2a parte
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2a parte
;: ..c"..""~7!": La Seconda Internazionale 775 ;~! ';1 , ~ I (J ~~ . ,;" ~~ . , cff " :a. avallO , lea. Cc "i! 5. rIJ:'J[~l'l[jjl,~lll[iJJ [I \',;" o, ilup re oun. caratte~epolitico -polche come gla affermava il Manifesto comuniprogramma dI Erfurt sta, ogni lotta di classeè ome è noto la socialdemocrazia tedesca tra una,lottaopolitica [...]. , La !ot~aoe~ono~~a ~ig: quel dIrIttI POlItICIdI CUI abbiamo parlato, e che però non cadono dal cielo ~~ hann? biso~o. delloa ..' .CasI .1~7.8. e.ll 1890 co.nobbe un per~odo .., JffIcIl1ssImo, obbligata alla semIclandestIrnta alle leggi antisocialiste di Bismarck. Ogni vedIamo anche ch~, ovunque la classe operata si muova pia i pri:niovunque tentativicomper ~lU energIca attIvlta ~011tIca per essere conqulstati ed affermati. stessa lotta politica èLad'iI}tra :1 .çomponentI mee i'battito teorico e programmatico lasciò quind "1campo a problemi più urgenti di difesa e di opravvivenza e il programma di Gotha rimas ,punto di riferimento teorico e pratico del artito. Con il 1890 si crearono di nuovò le 'ondiZioni favorevoli alla ripresa di un ' .' tra le dIverse confronto complessIvo "." del mOVImento operaIO tedesco. Erfurt venne app~ovato un n~ovo ottenere un miglioramen~ to della propria condi:t;ione economica, essa accanto' a .quelle pur~ent.e econoll1lcheopone nvendIcazioni P?litic~e, ~op~at: tutto le nvendicazIom dI lIO berta' dI. assocloaz'"lone, d l' riunione, di stampa. Queste libet;tà sono della più parte in ultima analisianche una .lotta economicae spesso.lo è in modo immediato~a~ esc::mpionoel.le questIom di protezldne doganale, di pr~t.ezione del lavoro e SIll1lh.La lo tt a po lO O e, solo una l tIca forma pàrticolare di lotta eéonomica, la più ampia ) ~v rogramma del partItO dove le Influenze assalliane risultarono notevolmente grande importanza per 'la classe operaia; esserap- e spessoanchela più incisiva. n~ IO t. ridime.nsi?nate, ~entre delveniv.an.o e OpZIOnI strategIche socIalismoriaffermate p~e.sen.tan.° l:'er e~sa condiziom dI vitale mteresse ~on solo quel~e leggi che rIguardano dIrettamente °m :'cientifico di Marxe dic~ ha asso!uto~isogno la classeop:raia, ma an- Il proprIO svIl';1ppo. ~ssesono.luceed ~rla p<:r ilproletar~~to e ChIle lesIna o le rIfiuta 'o vuole trattenere gli Operai dalla lotta per conquistare o l amp Iare queste l.l berta, ' a~p.artieneai peg-?iorinemlCI del 'proletanato anche se senteo finge il più che la maggIor p~e del., le ~tre t?~cano p~uo meno l. SUOImteressI.Come ogm altra classeanchela quindi classeO deve e al tendereperaia all'influenza P9tere po li tICO, . deve tendere ad assoggettareil potere statale. Per quest? nello Sta.to grande amore per esso, .sia egli un anarchico o un Come il proletariato taggio, e soprattutto lo cristiano sociale o quala modellato le sueprime sciopero. çhe altra cosa [...].. rganizzazionidi resiste:1- Il proletariato però non Si è voluto opporre la lota igiani, su quelle dei garzoni questi .ta politica quella econocosìanche i suoi può mezzilimitarsi di lotta. a Quanto mica e si èadichiarato ne'" è, rimi mezzi di lotta lad,. più i singoli strati che lo cessarioche il proletaria,. ;{ t dove si presentain massa compongono confluisco- to si occupi esclusivamen- moderno VI sono due VIe: innanzitutto la influenza personale sul capo dello Stato. Questa era (ed è) negli Stati a regime assoluto possibilità di agirel'unica sull'amministrazione -statale.InteressaqueIle classiche hanno acces- l;' J;compattasono gli stessi no in una classeoperaia te dell'una o dell'altra. In unitaria, tanto più le sue .realtà non è possibile selotte vengono ad a~sume- pararle l'una dall'altra. so diretto al capo dello Stato e sono in grado di conquistarsi i suoi favo- 10 nto. )vat sky, a~a :UI S di Engels. .Alla pubblicazione del programma, Karl .per hesI Kautskyiece seguire sulla "Neue Zeit", la ual " ivista dI. di tta h i lt 1ti :;~~" ':;' , a. UI re .,c e r ~~se per o re ..,. ".;kf la sede pru preStIgiosa delle. 'Cl'2é,4ent è,;. fl annI " . h d l -'fIOrIta .al' l éèr i.'? essIo~l teofIC e e SOCI Ismo vano a c'" ' " "i lnt ernazIon ale! un commen t o, c he vp leva ali [l ~m ~olta s~er: ànche un~ volgarizzazione, volta .a.. Irlarue e a motivare "le scarne propOSIZIOnI" el testo programmatico. Da questo commento . ono tratte le pagine che seguono itariste Llisti a :uerra ire il I " li !, I, r -, 776 Crisi del capitalismo, imperialismo e società di massa ri, di ren~erlo dip7nd7~te oppure dI rendersI utili a lui. Queste classi, la nobil!à .di co~:, gli ,alti p~elatI, I vertIcI del~eserc~to e della burocraZIa, e mfine i grandi creditori, i padroni dell'alta finanza, sono quindi i difensori naturali del regime assoluto. Tutte le altre classi della popolazione possono in uno Stato moderno acqui~tare influenza sul.l'amministrazione statale solo per mezzo di un parlamentoda esseeletto, un parlamento che deterrnina le condizioni per -le quali le classi che esso .rappresenta sono disposte ad approvare i necessari contributi della popolazione al bilancio pubblico [...]. La conseguenza ultima del parlamentarismo è la repubblica. parlamentare. È abbastanzaindifferente che essamantenga o meno .la monarchia ancora come decorazione, come fanno gli inglesi~In effetti in un paese retto su effettive basi parlamentari l'amministrazione dello Stato diviene completamente dipendente dal parlamento, che tiene in mano la fonte del denaro, cioè l'anima dello Stato moderno come di ogni impresa modern? Ed un re senzadenaro è oggi in una situazionepeggioredi un. r~ se~a. terra. .proletario al ~i. sopra delGlI sforzI dI tutte le ClasSI, .la grettezza dI Idee, come che sviluppano una pro-- risvegli in lui la sete di sapria attiva vita politica e pere e la. ~omprensione che no~ h~o alcuna p~r la totalita d7I feno~e: prospettIva dI gIungereal- m, per le grandi questIom la meta più rapidamente di significato generale. influenzando direttamen- Già per questo come polite il capo dello Stato, ten- tico egli si pone al di sodono nello Stato moder- 'pra del piccolo bprghesee no da un lato all'au,mento del contadino. E più fadel potere del parlamento cilinente in grado di coe dall'altro all'aumento gliere i princìpi dei partiti, del loro potere nel parla- tende ad una politica di mento. Il potere del par- principi, non influenzato lamento dipende dalla da stati d'animo momenforza e dal coraggio delle -tanei, da interessi persoclassi che sono dietro ad nali o locali. Le condizioessoe dalla forza e dal co- ni di vita in cui si trova lo raggio delle classi a cui costringono però anche deve imporre il proprio ad unirsi in grandi m~sse volere. Il potere di una ton i propri compagnie a classe nel parlamento di- procedere unitariamente pende in primo luogo dal- con essi. Le sue condiziola forma del diritto di vo- ni di vita creano in lui una to. Le classiche non pos- rigida disciplina che egli siedono alcun diritto di però pretende dalla provoto non possono