2a parte

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La Seconda Internazionale
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re oun. caratte~epolitico
-polche
come gla affermava il Manifesto comuniprogramma dI Erfurt
sta, ogni lotta di classeè
ome è noto la socialdemocrazia tedesca tra
una,lottaopolitica [...].
,
La !ot~aoe~ono~~a ~ig:
quel dIrIttI POlItICIdI CUI
abbiamo parlato, e che
però non cadono dal cielo
~~ hann? biso~o. delloa
..'
.CasI
.1~7.8. e.ll 1890 co.nobbe un per~odo
..,
JffIcIl1ssImo,
obbligata
alla
semIclandestIrnta
alle leggi antisocialiste di Bismarck. Ogni
vedIamo anche ch~,
ovunque la classe operata
si muova
pia
i pri:niovunque
tentativicomper
~lU energIca attIvlta ~011tIca per essere conqulstati ed
affermati.
stessa
lotta
politica èLad'iI}tra
:1
.çomponentI
mee
i'battito teorico e programmatico lasciò quind
"1campo a problemi più urgenti di difesa e di
opravvivenza e il programma di Gotha rimas
,punto di riferimento teorico e pratico del
artito. Con il 1890 si crearono di nuovò le
'ondiZioni
favorevoli alla ripresa di un
'
.' tra le dIverse
confronto complessIvo
"."
del mOVImento operaIO tedesco.
Erfurt venne app~ovato un n~ovo
ottenere un miglioramen~
to della propria condi:t;ione economica, essa accanto' a .quelle pur~ent.e
econoll1lcheopone
nvendIcazioni P?litic~e, ~op~at:
tutto le nvendicazIom dI
lIO
berta' dI. assocloaz'"lone, d l'
riunione, di stampa. Queste libet;tà sono della più
parte in ultima analisianche una .lotta economicae
spesso.lo è in modo immediato~a~ esc::mpionoel.le questIom di protezldne doganale, di pr~t.ezione del lavoro e SIll1lh.La
lo tt a po lO
O e, solo una
l tIca
forma pàrticolare di lotta
eéonomica, la più ampia
) ~v
rogramma del partItO dove le Influenze
assalliane risultarono notevolmente
grande importanza per 'la
classe operaia; esserap-
e spessoanchela più incisiva.
n~
IO t.
ridime.nsi?nate,
~entre delveniv.an.o
e OpZIOnI strategIche
socIalismoriaffermate
p~e.sen.tan.°
l:'er e~sa
condiziom dI vitale
mteresse
~on solo quel~e
leggi che
rIguardano
dIrettamente
°m
:'cientifico di Marxe
dic~ ha asso!uto~isogno
la classeop:raia, ma an-
Il proprIO svIl';1ppo.
~ssesono.luceed ~rla p<:r
ilproletar~~to e ChIle lesIna o le rIfiuta 'o vuole
trattenere
gli Operai dalla
lotta per conquistare o
l
amp Iare queste l.l berta,
'
a~p.artieneai peg-?iorinemlCI del 'proletanato anche se senteo finge il più
che la maggIor p~e del.,
le ~tre t?~cano p~uo meno l. SUOImteressI.Come
ogm altra classeanchela
quindi
classeO
deve e al
tendereperaia
all'influenza
P9tere po li tICO,
. deve tendere ad assoggettareil potere statale.
Per quest? nello Sta.to
grande amore per esso,
.sia
egli un anarchico o un
Come il proletariato taggio, e soprattutto lo cristiano sociale o quala modellato le sueprime sciopero.
çhe altra cosa [...]..
rganizzazionidi resiste:1- Il proletariato però non Si è voluto opporre la lota igiani,
su quelle
dei garzoni
questi .ta
politica
quella econocosìanche
i suoi può
mezzilimitarsi
di lotta. a Quanto
mica
e si èadichiarato
ne'" è, rimi mezzi di lotta lad,. più i singoli strati che lo cessarioche il proletaria,.
;{ t dove si presentain massa compongono confluisco- to si occupi esclusivamen-
moderno VI sono due VIe:
innanzitutto la influenza
personale sul capo dello
Stato. Questa era (ed è)
negli Stati a regime assoluto
possibilità di
agirel'unica
sull'amministrazione -statale.InteressaqueIle classiche hanno acces-
l;' J;compattasono gli stessi no in una classeoperaia te dell'una o dell'altra. In
unitaria, tanto più le sue .realtà non è possibile selotte vengono ad a~sume- pararle l'una dall'altra.
so diretto al capo dello
Stato e sono in grado di
conquistarsi i suoi favo-
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di Engels.
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pubblicazione del programma, Karl .per
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Kautskyiece seguire sulla "Neue Zeit", la
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s~er: ànche un~ volgarizzazione, volta .a..
Irlarue e a motivare "le scarne propOSIZIOnI"
el testo programmatico. Da questo commento
.
ono tratte le pagine che seguono
itariste
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776
Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa
ri, di ren~erlo dip7nd7~te
oppure dI rendersI utili a
lui. Queste classi, la nobil!à .di co~:, gli ,alti p~elatI, I vertIcI del~eserc~to
e della burocraZIa, e mfine i grandi creditori, i
padroni dell'alta finanza,
sono quindi i difensori
naturali del regime assoluto.
Tutte le altre classi della
popolazione possono in
uno Stato moderno acqui~tare influenza sul.l'amministrazione statale
solo per mezzo di un parlamentoda esseeletto, un
parlamento che deterrnina le condizioni per -le
quali le classi che esso
.rappresenta
sono disposte
ad approvare i necessari
contributi della popolazione al bilancio pubblico
[...].
La conseguenza ultima
del parlamentarismo è la
repubblica. parlamentare.
È abbastanzaindifferente
che essamantenga o meno .la monarchia ancora
come decorazione, come
fanno gli inglesi~In effetti
in un paese retto su effettive basi parlamentari
l'amministrazione dello
Stato diviene completamente dipendente dal
parlamento, che tiene in
mano la fonte del denaro,
cioè l'anima dello Stato
moderno come di ogni
impresa modern? Ed un
re senzadenaro è oggi in
una situazionepeggioredi
un. r~ se~a. terra.
.proletario
al ~i. sopra delGlI sforzI dI tutte le ClasSI, .la grettezza dI Idee, come
che sviluppano una pro-- risvegli in lui la sete di sapria attiva vita politica e pere e la. ~omprensione
che no~ h~o
alcuna p~r la totalita d7I feno~e:
prospettIva dI gIungereal- m, per le grandi questIom
la meta più rapidamente di significato generale.
influenzando direttamen- Già per questo come polite il capo dello Stato, ten- tico egli si pone al di sodono nello Stato moder- 'pra del piccolo bprghesee
no da un lato all'au,mento del contadino. E più fadel potere del parlamento cilinente in grado di coe dall'altro all'aumento gliere i princìpi dei partiti,
del loro potere nel parla- tende ad una politica di
mento. Il potere del par- principi, non influenzato
lamento dipende dalla da stati d'animo momenforza e dal coraggio delle -tanei, da interessi persoclassi che sono dietro ad nali o locali. Le condizioessoe dalla forza e dal co- ni di vita in cui si trova lo
raggio delle classi a cui costringono però anche
deve imporre il proprio ad unirsi in grandi m~sse
volere. Il potere di una ton i propri compagnie a
classe nel parlamento di- procedere unitariamente
pende in primo luogo dal- con essi. Le sue condiziola forma del diritto di vo- ni di vita creano in lui una
to. Le classiche non pos- rigida disciplina che egli
siedono alcun diritto di però pretende dalla provoto non possono natu- pria avanguardia allo
ralmente essere rappre- stesso modo che viene
sentate nel parlamento. pretesada lui: L 'attività a
Esso dipende inoltre dal favore delle organizzaziopotere e dall'influenza
ni proletarie comel'attiviche questa classe eserci- tà in esseè un'eccellente
ta sulla cerchia degli elet- scuola parlamentare; abitori ed infine dipendedal- tua alla forma parlamenla abilità con cui questa tare, forma oratori, esperclassesa condurre l'attivi- 'ti di legge ed organizzatà parlamentare [...J.
tpri.
