia Toffanello, Responsabile Settore
Coop sociali Legacoop Modena
12.15 Premiazione dei progetti vincitori
Partecipano:
Elena Malaguti, Assessore all’Istruzione, Politiche Giovanili e Cukltura Provincia di Modena
Maurizio Torreggiani, Presidente
CCIAA di Modena
Catia Allegretti, Presidente Comitato
per la promozione dell’Imprenditoria
femminile
Silvia Menabue, Dirigente Ufficio Scolastico provinciale di Modena
Mauro Giordani, Presidente Fondazione Ivano Barberini
Roberta Trovarelli, Legacoop Emilia
Primo piano
Legacoop
23
Romagna Responsabile Rete Regionale
Bellacoopia
Gianluca Verasani, Direttore Legacoop
Modena
Sarà presente alla manifestazione La
Strana Coppia
Per il tutoraggio ai progetti imprenditoriali
hanno aderito: Consorzio Solidarietà Sociale,
Coop Cartai Modenese, Coop Estense, Cooperativa Sociale Lunenuove, CPL Concordia,
Gli Ulivi, Happyflor, Mediagroup98.
MODENA E REGGIO EMILIA
Iniziato il ciclo di tre incontri
sulla Legge Fornero
Ha preso il via il 5 ottobre il ciclo di tre incontri sulla Legge Fornero organizzata dai Servizi
Legislazione del Lavoro di Legacoop Modena
e di Legacoop Reggio Emilia, con lo scopo di
fornire un quadro d’insieme sulle novità di
maggiore interesse della cosiddetta “Legge
Fornero”, suddividendo il materiale oggetto
della riforma in tre aree tematiche.
Il primo seminario si è svolto il 5 ottobre nella
Sala “Corghi” del Rita “Midì” di Cir food a
Reggio Emilia sul tema “La flessibilità in entrata: le novità relative ai contratti di lavoro”.
L’incontro, presieduto da Chiara Migliorin
del Servizio Legislazione del Lavoro di Legacoop Reggio Emilia, è stato aperto dall’intervento della presidente di Legacoop Simona
Caselli, che ha ricordato innanzitutto l’importanza del lavoro e delle sue regole per Legacoop, un sistema di imprese che alla
legalità -anche nel lavoro- ci tiene. “La legalità nel lavoro - ha detto Simona Caselli - è
oggi una emergenza, in quanto si assiste ad
una illegalità diffusa”. I temi del dumping contrattuale e della concorrenza sleale, a partire
dalle regole del lavoro, sono purtroppo di attualità. La presidente di Legacoop ha ricordato il parere positivo, ma senza entusiasmi,
della organizzazione sulla Legge Fornero, sottolineando anche che l’attuale apparato contrattuale è forse superato e va comunque
aggiornato.
Dopo i saluti della presidente di Legacoop
sono seguiti gli interventi di Patrizia Tullini,
docente di Diritto del Lavoro all’Università di
Bologna, e di Eufranio Massi, direttore della
Direzione territoriale del lavoro di Modena. In
particolare sono state affrontate alcune delle
Settori
Territori
modifiche che interessano più da vicino le imprese e che, già a decorrere dal mese di agosto, sono state apportate alla Legge Fornero
con il Decreto Sviluppo.
Gli interventi qualificatissimi dei relatori hanno
fornito ai numerosi presenti in sala gli strumenti per interpretare il testo di una legge oggetto di diverse sovrapposizioni giuridiche e
che pertanto in alcuni punti risulta di difficile
lettura. L’intervento normativo realizzato dalla
Riforma Fornero, infatti, risulta essere particolarmente complesso da un punto di vista
normativo, andando ad incidere su molteplici
fonti legislative, rispetto a temi oggetto di continue rivisitazioni nell’ultimo decennio.
Gli interventi di Patrizia Tullini e Eufranio
Massi, che hanno affrontato, tra gli altri, le
norme in materia di contratti a termine, contratti a progetto, prestazioni di lavoro autonomo con partita Iva, lavoro intermittente, ed
altri, si sono rivelati precisi e decisamente idonei a fornire risposte e chiarezza in un quadro
in parte ancora fumoso, all’interno del quale
alcune risposte potranno essere fornite solo
dalla giurisprudenza che si formerà nel merito nei prossimi anni.
REGGIO EMILIA
Decreto Sviluppo, convegno
Confcooperative e Legacoop
Successo del convegno del 5 ottobre sul
“Decreto sviluppo e le novità in tema di risoluzione della crisi”, organizzato da Confcooperative e Legacoop Reggio Emilia. Per
i presidenti Alai e Caselli la prima misura
per la ripresa è che lo Stato paghi i suoi debiti alle imprese.
“Se non si ripristina un virtuoso circuito sul
credito, la via della ripresa e dello sviluppo
appare sostanzialmente preclusa”. E’ una
sollecitazione fortissima, ma anche un grido
d’allarme, quello che i presidenti di Confcooperative e Legacoop, Giuseppe Alai e
Simona Caselli, hanno lanciato nell’ambito del convegno unitario di approfondi-
Imprese
Sondaggio
Territori
mento dei provvedimenti varati dal Governo
in materia di lavoro e sviluppo del Paese.
“La modesta capacità di investimento delle
imprese in una lunga e pesante stagione di
crisi – hanno detto Alai e Simona Caselli –
è ulteriormente aggravata da mancati pagamenti da parte di enti pubblici, oggi indebitati nei confronti del sistema
imprenditoriale per una cifra che si attesta
attorno agli 80 miliardi. Questo significa che
lo Stato, e in generale il pubblico, ha in
mano crediti delle imprese per 5 punti di
Pil, unitamente a somme ingenti riguardanti
imposte (Iva, in prevalenza) non ancora rimborsate”.
“La possibilità di certificare i crediti vantati
nei confronti della pubblica amministrazione
– hanno incalzato i presidenti delle centrali
cooperative – non ha sortito, sino ad oggi,
effetti significativi, ed in ogni caso rischia di
produrre un ulteriore carico di oneri finanziari del tutto insopportabili. La prima misura anticrisi – secondo i presidenti di
Confcooperative e Legacoop – è allora il
saldo di questi debiti da parte di Stato ed
enti pubblici e un intervento sul credito, perché il paradosso è che anche le imprese che
vantano alti livelli di patrimonializzazione e
buone commesse di lavoro rischiano di saltare in assenza di liquidità. Le difficoltà del
Paese – hanno aggiunto Giuseppe Alai e Simona Caselli – non hanno risparmiato la
cooperazione reggiana, che ha tenuto sul
fronte del lavoro ma ha indubbiamente ridotto anche la sua capacità di investimento
e, con essa, la possibilità di accompagnare la
nascita di nuove imprese e quella di sostenere la trasformazione e il rilancio di altre
aziende in difficoltà, coinvolgendo anche i lavoratori in nuovi percorsi di auto imprenditorialità: proprio per questo chiediamo al
Governo di spingere sul credito, di snellire
quei meccanismi della Giustizia che allungano all’infinito i tempi di riscossione dei crediti e, prima ancora, di far sì che siano saldati
i debiti pubblici nei confronti delle imprese
per far sì che la via della ripresa si possa davvero imboccare”.
Del “Decreto sviluppo e le novità in tema di
risoluzione della crisi” hanno poi parlato Ettore Rocchi, professore di Diritto commerciale all’Università di Modena e Reggio Emilia
e Nino Giordano Ruffini, avvocato cassazionista del Foro di Reggio, che hanno approfondito, in particolare, gli strumenti tecnici
(piani di risanamento, accordi di ristruttura-
Primo piano
Legacoop
24
zione, concordato preventivo) finalizzati alla
continuità aziendale in situazioni di crisi.
REGGIO EMILIA
Legacoop, le premiazioni
di Bellacoopia Ricerca
Sono state presentate ieri nella Sala Magnani
di Legacoop le ricerche realizzate dagli studenti delle scuole medie reggiane per il progetto Bellacoopia Ricerca promosso da
Legacoop Reggio Emilia. Gli studenti, nel
corso dell’anno scolastico 2011-2012,
hanno elaborato progetti di ricerca di carattere storico sul pensiero e sulle pratiche relative alla solidarietà cooperativa nel territorio
oppure su temi di carattere sociale. Le
Scuole medie che hanno partecipato a Bellacoopia sono “Il Tricolore” di Carpineti, la
“Fontanesi” di Reggio Emilia, la Scuola di Busana, la “Ludovico Ariosto” di Albinea, la
“Bentivoglio” di Gualtieri, la “De Sanctis” di
Poviglio, e la Scuola di Castelnovo Sotto.
Alle presentazioni è poi seguita la premiazione dei progetti ritenuti più interessanti e
accurati. Sono risultati vincitori a pari merito
i progetti della classe II B della Scuola media
di Carpineti e della III B Scuola media di Poviglio, che hanno vinto un premio di 500 euro
ciascuna. La prima ricerca, “Quando a Carpineti il lambrusco era di-vino”, ha studiato la
realtà della viticoltura nel territorio carpinetano, un tempo molto fiorente, tanto che nel
1936 venne realizzata una cantina sociale, il
cui edificio è ancora esistente. Gli studenti
hanno avuto come insegnanti di riferimento
Simona Frigieri e Ermanio Beretti. La seconda, “Progetto sulla solidarietà”, ha indagato il concetto di solidarietà e cooperazione
e il ruolo del volontariato nella Croce Azzurra
e nell’Avis di Poviglio. La classe è stata seguita dagli insegnati Ines Bertolini e Monica Sardano.
“I lavori presentati - è stato il giudizio della
Settori
Territori
giuria - hanno ottenuto tutti una valutazione
molto positiva. I temi della storia della cooperazione sono stati arricchiti e integrati con
ricerche nel campo sociale sulle pratiche
della solidarietà, ampliando in questo modo
il campo di osservazione e di studio. La richiesta del bando relativa all’impegno di presentazione dei lavori nel territorio è stata
rispettata con esiti molto positivi e una bella
partecipazione. Le due scuole proclamate
vincitrici hanno interpretato al meglio le indicazioni del bando, con originalità e completezza”. La giuria era presieduta da Maria
Teresa Rabitti, docente di Didattica della
Storia all’Università di Bolzano.
Hanno partecipato alla premiazione Simona
Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia, Ildo Cigarini presidente di Boorea, Daniela Cervi, responsabile del progetto
Bellacoopia, il presidente della Fondazione
Coopsette Donato Fontanesi, l’assessore
alla Scuola della Provincia di Reggio Emilia
Ilenia Malavasi, l’assessore alla Scuola del
Comune di Reggio Emilia Iuna Sassi, il sindaco di Castelnovo Sotto Simone Montermini, il vice sindaco di Carpineti Stefano
Baldelli, l’assessore del Comune di Gualtieri Amadio Mori, il presidente della Fondazione Coopsette Donato Fontanesi e il
presidente del Distretto sociale di Coop Consumatori Nordest di Castelnovo ne’ Monti
Irmo Bertani. E’ poi seguita una lezione di
Maria Teresa Rabitti su “Il patrimonio culturale e la formazione storica scolastica“. E’
stato anche proiettato il film “Bellacoopia......” sulle sette ricerche curato da Telereggio. Il film, di Silvia Degani, è stato
realizzato da TRVideo grazie al contributo
della cooperativa Boorea e sarà inserito nella
collana “I Quaderni di Boorea”.
Telereggio canale 14 lo trasmetterà il 21 ottobre alle 21:30, con replica il 24 ottobre alle
22:35,Telereggio+Uno, canale 171, il 21 ottobre alle 22:30 e il 24 ottobre alle 23:35.
Andrà anche in onda su Recs-canale 645.