natu- pria avanguardia allo ralmente essere rappre- stesso modo che viene sentate nel parlamento. pretesada lui: L 'attività a Esso dipende inoltre dal favore delle organizzaziopotere e dall'influenza ni proletarie comel'attiviche questa classe eserci- tà in esseè un'eccellente ta sulla cerchia degli elet- scuola parlamentare; abitori ed infine dipendedal- tua alla forma parlamenla abilità con cui questa tare, forma oratori, esperclassesa condurre l'attivi- 'ti di legge ed organizzatà parlamentare [...J. tpri. Nei confronti del parla- Il proletariato è quindi in mentarismo il proletaria- grado -e lo ha già dimoto si trova in una posizio- strato, come si sa assai ne più favorevole de_icon- bene in Germania -di tadini o dei piccoli bor- formare il proprio partito ghesi. Abbiamo già visto indipendente dalle altre come il modo di produ- classi, cosa che finora zione moderno sollevi il non è riuscita né dovreb- be o~m.ai .ri~scire più néai contadim né ai piccoli borghesi; sa anche Controllare be?e i proprirapprese~t~tI e. legarli ai proprI mteresSl;trova infine sempre più persone nelle proprie fIla cheSono in grado dirappresentarlo con successoin parlamento come deputati. Dove il proletariatoprende parte come classecosciente alle lotte per il ! parlamento (soprattutto .le lotte elettoraij) e nel parlamento, ancheil parlamentarismo cominciaa mutare le proprie carattemtiche primitive. Cessa di essere un puro strumento di dominio della borghesia.Proprio queste lotte si dimostrano come il mezzo più potente-per scuoteregli strati del proletariato rimasti aiIcora indifferenti, per ihfondere loro fiducia e speranza; si dimostrano come il mezzo più potente per saldare insieme sempre più fortemente in un'unica classeoperaia i diversi strati proletari, ed infine come il mezzopiù potente attualmente a disposizione del proletariato per influenzare a proprio favore il poterestatalee strappargli quelle concessioni che,a secondadella situazione, possono per il mo- mento essereottenute: i.ll breve queste lotte costltuiscono le leve più pc- .( "-.' c- La Seconda Internazionale 777 ., , ù né ai tenti per sollevareil prole- lamento contro l'amminipiccoli tariato dalla propria infe- strazione statale e per il ~ conriorità economica,sociale rafforzamento della prori rape morale. La classeope- pria rappresentanza nel lfli ai raia quindi non solo non parlamento. Accanto al !Vain,: ha alcuna ragione per te- diritto di associazionee ersone!3i :: nersi lontana dal parla- alla libertà di stampa, il e sono :t :" meptarismo, ma ha ogni diritto di voto universale ~ntarlo :;%~ ragione per agire decisa- rapp~esentaun.acondizioarnen- l' ,,;': mente e dappertutto per ne vItale per il prospero :'t " il,rafforzamento del par- sviluppo del proletariato. »pren"C"t;~,;:' " ;se co-é:,di;è'K, Ka:utsky, Il programma di Erfurt, Samona e per iljl~\ ~ SavellI, ,Roma 1971,pp. 173-179. , sto di tutto il corpo elet- diani del partito operaio torale) conta attualmente Peuple, Echo du Peuple, 104,000affiliati. de Wooruit e de Werker Si compone di tante fede- hanno una tiratura di cirrazioni autonome sparse ca 50,000 copie. Vi è annelle regioni industriali del che un giornale settimapaese. nale li Laboureur, che si Le principali di questefe- pubblica in due lingue ed derazioni 'hanno il loro è destinatoalla propagancentro a Bruxelles, Gand, da nelle campagne. AgLiegi, Verviers, Mons, giungiamo che, nel baci-" ~vers e Jolimont~ una n? di Charler,;>y.. esisteun ~:\~ piccola capanna situata giornale quotidiano -Le .'~:J n.ell'~ensa .~gglomera: J°!lr1!al de C~arl~roy-la .;'~;J lttutto:;i~~ :; e nel ,';,i~;" I.J~I:~I!IIIII~llnrl~ ,il il par- '.':j~ ~\ .proVincia Zlone mdustnale, che SI stende sulla meta della di Hainaut {. ..]. cm .tiratura e di 18,000 copie [...]. Il rapporto sulla situazio- ncia a'..~i~ ç , aratte-:~i1' {. Radiografia di un partito: Cessa':};~~.1; il Partito operaio belga stru-;-;~ -; , della;;"i;V' ~:'Emlle V 3;Ddervel~e !u uno tra l ~aggIon Dappertutto del resto, salvo qualche dissidente locale insignificante, il partito operaio costituisce sola vera organizzazio- ne delle società di mutuo so~corso nel Belgio, dufante il periodo triennale 1883-1885,constata l'esistenza di 270 mutualità, ne socialista. Dappertutto con un.eff.et~ivo di 48,187 membn, cloe 8,23 mutua- queste;?j" .~;'espo~enti come ;::'(i;;f, marXIsta, .la del S?CI~SmO belga. DI. ~ormazIone ma di onentamento pOlitiCO anche la t.e per"it ';riformista, fu tra i fondatori del Partito .st~ttura. delle Federazioni ~lpro,.ci;~ ~: operaio belga nel 1885. Si guadagnò una regionali pr~.enta. un ~amcora:;?;~j~;grande fama a livello internazionale tanto che rattere quasi Ide~tI~o; mfonde- i,~ ;' per diciott'anni, tra il 1900 e il 1918, fu torno. ad u~a socletacoo: ranza. ;;" "0; .d d l B / ...l perativa di consumo SI me il ""';! presi ente e. ureau ~?Cla lste mtem~tlona.. raggruppano le società di . d.. d' .' enipre ,~ torma l .accentr~ento ~ qum l onet.tt? }.a n'unistrut~ura del ad partito non lam Spd, sensoma vertlclstlco jiversi ~; 'è"" ~'. rigido come esempio in senso e i; .:1 La sua conceZIone politica era contraria a ognI eper,., infine otente JsizioJerinfavostrap:ssioni situail morte: in costiù po- P ~" ;: ,.,: ;" " :: federalista. Il partito si configurava così come centl:o aggregatore di diverse strutture di ti po sindacale , mutualistico , coo perativo , come appare da questo suo articolo. mutuo soccorso le came- re ~~n?acalied' i circoli' politiCI ["']"di quest'orgaL'insieme nizzazione"federativaè diretto da un ~o~sig~ioge~ nerale, la cm dIreZIonee eletta dal Co~gresso annuale del partito. 8 La storia del movi- propaganda e di organiz- Questa direzione si commento socialista nel Bel- zazione, di cui esporremo pone di 9 membri, scelti gio, dopo il 1885, si rias- i risultati. fra i membri del partito sumenella lotta sostenuta -Il partito operaio belga, i che abitano in città o.segdai lavoratori per la con- cui candidati hanno otte- gono in Consiglio (Bruquista del suffragio uni- nuto, il 14ottobre ultimo, xelles) [...]. versale e in un lavoro di più di 300,000 voti (il se- I quattro giornali quoti- listi per ~e abitanti. Ma . ,Ques~e ~Ifre sono, molto ,mf;~orI alla realta, perc~e il- rapporto ~o~ menZlona che le socleta legalmente riconosciute e 65 società non riconosciute che han~o però inviato ,i' loro al Governo. cantoconti a queste ultimeAcve ne sono un gran numero che s~astengonod.ai!'aver relaZIone col MIDIstero dll ,e '.mterno. E il caso, per esempio, di tutte le società di mutuo soccorsoaffiliate al partito operaio [...]. Il quadro seguenteci dà un'idea della situazione del mutuo soccorso nel Centro. :~~ ':,;,.~,~ "'\c'.'i, La SecondaInternazionale 783 Il I ma sti~o egIsl nv .ezzo agio 8o ~rato lore lavo dei lta l :l , a .sorveglianzadi tutte le bbric~e. e. .stabilimenti dustnali IV! compresa ndustria domestica per di ispettori di fab.capagati dallo Stato e eno per.la metà scelti '1avoratori [...]