Nei confronti del parla- Il proletariato è quindi in
mentarismo il proletaria- grado -e lo ha già dimoto si trova in una posizio- strato, come si sa assai
ne più favorevole de_icon- bene in Germania -di
tadini o dei piccoli bor- formare il proprio partito
ghesi. Abbiamo già visto indipendente dalle altre
come il modo di produ- classi, cosa che finora
zione moderno sollevi il non è riuscita né dovreb-
be o~m.ai
.ri~scire più néai
contadim né ai piccoli
borghesi; sa anche Controllare be?e i proprirapprese~t~tI e. legarli ai
proprI mteresSl;trova infine sempre più persone
nelle proprie fIla cheSono
in grado dirappresentarlo
con successoin parlamento come deputati.
Dove il proletariatoprende parte come classecosciente alle lotte per il
!
parlamento (soprattutto
.le lotte elettoraij) e nel
parlamento, ancheil parlamentarismo cominciaa
mutare le proprie carattemtiche primitive. Cessa
di essere un puro strumento di dominio della
borghesia.Proprio queste
lotte si dimostrano come
il mezzo più potente-per
scuoteregli strati del proletariato rimasti aiIcora
indifferenti, per ihfondere loro fiducia e speranza;
si dimostrano come il
mezzo più potente per
saldare insieme sempre
più fortemente in un'unica classeoperaia i diversi
strati proletari, ed infine
come il mezzopiù potente
attualmente a disposizione del proletariato per influenzare a proprio favore il poterestatalee strappargli quelle concessioni
che,a secondadella situazione, possono per il mo- mento essereottenute: i.ll
breve queste lotte costltuiscono le leve più pc-
.(
"-.'
c-
La Seconda Internazionale
777
.,
,
ù né ai
tenti per sollevareil prole- lamento contro l'amminipiccoli
tariato dalla propria infe- strazione statale e per il
~ conriorità economica,sociale rafforzamento della prori rape morale. La classeope- pria rappresentanza nel
lfli ai
raia quindi non solo non parlamento. Accanto al
!Vain,:
ha alcuna ragione per te- diritto di associazionee
ersone!3i :: nersi lontana dal parla- alla libertà di stampa, il
e sono :t :" meptarismo, ma ha ogni diritto di voto universale
~ntarlo :;%~ ragione per agire decisa- rapp~esentaun.acondizioarnen- l' ,,;': mente e dappertutto per ne vItale per il prospero
:'t " il,rafforzamento del par- sviluppo del proletariato.
»pren"C"t;~,;:'
"
;se co-é:,di;è'K, Ka:utsky, Il programma di Erfurt, Samona e
per iljl~\ ~ SavellI, ,Roma 1971,pp. 173-179.
,
sto di tutto il corpo elet- diani del partito operaio
torale) conta attualmente Peuple, Echo du Peuple,
104,000affiliati.
de Wooruit e de Werker
Si compone di tante fede- hanno una tiratura di cirrazioni autonome sparse ca 50,000 copie. Vi è annelle regioni industriali del che un giornale settimapaese.
nale li Laboureur, che si
Le principali di questefe- pubblica in due lingue ed
derazioni 'hanno il loro è destinatoalla propagancentro a Bruxelles, Gand, da nelle campagne. AgLiegi, Verviers, Mons, giungiamo che, nel baci-"
~vers e Jolimont~ una n? di Charler,;>y..
esisteun
~:\~
piccola capanna situata giornale quotidiano -Le
.'~:J
n.ell'~ensa .~gglomera: J°!lr1!al de C~arl~roy-la .;'~;J
lttutto:;i~~ :;
e nel ,';,i~;"
I.J~I:~I!IIIII~llnrl~
,il
il par- '.':j~ ~\
.proVincia
Zlone mdustnale, che SI
stende sulla meta della
di Hainaut {. ..].
cm .tiratura e di 18,000
copie [...].
Il rapporto sulla situazio-
ncia a'..~i~ ç
,
aratte-:~i1' {. Radiografia di un partito:
Cessa':};~~.1; il Partito operaio belga
stru-;-;~ -; ,
della;;"i;V' ~:'Emlle V 3;Ddervel~e !u uno tra l ~aggIon
Dappertutto del resto,
salvo qualche dissidente
locale insignificante, il
partito operaio costituisce
sola vera organizzazio-
ne delle società di mutuo
so~corso nel Belgio, dufante il periodo triennale
1883-1885,constata l'esistenza di 270 mutualità,
ne socialista.
Dappertutto
con un.eff.et~ivo di 48,187
membn, cloe 8,23 mutua-
queste;?j" .~;'espo~enti
come ;::'(i;;f, marXIsta,
.la
del S?CI~SmO belga. DI. ~ormazIone
ma di onentamento
pOlitiCO
anche
la
t.e per"it ';riformista,
fu tra i fondatori del Partito
.st~ttura.
delle Federazioni
~lpro,.ci;~ ~: operaio belga nel 1885. Si guadagnò una
regionali pr~.enta. un ~amcora:;?;~j~;grande fama a livello internazionale tanto che
rattere quasi Ide~tI~o; mfonde- i,~ ;' per diciott'anni, tra il 1900 e il 1918, fu
torno. ad u~a socletacoo:
ranza. ;;" "0;
.d
d l B
/ ...l
perativa di consumo SI
me il ""';! presi ente e. ureau ~?Cla lste mtem~tlona..
raggruppano le società di
.
d..
d'
.'
enipre ,~
torma l .accentr~ento ~ qum l onet.tt? }.a
n'unistrut~ura
del ad
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non lam Spd,
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vertlclstlco
jiversi ~; 'è""
~'. rigido
come
esempio
in senso e
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La
sua
conceZIone
politica
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situail morte: in
costiù po-
P
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federalista. Il partito si configurava così come
centl:o aggregatore di diverse strutture
di ti po sindacale , mutualistico , coo perativo ,
come appare da questo suo articolo.
mutuo
soccorso
le
came-
re ~~n?acalied' i circoli'
politiCI ["']"di quest'orgaL'insieme
nizzazione"federativaè diretto da un ~o~sig~ioge~
nerale, la cm dIreZIonee
eletta dal Co~gresso annuale del partito.
8 La storia del movi- propaganda e di organiz- Questa direzione si commento socialista nel Bel- zazione, di cui esporremo pone di 9 membri, scelti
gio, dopo il 1885, si rias- i risultati.
fra i membri del partito
sumenella lotta sostenuta -Il partito operaio belga, i che abitano in città o.segdai lavoratori per la con- cui candidati hanno otte- gono in Consiglio (Bruquista del suffragio uni- nuto, il 14ottobre ultimo, xelles) [...].
versale e in un lavoro di più di 300,000 voti (il se- I quattro giornali quoti-
listi per ~e abitanti. Ma .
,Ques~e
~Ifre sono, molto
,mf;~orI alla realta, perc~e il- rapporto ~o~ menZlona che le socleta legalmente riconosciute e 65
società
non
riconosciute
che han~o però inviato ,i'
loro
al Governo.
cantoconti
a queste
ultimeAcve
ne sono un gran numero
che s~astengonod.ai!'aver
relaZIone col MIDIstero
dll
,e '.mterno.
E il caso, per esempio, di
tutte le società di mutuo
soccorsoaffiliate al partito operaio [...].
Il quadro seguenteci dà
un'idea della situazione
del mutuo soccorso nel
Centro.
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La SecondaInternazionale
783
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.sorveglianzadi tutte le
bbric~e. e. .stabilimenti
dustnali IV! compresa
ndustria domestica per
di ispettori di fab.capagati dallo Stato e
eno per.la metà scelti
'1avoratori [...].
.Considerando
r raggIung;ere
.la cometa e~ancI'pazIone del
?letanato, il Congresso
I~ne.assol~tamente~e:
?anizzi.no
sano c,heIlavoraton
ovunque.eSI
Considerando che il possesso del potere politic?
permette alla classedOmInante di mantenerei sistemi di sfruttamento degli
imprenditori privati e del
modo di produzione capitalistico;
per mezzo del potere che
politico
viene impedito il controllo
dell'industria da parte
dello Stato e il controllo
dello
o 010.
Stato da p,arte del
industriale e sociale, sa- opera di coloro che lottarebbe. ~ delitto. di lesa no.per!a difesa della proumamta che attirerebbe pna esIstenza,della prosulla crudeltà dell'aggres- pria libertà.
sore il meritato castigo ad
."..
In A. AgostI, Le mternaZlonah operaie, Loescher,
Torino 1974,pp. 64-66.
I
[1J[f;:~I'I~m[~111ri:.:
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~de ?i. c?oseguenzail
~ ~on~esso intemazio-
avvenuta a Genova nel 1892, fu Il n~ultato di
avo
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ell'...