FORLÌ - CESENA
Corso “Manager dell’innovazione
nell’impresa cooperativa”
Hanno preso il via le lezioni del corso di formazione permanente “Manager dell’Innovazione nell’Impresa Cooperativa”, promosso
congiuntamente da Università di Bologna e
Imprese
Sondaggio
Territori
Legacoop Forlì-Cesena, in collaborazione
con AICCON e SERINAR.
I primi docenti sono stati Daniele Malaguti,
con il modulo sulle dinamiche di gruppo, e il
direttore del corso Giulio Ecchia, con quello
sull’economia dell’innovazione. Il prossimo
appuntamento, sabato 20 ottobre, sarà con
Mario Mazzoleni, che parlerà di management dell’impresa cooperativa.
Per i prossimi sei mesi i quindici partecipanti
- età media 33 anni - studieranno economia,
finanza e gestione delle risorse umane con
l’obiettivo di formarsi per diventare i quadri e
i dirigenti delle cooperative di domani.
Gli studenti provengono da tutto il territorio
di Forlì-Cesena e sono impegnati in cooperative di tutti i settori: servizi, agricoltura, produzione lavoro, consorzi e sociali, sia di tipo
A che di tipo B.
FORLÌ - CESENA
Ventiduemila presenze
per la Settimana del Buon Vivere
Ventiduemila presenze, 130 eventi, circa duemila studenti coinvolti, quasi cinquantamila
pagine visualizzate nel sito web. Si chiude con
numeri in forte crescita (nel 2011 le presenze
erano state 17mila) la terza edizione della
Settimana del Buon Vivere, manifestazione
nazionale sul Benessere equo e sostenibile
svolta dal 24 al 30 settembre a Forlì-Cesena.
Più di 350 i relatori, coordinatori e ospiti degli
eventi, che hanno avuto luogo a Forlì, Cesena
e dintorni attorno al tema comune “Fragile:
trasportiamo futuro”. Cifre che sono state
presentate ai partner e ai volontari della Settimana in un incontro a cui ha preso parte
anche Serena Dandini. La popolare presentatrice e scrittrice – da sempre una delle
amiche più care della manifestazione e “madrina” ideale di tutta l’iniziativa – sarà certa-
Primo piano
Legacoop
25
mente una delle protagoniste dell’edizione
2013.
«Siamo molto soddisfatti di questo successo
– ha spiegato l’ideatrice della Settimana del
Buon Vivere, Monica Fantini – e stiamo già
lavorando per il prossimo anno. Le parole
d’ordine per noi saranno qualità e continuità,
e in questo dobbiamo ringraziare tutti coloro
che, tra le oltre 140 imprese ed istituzioni
coinvolte ci hanno regalato l’entusiasmo, la
passione e la forza per andare avanti, anche
quando non sembrava possibile». Tra questi
una menzione speciale va al Prefetto Angelo
Trovato, il cui mandato si conclude proprio in
questi giorni «e che ci ha fatto sentire sempre
la propria vicinanza e il proprio sostegno, partecipando in prima persona a gran parte degli
eventi sin dalla prima edizione», ha detto Monica Fantini.
Un applauso convinto anche per i tantissimi
giovani volontari, quasi cento, che hanno
donato il proprio tempo e le proprie energie
per la buona riuscita della manifestazione,
animando con creatività tutte le iniziative e il
BV OFF, il quartier generale di piazzetta dell’Antica Pescheria.Al suo interno è stato ospitato un calendario parallelo di eventi
eterogenei ed autogestiti a cui hanno preso
parte più di mille persone, entusiaste di riscoprire uno spazio del centro storico di Forlì
da tempo non più agibile. «La nostra forza
sono i giovani, per cui vogliamo dare continuità a questa esperienza – ha spiegato Monica Fantini, che ha aggiunto: «Stiamo
cercando locali del centro in cui stabilirci in
maniera permanente con un nostro spazio».
Tra gli eventi più seguiti dal pubblico il talk
show inaugurale con Daria Bignardi, la conferenza scenica di Mario Tozzi, l’incontro
con gli studenti del chimico Vincenzo Balzani, l’intervista a Concita De Gregorio, la
riflessione sulla cultura con Gabriele Lavia
ai musei San Domenico.
Hanno riscosso grande interesse le esperienze innovative di partecipazione dei cittadini come il Campus Cloud di Phil Taylor,
quest’anno in versione “Yourope” per i cittadini europei, il World Cafè sulla cultura con
Wu Ming 2, l’evento finale di Bellacoopia regionale e il convegno sulla sicurezza stradale
nel weekend condotto da Mauro Tedeschini e Giordano Biserni. Applausi a
scena aperta per i mattatori come Dario Vergassola e le emozioni di un immenso musicista come Marco Sabiu, ma anche per gli
scienziati e i medici come Mauro Ferrari, in
Settori
Territori
collegamento in diretta da Houston, Dino
Amadori e Sara Farnetti.
Fra i tanti prestigiosi patrocini anche quest’anno spicca quello del Pontificio Consiglio
della Cultura, con cui è stato organizzato – in
un Teatro Fabbri strapieno in ogni ordine di
posti - il dialogo interculturale moderato da
Giuliano Giubilei fra l’artista ebreo Moni
Ovadia, il priore di Bose Enzo Bianchi, il
marabutto della confraternita senegalese dei
Mourid Serigne Mame Mor Mbackè,
Padre Theodore Mascarenhas e l’Imam di
Milano Yahya Sergio Yahe Pallavicini.
La Settimana e gli eventi partner hanno ricevuto una grande eco sui media locali e nazionali, con servizi e collegamenti in diretta
tutti i giorni su Radio Due Decanter e riscontri sulle principali testate, dal Corriere
della Sera a Repubblica, fino al TG5 e a Radio
24 Il Sole 24 Ore. Una promozione forte per
la comunità di Forlì-Cesena è venuta anche
dai social network e dai new media. Solo
per il challenge “#buonvivere è...” dedicato a
Instagram, Twitter e Facebook sono arrivate
più di 800 fotografie da appassionati di tutta
Italia. La vincitrice, per la cronaca, è stata Helene Lagorio, di Reggio Emilia.
ROMA
Protocollo per la tutela delle condizioni di lavoro nelle cooperative
Lo scorso 3 Ottobre è stato siglato presso la
Direzione Territoriale del Lavoro di Roma,un
Protocollo tra i componenti dell’Osservatorio Provinciale della Cooperazione, al fine di
garantire una maggiore tutela delle condizioni di lavoro nelle imprese cooperative
della Provincia di Roma.
Tra i firmatari erano presenti i rappresentanti della Confcooperative Roma e Lazio,
Legacoop Lazio, Agci Lazio, CGIL, CISL UIL
Roma e Lazio, mentre per la parte pubblica
erano presenti oltre a INPS ed INAIL, il Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro
di Roma , nel ruolo di Presidente.
Un importante accordo, generato soprattutto dalla determinazione delle Associazioni
del Movimento Cooperativo e delle Organizzazioni Sindacali unite insieme su un
percorso condiviso, che intende dare nuovo
Imprese
Sondaggio
Territori
impulso e maggiore efficacia ai compiti e
agli obiettivi propri dell’Osservatorio Provinciale della Cooperazione, operativo già dal
2011.
In questa nuova ottica, l’Osservatorio provinciale si proporrà di analizzare la situazione complessiva del lavoro nel settore
della cooperazione, per orientare l’attività
ispettiva della Direzione Territoriale del Lavoro di Roma, INPS e INAIL, in modo più efficace nei confronti di quei fenomeni di
cooperazione spuria caratterizzati da maggiori illegalità; come pure di monitorare ed
indirizzare il settore degli appalti pubblici e
quello delle commesse private, al fine del
rispetto dei costi del lavoro previsti dai
CCNL sottoscritti da Confcooperative, Legacoop, Agci e Cisl, Cgil, Uil, nonché delle
relative tabelle ministeriali che li recepiscono, ma anche e soprattutto per una
maggiore attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Attraverso l’osservatorio, la Direzione Territoriale del Lavoro, INPS e INAIL, al fine di
prevenire quei fenomeni patologici più frequenti ed insidiosi, opereranno in stretta
collaborazione con le Associazioni cooperative e le Organizzazioni sindacali, le quali
potranno segnalare ogni situazione di gravi
illegalità e di dumping contrattuale da parte
di cooperative spurie operanti sul territorio
di Roma e Provincia.
Il Direttore della DTL di Roma, dott. Marco
Esposito, nella sua vesta di Presidente dell’Osservatorio, ha sottolineato come la prevenzione sia lo strumento più efficace per
contrastare situazioni di illegalità e che tale
operazione sarà tanto più penetrante
quanto più le parti a ciò deputate sapranno
collaborare tra loro.
L’Osservatorio sarà anche uno strumento di
controllo e di monitoraggio sulle stesse stazioni appaltanti, enti pubblici e privati, di cui
Primo piano
Legacoop
26
potranno essere esaminati bandi di gara,
capitolati e contratti di appalto, per ravvisare a monte, l’eventuale mancato rispetto
dei costi del lavoro previsti dai CCNL sottoscritti e riconosciuti da una recente circolare
del Ministero del Lavoro.
In questo periodo di forte crisi economica
che investe il territorio di Roma e Provincia,
assicurare l’applicazione delle garanzie previste dai CCNL associato e il controllo tempestivo su fenomeni di illegalità da parte di
cooperative spurie, rappresenta sicuramente un efficace strumento per prevenire,
o, quanto meno arginare fenomeni che
mettono a rischio i salari dei lavoratori e
l’assistenza stessa delle imprese sane ed
oneste.
CAGLIARI
A nove mesi dalla firma il Comune
recepisce protocollo sugli appalti
Il Comune di Cagliari, a nove mesi dalla
firma, ha recepito il protocollo in tema di appalti pubblici stipulato tra Osservatorio permanente della cooperazione di Cagliari,
Ministero del Lavoro, INPS, Provincia , ANCI,
Legacoop, Confcooperative, CGIL e CISL.
Il recepimento del protocollo avviene dopo
quasi due mesi dalla presa di posizione di
Legacoop dello scorso 2 agosto nei confronti della procedura di appalto aperta per
l’affidamento del servizio di assistenza specialistica scolastica in favore di soggetti diversamente abili o in situazione di disagio
psicosociale, di cui contestava l’incongruità
della base d’asta.
L’effetto di tale incongruità era un sottoinquadramento contrattuale del personale di
assistenza educativa, il mancato riconoscimento dei costi per la sicurezza, con la con-
Settori
Territori
testuale pretesa che a carico dell’azienda
aggiudicataria fosse posta la formazione
degli operatori, il sistema di qualità, la supervisione del personale, l’avanzamento di
ulteriori proposte migliorative e innovative
per il servizio nonché l’offerta di un congruo ribasso economico sull’importo a base
d’asta.
La delibera appena adottata non vincola
l’Amministrazione al ritiro della gara in questione.
Pur realizzandosi l’importante effetto di introdurre positivi elementi di orientamento
nella predisposizione dei futuri appalti, non
appare ininfluente evidenziare il rilievo rivestito dal Servizio di assistenza specialistica
scolastica per i disabili nella città capoluogo
della Sardegna. Ciò alla luce delle dimensioni economiche dell’appalto e, soprattutto,
dell’interesse della cittadinanza, delle famiglie e della scuola a poter contare su un
servizio di qualità, che assicuri un qualificato sostegno all’inserimento scolastico
degli alunni disabili e svantaggiati.
Un quadro scandalosamente connotato in
tutto il nostro Paese, come denunciato dalle
Associazioni della disabilità, dal più ampio
disimpegno delle istituzioni sul terreno del
finanziamento delle politiche e dei servizi
per i disabili.