. .Considerando r raggIung;ere .la cometa e~ancI'pazIone del ?letanato, il Congresso I~ne.assol~tamente~e: ?anizzi.no sano c,heIlavoraton ovunque.eSI Considerando che il possesso del potere politic? permette alla classedOmInante di mantenerei sistemi di sfruttamento degli imprenditori privati e del modo di produzione capitalistico; per mezzo del potere che politico viene impedito il controllo dell'industria da parte dello Stato e il controllo dello o 010. Stato da p,arte del industriale e sociale, sa- opera di coloro che lottarebbe. ~ delitto. di lesa no.per!a difesa della proumamta che attirerebbe pna esIstenza,della prosulla crudeltà dell'aggres- pria libertà. sore il meritato castigo ad .".. In A. AgostI, Le mternaZlonah operaie, Loescher, Torino 1974,pp. 64-66. I [1J[f;:~I'I~m[~111ri:.: !'! I d ~de ?i. c?oseguenzail ~ ~on~esso intemazio- avvenuta a Genova nel 1892, fu Il n~ultato di avo e ell'... ".esi unte Itto .i1!imIt~tp. e co~- nale di Parigi stabilisce eto di liberta di assocIa- che: .quale ne. l. In tuttI I paesI In cm. I Azione politica proletari. ~iano .in posses: I .so del dirItto di voto eSSI pro Ietanato dovrann o en.trare a far ~ .parte del partito socialista I 1 i I caratte'-1 del socIalismo ..taliano La fondaZIone .'. del PartIto socIali~ta.Italiano, .. un lun~o proces~o c;lura.t? un decennIo, ~el SI consumo defimtIvamente l'e~perlenza anarchica e venne superato ~che l'econonricismo tradeunionistico di numerose componenti del movimento operaiò italiano. .. Queste erano con fl une .. ne l Partno operaIo . al . n f ~an.° d .on 11885 ~to fd ne ~ome . e d eraZlon~ . 1 ~":o le~r l ...m n C:°~Ider.ando ch7.l~ e [...] mediante la scheda l~om ~eI delegati di elettorale, forti del diritto tti I paesIa questoCon- l . esso hann di t t oro concessodall e nspeto mosrao e le semplici orgafiiZza- tIve costitUZIom,p~omuo~ .-:~!, 1!!,:ZlOni economiche dei la-e veranno l~ .conquIsta del .IDIO1 {J;t,;;~ivoratori (trade-unions potere politico; socleta di re.sIstenza ~ a CUIpo~evan.o adenre solo "operaI manuali d'ambo 1 seSSI". Negli St eSSIannI And rea. C osta aveva dato vIta . al P alista rIVo . luZIonarIo artItO SOCI .. de11e Romagne, legato alle esperienze di lotta del di movimento contadino padano, con l'intento [;~ ~Ziìimili associazioni)non ba- 2 I t tti dove ) not Ci;: oC n unegati I paesI " ~ 't ii~stano all' emanCIpazI?ne vengono ai proletai ~la ~-;ttl;della cl.asS~.l~voratrIce, ri il diritto di voto e gli al- costituire un organismo politico nazionale capac.ed1 s.ald are 1.1 t;n~VImento d el l avoratorI .' con la COSCIenzas~cIali.s~a: '. . tri diritti costituzionali, essi dovranno cercare di conquistarsi il diritto di voto con tutti i mezzipos3. L'uso della forza del Questa saldatura SI verIfICO per la prIma volta al congresso di Genova -l'atto di fondazione del Psi -come emerge da questo articolo di Filippo Turati, scritto alla vigilia del congresso, nel quale il futuro leader partito delinea quali avrebbero dovutodelessere potere repressivoda parte çiella classedominante allo scopo di ostacolare la pacifica evoluzione della società nel seIisodi un'organizzazionecooperativa, i caratteri della nuova organizzazione. . .L'organizzazione ope- e del suo sviluppo [...]. raia coscientetraversa in Perciò noi intendiamo Italia un momento delica- l'occhio e l'animo al Contissimo della sua esistenza gresso di Genova, ai sin- '.sibili; i Il . .. .. . .. . . I .I i \ tomi che da essoverranno a galla e dai quali speriamo, se non altro, di trarre auspici sicuri. Ogni movimento sociale, ogni lotta di partito segue -in ogni paese -certe leggi generali, comuni a tutti i partiti analoghi nello stessostadio di civiltà economica, e certe leggi specialiproprie a quel dato ambiente in cui il partito si svolge [...]. In Italia, per cagioni storiche, politiche ed economiche ben note, il vero movimento operaio è lento e tardivo, è ancora nel periodò iniziale. Le\-divisioni territoriali e le lotte t di nazionalità durate sino ..a ieri, la prevalenza dell'agricoltura e di una agricoltura in gran parte af- partiti operai. Essa non ha ancora superato tutte le malattie dell'infanzia e rimane ancor dubbio se potrà schivarne taluna, con qual esito affrontare le altre. Rotto -e non ancora del tutto né dovunque -il cordone ombelicaleche la univa ai partiti liberali della classe borghese, la sua vita indipendente è piena tuttora di tentennamenti e di atavismi, a cui l'ignoranza e la miseria della massae 'l'apatia del carattere nazionale prestano un terrenooltremodo propizio. L'antagoni,. smo -di cui acquistalentamente coscienza-colla classeborghese, si tradu- semprereazionaria e conservatrice,anchesuo malgrado, la beata ed innocente ignoranza. Di qui quella tendenza a gittar via, com~.vanao corrompitrice, l'arma poderosa del voto, utilissima come strumento aIl'organizzaZionee allo sviluppo della coscienza di classe, indispensabile alla graduale conquista del potere sociale, condizione quest'ultima d'ogni mutamento radicale' economico. Di 'qui il disinteresse sistematico dall'azione politica, la sfiducia preventiva in tutti quei vantaggi immediati -siano leggi o siano vantaggi d'altra qualsivoglia natu- Finché 'il socialismo era un partito utopistico,una specie di filantropia liberale da filosofanti, e finché l'organizzazioneoperaia non avevafatte le SUe prime, lunghe e dolorose prove, un movimento operaio divelto dal partito socialista si spiegavaera anzi inevitabile. Maoggimai il socialismo, discesodalle regioniutopistiche, è diventato non altro che lo coscienza scientifica e chiara dello stessomovimentoopéraio: è l'intelletto chevedelungi e che addita all'organizzazione dei layoratori la meta finale esicura ela via da seguirsi,affrettandone il corso, salvandolo ce, nelle menti rozze, in una specie di diffiden- ra -che il proletariato organizzatopuò, con tenace dalle illusioni ganni. fatto primitiva, le indu- za irrazionale e istintiva sforzo, strapparealle classtrie in arretrato, il tisico verso tutto ciò che dal- si dirigenti per servirsenea sviluppo della borghesiae la classeborgheseproce- invigorirsi e volgerli condei commerci, la politica-- da,I quand'anche si tratti tro di quelle. Di qui anpazza ed esauriente dei~forze essenZialmente cora e soprattutto quella succedutisigoverni, la va- contrarie al dominio bor- tendenza,sempreviva fra rietà d'indole, di costu- gheseo di armi adattissi- molti dei nostri operai (e me, di sviluppo storico me e indispensabili a ro- accarezzata,si può immafra le varie regioni, pro- vesciarlo: diffidenza che i ginare con quanto ~ore, dusseroe ma'ntengoriouna meschini ambiZiosi e gli, dai partiti della classèbor.vera 'stagnazione anche sciocchi parolai ponno a ghese"senza distinzione), .nella classeche, per istin- !'"'I1leravigliasfruttare. ad appartarsi, a trincerarto ede interesse Di quisemianarchismo quell'anarchismo e si nell'àmbito cosiddetto pone promuoveproprio, in ogni Jl quel che economico -frase falsa e dove la questione sociale ha tuttora in Italia gran \-h-.]