".esi
unte
Itto .i1!imIt~tp. e co~- nale di Parigi stabilisce
eto di liberta di assocIa- che: .quale
ne.
l. In tuttI I paesI In cm. I
Azione politica
proletari. ~iano .in posses:
I
.so
del dirItto di voto eSSI
pro Ietanato
dovrann o en.trare a far
~
.parte
del
partito
socialista
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1
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I caratte'-1 del socIalismo ..taliano
La fondaZIone
.'.
del PartIto socIali~ta.Italiano, ..
un lun~o proces~o c;lura.t? un decennIo, ~el
SI consumo defimtIvamente l'e~perlenza
anarchica e venne superato ~che
l'econonricismo tradeunionistico di numerose
componenti del movimento operaiò italiano.
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Queste erano con fl une
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ne l Partno operaIo
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C:°~Ider.ando ch7.l~ e [...] mediante la scheda
l~om ~eI delegati di elettorale, forti del diritto
tti I paesIa questoCon- l
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esso hann di
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oro concessodall e nspeto mosrao
e le semplici orgafiiZza- tIve costitUZIom,p~omuo~
.-:~!,
1!!,:ZlOni
economiche
dei la-e veranno
l~ .conquIsta del
.IDIO1 {J;t,;;~ivoratori
(trade-unions
potere politico;
socleta di re.sIstenza ~ a CUIpo~evan.o adenre
solo "operaI manuali d'ambo 1 seSSI".
Negli St eSSIannI And rea. C osta aveva dato vIta
.
al P
alista rIVo
. luZIonarIo
artItO SOCI
..
de11e
Romagne, legato
alle esperienze
di lotta
del di
movimento
contadino
padano, con
l'intento
[;~ ~Ziìimili
associazioni)non ba- 2 I t tti
dove
) not Ci;:
oC
n unegati
I paesI
"
~ 't ii~stano all' emanCIpazI?ne vengono
ai proletai ~la
~-;ttl;della cl.asS~.l~voratrIce, ri il diritto di voto e gli al-
costituire un organismo politico nazionale
capac.ed1 s.ald are 1.1 t;n~VImento d el l avoratorI .'
con la COSCIenzas~cIali.s~a: '.
.
tri diritti costituzionali,
essi dovranno cercare di
conquistarsi il diritto di
voto con tutti i mezzipos3. L'uso della forza del
Questa saldatura SI verIfICO per la prIma volta
al congresso di Genova -l'atto
di fondazione
del Psi -come
emerge da questo articolo di
Filippo Turati, scritto alla vigilia del
congresso,
nel quale
il futuro leader
partito
delinea
quali avrebbero
dovutodelessere
potere repressivoda parte
çiella classedominante allo scopo di ostacolare la
pacifica evoluzione della
società nel seIisodi un'organizzazionecooperativa,
i caratteri della nuova organizzazione.
.
.L'organizzazione ope- e del suo sviluppo [...].
raia coscientetraversa in Perciò noi intendiamo
Italia un momento delica- l'occhio e l'animo al Contissimo della sua esistenza gresso di Genova, ai sin-
'.sibili;
i
Il
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.. ..
.
..
.
.
I
.I
i
\
tomi che da essoverranno
a galla e dai quali speriamo, se non altro, di trarre
auspici sicuri.
Ogni movimento sociale,
ogni lotta di partito segue
-in ogni paese -certe
leggi generali, comuni a
tutti i partiti analoghi nello stessostadio di civiltà
economica, e certe leggi
specialiproprie a quel dato ambiente in cui il partito si svolge [...].
In Italia, per cagioni storiche, politiche ed economiche ben note, il vero
movimento operaio è lento e tardivo, è ancora nel
periodò iniziale. Le\-divisioni territoriali e le lotte t
di nazionalità durate sino
..a ieri, la prevalenza dell'agricoltura
e di una agricoltura in gran parte af-
partiti operai. Essa non
ha ancora superato tutte
le malattie dell'infanzia e
rimane ancor dubbio se
potrà schivarne taluna,
con qual esito affrontare
le altre.
Rotto -e non ancora del
tutto né dovunque -il
cordone ombelicaleche la
univa ai partiti liberali
della classe borghese, la
sua vita indipendente è
piena tuttora di tentennamenti e di atavismi, a cui
l'ignoranza e la miseria
della massae 'l'apatia del
carattere nazionale prestano un terrenooltremodo propizio. L'antagoni,.
smo -di cui acquistalentamente coscienza-colla
classeborghese, si tradu-
semprereazionaria e conservatrice,anchesuo malgrado, la beata ed innocente ignoranza. Di qui
quella tendenza a gittar
via, com~.vanao corrompitrice, l'arma poderosa
del voto, utilissima come
strumento aIl'organizzaZionee allo sviluppo della
coscienza di classe, indispensabile alla graduale
conquista del potere sociale, condizione quest'ultima d'ogni mutamento radicale' economico. Di 'qui il disinteresse sistematico dall'azione
politica, la sfiducia preventiva in tutti quei vantaggi immediati -siano
leggi o siano vantaggi
d'altra qualsivoglia natu-
Finché 'il socialismo era
un partito utopistico,una
specie di filantropia liberale da filosofanti, e finché l'organizzazioneoperaia non avevafatte le SUe
prime, lunghe e dolorose prove, un movimento
operaio divelto dal partito socialista si spiegavaera anzi inevitabile.
Maoggimai il socialismo,
discesodalle regioniutopistiche, è diventato non
altro che lo coscienza
scientifica e chiara dello
stessomovimentoopéraio:
è l'intelletto chevedelungi e che addita all'organizzazione dei layoratori
la meta finale esicura ela
via da seguirsi,affrettandone il corso, salvandolo
ce, nelle menti rozze, in
una specie di diffiden-
ra -che il proletariato
organizzatopuò,
con tenace
dalle illusioni
ganni.
fatto primitiva, le indu- za irrazionale e istintiva sforzo, strapparealle classtrie in arretrato, il tisico verso tutto ciò che dal- si dirigenti per servirsenea
sviluppo della borghesiae la classeborgheseproce- invigorirsi e volgerli condei commerci, la politica-- da,I quand'anche si tratti tro di quelle. Di qui anpazza ed esauriente dei~forze
essenZialmente cora e soprattutto quella
succedutisigoverni, la va- contrarie al dominio bor- tendenza,sempreviva fra
rietà d'indole, di costu- gheseo di armi adattissi- molti dei nostri operai (e
me, di sviluppo storico me e indispensabili a ro- accarezzata,si può immafra le varie regioni, pro- vesciarlo: diffidenza che i ginare con quanto ~ore,
dusseroe ma'ntengoriouna meschini ambiZiosi e gli, dai partiti della classèbor.vera 'stagnazione anche sciocchi parolai ponno a ghese"senza distinzione),
.nella
classeche, per istin- !'"'I1leravigliasfruttare.
ad appartarsi, a trincerarto
ede interesse
Di quisemianarchismo
quell'anarchismo
e si
nell'àmbito
cosiddetto
pone
promuoveproprio,
in ogni Jl quel
che
economico
-frase
falsa e
dove la questione sociale ha tuttora in Italia gran
\-h-.].
\\
Nella classe operaia italia-
na -partito in formazione -covano ancora i fermenti che troviamo,. agli
inizii, nella storia di tutti i
e dai disin-
li socialismo è del movimento istintivo operaio il
prodotto diretto, la spiegazione, l'anima, la difesa, la guida: essofunge nella compaginedella
classeproletariacome,nell'organismo animale,funge il cervello.
.
E il movimento operai~
di mestiere, quello che I
confusionari han chiam~to
economlco, movimento
scissodal pensiero
so~
colla quale si intende
cialista, s'è chiarito, di
presa, mezzo fatto d'im:pazienza e mezzo d'ind?,-
l'àmbito delle contese di
puro mestiere -battezzan-
fronte alla strapotenza
del dominio ?orghes~, un
lenza, e che dove pare pm
violento ed estremo è invece più conservatore e
più reazion~j come è
do non meno falsamente
questa tattica eunuca col
nome grandio&oe fatidico
della lotta di classe[...].
vero corpo dI rana ~Iva a
cui siasi amputato Il cer~
.vello: un assiemedi m?tl
riflessi scoordinati e m-
-..J
,--.