Per tale ragione, le decisioni nel merito della
gara, che saranno assunte dall’Amministrazione, costituiranno l’effettivo discrimine
per un giudizio sulla credibilità, in questo
ambito, della Giunta presieduta dal Sindaco
Massimo Zedda.
Gianni Locci, Presidente di Legacoop Cagliari, ha apprezzato “l’impegno assunto
dall’Amministrazione, auspicando che il
settore degli appalti pubblici, per sua natura connotato da elementi di criticità,
possa nell’interesse di tutte le parti coinvolte, orientarsi a buone prassi”.
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> Coop Adriatica
27
COOP ADRIATICA
>> Coop Adriatica
Oltre2.000personeinascoltodelle
letture di “Ad alta voce”
>> CIA-Conad
Un pubblico di oltre 1.200 persone ha
ascoltato le letture di “Ad alta voce” a Bologna, dedicata quest’anno al poeta Roberto
Roversi che ne scrisse il manifesto. Complessivamente, considerando anche la lettura-spettacolo finale al Manzoni, si stima
che saranno oltre 2.000 a fine giornata gli
spettatori della tappa bolognese della manifestazione che con brani sul tema “cooperare” ha toccato nove diversi luoghi.
Incluse le date di Cesena e Venezia i partecipanti superano i 4.000. Tra gli appuntamenti più seguiti la lettura davanti al
cantiere del Mercato di mezzo, dove Eugenio Riccomini, dal balcone di fronte all’entrata di Via Clavature, ha raccontato la storia
dell’antico spazio nel cuore della città davanti a centinaia di persone. La porta d’ingresso dell’edifico è stata aperta per
l’occasione, e grazie all’illuminazione predisposta per l’occasione, molte persone
hanno potuto affacciarsi e vedere l’interno,
dove sono in corso i lavori di riqualificazione
che restituiranno ai bolognesi la struttura
completamente rinnovata.
La giornata di “Ad alta voce” si è aperta con
la lettura “privata” di due fiabe dei fratelli
Grimm, (“Il vecchio nonno e il nipotino”, e “Il
buontempone”) da parte dello scrittore
Marcello Fois, a casa di un’utente di Ausilio per la cultura: un’anziana signora che
può leggere grazie al prestito a domicilio dei
libri da parte dei volontari.
Alle 10.30 sono iniziati gli appuntamenti
aperti al pubblico, con la lettura all’archivio
storico della Cgil in via Marconi, dove Tullia Moretto, direttrice dell’Archivio storico
della Cgil, ha presentato la struttura alle
circa 70 persone presenti, e introdotto gli
ospiti: Ferruccio Brugnaro, che ha letto
una sua poesia “Ai miei compagni sulle
torri”, e una di Roberto Roversi, “L’Italia sepolta sotto la neve”; il giornalista Walter
Passerini con le pagine di “La chiave a
stella” di Primo Levi e “La dismissione” di
Ermanno Rea, l’attore Salvatore Striano
con l’inedito “Diario di bordo” di Carla Vezzoso Taviani, che racconta il set del film
“Cesare deve morire”, girato in carcere, e lo
scrittore Vitaliano Trevisan che ha dato
>> Apofruit Italia
>> Coop Reno
>> Unieco Laterizi & Co
>> Altromercato
>> CDIE
>> Briganti di Cerreto
>> Uniabita
>> Oleificio Cooperativo Montalbano
>> Coopselios
>> Coopselios
>> Sacmi
>> Archeosistemi
>> Archeosistemi
>> Gruppo Cantine Riunite&Civ
>> Re.search
>> Coop Itaca
>> Il Sestante
>> Cooperativa 8 marzo
>> Vetimec
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
voce alle pagine di Thomas Bernard, “La
cantina” e il suo “Un mondo meraviglioso”.
Alle 11.30 al Cartiglio, il segretario della
Cna di Bologna, Massimo Ferrante ha
sottolineato l’importanza delle imprese
come questa legatoria, nella quale due giovani imprenditrici preservano un antico mestiere artigianale; ha quindi presentato le
letture sul tema “manovalenze” seguite da
un 150 persone sotto al portico di Via San
Carlo: Marcello Fois con “Il mondo salvato
dai ragazzini” di Elsa Morante, Paolo Nori
con le pagine di Alfredo Gianolio da “Vite
sbobinate”, Giampiero Rigosi con un
brano da “La chiave a stella” di Primo Levi,
e il musicista Massimo Zamboni con alcune poesie da “Foglie d’erba” di Walt Whitman. Le letture sono state accompagnate
dalle note della fisarmonica di Simone Zanchini. L’ultimo appuntamento della mattina
è stato alla Voli Group, in via Mura di Porta
Galliera, dove il presidente Roberto Lippi
ha parlato alle 80 persone presenti del lavoro della cooperativa attiva nel campo
della cultura e del multimediale, e introdotto
le letture sul tema “Televalori” dedicate al
sapere innovativo che si diffonde attraverso
la rete. La Voli edita la testata Radio Città
del Capo che oggi festeggia 25 anni di attività e ha trasmesso in diretta radio e streaming le letture di Mauro Covacich (brano
“Vanadio” dal libro “Il sistema periodico” di
Primo Levi), Luisa Lama (lettera del 23
marzo 1927 da “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci), Niva Lorenzini (da “Fu
Marghera”, una poesia di Andrea Zanzotto
su Alan Greenspan e da “Indignarsi non
basta” di Pietro Ingrao) e Stefania Scateni
(“I fratelli Tanner” di Robert Walser).
Nel pomeriggio gli appuntamenti di “Ad alta
voce” sono ripresi alle 14 alla libreria.coop
Ambasciatori, dove 200 ascoltatori hanno
seguito le letture dei vincitori di “Coop for
words”, il concorso dedicato ai giovani scrittori, poeti e fumettisti, introdotte da Valerio
Grutt. Con loro anche Michele Cogo e
Giampiero Rigosi della Bottega Finzioni. Alle
Imprese
Sondaggio
Imprese
15.30, performance di Tiziano Scarpa
con il pianista Federico Costanza. Sempre alle 15.30, all’argenteria Corradini di via
Rialto, Alessandro Corradini ha raccontato la storia del laboratorio e negozio di famiglia aperto nel 1920. Seguiti da circa 70
persone, hanno letto Ferruccio Brugnaro
(che ha riproposto alcune sue poesie e alcune tratte da “L’Italia sepolta sotto la neve”
di Roberto Roversi), Matteo Belli (“La nascita del villano” di Matazzone da Caligano,
brano medievale tratto da un suo spettacolo “Genti, intendete questo sermone”) e
Pino Corrias (da “La vendetta” di Agota
Kristof, il racconto “Penso”), accompagnati
dal pianoforte di Simone Zanchini. Alle
16.00 la lettura dal balcone di fronte al
Mercato di mezzo in via Clavature con un
pubblico di 500 persone. Dopo l’introduzione di Eugenio Riccomini, Massimo
Rocco ha letto un articolo del filosofo Errico
Malatesta dal titolo “Anarchia e violenza”
tratto dalla rivista “Pensiero e volontà” del
1924, Andrea Segré ha scelto “La vita
agra” di Luciano Bianciardi e filastrocche di
Rodari. Infine Dario Vassallo ha proposto,
dal suo libro “Il sindaco pescatore”, dedicato alla memoria di suo fratello Angelo, la
lettera “Dio Achille” che un anziano pescatore, oggi 92enne, aveva scritto al sindaco
di Pollica alcuni anni fa.
Gli studi di design Vicolopagliacorta e di architettura Miroarchitetti, hanno ospitato
negli spazi loro assegnati tramite il bando
Incredibol del Comune di Bologna le letture
sul tema “Televalori” dedicate all’innovazione creativa. Dopo l’introduzione di
Giampaolo Colletti, una trentina di persone hanno seguito le letture di Francuccio Gesualdi che ha proposto un brano dal
suo “I fuori lega del Nord Est”, Alberto Piccinini (“Furore” di John Steinbeck), Rosanna Sferrazza dal suo libro “Maddio”,
Vitaliano Trevisan , che ha riproposto il
brano di Bernhard “La cantina” e Massimo
Vitali con due filastrocche di Rodari e un
brano dal suo “L’amore non si dice”.
Ad alta voce 2012 si è concluso alle 18.00
al Teatro Manzoni di via de’ Monari. L’appuntamento è stato condotto da Debora
Mancini e vedrà la partecipazione della
cantante Patrizia Laquidara, una delle
voci jazz italiane più interessanti del momento. Dopo la proiezione del testo scritto
da Roberto Roversi per l’edizione 2009
Primo piano
Legacoop
28
della manifestazione, Lello Voce si è esibito nella performance “La rivoluzione fragile”, accompagnato dalla tromba di Frank
Nemola. A seguire i saluti del presidente di
Coop Adriatica Adriano Turrini e del presidente del comitato promotore dell’iniziativa Roberto Grandi. Poi è stata la volta di
Guglielmo Epifani con le pagine di “Crisi,
rinascita e ricostruzione. Giuseppe Di Vittorio e il piano del lavoro 1949/50”, volume a
cura di Silvia Berti. Il giornalista Attilio Bolzoni ha letto alcune pagine dal suo libro
“Uomini soli. Pio La Torre e Carlo Alberto
Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, e Ritanna Armeni con alcuni
brani da “Il profeta” di Khalil Gibran. Debora
Mancini ha chiamato sul palco il volontario
d’Ausilio per la cultura Claudio Merighi
che ha letto “Il gioco rubato” di Michela
Turra. A seguire l’ex deputata e giornalista
Luciana Castellina con le pagine di “Lettera al fratello” di Giaime Pintor e l’attore
comico Leonardo Manera che leggerà alcune pagine da “Tre uomini in barca” di J.
K. Jerome e “La malora” di Beppe Fenoglio.
Agnese Moro ha portato il testo “Non
odierò” di Izzeldin Abuelaish e Domenico
Starnone alcune pagine di “Anzelinu” di
Angelo Carta. Ha concluso la dodicesima
edizione di “Ad alta voce” un intervento di
Don Luigi Ciotti.
COOP ADRIATICA
A Venezia apre la prima
parafarmacia in un supermercato
Il Coop Salute sbarca in Laguna: da 18 ottobre il supermercato Coop di piazzale Roma è
il primo della rete di Coop Adriatica a ospitare
uno spazio interamente dedicato alla vendita
di farmaci da banco e parafarmaci. Tre farmacisti si alternernano nell’assistenza ai
clienti, che in trenta metri quadri troveranno
un assortimento di circa 330 medicinali
senza obbligo di ricetta, 150 rimedi omeopatici, 80 prodotti veterinari, oltre a 1.300
parafarmaci. La parafarmacia Coop di Venezia, che si aggiunge alle altre 18 in altrettanti
ipercoop della Cooperativa, è allestita vicino
all’ingresso principale, prima delle casse del
punto vendita: dunque, sarà possibile fare
acquisti anche senza entrare nel supermercato. Il Coop Salute offre un servizio utile e
Settori
Territori
comodo ai soci, che in città sono 43 mila, e
alle oltre diecimila persone, tra pendolari e
turisti, che ogni giorno arrivano nella Serenissima dalla Stazione Santa Lucia e dal vicino parcheggio.
Inoltre, la parafarmacia contribuirà a calmierare i prezzi dei farmaci in città. Nel 2011,
con i prodotti farmaceutici a marchio Coop
– come il paracetamolo e l’acido acetilsalicilico – e grazie alla riduzione dei listini dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici in
vendita, i clienti hanno risparmiato quasi 300
mila euro nei Coop Salute degli ipercoop di
San Donà di Piave, Conegliano, Schio e Vigonza. La parafarmacia osserverà gli stessi
orari del supermercato: dalle 8.30 alle
20.00, dal lunedì alla domenica.