. \\ Nella classe operaia italia- na -partito in formazione -covano ancora i fermenti che troviamo,. agli inizii, nella storia di tutti i e dai disin- li socialismo è del movimento istintivo operaio il prodotto diretto, la spiegazione, l'anima, la difesa, la guida: essofunge nella compaginedella classeproletariacome,nell'organismo animale,funge il cervello. . E il movimento operai~ di mestiere, quello che I confusionari han chiam~to economlco, movimento scissodal pensiero so~ colla quale si intende cialista, s'è chiarito, di presa, mezzo fatto d'im:pazienza e mezzo d'ind?,- l'àmbito delle contese di puro mestiere -battezzan- fronte alla strapotenza del dominio ?orghes~, un lenza, e che dove pare pm violento ed estremo è invece più conservatore e più reazion~j come è do non meno falsamente questa tattica eunuca col nome grandio&oe fatidico della lotta di classe[...]. vero corpo dI rana ~Iva a cui siasi amputato Il cer~ .vello: un assiemedi m?tl riflessi scoordinati e m- -..J ,--. La Seconda Internazionale 785 I I . no er :0, !In la libe , e fin .le ope e le su joloro iment l parti :gava ~. alism ni ut to. no S"cienz 7 de~[, ~ral d; l Il org Jra orato el mposti, esaurentisinelimpotenza [...]. a classe-~orghese, ~o}. tere poi.luco, colle muenzedella coltura, colfacoltà d'introdur mac'ne, coi molteplici vanggi çhe dà ai forti la ncorrenza, ha tanto in ano da ridurre al nulla, .1che il voglia, qualun-e sforzo, per quanto .rtinace~dellecl~si .opele per Il loro lTl1ghoraento sul t~rreno.della: r~ a sa.Ia:lO.G~ s!orZi gli operai pel mIg.lio~a,entod~lla loro schlavl~u no -;rn questa cerchi.a stretta erato di-un Sisifo. lavoro di- 'rett andol i dis. , non è tanto un elevamen- manità tutta quanta. lismo che l'abbia scoverta to economico quanto un Questa dunque la meta e e che vi ci possascortare. elevamentointellettuale e questa la via: non ve n'è Il partito operaio o sarà morale -e per riflesso altra che non sia traditrice socialistaanche in Italia -I necessarioun elevamento e non v'è altri che il socia- o non sarà. politico. La classeche non fu nulla Congresso operaio, in "Critica sociale", 1892, e che dev'essere tutto, (a. Il), pp. 241-243. cresce ogni dì d'impor. tanza, non solo numerica = -pel reclutamento che fa 1.~[IJ[~lU!lìì:~[jl[i:l: ~ dei piccoli borghesi cadenti in. rovina, per l~ Le camere'de!lavoro soppressione delle clas&1. intermedie -ma di im- Quello che segue è l'ordine del giorno sulle porta~a sovr~tutto. m~- funzioni delle camere del lavoro approvato al rale.' ~I c?ragglo~~I s~h- primo congresso di queste organizzazioni, darteta, dI capa.clta,d m- che si tenne a Parma nel 1893. Da esso fluenza. Essa SI appresta emergono l'ampiezza e la varietà dei compiti gran a prendere massaessa laboriosa stessa-la.. -le dI questI or~amsml.prepostl al coordInamento a questo lavoro dispeio ed inutile diventa era redentrice quando, nosciuto negli intimi mov ngegni il sistema d' operaio.I o:r; -';,pressione, sia volto, non a SPI~-,~~ ~)1adattenuarlo soltanto, la dl-;~ ~~~a a distruggerlo ed a :0 fun-!.; :~soppiantarlo. Allora la e della ,,~~"I.ottadi mestiere, come ne,nel- ! ",ògni altra lotta operaia, e, fundiventaessenzialmenteun mezzo di preparazione e >peraio -di disciplinamento. AlloI che i fa le sconfitte sono utili hiamaquanto le vittorie. Allora morniil miglioramento transitoero sorio, dato oggi, ritolto do- redini dell'enorme sistema produttivo di cui essa è l'anima e dal quale è schiacciata unicamente perchénon vi si è messaaI di sopra. I pochi parassiti inutili aIla produzione, impotenti a governarla, sentono il suolo venir meno sotto il lòropiede, trasformati in altrettanti Re Mida che muoiono di fame nell'oro; mentre i direttori salariati, i lavoratori utili della tecnica e delle scienze, rientrano nella gran massa lavoratrice che si eleva -Il Congresso,riconoscendo essereutile e necessariochele Cameredel Lavoro italiane debbano unirsi e federarsi per regolare d'accordo i rapporti che devono esistere fra di loro a beneficio della classelavoratrice, delibera di adottare il seguente programma: La Camera del Lavoro ha per iscopo di servire d'intermediaria tra l'offerta e fra di loro tutti i lavoratori -salariati., per educarli praticamente alla fratellanza, alla solidarietà ed al mutuo appoggio; b. organizzando per ogni Sezione.d'arte o mestiere. -ricorrendo all'uopo ai Comuni, alle Camere di commercio ed alle Camere del lavoro tanto estere che nazionali -un servizio d'informazioni sulle condizioni del mercato ito, di ,otenza fino a loro. Cessa il conflitto delle classi e il pre- la domanda di lavoro, di patroèinare gli interessi del lavoro, fornendo spiegazioni ai lavoratori in- s~&i.tosecol?dei.1avoraton SI apre: Il secolo della civiltà, non monopolizzata dai meno e dai meno degni, ma diffusa all'u- dei ~avoratori in tu~te l.e contIngenzedella vIta; e ciò coi seguentimezzi: a. mettendo a contatto e in permanente rapporto torno ai ~apporti dell'or: ferta e della domanda nel principali centri industriali ed agricoli e segnalando i paesiove la mano 'mani, diventa un creatore di bisogni, uno stimolo di ~s~,un ,?nuove.conquiste:!a vi.siovIva a ~:;;ne chIara del fine ultimo il cer- ~i ~~nonlascia presa agli scoli moti cc?~J!aggiamenti.L'elevamene in- ;ft;1.to della classe operaia ..il:~: ,;:. ""; . delle forze SIndacalI, che andavano dal collocamento, alla tutela del lavoro, alla formazione culturale degli operai.. .: I Il colonialismo europeo e l'Asia "rl" " iO1,.,..,r:"".-1 Ij,.~II;[~lfllIJ,~I"""':: l i ) [" ; I ri per attaccare i barbari e d ' b b ..'" el ar ari per negoZIare con i barbari [...]. A mio parere,non possiamorafforzarci (ziqiang) ricorrendo solo all'astuzia e all'imbroglio: questo ci porterà solo alla disfatta. Wei YU'dnnon ha che una formula corretta: "assimilare .le tecniche. dei barbari per controllare i barbari [...]". Conviene stanziaredei fondi peFco..stituire cantieri' navali e arsenali in ogni porto aperto. Si inviterapno molti stranieri e si reclute-. ranno dei Cinesi 457 dallo . spmto VIvaceper Insegnare loro i metodi di produzione, affinché essi,a 10ro volta, li spieghinoa un gran numero di artigiani [...]. In defInitiva, costruire noi stessi,riparare noi stessi, pilotare noi stessi,saràun metodo senza inconvenienti. Solo così noi potremo pacificare l'Impero, avere una parte di rilievo nel mondo, ritrovare la nostra forza originale e lavare le nostre Umiliazioni pass;1te... , dipende unicamente dalle risorse umane. Riguardo ~a situazione preseI.1te, ~ e. un cert~ n~er~ di.pun = l)J~'J[~II!lìll:~lll[i:'J ~ Il Il ti essenziali: noI barqari siamo meno capaci dei ~00k s, di utilizzare gli uomini sem:a sprecare i loro talenti, di sfruttare la terra senza perdere alcun profitto, di avvicinare il sovrano al popolo, di !l:co~dare le p~ole all~ aZIom: La corre~on~ .dl questi qU.attrodlfettl~pende da noI. Basta che l lmperatore segni i principi, e tutto cambia. Non c'è bisogno dei barbari per questo. [...]