La Seconda Internazionale
785
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ni ut
to. no
S"cienz
7 de~[,
~ral
d; l
Il org
Jra
orato
el
mposti, esaurentisinelimpotenza [...].
a classe-~orghese, ~o}.
tere poi.luco, colle muenzedella coltura, colfacoltà d'introdur mac'ne, coi molteplici vanggi çhe dà ai forti la
ncorrenza, ha tanto in
ano da ridurre al nulla,
.1che il voglia, qualun-e sforzo, per quanto
.rtinace~dellecl~si .opele per Il loro lTl1ghoraento sul t~rreno.della:
r~ a sa.Ia:lO.G~ s!orZi
gli operai pel mIg.lio~a,entod~lla loro schlavl~u
no -;rn questa cerchi.a
stretta
erato di-un
Sisifo.
lavoro di-
'rett
andol
i dis.
,
non è tanto un elevamen- manità tutta quanta.
lismo che l'abbia scoverta
to economico quanto un Questa dunque la meta e e che vi ci possascortare.
elevamentointellettuale e questa la via: non ve n'è Il partito operaio o sarà
morale -e per riflesso altra che non sia traditrice socialistaanche in Italia -I
necessarioun elevamento e non v'è altri che il socia- o non sarà.
politico.
La classeche non fu nulla Congresso operaio, in "Critica sociale", 1892,
e che dev'essere tutto, (a. Il), pp. 241-243.
cresce ogni dì d'impor.
tanza, non solo numerica
=
-pel reclutamento che fa
1.~[IJ[~lU!lìì:~[jl[i:l:
~
dei piccoli borghesi cadenti in. rovina, per l~ Le camere'de!lavoro
soppressione delle clas&1.
intermedie -ma di im- Quello che segue è l'ordine del giorno sulle
porta~a sovr~tutto. m~- funzioni delle camere del lavoro approvato al
rale.' ~I c?ragglo~~I s~h- primo congresso di queste organizzazioni,
darteta, dI capa.clta,d m- che si tenne a Parma nel 1893. Da esso
fluenza. Essa SI appresta emergono l'ampiezza e la varietà dei compiti
gran
a prendere
massaessa
laboriosa
stessa-la..
-le
dI questI or~amsml.prepostl al coordInamento
a questo lavoro dispeio ed inutile diventa
era redentrice quando,
nosciuto negli intimi
mov
ngegni il sistema d' operaio.I o:r; -';,pressione,
sia volto, non
a SPI~-,~~ ~)1adattenuarlo soltanto,
la dl-;~ ~~~a a distruggerlo ed a
:0 fun-!.; :~soppiantarlo. Allora la
e della ,,~~"I.ottadi mestiere, come
ne,nel- ! ",ògni altra lotta operaia,
e, fundiventaessenzialmenteun
mezzo di preparazione e
>peraio
-di disciplinamento. AlloI che i
fa le sconfitte sono utili
hiamaquanto le vittorie. Allora
morniil miglioramento transitoero sorio, dato oggi, ritolto do-
redini dell'enorme sistema produttivo di cui essa è l'anima e dal quale
è schiacciata unicamente
perchénon vi si è messaaI
di sopra.
I pochi parassiti inutili aIla produzione, impotenti
a governarla, sentono il
suolo venir meno sotto il
lòropiede, trasformati in
altrettanti Re Mida che
muoiono di fame nell'oro; mentre i direttori salariati, i lavoratori utili della tecnica e delle scienze,
rientrano nella gran massa lavoratrice che si eleva
-Il
Congresso,riconoscendo essereutile e necessariochele Cameredel
Lavoro italiane debbano
unirsi e federarsi per regolare d'accordo i rapporti che devono esistere
fra di loro a beneficio della classelavoratrice, delibera di adottare il seguente programma:
La Camera del Lavoro ha
per iscopo di servire d'intermediaria tra l'offerta e
fra di loro tutti i lavoratori -salariati., per educarli
praticamente alla fratellanza, alla solidarietà ed
al mutuo appoggio;
b. organizzando per ogni
Sezione.d'arte o mestiere.
-ricorrendo all'uopo ai
Comuni, alle Camere di
commercio ed alle Camere del lavoro tanto estere
che nazionali -un servizio d'informazioni sulle
condizioni del mercato
ito, di
,otenza
fino a loro. Cessa il conflitto delle classi e il pre-
la domanda di lavoro, di
patroèinare gli interessi
del lavoro, fornendo spiegazioni ai lavoratori in-
s~&i.tosecol?dei.1avoraton SI apre: Il secolo della
civiltà, non monopolizzata dai meno e dai meno
degni, ma diffusa all'u-
dei ~avoratori in tu~te l.e
contIngenzedella vIta; e
ciò coi seguentimezzi:
a. mettendo a contatto e
in permanente rapporto
torno ai ~apporti dell'or:
ferta e della domanda nel
principali centri industriali ed agricoli e segnalando i paesiove la mano
'mani, diventa un creatore
di bisogni, uno stimolo di
~s~,un
,?nuove.conquiste:!a vi.siovIva a ~:;;ne chIara del fine ultimo
il cer- ~i ~~nonlascia presa agli scoli moti cc?~J!aggiamenti.L'elevamene in- ;ft;1.to della classe operaia
..il:~: ,;:. "";
.
delle forze SIndacalI, che andavano dal
collocamento, alla tutela del lavoro, alla
formazione culturale degli operai..
.:
I
Il colonialismo europeo e l'Asia
"rl"
"
iO1,.,..,r:"".-1
Ij,.~II;[~lfllIJ,~I"""'::
l
i
)
["
;
I
ri
per
attaccare
i
barbari
e
d ' b b ..'"
el ar ari per negoZIare
con i barbari [...]. A mio
parere,non possiamorafforzarci (ziqiang) ricorrendo solo all'astuzia e
all'imbroglio: questo ci
porterà solo alla disfatta. Wei YU'dnnon ha che
una formula corretta: "assimilare .le tecniche. dei
barbari per controllare
i barbari [...]". Conviene
stanziaredei fondi peFco..stituire
cantieri' navali e
arsenali in ogni porto
aperto. Si inviterapno
molti stranieri e si reclute-.
ranno
dei
Cinesi
457
dallo
.
spmto VIvaceper Insegnare loro i metodi di produzione, affinché essi,a 10ro volta, li spieghinoa un
gran numero di artigiani
[...].
In defInitiva, costruire noi
stessi,riparare noi stessi,
pilotare noi stessi,saràun
metodo senza inconvenienti. Solo così noi potremo pacificare l'Impero, avere una parte di rilievo nel mondo, ritrovare la nostra forza originale e lavare le nostre Umiliazioni pass;1te...
,
dipende unicamente dalle
risorse umane. Riguardo
~a situazione
preseI.1te, ~
e. un cert~ n~er~
di.pun
=
l)J~'J[~II!lìll:~lll[i:'J ~
Il
Il
ti essenziali:
noI barqari
siamo
meno
capaci dei
~00k s,
di utilizzare gli uomini
sem:a sprecare i loro talenti, di sfruttare la terra
senza perdere alcun profitto, di avvicinare il sovrano al popolo, di !l:co~dare le p~ole all~ aZIom:
La corre~on~ .dl questi
qU.attrodlfettl~pende da
noI. Basta che l lmperatore segni i principi, e tutto
cambia. Non c'è bisogno
dei barbari per questo.
[...]. La sola cosa per cui
noi abbiamo bisogno dei
barbari, è per navi solide
e fucili efficaci. A propo'sito dei sistemidi controllo dei barbari,
Yuan
diceva
che noi Wei
avremmo
E noi, riponendo una
fede e una fiducia speciali nella lealtà, nell'abilità, nel discernimentodel
nostro fedele e beneamato cugino e consigliere,
Charles
Viscount
Canning,John
[. ..] nostro
pri-
dovuto servirci dei barba-
mo Viceré e Governatore con loro per o sotto l'au-
L'India sotto il dominio diretto
della Gran Bretagna
Dopo la rivolta dei sepoys, i soldati indiarii
che si ammutinarono nel maggio del 1857,
la Gran Bretagnasciolse la Compagnia delle
Indie e nel 1858 l'India divenne colonia
della coron-a. Questo documento è il proclama
che la regina Vittoria indirizzò ai "Principi,
.
li d Il ' 1 d." .11
capI e popo
e n la l
novem bre 1858.