APOFRUIT
Protagonista nel progetto
europeo “Frutta nelle scuole”
Per il quarto anno consecutivo la cooperativa ortofrutticola Apofruit Italia (sede centrale
a Cesena, 3.800 soci, 12 stabilimenti ubicati
in varie regioni italiane, una produzione
annua di 195.000 tonnellate e un fatturato
consolidato di 223 milioni di euro) è protagonista nella realizzazione del progetto europeo “Frutta nelle Scuole”, che solo in Italia
coinvolge oltre 1 milione di ragazzi.
Si tratta, com’è noto, del più ampio ed organico progetto di educazione alimentare rivolto ai bambini delle scuole primarie di tutta
Europa perché imparino ad inserire nella propria dieta quotidiana un maggiore consumo
di frutta e verdura, portatrici di importanti valori salutistici.
Quest’anno Apofruit Italia si è aggiudicata
uno degli otto lotti attraverso il quale il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha
selezionato le aziende produttrici che
avranno il compito di distribuire frutta, verdura e spremute agli alunni coinvolti nel progetto.
Imprese
Sondaggio
Imprese
Il lotto di competenza di Apofruit Italia, le cui
distribuzioni nelle scuole partono lunedì 15
ottobre e si protrarranno fino al termine dell’anno scolastico, riguarderà 146.366 alunni
delle regioni Marche, Lazio, Sardegna. Il progetto ha confermato tutti i principi educativi
che lo hanno contraddistinto in questi anni,
portando nel contempo un elemento di
grande rilevanza in più: i ragazzi coinvolti potranno usufruire di 42 somministrazione
(oltre 8 chilogrammi a testa per 6 milioni e
147 mila confezioni in totale) nel corso dell’anno scolastico coprendo in tal modo tutte
le stagionalità della frutta e della verdura,
prodotte nel nostro Paese con metodi rispettosi dell’ambiente e della salute, e nel rispetto delle vocazioni territoriali e della
stagionalità. Il lotto ha una dotazione di 4 milioni e 640 mila euro.
Per le tre Regioni del bando di Apofruit ciò
significa un totale di 1.206.000 chilogrammi
di prodotti ortofrutticoli distribuiti ai ragazzi
sia in confezioni monodose che pluridose. Si
tratta di mele, albicocche, arance, clementine, fragole, cachi rosso brillante, mandarini,
uva da tavola, susine, pere e pesche, nettarine, carote, pomodorini. Verranno consegnate in contenitori biodegradabili e
compostabili.
Per rendere più efficace l’azione educativa
sono stati predisposti anche specifici materiali formativi-informativi-educativi di accompagnamento messi a punto e gestiti da
Alimos Soc. Coop., organismo che già da
anni tiene le fila di un intenso programma,
condotto nelle scuole italiane, di promozione
di un maggior consumo di frutta e verdura
tra i ragazzi. Tra le misure di accompagnamento previste ci sono giornate a tema, visite
in fattorie didattiche e creazione di laboratori
e orti nelle scuole e distribuzione di gadget.
Come per gli anni passati l’intero progetto
“Frutta nelle Scuole” sarà anche un’opportunità dal punto di vista occupazionale e per
far conoscere i marchi aziendali.
CIA-CONAD
Inaugurato il nuovo Conad di Modigliana, investiti due milioni di euro
Giovedì 18 ottobre è stato inaugurato il
nuovo supermercato Conad di Modigliana.
Alle 9 del mattino è stato il Sindaco della
città, Claudio Samorì, a tagliare il nastro
Primo piano
Legacoop
29
della struttura - costata circa due milioni di
euro - insieme all’Amministratore delegato
di CIA-Conad, Luca Panzavolta.
Il nuovo supermercato si trova a pochissima
distanza dal centro della cittadina. Diciassette le nuove assunzioni che sono state effettuate e che portano a poco meno di una
trentina i lavoratori della “SuperConad
Arena”, la società che gestisce il punto vendita ed è già titolare a Modigliana del Conad
City e dello storico Conad Arena di Faenza.
All’inaugurazione hanno partecipato anche
il presidente, Davide Pelliconi, e il responsabile della società, Paolo Tabanelli.
Il caponegozio è il socio Daniele Laghi di
Faenza. Completano la compagine sociale
Achille Cavina, Iride Samorè, Alfredo
Gardelli, Daniele Cantoni, Sergio Gondoni ed Enzo Turci.
Il nuovo edificio, progettato dall’architetto
Stefano Liverani, è stato realizzato a tempo
di record (i lavori sono iniziati a febbraio) ed
ha alcune caratteristiche che lo rendono interessante dal punto di vista dell’impatto
ambientale e del risparmio energetico. In
particolare il tetto “verde”, realizzato con la
tecnica dei giardini pensili, lo integra perfettamente nel panorama collinare che lo
circonda. Su di esse è in fase di completamento anche un impianto fotovoltaico.
Il punto vendita offre 800 metri quadri di
area servita e un vasto assortimento che include anche la pescheria e il banco macelleria tradizionale. Più di cinquanta i
parcheggi a disposizione dei clienti. Il negozio osserverà i seguenti orari: tutti i giorni
dal lunedì al sabato dalle 8,00 alle 20,00.
Il giorno dell’inaugurazione è stato offerto
un buffet ai clienti, mentre a disposizione
dei bambini c’era un’area gioco con gonfiabili e animatrici. All’evento ha preso parte
anche l’attore Eraldo Tura, già membro dei
“Gemelli Ruggeri” e oggi volto nazionale
delle campagne di comunicazione Conad.
«In questi momenti in cui il costo del carburante incide in modo importante sulla
spesa delle famiglie –hanno spiegato Pelliconi e Tabanelli - ci aspettiamo che un servizio di prossimità come questo abbia
successo, perché in un centro come Modigliana offre l’assortimento e i servizi che è
possibile trovare in città, con in più la cortesia e la qualità che caratterizzano da sempre la nostra insegna». «Vorremmo
ringraziare la Cooperativa e tutte le autorità
civili che hanno reso possibile la realizzaSettori
Territori
zione del nostro progetto -hanno aggiunto e sottolineare che ci siamo impegnati a
mantenere aperto anche il Conad City per
dare un servizio in più al paese e a tutti i
clienti che hanno difficoltà a raggiungere il
nuovo supermercato».
COOP RENO
Contributo di 15mila euro ad AssiSLA,perl’assistenzadeimalatidisla
Un assegno da 15.000 euro per l’assistenza
ai malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica dell’Emilia-Romagna. Lo ha consegnato il Presidente del Consiglio di Gestione di Coop
Reno Mario Cifiello a Filippo Martone,
Presidente di AssiSLA Onlus, nel corso di una
cerimonia che si è tenuta l’11 ottobre, alla
quale hanno partecipato l’Assessore provinciale alla Sanità Giuliano Barigazzi e la Responsabile dell’Area Welfare di Legacoop
Bologna Doriana Ballotti.
L’iniziativa di Coop Reno nasce dalla decisione di non disperdere i punti del collezionamento non utilizzati dai soci,
trasformandoli in somme di denaro da destinare a progetti di solidarietà. Già in passato, per evitare la dispersione dei punti non
utilizzati, Coop Reno ha promosso numerose
iniziative per il benessere delle comunità.
Negli anni scorsi il recupero dei punti si è trasformato in acquisto di defibrillatori donati
alle istituzioni locali e ad associazioni di volontariato oppure di pc portatili destinati ad
alcune scuole delle provincie di Bologna, Ferrara e Rovigo.
Grazie all’impegno solidale della cooperativa
di consumatori a favore di istituzioni sanitarie e organizzazioni di volontariato che operano nei territori dove Coop Reno è presente,
nel 2009 è stato possibile dare sostegno ad
alcuni progetti dell’Ausl di Bologna e dell’Azienda Ospedaliera di Ferrara. L’anno successivo i contributi sono stati erogati all’Ant,
all’Istituto Ramazzini e all’A.D.O. Nel 2011,
Coop Reno ha deciso di sostenere le sezioni
dell’Ail di Bologna, Ferrara e Rovigo.
“Questo è un piccolo esempio del modo in
cui la cooperativa con continuità è impegnata
socialmente nei territori in cui è presente –
ha commentato il presidente Mario Cifiello
consegnando l’assegno al presidente di AssiSLA Onlus – Ogni anno sosteniamo progetti e attività di carattere sociale nei comuni
Imprese
Sondaggio
Imprese
dove operiamo restituendo al territorio una
parte dell’utile della cooperativa”.
“L’azione di Coop Reno – ha aggiunto Doriana Ballotti Responsabile Area Welfare di
Legacoop Bologna – testimonia il modo originale della cooperazione di consumo di rispondere ai bisogni di welfare dei cittadini
utilizzando in chiave solidaristica e sussidiaria la leva mutualistica fondamentale rappresentata dal rapporto con i soci”.
L’anno prossimo beneficeranno del contributo di Coop Reno Ageop Bologna, Vola nel
Cuore di Ferrara e l’Aism di Rovigo.
Coop Reno. La cooperativa ha iniziato l’attività nel 1989 gestendo i primi 6 punti vendita della ex Coop Emilia Veneto. Nel giro di
pochi anni, attraverso fusioni, acquisizioni e
aperture di nuovi negozi, Coop Reno ha avuto
una forte crescita che l’ha portata alla dimensione attuale: oltre 74.000 soci, circa
800 dipendenti e 37 supermercati. Nel 2011
la cooperativa ha avuto ricavi per oltre 156
milioni di euro. Nella provincia di Bologna
Coop Reno gestisce 25 punti vendita.
AssiSLA Onlus. L’associazione nasce nel
2005 in memoria di Raffaella Alberici, una
ragazza poco più che trentenne deceduta
dopo due anni di sofferenza a causa della
Sclerosi Laterale Amiotrofica. Fondata dal
medico Filippo Martone, che ha vissuto da
vicino il dramma di Raffaella, e da alcuni suoi
amici, AssiSLA ha scelto la parola “affiancare” come sua linea d’azione. Affiancare le
famiglie: nella sopportazione, nell’informazione, nella soluzione dei problemi contingenti. Affiancare i medici: stimolando la
ricerca e affiancandoli con progetti d’integrazione nel campo dell’assistenza domiciliare. Affiancare per rendere malati, famiglie
e medici, meno soli mettendosi a loro disposizione. Info: www.assisla.it
UNIECO LATERIZI & CO
È nata Terremilia: presentati
i progetti in fase di sviluppo
30
ma altre iniziative sono allo studio e in fase di
sviluppo - annuncia Umberto Magnani, Direttore della Divisione Laterizi & Co di Unieco
- e nei prossimi mesi saremo pronti per dare
risposte in linea con le mutate esigenze del
mondo delle costruzioni. Terraemilia nasce
con la forza di una rete vendita leader nel
Nord Italia con quote di mercato intorno al
45% nell’estruso e del 20% medio nella
pasta molle e con una forte presenza su tutto
il territorio nazionale”.
I progetti che Terremilia Srl svilupperà sono
stati annunciati nel corso della prima convention agenti che si è svolta a Reggio. Sono
tutti orientati al futuro: saranno progettati e
realizzati nuovi involucri che esalteranno il
pregio estetico del faccia vista (facciate ventilate e cappotti rivestiti con listelli faccia vista
e mattoni ad alte prestazioni termiche). Con
Airbeton saranno studiati rivestimenti con listelli adeguati alle realizzazioni in calcestruzzo
cellulare autoclavato, con Gral il focus della
ricerca sarà sulle caratteristiche antisismiche
dei prodotti con blocchi da abbinare ai mattoni facciavista speciali ad alta resistenza
anche superando l’applicazione di isolanti.
La direzione generale di Terremilia è affidata
a Ettore Sassi.