. La sola cosa per cui noi abbiamo bisogno dei barbari, è per navi solide e fucili efficaci. A propo'sito dei sistemidi controllo dei barbari, Yuan diceva che noi Wei avremmo E noi, riponendo una fede e una fiducia speciali nella lealtà, nell'abilità, nel discernimentodel nostro fedele e beneamato cugino e consigliere, Charles Viscount Canning,John [. ..] nostro pri- dovuto servirci dei barba- mo Viceré e Governatore con loro per o sotto l'au- L'India sotto il dominio diretto della Gran Bretagna Dopo la rivolta dei sepoys, i soldati indiarii che si ammutinarono nel maggio del 1857, la Gran Bretagnasciolse la Compagnia delle Indie e nel 1858 l'India divenne colonia della coron-a. Questo documento è il proclama che la regina Vittoria indirizzò ai "Principi, . li d Il ' 1 d." .11 capI e popo e n la l novem bre 1858. 0 .__I Generaleinterno ed esterno dei sopraddetti territori, amministratoredel governo al riguardo in nostro nome [...]. Noi qui annunciamo ai Principieindiani che tutti trattati gli accordi presii . """ 458 L'Europa liberale torità dell'OnorevoleCompagnia dell'India Occidentale vengono da noi accettati, e saranno scrupolosamente mantenuti, aspettando la medesima osservanza dalla loro parte. Non desideriamo alcuna estensione dei nostri att?~possedimenti territonalI;. e, mentre non per~ettlam? alcu~a ag~.esslone sw tnostn o h . dirittdoffillli c e I nos n I vengano impunemente violati, non sanzioneremmoalcuna violazione su quelli degli altri: Rispetteremo i diritti, la dignità e l'onore dei Principi locali cosìcome richiediamo che accada~ei ~ostri confro~ti; e desl~enam.oche.e.ssl,.co~e.1 nostn suddi~l~sIano lietI della prospenta e dell'avanzamento socialeche possono essereassicurati s?lo da una pace internaZIonalee da un buon governo [...]. Rapportandoci fedelmen- che nessunovengafavorito in ogni caso, nessuno sia molestato a causa del suo credo o osservanza I destini dell'India religiosa, ma che tutti " ..~ , . ugualmentepotranno go- Dopo la conquIsta defirntIva dell I~~a . dere la protezione equa e avvenuta nel 1849, tra le forze POlItIche Inglesi imparziale della legge; e si aprì un'accesa discussione sulla natura e gli incarichiamo'fermamente obiettivi della dominazione coloniale inglese e ingiungiamotutti coloro in questo immenso subcontinente. sotto .la nostra autori!à, Ad alimentare questo dibattito fu il declino che s~asteng.anodall'~delle esportazioni di cotone dallamadrepatria t~rfenre coI! il cr~o reh: verso l'India, che costituivano una delle spine gIoso o culto del nostri d ali d l .' .. mg lese. e sIstema econoImCo ; sudditI,' sotto pen'a della I ors lib ali nostra più grande disape~ sostenev~no c he ~o difiIcare la po litica . provazione [...]. .colornal.e, pe! aVVIare lo svIluppo e la . Conosciamo e rispettia- modernizzazIone delle strutture economIche mo i sentimenti di attac- indiane, avrebbe consentito di rafforzare e camento con .cui i nativi dj potenziare le cap~cità del mercato indiano dell'India considerano le di assorbire i prodotti industriali inglesi. terre ereditatedai loro an- Nell'intervento che riportiamo, John Bright, tenati ~.desid~~at;n?pro- leader dei radicali democratici, si fa portatore tegg!:;r~l~t~~tl_~ ~~tl ~di queste istanze~ teorizzando un utopistico nessIm.mento; e vogIia- colonialismo capace di combinare gli interessi moche m genere,nel for'. " mulare ed amministrare del colornzzatI con quellI del colornzzaton. la legge, siano rispettati gli anti~hi di,ritti,.usanzee .Discorso del 24 giugno dia, l'India deve diventacostUmI dell India. 1858alla Cameradei Co- re ricca a sua volta, ed esLa nostra clemenzasarà muni. sa può diventarericca solestesaa tutti i trasgr~sso- Voi potete governarel'In- tanto attraverso un'one- te alla fede Cristiana, e ~conoscendola con gratItudine come unica religione, rinunciamo ugual- ri, salvo. ed ec~:tto coloro che son.o statI o saranno costrettI a prender parte direttamente al delitto di dia, se volete, per il bene dell'Inghilterra, ma il bene dell'Inghilterra deve venire dal bene dell'India.. sta amministrazione gella giustizia e la completa sicurezza delle pers6ne e della proprietà. mente al diritto e al desiderio di imporre le nostre convinzioni su altri dei nostri sudditi. Dichiariçlffio che è nostra volontà reale e desiderio sudditi Brit~. ç:on ci: spetto a certe nchieste di giustizia, vietiamo l'esercizio della grazia. Non vi sono chedue modi di trarre qualche vantaggio dal nostro legamecon l'India. L'uno è di saccheggiareil popolo indiano, l'altro è di commer- Ammetto che questa è un' opera considerevole; ammetto pure chequanto più io esaminola questione, tanto più mi rendo conto che è una question: :J': ciar~ con esso.lo preferi: sco Il secondo.Ma perche l'Inghilterra si arricchisca commerciando con l'ln- ~oppo compl~ssaperche )'1 IO possa coglierla e che ogni passo che noi facciamo, 10 facciamo co- . ' ' .. . In C.H. PhIllps, The Evolunon 01 India and Pakistan, 1858 to 1947. SelectedDocuments, Oxford University Press, London 1962,p. lO. -- : ! ! . Il colonialismo diani una sicurezza delle loro proprietà altrettanto completa di quella che noi abbiamo qui... Direi pure loro, nel proclama, che mentre ilpopolo inglese pensa che la sua religione, la religione cristiana, è vera ed è la migliore per l'umanità, pure non è in contrasto .con tale religione che co.loro, che 'la professano considerino inviolabile la libertà Mostrerei di coscienza altrui. che, qualunque cosa possano aver detto in questo paese uomini violenti, troppo zelanti e fanatici, i ministri deija Regina, e la Regina stessa, sono decisi a che non venga fatto alcun torto ai milioni di persone che professano le religioni indiane. E farei .un'altra cosa. Stabilirei una Corte d'appello essere dovrebbero i cui giudici i più stimati dell'India, per il regolamento delle molte co.ntese che sorgono fra il governo dell'India e i suoi suddi~ì, alcu~ indiani ~ al.cunI europeI [...). POI applicherei la propost.a fatta questa sera dal nob~le Lord che venga costituita una commissione incaricata di svolgere un'inchiesta sulla situazione finanziaria. Desidererei che si costituissero altre commissioni, una per ciascuna presidenza, e direi al popolo indiano che si europeo e l'Asia compiranno inchieste accurate in rapporto alle sue lamentele, e che è interesse e desiderio della Regina d'Inghilterra che il popolo indiano ottenga giustizia. Il popolo indiano non ci ama, ma non saprebbe che fare se noi lo abbandonassimo. Gli indiani sono letteralmente come pecore senza un pastore. Sono gente che noi abbia- valide rivendicazioni; rivendicazioni che noi non possiamo dimenticare; rivendicazioni che se non ci spingeranno ad agire, sicuramente -se esiste un giudi~o delle nazioni, e credo vi sia, come degli individui -i nostridiscendenti di una generazione non 10ntana dovranno' scontare .la pena procurata loro dall~ colpa di aver noi trascurato il nostro mo dovere assoggettato possono sollevare stiri confronti e che nei no- zioni verso dell'India. le 459 popola. le più alte e In I liberali inglesi, a c. di O. Bariè, Bologna 1961, pp. 193-194. Il Mulino, [1J[f~~li[lll:~[ll[i[l, rJ Le controversie religiose nell'India. Cristianesimo e induismo In occaSIone delle controverSIe religIose, alcurn intellettuali indiani del periodo elaborano i primi elemend di una ideologia che costituirà poi parte della coscienza nazionale. Di questo documento è autore .Rammohun Roy (1772-1833), che è considerato il padre dell'India moderna. Si tratta di una risposta ad una lettera aperta, apparsa nel giornale "Bengal Hurkaru" . (23 maggIo 1823), n~lla qu~e Roy ~ra ~ta.to a~cusato dI avere Insultato Il crIstIanesImo. .Se per "raggio di intelligenza" -per cui il Cristiano dice che noi siamo indebitati agli ..Inglesi -egli intende l'introduzione di utili arti meccaniche, sono pronto ad esprimere il mio consenso - . ~r .