0
.__I
Generaleinterno ed esterno dei sopraddetti territori, amministratoredel governo al riguardo in nostro nome [...].
Noi qui annunciamo ai
Principieindiani
che tutti
trattati
gli accordi
presii
.
"""
458 L'Europa liberale
torità dell'OnorevoleCompagnia dell'India Occidentale vengono da noi
accettati, e saranno scrupolosamente mantenuti,
aspettando la medesima
osservanza dalla loro
parte.
Non desideriamo alcuna
estensione dei nostri att?~possedimenti territonalI;. e, mentre non per~ettlam? alcu~a ag~.esslone
sw tnostn
o
h
. dirittdoffillli
c e I nos n
I vengano impunemente violati,
non sanzioneremmoalcuna violazione su quelli degli altri: Rispetteremo i
diritti, la dignità e l'onore
dei Principi locali cosìcome richiediamo che accada~ei ~ostri confro~ti; e
desl~enam.oche.e.ssl,.co~e.1 nostn suddi~l~sIano
lietI della prospenta e dell'avanzamento socialeche
possono essereassicurati
s?lo da una pace internaZIonalee da un buon governo [...].
Rapportandoci fedelmen-
che nessunovengafavorito in ogni caso, nessuno
sia molestato a causa del
suo credo o osservanza I destini dell'India
religiosa, ma che tutti
"
..~
,
.
ugualmentepotranno go- Dopo la conquIsta defirntIva dell I~~a .
dere la protezione equa e avvenuta nel 1849, tra le forze POlItIche Inglesi
imparziale della legge; e si aprì un'accesa discussione sulla natura e gli
incarichiamo'fermamente obiettivi della dominazione coloniale inglese
e ingiungiamotutti coloro in questo immenso subcontinente.
sotto .la nostra autori!à, Ad alimentare questo dibattito fu il declino
che s~asteng.anodall'~delle esportazioni di cotone dallamadrepatria
t~rfenre coI! il cr~o reh: verso l'India, che costituivano una delle spine
gIoso o culto del nostri d ali d l .'
.. mg lese.
e sIstema econoImCo
;
sudditI,' sotto pen'a della I ors
lib
ali
nostra più grande disape~ sostenev~no c he ~o difiIcare la po litica
.
provazione [...].
.colornal.e,
pe! aVVIare lo svIluppo e la .
Conosciamo e rispettia- modernizzazIone delle strutture economIche
mo i sentimenti di attac- indiane, avrebbe consentito di rafforzare e
camento con .cui i nativi dj potenziare le cap~cità del mercato indiano
dell'India considerano le di assorbire i prodotti industriali inglesi.
terre ereditatedai loro an- Nell'intervento che riportiamo, John Bright,
tenati ~.desid~~at;n?pro- leader dei radicali democratici, si fa portatore
tegg!:;r~l~t~~tl_~
~~tl ~di queste istanze~ teorizzando un utopistico
nessIm.mento; e vogIia- colonialismo capace di combinare gli interessi
moche m genere,nel for'.
"
mulare ed amministrare del colornzzatI con quellI del colornzzaton.
la legge, siano rispettati
gli anti~hi di,ritti,.usanzee .Discorso del 24 giugno dia, l'India deve diventacostUmI dell India.
1858alla Cameradei Co- re ricca a sua volta, ed esLa nostra clemenzasarà muni.
sa può diventarericca solestesaa tutti i trasgr~sso- Voi potete governarel'In- tanto attraverso un'one-
te alla fede Cristiana, e ~conoscendola con gratItudine come unica religione, rinunciamo ugual-
ri, salvo. ed ec~:tto coloro
che son.o statI o saranno
costrettI a prender parte
direttamente al delitto di
dia, se volete, per il bene dell'Inghilterra, ma il
bene dell'Inghilterra deve
venire dal bene dell'India..
sta amministrazione gella giustizia e la completa
sicurezza delle pers6ne e
della proprietà.
mente al diritto e al desiderio di imporre le nostre
convinzioni su altri dei
nostri sudditi.
Dichiariçlffio che è nostra
volontà reale e desiderio
sudditi Brit~.
ç:on ci:
spetto a certe nchieste di
giustizia, vietiamo l'esercizio della grazia.
Non vi sono chedue modi
di trarre qualche vantaggio dal nostro legamecon
l'India. L'uno è di saccheggiareil popolo indiano, l'altro è di commer-
Ammetto che questa è
un' opera considerevole;
ammetto pure chequanto
più io esaminola questione, tanto più mi rendo
conto che è una question: :J':
ciar~ con esso.lo preferi:
sco Il secondo.Ma perche
l'Inghilterra si arricchisca
commerciando con l'ln-
~oppo compl~ssaperche )'1
IO possa coglierla e che
ogni passo che noi facciamo, 10 facciamo co-
.
'
'
..
.
In C.H. PhIllps, The Evolunon 01 India
and Pakistan, 1858 to 1947. SelectedDocuments,
Oxford University Press, London 1962,p. lO.
--
:
!
!
.
Il colonialismo
diani una sicurezza delle
loro proprietà altrettanto
completa
di quella che
noi abbiamo qui...
Direi pure loro, nel proclama, che mentre ilpopolo inglese pensa che la
sua religione, la religione
cristiana, è vera ed è la
migliore
per l'umanità,
pure non è in contrasto
.con tale religione che co.loro, che 'la professano
considerino
inviolabile
la
libertà
Mostrerei
di coscienza
altrui.
che, qualunque
cosa possano aver detto
in questo paese uomini
violenti, troppo zelanti e
fanatici,
i ministri
deija
Regina, e la Regina stessa, sono decisi a che non
venga fatto alcun torto ai
milioni
di persone che
professano le religioni indiane.
E farei .un'altra
cosa. Stabilirei una Corte d'appello essere
dovrebbero
i cui giudici
i più
stimati dell'India,
per il
regolamento
delle molte
co.ntese che sorgono fra il
governo dell'India e i suoi
suddi~ì, alcu~
indiani ~
al.cunI europeI [...). POI
applicherei
la propost.a
fatta questa sera dal nob~le Lord che venga costituita una commissione incaricata di svolgere un'inchiesta sulla situazione finanziaria. Desidererei che
si costituissero altre commissioni, una per ciascuna presidenza, e direi al
popolo
indiano
che si
europeo
e l'Asia
compiranno
inchieste accurate in rapporto alle sue
lamentele, e che è interesse e desiderio della Regina d'Inghilterra
che il popolo indiano ottenga giustizia.
Il popolo indiano non ci
ama, ma non saprebbe
che fare se noi lo abbandonassimo.
Gli indiani
sono letteralmente
come
pecore senza un pastore.
Sono gente che noi abbia-
valide rivendicazioni;
rivendicazioni che noi non
possiamo dimenticare; rivendicazioni che se non ci
spingeranno ad agire, sicuramente -se esiste un
giudi~o
delle nazioni, e
credo vi sia, come degli
individui -i nostridiscendenti di una generazione
non 10ntana
dovranno'
scontare .la pena procurata loro dall~ colpa di aver
noi trascurato
il nostro
mo
dovere
assoggettato
possono
sollevare
stiri confronti
e
che
nei no-
zioni
verso
dell'India.
le
459
popola.
le più alte e
In I liberali inglesi, a c. di O. Bariè,
Bologna 1961, pp. 193-194.
Il Mulino,
[1J[f~~li[lll:~[ll[i[l, rJ
Le controversie
religiose
nell'India.
Cristianesimo
e induismo
In occaSIone delle controverSIe
religIose,
alcurn
intellettuali
indiani
del periodo
elaborano
i
primi elemend
di una ideologia
che costituirà
poi parte della coscienza
nazionale.
Di questo documento
è autore .Rammohun
Roy (1772-1833),
che è considerato
il padre
dell'India
moderna.
Si tratta di una risposta
ad una lettera aperta,
apparsa nel giornale
"Bengal
Hurkaru"
.
(23 maggIo
1823), n~lla qu~e
Roy
~ra ~ta.to a~cusato
dI avere Insultato
Il crIstIanesImo.
.Se
per "raggio
di intelligenza"
-per
cui il
Cristiano dice che noi siamo indebitati agli ..Inglesi
-egli
intende l'introduzione di utili arti meccaniche, sono pronto
ad
esprimere il mio consenso
-
.