La capacità produttiva di Terraemilia è
150.000 ton. l’anno. La rete vendita sui marchi Terrecotte Emiliane e Fornace di Fosdondo
è di circa 70 unità. Di fatto un raddoppio rispetto alla forza vendita precedente alla creazione di Terremilia.
Il primo appuntamento ufficiale con Terremilia e con i marchi Fornace di Fosdondo e Terrecotte Emiliane sarà a Bologna Fiere al SAIE
“Ricostruiamo l’Italia” (dal 18 al 21 ottobre)
nella Piazza del Laterizio che caratterizzerà
l’edizione 2012 all’interno di LaterSAIE (padiglione 22). Un’area di oltre 1.000 metri quadrati, all’interno della quale verranno trattati i
temi di grande attualità del costruire moderno
come sostenibilità, risparmio energetico,
comfort ed economia gestionale e, soprattutto, in linea con gli indirizzi fieristici, prevenzione e sicurezza degli edifici in zona sismica.
Il gruppo Unieco di Reggio Emilia ha deciso di
investire per guardare oltre la crisi del settore
laterizi per rimanere tra i protagonisti del
Made in Italy e ha creato Terremilia.
La divisione Laterizi & Co di Unieco e la Fornace di Fosdondo hanno unito le forze per
dare vita a Terremilia Srl.
“La società è controllata al 100% da Unieco,
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
Il nuovo brand “Terrecotte Emiliane” entra nel
panorama nazionale unendo ad una capillare
e motivata rete vendita attiva sul mercato da
molti anni la qualità e particolarità dei prodotti,
il servizio alla clientela e soluzioni di involucro
moderne grazie al supporto di un qualificato
settore engineering. La rete vendita potrà
contare su una gamma di soluzioni ampia ed
innovativa.
Il lancio delle nuove linee si inserisce in un
piano di sviluppo lanciato da Unieco per fare
fronte alla crisi strutturale che il settore laterizi sta vivendo investendo per valorizzare risorse produttive, tecnologie e professionalità
costruite in oltre sessant’anni di attività che è
partito in giugno con la sigla dell’accordo
commerciale sottoscritto da Unieco di Reggio Emilia (attivo nel settore dei materiali per
costruire con la divisione Laterizi & Co) e da
SanMarco-Terreal Italia (azienda del gruppo
multinazionale Terreal specializzata nella produzione di materiali e sistemi in laterizio per
l’architettura). L’accordo commerciale prevede anche lo sfruttamento più razionale degli
impianti produttivi, che sono localizzati a Fosdondo ed Alfonsine (RA) (per Unieco) e a Valenza, Noale e Castiglion Fiorentino (per
SanMarco-Terreal Italia).
ALTROMERCATO
Partner della prima edizione di
“Fa’ la cosa giusta Sicilia”
Un weekend a Palermo per parlare di consumo critico e stili di vita socialemente e
ambientalmente sostenibili: questo è
l’obiettivo di Fa’ la cosa giusta Sicilia, fiera
e mostra-mercato, che si svolgerà dal 19
al 21 ottobre presso i Cantieri culturali alla
Zisa.
Il sostegno e la partecipazione di Altromercato a questa manifestazione testimonia
l’impegno del Consorzio, non solo a favore
delle organizzazioni del sud del mondo, ma
anche la sua attenzione al nostro sud, capace di portare nel movimento uno contributo ricco e prezioso, grazie a esperienze
peculiari.
Questo è il caso di uno socio storico di Altromercato, la cooperativa Quetzal di Modica, presente alla fiera di Palermo, che
oltre a gestire una Bottega, ha creato un laboratorio artigianale di cioccolata modicana,
realizzata con cacao e zucchero del comImprese
Sondaggio
Imprese
mercio equo e solidale.
La cooperativa Francisca Martin di Siracusa
partecipa a Fa’ la cosa giusta Sicilia con le
banane e i prodotti freschi di CTM-Agrofair,
mentre la cooperativa Enghera di Catania
propone un’ampia selezione di bomboniere
del commercio equo, confezionate all’interno del proprio laboratorio.
A queste realtà storiche del movimento fair
trade siciliano, si aggiunge nello stand di
Altromercato, la cooperativa Kambibi che
da qualche mese sta promuovendo la nascita di una nuova bottega proprio su Palermo.
Nel quadro di Fa’ la cosa giusta Sicilia, Altromercato presenta “Sosteniamo Manduvirà”, una campagna di raccolta fondi a
sostegno di uno storico partner del Paraguay, impegnato nella costruzione di uno
zuccherificio in grado di cambiare per sempre la vita di migliaia di piccoli coltivatori di
canna da zucchero. Per sostenere la campagna si potrà acquistare il calendario da
parete 2013 “Coltiviamo un’altra economia”
(€5). Per maggior informazioni www.altromercato.it/manduvira
Fa’ la cosa giusta Sicilia e Altromercato, dal
19 al 21 ottobre presso i Cantieri culturali
alla Zisa.
CDIE
Corso su Europrogettazione e
funzionamentodeifinanziamentiUe
Visto il successo delle edizioni precedenti, il
C.d.I.E. (Centro di Iniziativa Europea) terrà
presso la sua sede di Milano un nuovo
corso di progettazione comunitaria che fornirà un quadro completo sul funzionamento
dei finanziamenti pubblici offerti dall’Unione
Europea con particolare approfondimento
sulla prossima programmazione 20142020.
Il corso si sviluppa in 3 giornate di cui due
di acquisizione di nozioni di base ed una
giornata di approfondimento sulla redazione
del budget. Ciascuna giornata prevede una
parte teorica ed un’esercitazione pratica.
Il programma
Lunedì 22 ottobre –h.9.30-18.00
I progetti europei e i finanziamenti
Le risorse e le opportunità della programmazione comunitaria 2007-2013
Primo piano
Legacoop
31
I nuovi programmi della programmazione comunitaria 2014-2020
Come si presenta un progetto e il suo
ciclo di vita
Esercitazione: come cercare un bando e
monitorare le fonti di informazione
Martedì 23 ottobre – h.9.30-18.00
Come leggere un bando: analisi di una
call for proposal
I contenuti di una proposta vincente
La redazione del formulario
La ricerca dei partner
Esercitazione guidata su progetti reali:
come sviluppare la propria idea progettuale
Venerdì 26 ottobre (facoltativa) –
h.9.30-18.00
La definizione del piano economico
I costi ammissibili (costi diretti e costi
indiretti)
Il cofinanziamento
L’elaborazione del BUDGET
La gestione amministrativa del progetto
Esercitazione guidata su progetti reali:
come si redige un budget di successo.
BRIGANTI DI CERRETO
La cooperativa è un modello per
lo sviluppo di un nuovo turismo
“Quella di Cerreto Alpi è una esperienza che
rappresenta un modello e può essere utile
per lo sviluppo turistico, e non solo, di altri
territori”. E’ quanto hanno affermato i partecipanti all’incontro con la cooperativa I
Briganti di Cerreto che si è svolto ieri. Un incontro ad alto livello: l’esperienza di turismo
di comunità è stata presentata ad un
gruppo di qualificati interlocutori come Giovanni Cocco, direttore dell’Isnart, l’Istituto
Nazionale Ricerche Turistiche del sistema
camerale, Antonio Raschi, Direttore dell’Ibimet, istituto del Cnr, Sonia Trampetti,
funzionaria dell’Ibimet, Maurizio Davolio,
responsabile nazionale di Legacoop Turismo e Bruno Busacca, responsabile nazionale Relazioni istituzionali di Legacoop e
coordinatore del progetto “Cooperative di
Comunità”. All’incontro erano presenti
anche il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia Enrico Bini, il diSettori
Territori
rettore di Confcooperative Giovanni Teneggi, il Sindaco di Collagna Paolo Bargiacchi e per Legacoop Reggio Emilia il
responsabile comunicazione Carlo Possa
e il coordinatore della zona montana Matteo Pellegrini.
L’incontro è servito per approfondire i progetti sviluppati dai Briganti di Cerreto, una
“cooperativa paese” la cui esperienza è
ormai un punto di riferimento in Italia e non
solo. A Cerreto Alpi si è infatti sviluppata una
particolare forma di turismo, che si rivolge
ai turisti attratti dall’autenticità dei luoghi,
dalla genuinità dei rapporti umani, dalla
specificità della cultura e delle tradizioni locali, che ricercano un rapporto più stretto
con il territorio che desiderano visitare, e
con le persone che vi abitano. Il direttore
dell’Isnart Cocco si è dimostrato particolarmente colpito dai risultati della cooperativa,
con lo sviluppo di un modello che è in piena
sintonia con le tendenze di un turismo sempre più attento alle peculiarità dei territori.
Maurizio Davolio, che è presente anche in
diversi organismi internazionali che si occupano di turismo, ha ricordato come
l’esperienza di comunità sviluppata a Cerreto Alpi sia un caso di studio anche all’estero. Bruno Busacca, spiegando le
finalità del progetto “Cooperative di Comunità”, ha sottolineato come l’esperienza dei
Briganti di Cerreto si inserisca pienamente
nello spirito di una cooperazione in grado di
mantenere vive e di valorizzare le comunità
locali. Giovanni Teneggi ha poi parlato di un
progetto - supportato dalla Camera di Commercio e dal Parco Nazionale - che vuole
mettere in rete sul nostro Appennino esperienze come quella di Cerreto Alpi. Gli ospiti
hanno quindi visitato l’antico Mulino di Cerreto Alpi, trasformato in alloggio rurale gestito dalla cooperativa, e il metato del
paese, già in fun
UNIABITA
Il Consorzio Il Sole promuove una
giornata dedicata alla prevenzione
Il Poliambulatorio del Consorzio il Sole, che
opera dal 1990 in molteplici settori altamente specialistici, con la collaborazione di
medici qualificati e l’utilizzo di strumentazione diagnostica all’avanguardia, è oggi un
Imprese
Sondaggio
Imprese
punto di riferimento sia per i soci delle cooperative, sia per i cittadini di Cinisello Balsamo e paesi limitrofi.
Sabato 10 novembre la struttura, convenzionata con la Scuola di specializzazione in
Chirurgia Odontostomatologica dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, promuove
una giornata di screening gratuito per la diagnosi e la terapia delle malattie parodontali,
che sarà eseguita dall’équipe di Paradontologi e Igienisti dell’Università degli Studi Milano Bicocca diretta dal professor Marco
Baldoni.
L’iniziativa, promossa con la collaborazione di
Coop Lombardia, UniAbita e le società Abitare, Armando Diaz e La Nostra Casa, ha
come finalità quella di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione per garantire una buona salute ed una
migliore qualità di vita delle persone e promuovere un’adeguata informazione sulle
cause e sulle possibilità di trattare con successo la malattia parodontale nella fascia di
età adulta .
Le prenotazioni per le visite potranno essere
effettuate entro il 3 novembre 2012, dal lunedì al sabato, contattando i numeri 026184019 - 02 66041157 - 02 66013511.
UniAbita è una delle più grandi Cooperative
di Abitanti a livello nazionale. Nata dall’unione
di due storiche Cooperative edilizie,Auprema
di Cinisello Balsamo e Camagni Olmini di
Sesto San Giovanni, conta su oltre 18 mila
soci. UniAbita ha un attivo di 2.760 alloggi a
proprietà indivisa (forma di locazione), la realizzazione di circa 1.000 alloggi a proprietà
divisa (ceduti in proprietà) e oltre 1.000 abitazioni, in programmazione, da assegnare in
proprietà ed in locazione (assegnazione in godimento) ai propri Soci.
La Cooperativa si fonda sui valori della cooperazione, solidarietà e mutualità. Ha l’obiettivo di fornire una risposta abitativa di qualità
alle migliori condizioni possibili e di favorire
l’integrazione sociale attraverso strutture e
servizi.