~ L'imperialismo ' ,;:~"i~ .', I !:~~\~ i ciasc lucchetti Chubbs', cassa- re la proprietà di un uoorti di ferro, e altre in- mo contro l'usurpazione enzioni per salvaguarda- di un altro. n J. Ayo Langley, 1deologies of Liberation in lack Africa 1856-1970.Documents on Modern frican political thought from colonial times to the resent, Rex Collings, London 1979, pp. 85-87. .dagli ~spons ~~pro l.nre ti. Se ~, allo 'lcado città. 'essi p Jonsa l. c~ttà SISI :oinvo .grup respo ma 1[:':'~L!J[lll:~!jlri,,] rJ e ori ini del colonialismo italiano .g. " che l'Italia si lanciò nell'avventura oloniale. Con l'acquisto della baia di Assab a parte della Sç>cietàdi navigazione n u b a tti n., O ne l 1882 , diede avvio ...VlSSlmo ' alla n os enetrazlon.e ,~el contInente af~cano per a inve uada.gnar~l un P?sto al sol~ .Que~to. dualis entatlvo di espansIone colomale era Il nsultato ricani ella decisa politica di potenziamento sorgo eli' esercito voluta da Depretis e sembrava vento oronare gli sforzi del governo italiano di .umentare il prestigio internazionale dell'Italia., nnc a sconfitta di Dogali (1887), al primo ~pp~ entativo di allargare i propri possedimenti in .e l a bissinia bloccò sul nascere l'avVentura non ~. .' ..nchiedono cuno ~Olo~l.a1istaltal~ana. ~el br~<:> ~he seg~e, ne Q l ffilmstro d:gh esten ~~clm, m. un dIS.COrS? :Jelvi del 1885, delinea le raglom cb: ~pmsero ~ Lon ", gòverno.a intraprendere la politIca colomale. può nog: .sarebbe i ferro;. Le condizioninelmon- bandieredelle altre nazioti molto 'i do moderno, o signori, ni, e vi si proclamano la ;tte se~ ~ sono profondame~te mu- libertà di?a~g~one e di one aI ,~tate. Nelle colome, che commerCIO,il libero acila ladri ;J oggi si vagheggiano, non cessoin queste colonie a ùi dalla 'c ,sidevemantenerela schia- tutte le bandiere, a tutte le , vitù, né il suo infecondo nazioni civili ~ ..l'uomo, mo dei i lavoro; non intro~urre il In 8.e.condo .luog oi non rivi sulmonopolio commerciale possIamo dim care che ali, an~ colla madre patria; si pro- l'Italia è una delle grandi 010raf -:j~ scrivono anche diritti dif -potenze commercianti e ;ità dei ~~ ferenziali sopra merci e marittime, e che il segreto .' P '. cc. del suo avvenire è riposto sperda sulla faccia del appunto nello sviluppo di globo; che vada a caso in questa fonte di dovizia e lontane ed ignote regioni, . di potenza [...]. {. do.ve.l-'-aspetta il dising:fiil-;: l!~a terza co~raztone no, e !al.orala m~rte; che s Impone.~tresl al nostro n?l! VI.sle?o pa~sl.le co~~ es~e. SI e mol~o.parlato diZIoni del q~all slenogI.a onorevQlI rnterro- bene conoscIute, dove Il ganti del fatto periodico, suo lavoro possa essere costante, progressivodel- con certa e propizia utilità la nostra emigrazione,e si esercitato,e dove sventoli è detto che biso~ava raf- .la b~diera nazional~,che frenarla, e perclo era ne- tuteli e protegga le mducessariomigliorare le con- strie degli emigranti itadizioni interne d~ll'Italia liani, ~ché ~ssi si~o e.della?<?straagncoltur~: costrettI a men.dicareSICUS~g~on, Il ~ove.rno.h.a VIdesldeno di ncor- rere a tutti quei provvedimenti, i quali possanoesser veramenteutili a conseguire un sì benefico scopo. Ma credetevoi, che simiglianti .riforme sieno.1'0p~ra di un voto e di un ~orno? So~ole~te ~ labo~os~ modlfic~om, ch~ annI ed annI per produrre un movimento progressivo nelle condizioni economiche di un paese, senza.il quale vano l.usingarsidi raggiungere la sospirata meta. ~bene, se l'emigrazione le~iste,sequesto fatto non si può impedire, dappoiché saçra è la libertà dele, prima fra tutte le libertà, 9uell.adi viv~r~ dove meglio pIace a clascuno; ebbene,o signori, sarà più vantaggioso che questa emigrazione si di- rezz~ verm e pro.te~one,da stramen? ~ ! go- Si è osservatO;ii-6hpotersi fare assegnamentosopra guadagni economicamente rimuneratori nelle intraprese coloniali; che i loro risultati sono sterili; c.hespecialmentenel contlnente ?ero deve sgo: mentarcI. la p.ove~à del ~ommercI af~canl: non rncontrandosl cola che popolazioni quasi selvagge, con pochissimi bisogiù, e non abituate a consumare i nostri prodotti. È vero ciò; ma lo scopodi questi tentativi coloniali è quello appunto di conver~ire que~ti vasti. territori~ m larghi mercatI e centrI novelli di consumazione. Quando in quelle ora deserte contrade il contatto di coloniç italiane verrà mutando usanze e tenore di vita, e vi sarannointrodotte le istituzioni e le abitudini dell'Europa, 751 -756 Crisi del capitalismo, imperialismo per assicurare il caric~ [...]. Malgrado tutto SI va avanti. L'ordine nella marcia dei riparti di truppa è splendido, consolante. Non un ritardatario. La stanchezza, le privazioni, non scemano il buon umore. Gli ufficiali e società di massa f~no prodigi di .a~negaZIone [...]. OrmaI SI sa, e si vede, che il nemico è cinque, sei volte più numeroso di noi. Ma non è ciò che dà pensiero. Il morale è tuttora altissimo, la fiducia in noi stessi non è punto scemata. di contri~uire per la sua parte alI umanamento e incivilimento dei popoli; al suo diritto di non essere soffocata e bloccata nei suoi mari; al suo materno ufficio di provvedere ai suoi figli vC!lonterosi quel che sol vogliono, lavoro; merci, non aveva coscienza di sé, non aveva rico do del passato, non av;va, non dico speranza ma desiderio dell'avve: nire. In cinquant'anni è parso che altro non si facesse se non errori e anche delitti; non si cornin- al. suo ~olerlne. impegno COl.secolI augusndelle sue d I ue stone, di non esser da meno nella sua terza ciasse se nona.far ~empre male e non SI flDIsse se non col non far mai nul.la. La critica era feroce e Proletaria si è mossa" , È indubbio che la conquista della Libia, realizzata dal governo Giolitti nel 1911, che segnò la ripresa del colonialismo italiano dopo vent'anni di stasi fu il frutto di una difficile situazione intern~ del paese, dove l' . d . l l d e..l m ustna Izzazlone e a CrISI economIca era di que l c he f psse ne Il e due prime; si è presentata possente e serena, pronta e rapida, umana e forte, per mare, per terra e per cielo. J .' N~tra'nazione, delle più ricche, delle più grand~, è mai. ri~scita a com pIere un sunlle sfor- mtermInablle e msaziabile. Era forse un desiderio impaziente