~r
.~
L'imperialismo
'
,;:~"i~
.',
I
!:~~\~
i ciasc
lucchetti Chubbs', cassa- re la proprietà di un uoorti di ferro, e altre in- mo contro l'usurpazione
enzioni per salvaguarda- di un altro.
n J. Ayo Langley, 1deologies of Liberation in
lack Africa 1856-1970.Documents on Modern
frican political thought from colonial times to the
resent, Rex Collings, London 1979, pp. 85-87.
.dagli
~spons
~~pro
l.nre
ti. Se
~, allo
'lcado
città.
'essi p
Jonsa
l. c~ttà
SISI
:oinvo
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respo
ma
1[:':'~L!J[lll:~!jlri,,]
rJ
e ori ini del colonialismo italiano
.g.
"
che l'Italia si lanciò nell'avventura
oloniale. Con l'acquisto della baia di Assab
a parte della Sç>cietàdi navigazione
n
u
b
a
tti
n.,
O
ne
l
1882
,
diede
avvio
...VlSSlmo
'
alla
n os
enetrazlon.e ,~el contInente af~cano per
a inve
uada.gnar~l un P?sto al sol~ .Que~to.
dualis
entatlvo di espansIone colomale era Il nsultato
ricani
ella decisa politica di potenziamento
sorgo
eli' esercito voluta da Depretis e sembrava
vento
oronare gli sforzi del governo italiano di
.umentare
il prestigio internazionale dell'Italia.,
nnc
a sconfitta di Dogali (1887), al primo
~pp~
entativo di allargare i propri possedimenti in
.e l a
bissinia bloccò sul nascere l'avVentura
non
~.
.' ..nchiedono
cuno
~Olo~l.a1istaltal~ana. ~el br~<:> ~he seg~e,
ne Q
l ffilmstro d:gh esten ~~clm,
m. un dIS.COrS?
:Jelvi
del 1885, delinea le raglom cb: ~pmsero ~
Lon
", gòverno.a intraprendere la politIca colomale.
può nog:
.sarebbe
i ferro;.
Le condizioninelmon- bandieredelle altre nazioti molto
'i do moderno, o signori, ni, e vi si proclamano la
;tte se~ ~ sono profondame~te mu- libertà di?a~g~one e di
one aI
,~tate. Nelle colome, che commerCIO,il libero acila ladri
;J oggi si vagheggiano, non cessoin queste colonie a
ùi dalla
'c ,sidevemantenerela schia- tutte le bandiere, a tutte le
, vitù, né il suo infecondo nazioni civili ~ ..l'uomo,
mo dei
i lavoro; non intro~urre il In 8.e.condo
.luog oi non
rivi sulmonopolio commerciale possIamo dim
care che
ali, an~ colla madre patria; si pro- l'Italia è una delle grandi
010raf -:j~
scrivono anche diritti dif -potenze
commercianti e
;ità dei
~~ ferenziali sopra merci e marittime, e che il segreto
.'
P
'.
cc.
del suo avvenire è riposto sperda sulla faccia del
appunto nello sviluppo di globo; che vada a caso in
questa fonte di dovizia e lontane ed ignote regioni, .
di potenza [...]. {.
do.ve.l-'-aspetta
il dising:fiil-;:
l!~a terza co~raztone
no, e !al.orala m~rte; che
s Impone.~tresl al nostro n?l! VI.sle?o pa~sl.le co~~
es~e. SI e mol~o.parlato diZIoni del q~all slenogI.a
onorevQlI rnterro- bene conoscIute, dove Il
ganti del fatto periodico, suo lavoro possa essere
costante, progressivodel- con certa e propizia utilità
la nostra emigrazione,e si esercitato,e dove sventoli
è detto che biso~ava raf- .la b~diera nazional~,che
frenarla, e perclo era ne- tuteli e protegga le mducessariomigliorare le con- strie degli emigranti itadizioni interne d~ll'Italia
liani, ~ché
~ssi si~o
e.della?<?straagncoltur~: costrettI a men.dicareSICUS~g~on,
Il ~ove.rno.h.a
VIdesldeno
di ncor-
rere a tutti quei provvedimenti, i quali possanoesser veramenteutili a conseguire un sì benefico
scopo.
Ma credetevoi, che simiglianti .riforme sieno.1'0p~ra di un voto e di un
~orno? So~ole~te ~ labo~os~ modlfic~om, ch~
annI ed annI
per produrre un movimento progressivo nelle
condizioni economiche di
un paese, senza.il quale
vano l.usingarsidi
raggiungere la sospirata
meta.
~bene, se l'emigrazione
le~iste,sequesto fatto non
si può impedire, dappoiché saçra è la libertà dele, prima fra tutte
le libertà, 9uell.adi viv~r~
dove meglio pIace a clascuno; ebbene,o signori,
sarà più vantaggioso che
questa emigrazione si di-
rezz~
verm
e pro.te~one,da
stramen?
~ !
go-
Si è osservatO;ii-6hpotersi fare assegnamentosopra guadagni economicamente rimuneratori nelle
intraprese coloniali; che i
loro risultati sono sterili;
c.hespecialmentenel contlnente ?ero deve sgo:
mentarcI. la p.ove~à del
~ommercI af~canl: non
rncontrandosl cola che
popolazioni quasi selvagge, con pochissimi bisogiù, e non abituate a consumare i nostri prodotti.
È vero ciò; ma lo scopodi
questi tentativi coloniali è
quello appunto di conver~ire que~ti vasti. territori~
m larghi mercatI e centrI
novelli di consumazione.
Quando in quelle ora deserte contrade il contatto
di coloniç italiane verrà
mutando usanze e tenore di vita, e vi sarannointrodotte le istituzioni e
le abitudini dell'Europa,
751
-756
Crisi del capitalismo,
imperialismo
per assicurare
il caric~
[...].
Malgrado
tutto
SI
va avanti. L'ordine
nella
marcia dei riparti di truppa è splendido, consolante. Non un ritardatario.
La stanchezza,
le privazioni,
non
scemano
il
buon umore. Gli ufficiali
e società di massa
f~no
prodigi di .a~negaZIone [...]. OrmaI SI sa, e
si vede, che il nemico è
cinque, sei volte più numeroso di noi. Ma non è
ciò che dà pensiero.
Il
morale è tuttora
altissimo, la fiducia in noi stessi
non è punto scemata.
di contri~uire
per la sua
parte alI umanamento
e
incivilimento
dei popoli;
al suo diritto di non essere soffocata e bloccata nei
suoi mari; al suo materno
ufficio
di provvedere
ai
suoi figli vC!lonterosi quel
che sol vogliono, lavoro;
merci, non aveva coscienza di sé, non aveva rico do del passato, non av;va, non dico speranza
ma desiderio
dell'avve:
nire. In cinquant'anni
è
parso che altro non si facesse se non errori e anche delitti; non si cornin-
al. suo ~olerlne. impegno
COl.secolI augusndelle sue
d
I
ue stone, di non esser
da meno nella sua terza
ciasse se nona.far ~empre
male e non SI flDIsse se
non col non far mai nul.la. La critica era feroce e
Proletaria
si è mossa"
,
È indubbio
che la conquista
della Libia,
realizzata
dal governo
Giolitti
nel 1911, che
segnò la ripresa
del colonialismo
italiano
dopo
vent'anni
di stasi
fu il frutto
di una difficile
situazione
intern~
del paese, dove
l' . d
. l
l
d e..l
m ustna
Izzazlone
e a CrISI economIca
era di que l c he f psse ne Il e
due prime; si è presentata
possente e serena, pronta
e rapida, umana e forte,
per mare, per terra e per
cielo.
J
.'
N~tra'nazione,
delle più ricche, delle più
grand~, è mai. ri~scita a
com pIere un sunlle sfor-
mtermInablle
e msaziabile. Era forse un desiderio impaziente che la animava.
Ebbene
in <lÌnquant'anni l'Italia
aveva rifoggia10 saldamente, durarnente, immortalmente,
il suo
des~ino.
1907 avev.ano cre~to .numero.se
tenSI?m SOCIalI.
La conquIsta
dell.ultIma
regIone a;fncana.
...vole,
ancora
non colomz~ata
apparve
aI gruppI
pIU
conservatori
della borghesia
italiana
lo
strumento
per spostare
all'esterno
le contraddizioni
sociali che gravavano
ZOo èChe
dICO sforzo?
to
sembrato
così Tutagesenza urto e senza attrito
di sorta! Una'
lunghissima
costa era in
pochi giorni, nei suoipunti principali,
saldameQ-
esercito. Li guardi ora in
azione. Terra maree cielo, alpi e pia:nura, penisola e isole, settentrione
e mezzogiorno,
vi sono
all'interno
del paese.