OLEIFICIO COOPERATIVO MONTALBANO
IlpiùgrandefrantoiodellaToscana,
un investimento da 5,3 milioni
Nasce a Vinci, in provincia di Firenze, ad
opera dell’Oleificio Cooperativo Montalbano,
il più grande frantoio della Toscana, dove
Primo piano
Legacoop
32
sarà possibile lavorare e frangere 100 quintali di olive ogni ora. In questo modo sarà
possibile migliorare la qualità del prodotto,
frangendo olive fresche e riducendo i tempi
di attesa. La capacità produttiva del frantoio è stata raddoppiata, aggiungendo 2
linee di lavorazione alle due già esistenti.
Il nuovo frantoio ha richiesto un investimento di 5.3 milioni di euro, ripartito in 3,4
milioni per le strutture, 1,2 milioni per gli
impianti e 0,7 milioni per i macchinari di
frangitura. Inoltre è stata realizzata anche
una nuova struttura metallica (costo 0,8 milioni di euro) per ampliare gli spazi di stoccaggio dei materiali di confezionamento e
del prodotto finito, in modo da migliorare ulteriormente gli standard qualitativi richiesti
dalla grande distribuzione. Ulteriori 2 milioni
di euro sono stati investiti per l’acquisto di
nuovi macchinari per il confezionamento.
Attraverso il Progetto Integrato di Filiera, di
cui la cooperativa è capofila, è stato possibile usufruire di un contributo regionale di
circa 1,3 milioni di euro. L’Oleificio ha varato
un aumento di capitale sociale di 500 mila
euro per contribuire all’acquisto dei macchinari, e la restante somma (4,3 milioni) è
stata finanziata con un mutuo (3 milioni) e
con autofinanziamento (1,3 milioni).
L’intervento è stato presentato il 12 ottobre
nella sede dell’Associazione Regionale delle
Cooperative di Consumo da Franco Neri,
presidente Oleifico Montalbano, da Raffaello Lippi, presidente Agricola Montalbano,
da Dragoni Marcello, direttore commerciale Agricola Montalbano, da Giancarlo
Faenzi, vicepresidente Agricola Montalbano, da Stefano Bassi, presidente Legacoop Toscana, e da Roberto Negrini,
Presidente Legacoop Agroalimentare
“È nostra ferma intenzione – ha dichiarato
Franco Neri, presidente dell’Oleifico Montalbano - far sostare le olive nei magazzini
dei soci il minor tempo possibile per contrastare il fenomeno di decomposizione dell’oliva, che provoca difetti all’olio prodotto,
quali ad esempio muffa e irrancidimento,
caratteristiche queste considerate difetti,
che pregiudicano la qualità dell’olio e quindi
ne diminuiscono il valore. La qualità dell’olio
prodotto è un obiettivo da perseguire anche
grazie ai disciplinare di produzione IGP ed
Agriqualità che la cooperativa da anni persegue”.
La società Oleificio Cooperativo Montalbano
è stata costituita nel 1953 da un gruppo di
Settori
Territori
mezzadri che si sono associati in cooperativa per slegarsi dai vincoli imposti loro dai
proprietari terrieri della zona di Lamporecchio e Larciano. L’obiettivo era anche creare
risparmi sui costi di frangitura sostenuti e
per vendere l’olio direttamente, in prima
persona. Dopo due anni dalla costituzione
della cooperativa, gli associati divennero
oltre 200 e ad oggi essa conta circa 2300
soci iscritti, di cui oltre 1400 attivi nella molitura delle olive e 700 nel conferimento dell’olio. Gli addetti sono 65 unità (nel 2000
era meno della metà). Poiché l’attività dell’Oleificio è stagionale, nei mesi della campagna si riescono ad occupare mediamente
altre 40 persone, con contratti a tempo determinato della durata di 60/90 giorni.
COOPSELIOS
Una serata per parlare
diResponsabilitàsocialed’impresa
Un nuovo appuntamento ha visto uniti i soci
di Coopselios e non solo, per fare il punto,
in un momento di difficoltà dei sistemi di
Welfare e delle aziende in generale, sulle
buone prassi di Responsabilità Sociale
d’Impresa che la cooperazione è comunque
chiamata a sostenere. Erano oltre 250 i
presenti, provenienti dalle 7 Regioni in cui è
presente la cooperativa, che hanno assistito
nella serata del 5 ottobre alla presentazione
del Bilancio Sociale 2011. Si tratta di un documento importante sul quale Coopselios
continua ad investire in quanto strumento
di restituzione ai soci, agli stakeholder, alla
comunità del lavoro di assistenza, cura,
educazione, ma anche dei percorsi di solidarietà e non da ultimo di promozione di
una cultura dei diritti e della persona.
Si tratta di “temi che potrebbero sembrare
fuori tempo e fuori contesto - ha detto
Guido Saccardi, presidente di Coopselios
- se consideriamo le situazioni di difficoltà in
cui versano le cooperative sociali e le imprese più in generale, difficoltà che hanno
ripercussioni molto pesanti sulle lavoratrici,
Imprese
Sondaggio
Imprese
sui lavoratori e sulle loro famiglie. Come
cooperatori sociali, come soci di Coopselios, pensiamo invece che occorra continuare a praticare azioni socialmente
responsabili nei riguardi della società e dei
territori: azioni che si arricchiscono di
“senso politico” se consideriamo il contesto di una economia sempre più caratterizzata da pulsioni liberiste, governata da
logiche speculative e finanziarie”.
Ospite della serata una delegazione dell’Associazione Nondasola che gestisce la
Casa delle donne di Reggio Emilia. Sono
stati presentati i progetti di Nondasola che
Coopselios ha sostenuto: in particolare gli
inserimenti lavorativi e l’accudimento di cui
hanno usufruito 6 donne in difficoltà e 7
bambini di cui 1 affetto da una grave patologia congenita. La serata - ricca di eventi
- ha visto anche il lancio di un’altra importante iniziativa legata alla promozione culturale, al territorio e alla nostra storia. Si
tratta di un inedito Concorso letterario promosso da Coopselios in collaborazione con
la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. È un
concorso dedicato a una socia e consigliera
di amministrazione della cooperativa, Maria
Maddalena Iovene - prematuramente
scomparsa. Il concorso, a richiamo del profilo culturale e politico di Maddalena, ha
come tema “Le nuove Resistenze Femminili” e sarà aperto alla partecipazione, sul
territorio nazionale, di cittadine italiane e
non, di età compresa tra i 18 e i 40 anni (a
giorni verrà pubblicato il bando sul sito della
Biblioteca Panizzi e di Coopselios).
COOPSELIOS
Quando è la natura a fare scuola,
progetti e iniziative
Ci sono spazi di gioco ed esperienze che
fino a pochi anni fa erano accessibili ai
bambini in natura in modo scontato: parliamo di boschetti, campi incolti, piante su
cui arrampicarsi, canali, fossi, frutteti attraversabili, aree pedonali non attrezzate ma
fruibili all’esplorazione e al gioco di gruppo.
Molti di questi luoghi oggi non sono più praticabili per i bambini, perché reputati pericolosi, perché esiste sempre un’alternativa
più comoda o perché quegli spazi sono
sempre più lontani o assenti dalle nostre
aree residenziali e dalle nostre abitudini di
Primo piano
Legacoop
33
vita.
Eppure, eliminare il rapporto con la natura
dalla quotidianità, circoscriverne l’esperienza nel recinto di una gita domenicale,
significa precludere al bambino un’importante forma di conoscenza del mondo e di
se stesso, un’esperienza in cui le regole,
per una volta, non sono quelle rigide delle
istituzioni, dell’economia, dei mass media.
Il Brave Garden - Nido/Scuola della Diesel,
gestito da Progettare ZeroSei di Reggio
Emilia, propone da diversi mesi all’interno
dei propri spazi, percorsi di avvicinamento
del bambini alla natura, attraverso percorsi
educativi, esplorativi, espressivi che vanno
dalle installazioni vegetali agli atelier, fino
alla coltivazione dell’orto della scuola, o, ancora, attraverso il coinvolgimento dei bambini, delle famiglie e di associazioni locali in
progetti di sensibilizzazione ecologica.
Fra questi l’evento che si svolgerà il 18 ottobre, alle ore 16.30 in collaborazione con
Slow Food di Bassano del Grappa, per proporre un momento di incontro dedicato a
famiglie e a operatori di altre Scuole e Nidi,
dal significativo titolo “Earth Democracy. Talking about Natural Experiences”.
L’incontro si aprirà con la visita dialogata all’orto nel parco del Nido Scuola Brave Garden. A seguire interverranno, Roberta
Prandi, pedagogista e responsabile di Progettare ZeroSei che, insieme alle insegnanti, illustrerà il progetto educativo 2012,
e Letizia Bonimago, responsabile Slow
Food Bassano del Grappa, che presenterà
la collaborazione con slow food e il progetto
“orto in condotta”.
Per l’occasione verrà presentata la pubblicazione “Esperienze naturali di gioco.
Ascolti e ricerche in giardino” a cura di Sabrina Bonaccini (pedagogista Progettare
ZeroSei e Coopselios). “La pubblicazione ci spiega la curatrice - rappresenta una sintesi dei nostri ultimi progetti, ma vuole porsi
anche come una sorta di manifesto volto a
rivendicare i diritti naturali dei bambini
(compreso il cosiddetto diritto alla wilderness) troppo spesso ignorati o calpestati.
Questo progetto ha una valenza politica
forte, non trascurabile in questo momento:
quello che vorremmo promuovere è una
corretta “convivenza” fra bambino e natura,
una sorta di democrazia della terra, appunto, in cui si preserva e si favorisce lo sviluppo di nuove strategie politiche,
economiche, culturali a sostegno dell’am-
Settori
Territori
biente e della vita”.
SACMI
Con Osterwalder una nuova
partnership industriale
Sacmi ed Osterwalder annunciano una
nuova partnership industriale Tecnologia all’avanguardia nelle presse per polveri metalliche Osterwalder AG, Lyss, Svizzera, e
Sacmi Imola S.C., Imola, Italia, uniscono le
forze nel campo delle presse di elevato tonnellaggio per polveri metalliche.
Sacmi ed Osterwalder combineranno i rispettivi punti di forza e patrimoni tecnologici
al fine di ottenere una maggiore efficienza
nella produzione di presse di tonnellaggio
superiore a 2000 kN senza per questo snaturare i tratti caratteristici e le peculiarità dei
propri brand.
Le due aziende, infatti, continueranno a sviluppare e proporre le rispettive gamme in
maniera indipendente: Osterwalder le note
serie UPP e KPP, Sacmi la nuova gamma di
presse MPH.
In questo contesto Sacmi, apprezzato produttore internazionale di presse con forze fino
a 250 MN, si occuperà della manifattura
delle grandi presse per Iron Powder, permettendo ad Osterwalder di concentrarsi
sullo sviluppo, la vendita ed il service delle
serie UPP e KPP attraverso la propria rete.
Questa collaborazione consentirà a Sacmi di
massimizzare l’efficienza della propria ricca
dotazione produttiva e ad Osterwalder di dedicare lo stabilimento di Lyss in Svizzera alla
produzione della gamma di presse elettriche
per hard metal, delle macchine per applicazioni speciali e delle presse per polveri metalliche di tonnellaggio inferiore ai 2000 kN.
ARCHEOSISTEMI
Al via il progetto allo Spazio 0-6
della Biblioteca di Vezzano
Il 6 ottobre presso la Biblioteca “P. Neruda”
di Vezzano sul Crostolo è stato inaugurato lo
Spazio 0-6 (Ludoteca), che vede impegnata
nella gestione la cooperativa Archeosistemi.