che la animava. Ebbene in <lÌnquant'anni l'Italia aveva rifoggia10 saldamente, durarnente, immortalmente, il suo des~ino. 1907 avev.ano cre~to .numero.se tenSI?m SOCIalI. La conquIsta dell.ultIma regIone a;fncana. ...vole, ancora non colomz~ata apparve aI gruppI pIU conservatori della borghesia italiana lo strumento per spostare all'esterno le contraddizioni sociali che gravavano ZOo èChe dICO sforzo? to sembrato così Tutagesenza urto e senza attrito di sorta! Una' lunghissima costa era in pochi giorni, nei suoipunti principali, saldameQ- esercito. Li guardi ora in azione. Terra maree cielo, alpi e pia:nura, penisola e isole, settentrione e mezzogiorno, vi sono all'interno del paese. La campagna in favore della conquista della "Libia, -che presupponeva uno scontro militare ,. d.. Il. con 11.mpero ottomano, I CUI q.ue a regIon~ faceva parte, ve~ne ?rchestra~a m gran~e stIle dalla stampa e vIde ImpegnatI numerosI intellettuali nazionalisti. Tra di essi spicca Giovanni Pascoli che nel 1911, in un famoso discorso, riassunse -tutte le tematiche della propaganda colonialista che esaltava la conquista della Libia. i'-cmquant'anru te occupata. Due eserciti vi ca~pe.ggiano in.armi. O T~lpolI, o ~eromke, o Leptls Magna (non harlnO diritto di porre il nome quelli che hanno disertato o distrutta la casa!), voi rivedete, dopo tanti secoli, i coloni dorici e le legioni romane! [...]. Quale e quanta trasfor~azione! Gio.va ripeterl?: fa l'Italia perfettamente fusi. Il ro'seo e ~~ve alpino combatte V:IC!~O al bruno e snello sIcilIano, l'alto granatiere lombardo s'affratella col piccolo e adusto fuciliere sardo. i bersaglieri (chi vorrà assegnare ai bersaglieri, fiore della gioventù panitalica, una particolare origine?), gli artiglier~ dt;:lla nostra ~~dre terra pIemontese di~- J I non av~va scuole, n?n aveva VIe, non aveva m- do.no i ~sc~i ~ le guardIe COI mannaI di Genova e dustrie, di In G. Rochat, Il colonialismo T onno 1974, pp. 57-58 . . ,., ,. italiano, Loescher, . 'l' I.A':~~[{llrll:~rlll.:IJ r.. "La grande .. ... .La grande Prole.taria si è mossa. Ora l'ItalIa, la zioni,. t'anm grande presentata martire delle na- dopo sol~ :inqu~n~ ch'ella rIVIve, SI e al suo dovere , non aveva com- ChI vuoI conosce re . quale ora ella (la e, flotta) guardi e lail suo sua armata Venezia, di Napoli e "" ci' L'imperialismo c ' o >e :1 ' Dicono che in codesta per gli altri7 Ora ecco che scuola s'insegnaa oziare! in pochi giorni sono diveE no: s'insegna a vigilar nuti masnadieri [...]. sempre.S'insegnaa gode- Cosìl'Italia si è affermata re! E no: s'insegnaa pati- e confermata. Ora è inre. S'insegnaa esserecru- crollabile. Può (perdona- ) r l i deli! A ogni incendio, a ogni inondazione, a ogni terremoto, a ogni peste, accorrono questi crudeli a fare da pompieri, da navicellai, da suore di carità, da governanti, da infermieri, da becchini.S'insegna a uccidere! S'insegna a morire. Questaè la scuola che, 01tre aver distribuito tanto mfabeto, ci ammaestra te la bestemmia; ché in no. La tenderemo noi a verità ella non può!) esse- loro per avemeuna stretta re ricacciata m mare, es- che ci faccia bene al cuosere costretta ad abban- re. Non picchierannoalla donare l'impresa, essere porta. Le apriremo noi, a invasa, corsa, cmpestata, due battenti, le porte, per divisa e assoggettataan- farli assidereal nostro focora: ella è e resterà. Non cdlare e alla nostramen...morir più una nazio- sa, e udirne i semplici e può ne in cui le madri racco- magnifici racconti, e conmandano ai figli che par-sacrare la nostra casae i tono per la guerra, di far- nostri figli a quella, cbe ci si onore, in cui tutti i ispira ogni bene, ci tien ~ esemplarmente nell'umano esercizio del diritto e bambini delle scuolerompono per i feriti il .loro lontani da ogni viltà, ci accompagna sempre, e -del nell'eroico adempimento dovere. Essa rispon- salvadanaio, in cui (udite: è cosa accaduta in un bor- non muta mai: alla Patria a cui quando si rende, e n f s ~ l i ~ i I l de ora a quelli che confondono l'aspirazione aIla pace con la rassegnazione alla barbarie e alla sérvitù [...]. O esercitocalunniato! Eppur tra lo sdegno e lo schifo, nel leggere le diffamaziorii dei giornali stranieri, noi abbiamo sorriso! Chi non ha visto qualche volta i nostri bei ragazzi armati dividere la gamella e il pan di munizione con qualchevecchio povero? Chi non ha visto qualche volta uno dei nostri cari fanciulloni soldati con un bambino in collo? Chi non li ha visti accorrere a tutte le sventure, prestarsia tutte le fatiche, affrontare tutti i pericoli ghetto qui presso:ai Conti) il più povero mezzaibolo dei dintorni, che ha un figlio nelle trincee di Tripoli, dà ai cercatori della Patria i suoi unici due soldi: l'obolo che la Patria ha riposto nel suo seno, vicino al suo gran cuore, come inestima;bile tesoro. I nostri feriti non trascineranno per le vie le mutile membra e la vita impotente. No. Sarannoquello che per la madre e per i fratelli è il figlio e fratello nato o fattò infelice. Saranno i careggiati, i meglio riguardati, i più amati. Essi ci ricorderanno la prima ora che abbiamo avuta, dopo tanti anni, di coscienzadi noi, di gloria e vittoria, d'amore e concordia. Non tenderanno la ma- 757 . così volentieri, così giocondamente, così sorridenti, la vita che ci diede, ella, ella piange. Benedetti voi, morti per la Patria! Riunitevi, eroi gentili, nomi eccelsi,umili nomi, ai vostri precursori meno avventurati di voi, perché morirono per ciò che non esistevaancora! In "la Tribuna", 27 novembre 1911. Il --- F_~' ;~ '~ f 58 Tra le due guerre . ~~mm~~ '- Un intellettuale tedesco di fronte alla guerra '. Lo SCrItto .dI Tho~as ~ann, del settembre. 1914, èsprlfile aSSaichIaramente quale fosse Il clima culturale nel quale maturò ,la prima guerra mondiale: un clima di esasperato nazionalismo che spingeva a ritenere la propria identità nazionale costantemente minacciata e per questo .nellaccondizione di dover essere ..moralismo dIfesa, affermata e Imposta. La guer~a per 1v!ann era lo strumento neceSSarIOper salvaguardare la cqltura della Germania minacciata dall'aggressione degli stati dell'Intesa.. Una posizione, quella di Mann, non isolata, anzi assai emblematica di un atteggiamento di buona parte degli intellettuali europei di fronte alla guerra. .Una cosaè certa: ì tedescm non sono per nulla infatuati della parola "civiltà" o "civilizzazìone" quanto le vìcine naziorii occidentali; ~on la discutono gesticolando,con mìllanterià francese,né se ne servono alla maniera della bacchettoneria inglese. Hanno semprepreferito quale parola e concetto il vocabolo "cultura" ..:.e perché poi? Perehé quest'ultima è di contenuto puramente umano, mentre nell'altra si avvertono una piega, una intonazione politiche che ci disingannano,che cela fanno apparire sì impor- tante e onorabile, ma comunque non di assoluta precedenza; poiché questo popolo tanto introverso, questo popolo della metafisica, della pedagogia, della musìca non ha un orientafilento politico, bensì morale. Ed ecco perché, nel progressopolitico, si è dimostrato più titubante e meno interessato di altri alla democrazia, al governo parlamentare, perfino al repubblicanismo -dal che si ècreduto. di poter dedurre, e per la verità ,non solo extra muros, che questi tedeschi fossero un popolo esemplarmentenon rivo- l~onar~o, ~ me~o rivo- è co~id~rata appu~t? Una lUZlonano di tuttI. Come sPeCIe di forzata ClviliZza~ seLutero e Kant non con- zione dellaGermania[...], trobilanciasseroalmenola Ci vogliono privare del Rivoluzione francese.Co- nostro milìtarismo dome se I.'emancipazione nandoci in cafilbio ,Ìa de- i dell'indivìduo, dinanzi ,a' mocratizzazione;e poiché' Dio e la critica della ra- ci opponi~o, ci vogliogione pura non 'fossero noumariizzar~ con la forstate un rivolgimento ben za. E cm può dire quanpìù ~adicale.