La campagna
in favore della conquista
della
"Libia, -che presupponeva
uno scontro
militare
,.
d..
Il.
con 11.mpero ottomano,
I CUI q.ue a regIon~
faceva parte, ve~ne ?rchestra~a
m gran~e stIle
dalla stampa e vIde ImpegnatI
numerosI
intellettuali
nazionalisti.
Tra di essi spicca Giovanni
Pascoli che
nel 1911, in un famoso
discorso,
riassunse
-tutte
le tematiche
della propaganda
colonialista
che esaltava la conquista
della Libia.
i'-cmquant'anru
te occupata. Due eserciti
vi ca~pe.ggiano in.armi.
O T~lpolI, o ~eromke, o
Leptls Magna (non harlnO
diritto
di porre il nome
quelli che hanno disertato
o distrutta la casa!), voi
rivedete, dopo tanti secoli, i coloni dorici e le legioni romane! [...].
Quale e quanta trasfor~azione!
Gio.va ripeterl?:
fa l'Italia
perfettamente
fusi. Il ro'seo e ~~ve alpino combatte V:IC!~O al bruno e
snello sIcilIano, l'alto granatiere lombardo s'affratella col piccolo e adusto
fuciliere
sardo. i bersaglieri (chi vorrà assegnare
ai bersaglieri, fiore della
gioventù
panitalica, una
particolare
origine?), gli
artiglier~ dt;:lla nostra ~~dre terra pIemontese di~-
J
I
non
av~va
scuole,
n?n
aveva VIe, non aveva m-
do.no i ~sc~i ~ le guardIe
COI mannaI
di Genova
e
dustrie,
di
In G. Rochat, Il colonialismo
T
onno 1974, pp. 57-58 .
.
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italiano,
Loescher,
.
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I.A':~~[{llrll:~rlll.:IJ r..
"La
grande
..
...
.La
grande
Prole.taria
si è mossa. Ora l'ItalIa,
la
zioni,.
t'anm
grande
presentata
martire
delle
na-
dopo sol~ :inqu~n~
ch'ella
rIVIve, SI e
al
suo
dovere
,
non
aveva
com-
ChI vuoI conosce re
. quale
ora
ella (la
e, flotta)
guardi e lail suo
sua
armata
Venezia,
di
Napoli
e
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ci'
L'imperialismo
c
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o
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Dicono che in codesta per gli altri7 Ora ecco che
scuola s'insegnaa oziare! in pochi giorni sono diveE no: s'insegna a vigilar nuti masnadieri [...].
sempre.S'insegnaa gode- Cosìl'Italia si è affermata
re! E no: s'insegnaa pati- e confermata. Ora è inre. S'insegnaa esserecru- crollabile. Può (perdona-
)
r
l
i
deli! A ogni incendio, a
ogni inondazione, a ogni
terremoto, a ogni peste,
accorrono questi crudeli a
fare da pompieri, da navicellai, da suore di carità, da governanti, da infermieri, da becchini.S'insegna a uccidere! S'insegna a morire.
Questaè la scuola che, 01tre aver distribuito tanto mfabeto, ci ammaestra
te la bestemmia; ché in no. La tenderemo noi a
verità ella non può!) esse- loro per avemeuna stretta
re ricacciata m mare, es- che ci faccia bene al cuosere costretta ad abban- re. Non picchierannoalla
donare l'impresa, essere porta. Le apriremo noi, a
invasa, corsa, cmpestata, due battenti, le porte, per
divisa e assoggettataan- farli assidereal nostro focora: ella è e resterà. Non cdlare e alla nostramen...morir più una nazio- sa, e udirne i semplici e
può
ne in cui le madri racco- magnifici racconti, e conmandano ai figli che par-sacrare la nostra casae i
tono per la guerra, di far- nostri figli a quella, cbe ci
si onore, in cui tutti i ispira ogni bene, ci tien
~
esemplarmente nell'umano esercizio del diritto e
bambini delle scuolerompono per i feriti il .loro
lontani da ogni viltà, ci
accompagna sempre, e
-del
nell'eroico adempimento
dovere. Essa rispon-
salvadanaio, in cui (udite:
è cosa accaduta in un bor-
non muta mai: alla Patria
a cui quando si rende, e
n
f
s
~
l
i
~
i
I
l
de ora a quelli che confondono l'aspirazione aIla pace con la rassegnazione alla barbarie e alla
sérvitù [...].
O esercitocalunniato! Eppur tra lo sdegno e lo
schifo, nel leggere le diffamaziorii dei giornali
stranieri, noi abbiamo
sorriso! Chi non ha visto
qualche volta i nostri bei
ragazzi armati dividere la
gamella e il pan di munizione con qualchevecchio
povero? Chi non ha visto
qualche volta uno dei nostri cari fanciulloni soldati con un bambino in collo? Chi non li ha visti accorrere a tutte le sventure,
prestarsia tutte le fatiche,
affrontare tutti i pericoli
ghetto qui presso:ai Conti) il più povero mezzaibolo dei dintorni, che
ha un figlio nelle trincee
di Tripoli, dà ai cercatori
della Patria i suoi unici
due soldi: l'obolo che la
Patria ha riposto nel suo
seno, vicino al suo gran
cuore, come inestima;bile
tesoro.
I nostri feriti non trascineranno per le vie le mutile membra e la vita impotente. No. Sarannoquello
che per la madre e per i
fratelli è il figlio e fratello
nato o fattò infelice. Saranno i careggiati, i meglio riguardati, i più amati. Essi ci ricorderanno la
prima ora che abbiamo
avuta, dopo tanti anni, di
coscienzadi noi, di gloria
e vittoria, d'amore e concordia.
Non tenderanno la ma-
757
.
così volentieri, così giocondamente, così sorridenti, la vita che ci diede,
ella, ella piange.
Benedetti voi, morti per
la Patria! Riunitevi, eroi
gentili, nomi eccelsi,umili nomi, ai vostri precursori meno avventurati di
voi, perché morirono per
ciò che non esistevaancora!
In "la Tribuna", 27 novembre 1911.
Il
---
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58
Tra le due guerre
.
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Un intellettuale tedesco
di fronte alla guerra
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Lo SCrItto .dI Tho~as ~ann, del settembre.
1914, èsprlfile aSSaichIaramente quale fosse Il
clima culturale nel quale maturò ,la prima
guerra mondiale: un clima di esasperato
nazionalismo che spingeva a ritenere la propria
identità nazionale costantemente minacciata e
per questo .nellaccondizione di dover essere
..moralismo
dIfesa,
affermata e Imposta.
La guer~a per 1v!ann era lo strumento
neceSSarIOper salvaguardare la cqltura
della Germania minacciata dall'aggressione
degli stati dell'Intesa..
Una posizione, quella di Mann, non isolata,
anzi assai emblematica di un atteggiamento di
buona parte degli intellettuali europei
di fronte alla guerra.
.Una
cosaè certa: ì tedescm non sono per nulla
infatuati della parola "civiltà" o "civilizzazìone"
quanto le vìcine naziorii occidentali; ~on la discutono gesticolando,con
mìllanterià francese,né se
ne servono alla maniera
della bacchettoneria inglese. Hanno semprepreferito quale parola e concetto il vocabolo "cultura" ..:.e perché poi? Perehé quest'ultima è di contenuto puramente umano, mentre nell'altra si
avvertono una piega, una
intonazione politiche che
ci disingannano,che cela
fanno apparire sì impor-
tante e onorabile, ma comunque non di assoluta
precedenza; poiché questo popolo tanto introverso, questo popolo della
metafisica, della pedagogia, della musìca non ha
un orientafilento politico,
bensì morale. Ed ecco
perché, nel progressopolitico, si è dimostrato più
titubante e meno interessato di altri alla democrazia, al governo parlamentare, perfino al repubblicanismo -dal che si ècreduto. di poter dedurre, e
per la verità ,non solo extra muros, che questi tedeschi fossero un popolo
esemplarmentenon rivo-
l~onar~o, ~ me~o rivo- è co~id~rata appu~t? Una
lUZlonano di tuttI. Come sPeCIe
di forzata ClviliZza~
seLutero e Kant non con- zione dellaGermania[...],
trobilanciasseroalmenola Ci vogliono privare del
Rivoluzione francese.Co- nostro milìtarismo dome se I.'emancipazione nandoci in cafilbio ,Ìa de- i
dell'indivìduo, dinanzi ,a' mocratizzazione;e poiché'
Dio e la critica della ra- ci opponi~o, ci vogliogione pura non 'fossero noumariizzar~ con la forstate un rivolgimento ben za. E cm può dire quanpìù ~adicale.~~ll.a.p~ocla- -ta ipocrisia, quant.ai~p~mazIone del. dmtti del- dente stoltezza .vI'sIa m
l.'uom?". M~ al P?stro tutto ;ciò! [...]. No? v'è
e spmtualdubbIo
chepiù
da che
parte
mglemente concatenato
il no- se
si tratti
altro
dì
stro militarismo. Mentre ipocrisia. Da parte 'franaltre culture tendono an- cese invece di vanità
che nelle loro pìù lievt 'anc~rapiù ~sopportabil~
sfumature, anche nell'ar- della poco intelligente ilte, 'ad accettare in tutto e rusione d'arbitraggio briper tutto l'aspetto della tannica. La Francia è così
moralità civile~il. militari~ vanitos.a, cos.ì in~an,abilsmo tedesco e m realta mente ~vagmta di ~e,,da
forma e aspetto della mo- credersI ancor oggI, noralitàtedesca.