“L’aumento dell’u-tenza e l’apprezzamento
crescente dimostrato dai vezzanesi, e non
solo, nei confronti del servizio bibliotecario
e delle iniziative proposte – ha dichiarato
l’assessore alla Cultura di Vezzano Ilenia
Rocchi - hanno spinto l’Amministrazione co-
Imprese
Sondaggio
Imprese
munale a promuovere e sostenere ulteriormente la valorizzazione della biblioteca con la
realizzazione dello Spazio 0–6, cioè di uno
spazio appositamente arredato e attrezzato
per accogliere quotidianamente i più piccoli,
al fine di qualificare ulteriormente questo importante luogo d’incontro tra i cittadini, come
luogo piacevole in cui potere studiare, leggere
e informarsi grazie alla presenza di un patrimonio librario ricco, aggiornato, diversificato
e pensato per tutti i cittadini”.
Sono intervenuti all’inaugurazione il sindaco
di Vezzano Mauro Bigi, l’assessore provinciale alla Scuola Ilenia Malavasi e Nicoletta Lusuardi di Archeosistemi, che ha fatto
presente come sia il numero delle presenze
degli utenti, che il numero dei prestiti siano
aumentati negli ultimi anni. E’ seguita “A B
C... Bimbo!” una lettura a cura di Alice Franchi e organizzata da Archeosistemi, una lettura di libri che cercano di raccontare i
bambini dalla A alla Z, parlando delle paure,
dei desideri, dei bisogni e anche dell’infinita
creatività che contraddistingue il mondo dell’infanzia.
ARCHEOSISTEMI
Eventi, spettacoli e letture. Tante
iniziative per i BiblioDays
Tra le numerose offerte ed eventi che il programma dei BiblioDays del 7 ottobre, la giornata delle biblioteche reggiane, diversi sono
stati gli eventi curati dalla cooperativa Archeosistemi, nell’ambito dell’iniziativa Biblio&Co, realizzata in occasione dell’Anno
internazionale delle cooperative: un ciclo di
incontri e di spettacoli rivolto agli adulti e ai
bambini. L’iniziativa, che ha visto il contributo
del Comune di Reggio Emilia nell’ambito di
“Reggiani per esempio”, è stata organizzata
Primo piano
Legacoop
34
in collaborazione con Legacoop Reggio Emilia e Boorea. L’iniziativa ha come partner
l’Associazione culturale Up4Fun, il Teatro dell’Orsa, Phaville Sas, Le vie del Cioccolato,
l’Associazione culturale Panda Project.
Il 7 ottobre alla Biblioteca Panizzi di Reggio
Emilia è andata in scena per i bambini “Il lupo
Bile Bile” spettacolo di Panda Project con
Beatrice Cevolani, Hendry Proni, Delia Trice e
Gabriele Malavasi. A conclusione del percorso le letture animate “Storie che cuciono”.
Sempre alla Biblioteca Panizzi è stato presentato “Motus Terrae ovvero il tempo che
passa e quello che resta” spettacolo di e con
Sivia Frasson, musiche in scena di Stefania
Nanni. “Terra come posto prezioso - spiegano gli autori - che tutto nasconde e tutto ricorda. Terra che mantiene segreti, terra che
conserva. E’ il racconto della burla più grossa
della storia dell’archeologia, l’uomo di Piltdown. E’ una trasmissione televisiva, una
specie di S.O.S. che cerca di combattere
l’estinzione di specie umane che ormai non
servono più e occupano un posto marginale
nella società. E’ il racconto della mia prima
volta in un cantiere. E’ una grande, urgente,
necessaria domanda. Di noi, cosa resta?”.
Sempre il 7 ottobre alla Biblioteca di Campagnola Emilia è stato presentato il libro
“Borgo Popizio” di Loredana Limone alla presenza dell’autrice.
GRUPPO CANTINE RIUNITE&CIV
Lo stabilimento Cavicchioli brinda
alla riapertura post-terremoto
Lo stabilimento di San Prospero della Cavicchioli (Gruppo Cantine Riunite&Civ) era stato
fortemente danneggiato dal terremoto di
maggio. Ora è di nuovo in funzione, dopo i lavori di ripristino realizzati a tempo record. Grazie ai duri e rapidi lavori di ripristino i soci della
cooperativa possono vedere il proprio prodotto di nuovo riprendere la via dei mercato
ed i dipendenti rientrare al lavoro.
Il 5 ottobre la riapertura dello stabilimento di
San Prospero (MO) è stata salutata da un
brindisi alla presenza delle autorità e dei dirigenti del gruppo. Sono intervenuti con il presidente di Cantine Riunite&Civ Corrado
Casoli, l’assessore regionale alle Attività Produttive Gian Carlo Muzzarelli, il sindaco di
San Prospero Mario Ferrari, il presidente
della Provincia di Modena Emilio Sabattini
Settori
Territori
e il presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare Giovanni Luppi.
RE.SEARCH
La cooperativa reggiana per i bambini di Rolo colpiti dal terremoto
Re.search è una piccola cooperativa sociale
reggiana che si occupa di servizi creativi per
la prima infanzia, e non solo. Re.search e
l’azienda Serigrafia 76 di Montecchio hanno
dato vita il 29 settembre a una grande giornata di atelier per i bambini e le famiglie della
Scuola dell’Infanzia parrocchiale Don Umberto Borghi di Rolo, un comune tra quelli colpiti dal terremoto di maggio. I genitori dei
bambini hanno voluto testimoniare il loro ringraziamento alla cooperativa e a Serigrafia
76.
“Il terremoto di maggio ha arrecato notevoli
danni anche alla nostra piccola comunità di
Rolo, in particolare sono stati danneggiati gli
edifici più antichi, tra i quali c’è la scuola parrocchiale dell’infanzia. I nostri bambini, rimasti senza la loro scuola, hanno trascorso
l’estate, per fortuna calda e soleggiata, al
campo giochi parrocchiale all’aperto ed
hanno iniziato il nuovo anno scolastico all’interno di una tensostruttura. Il loro “piccolo
mondo” – spiegano i genitori – è stato turbato e sono state stravolte tutte le loro abitudini. I bambini hanno un grande spirito
d’adattamento e stanno affrontando egregiamente tutti i disagi che questa sistemazione
provvisoria, al di fuori di edifici in muratura,
sta arrecando loro, sicuramente grazie anche
al clima giocoso e sereno, che le maestre
hanno saputo creare. La mattinata organizzata da Re.search in collaborazione con Serigrafia 76 ci ha permesso di trascorrere
alcune ore insieme ai nostri figli, facendo attività divertenti, ed al tempo stesso educative
in un clima di allegria e di festa. E’ bello vedere che ci sono persone che, pur non
avendo alcun tipo di legame con noi, si interessano dei nostri bambini e si preoccupano
di alleviare la situazione che stanno vivendo,
lasciando sia il ricordo di una bella mattinata
trascorsa insieme, che tanto materiale, che
potrà essere utilizzato per le attività didattiche
che faranno quando saranno nella nuova
scuola. Ringraziamo di cuore tutti coloro che
hanno contribuito alla realizzazione di questa
importante iniziativa”.
Imprese
Sondaggio
Imprese
COOP ITACA
Partita l’avventura di FAB; al via
l’Academy per i 7 progetti
L’avventura di FAB è partita, avviata la prima
fase dell’incubatore d’impresa della Cooperativa Itaca con l’apertura dell’Academy. L’ingresso delle 7 “fabbers” negli spazi
dell’incubatore in via San Francesco a Pordenone è stata celebrata lunedì con un
pranzo realizzato grazie alla collaborazione di
tutti i progettisti. Prima dell’aspetto culinario e
conviviale, il saluto del presidente di Itaca,
Leo Tomarchio, del direttore Orietta Antonini e del coordinatore di FAB, Christian
Gretter. Sono intervenuti anche Massimo
Tuzzato e Paola Ricchiuti, dell’ufficio Ricerca e sviluppo di Itaca, che hanno seguito
molto da vicino il Faber Academy Box, e Giovanna Tinunin per Dof Consulting, partner
del progetto.
Successivamente la presentazione reciproca
delle fabbers che, in questi 3 mesi di Village
Academy, andranno a sviluppare e concretizzare i progetti selezionati. Consegnato anche
il book tracking con il quale dare dinamicità
allo sviluppo delle progettazioni. Le fabbers
nel frattempo sono già impegnate in alcuni
colloqui propedeutici con alcune importanti
realtà regionali facenti parte del Progetto Imprenderò, con le quali saggiare i primi spunti
di progettazione imprenditoriale dei loro sogni
ed idee. Primo appuntamento con l’Academy
oggi (mercoledì 17 ottobre) nella sede di via
San Francesco a Pordenone dove si sta svolgendo la prima tappa del percorso formativo,
docente per Dof Consulting Manolo Battistutta su “Sviluppo personale e relazioni efficaci”. Come in un progetto d’empowerment
e di rete le azioni si susseguono con un buon
ritmo che si arricchisce degli incontri e relazioni che si stabiliscono quotidianamente.
Primo piano
Legacoop
35
Queste le 7 fabbers da oggi attive nell’incubatore d’impresa FAB: Elisa Delli Zotti “EdQ
Platform & App Smartphone”, Federica
Morsanuto “Centro Servizi On Line Competenze Territoriali”, Federica Vaglio “Bacheca
Cittadina”, Ingrid Prestopino “Reciclab”,
Julia Mamolo “L’idea Crea”, Gianna Vigorito “Microfinanza Imprese Migranti”, Tiziana Perin “aPMaPN”.
Si avvicina nel frattempo il prossimo evento
pubblico previsto l’8-9 novembre alla Fiera di
Pordenone in occasione di “Punto d’incontro”, un’occasione per orientarsi nel mercato
del lavoro e nelle opportunità che può offrire.
Il punto di partenza proposto da FAB era
quello di presentare delle idee progettuali basate su 5 criteri:
1- Idee progettuali che possono trasformarsi
in impresa e costruire una reale occupazione nel tempo; 2- Dare risposte efficaci
e sostenibili a bisogni critici emergenti
che non sono soddisfatti dalla collettività;
3- Idee capaci di promuovere e riattivare
beni comuni e generare risorse aggiuntive.
4- Incentivare e sviluppare l’utilizzo di nuove
tecnologie.
5- Produrre un impatto significativo rispetto
alla comunità in termini dimensionali e di
interlocutori coinvolti.
Oltre a Itaca e Dof consulting, la selezione che
ha portato alla scelta dei 7 progetti si è svolta
con l’utilizzo di specifici “indicatori” ed ha visto
il coinvolgimento diretto in commissione dell’Università di Trento nella persona del prof.
Luca Fazzi e dell’Università di Bologna con
l’apporto del dott. Paolo Venturi.
IL SESTANTE
La marca trevigiana capitale
del lavoro giovanile e start up
Giovani, occupabilità, impresa, innovazione:
sono questi i concetti chiave di No Future?,
meeting organizzato da Il Sestante Cooperativa Sociale Onlus sabato 20 ottobre dalle
9:00 alle 17:00, nella storica Villa Onigo di
Trevignano.
Il meeting è l’evento culminante di un progetto – promosso dalla cooperativa Il Sestante e finanziato dall’Unione Europea – che
si sviluppa in una tre giorni di lavoro in cui
giovani di varie regioni italiane, soggetti socio-
Settori
Territori
economici e professionisti del territorio si
confrontano sui temi della crisi del lavoro e
della disoccupazione. Grazie al progetto la
Marca Trevigiana emerge come capitale del
lavoro giovanile e l’Area Montebellunese –
costituita da Montebelluna, Cornuda, Crocetta
del Montello, Giavera del Montello, Maser, Pederobba e dal Comune di Trevignano, che organizza ed ospita l’evento – diventa
protagonista del dibattito regionale e nazionale con strategie orientate a invertire i drammatici trend di crescita del tasso di
disoccupazione giovanile che attualmente si
attesta al 33,9%.