~~ll.a.p~ocla- -ta ipocrisia, quant.ai~p~mazIone del. dmtti del- dente stoltezza .vI'sIa m l.'uom?". M~ al P?stro tutto ;ciò! [...]. No? v'è e spmtualdubbIo chepiù da che parte mglemente concatenato il no- se si tratti altro dì stro militarismo. Mentre ipocrisia. Da parte 'franaltre culture tendono an- cese invece di vanità che nelle loro pìù lievt 'anc~rapiù ~sopportabil~ sfumature, anche nell'ar- della poco intelligente ilte, 'ad accettare in tutto e rusione d'arbitraggio briper tutto l'aspetto della tannica. La Francia è così moralità civile~il. militari~ vanitos.a, cos.ì in~an,abilsmo tedesco e m realta mente ~vagmta di ~e,,da forma e aspetto della mo- credersI ancor oggI, noralitàtedesca. ,nostante l'anarchia, il L'anima tedescaè troppo maL"asma, e sebbene sia profonda perché la civilizzazionedivenga per essa il concetto più sublime. La corruzione e il disordine dell'imborghesimento le sembrano un, ridicolo errore. E la stessaprofonda, istintiva ahtipatìa la nutre per l'ìdeale pacifista della civilizzazione. Non è la pace appunto l'elemento della corruzione civile, corruzione che le appare divertente e spregevoleal tempo stesso?Essa è bellicosa per moralità, non' per vanità e setedi gloria, né per imperialismo [...]. Da parte dei nostri nemici occidentali, questaguerra così superata, il popolo d'avanguardia, apportatore di ideali d'umana felicità. La sua mentalità razionale induce a credere che il livello di un popolo sìa più alto, pìù nobile, più libero, quando sia rappresentatoe parlamentarmente diretto da un ambìziosoavvocato in luogo di un monarca in divìsa militare. Un giornaie spagnolo, non potendo più SOpportarele cmaccmere'sulla barbarie germanica,paragonòultimamente il numero delle scuoletedesche,degli istituti superiori, delle uni- La guerra mondiale 59 . ... ~j~ ::~ ia [...} re dei I, dola depoiché 'o liola~or~uan:p~ " 11 ~nglv = e tro di fran- c~,~; !ersità a;ne cifre c~rri-( ;~~~spo?den~della Fran.clae ;7'~t'fd~1l1n~I~erra. AggIunse ;;;:c~ una.statlstlcadelle.somme ic d~stInate ~e .~I e alla 1~~-[, ~Clenza,qwndiil.rapP9r; ;,~:,j"toperce~tuale ~ana;lfabeti.e delinquenti per.It~e stati e constatò che, In ogni caso, il piatto della bilancia si inclliIav.a a favore della GennanIa. Che cosa se pe deve dedurre? S ' dd e ne pu.o e urre, :0munque, .c~e questa !~- anità .' :~b~= ) bri" e C~SI comprenslbil~.Gerl!lanIa gode, tra tuttI l paesI,dell~, civil~à più moder.n~e plU.solida; ma lo spm~~, anZIla mancanzadi spmto, i principi, dai quali ~ausea [...). E pur vero cne qualche c.<>sa di oscuro. e di ~~ZIonale caratterIZZal anIma tedesca,qualcosache, al giudizio di altri popo- ~:b:~ .noa, il e sia ) 010 p ~~:= ~alità rede- t~ae.<;>ri~e questa supe~onta, rImangono b~ba: ~ [...}.. Nella GennamasI ~conosc~solo una barb~ne, la CUIforza devev~~r spezzatacon la brutalita, senza badare ai mezzi. c:redono di avereil diritto d~s~at~nar:~u.lla.Gennama l ChirghiSI,l gIapponesi, i guri e gli'ottentotti,.. li p~ù semplici, la fa appa~.lre conturbante, In qU.le~~te,estranea~pe~~~o sIms~r.a,s.elvaggI~.E Il suo "mIlit~smo", il suo conservatOrIsmo morale, la s~a moralità soldatesca, ~ un elemento.delde.~o~~coe ~ell'erolco che. SI rIfIuta di accettare lo spirito civile quale ideale l po~~~ arlad ..a .0 ~ ~ In por~p~~ .nabile ~~e I N.e .e ISt~llm- 1 un oltraggio senza pari, enorme, e possibile solo in virtù di quella illecita ignoranza nei riguardi della Germania [...]. Tale ignoranza sul popolo europeo oggi più importante n?n è lecita, è condane devetrovar la ,sua punizione. Perchéinnanzi tutto la vittoria tedescaè indubbia? Perché la sto- ranzae l'errore. .difficile, o .p~rché ~egli- l.'indispen~a~ile r:nissione Che l'essere tedesco SIa g~nz~.e?ona ImP.edi:°n? e carattens.tlcadi questo t°rn:'entosamente proble- aI VICI~ borghesI di CI- pop°.1°' Cl volevate acmatico nessun? lo ~ol m:nt'd!sI con.la scoperta ce~chiare,strangolare,st~rnegare! Non e semplic~ e Il nco.nosclInentodella mInare, ma la G~nnanla: ess~reun tedesco, no~ e ~ennanIa. ,Ma q~estana- ben lo vedete, ~Ifende~a COSI c?modo qu,antoVIve- ZI?ne dovra. vemre..c<;,no- co~e un leone il suo lO re d~ I?glese,ne cosatan- sclU~aa o~ costo, VIta e odia~oe profo~do, e quato distinta e allegra quan- stona lo esIgonoe prove- le nsultato della vostra to vivere alla francese. ranno come non sia fat- congiura vi vedrete con Questo popolo h~ il pro- tibile negare co.n la for- s~up~re costretti a stublema costante di sestes- za e per rozza Ignoranza diarcI. ' .#. . A M d d so, è assillato da dubbi, ..;. Mann Scrl.ttl. sto li ff lil 1., nc e po l"CI, .on a OrI, so re a. vo te pe~ suo Milano 1957 .48-50. modo di essereSInOalla ' pp . ' l'J''~~~l!JrJìl,~rJl[i~,~ 'J Le ragioni della neutralità: I e memOrIe dl G lOI l.tti . . . Nel brano che segue, tratto dalle Memorie della mia vita, Giolitti espone le ragioni della scelta neutralista che corrispondeva agli . onen t ament l.d' l b uon~ p..e art '. del parlamento e dell opillione pubblIca. '.",.. . .Alle diSC.USSIO~ c.heSI 1 equilIbrIo delle. !orze, facevanon~I COrrIdOIdel- avrebbe. fatto fImre la la Camera lOallora parte- guerra In tre o quattro cipai, maniféstando.aper- mesi. E che anche il go- ultimo e umanamentepiù tamente le mie.op~nionie degno. Questo popolo è d~done le raglom. I faugrande anche nel campo tOrI della guerra sostenedei costumi, e solo una ri- vano allora l'urgenza di dicola ignoranza può ne- prendervi parte, ritenengarlo, ma non vqole però do che essasarebbestata cader vittima dei buoni di breve durata; temevacostumi, anzi è ~~ntr~o no ch~, venen~o a finire al suo gusto farsI Ipocnta senzail nostro Intervento, o vanitoso propugnatore si perdesseuna magnifidella civilizzazione. È in ca occasioneper compieverità il popolo europeo re l'unità nazionale; ed ' .r e affermavano che l'intervento nostro, rompendo vemo prevedess: .allor~ una guerra bre":'l~s~~ e provato da molti Indizi, e soprattutto dal testo del patto di Londra, col quale l'Italia si obbligava di entrare in guerra. In quel patto ~nf.atti,per la p.arte finanZIarIa, SI era stlpUlato solamente l'obbligo dell'Inghilterra di facilitare all'Italia un prestito di cinquanta milioni di sterline, somma inferiore a