,nostante
l'anarchia,
il
L'anima tedescaè troppo
maL"asma,
e sebbene sia
profonda perché la civilizzazionedivenga per essa il concetto più sublime.
La corruzione e il disordine dell'imborghesimento
le sembrano un, ridicolo
errore. E la stessaprofonda, istintiva ahtipatìa la
nutre per l'ìdeale pacifista
della civilizzazione. Non è
la pace appunto l'elemento della corruzione civile,
corruzione che le appare
divertente e spregevoleal
tempo stesso?Essa è bellicosa per moralità, non'
per vanità e setedi gloria,
né per imperialismo [...].
Da parte dei nostri nemici
occidentali, questaguerra
così superata, il popolo
d'avanguardia, apportatore di ideali d'umana felicità. La sua mentalità
razionale induce a credere che il livello di un popolo sìa più alto, pìù nobile, più libero, quando
sia rappresentatoe parlamentarmente diretto da
un ambìziosoavvocato in
luogo di un monarca in
divìsa militare. Un giornaie spagnolo, non potendo più SOpportarele
cmaccmere'sulla barbarie
germanica,paragonòultimamente il numero delle
scuoletedesche,degli istituti superiori, delle uni-
La guerra mondiale 59
.
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c~,~; !ersità a;ne cifre c~rri-( ;~~~spo?den~della Fran.clae
;7'~t'fd~1l1n~I~erra. AggIunse
;;;:c~ una.statlstlcadelle.somme
ic d~stInate ~e .~I e alla
1~~-[, ~Clenza,qwndiil.rapP9r; ;,~:,j"toperce~tuale ~ana;lfabeti.e delinquenti per.It~e
stati e constatò che, In
ogni caso, il piatto della
bilancia si inclliIav.a a favore della GennanIa. Che
cosa se pe deve dedurre?
S
' dd
e ne pu.o e urre, :0munque, .c~e questa !~-
anità
.'
:~b~=
) bri"
e C~SI
comprenslbil~.Gerl!lanIa
gode, tra tuttI l paesI,dell~, civil~à più moder.n~e
plU.solida; ma lo spm~~,
anZIla mancanzadi spmto, i principi, dai quali
~ausea [...).
E pur vero cne qualche
c.<>sa
di oscuro. e di ~~ZIonale caratterIZZal anIma tedesca,qualcosache,
al giudizio di altri popo-
~:b:~
.noa, il
e sia
) 010
p
~~:=
~alità
rede-
t~ae.<;>ri~e questa supe~onta, rImangono b~ba:
~ [...}.. Nella GennamasI
~conosc~solo una barb~ne, la CUIforza devev~~r
spezzatacon la brutalita,
senza badare ai mezzi.
c:redono di avereil diritto
d~s~at~nar:~u.lla.Gennama l ChirghiSI,l gIapponesi, i guri e gli'ottentotti,..
li p~ù semplici, la fa appa~.lre conturbante, In
qU.le~~te,estranea~pe~~~o sIms~r.a,s.elvaggI~.E Il
suo "mIlit~smo",
il suo
conservatOrIsmo morale,
la s~a moralità soldatesca, ~ un elemento.delde.~o~~coe ~ell'erolco che.
SI rIfIuta di accettare lo
spirito civile quale ideale
l po~~~
arlad
..a
.0 ~
~ In
por~p~~
.nabile
~~e
I N.e .e
ISt~llm-
1
un oltraggio senza pari,
enorme, e possibile solo
in virtù di quella illecita ignoranza nei riguardi
della Germania [...]. Tale
ignoranza sul popolo europeo oggi più importante n?n è lecita, è condane devetrovar la ,sua
punizione. Perchéinnanzi
tutto la vittoria tedescaè
indubbia? Perché la sto-
ranzae l'errore.
.difficile,
o .p~rché ~egli- l.'indispen~a~ile r:nissione
Che l'essere tedesco SIa g~nz~.e?ona ImP.edi:°n? e carattens.tlcadi questo
t°rn:'entosamente proble- aI VICI~ borghesI di CI- pop°.1°' Cl volevate acmatico nessun? lo ~ol
m:nt'd!sI con.la scoperta ce~chiare,strangolare,st~rnegare! Non e semplic~ e Il nco.nosclInentodella mInare, ma la G~nnanla:
ess~reun tedesco, no~ e ~ennanIa. ,Ma q~estana- ben lo vedete, ~Ifende~a
COSI
c?modo qu,antoVIve- ZI?ne dovra. vemre..c<;,no- co~e un leone il suo lO
re d~ I?glese,ne cosatan- sclU~aa o~ costo, VIta e odia~oe profo~do, e quato distinta e allegra quan- stona lo esIgonoe prove- le nsultato della vostra
to vivere alla francese. ranno come non sia fat- congiura vi vedrete con
Questo popolo h~ il pro- tibile negare co.n la for- s~up~re costretti a stublema costante di sestes- za e per rozza Ignoranza diarcI.
' .#. . A M d d
so, è assillato da dubbi, ..;. Mann Scrl.ttl. sto li
ff
lil
1.,
nc e po l"CI, .on
a OrI,
so re a. vo te pe~ suo Milano 1957
.48-50.
modo di essereSInOalla
' pp
.
'
l'J''~~~l!JrJìl,~rJl[i~,~
'J
Le ragioni della neutralità:
I
e memOrIe dl G lOI l.tti
. . .
Nel brano che segue, tratto dalle Memorie
della mia vita, Giolitti espone le ragioni della
scelta neutralista che corrispondeva agli
.
onen t ament l.d' l b uon~ p..e
art
'.
del parlamento e dell opillione pubblIca.
'.",..
.
.Alle
diSC.USSIO~
c.heSI 1 equilIbrIo delle. !orze,
facevanon~I COrrIdOIdel- avrebbe. fatto fImre la
la Camera lOallora parte- guerra In tre o quattro
cipai, maniféstando.aper- mesi. E che anche il go-
ultimo e umanamentepiù tamente le mie.op~nionie
degno. Questo popolo è d~done le raglom. I faugrande anche nel campo tOrI della guerra sostenedei costumi, e solo una ri- vano allora l'urgenza di
dicola ignoranza può ne- prendervi parte, ritenengarlo, ma non vqole però do che essasarebbestata
cader vittima dei buoni di breve durata; temevacostumi, anzi è ~~ntr~o
no ch~, venen~o a finire
al suo gusto farsI Ipocnta senzail nostro Intervento,
o vanitoso propugnatore si perdesseuna magnifidella civilizzazione. È in ca occasioneper compieverità il popolo europeo re l'unità nazionale; ed
'
.r
e affermavano che l'intervento nostro, rompendo
vemo prevedess: .allor~
una guerra bre":'l~s~~ e
provato da molti Indizi, e
soprattutto dal testo del
patto di Londra, col quale l'Italia si obbligava di
entrare in guerra. In quel
patto ~nf.atti,per la p.arte
finanZIarIa, SI era stlpUlato solamente l'obbligo
dell'Inghilterra di facilitare all'Italia un prestito di
cinquanta milioni di sterline, somma inferiore a