Il meeting apre le porte all’innovazione, cercando di far ripartire i giovani dall’impresa e
dalle start up, passando per il ricambio generazionale, i nuovi modelli organizzativi (tra
cui spicca il coworking) e la flessibilità.
La ricerca attiva del lavoro, l’imprenditoria
giovanile e la mobilità nazionale e internazionale sono gli argomenti principali della giornata. Per ampliare l’esperienza dei
partecipanti, poi, No Future? offre, con l’ausilio di operatori del settore, stand informativi e
spazi dedicati alla ricerca di risposte concrete
e istruzioni per muoversi con cognizione nel
mercato del lavoro:
- incrocio tra domanda e offerta;
- simulazione di colloqui di lavoro;
- scrittura di un curriculum efficace;
- opportunità di lavoro e studio all’estero;
- coworking;
- hub e incubatore d’impresa.
No Future?: Un’esperienza nazionale
No Future? si presenta come un progetto
completo che ha risonanza nazionale. Oltre a
coinvolgere il trevigiano come centro del dibattito, all’evento prendono parte attiva anche
cooperative provenienti da diverse zone d’Italia, con il fine di poter strutturare un dialogo il
più ampio, realistico e approfondito possibile.
Il meeting dunque sarà preceduto da un workshop formativo, che si terrà nelle giornate di
giovedì 18 e venerdì 19 ottobre, a cui parteciperanno 40 giovani provenienti dai territori
partner e scelti direttamente dalle cooperative coinvolte nel progetto: Cooperativa Orso
di Torino, Cooperativa Vedogiovane di Borgo-
Imprese
Sondaggio
Imprese
36
manero (Novara), Cooperativa Aracon di
Udine, Cantiere Giovani di Frattamaggiore
(Napoli),Associazione per la Mobilitazione Sociale di Palermo. Durante il workshop i 40
giovani si confronteranno su diversi gruppi tematici e prepareranno contenuti e strumenti
utili al meeting, in cui assumeranno il ruolo
attivo di animatori.
portunità e mezzi per il cambiamento della
società. Attraverso risorse regionali, ministeriali ed europee, l’obiettivo è di contrastare il
disagio giovanile, far emergere le eccellenze
nel territorio. Il Centro “il Cantiere” è stato riconosciuto dal Consiglio d’Europa uno tra i
migliori interventi per il protagonismo e la cittadinanza attiva dei giovani.
No Future?: I Partner
Cooperativa Aracon di Udine
Aracon Cooperativa Sociale Onlus viene fondata nel 1997 e opera con i suoi 140 soci
nell’ambito della provincia di Udine nell’area
del lavoro sociale, in particolare con minori e
giovani.Arancon é impegnata sia nell’ambito
strettamente educativo sia in quello dell’animazione sociale. Oltre ad offrire interventi
specifici in situazioni di disagio interviene per
attivare all’interno dei territori situazioni di partecipazione dei cittadini con l’obiettivo di promuovere una cultura della legalità, della
solidarietà e della cittadinanza attiva.
Associazione per la Mobilitazione Sociale di Palermo
L’Associazione per la Mobilitazione Sociale è
una organizzazione senza scopo di lucro con
sede a Palermo. Sviluppo di comunità e empowerment sociale e individuale dei giovani
costituiscono i cardini dell’attività dell’Associazione. L’organizzazione indirizza particolare
attenzione alla dispersione scolastica, soprattutto in contesti socio-culturali a rischio,
utilizzando strategie di intervento attive e partecipative e di promozione della salute proponendo interventi di potenziamento delle life
skills degli adolescenti.
Cooperativa Vedogiovane di Borgomanero, Novara
Vedogiovane nasce ufficialmente nel 1988.
Agisce come cooperativa sociale tramite la
gestione di servizi e progetti di animazione
socio-culturale e la realizzazione di attività di
consulenza, formazione e informazione su
tutto il territorio nazionale e internazionale.
Organizzazione promotrice – responsabile progetto Il Sestante Cooperativa
Sociale Onlus di Treviso
La cooperativa sociale il Sestante Onlus, dal
1989, progetta e gestisce interventi nell’ambito delle politiche giovanili, familiari, di comunità e a favore dei minori, prevalentemente
nella provincia di Treviso con incarichi nelle
altre province del Triveneto.
Attualmente la Cooperativa si avvale di 75
professionisti, prevalentemente educatori e
psicologi che collaborano con altre figure professionali su progetti specifici (counselor, psicomotricisti, ricercazionisti, psicoterapeuti).
Il Sestante gestisce, in partnership con il privato sociale (altre cooperative, associazioni) e
con enti locali (principalmente comuni) numerosi progetti, la maggioranza dei quali riguarda politiche giovanili e di comunità. La
cooperativa ha maturato inoltre esperienze a
livello nazionale ed europeo, partecipando a
numerosi progetti pilota nell’ambito delle politiche giovanili.
Il Sestante è la prima cooperativa del trevigiano ad avere attivato una sperimentazione
nell’ambito dell’accesso dei giovani alla casa,
al lavoro e al credito con un finanziamento del
Ministero della Gioventù.
Dal 2008 la Cooperativa, in sinergia con numerosi enti locali della provincia di Treviso, ha
iniziato a sperimentare l’approccio di comunità e di partecipazione al tema delle politi-
Cooperativa Orso di Torino
La Cooperativa Orso viene costituita nel 1987
dall’attività di Gioventù Operaia Cristiana ed
opera nelle province di Torino, Asti e Cuneo,
realizzando progetti sul territorio nazionale.
Agisce principalmente nei settori delle politiche attive del lavoro e delle politiche giovanili. Orso gestisce interventi e servizi con
l’obiettivo di favorire la parità di accesso delle
fasce deboli al mercato del lavoro e la piena
cittadinanza delle persone nella società: giovani, adulti disoccupati, soggetti diversamente abili, cittadini stranieri. La cooperativa
offre inoltre formazione e consulenza per enti
pubblici e imprese private.
Cantiere Giovani di Frattamaggiore, Napoli
Cantiere Giovani è un’organizzazione laica
non governativa nata nel 2001 a Frattamaggiore, con lo scopo di creare occasioni di sviluppo socio-culturale, educativo e di impegno
civile, affinché i giovani abbiano maggiori op-
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
che attive del lavoro, nell’ambito delle politiche giovanili. Contemporaneamente, ha attivato partnership a livello nazionale e
comunitario sul tema, aprendo a confronti sul
quadro teorico di riferimento, soprattutto sui
temi della disoccupazione giovanile, dell’imprenditorialità giovanile e dell’active welfare.
COOPERATIVA 8 MARZO
L’aiuto ai ragazzi dell’associazione
“Matti per la vela”
L’Associazione “Matti per la vela onlus”, che
agisce a Genova e Livorno assieme allo Yacht
Club Italiano per il recupero di ragazzi con disagio sociale e psichico anche attraverso
giornate passate in barca a vela facendogli
fare i marinai, ha chiesto e ricevuto un importante contributo dalla Cooperativa 8 Marzo
e dalle sue controllate per organizzare la mini
uscita di tre giorni a Livorno dal 5 all’8 ottobre. La cooperativa ha provveduto a rifornire
di viveri e bevande l’imbarcazione per consentire a tutti i partecipanti di potersi rifocillare
senza alcuna spesa.
VETIMEC
Festeggiamenti per i 50 anni
di attività
Vetimec, la cooperativa bolognese, che sviluppa, industrializza e produce stampi per
pressofusione, conchiglie per colata a gravità
e bassa pressione, casse d’anima, utensili
speciali, festeggia i 50 anni di attività.
“Con onesta, ingegno e passione ...siamo
ancora qua!” questo lo slogan dell’evento
che si terrà il 28 ottobre presso la Sala Consiliare del Comune di Calderara di Reno,
(Piazza Marconi, 7).
Interverranno:
Irene Priolo, Sindaco di Calderara di Reno
Graziano Prantoni, Assessore alle attività
produttive Provincia di Bologna
Gianpiero Calzolari, Presidente Legacoop
Bologna
Anna Maria Finguerra, Presidente CDA
Vetimec.
Imprese
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Sondaggio
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OSSERVATORIO SWG
Sicurezza: il ritorno di un problema
mai scomparso
Nota informativa:
L’indagine quantitativa è stata condotta
mediante una rilevazione con tecnica mista,
ovvero interviste telefoniche con metodo
CATI (Computer Assisted Telephone Interview) e interviste online con metodo CAWI
(Computer Assisted Web Interview), all’interno di un campione di 1.500 soggetti
maggiorenni residenti in Italia.
Le interviste sono state somministrate nel
periodo che va dal 8 al 10 ottobre 2012.
I metodi utilizzati per l’individuazione delle
unità finali sono di tipo casuale, come per
i campioni probabilistici. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è dl 2,5% a
un intervallo di confidenza del 95%.
Primo piano
Legacoop
Diminuisce il numero di italiani che si sente
al sicuro, aumenta la quota di persone che
percepisce un peggioramento rispetto all’anno precedente e cresce sensibilmente
la fetta di Paese che vede in netto aumento
la quantità di reati commessi
Gli italiani non si sentono al sicuro: a pensarla così poco più di un cittadino su due.
La sensazione è assai sgradevole se rapportata al luogo in cui si vive, si trascorrono
le giornate o si crescono i propri figli. E la
preoccupazione sta crescendo. Rispetto a
quasi un anno e mezzo fa, scende di 5 punti
percentuali la quota di italiani che, a livello
di sicurezza, si sente tranquillo. Non solo: il
Paese percepisce un incremento netto del
numero di reati che incide pesantemente
sul livello di sicurezza. Questo il quadro non
molto confortante che emerge dall’Osservatorio SWG che indaga gli umori e le sensazioni dei cittadini.
Telecamere amiche, forze dell’ordine, controlli di varia natura: le misure messe in atto
nelle città non sembrano essere sufficienti.
E la cittadinanza si lamenta. Oggi solo poco
più della metà del Paese può vantare una
certa tranquillità pensando al posto in cui
vive. Una percentuale troppo bassa se si
pensa anche agli altri problemi, primo fra
Settori
Territori
tutti la pesante crisi economica, che già
gravano sulle famiglie e che condizionano
inevitabilmente la loro vita. Nel luglio del
2011, quindi quasi un anno e mezzo fa, la
situazione era leggermente migliore (56%),
anche se ben lontano dal poter essere ritenuta una condizione ideale.
Il problema è che questa sensazione di insicurezza sta generando un trend a crescere: questa la pesante considerazione
che emerge dall’Osservatorio. La quota di
cittadini che ritiene di vivere in un luogo che
meno sicuro rispetto all’anno precedente è
aumentata marcatamente. Se nel luglio del
2011 tale percentuale arrivava al 32%, ora
è salita di ben 10 punti percentuali arrivando al 42%.
Le famiglie, i cittadini, esprimono un chiaro
malessere in termini di sicurezza. Vogliono
poter stare bene a ‘casa’ loro e vivere in
tranquillità mentre crescono i loro figli in un
luogo che non può essere fonte di preoccupazione.
E ad aggravare questi malumori, la netta
sensazione che sia cresciuto – e stia crescendo – il numero di reati. Un fatto che naturalmente entra direttamente in relazione
con la sensazione di insicurezza dei cittadini. Quasi la metà del Paese (47%), pensando all’ultimo anno, ritiene che sia
aumentato il numero di reati commessi nel
territorio. Una quota consistente che non
permette alle persone di vivere serenamente la propria casa.
Imprese
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